Anno XXIX - n.44 - 1,50 euro
Direttore Daniele Bartolucci
Venerdì 3 Dicembre 2021
E ditoriale Cresce ancora il numero T urismo La “giusta” La legge per priorità non va fermata
La riforma delle Giustizia è entrata oramai nel vivo, ma quello che stupisce non è l’enunciazione o la critica ai contenuti, bensì la volontà manifesta di prendere ancora tempo. Tempo che San Marino non ha oggi e probabilmente non aveva nemmeno ieri per fare una riforma che potrà anche sembrare “chiesta da fuori”, ma che di fatto è chiesta a gran voce dal Paese. O almeno, da quella parte maggioritaria del Paese che non ne può più dei problemi che attanagliano la Giustizia. Se non sono i cittadini a chiederlo, sono sicuramente le imprese, che da anni sono costrette ad operare in un contesto che il mondo (leggasi la Banca Mondiale con il suo Doing Business, il GRECO e ogni altro organismo internazionale) giudica come tra i meno performanti del pianeta. E’ una riforma che va fatta e va fatta ovviamente bene. Anche per questo per primi abbiamo appellato questa piccola grande rivoluzione come il “pacchetto Canzio”, in onore del nuovo Dirigente del Tribunale che non è difficile riconoscere come firmatario di queste nuove norme. Ancora meno difficile è notare la ridda di notizie - false, per il momento - sul suo conto che guardacaso sono arrivate dall’Italia a pochi giorni dall’apertura del confronto su questi temi. Una coincidenza. La solita coincidenza, però. Non è il caso di fare dietrologia o altro, però: guardiamo al sodo. L’obiettivo è ridare al Tribunale la sua autorevolezza e riallineare l’amministrazione della giustizia sul Titano agli standard internazionali. A quel “mondo”, in buona sostanza, a cui San Marino, i suoi cittadini e le sue imprese aspirano ad integrarsi. E la giustizia è uno dei passaggi obbligati. Daniele Bartolucci
delle pensioni: 12.500
i temporary store
Solo nei primi nove mesi del 2021 registrati ben 501 nuovi ingressi Vagnini (ANIS): “Riforma urgente, serve maggiore responsabilità” a pag.4
L eggi
Controversie fiscali, scelta la via OCSE
a pag.8
C ultura
I numeri del sistema previdenziale peggiorano di anno in anno, con un aumento repentino dei pensionati (solo nei primi mesi del 2021 se ne sono registrati ben 501, portando il numero totale delle pensioni sempre più vicino a quota 12.500). La conseguenza si vede nei bilanci, sia dei fondi pensione (ormai tutti con un passivo tra entrate e uscite) che del Bilancio dello Stato (previsto un trasferimento di 28,5 milioni di euro nel 2022). “E’ una riforma epocale”, spiega William Vagnini, Segretario Generale di ANIS, “ma serve un approccio più pragmatico e una maggiore responsabilità da parte di tutti - fa appello alla politica e ai sindacati - per arrivare a soluzioni equilibrate”. In discussione diversi interventi, da “quota 103” alla gestione del patrimonio. Bartolucci alle pagg. 6-7
Il Dante di Nattini in Ambasciata
alle pagg.8-11
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