Fixing nr. 46: 14 dicembre 2018

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Anno XXVI - n.46 - 1,50 euro

E ditoriale Pro e contro del debito estero

Servono soldi. Molti, com’è noto. Ma la domanda principale è una: dove prenderli? Il suggerimento degli esperti del Fondo Monetario Internazionale va nella direzione di un finanziamento esterno. Ad una condizione però: occorre avere i “conti in ordine”. Ma mentre l’ausilio tecnico offerto dagli esperti del FMI può rappresentare un notevole valore aggiunto per la Repubblica di San Marino, nutriamo più di qualche dubbio sul prestito estero. Fare debito non è l’unica soluzione possibile per uno Stato in difficoltà. Esistono, crediamo, anche strade alternative. Se nell’immediato può risolvere le urgenze più strette, alla lunga, oltre ad andare a indebitare il Paese, comporterebbe una “resa”, perlomeno politica, della sovranità del Titano. Se l’ipotesi di un prestito - vista la titubanza della politica nel mettere in campo gli strumenti necessari (che sono ben chiari alle parti sociali e datoriali: in diverse occasioni hanno presentato le proprie proposte) per recuperare soldi e rilanciare il Sistema - è oggi una possibilità (e anche abbastanza concreta, viste le recenti discussioni in Aula), sarebbe opportuno sapere bene come saranno impiegati i soldi richiesti. Fare debito per ripianare il deficit quando la spesa corrente, nonostante i proclami, non è diminuita (i “tagli” sul 2018 dovevano essere del 2,5%, per un complessivo 10% nel triennio e invece la spesa corrente “assestata” è cresciuta dell’1,8%) significa indebitarsi per ripianare il rosso. Se debito esterno deve essere, perlomeno che (...) Segue a pag. 7

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 14 Dicembre 2018

Pensioni: fondi in crisi e pochi giovani al lavoro

I mprese

Manifattura ancora in crescita

Il sistema è insostenibile, ma oltre alla riforma (posticipata al 2019) occorrerà intervenire sulle dinamiche demografiche, oggi negative a pag.3

E dilizia

Proposta la Legge sui condomini

a pag.8

T urismo

Il sistema previdenziale continua ad essere messo a dura prova dalle criticità connesse alla sua stessa struttura e dall’evoluzione (o involuzione) delle dinamiche demografiche di San Marino. Se da una parte è stato dimostrato che l’impianto è insostenibile economicamente, dall’altra preoccupa l’invecchiamento della popolazione, che significa un futuro in cui ci saranno sempre più pensionati, ma non abbastanza giovani lavoratori che versino i contributi necessari a pagargli le pensioni. L’urgenza della riforma è sempre più forte, anche se il Governo l’ha posticipata di un altro anno, ma è evidente che per rendere sostenibile l’intero sistema occorra invertire la tendenza che vede sempre meno nascite e sempre meno giovani entrare nel mondo del lavoro. Bartolucci alle pagg. 6-7

Il Titano piace ancora ai russi

a pag.9

spazio riservato all’indirizzo


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