MAGGIO 2019
Eterno Auriga Dedicato all’Elevazione Morale e Spirituale dell’Umanità VERITÀ
RETTITUDINE
Maggio
PACE
AMORE
NON VIOLENZA
2019
“L’ideale principale della cultura Bharatiya è: Satyam Vada, Dharmam Chara (dite la verità, praticate la rettitudine). Noi parliamo di Satya e Dharma, ma non li mettiamo in pratica. Il percorso corretto va dal libro alla testa e dalla testa all’azione, in modo da ottenere l’unità di pensieri, parole e azioni.”
© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia
SOMMARIO 4
L’Equanimità è Vera Libertà Discorso di Bhagavan dell’8 maggio 1997
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Sri Sathya Sai Aradhana Mahotsava Cronaca
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Un Memorabile Picnic con Swami Kuppam Vijayamma
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Emancipazione Individuale e Benessere del Mondo: Alcune Riflessioni Swami Atmashraddhananda
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Dio Risiede nel Cuore Messaggio di Bhagavan in Occasione della Giornata di Easwaramma
21
Vita e Gioia per Tutti Effulgenza della Gloria Divina
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Cheti Chand: Nuovo Anno Sindhi
Cronaca
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Una Vita d’Amore Padmini Hundy
30
Celebrazioni a Prasanthi Nilayam Cronaca
Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni: www.srisathyasaipublications.com Fotografie Online di Bhagavan: www.saireflections.org Prasanthi Nilayam, Cronache dal Sito Web: www.theprasanthireporter.org Sri Sathya Sai Central Trust: www.srisathyasai.org.in Radio Sai Global Harmony: www.radiosai.org Sri Sathya Sai Easwaramma Women’s Welfare Trust: www.ewwt.org.in Ala Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai, India: www.sssbalvikas.org Per ForRinnovi/Nuovi Renewals / New Abbonamenti/Edizioni Subscriptions / Electronic Elettroniche, Editions, vi invitiamo please visit a visitare us @ il nostrowww.sanathanasarathi.org sito @ www.sanathanasarathi.org
P A R O L A D E L L ’ AVAT A R
L’EQUANIMITÀ È VERA LIBERTÀ* D O V E C ’È A M O R E N O N C ’È O D I O
Q
UI HO UN PEZZO DI STOFFA, MA è un intreccio di fili e non soltanto fili; è cotone, quindi abbiamo tre cose: cotone, filo e stoffa. In realtà, sono una cosa sola. In modo simile, voi non siete una persona, ma tre: quello che credete di essere, il corpo fisico: quello che gli altri pensano che siate, la mente, e quello che siete veramente: l’Atma. L’Atma è ciò che dovreste cercare; tutte le altre cose sono secondarie. L’Amore Divino è il rimedio per tutte le malattie
Dapprima Gesù disse: “Io sono il messaggero di Dio”, poi affermò: “Io sono il figlio di Dio”, e infine disse: “Io e Mio Padre siamo Uno.” Zoroastro si espresse nello stesso modo dicendo: “Io sono nella luce”, “La luce è in me” e “Io sono la luce.” Le espressioni sono diverse, ma il loro significato è lo stesso. I Bharatiya parlano di dvaita, visishtadvaita e advaita (dualismo, non dualismo qualificato e non dualismo). L’individuo progredisce dal dualismo al non dualismo qualificato e infine al non dualismo. L’Advaita propone il principio dell’unicità. Essa proclama: “La Verità è una, ma i saggi le si riferiscono con molti nomi.” Che cosa si intende per Dvaita? Dvaita implica due entità, il Jivatma e il Paramatma (l’anima individuale e il Sé Universale), la relazione tra l’oggetto e il suo riflesso, una relazione *Continua dalla precedente pubblicazione. Questa è la seconda e ultima parte del Discorso Divino.
come quella tra la formica e lo zucchero. Lo zucchero non può assaporare la propria dolcezza. Dvaita immagina che si debba essere come la formica per gustare il sapore dello zucchero. Nel contesto e nel sistema educativo attuali, le persone studiano e applicano tutto ciò che è relativo al mondo materiale, ma quanto durano gli oggetti materiali? E come si può ottenere felicità permanente dalle cose effimere del mondo? Nella Bhagavad Gita, il Signore Krishna dice: “Dato che il mondo è temporaneo e pieno di infelicità, contempla Me costantemente.” Che cosa potete dunque aspettarvi da un mondo effimero e pieno di dolore? Ecco un piccolo esempio: un giorno, un bramino ebbe fame mentre viaggiava, per cui cercò un albergo e vi entrò per mangiare. Essendo un bramino osservante, ordinò un pasto strettamente vegetariano di sambar (lenticchie e verdure), riso, ecc., ma ebbe la sorpresa di sentirsi dire dal cameriere che quello era un albergo non vegetariano e che quei piatti non vi venivano serviti. In modo simile, questo mondo è effimero e pieno di problemi. Come si può sperare di trovare la felicità permanente se si è nati in questo mondo temporaneo? Voi entrate in farmacia e chiedete puri e sambar: potete ottenerli? La fame è la stessa per tutti, ma le persone hanno gusti e bisogni diversi. Ecco un altro esempio: una farmacia e un bar sono vicini l’uno all’altro. Se il proprietario della farmacia ha mal di testa, va al bar e chiede un caffè come rimedio; se il proprietario del bar ha mal di testa, va in farmacia e chiede un analgesico. Vedete come uno creda nel caffè come rimedio per il mal di testa, mentre l’altro si fidi della medicina per lo stesso disturbo. Le persone mancano di fiducia in se Eterno Auriga
stesse. È come colui che va a casa del vicino a mangiare cibo avariato, tralasciando quello fresco e saporito che ha a casa sua. In questo modo, i giovani di Bharat ignorano la grandezza e sacralità della loro cultura e vanno in Paesi stranieri. Dovreste riconoscere il vostro innato potere. Tutti i poteri sono dentro di voi, il mondo intero è presente in voi; questa è la verità che dovete comprendere. Quando chiudiamo gli occhi, il mondo scompare e riappare non appena li apriamo. Voi non comprendete la verità fintantoché percepite il mondo con gli occhi fisici. Tutto appare giallo a una persona che soffre di itterizia. In modo simile, quando i sensi soffrono della malattia dell’ignoranza, la percezione è difettosa. L’Amore Divino non soffre di alcuna malattia ed è il rimedio per tutti i tipi di difetti e di patologie. L’amore terreno può debilitarvi, ma l’Amore Atmico è libero da tutte le affezioni. L’amore terreno prende, mentre l’Amore Divino dà sempre; questa è la differenza tra i due. Il vero Amore non si aspetta niente. La via dell’amore è quella del sacrificio di sé. Tale sacrificio è il principio fondamentale dell’amore; oggi si trova raramente. Tutti sono coinvolti nel reclamare o desiderare una cosa o l’altra. Impegnatevi a espandere l’amore
Oggi gli studenti pensano soltanto al vantaggio economico che deriverà dai loro studi; nessuno pensa in termini di aiuto alla società o di miglioramento delle condizioni famigliari. Nessuno acquisisce tali sentimenti espansivi. La mentalità è ristretta; questa è la contrazione dell’amore, non la sua espansione. Voi siete nati nella società e il vostro benessere dipende da quello della società, come l’educazione, la ricchezza, la fama e tutto il resto. Che Maggio May 2019 5
cosa fate per ripagarla? Dovreste esser grati alla società e dedicarle l’educazione, le ricchezze, la fama, tutto. Solamente così la vita umana avrà senso. Invece di cercare dei benefici, dovreste pensare sempre ai modi e ai mezzi adatti ad aiutare la società. “Aiuta sempre, non fare mai del male.”
La pace e la felicità prevarranno nel mondo quando questo tipo di contesto
Gli altri amano il corpo come voi. Non date spazio a sentimenti egoistici secondo cui solamente voi dovreste essere felici e non gli altri. Questo tipo di egoismo e di interesse personale è responsabile di tutte le inimicizie della nazione e del mondo. Promuovete il Principio dell’Amore. Allargate l’amore a orizzonti sempre più grandi. Coltivate l’ampio sentimento “Tu e io siamo uno”; questo è il segno della vera umanità. Qual è lo scopo della vita? È soltanto mangiare, bere, dormire e morire? No, nient’affatto! Quando chiudiamo gli occhi, il mondo scompare e riappare non appena li apriamo. Voi non comprendete la verità fintantoché percepite il mondo con gli occhi fisici. Tutto appare giallo a una persona che soffre di itterizia. In modo simile, quando i sensi soffrono della malattia dell’ignoranza, la percezione è difettosa. L’Amore Divino non soffre di alcuna malattia ed è il rimedio per tutti i tipi di difetti e di patologie. L’amore terreno può debilitarvi, ma l’Amore Atmico è libero da tutte le affezioni.
sarà promosso. Se date aiuto, riceverete naturalmente la cooperazione e l’aiuto degli altri; se cercate di far danno a qualcuno, troverete molte persone pronte a reagire alla provocazione più piccola. Dov’è la grandezza del dare sfogo all’odio? Dovreste controllare i sensi con la mente portandola al livello del Principio Divino; se la trasformate così, vi accorgerete che tutte le culture del mondo sono una. “Tutti sono uno; siate equanimi con tutti.”
6 Maggio 2019
Comprendete l’importanza di tutte le professioni L’ideale principale della cultura Bharatiya è Satyam Vada, Dharmam Chara (dite la verità, seguite la rettitudine).
Noi parliamo di Satya e Dharma, ma non li mettiamo in pratica. Il percorso corretto va dal libro alla testa e dalla testa all’azione in modo da ottenere l’unità di pensieri, parole e azioni. Questo indica che lo studio adatto al genere umano è l’uomo. Colui i cui pensieri, Eterno Auriga
parole e azioni sono coerenti è un vero essere umano, mentre chi dice una cosa, ne pensa un’altra e agisce in modo ancora diverso è, in effetti, un demone. Le Scritture affermano: “Coloro i cui pensieri, parole e azioni sono in armonia perfetta sono nobili; quelli che mancano di questa armonia sono malvagi.” Quindi mantenete l’unità tra questi tre. Quando, tuttavia, mettete in pratica quanto detto, incontrate delle difficoltà.
Voi siete nati nella società e il vostro benessere dipende da quello della società, come l’educazione, la ricchezza, la fama e tutto il resto. Che cosa fate per ripagarla? Dovreste esser grati alla società e dedicarle l’educazione, le ricchezze, la fama, tutto. Solamente così la vita umana avrà senso.
“Il piacere è un intervallo tra due dolori.”
Il piacere non si può ottenere in assenza del dolore. La possibilità di incidenti è maggiore su una strada liscia e diritta perché questa induce disattenzione nell’autista; invece i su e giù e le curve lo tengono concentrato. In modo simile, la vitalità dell’umanità si perde quando la vita è priva di sofferenze, difficoltà e perdite. Le dicotomie come felicità e infelicità, profitto e perdita, fama positiva e fama negativa sono componenti necessarie per un’esistenza vitale; nel caso contrario, la vita diventa noiosa. Ecco una storiella. Una volta, un re andò nella foresta e si sottopose a intense austerità. Pregava Dio sinceramente per cui il Signore gli si presentò. Il re chiese: “Signore, molte persone soffrono per i problemi e i dolori che incontrano nel mondo; ci sono individui grandi e individui mendicanti, ci sono ricchi e poveri. Perché hai creato tutte queste differenze? Eliminale, rendi tutti uguali in ogni senso.” Dio allora rispose: “Mio caro, questo mondo è jagat, cioè qualcosa che viene e va; questa è una disposizione naturale che mantiene la creazione e il mondo in una condizione vitale. Si nasce infanti, si diventa ragazzi a dieci anni, adulti a trent’anni e nonni all’età Eterno Auriga
di settantacinque: lo stesso individuo è bambino, ragazzo, uomo e nonno. Senza cambiamento non c’è vita. Il cambiamento ci deve essere altrimenti la gente non potrebbe essere felice. Nell’eguaglianza (della situazione) non c’è gioia. Il re persistette scioccamente nella sua logica, per cui Dio disse: “Va bene, farò sì che nel tuo regno tutte le persone si trovino nelle stesse condizioni.” Quando il re tornò nel regno, trovò che le strade erano tutte sporche; i netturbini erano diventati ricchi, per cui non c’era nessuno a pulirle. Quando arrivò a palazzo, nessuno lo accolse né c’erano servitori disponibili perché tutti vivevano in palazzi sontuosi. Per la stessa ragione, non c’erano guardie al cancello, né usceri. Egli chiese alla regina dove fossero andati ed ella disse: “Tutti sono diventati ricchi e uguali al re, per cui non si preoccupano più di servirlo.” Allora lo sciocco re comprese, e pensò: “Povero me, il Signore me lo ha spiegato, ma io non ho capito”, e si rese conto dell’importanza di ogni professione. Tutti sono da rispettare e ognuno deve fare il suo dovere onestamente; nessuno deve essere disprezzato o lodato in base al potere o alla posizione. Quindi le persone devono assolvere i loro compiti. Maggio 2019 7
Molti anni fa, Io andai a Madras; in quel periodo Rajagopalachari (Rajaji in breve) era il Primo Ministro del Tamil Nadu. C’era una sessione dell’Assemblea in corso; alla fine della sessione egli eseguì l’arati al Signore Rama, il che gli dette molta gioia. Il membro di un partito politico sollevò serie obiezioni, dicendo: “Questa è la Sala dell’Assemblea: se a lei piace l’arati, perché non si dimette e va a fare il prete in un tempio?” Un altro membro sollevò la questione dell’eguaglianza dicendo: “Signore, dov’è l’eguaglianza? Il segretario che siede in una stanza con l’aria condizionata e mette alcune firme su dei fogli riceve un congruo salario di cinquemila rupie, mentre un domestico, che lavora duramente da mane a sera, è pagato con un salario misero di cinquecento rupie. Non è un’ingiustizia? Il domestico dovrebbe ricevere un salario uguale a quello del segretario.” Rajaji decise di dar loro una lezione pratica: guardò fuori dalla finestra e individuò un sannyasin (rinunciante) per strada. Allora chiamò un sorvegliante e gli chiese di scoprire dove il sannyasin stesse andando. Il sorvegliante andò, tornò e disse il luogo ove il sannyasin si stava recando. Rajaji gli chiese ancora di scoprire dove risiedesse; quegli andò e tornò con la risposta. Rajaji di nuovo gli chiese di informarsi se il sannyasin avesse qualcosa in contrario a che egli gli facesse visita; il
sorvegliante andò e tornò dicendo che l’uomo era d’accordo. Rajaji chiamò allora un impiegato della IAS e chiese di sapere chi fosse quel sannyasin; l’impiegato tornò dopo poco e comunicò a Rajaji tutti i dettagli su quell’uomo senza che ci fosse bisogno di mandarlo più volte a informarsi. Rajaji fu così capace di convincere il membro dell’Assemblea, che aveva assistito a tutta la scena, dicendo che i salari erano stabiliti in base alle doti e alle capacità. Le persone capaci di discriminazione integrale sono molto superiori a quelle che hanno una discriminazione individuale. Supponiamo che voi abbiate in cucina tutte le provviste e un cuoco esperto; se vien cotto in un recipiente di rame non stagnato, il cibo diventa velenoso. In modo simile, tutte le pratiche spirituali, come i Bhajan, diventano inutili se manca l’amore. L’amore è il requisito fondamentale per tutte le pratiche spirituali; dove c’è l’amore non c’è occasione di odio. L’amicizia fiorisce in un’atmosfera d’amore; quindi sviluppate l’amore sempre di più: è un segno di divinità. “L’Amore è Dio; vivete nell’Amore.”
Bhagavan termina il Discorso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram….”
- Discorso Divino di Bhagavan tenuto nel Sai Sruthi a Kodaikanal l’8 maggio 1997
Le madri dovrebbero sentirsi fortunate ad avere figli nobili. Kondama Raju era solito dire a sua nuora: “Easwaramma, non hai idea della tua grande fortuna. Non sei una donna comune. Il Signore Stesso è con te. Che donna fortunata sei!” C’è stato qualche esempio di suocero che adorasse sua nuora? Egli diceva: “Easwaramma, il tuo nome ha una giustificazione: la madre di Easwara è Easwaramma.” – Baba 8 Maggio 2019
Eterno Auriga
SRI SATHYA SAI ARADHANA MAHOTSAVA
I
L 24 APRILE 2019 SI È celebrato a Prasanthi Nilayam, con grande devozione e solennità, lo Sri Sathya Sai Aradhana Mahotsava. Premaradhana: una Commedia
Il 23 aprile 2019, vigilia dello Sri Sathya Sai Aradhana Mahotsava, gli studenti e gli ex La toccante esecuzione delle composizioni del Sai studenti delle istituzioni educative Pancharatna. di Bhagavan hanno messo in scena una commedia intitolata su Sai), “Charana Sevanam Parama “Premaradhana” che ha trasmesso il Pavanam” (servire i Piedi di Loto è cosa messaggio immortale di Bhagavan secondo estremamente sacra), “Kali Yuga Avatari cui l’uomo dovrebbe rifugiarsi in Dio e Bhagavan Sri Sathya Sai” (Sai, l’Avatar del seguire la via dell’amore, dell’unità e della Kali Yuga) e “Sathya Sai Avatar Vaibhavam” purezza per raggiungere la divinità. La (gloria dell’Avatar Sathya Sai). commedia, che è iniziata con una bellissima Ascoltare queste cinque composizioni, danza dedicata al Signore Siva, ha illustrato impostate su musica sublime, è stata questo messaggio di Bhagavan attraverso un’esperienza edificante per un gran l’episodio di Sathya che dichiarò la Sua numero di devoti, venuti per partecipare a Divinità all’età di 14 anni e lasciò la scuola questa solenne funzione. e la Sua casa per operare per il benessere dell’umanità. L’episodio del Ramayana, Sagaci Discorsi e Narayana Seva Questa toccante presentazione musicale che raffigurava la costruzione del ponte sull’oceano da parte del Signore Rama, e è stata seguita da due acuti discorsi sulla l’episodio del Mahabharata che descriveva grandezza dell’Avatar Sai e del Suo Arjuna che metteva Krishna al primo posto Messaggio all’umanità. Il primo discorso è nella sua vita, ha ulteriormente illustrato il stato pronunciato da Sri S.S. Naganand, Fiduciario dello Sri Sathya Sai Central Trust, messaggio del Signore. che ha ricordato ai devoti che è la grazia divina Esecuzione del Sai Pancharatna a contare nella vita dell’uomo; le conquiste Il programma della mattina del 24 aprile mondane non sono importanti, perché è la 2019 ha avuto inizio con una toccante grazia divina a unire l’uomo a Dio. Ha anche interpretazione delle composizioni del Sai dato la felice notizia che Radio Sai, il mezzo Pancharatna (cinque splendide canzoni per diffondere il messaggio di Bhagavan, ha dedicate a Sai) che sono state eseguite da raggiunto un traguardo importante poiché circa 300 cantanti di musica classica, sia ha ora centomila abbonati. Il direttore e altri donne sia uomini, con profonda devozione alti funzionari di Radio Sai hanno poi offerto e rispetto. Le canzoni eseguite erano: riverenti omaggi al Samadhi di Bhagavan. Il “Pranamami Sayeesha” (porgo i miei secondo oratore è stato Sri Nimish Pandya, riverenti omaggi al Signore Sai), “Sada Presidente Panindiano dell’Organizzazione Bhavayami Sri Sathya Sai” (medito sempre Eterno Auriga
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Sri Sathya Sai Seva, che ha esortato i devoti a compiere la Sadhana per trasformare se stessi e il mondo. I devoti Sai, ha detto, sono stati benedetti da Bhagavan con l’opportunità di servire l’umanità e sperimentare Dio attraverso il servizio disinteressato.
Questi discorsi sono stati seguiti da un video clip del Discorso Divino di Bhagavan, in cui Egli esorta i devoti a realizzare il principio di unità eliminando l’illusione della molteplicità. “Sai”, Egli ha detto, “siete voi e voi siete Sai”, aggiungendo: “Conoscete questa verità fondamentale: che siete fondamentalmente divini.”
Il Narayana Seva allo Sri Sathya Sai Hill View Stadium.
Dopo la conclusione del programma nel Sai Kulwant Hall, è stato eseguito il Narayana Seva su larga scala nello Sri Sathya Sai Hill View Stadium in cui sono stati offerti cibo e abiti a migliaia di persone. In uno special Pandal, eretto nell’Ashram, è stato anche servito cibo a tutti i devoti.
La canzone di gruppo degli studenti ed ex studenti dell’Istituto, simboleggiante il Kirtanam.
Nava Vidha Bhakti Aradhana
Il programma pomeridiano è iniziato con un sagace discorso di Sri G.S.R.C.V. Prasada Rao, segretario dello Sri Sathya Sai Central Trust, che ha raccontato i programmi devozionali svolti a Prasanthi Nilayam come parte dell’Aradhana di Bhagavan, facendo speciale menzione dell’esecuzione, dal 2012, dei Sai Pancharatna Kriti da parte di rinomati musicisti nell’ambito dello Sri Sathya Sai Aradhana Mahotsava.
È seguita una superba presentazione relativa alle nove forme di devozione del Signore, cioè Shravanam (l’ascolto delle storie e della gloria di Dio), Kirtanam (il canto delle Sue lodi), Vishnusmaranam (la contemplazione del Signore), Padasevanam (il servizio ai Suoi Piedi di Loto), Vandanam (l’atteggiamento di profondo rispetto verso tutte le forme di vita), Archanam (l’adorazione rituale), Dasyam (l’atteggiamento di servo dedito e fedele verso Dio), Sneham (il sentimento d’amicizia con Dio) e Atmanivedanam (la completa resa a Lui).
La presentazione intitolata “Nava Vidha Bhakti Aradhana”, offerta dagli ex studenti e dagli studenti dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione Superiore, ha illustrato questi nove percorsi di devozione attraverso il canto dei Veda, il canto di gruppo, la recitazione dello Sri Sathya Sai Ashtottara Shata Namavali, il Burra Katha, danze ecc. Tutti i numeri del programma sono stati talmente ben presentati che era difficile dire quale di questi fosse il migliore.
Il numero di danza rappresentante Vandanam.
Kuppam Vijayamma
Stava armeggiando con le cose di cucina, quando le dissi: “Guarda là”! Due angeli scesero dalla Mia macchina tenendo in mano vassoi d’oro contenenti delle vivande. Li posero sul tavolo e tornarono indietro. La devota era piena di grande meraviglia e gioia. Dopo aver finito di mangiare, le detti i vassoi d’oro, la benedissi e Me ne andai.” Swami poi aggiunse: “Se lo desidero, scende giù l’intero paradiso. Le persone Mi lodano in molti modi, ma, a causa di Maya (l’illusione), dimenticano la Mia realtà.”
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IAGGIARE CON SWAMI È COME bere nettare da una tazza d’oro! È come andare in processione nella fresca brezza con la dolce aspettativa di momenti estatici! Quel giorno, Swami era nella casa di mia sorella Sushilamma. Dopo aver concesso il Darshan ai devoti, salì al primo piano, guardò mia sorella e disse: “Andiamo?” Ella Gli chiese sorpresa: “Dove andiamo, Swami?” “Oh! Quante domande! Dai, andiamo a fare un picnic.” Scese le scale e si sedette in macchina. Madre Easwaramma, mia sorella e io salimmo su un’altra macchina. Altre quattro auto ci seguirono immediatamente. Fummo davvero fortunati a viaggiare con Easwaramma. Ella fece un’osservazione estemporanea: “Sami è sempre così” (chiamava Swami sempre affettuosamente ‘Sami’). Raggiungemmo un posto desertico. Pensando al piano divino, al gioco divino e alle azioni divine di Swami, la mia mente si cullava in dolci pensieri che pregustavano gli eventi. Guardando il mio viso in beatitudine, Eterno Auriga
Amma (così chiamavamo Easwaramma) mi ridestò con un delicato buffetto, sollevò le sopracciglia e mi chiese: “Che c’è?” Non trovavo le parole per descrivere i miei sentimenti. Ella capì e disse: “È tutto un gioco e una burla di Sami. Si diverte a tenere la gente in sospeso.” C’era un bagliore di gioia Maggio 2019 11
anche sul suo volto. Nel frattempo, l’auto di Swami si fermò in un luogo di pittoresca bellezza. Tutti noi scendemmo rapidamente dalle nostre macchine. L’atmosfera del posto era alquanto tranquilla. Tenendo con la mano la veste rossa che svolazzava delicatamente, Swami si diresse verso di noi come un incantevole cigno. GuardandoLo, Madre Natura era, per così dire, piena di grande felicità. Stormi di uccelli cantavano melodie di benvenuto. Il mattino Gli si inchinava con deferenza dai recessii degli alberi. Swami era davvero la personificazione della bellezza e del fascino mentre avanzava leggero verso di noi e parlava con tutti. Easwaramma Gli si avvicinò e chiese umilmente: “Sami! Come si chiama questo posto?” Egli rispose: “Come può esserci un nome dove non c’è villaggio? Questo è Brindavan, senza alcun nome.” Sì, ovunque vada il ragazzo di Brindavan, il posto dovrebbe essere solo Brindavan, pensavo. Guardando la madre stringere la mano del Figlio, parlare amichevolmente con affetto e in libertà, sentivamo che ciò poteva essere possibile solo per una madre. Il detto: “Anche un imperatore è un bambino quando si tratta della madre”, balenò nella mia mente. Swami indicò un posto dove c’era un letto, simile a un tappeto, di foglie verdi e disse: “Venite, sediamoci qui.” Tutti noi ci riunimmo lì. La vista della madre seduta accanto a Swami sembrava come se l’oro avesse acquisito profumo. Se Swami era un fiore di gelsomino, la madre era la sua fragranza. Oh, che bella vista! La visione era così incantevole e dolce che richiedeva uno sguardo ininterrotto. Se il legame tra loro era di natura eterna, per noi, spettatori, quella vista era senza dubbio il grande frutto di azioni meritorie di parecchie nascite. La madre brillava sempre di radiante splendore, con un sorriso costante sul volto. Ogni volta 12 Maggio 2019
che sorrideva, le sue guance si adornavano di una stupenda fossetta. Ella si avvicinava sempre alle persone con naturale umiltà, pienezza d’amore e rispetto. Da un’auto venne scaricato tutto ciò che serviva per la colazione. La madre sgranò gli occhi e chiese: “Come e quando hai provveduto a tutte queste cose?” Swami sorrise amorevolmente e disse: “Prima mangia. Te lo dirò più tardi.” Ci fu un flusso ininterrotto di lacrime dai miei occhi quando vidi Swami servire personalmente Sua madre, invitandola con un colpetto del gomito a mangiare di più. Tutti noi mangiammo idli caldi, vada, e anche biscotti e frutta a sazietà, come Lambodara (il Signore Ganesh). Madre Easwaramma amava masticare foglie di betel. Swami prese foglie e pezzi rotti di noci di betel da una scatola argentea, applicò un po’ di lime sulle foglie, le piegò formando un involtino e lo mise in bocca a Sua madre. La vista era incredibilmente bella. La gioia fluì come un diluvio dal mio
Madre Easwaramma con Swami. Eterno Auriga
piccolo cuore. Con un sorriso, Muvva Gopala (Swami che ricorda Krishna) cominciò a narrare un incredibile episodio. “Sapete che cosa avvenne un giorno! Andai con tre studenti a casa di una devota e bussai alla porta. VedendoMi, rimase estasiata dalla gioia. Noi quattro sedemmo nell’ingresso. Ella era in uno stato di grande confusione. Andò in cucina e corse qua e là senza sapere che cosa fare. Stava armeggiando con le cose di cucina, quando le dissi: ‘Guarda là!’ Due angeli scesero dalla Mia macchina tenendo in mano vassoi d’oro contenenti delle vivande. Li posero sul tavolo e tornarono indietro. La devota era piena di grande meraviglia e gioia. Dopo aver finito di mangiare, le detti i vassoi d’oro, la benedissi e Me ne andai.” Swami poi aggiunse: “Se lo desidero, scende giù l’intero paradiso. Le persone Mi lodano in molti modi, ma, a causa di Maya (l’illusione), dimenticano la Mia realtà. Con un mio sguardo di comando, tutto viene fornito.” Swami cantò poi una canzone telugu: “O Krishna! Canta una dolce canzone e riempi il mio cuore con parole nettaree e beatitudine. Distilla l’essenza dei Veda, trasformala in musica divina, suonala sul Tuo flauto incantevole e ammaliaci con la Tua melodia. Canta, o Mukunda! Canta per me!” Anche mentre cantava, Swami creò una statuetta in marmo di Krishna, nella posa di suonatore di flauto e seduto su un masso. Non riesco proprio a descriverne la bellezza! La dolce voce di Swami ci incantò. Mi guardò e mi chiese di accompagnare il Suo canto. Tutti furono pieni di gioia quando iniziò a cantare Chitta Chora Yashoda Ke Bal Navaneeta Chora Gopal (o Krishna, figlio di madre Yashoda, Tu sei il ladro di burro e del cuore dei devoti). I nostri cuori vennero davvero rubati da Swami! La Sua figura si impresse nei nostri cuori come una foto in un libro. Eterno Auriga
Egli si alzò dicendo: “Andiamo?” La madre Lo supplicò: “Questo posto è così bello, restiamo qui ancora un po’...” Egli si schernì per qualche attimo e ignorò la richiesta di passare più tempo lì. Che momenti felici furono! Mentre camminava, Swami cantò la canzone Challa Galilo Yamuna Thati Pai Shyama Sundaruni Murali... (alla fresca brezza, sulle rive dello Yamuna, il suono del flauto di Krishna). Ci fu davvero una folata di fresca brezza, e gli alberi fecero piovere fiori su Swami, come se Gli facessero l’Abhishekam. Tutti raggiungemmo le macchine. Nagaratna Mudaliar, che guidava la macchina di Swami, Gli si avvicinò e disse: “Perdonami, Swami, la benzina nell’auto è esaurita. Se puoi aspettare un po’...” Swami gli disse: “Lo so. Prendi un po’ d’acqua dal ruscello (vicino) e riempine il serbatoio.” Restammo tutti sconcertati. Quando l’autista si innervosì, Swami insistette: “Fa’ come dico.” La parola di Swami può essere vana? Non appena il serbatoio fu pieno d’acqua, l’auto iniziò a muoversi velocemente come se nulla fosse. Madre Easwaramma afferrò la mano di Swami con grande gioia e disse: “Tutto è un miracolo con Te. Tu sei Dio, non c’è dubbio.” Swami fece un cenno col capo al suo commento e il viaggio ebbe inizio. Osservando la gioia pura di madre Easwaramma per tutto il viaggio e conversando sulle azioni di Swami, raggiungemmo pieni di gioia la destinazione. (Dall’edizione in telugu del Sanathana Sarathi. Traduzione inglese: P.P.S. Sarma.)
– Smt. Kuppam Vijayamma è l’autrice del famoso libro “Anyatha Saranam Nasthi” e di molti altri libri su Bhagavan Baba
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EMANCIPAZIONE INDIVIDUALE E BENESSERE DEL MONDO Alcune Riflessioni Swami Atmashraddhananda Per un essere umano, ci sono quattro Purushartha (obiettivi della vita). I primi due sono Kama e Artha. Il terzo Purushartha è Dharma che conduce a Moksha, il Purushartha finale e lo scopo della vita umana. Che cos’è questo Moksha Purushartha? Significa che possiamo liberarci dei nostri stessi desideri e nel processo scoprire o riscoprire la vera fonte della felicità, la vera fonte dell’esistenza eterna che è presente in ognuno di noi. È molto interessante ricordare che la vera sorgente della felicità, la vera fonte dell’esistenza eterna, ciò che stiamo cercando attraverso tutto in questa vita, è effettivamente presente proprio dentro di noi.
P
ER ME È UN’OCCASIONE meravigliosa condividere alcune riflessioni sull’argomento Atmanomokshartham Jagathitayacha (emancipazione individuale e benessere del mondo). Quando, nel 1897, Swami Vivekananda fondò la Missione Ramakrishna, le diede questo ideale. Ma esso non è solo limitato alla Missione Ramakrishna o al Monastero Ramakrishna, oppure a quello che generalmente chiamiamo Movimento Ramakrishna. È un ideale che è di grande importanza per tutti in questo mondo, perché rappresenta ciò che, alla fine, un uomo, o gli esseri umani in generale, vogliono nella vita. Il Desiderio di Esistere è alla Base dell’Uomo
Per cominciare, l’uomo vuole la felicità; vuole pace e sicurezza. Quando egli inizia il viaggio della vita, lo fa con una peculiarità molto ordinaria: inizia solo cercando la felicità. Questo si chiama Kama. L’uomo 14 Maggio 2019
vuole soddisfare i suoi desideri, poiché, in tal modo, ottiene la felicità. Quindi, Eterno Auriga
vuole soddisfare ogni suo desiderio e ciò è fondamentale alla vita. Questo gli fa pensare all’istinto primitivo che lo fa vivere. Rappresenta anche il nostro desiderio non solo di felicità, ma anche di sicurezza e protezione, per il semplice fatto di vivere. Se così non fosse, la persona che non ha questo sarebbe in una posizione di grande pericolo. Quindi Kama, il desiderio, è essenziale per l’uomo. Esso esiste. Ma questa è una peculiarità molto elementare con cui iniziamo la nostra vita e scopriamo che, per soddisfare i desideri, abbiamo bisogno anche di Artha, con cui generalmente intendiamo denaro o ricchezza. Ma Artha può essere tutto ciò che rappresenta una risorsa per la realizzazione dei nostri desideri. Quindi, iniziamo il nostro viaggio con la caratteristica grossolana di realizzazione dei desideri, aiutati dalle nostre risorse. Questo insieme, Kama e Artha, è chiamato Pravritti Marga (sentiero della mondanità). Ma anche per seguire questo, devono esserci alcune regole da rispettare. A dire il vero, quando una persona sta cercando di soddisfare i propri desideri e ha determinate risorse per soddisfarli, noi diciamo che vuole raggiungere il successo nella vita. Vuole avere successo sotto forma di fama, potere e denaro, e tutto ciò che si considera successo mondano. Questi, insieme, cercano di creare nella persona un intenso desiderio di continuare la vita.
I Desideri Illimitati Provocano il Ciclo di Nascita e Morte Arriva tuttavia un momento in cui la persona scopre l’insufficienza del sentiero del desiderio. Questo è il momento in cui diciamo che gli esseri umani sono cresciuti, sono diventati “colti”; sono cioè progrediti nella loro vita interiore. I progressi nella vita interiore fanno capir loro che una persona non è solo il corpo. Non abbiamo solo uno Sthula Sarira (corpo grossolano); abbiamo Eterno Auriga
anche un Sukshma Sarira (corpo sottile) e, anche al di là del Sukshma Sarira, c’è il Karana Sarira (corpo causale). Al di là del corpo causale c’è il vero Sé, la Divinità presente in noi. Perché il Sé “indossa” questi sé diversi, come siamo soliti dire noi, il Karana Sarira, il Sukshma Sarira e lo Sthula Sarira? Perché l’uomo indossa questi corpi? Si dice, che sia a causa di un potere misterioso chiamato Maya (illusione) o Avidya (ignoranza). Ciò crea, in qualche modo, una sensazione di limitazione del Sé infinito che è, di per sé, pienamente realizzato e pieno di gioia intrinseca. Lo chiamiamo senso di “ignoranza”, non ignoranza in senso reale, ma una sorta di conoscenza parziale della realtà e parziale ignoranza della realtà. L’ignoranza qui significa che conosco parzialmente la mia divinità e in parte non la conosco. Quando si forma questa miscela, allora l’individuo prende ciò che chiamiamo nascita. Quando esso nasce, ha tutti questi corpi che lo compongono. Quindi ha il Karana Sarira, il Karana originale o la causa del corpo causale, che dà origine al Sukshma Sarira, il tipo di Antahkarana (organo interno) o tipo di corpo sottile che indossa per soddisfare certi desideri, e che si manifesta nella forma dello Sthula Sarira, o corpo che abbiamo, che consiste di vari Indriya (organi di senso) e varie facoltà della nostra personalità. Tutto ciò parte da un passato misterioso, di cui non abbiamo idea. Ma questo è vero; abbiamo questo Sthula Sarira. Nasciamo come piccoli bambini, diveniamo adolescenti, poi giovani e infine abbiamo gli anni del declino. Decadiamo e c indebolisce, diventiamo vecchi e abbandoniamo il corpo. È un ciclo generale che ogni essere vivente subisce. Non solo gli esseri umani, ma tutti gli esseri viventi sono sottoposti a questo ciclo di nascita e morte. E quando una persona muore, non è che sia effettivamente morta. È il corpo a morire. È il suo Sthula Maggio 2019 15
Sarira, che consiste in ciò che vediamo l’uno nell’altro come corpi che hanno un’altezza, una carnagione particolare e alcune caratteristiche corporee. Quindi, quando una persona muore, la somma totale di tutti questi muore, ma non il Sukshma Sarira. Il corpo sottile ha ancora desideri da soddisfare; quindi va alla ricerca di un altro corpo. Cerca un altro posto dove può trovare quelle circostanze, quelle condizioni in cui può soddisfare i suoi desideri, compiere ciò che sente che manca. E poi l’uomo nasce ancora e ancora. In questo modo, continua a soddisfare i suoi desideri, a esaudire ciò che ritiene meriti di essere ottenuto nella vita. E nel processo, parlando in generale, accumula nuovi desideri. Questa è la natura della mente. Continua a generare nuove idee e nuovi desideri. Quindi, quando un uomo cerca di soddisfare i propri desideri, genera nuovi desideri, e questo processo continua, ed egli rinasce ripetutamente. Adi Sankara dice: Punarapi Jananam Punarapi Maranam, Punarapi Janani Jathare Sayanam, Iha Samsare Bahu Dustare, Kripayapare Pahi Murare. (O Signore! Sono coinvolto in questo ciclo di nascita e morte, e ogni volta vivo l’angoscia di rimanere nel grembo materno. È molto difficile attraversare quest’oceano della vita terrena. Ti prego, fammelo attraversare e concedimi la liberazione.) Punarapi Jananam - ancora una volta nasci, perché il Sé interiore non muore con la morte del corpo. Con il corpo causale e il corpo sottile, continua a cercare la felicità all’esterno. Va alla ricerca di diversi generi di felicità, in modi differenti, in svariati luoghi e situazioni. È alla ricerca di felicità, pace, sicurezza, tranquillità e cose del genere. E questo è chiamato ‘ciclo di nascita e morte’. Il Dharma Conduce a Moksha 16 Maggio 2019
Una persona spirituale diventerà più altruista; la sua attenzione, concentrata sul suo piccolo sé, si sposterà, ed essa si identificherà sempre più con gli altri perché il vero Sé dentro di noi non è multiplo; è singolo. La coscienza che è presente in tutti noi, la Divinità che è presente in tutti noi, non è multipla; è singola. Il Sé che è in me è anche il Sé negli altri. Quindi, naturalmente, quando una persona cresce spiritualmente, diventa sempre più altruista e si premura del benessere altrui.
Poi un giorno, quel giorno benedetto, quando l’anima si risveglia dall’ignoranza, l’individuo comincia a pensare: “Adesso fatemi trovare qualcosa di più. Io non sono solo questo corpo e questa mente; fatemi pensare a qualcosa di più elevato.” È l’inizio del Dharma, l’inizio di una vita superiore. La serie dei valori inizia a manifestarsi in lui e con ciò egli continua a vivere la vita, ma con sempre maggiore virtù. Quindi, il Dharma crea nell’uomo l’ulteriore sentimento di ciò che può fare di bene per la comunità. Comincia a pensare: “Che io restituisca quello che ho ottenuto dalla società, dalle persone intorno a me. Non dovrei essere solo un ricevente, ma anche un donatore.” In effetti, chi dona è molto più fortunato di chi riceve. Swami Vivekananda, nelle sue lezioni sul Karma Yoga, dice che non è il ricevente a dover dire “grazie”, ma è il donatore a doverlo dire perché ha l’opportunità di servire. Il donatore arriva Eterno Auriga
alla seguente comprensione: ho potuto fare qualcosa per te, e in tal modo sono stato in grado di acquisire nuovi samskara più puri, quelli che sono chiamati i nostri Punya Karma (atti meritori), e quindi sono grato di aver ricevuto l’opportunità di ottenere ciò! Per un essere umano, ci sono quattro Purushartha (obiettivi della vita). I primi due sono Kama e Artha. Il terzo Purushartha è Dharma che conduce a Moksha, il Purushartha finale e scopo della vita umana. Che cos’è questo Moksha Purushartha? Significa che possiamo liberarci dei nostri stessi desideri e, nel processo, scoprire o riscoprire la vera fonte della felicità, la vera fonte dell’esistenza eterna che è presente in ognuno di noi. È molto interessante ricordare che, la vera sorgente della felicità, la vera fonte dell’esistenza eterna, ciò che stiamo cercando attraverso tutto in questa vita, è effettivamente presente proprio dentro di noi. Una persona che sta cercando Moksha è un Moksharthi e questo Moksharthi è alla ricerca di quei mezzi che lo renderanno libero dai legami. Ancora una volta questi legami non sono esterni, ma interni. Così egli inizia il suo viaggio, inizia a pensare, è risvegliato, ed è come se iniziasse a cercare i mezzi giusti per superare i suoi legami interiori. Dove sono i legami interiori? Sono da qualche parte dietro i nostri occhi o dietro la nostra pelle, oppure sono dietro a una qualche parte del corpo? Secondo le nostre Scritture e secondo i grandi saggi e i mistici questi legami sono tutti nella mente. Manah Eva Manushyanam Karanam Bandhamokshayo (la mente è causa della schiavitù e della liberazione dell’uomo). Un uomo è legato dalla sua mente e da essa viene liberato. La mente significa pensieri. Noi tutti diciamo ‘la mia mente è buona’, ‘la mia mente è felice’, ‘la mia mente è depressa’. Essa è lo strumento nelle mani Eterno Auriga
di qualcosa che è diverso dalla mente. In sanscrito chiamiamo questa mente ‘Antahkarana’. Dove Si Trovano i nostri Legami?
L’Antahkarana ha quattro parti. La prima si chiama Chitta. Chitta significa ‘memoria’. Nel momento in cui vedo qualcosa, c’è un ricordo di ciò: ‘Achchha (oh, sì), ho visto questo prima o no?’ Vedo un amico o una persona: ‘L’ho visto prima o no?’ Oppure vedo un frutto e mi chiedo: ‘È una mela o un mango?’ Dato che ho un ricordo originale di qualcosa, è per questo che sto facendo questo confronto. Quindi, c’è un ricordo conservato dentro di noi e questo ricordo è la somma totale di tutte le esperienze che abbiamo avuto attraverso varie nascite, non solo di questa nascita. È come la scatola nera di un aereo. Esso ha una scatola nera che registra tutto ciò che accade nel viaggio. Ogni volta che si verifica un incidente o un problema con un aereo, cercano la scatola nera. Qualcosa del genere è Chitta negli esseri umani, ma non è un qualcosa di grossolano. È qualcosa di molto sottile. Nel momento in cui ricevo qualcosa o incontro qualcuno, prima vedo se riesco a riconoscere la cosa o la persona. ‘È quella la persona che conosco?’ ‘È un nuovo oggetto quello che vedo?’ E poi comincio a pensarci. Quel pensiero si chiama Sankalpa-Vikalpa. Ad esempio, qualcuno vi informa che c’è un Satsang e dite: “Oh, Satsang! Satsang significa questo; devo andare là e sedermi. Là c’è una bella lezione o c’è un Kirtan.” Si ha un ricordo di ciò che è Satsanga. Quindi decidete se andare o no. In sanscrito, questo pensiero di andare o non andare è chiamato Manas. Generalmente, traduciamo Manas come ‘mente’, ma è la capacità di pensare a Sankalpa e Vikalpa: “Oh, dovrei andare o no, dovrei decidere di andare o non andare.” La terza parte della mente è Buddhi. Buddhi significa facoltà decisionale Maggio 2019 17
dell’Antahkarana. Buddhi dice: “Sì, alzati e vai. È giusto per te.” A volte, possiamo prendere una decisione sbagliata, ma Buddhi è Nischyatmika (decisivo). È una determinazione, è una risoluzione. Ecco perché preghiamo tutti: “O Signore, illumina il mio Buddhi.” Nel Gayatri Mantra, abbiamo questa famosa preghiera: Dhiyo Yo Na Prachodayat. Dhi significa ‘Buddhi, intelletto’. Che il mio intelletto sia risvegliato! Possa io essere in grado di prendere la decisione giusta! Che il mio intelletto sia ispirato dalle idee giuste! Possa essere ispirato a prendere il giusto e più elevato sentiero della vita! Anche Buddhi è catturato da un altro fattore chiamato Ahamkara (ego). Ahamkara dice: “Sì, l’ho fatto, mi sono alzato, ho parlato, ho sollevato, ho corso, eccetera eccetera.” Ma Buddhi, attraverso i pensieri e gli atti puri, può liberarsi dalle grinfie dell’egoismo e agire saggiamente. Quindi, c’è Chitta, Manas, Buddhi e Ahamkara. Questi sono i quattro luoghi; specialmente il Chitta, dove sono presenti tutti i nostri legami interiori. Stiamo cercando in che modo infrangere questi legami, come possiamo raggiungere uno stadio in cui liberarci del fatto stesso di rinascere continuamente. Piuttosto, se dovessimo rinascere, dovremmo nascere solo per servire e aiutare gli altri, ma non per le nostre esperienze personali di felicità e successo, perché la felicità e il successo che sperimentiamo sono, in fin dei conti, limitati nella loro portata. Possiamo, però, servire gli altri, essere di grande aiuto agli altri, così da procurarci una soddisfazione interiore. Una persona potrebbe nascere a tale scopo; diversamente, cerca “Mukti”, vuole liberarsi. La Via della Liberazione
Ora come si raggiunge questa Mukti? Prima di tutto, qual è la schiavitù? Stiamo 18 Maggio 2019
parlando dell’Atmanomokshartham Jagathitayacha. Che cosa si dovrebbe dunque fare per la propria Moksha, per l’emancipazione, per la libertà, diciamo, per la propria crescita spirituale? Prima di tutto, che cos’è lo spirituale e che cos’è la crescita, e che cosa dobbiamo fare per la crescita spirituale? Per prima cosa, facciamo chiarezza sul fatto che il termine “spirituale” significa “ciò che è collegato allo spirito infinito dentro di noi”, “la divinità presente in tutti noi”, “l’Atman presente in tutti noi”. Swami Vivekananda lo ha detto molto bene. Egli ha affermato: “Ogni anima è potenzialmente divina. L’obiettivo è manifestare questa divinità controllando la natura, esterna e interna.” Questo è tutto ciò che s’intende per religione. Per controllare la nostra natura interiore la mente deve essere sottoposta a un addestramento e a un controllo adeguati. Solo allora possiamo raggiungere la nostra libertà interiore. Questo controllo, questa disciplina interiore, è chiamato ‘spiritualità’. La disciplina interiore è spesso aiutata da condizioni e fattori esterni. Ad esempio, tutti voi siete seduti qui; è un posto bellissimo dove non c’è nessun disturbo per ciò che vi state proponendo di fare. Siete qui e desiderate ascoltare e arricchirvi. Quindi queste sono condizioni esterne e, per la nostra crescita interiore, sono necessarie per lungo tempo. Dobbiamo renderci sufficientemente saldi per cercare la crescita interiore. Quindi, in questo senso, le condizioni esterne sono estremamente necessarie. Esse svolgono un ruolo vitale nella crescita della spiritualità. E la prova della crescita spirituale è l’altruismo. Più una persona cresce spiritualmente, più diventa altruista. L’altruismo è la prova della crescita spirituale. Quando parliamo di crescita spirituale, non è solo il lato mistico continua a pagina 20... Eterno Auriga
MESSAGGIO DI BHAGAVAN IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DI EASWARAMMA
DIO RISIEDE NEL CUORE IPer Swami è un dovere visitare il Samadhi dei genitori del Suo corpo due volte l’anno per dimostrare al mondo l’importanza del rispetto verso i genitori e per il bisogno di ricevere le loro benedizioni. Swami segue questa consuetudine per servire d’esempio al mondo.
I GENITORI DOVREBBERO METTERE I FIGLI SUL SENTIERO SPIRITUALE
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IN DAI TEMPI ANTICHI, IN Bharat c’è stata l’abitudine di riverire la madre come Dio. Sin dall’inizio, i Veda hanno affermato: “Riverite la madre come Dio, il padre come Dio e il precettore come Dio.” Nel corso della vita quotidiana, e per gli scopi terreni, essi sono delle divinità. Per il corpo umano, la madre, il padre e il precettore vanno considerati divini, ma, per perseguire gli scopi della vita spirituale, divino è solo Dio. C’è un detto sanscrito che loda Dio come madre, padre, parente, amico, ricchezza, conoscenza e come vero Signore Supremo di tutto. Questo significa che per la vita spirituale Dio è tutto. Solamente Dio merita di essere adorato La madre e il padre sono i residenti della casa, il precettore abita nell’ashram e Dio è l’Abitante del cuore. Egli soltanto può risiedere nel cuore. Che la madre, il padre e il precettore siano divini è vero, ma essi non hanno il diritto di risiedere nel cuore. Devono essere riveriti, venerati e resi felici, ma Dio soltanto merita di essere adorato. Dio è più vicino all’uomo di quanto non lo sia la madre e anche più Eterno Auriga
del padre. Abbandonare Dio è un orrendo peccato. Questa è la verità proclamata da Sai. Maggio 2019 19
Dopo la fine della guerra del Kurukshetra, Krishna andò a trovare Gandhari, la madre dei Kaurava. Anche Dhritarashtra, loro padre, era prostrato dal dolore. Gandhari parlò a Krishna piena di rabbia e angoscia: “Krishna, i Pandava e i Kaurava sono figli di fratelli. Qual è la ragione della Tua animosità nei confronti dei Kaurava e della Tua parzialità per i Pandava? Tu hai sempre protetto i Pandava, ma non hai salvato dalla morte neppure uno dei miei cento figli. Perché questa discriminazione da parte Tua?”
Kunti pronunciò una benedizione speciale per loro dichiarando che la vittoria sarebbe stata sempre dalla parte di coloro che sostengono il Dharma. Ella disse che i guerrieri valorosi che vanno a combattere vengono benedetti dalle madri con un raksha kavach (armatura protettiva). Per i Pandava, Kunti dichiarò che la benedizione “Sri Rama Raksha” poteva servire loro come armatura sul campo di battaglia. Questo mostra quanto la benedizione della madre sia importante per il successo e il benessere dei figli.
Krishna le sorrise e rispose: “Tu usi le parole avventatamente per l’indignazione e la rabbia. La colpa è solamente tua: sebbene tu avessi cento figli, ti sei mai occupata di uno di loro? Come possono dei figli non considerati dalla madre sperare nella grazia di Dio?”
Per Swami è un dovere visitare il Samadhi dei genitori del Suo corpo due volte l’anno per dimostrare al mondo l’importanza del rispetto verso i genitori e per il bisogno di ricevere le loro benedizioni. Swami segue questa consuetudine per servire d’esempio al mondo.
Più ci si sforza di dare gioia alla madre, più la terra madre ci remunera. La madre e la terra madre vanno insieme. Quando i Pandava stavano per partire per la guerra,
- Estratto dal Discorso di Bhagavan pronunciato il 6 maggio 1998 in occasione della Giornata di Easvaramma.
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della spiritualità a dover essere messo in luce; anche il lato caratteriale giornaliero dovrebbe essere messo bene in luce. Per quanto riguarda il lato mistico, una persona può dire: “Bene, ho sentito il suono divino, ho avuto una visione divina.” Questo è il lato mistico di essa. È molto personale, è molto privato. Non potete indagarlo con qualsiasi mezzo tranne che nella sua manifestazione nella vita quotidiana. Qual è questa manifestazione nella vita di tutti i giorni? Una persona spirituale diventerà più altruista; la sua attenzione, concentrata sul suo piccolo sé, si sposterà, ed essa si identificherà sempre più con gli altri perché il vero Sé dentro di noi non è multiplo; è 20 Maggio 2019
singolo. La coscienza che è presente in tutti noi, la Divinità che è presente in tutti noi, non è multipla; è singola. Il Sé che è in me è anche il Sé negli altri. Quindi, naturalmente, quando una persona cresce spiritualmente, diventa sempre più altruista e si premura del benessere altrui. Questa crescita spirituale conduce la persona a Moksha, il fine ultimo della vita umana. (Continua nella prossima pubblicazione)
– Dal discorso tenuto il 10 giugno 2018 a Prasanthi Nilayam da Swami Atmashraddhananda, della Missione Ramakrishna, Monastero di Belur, Kolkata. Eterno Auriga
Effulgenza della Gloria Divina
VITA E GIOIA PER TUTTI
C
Elsie Cowan
OME MOLTE ALTRE PERSONE IN questo mondo, Walter e io avevamo cercato Dio qui e là per molti anni, senza renderci conto che Egli abitava da sempre proprio dentro di noi. Alla fine, superati i settant’anni, arrivammo da Baba e capimmo subito che Egli era la meta del nostro viaggio, dopodiché siamo stati a Puttaparthi molte volte. Baba disse a me e a Walter di allestire una libreria qui a casa nostra, perché, affermò, nel suo modo inimitabile, che non poteva venire in America a meno che e fino a quando non avesse avuto una sorta di casa qui ad accoglierLo! Il negozio spedisce centinaia di libri su Baba ogni giorno in ogni parte del mondo. Ecco come è nato tutto. Un bel giorno, la data non ha importanza, ricevemmo un telegramma, quando e da dove non ci saremmo mai potuti aspettare. Era Baba, che, ci è stato detto da molti, non invia mai lettere o telegrammi. Diceva: “Venite subito a Madras (Chennai).” Quando arrivammo a Madras, trovammo un’auto all’aeroporto che ci stava aspettando, anche se non avevamo informato nessuno in India del nostro arrivo. Non dicemmo nulla al simpatico autista, ma egli ci portò in un grande albergo dove scoprimmo che, da un altro simpatico giovanotto, era stata prenotata per noi la stanza migliore. Quest’uomo propose di stare in una stanza sul retro della nostra, e disse che dovevamo considerarlo al nostro servizio. Per tutto il tempo che restammo a Madras, egli fu davvero molto disponibile in innumerevoli modi, quasi come un figlio. Una certa coppia di nome Ratanlal, devota a Baba, soggiornava nella stanza a lato della nostra. In America, Walter non si era sentito bene da un po’ di tempo. Pensavo che fosse solo un’indisposizione passeggera, ma, Eterno Auriga
come vedrete, mi ero sbagliata.
La sera, andammo alla conferenza tenuta da Baba. Quando arrivammo al luogo convenuto, un grande bungalow, ci fu detto che Baba avrebbe diretto una commedia dopo la fine della conferenza. Il dottor Bhagavantham ci accolse sotto il portico. Ci chiedemmo come fosse arrivato lì quando la commedia si sarebbe svolta nel pandal sul retro del bungalow. Più tardi venimmo a sapere che, proprio quando eravamo arrivati al cancello del bungalow, gli era stato detto di venire in veranda a darci il benvenuto. Il dottor Bhagavantham ci portò vicino al palcoscenico e ci mise a disposizione due sedie. Era una commedia religiosa molto bella. Ci divertimmo tanto. Mentre ero seduta sulla mia sedia, mi guardai intorno cercando Baba. Non Lo vidi. Tutti i presenti alla conferenza, circa quattromila persone, erano lì, sotto il palco, seduti sul pavimento a gambe incrociate. All’estremità posteriore del palco c’era una sedia grande e spaziosa, con uno schienale alto, rivolta verso l’esterno. Mi chiedevo chi ci fosse seduto. All’improvviso, il sipario anteriore si chiuse, ovviamente per un cambio di scena, la grande sedia ruotò e ci vedemmo seduto… Baba! Non potei fare a meno di esclamare: “Oh, Baba!” Egli si avvicinò a noi, sorridendo così estrema dolcezza come solo Lui sa fare, e mi permise di baciarGli i piedi. Oh, che cosa meravigliosa mi accadeva! Strofinò il petto e la schiena di Walter con i suoi adorabili, piccoli e teneri palmi, poi disse che ci avrebbe incontrato più tardi e tornò alla Sua sedia. Il giorno successivo, vigilia di Natale, dovevamo andare a una cena a cui Baba avrebbe partecipato. Walter non si sentiva abbastanza bene da
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prendervi parte e a me non piaceva andare senza di lui. Riposammo tutto il giorno nella nostra meravigliosa stanza a due letti, e andammo a dormire verso le nove. Walter si addormentò in pochi minuti. Io ero solo sdraitata sul letto e mi chiedevo: “Perché siamo qui e veniamo trattati così bene?”
Durante la notte, Walter stette molto male. Quando si alzò per andare in bagno, crollò a terra. Pensai che fosse inciampato in qualcosa, e fu quello che egli stesso disse di aver fatto. Poiché non riuscivo a sollevarlo, chiamai il portiere nella hall. Riportammo Walter nel suo letto. Egli disse che stava bene e si riaddormentò. In quel momento erano circa le undici. Dopo un’ora sentii che Walter si stava rialzando. Si avviò verso la finestra, come se avesse problemi respiratori, e crollò sul pavimento. Chiamai il portiere e anche i signori Ratanlal. Il portiere rimise Walter nel suo letto e i Ratanlal andarono a prendere un eminente medico che, dopo aver esaminato Walter, disse che era morto, soffocato dal catarro. Venne chiamata l’ambulanza che portò Walter all’ospedale dove, mi fu detto più tardi, il suo corpo era stato deposto su un lettino nel reparto comune. Anche il medico dell’ospedale lo dichiarò deceduto. Le infermiere gli misero del cotone nelle orecchie e nelle narici e stesero un lenzuolo sopra di lui. Ora devo dirvi che non andai all’ospedale. Mi sedetti nella stanza d’albergo e pensai: “A che serve? Egli è morto. Che meraviglioso privilegio morire subito dopo che Baba lo ha accarezzato! Baba ci aveva condotto qui esattamente per avere questo privilegio? Se io stessi male, dove preferirei morire? Ai piedi del Signore, no? Walter è andato. Le condizioni che hanno accompagnato la sua dipartita sono state bellissime; sono felice.” La mattina del giorno di Natale, io e la signora Ratanlal andammo nel bungalow dove stava Baba. Ella disse che era meglio passare da dietro. Così superammo numerose persone e alla fine arrivammo 22 Maggio 2019
alla scala posteriore. Non piangevo; ero davvero felice e solo desiderosa di rivedere Baba. La signora Ratanlal mi precedette ed entrò in una stanza. Io la seguii, e là c’era il Signore, in tutta la Sua gloria, seduto su una magnifica poltrona! Stavo per dirGli quanto fossi grata, quando Egli alzò la mano per fermarmi. Disse: “Walter vive.” Se prima non ero rimasta incantata dalla Sua presenza, lo ero sicuramente ora. Non sapevo che cosa dire. Egli stesso continuò: “Torna in ospedale. Io verrò alle dieci.”
Quando io e la signora Ratanlal arrivammo all’ospedale in taxi, trovammo Walter vivo. Anche se non riuscivo a capirlo, non ero sorpresa, perché, quando Baba aveva detto “Walter vive”, ci avevo assolutamente creduto. Le Sue parole avevano prodotto una fede così forte che non riuscivo assolutamente a pensare alla morte in relazione a Walter. Baba, più tardi, mi disse: “Sono state la tua fede in Me e le Mie parole a racchiudere la guarigione; è stato attraverso quella fede che ho potuto intervenire.” A volte, quando una persona è malata, è difficile per lei raggiungere Dio e, per farlo, ne occorre un’altra con la stessa fede. Ero felice di aver avuto la possibilità e la capacità di sostenere la fede di Walter proprio come aveva fatto Gesù con Lazzaro, ed ecco che ero lì, seduta nel bel mezzo di un grande commedia che si stava svolgendo, la più meravigliosa al mondo a cui i miei occhi avessero mai potuto assistere e il mio cuore sentire! Ma, per riprendere la narrazione, Baba arrivò alle dieci precise e strofinò il petto e la schiena di Walter. Ci fu, allora, più vitalità in lui. Successivamente fu trasferito in una stanza e le infermiere vennero incaricate di prendersene cura. Tutto fu fatto anche per la mia comodità e, naturalmente, ciò avvenne sotto la direzione e la supervisione di Baba. Qualche tempo dopo la Sua partenza, il medico dell’ospedale entrò nella stanza e mi disse: “Non può essere vivo; è morto. Verrò con lei e porterò via il corpo. Ho il permesso
Eterno Auriga
necessario.” Risposi, a quel punto, un po’ alterata: “Le dico che non è morto! Non entri più in questa stanza. Baba è qui!” Non fu così facile sbarazzarsi del medico, ma lo vidi uscire e ammettere la sconfitta. Da quel momento, Baba venne quasi tutti i giorni. Le poche volte che non lo fece, mandò qualcuno a farmi animo. Walter morì tre volte. Ogni volta, non appena gridavo: “Baba, Baba, Baba, Walter se ne sta andando”, Egli era lì, nella stanza dell’ospedale, davanti a me, e riportava Walter indietro, massaggiandogli il petto e la schiena. Walter fu dimesso dall’ospedale dopo ventidue giorni. Riusciva a scendere le scale. Arrivammo all’aeroporto in taxi, e dovette essere aiutato a salire la scaletta per raggiungere l’aereo solo perché era un po’ troppo ripida. Il volo per Bangalore (Bengaluru) fu piacevole. Quando arrivammo, una macchina ci stava aspettando all’aeroporto. Ci portarono al West End Hotel. Fu un viaggio paradisiaco, in cui uomini e donne ci avevano preceduto e preparato tutto splendidamente per noi, come amorevoli angeli. Non c’era niente che non pensassero per la nostra comodità. Qualunque cosa faccia Baba è sempre sorprendente, perfetta e meravigliosa. Successivamente siamo stati spesso al West End Hotel e, ogni volta, tutto era pronto per un confortevole soggiorno.
Baba venne da noi quella notte e quasi ogni notte successiva. Ci inviò spesso anche dei telegrammi. Suppongo che l’abbia fatto solo per sostenere la nostra fede, ma in realtà non ce n’era bisogno. Forse voleva che sapessimo che, indipendentemente da dove eravamo, Egli era lì con noi, che non c’era mai stato momento in cui non avesse pensato a noi. Un giorno mi disse: “Ora che Walter sta abbastanza bene, celebrerò un matrimonio spirituale tra lui e te. Vieni, voglio vedere la tua taglia. Ti farò un abito da sposa.” Baba mi esaminò attentamente e chiamò qualcuno per prendere le misure. Non vidi il vestito fino al giorno prima del matrimonio. Eterno Auriga
Walter ed Elsie Cowan con Bhagavan.
Era intessuto d’oro, molto semplice, ma elegante. C’era anche un vestito da mattina da indossare mentre mi recavo al luogo del matrimonio. Walter aveva un bel vestito bianco, del tipo che indossano in India. Baba materializzò l’anello che indosso ora; Egli Stesso me lo infilò al dito. Ne materializzò un altro che si combinava bene col mio e lo mise al dito di Walter.
Fu davvero una giornata molto felice e semplicemente meravigliosa. Le persone, tutte amabili, arrivarono con dolci e congratulazioni. Facemmo numerose splendide amicizie. Per tutto il giorno fummo in un mondo in cui pace e felicità sembravano dover regnare perpetuamente. Era un mondo che non potemmo mai dimenticare. Baba ci portò vita e gioia; vita e gioia, non solo per noi, ma per tutti coloro che ascoltano questa narrazione, ovunque siano.
– Estratto da “Miracoli dell’Amore Divino” – Volume 1
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CHETI CHAND: NUOVO ANNO SINDHI
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RANDIOSITÀ E ALLEGRIA HANNO contrassegnato la celebrazione del capodanno Sindhi “Cheti Chand” che è stato celebrato per la prima volta a Prasanthi Nilayam il 7 aprile 2019. Organizzato congiuntamente dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva dell’India e dall’Organizzazione Internazionale Sathya Sai, il programma ha visto la partecipazione di un gran numero di devoti Sindhi provenienti dall’India e dai Paesi d’oltremare. Il programma è iniziato alle 8 con il canto dei Veda dei giovani Sindhi. È seguita un’intensa presentazione culturale che è cominciata con la musica dei Dhol (battito di tamburi) secondo la tradizione dei Sindhi. Dopo di ciò, una grande processione di anziani Sindhi è giunta nel Sai Kulwant Hall e ha fatto offerte tradizionali al Samadhi di Bhagavan con Akho e Pallo (riso e altre offerte e preghiere al Signore).
La processione dei Sindhi anziani che hanno fatto le tradizionali offerte al Samadhi di Bhagavan come da tradizione Sindhi.
Questa cerimonia di offerte è stata accompagnata da una canzone tematica eseguita da una rinomata cantante Sindhi, la signora Renu Gidoomal, del Regno Unito. La canzone invocava il Signore Varuna, il Dio dell’oceano, che si è incarnato come Jhulelal, adorato dalla comunità Sindhi 24 Maggio 2019
quale salvatore e redentore. Lo spettacolo successivo del programma è stato un numero di vibrante e gioiosa danza eseguita magnificamente dai giovani Sindhi.
È seguito il discorso di benvenuto tenuto della signora Krishna Ahuja dei Giovani Sai, in cui l’oratrice ha spiegato il significato del Nuovo Anno e ha ricordato le opere dei poeti e filosofi Sindhi che hanno mostrato la via dell’unità e del servizio alla comunità Sindhi seguendo gli insegnamenti del Signore Jhulelal. Due oratori hanno poi parlato all’assemblea. La prima è stata la signora Heena Shahdadpuri, Coordinatrice dell’Istruzione e Insegnante Bal Vikas dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva di Thane, Mumbai. Parlando in hindi, l’illustre oratrice ha raccontato in breve la storia della vita del Signore Jhulelal che salvò la comunità Sindhi dalla persecuzione di governanti crudeli. Soffermandosi sugli insegnamenti del Signore Jhulelal, la signora Shahdadpuri ha affermato che Egli ha indicato la via dell’amore e dell’unità ai suoi devoti, così come Bhagavan Baba ha insegnato la massima “Ama Tutti Servi Tutti”. L’oratore succesivo è stato Sri Ashok Sakhrani dell’Organizzazione Internazionale Sathya Sai di Hong Kong. Mettendo in luce le somiglianze tra gli insegnamenti del Signore Jhulelal e di Bhagavan Baba, Sri Sakhrani ha affermato che, proprio come Bhagavan Baba ha insegnato la via dell’unità e dell’armonia, e mostrato agli uomini la loro origine divina, il Signore Jhulelal ha elevato la coscienza dell’uomo, ponendolo sulla via dell’amore, dell’unità e della bontà.
Dopo questi illuminanti discorsi, sono stati offerti ricchi tributi ai devoti Sindhi che svolgono un ruolo significativo nella Divina Missione di Bhagavan Baba. Essi comprendono il dottor Narottam Alreja, Sri Lachman Java, Sri Ryuka Hira, Sri Eterno Auriga
Khiyaldas, Sri Balram Nichani e molti altri.
L’ultima rappresentazione del programma mattutino è stato uno spettacolo di musica devozionale da parte di una famosa cantante, la signora Renu Gidoomal, che ha affascinato il pubblico con la melodia e la musica delle canzoni Sindhi da lei eseguite.
La presentzione di musica devozionale della signora Renu Gidoomal.
Alcune di queste erano: “Ram Toon Rug Rug Mein” (o Rama! Tu permei ogni poro del mio corpo), “Nangra Nimani Da Jiven Tiven Palna” (o Signore, concedi rifugio al Tuo umile servitore), “Keeya Rijhaya Tokhe” (come dovrei compiacerTi, o Signore?). Sono seguiti i Bhajan guidati dai devoti Sindhi, sia donne sia uomini, terminati con l’Arati.
Come al mattino, il programma pomeridiano è iniziato con la musica dei Dhol, seguita da una processione di Sindhi anziani che hanno fatto offerte tradizionali sul Samadhi di Bhagavan. La cerimonia di queste offerte è stata accompagnata da una canzone di Baharano (invocazione) con Akho e Pallo della signora Kaajal Chandiramani. Sri Nimish Pandya, Presidente Panindiano dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva, ha successivamente parlato all’assemblea. Lodando la comunità Sindhi come estremamente intraprendente, Sri Pandya ha osservato che essa ha ovunque cambiato il volto del luogo ove sia andata. Invitando i devoti Sindhi di tutto il mondo a Eterno Auriga
Prasanthi Nilayam, Sri Pandya ha richiamato l’attenzione sul fatto che Prasanthi Nilayam è la vera casa del Signore Jhulelal.
È seguita una cerimonia di felicitazioni, in cui ci si è congratulati con alcuni dei più importanti devoti Sindhi di Bhagavan. Essi includono il professor H. Bhagya, il dottor Prakash Khanchandani e Smt. Prakash Khanchandani, Sri Mohan Mirpuri e Sri Chander Magnani. L’oratrice ospite del pomeriggio è stata la signora Manju Nichani della Sadhu Vaswani Mission. Parlando di Sadhu Vaswani, che ha dato il via a molte istituzioni educative, l’illustre oratrice ha affermato che, come Bhagavan Baba, anche Sadhu Vaswani ha sottolineato la formazione del carattere degli studenti, ritenendo che la nuova India verrà costruita da uomini e donne di carattere elevato. Il gran finale delle celebrazioni del Cheti Chand è stata una brillante presentazione di musica devozionale di canti Sindhi da parte di una famosa cantante di Mumbai, la signora Kaajal Chandiramani.
Il concerto di musica devozionale di canti Sindhi eseguiti dalla signora Kaajal Chandiramani.
La versatile cantante ha eseguito, con profonda devozione, alcuni ritmati brani che hanno elevato l’anima di tutti. Ella ha concluso il concerto con la famosa canzone “Oh Lal Meri Pat Rakhiyo Bhala Jhulelal” (o Signore Jhulelal, salva la mia dignità). Sono seguiti i Bhajan, guidati dai devoti Sindhi, terminati con l’Arati. Maggio 2019 25
Forum degli ex Studenti
UNA VITA D’AMORE
M
Padmini Hundy
EE KANTA, INTA, VENTA JANTA Eppudu Vuntanu (nei tuoi occhi, a casa tua, sarò lì assieme a te... per sempre). Sono le benedizioni divine che abbiamo ricevuto più e più volte durante le nostre numerose interazioni con il nostro Amato Swami. E, fedele alle Sue parole, Egli è stato la Forza Cosmica che ha cambiato la vita, il futuro e il destino di tutta la nostra famiglia. Le persone spesso mi chiedono come Swami abbia influenzato la mia vita. Ne è stato l’ancora, e posso dire, con molta umiltà, che ciò che la nostra famiglia è diventata oggi è dovuto al fatto che Egli è sempre stato lì a guidarci, insegnarci e amarci! Il mio primo Darshan di Swami è molto lontano nel tempo, quando frequentavo il liceo. Ero a Puttaparthi assieme a mia madre e mia nonna, come parte di un gruppo di devoti Sai. La mia conoscenza e consapevolezza di Swami erano proprio al minimo. Con mia grande sorpresa, la mia famiglia venne convocata a colloquio privato. Non mi ero neanche resa conto allora che si trattava una grande benedizione. In effetti, durante il colloquio, ingenua e sciocca com’ero, continuavo a pensare a come gli altri miei amici del gruppo, esclusi dall’udienza, dovessero sentirsi. Quando Swami mi chiese il nome, dissi: “Per favore, chiama anche gl altri miei amici.” Swami sorrise e rispose: “Parlerò con loro”... e oggi so che, quando arriverà il nostro momento, Swami troverà il modo di entrare nella nostra vita e rimanervi per sempre.
Poco dopo, mio fratello entrò all’Università di Swami per ottenere l’MBA; così, le nostre visite a Puttaparthi divennero più frequenti. I miei genitori hanno avuto la fortuna di avere continue e frequenti interazioni e colloqui con Swami. Anche prima che ce ne 26 Maggio 2019
Smt. Padmini Hundy (seduta) e la sua famiglia con Swami.
rendessimo conto, Egli era diventato parte della nostra vita quotidiana e, anche per le più piccole cose e decisioni, ci rivolgevamo a Swami perché ci guidasse, ed Egli lo ha sempre fatto. La vita è stata grande! Solo Lui è il nostro Vero Padre!
Poi, nel 1992, la tragedia colpì la nostra famiglia. Perdemmo inaspettatamente nostro padre a causa di un’insufficienza renale. Swami mandò a chiamare mio fratello e gli disse di riportarci tutti da Lui dopo i riti funebri. Quando giungemmo a Puttaparthi, ci chiamò immediatamente a colloquio. Nel momento in cui chiuse la porta della stanza delle udienze, cominciai a piangere e Gli chiesi perché fosse successo. Come aveva potuto portare via mio padre quando avevo appena 15 anni e chi si sarebbe preso cura di noi?
Il Signore compassionevole e paziente mi disse di calmarmi e ascoltare. Raccontò poi un episodio accaduto all’inizio di quell’anno. Mi ricordò di come i miei genitori, mia sorella e io fossimo andati al sacro tempio di Kedarnath, situato tra le montagne dell’India del Nord. Mio fratello non si era unito a noi in questo pellegrinaggio perché Eterno Auriga
allora si stava preparando per il suo lavoro all’Istituto Superiore Sri Sathya Sai di Scienze Mediche. Quando raggiungemmo i piedi delle montagne, mia madre rimase lì perché non si sentiva bene, mio padre salì sulla montagna cavalcando un pony, mentre io e mia sorella andammo a piedi fino a metà percorso, e poi prendemmo un pony per il resto della salita. Quando raggiungemmo la nostra destinazione, mio padre era già lì e, nel momento in cui ci incontrammo, ci parlò di qualcosa di molto strano che era successo durante il percorso.
I pony, là, sono addestrati a percorrere il sentiero stretto, scivoloso e ripido delle montagne. Il più delle volte le loro guide non devono nemmeno intervenire. Si tratta di una sottile pista tortuosa scavata attorno alla parete della montagna con a lato la valle profonda... quasi senza fondo, con una caduta a picco di circa 2500 metri. Il pony che mio padre stava cavalcando era sul ciglio del sentiero e, in un momento di incertezza, perse l’equilibrio e scivolò, rischiando di cadere nel baratro con mio padre in groppa. In quel momento, sentì come se qualcuno spingesse fisicamente lui e il pony sul sentiero. Quando io e mia sorella udimmo il racconto ci sentimmo sollevate dal fatto che fosse stata evitata una possibile tragedia e poi ce ne dimenticammo completamente... finché Swami non raccontò chiaramente questo avvenimento nella sala delle udienze. Potete immaginare la nostra violenta emozione e sorpresa, e quella di mia madre, che fino allora non ne aveva saputo nulla!
Swami poi mi prese la mano e disse: “Quello era il giorno in cui la vita di tuo padre sarebbe finita. Se fosse caduto a valle, che cosa avreste fatto voi due ragazze? Come ve la sareste cavata? Ecco perché Swami lo ha spinto indietro e ha prolungato la sua vita. Ma ora egli ha del lavoro da fare con Me. Questo risponde al tuo perché? E tu Mi chiedi chi si prenderà cura di te. Ebbene, ti prometto che sarò Io a prenderMi sempre Eterno Auriga
cura di te.” Si rivolse poi a mia madre e disse: “Mi occuperò di tutto. Tuo figlio è con Me; non preoccuparti per lui. Organizzerò Io i matrimoni di entrambe le tue ragazze... non sentirai mai la sua assenza.”
Con quelle preziose, confortanti e consolanti parole, ci spiegò la dura realtà della nostra vita e il carattere definitivo della morte che ci aveva gettato nella disperazione. Ogni nascita è soggetta alla morte, e ci rendemmo conto che non solo bisogna essere preparati a questa verità ultima, ma affrontarla con coraggio, poiché Dio è il nostro vero Padre. Anche nel momento della perdita, quali profonde lezioni di vita abbiamo ricevuto da Lui!
La Sua Parola e la Sua Volontà sono Immutabili! Swami mi concesse amorevolmente anche il permesso di entrare alla scuola di Puttaparthi per il mio 11° anno scolastico. Di conseguenza, mi preparai per l’esame d’ammissione. Tuttavia, con mia grande delusione, la combinazione delle materie che volevo seguire non era disponibile nella scuola femminile e mi venne offerta un’altra combinazione di corsi. Poiché dapprima esitai e poi, alla fine, decisi di accettare ciò che mi era stato offerto, non mi fu concessa l’ammissione. Profondamente delusa dall’inattesa svolta degli eventi, trascorsi una notte agitata, arrabbiata con mio fratello per avermi fatto passare quest’odissea, ed espressi l’intenzione di tornare a Hyderabad.
L’unico consiglio che mi dette mio fratello fu di aspettare un altro giorno e di confidare in Swami. Quel giorno, la convinzione di mio fratello e la sua fiducia in Swami mi fecero desistere. Sono contenta di averlo fatto, poiché ho imparato una grandissima lezione: la Parola e la Volontà di Swami sono immutabili ed Egli mantiene sempre la Sua parola, quali che siano le circostanze. Il giorno successivo, al Darshan, Swami uscì dal Mandir, andò diritto da mio fratello, e si svolse la seguente conversazione.
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Swami a mio fratello: “Seat Mil Gaya?” (È stata accettata?) Mio fratello: “No, Swami.” Swami chiese quindi alla direttrice: “Perché la sorella di Srinivas non è stata ammessa?” La direttrice rispose: “Le abbiamo dato il posto, ma ella lo ha rifiutato.” Swami si rivolse di nuovo a mio fratello: “Perché ha rifiutato il posto?” Mio fratello: “Swami, voleva Matematica e le hanno dato Economia e Commercio, e poi ha detto che avrebbe accettato qualsiasi cosa, ma loro hanno rifiutato.” Swami alla direttrice: “Dalle quello che vuole.” Dopo aver risolto la questione personalmente, quella mattina il Signore dell’universo fece il Suo solito giro per il Darshan. Le Sue visibili premure per la mia meschina testardaggine, mi commossero fino alle lacrime. Lo vidi passare da mio fratello alla preside, avanti e indietro, cercando di risolvere la mia situazione... solo perché avevo pianto la notte precedente e Gli avevo chiesto di fare qualcosa per me al mattino o non sarei mai tornata là. Ero profondamente ammirata e piena di deferenza per il Suo intervento e la risposta immediata alla mia preghiera. Anche la preside disse quanto fossi fortunata che Swami avesse pensato a me e al mio piccolo problema e avesse prestato un’attenzione così particolare ai miei desideri. Per farla breve, ottenni il gruppo di materie preferite che fino allora era disponibile solo nella scuola dei ragazzi! Davvero un Matrimonio da Sogno!
Da allora, Egli ha riversato tantissimo amore sulla nostra famiglia e risposto a ogni nostra preghiera, compreso l’ardente desiderio di mia madre che celebrasse i matrimoni di entrambe le sue figlie. Egli supervisionò e organizzò personalmente il matrimonio di mia sorella a Puttaparthi, curandone ogni aspetto, dalla data e sede del matrimonio ai minimi dettagli riguardanti la musica tradizionale suonata al Nadaswaram, il menu e così via. Inviò anche 28 Maggio 2019
una delle sue auto, decorata con rose, per trasportare la sposa e lo sposo nella sala nuziale. Il giorno prima della data designata, celebrò personalmente il matrimonio con una cerimonia privata, cantando Mantra, mentre mio cognato allacciava la collana che Swami aveva materializzato, per solennizzare l’unione, e disse: “Questo è il tuo vero matrimonio; domani ti sposerai per il mondo.” Soddisfece anche il desiderio di mia sorella che Swami le fornisse il suo Mangal Sutra, la collana indossata come simbolo del matrimonio nella cultura indù. Fu davvero un matrimonio da sogno. Vedete? Mantengo Promesse!
Sempre
le
Mie
Due mesi prima del mio matrimonio, Swami concesse a mia madre e me un’udienza. Mia madre espresse la sua preoccupazione per il fatto che il mio fidanzato Partha e io avevamo frequenti litigi e chiese a Swami di prendersi cura di noi e di darci più pazienza e moderazione. Swami sorrise e narrò a mia madre un evento, confermando la Sua onniscienza che supera ogni immaginazione.
Un giorno, io e Partha litigammo. Andai a dormire molto arrabbiata e scoraggiata. Non appena mi addormentai, Swami mi venne in sogno. Mi prese tra le Sue braccia e mi cullò come una madre. Mi tenne tutta la notte come una madre tiene un bambino e non disse una parola. Il mattino dopo mi svegliai sentendomi ricolma del Suo amore. Tuttavia, non dissi nulla a mia madre perché non volevo che conoscesse il retroscena e si preoccupasse. Ne parlai solo a Partha e ci dispiacemmo entrambi del litigio, oltre a essere molto toccati dalle premure di Swami. Dopo mesi, nell’udienza, Swami raccontò l’intero sogno a mia madre e disse: “Non devi dirMi di prendermene cura. So più di quanto non sappia tu di quello che sta accadendo a lei e sarò sempre lì, proprio come ci sono stato per lei quella notte. Staranno bene;
Eterno Auriga
non ti preoccupare.” Inutile dire che fummo felicissimi dell’amore di Swami per noi e davvero sbalorditi della Sua onniscienza.
Anche il mio matrimonio si svolse a Puttaparthi. Tuttavia, in quel momento Swami era lontano, a Bangalore (Bengaluru). In precedenza aveva regalato a entrambi gli abiti nuziali. Dopo il matrimonio, andammo a Whitefield ed Egli ci benedisse con il Padanamaskar. Successivamente, facemmo molte visite a Puttaparthi, ma non ottenemmo mai un’udienza. Da qualche parte, nei recessi delle nostre menti, sia io sia mio marito ci preoccupavamo del fatto che Swami non ci avesse ancora parlato come coppia. Alla fine, dopo un anno circa, tenendo la Sua fotografia e piangendo, Gli dissi di non riuscire più a sopportare il Suo silenzio e che avrebbe dovuto mostrarmi in qualche modo di non essere arrabbiato con me.
In meno di una settimana, mio fratello mi chiamò con una grande notizia. Mia madre era appena tornata dagli Stati Uniti ed era andata direttamente a Puttaparthi per avere il Darshan di Swami e passare un po’ di tempo con mio fratello. Dovevo andare e riportarla a Hyderabad entro una settimana. Quel giorno, al Darshan, Swami parlò con mia madre e le chiese se io andassi a Puttaparthi a prenderla. Mia madre disse di sì e Swami rispose: “Bene, dille di venire.” Mi elettrizzai alla notizia e dopo quel giorno Swami fece a mia madre la stessa domanda per il resto della settimana! Mia madre telefonava e diceva che tutti erano molto stupiti, perché Egli continuava a chiedere: “Sta arrivando, sta arrivando?” Non vedevo l’ora di andare a Puttaparthi. Mio marito aveva in programma di visitare i suoi genitori, quindi partì per l’Odisha lo stesso giorno in cui io dovevo partire per Puttaparthi. Il giorno prima, Swami chiese a mio fratello se Partha sarebbe venuto con me. Mio fratello rispose di no. Quando me lo riferì, lo presi come un segno. Ci volle qualche insistenza per portare mio marito a Eterno Auriga
Puttaparthi perché era ansioso di vedere i suoi genitori, ma, alla fine, con la grazia di Swami, vi andammo entrambi e fino a oggi lo consideriamo il giorno più fortunato della nostra vita.
Swami ci chiamò a colloquio e riversò tantissimo amore su Partha, gli fece tanti doni... e mi sembrò che stesse cercando di mettere a tacere tutti i miei dubbi sul fatto che Egli fosse arrabbiato con noi. Ci fece sentire molto amati e accettati, nel modo che solo Lui sa fare. Creò una bellissima catena per me e chiese a Partha di legarmela al collo. Poi pronunciò i voti nuziali. Un anno dopo il nostro matrimonio, rinnovammo la promessa e il mio sogno di un matrimonio perfetto, nel modo in cui lo avevo visto verificarsi per mia sorella… si stava avverando per me. Poi disse a mia madre: “Vedi? Mantengo sempre le Mie promesse. Ora ho provveduto al matrimonio di entrambe le tue ragazze. Non ti preoccupare di nulla. Sarò sempre con tutti voi.”
Che cosa si può chiedere di più? Ci ha donato una vita d’amore e tutto ciò che Egli vuole in cambio, e cito le stesse parole che rivolse a me: “Swami non vuole niente da te, Bangaru. Sii solo una figlia perfetta, una perfetta nuora; che i tuoi suoceri siano sempre orgogliosi di avere una figlia di Swami come nuora. Sii una buona moglie e una buona madre.” E questo, miei cari amici, è tutto ciò che Swami chiede a ciascuno di noi: essere il meglio che possiamo essere, fare il meglio che possiamo fare. Per tutto il resto, Lui è lì per prendersene cura. (per gentile concessione di Radio Sai)
- L’autrice è una ex studentessa della Scuola Secondaria Superiore Sri Sathya Sai, dove ha studiato all’11a e alla 12a classe e superato l’esame secondario superiore. Attualmente vive in Texas, USA. Maggio 2019 29
L
PELLEGRINAGGIO DEI GIOVANI DELL’ANDHRA PRADESH
A VIGILIA DI UGADI, OLTRE 1000 Giovani Sai sono giunti in motocicletta a Prasanthi Nilayam da tutti i 13 distretti dell’Andhra Pradesh per il pellegrinaggio speciale “Sahasra Chakra Yuva Chaitanya Parthi Yatra”.
hanno raccontato di come hanno compiuto questo sacro viaggio a Prasanthi Nilayam in due giorni recitando continuamente “Sai Ram”. Condividendo le loro esperienze con i devoti nel Sai Kulwant Hall, essi hanno detto che Bhagavan è stato la loro unica fonte d’ispirazione e che, durante il viaggio, è sempre stato con loro. Ha fatto seguito un breve video di presentazione delle attività di servizio eseguite dalle Giovani Sai, che includevano Narayana Seva, campi per la donazione del sangue e campi medici.
Il pellegrinaggio di 1000 Giovani Sai provenienti in motocicletta dall’Andhra Pradesh.
Prima di iniziare il sacro Parthi Yatra, essi avevano svolto attività di servizio in tutte le parti dell’Andhra Pradesh per tre mesi. Circa 1000 Giovani Sai (ragazze) sono anch’esse giunte da ogni parte dell’Andhra Pradesh per partecipare alle celebrazioni di Ugadi a Prasanthi Nilayam e hanno diretto canti dei Veda, Bhajan e programmi di musica devozionale. La mattina del 5 aprile 2019, il programma è iniziato alle 8 con il canto dei Veda eseguito dalle Giovani Sai dell’Andhra Pradesh, seguito da brevi discorsi dei Coordinatori dei Giovani di questo pellegrinaggio che 30 Maggio 2019
I devoti sono stati poi benedetti con un Discorso Divino di Bhagavan che esorta i giovani a essere buoni e a condurre una buona vita. Questo, egli afferma, è l’ideale di Swami. Esorta poi i giovani a sviluppare fede in Dio e a riscattare la loro vita. Sono seguiti i Bhajan terminati con l’Arati.
La sessione pomeridiana è iniziata con il consueto canto dei Veda da parte delle Giovani Sai dell’Andhra Pradesh, seguito da brevi discorsi di due di esse che hanno parlato delle attività di servizio dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del loro Stato, facendo speciale menzione ai Bal Vikas e ai 9 Punti del Codice di Condotta. Le Giovani Sai hanno poi presentato un programma di musica devozionale pieno di sentimento, in cui melodia e musica hanno rapito tutti. Le canzoni eseguite, per citarne alcune, erano: “Entha Madharum, Entha Madhuram Nee Namasmarana Entha Madhuram” (il Tuo Nome Divino è tanto dolce), “Sathya Sai Eterno Auriga
La presentazione di musica devozionale delle Giovani Sai dell’Andhra Pradesh.
Janani Premamrita Dayini” (Madre Sai dona l’ambrosia dell’amore) e “Sai Charanam Pavanam Sri Sai Smaranam Pavanam” (i Piedi di Loto di Sai e il Suo Nome sono sacri). Anche i Bhajan che sono seguiti sono stati guidati dalle Giovani Sai. Il programma si è concluso con l’offerta dell’Arati a Bhagavan.
FESTA DI UGADI Il 6 aprile 2019 è stata celebrata a Prasanthi Nilayam, con profonda devozione e allegria, la festività di Ugadi, che segna l’avvento del Nuovo Anno. Il programma del mattino è iniziato alle 8 con il canto dei sacri Mantra Vedici eseguiti dai Giovani Sai dell’Andhra Pradesh, cui ha fatto seguito un discorso sul significato di Ugadi, pieno di spunti di riflessione, tenuto dal devoto senior dell’Andhra Pradesh, Sri Prakash Rao. Parlando del profondo significato di Ugadi, l’oratore ha identificato Nama Sankirtan, Nagar Sankirtan e Samaj Seva (servizio alla società) come componenti importanti che possono condurre l’uomo alla meta della vita. È seguito il Panchanga Sravanam (ascolto dell’almanacco), un sacro rituale di Ugadi, officiato dal famoso studioso vedico, Sri Kuppa Siva Subrahmanya Avadhani, Preside del Veda Pathashala di Tirumala. Parlando in puro telugu, Sri Subrahmanya ha spiegato le principali caratteristiche del Nuovo Anno e ha esortato gli ascoltatori Eterno Auriga
Il Panchanga Sravanam nel Sai Kulwant Hall.
a lasciare le cattive qualità del desiderio, dell’ira e dell’avidità e assimilare le qualità di verità, rettitudine, devozione e sacrificio di sé. I devoti sono stati poi benedetti con un illuminante Discorso di Bhagavan trasmesso dagli altoparlanti. Nel Discorso, Bhagavan ammonisce i devoti a non perder tempo e li esorta a farne un uso sacro. “L’uomo - Egli afferma - dovrebbe rendere puro il suo cuore e sperimentare Dio, e usare la sua preziosa nascita umana in un modo talmente sacro da non rinascere.” Baba conclude il Discorso con il Bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Rama Ram Ram”. Sono seguiti I Bhajan, terminati con l’Arati. Il programma del pomeriggio comprendeva una commedia danzata e una presentazione di musica devozionale dei Giovani Sai dell’Andhra Pradesh. La commedia, intitolata “Virisina Karunyam” (fioritura della compassione) ha illustrato come un insegnante di scuola venne trasformato, diventando un fedele devoto di Bhagavan, ispirato dall’esemplare condotta di alcuni Giovani Sai che avevano fatto della loro vita il Messaggio di Bhagavan. La commedia era ambientata nel Vaikuntha, ove il Signore Narayana rivela al Saggio Narada il mistero dell’Avatar Sai che ha Maggio 2019 31
impartito le lezioni dell’amore e del servizio all’umanità. Successivamente, i Giovani Sai hanno fatto una presentazione di musica devozionale eseguendo toccanti brani comprendenti “Om Namah Sivaya”, “Shirdi Nivasa Parthi Pureesha” (il Signore di Shirdi risiede in Parthi), “Iswara Sundar Rupa” (il Signore è l’epitome della bellezza). Sono seguiti i Bhajan, anch’essi guidati dai Giovani Sai. Il programma si è concluso con l’offerta dell’Arati a Bhagavan.
PELLEGRINAGGIO DEI DEVOTI DI HYDERABAD, TAMIL NADU E KERALA Oltre 2000 devoti sono giunti da Hyderabad, 700 dal Tamil Nadu e circa 2000, compresi i bambini Bal Vikas, dal Kerala per prendere parte alle festività dello Sri Rama Navami, dell’Anno Nuovo Tamil, dell’Anno Nuovo del Kerala, e di Vishu, celebrate a Prasanthi Nilayam dal 12 al 15 aprile 2019. Per celebrare tali feste, vari gruppi di questi devoti hanno presentato una varietà di musica devozionale e programmi culturali di alto valore artistico.
e hanno concluso il programma con la canzone hindi “Sri Ramji Ki Mahima Apaar” (la gloria del Signore Rama è infinita). Sono seguiti i Bhajan, anch’essi guidati dallo Sivam Bhajan Group di Hyderabad. In precedenza, l’abituale canto dei Veda e i Bhajan nelle sessioni del mattino, sono stati condotti rispettivamente dal Kerala Vedam Group e dal Kerala Bhajan Group. Inoltre, l’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Kerala (Ala Femminile) ha organizzato, dalle 10 alle 12,30, la recitazione e l’adorazione dello Sri Lalita Sahasranama nell’Auditorium Poornachandra, cui ha partecipato un gran numero di devote. Rama Katha Rasavahini: Una Commedia Danzata Il 13 aprile 2019, vigilia della sacra festa dello Sri Rama Navami, i devoti di Hyderabad hanno messo in scena la commedia musicale danzata “Rama Katha Rasavahini”.
Sri Sathya Sai Swara Madhuri Nell’ambito del loro Parthi Yatra di 3 giorni, dal 12 al 14 aprile 2019, i devoti di Hyderabad hanno presentato, il 12 aprile, un programma di musica devozionale intitolato “Sri Sathya Sai Swara Madhuri” (la dolce melodia di adulazione a Sai). Cominciando con una canzone in lode del Signore Ganesh, i cantanti hanno affascinato i devoti per oltre un’ora con toccanti canzoni devozionali e Bhajan, che includevano “Janani Varade Sayeeswari” (concedimi la Tua grazia, O Madre Sai), “Anandam Tava Darshanam” (il Tuo Darshan dona felicità), “Neela Megha Shyama Kodanda Rama” (Rama con l’arco brilla della bellezza di una nuvola blu), 32 Maggio 2019
Il Rama Katha Rasavahini.
Evidenziando la gloria e la divinità del Signore Rama, incarnazione del Dharma (rettitudine), la commedia ha rappresentato i principali eventi della Sua vita attraverso canzoni e danze tematiche, incisivi dialoghi, eccellente recitazione dei personaggi principali e tramite la proiezione delle scene sullo schermo a LED. La recita è iniziata Eterno Auriga
con una bellissima danza dei bambini alle 17,30 e si è conclusa alle 18,30 con la scena dell’incoronazione di Rama. I devoti di Hyderabad hanno anche condotto I successivi Bhajan.
iniziato la loro adorazione cerimoniale delle statue fra il canto di sacri Mantra.
All’inizio della mattinata, un gran numero di devoti del Tamil Nadu ha partecipato al Gayatri Homam organizzato dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Tamil Nadu nell’Auditorium Poornachandra.
Il Sita Rama Kalyanam.
Il Gayatri Homam nell’Auditorium Poornachandra.
Il 13 aprile 2019 i devoti del Tamil Nadu hanno condotto anche l’abituale canto dei Veda e i Bhajan.
SRI RAMA NAVAMI E NUOVO ANNO TAMIL A Prasanthi Nilayam, il mattino del 14 aprile 2019, si sono svolte, con grande fervore devozionale, le sacre celebrazioni dello Sri Rama Navami e del Nuovo Anno Tamil. Il programma è iniziato sulle fauste note dell’esibizione dello Sita Rama Kalyanam (matrimonio celeste di Sita e Rama) per la pace e il benessere del mondo. Alle 7,45 le statue della coppia celeste Sita e Rama, assieme a quelle di Lakshmana e Hanuman, sono state portate fuori del Bhajan Mandir in una grande processione guidata da musicisti di Nadaswaram e da un gruppo di sacerdoti e devoti che cantavano i Veda. Dopo che le statue sono state poste su un palco splendidamente decorato di fronte al Samadhi di Bhagavan, i sacerdoti hanno Eterno Auriga
Successivamente sono stati eseguiti tutti i sacri rituali del matrimonio che includevano il Kankana Dharanam (legatura del filo di protezione ai polsi della coppia celeste), l’investitura del sacro cordino al Signore Rama, lo scambio di ghirlande, il Kanyadanam (la cerimonia della consegna della sposa) e il Mangal Sutra (legatura auspicale del filo giallo) attorno al collo della sposa e l’offerta dell’Arati. Dopo la conclusione del matrimonio, sono state fatte alla coppia celeste offerte di vestiti, dolci, frutta e fiori ed è stato offerto il Poornahuti (oblazione finale) nello Yajna. È seguito il Discorso Divino di Bhagavan diffuso dagli altoparlanti. Rivelando il profondo significato del Ramayana, Bhagavan afferma che i quattro Veda assunsero la forma dei quattro figli di Dasharatha. Sottolineando l’importanza nel Kali Yuga del Namasmarana, Bhagavan afferma che, dove c’è il sacro nome di Rama, non può esserci Roga (malattia) o Raga (attaccamento). Bhagavan conclude il Discorso con il Bhajan “Rama Rama Rama Sita”. Sono seguiuti i Bhajan, terminati con l’Arati. Maggio 2019 33
Il programma del pomeriggio è iniziato con il canto dei Veda da parte delle devote del Tamil Nadu nell’ambito delle celebrazioni per il Capodanno Tamil. È seguita una cerimonia di felicitazioni, in cui sono stati complimentati i responsabili di cinque nuovi Samithi Sai e undici Bhajan Mandali. Il programma conclusivo delle celebrazioni è stato un concerto di musica carnatica della famosa musicista Smt. Gayatri Venkataraghavan di Chennai e del suo gruppo musicale.
Il concerto di musica carnatica di Smt. Gayatri Venkataraghavan.
Nella sacra ricorrenza dello Sri Rama Navami, cominciando la sua emozionante presentazione con la canzone dedicata al Signore Rama “Namo Namo Raghukula Nayaka” (saluti al decano del clan dei Raghu), l’artista ha offerto un sontuoso banchetto
I cantanti del Sundaram Bhajan Group conducono i Bhajan. 34 Maggio 2019
di composizioni musicali carnatiche che includevano “Broche Varevaru Ra” (chi altri può prendersi cura di me oltre a Te?), “Kurai Ondrum Illai” (non ho malumori) e “Apparama Bhakti Yentho Goppa Ra” (la devozione al nostro padre Rama è davvero quanto di meglio c’è). Sono seguiti i Bhajan guidati dal Sundaram Bhajan Group, sia donne sia uomini, conclusisi con l’Arati.
NUOVO ANNO DEL KERALA, VISHU Il sacro festival di Vishu è stato celebrato a Prasanthi Nilayam il 15 aprile 2015. Il Vishukkani, la fausta visione che indica bontà, bellezza e buon auspicio nel Nuovo Anno, è stato allestito di fronte al Samadhi di Bhagavan. Le celebrazioni sono iniziate alle 8,20 con una canzone tematica in Malayalam, una fervido appello ai Giovani Sai perché diventino modelli di riferimento ideali e veri messaggeri di Sai. Un assaggio del ricco patrimonio culturale del Kerala è stato poi presentato dai bambini Bal Vikas dello Stato e dagli studenti del Sathya Sai Vidya Vihar di Aluva. A partire dall’epocale ingresso dell’imperatore Mahabali, la presentazione ha rappresentato le scene della ricca cultura del Kerala attraverso un’ampia varietà di danze e rappresentazioni culturali che includevano il Thiruvathirakkali, una
La danza Mohiniyattam dei bambini del Kerala. Eterno Auriga
danza di gruppo incentrata sulle donne, il Mohiniyattam, una delle otto forme di danza classica dell’India, il famoso Bhaja Govindam di Sri Sankaracharya, il Margamkali della comunità cristiana, la danza Oppana dei musulmani del Malabar, la forma d’arte marziale Kalarippayattu, il Kavadiyattam e il Kathakali, le forme di danza più autoctone del Kerala, una brillante presentazione sulla Mahishasuramardhini (una delle più importanti incarnazioni della Dea Mahishasuramardhini) e, per finire, una variopinta rappresentazione dei Dasavatar (dieci Avatar), con, da ultimo, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba.
Margamkali, una danza della comunità cristiana del Kerala.
Un’eccellente dimostrazione di una forma d’arte marziale del Kerala.
Il programma pomeridiano è iniziato alle 17 con il canto dei Veda del Kerala Veda Group, seguito da un Discorso Divino di Bhagavan, in cui Egli afferma che la felicità derivata all’uomo da denaro, proprietà e famiglia è effimera. La vera felicità permanente, afferma Bhagavan, consiste nella comunione con Dio. Perciò, esorta tutti a cantare la gloria di Dio, a cantare il Suo Nome Divino e a rifugiarsi ai Suoi Piedi di Loto. Bhagavan conclude il Discorso con il Bhajan “Hari Bhajan Bina Sukha Santhi Nahin”. Dopo di ciò, sono state consegnate delle medaglie d’oro a tre studenti meritevoli che sono risultati primi nella gara di composizione tenuta nel 2018 dall’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva del Kerala, a cui hanno partecipato circa 37.000 studenti di 1200 istituzioni. È stata successivamente presentata la rivista online EHV “Sri Sathya Sai Jyothirgamaya” avviata dall’Organizzazione Sai del Kerala. Il programma finale della sessione pomeridiana è stato un eccellente concerto di musica devozionale tenuto dalla nota cantante Kumari Abhirami Ajai. Iniziando con l’invocazione al Signore Ganesh, la cantante ha continuato con “Karunamayi Rupa Sai Vande”, “Ammey Easwarambey”, “Patta Paduma Krishna”, “Sundaram Sundaram Thava Darshanam Ati Sundaram”. Ha poi cantato due Bhajan di Mira “Jo Tum Todo Piya”, “Darshan Deejo Aaj”, e ha concluso il concerto con un medley di Bhajan. I successivi Bhajan sono stati guidati dal Kerala Bhajan Group, e sono terminati con l’Arati.
Data di pubblicazione 1° maggio 2019
Prendete la Luce dell’Amore Seguite il cuore, che è la fonte di tutte le La vibrante danza dei giovani Sindhi.
nobili qualità come verità, rettitudine, pace, amore e non violenza. Qui troviamo
molte
lampadine
che
diffondono luce in questa sala. Come? La corrente scorre attraverso il filo, entra nella lampadina e ci dà luce. L’esibizione di ballo nella commedia danzata “Rama Katha Rasavahini”.
Allo stesso modo, quando la corrente della verità fluisce attraverso il filo della rettitudine ed entra nella lampadina della pace, otteniamo la luce dell’amore.
– Baba
Concerto di musica devozionale di Kumari Abhirami Ajai.
E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i