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Rubriche Surveys
Frutti d’autunno
Autumn fruits
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pag. 2 In breve > Briefly pag. 22 Libri > Books
Week-end
Ustica Riserva Naturale Nature Reserve
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Val d’Agrò
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pag. 82 Ragusa Ibla Festival degli artisti di strada > Festival of street artists pag. 84 Roccapalumba Fichidindia, prodotto d’autunno > Prickly pears, autumn product pag. 86 Agrigento ospita l’Ottocento siciliano > Agrigento hosts nineteenth-century Sicilian art
I consigli di Sikania Sikania advices
Di questo mondo e di un altro About this and another world
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pag. 88 Dove dormire > Where to sleep pag. 90 Dove mangiare > Where to eat pag. 91 Vino > Wine
Il mito in Sicilia VI Mith in Sicily VI
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Granza Riserva 2004 Fontanarossa
pag. 92 Ristorante > Restaurant Acanto Blu
pag. 94 Albergo > Hotel
Tesori nascosti Hidden treasures La pittura siciliana del Medioevo > Sicilian painting in the Middle Ages di Chiara Alaimo pag. 72
Borgo Petra
Attualità News
Errata Corrige Nel Sikania n. 248 (luglio 2007) nella didascalia di pagina 32 è segnalata la foto del teatro di Morgantina, ma l’immagine si riferisce all’Ekklesiasterion. Dell’errore ci scusiamo con i lettori e con gli interessati.
La Sicilia dà i numeri > Sicily in figures di Emilia Gatti
Copertina > Cover: ph Hanne Carstensen
pag. 76
In Sikania n. 248 (July 2007) the caption on page 32 refers to the theatre at Morgantina, but the picture is actually one of the ekklesiasterion. We apologize to readers and to all others involved.
IN BREVE>BRIEFLY
Il Treno dell’Arte fa tappa in Sicilia In sei vagoni ferroviari un museo “straordinario” per far conoscer da vicino 120 capolavori dell’arte italiana dal Cinquecento ad oggi. Con soste di due o tre giorni, questo treno porterà anche in Sicilia le opere di Tiziano, Reni, Tiepolo, Boccioni, Sironi, De Chirico e Morandi, solo per citarne alcuni, cercando di far arrivare - nelle parole di Antonio Pivetta, ideatore e curatore dell’iniziativa - « le opere dei Maestri italiani direttamente nel cuore delle regioni del Sud». In Sicilia, nello specifico, dopo le tappe alla stazione palermitana (10/12 ottobre) e in quella trapanese (13 e 14 ottobre), il treno si fermerà a Siracusa il 15 e il 16; a Caltanissetta il 17 e il 18; e a Catania il 19 e 20 ottobre. Informazioni: Maly Foschi - tel. 02 8545161. Ingresso libero. (nella foto, Sandro Chia, Il naufrago - 2003 - Olio su tela, cm 80x100)
Wundergarten Il giardino delle meraviglie “Innesti tra arte e botanica” è il tema della mostra allestita nell’Orto Botanico palermitano che si collega al progetto di valorizzazione delle piante che, sottoposte a tutela e protezione, sono equiparate ai monumenti architettonici. Da qui, l’ispirazione dei tanti artisti che hanno realizzato preziose opere d’arte esposte fino al prossimo 4 novembre. Informazioni: via Lincoln, 2/a tel. 800 903631 - ingresso libero tutti i giorni dalle 9 alle 18 www.ortobotanico.palermo.it
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The Art Train is coming to Sicily > In six railway wagons there is an “extraordinary” museum to let people know close-up 120 masterpieces of Italian art from the sixteenth century to the present. With halts of two or three days, this train will bring to Sicily the works of Titian, Reni, Tiepolo, Boccioni, Sironi, De Chirico and Morandi, just to mention a few, trying to bring - in the words of Antonio Pivetta, the person who conceived and is running the initiative - “the works of Italian artists directly into the heart of the regions of the South.” In Sicily, specifically, after the halt at the Palermo station (10-12 October) and the Trapani one (13 and 14 October), the train will call in at Syracuse on 15 and 16 October; Caltanissetta on 17 and 18; and Catania on 19 and 20 October. Information: Maly Foschi - tel. 02 8545161. Admission free. (in the photo, Sandro Chia (Florence, 1949) The Shipwreck, 2003 - Oil on canvas, 80 x 100 cm)
Wundergarten. The garden of wonders > “Grafts between art and botany” is the theme of the exhibition at the Botanical Garden in Palermo connected to the project for valorisation of plants that, submitted to tutelage and protection, are considered as similar to architectural monuments. Hence the inspiration of the many artists that have done precious works of art on display until 4 November. Information: via Lincoln, 2/a tel. 800 903631 - admission free every day 9 a.m. to 6 pm. www.ortobotanico.palermo.it
IN BREVE>BRIEFLY
...e gli dei, invidiosi, guardano e ridono Ispirandosi all’affresco medievale del Trionfo della Morte custodito presso la Galleria Regionale siciliana di Palazzo Abatellis, Girolamo Balistreri ha creato una installazione che muove dal cortile con «due grandi ruote bruciate e corrose simboleggianti l’uomo robot esploso lasciando tracce di sé e della sua putrefazione (...). Simbolo della nostra civiltà corrotta, del non rispetto per la natura, l’installazione si snoda ancora intorno al pozzo dove l’erba verde del prato intorno è stata soppiantata dal rosso sangue delle garze e questo, ormai disseccato, non fa più zampillare l’acqua, simbolo della vita. Unica nota di lieve speranza la scala che lieve e leggera si eleva verso il cielo…». La mostra è corredata da un catalogo presentato da Giulia Davì ed arricchito da contributi di Vincenzo Abbate e Piero Longo. Informazioni: via Alloro, 4 - Palermo - tel. 091 6230011 - ingresso 6 euro. Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 13 e, tranne lunedì, sabato e domenica, dalle 14,30 alle 19.
... and the gods, envious, look and laugh > Inspired by the medieval fresco of the Triumph of Death kept at the Sicilian Regional Gallery in Palazzo Abatellis, Girolamo Balistreri has created an installation that moves from the courtyard with “two great burnt and corroded wheels symbolising the exploded robot man leaving traces of himself and his putrefaction… A symbol of our corrupt civilization, of the lack of respect for nature, the installation still winds around the well where the green grass of the lawn around has been supplanted by the red blood of gauzes and this blood, now desiccated, no longer causes the water to gush out that symbolises life. The only note of slight hope is the staircase that lightly rises towards the sky…” The exhibition is backed up by a catalogue introduced by Julia Davì and enriched with contributions by Vincenzo Abbate and Pietro Longo. Information: via Alloro, 4 Palermo - tel. 091 6230011 admission 6 euros opening times: every day from 9 to 1 and, except on Mondays, Saturdays and Sundays, from 2.30 to 7 pm.
IN BREVE>BRIEFLY
Africarte a Comiso Sculture e maschere delle etnie dell’Africa sub-sahariana, zona che “ha occupato un posto importante nella storia dell’arte per millenni durante il periodo egizio”, le cui opere “hanno influenzato a lungo l’arte in tutto il Mediterraneo”. In esposizione, dalle maschere più preziose fino agli oggetti delle culture tribali postimpero. Informazioni: Foyer del Teatro Naselli - Piazza San Biagio - Comiso - tel. 0932 748206 - ingresso libero tutti i giorni 10,30-13, 18-21 - www.africarte.it
Africarte at Comiso > Sculptures and masks of the peoples of sub-Saharan Africa, a zone that “occupied an important place in the history of art for millennia during the Egyptian period”, with works that “for a long time influenced art in the whole Mediterranean.” The exhibition will include items from the most precious masks down to the objects of the tribal post-empire cultures. Information: Foyer of the Teatro Naselli - Piazza San Biagio - Comiso tel. 0932 748206 - admission free, every day 10.30-1, 6-9 pm
A Santa Ninfa il museo dedicato a Nino Cordio Inaugurato lo scorso luglio, il Museo “Nino Cordio” è dedicato al grande incisore, scultore e pittore siciliano di cui si può ammirare pressoché integralmente il corpus delle opere già esposte nel 1997 a Roma. Dipinti, sculture, affreschi, disegni, e soprattutto le famose incisioni per un totale di circa 150 opere attraverso le quali conoscere uno degli artisti siciliani più conosciuti di questi ultimi quarant’anni. Informazioni: Museo “Cordio” piazza Aldo Moro - tel. 349 6902082 - info@museocordio.net www. museocordio.net
At Santa Ninfa the museum devoted to Nino Cordio > Inaugurated last July, the Nino Cordio Museum is devoted to the great Sicilian engraver, sculptor and painter, almost all of whose works you can see, previously displayed in 1997 in Rome. There are paintings, sculptures, frescoes, drawings and above all the famous engravings for a total of around 150 works through which you can get to know one of the best-known Sicilian artists of the last forty years. Information: Cordio Museum - Piazza Aldo Moro tel. 349 6902082 - info@museocordio.net - www. museocordio.net
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Doratura a foglia oro L’associazione palermitana Restauri d’Arte organizza corsi pratici di “Doratura a foglia oro e a mecca” e “Restauro opere dorate”, rispettivamente con 10 e 15 lezioni a frequenza bisettimanale. I corsi avranno inizio il 15 ottobre. Informazioni: Marina Simoncini - tel. 347 5886948 simoncini.restauro@libero.it
Gilding with gold leaf The Palermitan association Restauri d’Arte organizes practical courses on “Gilding with gold leaf and mecca” and “Restoration of gilded works”, respectively with 10 and 15 lessons held every two weeks. The courses will begin on October 15. Information: Marina Simoncini - tel. 347 5886948 simoncini.restauro@libero.it
IN BREVE>BRIEFLY
La Tosca di Puccini al Bellini di Catania
Melodrammatica come tutte le opere di Giacomo Puccini, Tosca, al Bellini di Catania dal 30 ottobre all’11 novembre sfoggia però un particolare livello compositivo, “stridendo” per sottolineare la feroce cattiveria di Scarpia, cullando, invece, con le dolci armonie dei duetti Tosca/ Cavaradossi. La trama: Tosca ama ricambiata il pittore Mario Cavaradossi, bonapartista, che nasconde un suo amico dalle armi papaline. Il capo della polizia, Scarpia, costringe Tosca, inconsapevole, a indicargli il nascondiglio di Cavaradossi. Il tranello riesce, Cavaradossi viene arrestato e condotto a Castel Sant’Angelo. Tosca si offre a Scarpia in cambio della libertà dell’amato e... Oh! dolci baci, o languide carezze... Informazioni: Teatro Massimo Bellini - tel. 091 7150921 - www.teatromassimobellini.it (in foto, le mura di Castel Sant’Angelo)
Puccini’s “Tosca”at the Bellini in Catania > Melodramatic like all the works of Giacomo Puccini, “Tosca”, at the Bellini in Catania from 30 October to 11 November however shows a particular level of composition, “screeching” to underline the fierce wickedness of Scarpia, and cradling instead with the sweet harmonies of the Tosca /Cavaradossi duets. The plot: Tosca loves and is loved by the painter Mario Cavaradossi, a Bonapartist, who hides a friend of his from the papal weapons. The chief of police, Scarpia, forces the unwitting Tosca to indicate to him Cavaradossi’s hideaway. The trap succeeds, Cavaradossi is arrested and taken to Castel Sant’Angelo. Tosca offers herself to Scarpia in exchange for the freedom of her loved one and... Oh! sweet kisses oh languid caresses... Information: Teatro Massimo Bellini - tel. 091 7150921 www.teatromassimobellini.it (in the photo, the Castel Sant’Angelo Walls)
Scommetti sull’emozione, vieni all’ippodromo.
Ippodromo della Favorita Dove la natura fa spettacolo
IN BREVE>BRIEFLY
Cripte, aerei, stucchi e strani animali sotto le stelle del cielo palermitano Tesori nascosti in bell’evidenza tra le mille pieghe di questa città incredibile, percorsi da scoprire insieme con appassionati ciceroni nel corso dei quattro fine settimana di ottobre. È questo il progetto “Le vie dei tesori” che festeggia il bicentenario dell’Ateneo palermitano, aprendo al pubblico - oltre allo Steri con le carceri dei penitenziati - il restaurato Hotel de France, sempre in piazza Marina, che ospitò Joe Petrosino e Sigmund Freud; la cripta delle repentite (in foto) di via Divisi e il mulino in corso Tukory; la cappella dei falegnami ai Teatini, in via Maqueda 172, e l’osservatorio astronomico del Palazzo Reale. Ancora, oltre ai musei Doderlein, Gemmellaro e della Radiologia, la facoltà di Ingegneria Areonautica con il suo aereo G59 e l’edificio 8 con la raccolta di marmi, la facoltà di Agraria con la Fossa della Garofala e l’orto botanico, il giardino più antico d’Europa. Tutti i dettagli telefonando al numero verde 800 985329 e sul sito www.leviedeitesori.it
I colori dell’Egeo a Valverde «…Le immagini che compongono la mostra di Giuseppe Fichera colgono alcuni aspetti di quella che si può considerare l’architettura popolare dell’arcipelago Egeo» che è diventata «un simbolo della Grecia contemporanea». Così Wanda Tucci Caselli nella presentazione della mostra fotografica I colori dell’Egeo ospitata nella Galleria FIAF - Le Gru di Corso Vittorio Emanuele 214, a Valverde (CT) dal 12 al 19 ottobre. Informazioni: tel. 095 524187 www.fotoclublegru.it
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Crypts, aeroplanes, stuccoes and strange animals under the stars of the Palermo sky > Hidden treasures on fine display among the thousand folds of this unbelievable city, itineraries to discover together with impassioned guides during the four weekends of October. This is the project “The treasure ways” that celebrates the bicentennial of Palermo University, also opening to the public - in addition to Steri with the Inquisition jails - the restored Hotel de France, also in Piazza Marina, where both Joe Petrosino and Sigmund Freud went; the crypt of repentant women (in the photo) in via Divisi and the mill in corso Tukory; the Theatine carpenters’ chapel, at 172 Via Maqueda and the astronomic observatory in the royal palace. Further, in addition to the Doderlein, Gemmellaro and Radiology museums, there is the Faculty of Aeronautical Engineering with its G59 aeroplane and Building 8 with a collection of marbles, the Faculty of Agriculture with the Garofala Pit and the Botanical Garden, the oldest in Europe. You can get all details by phoning the toll-free number 800 985329 and on the site www.leviedeitesori.it
The colours of the Aegean at Valverde > “The images that make up the exhibition of works by Giuseppe Fichera grasp some aspects of what can be considered folk architecture in the Aegean archipelago,” which has become “a symbol of contemporary Greece.” Thus writes Wanda Tucci Caselli in the presentation of the photography exhibition “The colours of the Aegean” at the FIAF-Le Gru Gallery in Corso Vittorio Emanuele 214, at Valverde (Catania province) from 12 to 19 October. Information: tel. 095 524187 www.fotoclublegru.it
IN BREVE>BRIEFLY
Il Teatro Regina Margherita di Caltanissetta ospita il 24 e 25 ottobre la 13° edizione di MedModa International, il “festival” di moda che richiama in Sicilia ogni anno stilisti provenienti da ogni parte della Terra e che su palcoscenico nisseno presentano le loro creazioni al mondo. Il successo della manifestazione è testimoniato dai numeri: l’edizione 2006 ha contato oltre 170 richieste di partecipazione, pur sapendo che solo 12 - come quest’anno - sarebbero state accettate. Informazioni: tel. 0934 29898 www.medmoda.com - info@medmoda.com
MedModa 2007 MedModa 2007 > On 24 and 25 October the Teatro Regina Margherita in Caltanissetta is hosting the 13th MedModa International, the fashion “festival” that every year brings to Sicily stylists from all over the world and that here present their creations to the world. The success of the event is testified by the figures: in 2006 there were over 170 applications to take part, though people knew that only 12 as this year - would be approved. Information: tel. 0934 29898 www.medmoda.com - info@medmoda.com
Eolie e Cetacei Lezioni teoriche e in mare con i ricercatori della Necton Marine Research Society per partecipare alle fasi della ricerca, vivendo un’esperienza unica alla scoperta del mondo dei mammiferi. Questa è la proposta dell’Eolian Cetacean Project di ottobre alle Eolie. Informazioni: tel. 339 1049390 - 347 1337605 - www.necton.it
Aeolian Islands and Cetaceans Theoretical lessons and at sea with the researchers of the Necton Marine Research Society to participate in the phases of searches, a unique experience in the discovery of the world of the mammals. This is the offered by the Aeolian Cetacean Project of October in the Aeolian Islands. Information: tel. 339 1049390 347 1337605 - www.necton.it
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Un documentario sull’asino pantesco Il demanio di San Matteo (Monte Erice) e Pantelleria sono stati gli scenari del progetto pilota di recupero della razza asinina pantesca, realizzato dall’Azienda regionale Foreste Demaniali. Un documentario di 25 minuti, a cura dell’Ufficio Provinciale di Trapani, racconta le fasi dell’attività che, iniziata nel 1989, ha avuto come obiettivo la reintroduzione della razza nel suo habitat originario. Il video “L’asino di Pantelleria”, girato e montato da Gianni Basciano, è stato diretto da Giovanni Montanti, che ha curato i testi insieme a Dorotea Di Trapani e Piero Alfonzo.
A documentary on the Pantelleria donkey > The San Matteo demesne (Monte Erice) and Pantelleria were the scenarios of the pilot project for recovery of the Pantelleria donkey, organised by the Regional Forestry Board. A documentary of 25 minutes by the Trapani Provincial Office recounts the phases of the activity that, begun in 1989, had as its objective the reintroduction of the race in its native habitat. The video “The Pantelleria donkey”, filmed and edited by Gianni Basciano, was directed by Giovanni Montanti, who did the texts together with Dorotea Di Trapani and Pietro Alfonzo.
IN BREVE>BRIEFLY
Il chiostrino di Cefalù riapre al pubblico Per 40 anni il piccolo chiostro medievale accanto al duomo di Cefalù è rimasto chiuso e abbandonato, semidistrutto e in preda alle erbacce. Da qualche settimana, per fortuna, non è più così: grazie all’intervento della Provincia di Palermo, il chiostrino è stato recuperato (anche se ancora solo in maniera parziale) e aperto al pubblico, che può così accedere a questo spazio per lungo tempo sconosciuto ai visitatori. L’intervento ha riguardato due lati del colonnato: le colonnine sono state ripulite e consolidate, e si sono rivelati così, in tutta la loro bellezza, i sontuosi capitelli decorati con motivi vegetali, animali e simbolici. Inoltre è stata ripristinata la copertura delle corsie. Purtroppo non è stato ancora stanziato il denaro necessario al recupero delle altre due ali di colonne e al ripristino del verde: alla bellezza dell’esistente fa da contraltare la desolazione dello spazio interno e di due ali di rugginosi tralicci metallici. Visite da lunedì a sabato, 10-13, 14-18. Ingresso 3 euro. Tel. 0921 926360
The “little cloister” in Cefalù reopens to the public > For 40 years the small medieval cloister next to Cefalù Cathedral was closed and abandoned, half-destroyed and a prey to weeds. Luckily, in the past few weeks things have changed: thanks to action by the Province of Palermo, the little cloister has been recovered (though only partly so far) and opened to the public, who can thus access this space long unknown to visitors. The action concerned two sides of the colonnade: the columns were cleaned and consolidated, and thus there were revealed, in all their beauty, the sumptuous capitals decorated with plant, animal and symbolic motifs. Moreover the roofs of the passages were restored. Unfortunately, the money necessary for the recovery of the other two wings of columns and the lawn is not yet available: to the beauty of what we can see there is opposed the desolation of the inside space and two wings of rusty metal pylons. Visits from Monday to Saturday, 10-1, 2-6. Admission 3 euros. Tel. 0921 926360
IN BREVE>BRIEFLY
Le foto di Belfiore alla biblioteca di Malfa È allestita nei locali della Biblioteca Comunale di Malfa la mostra su Montalbano Elicona realizzata con le belle fotografie in bianco e nero del maestro-fotografo Carmelo Belfiore nel periodo compreso tra gli anni Venti e i Sessanta, un viaggio nel passato fra paesaggi innevati, momenti storici, tipiche case, antichi palazzi, aspetti di vita quotidiana. La mostra resterà aperta fino a fine ottobre dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 14, martedì e giovedì anche dalle 16 alle 19. Informazioni: tel. 090 9844372
Belfiore’s photos at the Malfa library > At the Malfa Municipal Library there is an exhibition on Montalbano Elicona with beautiful photos in black and white taken by the photographer Carmelo Belfiore in the period going from the 1920s to the 1960s, a sort of journey into the past among snow-clad landscapes, historical moments, typical houses, old buildings and aspects of daily life. The exhibition will run until the end of October, Monday to Friday from 8.30 to 2 pm, Tuesday and Thursday also from 4 to 7 pm. Information: tel. 090 9844372
Giuseppe Sinopoli Festival a Taormina > Dal 18 al 21 ottobre, al Palazzo dei Congressi, il terzo festival dedicato al maestro Sinopoli riempirà le serate della cittadina messinese con musica, convegni, mostre e molto altro. La proiezione del film Edipo Re di Pasolini il 19, o la Medea di Lars von Trier il 20 sono gli eventi che segnaliamo oltre ai tanti appuntamenti con la grande musica. Il programma completo è su www.sinopolifestival.it. Informazioni: tel. 0942 21142
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Giuseppe Sinopoli Festival at Taormina > From 18 to 21 October, at the Palace of Congresses, the third festival devoted to maestro Sinopoli will fill the evenings of the little town in Messina province with music, conferences, exhibitions and much more. The projection of the film Edipo Re by Pasolini on 19 October and Medea by Lars von Trier on 20 October are events that we must mention as well as many opportunities to hear great music. The complete programme is on www.sinopolifestival.it. Information: tel. 0942 21142
Gran Galà della lirica a Noto Il teatro Vittorio Emanuele della cittadina siracusana ospiterà il 27 ottobre, a partire dalle 21, il Gran Gala lirico dedicato a Puccini (in foto). Arie dalla Bohème, Tosca, Turandot e Madama Butterfly - interpretate dal soprano Takako Yoshida, dal tenore Giuseppe Baglieri e dal pianoforte di Sergio Carrubba sotto la direzione di Gianni Battaglia - per una serata in compagnia del grande compositore. Informazioni: tel. 393 3308568 - www.marcosaettaproduzioni.it Great opera gala night at Noto > On October 27 the Teatro Vittorio Emanuele in Noto will host, starting at 9 pm, the big opera gala night devoted to Puccini (in the photo). Arias from Bohème, Tosca, Turandot and Madame Butterfly will be interpreted by the soprano Takako Yoshida, the tenor Giuseppe Baglieri and the pianist Sergio Carrubba conducted by Gianni Battaglia for an evening together with the great composer. Information: tel. 393 3308568 - www.marcosaettaproduzioni.it 20
LIBRI>BOOKS
Nando Romano
Himera Cappetta Editori 349 pagg. 13,50 €
Sullo sfondo della Sicilia del Seicento si svolge questo romanzo - saggio, la storia d’amore fra un nobiluomo e la nipote di un bandito. Una storia inventata per tenere insieme le innumerevoli e documentate immagini di un’epoca ricca e tormentata. Attraverso le ricercatezze lessicali (l’autore, dialettologo, si muove con leggerezza e abilità fra diversi registri linguistici, ricostruiti con precisione), l’accuratezza dei particolari storici e la puntigliosità delle ricostruzioni, Romano - che pur essendo pugliese mostra profonda e appassionata conoscenza degli ambienti siciliani - riesce a trasportare i lettori indietro nel tempo, e a farci trascinare dalla coinvolgente vicenda di Salvo e Violante.
Matteo Collura
L’isola senza ponte Uomini e storie di Sicilia Longanesi 217 pagg. 14,60 €
La lontananza da una parte alimenta la nostalgia, dall’altra, però, consente di osservare ciò da cui si sta lontani con occhio più distaccato, ancorché sempre amorevole. Matteo Collura, agrigentino trapiantato a Milano, torna in libreria con questo volume, “una raccolta di racconti e saggi sulla Sicilia secondo la sua stessa dichiarazione - che hanno come filo conduttore la sua storia, il suo paesaggio, i suoi scrittori e la sua letteratura”. Trovano spazio Tomasi di Lampedusa e l’amato Leonardo Sciascia, ma anche uno sguardo sulla vita privata di Luigi Pirandello, immagini della terra siciliana e ricordi dell’autore.
Romanzo d’esordio di Cappellani, catanese appassionato di musica e agricoltura, è la storia, curiosa, spiritosa e avvincente del tentativo di Zio Sal, boss di un quartiere catanese, di incastrare uno stralunato musicista, Nick, per l’omicidio di un poliziotto. Del compito deve occuparsi un curioso personaggio siculo-americano, Lou Sciortino, rampollo di famiglia mafiosa che sembra interessato esclusivamente al gin tonic, spedito nell’isola mediterranea per “uscire dal giro”. In una girandola di personaggi irrimediabilmente kitsch dall’irresistibile (ricercatissimo) dialetto e gli improbabili atteggiamenti, si dipana una vicenda esilarante in cui non manca nulla, ma proprio nulla, della perfetta ambientazione siciliana, dalle paste di mandorla ai boss in gessato, dove humour e paradosso si mescolano in uno straordinario realismo.
Ottavio Cappellani
Chi è Lou Sciortino? Neri Pozza 220 pagg. 14,50 €
Ironico, avvincente e pieno di ritmo, ma anche angosciato e amaro, quest’ultimo romanzo di Culicchia è ancora una volta l’impietoso ritratto della società italiana e di un’intera generazione, i 30 40enni, spaesati in un mondo incomprensibile, desiderosi ma incapaci di crescere. La vicenda è quella di Benedetta e Luca che, nell’estate del 2006, l’estate dei Mondiali di Calcio, unica passione che sembra avere un’importanza nel nostro paese, partono per il viaggio di nozze in Sicilia, a Marsala, dove Luca è cresciuto e ha perso tragicamente il padre. Qui ritroverà Katja, con cui aveva avuto una storia molti anni prima, e la figlia di lei, Andrea, alla quale non riesce a essere indifferente. Un libro diverso dai precedenti, dove si viaggia col protagonista indietro nel tempo, per trovare, insieme alle proprie radici, una soluzione al mal di vivere.
Giuseppe Culicchia
Un’estate al mare Garzanti 207 pagg. 15,50 €
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frutti d’autunno autumn fruits
È il primo segnale d’autunno, quel fumo bianco che, agli angoli delle strade di città e paesi siciliani, si innalza in soffici volute dai cilindri dei venditori di caldarroste. The first sign of autumn is that white smoke that at the corner of streets in Sicilian towns and villages rises in soft volutes from the cylinders of roast chestnut vendors.
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Un fumo che, man mano che ci si avvicina, si arricchisce di profumo e infine di sostanza: pochi sanno resistere al richiamo di una caldarrosta, alla fragranza che si sprigiona quando si estrae il frutto dalla buccia arroventata, imbiancata dal sale e dalla cenere. Anche se ancora non fa freddo, il fumo, che nei pomeriggi sempre più corti, segnala l’operosa presenza dei caldarrostai, ci fa capire, insomma, che l’estate è terminata e che una nuova stagione s’affaccia sulla soglia. Una stagione di sapori, all’insegna del vino novello e dell’olio extravergine d’oliva, anch’esso nuovo, dei funghi che punteggiano i boschi e delle castagne, appunto, che fin da settembre cascano dagli alberi nei loro soprabiti spinosi. È facile trovarle, basta percorrere i sentieri del bosco con sguardo attento, ma prima di raccogliere le castagne bisogna verificare che non vi siano parassiti all’interno: anzitutto perché, ovviamente, risulterebbero immangiabili, e poi perché il bosco si alimenta anche grazie al terriccio che deriva dalla decomposizione di frutti e foglie e dunque bisogna lasciare dove sono, senza asportarle né tanto meno distruggerle, le castagne avariate. Non solo per una questione di gusto, allora, bisogna scegliere solo quelle turgide e intatte. La presenza di buchi, così come la buccia polverosa o cedevole, indicano con certezza che la castagna è bacata. Se invece la buccia è grinzosa, la castagna è senz’altro vecchia. Una volta rientrati a casa, le castagne vanno immerse in un recipiente pieno d’acqua: quelle che, dopo un paio di giorni, vengono a galla sono cattive. Quelle che invece risultano buone, a questo
It is smoke that as it draws near us is enriched with scent and at last with substance: few can resist the call of a roast chestnut, the fragrance that is emitted when the fruit is extracted from the red-hot peel, bleached by salt and ash. Even if the weather is not cold yet, the smoke, which in the short afternoons more and more signals the hardworking presence of chestnut vendors, makes us realise, in short, that summer is over and that a new season is on the threshold. A season of flavours, in the sign of new wine and extra virgin olive oil, also new, of mushrooms dotted around in the woods and, precisely, chestnuts, which have been falling from the trees in their thorny coats since September. It is easy to find them: you just have to go along the paths in the wood with a careful look. However, before collecting the chestnuts you need to check that there are no parasites inside them: first of all because obviously they would be uneatable, and then because the wood is also nurtured thanks to the humus that derives from the decomposition of fruits and leaves, and so you need to leave them where they are, without removing and even less destroying the damaged chestnuts. So it is not only as a matter of taste that you need to choose the swollen and intact ones. The presence of holes, like dusty or soggy peel, certainly indicates that the chestnut is rotten. If instead the peel is wrinkled, the chestnut is certainly old. Back at home you have to immerse the chest-
Ph_carla silva
Il Castagno dei Cento Cavalli …Passammo poi per Sant’Alfio e Praiano, dove gli alberi sono diffusi, dove si trovano dei superbi esempi di castagni. (…) L’indomani andammo a visitare tutti gli alberi che hanno una certa reputazione nel paese. Ci fecero vedere una grande quantità di giovani castagni belli e dritti, tondi come colonne. (…) La vista di tutti questi alberi prepara lo spirito a farsi trovare naturale la stupefacente grandezza del Castagno dei Cento Cavalli, a causa della vasta ampiezza del suo fogliame. Mi dissero che Giovanna d’Aragona andando dalla Spagna a Napoli, si fermò in Sicilia e venne a visitare l’Etna accompagnata da tutta la nobiltà di Catania; ma mentre lei e il suo seguito erano a cavallo furono sorpresi da un temporale; lei fu messa al riparo sotto questo albero, il cui ampio fogliame fu sufficiente anche per riparare dalla pioggia tutti i cavalieri della Regina. Poi mi dissero che fu per questa memorabile avventura che l’albero prese il nome di “Castagno dei 100 cavalli” (…) J. Houel, Voyage de la Sicilie, de Malta e Lipari, 1784
The Chestnut Tree of Hundred Horses > …We then passed through Sant’Alfio and Praiano, where trees are common, and where there are superb exemplars of chestnut trees… The next day we went to visit all the trees that have a certain reputation in the village. They showed us a great deal of young, beautiful and straight chestnut trees, as round as columns… The sight of all these trees prepares the spirit to see as natural the amazing size of the Chestnut Tree of the Hundred Horses, because of the vastness of its foliage. They told me that Giovanna of Aragona going from Spain to Naples stopped in Sicily and came to visit Etna accompanied by the whole Catania nobility; but while she and her retinue were on horseback they were caught in a storm; she took shelter under this tree, whose ample foliage was also big enough to shelter from the rain all the queen’s knights. Then they told me that it was because of this memorable adventure that the tree was given the name “Chestnut Tree of the 100 Horses” (…) J. Houel, Voyage de la Sicile, de Malte e Lipari, 1784. 27
punto, vanno asciugate ben bene e poste in un luogo fresco e asciutto, se possibile stese in un unico strato su un fondo di vimini. In questo modo, si conservano per un paio di mesi. In alternativa si possono congelare, in questo caso vanno lavate, asciugate e incise. Una volta scongelate (lentamente, a temperatura ambiente) vanno subito cotte. Si possono anche arrostire e sgusciare, prima di riporle nel freezer, dove possono rimanere anche sei
nuts in a container full of water: those that surface after a couple of days are bad. The ones that are all right must be carefully dried and put in a cool dry place, if possible in a single layer on a wicker bottom. In this way they can be preserved for a couple of months. As an alternative they can be frozen, and in this case they must be washed, dried and notched. Once you defrost them (slowly, at room temperature) they must be cooked
mesi. Per arrostirle è indispensabile la classica padella col fondo bucherellato, dove le castagne vanno poste in un unico strato, dopo averne inciso la buccia con un taglio poco profondo, lungo 2- 3 cm. In alternativa, si possono infornare ad alta temperatura (220°C), sempre in un unico strato e dopo averle incise. Nel forno è possibile anche essiccare le castagne: in questo caso bisogna inciderle e disporle sulla grata del forno per alcune ore, a una temperatura di 70 - 90°. Le castagne sono pronte quando, scotendole, si sente il frutto “ballare” all’interno della scorza. Per sbucciarle più facilmente si possono versare in un sacchetto di carta e sfregarle con decisione, fino a fare sfaldare la buccia avvizzita. Prima di consumarle, si devono lasciare
immediately. You can also roast and shell them, before putting them back in the freezer, where they can even remain for six months. To roast them, the classical pan with a perforated bottom is essential, in which the chestnuts must be placed in a single layer, after you have made not very deep cuts in the peel, 2-3 cm long. As an alternative they can be baked at a high temperature (220° C), again in a single layer and after notching. In the oven it is also possible to desiccate the chestnuts: in this case you have to notch them and place them under the oven grill for a few hours, at a temperature of 70-90° C. The chestnuts are ready when, shaking them, you feel the fruit “dancing” inside the bark. To peel them more easily you can 29
pour them into a paper bag and rub them energetically till the withered peel flakes off. Before consuming them, you need to soak them for a night in lukewarm water. The main characteristic of chestnuts is their abundance of complex carbohydrates, which makes them similar to cereals. They also furnish fibres, phosphorus, potassium, magnesium, calcium and sodium, as well as vitamin C and vitamins of the B group. Because of their nutritional properties, for centuries chestnuts were an appreciated source of nourishment for mountain population, to the point of being called “poor men’s bread.” Moreover, they can also be reduced to flour, for the preparation, for instance, of strong polenta, creams or sweetmeats. Chestnuts have excellent antioxidant, invigorating and reinvigorating properties, and they are suitable in the diet of those who suffer from constipation and anaemia (they are to be avoided, instead, if you suffer from gastritis or colitis). A lot of old folk recipes are based on the capacity of chestnuts to combat ailments of various types. Lastly, chestnuts are not only good to eat: in natural cosmetic treatment they are used to make face masks with astringent and disinfectant properties giving vitality to the skin. (chris j. raeli) in ammollo per una notte in acqua tiepida. La principale caratteristica delle castagne è la loro ricchezza di carboidrati complessi, cosa che le rende simili ai cereali. Inoltre forniscono fibre, fosforo, potassio, magnesio, calcio, sodio, nonché vitamine C e del gruppo B. Le loro proprietà nutrienti hanno fatto sì che per secoli le castagne siano state un’apprezzata fonte di nutrimento per la popolazione delle montagne, tanto da essere chiamate anche “pane dei poveri”. Oltretutto, si possono anche ridurre in farina, per la preparazione, ad esempio, di robuste polente, di creme o dolci. Le castagne hanno eccellenti proprietà antiossidanti, tonificanti e rinvigorenti, e sono indicate nella dieta di chi soffre di stitichezza e anemia (da evitare, invece, se si soffre di gastrite o colite). Molte antiche ricette di sapienza popolare si basano sulle proprietà delle castagne per combattere malesseri di vario tipo. Infine, le castagne non sono buone soltanto da mangiare: nella cosmesi naturale vengono utilizzate per preparare maschere per il viso, dalle proprietà astringenti e disinfettanti, che donano vitalità alle pelle. (chris j. raeli) 30
Le sagre siciliane Tre gli appuntamenti siciliani con le castagne che vogliamo segnalare. Dal 26 al 28 ottobre si svolgerà a Petralia Sottana (Pa) la tradizionale Sagra delle castagne che, oltre alla degustazione di caldarroste, prevede la sfilata di carri allegorici, spettacoli musicali, escursioni sulle Madonie (il calendario si può consultare sul sito internet www.petraliasottana.net o richiedere telefonicamente all’ufficio turismo del Comune, telefono 0921 641811). Il 27 e 28 la castagna è protagonista anche ad Antillo (Me): il centro storico del paese ospita gli stand per la degustazione delle castagne, ma anche di molti altri prodotti tipici antillesi, dal salame alla pasta casereccia, dal miele ai formaggi, passando per le produzioni degli artigiani. Informazioni www.sagrediantillo.135.it o chiamando il Comune, telefono 0942 723031. Tanti prodotti anche a Zafferana Etnea (Ct), dove quella della castagna è solo una delle quattro sagre che animeranno ciascuna una domenica di ottobre. La tradizionale Ottobrata porta nella piazza principale del grazioso paese il meglio delle produzioni agricole del vulcano. Per le castagne, la data è quella del 28 ottobre. Per informazioni www.ottobratazafferanese.net - telefono 095 7082825
Sicilian festivals > There are three Sicilian chestnut festivals that we will mention. From 26 to 28 October at Petralia Sottana (Palermo province) there will be the traditional Chestnut Festival, in which, in addition to tasting of roast chestnuts, there will be a parade of allegorical floats, musical shows, excursions on the Madonie (the calendar can be consulted on the internet site www.petraliasottana.net or you can phone the Petralia tourist office on 0921 641811). On 27 and 28 October the chestnut is also the protagonist at Antillo (Messina province): in the historic area of the village there will be stands for the tasting of chestnuts, but also of many other typical Antillo products, from salami to homemade pasta, to honey and cheeses, alongside craft production. For information www.sagrediantillo.135.it or phone the Council on 0942 723031. There will also be a lot of products at Zafferana Etnea (Catania province), where the chestnut festival is only one of the four festivals to be held, one on each Sunday in October. The traditional Ottobrata brings to the main piazza of the pretty village the best of the agricultural productions on the volcano. For chestnuts, the date is 28 October. For information www.ottobratazafferanese.net - phone 095 7082825
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Il cielo sopra Ustica è un intreccio di trame aeree ordite dalle ali sfrangiate di migliaia di uccelli che, sull’isola, trovano riparo durante i lunghi viaggi migratori. Il cielo sopra Ustica, a ben guardare, è popolato da tantissime specie di uccelli, alcuni dei quali minacciate dal pericolo estinzione. Il cielo sopra Ustica, e la terra ustionata dal sole che lo delimita, è parte integrante della Riserva Naturale Terrestre che fa di questa piccola isola mediterranea un serbatoio di vita, uno dei tanti strumenti che l’Uomo ha imparato a fornire alla Natura, anche per permetterle di continuare a sorprenderci. The sky above Ustica is an interlacement of aerial wefts traced out by the fringed wings of thousands of birds that on the island find shelter during their long migratory trips. The sky above Ustica, if you look carefully, is populated by so many species of birds, some of them threatened with extinction. The sky above Ustica, and the earth scorched by the sun that delimits it, is an integral part of the Terrestrial Nature Reserve that makes this small Mediterranean island a reservoir of life, one of the many instruments that man has learned to give to Nature, also to allow her to go on surprising us.
Provincia Regionale di Palermo Assessorato alle Politiche dell’Ambiente, Difesa del Suolo, Aree Protette, Riserve Naturali, Polizia Provinciale
Prima di spiccare il volo, però, è bene guardare più da vicino il suolo su cui camminiamo. Una terra cotta dal sole, questa di Ustica (il suo nome proviene proprio dal latino ustum, bruciato), che pure riesce a dissetare meravigliose macchie di verde mediterraneo, non prive di vegetazione particolare. Vi cresce il limonio di Boccone (Limonium Bocconei), una pianticella che germoglia, nel mondo, soltanto nel palermitano, a Favignana a Levanzo e qui ad Ustica; vi cresce la Crithmo limonietea, che impreziosisce la natura rupestre dell’isola; vi fiorisce il cappero (Capparis spinosa) con i suoi petali delicati e gli stami rosso porpora; cresce il senecione, sia quello siculo (Senecio siculus) che quello costiero (Senecio leucanthemifolius), pennellando con i suoi petali gialli le rocce scure. Fiorisce il vilucchio rosa (Convolvulus althaeoides) aprendo le sue delicate campanule; l’erba-lombrica comune (Scorpiurus muricatus) si affaccia timida, mentre il trifoglio stellato (Trifolium stellatum) si erge in tutta la sua puntuta curiosità. A Ustica ci sono praterie di lino delle fate annuale (Stipa capensis) e macchie di barboncino mediterraneo (Cymbopogon hirtus); la finocchiella di Boccone (Seseli Bocconi s. Bocconi) lancia le sue piatte infiorescenze al di là delle pietre per raccogliere il sole, e l’erba saetta (Plantago coronopus s. commutata) raccoglie tra i suoi ciuffi gocce di rugiada e acqua piovana. Ancora pois gialli con i ginestrini, sia quello commestibile (Lotus edulis) che quello delle scogliere (Lotus cytisoides), mentre la silene rosseggiante (Silene rubella) stinge di porpora il verde acido delle steppe. Poi, le macchie di 34
Before taking off, however, it is well to look more closely at the ground on which we walk. It is earth cooked by the sun, on Ustica (its name originates precisely from the Latin ustum, burnt), which yet succeeds in quenching the thirst of marvellous patches of Mediterranean green, not deprived of particular vegetation. Here there grows Boccone’s limonium (Limonium Bocconei), a little plant that buds in Palermo province and nowhere else in the world, on Favignana, on Levanzo and here on Ustica; here there grows Crithmo limonietea to makes precious the rocky nature of the island; the caper blooms (Capparis spinosa) with its delicate petals and purple-red stamens; there is senecio, both Sicilian (Senecio siculus) and coastal (Senecio leucanthemifolius), brushing the dark rocks with its yellow petals. Pink convolvulus (Convolvulus althaeoides) blooms here, opening up its delicate campanulas; there is prickly scorpion’s-tail (Scorpiurus muricatus) timidly looking out, while starry clover (Trifolium stellatum) rises in all its pointed curiosity. On Ustica there are meadows of annual feather-grass (Stipa capensis) and patches of Mediterranean thatching grass (Cymbopogon hirtus); Boccone’s lesser fennel (Seseli Bocconi s. Bocconi) throws its flat inflorescences beyond the stones to get the sun, and plantain (Plantago coronopus s. commutata) collects dewdrops and rainwater among its tufts. Then there is yellow pois with little broom, both edible (Lotus edulis) and rock broom (Lotus cytisoides), while reddish silene (Silene rubella) gives a purple colouring to the harsh green of the
> In alto da sinistra, covoni di lenticchie in attesa della trebbiatura; il limonio di Boccone e cespugli di lentisco (foto di Amelia Giordano - Provincia di Palermo). Sotto, lâ&#x20AC;&#x2122;euforbia arborea > Top, from left, sheaves of lentils waiting for the threshing; the Bocconeâ&#x20AC;&#x2122;s limonium and bushes of lentisk (photos by Amelia Giordano - Palermo Province). Bottom, the euphorbia
> Qui sopra, un bellissimo esemplare di falco pellegrino e il particolare ragno Argiope > Here above, a beautiful specimen of peregrine falcon and the particular Argiope spider
lentisco (Pistacia lentiscus), sparzio (Calycotome spinosa), alaterno (Rhamnus alaternus) ed euforbia (Euphorbia dendroides) che riconquistano le pendici rimboschite. A guardare il mare da più vicino, l’erba cristallina (Mesembryantheum nodiflorum) con le sue foglie che sembrano gocce di verde. Ancora una pianta, quella delle lenticchie (Lens culinaris), per ricordare una delle produzioni più gustose di questa riserva. Sulle ginestre e tra i pini d’Aleppo, laddove si nascondono conigli (Oryctolagus cuniculus) e lucertole (Podarcis sicula), rospi smeraldini (Bufo viridis) e biacchi (Coluber viridiflavus), questi ultimi innocui serpenti conosciuti con il nomignolo di “serpi nere”; su questo paradiso naturale volteggiano, ciascuno nel suo tempo migratorio, sparvieri (Accipiter nisus) e lodolai (Falco subbuteo), nibbi bruni (Milvus migrans) e gheppi (Falco trinnunculus), poiane (Buteo buteo) e grillai (Falco naumanni). Tantissimi ancora gli altri falchi: ci sono i pescatori (Pandion haliaetus) e i cuculi (Falco vespertinus), pecchiaioli (Pernis apivorus) e pellegrini (Falco peregrinus) - che, insieme con i barbagianni (Tyto alba) sono stanziali e nidificanti-, oltre che falchi di palude (Circus aeruginosus) e falchi della regina (Falco eleonorae). Avvistate albanelle (Circus pygargus e Circus macrourus) e persino aquile minori (Hieraëtus pennatus), oltre - ovviamente - ai grandi stormi di gruccioni (Merops apiaster). Se possiamo considerare “comune” la presenza di cormorani (Phalacrocorax carbo), occhiocotti (Sylvia melanocephala), cornacchie grigie (Corvus corone cornix), cardellini (Carduelis carduelis) e aironi (Ardea cinerea), 36
steppes. In after, the bushes of lentisk (Pistacia lentiscus), thorny broom (Calycotome spinosa), Italian buckthorn (Rhamnus alaternus) and euphorbia (Euphorbia dendroides) to reconquerer the reforested slopes. Looking more closely at the sea, you see crystalline iceplant (Mesembryantheum nodiflorum) with its leaves that look like drops of green. One plant more, that one of the lentils (Lens culinaris), to remember one of the most tasty productions of this nature reserve. Among the brooms and the Aleppo pines there hides the rabbit (Oryctolagus cuniculus), the lizard (Podarcis sicula), the emerald toad (Bufo viridis) and the coluber (Coluber viridiflavus), the latter a harmless snake known by the nickname “black serpent”; over this natural paradise there wheel, each in its migratory time, the sparrow hawk (Accipiter nisus) and the hobby (Falco subbuteo), the brown kite (Milvus migrans) and the windhover (Falco trinnunculus), the buzzard (Buteo buteo) and the lesser kestrel (Falco naumanni). There are so many other hawks; there is the osprey (Pandion haliaetus) and the cuckoo (Falco vespertinus), the honey buzzard (Pernis apivorus) and the peregrine falcon (Falco peregrinus) - which is, like the barn owl (Tyto alba) a sedentary and nesting bird - , as well as the marsh hawk (Circus aeruginosus) and Eleonora’s falcon (Falco eleonorae). You may see the harrier (Circus pygargus and Circus macrourus) and even the lesser eagle (Hieraëtus pennatus), as well as - obviously - big flocks of bee-eaters (Merops apiaster). If we can consider as “common” the presence of the cormorant (Phalacrocorax carbo), the Sardinian warbler
quantomeno “importante” è quella di tordi bottacci (Turdus philomelos) e beccacce (Scolopax ruticola), “straordinaria” -invece- quella del passero solitario (Monticola solitarius): il suo habitat non dovrebbe essere così caldo e asciutto. Questa riserva, nonostante tutto quanto abbiamo finora detto, ci offre ancora una sorpresa: la presenza di uno dei ragni più grandi d’Italia. È l’argiope , un aracnide - davvero bello a vedersi, così elegante nella sua livrea a strisce - che tesse tele molto grandi (le femmine sono delle vere artiste) soprattutto, ed è qui la particolarità del ragno, grazie alle informazioni genetiche che la specie si tramanda. Come dire: la tela non è fatta “dal” ragno, ma è una manifestazione esterna “del” ragno stesso. Ustica, perla nera del Mediterraneo, è quindi anche importante riserva di vita. Vita animale, vegetale e, come testimoniato dalle pietre, anche umana fin dalle età più antiche. Nella zona detta dei Faraglioni si può visitare il grande villaggio preistorico, con tanto di disegno toponomastico a renderlo particolare. Capanne a pianta quadrata, oltre che circolare, disposte ai lati di una intuibile rete viaria, che ancora oggi possiamo percorrere come fecero uomini e donne dell’Età del Bronzo. Insomma, la Riserva Naturale terrestre di Ustica è un viaggio nella Natura più sorprendente e, contemporaneamente, nella Storia di questo mondo.
(Sylvia melanocephala), the grey crow (Corvus corone cornix), the goldfinch (Carduelis carduelis) and the heron (Ardea cinerea), at least “important” is that of the song thrush (Turdus philomelos) and the woodcock (Scolopax ruticola), and “extraordinary”, instead, is that of the solitary thrush (Monticola solitarius): its habitat should not be so hot and dry. This reserve, despite everything that we have said till now, still offers us a surprise: the presence of one of the biggest spiders in Italy. It is the argiope, an arachnid - really beautiful to see, so elegant in its striped livery - that makes very big webs (the females are indeed true artists) above all, and this is the particularity of the spider, thanks to the genetic information that the species hands down. It is like saying: the web is not made “by the” spider but is an external manifestation “of the” spider itself. Hence Ustica, the black pearl of the Mediterranean, is also an important reserve of life. Animal life, plant life and, as is testified by the stones, also human life since the remotest ages. In the area called Faraglioni a big prehistoric village can be visited, with a toponymy drawing making it truly particular. Huts with a square plan, as well as a circular one, are placed along the sides of a road network that you can guess at and that we can still go along today as did men and women of the Bronze Age. In short, the Ustica Terrestrial Nature Reserve is a journey in the most amazing Nature and, at the same time, in the History of this world.
> La Falconiera, spettacolare punto per il bird-watching, e il possente volo del falco pescatore > The Falconiera, spectacular point for the bird-watching, and the powerful flight of the osprey
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Una ventina di minuti separano Messina da Furci Siculo, il primo paese che si incontra seguendo il profumo di limoni. Furci, splendente nella facciata bianca della Chiesa Madre, è un piccolo paradiso di tranquillità che nasconde - in comune con altri paesi “conterranei” - un ricco tesoro: al posto dei dobloni, pesce fresco cucinato in mille e un modo diverso; e, invece dei fili di perle, una lunga (romanticissima!) spiaggia, buona per la tintarella d’estate e per sognare orizzonti infiniti d’inverno. Andando verso sud, Santa Teresa di Riva, la città delle torri d’avvistamento arabo-normanne e delle opere d’arte contemporanea che ne contrassegnano il lungomare. Oggi è un importante centro commerciale, meta privilegiata dello shopping per i “viaggiatori” della Val d’Agrò. Verso l’interno, piccoli borghi medievali, a cominciare da Savoca, dove sotto la corona di mura fortificate del Pentefur galleggiano le case e le chiese tra una splendida pineta ed un panorama che fa invidia a Taormina. Le stradine che si inerpicano fino al Calvario sembrano salire fino al cielo, e il bar della piazza lo si ritrova nelle scene del “Padrino”. Ottima da gustare è la granita al limone e il famoso panecunzatu (pancondito). Rifocillati, si prosegue verso Casalvecchio Siculo, la
About twenty minutes separate Messina from Furci Siculo, the first village that you meet following lemon scents. Furci, shining with the white façade of its Parish Church, is a little paradise of peace and quiet that hides in common with its “fellow-villages” - a rich treasure: in the place of doubloons, fresh fish cooked in a thousand different ways; and, instead of strings of pearls, a long (very romantic!) beach, good for a suntan in summer and for dreaming of endless horizons in winter. Going southwards, there is Santa Teresa di Riva, a place of Arab-Norman sighting towers and works of contemporary art along its waterfront. Today it is an important business centre, a privileged shopping destination for Val d'Agrò “travellers”. Towards inland there are small medieval villages, starting from Savoca, where under the crown of reinforced walls of the Pentefur the houses and churches float among a splendid pine wood and a panorama that Taormina might envy. The little streets that climb up to Calvary seem to go up to the sky and the bar in the piazza can be seen in the scenes of The Godfather Part I. Excellent to taste is the lemon granita and the famous panecunzatu (bread with condiment). Refreshed, you continue toward Casalvecchio Siculo, the place of one of the most fascinating monuments on
città di uno dei monumenti più affascinanti di tutta l’Isola: è la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, eretta nel 560 dai monaci basiliani, distrutta dagli Arabi, ricostruita dai Normanni dopo il 1116 e restaurata nel 1172 per i danni subiti a causa del terremoto del 1169. Un gioiello di architettura bizantino-arabo-normanna che da solo vale il viaggio. Se ci venite la seconda domenica di settembre, vi potete divertire con ‘u cammiddu, festa allegorica che ricorda la liberazione di Casalvecchio Siculo dalla baronia di Savoca. Ancora più all’interno, Antillo, la cittadina della Campana della Pace e del Giardino della Redenzione. Imperdibili momenti di tradizione le date del 27 e 28 ottobre per la rinomata sagra della castagna e le date dell’ 1 e 2 dicembre per l'appetitosa sagra del maiale e del cinghiale. Si torna verso l’interno curvando alla volta di Limina, centro collinare con una storia antica fatta di tradizioni culturali e religiose. Unica nel suo genere la festa in onore di San Filippo che si svolge l’11 e il 12 maggio e all’ottava (l’ottavo giorno dopo il 12 Maggio): la processione “di corsa” parrebbe ricordare
whole island: it is the Church of SS Peter and Paul, built in 560 by Basilian monks, destroyed by the Arabs, rebuilt by the Normans after 1116 and restored in 1172 due to the damage suffered in the 1169 earthquake. A jewel of Byzantine-Arab-Norman architecture that by itself makes the journey worthwhile. If you come there on the second Sunday in September, you can enjoy ‘u cammiddu, an allegorical feast evoking the freeing of Casalvecchio Siculo from the Savoca barony. Further inland there is Antillo, the village of the bell of peace and the Garden of Redemption. Traditional moments not to be missed are 27 and 28 October, with the renowned Chestnut Festival, and 1 and 2 December, with the appetising pork and boar festival. You return towards the inland area veering towards Limina, a hill place with an old history made up of cultural and religious traditions. Unique in its kind is the feast in honour of St. Phillip, held on 11 and 12 May and at the octave (the eighth day after 12 May): the “rushing” procession would seem to evoke the escape of the Limina ancestors who stole the statue of the saint, believed to be prodigious, from the Casalvecchio church. Ricotta and
> Sotto, una delle sculture in acciaio di Nino Ucchino sul lungomare di Santa Teresa Riva; nella pagina a fianco, a sinistra, la Matrice di Furci e, a destra, uno scorcio panoramico di Savoca > Bottom, one of the sculpture in steel by Nino Ucchino on the Santa Teresa Riva promenade; in the opposite page, on left the Furci Mother Church and, on right, a panoramic glimpse of Savoca
la fuga degli antenati liminesi che trafugarono la statua del Santo ritenuta prodigiosa dalla chiesa di Casalvecchio. Ricotta e formaggi squisiti si trovano qui come a Roccafiorita, piccolo centro peloritano sul monte Kalfa con vista sull’Etna, le cui coltivazioni di gelsi, castagni e noci ha raggiunto l’eccellenza. Splendida Forza d’Agrò, con la Quattrocentesca Cattedrale dal Crocifisso ligneo del ‘300, non distante dalla Chiesa della Triade annunciata dall’arco durazzesco e nei pressi del Convento agostiniano risalente al ‘600... Un museo all’aperto dal panorama incredibile. Ecco l’ultima tappa, Sant’Alessio Siculo, dominato dal promontorio argentato di dolomia che i Greci chiamarono Arghennon Akron (Capo d’Argento), dove oggi sorgono i due torrioni dell’antico castello. Passeggiando lungo le vie del paese, salterà subito all’occhio la splendida Villa Genovese, edificio in stile svizzero, mentre tra i vicoli del Quertiere di Mezzo come in tutto il paese - si perpetua l’arte del ricamo e della gastronomia. Un paese vivace, Sant’Alessio, frizzante come le onde che bagnano la sua splendida spiaggia dorata e le acque cristalline del suo mare incantevole, ammaliatore di turisti che sempre più numerosi scoprono i pregi di questa parte di costa jonica.
delicious cheeses are found here as at Roccafiorita, a small place in the Peloritani, on Monte Kalfa with a view of Etna, whose cultivations of mulberries, chestnut trees and walnut-trees have reached levels of excellence. A splendid place is Forza d’Agrò, with a fifteenth-century cathedral where there is a wooden crucifix from the 14th century, not far from the Triade Church announced by the Durazzo arch, and near the Augustinian convent dating from the 17th century... an open-air museum with an incredible panorama. Here we find the last stage, Sant’Alessio Siculo, dominated by the silvery dolomite limestone promontory that the Greeks called Arghennon Akron (Silver Cape), where today the two towers of the old castle stand. Walking along the streets of the village you will immediately notice the splendid Villa Genovese, a building in the Swiss style, while among the alleys of the Mezzo quarter - as indeed in the whole village - the arts of embroidery and gastronomy are perpetuated. A lively village, Sant’Alessio, as fizzy as the waves that bathe its splendid golden beach and the crystalline waters of its enchanting sea, a charmer of all the tourists that in bigger and bigger numbers discover the merits of this part of the Ionian coast.
> Nella pagina a sinistra, l’arco Durazzesco della Chiesa della SS. Trinità e la Chiesa di San Filippo a Limina. Qui sopra, una bifora a Forza D’Agrò e la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Casalvecchio. Sotto, il promontorio di Sant’Alessio e una panoramica di Antillo > On the feft page, tha Durazzesco arch of the Holy Trinity Church and the San Filippo Church al Limina. Here, above, a double lancet window at Forza d’Agrò and the Casalvecchio SS. Pietro e Paolo Church. Bottom, the Sant’Alessio promontory and a panoramic view of Antillo.
Monte Finestrelle
Di questo mondo e di un altro About this and another world
> Qui, la valle belicina da Monte Finestrelle; a destra, una torretta dâ&#x20AC;&#x2122;avvistamento della Forestale e il centro visite della Riserva > Here, the Belice Valley from Monte Finestrelle; on right, a forestry turret and the office of the Nature Riserve
La vuoi vedere una necropoli del IX secolo a.C. con le tombe “a grotticella” tipiche della protostoria siciliana? È a Santa Ninfa, in provincia di Trapani, un piccolo paese posto in maniera discreta tra Selinunte e Segesta, quasi volesse nascondersi tra le sue montagnole di gesso. Santa Ninfa è lì dal 1605, quando il marchese don Luigi Arias Giardina vi fece edificare le prime abitazioni e le diede il nome della veneratissima martire, a quel tempo patrona della sua Palermo. È rimasta lì con la caparbietà dell’ibrido equino, anche dopo il terribile terremoto del 1968 che l’ha devastata, non ha voluto spostarsi per la ricostruzione come hanno fatto invece la maggior parte dei paesi dell’asse del Belice, suoi compagni di sventura. Ma su quell’altopiano gessoso l’insediamento umano era arrivato molti secoli prima di don Luigi; aveva posto i suoi morti in posizione fetale dentro i fianchi rocciosi della montagna in tombe scavate ad alveare le une accanto alle altre tanto da guadagnare al monte la denominazione di “Finestrelle” e finistreddi vengono appellate nel dialetto locale questi avelli rupestri che si affacciano dal fianco scuro della montagna, come un affascinante condominio dell’aldilà. Dunque, tu arrivi a Santa Ninfa e all’ingresso del paese la segnaletica stradale ti guida verso il “bosco delle Finestrelle”. Tu la segui convinto che ad aspettarti ci sia solo una bella necropoli rupestre appartenente all’orizzonte culturale protoelimo. Ben presto l’asfalto cede il passo a un dedalo di sentieri in terra battuta che ti avverte che sei all’interno della riserva naturale della “Grotta di Santa Ninfa”, ente gestore Legambiente. Dopo alcune centinaia di metri raggiungi una radura, uno spiazzale ordinato che dice che i forestali hanno fatto il loro bravo lavoro, c’è il museo etno-antropologico pieno di oggetti interessanti
Do you want to see a necropolis from the 9th century BC with the “little cave” burials typical of Sicilian proto-history? It is at Santa Ninfa, in Trapani province, a village discreetly placed between Selinunte and Segesta, almost as if it wanted to hide among its chalk hillocks. Santa Ninfa has been there since 1605, when the marquis Don Luigi Arias Giardina built the first houses and gave the name of the highly venerated martyr who at that time was the patron saint of his city of Palermo. It has remained there with the obstinacy of the equine hybrid, even after the terrible 1968 earthquake that devastated it, refusing to move for reconstruction as most villages along the Belice, its fellow-sufferers, did. But on that chalky highland human settlements arrived many centuries before Don Luigi and placed its corpses in a foetal position in the rocky sides of the mountain in graves dug out beehive fashion one next to the other, earning the mountain the denomination of “Finestrelle” (little windows) and finistreddi in the local dialect is the name for these rock tombs that look out from the dark side of the mountain like a fascinating condominium of the netherworld. So you arrive at Santa Ninfa and at the entrance to the village the signs guide you towards the “Finestrelle wood”. You follow them convinced that waiting for you there is only a beautiful rock necropolis belonging to the protoElymian cultural horizon. Very soon the asphalt gives way to a maze of earth tracks and you realise you are inside the “Santa Ninfa Cave” nature reserve, managed by Legambiente. After a few hundred metres you reach a clearing, a tidy place that says that the forestry have done a good job. Here there is the ethno-anthropological museum full of interesting objects that belonged to agricultural and 45
La necropoli di Finestrelle Incastonato lungo le fiancate di un altopiano, in una catena montuosa che si estende da Oriente a Occidente tra le antiche regioni selinuntina e segestana, c’è un insieme di 40 tombe rupestri posizionate le une accanto alle altre, lungo file orizzontali che fanno somigliare il fianco della montagna ad un’enorme arnia. Quelle più antiche risalgono all’età del Tardo Bronzo (Pantalica I), mentre le più “recenti “ai primi secoli del I millennio a.C.; l’architettura originaria era formata da un vestibolo, una successiva porta a cornice rientrante e infine la cella funeraria con pianta semi-circolare, talvolta semi-ellittica o rettangolare; in alcune era una bassa panchina di roccia che fungeva da capezzale per i defunti. Tutti gli avelli sono esposti a Sud. Il sito, di grande e misterioso fascino, ha restituito agli archeologi importanti reperti, oggi custoditi nel Museo Archeologico di Palermo. The Finestrelle necropolis > Set on the slopes of a highland in a mountain chain that extends from east to west among the ancient regions of Selinunte and Segesta, it is a set of 40 rock graves set next to one another, in horizontal rows that make the side of the mountain look like an enormous beehive. The oldest ones go back to the Late Bronze Age (Pantalica I), while the more “recent” ones date from the first centuries of the 1st millennium BC; the original architecture was formed by a vestibule, a subsequent framed door set back in and finally the funeral cell with a semicircular plant, or sometimes semi-elliptic or rectangular; in some there was a low rock bench that acted as a bed-head for the dead. All the tombs face south. The site, of great and mysterious charm, has yielded important finds to archaeologists, today kept at the Archaeological Museum in Palermo.
domestic daily life in the last century, there are some very tired carts, and there is a family picnic area. But if you do not stop and continue southwards to reach “Finestrelle” on foot and follow back the course of the Biviere stream which starts from that mountain, something very special will reward you for the walk: after the vineyards and the sheepfolds that live in harmony with the reserve, after enjoying the quiet and reassuring spectacle of the grazing flocks unworried by the small birds of prey that circle above them, you can start to follow the bizarre course of the Biviere, a capricious and mocking stream - it appears for a very short distance, then for a while you guess it flows in that bed flanked by very dense maquis, and then it disappears, going underground through a mysterious pothole, to reappear a few hundred metres further on. And you continue your walk parallel to the riparian vegetation that accompanies you through an impudent and luxuriant landscape, and at every step saturelia emits its perfume and pretends to be oregano, but the most careful sense of smell realises it is more intense and masculine; the blackberry brambles look out curiously as you pass with their flowers with an ancient colour and some shiny berries - “wait,” they say grabbing you - “stop a little longer” - but you try to break free of their thorny invitation and then the tallest branches are satisfied with a few threads of your sweater; if you look up to the sides of the hills you see the sun offers you the dazzle of thousands of small chalk crystals, an enchanting vision: jewels poured out by thousands of wasteful elves: these are karst phenomena,
appartenuti alla quotidianità agricola pastorale e domestica del secolo scorso, ci sono alcuni carretti stanchissimi, c’è l’area attrezzata per famigliole in assetto da pic nic. Ma se non ti fermi e prosegui a piedi verso Sud per arrivare alle “Finestrelle”, segui a ritroso il percorso del torrente del Biviere che nasce da quel monte, qualcosa di molto speciale ti ripagherà dalla camminata: superati i vigneti e gli ovili che convivono in armonia con la riserva, dopo aver goduto del quieto rassicurante spettacolo delle greggi al pascolo incuranti dei piccoli rapaci che volteggiano sopra di loro, puoi cominciare a seguire il cammino bizzarro del Biviere, torrente capriccioso e beffardo che per pochissimo si mostra, per un po’ lo si intuisce scorrere dentro quel letto costeggiato da fittissima macchia per poi sparire ingrottandosi attra-
verso un misterioso inghiottitoio, salvo ricomparire alcune centinaia di metri più in là. E tu continua il tuo cammino parallelo alla vegetazione riparia che ti accompagna attraverso un paesaggio sfacciato e lussureggiante, ad ogni passo la saturelia sprigiona il suo profumo e mente fingendosi origano, ma l’olfatto più attento la svela più intensa e più maschia; i rovi di more si affacciano curiosi al tuo passaggio coi loro fiori dal colore antico e qualche bacca lucida - “aspetta” - dicono afferrandoti - “fermati ancora un poco“ ma tu cerchi di liberarti dal loro invito spinoso e allora i rami più alti si accontentano di qualche filo del
dove mangiare > where to eat Trattoria Colleverde via G. Carducci, 36 Santa Ninfa tel. 0924 62377 Ristorante Castello di Rampinzeri c.da Rampinzeri tel 349 8688190.
dove dormire > where to sleep Casa vacanze Santa Ninfa via Scarlatti, 45 tel 092462421 > Santa Ninfa, dai vigneti ai boschi, su un tappetto di vegetazione rigogliosa > Santa Ninfa, from the wineyards to the woods, on a carpet of a rich vegetation
fascinating geological phenomena that on your way make you meet splendid natural amphitheatres called dolines on which there is staged the seductive spectacle of Mediterranean maquis. Chalk appears at every step in unlikely inflorescences while rare orchids deign to mix with less haughty and nevertheless perfumed grasses. The brooms trace out blinding explosions of green and yellow, soaring up beside you like fireworks; you caress the filaments of ampelodesmos tenax and withdraw your fingers resentfully: “what is it then?, it asks shrewishly; “Have I given you a little 47
> Le “Finestrelle”, ovvero le tombe a grotticella preistoriche nei colori vivaci della Riserva. A destra, la scultura naturale di gessarenite > The “Finestrelle” (little windows), the preshistoric “little cave” burials inside the bright colours of the Nature Reserve. On right, the natural sculpture by chalk sandstone
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tuo maglione; se alzi lo sguardo sui fianchi delle colline il sole ti offre lo scintillìo di migliaia di piccoli cristalli di gesso - visione incantevole -, gioielli effusi da migliaia di folletti sciuponi: è il carsismo, affascinante fenomeno geologico che ti fa incontrare lungo il tuo percorso splendidi anfiteatri naturali, chiamati doline, in cui va in scena il seducente spettacolo della macchia mediterranea. Il gesso si produce ad ogni passo in improbabili infiorescenze, mentre rarissime orchidee si degnano di mescolarsi ad erbe meno altezzose e tuttavia profumatissime. Le ginestre disegnano esplosioni accecanti di verde e di giallo, svettando ai tuoi fianchi come fuochi d’artificio; accarezzi i filamenti dell’ampelodesma e ritrai risentito le dita : “allora, che c’è? - ti appella bisbetica - “ti ho fatto un taglietto? peggio per te! mi sono cosparsa le foglie di cristalli di quarzo per difendermi dagli insetti e dagli intriganti”. Cammina ancora, inebriato da una mescolanza prepotente di profumi in cui si distiguono gli effluvi di robusti arbusti di alloro, di altisonanti acanti; le campanule pavide della malva tremano nel sottobosco: “ti prego, non schiacciarci, di notte verranno a coglierci le streghe buone, serviamo al decotto che fa passare il mal di pancia ai bambini”; i fiori violacei della borragine ti guardano burberi e senza cortesia, ma puoi alzare lo sguardo verso gli elegantissimi pioppi neri e, proprio all’ombra di uno di questi, si apre una radura e un vialone taglia fuoco dove una formazione di gessarenite ha eretto un misterioso monumento… Artista interessante il carsismo; mentre i tuoi sensi erano impegnati in questo estatico andare, circondato da insettini saltellanti, il Biviere ha approfittato della tua distrazione infilandosi nella grande grotta ipogea di cui egli solo conosce ogni segreto; poco più in là c’è la sua origine, il Monte Finestrelle… cosa eri venuto a cercare?… ah, sì, i sepolcri antichi… (testo e foto > anna gelsomino)
cut? Too bad for you! I covered my leaves with quartz crystals to defend myself from insects and meddlers.” You walk on inebriated by a powerful mixture of scents in which there stand out those of robust laurel bushes and resonant acanthuses, while the fearful campanulas of mallow tremble in the brushwood: “I beg you, do not crush us, at night the good witches will come to pick us, because we are needed for the brew that takes tummy ache away from children.” The purplish flowers of borage look at you hostilely and without courtesy but you can look up towards the elegant black poplars and right in the shade of one of these there opens up a clearing and a big firebreak path where a chalk-sandstone formation has erected a mysterious monument…Karst phenomena are interesting artists; while your senses were busy in this ecstatic progress, surrounded by little hopping insects, the Biviere has taken advantage of your distraction to get into the big hypogean cave whose every secret only he knows; a little further on there is its place of origin, Monte Finestrelle … what did you come to look for? … ah, yes, the ancient sepulchres… (text and photos > anna gelsomino)
dove e come Monte Finestrelle è raggiungibile dall’autostrada Palermo - Mazara del Vallo, uscita Santa Ninfa, oppure uscita Salemi seguendo poi la statale 188 in direzione di Santa Ninfa. Sul cammino per il Monte Finestrelle si incontra l’ingresso di un complesso sistema ipogeo di enorme fascino denominato Grotta di Santa Ninfa. Perché la passeggiata risulti più interessante ci si può rivolgere alla Riserva naturale grotta di Santa Ninfa, via S. Anna, 101 - 91029 Santa Ninfa (Trapani), tel. 0924 62376: la struttura dispone di giovani accompagnatori cordialissimi e ben preparati che, previo appuntamento, organizzano indimenticabili passeggiate.
Where and How > You can get to Monte Finestrelle along the Palermo-Mazara del Vallo motorway, Santa Ninfa exit or Salemi exit, then taking state highway SS 188 in the direction of Santa Ninfa. On the way to Monte Finestrelle you meet the entrance to an enormously fascinating and complex hypogean system called “Santa Ninfa Cave.” For a more interesting walk you can apply to the Santa Ninfa Cave Nature Reserve, Via Sant’Anna, 101-91029 Santa Ninfa (Trapani province), tel. 0924 62376: the structure has young very cordial and very competent guides that by appointment organize unforgettable walks.
In.Fo.A, crescita in corso Parte la seconda fase del progetto attuato dal CIAPI di Palermo, pensato per incrementare il bagaglio professionale dei giovani attraverso l’offerta formativa obbligatoria all’esterno delle aziende
The second phase of the project enacted by CIAPI in Palermo, aiming to increase the professional luggage of young people through the offer of compulsory training outside firms, is soon to start
È ai nastri di partenza la seconda fase del progetto In.Fo.A (Informazione, Formazione e Apprendistato), che vedrà l’avvio di nuovi corsi rivolti agli apprendisti siciliani chiamati migliorare la propria condizione lavorativa e ad arricchire il proprio bagaglio professionale. È questa la mission del progetto ideato e redatto dal Ciapi (Centro Interaziendale Addestramento Professionale Integrato) di Palermo. Tra gli obiettivi di In.Fo.A, far conoscere le metodologie e i processi decisionali all’interno dei sistemi organizzati, far acquisire le tecniche operative necessarie all’utilizzo di un Pc, incrementare la consapevolezza dei problemi riguardanti la sicurezza dei dati e degli aspetti legali, conoscere la domanda di formazione, far conoscere le caratteristiche di mercato in cui operano le aziende. Ma perché tanta attenzione al mondo dell’apprendistato? Perché, attraverso questo strumento e la flessibilità che lo caratterizza, si viene incontro, ad un tempo, ai giovani in formazione e alle aziende. L’apprendistato permette, infatti, ai giovani di cogliere un’opportunità di crescita finalizzata all’acquisizione di una specifica professionalità. Da parte loro, attraverso questo strumento formativo obbligatorio, le aziende hanno la possibilità di valorizzare le risorse umane disponibili, qualificando i propri dipendenti con competenze specifiche del settore in cui operano ed impegnandosi a fornire all’apprendista la formazione necessaria. Attraverso il Progetto In.Fo.A, la Regione Siciliana
We are talking about the In.Fo.A. (Information, Training and Apprenticeship) project, which will witness the start of new courses for Sicilian apprentices serving to allow them to improve their working condition and to enrich their professional luggage. This is the mission of the project conceived and drawn up by Ciapi (Inter-firm Centre for Integrated Vocational Training) in Palermo. Among the objectives of In.Fo.A. is allowing people to know the methods and decisional processes inside organized systems, letting people acquire the necessary operational techniques for using a PC, increasing awareness of problems regarding data safety and legal aspects, getting to know the demand for training, and letting people know the characteristics of the markets in which firms operate. Why so much attention to the apprenticeship world? Because through this tool and the flexibility that characterizes it, one can give a hand both to young people being trained and to firms. The fact is that apprenticeship gives young people an opportunity for growth aiming at the acquisition of specific professional skills. For their part, through this obligatory training instrument, firms can valorise the available human resources, qualifying their employees with specific competences in the sector in which they operate and committing themselves to giving the necessary training to the apprentice.
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ha delegato il Ciapi a fornire l’offerta formativa obbligatoria, all’esterno delle aziende; queste ultime sono tenute a garantire ai propri dipendenti la formazione esterna per non incorrere nella decadenza dai benefici di legge per l’apprendistato.
Through the In.Fo.A. project the Sicilian Region has entrusted Ciapi with furnishing the compulsory training offer, outside firms; the latter are required to guarantee their employees external training so as not lose the legal benefits of apprenticeship.
L’apprendistato professionalizzan- Vocational apprenticeship in Sicily: te in Sicilia: la circolare n.55 del 9 circular 55 of 9 June 2005 giugno 2005 Il 9 giugno del 2005, l’Assessorato regionale del Lavoro, della Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e dell’Emigrazione - Agenzia regionale per l’impiego e la formazione professionale ha emanato la circolare n.55, pubblicata sulla GURS n.27 del 24/06/06, che richiama l’art.16 della L. 24/06/97 n.196 e l’art. 2 della L. 02/08/99 n. 263. La circolare è finalizzata a dare attuazione alla normativa nazionale e regionale in materia di apprendistato professionalizzante. Secondo questo documento, l’istituto dell’apprendistato è caratterizzato dall’alternanza di momenti lavorativi con momenti di formazione esterni all’azienda, al fine di rendere ancora più completa la formazione del lavoratore. L’imprenditore è tenuto, quindi, a consentire all’apprendista di partecipare alle iniziative formative che, nella Regione Siciliana, attraverso il Ciapi, trovano attuazione nel progetto In.Fo.A.
On 9 June 2005, the Regional Ministry for Labour, Social security, Professional Training and emigration - Regional Agency for Employment and Professional Training issued circular 55, published in Gazette 27 of the Sicilian Region on 24/06/06, which refers to art. 16 of law 196 of 24/06/97 and art 2 of law 263 of 02/08/99. The circular serves to enact the national and regional legislation on vocational apprenticeship. According to this document, the institute of apprenticeship is characterized by the alternation of working moments with training outside the firm, for the purpose of making even more complete the training of the worker. The entrepreneur is therefore obliged to allow the apprentice to participate in the training initiatives that in the Sicilian Region, through Ciapi, are enacted in the In.Fo.A. project.
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Carovana per lâ&#x20AC;&#x2122;orientamento Un villaggio di opportunitĂ
TORNA CAROVANA PER LORIENTAMENTO
A beginning rich in dates and events, Un inizio ricco di appuntamenti ed eventi, in Sicilia e nel resto d’Italia in Sicily and in the rest of Italy A settembre è ritornato il Job Village delle opportunità. Alla sua seconda edizione, Carovana per l’Orientamento è un progetto redatto e attuato dal Ciapi (Centro Interaziendale Addestramento Professionale Integrato) di Palermo a valere sulla misura 3.01 del Por Sicilia 2000-2006. La tensostruttura ha ripreso le proprie attività con un grande evento: dal 14 al 16 settembre, Carovana è stata ospitata nella splendida Piazza Borsa di Trieste, in collaborazione con il Villaggio del Fanciullo, storica istituzione che, dagli anni Cinquanta, si occupa di formazione e di avviamento al lavoro. In seguito, dopo avere toccato nei mesi di luglio e agosto molte isole minori della Sicilia, Carovana è approdata a Lampedusa, la prima tappa dopo il rientro dalle vacanze, dal 20 al 22 settembre. Altro evento a cui ha partecipato la Carovana per l’Orientamento è il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, dal 26 al 30 settembre, prestigiosa kermesse gastronomica diventata ormai un appuntamento fisso di fine estate che coinvolge un gran numero di curiosi e appassionati. Dal 6 all’8 novembre, il Job Village prenderà parte a un altro appuntamento di prestigio, il Com.Pa, il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese, che ogni anno si tiene a Bologna. Un evento di grande rilievo, che, nella scorsa edizione, ha registrato una presenza di oltre 28 mila visitatori. Dal 22 al 25 novembre sarà la volta di Verona: la tensostruttura del Ciapi sarà, infatti, al Job&Orienta, importante manifestazione internazionale dedicata all’orientamento, alla scuola, alla formazione e al lavoro. Un’occasione per favorire l’interscambio di esperienze formative tra gli orientatori di Carovana e quelli del resto d’Italia.
In September the Job Village of opportunities returned. Being held for the second time, Caravan for Orientation is a project designed and enacted by Ciapi (Inter-firm Centre for Integrated Vocational Training) in Palermo drawing on measure 3.01 of Por Sicilia 2000-2006. The tensioned structure started its activities with a big event: from 14 to 16 September, the Caravan was hosted in the splendid Piazza Borsa in Trieste, in collaboration with the Child’s Village, a historical institution that since the fifties has dealt with training and with starting work. Subsequently, after having touched on a lot of smaller islands off Sicily in the months of July and August, the Caravan went to Lampedusa, the first stage after the end of the holidays, from 20 to 22 September. Another event in which the Caravan for Orientation participated was the Cous Cous Fest at San Vito Lo Capo, from 26 to 30 September, this being a prestigious gastronomic fair which has become a fixed event at the end of summer, involving a big number of curious people and enthusiasts. From 6 to 8 November, Job Village will take part in another major event, Com.Pa, the European Showroom of Public Communication, Services to the Citizen and Firms, which every year is held in Bologna. This is a major event that last time registered the presence of over 28 thousand visitors. From 22 to 25 November it will be in Verona: the tensioned structure of Ciapi will be at Job&Orienta, an important international event devoted to orientation, school, training and work. It is an opportunity to favour the interchange of training experiences between the orientation experts of Caravan and those of the rest of Italy.
Speciale lavoro Sicilia Job Village
Stand allestiti sull’isola di Lipari Stand set up in Lipari island
Il progetto nasce dall’esigenza di favorire un processo di informazione-formazione e di permettere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso un vero e proprio villaggio tematico, insistendo su rotte e località spesso poco accessibili o frequentate. Opera sulla scia delle diverse esperienze europee, in cui l’approccio al lavoro viene concepito come l’integrazione di diversi fattori: attori locali, settori economici, azioni ed interventi, strumenti e politiche di sviluppo. Carovana per l’Orientamento si articola in sei aree tematiche: “Accoglienza e Informazione”, “Orientamento e Consulenza”, “Comunicare l’Europa”, “Laboratorio delle Professioni”, “Promozione e Sostegno all’Inserimento Lavorativo”, “Informazione e Consulenza alle Imprese”.
Carovana per l’orientamento Un villaggio di opportunità
The project arose from the demand to favour a process of information-training and to permit an encounter between work demand and offer through a real theme village, insisting on routes and places that are often not very accessible or much frequented. It operates in the wake of the different European experiences, in which the approach to work is conceived as integration of different factors: local protagonists, economic sectors, actions and interventions, development tools and policies. The Caravan for Orientation is divided into six thematic areas: “Reception and Information”, “Orientation and Consultation”, “Communicating Europe”, “Workshop of Professions”, “Promotion and Support for Insertion in Work”, “Information and Consultation for Firms”.
www.carovanalavoro.info CAROVANA, LE TAPPE PRECEDENTI Affluenza ed interesse in crescita
Growing interest and numbers
Oltre ottomila contatti con gli studenti siciliani nelle numerose tappe che, a cavallo tra il 2006 e il 2007, ha effettuato Carovana per l’Orientamento. Non solo tappe nei comuni siciliani per il Job Village, ma anche partecipazione ad importanti appuntamenti con i saloni dell’orientamento, fra cui il Com.Pa di Bologna, il Job&Orienta di Verona e il Salone dello Studente Arces alla Fiera del Mediterraneo. Notevole riscontro di pubblico anche durante la partecipazione agli eventi sportivi, quali gli Internazionali di Tennis di Palermo e il Windsurf World Festival di Mondello. Primo appuntamento del 2006, che si rinnova anche quest’anno, il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, prestigiosa manifestazione dedicata al cous cous mediterraneo. Nell’ambito della kermesse, che rappresenta un’importante filiera per l’economia locale, i camper della Carovana hanno portato informazione ed orientamento anche a chi ha mostrato interesse ad avviare un’attività autonoma. Dopo l’esordio di San Vito Lo Capo, Carovana per l’Orientamento ha percorso in lungo e in largo tutta la Sicilia, raggiungendo anche le località più impervie: Mazara del Vallo, Polizzi Generosa, Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Vittoria, Caltanissetta, Piazza Armerina, Caltagirone, Cerami, Noto, Calatafimi Segesta, Marineo, Niscemi, Misterbianco, Trappitello, Serradifalco, Fiumefreddo, Bagheria, Ragusa, Scaletta Zanclea, Belpasso, Roccalumera, Sciacca, Ustica, Campobello di Mazara, Pantelleria, Favignana e Lipari. Numerosi gli incontri con gli studenti, spesso in difficoltà ad orientarsi nel mondo del lavoro. Molto proficue si sono rivelate anche le tappe nelle isole minori, nel corso della stagione estiva, di cui hanno usufruito i residenti e i numerosi turisti. L’obiettivo di Carovana per l’Orientamento è promuovere un nuovo modo di concepire l’incontro tra chi cerca e chi offre lavoro, in armonia con le diret-
There were over eight thousand contacts with Sicilian students in the numerous visits that were made by the Caravan for Orientation between 2006 and 2007. Job Village did not only visit Sicilian communes, but also participated in important appointments with the orientation showrooms, among them Com.Pa in Bologna, Job&Orienta in Verona and the Salon of Studente Arces at the Mediterranean Fair. There was also big involvement of the public during participation in sporting events like the International Tennis Championship in Palermo and the Windsurf World Festival at Mondello. The first event in 2006, to be repeated this year too, is the Cous Cous Fest at San Vito Lo Capo, a prestigious event devoted to Mediterranean couscous. To this event, which is important for the local economy, the Caravan camper vans also brought information and orientation to those who showed interest in starting autonomous activity. After the debut at San Vito Lo Capo, the Caravan for Orientation went all over Sicily, also reaching the most impervious places: Mazara del Vallo, Polizzi Generosa, Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto, Vittoria, Caltanissetta, Piazza Armerina, Caltagirone, Cerami, Noto, Calatafimi Segesta, Marineo, Niscemi, Misterbianco, Trappitello, Serradifalco, Fiumefreddo, Bagheria, Ragusa, Scaletta Zanclea, Belpasso, Roccalumera, Sciacca, Ustica, Campobello di Mazara, Pantelleria, Favignana and Lipari. There were numerous meetings with students, who often have difficulty in getting their bearings in the work world. There were also very fruitful visits to the smaller islands, during the summer season, for the benefit of residents and numerous tourists. The objective of the Caravan for Orientation is to promote a new way of conceiving the encounter between those looking for and those offering work, in harmony with the directives
Speciale lavoro Sicilia Job Village
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Lo stand del Job Village al COM.PA. di Bologna The stand of the Job Village at the COM.PA. of Bologna
tive della Comunità europea e con il trend mondiale. Con la sua struttura di comunicazione in movimento, il Job Village porta nelle piazze piccole e grandi dei comuni siciliani il dibattito sulle problematiche del mondo del lavoro, della scuola, dell’orientamento, della formazione professionale, dell’alternanza scuola-lavoro, dell’apprendistato e dei tirocini. “Dai colloqui con gli orientatori - ha detto il presidente del Ciapi, Francesco Riggio - gli utenti traggono consapevolezza delle competenze acquisite e del modo più efficace per spenderle sul mercato del lavoro. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti nel corso delle tappe. Il crescente successo di pubblico dimostra la bontà dell’iniziativa che offre servizi ed informazione anche ai cittadini più svantaggiati. Le opportunità previste dal mercato del lavoro, infatti, spesso non raggiungono le fasce più deboli della popolazione. In particolare modo ha continuato Riggio - grande apprezzamento per i nostri servizi è stato dimostrato dalle scuole che
Carovana per l’orientamento Un villaggio di opportunità
of the European Community and with the world trend. With its structure of communication in movement, Job Village brings to small and big piazzas in Sicilian communes a debate on the problems of the work world, of school, of orientation, of professional training, of school-work alternation and of apprenticeships. “From the interviews with the orientation experts,” said the president of Ciapi, Francesco Riggio, “people derive awareness of the competences acquired and the most effective way to spend them on the work market. We are satisfied with the results obtained during the tour. The increasing success with the public shows the value of the initiative, which also offers services and information to the most disadvantaged citizens. In this connection, the opportunities contemplated by the work market often do not reach the weakest segments of the population. In particular,” Riggio continued, “great appreciation for our ser-
Interno di uno stand allestito a Mazara del Vallo Interior of a stand set up in Mazara del Vallo
hanno partecipato numerose alle attività del Job Village”. Alle sei aree tematiche si aggiunge lo spazio riservato all’attività degli Sportelli Multifunzionali, dei servizi per l’orientamento e per la transizione al lavoro, il cui obiettivo è fornire agli utenti e alle imprese informazione, orientamento e consulenza, ma anche a promuovere la cultura del lifelong guidance, dell’orientamento lungo tutto l’arco della vita. “Il numero - ha commentato il direttore di Carovana, Salvatore Li Castri - sempre crescente di studenti ed utenti che riusciamo a raggiungere per ogni tappa ci dà conferma dell’efficacia di questo progetto e di come la formazione sia un tassello fondamentale nella ricerca di un lavoro qualificato e qualificante. Particolare attenzione viene rivolta ad illustrare i Tral, tecniche di ricerca attiva del lavoro, per sconfiggere una mentalità che purtroppo affida ancora alla raccomandazione la conquista di un’occupazione”.
vices has been shown by schools, which participated in big numbers in the activities of Job Village.” To the six thematic areas there is added the space reserved for the activity of Multifunctional Counters, of the services for orientation and transition to work, whose objective is to furnish information, orientation and consultation to consumers and firms, but also to promote a culture of lifelong guidance, of orientation throughout life. “The ever increasing number of students and users that we succeed in reaching with each visit gives us confirmation of the effectiveness of this project and of how training is a fundamental wedge in the search for a qualified and qualifying job,” commented the director of the Caravan, Salvatore Li Castri, “Particular attention is paid to illustrating Trals, techniques for active search for work, in order to defeat a mentality that unfortunately still entrusts the conquest of an occupation to string-pulling.”
Speciale lavoro Sicilia Job Village
www.carovanalavoro.info COS Ø IL CIAPI Viaggio all’interno del Centro Interaziendale che ha ideato il progetto. Con un’esperienza trentennale in fatto di formazione
A journey inside the Inter-firm Centre that conceived the project. With thirty years’ experience regarding training
Carovana per l’Orientamento è un progetto concepito e attuato dal CIAPI di Palermo (Centro Interaziendale di Addestramento Professionale Integrato), struttura senza fini di lucro nata nel 1970, su iniziativa della Cassa per il Mezzogiorno. Con Legge regionale 6 marzo 1976 n°25 passa sotto il controllo della Regione Siciliana. Le attività dell’ente oggi comprendono svariati ambiti: formazione e riqualificazione professionale, informagiovani e orientamento, attività inerenti alle iniziative e ai programmi comunitari. Dal 1989 il Centro si occupa di orientamento scolastico e professionale, promuovendo corsi di formazione per giovani diplomati, corsi di aggiornamento per docenti ed operatori regionali, attività permanenti con scuole, distretti scolastici, enti locali, organismi ed istituzioni del settore. Tra i progetti di eccellenza, Infoa (Informazione, Formazione e Apprendistato), Formispe (Progetto per la Formazione degli Ispettori del Lavoro) ed entrambe le edizioni di Carovana per l’Orientamento. Il Centro Interaziendale di Addestramento Professionale Integrato si propone, inoltre, di assicurare un rapporto costante con le istituzioni dell'Unione Europea per una piena e concreta attuazione delle politiche comunitarie. Offre la sua consulenza ed esperienza ad organismi del pubblico e del privato che desiderino sviluppare iniziative comuni, transnazionali e innovatrici al fine di beneficiare pienamente delle opportunità e dei programmi comunitari.
The Caravan for Orientation is a project designed and enacted by Ciapi (Inter-firm Centre for Integrated Vocational Training), a non-profit-making structure that came into being in 1970, through an initiative of the Cassa del Mezzogiorno. With Regional Law 25 of 6 March 1976 it came under the control of the Sicilian Region. Today the body's activities cover various spheres: professional training and retraining, information for young people and orientation, activity referring to EU initiatives and programmes. Since 1989 the Centre has dealt with school and professional orientation, promoting training courses for young people who have taken the school-leaving examination, refresher courses for teachers and regional operators, permanent activity with schools, school districts, local bodies, bodies and institutions in the sector. Among the outstanding projects there is Infoa (Information, Training and Apprenticeship), Formispe (Project for the Training of Work Inspectors) and both editions of Caravan for Orientation. The Inter-firm Centre for Integrated Vocational Training also aims to ensure a constant relationship with the institutions of the European Union for full and concrete enactment of EU policies. It offers its consultation and experience to public and private bodies that wish to develop common, transnational and innovative initiatives with the purpose of taking full advantage of EU opportunities and programmes.
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Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.
Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.
Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.
It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.
Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.
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Il mito in Sicilia Myth in Sicily Il motto “la verità viene sempre a galla” e il sigillo al giuramento che - in romanesco - più o meno recita “posseno cecamme” (ovvero “che mi si accechi”) hanno entrambi lo stesso luogo di nascita, la contrada di Roccella-Paliké, a Mineo, alla solita ombra del solito Etna.
The saying “the truth will out” and the seal to the oath that - in Roman dialect - more or less says “posseno cecamme” (i.e. “may I be blinded”) both have the same birthplace, the Roccella-Paliké area, at Mineo, in the usual shade of the usual Etna.
Prima di giungere alla catanese Valle dei Margi del VII secolo a.C., però, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo (ancora?) per ripescare il dio Adrano, il dio siculo della guerra e del fuoco, che nei pressi dell’odierna, omonima città aveva stabilito il prorpio tempio, sorvegliato dai suoi cani sacri. Più di mille come numero che superavano “in grandezza e bellezza i cani molossi”, racconta Claudio Eliano (170 circa - 235 d.C.) nel suo De natura animalium, cani ai quali era stato affidato il compito di accogliere durante il giorno i visitatori del tempio, “...senza fare alcuna distinzione tra stranieri o persone del luogo. Diverso è il loro comportamento durante la notte, quando essi accompagnano con grande benevolenza, a guisa 66
Before reaching the Margi Valley in Catania province, from the 7th century BC, however, we have to take a leap back in time (again?) to recover the god Adrano, the Siculo god of war and fire, who near today’s village of the same name set up his temple, guarded by his sacred dogs. More than a thousand dogs that exceeded “in bigness and beauty the Molossian dogs”, says Claudius Elianus (about 170-235 AD) in his De natura animalium, dogs that had been given the task of receiving visitors to the temple during the day, “... without making any distinction between foreigners or local people. Their behaviour was different at night, when with great benevolence they accompanied, as guides and escorts, those that were already intoxicated and those people
Strana sorte quella del tempio dedicato al dio Adrano, edificio che - per volere del Fato (qui sopra scolpito nelle forme delle Moire, le tre divinitĂ che tessevano il destino) - venne cancellato dalla geografia e dalla memoria; al contrario, invece, di quanto concesso ai figli del dio, i Palikoi o Palici, divinitĂ che usavano i geyser (nella foto a sinistra) per stabilire la veritĂ di un giuramento o di una testimonianza. Strange fate that one of the temple dedicated to the god Adrano, building that - for wanting of the fato (above, carved in the shapes of the Moire, the three divinity that wove the destiny) - came cancelled from geography and the memory; on the contrary, instead, of how much granted to the sons of the god, the Palikoi or Palici, divinity that used the geyser (in the photo on the left) in order to establish the truth of an oath or a testimony.
di guida e scorta, quelli già ubriachi e coloro che non si reggono in piedi lungo il cammino, riconducendoli ciascuno alla propria casa. Fanno però espiare il giusto castigo a coloro che, nell’ubriachezza commettono empietà: difatti li assalgono e lacerano la loro veste, e tal punto li fanno rinsavire. Ma sbranano in maniera crudelissima coloro che provano a rubare”. Purtroppo, sembra proprio che il Fato in persona abbia impedito qualunque testimonianza fisica di questo tempio, cosa che - al contrario - non ha potuto ottenere per qualto attiene al culto legato ai figli di Adrano, i Palici, di cui ancora oggi restano tracce del fabbricato ove si officiavano i riti in loro onore e dove si attestavano le “manifestazioni divine” del loro potere: i geyser. È vero che nemmeno questi potenti getti di vapore sono osservabili, ma il luogo è chiaramente indicato dai corpi di fabbrica di uno stabilimento per l’estrazione di anidride carbonica (le future bollicine delle bevande frizzanti...), stabilimento che estrae la stessa materia che soffiava tremila anni fa. Quindi, si parlava di Adrano e dei suoi figli
Anfinomo e Anapia i fratelli di cui persino l’Etna ebbe compassione
Anfinomo and Anapia the brothers of which even the Etna had compassion
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that could not stand up along the way, taking them back to their homes. However, they inflicted the correct punishment on those people that in a state of drunkenness committed impious acts: they attacked them and tore their clothes, and brought them back to their senses. But they cruelly tore to pieces those that tried to steal.” Unfortunately, it really seems that Fate in person prevented any physical testimony of this temple surviving, which instead did not happen as concerns the cult linked to the children of Adrano, the Palici: today traces still remain of the building where rites were officiated in their honour and where there were “divine manifestations” of their power: geysers. It is true that not even these powerful jets of vapour are observable, but the place is clearly indicated by the buildings of an establishment for the extraction of carbon dioxide (the future bubbles of fizzy drinks...), an establishment that extracts the same material as three thousand years ago. So we were talking about Adrano and his twin sons, the Palici, born of the nymph Thalia (the
Altri due fratelli per un’altra leggenda catanese, protagonisti i fratelli Pii, Anfinomo e Anapia. “Anfinomo e suo fratello, entrambi ugualmente coraggiosi nel compimento di un dovere, mentre le fiamme sussurravano minacce contro le case vicine, portarono in salvo il loro decrepito padre e la loro vecchia madre”: così ci racconta la loro impresa Publio Cornelio Severo, contemporaneo di Ovidio, che scrisse un godibile poema sull’Etna in cui si narra la storia di questi ragazzi. Sorpresi nel loro villaggio da un’eruzione del vulcano, caricarono sulle spalle i genitori e cercarono di fuggire tra le fiamme. Alla vista di un sacrificio così grande, la lava del vulcano si suddivise in due lingue di fuoco, lasciando al centro una via di fuga per i coraggiosi. Un episodio, questo che divenne ben presto esempio di devozione filiale e di pietas, tanto che in molte monete coniate nei secoli successivi una delle facce recava le figure stilizzate dei Pii fratres. There are two other brothers for another Catania legend, the Pii brothers, Anfinomo and Anapia. “Anfinomo and his brother, both equally brave in fulfilling a duty, while the flames whispered threats against the nearby houses took their aged father and mother to say”: thus their deed is narrated by Severus Publius Cornelius, a contemporary of Ovid, who wrote an enjoyable poem on Etna in which the story of these young men is narrated. Surprised in their village by an eruption of the volcano, they loaded their parents on their shoulders and tried to run away among the flames. At the sight of such a great sacrifice, the lava of the volcano split into two tongues of fire, leaving an escape route at the centre for the brave men. This episode very soon became an example of filial devotion and pietas, so much so that many coins minted in the ensuing centuries bore the stylized figures of the Pii fratres on one of the faces.
Due lingue di fuoco di un’eruzione dell’Etna > Two tongues of fire of an eruption of the Etna
gemelli, i Palici, avuti con la ninfa Thalia (madre certa, padre in dubbio tra Adrano e il solito Etna: noi tifiamo per il dio cinofilo). Figli avuti in clandestinità per timore che la perfida Giunone, supponendo che si trattasse di altra progenie illegittima del marito Giove, facesse fare loro una brutta fine. Così la stessa Terra li protesse nel suo caldo e terroso ventre, fin quando i due fanciulli furono abbastanza grandi da erompere nuovamente (palin in greco) alla vita. Divinità davanti alle quali nessuno avrebbe potuto mentire: chi asseriva di dire il vero veniva sottoposto alla prova del gas incandescente, prova da cui veniva assolto se, dichiarata a gran voce la propria verità con il viso sulla bocca del geyser, riusciva a pronunciare tutta la formula senza restare accecato dal vapore. Ancora, le tavolette che riportavano gli scritti veritieri potevano galleggiare sulle acque dei due laghetti ai gemelli votati, lasciando che il proprietario della tavoletta “falsa” subisse il supplizio mortale come punizione per le proprie bugie. I Palici, però, erano venerati soprattutto dagli schiavi per il potere che avevano di costringere i padroni a trattare con umanità i loro servi, motivo per cui il
mother is certain, while regarding the father the doubt is between Adrano and the usual Etna: we support the god with the dogs). These children were had in secret out of fear that perfidious Juno, assuming these were other illegitimate children of her husband Jupiter, would inflict a bad end on them. So Earth herself protected them in her hot and earthy abdomen, until the two little boys were old enough to burst forth again (palin in Greek) to life. Nobody would have been able to lie in front of these divinities: anyone who affirmed they were saying the truth was submitted to the incandescent gas test and acquitted if, having shouted out their truth with their face on the mouth of the geyser, succeeded in pronouncing the whole formula without being blinded by the vapour. Further, the tablets that bore truthful writings could float on the waters of the two pools dedicated to the twins, while the owner of a “false” tablet suffered the deadly torture as a punishment for his lies. The Palici, however, were revered above all by slaves because of the power that they had to force their masters to treat them with humanity, and for this reason the temple devoted to the 69
Myth in Sicily
Il mito in Sicilia
Liotru, versione dialettale di Eliodoro, il mago che faceva camminare l’elefante di pietra Liotru, a dialect version of Eliodoro, the wizard who made the stone elephant walk
Il Liotru di Catania > The Liotru of Catania
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tempio dedicato ai Palikoi divenne in breve tempo centro di ribellione di uomini in catene. In loro onore il prode Ducezio (Mineo o Noto, 488 a.C.- Caronia, 440 a.C.), generale dell’esercito siciliano, fondò la città di Palikè, distrutta dai Siracusani proprio nell’anno della sua morte.
Palikoi soon became the place of a rebellion of men in chains. In their honour the valiant Ducetius (Mineo or Noto, 488 BC - Caronia, 440 BC), a general of the Sicilian army, founded the city of Palikè, destroyed by the Syracusans in the year of his death.
Prima di lasciare l’area catanese, non possiamo non raccontare la leggenda dell’elefante simbolo della città etnea. La leggenda nasce nel 1239 quando la città, assediata da belve feroci, pare essere stata liberata da un elefante, al quale - per ringraziamento - i catanesi eressero una statua. Una statua chiamata affettuosamente “Liotru”, versione dialettale di Eliodoro, uomo di cultura catanese che, per disturbare le funzioni di San Leone II il Taumaturgo - che non era stato designato vescovo di Catania - interrompeva i riti con le sue magie, tra cui quella di far camminare l’elefante di pietra. (Maria Lohman - VI - continua)
Before leaving the Catania area, we cannot not tell the legend of the elephant that is the symbol of Catania. The legend arose in 1239 when the city, besieged by fierce beasts, seems to have been freed by an elephant, to which - as thanksgiving the people of Catania erected a statue. This statue was affectionately called “Liotru”, a dialect version of Eliodoro, a Catania man of culture that, to disturb the functions of St. Leo II the Thaumaturge - who had not been designated bishop of Catania - interrupted the rites with his magic, including making the stone elephant walk. (Maria Lohman-VI-to be continued)
Catania, l’arco in via Crociferi > Catania, the arch in via Crociferi
C’era una volta un cavaliere senza testa e tante “madame” in via Crociferi
Decisamente meno “dignitoso” l’esempio del giovane che, nella Catania del Settecento, volle dimostrare quanto fossero false le voci sull’esistenza di un cavaliere senza testa che, nelle ore notturne, galoppava lungo via Crociferi in cerca di sprovveduti avventori giunti fin lì in cerca di fugaci incontri amorosi. A dimostrazione del fatto che la leggenda fosse un trucco studiato dalle suore per “bonificare” la zona da madame scollacciate e dai loro clienti, il giovane avrebbe piantato, in piena notte, un grosso chiodo proprio sull’arco del convento di via Crociferi. Così fece, ma appena finita l’opera, non essendosi accorto di aver piantato - nell’eccitazione - anche un lembo del suo mantello, credendo di essere stato afferrato da una mano invisibile, morì per un attacco apoplettico. La leggenda trovò così conferma e le suore ritrovarono la pace.
Decidedly less “dignified” is the example of the young man that in Catania in the eighteenth century set out to show how false the rumours were on the existence of a headless rider that at night galloped along Via Crociferi looking for careless people that had come there seeking fleeting love meetings. To demonstrate the fact that the legend had been made up by nuns to free the area of prostitutes with low-cut dresses and their clients, the youth, late at night, was going to put a big nail right on the arch of the convent in Via Crociferi. He did this but, having completed the task, not realising that in his excitement he had nailed on an edge of his cloak, he thought he was being grabbed by an invisible hand and died of an apoplectic attack. The legend thus found confirmation and the nuns got their peace and quiet.
Once upon a time there was a headless rider and many “madams” in via Crociferi
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tesori nascosti>hidden treasures
TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
La pittura siciliana del Medioevo Sicilian painting in the Middle Ages Una scabra chiesetta per prestigiose opere d’arte > A scabrous little church for prestigious works of art Il Medioevo in Sicilia, è cosa nota, fu un periodo di grande fermento culturale e artistico e ogni testimonianza legata alla Sicilia del Medioevo ha carattere irripetibile di momento di congiunzione tra culture, stili e gusti differenti, dove per gusti si intende il modo di sentire di ciascun popolo che abbia abitato l’isola, imprimendo in essa un segno indelebile. Molto spesso, la maggior parte delle testimonianze antiche - sia a causa del trascorrere del tempo che per il mutato gusto - non si trova più nei luoghi di origine.
Ecco perché imbattersi nell’altura presso la quale sorge la chiesa dell’antico priorato di S. Andrea, nei pressi di Piazza Armerina, risulta davvero suggestivo. Sono rari, infatti, gli esempi di pittura medievale siciliana conservati nel luogo di origine, fatta eccezione per i cicli a mosaico della Cappella Palatina di Palermo, del Duomo di Monreale e di quello di Cefalù. L’anonimo pittore meridionale del XIIXIII secolo, cui sono stati attribuiti gli affreschi ancora presenti all’interno della
The Middle Ages in Sicily, as is well known, was a period of great cultural and artistic ferment and every testimony linked to Sicily in the Middle Ages has an unrepeatable character as a moment of fusion among cultures, styles and different tastes, where tastes means the way of feeling of each people that experienced the island, engraving an indelible sign on it. Very often, most of the old testimonies - both because of the passing of time and because of changes in taste - are no longer in the original places. That is the
reason why coming across the high ground on which the church of the old Sant’Andrea priory stands, near Piazza Armerina, is truly fascinating. There are very few examples of Sicilian medieval painting preserved in the original place, except for the mosaic cycles at the Palace Chapel in Palermo, Monreale Cathedral and Cefalù. The anonymous southern painter from the 12th-13th century, to whom there have been attributed the frescoes still present inside the Sant’Andrea church, was an artist with a Romanesque
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I muri della Chiesa di Sant’Andrea > The stonewalls of the Sant’Andrea Church
chiesa di S. Andrea, è un artista di impronta romanica collegato, verosimilmente, alla pittura cosiddetta “benedettina” dell’Italia meridionale che, "se fu un siciliano dovette rifarsi a una cultura pugliese, se fu un pugliese si trasferì in Sicilia portando con sé i ricordi della cultura figurativa della sua terra" (P. Santucci). La chiesa - fondata nei primi decenni del 1100, molto probabilmente da un nipote del Gran Conte Ruggero, Simone Aleramico conte di Butera - nel 1148 fu donata all’Ordine militare del Santo Sepolcro con l’annesso monastero. In seguito il complesso divenne uno dei più ricchi benefici ecclesiastici della Sicilia. Non sappiamo dove siano finite le tele che impreziosivano la chiesa insieme con il Martirio di S. Agata di Jacopo Ligozzi, ora custodito nella Cattedrale di Piazza Armerina, ma possiamo ammirare i resti degli splendidi affreschi medievali miracolosamente sopravvissuti, riscoperti e restaurati negli anni 1958-62, che ornano di nuovo dal 1981 le pareti della chiesa. Si tratta, in totale, di circa 90 metri quadrati di superficie dipinta, divisa in venti 74
frammenti, tra cui alcuni di notevoli dimensioni, testimoni della ricchezza decorativa accumulata in situ da tre secoli di attività artistica. Un primo gruppo di quattro frammenti con figure di santi ed angeli mostra influenze arabe e bizantine, e potrebbe risalire al XII secolo; degna di nota una Madonna Odigitria (Colei che indica il cammino), di chiara impronta bizantina, che può senza alcun dubbio essere accostata alle omologhe opere palermitane della Cappella Palatina e del Museo Diocesano. Ancora più notevole è un secondo gruppo di affreschi che comprende il Martirio di S. Andrea, S. Martino, la Dormitio Virginis, la Deposizione dalla croce, l’Annunciazione, la Natività, la Strage degli Innocenti e alcune figure di santi. Pregevole è pure il contributo dato dalla chiesa piazzese alla pittura siciliana del Quattrocento, contributo che culmina nelle opere messinesi del celebre Antonello: si tratta della Madonna dalla faccia grande, del Sant’Agostino e, soprattutto, dei grandi quadri della Resurrezione, della Pietà e di San’Antonio Abate, datato 1484 e rimasto sempre in sede. (chiara alaimo)
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imprint, probably connected to the so-called “Benedictine” painting of southern Italy who, “if he was a Sicilian must have been geared to Puglia culture, or if he was a Puglia man moved to Sicily bringing memories of the figurative culture of his land.”(P. Santucci). The church - founded in the first decades of the 12th century, very probably by a nephew of Great Count Roger, Simone Aleramico Count of Butera in 1148 was given to the military order of the Holy Sepulchre with the attached monastery. Subsequently the complex became one of the richest ecclesiastical benefices in Sicily. We do not know what happened to the canvases that embellished the church together with the Martyrdom of St. Agatha by Jacopo Ligozzi, now kept at Piazza Armerina Cathedral, but we can miraculously admire the remains of the splendid extant medieval frescos, rediscovered and restored in the years 1958-62, which since 1981 have again adorned the walls of the church. There is a total of around 90 square metres of painted surface, divided into twenty fragments, some of them very big, bearing witness to the decorative
richness accumulated in situ by three centuries of artistic activity. A first group of four fragments with figures of saints and angels shows Arab and Byzantine influences, and might date from the 12th century; worthy of attention is a Madonna Odigitria (She that indicates the way), with a clear Byzantine imprint, which can without any doubt be compared to the kindred Palermo works at the Palace Chapel and the Diocesan Museum. Even more outstanding is a second group of frescoes that includes the Martyrdom of St. Andrew, St. Martin, Dormitio Virginis, Deposition from the Cross, Annunciation, Nativity, the Slaughter of the Innocents and some figures of saints. Also valuable is the contribution made by the Piazza church to Sicilian 15th-century painting, a contribution that culminates in the Messina works of the famous Antonello: these are the Madonna with the big face, St. Augustine and, above all, the big pictures of the Resurrection, Pietà and St. Anthony Abbot, which is dated 1484 and has always remained in the place. (chiara alaimo)
Dettagli degli affreschi medievali > Details of the middle ages frescoes
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attualitĂ >news
ATTUALITÀ>NEWS
La Sicilia dà i numeri Sicily in figures È una buona abitudine che ha contagiato anche la Regione Siciliana. Un’abitudine che hanno un po’ tutti, per rendere le cose più chiare, per spiegare i fatti il più semplicemente possibile. Ovvero, ridurre l’essenza di un posto - una città come una regione o uno stato - in numeri e percentuali. Lo fa da sempre la CIA, ovviamente. Perché è vero che funziona. Collegandosi al sito www.cia.gov/library/publications /the-world-factbook, selezionando (in alto) il Paese che più vi aggrada, potrete avere immediatamente un’idea chiara di quello Stato, leggendo tutti i
dati “sensibili” in numeri e percentuali. Dando uno sguardo alla Spagna, ad esempio, si apprende che nel 2006 la sua produzione industriale è cresciuta dello 0,6%, che al 30 giugno dello stesso anno il suo debito estero ammontava a 1.591 miliardi di dollari, e che al 31 dicembre 2005 nel territorio di re Juan Carlos squillavano 41.328 milioni di cellulari (considerando che al 31 luglio gli spagnoli sono 40.448.191, si capisce che il 102% dei sudditi ne possiede uno...). Insomma, cose così. Una “cosa così” è fatta anche dalla nostra Amministrazione regionale, limitan-
Ovvero, i dati sconsolanti dell’annuario statistico regionale 2006 > Or, the dispiriting data of the regional statistical yearbook 2006
It is a good habit that has also infected the Sicilian Region. A habit that most people have, to make things clearer, to explain facts in the simplest way possible. That is to say reducing the essence of a place - a town or a region or a state - to numbers and percentages. Obviously CIA has always done it. Because it is true that it works. Connecting to the site www.cia.gov/ library /publications/the-world-factbook and selecting (at the top) the country that you like, you can immediately have a clear idea of that state, reading all the “sensitive” data in numbers and percentages.
Having a look at Spain, you learn for instance that in 2006 its industrial production grew 0.6%, that on 30 June of the same year its foreign debt amounted to 1,591 million dollars, and that on 31 December 2005 in the territory of King Juan Carlos 41.328 million mobile phones rang (considering that on 31 July the Spanish numbered 40,448,191, you realise that 102% of the subjects possess one...). In short, things like this. One “thing like this” is also done by our regional administration, limiting their studies and researches to the territory they are competent for.
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do gli studi e le ricerche al territorio di competenza. L’annuario statistico regionale targato 2006 è stato pubblicato sul sito della Regione a metà agosto e, cercando tra i suoi schemi e le sue percentuali, si trovano dati abbastanza interessanti. Si legge, ad esempio, che siamo la penultima regione italiana per grado di istruzione (mediamente ciascun siciliano studia solo 8,2 anni contro i 9,5 dei laziali), che ci meritiamo il secondo posto per numero di ragazzi che abbandona la scuola (peggio di noi, solo la Sardegna); ricicliamo solo il 5,4% dei rifiuti solidi urbani (anche se questo dato ci sembra addirittura “eccessivo”, bisogna sempre paragonarlo al 43,9% del Veneto, al 40,9% della Lombardia oppure allo stesso 9% della Calabria), che siamo al 12° posto per aree protette con il 13,5% di territorio posto sotto tutela, così come per numero di veicoli (57,4 per 100 abitanti). Però siamo i 14° per incidenti mortali sulle strade (solo il 27,36% dei nostri crash conta vittime, un numero ben lontano dal 44,53% della Basilicata, ma anche dal 17,78 della Lombardia...), ma anche i terzultimi per traffico di merci su strada con misere 7,1 tonnellate per
abitante (dal Molise in su non si scende mai sotto le 21 tonnellate!), e terzultimi per utilizzo dei mezzi pubblici (e questo, permettete lo sfogo personale, non certo per “colpa” nostra). Andiamo alle dolenti note (al peggio non c’è mai fine...). Siamo i primi per disoccupazione (16,2%), i secondi per disoccupazione giovanile (44,8%) e per lavoro nero (26%); quartultimi per depositi bancari (ciascuno di noi ha in media un “tesoretto” di 6.518 euro contro i 17.873 della Lombardia o i 13.255 della Valle d’Aosta); penultimi per spese relative al vitto (418 euro al mese) e ultimi per le altre spese (1.263 euro/mese), primi per indice di povertà (30,8%), ma ottavi per capacità di esportazione di prodotti di alta qualità. Siamo, infatti, i terzi per valore di produzioni agricole e per produzione di vino, gli ottavi per qualità di offerta turistica (ci batte anche la Basilicata!), ma i primi per numero di lavoratori nel settore. Insomma, gli studi effettuati su un arco di tempo pari agli ultimi quattro anni non lasciano adito a dubbi: la Sicilia naviga tra gli ultimi posti della classifica generale. Eppure, è così bella... (emilia gatti)
Casa, dolce casa La Sicilia si estende per 25.711 kmq, conta ben 1.484 km. di coste e il 60% del suo territorio è collinare, il 13,5% è protetto (sono ben 2.707 kmq, ovvero il 9,3% del territorio nazionale) ma ogni incendio - ben 690 nel 2005 - ne distrugge 12,57 ettari in media. Il 90% dei comuni dell’Isola sorge in zone a medio-alto rischio sismico per cui il numero di siciliani a rischio (tutti siamo 5.017.212 - dato al 31 dicembre 2005) è di oltre 4.500.000. Siamo terzi per numero di nascite, quarti per matrimoni e quindicesimi per divorzi; sedicesimi per numero di suicidi eppure siamo ultimi come aspettativa di vita (i siciliani vivono in media solo 77,4 anni, e le siciliane appena 82,3, numero che le pone al penultimo posto). Quinti per crimini violenti, ottavi in criminalità giovanile ma undicesimi nella particolare classifica relativa alla percezione del disagio sociale. Insomma, anche se i numeri dicono il contrario, i siciliani in Sicilia ci vivono abbastanza bene.
Home, sweet home Sicily has a surface area of 25,711 square kilometres, it has a full 1,484 kilometres of coastline and 60% of its territory is hilly, 13.5% is protected (a full 2,707 square kilometres, i.e. 9.3% of the national territory) but every fire - no fewer than 690 in 2005 - destroys 12.57 hectares of it on average. 90% of the communes on the island are in areas with medium-high seismic risk so that the number of Sicilians at risk (there are 5,017,212 of us - as of 31 December 2005) is over 4,500,000. We are third for number of births, fourth for marriages and fifteenth for divorces; sixteenth for number of suicides yet last for life expectancy (Sicilian males on average only live 77.4 years and Sicilian women just 82.3, a figure that puts them in the last place but one). Fifth for violent crimes, eighth for juvenile delinquency but eleventh in the particular classification relating to perception of social malaise. In short, even if the figures say the contrary, Sicilians live well enough in Sicily. 78
The 2006 regional statistic yearbook was published on the site of the Region in the middle of August and, looking among its schemata and its percentages, you find quite interesting data. You read, for instance, that we are the next to last Italian region for degree of education (on average every Sicilian studies only 8.2 years against the 9.5 of people in Lazio), that we are in the second place for the number of young people that drop out of school (only Sardinia is worse); we recycle only 5.4% of solid urban waste (though this datum even seems “excessive” to us, you always have to compare it to the 43.9% of Veneto, to the 40.9% of Lombardy or to the 9% even of Calabria), that we are in the 12th place for reserves with 13.5% of territory placed under tutelage, as for number of vehicles (57.4 per 100 inhabitants). However, we are in the 14th place for fatal accidents on the roads (only 27.36% of our crashes involve victims, a number which is a long way from the 44.53% of Basilicata, but also from the 17.78% of Lombardy...), but also in the third from last place for traffic of commodities on roads with a mere 7.1 tons per inhabitant (from Molise up it never goes below 21 tons!), and in the third from last place for use of public transport (and this, forgive the personal burst of anger, certainly not though our own fault). The worst is yet to come. We are the first for unemployment (16.2%), the second for juvenile unemployment (44.8%) and black labour (26%); fourth from last for banking deposits (each of us has on average a “little treasure” of 6,518 euros against 17,873 in Lombardy or 13,255 in Val d’Aosta); next to last for expenses relating to food (418 euros a month) and last for other expenses (1,263 euros a month), first for index of poverty (30.8%) but eighth for capacity to export high quality products. Indeed, we are third for value of agricultural productions and for wine production, eighth for quality of tourist offer (even Basilicata beats us!) but first for number of workers in the sector. In short, the studies effected over a period of time equal to the last four years leave no room for doubt: Sicily is among the last places in the general classification. Yet, it is so beautiful... (emilia gatti)
Salute, quanto mi costi!
ATTUALITÀ>NEWS
Ecco i numeri che più ci hanno impressionato. L’Amministrazione regionale ha speso nel 2005 ben 7.800 milioni di euro per la sanità in Sicilia, versando per la nostra salute la percentuale dell’intero budget più alta. Eppure... siamo quartultimi per spesa pro capite (solo 1.556 euro a cranio), tredicesimi per numero di posti letto, utilizzati per il 70% della capacità (cosa che ci fa assurgere al quarto posto nella lista degli spreconi), e ultimissimi (ben distaccati) per media di giorni di ricovero. E non certo perché godiamo della migliore salute: siamo tra i primi per numero di decessi e con il 6,6 per mille di percentuale come indice di mortalità infantile precipitiamo nell’abisso scostandoci di 2,5 punti percentuale dalla media nazionale. Health, what a lot you cost me! > Here are the figures that most shocked us. In 2005 the regional administration spent a full 7,800 million euros for health in Sicily, paying for our health the highest percentage of the whole budget. Yet we are fourth from last for pro caput expense (only 1,556 euros per person), thirteenth for number of hospital beds, used for 70% of their capacity (which puts us in the fourth place in the list of wasters), and last (well away from all others) for average days of hospitalisation. And certainly not because we enjoy the best health: we are among the first ones for number of deaths and with 6.6 for thousand of percentage as the index of child mortality we plunge into the abyss, moving 2.5 percentage points away from the national average.
Informazioni > information : www.regione.sicilia.it/bilancio/Statistica/Annuario2006/indice.htm
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I Consigli di Sikania > Sikania advices
la Sicilia vien viaggiando an appetite for Sicily comes by travelling > week end > dove dormire > dove mangiare > il vino > il ristorante > lâ&#x20AC;&#x2122;albergo > week end > where to sleep > where to eat > the wine > the restaurant > the hotel
WEEK END>
> Ragusa Ibla
10-14/10 Festival degli artisti di strada Festival of street artists
Informazioni> Information: Associazione culturale Edrisi > Edrisi Cultural association tel. 0932 651506 www.iblabuskers.it Dove dormire> Where to sleep Locanda Don Serafino, via XI Febbraio, 15, tel. 0932 220065, la doppia BB da 148 € > double BB from 148 € Dove mangiare> Where to eat Osteria Cucina e Vino via orfanotrofio, 91, tel. 0932 686447; chiuso mercoledì; ca. 30 € > closed on Wednesdays; about 30 €
Uno spettacolo colorato, chiassoso, multietnico: ecco Ibla Buskers, rassegna di artisti di strada che dal 10 al 14 ottobre si svolgerà lungo le vie e nelle piazze di Ragusa Ibla. Gli artisti - funamboli, mangiafuoco, teatranti, burattinai e musicisti - giungono da ogni angolo del mondo per un fitto programma di esibizioni. Inoltre, durante i giorni della rassegna, si potrà visitare il Bazar della creatività, con le bancarelle riservate agli artigiani, locali e non, e rifocillarsi presso le putie (bancarelle) che offrono quanto di meglio scaturisce dalla tradizione dei cibi di strada degli Iblei. In questa atmosfera così allegra e speciale non si potrà trascurare di visitare i bellissimi monumenti barocchi che hanno meritato a Ibla l’inserimento nel prestigioso elenco dei Beni dell’Umanità dell’UNESCO. Da non perdere la sosta sul piccolo belvedere che s’apre presso la chiesetta di Santa Maria delle Scale. il Duomo di San Giorgio, e i palazzi La Rocca e Donnafugata, il Circolo della Conversazione, la Chiesa di San Giuseppe.
A colourful spectacle, noisy and multiethnic: we are talking about Ibla Buskers, a festival of street artists that from 10 to 14 October will be held for the thirteenth time long the streets and in the piazzas of Ragusa Ibla. The artists - tightrope walkers, fireeaters, actors, puppeteers and musicians come from all over the world to offer a dense programme of performances. Besides, during the festival, you can visit the Bazaar of Creativeness, with stands for craftsmen, local and otherwise, and refresh yourself at the putie (stands), which have the best things from the tradition of Iblei street foods. In this happy and special atmosphere you cannot fail to visit the beautiful Baroque monuments that have caused Ibla to be made World Heritage. Not to be missed is a visit to the small vantage point near the little church of Santa Maria delle Scale, the San Giorgio Cathedral, the Palazzo La Rocca and Palazzo Donnafugata, the Conversation Club and the San Giuseppe Church.
Come arrivare > How to get there Da Catania, prendere la SP 70 per Siracusa seguendo le indicazioni per Ragusa > From Catania, take the SP 70 to Siracusa, following the roadmarkings to Ragusa 82
WEEK END>
> Roccapalumba (PA)
19-21/10 Fichidindia, prodotto d’autunno Prickly pears, autumn product
Informazioni> Information: Municipio > Town Hall tel. 091 8215523 Dove dormire e mangiare > Where to sleep and to eat Villa Dafne Contrada Cozzo di Cicero, Alia; tel. 091 8219174; BB da 39 € a persona >BB from 39 € per person
La sagra dei fichidindia è un appuntamento che nel mese di ottobre si svolge in diverse località isolane. Fra le altre Roccapalumba, piccolo paese della provincia di Palermo che celebra i fichidindia dal 19 al 21 del mese con degustazioni del prelibato frutto, spettacoli e varie iniziative. Roccapalumba è un centro agricolo di origine tardomedievale, immerso fra le colline ammantate di vigne e spighe. Sono da visitare l’Osservatorio Astronomico, appena fuori dal paese (contrada Regalgioffoli), e l’antico mulino ad acqua. Non sono dimenticate invece, fortunatamente, le tradizioni agricole e pastorali di questa terra, dalle quali nascono i pregiati prodotti tipici della zona, in primo luogo i formaggi e la ricotta che tutti coloro che amano i sapori rustici e genuini dovrebbero acquistare, per portare a casa il gusto autentico della campagna. In zona si visitano le Grotte della Gurfa (Alia), imponente esempio di antica architettura rupestre risalente a ben 7.000 anni fa, e i resti del castello chiaramontano di Vicari che sporgono dalla cima di una vicina montagna.
The prickly pear festival is a date in the month of October in different places on the island. Among them is Roccapalumba, a small village in Palermo province that celebrates prickly pears from 19 to 21 October with tasting of the dainty fruit, shows and various other initiatives. Roccapalumba is a agricultural place, of late medieval origin, immersed among hills cloaked in vineyards and ears of corn. One can at all events visit the Astronomic Observatory, just outside the village (Regalgioffoli area), and the old watermill. Fortunately not forgotten, instead, are the agricultural and sheep-rearing traditions of this land, from which appreciated products come that are typical of the area, first of all cheeses and ricotta that all those people who love rustic and natural tastes should purchase, so as to take home the authentic taste of the country. In the area you can visit the Gurfa Caves (Alia), an imposing example of old rock architecture dating back to no less than 7,000 years ago, and the remains of the Vicari Chiaramonte castle that rise up from the top of a nearby mountain.
Come arrivare > How to get there Da Palermo, imboccare la scorrimento veloce per Agrigento fino al bivio per Roccapalumba > From Palermo, take the fast highway for Agrigento as far as the Roccapalumba exit 84
WEEK END>
> Agrigento
27-28/10 Agrigento ospita l’Ottocento siciliano Agrigento hosts nineteenth-century Sicilian art
Informazioni> Information: tel. 0922 27729 Dove dormire> Where to sleep Hotel Kaos Contrada Cumbo Villaggio Pirandello, Agrigento; tel.0922 598622; doppia BB da 130 € > double BB from 130 € Dove mangiare> Where to eat Locanda di Terra via Crispi, 34, Agrigento; tel. 0922 401483; 30 €
Poliorama significa “raccolta di immagini” ed è un “Poliorama Pittoresco” a spingerci ad Agrigento nell’ultimo fine settimana di ottobre: dal 28, la città dei templi ospita una grande mostra di dipinti e disegni dell’Ottocento siciliano (presso le Fabbriche Chiaramontane, Piazza San Francesco, 1). Il titolo della mostra riecheggia quello di una celebre rivista illustrata pubblicata a Napoli a metà Ottocento, e introduce subito al tema del percorso: sottolineare i molteplici caratteri della pittura dell’Ottocento nell’Isola attraverso opere, anche di autori inediti o poco noti. Eccellente spunto per recarsi ad Agrigento, insomma, e visitare l’antico centro storico che in alcuni sui quartieri conserva l’antica topografia islamica. Fra i monumenti da vedere spiccano la bella cattedrale medievale di San Gerlando e la Chiesa di Santo Spirito (1299), al cui interno si ammirano splendide decorazioni in stucco del Serpotta. L’esposizione resterà aperta fino al 10 febbraio, tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19,30; costo del biglietto 4 euro.
Poliorama means “ a collection of images” and a “Picturesque Poliorama” leads us to Agrigento in the last weekend of October: from 28 October the town will host a big exhibition of Sicilian paintings and drawings from the 19th century (at the Fabbriche Chiaramontane, Piazza San Francesco). The title of the exhibition (Poliorama Pittoresco) is that of a famous illustrated magazine, published in Naples in the 19th century, and it introduces the leitmotif of the exhibition, which aims to highlight the manifold characteristics of painting on the island, through works made by several artist, also unknown ones. It is an excelent hint to go and visit Agrigento, and especially its old centre which, in some areas, still retains its islamic topography. Among the monuments to be seen, there are the beautiful medieval cathedral of San Gerlando and the Church Santo Spirito (1299), which inside is decorated with stuccoes by Serpotta. The exhibition will be on until 10 February, every day from 10 to 1 and from 4 to 7.30 pm, admission 4 euros.
Come arrivare > How to get there Agrigento è collegata a Palermo dalla scorrimento veloce 189. La statale 115 conduce invece verso est e ovest > Agringento is linked up to Palermo from the fast highway 189, The SS 115 takes to East to West 86
Dove dormire Where to sleep
Palermo & Provincia
Caltanissetta & Provincia
ASTORIA PALACE HOTEL **** Palermo - via Montepellegrino, 62 091 6280140 - fax 091 6371227 da 178 €
SAN MICHELE **** Caltanissetta - via Fasci Siciliani 0934 553750; da 120 €
HOTEL UCCIARDHOME **** Palermo - via Enrico Albanese, 34-36; 848 836766; da 160 € HOTEL CRYSTAL PALACE *** Palermo - via Roma 477/a; 091 6112580, da 130 € IL MEZZANINO DEL GATTOPARDO Palermo - via Alloro, 145; 333 4771703; da 110 €
LA VECCHIA PALMA *** Catania - via Etnea, 668 095 432025; da 100 € VILLA PARADISO DELL’ETNA **** S. Giovanni la Punta - via per Viagrande, 37 095 7512409; da 260 €
Agrigento & Provincia DIOSCURI BAY PALACE **** Agrigento - lungomare Falcone e Borsellino, 1 0922 406111; 170 € standard - 200 € deluxe
B&B LOCANDA DEL MORO Sciacca - via Liguori, 44, 0925 86756; 80 € AGRITURISMO CASALICCHIO Cammarata - contrada Casalicchio, 0922 908144; da 110 €
A GRITURISMO PALLADIO Riesi - contrada Palladio, 0934 921305; 67 €
Catania & Provincia
ALBERI DEL PARADISO **** Cefalù - via dei Mulini, 18, 0921 423900; da 96 € (camera con finestra)
HOTEL KAOS Villaggio Pirandello 0922 598622; da 130 €
B&B RESIDENCE DELLE STELLE Caltanissetta - via San Giuliano, 27 0934 581819; 120 €
I prezzi si intendono per doppia BB VILLA GUSSIO NICOLETTI Leonforte - c.da Rossi, SS 121 km 94,750 0935 903268; 110/256 €
B&B TALIA Modica - via Exaudinos, 9, 0932 752075; da 120 €
BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro, 0935 640529; 76 €
B&B LA CASA DI MONTALBANO Via A. Moro, 44, loc. Punta Secca, Santa Croce Camerina 0932 655566; da 64 € (min. 2 notti)
Messina & Provincia EUROPA PALACE HOTEL **** Messina - loc. Pistunina, SS 114 km 5+470 090 621601; da 100 € VILLA MIRAGLIA ** Cesarò - loc. Portella Miraglia SS 289 095 7732133; HB 100 € VILLA DUCALE **** Taormina - via Leonardo da Vinci, 60; 0942 28153; da 130 € D’ORANGE ALCANTARA *** Francavilla di Sicilia - via dei Mulini, 14/16 0942 981374; da 80 €
Siracusa & Provincia HOTEL ROMA **** Siracusa - via Minerva, 10, 0931 465626, da 200 € HOTEL MEDITERRANEO *** Siracusa - via Tripoli, 40, 0931 445047; da 75 € B&B AL TEATRO Siracusa - via del teatro, 15, 0931 64674; da 50 € AGRITURISMO CASA DELLO SCIROCCO Carlentini - c.da Piscitello; 095 447709 - 338 1720112; da 38 €
B&B SOTTO IL VULCANO Nicolosi - via Monpilieri, traversa V, s.n. 095 914851; da 57 €
RESIDENCE VILLA FIORENTINO Lipari - via G. Franza, 9 090 9812136; appartamento da 60 €
B&B I RUSTICI Trecastagni - via Archimede, 2, 095 7809956; da 30/35 €
Ragusa & Provincia
Enna & Provincia
HOTEL VILLA CARLOTTA **** Ragusa - via Ungaretti, 0932 604140;120 €
GRANDE ALBERGO SICILIA *** Enna - piazza N. Colajanni, 7; 0935 500850; 91/120 €
HOTEL PALAZZO DEGLI ARCHI Ragusa Ibla - corso Don Minzoni, 6 0932 686021; da 90 €
B&B TRA CIELO E SABBIA San Vito Lo Capo - via del Secco, 44 +39 0923 972638 cell. +39 335 7488954; da 35 € www.tracieloesabbia.it
SELENE *** Piazza Armerina - via G.le Gaeta, 30/32 0935 683412; da 70 €
CAMBIOCAVALLO C.da Zimmardo - Pozzallo 0932 779118; da 110 €
KEMPINSKI GIARDINO DI COSTANZA *****L Mazara del Vallo - via Salemi km 7+100; 0923 907763; 339 €
Trapani & Provincia TORRI PEPOLI *** Erice - viale Conte Pepoli, 333 3010504; da 200 €
ASTORIA PALACE HOTEL, PALERMO. L’organizzazione di congressi perfetti
Il vostro prossimo congresso, sarà perfetto
via Montepellegrino, 62 - 90142 Palermo - +39 091 6280140 - fax + 39 091 6371227
Dove mangiare Where to eat
Palermo & Provincia CUCINA PAPOFF Palermo - via I. La Lumia, 32 091 586460, chiuso sabato a pranzo e domenica, 35 € SHAKESPEARE & COMPANY Palermo - Salita Artale, 5, 091 7495205, chiuso mercoledì, 40/45 € PIZZERIA LE PERGAMENE Palermo - piazza Marina, 48/49, 091 6166142; 20 € AL DESCO Palermo - via Judica, 23; 091 6090587, aperto solo a cena, chiuso domenica, 40 € FARO VERDE DA BENITO S. Flavia - largo San Nicolicchia, 14, Porticello 091 957977 chiuso martedì, 40 € IL BAVAGLINO Terrasini - lungomare Praiola, 2; 091 8681284, chiuso martedì, 18 €
Agrigento & Provincia LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102; 0922 414400, chiuso lunedì, 40 € VITTORIO Menfi - via Friuli Venezia Giulia, 9, loc. Porto Palo, 0925 78381 chiuso lunedì sera, 30 €
OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - c.da Torre, 0922 829824, chiuso mercoledì, 22 €
LA SCALA Caltagirone - scala S. M. del Monte, 8 0933 57781, chiuso mercoledì, 20 €
LA MADIA Licata - via F. Re Capriata, 22; 0922 771443, chiuso martedì e domenica sera in inverno, menù degustazione 40 €
IL GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta - via Piave, 3 095 7512727, chiuso lunedì, a pranzo da martedì a sabato, gennaio, 35 €
VECCHIO FIENILE Scicli - loc. Playa Grande, SP 18 km. 4, 0932 930377, chiuso mercoledì, 30 €
Enna & Provincia
Siracusa & Provincia
ARISTON Enna - via Roma, 353, 0935 26038, chiuso domenica, prezzo medio 25 €
TAVERNETTA DEL PAPIRO Siracusa - via Tripoli, 6, 0931 461066, chiuso domenica e in agosto, 25/30 €
LA BRACE Calascibetta - SS. 290 km 46, 0935 34699, chiuso lunedì e agosto, 25 €
TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23 0931 841772, chiuso martedì, 25 €
Messina & Provincia
MAURIZIO Porto Palo di Capo Passero - via Tagliamento, 22 0931 842644, chiuso martedì (mai in estate), ferie da fine ottobre a fine novembre; 30 €
ACQUARIUS S. S. di Quisquina - via L. Attardi, 62, 0922 982432, chiuso mercoledì, prezzo medio 25 €
Caltanissetta & Provincia VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 0934 582331, chiuso domenica e lunedì a pranzo, 22/25 € L’ANGOLODIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, 0934 542983, chiuso lunedì e domenica sera, 25 € CASANOVA Gela - via Venezia, 89 0933 918580, chiuso domenica, lunedì a cena e dal 15 al 31 agosto, 30 € VILLA ROSANGELO Mazzarino - contrada Pileri, 0934 381437, chiuso lunedì, 20 €
Catania & Provincia L’AMBASCIATA DEL MARE Catania - piazza Duomo, 6, 095 341003; chiuso lunedì, 25 € OSTERIA ANTICA MARINA Catania - via Pardo, 29 095 348197; chiuso mercoledì, 30 €
Ristorante
REGINE Via Trapani, 4/a Palermo 091 58 65 66
DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; 090 44720, chiuso lunedì e in agosto, 25 € DON SANTO (TRATTORIA TIPICA) Floresta - c.da Favoscuro, 0941 662030; chiuso lunedì tranne luglio ed agosto; 20 € www.donsanto.it VILLA LA ROSA Filicudi (I. Eolie - ME) - via Rosa, 24, 090 9889965, prezzo medio 25 € vini esclusi; info@villalarosa.it www.villalarosa.it LA MACINA San Marco d’Alunzio - via Aluntina, 48 0941 797848, chiuso martedì, 25 €
IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 095 7159247, 35 €, menù degustazione 52 €, vegetariano 26 €
COVO DEL PIRATA Milazzo - lungomare Garibaldi (p.le Marullo) 090 9284437, chiuso mercoledì, 35 €
LA GROTTA Acireale - via Scalo Grande, 46, loc. Santa Maria La Scala, 095 7648153, chiuso martedì e due settimane in inverno, 35 €
Ragusa & Provincia
GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € ‘U TRAPPITU Militello Val di Catania - via Principe Branciforti, 125; 095 811447, chiuso lunedì, aperto a pranzo solo su prenotazione, 15 €
SERAFINO DAL 1953 Marina di Ragusa - lungomare A. Doria 0932 239522, aperto dal sabato di Pasqua al 30 novembre, 30 €
IL BAROCCO Palazzolo Acreide - via Duca d’Aosta, 27 0931 883266; chiuso martedì, 18 €
TRATTORIA DEL CROCIFISSO DA BAGLIERI Noto - via Principe Umberto, 48, 0931 571 151 chiuso mercoledì, 20 € Trapani & Provincia CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 € TAVERNA PARADISO Trapani - lungomare Dante Alighieri, 22 0923 22303; chiuso domenica, 30 €
DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 0932 651265, chiuso lunedì e domenica sera, 60 €
LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte 0924 46820; sempre aperto (eccetto festivi), 30 €
LE MAGNOLIE Modica - via Gianforma, 179, loc. Frigintini 0932 908136, chiuso martedì, 25 €
EL PESCADOR DA PASQUALE Favignana - p.zza Europa, 38 0923 921035, chiuso mercoledì a pranzo (solo in inverno), 25/30 €
CUCINA E VINO Ragusa Ibla - via Orfanotrofio, 91 0932 686447, chiuso martedì, 20 €
PESCATORE Mazara del Vallo - via Castelvetrano, 191 0923 947580 chiuso lunedì, 35 €
L’ETICHETTA>THE LABEL
I Consigli di Sikania > Sikania advices
Granza Riserva 2004 > Fontanarossa
Gradazione > Alcohol strength: 14% Da bere con > To be drunk with: rigatoni al ragout di maiale, spezzatino di agnello salsato, formaggi stagionati > rigatoni with pork ragout, lamb stew, seasoned cheeses Vendita in azienda o in enoteca > Price at the firm or at the wine shop: 8,50 € Cantina > Production centre: SS 120 km 13,7 - Cerda (PA) tel. 091 8991332 C’e un punto della Sicilia, dove i silenzi ed i colori della campagna assumono toni più intensi, dove tutto appare distante. Non è distante da Palermo l’azienda agricola Fontanarossa, perché siamo soltanto ad una cinquantina di km dal capoluogo tra colline e strade mitiche per il circuito della Targa Florio, quelle colline che guardano l’abitato di Cerda dove la famiglia Germanà dal 1973 coltiva 25 ettari di vigneto. Giovanna Di Caro e Laura Germanà seguono le fasi produttive dei vigneti posizionati a 450 mt. s.l.m., secondo quelle tecniche previste nei sistemi di coltivazione biologica certificata. Come poche cantine in Sicilia, l’azienda, che conta complessivamente circa cento ettari, ha scelto,non sottraendo spazio alla coltivazione dell’uva, di dedicarsi tuttavia al seminativo, agli ulivi e ad altro per mantenere quell’equilibrio nell’ecosistema che costituisce l’habitat ideale per gli insetti utili al controllo dei parassiti dell’uva. La forma di allevamento è quella a controspalliera Guyot, i vitigni coltivati prevedono autoctoni e alloctoni. Da due vitigni sicilianissimi come il Nero d’Avola ed il Perricone, e dell’internazionale Cabernet Sauvignon nasce il Granza Riserva 04, un vino che come gli altri della linea produttiva dell’azienda è affidato alle cure dell’enologo Giuseppe Mazzetti. Un rosso dal colore rubino intenso, che si esprime con profumi lineari e tipici, che prevedono sentori di ribes nero e mora. Al sapore è deciso, con i tannini dolci e retrogusto fruttato. Non resta che gustarlo, se volete anche con gli abbinamenti indicati! (giancarlo lo sicco)
There is a spot in Sicily where the silences and the colours of the country take on more intense tones, where everything appears distant. The Fontanarossa farm is not distant from Palermo, as it is only about fifty km from the chief town among hills and the mythical roads of the circuit of the Targa Florio car race, those hills that look down on the village of Cerda where the Germanà family since 1973 has cultivated 25 hectares of vineyard. Giovanna Di Caro and Laura Germanà follow the production phases of the vineyards 450 metres above sea level, in accordance with the techniques contemplated in the systems of certified organic cultivation. Like few wine production centres in Sicily, the firm, which altogether has around one hundred hectares, has chosen, without taking space away from grape cultivation, to devote itself also to sowing crops, olive trees and other things, to maintain that balance in the ecosystem that constitutes the ideal habitat for insects useful for controlling grape parasites. The form of breeding is the Guyot upwards-trained vertical-trellised one, and the vines cultivated are both local and imported. From two Sicilian vines like Nero d’Avola and Perricone and the international Cabernet Sauvignon there comes Granza Riserva 04, a wine that like the others in the production line of the firm is entrusted to the care of the oenologist Giuseppe Mazzetti. It is a red with an intense ruby colour, which is expressed with linear and typical perfumes, involving hints of black currant and blackberry. The taste is resolute, with sweet tannins and fruity aftertaste. All that is left is to taste it, if you want also with the appropriate combinations! (giancarlo lo sicco) 91
BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL
I Consigli di Sikania > Sikania advices
Acanto Blu > Palermo Galeotta fu la campagna, perché - grazie agli anni trascorsi tra le colline di Mistretta - Lella Feo, anima del ristorante Acanto Blu, è qui che ha imparato la cucina “dell’agricoltura”, come la chiama lei, ovvero quella cucina che si muove proprio dal prodotto della terra, e nel suo giusto tempo di produzione. Una vocazione che è nata guardando i campi da cui raccogliere il grano (e da qui il pane e la pasta), olive, ortaggi e frutta.
The countryside was to blame for it, because thanks to the years spent among the Mistretta hills - here Lella Feo, the life and soul of the Acanto Blu restaurant, learnt the cuisine “of agriculture”, as he calls it, i.e. that cuisine that moves precisely from the products of the land, in its correct time of production. It is a vocation that was born looking at the fields in which to harvest wheat (and hence bread and pasta), olives, vegetables and fruit.
Acanto Blu > Via Torrearsa, 8 Palermo - Tel. 091 320444; chiuso domenica; carte di credito si; prezzo escluso bevande 30 € ca > closed on Sunday; credit cards accepted; bill, excluding drinks, about 30 € “Anni in cui ho trovato la mia identità e l’identità della mia cucina”, sottolinea, identità in cui ha messo radici un modo diverso di fare ristorazione, aprendo la cucina a quella dei piatti della tradizione. In un ambiente accogliente che si apre in un giardino mediterraneo, ecco servito un menu che offre il meglio dei prodotti siciliani di stagione, 92
“Years in which I found my identity and the identity of my cuisine”, he stresses, an identity in which there arose a different way of running a restaurant, opening up the kitchen to the dishes of the tradition. In a pleasant environment that opens up in a Mediterranean garden, with a menu that offers the best seasonal Sicilian products, blending the ingre-
la ricetta dello chef the chef’s recipe
Antipasto caldo creolo Ingredienti Vegetali di stagione (in questo periodo melanzane, zucchine, peperoni, taccole, cipolla rossa) Ingredienti per pastella: 100 gr. di farina di ceci; un cucchiaio da tavola di curry; un cucchiaio da tavola di curcuma sale e pepe q.b.; 200 cl. acqua frizzante Ingredienti per la salsa: pomodoro, cipolla bianca, peperoncino, basilico, olio d’oliva, sale e pepe
sposando gli ingredienti con le spezie maghrebine, dal coriandolo al cumino al curry, servendo in bella posa il gusto di una “sicilianitudine” che non dimentica di essere il centro dell’area mediterranea. Offerta arricchita, quindi, con contaminazioni gustose come il cous cous al pistacchio o come il “classico” antipasto caldo creolo. Il bianco mangiare con pasta di mandorle o il caldo freddo con ingredienti siciliani impreziosiscono la scelta dei dolci, mentre la carta dei vini segna un’ottantina di etichette, in prevalenza siciliane, con una buona scelta anche di vini internazionali. A tal proposito, è possibile degustare al bicchiere per conoscere nuovi bouquet per accompagnare nel miglior modo possibile una cena in armonia. (e.g.)
dients with Maghrebine spices, from coriander to cumin and curry, elegantly serving the taste of a “Sicilian-ness” that does not forget it is at the centre of the Mediterranean area. Then the offer is enriched with savoury contaminations like couscous with pistachio or the “classical” warm Creole starter. Blancmange with almond paste or warm-cold with Sicilian ingredients embellish the choice of the sweets, while the wine list contains about eighty labels, prevalently Sicilian, with a good choice of international wines too. In this connection, it is possible to taste a glass in order to get to know new bouquets to accompany in the best possible way a supper in harmony. (e.g.)
Tagliare i vegetali in fettine sottili, la cipolla ad anelli. In una terrina mettere tutti gli ingredienti della pastella, esclusa l’acqua, setacciarli e poi aggiungere poco alla volta l’acqua in modo da ottenere una consistenza adeguata. Preparare la salsa mettendo tutti gli ingredienti in un cutter fino ad ottenere una emulsione. Passare in pastella i vegetali e immergerli in abbondante olio caldo. Scolarli nella carta assorbente. Mettere il fritto in un vassoio con, al centro, una ciotolina con la salsa. Da servire ben caldo.
Warm Creole starter Ingredients season’s vegetables (in this period eggplants, courgettes, sweet peppers, mange-touts, red onion); Ingredients for batter: 100 g of chickpea flour; a tablespoonful of curry; a tablespoonful of curcuma; salt and pepper as required; 200 centilitres of fizzy water; Sauce ingredients: tomato, white onion, sweet pepper, basil, olive oil, salt and pepper Cut the vegetables into thin slices, the onion into rings. In a terrine place all the ingredients of the batter, excluding the water, sieve them and then add the water little by little so as to get a suitable consistence. Prepare the sauce putting all the ingredients in a thin cutter to get an emulsion. Batter the vegetables and dip them in abundant warm oil. Drain them in kitchen paper. Put the fried food in a tray with a little bowl at the centre with the sauce in it. Serve very hot.
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OSPITALITÀ>HOSPITALITY
I Consigli di Sikania > Sikania advices
Borgo Petra > Mascalucia (CT) Cambiare vita, chi non ci ha mai pensato? Lasciare tutto, ricominciare da capo da qualche altra parte, possibilmente lontana dalla quotidianità a cui ci si è giocoforza abituati. Pochi, a dire il vero, riescono a mettere seriamente in pratica quest’idea, e fra costoro vanno senz’altro annoverati Cristina Pauly e Toto Roccuzzo. Entrambi giornalisti (e lui, in più, anche scrittore) con salda residenza milanese, qualche anno fa hanno deciso di abbandonare la carriera per la Sicilia. Qui, più precisamente nel cuore di Mascalucia, sulle pendici meridionali dell’Etna, c’era la
Which of us has never thought of changing their lives? Leaving everything behind, starting afresh somewhere else, possibly distant from the daily life to which they are perforce accustomed. Few people, to tell the truth, seriously succeed in putting this idea into practice, and among them we must certainly include Cristina Pauly and Toto Roccuzzo. Both of them were journalists (and Toto also a writer) with firm Milanese residence, until a few years ago they decided to abandon their careers for Sicily. Here, and more precisely in the heart of Mascalucia, on the
Borgo Petra > via Teatro, 9, Mascalucia (Catania); tel. 095 7277184; prezzo per camera doppia BB a partire da 80 € > price per double room BB starting from 80 € vecchia casa della famiglia Roccuzzo, poco più che un rudere, a dire il vero, ma grande e, come si dice in questi casi, “ricca di possibilità”. Con una buona dose di entusiasmo, i due si sono lanciati nella ristrutturazione, decidendo di trasformare quella grande casa settecentesca in un B&B di charme e impostando il loro progetto di ospitalità sulla qualità. Una qualità totale, dall’acqua alle saponette, passando dai materassi. Sono stati realizzati ambienti di diversa grandezza, per rispondere a ogni sorta di esigenza di spazio: 94
southern slopes of Etna, there was the old house of the Roccuzzo family, actually little more than a ruin, but big and, as people say in these cases, “rich in possibilities.” With a good dose of enthusiasm, the two set about restructuring the place, deciding to turn that big eighteenth-century house into a charming B&B and basing their accommodation project on quality. Total quality, from the water to the bars of soap, taking in the mattresses. Rooms of varying sizes were created, to satisfy every sort of demand: there are two big apartments,
così ci sono due grandi appartamenti, cinque suite di varia dimensione e due camere doppie. Tutti si affacciano sul cortile interno, che dà spazio alla convivialità, e offrono comoda accoglienza fra mobili vissuti, tessuti e ceramiche scelti con accuratezza. A disposizione degli ospiti ci sono anche spazi esterni - piscina, pergola, frutteto - e interni: chi ama gialli e thriller non avrà che l’imbarazzo della scelta nella piccola ma fornita biblioteca, e per chi vuole tenersi in forma c’è un attrezzata area gym. Senza dimenticare che Cristina e Toto sono prodighi di consigli per escursioni alla scoperta del territorio, sia che si voglia conoscere l’ambiente naturale del grande vulcano, sia che si preferisca dedicarsi alle ricchezze enogastronomiche. Da quest’ultimo punto di vista, poi, per tutti c’è una piccola sorpresa: nelle suite e negli appartamenti, la piccola cucina è rifornita di ogni ben di Dio, dall’olio d’oliva alle erbe dell’orto, dal miele alle marmellate, tutti prodotti accuratamente selezionati, per dare agli ospiti un primo, piccolo assaggio di Sicilia. (testo: maria cristina castellucci > foto: francesco troina)
five suites of various sizes and two double rooms. All of them look out on the inner courtyard, which gives scope for people to get together, and they afford comfortable reception among homely furniture and fabrics and ceramics chosen with care. For the guests there are also external spaces swimming pool, pergola, orchard - and internal ones: those who love thrillers will have almost too much to choose from, in the small but well-furnished library, and for those who want to keep in shape there is an equipped gym area. Without forgetting that Cristina and Toto are full of suggestions for excursions to discover the territory, whether you want to know the natural environment of the big volcano or prefer to devote yourself to eating and drinking. From the latter point of view, for everyone there is a little surprise: in the suites and in the apartments, the kitchenette is supplied with everything imaginable, from olive oil to herbs from the garden, from honey to jams, all products carefully selected, to give to the guests a first, small taste of Sicily. (testo: maria cristina castellucci > foto: francesco troina)
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Direzione redazione e amministrazione > Piazza Don Bosco, 6 90143 Palermo tel. 091 543506 Pbx fax 091 6373378 www.sikania.it - info@sikania.it Casa Editrice > Krea Editore > Giovanni Castellucci Direttore Editoriale > Hanne Carstensen Direttore Responsabile > Maria Cristina Castellucci Condirettore > Lorenzo Lo Monaco Grafica e impaginazione > Elena Castellucci (Responsabile) Carla Costa Silva Giovanna Lo Bue Giuseppe Stassi Silvia Todaro Traduzioni > Hanne Carstensen, Denis Gailor Ufficio Marketing > Alessandro Tornambè (Responsabile) Rosa Celestino Dino Favuzza Letizia Mineo (segretaria di produzione) Segreteria e abbonamenti > Giovanna Vitrano Stampa > Priulla - Palermo Distributore per la Sicilia > PROMOEDITOR - via Gen. Sirtori, 25 tel. 091 6818670 - 347 6682333 promoeditor@promoeditor.com Testata registrata al tribunale di Palermo n°12 del 23 aprile del 1985 - ROC 5013 Abbonamento annuo (11 numeri): 30/55 € - Abbonamento estero (11 numeri): 93/135 € L’abbonamento va effettuato con versamento intestato a: KREA c/cp n° 17615907 Dichiarazione di Tiratura resa al Garante per l’editoria, ai sensi del comma 28, art. 1, della legge 23/10/96 n. 650: 37.450 copie © Riproduzione parziale e totale vietata. Le notizie e le date rivestono carattere informativo. La responsabilità per eventuali spostamenti o mancata effettuazione non è imputabile a KREA
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