Fixing 2024 nr. 39

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EAnno XXXII - n. 39 - 1,50 euro

ditoriale

Democrazia non significa “maratone”

La democrazia è una cosa delicata, da maneggiare con cura perché preziosa. Non si può ogni volta tirarla dalla parte del decisionismo (perché diventa quella che anche in latri contesti viene definita Decreto-crazia) o da quella dell’ostruzionismo (si potrebbe chiamare emendamento-crazia?). E non si può nemmeno assistere alle cosiddette “maratone” ogni volta che ci sono più provvedimenti in serie, come appunto i Decreti Delegati. Passi che in questa seduta del Consiglio Grande e Generale molti erano stati reiterati o non discussi precedenmente (“poi ì s’ammòccia”, direbbero i nostri nonni), ma molti di questi sono importanti e il tempo per discuterli - e migliorarli - si riduce oppure si dilata a sproposito. Diventa quindi un’opportunità per la maggioranza oppure per l’opposizione, a seconda di come la si guardi. Ma questa è politica, non democrazia. Il ruolo delle opposizioni non si può comprimere in un inutile ostruzionismo (inutile solo perché la maggioranza ha i numeri per votare ciò che vuole, ma perdendo tempo), così come quello della maggioranza non può annichilirsi nel votare e votare sempre tutto ciò che propone il Governo. Vanno cambiate le regole del gioco, ormai è chiaro, perché quelle in vigore si prestano troppo facilmente alle due storture di cui sopra. Ci vorrà uno sforzo enorme da parte di tutti per farlo, questo è altrettanto chiaro. Ma è inevitabile. Il primo passo, però, spetta al Governo: indichi una soluzione, apra la discussione una volta per tutte e si trovi - anche condividendola con gli altri - una soluzione. Troppo facile (per tutti) dare la colpa agli altri.

Daniele Bartolucci

San Marino entra nell’era della cogenerazione

Il Decreto blocca i lavori in Consiglio, poi riaperti con l’accordo sugli emendamenti. Energia: l’AASS investe in due impianti fotovoltaici

La cogenerazione industriale ad alto rendimento è una tecnologia sfruttata ampiamente in Italia e in Europa da decenni. A San Marino, dove il sistema economico vive lo svantaggio di non avere risorse naturali proprie e una carenza strutturale di impianti di autorproduzione (ad eccezione della quota di fotovoltaico, su cui finalmente anche AASS investirà direttamente), invece non è altro che un tema politico. O meglio, lo era fino alla discussione del Decreto Delegato 106/2024, su cui finamente si è trovato l’accordo per migliorarlo (in particolare allineando le norme a quelle europee) e portarlo fino in fondo. Non senza una miriade di emendamenti da votare e qualche sospensione dei lavori, come ormai avviene sempre in Consiglio. Servizi alle pagg. 6-7

“Accordo
Direttore Daniele Bartolucci

Il contesto storico dell’inno nazionale della Repubblica di San Marino rivela una situazione peculiare, poiché tale composizione musicale non è mai stata ufficialmente adottata tramite un atto normativo. Per “colmare” questa “mancanza” la Segreteria di Stato agli Affari Esteri ha presentato, nella seduta del 21 ottobre del Consiglio Grande e Generale, un “Progetto di Legge Costituzionale” ad hoc.

“La genesi dell’inno sammarinese”, si legge nella relazione, “risale al 30 settembre 1894, in occasione della cerimonia di inaugurazione del Palazzo Pubblico. La commissione per la creazione dell’inno fu affidata al Maestro Federico Consolo, una scelta che ebbe origini interessanti, con Giuseppe Verdi che aveva ricevuto l’offerta ma aveva gentilmente rifiutato, indicando Consolo per l’incarico. La data di commissionamento, nel contesto di un importante evento come l’inaugurazione del Palazzo Pubblico, sottolinea l’importanza attribuita all’inno nazionale come simbolo di identità e unità nel contesto della Repubblica di San Marino. La creazione di un inno per celebrare un momento così significativo nella storia del paese riflette il desiderio di consolidare e rappresentare i valori condivisi della comunità sammarinese. La scelta del Maestro Consolo per la composizione musicale aggiunge un elemento di prestigio, considerando il suo coinvolgimento e l’indicazione di Giuseppe Verdi. Questo dettaglio storico sottolinea la serietà e l’importanza assegnata alla creazione dell’inno nazionale, ancorando la sua origine a figure di rilievo nel panorama musicale italiano. (…) Inizialmente, il Maestro Consolo si concentrò esclusivamente sulla parte musicale dell’in-

ocus

La collaborazione con la prof.ssa Meris Monti aggiunge un tocco di competenza accademica

L’Inno Ufficiale di San Marino “risuona” a Palazzo Pubblico

La Segreteria agli Affari Esteri ha presentato un Progetto di Legge Costituzionale

no, lasciando il testo in una sorta di vuoto creativo. Questo approccio musicale puro e senza parole ha caratterizzato la prima metà del Novecento, rendendo l’inno una composizione prettamente strumentale. L’evoluzione del testo inizia a prendere forma nella seconda metà del secolo scorso, quando il Maestro Francesco Pellegrino intraprese un audace tentativo di attribuire delle parole all’inno. Il suo sforzo fu particolarmente ambizioso, poiché si ispirò alla celebre Orazione di Giosuè Carducci intitolata ‘La libertà perpetua di San Marino’. L’idea di attingere da un’opera così significativa e celebrata aggiunge un elemento di prestigio e profondità al testo dell’inno. La selezione della

‘Libertà perpetua di San Marino’ come fonte di ispirazione per il testo rafforza il legame tra l’inno e i valori fondamentali di San Marino, mettendo in luce l’importanza della libertà e della perpetuità come principi guida. Tuttavia, il processo creativo non si fermò qui: il Maestro Cesare Franchini Tassini successivamente rielaborò il testo, apportando forse nuove sfumature e adattamenti per meglio integrarlo con la melodia e lo spirito dell’inno”. La decisione di affrontare sia la parte musicale (vocale e strumentale) sia il testo dell’inno indica la volontà di garantire un approccio completo e approfondito alla sua standardizzazione. Questo processo rappresenta un impegno significativo da parte

I precedenti: “La Sammarinese” del Maestro Luigi Para e la marcia di Ulisse Balsimelli

Un “Inno Patrio” datato 1856, talvolta riportato come “La Sammarinese”, del maestro Luigi Para, viene indicato come il primo tentativo di dotarsi di un inno nazionale. Si riporta, nei diari di Maria Belzoppi, la prima testimonianza di un’esecuzione del testo a Borgo nel marzo 1848, come espressione di giubilo per l’emanazione delle Costituzioni nei vari stati italia-

ni. Tuttavia non è riportato se fosse cantato sulla melodia di Para, datata 1856, o su altro componimento. Dopo aver goduto di vasta popolarità a inizio ‘900, è caduto poi praticamente nell’oblio. Lo spartito originale datato 1856 è stato esposto al pubblico per la prima volta nell’estate del 2023, in occasione del 180esimo anniversario della Banda Militare. Queste le

prime parole: “Salve o rupe de’ monti Regina / ove l’aquila antica di Roma / da vil laccio sdegnando esser doma, / le grand’ali raccolse e posò”.

La marcia militare del maestro Ulisse Balsimelli, intitolata “Giubilanti d’amore fraterno”, veniva suonato come inno ufficiale della Repubblica di San Marino prima dell’adozione di quello corrente.

delle autorità sammarinesi per assicurarsi che l’inno sia un simbolo unificante, comprensibile e coerente per tutti i cittadini della Repubblica. “La Commissione tecnica, composta da figure di spicco quali il Colonnello Augusto Gatti, Colonnello Sebastiano Ciacci, Maggiore Antonio

Zani, Tenente Stefano Gatta, Prof. Marco Capicchioni, Prof Fausto Giacomini, Carol de Biagi e Maggiore Conrad Mularoni - prosegue la relazione - dimostra un approccio interdisciplinare e competente alla revisione dell’inno. La collaborazione con la prof.ssa Meris Monti aggiun-

ge un tocco di competenza accademica al processo di definizione dell’Inno Nazionale Sammarinese. L’obiettivo della Commissione era quello di stabilire una versione ufficiale che rifletta accuratamente l’identità, i valori e la storia della Repubblica”. Alessandro Carli

Il Segretario di Stato ha aggiornato la Commissione Esteri sull’iter procedurale

Beccari: “Accordo UE al rush finale per la firma”

“La

presidenza ungherese ci ha confermato entro la fine dell’anno”

L’Accordo di Associazione all’Unione Europea, la cui trattativa è terminata come noto quasi un anno fa, arriverà salvo imprevisti entro la fine dell’anno. Non cambia quindi la road map concordata con Bruxelles prima delle elezioni europee - che hanno di fatto sospeso un po’ le attività politiche ma non quelle burocratiche, che sono andate avanti - né cambia la posizione della presidenza di turno, in capo all’Ungheria. Semmai c’è un tema, prettamente interno agli organismi europei, sulla procedura di ratifica, ovvero se ci sia competenza mista o esclusiva. Questi gli aggiornamenti forniti in Commissione Esteri questa settimana dal Segretario di Stato competente, Luca Beccari, il quale ha anche approfondito la sinergia con Andorra (l’altro piccolo Stato che ha portato fino in fondo la trattativa con la Commissio-

ne europea, a differenza di Monaco che l’ha invece interrotta pochi mesi prima della chiusura): “La diversa situazione che c’è ad Andorra rispetto a noi a volte presta il fianco a interpretazioni non

C onsiglio d’Europa

corrette. Loro hanno questo problema del referendum. C’è molta tensione su questa vicenda. Non sempre la lettura dei fatti è asettica, bene dunque che ci sia anche un confronto a livello parlamentare”.

Una Delegazione del Gruppo EFTA per la terza volta in visita-studio a San Marino

La scorsa settimana si è svolta una visita di studio a San Marino della Delegazione del Gruppo EFTA del Consiglio dell’Unione europea, composta dai Rappresentanti diplomatici dei Paesi Membri dell’Unione Europea, accompagnati da alcuni funzionari del Servizio Europeo per l’Azione Esterna e del Segretariato della Commissione

europea e del Consiglio Ue. La riunione inziale, moderata dall’Ambasciatore designato di San Marino presso l’Unione europea, Eros Gasperoni, ha visto presente una Rappresentanza del Congresso di Stato formata dal Segretario per gli Affari Esteri, Luca Beccari, dal Segretario per le Finanze, Marco Gatti, dal Segretario per il Lavoro,

Alessandro Bevitori, dal Segretario per l’Istruzione e la Cultura, Teodoro Lonfernini e dal Segretario per l’Industria, Rossano Fabbri. Si tratta della terza visita che il Gruppo EFTA effettua a San Marino; la prima, come noto, era avvenuta nel 2012, in una fase di analisi di maggiore integrazione europea, e la seconda nel 2019.

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sabilità politica dei lavori del consiglio europeo, che è l’ultimo organismo che deve approvare l’accordo, prima ancora della ratifica; una decisione che verte su due temi: l’accordo e il fatto che ci sia una competenza mista o esclusiva. Questo ha effetti sulla finale procedura di ratifica. E’ un tema tecnico che sta in seno alla Commissione: tutti gli Stati utilizzano questa finestra per fare domande, rilievi, chiedere informative. La presidenza ungherese ci ha detto che è fermamente intenzionata ad arrivare ad approvare il testo entro la fine dell’anno, preferibilmente vorrebbe fare anche la firma.

“Quanto ai tempi”, ha proseguito poi Beccari di fronte ai membri della Commissione Eteri, “al momento abbiamo un feedback della presidenza ungherese che ha la respon-

Siamo dunque nella fase del rush finale e stiamo seguendo la vicenda affinché tutto possa andare nel migliore dei modi”.

Nel frattempo, “sul piano operativo non siamo fermi. Continuano le attività forma-

tive. Stiamo lavorando ad un’iniziativa su uno dei settori più importanti, la parte finanziaria con ABS. Stiamo continuando ad incontrare associazioni di categoria e sindacati. Ma stiamo anche lavorando ad una imposta-

“Sul piano operativo stiamo andando avanti con categorie

e

sindacati”

zione della strategia di recepimento che non parte da zero: alcune cose le abbiamo già impostate. L’idea sarebbe quella di riuscire a presentare un piano sui temi e il grado di impatto che essi hanno sul Paese”.

Daniele Bartolucci

Sotto la lente di ingrandimento soprattutto il lavoro domestico e il turismo

Europa, GRETA chiama a rapporto San Marino

La domanda di manodopera straniera crea rischi di sfruttamento

Il Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta alla tratta di esseri umani (GRETA), che si riunisce in sessione plenaria tre volte l’anno, ha esortato le autorità sammarinesi ad adottare un piano d’azione nazionale per la lotta alla tratta di esseri umani, comprendente misure nei settori della prevenzione, identificazione delle vittime, sensibilizzazione e formazione di professionisti rilevanti.

Cosa valuta il report

Nel suo ultimo rapporto, pubblicato il 23 ottobre, il GRETA valuta gli sviluppi successivi alla pubblicazione del suo secondo rapporto di valutazione sulla Repubblica di San Marino nel 2019 per quanto riguarda l’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani.

La manodopera straniera

Nel Paese non sono state identificate vittime della tratta di esseri umani. Tuttavia, il GRETA rileva che la forte domanda di manodopera stra-

B usinessEurope

niera crea rischi di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, in particolare in settori come il lavoro domestico, l’edilizia, il turismo e l’agricoltura. Non esiste una disposizione

specifica nella legge sammarinese sulla non punibilità delle vittime della tratta per attività illecite e sulla concessione di un periodo di recupero e riflessione alle vittime della tratta. GRETA sollecita

l’adozione di tali disposizioni. Il GRETA teme che la tratta a scopo di sfruttamento lavorativo possa essere sottostimata, pertanto andrebbe attuata un’operazione di sensibilizzazione.

L’Ispettorato del Lavoro, prosegue il report, dovrebbe essere in grado di individuare possibili vittime della tratta e di cooperare con i sindacati e il settore privato nella prevenzione e nella lotta alla tratta per manodopera.

Inoltre, GRETA sollecita le autorità a sviluppare un quadro multidisciplinare per l’identificazione e il rinvio all’assistenza delle vittime della tratta, per fornire indicatori per l’identificazione delle vittime, nonché orientamento e formazione a tutti i professionisti interessati.

Pur accogliendo favorevolmente gli accordi conclusi con le strutture in Italia, il GRETA ritiene che la Repub-

blica di San Marino dovrebbe intraprendere ulteriori passi per garantire che eventuali vittime presunte e identificate della tratta possano ricevere assistenza e sostegno adeguati.

È necessario un meccanismo di identificazione specifico dei bambini basato sulla cooperazione tra più agenzie, considerando anche i rischi potenziali, tra cui il reclutamento e gli abusi attraverso Internet e i social network. Il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) è un organismo indipendente che monitora il modo in cui i paesi attuano la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani. Tutti i 46 Stati membri del Consiglio d’Europa sono vincolati dalla Convenzione, così come gli Stati non membri Bielorussia e Israele. Alessandro Carli

L’Europa continua a essere uno dei posti migliori in cui vivere, lavorare e fare affari. Ma la competitività e l’attrattiva dell’UE come luogo in cui lavorare e investire stanno diminuendo rispetto ad altre regioni del mondo. L’economia europea sta restando indietro: nel 2023, il PIL dell’UE è cresciuto solo dello 0,5%, contro il 3,1% negli USA e il 5,2% in Cina. Avere un’economia forte è un prerequisito per difendere il nostro stile di vita europeo e, pertanto, l’UE deve mettere la competitività in prima linea. Un’economia forte è la base per la crescita, l’occupazione, gli investimenti nelle transizioni verde e digitale, nonché altre priorità chiave come infrastrutture, sicurezza, protezione sociale. La produttività complessiva dell’UE nel 2022 è solo il 75% di quella goduta ne-

generati da scelte di politica pubblica che le mettono in una posizione di svantaggio competitivo nei mercati globali e scoraggiano gli investimenti che creano posti di lavoro in Europa. Nel 2022, le proposte nell’ambito del solo Green Deal hanno rappresentato un totale di quasi 2 miliardi di euro di oneri amministrativi aggiuntivi. Per BusinessEurope, la politica sociale nei prossimi cinque anni dovrebbe concentrarsi su: completare il mercato unico; ampliare la partecipazione al mercato del lavoro; competenze a prova di futuro, con una nuova agenda per le competenze dell’UE che pone l’istruzione digitale in primo piano; migrazione legale dei lavoratori qualificati; sostenibilità competitiva basata su condizioni di parità a livello globale sulla dimensione sociale dell’ESG. Priorità per la dimensione sociale dell’UE 2024-2029: il documento di

gli USA. La politica sociale e occupazionale europea può e deve contribuire a migliorare la competitività e la produttività dell’Europa. Le scelte politiche dell’Europa hanno un impatto sulle aziende e sui lavoratori. Determinano la capacità delle imprese di rimanere produttive, competitive e resilienti di fronte a potenziali crisi. Hanno un impatto sul modo in cui le aziende fanno affari e creano opportunità di lavoro. Influenzano la partecipazione al mercato del lavoro. Influenzano come, quando e dove le persone lavorano. Guidano il modo in cui le persone accedono all’istruzione e alla formazione. Le aziende europee si impegnano a svolgere il loro ruolo, incluso un ruolo positivo nella società. Tuttavia, sono frenate da carenze di competenze e manodopera e costi inutili

“Tra volatilità e crescita”, questo il filo conduttore della conferenza promossa da 739 SG, la società di gestione del Gruppo Banca Sammarinese di Investimento, per riflettere e approfondire temi di rilevanza macroeconomica, con un focus particolare sugli scenari di crescita e sui rischi associati alla volatilità dei mercati. Dinamiche che oggi interessano l’intera società, a partire dagli investitori, ma anche le imprese e le istituzioni, perché solo analizzando i principali fattori di incertezza economica si possono preparare ad affrontare con consapevolezza i cambiamenti futuri. Per farlo, 739 SG ha individuato un panel di esperti di altissimo livello, composto da figure di spicco sia del mondo economico (Chiara Zangarelli, e Marco De Santis, rispettivamente Senior Economist e Responsabile Private Equity di Morgan Stanley) sia di quello accademico (Stefano Monferrà, Docente di Economia all’Università Cattolica di Milano). Esperti con cui la società di gestione del Gruppo BSI si interfaccia e collabora costantemente, confermando non solo il proprio posizionamento sul mercato, ma anche la possibilità di avere un

I relatori: Chiara Zangarelli e Marco De Santis di Morgan Stanley, il Prof. Stefano Monferrà della Cattolica di Milano

punto di osservazione privilegiato sui mercati internazionali, fondamentale per creare le migliori strategie all’interno delle proprie gestioni e prodotti finanziari. “L’obiettivo di questo evento, come delle altre attività che abbiamo in programma sul territorio”, spiega Luca Filanti, Direttore Generale di 739 SG, “è quello di fornire non solo ai nostri clienti, ma all’intera comunità sammarinese una serie di analisi economiche che possano essere utili nelle loro scelte di investimento. Allo stesso tempo, confrontarsi con esperti di questo livello, abituati a operare direttamente sui mercati internazionali e

Successo per l’evento di approfondimento proposto dalla società di gestione del Gruppo BSI

“Tra volatilità e crescita”: focus sui mercati con 739 SG

Tanti imprenditori in platea, sul palco esperti di Morgan Stanley e della Cattolica di Milano

osservarli per poi analizzarli puntualmente, come Morgan Stanley e il Prof. Monferrà, permette a tutti di ragionare su dati e dinamiche che difficilmente sarebbero leggibili ai non addetti ai lavori”.

La platea eterogenea - composta da imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, investitori e stakeholder sammarinesi - che ha accolto l’invito ad assistere alla conferenza e riempito la sala congressi di Palazzo Kursaal, è un chiaro segnale che l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto e che, soprattutto, le tematiche proposte hanno realmente incontrato l’interesse delle persone invitate. Un risultato che conferma la leadership del Gruppo BSI nelle gestioni finanziarie, prima internamente e dal 2022 con 739 SG spa, tanto da portare la propria quota di mercato a ben oltre il 70% dell’intera raccolta gestita di tutto il sistema finanziario e bancario sammarinese.

I temi trattati nel corso della conferenza hanno spaziato dall’analisi del contesto macroeconomico e delle incertezze future ai temi strutturali e di grande attualità come la crescita demografica e l’Intelligenza Artificiale. In particolare Chiara Zangarelli ha esposto le view di Morgan Stanley sul contesto macroeconomico europeo, ponendo il focus sulla cre-

scita del PIL dei singoli Paesi, sostenuta principalmente dai consumi e da un’inflazione decrescente. Partendo dall’analisi delle principali

Il DG Filanti:

“L’obiettivo è fornire a tutta la comunità una serie di analisi che possano poi essere utili nelle loro scelte di investimento”

economie europee è emersa la problematica del debito pubblico, salito a causa delle politiche fiscali espansive post-pandemia, ma che non sembra rappresentare un problema finché c’è crescita. Proprio in termini di politica di spesa pubblica, si è fatto riferimento ad un progetto di PNRR 2.0 da parte dell’Unione Europea, come strumento ciclico di spesa. In termini di politica monetaria, è stata esposta la view di Morgan Stanley che si aspetta un tasso di interesse da parte della Banca Centrale Europea a 1,75% entro la fine del 2025 e con tempi di trasmissione all’economia reale da 8 a 12 mesi.

Il Prof. Monferrà ha approfondito la tematica dell’Intelligenza Artificiale, che rappresenta un notevole salto tecnologico in termini di incremento della produttività, configurandosi quindi come acceleratore del ciclo economico. A tal proposito l’Europa non può permettersi di perdere l’opportunità di inserirsi in questa sfida, che al momento vede come soli protagonisti Stati Uniti e Cina. Non si è mancato di sottolineare i possibili pericoli legati all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e la necessità di integrare nei processi decisionali etica e umanesimo.

Marco De Santis ha illustrato in maniera molto semplice ma efficace i processi di fusione e acquisizione a supporto di continuità e crescita aziendali, al fine di fronteg-

L

a società

giare sia i passaggi generazionali sia come forma di finanziamento.

“Questo tipo di approfondimenti e analisi tecniche, co -

I temi: contesto macroeconomico e incertezze future, ma anche temi strutturali come crescita demografica e intelligenza artificiale

me detto, è basilare per chi come noi deve confrontarsi con gli investitori, siano essi

i risparmi personali o grandi patrimoni, per individuare le strategie più efficaci a raggiungere i loro obiettivi. La nostra strategia punta infatti a generare performance di lungo termine in ogni condizione di mercato, attraverso una gestione dinamica degli assets coniugata ad un attento controllo del rischio”, spiega ancora Filanti. “Performance, quindi, ma anche protezione: sono questi i due fattori principali, a cui uniamo le competenze e la professionalità che ci vengono riconosciute sia dal mercato interno che dagli operatori esterni con i quali interagiamo costantemente, oltre alla passione per quello che facciamo, perché non può esserci conquista di fiducia e di risultati senza mettere in campo energia ed entusiasmo”.

Eccellenza nel settore del risparmio gestito Da ottobre 2023 operativa con i propri fondi

739 Società di Gestione nasce nel 2022 dall’esperienza e dalla passione di Banca Sammarinese di Investimento nei servizi di investimento, con l’obiettivo di consolidare il suo ruolo di eccellenza nel settore del risparmio gestito. Dall’ottobre del 2023 è operativa nel collocamento

dei propri fondi comuni di investimento, di diritto sammarinese e aderenti alla normativa UCITS III. La società è specializzata in gestione di portafogli di strumenti finanziari e offre diverse tipologie di servizi. Con una strategia di investimento flessibile e focalizzata sulla performance

assoluta e sul controllo della volatilità, 739 SG pone in primo piano la tutela del patrimonio e la sua crescita nel medio-lungo periodo.

Si distingue per l’esperienza consolidata nella gestione dei patrimoni e un track record di risultati di rilievo.

AASS: asta pubblica per due impianti fotovoltaici

Dovranno essere realizzati sulla copertura dell’edificio della sede

Pubblicata l’asta pubblica per la realizzazione di due impianti fotovoltaici sulle coperture della sede AASS: la scadenza per la presentazione delle offerte è fissata alle 10 del 27 novembre 2024.

L’oggetto dell’appalto Oggetto dell’appalto, nello specifico, è la realizzazione di due impianti fotovoltaici distinti, da realizzarsi sulla copertura dell’edificio sede dell’AASS e degli adiacenti locali e tettoie di ricovero automezzi, comprensivo delle attività edili propedeutiche, tra cui il rifacimento delle guaine dell’edificio, le modifiche degli impianti di protezione alle scariche atmosferiche, la realizzazione e certificazione di linee vita e dispositivi per effettuare la manutenzione in sicurezza ai sensi di legge. Il sopralluogo presso l’area interessata dalle opere oggetto di appalto è obbligatorio e deve essere effettuato previo appuntamento, mediante richiesta scritta che dovrà tassativamente pervenire entro e non oltre il 04/11/2024 a: progettazione@ aass.sm con oggetto “Richiesta sopralluogo per gara realizzazione di impianti fotovoltaici su copertura dell’edificio AASS” comunicando i seguenti dati: nominativo del concorrente; recapito telefonico e domicilio digitale; nominativo della persona incaricata ad effettuare il sopralluogo. Il sopralluogo può essere effettuato dal rappresentante legale, dal direttore tecnico o da altro soggetto in possesso di apposita delega e documento di identità. Il soggetto delegato ad effettuare il sopralluogo non può ricevere l’incarico da più concorrenti.

I requisiti richiesti Ai sensi del Decreto Delegato 87/2023 possono partecipare alla presente gara le imprese iscritte al Registro Unico dell’ASE-CC della Repubblica di San Marino nella sezione relativa agli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture complementari alle opere pubbliche (di cui all’art. 2 comma 1 del suddetto Decre-

to). Per ogni delucidazione e chiarimento, contattare l’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio della Repubblica di

San Marino: info@camcom. sm oppure via telefono al 0549.980380. Il concorrente, sia in forma individuale che come ATI o Consorzio, deve

possedere un organico composto da almeno 6 dipendenti operativi al momento dell’offerta. Nel caso di ATI o Consorzio

il calcolo dei dipendenti è effettuato in base alle qualifiche necessarie per eseguire i lavori o le forniture attinenti alla quota parte spettante al-

le singole imprese facente parte dell’ATI o del Consorzio.

L’impresa concorrente, ovvero le imprese che costituiscono un ATI o un Consorzio, devono essere iscritte al Registro Unico con i codici ATECO 43.21.01 (installazione di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione) e 43.99.09 (impermeabilizzazione e coibentazione termica-acustica) ed avere disponibilità di attrezzatura, mezzi e personale necessari per l’esecuzione delle attività previste dall’appalto. Tali requisiti, in caso di ricorso a costituzione ATI, devono essere in capo alle imprese, ciascuna nell’ambito dell’attività o servizio prestati.

Il subappalto Se non espressamente autorizzato è vietato all’appaltatore subappaltare o cedere, anche parzialmente, l’esecuzione di opere pena l’annullamento del contratto da parte dell’AASS con conseguente perdita dell’eventuale cauzione definitiva nonché il risarcimento da parte dell’impresa appaltatrice di ogni danno e spesa che per questo fatto fosse derivato all’AASS. L’appaltatore può ricorrere al subappalto secondo quanto indicato nella Dichiarazione di partecipazione e Documentazione amministrativa per un importo massimo pari al 10% dell’appalto.

L’ammontare dell’appalto Il valore complessivo dell’appalto è pari a 550.000 euro così suddivisi:

1 - Apprestamenti per la gestione in sicurezza di impianti e edifici: 24.300 euro;

2 - Lavori edili ed impermeabilizzazione: 142.557,77 euro;

3 - Impianti fotovoltaici: 322.186,39 euro;

4 - Impianti elettrici protezione scariche atmosferiche: 27.625,09 euro;

5 - Importo oneri per la sicurezza (non soggetti a ribasso): 33.330,75 euro.

L’importo complessivo massimo è comprensivo di IVA o di Imposta Monofase. Alessandro Carli

Le politiche energetiche di un Paese come San Marino, che non ha né risorse naturali proprie né l’autonomia data da impianti di produzione in territorio (eccezion fatta per una piccola quota di fabbisogno coperta dal fotovoltaico), non possono prescindere dalla possibilità data alle imprese di essere più efficienti. Se questo dato di fatto dovrebbe guidare le scelte politiche verso l’apertura alle nuove tecnologie (che tra le altre cose sono anche investimenti, per cui il “guadagno” è doppio per il sistema), purtroppo anche su strumenti ormai considerati tradizionali in altri Paesi, come la cogenerazione industriale, non accade proprio così. Un dato su tutti, nell’Unione Europea, l’11% dell’elettricità e il 15% del calore provengono da impianti di cogenerazione. La conferma è nella discussione sul Decreto Delegato del 9 agosto 2024 n.106 “Modalità, limiti e requisiti tecnici di progettazione ed esecuzione degli impianti di cogenerazione in ambito industriale”, che con 74 emendamenti presentati da Rete, 6 da RF e 9 dal Governo ha tenuto bloccati i lavori del Consiglio Grande e Generale per diversi giorni. Le motivazioni politiche, in questo caso, hanno di gran lunga superato quelle tecniche, come si è visto e come si può ricordare nel recente passato. Ma proprio perché il Decreto era già stato reiterato più volte, questa volta occorreva un salto di qualità nella discussione e pare che da una parte e dall’altra questo stimolo sia arrivato, con la proposta di un emendamento bipartisan (ad eccezione di RETE, che non ha cambiato opinione né posizione su questo genere di impianti) che sostanzialmente “salva capra e cavoli” allineando le norme tecniche a quelle dell’Italia e dell’Unione Europea. Questo al di là del fatto che, come giustamente ha ricordato nella relazione introduttiva del Segretario di Stato Alessandro Bevitori, il Decreto “ha l’obiettivo di stabilire le modalità, i limiti e i requisiti di progettazione ed esecuzione degli impianti di cogenerazione ad alto rendimento di calore ed energia in ambito industriale, alimentati esclusivamente a gas naturale di rete, al fine di favorire il risparmio energetico, il contenimento delle emissioni e degli inquinanti, l’uso efficiente dell’energia”.

Regole allineate agli standard europei

L’emendamento

La cogenerazione industriale finalmente anche sul Titano

Il DD 106 blocca i lavori del Consiglio più volte, poi si trova l’accordo (eccetto RETE)

Da qui la discussione avviata in Aula: “Crediamo che l’attuale stesura sia nettamente migliorativa rispetto alla precedente”, ha spiegato infatti Bevitori. “In particolare, siamo andati a chiarire alcuni dubbi che dovevano essere sciolti: che i costi di realizzazione fossero tutti in capo al richiedente, che non ci fosse una speculazione nella sovraproduzione di energia, che non ci fosse un problema ambientale e acustico; sotto questo aspetto siamo stati incisivi sui controlli e sulle condizioni per disincentivare comportamenti non corretti”. Di fatto, gli standard della macchina di cogenerazione dovranno essere rispondenti a quelli indicati nel regolamento dell’UE 2104/2023 “che sono i più elevati in materia”, ha sottolineato Bevitori. Nello specifico “il rendimento delle produzioni separate alternative di calore e di elettricità che il processo di cogenerazione è destinato a sostituire” sia calcolato “in base alla metodologia riportata nel Regolamento Delegato UE 2023/2104 della Commissione del 4 luglio 2023 che modifica il Regolamento Delegato UE 2015/2402 per quanto riguarda il riesame dei valori di rendimento di riferimento armonizzati per la produzione separata di energia elettrica e di calore in applicazione

della Direttiva 2012/27/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio”. “In questo modo - spiega il Segretario Bevitori - riusciremo a chiedere le migliori tecnologie e il rispetto dei parametri a tutela dei cittadini”. Inoltre all’articolo 9 si stabilisce che “la quota di energia elettrica immessa in rete ogni mese e prodotta in eccesso rispetto al consumo previsionale medio mensile, non può essere in alcun modo remunerata”. Altro giorno di discussione e mercoledì si arriva all’altro tema caldo, quello della definizione di cogenerazione ad alto rendimento. “Abbiamo predisposto un emendamento condiviso che va a recepire i suggerimenti che sono arrivati anche dalle opposizioni” annuncia il Segretario di Stato Alessandro Bevitori. I lavori vengono dunque sospesi per consentire il deposito dell’emendamento. Alla ripresa dei lavori, Vladimiro Selva (Libera) espone l’emendamento, condiviso da tutti i gruppi meno che dal gruppo Rete, che si dice comunque d’accordo a porlo in votazione: “L’emendamento copia e incolla le norme vigenti in Italia ed Europa che definiscono cosa vuol dire cogenerazione ad alto rendimento. Mette dei limiti al 75% per tutti gli impianti di cogenerazione fatta eccezione per le

sezioni con turbina a gas a ciclo combinato con recupero di calore e per le sezioni con turbina di condensazione a estrazione di vapore, per le

quali è 80%. Si riconosca il fatto che San Marino nel 2024 adegua la propria normativa a quella europea”.

Controlli inquinamento in atmosfera e acustici All’articolo 5 (Limiti alle emissioni degli inquinanti in atmosfera e limiti differenziali di immissione di rumore per l’ottenimento della qualifica CAR degli impianti di cogenerazione ad alto rendimento), sono presenti emendamenti di Rete e RF. Come evidenziato da tutte le forze politiche, è fondamentale “dare una risposta alle legittime preoccupazioni dei cittadini che abitano a ridosso delle aree di insediamento degli impianti”, a cominciare da quelli di Gualdicciolo. Ecco perché l’articolo assume “un’importanza cruciale”. Il Segretario Bevitori spiega quindi che il principio è fatto salvo nell’articolo 5, il quale

“definisce, nel rispetto della normativa richiamata, tutti i parametri che devono essere rispettati. Sono verifiche che devono essere fatte prima ma anche costantemente e che rientrano nelle prerogative dell’UPAV. Ci sarà anche un regolamento che andrà a richiamare questo tipo di attività. Abbiamo uffici competenti, che stanno facendo il loro lavoro in maniera corretta e siamo certi continueranno a farlo”. I Segretari Canti e Bevitori danno poi conto del fatto che è stata autorizzata e sarà installata a Gualdicciolo “una centralina per il monitoraggio dei parametri ambientali” e c’è l’impegno del Governo a “velocizzare l’iter”. Controlli e regole europee, dunque, ma la cogenerazione si potrà fare. Un’opportunità per tante aziende private, ma anche per quelle pubbliche, in primis l’Ospedale.

Il mercato delle automobili sammarinesi è in crescita sia nel nuovo che nell’usato: nel raffronto tra luglio 2023 e luglio 2024 (dati Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati, e Statistica della Repubblica di San Marino) e in attesa del nuovo “cruscotto” (sarà interessante vedere e capire le eventuali ricadute dopo l’approvazione del Regolamento nr. 17 del 13 settembre 2024 che tratta le cessioni di veicoli a soggetti residenti in Italia), le immatricolazioni sono tutte in terreno positivo: a luglio 2023 il totale è stato di 150 vetture (64 nuove e 86 usate), a luglio 2024 invece 190 (79 nuove e 111 usate).

L’acquisto di un veicolo – chi ci è passato lo sa bene – comporta un iter burocratico, oggetto del Decreto Delegato nr. 127 del 2024, che ha apportato una serie di modifiche alle disposizioni sulla carta di circolazione e sulle targhe provvisorie per l’esportazione dei mezzi su ruote.

Carta di circolazione e targhe provvisorie

Il mercato delle automobili nella Repubblica di San Marino è ancora in “accelerazione”

Carta di circolazione e targhe provvisorie, le nuove tariffe

Sono inserite nel Decreto Delegato numero 127 del 2024: tutti i prezzi

Targhe provvisorie e carta di circolazione

Tipologia

Prezzi di vendita

Targhe provvisorie autoveicoli (E) validità 60 giorni euro 46,00 alla coppia

Targhe provvisorie autoveicoli (E) validità 90 giorni euro 56,00 alla coppia

Targa provvisoria motoveicolo (E) validità 60 giorni

Targa provvisoria motoveicolo (E) validità 90 giorni

Carta di circolazione provvisoria (E)

Carta di circolazione

Permesso provvisorio di circolazione (IMM)

euro 24,00

euro 34,00

euro 10,00

euro 10,00

euro 10,00

Elaborazionegrafica:SanMarinoFixing.Fonte:ConsiglioGrandeeGenerale

Le nuove tariffe I prezzi di vendita delle targhe provvisorie per l’esportazione, del permesso provvisorio di circolazione e delle

Il dodicesimo comma dell’articolo 12 della Legge 25 novembre 1997 n.136, è così modificato: “12. La carta di circolazione provvisoria e le targhe provvisorie per l’esportazione possono avere, su richiesta dell’esibitore, validità di sessanta giorni o novanta giorni dalla data di rilascio e non sono rinnovabili. La carta e le targhe provvisorie devono essere richieste all’atto della cancellazione per esportazione”.

U NRAE

carte di circolazione, a decorrere dal 23 settembre 2024, sono stabiliti come segue: targhe provvisorie autoveicoli (E) validità 60 giorni: euro 46 alla coppia; targhe provvisorie autoveicoli (E) validità 90 giorni: euro 56 alla coppia; targa provvisoria motoveico-

Il mercato italiano mostra un ritardo significativo nel settore dei veicoli elettrici

Il mercato europeo delle autovetture continua a mostrare chiari segnali di crisi; dopo la caduta di agosto (-16,5%), anche settembre 2024 registra una flessione del 4,2% con 1.118.083 immatricolazioni rispetto alle 1.167.637 unità di settembre 2023. Quattro mesi in negativo sui primi nove dell’anno, portano il bilancio cumulativo (9.779.605 unità) praticamente in parità (+1,0%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un saldo di sole 93.755 auto immatricolate in più rispetto al 2023. Un risultato ancora largamente inferiore (-19,3%) allo stesso periodo del 2019. I cinque principali mercati europei (Major Market) mostrano nel mese andamenti differenziati. La Spagna cresce del 6,3%, il Regno Unito dell’1,0%; in flessione la Germania, che segna un

-7,0%, seguita dall’Italia a -10,7% e dalla Francia a -11,1%. Nei primi nove mesi dell’anno la Spagna segna un +4,7%, seguita da Regno Unito (+4,3%) e Italia (+2,1%) che confermano la crescita, anche se ridotta rispetto ai precedenti otto mesi; Germania e Francia sempre in negativo, rispettivamente dell’1,0% e dell’1,8%.

L’Italia mantiene il 4° posto sia in settembre che nei primi nove mesi dell’anno. Il mercato italiano continua a mostrare un ritardo significativo nel settore dei veicoli elettrici ricaricabili (ECV), posizionandosi all’ultimo posto tra i Major Market anche a settembre, con una quota dell’8,6% (5,2% BEV e 3,4% PHEV). Grande il divario con gli altri mercati: il Regno Unito registra una quota del 29,4% (20,5% BEV, 8,9% PHEV), la Fran-

cia del 27,5% (20,3% BEV, 7,2% PHEV), la Germania del 23,7% (16,5% BEV, 7,2% PHEV) e la Spagna del 14,3% (8,7% BEV, 5,6% PHEV).

Nel totale del mercato europeo a 31 (EU+UK+EFTA) gli ECV rappresentano il 26,4% delle nuove immatricolazioni del mese, con una quota del 19,1% per i BEV (+3,1 p.p.) e del 7,3% per i PHEV (-0,6 p.p.).

Nei primi nove mesi dell’anno gli ECV coprono il 21,8% del mercato europeo: i BEV raggiungono il 14,7% e i PHEV il 7,1%, rispettivamente -0,5 e -0,4 punti percentuali rispetto allo stesso periodo 2023. Il dato negativo per il mercato italiano delle auto “con la spina” si conferma anche nel periodo gennaio-settembre 2024, nel quale l’Italia figura ultima con una quota di ECV al 7,3%.

lo (E) validità 60 giorni: euro 24; targa provvisoria motoveicolo (E) validità 90 giorni: euro 34; Carta di circolazione provvisoria (E): euro 10; carta di circolazione euro 10; permesso provvisorio di circolazione (IMM): euro 10. Alessandro Carli

ZTra le FAQ (in inglese Frequently Asked Questions, “domande frequenti”) a cui dà risposta l’Ufficio Registro Automezzi e Trasporti - sezione amministrativa immatricolazioni ci soffermiamo su due. Cosa devo fare per prenotare uno specifico numero di targa della serie ordinaria e quanto costa?

È consentita la prenotazione di targa della serie ordinaria entro i 400 numeri successivi a quello disponibile al momento della richiesta, previo pagamento del diritto fisso di € 50,00.

Cosa devo fare per prenotare le targhe personalizzate e quanto costano?

Deve essere presentata richiesta, dietro pagamento della relativa imposta, compilando il modulo per la scelta della sigla personalizzata nel rispetto dei criteri delle serie alfanumeriche previsti dalla norma vigente. A seguito di valutazione positiva dell’URAT e all’accettazione della richiesta di assegnazione, dovrà essere pagato il prezzo delle targhe pari a € 900,00.

I nuovi modelli per auto, le caratteristiche di quelle anteriori e di quelle posteriori

Le disposizioni relative alle caratteristiche e al rilascio delle targhe di immatricolazione sono state modificate dal Decreto Delegato n.132 del 2022.

Le targhe di immatricolazione sono costituite in lamiera di alluminio dello spessore di mm 1 sul cui fronte è applicata una pellicola rifrangente vinilica adesiva.

Le targhe anteriori degli autoveicoli hanno forma rettangolare delle dimensioni di 300 x 100 mm e contengono i seguenti elementi:

a) stemma ufficiale in rilievo, a colori nel rispetto delle proporzioni e dei pantoni di cui all’Allegato “B” alla Legge Costituzionale 22 luglio 2011 n.1 e logotipo “Repubblica di San Marino” di colore nero, in rilievo, conforme alle caratteristiche grafiche di cui al “manuale d’uso”, allegato “3” al Regolamento

6 agosto 2012 n.3; b) un carattere alfabetico seguito da quattro caratteri numerici, a rilievo, di colore blu dell’altezza di mm 62, larghezza di mm 35 e con il tratto di mm 8; c) bordo perimetrale con imbutitura di larghezza di mm 3, con tratto di colore blu di mm 3.

Le targhe posteriori degli autoveicoli hanno forma rettangolare delle dimensioni di mm 390 x 120 e contengono i seguenti elementi: a) stemma ufficiale in rilievo, a colori nel rispetto delle proporzioni e dei pantoni di cui all’allegato “B” alla Legge Costituzionale 22 luglio 2011 n.1 e logotipo “Repubblica di San Marino” di colore nero, in rilievo, conforme alle caratteristiche grafiche di cui al “manuale d’uso, allegato “3” al Regolamento 6 agosto 2012 n.3;

b) un carattere alfabetico seguito da quattro caratteri numerici, a rilievo, di colore blu, dell’altezza di mm 79, larghezza mm 45 e con il tratto di mm 12,5; c) bordo perimetrale con imbutitura di larghezza mm 4, di colore blu, con tratto di mm 4.

Le targhe dei motoveicoli hanno forma quadrata, delle dimensioni di mm 165 x 165 e contengono i seguenti elementi:

a) stemma ufficiale in rilievo, a colori nel rispetto delle proporzioni e dei pantoni di cui all’allegato “B” alla Legge Costituzionale 22 luglio 2011 n.1 e logotipo “Repubblica di San Marino” di colore nero; b) un carattere alfabetico seguito da tre caratteri numerici, a rilievo, di colore blu, dell’altezza di mm 60, larghezza mm 25,5 e con il tratto di mm 8.

Le istanze e i relativi documenti a corredo, nonché, le comunicazioni, (di seguito, cumulativamente, indicati con il termine “istanze”) relative agli ambiti e settori dell’attività amministrativa afferenti al Dipartimento Territorio e Ambiente (edilizio, strutturale, urbanistico, prevenzione incendi ed energetico; quest’ultimo ricomprende i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio di incentivi edilizi e di pareri di competenza, riguardanti l’efficienza energetica nel settore edilizio) devono essere obbligatoriamente presentate, alle competenti UO in via telematica, mediante il programma applicativo denominato “Gestione Elettronica dei Documenti Informatici”, (in seguito, brevemente, GEDI), accessibili dal Portale della Pubblica Amministrazione. Così il Decreto Delegato numero 131 del 2024.

Il Decreto Delegato numero 131 del 2024 prevede una serie di eccezioni: ecco quali sono

Territorio e Ambiente, istanze solamente per via telematica

Per l’invio bisognerà utilizzare il programma “GEDI”, accessibile dal portale della PA

In linea con quanto previsto dagli articoli 11 e 12, qualora sia facoltà o obbligo dell’avente titolo presentare Segnalazioni Certificate di Inizio Attività (SCIA) o dichiarazioni sostitutive di cui alla Legge 159/2011 e successive modifiche o comunicazioni e relativi allegati, previsti dalle normative di settore o altro atto d’obbligo unilaterale, la SCIA, la dichiarazione, la comunicazione e l’atto, sono presentati, tramite il programma applicativo GEDI, con la forma del documento amministrativo elettronico, con le seguenti precisazioni: a) se sottoscritti da cittadino o residente o soggiornante in Repubblica, che non sia in possesso di COE: possono essere presentati anche nella forma della copia per imma-

gine su supporto elettronico di documento analogico, sottoscritto con firma autografa, senza che sussista la necessità di fare pervenire l’originale analogico, salvo che l’ufficio o organo ricevente lo richieda, motivando tale determinazione;

b) se sottoscritti da soggetto in possesso di COE: sono presentati nella forma del documento amministrativo elettronico, sottoscritto con firma elettronica qualificata. Le istanze ed i relativi documenti a corredo in ambito catastale sono obbligatoria-

mente presentati all’UO Ufficio Tecnico del Catasto e Cartografia, (in seguito brevemente UTCC), mediante i programmi applicativi denominati “Gestione Richieste Aggiornamento Terreni”, (in seguito brevemente GRAT), e “Gestione Richieste Aggiornamento Fabbricati”, (in seguito brevemente GRAF), accessibili dal Portale della Pubblica Amministrazione, previa richiesta di abilitazione a “Servizi catastali - aggiornamento catastale”.

La disciplina delle modalità di presentazione in via telematica di pratiche relative al settore agricolo, ambientale, degli incentivi energetici, degli incentivi fiscali per interventi strutturali di riduzione del rischio sismico, nonché, delle pratiche destinate a commissioni e collegi aventi competenza nel settore agricolo-ambientale e negli ambiti e settori dell’attività am-

ministrativa di cui sopra, è stabilita, in ragione della progressiva implementazione dei programmi applicativi, tramite direttiva della DGFP. In attesa delle necessarie implementazioni, la presentazione delle istanze avviene ai sensi del Capo III oppure in forma analogica. I diritti di pratica stabiliti per la presentazione delle istanze sono significativamente differenziati a seconda che i documenti siano presentati in forma elettronica oppure analogica e, in quest’ultimo caso, a seconda della voluminosità. Qualora la pratica non possa essere presentata in forma elettronica per giustificati motivi, legati a malfunzionamenti di sistemi informatici o all’eccessiva dimensione dei file, si applicano, comunque, i diritti di pratica previsti per la presentazione in forma elettronica.

Carli

L’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, ha diffuso una lettera circolare agli Associati in cui segnala che è stata pubblicata, sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, la Delibera del Consiglio dei Ministri con la quale, in conseguenza degli eventi sismici verificatisi il 18 settembre 2023, sono estesi al territorio della frazione di Bocconi

del comune di Portico e San Benedetto (FC) gli effetti della sospensione dei mutui prevista dall’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile nel territorio dei Comuni di Brisighella in provincia di Ravenna, di Castrocaro Terme e Terra del Sole, di Modigliana, di Predappio, di Rocca San Casciano e di Tredozio in provincia di Forlì-Cesena in

conseguenza dei medesimi eventi sismici.

Nell’Ordinanza della Protezione Civile si fa esplicito riferimento all’accordo sottoscritto dall’Associazione Bancaria Italiana, Protezione Civile e dalle Associazioni dei consumatori per assicurare tempestività degli interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali.

Il premio Sveriges Riksbank in Scienze economiche in memoria di Alfred Nobel 2024 è stato assegnato congiuntamente a Daron Acemoglu, Simon Johnson e James A. Robinson “per gli studi su come le istituzioni si formano e influenzano la prosperità”.

Le motivazioni

I vincitori 2024 nelle scienze economiche, Daron Acemoglu, Simon Johnson e James Robinson (importo del premio: 11 milioni di corone svedesi, da suddividere equamente tra i vincitori), hanno dimostrato l’importanza delle istituzioni sociali per la prosperità di un paese. Le società con uno stato di diritto scadente e istituzioni che sfruttano la popolazione non generano crescita o cambiamenti in meglio. La ricerca dei vincitori ci aiuta a capire perché. Quando gli europei colonizzarono vaste zone del globo, le istituzioni di quelle società cambiarono. A volte ciò fu drammatico, ma non avvenne allo stesso modo ovunque. In alcuni luoghi l’obiettivo era sfruttare la popolazione indigena ed estrarre risorse a beneficio dei colonizzatori. In altri, i colonizzatori formarono sistemi politici ed economici inclusivi a beneficio a lungo termine dei migranti europei. I vincitori hanno dimostrato che una spiegazione delle differenze nella prosperità dei paesi sono le istituzioni sociali intro-

“Ridurre le differenze di reddito tra i paesi è una delle sfide più grandi del nostro tempo”

In che modo le istituzioni influenzano la prosperità?

dotte durante la colonizzazione. Le istituzioni inclusive sono state spesso introdotte in paesi che erano poveri quando sono stati colonizzati, con il risultato nel tempo di una popolazione generalmente prospera. Questa è una ragione importante per cui le ex colonie che un tempo erano

ricche ora sono povere, e viceversa. Alcuni paesi rimangono intrappolati in una situazione con istituzioni estrattive e bassa crescita economica. L’introduzione di istituzioni inclusive creerebbe benefici a lungo termine per tutti, ma le istituzioni estrattive forniscono guadagni a

breve termine per le persone al potere. Finché il sistema politico garantisce che manterranno il controllo, nessuno si fiderà delle loro promesse di future riforme economiche. Secondo i vincitori, questo è il motivo per cui non si verifica alcun miglioramento. Questa incapacità di fare

promesse credibili di cambiamento positivo può anche spiegare perché a volte si verifica la democratizzazione. Quando c’è una minaccia di rivoluzione, le persone al potere si trovano di fronte a un dilemma. Preferirebbero rimanere al potere e cercare di placare le masse promettendo riforme economiche, ma è improbabile che la popolazione creda che non tornerà al vecchio sistema non appena la situazione si sarà stabilizzata. Alla fine, l’unica opzione potrebbe essere quella di trasferire il potere e stabilire la democrazia.

“Ridurre le grandi differenze di reddito tra i paesi è una delle sfide più grandi del nostro tempo. I vincitori hanno dimostrato l’importanza delle istituzioni sociali per raggiungere l’obiettivo”: così Jakob Svensson, presidente del comitato per il premio in scienze economiche. AC

Il premio Nobel per l’economia (in lingua svedese: “Sveriges Riksbanks pris i ekonomisk vetenskap till Alfred Nobels minne”) è un’onorificenza di valore mondiale attribuita alle persone distintosi e che hanno apportato un importante contributo all’economia mondiale. Il Il Nobel per l’economia viene assegnato solamente dal 1969 in seguito all’istituzione da parte della Sveriges Riksbank di uno speciale fondo di dotazione per il conferimento del premio.

“Meno della metà dei diplomati si iscrive all’università. Noi abbiamo tante università, abbiamo non un inverno ma una glaciazione demografica, mettendo insieme tutti questi puntini, da ministro dell’Università, mi viene da dire che più studenti accedono nelle migliori condizioni e con le migliori capacità formative all’università meglio è. Altrimenti ci sono degli istituti universitari la cui sostenibilità può essere in difficoltà. Per me bisogna formare. La mia stella polare è il diritto allo studio, formare studenti e studentesse sulla base dei loro talenti e obiettivi. Bisogna aiutare le università a fare questa formazione. Si deve ragionare sul superamento

del numero chiuso perché altrimenti rischiamo un isterilimento. Non ci possiamo lamentare di avere pochi laureati, continuando a tenere tutto chiuso. È una questione di sostenibilità. Non aprirei mai all’improvviso, il numero chiuso è stato superato, ma sarà superato progressivamente, in maniera ragionevole.” Lo ha detto Anna Maria Bernini, Ministra dell’Università e della ricerca, a 24 Mattino su Radio 24.

“Pnrr: non perdiamo altri soldi ”

“Sto disperatamente negoziando con la Commissione Ue che, a fronte di una progettazione seria, si possa andare oltre la scadenza del 2026 per la creazione di

nuovi posti letto per gli universitari. Ho nominato un commissario straordinario per l’housing a disposizione di tutti i Comuni, ma non rassegnatevi, non lasciate questo miliardo e 200 milioni del PNRR non speso. Facciamo tutto il possibile per farlo, si tratta di housing sociale, non alberghi a cinque stelle”. Così Anna Maria Bernini a 24 Mattino su Radio 24.

Scadenza prevista il 31 ottobre, può presentarsi chi ha tra i 18 e i 34 anni

BJCEM: San Marino può partecipare con 3 opere

La Biennale “Giovani Artisti dell’Europa e Mediterraneo” in Slovenia

Saranno al massimo tre le opere che rappresenteranno il Titano alla ventesima edizione della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, selezionate attraverso un bando, in scadenza il 31 ottobre, aperto ai sammarinesi fra i 18 e i 34 anni, nonché a studenti ed ex della stessa fascia d’età iscritti all’Università degli Studi della Repubblica di San Marino o già laureati.

Spazio ad artisti multidisciplinari e visivi, registi, scrittori, performer, musicisti, designer e chef creativi, che potranno partecipare anche in gruppi: verranno individuati al massimo sei sammarinesi e tre ragazzi fra gli studenti e i laureati dell’Ateneo.

Le opere e le performance selezionate verranno esposte a Nova Gorica, in Slovenia, dal 31 maggio a fine giugno 2025 nell’ambito di una manifestazione che coinvolgerà an-

che la città di Gorizia, in Italia. I selezionati verranno ospitati dall’inizio della rassegna al 4 giugno.

“Questo evento, conosciuto a livello internazionale con l’acronimo BJCEM, è stato il trampolino di lancio di im-

portanti artisti e rappresenta una bella occasione di condivisione e formazione per presentare il proprio progetto di fronte a curatori ed esperti in una vetrina di ampio respiro”, spiega Karen Venturini per l’Università di San Marino.

“Il tema della Biennale, dal titolo Mediterranea 20, è quello dei confini. Non a caso si svolgerà in due città, Gorizia e Nova Gorica, martoriate da cancelli, muri e inferriate previsti per mantenere

delle distanze quasi inesistenti fra due territori, culture, nazioni e religioni. Sono attese dunque opere che ruotano attorno ai temi dell’abbattimento dei confini e della costruzione di identità”.

Tre le dimensioni suggerite dai curatori del bando: forum, forme e cibo. “L’arteconclude Venturini - non richiede a chi ne fruisce la necessità di parlare la stessa lingua perché implica un codice universale. È quindi uno strumento che può essere utilizzato per andare oltre i confini e i conflitti”.

Nel 2021 la Biennale si è svolta proprio a San Marino nell’ambito di un percorso che dal 1985 ha toccato realtà come Barcellona, Bologna, Valencia, Lisbona, Torino, Roma, Sarajevo, Atene, Napoli, Bari e la Regione Puglia, Skopje, Salonicco e Roma, Ancona, Milano, Tirana e Durazzo.

Per richiedere il bando e informazioni: mediterraneabiennale@gmail.com k.venturini1@unirsm.sm gallerianazionale@pa.sm mediterranea@bjcem.org

I paesi presenti

Non sono previsti costi di iscrizione e possono partecipare artisti provenienti dai seguenti Paesi: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Cipro, Egitto, Grecia, Italia, Giordania, Libano, Libia, Malta, Montenegro, Marocco, Norvegia, Palestina, Portogallo, Repubblica di San Marino, Scozia, Slovenia, Siria, Tunisia e Regno Unito. Gli artisti selezionati saranno ospitati a Nova Gorica durante tutto l’evento e le loro opere e performance saranno esposte in spazi specifici delle città.

Le mostre rimarranno aperte al pubblico fino alla fine di giugno 2025.

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