Dipartimento di Chimica "A.Pacinotti" Taranto Prof.G.Venturi
Per cromatografia ionica (IC) si intende la branca della cromatografia liquida applicata alla separazione e determinazione di specie ioniche mediante scambio ionico. Si parla di una tecnica a sé stante dal momento in cui (1975) Small e collaboratori introdussero un dispositivo di derivatizzazione chimica postcolonna detto soppressore che, scambiando protoni con la fase mobile, aveva lo scopo di abbassare la conducibilità di fondo dell'eluente, per formazione dell'acido debole coniugato, e di esaltare il segnale dell'analita, grazie alla maggiore mobilità del controione, in modo da rendere possibile la rivelazione di specie ioniche mediante un conduttimetro in linea.
Un cromatografo ionico non è niente altro che un cromatografo liquido con componenti inerti costituito essenzialmente da una pompa di erogazione, una colonna di separazione a scambio ionico e un rivelatore, di solito conduttimetrico, preceduto in genere da un dispositivo di soppressione della conducibilità di fondo dell'eluente. In linea di principio è possibile utilizzare un normale HPLC con colonna a scambio ionico per determinare specie ioniche, ma la grande diffusione di queste determinazioni ha portato alla produzione di sistemi dedicati a questo tipo di applicazione detti cromatografi ionici. Questi sistemi, costruiti con linee inerti, in genere in PEEK o titanio, forniscono una grande affidabilità e riproducibilità nelle determinazioni e risultano così insostituibili sia nell'analisi di routine sia in applicazioni specifiche.
L'elemento caratterizzante un cromatografo ionico è il soppressore che può essere una colonna o una membrana a scambio ionico. Alcune case offrono anche sistemi che lavorano in modalità non soppressa.
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