SET maggio 2011

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anno X n.5 - Maggio 2011 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta

CAROLINA CRESCENTINI BRAVURA E BELLEZZA DI UNA “DONNA DI CINEMA”

CICCIO MEROLLA L’ETNO RAP CHE PARLA AL SUD DEL MONDO

ENTRIAMO NELLA CUCINA DI ALESSANDRO BORGHESE

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TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO

editoriale 2011 M ag g i o

GIORNALE, WEB, RADIO E FACEBOOK: A MAGGIO RIFIORISCE IL NOSTRO MONDO Cari amici lettori, apertura di editoriale rigorosamente dedicata a tutti voi. Il successo del concorso legato al concerto di Lorenzo Jovanotti ci ha regalato enormi soddisfazioni e, cosa più importante, ha tracciato una nuova strada per vivere un contatto sempre più diretto e sincero con chi ci segue. Più che un concorso è stato un vero e proprio esperimento per far interagire i più seguiti ed usati canali della comunicazione. L’appuntamento mensile del nostro magazine che si sposta quotidianamente sul web, risuona attraverso le frequenze di New Radio Network, si incontra sui social network. Giornale, internet, radio e facebook al servizio dei nostri lettori. Siamo ancora ai “numero zero”, ma l’adrenalina che si respira dovrebbe portarci lontano in questo nuovo esaltante progetto. Un progetto che si allarga a nuovi partner, preziosi quanto fondamentali, per ampliare il loro raggio d’azione. Dopo New Radio Network, salutiamo con onore doveVincenzo Lombardi roso, gli amici di CONCERTERIA, l’agenzia da sempre sinonimo di grandi eventi direttore SET musicali, rivendita di riferimento in Campania . Grazie al contributo di entrambe divin@setweb.it potremmo trascinarvi al centro delle emozioni, come accadrà questo mese con il live di Gianni Nannini (vedi all’interno tutte le novità). Maggio è il mese della solarità ed ecco che in copertina fiorisce la bellezza di Carolina Crescentini, una delle attrici più amate ed apprezzate della nuova generazione. Con lei, premiata come “Donna di Cinema” al Capua Cine Festival, una piacevole chiacchierata per parlare della stagione che volge al termine e dei prossimi impegni sul set. Si passa poi ad un vecchio amico del nostro magazine come Maurizio Casagrande, attore e professionista versatile che coniuga la simpatia con la magistrale e riconosciuta bravura. Immenso è il piacere nel potervi presentare Ciccio Merolla, il percussionista che tutti ci invidiano. Un personaggio che ha fatto della musica la sua unica ragione di vita. Il suo terzo disco, “Fratammè”, è un successo clamoroso sotto ogni punto di vista: arrangiamenti, testi, tematiche. Un etno-rap che parte da Napoli per abbracciare il Sud del mondo. Per la serie incursioni insolite, infine, abbiamo pensato di fare una visita ad Alessandro Borghese, lo chef più amato del piccolo schermo. Su Real Time è partito il suo nuovo programma. Tra ricette, fornelli e tecnologia tutti possono diventare provetti cuochi e stupire gli amici. Puntuale la scorpacciata con tutte le nostre rubriche per scoprire appuntamenti di arte, cinema, musica e libri e l’incontro con Franco Simeri negli studi di Kiss Kiss Italia, che ci ha dato la possibilità di conoscere una delle voci più longeve del panorama radiofonico. Buon “SET” cari amici e ricordate che il viaggio continua ogni giorno. Sul web, sulle frequenze di New Radio Network, sulla nostra pagina facebook.

in copertina CAROLINA CRESCENTINI

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supplemento 2011

“Il prossimo Festival di Venezia? Incrociamo le dita e speriamo di esserci”

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sommario 2011 M ag g i o

TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO

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Attore, regista e autore. Le tante facce di un grande uomo di spettacolo

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Ciccio Merolla

“Fratammè” : un urlo ribelle contro le vittime innocenti della criminalità

Alessandro Borghese

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Ricette, web e tanta fantasia: entriamo nella cucina di Real Time

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extra

21- Da non perdere 25 - Angolo del libro 26 - Live Music 27 - Angolo della Moda 28 - Set Talenti 30 - Radio Set

Una camaleontica e bellissima... ragazza di successo

Maurizio Casagrande

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Carolina Crescentini

Costellazione

Un “Don Giovanni” rosa per la Compagnia di Roberta Costantini

Cinema e Territori

“God is Woman”: grande evento di solidarietà il 17 maggio

32 - Palco & Scena 38 - L’arte in Mostra 40 - Cinema 45 - Set Game 46 - Oroscopo

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REGISTRAZIONE: n. 582 del 23/09/2002 presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce) Iscritto al N° EDITORE: Vision Editoriale srl SEDE LEGALE: 10021 del Registro degli Operatori della Comunicazione Via Lavatoio, 21/A 82011 Airola BN - Redazione Contrada Rella, zona ind.le Forchia (BN) Tel. 0823.1765261 Fax: 0823.1765209 Email: info@setweb.it Sito web: www.setweb.it REDAZIONE: Vincenzo Lombardi (Direttore responsabile), Alfonso Papa, Domenico Ruggiero, Italia Vigliotti, Rosario Pascarella HANNO COLLABORATO: Gaetano Ippolito, Loredana Tortora, Wanda D’Amico, Marica Crisci, Angela Carretta, Anna Carfora, Alessandro Tocco, Bruno Musso, Franco Mozzillo, Lorenzo Peluso, Giuseppe Mauriello, Carmen Melisi, Nica Crisci GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Gamma3web DISTRIBUZIONE: Gratuita presso i SET-point STAMPA: Pieffe industria grafica TIRATURA: 15.000 copie.

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Guarda su www.setweb.it e sul canale YouTube “SETWEBmagazine” un estratto video dell’intervista e la galleria fotografica di Carolina Crescentini.

DI RECENTE PREMIATA NEL CORSO DEL CAPUA CINE FESTIVAL, LA CRESCENTINI SI CONFERMA UNA DELLE ATTRICI PIU’ AMATE E RICHIESTE DELLA NUOVA GENERAZIONE. SPINGE I GIOVANI AI NON PERDERE L’OTTIMISMO E SOGNA “VENEZIA” CON IL SUO NUOVO FILM. BELLA, SENSUALE E CAMALEONTICA: RITRATTO DI UNA RAGAZZA CHE HA REALIZZATO I SUOI SOGNI…

COMMEDIA, FICTION, CINEMA D’AUTORE: ECCO CAROLINA, UNA “DONNA DI CINEMA”

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el 2007 fece irruzione sugli schermi, ma soprattutto nel cuore del pubblico. Interpretava Azzurra la bellissima ed estroversa biologa addestratrice di delfini che fa perdere la testa a Luca nell’estate in cui incombono gli esami di maturità. Non serve altro per capire che parliamo di “Notte prima degli esami – Oggi”, la commedia ultragiovanile firmata da Fausto Brizzi. Successo boom al botteghino e tutti innamorati di quella bionda dallo sguardo magnetico diplomatasi nel 2006 al Centro Sperimentale di Cinematografia. Forse il primo merito di Carolina Crescentini è proprio questo, aver superato brillantemente certi cliché che nel mondo dello spettacolo possono tra-

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servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Domenico Ruggiero e Marica Crisci

sformarsi in tremendi boomerang. L’attrice romana, invece, ha saputo costruirsi una carriera trasversale capace di non restare legata solo ad un particolare genere. Eccola allora diventare una prima scelta dei lavori di Giuliano Montaldo (“I demoni di San Pietroburgo” e l’imminente “L’industriale”), vincere la scommessa di una “piccola” produzione come “Generazione Mille Euro”, passare dalla commedia corale di “Oggi Sposi” a quella d’autore di Ferzan Ozpetek. Il tutto accompagnato dall’immancabile marchio “Boris” che la segue già da diverse stagioni, prima nel grande successo televisivo, culminato di recente nella versione cinematografica. E’ lei nei panni dell’attrice cagna Corinna Negri in cui


continua a trovarsi benissimo. Bellissima, semplice, sensuale e camaleontica come una “Donna di Cinema” deve essere. “Donna di Cinema” come il premio recentemente consegnatogli in provincia di Caserta nell’ambito del Capua Cine Festival, kermesse alla sua prima edizione che si è avvalsa della direzione artistica di Raffaele Verzillo, il regista de “Un medico in famiglia”. Un Festival riuscitissimo soprattutto a livello organizzativo. In concorso duecentodieci video realizzati dalle scuole di tutta Italia, trenta cortometraggi per la sezione filmaker, quattro film indipendenti in gara, e trentaquattro vip presenti a titolo assolutamente gratuito. Carolina Crescentini ha illuminato la scena, calandosi in perfetta sintonia con lo spirito della manifestazione. Con lei una piacevolissima chiacchierata per parlare di come attualmente i giovani si relazionino con il mondo del cinema, di cosa ha offerto la stagione che si avvia alla conclusione e soprattutto un gustoso anticipo di quelli che saranno i progetti futuri. Un’attrice amatissima e ricercatissima da cinema e televisione, pronta a scrivere nuove pagine di una carriera già intensa. Una bellezza da copertina con un’anima da cattiva ragazza, determinata e senza peli sulla lingua. - Carolina, il Festival di Capua ti ha consegnato il premio “Donna di Cinema”. Un Festival dove hanno partecipato tanti ragazzi. Tu, giovanissima protagonista del grande schermo, che messaggio ti senti di rivolgere alle nuove generazioni? ve generazioni? “Di non farsi mai rubare l’ottimismo. Intorno a loro non girano certe belle notizie. Anche quest’anno ci “Al primo posto metto certi media che sono promotori troppe volte di messaggi non veritieri che hanno sono stati eventi che non sono stati favorevoli per i giovani. Mi capita spesso di vedere ragazzi che han- lo stesso effetto di uno specchietto per le allodole. I ragazzi sono spesso indifesi e subiscono il fascino no perso la speranza e questo non deve accadere asdistorto di un certo tipo di informazione”. solutamente. Nessuno deve impadronirsi dei sogni. Forse, rispetto ad altri periodi, bisogna rimboccarsi - Carolina, la stagione cinematografica un po’ di più le maniche. Se si crede veramente in volge al termine. Quest’anno la commedia, in un obiettivo, sono sicura che prima o poi lo si ragparticolare quella italiana, ha avuto la meglio su giunge”. effetti speciali e kolossal. - I giovani, secondo te, sono ancora at“Contentissima di certi risultati raggiunti dal nostro tratti dal magico mondo del cinema oppure il cinema, in particolare per un aspetto: il pubblico è successo e la notorietà facile sta rendendo tutto tornato ad affollare le sale. C’è stato un periodo in più superficiale? cui si viveva di attesa. Attesa per il passaggio di un film in televisione, oppure di affittare un DVD per ve“Assolutamente non voglio generalizzare, sarebbe un derlo comodamente sul divano di casa. Andare al errore clamoroso. Ci sono indubbiamente dei ragazzi cinema era diventato una sorta di stress. La gente è attirati dal successo facile, da un certo tipo di popotornata ad organizzarsi, a discutere su quale pellicolarità che arriva senza troppo impegno, ma ci sono tantissimi altri che compiono una serie incredibile di la andare a vedere. Un aspetto che ha reso felice la maggior parte degli addetti ai lavori, me compresa”. sacrifici per poter realizzare i propri sogni legati al cinema, al teatro, allo spettacolo e poter difendere - Capitolo “Boris”. Dalla fiction al film, la propria dignità. Quando ho iniziato a studiare reun marchio di successo. Qual è il segreto? citazione, mi sono messa al servizio della mia pas“Premesso che parliamo di una cosa che amo alla sione ed ho continuato su follia. Ci divertiamo come quella strada senza ascol“SUI RAGAZZI NON SI PUO’ bambini sul set. Il segreto tare altri “richiami”. E’ un senza dubbio il tipo di GENERALIZZARE: C’E’ CHI SEGUE èscrittura discorso che si basa prinbello ed innovaticipalmente sulle emozioni. LA COPERTINA FACILE, CHI NON vo. Tutti attori bravissimi e C’è chi li difende, chi cerca fortemente voluti dalla proTRADISCE MAI LE PROPRIE la copertina facile”. duzione, nessuno imposto. - Chi può essere Tra di noi c’è un rapporto EMOZIONI” identificato come “cattimolto diretto e senza snovo maestro” per le nuobismi. Ci divertiamo come

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matti e trasmettiamo questa nostra allegria anche a chi ci segue”. - Progetti futuri. Ritorni sul set con il tuo “mito”, il regista Giuliano Montaldo. “Un onore pazzesco essere stata riscelta da lui dopo i “Demoni di San Pietroburgo”. Ho pianto anche stavolta, così come quando ricevetti la prima chiamata. Non è solo un grande maestro di cinema, ma il mio personale supereroe. Lui mi dà la possibilità di esplorare ruoli che forse nessuno mi offrirebbe. Crede molto nelle mie capacità e i suoi set sono qualcosa di magico, di dorato. Si respira l’odore del cinema di una volta, ma anche del cinema del domani. Giuliano Montaldo ha l’eleganza del veterano e l’energia del giovane esordiente”. - “L’industriale”, titolo del film che avete finito di girare. Sei al fianco di Pierfrancesco Favino in una storia ispirata alla cronaca di oggi. Un ricco imprenditore che si trova improvvisamente in rovina. “Una storia vera, quella di una coppia che ha avuto tanto dalla vita, ma il marito “industriale” si trova a fare i conti con un terribile crac finanziario. Una nuova dimensione economica e psicologica che finirà per provocare una fortissima crisi, stavolta sentimentale. Un film molto emotivo che mi ha segnata tantissimo. Ho terminato le riprese con il profondo dispiacere di dover abbandonare il personaggio”. - Il film sarà in gara al Festival di Venezia? “Facciamo le corna, non è un bel gesto, ma facciamolo. Non sappiamo ancora niente, ma saremmo tutti molto contenti se ciò avvenisse”. - Carolina, della politica che sta cercando in ogni modo di “uccidere” lo spettacolo e i suoi lavoratori cosa ne pensi? “Ci continuiamo a fare del male, sembra che il nostro obiettivo sia quello di diventare un popolo arido. Sarebbe opportuno aprire di più le nostre anime. Il cinema, e le arti, hanno un potere incredibile. Possono farti nascere dei dubbi, possono dare vita a nuove idee, possono regalarti un sorriso capace di farti dimenticare i problemi della vita. Aspetti importanti della nostra cultura che vanno difesi”. © Riproduzione riservata

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ATTORE, AUTORE, REGISTA E SOPRATTUTTO GARANZIA DI SUCCESSO E PROFESSIONALITA’ PER IL PUBBLICO. TRA GLI OSPITI PIU’ APPLAUDITI DEL FESTIVAL DI CAPUA, HA RACCONTATO GLI ANEDDOTI DI UNA CARRIERA NATA IN PALCOSCENICO ANCOR PRIMA DELL’ESORDIO. IN QUESTE SETTIMANE GLI ULTIMI RITOCCHI PER IL FILM IN USCITA AD OTTOBRE.

MAURIZIO CASAGRANDE: “LA CRISI DEL CINEMA? BISOGNA SCONFIGGERLA CON LA CREATIVITA’!”

servizio a cura di Mariamichela Formisano foto di Marica Crisci e Domenico Ruggiero

Un pieno di simpatia e professionalità per un evento che celebrava il proprio battesimo artistico. E’ arrivato a Palazzo Lanza per la penultima serata del Capua Cine Festival, in veste di guest star. Eppure lui, Maurizio Casagrande, la spocchia della star non riuscirebbe ad assumerla neanche per finta. Ospite d’onore insieme all’attore e doppiatore Luca

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Ward, Casagrande è diventato Maurizio per tutti gli ospiti dello spazio incontri dedicati alla kermesse allestita da Raffaele Verzillo. Ad accoglierlo, la collega Margherita Di Rauso, che sarà sua partner nel film “Napolitan” che vedremo nelle sale ad ottobre prossimo. E la gag sul primo incontro e sull’invito ad essere ospite al Capua Cine Festival,


“UN FESTIVAL CHE NASCE, TI SEMBRA QUASI UN PICCOLO MIRACOLO. SI RESPIRA ARIA DI PUREZZA E CANDORE”

regala al pubblico il Casagrande che ama da sempre. Il modo migliore per presentarsi al pubblico ed entrare subito in confidenza con la platea. Reduce dal successo come regista de “Anche l’occhio vuole la sua parte”, recentemente andato in scena al Teatro Diana di Napoli, Maurizio Casagrande è uno degli attori più amati dal pubblico che lo ha sempre seguito con profondo affetto e ammirazione sin dai suoi esordi. Figlio d’arte, è abituato ai set e alla polvere del palcoscenico come in una seconda casa. Ed è proprio durante una scena del suo prossimo impegno cinematografico che ha preso piede l’idea della partecipazione al Festival. “Ebbene sì, ho incontrato Margherita Di Rauso per la prima volta in un letto, seminuda e sexy. E nel momento conturbante del finale travolgente della scena hard-comic, mi chiese di venire con lei a Capua. Accettai di corsa, tutto frusciato del mio fascino latino, e invece eccomi qui, in un festival dedicato al cinema indipendente”. Il pubblico ride, applaude, e lui si sente a casa. Poi aggiunge: “Ovviamente scherzo. Ho accettato con immenso piacere l’invito ad essere qui, perché, come ripeto spesso, “le cose s’imparano da piccoli”. E un festival appena nato è come una creatura: lo guardi e ti sembra un miracolo, non ha vizi né peccati, nulla che ricordi i grandi e maturi festival che popolano lo scenario. E vuoi essere vicino a quella creatura che ti rinnova l’entusiasmo, e speri che cresca rimanendo puro. Io mi auguro di cuore che questo piccolo e giovane CapuaCineFestival diventi un grande, onesto e sincero festival del cinema”. - Un padrino d’eccezione, visto il curriculum infinito che ti vede sul grande schermo solo nel 1998. Prima ancora l’amore per il teatro, e poi tanta televisione. Cosa manca ancora alla tua carriera? “Un frigorifero. E’ una battuta del grande Edoardo De Filippo, che dopo l’elettrodomestico televisore poneva il frigorifero. Comunque una cosa mi manca: il cabaret. Mai fatto in vita mia, giuro, eppure su Wikipedia c’è scritto che sono un attore cabarettista di lingua napoletana. Questa ultima specifica, però, l’hanno tolta, peccato”. Casagrande sa che chi lo incontra lo riconosce, e che non serve star lì a spiegare perché e per quale personaggio interpretato. Fiero del Premio internazionale della Comicità “Charlot” consegnatogli nel 2007, certo, come del premio artistico culturale “Armando Gill” ricevuto nel 2010. Legato sì ai successi cinematografici da multisala come “Amore a prima vista” del 1999, “A ruota libera” del 2000, “Stregati dalla luna” del 2001, “Volesse il cielo!” del 2002, “Ho visto

le stelle!” del 2003. E l’elenco s’allunga senza soluzione di continuità cronologica, fino ad avere addirittura tre film in sala solo nel 2010. Senza trascurare il pubblico televisivo, però, con fiction da mega share come “Il signore della truffa” dello scorso anno, e “Carabinieri” nelle stagioni dal 2005 al 2008. Eppure l’habitat naturale di Maurizio è e resta il teatro. Una emozione iniziata con il “Pedante in fiera” nel 1988 e mai più sopita. Un amore passato attraverso testi classici, monologhi, e commedie, ultima lo scorso anno dal titoli “Noi...figli delle stelle”. “Perché l’attore è attore, non conta se sta su un palcoscenico oppure avanti ad una macchina da presa, che reciti per una fiction o per un film. E’ la storia che si racconta, l’emozione che riesce a trasmettere, la squadra che ruota intorno a quella idea, la vera differenza che rende efficace un prodotto”. Sul palco del Festival si sono alternati

attori, registi, professionisti del mondo del cinema che hanno testimoniato le enormi difficoltà che il mondo del cinema, del teatro, e della tv sta attraversando. Eppure il Festival di Capua ha puntato sulla formazione dei giovani che sognano il cinema, con cortometraggi girati nelle scuole di

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tutta Italia e corsi dedicati alle professionalità che ruotano intorno alla macchia da presa. Una follia, visti i tempi? “Assolutamente no. Io – ribatte Maurizio Casagrande - non concordo con quelli che definiscono questo un periodo nero per il nostro cinema. Penso esattamente il contrario. E’ vero che ci sono film eccellenti che non trovano distribuzione, ma è altrettanto vero che c’è fermento fuori dal cono d’ombra dalle grandi ed immobili realtà. In parecchi, infatti, hanno scoperto che con pochi soldi si può produrre un film che sbanca ai botteghini. Ed ogni volta che questo si verifica, io sono strafelice perché è linfa vitale per portare al cinema almeno una ventata d’interesse. Perchè chi prima non si sognava minimamente d’investire su una idea, magari ci ripensa di fronte al successo ottenuto con pochi soldi e tanto talento. Accadde molti anni fa con Leonardo Pieraccioni,

un successo che investì il mercato con una quantità inimmaginabile di denaro e che aprì la strada ad altri successi cinematografici, non ultimo quello del nostro Vincenzo Salemme. All’epoca, infatti, la produttrice Rita Rusic partì alla caccia di nuovi attori che potessero rappresentare l’alternativa a Pieraccioni, pur rimanendo nella scia indicata dal consenso del pubblico. Fu un periodo d’oro per il cinema e per i talenti rimasti all’ombra dei grandi attori di sempre. E se oggi ci fosse un po’ più di attenzione anche da parte del nostro Governo nei confronti del cinema, più sensibilità non dico nel finanziare a pioggia ma semplicemente a sostegno del nostro cinema, emergerebbero idee e talenti degni del grande cinema italiano di un tempo”. - Tutte le scuole, le accademie, i festival indipendenti sparsi per l’Italia attestano anche un altro dato: i ragazzi ci credono ancora e studiano per garantirsi una possibilità di successo. “Sì, perché finita la grande bolla mediatica del successo facile attraverso vetrine come “Grande Fratello” e varie, si è capito che il danno è maggiore del guadagno. Perché si rimane marchiati come “quelli del Grande Fratello”, e si fatica a riscattarsi molto di più che iniziare da zero. Lo stesso Pietro Taricone, grande professionista e attore, dopo anni di studio e lavoro ancora stentava a smarcarsi da “o’ guerriero” del GF1”. © Riproduzione riservata

“IL SUCCESSO FACILE IN TV? CREDO SIA UN SISTEMA CHE ABBIA FATTO IL SUO TEMPO. IL DANNO E’ MAGGIORE DEL GUADAGNO”

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IL PERCUSSIONISTA NAPOLETANO PRESENTA IL SUO TERZO ALBUM DA SOLISTA. IL BRANO “FRATAMME’”, DEDICATO ALLE VITTIME INNOCENTI DELLA CRIMINALITA’, REGISTRA UN AUTENTICO BOOM DI CONTATTI IN RETE. UN LAVORO MUSICALMENTE INTENSO CHE PARLA DI POPOLI, RAZZE, VIOLENZA E SPERANZA.

L’ETNO-RAP DI CICCIO MEROLLA: QUELLA VOCE CALDA CHE PARLA DEI “SUD DEL MONDO” servizio a cura di Vincenzo Lombardi

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uando ascolti Ciccio Merolla finisce inevitabile che “s’arap ‘o movimento” (si scatena il ritmo). Le pulsazioni delle sue percussioni arrivano al cuore e all’anima di chi incontra la sua musica, il suo linguaggio, gli scatti della vita che lo circonda. Vita di cronaca, non di reality. Un etno-rap arabo–mediterraneo dove si concentrano ed esplodono in tutta la loro potenza i suoni del Sud del mondo, ma soprattutto la schiettezza delle parole che escono come lame, mitragliate dalle osservazioni della quotidianità. Una quotidianità che parte da Napoli, per compiere il suo viaggio tra periferie, immigrati, barconi carichi di speranze e popoli alla ricerca di rivalsa ed integrazione. Musicista dal grande carisma e dal talento indiscutibile, Ciccio Merolla è uno dei percussionisti-rapper più accreditati del panorama musicale italiano attivo da ormai vent’anni. Dopo l’esordio con i Panoramics

nel 1989 è diventato il percussionista di fiducia per mezza, anzi, due terzi della scena partenopea: Bennato, Senese, Zurzolo, anche e soprattutto Gragnaniello. Se non avesse incontrato la musica sarebbe stato uno dei tanti ragazzi persi tra droga e violenza. Percussioni e buddismo sono i due punti fermi della sua vita. Infatti, il suo approccio alla musica è decisamente spirituale, essendo conosciuto come maestro e guida spirituale nonché valente musico-terapeuta. Ha un amore sviscerato per la sua città e considera Napoli come centro del mondo e fonte inesauribile di ispirazione. Ne è significativa conferma il suo terzo lavoro da solista “Fratammè” (su etichetta Ghetto Nobile by Jesce Sole, distribuito da Edel), con Ciccio che una volta di più sceglie la durezza del rap per raccontare storie di ordinaria violenza. La chicca dell’album è l’irriverente cover di “Brava” di Mina, che diventa

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“Mostro”, giocando con il dialetto napoletano, in di quelli nati nelle periferie delusi da una società cui la parola assume anche il arrivista in cui l’unico modo significato di superlativo più per sopravvivere è la soprafsuperlativo che ci sia. Così fazione dell’altro. Merolla rende omaggio alla - “Fratammè”, un sucvoce per eccellenza, mostro di cesso trasversale al tuo bravura. Undici tracce in cui terzo album da solista. convergono strette le anime Una canzone dedicata alle del Mediterraneo, il mare novittime innocenti che, in strum, fatto di popoli, razze, un certo senso, si aggiunviaggi, speranze e disincanti, gono ai numerosi problemi uomini di questo tempo alla legati alla criminalità. ricerca di una felicità conqui“Non concentrerei però il distata spesso a caro prezzo: scorso solo alla città di Nala dignità. Due i brani purapoli, la canzone parla della mente strumentali (“Black violenza in generale. Il proNaples” e “Doce Doce”), blema è reale, anche se noto dove l’esperienza ventennale ancora tanta indifferenza come percussionista emerge in merito. Si ascoltano frasi in tutta la sua veemenza. Le tipo: “Chiudiamo la porta e sonorità del sud del mondo, facciamoci i fatti nostri, alviscerali e profonde come l’incessante percuotere a meno si ammazzano tra di loro”. Mai concetto pomani nude il tamburo, fanno da sfondo a storie di trebbe essere più sbagliato, perché poi ci si può imstrada, quella stessa strada che t’insegna a vivere, ma purtroppo anche a morire. La title-track “Fra- provvisamente ritrovare in situazioni come quelle che ho voluto raccontare in questa canzone”. tammè” è una sorta di piccolo capolavoro, salito (a - Come hai vissuto e metabolizzato un’eragione) agli onori delle cronache proprio in quesperienza cosi drammatica e un dolore cosi forste ultime settimane. Il video della canzone caricato sul canale youtube dell’artista (www.youtube. te, come la scomparsa di un amico fraterno? com/cicciomerolla) ha immediatamente spopola“Ci sono voluti – racconta Ciccio Merolla durante to tra gli utenti, facendo registrare un numero ele- l’intervista – diversi anni per cucire una ferita che vatissimo di contatti. Il video è ispirato alla storia ancora mi porto dentro. Grande difficoltà l’ho provadi Salvatore, amico del rapper napoletano, ucciso ta anche quando ho deciso di scrivere le strofe che per errore sotto i suoi occhi nell’indifferenza genecompongono la canzone. Non è stato facile, ma volerale della cosiddetta “società civile”. Il video, girato vo ricordare Salvatore e con lui tutte le vittime della in collaborazione con Film Commission Regione crudeltà umana. Il punto è proprio questo. Non parCampania e Bagnoli Futura S.p.a, è firmato da liamo di camorra o di criminalità organizzata, ma di Giuseppe Russo e contiene alcune foto relative a autentica violenza”. fatti di cronaca analoghi a quelli di Salvatore (come - Ciccio, che cos’è oggi Napoli? quelli di Annalisa Durante, uccisa per errore a 14 “Una grande metropoli storicamente legata agli epianni dalla camorra, la strage dei fratelli ghanesi a sodi di cronaca nera che si ascoltano tutti i giorni. Castel Volturno e di Valentina Terracciano, uccisa La maggior parte dei napoletani, invece, è totalmente a 2 anni sempre per errore in un agguato camordiversa da ciò che racconta generalmente la televiristico) concesse in esclusiva dal fotoreporter Sergio Siano (uno dei più importanti a Napoli), che da sione. A Napoli c’è tanta arte e tanta gente che lotta perché le cose possano cambiaanni si occupa di documentare re. Un popolo abituato alle “batutto quello che la criminalità “Certo, a Napoli ci toste”, al quale forse va fatto un organizzata commette in terrisolo appunto: è troppo disunito. sono tanti problemi torio campano. Ciccio Merolla Con l’unione si sarebbero potuti ha dedicato il video “alle vittime e la gente è abituata raggiungere grandi obiettivi”. innocenti della crudeltà umana e in maniera particolare alle a convivere con le - Dal punto di vista ar156 persone, riconosciute dallo tistico, invece, come sta la “batoste”. Nessuno, Stato Italiano, che in Campania tua città? hanno perso la vita per colpa però, parla mai delle “Un momento molto positivo, con della criminalità organizzata”. una “new school” che sta faUn disco che eccelle soprattutto cose belle, dell’arte, cendo grandi passi. La cosa più nelle musiche e si avvale (ciliebella che vedo in questo periodo della ricerca”. gina sulla torta) di “guest star” sono le contaminazioni, le “fucome James Senese, Brunella sion” che si respirano all’interno Selo e i Giardino dei Semplici. dell’arte e della musica in parti“’O moviment” si apre in particolare in brani come “Arabian Groove”, voce di un meridionale che ri- colare. Gli stranieri sono perfettamente integrati nel tessuto sociale e le novità sono all’ordine del giorno. percorrendo la storia delle sue radici scopre di essere vicino a un tunisino più che a un milanese, e “’O Certo per i giovani aumentano le difficoltà di imporsi, di farsi conoscere. Ma il problema è generale. In quepitbull”, in cui Merolla prende spunto dalla storia sta società si fanno i figli per ammazzarli”. di un cane per parlare della vita dei meno fortunati,

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è la chiave di questo - Quanto coraggio e “In questo disco non “L’artista discorso. E’ lui che deve stare “capa tosta” occorre ad un parlo di camorra attento a non perdere gli obiettipercussionista per gettarsi vi di questa musica e a non farsi nella scommessa di un album, o di criminalità trasportare come una foglia dal in un momento discografico non certo esaltante per proorganizzata, ma della vento. Non bisogna permettere a nessuno di condizionare le progetti come i tuoi? cosa più brutale di prie emozioni”. “Coraggio e soprattutto fatica, - La musica ai tempi intesa come intere notti passate tutte: la violenza di internet. “Fratammè” è un nella gestazione dell’album. La dell’essere umano…” successo decretato proprio mia – spiega Ciccio Merolla – è dalla rete. Che ne pensi? stata una scelta ben precisa. La musica è stata l’unica protagonista della mia vita, “Mamma mia, che sorpresa bellissima. Un traguardo con una carriera per la maggior parte circoscritta che rende felici e compensa il lavoro svolto. Un risula prestigiose collaborazioni. Ad un certo punto il tato decretato dal pubblico, senza “condizionamenti” pubblico ha quasi “preteso” un lavoro tutto mio, un esterni. Internet, a mio parere, ha portato una ventaqualcosa che mi rappresentasse a pieno. Al pubblico ta di positività nella musica. Ci si sente cittadini del devo il massimo del rispetto per come mi segue e per mondo e permette agli appassionati di poter ammicome mi è sempre stato vicino”. rare le prestazioni di grandi musicisti che, forse, non - Nelle ultime stagioni Napoli è stata verranno mai in Italia per un concerto”. investita dal fenomeno “Gomorra”, che ha co- Il brano “L’Assessore” inizia con un munque fatto anche storcere il naso a parecchi. coro di bambini. Perché? Quale il tuo punto di vista? “I bambini sono il futuro e credo che per il loro avve“Non sono assolutamente contrario a successi come nire si stia facendo davvero poco. Anche per questo quelli raccolti da Roberto Saviano, anche se alla ho voluto che proprio un coro di bambini cantasse la fine l’effetto – Gomorra si è rivoltato a sfavore del strofa “Assessore, tu ci vuoi schiattà ‘o pallone”, ovpopolo napoletano. Mi piacerebbe che qualcuno po- vero tu vuoi distruggere i nostri giochi, i nostri sogni, tesse finalmente iniziare a parlare di personaggi va- il nostro futuro. Una grandissima ingiustizia. Oggi i lorosi che esaltano la città con la loro arte, che sono politici pensano solo al loro potere, alla carriera, non riusciti ad emergere in un contesto difficile. Penso a al senso di responsabilità che hanno specie verso le filosofi come Gerardo Marotta, ma anche ai ragazzi nuove generazioni”. le Laboratorio Scoperte del Policlinico di Napoli, che Ciccio, se ti chiediamo un messaggio lavorando nell’ombra, portano avanti un progetto - per i giovani, cosa ci rispondi? grandioso, di autentico bene per tutta la comunità. Sarà che voglio troppo bene alla mia città, ma “Rispondo parlando di musica, la mia materia. In giro c’è tanta musica “passiva”, ovvero musica che quando mi giro intorno riesco a cogliere solo i sintomi dell’arte, non la Foresta Amazzonica che tutti voglio- vogliono imporci gli altri. Ai ragazzi dico di cercare musica buona, di qualità, la musica che piace a loro, no dipingere”. non ai padroni del sistema. Anche questa potrebbe - Il rap nasce generalmente come musica essere una piccola rivoluzione”. di denuncia e contestazione. Spesso, però, si finisce per cedere al commerciale.

“Internet? Un grande veicolo per i giovani che possono scegliere autonomamente quale musica ascoltare. Anche questa è rivoluzione!”

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IL FAMOSO CHEF ALESSANDRO BORGHESE PRESENTA SUGLI SCHERMI DI REAL TIME IL SUO NUOVO PROGRAMMA DI CULINARIA. PIATTI GUSTOSI E RAFFINATI PREPARATI PER DARE A TUTTI LA POSSIBILITA’ DI STUPIRE. UN APPUMENTO CHE ESCE FUORI DAI TRADIZIONALI SCHEMI, APRENDO LA PORTA A UNA VENTATA DI NOVITA’.

RICETTE, FORNELLI E WEB: IN “CUCINA CON ALE” C’E’ POSTO PER TUTTI

servizio a cura di Wanda D’Amico

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vrebbe tranquillamente potuto intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo e della moda. Affascinante, dal portamento che non passa inosservato così come la statura imponente. Figlio dell’attrice Barbara Bouchet, gli studi in America, una passione smisurata per la cucina. Alessandro Borghese non è un cuoco per moda. La cucina è il suo habitat naturale e, spesso, sottolinea come gli piaccia mangiare e non semplicemente assaggiare. Alla vigilia del suo nuovo impegno televisivo, abbiamo fatto incursione tra i suoi amati fornelli, quotidianamente affollati da tanti telespettatori con i quali ha ormai stretto un rapporto di fiducia e amicizia. Un imperdibile appun-

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tamento con consigli, segreti e curiosità culinarie. Il noto chef, protagonista di produzioni di successo di Real Time (Fuori Menù, Cortesie per gli ospiti, Chef a domicilio, L’Ost, Cuoco Gentiluomo), torna sugli schermi con un nuovo format in prima tv dal titolo “Cucina con Ale”. Dal lunedì al venerdì alle ore 18.40 (in replica il giorno successivo alle 11.10) su Real Time (Digitale terrestre free Canale 31, Sky canali 126 e 127, Tivùsat canale 31). Un appuntamento in cui Alessandro Borghese propone tre ricette da poter riproporre a parenti e amici, per dare a tutti la possibilità di diventare protagonisti in cucina. Piatti gustosi e raffinati preparati con ingredienti di qualità e pensati per chi vuole stupire,


anche se non ha molto tempo a disposizione e grande dimestichezza in cucina. Un format che si snoda tra piccolo schermo e web. Sul sito ufficiale del canale, www.realtimetv.it, i “real time addicted” avranno in anticipo gli ingredienti dei piatti che Alessandro preparerà nelle puntate della settimana successiva. I telespettatori interagiranno con il programma e, avendo a disposizione già gli ingredienti sul web, potranno seguire vere e proprie lezioni di cucina giornaliere. Un esempio lampante di grande e moderna interazione tra nuova realtà televisiva e “popolo della rete”. Un uragano di idee, Alessandro Borghese, che incontriamo in questa piacevole chiacchierata tra i fornelli.

culinarie”? Tua mamma è stata un’icona del cinema, oggi protagonista di fiction di successo. Tu, invece, da sempre tra i fornelli. “Devo ammettere che non ho seguito minimamente il lavoro e la carriera di mia madre. Semplicemente non mi hanno mai affascinato come, invece, mi affascina la cucina. Di contro ho il merito che questa passione è tutta mia! Mi sono avvicinato alla cucina a diciassette anni e solo a ventisette sono arrivato

- Che differenza c’è tra la trasmissione che tu conduci e quelle che fino ad oggi hanno popolato le case italiane? “Sicuramente la differenza fondamentale sta nell’interazione con il pubblico. Essendo autore stesso del programma, ho deciso che venissero messi sul sito gli ingredienti che andranno a comporre i piatti quel la settimana, così che la gente potesse procurarli prima per poi cucinare insieme. Una esplicita esigenza di voler cucinare insieme con il pubblico. Spesso, chi segue il mio sito, mi ha virtualmente invitato a cucinare con lui, quale occasione migliore di un programma televisivo? Altra cosa che contraddistingue gli appuntamenti di “Cucina con Ale” è la musica. Io sono un amante del rock e quindi ho deciso che ogni finale di trasmissione fosse diverso, con un brano diverso che viene scelto di volta in volta”. - Da qualsiasi punto di vista guardiamo il mondo, oggi prevale la tecnologia. In campo culinario, invece, ha sempre vinto la tradizione. Di che parere sei? “Di tecnologia ce n’è tanta. A me è servita per amalgamare il mio pubblico con la trasmissione. C’è una velocità di comunicazione fondamentale per la riuscita del programma. Dall’altro lato io mantengo salda la mia fede alla tradizione, perché è la base sulla quale poter lavorare e quindi deve essere sempre mantenuta”. - Il saper cucinare bene, così come scrivere o cantare, è un’arte? “Sì, sono assolutamente convinto di questa cosa. Tutte le doti particolari che si hanno sono una sorta di piccola arte, un patrimonio che ognuno si porta con sé. Il massimo, naturalmente, è quando si ha la possibilità di dimostrare ed esprimere quelle che sono passioni a lungo coltivate”.

nel piccolo schermo con una trasmissione. Mi ritengo uno chef di cucina, la televisione è venuta di conseguenza alla mia passione e la faccio con molto piacere finché c’è, ma quando e se finirà questa esperienza, sarò sempre e comunque un cuoco. Mi sento uno chef in tutto e l’essere presentatore è stata una conseguenza alla mia passione e così sarà sempre”. -

Quando ha deciso di voler fare il cuoco?

“Non è stata una decisione ferma, è venuta fuori scoprendo il piacere di cucinare per gli altri, nel vederli soddisfatti di ciò che preparavo. Cucinare per gli amici mi ha fatto capire che questa era la mia passione. Il destino ha voluto che questo, poi, diventasse il mio lavoro”.

- Grazie al cinema, l’Italia si è fatta conoscere per alcuni piatti della tradizione gastronomica e per il piacere del cibo, vedi alcune immagini storiche del cinema italiano - Le mamme, però, non sono come Alberto Sordi che man“MUSICA E INTERNET considerate delle artiste gia il famoso “Maccarone” o SONO PROTAGONISTE Totò che mangia gli spaghetti “Dovrebbero! Lo meriterebbero più di ogni altro. Io – confessa DEI NOSTRI APPUNTAMENTI. in quella mitica scena di “Mie Nobiltà”. All’estero ci Alessandro Borghese – sono a HO FORTEMENTE VOLUTO seria riconoscono solo la tradizione favore delle mamme, o comunque uomini e donne che cucinano, ar- QUESTI DUE INGREDIENTI…” dei piatti? Una cucina senza innovazione? tiste o artisti, perché anche per cucinare ci vuole tempo, ci vuole fantasia, passione, “No, noi cuochi italiani all’estero abbiamo avuto la dedizione. Questa cosa la si considera scontata, ma base solida della tradizione che è ciò che ci contradnon dovrebbe assolutamente essere così”. distingue, ma abbiamo saputo con, appunto, innovazione e fantasia rivisitare i piatti o anche adattarli - Come ti sei avvicinato alla cucina, alle “arti

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ad altri gusti, ma così come si può fare con altre culture gastronomiche che sono alla base delle migliori cucina come quella francese e quella spagnola. In queste ultime stagioni sta prendendo molto piede la cucina svedese, nuova frontiera della cucina internazionale”. - Con questa nuova trasmissione a che target di ascoltatori puntate?

“MAI PENSATO DI LAVORARE NEL CINEMA O NELLO SPETTACOLO. FARE LO CHEF E’ IL MIO SOGNO, LA TELEVISIONE E’ ARRIVATA IN UN SECONDO MOMENTO”.

“Il mio tipo di cucina è molto trasversale, mi piace cucinare per i bambini e creare piatti che le mamme potessero cucinare per i loro figli, sono andato a toccare tutte quelle tipologie di alimentazione come la cucina per celiaci, per intolleranti al latte o alle uova. Non c’è un target ben definito, per fortuna, tra quelli che seguono la mia trasmissione. Ci sono persone di età giovanissima, ma mi capita anche di ricevere mail da ultra sessantenni. Il format del programma ha fatto si che, coinvolgendo facebook e il sito, lasciasse spazio a differenti fasce di età cercando di mantenere comunque una fascia giovane. Diciamo che era quello uno dei principali obiettivi, invece, mi sono stupito a vedere giovani e “anziani”, donne, uomini di qualsiasi fascia di età a seguire il programma e, soprattutto, farlo in maniera attiva”. - E’ risaputo che il lavoro nella ristorazione è un lavoro fatto di fatica e rinunce, oltre che di innumerevoli soddisfazioni. Cosa non deve mai mancare per non doversi mai pentire della scel-

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ta fatta?

“Non puoi intraprendere questa strada pensando di arricchirti. E’ un lavoro di sicura fatica, per gli orari a volte improponibili, quando gli altri si divertono noi siamo a lavorare e bisogna farlo con molto amore e molta umiltà. Le soddisfazioni poi arrivano, sono le persone a dartele. Ci vuole amore per la materia prima, per il cibo, qualsiasi mestiere si faccia, qualsiasi cosa succeda nella vita di una persona si conclude con un piatto di pasta. Bisogna avere grande coscienza e amore per questo lavor, altrimenti è meglio lasciare perdere”. - Ti sei anche accostato all’enologia. E’ vero che la scelta di un vino è unicamente legata al piatto? Oppure bisognerebbe lasciare che la gente, di fronte ad un piatto, compia una scelta soggettiva? “In parte è legata al piatto, alcuni vini si sposano bene con alcune pietanze che ne esaltano i sapori, ma noi, cuochi o sommelier, non siamo qui per insegnare alla gente a mangiare e per imporre loro dei canoni scritti. Noi siamo qui per farli mangiare bene, per farli bere bene e per sposare le loro scelte, indicando loro quali potrebbero essere le scelte migliori, ma non possiamo dirgli cosa mangiare e come. Si spegnerebbe la “magia” di questo lavoro e del rapporto con la gente”.


eventi a cura di Alfonso Papa

Eventi, mostre e appuntamenti da segnare in agenda IL 21 E 22 MAGGIO IN SCENA AL TEATRO “CIVICO 14” DI CASERTA

ilnostroconsiglio

IOLANDA SALVATO CI RACCONTA CINQUE STORIE “SOTTO BERLINO” A PALAZZO REALE DI CASERTA PER TUTTO IL MESE foto di FEDERICO RIVA

Debutta al Teatro Civico 14 di Caserta il 21 e 22 maggio (alle ore 19), “Sotto Berlino” di Iolanda Salvato. Per la sua nuova pièce prodotta dall’associazione “Tavole da Palcoscenico”, la regista napoletana ha deciso di affidare il testo di Gianni Guardigli all’interpretazione di un gruppo di attori con cui ha costruito un robusto sodalizio artistico: Francesca Annunziata, Antonio Atte, Roberto Giordano, Maia Salvato e Maria Sperandeo. In scena, cinque persone si raccontano nel seminterrato di una palazzina berlinese dove abitano per scampare alla morte durante la Seconda Guerra Mondiale. Fuori, esplodono le bombe e violente deflagrazioni li costringono al buio. Eppure, nonostante tutto, le problematiche quotidiane della convivenza riescono a scardinare l’orrore e le limitazioni della guerra stessa. Un marito e una moglie, una madre e una figlia, un anziano attore omosessuale: cinque persone profondamente diverse tra loro, ma unite dalla tragedia del conflitto mondiale e dalla caducità della vita. “In un tempo come il nostro - afferma Iolanda Salvato - non è facile parlare di guerra. Eppure, siamo in guerra costantemente, la subiamo dal mondo e la facciamo ai nostri vicini. Ho creato questo spettacolo per raccontare le continue battaglie della vita quotidiana e per farlo ho messo da parte sia la politica che la storiografia. Mi sono affidata alla parola scritta e alla parola detta attraverso i suoni, le luci e le tavole da palcoscenico”. © Riproduzione riservata

SUA MAESTÀ LA REGGIA SI PRESENTA CON NUOVI TESORI PERCORSI INEDITI La Reggia di Caserta si presenta al pubblico dopo i recenti interventi di riallestimento volti all’ampliamento dell’offerta museale mediante l’apertura di nuovi spazi e percorsi espositivi, al riordino delle collezioni ed alla riapertura di tutte le sale degli Appartamenti reali. 140 dipinti inediti - raggruppati per percorsi tematici monografici tra i quali il cospicuo fondo di Nature morte o i Soggetti Orientali di Michele Scaroina - sono stati esposti per la prima volta nella Quadreria. Altri 120 dipinti relativi ai Fasti Farnesiani - tra i quali le Battaglie di Alessandro Farnese, il matrimonio di Elisabetta Farnese e Filippo V, ma anche le opere dedicate a Carlo e a Ferdinando IV di Borbone, a Francesco I e Ferdinando II, o ancora esempi di pittura di genere di XVIII e XIX secolo - non più esposti da tempo, sono stati riallestiti nella Pinacoteca al piano nobile, accanto alle opere già presenti tra le quali le celebri vedute di J. P. Hackert - ed ancora circa un centinaio di oggetti d’arte (porcellane, tessuti, sculture.) sono stati raccolti in altri spazi visitabili su prenotazione, dedicati alle “Arti decorative a Palazzo”. Nuovi percorsi, nuovi splendori, nuova magia per sua Maestà la Reggia. © Riproduzione riservata

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DAL 31 MAGGIO AL 5 GIUGNO LA COMPAGNIA DELLA COSTELLAZIONE DI FORMIA PRESENTA IL SUO NUOVO SPETTACOLO AL TEATRO DEI SATIRI DI ROMA. CON LA REGISTA ROBERTA COSTANTINI PARLIAMO DELLO SPETTACOLO E DELLA GRANDE PASSIONE PER IL PALCOSCENICO CHE RIESCE A FAR SUPERARE LE NUMEROSE DIFFICOLTA’.

ECCO UN “DON GIOVANNI” IN ROSA NELL’ETERNA SFIDA CON MORALE E LIBERTA’

servizio a cura di Angela Carretta

L

a Compagnia Teatrale “Costellazione” viene fondata nel 2005 a Formia da Roberta Costantini, Marco Marino e Giuseppina Piras e si muove lungo le direttrici del teatro di ricerca. Loro caratteristica quella di rimettersi continuamente in gioco attraverso la sperimentazione, affrontando tematiche forti e polivalenti, compiacendo alla sentita esigenza del particolare modo di fare teatro della Compagnia. Gli spettacoli prodotti, sono il risultato di un percorso in continuo divenire, uno studio teso ad approfondire le possibilità espressive della parola, del gesto attraverso le immagini che sviscerano la vita per raccontarne le emozioni. Dal 31 maggio al 5 giugno la Compagnia sarà in scena al Teatro

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Dei Satiri di Roma. Lo spettacolo, con il patrocinio del Comune di Formia, è promosso dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma e rientra nel “Progetto Speciale Teatro 2010/2011” promosso da Roma Capitale in collaborazione con l’AGIS Lazio. In scena una versione tutta particolare ed originale del “Don Giovanni” di Molière. Un evento che eccezionalmente sarà raccontato nella cornice del “Teatro dei Satiri” che lascia momentaneamente la sua chiara identità di rinomata ribalta della comicità intelligente trasformandosi, per una settimana, in promotore della nuova drammaturgia contemporanea. In compagnia della regista Roberta Costantini, co-


nosciamo da vicino obiettivi ed identità della Compagnia che si accinge a presentare questo importante appuntamento.

più seguiti. Nell’attuale panorama teatrale – continua Roberta Costantini – ogni giorno esistono vivacissime programmazioni in piccoli centri, che si rivolgono a comunità curiose, reattive, partecipi, che allo spettacolo dal vivo si accostano con passione, esprimendo i fermenti di vaste zone del territorio che non si possono più etichettare come provinciali”. - Veniamo alla vostra nuova scommessa. Sarete in scena per una settimana a Roma con una personale rappresentazione del “Don Giovanni”. “La maturità dei tempi mi ha consentito di proporre un “Don Giovanni” donna andando ad intaccare una visione culturalmente “maschile “ del mito. Sono rimasta affascinata da questo personaggio la cui forza di trasgressione lo rende, a mio avviso, uno dei più grandi miti moderni. Il mio percorso drammaturgico, che prende a pre-testo l’opera di Molière, attraverso la figura della protagonista evidenzia l’incredibile attualità di questo classico che si presta ad essere, ancora oggi, una forte provocazione. Non mi sono però soffermata sull’immagine convenzionale di un Don Giovanni unicamente seduttore: quello che mi ha interessato è altro. E’ il complesso rapporto tra Don Giovanni e il suo servo Sganarello, (un personaggio al suo pari quale appartiene come doppio, un “sé” scisso, una coscienza divisa che nella mia visione prende corpo sonoro sulla scena come “voce”), e la sfida tra religione e libertinaggio, tra la morale comune e l’individualismo. Mi ha interessato il suo prendere in prestito dalla società stessa, la finzione e l’ipocrisia, copiose nutrici della distorta morale comune, per proteggere la perseveranza nel coltivare vizi privati e pubbliche virtù da parte dei suoi personaggi. Mi ha interessato la forza della sua ribellione, la rivolta alla legge, di Dio e degli uomini, la sfida con l’impossibile e il suo rapporto con la fugacità dell’amore. E mi ha interessato il suo essere mito, l’eterno teatro della sua vita condannata a mostrare se stessa ogni volta che si rappresenta su di un palcoscenico”. - Progetti per il futuro? “Stiamo concludendo un laboratorio/studio i cui contenuti traggono ispirazione e suggestioni dai testi di “grandi” come Camus (La peste), Ionesco (Il gioco dell’epidemia), e Paddy Chayefsky (Quinto potere) Il percorso nasce da una mia idea ed è finalizzato all’allestimento del nostro prossimo spettacolo: “Gente di plastica” , pensato per 16 attori , in debutto a luglio 2011 con la mia regia”.

LA REGISTA: “IL TEATRO E’ VIVO ED IN PIENO FERMENTO. CI SONO REALTA’ FORTI CHE NON POSSONO PIU’ ESSERE DEFINITE PROVINCIALI”.

- Roberta, da dove nasce la vostra passione per il teatro? “L’idea portante di questo nostro modo di fare teatro è la volontà ferma di dare ad ogni componente della scena la piena dignità del linguaggio che la esprime. Il che ha significato ridurre l’apparato scenico della tradizione e attribuire una consistenza corporea alla musica e alle luci, a pari diritto con l’attore, in una ricerca sempre mobile, tesa alla sinestesia. In realtà, anche se l’apparato è davvero minimale, niente in scena è muto, ma ogni oggetto, ogni gesto, ogni entità si trasforma, rivelando il suo altrimenti inaccessibile significato. Il risultato a cui desideriamo approdare è suggerire ed emozionare non già dichiarare apertamente; non dire ma evocare , fino a rendere lo spettatore attivamente partecipe attraverso il coinvolgimento emotivo”. - Perché Compagnia della Costellazione? “A causa dell’origine di pura fantasia: le costellazioni non hanno alcun significato fisico , cioè sono delle mere invenzioni dell’uomo tanto che civiltà diverse, e in epoche diverse, hanno organizzato il cielo in costellazioni differenti. Questa loro infinita possibilità di mutare forma e nome, a seconda dell’interpretazione umana, ci ha affascinato al punto da scegliere di “esserlo” in modo da simboleggiare la nostra apertura ad ogni possibile variante”. - Crisi del teatro, tagli allo spettacolo: una situazione non certo ideale per giovani compagnie come la vostra. “Si sente molto parlare oggi della “crisi del teatro”. Sono d’accordo con Renato Palazzi, quando dice che “la verità è che se c’è un settore artistico che ha bisogno di essere tutelato non è il teatro in sé, ma un certo tipo di teatro iper-sovvenzionato nelle sue anacronistiche ambizioni spettacolari. È un teatro ormai datato, incapace di rivolgersi a nuove fasce di spettatori”. Sono d’accordo con lui quando rileva che non a caso i simboli, gli spot di questo teatro da salvare, che i media ci hanno copiosamente suggerito sono i divi di ieri, le immagini emblematiche di un’epoca ormai trascorsa: ma non è più solo questo oggi il teatro! L’analisi di Palazzi evidenzia infatti che artisticamente oggi il teatro è ultra creativo: non sono l’indizio di una crisi i circa seicento gruppi teatrali che sono nati di recente, e che stanno rinnovando la scena italiana. Non sono testimonianza di una crisi i tanti giovanissimi attori e registi che si vanno affermando a livello nazionale e che approdano con sempre maggiore rapidità alle ribalte più importanti, ai festival

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Set - Fotografico La Società Fotografica Casertana presenta la foto dell’autore Carmine Di Michele

Punti effimeri sono sfere in movimento di color rosso che appaiono in foto che ritraggono luoghi della memoria e della tradizione come città abbandonate, borghi medioevali e monumenti antichi. In realtà, tali sfere sono la proiezione metaforica della presenza dell’essere umano. Ebbene, in relazione a luoghi che trapassano il tempo, le generazioni e l’eterno identico, il singolo uomo non è altro che un punto. Un punto effimero. BIOGRAFIA DELL’AUTORE: nato ad Eboli. Specializzato in Teoria e Filosofia della Comunicazione presso l’Università della Basilicata. Gli studi lo hanno condotto a nutrire una forte passione per tutti i mezzi di comunicazione e in particolare per la fotografia. Negli anni, attraverso lo studio e una continua sperimentazione, ha sempre ricercato spunti fotografici originali e personali.

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L’ANGOLO DEL LIBRO

I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere (Ernest Hemingway). L’aforisma di un grande scrittore quale modo migliore per tuffarci nel mondo dei libri, della narrativa, dei romanzi, della saggistica. Ogni mese vi presenteremo storie, novità, emozioni su carta, Perché un buon libro, è sempre un buon libro. Parola di SET!

UNA BAMBINA DAI GRANDI SOGNI, PER LA SECONDA VITA DI ANNA MARCHESINI Per il grande pubblico resterà per sempre “quella del Trio”, legata a personaggi come la “Signorina Carlo” e la sessuologa Merope Generosa. Superato un serio problema di salute, Anna Marchesini ha scoperto una nuova faccia della sua anima artistica. Quella della scrittrice. Ecco allora “Il Terrazzino dei gerani timidi”, grandissimo successo editoriale (Rizzoli, pag. 240, € 17,50), con ben otto edizioni raggiunte. Per la bambina che attraversa le pagine del racconto, come per ogni bambino, le esperienze sono tutte prime volte, che si tratti di avvertire il frullo d’ali di una farfalla che trema dentro le sue dita e poi ruzzola a terra senza vita, oppure del timore permanente che anche la mamma farà come quella farfalla. La vita scoppia dentro la sua minuscola esistenza, la vita sì, ma anche la morte, tuttavia le cose, le voci, le impressioni e le vite degli altri non si possono sentire nel tramestio quotidiano che scorre col tempo dell’orologio. La bambina che abita “Il terrazzino dei gerani timidi” scopre che può ascoltarle nel silenzio immenso in cui annega quell’angolo di casa affacciata sui tetti, il luogo solitario che col tempo diventerà la sua stanza tutta per sé. Proprio quella bimba in silenzio assisterà alla nascita del sogno e ancora per lei, seduta là dove solo regnano silenzio e piccioni, finalmente emergeranno, vita della vita, la poesia, gli scrittori, la letteratura e le parole dei libri, la scoperta che le vite sbucciate e naufragate, che nella realtà non fanno che nascondersi, che cessare di amare, invece nel sofisticato rammendo che l’arte è in grado di ricamarvi intorno, possono diventare esistenze immortali. Così scrivere un libro in cui custodire quel silenzio diventa il sogno della bambina, un sogno che solo i gerani conoscevano e hanno sempre tenuto nascosto.

L’AMORE CHE RINASCE DAL DOLORE. IL NUOVO SUCCESSO DI MARIA VENUTI La regina dei bestseller è tornata. Il suo nome è da anni legato a grandi successi editoriali che, puntualmente concedono il bis sul piccolo schermo. “Incantesimo”, “Il cielo non cade mai” e “Butta la luna” i suoi titoli più famosi. Maria Venturi torna a parlare d’amore come solo lei sa fare, affascinando i lettori attraverso la sua scrittura a tinte rosa. Il centro della storia è rappresentato da una coppia, dalla quale si snodano mondi apparentemente lontani, ma sempre ancorati a una passione che unisce. “Come prima” (Rizzoli, pag. 288, € 17,90) è la storia di Teresa e Jacopo che si conoscono una notte di dicembre e si innamorano anche se hanno tutto contro. Lei, bellissima e consapevole del suo potere sugli uomini, ha vent’anni anni e fa la hostess di lusso. Lui è un ragazzo di buona famiglia con un brillante futuro da medico. E ha appena sorpreso suo padre a letto con Teresa. Due mondi lontani e apparentemente inconciliabili. Ma quella notte, quando Jacopo soccorre Teresa seminuda sotto la pioggia, scoppia una travolgente passione che in pochi mesi li porta a sposarsi e ad avere due figli. Un amore assoluto che viene messo a dura prova dalla vita, sepolto da incomprensioni e dalle macerie dei sensi di colpa. Quando poi un tragico incidente porta via Lucia, la loro bambina affetta da gravi anomalie, l’incantesimo si rompe definitivamente e lo scioglimento della coppia sembra scritto sulle carte dell’imminente separazione. Eppure in dieci giorni tutto può cambiare: perché per Teresa e Jacopo il dolore per quella perdita è come un appuntamento con il destino, che può riannodare i fili della loro storia o allontanarli per sempre. L’ultima occasione per riscoprire la forza inestinguibile dell’amore. Con la consueta capacità di parlare al cuore di ogni donna, Maria Venturi ci regala una storia intensa e commovente sul potere dei sentimenti. E ci ricorda che è sempre possibile ricominciare ad amare.

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Arenile Reload (Na)

ELISA

Teatro Augusteo (Na)

SIMONE CRISTICCHI

Stazione Birra (Rm)

GIANNA NANNINI

LIVE in collaborazione con

Palamaggiò – Castelmorrone (Ce)

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Maggio

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MORGAN

2011

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EUGENIO BENNATO

Teatro Quirino (Rm)

MARIO BIONDI

Gran Teatro (Rm)

NICCOLÒ FABI Teatro S.Francesco - Scafati (Sa)

CAPAREZZA Meeting del Mare – Marina di Camerota (Sa)

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L’ANGOLO DELLA

MODA di Nica Crisci

MA COSA SI SONO MESSE IN TESTA? Cosa ne pensate dei cappelli da donna? Vi faccio questa domanda perché proprio in questi giorni abbiamo vissuto un evento in cui questo accessorio era espressamente d’obbligo. Sto parlando del tanto atteso e tanto pubblicizzato matrimonio tra il principe William e Kate. Le invitate che vi hanno preso parte assolutamente non si sono potute sottrarre a questa consuetudine tutta inglese e tanto cara alla regina. Forse per noi non è un accessorio di primaria importanza, se non per ripararci dal freddo in inverno, ma per le donne inglesi presentarsi ad un evento di tale rilievo senza cappello rasenta l’indecenza e per questo motivo il 29 aprile se ne sono visti di tutte le forme e di tutti i colori. Nella categoria dei classici rientrano di certo quello della regina Elisabetta, anche se di un colore giallo molto luminoso, quello di Camilla e quello della mamma della sposa che a sorpresa devo dire ha stupito tutti per la sua eleganza. Molto belli e femminili quelli di Letizia di Spagna dalla forma tondeggiante e di un delizioso color rosa, quello grigio perla e dalla falda ampia di Charlene Wittstock, fidanzata del principe Alberto di Monaco. A vincere lo scettro della stravaganza e del cattivo

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gusto sono state di sicuro Beatrice ed Eugenie, figlie del principe Andrea, che hanno optato per dei copricapi non proprio consoni data la portata dell’evento; sullo stesso genere si sono tenute anche Victoria Beckham e Tara Palmer, tutte creazioni dello stilista Philip Treacy (compreso quello di Camilla) noto per la sua originalità e per aver reinvetato e dato nuova vita ad un accessorio classico per eccellenza. Vedere una donna che indossa un cappello fa un effetto un po’ strano di questi tempi, in cui andiamo sempre di fretta e non sarebbe molto pratico indossarlo tutti i giorni, ma una volta era un elemento dell’abbigliamento a cui una signora elegante non poteva rinunciare, abbinato ad un tailleur fa sempre la sua bella figura, rende il look più completo e più affascinante anche se, come dimostrato, non bisogna essere per forza duchesse, contesse o principesse per essere davvero eleganti.

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scheda tecnica NOME E COGNOME: Marcondiro NOME E COGNOME: Musico e Musicante NATO A: Cosenza ETÀ: 34 PROFESSIONE: Cantore Post-Moderno

MARCONDIRO

di Wanda D’Amico

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Marcondiro, più che la storia di un ragazzo talentuoso che segue la propria passione, sembra una favola, la favola di qualcuno senza nome che per magia realizza un sogno. Chi è Marcondiro veramente? “Marcondiro è un bambino cresciuto. Questa potrebbe essere la risposta, sebbene laconica. Ma in realtà amo iniziare con la congiunzione e finire con una sospensione quando scrivo e parlo e disegno. Beh (come direbbe la pecora in cima al gregge) “far musica” è un’ impellente esigenza, non un perseguimento di un sogno. Il mio sogno (uno dei…) è di certo quello di poter vivere un’epoca più stimolante e meno banale di questa che stiamo tutti vivendo. Lo realizzerò forse il giorno in cui deciderò di coltivare la terra come coltivo i miei pensieri. Continuerò a scrivere musica, come ho scelto di fare da tempo, come terapia ai miei sogni, nel cuore della notte, per ricostruire il mio percorso quotidiano”. Perché Marcondiro? Qualche reminescenza infantile? “Tante reminescenze. La più frequente fu quella di mia nonna, che mi cantava la storia di un orso ballerino, di nome Marco, il seguito dalla canzoncina, in forma responsoriale, ho sempre pensato fosse stata scritta dai grandi, dagli adulti, per abituare i bimbi alla guerra. Io non l’ho mai cantata, “Oh che bel castello”, no mai! Mi piaceva sentirla da Lei. Un giorno il suo testo fu un ottimo spunto per una riflessione”. Dopo, incontri con maghi e maestri, e grazie alla intro-ispezione di te stesso, il tuo più grande maestro, il sogno, si realizza. Un album, 13 brani, la collaborazione di com-

pagni di viaggio degni della tua realtà. Ci racconti l’esperienza? “Questo disco rappresenta la realtà del momento che sto vivendo, come direbbe un mio caro amico: sempre in viaggio. Ed è il primo compagno, quello ideale, poiché mi aiuta a ricordare le cose da portarci dietro e quelle da lasciare, è mia moglie. La gestazione del disco è stata lunga e dura, ma divertentissima, anche grazie alle persone che hanno lavorato e lavorano al progetto Marcondiro. E’ un progetto di vita in arte, in atto. Alcuni di quelli che hanno collaborato alla produzione di questo progetto, come Angelo Cioffi, mi seguono da tempo, altri come Angelo Di Martino hanno lo hanno accolto solo da poco tempo con piena consapevolezza, riconoscendo lo stile ed il linguaggio. Palando dello Stile, sebbene abbia profonde radici nella cultura popolare (cosa che rende molto fruibile le canzoni), ha ramificato, attraverso le avanguardie musicali e testuali che mi hanno accompagnato nella crescita, un tipo di legno adatto alle ribalte del teatro di sperimentazione e ricerca costante. Anche se, citando uno dei miei brani siamo lontani dal mondo attuale fatto di “velocità della comunicazione, che ha superato quella della luce… e più che mai esiste l’ incomunicabilità”. I miei attuali “menestrelli” di viaggio sono un gruppo di lucidi pazzi musicisti, che mi trascineranno sui palchi dello SpettAttore Vivo”. Sei innamorato della lingua italiana, oltre che della musica. Ti piace usarla per creare profondi punti di domanda a fraseggi magici. Quanto è importante per un musicista/cantante, conoscere bene l’uso delle parole, per non cadere nella banale scusa della “licenza poetica”? “Banalmente ti rispondo: Molto! È fondamentale! Con una buona conoscenza della lingua non perdi mai la strada. C’è una sorta di sicurezza che ti acompagna sempre”. Tempo fa hai messo su uno spettacolo “Radioconcerto” un tributo alla radio italiana: quanto è stata importante la radio in passato e che ruolo ha nell’attuale? “Lo spettacolo mi ha fatto capire l’impatto che hanno le grandi canzoni italiane nelle persone, che siano emigranti o immigrati e mi ha dato l’opportunità di suonarle all’ estero. In Canada o a Dublino, l’esperienza mi ha fornito non pochi termini di paragone col modo di fare e vivere la musica nel nostro paese. Poco dopo ho avvertito l’esigenza di proporre musica scritta da me, anche

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a questo mezzo di comunicazione, anche per capire quanto sia comunicativa. La radio è sempre stata per me una scatola magica, attraverso cui scoprire nuovi paesaggi sonori e visionari. Le radio oggi, nella maggior parte dei casi, sono poco coraggiose e poco Radiofoniche!”. Quanto l’attuale scenario italiano ha influenzato la composizione del tuo album? “Quasi niente, o quasi molto, volutamente troppo poco in realtà. Le canzoni sono autobiografiche e a volte scritte in automobile, mentre osservavo scorrere il paesaggio del nostro magnifico territorio, vituperato dall’ignominia dell’ignorante incuranza del

suo popolo. Ma la rigogliosa natura che lo investe, supera il clamore ed il chiasso del traffico. È superba bellezza di cui siamo fatti”. Hai qualche idea particolare per la promozione dell’album? “Andrò ad incontrare la radio, in un tour che inizierà a Maggio, per raccontare qualche favola su qualche pezzo di canzone”. Il tuo sogno nel cassetto? “Non so come c’è finito”.

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nota biografica nota biografica

Una magia che non si spegne mai quella del cantautore cosentino. Le storie di una nonna, un pianoforte giocattolo, la voglia di vedere il mondo con altri occhi lo hanno accompagnato nell’unica scelta sensata per un talento come lui: cantare storie. Questo è il destino di un bambino eternamente tale, ed è tra le righe di quest’intervista che si esprime la massima cura nell’uso delle parole che creino la magia più intensa, proprio nel raccontare di se. Ed è lo studio della musica, prima con maestri privati, ma prediligendo sempre il metodo di autodidatta poi, al D.A.M.S. dove si specializza in Etnomusicologia. Le strade percorse sono diverse, fatte di incontri speciali e esperienza degne di essere raccontate, arrivando ad oggi dove un punto fermo e fondamentale nel percorso di formazione musicale è l’incontro con Angelo Cioffi, suo mentore da sempre, col quale ha realizzato diversi provini ed in fine le registrazioni del disco di debutto: “SpettAttore”. Nel 2009 conosce Angelo Di Martino col quale stabilisce un solido rapporto di stima e amicizia e lavora alla pubblicazione dello stesso album. Un lavoro divenuto realtà proprio in queste settimane. Storie e sogni che si trasformano in musica.

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1976-2011 : A oltre trent’anni dalla nascita delle prime emittenti libere va in onda sulle frequenze di Radio Set una rubrica dedicata a speaker e dj’s che hanno fatto la storia delle radio private.

scheda personale

Nome e Cognome: Franco Simeri Nato a: Saviano (NA Età: 20 anni da 23 anni!!! Segni particolari: Bellissimo? Noooooooo… forse meglio simpatico!!! Professione: Speaker, conduttore radiofonico Curriculum Attuale programma: “Ciao Ciao Italia” su Radio Kiss Kiss Italia (dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 17, il sabato dalle 15 alle 18) Curriculum Radiofonico: dal1980 al 1990 su Radio Arci dal1990 al 1991 su Radio Punto Zero dal 1991 al 1993 su Radio Club 91 dal1993 al 1996 su Radio Antenna 1 dal 1996 al 2009 su Radio Kiss Kiss dal 2009 a oggi su Radio Kiss Kiss Italia

FRANCO SIMERI

di Vincenzo Lombardi

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E’ la voce per eccellenza del pomeriggio radiofonico. Una carriera lunghissima trascorsa davanti ai microfoni e alimentata sempre della stessa passione. Con tanta musica, curiosità e appuntamenti da non perdere, tiene compagnia il suo pubblico sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Italia con il suo programma contenitore. Franco Simeri e il mondo della radio si sono incontrati oltre trent’anni fa. Da allora non si sono più lasciati. Franco come è nata la tua passione per la musica come ti sei ritrovato davanti a un microfono? “Precisamente non lo so, sicuramente da molto piccolo, in casa si ascoltava tanta musica. Credo, poi, che abbia influito la passione per il mezzo radio, che mi è nata che ero praticamente in fasce. Poi ci sono gli incontri segnati dal destino. Ho avuto la fortuna di frequentare da piccolissimo una radio locale che stava proprio di fronte casa mia (Radio Arci) e,quindi, tutto il resto diciamo che è avvenuto di conseguenza, come ritrovarsi davanti ad un microfono a condurre un programma per bambini a 13 anni. Quello è stato il primo capitolo della storia”. Il pomeriggio di Kiss Kiss Italia è sotto il tuo segno. Intrattenere è la tua dote migliore? Cosa significa andare in onda tutti i giorni? “Diciamo pure che come intrattenitore me la cavo, vista anche l’esperienza di tanti anni. Sono un fortunato che fa il lavoro più bello del mondo e come tutti quelli che amano il proprio lavoro ci metto passione e tutto me stesso. Credo che la gente questo lo “senta” ascoltandomi. E poi sono un “drogato” del microfono, quando

sono “on air” vivo sicuramente un dei più bei momenti della giornata: mi piace parlare alla gente, ed essere in onda tutti i giorni è per me un appuntamento irrinunciabile”. Che giudizio possiamo dare di questi primi mesi musicali del 2011. Come è la qualità dei prodotti e chi ti ha colpito maggiormente? “Sto ascoltando musica davvero molto buona. In Italia si vive un buon fermento fatto di proposte sicuramente interessanti e di qualità, con produzioni che hanno un respiro molto più internazionale rispetto al passato (una tendenza che si avverte già da un pò). Non a caso le classifiche di vendita vedono tra le prime posizioni più produzioni italiane che internazionali. A parte i soliti Lorenzo, Vasco, Liga e altri big, mi ha colpito molto Raphael Gualazzi”. Come è cambiato in questi anni in modo di fare radio? Come vivi l’invasione tecnologica nel settore? “La radio è sicuramente più interattiva, gli ascoltatori sono non solo fruitori, ma anche protagonisti del mezzo. Ormai la radio è sbarcata sul web, in tv e si sono


aperti scenari fino a ieri inimmaginabili. Resta la magia delle voci che la rendono viva, ma forse ha perso un pò del mistero che intrigava e accendeva la fantasia di chi ascoltava e provava ad immaginare come fosse chi stava dietro al microfono. La tecnologia ha reso sicuramente più facile e veloce la realizzazione delle produzioni”. Parlaci un po’ della linea editoriale di Kiss Kiss Italia. “E’ una radio molto vicina alla gente, chiaramente legata a temi di attualità. Musicalmente propone i grandi successi italiani ed è molto attenta alle novità più interessanti. Una radio che vive la musica a 360 gradi spaziando tra passato, presente e futuro”. Da qualche stagione la radiofonia non è legata solo alla musica e tanti nomi del mondo dell’informazione si concedono una “trasferta” nell’etere: cosa ne pensi? “Ben vengano i giornalisti che grazie al proprio bagaglio di esperienza dal mondo dell’informazione portano un contributo di idee ed opinioni. Ben diverso il discorso per i “televisivi” (conduttori,

vallette, veline) che sbarcano in radio. In tanti non hanno proprio idea di cosa sia la comunicazione radiofonica, che è nettamente diversa da quella televisiva. Resto dell’idea che chi nasce radiofonico riesce a fare bene anche la televisione, ma non si può dire lo stesso per chi fa il percorso inverso”. Franco ci salutiamo chiedendoti un consiglio per i giovani che sognano di fare radio e che attualmente credono che tutto si possa conquistare con estrema facilità. “Innanzitutto grazie per la bella chiacchierata e speriamo di ritrovarci presto con altre cose da dire. Ai giovanissimi la prima cosa che mi viene di dire è che di facile nella vita in genere non c’è nulla, ancor di più nel nostro mondo. Ci vuole chiaramente talento, fantasia, una buona voce, una grande passione, credere in quello che si fa e non arrendersi ai primi ostacoli, grandissimo sacrificio, una sana consapevolezza delle proprie capacità, ma mai credersi arrivati e avere sempre voglia di migliorarsi. In bocca al lupo, un saluto affettuoso a tutti e fate i bravi…ma non troppo!!!” © Riproduzione riservata

i tuoi brani preferiti i tuoi brani preferiti 1) “Un giorno credi” Edoardo Bennato 2) “Music” John Miles 3) “Overjoyed” Stevie Wonder

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ANTIPASTO D’ESTATE CON DUE REGINE DELLA SCENA di Alfonso Papa - musicaeterritori@setweb.it

Pa lc o

&Scena ELISA & GIANNA: L’ENERGIA E’ DONNA! NAPOLI A TEATRO CON DA VINCI E RANIERI.

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L

a bella stagione apre le sue porte e l’offerta musicale ci conduce ad un mese di importanti appuntamenti. Doppia attesissima data (9 e 10 maggio) al Teatro Augusteo di Napoli con la sorprendente tournèe “IVY I & II” di Elisa. L’artista di Monfalcone porterà in ogni città un doppio show, ciascuno con una propria scaletta, dedicando al pubblico due concerti tra loro diversi. Il tour giocherà su due degli elementi primari della natura: “acqua” e “fuoco”, e le atmosfere nordiche e sognanti del primo dei due eventi, lasceranno il posto a quelle calde e terrene dell’evento successivo. Arrangiamenti acustici ed un suggestivo coro di voci bianche guideranno il pubblico in entrambe le situazioni, che si differenzieranno non solo nel repertorio, ma anche nella strumentalizzazione, che accompagnerà la straordinaria voce di Elisa. Luci “calde” e “fredde” si alterneranno nei due appuntamenti mentre su un maxi schermo posizionato alle spalle della cantautrice scorreranno immagini avvolgenti di suggestivi spazi naturali. Un unico piano sequenza dove la natura apparirà incontaminata, talvolta inondata di luce o appena percettibile tra le ombre di un crepuscolo d’inverno. Ruscelli, neve, ghiaccio e vento in un appuntamento e sole, luce, fuoco e terra nell’altro in una sorta di giardino zen. Dopo aver aperto l’anno musicale con il suo nuovo album (e la maternità tanto discussa arrivata a 54 anni), sbarca al Palamaggiò di Caserta arriva l’ “Io e Te Tour 2011” di Gianna Nannini. Si tratta di un live che sta riscuotendo grande successo in tutte le tappe programmate, con appuntamenti in alcuni casi triplicati. La tappa casertana si preannuncia accompagnata dalla consueta ventata di energia della cantautrice senese che avrà come opening act un’ospite d’eccezione come Emma, vincitrice nel 2010 di “Amici” e seconda classificata con i Modà all’ultimo Sanremo. Il 24 Maggio 2011 al Teatro Augusteo di Napoli entra in scena il grande jazz con il pianista milanese Stefano Bollani, giudicato dalla critica una delle personalità musicali più importanti del mondo, soprattutto alla luce dei suoi recenti successi discografici e concertistici con il maestro Riccardo Chailly e la straordinaria Orchestra del Gewandhaus di Lipsia. In provincia di Salerno (precisamente al Teatro San Francesco di Scafati il 26 maggio), serata da non perdere con il ritorno sul palco di Niccolò Fabi, a meno di due anni dal tour di “Solo un uomo”, album da lui stesso definito “un nuovo inizio, una nuova vita” e dopo il progetto benefico “Parole di Lulù”. Il tour primaverile lo vede, per la prima volta nella sua carriera, da solo sul palco per un concerto essenziale ed intenso, in cui cade l’ultimo velo che separa il musicista dai suoi ascoltatori. Niccolò sceglie di cimentarsi in uno spettacolo che si trasformerà in un abbraccio. E’ il suo modo di ringraziare il pubblico che lo segue e lo sostiene da sempre, restituendo emozioni, come solo un artista riesce a fare, in un concerto dove la potenza della parola, di cui Niccolò è abile plasmatore, si presta a raccontare l’uomo nei suoi aspetti più alti ma anche più bassi. Nel maggio musicale da sottolineare anche il concerto di Caparezza al Meeting del Mare di Marina di Camerata (29 maggio). L’artista di Molfetta presenta i brani del suo nuovo e apprezzato Cd, “Il Sogno eretico”. Ultimi battiti per le stagioni teatrali, giunte ormai al traguardo della loro programmazione. Sul palco-

scenico dell’Augusteo di Napoli arrivano in assoluto due assi con i loro nuovi spettacoli. Sono loro gli eventi principi di questo mese. Sal Da Vinci presenta “Napoli, chi resta e chi parte” (in scena dal 13 al 22 maggio), in un grande sforzo produttivo che si avvale di orchestra dal vivo e corpo di ballo. Dopo 35 anni ritorna in scena uno spettacolo culto degli anni 70 che ha consacrato al successo attori del calibro di Massimo Ranieri e Angela Luce allora giovanissimi e promettenti artisti. “Napoli, chi resta e chi parte”, è stato uno spettacolo di Giuseppe Patroni Griffi basato su due atti unici di Raffaele Viviani. Lo spettacolo ritorna in scena con la direzione del progetto affidata al grande Armando Pugliese, e passando il testimone di quello che fu il ruolo di Massimo Ranieri ad un artista anch’egli napoletano, nella sua poliedrica figura di attore e straordinaria voce, Sal Da Vinci, che si cimenta per la prima volta in un testo di Raffaele Viviani, affiancato da un cast di bravissimi attori e cantanti tra i quali Tonino Taiuti, Gaetano Amato,Lalla Esposito, Patrizia Spinosi, Ciro Capano, Mario Aterrano. Trait d’union tra passato e presente sarà la presenza del bravissimo e ormai veterano Gigio Morra, l’unico a poter vantare di aver partecipato ad entrambe le edizioni. Due atti unici, “Scalo marittimo” e “Caffè di notte e di giorno” che rappresentano a pieno la straordinaria scrittura – denuncia di Raffaele Viviani. Con un Sal Da Vinci atteso dall’ennesima importante prova della sua carriera. Tre giorni di repliche eccezioni, sempre all’Augusteo dal 27 al 29 maggio, per Massimo Ranieri con lo spettacolo “Chi nun tene curaggio, nun se cocca cu ‘e femmene belle”. Anche in questo caso orchestra dal vivo per supportare Ranieri nel suo nuovo recital. Un viaggio dedicato ai mille significati del coraggio: i protagonisti, però, non saranno i vincitori e gli eroi, ma gli ultimi e i sognatori: gli uomini e le donne cantati dalla musica di Luigi Tenco e di Pino Daniele; o dal teatro di Raffaele Viviani e Giorgio Gaber. Tra canzoni e monologhi non mancheranno i colpi di scena: nel recital, Ranieri andrà oltre il repertorio della canzone napoletana, interpretando brani dei più celebri cantautori italiani e internazionali: da Fabrizio De Andrè a Giorgio Gaber, da Charles Aznavour a Violeta Parra. Dal 5 al 15 maggio, torna al Teatro Cilea di Napoli un campione della risata. Biagio Izzo porta in scena “Guardami Guardami”, il suo ultimo lavoro. Una farsa dell’amore con uomini e donne al centro. Un gioco che si ripete da sempre ma che trova nuovi spunti di fronte ad una società in continua trasformazione. La vita coniugale di una giovane coppia fa da sfondo alla storia dove i protagonisti sono lui e lei. Una commedia, la vita, tutta da ridere, con uomini e donne, polarità opposte ma complementari, alla ricerca perenne di una dimensione dove si possano incontrare; con lei sempre più convinta che, nonostante tutto, “l’amore è l’essenza della vita e guai a chi me lo tocca”; e lui sempre più proteso ad affinare l’arguzia, l’astuzia, l’espediente; a sperimentare nuove soluzioni, in cerca dell’invenzione geniale, del “rimedio”. Questa volta il colpo di teatro è un fluido che, attraverso lo sguardo magnetico, il movimento delle mani e il suono della voce, consente a Biagio di addormentare le sue donne. Lui dice “guardami…guardami…” e queste cadono addormentate ai suoi piedi… © Riproduzione riservata

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a cura di

rubrica a cura di Gaetano Ippolito

IL MONDO DELLE DONNE E QUELLO DEL CINEMA SI UNISCONO IN UN NUOVO ENTUSIASMANTE PROGETTO. MODA E CELLULOIDE A BRACCETTO NELLA RACCOLTA FONDI A FAVORE DI UN OSPEDALE PER I BAMBINI DEL KENYA. SERATA – EVENTO IL 17 MAGGIO AL CINECLUB VITTORIA DI CASAGIOVE.

“GOD IS WOMAN”: ARTE, CULTURA E SPETTACOLO SCENDONO IN CAMPO IN NOME DELLA SOLIDARIETA’ servizio a cura di Gaetano Ippolito

I

l Laboratorio di “Terra di Cinema” è costantemente aperto alle varie realtà artistiche e culturali, in perenne movimento in lungo e in largo per i vari territori fisici e mentali. Movimento e cinema hanno tanto in comune. Così il lungo viaggio della ricerca e della sperimentazione ci porta a fare una sosta davanti la porta di “God is Woman”. Un marchio (ma sarebbe più opportuno dire un progetto) che è sinonimo di creazione, creatività, ricerca del senso delle cose, nonché ricerca dell’anima, la più antica delle ossessioni. Su queste idee si plasma “God is Woman”. Affermazione oppure eterna domanda: ad ognuno la risposta più appropriata. “God is Woman” è una manifestazione di cultura e solidarietà nata nell’ambito della rassegna Terra di Cinema ed

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organizzata dalla LittleBlackDress, e dall’Osservatorio sulla Famiglia (con il nostro magazine partner del progetto). Lo scopo dell’iniziativa è quello di raccogliere fondi per il reparto di pediatria neonatologia dell’Ospedale S. Orsola di Tharaka in Kenya (www.tharakahospital.org), realizzato grazie al contributo di vari enti, associazioni ed organizzazioni della provincia di Caserta. L’ospedale attualmente si trova in gravi difficoltà economiche per mancanza di fondi e rischia la chiusura. L’ Ospedale S. Orsola di Tharaka è entrato in funzione presso la missione cattolica di Matiri (Tharaka District – Kenya) il 5 ottobre 2003 ed è stato ufficialmente inaugurato a fine gennaio del 2004. La sua realizzazione è frutto di una collaborazione avviata nel 1999 tra l’Associa-


zione “Emiliano De Marco Onnome provocatorio, la collezione è lus” di Ferrara ed “A.V.I. Onlus” rivolta a tutte le donne. Nata con UN APPUNTAMENTO CON di Montebelluna. Un progetto intenti militanti l’idea ha presto LE DONNE GRANDI che nel tempo ha finito per coinspopolato, portando al successo PROTAGONISTE. volgere anche altri soggetti pubinaspettato queste giovani e fanLA STILISTA ALESSIA CALIENDO blici e privati come l’Associatasiose ragazze brasiliane. PRESENTERA’ LA NUOVA zione Italiana Soci Costruttori “Doveva essere un documentario, COLLEZIONE DELLA – I.B.O. ONG di Cassana (FE), una ricerca, alla fine “Daspu” si è “LITTLEBLACKDRESS”, Associazione “Mano Tesa per rivelato anche una terapia per le MENTRE CON LA REGISTA Tharaka” di Caserta, i Missioragazze. Mettendole sotto i rifletVALENTINA MONTI nari Laici Consolata di Nervasa tori l’associazione ha fatto molto SI ACCENDERANNO I (TV), vari enti locali tra i quali i per la loro autostima. Quelle che RIFLETTORI SUL comuni di Ferrara, la Provincia si vendevano la sera nelle strade DOCUMENTARIO “DASPU”, di Ferrara e Montebelluna (TV). più squallide di Rio – ha raccontaSTORIA DI EX PROSTITUTE Questa grande scommessa sarà to Valentina Monti in un servizio BRASILIANE CHE FONDONO presentata al pubblico il prossu “Repubblica” – per qualche ora UN MARCHIO DI simo 17 maggio in una sorta di sono trattate come star. Hotel di ABBIGLIAMENTO serata-evento che si articolerà lusso, servizi fotografici, viaggi in CON GRANDE SUCCESSO. in più parti. Il tutto si svolgerà aereo, le ragazze di Daspu vivono presso il Cineclub Vittoria di un sogno e suscitano l’invidia delle Casagiove (CE). Due le sezioni colleghe che dividevano con loro il principali. Il convegno che si terrà dalle 18 alle 20, marciapiede. Se il successo mediatico e commerciaper poi passare alla serata spettacolo che comincele del marchio è innegabile, il suo impatto sociale e rà alle 20.30. Elemento fondamentale dell’evento, politico resta difficilmente misurabile”. oltre i contenuti umanitari a favore dell’Ospedale La giovane regista come per altri suoi lavori, riesce S. Orsola di Tharaka, è la collaborazione, insieme a scavare dentro le viscere di un’umanità dolente creativa e solidale, tra Alessia Caliendo, titolare per scoprivi la forza inestinguibile della volontà di di LittleBlackDress, marchio casertano promotorinnovamento. La serata del 17 maggio al Cineclub re dell’iniziativa e Titti Malorni, componente della Vittoria di Casagiove si arricchirà con un framcooperativa sociale “NewHope”, nata da “un sogno” mento della “Corale dei nomi propri” di Michele della comunità Rut che gestisce un centro per gioPagano, storia di sei donne, sei “nomi propri” che vani donne migranti che lavorano presso la coopesi incontrano in una “corale”; sei storie vere ed imrativa. La collezione presentata durante la serata è maginate che si intrecciano, tra fasci di luce e bui frutto di questa collaborazione. Durante la serata profondi, in una sinfonia del dolore e del riscatto. esporranno Assunta Improta e Titti Russo. Assunta Improta realizzerà la performance di apertura dell’evento serale e rappresenterà attraverso gesti e luce la sacralità della donna e dell’essere umano; mentre un quadro di Titti Russo, uno de suoi “volti africani” di donna, sarà messo all’asta ed il ricavato interamente devoluto. Saranno inoltre mostrati gli scatti del dottor Bruno Santoro presenti anche nel libro “Una mano tesa per Tharaka”. L’area stand ospiterà un corner informativo sull’evento, un’area libri ed uno spazio dedicato alla degustazione di tipici africani. Naturalmente spazio anche al cinema con il documentario “Daspu” di Valentina Monti, la storia di un gruppo di prostitute a Rio de Janeiro, che combatte per il riconoscimento dei diritti e per ridurre il pregiudizio nei propri confronti, creando una griffe capace di invadere le sfilate di moda brasiliane. Donne che si ritrovano a calcare le passerelle internazionali e a trasformarle in importanti occasioni di visibilità per la loro causa. Valentina Monti, giovane e talentuosa regista del documentario, ci proietta in questa straordinaria storia di riscatto dallo sfruttamento e dal pregiudizio. Una storia che vede come sfondo un Brasile in cui convivono malessere e straordinari esempi di rinnovamento sociale. Tutto questo è “Daspu”, marchio di moda realizzato da prostitute brasiliane ed ispirato dalle loro vite. Il nome non è casuale, ovviamente. Infatti si tratta di una sigla nata dall’abbreviazione di “Das Putas” che significa letteralmente “delle puttane”. Questa trovata nasce con lo scopo di promuovere un’esistenza più dignitosa anche per loro. Ma parla in generale a tutta quell’umanità schiacciata mostrando che esiste una strada, in questo caso “creativa” che può cambiare e scardinare le regole del gioco. La prima collezione si è intitolata “Strada 69” ed è stata ispirata al cliente tipo, cioè il “camionista”, colui che passa e non torna. Abiti colorati e molto “brasiliani” ma senza essere volgari perché nonostante il

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DAL 27 AL 29 MAGGIO OFFICINA TEATRO E TERRA DI CINEMA SI UNISCONO PER DARE VOCE A CHI TROPPE VOLTE VIENE MESSO IN DISPARTE IN QUESTA SOCIETÀ. UN PICCOLO GRANDE EVENTO INCASTONATO NELLO SPLENDIDO SCENARIO DI SAN LEUCIO A CASERTA.

DAL MANICOMIO ALLA RICONQUISTA DELLA VITA: IL PERCORSO INVERSO DEGLI “INVISI-BILI”

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fficina Teatro e Terra di Cinema insieme per un grande progetto, una tre giorni dedicata alla malattia mentale con incontri, dibattiti, documentari, testimonianze, mostre, spettacoli. Il tutto concentrato all’interno di “INVISI-Bili”, un piccolo grande evento che avrà luogo dal 27 al 29 maggio presso Officina Teatro la struttura che sorge in quel di S. Leucio a Caserta (via dei Platani Antichi), dove si fabbrica arte, cultura e spettacolo. Michele Pagano (direttore artistico di Officina) non ha perso tempo nel definire “INVISI-Bili” come “Percorsi inversi: dal manicomio alla riconquista della vita”.

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servizio a cura di Gaetano Ippolito

La malattia mentale spaventa la società al punto che, pur rappresentando uno dei gravi problemi che investe le nuove generazioni e la sanità pubblica, è un argomento di cui non si parla e a cui i media dedicano poco spazio. Si sente parlare spesso di opere caritatevoli, assistenziali, o di progetti legati al “no profit” per la riabilitazione delle tossicodipendenze o delle patologie fisiche, ma raramente la questione della cura e del reinserimento reale dei malati mentali riscuote l’interesse che gli dovrebbe essere prestato. Quest’orizzonte culturale contribuisce ad emarginare, e a lasciare senza diritti, il malato mentale. Ritenuto incurabile e perico-


loso, egli rappresenta, per la famiglia, una tara di cui vergognarsi e un business per chi, indisturbato, lucra sul problema, organizzando servizi sanitari che di riabilitativo hanno solo il nome ma che, di fatto, offrono una riedizione meno cruenta dei vecchi manicomi. Purtroppo, il malato psichico, ignorato, indifeso, maltrattato, abusato, deriso, non impietosisce l’uomo moderno, in quanto rappresenta una realtà troppo distante dai luoghi comuni della nostra cultura. Per le ragioni derivanti da queste considerazioni, ma anche per una impellente necessità di parlare e far parlare del disagio psichico, anche quello confinante con il disturbo conclamato e irreversibile, Officina Teatro, in collaborazione con Terra di Cinema, ha organizzato un ciclo di incontri, spettacoli e laboratori teatrali incentrati sul tema della follia. Con questa iniziativa ha lo scopo di arricchire il dibattito su questo tema, solitamente affrontato da tecnici, sanitari e politici, con contributi mediati dal mondo dell’arte e del teatro. Questo progetto racconta di come un gruppo di pazienti psichiatrici gravi inseriti in un laboratorio di teatro, insieme ad altre persone normali, abbia gradualmente cambiato il modo di pensare delle persone che hanno lavorato con loro e persino degli operatori psichiatrici della residenza che li ospita. L’idea iniziale che questi soggetti dovessero essere affidati alla creatività e al sostegno degli allievi più avanzati, è stata gradualmente soppiantata dalla constatazione concreta che essi, se inseriti in un ambiente che favorisce in modo adeguato le loro potenzialità e se sostenuti da un programma terapeutico-riabilitativo che li rende capaci di dare la giusta dimensione ai loro vissuti emotivi e relazionali, possono riconquistare una vita realmente autonoma, sfuggendo al loro destino di reclusi o di burattini la cui esistenza è regolata in base alle scelte ed alla creatività degli operatori che li seguono. L’opinione pubblica appare disinformata e confu-

sa sulla reale dimensione sociale e sanitaria del problema. I servizi o gli scoop presentateci dai media televisivi, lasciano il tempo che trovano nella coscienza dei singoli alla stregua dei vissuti emotivi che suscitano i reality televisivi. Nell’ultimo secolo la malattia mentale ha subito nell’immaginario, diversi cambiamenti. Il malato mentale è ritenuto soggetto da recludere nei manicomi, perché pericoloso per se e per gli altri; è considerato come soggetto sfortunato che necessita di assistenza e di continuo sostegno, perchè la natura o il fato lo hanno dotato di minori capacità; è visto come persona da comprendere in quanto possessore di una sensibilità superiore alla norma, pertanto incomprensibile agli occhi dell’uomo comune perché è fuori dagli schemi condivisi. Per alcuni addetti ai lavori questo cambiamento di rotta rappresenta un punto di arrivo da perfezionare e stabilizzare; per altri, invece, l’essere ancora lontani dall’idea che queste persone se curate in tempo possano essere recuperate ad un’esistenza adulta e responsabile, suscita angoscia ed impotenza. Comprendere la malattia mentale consente di riflettere sul fatto che il malato psichico, ignorato, indifeso, maltrattato, abusato, deriso, non impensierisce l’uomo del nostro tempo, in quanto rappresenta una realtà troppo distante dai luoghi comuni della nostra cultura. Egli, sotterraneamente, ci ricorda che le parole come “madre”, “ padre”, “dio”, “affetto”, “sofferenza”, “amicizia” possono anche essere pregne di un mondo soggettivo angosciante da cui vogliamo prendere distanza, a tutti i costi. “Il nostro progetto non si conclude quest’anno – ci racconta Michele Pagano – ma rappresenta solo l’inizio di un’avventura che verrà seguita e monitorata attraverso una serie di filmati da cui verranno montati tre documentari che a tappe annuali racconteranno la complessità del cammino che porterà i nostri amici, tra alti e bassi, a decidere se cambiare il loro destino”.

DIBATTI ED INCONTRI PER PARLARE DEI PROGRESSI RAGGIUNTI NEGLI ULTIMI ANNI. ANCHE SE ESISTE ANCORA TROPPO DISTACCO TRA L’UOMO MODERNO E IL MALATO. IL DIRETTORE ARTISTICO MICHELE PAGANO: “C’E’ ANCORA BISOGNO DI GRANDE ATTENZIONE”

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L’arte

in mostra

arte di Marica Crisci

“Le idee non si rifiutano, germinano nella società, poi pensatori e artisti le esprimono”. Lucio Fontana

L’ARTE LIBERA DA OGNI FORMA I

n Italia il patrimonio artistico-culturale è da considerarsi come uno dei più ricchi e più invidiati da ogni Paese del mondo. Ad ogni periodo storico vissuto si legano personalità che si contraddistinguono per il loro operato e per le loro vicende umane che hanno fatto la storia. Ci sono stati periodi di fervore e periodi di distacco emotivo nei confronti dell’arte e i momenti più difficili sono stati senza alcun dubbio quelli seguenti alle due guerre mondiali. Interi Paesi travolti da eventi drammatici che hanno cambiato il modo di pensare e di vedere l’arte. Se nel primo dopoguerra c’è una ricerca affannosa nel ritorno all’ordi-

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ne, nel secondo dopoguerra, si abbandona l’idea di rappresentare la realtà in modo realistico e di progettare le opere su canoni prestabiliti. Cambia la committenza: non è solo il privato a chiamare l’artista, ma anche i musei e i centri culturali. L’esigenza di cambiare, di andare avanti spinge le personalità artistiche ad uscire fuori dai canoni tradizionali per esprimersi e dare qualcosa in più. Dal 13 febbraio al 26 giugno 2011 presso il Mar (Museo d’arte della città di Ravenna) è in corso una mostra sull’arte italiana del secondo dopoguerra. Una mostra che racchiude opere di artisti come De Chirico, Guttuso, Fontana, Burri, Turcato,


Sassu, Afro e altri, che hanno vissuto gli anni dei cambiamenti e probabilmente quelli più duri per poter ripartire. Tra i più innovativi e rivoluzionari di questo periodo emergono sicuramente Alberto Burri e Lucio Fontana. Entrambi fanno parte di quel movimento chiamato “Arte Informale” sviluppatosi in tutta Europa. Caratteristica principale di questo movimento è il rifiuto per ogni tipo di forma riconoscibile o astratta e tutto ciò che può essere definito razionale. Una forte importanza viene data alla “materia”, la quale diventa protagonista dell’opera stessa. Accostamenti di ogni genere, liberi da ogni canone e da ogni regola: ed ecco che l’acciaio si accosta alla tela, la gomma, il vetro e i sacchi di juta. Sono loro l’essenza dell’opera. Tra le opere più straordinarie di Burri possiamo ricordare “Sacco” (1952), un misto di colle e juta, “Grande Rosso” (1964), plastica rossa fusa su tela, “Cretto di Gibellina” (1981), colata di cemento sulle macerie della città di Gibellina in seguito ad un terremoto, lasciata asciugare e crepare al sole. L’operato di Lucio Fontana invece, vede l’innovazione dell’arte sotto un altro punto di vista: andare oltre la tela, oltre lo spazio. Famosi sono i suoi tagli su tele monocromatiche come nell’opera “Attese” (1968), oppure i buchi e graffi su tele ovali come nell’opera “Concetto Spaziale. Fine di Dio” (1963). Un periodo artistico ricco di cambiamenti, dove i nuovi concetti di fare arte si scontrano con il passato, ma al tempo stesso aprono una strada nuova al futuro. © Riproduzione riservata

sopra: Alberto Burri “Grande Rosso” (1964) pagina a sinistra: Lucio Fontana “Attese” (1968)

curiosità: - gli anni del secondo dopoguerra vedono la nascita del fotogiornalismo e delle icone popolari; - nel 1944 nasce il be-bop, musica destinata a sostituire lo swing nato negli anni trenta.

sotto: A. Sassu “Via Manzoni” (1952) R. Guttuso “La zolfara” (1953)

Mostra in corso presso il Mar – Museo d’arte della città di Ravenna dal 13 febbraio al 26 giugno 2011

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TRA COMMEDIA, AZIONE E KOLOSSAL, UN MAGGIO RICCO DI APPUNTAMENTI

CON JOHNNY DEEP NUOVA AVVENTURA TRA I PIRATI. SAVIANO CI PARLA DI PUGILATO, CRIMINALITA’ ED AMICIZIA Vincenzo Salemme gallerista d’arte improvvisato. C’è anche il ritorno di Mel Gibson

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“THE TREE OF FILM”: FASCINO E MISTERO CON BRAD PITT E SEAN PENN Fascino e mistero nel nuovo film di Terrene Malick con Brad Pitt e Sean Penn protagonisti. “The Tree of life” è una storia tormentata, ma al tempo stesso, piena di speranza. Si tratta di una vicenda che prende spazio all’interno di una famiglia e che coinvolge diverse generazioni. Jack è un bambino di undici anni e ha altri due fratelli. Cresciuto nel Midwest dai genitori, prende rispettivamente le due diverse attitudini di guardare alla vita; sua madre, Jessica Chastain, vede con gli occhi dell’anima, ovvero è paladina di una visione piena di amore e grazia. Suo padre, Brad Pitt, al contrario tenta di crescere il figlio con l’insegnamento di mettere la propria persona davanti a tutto. Jack però troppo presto viene a conoscenza del lato oscuro della vita ammalandosi, e diventando quindi una persona molto delicata. È per questo motivo che quando lo ritroviamo cresciuto, interpretato da Sean Penn, è un’anima persa nel mondo, ma riesce a intravedere qualche spiraglio di fiducia nelle parole del padre, considerate troppo dure in un primo momento. Attraverso il suo personaggio il regista tenta di svelare i segreti della famiglia, luogo dove si impara la verità sul mondo.

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occherà alle nuove avventure dei Pirati e al fascino di Johnny Deep risollevare un botteghino che, nelle ultime settimane, ha subito il primo scricchiolio della stagione. Un calo fisiologico dovuto, anche, ai primi sapori della primavera, dopo i risultati raggiunti dall’industria cinematografica negli ultimi sei mesi. A maggio ci sono in sala titoli capaci di lasciare il segno. Offerta multi-genere ad iniziare dall’action che sempre tanto interesse suscita tra la fascia “giovanissimi” di spettatori. Almeno due le proposte da annotare. C’è il quinto capitolo di un titolo già radicato come “Fast e Furius”, con il ritorno di Vin Diesel e dei suoi muscoli pronti a superare nuove difficoltà. Poliziotti, malavitosi, fughe, inseguimenti e tanti rombi di motore per un nuovo episodio dei “pirati della strada”. Cast d’eccezione per “Red”, con Bruce Willis nei panni di un ex agente della CIA che, incastrato in un omicidio mai commesso, si ritrova a lottare contro l’agenzia che l’ha addestrato. Dovrà superare mille ostacoli e contare solo su pochi fidati amici, districandosi tra segreti ed inseguitori. Protagonisti anche Morgan Freeman e John Malkovic. Il cinema italiano tenterà di restare nei quartieri alti degli incassi puntando su due titoli che uniscono la tradizione della commedia e il genere biografico. Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston e Donatella Finocchiaro sono tra gli interpreti di “Senza arte né parte”, diretto da Giovanni Albanese. E’ la storia di tre operai, di un famoso pastificio del Salento, che vengono improvvisamente licenziati a seguito di una ristrutturazione tecnologica dell’azienda. Spinti dalla disperazione e dalla voglia di riscatto, decidono di provare a rifare alcune opere d’arte contemporanea. Parte una truffa in grande stile. I nostri si ritroveranno a vivere la più incredibile ed esaltante avventura della loro vita, che

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li porterà ad avvicinare, con un misto di curiosità e primitiva irruenza, il linguaggio dell’arte e il mondo delle gallerie d’arte tra collezionisti e vernissage. Torna al cinema anche Roberto Saviano dal cui racconto è tratto “Tatanka”, film incentrato sui pugili della storica e rinomata scuola di pugili di Marcianise e sul loro rappresentante principe, il vicecampione olimpico Clemente Russo, che è anche tra i protagonisti del film. La storia si basa sulla vicenda di due amici, Michele e Rosario, ragazzini come tanti altri, nati e cresciuti in quello che è un vero e proprio feudo camorrista. Il primo diventerà un campione, l’altro un boss della criminalità. La loro amicizia sopravviverà ai casi della vita. Il 18 maggio arriva “Oltre i confini del mare”, nuovo emozionante e mastodontico capitolo dei “Pirati dei Carabi”. Cambio di regia con Bob Marshall che passa alla guida delle navi corsare. Altra novità è la presenza di Penelope Cruz, alla sua prima apparizione tra i mari tempestosi. Nel quarto episodio Jack Sparrow si mette alla ricerca della fontana dell’eterna giovinezza, per sconfiggere nemici dai poteri sovrannaturali. Incontrerà lungo il viaggio una donna del suo passato che lo costringerà ad imbarcarsi nella Queen Anne’s Revenge, la nave del formidabile pirata Barbanera. Da segnalare anche il ritorno di Mel Gibson con la bella interpretazione di “The Beaver”, storia di un presidente di un’azienda di giocattoli sull’orlo del fallimento che soffre di una grave forma di depressione. Quando la moglie lo caccia di casa, trova la marionetta di un castoro e inizia ad animarla. Attraverso il “castoro”, Walter diventa simpaticissimo, un vero vulcano di energia e riuscirà a ritrovare l’amore della famiglia e il successo nel lavoro. La storia, però, prenderà una piega sorprendente. Nel cast anche Jodie Foster.

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A t t e s i s s i m i Senza arte né parte

Una notte da leoni 2

Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Giovanni Albanese Cast: Giuseppe Battiston, Vincenzo Salemme, Donatella Finocchiaro, Paolo Sassanelli... Uscita: 06.05.2011

Genere: Commedia Nazione: U.S.A. Regia: Todd Phillips Cast: Liam Neeson, Bradley Cooper, Zach Galifianakis, Jamie Chung, Ed Helms... Uscita: 25.05.2011

Tatanka

Pirati dei Caraibi: Oltre i Confini del Mare Nazione: U.S.A. Genere: Azione, Avventura Regia: Rob Marshall Cast: Johnny Depp, Ian McShane, Penelope Cruz, Stephen Graham, Geoffrey Rush, Gemma Ward, Richard Griffiths, Judi Dench... Data di uscita: 18 Maggio 2011 Trama: Quando Jack (Johnny Depp) Sparrow ritrova una donna che appartiene al suo passato (Penelope Cruz), non sa bene se ha ritrovato l’amore o soltanto un’avventuriera senza scrupoli che intende usarlo per arrivare alla mitica Fontana della Giovinezza. La donna lo costringe ad imbarcarsi a bordo della Queen Anne’s Revenge...

The Dilemma

Genere: Drammatico Nazione: Italia Regia: Giuseppe Gagliardi Cast : Clemente Russo, Giorgio Colangeli, Carmine Recano, Rade Serbedzija, Susanne Wolff... Uscita: 06.05.2011

Fast and forius 5

Genere: Commedia Nazione: U.S.A Regia: Ron Howard Cast: Vince Vaughn, Kevin James, Jennifer Connelly, Winona Ryder, Channing Tatum, Queen Latifah... Uscita: 20.05.2011

Genere: Azione Nazione: U.S.A. Regia: Justin Lin Cast: Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Jordana Brewster, Elsa Pataky, Tyrese Gibson... Uscita: 04.05.2011

The Beaver

Genere: Commedia, Drammatico Nazione: U.S.A Regia: Jodie Foster Cast: Mel Gibson, Jodie Foster, Anton Yelchin, Jennifer Lawrence, Paul Hodge, Michelle Ang... Uscita: 20.05.2011

Il primo incarico

Genere: Drammatico Nazione: Italia Regia: Giorgia Cecere Cast: Isabella Ragonese, Francesco Chiarello, Alberto Boll, Miriana Protopapa, Rita Schirinzi... Uscita: 06.05.2011

Red

Genere: Azione, Commedia Nazione: U.S.A., Canada Regia: Red Cast: Bruce Willis, Morgan Freeman, MaryLouise Parker, Helen Mirren, John Malkovich... Uscita: 11.05.2011

Gli incassi degli scorsi mesi sono un lontano miraggio. Periodo che celebra il trionfo fantasy – animazione con i pappagalli di Rio (sei milioni) e il 3D di “Thor” (superata quota quattro). In attesa di Cannes risultato onorevole con “Habemus Papam” di Moretti (4,5 milioni). Benino, senza colpi ad effetto, “Faccio un salto all’Avana” con Brignano. Consiglio da Oscar con il DVD de “Il discorso del re”. Film poetico e delicato su Re Giorgio VI d’Inghilterra. Anche in blueray.

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DAL WEB AGLI STUDI DELLA RADIO, FINO AL CONCERTO. ANDREA FRATE E’ IL PRIMO VINCITORE DEL NOSTRO SOCIAL GAME. UN ESPERIMENTO DI GRANDE SUCCESSO CHE SI RINNOVA NEL SEGNO DELLA GRANDE MUSICA.

SET, NEW RADIO & CONCERTERIA: BENVENUTI AL CENTRO DELLA GRANDE MUSICA. GIOCA E VINCI IL “LIVE” DI GIANNA NANNINI!!

servizio a cura di Wanda D’Amico

Eccoli! Bellissimi e sorridenti negli studi di New Radio Network Campania nel bel mezzo delle dirette pomeridiane dell’emittente del patron Vincenzo Di Nuzzo. Hanno un volto (e soprattutto una felicità) i vincitori del grande concorso “Ora Corri al Concerto di Lorenzo”, promosso ed

organizzato da SET e NEW RADIO. Un social game che per oltre due settimane ha monopolizzato l’interesse di radioascoltatori ed utenti web sfrenati in una caccia all’ultimo voto. Un esperimento che imponeva ai concorrenti di lasciare un impronta ben marcata nel gioco attraverso un commento o un breve racconto che avesse come riferimento la

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musica di Lorenzo. I cancelli del PalaMaggiò si sono aperti per Andrea Frate di Napoli che ha nettamente dominato la classifica del gioco ottenendo ben 108 “Mi piace” al suo commento. Un “post” che parla di amore e di un forte legame con una persona speciale. Un post che si snoda attraverso le parole di “Mi fido di te”, uno dei brani più famosi ed intensi di Jovanotti. Una persona speciale per Andrea è sicuramente sua sorella Giuliana, con la quale ha condiviso la gioia della vittoria e soprattutto il fantastico show di Lorenzo. Né fidanzate, né compagne occasionali. Andrea al concerto ha voluto portare la sorella e vivere con lei tutta l’adrenalina dell’evento. “Ho usato una tattica particolare. Sono sceso in campo negli ultimi giorni di gara. Prima ho dovuto fare una sorta di campagna elettorale chiedendo a parenti, amici e conoscenti di votarmi. A conti fatti – sorride Andrea – penso che anche i nonni si siano iscritti a facebook per cliccare sul tasto “Mi piace”. Spero ci siano altre iniziative belle come queste”. A festeggiare Andrea e Giuliana le redazioni di SET e NEW RADIO NETWORK che voluto salutare i vincitori in partenza per il PalaMaggiò di Caserta. Insieme con Stefania Salvi e Morena Servidei, deliziose padrone di casa della radio, puntuale anche la simpatia e la faccia tosta degli speaker Gigi Iazzetta e Lucia Crudelya, l’amministratore della Vision Editoriale, Domenico Ruggiero, e il “nostro” Alfonso Papa, l’uomo dei concerti in casa SET.


Intanto è già tempo di volare al “Centro della Grande Musica”. SET, NEW RADIO NETWORK E CONCERTERIA sono prontissimi a rendere felici altre due persone. Radio, giornale e web tornano ad interagire per accogliere un’altra grande protagonista della nostra musica: Gianna Nannini. La cantautrice e rocker senese arriverà il prossimo 14 MAGGIO al PalaMaggiò di Caserta con il suo nuovissimo tour, nato sull’onda del successo di “Io e Te”, disco di inediti pubblicato lo scorso gennaio, all’indomani della nascita della figlia Penelope. Sempre con la formula del Social Game, ecco il concorso “SEI NELL’ANIMA DELLA GRANDE MUSICA”, che permetterà ad un fortunato di vincere DUE BIGLIETTI per l’appuntamento del 14 Maggio. Si gioca fino al 12 maggio 2011. Basta andare sulla pagina facebook di SET (Setweb.it) troverete un post intitolato “Gianna Nannini – Nell’anima della grande musica. Scrivi un commento dedicato alle canzoni e alle emozioni della sua musica”. Nello spazio riservato ai post potete scatenarvi e parlare di Gianna Nannini. La giuria del concorso sarà costituita proprio dal POPOLO DI FACEBOOK. Gli utenti del social network, infatti, potranno giudicare con il classico “Mi Piace”, il commento più bello. Si aggiudicherà i 2 biglietti per il concerto il commento con il maggior numero di preferenze (scadenza del gioco prevista per le ore 18 di giovedì 12 maggio). Ma non finisce qui!! Accendi le frequenze di New Radio Network (89.80 Mhz in Campania oppure in diretta web all’indirizzo www.newradionetwork.it) e ascolta i programmi di Imma De Rosa (lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12.30), Lucia Crudelya (lunedì e martedì dalle 18 alle 20) e Gigi Iazzetta (mercoledì, giovedì e venerdì dalle 16 alle 18) durante i quali saranno letti i commenti più belli arrivati sulla pagina facebook. Inoltre saranno proprio gli speaker di New Radio Network a giudicare il commento più originale e toccante. Una sorta di “Premio della Critica” che farà vincere a due fortunati partecipanti “Io e Te”, il nuovo album di Gianna Nannini. I premi decisi dagli speaker di New Radio Network saranno assegnati il 10 e il 12 maggio e annunciati in diretta.

IL VIAGGIO VERSO IL CONCERTO DELLA ROCKER TOSCANA INIZIA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK: VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

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tempo libero

BARZELLETTE

DIVENTA PROTAGONISTA! Aiutaci ad arricchire la pagina dai giochi! Ti aspettiamo sul nostro facebook (setweb.it) dove puoi suggerire un gioco, un indovinello, una vignetta o qualsiasi contributo divertente da inserire in questa rubrica.

SUDOKU

Un tale entra in un supermercato e nota una bella donna che lo guarda con insistenza. Si fa coraggio e le chiede: “Scusi, forse ci conosciamo?” La signora risponde: “Credo che lei sia il padre di uno dei miei bambini.” Lui ci pensa su un minuto, poi gli viene il dubbio che il bambino di cui lei parla possa essere il frutto dell’unica volta che tradì sua moglie. Così chiede alla donna: “Tu sei la stripper che saltò fuori dalla torta alla festa d’addio al celibato del mio miglior amico. Cinque anni fa? Sai, quella che scopai sul tavolo di fronte alla piscina, mentre la tua amica mi frustava le natiche scoperte?” La donna lo guarda inorridita e sdegnata risponde: “No, io sono la maestra di suo figlio” Ricerca di vigilanti per un’azienda. Il capo del personale, rivolto ad alcuni presentatisi per la selezione, dice:”Quello che ci serve e’ gente sospettosa di tutto quello che accade, vede o sente, in grado di agire fulmineamente verso tutto ciò che non va, convinta comunque che il torto è dell’altro” Uno dei presenti allora si alza e dice:”Perfetto. Domani mattina le manderò mia moglie”. Una signora chiama il falegname perché ogni volta che passa il tram sotto casa l’armadio della camera vibra e traballa. Il falegname studia l’armadio e poi vi entra per aspettare il passaggio del tram e sentire meglio dove e’ il difetto.In quel mentre entra il marito che va a poggiare il cappotto. Apre l’armadio,vede ed urla:”CHE CI FA UN UOMO QUI NELL’ARMADIO ???” La moglie resta un attimo senza parole ed il falegname:”Senta, creda pure quello che vuole, ma io stavo aspettando il passaggio del tram”.

INDOVINELLO Non si può vedere né toccare, non si può udire né annusare. Giace dietro le stelle e sotto le colline. Riempie i vuoti buchi. Viene prima e dopo ogni cosa e termina la vita. IL BUIO

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oroscopo 2011 Maggio

d io di M ese e q davver o gg m ‘appo a metà Urano son i. Passiot o te fin di Giove e stimolan he addio. o sante ti e molt tri e qualc ibile con n s n rileva ori, inco to è pos battaglie m s ne, a che que io. Nelle ibilità, la n s r Sì, a o contra no la sen a vittoria n o L Satur iane vinc lomazia. l più fora quotid za, la dip sicurata mese per s z dolce sempre a un ottimo è non è generale te. In e. r l’amo

cil n. o una na fa alto. ositio Con u la pole p di potere gerti in nata in stare estazione tuna a sp enacia do ezza t manifose di for più. E’ la E’ la sagg ento cia d ualcosa di tue idee. all’interv ad o C’è q forza delle rno unita ti aiutan nale u dalla a da Sat uenti che professio ione a it elarg rsone infl nto di vist collaboraz e di v di pe ere dal pu nale. La è la chia giori i o s lv evo che per llaborator nere mag pree oltre eghi e co nte di ott legale e ll di co che conse del tutto volta i in modo introitso. stigio

/0 e ombr a nza , o selo. Ogni ndai id d n sple tuo cie antaggi no il v a io è Maggoffuscano rà trarre concentrrenche Pesci pot i che si ioni di pa ne, tivo planetar sa (relaz municazio ono moti terza ca mici, co ti spingbrilnella nuovi a Le stelle ti fanno ioni, tela, viaggi). vi amici, no relaz c’è brevi care nuo , agevola Nell’ariaanto a cer in societài e affari. o per qu nsolare tti, stud olto bell ffetti co bbe conta osa di more, gli aese potre enqualc rda l’am so del m ne sentima di rigua i. Nel cor questio o dilemm lidat orare una a l’etern gione. riaffi che sollev chi ha ra tale a torto e chi h 9/02 dal 1

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e la ante i plan iorni hanno I mot metà. Dur ci che ti endono g che gio a o i benefi si. Ti att elazionale con e r siston ultimi m dal lato rso giusto nno e negli olissimi siava per il v iano e da ore g v piace so. Tutto ti appog danno viguali, o amor stelle che tue azion ’11 inizia q nda tante etezza alle ti. Poi dall della seco e la concr i sentimen . Il cielo erturbato siva s ai tuo ontrarietà prevede p ità espre tuta i iv che c infatti, s , la creat iccola bat , p parte cievolezza cono una tua so alità subis it e la v sto. d’arre

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d vi viag stero indu rà e uni l’e d Se d rti con enza alc tutto an no , o s so e p s o a ie r s rap g e e r r n p ge upene nell’imtelle così Le tue oro di gr ra v . d Con s ttamente nta sul la di squa te à n perfe ionali. Pu le attivit icolarme ort z ecce su tutte sono par do, ma f se i e io po e on solo t esto per r le impr ità n u che, niali in q a base pe le attiv ai e e n c gate cong una buo favoris e le mano . Venere te quell r e r a u M . fut iche, ltura artist e alla cu i g g ia v

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