La prossima seduta del Consiglio Grande e Generale vedrà all’ordine del giorno l’istituzionalità per definizione, ovvero la nomina dei Capitani Reggenti per il nuovo semestre. Già decisa la “coppia” in maggioranza, ovvero un rappresentante a testa tra DC e Libera, per cui l’attenzione si concentra sull’altro punto previsto, ovvero la seconda lettura della Variazione al Bilancio dello Stato. La prima lettura aveva dato poco entusiasmo in verità, trattandosi della solita elencazione tecnica di articoli, se non quell’intervento di “pace fiscale” che comunque era atteso. In verità, già nella presentazione, il Segretario Gatti aveva annunciato possibili sviluppi, ma non con Decreti Delegati. Ci dovrebbe essere spazio per la questione NPL, ma c’è una crescente aspettativa per cosa partoriranno in maggioranza. Al di là di veri o presunti mal di pancia di inizio avventura, tutti sanno bene che le cose serie si fanno nelle leggi di bilancio e visto che quella per il 2025 si discuterà tra qualche mese (in agenda è sempre nell’ultima sessione di dicembre l’approvazione in seconda lettura), non sarebbe male vedere qualche segnale già in questo assestamento. Niente di straordinario, diciamo, ma semplicemente qualcuna delle riforme e dei tanti “riordini” che sono stati scritti nel programma di governo presentato a inizio estate, dopo le elezioni. Finite le vacanze, insomma, e i festeggiamenti per la vittoria, non sarebbe male vedere almeno l’avvio di qualche riforma in questa prima occasione formale. Sperarci è legittimo, vedremo cosa sceglieranno dalla lunga lista di cose da fare che hanno scritto, o se rimanderanno ancora.
Daniele Bartolucci
Occupazione ai massimi nel privato: oltre 19mila
A luglio nuovo record, trainato anche dall’aumento delle imprese attive Aumenta però, rispetto allo stesso periodo del 2023, la disoccupazione
Un anno da record per l’occupazione. Dodici mesi “solari”, quelli che fanno da cerniera tra luglio 2023 e luglio 2024: in un anno, riporta il “cruscotto” dell’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica della Repubblica di San Marino, le forze di lavoro (quindi la somma tra i dipendenti, gli indipendenti e i disoccupati) sono cresciute di quasi 600 unità (da 24.787 a 25.378), trainati dai dipendenti che in un anno sono passati da un totale di 22.577 a oltre 23 mila (23.090). In lieve contrazione invece gli indipendenti (da 1.569 a 1.558) mentre risultano in crescita i disoccupati (da 641 del 2023 a 730 del 2024; zoomando quelli “in senso stretto” il report “racconta” di 350 persone a luglio 2023 e di 395 a luglio 2024).
Carli a pag. 3
“Un piano natalità”
Vagnini (ANIS): “Interventi a 360°, non solo sul lavoro”
La costante riduzione delle nascite a San Marino preoccupa anche gli imprenditori, avendo impatti negativi sul welfare state così come sul mercato del lavoro. “Ma occorre affrontare il tema con un approccio a 360° e non focalizzarsi solo sull’orario lavorativo o l’abitazione”, avverte William Vagnini, Segretario Generale di ANIS. “Occorre guardare ai Paesi più virtuosi, come Francia e Germania, oltre che i Paesi con bassa natalità come il nostro. Molte delle tutele che i primi hanno attivato per le neo mamme e che altri Paesi stanno ipotizzando, sono già parte del nostro ordinamento, che in tal senso è avanti rispetto a tanti. La conciliazione della vita privata con il lavoro è una parte del tema così come il reddito, ma è sui servizi che si può migliorare”.
Bartolucci alle pagg. 6-7
Anno XXXII - n. 33 - 1,50 euro
Direttore Daniele Bartolucci Venerdì 13
I termini di presentazione delle domande per l’assegno familiare integrativo e per l’assegno familiare per il coniuge con figli di età inferiore a 36 mesi che non abbiano frequentato l’asilo nido, a condizione che gli stessi e la loro famiglia siano effettivamente residenti in territorio sammarinese sono stati fissati per il 30 settembre. Lo ricorda, in una nota, l’Istituto per la Sicurezza Sociale.
Cosa dice la Legge
In base alla Legge numero 64 dell’8 Maggio 2009, il diritto sussiste se il reddito familiare annuo pro-capite è pari o inferiore a 8.500 euro.
I documenti da presentare
L’Istituto Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino ricorda che la domanda relativa all’anno 2023 deve essere presentata entro e non oltre il 30 settembre 2024 all’Ufficio Assegni Familiari, compilando l’apposito modulo, disponibile presso tale Ufficio o scaricabile dal sito www.iss.sm (Area “Scarica Modulistica”) allegando alla suddetta domanda:
A - Dichiarazione sostitutiva di certificazione e di atto di notorietà da compilare da parte del richiedente, presso l’Ufficio Assegni Familiari, munito di marca da bollo da € 15,00 e un documento d’identità;
Italia
L’assegno
Domande entro il 30 settembre
B - In particolare per le detrazioni forfettarie previste al punto 4 dell’art. 2 lettere a) e b) è necessario allegare idonea documentazione attestante che il mutuo/i si riferiscano all’abitazione di resi-
denza con suddivisione delle quote in conto capitale e quote in conto interessi;
C - Per la lettera c), copia del contratto di locazione con ricevute di pagamento canone per l’anno 2023;
unico e universale per i figli a carico: gli importi e le maggiorazioni
L’Assegno unico e universale è un beneficio economico per tutte le famiglie che abbiano figli a carico.
A partire da marzo 2023 - si legge nella nota pubblicata sul portale del Governo italiano - Dipartimento per le politiche della famiglia - chi già beneficia dell’assegno non ha bisogno di rinnovare la domanda.
L’Inps corrisponde d’ufficio l’assegno.
Resta obbligatorio, invece, il rinnovo dell’ISEE per poter usufruire dell’importo completo.
L’assegno unico e universale, difatti, viene erogato dall’Inps sulla base dell’ISEE del nucleo familiare di appartenenza.
In assenza di ISEE, l’Inps eroga solo l’importo minimo previsto, indipendentemente dal reddito.
L’importo va da un minimo di 54,05 euro ad un massi-
mo di 189,20 euro al mese, per ogni figlio minorenne a carico. Per i figli a carico di età compresa tra i 18 ed i 21 anni gli importi invece variano da un minimo di 27 euro ad un massimo di 91,90 euro al mese. Sono tuttavia previste, prosegue la nota del Dipartimento, numerose maggiorazioni perequative; ad esempio, in presenza di famiglie numerose, del figlio nel suo primo anno di vita, di figli con disabilità, all’età della madre se inferiore ai ventuno anni o di altri fattori legati alla situazione reddituale di genitori entrambi lavoratori. La circolare Inps numero 41 del 7 aprile 2023 dettaglia la rivalutazione degli importi, delle soglie ISEE, di tutte la maggiorazioni, nonché i requisiti, le modalità e i termini della presentazione dell’ISEE: per effetto
degli interventi attuati, con decorrenza dalla mensilità di gennaio 2023, sono incrementati nella misura del 50% gli importi dell’Assegno unico e universale per i figli a carico di età inferiore a un anno. Il medesimo incremento è riconosciuto anche per i nuclei familiari con almeno tre figli, per ciascun figlio nella fascia di età da uno a tre anni, a condizione che abbiano un ISEE non superiore alla soglia di 40.000 euro, annualmente adeguata alle variazioni dell’indice del costo della vita Il messaggio del 1° agosto 2023, numero 2856, con le rettifiche del messaggio 8 agosto 2023, numero 2913, ha indicato poi tutte le modalità con cui gli utenti che richiedono l’assegno possono regolarizzare la situazione in caso di attestazione ISEE difforme.
D - Ai richiedenti per i quali sia stata emessa sentenza di separazione, si richiede copia della stessa con relativa omologa;
E - Copia dichiarazione dei redditi presentata all’estero;
F - Compensi di qualsiasi natura, non inseriti nella dichiarazione dei redditi, percepiti da associazioni, federazioni sportive, Stato ed Enti autonomi, Corpi militari volontari, eccetera. Per ulteriori detrazioni forfetarie si veda il punto 4 dell’articolo 2 della Legge n. 64/09. Al fine di offrire il miglior servizio alla cittadinanza, per la presentazione della domanda si invitano le persone interessate a munirsi preventivamente di tutti i documenti di cui sopra, anche in copia, e a prenotare specifico appuntamento utilizzando l’applicazione Book PA (Ufficio Prestazioni Economiche (ISS) - Assegni Familiari - Domanda Assegno Familiare Integrativo) sul portale della Pubblica Amministrazione.
L’Istituto per la Sicurezza Sociale ricorda altresì che gli importi erogati, sia per l’anno
2022 che per il futuro anno 2023, sono visualizzabili per la prima volta tramite l’applicazione Arpa sul Portale della Pubblica Amministrazione, sezione Assegni Familiari. Infatti, l’Istituto Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino ha completato a giugno di quest’anno lo sviluppo di un importante novità dedicata alla gestione degli assegni integrativi: è infatti possibile consultare online la propria posizione personale e lo storico dei contributi erogati dall’ISS, grazie al servizio “ARPA – Archivio Posizioni Assicurative”, offerto dal Portale della Repubblica di San Marino, accendendo al sito www.gov.sm. L’Ufficio Assegni Familiari rimane a disposizione per contatti telefonici dal lunedì al venerdì - dalle ore 9:00 alle ore 12:00 – al seguente numero 0549 994401. Alessandro Carli
Un intervento in manovra sul rafforzamento dei fondi pensione “è assolutamente probabile che ci sia”. Lo ha detto la ministra del Lavoro, Marina Calderone a 24 Mattino su Radio 24. “Non sarà stravolgente però credo sia importante coniugare questi due percorsi non perché il primo pilastro possa essere sufficiente perché con il sistema contributivo se si versa tanto il rendimento sarà adeguato ma è un supporto ulteriore ma anche un modo di essere previdenti, di guardare al futuro in un’ottica di risparmio”. Calderone ha detto di essere d’accordo sull’introduzione di un nuovo semestre di silenzio assenso per il trasferimento del Tfr sui fondi pensione. “Sono
assolutamente d’accordo su un nuovo semestre di silenzio-assenso per il versamento del Tfr nei fondi pensione. Bisogna far una nuova campagna di sensibilizzazione sulla previdenza complementare. La previdenza complementare ha la possibilità di essere un ausilio a una pensione dignitosa. Bisogna far cambiare la mentalità ai lavoratori”.
Ragionare su lavoro oltre i 67 anni ma volontario “Penso che un ragionamento sulla flessibilità in uscita in termini di ampliamento del percorso lavorativo si debba e si possa fare su base volontaria”. Lo ha detto Calderone a proposito
dell’ipotesi di rinviare la pensione dopo i 67 anni nel pubblico impiego su base volontaria a fronte di una richiesta delle amministrazioni e le possibilità che questo avvenga anche nel privato. “Ci deve essere l’assenso del lavoratore e da parte dell’azienda o dell’amministrazione se parliamo di dipendenti pubblici. In alcuni ruoli delle amministrazioni il ricambio non è così facile”.
E conomia
San Marino: le forze di lavoro sono oltre 25 mila, i frontalieri invece 8.200
Luglio 2024 su luglio 2023: aumenta anche il numero delle imprese
Dodici mesi “solari”, quelli che fanno da cerniera tra luglio 2023 e luglio 2024: in un anno, riporta il “cruscotto” dell’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica della Repubblica di San Marino, le forze di lavoro (quindi la somma tra i dipendenti, gli indipendenti e i disoccupati) sono cresciute di quasi 600 unità (da 24.787 a 25.378), trainati dai dipendenti che in un anno sono passati da un totale di 22.577 a oltre 23 mila (23.090). In lieve contrazione invece gli indipendenti (da 1.569 a 1.558) mentre risultano in crescita i disoccupati (da 641 del 2023 a 730 del 2024; zoomando quelli “in senso stretto” il report “racconta” di 350 persone a luglio 2023 e di 395 a luglio 2024).
settore privato per attività economica hanno tagliato, per la prima volta, le 19 mila unità (precisamente 19.098): erano 18.665 a luglio del 2023.
(da 1.094 a 1.151).
Demografia e turismo Il bilancio demografico, quindi il movimento della popolazione residente, a luglio dello scorso anno aveva registrato un totale di 33.881. A luglio 2024 è lievemente cresciuto, sfiorando le 34 mila unità (per la precisione 33.975). Per quanto riguarda gli afflussi turistici, il totale dei visitatori a luglio 2024 è stato di 280 mila unità quando a luglio 2023 si erano fermati a 272 mila unità. Imprese e
In lieve contrazione quelli impiegati nelle attività manifatturiere (da 7.207 di luglio si è scesi a 7.743 di luglio 2024) e nelle attività finanziarie e as-
La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-giugno 2024 è cresciuta del 3,1%
Alla fine di giugno 2024, i 41 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 64% dei dipendenti – circa 8,4 milioni – e corrispondono al 62,9% del monte retributivo complessivo.
Così l’Istat. Nel corso del secondo trimestre 2024 sono stati recepiti 4 contratti: conciarie, distribuzione moderna organizzata, agri-
coltura – impiegati, pubblici esercizi. I contratti che – a fine giugno 2024 – sono in attesa di rinnovo ammontano a 34 e coinvolgono circa 4,7 milioni di dipendenti (il 36% del totale). Il tempo medio di attesa di rinnovo a giugno 2024 è pari a 27,3 mesi (era 29,2 a giugno 2023) per i lavoratori con contratto scaduto e a 9,8 mesi se calcolato sul totale
dei dipendenti (era 15,4 a giugno 2023).
La retribuzione oraria media nel periodo gennaiogiugno 2024 è cresciuta del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a giugno 2024 segna un aumento dell’1,2% rispetto al mese precedente e del 3,6% rispetto a giugno 2023.
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sicurative (da 661 a 653) mentre sono cresciuti quelli delle costruzioni (da 967 a 973) e quelli delle attività professionali, scientifiche e tecniche
Anche nel settimo mese dell’anno è proseguita la “scalata” dei lavoratori frontalieri che da 7.781 di luglio 2023 hanno raggiunto quota 8.206. Interessante leggere le loro qualifiche: 1.878 sono impiegati specializzati e tecnici, 1.511 sono operai generici e commessi, 1.494 sono operai specializzati e tecnici, 1.484 sono operai qualificati. Nel periodo messo a specchio dall’Ufficio di Statistica poi emerge la crescita del numero di imprese per ramo di attività economica: erano 5.159 a luglio 2023, dodici mesi più tardi hanno toccato le 5.192 unità. Bene le attività manifatturiere (+4, da 476 a 480) e le attività finanziarie e assicurative (+6, da 95 a 101) più o meno invariato invece il settore delle costruzioni (+1, da 350 a 351).
Il settore pubblico La “fotografia” di luglio 2024 evidenzia un totale in salita –3.992 lavoratori dipendenti, erano 3.912 dodici mesi prima – con la Pubblica Amministrazione che è aumentata di 20 unità (da 2.194 a 2.214) e l’Istituto per la Sicurezza Sociale di 37 unità (da 1.101 a 1.238).
di Alessandro Carli
Il 3 e 4 settembre scorsi si è tenuta a Francoforte, presso la sede della Banca Centrale Europea una conferenza congiunta della stessa BCE e dell’Autorità Bancaria Europea sul tema “Affrontare le sfide della vigilanza attraverso il rafforzamento della cooperazione”.
La conferenza congiunta, a cui hanno partecipato oltre 150 esponenti in rappresentanza di istituzioni europee, autorità di vigilanza dei paesi membri dell’Ue e di altri paesi, aveva l’obiettivo di “Esplorare le molteplici dimensioni della cooperazione di vigilanza e le attuali sfide per le quali questa è necessaria, oltre confini e settori”. Nelle due giornate vari panel di relatori si sono alternati nei singoli moduli componenti la conferenza, con un taglio che ha privilegiato lo scambio di opinioni ed esperienze tra i rappresentanti delle varie autorità di vigilanza presenti, così come la descrizione delle posizioni delle autorità presenti (BCE ed EBA in primis, ma anche ESMA ed EIOPA a completare il quadro delle autorità di controllo europee) sulle tematiche di maggior rilevanza nel contesto attuale.
“Mentre la gestione del rischio operativo mira a minimizzare la probabilità e l’impatto dei rischi operativi, la resilienza operativa presuppone che le interruzioni si verifichino inevitabilmente”
L’evento ha rappresentato un’occasione per consolidare i rapporti con le istituzioni europee
Vigilanza: più collaborazione per affrontare nuove le sfide
Banca Centrale di San Marino ha partecipato alla conferenza congiunta di ECB-ABE
ha detto Frank Elderson, vicepresidente del consiglio di vigilanza della BCE. “Pertanto, le banche devono proteggersi dalle minacce ed essere in grado di rispondere agli eventi dirompenti, riprendersi e imparare da essi per essere in grado di ‘fornire operazioni critiche attraverso l’interruzione’. Innanzi-
tutto la buona notizia: i regolatori e i supervisori hanno capito che il semplice esame dei bilanci delle banche con occhio d’aquila non è sufficiente per sondare la resilienza delle banche. Di conseguenza, la resilienza operativa è diventata la priorità dell’agenda di vigilanza in tutto il mondo”.
Un fattore importante che mette alla prova la resilienza operativa delle banche, ha aggiunto, è “il rischio informatico e informatico. Ciò può avere un impatto finanziario, reputazionale e legale significativo sulle banche. Gli attacchi informatici possono interrompere in modo significativo le funzioni e i servizi critici delle banche, come l’erogazione del credito o l’elaborazione dei pagamenti, e quindi danneggiare la fiducia nel sistema”.
stress test nel senso tradizionale, con impatto sul capitale. Si è trattato invece di un esercizio qualitativo mirato a incoraggiare le banche a comprendere meglio quanto bene sarebbero state in grado di rispondere e riprendersi da un attacco informatico riuscito, mantenendo al contempo le loro funzioni e servizi critici. Lo stress test sulla resilienza informatica ha dimostrato che, nonostante le banche dispongano di quadri di risposta e ripristino di alto livello, vi sono margini di miglioramento. Le banche devono garantire che le loro capacità di recupero siano sufficienti a gestire anche gli scenari peggiori e che siano in grado di proteggere i beni e i dati dei clienti, mantenendo così la fiducia nel sistema bancario”.
La Banca Centrale ricerca una risorsa esperta in materia di Risk Management, con competenze di Asset & Liability Management, al fine di ricoprire il ruolo di Responsabile dell’unità organizzativa Pianificazione Controllo di Gestione e Risk Management anche in previsione del prossimo Accordo di Associazione all’UE da parte di San Marino.
Facendo seguito alla precedente comunicazione del 29 luglio u.s. (Prot. n. 241287 - 23/0192) di pari oggetto, l’Agenzia di informazione finanziaria, a seguito di confronto con gli Ordini professionali, ha valutato di procedere alla revisione di taluni contenuti della Circolare AIF n. 001 del 29 luglio 2024 (“Circolare”), nonché al relativo manuale operativo (“Manuale”) in maniera tale da: a) eliminare il disposto di cui all’art. 7.5 (comunicazione di conferma), comportando così la sospensione (sino ad ulteriore nuova comunicazione da parte dell’Agenzia) dell’adempimento dell’obbligo di cui all’art. 23 quater, comma 6, lett. c) della Legge n.92/2008; ed anche b) sostituire ogni riferimento all’art. 3 del decreto delegato n.50/2024 con l’in-
dicazione dell’art. 9 del decreto delegato n. 50/2024, intervenendo così sull’errore materiale occorso. Quanto sopra è già stato oggetto di comunicazione agli Ordini professionali in data 29 agosto u.s. Nelle more dell’aggiornamento della Circolare e del Manuale, sin invita a tenere già in debita considerazione quanto sopra indicato, per-
tanto con riferimento alla superiore lettera a), si specifica che è quindi sospeso l’obbligo di conferma imposto nell’arco temporale tra il 1° ottobre ed il 31 ottobre. Come già indicato nella precedente nota, l’Agenzia ha previsto un indirizzo mail (regte@aif.sm) ai cui inviare quesiti circa gli adempimenti in parola e per ogni questione procedurale.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, gli attacchi informatici sono quasi raddoppiati da prima della pandemia di COVID-19.
“Ciò si riflette - ha proseguito - anche nel numero di incidenti informatici significativi segnalati alla Banca Centrale Europea, che è quasi raddoppiato dal 2022 al 2023.
Per aiutare le banche a individuare le proprie vulnerabilità ai rischi informatici, all’inizio di quest’anno abbiamo condotto uno stress test di resilienza informatica. Non si è trattato di uno
Una delegazione Banca Centrale della Repubblica di San Marino, composta dal Direttore Generale e dal Responsabile delle Relazioni Internazionali ha partecipato alla conferenza, al fine di approfondire i più recenti orientamenti nel quadro nella vigilanza europea. La conferenza ha anche rappresentato un’occasione per consolidare i rapporti di BCSM con le istituzioni europee e le autorità di vigilanza, in linea con il percorso di rafforzamento delle relazioni internazionali della Banca Centrale e in vista delle prospettive di integrazione europea del sistema finanziario sammarinese, in esito alla formalizzazione dell’Accordo di Associazione tra San Marino e l’Unione europea.
Alessandro Carli
La risorsa in particolare sarà la figura professionale preposta all’identificazione e valutazione dei rischi aziendali fornendo supporto alla Direzione della Banca nella gestione degli stessi.
Requisiti necessari 1 - Laurea magistrale o titolo equipollente in materie economiche e finanziarie; 2 - esperienza professionale quale risk manager di almeno 3 anni; 3 - ottima conoscenza lingua inglese. I candidati dovranno trasmettere una comunicazione, all’indirizzo di posta elettronica selezione. personale.risk@bcsm.sm entro le ore 12:00 del 30 settembre 2024, indicante nell’oggetto il codice di riferimento della selezione.
di Daniele Bartolucci
Prevalutazione di aziende per accedere al Private Capital: uno strumento per il potenziamento e lo sviluppo delle imprese sammarinesi. Il Private Capital, termine che include private equity, venture capital, angel investing e diverse forme di private debt, è il supporto essenziale per le aziende che cercano di crescere e innovare attraverso piani di investimento (riferiti a asset materiali e immateriali) con l’obiettivo di affrontare le sfide globali. Non solo, grazie alla presenza di figure altamente specializzate quali manager e esperti in materie economiche, fiscali e societarie, tali investitori terzi apportano i capitali necessari e integrano le competenze già presenti nelle aziende per permetterne uno sviluppo accelerato, consistente e sostenibile.
Agenzia per lo Sviluppo Economico - Camera di Commercio eroga un nuovo servizio rivolto a imprese e professionisti di San Marino, della Romagna e delle alte Marche che, grazie al coinvolgimento di un Comitato di Valutatori esperti e appartenenti all’ecosistema di AIFI (“Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt”) e di IBAN (“Italian Business Angels Association”) prevaluta il set di informazioni necessarie ad approcciarsi agli operatori di Private Capital italiani e internazionali operanti in Italia in maniera più efficace e così aumentare le probabilità di essere considerati favorevolmente dai singoli investitori. Nello specifico, il Comitato di Valutatori operativo presso ASECC è composto da: Ing. Paolo Anselmo (Presidente di IBAN), Dott. Matteo Bonfanti (Venture Capital Analyst di Kairos Partners SGR) e dal Dott. Stefano Romiti (Presidente Antares Rilancio). Esso fornisce indicazioni sulla completezza delle informazioni ricevute, sull’appetibilità del progetto imprenditoriale, unitamente a indicazioni su come rimodulare ed integrare la presentazione e spunti utili a preselezionare e approcciare gli operatori di Private Capital nella maniera più proficua.
Le imprese strutturate, con un track record storico ultradecennale in crescita in caso di imprese consolidate, o comunque con un trend di crescita di almeno qualche anno nel caso fossero di più recente costituzione (Startup e Pmi), avranno, grazie all’utilizzo del servizio, maggiori probabilità di ottenere capi-
L’obiettivo è aumentare la probabilità di una valutazione positiva da parte degli investitori
Accesso al Private Capital: la prevalutazione è vincente
ASE-CC mette a disposizione delle aziende un nuovo servizio per aiutarle a crescere
tali di terzi, competenze e relazioni strategiche di mercato che gli investitori apportano a fronte di un piano di investimento ben strutturato e bene implementato. Il report finale ha anche l’obiettivo di migliorare la strategia di execution dell’impresa stessa unitamente a individuare i punti del business plan (inclusi i principali indicatori economici-finanziari) che necessitano di adeguamenti.
Come funziona l’accesso al Private Capital Le operazioni afferenti al capitale di terzi seguono un processo articolato in diverse fasi e più se ne ha consapevolezza, più si comprende come il nuovo servizio offerto da ASE-CC acquisti valore. Di seguito una sintetica di alcune di queste fasi, che spaziano dalla negoziazione alla contrattualizzazione, passando per la pianificazione, l’esecuzione e poi l’uscita, che potrebbero coinvolgere un operatore di Private Capital italiano e un’azienda. 1 Negoziazione (Deal Sourcing and Negotiation). Si parte dall’identificazione delle opportunità: gli investitori individuano aziende con alto potenziale di crescita e necessità di capitali per espandersi. Segue una Predue diligence: una prima analisi dell’azienda per capire se l’opportunità è interessante. Questo include la va-
lutazione del mercato, del management, dei prodotti o servizi e delle prospettive di crescita (per richiedere il questionario di prevalutazione fornito da ASE-CC inquadrare il Qr-code in calce all’articolo). A questo punto c’è la discussione dei termini
Comitato di Valutatori composto da esperti appartenenti all’ecosistema di AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) e di IBAN (Italian Business Angels Association)
contrattuali principali: si negoziano gli elementi principali dell’investimento, come l’ammontare di capitale da investire, la valutazione premoney, la struttura dell’investimento (equity, debito, strumenti ibridi) e i diritti di
governance. Una volta raggiunto un accordo preliminare, viene redatto un term sheet, un documento non vincolante che riassume i termini chiave dell’investimento.
2 Contrattualizzazione (Due Diligence and Contractualization). Questa fase è caratterizzata da una due diligence vera e propria: un’indagine approfondita sull’azienda, che copre aspetti finanziari, legali, fiscali, operativi e di mercato. Questa fase è cruciale per identificare rischi potenziali e confermare la valutazione dell’azienda. Si passa quindi alla redazione dei contratti: si preparano i documenti legali necessari per formalizzare l’investimento. Questi possono includere: contratto di investimento: definisce i termini dell’investimento, i diritti e gli obblighi delle parti; patti parasociali: regolano i diritti degli investitori e la governance dell’azienda; contratti di compravendita di azioni (se l’investimento prevede l’acquisto di azioni esistenti).
Una volta che tutte le parti hanno firmato i contratti e tutte le condizioni precedenti sono state soddisfatte, avviene la chiusura (Closing) dell’operazione, con il trasferimento dei fondi all’azienda.
3. Pianificazione (Planning). Si parte dalla definizione del piano operativo: insieme
all’imprenditore e al management dell’azienda, gli investitori definiscono un piano operativo che può includere strategie di crescita, ottimizzazione dei costi, espansione geografica o sviluppo di nuovi prodotti. Si delineano anche la governance e il controllo: gli investitori possono ottenere posti nel consiglio di amministrazione e stabilire meccanismi di controllo per monitorare le performance dell’azienda. Spesso vengono fissati KPI (Key Performance Indicators) per valutare l’andamento dell’investimento. In questa fase, oltre al capitale, gli investitori spesso forniscono supporto strategico e operativo, grazie alla loro esperienza, alle loro competenze specialistiche e alla rete di contatti in vari ambiti.
4. Esecuzione (Execution). Il management dell’azienda, in collaborazione con gli investitori, esegue il piano operativo. Questa fase può includere l’assunzione di nuovo personale, l’espansione in nuovi mercati, o investimenti in tecnologia e infrastrutture. In questa fase gli investitori monitorano regolarmente i progressi dell’azienda, richiedendo report periodici e partecipando alle riunioni del consiglio di amministrazione. Possono intervenire attivamente se l’azienda non raggiunge gli obiettivi prefissati nei tempi preventivamente concordati.
5. Uscita (Exit). Gli investitori pianificano l’uscita dall’investimento, che può avvenire attraverso: la vendita a terzi (trade sale): vendita dell’azienda o di una parte di essa a un’altra azienda; un Initial Public Offering (IPO) ovvero la quotazione in borsa dell’azienda, con la vendita delle azioni al pubblico; il riacquisto delle azioni (buyback), ovvero l’imprenditore, il management o i soci esistenti riacquistano le azioni dagli investitori; la vendita a un altro operatore di private capital: spesso, le aziende vengono vendute a un altro investitore che ha una strategia di investimento più a lungo ter-
mine o diversa (es. aggregazione).
Nel rispetto delle modalità e dei termini di uscita negoziate prima di avviare l’operazione si esegue la vendita della partecipazione o la quotazione, formalizzando così l’uscita dell’investitore. Solo a questo punto avviene la distribuzione dei proventi della vendita, che vengono distribuiti agli investitori, a seconda delle quote detenute e delle condizioni stabilite nei contratti iniziali. Ovviamente questo processo può variare in complessità e durata a seconda delle dimensioni dell’investimento, della natura dell’azienda, degli obiettivi degli investitori e comunque come da accordi iniziali fra l’imprenditore e l’investitore.
Il servizio erogato da ASECC permetterà pertanto di avere un riscontro operativo e tecnico sia sul grado di interesse del progetto, prima di sottoporlo direttamente agli investitori, sia sulla corretta strutturazione dei documenti più efficaci a presentarlo in modo da aumentare la soddisfazione dell’imprenditore sammarinese nel rapportarsi agli operatori di Private Capital.
Il Direttore Generale Denis Cecchetti e la Responsabile Academy Irene Grossi forniranno il supporto necessario mantenendo la massima riservatezza in merito alle informazioni pervenute. Il primo passo è contattare ASECC per approfondire senza impegno i termini del servizio di valutazione, anche attraverso il link contenuto nel Qr code sottostante.
C onfronti
Francia e Germania al top per politiche per la famiglia e molto simili a San Marino
La serie di scelte politiche adottate negli ultimi decenni a sostegno della genitorialità in Francia e Germania è ormai oggetto di studio da parte di tutti i Paesi dell’area euro e non solo, alle prese con la crisi delle nascite. Si tratta di interventi che non solo agevolano le nascite, ma di fatto sostengono la scelta di fare dei figli nel lungo periodo con aiuti che crescono all’aumentare dei figli che compongono il nucleo familiare. Conciliazione vita-lavoro, fertilità e lotta alla povertà familiare sono i tre pilastri di queste politiche.
FRANCIA
Già a partire dagli anni Ottanta e Novanta, la Francia è stata molto attiva nello sviluppo di un sistema di assistenza all’infanzia. Nel 2019, circa il 60% dei bambini al di sotto dei tre anni ha avuto accesso a un servizio di assistenza, rispetto a un 36% in media in tutta l’OCSE e a un 28% dei bambini italiani. Un ulteriore aiuto viene da una legge che prevede che uno dei genitori possa usufruire di un part-time a lavoro per i primi tre anni di vita del bambino, e allo stesso tempo viene incentivato il tempo pieno nelle scuole, ancora poco diffuso nel nostro Paese ma popolarissimo in Francia. La Francia, inoltre, si avvale di una specifica politica fiscaleche permane nel tempo e che è incentrata sul quotient familial. Le aliquote fiscali si applicano sul reddito complessivo del nucleo familiare diviso per ilquotient, che attribuisce un peso maggiore al crescere dei carichi familiari. Inoltre, esistono dei fattori indiretti che contribuiscono al mantenimento di questa media in termini di natalità, e parliamo di politiche sociali come la scuola gratuita o soluzioni abitative favorevoli alle famiglie.
GERMANIA
Il tasso di fecondità totale basato sul numero dei figli per donna, della Germania è dell’1,53, poco sotto la Francia, ma il dato importante è che i tedeschi sono riusciti a rialzare il tasso di natalità a metà degli anni
2000, quando il Paese ha registrato il suo minimo storico in termini di nascite, toccando l’1,33. Di fatto, la Germania negli ultimi 20 anni ha investito su corpose politiche per la famiglia, con il risultato che i tedeschi sono più propensi ad avere figli. Una scelta, come detto, anche drastica: si è preferito infatti restringere e privatizzare le politiche pensionistiche ed espandere quelle per la famiglia, peraltro già avviate a fine anni ’80. Questo cambiamento si declina in diversi progetti, anche sociali, visto che si basa sulla divizione delle responsabilità tra le personalità adulte in grado di lavorare, e dunque di contribuire in egual misura ai bisogni del nucleo familiare. Detto ciò, la Germania è stato uno dei primi Paesi a dotarsi di un congedo di maternità obbligatorio (Mutterschutz) di 14 settimane – con una compensazione pari alla media del salario degli ultimi 3 mesi – e dell’Elterngeld,un congedo parentale di 12 mesi con retribuzione del 67% del reddito fruibile da entrambi i genitori fino al 100% per le famiglie meno abbienti, cui si aggiunge una premialità che lo porta a 14 mesi se l’altro genitore (di solito, il padre) ne prende almeno una parte. Tale misura ha contribuito in maniera significativa all’ingresso nel mercato del lavoro delle donne, ma anche al loro ritorno a lavoro il prima possibile dopo la nascita del figlio, e conseguentemente a una più equa ripartizione degli oneri familiari. Nel 2013 è stato introdotto il diritto legale per i bambini di avere accesso ai servizi a partire dal primo anno di età, come ad esempio la garanzia un numero adeguato di asili nido per Land. Altro dato fondamentale è il Kindergeld, presente già dagli anni ‘50 e che garantisce un assegno per figlio in ogni famiglia indipendentemente dal reddito. Nel 2021 corrispondeva a 219 euro al mese per il primo e secondo figlio, 225 euro per il terzo e per quelli successivi di 250 euro.
di Daniele Bartolucci
Da una parte una popolazione che cresce a ritmi bassissimi e comunque unicamente grazie all’immigrazione, dall’altra un tasso di natalità in diminuzione costante: “La fotografia demografica di San Marino è simile a quella di molti altri Paesi occidentali, con alcune differenze sostanziali che vanno tenute in conto”, avverte William Vagnini, Segretario Generale di ANIS, “in un ragionamento complessivo e non focalizzato su soluzioni e innovazioni che riguardino esclusivamente l’ambito lavorativo o quello abitativo. I dati sulle nascite purtroppo sono negativi e questo preoccupa tutti, non solo le istituzioni, la politica o i sindacati, ma anche le aziende, perché è indubbiamente un fattore sociale, ma anche economico. Occorre dunque analizzare il tema in tutte le sue sfaccettature, andando a ricercare le cause o le motivazioni di questo fenomeno e ideare interventi che possano invertire questa tendenza.
Perché la natalità è anche una questione economica?
“Viviamo in una società sempre più anziana e questo aggiunge ancora più valore alla classica definizione del ricambio generazionale. Il nostro sistema di welfare, ad esempio le pensioni, si basa espressamente sulla capacità di contribuzione dei lavoratori attivi, così come tutte le altre forme di contribuzione o di tassazione sul lavoro sostengono il resto del sistema. In prospettiva, col diminuire di questa capacità, il problema assumerà dimensioni molto significative, con il rischio di diventare insostenibile, anche perché il bilancio dello Stato ha risorse limitate”.
Dovrebbe esserci un piano complessivo?
“Occorre valutare attentamente tutti i diversi fattori e individuare quelli potenzialmente negativi o che frenano la natalità. C’è sicuramente un aspetto culturale, sociologico, in cui non vorrei addentrarmi, ma ce ne sono altri che invece sono oggetto di analisi e studi in tutto il mondo: se è vero che c’è un tema legato al mondo del lavoro, con la conciliazione dei tempi di vita familiare, c’è soprattutto anche un tema economico, di aiuti, incentivi e agevolazioni, ma anche un tema riguardante l’abitazione e ancor più di servizi alle famiglie. Se guardiamo a Francia e Germania, i due paesi europei con più popolazione e le economie più grandi, vediamo infatti politiche
“Il nostro Paese ha già adottato strumenti e tutele per i genitori
“Natalità
in calo, serve
William Vagnini (ANIS): “Questo calo preoccupa tutti, comprese Proprio per questo non ci si può focalizzare solo sull’ambito
per la genitorialità che abbracciano tantissimi temi, dal sostegno del reddito all’abitazione, fino ai servizi per bambini, giovani in generale e genitori stessi”.
A San Marino, però, non si parte affatto da zero, giusto? “Innanzitutto va detto che in termini di politiche sociali il nostro Paese offre tanto: ad esempio la scuola gratuita, servizi di trasporto scolastico gratuiti, libri gratuiti fino alla scuola media e un contributo libri per le superiori e l’università, gli assegni familiari, per non parlare della sanità gratuita, ecc. Prima ancora uno dei genitori ha il diritto di usufruire di una aspettativa durante i primi mesi di vita del figlio e poi la facoltà di riprendere il lavoro a part-time sempre per potergli stare vicino. A questi interventi di natura statale si aggiungono quelli del Fondo Servizi Sociali, l’ente privato nato dai contratti di lavoro, per la prima casa e l’asilo ni-
do. Va anche detto che molte altre iniziative che altri Paesi stanno ipotizzando in questi mesi sono già state declinate nel nostro contesto normativo, ma possano essere comunque migliorate. Ad esempio gli asili, che sì coprono la domanda interna, offrendo un sostegno importante alle famiglie, soprattutto quelle che non possono affidarsi ai nonni o ad altri parenti, rimodulando gli orari di ingresso e di uscita, allineandoli a quelli dei luoghi di lavoro. Considerazione analoga vale per i centri estivi la cui durata non è pari a quella della chiusura scolastica. Insieme alle aziende, inoltre, si potrebbero realizzare nuove strutture limitrofe ai luoghi di lavoro, accorciando i tempi per gli spostamenti. Lo stesso dicasi per le agevolazioni alle famiglie e ai neo genitori: il nostro ordinamento prevede già una serie di tutele maggiori rispetto ad altri Paesi, ma si possono au-
mentare ancora laddove emergesse che non siano sufficienti, ad esempio su beni e servizi a pagamento per l’infanzia, ma parametrati al reddito familiare e non a
che sono all’avanguardia. Senza dimenticare che l’orario complessivo di lavoro è minore che altrove”
serve un ragionamento complessivo”
comprese le aziende, perché ha un impatto negativo su welfare state ed economia in generale sull’ambito lavorativo o l’abitazione. Abbiamo già tanti servizi, ma si possono e si devono migliorare”
pioggia come adesso. Detto ciò, va anche evidenziato che proprio recentemente sono stati implementati le tipologie di permessi e congedi per poter seguire i figli e sono
Pprevisti incentivi per proseguire il part-time post partum in accordo con il datore di lavoro fino alla fine della scuola elementare”.
Spostandosi sui luoghi di lavoro invece?
“Premesso che sono tanti gli interventi che sono stati sollecitati dalle aziende nel tempo e poi concretizzati o nei contratti di lavoro o nelle leggi, occorre valutare con attenzione quali strumenti possano essere declinati nel nostro contesto e portare effettivamente beneficio a quanti potrebbero poi decidere di impegnarsi nella creazione di una famiglia. Dico questo perché un intervento sull’orario settimanale non ha riflessi automatici né certi su quella fascia di popolazione, mentre ne ha sull’organizzazione e sui costi delle aziende. Innanzitutto a San Marino ci sono più giorni festivi che in molti altri Paesi, a cui si aggiunge la settimana lavorativa di 37,5 ore, per cui già
roblema “unico”
Dal 2008 in Europa si fanno sempre meno figli
Nel 2022 sono nati solalemente 3,88 milioni di cittadini europei: un dato in calo costante dal 2008, quando si segnò il massimo di periodo a quota 4,68 milioni di nascite. Inoltre il tasso di fertilità totale è stato di 1,46 nascite per donna, il dato più basso registrato in Ue dal 2004. Ma ci sono delle eccezioni: la Francia ad esempio, che mantiene il tasso di fertilità più elevato in Ue –con 1,79 nascite per donna -, seguita da Romania (1,71), Bulgaria (1,65) e Repubblica Ceca (1,64). I tassi più bassi si registrano invece nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: in fondo alla classifica Malta (1,08 nascite per donna), Spagna (1,16) e Italia (1,24). In Italia la situazione è la stessa da anni, come in tanti Paesi. Con un’unica eccezione:
slo in Bulgaria si fanno sempre più figli: da 1,58 per donna nel 2019 a 1,65 nel 2022. Significativa anche l’età media in Ue in cui le donne partoriscono il primo figlio: 29,7 anni. Se si guarda ai dati dei singoli Paesi membri, è l’Italia che guida la classifica di anzianità, con le donne italiane che diventano madri per la prima volta a 31,7 anni. All’opposto, in Bulgaria le madri più giovani d’Europa: il primo figlio arriva in media a 26,6 anni. Se si considera che l’obiettivo dichiarato è riportare l’indice TFT (tasso di fertilità totale) a 2, si comprende chiaramente la portata di questa sfida, che riguarda tutti i paesi europei, ma anche tutti quelli sviluppati e industrializzati. Una sfida globale, di fatto. In cui concorre anche San Marino.
oggi attuiamo un orario complessivo minore che altrove. La soluzione dei 4 giorni su 7, di cui si sente parlare, è in verità un esperimento che riguarda ancora poche e particolari aziende, ovvero quelle
in cui tale organizzazione del lavoro è sostenibile ma senza aggravio di costi e perdite di produttività. Inoltre va considerato che San Marino ha il vantaggio di essere un territorio ristretto e i tempi per gli
spostamenti sono estremamente ridotti rispetto alle realtà dei Paesi più grandi”. Di fatto incidono anche le politiche territoriali?
“C’e poi un tema che riguarda l’abitazione per chi vuole
creare una famiglia, per quanto attiene l’affitto o l’acquisto di una casa. Oggi esiste la possibilità di attingere ad un prestito statale per l’acquisto della prima casa ma obbiettivamente i criteri per accedervi sono eccessivamente restrittivi e perciò è accessibile a una platea limitata. Quindi sarebbe auspicabile un intervento volto a favorire le famiglie con figli. Inoltre, se è vero che servono nuove unità abitative occorre altresì redigere un nuovo Piano Regolatore Generale al fine di consentire uno sviluppo coerente delle zone residenziali”.
L’Europa ha le basi per essere un’economia altamente competitiva. Il modello europeo combina un’economia aperta, un elevato grado di concorrenza di mercato, un quadro giuridico forte e politiche attive per combattere la povertà e ridistribuire la ricchezza. Questo modello ha consentito all’UE di coniugare elevati livelli di integrazione economica e umana sviluppo con bassi livelli di disuguaglianza. Ne è sicuro Mario Draghi che nei giorni scorsi a Bruxelles ha presentato il “rapporto sulla competitività”, un documento di 400 pagine circa che contiene 170 proposte.
“L’unico modo per diventare più produttiva è che l’Europa cambi radicalmente” sottolinea il documento. Europa che, si legge nella prefazione, “ha costruito un mercato unico di 440 milioni e 23 milioni di consumatori e aziende, che rappresentano circa il 17% del PIL globale, raggiungendo tassi di disuguaglianza di reddito che secondo alcune misurazioni, sono circa 10 punti percentuali inferiori a quelli osservati negli Stati Uniti e in Cina. Allo stesso tempo, l’approccio dell’UE ha prodotto risultati eccezionali in termini di governance, salute, istruzione e tutela dell’ambiente. Dei dieci paesi al mondo con il punteggio più alto per l’applicazione dello Stato di diritto, otto sono Stati membri dell’UE.
L’ex
“All’Europa serve il doppio degli investimenti del Piano Marshall”
Bruxelles: Mario Draghi ha presentato nei giorni scorsi il rapporto sulla competitività
L’Europa è prima rispetto a Stati Uniti e Cina in termini di aspettativa di vita alla nascita e più bassa mortalità infantile. I sistemi di istruzione e formazione europei garantiscono ottimi risultati scolastici, con un terzo degli adulti aver completato l’istruzione superiore. L’UE è anche leader mondiale nel campo del-
B usinessEurope
la sostenibilità e degli standard ambientali e il progresso verso l’economia circolare, sostenuto dai più ambiziosi obiettivi globali di decarbonizzazione, e può beneficiare della più grande zona economica esclusiva del mondo, che copre 17 milioni di chilometri quadrati, 4 volte la superficie terrestre dell’UE.
“Presteremo molta attenzione alla richiesta di una strategia industriale Ue rinnovata”
In merito all’attesissimo rapporto sul futuro della competitività dell’UE, presentato dal professor Mario Draghi, il presidente di BusinessEurope Fredrik Persson ha affermato: “Accogliamo con favore la pubblicazione di questo rapporto completo e estendiamo la nostra gratitudine al professor Draghi e al suo team per l’ampio lavoro. Il rapporto svolgerà senza dubbio un ruolo fondamentale nel dare forma alle future strategie e politiche dell’UE. Una conclusione cruda e allarmante del rapporto è che l’Unione Europea è in ritardo rispetto ai suoi concorrenti globali, una realtà che le aziende europee sperimentano quotidianamente. Sosteniamo pienamente la richiesta di una discussione franca e urgente sulle misure dirompenti che l’UE deve adottare per riguadagnare il
suo vantaggio competitivo. BusinessEurope ha a lungo sostenuto un riavvio delle politiche europee mentre entriamo nel prossimo ciclo istituzionale. Presteremo molta attenzione alla richiesta di una strategia industriale rinnovata, che dia giustamente priorità a mi-
sure come l’incentivazione degli investimenti produttivi in Europa, la riduzione dei costi energetici o la riduzione degli oneri normativi per le aziende. Le forze di mercato dovrebbero essere al centro di tale strategia, piuttosto che un eccessivo intervento pubblico”.
I tre pilastri del report
Sono tre, in estrema sintesi, i pilastri su cui si fonda il report. L’innovazione è uno di questi. Dare spazio a questo settore “è la chiave del futuro” ma al momento, invece, nell’Ue, “c’è uno stallo” perché sono presenti “troppe barriere”. Per questo quindi
“serve un cambiamento”. Un altro dei pilastri è poi quello legato alla decarbonizzazione, che viene definita dall’ex presidente del Consiglio come una grande “opportunità per la crescita”. In questo quadro occorre però “migliorare l’approvvigionamento e l’offerta di energia pulita” e serve “un piano congiunto” di respiro europeo. Anche perché “la concorrenza della Cina minaccia l’industria green europea”. Il terzo ambito d’azione, invece, è quello che riguarda l’obiettivo di “aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze”.
Necessari almeno 750 - 800 miliardi di euro “Il fabbisogno finanziario necessario all’Unione europea per raggiungere i suoi obiettivi è enorme: sono necessari almeno 750-800 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi annui, secondo le
ultime stime della Commissione, pari al 4,4-4,7% del Pil dell’Unione europea nel 2023. Per fare un paragone, gli investimenti del Piano Marshall nel periodo 1948-51 equivalevano all’1-2% del Pil dell’Ue”, si legge ancora nel documento.
“Un titolo di debito pubblico comune” Tra le proposte dell’ex presidente della BCE, c’è anche quello di emettere Eurobond. “L’Unione europea ha bisogno di un titolo di debito pubblico comune. Serve un asset sicuro comune? La risposta è sì. Sapete tutti come la penso: è uno strumento funzionale per raggiungere i nostri obiettivi”. Su questo “serve una valutazione comune su quali siano i pericoli e le ricadute. E questo è un ambito in cui i Paesi membri devono mettersi d’accordo”. Alessandro Carli
I promotori sorridono: “Concretizza gli sforzi di tutti, in un clima di piena condivisione
Lo straordinario successo di pubblico del Gran Premio Red Bull di San Marino e della Riviera di Rimini, col nuovo record di 163.558 spettatori centrato al ventesimo appuntamento consecutivo, lascia tracce significative sul territorio. L’indotto economico prodotto, che si aggiunge alla visibilità planetaria dell’evento, è infatti l’obiettivo primario dei promotori. Nelle ultime settimane, quando la tendenza delle prevendite lasciava presagire un’edizione all’altezza di quelle nelle quali era opinione diffusa che il successo fosse determinato prevalentemente dall’effetto ‘Valentino Rossi’, Misano World Circuit ha chiesto a Trademark Italia di stimare subito l’indotto economico prodotto. Il risultato è di un indotto economico di 98,1 milioni (nel 2023 fu di 80,256 milioni) e di 212mila presenze turistiche distribuite fra Repubblica di San Marino e Riviera di Rimini. “Abbiamo vissuto una settimana con tanti eventi arricchiti dalla spettacolarità di quelli proposti da Red Bull, con l’epilogo di uno spettacolo straordinario davanti ad un pubblico record – commentano i promotori Repubblica di San Marino, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini e Misano World Circuit -. L’indotto economico concretizza gli sforzi di tutti, in un clima di piena condivisione. C’è margine per fare ancora di più, la MotoGP ha potenzialità per dare ulteriore impulso economico al territorio e dovremo lavorare tutti insieme per questo obiettivo sfidante”. Lo studio più approfondito, completo della ripartizione
GP Red Bull di San Marino: 98 milioni di impatto economico
Registrato un progresso della spesa generata nella Repubblica rispetto al 2023
fra le varie voci, sarà disponibile fra qualche settimana, ma già oggi è possibile associare l’incremento di oltre 20mila spettatori rispetto al 2023 ad un progresso della spesa generata nella Repubblica di San Marino e sulla Riviera di Rimini.
A fine 2024 MWC avrà disponibile anche lo studio generale su una stagione irripetibile, con un numero di eventi internazionali che pochissimi circuiti al mondo possono offrire. Solo per il motorsport,
A utomobili
The Space Race 2024: un evento inedito che ha superato davvero tutte le aspettative
L’agenzia web The Space ringrazia tutti coloro che hanno partecipato alla prima edizione di The Space Race 2024, tenutasi il 7 settembre 2024 a San Marino. Un nuovo evento da aggiungere calendario Un’idea nuova, sostenuta da partner, sponsor e dall’apprezzamento dei partecipanti, si è concretizzata in un evento inedito, imperdibile per chi ama le auto sportive. Le presenza di 120 supercar e centinaia di appassionati ha esaltato non solo la passione per i motori, presente storicamente nel territorio, ma anche la sua bellezza. The Space desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo di questo evento fuori dall’ordinario. La potenzialità del territorio San Marino ha mostrato ancora una volta la sua attrattività per iniziative di questo
calibro. L’evento incarna l’esempio perfetto di come eventi nuovi e ben promossi siano capaci esaltare il territorio sammarinese (e tutte le zone limitrofe) in chiave innovativa e dinamica.
L’innovazione è stato il fattore chiave per la comunicazione della The Space Race, che ha sfruttato al massimo la sinergia tra canali digital (social media, sito web e influencer) ed iniziative offline. Tutto questo per promuovere un evento dinamico che si è spostato all’interno del territorio e ha ricevuto una risposta travol-
gente da tutti i partecipanti; dall’esclusivo ritrovo al San Marino Outlet Experience fino alla conclusione della giornata in Centro Storico. La prossima edizione Il riscontro di centinaia di amanti delle supercar, ha fatto si che al termine della prima edizione The Space abbia già ricevuto numerose richieste di partecipazione per il prossimo anno. Superati tutti gli obiettivi e le aspettative, per il 2025 si prepara un’organizzazione ancora più strutturata per una nuova memorabile edizione, piena di novità.
“Beauty Is Not A Sin”, il cortometraggio prodotto da MV Agusta, ispirato alla Superveloce 1000 Serie Oro e scritto e diretto da Nicolas Winding Refn, è stato presentato in anteprima sabato 31 agosto all’81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, segnando un traguardo incredibile, non solo per il marchio motociclistico varesino, ma anche per la Mostra stessa. Durante il discorso di apertura, infatti, Nicolas Winding Refn ha affermato che “Beauty Is Not A Sin” rappresenta una rivoluzione per Venezia in quanto, per la prima volta nella storia della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, uno spot pubblicitario è stato ammesso alla selezione ufficiale, all’interno della sezione fuori concorso. “Beauty Is Not A Sin” è stato
il 2024 ha visto protagonisti la Formula E, il WorldSBK, Fanatec GT, il mondiale FIM Junior GP, il CIV con la racing Night, due edizioni della MotoGP. Si aggiungono fra gli altri World Ducati Week, Eicma Riding Fest, Aprilia All Stars, Suzuki Motor Fest, Grand Prix Truck e nel prossimo weekend l’Italian Bike Festival che promette ben oltre 50mila visitatori. Procede bene la campagna di vendita dei biglietti per il Gran Premio dell’Emilia-Romagna. L’adrenalina del weekend appena trascorso ha motivato il pubblico presente che già domenica in circuito ha approfittato dell’ultimo giorno per acquisire i biglietti con il 30% di sconto. I prossimi giorni saranno importanti, insieme alle previsioni meteo, ma l’obiettivo ambizioso è di una partecipazione intorno agli 80mila spettatori nel weekend.
Antislip, la pittura per i circuiti sportivi di Colorificio Sammarinese, colora le vie di fuga di Misano World Circuit Marco Simoncelli per il progetto di color marketing “RideOnColors”, l’opera del designer Aldo Drudi. Prima pittura al mondo omologata dalle due massime federazioni internazionali di motorsport FIM e FIA, fin dalla sua nascita Samoline Antislip, ha definito un nuovo standard di sicurezza, ottenendo negli anni la fiducia di piloti e circuiti.
commissionato lasciando al regista la massima libertà di creare un’opera d’arte cinematografica che ritraesse l’idea di bellezza e desiderio, che sono i pilastri fondamentali del progetto Superveloce 1000 Serie Oro. Il risultato è un filmato commerciale di 7 minuti, pieno di pura ricerca estetica, contrasti, poesia e provocazione, che, come ha detto Alberto Barbera (Direttore della Mostra Internaziona-
le d’Arte Cinematografica di Venezia) durante il suo discorso di benvenuto, “è troppo bello per essere considerato solo uno spot pubblicitario”. Fedele alla sua visione “Motorcycle Art”, MV Agusta ha collaborato ancora una volta con un artista visionario, stabilendo nuovi standard in termini di desiderabilità ed esclusività, portando il suo marchio dove nessun altro produttore aveva mai osato avventurarsi prima.
Samoline
Intanto sono in crescita gli afflussi turistici nei primi sei mesi del 2024: +7,2%
Riqualificazione alberghi Mutui a credito agevolato
L’operatore deve essere in regola col pagamento della quota interessi
Nel periodo che va da gennaio a giugno 2024 l’afflusso turistico è stato pari a 826.782 visitatori, registrando un aumento del +7,2% rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda il turismo di sosta, da gennaio a giugno 2024, si sono registrati 52.939 arrivi (+21,9% rispetto al 2023) per un totale di 89.539 pernottamenti (+21,4%), con una media di 1,7 notti trascorse per ogni persona arrivata. I turisti che hanno scelto di pernottare a San Marino provengono per l’87,3% dall’Europa, il 6,7% dall’America e il 4,9% dall’Asia. L’Italia è il paese di provenienza della maggior parte di turisti (54,6% sul totale), seguita dalla Germania (8,7%). Tra i paesi extra-europei, la maggior parte degli ospiti registrati nelle strutture, alberghiere e non, della Repubblica proviene dagli Stati Uniti (3,8%). Nonostante i numeri
I talia
Decreto
positivi (fonte: Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica), la Repubblica di San Marino guarda avanti e ha varato, attraverso il Decreto Delegato del 29 agosto 2024 numero 137, una serie di misure di sostegno per la ri-
qualificazione delle strutture ricettive alberghiere.
Riqualificazione e credito agevolato
Allo scopo di favorire la ripresa degli investimenti nelle strutture ricettive alberghiere esistenti, nonché, per agevolarne l’occupazione, gli operatori economici, esercitanti attività alberghiera, che presentano, nell’esercizio 2024, interventi finanziabili di cui all’articolo 10, comma 1 bis del Decreto Delega-
“salva casa”: non un “condono” ma la possibilità di intervenire su piccole cose
Al fine di “liberare” gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi è stato pubblicato il Decreto “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” firmato dal MIT, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Non si tratta di un condono: il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità.
Rispetto al quadro normativo vigente, in estrema sintesi:
• si amplia la categoria degli interventi di edilizia libera che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo;
• si semplifica l’iter di riconoscimento dello stato legittimo dell’immobile o
dell’unità immobiliare;
• si agevolano i mutamenti di destinazione d’uso senza opere, prevedendo il principio dell’indifferenza funzionale tra le destinazioni d’uso omogenee;
• si permette l’alienazione del bene o dell’area oggetto di abuso, da parte del Comune, in presenza di determinate condizioni;
• si modifica la disciplina delle “tolleranze costruttive” limitatamente agli interventi realizzati entro il 24 maggio 2024, prevedendo: la riparametrazione dei limiti tollerati in misura inversamente proporzionale alle dimensioni delle unità immobiliari; l’ampliamento della casistica delle c.d. “tolleranze esecutive”;
• in materia di “doppia conformità”, si mantiene il suddetto requisito ai fini della sanatoria degli interventi realizzati in totale difformità
dal titolo o con variazioni essenziali e, quanto alle parziali difformità, se ne ammette la sanatoria anche in assenza del requisito della doppia conformità, purché gli interventi siano conformi alla disciplina edilizia vigente al momento della loro realizzazione e alla disciplina urbanistica vigente al momento della presentazione della domanda (disposizione applicabile anche agli interventi realizzati in assenza di autorizzazione paesaggistica o in difformità da essa); • si permette il mantenimento di alcune strutture amovibili realizzate durante lo stato di emergenza sanitaria da Covid-19; • si stabilisce che le tolleranze costruttive, realizzate entro il 24 maggio 2024, rientrano tra gli interventi ed opere esclusi dall’autorizzazione paesaggistica.
to 25 giugno 2018 n.72 e successive modifiche, possono richiedere l’ammissione al credito agevolato anche dei mutui ipotecari già concessi dagli Istituti bancari sammarinesi, che non hanno usufruito in precedenza del credito agevolato e sono stati oggetto di sospensione del pagamento della quota capitale ai sensi del Decreto Delegato 23 marzo 2022 n.52. L’operatore economico deve, altresì, essere in regola con il pagamento della quota interessi afferenti ai mutui oggetto di sospensione del pagamento della quota capitale ai sensi del Decreto Delegato n.52/2022. Qualora l’operatore economico richieda ed acceda alla misura di sostegno di cui al comma 1, che può avvenire anche mediante unificazione dei mutui di cui al comma 1 in un unico mutuo, il contributo in conto interessi da parte dello Stato
sul mutuo, così ristrutturato, è pari al 70 per cento del tasso convenzionato per una durata massima di anni dieci dall’ammissione alla misura di sostegno di cui al presente decreto delegato.
La copertura e le norme finali Gli oneri a carico dello Stato per la contribuzione in conto interessi, relativi ai finanziamenti di cui al presente decreto delegato, trovano imputazione sul capitolo di spesa 2-4- 7226 “Contributi in conto interessi e in conto canoni per interventi a sostegno delle attività economiche”.
Vista la dichiarazione di decadenza in data 28 agosto 2024 del Decreto Delegato 27 marzo 2024 n.74, sono fatti salvi gli atti e gli effetti conformemente compiuti durante la vigenza dello stesso. Alessandro Carli
Pejčinović Burić:
AI, anche il Titano firma il primo trattato globale
Fornisce un quadro giuridico che copre l’intero ciclo di vita dei sistemi
La Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto (STCE n. 225) è stata firmata nei giorni scorso in occasione di una conferenza dei Ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa a Vilnius. Si tratta del primo trattato internazionale giuridicamente vincolante volto a garantire che l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale sia pienamente coerente con i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto.
La Convenzione Quadro è stata firmata da Andorra, Georgia, Islanda, Norvegia, Repubblica di Moldova, Repubblica di San Marino, Regno Unito, nonché Israele, Stati Uniti d’America e Unione Europea.
La Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić ha dichiarato: “Dobbiamo garantire che la crescita dell’intelligenza artificiale sostenga i nostri standard, anziché indebolirli. La Convenzione quadro è concepita per garantire proprio questo. Si tratta di un testo forte ed equilibrato, il risultato dell’approccio aperto e inclusivo con cui è stato redatto e che ha assicurato che beneficiasse di prospettive molteplici ed esperte. La Convenzione quadro”, ha aggiunto, “è un trattato aperto con una portata potenzialmente globale. Mi auguro che queste siano le prime di numerose firme e che siano seguite rapidamente dalle ratifiche, in modo che il trattato possa entrare in vigore il prima possibile”. Il trattato fornisce un quadro giuridico che copre l’intero ciclo di vita dei sistemi di Intelligenza Artificiale e promuove il progresso e l’innovazione dell’IA, gestendo al contempo i rischi che potrebbe comportare per i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto. Per resistere alla prova del tempo, è neutrale dal punto di vista tecnologico.
La Convenzione quadro è stata adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio
d’Europa il 17 maggio 2024. I 46 Stati membri del Consiglio d’Europa, l’Unione Europea e 11 Stati non membri (Argentina, Australia, Cana-
da, Costa Rica, Santa Sede, Israele, Giappone, Messico, Perù, Stati Uniti d’America e Uruguay) hanno negoziato il trattato. Rappresentanti del
settore privato, della società civile e del mondo accademico hanno contribuito in qualità di osservatori. Il trattato entrerà in vigore il
primo giorno del mese successivo alla scadenza di un periodo di tre mesi dalla data in cui cinque firmatari, tra cui almeno tre Stati membri
del Consiglio d’Europa, lo avranno ratificato. I paesi di tutto il mondo potranno aderirvi e impegnarsi a rispettarne le disposizioni.
L’intelligenza artificiale (in sigla italiana: IA o in inglese AI, dall’acronimo di Artificial Intelligence), nel suo significato più ampio, è la capacità (o il tentativo) di un sistema artificiale (tipicamente un sistema informatico) di simulare l’intelligenza umana attraverso l’ottimizzazione di funzioni matematiche. In particolare, si tratta di un settore specifico della ricerca scientifica nelle scienze informatiche che studia e sviluppa programmi in grado di svolgere predizioni a partire da un insieme di dati non impiegato durante la fase di allenamento di questi ultimi. In breve, la realizzazione di un’intelligenza artificiale inizia con la raccolta di dati, alla quale segue una fase di progettazione e programmazione di un modello (tipicamente costituito da blocchi composti da funzioni matematiche aventi parametri apprendibili) basato su una architettura compatibile ai tipi di predizione che si intende ottenere (riconoscimento facciale, generazione di testo, segmentazione di immagini, rilevamento di oggetti ecc.). L’allenamento del modello avviene calcolando una funzione di costo (ad esempio perdita di entropia incrociata, MSE loss ecc.) tra le predizioni e le annotazioni (caso dell’allenamento supervisionato), il cui valore viene utilizzato per aggiornare i parametri del modello tipicamente sfruttando la discesa del gradiente.