Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo ÂŤTaxe percueÂť - Tassa riscossa - Filiale Palermo
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Rubriche Surveys
Premiata Trattoria Trinacria The award-winning Trattoria Trinacria
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pag. 4 In breve > Briefly pag. 14 Libri > Books
Week-end
“Mirabile” San Martino delle Scale “Wonderful” San Martino delle Scale
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pag. 56 La processione delle Palme > The Palm Sunday procession pag. 58 La gioia dell’Incontro > The joy of the Meeting
I racconti nella tradizione siciliana Stories in the Sicilian folk tradition
Il mito in Sicilia XI Myth in Sicily XI
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pag. 61 La Madonna e i musei > The Madonna and museums
I consigli di Sikania Sikania advices pag. 60 Dove dormire > Where to sleep pag. 62 Dove mangiare > Where to eat pag. 64 Ristorante > Restaurant Osteria Nero d’Avola
Attualità News di Emilia Gatti
pag. 18
pag. 66 Albergo > Hotel Resort Mandranova
Tesori nascosti Hidden treasures
pag. 68 Lo scaffale di sikania
Il castello sulla roccia > The castle on the rock testo text Chris J. Raeli > foto photo Francesco Alaimo
Copertina > Cover: ph. Hanne Carstensen Pasqua a Marsala, una Veronica in processione > Easter in Marsala, a Veronica Veronica in procession
pag. 50
L’infanzia è un terremoto di Carola Susani
IN BREVE>BRIEFLY
Surreale Salvador Dalì Il complesso delle Ciminiere di Catania ospita fino al prossimo 2 aprile la mostra dedicata al maestro catalano del surrealismo Salvador Dalì. Da ammirare ben 250 opere di grafica, oltre a 25 sculture, realizzate dal genio dell’arte novecentesca tra gli anni Sessanta e i Settanta, ovvero gli anni della sua più piena maturità, laddove il tema della psicologia si innesta indissolubilmente nelle soluzioni ottiche di Dalì. La mostra è organizzata in collaborazione con la Fondazione Metropolitan di Milano. Informazioni: Padiglione C 2 - tel. 095 4011922
Surreal Salvador Dalì > At the Ciminiere complex in Catania until 2 April there is the exhibition devoted to the Catalan master of surrealism Salvador Dalì. There will be no fewer than 250 drawings, as well as 25 sculptures, done by the genius of twentieth-century art in the 1960s and 1970s, the years of his fullest maturity, in which the theme of psychology is indissolubly grafted onto Dalì’s optical solutions. The exhibition is organized in collaboration with the Metropolitan Foundation in Milan. Information: Pavilion C 2 - tel. 095 4011922
È quasi primavera. Dunque, è Etnafest Musica, Arte e Cinema si ritrovano, come ogni anno, per l’Etnafest, il cartellone catanese che accoglie ogni primavera con una serie di appuntamenti da non perdere. Per la sezione musicale segnaliamo il concerto del John Scofield Trio + Brass (teatro San Giorgi, 31 marzo) e Il Terrone, L’Ebreo e Lo Zingaro con Roy Paci (in foto), Frank London e Boban Marcovic (Ciminiere, 10 aprile). Informazioni e prevendita dei biglietti: 095 7225340 Tutti gli altri appuntamenti e i dettagli sono sul sito www.etnafest.it.
It is almost spring. So we have Etnafest > Music, Art and Cinema are there again, as every year, for Etnafest, the Catania festival involving every spring a series of events not to be missed. For the music section we will mention the concert by the John Scofield Trio + Brass (Teatro San Giorgi, 31 March) and The Southerner, The Jew and The Gypsy with Roy Paci (in the photo), Frank London and Boban Marcovic (Ciminiere, 10 April). Information and advance booking: 095 7225340. All other events and details available at the site www.etnafest.it.
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Meltin’folk 2008 Il Festival internazionale di musica folk Meltin’folk 2008 approda in Sicilia, il 13 marzo, alla casa Museo “Antonio Uccello” (a Palazzolo Acreide) con Hilary James & Simon Mayor, virtuosi britannici; e il 22 a Buscemi, alla Chiesa di San Giacomo, con gli irlandesi Caoimhín Ó Raghallaigh & Brendan Begley. Informazioni: tel. 0931 881499.
Meltin’folk 2008 The Meltin’folk 2008 International Festival of folk music is coming to Sicily, on 13 March, and specifically to the Antonio Uccello Museum House (at Palazzolo Acreide) with Hilary James & Simon Mayor, British virtuosos; and on 22 to Buscemi, at the San Giacomo Church, with the Irishmen Caoimhín Ó Raghallaigh & Brendan Begley. Information: tel. 0931881499
IN BREVE>BRIEFLY
Ormeggia al porto di Catania dal 5 al 13 aprile la 13° edizione di Nauta, il Salone Nautico Mediterraneo che porta sull’Isola i migliori prodotti dei cantieri nautici nazionali e le “perle” di quelli internazionali. Infatti, grazie all’ampliamento della parte espositiva, il salone quest’anno ospita il 20% in più di imbarcazioni, tutte da vedere, da provare sul mare catanese e... da sognare. Informazioni: Eurofiere - Catania, tel. 095 7463355; info@eurofiere.com www.salonenauticomediterraneo.it
Si salpa alla volta di Nauta Setting sail for Nauta > In Catania from 5 to 13 April there is the 13th Nauta, the Mediterranean Nautical Showroom that brings to the Island the best products of the national nautical yards and the “pearls” of the international ones. Thanks to the enlargement of the display area, this year there are 20% more boats, all to be seen, and tried out on the Catania sea and... dreamt of. Information: Eurofiere - Catania, tel. 095 7463355; info@eurofiere.com www.salonenauticomediterraneo.it
< Scherma mondiale Si svolgeranno ad Acireale dal 5 al 14 aprile i Campionati Mondiali di Scherma Juniores e Cadetti, manifestaizone sportiva che si fregia dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. L’appuntamento, che riveste valore internazionale, avrà luogo al Palasport in contrada Tupparello. Informazioni: tel. 095 7631541 www.escrime-acireale.it
World fencing From 5 to 14 April at Acireale there will be the World Junior and Cadet Fencing Championships, a sporting event that enjoys the High Patronage of the President of the Republic. The event, which has international value, will take place at Palasport in the Tupparello area. Information: tel. 095 763 1541 - info@escrime-acireale.it www.escrime-acireale.it
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Un documentario sui paesi elimo-ericini La storia, il paesaggio, le bellezze naturalistiche e architettoniche, la gastronomia, gli eventi religiosi e culturali dell’Unione dei Comuni “Elimo-Ericini” sono i protagonisti dell’ultimo documentario del regista Giovanni Montanti. Una storia che è patrimonio di ogni singolo paese e di tutti coloro che, da Paceco a Valderice fino a San Vito Lo Capo, si prodigano per rendere eterni miti e leggende e preservare dall’oblio uno dei luoghi più affascinanti della Sicilia. Informazioni: tel. 091543506
A documentary on the Elymian-Ericino towns > The history, the landscape, the natural and architectural beauties, the gastronomy, the religious and cultural events of the the union of the “ElymianEricino” Communes are the protagonists of director Giovanni Montanti’s latest documentary. It is history that is the patrimony of every single village and of all those people that, from Paceco to Valderice and San Vito Lo Capo, work hard to render myths and legends eternal and to preserve from oblivion one of the most fascinating places in Sicily. Information: tel. 091543506
IN BREVE>BRIEFLY
Bradbury, Maraini, Polunin... insomma, Teatro Biondo Ricchissimo, come sempre, il cartellone del Teatro Biondo di Palermo che, per questo inizio di primavera, porta in scena tanti titoli interessanti. Fino al 16 marzo, al Teatro Bellini, “costola” della Fondazione Biondo, va in scena I Capitoli dell’Infanzia, scritto diretto e interpretato da Davide Enia (foto in basso). Dal 7 al 20 marzo il sipario del Biondo si alza su Fahrenheit 451, il bellissimo romanzo di Ray Bradbury messo in scena con la regia di Luca Ronconi. Restiamo alla sala grande del Biondo anche dal 25 al 30 marzo per l’Otello di Shakespeare messo in scena da Roberto Guicciardini. Alla Sala Strehler troviamo, dal 25 marzo al 2 aprile, A Piedi Nudi di Dacia Maraini, regia di Pietro Carriglio e con Liliana Paganini, mentre, al Bellini, seguiranno Antigone (26/30 marzo) e The Changeling (1°/6 aprile), diretti da Walter Le Moli. Dal 2 al 6 aprile Slava Polunin porta il suo Slava’s Snowshow (foto in alto) al Biondo, spettacolo cui segue (8/13 aprile) La Rigenerazione di Svevo. Informazioni: tel. 0917434341 - www.teatrobiondo.it
Bradbury, Maraini, Polunin...in short, Teatro Biondo > As always, there is a very rich programme at the Teatro Biondo in Palermo, which for the beginning of spring is staging many interesting works. Until 16 March, at the Teatro Bellini, an “offshoot” of the Biondo Foundation, they are staging The Chapters of Infancy, written, directed and interpreted by Davide Enia (photo below). From 7 to 20 March the curtain of the Biondo gets up on Fahrenheit 451, based on the fine novel by Ray Bradbury and directed by Luca Ronconi. In the main auditorium of the Biondo from 25 to 30 March there is Shakespeare’s Othello directed by Roberto Guicciardini. At the Strehler Room, from 25 March to 2 April we find Barefoot by Dacia Maraini, directed by Pietro Carriglio and with Liliana Paganini, while at the Bellini there will be Antigone (26-30 March) and The Changeling (1-6 April), directed by Walter Le Moli. From 2 to 6 April Slavic Polunin is bringing Slava’s Snowshow (photo above) to the Biondo, followed (8-13 April) by Svevo’s Regeneration. Information: tel. 0917434341 - www.teatrobiondo.it
Scommetti sull’emozione, vieni all’ippodromo.
Ippodromo della Favorita Dove la natura fa spettacolo
IN BREVE>BRIEFLY
Antonacci, Venditti e Renga: i concerti di primavera
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Sono Biagio Antonacci, Antonello Venditti e Francesco Renga i nomi di spicco che riempiranno i palasport siciliani in questo mese che apre le porte della primavera. Il primo a sbarcare in Sicilia è Biagio Antonacci (nella foto in basso), che torna il 13 e 14 marzo (rispettivamente al PalaCatania e al Palalilio di Trapani) con il suo Vicky Love Tour - Parte Seconda. Tanto il successo della sua tournée 2007 che il cantautore ha dovuto aggiungere date su date per rispondere alle richieste dei suoi tantissimi fans. Presenta invece il suo nuovo album Antonello Venditti, esponente della “vecchia guardia”, che il 15 marzo sarà al Palasport di Palermo con il suo Dalla Pelle al Cuore Tour 2008. Il sorriso ammaliante di Francesco Renga illuminerà la sera del 1° aprile al Palacatania. Ferro e Cartone Tour 2008 è il titolo del suo spettacolo, che richiamerà al palazzetto catanese i fans di tutta l’Isola. Informazioni: TicketOne tel. 892101 - www.friendsandpartners.it
Kostabi works ’90/’07 Alla galleria Mercurio Arte di Palermo sono esposte opere scelte di Mark Kostabi nelle quali si individuano l’ironia dissacrante, il gusto del paradosso e il tema dell’incomunicabilità umana e sociale che stanno alla base del “sistema” kostabiano. Informazioni: fino al 23 marzo in via Cuccia, 21 - tel. 091 7302541 (10.30/ 13.00 - 16.30/20.00, chiuso festivi e lunedì mattina) www.mercurioarte.com
Kostabi works ’90/’07 Antonacci, Venditti and Renga: the spring concerts > Biagio Antonacci, Antonello Venditti and Francesco Renga are the outstanding names that will fill the Sicilian palasports in the month in which spring starts. The first one to disembark in Sicily is Biagio Antonacci (in the photo below), returning on 13 and 14 March (respectively to the PalaCatania and the Palalilio in Trapani) with his “Vicky Love Tour - Part Two”. His 2007 tour was so successful that the singer-songwriter has had to add dates on dates to satisfy the requests of his many fans. A new album will be presented by Antonello Venditti, an exponent of the “old guard”, who on 15 March will be at the Palasport in Palermo with his Dalla pelle al cuore Tour 2008. The charming smile of Francesco Renga will illuminate the evening of 1 April at the Palacatania. “Ferro e Cartone Tour 2008” is the title of his show, which will draw fans from all over the Island to the Catania auditorium. Information: TicketOne tel. 892101 - www.friendsandpartners.it
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At the Mercurio Arte gallery in Palermo there is an exhibition of selected works by Mark Kostabi in which you can see the desecrating irony, the taste for paradox and the theme of the human and social incommunicability that are at the basis of Kostabi’s “system”. Information: until 23 March 2008 at 21, Via Cuccia - tel. 091 730 2541 (10. 30-1, 4.30-8, closed holidays and Monday mornings) www.mercurioarte.com
Musica e bolle di sapone al Metropolitan di Palermo Questo prossimo mese di programmazione vede sul palcoscenico del teatro Metropolitan di Palermo il concerto del giovane “genio” del pianoforte, Giovanni Allevi, che il 20 marzo tornerà ad emozionare con il suo stile che coniuga la musica classica con le nuove tendenze contemporanee. Il 26 e 27 marzo sarà la volta dello spettacolo teatrale della compagnia di Pep Bou intitolato Clar de Llunes, una sorta di concerto-spettacolo che si muove tra le forme e i colori di musicali bolle di sapone: Pep Bou e il pianista Jordi Masò trasformeranno, infatti, la musica in enormi bolle di sapone (in foto). Il 3 aprile ritorna la musica nel suo aspetto più classico, quello del quartetto Dharma - ovvero i musicisti Saltavore Bonafede, Stefano D’Anna, Paolino Dalla Porta e Fabrizio Sferra -, gruppo che vede protagonisti quattro tra i più rappresentativi esponenti della scena jazz siciliana. Info: Teatro Metropolitan - tel. 091 6888583 - www.teatrometropolitan.it
I Percorsi cromatici di Turi Sottile ad Acireale Percorsi è il titolo dell’antologica di Turi Sottile esposta alla Galleria del Credito Siciliano di Acireale. Ben 60 dipinti per ripercorrere “l’itinerario di un artista che ha colto, con intelligenza e sensibilità, passaggi e snodi dell’arte contemporanea, spesso anticipandoli”. Una antologica in cui si esplora la “rivisitazione della grande arte della quale l’artista coglie l’originaria sostanza pittorica”. Informazioni: fino al 31 marzo in piazza Duomo, 7 - tel. 095 895207 ingresso libero.
Music and soap bubbles at the Metropolitan in Palermo > The programme of the coming weeks will see on the stage at the Teatro Metropolitan in Palermo the concert of the young “genius” of the piano, Giovanni Allevi, who on 20 March will once again excite the audience with his style blending classical music and the new contemporary trends. On 26 and 27 March it will be the turn of the theatrical show by Pep Bou’s company called “Clar de Llunes”, a sort of concert-show that moves among the forms and the colours of musical soap bubbles: Pep Bou and the pianist Jordi Masò will transform music into enormous soap bubbles (in the photo). On April 3 music is returning in a more classical form, provided by the Dharma quartet - i.e. the musicians Saltavore Bonafede, Stefano d’Anna Stephen, Paolino Dalla Porta and Fabrizio Sferra - a group that has as protagonists four of the most representative exponents of the Sicilian jazz scene. Information: Teatro Metropolitan - tel. 091 6888583 www.teatrometropolitan.it
The chromatic Pathways of Turi Sottile at Acireale > Pathways is the title of the anthological exhibition by Turi Sottile at the Credito Siciliano Gallery at Acireale. There are no fewer than 60 paintings to go over “the pathway of an artist that with intelligence and sensibility has perceived passages and interchanges of contemporary art, often anticipating them.” This is an anthological exhibition with “revisiting of great art, whose original painterly substance the artist perceives”. Information: until on March 31 in Cathedral plaza, 7 - tel. 095 895207 - free entry.
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IN BREVE>BRIEFLY
Marlene Kuntz e Ahmad Jamal al Metropolitan di Catania Giunge al Metropolitan di Catania, il 14 marzo, il nuovo tour dei Marlene Kuntz che porta in giro la musica del loro settimo album, Uno. Scritto con la partecipazione di Paolo Conte e con il contrabasso di Greg Cohen, Uno coincide con un nuovo ed inedito percorso della storica band piemontese. Abbandonato il rock graffiante degli esordi, emergono le atmosfere intime della canzone d’autore. Il 2 aprile si passa al più classico dei pianoforte: sul palcoscenico del teatro catanese ci sarà “sua maestà” Ahmad Jamal, re della tastiera nel bianco&nero del jazz. Tanta la sua bravura da essere soprannominato “il profeta”, “Ahmad il magnifico” ed anche “l’uomo con due mani destre”. Informazioni: Metropolitan - tel. 095 322323 - 095 316596. Marlene Kuntz biglietti da 25 a 18 euro; Ahmad Jamal - biglietti da 16,50 a 22,50
Marlene Kuntz and Ahmad Jamal at the Metropolitan in Catania > At the Metropolitan in Catania on March 14 there will be a concert in the new Marlene Kuntz tour going round with the music of theirs seventh album, One. Written with the participation of Paolo Conte and with the contrabass of Greg Cohen, One coincides with a new and original development run of the historical Piedmont band. The harsh rock of the early years having been abandoned, and the intimate atmospheres of the artistic song are emerging. On 2 April we pass to the most classical piano music: on the stage of the Catania theatre there will be “his majesty” Ahmad Jamal, king of the keyboard in the black&white of jazz. He is so good as to have been nicknamed “the prophet”, “Ahmad the magnificent” and also “the man with two right hands.” Information: Metropolitan - tel. 095 322323 - 095 316 596. Marlene Kuntz tickets from 25 to 18 euros; Ahmad Jamal tickets from 16.50 to 22.50 euros
Carnale di Peppe Bombaci > Una personale a tinte forti questa curata da Stefano Castelli da Veronica Arte Contemporanea di via Grimaldi, 67 a Modica (RG). Si tratta di “materia, corpo, colore, spazi indefiniti, non luoghi, abitati da figure magnetiche che catturano lo sguardo di chi osserva. È l’uomo, soggetto caro a Bombaci, ad essere protagonista dei suoi lavori”, opere che resteranno esposte fino al 16 marzo. Informazioni: tel. 0932 948803 - www.gallerialaveronica.it
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Peppe Bombaci: Carnal > A one-man exhibition with strong hues is the one organised by Stefano Castelli at Veronica Arte Contemporanea at 67, Via Grimaldi in Modica (Ragusa province). It is “matter, body, colour, indefinite spaces, non-places, inhabited by magnetic figures that capture the look of the observer. It is man, a subject dear to Bombaci, that is the protagonist of his works”, which will be on display until 16 March. Information: tel. 0932 948803 - www.gallerialaveronica.it
LIBRI>BOOKS
Carmelo Lopapa
Sparlamento Vita e opere dei politici italiani Chiarelettere 215 pagg. 12,60 €
Giornalista palermitano, da qualche tempo Lopapa vive a Roma, e fa il cronista parlamentare. Per lavoro, ogni giorno è a Montecitorio e a Palazzo Madama e qui, parlando e osservando, ha potuto conoscere il “backstage” di quello che molti, ormai, considerano come un carrozzone da circo. Un carrozzone su cui tanti vogliono salire, portandosi dietro, possibilmente, mogli, figli e amanti, e dove ci si fa strada a forza di gomitate, conoscenze più o meno altolocate e favori. Un libro “dal di dentro”, insomma, che può far sorridere, ma non senza amarezza. Un solo dato per tutti: soltanto il 7,3% delle leggi viene approvato… e verrebbe da dire “meno male”, visto che ci sono parlamentari che a spada tratta difendono leggi per valorizzare il tortello di zucca o i maccheroni. In Spagna, la percentuale sale all’86%.
Massimo Romano
Quando parlano le nuvole Publisicula 187 pagg. 10 €
Prima fatica letteraria per questo autore siciliano, questo breve romanzo narra la storia struggente di un amore “diverso”, quello di un ragazzo obeso, Pachi, per una tossicodipendente, Eleonora. Ma, intorno, c’è anche tanto altro: il romanzo, infatti, è un “inno alla vita”, e Pachi ci indica la strada per affrontarla, attraverso la famiglia, la fede e soprattutto l’amore: per gli altri, la natura, gli animali, la bellezza. Ispirato a un fatto realmente accaduto - l’assassinio di un educatore della comunità di Don Benzi, Quando parlano le nuvole si legge piacevolmente, in una prosa tranquilla e ricca di spunti che fanno riflettere.
Si moltiplicano, in casa Flaccovio, i volumi dedicati all’arte siciliana: un argomento, d’altra parte, che si può tranquillamente definire inesauribile. Qui Stefano Piazza si è dedicato ad architettura e decorazione in marmi policromi secenteschi, una particolare forma d’arte che ha ampiamente caratterizzato il periodo barocco in Sicilia e che oggi si può ammirare soprattutto nelle chiese. Alla parte iniziale, in cui l’autore spiega le varie caratteristiche e applicazioni delle decorazioni a marmi mischi, fin dalla loro introduzione in Sicilia, nel Cinquecento, passando in rassegna una chiesa dopo l’altra, segue una ricca sezione fotografica, realizzata da Melo Minnella, con ottime tavole a colori dedicate alle principali applicazioni di quest’arte. Per appassionati, ma non solo.
Stefano Piazza
I colori del barocco Flaccovio Editore 182 pagg. 75 €
La Pasqua è forse la festa tradizionale più amata dai siciliani che, da un capo all’altro dell’Isola, rinnovano con immutato ardore le usanze dei loro avi, conducendo instancabili processioni, allestendo sacre rappresentazioni e tramandando ai figli i riti e i canti che da sempre accompagnano questa festa. Sara Favarò, accorta studiosa di tradizioni popolari, ci presenta in questo lavoro il frutto delle sue ricerche sulla Pasqua, un insieme articolato di riti devozionali, cibi (con tanto di ricette), canti, completi di partiture. Interessante, in particolare, la cura nella presentazione della simbologia mistagogica e numerologica. Da qualche mese, Sara Favarò collabora con la nostra rivista, curando una rubrica dedicata alle tradizioni popolari siciliane.
Sara Favarò
Pasqua dalla Terra il Cielo Simboli, numeri, misteri, preghiere e riti popolari in Sicilia Le Nove Muse Editrice 110 pagg. 15 €
Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.
Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.
Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.
It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.
Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.
The splendid photos, the clear texts, captivating and never banal, will convey to you the sincerest image of Sicily, with all possible suggestions about the best way to visit it, including its least known areas.
In 24 anni non siamo mai mancati al nostro appuntamento mensile in edicola e ciò ci rende orgogliosi per il primato raggiunto nel campo dell’editoria siciliana.
In 24 years we have never missed our monthly appointment at newsagents’ and this makes us proud of the record reached in the field of Sicilian publishing.
I numeri di Sikania costano molto poco, ma valgono tanto!
The issues of Sikania do not cost very much, but they are worth so much!
Vi offriamo la raccolta di tutti i numeri ancora disponibili (150) con l’abbonamento per un anno a Sikania (11 numeri).
We are offering you the collection of all the issues still available (150) with a oneyear subscription to Sikania (11 numbers).
Una biblioteca sulla Sicilia A library on Sicily
140 € 165 €
Italia > Italy estero > abroad (+ 6,88 spese di spedizione)
(+ spese di spedizione con corriere espresso > courier express expenses)
Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili. On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers. Piazza Don Bosco, 6 - 90143 Palermo Tel. 091 543506 - Fax 091 6373378
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Gennaio January
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ATTUALITÀ>NEWS
> Palermo
Nuove rotte tra Palermo e il mondo New routes between Palermo and the rest of the world Più collegamenti con Roma, Milano, Cagliari, Lampedusa, Pantelleria, Venezia, Los Angeles e Oslo. E c’è pure un corso per sconfiggere la pausa di volare More connections with Rome, Milan, Cagliari, Lampedusa, Pantelleria, Venice, Los Angeles and Oslo. There is also a course to fight the fear of flying
Informazioni > Information Per i corsi “Paura di volare no problem” tel. 899 656505 For the “No fear of flying” courses tel. 899 656505
L’Alitalia, probabilmente alla ricerca dell’ottimizzazione della propria mappa di voli, ha deciso di puntare molto sulla Sicilia. Da qui i nuovi 11 voli quotidiani che garantiranno collegamenti tra Palermo e Roma in comodi orari e studiati appositamente per le eventuali coincidenze con altre 16 destinazioni nazionali, 40 internazionali e 14 intercontinentali. Per Milano Linate i voli saranno quattro, due quelli per Milano Malpensa, ma questi solo dal lunedì al venerdì. Sempre da Palermo, a partire dal prossimo 30 marzo si potrà volare alla volta di Cagliari, mentre dal 1° giugno si potrà raggiungere Los Angeles (entrambi via Roma). Anche per quest’estate, ancora, i voli stagionali per le isole: dal 21 giugno al 13 settembre Lampedusa, e dal 21 giugno al 6 settembre Pantelleria, sono le isole che potranno contare su nuovi collegamenti con Milano e Roma. AirOne, che non può certo restare a guardare, risponde con l’apertura di un suo volo diretto tra Palermo e Venezia (partenza ogni giorno alle 8,15, arrivo alle 9,45 dal lunedì al venerdì; il sabato e la domenica si parte alle 10,20). Anche la scandinava SAS apre all’aeroporto Falcone e Borsellino, collegando Oslo e Palermo a partire dal 5 aprile. Anche Wind Jet spiega le ali... per chi ha paura: dopo il successo della prima edizione, anche in questo 2008 l’azienda, in collaborazione con Ausl 6 e Gesap, organizza un corso per quanti hanno paura di volare: Paura di volare no problem, questo il titolo, si sostanzia di 10 incontri al prezzo di 100 euro circa.
Alitalia, probably trying to optimize its map of flights, has decided to wager a lot on Sicily. So there are 11 new daily flights that will ensure connections between Palermo and Rome at convenient times, deliberately worked out for possible coincidences with 16 other national destinations, 40 international and 14 intercontinental ones. For Milan Linate there will be four flights, and two for Milan Malpensa, but the latter only from Monday to Friday. Also from Palermo, starting from 30 March, you can fly to Cagliari, while from 1 June there will be flights for Los Angeles (both via Rome). Then this summer too there will be seasonal flights for the islands. From 21 June to 13 September to Lampedusa, and from 21 June to 6 September to Pantelleria, there will be connections with Milan and Rome. AirOne, which certainly cannot just look on, is responding with the opening of a direct flight between Palermo and Venice (departure every day at 8.15 am, arrival at 9.45 am from Monday to Friday; Saturday and Sunday departure at 10.20 am). The Scandinavian SAS company is also opening up at the Falcone and Borsellino airport, connecting Oslo and Palermo from 5 April. Wind Jet is spreading its wings... for those who are afraid: after the success of the first run, in 2008 too the company, in collaboration with Ausl 6 and Gesap, is organizing a course for those who are afraid to fly. “No fear of flying” is the title. It will consist in 10 meetings at a price of about 100 euros.
web > www.alitalia.com/it_it/ > www.flyairone.it/ > www.flysas.com/it/it/ > www.volawindjet.it/ 18
ATTUALITÀ>NEWS
> Acitrezza (Catania)
Bicicliamoci ad Acitrezza Bicicliamoci at Acitrezza L’area marina protetta Isola dei Ciclopi apre ai visitatori anche la terra ferma, organizzando percorsi turistici da compiere in mountain bike The Island of the Cyclopes marine reserve open up the terra firma to visitors, organizing tourist routes to be done on a mountain bike È un vero angolo di paradiso a pochissimi “metri” da Catania, con un orizzonte che si può definire, senza alcuna esagerazione, di “incomparabile bellezza”. Si tratta di Acitrezza, il borgo di pescatori divenuto famoso per essere, prima di tutto, sede dello scontro tra Ulisse e Polifemo; poi per aver ospitato la famiglia verghiana dei Malavoglia; per essere stato set del film di Luchino Visconti “La terra trema”; e finalmente perché qui è stata istituita la bella area marina protetta “Isole Ciclopi”. L’ente gestore dell’area, oltre ad organizzare le escursioni in mare con il battello dal fondale trasparente, oppure con la “sardara”, riproduzione perfetta della vecchia barca di padron ‘Ntoni, ha pensato bene di aprire ai visitatori anche la terra ferma, organizzando, con l’approvazione del Ministero del Territorio, dell’Ambiente e del Mare, dei percorsi turistici da compiere a cavallo di una mountain bike, scoprendo così l’altra faccia dell’area. Per i percorsi più impegnativi sarà previsto anche un servizio di guide, e le bici noleggiate potranno essere lasciate presso il centro noleggio più vicino alla zona in cui il visitatore ha deciso di terminare la passeggiata. E di cose da fare andando in giro in bici ce n’è a bizzeffe. Ci permettiamo un consiglio: oltre all’immancabile shopping, non dimenticate di gustare i gelati che da queste parti sono preparati in modo eccellente. Tra le mete possibili, oltre Cannizzaro e Ficarazzi, c’è anche Acicastello, con il suo affascinante maniero di lava e roccia. Tutto sul mare, ovviamente.
It is a true paradise a stone’s throw from Catania, with a horizon that can be defined, without any exaggeration, of “incomparable beauty.” This is Acitrezza, a fishermen’s village famous for being, first of all, the place of the clash between Ulysses and Polyphemus; then for having been the home of Verga’s Malavoglia family; for having been the place where Luchino Visconti’s film “The earth trembles” was set; and finally because here the beautiful “Islands of Cyclopes” marine reserve was founded. The managing body of the area, in addition to organizing excursions at sea with a boat with a transparent bottom, or with the “sardara”, a perfect reproduction of the old boat of padron ‘Ntoni, has decided to open up the terra firma to visitors, organizing, with the approval of the Ministry for the Territory, the Environment and the Sea, tourist routes to be done on a mountain bike, thus discovering the other face of the area. For the most difficult routes there will also be a guide service, and the rented bikes can be left at the rental centre closest to the area where the visitor has decided to end his journey. And there are plenty of things to be done going around on a bike. We take the liberty of making a suggestion: in addition to the inevitable shopping, do not forget to taste the ice creams that are prepared in an excellent way in these parts. Among the possible destinations, in addition to Cannizzaro and Ficarazzi, there is also Acicastello, with its fascinating castle of lava and rock. All on the sea, obviously.
Informazioni > Information tel. 095 7117322
Il porticciolo di Acitrezza The dock of Acitrezza
web > www.isoleciclopi.it 19
ATTUALITÀ>NEWS
> Comiso (Ragusa)
A Comiso un garante anti-raccomandazione In Comiso a guarantor against string-pulling Per scegliere il personale del nuovo scalo aeroportuale scende in pista un garante per le assunzioni. Voluto dal sindaco di Comiso, è il giudice Severino Santiapichi To choose the staff of the new Comiso airport a guarantor is being brought in for appointments. Wished for by the major of Comiso, is the judge Severino Santiapichi Informazioni > Information I curricula per accedere alle selezioni vanno inoltrati a “Adecco Italia, Corso Gelone 140, 96100 Siracusa”, oppure tramite mail all’indirizzo: Siracusa.gelone@ adecco.it Curricula to take part in the selections must be sent by post to Adecco Italia, Corso Gelone 140, 96100 Syracuse, or by email to Siracusa.gelone@ adecco.it
Per ottanta posti di lavoro disponibili sono già state presentate oltre 12.000 domande. E trattandosi di assunzione diretta, ecco che per scegliere il personale del nuovo scalo aeroportuale di Comiso scende in pista un garante per le assunzioni. Si tratta addirittura del giudice Severino Santiapichi, colui che ha guidato il processo contro Alì Agca (l’attentatore di Papa Paolo Giovanni II), il giudice del procedimento contro le Br colpevoli del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro. Insomma, uno che di rigore morale se ne intende. La sua presenza non deve essere vista come un’esagerazione. Le prossime scadenze elettorali arriveranno a poche settimane dalla consegna della pista, della torre di controllo e delle apparecchiature tecniche, ovvero a poche settimane dalle prime assunzioni da fare proprio poco dopo l’election day del 13 aprile. L’idea del garante anti-raccomandazione è del sindaco di Comiso, ormai agli sgoccioli del suo secondo e ultimo mandato. Pippo Digiacomo è preoccupato: da un lato il grave indice di disoccupazione della zona, dall’altro la certezza che - come è consuetudine - alcune persone poco serie avrebbero colto la palla al balzo pur di trasformare gli 80 posti di lavoro (ovvero le 12.000 domande) in oltre centomila potenziali voti. «Voglio che la politica ne resti fuori - ha dichiarato il sindaco Digiacomo perché promettere posti di lavoro in cambio di voti, oltre ad essere una cosa immorale e da codice penale, è un modo becero di fare politica».
For eighty jobs over 12,000 applications have already been presented. And since it is a matter of direct appointment, to choose the staff of the new Comiso airport a guarantor is being brought in for appointments. This is no less than judge Severino Santiapichi, who conducted the trial of Alì Agca (the would-be assassin of Pope John Paul II), and the judge at the trial of the Red Brigade for the abduction and murder of Aldo Moro. In short, a man who knows about moral rigor. His presence must not be seen as an exaggeration. The next electoral deadlines will come a few weeks after the runway, the control tower and the technical equipment are handed over, so just a few weeks from the first appointments to be made just after election day on 13 April. The idea of the guarantor against stringpulling comes from the mayor of Comiso, who is now coming to the end of his second and last mandate. Pippo Digiacomo is worried: on one side there is the serious unemployment rate in the area, on the other the certainty that - as is the custom - some not very serious people would have seized the chance to transform the 80 jobs (or the 12,000 applications) into over a hundred thousand potential votes. “I want politics to stay out of it,” mayor Digiacomo has declared, “because promising jobs in exchange for votes, in addition to being an immoral and criminal matter, is a boorish way of doing politics.”
web > www.comune.comiso.rg.it 20
ATTUALITÀ>NEWS
> Sicilia
Sic e Zps: si costruisce, non si costruisce... Sic e Zps: to build or not to build... Siti di Interesse Comunitario e Zone a Protezione Speciale, istituite secondo la direttiva Habitat della Comunità Europea, oggi sono a rischio di cementificazione Sites of Community Interest and Special Protection Zones, protected areas according to the Habitat directive of the European Community, now risk cementification Un anno fa la Regione Siciliana ha approvato la delibera legislativa sulle "Disposizioni in favore dell’esercizio di attività economiche in siti di importanza comunitaria e zone di protezione speciale. Norme in materia di edilizia popolare e cooperativa. Interventi nel settore del turismo. Modifiche alla legge regionale n. 10 del 2007", più semplicemente detta legge 513/07. Con questa delibera, in soldoni, non si teneva conto dei vincoli previsti in caso di richieste di concessioni edilizie all’interno di zone Sic (Siti di interesse comunitario) e Zps (Zone a Protezione speciale), aree protette secondo la direttiva Habitat della Comunità Europea per la protezione dell’avifauna. Nel mese di giugno, il Commissario di Stato impugna la legge: i vincoli per le zone Sic e Zps tornano ed essere divieti. Nel gennaio 2008 si apprende dell’emanazione di due nuovi decreti assessoriali (novembre 2007) con i quali l’Assessorato regionale al Territorio revoca i divieti: le zone Sic e Zps non sono equiparate ad aree protette e quindi... Quello che lascia interdetti è la mancanza, o meglio, il fatto che non siamo riusciti a trovare nulla sul passaggio “di mezzo”, ovvero non abbiamo trovato risposta all’impugnazione della legge 513, che non ci risulta essere stata abrogata, annullata, revocata o modificata: si passa direttamente a questi due nuovi decreti, assessoriali. La Regione, interpellata a tal proposito, non dà alcuna risposta (della serie che proprio non si riesce a parlare con nessuno che “sappia”). Ci sarà ma qualcuno in grado di chiarirci se nelle zone Sic e Zps è possibile o no costruire?
A year ago the Sicilian Region approved the legislative deliberation on the “Dispositions for the exercise of economic activities in sites of community importance and special protection zones. Norms on the subject of low-price and cooperative house building. Interventions in the sector of tourism. Changes to regional law 10 of 2007”, more simply known as law 513/07. This deliberation, in practical terms, did not take into account the scheduled building limits in Sites of community interest and Special Protection Zones, protected areas according to the Habitat directive of the European Community for the protection of the avifauna. In the month of June, the Commissioner of State impugned the law: the limits for the Sites of community interest and Special Protection Zones once again became prohibitions. In January 2008 news came of two new decrees by regional ministers (November 2007) with which the Regional Ministry for the Territory revoked the prohibitions: the Sites of community interest and Special Protection Zones were not reserves and therefore... What is shocking is the lacuna, the fact that we have not succeeded in finding anything on the passage “in between”, i.e. we have found no answer to the impugning of law 513, which does not appear to have been repealed, annulled, revoked or modified: we come directly to these two new decrees by regional ministers. The Region, asked about this, has not given any answer (one of those cases in which you can’t talk to anybody that “knows”). Can no one clarify whether building is allowed in Sites of community interest and Special Protection Zones?
ph_melissa wiese
Informazioni > Information i decreti 11/2007 e la disposizione della Corte Costituzionale con cui si impugna la legge 513 si possono leggere nei siti web in calce indicati the 11/2007 decrees and the disposition of the Constitutional Court impugning law 513 are reading on the web sites write below
web > www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g07-58/g07-58-p14.html > http://gurs.pa.cnr.it/gurs/Gazzette/g07-25/g07-25-30.html 21
ATTUALITÀ>NEWS
> Sicilia
Una mappa per l’identità e la memoria A map for identity and memory Un nuovo progetto del Centro regionale per il Restauro per raccontare la Sicilia attraverso i luoghi del mito, del sacro, della storia, del lavoro e della cultura The new project of the Regional Centre for Restoration to recounting Sicily through the places of myth, the sacred, the history, the work and culture
Naro, la chiesa di San Francesco Naro, San Francesco church
Il Centro regionale per la Progettazione e il Restauro sta mettendo in cantiere la Carta regionale dei Luoghi dell’Identità e della Memoria, ovvero un progetto per raccontare la Sicilia attraverso una vera e propria mappa da scorrere facendo intersecare l’uno con l’altro itinerari diversi. Il progetto, coordinato da Guido Meli e Roberto Garufi, ha già segnato le direttrici principali. Sulla “mappa” verranno segnati i luoghi del mito e delle leggende, i luoghi del sacro, i luoghi degli eventi storici, i luoghi delle personalità storiche e della cultura, i luoghi storici del lavoro, i luoghi storici del gusto e i luoghi del racconto letterario, televisivo e filmico. Per costruire questa mappa, però, è necessaria la partecipazione di chi questi luoghi li conosce, di chi li vive quotidianamente, o di chi questi luoghi li ha scoperti. Perché il progetto, seppure non possa prescindere dal Castello di Carini o dall’Etna, vive soprattutto nelle segnalazioni dei luoghi meno conosciuti, angoli che solo i siciliani - e non tutti - conoscono. La Carta regionale sarà ovviamente in continuo aggiornamento e si giungerà alla creazione di un marchio Doc, una sorta di Certificazione di Qualità di luogo dell’Identità e Memoria che i siti siciliani potranno guadagnare (e che dovranno mantenere) e potrà anche suggerire viaggi culturali, nuovi percorsi turistici, partecipazione a manifestazioni tradizionali, in modo tale da offrire ai visitatori panorami sempre diversi, componendo quell’incredibile mosaico di colori, di storie e di profumi che è la Sicilia.
The Regional Centre for Planning and Restoration is setting going the Regional Map of Places of Identity and Memory, i.e. a project through which to recount Sicily with a real map to be browsed through, the different itineraries intersecting one another. The project, coordinated by Guido Meli and Roberto Garufi, has already marked out the principal lines. On the “map” there will be marked the places of myth and legends, the places of the sacred, the places of historical events, the places of historic personalities and culture, historic work places, the historic places of taste and the places of literary, television and film history. However, constructing this map requires the participation of those that know these places, that live in them daily, or have discovered these places. For the project, although it cannot leave out Carini Castle or Etna, lives above all in reports regarding less known places, spots that only the Sicilians - and not all of them - know. The Regional Map will obviously be continually updated and a hallmark will be created. A sort of Certification of Quality for places of Identity and Memory that Sicilian places can earn (and will have to maintain) and it can suggest cultural journeys, new tourist routes, and participation in traditional events, so as always to offer different panoramas to the visitors, making up that unbelievable mosaic of colours, stories and scents that is Sicily.
web > www.centrorestauro.sicilia.it/ 22
ATTUALITÀ>NEWS
> Siracusa
Autostrada Siracusa-Gela, forse si completa Syracuse-Gela motorway, maybe to be completed Nel frattempo l’autostrada ha compiuto 42 anni e al momento della sua apertura sarà già vecchia e non sufficiente a collegare per il nuovo aeroporto di Comiso In the meantime, the motorway has 42 years old and, when it is opened, will be already old and inadequate to connect the new airport at Comiso Buone notizie dal fronte autostrade di Sicilia. La Siracusa-Gela potrebbe essere riaperta già da questo mese di marzo (la data segnata era quella del 10) dato che la Giunta Regionale ha autorizzato il Consorzio Autostrade Siciliane ad effettuare il pagamento dei circa 200 mila euro di spese indifferibili ed urgenti. Da qui l’idea che i 14 chilometri di autostrada “fuori servizio”, quelli che collegano Cassibile a Noto, potrebbero essere riaperti agli automobilisti prima dell’arrivo della primavera. Non dovrebbe proseguire oltre la fine di aprile, invece, il disagio creato dalla chiusura del tratto Noto-Rosolini, altri 16 chilometri di asfalto ad oggi proibiti per lavori di manutenzione. Si spera che, con la prossima apertura dell’aeroporto di Comiso, queste date del 10 marzo e del 30 aprile vengano finalmente rispettate (abbiamo ancora nelle orecchie i proclami “L’autostrada sarà pronta entro il 31 dicembre”, ed era il novembre del 2006!), considerando che, proprio come in quel lontano novembre 2006, continuano a mancare segnaletica, illuminazione e caselli. Nel frattempo, questa autostrada, due belle corsie da tre metri e mezzo con spartitraffico, ha compiuto il suo quarantaduesimo compleanno e, al momento della sua apertura, sarà già vecchia e non sufficiente ad essere, come nel progetto, l’arteria di collegamento con il nuovo aeroporto di Comiso, in teoria lo scalo per raggiungere la zona meridionale dell’Isola, quella del Commissario Montalbano, per intenderci.
Good news from the motorway front in Sicily. The Syracuse-Gela motorway could already be reopened for March (the scheduled date was 10 March) since the Regional Junta has authorized the Sicilian Motorway Consortium to make the payment of about 200,000 euros for urgent expenses. This has given rise to the idea that the 14 kilometres of motorway “not in service”, which connect Cassibile to Noto, could be reopened to motorists before the arrival of spring. The difficulties created by the closing of the Noto-Rosolini stretch, another 16 kilometres of tarmac today closed for maintenance, should not continue beyond the end of April. It is hoped that with the forthcoming opening of Comiso airport these dates of 10 March and 30 April will at last be respected (we still have in our ears the proclamation “The motorway will be ready by 31 December”, and that was in November 2006!), considering that, as in that distant November 2006, signs, lighting and tollgates continue to be missing. In the meantime, this motorway, two beautiful three-and-a-half-metre lanes with a divider, has had its forty-second birthday and, when it is opened, will be already old and inadequate to be, as in the project, the road of connection with the new airport at Comiso, in theory the airport for reaching the southern area of the island, that of Police Commissioner Montalbano, just to be clear.
web > www.autostradesiciliane.it 23
Premiata Trattoria Trinacria The award-winning Trattoria Trinacria Dalla pasta al vino, dallâ&#x20AC;&#x2122;olio ai dolci, senza dimenticare pane e condimenti, per un giro dellâ&#x20AC;&#x2122;Isola in otto portate From pasta to wine, from olive oil to sweetmeats not forgetting bread and condiments for a trip around Sicily in eight dishes
Accomodatevi a tavola se davvero volete conoscere la bella Trinacria, dove è meglio vivere per mangiare che mangiare per vivere e, se volete un’accoglienza piena e senza riserve come solo i Siciliani sanno offrire, non mostratevi inappetenti e non azzardatevi a parlare di diete ipocaloriche, ché qui tali atteggiamenti sono guardati con sospetto o, nella migliore delle ipotesi, con la compassione dispiaciuta con cui si considerano gli ammalati. Il profumo delicato ma impertinente del mare, il bisogno che fa nascere il sole ostinato, l’ossessione oziosa delle cicale e la violenza speziata piena di armonie recondite dello Scirocco sono assolutamente incompatibili con l’inappetenza. Cominciate subito, appena levati al mattino con le dolci consolazioni di Fiasconaro, magnifici pasticceri in Castelbuono, ma non lasciatevi distrarre dalla sensazione che potreste condividere con Patrick Brydone di essere “capitati nella terra dell’illusione e dell’incantesimo”, fate come noi, pensate immediatamente dopo colazione all’unico argomento serio della giornata: il pranzo. Fate come 26
Sit down at the table if you really want to know the beautiful Trinacria, where it is better to live to eat than to eat to live and, if you want a full welcome without reservations such as only the Sicilians can offer, do not show you have no appetite and do not dare to speak of low-calorie diets, since here such attitudes are looked on with suspicion or, in the best of hypotheses, with the sad compassion with which sick people are considered. The delicate but impertinent smell of the sea, the need that the obstinate sun gives rise to, the idle obsession of crickets and the spicy violence full of hidden harmonies of the sirocco are absolutely incompatible with lack of appetite. Start immediately, having just got up in the morning, with the sweet consolations of Fiasconaro, magnificent confectioners in Castelbuono, but do not be distracted by the sensation that you could share with Patrick Brydone of having “happened to be in the land of the illusion and spell”; do the same thing as us, immediately think after breakfast about the only serious subject of the day: lunch. Do the same thing as Sicilian housewives, who think about lunch
starting from the first hours of the morning; later, with your palate satisfied, you can think about the rest, if you feel it is wise to forego collaboration with the wisest creatures on the island: the ancient cirnechi, the golden Sicilian dogs that doze in the shade sheltered from the noon heat and the wasps that lazily hum around you. And what creature with any good sense would dare to be engaged in anything but rest after a meal in Sicily? At most one can observe up to a point the rare journey of the few clouds that rapidly cross the blinding blue. Sit down ladies and gentlemen, come to the “Trattoria Trinacria”; the table is laid without great pomp, at these latitudes we distrust by nature oversophisticated arrangements, but it is full of colours and scents; please sit down, we can only eat sitting comfortably, we cannot imagine profaning with haste the sacred rite of lunch or supper: you can begin from the olive-based starter, and filling your plate with emerald drupes with delicious pulp you will think of the Curaba Group that for decades at the end of every summer has gone through the olive groves in the Castelvetrano-Campobello-Partanna
Tavole imbandite senza gran pompa, eppure piene di colori e di profumi, dove si pranza comodamente seduti per non profanare il gusto con la fretta > Tables laid without great pomp but full of colours and scents, where you sit down when you eat in order not to profane taste with haste
le massaie siciliane che pensano al pranzo fin dalle primissime ore del mattino; dopo, col palato soddisfatto, potrete pensare al resto, se vi sembrerà saggio rinunciare alla collaborazione con le creature più sagge dell’Isola: i cirnechi antichi, i cani dorati che sonnecchiano al riparo dalla calura del meriggio e le vespe che vi ronzano intorno svogliate. E quale creatura di buon senso oserebbe impegnarsi in qualcosa di diverso dal riposo dopo un pasto in Sicilia? Al massimo, osservare fino ad un certo punto il viaggio raro delle poche nuvole che attraversano svelte l’azzurro accecante. Accomodatevi signori, venite alla “Trattoria Trinacria”, la tavola è imbandita senza gran pompa, a queste latitudini diffidiamo per natura di allestimenti troppo sofisticati, ma è piena di colori e di profumi, prego sedete, noi sappiamo mangiare solo comodamente seduti, non sappiamo immaginare di poter profanare con la fretta il sacro rito del pranzo o della cena: potete cominciare dall’antipasto a base di olive, a riempirvi il piatto di drupe smeraldine dalla polpa squisita ci penserà il “ Gruppo Curaba” 27
Le olive del tipo Nocellara del Belice sono tra le più gustose di Sicilia. Dalla loro molitura si estrae l’olio verde > The Nocellara del Belice olives are among the most savoury of Sicily. From them the olio verde is obtained
che da decenni attraversa alla fine di ogni estate gli uliveti del triangolo Castelvetrano, Campobello, Partanna, dove regna sovrana la Nocellara del Belìce, sottraendo le olive più belle e più grandi alla molitura per portarvele a tavola. E, per colonna sonora, la musica per le vostre papille gustative sarà a cura del “Mandolino di Sicilia”, il prosciutto crudo stagionato per cinque mesi e impreziosito con le spezie che crescono sulle nostre colline, prodotto esclusivamente a Camporeale dall’azienda Amato, macellai da tre generazioni, che segue con attenzione e cura gli allevamenti dei suini fra la provincia di Palermo, Trapani e Agrigento, accertandosi che i maiali vengano nutriti esclusivamente di favette, crusca e granoturco; e proprio il controllo personale e diretto di tutte le fasi della produzione è ciò che consente alla famiglia Amato di arricchire i propri prodotti dell’esperienza dell’antica tradizione contadina; le note deliziose del “Mandolino” si fondono in gustosa armonia con gli altri prodotti di casa Amato, fra cui la “Pasqualora”, ti28
triangle, where Nocellara del Belice reigns supreme, saving the most beautiful and biggest olives from crushing to bring them to you on the table. And, as a soundtrack, the music for your taste buds will be provided by the “Mandolin of Sicily”, raw ham seasoned for five months and embellished with the spices that grow on our hills, exclusively produced at Camporeale by the Amato firm, butchers for three generations, who follow with attention and care the breeding of swine in the provinces of Palermo, Trapani and Agrigento, making sure themselves that the pigs are exclusively fed on small beans, bran and maize; and precisely personal and direct checking of all production phases is what allows the Amato family to enrich their products with the experience of ancient country tradition; the delicious notes of the “Mandolin” blend in savoury harmony with the other products of the Amato firm, among which there is “Pasqualora,” typical Sicilian salami, rigorously wrapped in natural gut, the consumption of which traditionally served to celebrate the end of the deprivations imposed by Lent; it comes from pork meats rigorously selected, the best cuts happily wedded with salt, spice and wild fennel. To accompany the starter never forget the black
Prodotti da aziende a gestione familiare, gli ingredienti che giungono quotidianamente sulle tavole dei siciliani trasformano ogni pasto in un momento di meravigliosa armonia > The food that every day reaches Sicilian tables is produced mostly by family run firms, and fills each meal with wonderful harmony
Carni suine rigorosamente selezionate e felicemente sposate a sale, spezie e finocchietto selvatico; il pane cotto ancora a legna da condire semplicemente con un filo d’olio; e la caponata, meravigliosa miscela aromatica che pare affiorare dalle tele di Caravaggio > Selected pork meat with salt, spices and wild fennel; bread cooked in wood-burning ovens, seasoned just with oil; and caponata, a wonderful chromatic mixture that seems to emerge from the canvases of Caravaggio
pico salame isolano, rigorosamente avvolto in budello naturale, il cui consumo era tradizionalmente destinato a festeggiare la fine delle privazioni imposte dalla quaresima; carni suine rigorosamente selezionate, i tagli migliori felicemente sposati a sale, spezie e finocchietto selvatico. Per accompagnare l’antipasto non dimenticatevi mai del pane nero di Castelvetrano, di Tommaso Rizzo: i cibi seguono gli accoppiamenti naturali fra di loro, così come i commensali, a noi piace mangiare solo in compagnia. E, a proposito di compagnia, non vi sembri troppo semplice l’affermazione che la compagnia migliore per il pane nero è l’olio extravergine di oliva, connubio gradevolissimo al gusto e all’olfatto se l’olio è quello prodotto da Gianfranco Becchina a Castelvetrano con gli ulivi secolari che circondano l’affascinante casina di caccia dei principi Aragona Pignatelli Cortez; “Olio Verde” è la quanto mai opportuna denominazione di questo prodotto preziosissimo che viene estratto con meravigliosa cura dalle olive brucate a mano; verde brillante, non ha mai incontrato pesticidi o sostanze nocive, bandite con rigore dall’intransigente Becchina che vigila, personalmente e coadiuvato dalle figure professionali più qualificate del settore, su ogni fase della produzione. Ma l’Olio Verde è così buono, così pieno di aromi dalle sfumature intense e raffinate… 30
bread of Castelvetrano, made by Tommaso Rizzo; the foods follow natural blending, like the table companion - we only like to eat in company. And, speaking of company, do not judge simplistic the affirmation that the best company for black bread is extra virgin olive oil, a very pleasant match to taste and the sense of smell if the oil is produced by Gianfranco Becchina at Castelvetrano from the centuries-old olive trees surrounding the fascinating hunting lodge of the princes Aragona Pignatelli Cortez; “Green Oil” is the very apt denomination of this precious product that is extracted with marvellous care from handpicked olives; bright green, these olives have never experienced pesticides or other harmful substances, rigorously banished by the intransigent Becchina, who, helped by the most qualified professional figures in the sector, personally watches over every phase of production. But Green Oil is so good, so full of aromas with intense and refined tones …what do you care if it is good for your health? The best of health! Go on eating. If the cook takes a little time over the preparation of the first course, allow him to do so, since haste is a bad ingredient, and anyway the starter can be prolonged: there is delicious caponata put in a jar by Paolo Licata, the boss and creator of the firm of the Villa Reale firm in Sciacca, who in order to create it
cosa ve ne importa se fa bene alla salute? Salute! Continuate a mangiare. Se il cuoco indugia un po’ nella preparazione del primo, lasciatelo fare, la fretta è un cattivo ingrediente, tanto l’antipasto si può prolungare, ci sono le deliziose caponate messe sotto vetro da Paolo Licata, titolare e creatore dell’azienda di Sciacca “Villa Reale” che per crearle si è recato alcuni anni fa alla fonte della sapienza gastronomica: la sua nonna. E, prima di assaggiarla, guardatela, la caponata, meravigliosa miscela cromatica che pare affiorare dalle tele di Caravaggio. Dalle coloratissime confezioni dei prodotti “Villa Reale” uscirà un magnifico condimento per il vostro primo, primo di una serie, non potete fermarvi alla pasta condita col patè di pesce spada, bisogna almeno gustare anche il prodotto di maggior successo di Villa Reale, il pesto alla trapanese, i sughi di pomodoro “che intender no li può chi no li prova”; come si fa a descrivere l’estasi? Vi tocca assaggiare. E poi lo sapete perché l’azienda di Paolo Licata si chiama “Villa Reale”? perché anche prima che venisse fondata, venti anni fa, gli amici erano concordi nel sostenere che in casa Licata si mangiava da re. Alla pasta, da più di sessanta anni, ci pensa Poiatti: da Mazara del Vallo ne partono più di trecento tonnellate al giorno in oltre cento formati
went some years ago to the source of gastronomic wisdom: his grandmother. And, before tasting it, look at it, the caponata, a marvellous chromatic mixture that seems to emerge from the canvases of Caravaggio. From the highly colourful wrappings of Villa Reale products there will emerge magnificent seasoning for your first course, the first of a series: you cannot stop at pasta seasoned with swordfish pâté, you must at least also taste the most successful Villa Reale product, Trapani-style pesto, as well as the tomato juices “that only those who try them can know about”; how can one describe the ecstasy? You must taste it. And then do you know why the firm of Paolo Licata is called Villa Reale, “royal villa”? Because even before it was founded, twenty years ago, his friends agreed that at the Licata home one ate like a king. Pasta has been made for more than sixty years by Poiatti: from Mazara del Vallo they send out over three hundred tons a day in over a hundred different formats to markets all over the world, but it is better here, slightly undercooked, in the place where Domenico Poiatti, a sturdy little Bergamo soldier in the difficult forties found that here
diversi per i mercati di tutto il mondo, ma è meglio qui, al dente, nel posto dove Domenico Poiatti, aitante soldatino bergamasco negli anni Quaranta difficili, trovò che ci fosse il clima adatto per le sue ambizioni di giovane mugnaio lombardo, meglio qui dove i venti che soffiano dalla terraferma e dal Mediterraneo e il sole che riarde le colline danno il grano giusto per questa pasta inimitabile. E, mentre state godendo della nostra tavola, non arrischiate neppure di pensare a chiedere un bicchiere d’acqua: l’acqua è buona solo per ingoiare le medicine, diciamo noi. Per un pasto così, ci vuole il vino. Prego, porgete il bicchiere, a mescere è “Cottanera”, azienda fondata da alcuni decenni nell’omonima contrada di Castiglione di Sicilia dalla famiglia Cambria; più di
there was the right climate for his ambitions as a young miller from Lombardy; better here where the winds that blow from the terra firma and from the Mediterranean and the sun that scorches the hills give the correct wheat for this inimitable pasta. And, while you are enjoying our cuisine, do not even dare to think about asking for a glass of water: water is only good for swallowing medicines, we say. For a meal like the ones described, you need wine. Please hold out your glass: the decanting will be done by Cottanera, a firm founded a few decades ago in the Cottanera area near Castiglione di Sicilia by the Cambria family; over fifty hectares of grapevines cultivated cordon-trained and spurpruned and Guyot-trained, the grapes being rigor-
Campi di grano riscaldati dalla luce del Mediterraneo; i bordi merlati delle cassatelle e il colore accogliente del vino > Corn fields in the Mediterranean sun; the uneven edges of the “cassatelle” and the inviting colour of wine
cinquanta ettari di viti coltivate a cordone speronato e guyot, vendemmiati rigorosamente a mano, permettono a Cottanera di versare nel vostro calice il Barbazzale bianco, 100% Inzolia, e rosso, Nerello Mascalese, e poi Fatagione, Nume, Cabernet Sauvignon, Grammonte, Merlot; c’è anche la nuova etichetta Etna doc Cottanera, ottenuto con un processo di vinificazione di gran precisione. Ma è meglio poggiare un momento il bicchiere, “Morsi di Sole” sta portando in tavola una coloratissima cassata; la famiglia Genco di Santa Ninfa si occupa di pasticceria dal 1907, quando il capostipite Antonino coronò il suo personale Risorgimento, fondendo la migliore biscotteria tradizionale isolana con quella piemontese di recente avvento. Oggi “Morsi di Sole” vi riconcilia con il mondo con le sue 32
ously handpicked, allow Cottanera to pour into your wine glass white Barbazzale, 100% Inzolia, and red, Nerello Mascalese, and then Fatagione, Nume, Cabernet Sauvignon, Grammonte and Merlot; there is also the new Etna doc Cottanera label, obtained with a process of vinification having great precision. But it is better to put the glass down for a moment. Morsi di Sole is bringing a colourful cassata to the table; the Genco family of Santa Ninfa has been doing confectionery since 1907, when the founder Antonino crowned his personal Risorgimento, blending the best Sicilian biscuit tradition with the Piedmont one that had recently come to the island. Today Morsi di Sole reconciles you with the world with its cassatas, its lemon cakes made
cassate, le torte al limone prodotte con gli inimitabili limoni di Sicilia e, soprattutto, con le “cassatelle”(chiamatele ravioli dolci, se volete, ma non è la stessa cosa), gravide della ricotta che Piero Genco si procura dai caseifici migliori della Valle del Belice, quelli che gli garantiscono l’alimentazione delle pecore sui pascoli più nutrienti e aromatici, profumate con la scorza degli agrumi e le scaglie di cioccolato e i segreti mai svelati di un secolo di dolcezza. Rimanete a tavola, signori, nella Premiata Trattoria Trinacria siamo sempre pronti a ricominciare (e dove potreste andare, d’altra parte, se ogni portata è un magnifico giro dell’Isola?). (testo: anna gelsomino > foto: archivio krea; mariano brusca; www.morguefile.com)
with the inimitable lemons of Sicily and, above all, with “cassatelle”(call them sweet ravioli, if you want, but it is not the same thing), pregnant with the ricotta that Piero Genco gets from the best dairies in the Belice Valley, the ones that ensure feeding of the sheep on the most nourishing and aromatic pastures, scented with the bark of citrus fruits and chocolate flakes and the never disclosed secrets of a century of sweetness. Go on sitting at the table, ladies and gentlemen: at the award-winning Trinacria Trattoria we are always ready to start again (and where could you go, in any case, if every course is a magnificent trip round the island?). (text: anna gelsomino > photos: archivio krea; mariano brusca; www.morguefile.com)
Fratelli Fiasconaro
Amato
p.zza Regina Margherita, 10 Castelbuono (PA), tel. 0921 677132
via Roma,32 - Camporeale tel. 0924 37480
Cottanera
Poiatti spa
Azienda Agricola Dei fratelli Cambria SP 89 c.da Iannazzo - Castiglione di Sicilia tel. 0942 963601
via Giovanni Falcone, 39 Mazara Del Vallo tel. 0923 948144
Tommaso Rizzo
Villa Reale
Panificatori in Castelvetrano via G. Garibaldi, 38 - Castelvetrano (TP)
Olio Verde Azienda Agricola Di Gianfranco Becchina via SS Trinità di Delia sn - Castelvetrano (TP)
Gruppo Curaba c.da Airone, sn - Castelvetrano (TP) tel. 0924 907664
info
Specialità alimentari c.da Scunchipani, sn - Sciacca (AG) tel. 0925 80100
Morsi di Sole Dei f.lli Genco via S.Francesco Santa Ninfa (TP) tel. 0924 62436
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Autore ignoto, Deposizione di Cristo, secolo XVII, olio su tela > Unknown artist, The Deposition, 17th century, oil painting on canvas
“Mirabile” San Martino delle Scale “Wonderful” San Martino delle Scale Secondo la tradizione, l’abbazia benedettina di San Martino delle Scale, a circa 4 chilometri a Palermo, è stata costruita nel VI secolo da San Gregorio Magno. Distrutta dagli Arabi nell’820, venne riedificata nel XIV secolo e ingrandita a più riprese fino ad essere completata dall’architetto Venanzio Marvuglia (1770) che edificò la maestosa facciata che dà verso Palermo. L’edificio si trova oggi nel centro dell’ominima stazione climatica, una zona ricca di estese pinete e numerose ville, è
molto grande e si articola in cortili e chiostri porticati, a logge con archi. Nel chiostro di San Benedetto si trova la monumentale statua in marmo realizzata nel 1728 da Giuseppe Pampillonia e raffigurante San Benedetto. L’abbazia è ancora occupata dai Benedettini. Una parte dell’edificio ospita un’accademia di belle arti e i laboratori di restauro di libri. L’adiacente chiesa fu edificata tra il 1561 e il 1595 in stile tardo-rinascimentale. L’interno è ad unica navata, e grossi
“Nel nome di Benedetto” è il titolo della mostra allestita grazie al progetto del Museo Diffuso di Arti Figurative nell’Alto Belice Corleonese “Mirabile Artificio” > “In the name of Benedict” is the title of the exhibition set up by the project Diffused Museum of Figurative Arts in Alto Belice Corleonese According to the tradition, the Benedictine abbey of San Martino delle Scale, about 4 kilometres from Palermo, was built in the 6th century by St. Gregory the Great. Destroyed by the Arabs in 820, it was rebuilt in the 14th century and enlarged at different times until being completed by the architect Venanzio Marvuglia (1770), who did the stately façade that looks towards Palermo. The building now is in the middle of the climatic station with the same name, an area with big pine forests and numerous villas, and is very big, divided into
courtyards and porticoed cloisters, with loggias with arches. In the cloister of St. Benedict there is the monumental marble statue done in 1728 by Giuseppe Pampillonia, depicting St. Benedict. The abbey is still occupied by the Benedictines. A part of the building contains a fine arts academy and the laboratories for restoration of books. The adjacent church was built between 1561 and 1595 in late Renaissance style. The interior has no side aisles. Big pillars mark the space between the side chapels, five per side. At the back, to the right of the transept, there is the beautiful mar-
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In alto, da sinistra, dettaglio del coro ligneo del XVI secolo; Accampamento del popolo di Israele nel deserto, secolo XVII, olio su tela di autore ignoto; Madonna con Bambino, olio su tela di autore ignoto del XIX secolo; in basso, una delle sale espositive della mostra allestita nei locali dell’abbazia benedettina
pilastri segnano lo spazio tra le cappelle laterali, cinque per lato. In fondo, a destra del transetto, il bel portale marmoreo a rilievi della clausura, opera del XVI secolo. Dello stesso secolo è il coro ligneo, quasi tutto realizzato dai napoletani Nunzio Ferraro e Giovanbattista Vigilante. All’esterno, ai piedi del campanile si trova la bella statua del Marabitti che raffigura San Martino nell’atto di tagliare il suo mantello per donarlo al mendicante. Chiostri, cortili e porticati si susseguono secondo un’architettura molto elegante, un’armonia che si rispecchia nella fontana. L’abbazia si è dotata di un museo in cui è esposta la collezione di argenti, dipinti, corali e tessuti, collezione che è fruibile anche attraverso il museo virtuale che si apre alla pagina internet www.abbaziadisanmartino.it. Nei locali dell’ex biblioteca, con il progetto per la creazione del Museo Diffuso di Arti Figurative nell’Alto Belice Corleonese (www.mirabileartificio.it), è stata allestita una mostra di dipinti intitolata “Nel nome di Benedetto” che comprende dipinti realizzati nei secoli XVII e XVIII, caratterizzati da linguaggi formali compositi che spaziano dal classicismo al tardo manierismo, dal naturalismo fiammingo e caravaggesco all’illusionismo barocco e rococò. 36
Above, left, detail of the 16th century wooden choir; The camp of the people of Israel in the desert, 17th century, oil on canvas by unknown artist; Madonna with Child, oil on canvas by unknown 19th century artist; below, one of the halls of the exhibition set up in the Benedictine abbey
moreal portal in relief of enclosure, done in the 16th century. From the same century there dates the wooden chancel, almost entirely done by the Neapolitan Nunzio Ferraro and Giovanbattista Vigilante. On the outside, at the foot of the bell tower there is a beautiful statue by Marabitti depicting St. Martin in the act of cutting his cloak to give it to a beggar. Cloisters, courtyards and colonnades follow one another according in very elegant architecture, this harmony being mirrored in the fountain. The abbey has a museum in which there is displayed a collection of silver objects, paintings, choir books and fabrics. This collection can also be visited through the virtual museum at the internet page www.abbaziadisanmartino.it. In the former library, by the project for the creation of the Diffused Museum of figurative arts in Alto Belice Corleonese called “Mirabile Artificio” (wonderful artifice), there is an exhibition of paintings called “In the name of Benedict” which comprises paintings dome in the 17th and 18th centuries, characterized by composite formal languages ranging from classicism to late mannerism, from Flemish and Caravaggio-style naturalism to Baroque and rococo illusionism. 37
In alto, da sinistra, Cena in Emmaus di autore ignoto, olio su tela del XVII secolo; busto marmoreo di papa Gregorio VII con tiara ricamata a mano; Martirio di Sant’Agata di autore ignoto del XVII secolo, olio su tela; in basso, a sinistra, I sette angeli di Gaspare Bazzano, opera del XVII secolo custodita nella basilica abbaziale; a destra, il chiostro dell’abbazia con la statua di San Benedetto
La collezione, che si completa con le opere esposte nella chiesa, rappresenta uno dei segni tangibili dell’apertura del mondo monastico benedettino ai fenomeni culturali, senza preclusioni ideologiche alle innovazioni formali. Qui si trovano esposte le tele di Gaspare Bazzano (o Vazzano), conosciuto anche come “lo Zoppo di Ganci” (il San Gregorio Magno, del 1605, il San Mauro e re Teodoberto, del 1607, l’Adorazione dei Magi, del 1609 circa, I sette Angeli - primi del XVII secolo - e la Incredulità di San Tommaso, primi del XVII secolo); il San Domenico di Silos libera gli schiavi (XVII secolo) olio su tela firmato in basso al centro “Minnitti”, Mario Minniti; due tele di Filippo Paladini (il San Martino e il povero e la Predica di San Giovanni Battista, del 1608); il San Nicolò di Bari (prima metà del XVII secolo), olio su tela attribuito a Giuseppe Salerno; la Madonna con Sant’Anna e santi benedettini (1727), olio su tela firmato e datato “Guglielmo Borremans P.A. 1727”; nove tele dipinte da Paolo De Matteis tra il 1726 e il 1727; cinque tele di autori ignoti della prima metà del XVII secolo (molto bella la Adorazione dei Magi); e il San Benedetto in adorazione del Cristo deposto (XVIII secolo), anche questo olio su tela di autore ignoto. (foto: enzo brai; hanne carstensen) 38
Above, from left, The Supper at Emmaus by 17th century unknown artist, oil on canvas; marble bust of pope Gregorio VII with hand embroidered tiara; the Martyrdom of St. Agata, by 17th century unknown artist, oil on canvas; below, left, The seven angels by Gaspare Bazzano, a 17th century work kept in the abbey’s basilica; below, right, the cloister of the abbey with the statue of St. Benedict
The collection, which is completed by the works displayed in the church, is one of the tangible signs of the opening up of the Benedictine monastic world to cultural phenomena, without ideological preclusion of formal innovations. So, here we find the oils on canvas by Gaspare Bazzano (or Vazzano), also known as “The Gangi Cripple” (the St. Gregory the Great -1605, the San Mauro and King Theodobert -1607, the Adoration of the Magi - circa 1609, The seven Angels - early 17th century, and the Incredulity of St. Thomas - early 17th century); the San Domenico of Silos frees slaves (17th century), an oil on canvas signed bottom centre “Minnitti”, Mario Minniti; two oils on canvas by Filippo Paladini (the St. Martin and the poor man and the Sermon of St. John the Baptist -1608); the St. Nicholas of Bari (first half of the 17th century), oil on canvas attributed to Giuseppe Salerno; the Madonna with St. Anne and Benedictine saints (1727), oil on canvas signed and dated “Guglielmo Borremans P.A. 1727”; nine oil on canvas pinted by Paolo De Matteis between 1726 and 1727; five oils on canvas by unknowns artists of the firts half of the 17th century (very beautiful is the Adoration of the Magi); and the St. Benedict in adoration of deposed Christ (18th century), oil on canvas by an unknown artist, too. (photos: enzo brai; hanne carstensen)
Info Abbazia di San Martino delle Scale tel. 091 418022 lun/sab 8,30-12,30/16-18; dom 9-11,30/17-19 Benedictine Abbey of San Martino delle Scale tel. 091 418022 mon/sat 8,30-12,30/16-18; sun 9-11,30/17-19 www.mirabileartificio.it www.abbaziadisanmartino.it 39
Quarto appuntamento con il mondo affascinante del dialetto siciliano: a far da Cicerone la ricercatrice di tradizioni popolari Sara Favarò > Fourth appointment with the fascinating world of Sicilian dialect: with the popular traditions’ researcher Sara Favarò
I racconti si possono ascoltare cliccando > You can hear the stories by clicking on
www.sikania.it
I racconti nella tradizione siciliana Stories in the Sicilian folk tradition Fino agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso, i nostri avi trascorrevano le fredde serate invernali al chiuso delle case, seduti intorno al braciere. Tutta la famiglia stava con i piedi poggiati nella pedaliera circolare che, nel suo ventre, ospitava il braciere con la carbonella accesa, coperto da “u circu”, un semicerchio foggiato con delle sottili fasce di legno incrociate. Una calda coperta, poggiata sulle liste lignee, lambiva le ginocchia dei presenti, trasferendo il calore del fuoco, ed anche quello dell’affetto, a tutta la famiglia. A quei tempi ai nonni, agli zii e ai genitori era demandato il compito di raccontare “u cuntu” ai bambini. Narrare era una vera arte e c’era anche chi lo faceva per “mestiere”, recandosi di sera nelle case dei vicini per raccontare “u romanzu”, ricevendo in cambio un piccolo compenso, talvolta una fascella di ricotta, un pane, un pezzo di tuma, un pugno di olive. Nelle famiglie più “allittrate” (colte), il compito di narrare o leggere “u romanzu” (quasi sempre a puntate) spettava al padre. 40
Until the early nineteen-fifties, our forefathers spent cold winter evenings shut away in houses sitting around a brazier. All the family had their feet resting on the circular footrest inside which there was the brazier with its lit embers, covered by “u circu”, a semicircle shaped with thin interwoven wooden bands. A warm blanket, resting on the wooden strips, partly covered the knees of the people present, transferring the heat of the fire, and also that of affection, to the whole family. At that time grandparents, uncles and aunts and parents had the task of telling “u cuntu” to children. Narrating was a true art and there were also people who did it for a “job”, going in the evening to neighbours’ houses to recount “u romanzu” and receiving in exchange a small remuneration, sometimes some ricotta, a loaf, a piece of tuma cheese, a handful of olives. In the more “allittrate” (literate) families, the task of narrating or reading “u romanzu” (almost always in instalments) was the father’s.
U patri riccu ‘Na vota c’era un patri e ‘na matri c’avevanu tri figghi masculi. Prima murì la matri e arristà lu patri sulu. Sti cristiani s’a passavanu bunicedda e li figghi rispittavanu a lu patri. Sti figghi si maritaru e li muggheri arrispittavanu lu soggiru. Un jornu, a stu cristianu, li sordi ci fineru e li nuori si misiru a lamintari ca nun putevanu cummattiri cu stu vecchiu e, tantu ficiru e tantu dissiru, ca cumminceru li mariti a purtallu a lu ricoviru. Ddu cristianu ô ricoviru nun ci vuleva iri e chianceva. Un jornu si nni ì ‘nto cuscinu, ca era nutaru, e si fici cunsigghiari. U nutaru cci dissi: “Tu ô ricoviru nun ci ha jiri. Ora ti dicu chiddu chi ha fari. T’affitti ‘na casa vicinu ê to figgi, e aspetta ca l’acconciu iò ê to nuori”. Allura ci detti centu unzi e un barattulu di lanna, e ci dissi: “Tu ogni jornu cunti sti sordi facennu rumuri”. I nuori, sintennu scrusciu di sordi, cuminciaru a rispittari arrè u soggiru: cu ci lavava a cammisa, cu ci puliziava a casa, cu ci purtava u manciari. Anzumma lu trattavanu comu un signuri. ‘Nno frattempo, u cuscinu nutaru, virennu ca li
nuori rispittavanu lu cuscinu, ci dissi: “Ora tu ha’ accattari ‘na giarra e ogni jornu ci metti i to bisogni e u siggilli, e ‘ncapu u cuperchiu ci scrivi ‘sta giarra s’avi a grapiri quannu moru’”. Li nuori, appena vittiru dda giara, lu rispettavanu chiossà dicennuci “papà” di cca, “papà” di dda. Un beddu jornu arrivà la morti e ddu cristianu fu custrettu a lassari stu munnu. Doppu chi murì li nuori ieru ‘nna lu parrinu e ci svelaru u segretu d’a giara, e l’ammitaru a spartiri ddi sordi pi fari li parti uguali. Lu parrinu si misi la tonaca nova e ci dissi: “Li sordi chi carinu dintra li me manichi mi l’ha pigghiari iò, sta beni?”, e si nni ieru a pigghiari dda giarra. Lu parrinu si la misi ‘n testa e li nuori, cu lu lasagnaturi, rumperu dda giarra. Lu parrinu si dinchì tuttu di ddi schifiarè e arrabbiatu ci dissi: “Vuatri m’ata pajari la tonaca e m’ati a fari fari lu bagnu!” E li nuori ci arrispunneru: “Oh patruzzu me! Nuatri chi sapevanu tuttu chistu? Chi sapevanu ca c’era stu ‘ngannu?!”.
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Whether the narrator was a “professional” or a relative, the children anxiously awaited that moment, before sleep came to cradle their dreams. With the advent of television, the “cuntisti” gradually disappeared, and the “cunti” too, and, sometimes, also the family dialogue.
The rich father
Sia che il narratore fosse un “professionista” oppure un familiare, i bambini aspettavano con ansia quel momento, prima che il sonno giungesse a cullare i loro sogni. Con l’avvento della televisione, man mano, scomparvero i “cuntisti”, i “cunti”, e, talvolta, anche il dialogo familiare.
Il padre ricco Una volta c’era un padre e una madre che avevano tre figli maschi. Prima morì la madre e rimase il padre da solo. Queste persone stavano economicamente benino e i figli rispettavano il padre. Questi figli si sposarono e le mogli rispettavano il suocero. Un giorno, a questo cristiano, i soldi gli finirono, e le nuore incominciarono a lamentarsi che non potevano badare più a questo vecchio, e tanto fecero e tanto dissero che convinsero i mariti a condurlo all’ospizio. Quel cristiano all’ospizio non ci voleva andare e piangeva. Un giorno andò dal cugino, che era notaio, e si fece consigliare. Il notaio gli disse: “Tu al ricovero non ci devi andare. Ora ti dico ciò che devi fare. Ti affitti una casa vicino ai tuoi figli, e aspetta che le acconcio io le tue nuore”. Gli diede allora cento onze e un barattolo di latta, e gli disse: “Tu ogni giorno conti questi soldi facendo rumore”. 42
There was once a father and a mother that had three sons. The mother died first and the father remained alone. These people were fairly well-off and the children respected their father. The sons got married and their wives respected their father-in-law. One day this Christian man ran out of money, and the daughters-in-law began to complain that they could not look after this old man any more and they did so much and said so much that they convinced their husbands to take him to a home. That Christian man did not want to go to a home and cried. One day he went to his cousin, who was a notary, and asked him for advice. The notary said: “You mustn’t go to the home. Now I’ll tell you what you have to do. You rent a house next to your sons, and wait for me to see to your daughters-inlaw.” Then he gave him one hundred onze and a tin can, and said to him: “Every day count this money noisily.”
Le nuore, sentendo rumore di soldi, ritornarono a rispettare il suocero: chi gli lavava la camicia, chi gli puliva la casa, chi gli portava da mangiare. Insomma, lo trattavano come un signore. Nel frattempo, il cugino notaio, vedendo che le nuore rispettavano il cugino, gli disse: “Ora tu vai a comprare una giara e ogni giorno ci metti i tuoi bisogni e lo sigilli, e sul coperchio ci scrivi ‘questa giara si deve aprire quando morirò’”. Le nuore, quando videro quella giara, lo rispettarono di più dicendogli “papà” di qua, “papà” di là. Un bel giorno arrivò la morte e quel cristiano fu costretto a lasciare questa vita. Dopo che morì, le nuore andarono dal parroco e gli svelarono il segreto della giara, e lo invitarono a dividere quei soldi per fare parti uguali. Il prete si mise la tunica nuova e disse loro: “I soldi che cadono dentro le mie maniche me li devo prendere io, sta bene?”, e se ne andarono a prendere quella giara. Il prete se la mise sulla testa e le nuore, con il matterello, ruppero la giara. Il prete si ricoprì tutto di quelle schifezze e arrabbiato disse: “Voi mi dovete pagare la tunica e dovete farmi fare il bagno!” E le nuore gli risposero: “Oh padre mio! Noi che sapevamo tutto questo? Che sapevamo che c’era questo inganno?”
The daughters-in-law hearing a noise of money respected their father-in-law once again: one washed his shirt, one cleaned his house, and one brought him food. In short they treated him like a gentleman. In the meantime, his notary cousin, seeing that the daughters-in-law respected him, said to him: “Now go and buy a jar and every day put your needs in it and seal it up, and on the cover write ‘this jar is to be opened when I die’.” The daughters-in-law, when they saw that jar, respected him all the more calling him “dad” here and “dad” there. One fine day death came and that Christian man was forced to leave this life. After he died the daughters-in-law went to the priest and revealed the secret of the jar to him, and they asked him to share out that money in equal parts. The priest put on his new tunic and said: “The money that falls inside my sleeves I am to have, all right?”, and they went to get that jar. The priest put it on his head and the daughtersin-law broke the jar with a rolling pin. The priest was covered with all that mess and angrily said: “You must pay for my tunic and you must give me a bath!” And the daughters-in-law answered: “Oh father! Did we know all this? What did we know about this deception?”
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Il mito in Sicilia Myth in Sicily Io Dafni fui nelle selve, da qui fino alle stelle noto, di un bel gregge pastore più bello. L’agro ragusano > The countryside of Ragusa
I, Daphnis in the woods, from hence in fame am to the stars exalted, guardian once of a fair flock, myself more fair than they.
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Così Virgilio nelle sue Bucoliche (egloga V) riassume la figura di Dafni, figlio di Mercurio e della ninfa Dafnide, allevato dalle Muse nella terra che è oggi la valle del fiume Irminio, nella provincia ragusana. Bello e gentile, Dafni viveva pascolando le greggi, mentre Pan lo istruiva nell’arte della musica e del canto. Un’arte che il pastore imparò alla perfezione tanto che Virgilio scrive: (...) Dove cercare un dono pari al tuo canto? / Vorrei donarti (e forse non basta) / il sibilo del vento che ora si leva, / i lidi battuti dal mare, / la voce dei fiumi sulle pietraie delle valli...
Thus Virgil in his Bucolics (eclogue V) sums up Daphnis, the son of Mercury and the nymph Daphnid, brought up by the Muses in the land that today is the valley of the river Irminio, in the province of Ragusa. Beautiful and gentle, Daphnis lived grazing the flocks, while Pan instructed him in the art of music and song. It was an art that the shepherd learned to perfection, and indeed Virgil writes: Where can one seek a gift equal to your song? / I would like to give you (and perhaps it is not enough) / the puff of the wind that now rises, / the beaches beaten by the sea, / the voice of the rivers on the stones of the valleys...
Cantava alle greggi, il giovane Dafni, e cantava e suonava per il suo amore, per la ninfa Echemeide, figlia di Giunone, che lui aveva sposato giurandole fedeltà eterna davanti all’intero consesso delle Muse. Ma Dafni aveva un problema davvero grave: era bellissimo. Era tanto bello che nessuna fanciulla riusciva a resistergli, ed era proprio Dafni colui che doveva negarsi in continuazione.
Young Daphnis sang to the flocks, and he sang and played for his love, the nymph Echenais, the daughter of Juno, whom he had married swearing eternal fidelity to her before the whole assembly of the Muses. But Daphnis had a serious problem: he was very handsome. He was so handsome that no young girl succeeded in resisting him, and it was Daphnis who had to say no all the time.
Ragusa e la valle del fiume Irminio sono ancora pregni di miti e leggende > Ragusa and the valley of the Irminio river are still today full of myths and legends
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A dire il vero, non erano soltanto le ragazze di Sicilia a tentarlo: non c’era giovinotto o signore che non avrebbe pagato qualunque cifra pur di giacere con lui. Persino lo stesso Pan, divinità metà uomo e metà capra, provava per il ragazzo un trasporto profondo, e forse proprio per questo non seppe resistergli, e gli insegnò tutta la magia della sua musica.
To tell the truth, it was not only the girls of Sicily that were after him: there was no young man or gentleman that would not have paid any figure to lie with him. Even Pan himself, a divinity that was half man and half goat, felt deep attraction for the boy, and perhaps for this very reason could not resist him, and he taught him all the magic of his music.
La tomba di Dafni, di Nicolas Poussin > Daphni’s grave, by Nicolas Poussin
La fama delle note del flauto di Dafni, insieme con quella della sua bellezza (e non necessariamente in questo ordine), giunse persino alla corte del re Zeno, che lo volle come invitato in una delle sue grandiose feste. Anche qui, la magia di Dafni si compì in modo assoluto. Tutti rimasero ammaliati dalle doti di questo poeta-pastore (al quale il mito fa risalire l’invenzione della poesia bucolica), tutti rimasero ad ascoltarlo in silenzio, pendendo dalle sue labbra, seguendo, fin quasi senza sbattere le palpebre, ogni piccolo movimento del suo corpo perfetto. Persino il cielo si emozionò, e si colorò delle tinte delicate di un tramonto primaverile, lascian46
The fame of the notes of Daphnis’ flute, together with that of his beauty (and not necessarily in this order) even reached the court of king Zeno, who invited him to one of his grandiose banquets. Here too, the magic of Daphnis was absolutely successful. Everyone was bewitched by the gifts of this poet-shepherd (credited by myth with the invention of bucolic poetry); everyone listened to him in silence, hanging on his lips, following, almost without beating an eyelid, every smallest movement of his perfect body. Even the sky was excited, and became flushed with the delicate shades of a spring sunset, only allowing the light breeze of Zephyr to move the
“Comanda! Comanda!” gridavano i diavoli. E il comando fu di scavare pozzi nella omerica terra dei Lotofagi “Command! Command!” the devils ahouted. And he commanded to dig the wells in the homeric land of Lotus eaters
Scorcio della Cava d’Ispica > A glimpse of Cava d’Ispica
do che solo la leggera brezza di Zefiro muovesse le fiamme delle lanterne. A tanta dolcezza nessuno poteva resistere. Nessuno, tanto meno la regina Climene, vittima di un amore improvviso e repentino che la condusse fino al cospetto del pastore, implorando il suo amore. Dafni resistette, con dolcezza ma con fermezza, opponendo alle richieste della regina la sua promessa di fedeltà alla cara Echemeide. L’amore rifiutato, allora, si trasformò in ossessione, e Climene non perse occasione per avere Dafni al suo cospetto. Finché una sera, organizzata una sua recita, la regina decise di farlo ubriacare, facendogli bere del vino drogato con succo di alloro. Così la donna ebbe ragione del ragazzo, che si intrattenne al palazzo del re per una notte d’amore infedele. Giunone, però, dall’alto dell’Olimpo vide tutto e, offesa dalla mancanza di rispetto del genero per la figlia, si vendicò rendendolo cieco.
flames of the lanterns. Nobody could resist so much sweetness. Nobody, least of all Queen Clymene, prey to sudden love that led her to go to the shepherd imploring him to love her. Daphnis held out, sweetly but firmly, answering the supplications of the queen with his promise of fidelity to his dear Echenais. Unrequited love turned into obsession and Clymene lost no opportunity to have Daphnis in her presence. Then one evening, having organized a performance, the queen decided to get him drunk by making him drink some wine drugged with laurel juice. Thus the woman had her way with the boy, who stayed at the king’s palace for a night of unfaithful love. Juno, however, from atop Olympus saw everything and, offended by the disrespect of her sonin-law for her daughter, took revenge by blinding him. Daphnis, desperate, ran away to the country47
La moschea del Bey ragusano a Tajura > The mosque of the Ragusa Bey in Tajura
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Dafni, disperato, fuggì per la campagna che ormai non riconosceva, cantando tutto il suo dolore fin quando, giunto nei pressi di Cefalù, si arrese al suo triste destino e si uccise gettandosi dalla rocca. Dafni, però, aveva toccato anche il cuore degli dei che, avendone pietà, lo trasformarono in una rupe, con la quale, ancora oggi, la brezza marina suona i suoi malinconici lamenti.
side, which he could no longer see, singing of his pain until, having come near Cefalù, gave in to his sad fate and killed himself by throwing himself down from the rock. Daphnis, however, had also touched the hearts of the gods, who, taking pity on him, turned him into a cliff, on which today the sea breeze still plays its melancholy complaints.
Bello lo era anche Murad Aghà, giovane nato a Ragusa attorno alla fine del Quattrocento, rapito dai corsari e venduto a Costantinopoli. La sua bellezza lo fece diventare custode dell’harem del sultano Selim I (fu lui a chiamarlo Murad), re che dovette acconsentire ai voleri della preferita, Zulima, che ne volle fare il suo personale servitore. Il re, però, onde evitare che la moglie cadesse in tentazione, provvide ad evirarlo. Una misura che, comunque, non impedì a Murad, una volta morto il sultano, di trasformarsi in un valoroso militare, talmente tanto coraggioso da meritarsi l’appellativo di Aghà, condottiero. Murad non dimenticò mai le sue origini. Per celebrare le proprie vittorie militari, fece erigere una moschea a Tajura (nei pressi di Tripoli, in Libia), chiamando ad effettuare i lavori anche gli schiavi che provenivano dalla sua stessa Isola. Una volta terminata l’opera, fece liberare tutti i suoi conterranei che, tornati in patria, tramandarono la storia del Bey ragusano, sepolto nella sua stessa moschea.
Murad Aghà too was handsome. This young man was born at Ragusa around the end of the fifteenth century, and was abducted by pirates and sold in Constantinople. His beauty caused him to become the custodian of the harem of the sultan Selim I (it was he who called him Murad), a king that had to consent to the wishes of his favourite Zulima, who wanted him as her personal servant. The king, however, in order to avoid his wife falling into temptation, had him castrated. This was a measure that did not prevent Murad, once the sultan had died, from becoming a valorous soldier, earning him the appellative Aghà, commander. Murad never forgot his origins. To celebrate his military victories, he had a mosque erected at Tajura (near Tripoli, in Libya), also having work done by slaves from his own island. Once the work was finished, he freed all his fellow-countrymen who, returning home, handed down the story of the Bey of Ragusa, buried in his own mosque.
Myth in Sicily
Il mito in Sicilia Prima di abbandonare questa che Omero chiama terra dei Lotòfagi (i mangiatori di loto, un frutto molto abbondante in tutto il ragusano), è opportuno accennare anche alla leggenda dei cento pozzi. Probabilmente antichissime sorgenti d’acqua, forse “organizzate” dall’esercito cartaginese durante le guerre puniche, si dice che a scavare tutti questi pozzi (oggi in contrada Bottino) siano stati i diavoli richiamati qui da un sortilegio: un giovane servitore, non resistendo alla curiosità, aprì una scatola del suo padrone, dedito all’arte delle magia. Da questa scatola sarebbero apparsi centinaia di diavoli che cominciarono a gridare al ragazzo “comanda! comanda!”. Confuso da tanto frastuono, il giovane ordinò loro di scavare i pozzi, lavoro eseguito in men che non si dica. (maria lohman - XI continua)
Before abandoning this land that Homer calls the land of lotus eaters (the lotus is a very abundant fruit in the whole Ragusa area), it is also useful to mention the legend of the hundred wells. Probably very ancient water sources, perhaps “organized” by the Carthaginian army during the Punic wars, it is said that all these wells (now in the Bottino area) were dug by devils called here by sorcery: a young servant, seized by curiosity, opened a box belonging to his master, who was devoted to the art of magic. From this box hundreds of devils are said to have appeared that started to shout to the boy “command! command!” Confused by all this noise, the youth ordered them to dig the wells, a job done in no time. (maria lohman - XI to be continued)
(...) Le Ninfe piangevano Dafni estinto per morte crudele (voi nocciuoli e fiumi foste testimoni alle Ninfe) quando, avvinta al misero corpo del figlio la madre invocava gli dei e gli astri crudeli. Nessuno condusse in quei giorni i buoi pasciuti ai freschi fiumi, o Dafni; nessun quadrupede sfiorò la corrente, né toccò lo stelo d’erba. Dafni, persino i leoni fenici, persino i monti impervi e le selve piansero la tua morte. Dafni insegnò ad aggiogare le tigri armene al cocchio, e Dafni insegnò ad introdurre i tiasi di Bacco e ad intrecciare di molli foglie le flessibili aste. Così la vite è ornamento agli alberi, e l’uva alle viti, e i tori alle greggi, e le messi ai pingui campi, così tu eri il decoro dei tuoi. Dopo che il Fato ti rapì, la stessa Pale, lo stesso Apollo lasciarono i campi. Nei solchi ai quali spesso affidammo i grossi semi d’orzo, il nocivo loglio e le sterili avene nascono; invece della molle viola, invece del purpureo narciso, cresce il cardo e il paliuro con le acute spine. Spargete la terra di foglie, traete ombre alle fonti,o pastori; tali incarichi vi manda Dafni; e costruite un tumulo, e sul tumulo ponete questi versi: "Io Dafni fui nelle selve, da qui fino alle stelle noto, di un bel gregge pastore più bello" (...). (da Virgilio - Bucoliche - ecloga V) For Daphnis cruelly slain wept all the Nymphs (ye hazels, bear them witness, and ye streams) when she, his mother, clasping in her arms the hapless body of the son she bare, to gods and stars unpitying, poured her plaint. Then, Daphnis, to the cooling streams were none that drove the pastured oxen, then no beast Drank of the river, or would the grass-blade touch. Nay, the wild rocks and woods then voiced the roar of Afric lions mourning for thy death. Daphnis, ‘twas thou bad’st yoke to Bacchus’ car Armenian tigresses, lead on the pomp of revellers, and with tender foliage wreathe the bending spear-wands. As to trees the vine Is crown of glory, as to vines the grape, bulls to the herd, to fruitful fields the corn, so the one glory of thine own art thou. When the Fates took thee hence, then Pales’ self, And even Apollo, left the country lone. Where the plump barley-grain so oft we sowed, there but wild oats and barren darnel spring; for tender violet and narcissus bright thistle and prickly thorn uprear their heads. Now, O ye shepherds, strew the ground with leaves, and o’er the fountains draw a shady veil - so Daphnis to his memory bids be done - and rear a tomb, and write thereon these verses: ”I, Daphnis in the woods, from hence in fame Am to the stars exalted, guardian once of a fair flock, myself more fair than they.” (from Virgil - Bucolics - eclogue V)
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tesori nascosti>hidden treasures
TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
Il castello sulla roccia The castle on the rock Il maniero dei Chiaramonte a Mussomeli > The castle of the Chiaramontes at Mussomeli Viaggiando nell’interno della Sicilia spesso si scorgono rovine di antichi castelli che svettano, muti e arcigni, sulla sommità di rocce faticose, testimoni di un’epoca feudale che in Sicilia si spinse ben oltre le soglie dell’evo moderno. Simbolo di potere e di ricchezza, questi castelli bruciati dal sole, dal vento e dalle intemperie consistono spesso soltanto di una torre o di un brandello di mura, ma non sempre: a Mussomeli, infatti, c’è un castello ancora pressoché intatto e che, fra i manieri medievali siciliani, è senz’altro uno dei più pittoreschi.
In cima a una rupe aspra e scoscesa, alta quasi 800 m, è talmente fuso con la pietra da sembrarne un’appendice. Lo fece costruire Manfredi III Chiaramonte, a metà del Trecento, ennesimo centro di potere per una delle famiglie più in vista della Sicilia dell’epoca. Giunti nell’isola a seguito dei condottieri Normanni, nell’XI secolo, i Chiaramonte avevano accumulato patrimonio e potere ed erano talmente ricchi e influenti da poter dettare legge in ogni settore. Anche nell’architettura: palazzi e castelli di loro proprietà, e non solo quelli, vennero realizzati con
Travelling in inland Sicily you often make out ruins of ancient castles that rise up, mute and surly, on the summits of fatiguing rocks, witnesses of a feudal epoch that in Sicily went well beyond the threshold of the modern age. Symbols of power and wealth, these castles scorched by the sun, the wind and bad weather, often only consist in a tower or of a fragment of walls, but not always: at Mussomeli, there is a castle that is still almost intact, and that among Sicilian medieval castles is certainly one of the most picturesque.
Set atop a rugged and steep cliff, almost 800 metres above sea level, it is so welded with the stone as to seem an appendix of it. It was built by Manfredi III Chiaramonte, in the middle of the fourteenth century, yet another centre of power for one of the most important families in Sicily at that epoch. The Chiaramontes came to Sicily with the Norman conquerors, in the 11th century, and accumulated patrimony and power and were so rich and influential as to be able to lay down the law in every sector. In architecture too: palaces and castles belonging to
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TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
Scorcio del cortile del castello > A glimpse of the courtyard of the castle
uno stile originale che ancora oggi viene detto "gotico - chiaramontano". Perché Manfredi Chiaramonte abbia scelto quel luogo impervio per il suo nuovo castello, profondendo nella sua costruzione una quantità enorme di uomini e mezzi, quando disponeva già di altre residenze, resta un mistero. E tuttavia, vedendolo così austero e imprendibile, arroccato nella sua solitudine maestosa, e soprattutto quando si nota l’ampiezza del panorama che si domina da quassù, si intuisce che questo castello non poteva essere costruito diversamente, né in un altro luogo: è come se fosse il riflesso del suo signore, forte e indiscutibile. Era un simbolo, una dimostrazione della vittoria sull’uomo e sulla natura. Il castello è aperto al pubblico che può visitare la sala grande (detta “dei baroni”, perché vi si riunirono i baroni siciliani che, sotto la guida dei Chiaramonte, avevano deciso di opporsi alla famiglia reale spagnola); la cappella, dove ancora sono visibili sbiadite tracce di affreschi trecenteschi; le segrete, le scuderie e alcuni ambienti privati, fra i quali un minuscolo spazio triangolare nel quale, secondo la leggenda, un signore del castello rin52
them, and not only these, were done in an original style that still today is called “Chiaramonte Gothic.” Why Manfredi Chiaramonte chose that impervious place for his new castle, lavishing on its construction an enormous quantity of men and means, when he already had other residences, remains a mystery. And nevertheless, when you see it so austere and impregnable, perched up there in its stately solitude, and above all when you realise the breadth of the panorama dominated from there, you guess that this castle could not have been built otherwise, or in another place: it is as if it were the reflection of its seignior, strong and indisputable. It was a symbol, a demonstration of the victory over man and over nature. The castle is open to the public and you can visit the big room (known as the “barons’ room,” because here the Sicilian barons met that, under the guidance of the Chiaramontes, decided to oppose the Spanish royal family); the chapel, where you can still see faded traces of fourteenth-century frescoes; the dungeons, the stables and some private rooms, including a tiny triangular space in which,
TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
chiuse le sue tre sorelle, murandole vive perché attendessero caste il suo ritorno dalla guerra. Il nobiluomo, però, calcolò male i tempi della propria assenza, e le provviste si esaurirono prima del suo rientro al castello, sicché le tre disgraziate morirono di fame: i loro spettri si aggirano per il castello, ovviamente, insieme a un buon numero di altri fantasmi. I Chiaramonte non rimasero a lungo proprietari del superbo maniero: appena un anno dopo la morte di Manfredi (1391), il suo erede Andrea, che ne aveva proseguito la politica contraria al re, fu decapitato a Palermo, di fronte al fortilizio dello Steri, anch’esso di proprietà della famiglia, e tutti i beni furono confiscati. Dopo essere passato di mano in mano, il castello con il suo feudo pervenne a Don Cesare Lanza (1549) e rimase di proprietà della famiglia fin quasi alla fine del Novecento. In realtà, però, gli ultimi abitanti stabili se ne andarono via già nel 1603. In seguito il castello fu destinato per un periodo a carcere e infine abbandonato, e per questo motivo nessun intervento ha manomesso il suo aspetto medievale, restaurato poi al principio del Novecento proprio per volontà di uno degli ultimi proprietari. Visite: Sabato e domenica 9 - 12; ingresso 3 euro; info: 0934 961111 (testo: chris j. raeli > foto: francesco alaimo)
according to legend, a seignior of the castle confined his three sisters, walling them up alive so that they would await his return from the war chaste. The nobleman, however, miscalculated the time of his absence, and the provisions were exhausted before his return to the castle, so the unfortunate three starved to death: their ghosts wander around the castle, obviously, together with a good number of other ghosts. The Chiaramontes did not long remain owners of the superb castle: just one year after the death of Manfredi (1391), his heir Andrea, who had continued the policy of opposition to the king, was beheaded in Palermo, outside the Steri fort, also belonging to the family, and all his goods were forfeited. After passing from one owner to another, the castle with its estate went to Don Cesare Lanza (1549) and belonged to the latter’s family almost until the end of the twentieth century. Actually, however, the last stable inhabitants went away as long ago as 1603. Subsequently the castle was used for a period as a prison and finally abandoned, and for this reason no action altered its medieval appearance, afterwards restored at the start of the twentieth century at the behest of one of the last owners. Visits: Saturday and Sunday 9-12; admission 3 euros; info: 0934 961111 (text: chris j. raeli > photos: francesco alaimo)
L’ingresso della cappella e gli archi di una delle sale > The entrance of the chapel and the arches in one of the halls
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WEEK END>
> Gangi (PA)
16/03 La processione delle Palme The Palm Sunday procession
Informazioni> Information: Comune > Council tel. 0921 644076 Dove dormire e mangiare > Where to sleep and eat Casale Villa Rainò c.da Rainò, Gangi tel. 0921 644 680 BB 70 € menù fisso 23 € > BB 70 € set menu 23 €
Particolarmente pittoresca, la celebrazione della Domenica delle Palme a Gangi ci offre lo spunto per recarci in questa piccola cittadina sulle Madonie, i monti che chiudono a est la provincia di Palermo. Protagonisti ne sono i membri delle confraternite locali che, dopo aver decorato con cura i rami di palma utilizzando fiori, frutta e piccoli oggetti votivi, sfilano in processione per le vie del paese, tutti vestiti di bianco con cappucci e mantelli, ceri e croci. Alcuni, indossando preziosi costumi ricamati del Seicento, portano gli stendardi che identificano la confraternita. Ogni palma è preceduta dai suonatori di tamburo elegantemente vestiti con particolari costumi decorati, le “rubriche”. La processione termina nella Chiesa Madre, dove è custodita una grandissima tela raffigurante il Giudizio Universale, del pittore noto come “lo Zoppo di Gangi”. Si tratta di una delle principali opere del patrimonio artistico di Gangi, un paese che pur essendo piccolo vanta numerosi tesori d’arte e architettura, in uno con un centro storico d’aspetto medievale.
Particularly picturesque, the celebration of Palm Sunday at Gangi is a good excuse to go to this small town in the Madonie, the mountains that close off Palermo province to the east. The protagonists are the members of the local confraternities, who, after carefully decorating palm branches using flowers, fruit and small votive objects, go in a procession through the streets, all dressed in white with hoods and mantles, candles and crosses. Some, wearing precious embroidered customs from the seventeenth century, bear the standards identifying the brotherhood. Each palm is elegantly preceded by drummers elegantly dressed in particular decorated customs, called “rubriche”. The procession ends at the Parish Church, where there is a big canvas of the Universal Judgment by the painter known as “the Gangi Cripple”. This is one of the principal works of the artistic patrimony of Gangi, a place that though small also boasts numerous treasures of art and architecture as well as a medieval centre.
Come arrivare > How to get there Dall’autostrada Palermo - Catania, uscita Tremonzelli e statale 120 fino a Gangi > Palermo-Catania motorway, Tremonzelli exit and state highway 120 as far as Gangi 56
Ricorre il lunedì seguente alla Pentecoste (quest’anno il 12 maggio) la spettacolare Processione (circa 40 statue, custodite nelle varie chiese della cittadina madonita, portate a spalla) dedicata allo Spirito Santo, protettore di Gangi, culminante con “‘A cursa di’ Santi”. Un’ennesima occasione per visitare questo delizioso borgo arroccato sul Monte Marone è offerta dal suggestivo “Concerto natalizio delle campane” di tutti i campanili del paese; dalla Sagra della Spiga, che in agosto celebra la storia rurale di questi luoghi e rievoca i miti più antichi; e dalla pittoresca rievocazione della vita di San Francesco d’Assisi (ogni due anni in ottobre), che riporta il paese alle sue radici medievali. È pur vero che uno spunto, per venire a Gangi, non è strettamente necessario: basta sapere che è una delle cittadine più ricche d’arte e di storia delle Madonie, con la bella Chiesa Madre dalla magnifica torre campanaria (Torre dei Ventimiglia); con la Pinacoteca “Gianbecchina” e il raffinato Palazzo Buongiorno affrescato da Gaspare Fumagalli (proprio quest’anno ricorrono i 250 anni dell opera del pittore), cornice elegantissima per “chiunque voglia venire a sposarsi a Gangi”.
On the Monday after Pentecost (this year 12 May) there is the spectacular procession (about 40 statues, kept in the various churches of the little town in the Madonie, which people carry on their shoulders) devoted to the Holy Spirit, the protector of Gangi, culminating with “‘A cursa di’ Santi” (The Saint’s run). Yet another occasion to visit this delightful little place perched on Monte Marone is afforded by the charming “Christmas Concert of bells” of all the bell towers in the place; by the Feast of the Corn Ear, which celebrates the rural history of these places in August and evokes the most ancient myths; and by the picturesque evocation of the life of St. Francis of Assisi (every two years in October), which takes the place back to its medieval roots. It is also true that no excuse is strictly necessary to come to Gangi: you just need to know that it is one of the places richest in art and history in the Madonie, with the beautiful Main Church and its magnificent bell tower (Tower of the Ventimiglias); with the Gianbecchina Pinacotheca and the refined Palazzo Buongiorno frescoed by Gaspare Fumagalli (this year there is the 250th anniversary of the painter’s work being done), an elegant setting for “anyone who wants to come and get married in Gangi.”
WEEK END>
> Sicilia
23/03 La gioia dell’Incontro The joy of the Meeting
Dopo la mestizia delle processioni del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, e la teatralità delle rappresentazioni sacre della Passione e Morte di Gesù, nella giornata di domenica si rinnova il rito dell’Incontro. Interpretato in maniera differente da ciascuna comunità, esso presenta comunque sempre l’elemento dell’incontro, appunto, fra Cristo risorto e sua Madre. Non v’è dunque che l’imbarazzo della scelta, per chi desidera riscoprire questa particolare tradizione siciliana. Cominciamo da San Biagio Platani, dove l’atteso incontro si svolge all’ombra di grandi e pittoreschi “archi di pasqua”, costruzioni di canne e rami intrecciati e decorati dalle contrapposte confraternite dei Maddunara e Signurara (gli archi restano allestiti per quattro settimane). Qualche chilometro più a Nord, a Prizzi, si svolge il “Ballo dei Diavoli” ridda carnascialesca di tre personaggi che cercano con ogni mezzo di impedire l’incontro, che si svolge invece puntualmente, grazie all’in-
After the sadness of the processions of Dead Christ and Our Lady of Sorrows, and the theatricality of the sacred representations of the Passion and Death of Jesus, on Easter Sunday the rite of the Meeting takes place. Though interpreted in a different way by every community, it always presents the element of the meeting between Risen Christ and his Mother. So there is plenty to choose from, for those who desire to rediscover this particular Sicilian tradition. We will start from San Biagio Platani, where the highly popular meeting takes place in the shade of big and picturesque “Easter arches”, constructions of reeds and woven branches decorated by the opposing confraternities of the Maddunara and the Signurara (the arches stay up for four weeks). A few kilometres further north, at Prizzi, there is the “Dance of the Devils”, a Carnivallike jumble of three characters that seek with every means to prevent the meeting, which instead punctually takes place, thanks to the
Informazioni > Information: San Biagio Platani: tel. 338 4572610 > Prizzi: tel. 091 6058351 > Modica: tel. 0932 944704 > San Cataldo: tel. 0934 511228 Caltagirone: tel. 0933 41365 > Adrano: tel. 095 7695861 > Terrasini: tel. 091 8686733 58
WEEK END>
tervento di un angelo (il “ballo” inizia al mattino, l’incontro alle 15,30). A Modica (Rg), quando la Madonna e Gesù si incontrano, si baciano e si abbracciano affettuosamente, grazie a originali marchingegni in grado di far muovere le statue (a mezzogiorno). In provincia di Caltanissetta, San Cataldo ospita la sfilata dei Sanpaoloni, grandi statue di cartapesta, raffiguranti gli apostoli e “indossate” da alcuni fedeli che accompagnano il Risorto, secondo un’usanza che risale alla dominazione spagnola (alle 18, lungo corso Vittorio Emanuele). Anche a Caltagirone (Catania) è una grande statua di cartapesta, stavolta raffigurante San Pietro, ad avere il compito di “annunciare” la Resurrezione alla Madonna; lo scenario dell’incontro è la spettacolare scalinata di Santa Maria del Monte, con le sue alzate decorate di ceramica locale, che viene adibita a comoda “tribuna” per i fedeli (ore 16,30). Sempre in provincia di Catania, da segnalare la sacra rappresentazione d’origine medievale detta “La diavolata”, che si svolge a Adrano (a mezzogiorno e alle 20,30). Un cenno finale per la manifestazione pasquale di Terrasini (Palermo): la “festa di li schietti” è incentrata sulle prove di forza dei giovani del paese i quali si sfidano a sollevare un albero d’arancio riccamente decorato di frutta, fiori e nastri (mattina e pomeriggio, in piazza e per le vie del paese).
intervention of an angel (the “dance” begins in the morning, the meeting at 3.30 pm). At Modica (Ragusa province), when the Madonna and Jesus meet, they kiss and embrace affectionately, thanks to original devices able to move the statues (at midday). In Caltanissetta province, at San Cataldo there is the parade of the Sanpaoloni, big papier mâché statues representing the apostles and “worn” by some believers that accompany Risen Christ, in accordance with a custom that goes back to the Spanish domination (at 6 pm, along Corso Vittorio Emanuele). In Caltagirone too (Catania province) it is a big papier mâché statue, this time representing St. Peter, that has the task of “announcing” the Resurrection to the Madonna; the place of the Meeting is the spectacular flight of steps of Santa Maria del Monte, with its risers decorated with local ceramics, which is used as a convenient “gallery” for believers (time 4.30 pm). Also in Catania province, we must mention the sacred representation of medieval origin called “La diavolata”, held at Adrano (at midday and 8.30 pm). Lastly, a mention of the Easter event at Terrasini (Palermo province): the “festa di li schietti” (feast of bachelors), centres on tests of strength for young people in the town, who are challenged to lift an orange tree richly decorated with fruit, flowers and ribbons (morning and afternoon, in the piazza and in the streets of the town).
Nella pagina accanto, gli “Archi di Pasqua” a San Biagio Platani; in basso, da sinistra, i diavoli di Prizzi e gli “schietti” di Terrasini > On the opposite page the “Easter arches” of San Biagio Platani; below, from left, the devils of Prizzi and the bachelors of Terrasini
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A GRITURISMO PALLADIO Riesi - contrada Palladio, 0934 921305; 67 €
HOTEL CRYSTAL PALACE *** Palermo - via Roma 477/a; 091 6112580, da 130 € IL MEZZANINO DEL GATTOPARDO Palermo - via Alloro, 145; 333 4771703; da 110 €
Catania & Provincia LA VECCHIA PALMA *** Catania - via Etnea, 668 095 432025; da 100 €
ALBERI DEL PARADISO **** Cefalù - via dei Mulini, 18, 0921 423900; da 96 € (camera con finestra)
VILLA PARADISO DELL’ETNA **** S. Giovanni la Punta - via per Viagrande, 37 095 7512409; da 260 €
Agrigento & Provincia DIOSCURI BAY PALACE **** Agrigento - lungomare Falcone e Borsellino, 1 0922 406111; 170 € standard - 200 € deluxe HOTEL KAOS Villaggio Pirandello 0922 598622; da 130 € B&B LOCANDA DEL MORO Sciacca - via Liguori, 44, 0925 86756; 80 € AGRITURISMO CASALICCHIO Cammarata - contrada Casalicchio, 0922 908144; da 110 €
B&B RESIDENCE DELLE STELLE Caltanissetta - via San Giuliano, 27 0934 581819; 120 €
VILLA GUSSIO NICOLETTI Leonforte - c.da Rossi, SS 121 km 94,750 0935 903268; 110/256 €
B&B TALIA Modica - via Exaudinos, 9, 0932 752075; da 120 €
BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro, 0935 640529; 76 €
B&B LA CASA DI MONTALBANO Via A. Moro, 44, loc. Punta Secca, Santa Croce Camerina 0932 655566; da 64 € (min. 2 notti)
Messina & Provincia EUROPA PALACE HOTEL **** Messina - loc. Pistunina, SS 114 km 5+470 090 621601; da 100 € VILLA MIRAGLIA ** Cesarò - loc. Portella Miraglia SS 289 095 7732133; HB 100 € VILLA DUCALE **** Taormina - via Leonardo da Vinci, 60; 0942 28153; da 130 € D’ORANGE ALCANTARA *** Francavilla di Sicilia - via dei Mulini, 14/16 0942 981374; da 80 €
Siracusa & Provincia HOTEL ROMA **** Siracusa - via Minerva, 10, 0931 465626, da 200 € HOTEL MEDITERRANEO *** Siracusa - via Tripoli, 40, 0931 445047; da 75 € B&B AL TEATRO Siracusa - via del teatro, 15, 0931 64674; da 50 € AGRITURISMO CASA DELLO SCIROCCO Carlentini - c.da Piscitello; 095 447709 - 338 1720112; da 38 €
B&B SOTTO IL VULCANO Nicolosi - via Monpilieri, traversa V, s.n. 095 914851; da 57 €
RESIDENCE VILLA FIORENTINO Lipari - via G. Franza, 9 090 9812136; appartamento da 60 €
B&B I RUSTICI Trecastagni - via Archimede, 2, 095 7809956; da 30/35 €
Ragusa & Provincia
Enna & Provincia
HOTEL VILLA CARLOTTA **** Ragusa - via Ungaretti, 0932 604140;120 €
GRANDE ALBERGO SICILIA *** Enna - piazza N. Colajanni, 7; 0935 500850; 91/120 €
HOTEL PALAZZO DEGLI ARCHI Ragusa Ibla - corso Don Minzoni, 6 0932 686021; da 90 €
B&B TRA CIELO E SABBIA San Vito Lo Capo - via del Secco, 44 +39 0923 972638 cell. +39 335 7488954; da 35 € www.tracieloesabbia.it
SELENE *** Piazza Armerina - via G.le Gaeta, 30/32 0935 683412; da 70 €
CAMBIOCAVALLO C.da Zimmardo - Pozzallo 0932 779118; da 110 €
KEMPINSKI GIARDINO DI COSTANZA *****L Mazara del Vallo - via Salemi km 7+100; 0923 907763; 339 €
Trapani & Provincia TORRI PEPOLI *** Erice - viale Conte Pepoli, 333 3010504; da 200 €
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WEEK END>
> Chiaramonte Gulfi (RG)
31/03-06/04 La Madonna e i musei The Madonna and museums La festa patronale della Madonna di Gulfi, che si svolge a Chiaramonte Gulfi fin dal 1644, ci offre l’occasione per visitare, nel primo e nel secondo weekend dopo Pasqua, questo piccolo paese in provincia di Ragusa. La festa, infatti, prevede due faticose processioni (una per ciascuna domenica), la prima per portare la statua marmorea della Madonna (un’opera gaginesca del peso di oltre una tonnellata) dal suo santuario (unico edificio rimasto dell’antico abitato di Gulfi, distrutto dagli Angioini) alla città, la seconda lungo il percorso inverso. Chiaramonte, che per la sua posizione dominante viene spesso definita “Balcone di Sicilia”, conserva ancora il centro storico d’antico aspetto medievale. Particolarmente interessante la presenza di ben otto piccoli musei: di Arte Sacra e di Cimeli Storico Militari (entrambi in piazza Duomo); del Ricamo e dello Sfilato siciliano (via Lauria); Ornitologico, dell’Olio, di Strumenti Etnico Musicali nonché una Pinacoteca e una fedele ricostruzione d’una casa primi Novecento, tutti presso Palazzo Montesano (aperti mar.-ven. 9-13; sab. 15-19; dom. 9-13 e 15-19; biglietto collettivo 4 euro).
The feast of the patron saint of the Madonna of Gulfi, which has been held at Chiaramonte Gulfi since 1644, gives us an opportunity, the first and second weekends after Easter, to visit this little village in the province of Ragusa. The fact is that the feast involves two fatiguing processions (one for each Sunday), the first to take the marble statue of the Madonna (a Gagini work weighing over a ton) from its sanctuary, (the only building left from the old village of Gulfi, destroyed by the Angevins) to the village, the second back along the same route. Chiaramonte, which because of its dominant position is often defined the “Balcony of Sicily”, still has a historic area with the old medieval look. Particularly interesting is the presence of no fewer than eight small museums: Sacred Art and Historical Military Relics (both in Piazza Duomo); Embroidery and Sicilian Sewing (Via Lauria); Ornithological, Oil, Ethnic Musical Instruments as well as a Pinacotheca and a faithful reconstruction of a house from the early twentieth century, all at Palazzo Montesano (open Tue.-Fri. 9-1; Sat. 37; Sun. 9-1 and 3-7; collective ticket 4 euros).
Informazioni> Information: Ufficio turismo > Tourist Office tel. 0932 711239 Dove dormire> Where to sleep Villa Zottopera contrada Roccazzo tel. 338 5258902 Pernottamento a partire da 30 € al giorno > Night from 30 € Dove mangiare> Where to eat Ristorante Maiore via Martiri Ungheresi, 12; tel. 0932 928019 chiuso lunedì; 20 € > closed on Mondays; 20 €
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Come arrivare > How to get there Da Catania, percorrere dapprima la SS 114 in direzione Sud, immettersi poi sulla SS 194 fino al bivio segnalato per Chiaramonte > From Catania, first go southward along state highway SS 114, then get on SS 194 as far as the junction for Chiaramonte 61
Dove mangiare Where to eat
Palermo & Provincia CUCINA PAPOFF Palermo - via I. La Lumia, 32 091 586460, chiuso sabato a pranzo e domenica, 35 € SHAKESPEARE & COMPANY Palermo - Salita Artale, 5, 091 7495205, chiuso mercoledì, 40/45 € PIZZERIA LE PERGAMENE Palermo - piazza Marina, 48/49, 091 6166142; 20 € AL DESCO Palermo - via Judica, 23; 091 6090587, aperto solo a cena, chiuso domenica, 40 € FARO VERDE DA BENITO S. Flavia - largo San Nicolicchia, 14, Porticello 091 957977 chiuso martedì, 40 € IL BAVAGLINO Terrasini - lungomare Praiola, 2; 091 8681284, chiuso martedì, 18 €
Agrigento & Provincia LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102; 0922 414400, chiuso lunedì, 40 € VITTORIO Menfi - via Friuli Venezia Giulia, 9, loc. Porto Palo, 0925 78381 chiuso lunedì sera, 30 €
OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - c.da Torre, 0922 829824, chiuso mercoledì, 22 €
LA SCALA Caltagirone - scala S. M. del Monte, 8 0933 57781, chiuso mercoledì, 20 €
LA MADIA Licata - via F. Re Capriata, 22; 0922 771443, chiuso martedì e domenica sera in inverno, menù degustazione 40 €
IL GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta - via Piave, 3 095 7512727, chiuso lunedì, a pranzo da martedì a sabato, gennaio, 35 €
VECCHIO FIENILE Scicli - loc. Playa Grande, SP 18 km. 4, 0932 930377, chiuso mercoledì, 30 €
Enna & Provincia
Siracusa & Provincia
ARISTON Enna - via Roma, 353, 0935 26038, chiuso domenica, prezzo medio 25 €
TAVERNETTA DEL PAPIRO Siracusa - via Tripoli, 6, 0931 461066, chiuso domenica e in agosto, 25/30 €
LA BRACE Calascibetta - SS. 290 km 46, 0935 34699, chiuso lunedì e agosto, 25 €
TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23 0931 841772, chiuso martedì, 25 €
Messina & Provincia
MAURIZIO Porto Palo di Capo Passero - via Tagliamento, 22 0931 842644, chiuso martedì (mai in estate), ferie da fine ottobre a fine novembre; 30 €
ACQUARIUS S. S. di Quisquina - via L. Attardi, 62, 0922 982432, chiuso mercoledì, prezzo medio 25 €
Caltanissetta & Provincia VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 0934 582331, chiuso domenica e lunedì a pranzo, 22/25 € L’ANGOLODIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, 0934 542983, chiuso lunedì e domenica sera, 25 € CASANOVA Gela - via Venezia, 89 0933 918580, chiuso domenica, lunedì a cena e dal 15 al 31 agosto, 30 € VILLA ROSANGELO Mazzarino - contrada Pileri, 0934 381437, chiuso lunedì, 20 €
Catania & Provincia L’AMBASCIATA DEL MARE Catania - piazza Duomo, 6, 095 341003; chiuso lunedì, 25 € OSTERIA ANTICA MARINA Catania - via Pardo, 29 095 348197; chiuso mercoledì, 30 €
Ristorante
REGINE Via Trapani, 4/a Palermo 091 58 65 66
DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; 090 44720, chiuso lunedì e in agosto, 25 € DON SANTO (TRATTORIA TIPICA) Floresta - c.da Favoscuro, 0941 662030; chiuso lunedì tranne luglio ed agosto; 20 € www.donsanto.it VILLA LA ROSA Filicudi (I. Eolie - ME) - via Rosa, 24, 090 9889965, prezzo medio 25 € vini esclusi; info@villalarosa.it www.villalarosa.it LA MACINA San Marco d’Alunzio - via Aluntina, 48 0941 797848, chiuso martedì, 25 €
IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 095 7159247, 35 €, menù degustazione 52 €, vegetariano 26 €
COVO DEL PIRATA Milazzo - lungomare Garibaldi (p.le Marullo) 090 9284437, chiuso mercoledì, 35 €
LA GROTTA Acireale - via Scalo Grande, 46, loc. Santa Maria La Scala, 095 7648153, chiuso martedì e due settimane in inverno, 35 €
Ragusa & Provincia
GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € ‘U TRAPPITU Militello Val di Catania - via Principe Branciforti, 125; 095 811447, chiuso lunedì, aperto a pranzo solo su prenotazione, 15 €
SERAFINO DAL 1953 Marina di Ragusa - lungomare A. Doria 0932 239522, aperto dal sabato di Pasqua al 30 novembre, 30 €
IL BAROCCO Palazzolo Acreide - via Duca d’Aosta, 27 0931 883266; chiuso martedì, 18 €
TRATTORIA DEL CROCIFISSO DA BAGLIERI Noto - via Principe Umberto, 48, 0931 571 151 chiuso mercoledì, 20 € Trapani & Provincia CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 € TAVERNA PARADISO Trapani - lungomare Dante Alighieri, 22 0923 22303; chiuso domenica, 30 €
DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 0932 651265, chiuso lunedì e domenica sera, 60 €
LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte 0924 46820; sempre aperto (eccetto festivi), 30 €
LE MAGNOLIE Modica - via Gianforma, 179, loc. Frigintini 0932 908136, chiuso martedì, 25 €
EL PESCADOR DA PASQUALE Favignana - p.zza Europa, 38 0923 921035, chiuso mercoledì a pranzo (solo in inverno), 25/30 €
CUCINA E VINO Ragusa Ibla - via Orfanotrofio, 91 0932 686447, chiuso martedì, 20 €
PESCATORE Mazara del Vallo - via Castelvetrano, 191 0923 947580 chiuso lunedì, 35 €
BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL
I Consigli di Sikania a cura di > Sikania advices by
Osteria Nero d’Avola > Taormina (ME) L’Osteria Nero d’Avola nasce a Taormina nel 2002 e il suo nome non è scelto a caso: il proprietario, Salvatore Siligato, voleva dare lustro al vitigno che ha dato notorietà ai vini siciliani nel mondo. E poi “osteria” e non ristorante, per trasmettere ai clienti un messaggio di familiarità e convivialità, in un locale dove lui, passeggiando fra i tavoli, illustra i piatti e ne racconta le origini. D’altra parte, per Salvo la ristorazione è una vera passione e per poterla coltivare ha abbandonato gli studi e un lavoro sicuro e remunerativo per abbracciare il
mondo del cibo e del vino. La caratteristica che contraddistingue l’Osteria è che non c’è alcuna giacenza di materia prima: si lavora soltanto con quel che offre il mercato giornaliero, e tutto deve provenire, obbligatoriamente, dalla Sicilia. Per questo non c’è un menù vero e proprio, ma un insieme di “creazioni estemporanee” sulla base di quel che offre la natura. Fra gli antipasti, polpette di neonata e tonno in foglia di limone, seppie con carciofi e salame croccante, tartara di tonno di “conzo” (cioè pescato
Osteria Nero d’Avola > Vico Spuches, 8, Taormina (Messina) - tel. 0942 628874; prezzo vini esclusi 35 €; carte di credito: tutte; giorno di chiusura: no > price excluding wines 35 €; all credit cards; open every day The Osteria Nero d’Avola came into being in Taormina in 2002 and its name was not chosen at random: the owner, Salvatore Siligato, wanted to give splendour to the vine that has given fame to Sicilian wines around the world. And then osteria, “inn” and not restaurant, to convey to guests a message of familiarity and conviviality, in a place where, walking among the tables, he himself illustrates the dishes and explains their origins. Besides, for Salvo running a restaurant is a true passion and in order to be able to cultivate it he gave up study64
ing and a safe and remunerative job to embrace the world of food and wine. The characteristic that marks the place is that there is no raw material hanging around: it only works with what the daily market offers, and everything has to originate, without any exception, from Sicily. For this reason there is not a real menu but a set of “extemporaneous creations” on the basis of what nature offers. Among the starters, there are fishcakes made with baby sardines and tuna in lemon leaf, cuttlefish with artichokes and crisp salami, tartara of
www.cronachedigusto.it
la ricetta dello chef the chef’s recipe Spatola gratinata con pistacchio di Bronte e scorza di limone Interdonato Ingredienti per 4 persone
all’amo) con capperi delle Eolie, cipolla rossa di Tropea, basilico, menta, olio, limone e aceto di vino rosso. In questa trattoria si predilige cucinare il pesce cosiddetto “povero”, ad esempio la spatola che offre il meglio di sé sfilettata e gratinata con pistacchi di Bronte e scorza di limone Interdonato. Anche la carta dei vini è composta solo da prodotti regionali: molto articolata e ben strutturata, mira soprattutto a far conoscere i piccoli produttori che aspettano di essere “scoperti”. (simona cacopardo) “conzo” tuna (i.e. caught with a line and hook) with capers from the Aeolian Islands, red Tropea onion, basil, mint, oil, lemon and red wine vinegar. In this restaurant there is a preference for cooking so-called “poor” fish, for instance spoonbill, which is at its best filleted and gratiné with Bronte pistachios and Interdonato lemon peel. The wine list too only comprises regional products: very rich and well structured, it aims above all to let people know the small producers that wait to be “discovered”. (simona cacopardo)
1\2 kg di spatola sfilettata 1\2 confezione di pancarrè sbriciolato 100 g di pistacchi di Bronte sbucciati e tritati scorza grattugiata di un limone Interdonato un cucchiaio di formaggio siciliano grattugiato (caciocavallo ragusano o pecorino stagionato) uno spicchio d’aglio e un quarto di cipolla, sale, pepe, olio extravergine d’oliva Mescolate tutti gli ingredienti per la panatura (pancarrè, formaggio, pistacchi, scorza di limone, cipolla, aglio, sale, pepe) e aggiungete olio extra vergine d’oliva sufficiente a ottenere un impasto umido. Lasciate riposare per circa un’ora. Ungete i filetti di pesce con po’ d’olio, disponeteli su una teglia appoggiandoli dal lato della pelle e cospargeteli con la panatura. Passate in forno per gratinare, circa 5 minuti.
Gratiné spoonbill with Bronte pistachio and Interdonato lemon peel Ingredients for 4 people 1\2 kg of filleted spoonbill,1\2 pack of sandwich bread broken up into pieces, 100 g of peeled Bronte pistachios coarsely minced, grated Interdonato lemon peel, a spoonful of grated Sicilian cheese (caciocavallo from Ragusa province or seasoned pecorino), a clove of garlic and a quarter of an onion, salt, pepper, extra virgin olive oil. Mix all the ingredients for the covering (bread, cheese, pistachios, lemon peel, onion, garlic, salt, pepper) and add enough extra virgin olive oil to get a damp mix. Stand for about an hour. Grease the fish fillets with a little oil, set them out in a baking-pan laying them on the side of the skin, and sprinkle them with the mix. Put them in the oven to gratiné them for about 5 minutes.
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OSPITALITÀ>HOSPITALITY
I Consigli di Sikania > Sikania advices
Resort Mandranova > Campobello di Licata (AG) Mandranova è un agriturismo “classico”, nel senso che è stato realizzato ristrutturando un vecchio fienile immerso fra gli oliveti. E anche perché l’attività ricettiva si affianca a quella agricola, nello specifico la produzione di un eccellente olio d’oliva, fra i più premiati della Sicilia. Tuttavia è anche qualcosa in più, visto che i proprietari Silvia e Giuseppe Di Vincenzo, utilizzando materiali pregiati e facendo grande attenzione ai dettagli, si sono sforzati di realizzare un vero
resort, un luogo in cui rilassarsi circondati dal verde e da begli arredamenti, un luogo in cui gustare la buona cucina della campagna isolana e dove fare base per andare alla scoperta di alcuni degli angoli meno noti della Sicilia. Infatti, se è vero che siamo a pochi chilometri da Agrigento e i suoi celeberrimi templi, lo è altrettanto che da qui si possono raggiungere tanti paesi e piccole città che si trovano solitamente ben al di fuori dei circuiti turistici: Naro e Licata, ad esempio, ma anche la
B&B Azienda Agricola Mandranova > S.S.115 - Km. 217 svincolo Campobello di Licata (Agrigento) tel. 348 3150015; doppia BB da 122 € > double BB from 122 € Mandranova is a “classical” holiday farm, in the sense that it was created by restructuring an old barn immersed in olive-groves. And also because the accommodation activity is placed alongside agricultural activity, specifically the production of excellent olive oil, one of the ones that has won most prizes in Sicily. Nevertheless it is also something more, seeing that the owners, Silvia and Giuseppe di Vincenzo, using quality materials and taking great care over 66
details have endeavoured to create a true resort, a place in which to relax surrounded by greenery and attractive fittings, a place in which to taste the good cuisine of the countryside on the island and to use as a base to set out in the discovery of some of the less known spots in Sicily. In this connection, while it is true that we are just a few kilometres from Agrigento and its very famous temples, it is also true that from here you can get to a lot of villages and small towns that are well outside the usual
piccola Palma di Montechiaro, con il palazzo del Gattopardo. Le camere sono sei e tre le suite, tutte con servizi privati, riscaldamento. Gli arredamenti di famiglia - pezzi liberty e ottocenteschi - vi hanno trovato degna collocazione, accanto a pezzi dell’artigianato locale. Il cuore della struttura, per gli ospiti, è il gradevole salotto, anche se, durante il periodo estivo, è la piscina a fare la parte del leone. In estate si può fruire anche di uno yacht, per escursioni lungo la costa, mentre in ottobre gli ospiti sono invitati a partecipare alla raccolta delle olive: ciascuno può produrre la propria bottiglia da portare a casa, un souvenir decisamente gustoso! (chris j. raeli)
tourist circuits: Naro and Licata, for instance, but also the little Palma di Montechiaro, with the palazzo of the Leopard. There are six rooms and three suites, all en suite, with heating. Family furniture - art nouveau and nineteenth-century pieces - have fitted in well, alongside pieces by local craftsmen. The heart of the place, for guests, is the pleasant living room, though during the summer period it is the swimming pool that has the lion’s share. In the summer you can also make use of a yacht, for excursions along the coast, while in October guests are invited to participate in the olive harvest: each guest can produce his or her own bottle to take home, a decidedly savoury souvenir! (chris j. raeli)
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ce i trasferis anni, vi s ro tt a ie u d q tu a oca h ntro S che all’ep me al Ce , ie la s le in ro ra a o o C p svilup iglia di di storia ne e allo do la fam truzione n s io a ro z c u e u ri q p tr s e a le o i rovin minim lla ric i sono distesa d vorano a i viaggio, racche, c a d la a n b ri u nto o o n è it lle o ll’ n e e c e e c n d a, ra nzia del Belic e fuori I suoi g è memori i, c’è l’infa La Valle osa vien ccopoli. lc to lc o o ra a D a m u b e q ilo rr a n E n in u ’è Da fiose. è un te rovine, c zioni ma ’infanzia per vivere i sono le , intimida Belice. L c e c lle ro c a a lib V l in e e m N ono Iniziativ rrazione. ntro, ci s anche na rno al Ce o tt a o i. n e sempre lp a o liev ntracc si raccog i suoi co e d e o sone che tt anto del Sess da lunga ZA I LATER EDITOR prezzo 9,00 € ; 4 pagg. 15
LO SCAFFALE DI SIKANIA >
In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.
Carola Susani
L’infanzia è un terremoto
ta in ani è na rola Sus e a Roma. a C : re viv > l’auto Veneto e racconti. Nel ri di b li e i z n di Teresa ma Scrive ro 5 è uscito Il libro tta Opera u g 199 a cato Premio B (Giunti, ltrinelli ha pubbli e i ) e 8 F 9 r 9 e (1 P prima). a dei dinosauri antropo c li Il i z La terr z a per rag 4). Nel romanzi ola Pesce (200 spo. C ro e Il i ) ff 2 a 0 0 G (2 x ha scito per 2005 è u 2006 Minimum fa ione z le Nel e vive (S to Pecore Strega 2007). pubblica Premio rgomenti” e uovi a mana di rice di “N È redatt on la cronaca ro bblica”. c p ra “Re u collabo
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L’infanzia è un terremoto di Carola Susani
L
e rovine di Montevago sono vicine al paese ricostruito. Montevago è stata rasa al suolo dal terremoto del Belice, nel 1968. Per andarci si imbocca una strada larga. Montevago, vecchia e nuova, come Santa Margherita Belice, sta su un altopiano pianeggiante, una placca calcarenitica quasi piatta: l’acqua non scivola giù, si infiltra. Dove ti giri, tutto il resto lo vedi dall’alto. L’altra estate eravamo in Sicilia occidentale, ma più su, nel Corleonese, a Bisacquino, che è un paese di montagna. Andrea e Ombretta con Eva di tre anni, gli amici con cui condividevamo una casa padronale del Settecento, spoglia e simmetrica, sotto il santuario della Madonna del Balzo, si muovevano in lungo e in largo nel Belice, per esplorare e assaggiare vini. Sono andati anche alle rovine di Montevago. Io non ricordavo di esserci mai stata. Mi sono domandata: come mai? Quand’ero piccola, dai quattro agli otto anni, abitavamo a Partanna, a pochi chilometri, in baracca. Forse mia madre non se la sentiva di portarci in una città di morti? Se è così, è stato un errore. Per quel che mi ricordo dell’infanzia, per quel che so da tutti i bambini che conosco, da piccoli proviamo per la morte, per la distruzione e per il tempo una curiosità sfrenata. Nelle città morte ci sguazziamo, la decomposizione non ci fa paura. Ci serve perlomeno una storia, un personaggio inventato o ben isolato dal contesto, per specchiarci nell’orfano e farci un pianto; ma neanche in quel caso si placa la nostra sete di conoscenza, della condizione umana e delle forze con cui l’umanità baccaglia. A Partanna, a cinque anni, io e Luca disegnavamo scheletri: scheletri addobbati, con crinoline e cappelli a larghe tese. Era un trionfo della morte. Probabilmente, fino all’adolescenza ci sentiamo felici e feroci spettatori; non vediamo perché, tra i personaggi in campo, non dobbiamo identificarci nel sasso, o ancora meglio nell’ailanto che cresce sui fossi. Il sasso è un trionfo del tempo, l’ailanto no, è un trionfo della vita, inestirpabile, invasiva. L’infanzia si diletta di trionfi. È vero, questa non è tutta l’infanzia, l’infanzia non disdegna la commozione, le tenerezze, l’amore. Però nell’infanzia c’è anche questa fascinazione per le rovine. Non mi ricordavo di essere stata a Montevago vecchia, eppure la descrizione mi era familiare. Un lungo, monumentale viale di marmo, alberato di alberi giovani, deserto. Ai due lati, rovine. Palazzetti rasi al suolo, di cui si riconosce il muro
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LO SCAFFALE DI SIKANIA
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perimetrale, qualche stanza, terra accumulata, resti. Il viale che sbocca in una piazza lastricata di marmo, sulla quale incombe la chiesa madre sventrata. La chiesa era dedicata ai santi Pietro e Paolo, l’avevano costruita nel 1712. Tutto attorno alla chiesa, alti lampioni: si accendono per le iniziative estive, concerti, spettacoli teatrali. La notte tra il 14 e il 15 gennaio, nell’anniversario del terremoto del Belice, una fiaccolata parte dal paese nuovo e arriva fino alla chiesa. La descrizione delle rovine, insomma, mi era familiare, forse altre volte Montevago vecchia mi era stata raccontata, o forse c’ero stata e né io né mia madre ce ne ricordavamo.
Quando ci sono andati Andrea e Ombretta non c’era nessuno, era una giornata d’estate, ma fosca e piena di nuvolaglia che si addensava. Forse c’era anche vento. Hanno lasciato la macchina e hanno imboccato la strada di marmo, trascinandosi dietro il passeggino leggero della Chicco, tenendo la bambina per mano. Mi hanno raccontato che sulla soglia di un palazzo distrutto hanno visto scarpe, tante paia di scarpe. E giornali degli anni Sessanta. Le scarpe me le aspetto di più a Poggioreale, ma i miei amici si ricordavano che fosse Montevago. Sono passati quasi quarant’anni, per come conosco le amministrazioni della zona escludo che abbiano messo apposta giornali e scarpe come attrazione turistica. È facile che quelli fossero davvero giornali e scarpe lì dal terremoto. Miracolosamente preservati. Forse in quel posto c’era un negozio di calzature. Le scarpe erano invecchiate, non consunte, la foggia d’altri tempi. Andrea è andato avanti, si è addentrato nelle rovine, con la macchina fotografica. Ombretta e la bambina sono restate indietro, sul lastricato di marmo a raccogliere sassolini. Ombretta dice che era inquieta. A Montevago vecchia il cielo è enorme. Si vede l’intera volta. Ma era un cielo grigio, la giornata umida. Da una parte e dall’altra, dalle rovine, Ombretta sentiva voci interne, per colpa del silenzio. Andrea no. La macchina fotografica lo aveva riportato alla curiosità rapace dell’infanzia. Esplorava. Entrava nella chiesa. Scendeva nelle case private. Cercava. La bambina correva su e giù. Ancora piccola, prendeva la questione della vita e della morte alla radice, si occupava di aghi di pino, raccoglieva foglie secche. Ombretta ha chiamato Andrea. Voleva andare via. L’ha chiamato ancora. Non è stato facile strapparlo alla sua indagine. Tornando verso l’automobile hanno visto piombare sul viale una famiglia di stupefatti turisti veneti, pallidi e con gli zainetti.
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