TIZIANO FERRO
Non abbiate paura! L’amore è una cosa semplice. LAURA PAUSINI
Ho solo una certezza: la musica è la mia vita!
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TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO
editoriale 2011 D I C E M B RE
NATALE DI GRANDE MUSICA, NATALE DI GRANDE SOLIDARIETA’ Cari amici lettori,
il 2011 lo chiudiamo con il botto. E’ la degna conclusione, crediamo, di un anno vissuto intensamente. Se proviamo a voltarci e a dare uno sguardo agli ultimi dodici mesi ci rendiamo conto che di strada ne abbiamo percorsa davvero tanta. Personaggi, storie, eventi, foto, iniziative, progetti. Quante ne abbiamo combinate! Speriamo solo che sia stato un viaggio piacevole anche per voi che, numerosi, ci avete seguiti. Su carta, sui social, in radio, dal vivo. Era importante chiudere la stagione con un numero forte, importante. Un numero da primi in classifica. E con due mostri del genere è facile scalare la vetta. Tiziano & Laura. Laura & Tiziano. I nuovi album, le nuove canzoni, i nuovi progetti, ma anche i nuovi percorsi di vita, gli obiettivi professionali che si fondono con quelli personali. In queste pagine servizi, interviste, curiosità e le anteprime sui tour che partiranno a primavera. Due voci che fanno onore all’Italia anche fuori dai confini nazionali, due grandi amici che si ritrovano a sfidarsi in classifica in nome del buon pop da esportazione. Ancora musica con la crescita e il meritato successo di Simona Molinari, una voce partita da “Sanremo Lab” e arrivata a conquistare i mercati asiatici e sudamericani con il suo stile poliforme. L’ultimo album “Tua”, la collaborazione con Fabrizio Bosso, il duetto con Peter Cincotti ne sono la piena conferma. Non potevamo chiudere l’anno senza il piacevole saluto ai nostri amici Control V, che dopo il successo dell’esordio, presentano “Elettropopcorn”, un lavoro dai suoni decisi che la band di Alberto Bassani esporterà presto in un lungo tour. Un numero ricchissimo di musica, dunque, tanto che ci viene da chiedere: ma la nostra vita è una colonna sonora? La “voce” per eccellenza della radiofonia italiana, Stefano Piccirillo, ne è così convinto da scriverci un romanzo, “Dieci canzoni, una vita”, che ci presenta con la solita amicizia. Le frequenze di RadioSet, captano, la grande radio del Sud, ovvero Radio Norba, per conoscere Marco Guacci, giovane, ma già apprezzato protagonista dell’etere. Salutiamo il 2011 con una novità che ci riempie il cuore di gioia. Forse uno dei momenti più importanti vissuti dal nostro gruppo. Sta per nascere “Set Solidariety”. Il nostro giornale, il nostro marchio al fianco di bellissime iniziative dedicate all’infanzia e ai minori a rischio. In questo numero potete averne già una piccola anteprima. E’ il regalo più bello che potessimo farci. A TUTTI VOI L’AUGURIO SINCERO DI BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO.
TIZIANO FERRO “Ho scoperto che è possibile scrivere belle canzoni anche senza essere tristi…”. 2011
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sommario 2011 D i cem b re
TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO
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Duetti, flash mob e un live mondiale. Ma Laura non è cambiata....
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Simona Molinari
Il disco della maturità per una delle voci italiane più belle
Stefano Piccirillo
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La nostra vita? Una grande colonna sonora
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extra
18 - Le storie della V.I.D.A 27 - L’angolo del Libro 28 - Radio Set 30 - Set Talenti 32 - Palco & Scena
Il nuovo album, il nuovo tour. Tiziano è tornato!
Laura Pausini
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Tiziano Ferro
Set sbarca in Africa Un reportage “senza frontiere”
Ivan Cotroneo
Lo sceneggiatore di “Tutti Pazzi per Amore” debutta come regista
36 - Set Fotografico 37 - L’angolo della Moda 38 - L’arte in mostra 40 - Cinema 42 - Da non perdere
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IL NUOVO ALBUM DEL CANTAUTORE. UNO STATO D’ANIMO DIVERSO, UNA RITROVATA SERENITA’, UN’IMMUTATA SENSIBILITA’. LE COLLABORAZIONI CON IRENE GRANDI E NESLI, IL DUETTO CON JOHN LEGEND. QUATTORDICI BRANI PER RACCONTARE LE TANTE FACCE DEI SENTIMENTI, ATTRAVERSO UN NUOVO PERCORSO MUSICALE. DA APRILE IL TOUR “CELEBRATIVO”.”
LA NUOVA “VOCE” DI TIZIANO FERRO: “BASTA TORMENTI E PAURE. L’AMORE E’ UNA COSA SEMPLICE” servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Alessandro Tocco
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er Tiziano l’amore è una cosa semplice. Ad ascoltarlo nell’affollata conferenza di Milano si intuisce che non è ruffianeria, ma un titolo che rispecchia a pieno il nuovo animo di uno degli artisti più affermati della scena internazionale. Appena rientrato in Italia, per tuffarsi nel vorticoso tour de force promozionale e preparare il nuovo live, l’autore de “La differenza tra me e te” si presenta al pubblico con le idee – e soprattutto – con messaggi ben chiari. È una delle primissime uscite pubbliche dopo l’outing di un anno fa,
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quando in contemporanea con l’uscita del libro “Trent’anni e una chiacchierata con papà“, rese pubblica la sua omosessualità. L’arrivo del nuovo album è l’occasione per conoscere un Tiziano Ferro più sereno e meno vittima di quelle debolezze che lo hanno accompagnato per anni. Oggi è un uomo più adulto e più consapevole, oltre ad essere un artista che non teme di compiere scelte nette per salvaguardare quel nucleo di appassionata sincerità che il pubblico gli riconosce. Tiziano Ferro è uno dei cantautori più famosi
al mondo, ambasciatore di un Canova, poi non lo mai trovata “QUESTO E’ IL pop intelligente e attraente, che in nessuno dei suoi dischi. Non fa sue le mille sonorità variegate ha mai voluta cantarla, non si MIO ULTIMO che solcano la contemporaneità. sentiva sicura. Ho pensato bene DISCO “SOTTO Registrato a Los Angeles insiedi rubarle questo testo molto belCONTRATTO”. me a grandi musicisti amerilo e mi sono divertito tantissimo. cani (Reggie Hamilton e Mike VOGLIO FARE MUSICA Ho cantato cose non mie, ma Landau su tutti) l’album è ric- QUANDO NE SENTO dentro certe emozioni mi sono chissimo di generi musicali, che trovato molto bene. Con Nesli un IL BISOGNO...” rappresentano la vera grande rapporto molto bello. Come se un sorpresa all’ascolto della tracklist. Rap, pop, amico scrivesse cose che mi appartengono meswing, bossanova e blues. Due collaborazio- glio di me. Il brano “La fine” parla di stato d’ani – novità (Irene Grandi e Nesli) e la chicca nimo passati, ti quando realmente ho toccato il del duetto con John Legend, uno degli arti- fondo. Una dimensione che ho realmente vissti più importanti della scena musicale black suto. Nesli è una persona fantastica con una mondiale. Una voce inconfondibile che renda versione che va al di là del semplice hip hop, il brano “Karma” un perfetto luogo di incon- uno che ha tanto da dire nella musica. Spero tro tra lo stile e l’eleganza dei due interpreti. davvero di continuare a fare cose con lui”. “Questo disco – ha sottolineato Tiziano Ferro – è una sorta di raccolta. Non di canzoni, - Hai sottolineato come si tratti di un alma di evoluzione mia personale. Si sente il bum nato da una serenità finalmente ritroconcentrato di dieci anni di carriera, di voce vata dopo un lungo percorso introspettivo. cambiata, di posti nuovi conosciuti, di storie “Diventare più sereni, trovare un equilibrio, ascoltate. Elementi raccolti lungo il percorso. non vuol dire essere deficienti. Si sono sciolAnche se curioso che dopo dieci anni di ti dei nodi che hanno fatto bene a tante zone canzoni e dischi, ancora mi considerano uno del mio inconscio, ma il percorso non è ancora dei giovani della musica....” finito. L’anno sabbatico per me è stato molto - Dopo tre anni di assenza si addensano importante. Sono cambiate tante cose, anche se certe malinconie sono sempre dentro di noi attese e qualche pressione…. e non vanno via. Ma i cambiamenti sono sta“So che ci sono grandi attese verso questo di- ti anche altri. Mi sono ritrovato con una voce sco. Lo si avverte non tanto dagli ambienti, ma diversa. La voce è il centro su cui convogliaproprio dai fans, dalle tante persone che ho avuto la possibilità di conoscere in questi anni. Devo dire, però, che non è una pressione che mi mette angoscia, anzi mi ha stimolato a dare il massimo”. - L’amore è una cosa semplice? “Nei titoli mi piace giocare con le provocazioni. Credo, infatti, che l’amore nasca come un’esigenza naturale, come la fame, la sete, il dormire. Una cosa semplice, appunto. Poi, da buoni masochisti, ci piace peggiorarne le dinamiche, ci piace tormentarci. Sembra che bisogna stare male per forza. Ma vi posso assicurare che non è così, non c’è nulla da guadagnare nel soffrire. Io mi sono complicato la vita per anni alla ricerca di una dimensione sentimentale. Poi ho sciolto tutti i miei “nodi” e, per esempio, ho scoperto che si possono scrivere belle canzoni anche senza essere tristi....” - Irene Grandi e Nesli: due collaborazioni inedite “Le collaborazioni sono nate in maniera particolare rispetto ai classici incontri che avvengono nella musica. “Paura non ho” è una delle poche canzoni scritte da Irene Grandi. Lo ascoltata più di una volta in studio da Michele
no umori, stress e cose belle della vita. Così le corde vocali si modificano durante il canto. E’ stato bello iniziare un altro percorso d’accettazione: quello della voce che andava un po’ per conto suo e che ho deciso di assecondare. E’ diventato un gioco, con questa logopedista che mi aiutava a seguire il percorso dell’aria. Mi addormentavo durante queste sessioni, proprio io che non dormo nemmeno nel letto, di notte. La malinconia, il rancore o l’ironia esi-
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stono sempre e comunque nella vita di tutti”. - 10 Aprile 2012, Torino. Si apre il nuovo tour… “Se ho scelto di non fare una raccolta, il tour invece ne assumerà un po’ le fattezze perchè mi sono accorto che su una scaletta normale di circa 25 brani, almeno 19 sono singoli. Mi piacerebbe – afferma il cantautore di Latina – farla diventare una specie di celebrazione, di festa. Ho scelto quasi sempre live concettuali: vorrei, invece, che questo fosse molto divertente. Una sorta di raccolta dal vivo”. - Rap, swing, blues, pop, bossanova. Disco multi genere… “Non sono una cosa voluta, di quelle studiate per fare la paraculata. Io sono un artista a disposizione delle canzoni che vengono fuori spontaneamente, non studiate. Questo è il mio ultimo disco in generale in contratto anche con la EMI. Con loro sto bene e mi sono trovato benissimo. Non ho firmato con nessun altro, nonostante richieste. Io, anche in maniera sconveniente, mi sento un cantante libero. Quando avrò voglia e intenzione di scrivere qualcosa sarà proprio quando avrò voglia e intenzione di scrivere qualcosa. Non vuole essere un di-
scorso polemico contro la Emi che, comunque, mi ha sempre dato moltissima fiducia fin dall’inizio. Non mi hanno mai fatto ricatti psicologici ma mi hanno sempre sostenuto”. - Visto che numeri il tuo amico Fiorello? La musica in Tv allora funziona, così come il varietà? “Non ho visto lo show di Fiorello, ma per troppi impegni sia chiaro. Nonostante il suo successo, non capisco perchè sia così difficile portare la musica in televisione. La gente vuole la musica. Quando c’è un messaggio da lanciare i cantanti sono sempre i primi ad essere chiamati. Fiore, comunque è stato bravissimo ad associare i tempi della televisione con quelli della musica. Questo lavoro, invece, credo avrà poca promozione televisiva. Mi piace avere il coraggio di stare in silenzio”. - In Tv, invece, abbondano scuole e accademie… “Le scuole in tv sono interessanti, lo dico davvero Solo che i ragazzi li farei restare chiusi per altri sei mesi, ma a telecamere spente. Mazzate e lacrime per sei mesi. Altro che televoto. Come fecero con me Alberto Salerno e Mara Maionchi...”.
IL DISCO: UNA SCONFINATA VOGLIA D’AMORE servizio di Stefania Salvi
Le corde vocali di Tiziano, sono paragonabili ad uno strumento musicale. La sua voce così calda e avvolgente emoziona sempre e anche nella sua ultima fatica, le aspettative non sono state tradite. Con quella che lui stesso definisce “una nuova voce”, ha celebrato in tutto l’album, l’amore e le sue mille forme. Ciò che maggiormente si percepisce, ascoltando i brani, è stata la sua sconfinata voglia di amare ed essere amato. Tiziano ha un animo pulito. Traspare in ogni sua parola, anche l’invito ad avere il coraggio di essere sé stessi. Sempre e comunque.
A non inventare inutili alibi, che portano ad apparire e a non essere e ad andare, di conseguenza, incontro all’infelicità. Infatti, c’è anche il ricordo di amori passati, che avrebbero potuto essere, ma che non sono stati. Sempre a causa della paura. Tiziano guarda al passato, vive il presente con la consapevolezza delle sue esperienze di vita vissuta e si costruisce un futuro, umano e artistico, fatto di ottimismo, grinta e serenità. Con buona pace dei suoi numerosissimi fan a cui forse l’amore sembrerà essere davvero una cosa semplice …
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DUE ANNI DI SILENZIO FORTEMENTE VOLUTI PER FERMARSI A RIFLETTERE ED ASSAPORARE I RITMI DI UNA VITA NORMALE. IL RITORNO SULLE SCENE CON UN ALBUM DAL FORTE RESPIRO INTERNAZIONALE CON ECCELLENTI COLLABORAZIONI E DUETTI: GIANNA NANNINI, IVANO FOSSATI, NICCOLO’ FABI, NICCOLO’ AGLIARDI. UN TOUR IN PARTENZA IN GIRO PER IL MONDO (15 e 16 MARZO A CASERTA), TANTA VOGLIA DI RITORNARE SUL PALCO.
LAURA PAUSINI: “NEL MIO PERCORSO ‘INEDITO’ HO INCONTRATO UNA CERTEZZA: LA MUSICA!”
servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Marica Crisci
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aura riparte da duecentomila. Come le copie del nuovo album prenotate ancora prima dell’uscita, come i biglietti già acquistati in prevendita in vista del nuovo tour che, dopo il prologo italiano (22 dicembre – 6 gennaio) di Milano e Roma, tornerà sul territorio nazionale a partire dal 2 marzo (15 e 16 marzo a Caserta). Un album intimo, che racconta un momento davvero “Inedito” di Laura, che due anni fa ha scelto di regalarsi una pausa per riflettere e per dedicarsi ai suoi affetti più profondi. In questa lunga pausa Laura ha riscoperto i valori delle cose più semplici e lo racconta esplicitamente nei nuovi quattordici brani che costituiscono un album profondo, intimo, sicuramente il più maturo
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della carriera dell’artista italiana più premiata all’estero. Presentato con tanto di flash mob alle spalle del Duomo di Miliano, l’undicesimo (undici numero ricorrente del “ritorno”) album della cantautrice emiliana ha un respiro internazionale come meglio non potrebbe. Nel disco, molti i brani nati dai sentimenti più profondi: una canzone dedicata ad un amico prematuramente scomparso (“Ti dico Ciao”, scritta dalla stessa Laura con Cheope e con la musica di Daniel Vuletic), una alla madre (“Tutto non fa te”, scritta da Laura con Niccolò Agliardi, che ha composto le musiche insieme a Simone Bertolotti e Luca Chiaravalli) e poi “Celeste”, scritta con Beppe Dati e con musiche di Goffredo Orlando e dello
stesso Dati. Dalla collaborazione con Niccolò Fabi nasce “Nel primo sguardo”, musicato dalla stessa Laura con Paolo Carta e cantato - nella versione italiana- insieme alla sorella Silvia. Poi c’è la struggente “Non ho mai smesso” dedicata al rapporto unico che Laura ha con la musica e che, come dice bene il brano, non ha mai smesso di amare follemente (il brano è anche il secondo singolo estratto, in questo periodo in rotazione radiofonica). “Non ho mai smesso” è la confessione più sincera di quanto Laura ancora oggi consideri il proprio lavoro una grandissima fortuna e di come non abbia mai pensato, neanche per un istante, di lasciare questa sua passione. Due collaborazioni importantissime sono legate a Gianna Nannini ed Ivano Fossati. L’incontro con Gianna ad “Amiche per l’Abruzzo” è stata una vera folgorazione. Due mondi artistici apparentemente cosi distanti, perfettamente fusi ora nell’insieme di due voci inconfondibili e riconosciute in tutto il mondo. L’altra collaborazione importante e del tutto “inedita” per il mondo di Laura è quella con Fossati. Il brano si intitola “Troppo Tempo”, e racconta il modo che ha la donna di sentire e vivere l’amore. E’ una ballad molto emozionante, in cui la Pausini, per la prima volta, si impegna con note “gravi” poco usuali nel suo repertorio, che rendono il brano davvero eccezionale. Un ritorno in grande stile dovuto alle esigenze di mercato, ma che Laura vive con la semplicità degli esordi. “Non so – esordisce la Pausini all’incontro milanese – quanto realmente sono cambiata in questi due anni di stop voluto. Ho ancora tanti dubbi e tante insicurezze. Solo una certezza mi accompagna. Sono una cantante. Nel senso che adesso ho la fortuna di calcare i più grandi palcoscenici, ma se un giorno dovessero sparire il Madison di New York, San Siro e l’Arena di Londra, tornerò a fare i pianobar. Non smetterò mai di cantare”. - Se dovessi presentare questo album, cosa ti piacerebbe sottolineare?
“Inedito non è un titolo riferito ai quattordici nuovi brani, ma sintetizza un percorso, un viaggio musicale nuovo che ho affrontato con compagni vecchi e nuovi. Un disco nato da una calma, da una tranquillità, da una serenità che da tempo non faceva più parte della mia vita. In generale la musica e le canzoni hanno sempre rispecchiato situazioni e stati d’animo molto personali. Questo album è la netta conferma. E’ stato un lavoro basato su circa 256 brani che mi sono stati recapitati, di cui 74 provinati. Come succede da tanti anni, ho deciso io quali dovessero essere le canzoni che mi dovevano rappresentare. Non c’è stata nessuna voglia di cercare un cambiamento, una strada
nuova. “Inedito” doveva raffigurare la vera Laura, senza maschere, anche a costo di subire delle critiche tipo: “la solita Pausini”. Volevo trasparenza, con me stessa prima di tutto”. - Quattordici brani per un ritorno dal respiro internazionale
“Ognuno ha la sua storia, ognuno ha le sue firme. Penso ai testi di Niccolò (Agliardi), penso al
duetto con Gianna (Nannini), all’incontro pazzesco con Ivano (Fossati), alla produzione di Corrado Rustici e Celso Valli. C’è “Come vivi senza me”, storia di una coppia in crisi perché dopo tanti anni insieme non trovano più niente di nuovo nella loro vita. Oggi non si ama più per come ci si è conosciuti. Poi c’è “Mi tengo”, una delle mie preferite. Si parla di un rapporto che si chiude in maniera definitiva, ma dove restano le cose belle che si sono fatte o vissute. Perché la rabbia e il rancore non devono cancellare i bei ricordi. “Troppo tempo” di Fossati, però, resta uno dei brani più importanti della mia vita. So che lui ha deciso di fermarsi a livello di esibizioni pubbliche, ma spero vivamente che abbia ancora voglia di incontrare la mia voce”. - Senza dimenticare un’altra collaborazione “Inedita”, quella con Niccolò Fabi
“Niccolò è un amico di vecchia data. Lo adoro, ma sembrava ci fosse un sacrilegio tra noi. Una sua canzone straordinaria, “E non è”, doveva far parte dell’album “Io Canto”, poi non se ne fece nulla. Quest’anno ha scritto un pezzo bellissimo, “Lontano da tutto” che Serena Abrami ha portato a Sanremo Giovani. Lo chiamo e gli dico: “perché non le hai data a me?”. Scherzi a parte, ci siamo sempre ripromessi di fare qualcosa insieme. Finalmente è arrivata l’occasione, perché non è facile convincere Niccolò. “Nel primo sguardo”, parla di fiducia e di amicizia. Parla esattamente del rapporto tra
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me e mia sorella. Con l’imbroglio sono riuscita ad ottenere una sua partecipazione. Sfido chiunque a distinguere le nostre voci”. - Laura, in forma più che mai dopo i famosi due anni vissuti lontano dalle scene. “Due anni meravigliosi. Vissuti con la mia famiglia. Mi alzavo la mattina per vedere mia mamma preparare la colazione. Ho parlato con lei di tante cose, anche intime. Ho scoperto i miei genitori sotto una luce diversa, la luce dell’età adulta, diversa da quando si è adolescenti e i genitori sono visti solo come dei “rompi”. Ho cercato le carezze di mia mamma, le ho chiesto come ha fatto a vivere quarant’anni con mio padre. Due generazioni a confronto. Auguro – afferma la cantante – a tutti di avere un buon rapporto con la propria famiglia. Aiuta a sentirsi puliti e a ritrovare le proprie radici”. - E per due anni tutti a tartassarti con la storia della maternità…
“La storia della maternità? Un tormentone da gossip. Non c’è stato nessun ritiro programmato, anche perché non rientra nelle mie priorità. Ne sposarmi, ne avere dei figli. Non sono assolutamente alla ricerca perduta del bambino che non arriva”.
Si chiama Eleonora Crupi, ha una voce meravigliosa e canta questo pezzo che ha una scrittura musicale molto forte. Il brano viene scartato. Non ho mai capito il perché. Sono tanti i giovani in gamba che non riesco a trovare nel Festival la vetrina che meriterebbero. Niccolò (Agliardi) me la propone e decido di inciderla immediatamente. Presto diventerà un singolo, ma voglio precisare che si tratta di una canzone che appartiene a due cantanti. Io sono la seconda che la propone, ne sono contenta, ma devo ringraziare Eleonora che mi ha permesso di eseguire questo brano che sembra scritto su misura per me”. - Laura tra poco si ritorna in giro per il mondo. Cento date già ti aspettano.
“Un tour con molti colori, con un palco diviso in quattro “fasi”: pop, acustico, rock e dance. Tante innovazioni a livello di materiale e di disegno. E’ stato un lavoro durato un anno, condiviso con tutta la squadra. Anche qualche lite tra noi, ma alla fine piena condivisione. Coreografie, costumi creati esclusivamente per il tour, ballerini. Uno spettacolo costruito principalmente sulla musica, ma che al tempo stesso anche un show dove il pubblico avrà un ruolo fondamentale. Per l’allestimento ho deciso di partire dal regista Marco Balich, creatore di eventi di altissimo livello, tra cui le Cerimonie delle Olimpiadi Invernali di Torino nel 2006. Per la prima volta una regia tutta italiana e un grandissimo lavoro di squadra. Speriamo di lasciare il segno”. - Da artista internazionale come vedi la situazione del nostro Paese?
- Nel disco spicca una canzone dal percorso davvero “inedito”. Parliamo di “Bastava”… “Bastava è una canzone particolare, che merita un discorso a parte. Nel 2009 una ragazza si presenta a Sanremo Giovani, nelle selezioni.
“In Italia siamo nel mezzo del casino più totale. Per tanti anni abbiamo avuto chi si è scritto leggi per sé. Una situazione che ha destabilizzato la gente. Ci sarebbe bisogno di più certezze e maggiore coesione anche se è chiaro che non tutti la possono pensare allo stesso modo. La musica in politica? Noi cantanti non siamo molto apprezzati dal Governo. Ricordo con piacere il presidente Ciampi, i suoi complimenti sinceri quando vinsi il “Grammy”. Mi definì come un orgoglio per l’Italia. Premi importantissimi sono finiti nelle mani di Eros ed Andrea (Ramazzotti e Bocelli), ma in Italia si da più spazio ai riconoscimenti che vanno agli sportivi. La musica continua a non avere lo spazio che merita”.
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foto di di Alessandro Rabboni
IL NUOVO LAVORO DISCOGRAFICO. IL SUCCESSO RADIOFONICO. LA COLLABORAZIONE CON PETER CINCOTTI. LA SUA VOCE CHE SI AFFERMA A LIVELLO INTERNAZIONALE. LA CANTAUTRICE STA VIVENDO UNA STAGIONE D’ORO CHE SEMBRA DESTINATA A CONTINUARE ANCORA A LUNGO. LA NOSTRA INTERVISTA ALLA VIGILIA DEL NUOVO TOUR IN ASIA.
SIMONA MOLINARI: “CANTO SENZA ETICHETTE. SPERIMENTO PER ARRIVARE AL CUORE DELLA GENTE”
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imona è diventata grande. Anzi internazionale. La gavetta (quella di una volta) nei locali, l’esperienza fondamentale di “Sanremo Lab”, i primi album, una voce che spazia dal blues allo swing, passando per la tromba jazz di Fabrizio Bosso, collaborazioni prestigiose come quella con Ornella Vanoni (che la adora), infine le affermazioni in terre assai lontane come l’Asia e il Brasile dove la sua voce risuona nei locali più importanti e nelle radio. Simona Molinari sta veleggian-
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servizio a cura di Stefania Salvi
do meritatamente in classifica e negli airplay con “Tua”, il terzo album (etichetta Atlantic/ Warner) impreziosito dalla collaborazione con il pianista, cantante e compositore Peter Cincotti. Il titolo spazia tra più riferimenti. Amore, musica, libertà, gente. Simona si cala con tutta la sua voce in questo nuovo progetto electroswing, dove oltre a mettere in mostra le sue qualità vocali, si diletta anche come autrice di musica e testi. Un disco molto sanguigno, come stesso Simona lo definisce,
meno attento allo stile musicale, ma volutamente più aperto al racconto e alle tematiche del momento, dove le donne hanno un ruolo chiave, seppur sempre al centro di critiche e riflessioni dal retrogusto amaro. Tra poco tornerà in Asia (27 dicembre – 8 gennaio), a cavallo di un anno ricco di soddisfazione e di una nuova stagione che si apre sotto i migliori auspici. “Devo dire che girare per il mondo a portare la propria musica è una grande soddisfazione, specialmente poterlo fare in italiano perché è la lingua che adoro e in cui mi piace scrivere. Continuerò a viaggiare tanto: a marzo ho una nuova tournee in Asia e una a Chicago con una band americana. Questo era un mio desiderio da tanto tempo ed è una grande gratificazione”. - Ma come si definisce Simona Molinari? “Mi definisco una cantante jazz che ama scrivere e che quindi si avvicina alla musica d’autore ma che non disdegna il pop. In poche parole una senza etichette”. - Grandi consensi per questo nuovo album. Quali i temi e le sonorità che lo contraddistinguono e quanto lo senti realmente “tuo”. “Lo sento tantissimo come un mio lavoro. Come sonorità ho voluto sperimentare l’elettroswing cioè l’unione, appunto, tra l’elettronica e lo swing che è una corrente che arriva dal Nord Europa ed è forse una delle poche correnti che non stiamo importando dall’America e molti dei miei brani sono realizzati in questo modo. Poi c’è sempre anche lo swing semplice e ci sono due canzoni che più si avvicinano al pop, ma che comunque mantengono un modello di scrittura sempre molto simile agli altri brani. È un disco leggero ed stato fatto apposta così perché mi piacerebbe e che la gente lo condividesse con me senza, appunto etichette e senza pensare che sia una musica difficile come a volte il jazz può sembrare. Il jazz è molto semplice e di facile ascolto e quindi mi piace pensare che sia mio, ma soprattutto della gente”. - L’incontro con Peter Cincotti. Cosa ti ha lasciato a livello umano e professionale. I vostri duetti stanno avendo
un grande successo in radio… “Avevo scritto un brano che si chiama “Lettera” incluso all’interno del disco e che prevedeva un pianoforte e una voce maschile oltre la mia. Essendo una grande fan di Peter, ho espresso questo desiderio alla mia casa discografica che l’ha subito esaudito. Avviati i contatti è stato possibile realizzare questa collaborazione, poi ovviamente si è instaurato un rapporto di amicizia e da lì è nato un secondo brano tutto suo, ovvero “ Always Watching you”. Infine – continua Simona – gli abbiamo fatto ascoltare il provino di “In cerca di te”. A lui è piaciuto ed ha subito iniziato a suonarci sopra traducendo quella parte nel testo che era “ solo me ne vo per la città”, in “in the city streets I walk alone”. Le cose in inglese sono sempre fortissime”. - Ma avete parlato in napoletano? Anche lui ha origini partenopee? “(risata…) Purtroppo no, però devo dire che dentro ha davvero lo spirito napoletano”. - Simona, un’altra piccola parentesi sul mondo delle radio con le playlist ormai zeppe di pop e di rock, tranne in alcuni casi in cui si sente qualche suono soul o una puntatina di jazz. Avendo tu un quadro della situazione internazionale, cosa pensi in merito? “Qui si tende molto a etichettare, mentre all’estero non c’è tutto questo bisogno di etichettare. Questo è molto bello perché non ti fa avere pregiudizi nei confronti di nuovi generi musicali o dell’ascolto di brani. Classificare, quindi, è una cosa molto italiana, per comprendere una cosa e quindi accettarla”. - Veniamo a Napoli con uno dei brani più belli del repertorio classico ovvero Maruzzella, inserito nell’album. “Maruzzella – spiega Simona Molinari – perché trovo che sia uno dei brani più belli della musica napoletana, nonostante ce ne siano di altri meravigliosi. Poi io sono un’estimatrice di Carosone per cui è un omaggio anche a lui. Ho inserito questo brano perché mi sembrava doveroso, al terzo disco, dedicare una canzone alla mia città natale che è poi anche la città che mi ha ispirato per tante cose e che mi porto dentro in tutti i miei giorni”. © Riproduzione riservata
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SECONDO ROMANZO PER “THE VOICE”. MESSI DA PARTE AMORI E SENTIMENTI, IL NOTO SPEAKER E CONDUTTORE CHIAMA A RACCOLTA AMICI E COLLEGHI DI UNA CARRIERA TRASCORSA DAVANTI A UN MICROFONO. CON LA SCUSA DI UNA PLAYLIST INIZIERA’ UN VIAGGIO OLTRE LE FREQUENZE.
STEFANO PICCIRILLO CONCEDE IL BIS: “LA NOSTRA VITA? UNA GRANDE COLONNA SONORA”. servizio a cura di Vincenzo Lombardi
La vita come una playlist, la nostra storia scandita da una personalissima colonna sonora. Dalla stazione radio della nostra anima spuntano i brani che ci portiamo dietro tra le frequenze del cuore. Radio, canzoni e sentimenti. In sintesi il mondo di Stefano Piccirillo, voce storica dell’etere, quotidiano protagonista sulle frequenze di Radio Kiss Kiss, con un curriculum che spazia dalla televisione al cinema. Da 28 anni la sua vita è legata a un microfono e il suo secondo romanzo “Dieci canzoni, una vita”, racconta di aneddoti, esperienze, episodi, emozioni, gioie e dolori dei protagonisti della radio nazionale, in una
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sorta di viaggio oltre le frequenze. Così ecco chiamati all’appello, tra gli altri, Antonio Girardi, Rosaria Renna, Marco Baldini, Pippo Pelo, Rosario Pellecchia, Federico l’Olandese Volante. Colleghi, ma soprattutto amici, che rispondono presente alla convocazione di mister Piccirillo e decidono di tracciare un loro ritratto fuori dai convenzionali schemi di uno studio radiofonico. “Dopo la pubblicazione del primo romanzo – esordisce Steven nell’intervista concessaci – ho realizzato di poter essere in grado a scrivere un libro. Come una sorta di nuovo mondo che mi si è aperto davanti e di cui prima ignora-
vo l’esistenza. Ci si può rap“QUESTO LIBRO E’ COME guato alle nuove tecnologie, portare al pubblico anche in ma che non ha perso la maUNA GRANDE maniera diversa da una tragia della fedeltà, ovvero, una smissione radiofonica o da voce che parla, un disco che TRASMISSIONE, una serata su un palcosce- CHE PERO’ NON SI POTRA’ suona”. nico. Sotto questo punto di - La nostra vita è una ASCOLTARE IN NESSUNA grande colonna sonora? vista la scrittura è qualcosa di meraviglioso. Il libro è un “E’ una grande canzone. La RADIO…” qualcosa di più intimo. Come nostra vita è racchiusa nella una piccola comitiva di amici dove ognuno dice musica, ma assolutamente questo non vale la sua rapportandosi con gli altri. Il libro non è solo per chi fa questo mestiere. Una donna, un comunicazione di massa”. lavoro, un viaggio, un’amarezza, una scelta, - La vita è una playlist? C’è sempre una vacanza, sono tutte situazioni indissolubisogno di catalogare, di mettere tutto in bilmente legate a una canzone. Il senso del ordine? libro è proprio questo. Raccontare la vita attra“La playlist è uno spunto e non deve mai viag- verso le canzoni”. giare da sola altrimenti sarebbe priva di emo- - Visto il successo di Fiorello in tezioni, molto fredda. Il calore è dato dalla mo- levisione? Musica e varietà possono contivazione. Un conto è dire ho ascoltato “Let it vivere… be” dei Beatles, un conto è dire che ascoltando “Non capisco cosa ci sia da meravigliarsi del “Let it be” si è dato un bacio appassionato. successo di Rosario. Fiorello è il numero uno Cambia totalmente la scena….”. da vent’anni, perché è un numero uno nella - “Dieci canzoni, una vita”: la radio vita. E’ stato capace di rialzarsi e tornare più che entra in libreria? forte di prima dopo un periodo non facile du“Certo, questa è una chiave di lettura indiscu- rante il quale qualcuno (Claudio Cecchetto….) tibile, ma ce ne un’altra più importante. Questo lo avrebbe voluto trasformare in una sorta di libro è la trasmissione radiofonica che il pub- personaggio da talent show ante litteram. Lui blico non potrà mai ascoltare”. vince essendo semplicemente se stesso. In po- Tanti amici incontrati per que- chi possono permettersi di vincere restando sto romanzo. Hai scoperto come sono nella vita. Sono qualcosa di loro che non strafelice per lui”. conoscevi affatto? - Per salutarci una “La playlist che mi ha magshortlist. La tua. Tre canzogiormente sorpreso è stata ni una vita di Stefano Picquella di Luisella Berrino cirillo. di Radio Montecarlo. Lei è la “Al terzo posto sicuramente signora della radio e le sue “Ogni Volta” di Antonello canzoni appartengo a figure Venditti, perché è stata la e momenti molti emblematici canzone che nel 1995 mi ha della sua vita. Stesso dicasi portato a Roma, la città più per Guido Monti perché ho importante della mia esiscoperto la sua anima rock. stenza. Arrivavo da Bergamo Di lui, infatti, avevo un’immasponda RTL, per approdare gine completamente diversa. nella capitale a RDS. E’ stato Chiudo con Demo Mura di un passaggio di vita. Al seRadio Kiss Kiss. Grande incondo posto “Close to you” trattenitore e caratterista, ha di Burt Bucharach. La canuna playlist totalmente “dizone migliore per racchiudeversa” dal suo lavoro”. re i miei momenti di felicità. - Ad un passo dal Il primo posto metto “Last 2012 come può essere definight a dj saved my life” nita oggi la radio? Trent’anni fa era sinoni- degli Indeep. La canzone che rappresenta il mo di libertà, evasione, novità… senso della mia vita. Grazie alla musica, in“La radio oggi rappresenta una grande sicu- fatti, la mia vita è stata più bella”. rezza. Un mezzo molto diretto e schietto. Ade© Riproduzione riservata
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Le storie della
una rubrica a cura di Vincenzo Lombardi
Per l’appuntamento di Natale, SET e NEW RADIO NETWORK scendono in campo a favore di “V.I.D.A.” e della solidarietà. Durante la programmazione radiofonica ci saranno aggiornamenti sulla serata. Con le telecamere del nostro sito web sarà possibile rivedere i momenti più salienti della manifestazione. Tutti coloro che daranno un contributo minimo (5 euro) acquistando i prodotti, riceveranno un tagliando da conservare gelosamente. Al termine della serata estrazione in tempo reale che permetterà ad un fortunato di aggiudicarsi due biglietti per il concerto di Jovanotti in programma a Caserta il 21 dicembre.
“NATALE AL VILLAGGIO”: MERCATINI, MUSICA E GRANDI PREMI. OMAGGIO A ROBERTO MUROLO. ANGELA LUCE ‘MADRINA’ DELLA SOLIDARIETA’ Le luci del Natale “illuminano” la solidarietà. Con questo preciso obiettivo lo staff di “V.I.D.A.” si appresta a celebrare la festa più attesa dell’anno. Niente fuochi d’artificio, ne effetti speciali, ma un unico pensiero rivolto a chi soffre e chi non potrà vivere con la meritata serenità la Natività del Signore. Ecco allora che l’associazione presieduta da padre Miguel Cavallè, chiama tutti a raccolta nella Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni per
Nella foto “la voce di Napoli”, Angela Luce, madrina dell’evento.
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presentare la seconda edizione di “Natale al Villaggio”, dove in tanti saranno coinvolti per la raccolta fondi in favore delle popolazioni indiane e dei centri di accoglienza di Calcutta che si occupano di bambini, disabili e anziani. Una grande festa che prenderà il via alle ore 17.30 del prossimo 17 dicembre e durerà per tutta la serata in un misto di testimonianze, interventi, spettacolo, musica, ospiti ed intrattenimento. Centro dell’evento sarà il grande Cortile dei Tritoni del Villaggio (ingresso da Piazza Matteotti, 8) che per un giorno diventerà il Villaggio del Natale con numerosi stand per un originalissimo mercatino dove sarà possibile dare il proprio contributo acquistando tipici prodotti indiani, lavori artigianali realizzati dai bambini delle scuole elementari e medie e le squisite specialità natalizie della Campania preparate ad hoc dagli allievi dell’Istituto per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera del “Villaggio”. Senza dimenticare le animazioni natalizie per i più piccini, il grande Babbo Natale che regalerà foto e sorrisi, l’esclusiva mostra presepiale e tante altre sorprese preparate dai volontari di V.I.D.A. “Per tutti noi l’appuntamento con “Natale al Villaggio” ha un sapore particolare. Proprio in questi giorni dedicati alla festa – spiega padre Miguel Cavallè – la nostra associazione compie un anno di vita e se ci guardiamo indietro ci sembra quasi impossibile il cammino compiuto. Sono stati fatti passi da gi-
gante, ma tutto questo ci spinge a continuare e a non dimenticare mai i nostri obiettivi: aiutare l’infanzia a rischio presente in tante popolazioni povere e martoriate. L’evento del 17 dicembre non sarà altro che una bella e conviviale serata da vivere tra i sorrisi. Ad ogni piccolo gesto di solidarietà corrisponderà un grande sorriso per chi non potrà vivere il Natale nella nostra stessa agiatezza e serenità. Come accade ogni volta che “V.I.D.A.” organizza una festa, ci saranno tanti momenti di spettacolo e di musica ad allietare i presenti. Perché musica e solidarietà convivono benissimo insieme e possono davvero arrivare lontano”. Gli stand di “Natale al Villaggio”, infatti, faranno da sfondo ad una serata che avrà come tema principale l’omaggio alla grande canzone napoletana e, in particolare, a due suoi interpreti che hanno esportato questa melodia nel mondo. Espedito De Marino delizierà il pubblico con un omaggio al grande Roberto Murolo, il maestro di tante indimenticabili melodie. Chitarrista di fama internazionale, ideatore di numerose iniziative legate alla musica, portavoce di una tradizione che ha fatto scuola, Espedito De Marino è stato per sedici anni al fianco del maestro Roberto Murolo e durante la sua esibizione al “Natale al Villaggio” ne ricorderà la carriera e la figura umana attraverso canzoni, aneddoti, musiche e poesie per una parentesi davvero unica. A suggellare la serata da “In…Canto Napoletano” ci penserà la voce di Napoli, ovvero la grande Angela Luce. La cantante e attrice sarà la madrina d’eccezione dell’evento e si racconterà attraverso le sue canzoni più belle, i suoi film, le sue interpretazioni, ma anche gli incontri che hanno caratterizzato la sua vita. Da Totò a De Filippo, da Franco Zeffirelli a Marcello Mastroianni. Un’icona di Napoli nel mondo, da sempre legata al mondo dello solidarietà, un tema mai messo in secondo piano. Per i più giovani, invece, ci saranno le canzoni e l’intrattenimento di Pasqualino Maione, voce nata nell’Accademia televisiva di Maria De Filippi, che sta continuando il suo percorso artistico attraverso la pubblicazione di canzoni che gli stanno permettendo di continuare ad imporre il suo discorso musicale con costanza e caparbietà. Tanto musica, tanto spettacolo, tante opportunità di aiutare chi soffre, ma anche la possibilità di chiudere l’appuntamento di “Natale al Villaggio” con un regalo degno del miglior Babbo Natale. A conclusione del-
Durante “Natale al Villaggio” si vinceranno i biglietti per il concerto di Jovanotti.
la manifestazione, infatti, tra tutti colori che avranno fatto un’offerta presso gli stand della solidarietà, sarà estratto un premio davvero esclusivo. SET e NEW RADIO NETWORK mettono in palio due biglietti per il concerto di Lorenzo Jovanotti in programma il 21 dicembre al PalaMaggiò di Caserta. Si tratta di un ritorno a grande richiesta per Lorenzo che con il suo “Ora Tour 2011”, aveva già infiammato la platea casertana lo scorso aprile. Il grande successo di un album da oltre quaranta settimane ai vertici delle classifiche hanno spinto il cantautore ad allungare il suo “live” e a ritornare in alcune piazze. “Natale al Villaggio”, dunque, porterà sotto l’albero di un fortunato un regalo davvero eccezionale, a testimonianza di come le sette note possano fare da traino a iniziative del nobile scopo. “Natale al Villaggio” si presenta con un cartellone ricchissimo di intrattenimento e soprattutto con l’obiettivo di portare aiuti concreti in terra indiana. “Vi aspettiamo tutti il 17 dicembre – conclude padre Miguel – soprattutto per trascorrere insieme una bella serata e farci gli auguri più sinceri. Mi attendo una grande risposta soprattutto dai giovani che oggi hanno la possibilità di vivere una vita agiata e con tanti benefici. Spero che comprendano come il Natale non sia solo spese e regali costosi, ma come proprio in queste occasioni bisogna tendere una mano a chi è meno fortunato”. © Riproduzione riservata
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sul canale SetFreePress di youtube i video girati in Africa.
IN TANZANIA NASCE “SET SOLIDARITY”. IN CAMPO A DIFESA DELL’INFANZIA!
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uando l’aereo inizia a sorvolare l’Africa, i medici casertani dell’associazione “Una mano tesa per Tharaka” si sentono già a casa. Una casa di colori, profumi, paesaggi e contraddizioni che li accoglie dal 1999, da quando cioè tre associazioni di Ferrara, Montebelluna e Caserta decisero di realizzare e attrezzare l’intero reparto di pediatria dell’ospedale di Matiri, un villaggio poverissimo immerso nella foresta di Tharaka in Kenya. Dal Kenya, poi, la mano per Tharaka si tese anche verso Mbweni, in Tanzania dove, nel 1995, l’industriale milanese Rodrigo Rodriguez realizzò a proprie spese un ospedale con asilo annesso, affidandolo alla gestione delle suore dell’ordine di Santa Gemma Galgani. Qui, sei anni fa i medici dell’associazione casertana contribuirono alla realizzazione dell’intero reparto maternità, dan-
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servizio a cura di Mariamichela Formisano foto di Domenico Ruggiero & Marica Crisci
do supporto ai quattro medici locali che ogni giorno affrontano le emergenze del territorio. E i numeri registrati lo scorso anno parlano chiaro: 4mila ricoveri, di cui 350 per interventi di urologia, 200 per interventi addominali e toracici, 350 per isterectomie, 50 per interventi alla tiroide, 150 per tumori addominali, e 150 per interventi di tipo ortopedico. Un lavoro febbrile che non conosce orari e che supporta la credibilità guadagnata dalla struttura nel corso degli anni. Qui, infatti, arriva da tutti i villaggi vicini un bacino di utenti che supera le ventimila persone, a fronte di una disponibilità che non supera i 42 posti letto. Ma la gente del posto continua ad arrivare a frotte ogni giorno, a piedi o in piccole barche provenienti dall’isola di Zanzibar oppure a bordo di bus fatiscenti, preferendo il piccolo ospedale italiano ai vicini ospedali di
la galleria foto sulla pagina setweb.it di facebook.
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Dar es Salaam. Ad accoglierli, la pulizia e la cura degli ambienti garantita dalla gestione delle suore e la professionalità dei medici tanzaniani. Un servizio che, grazie alla gratuità delle prestazioni dei medici casertani e napoletani Bruno Santoro, Giuseppe Valente, Mario Vaccaro, Gaetano Cimmino, Gennaro Vitale, Carlo Molino, Pasquale Mignano, Enrico Di Spirito, Stefano Addeo, Ermanno Di Mao, Annarita Pepino, Carmine Antropoli e Giovanni Olibet, che si alternano durante l’anno portando ad ogni viaggio farmaci, presidi sanitari e strumenti di diagnostica di piccole dimensioni compatibili con il trasporto aereo in valigia. Un servizio che costa agli utenti un terzo rispetto a quanto richiesto dalle strutture pubbliche presenti in città. Non solo: oltre alla gratuità delle prestazioni offerte dai medici italiani a popolazioni isolate in villaggi d’anime e baracche in cui i bambini rappresentano il 70 per cento e gli adulti non superano i 50 anni, i dottori casertani offrono corsi di formazione a medici e paramedici locali e sostengono le spese di stage in Italia ai colleghi di Mbweni. E da marzo scorso, la mano tesa dell’associazione di Terra di Lavoro ha stretto quella di un’altra realtà, ancora più isolata e povera di quella che connota Matiri e Mbweni, nell’en-
troterra tanzaniano. E’ Pande, un villaggio di capanne di fango e rami secchi intrecciati tra cui sgattaiolano centinaia di bambini, gli stessi che rappresentano la maggioranza di una popolazione che non supera le 2000 anime. Qui, a circa 40 chilometri da quel porto di Bajamoto da cui partivano gli schiavi rastrellati nei villaggi per essere venduti ad arabi e indiani ai mercati di Zanzibar, il presidente
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dell’associazione casertana Giuseppe Valente arrivò per caso a marzo scorso, ospite dell’imprenditore milanese Carlandrea Pola, da due anni residente a pochi chilometri dal villaggio. L’incontro con la tribù tra le più pacifiche e povere dell’Africa, insieme alle sollecitazioni dell’imprenditore milanese, si rivelarono determinanti per l’avvio del progetto che entro la prossima estate si concretizzerà con la inaugurazione di un dispensario, primo presidio sanitario del territorio in cui la gente del posto potrà essere vaccinata contro il vaiolo, il polio, e reperire farmaci per la cura dell’Aids. Ma l’obiettivo dell’associazione casertana non è solo quello di realizzare, ma anche di rendere autonome le realtà che incontra e aiuta. Ciò significa formazione di medici e paramedici locali, affidamento delle strutture alla gestione di istituzioni politiche e religiose locali, educazione rivolta alla gente soprattutto sui temi della prevenzione. Ma c’è una prova ancora più difficile che da tempo sfida i medici casertani: il reclutamento di chirurghi e ginecologi italiani, che garantiscano un turnover nelle tre realtà sanitarie realizzate. Sebbene le università africane di medicina sfornino ogni anno ottimi medici e specialisti, le richieste che arrivano dagli ospedali pubblici delle città restano superiori all’offerta. Per l’associazione casertana, che già ricorre alla generosità delle donazioni pur di realizzare strutture sanitarie in aree poverissime e isolate dalle grandi arterie, la gratuità delle prestazioni è la conditio sine qua non d’identità. Le emozioni che l’Africa ci ha donato, rimarrà tatuata nel cuore, insieme alla festa di saluti che il villaggio di Mbweni ci ha dedicato sulla via del ritorno. E quando, il 12 dicembre, l’aereo si lasciava l’Africa alle spalle, la nostalgia di quella casa di colori, profumi, paesaggi e contraddizioni faceva già male. © Riproduzione riservata
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SECONDO ALBUM PER LA BAND ROMANA CHE DOPO I CONSENSI OTTENUTI ALL’ESORDIO RITORNANO CON UN PROGETTO CHE RACCHIUDE DIVERSI GENERI MUSICALI E DODICI NUOVE CANZONI. ORA, DOPO UNA CAMPAGNA PROMOZIONALE MOLTO ORIGINALE, SONO PRONTI A RITORNARE NEL LORO HABITAT NATURALE: I CONCERTI.
L’ELECTROPOPCORN DEI CONTROL V: “RACCONTIAMO IL NOSTRO TEMPO TRA INTERROGATIVI E RIFLESSIONI”
servizio a cura di Wanda D’Amico foto per gentile concessione di Francesco Termine
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ono cresciuti, si sono evoluti, hanno messo da parte gli elogi del debutto per lanciarsi a capofitto in una nuova scommessa musicale. Circa un anno fa li scoprimmo intenti a promuovere il loro primo album, “Soltanto luci”. Un lavoro abbracciato dalla collaborazione tutta romana con Matteo Branciamore, altrettanto capitolina colonna sonora de “I Cesaroni”. Ogni volta che se ne presentata l’occasione abbiamo aggiunto alle parole, la musica delle loro canzoni grazie ai
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passaggi su New Radio Network e le “luci” sono continuate a brillare. Li ritroviamo, a distanza di un anno a mezzo, in giro per Roma, nella mano il loro nuovo lavoro, ansiosi di sapere l’effetto che fa. “ElectroPopCorn”, è il risultato di una centrifuga impazzita, il prodotto dell’entusiasmo e dei consensi che il precedente tour ha regalato, unito alle numerose soddisfazioni personali e alla voglia di dimostrare e regalare di più. La voce e il leader del gruppo, Alberto Bassani, ci guida
in questo ritorno musicale contraddistinto da tanti spunti di interesse.
scolto di una canzone sembra quasi una follia. Per noi è bellissimo e molto, molto divertente”.
- ElectroPopCorn: musica elettronica, pop e rock. Solo l’idea di un mix del genere è divertente, voi quanto vi siete divertiti nel crearlo?
- Il vostro parere, riguardo la possibilità di “sfondare” il muro d’ingresso delle playlist delle più importanti radio italiane, che poi sono quelle che, nella maggior parte dei casi, decidono le sorti commerciali di voi artisti.
“Da pazzi! Del resto – esordisce Bassani – abbiamo semplicemente cercato di sviluppare la ricetta del primo disco, dove gli ingredienti di “ElectroPopCorn” erano già presenti ma più scarni e asciutti. Ci siamo divertiti a immaginare una nuova “categoria” musicale, che racchiudesse gli stili che volevamo fondere. Ed ecco l’ElectroPopCorn”. - Un anno e mezzo e siamo di nuovo sul mercato. Inoltre c’è da dire che non vi siete fermati un attimo con il tour. Possiamo definire questo nuovo lavoro come figlio dell’entusiasmo del debutto? “Assolutamente sì. Il primo lavoro non ci aveva saziato per niente, e i riscontri avuti da pubblico e critica ci hanno messo subito addosso un prurito creativo che abbiamo fatto crescere durante tutto il tour. Appena finiti i concerti, ci siamo subito messi a lavoro per riordinare le idee che avevamo accumulato ed è stato appagante vederle realizzate. Non vediamo l’ora di iniziare il nuovo tour”. - Leggendo i testi di ElectroPopCorn ho notato moltissimi punti interrogativi. Dubbi? Oppure spunti di riflessione? “Entrambe le cose. Spunti di riflessione che nascono da dubbi, dubbi che alimentano spunti di riflessione. Il tempo che viviamo ci ispira domande sul presente e sul futuro, più che risposte. La risposta è soggettiva, la domanda prelude a un confronto, che è quello che ci interessa approfondire”. - Parliamo della campagna promozionale. Avete portato, con una “cabina d’ascolto”, il vostro album per le vie di Roma. Che riscontro avete avuto? “La cabina ascolto è stata una fantastica idea degli amici di Hangloose, uno studio di comunicazione di Roma. I riscontri sono stati incredibilmente positivi, al di là dell’apprezzamento che i ragazzi esprimono riguardo la nostra musica. La cosa che colpisce di più è vedere quanta gente si avvicina a proposte come questa. C’è la ricerca di un contatto diretto. Nell’epoca dell’esplosione delle relazioni umane “virtuali” tramite clic su una tastiera, avvicinarsi a qualcuno, spiegargli chi sei e chiedere un minuto di tempo da dedicare all’a-
“Sfondare quel muro sarebbe un traguardo importante, ma sappiamo come funziona e conosciamo le difficoltà. La mia idea è che sarebbe fantastico sentire i nostri pezzi in rotazione tutto il giorno sui principali network italiani, ma quello che ci interessa davvero è suonare. Vogliamo suonare in giro e vedere la reazione delle persone: è chiaro che ci farebbe un immenso piacere un gran successo commerciale, negarlo sarebbe stupido, ma se avessimo iniziato quest’avventura solo con il miraggio del successo radiofonico, saremmo già finiti”. - Anche voi avete “sfruttato” la voce della musica per esprimere il disagio sociale, politico ed economico, di questo periodo? “Abbiamo cercato di esprimere – tra le altre cose – il nostro personale disagio, che inevitabilmente è legato a questo momento storico e assomiglia a quello di molte altre persone. Anche il nostro campo ne risente tantissimo. Il prezzo della musica è diventato esorbitante e lo dico nella doppia veste di musicista e fruitore. Credo che bisognerebbe cominciare con un intervento sull’Iva dei cd, decidersi a ridurre la quota di profitti delle produzioni e magari rinunciare a una fetta delle royalties, e poi promuovere una cultura anti-pirateria. Il live è secondo noi il luogo più “puro”, quello in cui ti rendi conto cosa può dare una band e se davvero merita l’acquisto dell’album”. - Parliamo della copertina, un neonato che sa di nuovo, occhi stupiti. Voglia di colpire e dolci riferimenti personali? “Ci siamo innamorati subito della foto del neonato, fatta da Carlo (coautore dei brani e bassista dei Control V) qualche anno fa al figlio di un amico. L’espressione stupita del bambino trasmette tanti messaggi differenti: stupore, e poi anche purezza, verginità, e ingenuità. Ci piaceva l’idea di associare l’espressione del bimbo all’ascolto del nostro lavoro (i Control V?? Woow!), ma abbiamo anche pensato che il nostro nuovo cd è a sua volta un bambino, energia primordiale, che si affaccia sul mondo per conoscerlo e farsi conoscere.
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L’ANGOLO DEL LIBRO
I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere (Ernest Hemingway). L’aforisma di un grande scrittore quale modo migliore per tuffarci nel mondo dei libri, della narrativa, dei romanzi, della saggistica. Ogni mese vi presenteremo storie, novità, emozioni su carta, Perché un buon libro, è sempre un buon libro. Parola di SET!
IL MATRIMONIO PER SFUGGIRE ALLA SOLITUDINE SECONDO FABIO VOLO Con questo nuovo romanzo, Fabio Volo conferma ed esalta le doti che lo hanno fatto amare da milioni di lettori. “Le prime luci del mattino” (Mondadori, pag. 256, € 19) è un libro sincero e intenso, capace di affrontare i sentimenti senza trucchi o giri di parole, e di portarci faccia a faccia con le nostre emozioni più vere. Elena non è soddisfatta della sua vita. Il suo matrimonio si trascina stancamente, senza passione né curiosità. Suo marito è diventato ormai come un fratello. Ha sempre deciso in anticipo come doveva essere la sua vita: la scuola da fare, l’università, l’uomo da sposare. Perfino il colore del divano. È diventata moglie prima di diventare donna. Finché un giorno sente che qualcosa inizia a scricchiolare. La passione e il desiderio si affacciano nella sua quotidianità, costringendola a mettersi in discussione. Forse lei si merita di più, forse anche lei si merita la felicità. Basta solo trovare il coraggio di provare, di buttarsi, magari di sbagliare. “Per anni ho aspettato che la mia vita cambiasse, invece ora so che era lei ad aspettare che cambiassi io”. Fabio Volo stavolta veste completamente i panni di una donna e tratta un tema complesso e spinoso: il matrimonio. Un passo importante che spesso è affrontato con leggerezza e superficialità, per sfuggire alla solitudine, come se fosse una necessità sociale cui non si può venire meno per avere un proprio posto nel mondo.
GENITORI E FIGLI: MONDI DIVERSI CHE IMPARANO AD ACCETTARSI. Un film molto apprezzato dalla critica, un libro per parlare dell’eterno conflitto tra genitori e figli, ma in maniera diversa dal solito. Giacomo Bendotti, autore per la radio e il cinema firma “Scialla” (Mondadori, pag. 192, € 16,50). Neologismo diffusissimo tra i ragazzi romani, esprime tranquillità e calma, assenza assoluta di stress e di sbattimenti. “Venite ragazzi, è scialla!” vuol dire che la situazione è tranquilla. E Luca, quindicenne coatto senza padre, è un vero “sciallato”. Passa la maggior parte del tempo a fare bravate con gli amici, surfando tra lezioni e sonore insufficienze. Ha poca voglia di studiare e, secondo lui, ha anche “una credibilità di strada da difendere”. È convinto che il padre, che non ha mai conosciuto, sia un criminale, e probabilmente questo gli sembra un ottimo pedigree. Trascorre le sue giornate tra i corridoi del liceo, la palestra di boxe e i disastri in cui trascina gli amici. Poi c’è Bruno, un professore del Nord, colto, svogliato e disilluso. Vive la mezza età come una pensione. Ha rinunciato alla sua ambizione di scrittore, scegliendo piuttosto di prestare la sua penna per scrivere biografie di personaggi famosi. Ha rinunciato all’insegnamento, preferendo le ripetizioni private, che riducono drasticamente l’obbligo di contatti con esseri umani inferiori ai cinquant’anni. Il coatto e il colto, Roma e il Nord, lo slang giovanile e il latino, il giovane e l’adulto, fino a risolversi nel rapporto padre-figlio. Perché un giorno Marina bussa alla porta di Bruno per dirgli che Luca è suo figlio. Ed entrambi dovranno varcare la propria linea d’ombra. Imparando ad accettarsi, educandosi reciprocamente al più difficile dei rapporti.
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1976-2011 : A oltre trent’anni dalla nascita delle prime emittenti libere va in onda sulle frequenze di Radio Set una rubrica dedicata a speaker e dj’s che hanno fatto la storia delle radio private.
scheda personale
Nome e Cognome: Marco Guacci Nato a: Lecce Età: 27 Professione: Disc Jockey Attuale programma: Il pomeriggio di Radio Norba. Dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 17.00 Curriculum: dal 2004 al 2005 a Radio Studio Smile (Lecce) dal 2005 al 2006 a Radio Super In (Francavilla Fontana) dal 2006 al 2007 a Radio Manbassa (Lecce) dal 2007 ad oggi a Radionorba
MARCO GUACCI
di Vincenzo Lombardi
Simpatia, competenza e un amore smisurato per tutto ciò che è musica. Dietro una consolle, davanti un microfono. Intrattenere è il suo mestiere preferito. Da sempre legato alla natale Puglia, Marco Guacci è il seguitissimo padrone di casa del pomeriggio di Radio Norba, la radio del Sud per eccellenza. Una passione nata tra le mura di casa e trasformatasi ben presto in un lavoro.
Marco come è nata la tua passione per la musica? “Credo di essere stato molto fortunato. A casa mia si ascoltava sempre della buona musica. Mio padre ha una discreta raccolta di album che ho saccheggiato nel corso degli anni: Christopher Cross, Burt Bacharach, Rolling Stones, Pink Floyd, Alan Parson. Il microfono è stato uno dei miei giocattoli preferiti insieme all’impianto Hi-fi. Solo molti anni dopo quando me lo sono ritrovato dietro la consolle ho pensato: “questo so già come funziona!”. In una radio vera ci sono entrato a diciannove anni per mixare in diretta la classifica del sabato, poi ho detto qualcosa al microfono, non ero a mio agio, mi mangiavo le parole più di quanto già faccia ora, ma mi piaceva”. Parlaci brevemente di Radio Norba, una delle realtà più longeve ed importanti dell’etere. “Partiamo da un presupposto, la radio è fatta di persone. Ci vogliono
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gli artisti, ci vuole una buona guida e ci vogliono i soldi per comprare le apparecchiature. I signori che hanno inventato Radionorba tanti anni fa hanno avuto intuito e capacità imprenditoriale, hanno scelto i talenti migliori e nel tempo c’è stato sempre un grande ricambio, guarda caso tanti ragazzi che sono nati passati da Radionorba ora lavorano nei network. Ad oggi Radionorba è una delle realtà più solide perché ha saputo rinnovarsi, ha una grande società alle spalle, ha un direttore artistico, Alan Palmieri, giovane e brillante e uno staff di tecnici e speaker che sono dei veri professionisti”. Anche il 2011 sta per lasciarci. Cosa ti resta di quest’anno? “Due oggetti hanno catturato la mia attenzione e personalmente smanetto con il computer da quando avevo otto anni quindi non sono esattamente il tipo facilmente impressionabile: la tavoletta di quel grande genio che è stato Steve Jobs, permettetemi di dire che ancora non conosciamo le enormi potenzialità, ma
le scopriremo col tempo e il nuovo decoder di Sky che con la sue funzioni di start-stoprec-rewind è riuscito a farmi sedere di nuovo davanti alla Tv. Dopo questo spot mi aspetto un anno gratis di abbonamento…” La canzone e l’artista simbolo dell’anno “Indiscutibilmente Adele e il suo album “21”. Protagonista assoluta di questo 2011. Ma tenete d’occhio i Kasabian…”. Come è cambiato in questi anni il modo di fare radio? Come vivi l’invasione tecnologica nel settore? “Prima dovevi avere una bella voce e una dizione pulita, ora credo che questo non sia necessario, penso che la spontaneità e la creatività siano le carte vincenti. Questa è la naturale evoluzione della società “wireless” in cui viviamo. Oggi le notizie, le canzoni e la comicità li trovi dove vuoi, allora la persona, con le sue emozioni fa la differenza”. I tuoi impegni su Radio Norba. La tua voce è tra le più apprezzate. “Mentirei se dicessi che è tutto bello e divertente. La passione è la passione, ma quando la passione diventa lavoro allora è lavoro. Fatto di orari, pressioni, cazziatoni e giornate che “non c’è proprio un cazzo da ridere”. Il lavoro alla radio, che di sicuro è il più bello del mondo, richiede un certo equilibrio mentale che a volte non c’è e lì subentra il mestiere. Io sul mestiere ci sto lavorando, quando sto scazzato si capisce per radio e spero che i miei ascoltatori mi capiscano”. Da un po’ di anni tutta la radiofonia non è legata solo alla musica e così tanti nomi del mondo dello spettacolo si concedono una “trasferta” nell’etere: cosa ne pensi? “Penso che le radio, quelle grandi, che fanno parte di gruppi editoriali tanto per capirci, debbano sottostare alle leggi degli ascolti e quindi delle pubblicità. Oggi l’unico obiettivo è fare i numeri, allora qualcuno pensa che
basti prendere uno famoso “X” e metterlo davanti al microfono. Alcuni esperimenti sono venuti bene, altri onestamente hanno fatto flop. Chissà perché questa cosa non vale sempre al contrario”. Se un editore ti desse carta bianca, che programma ti piacerebbe realizzare? “Se avessi carta bianca, metterei la musica che mi piace, ma forse manderei gli ascolti a picco, quindi va bene così”. Anche la figura del dj ha avuto la sua bella evoluzione. Ormai sembrano delle rock star… “Le Dj Rockstar sono sempre esistite, basti pensare a Frankie Knuckles, Dave Morales, Danny Tenaglia, gente che ha sempre preso trenta, quaranta, cinquantamila euro a serata ed ha collaborato con cantanti del calibro di Madonna o Jamiroquai, solo che adesso i vari Bob Sinclar e David Guetta hanno scoperto la forza della televisione, sono un filo più smaliziati dei grandi vecchi e se la giocano bene”. Marco ci salutiamo chiedendoti un consiglio per i giovani che sognano di fare radio. “Quella cosa che si chiamava “gavetta” serve a costruire l’artista, è come fare un palazzo partendo dalle fondamenta, se le fondamenta non ci sono il palazzo è pericolante e poi alla fine cade”.
i tuoi brani preferiti
i tuoi brani preferiti 1) “Telegraph Road” Dire Straits 2) “City Of Blinding Lights” U2 3) “Flashdance” Deep Dish
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scheda tecnica NOME E COGNOME: Andrea Gioacchini NATO A: Melzo (MI) ETÀ: 31 PROFESSIONE: Cantante SOGNO NEL CASSETTO: Vivere per la musica
L’esperienza, inevitabile parlarne, legata ad X-Factor, quanto ti ha cambiato, parlando anche nello specifico della collaborazione con Morgan?
ANDREA GIOPS
di Wanda D’Amico
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dere giustizia a questo genere nel panorama italiano, allontanandolo degli stereotipi dei capelli con le trecce (i dreadlocks) e della marijuana (un po’ come fece Loredana Bertè con “E la luna busso” nel 1979). Il fatto di aprirmi alla musica italiana è successo come nel caso di Marley, quando ho cominciato ad approfondire i grandi cantautori. Cerco di essere me stesso, ispirandomi alla musica a cui vengo in contatto mano a mano che cresco”.
All’anagrafe Andrea Gioacchini. Poi come nasce il nome d’arte Giops? “Arriva dalle scuole medie: il mio professore di educazione fisica, durante il riscaldamento, diceva che mi muovevo come un “Gioppino”, che è un marionetta. Da lì, crescendo, è diventato Giops”. Sei il primo progetto inedito lontano dall’impronta tipica della casa produttrice voluta da Fabrizio De Andrè. Quante e quali le responsabilità e le soddisfazioni? “Trovo che sia molto bello il fatto che Nuvole abbia scelto di cominciare a lavorare ai giovani con me, questa è già una grande soddisfazione. Naturalmente è anche una grande responsabilità. Il mio compito è quello di andare avanti, con la massima serietà, siamo solo all’inizio e c’è ancora molto lavoro da fare”. Ci racconti gli anni che ti hanno portato al reggae, quello che hai avuto da quel periodo e la scelta di passaggio ad un panorama più italiano? “Il reggae è arrivato naturalmente quando ho scoperto Bob Marley. Non l’ho abbandonato, ho sempre il sogno di poter ren-
“Mi ha cambiato molto. Grazie a X-Factor mi sono sperimentato nella musica italiana, conoscendo appunto i grandi nomi che la popolano: Lucio Dalla, Bruno Lauzi, Rino Gaetano e Renato Zero per esempio. Non potevo non appassionarmi a degli artisti tanto vicini a come vedo la musica, avevo solo bisogno di una spinta ed il merito di Morgan, è stato proprio questo”. Non hai paura di essere travolto dalla stella di passaggio, che sembra essere la piaga di questi programmi? Per evitarlo quali sono i tuoi punti di forza? “No, nel mio caso la stella di passaggio è già passata, inoltre non sono nemmeno arrivato tra i finalisti del programma. La televisione è un ottimo mezzo promozionale, ma la gente che si affeziona tanto in fretta a te tramite talent show e affini ti dimentica con altrettanta facilità se non presenti subito dei contenuti validi. Sto lavorando da più di due anni per questo, il punto di forza non solo mio, ma di ogni vero artista, è persistere
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e cercare di migliorare. Nuvole mi ha dato la possibilità di farlo”. Parliamo del primo album inedito. Emerge il tuo talento da cantautore, cosa che certi programmi tendono a soffocare. Come è stato lavorare all’album d’esordio? “C’è innanzitutto una collaborazione tra molte persone: questo disco porta tanti nomi, non solo il mio. Quello che ho cercato di fare è prendere quanto di buono mi è stato proposto da altri e saperlo mettere a fuoco in una direzione. Ho lavorato, con Luvi De Andrè, alla selezione e alla produzione artistica dei brani e scelto i musicisti che mi avrebbero accompagnato in questa avventura. C’è stato un gran lavoro di squadra, dal quale ho imparato molte cose”. Hai avuto un grande supporto tecnico per la produzione del disco, citiamo Luvi De Andrè e Dori Ghezzi: com’è stato lavorare con loro e soprattutto con l’ombra di De Andrè dietro le spalle? “Ho trovato dei validi e preparati collaboratori. Dori Ghezzi ha deciso di lavorare a questo disco per il semplice amore della musica, dandomi la possibilità di crescere, senza snaturarmi per seguire vie discografiche già battute. Credo che sia una grande cosa: la musica deve essere fatta seguendo le proprie passioni, non solo le leggi di mercato, altrimenti si rischia di standardizzare tutto e creare un blocco creativo anche negli stessi artisti, che per campare sono costretti in qualche modo a piegarsi”. Tra le dieci tracce si passa in modo sottile tra diversi tipi d’amore. Quello per una donna, l’amore tradito, l’amore per se stes-
si, l’amore che poi è l’unico argomento che ci accomuna tutti. Quanto del tuo amore hai messo in queste tracce e quindi quanto è personale nell’insieme? “Ho messo tutta la mia energia e tutto quello che avevo dentro per questo disco. Ovviamente è l’amore per la musica l’unico motore in grado di portarla avanti, soprattutto in un periodo difficile come quello di oggi”. Parliamo anche della cover di Donatella Rettore, “Svegliati”. Perché proprio questo brano? “E’ stata un’idea di Luvi De Andrè. L’ho trovato un brano molto affascinante, romantico e ricco di poesia. Mi piace mettermi in gioco in qualcosa apparentemente lontano da quello che so già mi riesce meglio. Trovo che sia stato un esperimento molto azzeccato, anche perché ho ricevuto persino i complimenti di Donatella Rettore. Sono molto felice di averlo interpretato”.
nota biografica nota biografica
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Una pallina impazzita che salta. Potrebbe essere l’oggetto e l’effetto che meglio potrebbe rappresentare Andrea Giops. Un continuo scoprire, conoscere, innamorarsi e stupire. Inizia ad innamorarsi della musica dopo aver conosciuto il primo genere: il reggae. Lui, un italiano che fa reggae, niente rasta, una faccia pulita che si intrufola in un panorama musicale, assolutamente oltre oceanico. Gli apprezzamenti non mancano affatto, Giops viene in contatto con grandi personaggi della musica reggae internazionale come The Wailers. La band giamaicana rimane colpita dalla sua interpretazione e concezione della musica reggae (denominata “roots” dagli appassionati), inusuale per un italiano, ed incuriositi invitano Andrea ai loro concerti in Italia. In particolare Junior Marvin, storico chitarrista di Marley, prende a cuore la sua causa, e decide di dargli una mano indicandogli contatti discografici del circuito reggae internazionale. Nel 2009 la svolta, decide di partecipare ad “X-Factor”, passa le selezioni, entra nel vivo del programma, non arriva in finale, ma li succede qualcosa che fa cambiare le carte in tavola. Incontra Morgan che lo spinge alla musica italiana, a stili più nostrani. Oggi lo incontriamo con il suo primo album interamente italiano dal titolo “Io non sono Giuseppe Verdi” prodotto dalla Nuvole Production, l’etichetta di Dori Ghezzi.
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Tanta buona musica e dicembre al PalaMagCARBONI TORNA IN ospiti eccellenti sotto l’algiò di Caserta torna Lobero dei concerti per sarenzo Jovanotti con la TOUR PER UN VIAGGIO lutare il 2011 nel miglior versione invernale dell’ “SENZA TITOLO”. modo possibile. Vecchia e Ora Tour 2011. TrionJOVANOTTI AL PALAMAGGIO’ nuova tradizione canora si fatore assoluto dell’anPER CELEBRARE I RECORD alterneranno sui palchi in no che sta per lasciarci attesa, naturalmente, dei un album da oltre quaDI “ORA”. SULLA SCENA botti di fine anno dove noranta settimane ai verVECCHIA E NUOVA TRADIZIONE nostante la crisi la musica tici delle classifiche e CON PEPPE BARRA E in piazza dovrebbe farla da dei download. Sul palpadrona. I Negramaro, ad co, sovrastato da uno VINCENZO SALEMME. esempio, hanno già conschermo di 17 metri, FINIZIO ABBRACCIA I FANS fermato il loro specialisla band darà vita ad un IN “1000 BATTITI” simo San Silvestro ai Fori live a molte dimensioImperiali di Roma, altri big ni. Una lunga pedana, (Claudio Baglioni e Laura un palco profondo e Pausini in primis), hanno da tempo allestito quadridimensionale quasi a prendere le semun calendario ah hoc che si svilupperà pro- bianze di un’enorme balena. prio durante le festività. Le canzoni di “Senza Primizie di cartellone anche a teatro, dove un Titolo” sono il fulcro della nuova tournée di po’ tutti schierano gli assi migliori che saranLuca Carboni, che vedrà il bolognese esibirsi no puntualmente in scena per l’intero calensui palchi delle principali città italiane. Storie dario festivo. Dall’otto al 18 dicembre apre le di viaggio, provincia e amore in un parallelo danze al Teatro Diana di Napoli la comicità tra gli anni ’80 e oggi, e poi i suoi brani più di Biagio Izzo con il suo successo “Guardami celebri, presentati in versione unplugged ed Guardami”, una divertente farsa dell’amore elettrica. Si tratta del ritorno sulla scena di con al centro il classico rapporto tra uomini un cantautore che con un linguaggio e uno e donne. Dal 25 dicembre al 15 gennaio il stile sempre originale ha scritto pagine imgrande ritorno di Vincenzo Salemme con la portanti della musica italiana. L’ultimo album sua ultima fatica “Astice al veleno”. Farsa, ha già sfornato tre singoli (“Fare le valigie”, comicità e commedia brillante per un lavoro in estate ha avuto un buon successo radiocorale scritto e diretto dall’attore nativo di Bafonico) e anche per il ritorno live si attende coli. Per lui replica speciale anche il 31 dicemuna buona risposta di pubblico, specie tra i bre alle 21. Due grandissimi mattatori anche fans storici di Carboni. Tappa campana il 12 per il Teatro Augusteo di Napoli che fino al dicembre al Teatro Acacia di Napoli. 18 dicembre ospita un amico di vecchia data Appuntamento da segnare in agenda è senza come Gigi Proietti e il suo spettacolo “Di dubbio il tour di Marco Mengoni, che si pre- Nuovo Buonasera”, eccezionale condensato annuncia innovativo ed esplosivo. Marco e il di una carriera straordinaria. Dal giorno di suo staff hanno preparato uno show comple- Natale (fino al 15 gennaio) la scena sarà tutta tamente diverso rispetto a quello di “Re Mat- per il fenomeno Alessandro Siani a caccia di to”, uno spettacolo “tecnologico” in cui dei nuovi record da battere con il suo spettacolo grandi megaschermi proietteranno immagini “Sono in Zona”. Si brinda in allegria al nuodi visual art che si abbineranno alla musica. vo anno con lo spettacolo straordinario del Non un semplice concerto, ma un vero e pro- primo gennaio previsto alle due di notte. prio spettacolo, complesso e studiato in ogni Grande signore della scena è Peppe Barra al dettaglio, con una forte componente tecnolo- Teatro Comunale di Caserta con “La musigica e scenografica. Novità, dunque, la paro- ca dei ciechi” dal 16 al 18 dicembre. Si tratla d’ordine del ritorno sul palco del cantante ta di un testo di Raffaele Viviani estremamendi Viterbo, che lo scorso settembre è tornato te moderno per l’attualità dei temi affrontati, sulla scena discografica con il nuovo album come l’emarginazione, la fame, la disperazio“Solo 2.0”. ne dell’uomo comune. Al Teatro Delle Palme, infine, Natale in musica. Dal 25 al 27 dicemSi chiude in bellezza con un grande ed atteso bre arrivano i “1000 battiti” di Gigi Finizio. ritorno a ridosso delle vacanze natalizie. Il 21 © Riproduzione riservata
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a cura di
rubrica a cura di Gaetano Ippolito
SCRITTORE DI SUCCESSO, AUTORE, SCENEGGIATORE E ORA ANCHE REGISTA. DA UNO DEI SUOI LIBRI PIU’ FAMOSI E’ NATO “LA KRIPTONITE NELLA BORSA”, STORIA AMBIENTATA NELLA NAPOLI ANNI SETTANTA CON PERSONAGGI STRAMPALATI QUANTO PROFONDI. UN FILM SORPRENDENTE PER LA VENA POETICA E PER LE OTTIME INTERPRETAZIONI. CON TANTO DI SERATA SPECIALE AL DUEL VILLAGE DI CASERTA.
vai su www.setweb.it e guarda la videointervista a IVAN COTRONEO.
UNO, NESSUNO E CENTOMILA. I MILLE VOLTI DI IVAN COTRONEO
servizio di Daniela Volpecina foto di Domenico Ruggiero & Marica Crisci
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van Cotroneo è tornato a Caserta. Scrittore di successo, autore e sceneggiatore per il cinema e la tv (clamoroso il successo di “Tutti pazzi per amore”), assistente alla regia e ora anche filmmaker. Un solo uomo, mille volti che a volerli scomporre restituirebbero sempre un’aura di arte e cultura. Il suo film d’esordio è ‘La Kriptonite nella borsa’. Una storia ambientata nella Napoli degli anni ’70 che racconta i drammi, le avventure, e soprattutto il ridicolo di una famiglia spe-
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ciale. Cotroneo mostra una Napoli colorata e spensierata e crea una galleria di personaggi strampalati ed amabili senza scendere però in profondità, lasciando che lo spettatore sia trasportato più dalle divertenti trovate surreali del film che dalla storia, ma lo fa con il grande merito di porsi con originalità e freschezza nel panorama cinematografico nazionale. A conquistare è anche il look irresistibilmente vintage, dai costumi di Rossano Marchi, alle musiche d’annata selezionate dallo stesso
Cotroneo, che spaziano da “Lust for Life” di Iggy Pop a “Life on Mars” di David Bowie. Una storia che già in tanti hanno definito un romanzo di formazione, quello del piccolo Peppino, il protagonista interpretato da Luigi Catani, un bambino d’altri tempi che Ivan ha selezionato tra oltre cinquecento candidati.
Ma Luigi Catani e la sua spalla nel film, Vincenzo Nemolato, alias Superman, sono gli unici esordienti. La pellicola è, infatti, tutto un susseguirsi di volti noti e camei d’eccezione. A partire dai protagonisti: Valeria Golino e Luca Zingaretti, Libero De Rienzo e Cristiana Capotondi, ma anche Fabrizio Gifuni, Anita Caprioli, Monica Nappo e Rosaria De Cicco. Il rapporto con gli attori sul set è uno degli aspetti più cari al regista che abbiamo incontrato al Duel Village in occasione della première casertana del film organizzata in collaborazione con l’Ex Libris di Palazzo Lanza a Capua, Architempo, Terra di Cinema. Trasferire sullo schermo un romanzo non è un’opera semplice, si è costretti a rinunciare a degli episodi, a sintetizzare al massimo i caratteri, spesso a sviluppare in modo diverso i dialoghi, quanto tempo hai impiegato a scrivere la sceneggiatura? “Sono due esperienze molto diverse tra loro. La storia è la stessa, il tema pure ma sei costretto a limare, tagliare, riscrivere. Per semplificare il lavoro ed essere più obiettivo ho scelto di lavorare alla sceneggiatura in squadra con Monica Rametta e Ludovica Rampoldi che ammiro molto. Il loro apporto è stato fondamentale, mi hanno aiutato a guardare la materia del romanzo con distacco. Ne è venuta fuori una storia che, per certi versi, è indipendente dal libro. Abbiamo impiegato due anni
ma ne avrei spesi anche ventidue per avere un risultato così gratificante”. Il film è ambientato negli anni Settanta eppure non è un film in costume, come mai? “Ho cercato in tutti i modi di non trattare questo film come se fosse davvero in costume. Volevo che i nostri anni Settanta fossero realistici, che la fotografia, le scenografie e i costumi raccontassero la modestia di quegli anni, senza nostalgia o rimpianto. I vestiti che duravano più stagioni, le maglie passate da un cugino all’altro, i pantaloni dei bambini con la piega più scura in fondo, perché era necessario allungarli mentre si cresceva, i ripiani dei mobili sgombri, poche suppellettili, le buste della spesa di plastica pesante. Tutti elementi reali, non rievocati. Ho cercato di raccontare la storia senza appoggiarmi al mito degli anni Settanta, e di recuperare i miei ricordi di bambino. Di quegli anni mi interessava la possibilità del cambiamento, il contrasto fra le nuove idee di libertà e la presenza a volte condizionante della famiglia. Volevo mettere in scena un mondo combattuto, specialmente per le donne, fra l’utopia del futuro e la tradizione casalinga, un mondo in cui a parole tutto sembrava possibile”. Tanti attori famosi hanno accettato anche ruoli minori pur di prendere parte a questo film, sei lusingato? “Non si può negare che questo film tragga forza e linfa vitale dalla bravura dei suoi protagonisti che sono stati molto generosi con i loro personaggi. Abbiamo trascorso molto tempo
insieme prima di iniziare le riprese, collaborato alla costruzione dei ruoli, e così al momento del ciak erano tutti perfettamente calati nella parte. Anche i due giovani esordienti. Convincenti e naturali”.
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Set - Fotografico HOMELESS BEACH
foto di Alberto Marchiori Nasce a Vicenza nel 1979. Nel 2003 si diploma in direzione della fotografia cinematografica alla scuola Act Multimedia di CinecittĂ , dove continua a lavorare. Collabora con i direttori della fotografia: Marco Onorato nel film Primo amore di Matteo Garrone, Gherardo Gossi nel film Lavorare con lentezza di Guido Chiesa, Pasquale Mari nel film Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio, Roberto Cimatti nel film Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti.
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L’ANGOLO DELLA
MODA di Nica Crisci
LA MODA SOLIDALE Manca davvero poco all’avvio ufficiale del periodo natalizio ma in giro già sono apparse le luci che addobbano le strade delle nostre città, i negozi preparano al meglio le loro vetrine per catturare la nostra attenzione e noi iniziamo già a pensare cosa chiedere a Babbo Natale. Il Natale è un periodo magico, sta per concludersi un anno e, come di consueto, promettiamo per l’anno nuovo di essere più buoni…e allora perché non iniziare proprio dal Natale ad essere più buoni? Magari facendo, allo stesso tempo, un regalo a noi e anche a chi ha bisogno? Avete mai sentito parlare di MODA SOLIDALE? Esistono diverse iniziative in giro e una di queste è “EFORPEOPLE”. EFORPEOPLE è il portale del regalo, l’ e-commerce non profit della moda solidale dove si sono riuniti i grandi nomi della moda per vendere i loro capi a prezzi vantaggiosissimi (fidatevi, si trova solo in questo portale una borsa di Valentino Garavani a soli 100€) e devolvere l’intero ricavato in beneficenza. Quest’anno tocca ad Adwa, in Etiopia, per la costuzione di un ospedale pediatrico. Il portale diede il via al suo operato nel dicembre 2005 e in sei mesi di vendite furono raccolti 60.000 Euro con i quali si avviò la costruzione di un ospedale in Nigeria, uno in Guinea Equatoriale e una casa famiglia in Congo.L’anno seguente ci fu una vera e propria sorpresa, il ricavato delle vendite raddoppiò e ciò ha permesso di sostenere e di portare a termine progetti
già avviati. Nel corso degli anni l’iniziativa ha riscosso un successo sempre maggiore raddoppiando i ricavati delle vendite. I ricavati dell’edizione del 2007 di 210mila Euro e del 2008 di 425mila Euro hanno permesso la realizzazione di un ospedale e di una scuola per i bambini di Salvador de Bahia in Brasile. Con l’edizione del 2009 sono stati raccolti 540mila euro destinati alla ricostruzione della Casa Madre-Bambino di San Gregorio all’Aquila distrutto dal terremoto del 2009. Sono sempre tanti ogni anno i personaggi famosi che sono diventati amici di questo progetto e che si impegnano a sostenere le iniziative come Mara Venier, presente fin dalla
prima edizione, Richy Tognazzi, Carolina Kostner, Milly Carlucci, Pippo Baudo, Fiorello. E sono tanti anche i nomi della moda che donano le loro collezioni che poi vengono pubblicate sul sito e messe in vendita. Quest’anno anche Valentino ha donato delle pochette in pelle dalle stampe floreali e colorate che vanno dal lilla, al rosa, al tortora e ovviamente al rosso Valentino per una donna dolce che non dimentica la sua femminilità. Tra i brand più affezionati ci sono Salvatore Ferragamo, Trussardi, Blumarine, Missoni, Loro Piana. Questo Natale allora sarà speciale, faremo un regalo a noi e anche a chi ne ha bisogno.
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L’arte
in mostra
arte di Marica Crisci
“Era alta di statura e il fuoco del sole brillava sull’oro della sua carne, mentre tutti i misteri dell’amore dormivano nella notte dei suoi capelli”. Paul Gauguin
UNA VITA VISSUTA COME UN SOGNO SENZA FINE F orme piatte e semplificate, colore assoluto e completa assenza della prospettiva hanno fatto in modo che Paul Gauguin (Parigi 7 Giugno 1948 – Hiva Oa 8 Maggio 1903) diventasse precursore di diverse correnti artistiche come il simbolismo, fauvisme e l’Art Nouveau. Formatosi durante il periodo impressionista, ne prese successivamente le distanze: per non essere condizionato dagli effetti della luce, pur dipingendo all’aperto come tutti gli impressionisti, Gauguin dipinge a memoria, semplificando le forme ed eliminando i particolari. Dopo numerosi spostamenti tra Parigi, Panama, Martinica e Parigi decide di fermarsi per un lungo periodo a Pont-Aven. Attirato dall’e-
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lemento selvaggio e primitivo. È in questo periodo che avviene il completo distacco dall’impressionismo lo testimonia l’opera “La visione dopo il sermone” (1888 ). Il dipinto rappresenta delle donne che dopo l’ascolto del sermone hanno una visione dell’episodio narrato dal parroco. Una visione della realtà inserita in un paesaggio irreale. Un nuovo stile, un nuovo modo di utilizzare il colore limitato a zone come se fossero delle macchie, annullando ogni tipo di rapporto tra spazio e volume. Da sempre attirato dai Paesi tropicali, Gauguin dopo indecisioni varie sui luoghi, parte per Tahiti. Questo viaggio è reso possibile dall’intervento del figlio nei confronti del Ministro francese delle Belle Arti di Rouvier, il qua-
le gli riconosce il titolo di “missione gratuita” con la promessa di acquistare al suo ritorno un dipinto. Dopo la notizia della morte della figlia mentre era ancora a Thaiti, tenta il suicidio ma non ci riesce a causa dell’enorme quantità di veleno ingerito, inizia così la realizzazione della sua opera più importante: uno dei più celebri capolavori della storia dell’arte “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” (1897). Una riflessione sull’esistenza dell’uomo e un sunto sulle ricerche cromatiche e formali degli ultimi anni. L’opera va letta da destra verso sinistra, le figure disposte formano un arco, rappresentano il ciclo vitale dell’uomo e sono posizionate in modo speculare. La prima figura a destra è infatti un bambino che simboleggia la nascita; la figura al centro rappresenta la gioventù; alle sue spalle la prima età; a sinistra una vecchia raggomitolata e a chiudere il dipinto un uccello bianco con una lucertola come simbolo della vanità delle parole. Una visione della vita e della realtà raccontata come un sogno senza fine. © Riproduzione riservata
a fianco: Autoritratto (1893) pagina a sinistra: “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” (1897)
curiosità: - Il viaggio da Parigi per Tahiti dura 63 giorni a causa dei numerosi scali;
sotto: “La visione dopo il sermone” (1888) “Il Cristo giallo” (1889) “Ia Orana Maria” (1891)
Mostra in corso presso il Palazzo Ducale Genova – 12 Novembre 2011 – 15 Aprile 2012 “Van Gogh e il viaggio di Gauguin”.
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TECNOLOGIA, ANIMAZIONE E COMMEDIA: LE FESTE SBARCANO IN SALA
CON DE SICA LE “VACANZE DI NATALE” TORNANO A CORTINA LA FELICITA’ DI PIERACCIONI. DE NIRO: CAPODANNO A NEW YORK
Arriva in sala “Il Gatto con gli Stivali”, divertente “spin-off ” del personaggio di Shrek
CASAGRANDE, PAONE E RIZZO: I “NAPOLETANS” DI LUIGI RUSSO Un cast di ottimi attori figura sulla locandina di “Napoletans”, film d’esordio di Luigi Russo scritto da Sergio Martino e Luca Biglione. In un piccolo paesino del sud Italia, dove tutti conoscono tutti, si sviluppa la storia della famiglia Di Gennaro. Ognuno di loro nasconde vizi ed eccessi caratteriali fino alle loro ridicole conseguenze. Poi arriva Angela, ospite di una zia che gestisce una gelateria, figlia di un fratello della gelataia che si trasferì per amore in Canada, diplomata infermiera. Il padre l’ha mandata nel nostro paese per imparare meglio la nostra lingua. Sarà l’inizio di amori, pasticci e gag. Protagonisti: Maurizio Casagrande, Nando Paone, Giacomo Rizzo, Nina Senicar, Maurizio Battista, Massimo Ceccherini.
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Cinema e Natale. Binomio vincente anche in tempi di crisi. E’ il periodo di massima affluenza nelle sale (ma gennaio non sarà da meno, ndr), con i toni leggeri della commedia a farla da padrone. Arrivano in Italia i nuovi progetti di George Clooney ed Antonio Banderas. L’ex fidanzato di Elisabetta Canalis è regista e protagonista de “Le Idi di Marzo”, lucido romanzo di formazione lontano da implicazioni qualunquiste. Storia di politica, comunicazione e di lati oscuri. Grande attesa per “Il Gatto con gli stivali”, lo “spinoff” del personaggio già conosciuto nei capitoli di Shrek. Si tratterà di una corsa spericolata attraverso i primi anni del Gatto. Perfetti e puntuali in una tradizione inamovibile, ecco gli appuntamenti italiani che si poggiano sulle facce sicure e ampiamente collaudate di Christian De Sica e Leonardo Pieraccioni. In pratica il classico appuntamento festivo che dura lo spazio di tre settimane. La truppa De Laurentiis torna a Cortina, lì dove tutto ebbe inizio nel 1983. Dopo 28 anni proveranno ancora far ridere sugli italiani in vacanza. Nel cast anche Sabrina Ferilli, Ricky Memphis, Katia e Valeria, Paolo Conticini e Dario Bandiera. I toni della commedia
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“happy end” anche per “Finalmente la felicità”, nuovo lavoro di Leonardo Pieraccioni (con al fianco il fido Rocco Papaleo). Il film racconta la storia di un professore di musica di Lucca che chiamato dalla trasmissione “C’è posta per te”, scopre che sua mamma, scomparsa da poco, aveva adottato a distanza una bambina brasiliana. Sono passati tanti anni e quella bambina adesso è una bellissima modella. Torna dietro la macchina da presa Gary Marshall che dirige il bel cast composto da Robert De Niro, Zac Efron e Jessica Biel, protagonisti di “Capodanno a New York”. La pellicola s’incentra sulla frenesia, i preparativi e l’amore durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno nella città di New York. Dalla Francia una commedia molto carina. “Emotivi Anonimi” è un film diretto da Jean Pierre Amèris con Benoit Poelvoorde e Isabelle Carrè. Lui è il proprietario di una fabbrica di cioccolata, lei una cuoca specializzata. Entrambi vivono in preda alla loro emotività. La passione comune per il cioccolato li unisce. I due si innamorano l’uno dell’altra senza trovare il coraggio di confessare i reciproci sentimenti a causa della timidezza che li blocca, ma le cose cambieranno.
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A t t e s i s s i m i Sherlock Holmes: Gioco di ombre
Genere: Azione, Mistero, Drammatico Nazione: U.S.A. Regia: Guy Ritchie Cast: Robert Downey Jr., Jude Law, Rachel McAdams, Kelly Reilly, Eddie Marsan... Uscita: 16.12.2011
Finalmente la felicità
Vacanze di Natale a Cortina Genere: commedia Nazione: Italia Regia: Neri Parenti Cast: Christian De Sica, Sabrina Ferilli, Ricky Memphis, Dario Bandiera, Katia Follesa, Valeria Graci, Ivano Marescotti, Giuseppe Giacobazzi, Silvia Quondamstefano... Uscita: 16.12.2011 Trama: A Natale un gruppo variopinto di personaggi dell’Italia di oggi si trasferisce a Cortina per trascorrere, in allegria, almeno così credono, le vacanze invernali. C’è Lando (Dario Bandiera), un giovane siciliano appena assunto come autista grazie ad una raccomandazione politica dall’Amministratore Delegato di una grande azienda di Gas...
Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Leonardo Pieraccioni Cast : Leonardo Pieraccioni, Ariadna Romero, Rocco Papaleo, Andrea Buscemi... Uscita: 16.12.2011
Il Gatto con gli Stivali Genere: Animazione Nazione: U.S.A. Regia: Chris Miller Cast: Antonio Banderas, Salma Hayek, Billy Bob Thornton, Amy Sedaris, Walt Dohrn, Zeus Mendoza... Uscita: 16.12.2011
Le idi di Marzo
Genere: Drammatico Nazione: U.S.A. Regia: George Clooney Cast: George Clooney, Ryan Gosling, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti... Uscita: 16.12.2011
Il figlio di Babbo Natale
Genere: Animazione Nazione: Regno Unito, U.S.A. Regia: Sarah Smith, Barry Cook Cast: James McAvoy, Hugh Laurie, Bill Nighy... Uscita: 23.12.2011
Arthur 3 - La guerra dei due mondi
Genere: Animazione Nazione: Francia, U.S.A. Regia: Luc Besson Cast: Freddie Highmore, Mia Farrow, Selena Gomez, Jimmy Fallon... Uscita: 23.12.2011
Capodanno a New York
Genere: Commedia Nazione: U.S.A. Regia: Garry Marshall Cast: Robert De Niro, Ashton Kutcher, Zac Efron, Katherine Heigl, Jessica Biel... Uscita: 23.12.2011
Emotivi anonimi
Genere: Commedia Nazione: Francia Regia: Jean-Pierre Améris Cast: Benoît Poelvoorde, Isabelle Carré, Lorella Cravotta, Lise Lamétrie... Uscita: 23.12.2011
I vampiri battono tutti, la commedia resiste. “Twilight” spicca il volo superando quota tredici milioni. “I solidi idioti” “caso” a quota dieci. Molto bene anche “La peggior settimana della mia vita” e il debutto di Ficarra e Picone. Per le feste una divertente commedia americana: “Come ammazzare il capo e vivere felici”. Tre amici architettano un piano per sbarazzarsi dei loro datori di lavoro.
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eventi a cura di Alfonso Papa
Eventi, mostre e appuntamenti da segnare in agenda Un bel progetto, libro+cd, di Nicola Costanti e Marco Brogi
“SORELLA TOSCANA” CI RACCONTA IL MONDO ATTRAVERSO IL MICROCOSMO DELLA PROVINCIA Una “Spoon River” all’italiana dove musica e letteratura si fondono alla perfezione. Parliamo di “Sorella Toscana”, un libro con cd dove attraverso 10 canzoni e 100 ritratti in versi si racconta di Buonconvento, un paesino della Toscana che guarda il mondo. Tra canzoni e poesie il particolare diventa universale e il paesino diventa il mondo, con i suoi vizi e virtù, le sue luci e le sue ombre. A sviluppare il tutto ci hanno pensato Nicola Costanti (musicista e scrittore) e Marco Brogi (giornalista nonché autore di numerosi testi di canzoni). La prefazione è del maestro Gianni Mura. Ma la squadra di “Sorella Toscana” è composta da tantissimi ospiti illustri. Ecco spuntare, tra gli altri, Leonardo Pieraccioni, Alessandro Benvenuti, Athina Cenci, Carlo Monni, Renzo Ulivieri. “L’idea nasce nel 2003 – spiega Nicola Costanti – quando al Premio Tenco conobbi Fernanda Pivano, colei che ha tradotto “Spoon River” da cui Fabrizio De Andrè trasse il suo meraviglioso album. In quella occasione nacque, quasi per caso, il progetto di una “Sppon River” italiana, fatta di personaggi comuni e semplice che costituiscono il mondo. Il benzinaio, la postina, il farmacista. Personaggi che io ho collocato in Toscana, ma che in realtà appartengono a ogni paese. Personaggi che parlano in prima persona e raccontano la vita dal loro personale punto di vista”. - Quanto è importante non perdere il contatto con il proprio territorio? “La globalizzazione fa perdere di vista tutto, anche le tradizioni. “Sorella Toscana” cerca di guardare le cose e le persone con occhio diverso, non con lo stereotipo classico, la cartolina oleografica. Vedo l’Italia come ricca di tante tradizioni di tutte le regioni. Tante sfumature diverse, ma un solo Paese”.
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“CARO PAPA’ NATALE…”, QUELLE LETTERE SPECIALI CHE DONANO UN SORRISO AI PICCOLI PAZIENTI
La magia e le emozioni del Natale raccontate da attori, comici e personaggi dello spettacolo, uniti in un progetto di beneficenza. E’ il biglietto da visita di “Caro Papà Natale…ti scrivo”, progetto, ideato dall’Associazione Culturale Claudio Moretti in collaborazione con il Gruppo bancario Credito Valtellinese. Lo scopo benefico? Donare aule informatiche per i piccoli pazienti dei reparti di lungodegenza pediatrica, delle neuropsichiatrie infantili, delle oncologie pediatriche, delle case di accoglienza e degli istituti di riabilitazione di molte città italiane. Il libro è suddiviso in quattro capitoli: “Il sorriso di un bambino”, sezione che raccoglie le storie dei comici, “Insieme si può”, capitolo contenente racconti e disegni realizzati dai bambini ricoverati, “La notte più dolce che c’è”, sezione dedicata ai ricordi dal sapore natalizio, e “Natale Din Don Dan”, una raccolta di speranze e desideri natalizi. Tra gli artisti che hanno aderito all’iniziativa ci sono Aldo Giovanni e Giacomo, Alexia, Dario Ballantini, Enrico Beruschi, Carmen Consoli, Raul Cremona, Cesare Cremonini, Mago Forest, Leonardo Manera, Matia Bazar, Dori Ghezzi, Tiberio Timperi e molti altri. L’iniziativa compie quattro anni di vita e dal 2008 ad oggi ha permesso di realizzare lungo tutta la penisola 67 aule informatiche. I piccoli pazienti possono così stare al passo con il programma scolastico e rimanere in contatto con gli amici, le famiglie ed il mondo esterno. Il costo del libro è di dieci euro. © Riproduzione riservata
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Gran Teatro - Roma
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LUCA CARBONI
Teatro Acacia - Napoli
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MARCO MENGONI
Palapartenope - Napoli
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CAPAREZZA
Palaindor - Ancona
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LIVE Dicembre
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in collaborazione con
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NOA
Avellino - Av
PATTY PRAVO
Teatro Posillipo - Napoli
CLAUDIO BAGLIONI Auditorium Parco della Musica - Roma
MASSIMO RANIERI Teatro Ventidio Basso - Ap
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BARZELLETTE
SUDOKU
Nord e sud
Due napoletani, subito dopo essere arrivati a Milano, vedono una targa sul portone di un palazzo, sulla quale è scritto: “Medicina del lavoro”. Allora uno si rivolge all’altro: - Te l’aggio ‘ritt ch’è ‘na malattia! Tribunale di Bergamo. Il giudice leghista sta interrogando un bergamasco che ha investito tre calabresi sulle strisce pedonali mentre andava a centoventi chilometri all’ora in pieno centro abitato: - Allora, a quanto andavano questi calabresi? I vigili urbani di Napoli, per incoraggiare l’utilizzo delle cinture, hanno deciso di dare un premio di 5.000 euro al primo automobilista che ogni mattina passa davanti a una pattuglia con la cintura allacciata. Il primo giorno il premio va a una macchina che sta uscendo dal porto. I vigili la fermano e si congratulano con l’automobilista. Uno dei vigili gli chiede cosa pensa di fare con i soldi vinti. - Beh... - dice l’automobilista - Penso che andrò a scuola guida per prendere la patente! Lo interrompe la donna vicino a lui: - Non statelo a sentire... sragiona sempre quando è ubriaco... Sul sedile posteriore un uomo che stava dormendo si sveglia, vede la scena e grida: - Lo sapevo che non saremmo mai passati con una macchina rubata! Improvvisamente, si sente un colpo dal baule, e due voci con accento africano chiedono: - Allora, siamo fuori dal porto? Due amici siciliani. Salvatore si rivolge a Carmelo: - Ciao Carme’... allòora... comu è ‘st’Inghittterra? Carmelo: - Ah, Salvato’... magnifica è... però ci su’ certi cose che non ho ccapito! - I quali sunnu Carme’?. - Pi’ fàriti l’esempio le sttrade: lunghe, laggghe, quatttro cosssie di macccia... e le chiamano “strittt”! I pummman: alti, ddue piani... e li chiamano “bbass”! I fimmini: alte, biònde, occhi azzurri, cu du’ minni (tette) tante... e le chiamano uommene! Ma una cosa proprio non c’arrivo a ccapiri: agli stop, u catttello: “ONE WAY”. Ma dico io... che mincchia tinni futti a tia onne wado io?!? INDOVINELLO Un padre arabo, nella sua tenda e’ in punto di morte e dice ai suoi tre figli come devono dividere i 23 cavalli di sua proprieta’. “Il primogenito, ne prendera’ la meta’, il secondo un terzo, e l’ultimo un ottavo”. “Padre, ti ringraziamo, ma non possiamo uccidere questi bellissimi cavalli per fare la divisione” disse il piu’ grande dei figli “Va bene,” rispose il padre “ allora chiamate il dottore...” e mori’. I figli uscirono dalla tenda e parlottarono tra di loro: “Ma perche’ dovremmo chiamare il dottore se e’ tutto inutile?”. Gia’, perche’? Perché il dottore venne a cavallo e lo mise insieme agli altri. Ne dette quindi dodici al primo figlio, otto al secondo e tre al terzo, poi prese il cavallo che era avanzato, cioè il suo, e se ne tornò a casa.
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oroscopo 2011 Dicembre
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/0 rchè al 22 he vuoi, rea-o 8 re pe ta. 0 / p c 3 m on e 2 e s s e ba er di dal e le iniziativome suggerisocttimo partn i lavorare a porta il c t t , in e u r li p t d e a p r rt cia er iti rascu testa te ma tro anabili e Prend rogetti spe Giove e Ma el mese p a Non t messo in n b n p pre ris imola partlizza , Plutone, no. E’ un ttenere u e ti sei ione è st i non sem e con un tua o g e ll iz s tiv Vener o al tuo se felicità e ta. Le ste e L’amb cchi affet a fine me tuo lui o la fa’ a o t t a i E aspet le porte all degna di n e eccellen ti a dist ti ritrovart oinvolgi il mondani. rto t C e s aprire a affettiva in posizion gico. Dife a potre bronciato. ni sociali e nervo scop 21. c a g e gratifi ore sono periodo m e dolci, m ner im tuoi impe toccare un i critici 20 mn li m i se n dell’a urano un ia e paroli , passiona a lei ne ione a non go nei gior ma potrai ale za sic az ell z s d e a m t z e a a lc i, lo n r e r o N e ibil atte amo giorni di tà, d in dip : la se lla o sens randi offre forse in sensuali d’amore a svolta a del su empo di g vo anno. I mica che tale dare un elli a c t a o N c è a u e . n n n Lu el No per rdore arti n a una tà e a è perfetta ale. pre rif luminanti d hi ami. ent ilia c il ig im n t v o o n n c so ti a se omen tua vit bei m li 1 2 co to l 21/1 dei pic l 21/1 io ques /10aa, il piaceree fisico sosteici /11 a caro Sagititgaernerosi ppeerr 4 2 2 2 l l dacievolezz e il vigor Marte am re da uon mese on transit ra di pi˘ alb c b r a co La so ’affetto he d no dicem saE’ un bre 2011, tale e an rto può fa’amc d le icem sentimen orali. Ce sia, dell rte gesti ia dal So he rendo ente pas è d m e lo s c a c i e li e la vit disfazion lla tua g fronte a c connuto lementi Se nel r timenta o e e n it le sod livello d ritarti di pedirti di omsono on mese. lusioni se i, arricch iil c s t e u zare e, può ir on può im amica e re il un b subito d to di rifar oni propo e, r i u r n bizion ioni, ma n ciale, din fa condu tua to ha il mome nti, da b a di vive vi i e e o li o situaz u una sp nza che t que sia latoria giunt vi sentim giore vog e farti nu ns n e o g tare a intellig re, qualu Hai una s così da nu a una ma te nuova nto ti co la n e battiv da vincito imentale. ? Mai stata , di d e e m g g e g ia e ti oscer to attegg ro, prote re più gioco ione sent da tempo galizzarla n o c le di Ques ondo inte a ad esse ni. condizta in corso oglia di i. ic io t v s m iu am lu segre e la tua del sole. con il zione, ti a troppe il ia e d il c ti gran alla luc i rela a far vita d ta, senz viverla is im t t o lo 8/02 0/03 n cie n1 al 1il via con sufera sen2 al 2 base c’è tanon 0 0 / / 0 9 2 1 a dal bre prendeo riguarda lao in sordinedal dove alla passa, che ogni t n non . In orti Dicem per quan lle lascia rante le f Rapp etto, che on finisce nza, non r u e o n sta neutr ale. Le st rifiorire d tresti avve a Di aff o e c h o t c ir c t o , enza. i e, timen e per farlo omenti p riflettere i adisc , in ogn lla prepot gressivo r t r m a e rto ag da l’amo In alcuni i fermarti statare ch o rappo timidire iamento ra, tendi . n n d stività necessità e poter co ato non so o rti in ll’attegg tua natu da non a f n s o s a re e er tire la re indietr tto in pa rante l’an ti front lcuno, p Un erro motivo. a a t u hai guard i che hai f mpiute d esideri. Tu e sto i qua volizzati. e d n c o r d c e ifi il giu nn n e sacr e scelte colpe rchè no con le ità ch quando Ve o e a p n e S e L r e a i. e i. p n gn lm van anno la s solvono fare, ni la ca tue ragio do delle nel se r is io le ie porte imori si d ì 20 entra e amore. Mant ai valere nte il per er il giort d a i e z t o z r f a p a ole i tu tono tese dur ccezione a di m it‡, sociev r e s in e la dide à, fatta erdì 30. reativ c e r it f of festiv ico di ven it no cr
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o e il tu i? audir he es esi lontan r c o ll e a e i più b iaggio in P a casa, p od è ’ c Cosa rio di un v do vicino i sicuri, p r t e n e desid che resta e gli affet essanti p r a n a Ma bbandonar imoli inte telle dell’ t s non a trovare s tasia. Le to 24 ti aiu o tresti are la fan io di saba ti spronan i n n , scate e il Novilu in meglio realizzare ri more cambiare i ideali, a tutti i favo o o a tano orrere i tu atale hai odanno p io N p a rinc rogetti. A ntre a Ca to desider a p e tuoi stelle, m a un delic d delle farsi stra istezza. r e trebb tudine, e t di soli
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d vita a ro esse i decide lla e Nella dovrebbe ra potrest insegna d mi a i cativ scorsi e o mese all’ di chi te mesi rrere un compagnialie che in uoo g trasc uillità in o non to aporare n e ti s tranq ro. Quest erio di as a le stell sor davve o il desid uesta voltcon la pe nte q sia vivceri, ma saporarli itive dura un vi pia lino di as Svolte pos re anche nee consig sempre. ssono ess tamente . o na di tività. Po ma assolu tuo futur s le fe dolorose, vole per il poco rie e bene cessa
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ela luto ratura, di eeP tue r Vener o in quad zza alle gi positivi e n g e a a r r acia dolc iuto i n eU e t e a La ia no allegr e. In tuo he regala uoi scopi. aiv t c r affett e Giove rseguire i e collabo or e Marte mo nel p presenza osse ti rit to is e m ottim a richied ne le tue o circonda oli e n famig Se farai b Capodan nuovo am è n . e zione a Natale ari e da u ntimentale e b c e verai ffetti più antico e s ne potreb i/ a r dagli uo lato rom e il partne ole con lu n v o t re. Il sottotono re sgrade more e n lu ’ se un po e. Non es nti di ma e soffrir tuoi mom uardia. i g lei ne empre in s 0 stare 3 l 2 /1 evitabil/09 ai si ritrova iinquanto è 3 2 l da finisce e c somme d r i primi pe o le o L’ann a tirare ccezione nativi son e e i t a lt n t o e t a m m di Gio F i à u . t c o ie s r s , succe ell’anno in n la contra superare a d o mesi e prese c ie prove d essere tra ll h a stati a on parecc ovrebbero e, con un r c ve e nti mesi d nsie e pau opria iden a a r a i rest con meno a nella p questa tu z i o scorsi re sicurez rta avant soprattutt o io magg icembre p vita che, sfere. i o D tità. filosofia d uove atm n nuova re, regala o in am
d el cielo o molt diffico b on co he E’ un intraved ben poc evi malin ze i z cui s truttivi, e erato le li le amare ile r e cos i avrai sup le picco to ad ap ne è na o per co , Orma rimorsi i h c n r ce i nie, iane. Pe anti stan gio, inve le t g quotid hi impor ati in ma durante he e c i gio rsi per i n iare. E s mbrerà c e, e t clude o per iniz anno ti s erebbe a he stann ità di fine come piac i quello c iù d p festiv tto brilli ntentarti dedica o. u r e non t a ad acco poco!) ma davve r è i ti a impa he non h c a c hai ( e risorse o temp
/06 nifial 2e1venti più dsuigti nei 5 0 / 1 a li c al 2 due g re ac re di
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d di dice non ce riete ch a o li ’A Quell issimo m datto all llargare g e a limpid un cielo lontano, a asformar i r so. È guardare ziali, e t elazionars n e vuole nti esiste re e di r a raffinar a o orizz do di am imparerai o e le gra i s il mo altri. Se il succes portata d li o con g strategie saranno a ore prest e e e le tu affettiv che l’am far part e i a tifich . E vedra iderti e nere inizia r mano erà a sor Dal 21 Ve ritorn tua vita. positiva. e della sta per t o una s
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