Fixing 2024 nr. 32

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EAnno XXXII - n.32 - 1,50 euro

ditoriale

Una firma sempre più dirimente

Le scaramucce a cui si è assistito in Consiglio Grande e Generale nelle prime battute della nuova legislatura sembrano ancora dettate dagli strascichi della vecchia, tra chi è rimasto e chi non c’è più al Governo, tra chi è entrato e guarda in un’altra maniera i vecchi compagni di minoranza e ancora con un po’ di prudenza i nuovi alleati. Ci vorrà forse un po’ di assestamento, del resto il nuovo Governo è nato a tavolino dopo le elezioni tra chi si era presentato da avversario. Lo si è visto anche nella stesura del contratto, pardon, del programma di legislatura, che è di fatto quello del PDCS con qualche aggiunta e qualche rinuncia da parte dei democristiani. Un programma che forse, più che in passato, dovrà essere il totem a cui riferirsi nel caso di deragliamenti vari, perché tra anime così diverse il rischio di litigare sul serio è sempre dietro l’angolo. Del resto i vecchi Governi DC-PSD non sono durati tantissimo. A far cambiare prospettiva però, oltre ai protagonisti ovviamente, c’è quell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea che non solo permea il programma condiviso, ma metaforicamente rappresenta la “colla” che tiene tutti insieme, ma anche quella che servirà a riunire i vari cocci se si dovesse rompere qualcosa. Questo, però, al Paese interessa poco: finché non ci sarà la firma, infatti, c’è ancora troppa libertà di manovra: sia per proporre i propri desiderata, sia per bloccare quelli altrui, sia, anche, di rallentare il processo di riforma e di ammodernamento del sistema. Insomma, questa firma - attesa entro l’anno - diventa determinante per tante cose. Anche per il futuro del Governo appena nato.

Daniele Bartolucci

Sempre meno nascite Urge il “piano organico”

La diminuzione prosegue anche nel 2024: il nuovo Governo punta a un fondo per la natalità e alla conciliazione tra lavoro e famiglia

Senza interventi mirati e determinanti, il trend delle nascite continuerà anche a San Marino ad essere oltremodo negativo. Il picco più basso raggiunto nel 2023 con soli 191 nuovi nati sarà infatti superato da quello di quest’anno, visto che nei primi sei mesi è andata già peggio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Urgono quindi tutti gli interventi che il nuovo Governo ha etichettato come “piano organico di politiche familiari” che vanno dall’istituzione di un fondo per la natalità al miglioramento dell’equilibrio tra lavoro e famiglia e alla messa in campo a pieno regime dell’ICEE. Ma che guardi anche ai giovani e alle loro aspettative lavorative e soprattutto abitative, che è un altro tasto dolente dell’attualità sammarinese.

Bartolucci alle pagg. 6-7

Direttore Daniele Bartolucci

In un’epoca in cui il consumatore è “omnicanale” per natura e ha accesso ad una moltitudine di strumenti per informarsi sui prodotti che gli interessano, le imprese devono affrontare sfide nuove e dinamiche per rimanere competitive in quella che gli esperti chiamano la Digital Commerce Era. Non è un caso, quindi, che Extera, la digital agency specializzata in consulenza e sviluppo di soluzioni web per le aziende, che da oltre 20 anni fornisce risposte a un mondo virtuale continuamente in cambiamento, abbia scelto come titolo per l’evento del 19 settembre proprio questa innovativa definizione: un appuntamento gratuito fullday che finalmente darà a imprese, manager e professionisti del territorio sammarinese e romagnolo (ma non solo) la possibilità di approfondire tutte le dinamiche, le tendenze emergenti e anche le migliori pratiche del commercio digitale. Il format prevede infatti quattro diverse sessioni sulle tematiche più interessanti del commercio digitale, che verranno affrontate attraverso casi studio di imprese diverse tra loro per settore e grandezza (Il Lanificio, Diego dalla Palma Milano, Divani.store, Krona Koblenz), speech tecnici sia degli esperti di Extera che di pro-

Il 19 settembre a Rimini: 4 sessioni, speech di esperti e manager, roundtable di confronto

Omnicanalità: benvenuti nella “Digital Commerce Era”

L’evento di Extera per conoscere nuove tendenze e farsi ispirare dai casi di successo

fessionisti esterni legati alle più importanti aziende presenti sul mercato globale, e,

come sempre negli eventi organizzati da Extera, roundtable di confronto tra parteci-

panti e relatori per scambiarsi idee, dubbi ed esperienze. Quello del 19 settembre presso Ecoarea Better Living di Rimini, è infatti un evento studiato non solo per marketing manager, e-commerce manager e professionisti del settore, ma anche per gli stessi imprenditori, nella consapevolezza che proprio perché si parlerà di strategie, si parlerà anche e soprattutto di scelte e decisioni. Se la domanda “quale target raggiungere e in che modo?” re-

Psta sempre la base di partenza, quello che cambia è la dimensione della risposta, perché grazie al web e all’evoluzione delle piattaforme presenti, tanti imprenditori hanno compreso come non basti più avere un e-commerce, ma nemmeno avere una strategia multi-canale, perché i canali di comunicazione e vendita sono esplosi e la concorrenza online è più che mai agguerrita. Serve pensare in ottica “omnicanale”, sostenere il brand con un’identità distintiva e una strutturata digital strategy per incrementare visibilità e performance, anche sfruttando le ultime tendenze sull’identità visiva, l’accessibilità, l’intelligenza artificiale e l’utilizzo dei dati, senza mai dimenticare che in tutto questo serve gestire il portafoglio prodotti in modo efficiente e coerente. Per questo Extera ha deciso di offrire gratuitamente a tutti gli operatori del territorio, oltre che ai propri clienti e fornitori, l’opportunità di avere una panoramica completa sul mondo del digital commerce, con un focus sulle strategie che integrano armoniosamente tutti i canali di vendita e comunicazione, ascoltando e interagendo sia con gli esperti del settore che direttamente con i manager di aziende di primo pia-

oste San Marino

no. Un’occasione, quindi, per approfondire le proprie conoscenze sulle ultime tendenze del mercato, fare networking con altri professionisti e creare nuove opportunità di business, ma anche ispirarsi a casi di successo e trovare nuove idee per la propria azienda.

L’evento inoltre, non solo rappresenta un’importante occasione di formazione e networking, ma vuole anche valorizzare il dinamico ecosistema imprenditoriale del territorio, mettendo a disposizione casi studio, spunti di riflessione e momenti di confronto. “Digital Commerce Era” è un esempio concreto di come un’azienda può restituire valore al territorio che la ospita, contribuendo a far crescere le competenze locali e a connettere talenti e imprese.

Francobollo congiunto per celebrare la Croce Rossa Italiana e la Croce Rossa Sammarinese

“Il volontariato è e sempre sarà il riscatto e l’orgoglio”. Lo hanno ribadito, nel loro intervento, gli Eccellentissimi Capitani Reggenti di San Marino che, all’interno della Sala del Consiglio Grande e Generale di Palazzo Pubblico, insieme al Segretario di Stato alla Sanità, Mariella Mularoni, hanno ricevuto ieri Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana, in una udienza che ha visto la partecipazione di Isabella Bizzocchi,

Vicedirettore Generale di Poste di San Marino SpA, e del Presidente della Croce Rossa Sammarinese, Raimondo Fattori. “Questo incontro rappresenta un’occasione per rinsaldare l’amicizia storica tra la CRI, la Repubblica di San Marino e la Croce Rossa Sammarinese - ha detto Valastro - un legame che quest’anno ha avuto il suo culmine nella giornata del 15 giugno, giorno in cui abbiamo celebrato i 160

anni dalla fondazione anche attraverso l’emissione filatelica congiunta con le Autorità di Italia, San Marino, Città del Vaticano e Sovrano Militare Ordine di Malta. Il francobollo, rende omaggio ai nostri volontari impegnati nei soccorsi alle vittime del drammatico crollo del ponte Morandi di Genova”. L’annullo postale, predisposto sempre da Poste di San Marino Spa, invece, riporta il logo ufficiale della Croce Rossa Sammarinese.

di Daniele Bartolucci

Invitate le aziende del territorio a cogliere l’opportunità di promuoversi

Expo 2025: a Osaka per “espandere gli orizzonti”

Presentato il logo di San Marino e le opportunità per le imprese

Presentato nella suggestiva cornice del Cantone - alla presenza del Segretario di Stato per il Turismo con delega a Expo Federico Pedini Amati e di Filippo Francini, Commissario Generale del Governo per l’Esposizione Universale di Osaka 2025 – il logo del Padiglione della Repubblica di San Marino all’Expo che avrà luogo nel Paese del Sol Levante dal 13 aprile al 13 ottobre 2025. A fare gli onori di casa il Segretario di Stato Pedini Amati che ha aperto l’incontro dando il benvenuto ai presenti e insistendo sull’importanza per San Marino di partecipare a vetrine quali l’Expo per potenziare i rapporti e crearne di nuovi laddove non ve ne siano, sia a livello istituzionale sia turistico e di business; Francini ha poi brevemente aggiornato sull’avanzamento dei lavori che riguardano la partecipazione del Titano alla kermesse internazionale, anticipando l’uscita di bandi che selezioneranno i volontari che rappresenteranno il Paese in Giappone.

A raccontare il concept del logo che caratterizzerà la partecipazione del Titano all’expo giapponese il prossimo anno, la giovane art director e designer sammarinese Giulia Galassi quale capofila dell’aggregazione Studio JAM, l’agenzia di comunicazione che, avendo partecipato alla procedura di selezione per l’affidamento della realizzazione e gestione del piano di comunicazione, dei contenuti e dell’immagine coordinata per il padiglione della Repubblica di San Ma-

Direttore responsabile

Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm

Redattore Alessandro Carli a.carli@fixing.sm

Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm

Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

rino a Expo 2025 Osaka, dopo un’attenta valutazione da parte della Commissione Giudicatrice, è risultata affidataria del progetto.

Il logo del Padiglione di San Marino è una citazione all’esperienza di Expo 1970 Osaka, oltre ad essere prima di tutto la sintesi grafica della simbologia dei due Stati: da una parte, il cerchio rosso esterno rappresentativo del Sol Levante giapponese e della sua iconica bandiera, dall’altra i tre cerchi interni che richiamano le tre Torri e le cime del monte su cui poggiano, il quale è l’ispirazione principale dell’allestimento architettonico del Padiglione che, ricordiamo, è frutto di un progetto curato dall’Università degli Studi della Repubblica di San Marino con cui il Commissariato ha avviato una stretta collaborazione nei mesi scorsi.

Le scelte cromatiche e tipografiche concorrono a una comunicazione contempora-

Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro

Fotolito Linotipia Riminese Via San Leo, 10 47922 Rimini Italia

nea e di impatto in grado di svilupparsi coerentemente sui molteplici supporti e situazioni che si presenteranno, con l’obiettivo di innovare il racconto della Repubblica più antica del mondo. Nel team di lavoro, assieme alla Galassi responsabile del progetto, il co-fondatore di Studio JAM Gazmend Zaneli, grafico e motion designer riminese, che sta progettando la brand identity e i supporti di comunicazione all’interno del padiglione e in occasione degli eventi collaterali previsti; il Prof. Davide Rampello, direttore creativo della Rampello & Partners che vanta una significativa esperienza internazionale nel mondo delle esposizioni universali avendo curato il Padiglione Italia a Expo 2010 Shanghai e a Expo 2020 Dubai e il Padiglione Zero a Expo 2015 Milano, che si occuperà della direzione creativa, dell’elaborazione del concept e dei testi; Matteo

Stampa Studiostampa New Age Strada Rovereta, 42 47899 Falciano Repubblica di San Marino

Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

Ermeti, regista e video maker, che tradurrà in immagini in movimento il concept; il fotografo Alessio Pellicoro e la società sammarinese Letvar che ha preso in carico la programmazione di tutti gli strumenti digitali.

Come ricordato recentemente da ANIS alle aziende associate, l’ordinamento sammarinese prevede in favore delle imprese degli incentivi per le iniziative legate alle attività di internazionalizzazione (Regolamento 28 dicembre 2018 n. 9 così come modificato dal Regolamento 8 maggio 2019 n. 6). La normativa prevede la possibilità di ottenere un credito d’imposta IGR pari al 20% delle spese ammissibili sostenute (con un tetto massimo di 25mila euro annui) da parte degli operatori economici sammarinesi per la

partecipazione ad iniziative quali: a) partecipazione ad eventi espositivi ufficiali; b) show room temporanei; c) incoming di operatori; d) missioni all’estero; e) attività promozionali e di comunicazione nei nuovi mercati; f) workshop e/o seminari o a San Marino con operatori dai nuovi mercati, o nei nuovi mercati; g) attività di formazione specialistica per l’internazionalizzazione; g bis) manifestazioni internazionali. La compilazione può avvenire on-line tramite il portale della Camera di Commercio.

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica

L’Allegato A al decreto delegato n.140 del 2024 riporta la tabella dei coefficienti per la trasformazione in rendita pensionistica validi per il biennio 2023-2024.

La tabella 1 dell’Allegato A riporta i coefficienti da applicare a pensioni facoltative, gestione separata e pensioni contributive ai sensi dell’articolo 15 della Legge n. 157 del 2022. Per il calcolo della rendita dei soggetti con età anagrafica inferiore a cinquantasette anni si applica la stessa percentuale prevista per coloro che hanno un’età anagrafica di 57 anni. Per il calcolo della rendita dei soggetti con età anagrafica superiore a settantacinque anni si applica la stessa percentuale prevista per coloro che hanno un’età di 75 anni.

Coefficienti rivalutazione del montante capitale I pilastro I coefficienti di rivalutazione del montante capitale per le pensioni di tipo contributivo appartenenti al Fondo Pensioni Primo Pilastro sono indicati nell’Allegato B al delegato. La tabella 2 dell’Allegato B riporta le rivalutazioni da applicare a pensioni facoltative, gestione separata e pensioni contributive, nei limiti di quanto previsto all’articolo 19 della Legge numero 157 del 2022.

I coefficienti inferiori a uno sono considerati pari a uno.

L’Allegato A sarà aggiornato, ogni 24 mesi, su

proposta del Comitato Esecutivo dell’ISS

Prestazioni pensionistiche Coefficienti di trasformazione

Decreto Delegato numero 140, le nuove aliquote valide per il biennio 2023-2024

Allegato A, tabella 1: Coefficienti I Pilastro

Elab.grafica:SanMarinoFixing.Fonte:CGG

Statali più “malaticci” dei privati, ma guariscono prima

Disposizioni finali

L’Allegato A al decreto delegato numero 140 è aggiornato con cadenza biennale, in ottemperanza all’articolo 6, comma 1 della Legge nr. 158 del 2011, su proposta del Comitato Esecutivo ISS. Il DD 37/2012 e il DD 157/2023 sono abrogati.

Pensioni facoltative, gestione separata e pensioni contributive A partire dal 1° gennaio 2025, le rivalutazioni da applicare

a pensioni facoltative, gestione separata e pensioni contributive avverrà secondo i coefficienti previsti per le rivalutazioni delle pensioni ordinarie ai sensi della Legge n.157/2022 e s.m. Alessandro Carli

I dipendenti pubblici sono più cagionevoli dei colleghi che lavorano nelle imprese private. È una tendenza storica che trova una ulteriore conferma anche dalla lettura delle statistiche relative alle assenze per malattia degli ultimi 7 anni. In questo periodo, infatti, l’incidenza percentuale degli assenti per ragioni di salute sul totale dei lavoratori del comparto è quasi sempre stata superiore tra gli “statali” che tra i dipendenti del privato. Per entrambi i settori il picco minimo di assenze per malattia si verifica stabilmente durante i

mesi estivi mentre la soglia massima viene quasi sempre raggiunta in pieno inverno. Anche nei primi due trimestri del 2024, il differenziale tra i due settori è stato molto significativo. Se tra gennaio e marzo di quest’anno il 33% dei dipendenti pubblici è rimasto a casa almeno un giorno per malattia, tra i privati la quota è stata del 22%; nel 2° trimestre, invece, per i primi la soglia delle assenze è scesa al 26% per cento e per i secondi al 18%. L’analisi è stata realizzata dall’Ufficio studi della CGIA su dati INPS.

Economia e mercati: il commento di settembre di Denis Manzi, CFA, CIPM

Occhio non vede portafoglio non duole

L’aumento della volatilità è rientrato, ma quanto durerà davvero?

Occhio non vede, cuore (o ancora meglio portafoglio) non duole. Si potrebbe riassumere con questo famoso proverbio quanto successo sui mercati finanziari durante il mese di agosto, che ha registrato una price action alquanto insolita ma che, ancora una volta, ha reso molto chiaro come nel breve periodo l’andamento dei mercati sia veramente assimilabile a una random walk. In effetti, chi fosse rimasto davanti ai monitor a osservare l’andamento giornaliero avrebbe sicuramente avuto la sensazione di trovarsi sulle montagne russe, vista la pesante negatività dei primi 10 giorni del mese sui mercati azionari, che ha visto registrare su alcuni di essi, come ad esempio il Nikkey giapponese, perdite di quasi il 20% (grafico giornaliero), mentre invece chi si fosse distratto o avesse deciso di prendersi un bel periodo di vacanza decidendo di guardare solamente la performance mensile, potrebbe pensare che sui mercati si sia vissuta una situazione di calma piatta dato che larghissima parte della negatività è immediatamente rientrata, con alcuni indici che sono addirittura tornati vicino ai massimi (grafico mensile). Ogni volta che la volatilità sui mercati aumenta e le performance dei portafogli iniziano a zoppicare, è uso comune sia dei professionisti del settore ma anche delle persone che per vivere fanno tutt’altro, cercare delle spiegazioni a quanto sta succedendo ma la realtà dei fatti è che, molto spesso, sebbene gli scossoni di mercato vengano certamente scaturiti e/o amplificati da una qualche miccia che si accende, la reale ragione risiede nella mente umana, che difficilmente riesce a ragionare a 360° leggendo uno scenario di insieme, ma si fa più facilmente trasportare da due emozioni: l’avidità e la paura, che sono due dei peggiori nemici dell’investitore vincente. Se ci concentriamo sui numeri di analisi empiriche, che alla fine in finanza sono l’unica cosa che conta realmente, possiamo tranquillamente osservare come non sia stata la negatività di inizio agosto ad essere un’anomalia, visto che, prendendo come metro di riferimento l’indice azionario S&P500, risulta come addirittura nel 94% degli anni venga registrata una perdita dai massimi ai minimi superiore al 5%. La vera anomalia, in effetti, era la calma piatta vissuta sui mercati finanziari dall’inizio dal secondo trimestre 2023 in avanti, periodo in cui non si era mai registrata una perdita superiore al 2% per l’indice S&P500, cosa alquanto rara per un periodo così prolungato! Quindi, cosa ci insegna quanto successo in agosto sui mercati? A dire il vero non ci insegna nulla di nuovo, ma conferma bensì che il cercare di anticipare come si muoveranno i mercati nel brevissimo periodo è una

Grafico giornaliero: performance su base giornaliera di alcuni indici azionari, ribasati a 100 ad inizio agosto). Fonte: elaborazione BSM. Dati dal 1 agosto al 26 agosto 2024

Grafico mensile: performance su base mensile di alcuni indici azionari, ribasati a 100 ad inizio agosto. Fonte: elaborazione BSM. Dati dal 1 agosto al 26 agosto 2024

materia che si addice meglio a maghi e stregoni piuttosto che a professionisti del settore o a persone normali, che invece non dovrebbero far altro che impostare piani di investimento robusti, fatti di pesi e contrappesi con l’obiettivo di massimizzare le probabilità di raggiungere i propri obiettivi di investimento, minimizzando al contempo la probabilità di fallimento!

I mercati finanziari

Agosto ha registrato un andamento alquanto particolare, con i primi 10 giorni del mese che hanno visto una importante negatività sui mercati azionari ed un repentino aumento della volatilità, movimenti poi entrambi rientrati come se nulla fosse successo. In effetti, forse non era veramente successo nulla di parti-

colarmente impattante e tale da giustificare detti ampi movimenti. Analizzando infatti le ragioni a cui ci si è aggrappati per spiegare un movimento di questa portata, tra cui una situazione macroeconomica in deterioramento, ma soprattutto lo smontaggio – a seguito del rialzo di appena 25 punti base deciso dalla banca centrale – di posizioni di carry trade sullo Yen, la moneta giapponese, che visti i tassi molto più bassi di quelli disponibili sulla maggior parte delle altre valute (il tasso di riferimento in Giappone è al momento di appena 0,25%) viene presa a prestito per aprire posizioni su mercati ed asset class più redditizie, risulta piuttosto complicato crederci, se non per un semplice atto di fede. Seppure sia sicuramente vero che tali variabili abbiano

influito e forse messo benzina sul fuoco, riteniamo che il movimento sia stato dettato da una molteplicità di altri fattori, come ad esempio il posizionamento eccessivo sugli attivi rischiosi da parte degli investitori. Infine, da segnalare come durante la negatività di inizio mese – a dispetto di quanto accaduto durante l’anno 2022, quando sia azioni che obbligazioni prive di rischio di credito scendevano all’unisono – le obbligazioni abbiano svolto il loro dovere, ovvero quello di offrire decorrelazione dall’andamento dell’azionario. Concludendo, si può sicuramente dire che, un mese che era iniziato creando non pochi grattacapi, ha alla fine registrato performance non sicuramente da disdegnare.

Eventi da monitorare 12 e 18 settembre: queste le date in cui BCE e FED si riuniranno rispettivamente per decidere come muovere le leve dei tassi visto che da entrambe le parti è attesa una riduzione. Se per quanto riguarda la BCE le attese sono tutte per un ribasso di 25 punti base dei tre tassi di riferimento, che scenderebbero quindi al 3,5% sui depositi, al 4% sulle aste principali ed al 4,25% su quelle marginali, per quanto riguarda la FED la probabilità più elevata va assegnata a un ribasso di 25 punti base, che porterebbe i tassi nel corridoio 5% -5,25% e alla quale il mercato assegna una probabilità di circa l’80%, sebbene non vada esclusa totalmente l’ipotesi di un taglio di 50 punti base, alla quale il mercato assegna attualmente una probabilità di poco superiore al 20%.

Gestione dei portafogli Dopo un mese dove sui mercati è successo un po’ di tutto, ci troviamo però con una situazione non particolarmente distante da quella dello scorso mese. Statisticamente, non è raro che i movimenti di volatilità “clusterizzino”, ovvero che a momenti di elevata volatilità succedano altri momenti di elevata volatilità e viceversa pertanto, anche in conside-

razione delle riunioni delle banche centrali del prossimo periodo e dell’entrata nel vivo della campagna elettorale americana, non è da escludersi che potremmo assistere ad una price action sensibilmente più volatile rispetto a quella a cui eravamo ormai abituati sino a fine luglio. Ad ogni modo, rispetto alla strategia tattica di portafoglio, non ci sembra ancora il momento di variare l’approccio rispetto a quanto segnalato ormai da tempo. Considerato il tutto a 360 gradi, per il prossimo periodo in dettaglio si consiglia quindi di:

• Mantenere l’esposizione all’azionario nella parte bassa del range stabilito in sede di asset allocation strategica;

• ridurre l’esposizione all’obbligazionario con rischio di credito portandola leggermente sotto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;

• mantenere l’esposizione all’obbligazionario privo di rischio di credito nella parte alta del range stabilito in sede di asset allocation strategica. Concludendo, l’andamento del Dollaro USA che nell’ultimo periodo, contro la moneta unica, ha perso valore arrivando a testare il livello di 1,12 sulle aspettative di una politica monetaria americana maggiormente espansiva di quella europea. Sebbene i valori del cambio ai livelli attuali siano coerenti con quanto giustificato dal differenziale reale dei tassi di interesse tra le due aree, qualora la FED si dimostrasse, anche solo verbalmente, meno espansiva di quanto attualmente scontato, il biglietto verde potrebbe registrare nel breve periodo anche un recupero.

Leggi l’articolo integrale sul sito www.sanmarinofixing.com

I problemi conseguenti si vedono in particolare nel sistema pensionistico nonostante la

La popolazione residente a San Marino continua a crescere lentamente, passando dalle 33.698 persone del 2022 alle 33.812 del 2023, fino alle 33.950 registrate a fine giugno di quest’anno. Questo trend, che appare positivo, è a ben guardare invece molto preoccupante se si analizzano meglio le dinamiche demografiche ed economiche. In primo luogo, la “crescita” è dettata ormai da anni unicamente dall’immigrazione, unico fattore in grado di compensare un saldo naturale negativo. Gli immigrati, quindi, hanno un effetto positivo sulla struttura della popolazione, essendo in maggioranza giovani, ma non sufficiente per compensare quello negativo della bassa natalità. Di fatto, (cit. “Natalità e fecondità a San Marino 2013-2020” pubblicato dall’Ufficio di Statistica), “i residenti sono aumentati, ma il numero di nati ogni 1.000 abitanti è in costante diminuzione”. Anche perché le nascite sono drasticamente diminuite nel frattempo, toccando il picco negativo nel 2023 a quota 191, abbassando ulteriormente il record di 205 dell’anno precedente (nel 2013 erano invece state 320). Inoltre, questo dato si riflette nell’altro indice che viene normalmente analizzato, ovvero il numero medio di figli per donna, che a San Marino

Nascite ancora in calo, urge il “piano

è in costante diminuzione e “si colloca sotto la media europea, vicino alla regione Emilia Romagna e al di sopra della media italiana. Il divario rispetto ad altri stati come Francia e Germania è notevole”, spiegavano dall’Ufficio di Statistica nella loro pubblicazione, confrontando l’1,27 sammarinese con l’1,83 francese e l’1,53 tedesco (senza considerare l’1,80 della Romania).

Non sembra andare meglio nemmeno nel 2024, del resto, visto che i nuovi nati sono stati 63 (-37 rispetto allo stesso periodo del 2023) e ben 127 decessi. Come detto, l’immigrazione ha compensato questa dinamica, stante i nuovi residenti che da gennaio a giugno del 2024 sono stati 231, di cui ben 138 con cittadinanza italiana. Di contro, 60 sono stati quelli che hanno lasciato il Titano. Come tutti i Paesi occidentali hanno ormai compreso, questa dinamica negativa ha for-

tissime ripercussioni su tutto il welfare state (in particolare il sistema sanitario e pensionistico, perché la popolazione residente diventa sempre più anziana e non c’è una sufficiente “base” di giovani a compensare gli sforzi del sistema statale nei confronti di chi man mano acquisisce nuovi diritti di assistenza) e sull’economia in generale, a partire dal mercato interno del lavoro. In quest’ultimo caso, al pari dei residenti, il saldo risulta positivo (la forza lavoro ha superato la soglia record di 25.000 unità in questi mesi) grazie allo stesso effetto “migratorio”, ovvero gli oltre 8.000 lavoratori frontalieri che ogni giorno salgono sul Monte Titano per dare il proprio contributo alle imprese sammarinesi.

Natalità, priorità del nuovo Governo Anche il Governo sammarinese ha preso consapevolezza del problema e dopo gli in-

terventi della passata legislatura, anche il nuovo Esecutivo dovrà impegnarsi a concretizzare quello che nel loro programma di legislatura hanno indicato come “un piano organico di politiche familiari”. “Fra gli obiettivi generali”, si legge infatti, “si ravvisano come principali, anche attraverso interventi normativi, il sostegno alla genitorialità, alla funzione sociale ed educativa delle famiglie, alla promozione della natalità, a valorizzare la crescita armoniosa dei figli”. Nello specifico: “Intendiamo ribadire la fondamentale im-

portanza e la necessità di integrare nella nostra legislazione un criterio universalistico di equità nei confronti del “carico familiare complessivo”, con particolare riferimento all’allocazione delle risorse”. Inoltre “si rende necessaria una riforma complessiva di ampio respiro di tutti i provvedimenti adottati per il sostegno alle famiglie nell’arco degli anni e di provvedere a un loro allineamento alle nuove specificità presenti, anche considerando la progressiva introduzione dell’ICEE quale strumento di equità”. Quindi l’aspetto for-

se centrale di questa pianificazione, ovvero quello del lavoro: “Sarà importante attuare politiche che favoriscano la conciliazione tra lavoro e famiglia, come orari di lavoro flessibili e congedi parentali, consentendo ai genitori di equilibrare meglio i loro impegni professionali e familiari, e riducendo per quanto possibile gli oneri economici per l’accesso agli asilo nido ed ai centri estivi, oltre a proseguire il dialogo per valutare l’introduzione della settimana corta”. Interessante anche come il nuovo Governo vuole affron-

“Mi sembra presto dire che si potrà fare o che non si potrà fare, direi che ci stiamo lavorando, anche perché queste cose non è che si fanno solo con la volontà, ma si fanno con i soldi in cassa”. Lo ha detto Federico Freni, sottosegretario all’Economia, a 24 Mattino su Radio 24, rispondendo ad una domanda sulla possibile estensione della seconda aliquota Irpef ai redditi sotto i 60mila euro. “Sull’accorpamento delle aliquote, ne abbiamo già accorpate l’anno scorso da quattro a tre e stiamo lavorando insieme al viceministro Leo che ha questa delega”. Ma diventeranno strutturali?

“Anche questo è un obiettivo di legislatura. Credo quando la riforma fiscale

sarà a regime, entrò la metà del 2025, noi potremmo ragionare per la strutturalità dell’accorpamento delle aliquote. Ma solo quando avremo un quadro complessivo della situazione ragioneremo della strutturalità, che per noi resta un obiettivo di legislatura, perché il cittadino deve poter sapere esattamente qual è l’impatto del regime fiscale dall’inizio. Non possiamo stare appesi ogni anno a rinnovi possibili”.

Dopo il piano strutturale la manovra “L’impatto della manovra sarà di 25 miliardi come quella di un anno fa”. Così Federico Freni a proposito della cubatura della ma -

novra finanziaria del 2025 e aggiunge: “prima della manovra però, sarà licenziato il piano strutturale di bilancio che deve passare dall’approvazione del Consiglio dei Ministri e soprattutto dall’approvazione del Parlamento con un procedimento simile a quello della NADEF e del DEF, sarà esaminato e con il sistema delle mozioni, auspicabilmente, sarà approvato”.

riforma e nel mercato del lavoro, dove il numero dei frontalieri ha superato

organico” promesso dal Governo

l’ICEE e interventi per migliorare la conciliazione tra lavoro e famiglia

alle problematiche di ingresso nel mondo del lavoro, ed abitative”. Quest’ultimo aspetto tocca il tema, altrettanto fondamentale nell’ambito familiare, della casa: un tema su cui tutti i partiti che si sono presentati alle elezioni, all’unanimità, hanno promesso di metter mano.

tare il tema sul piano economico: “Proponiamo la creazione di un fondo a sostegno della natalità, con lo scopo di incentivare le nascite sostenendo le madri che non avrebbero diritto ai sussidi della maternità, come i disoccupati o i lavoratori autonomi, valutando anche la possibilità di estendere la durata di tali sussidi”. A questo si abbina anche l’obiettivo riguardante i giovani, nel quale il nuovo Governo specifica che “si ritiene utile portare avanti delle politiche a favore dei giovani per affrontare tematiche legate alla formazione,

Comites: “Si rivedano anche le normative” “Non c’è nessun paese europeo che sia riuscito a mantenere statisticamente un tasso di fecondità attorno a due figli per donna, ovvero il tasso necessario a garantire un adeguato rapporto tra generazioni”, dichiara il Presidente del Comites San Marino Alessandro Amadei. “Anche se ci sono paesi non lontani da quell’obiettivo, come la Francia e la Svezia, che hanno saputo combinare con successo politiche familiari, generazionali, di genere e migratorie. A leggere i dati –prosegue Amadei - è chiaro

R icerca Unicusano

Una donna su cinque lascia il lavoro al primo figlio

Maternità, 1 donna su 5 lascia il lavoro al primo figlio. E aumenta la disparità salariale con gli uomini Sono questi i risultati raccolti dall’ultima infografica di Unicusano su donne, lavoro e gender gap analizza le disparità di genere proprie del mondo professionale e l’impatto della maternità sulla vita lavorativa di mamme e neomamme: “Dove trova origine la disparità di genere?”

Di fatto, “ancora oggi in Italia una donna su cinque lascia il lavoro dopo la nascita del primo figlio principalmente per l’impossibilità di conciliare lavoro e vita familiare (52%) o per considerazioni economiche in seno alla famiglia (19%)”. Inoltre “è la maternità ad aggravare ulteriormente la disparità fra uomo e donna. Sono

le madri, infatti, a veder diminuire il proprio stipendio fino al 35% dopo 24 mesi dalla nascita del primo figlio, soprattutto se questa è avvenuta prima dei 30 anni e in mancanza di un contratto a tempo indeterminato al momento del parto. Numeri che aumentano all’aumentare dell’età dei figli: 15 anni dopo aver ascoltato il primo vagito, una madre lavoratrice assiste a un tracollo del proprio salario lordo del 53%. Si chiama “motherhood penalty”, un fenomeno che contribuisce a perpetuare il divario salariale tra donne con figli e donne senza figli, rendendo difficile per le madri mantenere l’indipendenza economica e la presenza sul mercato del lavoro. Un fenomeno che cresce al variare delle condizioni economiche”

che anche a San Marino qualche riflessione sulle nuove politiche da adottare in merito alle residenze, alla cittadinanza ed ai soggiorni sarà necessaria, anche per trovare il modo di attirare sempre più

persone da fuori confine disposte a mettere a disposizione la loro forza lavoro a favore del sistema produttivo, ad investire e credere nel futuro di San Marino. L’immigrazione, se gestita in quest’ottica,

può dare respiro al welfare ed al sistema pensionistico sammarinese, determinando un aumento del numero dei lavoratori, i quali con le imposte ed i contributi versati sostengono la previdenza

sociale e salvaguardano l’equilibrio dei conti pubblici, evitando allo Stato di ricorrere ad un ulteriore indebitamento. Anche in questo modo si possono mitigare gli effetti negativi dell’inverno demografico che riduce la competitività di ogni paese ed è la causa principale del suo declino, come ha ricordato qualche giorno fa il Presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro. Auspichiamo che anche a San Marino il dibattito, già aperto da tempo, si concretizzi in soluzioni più moderne a vantaggio di tutti coloro che vivono in questo Paese”.

L’evento, in tre sessioni, è in programma lunedì 9 e martedì 10 settembre

Università San Marino

Arrivano i Career Days

Ingegneria Gestionale:

Conoscere quattordici realtà sammarinesi e romagnole affermate in ambito finanziario, tecnologico, industriale e commerciale, partecipando a incontri individuali con i loro rappresentanti per discutere le prospettive di tirocinio e carriera.

Le date

Questa la possibilità offerta agli iscritti e ai laureati dei corsi in Ingegneria Gestionale dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino con i Career Days, in programma lunedì 9 e martedì 10 settembre: nell’ambito di tre sessioni, della durata di quattro ore ciascuna, l’Ateneo ospiterà una serie di figure provenienti da una selezione di attività ritenute strategiche per il futuro professionale degli studenti e di chi ha già concluso il proprio percorso formativo, a dispo-

sizione dei partecipanti.

Nella mattinata della prima giornata spazio alla finanza con Banca di San Marino e Cassa di Risparmio, ma anche ad aziende produttrici come Celli Group (impianti di erogazione e refrigerazione di birra e soft drink), Colombini (mobili e arredamento per la casa) e Colorificio Sammarinese (vernici e smalti), che saranno seguite da Passepartout (software gestionali per le imprese).

Nel pomeriggio sarà la volta di Fom Industrie (taglio e lavorazione dell’alluminio), International Games TradeCoolthings (giocattoli e articoli per bambini), Lavorgomma (articoli tecnici e rivestimenti) e Meloni Walter (ingrosso di articoli per la pulizia della casa e la cura personale).

Martedì gli iscritti e i laureati incontreranno infine i rappresentanti di NT Advisory

(consulenza strategica alle imprese), Robopac - Aetna (macchine avvolgitrici, confezionatrici e incartonatrici), Scm (tecnologie per la lavorazione di legno, plastica, vetro e altri materiali) e Sit (packaging alimentare).

“I Career Days offrono ai nostri studenti e laureati l’opportunità di entrare in contatto diretto con aziende di rilievo sia a livello locale che internazionale”, spiega Virginia Dolci, referente tirocini e placement dei corsi in Ingegneria Gestionale. “Questo evento facilita l’incontro tra domanda e offerta di lavoro permettendo ai partecipanti di confrontarsi con professionisti di diversi settori e iniziare a costruire un network fondamentale per il loro futuro. Per le aziende, infine, un’occasione per scoprire nuovi talenti capaci di contribuire all’innovazione e alla crescita delle loro attività.”

World Trade Center di Dogana diventa SMHUB Una delle strutture di riferimento del Monte Titano dal punto di vista commerciale, nonché tecnologico e abitativo, cambia nome grazie a una preziosa partnership con l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino: l’ormai ex World Trade Center di Dogana diventa SMHUB, con un nuovo logo elaborato dal corso di laurea in Design. Il percorso che ha portato alla definizione del progetto, avviato insieme a Chiara Morganti Amministrazioni Condominiali e ora affidato a Quadrifoglio Service, ha coinvolto da una parte accademici e studenti dell’Ateneo sammarinese, dall’altra i rappresentanti delle diverse attività e degli inquilini della struttura, che hanno scelto una fra le tre diverse soluzioni proposte.

Durante la riunione che ha portato alla scelta, effettuata attraverso una votazione svolta in presenza, sono state illustrate le applicazioni di ogni logo su insegne, carte intestate e così via.

“L’obiettivo – spiega Emma Corbelli dallo staff dell’Ateneo – era assecondare le diverse anime del complesso, nel quale si incontrano realtà che lavorano su innovazione, tecnologia, marketing e commercio, includendo inoltre chi ci abita. Il logo scelto verrà declinato in tre colorazioni per rappresentare le aree individuate. Il nome, San Marino HUB, sottolinea e sintetizza con immediatezza la centralità dello spazio nel contesto in cui è collocato”.

Sviluppato sotto il coordinamento di Emma Corbelli e della vice direttrice del corso di laurea magistrale in Interaction & Experience Design

dell’Università di San Marino, Silvia Gasparotto, il progetto ha coinvolto gli studenti Linda Ciandrini e Giacomo Fabbri insieme alla collega Giulia Costantini, autrice del logo selezionato. Completato nel 2004 e composto da due principali edifici di undici piani, l’attuale SMHUB si sviluppa su circa 47.000 metri quadrati ed è stato firmato dal famosissimo studio britannico Foster & Partners, che l’ha definito una “combinazione di uffici, appartamenti e strutture per il tempo libero” realizzato per affermarsi come “calamita per lo sviluppo futuro” del Monte Titano.

Nello specifico, la struttura ospita, al terzo piano della torre B, la sede dei corsi di laurea in Ingegneria Civile, Ingegneria Gestionale e Costruzioni e Gestione del Territorio dell’Università di San Marino.

Il Santo Marino nella pittura

Molto celebri sono le tele del Guercino e quella di Pompeo G. Batoni, custodite al Museo di Stato

Merita grande attenzione però anche il “Polittico” del pittore rinascimentale Francesco Menzocchi

Secondo la tradizione, Marino morì sul Monte Titano il 3 settembre 366 d.C., probabilmente novantenne.

Nel corso dei secoli molti artisti si sono confrontati con le fattezze del fondatore del Titano. E le correnti di pensiero possono essere riassunte in due filoni: prima del XVIII secolo è stato riprodotto con un aspetto decisamente giovanile mentre solamente in seguito è stato rappresentato –ed è forse la sfumatura più conosciuta sul Monte – come un uomo anziano con la barba bianca. Sono invece rimasti invariati negli anni i simboli del suo lavoro: la leggenda narra che fosse scalpellino, e quindi molti dipinti lo vedono con gli strumenti del mestiere, ma anche nell’atto di ammaestramento dell’orso. Con grande frequenza poi lo si vede mentre regge il monte Titano, con le sue tre rocche. Tra le tante opere d’arte che lo vedono protagonista, ce n’è una che è ancora avvolta nel mistero, e che vede a confronto le teorie e le supposizioni di innumerevoli studiosi, che cercano di interpretare e di capire la “mano” e la firma dell’autore. Il quadro, posizionato all’interno del Palazzo Pubblico, si trova nella Sala del Consiglio dei XII: è un olio su tela, datato 1650 circa. Fu acquistato nel 1927 e raffigura il Santo Marino che benedice la città. Un’immagine familiare ai cittadini di San Marino, visibile, in una bella riproduzione, anche nel centro storico. In zona “Via Salita alla Rocca”, sotto a un capitello e nelle strette vicinanze di una fontana, il fondatore osserva i turisti camminare. Ma torniamo nel Palazzo, ristrutturato dall’archistar Gae

Aulenti, che controlla il Pianello. Il quadro del Santo porta con sé un segreto e un enigma: chi lo dipinse? Forse quel Bartolomeo Gennari, uno degli allievi più dotati del Guercino? Recenti studi portano al Maestro. Sì, esattamente Giovanni Francesco Barbieri. Il Santo – quasi a voler rafforzare la paternità dell’opera - è stato raffigurato su molte mo-

nete sammarinesi ed attualmente una sua effigie, ispirata ad una tela del Guercino, è impressa sulle monete da 20 centesimi.

Il Guercino però non fu l’unico artista (anche se forse è il più celebre) che ebbe a che fare con il fondatore. Tante, tantissime sono le opere d’arte –dipinti ma anche sculture –che lo rappresentano. Merita grande attenzione il “Polittico di San Marino” del pittore rinascimentale Francesco Menzocchi, custodito all’interno del Museo di Stato. Altrettanto celebre è il “San Marino risolleva la Repubblica” di Pompeo G. Batoni. L’opera, custodita anch’essa al Museo di Stato, raffigura San Marino che risolleva la personificazione della Repubblica. Il santo, fondatore della Repubblica, in una chiara allegoria dei fatti accaduti nei mesi precedenti, tiene per mano la Repubblica e la sollecita a rialzarsi, mentre dietro un paggio tiene in mano un elmo, simbolo di potere. Il tutto sullo sfondo del monte

Titano con le tre torri di San Marino, la Rocca, la Cesta e il Montale, che sono anche simboli della Repubblica e rendono riconoscibile anche da lontano il profilo del monte su cui sorge la capitale della Repubblica. L’opera, un olio su tela (cm 234 x 160) donata da Antonio Ruffo, Principe della Scaletta e duca d’Artalia nel 1891, fu commissionata dall’abate sammarinese Marino Zampini nel 1740 per ricordare una pagina della storia del Titano. Nel 1739, le truppe del cardinale Giulio Alberoni avevo occupato la piccola Repubblica di San Marino per annetterla allo Stato Pontificio. L’operazione riuscì, ma a seguito del malcontento della popolazione e del timore che le potenze europee alleate di San Marino avessero potuto intervenire per liberare la Repubblica, il Papa, l’anno successivo, impose di ritirare le truppe e di lasciare libera San Marino. L’abate si rivolse al giovane e già molto stimato artista, che però non volle dipingere una

semplice figura del santo fondatore della Repubblica. Il dipinto fu eseguito in un tempo di sei mesi e presentato al Cardinale il 10 settembre 1740, costò la cifra non esigua di 150 scudi e 15 baiocchi. Approfonditi studi rivelano che sotto l’apparente disinvoltura compositiva si nasconde, oltre ad un lungo studio formale (peraltro documentato da due splendidi disegni preparatori: Firenze, Uffizi, e Londra, Windsor Castle - Royal Library), una grande quantità di particolari simbolici: dal frammento architettonico in primo piano rappresentante l’antichità della Repubblica e insieme la sua passata rovina, allo scettro di legno che la donna tiene nella sinistra significante una “regalità” povera, al paggio che è pronto a restituirle l’elmo (l’esercizio del dominio), alle tre torri sullo sfondo, illuminate da un raggio di sole da sempre l’emblema più esplicito e tradizionale dello Stato. Alessandro Carli

L’Art Bonus sale sul palco: Concerto lirico al Titano

La Fondazione Tebaldi, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia, ha organizzato per il 12 settembre un concerto lirico, al Teatro Titano, con la partecipazione di cantanti vincitori delle edizioni precedenti del Concorso e una cena di gala finalizzata alla creazione di un gruppo di “amici della Fondazione Renata Tebaldi” per supportare, nel tempo, l’istituzione e il suo prezioso apporto alla vita culturale della Repubblica. L’obiettivo è quello di far nascere una rete sociale di persone che posseggono una sensibilità culturale e che sarebbero orgogliose di partecipare e sostenere annualmente, con piccole donazioni, la Fondazione. Una donazione di € 150 (a

persona), darà accesso sia al Concerto che alla cena di gala esclusiva e riservata a un gruppo ristretto di persone. Tanti piccoli gesti uniti possono realizzare grandi obiettivi e le persone che contribuiranno avranno accesso alle agevolazioni fiscali previste dalla formula dell’Art Bonus. La Fondazione Tebaldi è l’unico ente culturale, a San Marino, che ha ottenuto, attraverso Delibera del Congresso di Stato, questa possibilità. Le donazioni potranno essere considerate spese deducibili nella dichiarazione dei redditi e recuperate materialmente attraverso il 100% di credito d’imposta. Info: segreteria@fondazionetebaldi.org

“Il silenzio affina l’udito” scrive Daniel Pennac ne “L’occhio del lupo”

La prima reazione non è quasi mai la migliore

Se abbiamo la forza di fare un passo indietro, può arrivare la seconda

La prima reazione conta. La prima reazione davanti a una notizia, a un imprevisto, a una proposta. Ma anche davanti a una persona, a quello che ci dice, ai suoi modi, ai suoi mutismi.

La prima reazione costituisce il basamento di quella cattedrale di relazioni e azioni che verranno poi, come conseguenza delle parole e dei gesti che hai pronunciato, anche se erano buttati lì dall’istinto, dall’impulso, più che dall’ascolto o dalla riflessione. Perché la prima reazione è di pancia: sanguigna, eccessiva, troppa stizzita, troppo turbata o anche troppo entusiastica. Oppure è di testa: fredda, calcolatrice, tendenzialmente egoistica. Quasi mai la prima reazione è quella migliore.

Ma se abbiamo la forza di fare un passo indietro, di fermarci prima che il meccanismo sia innescato e la nostra testa o la nostra pancia abbiano il sopravvento su di noi, allora sentiremo arrivare qualcosa di diverso: la seconda reazione.

Quella più equilibrata, più leale, capace di aprire altre possibilità.

La distanza tra la prima e la seconda reazione sta tutta in un attimo. Se riempiamo quell’attimo di sentenze o schiaffi - fisici o morali - abbiamo mancato il bersaglio: la prima reazione si è innescata e dobbiamo essere in grado di accettarne gli effetti. Ma se quell’attimo lo riempiamo di silenzio, se lo lasciamo trascorrere trattenendo il fiato, mettendoci in attesa in-

vece che all’attacco, allora approdiamo alla seconda reazione: non sappiamo esattamente cosa accadrà, ma potremmo rimanere piacevolmente sorpresi. “Il silenzio affina l’udito” confida il piccolo Africa - ne “L’occhio del lupo” di Daniel Pennac - conversando con il ghepardo, che non cercava altro che un amico a cui essere fedele fino all’ultimo, fino all’assurdità che l’esistenza ti sa mettere davanti. Senza quel momento di silenzio, non siamo in grado di ascoltare. Siamo come il vecchio lupo azzurro descritto da Pennac che guarda il mondo con un occhio solo, perché ha visto a sufficienza per capire che è brutto e triste e non si merita un suo sguardo più approfondito. Ciò che ha co-

C onsorzio Terra di San Marino

nosciuto gli è bastato per capire tutto e non guardare oltre. Poi, però, arriva Africa. Un bambino che ha visto e toccato le brutture del mondo, ma invece di chiudere un occhio per non vederle più, le ha rese un viaggio alla scoperta della meraviglia, nascosta a chi non cerca. Nel silenzio della sua esistenza ha imparato ad ascoltare e raccontare, la sua storia e quella di chi incontra, anche quella del lupo azzurro. E parlando e raccontando, si scopre che c’è sempre la possibilità di una seconda reazione, più sconosciuta, più intima, ma comunque possibile.

Perché anche in condizioni di disagio e di solitudine, la vita non solo è possibile ma cela sempre qualcosa di straordi-

nario.

E non vale proprio la pena lasciarsi schiacciare dall’impulso di chiudere un occhio, di aggredire o di isolarsi.

La TOP FIVE di Fixing

1 La sconosciuta del ritratto (Camille De Peretti) E/O € 18,50

2 La porta delle lacrime (Abraham Verghese) Neri Pozza € 22

3 La strangera (Marta Aidala) Guanda € 18

4 L’isola del mistero (Meg Shaffer) Garzanti € 17,90

5 Liberata (Domenico Dara) Feltrinelli € 19

Marino Bollini, classe 1954, e la scelta felice di aver abbracciato il biologico “La produzione è molto soddisfacente e la qualità è davvero eccellente”

“Albero amico che da sé rinasce, terrore delle lance nemiche; l’olivo di glauca foglia che nutre i nostri figli e in questa terra cresce in gran copia” scrive Sofocle in “Edipo a Colono”. Parole che potrebbero appartenere anche a Marino Bollini, classe 1954, una vita come metalmeccanico (ma con un occhio sempre rivolto alla terra) e poi, una volta raggiunta la pensione, ha deciso di dedicare il proprio tempo all’agricoltura. Nonostante l’età, Marino è la conferma che la mente e la ricerca non invecchiano mai, anzi. “Siamo un’azienda biologica da quattro anni” esordisce alternando gli occhi tra la moglie Luciana Zonzini, i grappoli d’uva e le olive. “Da due anni conferiamo prodotti biologici, direi che siamo molto contenti dei risultati”. L’azienda agricola si sviluppa su un’area di 46 mila metri quadrati. “Tre ettari sono coltivati a vigna, un ettaro a ulivi e il resto a erba medica” precisa Mari-

no. “Abbiamo ‘abbracciato’ il bio nel 2020 perché volevo lasciare ai nostri nipotini un terreno più fertile, più sano, più ‘friabile’. Siamo a buon punto e siamo molto felici di questa riconversione anche se la terra raggiungerà la sua massima fertilità tra una decina d’anni”.

L’agricoltura, per Marino e per sua moglie, è una realtà che hanno sempre vissuto. “Entrambi siamo figli di contadini quindi la terra è un elemento che ci è familiare. Quando lavoravo come metalmeccanico mi dedicavo alle piante solo la sera e nei giorni festivi, adesso invece

l’impegno è costante: in estate vado nei campi alle 5 e 30 della mattina e ‘stacco’ quando inizia a fare caldo, poi riprendo quando l’aria è più fresca. Da aprile alla vendemmia, come si dice in gergo, ‘non hai pace’. In inverno invece i tempi sono diversi, si lavora quando è

meno freddo”. Vicino a Marino e Luciana gli ulivi iniziano a mettere in mostra i loro frutti. “Abbiamo 30 piante di Sursina, una varietà autoctona piuttosto consolidata sul Monte Titano. Abbiamo poi piantato sei o sette tipi diversi di ulivo”. Ulivi biologici, come la vigna.

tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

“Lavoriamo, come detto, in regime ‘bio’ quindi anche con batteri e funghi” precisa Marino. “Biologico non vuol dire meno quantità o meno qualità, anzi: la produzione è soddisfacente e la qualità è davvero eccellente” aggiunge Marino. “Mi piacerebbe che la Repubblica di San Marino avesse un’agricoltura tutta biologica. E non solo per i ‘risultati’ ma anche come immagine da esportare”. Parole che non possono non portare ad alcuni versi di Pablo Neruda. Perché “Non soltanto il vino canta, anche l’olio canta, che vive in noi con la sua luce matura”.

Perché c’è ancora una storia da raccontare, mille da ascoltare, e la possibilità di costruire relazioni invece di gabbie.
Simona Bisacchi

S peciale Cultura

“Un periodo storico che mai come oggi ci sa parlare dei tempi di oggi”

La contemporaneità della transavanguardia

Tra le pieghe con il curatore della mostra sammarinese Alessandro Gea

Una esposizione dall’impatto straordinario e che presenta capolavori dei massimi esponenti della corrente artistica della Transavanguardia Italiana è visibile a Palazzo SUMS fino al 22 settembre 2024. In esposizione le opere dei più importanti artisti facenti parte di questa corrente, Sandro Chia, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Mimmo Paladino, Francesco Clemente.

“Vitalità del contemporaneo” è il titolo dell’esposizione facente parte del ciclo delle Grandi Mostre sponsorizzate dalla Segreteria di Stato per la Cultura e organizzata da FR Istituto d’Arte Contemporanea.

Proprio di questa vitalità parleremo con il curatore della mostra sammarinese, Alessandro Gea, che ci ha rilasciato una intervista.

La Transavanguardia, teorizzata da Achille Bonito Oliva, ha rappresentato un rifiuto delle avanguardie storiche e un recupero della tradizione in risposta alla crisi socioeconomica degli anni Settanta. Come si bilancia questa tensione tra rinnovamento e tradizione nell’attuale contesto e crisi globale? Possiamo rintracciare nella Transavanguardia e nella mostra nuove prospettive o soluzioni per la contemporaneità?

“È proprio questa la reale motivazione che ha guidato la realizzazione della mostra a Palazzo SUMS. Con la definizione di “vitalità del contemporaneo” abbiamo voluto sottolineare un periodo storico che mai come oggi ci parla di contemporaneità. 45 anni fa comincia a definirsi la Transavanguardia, come risposta del mondo dell’arte alla crisi globale di quegli anni. Le crisi nel mondo ci saranno sempre e il “che fare?” nell’arte, domanda pertinente allora come oggi, è stato sostituito da un infondato “l’importante è fare”. Per chi cerca però un’idea, quasi una filosofia che sostenga questo concetto di libertà di guardare al passato, utilizzarlo nel presente proiettandolo nel

futuro, sia a livello di tecnica che di ispirazione, la Transavanguardia autorizza, per merito storico, tale libertà”. Gli artisti della Transavanguardia sono noti per la loro transmedialità e transculturalità. Dalla esposizione sammarinese questa versatilità di forme e contenuti emerge prepotentemente. Come ha curato la selezione delle opere e quali dinamiche ha voluto far emergere da questa relazione?

“La scelta è stata indirizzata il più possibile ai diversi materiali ed espressioni artistiche in cui si sono cimentati i protagonisti della Transavanguardia. Pittura e scultura, ma anche le opere che coniugano entrambe, come per Mimmo Paladino. Ho voluto dedicare un percorso che ho definito “galleria degli acquarelli” a questa tecnica che gli artisti hanno dimostrato saper padroneggiare e innovare e a cui era in maniera preponderante dedicata l’esposizione sammarinese

“Prima Bella Mostra Italiana” del 1996. Nelle altre sale, le opere dialogano su vari temi della contemporaneità: ogni artista con la propria identità, ma capace di visione che sostiene fortemente le caratteristiche ancora oggi attuali del movimento”.

Le opere in mostra non solo non sono esposte secondo un percorso cronologico, ma come ha sottolineato, non seguono neanche un ordine legato alle tipologie di soggetti o materiali utilizzati e questo rispetta la “circolarità” temporale della Transavanguardia. Come questo approccio espositivo, basato su una relazione tra diversi, tra culture e pensieri lontani tra loro nell’esposizione, facilita la comprensione del movimento?

“Come nel concetto stesso di Transavanguardia, non esiste un’arte “alta” ed una “bassa”, così l’aspetto storico, pur citando fortemente negli assunti il “manierismo”, non è regola fondamentale. Creare un percorso cronologico in mostra sarebbe stata una presentazione didascalica

del movimento, che avrebbe in un certo senso tradito quella visione appunto “circolare”, attuale e immersiva che, insieme al Comitato scientifico, ho ritenuto importante da comunicare al visitatore e che al meglio rispecchia e si integra con la location selezionata per l’esposizione”.

All’interno dello spazio espositivo ha usato il termine “glocal”, con radici elastiche che permettono un’espansione culturale attraverso il meticciato. Questo concetto, come detto, è pervasivo anche all’interno per percorso espositivo. Questo principio è rispecchiato nella pratica artistica contemporanea?

“Mi piace citare Achille Bonito Oliva quando dichiara che “l’artista è nomade, opera attraverso un linguaggio non radicato soltanto ad una produzione di forme, ma ad una posizione etica che produce scambio e dialogo… egli ha bisogno di una casa mobile, in cui sosta e da cui partire”. Questa mobilità trovo sia ben rappresentata nell’opera simbolo della mostra, è di Sandro Chia e si intitola “Rough time”, tempi difficili, come quelli attuali. Il quadro rappresenta una figura che solca mare e nuvole, è quasi sorridente e l’andamento delle pennellate induce una sensazione di rapidità. La trovo fortemente rappresentativa del tempo attuale, con l’invito ad andare incontro cercando scambio e dialogo. Una possibile soluzione ai molti problemi che affliggono il nostro tempo. È questa, a mio avviso, una funzione fondamentale dell’arte, anche quella più contemporanea”. “Stranieri ovunque” è il tema de La 60. Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia del 2024, “Postumano Metamorfico” il titolo del Padiglione San Marino nel 2022. La Transavanguardia, proprio partendo da queste tematiche definite dai massimi curatori del mondo dell’arte internazionale, è più contem-

poranea che mai e pertanto la mostra vuole intersecarsi con questo concetto di “nomadismo culturale” e di continuo mutamento della Transavanguardia. Come si più interpretare questo concetto di “nomadismo” nell’arte contemporanea? È più attuale che mai nell’arte contemporanea?

“I temi delle ultime Biennali di Venezia, specificatamente quelle del Padiglione della Repubblica di San Marino organizzato da FR Istituto d’Arte Contemporanea S.p.A., sono il filo conduttore delle sale nel percorso della mostra sulla Transavanguardia a Palazzo SUMS. Non fa eccezione il tema della Biennale Arte di quest’anno – “Stranieri Ovunque” – e nello specifico il titolo “Nomader”, scelto dalla curatrice Alison M. Gingeras per l’artista Eddie Martinez, protagonista del padiglione sammarinese. Ancora una volta si definisce l’attualità di temi cari alla Transavanguardia, confermati dagli argomenti trattati in Biennale. Ed è proprio la capacità degli artisti di attingere a strumenti e stimoli appartenenti a luoghi e culture “altre”, come l’oriente per Francesco Clemente, oppure a visioni universali, come i fiori di De Maria, che rappresentano un nomadismo di ricerca e non un semplice errare. Nomadismo nell’arte è l’intenzione di conoscere e sperimentare cosa c’è al di là delle consuetudini e delle mode che esistono anche nell’ambito dell’arte contemporanea”.

Le autorità politiche sammarinesi negli ultimi 40 an-

ni hanno a più riprese sostenuto questa corrente artistica, divenendo punto di snodo fondamentale per la storia dell’arte e della Transavanguardia. Qual è la relazione e come la Repubbica di San Marino è diventata un punto di sviluppo per il movimento?

“Lo Stato di San Marino fin dall’88 ha proposto la Transavanguardia. Giustissima la citazione della Scala Santa, l’encausto su muro di Enzo Cucchi al Monastero di Santa Chiara. Molte mostre hanno presentato opere degli artisti protagonisti del movimento. Nel 1996, “Prima Bella Mostra Italiana”, con opere di Sandro Chia ed Enzo Cucchi ebbe notevole rilevanza. È del 2008 la personale di De Maria, “Festa dell’atmosfera che brilla”, sempre nello spazio espositivo di Palazzo Sums. La “Vitalità del contemporaneo” si inserisce in linea di continuità con queste esposizioni per rimarcare l’attualità ancora oggi evidente di queste opere ed artisti. Così come manifestare che impegno e sinergia tra istituzioni pubbliche e realtà private fortemente radicate nel territorio, come la già citata FR Istituto d’Arte Contemporanea S.p.A., protagonista dell’organizzazione delle ultime Biennali veneziane per il Padiglione di San Marino, e la plurigenerazionale Claudio Poleschi Arte Contemporanea siano esempio di come sia fondamentale il saper fare sistema ed avere una visione globale anche in una, solo geograficamente, piccola Repubblica”. Elena Rossi

A distanza di oltre mille anni, il codice manoscritto sulla vita di San Marino entra a far parte degli archivi del Titano. Con una cerimonia istituzionale, alla presenza dei Capitani Reggenti Alessandro Rossi e Milena Gasperoni, la riproduzione fedele della “Vita Sanctorum Marini et Leonis”, è stata donata in occasione del suo 1724esimo compleanno. Sono intervenuti il Segretario di Stato alla Pubblica Istruzione e Cultura, Teodoro Lonfernini, la Professoressa Maria Giovanna Fadiga, la Dott.ssa Barbara Bertoni, Direttore Generale della casa editrice Imago. “Vita Sanctorum Marini et Leonis” è il più antico testo della storia di San Marino, risalente al X secolo e miracolosamente sopravvissuto all’incendio che devastò la Biblioteca Universitaria di Torino nel secolo scorso. Candidato alla Memoria del Mondo UNESCO, ha consentito a San Marino di accedere, per la prima volta, al programma Unesco del Registro Memory of the World. Il facsimile è contenuto nel volume “Vita Sancti Marini”, a cura di Maria Giovanna Fadiga e Meris Monti, pubblicato dalla casa editrice IMAGO.

La vita del Santo Marino

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