Anno XXXI - n.43 - 1,50 euro
E ditoriale Finanziaria vera, non solo tecnica
Si avvicina la fine dell’anno e i tempi per la Legge di Bilancio sono maturi per la prima lettura. Nelle ultime settimane il dibattito è stato però focalizzato su altre questioni: Accordo di Associazione con l’Unione Europea, rinnovo del contratto di lavoro del Settore Pubblico, visita del Presidente del Mattarella... Temi che, a ben guardare, hanno tutti una loro ricaduta sul Bilancio dello Stato, a livello contabile e a livello di prospettiva economica. Ma al di là di questo, sulla finanziaria è calato un velo di silenzio, nonostante il Programma Economico per il 2024 sia passato già al vaglio della Commissione Finanze da diverse settimane. Interessante, a tal proposito, recuperare lo stesso documento prodotto però negli anni scorsi, per capire quanto di questi “programmi” sia rimasto lettera morta nelle varie finanziarie che si sono poi approvate. Fa bene ANIS a ricordare l’impegno del Governo (e non solo di questo) a introdurre l’IVA come sistema di imposte indirette, perché andare in Europa senza poter accedere all’Intrastat (e quindi superare il T2) non è affatto “competere ad armi pari” con le imprese degli altri Paesi. Bisogna prevedere - anche finanziariamente - il completamento del “cantiere IVA” nel 2024, ma al momento non c’è traccia di questa iniziativa. Così come non c’è notizia della riforma del Fondiss, dell’ICEE, o degli interventi di semplificazione e digitalizzazione strutturali. L’auspicio è che non sia l’ennesima finanziaria tecnica, come si evince dai soli 19 articoli del testo depositato per la prima lettura della prossima settimana, ma contenga sostanza. E anche coraggio. Daniele Bartolucci
Direttore Daniele Bartolucci
Venerdì 24 Novembre 2023
In due anni oltre 1.300 lavoratori in più nel privato
L avoro
Frontalieri e tasse: c’è la sentenza
Da settembre 2021 a settembre 2023 l’occupazione è in crescita trainata dal manifatturiero. Disoccupati “in senso stretto” al 2,9% a pag.3
Banche
NPL, ecco le nuove disposizioni
a pag.4
Sanità
A parità di imprese operanti (5.036 a settembre 2021, 5.033 nel terzo trimestre 2023), il dato di maggior rilievo nel raffronto tra i due anni (dati UPECEDS) è senza dubbio la grande crescita dell’occupazione (da 16.854 a 18.166) trainata dalle attività manifatturiere che sono diminuite di 30 unità ma hanno fatto registrare una grande implementazione del numero di dipendenti, passati da 6.732 di settembre 2021 a 7.055 del terzo trimestre 2023. Balzo in avanti inoltre dei lavoratori frontalieri che da 6.464 di settembre 2021 sono saliti sino a 7.761 di settembre 2023 e dei dipendenti pubblici, da 3.566 del nono mese del 2021 a 3.908 di settembre 2023. Calano anche disoccupati in senso stretto che da 688 di settembre 2021 sono arrivati a 381 (2,9%). Carli alle pagg. 6-7
ISS, primo passo verso la riforma
a pag.8
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