Anno XXV - n.35 - 1,50 euro
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 29 Settembre 2017
E ditoriale Mai più a secco ma resta T urismo Coesione “Senior”, B2B tempi certi e modalità
“Per portare fuori la Repubblica di San Marino dal momento difficile che sta vivendo occorre mettere al centro gli interessi generali del Paese”. Apprendiamo e accogliamo con piacere le parole che il Governo ha pronunciato recentemente. Basta alle “battaglie di retroguardia”. Per raggiungere l’obiettivo dichiarato, è comunque necessario che Maggioranza e opposizione siano unite, anche perché sul “tavolo” i “cantieri aperti” sono molti, e tutti di estrema importanza: in primo piano, ovviamente, il problema più contingente, quello cioè che riguarda l’intero settore bancario. Ma naturalmente non è l’unico. Ruoli di assoluta importanza lo rivestono, tra gli altri, anche le pensioni e lo sviluppo. Serve, e lo ripetiamo da tempo, una vera convergenza. Occorre, ora più che mai, realmente “fare squadra”, due parole che negli incontri che si sono svolti in quest’ultimo periodo tra le istituzioni e le parti sociali sono state più volte ripetute. Vanno quindi messe in campo una serie di azioni significative che permettano di recuperare tutte quelle risorse necessarie (che oggi sono carenti e che rappresentano la vera linfa per lo sviluppo) per rilanciare il Paese. Va data fiducia alle realtà imprenditoriali che già operano sul territorio e ma anche creare le condizioni per attrarne di nuove. E vanno stabiliti, in un clima di coesione, tempi certi e modalità. Solamente se si va nella stessa direzione si può definire il rilancio e quindi il futuro del Titano. Alessandro Carli
il problema “autonomie”
tra Titano ed Europa
Fine dell’emergenza acqua, si riapre la discussione su come evitare crisi in futuro: da quella idrica a quelle, potenziali, degli energetici a pag.3
P atenti
Passeggeri a 16 anni con la “AM“
a pag.8
I mposte
Revocato lo stato di emergenza idrica, ora San Marino ha l’obbligo di sviluppare un piano di azioni (compresi gli investimenti in infrastrutture, nel caso), che permettano di evitare in futuro nuove crisi. Crisi potenziali che non riguardano solo l’acqua. E’ infatti noto che San Marino non dispone di risorse energetiche proprie (ad eccezione dell’energia da fotovoltaico, eventualmente) ed è costretto ad acquistarle all’estero. L’autonomia totale, sia chiaro, è una chimera per un territorio così piccolo, ma è indubbio che tale dipendenza dall’esterno è un fattore di rischio e riduce anche la competitività del sistema imprenditoriale. Il quale, non va dimenticato, è impossibilitato ad approvvigionarsi autonomamente sul mercato estero. Bartolucci alle pagg. 6-7
Beni di lusso Aumento del 10%
a pag.9
spazio riservato all’indirizzo