anno X n.9 - Settembre 2011 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta
GIOVANI & JOVANOTTI I ragazzi del “Giffoni” incontrano Lorenzo
ROCCO PAPALEO: La vita (da regista) inizia a 50 anni!
VALENTINA LODOVINI:
La Campania? La mia seconda terra!
Tutto su MISS ITALIA 2011 1
TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO
editoriale 2011 SETTEM BRE
L’ETERNA GIOVENTU’ DI LORENZO CON LE TASCHE PIENE DI…PAROLE! Cari amici ben ritrovati, per chi fa il nostro mestiere, settembre rappresenta il vero inizio dell’anno. La piccola pausa estiva chiude un anno di impegni e storie raccontate. Il mese che ci apprestiamo a vivere segna la prima pagina di un notes pieno di appunti. Appunti che presto prenderanno forma per scandire i prossimi impegni e le novità della redazione. Ci aspetta un anno difficile. C’è da confermare quanto di buono fatto nelle ultime stagioni. Dopo essere stati “aperti per ferie” con i nostri servizi online, ecco a voi un numero ricchissimo, autentico concentrato di grande spettacolo. Ad aprirlo c’è il re incontrastato dell’estate. Lorenzo Jovanotti, ha incanalato un successo dietro l’altro tra disco e tour. I ragazzi del Festival del Cinema di Giffoni hanno voluto consegnarli un premio speciale per la grande capacità di comunicazione multigenerazionale. I giovani che incontrano Jovanotti. Una miscela esplosiva. Ancora Musica e cinema con grandi protagonisti ai nostri microfoni. Rocco Papaleo ci racconta tutto, sui nuovi progetti e su come sia cambiata la sua vita dopo il grande successo di “Basilicata coast to coast”. Il Maestro Pupi Avati, invece, festeggia quarant’anni di carriera. Con piacere ritroviamo Le Strisce, un gruppo che seguiamo con attenzione e che proprio questo mese ritornerà sul mercato con un nuovo album di cui vi diamo ampia anticipazione. Primi passi per il Festival della Canzone Italiana. Parte “Area Sanremo” che, con rinnovata ambizione, selezionerà i giovani che a febbraio saliranno sul palco dell’Ariston. Ne abbiamo parlato in compagnia di Paolo Giordano, critico e firma di punta de “Il Giornale”. Settembre è il mese di Miss Italia, appuntamento che rappresenta qualcosa in più di una tradizione. 72° edizione all’insegna delle novità e del ritorno di Fabrizio Frizzi. Seguiremo tutto online con servizi e aggiornamenti dal 17 al 20 settembre. Puntuali al suono della campanella le nostre rubriche per scoprire gli altri mondi dell’informazione e dell’intrattenimento. La bellissima Valentina Lodovini è ospite di “Cinema e Territori”, mentre Stefano Pozzovivo ci apre le porte di Radio Subasio per ospitare la nostra RadioSet. Si riparte cari amici. Se non temete di essere contagiati dalla nostra passione, seguiteci pure!
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2011
LORENZO “JOVANOTTI” CHERUBINI “Penso Positivo? E’ solo uno slogan! Chi sono davvero? Una persona autentica!”
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sommario 2011 SETTEM BRE
TUTTI I COLORI DELLO SPETTACOLO
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No a Woody Allen, sì al mio secondo film da regista
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Pupi Avati
Quarant’anni di carriera per il Maestro. A novembre il nuovo film
Le Strisce
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Fare musica? Una roba da Pazzi...e Poeti!
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extra
27 - Angolo della Moda 30 - Set Talenti 32 - Radio Set 34 - Palco & Scena 37 - Angolo del libro
I Giovani incontrano Jovanotti e scatta il più grande spettacolo...
Rocco Papaleo
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Lorenzo Jovanotti
Valentina Lodovini
Napoli e la Campania? Mi hanno praticamente adottata
Paolo Giordano
Musica, talent, discografia: vi presento “Area Sanremo 2011”
38 - L’arte in Mostra 40 - Cinema 45 - Set Game 46 - Oroscopo
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REGISTRAZIONE: n. 582 del 23/09/2002 presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce) - Iscritto al N° 10021 del Registro degli Operatori della Comunicazione - EDITORE: Vision Editoriale srl - SEDE LEGALE: Via Lavatoio, 21/A 82011 Airola BN - Redazione: Contrada Rella, zona industriale Forchia (BN) Tel. 0823.1765261 Fax: 0823.1765209 Email: info@setweb.it Sito web: www.setweb.it - IN REDAZIONE: Vincenzo Lombardi (Direttore responsabile), Alfonso Papa, Domenico Ruggiero, Italia Vigliotti, Rosario Pascarella HANNO COLLABORATO: Gaetano Ippolito, Loredana Tortora, Wanda D’Amico, Marica Crisci, Angela Carretta, Anna Carfora, Alessandro Tocco, Bruno Musso, Franco Mozzillo, Lorenzo Peluso, Giuseppe Mauriello, Carmen Melisi, Nica Crisci - GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Gamma3web DISTRIBUZIONE: Gratuita presso i SETpoint - STAMPA: Pieffe industria grafica - TIRATURA: 15.000 copie.
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Guarda all’interno del servizio su www.setweb.it il video con Lorenzo che parla dei cambiamenti del mercato discografico. Foto archivio SET
QUESTO SERVIZIO E’ CO-FIRMATO CON I RAGAZZI DELLA “MASTERCLASS” DEL FESTIVAL DI GIFFONI. NOI NON ABBIAMO FATTO ALTRO CHE PARTECIPARE AL DIBATTITO TRA UN GRUPPO DI GIOVANISSIMI ED UN GRANDE ARTISTA DELLA NOSTRA MUSICA. UN POETA MODERNO CHE HA NELLA COMUNICAZIONE IL SUO VERSO PIU’ RIUSCITO…
LORENZO IL MAGNIFICO: “VOLA PAROLA MIA, RACCONTA IL MONDO CON LA SEMPLICITA’”.
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onica ha sedici anni. Giura di non essere una che si emoziona facilmente, nemmeno quando si parla d’amore. Con l’amore no, ma con Lorenzo si. Prende il microfono, riesce a malapena a dire due parole e inevitabili vengono giù lacrime e singhiozzi. Con un filo di voce saluta il suo idolo: “Ci hai dato una mano a diventare grandi e non perderci lungo il cammino. Grazie”. Lorenzo ascolta e trattiene a sua volta l’emozione prima di diventare quel vulcano di parole capace di andare avanti ininterrottamente per ore. E’
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servizio a cura di Vincenzo Lombardi per gentile ospitalità della “Masterclass” di Giffoni
una delle tante scene viste e fotografate in un pomeriggio di luglio con il termometro vicino ai quaranta gradi. Siamo al Festival di Giffoni, ospiti (abusi sarebbe la parola appropriata, vista la riservatezza dell’incontro) dei ragazzi della Masterclass, una sorta di piccola Università ricavata dalla giuria del Festival del cinema per ragazzi numero uno al mondo. Ci sono giovani dai 16 anni in su che hanno terminato il lungo percorso da giurati e ora studiano cinema, audiovisivi, tecnica, sceneggiatura e quant’altro appartenga al mon-
do della celluloide. Non ri“E’ un binomio fondamen“HO UNA CURIOSITA’ escono a staccarsi da Giftale. Personalmente le imfoni e Giffoni non riesce a magini, sono state la mia PAZZESCA DI VEDERE fare a meno di quei giovani scoperta, prima ancora CHE SUONI E CHE cresciuti a pane e Festival della musica. Lavoro tanLINGUAGGI SAPRANNO che, con la loro competentissimo con grafica, fumetINVENTARE I RAGAZZI za e passione, hanno dato ti, web. Rappresentano il DI OGGI”. all’evento un respiro interconcepimento di un disco o nazionale diventando un di un tour. Sono un divoraesempio da seguire (e imitore di questa materia”. tare...). Studiano cinema con maestri illustri e con docenti che ogni alunno vorrebbe vedere - L’allieva Serena fa immediato ritorno comparire nella propria aula. Jovanotti è la alla base e pone l’obiettivo sulla musica, sorpresa della 41° edizione del “Giffoni”. Lui, sulle canzoni e sull’ottimismo che da semil Grande Comunicatore di intere generazioni pre accompagna i messaggi di Lorenzo. sbarca alla Cittadella del Cinema per ricevere Premio Truffaut fortemente voluto dai giu- “A dire il vero – ribatte Jovanotti – la parola rati. Mai motivazione fu più azzeccata: per la ottimismo non mi piace molto, non ne capisco grande capacità di essere un punto di rife- bene il significato. Io sono principalmente Lorimento per i giovani. Lui ricambia con oltre renzo Cherubini, non un ottimista. Nel senso tre ore di dialogo diretto, serrato, profondo. che la mia principale abitudine è quella di Si parla di tutto. Dalla musica al cinema, dai affrontare le cose per risolverle. Uno sguardo fumetti al rock, da come prendono vita le can- positivo che mi accompagna da sempre. Essezoni, alla creatività della sua “factory”. Una re definito ottimista è un bel complimento, ma raffica di domande per quello che i ragazzi del riduttivo. Lorenzo è una persona autentica e Giffoni definiscono principalmente un poeta, l’autenticità è il vero valore che mi accompaancora prima che un cantante. Un narratore gna nella vita e nel lavoro”. del “penso positivo” che riesce sempre ad illuminare con la luce dell’ottimismo i suoi brani. - Dario è un divoratore di musica e scherza con il testo di una famosa hit chieden“Sono sicuro – confida Lorenzo alla platea – do il rapporto con le esigenze commerciali che qualche mio amico creda che io sia pazzo. che una star del suo calibro incontra ineOppure che abbia una patologia molto seria, vitabilmente. Poi arriva la domanda: cosa ma io riesco a vivere solo lavorando, non rie- saresti disposto a perdere per non vedere sco a staccarmi per un attimo dal mio lavoro, sacrificato il tuo lavoro? che poi un lavoro non è, non avendo orari e particolari obblighi. Sono sempre connesso a qualcosa, sono sempre alla ricerca di un nuovo significato delle cose. Tante volte le risposte arrivano solo con il tempo e l’esperienza. Non è una questione di cultura. Solo il tempo che passa ti fa guardare e assaporare le cose con occhi diversi. Io cerco di farlo con le mie canzoni. Scelgo un tema e non mi limito a raccontare ciò che si vede, ma lo tratto in ogni sua prospettiva. Un po’ come Cezanne che dipinse una montagna in centinaia di modi differenti. Raccolgo emozioni in continuazione e chiudo tutto nell’archivio della mia memoria. Frasi, suggestioni, rime, libri scelti a caso. Vado a vedere i saggi di danza di mia figlia, faccio viaggi in posti dove nessuno mi conosce. Lavoro sempre. Non devo mai cominciare, sono già al lavoro. E non riesco a farne a meno”. “Su questo aspetto posso affermare di essere davvero una persona fortunata. Mai avuto - Il rapporto con il cinema e le immagini problemi con la mia discografica, nonostante è tra le domande più gettonate in platea. I si tratti di una multinazionale. Faccio quello ragazzi chiedono quanto sia importante il che voglio e lo faccio insieme alla mia squadra, matrimonio tra musica e video. con la quale curo tutto ciò che riguarda la mia immagine e il mio lavoro. Si sviluppano idee, si
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concepiscono video, si pensa agli spettacoli, si fanno servizi fotografici. Un piccolo team che mi permette di lavorare divertendomi. Senza alcuna assiduità. La casa discografica raccoglie i frutti quando le cose vanno bene, oppure mi rimprovera in caso di flop. Senza dimenticare che il concetto di commerciale è sempre molto particolare. Si continua a fare l’errore di considerare commerciale ciò che è bello e vincente, eppure sappiamo tutti che ci sono dischi meravigliosi che non sono andati mai al numero uno in classifica. E dischi orrendi che hanno venduto in botto di copie…”
mo e si potrà usufruire di tutta la musica possibile. Le case discografiche diventeranno società di servizi e porteranno la musica ovunque”.
fenomeni più disparati. Puoi partire dalla periferia di Londra o da un retroterra sudamericano e ritrovarti ai vertici delle classifiche. Quello che sta cambiando letteralmente è l’industria che, nei prossimi, anni ci porterà a delle novità incredibili. In America i negozi di dischi già non esistono più. Anche in Italia presto la musica diventerà una sorta di servizio come l’acqua e la luce. Si pagherà un abbonamento bassissi-
dei bottoni dall’oggi al domani. Anche l’America, comunque, ha i suoi lati negativi. La scuola pubblica su tutti. Una buona istruzione costa rette private salatissime. In Italia da questo punto di vista va molto meglio. Il posto dove mi trovo meglio? Uno solamente. Nelle mie canzoni…”.
Al termine del lungo incontro qualcuno non dimentica un accenno alla grande passione per l’America, da sempre sbandierata, ma Lorenzo il Comunicatore precisa immediatamente: “Non è assolutamente una questione politica visto che in merito non ci capisco nulla. Dell’America mi è sempre piaciuta l’importanza delle idee. Se hai un’idea che funziona, oppure, se credi veramente in qualcosa, hai la possibilità di far valere un tuo discorso. Solo con la forza delle idee. Non serve essere “figli di” o avere particolari raccomandazioni. Puoi essere un Mark Zuckerberg qualunque, avere un’idea come facebook e trovarti in una stanza
ciotto anni, ma si può diventare adulti anche a 44. L’assunzione di un carico di responsabilità è la linea d’ombra della vita. Poi c’è una cosa che mi incuriosisce tantissimo. Vedere cosa combineranno nell’immediato futuro i sedicenni di oggi, quelli cresciuti con la rete. Quali saranno i suoni e i linguaggi che ci proporranno. Forse sarà come il film “The Social Network”: un’autentica rivoluzione”.
- Mattia, 16 anni, storico del Festival, si interroga sul concetto di bello e Lorenzo risponde alla sua maniera.
- Isabella e Andrea, parlano di passato e futuro, bypassando il presente, nonostante i nove mesi ai vertici della classifica di “Ora”, l’ultimo lavoro discografico. Vogliono sapere come Lorenzo ha incontrato la musica e cosa ci riserveranno i prossimi anni.
“Il pop è l’invenzione più bella del Novecento. Per pop intendo Andy Warhol, Tarantino e tante altre cose che ci circondano, perché il concetto di “pop” sta proprio nel sapersi nutrire, captare l’arte che entra nel nostro raggio di mondo. Mi è sempre piaciuto legare il concetto di pop all’immagine dei…pop corn: un qualcosa che esplode, ti convolge. Un’altra cosa che mi piace è la responsabilità, che associo al concetto dell’essere adulto. Si è responsabili quando il mondo ti fa una domanda e tu sei in grado di rispondere. In quel momento si diventa grandi. Mio padre è diventato grande a di-
“La musica è arrivata nella mia vita a tredici anni. In casa si ascoltava di tutto, in particolare Fabrizio De Andrè. Poi nel ’79 ho scoperto i Sugarhill Gang e subito pensai che avrei potuto fare musica, mi piaceva quella cosa. Non sapevo come avrei potuto riuscirci, ma quello era il mio obiettivo. Avevo zero concezione di musica, sia a livello teorico che pratico. Ma quel gruppo hiphop mi fece scattare una scintilla particolare. Cambiare è la cosa più bella dell’essere vivi. Fino ai dodici anni il mio unico desiderio era diventare un disegnatore di fumetti, poi mio fratello Umberto (deceduto tra-
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gicamente quattro anni fa), mi fece conoscere la musica. Lui è stato molto importante nella mia vita. Una guida, una sicurezza, una copertura. La musica l’ho conosciuta attraverso l’elettronica e credevo che avrei fatto sempre e solo il dj, al massimo il produttore di musica dance. Poi ho “incontrato” la chitarra e sono nate le prime canzoni. Anche la mia musica è parecchio cambiata in tutti questi anni e credetemi non c’entra nulla il mercato discografico. Cambiare è il mio vero mestiere ed è quello che consiglio anche alle nuove generazioni. Confrontarsi il più possibile con il mondo, così come faccio io con loro. Il futuro? Forse c’è troppa musica in giro e questo in un certo senso “distrae” i discografici, facendo venire fuori le cose buone con grande lentezza. Il mercato, però, è meno centralizzato e possono nascere i
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Guarda all’interno del servizio su www.setweb.it il video con Rocco Papaleo che dà i primi accenni sul suo nuovo film.
A 53 ANNI E’ DIVENTATO L’UOMO NUOVO DEL NOSTRO CINEMA. COMPLICE IL GRANDE SUCCESSO DI “BASILICATA COAST TO COAST”. STA PREPARANDO IL SECONDO FILM DA REGISTA, MA NON HA ABBANDONATO L’AMICO LEONARDO PIERACCIONI CHE PUNTUALE LO HA CHIAMATO PER IL NUOVO FILM DI NATALE. IN ESTATE DOVEVA ESSERE SUL SET CON WOODY ALLEN, MA…
ROCCO PAPALEO: “IL PATRIMONIO DEL NOSTRO CINEMA? LA PROVINCIA ITALIANA!”
servizio a cura di Vincenzo Lombardi
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’ passato oltre un anno dal successo clamoroso di “Basilicata coast to coast”, il film che ha segnato l’esordio con il botto di Rocco Papaleo alla regia. Premi e grandi critiche da ogni dove. Un film che ha marcato la carriera di un attore già largamente consolidato tra i più bravi ed apprezzati della panorama italiano. Ora però, per pubblico ed addetti ai lavori, non è più l’eterno amico di Pieraccioni o il partner di Checco Zalone. E’ diventato un regista dal quale tutti si
aspettano nuove storie capaci di portare linfa ed effervescenza all’italica causa. A 53 anni si è scoperto l’uomo nuovo del nostro cinema e, come spietata legge del mercato impone, tutti lo attendono al varco, tutti sono in trepidante attesa dell’opera seconda. Le riserve in merito sono state sciolte in un caldo pomeriggio di luglio, nella festante accoglienza del Giffoni Film Festival di cui Papaleo è stato tra gli ospiti più graditi. Nella cornice delle kermesse dedicata al cinema per ragazzi, l’attore-regista
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ha dato i primi ufficiali accenni a riguardo del nuovo progetto che lo vedrà impegnato dietro la macchina da presa. Non prima, però, di aver detto la sua a riguardo dei piacevoli pathos nati dopo il grande successo di “Basilicata coast to coast”, una pellicola a lungo cullata tra i sogni, diventata poi una meravigliosa realtà. “A me quasi ogni giorno viene in mente Massimo Troisi quando diceva che dopo un debutto di successo al cinema, bisognerebbe passare direttamente al terzo film. Saltare il secondo, perché sono tutti lì ad aspettare cosa combini e se sarai in grado di tirare fuori una storia forte e vincente. Anzi, ho anche pensato di non farne più. Poi abbiamo – spiega Papaleo – iniziato a scrivere la storia per il prossimo film. Ci concentreremo ora sulla sceneggiatura. Quella del regista è un’esperienza che mi ha fatto cambiare notevolmente, anche come attore. Ora vedo le cose in modo diverso”.
convinto. Il film sarebbe venuto fuori in un certo modo solo se fossi stato io a dirigerlo. Non aveva tutti i torti. A riguardo del nuovo cast, però, non esiste nulla di definito”. - Dunque l’estate ha visto i primi vagiti del nuovo film. Eppure lei era atteso sul set del nuovo film di Woody Allen? Poi cosa è successo? “E’ vero. Ho fatto un provino con altri importanti colleghi italiani. Sono stato preso e mi era stata affidata anche un parte. Piccola, ma che a me convinceva parecchio. La produzione, però, mi aveva chiesto come disponibilità tutto il mese di agosto. Da tempo avevo programmato un viaggio in America con mio figlio e lui, mi perdoni Woody Allen, resta la cosa più importante della mia vita. Lui è il “link” delle mie giornate, il bene più prezioso. La mia non è stata una rinuncia, ma un atto d’amore nei suoi confronti. Sul set mi sono ritrovato con Leonardo Pieraccioni nelle bellissime location di Lucca e della Toscana per le riprese de “Finalmente la Felicità”, il film di Natale di Leonardo”.
- E allora? Questo bis a grande richiesta, di cosa parlerà? “Sento ancora la puntura della tarantola e spero di imbroccare la strada giusta. Il progetto è - Intanto, nell’ultima stagione, ha scritto ovviamente con Walter Lupo. Sarà una preso parte a “Che bella giornata”, il film storia un pochino più complessa e vorrei inti- dei record di Checco Zalone. Si aspettava tolarla “Una piccola impresa meridionale”. un simile successo? Parleremo di un gruppo di persone che lavora- “Sicuramente è stato un botto esagerato che no per la stessa impresa. Saranno chiamate anche le più rosee aspettative non potevano per un restauro e alla fine dei lavori ad uscire prevedere. Ottima è stata la macchina pubrestaurata sarà la loro vita. Ci saranno parec- blicitaria. Però sono contentissimo per Checco chi spunti divertenti comunque. Gli attori? Per perché è un successo strameritato. Lui è un rail momento ci sono io. Mi sono fatto un provino gazzo fantastico. La sua è una comicità nuova e mi sono piaciuto. Per il resto ancora nessuna e vera. Viene premiata anche la sua umiltà e bozza sul cast. In realtà sto cercando un vecnon a caso ha voluto chiachio faro abbandonato. E’ mare il tour nei palazzetti “IL CINEMA ITALIANO la prima necessità di questo “Resto Umile”. Un mesnuovo film, poi penseremo saggio inequivocabile di DEVE RITROVARE IL SUO al resto”. un ragazzo lontano anni SGUARDO ACUTO. DA NOI luce dal divismo che cir- Nemmeno la precola in questo ambiente. NON CI SARANNO MAI I senza di Giovanna MezHa fatto centro perché in BUDGET DI HARRY POTTER” lui convogliano tante gezogiorno è scontata quindi? nerazioni. Del film conser“Giovanna non è una collevo due ricordi su tutti. La ga è una sorella. Con lei ho un rapporto fanta- grande dedizione di tutta la troupe e, i concerstico. Se è nato “Basilicata coast to coast” ti esclusivi e riservati che ho potuto ascoltare il merito è principalmente suo. Mi ha spinto al dalla chitarra di Checco quando rimanevamo grande salto. All’inizio, infatti, non volevo di- da soli in roulotte”. rigere il film. Un regista ha delle responsabilità incredibili. Deve pensare a tutto e per ogni cosa tutti si rivolgono a lui. Giovanna mi ha
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- Ci può regalare un altro piccolo accenno sul nuovo film. Sarà ancora una storia di provincia? “La provincia è il vero luogo dove ancora si muovono storie e personaggi che rappresentano il nostro paese. Bella e varia mi è sempre piaciuto considerarla come l’ultima delle terre promesse da esplorare. Si può scoprire l’autenticità di un popolo, di una tradizione. La parte vera della gente, lontana anni luce della società dei computer che oggi invade la nostra vita. Il cinema italiano dovrebbe puntare maggiormente su questi ultimi luoghi incontaminati”. - E’ ancora possibile fare delle belle commedie? “La ricetta vera e propria non esiste. La nostra grande tradizione cinematografica ci insegna che il neorealismo e la commedia sono biglietti
da visita che hanno valorizzato il nostro cinema in tutto il mondo. Anche in futuro bisognerebbe ripercorrere questa strada, perché non credo sia possibile puntare su grandi mezzi o investimenti. Il nostro cinema dovrebbe tornare a raccontare la società con acutezza, spietatezza e amarognola umanità. Non basta solo la comicità, non basta a lasciare un segno nel tempo. Riscoprire i temi classici della nostra
commedia potrebbe essere un buon segreto, perché non credo che in Italia si possa fare un film con il budget di Harry Potter…”. - Quale deve essere la principale caratteristica di un attore? “Quello dell’attore è un lavoro antico, socialmente utile. Un po’ come la prostituzione. Anche noi provochiamo un divertimento dietro pagamento. L’attore è spesso visto come una figura leggera, ma è un mestiere che nasconde delle grandi responsabilità. L’attore deve creare suggestioni e soprattutto non deve mai perdere di vista il suo principale obiettivo: il rispetto verso il pubblico. Quella è sicuramente la responsabilità più grande”. - Ci salutiamo con la famosa frase di “Basilicata coast to coast”: la vita è un
viaggio troppo breve se non lo si allunga…” “Con questa frase voglio invitare la gente a riempire la propria vita di accadimenti e di fatti. Il viaggio della nostra vita deve avere un senso. E’ una filosofia che ho voluto utilizzare per i quattro protagonisti del film. Quattro moderni don Chisciotte, contenti solo del fatto di poterlo affrontare quel viaggio…”.
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italiana. Una carriera segnata dai ritmi della commedia, ma anche dalle atmosfere cupe dell’horror, elementi messi al servizio di opere in cui si avvicendano le paure, le contraddizioni, ma anche le tante note positive che segnano la penisola italiana e la sua provincia. Un modus operandi che trova conferme nel suo ultimo film, “Il cuore grande delle ragazze”, girato interamente nel marchigiano con il sostegno di Marche Film Commission. Nell’ultimo lavoro di Pupi Avati ci sarà spazio anche alle musiche di Lucio Dalla con sorpresa nei titoli di coda grazie a una composizione inedita scritta a quattro mani proprio dal regista e dal cantautore, amici/nemici di vecchia data. La pellicola racconta la storia dei nonni del regista Pupi Avati. Una storia d’amore impossibile tra una ragazza di buona famiglia e un mezzo mascalzone. Fatti che, all’epoca, sconvolsero il piccolo paese di Sasso Marconi. Il film arriverà nelle sale il prossimo 4 novembre prodotto dal fratello Antonio e con una coppia inedita di protagonisti
una fiction televisiva in onda su RaiUno nel 2012. Si intitolerà “Il Matrimonio”, avrà naturalmente l’Emilia come sfondo, e racconterà cinquant’anni di storia italiana attraverso la storia d’amore di due ragazzi. Ci sarà Christian De Sica tra le “guest star” e molto probabilmente la stessa Micaela Ramazzotti. Pupi Avati in estate ha ricevuto il “Ciak di Corallo” alla carriera nel corso dell’Ischia Film Festival, la kermesse dedicata alle location e al territorio diretta da Michelangelo Messina e giunta alla nona edizione. Un premio che è logica conseguenza per chi ha sempre dato risalto in egual modo a luoghi e storie. “La serata che il Festival di Ischia ha scelto di dedicarmi lo scorso luglio – esordisce il regista bolognese nell’intervista concessaci – ha avuto un sapore davvero particolare e lo dico senza false cerimonie. E’ una kermesse che considera il territorio come elemento centrale del racconto cinematografico. Nella stragrande maggioranza dei miei film ha raccontato con insistenza e caparbietà proprio questa esigen-
formata da Micaela Ramazzotti e Cesare Cremonini (si proprio lui, il cantante di “50 Special”, “Mondo” e tante altre hit). Nel cast, tra gli altri, anche Andrea Roncato, Gianni Cavina ed Erika Blanc. Poi giusto il tempo di lanciare la nuova pellicola, che sarà tempo di ritornare sul set, stavolta per girare
za di avvicinare l’obiettivo della macchina da presa all’uomo. Il premio che mi è stato assegnato mi ha reso particolarmente felice perché il “manifesto” del Festival rientra a pieno in quelli che sono da tanti anni i progetti che contraddistinguono il mio cinema”.
Guarda all’interno del servizio su www.setweb.it la video intervista completa a Pupi Avati.
NELLA SPLENDIDA CORNICE DI ISCHIA, ABBIAMO INCONTRATO IL REGISTA BOLOGNESE CHE CI HA PRESENTATO I PROGETTI DELLA NUOVA STAGIONE, CHE LO VEDRANNO TAGLIARE IL TRAGUARDO DEI QUARANT’ANNI DI CARRIERA. A NOVEMBRE SUL GRANDE SCHERMO, POI IL RITORNO IN TELEVISIONE CON UNA FICTION NATURALMENTE AMBIENTATA NELLA CARA EMILIA.
IL CUORE GRANDE DI PUPI AVATI: “CON CREMONINI E LA RAMAZZOTTI CI SARA’ TANTO DA RIDERE…”
servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Domenico Ruggiero & Marica Crisci
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n pochi come lui hanno raccontato la provincia italiana, con i suoi mutamenti socio-culturali, i suoi personaggi unici, gli splendori, le miserie e le nobiltà. Quaranta è il numero che meglio lo rappresenta in questa stagione della sua vita. Quaranta come gli anni di carriera e come i film diretti, alcuni dei quali insigniti di prestigiosi riconoscimenti (David, Cannes, Venezia). Le sue opere sono da sempre destinate a lasciare un segno profondo, tra il pubblico, ma soprat-
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tutto in quella parte di società costantemente raccontata dal suo sguardo acuto dietro la macchina da presa. Quando pensi a Pupi Avati non puoi fare a meno che collegarti al principio di gente e territorio, gli aspetti, le figure che maggiormente rappresentano la sua sterminata cinematografia. Un regista atipico – spesso alle prese con stili e tematiche agli antipodi – che proprio attraverso il territorio si è fatto sin dagli esordi protagonista di analisi chiare e lungimiranti sulla società
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- Maestro, un anno fa le polemiche con il Festival di Venezia per la sorprendente esclusione del suo film, “Una sconfinata giovinezza”. Il tempo ha calmato gli animi? “Sono ancora adombrato per quanto accaduto nella passata edizione. Lo sono perché Venezia è un Festival di una straordinaria importanza e non ha accettato un film delicato e di interesse sociale come “Una sconfinata giovinezza”, che affronta il tema dell’Alzheimer, un problema che riguarda ottocentomila famiglie in Italia. E’ un film unico nel suo genere che meritava una vetrina importante. E’ stato, invece, escluso in modo molto volgare. Una cosa che mi ha lasciato parecchio amaro in bocca. Una ferita, quella con il Festival di Venezia, che ancora non si è chiusa. La Mostra, comunque, resta uno dei grandi patrimoni del cinema italiano e della nostra cultura”. - Il futuro prossimo. Tra pochi mesi arriva “Il cuore grande delle ragazze”, sua ultima fatica. Cosa dobbiamo aspettarci? “Aspettatevi molto sorrisi, perché è stata scritta una sceneggiatura sufficientemente divertente. Porterò sullo schermo la storia di un matrimonio molto bizzarro, quello tra i miei nonni. Molto ruoterà intorno al protagonista maschile che, proprio come accadde a mio nonno, ha una vita sessuale molto esuberante. Un atteggiamento concepibile oltre cinquant’anni fa, molto meno adesso con le donne che in molti casi non sono pronte a perdonare nemmeno la minima sbandata. Non che all’epoca si giustificassero le scappatelle extra coniugali, ma vigeva forte il concetto di salvaguardia del matrimonio, anche attraverso liti furibonde. Non nascondiamo che con questo film cercheremo
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di raggiungere un pubblico più ampio rispetto ai nostri classici target. Con la speranza di trovare un certo consenso”. - La grande novità si chiama Cesare Cremonini. Dai concerti al set. Lei non è nuovo ad esperimenti del genere. Come è andata in questo caso? “Cesare si è comportato divinamente, da vero artista direi. Non ha avuto paura di cambiare “strumento” di lavoro, non si è sentito defraudato. Gli ho dato tutte le coordinate possibili per ben figurare e lui si è intonato alla perfezione sia nel personaggio, sia nel rapporto con la bravissima Micaela Ramazzotti. E’ rimasto frastornato per i primi giorni, poi si è affidato alle mie cure ed insieme abbiamo attraversato la strada senza incidenti. La stessa cosa mi è successa con grandi artisti come Katia Ricciarelli e Nino D’Angelo”. - Maestro, oltre vent’anni fa un suo bellissimo film, “Ultimo Minuto” dedicato al mondo del calcio, metteva in risalto aspetti torbidi ed infetti. A leggere le cronache di questa estate le cose non sono cambiate di molto. Anche i tifosi stanno perdendo la fiducia. “Assolutamente non è cambiato nulla, nel calcio come in altri contesti della nostra società. Sono trascorsi venti anni da quel film, ma le cose stanno esattamente come le raccontai. Stesso dicasi per la politica. Nemmeno un fenomeno come Tangentopoli è stato capace di far cambiare la situazione. I vari “scandali” servono solo per far scatenare i media e dare visibilità a certe manfrine. A livello corruttivo, però, non cambia nulla. Il motivo? Semplice. Dove girano soldi c’è corruzione. Non esiste una possibilità per diventare miliardari senza un “aiutino” esterno. Lavorando onestamente non si può diventare ricchissimi. Intorno al calcio, ormai, circolano troppi interessi ed è impensabile che non ci sia nessuno capace di inventarsi qualcosa per appropriarsi di un bottino così seducente”.
vendiamo tutti i biglietti (tranne quelli del pullman)
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prete sembra essere tornato ad essere la figura artistica dominante nel panorama musicale, una band di cinque giovani ragazzi napoletani scardina questa regola non scritta, dimostrando a sé stessi e a tutti quanti, con la sfacciataggine dell’età unita a una cocciutaggine tipicamente campana, di potercela fare con le proprie forze e le proprie canzoni.
HANNO VINTO IL “PREMIO MOGOL” PER L’ACUTEZZA DEI LORO TESTI. SONO TRA LE NUOVE REALTA’ DELLA NOSTRA MUSICA E IN MENO DI UN ANNO HANNO GIA’ ALL’ATTIVO DUE ALBUM DI INEDITI. CINQUE RAGAZZI CAMPANI DALLE SONORITA’ BRITISH, MA DALLO STILE CHE NON PASSA INOSSERVATO. IL 20 SETTEMBRE ESCE IL NUOVO ALBUM.
LE STRISCE: “NOI PAZZI E POETI TRA I BEATLES E BATTISTI”
servizio a cura di Vincenzo Lombardi
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uando si dice la crisi della discografia. Un luogo comune presto spazzato via e non da qualche nome internazionale, ma da una giovane band che con la fiducia di una major (la EMI) e la piena convinzione dei propri mezzi piazza il secondo album di inediti in meno di un anno. E’ il caso de Le Strisce band composta da cinque ragazzi napoletani, studenti universitari che si ispirano ad un tipo di musica rock contemporanea, senza però farsi catturare dall’idioma britannico. Il gruppo (Davide Petrella alla voce, Andrea Pasqualini alla chitarra, Raffaele Papa alla batteria, Enrico Pizzuti alla chitarra, Francesco “Zoidberg” Caruso al basso), proviene dai comuni di Marano, Aversa, Quarto e Capodimonte, si sono conosciuti in una sala pro-
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ve. L’album del debutto è arrivato nel 2010: “Torna ricco e famoso”. Il 20 settembre il ritorno sul mercato con il bellissimo “Pazzi e Poeti”, anticipato in estate dal singolo “Londra”. Un disco che conferma i progressi della band. La maggior parte dei brani dall’influenza made in London, ma con uno stile che mette in risalto la vena compositiva di Davide, capace di spaziare in più tematiche e fotografare al meglio ciò che lo circonda. Un segnale di rottura forte, ben rappresentato da questi 10 nuovi brani e dall’urgenza, ancora lei: la necessità fisica di raccontare storie, di non lasciar passare l’attimo, di far ascoltare a tutti quanti lo desiderino nuove, belle canzoni. Di cercare altre persone che vogliano ascoltarne. In un periodo in cui, per mille ragioni, l’inter-
“Vieni a Vivere a Napoli” è sicuramente il brano che ha scatenato la prima scintilla, l’immagine della maturazione stilistica della band, della capacità di raccontare situazioni e storie che sono personali e metaforiche al tempo stesso. Le influenze british, così presenti nel lavoro precedente, diventano ora più stemperate e personali, attingendo ai colori più classici di stampo beatlesiano fino a suoni più moderni, per dare vita a un suono nuovo e unico. “Londra”, in cui il parallelismo tra vita vissuta e vita desiderata si distorce fino a divenire quasi una preghiera. Senza dimenticare la sorprendente “Lasciare Andare”, elogio sul culto del sentito dire televisivo. Poi c’è “La Ballata del 6° Piano”, nella quale Davide dipinge la cronaca, feroce e crudele, di due persone che si rendono visibili al mondo per come sono, solo al momento del proprio suicidio. Una morte che pone fine ai pettegolezzi e che ci sbatte in faccia le nostre mancanze di uomini. “Tanti elementi – ci spiega Davide Petrella ai nostri microfoni – che ci hanno spinto a fare questa follia, ritornare con un album nuovo di zecca. Abbiamo sentito grande fiducia intorno a noi e questo è stato un messaggio forte. Il mercato musicale è abbastanza saturo, si ascoltano poche novità e abbiamo deciso di lanciarci un questa scommessa. Oggi i tempi sono cambiati. Ai giovani viene chiesto di fare immediatamente centro, prima forse si poteva lavorare con maggiore serenità”. - Prima curiosità riguarda il titolo. “Pazzi e Poeti”: perché? “E’ principalmente un augurio che ci facciamo e rappresenta il nostro mondo. E’ da pazzi oggi scegliere di fare i musicisti in Italia, anzi invitiamo a chi ne avesse l’intenzione di non imitarci. Però visto che ormai abbiamo scelto questa strada vogliamo farlo con la maggior dose di poesia possibile, seguendo sempre una nostra linea, senza mai cambiare rotta”.
- Il brano “Londra”. E’ il miraggio di una terra promessa o la consapevolezza che l’Italia continua ad essere un paese per vecchi? “Non è un pezzo dedicato alla capitale inglese. E’ la speranza di un cambiamento e il miraggio che i giovani possano finalmente trovare una terra promessa dove costruirsi una vita. Poi c’è il mio personalissimo omaggio all’Inghilterra, nazione della quale sono innamorato. Un posto fantastico dove si respira tanta cultura e dove viene dato grande spazio alle idee dei giovani. Cammini per strade e trovi cartelloni giganti che pubblicizzano band emergenti. Per non parlare dei musei di arte contemporanea. Le “Striscie” sono attratte tanto dall’Inghilterra. Dai Beatles in particolare. In quel momento storico è partita la musica, poi è stata tutta una continua ispirazione ”.
“A NAPOLI SI E’ APERTA UNA NUOVA ERA POLITICA. CI AUGURIAMO SIA UN CORSO PORTATO AVANTI DA GENTE PERBENE E COMPETENTE”
- Non essere approdati alla fase finale di Sanremo con un brano bellissimo come “Vieni a vivere a Napoli”, vi ha lasciato l’amaro in bocca? “Aver fatto parte di quel contesto è stato comunque importante. In Italia esistono poche occasione di mettersi in mostra e Sanremo è la vetrina più bella. Nessuna delusione, ci siamo divertiti tantissimo e abbiamo imparato cose importanti. C’è stata una giuria che ha emesso un verdetto, ma prendiamo questa cosa come un particolare. Siamo molto orgogliosi”. - Nel brano “Alle 10 sotto da te” c’è una piccola citazione de “I giardini di Marzo” di Battisti. Casualità o un omaggio voluto? “Una citazione voluta, perché Battisti è stato un momento di felicità musicale straordinario. Ha rappresentato un periodo inimitabile per la musica italiana. Era già da un po’ che volevo rendergli un piccolo omaggio, stavolta non ho proprio resistito”. - A Napoli è iniziata una nuova era, quella di De Magistris... “A Napoli c’è un alto tasso di creatività. Spero che a nessuno venga mai in mente di lasciare un luogo così. E’ iniziata una nuova fase politica che dovrà fare i conti con tanti problemi non solo quello dei rifiuti. Mi auguro sia un corso portato avanti da gente perbene e competente che metta sempre al primo posto gli interessi della città e non quelli personali”. © Riproduzione riservata
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rubrica a cura di Gaetano Ippolito
SUL GRANDE SCHERMO CONTINUA AD ESSERE PROTAGONISTA. LA BELLA ATTRICE UMBRA E’ APPENA ARRIVATA IN SALA NEL NUOVO FILM DEL REGISTA NAPOLETANO FRANCESCO PATIERNO, PRESENTE AL FESTIVAL DI VENEZIA. POI RITROVERA’ ALESSANDRO SIANI PER L’ATTESO SEQUEL DELLA COMMEDIA CAMPIONE D’INCASSI.
BENVENUTA AL SUD, VALENTINA! E’ NAPOLETANA D’ADOZIONE LA NUOVA DIVA DEL NOSTRO CINEMA
servizio a cura di Gaetano Ippolito
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ella, ma soprattutto pensante. In pochi anni ha bruciato le tappe e non solo per le dote fisiche. Una carriera vecchia maniera, di quelle che oggi sono sempre più rare. La gavetta dei piccoli ruoli, poi un crescendo di sperimentazioni e interpretazioni sempre più convincenti. I paragoni si sprecano (ad iniziare da quello con Anna Magnani), ma lei odia le etichette, considerandole una sorta di data di scadenza. Valentina Lodovini, 33 anni di origini umbre e “prodotto” del Centro Speri-
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mentale di Cinematografia di Cinecittà, è la protagonista dell’anno. La donna copertina, l’attrice che tutti vogliono dopo il grande successo di “Benvenuti al Sud”, il film record d’incassi che le ha dato enorme popolarità e un David di Donatello che tecnicamente sarebbe il premio più importante del nostro cinema, ma che Valentina tratta con un certo distacco. “Non ti cambia la vita. E’ sempre un piacere riceverlo e soprattutto annoverarlo nella tua personale bacheca, ma non stravolge
la tua carriera di attore. I Premi in Italia sono una ciliegina a completamento di una torta, ma il vero successo è poter scegliere i film da interpretare e avvicinarsi sempre di più al pubblico. In quest’ottica devo dire di essere stata molto fortunata. E’ un premio che mi ha reso felice principalmente per una cosa: è stato premiato il percorso di lavoro fatto per entrare nel personaggio. Maria, la protagonista del film, e Valentina sono le persone più distanti che ci possano essere. Ho lavorato tanto per arrivare a interpretare quel tipo di ruolo e mi fa piacere aver chiuso il cerchio con un riconoscimento”. Da alcune settimane è ritornata sul luogo del delitto, il set di “Benvenuti al Nord”, secondo capitolo della fortunata commedia con Alessandro Siani e Claudio Bisio. Un progetto che ha superato alcuni tentennamenti iniziali (lo stesso regista Luca Miniero era indeciso sull’idea del sequel, ndr), ma che si è arricchito di una nuova sceneggiatura e dell’ingresso in squadra di un esilarante Paolo Rossi, che interpreterà uno spietato capo del personale alla ricerca di teste da “tagliare”. Inutile sottolineare la grande aspettativa nei confronti del film (arrivo in sala quasi sicuramente a fine gennaio 2012), dopo i trionfi della passata stagione, anche se l’entusiasmo di Valentina è molto controllato. Qualcosa che somiglia più ad un impegno contrattuale che a una scelta professionale. Struttura trainante di “Benvenuti al Nord” sarà il viaggio che Alessandro Siani effettuerà per ritrovare il direttore Bisio, stavolta in un paesino della Brianza. Sarà lo spunto per dare vita a una nuova girandola di luoghi comuni da sfatare. “Benvenuti al Sud” inquadrava il superamento dei pregiudizi, qui si punta sulla collaborazione tra nord e sud: insieme si vince. Nord e sud collaborano, Mattia e Alberto ritrovano le proprie donne: c’è una dimensione unitaria. Una sorta di omaggio all’Italia unita. La stagione cinematografica di Valentina, però, è iniziata proprio in questi giorni con il lancio (in concomitanza con il Festival di Venezia) di “Cose dell’altro mondo”, nuovo film diretto da Francesco Patierno che la vede protagonista con Valerio Mastrandrea e Diego Abatantuono. Un film di cui si è parlato tantissimo per via del suo incipit molto originale: cosa accadrebbe se un giorno sparissero tutti gli extracomunitari dal nostro Paese? Una suggestione che diventa realtà e che mette in crisi il personaggio di Abatantuono, industriale del Nord-Est con forti influenze leghiste. “Un’idea che mi è piaciuta tantissimo, perché si parla di immigrazione in maniera nuova e
soprattutto con una scrittura molto intelligente. Ideali, ipocrisie, differenze e i diversi rapporti che hanno i protagonisti del film con il mondo dell’immigrazione. Un bel film che si avvale delle musiche di Simone Cristicchi”. Due opere che rappresentano le certezze della nuova stagione, mentre la stessa attrice ha definitivamente sciolto durante l’estate le riserve su un tormentone che va avanti da mesi: il progetto su Anna Magnani. “Non chiedetemi se la fiction verrà realizzata. Posso solo dire – spiega la Lodovini – che sicuramente non sarò io a dare corpo e volto a una delle più grandi attrici della storia. Il motivo? Non mi piace trovare un colpevole. Diciamo che non me la sono sentita di toccare la Madonna. Scusatemi per il paragone, forse blasfemo, ma come si può pensare di avvicinarsi a una donna così straordinaria? Non sono contro le biografie, ma una personalità così va trattata con il massimo rispetto. Oltre che di un attrice straordinaria, parliamo di una donna con una sensibilità molto complessa. Credo che per fare un film sulla Magnani ci
sia bisogno di una nave costruita alla perfezione. Dal comandante alle scialuppe…”. Nonostante, finora, sia stato solo un rapporto di lavoro, Valentina si sente profondamente legata al Sud, che spera di poter visitare presto anche nelle vesti di turista. “E’ destino – dice convinta Valentina – che ogni volta che metto piede in Campania accada qualcosa di bello. La prima volta fu per “Fortpasc”, il film di Marco Risi dedicato alla figura di Giancarlo Siani. Con quel lavoro ho un rapporto molto forte, posso tranquillamente affermare che ha lasciato un segno profondo nella mia crescita professionale. Poi c’è stato “Benvenuti al Sud”, senza dimenticare la recente visita
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Il cinema ha sposato ancora una volta la musica nel corso della 41° edizione del Giffoni Experience. Il Festival dei Ragazzi ha voluto associare il suo marchio al Conservatorio Musicale “Martucci” di Salerno. Negli splendidi scenari della Chiesa San Francesco e del Giardino degli Aranci di Giffoni Valle Piana si sono tenuti degli intensi concerti con i giovani protagonisti assoluti. Il meglio della musica classica interpretato dagli allievi del famoso Conservatorio. Non sono mancate, nel vasto programma, anche le musiche dedicate al cinema e ai grandi personaggi che hanno scritto la storia della settima arte. Grandissimo successo quello registrato dalle “note in sax” degli allievi del Maestro Vincenzo Romanelli. I giovanissimi, ma già esperti, Ermanno Ferrara, Rosa Pia Genovese, Angela Del Prete e Pasquale Ambrosio, hanno deliziato la platea con il loro affiatamento e le note tratte da Handel, Bach, Boccherini, Debussy, Monk e Guidoni. Il quartetto ha confermato la piena crescita professionale ricevendo il meritato tributo da parte della numerosa platea presente. Per loro tanti impegni in programma anche in questa stagione.
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MARIO BIONDI
Agnano - Napoli
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Francolise - Caserta
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CONSERVATORIO MARTUCCI: SUCCESSO PER IL QUARTETTO SAX
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al Festival di Giffoni, che da oltre quarant’anni compie un lavoro incredibile con i ragazzi che va oltre il mondo del cinema. Il Festival di Giffoni è un grande esempio di civiltà ed integrazione multirazziale che una società democratica possa avere. Ragazzi che provengono da diverse cultura, si integrano e soprattutto si rispettano tra loro. Molte democrazie dovrebbero prendere esempio da Giffoni…”. Alla regina dell’ultima stagione cinematografica non manca di aprire una parentesi dedicata alle donne di cinema: “Ce ne sono ancora poche e spesso hanno un ruolo funzionale. Un film senza una donna non può esistere, ma al tempo stesso il gentil sesso ha ancora grandi difficoltà ad imporre un discorso di peso all’interno di certi contesti. Come attrice non mi posso lamentare, ma vorrei vedere più donne al montaggio, alla regia, alla direzione della fotografia. Lì ancora non c’è sufficiente spazio, come del resto non c’è nella società, dove spesso le donne si trovano a ricoprire il ruolo delle casalinghe senza averlo scelto”. E a proposito di donne l’attrice, che ha partecipato ad un bellissimo spot di Cristina Comencini per il movimento “Se non ora quando?”, ed ha commentato così le recenti burrascose vicende dei vari Bunga Bunga che hanno visto protagonista Silvio Berlusconi: “mi fa tristezza chi paga e chi si vende. La compagnia non ha valore!”. Determinata e preparata, Valentina Lodovini si prepara a vivere una nuova stagione in prima pagina. Sempre con un pezzo di Sud nel cuore!
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NICCOLO’ FABI
Sala Consilina - Salerno
NOMADI
Piano di Montorio Inferiore - AV
TIROMANCINO Atripalda - Avellino
CHECCO ZALONE Bagnoli - Napoli
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TRADIZIONE ED INNOVAZIONE. ECCO LE PAROLE D’ORDINE DELLA SETTANTADUESIMA EDIZIONE DELLO STORICO CONCORSO DI BELLEZZA. NELLA NUOVA LOCATION DI MONTECATINI, TORNA FABRIZIO FRIZZI. SEVERISSIME LE REGOLE DI CASA MIRIGLIANI: STOP AGLI AIUTI DELLA CHIRURGIA, AI PIERCING, ALLE SUPERMAGRE E MASSIMO PUDORE PER LE FINALISTE. CINQUE LE CAMPANE IN GARA.
Dalila Pasquariello, Miss Campania 2011
MISS ITALIA, E’ L’ANNO DELLE NOVITA’: SI PREMIANO SPORTIVE E TAGLIA 44
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iss Italia, anno zero. Paradosso eclatante in quanto il concorso di bellezza più famoso e imitato dello stivale (una recentissima inchiesta de “La Repubblica” ha calcolato ben 784 marchi registrati, che corrispondono ad altrettanti kermesse con titoli, fasce, passerelle e la tradizionale schiera di genitori-tifosi, vera rivoluzione dell’ultimo decennio. Una volta si scappava da casa per sfilare di nascosto, ora sono mamma e papà ad “investire” sulla bellezza…), festeggia la sua settantaduesima edizione. Un grande libro di foto, ricordi, aneddoti e fascino che ha raccontato la storia del costume italiano. Mutamenti e innovazioni che si fondono con
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servizio a cura di Vincenzo Lombardi foto di Domenico Ruggiero
sogni, speranze, sorrisi e delusioni dell’esercito delle Miss (sempre “Repubblica” parla di oltre dodicimila candidate che quest’anno hanno partecipato alle selezioni), tutte armate di buoni propositi, costume, scarpe con tacco e con l’aspettativa che il quarto d’ora di celebrità possa durare quanto più a lungo possibile. Nel marasma generale, però, Miss Italia resta garanzia di serietà e immacolata professionalità. Se proprio si sceglie di mettere in vetrina le proprie doti fisiche, meglio farlo con il concorso che ha dato i natali a tante stelle del nostro spettacolo. Ecco, dunque, l’esercito di sessanta bellezze selezionate per l’edizione 2011, che dovrà eleggere l’erede
dell’umbra Francesca Testasecca. Una Miss Italia che nasce sotto il segno delle novità fortemente volute da Patrizia Mirigliani anche per rilanciare l’immagine delle kermesse. Novità che partono da un gradito ritorno al passato, quello di Fabrizio Frizzi che torna al timone della finalissima (18-19 settembre in prime time su RaiUno). Lui che detiene il record di presenze come conduttore, ritrova dopo nove anni di assenza il programma che lo ha consacrato tra i volti più amati del piccolo schermo. Poi la nuova location, cambiata dopo quarant’anni di simbiosi con Salsomaggiore Terme. La carovana della bellezza alloggia da quest’anno a Montecatini, altra città termale che da sempre vanta un fortissimo legame con il mondo dell’arte e dello spettacolo. Poi la novità che ha scandito la vigilia della 72° edizione, ovvero l’introduzione di due nuove fasce nazionali. Con Miss Cinema e Miss Moda avranno risalto da quest’anno anche “Miss Sportiva” e “Miss Curve d’Italia”, due titoli appositamente sfornati per quello che vuole essere un nuovo percorso del celebre concorso. Le ragazze (quest’anno saranno tutte maggiorenni), viste e premiate anche attraverso altri canoni. Non solo principesse di bellezza e con misure da passerella, ma anche modelli di fair play sportivo e dai lineamenti morbidi per lanciare definitivamente un messaggio contro le forme scheletriche che, tante volte, vengono imposte alle aspiranti protagoniste dello spettacolo. Dunque tradizione ed innovazione per quello che resta uno degli appuntamenti “classici” del costume e dei palinsesti televisivi. Stop alle supermagre, ai ritocchi della chirurgia, ai tatuaggi vistosi e ai piercing eccessivi. Visto il diktat saranno state tantissime le bocciature annunciate durante la lunga fase di selezione, ma Miss Italia aveva voglia (ed esigenza) di rifarsi il look, per continuare ad essere il concorso nazionalpopolare più famoso e riscoprire un pudore ormai perduto (squalificate a pochi giorni dalla gara due miss che avevano posato nude in servizi sul web, ndr). Sessanta ragazze (alle prefinali erano 233) per due giorni di spettacolo, promozioni, bocciature e naturalmente l’immancabile televoto, croce e delizia di ogni show che si rispetti. Le valutazioni saranno espresse da una Giuria composta da personaggi del mondo della moda, cultura, sport, spettacolo, e del giornalismo oltre a professionisti del mondo della bellezza e della moda. Tale giudizio verrà ponderato al 50% con il giudizio espresso dai telespettatori mediante messaggini e telefonate. Durante la serata le finaliste si esibiranno in momenti di spettacolo e sfilate di moda. Impeccabile
la squadra della Campania, pronta a riconquistare una corona che manca dal 2001 (quando vinse Daniela Ferolla). Anche quest’anno eccezionale il lavoro svolto dal referente regionale Antonio Contaldo e dal suo team guidato da Franco Amodeo, che ha portato alla ribalta tante bellezze a cominciare da Dalila Pasquariello, 19 anni di Napoli, appena diplomatasi al Liceo Linguistico. E’ lei Miss Campania 2011. Bionda, occhi verdi e grande determinazione non nasconde le proprie velleità. Sogna di poter accedere alla Facoltà di Architettura, ma ora è concentrata sulla grande sfida di Montecatini. “Sono sincera – ci ha confidato Dalila poco prima della partenza - nel dire che non ho partecipato alle selezioni solo per fare qualcosa di diverso. Cercavo di raggiungere un buon risultato, sperando che l’esperienza a Miss Italia possa regalarmi qualcosa di importante e la vittoria regionale mi ha regalato grandi gioie. Ora inizia la fase più delicata, ma affronterò l’ultimo atto senza paura. Cercherò di arrivare il più lontano possibile”. Le altre campane che accedono all’ultimo atto della kermesse sono Miriam Polverino, napoletana di Pianura, Margherita Arciprete da Casoria, Valentina Cammarota, napoletana doc di Fuorigrotta e Sophia Sergio di Massa di Somma. A loro si aggiunge Giusy Buonocunto che compare tra le riserve. “A Montecatini arrivano delle ragazze bellissime - confida l’immarcescibile Erennio De Vita da diciassette anni presentatore dell’intera selezione regionale – con tutte le carte in regola per ben figurare. Siamo soddisfatti del lavoro svolto nella fase di selezione. Un anno difficile, contraddistinto da crisi e ristrettezze economiche, ma abbiamo superato le difficoltà e siamo pronti a vivere questa edizione tutta nuova che vede il ritorno di un grande professionista come Fabrizio Frizzi che, sono certo, riporterà il concorso a grandi livelli, nel ricordo di un uomo fantastico come Enzo Mirigliani, che non va mai dimenticato”.
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eventi
L’ANGOLO DELLA
MODA
a cura di Alfonso Papa
Eventi, mostre e appuntamenti da segnare in agenda
BELLEZZE SU STRADA: A MADDALONI IL RADUNO STORICO DEL “MOTO CLUB CALATIA IN MOTO”
ilnostroasterisco
CHI È IL PROSSIMO? ARTE, RITMO E VITALITA’. SI ACCENDE “LA LUNA” A SANTA MARIA CAPUA VETERE
E’ proprio il caso di dire che si accendono i motori in casa Calatia con la nuova stagione di attività e coinvolgimento del “Moto Club Calatia in Moto” di Maddaloni che da oltre un anno raccoglie a se appassionati ed amanti delle due ruote con tante iniziative e soprattutto con una costante riscoperta di modelli che hanno segnato epoche e design. Primo grande appuntamento della nuova stagione è per domenica 18 settembre in collaborazione con il Centro Commerciale Naturale “Calatia” e con il patrocinio del Comune. Tutta la città sarà coinvolta in un bellissimo, festante e colorato raduno di moto ed auto d’epoca, giunto alla seconda edizione. Una grande attesa che coinvolge gli organizzatori, spinti a ripetere l’evento dopo il successo ottenuto un anno fa. Il “Moto Club Calatia in Moto” può considerarsi una piacevole realtà grazie allo spasmodico lavoro dei propri dirigenti capaci di imprimere massimo vigore a questa bella avventura. Tanti gli eventi promossi sull’intero territorio regionale. “L’appuntamento del 18 settembre – spiega il presidente Vincenzo D’Angelo – ha sicuramente un sapore particolare, perché coinvolge la nostra città, il luogo che ha visto nascere il progetto Moto Club. L’obiettivo non può essere che migliorare e coinvolgere non solo gli appassionati. Ci auguriamo – gli fa eco il segretario Alberto Marzaioli – che il raduno possa trasformarsi un una giornata di festa, perché il rilancio di una città passa anche attraverso momenti di aggregazione come questi. Attendiamo un pubblico numeroso, perché ci sarà la presenza di modelli d’epoca semplicemente straordinari”. Su facebook: Motoclub Calatia.
Domenica 18 settembre “Guarda che luna…aria, arte, ritmo, vitalità”, accenderà il centro storico di Santa Maria Capua Vetere facendo riscoprire le piazze della città. Questa la principale finalità che persegue l’associazione per lo sviluppo dell’arte e della cultura “Bemore”, organizzatrice dell’evento. Protagonisti saranno l’arte – in tutte le sue sfaccettature – e i talenti locali che saranno valorizzati attraverso esposizioni temporanee. Le piazze della città (Bovio, Mazzini e Malatesta) diventeranno musei all’aperto. Fotografi, pittori e scultori condivideranno le loro opere abbattendo simbolicamente le mura dei soliti centri culturali e dando un nuovo significato al concetto di mostra. Una sfida per gli artisti “navigati”, un’opportunità per i giovani talenti, un’occasione per i fruitori di assistere da vicino alla creazione di un’opera. Tutto sotto l’occhio vigile e attento della… Luna. Piazza Bovio diventerà spazio per le esposizioni di quadri accuratamente selezionati dalla galleria d’arte Saccone, mentre la bellissima piazzetta Malatesta si animerà di luci e colori per fare da cornice ideale alle bellissime fotografie di Pasquale Zeno e Daniele Mari. Lungo il percorso momenti musicali curati dai maestri dell’Accademia Musicale Lira di Bellona. Patrocinato dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Santa Maria Capua Vetere, “Guarda che luna” sarà una festa dove musica, arte, ballo e cultura si incontreranno in un’esplosione di vitalità lungo un percorso che attraverserà il centro storico sammaritano.
© Riproduzione riservata
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di Nica Crisci
Si è concluso nel mese di Luglio l’ VII edizione di Who is on next? 2011, importantissimo concorso indetto da Vogue Italia e Alta Roma dedicato ai giovani creativi. Il concorso si suddivide in diverse categorie e per ciascuna viene decretato un vincitore, consiste nello spiegare il proprio progetto davanti ad una giuria composta da autorevoli personaggi del mondo della moda, come Silvia Venturini Fendi presidente di Alta Roma, e presentare i propri prodotti in una vera e propria sfilata, momento emozionante per i giovani talenti ma soprattutto determinante per capire l’impatto che ciascuna collezione trasmette al pubblico. Filo conduttore di questa ultima edizione sono stati il concetto di artigianalità del prodotto, le tradizioni sartoriali e stilistiche, il legame con le proprie origini, senza perdere di vista la contemporaneità per dare vita ciascuno al proprio stile. Risalto particolare bisogna dare al vincitore della categoria ACCESSORI, ALESSIO SPINELLI, che con la sua collezione di scarpe ha saputo ben coniugare il concetto di artigianalità con quello di conteporaneità e tecnologia. Attraverso l’utilizzo di materiali quali legno, pelle, neon e tacchi intercambiabili sembra
aver concretizzato quel legame tra arte e tecnologia sostenuto dalla Bauhaus di Gropius. Il concetto è quello dell’intercambiabilità per adattarsi al mutare delle mode. I suoi sandali in legno sono dotati di tacchi e fasce in raso che si possono adattare di volta in volta a seconda dell’abbigliamento e delle occasioni. Perché acquistare diversi paia di sandali quando basta cambiare la fascia per coordinarli al proprio abito? Un vero prodotto di ingegneria è invece la scarpa dotata di uno strato di neon che si illumina al buio. Un oggetto in cui si raggiunge il massimo equilibrio tra tecnologia, il neon, e l’elemento artigianale quale lo zoccolo di legno, ridotto all’essenza e dotato di fasce in cuoio fissate con semplici chiodi. Al buio si ottiene un effetto di contrasto tra luce neon e zoccolo di legno. Adesso l’appuntamento è al Palazzo Spinelli di Milano dove a settembre si terrà la mostra di tutti i vincitori del concorso.
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IL FESTIVAL SCALDA I MOTORI, ALMENO PER QUELLO CHE RIGUARDA LA LUNGA FASE DI SELEZIONE RISERVATA AI GIOVANI CHE SOGNANO IL PALCO DELL’ARISTON. ISCRIZIONI APERTE FINO AL 16 SETTEMBRE, POI SCENDERANNO IN CAMPO LE COMMISSIONI. NE PARLIAMO CON IL NOTO GIORNALISTA MUSICALE Foto di Fabio Ferrari/LaPresse
FIRMA DE “IL GIORNALE”
PAOLO GIORDANO CI APRE LE PORTE DI AREA SANREMO: “CERCHIAMO CHI HA DAVVERO VOGLIA DI FARE MUSICA!” servizio a cura di Vincenzo Lombardi
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’edizione 2012 del Festival di Sanremo si è già messa in moto. Certo mancano dettagli, nomi, sorprese e spunti a riguardo dell’evento televisivo di febbraio, ma per tantissimi giovani sta iniziando la lunga fase di avvicinamento al palco del teatro Ariston. Il 16 settembre è l’ultimo giorno utile per inoltrare la domanda di partecipazione ad “Area Sanremo”, il grande concorso che permette ai giovani emergenti di accedere direttamente al Festival nella categoria delle “Nuove Proposte”. Una lunga fase di selezione che si concluderà a dicembre con la proclamazione dei vincitori (in due accederanno direttamente alla categorie “Nuove Proposte”
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del Festival). Già tantissime le adesioni per le selezioni che prenderanno il via ai principi di ottobre. Attraverso il sito www.area-sanremo. it è possibile scaricare il bando ufficiale ed inviare la domanda. Il concorso è riservato ai giovani, dai 16 ai 36 anni, che desiderano partecipare al Festival della Canzone Italiana. La commissione della sezione SanremoLab, dedicata ai brani inediti in lingua italiana, formata da Niccolò Agliardi, Beppe Carletti e Syria sarà presieduta da Mauro Ermanno Giovanardi. La commissione della sezione SanremoDoc, dedicata a brani inediti in lingua dialettale italiana, formata da Massimo Morini dei
Buio Pesto, Davide Van De Sfroos e Peppe Voltarelli sarà presieduta da Edoardo Bennato. Come di consueto per entrambe le sezioni è previsto un percorso di studi con alcuni tra i migliori professionisti del mondo della musica e dello spettacolo. Quest’anno il Comitato Organizzatore, per rafforzare il legame tra la rassegna canora e il concorso, ha istituito quest’anno un Comitato d’Onore composto da: il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato, il giornalista del tg1 Vincenzo Mollica, il presidente di Radio Italia Mario Volanti e i due vincitori del Festival di Sanremo 2011 Roberto Vecchioni e Raphael Gualazzi. Responsabile della Promozione e delle Pubbliche Relazioni del Comitato Organizzatore è Paolo Giordano, storica firma musicale, corrispondente de “Il Giornale” e impegnato anche quest’anno nella grande avventura di “Area Sanremo”. Paolo non nasconde le insidie della grande selezione, ma sulla scia dei consensi raccolti nella scorsa edizione è pienamente convinto dell’opportunità che possono nascere intorno al Festival, che resta pur sempre la vetrina più importante della musica italiana. - Paolo, con quali obiettivi nasce questa lunga avventura di “Area Sanremo”? “E’ principalmente un concorso e come tutti i concorsi si pone l’obiettivo di scovare qualcosa di interessante. In questo caso si punta a trovare voci che abbiamo un talento, ma è proprio il talento la cosa più difficile da scoprire. Molte volte si nasconde, non è maturo, è incompreso. Il compito di “Area Sanremo” e delle sue commissioni è proprio questo. Non solo ascoltare, ma individuare se sotto una canzone banale o un arrangiamento semplice, possa celarsi un giovane in grado di crescere ed affermarsi”. - Tra le novità che spiccano quest’anno, quella della doppia commissione per brani in italiano e in dialetto. Un’esigenza che nasce anche sulla scia del grande successo un anno fa di Davide Van de Sfroos? “Non dobbiamo dimenticare una cosa. Il dialetto - spiega Paolo Giordano - al Festival è sempre esistito. Penso a Nino D’Angelo, ai Tazenda, ai Pitura Freska e tanti altri nomi che hanno comunque portato versi in vernacolo sul palco di Sanremo. Mi preme una cosa in particolare. La scelta della doppia commissione è una questione puramente artistica, la politica non c’entra nulla e guai a chi vuole vederci qualcosa di simile. Abbiamo voluto puntare su un ritorno alle origini in quanto la canzone popolare nasce proprio dal dialetto. Vedremo cosa ne verrà fuori, ma niente politica in certi contesti. Vorrebbe solo dire fare del male al progetto di “Area Sanremo” e ridurre certi fenomeni interessanti come quelli nati in Cam-
pania, Sicilia e Puglia, giusto per fare qualche esempio”. - Paolo alla fine ne passano due su centinaia. Cosa sarà decisivo nel giudizio finale? “Sarà importante avere un progetto e quando parlo di progetto non mi riferisco a manager o case discografiche, ma qualcosa di concreto da dire, non solo la voglia di andare in televisione. Posso assicurare che oggi non è tanto facile trovare persone che corrispondono a queste caratteristiche. Deve esserci una grande voglia di fare musica”. - Un anno fa vennero eliminate Le Strisce con un pezzo bellissimo... “Me lo sono domandato anch’io. Sono bravissimi, hanno vinto di recente il Premio Mogol, fanno bella musica. Succedono poi delle cose difficili da spiegare, anche perchè personalmente non conosco certi meccanismi. I ragazzi stanno continuando per la loro strada, sono in gamba e prima o poi al Festival ritorneranno”. - Esiste una sorta di sfida a distanza tra il caro vecchio Festival e la novità dei talent show? Da un pò di tempo la discografia sembra premiare più i secondi... “C’è una grande differenza. A Sanremo devi andare con un brano inedito, ai talent puoi portare anche una bella cover. Al Festival devi presentare qualcosa di personale, un tuo mondo. Da altre parti puoi esibirti con qualcosa di già visto e sentito. Per tanti anni Sanremo ha rappresentato l’antesignano dei talent e lo era con principi ancora più crudeli. Ai giovani, per esempio, viene data un’unica possibilità. Si va sul palco, tre minuti di canzone, dentro o fuori. Meccanismi che si sposano molto bene, poi, con il format televisivo. Il pubblico impazzisce per la competizione spietata...” - Se diciamo che i Modà sono stati i vincitori morali dell’edizione 2011 cosa mi rispondi? “D’accordissimo. Kekko e i Modà sono fantastici. Una storia particolare la loro. Si sono rimboccati le maniche mille volte, hanno superato difficoltà incredibili e ora si godono il meritato successo. Al Festival hanno spiccato definitivamente il volo. E piacciono davvero a tutti”. - Chi presenta il Festival? Si parla di un Morandi-bis? “Secondo me sarebbe la scelta migliore. Lui è uno che ispira fiducia nei cantanti, nei musicisti, tra gli addetti ai lavori. C’è una sorta di rispetto massimo verso la sua persona, basti ricordare le presenze di gente come Vecchioni e Pezzali. Credo che la Rai faccia bene a valutare l’ipotesi di un Morandi – bis. Sono favorevole, soprattutto se si riuscisse a costruirgli intorno un copione artistico di alto livello. Gianni saprebbe come valorizzarlo”. © Riproduzione riservata
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Qual è oggi il tuo rapporto con la TV e soprattutto con la musica in televisione?
scheda tecnica NOME E COGNOME: Daniele Perrino NATO A: VICENZA ETÀ: 28 PROFESSIONE: cantante SOGNO NEL CASSETTO: vivere di musica
L’esperienza Amici di Maria de Filippi, è stata, almeno dal punto di vista mediatico, quella che ha più risalto fra tutte nel tuo curriculum artistico. Come la racconteresti?
DANIELE PERRINO
di Wanda D’Amico
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“Ne guardo abbastanza, di ogni genere. Preferisco, naturalmente, i programmi musicali e i canali che trasmettono video. Spesso riesco anche a notare prodotti interessanti che altrimenti non avrei sentito e visto, ma devo dire che è anche molto ripetitiva, tendono a riproposizioni un po’ noiose”.
Dimostri sin da piccolo una predisposizione al canto che poi si rivela un vero e proprio talento. Quando il primo approccio con l’instancabile amante musica? “E’ vero sono sempre stato affascinato dalla musica, sin da piccolo grazie alla mia famiglia, che nutre una vera e propria passione per quest’arte. Sono sempre stato circondato, anche mio nonno era un cantante ed ecco che mi sono ritrovato su un palcoscenico già a quattro anni. Diciamo che vivere di musica per me è stata una cosa assolutamente normale”. Come hai vissuto, quindi, questa infanzia/gioventù fatta di tante esibizioni e competizioni? “Ho partecipato a diverse trasmissioni televisive e a numerosi concorsi canori. Da bambini il vantaggio sta nel fatto che vivi queste “competizioni” più come un’occasione per creare amicizie e vivere tutto come un gioco. Non vivi il vero peso della gara. A quell’età l’ho sempre vissuta come puro e sano divertimento, certo anche con qualche soddisfazione, ma principalmente mi divertivo moltissimo”.
“E’ stata una vera e propria avventura, una sorta di vita parallela, un circo, con la soddisfazione di averla vissuta davvero. Sempre avvolti da musica e spettacolo in tutte le sue forme dalla mattina alla sera. Inevitabilmente ti senti plasmato artisticamente e soprattutto umanamente, perché il fatto di averla vissuta e condivisa con altre persone ha fatto si che ogni giorno, ogni episodio e tutto ciò che accade, anche fuori dal contesto delle riprese televisive, fosse una costante lezione di vita e di ricerca”. Cosa ti aspettavi dalla partecipazione ad Amici? Ti ritieni soddisfatto? “Sono esperienze forti dalle quali ogni cosa che ti aspetti verrà stravolta e inaspettatamente mutata. Se non le vivi non le puoi immaginare. Non sapevo davvero cosa aspettarmi, ma sono fiero di averne preso parte. E’ stato sicuramente un passaggio importante della mia carriera e della mia voglia di sviluppare musica”. Se fosse possibile ripeteresti l’esperienza del reality?
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“Credo che ogni cosa appartenga al suo tempo. Adesso è ora di dare me stesso, e solo quello, ad un pubblico che aspetta di sentire cosa ha da offrire individualmente chi ha vissuto un’esperienza televisiva così forte”. Hai preso ad uno dei parte al Seminario Internazionale di Gospel, Blues, Spirituals e Black Music. La tua voce viene oltremodo valorizzata quando canti in inglese. Hai intrapreso degli studi particolari per poter meglio interpretare canzoni in lingua e ritmi che non fossero i classici in italiano? “Mia madre è italoamericana. Questo penso dica tutto. E’ una piccola fortuna che mi porto dietro. Ho sempre avuto un legame stretto con l’inglese e attraverso la musica riesco ad esaltare questa conoscenza. Una piccola grande eredità che mi porta dietro, ma che valorizzo attraverso uno studio attento e meticoloso, sia teorico che pratico”. Se potessi scegliere una sola delle tue esperienze artistiche, o delle collaborazioni fatte, quale fra tutte non cancelleresti? “Ognuna trascina con sé unicità formative, non ne potrei mai scegliere una e metterne da parte un’altra, ognuna a modo suo in me ha lasciato qualcosa e non sono realmente in grado di sceglierne una sola. Nel bagaglio di un artista ogni cosa ha un suo valore ben specifico”. Sei passato da Amici a Buona Domenica, dai live romani alla tribute band ad Alex Baroni. Quali sono i tuoi progetti attuali? “Ho diversi progetti in corso d’opera, due o tre in tutto. Variano dal rock-blues a sfumature più jazz, quello che mi assorbe di più è un progetto interamente scritto e composto da me in cui ho sperimentato sonorità e arrangiamenti
elettronici”. I tuoi fan dove possono tenersi aggiornati su live, progetti futuri, collaborazioni? “Su Myspace al sito www.myspace.com/danieleperrino e sto rinnovando la pagina su Facebook”. © Riproduzione riservata
nota biografica nota biografica
Nascere tra note e armonie ormai è una prassi, l’estro artistico, per fortuna, domina le case e soprattutto l’educazione dei ragazzi, ma quanti realmente riescono da subito a far entrare nelle proprie vene, la musica e a farne uno dei ponti che legano quell’affascinante elica che è il DNA?? Questo mese, ospitiamo che che può tranquillamente essere definito un vero e proprio talento primordiale, che ha solcato il primo palcoscenico per mettere in mostra le sue doti a quattro anni, partecipando in modo convulsivo a diverse competizioni, dalle quali ricava riconoscimenti e il tanto divertimento che un bambino in realtà cerca. Lo abbiamo rubato dall’annuario scolastico di Amici di Maria De Filippi, una voce allenata, di quelle che escono dalle corde vocali come se cantare fosse la cosa più naturale del mondo. Entriamo nel mondo di Daniele Perrino, con il vivo consiglio di ricercare questa voce che con il tempo si è allenata ed è diventata una delle più calde del il panorama italiano.
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significa prodotti interessanti, ma al tempo stesso poche novità”.
1976-2011 : A oltre trent’anni dalla nascita delle prime emittenti libere va in onda sulle frequenze di Radio Set una rubrica dedicata a speaker e dj’s che hanno fatto la storia delle radio private.
scheda personale
Nome e Cognome: Stefano Pozzovivo Nato a: Rieti Età: 44 Segni particolari: Gastronomo Professione: Conduttore radiofonico e Doppiatore Attuale programma: La mattina di Radio Subasio. Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13.30. Curriculum Radiofonico: dal 1984 al 1985 su radio Sabina 2000 (Rieti) dal 1985 Al 1986 su radio Mondo (Rieti) dal 1986 Al 1988 su radio Onda Verde (Rieti) dal 1988 ad oggi su Radio Subasio
STEFANO POZZOVIVO
di Vincenzo Lombardi
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La sua voce è tra quelle che si definiscono “storiche”. Una lunghissima permanenza sulle frequenze, alternata anche a tanti lavori in televisione principalmente nelle vesti di autore. Stefano Pozzovivo, conduttore e doppiatore, è legato da oltre un ventennio agli studio di Radio Subasio con la quale è cresciuto artisticamente e che continua a considerare una sorta di seconda casa. Protagonista assoluto della fascia “morning”, ci apre la porta del suo mondo radiofonico.
Stefano com’è nata la tua passione per la musica come ti sei ritrovato davanti a un microfono? “Mia madre mi racconta che ho sempre avuto la passione per la voce, d’altro canto in casa si è sempre parlato un italiano ferreo, pur nel rispetto della tradizione dialettale. A cinque anni facevo il verso agli spot televisivi di allora. Per questo motivo dico sempre ai miei allievi all’Università, che per questo mestiere bisogna “nascerci un pò”, esserci portati sin dalla tenea età. Nel 1984 insieme ad un carissimo amico decidemmo di cimentarci e iniziò una bella storia. Oggi lui fa l’avvocato, io invece....”. Parlaci brevemente di Radio Subasio, una delle realtà più longeve ed importanti dell’etere. Quali i segreti di un’eccellente “carriera”? “Quando sono entrato in radio c’erano grandi progetti e tutti puntualmente realizzati. In 24 anni (quelli che ho vissuto finora con loro), la radio è cresciuta esponenzialmente fino ai dati che conoscete. Frutto di una programmazione attenta e di non comuni capacità manageriali.
C’è un grande lavoro alle spalle e tantissima professionalità”. Che giudizio possiamo dare di questi primi sei mesi musicali del 2011? “Vedo “grandi sforzi” in ambito italiano per riportare una qualità che per troppi anni è mancata. Colpa, credo, anche di una discografia non all’altezza. Ora inizia ad essere difficile scegliere tra molte buone proposte. Diciamo che il primo semestre si è chiuso con risultati abbastanza positivi”. Stefano, ci aspetta un autunno con tantissime uscite. Arrivano Carboni, Giorgia, Pausini, Venditti e tanti big stranieri (Coldplay, Gallegher): cosa ti aspetti dopo l’estate scandita dai classici tormentoni? “Diciamo pure che si tratta del ritorno dei “grandi classici” intesi come i protagonisti di sempre della grande scena Internazionale e italiana. Nomi che dovrebbero rappresentare una sicurezza per il pubblico e per le classifiche. Un discorso di fidelizzazione nei confronti di chi ascolta ed usufruisce della musica. Questo
Come è cambiato in questi anni in modo di fare radio? Come vivi l’invasione tecnologica nel settore? “La radio gode di ottima salute, è cambiata la formula per molte stazioni. Il bisogno di distinguersi in un panorama indubbiamente affollato, ha portato a scelte sempre più nette. Alcune intuizioni sono state felici altre, a parer mio, un pò meno. Quella che definiamo “invasione tecnologica”, la chiamerei, invece, “interazione tecnologica”. In questo la radio è riuscita benissimo. Oggi le emittenti sono anche sul web, dove stanno conquistando fette crescenti di pubblico. Interagisce perfettamente con i social network, con la telefonia mobile che le permette di raggiungere, grazie al web, anche posti molto lontani dall’area di emissione. Una combine quasi perfetta, direi. La radio è cresciuta e si è arricchita”. I tuoi impegni su Radio Subasio. La tua voce è sinonimo di amore e belle canzoni. “Impegni divertenti e che costituiscono, in giornate decisamente “piene”, sempre un’oasi. C’è anche da dire che non mi sono mai preso troppo sul serio, il che rende tutto molto più leggero. Tutto questo sempre ben conscio però della responsabilità che come “comunicatori” ci portiamo sulle spalle e sulla lingua”. Da un po’ di anni tutta la radiofonia non è legata solo alla musica e tanti nomi del mondo dello spettacolo si concedono una “trasferta” nell’etere: cosa ne pensi? “In televisione ho lavorato e continuo a farlo, ma da dietro le quinte. C’è da dire però che mentre i personaggi che arrivano dalla radio in tv mostrano una marcia in più non si può sempre affermare il contrario. La radio è improvvisazione, capacità di argomentare anche sul nulla. Un buco di qualche secondo in tv è un’inquadratura senza sonoro, in radio è una “voragine” di silenzio”. Se un editore ti desse carta bianca, che tipo di programma ti piacerebbe realiz-
zare? “E’ un segreto. Perché mi auguro sia possibile tra non molto poterlo fare. Chi fa questo mestiere da tanti anni, inevitabilmente, sviluppa progetti personali”. Agli impegni radiofonici, da tempo, associ quelli di docente. “Mi sono sempre occupato di conduzione e post produzione. Per il piccolo schermo ho realizzato spot e tanti documentari. Nel 2003 sono passato alla formazione, con l’attivazione presso l’Università di Perugia del Master in Conduttore Radiofonico, poi trasferito alla Stranieri di Perugia e tutt’ora attivo. Nel 2011 arriva un’atra docenza in doppiaggio nel nuovo Master in Produzioni Multimediali presso lo stesso ateneo”. Stefano ci salutiamo chiedendoti un consiglio per i giovani che sognano di fare radio. “Nulla si conquista senza investirci tempo, passione e caparbietà. E a chi pensa sia possibile piazzarsi davanti ad un microfono e aprire bocca, consiglio di andare a visitare una radio anche piccolina. Cambierà subito opinione. A chi sogna di fare questo mestiere con impegno, invio un sincero in bocca al lupo. Perché c’è bisogna di trovare anche chi ti dia un po’ di fiducia”.
i tuoi brani preferiti © Riproduzione riservata
i tuoi brani preferiti 1) “Against all odds ” Phil Collins 2) “Firenze” Ivan Graziani 3) “Nnuntereggaepiù” Rino Gaetano
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ULTIMI APPUNTAMENTI DELL’ESTATE TRA STAR INTERNAZIONALI, MUSICA D’AUTORE E NOVITA’ di Alfonso Papa - musicaeterritori@setweb.it
Pa lc o
&Scena GEORGE MICHEAL RILEGGE LA SUA STORIA, CHECCO ZALONE “RESTA UMILE”
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Sarà a lungo ricordata come che raggiungerà Napoli il IL CANTANTE LONDINESE l’estate delle temperature prossimo 30 settembre. africane, ma anche per i Uno spettacolo da guPRESENTA UN NUOVO grandi eventi musicali che starsi e godersi – su prehanno scandito la bella stacisa volontà del comico – PERCORSO MUSICALE IN gione. Un’onda lunga che ad un costo del biglietto proseguirà anche a settemd’ingresso decisamente OCCASIONE DEI TRENT’ANNI bre, con tanti eventi musicontenuto e soprattutto cali che faranno da adeguase si pensa che sul palDI CARRIERA. SPAZIO to preludio ad un autunno co ci saranno tutti i suoi ANCHE A GRANDI INTERPRETI personaggi. Dal malconche si preannuncia davvero caldo per quanto concerne cio pensionato Vasco COME I NOMADI E concerti e protagonisti. Il Rossi, a Jovanotti con nostro giro tra gli appungravi problemi di “s” siNICCOLO’ FABI. tamenti musicali del mese billina, da Albano ad alnon può che partire dall’atcuni artisti del momento, CONTINUA IL SUCCESSO tesissimo tour di George come l’omonimo canDEL TOUR DEI TIROMANCINO tante Kekko dei Modà. Michael. Era dall’agosto del 2008, infatti, che l’artista Senza dimenticare le esibritannico mancava dalla laranti imitazioni dei sinscena europea. George Michael non ha mai ghiozzanti Carmen Consoli e Negramaro. Ma proposto un tour di questo tipo. Symphonica con Checco Zalone non prende di mira solo il The Orchestral Tour non è solo una selezio- mondo della musica, suo territorio preferito. ne accurata delle sue canzoni, scelta tra un Nel mirino dell’attore-showman pugliese enrepertorio quasi trentennale, ma anche delle tra anche conterraneo Nichi Vendola, che gli cover di alcune delle sue canzoni preferite di presta il suo aulico linguaggio, e la grande noaltri artisti. Le musiche sono state apposita- vità di Roberto Saviano. Passaggio obbligato mente riarrangiate per l’orchestra che accom- anche per mondo dello sport, che ha dato a pagnerà George in ogni tappa, in modo che Checco il primo grande successo con annesso questa nuova impostazione classica arricchi- bagno di popolarità grazie alla canzone “Siarà ogni canzone con nuove sfumature. Sym- mo una squadra fortissimi”. A farne le spese phonica rappresenta per George Michael un è un altro conterraneo famoso come Antonio nuovo percorso musicale, il raggiungimento Cassano. Gradito ritorno in Campania per di un’ambizione coltivata a lungo e non un ul- Niccolò Fabi (11 settembre a Sala Consilina timo un evento di grande valore culturale dato in provincia di Salerno) con una serata da che molti dei concerti si svolgono in scenari non perdere con uno dei grandi interpreti delspeciali e molto selezionati. Grazie all’intimi- la nuova canzone d’autore italiana. Il 17 settà della sua musica e alla spettacolarità della tembre ad Atripalda sbarcano i Tiromancino. sua voce, George Michael riempie gli stadi e Il tour presenterà dal vivo i brani del nuovo le arene intorno al globo e l’idea dell’imposta- album “L’essenziale” e una selezione delle zione esclusiva del Symphonica tour rende il canzoni più significative tratte dal loro intero suo show ancora più speciale. Un’esperienza repertorio. Lo spettacolo offrirà le suggestioni magica che attende allo stesso modo l’arti- visive di Dario Albertini, l’artista che ha dista ed il suo pubblico. Nelle rubrica dedicata retto gli ultimi video del gruppo e che curerà all’arrivo delle grandi star della musica, pur- l’allestimento scenografico del tour. Federico troppo ci tocca ricordare anche che l’altro at- Zampaglione sarà affiancato da Emanuele tesissimo appuntamento che da tempo aveva Brignola al basso, Stefano Cenci alle tastiemonopolizzato l’attenzione di migliaia di fans: re e Ivo Parlati alla batteria. Non mancherà l’arrivo ad Avellino del “KOM ‘11”, l’ultimo di toccare la Campania (12 settembre in protour di Vasco Rossi. Un appuntamento recen- vincia di Avellino) il nuovo tour de “I Nomatemente annullato per le precarie condizioni di” che hanno da poco prodotto il loro primo di salute del rocker di “Zocca”. L’equipè medi- disco da indipendenti, l’album “Cuore vivo”. ca che segue Vasco Rossi, a seguito dell’infor- L’album è strutturato in 10 brani: 8 rivisitatunio ad una costola, ha “ordinato” due mesi zioni di brani del repertorio Nomadi (dal ‘67 al di riposo assoluto, con la conseguente can- ‘77) e 2 inediti. Un grande appuntamento per cellazione delle ultime quattro date del tour. un gruppo che vive con il proprio pubblico un Vasco è stato uno dei protagonisti dell’estate, rapporto di totale simbiosi. anche se stavolta a far parlare non sono stati dischi e concerti, ma uno stato fisico precario DAL NUMERO DI OTTOBRE, PUNTUALI, e i continui messaggi lanciati dalla sua pagi- CON GLI APPUNTAMENTI DI MUSICA SAna facebook, divenuto il ritrovo più gettonato RANNO PRESENTATI ANCHE I PIU’ IMPORdal Blasco. Autentica novità riguarda il fe- TANTI SPETTACOLI TEATRALI IN SCENA nomeno delle ultime stagioni (specie dopo A NAPOLI, CASERTA, SALERNO E AVELLIla parentesi cinematografica). Checco Zalone NO. sta per partire con il suo primo tour e girerà l’Italia con “Resto Umile World Tour” e © Riproduzione riservata
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Set - Fotografico La Società Fotografica Casertana presenta la foto di Reza Tashayol
L’ANGOLO DEL LIBRO
I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere (Ernest Hemingway). L’aforisma di un grande scrittore quale modo migliore per tuffarci nel mondo dei libri, della narrativa, dei romanzi, della saggistica. Ogni mese vi presenteremo storie, novità, emozioni su carta, Perché un buon libro, è sempre un buon libro. Parola di SET!
SESSO, SOLDI, POTERE E IL MISTERO DE “LE CENE ELEGANTI”
Un argomento di interesse mondiale, che coinvolge politica, costume e potere, diventa spunto per il nuovo libro di Piero Colaprico, inviato speciale de “La Repubblica”. Ne “Le cene eleganti” (Feltrinelli Editore, pag.256, € 16), si parla di una ragazzina sfrontata, di un politico importante che non si contiene e di un magistrato integerrimo. Una diciassettenne come Ruby Rubacuori, la ragazza che non aveva niente, arriva nella villa di Silvio Berlusconi, l’uomo che aveva tutto. E poi un’orda barbarica di ragazze disponibili, che ballano nude per lui nel rito del bunga bunga. Ilda Boccassini, il magistrato che ha messo paura a Cosa Nostra e alla ‘ndrangheta calabrese, ha indagato insieme con i colleghi su una vicenda che ha dell’incredibile. Ed è emerso davanti ai suoi occhi un universo inedito: tra bonifici bancari e gioielli costosi in regalo, tra case gratis e spogliarelli, i meccanismi del mondo della prostituzione e dello show business vengono documentati, registrati, filmati. Un’avvincente narrazione dove scorrono le voci e le testimonianze, le analisi tecniche della polizia e le “soffiate”. Con la domanda più importante: con i soldi si riesce davvero a comprare tutto, compresa una vita sessuale che la natura ti ha tolto? Oppure, qualche volta, il Destino decide che è arrivato il momento di dire basta?”.Berlusconi e Ruby, visti come mai prima d’ora, ci raccontano il lato oscuro del potere all’italiana.
QUELL’INFINITA STORIA D’AMORE DALLA CROAZIA ALLA FRANCIA
That is everyone world, ACTING. Acting to hide our fears and weakness. Acting to be whom we are not. I have found someone trying to act to be himself or trying to act like himself as he was lost in another land. Reza Tashayol
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“Ogni giorno, ogni ora. Ogni giorno, ogni ora si sono cercati. Allontanati. Inseguiti. Amati”. Dalla Croazia alla Francia, dal porto di Makarska ai teatri di Parigi, con una scrittura ipnotica e potente Nataša Dragnic’ (croata, insegnante di lingue in Germania), racconta la storia d’amore fuori dal tempo di due anime indissolubilmente legate. Una passione fatta di baci che sanno di acqua salata. “Ogni giorno, ogni ora” (Feltrinelli Editore, pag. 256, € 15) è una storia di respiri, luci, colori. Di addii e ricongiungimenti. Una storia semplice e travolgente come le parole con cui è narrata. Primi anni sessanta a Makarska, piccola cittadina di mare in Croazia. Luka, cinque anni, vede arrivare la nuova compagna di scuola. I capelli neri, lunghi e ondulati. Una borsa a righe bianche e blu. Il sorriso aperto. Non riesce a staccarle gli occhi di dosso. Intanto Dora varca speranzosa la soglia della classe e si guarda attorno. Un bimbo grande la osserva. Da quel momento Dora e Luka diventano inseparabili. Una distesa infinita di giorni trascorsi sul loro scoglio a osservare le nuvole, a parlare e sognare. Finché la famiglia di Dora si trasferisce in Francia e l’idillio si spezza. Sedici anni dopo, il destino regala a Dora e Luka un’altra chance: si incontrano a Parigi. Sono cresciuti e il loro amore ora diventa adulto, carnale, assoluto. Eppure qualcosa spinge Luka a fuggire. Se avete voglia di una storia d’amore di quelle in cui lui e lei si prendono e si lasciano e poi si riprendono e poi si rilasciano e ogni bacio sembra quello della serie “per sempre” e invece no. Se amate i colpi di scena. Se preferite i finali aperti per poter decidere se si tratta di happy end o di tragedia.
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L’arte
in mostra
arte di Marica Crisci
“Quel che c’è di veramente grande in questo paese è che l’America ha dato il via al costume per cui il consumatore più ricco compra essenzialmente le stesse cose del più povero. Mentre guardi alla televisione la pubblicità della Coca Cola, sai che anche il Presidente beve Coca Cola, Liz Taylor beve Coca Cola, e anche tu puoi berla.” Andy Warhol
L’ ARTE PRODOTTA IN SERIE L ’arte ha avuto nel corso di tutta la storia umana una serie di cambiamenti che hanno portato all’evoluzione del concetto stesso di arte e del modo di fare arte. Il periodo in cui ha subito radicali cambiamenti è quello del dopoguerra occidentale, dove lo sviluppo industriale porta alla nascita del consumismo e ad un nuovo modo di fare arte. Stiamo parlando di POP ART: corrente artistica nata in Inghilterra ma sviluppatasi soprattutto in America negli Anni Sessanta. Sono gli anni del boom economico e del consumismo, dove le case sono invase di nuovi oggetti che diventano subito indispensabile nel vivere quotidiano. Questa nuova corrente artistica decide di fare suoi questi oggetti e di inserirli all’interno delle opere. POP ART deriva dalla parola inglese “popular art”, tradotto “arte popolare”, ma non intesa come arte rivolta al popolo, ma come arte di massa e quindi prodotta in serie.
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la produzione industriale in serie). Egli dipingeva tutto ciò che era presente nella quotidianità, non solo oggetti ma anche personaggi famosi come Liz Taylor, Marilyn Monroe, Marlon Brando. I volti di questi personaggi vengono estrapolati dalla realtà e trasformati in icone: il viso isolato dal resto del corpo su di un fondo dal colore luminoso; i lineamenti semplificati, accentuando con colori contrastanti le labbra, naso, occhi e capelli. Quello che Warhol voleva evidenziare era il fatto che non stava ritraendo una persona, ma la sua immagine pubblica isolata da ogni contesto. La tecnica con cui realizzava le opere era quella della serigrafia seguendo il procedimento di stampa in quadricromia (quello utilizzato dalle riviste) e accentuando l’effetto del fuori registro in modo che i contorni non coincidevano con le parti colorate. Innovativo non solo nei concetti e nel modo di interpretare la realtà dei suoi tempi, ma anche nelle tecniche di realizzazione. Attualmente non sono presenti sul territorio nazionale mostre dedicate alla Pop Art o ad Andy Warhol, ma ci sono dei musei che espongono permanentemente alcune sue opere come il MADRE a Napoli o la Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Torino. In alternativa c’è il museo ufficiale Andy Warhol di Pittsburgh o il MOMA di New York.
curiosità: esordì nel mondo della comunicazione come pubblicitario di scarpe ottenendo numerosi premi;
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a fianco: “Andy Warhol” (autoritratto)
- ideatore della Factory, un centro di produzione artistica dove conviveva con gli allievi e li guidava nella realizzazione delle loro opere.
pagina a sinistra: “JShot Orange Marilyn” (1964) sotto: “Coca Cola” (1960) “Campbell’s Soup Can” (1965)
Concetti del tutto nuovi che si allontanano di gran lunga dai canoni tradizionali dividendo in maniera netta la critica di quel periodo. Di artisti che hanno aderito a questo movimento ce ne sono di diversi e ognuno, con sfumature diverse, ha interpretato la realtà dell’epoca estrapolando dalla quotidianità prodotti e oggetti di largo consumo, personaggi del cinema e della televisione, immagini di cartelloni e insegne pubblicitarie. Uno fra tutti è Andy Warhol. Attivo in molteplici campi artistici, è stato un pittore, scultore, regista cinematografico, sceneggiatore e attore. Andy Warhol era interessato al mondo della comunicazione e al modo in cui questo si trasformava. Soffermandoci su questo punto possiamo capire perché le sue opere d’arte ritraggono oggetti come la zuppa precotta, lucido per scarpe, bottiglie di Coca Cola ripetute in serialità sulla stessa tela (è il periodo in cui si sviluppa
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LA NUOVA STAGIONE PARTE CON UN CARTELLONE RICCHISSIMO. C’E’ PURE VASCO…
I PUFFI SBARCANO A NEW YORK. SALEMME “FORTUNATO” RITORNA CRIALESE, TANTA MUSICA E BALLI CON “GLEE” Docu-film sul Blasco, Patierno “ride” sulla Lega con Abatantuono/Mastrandrea
L’ “ORO BIANCO” IN GUERRA CON LA CINA. STORIE DI MOZZARELLA DIRETTE DA DE ANGELIS
Una commedia malavitosa a base di...caglio. Con toni ironici e un cast di sicuro affidamento si presenta l’originale “Mozzarella Stories”, film del napoletano Eduardo De Angelis, regista di sicuro avvenire, che firma il suo debutto su grande schermo, dopo la gavetta dei cortometraggi. Una commedia noir a base di caglio, country campano, canzoni neomelodiche, bufale e “gustose cineserie”. Un film dal risvolto comico dove si muovono personaggi eccentrici e “coloriti” sullo sfondo di una guerra di mercato tra produttori italiani e cinesi di oro bianco: la squisita mozzarella di bufala. Di fronte al rischio concreto di finire rovinato, la reazione di Ciccio 2 (Giampaolo Fabrizio) scatena una serie di eventi con cui dovranno fare i conti un vortice di stravaganti personaggi con un ritratto della Campania sicuramente originale e divertente. Luisa Ranieri e Massimiliano Gallo tra gli interpreti.
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C’è un Abatantuono leghista che sembra Borghezio, c’è il nuovo di Emanuele Crialese, ci sono i Puffi e, ciliegina sulla torta, c’è pure Vasco. Come ripresa delle attività non c’è male, anche se con titoli come “Harry Potter” e “I Pinguini di Mr. Popper”, il cinema non è andato in vacanza, proponendo anche in estate una programmazione da prima scelta. Con lo sguardo rivolto al Festival di Venezia, l’attività riprende con un settembre davvero molto interessante. Tante chiacchiere ha suscitato il nuovo film di Francesco Patierno, “Cose dell’altro mondo”, una commedia divertente ed originale con tre campioni come Diego Abatantuono, Valerio Mastrandrea e Valentina Lodovini. In una laboriosa città del Nord-Est un industriale buontempone mette quotidianamente in scena un teatrino razzista contro gli immigrati. Fino a quando, questi ultimi, invitati a sloggiare, toglieranno per sempre il disturbo. Con serie ripercussioni sulle attività della zona. Un tema caldo ed attuale trattato con un occhio diverso. Atteso ritorno per Emanuele Crialese che dirige “Terraferma”, con Donatella Finocchiaro e Beppe Fiorello tra i protagonisti. Il film narra la storia di un’isola siciliana, di pescatori, quasi intatta. Appena lambita dal turismo, che pure comincia a modificare comportamenti e mentalità degli isolani. Al Festival di Venezia prima e nelle sale poi, ecco sbarcare “Questa storia qua”, docu-film tributo al mito di Va-
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sco Rossi. Attraverso il racconto e le canzoni di Vasco e un ricco materiale di repertorio, il film ci regala un intimo e inedito ritratto dell’unica vera rockstar italiana. Un “rock’n’roll show” della sua vita, dei suoi momenti, dei suoi concerti, della sua aria da rock star, venuta dalla provincia e che ha fatto il pieno in tutti gli stadi e palazzetti d’Italia, che ha fatto innamorare intere generazioni a suon di note e poesie. L’evento del mese è lo sbarco dei “Puffi” con il loro carico di battage pubblicitario che riporterà in auge i piccoli folletti blu, personaggi nati dalla fantasia di Peyo, capaci di tenere incollati al piccolo schermo diverse generazioni con le loro serie animate. In questa avventura cinematografica, i Puffi si ritroveranno catapultati al centro di New York e dovranno trovare la strada per tornare al loro villaggio prima che venga distrutto. Rigorosamente in 3D arriva “Glee - Concert Movie”, con due ore di musica, balli, sketch tratti dalla popolare serie. Prima commedia italiana della nuova stagione con Vincenzo Salemme diretto da Paolo Costella, protagonista de “Baciato dalla fortuna”, con Asia Argento, Nicole Grimaudo, Alessandro Gassman, Dario Bandiera. L’attore vestirà i panni di Gaetano, un vigile urbano pieno di debiti che trova un modo di risollevarsi. Quando una sua amica, innamorata di lui, vince al superenalotto, Gaetano la sposa. Ma non sa è che la vincita è stata data in beneficenza.
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A t t e s i s s i m i I Puffi
Baciato dalla fortuna
Cose dell’altro mondo
Carnage
Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Francesco Patierno Cast : Diego Abatantuono, Valentina Lodovini, Valerio Mastandrea, Sandra Collodel... Uscita: 03.09.2011
Genere: Commedia, Drammatico Nazione: Francia, Germania, Polonia, Spagna Regia: Roman Polanski Cast: Kate Winslet, Christoph Waltz, Jodie Foster, John C. Reilly... Uscita: 16.09.2011
Questa storia qua
La pelle che abito
Genere: Animazione, Fantastico Nazione: U.S.A., Belgio Regia: Raja Gosnell Cast voci: Neil Patrick Harris, Jayma Mays, Sofía Vergara, Katy Perry, Anton Yelchin... Uscita: 16.09.2011
Terraferma Genere: Drammatico Nazione: Italia, Francia Regia: Emanuele Crialese Cast: Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, Martina Codecasa, Claudio Santamaria, Filippo Pucillo... Uscita:07.09.2011 Trama: Una piccola isola siciliana, dedita per lo più all’attività della pesca ed appena sfiorata dal turismo, si confronta col fenomeno degli sbarchi di clandestini...
Genere: Documentario, Biografico Nazione: Italia Regia: Alessandro Paris, Sibylle Righetti Cast: Vasco Rossi Uscita: 07.09.2011
Glee: The 3d Concert Movie
Genere: Documentario, Musicale Nazione: U.S.A Regia: Kevin Tancharoen Cast: Dianna Agron, Lea Michele, Gwyneth Paltrow, Darren Criss, Chris Colfer... Uscita: 16.09.2011
Genere: Commedia Nazione: Italia Regia: Paolo Costella Cast: Vincenzo Salemme, Alessandro Gassman, Asia Argento, Nicole Grimaudo, Elena Santarelli, Dario Bandiera... Uscita: 30.09.2011
Genere: Drammatico Nazione: Spagna Regia: Pedro Almodóvar Cast: Antonio Banderas, Elena Anaya, Marisa Paredes, Blanca Suárez, Fernando Cayo... Uscita: 23.09.2011
Le amiche della sposa
Genere: Commedia Nazione: U.S.A. Regia: Paul Feig Cast: Kristen Wiig, Rose Byrne, Jon Hamm, Maya Rudolph, Chris O’Dowd... Uscita: 19.08.2011
Animazione! E’ la parola d’ordine del botteghino estivo. Vincono solo loro. Record per l’ultimo “Harry Potter” (22 milioni), bene “Cars 2” (10 mln), si difende “Captain America” (6 mln). Buono il debutto di “Kung Fu Panda 2” (6 mln). Il DVD del mese celebra la saga dei “Pirati dei Carabi”. Nell’ultimo capitolo (Oltre i confini del mare), Johnny Deep è affiancato da una bellissima Penelope Cruz. In blue ray.
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tempo libero
BARZELLETTE
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SUDOKU
Carabinieri…
Un carabiniere ferma un’auto che viaggia a 120 Km/h dove vige il limite di 50! Si avvicina alla macchina e dice: - Patente e libretto prego. La bella donna al volante risponde: - La patente non ce l’ho più. Me l’hanno ritirata 10 giorni fa quando mi hanno fermata per la quarta volta ubriaca! - Posso vedere almeno il libretto di circolazione? - La macchina non è mia. L’ho rubata! - Rubata??? - Sì, però penso che i documenti siano nel cassetto del cruscotto. Mi sembra di averli visti quando ci ho nascosto la pistola... - Lei ha una pistola nel portaoggetti?!? - Certo, l’ho nascosta dopo aver sparato all’uomo che guidava. Poi ho messo il suo cadavere nel bagagliaio! - Cosa??? Lei ha un uomo morto nel bagagliaio??? - Sì! Il carabiniere estrae la pistola d’ordinanza e chiama i rinforzi alla radio. Arrivano subito altre due pattuglie. Da una scende un graduato che chiede alla donna: - Posso vedere la sua patente? - Certo, eccola! E gliela porge: regolare e validissima. - Di chi è quest’auto? - Mia. Ecco il libretto. Anche quello, tutto in ordine. - Potrebbe aprire il cassetto? Voglio controllare se ha nascosto una pistola... - Certo. Comunque le garantisco che non c’è nessuna pistola! La donna apre il cassetto portaoggetti, che è vuoto. - Le dispiace se perquisiamo il bagagliaio? Ci hanno avvisato per radio dicendo che ci sarebbe un cadavere! - Ma certamente. La donna apre il cofano: nulla. Perfettamente vuoto. L’ufficiale: - Ma... non capisco. Il carabiniere che l’ha fermata mi ha detto che lei non aveva la patente, che gliel’avevano ritirata per guida in stato di ebbrezza, che la macchina era stata rubata a un uomo che lei ha ucciso e di cui ha occultato il cadavere nel bagagliaio e che la pistola era nel portaoggetti! La donna lo guarda e dice: - Fantastico! E scommetto che le ha detto pure che andavo troppo forte...
INDOVINELLO Sono rettangolare, sono piccolo, sto sempre in un angolo ma giro tutto il mondo cosa sono? Risposta Il francobollo
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oroscopo 2011 Settembre
d ttimo olte ste la fort o é m ’e E’ un allineate ti, perch porta. L e n vede a gli eve alla tua ottimismo Gli Incalz rà spesso tività, l’ servizio. io d a busse , la cre no al tuo il prelu no o nergia nsione so mbre son e nel seg nv a l’esp i di sette che Gio verbiale le de o t even biament la tua pro ora pren ita e m al ca a. Anche i in azion che la v o. t o li incalz a metter ne il fatt re in meg tezza siderazio ò cambia n u in co entale p sentim
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vergi
d i felicem e con e simi p ile c is Se se alle pres ammi ser e. Ti è fa ene r esser nti. Progr ro d’amo n travolg nca u porta ttivo futu tner con tivo. Ma iort u costr are il par tico-affe lce nei g che o o g appa ncio er arolina d a niente ia. la p te s qualche p mese, m à di cop poit forse ntrali del complic tta per s di e a ni ce rometta late è perf onda Lun nto c r comp conda pa rsi una se rovare pro di t e e gione La s conced gle fatti e a sta sarsi . Se sei sin una nuov miele augurare ad in ssi. succe
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