Fixing 36 2015

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Anno XXIII - n.36 - 1,50 euro

E ditoriale Nuove aree da destinare allo sviluppo

La fase di crisi economica e finanziaria – davvero lunghissima e diffusa in quasi tutto il mondo – ha comportato anche l’arresto del ciclo degli investimenti, incidendo notevolmente sulla competitività del tessuto produttivo sammarinese. Le imprese, ora più che mai, ora che la curva sembra tendere verso l’alto (come ha confermato in ANIS durante la presentazione del suo libro “La morale del tornio” il professor Antonio Calabrò) , hanno bisogno di essere messe in condizione di “fare mercato” e di essere competitive. Se l’impegno delle aziende è pressoché quotidiano, non si può dire la stessa cosa per chi dovrebbe agevolarle, ovvero la politica, spesso lontana dai problemi veri del Paese e piuttosto pigra quando si tratta di prendere decisioni forti, anche impopolari. Per una volta però vogliamo essere meno duri, e dare a “Cesare quello che è di Cesare”. L’esecutivo, in questi ultimi mesi, qualche piccolo passo l’ha fatto. Accogliamo con favore il via libera al Polo del lusso, così come la riapertura (speriamo davvero imminente) del Polo commerciale di Ponte e Mellini. I margini per fare meglio però ci sono (è un discorso di volontà), e devono essere battuti. Per rilanciare il Paese servono nuove aree da destinare allo sviluppo delle imprese manifatturiere, aree in grado di accogliere grandi investimenti, anche esteri. Vanno inoltre riviste ed aggiornate le norme sullo sviluppo e le relative misure fiscali, ad oggi non sempre chiare e comunque non perfettamente calibrate sulle reali necessità del sistema. (...) segue a pag. 2

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 2 Ottobre 2015

Accordo UE, avviati i primi negoziati

I mprese

Copyright: un business non sfruttato

Il 22 e 23 settembre per il Monte si è aperta ufficialmente la trattativa Gli Esteri sulle dogane: “E’ un argomento che abbiamo in agenda” a pag.3

A NIS

L’ottimismo nel “tornio” di Calabrò

a pag.4

C ultura

Nonostante l’importanza dell’argomento, specie per le ricadute future che avrà (se, ben gestito, potrebbe aprire – come abbiamo più volte rimarcato - nuovi orizzonti e nuove prospettive per il Paese e per le imprese), poco è uscito sugli incontri che hanno aperto i negoziati per la definizione dell’accordo di associazione con l’Unione europea. Abbiamo intervistato Luca Brandi, Direttore degli Affari Europei del Dipartimento Affari Esteri (Segreteria di Stato per gli Affari Esteri), che sta seguendo da vicino la trattativa. “Il fatto che le aziende e i produttori sammarinesi che già operano nel mercato italiano ed europeo di fatto abbiano già adottato nella maggior parte dei casi i requisiti Ue è invece l’aspetto più soddisfacente”. Servizio a pag. 2

Il Patrizio sammarinese di Busseto

alle pag.5-8

spazio riservato all’indirizzo


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