Fixing 2023 nr. 40

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Anno XXXI - n.40 - 1,50 euro

Direttore Daniele Bartolucci

Venerdì 3 Novembre 2023

E ditoriale L’Accordo UE si avvicina L avoro Da trovare Diritti dei l’accordo sull’Accordo

Mentre la trattativa con la Commissione europea inizia a prendere sostanza, nel senso che qualcosa piano piano trapela sui vantaggi che avrà San Marino, resta ancora molto confuso il passaggio formale successivo, ovvero la ratifica di detto Accordo. La parola “referendum” riecheggia invero più sui social che nelle sedi dei partiti, anche se nell’Aula consigliare qualche eco si avvertito, sia da parte delle opposizioni sia in seno alla maggioranza. Il richiamo ad una più puntuale informazione e spiegazione dei termini dell’Accordo va interpretato anche in questo senso: più si allarga il consenso e la comprensione di ciò che San Marino ha da guadagnare con l’Associazione (che non è l’Adesione, va scritto sempre perché qualcuno - furbescamente - fa finta di sbagliarsi) e soprattutto cosa rischia di perdere se dovesse non siglare l’Accordo, più il referendum perderà di significato. Non che i sammarinesi debbano essere esclusi, però, attenzione. Ma un referendum così importante, a pochi mesi dalle elezioni, rischia di venire fagocitato nella campagna elettorale. Per questo, anche per questo anzi, è stata istituita una Commissione Mista, a cui partecipano tutte le parti politiche e sociali del Paese. Viene convocata poco, però, ma se dotata di strumenti (e informazioni) adeguati, potrebbe assolvere anche a questa funzione di controllo e approvazione, togliendone l’onere solitario ad un Governo che entrerà a breve in ordinaria amministrazione. Due mesi per decidere, anche meno, visto che c’è di mezzo la finanziaria e la visita del Presidente Mattarella. Decidere. Non rimandare. Daniele Bartolucci

Nessuna “quota migranti”

frontalieri Ecco le firme

Libera circolazione: sì a nuove residenze in base ai numeri del Paese Sui servizi finanziari si studia un Protocollo per una Vigilanza ad hoc a pag.3

Venezia

Il “bioparco” sammarinese alla Biennale

a pag.4

C ultura

Il negoziato per l’Accordo di Associazione (e non di Adesione, ndr) si avvicina alla scadenza, fissata a fine anno, compiendo ulteriori passi in avanti sulla definizione delle deroghe su cui San Marino potrà contare, tra cui la possibilità di definire la libertà di stabilimento e la libera circolazione delle persone attraverso un sistema di quote per le nuove residenze. Discosrso analogo, ma di diversa procedura,per i servizi finanziari, su cui si apre alla possibilità di un Protocollo per la Vigilanza, che non sarà totalmente esterna quindi. Chiariti anche i dubbi su alcune “incombenze” prettamente degli Stati membri: San Marino non applicherà ad esempio le “quote migranti” così come non avrà imposizioni sulla politica fiscale interna e altre prerogative sovrane. Bartolucci alle pagg. 6-7

“Il Matthioli” Un tesoro che rifiorisce

alle pagg.9-11

spazio riservato all’indirizzo


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di Daniele Bartolucci

Indipendenza e competenza sono i due valori su cui NT Capital SG ha costruito i suoi servizi innovativi. Nuovi per diverse ragioni, a partire dal fatto che si tratta della prima società sammarinese di gestione del risparmio indipendente, ovvero senza una sovrastruttura o un gruppo bancario alle spalle a cui doversi vincolare nella scelta dei prodotti e delle strategie per i clienti. Oltre a questo, ma anche grazie a questo, la novità messa in campo da NT Capital SG è proprio nell’approccio con la clientela, avendo di fatto la possibilità di personalizzare al massimo ogni tipo di rapporto, che si tratti di un portafoglio finanziario o investimenti in altri asset. “A queste attività, che già di per sé colmano un vuoto nel panorama sammarinese”, spiega il Presidente Pier Paolo Fabbri, “siamo fortemente impegnati nella creazione, per noi ancora più strategica e di sistema, del primo fondo di investimento sammarinese, offrendo a clienti, investitori e imprese di tutto il territorio della Repubblica, ma anche di quella parte di Romagna e Marche a noi limitrofa, come abbiamo avuto modo di spiegare nel convegno organizzato insieme a The European HouseAmbrosetti lo scorso 28 settembre”. Proprio da quel convegno, confermato dagli esperti, dalle autorità e dai numerosi imprenditori intervenuti, è emersa tutta la potenzialità – e anche la necessità, sotto molti aspetti – della finanza straordinaria, di cui NT Capital SG è appunto la prima e concreta rappresentazione a San Marino: “Ma nel mondo”, aggiunge Fabbri, “è ormai una parte naturale e consistente dell’economia reale, complementare in questo senso al sistema bancario e molto più efficace per sostenere progetti imprenditoriali, soprattutto quelli più innovativi”. Il riferimento è chiaramente alle start up, ma non solo: “La nostra società ha tutte le caratteristiche e soprattutto ha la volontà di proporsi a questi imprenditori come venture capital. Un’attività che a San Marino non si è mai concretizzata, ma che può diventare un sostegno fondamentale per tutte le iniziative già di altissimo livello che si stanno sviluppando in questo grande e unico territorio tra San Marino e Romagna, come San Marino Innovation che sta ottenendo risultati molto interessanti o la business plan competition di

F inanza

FIXING - Anno XXXI - n.40 - Venerdì 3 Novembre 2023

Tra gli obiettivi di NT Capital SG c’è il primo fondo chiuso a sostegno dell’economia sammarinese

“La nostra indipendenza fa realmente la differenza” Fabbri: “Costruiamo le strategie con il cliente, liberi da vincoli su prodotti e strumenti”

Nuove Idee Nuove Imprese, di cui abbiamo subito deciso di diventare partner. Ma anche a tutte quelle iniziative imprenditoriali già operative e strutturate, che oggi guardano all’innovazione come leva di sviluppo sostenibile, sia a livello ambientale che sociale ed economico”. Servizio innovativo e super personalizzato Come detto, il core business di NT Capital SG è rappresentato dalla creazione di prodotti finanziari e dalla consulenza finanziaria (alcuni prodotti sono stati già sottoscritti anche sul mercato B2B e distribuiti da altri operatori), ma con specifici

Luci accese sulla finanza straordinaria dopo il successo del convegno fattori che ne differenziano sostanzialmente tutto il servizio, rendendolo unico nel contesto locale. “L’indipendenza che ci caratterizza fin da quel Nemini Teneri che abbiamo utilizzato come nome della società e che simboleggia l’idea di libertà che tutti i sammarinesi hanno

come valore statuale, non è infatti una parola vuota”, avverte Fabbri, “ma spiega perfettamente come lavoriamo e cosa possiamo offrire. Non avendo legami, siamo effettivamente liberi di costruire la miglior strategia possibile insieme al cliente, ricercando il prodotto che più soddisfa le sue aspettative, ma anche le sue esigenze di sicurezza. Quest’ultima è fondamentale, al pari della riservatezza: sappiamo bene, però, che la garanzia data dalla segregazione del patrimonio, seppur importantissima, potrebbe non bastare ed è anche per questo che fin dalla costituzione della società abbiamo scelto di costruire un team dalle comprovate capacità, competenze ed esperienze nel settore. Su questi valori si gioca la fiducia che ci viene corrisposta e per noi è il valore più grande”. Un rapporto di fiducia che parte fin dal primo incontro, con la proposta di un check up finanziario (offerto a titolo gratuito per tutti i nuovi clienti) da cui determinare le varie strategie per raggiungere gli obiettivi dei clienti: “Abbiamo già svolto diverse analisi in questi mesi”, spiega ancora Fabbri, “e come per le strategie, anche le situazioni di partenza sono diversa una dall’altra. In molti casi veniamo incaricati di gestire attivamente gli investimenti

oppure i patrimoni, anche in funzione della protezione degli stessi in caso di passaggi generazionali. In altri casi, invece, il nostro servizio viene scelto ad esempio anche

da chi vuole continuare a gestire direttamente il proprio portafoglio titoli, perché magari lo detiene regolarmente all’estero e non vuole cambiare Paese, ma vuole un supporto tecnico e indipendente, appunto, su come migliorare la propria asset allocation. In altri casi il punto di partenza può essere la ricerca di una maggiore redditività, oppure anche la riduzione dei costi di certi investimenti finanziari, che per certi volumi potrebbero non essere ininfluenti”. Esaurita la fase di analisi e quella dell’eventuale correzione tecnica, si passa poi a quella più operativa, “dove possiamo accompagnare il cliente nella costruzione di una strategia totalmente e realmente su misura, potendo disporre di tutti gli strumenti presenti sui mercati senza doverci limitare alle profilazioni standard e, soprattutto,

N T Capital SG

senza alcun vincolo verso taluni prodotti predisposti da altri solo perché parte dello stesso gruppo o per altri tipi di accordi commerciali. L’unico rapporto che abbiamo in

“Ci proponiamo come venture capital per tutte le imprese innovative” NT Capital SG, conclude il Presidente Fabbri, “è quello che stabiliamo con i nostri clienti. Se determinati prodotti e strumenti soddisfano le sue esigenze, li proponiamo. Se non sono quelli più adatti al cliente, ne cerchiamo e ne proponiamo di più efficaci. Liberi e indipendenti”.

“Nemini teneri”, indipendenti nel nome ma soprattutto nella gestione delle attività

NT Capital SG è la prima società sammarinese di gestione del risparmio indipendente, nata nel 2023 con l’obiettivo valorizzare gli investimenti e sviluppare una nuova economia sul territorio, in particolare quella innovativa e tecnologicamente avanzata. Il tutto “senza condizionamenti” né vincoli, come già palesa il nome della società stessa: NT è infatti l’acronimo di quel “Nemini teneri” (“non

dipendere da nessuno”), principio basilare dell’antica Repubblica di San Marino. L’indipendenza nella finanza è allo stesso modo una caratteristica determinante perché consente di concentrarsi sulla gestione del risparmio dei propri clienti senza vincoli utilizzando tutti gli strumenti finanziari su tutti i mercati e avvalendosi della collaborazione delle controparti più qualificate. A questo si aggiunge

una visione , fortemente condivisa dai soci fondatori (Pier Paolo Fabbri, Fabio Guidi, Cristian Ceccoli, e Marco Felici) e focalizzata anche sull’innovazione e la tecnologia, introducendo e promuovendo iniziative imprenditoriali sostenibili, ovvero che integrano fattori ambientali, sociali e di buon governo. Per ulteriori informazioni:, visitare il sito web: www. ntcapitalsg.sm


L avoro

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Migliaia di frontalieri hanno firmato la cartolina del CSIR, Consiglio Sindacale Interregionale San Marino-Emilia Romagna-Marche, nel merito della campagna di sensibilizzazione “Ora Basta. Tutti i lavoratori frontalieri sono uguali in diritti e dignità” e una parte delle cartoline è stata consegnata lunedì mattina ai Capitani Reggenti durante un incontro a Palazzo Pubblico, mentre una seconda parte verrà recapitata anche all’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Sergio Mercuri. L’obiettivo del CSIR è infatti quello di stimolare entrambi i Governi a fare in modo di eliminare le differenze di trattamento ancora presenti nel lavoro frontaliero: “Chiediamo al Governo Italiano e Sammarinese un intervento urgente per garantire uguale trattamento su pensioni e diritti sociali per gli oltre 7mila frontalieri italiani occupati nella Repubblica di San Marino e gli oltre mille frontalieri sammarinesi occupati in Italia”. Nello specifico la campagna “Ora Basta” si concentra sui temi della tassazione delle pensioni dei lavoratori frontalieri e del superamento di storiche discriminazioni determinate dal riconoscimento di taluni diritti in base al concetto di residenza, quali, ad esempio: i permessi per l’assistenza a familiari con gravi problemi di salute o

L avoro

L’iniziativa del CSIR punta a “eliminare le differenze di trattamento” su pensioni e altri ambiti

I lavoratori (ed ex) frontalieri: “Ora basta discriminazioni” Consegnate ai Capitani Reggenti parte delle cartoline, le altre all’Ambasciatore Mercuri

con disabilità, che sicuramente vanno affrontati con l’individuazione di strumenti e soluzioni omogenee che

non discriminino o lascino indietro nessuno. Il Consiglio Sindacale Interregionale San Marino, Emi-

Si vota il rinnovo del contratto Servizi: convocate le assemblee per i datori di lavoro Tutto pronto per i referendum sull’accordo di rinnovo del Contratto del settore Servizi (scaduto nel 2017) per il triennio 2022-2024 che come concordato tra le associazioni datoriali e sindacali prevede aumenti retributivi così distribuiti: 0,5% per il 2022, 2,2% per il 2023, 1.5% per i primi sei mesi del 2024 e un altro 1,5% per i restanti sei. La

Legge sulla rappresentatività, a cui questo contratto si conforma divenendo, di fatto, il nuovo contratto con validità erga omnes per tutto il settore (sia per le aziende che per i dipendenti, in pratica) prevede che il testo venga votato tramite referendum. In questo caso, non saranno solo i lavoratori occupati - che sono circa 2600 - a

dover votare in assemblea, ma anche dalle aziende che operano in detto settore. Per queste ultime, le assemblee si terranno presso la sala Montelupo di Domagnano nelle seguenti date: giovedì 16 novembre dalle 15:00 alle 18:30; martedì 21 novembredalle 8:30 alle 18:30; mercoledì 22 novembre 2023 dalle 8:30 alle 13:00.

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm Redattore Alessandro Carli a.carli@fixing.sm Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro Fotolito Linotipia Riminese Via San Leo, 10 47922 Rimini Italia

Stampa Studiostampa New Age Strada Rovereta, 42 47899 Falciano Repubblica di San Marino Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’in­terno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Au­to­rizzazione n.711 del 16/02/2005 della Di­rezione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

lia-Romagna, Marche ricorda inoltre l’importanza che si arrivi il prima possibile alla costituzione dell’Osservato-

rio permanente sul lavoro di frontiera: “Uno strumento per analizzare ogni aspetto del lavoro frontaliero e le conseguenti ricadute significative sui lavoratori, nonché sui territori italiano e sammarinese interessati al fenomeno. A differenza di altri osservatori costituiti in alcune aree di frontiera, questo vedrebbe la partecipazione delle Istituzioni di entrambi gli Stati e potrebbe sviluppare un lavoro di programmazione condivisa degli interventi necessari. In tal senso salutiamo favorevolmente l’apertura del tavolo Italia San Marino presso il Ministero del lavoro, una richiesta peraltro avanzata nei mesi scorsi da parte nostra per la corretta interpretazione dell’art. 18 della Convenzione Bilaterale in merito alle pensioni transfrontaliere, che sono ingiustamente esposte a doppia tassazione.

L a visita ufficiale

Nel frattempo invitiamo i parlamentari romagnoli ad impegnarsi per dare un seguito concreto all’Odg approvato lo scorso gennaio dalla Camera dei Deputati che impegna il Governo ad equiparare il trattamento fiscale delle pensioni transfrontalieri di San Marino a quelle di Svizzera e Montecarlo”. Nei giorni scorsi, il Segretario di Stato per il Lavoro Teodoro Lonfernini, un incontro convocato dopo l’appuntamento di Riccione denominato “Le frontiere delle opportunità verso lo statuto dei frontalieri” al quale il Segretario Lonfernini sarebbe dovuto intervenire, ma impossibilitato per la concomitanza della ratifica del Decreto Delegato “Disciplina del lavoro a tempo determinato, lavoro temporaneo e distacchi” in Consiglio Grande e Generale. DB

Il 6 dicembre arriva il Presidente Mattarella: nominato il Comitato per l’organizzazione Il Congresso di Stato, dopo aver “sentito il riferimento del Segretario di Stato per gli Affari Esteri in merito alla futura Visita di Stato a San Marino di S.E. il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, prevista per il giorno 6 dicembre 2023”, ha approvato la proposta dello stesso Luca Beccari, “di formare un Comitato preposto all’organizzazione del suddetto importante evento”. Il Min. Plen. Silvia Berti, Direttore del Cerimoniale Diplomatico coordinerà i lavori del Comitato composto da: Ambasciatore della Repubblica di San Marino presso la Repubblica Italiana, Daniela Rotondaro; Avv. Matteo Mazza, Direttore Dipartimento Affari Esteri; Min. Plen. Federica Bigi, Direttore Affari Politici e Diplomatici; Min. Plen. M. Alessandra Albertini, Diret-

tore Affari Giuridici; Min. Plen. Luca Brandi, Direttore Affari Europei; Min. Plen. Dario Galassi, Direttore Affari Economici; Maria Lea Zafferani, Segretario Particolare Segreteria di Stato per gli Affari Esteri; Avv. Giovanna Crescentini, Dirigente dell’Ufficio Segreteria Istituzionale; Ing. Giuliana Barulli, Direttore dell’Azienda Autonoma di Stato Lavori Pubblici; Gen. Corrado Carattoni, Comandante Superiore delle Milizie; Col. Maurizio Faraone, Comandante della Gendarmeria; Dott. Werter Selva, Comandante Corpo della Polizia Civile; Cap. Massimo Ceccoli, Comandante del Nucleo Uniformato della Guardia di Rocca; Dott. ssa Sara Tamagnini, Primo Segretario d’Ambasciata – Cerimoniale Diplomatico; Fabio Righi, Cerimoniale Diplomatico.

Il Comitato potrà essere successivamente integrato e si rapporterà con l’Ambasciata d’Italia a San Marino per il necessario coordinamento della visita stessa. Oltre a questo, il Congresso di Stato ha disposto che “nella suindicata giornata e nelle due settimane precedenti non siano programmati eventi e/o manifestazioni concomitanti nelle aree del centro storico cittadino, in particolare: Palazzo Pubblico, Piazza della Libertà, Piazza Garibaldi, Piazza Titano, Ara dei Volontari e Centro Congressi Kursaal. Non è altresì consentita nelle suddette aree l’esecuzione di lavori pubblici come pure l’installazione di qualunque struttura ancorché temporanea; eventuali deroghe alle suddette disposizioni verranno accordate dal Comitato di cui alla presente delibera”.


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A mbiente

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Aida Selva (CTSM): “Un momento molto importante di riflessione”

La “prima” del bioparco apistico e dell’agricoltura Presentati il 28 ottobre all’interno del Padiglione di San Marino

G estione Rifiuti

Rubrica a cura di: Demolizioni: una possibilità per “abbattere” i costi

Presentato il Bioparco Apistico Sammarinese, sabato 28 ottobre alla 18esima Biennale di Architettura 2023 presso padiglione della Repubblica di San Marino. Il workshop ha visto l’intervento ed i saluti del Commissario Generale, Riccardo Varini, del Vicecommissario Paolo Rondelli e del Presidente del Consorzio Terra di San Marino, Aida Selva. Tutti hanno messo in evidenza l’importanza di rappresentare ed evidenziare il rapporto di ospitalità e convivenza tra i diversi ambienti sociali ed ambientali. Gli uomini, le diverse comunità all’interno delle città, gli agricoltori, vivono il costante doppio rapporto con l’ambiente che li circonda e con il territorio in un equilibrio simbiotico tra ospite ed ospitante. I lavori sono proseguiti con la presentazione del Bioparco Apistico San Marino, il progetto elaborato dall’architetto paesaggista Filippo Piva di Pampa Studio e che vede coinvolti in prima linea la Cooperativa Apicoltori Sammarinesi, il Consorzio Terra di San Marino, la Segreteria di

Stato al Territorio e Ambiente, il Soroptimist San Marino, l’Ufficio Gestione Risorse Agricole e Ambientali e Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici. “Il parco è dedicato alla biodiversità e alla sua tutela, un tema molto urgente e attuale – racconta Filippo Piva -. Dopo aver studiato la morfologia del sito si è deciso di lasciare inalterata la percorribilità esistente. Si tratta, in estrema sintesi, di un parco didattico per la conservazione della biodiversità e per la salvaguardia dell’ape autoctona (Apis mellifera ‘Ligustica’) e degli insetti utili nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. È stato concepito come un percorso che esplora l’evoluzione del rapporto tra ape e uomo attraverso i secoli. Il parco presenta anche una serie di ‘librerie’ pensate per coinvolgere le scuole. Sempre alle scuole, ma non solo, sono dedicati i pannelli informativi che conterranno anche i QR code: permetteranno di accedere ai parametri vitali delle arnie e consultare tutti i dati storici”. A prendere la parola infine

Michele Savorgnano con il suo intervento “Vita interstiziale nella futura Capitale Mondiale della Sostenibilità” ha presentato un viaggio virtuale in barca in laguna, con un filo di ironia ha raccontato i progetti “verdi” che interessano la laguna, quelli nati, quelli mai partiti, quelli che potrebbero cambiare radicalmente e insostenibilmente la città”. “Un momento questo veramente molto importante di riflessione e di presentazione della cooperazione agricola sammarinese che per la prima volta si affaccia alla Biennale di Venezia – afferma Aida Selva -. Cooperazione agricola che è impegnata sempre di più nella tutela dell’ambiente, del paesaggio e della biodiversità grazie al lavoro e all’operato dei suoi protagonisti, come la cooperativa apicoltori riuniti intorno al progetto del Bioparco Apistico”. Al termine per tutti gli intervenuti un rinfresco a cura del Consorzio Terra di San Marino e a base dei prodotti delle cooperative agricole sammarinesi.

Dopo un ottobre più estivo che autunnale, i media stanno “accendendo l’attenzione” sui danni che stanno procurando i venti forti e le piogge con tutto quello che ne consegue dal punto di vista delle ricadute del meteo sui centri abitati. Mentre scrivo (il 30 ottobre), San Marino è sferzata dai soffi poderosi di Eolo: gli alberi fischiano, qualche ramo è caduto a terra, i tetti delle case perdono qualche pezzo. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, alcuni la IAM li tratta ma con quantitativi limitati di stoccaggio: mi riferisco a quelli legati alle demolizioni e alle costruzioni, quelli che vengono chiamati comunemente “macerie” quindi coppi, cotto, mattoni, rifiuti ceramici. Nella Repubblica esistono centri preposti al trattamento di queste tipologie specifiche, di questi “rifiuti pesanti”, di queste “demolizioni più complesse”. Entriamo in

gioco invece per piccoli quantitativi che si trovano nelle abitazioni civili e nelle aziende. Quando “emergono” tapparelle rotte e non più utilizzabili oppure vecchi mobili “scassati” IAM ha tutte le professionalità per intervenire e per recuperare ciò che è recuperabile. Come ho già scritto più volte, siamo in grando di dare supporto – sia informativo che pratico - alla gestione di quello che non serve più o che non è riutilizzabile. L’unica raccomandazione che facciamo è la seguente: è importantissimo portare il materiale non alla rinfusa ma differenziato. Quello che agli occhi può sembrare una “amalgama” di materiali, se “separato” può acquistare anche un valore. Quindi: con la massima cautela – vetri, lastre, finestre, mobilio possono anche tagliare – mettete i singoli materiali lontani dagli altri (per ogni dubbio o perplessità, noi ci siamo). Parte di ciò che potrebbe non avere

“futuro”, se adeguatamente suddiviso, può riservare piacevoli sorprese. Mi riferisco per esempio ai metalli, quindi al ferro, all’ottone dei rubinetti dei bagni, alle strutture dei letti ma anche – e nelle case vecchie si possono trovare ancora visto che in passato veniva spesso utilizzato – al piombo: ebbene, questi materiali possono essere acquistati da chi li riceve. Insomma, non solo costi ma anche ricavi che abbattono le spese del conferimento. Ora: il discorso è più articolato ma senza entrare troppo nello specifico, IAM effettua anche sopralluoghi per “decodificare” i rifiuti in quanto, e non mi stancherò di ripeterlo, alcuni possono essere pericolosi. Continueremo quindi a fornire il nostro supporto per la gestione dei rifiuti che deve essere sempre eseguita in tranquillità e in sicurezza sia per le persone che a livello ambientale. Mirkare Manzi


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Economia e mercati: il commento di novembre di Denis Manzi, CFA, CIPM

Un mondo sempre più complesso Più opportunità sul mercato obbligazionario: vediamole insieme La nostra società capitalistica e sempre più finanziarizzata si basa anche sul concetto di premio al rischio. Il premio al rischio di una qualunque attività finanziaria diversa da quella priva di rischio è in sostanza equivalente alla differenza tra il rendimento atteso dell’attività finanziaria oggetto di analisi e il rendimento atteso dell’attività finanziaria priva di rischio. Nella teoria, ma anche nella pratica, il premio al rischio di attività diverse da quella priva di rischio dovrebbe per forza di cose risultare positivo, in quanto diversamente verrebbe a meno l’incentivo per tutti gli attori della società a intraprendere iniziative, ad esempio imprenditoriali, che abbiano rendimenti attesi inferiori o uguali a quelli offerti da un semplice investimento in qualcosa privo di rischio di fallimento. Nel dettaglio, supponendo di trovarmi con 100.000 euro a disposizione, chi me lo farebbe fare di fondare un’azienda o semplicemente di investire i miei soldi in qualcosa con un rendimento atteso del 5% annuo su 10 anni (ma anche con probabilità maggiore di zero che le cose vadano male e che quindi potrebbe espormi alla perdita di tutti o di parte dei miei soldi), se potessi alternativamente investire la stessa somma in qualcos’altro, a un rendimento del 5% o superiore, che però non mi esponesse al rischio di perdite? Capiamo bene quanto sia importante il concetto di premio al rischio e quanto sia altresì importante che tale premio risulti nella stragrande maggioranza dei casi positivo, pena l’andare incontro a una immobilizzazione e ad una arretratezza del mondo, per come lo conosciamo oggi! Ciò che infatti ha sempre spinto, spinge e sempre spingerà il mondo verso il progresso, è la natura umana che ambisce sempre a migliori condizioni di vita e maggiore benessere economico. Uno dei premi al rischio più seguiti dagli operatori finanziari è quello del mercato azionario, calcolabile in diverse modalità, ma quasi sempre riferito al differenzia-

Tabella performance Perform. % ottobre in valuta locale

Performance % 2023 valuta locale

Azionario Americano

3,52%

7,75%

Azionario Europeo

-3,00%

6,74%

Azionario Mercati Emergenti

-4,39%

-4,75%

Obbligazionario Investment Grade Americano

-1,30%

-2,49%

Obbligazionario Investment Grade Europeo

-0,04%

0,55%

Obbligazionario globale High Yield

-1,35%

3,63%

Obbligazionari mercati emergenti aggregato

-1,57%

-0,67%

Asset Class

Fonte: elab. BSM su dati bloomberg. Price return per indici azionari, total return per indici obbligazionari. Dati aggiornati al 26/10/2023

Fonte: elaborazione BSM su dati Bloomberg al 25/10/2023

le di rendimento atteso rispetto a quello di un titolo governativo “privo di rischio” a media-lunga scadenza o, alternativamente, a breve scadenza. E’ ad ogni modo sotto gli occhi di tutti come negli ultimi anni il mondo sia diventato sempre più complesso e molte volte di difficile interpretazione e in questo contesto – che a volte va al contrario o al rovescio di come il buonsenso lascerebbe intendere – accade anche che il rendimento delle attività prive di rischio possa essere superiore a quello delle attività più rischiose e questo è proprio quello che sta accadendo nello scenario attuale, dove il rendimento dei titoli di stato a breve scadenza ha superato quello atteso sui mercati azionari (grafico premio al rischio). Essendo però il mondo destinato a funzionare come precedentemente descritto, qualcosa dovrà succedere e pertanto

appare indubbio come nel prossimo futuro assisteremo ad una decompressione di tali valori, movimento che sarà probabilmente guidato da un ribasso dei tassi di interesse che, sebbene permarranno a livelli superiori a quelli a cui eravamo abituati sino a fine 2021 (ma alla fine la vera aberrazione era proprio quella dei tassi negativi o vicinissimi allo zero) difficilmente resteranno ai livelli attuali per molto tempo. Quello che appare tutto sommato incontrovertibile è che capiterà sempre più spesso di assistere a fenomeni, quantomeno in ambito finanziario, che ci appariranno strani e poco sensati, ma è proprio questo che permetterà, a chi si sforzerà di andare oltre all’apparenza, di riuscire a portare a casa rendimenti di portafoglio aggiustati per il rischio decisamente superiori a quelli degli ultimi anni.

I mercati finanziari Ottobre ha visto il proseguimento della fase di debolezza iniziata ad agosto e proseguita a settembre, per quanto riguarda sia i mercati azionari che quelli obbligazionari (tabella performance). La ragione del protrarsi del momento negativo, oltre che all’innesco di una nuova polveriera geopolitica in Medio Oriente, va ricercata principalmente nel violento movimento di bear steepening intervenuto sulle curve dei tassi di interesse (movimento al rialzo con i tassi di interesse sulle scadenze più lunghe che si alzano di più rispetto a quelli sulle scadenze più brevi) che va ad influenzare negativamente un po’ tutti i prezzi delle attività finanziarie. Il rialzo della parte più a lungo termine della curva dei tassi è stato guidato dal “term premium”, ovvero, semplificando quel premio che viene richiesto dagli investitori per

acquistare titoli obbligazionari più a lunga scadenza rispetto a un investimento continuo e ricorrente su scadenze brevi. Se infatti nel periodo delle potenti iniezioni di liquidità perpetrate dalle banche centrali tale premio era addirittura negativo, la situazione attuale, che vede un peggioramento delle condizioni di bilancio dei principali governi (aumento del deficit di bilancio) unita al venir meno dei compratori “inelastici al prezzo” (in sostanza le banche centrali, che negli anni compravano titoli di stato indipendentemente dai livelli di prezzo/rendimento mentre ora stanno cercando di ridurre la dimensione dei propri bilanci) fa sì che gli investitori “normali”, che sono invece “elastici al prezzo” richiedano un premio al rischio superiore per assorbire tutte le emissioni obbligazionarie di cui i governi hanno bisogno.Le due asset class che nell’ultimo periodo hanno brillato, grazie all’intensificarsi delle tensioni geopolitiche, sono state l’oro e il bitcoin che, a dispetto del fatto di non pagare flussi di cassa, caratteristica quest’ultima che dovrebbe svantaggiarle rispetto ad asset class tradizionali in contesti di rialzo dei tassi, hanno performato molto bene. Gestione dei portafogli Lo scorso mese avevamo suggerito un approccio prudente: non ci sbagliavamo. L’andamento debole di mercato degli ultimi mesi, non caratterizzato però da crolli verticali, lascia propendere per il mantenimento dello stesso approccio, in chiave tattica, anche per il prossimo periodo. Non ci sembra ancora il momento per incrementare il livello di rischio di portafoglio, ma potrebbe non essere troppo lontano, anche in considerazione dell’avvicinarsi a un periodo dell’anno statisticamente positivo per le attività finanziarie più volatili. Se aggiungiamo al fattore della stagionalità una situazione puramente tecnica che su diverse asset class sta iniziando a entrare in una fase di ipervenduto, anche se ancora non sono presenti segnali

netti. Pertanto, anche in considerazione dei premi al rischio presenti attualmente sulle principali classi di investimento e del posizionamento di mercato, confermiamo un leggero sottopeso di azionario e di obbligazionario di credito e leggero sovrappeso di obbligazionario governativo (sovrappeso da incrementare). In dettaglio si consiglia di: • Mantenere l’esposizione azionaria a livelli leggermente inferiori rispetto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica; • Mantenere l’esposizione all’obbligazionario con rischio di credito a livelli leggermente inferiori rispetto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica; • Aumentare – riducendo la percentuale di liquidità - ulteriormente l’esposizione all’obbligazionario privo di rischio di credito, mantenendola sopra al peso stabilito in sede di asset allocation strategica. Cambio Euro-Yen giapponese. La moneta nipponica ha subito un pesante deprezzamento da inizio anno (passando da 140 a circa 160 Yen per un euro) a causa del fatto che la banca centrale è rimasta l’unica con tassi ancorati allo zero. Questa dinamica potrebbe mutare, vista la situazione economica del Giappone, caratterizzata da buona crescita e livelli di inflazione non bassi. In considerazione che la moneta appare sottovalutata da un punto di vista puramente fondamentale e che dovrà avvenire un restringimento del differenziale dei tassi di interesse tra le due aree geografiche, tema che comporterà importanti flussi sulla moneta del Sol Levante, appare sensato aprire posizioni lunghe sulla moneta. Leggi l’articolo integrale sul sito www.sanmarinofixing.com


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“Essere integrati nel Mercato unico significa che, ai fini del funzionamento dello stesso e delle quattro libertà, i sammarinesi e le imprese sammarinesi saranno considerati al pari dei cittadini e delle imprese dei Paesi comunitari, godranno degli stessi diritti”. Così il Segretario agli Esteri, Luca Beccari, ha aperto i lavori in Aula sull’aggiornamento della negoziazione per l’Accordo di Associazione all’UE, giunto ormai alle battute finali, visto che la trattativa si chiuderà entro l’anno per volontà di tutte le parti: “A dicembre l’obiettivo è la parafatura, la firma invece sarà nell’anno nuovo”. Detto questo, Beccari ha specificato anche il fatto che “far parte del Mercato unico non comporta gli stessi oneri e dinamiche dell’Adesione. San Marino ha scelto di sposare il percorso di associazione nel 2015. L’adesione in quel momento non era percorribile, mentre c’era disponibilità a prendere in considerazione questa modalità di maggiore integrazione. Il rapporto bilaterale con l’Italia è imprescindibile e andrà avanti, ma ogni anno, ogni mese, i cambiamenti e le evoluzioni normative europee non rendono più possibile trattare a livello bilaterale, vale con l’Italia e con qualsiasi altro paese Ue, su alcune normative, perché la competenza dell’Unione e della Commissione si allargano sempre di più”. “L’augurio”, ah concluso Beccari, è che “si possa veramente arrivare alla conclusione del lungo negoziato, frutto non di un lavoro mio e basta, ma di quattro Governi diversi con diverse compagini politiche, che hanno creduto nella bontà del progetto e hanno voluto portare avanti le trattative. Le porto avanti con lo stesso entusiasmo e credendoci allo stesso modo, non è questione di mettere bandierine e ottenere un risultato a ogni costo, ma di dare prospettiva al Paese. Non ci saranno cambiamenti epocali il giorno che l’accordo entrerà in vigore, non cambieranno le nostre vite ma miglioreranno in prospettiva le condizioni di sviluppo del Paese”. Insieme ad Andorra ma con delle differenze “L’accordo”, ha spiegato quindi Beccari, “si divide in due blocchi, una parte istituzionale che è l’accordo tra San Marino, Andorra e Ue che prevede e declina il quadro generale delle regole dei diritti dei doveri e i meccanismi di funzione dell’Accordo. Poi una parte bilaterale, ovvero le normative oggetto di recepimento trattante con un do-

Asteri E ttualità

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Il Segretario agli Esteri, Beccari, ha aggiornato l’Aula sul negoziato: “Non ci saranno cambiamenti ep

Accordo UE: sì al sistema per quo

Passi in avanti sul tema dei servizi finanziari: un Protocollo definirà i termini della Vigilan Chiariti anche gli ambiti di non applicazione: nessuna “quota migranti”, né le procedure d cumento a parte - e che forma un accordo unico con il resto - ma è differenziato tra San Marino e Andorra che negoziano l’applicazione dell’acquis sulla base delle proprie caratteristiche, ma soprattutto delle caratteristiche della

propria economia”. Detto ciò, “le regole generali sono semplici: l’Ue garantisce accesso illimitato al mercato unico, a fronte però di un recepimento integrale delle normative di riferimento. Significa: nessuna parte verrà sottratta a

San Marino nell’accesso al mercato unico, ma San Marino non potrà invocare e non applicare delle materie, per il solo fatto che questo sia complesso e difficile. Però, in funzione di quanto previsto dal trattato di Lisbona e dal man-

dato negoziale alla Commissione, l‘accordo dovrà tenere conto delle peculiarità di San Marino e Andorra. La negoziazione sta nell’andare a declinare queste peculiarità in modalità di implementazione delle normative su misure

che possono riguardate i tempi, alcune metodologie e quant’altro”. Servizi finanziari: si farà un Protocollo “Unica eccezione a questo quadro la fa il tema dei mercati dei servizi finanziari, rispetto al quale, oltre ad un Allegato specifico, ci sarà anche un Protocollo applicativo che andrà invece a disciplinare la modalità con cui il nostro sistema finanziario si andrà a integrare al sistema europeo, perché abbiamo detto che il tema principale di discussione è come far coesistere i sistemi di vigilanza che in Ue sono integrati in una sorta di Vigilanza unitaria. E quindi, in ragione di ciò, è possibile un libero stabilimento che diversamente non sarebbe possibile. Perché questo sia applicabile anche a San Marino, occorre aderire a questo sistema - cosa non impossibile - ma sicuramente condizionata dal fatto che San Marino mantiene la posizione di Paese terzo. Ovvero non ha partecipazione diretta agli organismi europei. Per cui il Protocollo riscrive ex novo delle regole per far sì che il sistema finanziario sammarinese dialoghi con quello europeo con un sistema di vigilanza congiunta”. Ovviamente “non ha senso l’Accordo di Associazione senza i servizi finanziari. Per l’Ue c’era il problema su come applicare questo principio e c’erano resistenze, mai si è avviato il negoziato sui servizi finanziari dal 2015 ad oggi, lo si è avviato finalmente negli ultimi mesi. Sulla base di un Paper della Direzione generale competente della Commissione sul tema della stabilità dei mercati finanziari, che ha dettato le linee guida, è stato definito il Protocollo che prevede una vigilanza delle tre autorità europee di tipo alto, sarà quindi una vigilanza sulla nostra vigilanza, e una vigilanza applicata a San Marino che rimarrà competenza dell’Autorità nazionale, e la stessa cosa vale per Andorra. Al contrario, un sistema di vigilanza completamente esterno a San Marino avrebbe


E steri

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pocali, ma miglioreranno le condizioni di sviluppo del Paese”

ote per le residenze

nza, la quale non verrà completamente esternalizzata di infrazione, mentre la politica fiscale resterà interna comportato una perdita di sovranità, di governance del nostro sistema finanziario”. Come funzionerà l’ingresso? “Attraverso un’opzione di accesso diretto con applicazione di tutto Acquis o per fasi, per materie, banche assicurazioni, fondi… attraverso un assesto iniziale, quindi un accesso previa la valutazione fatta da un organismo che stiamo definendo che valuterà la compliance di San Marino alle regole europee”. Stabilimento, libera circolazione e lavoro L’aggiornamento di Beccari in Aula ha riguardato anche diversi dossier specifici, tra cui “uno dei temi più sensibili”, ovvero quello dello stabilimento e della libera circolazione delle persone. “La grande paura fin dall’inizio era di andare incontro all’incremento del numero di residenti non gestibile per San Marino”, ha ammesso il Segretario agli Esteri. La soluzione è il sistema delle quote, “limiti che ci permettano nel tempo di gestire le residenze in maniera controllata, compatibilmente al nostro sviluppo. E non solo per la disponibilità di alloggi, ma anche per la fornitura di servizi (sanità, scuola, sicurezza...). Su questo - e non è scontato perché la libera circolazione è uno dei pilastri di funzione dell’Ue - abbiamo raccolto disponibilità della Commissione ad accordare a San Marino un periodo transitorio di 10 anni, rinnovabili, al pari di quanto fatto per il Liechtenstein, quando è entrato nello Spazio economico europeo, con un sistema di quote”. In pratica, “San Marino si impegna a liberalizzare il sistema concessorio delle residenze entro un numero limite all’anno che si rivaluta annualmente, e per un periodo di 10 anni, che poi viene rivalutato e si decide se estenderlo e modificarlo. Questo approccio ci permette di avere una tranquillità rispetto al numero di nuovi residenti che si traduce in quote che partiranno da circa il 3% della popolazione non residente non cittadina economicamente attiva, e si traduce in circa 80-90 residenti l’anno.

Considerate che noi diamo circa 300 residenze all’anno, siamo abbondantemente dentro la media di quelle che diamo, compresi i ricongiungimenti familiari”. Nello stesso ambito, ci sarà un “altro binario” che riguarda invece la popolazione residente non cittadina detta ‘non economicamente attiva’, cioè che non ha lavoro (pensionati, non titolari di impresa ad esempio), “per cui la quota è all’1% sempre nella loro quota: parliamo quindi di poche unità. Questo è un aspetto importante”, ha spiegato Beccari, “su cui l’Ue ha dovuto di più derogare ai suoi principi e si collega alla materia del lavoro”. Un ambito su cui, ha ammesso il responsabile degli Esteri, “c’erano molte distanze in passato, perché la nostra era una normativa con formule discriminatorie evidenti, per il sistema dei frontalieri e con anche per la possibilità di prendere impiego attraverso il sistema delle residenze, ed erano una barriera di ingresso importate. Ma le recenti modifiche normative sul lavoro hanno armonizzato il nostro sistema a quello italiano ed europeo e ci portano già a una sostanziale conformità su cui non dovremo richiedere deroghe specifiche”. La “quota migranti” non è applicabile “Altri temi sensibili erano i temi legati agli aiuti di Stato, concorrenza, appalti… Siamo arrivati a risolvere molti dubbi sul nostro ordinamento” e ottenere pertanto diverse cose per San Marino, escludendo dall’Accordo “tutte quelle tematiche prerogativa di uno Stato membro: la tematica Schengen, con annessa la problematica della quota migranti, non applicabile a San Marino, idem la fiscalità, se non i principi di good governance fiscale, che servono a dire che il nostro sistema non altera la concorrenza in Europa. Il sistema della politica estera, non dobbiamo assoggettarci alla politica estera europei, i parametri di bilancio e di convergenza rispetto cui continueremo a mantenere la convenzione monetaria attiva solo per la

parte dell’utilizzo dell’euro”. Inoltre “non si praticheranno a San Marino le procedure di infrazione applicate dall’Ue ai suoi Stati membri”. Nel mentre, “continueremo ad essere in unione doganale”. Pur essendo ancora tra i dos-

sier ancora aperti e in fase di negoziazione, “sulla parte generale dei servizi e sui trasporti abbiamo ottenuto importanti deroghe: una sul trasporto su strada e sul trasporto aereo, come richiesto dagli operatori, mentre stiamo lavorando su deroghe per il trasporto marittimo”. Inoltre “c’è ancora da chiudere parte su diritto societario”, ma “in linea di principio ci sono tutte le condizioni perché tra novembre e dicembre si possa arrivare a alla finalizzazione dell’Accordo”. Unanimità sull’OdG meno sul referendum Il dibattito sull’Ue si è concluso con l’approvazione all’u-

nanimità di un OdG siglato da tutte le forze politiche per “continuare il confronto politico tramite una frequente convocazione delle Commissioni consigliari permanenti competenti; ad intensificare le attività di informazione alla cittadinanza utilizzando tutti i canali informativi; a proseguire nell’attività di divulgazione degli aspetti negoziali nelle sedi competenti compresa la Commissione Mista appositamente costituita” e dà mandato al Segretario di Stato per gli Affari Esteri “di proseguire nell’attività di negoziato ricercando la chiusura di tutti gli allegati ancora aperti al fine di salvaguardare le specificità e gli

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interessi della Repubblica di San Marino, in contemperanza agli obiettivi dell’Unione europea di integrare la Repubblica all’interno del Mercato Unico senza distorsioni in un regime di piena equivalenza dei cittadini, delle imprese e degli operatori economici sammarinesi”. Nessun accenno sull’eventuale referendum pre-ratifica, su cui le sensibilità appaiono diverse sia nella maggioranza (Domani Motus Liberi lo vorrebbe), sia nelle file dell’opposizione (“il punto non è se farlo, ma come e quando”, ha detto Matteo Ciacci di Libera), che nel Gruppo Misto (che lo ritiene necessario). Daniele Bartolucci


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Si è conclusa la prima parte del percorso formativo organizzato da Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio di San Marino avente a tema la redazione di linee guida per la redazione del Business Plan e i principali KPI per l’accesso al credito presso le banche sammarinesi e al capitale di rischio presso investitori italiani. Il percorso, che proseguirà nelle prossime settimane online, è frutto di un lungo confronto avviato da ASE-CC con le quattro banche sammarinese, da un lato, e l’Associazione Italian Business Angels Network (IBAN), l’Associazione Italiana dei Fondi di Venture Capital, Private Equity e Private Debt (AIFI), dall’altro, al fine di elaborare standard condivisi per rendere pratico ed agevole, per le imprese insediate a San Marino, il reperimento di credito presso banche sammarinesi e al capitale di rischio presso investitori italiani. La prima fase I partecipanti - dipendenti delle quattro banche sammarinesi, commercialisti, consulenti finanziari e consulenti direzionali sammarinesi, nonché rappresentanti delle Associazioni imprenditoriali e di San Marino Innovation hanno terminato le prime tre sessioni in presenza. Il relatore della prima sessione, Ing. Paolo Anselmo, Business Angel e Presidente dell’Associa-

I mprese

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Conclusa la prima fase in presenza, a novembre si svolgeranno altre quattro sessioni online

Capitali, uno standard condiviso per business plan e KPI L’obiettivo di ASE-CC, delle quattro banche sammarinesi e degli investitori italiani

zione IBAN, ha arricchito il percorso con l’illustrazione di casi concreti frutto della lunga esperienza nella valutazione di progetti imprenditoriali per circa 2,5 miliardi di euro investiti dai business angels-IBAN negli ultimi venti anni, fornendo dunque indicazioni operative riguardo le criticità più comuni nei

business plan valutati e indicazioni per comprenderli al meglio. “All’inizio del proprio progetto imprenditoriale molti founder prevedono ricavi per centinaia di migliaia di euro, poi si ‘perdono’ di fronte alla necessità di cominciare a ragionare in termini di mercato e di ricavi. In tal senso il business plan permette

di correlare la ‘teoria’ dell’idea con la ‘pratica’ efficace e ben definita del progetto imprenditoriale: se utilizzato correttamente, è la guida che consente ai founder e ai manager di strutturare un pensiero rigoroso sulla propria attività d’impresa, diventando così un valido alleato nelle fasi di avvio, di execution e di scale-up”. Con questa introduzione, l’Ing. Anselmo ha fin da subito chiarito l’obiettivo del corso: fornire ad imprenditori e professionisti indicazioni chiare, precise e già validate dai quattro istituti bancari sammarinesi e da investitori privati - quali IBAN ed AIFI - affinché il business plan venga preso in considerazione come documento base per ottenere finanza da parte di terzi, sia essa di credito o di rischio. La valenza altamente strategica del corso è infatti basata sugli incontri tenuti fra febbraio e luglio dal Presidente IBAN assieme alla Dott.ssa Irene Grossi e al Dott. Lorenzo Micheloni membri del team di Academy di ASECC, incontrando funzionari di Banca di San Marino, Cassa di Risparmio di San Marino, Banca Agricola Commerciale e Banca Sammarinese di Investimento, che hanno descritto le best practice in uso nelle singole banche e portato all’elaborazione delle Linee Guida condivise illustrate alla folta platea in aula. Le sessioni del 18 e 25 ottobre, tenute dal Prof. Alessandro Berti (esperto di analisi di bilancio e di prassi bancarie, docente all’Università di Urbino e advisor di banche e aziende del comprensorio), hanno trattato la lettura del bilancio e la costruzione dei KPI per la valutazione d’azienda. La sessione del 18 ottobre, in particolare, è iniziata con una analisi condotta da ASE-CC su cinque tra i settori più performanti di San Marino (Materiali per le costruzioni ed Arredo, Macchine per la lavorazione nel settore manifatturiero ad alta tecnologia, Cliniche e ambulatori medici specializzati, Imprese Digital, Integratori alimentari e Cosmetica) attraverso l’utilizzo

dei KPI economico-finanziari più significativi per la corretta valutazione dell’azienda. “La presentazione tenuta dalla Responsabile di Academy, Dott.ssa Irene Grossi”, ha spiegato il Prof. Berti, “ è stata l’occasione per riflettere sui principali KPI economici, finanziari e patrimoniali che li caratterizzano, proiettando l’economia del territorio in una dimensione europea e internazionale”, sottolineando quindi la rilevanza di una rigorosa analisi di bilancio alla base di un processo di erogazione del credito adeguato e di relazioni proficue e sostenibili tra imprese e banche. “In particolare l’esame dei dati è avvenuto nella prospettiva europea, sebbene non ancora sammarinese, delle Guidelines della European Banking Autorithy (EBA) in materia di nuove concessioni e monitoraggio dei prestiti: si tratta di vere e proprie prescrizioni a cui tutte le banche europee dovranno adeguarsi e che non potranno essere a lungo ignorate anche a San Marino, a ragione anche degli strettissimi rapporti con l’economia italiana. Proprio per questo sono state esaminate anche le conseguenze dell’entrata in vigore del nuovo Codice delle Crisi di Impresa, che non potrà che interessare anche l’economia di San Marino, per le interrelazioni reciproche e l’interscambio quotidiano con l’Italia”. I focus sui principali KPI economico-finanziari hanno poi fornito ai partecipanti delle nozioni essenziali non solo in ottica di domanda di accesso al credito e di finanza di rischio, ma anche di monitoraggio degli stessi nel medio lungo periodo. Inoltre, hanno reso possibile la condivisione con i partecipanti di tecniche e strumenti per migliorare la conoscenza dell’ambiente economico e soprattutto della struttura interna della realtà aziendale, nella convinzione che solo l’acquisizione di una consapevole cultura d’impresa, condivisa anche con gli stakeholder finanziari, può portare crescita e sviluppo sostenibili.

La seconda fase Il percorso formativo prevede nel mese di novembre ulteriori quattro sessioni, questa volta da remoto, con relatori appartenenti al mondo universitario, assicurativo, legale e degli investimenti, che tratteranno la gestione della crescita ancora una volta in ottica di sostenibilità. I temi saranno “Responsabilità e rischi per le figura apicali in azienda – Director’s & Officer’s liability”, “Il processo di investimento, i veicoli di investimento e il ruolo delle fiduciarie”, “Private Equity, Private Debt player e Venture Capital – Il ruolo dei professionisti nei processi di investimento” e “Equity, quasi equity, convertendo e finanziamento soci”. L’iniziativa pone le basi per uno sviluppo sempre più dinamico della cooperazione tra i vari stakeholders del tessuto economico locale e apre le porte a un ulteriore ampliamento degli strumenti a supporto degli stessi, come dichiarato dalla Dott.ssa Grossi: “ASECC proseguirà la sua missione quale propulsore e coordinatore dello sviluppo sostenibile all’interno del contesto socio-economico sammarinese. Attraverso gli strumenti condivisi durante questo percorso, abbiamo voluto fornire a professionisti e bancari sammarinesi le informazioni e le best practice essenziali non solo a valutare la solidità e la performance presente e futura dell’impresa, ma anche la sua sostenibilità nel medio e lungo periodo”. “Stiamo già lavorando ad ulteriori iniziative e strumenti pratici in grado di dare impulso a progetti imprenditoriali insediati in San Marino”, annuncia infine .il Direttore Generale di ASE-CC, Denis Cecchetti. “L’ecosistema economico e finanziario sammarinese ha ancora potenzialità inespresse che intendiamo rendere concrete attraverso una progressiva sinergia fra professionisti, banche e investitori a cavallo delle due giurisdizioni, sammarinese e italiana”. Daniele Bartolucci


Fiori e piante storiche e preziose Nella Biblioteca di Stato è custodita la prima edizione italiana dei “I Discorsi di Pietro Andrea Matthioli” (1604), il fondatore della farmacopea moderna e vero punto di riferimento per gli studiosi di botanica Il Fondo Antico della Biblioteca di Stato di San Marino conserva un prezioso volume comunemente noto con il titolo “Discorsi di Pietro Andrea Mattioli sull’opera del Dioscoride”: prezioso perché è la prima edizione scritta in italiano (1604) dal fondatore della farmacopea moderna. Le grandi xilografie di questo antico erbario illustrato ne fanno un volume di pregio, assolutamente eccezionale dal punto di vista contenutistico, e di prestigio per le tavole acquerellate in esso protagoniste. Pietro Andrea Mattioli, medico del ‘500, divenne un punto di riferimento per gli studiosi di botanica. Egli ebbe l’intuizione di tradurre l’opera in volgare, così da renderla fruibile ai più e non solo ad una ristretta cerchia di studiosi conoscitori del latino. Il successo dell’opera del Mattioli, definita il primo “best seller” della botanica antica, fu immenso tanto che, con oltre sessanta edizioni in lingue diverse e varie ristampe non autorizzate, numerose copie vennero vendute anche fuori dall’Europa. Nati come traduzione e commento al “De materia medica” del greco Dioscoride Pedanio, opera mai dimenticata nel Medioevo, “I Discorsi di Pietro Andrea Matthioli” lo ampliano con un testo che approfondisce la conoscenza dei semplici, e di altre sempre più numerose piante che il Mattioli descrive, raccontando delle possibili confusioni, dell’habitat, degli usi medici, dei nomi comuni in differenti lingue. In effetti, grazie alla sua rete di conoscenze, Mattioli riceveva campioni di piante lontane ed esotiche la cui descrizione e studio egli includeva nelle edizioni successive, ampliando costantemente il suo erbario. Si tratta di un’opera enorme (ha più di 1.600 pagine), nella quale il Mattioli esprime le sue opinioni su quello che dicono gli antichi, in particolare Dioscoride su piante medicinali (e non solo) e materia medica: non più, quindi, accettazione acritica di quanto è stato det-

to nel passato ma sua analisi critica e aggiornamento in base alle nuove conoscenze acquisite nel corso dei secoli e a uno studio filologico sul testo greco originale, epurato dalle interpolazioni medievali. Rispetto all’opera dioscoridea, contenente la descrizione di quasi 600 specie, inoltre, il testo di Mattioli descrive circa 1.200 specie comprese piante provenienti da luoghi esotici o dal nuovo mondo e quindi sconosciute agli autori dell’antichità. Ad aiutarci a recuperare l’importanza del libro è il sito venditastampeantiche.com: l’erbario “si fregia di essere una tra le opere botaniche più conosciute dal pubblico; in effetti fin dal suo apparire a metà del cinquecento conobbe un successo senza eguali che si è mantenuto nei secoli, certamente anche in virtù della bellezza delle illustrazioni di piante che lo impre-

ziosiscono, tutte in xilografia e tali da mostrare l’essenza in ogni sua parte - dalle radici ai fiori - con l’intento di permettere un facile riconoscimento”. In breve “l’apparato testuale venne affiancato da quello grafico con xilografie dapprima di piccolo formato, quindi grandi a 3/4 di pagina preparate con la collaborazione di Giorgio Liberale e dell’intagliatore Wolfgang Meyerpeck, che resero l’erbario richiestissimo non solo dagli studiosi di botanica, medicina e farmacopea, ma anche dai profani cultori del bello”. Il francobollo Nella dimensione di nicchia della filatelia e di un’esposizione temporanea (terminata a metà ottobre), San Marino ha “esposto” l’opera: la peculiarità dell’emissione filatelica “Botanica Mirabilis” è caratterizzata per la prima vol-

ta dall’inedito della stampa fedele, sul retro del foglietto l’attribuzione dell’opera “Il Matthioli”, proprio per ricreare la miniatura di una pagina interna del prezioso volume e restituire al collezionista la sensazione dello sfogliare, con guanti bianchi di cotone, l’antica enciclopedia botanica. Il progetto “Botanica Mirabilis” si è ampliato, come detto, con una mostra temporanea ospitata nel Pa-

lazzo Pubblico della Repubblica di San Marino in cui è stata esposta l’opera botanica de “Il Matthioli”. Il foglietto è formato da n. 3 valori da euro 0,90 ed è stampato in una tiratura di 20.000 esemplari. Le scritte “Il Matthioli” e “Botanica Mirabilis” e il sito www. dfn.sm sono riportati sullo sfondo del foglietto, mentre sul retro del foglietto sono riportate a sinistra le scritte “Il MatthiolI” e “Discorsi di Pie-

tro Andrea Matthioli su Dioscoride, Erbario. Venezia, 1604.”. La stampa è in offset a quattro colori, con un Pantone e inchiostro invisibile giallo fluorescente sul fronte del foglietto e un Pantone sul retro del foglietto a cura di Cartor Security Printing. La dentellatura è 14 x 14. Il formato dei francobolli è 30 x 50 mm, mentre il foglietto è 140 x 70 mm”. Alessandro Carli


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Lui e la sua famiglia presero alloggio in un camerone del collegio Belluzzi

Il Beato Alberto Marvelli “scolpito” nella pietra A Palazzo Begni una targa ricorda il suo soggiorno durante la guerra Dal 2006 Palazzo Begni “accoglie” il ricordo del Beato Alberto Marvelli: una targa del suo soggiorno a San Marino, come tanti italiani, durante la guerra. A ricostruire la storia è il sito https://chiesa. rimini.it. Il 3 settembre del 1944 le prime pattuglie alleate, composte da Canadesi e Greci, entrano in Riccione. Gli sfollati sulle colline attorno a Rimini non si sentono più sicuri, per le bombe che cadono anche in periferia, per i mitragliamenti e le schegge dei proiettili antiaerei. Tutti guardano alla vicina Repubblica: per la sua neutralità poteva offrire garanzie di salvezza. Anche la famiglia Marvelli prese la stra-

da di San Marino; caricarono sulle biciclette, condotte dai fratelli, masserizie e vivande, sistemarono la mamma sul carrettino, trainato dall’asinello dell’ortolano Luigi Melucci. Presero alloggio in un camerone del collegio Belluzzi. Dopo aver messo al sicuro la famiglia, Alberto fece più volte il tragitto RiminiSan Marino, a piedi, per condurre al sicuro altre famiglie e la fedele donna di casa, Rosina, che non aveva voluto abbandonare subito la villa. All’assistenza agli sfollati Alberto dedicò tutte le sue energie. Collaborava con il Commissario della Repubblica e si recava più volte coi camion a Forlì per prelevare generi ali-

mentari, affrontando i rischi dei continui bombardamenti. Sotto le granate che scoppiavano continuamente, nell’aspra lotta dei due fronti così vicini, col carretto, trainato da un impaurito somarello, percorreva a uno a uno i paesi vicini, per cercare farina, marmellata, latte. Era lui che organizzava la distribuzione dei viveri. Assieme al cugino Zanardi, aveva chiamato a raccolta molti giovani di Azione Cattolica, anch’essi sfollati a San Marino, invitandoli ad essere disponibili e pronti a rispondere a tutte le esigenze della popolazione, veramente priva di tutto, sottolineando che questo era il modo migliore, in quelle circostanze,

C onsorzio Terra di San Marino

per fare apostolato. Un giorno, mentre si intratteneva col gruppo dei suoi ragazzi, iniziò un violentissimo mitragliamento aereo. Alberto non esitò un attimo; ordinò a tutti di gettarsi a terra, mentre lui restò in piedi, con coraggio, per vedere meglio donde veniva il pericolo e così salvare la vita dei suoi amici. Ormai lo circondava una leggenda di “invulnerabilità”; non era la prima volta che bombe e proiettili lo sfioravano da vicino; una volta ebbe anche il tascapane forato da una scheggia. Fu sempre in prima fila nell’opera di assistenza e di apostolato. Distribuiva il pane inviato da Forlì e la minestra calda, procurava un

materasso a chi dormiva sui sassi, regalava tutto quello che possedeva o che poteva reperire presso generosi amici; con amore assisteva gli ammalati e sempre riusciva a trovare parole di incoraggiamento e di conforto a chi riceveva brutte notizie: la perdita di persone care o la distruzione della propria casa. Ogni sera nei cameroni del Collegio Belluzzi o nelle affollatissime gallerie era un po’ il papà di tutti. Iniziava a recitare ad alta voce il Rosario e tutti lo seguivano; poi si ritirava per riposarsi, per poche ore, nel convento dei Francescani. Verso il 20 di settembre gli alleati si accostano al Borgo Maggiore. La popolazione è

Un ritorno particolarmente gradito, un delizioso peccato di gola che si presenta in due “vesti”: ecco il torrone del CTSM e de La Serenissima

“Ognuno ha il torrone che si merita. Di mandorle o nocciole, in piccoli pezzi o tocchi grandi, morbido, croccante, ricoperto, glassato, con le scorzette, il cioccolato, i pistacchi. I siciliani rivendicano il primato del trittico mandorle-miele-albume, con una sola eccezione per i pistacchio-dipendenti; in Piemonte la nocciola tonda e gentile delle Langhe è regina incontrastata; in Campania la glassatura al cacao è di tradizione secolare; i veneti prediligono la ricetta friabilissima del mandorlato” scrive Licia Granello, “dimenticando” quello della Repubblica di San Marino. Una “mancanza” colmata dal Consorzio Terra di San Marino che, in collaborazione con La Serenissima, sta “ultimando le ultime attenzioni” per poterlo realizzare – sempre seguendo il disciplinare di produzione – e quindi proporlo per le festività natalizie. Un ritorno particolarmente gradito, un delizioso peccato di gola che si presenta in due “vesti”: quello classico, quindi bianco avorio im-

preziosito dalle mandorle e quello, sempre con le mandorle, ricoperto di cioccolato. Gli ingredienti consentiti nella preparazione del dolce sono subito svelati: “Miele Terra di San Marino” varietà millefiori prodotto nel rispetto di quanto previsto dallo specifico disciplinare di produzione, mandorle dolci pelate e tostate provenienti

esclusivamente da colture del territorio o italiane; albume d’uovo, zucchero semolato, sciroppo di glucosio. La copertura del torrone con cioccolato, sempre da disciplinare, deve avere un contenuto minimo di cacao amaro pari al 70%. Come in tutti i prodotti a marchio Terra di San Marino è severamente vietato l’uso di ingrediente contenenti

organismi geneticamente modificati (OGM). Il “Torrone Terra di San Marino” si caratterizza per il profumo aromatico dato dal miele, ma la sua tipicità è data anche dalla lavorazione, una preparazione apparentemente semplice che viene eseguita con metodi di produzione artigianali e con maestria dai pasticceri de “La Serenissima”.

Il torrone si presenta agli occhi “di colore bianco o bianco avorio con presenza diffusa di mandorle a pezzi o intere al suo interno”. La consistenza dell’impasto è morbida o tenera, le diverse gradazioni tra la friabilità e la morbidezza sono dovute alla durata della cottura e alla diversa percentuali di alcuni ingredienti come il miele e lo zucchero.

tutta nelle gallerie. I tedeschi avevano nel Borgo un carro armato che consumò fino all’ultimo la sua potenza bellica; dai crepacci della roccia due o tre ufficiali resistevano ancora. Gli alleati si avvicinarono dal lato della chiesa dei Salesiani. Finalmente il carro armato si fermò, dopo aver scoperchiato e sconquassato tante abitazioni. Anche il fuoco dai crepacci cessò. E ancora gli alleati non si avvicinavano sicuri!”. Alberto, con altri giovani – è il racconto di Eva Manuzzi Cappelli – si presentò con una bandiera bianca agli inglesi, pregandoli di smettere mitragliamenti e bombardamenti, perché i tedeschi ormai se ne erano andati”.

Rubrica periodica a cura del Consorzio Terra di San Marino tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

La doppia proposta del Consorzio Terra di San Marino e de La Serenissima avvalorano un vecchio adagio: “Ci sono giornate che andrebbero vissute soffiando bolle di sapone e mangiando torrone”. Bianco o al cioccolato poco importa: “De gustibus non est disputandum”, celebre detto latino (ma ricordiamo anche che l’etimologia della parola “torrone” deriva probabilmente dal verbo latino “torrēre” che significa “abbrustolire”, chiaro il riferimento alla tostatura della frutta secca che lo compone) ma anche titolo di un dramma giocoso per musica composto da Carlo Goldoni nel 1754.


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Tanto vale dirigere lì lo sguardo per tirare fuori la nostra essenza migliore

Ode ai semplici, agli orti e alle piante benefiche Basta in fondo solamente una terra non contaminata e un po’ di luce di Simona Bisacchi

C’è una grazia invisibile che permette a un seme di trasformarsi in fiore, in frutto, in una cura. In botanica “i semplici” sono le piante officinali, come la camomilla o la malva. Tutte quelle piante che hanno proprietà benefiche e che sin dall’antichità sono utilizzate per alleviare i malanni. L’hortus simplicium - il giardino dei semplici (o hortus medicus, come lo chiamavano nel medioevo) - ha bisogno di una terra non contaminata e di luce, tanto che molte varietà di fiori o foglie andrebbero raccolti sotto il sole di mezzogiorno, perché è in quel momento che esprimono al massimo la loro essenza balsamica. Bisognerebbe essere un po’ come questi “semplici”, che tendono sempre alla luce. “Perché da qualche parte c’è

luce. Forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre… Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta. E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà” (Charles Bukowski, “Il cuore che ride”). Fosse anche solo uno spiraglio quella luce c’è e tanto vale dirigere lì lo sguardo e le intenzioni, per tirare fuori anche noi la nostra essenza migliore, come fanno i “semplici”. Noi, però, dobbiamo essere pronti ad accettare che la luce svela quel che il buio cela. La luce mette in evidenza la bellezza, e i difetti. Ma non c’è nulla da temere: i nostri limiti, che disprezziamo tanto da non volerli ammettere, sono in realtà il nostro trampolino di lancio verso il miglioramento. Appoggiandoci su di loro

possiamo fare un passo avanti. Se cerchiamo di evitarli, se li aggiriamo come un ostacolo sul viale, loro resteranno lì a proliferare e quando li incontreremo di nuovo sulla nostra strada saranno cresciuti e sarà davvero faticoso evitarli questa volta. Denigrare i nostri errori, i nostri limiti, le fragilità che inevitabilmente abbiamo porta solo a rafforzarli, tutti, uno a uno. Guardarli in faccia, ammetterli e cercare di educarli quel tanto da non risultare invadenti e nocivi - per noi e per gli altri - è un atteggiamento che può portare a qualcosa di meglio. La semplicità implica il darsi da fare. Se cerchi qualcuno a cui addossare colpe, assumi Benjamin Malaussene, il perso-

naggio di Daniel Pennac di professione capro espiatorio. O, più verosimilmente, cerca uno specchio. Se hai voglia di lamentarti, preparati a sprecare energie e parole. Come suggerisce Seneca, “Non renderti più gravosi i tuoi mali, non opprimerti con i lamenti: il dolore è leggero se non lo accresci con la tua suggestione” (in “Lettere a Lucilio”). Se vuoi semplicemente stare meglio, con semplicità affronta la tua giornata, i problemi e i confronti, cercando di smantellare quella gabbia che - senza accorgertene - hai costruito, sbarra dopo sbarra, condanna dopo condanna, incomprensione su incomprensione. Ne uscirai sconfitto, a volte. Ne uscirai più sereno, con il tempo. Ma soprattutto ne uscirai.

Simona Bisacchi autrice e giornalista freelance, sul nostro giornale cura una rubrica dedicata a libri, letture e lettori, argomenti al centro del suo blog scrittotranoi.blogspot.com

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