anno X n.10 - Ottobre 2011 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta
STEFANIA BIVONE:
EDOARDO DE ANGELIS:
Un film sulla mia terra
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MISS ITALIA SONO IO!!!
La nuova edizione a Castel Sant’Elmo
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TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO
editoriale 2011 O TTO BRE
DALILA, VALENTINA, SOPHIA: LA FACCIA BELLA (E PULITA) DELLA CAMPANIA Cari amici, non sappiamo se questo che vi accingete a sfogliare è un numero bello, ma è sicuramente ricco di tanta bellezza. Dalla copertina alle pagine interne, passando per i contenuti web ci siamo portati dietro il meglio della 72° edizione di Miss Italia, la prima in terra toscana nella verde ed accogliente Montecatini Terme. Un’edizione che si è chiusa in tono mesto per la scomparsa dello storico patron Enzo Mirigliani, il papà di tante Miss, il fautore di tanti sogni diventati realtà. Cinquant’anni dedicati al concorso più popolare e seguito dal pubblico, cinquant’anni a scoprire “ragazze della porta accanto”, trasformate in protagoniste assolute dello spettacolo, del cinema, della televisione. Alla figlia Patrizia e a tutta l’impeccabile macchina organizzativa dell’evento vanno le più sentite condoglianze da parte della redazione di Set. Destino ha voluto che a trionfare fosse una ragazza di Calabria, la terra mai dimenticata di Mirigliani. Una bellezza del Sud, dunque. Stefania Bivone ha diciotto anni e una valigia piena di sogni. La grinta non le manca, la determinazione nemmeno. Alle lacrime preferisce sempre un sorriso. Non solo bellezza in questo numero che ci apre le porte ad un autunno ricco novità. Cinema e teatro non possono mai mancare sulle nostre pagine. Piacevole chiacchierata con il duo Bove & Limardi, protagonisti di un’applaudita appendice del “Settembre al Borgo”, storico festival di Casertavecchia, che quest’anno ha fatto registrare un fragoroso successo di pubblico sotto la direzione di Casimiro Lieto. Poi un debutto importante. La “prima” su grande schermo di Edoardo De Angelis, regista casertano formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografica, in sala con “Mozzarella Stories”, opera prodotta, tra gli altri, da Emir Kustirica. Puntuale la nostra pioggia di rubriche, con tanti consigli su cinema, libri ed arte, mentre RadioSet incontro una voce storica come quella di Luciano Pazzaglia, oltre trent’anni trascorsi davanti ad un microfono tra canzoni ed interviste. Ad maiora cari amici. Se vi piacciono le sorprese e le novità, non perdete il prossimo numero….
STEFANIA BIVONE “La mia vita privata? E’ cosi bello avere segreti a diciotto anni...” 2011
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sommario 2011 O TTO BRE
TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO
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Le Miss escluse per le foto hot : “Regolamento da rivedere”
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Napoli Film Festival
A Castel Sant’Elmo, nuova edizione con tante novità
Bove e Limardi
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Grande successo e risate per i comici di Zelig
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extra
27 - Live Music 28 - Da non perdere 29 - L’angolo della Moda 30 - Talenti 32 - Set Radio 34 - Palco & Scena
La nuova Miss Italia che sogna di cantare con la Pausini....
Raffaella e Tiziana
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Stefania Bivone
Edoardo De Angelis
Storie di Mozzarella, per il debutto su grande schermo
Cinema e Territori
“La Bas”, quando la cronaca nera vince al Festival di Venezia
36 - Set Fotografico 37 - L’angolo del libro 38 - L’arte in mostra 40 - Cinema 45 - Giochi 46 - Oroscopo
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IL SUD SUL GRADINO PIU’ ALTO DELLA 72° EDIZIONE DELLO STORICO CONCORSO DI BELLEZZA. LA PRIMA REGINETTA INCORONATA A MONTECATINI TERME E’ UNA CALABRESE DI DICIOTTO ANNI. BELLA, DETERMINATA E CHE PREFERISCE I SORRISI ALLE LACRIME. TANTE LE RAGAZZE INTERESSANTI E PRONTE AL GRANDE SALTO, ANCHE SE FA ANCORA DISCUTERE IL FORMAT TELEVISIVO DELLA KERMESSE.
STEFANIA, UNA BELLEZZA DA COPERTINA: “SONO MISS ITALIA MA… LASCIATEMI CANTARE!” da Montecatini Terme: servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Alessandro Tocco & Domenico Ruggiero
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aradosso della televisione moderna. Miss Italia non è un talent show, non lo è stato in particolare quest’anno con l’edizione elegante ed educata di Fabrizio Frizzi (ma un po’ troppo alla “camomilla” per la platea televisiva), ma la 72° edizione dello storico concorso si chiude con una, nemmeno tanto inedita, versione casting. C’è la nuova Miss Cinema, Mara Dell’Armellina, che nei prossimi giorni si ritroverà su un set cinema-
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tografico nel nuovo film interpretato da Vincenzo Salemme. C’è la miss friulana, Valentina Vidal, “ingaggiata” per un film dedicato al mondo del sociale con protagonista Giancarlo Giannini e, dulcis in fundo, la nuova reginetta d’Italia sogna il palco di Sanremo e un duetto con la Pausini. Sogni da neo Miss? Tutt’altro, la sua voce non lascia adito a dubbi. La sua predisposizione per il canto è qualcosa in più di una semplice passione. A conti
fatti l’unico problema del gio Calabria e residente a “MISS ITALIA NON E’ PIU’ tradizionale appuntamenSinopoli è la nuova regito con le più belle del no- UN EVENTO DEDICATO SOLO netta. Un volto da coperstro paese resta proprio tina, non c’è che dire. Ha ALL’ESTETICA, MA UN quello del format televisibattuto all’ultimo sprint AUTENTICO TRAMPOLINO vo. La nuova location di l’emiliana Sarah Baderna DI LANCIO PER LO Montecatini Terme (come la pugliese Mayra PieSPETTACOLO” plimenti all’antica cittatrocola. Successo a mani dina toscana per l’allestibasse con il 74,8% di gramento dell’evento a tempo di record e per la dimento raccolto tra televoto e giuria dello perfetta simbiosi turistico-organizzativa. Ac- spettacolo. 1,79 m. di altezza, occhi marroni, coglienza impeccabile a concorrenti ed addetti capelli castani, studentessa al liceo scientifiai lavori), l’ulteriore diminuzione delle serate co, aspira a laurearsi in giurisprudenza. In(in pochi anni si è passati da quattro a due), credibile ma vero, non si è sciolta nel clasla curiosità per i nuovi titoli in gara (le taglie sico pianto da Miss quando Fabrizio Frizzi 44 e le sportive) e il regolamento etico imposto ha pronunciato il suo nome. Del mondo dello da Patrizia Mirigliani, non hanno scatena- spettacolo le piace la moda e la canzone in to corse al video da parte dei telespettatori. particolare. E’ arrivata a Montecatini con il Miss Italia sembra vivere su due mondi paral- titolo regionale, vinto dopo aver partecipato leli. Da anni serbatoio per spettacolo e moda quasi per gioco alle selezioni. Classica bellezcon la sua immagine pulita e professionale, za mediterranea, volto perfetto per un anno vive alla continua ricerca di un appeal con il da vivere, tra eventi, sponsor ed ospitate, con pubblico che la segue da casa, restando ec- il titolo di più bella d’Italia. Pochissima l’emocessivamente legata a schemi convenzionali e zione traspirata dal volto della diciottenne cadimenticando (colpa anche di alcuni dirigen- labrese. “Forse perché non mi rendevo conto ti Rai), che esiste da tempo un altro mondo, di quello che era successo quando hanno proo meglio, un pubblico digitale in continua nunciato il mio nome. Un sogno bellissimo che espansione. Quello di internet, dei blog e del- è divetato realtà grazie anche a tante persone le radio tanto per fare alcuni esempi. Peccato meravigliose che ho incontrato”. Queste le priperché in un’epoca di costumi sin troppo faci- me parole di una sorridente Stefania, sotto lo li, gli ideali di Miss Italia andrebbero valoriz- sguardo stordito di mamma Antonia e papà zati meglio. Sembra, però, che senza gossip Giuseppe. “Un clima di simpatia ed allegria certi argomenti non possano esistere. Anche quest’anno, in effetti, c’è toccato seguire un’edizione dove si è parlato di tutto, tranne di quello che è andato in onda. Ragazze escluse per le foto “hot” della vigilia, flirt veri o presunti delle Miss in gara, scontro costante tra casa Mirigliani e mamma Rai accusata di non tutelare abbastanza uno degli eventi più popolari della televisione. La cosa migliore? La vittoria di Stefania Bivone, giovanissima e determinata. Nemmeno il tempo di sentire la corona posata sulla sua chioma mora ed ecco che arriva l’inevitabile domanda del momento. “Non venderei mai il mio corpo per la carriera”. Questa si che è trasgressione! ECCO MISS ITALIA 2011. IL SUO SOGNO? CANTARE CON LA PAUSINI Rivince la Calabria, due anni dopo “Sua Altezza”. Maria Perrusi. Stefania Bivone, diciotto anni compiuti lo scorso maggio, nativa di Reg-
che ha accompagnato le concorrenti per tutta la durata di Miss Italia. Auguro a tutte loro una grande fortuna, perché hanno dimostrato di essere persone stupende”. Questo, invece, il messaggio conclusivo di Patrizia Mirigliani.
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Edizione 2011 che va in archivio con bilancio positivo per la Campania che porta a casa tre fasce nazionali molto importanti. Tradizione ed innovazione accumunano i destini di due concorrenti che si sono fatte notare sin dalla fase regionale. Valentina Cammarota, 20 anni ad ottobre diplomatasi al liceo scientifico si è aggiudicata la fascia di “Miss Curve d’Italia”, la grande novità di questa 72° edizione. Miss Italia che ha voluto fortemente uscire dai canoni delle classiche misure da passerella, per aprire alle forme più morbide e vicine alla tradizione italiana. Per Valentina una grande emozione e la soddisfazione di aver concluso un percorso nel miglior modo possibile. Ora sarà tra le testimonial della famosa griffe “Elena Mirò”, linea per eccellenza dedicata alle taglie oltre la 44. Grandissima affermazione per Dalila Pasquariello che porta a casa la fascia di “Miss Deborah Milano” che le garantirà un anno di grande visibilità
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nel campo della pubblicità. Dalila ha ammaliato pubblico e giuria, anche se la sua corsa di è fermata ad un prestigioso quinto posto. L’altro titolo novità di questa edizione resta in terra toscana con Susanna Cicali che si aggiudica la fascia di “Miss Sportiva”, novità che ha raggruppato tutte le concorrenti che non fanno della bellezza il loro unico biglietto da visita. Miss Peugeout è un’altra napoletana, Sophia Sergio, di Massa di Somma. Stefania Bivone, è la Miss che non piange, ma che porta il Sud sul gradino più alto della bellezza. Ha il volto da bambina nel paese delle meraviglie, ma di emozione nemmeno a parlarne. Alla sua prima conferenza stampa delizia i giornalisti con “E se domani” di Mina, quasi come fosse ad un provino di X-Factor. La musica è la sua passione, Laura Pausini il suo mito. Ma allora cosa ci faceva a Miss Italia? “Certamente quando è iniziata questa avventura non pensavo di arrivare così lontano. Questo storico concorso è ormai diventato un trampolino di lancio fantastico, non solo per quello che riguarda la moda e la bellezza. Chissà che un giorno partendo da Miss Italia non possa arrivare a Sanremo…” Inattaccabile la sua vita privata. Il fidanzato della Miss è uno degli argomenti più gettonati del post gara, ma Stefania chiude a doppia mandata. “Non mi piace parlare delle mie questioni sentimentali. Sono molto legata alla privacy e credo che anche in quest’epoca moderna e di comunicazioni molto sviluppate, sia bello poter avere ancora dei segreti. Le aspirazioni? Sicuramente non sposare un calciatore. Voglio solo incontrare la persona giusta”. Non solo Pausini, però, tra i “miti” della neo Miss Italia. “Giorgio Pasotti è il mio attore preferito, una bella persona che il destino ha voluto farmi conoscere proprio durante le finali. Un autentico signore. I miei film preferiti? Quelli romantici e che fanno sognare. Sembra una risposta classica, ma è così. Io credo ancora che ci siano ragazze con valori autentici e a Montecatini ne ho incontrate tantissime, che porterò sempre nel mio cuore. La mia vittoria ha una dedica speciale per loro. Mi piace tanto leggere, cerco di imparare quante più cose possibili dai libri. L’ultimo è stato “I passi dell’amore” di Nicholas Sparks. Un libro che ti insegna a cogliere tutte le istantanee della vita, senza mai rimandare a domani”. Stefania sta per muovere i primi passi di un anno dove gli impegni riempiranno ogni pagina dell’agenda. Una consapevolezza che
non le impedisce di guardare anche ad altri obiettivi. “Voglio assolutamente organizzarmi nel migliore dei modi. C’è l’ultimo anno di liceo e anche iscrivermi a giurisprudenza resta un mio obiettivo. Assolutamente non voglio mettere da parte l’istruzione. A dire il vero mi piacerebbe anche fare sport. Non mi sono mai confrontata bene con questo argomento. Nell’anno delle Miss sportive, io non rientro per niente nella categoria…”. Idee chiarissime, invece, in materia di chirurgia estetica. “Non bisognerebbe esagerare, ma – dice Stefania – potrebbe essere una soluzione in caso di un problema serio, di una patologia grave, non certamente per arrivare alla sesta di seno. In quel caso, si tratterebbe di volgarità, di esagerazione, non di aiuto chirurgico”. Un anno sulla giostra della popolarità per la bella Stefania. Copertine, flash, inaugurazioni, eventi, viaggi. Con l’augurio di non perdere purezza e candore dei diciotto anni e soprattutto l’amore per la sua terra. “I calabresi? Persone fantastiche e molto calorose. Al contrario di certi nordisti…”. Sarà contento il senatùr….
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DOVEVANO ESSERE TRA LE PROTAGONISTE DELLA SFIDA, INVECE ALCUNE IMMAGINI “HOT” SPUNTATE ALLA VIGILIA DELLE FINALI HANNO COMPROMESSO I SOGNI DI VITTORIA. SUL LORO CASO SI SONO ACCESI DIBATTITI INFUOCATI. NUDO ARTISTICO O POSE SCONVENIENTI? ALLA FINE CLASSICA SOLUZIONE ALL’ITALIANA: CONCORRENTI ESCLUSE IN CAMBIO DI TANTA VISIBILITA’…
RAFFAELLA E TIZIANA, LE MISS DESNUDE: “REGOLAMENTO DA RIVEDERE”
servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Alessandro Tocco & Domenico Ruggiero
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on sono salite sul palco della finale, non avevano numero e costume, non sono passate per la gogna del televoto, non hanno indossato alcun tipo di fascia. Eppure di loro si è parlato tantissimo. Raffaella Modugno e Tiziana Piergianni sono state due delle tre “non Miss” di questa edizione (l’altra è la veneta Alice Belotto). Escluse a pochi giorni dal via delle kermesse per alcune foto non proprio da clausura apparse sul web. A loro è stato anche dedicato un convegno (si avete letto bene, un convegno…) sulla sottile e spesso fatidica linea che separa arte da volgarità, gli scatti d’autore dalle pose erotiche.
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Tra dubbi ed interrogativi a prevalere è stato l’ormai leggendario articolo 8 del regolamento di Miss Italia secondo il quale “le concorrenti non devono essere mai state ritratte in pose di nudo, o comunque sconvenienti”. Foto tenute negli archivi per anni, poi improvvisamente apparse sul web nei giorni caldi della vigilia. Invidie, gelosie di ex fidanzati mollati, espedienti pubblicitari. Tante ipotesi, una soluzione. A Raffaella, Alice e Tiziana è stato elegantemente fatto invito di recarsi verso l’uscita. Un’amarezza, ma non certo un dramma, visti i riflettori che si sono accesi sulle tre Miss desnude. Entrambe non erano
novizie dell’ambiente, potendo vantare già un piccolo, ma significativo curriculum fatto di pubblicità e soprattutto lavori di immagine nelle vesti di vallette, modelle o testimonial.
mente no. Tutte siamo a conoscenza del regolamento, anche se forse andrebbe riveduto, lo trovo un po’ troppo casto, anche perché tutte le ragazze che lavorano nel mondo della moda fanno degli scatti un po’ più particolari e non credo sia giusto precludere loro la possibilità di partecipare ad un evento così importante. Diciamo che dovrebbe essere valutato maggiormente il senso della fotografia. Ci sono foto che possono apparire un più d’impatto, ma che in realtà non sono per nulla volgari. Quando si parla di certi argomenti la valutazione soggettiva assume un peso determinante. Nessuna critica all’organizzazione comunque che lavora duramente perché Miss Italia continua a preservare valori e grande pulizia”. TIZIANA PIERGIANNI: TROPPA IPOCRISIA SULL’ARGOMENTO
Hanno fatto qualche scatto più scollacciato, passaggio quasi obbligato per confezionare photobook e cataloghi per agenzie, ma potenza del circo mediatico, si sono ritrovate al centro di un dibattito che lascia comunque aperte tante ipotesi per il futuro. A Miss Italia saranno ammesse solo ragazze alla loro primissima esperienza nel mondo dello spettacolo? Come arginare il fenomeno dei book fotografici, diventati ormai una carta di identità già in età scolastica? Il “Colonnello” Mirigliani non vuole sentire ragioni. “Non c’è bisogno del nudo per mettersi in mostra”, ha ribadito durante le recenti finali di Montecatini. Anche se tutto ha il retrogusto di un tacito accordo. Una roba del tipo: ti tolgo la messa cantata di Miss Italia, ti offro una bella fatta di visibilità. Tutti felici e (s)contenti RAFFAELLA MODUGNO: LA VALUTAZIONE SOGGETTIVA E’ DETERMINANTE Ventitrè anni di Ariano Irpino in provincia di Avellino. Modella, presentatrice ed ex giocatrice di basket. A Miss Italia era già stata quattro edizioni fa arrivando tra le prime quindici. Quest’anno concorreva con la fascia-novità di “Miss Curve d’Italia”, prima che arrivasse la squalifica. Sul web sono spuntate foto che anni erano nel cassetto, prima che una mano anonima pensasse bene di fare questa poco gradita sorpresa alla bella Raffaella. “Inutile negarlo – ha confessato la Modugno ai nostri microfoni – ma questa vicenda lascia tanto amaro in bocca. A Miss Italia sono particolarmente legata e quest’anno mi sentivo più determinata ed esperta. Comunque non è andata poi così male. Qualcuno pensava di farmi un torto, invece, c’è stata una grande pubblicità e posso dire che non mancano le offerte di lavoro. Arrabbiata con la Mirigliani? Assoluta-
Era arrivata a Montecatini con il titolo regionale vinto il Liguria, accompagnata dal suo ragazzo e da Lorenzo, 16 mesi e vulcano di energia. Ventisei anni, milanese di nascita e ligure di adozione, frequenta da sempre il mondo della moda e delle passerelle. Tra le sue esperienze la partecipazione al talent “Italian Next Top Model”. La sua partecipazione a Miss Italia era nata con un obiettivo preciso: rimettersi in gioco dopo la gravidanza. “Mi sono iscritta al concorso nella piena consapevolezza delle regole, ma al momento dell’esclusione mi sono sentita circondata solo da tanta ipocrisia. Sono d’accordo sul fatto che non debbano esserci concorrenti che abbiano subito operazioni di chirurgia estetica, ma sulla questione delle foto si rischia di cadere nel bigottismo. Gli scatti andrebbero valutati attentamente. Spero che in futuro si possano introdurre piccoli accorgimenti sul regolamento che, comunque, non va cancellato. La mia famiglia? Il loro amore non ha prezzo ed è la cosa
più bella che una ragazza possa desiderare. Spero di poter dimostrare il mio valore e ritagliarmi un posticino nel mondo dello spettacolo.”
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TREDICESIMA EDIZIONE PER LA KERMESSE CHE SI SVOLGE NEL SUGGESTIVO PALCOSCENICO DI CASTEL SANT’ELMO. DAL 13 AL 18 OTTOBRE OPERE INEDITE, AUTORI NAPOLETANI E IL FASCINO DEL GRANDE CINEMA DI HOLLYWOOD. INCONTRI CON I PROTAGONISTI E 13/18 Ottobre 2011 // Castel Sant’Elmo XIII edizione
RETROSPETTIVA DEDICATA AD ANDREJ TARKOVSKIJ.
www.napolifilmfestival.com
L’AUTUNNO DI CELLULOIDE DEL NAPOLI FILM FESTIVAL
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opo il successo dell’anno scorso che ha portato nella città di Napoli pietre miliari del cinema come Johathan Demme, Ennio Morricone, Riccardo Scamarcio, Pupi Avati e la bella Isabella Ferrari, si rinnova l’appuntamento nel suggestivo palcoscenico di Castel Sant’Elmo con la rassegna che è entrata ormai di diritto nel circuito europeo dei festival indipendenti di maggior spessore. Stiamo parlando del Napoli Film Festival, in scena dal 13 al 18 ottobre, rilanciando il suo doppio binario cinematografico, presentando al pubblico opere inedite in Italia di re-
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servizio a cura di Gaetano Ippolito
gisti del Mediterraneo e di autori napoletani, senza dimenticare il fascino del grande cinema di Hollywood. La rassegna partenopea, organizzata dall’associazione Napolicinema in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il Polo Museale della città di Napoli, è giunta ormai alla sua tredicesima edizione e torna in autunno a far vivere sei intense giornate di cinema agli appassionati napoletani, con le serate in auditorium dedicate agli Incontri Ravvicinati con i grandi protagonisti del
cinema. La retrospettiva del 2011 sarà invece dedicata ad Andrej Tarkovskij, del quale sarà possibile vedere tutte le opere realizzate incluso Sacrificio, il suo ultimo film. Molto attesi i concorsi SchermoNapoli che da anni regalano ai giovani cineasti napoletani una prima, prestigiosa, vetrina attraverso le sezioni Corti, Documentari e Scuola. L’attenzione ai giovani anche quest’anno è testimoniata con la collaborazione con la cattedra di cinema dell’Università Suor Orsola Benincasa e con gli incontri degli studenti con i maestri del cinema.Tra i documentari in concorso c’è anche “Arapha” del casertano Romano Montesarchio, il film girato in Tanzania per denunciare gli orrori e le persecuzioni nei confronti degli albini di colore. Ci sarà anche Gaetano Di Vaio dei Figli del Bronx con il documentario “Il loro Natale”. Di Vaio è fresco del successo ottenuto a Venezia con la sua ultima produzione “La bas” di Guido Lombardi che sarà presente con il corto “Vomero Travel”. Il pubblico napoletano potrà poi andare alla scoperta, grazie al concorso Europa, Mediterraneo, di cinematografie a noi vicine ma lontane dai canali distributivi delle nostre sale. Il Napoli Film Festival da quest’anno apre infine alla fotografia con il concorso FotoGrammi: professionisti ed appassionati dell’obiettivo hanno riletto con una foto un’opera cinematografica: le immagini migliori saranno in mostra nelle sale di Castel Sant’Elmo durante il festival. Non solo premi e concorso nel vasto programma del Festival. Grandissima rilevanza avranno gli appuntamenti con gli autori. Cinque incontri con altrettanti registi, per capire davvero come nasce un’opera cinematografica. E’ questo “Parole di Cinema”, la consueta serie di incontri che il Napoli Film Festival propone durante la rassegna A Castel Sant’Elmo gli studenti dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli potranno quindi ascoltare una lezione di cinema di Maurizio Nichetti, Gipi, Cecilia Mangini, Sergio Staino e Vincenzo Terracciano. A coordinare gli incontri sarà come di consueto Augusto Sainati, docente di storia del cinema al Suor Orsola. La serie di lezioni sarà inaugurata da Maurizio Nichetti che proporrà agli studenti “Ladri di saponette” e poi lo analizzerà con loro al termine della visione. Stesso schema per Gipi che presenta “L’ultimo Terrestre”, reduce dal successo di Venezia, poi toccherà alla documentarista Ce-
cilia Mangini che presenta alcune opere sul tema delle periferie cittadini. Chiuderanno la settimana di incontri Staino (che propone “Cavalli si nasce”) e Vincenzo Terraciano con il suo “Tris di donne e abiti nuziali”. Si è intanto conclusa la selezione per i concorsi Schermo Napoli Corti e Documentari, i due concorsi pronti anche quest’anno a valorizzare i giovani cineasti campani: i corti ammessi al concorso sono 42, mentre 20 sono le opere selezionate per Schermo Napoli Documentari. Il NapoliFilmFestival, inoltre, porta il cinema italiano al Lincoln Center di New York. La settima edizione di 41esimo parallelo, spin off americano della kermesse napoletana, vara quest’anno la collaborazione con la prestigiosa Film Society of Lincoln Center e, dal 26 novembre, porterà nella grande mela un omaggio a Suso Cecchi D’Amico, la grande sceneggiatrice scomparsa la scorsa estate. La retrospettiva si intitola “Scrivere il Cinema: The films of Suso Cecchi D’Amico” e presenta al pubblico americano, in versione sottotitolata, sette capolavori sceneggiati dalla scrittrice romana. Si parte con il trittico Mastroianni-Loren-De Sica di Peccato che sia una canaglia, diretto da Alessandro Blasetti, per arrivare a Le Notti Bianche di Visconti e a Risate di Gioia di Monicelli. “Dopo le collaborazioni con Film Forum e il Moma delle scorse edizioni – spiegano Davide Azzolini e Mario Violini direttori del NapoliFilmFestival - 41esimo Parallelo sbarca in un altro luogo simbolo di New York per proseguire il viaggio nel cinema italiano che è divenuto ormai un
appuntamento atteso dal pubblico dei cinefili newyorchesi”.
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vai su www.setweb.it e guarda l’intervista con Bove e Limardi.
SONO STATI PROTAGONISTI DELLA BELLA INIZIATIVA LEGATA ALL’ULTIMA EDIZIONE DEL “SETTEMBRE AL BORGO” DIRETTO DA CASIMIRO LIETO. LA COPPIA RESA FAMOSA DA “ZELIG” HA DELIZIATO IL PUBBLICO CON UNA COMICITA’ INNOVATIVA E SPONTANEA ISPIRATA AL GRANDE MAESTRO ENZO JANNACCI.
LA COMICITA’ SUD…REALE DI BOVE E LIMARDI: “CON UNA RISATA RACCONTIAMO LE FACCE DELL’ITALIA” servizio a cura di Rosario Pascarella foto di Domenico Ruggiero & Marica Crisci
Presentati come una novità, sono stati acclamati protagonisti del Tour “Settembre in Comune”, inserito nel cartellone della kermesse “Settembre al Borgo” (eccezionale il successo raccolto dalla kermesse realizzata da Casimiro Lieto, uscita, quest’anno, fuori dai confini di Casertavecchia per abbracciare l’intero comprensorio). Il duo comico Bove & Limardi con le loro incursioni alla ricerca di storie, racconti e personaggi, hanno girovagato in nove
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città della provincia di Caserta mostrando in maniera limpida il loro stile comico ispirato al teatro del nonsense, che porta i due protagonisti di origine calabrese, attraverso dialoghi serratissimi ed incalzanti in una serie infinita di situazioni comiche. I due cabarettisti Andrea Bove laureato in Scienze dello Spettacolo e Enzo Limardi laureato in Agraria nel mini-tour casertano con le loro esilaranti perfomance sono così rimasti fedeli allo stile co-
mico nato con il loro gruppo stesso. Per esempio la nostra “CI PIACEREBBE d’esordio “Ananas, Papaya capacità di non valorizzare INCONTRARE IL MONDO le nostre bellezze artistiche e e Cocco”, fondato nel 1984. Usciti dall’esperienza di trio, paesaggistiche è senza dubDEL CINEMA, MA Bove e Limardi hanno decibio un aspetto surreale che ci CON UNA COMMEDIA so di continuare la loro atticaratterizza come meridionaNUOVA. UN PROGETTO li. Così come le caratteristiche vità artistica in coppia, ottenendo da subito lusinghieri DIVERSO DA QUELLI VISTI personali che per il resto del successi di critica e di pubmondo sono surreali per noi ULTIMAMENTE” blico. La loro carriera artimeridionali sono del tutto restica trova un primo positivo ali perché figlie della nostra riscontro nel 1991 quando arriva finalmente condizione socio-economica”. il meritato riconoscimento professionale con - Il reale che diventa surreale e viil primo posto al concorso per giovani comi- ceversa, la capacità di uscire dagli scheci “La zanzara d’oro”. Dopo felici incursioni mi, caratteristiche tipiche meridionali che nei più prestigiosi locali di cabaret (al Felli- hanno influenzato il vostro stile comico. ni di Roma e allo Zelig di Milano) approdano “Senza dubbio noi facciamo una comicità che nel 1994 alla scuola di cabaret de “Il Bolgia è figlia anche di queste caratteristiche tipiche Umana” di Enzo Jannacci. Un felice connu- dei popoli meridionali, uscire dagli schemi, per bio che si concretizza con la realizzazione sorprendere chi assiste alle nostre performandi un tour teatrale grazie allo spettacolo “La ce, è un aspetto che identifica il nostro stile coscommessa” (stagione ‘95-’96) in cui Bove & mico”. Limardi hanno recitato da soli ed a fianco di - Come tanti meridionali per studiaJannacci, riscuotendo grandi successi di cri- re e lavorare siete dovuti emigrare. Questa tica. Li caratterizza la passione di esprimersi situazione personale in che modo ha incon una gestualità meccanica dai ritmi comici fluenzato la vostra crescita professionale? elevatissimi. I rumori e le scene di vita quoti- “Sicuramente la riportiamo in tanti personaggi diana diventano per loro l’occasione di poter che caratterizzano i nostri spettacoli, ma cregiocare la carta di una comicità che nasconde do che da un punto di vista personale ci ha dietro un’apparente spontaneità una costru- arricchito e favorito grazie alla possibilità di zione calcolata e calibrata in ogni sua parte. incontrare culture e persone diverse rispetto Verso la fine degli anni novanta arriva l’approdo in tv con i due maestri di seduzione di “Bulldozer” (Raidue) facendo anche parte del cast fisso di “Colorado Cafè Live” nel ruolo dei due calabresi “che se ne vanno via subito” e dei due dee jay di “Coloradio”. Una coppia di artisti unica celebri per la gag a Zelig dove recitano all’unisono i personaggi degli INDIANI, capaci di stupire per gli incredibili “suoni imitati” . La stessa comicità che inevitabile abbiamo ritrovato durante l’incontro con i nostri microfoni arrivato al termine del tour legato al “Settembre al Borgo”. - Bove e Limardi, un duo meridionale la cui comicità viene definita come quella del nonsense o del… sud-reale. “Questa definizione nasce dal titolo di un nostro spettacolo musicale in cui noi cantavamo e quasi ballavamo e, a pensarci bene conside- a quelle in cui siamo cresciuti. Non a caso la rando quello che il pubblico ci gridava, credia- nostra comicità nasce con il sud-reale e poi si mo sia stato uno dei motivi per cui non lo fac- evolve in forme diverse frutto dell’esperienze ciamo più. Comunque quando si parla di Sud maturate in un contesto artistico caratterizzatutto può diventare reale e surreale al tempo to dall’incontro di culture diverse. Sotto questo
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aspetto l’essere stati costretti ad andare via dalla nostra terra ha favorito l’evoluzione e la nostra crescita professionale”. - Nel 1991 arriva un importante riconoscimento professionale con il primo posto al concorso “La zanzara d’oro”. Nel 1994 l’incontro con Enzo Jannacci, due date importanti per la vostra carriera. “Assolutamente si, soprattutto l’incontro con Enzo Jannacci che resta il nostro maestro, con cui abbiamo continui contatti di lavoro e a cui ci lega ormai un’amicizia quasi fraterna nata grazie ad un annuncio su un giornale. Eravamo a Bologna e leggemmo su Repubblica l’annuncio dell’apertura del locale di Enzo Jannacci. Decidemmo di andare e dal quel momento è nato un amore professionale a prima vista che continua ininterrottamente diciassette anni. Ci vediamo almeno una volta a settimana per confrontarci su tutto quello che riguarda la nostra attività artistica ed è per questo motivo che la riteniamo un’esperienza importantissima per la nostra carriera professionale”. - Teatro, Cinema e Tv: quale format preferite e in quale vi trovate a vostro agio. “Non abbiamo delle preferenze perché riteniamo che siano dei format che hanno delle ca-
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ratteristiche diverse e che vanno affrontati in maniera diversa. In questo momento, forse, siamo incuriositi da quello che abbiamo fatto di meno, cioè il cinema. Ci piacerebbe quanto prima conoscere il sapore di questo mondo ancora inesplorato”. - Ma questa Tv fa male o è utile per il Teatro e il Cinema? “Per dare una risposta esauriente a questo quesito occorrerebbe una giornata intera. Possiamo dire che la qualità dell’offerta televisiva in questo momento storico ha impoverito la comicità e la cultura in generale omologando il tutto e livellandosi verso il basso. Per esempio
senza fare nomi e cognomi, molti oggi fanno Teatro dopo aver fatto della dubbia Televisione, molti opinionisti che si vedono in Tv sono di dubbia cultura e provenienza, nel senso che non si sa se ce l’hanno la cultura e dove se la sono fatta. Il problema è che sono diventati degli esempi da seguire ed imitare”. - Quanto delle vostre performance teatrali riuscite e replicare in Tv. “Sono delle forme di spettacolo totalmente diverse, senza dubbio non è uno scambio alla pari, nel senso che la televisione impone dei tempi e dei ritmi totalmente diversi rispetto al teatro che invece sotto questo aspetto ha meno vincoli. Il palco ti dà più possibilità di esprimerti anche se poi il pubblico è abituato ad una comicità tipicamente televisiva”. - Progetti futuri per il duo Bove & Limardi. “In questo momento stiamo lavorando a dei
progetti che speriamo di realizzare al più presto, in particolare stiamo ultimando una bella idea da portare al cinema con una commedia all’italiana un po’ diversa da quelle che si sono viste ultimante sul grande schermo”. - Per chiudere ci piacerebbe chiedervi un consiglio per i giovani che vogliono avvicinarsi al mondo dello spettacolo. “E’ sempre difficile dare dei consigli perché noi abbiamo iniziamo questa carriera in momento totalmente diverso rispetto a quello attuale, il contesto in cui i giovani si confrontano con questa professione è cambiato radicalmente per cui dare dei consigli basati sulla nostra esperienza è un po’ fuorviante. Quello che ci sentiamo di dire è che chiunque abbia intenzione di fare questo mestiere lo faccia soprattutto perché spinto dalla passione e non per la sola voglia di apparire”. © Riproduzione riservata
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vai su www.setweb.it e guarda l’intervista con Edoardo De Angelis.
IL REGISTA, FORMATOSI AL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA, E’ NELLE SALE CON “MOZZARELLA STORIES”, UNA COMMEDIA DI SANGUE, BUFALE E CANZONI NATA SOTTO L’ALA PROTETTIVA DI UN PADRINO ARTISTICO D’ECCEZIONE: EMIR KUSTURICA. NEL CAST GIANPAOLO FABRIZIO, MASSIMILIANO GALLO E UNA SPLENDIDA LUISA RANIERI.
L’ESORDIO DI EDOARDO DE ANGELIS: “RACCONTO LA MIA TERRA CON IL FILM CHE HO SEMPRE DESIDERATO FARE” servizio a cura di Stefania Salvi foto di Marica Crisci & Domenico Ruggiero
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toria di donne, di mozzarelle, di camorra, ma anche di un’umanità smarrita e un po’ lacerata, “Mozzarella Stories”, il film di Edoardo De Angelis, esplora un mondo malinconico e pieno di ironia dominato dalla consapevolezza che tutto sia, in qualche maniera, destinato a finire. Nel libro “La città distratta” lo scrittore e giornalista Antonio Pascale spiega come la mozzarella con la sua struttura e la sua porosità descriva benissimo, definendolo, il carattere degli abitanti di
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Caserta. Senza il libro di Pascale non ci sarebbe stato questo film. La recente riedizione del libro porta una prefazione di Roberto Saviano che afferma senza mezzi termine come “La città distratta” abbia fortemente ispirato “Gomorra”. Presentato in anteprima alla multisala Duel di Caserta, “Mozzarella Stories” è l’esordio di un ragazzo casertano formatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia arrivato sul grande schermo con il film che aveva sempre sognato di realizzare. Un film
che racconta la sua terra uscendo dai tradizionali in un perfetto esamble di schemi della donna del “A CASERTA CI SONO STATE personaggi dove spiccaSud. TANTE ECCELLENZE, POI no Gianpaolo Fabrizio, “Alle donne riconosco il meMassimiliano Gallo e sorito di avere una grande CADUTE ROVINOSAMENTE. prattutto Luisa Ranieri visione delle cose. Non mi investita di un ruolo afpiace decifrarle, ma conSONO DIVENTATE MATERIA fascinante e carismatico, templarne il mistero. Mi forte, determinata e bella. piace la donna capace di DI RACCONTO”. Un ruolo che l’attrice ha vedere oltre, di sovvertire esaltato definendolo tra i più innovativi e ge- gli ordini classici. Nel film sono gli uomini ad niali che li siano mai stati offerti (completano essere legati al territorio, mentre le donne sono il cast Giovanni Esposito, Andrea Renzi e avvolte da mistero e colpi di scena”. Aida Turturro). - La mozzarella è l’oro bianco delle “La cosa più bella di questo mio debutto e che terre casertane, ma da tempo si è posato ho avuto tutto ciò che desideravo. La produ- l’occhio della criminalità organizzata su zione – ci racconta Edoardo – ha di volta in questa grande industria. volta accontentato tutte le mie esigenze. Tutti “Un tema trattato come archètipo. Ho immagiquanti noi siamo stati messi nelle condizioni di nato un imprenditore pieno di sogni, che vede lavorare nel modo migliore. Quando ho visto il la sua strada sbarrata da tanti ostacoli, uno montaggio finale, mi sono riconosciuto tanto in tra tutti quello della malavita. Praticamente ciò “Mozzarella Stories” e lo ritengo già un risulta- che avviene anche nella realtà. “Mozzarella to importante”. Stories” è una commedia, ma con tanti risvolti - In “Mozzarella Stories” ti sei diver- drammatici che si snodano lungo il racconto”. tito a costruire personaggi innovativi. Due - Per il tuo esordio un padrino artiin particolare. Gianpaolo Fabrizio è Ciccio stico d’eccezione: Emir Kusturica… DOP, diverso dalle macchiette della tele- “Ci siamo incontrati per la prima volta durante visione, mentre Luisa Ranieri incarna una il Festival da lui diretto a Kustendorf in Serdonna tosta e determinata, non la classica bia. Presentavo il cortometraggio del Centro bellona. Sperimentale, “Mistero e Passione di Gino “Per raccontare questa storia avevo bisogno Pacino” con protagonista Giovanni Esposito. di attori e attrici cui potere affidare ruoli com- Vincemmo il Premio della Critica e lui mi disse: plessi e, in apparenza, sopra le righe, mentre “Non smettere mai di fare i film che ti assoin realtà fortemente radicati non solo nel mio migliano”. E’ stato il consiglio più prezioso che immaginario, ma anche in quello di una terra un Maestro come lui potesse darmi. Mi ha socome la Campania dalle grandi tradizioni. In stenuto tantissimo, soprattutto nel montaggio. questo senso sono stato molto fortunato a po- Le sue sono state vere e proprie nozioni. Anche tere, tramite questo progetto, mettere insieme se sono convinto che ogni regista si costruisca personalità e talenti diversi. Non ho assoluta- da solo”. mente voluto incentrare sulla bellezza il personaggio di Sofia e la stessa Luisa Ranieri è stata d’accordo e felice. La bellezza è una delle caratteristiche di Sofia, ma poi c’è anche tanta passionalità e determinazione”. - Hai vissuto a Caserta dal 1988 al 2001, poi sei andato via per coltivare i tuoi sogni di celluloide. Che territorio hai ritrovato? “Ho visto emergere tante eccellenze in questa città. Tante persone arrivare ad un passo dalla gloria per poi cadere rovinosamente. E’ successo così tante volte che ho ritenuto opportuno potesse diventare una materia di racconto, anche dal punto di vista universale. Si mettono in risalto quelle che sono le occasioni perse, anche se tutti i personaggi del film alla fine avranno un momento di rivalsa. Per quanto riguarda il mio rapporto con Caserta non è il caso di parlare di distacco. Non sono mai andato via dalla mia terra. Mi sono solo - Il cinema italiano: è ancora possiallontanato un tantino, acquisendo la distanza bile fare belle commedie? necessaria per poter raccontare “da vicino” le “Le belle commedie sono nel DNA del nostro vicende della mia terra”. cinema. Una buon film deve passare attraver- In questo film d’esordio i ruoli fem- so il dramma. Questa ricetta, rappresenta la minili emergono in maniera molto forte, formula più alta dell’arte cinematografica”.
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a cura di
rubrica a cura di Gaetano Ippolito
INTERVISTA CON IL PRODUTTORE GAETANO DI VAIO CHE CONTINUA A RACCONTARE LA NOSTRA TERRA ATTRAVERSO PROBLEMI, PERSONAGGI E FATTI DI CRONACA. PROPRIO DALLA PAGINA INSANGUINATA DELLA “STRAGE DI CASTEL VOLTURNO” DEL 2008 E’ NATO UN FILM PLURIPREMIATO ALL’ULTIMO FESTIVAL DEL CINEMA.
TUTTI IN PIEDI A VENEZIA PER CELEBRARE “L’EDUCAZIONE CRIMINALE” DI LOMBARDI servizio a cura di Gaetano Ippolito
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l nostro territorio, con le sue ferite, le sue contraddizioni, i suoi eterni conflitti, continua ad essere lo scenario ideale per la produzione cinematografica. Perché si sa, il cinema si nutre di tutto ciò. E Castel Volturno ne è diventato quasi il simbolo, una piccola capitale di progetti e scommesse, set ideale per cortometraggi, reportage e documentari. Un luogo multietnico, kicth e al tempo stesso un “non luogo”. Un posto che potrebbe rappresentare una qualunque parte del mondo. Dopo Matteo Garrone che in quella terra ci
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ha girato i suoi film più belli, “L’imbalsamatore” e “Gomorra”, è arrivato il turno di Guido Lombardi che ha voluto ambientarci la sua opera prima, “Là Bas – educazione criminale”, premiato con il “Leone del Futuro – Premio De Laurentis” e il “Premio della Settimana della Critica” all’ultima Mostra Cinematografica di Venezia. Un successo di critica immediatamente uscito dai confini del Festival per raggiungere encomi di livello nazionale. Un lavoro che come pochi racconta la realtà, o meglio, una pagina nerissima di
cronaca nera. Il film racconta la strage efferata di Castel Volturno di tre anni fa, in cui trovarono la morte sei ragazzi di colore. Il punto massimo raggiunto dal “gruppo di sangue” del boss latitante Giuseppe Setola, ora agli arresti in regime di 41bis. È stato girato interamente a Castel Volturno, in polemica con il sindaco che non ha voluto concedere le autorizzazioni richieste. Nel film ritroviamo gli stessi luoghi della realtà, la Domitiana e gli gli abitanti del posto che fungono da attori non professionisti (tranne Esther Elisha). Il film segue Yssouf (Kader Alassane), un ragazzo di colore che arriva a Castel Volturno per inseguire un sogno. La prima cosa che chiede è di vedere il mare. È così che inizia questo piccolo lavoro indipendente. Inizia con la voglia di un ragazzo africano di vedere il mare. Un film essenziale, minimalistico, sia dal punto di vista estetico che narrativo. Suggestiva la fotografia della giovanissima Francesca Amitrano. La macchina da presa non perde mai di vista il personaggio, con il pedinamento tipico del grande Cesare Zavattini. Guido Lombardi ci guida con il suo obiettivo nel sogno di Yssouf che si trasforma lentamente in un incubo. Il film non risente minimamente del low-budget a disposizione. Sembra quasi un opera realizzata con mezzi hollywoodiani, soprattutto sorprendono le interpretazioni degli attori non professionisti. Insomma un film che si è meritato i premi e gli applausi raccolti a Venezia. Il lavoro è stato presentato in anteprima nazionale lo scorso 17 settembre a Castel Volturno. “Un atto dovuto”, come ha dichiarato il regista Guido Lombardi, “quello di ritornare a Castel Volturno”. Alla presentazione c’era il critico Enrico Ghezzi che sul palco ha dichiarato: “Un film che affronta le innumerevoli contraddizioni di questa realtà, ma che riesce fino in fondo a raccontarla, a interpretarla senza consumarla”. Il critico Valerio Caprara, presente in qualità di Presidente della Film Commission Regione Campania, ha elogiato i produttori del film, “I Figli del Bronx” di Gaetano Di Vaio, come un modello narrativo e cinematografico basato sul rapporto strettissimo con il territorio. Proprio con il produttore de “Là Bas”, abbiamo voluto ripercorrere la nascita di questo progetto, la sua evoluzione e i progetti futuri della casa di produzione napoletana. - Gaetano Di Vaio, se diciamo “Cinema e Territorio”, mettiamo in pratica la sintesi della tua produzione audiovisiva. Perchè? “Perché le nostre città, le nostre periferie, con-
tinuano ad avere problemi di base che non sono stati ancora risolti, quindi sento la necessità e l’urgenza di raccontare le storie del nostro territorio, quasi come se volessi farmi portavoce di queste realtà da cui io stesso provengo. Il cinema visto come grande megafono per disagi e problemi da tempo incompiuti”. - Dal punto di vista cinematografico cosa ti ha affascinato di Castel Volturno? “Più che affascinato, direi che mi hanno colpito questi luoghi sventrati, senza anima, decadenti, dove lo stato è assente e le popolazioni sono abbandonate a se stesse. Direi che ho provato anche un sentimento di rabbia. Poi è chiaro che lo sguardo è quello del regista, e a lui va il merito di aver realizzato un bel film”. - Dal punto di vista produttivo quali sono state le difficoltà di girare in un territorio così difficile? “C’è stata la mancata collaborazione istituzionale, anzi addirittura il sindaco di Castel Volturno non solo non ci ha concesso le autorizzazioni, ma ci ha ostacolato in tutti i modi possibili. Girava in macchina per controllare dove ci trovavamo per impedirci le riprese. Siamo stati costretti a girare solo sui suoli privati o su quelli degli altri comuni. Invece di positivo c’è stata la collaborazione di tutti i cittadini, dei missionari camboniani e del Centro Fernadez. Poi ovviamente ci sono state le difficoltà di una normale produzione, ma con tutti quelli cha hanno lavorato al film abbiamo trovato una condivisione culturale e ideologica che ci
ha consentito di superare tutti gli ostacoli, anche quelli più difficili”. - Come è nata la collaborazione con Guido Lombardi e con essa l’idea del film? “Guido ha fatto la seconda camera in mie due produzioni, “Sotto la stessa luna” di Carlo Luglio e “Napoli, Napoli, Napoli” di Abel Ferrara. Durante le riprese continuava a parlar-
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mi della storia perché voleva darmi una parte da attore nel film. Inizialmente pensavo solo di dargli una mano, poi mi sono appassionato sempre di più al racconto, e ho deciso di produrlo. Inoltre mi affascinava l’idea di essere l’unico a fare un film di “finzione” sulla popolazione “africana” in Italia, così come sono stato l’unico a fare un film di finzione sulla comunità “rom” in Italia. Sono stati fatti solo film documentari su queste due realtà. Mai film di finzione. E’ stato un viaggio lungo e pieno di insidie, ma alla fine siamo arrivati a Venezia”. - Vi aspettavate il successo raccolto alla Mostra? “Assolutamente no, anche se sapevamo di aver fatto un ottimo film. Anche perché ci siamo contesi il premio con una produzione Fan-
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dango. Devo dire che questo è stato un aspetto positivo di Venezia, perché eravamo una produzione indipendente senza nessuna raccomandazione. Questo è importante per il nostro territorio ed è soprattutto incoraggiante per tutti i giovani che vogliono fare cinema, nonostante il declino e la depressione delle aeree in cui viviamo. Ed è incoraggiante anche per noi, infatti questo successo rappresenta un punto di partenza per “I Figli del Bronx”, la mia casa di produzione”. - Che distribuzione avrà il film? “Il film sarà distribuito dall’Istituto Luce che dovrebbe fare un importante investimento. Ne sarei davvero contento e sarebbe il giusto premio per tutte quelle persone che hanno lavorato incessantemente al progetto. Questo lavoro merita una giusta visibilità, specie tra i giovani” - La prossima sfida de “I Figli del Bronx? “Fortunatamente abbiamo tante sceneggiature nel cassetto. Un film che vogliamo fare è “Dal vangelo secondo Totore”, una commedia surreale che per noi rappresenta un altro modo di raccontare la città. A gennaio invece dovrebbe partire il film “Take five”, sempre con la regia di Guido Lombardi, e tra i protagonisti ci sarà Beppe Lanzetta. Con un mio probabile esordio come attore…”.
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A SPASSO PER Miss e non solo ai microfoni di Set
vai su www.setweb.it e guarda il video e le interviste realizzate a Miss Italia 2011.
Montecatini servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Alessandro Tocco & Domenico Ruggiero
ALESSIA TEDESCHI – “MISS TV SORRISI E CANZONI”
Anche per lei una Miss Italia vissuta tra gara e gossip. Alla vigilia tutti le hanno attribuito un vecchio flirt con Nicola, figlio di patron Mirigliani. Venti anni, nativa di Avezzano (provincia dell’Aquila), Alessia Tedeschi ha conquistato la fascia di Miss “Tv Sorrisi e Canzoni”, la testata storica dello spettacolo. Di polemiche sentimentali, però, nemmeno a parlarne. “Non sono una di quelle che si lamenta per i ritmi vertiginosi che impone il concorso durante le finali. Personalmente le tabelle di marcia serrate mi portano una grande energia. Miss Italia è stata un’esperienza meravigliosa e spero che possa aiutarmi nel realizzare il mio più grande sogno: quello di diventare attrice. Vent’anni credo sia l’età giusta per un’esperienza del genere. Io ero stata alle finali già due anni fa, ma adesso mi sono sentita molto più matura e sicura anche nel rispondere alle domande e nell’affrontare il pubblico. Il cinema resta il mio obiettivo. Angelina Jolie è la mia attrice preferita. Di lei mi piace praticamente tutto. E’ una delle donne più belle del mondo e allo stesso tempo è capace di valorizzare tutti i ruoli che le vengono offerti. Il futuro del concorso? Spero ci sia una maggiore partecipazione di ragazze “taglia 44”, perché rappresentano l’armonia della bellezza italiana”.
DALILA PASQUARIELLO – “MISS DEBORAH MILANO”
Torna nella sua Napoli con un carico di emozioni. Prima il titolo regionale, poi il quinto posto nella finalissima di Montecatini, infine, la prestigiosa fascia di “Miss Deborah” che la porterà a vivere un anno di impegni come testimonial del famoso marchio di cosmetica. Per Dalila Pasquariello è stata una Miss Italia di grandi emozioni a cominciare dalla prima sera quando al momento di annunciare le concorrenti che superavano il turno, Fabrizio Frizzi lesse il suo nome per ultimo. Stessa cosa il giorno seguente quando il televoto decretò con ampio consenso il rientro in gara. “Ho tremato in più di un’occasione, questo posso affermarlo senza ombra di dubbio. Alla fine però resta sempre una competizione. Sono le regole del gioco. Sono contenta di aver affrontato queste finali con grande serenità, godendomi l’avventura a Montecatini. L’emozione può giocare brutti scherzi, anche nelle espressioni davanti alla telecamera. Io sono restata tranquillissima. I tormentoni di questa edizione? Sicuramente la questione del nudo artistico e la novità delle taglie “44”. Sono d’accordissimo con il regolamento e con le novità introdotte dalla signora Mirigliani. Forse andrebbe interpretato con maggiore attenzione il discorso di “nudo artistico”, ma in questo caso, credo, sia solo una questione di sensibilità ed intelligenza”.
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CRISTINA CHIABOTTO
E’ arrivata alle finali a sette anni esatti dalla sua elezione. Era il settembre 2004 e la vita di questa ragazza piemontese virò decisamente rotta. “Sua Altezza” Cristina Chiabotto resta una delle Miss più amate dal pubblico, anche se la sua carriera è da tempo un continuo crescendo di popolarità ed affermazioni. Come si dice in certi casi, Miss Italia è per sempre. “Non c’è espressione più adatta a rappresentare la magia di questo evento. Nel mio caso vale ancora di più. Credetemi è come se quella corona non fosse mai stata tolta dalla mia testa. Voglio fare un plauso a Patrizia Mirigliani per aver dato la possibilità a tante ragazze di poter vivere questa esperienza fantastica. Si sono lanciati dei messaggi molto importanti verso le nuove generazioni. Una magrezza eccessiva è qualcosa di estremamente esagerato, che non va bene, così come è importante fare sport e curare il proprio fisico attraverso il benessere. Questi due aspetti rappresentano due componenti fondamentali per la bellezza”.
INES SASTRE – ATTRICE E MADRINA DI MISS ITALIA 2011 Bellezza, bravura ed estrema raffinatezza. Ines Sastre è tornata nel nostro Paese per incoronare la più bella d’Italia. “Questo concorso ha una storia davvero importante e quasi sempre è stato in grado di rappresentare l’eccellenza della bellezza italiana. Quello che mi ha subito colpito è la professionalità dell’organizzazione e la grande protezione che c’è verso le concorrenti. Quest’anno ho visto in gara ragazze davvero bellissime che mi hanno confermato come nel vostro paese esistano donne incantevoli. Stefania, la neo reginetta, è davvero affascinante, ed auguro a lei una carriera tutta in discesa. La bellezza, però deve essere un punto di partenza, un qualcosa che dia la possibilità di aprire una porta, ma dopo bisogna assolutamente dimostrare il proprio talento. I simboli della bellezza italiana? I nomi sarebbero tanti, ma a me vengono immediatamente alla mente quelli di Claudia Cardinale e Sophia Loren”.
VALENTINA CAMMAROTA – “MISS CURVE D’ITALIA”
A suo modo si è conquistata un posto nella storia del concorso. Valentina Cammarota, venti anni di Napoli, indossatrice e fotomodella, è la prima “Miss Curve d’Italia”, la grande novità della 72° edizione. Per un anno sarà tra le testimonial della nota griffe “Elena Mirò”, da sempre target di riferimento delle taglie più morbide ed armoniose. “Felicissima di questo titolo nazionale, spero solo di poter rappresentare al meglio la bellezza italiana più “formosa”. Nel mio piccolo vorrei far capire alle ragazze che non bisogna esagerare nel voler ricercare una magrezza forzata, perché il dramma dell’anoressia è sempre dietro l’angolo. La parola d’ordine per ogni donna deve essere “bellessere”, ovvero, bellezza e benessere. Una sana dieta associata allo sport e non c’è bisogno di tanti stravolgimenti. Spero si apra per me un anno di lavoro importante, così come lo auguro alle altre ragazze della Campania, perché la nostra regione in questa edizione si è veramente distinta e finalmente non si è parlato solo dei problemi che ci affliggono. Noi faremo il possibile per dare un’immagine pulita e vincente. La nuova Miss Italia? Una vittoria meritatissima. Stefania è una ragazza fantastica e determinata. Non poteva esserci rappresentante migliore per questa edizione. Il mio sogno nel cassetto? Si è già avverato. Nel futuro spero di poter continuare a camminare nel mondo che io adoro, quello della moda”.
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SOPHIA SERGIO – “MISS PEUGEOT”
PATRIZIA MIRIGLIANI
Diciannove anni, 1.83 m, posati su capelli castani e occhi marroni. Una bellezza portata con grande classe e disinvoltura. Sophia Sergio di Massa di Somma (provincia di Napoli) è la nuova “Miss Peugeot”. “Felice e sorpresa. Non mi aspettavo che questa esperienza fosse così bella e che avrei trovato tante amiche. Poi è arrivata la fascia nazionale che ha rappresentato la ciliegina sulla torta. Consiglierei a tutte le ragazze di vivere Miss Italia. E’ un mondo bellissimo. Personalmente ho fatto il tifo per Stefania, perché è una ragazza di grande semplicità ed umiltà. Una vittoria strameritata la sua. La conosco e posso affermare che si tratta davvero di una bella persona. Il mio ricordo più bello di questa avventura in Toscana? Quando insieme con le 223 prefinaliste abbiamo lanciato i palloncini con i bigliettini dove c’erano scritti i nostri sogni. Una fotografia incancellabile che ci ha viste tutte unite…”
Un pochino amareggiata per gli ascolti non proprio eccellenti della “prima” in terra toscana e per una querelle a distanza con la Rai per un carnet di ospiti poco convincenti. Patrizia Mirigliani, mette da parte le polemiche per difendere a spada tratta il suo concorso. “Stefania è una ragazza meravigliosa, così come la sua famiglia che le è stata sempre vicina. Bella e semplice, rispecchia perfettamente i canoni di Miss Italia, così come tutte le altre ragazze che hanno partecipato a questa edizione. Tutte hanno rispettato a pieno la filosofia del concorso e sono orgogliosa di loro. Auguro a Stefania tanta fortuna, perché la sua voce è davvero meravigliosa. Spero sia l’inizio di una carriera ricca di soddisfazioni. Poi la vittoria della Calabria ci ricorderà il nostro patron Enzo Mirigliani, calabrese doc. Anche io sono legatissima a questa regione, avendoci trascorso tutta la mia infanzia. Da dove deve ripartire Miss Italia? Per quanto ci riguarda non dobbiamo ripartire da nulla, siamo già un grande evento. Forse c’è solo una nuova formula televisiva da studiare”.
MARA DELL’ARMELLINA – “MISS CINEMA”
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La nuova Miss Cinema ha ventidue anni ed è della provincia di Treviso. Occhi verdi e capelli biondi. Non è riuscita ad assaporare il gusto della finalissima, ma si è rifatta con gli interessi. Una fascia storica che spesso ha dato inizio a importanti carriere. La sua inizierà proprio in queste settimane, entrando sul set del nuovo film interpretato da Vincenzo Salemme. Mara Dell’Armellina è una sportiva convinta, ma il titolo appena conquistato potrebbe aprire a nuove strade. “Mi aspetta un anno impegnativo, anche dal punto di vista della pubblicità. Poi ci sarà questa bella esperienza nel film “Dieci regolare per far innamorare”, con un cast molto giovane. Sono contenta anche per la vittoria di Stefania, una ragazza bellissima che ha pienamente meritato il successo. I miei gusti al cinema? Adoro Tom Hanks, le belle commedie!”
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LIVE
Palalottomatica - Roma
AFTERHOURS
Circolo degli Artisti - Roma
MODÀ
Palaeboli - Salerno
FRANCESCO DE GREGORI Mamamia – Senigaglia
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Ottobre
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CHECCO ZALONE
2011
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in collaborazione con
NICOLO’ AGLIARDI
Napoli
MODÀ
Palapartenope - Napoli
MARIELLA NAVA Caiazzo - Caserta
www.setweb.it
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eventi a cura di Alfonso Papa
Eventi, mostre e appuntamenti da segnare in agenda
Due giovani band, Serpenti e Lamigdala, parteciperanno all’evento
CON “HIT WEEK” L’ITALIAN SOUND SBARCA NEGLI STATES. SUBSONICA E CAPAREZZA TRA I PROTAGONISTI
E’ stato definito il più grande Festival di musica italiana in America. “Hit Week” esporta la musica italiana all’estero con i concerti dal vivo di importanti artisti italiani, rappresentanti di diversi generi. Torna l’iniziativa promossa dal Ministro della Gioventù che, attraverso un contest, porta due band esordienti ad esibirsi negli States nel corso del Festival (nelle tappe di New York e di Los Angeles). HIT WEEK, grazie all’accordo di settore tra Fimi, Mise ed ICE porterà negli Stati Uniti alcuni dei più importanti operatori del Music Business provenienti dagli Stati Uniti e dal Latin America che assisteranno alle performance degli artisti con il preciso obiettivo istituzionale di esportare il sistema musicale italiano nel mondo. L’evento, in programma dal 9 al 16 ottobre, permetterà inoltre alle due giovani band selezionate di cantare con gli ospiti della kermesse ed essere presenti nella compilation “Hit Mania 2012” in uscita il prossimo dicembre. A staccare il biglietto per gli States sono stati i “Serpenti” che hanno confermato le potenzialità della coppia dance-elettronica e i “Lamigdala” premiati per l’originalità della formula musicale (voce e chitarra + batteria). Ospiti d’onore saranno i Subsonica insieme con Caparezza, Nicola Conte, Apres la Classe., e Erica Mou.
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ilnostroasterisco
A fine Novembre il nuovo album
PER TIZIANO FERRO “L’AMORE E’ UNA COSA SEMPLICE” E’ in arrivo il nuovo Tiziano Ferro con “L’amore è una cosa semplice”, l’atteso album di inediti che verrà pubblicato a fine novembre da EMI Music. Attualmente Tiziano è impegnato nella registrazione di tutte le canzoni dell’album in lingua spagnola per i paesi latino americani. “L’amore è una cosa semplice” è il quinto album dell’artista che in soli dieci anni e 4 album ha conquistato il mondo con il suo inconfondibile stile e sound, divenuto un marchio doc nel pop internazionale. Per la prima volta Tiziano si è recato a Los Angeles per registrare presso i mitici Henson Studios e ha cantato tutti i brani accompagnato da musicisti del calibro di Mike Landau alla chitarra, Vinnie Colaiuta alla batteria e Reggie Hamilton al basso: “è un disco tutto suonato e praticamente registrato dal vivo” – dice soddisfatto Tiziano – “generalmente buona alla prima”. Il nuovo album si compone di 13 canzoni per la maggior parte tutte sue, testo e musica, a parte due collaborazioni, con Irene Grandi e con il nuovo talento rap Nesli. Sono tutte canzoni che lo raccontano oggi, 31 anni compiuti e un nuovo capitolo della sua vita. A sei anni da “Nessuno è solo” e a tre da “ Alla mia età”, due dischi che sono rimasti in classifica per oltre 100 settimane a testa, per i fans comincia ora il count down per la pubblicazione del nuovo cd “L’amore è una cosa semplice”. L’album verrà anticipato dal primo singolo “La differenza tra me e te” in radio dal 14 ottobre. © Riproduzione riservata
L’ANGOLO DELLA
MODA di Nica Crisci
A MILANO È DI NUOVO PRIMAVERA E’ da poche settimane andata via la bella stagione che già si pensa al suo ritorno con le presentazione delle collezioni Spring-Summer 2012 e come di consueto la location milanese è stata la passerella ufficiale da cui si sono potute ammirare le più belle creazioni di stilisti italiani e stranieri. La Camera della Moda anche per quest’anno ha confermato il centro della città come lo scenario in cui concentrare gli eventi di Milano Moda Donna ed in particolare via Mercanti, nel Fashion Hub a Palazzo Giureconsulti e nella tenda allestita a piazza Duomo. Grazie ad un nastro fuxia e una grafica dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia è stato facile arrivare ed identificare anche gli altri luoghi ufficiali di CNMI, Palazzo Clerici e Circolo Filologico. Si sono registrate un totale di circa 144 collezioni così suddivise: 73 sfilate dei più grandi stilisti italiani e stranieri, 62 le presentazioni e 22 le presentazioni su appuntamento. Ma la Camera della Moda è sempre attentissima anche ai giovani stilisti emenrgenti riservando per loro numerosi spazi ed eventi come la promozione dei vincitori di Mittelmoda Award, la mostra allestita da giovani stilisti ucraini, la sfilata N-U-De, le presentazioni dei protagonisti dell’Incubatore della Moda e l’istallazione creata dalle vincitrici del concorso Next Generation. A distinguersi sempre per il suo carattere forte è il nostro stilista nazionale Giorgio Armani che presenta una collezione di classe. Protagonisti sono l’iridescenza della madreperla, riflessi di luce che si infrangono su tessuti importanti e fluidi per dare forma ad abiti dalle linee purissime che avvolgono il corpo come acqua scintillante di una moderna eleganza. Da uno stilista del nord passiamo ad una coppia di stilisti del sud, Dolce&Gabbana, che at-
traverso la loro collezione ci parlano proprio del sud e in modo particolare di quelle feste di paese che solo al sud ci capita ancora di vedere. Prendendo spunto dalle luminarie passando dai profumi e sapori del cibo mediterraneo fino ad arrivare ai merletti all’uncinetto delle tovaglie danno vita ad una collezione che vede ironici tubini, top, shorts e abiti arricciati in vita con su stampati pomodori, melenzane, zucchine e cipolle. Organza e cotone si mischiano con crochet dai toni delicati. Accessori, collane, bracciali, orecchini ornati da pasta, pomodorini e cipolle esprimono la gioia del cibo e della tradizione. Ecco che durante la festa ci si ritrova con gli amici al bar e e le scarpe e le borse di plastica intrecciata si abbinano alla perfezione con le sedie tipiche dei bar del sud. Arriva la sera, la festa volge quasi al termine e gli abiti si ricoprono di pietre colorate e preziose come fuochi d’artificio. Un altro stilista che ha celebrato il Bel Paese è stato Frankie Morello in un viaggio immaginario da Portofino a Capri. Tre ragazze partono alla ricerca del loro Souvenir d’Italie armate di ironia e di uno zaino decontestualizzato, che al suo interno nasconde gonne a ruota, shorts, pantaloni che si fermano alla caviglia e top sotto al seno. Gli abiti diventano cartoline da indossare e gli elementi caratteristici di ogni città si traformano in accessori per una donna che ama la moda ma soprattutto che con la moda ama giocare.
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superiore non ha aiutato questo stile a brillare come dovrebbe. Si è sempre pensato a “scimmiottare” gli americani, anziché crearsi una propria identità”.
scheda tecnica NOME E COGNOME: Verso – Davide Pazzella NATO A: Sezze (LT) ETÀ: 23 PROFESSIONE: Grafico pubblicitario – Cantautore SOGNO NEL CASSETTO: Diventare un’ icona del rap, riuscendo a creare una nuova concezione dello stile RAP in Italia.
DAVIDE “VERSO” PAZZELLA
di Wanda D’Amico
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Ci racconti della prima volta con la musica e del tuo incontro con il rap? “La musica per me è stata sempre una buona compagna di vita, ma il vero amore sbocciò circa 4 anni fa, quando insieme ad un amico intrapresi la strada del cantautore rap, calcando sin da subito i miei primi palchi (in prevalenza pub e manifestazioni hip-hop). Una passione che è cresciuta nel tempo e che non ho nessuna intenzione di abbandonare”. Cosa ha lo stile rap in più a tutti gli altri stili musicali? “Mi definisco un cantautore rap e secondo me questo genere molto particolare valorizza quello che è lo stereotipo del cantautore italiano, offrendo tematiche varie e di spessore raccontate in maniera diretta e metricamente articolata. Il rap quindi, per me rappresenta in musica ciò che i poeti ci raccontano su carta”. Cosa gli manca per entrare a far parte del panorama musicale italiano? “Il rap purtroppo non riesce a comunicare in maniera corretta con chi ascolta la musica in generale. Ciò che intendo dire è che aver seguito per molti anni l’ideale americano, essersi finti gangstar e l’esseri posti sempre in maniera aggressiva e
Il tuo nome d’arte indica proprio una direzione, dove stai andando? “Dentro di me con gli anni ho maturato grandi ambizioni, e con il tempo vorrei riuscire a rendere il rap parte integrante della scena musicale italiana proponendo brani strumentalmente importanti, ma allo stesso tempo “scorrevoli” e testi impegnati, ma mai critici e volgari. Questa il sintesi la mia direzione”. In linee generali il rap viene spesso accomunato a stili di vita poco apprezzati, spesso fatti di droga e violenza. Realtà o solo pregiudizio? “E’ reale tanto quanto è reale il pregiudizio che le persone hanno della musica rap e questo fa male perchè... “c’è l’altra faccia della medaglia che, è nascosta ma c’è come il sole dietro le nuvole”. Non bisogna mai generalizzare un concetto solo guardare bene dentro ai messaggi che questo genere intende lanciare”. Alcuni gruppi e cantanti Italiani hanno provato a portare il rap in Italia. Cosa hanno sbagliato? “Non è il singolo che fa il successo e che con il momento di “fama” mette il rap a cardine della musica italiana. Il rap nel nostro paese ha bisogno di più costanza, di album, discografie, artisti, ma soprattutto di impresari, manager e case discografiche che ci credano e che non puntino solo all’apparenza delle cose. In Italia ci sono tanti piccoli “Jovanotti” che vogliono crescere”. Hai avuto l’opportunità, in passato, di aprire i concerti di artisti del calibro di Niccolò Fabi, Paolo Mengoli, Tammurriata Rock, Radici nel Cemento, Almamegretta e di Marcello Coleman. Quale esperienza tra queste ricordi
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con maggior affetto e stima? “Sicuramente quella con Marcello Coleman, artista forse meno famoso degli altri ma che ho avuto il piacere di conoscere personalmente. Devo dire che sono stato davvero fortunato ad incontrarlo sulla mia strada. Spero che il sogno di avere una collaborazione con lui possa realizzarsi presto con l’arrivo del prossimo album intitolato “D-VERSO” prodotto dalla mia etichetta discografica: Faro Production e che uscirà entro dicembre 2011”.
Se potessi scegliere un esponente della musica, del panorama sia italiano che internanazionale, con il quale poter collaborare, quale sceglieresti e perché? “Il mio artista preferito si chiama “SOPRANO” ed è un rapper Francese. Da lui prendo ispirazione per i miei pezzi e credo che sia uno dei pochi che riesce a fondere in maniera perfetta canto, metrica, espressività, musicalità e leggerezza in uno stile unico. Mentre in Italia il mio cantautore preferito è il grande Adriano Celentano, e credo non serva spiegarne il motivo”.
nota biografica nota biografica
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Studio e passione, Davide non ha dimenticato quali sono le priorità, ma di certo non ha messo da parte i sogni. Giovane, un vero talento in erba, ha scelto un genere piuttosto impegnativo, il Rap, che in Italia non è mai riuscito a prendere voli importanti, barcamenandosi sempre tra sprazzi di notorietà e cadute nel dimenticatoio. Una tradizione, quella canora, troppo difficile da abbattere. Di certo non è la salita a fermarlo. Lui lavora e canta, mette in musica tematiche che pulsano, che toccano il cuore della gente e che nessuno riesce a frenare. Forse nel periodo di rivoluzione mentale che stiamo vivendo, saranno proprio questi cantautori italiani ad essere ascoltati di più, proprio grazie ai contesti che scottano e alla voglia di verità che si respira. La quinta essenza della sincerità, chi “Reppa” va a ruota, canta di cuore e compone di pancia, mescola parole vere a melodia, rispettando una metrica che fa invidia ai migliori. Un progetto e un’ispirazione non adatto a chi non vuole ascoltare le verità, anche se le realtà prima poi ci saremo costretti a vederle. Intanto ci ascoltiamo i pensieri di… Verso!
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1976-2011 : A oltre trent’anni dalla nascita delle prime emittenti libere va in onda sulle frequenze di Radio Set una rubrica dedicata a speaker e dj’s che hanno fatto la storia delle radio private.
scheda personale
Nome e Cognome: Luciano Pazzaglia Nato a: Zurigo (Svizzera) Età: devo proprio ??? Segni particolari: pelato Professione: speaker e programmatore musicale Attuale programma: pomeriggio a Radio Sabbia (Riccione) e Radio Delta Uno (Abruzzo) Curriculum Radiofonico: le tappe principali dal 1979 al 1986 su Radio locali delle Marche dal 1986 al 1996 su Veronica Hit Radio dal 1996 al 1998 su Dimensione Suono Roma dal 2004 al 2005 su Radio Due di Hit Parade Estate dal 2005 al 2008 su Radio Capital dal 2008 al 2010 su EcoRadio da 2010 su Radio Delta 1 Abruzzo e Radio Sabbia Riccione
LUCIANO PAZZAGLIA
di Vincenzo Lombardi
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Questo mese incontriamo un pezzo di storia della radiofonia italiana. La sua voce ha raccontato oltre trent’anni di storia musicale, attraverso le canzoni, ma soprattutto la voce dei protagonisti che ha intervistando girovagando per l’Italia. Luciano Pazzaglia delizia ora i radioascoltatori di Abruzzo ed Emilia su Radio Riccione e Radio Delta Uno. Ci racconta come è cambiato e si è sviluppato l’ambiente delle radio. Da quelle locali ai grossi network.
Luciano come è nata la tua passione per la musica come ti sei ritrovato davanti a un microfono? “La passione per la musica è dentro me dalla nascita. Da piccolino non solo cantavo, ma provvedevo anche ad auto presentarmi. Quindi il futuro non poteva che essere o cantante o presentatore. Davanti al microfono, comunque, mi ci sono trovato per caso. Sono andato nella sede di una radio locale a Pesaro a ritirare un premio…e lì sono rimasto !!” Una domanda banale, ma che ci fa piacere farti. Esiste un segreto per il successo? “Certo, si chiama umiltà. Non credere mai di essere arrivati e di sapere tutto, avere sempre la voglia di imparare. Soprattutto quando si è in onda mai guardare le persone dall’alto al basso, ma dare la sensazione di essere sempre al livello di chi ti ascolta”. Possiamo anticipare un giudizio
su questo 2011 musicale? Come è la qualità dei prodotti e chi ti ha colpito maggiormente, premesso che stanno per arrivare molti big sul mercato. “Beh diciamo che sul mercato sta arrivando di tutto. Ci sono le nuove proposte che cercano di farsi largo e di piazzare il colpo vincente, ci sono i grandi nomi che difficilmente sbagliano un colpo. Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dal nuovo album di Giorgia,artista che fino ad oggi non mi convinceva affatto. L’ultimo album è tra i migliori che abbia mai realizzato. Si nota una forte crescita vocale e musicale”. Cosa ne pensi delle famigerate playlist? Angeli o demoni della nuova radiofonia? “Le playlist servono eccome. Servono a far ruotare bene la musica a dare le giuste ripetizioni a gestire un archivio. Poi però ci deve essere coraggio. I grandi network non hanno più il coraggio di lanciare nuovi prodotti
e di prendersi la responsabilità del rischio. Trovano più conveniente andare sul sicuro. Ecco che le playlist diventano dei demoni. Tutto dipende da cosa ci metti dentro”. Come è cambiato in questi anni in modo di fare radio? Come vivi l’invasione tecnologica nel settore? “Considerato che faccio radio da più di 30 anni posso davvero affermare che è cambiato tutto.Tutto si è semplificato, tecnicamente intendo. Quelli come me hanno lavorato con le cassette,i vinili,le bobine. Tutto molto affascinante, ma in confronto ad oggi poco pratico. Quindi non posso che dire: viva la tecnologia a patto che non uccida la fantasia, che resta sempre l’arma principale per chi fa questo mestiere”. I tuoi attuali impegni radiofonici. Dove e come sono strutturati i tuoi programmi? “Lavoro per due radio locali che fanno principalmente flusso. Radio Sabbia e Radio Delta Uno. Due regioni dell’Italia molto differenti tra loro: l’Abruzzo e l’Emilia. Per queste due emittenti, oltre a presentare musica e notizie, faccio anche tante interviste agli artisti. Un ruolo che ricopro da tempo. Non solo conduttore classico, ma anche anello di congiunzione tra il pubblico e i beniamini della canzone”. Da un po’ di anni tutta la radiofonia non è legata solo alla musica e tanti nomi del mondo dell’informazione si concedono una “trasferta” nell’etere: cosa ne pensi tu? “Anche questa è una novità, un po’ come le innovazioni tecnologiche. Ci sarebbero tante cose da dire, ma alla fine viene fuori tutta la mia deformazione professionale. Va tutto bene, l’importante è rispettare sempre la Radio e soprattutto chi la ascolta”.
Luciano a quale tipo di musica ti senti maggiormente legato e quali sono i tuoi gusti personali? “Domanda davvero difficile. Io sono un divoratore di musica e non ho un genere di riferimento. Mi piace ascoltare e scoprire, senza cadere nelle etichette che precludono ad interessanti novità. La mia è una giornata scandita da diversi generi: la musica italiana, il pop, il rock,la dance. Quella che ascolto meno è sicuramente la classica”. Luciano ci salutiamo chiedendoti un consiglio per i giovani che sognano di fare radio e che attualmente credono che tutti si possa conquistare con estrema facilità “La radio forse è l’unico posto che non riesci a conquistare con facilità. A meno che tu non sia famoso per altre cose e ti prendano solo perché hai un nome che attira il pubblico. Per la radio occorre fare tanta gavetta, da fare soprattutto nelle piccole radio che però purtroppo non ci sono più. Ho scoperto che ci sono tanti validi colleghi che fanno dei corsi ai giovani che vogliono avvicinarsi alla radio. Anche questa può essere un’opportunità importante”. © Riproduzione riservata
i tuoi brani preferiti
i tuoi brani preferiti
1) SUPERTRAMP “Goodbye Stranger” 2) Tutta la dance 70 (la colonna sonora della mia infanzia) 3) Tutta la musica che ha segnato la mia vita
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DA QUESTO MESE PARTONO I GRANDI EVENTI. MUSICA E TEATRO PROTAGONISTI. di Alfonso Papa - musicaeterritori@setweb.it
Pa lc o
&Scena FINALMENTE ARRIVANO I “ROMANTICI” MODA’! AL DIANA BELLEZZA E COMICITA’ CON MICHELLE
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Non ci sono più mezze dato all’ultimo FestiQUARTO ANNO DI REPLICHE misure. La grande staval di Sanremo dove i gione degli appuntamenModà hanno duettato PER LO SHOW DEI RECORD ti dal vivo è partita. La con Emma Marrone prima considerazione da con il brano “ArriveDI MASSIMO RANIERI. fare è che nonostante la rà”, molto apprezzato AL TEATRO AUGUSTEO crisi non c’è penuria di da critica e pubbligrandi show e spettacoli co. Un mese ricchisL’OMAGGIO A VITTORIO DE SICA, importanti. Nella musica simo di musica con MENTRE AL DELLE PALME come nel teatro. Un dato un novembre si predi fatto significativo che annuncia altrettanto BALLO E SENSUALITA’ CON IL testimonia come siano scoppiettante visto “PURO TANGO” DI MIGUEL cambiate le esigenze del che in calendario già pubblico. Meno seraall’attenzione ANGEL ZOTTO. TOUR INNOVATIVO chiama te a casa davanti a una due big in arrivo: ZucPER FRANCESCO DE GREGORI. televisione ormai vuota chero e Negramaro. di contenuti, maggiore voglia di sedersi in ben altre poltrone, quelle dei Partenza anche per le palazzetti o ai bordi dei rassegne teatrali che palcoscenici. Ad aprire le danze di un mese aprono le porte dei loro foyer. Fino al 16 Ottoricchissimo, dopo lo straordinario successo bre al teatro Diana di Napoli l’eterno succesdel tour “Work In Progress”, con Lucio Dalla so di Massimo Ranieri che ritorna con “Cane gli assaggi estivi con due concerti di piaz- to perché non so nuotare…da 500 repliza a Montesarchio (Bn) e Calvi Risolta (Ce), che”. Nato in occasione dei 40 anni di attività, c’è Francesco De Gregori che torna con la lo show è andato ben oltre quella ricorrenza, sua band il 15 Ottobre alla Casa della Musica in scena Ranieri canta balla e recita, interpredi Napoli, con il Pubs and Clubs Tour che tando i suoi successi più popolari. Dal 18 al lo vedrà protagonista nei principali club della 31 Ottobre, nella sala del Vomero, è invece di penisola italiana. Alla vigilia di questo nuovo scena la bellezza di Michelle Hunziker con il impegno “live” De Gregori, racconta la scelta suo nuovo spettacolo “Mi scappa da ridere”. di suonare in questi spazi: “Sarà un tour molto Uno show prevalentemente incentrato sulla divertente, ho convinto i miei impresari a por- vera vita della nota attrice – presentatrice. La tarci in giro per i club, andremo al Vox, al Fuori sua infanzia, le sue passioni, i suoi principi Orario, all’Hiroshima, in quei posti dove passa azzurri e le sue streghe cattive. E nella scala musica più viva, e dove c‘è un pubblico spe- tola magica del teatro le sue storie e il suo caciale, esigente, non “addomesticato”. Dopo tan- rattere ispirano frammenti di fiabe, i suoi racti teatri, dopo un bagno di velluti rossi, sento il conti diventano schegge di musicali, le favole bisogno di ritrovare una dimensione, più disor- note si trasformano nelle vere storie della sua dinata…”. Sul palco della Casa della Musica vita, in un gioco continuo di contaminazioni con De Gregori suoneranno i musicisti che e di ribaltamenti visivi. Michelle interagisce lo affiancano oramai da diversi anni: Stefa- con situazioni e personaggi che le appaiono no Parenti alla Batteria, Alessandro Arianti continuamente in scena, con la musica e con al pianoforte, Alessandro Valle al pedal ste- i ballerini ma soprattutto interagisce con se el guitar e alla chitarra, Lucio Bardi e Paolo stessa. Per appassionati (e non) di un simboGiovenchi alle chitarre ed ovviamente Guido lo dell’Argentina, il tango, appuntamento da Guglielminetti al basso. Prevedibili scene di non perdere con il Maestro del genere, Miguel delirio e bagno di folla per l’altro grande ap- Angel Zotto, in scena al teatro Delle Palme puntamento per la musica in Campania, quel- di Napoli con “Puro Tango”. In cartellone dal lo con Modà, concerto attesissimo – quello di 19 al 23. Sempre al “Delle Palme” a partire Napoli - dopo il rinvio di luglio ed il cambio dal 27 Ottobre ritorna la comicità di Biagio di location (dall’Acciaieria Sonora al Palapar- Izzo con “Guardami Guardami”, una comtenope). Dopo aver affollato campi sportivi, media tutta da ridere, con uomini e donne, teatri e stadi all’aperto con la tranche estiva polarità opposte ma complementari. Apre la del tour, riprende da questo mese la seconda sua bellissima stagione anche l’Augusteo parte del tour nelle principali città italiane. La di Napoli con “Giudizio Universale”, un band di Kekko Silvestre è stata protagonista omaggio ad un maestro della cinematograassoluta dell’anno musicale. Possiamo affer- fia mondiale, Vittorio De Sica, anticipatore marlo con largo anticipo. Un tour trionfale, ol- di un lirismo surreale che subentrò al canone tre trecentomila copie vendute per “Viva i Ro- espressivo del neorealismo. Regia di Armanmantici”, oltre trenta settimane di presenza do Pugliese con un super cast composto da in classifica. Una consacrazione arrivata con Mimmo Esposito, Ernesto Lama, Antonio il singolo “Sono Già Solo” (per quaranta setti- Milo, Imma Villa, Gigio Morra, Francesco mane consecutive al vertice delle classifiche), Paolantoni e Giacomo Rizzo. Le musiche afrivelazione dell’anno ai Wind Music Awards e fidate a Giuliano Sangiorgi. In scena dal 21 ai Venice Music Awards. Un successo consoli- al 30 Ottobre. © Riproduzione riservata
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Set - Fotografico foto di Patrizia Posillipo
La sua passione si manifesta dall’età di 6 anni, quando fotografa le bambole, i gatti e i cagnolini che animano il cortile in cui trascorre la sua infanzia. Studia fotografia all’Istituto Europeo di Design di Roma, si specializza presso il Centro Ricerca Archiviazione Fotografica di Udine. Tra i suoi maestri, A. Cartier Bresson, E.Lessing, I. Zannnier. Si laurea in Disegno Industriale per la Moda alla Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” S.U.N. Ha lavorato con numerosi fotografi italiani e stranieri in più settori, quali moda, pubblicità, architettura. Spesso in viaggio per realizzare reportage, attualmente vive tra Caserta e Roma, dove lavora come fotografa free lance. I soggetti che fotografa, la capacità di cogliere bellezza anche in contesti in apparenza ovvi, sono espressione di un’esistenza vissuta con semplicità, lontano dal clamore e dal conformismo, interpretata con intelligenza, sensibilità e gioioso spirito creativo. Foto tratta dal reportage “Vida cotidiana”- Brasil 2011
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L’ANGOLO DEL LIBRO
I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere (Ernest Hemingway). L’aforisma di un grande scrittore quale modo migliore per tuffarci nel mondo dei libri, della narrativa, dei romanzi, della saggistica. Ogni mese vi presenteremo storie, novità, emozioni su carta, Perché un buon libro, è sempre un buon libro. Parola di SET!
UNA “LETTERA DI DIMISSIONI” COME FORMA DI RESISTENZA IN UNA NAPOLI CAPOVOLTA Ancora Napoli, ancora una storia di donne per il nuovo romanzo di Valeria Parrella. Arrivato di recente tra gli scaffali, “Lettera di dimissioni” (Enaudi, pag. 194, € 18,50), ha come protagonista assoluta Clelia, una donna innamorata della vita e delle passioni. Ama il teatro, ama Gianni, ama la città furiosa in cui è nata: ma più occasioni la vita le offre, più si allontana la forza piena delle sue passioni. Gradino dopo gradino, giù per la scala inesorabile del male minore, sente avvicinarsi pericolosamente un’immagine di sé che non le piace affatto. Una storia viva, politica e forte, su cosa significa mettersi in gioco in Italia oggi. Quando Clelia incontra Gianni non ha dubbi su cosa fare: insieme trovano quarantadue metri quadri in cui sostenersi. Per mantenersi lavora come maschera in un teatro, e proprio in teatro farà presto carriera. Appagata dal successo e dalla stima crescente di chi appena una manciata di anni prima lei stessa guardava con sospetto, Clelia sembra non accorgersi - di fronte ai bivi dettati dal lavoro e dagli affetti - di scegliere sistematicamente il “male minore”. Quando però cominceranno “quelle notti insonni che capitano a chi è in continuo commercio con l’esistenza”, sarà forse troppo tardi per rendersi conto che qualcosa si è incrinato. Il nuovo romanzo di Valeria Parrella ha l’energia e il coraggio delle storie necessarie. QUELLE “VOCI ALLA RADIO” CONTRO LA DITTATURA. ECCO L’ESORDIO DI ALARCON Romanzo d’esordio per Daniel Alarcon, trentaquattro anni peruviano, ma da tempo residente in America e considerato proprio negli States tra i migliori giovani scrittori americani. In “Radio Città Perduta” (Enaudi, pag. 314, € 20) protagonista della storia è una donna dalla tempra rimarcata. Norma è la voce più amata del paese: conduce Radio città perduta, un programma notturno in cui legge i nomi delle persone scomparse durante i dieci anni di guerra civile e repressioni governative che hanno diviso amici, amanti e famiglie. Anche quella di Norma: suo marito è uno dei desaparecidos e l’ha lasciata sola con lo smarrimento di chi non ha altro che la speranza per non cedere alla rassegnazione. Victor ha undici anni ed è uno degli orfani creati dal conflitto: ha abbandonato la giungla e il suo villaggio per partecipare alla trasmissione di Norma. Norma e Victor sembrano legati solo dal caso. Ma forse non è così: forse a unire ciò che la dittatura dell’oblio ha diviso sarà la necessità della memoria. Il paese in cui è ambientato il primo romanzo di Daniel Alarcón non ha nome: così come non hanno più nome i villaggi e le città, sostituiti dal governo con dei numeri, così come non hanno più nome i dissidenti fatti scomparire nelle prigioni e nei campi. La guerra e un ancora più straziante dopoguerra hanno cancellato i nomi e, a volte, i confini tra vittime e carnefici. Una dittatura dell’oblio in cui si può leggere in filigrana la storia più o meno recente del Sudamerica, ma anche quella di ogni luogo del mondo in cui ancora c’è qualcuno che, ostinatamente, tenta di dare voce a chi voce non ha più. Radio città perduta è un romanzo di una potenza straordinaria.
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L’arte
in mostra
arte di Marica Crisci
“Tutti a parlare del bordello! E allora? In nessun altro posto mi sento maggiormente a casa”. Henry de Toulouse Lautrec
LA VITA MONDANA NEI BORDELLI DI PARIGI U n nuovo viaggio ci attende nel mondo dell’arte e a farci compagnia sarà una personalità strana, curiosa, ironica ma anche molto sensibile. Siamo nella Parigi di fine Ottocento, nel quartiere di Montmartre, la casa degli artisti Bohèmien. Personaggi fuori dal comune e al quanto bizzarri che conducevano una vita sregolata vissuta di notte nei bordelli parigini tra alcool e prostitute e definiti dalla gente comune “maledetti”. Henry de Toulouse – Lautrec (Albi 1864 – Saint Andrè du Bois 1901) proveniente da una famiglia aristocratica, sentì più dei suoi colleghi il desiderio di allontanarsi dalla Parigi degli affari, rifugiandosi nella vita notturna di Montmartre.
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A differenza degli altri artisti, il nostro accompagnatore racconta questi luoghi attraverso la gente che li frequenta e che ci lavora, entrando a stretto contatto con loro e andando al di là delle seduzioni, stringendo rapporti di vera amicizia. Le sue opere sono un reportage sulla vita emarginata dal mondo diurno ma protagonista di quello della notte. Prostitute, cantanti e ballerine sono rappresentate in tutta naturalezza durante gli spettacoli e in momenti di relax. In “Au Salon de la rue des Moulins” (1894) sono raffigurate sei prostitute mentre attendono i loro clienti, completamente vestite in atteggiamenti del tutto naturali. Queste caratteristiche differenziano Toulouse dal-
la visione che i critici del periodo avevano verso altri suoi contemporanei e cioè quella di una pittura che si dirigeva verso la perversione. Le linee sinuose e il tratto continuo e sicuro senza eccessivi ornamenti, gli permisero di diventare grafico pubblicitario. Fu incaricato infatti, di disegnare i cartelloni pubblicitari di spettacoli teatrali da stampare in migliaia di copie. L’opera “Au Moulin Rouge” (1892-93) è probabilmente la più conosciuta e ricca di elementi distintivi. Sono rappresentati al centro della scena, illustri personaggi parigini dell’epoca, due ballerine tra cui “La Goulue” stella del momento e, sul fondo lo stesso artista che attraversa la scena in compagnia del cugino. I colori verdastri e lividi anticipano la pittura fauve in un’atmosfera inquietante. L’esasperazione della scena viene accentuata maggiormente dal brusco taglio prospettico del quadro. Uno stile quello di Toulouse che si allontana dai suoi predecessori e contemporanei, che con i suoi tratti sintetici e graffianti trasformò i suoi soggetti in icone indimenticabili. Dal 17 Settembre al 18 Dicembre 2011 alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia è possibile visitare la mostra “Degas, Lautrec, Zando’. Les folies de Montmartre”. Una parte di Parigi che l’aristocrazia rifiutava, raccontata attraverso gli occhi sensibili di chi ha vissuto negli ambienti scabrosi dei bordelli. © Riproduzione riservata
a fianco: “Henry de Toulouse - Lautrec” (autoritratto) pagina a sinistra: “Au Moulin Rouge” (1892 - 93) sotto: “Au Salon de la rue des Moulins” (1894) “Moulin Rouge - La Goulue” (1891)
curiosità: - Da piccolo si fratturò entrambe le gambe che provocarono un blocco della crescita degli arti inferiori. Per questo fu definito dai suoi contemporanei raffinato, ma nano e sciancato.
“Jardin de Paris - Jane Avril” (1892)
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PRIMO MOMENTO “FORTE” DELLA STAGIONE CON UN MESE DAVVERO CALDO
PAOLO SORRENTINO – SEAN PENN: COPPIA DA OSCAR ARRIVA AL CINEMA IL MITICO “BAR SPORT” DI BENNI “Tomboy” caso della stagione, i Vanzina firmano il sequel di “Ex”. De Luigi sposo sventurato
TOM HANKS E JULIA ROBERTS L’AMORE AI TEMPI DELLE CRISI (NON SOLO ECONOMICHE) L’amore ai tempi della recessione e dei licenziamenti raccontato dalla coppia più amata di Hollywood. Tom Hanks e Julia Roberts sono gli interpreti di “Larry Crowne”. Un film (Hanks firma anche la regia), con i due protagonisti che raccontano una storia di cadute e rinascite. Fino a quando non è stato licenziato, l’amabile Larry Crowne (Hanks) è stato un leader della squadra di superstar della compagnia big-box, dove ha lavorato sin dalla sua chiamata in Marina. Fortemente indebitato e incerto su cosa fare con i suoi giorni liberi, Larry se ne va al college locale per ricominciare. Entra a far parte di una comunità colorata di emarginati che spesso si spostano in branco in città con lo scooter e cercano di trovare un futuro migliore per se stessi. Durante il corso per chi vuole imparare a parlare in pubblico, Larry prende una cotta per l’insegnante Mercedes Tainot (Roberts), che ha perso sia la passione per l’insegnamento che quella per suo marito. Larry imparerà così un’inaspettata lezione: quando pensi che tutto ciò che vale la pena avere se ne è andato, potresti scoprire la tua nuova ragione di vita.
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La stagione entra nel vivo e il cartellone si fa davvero interessante, sicuramente il primo momento “forte” dell’annata grazie anche al ritorno di Paolo Sorrentino. Si candida a probabile “caso” il francese “Tomboy”, film di Cèline Sciamma, che racconta il microcosmo dei bambini visto con tenerezza ed acume, senza facili semplificazioni. E’ la storia di Laure che si svolge durante le vacanze estive. La bambina approfitta della distrazione degli adulti per prendere una decisione: nel nuovo ambiente si farà credere un maschio. È come Michael che farà le prime amicizie e, in particolare, attirerà l’attenzione di Lisa. Ritorno per i fratelli Vanzina con il genere che li ha consacrati: la commedia all’italiana. Carlo ed Enrico firmano il sequel di “Ex – Amici come prima”, fortunato film di Fausto Brizzi. Anche questa volta saranno narrate storie diverse - con protagonisti volti noti del piccolo e grande schermo (a cominciare da Alessandro Gassman) - che si intrecceranno come nella migliore tradizione. Ricchissimo il cast con Enrico Brignano, Ricky Menphis, Vincenzo Salemme, Paolo Ruffini, Teresa Mannino, Gabriella Passion, Tosca d’Aquino. Come evento del mese non possiamo che segnalare “This must be the place”, nuovo film di Paolo Sorrentino con uno straordinario Sean Penn. Il percorso di vita di un personaggio indimenticabile. Cheyenne è stato una rockstar nel passato. A 50 anni si veste e si trucca come
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quando saliva sul palcoscenico e vive agiatamente. La morte del padre, con il quale non aveva più alcun rapporto, lo spinge a tornare a New York. Scopre che l’uomo aveva un’ossessione: vendicarsi per un’umiliazione subita in campo di concentramento. Cheyenne decide di proseguire la ricerca dal punto in cui il genitore è stato costretto ad abbandonarla. Primi accenni di cinepanettone con Massimo Boldi, protagonista con Biagio Izzo di “Matrimonio a Parigi”. Un imprenditore milanese e un finanziere napoletano si incontrano sull’aereo che li porta in Francia per il matrimonio dei rispettivi figli. Nel cast anche Massimo Ceccherini ed Anna Maria Barbera. Sbarca sul grande schermo un titolo leggendario della narrativa italiana. Il mitico “Bar Sport” di Stefano Benni diventa un lungometraggio diretto da Massimo Martelli con Claudio Bisio, Antonio Catania, Giuseppe Battiston, Angela Finocchiaro ed Antonio Cornacchione. Amori, sfide, cappuccini, avventure, trasferte, grappini, campioni, bambini, nonni, sesso e meringhe: questi i temi al centro del film da un cult della narrativa italiana, una specie di “bibbia” della comicità. Altra commedia italiana è “La peggior settimana della mia vita” con Fabio de Luigi, Cristiana Capotondi ed Alessandro Siani. Un quarantenne coinvolto in una serie di tragicomici eventi con protagonisti i futuri suoceri prima di pronunciare il fatidico “si”. Regia di Alessandro Genovesi.
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A t t e s i s s i m i Ex: amici come prima
Matrimonio a Parigi
Paranormal Activity 3
Bar Sport
La peggiore settimana della mia vita
Johnny English la rinascita
Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Claudio Risi Cast: Massimo Boldi, Biagio Izzo, Anna Maria Barbera, Massimo Ceccherini, Enzo Salvi... Uscita: 21.10.2011
Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Carlo Vanzina Cast: Enrico Brignano, Anna Foglietta, Alessandro Gassman, Teresa Mannino, Ricky Memphis, Gabriella Pession... Uscita: 07.10.2011
This Must Be the Place Genere: Drammatico Nazione: Italia Regia: Paolo Sorrentino Cast: Sean Penn, Frances McDormand, Tom Archdeacon, Shea Whigham, Seth Adkins... Uscita: 14.10.2011 Trama: Cheyenne, ebreo, cinquantenne, ex rock star di musica goth, rossetto rosso e cerone bianco, conduce una vita più che benestante a Dublino. Trafitto da una noia che tende, talora, ad interpretare come leggera depressione. La sua è una vita da pensionato prima di aver raggiunto l’età della pensione. La morte del padre, con il quale aveva da tempo interrotto i rapporti, lo riporta a New York. Qui, attraverso la lettura di alcuni diari, mette a fuoco la vita del padre negli ultimi trent’anni...
Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Massimo Martelli Cast: Claudio Bisio, Giuseppe Battiston, Angela Finocchiaro, Antonio Cornacchione, Lunetta Savino... Uscita: 21.10.2011
Genere: Horror, Thriller Nazione: U.S.A Regia: Ariel Schulman, Henry Joost Cast : Katie Featherston... Uscita: 21.10.2011
Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Alessandro Genovesi Cast: Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Monica Guerritore, Antonio Catania... Uscita: 28.10.2011
Genere: Commedia Nazione: Regno Unito Regia: Oliver Parker Cast: Rowan Atkinson, Gillian Anderson, Rosamund Pike, Pierce Brosnan, Dominic West... Uscita: 28.10.2011
Tomboy
Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno
Genere: Drammatico Nazione: Francia Regia: Céline Sciamma Cast: Zoé Heran, Malonn Lévana, Jeanne Disson, Sophie Cattani, Mathieu Demy, Yohan Ventre... Uscita: 07.10.2011
Genere: Animazione, Avventura Nazione: U.S.A., Nuova Zelanda, Belgio Regia: Steven Spielberg Cast: Daniel Craig, Simon Pegg, Cary Elwes... Uscita: 28.10.2011
Il botteghino ancora non si infiamma e in attesa dei primi botti volano i Puffi 3D che superano gli otto milioni. Benino, ma senza esaltare, Polanski con “Carnage”, Almodovar con “La pelle che abito” e “L’alba del pianeta delle scimmie”. DVD del mese è il pluripremiato “Habemus Papam”, di Nanni Moretti che veste i panni di uno psicanalista chiamato a curare dubbi, ansie e depressioni del nuovo Pontefice.
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servizio a cura di Marco Milano
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rande successo di pubblico per la prima edizione di “Jazz Inn Capri”. L’isola azzurra, infatti, per la prima volta si è trasformata in una simbolica capitale del jazz internazionale per una kermesse musicale che ha rappresentato il fiore all’occhiello di “Capri Grand Tour 2011”, il cartellone di eventi promosso dall’assessorato alla cultura e turismo del comune di Capri. E l’assessorato insieme alla cooperativa culturale “Nesea” e l’associazione culturale “Musicology” ha dato vita nella prima settimana di settembre nei Giardini della Flora Caprense al primo festival del jazz. Una cinque giorni di esclusivi concer-
ti live affidati ad un cast di grande prestigio, sotto la direzione artistica di Elio Coppola. Serate raffinate con un parterre d’eccezione, tra cui i membri del comitato d’onore formato dall’icona della musica italiana Peppino Di Capri, lo stilista Rocco Barocco, il produttore discografico Enzo De Paola, per la fondazione San Carlo l’ingegner Giovanni Mantovano, Paolo Uva dell’Auditorium Parco della Musica di Roma ed il cantautore Carlo Missaglia. La manifestazione ha tagliato il suo ideale nastro inaugurale con un tributo a Chet Baker con il trombettista e vocalist Antonio Imparato, accompagnato al piano da Antonio Capasso e con Aldo Vigorita al basso, Elio Coppola alla batteria ed il sax di Sandro Deidda, spe-
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cial guest della prima serata del festival che per un’intera settimana ha visto alternarsi sul palco dei Giardini della Flora Caprense jazzisti di spessore a livello italiano ed internazionale. Tra gli altri Ondina Sannino in “Brazilian Voyage” con special guest Eddy Palermo. Walter Ricci e il suo ospite speciale Daniele Scannapieco in “A Crooner Night”, Lorenzo Hengeller e Mirko Guerrini in “Canzoniere minimo leggero” e la serata di chiusura con Virginia Sorrentino e lo special guest Pietro Condorelli in “The Queens of jazz”. E ancora durante le serate Tommaso Scannapieco, Stefano Tatafiore, Michele Di Martino, Gianfranco Campagnoli, Annibale Guardino, Marco De Tilla, Flavio Guidotti, Matteo Cidale. Artista “live” Oreste Silvestrino in arte “Asà” ideatore del logo di “Jazz Inn Capri” che si è esibito in diretta nella creazione di opere pittoriche durante i concerti. E con “JazzInnCapri” anche l’isola di Capri è entrata nel circuito di questa raffinata musica che ha richiamato sull’isola non solo i nomi più noti del mondo jazzistico ma anche appassionati e cultori del genere in vere e proprie serate-evento contraddistinte da scroscianti applausi e richieste vigorose di “bis”. La prima edizione di “Jazz Inn Capri”, che ha avuto tra l’altro la partnership del network Telecapri, Retecapri, Telecapri News, Telecapri Sport, Radio Capri, sarà preludio di una lunga serie. © Riproduzione riservata
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tempo libero
BARZELLETTE
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SUDOKU
Un giovane, molto timido, una sera si reca ad un bar dove vede una bella ragazza sola in un angolo che beve la sua aranciata. Dopo aver raccolto tutto il coraggio il ragazzo si avvicina alla giovane e le dice: “Posso sedermi qui’ a chiacchierare un po’ con te?”. Al che la ragazza, immediatamente e con un tono di voce altissimo, urla verso il giovane: “No, non voglio venire a letto con te, lasciami in pace!”. Tutti i presenti si voltano per osservare bene la coppia. Naturalmente il giovane, fortemente imbarazzato, abbandona il posto e torna sconsolato al suo tavolino. Dopo qualche minuto la ragazza si avvicina al tavolo del giovane e gli sussurra in tono accomodante: “Scusa per la chiassata di poco fa’. Io sono una studentessa di psicologia e sto osservando le reazioni delle persone ad una situazione fortemente imbarazzante” .Il giovane senza perdere tempo e a piena voce allora le grida: “Cosa? 100 euro? Meglio dormire da solo che con te!”. Stai rientrando a casa, è notte e piove a dirotto. Passi davanti alla fermata di un autobus e vedi tre persone che lo stanno aspettando. 1. Un’anziana signora che sembra sul punto di morire. 2. Un vecchio amico che una volta ti ha salvato la vita. 3. La donna (o uomo) dei tuoi sogni, la tua anima gemella. Nella tua auto c’è posto solo per una persona e tu non puoi tornare alla fermata dell’autobus una volta che te ne sei allontanato (non si sa perché ma e’ così). A chi offri un passaggio? Pensaci bene prima di rispondere. Questo quesito e’ stato usato da importanti società di selezione per decidere chi assumere. Non sparare una risposta a caso, ma pensaci... Potrebbe essere un quesito interessante... a) Potresti dare un passaggio all’anziana signora e salvarle la vita b) Potresti dare un passaggio al tuo vecchio amico e ricambiargli così il favore c) Ma d’altro canto potresti non ritrovare mai più la tua anima gemella. PENSACI! Il candidato che fu assunto (1 su 200) non ebbe nessun problema a risolvere il quesito. Disse: “Darei le chiavi della macchina al mio amico e gli chiederei di portare l’anziana signora in ospedale. Io starei a fare compagnia alla mia anima gemella fino all’arrivo del bus!” La morale della storia è che guadagniamo molto di più se riusciamo a superare con la fantasia i nostri limiti e se riusciamo a guardare “oltre”. Nessuno però è mai arrivato alla risposta vera e a quella più sensata: investire l’anziana signora per porre fine alle sue sofferenze, fare l’amore con la ragazza dei miei sogni sul cofano dell’auto e andarmene col migliore amico a bere birra fino a ubriacarmi !!! INDOVINELLO Il padre di Renata ha 5 figlie: 1. Zazzana - 2. Zezzena - 3. Zizzina - 4. ??? - 5. Zuzzuna Qual è il nome della quarta figlia? Risposta Renata!
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bilan
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/0 e llo ch e que n m l es benevole e e b n u t ente correre. La facilmen e r cisam E’ de resti a tras ggiunge piùadi, ment e c a p ti ap e stelle r e due de o a fine s e ll n e za d nelle prim omplean con qualch c In i nati steggia il vedersela el mese. a d chi fe ve ancora all’inizio all’insegn a e gno d , ma solo si profila ente dell a à m e ostilit le ottobr semplice i della tu e a in gener rinascita o delle red atti le stell e della in mano a parte inf , amicizie a s d ripre lla secon no amore la e vita. no e rega mani. e a ti am che a pien gratifi 2/12 dal 2
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d ere que realizza nto rig lla a e Otten e, puoi te per qu ociale. N si il diffic importan ntale e s le stelle ai m molto a sentime del mese lazioni, ia, o v la vit da parte erse ang nti. Tutta di n iv o t r o sec no in d oi conf are l’ar e a lm pongo ive nei tu te esercit rni di ca pre negat convenien Alcuni gio irito sem are sarà tentarsi. il tuo sp ere trasp ti e accon heranno ia di viv uotidiani pia ricaricne. La gio li gesti q ita di cop o giova nei picc di una v ositivi. anche complice i eventi p rende a e ricca d seren
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ell alc rre re rni, n te qu perco A par i primi gio iù facile ché barrie ai r p e e sar t p e e ran ese ti è h o c c na fuo a an del m intrapres i messi a 9 inizia u ia l n a strad lci li avra rli. Già da i in sinto e h a v ra nte c e int di sovrast , ti ritro e m la a ec sicuro i apertur ondo, con dosso i v li a d i fase itmi del m crollati d ed eventu i. S r st con i lontano. etta aiuti no propo rc o o spazia emi e ac ti veng urio in Sc io h e rc chi sc imenti ch ata di Me olto propiz r tr trasfe ì 13, l’en periodo m . d n Giove inaugura u à culturali it pione di e attiv u per st 0 l 23/1 bei mo/09 a rallegrata dea da felici3 2 l da di coppia è à erotica rdano il fu i cit a un ua La vit di compli e che rig re che alc rni n i ment di posizio permette ne nei gio na prese due. Non omprensio il buon on o turo a nti di inc ,19 turbin . Meglio n na e mom 4,5,11,18 o menage piccole m gli i uire ti. critic nto del tu ppo sulle g e s e timen te dame ardirsi tro partner i sen n intest lezze del dai buon llato dura ne o a i chev i dettat nno trab olare da g ia n a ls ic h u t imp ioni che i, in par no l’armo t Le un preceden ora ritrova i i mes maggio, a naio leta. comp
d guirsi d un fr uest’an a q se tte Il sus iche me ario di fai bene so t in o dispo straord upato, e un gener ile o c t ment ei preoc i sempre ndo, fer so e s a Non sserlo. H e un prof trebbero re non e a favore ne che po are le avv on o Giove tivo Plut a contrast ttobre, e, O a h e cre ufficienti i veloci. ate critic ita s t n sere ei piane chie gior i di cresc ta a d sità nte parec occasion ppia agit o e nosta nta buon Vita di c i. t prese ri settori. ntrastan o a nei v sazioni c n da se
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d iete, sp do di m ardare io r Ar gu Per l’ ia un per liano di particola ig o v si av telle cons ismo, in mandat ià e im e le s con ott o ti ha g Se invec in o e . futur se il dest positivo no nient n modo he segnale i non ha devi ope t a qualc imi even nifica che e qualcos o lt gli u ltante sig rimuover il period e a 9 di es u di te e al 26 al 2 olverti. S s v rare ofondo. D tare ed e a di solle it r nel p re per mu tempo ev o migli coppia da utili. in sei in uestioni q vare
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