PER CHI NON SMETTE MAI DI CRESCERE
N. 7-Winter 2021
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PER CHI NON SMETTE MAI DI CRESCERE
number 7
WINTER 2021 editor-in-chief Petra Barkhof creative director Rossella Ferrario deputy editor Enrico Fragale Esposito fashion editor & graphic design Francesca Bisceglia senior editor Patrizia Mezzanzanica travel editor Mariangela Monti managing editor Patricia Barkhof graphic project Rossella Ferrario contributors Alejandra Salvatore, Ari Hisae, David Pellicer, Emanuela Giacca, Emma Wright, Holly Moluluo, Imma Rondan, Julia van Hove, Laia Gomez, Franco Cristaldi, Marco Tassinari, Mario Lomas, Noriko Kitada, Patrizia Pesci, Patrizia Perrazini, Petra Paoli, Sara Binachi
Scimparello Magazine Via Privata Cascia 8 - 20128 Milano - Italy +39 02 83424307 contact@scimparellomagazine.com www.scimparellomagazine.com @scimparello_magazine 23
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B I A N CA & N O E BIANCAANDNOE.COM 24
Alejandra Salvatore
Per averci trasportato, con i suoi ricordi, in Arabia Saudita. Ed essere sempre con noi. Ogni numero. For transporting us, with her memories, to Saudi Arabia. And always be with us. Every issue.
Ari Hisae
Per avere espresso, nel disegno, una visione della moda che abbraccia ogni stile. To have expressed drawing a vision of fashion that embraces every style.
David Pellicer & Laia Gomez
Per essere riusciti, attraverso i loro scatti, ad esprimere la gioia e la bellezza dell’amicizia. For being able, through their shots, to express the joy and beauty of friendship.
Emanuela Giacca
Per aver ritratto me e Patrizia con le nostre emozioni e i nostri sentimenti. For portraying me and Patrizia and the emotions, the feelings we have inside.
Emma Wright & Holly Moluluo
Per l’atmosfera onirica, dai contorni sfumati, che esprime il presente giocando con il passato For the dreamlike atmosphere, with shaded contours, which expresses the present playing with the past.
Enrico Fragale Esposito
Per quello che scrive e come lo scrive. E per essere un attore nato, come dimostrano i nostri video. For what he writes and how he does it. And for being a talented actor, as our videos show.
Francesca Bisceglia
Per essere la bravissima stylist che è: creativa, instancabile, precisa, sicura. For being the excellent stylist she is: creative, tireless, precise, confident.
Julia van Hove
Per averci istruito, e mostrato l’arte come è per i bambini: empatica, colorata, divertente. For educating and showing us the art as it is for children: empathic, colorful, funny.
Marco Tassinari & Patrizia Pesci
Per aver trovato un angolo di Asia in Italia, grazie alla fotografia ma anche alla location perfetta. For finding a corner of Asia in Italy, thanks to photography but also to the perfect location. 25
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Mariangela Monti
Per le sue chicche di viaggio con bimbi appresso, sempre preziose. For her travel tips with children, always precious.
Mario Lomas & Imma Rondan
Per la visione asiatica di uno stile contemporaneo e sobrio, in un contesto tipico latino. For the Asian vision of a contemporary and sober style, in a typical Latin context.
Noriko Kitada
Per averci regalato tutto il colore del Giappone. For offering us all the colors of Japan.
Patrizia Mezzanzanica
Per cercare di raccontare sempre una storia emozionante. Perché senza pathos, non ci sono lettori. For always trying to tell an exciting story. Because without pathos, there are no readers.
Patrizia Perrazini & Sara Bianchi
Per aver condiviso con noi le tendenze del mestiere più bello del mondo, For sharing with us the trends of the world’s most beautiful job.
Petra Paoli
Per la sua grande esperienza nel mondo dei libri per l’infanzia e la poesia della fiaba scelta per noi. For her great experience in the kid’s literature and the poetry of the fairy tale chosen for us.
Rossella Ferrario
Per lo stile personale che riesce sempre ad imprimere alla rivista. Per la passione. E anche la pazienza. For always giving her personal style to the magazine. For her passion. And patience, too.
E poi vorrei ringraziare bambini, genitori, hair&make-up artist, agenzie modelli e tutti coloro che hanno partecipato a questo numero. And then I would like to thank the children, the parents, the hair&make-up artists, the model agencies and all those who participated in this issue. 27
conscious kids clothing from Amsterdam
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content
WINTER 2021
186 Sketch Book Diary L'Armadio di Emma e Gabriel SOS Scimparello 31 Editoriale 35 Zio Timo 38 Siamo Noi 44 I Racconti di Petra 50 Shanghai’s Playful Art Scene
64 Mongolia Magica Paper Shadows Hikari Asian Vision Orient Walking Zihen’s Friends Welcome to our whole new Japan Yogi Dolls
50 Alejandra Salvatore 224 Fashion, Beauty, Design, Decor, Home, Food, Div, Toys, Travel, Streaming, Book, Instagram 252 Color Me 194 The Buyer Tiffany Hsu Fashion Brand Wander&Wonder Brand Profile Uniqlo Fashion Brand Péro 29
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ASIA A MODO MIO
ARTWORK FRANCESCA BISCEGLIA
PETRA BARKHOF
It - In questo numero parleremo di Asia, un argomento che ho scelto qualche mese fa sdegnata dall’onda di Asian hate che aveva travolto i social riempiendoli di falsità e bassezze. Sarà che a me, l’odio, dovunque provenga, contro chiunque sia diretto e per qualsiasi motivo, dà sui nervi. Si, avete letto bene. Sui nervi. Il razzismo mi rattrista e mi spaventa moltissimo ma più ancora, mi urtano la stupidità e l’ignoranza da cui è generato. Così, d’impulso, ho deciso di prendere posizione e di raccontare l’Asia per quella che davvero è: diversa per prima cosa. Siamo tutti abituati a realtà come la Cina e il Giappone ma l’Asia è di più, molto di più. Di questo sterminato continente fanno parte paesi di cui molti di noi (ed io per prima) non sanno nulla. Neppure dove trovarli su una cartina. Ci sono così tante culture e tutte millenarie, così tanti stati e popoli e problemi anche! - basti pensare alla situazione politica dell’Afghanistan in questi giorni terribili, o ai contrasti senza fine del Medio Oriente, o ai disagi di territori poverissimi come il Bangladesh, tanto per citarne uno - che non basterebbero tutti i libri del mondo per elencarli. Ma soprattutto ci sono storie bellissime da raccontare sull’Asia: come tradizioni antichissime sopravvivono all’invadenza della tecnologia; in quali modi, così diversi da nostri occidentali, si esprimono i sentimenti; quanto è profondo il senso
en - In this issue we will talk about Asia, a theme I chose a few months ago, furious about the wave of Asian hate that had overwhelmed social networks by filling them with falsehood and vileness. Suppose it’s just me being me, but hate, wherever it comes from, against whoever it is directed and for whatever reason, gets on the nerves. Yes, you read it right. On my nerves. Racism saddens me and scares me a lot, but even more, it hurts me to see the stupidity and ignorance from which it is generated. So, impulsively, I decided to take a stand and tell what Asia really is: different at first. We are all used to realities in China and Japan, but Asia is more, much more. To this vast continent belong countries of which many of us (and I’m the first) know nothing. Nor where to find them on a map. There are so many cultures and all millennials, so many regions and peoples and problems, too -just think of the political situation in Afghanistan in these terrible days, or the endless conflicts in the Middle East, or the struggle of very poor territories such as Bangladesh, to name but onethat not all the books in the world would be enough to list them. But above all there are beautiful stories to tell about Asia: how ancient traditions survive the intrusion of technology; in what ways, so different from our Westerners, feelings are expressed; how deep the sense of belonging is, that characterizes many of its peoples, 31
di appartenenza che caratterizza molti dei suoi popoli e che neppure la scelta di vivere stabilmente all’estero può scalfire. Mentre lavoravo alla rivista ho ascoltato tante testimonianze sull’Asia, di persone che ci erano nate o ci abitavano e, grazie a loro, ho imparato molto più di quello che sapevo delle sue terre e della sua gente. E per prima cosa ho fatto pace con le mie due ex-cognate giapponesi che ho sempre reputato esageratamente schive e silenziose quando invece, probabilmente, a tenerle lontane era solo la mia troppa esuberanza. Mi sono anche ricordata di quando, ragazza, pur essendo attratta da luoghi come Goa, o Bali o la Thailandia, che ai miei tempi erano mete molto frequentate dai giovani, ne ero però anche spaventata, quasi avessi potuto sparire nel nulla là. Così spaventata che, nonostante ne avessi la possibilità, alla fine non ci sono mai andata. Ed ora, dopo tutto quello che ho appreso, un po’ mi dispiace. Perché quel mondo era lo stesso di Lanterne Rosse o de Il piccolo Budda, o dei tanti documentari (i miei preferiti erano quelli sulla via della seta) che, solo qualche anno dopo, mi avevano invece affascinato tanto da desiderare di prendere il primo aereo e trasferirmici, se nel frattempo non avessi deciso di mettere su famiglia in Italia. Credo che vivendo lì mi sarebbe piaciuto fare la ceramista, specializzarmi nella tecnica raku, la mia preferita. Oppure imparare bene l’origami. Ogni volta che vedo la carta prendere vita dalle mani di qualcuno resto incantata. Oggi vorrei perdermi nella sua vastità e nella sua diversità. Comprendere le sue tante anime. Visitare i luoghi meno noti, quelli sperduti e dimenticati che mantengono intatto il loro mistero. Spero che questo numero sull’Asia vi appassioni come ha appassionato me. Spero vi faccia nascere la curiosità di saperne di più e la voglia di visitarla. Appena si potrà. Presto, mi auguro.
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and which not even the choice to live permanently abroad can scratch. While I was working on the magazine I listened to many testimonies about Asia, about people who were born there or live there and, thanks to them, I learned much more than I knew about its lands and people. And first, I made peace with my two Japanese ex-sisters-in-law, who I’ve always found to be excessively coy and quiet when, in fact, it was probably just my exuberance that kept them away. I also remembered when, as a girl, although I was attracted to places like Goa, or Bali or Thailand, which in my time were destinations very frequented by young people, I was also frightened, as if I could disappear into thin air there. So frightened that, despite I had the chance, in the end I never went. And now, after all I’ve learned, I’m a bit sorry. Because that world was the same as Red Lanterns or The Little Buddha, or the many documentaries (my favorite were those on the Silk Road) that, only a few years later, had fascinated me so much that I wanted to take the first plane and move there, if in the meantime I hadn’t decided to start a family in Italy. I think living there I would have liked to be a potter, specializing in Raku technique, my favorite. Or learn origami properly. Every time I see the paper come to life by the hands of someone I remain enchanted. Today I would like to lose myself in Asia’s vastness and diversity. Comprehend his many souls. To visit the lesser-known, remote and forgotten places that keep their mystery intact. I hope this Asia issue gets you as excited as it got me. I hope it will give you the curiosity to know more and the desire to visit it. As soon as possible. Very shortly, I hope.
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ARTWORK FRANCESCA BISCEGLIA
A DELAYED ARIGATŌ It - Non sono molto preparato sull’argomento Asia, lo ammetto. Non mi sono mai spinto più a Est di Mosca, confondo Hong Kong con Shangai e purtroppo la cucina indiana mi rimane sullo stomaco. Ma ho letto i libri di Murakami, ho imparato a fare i noodles e sulla mia scrivania campeggia una tazza da tè, souvenir di mia madre, che in Cina invece è andata anni fa. Ecco, i suoi racconti rappresentano una sorta di “esperienza asiatica”: ho provato a immaginare il gusto del pollo alle mandorle, l’emozione nell’ammirare l’esercito di terracotta, lo stupore di vedere gli autoctoni chiederle dei selfie (perché scambiata per Sophia Loren secondo lei). Ma non potevo celebrare l’Asia senza un vero approccio. E così ho scavato nella mia memoria ed è comparso improvvisamente Daisuke, ma sì, uno dei miei coinquilini a Bruxelles. Giapponese, un’età indefinita, un lavoro imprecisato: sapevo poco di lui. Ma mi è rimasto impresso un solo suo gesto di infinità generosità. In casa convivevamo in sei, ognuno di nazionalità diversa, e avevamo pattuito che a rotazione, ognuno di noi cucinasse qualcosa di tipico del suo paese per gli altri. Quando venne il suo turno, ci presentammo a cena, tutto apparecchiato, moltissimi manicaretti sulla tavola, ma lui non era lì. Al suo posto una nota in cui si scusava per la sua assenza ma aveva preso il pomeriggio libero per cucinare e per questo motivo doveva lavorare durante la sera. Non ricordo se ho mai avuto modo di ringraziarlo adeguatamente, per questo motivo lo faccio ora, dedicandogli un mio piccolo pensiero in questo grande numero sull’Asia.
en - I am not very experienced with Asian countries, I must admit. I have never gone further east than Moscow, I confuse Hong Kong with Shanghai and unfortunately I can’t digest Indian cuisine. But I read all of Murakami’s books, I learned how to make home-made noodles and on my desk stands a tea cup, a souvenir from my mother, who traveled to China years ago. Her stories represent a sort of “Asian experience”: I tried to imagine the taste of chicken with almonds, the emotion of admiring the Terracotta Army, the amazement of seeing the natives ask her for selfies (because of mistaken her for Sophia Loren according to her). But I couldn’t celebrate Asia without a real approach. And so I dug into my memory and suddenly I saw him: Daisuke. Yes, one of my flatmates in Brussels. Japanese, an indefinite age, an unspecified job: I knew little about him. But one only gesture of infinite generosity remained impressed in my mind. At home we were six, each of different nationalities, and we agreed that in rotation, each of us would cook something typical of his country for the others. When Daisuke’s turn came, we showed up for dinner, all set up, lots of delicacies on the table, but he wasn’t there. In its place a note in which he apologized for his absence but had taken the afternoon off to cook and for this reason he had to work during the evening. I don’t remember if I’ve ever had the opportunity to thank him adequately. For this reason I do it now, dedicating him a little thought in this great Asian issue. 35
TROUBLE? BETTER WRITE TO ZIO TIMO! scrivi a ziotimo@scimparellomagazine.com
Caro Zio Timo, queste vacanze di Natale i miei genitori vogliono andare in Giappone. Ma non è noioso cosa si può fare li? Io avrei preferito un posto caldo, tipo Bali. Che tempo fa in Giappone a Natale e come mi dovrei vestire? Tu sei mai andato li? Seguo i tuoi video SOS e mi piacciono tanto i tuoi consigli come vestirsi. Aspetto una tua risposta. Damiano da Torino
Caro Damiano, solo perché hai definito noioso il Giappone io ti spedirei a fare le vacanze di Natale in Transilvania. Hai presente la famosa fioritura dei ciliegi in Primavera? Beh a Natale è come se fiorissero le luminarie, tutte le città invase da luci, alberi, jingle natalizi… Io adoro! E per rispondere alla tua domanda: fa freddo! Quindi in valigia ti consiglio di mettere un caldissimo cardigan di Paade Mode, da indossare sopra una salopette di Minimalisma, un brand che di freddo se ne intende. Fai buon viaggio e portami un pensierino.
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Ciao zio Timo, ma se tu fossi un bambino come ci andresti vestito in spiaggia? non dirmi con i bermuda perché li odio. Luca di Brescia
Ciao Luca, hai in programma di andare in un posto caldo durante l’inverno? Ciò renderà invidioso Damiano (e me). Odi i bermuda? Forse tua madre te li compra al mercatino sotto casa. Dai un occhio a questi di The New Society. Sono di un bel color caramello che si può abbinare a una pazzesca T-shirt camouflage di Dsquared2, un print che non passa mai di moda, qualunque sia la stagione. Devi fare in fretta a comprare, perché al momento sono ancora in saldo.
Hello Uncle Timo, since my aunt became a fan of yours, I always hear about you!!! And then I ask you for advice. It’s Wang’s birthday,a friend of mine, and I would like to give him a T-shirt with Manga designs, since he likes them so much, what do you suggest? Remember that he is Chinese, but he has never been in China ... :) kisses Ada from Manchester
Hi Ada, first of all congrats to your aunt, if she is a fan of mine, she has taste, style and elegance. You have inherited something from her for sure, because you had such a nice idea for Wang’s birthday. I found this T-shirt from The Marc Jacobs which depicts a hero-like character similar to Goku, a comic from my childhood. Now that I think about it, I’ll buy it too! Kisses to you!
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Ognuno di noi custodisce nel cuore un ricordo, un profumo, un momento, un luogo. E molto spesso lo ritroviamo in un oggetto che conserviamo con cura nelle nostre case, che abbiamo comprato proprio in quel posto o in quel momento particolare. Oppure ci è stato regalato da una persona cara per condividere un’emozione, o farci un dono di buon auspicio. Così, siccome questo numero è dedicato all’Asia, anche noi di Scimparello l’abbiamo cercata nelle nostre case o nei nostri cuori.
sia noi 38
Each of us cherishes in our hearts a memory, a perfume, a moment, a place. And very often we find it in an object that we treasure in our homes, that we bought
iamo right in that place or at that particular moment. Or it was offered to us by a beloved one to share an emotion, or make us a gift of good luck. So, since this issue is dedicated to Asia, at Scimparello we also have looked for it in our homes or in our hearts. 39
siamo noi LA NOSTRA ASIA francesca Ho visitato il Golden Gate Pavillion di San Francisco nell’estate del 2019. Mi piace l’idea che in ogni città si possa ritrovare un pezzo d’Asia. I visited the Golden Gate Pavillion in San Francisco in the summer of 2019. I like the idea that a piece of Asia can be found in every city.
petra Il ritratto che mi ha fatto l’artista coreana Suwa Im mi piace così tanto che lo conservo sulla mia scrivania. Pochi schizzi ed ero perfettamente raffigurata sulla pagina di un vecchio libro. Un bellissimo disegno e molto ecologico. I like the portrait that the Korean artist Suwa Im made me so much, that I keep it on my desk. A few sketches and I was perfectly represented on the page of an old book. A beautiful drawing and environmentally friendly.
PATRIZIA Molti anni fa mi sono innamorata di una scatoletta d’argento in Turchia. Custodisce una piccola spirale di cui non conosco il significato. Rossella Se sono stata Credo però sia legato attratta dalla grafica alla luna che, fra tutte le credo sia anche per cose belle del mondo, è la fascinazione che la la mia preferita. scrittura cinese ha avuto Many years ago, I fell in su di me fin da bambina: love with a little silver box il pennello, la carta, le in Turkey. Inside, it guards porcellane bianche e a small spiral I do not know blu dei calamai con la the meaning of. I think it’s china... If I was attracted related to the moon which, of to graphic design I think it is all the beautiful things in the also because of the fascination world, is my favorite. that Chinese writing had on me since I was a child: the brush, the paper, the blue and white porcelain of the inkpot...
ENRICO Quando la tazza souvenir che cito nel mio editoriale viene riempita di acqua bollente, il dragone diventa fosforescente. Kitsch e adorabile! When the souvenir mug that I mentioned in my editorial is filled up with boiling water, the dragon becomes phosphorescent. Kitsch and adorable. 40
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siamo noi LA NOSTRA ASIA franco Tengo da sempre un Omamori, un amuleto giapponese, nella custodia del mio basso. Racchiude una preghiera scritta su un piccolo foglio di carta e, secondo la tradizione, protegge chi lo possiede ed esaudisce i suoi desideri.
I’ve always kept an Omamori, a Japanese amulet, in the custody of my bass guitar. It encloses a prayer written on a small sheet of paper and, according to tradition, it protects those who possess it and grants their wishes.
patricia Saluto il mio amato Buddha di legno ogni mattina appena sveglia. È un regalo di mia zia Frida che è una pneumologa, (dalla parola greca pneumo alejandra “Scusate il mio = respirare). spirito nomade o il fascino Mi ricorda di che esercita su di me il RESPIRARE e bianco e nero, ma quando vivere nel qui e ora. vivevo in Arabia Saudita mi I greet my beloved sono innamorata delle tende wooden Buddha every e dei tessuti beduini”. morning when I get “Blame my nomad spirit or my up. It is a present of fascination with the black and my aunt Frida who’s a white, when I was living in Saudi pneumologist (from the Arabia I fell in love with the Greek word pneumo = Bedouin tents and textiles”. breathe). It reminds me to BREATHE and stay in the here and now. mariangela Il ramen di Mi-Ramen Bistro a Milano mi catapulta istantaneamente in Giappone. Lo mangio e sogno i ciliegi in fiore e il monte Fuji… The ramen of Mi-Ramen Bistro in Milan, catapults me instantly to Japan. I eat it and dream of the blossoming cherry trees and Mount Fuji… 42
An Altitude attitude tale
THE SNOWFLAKE A|W 2021
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I RACCONTI DI PETRA
Ci sono ricordi così vivi che, in un attimo, ti ci ritrovi dentro come fosse passato un giorno, invece di anni.
SRI LANKA 44
There are memories so vivid that, in a second, you find yourself into them like it’s been a day instead of years. illustrations Emanuela Giacca
It - La prima volta che ho messo piede in Asia è sta-
to per un reportage su una clinica Ayurvedica in Sri Lanka. Erano gli anni ’90 e l’Ayurveda era diventata famosa anche in Europa. Sono partita con Patrizia, la nostra senior editor che è anche una cara amica. Ai tempi lavoravamo insieme per un magazine di moda che ci aveva commissionato il servizio. La clinica era un luogo meraviglioso, immerso nel verde, con bungalow sulla spiaggia, piscina e pagoda ristorante. È stata un’esperienza indimenticabile, per tanti motivi. Lascio alle parole di Patrizia, che l’ha descritta con garbo e ironia nel suo romanzo PR in Love, il compito di raccontarla. Io, nel libro, sono Claudia. ______________ Le nostre valigie sono le ultime ad arrivare. Claudia e io siamo decisamente provate da dieci ore di volo e da qualche turbolenza di troppo. Fuori dall’aeroporto di Colombo il caldo è soffocante. Un autista ci aspetta e ci guida fuori dalla folla ad un’auto nuova e luccicante che profuma d’incenso ma, ahimè, non ha l’aria condizionata! Il viaggio dura più di due ore e per tutto il tempo Claudia sonnecchia ciondolando la testa come una tartaruga. Io, invece, non riesco ad appisolarmi: fa troppo caldo e mi sento sporca. Dopo aver attraversato un numero infinito di villaggi, ci fermiamo davanti ad un pesante cancello in ferro con tanto di guardia in tenuta militare. Alla reception ci accolgono come fossimo regine e dopo aver preso possesso del nostro bungalow fronte-mare, lascio Claudia a disfare i bagagli e inizio una breve ispezione. Le stanze dei massaggi sono piccole e avvolte nella penombra, con il tipico letto Ayurvedico di legno intarsiato. Altre sono arredate con vecchie vasche in smalto, e altre ancora sono piene di sacchi di polveri
EN - The first time I set foot in Asia was for a reportage
on an Ayurvedic clinic in Sri Lanka. It was the 1990s and Ayurveda was becoming famous in Europe, too. I went there with Patrizia, our senior editor who’s also a dear friend. At that time we worked together for a fashion magazine that commissioned us to do the story. The clinic was a wonderful place, surrounded by greenery, with beach bungalows, swimming pools and a restaurant pagoda. It was an unforgettable experience, for many reasons. ______________ I leave it to Patrizia’s words, who described it with grace and irony in her novel PR in Love, the task of telling it. My name in the book is Claudia. Our luggage is the last one to arrive. Claudia and I are definitely exhausted by a ten hours flight and a few turbulences too much. Outside Colombo’s airport the heat is suffocating. A driver is waiting and leads us out of the crowd to a brand new and shiny car that smells of incense but, alas!, does not have air conditioning. The trip lasts more than two hours and all the time Claudia dozes, her head dangling like a turtle. On the other hand, I can’t sleep: it’s too hot and I feel dirty. After crossing an infinite number of villages, we stop in front of a heavy iron gate with a guard in military uniform. At the reception we are welcomed as queens and after taking possession of our bungalow beachfront, I leave Claudia to unpack and start a short inspection. The massage rooms are small and wrapped in twilight, with the typical Ayurvedic wooden bed inlaid. Some are furnished with old enamel bath tubes, and others are full of bags with some brightly colored dust inside and big oil bottles. We are too tired to socialize 45
dai colori vivaci e bottiglioni di olio. Siamo troppo stanche per socializzare con gli altri ospiti e, dopo una cena leggera, ci ritiriamo in camera. Il giorno seguente, alle sei, siamo sveglie come grilli. Fuori albeggia e la spiaggia bianca è deserta. Ci infiliamo il costume ed entriamo nell’oceano stranamente calmo. Nuotiamo, facciamo qualche esercizio di acqua gym e dopo un’oretta, affamate, ci presentiamo a colazione. Sul buffet ci sono vari contenitori con strani intrugli da cui esce l’inconfondibile aroma di curry e cumino. Claudia si riempie il piatto mentre io, che non sopporto le spezie indiane, mi limito a bere del tè con dei biscottini allo zenzero. A metà mattina incontriamo il primario della clinica. È piccolo e cicciottino, e ha un’aria rassicurante. Prende il mio polso sinistro e ascolta il battito del cuore per una decina di minuti. Poi è il turno di Claudia. Risulta che, in entrambe, il Dosha dominante è Kapha, composto da acqua e terra. Questa è la ragione per cui tendiamo ad ingrassare e soffriamo spesso di dolori articolari. Per migliorare la situazione ci viene prescritta una dieta vegetariana accompagnata da lunghi e frequenti massaggi con oli curativi. Il primo giorno è di preparazione al Purification Day. L’indomani, infatti, ci aspetta la famosa purga che è alla base di qualsiasi trattamento Ayurvedico. Il massaggio, sincronizzato, è fatto da due terapiste contemporaneamente. Sono giovani e minute, indossano entrambe un sari blu e hanno i capelli raccolti in una lunga treccia nera. Le loro piccole mani scorrono veloci distribuendo litri di olio sul mio corpo e accarezzandone ogni singolo centimetro. Due ore dopo
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with the other guests so, after a light dinner, we retire to our room. The next day, at six o’clock, we are awake like crickets. It dawns outside and the white beach is deserted. We slip into our bathing suits and enter a strangely calm ocean. We swim, make some water gym and after a while we approach the breakfast room very hungry. On the buffet there are various containers with strange concoctions from which comes the unmistakable aroma of curry and cumin. Claudia fills her plate while I, who can’t stand Indian spices, just have tea with ginger biscuits. In the middle of the morning we meet the primary of the clinic. He is small and chubby, and he looks reassuring. He takes my left wrist and listens to my heart beat for about ten minutes. Then it’s Claudia’s turn. It turns out that, in both, the dominant Dosha is Kapha, consisting of a combination of water and earth. This is why we get easily fat and often suffer joint pain. To improve the situation, we are prescribed a vegetarian diet accompanied by long and frequent massages with healing oils. The first day is preparation for Purification Day. The next day, in fact, we are expecting to take the famous purge that is the basis of any Ayurvedic treatment. The massage, synchronized, is done by two therapists at the same time. They are young and minute, both wearing a blue sari and have their hair pulled in a long black braid. Their little hands run fast, distributing gallons of oil on my body and caressing every inch of it. Two hours later they cover me with a warm towel and leave. I probably doze off, because I wake up by the light touch of a hand on my face. I open my
mi coprono con un telo caldo ed escono dalla stanza. Probabilmente mi appisolo, perché mi sveglia il tocco leggero di una mano sul viso. Apro gli occhi. “Face massage” mi dice un’altra ragazza sedendosi dietro di me. Mi spalma la crema sul viso massaggiando con movimenti circolari. Prima le guance, poi la fronte, il naso, il collo e, infine, le orecchie, infilandoci le dita dentro. Penso che forse sono sporche e un po’ mi vergogno ma poi mi dico che con tutta quella crema non si accorgerà certo di un po’ di cerume! Termino il mio primo giorno di trattamenti con un bagno d’erbe. Mi sdraio nella vasca e un liquido marrone, caldo e melmoso, dove galleggiano fiori dal profumo inebriante, mi copre quasi completamente. Nel pomeriggio sonnecchio sul lettino davanti al bungalow con Claudia a fianco. A cena ci servono riso al limone con gli anacardi e delle strane verdure che non riconosco. Purification day Inizio con il “rice massage”, piccoli sacchetti di garza ripieni di amido di riso e olio curativo che mi vengono picchiettati sulla pelle. Poi di nuovo face massage, bagno alle erbe e pisolino sotto le palme. Il primario arriva nel nostro bungalow prima di cena con un vecchio astuccio di pelle da cui fa scivolare fuori due palline nere. “Purification pills” ci dice serio. Hanno un’aria minacciosa per essere così piccole. E mentre le osservo da vicino, lo sento dire che è stato allestito il bungalow di fianco per una di noi. Lo guardiamo perplesse. “Durante la purificazione serve un bagno a testa”
eyes. “Face massage,” says another girl sitting behind me. She rubs the cream on my face massaging it with circular movements. First the cheeks, then the forehead, the nose, the neck and, finally the ears, sticking her fingers in. I think they could be dirty and I feel a little ashamed, but then I tell myself that with all that cream she will not notice a bit of wax! I finish my first day of treatments with a herbal bath. I lie down in the tub and a hot, muddy, brown liquid, where intoxicating scented flowers float, covers me almost completely. In the afternoon I doze on the cot in front of the bungalow with Claudia next to me. We have lemon rice with cashews and some weird vegetables I don’t recognize for dinner. Purification Day. I start with the rice massage, small bags of gauze filled up with rice starch and healing oil that are tapped on my skin. Then again face massage, herbal bath and a nap under the palm trees. The primary arrives in our bungalow before dinner with an old leather case from which he slides out two black balls. “Purification pills,” he says. They look menacing for so small. And as I look at them closely, I hear him say that the bungalow next door has been set up for one of us. We look at him puzzled. “During the purification you need a bathroom each,” he seriously explains. We strive not to laugh. “Don’t worry,” Claudia answers, “we are very good friends and we have no problem sharing the bathroom.” But he is adamant and, in the end, resigned, we decide to please him. We swallow the pills with a little water, and soon after I move into the other room. I don’t know how long it’s been, I just remember, at
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ci spiega serio. Ci sforziamo di non ridere. “Non si preoccupi” risponde Claudia, “siamo molto amiche e non abbiamo problemi a dividere il bagno”. Ma lui è irremovibile e alla fine, rassegnate, decidiamo di accontentarlo. Ingoiamo le pillole con un po’ d’acqua e poco dopo io mi trasferisco nell’altra stanza. Non so quanto tempo passa, ricordo solo che, ad un certo punto della notte, mi sveglio di soprassalto. Sono sudata e ho dei fortissimi crampi alla pancia. Butto giù le gambe dal letto e raggiungo il bagno a tentoni. Ho appena il tempo di cercare l’interruttore della luce e sedermi sulla tazza. Dopo, rimango immobile per qualche secondo cercando di riprendere fiato. Il dolore è passato, sembra che tutto sia tornato normale. La pillola ha fatto il suo effetto. Sto per alzarmi ma gli spasmi riprendono improvvisi, ancora più forti di prima. Mi risiedo. Avverto la terribile sensazione che la “purification” non sarà la passeggiata che mi ero aspettata. E, infatti, è solo l’inizio di una lunga notte di tormento. Tanto lunga e tanto intensa che a un certo punto perdo il senso del tempo. Tutte le volte che penso sia finito, l’incubo ricomincia. Dopo ore sono stremata. Non c’è più nulla, dentro di me, che possa essere espulso. Mi trascino fino al letto e resto distesa, immobile. Finché sento la porta aprirsi e la voce di Claudia. Mi chiede come sto ma sono troppo debole per rispondere e dopo qualche minuto avverto il suo corpo scivolare sotto il lenzuolo. Ha il respiro affannoso, non so dove ha trovato la forza di trascinarsi fino alla mia camera! Rassicurate dalla reciproca vicinanza, ci addormentiamo. Quando il medico, la mattina dopo, passa a visitarci 48
some point in the night, I wake up with a rush. I’m sweaty and I’ve got really bad stomach cramps. I just throw my legs off the bed and reach the bathroom groping. I barely have time to look for the light switch and sit on the toilet. Afterwards, I remain motionless for a few seconds trying to catch my breath. The pain has passed, it seems that everything is back to normal. The pill has had its effect. I am about to get up but the spasms resume suddenly, even stronger than before. I sit down again. I sense the terrible feeling that the “purification” will not be the walk I had expected. And, in fact, it is only the beginning of a long night of torment. So long and so intense that at a certain point I lose track of time. Every time I think it’s over, the nightmare starts again. I’m exhausted after hours. There’s nothing left inside of me that can be expelled. I drag myself to the bed and lay still. Until I hear the door open and Claudia’s voice. She asks me how I am, but I am too weak to answer and after a few minutes I feel her body slipping under the sheet. She is breathless, I do not know where she found the strength to drag herself to my room! Reassured by the mutual closeness, we fall asleep. When the doctor, the next morning, comes to visit us and feels our pulse, our heart rates are barely audible and the blood pressure is very low. We almost collapsed but now we are perfectly “purified”. The news of our adventure goes around the center. Cooks, waiters, therapists, accountants, even the guards, everyone comes to see us and brings us something as a gift. Some fruit, some biscuit, some image of Ganesh, just some smiles. Never before has such a private
e ci tasta il polso, le nostre pulsazioni sono appena udibili e la pressione è bassissima. Abbiamo rischiato il collasso ma ora siamo perfettamente “purificate”. La notizia della nostra avventura fa il giro del centro. Cuochi, camerieri, terapiste, contabili, persino le guardie, tutti ci vengono a trovare e ci portano qualcosa in dono. Chi un frutto, chi un biscotto, chi un’immaginetta di Ganesh, chi solo un sorriso. Mai manifestazione tanto privata ha suscitato una così pubblica partecipazione. Nei giorni seguenti i benefici della cura cominciano a mostrarsi. Il mio corpo diventa flessuoso e, durante l’ora di yoga, riesce a fare torsioni che credevo impossibili. Passano apatia e sonnolenza, sparisce l’inquietudine e si fa strada un’energia nuova, sana, che mi fa dormire sonni tranquilli e svegliare di buon umore. Perdo peso, le unghie si rinforzano, i capelli si ammorbidiscono, la pelle si illumina, acquista tono ed elasticità. Anche dopo essere tornata a Milano rimango in questo stato di grazia per mesi. Cerco di mantenere la dieta, anche se è difficile in Italia, e ancora di più lo è per Claudia, che ha un marito pugliese più bravo di Cracco”. ______________
Infatti alla fine ho ceduto! Ma da allora ho anche cominciato ad avvicinarmi alle cure naturali, all’omeopatia, allo yoga. E anche se non posso evitare lo stress so di poter sempre contare sulle mie erbe ed essenze curative. La meditazione è diventata un esercizio importante nella mia vita. Insomma, un po’ di Asia è entrata in me e non ne è più uscita.
manifestation aroused such a public participation. In the following days the benefits of the cure begin to show. My body becomes supple and, during the yoga hour, manages to make twists that I thought were impossible. The apathy and drowsiness disappear together with the restlessness and a new, healthy energy, which makes me sleep peacefully and wake up in a good mood, takes over me. I lose weight, my nails get stronger, my hair softens, my skin glows, it acquires tone and elasticity. Even after returning to Milan I remain in this state of grace for months. I try to keep the diet, even if it is difficult in Italy, and even more so for Claudia, whose Apulian husband is a better cook than Cracco. ______________
In fact, I gave up at the end! But since then I have also begun to approach natural cures, homeopathy, yoga. And although I cannot avoid stress, I know I can always count on my herbs and healing essences. Meditation has become an important exercise in my life. I mean, a little Asia got into me, and it never came out.
I SE VUO E R LEGGE NZO? A IL ROMCCA CLI QUI 49
ALEJANDRA SALVATORE
FIVE YEARS IN
RIYADH BY PATRIZIA MEZZANZANICA
Creatrice del brand Severina Kids, Alejandra è una collaboratrice e una fan di Scimparello per cui disegna le pagine del ColorMe e realizza le famose Dolls. Qui ci racconta la sua vita in Asia. Founder of the brand Severina Kids, Alejandra is a collaborator and a fan of Scimparello, for which she draws the ColorMe pages and realizes her famous Dolls. Here she tells us about her life in Asia. 50
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Il deserto, i mercati, gli abiti tradizionali. L’ispirazione, per un’artista, è ovunque.
The desert, the markets, the traditional dresses. Inspiration, for an artist, is everywhere. 52
IT - Una vita in viaggio a scoprire la bellezza di ogni luogo, oggetto, cultura. Conservarla negli occhi e nel cuore e farne fonte di ispirazione continua. A Porto, dove vive e lavora, Alejandra Salvatore è arrivata dall’Argentina passando per l’Arabia Saudita, la Spagna e l’Inghilterra. Nel suo studio, nel centro della città, crea bellissimi giocattoli per bambini (e per coloro che rimangono bambini nel cuore) che tutto il mondo apprezza. Le collezioni di Severina Kids, questo è il nome del brand che ha fondato nel 2010, sono realizzati a mano, ognuno con un particolare diverso, una variazione di stile o di tessuto, che li rende a tutti gli effetti pezzi unici. Un talento passato di generazione in generazione. Sua mamma, e prima ancora di lei, sua nonna, erano appassionate artigiane e lei è cresciuta avvolta dalla creatività, fra persone che disegnavano modelli, cucivano, lavoravano a maglia. Anche il nome che ha scelto per il suo marchio viene da lontano, da un piccolo paese in provincia di Crotone, nell’Italia del sud: Santa Severina. Le sue priorità sono i valori in cui crede: una famiglia forte e unita creata con il marito e il figlio Mateo, la tutela dell’ambiente, per cui ha da subito scelto di utilizzare materiali naturali, organici e riciclati, la gentilezza d’animo e la tolleranza, che si affina vivendo in luoghi e culture diversi da quelli in cui si cresce. Come ci spiega lei stessa parlando degli anni trascorsi in Arabia Saudita. Se dovessi scrivere un libro intitolato La Mia Asia, quale storia sceglieresti di raccontare?
Scriverei una guida per le persone occidentali che si trasferiscono in Arabia Saudita “La nostra vera vita in Arabia Saudita”. Prima di accettare l’offerta di lavoro di mio marito, abbiamo fatto ricerche e letto molto sulla vita lì e abbiamo sentito storie di ogni tipo. Ma anno dopo anno abbiamo sviluppato la nostra esperienza, e scoperto che molte cose delle cose che ci avevano raccontato non erano vere. Ci sono tante informazioni sui blog e molti gruppi di espatriati online, ma sarebbe bello sapere fin dall’inizio alcune cose reali utili per le famiglie che si spostano lì. Cosa porti ancora nel cuore dell’Arabia Saudita?
Nuove amicizie e la conoscenza di una cultura completamente diversa dalla mia. Come vive un’artista, e in particolare un’artista donna, a Riyadh?
Ad essere onesti la vita è cambiata molto durante i cinque anni e mezzo che ho vissuto in Arabia Saudita (dal 2012 al 2018), e continua a cambiare. Le donne
EN - To really know a new country means to accept to be part of it. To see beyond what could be difficult to understand, and discover all its charm. A life on the road means to discover the beauty of every place, object, culture. Keep it in your eyes and heart and make it a source of endless inspiration. In Porto, where she lives and works, Alejandra Salvatore arrived from Argentina via Saudi Arabia, Spain and England. In her studio in the city center, she creates beautiful toys for children (and for those who remain children in their heart) that the whole world appreciates. The collections of Severina Kids, this is the name of the brand she founded in 2010, are handmade, each of them with a different detail, a variation of style or fabric, which makes them truly “one of a kind”. A talent passed on from generation to generation. Her mother, and even before her, her grandmother, were passionate artisans and she grew up surrounded by creativity, among people designing, sewing and knitting. Even the name she chose for her brand comes from far away: a small town near Crotone, in southern Italy: Santa Severina. Her priorities are the values she believes in: a strong and united family, created with her husband and son Mateo; preserving the environment (from the very start she chose to use natural, organic and recycled materials); kind soul and tolerance, a quality refined by living in places and cultures other than those she grew up in. As she explains herself, speaking about the years she stayed in Saudi Arabia. If you were going to write a book titled My Asia, which story would you choose to tell?
“Our real life in Saudi Arabia”. I would write a guide for western people moving there. Before accepting my husband’s job offer, we did research and read a lot about living in Saudi Arabia and we’ve heard all kinds of stories. But year after year we shaped our own experience there, and lots of things we heard before weren’t true. There are many blogs and expat groups online, but it would be nice to know from the very beginning some helpful real stuff for families moving there. What do you still carry in the heart about Saudi Arabia?
New friendships and the understanding of a completely different culture. How does an artist, and in particular a woman 53
lottano per i loro diritti e tre anni fa, ad esempio, hanno ottenuto il diritto di guidare e di viaggiare all’estero senza il permesso dei genitori o dei mariti. Penso che ci siano così tante donne di talento che si danno da fare per esprimersi in modo più libero in molti aspetti. Stanno per accadere grandi cose. Quando vivevo lì ho scoperto il lavoro dell’artista saudita Manal Aldowayan, il suo lavoro è molto potente, e la sua arte esprime anche le sue idee politiche per quanto riguarda la situazione delle donne nel suo paese d’origine. Quanto importante è stata questa esperienza di vita per il tuo lavoro?
In termini di ispirazione è stata incredibile, ogni nuova esperienza e nuova sensazione era una porta spalancata su nuovi disegni, nuovi colori, nuove forme. Quale ispirazione ti ha portato?
Ricordo, per esempio, la prima volta nel deserto. Mi hanno stupito la sua luce e i suoi colori, un’esperienza particolare che ha plasmato la tavolozza dei colori delle mie collezioni in quegli anni. Quale produzione (oggetto, collezione…) è particolarmente legata a quel periodo?
Per me, quello è stato il momento perfetto per prendermi cura di mio figlio Mateo e del mio “secondo figlio” che è il mio lavoro. Durante i miei anni lì, ho partecipato a fiere internazionali e ho trovato il modo per far crescere il mio marchio. Improvvisamente mi sono immersa in un nuovo universo privato dove ho avuto il tempo e la capacità di iniziare a plasmare il team e il progetto che Severina Kids è oggi. Una volta lasciata l’Arabia Saudita, il globetrotter che è in me era così forte che ho sviluppato la collezione “Viaggiamo per il mondo” dove convergevano tutti gli anni vissuti all’estero e la certezza che il mio viaggio non si fermava lì. Il mio viaggio interiore, la mia capacità di adattamento a nuove “case” e di godere dei diversi aspetti dei paesi in cui abbiamo scelto di vivere, mi aiuta a far crescere quella collezione fino ai giorni nostri. A volte penso che sarà una specie di collezione permanente che cresce con gli anni, crescendo con me. Cosa ti è mancato maggiormente della cultura occidentale nel tuo soggiorno in Asia? 54
artist, live in Riyadh?
To be honest, life changed a lot during the five and a half years I lived in Saudi Arabia (from 2012 to 2018), and it keeps changing. Women have been fighting for their rights and three years ago for example they achieved the right to drive and to be able to travel abroad without the permission of their parents or husbands. I think there are so many talented women moving forward to demand their way to express themselves in a freer way in many aspects. Great things are about to come yet. When living there I discovered the work of Saudi artist Manal AlDowayan. Her work is very powerful, overlapping art with her political statement regarding the women situation in her home country.
How important was this life experience for your work?
In terms of inspiration it was incredible, every new experience and new feeling was an open door to new designs, new colors, new shapes.
What inspiration did it bring to you?
I remember, for example, the first time we went to the desert, I was amazed by its light and colors, a particular experience that shaped the color palette for my collections during those years.
Which production (object, collection...) is particularly linked to that period?
For me, it was the perfect time to take care of my son Mateo and my “second child” that is my brand. During my years there I attended international trade shows and I found the way to grow my brand. Suddenly I was immersed in a new private universe where I had the time and the perspective to start shaping the team and the kind of growing project that Severina Kids is today. Once I left Saudi, the “globetrotter me” was so strong that I developed the collection “Let’s travel the world” where all the years lived abroad converged and the certainty that my travel didn’t stop there. My inner traveller, my capacity of adaptation to new “homes” and to enjoy the different aspects of the countries we chose to live in, makes me keep growing that collection to present days. Sometimes I think it will be a kind of permanent collection growing with the years, growing with me.
Modernità e tradizione. L’Arabia Saudita vive nel futuro ma ha una storia antichissima.
Modernity and tradition. Saudi Arabia lives in the future but it has an ancient history.
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Il bello del mondo è osservare la vita da prospettive diverse.
The beauty of the world is to observe life from different perspectives. 56
All’inizio tutto era così nuovo, così diverso che è stata un’esperienza molto intensa (in senso buono) e affascinante per me, e non ho avuto mai avuto la sensazione che mi mancasse qualcosa. L’unica cosa, forse, era un buon bicchiere di vino di tanto in tanto. Ma, parlando seriamente, durante i nostri cinque anni lì, abbiamo viaggiato all’estero molto spesso, e trovato il perfetto equilibrio tra lo stile orientale e occidentale. Cosa invece, hai vissuto lì, che qui ti manca?
La sensazione avventurosa di viaggiare in territori così estranei a noi, di culture così diverse. E il cibo arabo!! Non è così facile da trovare, qui a Porto. Come trascorrevi la tua giornata?
Con mio marito abbiamo scelto di non vivere in un complesso occidentale ma abbiamo affittato una bella casa in un quartiere vicino alla scuola di nostro figlio. Significava che per me la vita era abbastanza “normale”. Una volta che i miei uomini uscivano di casa, molto presto la mattina, passavo il tempo nel mio studio a lavorare su nuove collezioni, illustrazioni, materiale grafico per il mio sito web o social media. In quegli anni ho sviluppato interessanti collaborazioni con altri brand. Alcuni giorni, poiché esiste una comunità internazionale molto grande, trascorrevo la mattina con gli amici, visitando i mercati locali come la Princess Souk o partecipando ad alcuni eventi sociali o culturali. I pomeriggi volavano tanto ero assorbita dalle attività di mio figlio dopo la scuola. E siccome in Arabia Saudita tutto inizia molto presto (l’alba è intorno alle 4 del mattino in estate e prima delle 6 del mattino in inverno...) intorno alle sei del pomeriggio, mio marito tornava già a casa, Quindi cucinavamo insieme e ci divertivamo in famiglia.
What did you miss most about Western culture during your stay in Asia?
At the very beginning everything was so new, so different that it was a very intense (in a good way) and a fascinating experience for me, and I had no time to miss anything. What I missed was a good glass of wine from time to time. Now, seriously speaking, during our 5 years there, we travelled abroad very often, in that way we had the perfect balance between the Oriental and the Occidental ways. What instead, that you lived there, now do you miss here?
I miss that adventurous feeling of traveling territories so foreign to us, of such different cultures. And the Arabic food!! It’s not so easy to find it here in Porto. How did you spend your day?
With my husband we chose not to live in a compound (small closed neighbourhoods with western amenities), instead we rented a lovely house near our son’s school. It meant that for me it was a pretty “normal” life. Once my guys left home very early in the morning I used to spend my hours in my studio working on new collections, illustrations, graphic material for my website or social media. During those years I developed interesting collaborations with other brands. Some days, as the international community there is huge, I spent the morning with friends, visiting local markets like the Princess Souk or attending some social or cultural events. Afternoons flew by, absorbed in my son’s after school activities, and as everything there starts very early (the sunrise is around 4am in summer and before 6am in winter…) the good thing is that around 6:00 pm my husband arrived home, so we used to cook together and enjoy our family time.
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R TAP HEINUE T TO CONDING. REA 57
THE ART OF WELCOMING CHILDREN
SHANGHAI’S
PLAYFUL ART SCENE
BY JULIA VAN HOVE
La routine scolastica lascia poco spazio per divagare con la mente. Ma ci pensano i rifugi d’arte a Shanghai. Con invitanti musei e mostre grandissime.
Daily school routines leave no time for wandering and wondering. Shanghai’s arty hideouts do. With inviting spacious museums and flourishing exhibition halls. 58
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it - Crescere a Shanghai ha i suoi pro e i suoi contro. Essendo una delle città più care al mondo, sono soprattutto i benestanti a trasferirsi qui, e non c’è da stupirsi che i loro figli frequentino scuole private. La competizione è dappertutto. A scuola bisogna dare ottimi risultati, e il tempo “libero” viene occupato da attività fino a tarda sera che sono necessarie a tenere il passo con il proprio status sociale. Ma esistono delle scappatoie. Rifugi artistici in cui liberare la propria mente. E una volta varcata la soglia (i bimbi al di sotto di una certa altezza entrano gratis) le enormi sale espositive diventano un parco giochi per l’intero pomeriggio. Al Museo Powerlong invitanti e coloratissimi cuscini rotondi ti invitano a sedere per terra e guardare da lì le esposizioni (i Cinesi apprezzano tutto ciò che è conveniente). Non sono solo delle comode sedute ma
anche uno strumento di divertimento, dovreste vedere le piccole manine dei bambini che si divertono a impilarli e riassettare. Per poi correre lungo le scale e i vasti corridoi del museo in cerca di nuove stanze in cui giocare. Il Museo Long si trova in un’area già di per sé a misura di bambino: a destra della West Bund, il lungofiume con lo skate park, il campo da picnic, il muro per l’arrampicata e il camioncino dei gelati in cui mangiare il miglior frozen yoghurt della città. Con le sue pareti altissime il Museo può ospitare installazioni fino al soffitto. Onde evitare il torcicollo, sono stati piazzati degli enormi pouf che formano un’area relax dove i piccoli trovano solitamente un ambiente confortevole per passare il tempo. La lista dei musei è lunga: Il Museo di Arte Cinese, quello di Arte Contemporanea, e grazie ai collezion-
C’è sempre abbastanza spazio per giocare in mezzo alle esposizioni. 60
isti milionari che aprono galleria private, c’è sempre spazio disponibile per l’arte. I curatori d’arte occidentali potrebbero lamentare una mancanza di organizzazione. Le esposizioni qui non seguono un ordine cronologico o tematico. Ma forse è proprio questo che sembra allettante per i più piccoli. La loro intuizione li porta ad interessarsi delle singole opere e non del loro contesto. Avete mai parlato con un bambino di un quadro o di una statua? Loro percepiscono quello che vedono di fronte ai loro occhi, immaginano storie tutte loro e ridono dei dettagli. Così l’opera artistica assume una nuova e interessante identità. Viene in mente una domanda ragionevole: chi protegge le opere d’arte? Vedere un bambino di 5 anni giocare accanto a una statua gigante di Buddha fatta di bastoncini di legno evoca scenari catastrofici. Ma
con una popolazione di 27 milioni di persone, Shanghai è preparata a ogni tipo di comportamento. C’è una squadra di cosiddetti “baoans”, tipi amichevoli in uniforme scura, che ha il compito di sorvegliare questo formicaio urbano composto da bambini, genitori, animali da compagnia… e non solo nei musei, ma anche nelle strade, in metro, nei parchi. Con loro intorno si sta al sicuro, perché i bambini possono correre liberi senza la paura di incorrere in motociclette o veicoli, cosa molto probabile in una città trafficata come questa. All’interno degli spazi espositivi non solo l’arte è protetta, ma anche la libertà dei più piccoli. Quella di muoversi, Di scoprire. Di esplorare. Di immaginare. Di immergersi in un mondo di colori, forme e suoni, con nuove emozioni ad accompagnare questa esperienza.
There is always enough space for playing and displaying. 61
Dentro queste mura non solo l’arte è protetta. Ma anche la libertà dei bambini.
EN - Growing up in Shanghai can have many faces. As one of the most expensive cities in the world, mainly the wealthy move here, sending their kids to private schools. Competition is a big thing. Daily schedules are strict, school routine is tough and after school time is packed with activities until late in the evening to keep up with the current school requirements and social status. But there are these loopholes. Arty hideouts to free your mind. And once you’ve passed the entry (kids under a certain height are free), spacious exhibition halls become your playground for the infinity of the afternoon. At Powerlong Museum colorful round cushions invite to sit down on the floor and enjoy the exhibits (Chinese people appreciate everything convenient), and these seat pads even seem happy to be rearranged and piled by little skillful hands. There are long stairs and vast corridors to curiously run along and find the 62
doorway to the next hall of possibilities. The Long Museum is already located in a child-friendly area: right at the West Bund, Shanghai’s cultural river promenade, with a skater park, a meadow for picnics, an open air climbing wall and an ice cream truck with probably the best frozen yoghurt in town. With its super high walls the Long museum is able to display super large installations right up to the ceiling. Oversized beanbags form a comfy chill-out area to observe and enjoy without getting a stiff neck and of course provide a cozy playground for kids. There is a long list of inspiring art museums, like the Power Station of Art, the China Art Museum, the Museum of Contemporary Art Shanghai, just to name a few. And thanks to Chinese billionaires collectors who open private art museums, like Xu Jiankang (Powerlong) or Liu Yiqian (Long), there is always enough space for playing and displaying. Western museum experts may criticize a lack of struc-
Inside these walls not only art is protected. The kids’ freedom is, too.
ture. Exhibits seem to be randomly positioned, unlike in Western museums, where everything has an order, a timeline, is themed. And maybe this is what makes it appealing for kids: as they follow individual objects intuitively, they jump right into experiencing them. Have you talked to kids about a painting or a statue? They refreshingly take out the seriousness. First they soberingly perceive what is actually there. And then they build stories around it and laugh about details. The objects develop a whole new identity, regardless of what the artist originally intended to express. A reasonable question occurs: Who protects the exhibits? Seeing 5-year-olds play next to a giant lying buddha statue made of wooden sticks, evokes connotations of stability and the thought: will it be comedy or tragedy if one missing stick transforms the statue into a campfire model? But with a population of 27 million people, Shanghai is prepared for chaotic behavior. This lovely urban anthill is constantly watched
by so-called “baoans”, mostly friendly guys in dark uniforms.. They make sure everybody is doing as he should, adults and kids, people with dogs or motorbikes, in parks, in the subway, on the street. They can be strict as pedantic policemen, but with kids in museums they are surprisingly relaxed. In the spacious areas children can run around freely, with no motorbike or car getting on the sidewalk and in the way, which -given Shanghai’s busy traffic- happens all the time. It’s too dangerous to let kids walk the way to school on their own, wheeled road users tend not to stick to general regulations. But inside these walls not only art is protected. The kids’ freedom is, too. Freedom to move. To discover. To explore. To imagine. To immerse themselves in a world of colors and shapes and sounds, and new emotions accompanying their experience.
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MO N°7
Visi sorridenti, espressioni serie, colori forti e altri più sfumati. L’Asia ha tante facce e le esprime tutte con la stessa intensità. In ogni servizio i nostri bambini posano come professionisti ma senza mai nascondere la loro indole e il mondo a cui appartengono. Qualcosa di magico e inafferrabile che li rende uguali in mille (e una) sfumature. 64
ODA Smiling faces, serious expressions, strong colors and softer ones. Asia has many faces and expresses them with the same intensity. In every shooting our children pose as professionals but never hide their character and the world they belong to. Something magical and elusive that makes them similar in a thousand and one shades. 65
MON photography Marco Tassinari styling Petra Barkhof
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MALAK, turtleneck, top and skirt The Middle Daughter, belt Carbon Soldier YLIN, dress and top The Middle Daughter, hat Carbon Soldier, necklace Belinda
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JUNO, cardigan The Animals Observatory, dungarees Minimalisma, turtleneck Il Gufo, mittens Collégien, SUNJIN, sweater The Animals Observatory, vest Moncler vintage, mittens Collégien, hat and jeans vintage, NOAH, hoodie Giro Quadro, pants Paade Mode
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CLOYD, cardigan Bianca & Noè, hoodie Giro Quadro, beanie Tinycottons, scarf and belt Wander & Wonder, JUNO, jacket Ligne Noire Enfants, pants GayaLab, pom pom stylist’s own.
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YLIN, cardigan Simonetta, blouse Raspberry Plum, pants Molo, right page YLIN, jacket Repose AMS, hat The Animals Observatory
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MALAK, coat Il Gufo, foulard stylist’s own right page MALAK, top and dress Péro, hat stylist’s own, slippers Collégien blanket Belinda. JUNO, cardigan and pants Péro, turtleneck Minimalisma, hat stylist’s own, socks Collégien, shoes The Animals Observatory, NOAH jumpsuit Péro, sweater Oeuf, tights Collégien, slippers Il Gufo
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JUNO, cardigan and pants Péro, turtleneck Minimalisma, hat stylist’s own, socks Collégien, shoes The Animals Observatory, blanket Belinda
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CLOYD, jacket Bellerose, jumpsuit LiiLu, hat stylist’s ow right page YLIN, cardigan Paade Mode, hat vintage, belt Sticky Lemon.
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MALAK, turtleneck, top and skirt The Middle Daughter, belt Carbon Soldier, YLIN, dress and top The Middle Daughter, hat Carbon Soldier, necklace Belinda
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MALAK, coat and trousers Il Gufo, shoes The Animals Observatory, foulard stylist’s own right page MALAK, jacket Emilio Pucci Junior, pants Suuky, mountain hat Ligne Noire Enfants, hat stylist’s own
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JUNO, cardigan The Animals Observatory, dungarees Minimalisma, turtleneck Il Gufo, mittens Collégien, NOAH, hoodie Giro Quadro, pants Paade Mode, slippers Il Gufo
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MALAK, jacket and pants Carbon Soldier, top The Middle Daughter, tights Collégien, boots Giopseppo Kids right page MALAK, top and dress Péro, hat stylist’s own
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MALAK, turtleneck, top and skirt The Middle Daughter, belt Carbon Soldier, slippers Il Gufo, YLIN, dress and top The Middle Daughter, hat Carbon Soldier, necklace Belinda
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Sunjin, mom of Juno & Noah. From Korea with Love
IT - Dalla Corea con amore. Raccontaci la tua storia. Sono venuta a Milano per studiare e non pensavo affatto che avrei vissuto qui. Ma poi ho incontrato mio marito e mi sono innamorata di lui, del suo bellissimo paese e della sua cultura. Cosa rappresenta la moda nella tua vita e nella vita dei tuoi figli?
Mia madre lavorava nel campo della moda e, fin da quando ero una teenager, mi portava con sé alle fiere di moda. Da bambina ho persino dormito su tessuti e modelli, di notte! La moda fa parte della mia vita non solo perché è il mio lavoro ma perché è uno dei miei grandi amori. Penso sarà lo stesso per i miei figli, Juno e Noah, che sono già stati con me a Parigi e New York durante le fashion weeks.
EN - Tell us your story. I came to Milan to study, not at all thinking I was going to live here. But then I met my husband and fell in love with him and his beautiful country and culture. What does fashion represent in your life and in your children’s life?
My mom was working in the fashion field and she used to take me to fashion fairs with her since I was a teenager. As a baby I even slept on fabrics or samples at night! Fashion is just part of my life, not only as my job, but as one of my biggest loves. I think it would be the same with my children, Juno and Noah, who’ve already been to Paris and New York fashion weeks with me while I was working. What do you miss the most about your country?
Cosa ti manca di più del tuo paese?
Vivo in Italia da circa quattordici anni, sono abbastanza “italianizzata” e ho buoni amici qui. Ma a volte mi piacerebbe farmi una risata o bere una birra con gli amici con i quali ho condiviso la mia giovinezza e la mia infanzia. Qual è la più grande differenza culturale tra Occidente e Oriente?
Mio marito ha notato che non dico quasi mai “NO”. Nella mia cultura è maleducato rifiutare la richiesta di qualcuno con una parola così corta e forte. C’è qualche paese asiatico in cui non sei mai stata ma che ti piacerebbe visitare, e perché?
Sicuramente Indonesia, Bali. Voglio mostrare ai miei figli il clima e il mare tropicale. Quali suggerimenti dareste ai genitori che visitano Seoul con i loro figli?
Il LOTTE WORLD TOWER, con i suoi 123 piani e 555m di altezza ha una vista che domina tutta la città. Il KIDS CAFÉ con aria purificata sterilizzata e arredo di lusso è un luogo dove le mamme possono rilassarsi mentre i bambini giocano. E non dimenticate di fare shopping da BTS. Alle mamme coreane piace vestire bene i loro figli e lì si possono trovare capi davvero belli e unici. A quale eredità della tua cultura non rinunceresti mai?
Alla pace, alla pazienza e alla mia lingua. Ho cresciuto i miei figli bilingue perchè comprendessero le mie origini. 90
I’ve been living in Italy for about 14 years now, I am pretty “italianized” and have good friends here. But sometimes I would just like to have a laugh or a beer with friends I shared my youth and childhood with. What is the biggest cultural difference between Western and Eastern?
My husband noticed that I almost never say “No”. In my culture it’s kind of impolite to decline someone’s request in one word so short and strong. Is there any Asian country you’ve never been to, but would like to visit and why?
Definitely Indonesia, Bali. I want to show my kids the tropical weather and sea. What suggestions would you give to parents visiting Seoul with their children?
The LOTTE WORLD TOWER, with its 123 floors and 555m height, has a full view of the city. The KIDS CAFÉ with purified air, sterilized utensils and luxurious seats is a place for moms to relax while kids play. And don’t forget to shop at BTS. Korean moms like to dress up their kids and you can find unique and beautiful items. What heritage of your culture would you never give up?
Peace, patience and language. I’ve put lots of effort into raising my kids bilingually, wishing that someday they can understand the culture their mom comes from.
CLOYD, pants Repose Ams, phone pouch Sticky Lemon
SUNJIN, mom of Juno & Noah
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MALAK coat and pants Gucci, slippers Collégien, hat and pom pom stylist’s own, blanket Belinda 92
3 QUESTIONS TO OUR ART DIRECTOR ROSSELLA FERRARIO
Cosa, o chi, ha ispirato il tuo impaginato in questo servizio?
Per l’apertura ho voluto rendere omaggio con un gioco tipografico a Fabien Baron, uno dei direttori artistici contemporanei più influenti, un talento assoluto che ha rivoluzionato la veste grafica dell’editoria di moda e non solo.
Quali emozioni vivi nel tuo lavoro editoriale?
Impaginare un servizio fotografico è come stendere la sceneggiatura di un film dove i fotogrammi si susseguono e svelano la storia. Un vero e proprio storytelling visivo. Mi emoziono, e mi sento anche molto orgogliosa, quando i fotografi con i quali lavoro mi chiamano felici perché il mio impaginato ha dato nuova vita ai loro scatti.
Quali caratteristiche impieghi nella tua professione?
Cerco di intervenire sulle pagine con il mio stile, senza mai prevaricare quello della fotografia, utilizzando, dove necessario, strumenti come scritte calligrafiche o disegni che realizzo personalmente, oppure cornici, grafiche, colori, tutto ciò che può dare risalto o valorizzare gli scatti e la storia. _______ _______ __
What, or who, inspired your layout in this story?
I opened with a typing title in homage to Fabien Baron, one of the most influential contemporary art directors, an absolute talent who has revolutionized the graphics of fashion publishing.
What emotions do you feel in your editorial work?
Creating a layout for a photo shooting is like writing the script of a movie where the frames follow one another and reveal the story. A real visual storytelling. I get emotional, and I feel also quite proud, when the photographers I work with call me showing happiness because my layout has given new life to their shots.
What characteristics do you use in your profession?
I try to intervene on the pages with my style, without ever prevaricating that of photography, using, where necessary, tools such as calligraphy or drawings that I personally create, or frames, graphics, colors, anything can emphasize or enhance the shots and the story. make-up & hair Antonella Gaglio @blendmanagement production & casting Patrizia Pesci @patrizia_pesci assistant photographer Vittorio Caccavallo @vec_samoano_ models Malak, Juno & Noah @modamodakids Ylin @babyfashionit Cloyd @pepperkids thanks to Ca’ Cigolara and Castellaro Ranch 93
paper photography Emma Wright styling Holly Moluluo
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s
shadows 95
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MIRABELLE, top Raspberry Plum
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dress Givenchy
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dress Raspberry Plum right page sweater Molo, turtleneck sweater The Middle Daughter
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dress Paade Mode
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sweater Molo, turtleneck sweater The Middle Daughter left page cardigan Paade Mode, trousers Bonpoint 105
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right page dress Givenchy 108
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dress Paade Mode 110
paper shadows 3 QUESTIONS TO THE PHOTOGRAPHER EMMA WRIGHT
La mia Asia è…
Thailandia, il posto in cui sono stata di più. Mi piacciono le persone, la bellezza dei paesaggi e il cibo incredibile.
Un posto (in Asia) in cui non sei mai stata ma che ti piacerebbe vedere e perché.
Indonesia, Bali in particolare. Ho letto libri e film ambientati e realizzati lì, e so tutto della loro cultura e di come sia particolare. È il primo posto che voglio visitare con la mia bimba una volta che si potrà di nuovo viaggiare liberamente.
Qual è stata l’esperienza sul set che ti ha ricordato di più l’Asia? Ho realizzato mille dischetti di carta, che ho incollato e appeso al soffitto. Ho illuminato tutti questi dischi con una calda luce arancione e mi sembrava di ammirare la fioritura dei ciliegi per cui il Giappone è tanto famoso. _______ _______ __
My Asia is...
Thailand, the place that I have visited the most. I love the people, the beauty of the land and the incredible food.
A country (of Asia) where you have never been but you would like to visit and why.
Indonesia, Bali in particular. I have read books set there, seen films made there and read about the culture and how it is unlike anywhere else. It’s the next place that I’d like to travel to with my little girl once travel opens up.
What was the experience on the set that reminded you most of Asia? I made hundreds of tissue paper discs, glued together and suspended from the ceiling to the floor. As I lit the discs with a warm orange light the space reminded me of the cherry blossoms that Japan is famous for.
make-up and hair Jessica Rothwell @jessicarothwellhairdressing model Mirabelle @shamirakiroslittleworld agency @rayandrobin 111
SOFIA, shirt Il Gufo, dress Paade Mode, belt Mini Rodini, tights The Campamento, rain boots Hunter
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Hi k ar i illustrations Ari Hisae styling Francesca Bisceglia
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HARU, shirt Emilio Pucci Junior, pants Wolf & Rita, hat Carbon Soldier, shoes PéPé Children Shoes, bag Marni, belt Bobo Choses
Lotus 114
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Tea time GRETA, shirt Yellow Pelota, T-shirt The Campamento, skirt Fay Junior, leggings The Middle Daughter, bag Stella McCartney, hat Versace 117
BATU, T-shirt Bianca & Noè, pants The Animals Observatory, belt bag and hat Repose Ams, shoes Veja, VITTORIA, jacket Tia Cibani Kids, skirt, bag and socks Molo, shoes Sticky Lemon
Heron 118
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EDMUNDO, blazer Beau Loves, T-shirt Main Story, pants Repose Ams, shoes Camper, bag Ligne Noire Enfants, AIME, sweatshirt Loud Apparel, pants Erl Kids, hat Bobo Choses 120
Dragon 121
Lantern
SEAN, gilet Weekend House Kids, shirt Erl Kids, belt bag Gucci, pants Gayalab, glasses Very French Gangster 122
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Hikari 3 QUESTIONS TO THE ILLUSTRATOR ARI HISAE
Qual è la storia dietro la tua storia?
La mia storia inizia col disegno, è sempre stato il mezzo con cui mi sono espressa e ho compreso il mondo. Il mio cammino attraverso le Arti Visuali mi ha portata a ciò che sono ora: un’illustratrice.
Cosa ti ha ispirato per queste illustrazioni?
Edward Hopper e Norman Rockwell, le loro opere mi hanno aperto gli occhi sulla composizione e i colori.
L’Asia per me è...
La culla di una complessa e ricca cultura, ricca di colore e significato. _______ _______ __
What’s the story behind your story?
My story started with drawing, it has always been the easiest way to express myself and understand the world. My path was forged by Visual Arts, and got me to what I am today: an illustrator.
Where do you find inspiration for these illustrations?
My references go through Edward Hopper and Norman Rockwell, their paintings and illustrations make me understand composition and colors.
Asia for me is…
Asia for me is the cradle of a complex, powerful culture, rich in color and meaning.
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photography Mario Lomas styling Imma Rondan
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CARLA, hat Sombrererìa Yoqs, shirt Bonnet à Pompon, sweater Wander & Wonder, pants Napaani, socks Condor, shoes Victoria
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CARLA, hat Mimoki, coat, shirt and skirt Nueces, socks Condor, boot Maison Mangostan
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CARLA, hat and cardigan Bonnet à Pompon, dress and skirt Kids on the Moon, socks Condor, boots Mainson Mangostan
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CARLA, hat Wander & Wonder, dress and skirt Nueces
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CARLA, shirt Wander & Wonder, pants Kids on the Moon, socks Condor, boots Maison Mangostan
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3 QUESTIONS TO THE PHOTOGRAPHER MARIO LOMAS
La mia Asia è...
La mia idea di Asia è un piccolo pianeta.
Un paese (dell’Asia) dove non sei mai stato ma ti piacerebbe visitare e perché.
Non sono mai stato in Giappone, ma è una delle mie prossime destinazioni. Mi è sempre sembrato un luogo con una tradizione magica e una cultura tecnologica, che integra tutto insieme.
Qual è stata l’esperienza sul set che ti ha ricordato la maggior parte dell’Asia?
Non so bene cosa rispondere! Forse il mix tra un’estetica classica e radici spagnole mescolate al volto onirico di Carla. _______ _______ __
My Asia is...
My idea of Asia is of a small planet.
A country (of Asia) where you have never been but you would like to visit and why.
I have never been to Japan, but it is one of my next destinations. It always seemed to me like a place with a magical tradition and a technological culture, living everything together.
What was the experience on the set that reminded you most of Asia?
I don’t know what to answer here! Maybe the mix between a classic aesthetic and Spanish roots mixed with Carla’s dreamlike face.
make-up and hair Rodrigo Galo @rodrigogalo_ model Carla Nuñez @carla_nunez_kid 139
STICKY LEMON 140
GIOSEPPO KIDS
ore 8.00 GIACARTA: pronti alla corsa per non fare tardi a scuola. ore 10.00 ISTANBUL: giocare a saltare nelle pozzanghere durante la ricreazione. illustrations Rossella Ferrario text Enrico Fragale Esposito 141
OCRA
ANGULUS 142
ore 12.00 PECHINO: partire ed esplorare tutta la Muraglia Cinese.
MONCLER ENFANT
ore 14.00 KATMANDU: Himalaya arriviamo! 143
, , PE PE È CHILDREN SHOES
ore 16.00 ULAN BATOR: cavalcare nel paese meno popolato del Mondo. 144
ore 18.00 KYOTO: darsi allo skate per emulare la campionessa delle Olimpiadi.
DOLCE & GABBANA 145
MOSCHINO BABY KID TEEN
ore 16.00 Dubai: 30 gradi all,ombra, ma la neve dello Ski Palace non si scioglie mai! 146
ore 20.00 BAKU: stivali rossi ai piedi e l,o ’ utfit e,’ pazzesco.
DSQUARED2 147
STELLA MCCARTNEY KIDS
DOLCE & GABBANA 148
ABBIAMO CHIESTO A PAOLA MAZZUCCO, DESIGNER DI PÈPÈ CHILDREN SHOES, DI SVELARCI TRE TENDENZE DI STAGIONE.
1. Neo hippie
L’atmosfera Peace&Love è garantita da stivaletti in faux-fur, sandali bicolor e sabot in pelle scamosciata con motivi floreali. Veramente gipsy chic!
2. Aviator
Uno stile rivisitato in chiave urban. I tronchetti sono declinati in cuoio, nero e verde militare, le sneakers hanno dettagli in montone, mentre gli stivaletti si vestono di stringhe e cerniere.
3. Regina degli Scacchi
Un mood bon ton fatto di Mary Jane e ballerine in nuance ottanio e fragola. Pezzi sobri ma non banali, adatti per tirare fuori il carattere e il coraggio di una leonessa come quello di Beth Harmon. _______ _______ __
WE ASKED PAOLA MAZZUCCO, DESIGNER OF PÈPÈ CHILDREN SHOES, TO REVEAL THE TRENDS OF THIS SEASON.
1. Neo hippie
A Peace&Love atmosphere is guaranteed by faux-fur ankle boots, two-tone sandals and clogs in suede with floral motifs. Very gipsy chic!
2. Aviator
A style of urban vibes. The ankle boots are declined in leather, black and military green with laces and zippers, and the sneakers feature sheepskin details.
3. Queen’s Gambit
A bon ton mood made of Mary Jane and ballet flats in teal blue and strawberry shades. Sober but not ordinary pieces, perfect for bringing out character and bravery of a lioness like that of Beth Harmon’s.
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photography David Pellicer styling Laia Gomez
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ZIHEN, glasses Mango, beanie and sweater Kids on the Moon, pants Bellerose
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ZIHEN, jacket Wander & Wonder, sweater Nadadelazos, pants Kids on the Moon, slippers Maison Mangostan left Page NICOL, hat Wander & Wonder, sweater Bonnet à Pompon, skirt Kids on the Moon, tights Nadadelazos, boots Mango 153
ZIHEN, jacket Wander & Wonder, sweater Nadadelazos, pants Kids on the Moon right page VARVARA, sweater My Little Cozmo, sweatshirt Kids on the Moon, skirt Wander & Wonder, socks Bellerose, sneakers Geox, hat Nadadelazos, NICOL, skirt Kids on the Moon, tights Nadadelazos
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VARVARA, hat My Little Cozmo, sweater Tinycottons, trousers Kids on the Moon, sneakers Geox, NICOL, dress Liilu, sweater Bellerose, socks Punto Blanco, boots Mango, ZIHEN, glasses Mango, hat and sweater Kids on the Moon, pants Bellerose
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NICOL, hat and skirt Tinycottons, sweater Bonnet à Pompon, socks Punto Blanco, boots Maison Mangostan, ZIHEN, hat and sweater Bellerose, jumpsuit Wander & Wonder, socks Punto Blanco, slippers Maison Mangostan
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VARVARA, hat My Little Cozmo, sweater Tinycottons, NICOL, dress Liilu, sweater Bellerose
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NICOL, hat Wander & Wonder, sweater Bonnet à Pompon, skirt Kids on the Moon, tights Nadadelazos, boots Mango, ZIHEN, sweater Nadadelazos, trousers Kids on the Moon, slippers Maison Mangostan, VARVARA, hat Nadadelazos, sweater My Little Cozmo, sweatshirt Kids on the Moon, skirt Wander & Wonder, socks Bellerose, sneakers Geox
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3 QUESTIONS TO THE STYLIST LAIA GOMEZ
In una rivista capita spesso che i testi siano troppo lunghi e debbano essere accorciati. Non è il caso di Laia che va dritta al punto, come è nel suo carattere. Una stylist che sceglie di comunicare con la sua creatività.
La mia asia è...
l’Asia per me è un grande continente, fonte di ispirazione per tutto il mondo della moda
Quale è il tuo piatto asiatico preferito? Adoro il sushi. Per me è quasi una dipendenza.
Quale è il tuo film o un libro preferito ambientati in Asia?
Trovo che Kill bill sia molto ispirato dall’Asia e ho amato molto anche gli altri film della serie. _______ _______ __
In a magazine it often happens that the texts are too long and it must be shortened. It is not the case of Lai, she goes straight to the point, as it is in her character. A stylist who prefers to communicate with her creativity.
asia for me is...
A big country and a source of inspiration for the fashion world
What is your favorite Asian dish? I love sushi. I’m addicted to it!
A movie or book set in Asia that you enjoyed?
Kill Bill has a lot of Asian inspiration and I loved all the series. make-up and hair Nika Ambrozic @erion_mua production Cris Tort & Anna Frago @goodmonday.tv models Nicol, Varvana & Zihen @sugar__kids 167
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Welcome to our whole new Japan
moms behind
photography & styling Noriko Kitada 169
MANON, coat Yellow Pelota, turtleneck and pants Frankygrow right page OKI, hat Carbon Soldier, turtleneck, jacket Frankygrow
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OKI, sweatshirt, jacket and bag Unionini, MANON cap and gloves Unionini right page OKI, jacket, sweater, pants and hat Folk Made
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MANON, dress Caroline Bosmans, turtleneck and hat Frankygrow left page Unionini, Frankygrow, Carbon Soldier, Yellow Pelota, Wander & Wonder 175
MANON, hat, scarf and poncho Folk Made, pants Unionini right page MANON, coat Carbon Soldier, turtleneck Frankygrow
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MANON, dress and socks Wander & Wonder, OKI, pants and socks Wander & Wonder right page MANON, dress Tia Cibani kids OKI, hat and pants Carbon Soldier, T-shirt Caroline Bosmans
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MANON, turtleneck and sweater Frankygrow, down MANON, jacket, hat and gloves Folk Made, pants Unionini, OKI, hat, jacket and pants Folk Made, sweater, gloves and bag Unionini 180
3 QUESTIONS TO THE PHOTOGRAPHER NORIKO KITADA
La mia Asia è...
Anche se sono nata in Giappone, dove mi trovo in questo periodo con la mia famiglia a causa del Covid, scelgo Shanghai, Cina, che per me è casa 2009. Ma per i miei figli, Manon e Oki, sicuramente la Thailandia, dove andiamo ogni anno per le vacanze.
Un paese (dell’Asia) dove non sei mai stato ma ti piacerebbe visitare e perché.
Sono stata in tanti paesi asiatici! Dalla Corea del Sud all’India, dal Pakistan al Bangladesh, e poi in Sri Lanka, Bhutan, Nepal, Singapore, Malesia, Laos, Vietnam, Indonesia, Filippine, Taiwan, Hong Kong, Turchia, Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan. Direi che quello che vorrei visitare ora è l’Iran, per vedere i loro incredibili tessuti e architetture islamiche.
Quale è stata l’esperienza vissuta sul set che più ti ha ricordato l’Asia? Assolutamente il Bhutan! Sono andata in Bhutan circa 15 anni fa da sola e, a quel tempo, tutti i locali indossavano i loro vestiti belli tradizionali. “Benvenuti nel nostro nuovo bellissimo Giappone” Perché per i miei figli, che ci vivono da un anno e mezzo, tutto è nuovo! _______ _______ __
My Asia is...
Even if I was born in Japan where I’m actually staying with my family because of Covid, I will say ShangHai, China, my home since 2009. But for my children, Manon and Oki, surely Thailand, where we go every year for vacation.
A country (of Asia) where you have never been but you would like to visit and why.
I have been to so many Asian countries! From South Korea to India, from Pakistan to Bangladesh, and then Sri Lanka, Bhutan, Nepal, Singapore, Malaysia, Laos, Vietnam, Indonesia, Philippine, Taiwan, Hongkong, Turkey, Kazakhstan, Kyrgyzstan and Uzbekistan. The one I would like to visit might be Iran, to see their amazing fabrics and Islamic architecture.
What was the experience on the set that reminded you most of Asia? Absolutely Bhutan! I went to Bhutan about 15 years ago by myself and at that time, all the locals were wearing their traditional beautiful clothes.
“Welcome to our whole new beautiful Japan” Because for my children, who have lived there now for one year and a half, everything is new! photographer and stylist @Noriko @pasteque_retro models Manon @manon_jazz, Oki @oki_winds
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by Severina text Enrico Fragale Esposito
yo
Vi state chiedendo che fine hanno fatto le nostre dolls vestite alla moda? Beh, la verità è che questa stagione non volevamo disturbarle per farci da modelle…sembra infatti si siano dedicate anima e cuore ad una pratica che ha origine proprio in Asia: LO YOGA! 182
ogi
dolls
Are you wondering what happened to our fashionable dolls? Well, the truth is that this season we didn’t want to disturb them for a fashion shooting… it seems in fact they have fully dedicated themselves to a practice that has its origins in Asia: YOGA! 183
Since they discovered it, they can no longer detach from the mat... meditation first, then sun salutation and off with all the asanas.
And you? Are you familiar with yoga? It seems to be more and more popular, because it is good for your health. We have tried it for a year, during office routine, and we can assure you that after an hour of practice we were more energetic and at the same time relaxed with the day going by as smooth as oil. In addition, it amuses children so much that in recent years several schools have decided to include the practice of yoga in class. Among the benefits it brings there are the stimulation of concentration and learning, the development of awareness and socialization, the reduction of stress and anxiety. It should not be underestimated that all the hours dedicated to yoga are subtracted from videogames, mobile phones, TikToks and tablets.
So what to say, this is an invitation to wear a tracksuit (a cool one!), to take a moment, perhaps with your family, and try the various poses, the Tree, the Eagle, the Warrior and the Cobra. What catchy names Yoga hasn’t it? In case you want to buy one of our YOGI DOLLS, whether it is for your children, for yourself or for the birthday of your yogic friend, you can find them on www.severinakids.com 184
Da quando lo hanno scoperto, non riescono più a staccarsi dal tappetino… prima meditazione, poi il saluto al Sole e via con tutte le asana. E voi? Avete dimestichezza con lo yoga? Sembra essere sempre più diffuso, perché fa bene. Noi, che lo abbiamo provato per un anno, inserendolo tra le ore di ufficio, vi assicuriamo che è così: dopo un’ora di pratica eravamo più energici e allo stesso tempo rilassati con la giornata che scorreva liscia come l’olio. In più diverte moltissimo i bambini tanto che diverse scuole negli ultimi anni hanno deciso di inserire la pratica dello yoga nelle ore di lezione. Tra i benefici che apporta troviamo lo stimolo alla concentrazione e all’apprendimento, lo sviluppo della consapevolezza e della socializzazione, la riduzione di stress e ansia. È da non sottovalutare poi che tutte le ore dedicate allo yoga sono sottratte ai videogame, al cellulare, ai TikTok e ai tablet.
E allora che dire, questo è un invito ad indossare la tuta (che sia cool però!), a prendervi un momento, magari in famiglia, e a provare le varie posizioni, l’albero, l’aquila, il guerriero ed il cobra. Che nomi accattivanti che ha lo Yoga, vero? In caso voleste acquistare una delle nostre YOGI DOLLS, che sia per i vostri bambini, per voi stesse o per il compleanno dell’amica yogica, le trovate su www.severinakids.com 185
fw21
TREN L’Armadio di Emma e Gabriel.
SOS Scimparello, aiutaci tu!
Sketchbook Diary. 186
NDS 187
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PETRA & ENRICO’S SELECTION
for girls and Boys 189
PETRA & ENRICO’S SELECTION
@liiluorganics 190
SOS AIUTACI TU
LIILU LOOKS COLLECTION F/W 21 191
L’ARMADIO DI EMMA DI FRANCESCA BISCEGLIA
Turtleneck Minimalisma www.minimalisma.com Dress Tambere www.aout.co.kr
Slippers Gioseppo Kids www.shop.bambinifashion.com
Pants Emilio Pucci www.emiliopucci.com
Jacket LiiLu www.liilu.de 192
Mini bag Ligne Noire Enfants www.lignenoire.com
Hair bundles Minimalisma www.inimalisma.com
Skirt Weekend House Kids www.weekendhousekids.com
Non posso aspettarmi di ammirare la fioritura dei ciliegi in inverno, ma posso sempre sognarla. E con questo outfit caldo e avvolgente il sogno diventa realtà. I can’t expect to admire cherry blossoms in winter, but I can always dream of it. And with this warm and sweet outfit, the dream becomes reality.
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L’ARMADIO DI GABRIEL DI FRANCESCA BISCEGLIA
Socks Happy Socks www.happysocks.com
Cardigan Alanui www.coccolebimbi.com
Karimoku Yosegi Bearbricks www.shop.bambinifashion.com
Pants Elfin Folk www.elfinfolkonlinestore.com Shirt Yellow Pelota www.yellowpelota.com
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Slippers Gioseppo Kids www.shop.bambinifashion.com
Ho studiato la Storia dell’Asia e mi sono appassionato a tutte le culture dell’immenso continente. Col mio outfit voglio celebrare ogni latitudine asiatica: un risultato folk e divertente. I’ve studied the History of Asia and developed a passion for all the cultures of the enormous continent. With this outfit I wanna celebrate every Asian latitude: a folk and funny result!
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www.deviantart.com
@hanbok_thedan
by @inspi_reaction
FUSIONSOSTENIBILITY It - Esiste
un filo a volte invisibile che unisce tutte le cose... esistono terre popolate da etnie e tradizioni diverse, esistono ricchezze inestimabili celate dalla storia nei millenni, esisterà un Rinascimento culturale che unirà passato e futuro, colori profumi e idee di un Asia moderna, attenta, presente.
Hiroto Ikeuchi
en - Sometimes
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there is an invisible thread that connects all things... there are lands populated by different ethnicities and traditions, there are inestimable hidden riches from history in millennia, there will be a cultural Renaissance that will unite past and future, colors, scents and ideas of a modern Asia, thoughtful and present.
IL MOODBOARD F/W 21 RACCONTA L’EMOZIONE DI UN FUTURO D’INCLUSIONE E SOSTENIBILITÀ.
MIU MIU FW/21
Kantha Bengal Embroidery
Boro Sashiko
THE F/W 21 MOODBOARD TELLS THE EMOTION OF A FUTURE OF INCLUSION AND SUSTAINABILITY.
197
MEET N°7
FAshion brand Péro I sogni si realizzano
sempre, se ci si crede fino in fondo. Dreams always come true, if we believe in them.
the buyer tiffany hsu
La moda: un colpo di fulmine a 15 anni. Fashion: love at first side at 15 years old. 198
T ME brand profile UNIQLO
Colorati e pratici: sono gli abiti che rendono felici. Colorful and easy: these clothes make people happy.
FAshion brand WANDER&WONDER
“Unitevi a noi con spirito ribelle”. “Join us with rebel and soul”. 199
DI PATRIZIA MEZZANZANICA
Ci vogliono passione, determinazione, tempo e tanta voglia di imparare per diventare una fashion buying director come Tiffany Hsu di Mytheresa, il colosso tedesco dell’e-commerce. E poi amare la moda, naturalmente. Lei, ad appena quindici anni, è stata folgorata da una collezione di John Galliano e da allora si è impegnata per conquistare il suo posto in quel mondo. Per prima cosa si è trasferita da Taiwan, il suo paese d’origine, a Londra, dove vive tuttora e dove ha frequentato il Central Saint Martin’s College of Art and Design laureandosi in fashion design, per poi conseguire un Master all’Istituto Marangoni di Milano. A lei abbiamo chiesto di raccontare l’Asia come la ricorda e la conserva nel cuore. Come la moda abbia cambiato la sua vita e cosa le piaceva indossare da bambina.
TIFFANY HSU It takes passion, determination, time and a great desire to learn to become a fashion buying director as Tiffany Hsu from Mytheresa, the German e-commerce giant. And love for fashion, of course. When she was just fifteen, she was dazzled by a John Galliano collection and since then she has worked to conquer her place in that world. First she moved from Taiwan, her home country, to London, where she still lives and where she attended the Central Saint Martin’s College of Art and Design graduating in fashion design, and later obtained a Master at the Marangoni Institute in Milan. We asked her to talk about Asia as she remembers it and keeps it in her heart. How fashion changed her life and what she liked wearing as a child. 200
201
ita - Cosa è rimasto della quindicenne di Taiwan, nella sofisticata donna londinese che sei ora?
Quali opportunità offre un paese come Taiwan rispetto a Londra?
Essere taiwanese è sempre stato molto radicato in me. Ho mantenuto i valori e la filosofia del mio paese d’origine come fondamento del mio modo di vivere, indipendentemente da dove io mi trovi. E naturalmente sono ancora un grande fan del suo cibo!
Penso che oggi Taiwan offra più o meno le stesse opportunità degli altri paesi occidentali. Naturalmente, poiché Taiwan è un paese più piccolo del Regno Unito, alcune compagnie o settori non sono così grandi o sviluppati.
Cosa rappresentava, per te, la moda allora rispetto ad ora?
C’è un luogo, in Asia, che non conosci e ti piacerebbe visitare o dove vorresti vivere per un po’ di tempo?
Ero abbastanza giovane quando ho lasciato casa e tutto questo interesse nei confronti della moda nasce dalle riviste che leggeva mia mamma e dagli spettacoli americani e giapponesi che guardavo in TV. Sono anche cresciuta leggendo i Manga, cosa che, sicuramente, mi ha influenzato fin da bambina. Ero un vero e proprio maschiaccio e quei primi incontri con la moda rimangono parte della mia personale estetica di stile ancora oggi. Cosa ti manca del tuo paese d’origine?
Mi manca decisamente il cibo, e la comodità di averlo come vuoi e quando vuoi. La cucina taiwanese ha una lunga storia ed è influenzata da diverse cucine orientali, oltre ad essere una parte molto importante della nostra vita. Inoltre mi manca la cordialità e l’accoglienza calorosa riservata a chi torna a casa.
Ci sono sicuramente molti luoghi che mi piacerebbe visitare in Asia. Per viverci un po’ di tempo, però, sceglierei il Giappone perché ha influenzato tantissimo la mia crescita, e resta ancora uno dei paesi più affascinanti che mi sia capitato di conoscere. Riesci a riconoscere la tua parte “asiatica” e quella “occidentale” nelle tue scelte lavorative?
Non credo. Fin da piccola i miei genitori mi hanno insegnato ad amare l’arte e il design, un campo in cui erano personalmente coinvolti. Non credo che l’amore abbia limiti di cultura. Esistono collezioni di moda bambino che nascono da una comunione di stili e culture?
Gucci è una delle collezioni più internazionali nel segmento del bambino.
Cosa ami di più della cultura occidentale?
Qui, a Londra, mi sono sempre sentita me stessa, unica, incoraggiata a dire quello che penso. E poi c’è un facile accesso all’arte, ai film, e la musica non è mainstream. Come convivono in te retaggi, tradizioni, influenze, stili di vita differenti?
La mia educazione taiwanese è ancora il fondamento di me come persona. Ma il mio modo di pensare e di conoscere si basa molto su quello che ho vissuto nel mondo occidentale. Secondo te, i sogni dei bambini sono gli stessi a prescindere da dove si vive o si cresce?
Sicuramente, se hanno lo stesso accesso alle risorse e alle informazioni, penso che anche i loro sogni siano gli stessi, indipendentemente da dove provengano. 202
Se tu fossi ancora una bambina, cosa non mancherebbe nel tuo armadio - e in quello del tuo amico del cuore - questo inverno?
Per me sarebbe un abito di ispirazione vittoriana di Paade Mode. Non sono mai stata molto femminile, ma il mio capo preferito di sempre era un abito a fiori marrone con le rifiniture in pizzo. Per un bambino un piumino Moncler Enfant. Salutaci con un augurio tipico del tuo paese d’origine.
Avete mangiato?! Amiamo ospitare la gente. Le nostre vite ruotano attorno al cibo e alla famiglia, così, chiedere a qualcuno se ha mangiato, è il nostro modo di fargli sapere che ci preoccupiamo del suo benessere.
Le scelte più cool di Tiffany per il back to school
Tiffany’s coolest choices for back to school
1
girl
BRUNELLO CUCINELLI
2
3
GUCCI KIDS
CHLOÉ KIDS
must have
PAADE MODE 203
Le scelte più cool di Tiffany per il back to school
Tiffany’s coolest choices for back to school
1
STONE ISLAND
boy 2
3
BURBERRY
BURBERRY
BONPOINT
LORO PIANA
POLO RALPH LAUREN
GOLDEN GOOSE
must have
MONCLER 204
LORO PIANA
eng - What’s left of the 15-year-old from Taiwan in the sophisticated London woman you are now?
Being Taiwanese has always been deeply rooted in me. I have kept a lot of the values and the philosophy as the base of my way of life, regardless where I am. And of course I am still a big fan of the food. What did fashion represent to you in those years compared to now?
What opportunities does a country like Taiwan offer compared to London?
I think today Taiwan offers pretty much the same opportunities as other Western countries. Of course certain industries and sectors are not as big or prominent as it’s a much smaller country compared to the UK. Is there a place in Asia that you don’t know and would like to visit or where you would like to live for a while?
I was quite young when I left home so all my exposure to fashion stems from my mother‘s magazines and American and Japanese TV shows. I also grew up reading Manga so I think that has definitely influenced me as a child. I was a real tomboy and those early encounters with fashion remain part of my personal style aesthetic until today.
There are definitely a lot of places I am yet to visit in Asia. If I were to live there for a while I would choose Japan, as I grew up with a lot of Japanese influences and it still is one of the most fascinating countries that I have ever travelled to.
What do you miss about your country of origin?
I don’t think so. I think I loved art and design as a child as my parents were involved in it and I don’t think the love of that has any culture boundaries.
I definitely miss the food and the convenience of it getting everything you want whenever you want it. Taiwanese cuisine has a long history and is influenced by many different oriental cuisines and that is also a very important part of our life. Also I miss the friendliness and welcoming attitude of the people back home. What do you love the most about Western culture?
I think this is a very London thing: I have always felt that you can be who you are here and you are encouraged to be individual and to speak your mind. Also we have very easy access to art, film and music that is not mainstream. How do different traditions, cultural influences and way of living coexist in you?
My Taiwanese upbringing is still the foundation of me as a person. However my way of thinking and my way of seeing is based very much on what I have experienced in the Western world. Do you think children’s dreams are the same no matter where they live or grow up?
For sure. Given that they have the same access to resources and information I think their dreams are the same no matter where they are from.
Can you recognize your “Asian” and “Western” sides in your career choices?
Can you think about a kid’s fashion brand (or collection) born from such a communion of styles and cultures?
Gucci is one of the most worldly collections in the kidswear segment. If you were still a child, what would not be lacking in your closet (and in your best boyfriend) this winter?
For me it would be a Victorian-inspired dress from Paade Mode. I was never very girly but my favorite piece in my wardrobe was a brown floral dress with lace trim. For a boy it would be a Moncler Enfant puffer jacket. Greet us with a wish typical of your country of origin.
Have you eaten?! We love hosting people. Our lives revolve around food and family, so asking someone if they have eaten is to let them know you care about their well-being. www.mytheresa.com 205
DI ENRICO FRAGALE ESPOSITO
It - Fondato nel 2017, Wander & Wonder è un brand globe-trotter proprio come la sua designer Hilda Yim. Nata a Hong Kong, Hilda ha trascorso diversi anni tra Canada e USA e nel 1997 è tornata a vivere nel suo paese d’origine per un offerta di lavoro come fashion editor. Pandemia permettendo, il suo progetto è continuare a viaggiare con la famiglia, come ha sempre fatto, e vivere tra HK e NY dove ha comprato casa. Africa, Giappone, Messico, sono solo alcuni dei luoghi in cui è stata abbracciando, ogni volta, cultura e tradizioni. Le sue collezioni sono il risultato di questa integrazione, interpretata in una nuova prospettiva e tradotta in capi ed accessori on-trend. “Cartoline” di stile spedite sempre da un luogo diverso. Questa stagione Hilda ci racconta l’Inghilterra. Il lato delicato di un roseto bagnato dalla rugiada e quello provocatorio della scena musicale punk. Un mix originale per una collezione innovativa in cui compaiono illustrazioni di conigli, cani e fiori insieme a orli consumati e maglioni con gli strappi. La curiosità di Hilda si dimostra inesauribile ma è guidata dall’autodisciplina tipica della sua origine asiatica, come l’umiltà che, ci assicura, rende felici e grati. Chiacchierando con lei abbiamo scoperto che il miglior cibo giapponese si mangia a New York e non in Giappone, e che in Thailandia esiste uno zoo in cui ognuno può dare da mangiare alle tigri.
en - Founded in 2017, Wander & Wonder is a globe-trotter brand just like its designer Hilda Yim. Born in Hong Kong, Hilda spent several years between Canada and the USA and in 1997 she returned to her home country for a job offer as a fashion editor. Pandemic permitting, her plan is to continue traveling with her family, as she has always done, and to live between HK and NY where she bought a house. Africa, Japan and Mexico are just some of the places she had been to, embracing culture and traditions. Her collections are the result of this integration, interpreted in a new perspective and translated into garments and accessories that are on-trend. Like “style postcards”, always sent from a different place. This season Hilda tells us about England. The delicate side of a dewy rose garden and the provocative side of the punk music scene. An original mix that results in an innovative collection featuring gentle illustrations of rabbits, dogs and flowers along with distressed edges and ripped sweaters. Hilda’s curiosity proves to be inexhaustible but is led by self-discipline typical of her Asian origin, such as humbleness which, she assures us, makes everyone happy and grateful. While chatting with her we discovered that you can eat the best Japanese food in New York rather than in Japan and that in Thailand there is a zoo where you can feed the tigers yourself.
Una designer globe-trotter che, puntuale, ci invia le sue cartoline dal mondo: bellissime collezioni che abbracciano culture e tradizioni. 206
WANDER&WONDER A globe-trotter designer who’s always on time sending us postcards from the world: her beautiful collections embracing cultures and traditions. 207
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It - Hilda, hai trascorso l’infanzia a Hong Kong e l’adolescenza prima in Canada e poi negli USA. Qual è la più grande differenza fra cultura occidentale e orientale?
La disponibilità della cultura occidentale nell’accettare ogni persona così com’è riconoscendone qualità e talento. Mentre dall’altro lato ci sforziamo di omologarci e di essere molto competitivi nella società. L’essere cresciuta a Hong Kong ha in qualche modo plasmato il tuo carattere? E qual è stata la prima cosa che ti ha colpito quando ti sei trasferita in America?
Hong Kong ha avuto un’enorme influenza su di me. La nostra cultura è orientata al lavorare sodo e per questo sono una persona abbastanza disciplinata. Quando mi sono trasferita sono rimasta impressionata dall’apertura mentale, mi sentivo sempre pronta a incontrare gente nuova. Inoltre essendo studentessa d’Arte, ero attratta dalla cultura USA. La cosa di New York che ti manca di più? Ci torni spesso?
Le persone. Ognuno è così sofisticato a modo proprio. E cordiale. Ti senti sempre rispettato dai NewYorkesi ed è la loro unicità. A mancarmi sono le good vibes di una bella giornata di sole quando tutti si riversano nei parchi. Prima del Covid andavo a New York almeno una volta l’anno. Ho anche comprato un appartamento a Brooklyn quindi spero di potermici trasferire presto.
collezione da portare ovunque nel mondo quale sarebbe?
La felpa ecru col coniglietto, così versatile e carina. È perfetta per ogni outfit e, soprattuto, clima. Il posto più bello in cui sei stata di recente con i tuoi figli?
Direi il Chiang Mai in Thailandia. Era l’estate del 2019 e abbiamo alloggiato in un bellissimo boutique hotel, il Tamarind Village. Allo Zoo abbiamo addirittura dato da mangiare alle tigri ed è stata un’esperienza bellissima. Che suggerimenti daresti a dei genitori in visita ad Hong Kong con i bimbi? E il miglior posto in cui mangiare cibo asiatico fuori dall’Asia?
Il mio miglior consiglio è: prenotate un hotel con piscina. Fa molto caldo e non c’è attività migliore che nuotare. Anche se abbiamo spiagge niente male. Proverei a visitare qualche piccola isola nei dintorni, ce ne sono alcune con bellissimi siti storici. Il miglior posto per mangiare asiatico è New York, direi addirittura che si mangia giapponese meglio che in Giappone, a mio modesto parere. Ascolti consigli da parte dei tuoi figli quando disegni una nuova collezione?
Di solito non chiedo consigli ma li osservo e mi interessa sapere sapere cosa trovano comodo. Essere mamma ti dà un vantaggio perché capiamo cosa piace ai bambini.
C’è qualche paese asiatico che ancora ti manca da visitare?
A quale eredità della tua cultura non rinunceresti mai?
Le Maldive! So che sono bellissime!
L’umiltà. Sono sempre umile con tutti i miei amici e le persone con cui collaboro. Questo lato del mio carattere mi rende sempre grata e felice.
Cosa ispira le tue collezioni in generale e come descriveresti questa stagione AI21?
Arte, cultura e gente di diversi paesi o città. Questa collezione è ispirata all’Inghilterra e alla sua estetica contraddittoria. È il risultato di un mix fra un giardino di rose all’inglese e la musica punk rock. La gentilezza e il candore sono rappresentati da figure come il coniglietto e il cane. Il lato più innovativo lo trovate nei dettagli… bordi consumati o maglioni strappati. Adoro accostare gli opposti. Se potessi scegliere un solo pezzo di questa
Se fossi costretta a decidere: meglio wander o wonder?
Ottima domanda! Direi wonder (la meraviglia) perché penso che non ci sia niente di più potente della mente umana. A volte capita che i prigionieri impossibilitati a muoversi scrivano dei libri bellissimi. Salutaci con un augurio tipico del tuo paese.
Salutiamo sempre tutti augurando di ottenere ciò che il proprio cuore desidera. 209
EN - Hilda, you were a child in Hong Kong
what would it be?
and a teenager, first in Canada and then in the USA. What’s the main difference between Western and Eastern cultures?
The ecru bunny sweatshirt. Just because it’s so versatile and cute! It’s perfect for any weather and outfit!
To me the biggest difference is the openness of Western culture to accept each person the way they are and embrace the unique qualities and talent of each individual. Whereas in the east we try very hard to be like everyone else and to be very competitive in the society.
The best place you had been recently with your kids?
Has being raised in Hong Kong shaped your character somehow? And which was the first thing you were impressed by moving to America?
Yes, Hong Kong had a huge influence on me growing up there. Our culture is very diligent and hard working. So luckily I’m quite a disciplined person. After moving to the US I was very impressed by the open-mindedness and always up to be meeting new friends and learning new things. What do you miss the most about New York? Do you come back there every now and then?
People. Everyone is very smart and sophisticated in their own way. And friendly and easy to talk to. You feel respected all the time by others and that’s the uniqueness of New Yorkers. The thing I miss most is when there’s a sunny day and people all go out and stay in a park to enjoy some good times! It’s all good vibes! Before Covid I crust at least once a year to NY. I bought an apartment in Brooklyn in 2018 so hopefully we will move back there in the future.
I would say it’s Chiang Mai in Thailand. It was the summer of 2019 and we stayed in a beautiful boutique hotel called Tamarind Village. We also visited the Tiger Zoo and literally fed them ourselves. It was a great experience for us! What suggestions would you give to any parents which are visiting Hong Kong with children? And the best place or places to eat Asian food outside Asia?
My best advice would be to book a hotel with swimming pool. It’s very hot here and the best activity would be swimming! Although we also have great beaches. I would try to visit some of the little islands which has a lot of heritage sites. The best place to eat Asian food outside of Asia is NYC… I would daringly say NY has better Japanese food than Japan in my humble opinion. Do you take advices from your children when designing a new collection?
I don’t usually take their advice but I observe what they find comfortable. Being a mom is a huge advantage because we understand what children like in clothing.
Any Asian country, you still miss, that you wish to visit?
What’s the heritage of your culture you could never give up?
I still want to go to the Maldives. I know it’s beautiful there!!
The humbleness of our culture is something I will never give up. I’m always humble to all my friends and people I work with. That’s how I’m raised up and it gives me a gratefulness to what I have achieved and it keeps me happy too.
What inspires your collections in general? And how would you describe this FW21/22 range?
My inspiration is always art, culture and people of different places. England inspired this collection. Both the hard and soft of their aesthetics. The result of an English rose garden’s beauty mixed with punk music. I love the juxtaposition of proper gentle characters (the bunny and the dog) and the edgy punk side of distressed edges and ripped sweaters. If you could choose just ONE piece from this collection to bring everywhere in the world 210
If you were forced to decide: better to wander or to wonder?
Great question!! I think if I am forced to I will choose wonder because I believe human’s mind is the most powerful thing in the universe. Sometime even prisoners can write the greatest books. Greet us with a typical wish of your country.
We always greet people to get what their heart wish for!
www.wander-n-wonder.com 211
DI PATRIZIA MEZZANZANICA ILLUSTRATION @_NICO189
Un brand Made For All che porta avanti ideali forti e crede nel potere etico della moda. Perché anche un abito può cambiare il mondo.
UNIQLO
A Made For All brand that brings strong ideals and believes in the ethical power of fashion. Because even a dress can change the world. 212
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ita - Il successo di Uniqlo inizia nel 1984, da un negozio sul retro di un caseggiato di Hiroshima che il suo fondatore, Tadashi Yanai, aveva chiamato Unique Clothing Warehouse, poi ribattezzato Uniclo, (con la C). È stato uno sbaglio nella registrazione della joint venture di Hong Kong, nel 1988, a cambiarlo in Uniqlo, (con la Q), e Mr. Yanai quell’errore l’ha percepito da subito come un valore, qualcosa che aggiungeva carattere al brand, decidendo di cambiare in Uniqlo tutti i negozi. Ma nome a parte è stata l’idea di come proporsi al pubblico la carta vincente, basata sulla vendita Help Yourself tipica delle città universitarie americane dove i capi erano esposti sui ripiani in ogni forma e colore, consultabili facilmente, come si faceva con i dischi e i libri e il personale di vendita assisteva il cliente senza pressarlo. Un concetto che ha svolto, e ancora svolge, un ruolo importante nel successo del brand. Un modo per distinguersi, per rivoluzionare il concetto di moda e renderla facile, immediata, divertente. Abiti semplici, di buona qualità, che costano il giusto e, soprattutto, longevi, come nella migliore tradizione giapponese. Ad ogni stagione sempre più caldi (o freschi), leggeri, colorati. Chi non è mai rimasto affascinato dalle tonalità, così sapientemente accostate per gradazione e contrasto, da cui ci si sente avvolti entrando nei loro negozi? Per noi di Scimparello scegliere un capo qualsiasi in un solo colore fra tutti quelli disponibili, a volte è difficile! Ma capi e colori non sono certo l’unica cosa che ci piace di Uniqlo. Ci piace il pensiero che guida il brand, il concetto in cui credono fermamente: che gli abiti possano cambiare il mondo perché sono studiati per migliorare la vita, per far nascere nelle persone un sentimento di gioia e di soddisfazione, per essere abbordabili, oltre che belli. E tutto questo cambia il modo di pensare della gente.
Ci piace che collaborino con le agenzie per i rifugiati a cui offrono abiti e donazioni. Attraverso una partnership globale che dura da 15 anni con l’UNHCR l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati – Uniqlo ha donato oltre 36 milioni di capi di abbigliamento ai rifugiati in ben 65 paesi! Ci piace la loro rivista, LifeWear, diretta da Takahiro Kinoshita e disponibile gratuitamente in ogni punto vendita. Un magazine aziendale che tratta tanti argomenti, non necessariamente legati al brand, ed in questa ultima uscita si concentra sulle relazioni post Covid affrontando il tema del “Neighborhood Living”: l’importanza delle comunità locali, l’idea di essere un buon vicino, le persone care, l’essere grati per ogni singolo giorno vissuto nell’affetto e con l’affetto. Una bellissima rivista cartacea perché a Mr. Kinoshita, come a noi del resto, il profumo della carta un po’ manca e crede negli oggetti da conservare, nella cultura che non va archiviata in fretta ma passata di mano in mano. Ci piacciono le loro collezioni bambino: facili da togliere, indossare e fantasiose, come Joy of Print, dello studio di design londinese Cath Kidston, oppure la nuovissima linea Soft Fluffy di coperte, maglie e altri capi in un materiale particolarmente caldo e leggero. E poi ancora poncho e berretti in maglia, leggings e salopettes, senza dimenticare le mamme in attesa che hanno temperature corporee basali più alte e sudano più facilmente. Per loro è stata studiata una gamma di indumenti HEATTECH, trattati con olio di Argan del Marocco, che sfrutta l’umidità del corpo e la trasformano in calore. E, least but not last, ci piace che Uniqlo mantenga la sua identità asiatica. Che i suoi marchi siano due e vengano sempre raffigurati insieme: uno con i caratteri giapponesi e, di fianco, quello con le scritte occidentali. 215
eng - The success of Uniqlo began in 1984, from a shop at a back street apartment building in Hiroshima that its founder, Tadashi Yanai, had called Unique Clothing Warehouse, then renamed Uniclo (with the C). It was a mistake, when registering the company on a joint venture in Hong Kong in 1988, to change it to Uniqlo (with the Q) and Mr. Yanai immediately perceived that error as a value, something that added character to the brand and decided to rename all the stores. But name aside it was the sales technique, based on the ‘help yourself ’ method of the stores at the American Universities, the winning card. Clothes were displayed on the shelves in every shape and color, accessible and easy to select as books or records, and sellers just assisted the clients without being pushy. A concept that has played, and still plays, an important role in the success of the brand. A way to stand out, to revolutionize the concept of fashion and to make it simple, immediate, fun. Easy clothes, good quality at the right costs and, above all, long-lived, as in the best Japanese tradition. Every season is always warmer (or fresher), lighter, colorful. Who has never been fascinated by the shades, so skillfully combining gradation and contrast, from which you feel wrapped entering their stores? For us, at Scimparello, choose any item in only one color among all those available, sometimes it is difficult! But clothes and colors are certainly not the only thing we like about Uniqlo. We like the philosophy behind the brand, the concept in which they firmly believe: that clothes can change the world because they are designed to improve life, to create a feeling of joy and satisfaction in people, to be affordable, as well as beautiful. And all this changes the way people think. 216
We like that they work with refugee agencies, offering clothes and donations. Through a global partnership that has lasted for 15 years with the UNHCR - the United Nations Agency for Refugees - Uniqlo has donated over 36 million pieces of clothing across 65 countries! We like their magazine, LifeWear, directed by Takahiro Kinoshita and available for free in every store. A corporate magazine that deals with many topics, not necessarily related to the brand. This latest issue focuses on post Covid relations, addressing the theme of “Neighborhood Living”: the importance of local communities, the idea of being a good neighbor and grateful for every single day lived loving and be loved. A beautiful paper magazine because Mr. Kinoshita, like us, misses the scent of paper and believes in objects to be preserved, in the culture that should not be stored quickly but passed on from hand to hand. We like their baby collections: easy to take off, wearable and imaginative, like Joy of Print, by London design studio Cath Kidston, or the brand new Soft Fluffy line of blankets, vests and other items in a new material, particularly warm and light. And then again ponchos and knitted caps, leggings and salopettes, without forgetting the future moms who have higher basal body temperatures and sweat more easily. For them, even a range of HEATTECH clothing has been studied, treated with Moroccan Argan oil, which exploits the moisture of the body and transforms it into heat. And, least but not last, we like that Uniqlo maintains its Asian identity. That its marks are two and always represented together: one with the Japanese characters and, on the side, the one with Western writing.
www.uniqlo.com 217
C’era una volta una giovane stilista indiana dal talento eccezionale e, dall’altra parte del mondo.
Once upon a time there was a young Indian designer with an exceptional talent right across the world.
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PÉRO, UNA STORIA NON SOLO INDIANA
BY PATRIZIA MEZZANZANICA 219
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it - Il successo di Péro nasce dalla tenacia e dalla passione di due donne fuori dal comune: Adele Gandola, che durante una vacanza di “noia totale a Forte dei Marmi”, viene letteralmente folgorata dalla fotografia, piccola e in b/n, di una camicia nelle news sulle ultime pagine di Vogue Italia; e dalla giovane stilista indiana Aneeth Arora che, quella camicia, aveva realizzato ed era stata segnalata come una delle designer emergenti più promettenti da Who’s Next. Per Adele, quel capo diventa presto un’ossessione. Long story short: decide di andare a Mumbai a conoscere Aneeth ad una fiera di moda, e dopo avere stipato in un sacco di plastica i capi sparsi un po’ ovunque nel piccolo atelier della giovanissima stilista, torna in Italia. Pochi giorni dopo compila una lista dei negozi più esclusivi e, valigia alla mano, li visita uno per uno. Quasi tutti apprezzano ma non si sbilanciano finché, un giorno, entra da Penelope a Brescia. Gli abiti di Aneeth sono diversi dal resto della produzione indiana, hanno qualcosa di geniale, mescolano tradizione e contemporaneità, i materiali sono ricercati, ogni particolare è curatissimo, sono “indiani” ed allo stesso tempo non lo sono. Il successo arriva quasi subito e Péro, oggi, è venduto nei migliori negozi del mondo. Nel frattempo Aneeth ha avuto modo di viaggiare trovando nuove fonti di ispirazione. Il suo estro, la sua dedizione, la cura maniacale per i dettagli che ha da sempre caratterizzato il suo lavoro, l’hanno resa famosa internazionalmente. Ma resta la stessa ragazza che Adele ha conosciuto 11 anni fa: talentuosa, determinata e con i piedi ben piantati per terra. Aneeth qual è stato il primo vestito che ti ha affascinato da bambina?
Un vestito che mi ha cucito mia mamma. Lei amava cucire abiti sempre nuovi per me. Lo faceva anche per il mio compleanno, finché non ho compiuto dieci anni. Nella nostra zona tutti sapevano che durante le vacanze, quando Aneeth usciva a giocare la sera, indossava sempre qualcosa di nuovo.
en - The success of Péro comes from the passion and tenacity of two extraordinary women: Adele Gandola who, during a holiday of “total boredom in Forte dei Marmi”, is literally dazzled by the photograph, small and in b/w, of a shirt in the news on the last pages of Vogue Italia; and by the young Indian designer Aneeth Arora who had made that shirt and was reported as one of the most promising emerging designers by Who’s Next. For Adele that shirt soon became an obsession. Long story short: she decided to go to Mumbai to meet Aneeth who was participating in a fashion fair, and after having crammed the garments in a plastic bag (before, they were scattered all over the small atelier of the young designer), she returns to Italy. A few days later she writes a list of the most exclusive shops and, suitcase in her hand, visits them one by one. Almost everyone appreciates the outfits, but no one takes position until, one day, she enters Penelope in Brescia. Aneeth’s clothes are different from the rest of the Indian production, they have something brilliant, they mix tradition and modernity, the materials are refined, every detail is very cared for, they are “Indians” and, at the same time, they aren’t. Success arrives almost immediately, and now Péro is sold in the best shops all over the world. Meanwhile, Aneeth had the opportunity to travel and find new sources of inspiration. Her talent, her dedication, the manic attention to detail that has always characterized her work, have made her famous worldwide. But she remains the same girl that Adele knew 11 years ago: talented, determined and with her feet firmly planted on the ground. What was the first dress that impressed you as a child?
A dress that my mom stitched for me. She always loved stitching new dresses for me. She also used to do it for every birthday of mine, till I turned 10. In our area, everyone knew that during summer vacation, when Aneeth will come out to play in the evening, she will be wearing a new dress every day.
E qual è stato, invece, il primo che hai realizzato tu?
What was the first one you designed?
Un abito per me, quando avevo sedici anni. Ricordo di aver comprato il tessuto e di aver cercato e raccolto tutte le coordinate per realizzarlo.
The first dress I designed was for myself, probably when I was 16. I remember buying the fabric and matching all the coordinates to make the ensemble. 221
Cosa rimane in te della giovane designer che ha conosciuto Adele, 11 anni fa, per la prima volta?
What’s left in you of the young designer who met Adele, 11 years ago, for the first time?
Tutto quanto. Sono la stessa persona curiosa di allora e ancora oggi mi stupisco di come, da così lontano nel mondo e quasi per caso ci siamo potute incontrare, abbiamo deciso di lavorare insieme e continuiamo a farlo ancora oggi.
All of it. I am the same curious person who was amazed at the possibility of two people from across the world coming together coincidentally, and continuing to be together until today. What did fashion represent to you in those years compared to now?
Cosa rappresentava per te la moda in quegli anni rispetto ad oggi?
In quei primi anni vivevo come in un sogno, ora vivo nella realtà e nella praticità. Ma sogno ancora continuamente.
In those earlier years it was all like a dream, now it is all changed to reality and practicality. But I still dream all the time. What do you like the most about your country?
La diversità e la ricchezza delle sue diverse culture. L’India è una delle nazioni etnicamente più eterogenee al mondo, con tradizioni fra le più antiche. L’artigianato in India è vario, ricco di storia, cultura e religione.
The diversity and richness of its several cultures. India is one of the most ethnically varying nations in the world, with some of the most ancient traditions. The crafts of India are diverse, rich in history, culture and religion.
E della cultura occidentale?
And what about Western cultures?
Penso che ogni paese abbia le sue culture e le sue storie. Tutte ricche e importanti. Ogni volta che viaggio, o leggo un libro su altri paesi, mi faccio incantare dalla loro bellezza e diversità.
I think every country has its very rich culture and history. Whenever I travel, or any book I read about them, it’s very intriguing to me, because I learn about their beauty and variety.
Nel tuo lavoro, queste due culture diverse interagiscono in qualche modo?
In your job, do these two different cultures interact somehow?
Assolutamente !!! Sempre. Péro utilizza tecniche tradizionali indiane per creare un prodotto globale.
Absolutely!!! All the time. Péro is about using traditional Indian techniques to create a global product.
Pensi che i sogni dei bambini siano gli stessi ovunque vivano o crescano?
Do you think children’s dreams are the same no matter where they live or grow up?
Sì, esattamente gli stessi. Le menti dei bambini sono meravigliose. Capaci di immaginare le cose più bizzarre del mondo.
Yes, they are the same. Kids’ minds are beautiful, capable of imagining the most bizarre things in the world.
Cosa ti piace di più del tuo paese?
@ilovepero
i Tocca quuare per contginere. a leg
RE TAP HEINUE T TO CONDING. REA
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BELLIS fashion, beauty, design, decor, home, diy, toys, books, streaming, travel, instagram, color me. 224
SNACK BO XDIARIES
SSIMO
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Snack box, che passione! Il gioco del sushi, poster giganti da colorare, la tradizione orientale del tè, piccoli arredi per grandi personalità e tante tendenze moda. L’Asia è una miniera inesauribile di creatività. Snack box, what a passion! The sushi game, giant posters to color, the oriental tradition of tea, small furnishings for big personalities and many fashion trends. Asia is an infinite goldmine of creativity. 226
FASHION DSQUARED2 ita - Le Olimpiadi di Tokyo sono finite da poco, ma l’entusiasmo che hanno scatenato è inarrestabile. Il parka in pvc di Dsquared2 invita chi lo indossa a non fermarsi di fronte a nulla. Un ostacolo impossibile si salta! en - The Tokyo Olympics have just ended, none is the enthusiasm they have triggered. The pvc parka by Dsquared2 invites who wear it to jump any impossible obstacle on the path! www.dsquared2.com 227
FASHION
JELLY MALLOW
ita - La collezione FW21 del brand coreano Jelly Mallow è un omaggio al Nostro Pianeta. Immaginando un mondo abitato solo da bambini e animali (che si chiamano tutti Toto), la creatività del marchio corre insieme alla fantasia dei più piccoli. È un mondo in cui il cielo si tinge di verde e l’erba di blu. E le stelle lasciano come scia un arcobaleno. Print e colori si mescolano a formare dei ricordi. E questi ricordi felici diventano le risorse del Nostro Pianeta. en - The FW21 collection of the Korean brand Jelly Mallow is a tribute to Our Planet. Imagining a world inhabited only by children and animals (who are all called Toto), the creativity of the brand runs together with the imagination of the little ones. It is a world where the sky is tinged with green and the grass with blue. And the stars leave a rainbow-trail. Prints and colors are mixed to create memories. And these happy memories become the resources of Our Planet. www.jellymallow.com 228
TAMBERE ita - Rimaniamo in Corea perché da qui arriva il miglior consiglio su come rimanere al caldo in inverno. Tambere ha lanciato, per questa stagione, piumini a fantasia floreale, cardigan con tasche a contrasto, leggins in tricot e clogs in sherling: divertitevi con il mix&match. Il nostro pezzo preferito è la giacca in eco pelliccia su cui è stata disegnata una griglia fluo verde e fucsia. Adatta a ogni avventura sulla neve, meglio se insieme ai joggers total white. en - Let’s stay in Korea because from here comes the best advice on how to stay warm during winter. Tambere has launched, for this season, floral pattern down jackets, cardigans with contrasting pockets, tricot leggings and sherling clogs: have fun with mix&match. Our favorite piece is the faux fur jacket with a fluo green and fuchsia grid printed on. Suitable for any adventure on the snow, better if matched with total white joggers. www.tambere.co.kr
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ELFIN FOLK ita - Per dare vita alla collezione invernale, il brand giapponese Elfin Folk si è ispirato al personaggio di Mr. Tumnus, il fauno del romanzo Le Cronache di Narnia, che abita le profondità della foresta “Wonder Woods”. Animal prints, fantasie geometriche e frange si accompagnano a righe e colori pastello. Insieme ai buffi accessori il risultato è un insieme di look da indossare solo se credete nella magia di un regno fatato. en - The winter collection by Japanese brand Elfin Folk has been inspired by the character of Mr. Tumnus, the mythological faun of the novel The Chronicles of Narnia, who lives in the depths of the “Wonder Woods” forest. Animal prints, geometric patterns and fringes are accompanied by stripes and pastel colors. Together with funny accessories, the result is a range of looks that only who believes in the magic of a fairy kingdom can wear. www.elfinfolk.com
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MINI KYOMO
FASHION
ita - Il marchio spagnolo ma dall’indole giapponese Mini Kyomo, diventato famoso per gli orologi, torna con una nuova collezione in cui compaiono per la prima volta astucci e zaini. In tre vibranti combinazioni di colori, ispirate al 1987: dolce alla cannella, zucchero filato e green smoothie. Sono prodotti interamente in Spagna e fatti al 100% in poliestere riciclato perché l’impronta che il brand vuole lasciare sulla Terra è a impatto zero. en - The Spanish based but Japanese inspired brand Mini Kyomo, which became famous for wrist-watches, is back with a new collection which is featuring cases and backpacks for the first time. In three vibrant color combinations, inspired by 1987: cinnamon roll, blue cotton candy and green smoothie. They are produced entirely in Spain and made from 100% recycled polyester because the footprint that the brand wants to leave on Earth is at zero impact. www.minykyomo.com
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GRIS
FASHION
ita - Back to Black. Gris è nato in Giappone nel 2017 e da allora non ha smesso di incantarci con collezioni minimal, dagli tagli oversize e tridimensionali. Sempre privi di stampe e fantasie, i capi della linea bambino riprendono la filosofia di quelle adulto e questa stagione si tingono di nero. Da abbinare a un tocco colorato per un effetto ottico vincente. en - Back to Black. Gris was born in Japan in 2017 and since then it enchants us with minimal inspired collections, featuring oversized and threedimensional designs. Always free from prints and patterns, the garments of the children’s line take up the philosophy of the adult ones and this season they come in black. To be combined with a colorful touch for a winning optical effect. www.grisnet.official. ecco.uk
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MINIMALISMA ita - Vi presentiamo Lava, una speciale capsule collection che il brand Minimalisma renderà disponibile da Ottobre. Il nome è un chiaro riferimento al colore scuro dei pezzi che compongono questo edizione limitata, fatti interamente in lana merino proveniente dalla provincia dello Jiangsu vicino Shanghai. Con questi capi senza tempo Maja ha trasformato la Via della Seta in una nuova Via della Lana. en - We present to you Lava, a special capsule collection that Minimalisma will make available from October. The name is a clear reference to the dark color of the pieces from this limited edition, made entirely of merino wool from the Jiangsu province near Shanghai. With these timeless garments, designer Maja has transformed the Silk Road into a new Wool Road. www.minimalisma.com
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BEAUTY
ALISEA ita - Racchiudere tutta l’Asia in un profumo non è un’impresa da poco ma ci ha pensato Alisea con La Danza sull’Albero. Un fondo di patchouli che cresce in India e Malaysia, toni di cedro, simbolo del Libano, pepe e cannella dello Sri Lanka. Poi sentori di albicocca e pesca che, pensate, sono originari della Cina e simbolo d’immortalità. en - Enclosing the whole Asia in a perfume is a very hard endeavor but Alisea dealt with it presenting La Danza sull’Albero. A base of patchouli that grows in India and Malaysia, tones of cedar, symbol of Lebanon, pepper and cinnamon from Sri Lanka. Then hints of apricot and peach which, we didn’t know, are hailing from China and a symbol of immortality. www.aliseaparma.com
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MÁDARA ita - I prodotti Madara arrivano dalla Lituania e sono composti da ingredienti raccolti principalmente nella regione baltica: linfa di betulla, bacche ricche di vitamine, fanghi che hanno un’alta percentuale di minerali. L’aggiunta di camomilla, prugna e burro di karité e un simpatico packaging rendono la linea skincare per bambini un vero MUST HAVE. en - Madara products come from Lithuania and are made of ingredients collected mainly in the Baltic area: birch sap, berries rich in vitamins, mud with a high percentage of minerals. The addition of chamomile, plum and shea butter and a nice packaging make the skincare line for children a real MUST HAVE. www.madaracosmetics.com
AMBADUÉ ita - Un olio bifase (certificato biologico) pensato per lenire, detergere, nutrire e proteggere la pelle del bambino. Per applicarlo bisogna prima agitarlo e poi usare il comodo erogatore spray. Con il bellissimo pesciolino stampato sulla confezione, sarà facile inserirlo nella routine quotidiana dei piccoli di casa. en - A biphasic oil (organic certified) conceived to soothe, cleanse, nourish and protect baby’s skin. You must first shake it and then apply through the convenient spray dispenser. With the beautiful little fish printed on the package, it will be easy to insert it into the daily routine of the little ones. www.ambadue.com
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DECOR N°74 it - Di tutti i rituali orientali, la cerimonia del tè è uno dei più affascinanti. Lo sa anche il team di N°74 che si è lanciato in una nuova bellissima linea per la casa: tazze e teiere in smalto dai colori retro che stanno bene in qualsiasi cucina del mondo. Artigianalità giapponese e manifattura tailandese sono un connubio perfetto. EN - Of all the oriental rituals, the tea ceremony is one of the most charming. The N°74 team agrees and has delivered a beautiful new home range: retro colored enamel cups and teapots that look good in any kitchen in the world. Japanese craftsmanship and Thai manufacturing are a perfect match. www.numero74.com
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ENDSTOL ita - Arrivano dal Giappone le Cucu Kids Chair. Sono prodotte da Enstol, una piccola azienda fondata da due amici a Kyoto nel 2018. Il nome sta per “sedia” in danese. Quando si parla di design, non c’è miglior coppia di concept scandinavo e giapponese, e questo marchio ce lo dimostra, con materiali e rifiniture fatte per durare nel tempo. EN - The Cucu Kids Chairs come from Japan. They are produced from Enstol, a small company founded by two friends in Kyoto in 2018. The name stands for “chair” in Danish. When it comes to design, there is no better pair of Scandinavian and Japanese concepts, and this brand proves it, with materials and finishes made to last over time. www.enstol.co.jp
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PLAN TOYS
it - E veniamo al sushi! Un numero dedicato all’Asia senza parlare del nostro piatto preferito era impensabile. Questo è un po’ particolare, poco adatto alla digestione, forse, ma sicuramente bellissimo. Imparare tramite il divertimento è la missione di Plan Toys, che nel suo catalogo ha inserito il nuovo Set per la Barba. Occhio, i vostri papà con la scusa di giocare, vorranno rubarvelo. en - And let’s get some sushi! An issue dedicated to Asia without mentioning our favorite dish was unthinkable. This is a bit particular, not very suitable for digestion, perhaps, but certainly very beautiful. Learning through fun is a mission at Plan Toys, which has included the new Shave Set in the catalog. Watch out! Your dads, with the excuse of playing, will want to steal it from you. www.plantoys.com
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TOYS
DOU it - E dopo il sushi, continuiamo a mangiare. Sì, è una cosa di cui non ci stanchiamo mai. Come dei giochi in legno che hanno proprio un “sapore” retro. Il set da cucina Pop Pan è un regalo perfetto per chef in erba. en - And after sushi, we continue to eat. Yes, it is something we never get tired of. Like wooden toys that have a retro “flavor” we love. The Pop Pan Kitchen Set is a perfect gift for budding chefs. www.dou-toy.com
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OMY
it - Fate le valigie, si va in Arabia Saudita. Così possiamo goderci delle temperature niente male per l’inverno. I poster giganti di Omy sono un passatempo per tutta la famiglia. Tantissimi dettagli umoristici da colorare e nel frattempo, perché no, imparare qualcosa su cultura e tradizioni di tanti paesi. Una volta finito, potrete utilizzare il poster come carta da parati... o come tovaglia... o come volete! en - Pack your bags, it’s time to go to Saudi Arabia. So we can enjoy warm temperatures. The giant posters by Omy are a pastime for the whole family. Lots of humorous details to color and in the meantime, why not, learn something about the culture and traditions of many countries. Once finished, you can use the poster as wallpaper... or as a tablecloth... or whatever you like! www.omy-maison.com
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DJECO it - La Kokeishi è una bambola tradizionale giapponese. Djeco l’ha resa protagonista di un puzzle: incastrati i 36 pezzi, la vedrete raffigurata in un paesaggio da sogno. Per bimbi dai 4 anniin su. en - The Kokeishi is a traditional Japanese doll. Djeco has made her the protagonist of a puzzle: put the 36 pieces together and you will see her depicted in a dreamy landscape. For children over 4 years old. www.djeco.com
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SNACK BOX DIARIES it - Clare, di Singapore, è mamma di tre bimbi. Dopo una giornata di lavoro negli uffici della city, la sera torna a case e prepara per i suoi figli divertenti cestini per il pranzo . Ha iniziato la sua avventura nei lunchbox quattro anni fa, quando il figlio più grande ha iniziato la scuola elementare, e quella che è iniziata come routine quotidiana è diventata una passione e uno sfogo creativo veramente necessario. Diciamo la verità questi pranzi sembrano gustosi e sono perfettamente Instagrammabili. Seguitela per trovare ispirazione. en - Clare, from Singapore, is a mom of three. After a day of work in the office, in the evening she returns home and prepares fun snack boxes for her children. She started this lunchbox adventure four years ago when her eldest started elementary school, and what has started as a daily routine became a passion and a very necessary creative escape. The truth is these boxes look tasty and are perfectly Instagrammable. Follow her for inspiration. @snackboxdiaries
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MILKY-PEKO it - Milky Candy è uno dei dolci più amati in Giappone dal ‘51! Queste caramelle hanno un gusto cremoso. Sono ricche di latte di Hokkaido che bilancia il matcha leggermente amaro per dargli un sapore gustoso. Questa graziosa busta con l’iconica Peko-chan è un’edizione limitata, assicuratevi di farne scorta. en - Milky Candy has been one of the most loved sweets in Japan since ‘51! These candies have a creamy taste. They are rich of Hokkaido milk which balances the slightly bitter matcha to give it a tasty flavor. This cute bag featuring the iconic Pekochan is a limited edition, be sure to stock up. www.shop.tenoha.it
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STREAMING DI ENRICO FRAGALE ESPOSITO
ita - Uscito nel 2017 e ora disponibile sulla piattaforma Amazon Prime, La Principessa e l’Aquila è un bellissimo documentario ambientato nell’affascinante comunità nomade della Mongolia, dove la tradizione di cacciare con le aquile ha ben duemila anni di storia. La pellicola racconta di Aishoplan, una tredicenne incredibilmente dotata e determinata, che con il supporto del papà, decide di diventare la prima cacciatrice, in un mondo generalmente dominato dagli uomini. Il regista Otto Bell ha ripreso attentamente il training della ragazzina con la sua aquila, in sella al suo cavallo o arrampicata sulle pareti rocciose dei monti Altai, nell’estremo nord occidentale del paese meno popolato della Terra. Aishoplan è una teenager fuori dal comune, un nuovo modello di principessa che insegue i propri sogni in questa favola moderna, dove non c’è nessuna magia ma solo coraggio. Perfetto per una serata padre/figlia, ma potete invitare anche la mamma! 244
en - Released in 2017 and now available on Amazon Prime, The Eagle Huntress is a beautiful documentary set in the fascinating nomadic community of Mongolia, where the tradition of hunting with eagles has two thousand years of history. The movie tells of Aishoplan, an incredibly gifted and determined 13-year-old girl, who, supported by her dad, decides to become the first huntress, in a world generally dominated by men. Director Otto Bell carefully filmed the girl’s training with her eagle, riding her horse or climbing the rocky walls of the Altai Mountains, in the far northwest of the least populated country on Earth. Aishoplan is an out of the ordinary teenager, a new model of princess who pursues her dreams in this modern tale, where there’s no place for magic but only courage. Perfect for a daddy/daughter evening, but you can invite mom too!
THE EAGLE HUNTRESS
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IL MIO POSTO PREFERITO BY PETRA PAOLI
Il mio posto preferito, Mayumi Oono, Kira Kira edizioni, 2021
www.odeonstudio.it ita - Un campo di boccioli, una foresta fitta e intricata e una piccola farfalla rossa che trasportata da un vento leggero, compie un viaggio fatto di scoperte e di incontri. Il lettore la accompagna e si stupisce del suo trasformarsi: un attimo è fermaglio tra i capelli di un’amica, un altro il cravattino del papà, scompare nascondendosi tra le mele e le ciliegie, per poi ricomparire e fare ritorno verso casa, il luogo del cuore. Le pagine tra le mani dei bambini diventano gioco e invitano a riconoscere forme e cercare dettagli tra le immagini grafiche e essenziali di Mayumi Oono, illustratrice giapponese che viene dal mondo della moda e che declina questo progetto nell’ambito del tessile. Selezionata alla Bologna Children’s Book Fair nel 2017 pubblica in Italia con Kira Kira, casa editrice che si propone di arricchire il mercato editoriale di voci provenienti del Sol Levante. Il libro, dalle tinte piene e luminose e dal caldo profumo d’estate, è un’ode alle cose semplici, alla leggerezza, incoraggia all’esplorazione divertita del mondo, omaggiando tra le righe la grande Iela Mari.
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en - A field of blossoms, a dense and intricate forest, and a small red butterfly which, carried by a light wind, makes a journey made of discoveries and encounters. The reader joins her getting amazed by many transformations: one moment she is a clip in the hair of a friend, another one she is a father’s tie, disappearing and hiding among apples and cherries, and then reappearing and returning home, the place of her heart. The pages become a game which invites children to recognize shapes and look for details among the graphic and essential images of Mayumi Oono, a Japanese illustrator who comes from the world of fashion and who declines this project in the field of textiles. Selected at the Bologna Children’s Book Fair in 2017, she publishes in Italy with Kira Kira, a publishing house that aims to enrich the publishing market with voices from the Far East. The book, with full, bright colors and a warm summer scent, is an ode to simple things, lightness and encourages fun exploration of the world, paying homage to the great Iela Mari.
BOOK
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TRAVEL SINGAPORE
UNA CITTÀ A MISURA DI BAMBINO BY MARIANGELA MONTI
www.momsabouttown.it @Moms_about_town
ita - Il viaggio che vorrei assolutamente fare coi miei bambini, appena possibile, è a Singapore. Perché Singapore è sicura, pulitissima (non per nulla è chiamata la Svizzera d’Oriente), verde e familyfriendly. E il clima è mite tutto l’anno. Ci andai per lavoro qualche anno fa e ne rimasi incantata. Questa città-stato del sud-est asiatico offre un affascinante mix di progresso urbano e natura, ma anche di civiltà e culture diverse che convivono armoniosamente in un colpo d’occhio unico: i più moderni grattacieli si alternano a coloratissimi edifici coloniali, a templi buddisti e moschee. Il tutto in un trionfo di giardini tropicali rigogliosi e parchi sconfinati e curatissimi. Jean Cocteau scriveva: “Singapore è una giungla ammaestrata, addomesticata. Dappertutto questa forza mostruosa della giungla esplode, trasformata in prati, in parchi, in culture, in campi di orchidee. È il porto più salubre dell’Asia.” Le attività e le esperienze da fare in famiglia sono molteplici. Vale una visita, per esempio, l’isola di Sentosa, che si raggiunge in pochi minuti a bordo di una telecabina super panoramica. Sentosa è la destinazione perfetta sia per le sue spiagge tropicali sia per le tante attrazioni che offre. Come il S.E.A. Aquarium che, con le sue oltre 100.000 creature marine, è uno degli acquari più grandi e suggestivi del mondo. Oppure gli Universal Studios, un gigantesco parco a tema dedicato ai grandi film di Hollywood, ricco di attrazioni e spettacoli anche per i piccolissimi. Lo Skyline Luge Sentosa offre invece un’esperienza unica a bordo di particolari go-kart. Lo si raggiunge con la seggiovia Skyride, che permette di godere di 248
EN - The trip I absolutely want to do with my children, as soon as I can, is the one to Singapore. Because Singapore is safe, very clean (not for nothing is it called the Switzerland of the East), green and familyfriendly. And the climate is mild all year round. I went there for work a few years ago and I was enchanted. This city-state in Southeast Asia offers a fascinating mix of urban modernity and nature, but also of different races and cultures that coexist harmoniously: the most modern skyscrapers alternate with colorful colonial buildings, Buddhist temples and mosques. All in a triumph of lush tropical gardens and boundless and well-manicured parks. Jean Cocteau wrote: “Singapore is a trained, tamed jungle. The monstrous force of the jungle is exploding everywhere, morphing into meadows, parks, cultures, fields of orchids. It is the salubrious port in Asia.” There are many activities and experiences to do as a family. For example, the island of Sentosa is worth a visit. It can be reached in a few minutes aboard a super panoramic cable car. Sentosa is the perfect destination for both its tropical beaches and the many attractions it offers. Like the S.E.A. Aquarium which, with its over 100,000 marine creatures, is one of the largest and most evocative aquariums in the world. Or the Universal Studios, a gigantic theme park dedicated to the great Hollywood movies, full of attractions and shows even for toddlers. The Skyline Luge Sentosa instead offers a unique experience aboard quirky go-karts. It can be reached with the Skyride chairlift, which allows you to enjoy a breathtaking view of Sentosa and once you reach the top, you can board a “sled” and then descend along
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una vista mozzafiato su Sentosa e una volta arrivati in cima, si sale a bordo di uno “slittino” per poi scendere percorrendoo oltre 600 metri di sentieri alla velocità che si preferisce. Da non perdere, il Singapore Zoo, uno zoo concepito in chiave moderna che ospita gli animali liberi nel loro habitat naturale invece che dietro le sbarre. Tigri bianche, ippopotami, scimmie, giraffe e panda sono solo alcuni dei tanti animali che si possono incontrare in questo parco faunistico di 26 ettari, che ospita oltre 300 specie di mammiferi, uccelli e rettili. Lo zoo di Singapore presenta 11 zone, ognuna delle quali conduce attraverso alcuni degli habitat naturali più distintivi del mondo, come l’Australasia per camminare tra canguri e wallaby, oppure l’area Reptile Gardens, un paradiso dove si possono ammirare diverse specie di tartarughe. Inaugurato nel 1994 e situato vicino allo zoo di Singapore, il Night Safari è invece il primo parco safari al mondo per animali notturni. Questo parco faunistico è suddiviso in sette habitat distinti, dalle aspre colline dell’Himalaya alle aree paludose dell’Africa equatoriale, ognuno dei quali ospita animali diversi. Il parco si può esplorare a piedi oppure a bordo di un trenino, con una corsa di 35 minuti durante la quale i visitatori verranno accolti da oltre 2.500 animali autoctoni e oltre 130 specie, tra cui molti indigeni della regione, come l’elefante asiatico in via di estinzione, il tapiro malese e la tigre malese. Il Science Centre Singapore è invece il luogo perfetto per introdurre i bambini al mondo della scienza in maniera ludica. Qui abbondano mostre interattive e attività entusiasmanti, con dodici gallerie espositive incentrate su temi come il cambiamento climatico, l’ingegneria moderna e l’astronomia. Immaginazione e innovazione si intrecciano invece all’ArtScience Museum, creato per stimolare la curiosità dei più piccoli con laboratori e attività a cavallo tra scienza e arte. Dove dormire a Singapore coi bambini? Il Ritz-Carlton Millenia promette un indimenticabile soggiorno in famiglia anche grazie al programma Ritz Kids Night Safari: l’avventura inizia già al momento del check-in, quando i piccoli ospiti scopriranno di avere in camera una tenda per dormire immaginando di essere in mezzo alla giungla, allestita apposta per loro e dotata di una lanterna da campeggio, ‘generi di conforto’ a misura di bambino e un libro di attività e piccole prove da superare, con allettanti premi in palio. E se il compleanno cade proprio durante il soggiorno a Singapore, l’hotel prepara anche la torta a sorpresa! Ma se il vostro budget è contenuto potete sempre optare per un appartamento su AirBnB, che ne offre di super confortevoli e per tutte le tasche, tipo questo.
over 600 meters of paths at the speed you prefer. Do not miss the Singapore Zoo, a zoo conceived in a modern way that houses free animals in their natural habitat instead of behind bars. White tigers, hippos, monkeys, giraffes and pandas are just some of the many animals that can be encountered in this 26-hectare wildlife park, which is home to over 300 species of mammals, birds and reptiles. The Singapore Zoo features 11 zones, each leading through some of the most distinctive natural habitats in the world, such as Australasia for kangaroos and wallabies, or the Reptile Gardens area, a paradise where you can admire different species of turtles. Opened in 1994 and located near the Singapore Zoo, Night Safari is the world’s first safari park for nocturnal animals. This wildlife park is divided into seven distinct habitats, from the rugged hills of the Himalayas to the swampy areas of equatorial Africa, each of which is home to different animals. The park can be explored on foot or aboard a small train, with a 35-minute ride during which visitors will be greeted by over 2,500 native animals and over 130 species, including many indigenous to the region, such as the endangered Asian elephant, the Malayan tapir and the Malayan tiger. The Science Center Singapore is instead the perfect place to introduce children to the world of science in a playful way. Interactive exhibits and exciting activities abound here, with twelve exhibition galleries focusing on topics such as climate change, modern engineering and astronomy. Imagination and innovation are intertwined instead at the ArtScience Museum, created to stimulate the curiosity of children with workshops and activities between science and art. Where to sleep in Singapore with children? The Ritz-Carlton Millenia promises an unforgettable family stay also thanks to the Ritz Kids Night Safari program: the adventure begins at check-in, when younger guests will find out that they have a tent in their room to sleep imagining they are in the middle to the jungle, set up especially for them and equipped with a camping lantern, child-friendly ‘comfort items’ and a book of activities and small trials to overcome, with tempting prizes to be won. And if your birthday happens during your stay in Singapore, the hotel also prepares a surprise cake! But if your budget is limited, you can always opt for an apartment on AirBnB, which offers super comfortable apartments for all budgets, such as this one.
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COLOR
ME Tutti i colori dell’Asia
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ILLUSTRATIONS ALESSANDRA SALVATORE BY SEVERINA KIDS
Lo sapevate che l’Asia è il continente più grande del mondo? E che ogni paese ha un oggetto, un animale, un fiore, un cibo che lo distingue? Trova il tuo preferito, coloralo e postalo sul tuo account Instagram con il tag #scimparello_colorme ... e noi lo condivideremo con gioia. Did you know that Asia is the largest continent in the world? And every country has an object, an animal, a flower, a food that distinguishes it? Find your favorite, color it and post it on your Instagram account with the tag #scimparello_colorme ... and we will happily share it!
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Cliccate sul bollo COLOR ME per il download del disegno e, una volta colorato, pubblicatelo sul vostro account IG con i tag @scimparello_magazine e #scimparello_colorme Click on COLOR ME to download the drawing and, once colored, publish it on your IG account with the tags @scimparello_magazine and #scimparello_colorme
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COLOR
ME
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I meglio profili. In fila per tre.
Trovare la speranza negli occhi di bambini poveri e dimenticati. E la gioia dove ci si aspetta solo lacrime. Le emozioni dell’Asia più profonda e tormentata. To find hope in the eyes of the poorest and forgotten children. And joy where only tears are expected. The emotions of the deepest and most tormented Asia. 256
MMUHEISEN Muhammed Muheisen Two-time Pulitzer Prize winner & National Geographic photographer. Founder and Chairman of @everydayrefugees. muhammedmuheisen.com
The best IG profiles.Three in a row.
ZOE.B3AN Il nuovo modo di presentare la moda è pura energia. Canta, balla, si atteggia, la guardi come un film e ogni volta ti cattura. The new way of presenting fashion is pure energy. Singing, dancing, posing, it’s like watching a movie and every time it captivates you.
zOe Model/Actor Parent Run Acct Kamera Talent Agency Toronto As featured by Vogue Russia, Elle Vietnam, Posh Kids...
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ADDRESSES
Alanui www.alanui.it
Fay Junior www.fay.com
Ambadué www.ambadue.com
Folk Made www.folkmade.net
Angulus www.angulus.dk
GayaLab www.gayalab.com
Beau Loves www.beauloves.co.uk
Geox www.geox.com
Bellerose www.bellerose.be
Gioseppo Kids www.gioseppo.com
Bianca&Noé www.biancaandnoe.com
Giro Quadro www.giroquadro.it
Bobo Choses www.bobochoses.com
Givenchy www.givenchy.com
Bonnet à Pompon www.bonnetapompon.com
Golden Goose www.goldengoose.com
Bonpoint www.bonpoint.com
Gucci www.gucci.com
Brunello Cuccinelli www.brunellocucinelli.com
Happy Socks www.happysocks.com
Burberry www.burberry.com
Hunter www.hunterboots.com
Camper www.camper.com
Il Gufo www.ilgufo.com
Carbon Soldier www.carbonsoldier.com
Jelly Mallow www.jellymallow.com
Caroline Bosmans www.carolinebosmans.com
Kids on the Moon www. kidsonthemoon.com
Chloé www.chloe.com
Jellymade www.jellymade.com
Collégien www.collegien-shop.fr
Liilu www.liilu.de
Condor www.condor.es
Ligne Noire Enfants www.lignenoire.com
Dolce & Gabbana www.dolcegabbana.com
Loro Piana www.loropiana.com
Dsquared2 www.dsquared2.com
Loud Apparel www.loud-apparel.com
Djeco www.djeco.com
Main Story www.main-story.com
Emilio Pucci www.emiliopucci.com
Maison Mangostan www.maisonmangostan.com
Erl Kids www.erlkids.store
Mango www.mango.com
Marni ElfinFolk www.elfinfolkonlinestore.com www.marni.com 258
2-4 FEBRUARY 2022 CIFF.DK @ciffkids
COPENHAGEN INTERNATIONAL FASHION FAIR 259
ADDRESSES
Mini Kyomo www.minikyomo.com
Sticky Lemon www.stickylemon.nl
Minimalisma www.minimalisma.com
Stone Island www.stoneisland.com
Mini Rodini www.minirodini.com
Suuky www.suuky.com
Molo www.molo.com
Tambere www.tambere.co.kr
Moncler www.moncler.com
The Animals Observatory www.theanimalsobservatory.com
Moschino Baby Kid Teen www.moschino.com
The Campamento www.thecampamento.com
My Little Cozmo www.mylittlecozmo.com
The Middle Daughter www.themiddledaughter.co.uk
Nadadelazos www.nadadelazos.com
Tia Cibani Kids www.tiacibani.com
Napaani www.napaani.com
Tinycottons www.tinycottons.com
Nueces www.es.nueceskids.com
Unionini www.unionini.com
Numero 74 www.numero74.com
Uniqlo www.uniqlo.com
Ocra www.ocra-lab.it
Versace www.versace.com
Oeuf www.oeufnyc.com
Very French Gangster www.veryfrenchgangsters.com
Paade Mode www.paademode.com
Wander & Wonder www.wander-n-wonder.com
Weekend House Kid PèPè Children Shoes www.pepechildrenshoes.com www.weekendhousekids.com Péro www.pero.co.in
Wolf & Rita www.wolfandrita.com
Plantoys www.plantoys.com
Yellow Pelota www.yellowpelota.com
Polo Ralph Lauren www.ralphlauren.it Raspberry Plum www.raspberryplum.com Repose Ams www.repose-ams.com Severina Kids www.severinakids.com Simonetta www.simonetta.it Stella McCartney Kids www.stellamccartney.com 260
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