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ASSOCIAZIONE GASTRONOMI PROFESSIONISTI

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FARE RISTORAZIONE

FARE RISTORAZIONE

Il Premio dell’Associazione Gastronomi Professionisti

Autore: Guido Parri

Tendere all’eccellenza, in un settore fatto di numerosi ambiti e tantissime professionalità diverse. Questa è da sempre la missione dell’Associazione Gastronomi Professionisti, e questo è l’obiettivo di tutte le attività che negli anni passati sono state promosse. Un’eccellenza che, dallo scorso anno, trova il momento di essere celebrata nel corso della serata di assegnazione del premio AGP, e poiché, come detto, gli ambiti investiti dalle Scienze Gastronomiche sono innumerevoli, l’associazione ha deciso che a essere insigniti del premio dovessero essere tre diversi professionisti attivi in altrettanti settori dell’enogastronomia: comunicazione, ricerca e sviluppo e promozione internazionale della gastronomia italiana nel mondo. L’occasione per premiare queste personalità è stata la serata del 21 dicembre scorso presso nell’Auditorium Carlo Mattioli di Palazzo del Governatore in Parma, alla presenza di soci, personalità del mondo accademico ed enogastronomico e tanti curiosi, si sono tenute le premiazioni, nel corso di una piacevole serata all’insegna della cultura e della convivialità aperta dalla presentazione del libro “Il brodo di

Natale in Emilia-Romagna” scrit-

Da sinistra Tinto, Andrea Amedei e Fede

Valerio Antolini

to da Irene Fossa e Mattia Fiandaca e illustrato da Lucia Catellani ed edito da Terrae Opificio Culturale Enogastronomico. Il libro, un viaggio di casa in casa lungo la via Emilia, da Piacenza a Rimini, alla scoperta delle ricette e dei ricordi legati al primo piatto in brodo del giorno di Natale, conduce il lettore, tra storie e aneddoti, alla conoscenza, tra gli altri, dell’anolino De.Co. di Fidenza, del tortellino tradizionale di Castelfranco Emilia e del cappelletto all’uso di Romagna n. 7 di Pellegrino Artusi, con un forte fine benefico che fa sì che parte del ricavato delle vendite vada a Il Tortellante, laboratorio di autonomia per ragazzi e adulti nello spettro autistico di Modena. Dopo l’intervento dei professori dell’Università di Parma Francesca Scazzina, Filippo Arfini e Daniele Del Rio, a suggellare l’importanza che il mondo accademico attribuisce a questa associazione che, in primis, si pone al servizio dei neolaureati, è stata quindi la volta delle premiazioni vere e proprie e il primo a essere insignito è stato Valerio Antolini, fidentino, laureato in chimica con indirizzo alimentare e in Scienze Gastronomiche all’Università di Parma, e docente in Scienza e cultura alimentare presso l’Istituto Superiore Alberghiero Giuseppe Magnaghi di Salsomaggiore Terme. Per il suo impegno nella ricerca gastronomica e nel recupero di antiche ricette - spesso sconosciute - nel riproporle in chiave più attuale si è guadagnato il premio per la ricerca e lo sviluppo in ambito gastronomico. Il secondo premio, per la divulgazione gastronomica e la comunicazione, è stato assegnato agli autori e conduttori del programma radiofonico Decanter Rai Radio2, Federico Quaranta, Tinto e Andrea Amadei, per aver ideato e messo a punto un programma radiofonico ormai storico, basato su interessanti contenuti culturali, comunicati con maestria e, allo stesso tempo, abbinati a un tocco di immancabile ironia. A ritirare il premio è stato Andrea Amadei, che all’Università di Parma si è laureato in Scienze Gastronomiche e che ha frequentato, presso lo stesso Ateneo, il Master in Cultura, Organizzazione e Marketing dell’Enogastronomia Territoriale. A chiudere la serata è stato l’intervento del terzo premiato, in rappresentanza del mitico Ristorante San Domenico di Imola, due stelle Michelin e una storia tutta da raccontare, Valentino Marcattilii. Al San Domenico è andato infatti il premio Internazionale per la Gastronomia e ai fratelli Natale e Valentino Marcattilii, insuperati professionisti del settore, va il merito di tenere ancora oggi ben salde le redini, assieme allo chef Massimiliano Mascia, di questo straordinario tempio della gastronomia italiana fondato cinquant’anni fa per volontà di Gianluigi Morini, grande appassionato di arte e bellezza. Come da intenti dell’associazione questo appuntamento è stato un’importante occasione di scambio e di conoscenza reciproca tra eccellenze dell’ampio panorama enogastronomico nazionale, con lo scopo di creare un circuito sempre più virtuoso e stimolante per i soci e i componenti della filiera agroalimentare, una ricorrenza ormai consolidata per chiudere, sì, un anno, ma, soprattutto, per iniziare quello successivo con le migliori intenzioni.

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