Anno XXVII - n.37 - 1,50 euro
E ditoriale FMI, note “utili” per le urne
Qualcosa inizia a emergere dall’incontro che il Fondo Monetario Internazionale ha voluto tenere con tutti esponenti della politica e delle forze sociali a fine settembre a Palazzo Pubblico. La delegazione di Washington ha posto l’accento sui soliti problemi noti e soprattutto sulle soluzioni – urgenti, urgentissime – che il Titano deve mettere in campo. Quando però, visto che con la crisi di Governo tutte le bocce (riforme, UE, eccetera) si sono fermate? Aspettiamo con curiosità i programmi elettorali delle forze politiche che si sfideranno alle urne l’8 dicembre per vedere se ci sarà qualche indicazione precisa in merito… Sotto la lente d’ingrandimento del FMI è passato anche il sistema bancario: i capitali che nel tempo si sono sempre più ridotti, le difficoltà del settore finanziario e la scarsa liquidità – hanno spiegato i delegati del Fondo Monetario Internazionale – di fatto limitano il credito alle imprese. L’Ente ha infine fatto i conti e per risanare il comparto servono 700 milioni di euro. Le indicazioni sono state nette: lo Stato deve alleggerire i contributi alle banche “senza se e senza ma” perché il peso sul bilancio pubblico è troppo marcato. San Marino quindi deve rendere più sostenibile il debito dello Stato, lavorare per ottenere un gettito più sostanzioso e ridurre sensibilmente la spesa pubblica. Le raccomandazioni sono sempre le stesse: riforma delle pensioni e passaggio dalla Monofase all’IVA, ma anche una revisione del welfare. Su questi punti la Maggioranza che uscirà vincitrice dalle urne dovrà dare subito una risposta per dare un futuro al Paese. Alessandro Carli
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 11 Ottobre 2019
Dazi: USA contro l’UE San Marino è esentato
T rasporti Svolta per le carte crono tachigrafiche
Imposta da 7,5 miliardi per l’esportazione verso gli States. Imprese del Titano comunque preoccupate per gli effetti sui clienti italiani a pag.3
I AM
Un polo per carta e cartone
a pag.4
U SBM
La “scure” (le aliquote, in base alla tipologia di prodotti, varia dal 10 al 25%) si abbatterà principalmente sui 4 Paesi del consorzio Airbus - Regno Unito, Francia, Germania e Spagna – ma riguarderà anche gli altri Stati dell’UE, in primis l’Italia. A spuntare l’elenco dei Paesi che verranno colpiti dai dazi che scatteranno il 18 ottobre non c’è il nome di San Marino: nonostante l’Accordo di Cooperazione e Unione Doganale con l’UE, è un “Paese terzo” e quindi direttamente non soggetto all’imposta. Indirettamente però le cose sono un po’ diverse: molte imprese italiane dei settori messi “al bando” dagli USA utilizzano macchinari sammarinesi quindi è facile pensare che ci possano essere alcune ricadute, tutte ovviamente da quantificare. Servizio alle pagg. 6-7
Venti anni di invenzioni e innovazioni
alle pagg.8-9
spazio riservato all’indirizzo