sikania 261

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Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo ÂŤTaxe percueÂť - Tassa riscossa - Filiale Palermo



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Isole Egadi Favignana Marettimo Levanzo Sinfonia di storia e bellezza A symphony of history and beauty

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Antillo Casalvecchio Siculo Forza d’Agrò Limina Sant’Alessio Siculo Santa Teresa Riva Savoca

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59 Leonforte Sapori, cultura e tradizione di Sicilia Taste, culture and tradition of Sicily

Copertina > Cover: ph. Hanne Carstensen Palermo, Il Genio


48 Tindari Nebrodi

Basicò Falcone Ficarra Floresta Gioiosa Marea Librizzi Montalbano Elicona Montagnareale Oliveri Patti Raccuja San Piero Patti Sant’Angelo di Brolo Sinagra Tripi Ucria

Rubriche Surveys pag. 8 In breve > Briefly pag. 40 Libri > Books pag. 64 Attualità > News

Week-end pag. 104 È il mese delle castagne! > It’s the chestnut month! pag. 107 Un dolcissimo weekend > A very sweet weekend

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pag. 109 Il parco alle soglie dell’inverno > The park on the threshold of winter

Slow Sicily La Sicilia di presidio in presidio Sicily from presidium to presidium

Borghi Marinari

I consigli di Sikania Sikania advices

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Brolo Cefalù Giardini Naxos Licata Marsala Mazara del Vallo Menfi Milazzo Portopalo di Capo Passero Sciacca

pag. 106 Dove dormire > Where to sleep pag. 108 Dove mangiare > Where to eat pag. 110 Ristorante > Restaurant

Tradizioni Siciliane Sicilian traditions

La Nicchia

La giornata del contadino > The farmer’s day

pag. 112 Albergo > Hotel

di Sara Favarò

pag. 88

Il mito in Sicilia Myth in Sicily Da Bacco allo zolfo > From Bacchus to the sulphure di Maria Lohman

pag. 92

Tesori nascosti Hidden treasures A casa dei Cro-Magnon > At the Cro-Magnons’place di Emilia Gatti

pag. 98

B&B EH13

pag. 115 Lo scaffale di Sikania > Nessuna Colpa di Giuseppe Arcucci e Sabina Marchesi


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www.stsitalia.it Piazza Don Bosco, 6 • 90142 Palermo 091 361567 • fax 091 6372482 • e-mail: info@stsitalia.it


SISTEMA ITINERARIO

città di Palermo


Il “Progetto Sistema Itinerario Città di Palermo” è un progetto del Consorzio Palermo Sistema Musei realizzato in collaborazione con il Comune di Palermo, Assessorato al Turismo - e finanziato dall’Assessorato Regionale Beni Culturali tramite la misura 2.03 del Por Sicilia 2000/06 “Gestione innovativa e fruizione del patrimonio culturale”. Il progetto si prefigge di realizzare, attraverso l’applicazione della “Metodologia Sistema Itinerario”, un “Itinerario d’eccellenza” - ovvero di fruibilità innovativa - della “Rete Turistico-Culturale” esistente nell’area urbana del Comune di Palermo, e quindi di porre le basi per un incremento dei benefici economici degli operatori della rete. La “Metodologia Sistema Itinerario” mira a certificare le risorse del segmento di riferimento (beni culturali, ambientali, ristorazione, trasporti, artigianato per citarne alcuni) attraverso la definizione di standard di fruizione che consentono di valorizzare le suddette risorse e di relazionarle con il tessuto economico/produttivo presente. Il progetto, inoltre, prevede l’introduzione della carta di fidelizzazione denominata “Si Premia Card”, attraverso la quale si costituisce un sistema di aggregazione dell’offerta turistico-culturale di qualità che presenta sia vantaggi per i turisti che la utilizzano, sia vantaggi per gli operatori del territorio che grazie ad essa saranno in grado di predisporre politiche di marketing mirate. The “Progetto Sistema Itinerario Città di Palermo” is a project by the Palermo Museum System Consortium, realized in cooperation with the Tourism Assessorship of the Palermo Commune and financed by the Regional Assessorhip for Culture through the measure 2.03 of POR Sicilia 2000/2006 “Innovative management and enjoyment of the cultural patrimony”. Following the “Sistema Itinerario” method, the project aims to map out an “Excellence Itinerary” (i.e. an innovative enjoyment) of the existing Touristic and Cultural Network of the City of Palermo, thus increasing the economical benefits of those working in that network. The “Sistema Itinerario” method certifies the resources in a given territory (cultural and natural patrimony, restaurants, transportation, handicraft, just to mention some) in relation to an enjoyment standard. Thus it is possible to improve the resources and to create a relationship with the economy of the area. The project also foresees the introduction of a fidelity card, called “Si Premia Card”, through which it will be possible to realize an aggregation system of quality tourism and culture: an advantage both for tourists and the people working in the territory, who will be able to plan specific marketing actions.

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Corpo da ragazzo e volto da vecchio, con una corona sul capo e un serpente intorno al petto, il Genio di Palermo è uno dei simboli più antichi della città. È considerato una sorta di santo protettore laico e lo si può trovare in diversi angoli del centro storico. Una delle raffigurazioni più note è quella settecentesca all’interno della Villa Giulia, ma è ben conosciuta anche quella di piazza Rivoluzione: intorno a questo Genio si riunivano i ribelli antiborbonici, e così esso divenne, altresì, simbolo di libertà e giustizia. E poi c’è la statua alla Vucciria, nella Piazza del Garraffo, e quella di Palazzo delle Aquile, la sede del Comune. Il Genio riunisce in sé una miriade di simboli ed è un’allegoria della storia, della cultura, delle passioni e degli aneliti di questa città: per questo ha ispirato il logo che contraddistingue uno dei più recenti progetti del Comune, vale a dire la realizzazione degli itinerari di visita alla città secondo la metodologia “Sistema Itinerario”. I percorsi all’interno degli storici mandamenti in cui è suddivisa la città sono otto: Kalsa, Teatro Massimo, Vucciria-Castellammare, Quattro Canti, Ballarò, Palazzo Reale, Capo-Cattedrale e Fieravecchia (quest’ultimo è già stato definito e realizzato). The Genius of Palermo, depicted as a young man with an old-looking face, a crown on his head and a snake around the chest, is one of the oldest symbols of the city. He is considered a sort of lay protector saint, and you can see him in various corners of the old centre. One of the most famous statues is that inside the Villa Giulia park, from the 18th century. Another well-known statue is that in piazza Rivoluzione: here the anti-Bourbon rebels used to meet, and thus the statue became a symbol of freedom and justice. Other statues are to be found in the Vucciria market, on piazza Garraffo, and inside Palazzo delle Aquile, the seat of the Commune. The Genius gathers a lot of symbols and is an allegory of the history, the culture, the passions and yearnings of Palermo. For this reason it has been chosen as an inspiration for the logo for one of the most recent initiatives of the Commune, i.e. the mapping out of new itineraries to the city, following the “Sistema Itinerario” method. The routes, inside the historic districts of the city, are eight: Kalsa, Teatro Massimo, Vucciria-Castellammare, Quattro Canti, Ballarò, Palazzo Reale, Capo-Cattedrale and Fieravecchia (the latter has been defined and realized). 6

Itinerario Fieravecchia

Luoghi di interesse del Percorso Storico Artistico POSSIBILITÀ DI PARCHEGGIARE PARCHEGGIO TAXI POLIZIA

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CARABINIERI

FARMACIA EDIFICI RELIGIOSI EDIFICI CIVILI GIARDINI STATUE E FONTANE


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Mercato dei Lattarini

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Palazzo Ajutamicristo

10 Palazzo Scavuzzo Trigona 1

Chiesa di S. Maria della Misericordia

11 Chiesa - Ex Conservatorio dello Schiavuzzo

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Ex Monastero di S. Anna (Galleria di Arte Moderna)

12 Chiesa di San Carlo

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Palazzo Bonet (Galleria di Arte Moderna)

14 Palazzo Cattolica

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Oratorio di S. Maria di Gesù

15 Chiesa di San Francesco d’Assisi

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Palazzo Ganci

16 Convento di San Francesco d’Assisi

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Palazzo Campofranco

17 Oratorio dell’Immacolatella

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Teatro di S. Cecilia

18 Oratorio di San Lorenzo

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Palazzo Naselli

19 Ex Cassa Centrale di Risparmio

13 Giardino dell’Alloro

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IN BREVE>BRIEFLY

Campobello di Mazara ritrova il suo San Pietro Ci sono voluti 4.500 euro per restituire alla Chiesa Madre di Campobello di Mazara (Trapani) il “suo” San Giuseppe, ovvero il bel quadro che raffigura il santo falegname, opera di gran pregio di autore ignoto e risalente al Seicento. Ci sono voluti pochi soldi, ma anche la grande abilità delle restauratrici Sabrina Camilla Mazzola, di Campobello ma residente a Milano, Elena Serio e Silvia Peterlin che in tre mesi hanno cancellato i decenni di incuria, muffa e polvere ai quali l’opera era stata condannata. La supervisione della Soprintendenza trapanese ha garantito la qualità del lavoro, qualità che risplende in questo capolavoro ritrovato e nuovamente offerto agli appassionati d’arte. Una testimonianza di quanto la Sicilia è in grado di fare e di offrire... quando decide di farlo.

I marmi della Villa del Casale La villa romana non smette di offrirci i suoi tesori, anche quando non si parla dei famosi mosaici. Questa volta catturano la nostra attenzione i suoi marmi, statue, busti, teste, fregi e capitelli che, al riparo dai lavori di rifacimento della copertura della villa, si mostreranno al pubblico nella bella mostra allestita al palazzo comunale di Piazza Armerina e visitabile fino al 31 dicembre 2008. Un’occasione da non perdere, magari in “coppia” con al visita della villa. Informazioni: in via Cavour, 2; ingresso euro 1,50 - lun e mer 10-13/16-18, mar e ven 10-13, sab e dom solo su prenotazione. 8

Campobello di Mazara finds its St. Joseph again > It cost 4,500 euros to restore to the Main Church at Campobello di Mazara (Trapani province) “its” St. Joseph, i.e. the beautiful picture depicting the carpenter saint, a very good work by an unknown artist dating from the seventeenth century. It took little money, but also the great skill of the restorers Sabrina Camilla Mazzola, from Campobello but resident in Milan, Elena Serio and Silvia Peterlin, who in three months cancelled out the decades of carelessness, mould and dust to which the work had been condemned. Supervision by the Trapani Superintendence has guaranteed the quality of the work, quality that shines forth in this rediscovered masterpiece once again offered to art lovers. A testimony that Sicily can do and can offer... when it decides to.

The marbles of the Villa of Casale > The Roman villa never ceases offering us its treasures, apart from the famous mosaics. This time our attention is captured by its marbles, statues, busts, heads, friezes and capitals that, sheltered from the work for redoing the covering of the villa, will appear to the public in the fine exhibition at the town hall of Piazza Armerina, open until 31 December 2008. This is a chance not to be missed, possibly “coupled” with a visit to the villa. Information: in Via Cavour, 2, admission 1,50 euros - Mon and Fri 10-1/4-6, Tue and Fri 10-1, Sat and Sun only by booking. ph_tristanozero




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ph_Franco Lannino/Studiocamera

Il volto oscuro della donna nel nome di Carmen e con il volto della Brescia Torna l’autunno e tornano le stagioni teatrali, inclusa quella del Teatro Massimo palermitano che, dopo aver portato sul palcoscenico di piazza Verdi l’opera I Puritani, offre agli appassionati un interessante appuntamento con la danza. Protagonista Rossella Brescia, chiamata a interpretare la Carmen con la coreografia di Luciano Cannito che riduce in due atti i cinque quadri dell’originale musicato da Bizet. Al fianco di Rossella/Carmen, José Perez nel ruolo di Don José, il brigadiere che, conosciuta la bellissima sigaraia (la arresta per rissa), commette il fatale errore di innamorarsene. Carmen, innamorata di un torero, decide di sfruttare la situazione, convincendo Don José a uccidere un uomo pur di permetterle di fuggire con il bottino di un furto. Il brigadiere, disperato per l’insano gesto, finirà per uccidere l’amata. Informazioni: il 4, 5 e 6 novembre al Teatro Massimo - tel. 091 6053111 oppure Hellò Ticket tel. 800 907080

The dark face of the woman in the name of Carmen and with the face of Rossella Brescia > Autumn returns and the theatrical seasons return, including that of the Teatro Massimo in Palermo, which, after staging the opera The Puritans in Piazza Verdi, is offering an interesting appointment with dance. The protagonist is Rossella Brescia, called on to interpret Carmen with choreography by Luciano Cannito, who reduces to two acts the five tableaux of the original set to music by Bizet. Alongside Rossella/Carmen, there will be José Perez in the role of Don José, the corporal that, having met the beautiful cigarette factory girl (he arrests her for a brawl), commits the fatal error of falling in love with her. Carmen, in love with a bullfighter, decides to exploit the situation convincing Don José to kill a man so she can run away with the booty of a theft. The corporal, desperate over the insane gesture, is to end up killing his beloved. Information: 4, 5 and 6 November at the Teatro Massimo - tel. 091 6053111 or Hellò Ticket tel. 800 907080

Giovani talenti per l’antico castello di Castelbuono Minimo Radicale è il titolo della mostra con cui si inaugura la stagione autunnale del Museo Civico di Castelbuono, nel Castello trecentesco dei Ventimiglia. Il progetto “accosta artisti differenti (...), nel tentativo di rintracciare sensibilità comuni e poetiche affini”. I giovani protagonisti della mostra sono Giuseppe Adamo, Luna Amato, Giuseppe Buzzotta, Carlo Cislalghi, Federico Lupo, Vincenzo Schillaci, Giovanni Sortino. Fino al 2 novembre. Informazioni: tel. 0921 671211 Young talents for the old castle at Castelbuono > “Minimum Radical” is the title of the exhibition with which the autumn season of the Civic Museum at Castelbuono is being inaugurated in the fourteenth-century Castle of the Ventimiglias. The project “sets different artists side by side... in an attempt to trace common sensibilities and poetic affinities.” The young protagonists of the exhibition are G. Adamo, L. Amato, G. Buzzotta, C. Cislalghi, F. Lupo, V. Schillaci and G. Sortino. Until 2 November. Information: tel. 0921 671211 11


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L’io e le sue voglie al Libero Un tema importante quello scelto dal palermitano Teatro Libero come fil rouge per la stagione 2008-2009. Stagione che prende avvio con lo spettacolo del 22 ottobre, Il Libertino, testo di Eric Emmanuel Schmitt messo in scena da Beno Mazzone. Il protagonista Diderot si ritrova a giocare “sulla linea di confine tra etica e seduzione, combattuto tra la sensualità della donna e il rigore morale della sua enciclopedia”. Informazioni: repliche fino al 25 in salita Partanna, 4 - tel. 091 6174040

The self and its desires at the Libero > The theme by the Teatro Libero as the leitmotif for the 2008-2009 season is an important one. It is a season that starts with the production of 22 October, The Libertine, a text by Eric Emmanuel Schmitt staged by Beno Mazzone. The protagonist Diderot finds himself playing “on the borderline between ethics and seduction, torn between the sensuality of the woman and the moral rigor of his encyclopeedia.” Information: performances until 25 October - Salita Partanna, 4 - tel. 091 6174040

Il Werther al Massimo Bellini Fino al 19 ottobre, il Massimo catanese mette in scena il capolavoro di Jules Massenet, Werther, con Vincenzo La Scola (in foto) alla regia e nel ruolo del protagonista (insieme con Fernando Portari) del dramma di Goethe. Anche se tante sono le differenze tra l’opera scritta e il libretto, il lavoro che andrà in scena riproporrà la crudele storia tra Werther e Charlotte, qui impersonata da Laura Polverelli e Nidia Palacius, che si risolve solo sul letto di morte di lui. Informazioni: tel. 095 7306111 www.teatromassimobellini.it

Werther at the Massimo Bellini > Until 19 October, the Massimo in Catania is staging the masterpiece by Jules Massenet, Werther, with Vincenzo La Scola (in the photo) as the director and also as the protagonist (together with Fernando Portari) of the play by Goethe. Although there are many differences between the written work and the libretto, the work that will be staged will tell the cruel story of Werther and Charlotte, here personified by Laura Polverelli and Nidia Palacius, which is only resolved on his deathbed. Information: tel. 095 7306111 - www.teatromassimobellini.its

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Malaluna a Messina Il Teatro Vittorio Emanuele di Messina mette in scena dal 23 al 26 ottobre la piéce Malaluna di e con Vincenzo Pirrotta che scrive: “Malaluna è un luogo dell’anima, è uno spazio apparentemente reale, è l’occasione per fare un viaggio dentro la città di Palermo cercando di raccontarla in una sorta di concerto per voce sola”. Informazioni: tel. 090 45935

Malaluna in Messina The Teatro Vittorio Emanuele in Messina is staging from 23 to 26 October the play Malaluna by and with Vincenzo Pirrotta, who writes: “Malaluna is a place of the soul, it is an apparently real space, it is the opportunity to make a trip in the city of Palermo trying to recount it in a sort of concert for solo voice.” Information: tel. 090 45935



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Per tutto il decimo mese dell’anno a Zafferana Etnea, graziosa cittadina della provincia catanese, si susseguiranno feste e sagre dedicate alle produzioni autunnali del territorio. Immancabile la famosa sagra dei funghi, con fiera annessa, che richiama visitatori da ogni parte d’Italia, e immancabili le sagre dedicate al miele, all’uva, alle castagne e al vino. Tutto si svolge lungo le vie del centro, e chi vuole saperne di più potrà ottenere maggiori informazioni visitando il sito www.ottobratazafferanese.net

A Zafferana è Ottobrata At Zafferana there is the Ottobrata > For the whole tenth month of the year at Zafferana Etnea, a pretty little town in Catania province, feasts and festivals will follow one another, devoted to the autumn productions of the territory. Of course there is the famous mushroom festival, with a fair, which draws visitors from every part of Italy, and of course there are the festivals devoted to honey, grapes, chestnuts and wine. It all takes place along the streets of the centre. Anyone who wants to know more about it can get further information by visiting the site www.ottobratazafferanese.net

Piraino e le castagne La contrada Madonna del Lume di Piraino ospita anche quest’anno la sagra delle castagne. La data di questa quinta edizione è quella del 18 ottobre, ma non sarà solo il frutto spinoso ad essere festeggiato: insieme alle castagne, gli stand allestiti nella contrada saranno arricchiti anche di porchetta al forno. Informazioni: tel. 0941 586318

Piraino and chestnuts The Madonna del Lume area at Piraino this year too is running a chestnut festival, for the fifth time. The date is 18 October, but it is not only the thorny fruit that will be celebrated: together with chestnuts, at the stands prepared in the area there will also be pig roast in the oven. Information: tel. 0941 586318

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ph_hobo

Militello, patria del ficodindia Dal 17 al 19 ottobre Militello Val di Catania si trasforma nella patria del ficondindia, frutto dalle mille qualità che in questi tre giorni può essere scoperto in ogni sua sfaccettatura. La sagra, che festeggia anche la mostarda, è nata nel 1987 e da allora, visto il successo di pubblico, non manca di riproporre il solito, perfetto mix di degustazioni, tavole rotonde a carattere scientifico, ma anche serate a suon di musica. Non mancheranno giovani volontari disposti ad accompagnare i visitatori alla scoperta della cittadina. Informazioni: tel. 095 655155

Militello, the home of the prickly pear > From 17 to 19 October Militello Val di Catania becomes the home of the prickly pear, a fruit with a thousand qualities that on these three days you can discover in every facet. The festival, which also celebrates mustard, started in 1987 and since then, seeing its success with the public, has gone on offering the usual perfect mix of tasting sessions, scientific round tables and music evenings. There will be plenty of young volunteers wiling to accompany visitors in the discovery of the place. Information: tel. 095 655155


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A Taormina il IV omaggio a Giuseppe Sinopoli Dal 22 al 25 ottobre il Palazzo dei Congressi di Taormina accende i riflettori sull’eredità artistica del direttore d’orchestra Giuseppe Sinopoli, compositore e fine intellettuale che ha legato per tanti anni il suo nome alla città di Taormina e a Taormina Arte. Questo festival ha una novità: il Concorso Internazionale di Direzione d’Orchestra “Arturo Toscanini” - Premio Giuseppe Sinopoli, che ritorna dopo alcuni anni. Il concorso internazionale, indetto sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, è aperto ai direttori d’orchestra di tutte le nazionalità: i quattro semifinalisti eseguiranno il concerto del 24 ottobre, i due finalisti quello del 25 prima della premiazione finale. Tanti gli eventi di quest’articolata edizione: una mostra di fotografie e quadri dedicati al rapporto tra il gioco degli scacchi e la creazione musicale, e il concerto dedicato ad Aldo Clementi ed eseguito dalla Sinopoli Chamber Orchestra del Conservatorio Corelli di Messina. Informazioni: tel. 0942 21142

At Taormina the 4th tribute to Giuseppe Sinopoli > From 22 to 25 October the Congress Building at Taormina turns on the spotlights on the artistic inheritance of the conductor Giuseppe Sinopoli, a composer and fine intellectual whose name for so many years was linked to Taormina and Taormina Arte. This festival has a novelty: the Arturo Toscanini International Conducting Contest - Giuseppe Sinopoli Prize, returning after a few years. The International Contest, organised under the High Patronage of the President of the Republic, is open to conductors of all nationalities: the four semi-finalists will do the concert on 24 October, and the two finalists the one on 25 before the final awards. There are a lot of different events this time, including an exhibition of photos and pictures devoted to the relationship between chess and musical creation and a concert devoted to Aldo Clementi and performed by the Sinopoli Chamber Orchestra of the Corelli Conservatory in Messina. Information: tel. 0942 21142

Scommetti sull’emozione, vieni all’ippodromo.

Ippodromo della Favorita Dove la natura fa spettacolo


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Vie dei Tesori per scoprire nuovi gioielli di Palermo

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Sembra quasi impossibile, ma la città di Palermo continua svelare nuovi, antichi tesori. L’Università di Palermo, che per fortuna non smette di stupirci con le sue iniziative, apre anche quest’anno le sue “Vie dei Tesori”, organizzando in quattro fine settimana visite guidate in luoghi che, di solito, non vengono inseriti all’interno dei giri turistici classici. Così, da 10 al 12 ottobre si potranno visitare le Carceri dei Penitenziati dove, per quasi due secoli, il Tribunale dell’Inquisizione imprigionò migliaia di uomini e donne; dal 17 al 19 ottobre si potrà conoscere meglio lo Steri con una visita virtuale al soffitto trecentesco dell’Aula Magna, dove si terrà un incontro dedicato alla poetica siciliana. Evento nell’evento, l’apertura della cappella di San Giuseppe dei Falegnami (in foto), all’interno della Facoltà di Giurisprudenza. Informazioni: tel. 199 446150 (lunedì-venerdì, ore 9-19) oppure al link www.unipa.neomedia.it/?gallery=1&id_cat_sel=15

Covatta il peccatore Il Teatro Orione Spicuzza di via Don Orione a Palermo ospita il 7 e l’8 novembre Giobbe Covatta e il suo Seven, spettacolo con cui l’attore tenta di riscrivere i peccati capitali inserendoli nel contesto dell’odierno pensiero occidentale, coinvolgendo Divina Commedia, Bibbia, personaggi più o meno noti della tv e della politica e pensatori anche dalla dubbia esistenza. Informazioni: tel 091 6377810

Covatta the sinner Treasure Routes to discover new jewels in Palermo > It almost seems impossible, but the city of Palermo continues to disclose new old treasures. The University of Palermo, which fortunately does not cease to surprise us with its initiatives, this year too is opening up its “Treasure Routes”, organizing at four weekends guided visits to places that are not usually inserted in the classic tourist itineraries. So from 10 to 12 October it will be possible to visit the Prisons of the Penitent, where for almost two centuries the Court of the Inquisition imprisoned thousands of men and women; from 17 to 19 October you can get to know the Steri better, with a virtual visit to the fourteenthcentury ceiling of the Big Hall, where a meeting devoted to Sicilian poetics will be held. An event within the event is the opening of the chapel of St. Joseph of Carpenters, inside the Faculty of Law. Information: tel. 199 446150 (Mon/Fri times 9-7) or at the link www.unipa.neomedia.it /? gallery=1&id_cat_sel=15

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The Teatro Orione Spicuzza in Via Don Orione in Palermo on 7 and 8 November is hosting Giobbe Covatta and Seven, a show with which the actor tries to rewrite the capital sins inserting them in the context of modern western thought involving the Divine Comedy, the Bible, more or less wellknown TV and political characters and thinkers also of doubtful existence. Information: tel. 091 6377810



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Sweet Sheets torna alla galleria Zelle Arte di Palermo Sweet Sheets torna per la seconda edizione, coinvolgendo un nucleo di artisti di diverse generazioni e diverse attitudini, indistintamente chiamati a deporre tracce vivide sulla levità della carta. In galleria opere di Marcello Buffa, Giuseppe Costa, Simone Geraci, Jorge Lopez, Fabiola Nicoletti, Linda Randazzo, Maurizio Sanfilippo, Igor Scalisi Palminteri, Anthony Stanislaus Wislar, Vito Stassi, William Marc Zanghi e Sergio Zavattieri, ovvero “appunti, ipotesi di ricerca, in alcuni casi dei veri e propri test su un supporto insolito per chi ha formato la propria individualità sulle trame della tela” o per chi ha sviluppato la sua ricerca prevalentemente in ambito fotografico. Gli artisti stabiliscono invece, seppur in forme assolutamente dissimili, un rapporto elitario con il supporto cartaceo a tal punto da renderlo insostituibile. Informazioni: via Matteo Bonello, 19, Palermo - tel. 339 3691961 www.zelle.it - zelle@zelle.it

Sweet Sheets returns to the Zelle Arte gallery in Palermo > Sweet Sheets returns for the second time, involving a nucleus of artists of different generations and with different attitudes, indiscriminately called on to put vivid traces on the lightness of paper. In the gallery there are works by Marcello Buffa, Giuseppe Costa, Simone Geraci, Jorge Lopez, Fabiola Nicoletti, Linda Randazzo, Maurizio Sanfilippo, Igor Scalisi Palminteri, Anthony Stanislaus Wislar, Vito Stassi, William Marc Zanghi and Sergio Zavattieri, i.e. “notes, research hypotheses, in some cases true tests on an unusual support for those that have formed their individuality on the wefts of the canvas” or for those that have primarily developed their research in the photography sphere. The artists instead establish, though in absolutely dissimilar forms, an elitist relationship with the paper support to the point of making it irreplaceable. Information: Via Matteo Bonello, 19, Palermo tel. 339 3691961 www.zelle.it zelle@zelle.it

Insinna e Jannuzzo alla Città della Notte > Al bivio tra Augusta e Villasmundo, nella provincia di Siracusa (prima di giungere a Melilli), sorge la Città della Notte, accattivante titolo per un centro di cultura che in questo mese ospita Flavio Insinna (in foto) con il suo spettacolo teatrale Senza Swing (28 e 29 ottobre), e Gianfranco Januzzo, protagonista l’8 e il 9 novembre con un monologo teatrale. Informazioni: tel. 0931 950008 - www.cittadellanotte.com

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Insinna and Jannuzzo at Città della Notte > At the fork between Augusta and Villasmundo, in Syracuse province (before reaching Melilli), there is Città della Notte, a captivating title for a cultural centre that in this month has as guests Flavio Insinna (in the photo) with its theatrical show Senza Swing (28 and 29 October), and Gianfranco Januzzo, the protagonist on 8 and 9 November with a theatrical monologue. Information: tel. 0931950008 - www.cittadellanotte.com


Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.

Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.

Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.

It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.

Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.

The splendid photos, the clear texts, captivating and never banal, will convey to you the sincerest image of Sicily, with all possible suggestions about the best way to visit it, including its least known areas.

In 24 anni non siamo mai mancati al nostro appuntamento mensile in edicola e ciò ci rende orgogliosi per il primato raggiunto nel campo dell’editoria siciliana.

In 24 years we have never missed our monthly appointment at newsagents’ and this makes us proud of the record reached in the field of Sicilian publishing.

I numeri di Sikania costano molto poco, ma valgono tanto!

The issues of Sikania do not cost very much, but they are worth so much!

Vi offriamo la raccolta di tutti i numeri ancora disponibili (150) con l’abbonamento per un anno a Sikania (11 numeri).

We are offering you the collection of all the issues still available (150) with a oneyear subscription to Sikania (11 numbers).

Una biblioteca sulla Sicilia A library on Sicily

140 € 165 €

Italia > Italy estero > abroad (+ 6,88 spese di spedizione)

(+ spese di spedizione con corriere espresso > courier express expenses)

Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili. On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers. Piazza Don Bosco, 6 - 90143 Palermo Tel. 091 543506 - Fax 091 6373378


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Alto Belice Corleonese Basta un click! Just a click! On line da qualche settimana, il sito internet dell'Alto Belice Corleonese fa conoscere la natura, la storia, l'arte, l'organizzazione turistica e le opportunità di sviluppo dell'ampio territorio provinciale che si estende a Sud di Palermo.

The internet site of Alto Belice Corleonese has been online for a few weeks. It gives information about nature, history, art, tourist organization and opportunities for development in the big area south of Palermo.

Una volta entrati nell'homepage www.altobelicecorleonese.com, si può accedere a tre portali diversi, rispettivamente dedicati: allo sviluppo locale, al turismo e alle produzioni enogastronomiche. Il primo presenta le attività di sviluppo locale del Patto Territoriale Alto Belice Corleonese.Il secondo,assai articolato,fornisce informazioni turistiche, che riguardano i 23 comuni dell'area, le riserve naturali,le destinazioni verdi,i monumenti ed i musei.Non mancano indicazioni pratiche su ristoranti, strutture ricettive, eventi e sagre. Il terzo portale, infine, è dedicato alle produzioni enogastronomiche locali, con schede che presentano sia le imprese, sia i loro prodotti. Queste produzioni, peraltro, sono esposte nel nuovo showroom che da alcuni mesi ha aperto i battenti a Palermo, in corso Calatafimi n. 152, un punto vendita che “porta in città”, per così dire, il meglio dell'Alto Belice Corleonese. Infatti, accanto al vino, ai salu-

Once you enter the homepage www.altobelicecorleonese.com, you can access three different portals, respectively dedicated to local development,tourism and oenological and gastronomic productions. The first one presents the local development activities of the Territorial Pact of Alto Belice Corleonese.The second, divided into various parts, gives tourist information concerning the 23 communes in the area,nature reserves,green spaces,monuments and museums. There are also practical indications on restaurants, accommodation, events and festivals. Lastly, the third portal is dedicated to local oenological and gastronomic productions, with fact sheets presenting both firms and their products. These productions are also on display at the new showroom which opened a few months ago in Palermo, at 152 Corso Calatafimi,a sales point that “brings into the city”, so to speak,the best of Alto Belice Corleonese. In this connection, alongside wine,

Via Bergonzoli, 8 - 90129 Palermo | Tel e fax +39 091 590262 | info@altobelicecorleonese.com 22


I comuni del territorio The communes in the territory Altofonte - Belmonte Mezzagno - Bisacquino - Bolognetta - Campofiorito - Camporeale Cefalà Diana - Chiusa Sclafani - Contessa Entellina - Corleone - Giuliana - Godrano - Marineo Mezzojuso - Monreale - Palazzo Adriano - Piana degli Albanesi - Prizzi - Roccamena - San Cipirello San Giuseppe Jato - Santa Cristina Gela - Villafrati

mi, ai formaggi, ai dolci, ecc.., ci sono anche prodotti di artigianato artistico. Lo Show Room è anche un centro di informazioni turistiche, dove si possono ritirare brochure e guide dell'Alto Belice Corleonese e dei comuni che lo compongono.

processed pork meats, cheeses, confectionery and so forth, there are also artistic craft products. The showroom is also a tourist information centre, where you can get brochures and guides about Alto Belice Corleonese and the communes making it up.

Il sito è strutturato in maniera semplice, per una navigazione rapida ed intuitiva.Per cominciare c'è la diversificazione dei portali,che consente all'utente di indirizzarsi immediatamente al settore di proprio interesse. Al loro interno si possono effettuare diverse ricerche (per comune, per categoria, per prodotto…). Molto utile la possibilità di scaricare le guide dell'Alto Belice Corleonese in formato pdf, ad esempio quella gastronomica. In ogni caso, si è certi di trovare sempre un'informazione puntuale ed aggiornata, arricchita da gradevoli immagini… che non guastano!

The site is structured in a simple way, for rapid and intuitive surfing.To start with, the portals are diversified, which allows the consumer to get immediately to the sector he or she is interested in. Inside them you can make different searches (by commune, by category, by product…). Something very useful is the possibility of downloading the guides to Alto Belice Corleonese in PDF format, for instance the gastronomic one. In any case, one is always certain to find clear and up-to-date information, enriched with pleasant images that add a nice touch!

Showroom Alto Belice Corleonese Prodotti tipici e turismo Typical products and tourism Corso Calatafimi 150/154 - 90129 Palermo Tel +39 091 6598400 Tel/fax +39 091 590262 showroom@altobelicecorleonese.com

www.altobelicecorleonese.com


IN BREVE>BRIEFLY

Apre Gate 21 per produrre arte Il Gate 21 è uno spazio dedicato alla produzione “che apre le porte al pubblico per diventare luogo espositivo”. Ad inaugurare lo spazio, la collettiva Via O. Scammacca, 21, ovvero 18 artisti che “intessono un dialogo acceso, un confronto intenso ed avvincente tra diverse generazioni e diverse culture che si esplicita attraverso l’arte”. Fino al 20 ottobre, ingresso libero in via Scammacca, 21c, Catania, dal martedì al sabato 10/13-17/19. Informazioni: tel. 349 8675910

Gate 21 opens up to produce art > The Gate 21 is a space devoted to production “that opens its doors to the public to become a display space”. Inaugurating the space is the Via O. Scammacca, 21, collective exhibition i.e. 18 artists that “interweave a lively dialogue, an intense and fascinating comparison between different generations and different cultures expressed through art.” Until 20 October, admission free. Via Scammacca, 21c, Catania, from Tue to Sat 10-1/5-7. Information: tel. 349 8675910

L’anelito di Demetra > È la personale di Girolamo Ciulla che inaugura l’autunno alla galleria Dietro Le Quinte di Catania. La mostra, che si completa con il sottotitolo di paesaggi eterni su carta nel silente procedere verso la luce, offrirà al pubblico le “carte” di un artista di fama internazionale, capaci di “vita propria” e di “un’eternità di pertinenza quasi del tutto esclusiva dell’arte del disegno”. Fino al 20 ottobre. Informazioni: tel. 095 180080 - www.dietrolequintearte.it

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Demeter’s longing > It is the personal exhibition by Girolamo Ciulla that inaugurates the autumn at the Dietro Le Quinte gallery in Catania. The exhibition, which is completed with the subtitle eternal landscapes on paper in silent proceeding towards the light, will offer the public the “papers” of an artist of international fame, capable of having “their own life” and of “an eternity of pertinence almost entirely exclusive to the drawing art.” Until October 20. Information: tel. 095 180080 - www.dietrolequintearte.it

“Sicilia: tra una sponda all’altra” allo Studio 71 di Palermo Nella galleria palermitana 25 scatti fotografici realizzati da Maria Pia Lo Verso durante gli spostamenti tra la costa tirrenica dell’Isola e quella ionica. Così Mariella Calvaruso nel testo in catalogo: “(…) Maria Pia Lo Verso coglie di questa straordinaria terra la natura, la storia e le tradizioni attraverso simboli che sono entrati nell’immaginario collettivo e che la rappresentano iconograficamente nel mondo”. Informazioni: fino al 18 ottobre - tel. 091 6372862 “Sicily: between one shore and the other” at Studio 71 in Palermo > At the Palermo gallery there are 25 photographs taken by Maria Pia Lo Verso during her movements between the Tyrrhenian coast of the island and the Ionian one. Mariella Calvaruso writes in the catalogue: “Of this remarkable earth Maria Pia Lo Verso perceives nature, history and traditions through symbols that have entered the collective imagination and that iconographically represent it in the world.” Information: until October 18 - tel. 091 6372862 24



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Sorgono ad ogni spuntar del sole, bucando la foschia che ne protegge le notti. Si disegnano, quiete, tra la costa trapanese e l’orizzonte lontano, quasi si intimidissero di spezzare il dondolio d’argento del mare. Si illuminano, al mezzodì, di una luce chiara, che riflette il turchese e lo smeraldo di queste tre isole, un arcipelago di cui ciascun membro custodisce il proprio, unico, tesoro. Si acquietano al vespro, colorate d’oro e d’arancio, mentre la coperta della notte le avvolge in un curioso oblio. Queste le Egadi che oggi conosceremo un po’ di più, isole di magia e di natura incantata, di miti e leggende che scolorano nella storia, a cominciare da quella romanzata da Omero che, nel libro IX dell’Odissea così fa dire al re di Itaca:

They come up with every sunrise, puncturing the haze that protects their nights. They are traced out, quietly, between the Trapani coast and the distant horizon, as if they were almost too shy to break up the silver rocking of the sea. They are illuminated, at midday, with a clear light that reflects the turquoise and emerald of these three islands, an archipelago whose members guard its own unique treasure. They go quiet in the evening, coloured with gold and orange, while the blanket of night enwraps them in a curious oblivion. These are the Aegadean Islands that today we will get to know a little better, islands of magic and spellbound nature, myths and legends that fade away in history, starting from the one fictionalized by Homer, who in Book IX of Odyssey has the king of Ithaca say:

Malvagia non è certo / e in sua stagione / tutto darebbe. Molli e irrigui prati / spiegansi in riva del canuto mare. / Si vestirìan di grappi ognor le viti, / e così un pingue suolo il vomer curvo / riceverìa, che altissima troncarvi / potrìasi al tempo la bramata messe. / Che del porto dirò? Non v’ha di fune / ne d’àncora mestieri; e chi già entrovvi, tanto vi può indugiar, che de’ nocchieri / le voglie si raccendano, e secondi / spirino i venti. Ma del porto in cima / s’apre una grotta, sotto cui zampilla / l’argentina onda d’una fonte, e a cui / fan verdissimi pioppi ombra e corona.

It is a very good one, and would yield everything in due season. There are meadows that in some places come right down to the sea shore, well watered and full of luscious grass; grapes would do there excellently; there is level land for ploughing, and it would always yield heavily at harvest time, for the soil is deep. There is a good harbour where no cables are wanted, nor yet anchors, nor need a ship be moored, but all one has to do is to beach one's vessel and stay there till the wind becomes fair for putting out to sea again. At the head of the harbour there is a spring of clear water coming out of a cave, and there are poplars growing all round it.


E

Favignana La più grande delle Egadi si adagia placida tra le sue pianure, quella del Bosco a Occidente e la Piana a Oriente. I suoi paesaggi si rincorrono tra cale, baie e spiagge d’incanto, dove il mare acquista una tale trasparenza da restituirne la profondità con le ombre delle chiglie al fondo. Favignana, dove si è fatta parte della Storia siciliana, ci accoglie con le delicate forme di Palazzo Florio, da cui Donna Franca si affacciava per lenire, con la bellezza dell’isola, le sue malinconie d’inizio Novecento. Favignana è la mattanza, la pesca araba del tonno, oggi sospesa tra residuo di economia e folklore. A Favignana ci sorprendono le cave di tufo, bellissime tanto quanto le sue baie - Cala Rossa, Cala Azzurra, Lido Burrone e la Plaia -, e ci stupiscono le tracce della vita romana, come nel bagno delle donne, piscina forse del I secolo d.C. realizzata a Cala San Nicola, dove già la Natura aveva provveduto alla costruzione di questo particolare specchio d’acqua. Si aggiungono al quadro delle meraviglie la grotta delle Stalattiti, con le sue architetture gotiche calcaree; le grotte del Pozzo e della Ficarra, con i graffiti di origine punica; e le tonnare, quelle trecentesce di San Leonardo e San Nicolò, dove si ode il suono delle cialome, canti di origine araba che battono ancora oggi il tempo al rais e ai tonnaroti.

The biggest of the Aegadean Islands lies placidly among its lowlands, the Bosco one to the west and the Piana one to the east. Its landscapes chase after one another among coves, bays and beaches of enchantment, where the sea takes on such transparency as to show its depths with the shadows of the keels on the bottom. Favignana, where part of Sicilian History was written, welcomes us with the delicate shape of Palazzo Florio, from which Donna Franca looked out to calm, with the beauty of the island, her early twentieth-century melancholies. Favignana is the tuna slaughter, Arab tuna fishing, suspended today among a residue of economy and folklore. On Favignana we are surprised by the tufa quarries, very beautiful as are as its bays - Cala Rossa, Cala Azzurra, Lido Burrone and Plaia - and we are surprised by the traces of Roman life, as in the women's bath, perhaps a swimming pool in the 1st century AD created at Cala San Nicola, where Nature had already seen to the construction of this particular pool. To the picture there are added the wonders of the Cave of Stalactites, with its calcareous Gothic architectures; the Pozzo and Ficarra caves, with graffiti of Punic origin; and the tuna stations, the fourteenth-century San Leonardo and San Nicolò ones, where you still hear the sound of the cialome, songs of Arab origin that still today beat out the time to the rais and the tonnaroti.

La Battaglia delle Egadi The Battle of the Aegadean Islands La leggenda ha voluto concedersi qualche libertà tramandando lo specchio di mare di Cala Rossa quale sfondo di questa epica battaglia che in verità si combatté in quel di Levanzo, dietro la cui sagoma si affrontarono le flotte romana e cartaginese nel corso della prima guerra punica. Era il 241 a.C. e il mito tramanda che tanti furono i morti che le acque del mare divennero rosse per il sangue. Fu il cartaginese Annone a voler cercare riparo dal vento in quel di Marettimo. Ma la sua flotta fu intercettata prima di raggiungere la mèta e completamente distrutta. Legend decided to take some liberties by handing down the stretch of sea off Cala Rossa as the background to this epic battle that in truth was fought off Levanzo, behind whose outline the Roman and Carthaginian fleets clashed during the First Punic War. It was 241 BC and myth has it that there were so many corpses that the waters of the sea became red with blood. It was the Carthaginian Hanno that decided to seek shelter from the wind in the area around Marettimo. But his fleet was intercepted before reaching its destination and completely destroyed. 27


Marettimo

Esistono ancora i paradisi terrestri? Sì, e Marettimo ne è la prova. Sarà per la sua quiete, per la sua ricchezza di angoli e panorami mozzafiato, ma di Marettimo ci si innamora fin dal suo porto, lo Scalo Nuovo. Poi si scopre il castello secentesco su Punta Troia, già torretta del IX secolo, poi fortificazione normanna, e poi ancora prigione spagnola; poi si visita il piano di Case Romane, ovvero il grande edificio (I - II secolo d.C.) abitato da figli dell’Urbe. Qui, recentissimi scavi voluti dal Comune di Favignana hanno riportato alla luce - tra l’altro - anche un rarissimo fonte battesimale a immersione di epoca bizantina. Proseguiamo alla scoperta della Natura, a cominciare da Punta Libeccio, dove la Secca del Cretazzo (meno di un metro di profondità) permette a chiunque di osservare la ricchissima vita subacquea. Da non perdere - assolutamente! - la Grotta del Presepe, dove il calcare ha scolpito statue che prendono vita con i colori del tramonto; e la Grotta della Bombarda, dove risuona profonda la voce del mare.

Do terrestrial heavens still exist? Yes, and Marettimo is the proof of it. It may be because of its quietness, its abundance of breathtaking spots and panoramas, but one falls in love with Marettimo starting from its port, the Scalo Nuovo. Then you discover the seventeenth-century castle on Punta Troia, already a turret in the 9th century, then a Norman fortification, and then a Spanish prison; then you visit the area of Case Romane, i.e. the big building (1st - 2nd century AD) lived in by the children of Rome. Here, very recent excavations commissioned by the Commune of Favignana brought to light - among other things - a rare immersion baptismal font from the Byzantine epoch. We continue the discovery of Nature, starting from Punta Libeccio, where the Cretazzo Shoal (less than a metre deep) allows anyone to observe the rich underwater life. Not to be missed - absolutely! is the Grotta del Presepe, where the limestone has formed statues that take on life with the colours of the sunset; and the Grotta della Bombarda, where the voice of the sea resounds deeply.

Un’evoluzione lunga 600 milioni di anni An evolution lasting 600 million years Isolata da 600 milioni di anni (al contrario di Favignana e Levanzo, unite per molto tempo alla terra ferma), Marettimo ha sviluppato una flora endemica, collezionando piante che non si ritrovano neppure nella vicina Sicilia “continentale”. Qui cresce la Daphne oleifolia e l’Erodium maritimum accanto a più comuni lecci, lentischi e euforbie. Centinaia gli endemismi tra i vegetali, curioso quello del regno animale, impersonato da una lucertolina che gli scienziati hanno pomposamente chiamato Podarcis wagleriana marettimensis. Isolated for 600 million years (unlike Favignana and Levanzo, for a long time joined to the dry land), Marettimo has developed endemic flora, collecting plants that you do not even find on nearby “continental” Sicily. Here there grow Daphne oleifolia and Erodium maritimum, alongside more common ilexes, lentisks and euphorbias. There are hundreds of endemic plants. A curiosity in the animal kingdom is a little lizard that scientists have pompously called Podarcis wagleriana marettimensis. 28


L’Area Marina Protetta The Protected Marine Area Istituita nel 1991, è la più vasta nel territorio italiano, ed è anche una delle più ricche di vita, un vero paradiso per subacquei che hanno a disposizione ogni tipo di immersione, da quelle adatte allo snorkeling a quelle riservate ai più esperti, entrambe però in grado di sorprendere per la varietà di panorami e colori ed entrambe accompagnate da una vera prateria di Posidonia oceanica. Tutte le informazioni possono essere chieste all’Ente gestore, il Comune di Favignana, al tel. 0923 920011 Founded in 1991, it is the biggest one in Italy, and it is also one of the richest in life, a true paradise for scuba divers that have every type of immersion available, from those suited to snorkelling to those reserved for the most expert people, but both able to surprise one for the variety of panoramas and colours and both accompanied by a true grassland of Posidonia oceanica. All information can be obtained from the managing body, the Commune of Favignana, tel. 0923 920011.

Levanzo È la più piccola delle Egadi (non consideriamo Formica e Maraone, poco più che scogli), la più montuosa, ma anche la più misteriosa: tra le sue forme, ammorbidite da oltre 400 specie vegetali endemiche, si nasconde la Grotta del Genovese, le cui pareti sono state “affrescate” con graffiti datati fino a 9200 anni fa! L’incredibile è che questi graffiti raccontano anche storie di pesca al tonno, come se ad averli incisi fossero stati gli abitanti di Cala Dogana, l’area su cui oggi sorge il tranquillo centro storico, tra le immensità del cielo e le trasparenze del mare. E per assicurarsi che queste nostre non siano parole “esagerate”, sarà sufficiente fare una passeggiata dalle pendici di Pizzo Monaco fino a Cala Tramontana, dove i colori, sopra e sotto la linea dell’orizzonte, saranno i primi a sorprendervi. Per un bagno indimenticabile non c’è angolo migliore di Cala Minnola, sulle cui acque si riflettono come in uno specchio gli alberi di un delizioso boschetto. (emilia gatti)

It is the smallest of the Aegadean Islands (we are not considering Formica and Maraone, which are little more than rocks), the most mountainous, and also the most mysterious: among its forms, softened by over 400 endemic plant species, there hides the Grotta del Genovese, whose walls were “frescoed” with graffiti dating back to as much as 9200 years ago! What is unbelievable is that these graffiti also tell stories of tuna fishing, as if they had been engraved by the inhabitants of Cala Dogana, the area in which today the quiet historic area lies, between the immensities of the sky and the transparencies of the sea. And to realise that ours are not “exaggerated” words, it will be enough to take a walk from the slopes of Pizzo Monaco to Cala Tramontana, where the colours, above and below the horizon line, will be the first to surprise you. For an unforgettable swim there is no better spot than Cala Minnola, on whose waters there are reflected as in a mirror the trees of a delightful little wood. (emilia gatti)

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SlowSicily

REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste


La Sicilia di presidio in presidio Giovanni La Via Assessore all’Agricoltura e Foreste

Sicily from presidium to presidium

Esistono due modi per visitare la Sicilia. C’è quello da “un’isola in due giorni”, che si compie smanettando come forsennati tra fotocamere digitali e telefonini supertecnologici per fotografare luoghi e posti da rivedere in seguito, cercando nella memoria l’odore di “quel” luogo che finisce, sempre e miseramente, per confondersi con quello dei mille altri posti sorvolati. Poi c’è il viaggio “slow”, lento, da compiere seguendo un preciso progetto di conoscenza, un viaggio che si compie innanzi tutto “alla scoperta di...”, con l’intenzione di far ritorno a casa propria un po’ più ricchi di quando si è partiti. È vero, le vacanze non durano in eterno, e servono per staccare la spina, per allontanarsi dalle ansie quotidiane, dagli impegni, per tuffarsi in un mondo-altro che faccia divertire, che sia sorprendente e che, per dirla come i poeti, “allarghi gli orizzonti della conoscenza”. Bene, i consigli che qui intendiamo darvi faranno molto di più: arricchiranno il vostro bagaglio culturale, vi aiuteranno a portare via un piccolo pezzetto di Sicilia e, anche se vi aiuteranno ad “allargare” (solo un pochissimo, parola di scout!) il giro vita, vi regaleranno preziosi momenti di grande godimento.

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aglio rosso di Nubia ape nera sicula asino ragusano cappero di Salina capra girgentana cipolla di Giarratana cuddrireddra di Delia fagiola Badda di Polizzi fava larga di Leonforte lenticchia di Ustica limone Interdonato maiorchino mandarino tardivo di Ciaculli mandorle di Noto manna delle Madonie

There are two ways to visit Sicily. There is the “island in two days” one, which is done revving up like madmen amid digital cameras and supertechnological mobile phones to photograph places to be seen again subsequently, seeking in the memory the odour of “that” place that always ends up being miserably confused with that of the thousand other places flown over. Then there is the “slow” trip, to be made according to a precise project of knowledge, a trip that is made first of all “in the discovery of...”, with the intention of returning home a little richer than when one set out. Of course, holidays do not last for ever, and they serve to pull out the plug, to break away from daily anxieties, from commitments, to plunge oneself into another world that gives one a good time, is amazing and, as the poets put it, “broadens the horizons of your knowledge.” Well, the advice that we intend to give here will do much more: it will enrich your cultural baggage, it will help you to take away a little piece of Sicily and, even if it helps you to “broaden” your waist measure (only a little bit, scout’s promise!), it will give you precious moments of great enjoyment.

masculina da magghia melone purceddu oliva minuta pane di Lentini pane nero di Castelvetrano pesca tardiva di Leonforte pistacchio di Bronte provola dei Nebrodi provola delle Madonie ragusano sale marino artigianale di Trapani • suino nero dei Nebrodi • susina bianca di Monreale • vastedda del Belìce • • • • • • • • • • •

>29 PRESIDI SLOW FOOD PRESIDIUM 31


PROVOLA DELLE MADONIE

ph gutter

Avete indovinato: quello che vi proponiamo è l’approfondimento gastronomico, l’anima più allegra e gustosa di questa vecchia Trinacria che si rinnova nei suoi prodotti, i cui profumi (e ricette) vi aiuteranno a mantenere con l’Isola un rapporto indissolubile. Niente di meglio, quindi, che una brevissima vetrina delle 29 produzioni “protette” dai Presidi Slow Food, suddividendole per provincia, in modo tale da accompagnarvi più facilmente nel vostro viaggio. Diciamo che si inizia da un aeroporto e, per comodità geografica, dall’aeroporto di Palermo, capoluogo che è esso stesso sede di un presidio, quello del mandarino tardivo di Ciaculli, un quartiere in periferia da sempre coltivato ad agrumi che ha la fortuna di veder crescere questi frutti ottenuti per “mutazione spontanea” del mandari-

LENTICCHIA DI USTICA 32

You have guessed: what we propose is gastronomic in-depth examination, the happiest and most savoury soul of this old Trinacria that is renewed in its products, whose scents (and recipes) will help you to maintain an indissoluble relationship with the island. So there is nothing better than a brief display of the 29 productions “protected” by the Slow Food Presidia, dividing them by provinces, so as to accompany you more easily on your trip. Let’s say it starts from an airport and, for geographical convenience, from the airport of Palermo, the chief town that is itself the seat of a presidium, that of the late mandarin of Ciaculli, an outlying area that has always been used for growing citrus fruits and has the good luck to see these fruits growing that are obtained by “spontaneous mutation” of the Avana mandarin, the prince of the Conca d’Oro. The late Ciaculli mandarin is picked in the month of March. A call in the town of the cathedral and the white plum of Monreale, in the Sanacore (heart healer) and Ariddu di core (little piece of heart) varieties: with these names, imagine their taste. Delicate, they were once sold wrapped in paper one by one, immediately after the harvest at the end of August - beginning of September. We are in the Madonie, one of the regional parks that gives us the unique flavours of the Madonie provola cheese, a bovine cheese with spun paste that is still produced in a non-industrial way in


slowsicily

MANDARINO DI CIACULLI no Avana, principe della Conca d’Oro. Il tardivo di Ciaculli si raccoglie nel mese di marzo. Tappa nella città del duomo e della susina bianca di Monreale, nelle varietà Sanacore e Ariddu (pezzettino) di core: con questi nomi, immaginate voi il loro gusto. Delicate, un tempo si vendevano incartate una per una, subito dopo la raccolta di fine agosto - primi di settembre. Giungiamo nelle Madonie, uno dei parchi regionali che ci regala i sapori unici della provola delle Madonie, un formaggio vaccino a pasta filata che ancora si produce in modo artigianale in sincrono con la ricchezza dei pascoli (se ne trova meno tra luglio e agosto). Stesso parco per la manna delle Madonie, ingrediente biancastro dal nome biblico che nei boschi di Castelbuono è tutt’altro che leggenda. Si ricava, infatti, per incisione dei tronchi del frassino da manna, e si utilizza solo la parte che non viene a contatto con la corteccia. Con questo dolcificante naturale, a bassissimo contenuto di glucosio e fruttosio, si prepara una sorta di pandorino che si può acquistare proprio a Castelbuono. Restiamo nelle Madonie, e andiamo a Polizzi, dove tra ottobre e novembre si raccoglie la fagiola Badda di Polizzi, perfetto per l’essiccazione e per il consumo invernale, che viene coltivato in piccoli orti privati. Lasciamo i monti e saltiamo sull’aliscafo che ci porta a Ustica, dove - a giugno - si raccolgono le lenticchie più piccole d’Italia.

MANNA DELLE MADONIE harmony with the richness of the pastures (there is less of it in July and August). In the same park we find the Madonie manna, a whitish ingredient with a biblical name that in the woods of Castelbuono is anything but a legend. It is obtained by making cuts in the trunks of manna ash trees, and only the part that does not come into contact with the bark is used. With this natural sweetener, with low glucose and fructose content, a sort of little Christmas cake is made that can be purchased at Castelbuono. We stay in the Madonie, and we go to Polizzi, where between October and November the Polizzi Badda bean is picked, which is perfect for drying and winter consumption; it is cultivated in small private gardens. 33


ph wilbanks

FAGIOLA BADDA DI POLIZZI

AGLIO ROSSO DI NUBIA 34

We leave the mountains and get on the hydrofoil that takes us to Ustica, where in June the smallest lentils in Italy are picked. We refer to the Ustica lentil, which is a dark colour but has such a tender heart that it does not need any preliminary soaking before being cooked. Sea calls sea, possibly the sea in front of which the pyramids of Trapani homemade sea salt are lined up; the white gold of the ancients, which today awaits the recognition of the Protected-Origin Denomination. Trapani province is also the province of red Nubia garlic, which is found in big braids, is famous for its intense taste and is cultivated above all at Paceco, almost a fork for our next stages: going northwards we come to Alcamo, the land of the purceddu melon (round, a dark green colour, to be picked in June and eaten at Christmas); heading southwards we reach the town of black bread of Castelvetrano. Produced with the rare variety of “timilia” corn, it can only be purchased from some local bakers: taste it and you will understand why it is a Slow Food presidium! Then if you season it with some slices of vastedda del Belìce, a cheese typical of Agrigento province but not rare in these parts, it will be love at first bite. We have come to Agrigento province, the land of a goat with a bad character but good milk: it is the Girgenti goat, with long horns like a stopper, very few exemplars of which are left in Sicily. With its milk, production of high-quality cheese has been


SALE MARINO ARTIGIANALE DI TRAPANI Parliamo della lenticchia di Ustica, dal colore scuro ma dal cuore tanto tenero che non ha bisogno di alcun ammollo preventivo per essere cucinata. Mare chiama mare, magari quello davanti al quale si allineano le piramidi di sale marino artigianale di Trapani, l’oro bianco degli antichi, che oggi è in attesa anche del riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta. Questa trapanese è anche la provincia dell’aglio rosso di Nubia, che si trova in grosse trecce, che è famoso per il suo sapore intenso e che si coltiva soprattutto a Paceco, quasi un bivio per le nostre prossime tappe: andando verso Nord si arriva ad Alcamo, terra del melone purceddu (tondo, di colore verde scuro, da raccogliere a giugno e mangiare a Natale); scegliendo la via verso Sud si giunge nella patria del pane nero di Castelvetrano. Prodotto con la rara varietà di grano “timilia”, si acquista solo presso alcuni panificatori del luogo: gustatelo e capirete perché è presidio Slow Food! Se poi lo condite con qualche fetta di vastedda del Belìce, formaggio di produzione agrigentina ma non raro da queste parti, sarà amore a primo morso. Siamo planati nell’agrigentino, terra di una capra dal pessimo carattere ma dall’ottimo latte: è la capra girgentana, dalle corna lunghe a turacciolo, di cui in Sicilia restano davvero pochi esemplari. Con il suo latte è stata avviata una produzione di formaggio di altissima qualità, attraverso il quale si spera di favorire l’allevamento di questo bell’animale con cui segniamo l’uscita dalla

set going, through which it is hoped to favour the breeding of this beautiful animal with which we mark our exit from the province. Carnival is marked by the cuddrireddra of Delia (and we are in Caltanissetta province), these being sweet biscuits shaped like bracelets, still prepared according to the tradition. The arrival of autumn is marked by the September late peach of Leonforte (it is picked until October), Leonforte being a village in Enna province which is also the presidium of the wide bean of Leonforte, already found fresh in March and dried at the height of July. We leave the inland area of the island, possibly on the back of a Ragusa donkey, a race risking extinction although its milk is the most similar to human milk and is also excellent for newborn babies with intolerances for cow’s milk. With this very sweet quadruped we move among the Iblei, where the Giarratana onion can be purchased, a rather big

PANE NERO DI CASTELVETRANO

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slowsicily provincia. Segnano il carnevale i cuddrireddra di Delia, e siamo nella provincia nissena, dolcissimi biscotti a forma di bracciale ancora preparati secondo tradizione; segna l’arrivo dell’autunno la settembrina pesca tardiva di Leonforte (si raccoglie fino ai primi di ottobre), città dell’ennese presidio anche della fava larga di Leonforte, che si trova fresca già a marzo, essiccata in pieno luglio. Lasciamo l’interno dell’Isola, magari in groppa a un asino ragusano, razza a rischio di estinzione nonostante il suo sia il latte più simile a quello materno che si conosca, ottimo anche per i neonati con intolleranze al latte vaccino. Con questo dolcissimo quadrupede ci spostiamo tra gli Iblei, dove si può acquistare la cipolla di Giarratana, dalle dimensioni notevoli, ma famosa soprattutto per la sua incredibile dolcezza. Il periodo di raccolta va dalla fine di luglio a tutto agosto, ma la cipolla ha bisogno di qualche altra settimana per asciugare. Ottima cruda nelle insalate.

onion but famous above all for its unbelievable sweetness. The harvest period goes from the end of July to the end of August, but the onion needs a few more weeks to dry. It is excellent raw in salads. A remarkable accompaniment for bread is ragusano, bovine cheese shaped like an ingot whose processing, in addition to being particularly long, is also very tiring: it requires so much care, but the result repays all toil. Let’s move to Syracuse province, where, in addition to stocking up with Noto almonds, you can think about popping over to Carlentini and Lentini, where you can taste Lentini bread, made with “russello” corn, only raised with the mother yeast (it is called criscenti “growing”, around here) and cooked only in firewood ovens with olive tree and orange tree brushwood and - to add some flavour - some almond peel. It has a brown crust and a white-golden interior, and its taste... well, we don’t want to ruin the surprise for you. We pop into Catania province to stock up with

FAVA LARGA DI LEONFORTE

ASINO RAGUSANO 36

RAGUSANO


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PISTACCHIO DI BRONTE Straordinario companatico è il ragusano, formaggio vaccino dalla forma di lingotto la cui lavorazione, oltre ad essere particolarmente lunga, è anche molto faticosa: tante sono le cure di cui necessita, ma il risultato ripaga di ogni fatica. Spostiamoci nella provincia siracusana, dove, oltre a fare incetta delle mandorle di Noto, si può pensare di fare tappa a Carlentini e Lentini dove è possibile gustare il pane di Lentini, ottenuto con grano “russello”, lievitato solo con il lievito madre (criscenti lo chiamano da queste parti) e cotto solo in forni a legna con ramaglie di ulivo, arancio e - non guasta - qualche buccia di mandorla. Il suo aspetto ha crosta bruna e mollica bianco-dorata, il suo sapore... be’, non vogliamo rovinarvi la sorpresa. Facciamo una capatina nel catanese per una buona scorta di pistacchi di Bronte (che si possono portar via e mangiare con tutta comodità), vero e proprio tesoro etneo che non si concima, non si tratta né si irriga e produce ad anni alterni, dal gusto che non ha eguali in tutto il Mediterraneo, area inflazionata da anonimi (e insipidi) prodotti orientali. In quel di Augusta, quindi siamo sulla costa jonica, ci si delizia con la masculina da magghia, ovvero le alici che riempiono le reti dei pescatori durante le ore notturne. Capolinea, inizio e fine di quest’Isola d’incantamento, la provincia messinese ci accoglie con i suoi luminosi agrumeti. Qui la fa da padrone il

Bronte pistachios (which you can take away and eat at leisure), a real treasure of Etna that is not fertilised, treated or irrigated and is produced every other year; its flavour has no equal in the whole Mediterranean, an area inflated with nondescript (and insipid) oriental products. In the Augusta area - now we are on the Ionian coast - something delicious is masculina da magghia, i.e. the anchovies that fill fishermen’s nets at night. The terminal, is the province of Messina, beginning and end of this island of enchantment, which welcomes us with its bright citrus orchards. Here the lion’s share is taken by the Interdonato lemon, whose name is actually a surname, that of colonel Giovanni Interdonato, who at the end of the nineteenth century cross-fertilizaed a local lemon with

MASCULINA DA MAGGHIA 37


PROVOLA DEI NEBRODI

LIMONE INTERDONATO

ph a.brundu

limone Interdonato, il cui nome è in realtà un cognome, quello del colonnello Giovanni Interdonato che alla fine dell’Ottocento incrociò un limone locale con un cedro. Oggi questo campione, bello, giallo, succoso e profumato, ma non certo perfetto nelle forme, combatte una dura battaglia contro gli extracomunitari più secchi ma più belli a vedersi. Un mondo crudele anche per gli agrumi... Ha di che lamentarsi pure il suino nero dei Nebrodi, maialetto dallo scuro pelo costretto a vedersela con i più grossi - e quindi più produttivi - suini comuni. È certo, però, che il suo salame lo si riconosce subito, prima ancora che con il gusto, semplicemente con l’olfatto. Stessa cosa dicasi per la provola dei Nebrodi, dorata e profumata, che si

CAPPERO DI SALINA 38

MAIORCHINO a citron. Today this champion, beautiful, yellow, juicy and scented but certainly not perfect in shape, is fighting a hard battle against lemons from other counties, which are drier but nicer to look at. A cruel world for citrus fruits too... The black swine of the Nebrodi also has grounds for complaint. This is a dark-coloured little pig forced to face competition with bigger - and therefore more productive - common pigs. It is certain, however, that its salami can be recognized immediately, even before you taste it, simply with the sense of smell. The same goes for the Nebrodi provola cheese, gilded and scented, which is eaten both fresh and seasoned, a taste that can only prepare us for the unmistakable one of maiorchino, a goat’s cheese whose processing is so complex (which means the price is just slightly higher) that today you can count its producers just on the fingers of... half a hand! Between Castell’Umberto and San Salvatore di Fitalia - we are still up among the Nebrodi - there rise up the silvery heads of very particular olive trees: they are the ones from which there comes the minuta olive, with precocious ripening, whose oil is famous for the delicacy of the taste. Some of these plants are even thousands of years old, yet still productive, and they go on giving us drupes that are also good to eat. On the horizon the Aeolian Islands are already glimpsed, with Vulcano, Alicudi and Filicudi cho-


ph bytodd huffman

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APE NERA SICULA

gusta sia fresca che stagionata, un gusto che ci può solo preparare per quello inconfondibile del maiorchino, un formaggio pecorino la cui lavorazione è tanto complessa (e da qui un prezzo solo un po’ più alto) che oggi i suoi produttori si contano solo sulle dita di... mezza mano! Tra Castell’Umberto e San Salvatore di Fitalia siamo sempre su tra i Nebrodi - svettano le argentee chiome di ulivi molto, molto particolari: sono quelli da cui si raccoglie l’oliva minuta, a maturazione precoce, il cui olio è rinomato per la delicatezza del gusto. Alcune di queste piante sono addirittura millenarie, eppure ancora produttive, e continuano a darci drupe buone anche da mangiare. All’orizzonte già si intravedono le Eolie, con Vulcano, Alicudi e Filicudi elette a dimora esclusiva dell’ape nera sicula (Apis mellifera sicula), scurissima, strettamente imparentata - anche se in tempi lontanissimi - con quella africana, da cui però si distingue per il carattere tanto mansueto che non occorre protezione alcuna per avvicinarle. Il loro miele è tra i migliori che si possono gustare. È tempo di approdare a Salina, dove si coltiva il cappero eponimo, che ci dà i suoi preziosi frutti tra maggio e agosto. Sull’isola si acquistano in barattoli sotto sale, così come la Natura ce li ha dati. Aprendone uno, ovunque siate, riconoscerete l’inconfondibile odore di Sicilia. (emilia gatti)

ph m. brusca

SUINO NERO DEI NEBRODI

OLIVA MINUTA sen as the exclusive abode of the black Sicilian bee (Apis mellifera sicula), dark, closely related though back in distant times - with the African one, from which however it is distinguished by such a tame character that no protection is required to approach it. Its honey is among the best that can be tasted. It is time to land on Salina, where the eponymous caper is cultivated, giving us its precious fruits between May and August. On the island capers are purchased in jars in salt, as Nature has given them to us. Opening one of them, wherever you are, you will recognize the unmistakable odour of Sicily. (emilia gatti) 39


LIBRI>BOOKS

Alexandre Dumas

Viaggio in Sicilia Pungitopo 199 pagg. 16 € Nell’estate del 1835, il celeberrimo romanziere Alexandre Dumas s’imbarca su una speronara, all’uopo noleggiata, per recarsi da Napoli in Sicilia. Con lui viaggiano il pittore paesaggista Godefroy Jadin, l’inseparabile cane mastino Milord, l’amico Henri de Ruolz con la fidanzata Caroline Hungher, attesa a Palermo dove doveva esibirsi all’Opera. Lo scopo del viaggio, per Dumas, è mettere insieme un resoconto di viaggio dai luoghi che da molto tempo sono entrati nell’immaginario collettivo per le loro ricchezze archeologiche, etnologiche e mitologiche, narrate con perizia, ad esempio, da Goethe. Messina, Taormina, Catania, Siracusa, Girgenti, e ancora Palermo e le Isole Eolie: Dumas mette insieme l’appassionata descrizione dei luoghi con il piacere per la buona tavola, aneddoti raccolti nei posti visitati e lo slancio per le grazie femminili, creando le sue Impressions de voyage che si leggono come un romanzo.

Antonio Di Stefano e Lino Giusti

L’ultimo chiuda la morta!!! Novantacento Edizioni 112 pagg. 5 € Uno smilzo libretto di “uforismi”, vale a dire, secondo la stessa definizione degli autori - due umoristi siciliani (Di Stefano è l’autore, fra l’altro, del noto “Stupidario Medico”) -, di “battute… dell’altro mondo”. Si comincia a sorridere fin dalla copertina, dove un personaggio visibilmente atterrito (le spiritose illustrazioni, presenti anche all’interno, sono di Giuseppe Lo Bocchiaro) si trova a dover chiudere a chiave una porta-bara: un’immagine che la dice lunga sui contenuti del libro, un centinaio di pagine di battute fulminanti. Ecco qualche esempio: “Piantagione di marjuana andata in fumo” (fra i titoli giornalistici); “Ma un mancino può essere maldestro?” (fra i dubbi amletici); “Il dente duole anche se la lingua non batte” (fra i motti di spirito).

Lo spunto di questo primo romanzo della Dante, nota autrice e regista teatrale, è di una banalità quasi surreale - per chi non conosce i palermitani, beninteso: due auto si incrociano in via Castellana Bandiera, un budello strettissimo ma a doppio senso; nessuna delle due automobiliste - Samira, una vecchia albanese, e Rosa, giovane palermitana trapiantata a Milano - vuole rinunciare alla precedenza. A Palermo, la macchina è il simbolo del potere, della potenza e del possesso, e così la contesa si fa lite, in un tragicomico crescendo di rabbia velenosa, mentre intorno alle due donne fanno la loro comparsa i personaggi derelitti, grotteschi e violenti, i “cani di bancata” che Emma Dante ci ha presentato in tutta la loro spaventosa “palermitanità” in tante opere teatrali.

Emma Dante

Via Castellana Bandiera Rizzoli 137 pagg. 15 €

Non è un’isola grande, la vulcanica Pantelleria, poco più di ottanta chilometri quadrati di rocce, vapori e vigneti, ma è un autentico scrigno di tesori, per un appassionato di storia e archeologia. E appassionato, il notaio D’Aietti lo era davvero, e anche curioso. Ogni qualvolta s’imbatteva in qualcosa che non conosceva, si metteva sui libri a studiare, o scriveva agli specialisti più disparati: la storia, la geografia, il dialetto dell’isoletta erano per lui una continua scoperta. I risultati dei suoi studi sono oggi raccolti in questo volume ponderoso, una trattazione scrupolosissima - ma mai pedante - di ogni aspetto di Pantelleria: vi troverete illustrata la storia dei dammusi e le caratteristiche del clima, leggende e curiosità, itinerari, folclore e molto altro, insieme a una gran quantità di foto, illustrazioni e cartine. Il libro si può richiedere sul sito www.daiettilibrodipantelleria.com

Angelo D’Aietti

Il libro dell’isola di Pantelleria Ed. Copynet 479 pagg. 55 €


Tra Messina e Taormina, tra il Mar Jonio e le pendici dei Peloritani si cuciono tra loro otto paesini nel cui animo si conserva, ancora intatto, tutto lo spirito dell’antico Val d’Agrò.

Santa Teresa Riva Savoca Casalvecchio Siculo Antillo

Limina Forza d’Agrò Sant’Alessio Siculo

Between Messina and Taormina, between the Ionian Sea and the slopes of the Peloritani, there are sewn together eight villages in whose soul there is preserved, still intact, the whole spirit of the ancient Val d’Agrò.


A cominciare da Santa Teresa Riva, nome attribuitole in onore di Teresa, consorte di Federico II di Borbone, città costiera un tempo ricca di torri di avvistamento, di cui restano quella dei Baggi, quella Catalmo e quella dei Saraceni, oggi inglobata - senza l’originaria cupola - nel Palazzo Bucalo. Interessante il liberty di molte sue ville e dell’Atelana, edificio industriale che trasformava la pietra lavica in lana coibente; bella la Chiesa della Madonna del Carmelo, unici i paesaggi dall’incantevole lungomare.

Starting from Santa Teresa Riva, a name attributed to it in honour of Teresa, the consort of Frederick II of Bourbon, a coastal place once full of lookout towers still extant are the Baggi, Catalmo and Saracen ones, the latter now swallowed up, without the original dome, in Palazzo Bucalo. Something very interesting is the art nouveau of many of its villas and of Atelana, an industrial building where they turned lava stone into insulating wool; something very beautiful is the Madonna del Carmelo Church, while the views from the enchanting waterfront are unique.

Santa Teresa Riva > Il lungomare al tramonto e la scultura in accaio dell’artista Nino Ucchino The promenade at sunset and the sculpture in steel by the artist Nino Ucchino Savoca > Una bifora quattrocentesca The 15th century twin lancet window

Qualche chilometro verso l’interno, ecco Savoca, che leggenda vuole fondata da cinque predoni che qui edificarono la loro roccaforte (chiamato castello dei Pentefur) le cui tracce dominano ancora la valle. Ma Savoca ha ben altri tesori da scoprire, come la trecentesca Chiesa di San Michele, la Chiesa di San Nicolò - dietro il cui prospetto fortificato si custodiscono splendidi altari in marmi policromi-, o l’antica Chiesa Madre dedicata a S. Maria in Cielo Assunta, all’interno della quale sono venuti di recente alla luce due affreschi di epoca bizantina. Da ammirare la bifora della casa Cantatore. 42

A few kilometres further inland, there is Savoca, which legend has it was founded by five marauders that here built their stronghold (known as the castle of the Pentefurs) whose traces still dominate the valley. But Savoca has many other treasures to discover, like the fourteenth-century San Michele Church, the San Nicolò Church - behind whose reinforced façade there are splendid altars in polychrome marble - or the old Main Church dedicated to St. Mary Assumed in Heaven, inside which there have recently come to light two frescoes from the Byzantine epoch. One should also admire the mullioned window of the Cantatore house.


Proseguendo verso l’interno, giungiamo in quel di Casalvecchio Siculo, fondata da monaci provenienti dall’Egitto e dalla Siria in epoca bizantina. Diciamo che non terremo conto del bel soffitto ligneo della Matrice dedicata a Sant’Onofrio, né del suo tesoro in opere d’arte; diciamo che restiamo insensibili di fronte alla lussureggiante bellezza di Piano Vernà: ebbene, anche se tutto questo non ci fosse, a Casalvecchio ci si dovrebbe venire solo per la bellissima chiesa dedicata a San Pietro e Paolo, costruita nel 560 e riedificata nel 1172 dai Normanni: è il monumento più importante - ed anche il più bello - di tutta la valle.

Continuing further inland, we come to Casalvecchio Siculo, founded by monks coming from Egypt and Syria in the Byzantine epoch. Let us say we will not consider the beautiful wooden ceiling of the Main Church, dedicated to Sant’Onofrio, nor of its treasure of works of art; let us say we are insensitive to the luxuriant beauty of Piano Vernà - well, even if all this was not there, one should come to Casalvecchio simply for the beautiful church devoted to SS Peter and Paul, built in 560 and rebuilt in 1172 by the Normans: it is the most important monument - and also the most beautiful - in the whole valley.

Casalvecchio Siculo > L’interno della Chiesa di San Pietro e Paolo The interior of the St. Pietro e Paolo Church Antillo > La Chiesa Madre The Main Church

L’ubertosa campagna peloritana ci accompagna fino ad Antillo, a 480 m. slm, il cui nome stesso (Antillo proviene dal greco antillos, soleggiato) ci spiega molte cose della cittadina, un’oasi pacifica in cui visitare la Chiesa Madre e il Giardino della Redenzione. Non per nulla ad Antillo rintocca la grande Campana della Pace, realizzata dalla Marinelli Pontificia Fonderia di Agnone (la più antica fonderia del mondo) e benedetta da Papa Giovanni Paolo II.

The fertile Peloritani countryside accompanies us as far as Antillo, 480 metres above sea level, a place whose very name (Antillo originates from the Greek antillos, “sunny”) explains a lot of things about the village, a peaceful oasis in which to visit the Main Church and the Garden of Redemption. It is not by chance that at Antillo there tolls the great Bell of Peace, made by the Marinelli Pontifical Foundry of Agnone (the oldest foundry in the world) and blessed by Pope John Paul II. 43


Torniamo verso la costa seguendo la strada che conduce a Limina, il cui nome potrebbe derivare sia dal greco limné, palude, sia dal latino limen, confine, sorgendo nei pressi di un terreno acquitrinoso al confine tra il territorio di Messina e quello di Catania. Del patrimonio di storia e di arte secoli di frane e battaglie ci hanno lasciato la bella statua (gaginiana?) dell’Annunziata nella parrocchia di San Sebastiano; la Chiesa delle Preghiere - XIV secolo -, ornata di stucchi e del bel tetto ligneo intagliato; e i tantissimi dettagli in pietra intagliata da usare come un filo rosso per visitare il paese.

We return towards the coast following the road that leads to Limina, whose name might derive either from the Greek limné, “swamp”, or from the Latin limen, “border”, as the vilage stands near swampy ground at the confine between the territory of Messina and that of Catania. Of its patrimony of history and art, centuries of landslides and battles have left us the beautiful statue (by one of the Gaginis?) of the Virgin of the Annunciation in the San Sebastiano parish church; the Church of Prayers - 15th century adorned with plasters and with a beautiful carved wooden roof; and the many many details in carved stone to be used as a guiding thread to visit the village.

Limina > Panoramica del paese A view of the town

Raggiunta la costa, ecco Forza d’Agrò, la cui storia ci lascia tra i monumenti da visitare il bel duomo dedicato a Maria Annunziata Assunta, del XV secolo ma riedificato dopo il terremoto del 1648. Bellissimo il portale in pietra arenaria inserito nella facciata barocca. Di arte ci parla anche la Chiesa della SS. Trinità, con il suo bel Crocifisso ligneo del XII secolo, e di arte e storia ci racconta l’Arco Durazzesco, in stile gotico-catalano. Il paese è stato utilizzato molto spesso come set cinematografico: tra le sue scale e le sue piazze sono state girate scene per tanti film tra i quali la trilogia de “Il padrino”. 44

Reaching the coast, we find Forza d’Agrò, whose history among the monuments to visit has left us the beautiful cathedral dedicated to Maria Annunziata Assunta, originally built in the 15th century but rebuilt after the 1648 earthquake. It has a very beautiful portal in sandstone inserted in the Baroque façade. The SS. Trinità Church also speaks to us of art, with its beautiful wooden Crucifix from the 12th century; and the Durazzesco arch, in the Gothic-Catalan style, tells us of art and history. The village has very often been used as a cinema set: among its flights of steps and its piazzas, scenes have been made for many films, including the “Godfather” trilogy.


Forza d’Agrò > L’arco Durazzesco della Chiesa della SS. Trinità The Durazzesco arch of the Holy Trinity Church

Di fronte, l’arghennon akron (promontorio d’argento) dei Greci, ovvero il Capo S. Alessio, sotto il quale si stende Sant’Alessio Siculo, protetta dal suo castello che, benché poggi su basi arabe, venne terminato solo nel XIV secolo ma utilizzato fino al XIX. Utilizzata sempre più spesso, invece, la bellissima spiaggia, una lunga striscia di sabbia finissima che si affaccia sullo stesso mare di vicini e più famosi, quindi più affollati - centri turistici.

Opposite there is the arghennons akron (silver promontory) of the Greeks, i.e. Capo Sant’Alessio, below which Sant’Alessio Siculo spreads out, protected by its castle that, although it has Arab foundations, was only finished in the 14th century but was used until the 19th. Used more and more often, instead, is the beautiful beach, a long strip of fine sand looking out on the same sea as nearby more famous, and hence more crowded, tourist resorts.

Sant’Alessio Siculo > La bellissima spiaggia The beautiful beach

Informazioni Information Consorzio Val D’Agrò c/o Comune Sant’Alessio Siculo Piazza Municipio, 1 - 98030 Messina tel. e fax 0942 751405 www.consorziovaldagro.it info@consorziovaldagro.it

Casalvecchio Siculo www.comune.casalvecchiosiculo.me.it

Santa Teresa Riva http://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Teresa_di_Riva

Forza d’Agrò www.comune.forzadagro.me.it

Savoca www.comunedisavoca.it

Sant’Alessio Siculo www.comune.santalessiosiculo.me.it

Antillo www.comunediantillo.it Limina www.comune.limina.me.it

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SISTEMA ITINERARIO Tindari Nebrodi


Il “Progetto Sistema Itinerario Tindari Nebrodi” è un progetto di Alimentaria Sicilia - realizzato in collaborazione con il Consorzio Intercomunale Tindari-Nebrodi - e finanziato dall’Assessorato Regionale Beni Culturali tramite la misura 2.03 del Por Sicilia 2000/06 “Gestione innovativa e fruizione del patrimonio culturale”. Il progetto si prefigge di realizzare, attraverso l’applicazione della “Metodologia Sistema Itinerario”, un “Itinerario d’eccellenza” - ovvero di fruibilità innovativa - della “Rete Turistico-Culturale” esistente nell’area dei 16 Comuni appartenenti al Consorzio e quindi di porre le basi per un incremento dei benefici economici degli operatori della rete. La “Metodologia Sistema Itinerario” mira a certificare le risorse del segmento di riferimento (beni culturali, ambientali, ristorazione, trasporti, artigianato, per citarne alcuni) attraverso la definizione di standard di fruizione che consentono di valorizzare le suddette risorse e di relazionarle con il tessuto economico/produttivo presente. Il progetto, inoltre, prevede l’introduzione della carta di fidelizzazione denominata “Si Premia Card”, attraverso la quale si costituisce un sistema di aggregazione dell’offerta turistico-culturale di qualità che presenta sia vantaggi per i turisti che la utilizzano, sia vantaggi per gli operatori del territorio che, grazie ad essa, saranno in grado di predisporre politiche di marketing mirate. Dalle alte vette dei Nebrodi alle spiagge incantate sul Tirreno; dai misteriosi Abacenini agli eleganti Siracusani; dai rustici cubburi alle merlature federiciane; dalle coppe di rosso mamertino agli insaccati di suino nero. In 16 tappe un particolare Sizilienische Reise che Goethe avrebbe potuto descrivere visitando il territorio del Consorzio Tindari-Nebrodi.

The “Progetto Sistema Itinerario Tindari Nebrodi” is a project by Alimentaria Sicilia, realized in cooperation with the Communes Consortium Tindari-Nebrodi and financed by the Regional Assessorhip for Culture through the measure 2.03 of POR Sicilia 2000/2006 “Innovative management and enjoyment of the cultural patrimony”. Following the “Sistema Itinerario” method, the project aims to map out an “Excellence Itinerary” (i.e. an innovative enjoyment) of the existing Touristic and Cultural Network in the territory of the 16 Communes of the Consortium, thus increasing the economical benefits of those working in that network. The “Sistema Itinerario” method certifies the resources in a given territory (cultural and natural patrimony, restaurants, transportation, handicraft, just to mention some) in relation to an enjoyment standard. Thus it is possible to improve the resources and to create a relationship with the economy of the area. The project also foresees the introduction of a fidelity card, called “Si Premia Card”, through which it will be possible to realize an aggregation system of quality tourism and culture: an advantage both for tourists and the people working in the territory, who will be able to plan specific marketing actions. From the high peaks of the Nebrodi to the spellbound beaches on the Tyrrhenian; from the mysterious Abacaeni to the elegant Syracusans; from the rustic cubburi to Frederician merlons; from the red Mamertine cups to the processed pork meats from black swine. In 16 stages this is a particular Sizilienische Reise that Goethe could have described visiting the territory of the Tindari-Nebrodi Consortium.

Tindari Nebrodi 49


Gioiosa Marea Patti

Le antiche città

The ancient cities

Gioiosa Marea

Gioiosa Marea

Tutti la conoscono come “la perla del Tirreno”, spiaggia morbida che si bagna nel mare di cristallo. Eppure, questa è la “seconda versione” dell’antica Gioiosa Guardia, città medievale che si visita a 800 m. slm, in cima al Monte Guardia, trampolino per rapaci tappezzato di vigneti. Da quassù, l’incredibile panorama marino, da sempre villaggio dei pescatori che vi traslocavano con le loro imbarcazioni una volta scomparsi i pirati dalla vista. Perché qui, nella frazione marinara di San Giorgio, c’era un’importante tonnara, attiva per circa 800 anni.

Everyone knows it as “the pearl of the Tyrrhenian”, a soft beach that is bathed in the crystal sea. Yet this is the “second version” of the ancient Gioiosa Guardia, a medieval town to be visited 800 metres above sea level, on top of Monte Guardia, a springboard for birds of prey, and carpeted with vineyards. From up here, there is the unbelievable marine panorama of what has always been the village of the fishermen that went there with their boats once pirates had disappeared from sight. For here, in the San Giorgio seaside hamlet, there was an important tuna station, which was active for about 800 years.

Patti La città nacque nell’830 d.C, dopo che un terremoto distrusse Tyndaris, città ancora oggi fonte di sorpresa e di ammirazione, fondata nel 396 a.C. dal siracusano Dionigi I, oggi adiacente al Santuario della miracolosa Madonna Nera. Appena fuori il nuovo abitato c’è la villa romana del III-IV secolo d.C., tornata alla luce nel 1973. In città è bellissima la Cattedrale di San Bartolomeo, con la facciata dell’XI secolo, dove riposa - dal XII secolo Adelasia, consorte del gran Conte Ruggero. In alto, Gioiosa Marea a sinistra; l’antica Patti (Tyndaris) a destra Top, Gioiosa Marea on left; the ancient Patti (Tyndaris) on right

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Patti The little town came into being in 830 BC, after an earthquake destroyed Tyndaris, a city that still today is a source of surprise and admiration and was founded in 396 BC by the Syracusan Dionysius I; it is now adjacent to the Sanctuary of the miraculous Black Madonna. Just outside the modern town there is the Roman villa from the 4th-3rd century AD, brought to light in 1973. In the city there is the very beautiful San Bartolomeo Cathedral, with an 11th century façade; here since the 12th century Adelasia, the consort of Great Count Roger, has rested.


Basicò Tripi

SISTEMA ITINERARIO Tindari Nebrodi

Il mistero di Abacena

The mystery of Abacaena

Basicò

Basicò

E se fosse stata un villaggio degli Abaceni, che abitarono questi monti nel 1100 a.C.? È possibile. È certo che fu abitata dai Normanni - e da qui il dedalo medievale dell’abitato - fino alle nobili famiglie che modificarono nel XVI secolo un baglio arabo, oggi Castello De Maria. Poi la piazza Santa Maria, con le cripte duecentesche, e l’omonima vasca, che richiama le “colleghe” Tavareddu, Carruggiotto e Tri Carruggi. Da ammirare il barocco Palazzo Foti, la Chiesa Madre (XVII secolo), San Biagio (XVI secolo) e i ruderi del monastero basiliano.

Supposing it had been a village of the Abaceni, who inhabited these mountains in 1100 BC? It is possible. It is certain that it was inhabited by the Normans - hence the medieval maze of the village - down to the noble families that in the 16th century modified an Arab farm, today the De Maria Castle. Then there is Piazza Santa Maria, with thirteenth-century crypts, and the Santa Maria fountain, which reminds one of its “colleagues” Tavareddu, Carruggiotto and Tri Carruggi. Other things to admire are the Baroque Palazzo Foti, the Main Church (17th century), the San Biagio church (16th century) and the ruins of the Basilian monastery.

Tripi La cittadina oggi guarda l’importante necropoli monumentale di Abacena, segnata dagli epitymbia, stele di pietra arenaria che indicano le sepolture. Si tratta di una delle testimonianze più ricche e complete di questa civiltà, testimonianza che si accompagna con i tanti ritrovamenti oggi in corso di studio. Non c’è nulla da studiare nel magnifico panorama che si apre da ogni angolo di questa città, costruita su un costone del Monte Tripi - incoronato dai ruderi di un castello -, che si affaccia su due fiumare, guardando all’Etna a sinistra e alle Eolie a destra. In basso, Basicò a sinistra; un epitymbion (stele) di Tripi, a destra Bottom, Basicò on left; an epitymbion (stele) of Tripi on right

Tripi Today the village looks out on the important monumental necropolis of Abacaena, marked by the epitymbia, sandstone steles that indicate graves. This is one of the richest and most complete testimonies to this civilization, a testimony that is accompanied by the many finds now being studied. There is nothing to be studied in the magnificent panorama that opens up everywhere in this village, built on a spur on Monte Tripi - crowned by the ruins of a castle that looks out on two streams, with Etna to the left and the Aeolian Islands to the right.

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Montalbano Elicona Raccuja

The castles Montalbano Elicona This is the place of the castle of Frederick II of Aragona, the best 14th century castle, around which there is one of the most beautiful medieval villages in Italy. Montalbano, however, is also the magic of Argimusco, a land of menhirs and dolmens; it is the beauty of the Malabotta wood, a nature reserve; it is the charm of the cubburi that, together with the stone construction at Mandura del Gesuitto, have not disclosed their original use yet. For those who do not love the country, in the village we can mention the lesser Basilica - a seventeenth-century one - and the Santa Caterina Church, from 1344.

Raccuja

I castelli Montalbano Elicona È la città del castello di Federico II d’Aragona, il miglior castello del XIV secolo attorno al quale si apre uno dei più bei borghi medievali d’Italia. Montalbano, però, è anche la magia dell’Argimusco, terra di menhir e dolmen; è la bellezza del bosco di Malabotta, riserva naturale; è il fascino dei cubburi che, insieme alla costruzione in pietra alla Mandura del Gesuitto, non hanno ancora svelato il loro originario uso. Per chi non ama la campagna, segnaliamo in città la Basilica minore - secentesca - e la Chiesa di Santa Caterina, del 1344.

Raccuja Il castello è annunciato dalla targa che recita “Castello Branciforti, fondato dal Conte Ruggero quale fortificazione di difesa, fu abitato fino al 1812 da baroni e conti che si susseguirono nelle varie epoche. Vi era annessa una chiesetta officiata quasi giornalmente. Sul portone che dà nell’area di corte si può ammirare lo stemma dei Branciforti”. Quello che non si legge è la serenità del paese che gli si allarga attorno, né l’atmosfera di grande pace all’interno della Chiesa Madre o il magnifico panorama a precipizio sui grandi noccioleti. Sopra il Castello di Montalbano Elicona; sotto quello di Raccuja Top the Castle of Montalbano Elicona; bottom that of Raccuja

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The castle is announced by the tablet that says “Branciforti Castle, founded by Count Roger as a defence fortification, was inhabited until 1812 by barons and counts that succeeded one another in the various epochs. To it was attached a little church worshipped in almost daily. On the door that leads into the courtyard area the coat-of-arms of the Brancifortis can be seen.” What you do not read is the serenity of the village that spreads out around it, the atmosphere of great peace inside the Main Church or the magnificent panorama sheer over the big hazelnut woods.


Librizzi San Piero Patti

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Le belle immagini Librizzi Si racconta che Antonello Gagini avesse realizzato nel 1540 “tre belle immagini” della Madonna, e Librizzi si aggiudicò la più bella che, per miracolo, si poteva trasportare solo al suono delle cornamuse. Effigie bella e miracolosa questa della Madonna della Catena, che Librizzi custodisce nella bella chiesa a Lei dedicata. Bella anche la Chiesa Madre, del Tre-Quattrocento, con una preziosa statua ligea del santo titolare, Michele Arcangelo. Immagine poetica è quella della Rocca della Madonna, enorme macigno che, in bilico su tre piccolissime pietre, sfida ogni legge di gravità.

San Piero Patti Nella Chiesa di Santa Maria (XV-XVI secolo) si custodisce, al primo altare di destra, la statua della Madonna nera con l’originale “fumetto” che recita: nigra sum sed formosa, ovvero “sono nera ma bella”. Concordiamo. Qualche metro più in fondo, il bellissimo Cristo nero di San Piero Patti, quasi ad altezza naturale, certamente di epoca gotica. Bella immagine è anche quella che ci restituisce la Fontana del Tocco (1875), come quella dell’originale piazzetta triangolare del Convento del Carmine, edificio che merita ben una visita, chiesa inclusa.

Beautiful images Librizzi It is recounted that in 1540 Antonello Gagini did “three beautiful images” of the Madonna, and Librizzi was awarded the most beautiful one that, by a sort of miracle, could only be transported to the sound the bagpipes. This is a beautiful and miraculous effigy of the Madonna of the Chain, which Librizzi keeps in the beautiful church dedicated to it. Also beautiful is the Main Church, from the 14th-15th century, with a fine wooden statue of the saint it is dedicated to, St. Michael the Archangel. A poetic image is that of the Rock of the Madonna, an enormous one that, precariously poised on three dwarfish stones, challenges every law of gravity.

San Piero Patti In the Santa Maria Church (15th-16th century) over the first altar on the right there is the statue of the Black Madonna, with the original “comic strip” that says: nigra sum sed formosa, i.e. “I am black but beautiful.” We agree. A few metres further on there is the beautiful Black Christ of San Piero Patti, almost life-size, certainly from the Gothic period. Another beautiful image is that of the Tocco Fountain (1875), and yet another that of the original triangular little piazza of the Carmine Convent, a building that well deserves a visit, including the church. A sinistra, il Cristo Nero di San Piero Patti; in alto, la Madonna di Librizzi > On left, the Black Christ in San Piero Patti; top, the Madona from Librizzi

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Ficarra Sinagra

Arte en plain air Ficarra Qui gli ulivi monumentali hanno i nomi dei Tomasi di Lampedusa, e segnano il percorso “Sulle tracce dei Gattopardi”. Altro percorso è quello delle “Presenze”, una teoria di statue in bronzo che ricorda uomini importanti, dal “Campiere” in piazza Vittorio Veneto, fino ai cugini Giuseppe Tomasi e Lucio Piccolo in piazza Municipio. Poi c’è il Convento dei 100 archi, bellissimo, e l’affascinante fortezza duecentesca. Bellissimo il trompe l’œil all’altare del Santuario di Maria SS. Annunziata, una foto ante-litteram del panorama esterno che si aveva dalla chiesa nel XVII secolo.

Sinagra Il paese sembra arrampicarsi sulla collina puntellando la sua parte più bassa con il castello medievale, splendido rudere avvolto da un romantico boschetto e “protetto” dall’antica Chiesa di Sant’Antonio, e fermando l’ascesa con la bella facciata della Chiesa Madre, all’interno della quale si custodisce il trittico del 1542 di Giacomo Gagini, opera in marmo che raffigura la Madonna della Catena affiancata dall’evangelista Giovanni e da Michele, l’arcangelo con l’armatura e la spada. Una curiosità: l’abitato è annunciato dal “ponte dei cigni”, residenza di coppie di cigni, oche e anatre.

Art en plein air Ficarra Here the monumental olive trees have the names of the Tomasi di Lampedusa family, and they mark out the itinerary “In the footsteps of the Leopards.” Another itinerary is “Presences”, a succession of bronze statues of important men, from the “Campiere” in Piazza Vittorio Veneto to his cousins Giuseppe Tomasi and Lucio Piccolo in Piazza Municipio. Then there is the Convent with the 100 arches, very beautiful, and the fascinating thirteenth-century fort. Something very beautiful is the trompe-l’œil on the altar of the Sanctuary of Maria Santissima Annunziata, a photo before the time of photography of the external panorama from the church in the 17th century.

Sinagra

Sopra, panoramica di Sinagra; in alto, il convento dei 100 archi a Ficarra > Above, panoramic view of Sinagra; top, the convent with 100 arches in Ficarra

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The village seems to climb up the hill propping up its lower part with the medieval castle, a splendid ruin wound round by a romantic grove and “protected” by the old Sant’Antonio Church, and stopping the ascent with the beautiful façade of the Main Church, inside which there is a 1542 triptych by Giacomo Gagini, a work in marble that represents the Madonna of the Chain flanked by the evangelist John and by Michael, the archangel with armour and sword. A curiosity: the village is preluded by the “bridge of swans”, the residence of pairs of swans, geese and ducks.


Falcone Oliveri

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Cambiamenti “naturali” Falcone Naturalmente collegata a Oliveri, “naturalmente” se ne è distaccata nel 1875, anno in cui diventa comune autonomo. “Naturalmente” suddivisa in tre frazioni (ma tutte e tre con panorami straordinari garantiti), è da sempre una “naturale” località turistica marinara: il suo mare ha conquistato ogni viaggiatore fin dai tempi dei Fenici! “Naturalmente” a Falcone è avverbio prezioso: finito il periodo d’oro della pesca del tonno, questa è divenuta terra di serre e campi coltivati e vasti giardini ricolmi di piccoli vasi da cui germogliano piante di ogni tipo.

Oliveri Prolunga la linea di costa di Falcone fino alle pendici del promontorio di Tindari, laddove si assiste al continuo cambiamento di forma e volume dei laghetti di Marinello, riserva naturale costituita attorno al gioco di secche e piene di questi piccoli specchi d’acqua nascosti dalle dune di sabbia e dalle cannucce, habitat di gabbiani, garzette, cigni e luì piccoli. Una lunga parentesi di sabbia, mossa anch’essa dalle correnti, si protende da qui in mare, puntando verso l’orizzonte con la sua sabbia finissima.

“Natural” changes Falcone Naturally connected to Oliveri, “naturally” it broke away from it in 1875, the year in which it became an independent commune. “Naturally” divided into three districts (but all three with guaranteed remarkable panoramas), it has always been a “natural” seaside resort: its sea has conquered every traveller since the times of the Phoenicians! “Naturally” at Falcone is a precious adverb: the golden age of tuna fishing having ended, this has become a land of greenhouses and cultivated fields and vast gardens full of small pots from which plants of every type bud.

Oliveri It prolongs the Falcone coastline as far as the slopes of the Tindari promontory, where you assist at the continual changes in form and volume of the little Marinello pools, a nature reserve constituted around the play of shoals and floods of these small pools hidden by dunes and canes, the habitat of gulls, little egrets, swans and chiffchaffs. A long interruption of sand, also moved by the tides, stretches out from here into the sea, pointing at the horizon with its very fine sand. Accanto, i laghetti di Oliveri; sopra, Falcone Left, the little pools at Oliveri; top, Falcone

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Ucria Montagnareale

Mille colori Ucria Sotto il blu dei fiori che decorano il tetto ligneo del SS. Rosario si custodisce il gran mosaico dei “Due Mondi a Confronto”, in cui minuscole tesserine in vetro di murano, argento e murrine ripropongono il viaggio delle caravelle. “Multicromia” che si ripropone nel Museo Etnostorico e nelle sue sale in cui è collezionato il coloratissimo lavoro dei tempi che furono. C’è la sala dedicata ai colori dell’arte contemporanea, e c’è la sala del Museo di cartapesta “Gianpistone” con le sue 350 maschere colorate, e le mille sfumature dei funghi di questi, coloratissimi, boschi.

Montagnareale “Germoglia” sotto il protettivo abbraccio del Cristo che svetta dal sagrato della Chiesa di San Sebastiano, e si culla all’ombra dei suoi boschi e al dolce scintillio dei suoi torrenti. Aggrappato alle pendici nebroidee, tutto l’abitato è paragonabile ad un grande balcone fiorito. Da ogni finestra, come da ogni aiuola pubblica, sgorgano come se fossero liquidi i colori di mille fiori, colori che si solidificano nei cuscini di dalie e di gerani che fanno a gara con i roseti per bellezza. Un posto da fiaba: se non ci credete, fate un picnic al mulino del Capo!

A thousand colours Ucria Below the blue of the flowers decorating the wooden roof of Santissimo Rosario there is the big mosaic of “Two Worlds Compared”, in which tiny pieces of Murano glass, silver and murra evoke the journey of the caravels. This multiplicity of colours is repeated in the EthnoHistorical Museum and in its rooms, where the coloured work of past times is collected. There is a room devoted to the colours of contemporary art, and there is the room of the Gianpistone Papier Mâché Museum with 350 coloured masks and the thousand tones of the mushrooms of these very colourful woods.

Montagnareale “It germinates” under the protective embrace of the Christ that soars up from the parvis of the San Sebastiano Church, and it is cradled in the shade of its woods and the sweet sparkling of its streams. Clinging to the slopes of the Nebrodi, the whole village is comparable to a big balcony full of flowers. From every window, as from every public flowerbed, they gush out as if the colours of a thousand flowers were liquid, colours that solidify in the cushions of dahlias and geraniums that vie with rose gardens for beauty. A fairytale place: if you do not believe it, have a picnic at the Capo mill! A Sinistra, il mosaico di Ucria; sopra, uno scorcio di Montagnareale Left, the mosaic of Ucria; top, a glimpse of Montagnareale

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Floresta Sant’Angelo di Brolo

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The traditional perfumes Floresta The highest commune in Sicily (1275 metres above sea level) it affords an enchanting panorama that dots the forests that surround the village, very fine pastures from which the scent of the Nebrodi provola cheese originates, a pale yellow colour, with a rounded-off shape (there are master cheese makers there that also mould it in “cavadduzzi” and “palummeddi”); it is also excellent seasoned. It is a scent of earth and bark that you breathe in among the beech wood that frames the Rocca San Marco; it is a smell of clear water and wild running that accompanies the Sanfratellani horses, the inhabitants of these woods.

Sant’Angelo di Brolo

I profumi tradizionali Floresta Il più alto comune di Sicilia (1275 m. slm) offre un panorama d’incanto che buca le foreste che circondano l’abitato, pascoli di gran pregio da cui proviene il profumo della provola dei Nebrodi, giallo paglierino, dalla forma arrotondata (ci sono mastri casari che la plasmano anche in “cavadduzzi” e “palummeddi”), ottima anche stagionata. Profumo di terra e di corteccia quello che si respira tra la faggeta che incornicia la Rocca San Marco; odore di acqua limpida e di corse selvagge quello che accompagna i cavalli Sanfratellani, abitanti di questi boschi.

There are very beautiful churches, museums and panoramas... but nothing will remind you better and more of Sant’Angelo di Brolo than its ProtectedGeographical-Indication product: salami. Non-industrial processing introduced in Norman times (the cubing technique is very old), sea salt, natural gut - everything, in short, helps to give the product the correct softness and a scent that, instead of being pungent, inebriates one. Ah! the main ingredient, the swine meat, is soft, ruby red, and compact. Among these mountains, smog and GMO’s have not arrived yet.

Sant’Angelo di Brolo Ci sono chiese bellissime, musei e panorami... ma niente vi ricorderà meglio e di più Sant’Angelo di Brolo del suo prodotto a Indicazione Geografica Protetta: il salame. Una lavorazione artigianale introdotta in tempi normanni (antichissima la tecnica della cubettatura), il sale marino, il budello naturale, tutto - insomma - concorre a dare al prodotto la giusta morbidezza e un profumo che, invece di pungere, inebria. Ah! l’ingrediente principale, la carne di suino, è morbida, rosso rubino, compatta. Tra questi monti, smog e ogm non sono ancora arrivati. In alto, le provole di Floresta; a destra, il salame di Sant’Angelo di Brolo > Top, the Floresta provola cheese; right, the Sant’Angelo di Brolo salami

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Sapori, cultura e tradizione di Sicilia

Leonforte

Taste, culture and traditions of Sicily


Si fa attendere parecchio ma ne vale la pena. Ve ne accorgerete dalla polpa succosa, dal gusto unico, dalla buccia vellutatissima e dal profumo inebriante. Per le sue caratteristiche uniche, per la cura nella coltivazione, la pesca di Leonforte, che giunge a maturazione quando l’estate volge al termine, è diventato un presidio Slow Food, l’associazione che studia e difende le tradizioni enogastronomiche. Proprio l’inizio dell’autunno sembra uno dei periodi più adatti per soffermarsi qualche giorno nella cittadina, in provincia di Enna, al centro dei Monti Erei e più o meno al centro della Sicilia, a 600 metri sul livello del mare. Nel primo fine settimana di ottobre, infatti, Leonforte si anima come ogni anno con la “Sagra delle Pesche”. Un momento in cui, oltre a mostrare il frutto principe del territorio, si promuovono anche altre produzioni locali come la fava larga, anch’essa presidio Slow Food,

You have to wait quite a long time for it but it is worth it. You will realize it from its juicy pulp, its unique taste, its velvety peel and intoxicating perfume. Because of its unique characteristics and the care taken over cultivating it, the Leonforte peach, which ripens when summer is ending, has become a presidium of Slow Food, the association that studies and defends oenological and gastronomic traditions. Precisely the beginning of autumn seems one of the most suitable periods for spending a few days in the village, in Enna province, at the centre of the Erei Mountains and more or less at the centre of Sicily, 600 metres above sea level. In this connection, at the first weekend in October Leonforte is enlivened every year by the Peach Festival. It is a time when, in addition to displaying the outstanding fruit of the territory, other local productions are promoted like the wide bean, also a Slow Food


> Pagina accanto, in alto da sinistra: le pesche di Leonforte vengono incartate una per una, scorcio urbano, dettaglio del Palazzo Branciforti; in basso, vista sui peschi. Qui sopra il paese. > On the opposite page, top, from left: Leonforte peaches are wrapped in paper one by one, a glimpse of the village, detail of Palazzo Branciforti; below, a view on a peach orchard. Above, view on Leonforte.

l’olio extravergine di oliva, i legumi come la lenticchia nera, e altri tesori biologici partoriti dalle terre circostanti. L’occasione è buona, dicevamo, per soffermarsi qualche giorno nel centro ennese, florido anche dal punto di vista storico e culturale, segnato dalla famiglia Branciforti che ne acquisì il feudo nel XV secolo e che nel 1610, per iniziativa di Nicolò Placido Branciforti, venne chiamato Leonforte in omaggio al blasone della casata (un leone rampante ed il motto “in fortitudine bracchi tui”). Ed è proprio il Seicento il periodo in cui più si è sviluppata a livello monumentale la cittadina dei Monti Erei. Dopo aver gustato una prelibata pesca e dato un’occhiata agli stand con i prodotti tipici, se si intraprende il tour tra le bellezze architettoniche sicuramente Palazzo Branciforti è una delle tappe di rigore. La “casa” della famiglia che fondò Leonforte fu innalzata a partire dal 1610 ed ha una mole che si impone sul contesto agricolo. Il principe Branciforti aveva una grande passione per i cavalli e nel 1640 si fece costruire una maestosa scuderia che poteva contenere oltre cento animali. Sempre di epoca seicentesca è la Granfonte, l’abbeveratoio realizzato tra il 1649 e il 1652. I leonfortesi la chiamano “vintiquattru cannola” (ventiquattro rubinetti) perché sono appunto ventiquattro le cannelle bronzee da cui esce l’acqua

presidium, the extra virgin olive oil, vegetables like the black lentil, and other organic treasures generated by the surrounding lands. It is a good opportunity, we were saying, to spend a few days in this place in Enna province, also florid from the historical and cultural points of view, marked by the Branciforti family that acquired the feud in the 15th century and that in 1610 at the initiative of Nicolò Placido Branciforti was called Leonforte as a tribute to the coat-of-arms of the lineage (a rampant lion and the motto “in fortitudine bracchi tui”). And precisely the seventeenth century was the period in which this place in the Erei Mountains developed most from the monumental viewpoint. After tasting a delicious peach and having a look at the stands with typical products, if you make a tour of the architectural beauties Palazzo Branciforti is certainly a must. The “house” of the family that founded Leonforte was built starting from 1610 and has a massive structure that imposes itself in the agricultural context. Prince Branciforti had a great passion for horses and in 1640 he had a majestic stable built that could contain over a hundred animals. Also from the seventeenth century is the Granfonte, the drinking trough done between 1649 and 1652. Leonforte people call 61


che si getta nella vasca di sotto. L’opera è attribuibile all’architetto palermitano Mariano Smiriglio, ispirato dagli artisti fiamminghi di allora, ed è uno dei siti più suggestivi della zona. E splendido doveva essere anche il Giardino Grande, un’oasi ricca di fontane, boschetti e piante rare di cui rimangono solo alcune tracce, tra cui una delle due porte d’ingresso. Resiste, invece, in piazza Sottana - e sarebbe un peccato non visitarla durante il tour della cittadina - la Fontana delle Ninfe, la prima di Leonforte. La scultura è ispirata alle fontane romane del Mosè e dell’Acqua Paola al Gianicolo. Un po’ come la pesca, anche per la Chiesa Madre, intitolata a San Giovanni Battista, ci volle tempo prima che fosse pronta, tant’è che alla morte del principe Branciforti, nel 1661, era ancora da completare. Fu Ercole, il quarto dei principi Branciforti, a far completare l’edificio nel 1740. All’interno, oltre a dipinti e a sculture di rilievo, sono custoditi un prezioso organo e il fercolo della patrona, Maria Santissima del Carmelo. Ovviamente i Branciforti hanno anche un loro mausoleo, rappresentato dalla Chiesa dei Cappuccini. La religiosità del popolo leonfortese trova il suo culmine nella celebrazione della Settimana Santa, unica nel suo genere, che indubbiamente colpisce la spiritualità di innumerevoli turisti. 62

it “vintiquattru cannola” (twenty-four taps) because there are twenty-four bronze taps from which there comes the water that goes down into the tub below. The work is attributable to the Palermitan architect Mariano Smiriglio, inspired by the Flemish artists of the time, and it is one of the most charming places in the areas. The Big Garden too must have been splendid; it is an oasis rich in fountains, groves and rare plants of which some traces remain, such as one entrance gate. Instead, in Piazza Sottana, there is still extant - and it would be a pity not to visit it during a tour of the village - the Fountain of Nymphs, the first one at Leonforte. The sculpture was inspired by the Roman Moses fountain and Acqua Paola at Gianicolo. A little like the peach, the Main Church, dedicated to St. John the Baptist, took some time to be ready, and indeed on the death of Prince Branciforti, in 1661, it was still to be completed. It was Ercole, the fourth of the Branciforti princes, that had the building completed in 1740. Inside it, in addition to major paintings and sculptures, there is a fine organ and the bier of the patron saint, Maria Santissima del Carmelo. Obviously the Brancifortis also have their own mausoleum, represented by the Capuchin Church. The religiousness of Leonforte people reaches its acme in the celebration of Easter Week, something unique that undoubtedly strikes the


Dalla natura ai monumenti, dai monumenti alla natura. Un altro elemento interessante dell’area leonfortese è la Riserva Naturale Monte Altesina: inaugurata poco più di un anno fa, racchiude un paesaggio naturale che gli Arabi usarono come punto di riferimento geografico per dividere la Sicilia in Val di Mazara, Val di Noto e Valdemone. È inoltre una zona che custodisce legumi, olive e frutta, tra cui anche la famosa pesca, unici nel loro genere. A pochi chilometri in direzione Enna è infine possibile godere di un affascinante specchio d’acqua, l’invaso Nicoletti, dove si può usufruire di vari servizi legati allo sport ed alla natura. L’ennesima occasione per lasciarsi conquistare da Leonforte, una perla ambientale, storica e monumentale, contornata da una buona cucina, nel cuore della Sicilia. (francesco sicilia)

spirituality of countless tourists. From nature to monuments, from monuments to nature. Another interesting feature of the Leonforte area is the Monte Altesina Nature Reserve: inaugurated just over a year ago, it contains a natural landscape that the Arabs used as a geographical reference point to divide Sicily into the districts Val of Mazara, Val di Noto and Valdemone. It is also an area that contains vegetables, olives and fruit, including the famous peach, unique in its kind. A few kilometres away in the direction of Enna it is possible, instead, to see a fascinating pool, the Nicoletti pool, where there are various services linked to sport and nature. This is yet another reason for being conquered by Leonforte, an environmental, historical and monumental pearl, backed up by good cuisine, in the heart of Sicily. (francesco sicilia)

> INFO www.comuneleonforte.it - Sede pro loco C.so Umberto 0935 904035 > A sinistra, la Granfonte. Qui sotto, particolare della Chiesa Madre, la Fontana delle Ninfe e una vista sulla Riserva Naturale di Monte Altesina. > Left, the “Granfonte”. Below, detail of the Main Church, the Fountain of Nymphs and a glimpse of Monte Altesina Natural Reserve.

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> Mazara del Vallo

Chi vuol essere centenario? Who wants to live to be a hundred?

La proposta del resort di Mazara del Vallo per imparare a vivere meglio The proposal made by the Mazara del Vallo resort teaching yuo to live better

Informazioni > Information 0923 675000

Tutto comincia con un corriere che recapita a casa un tampone per il prelievo di un campione di DNA, che consegnerà poi nelle sapienti mani di un’equipe di specialisti i quali, analizzando il codice genetico, potranno stabilire a quali malattie si è eventualmente predisposti. È il primo passo del protocollo della “Fabbrica dei centenari”, un programma di benessere che coinvolge corpo e mente che si propone di suggerire cosa fare per sconfiggere lo stress, prevenire le malattie e adottare, insomma, uno stile di vita sano, per giungere fino a 100 anni. Il tutto in tre giorni e mezzo, nella cornice dell’Hotel Kempinski Giardino di Costanza a Mazara del Vallo. L’ospite avrà a disposizione un folto gruppo di specialisti, dal personal trainer allo psicologo, e si fa pure la ginnastica mentale, grazie alla piattaforma Brainer. Né mancano i massaggi, i trattamenti estetici e quant’altro per un benessere “totale”. Il programma del centro benessere Olis è stato presentato alla stampa lo scorso luglio, in occasione del decennale della società Mediterranea spa che ha realizzato il Kempinski, un’azienda in continua crescita e miglioramento. I prossimi progetti in cantiere sono la realizzazione di un impianto che consenta all’albergo di essere totalmente carbon free (e sarà il primo in Sicilia), e del campo da golf.

It all begins with a messenger delivering a tampon to a house, for a DNA sample. After 48 hours he returns to pick it up, to deliver it into the wise hands of a team of experts that, analyzing the genetic code, are able to establish to what illnesses one is possibly predisposed. There thus begins the protocol set up by the experts of the “Fabbrica dei centenari”, a fitness programme that involves body and mind and proposes to suggest to each of us what to do to overcome stress, to prevent illnesses and to adopt, in short, a healthy lifestyle, so as to reach the age of 100. All this in three and a half days, in the setting of the Kempinski Giardino di Costanza Hotel in Mazara del Vallo. The guest will have available a big group of experts, from personal trainer to psychologist, and there is also mental gymnastics, thanks to the Brainer platform, a sort of mental gym. Nor is there any lack of massages, aesthetic treatments and everything else for “total” well-being. The Olis programme of the fitness centre it was presented to the press last July, on the occasion of the tenth year of the Mediterranea spa company that built the Kempinsky, a firm that has never stopped growing and improving. The next projects being planned are the realization of a plant allowing the hotel to be totally carbon-free (and it will be the first one in Sicily), and of a golf course. web > www.kempinski-sicily.com

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> Palermo

Mondello mondiale con la 505 di vela Mondial Mondello with sailing 505 Il mare palermitano ospita dal 4 al 17 ottobre i campionati internazionali della classe The Palermo sea from 4 to 17 October is hosting the international class championships È una gran bella iniziativa, questa messa a segno dal “mitico” Club Roggero di Lauria che organizza nel mare palermitano il Campionato Mondiale di vela classe 505, barca che sta riscuotendo sempre più ammiratori in giro per il mondo dove, ormai, non ha più bisogno di essere presentata. Preceduto dal Campionato Europeo della stessa classe, l’evento - che avrà come location il mare palermitano - porterà in città 130 equipaggi più gli enturages (si stima la presenza di 500 atleti) che si muovono al loro seguito, il tutto in un periodo dell’anno non proprio favorevole al turismo: le gare si svolgeranno infatti fra il 4 e il 17 ottobre (gli Europei dal 6 al 9; i Mondiali dall’11 al 17), con due match race al giorno eccezion fatta per il 10 e il 14, giorni di riposo. L’ingente spesa organizzativa ricade tutta sulle spalle del circolo palermitano, supportato da altri circoli nautici solo con strumenti pratici (gommoni, personale in mare etc.), e da privati (la Mondello Immobiliare Italo Belga, ad esempio, offre l’ingresso gratuito alla spiaggia attrezzata per il pubblico).

This is a very fine initiative by the “mythical” Roggero di Lauria Club, which in the sea near Palermo is organising the World Championship for the 505 sailing class, a boat that is receiving more and more admiration around the world, where it no longer needs any presentation. Preceded by the European Championship of the same class, the event that will have as its location the sea near Palermo will bring to the city over 130 crews plus entourages (500 athletes are expected) coming with them, in a period of the year that is not really favourable to tourism: the competitions will be held between 4 and 17 October (the Europeans from 6 to 9 October; the World Championship from 11 to 17 October), with two match races a day except on 10 and 14 October, which are rest days. The cospicuous organizational expense will all be met by the Palermo club, only supported by other sailing clubs with practical tools (rubber dinghies, sea staff, etc.), and by private people (Mondello Immobiliare Italo Belga, for instance, is giving free admission to the beach equipped for the public).

Informazioni > Information Club Canottieri Roggero di Lauria viale delle Palme, 20 Palermo tel. 091 6840924 info@clublauria.it

web > www.clublauria.it - www.505worlds2008.com 65


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> Salemi

I vip in fila per le case di Salemi VIPs lining up for the Salemi houses

Il sindaco Sgarbi chiama, il bel mondo italiano risponde Mayor Sgarbi calls, the world of Italian VIPs answers

Informazioni > Information tel. 0924 991111 Ufficio “Case” fax 0924 991354

L’idea del sindaco di Salemi è piaciuta talmente tanto che da quando si è saputo del progetto non passa giorno che non giunga qualcuno pronto ad acquistare una casa da ristrutturare: quindi, l’idea funziona. Il progetto è semplice. Salemi, con un bel centro storico, porta ancora i segni del terremoto che la devastò nel 1968. Dopo le barilate di soldi stanziati per la ricostruzione, purtroppo dispersi nelle solite “vie misteriose” siciliane, il sindaco ha proposto di vendere le case al prezzo simbolico di 1 euro a quanti si impegnino a ristrutturarle. Un appello al quale hanno già risposto molti nomi famosi, dai Moratti a Giorgio Armani, tanto per fare un esempio (ma hanno anche aderito, pare, il Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo e l’assessore ai Beni Culturali Antonello Antinoro), intenzionati così a partecipare concretamente al recupero di questo pezzo di storia siciliana. Da precisare che il progetto è partito da pochissimo (ovvero da quando Sgrabi è stato eletto), per cui prima di passare alla fase delle assegnazioni ci vorrà ancora qualche mese, ma se tutto procede con l’efficienza per cui il Nord è famoso, il 2009 dovrebbe iniziare con le firme dei primi contratti.

The idea of the mayor of Salemi has been appreciated so much that since people heard about the project a day has not gone past without someone coming along ready to purchase a house to restructure: so the idea works. The project is simple. Salemi, with a beautiful historic area, still bears the signs of the earthquake that devastated it in 1968. After all the money put up for rebuilding, unfortunately lost along the usual Sicilian “mysterious routes”, the mayor has proposed selling the houses at the symbolic price of 1 euro to anyone willing to restructure them. This is an appeal to which many famous names have already responded, from the Morattis to Giorgio Armani, for example (but it seems the President of the Sicilian Region Raffaele Lombardo and the alderman for the Cultural Heritage Antonello Antinoro have also adhered), intending concretely to participate in the recovery of this piece of Sicilian history. It must be specified that the project started very recently (after Sgarbi was elected), so it will take a few months to get to the assignment phase, but if everything proceeds with the efficiency for which the North is famous, 2009 should begin with the signing of the first contracts.

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e-mail > case@cittadisalemi.it 66


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> Palermo

Trekking notturno nella città dei misteri Night trekking in the city of mysteries On the evening of 31 October there is a tour to discover the historic area of the chief town

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La sera del 31 ottobre si va alla scoperta del centro storico del capoluogo L’assessorato al Turismo di Siena ha organizzato, insieme con 33 altri Comuni italiani, la Giornata Nazionale del Trekking Urbano, ovvero un giorno, anzi una notte, in cui partire in gruppo per scoprire i colori misteriosi della propria città. Il tour (gratuito) suggerito dall’Amministrazione comunale palermitana è quello del classico centro storico, anche se - per ovvi motivi di tempo (così speriamo) - sono stati lasciati fuori angoli meravigliosi (e aperti) a favore di strade trafficate con bellissime chiese (chiuse). La partenza è alle 18 da San Giorgio dei Genovesi, in via Squarcialupo, che si percorre fino a piazza San Domenico; da qui si svolta su corso Vittorio Emanuele, si entra al Capo e si prosegue su via Beati Paoli fino al corso Alberto Amedeo. Insomma, niente piazza Marina, piazza Villena, piazza Pretoria o piazza Vittoria (bellissime e aperte), ma una serie di prospetti elegantemente insonnoliti. Un tour da tenere da conto solo per le ore diurne quando le chiese di San Domenico, di S. Matteo e dei SS. 40 Martiri sono visitabili.

The Tourism Office in Siena has organized, together with 33 other Italian communes, the National Urban Trekking Day, i.e. a day, or rather a night, for setting out in a group to discover the mysterious colours of one’s own city. The tour (free) suggested by the Palermo city administration is that of the classical historic area, though - for obvious reasons of time (so we hope) - wonderful spots that are open have been left out in favour of busy streets with beautiful churches (closed). It starts at 6 pm from San Giorgio dei Genovesi, in Via Squarcialupo, which you go along as far as Piazza San Domenico; from here you turn into Corso Vittorio Emanuele, enter the Capo area and continue along Via Beati Paoli as far as Corso Alberto Amedeo. So, no Piazza Marina, Piazza Villena, Piazza Pretoria or Piazza Vittoria (very beautiful and open), but a series of elegantly drowsy façades. A tour to be taken into consideration for the daytime hours when the San Domenico, San Matteo and Santissimi 40 Martiri churches can be visited.

Informazioni > Information Assessorato Turismo del Comune di Siena tel. 0577 2929128 Associazione Guide Turistiche di Palermo tel. 091 9820162 Crilù Travel tel. 091 6622258

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web > www.trekkingurbano.info e-mail > assturismo@comune.siena.it - annevangool@fastwebnet.it - crilutravel@tin.it 67


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> Sicilia

Grandi appuntamenti nel 2009 Big events in 2009 ma anche le eccellenze nel campo della scienza” dell’intera area che ha come centro la nostra Isola. Il Presidente Raffaele Lombardo ha sottolineato che “dobbiamo profondere ogni sforzo per raggiungere i primi e più vicini obiettivi che questa collaborazione si pone”, ovvero gli appuntamenti di cui abbiamo detto. “La Sicilia, le sue molte potenzialità ed eccellenze - ha concluso - devono trovare una migliore e più penetrante azione di internazionalizzazione”.

In the intentions of the Sicilian Region, the organization of a UN summit and the Biennial of the Mediterranean

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Nelle intenzioni della Regione Siciliana, l’organizzazione di un vertice Onu e della Biennale del Mediterraneo

Il tavolo di confronto aperto questa estate tra la Regione Siciliana e il Ministero degli Affari Esteri potrebbe portare in Sicilia in questo prossimo 2009 un paio di appuntamenti davvero importanti. Allo studio, infatti, c’è la realizzazione a Palermo di un vertice Onu sui temi dell’economia tra le metropoli del Mediterraneo, riunione che potrebbe diventare un appuntamento annuale. “L’Italia - ha detto il sottosegretario Stefania Craxi, sponsor della proposta - deve ragionare sul ruolo politico che vuole ricoprire nel Mediterraneo, soprattutto alla luce dell’iniziativa francese dell’Unione del Mediterraneo lanciata da Sarkozy”. Il sottosegretario Vincenzo Scotti ha invece lanciato l’idea della Biennale del Mediterraneo, che esalti “l’arte, la creatività,

The table for an open encounter this summer between the Sicilian Region and the Foreign Office could bring a couple of really important events to Sicily in 2009. In this connection, planning work is being done for a UN summit in Palermo on the themes of the economy among the metropolises of the Mediterranean, a meeting that could become an annual event. “Italy,” says the undersecretary Stefania Craxi, the sponsor of the proposal, “has to reason on the political role that it wants to have in the Mediterranean, above all in the light of the French initiative of the Mediterranean Union launched by Sarkozy.” The undersecretary Vincenzo Scotti has launched the idea of the Mediterranean Biennial, which instead extols “art and creativeness, but also excellences in the field of science” in the whole area that has our island at its centre. President Raffaele Lombardo has stressed that “we have to make every effort to reach the first and closest objectives of this collaboration”, i.e. the events mentioned. “Sicily, its many potentialities and excellences,” he concluded, “must find a better and more penetrating action of internationalization.”

photo > La sede dell’Onu a New York The UN seat in New York 68


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> Messina

Pietro Ciucci sul ponte e dintorni Pietro Ciucci on and around the bridge Il presidente della Stretto di Messina SpA conferma: tutto pronto nel 2016 The president of Stretto di Messina SpA confirms: everything ready in 2016 “Entro il 2010 la prima pietra del Ponte sullo Stretto e sei anni dopo l’apertura al traffico”. Parola di Pietro Ciucci, presidente della SpA Stretto di Messina. È vero, è una notizia “vecchia” (è di luglio), ma è una di quelle date che non vorremmo si dimenticassero. Anche perché non vorremmo che si dimenticassero i “dintorni” della notizia. Prima della costruzione del ponte, secondo Ciucci si dovrà provvedere allo “spostamento della stazione centrale (di Messina), della seconda canna degli svincoli di Giostra e dell’Annunziata, dei minisvincoli a Papardo, alla variante d’opera alla cittadella universitaria e all’ipotesi di una ferrovia metropolitana con le diverse stazioni di sosta dal ponte al centro di Messina”. Ciucci, in qualità di presidente dell’Anas, ha anche confermato investimenti per 5 miliardi di euro per un piano di intervento straordinario per le strade siciliane, tra cui la CataniaSiracusa, che dovrebbe essere pronta entro il dicembre 2009, mentre per il completamento della Catania-Gela, della PalermoAgrigento e della Santo Stefano di Camastra-Gela si susseguono i faccia-a-faccia con il governatore Lombardo.

“Within 2010 the first stone of the Bridge over the Straits and six years later its opening to traffic.” These are the words of Pietro Ciucci, the president of Stretto di Messina SpA. It is true, it is “old” news (going back to July), but it is one of those dates that we would not like people to forget. Also because we would not like them to forget what is around the news. Before the bridge is built, according to Ciucci it will be necessary to deal with “moving the central station (in Messina), the second arm of the Giostra and Annunziata exits, the mini-slipways at Papardo, the variation in the work for the university citadel and the hypothesis of a metropolitan railway with different stations from the bridge to the centre of Messina.” Ciucci, as the president of Anas, has also confirmed investments for 5 million euros for a plan for extraordinary actions for the Sicilian roads, including the Catania-Syracuse one, which should be ready by December 2009, while for the completion of the CataniaGela, Palermo-Agrigento and Santo Stefano di Camastra-Gela ones discussions continue with governor Lombardo.

Photo > Il progetto del Ponte sullo Stretto The project of the Strait of Messina bridge

web > www.strettodimessina.it - www.stradeanas.it 69


Contessa Entellina

Comunità Arbëreshe

La tradizione bizantina nella Pasqua arbëreshe The Byzantine tradition in the Arbëreshe Easter La peculiare identità etnica, linguistica e religiosa di Contessa Entellina, comunità italo-greco-albanese, si manifesta significativamente in occasione delle grandi festività religiose ed in particolare nelle varie, affascinanti celebrazioni della Settimana Santa. Dalla sera della vigilia del Sabato di Lazzaro fino alla solenne liturgia della Domenica di Pasqua, ogni giorno, in chiesa e per le strade del paese, si rinnovano celebrazioni liturgiche e tradizioni religiose popolari. Nel continuo alternarsi di parole e suoni, nella suggestiva coreografia delle numerose immagini sacre, nella magica atmosfera impregnata di incenso, di profumi e di alloro, i fedeli partecipano profondamente alla celebrazione dei grandi misteri della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo. La sera del venerdì che precede la Domenica delle Palme, i giovani, accompagnati dalle note della banda, cantano la resurrezione di Lazzaro secondo una composizione in versi nell’antica lingua albanese, ancora parlata a Contessa. La domenica, durante la processione, antiche preghiere liturgiche in greco si alternano a canti religiosi popolari in italiano ed in albanese. Nei primi tre giorni della Settimana Santa, in chiesa viene celebrato “L’ufficio del Ninfios (Sposo)”: viene esposta al culto dei fedeli l’icona di Cristo flagellato e coronato di spine, lo 70

The peculiar ethnic, linguistic and religious identity of Contessa Entellina, an Italo-Greek-Albanian community, is significantly manifested on the occasion of big religious festivities and particularly in the various fascinating celebrations of Easter Week. From the eve of the Saturday of Lazarus until the solemn liturgy of Easter Sunday, every day, in church and in the streets of the village, liturgical celebrations and religious folk traditions go on. In an alternation of words and sounds, in the suggestive choreography of the numerous sacred images, in the magic atmosphere imbued with incense, perfumes and laurel, believers participate profoundly in the celebration of the great mysteries of the Passion, Death and Resurrection of Christ. On the evening of the Friday that precedes Palm Sunday, young people, accompanied by the notes of the band, sing of the resurrection of Lazarus according to a composition in verses in the old Albanian language, still alive at Contessa. On the Sunday, during the procession, ancient liturgical prayers in Greek alternate with folk religious songs in Italian and in Albanian. On the first three days of Easter Week, in the church there is celebrated “The office of the Ninfios (Bridegroom)”: believers see the icon of flagellated Christ crowned with thorns, the


L’interno della Matrice di rito bizantino, la Chiesa di San Nicola; nella pagina a sinistra, giovani in processione durante la Settimana Santa > The interior of the Main Church with the Byzantine rite, the San Nicola Church; left, young people in a procession during Easter Week


Sposo della nota parabola evangelica, come viene ricordato in varie preghiere del Mattutino, le cui parole (qui tradotte in italiano) sono ornate da suggestive note dell’antica tradizione musicale bizantina: Ecco, lo Sposo viene nel mezzo della notte. Beato il servo che Egli troverà desto; indegno invece colui che troverà ozioso. Bada, anima mia, di non lasciarti prendere dal sonno, per essere consegnata alla morte ed esclusa dal Regno. Rientra in te stessa ed esclama: Santo, Santo, Santo sei, o Dio, per l’intercessione della Madre di Dio, abbi pietà di noi. Il Giovedì si celebra il Vespero solenne, seguito dalla Divina Liturgia. Il Venerdì inizia con la visita ai Sepolcri nelle varie chiese e la lettura dei Vangeli della morte e passione di Gesù. La sera si svolge per le vie del paese la processione col Cristo morto, deposto nell’urna (tradizione occidentale), e dell’Epitàfios, Cristo deposto dalla croce raffigurato con preziosi ricami su un drappo (tradizione tipicamente orientale). Durante la processione è recitata e in parte cantata la Via Crucis in lingua albanese, alternata anche con canti popolari in greco ed in italiano. Il Sabato, durante la celebrazione del Vespro e della Divina Liturgia, il suono delle campane preannuncia l’imminente Resurrezione di Cristo e tutta la chiesa viene cosparsa di foglie di alloro. I giovani accompagnati dalla banda annunciano durante la notte la Resurrezione con un tradizionale canto albanese, accettando dai vari padroni di casa il tipico omaggio delle uova. Il giorno di Pasqua viene celebrata la suggestiva funzione della Luce e poi la solenne Divina Liturgia, durante la quale si ripete tantissime volte l’inno della Resurrezione, in greco, in albanese 72

Bridegroom of the well-known evangelical parable, as is mentioned in various prayers at Matins, whose words are adorned by charming notes of the ancient Byzantine musical tradition: Here, the Bridegroom comes in the middle of the night. Blessed is the servant that He will find awake; unworthy instead is he who will be found idle. Take care, my soul, not to let sleep overtake you, or you will be delivered to death and excluded from the Kingdom. Return to yourself and exclaim: Holy, Holy, Holy are you, o God, for the intercession of the Mother of God, have mercy on us. On the Thursday there is celebrated the solemn Vesper, followed by the Divine Liturgy. The Friday begins with the visit to the Sepulchres in the various churches and the reading of the Gospels on the death and passion of Jesus. In the evening through the streets of the village there is the procession of dead Christ, deposed in the urn (western tradition), and of the Epitàfios, Christ deposed from the cross represented with precious embroideries on a cloth (typically oriental tradition). During the procession people recite and partly sing the Via Crucis in Albanian, which also alternates with folk songs in Greek and Italian. On the Saturday, during the celebration of the Vespers and the Divine Liturgy, the sound of bells preludes the imminent Resurrection of Christ and laurel leaves are scattered around in the whole church. The young people accompanied by the band during the night announce the Resurrection with a traditional Albanian song, receiving the typical gift of eggs from house owners. On Easter Sunday there is celebrated the suggestive function of Light and then the solemn Divine Liturgy, during which there is repeatedly sung the hymn of the Resurrection, in Greek,


e in italiano: Cristo è risorto dai morti; morendo calpestò la morte e donò la vita a quelli che giacevano nei sepolcri. Quindi i fedeli, dopo aver baciato il libro del Santo Vangelo, si scambiano l’abbraccio di pace dicendo (in una delle tre lingue) “è veramente risorto!” un saluto che viene scambiato anche quando ci si incontra per le strade fino alla vigilia dell’Ascensione. Prima di concludere la celebrazione della Divina Liturgia, il clero e i fedeli della parrocchia greca si recano in processione nella chiesa della Madonna della Favara, sede della parrocchia latina, per portare il saluto pasquale ai fedeli di rito romano. Gli eventi religiosi e civili delle celebrazioni pasquali a Contessa da qualche anno si concludono la sera di Pasqua con un concerto della banda locale (istituzione ultracentenaria con 50 componenti, in gran parte giovanissimi) che nell’auditorium “G. Raviotta” propongono brani pasquali tradizionali locali. Inoltre viene organizzata la recita della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.

Albanian and Italian: Christ has risen from the dead; dying He stamped on death and gave life to those that lay in the sepulchres. Then the believers, after kissing the book of the Holy Gospel, exchange the embrace of peace saying (in one of the three languages) “He has really risen!”, a greeting that is also exchanged when people meet in the streets until the eve of Ascension. Before concluding the celebration of the Divine Liturgy, the clergy and the believers of the Greek parish go in a procession to the Madonna della Favara church, the Latin parish church, to take the Easter salute to those who have the Roman Catholic rite. In the past few years the religious and civil events of the Easter celebrations at Contessa have ended on the evening of Easter Sunday with a concert by the local band (a band over a hundred years old and has 50 members, to a great extent young people) who in the G. Raviotta auditorium perform traditional local Easter pieces. There is also a performance of the Passion, Death and Resurrection of Christ.

In queste pagine, alcuni momenti delle processioni tradizionali che da sempre animano le strade di Contessa Entellina durante le settimane che precedono la Pasqua > On these pages, some moments of the traditional processions that have always animated the streets of Contessa Entellina during the weeks that precede Easter

Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Affari Regionali

Regione Siciliana Assessorato Beni Culturali e Ambientali e P.I.

Comune di Contessa Entellina Area Ambiente e Patrimonio

Realizzazione: Comune di Contessa Entellina, Area Ambiente e Patrimonio (Resp. Area Dott. Ignazio Gennusa) Ideazione, progettazione, direzione e coordinamento: Dott.ssa Annalisa Martorana Genuardi Testi: Dott. Calogero Raviotta - Foto: Calogero Calvacante, Archivio Comunale, Krea - Fatòs Vogli Progetto redatto ai sensi della legge 482/99 Es. 2005 “per la tutela delle minoranze linguistiche storiche” finanziato dal Ministero degli Affari Regionali e sostenuto dall’Assessorato Regionale Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione Per informazioni: Comune di Contessa Entellina (Pa) piazza Umberto I - cortile Municipio, 4 - tel. 091 8302152 fax 091 8355711 Sindaco: Dott. Sergio Parrino

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NON SOLO MARE vuole rappresentare un momento di forte promozione delle identità delle isole minori della Sicilia e contribuire utilmente ai processi territoriali di aggregazione, sviluppo e qualificazione dei prodotti locali e dei servizi turistici. In tale contesto, il progetto Isole e insularità nel Parco del Mediterraneo offre l’opportunità di realizzare una prima manifestazione, replicabile nel tempo, dedicata al tema della sostenibilità turistica. Gli operatori locali e le rappresentanze territoriali avranno la possibilità, nella duplice veste di attori protagonisti e di beneficiari, di sviluppare rapporti e contatti con tour operator nazionali ed internazionali specializzati nella commercializzazione dei prodotti e dei servizi turistici delle piccole isole; di attivare canali di comunicazione e di promozione dell’offerta locale grazie alla presenza della stampa specializzata e degli opinion leader; ed inoltre avviare riflessioni ed approfondimenti tecnici per il miglioramento delle performance territoriali con qualificati ed autorevoli enti ed esperti di livello internazionale. La manifestazione prevede l’evento LE ISOLE DEL TESORO come dispositivo di raccordo e di sviluppo di contatti tra la realtà locale e i circuiti turistici internazionali sia a livello commerciale che sul piano della comunicazione, e la CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TURISMO NELLE ISOLE MINORI, il cui obiettivo è quello di affrontare le questioni chiave per uno sviluppo strategico del turismo sostenibile nelle Isole Minori siciliane.

SEA & MUCH MORE intends to be a moment of major promotion of the identities of the small islands of Sicily and to contribute usefully to territorial processes of aggregation, development and qualification of local products and tourist services. In this context, Isole e insularità nel Parco del Mediterraneo project affords an opportunity to run a first event, repeatable in time, devoted to the theme of touristic sustainability. Local operators and territorial representations will have an opportunity, in their double role as protagonists and beneficiaries, to develop relations and contacts with national and international tour operators specializing in the marketing of the tourist products and services of the small islands; to activate channels of communication and promotion of the local offer thanks to the presence of the specialist press and opinion leaders; and also to set going reflections and in-depth technical examinations for the improvement of territorial performances with qualified and authoritative bodies and international experts. During the event, THE ISLANDS OF TREASURE will take place, i.e. a moment of commercial and communication contacts between local operators and the international tourist circuits. There will also be an INTERNATIONAL CONFERENCE ON TOURISM IN SMALL ISLANDS, which aims at dealing with the most important issues related to the development of sustainable tourism on Sicilian Small Islands.

Gaetano Sardina Project Manager



Global Impact work in progress

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Global Impact, realtà che esiste in Italia dal 1993 e in Sicilia dal 2000 con sette filiali, ha come obiettivo quello di creare un network di personale qualificato che, utilizzando i metodi “business to busines”s o “office to office” (sperimentati negli Stati Uniti e importati in Italia da Antonio Martino, presidente della società), trasformati anche in event marketing, possa svolgere attività di promozione e

Global Impact, which has existed in Italy since 1993 and in Sicily since 2000 with seven branches, has the objective of creating a network of qualified personnel that, using “business to business” or “office to office” methods (experimented with in the United States and imported to Italy by Antonio Martino, the president of the company), also transformed into marketing events, can carry out activi-

commercializzazione di servizi legati alle telecomunicazioni e al mercato finanziario. La prima filiale siciliana è quella di Palermo, nata nel novembre del 2000 - direttore Pietro Di Stefano, già responsabile della filiale di Piacenza -, che getta le basi per l’espansione della società in tutta la Sicilia da Catania fino ad Agrigento, Siracusa Messina. Il responsabile territoriale è Roberto Lorenzini, mentre i responsabili di filiale - tutti siciliani - sono Vincenzo Polizzi a Catania, Marco Antonio Lo Monte e Giuseppe Rasconà a Messina, Ketti Nicosia a Siracusa, Domenica Cannistraci ad Agrigento, Pietro Di Stefano e Giuseppe Conigliaro a Palermo. Oggi la società vuole consolidare le divisioni esistenti e creare nuove divisioni e filiali in Sicilia offrendo ai promoter opportunità di crescita all’interno dell’azienda. Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito internet www.globalimpactitalia.com

ties of promotion and marketing of services linked to telecommunications and the financial market. The first Sicilian branch is the one in Palermo, created in November of 2000 - manager Pietro Di Stefano, previously responsible for the Piacenza branch which lays the foundations for the expansion of the company to all Sicily, from Catania to Agrigento, Syracuse and Messina. The person responsible territorially is Roberto Lorenzini, while the people - all Sicilians - responsible for the branches, are Vincenzo Polizzi in Catania, Marco Antonio Lo Monte and Giuseppe Rasconà in Messina, Ketti Nicosia in Syracuse, Domenica Cannistraci in Agrigento, Pietro Di Stefano and Giuseppe Conigliaro in Palermo. Today the company wants to consolidate the existing divisions and to create new divisions and branches in Sicily, offering opportunities for growth to promoters inside the firm. Further information can be found at the internet site www.globalimpactitalia.com


PALERMO Pietro Di Stefano Via Beato Angelico, 53 - 90145 PA tel. 091 6766960 - 347 2185532 pietro.distefano@globalimpactitalia.com

MESSINA Giuseppe RasconĂ Via Roosvelt, 1 - 98124 ME tel. 090 6512759 - 339 4827661 giuseppe.rascona@globalimpactitalia.com

PALERMO Giuseppe Conigliaro Via Beato Angelico, 53 - 90145 PA tel. 091 6766960 - 393 3534288 giuseppe.conigliaro@globalimpactitalia.com

SIRACUSA Ketty Nicosia Vicolo Minosse, 6 - 96100 SR tel. 0931 463172 - 347 8833969 concetta.nicosia@globalimpactitalia.com

CATANIA Vincenzo Polizzi V.le Artale Alagona, 27H - 95129 CT tel. 095 7128990 - 349 3651396 vincenzo.polizzi@globalimpactitalia.com

AGRIGENTO Domenica Cannistraci Via Leonardo Sciascia, 108 92100 Villaggio Mosè - AG tel. 0922 651099 - 340 7861966 domenica.cannistraci@globalimpactitalia.com

MESSINA Marco Antonio Lo Monte Via Roosvelt, 1 - 98124 ME tel. 090 693746 - 389 8310448 marcoantonio.lomonte@globalimpactitalia.com

Roberto Lorenzini Area Manager Sede di Siracusa: 346 6433302


Marsala > Mazara del Vallo > Menfi > Sciacca > Licata > Portopalo di Capo Passero > Giardini Naxos > Milazzo > Brolo > Cefal첫


Storia, culture e itinerari della Sicilia del mare History, cultures and tours of the Sicily of the sea

Conoscere la Sicilia attraverso i suoi mari: ecco quello che faremo collezionando, in una sorta di speciale “Grand Tour”, dieci città che sul mare sono nate e dal mare traggono nutrimento, cultura e storia, tramandando la Sicilia più antica, quella che ancora si chiamava Trinacria, e che oggi visitiamo saltellando tra le sue tre punte. Getting to know Sicily through its seas: this is what we will do by collecting together, in a sort of special “Grand Tour”, ten towns that were born on the sea and from the sea draw nourishment, culture and history, handing down the most ancient Sicily, the one that was still called Trinacria, and that today we visit skipping about among its three tips.

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marsala

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Cominciamo da Occidente, da Marsala, la Marsa Alì degli Arabi che attraverso il Canale di Sicilia giunsero in queste terre. Marsala, già dirimpettaia della colonia fenicia di Mozia, dopo la sconfitta dei Cartaginesi nella prima guerra punica ebbe il suo boom economico con l’arrivo degli Arabi, che la fortificarono e iniziarono ad arricchirla di preziose architetture. Così nel 1860 Giuseppe Garibaldi sbarcò sul suo porto che già la città era famosa, e non solo per la sua cattedrale dedicata a San Tommaso di Canterbury, o per la cinquecentesca piazza della Loggia, ma anche perché patria del vino che ne esporta il nome e la fama in tutto il mondo: il Marsala, infatti, fin da quando venne scoperto nel 1773 da sir John Woodhouse, non ha ancora conosciuto crisi o stagnazioni. A proposito, a Marsala è d’obbligo la visita allo Stagnone, una laguna di indicibile bellezza, proprio come lo è l’antro della Sibilla Lilibetana, a cui si accede dalla Chiesa di San Giovanni Battista.

We start from the west, from Marsala, the Marsa Alì of the Arabs, who across the Straits of Sicily came to these lands. Marsala, which already lived opposite the Phoenician colony of Motya, after the defeat of the Carthaginians in the First Punic War had its economic boom with the arrival of the Arabs, who reinforced it and began to enrich it with fine architectures. So in 1860 Giuseppe Garibaldi disembarked in its port when the town was already famous, and not only for its cathedral dedicated to St. Thomas of Canterbury, or for the sixteenth-century Piazza della Loggia, but also because it was the home of the wine that exports all over the world its name and fame: in this connection, Marsala, since it was discovered in 1773 by Sir John Woodhouse, has never yet known a crisis or stagnations. By the way, in Marsala a must is a visit to the Stagnone, a lagoon of inexpressible beauty, like the cavern of the Sibilla Lilibetana, which you get to via the San Giovanni Battista church.

Solo un salto per coprire i 23 chilometri che ci separano da Mazara del Vallo, antica capitale del “Vallo del Mazzara”, la parte occidentale della Sicilia araba. Araba come lo è oggi questa bella città, tutta con lo sguardo rivolto al suo porto (conta la più ricca marineria dell’Isola) e al suo mare, mare da cui giunsero i suoi “padri fondatori”, gli Arabi che la resero “splendida ed eccelsa città”, usando le paro-

Just 23 kilometres separate us from Mazara del Vallo, the ancient capital of the “Vallo del Mazzara”, the western part of Arab Sicily. Arab like this beautiful town today, all looking towards its port (it has the richest fleet on the island) and its sea, the sea whence there came its “founding fathers”, the Arabs that made it “a splendid and sublime town” in the words of the geographer Idrisi (12th century). Mazara is still


le del geografo Idrisi (XII secolo). Mazara lo è ancora, grazie al suo essere cuore del Mediterraneo, con quartieri arabi e chiese cattoliche dalle forme musulmane (vedi San Nicolò Regale), con le campane della Cattedrale del SS. Salvatore a chiamare i fedeli per rendere grazie, oggi come fece otto secoli orsono il Gran Conte Ruggero il Normanno. Mazara è una città che da sempre danza tra l’Europa e l’Africa, forse alla stessa musica che muove il Satiro, splendido bronzo del IV secolo a.C. che incanta il mondo intero dal Museo di Sant’Egidio.

so, thanks to its being the heart of the Mediterranean, with Arab districts and Catholic churches with a Muslim look (see San Nicolò Regale), with the bells of the Santissimo Salvatore Cathedral calling believers to express their thanks, today as Great Count Roger the Norman did eight centuries ago. Mazara is a town that has always danced between Europe and Africa, perhaps to the same music as moves the Satyr, a splendid bronze statue from the 4th century BC that enchants the whole world from the Sant’Egidio Museum.

Lasciamo la provincia trapanese per approdare in quella agrigentina e per scoprire un’altra patria di grandi vini, Menfi. Fu questa la capitale del mitico re Kokalos? Furono queste le coste sulle quali approdarono Minosse e Dedalo? L’archeologia non conferma e non smentisce, anche perché la Natura ha cancellato molte tracce di antichità con una serie di terremoti che si arresta solo nel 1968, dopo il sisma che rase al suolo la Valle del Belìce. Menfi, però, è risorta, come un vitigno di buona razza, come i suoi vini a Denominazione di Origine Controllata, da tempo protagonisti di Inycon, prestigiosa rassegna internazionale dedicata al frutto di Bacco. Menfi ha ricostruito la sua torre federiciana, ha restaurato il settecentesco Palazzo Ravidà, ma non ha avuto alcun bisogno di ricostruire alcunché dei suoi panorami, splendide spiagge che ci riportano al mare.

We leave Trapani province for Agrigento province, to discover another land of great wines, Menfi. Was this the capital of the mythical king Cocalus? Were these the coasts on which Minos and Daedalus landed? Archaeology neither confirms nor denies it, also because Nature has wiped out a lot of traces of antiquity with a series of earthquakes that only ceased in 1968 after the earthquake that razed to the ground the Valley of the Belìce. Menfi, however, rose again, like a vine of good stock, like its controlled-origin-denomination wines that have always been the protagonists of Inycon, a prestigious international festival devoted to the fruit of Bacchus. Menfi has rebuilt its Frederician tower, it has restored the eighteenth-century Palazzo Ravidà, but it has not needed to rebuild any of its panoramas, splendid beaches that take us back to the sea.

mazara del vallo

menfi

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Bordeggiando verso Oriente, un altro porto, un’altra grande marineria. Ecco Sciacca, città delle terme e del carnevale, che dal mare trae il maggiore sostegno della sua economia. Che si tratti di pesce (le sue conserve di alici e acciughe sono esportate in tutto il mondo) o che sia corallo, da cui trarre monili di gioielleria o piccole, deliziose sculture, è al mare che Sciacca guarda, sia che ci si affacci dalla sua bella piazza Scandaliato, sia che ci si ritrovi in piazza Noceto, con le antiche stanze del castello dei Luna a far da corona all’orizzonte. Chiese e monumenti anche qui non fanno difetto, così come non sono poche le leggende che legano i vapori del Kronio ai miti greci, ma anche alla tradizione religiosa cattolica. Ma a stupirci è sempre il mare, da cui ci si aspetta - come nelle favole - di vedere emergere ancora una volta la capricciosa isola Ferdinandea.

sciacca

licata

Saltando a pié pari il capoluogo dei templi e l’età greca, ecco la leggerezza del Liberty di Licata, affacciata sulle dune che ne ammorbidiscono la costa sulla quale sembra siano sbarcati gli antichi Micenei. La storia di Licata è storia dell’arte, con tutti suoi tesori custoditi in chiese e conventi, di età medievale ma fortemente rimaneggiati tra il Cinque- e il Seicento. Poi, come una brezza leggera, giunse Basile e la sua scuola a bilanciare le forme pesanti del barocco, lasciandoci i merletti del Palazzo di Città o gli arredi e gli affreschi di Palazzo Verderame-Navarra. Per godere appieno di questo stile, 82

Towards the east, another port, another big fleet. Here is Sciacca, the town of thermal baths and the carnival, and one which gets most of its livelihood from the sea. Whether it is fish (its preserves of anchovies and anchovies are exported all over the world) or coral, from which to make jewellery necklaces or small, delightful sculptures, it is to the sea that Sciacca looks, whether it looks out from its beautiful Piazza Scandaliato or we get together in Piazza Noceto, with the old rooms of the Luna castle serving as a crown on the horizon. Here there are plenty of churches and monuments, just as there are not a few legends that link the vapours of Monte Kronio to Greek myths, but also to the Catholic religious tradition. But what surprises us is always the sea, from which we expect - as in fairytales - to see the capricious Isola Ferdinandea emerge once more.

Skipping over the chief town with its temples and the Greek age, we find the lightness of the art nouveau of Licata, looking out on the dunes that soften the coast on which the ancient Mycenaeans seem to have landed. The history of Licata is history of art, with all its treasures kept in churches and monastic buildings, from the medieval age but greatly altered in the sixteenth and seventeenth centuries. Then, like a light breeze, there came Basile and his school to balance the heavy forms of the Baroque, leaving us the laces of the Town Hall or the furnishings and frescoes of Palazzo Verderame-Navarra. To enjoy


figlio soprattutto del benessere che il porto fece crescere agli inizi del Novecento, uno sguardo va dato alla villa Sapio-Rumbolo, oggi un ristorante, da cui si gode, in più, di uno splendido panorama sul mare.

this style fully, born above all of the well-being that the port brought at the start of the twentieth century, one must have a look at Villa SapioRumbolo, today a restaurant, from which one also enjoys a splendid view of the sea.

Il vertice meridionale dell’antica Trinacria è Portopalo di Capo Passero, cittadina che si affaccia dalla provincia siracusana alla costa nordafricana che, a questa latitudine, si trova più a Nord. Siamo tra l’Isola delle Correnti e quella di Capo Passero, entrambe splendidamente inserite in uno scenario marino che non ha eguali: qui si scontrano e si mescolano il Canale di Sicilia, dai colori scuri fino all’indaco, e il Mare Jonio, turchese e cristallino come lo specchio d’acqua che si allarga tra scalo Mandrie e la torre fortificata dell’isola di Capo Passero.

The southern vertex of ancient Trinacria is Portopalo di Capo Passero, a town that looks out from Syracuse province onto the North African coast, which at this latitude is further north. We are between the Isola delle Correnti and that of Capo Passero, both splendidly set in a seascape that is unrivalled: here there meet and blend the Straits of Sicily, with dark colours reaching indigo, and the Ionian Sea, turquoise and crystalline like the sea between Scalo Mandrie and the fortified tower of the Capo Passero island. Portopalo slips toward its seas from the last off-

portopalo di capo passero

giardini naxos

Portopalo scivola verso i suoi mari dalle ultime propaggini degli Iblei, fino all’ultima - in senso geografico - costruzione normanna, oggi torre restaurata al centro della più originale riserva naturale, che si raggiunge solo a nuoto.

shoots of the Iblei, down to the last - in a geographical sense - Norman construction, today a tower restored at the centre of a very original nature reserve that can only be reached by swimming there.

Una brusca virata verso Nord per veleggiare oltre la provincia catanese e per gettare l’àncora laddove la prima àncora della civiltà fu gettata. È la Nike alata che ci dà il benvenuto a Giardini Naxos, prima colonia greca di Sicilia. Qui, tra i bassi fondali di Capo Schisò, approdò Teokles (era il 735 a.C.) che iniziò la lunga storia

An abrupt veer towards the north takes us past the province of Catania to drop anchor where the first anchor of civilization was dropped. It is the winged Nike that welcomes us at Giardini Naxos, the first Greek colony in Sicily. Here, among the low seabeds of Cape Schisò, Theocles landed (it was the year 735 BC) and began 83


milazzo

greca di Sicilia, costruendo la bella Naxos, città di cui oggi ci resta l’ordinato disegno e qualche traccia di mura esterne. Particolarmente stuzzicante il museo, in cui sono custoditi alcuni dei preziosi oggetti recuperati nell’area. Giardini Naxos oggi si adagia placida sulla sua bella spiaggia jonica, trasformata in piacevole residenza estiva e turistica, anche se - a dire il vero - la bellezza dei suoi panorami ci appare più commovente durante i mesi invernali. Doppiata la punta messinese, puntiamo la prua verso Occidente per cercare all’orizzonte Capo Milazzo, con la sua bella città allungata su di un istmo e con il suo castello medievale a far da sen-

brolo

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the long Greek history of Sicily, building beautiful Naxos, a town of which today the orderly layout and some traces of external walls remain. Particularly attractive is the museum, in which some of the precious objects recovered in the area are kept. Today Giardini Naxos lies placidly on its beautiful Ionian beach, transformed into a pleasant summer and tourist residence, even though - to tell the truth - the beauty of its panoramas appears more touching to us during the winter months. After we go round the Messina tip, we point the bow westwards to seek on the horizon Capo Milazzo, with its beautiful town stretched out on an isthmus and with its medieval castle serving as a sentinel. It is here, in front of the blue outlines of the Aeolian Islands, that there stands one of the most beautiful castles in Sicily, built by the Arabs (as is shown by the stylized outline of the beetle), enlarged by Frederick II and gradually used by the various rulers that succeeded one another on the island. Inside it you can still see wells, bastard balms and blind staircases all those booby-traps that war architecture is full of. Milazzo, like every town with a long history, is truly rich in places to visit: we recommend the Sanctuary of St. Francis of Paola - very beautiful seeing that you will need time to enjoy the beautiful Garibaldi waterfront... Another castle indicates to us, further west, the landing for Brolo, where fishing has ancient traditions. It is true, however, that even before it was corn, which left the island from this port, that gave fame to this town, today known for its hatcheries and its beaches.


tinella. È qui, davanti alle sagome azzurre delle Eolie, che si erge uno dei più bei manieri di Sicilia, costruito dagli Arabi (come ci dimostra la sagoma stilizzata dello scarabeo), ampliato da Federico II e man mano utilizzato dai vari regnanti che sull’Isola si succedettero. Al suo interno si possono ancora ammirare pozzi, bocche di lupo, scale cieche tutti quei trabocchetti di cui è piena l’architettura bellica. Milazzo, come ogni cittadina dalla lunga storia, è davvero ricchissima di luoghi da visitare: qui vi consigliamo il Santuario di San Francesco di Paola - bellissimo -, visto che vi servirà tempo per godervi il bel lungomare Garibaldi... Un altro castello ci indica, più a Ovest, l’approdo per Brolo, dove la pesca ha tradizioni antichissime. È vero, però, che ancora prima fu il grano, che da questo porto lasciava l’Isola, a rendere famosa la città, oggi conosciuta per i suoi vivai e per le sue spiagge Conteso fin dai tempi di Bianca Lancia, sposa di Federico II e madre di Manfredi, re di Sicilia, il castello che oggi svetta con la sua torretta merlata è quanto ci resta dell’edificio quattrocentesco, voluto da Pietro (o da Corrado) Lancia, anch’essi discendenti dalla nobile famiglia piemontese dei Lancia di Brolo, imparentati, oltre che con lo Stupor Mundi, ancor più saldamente con i d’Aquino del filosofo Tommaso. Contesa, eccome!, lo fu anche Cefalù, per fortuna così ben munita di mura e fortificazioni che è giunta sino a noi con tutte le tracce della sua storia ancora ben evidenti. Parliamo della sua storia più antica, quella dei Sicani o dei Fenici, ancora “leggibile” solo sulla Rocca, ché della storia medievale ben altro c’è in questa che è conosciuta come la città dei re. Cefalù è il Duomo, edificio costruito come exvoto da Ruggero il normanno, con i suoi mosaici che ne arricchiscono l’abside da cui il volto di Cristo impartisce ancora, dopo 900 anni, la sua eterna benedizione. Cefalù è anche il Museo Mandralisca, tappa obbligata non fosse altro che solo per ammirare il sorriso misterioso dell’Ignoto ritratto da Antonello da Messina. È nel porto dell’antica Kephaloidion che approdiamo, qui gettiamo l’àncora al termine del nostro periplo dell’Isola alla scoperta di alcuni tra i borghi marinari più belli di Sicilia.

Fought over since the time of Bianca Lancia, the wife of Frederick II and mother of Manfred, king of Sicily, the castle that today looms up with its crenellated tower is what is left of the fifteenthcentury building, put up at the behest of Pietro (or Corrado) Lancia, who also descended from the noble Piedmontese Lancia di Brolo family, allied not only with Stupor Mundi but even more solidly with the d’Aquino family, that of the philosopher Thomas Aquinas. Also fought over, and very much so, was Cefalù, luckily so well provided with walls and fortifications that it has come down to us with all the traces of its history very evident. We refer to its most ancient history, that of the Sicans or the Phoenicians, still “legible” only on the Fortress, since there is a lot more of medieval history in this town known as the town of kings. Cefalù is the Cathedral, put up as a votive offering by Roger the Norman, with its mosaics enriching the apse from which the face of Christ after 900 years still imparts its eternal benediction. Cefalù is also the Mandralisca Museum, a must, if for no other reason, in order to admire the mysterious smile of the Unknown Man portrayed by Antonello by Messina. It is in the port of the ancient Kephaloidion that we land, here we drop the anchor at the end of our trip round the island to discover some of the most beautiful seaside places in Sicily.

cefalù

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Decimo appuntamento con il mondo affascinante del dialetto siciliano: a far da Cicerone la ricercatrice di tradizioni popolari Sara Favarò > Tenth appointment with the fascinating world of Sicilian dialect: with the popular traditions’ researcher Sara Favarò

I canti si possono ascoltare cliccando > You can hear the suggestive songs by clicking on

www.sikania.it

La giornata del contadino The farmer’s day Al canto dei galli, quando ancora il sole ama indugiare nel letto dell’universo che ne culla i sogni, e solo qualche tiepido e timido bagliore si mostra dalla schiena delle montagne rischiarando il mondo, i contadini a dorso di mulo andavano a lavorare la terra. Si avviavano verso le campagne mentre i loro figli, che rivedevano soltanto quando il sole era già calato, dormivano beati in semplici case. E così tutti i giorni dell’anno. Non un giorno di riposo, poiché la terra non concedeva ferie. Nella fatica, il campagnolo curvava la schiena bruciata dal sole, vivendo nella solitudine sconfinata e silenziosa della sua terra. La canzone che segue, documentata nel 2003 a Cerda, nell’ambito del progetto di mia ideazione “Un viaggio nella fantasia nella Valle del Torto e dei Feudi”, P.O.R. Sicilia 2000-2006, è stata dedicata dal suo anonimo autore alla vita quotidiana del contadino.

When the cock crowed, and the sun still loved to linger in the bed of the universe that lulled its dreams, and only a few lukewarm and timid gleams appeared from the back of the mountains lighting up the world, farmers went to work the land on a mule’s back. They set out for the countryside while their children, whom they only saw again when the sun had already gone down, slept peacefully in their simple houses. And so it was every day of the year. Not one day of respite, since the land granted no holidays. In his toil, the farmer bent his back scorched by the sun, living in the boundless and silent loneliness of his land. The song that follows, documented in 2003 at Cerda, within my project “A journey in the imagination in the Valley of the Torto and the Feuds”, P.O.R. Sicily 2000-2006, was dedicated by its anonymous author to the daily life of the farmer. 88


La trascrizione della partitura musicale è a cura del Maestro Giovanni Pecoraro > The transcription of the musical score was done by Maestro Giovanni Pecoraro

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A jurnata d’u viddanu Vinni lu tempu vinni di raccogghiri la racina lu viddanu s’incammina a la vigna si nni va. Lu viddanu s’incammina a la vigna si nni va. Zappunia, zappunia e simina lu frumentu doppu poi tuttu cuntentu s’arriposa anticchia ddà. Doppu poi tuttu cuntentu s’arriposa anticchia ddà. Doppu poi arripusatu a la vigna s’introduci e si fa la vucca duci cu a racina chi cc’è ddà. E si fa la vucca duci c’ a racina chi cc’è ddà. Poi si parti pi li puma pi l’aranci e limiuna s’arricria chi bastarduna ‘na manciata si nni fa. S’arricria chi bastarduna ‘na manciata si nni fa. Doppu poi aver manciatu e sunau l’Avi Maria si fa cruci e torna via torna versu la città. Si fa cruci e torna via torna versu la città. Pi la strata va pinzannu ch’è cuntenti d’u lavuri e si fa mille auguri finu a quannu criscirà. E si fa mille auguri finu a quannu criscirà. Criscrirà tantu frumentu tantu, tantu chi biddizza si fa pani e si fa pizza ed ancora si mancerà. Si fa pani e si fa pizza ed ancora si mancerà.

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E nuatri cari amici am’a essiri cuntenti tantu cchiù ci nn’è frumentu tantu cchiù si mancerà. Tantu cchiù ci nn’è frumentu tantu cchiù si mancerà. E abballamu allegramenti sino a quannu si fa sira. Tra lalala lalala leru tralla lalala lalala leru. Tra lalala lalala leru tralla lalala lalala leru. Tra lalala lalala leru tralla lalala lalala leru. Tra lalala lalala leru tralla lalala lalala leru.


The farmer’s day

La giornata del contadino Venne il tempo venne - di raccogliere l’uva - il contadino s’incammina - alla vigna se ne va. - Il contadino s’incammina - alla vigna se ne va. // Zappa, zappa - e semina il frumento - dopo tutto contento - si riposa un poco là. - Dopo tutto contento - si riposa un poco là. // Dopo essersi riposato - nella vigna s’introduce - e si fa la bocca dolce - con l’uva che c’è là. - E si fa la bocca dolce - con l’uva che c’è là. // Poi assaggia le mele - le arance e i limoni - si soddisfa con i frutti fuori stagione una scorpacciata ne fa. - Si soddisfa con i frutti fuori stagione - una scorpacciata ne fa. // Dopo aver mangiato - al rintocco dell’Ave Maria - si fa la croce e va via - torna verso la città. - Si fa la croce e va via - torna verso la città. // Per strada va pensando - che è contento dei germogli di grano - e si fa mille auguri - fino a quando crescerà. - E si fa mille auguri - fino a quando crescerà. // Crescerà tanto frumento - tanto, tanto che bellezza - si fa pane e si fa pizza - ed ancora si mangerà. - Si fa pane e si fa pizza - ed ancora si mangerà. // E noi cari amici - dobbiamo essere contenti - tanto più frumento c’è - tanto più si mangerà. - Tanto più frumento c’è - tanto più si mangerà. // E balliamo allegramente - fino a quando farà sera. / Tra lalala lalala leru - tralla lalala lalala leru - …). (sara favarò)

The time came - to pick the grapes - the farmer sets out - off to the vineyard he goes. - The farmer sets out - off to the vineyard he goes. / / He hoes and hoes - and sows the wheat -after all contented - he rests a little there. - After all contented - he rests a little there. / / After resting - to the vineyard he goes - and he makes his mouth sweet with the grapes that are there. - And he makes his mouth sweet - with the grapes that are there. / / Then he tastes the apples - the oranges and the lemons - he is satisfied with the out-of-season fruits - he gets a bellyful of them. - He is satisfied with the out-of-season fruits - he gets a bellyful of them. / / After eating - to the toll of the Ave Maria - he does the sign of the cross and goes away - goes back towards the town. - He does the sign of the cross and goes away - goes back towards the town. / / On the way he goes thinking - that he is pleased with the wheat sprouts - and he makes a thousand wishes - until it grows. - And he makes a thousand wishes - until it grows. / / So much wheat will grow - so much, so much, what beauty - they will make bread and they will make pizza and they will still eat. -They will make bread and they will make pizza - and they will still eat. / / And us dear friends - we have to be contented - the more wheat there is - the more we will eat. - The more wheat there is - the more we will eat. / / And let’s dance merrily - till evening comes. / Tra lalala lalala leru - tralla lalala lalala leru -…). (sara favarò)

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Il mito in Sicilia Myth in Sicily “Ovunque tu passi, risuonano giovanili clamori insieme a grida femminili e tamburelli percossi col palmo della mano e cavi strumenti di bronzo e lunghissimi strumenti di bosso dorato...” (Ovidio, Le Metamorfosi, libro IV, versi 17-30)

Giardini di Versaille, Il riposo di Bacco > Versaille Gardens, The rest of Bacchus

“Wherever you pass, youthful clamours resound together with female cries and tambourines struck with the palm of the hand and hollow bronze instruments and long tools of gilded boxwood...” (Ovid, Metamorphoses, Book IV, verses 17-30) Per i Greci fu Dioniso, dalla intramontabile giovinezza, “fanciullo in eterno, bellissimo e ammirato in alto nel cielo” lo canta Ovidio. Per i latini fu Bacco, o anche Libero, Iacco e Leneo, divinità tutte riconducibili al figlio di Giove e Semele. E fu quest’ennesimo amore clandestino di Giove a causare la permanenza di Dioniso in Sicilia, nei boschi nisseni per essere più precisi. Per nascondere alla consorte Giunone ancora un altro figlio illegittimo, Giove lo affidò alle cure di Ino ma, ritenuto il suolo orientale poco sicuro, il neonato venne cresciuto dalle ninfe Iadi, nella selva della Trinacria più interna, mentre le Muse gli facevano da insegnanti per le arti e Sileno da maestro di vita. Così il giovinetto cresceva tra la bellezza e la musica, e non fa strano che l’uomo Bacco sia stato incredibilmente sensibile al divertimento... Va bene, si trattava di divertimento sfrenato, ma 92

For the Greeks it was Dionysus, who had everlasting youth, “a child forever, very beautiful and admired aloft in the sky” Ovid sings of him. For the Latins it was Bacchus, or also Liber, Iacchus and Leneus, all divinities referable to the child of Jupiter and Semele. And it was yet another clandestine love of Jupiter that caused the sojourn of Dionysus in Sicily, in the woods in Caltanissetta province to be precise. To hide yet another illegitimate child from his consort Juno, Jupiter entrusted him to the cares of Ino but, oriental soil not being considered very safe, the newborn child was raised by the Iadi nymphs, in the forest of the most inland Trinacria, while the Muses were his teachers for the arts and Silene his teacher of life. Thus the stripling grew up amid beauty and music, and it is not strange that the man Bacchus was incredibly sensitive to entertainment... Of course, it was unbridled fun, but just try for an


Il famosissimo “Bacco” (1596/97) di Caravaggio > The most famous “Bacchus” (1596/97) by Caravaggio


“Bacco e Arianna” di Tiziano > “Bacchus and Arianne” by Tiziano

provate solo un attimo ad immaginare: niente tv, niente radio, niente internet né cinema; non c’era neppure il calcio e le liti per la moviola sarebbero arrivate millenni dopo. Cos’altro si poteva fare per passare qualche ora in letizia? Proprio “quello”, avete indovinato. Cresciuto tra ninfe ignude e satiri monelli, Dioniso aveva una visione piuttosto “allegra” del vivere quotidiano, ed essendo una divinità, con l’eternità come prospettiva, si inventò ogni tipo di festa, ma all’inizio dovette fare i conti con il pudore e la timidezza degli esseri umani, ancora non avvezzi a certi festeggiamenti. Chissà se fu in questa Trinacria della sua giovinezza (a noi piace pensare che fu così), che il giovane scoprì le doti di una pianta, che nell’Isola cresceva in ogni dove con i suoi strani frutti a grappolo: scoprì che quel succo di frutta riusciva a vincere ogni resistenza, contagiando gli umani di una irrefrenabile allegrezza. Dioniso allora percorse in lungo e in largo tutto il mondo conosciuto, e a tutti gli uomini recò il suo dono: il vino e la pianta della vite. Il dono, che era stato assimilato per importanza a quello di Cerere (il grano) e per il quale conquistò un posto nell’Olimpo proprio tra le più impor94

instant to imagine: no TV, no radio, no Internet or cinema; there was not even football and the quarrels over Moviola were to arrive several millennia later. What else could one do to spend a few hours in merriment? Just “that”, as you have guessed. Growing up amid naked nymphs and rascally satyrs, Dionysus had a rather “happy” vision of daily life, and being a divinity, with eternity as the prospect, every type of feast was invented, but at the beginning he had to reckon with the modesty and timidity of human beings, not yet accustomed to certain celebrations. Perhaps in this Trinacria of his youth (we like to think it was so), the youth discovered the properties of a plant that grew everywhere on the island with its strange fruits in clusters: he discovered that the juice of that fruit succeeded in overcoming all resistance, infecting humans with uncontrollable merriness. Dionysus then went all over the known world, and to all men took his gift: wine and the vine plant. However, the gift, which had been assimilated for importance to that of Ceres (wheat) and for which he conquered a place in Olympus among the most important divinities, was not sufficient for


tanti divinità, non gli bastò tuttavia a evitare la censura del senato romano: le Baccanalia, le feste che il popolo gli tributava, furono severamente vietate a partire dal 186 a.C.

him to avoid criticism by the Roman senate: the Bacchanalias, the feasts that the populace honoured him with, were severely forbidden starting from 186 BC.

Non è una leggenda, o - forse - non lo è del tutto. È una storia d’amore triste, commovente e disperata quanto lo fu quella di Romeo e Giulietta, ma si svolse prima della nascita di Shakespeare e non avvenne a Verona, bensì a Gela, nell’estremo lembo meridionale della provincia di Caltanissetta. Si racconta che in quel tempo vivesse in città la baronessa Isabella Moncada, giovanissima, bella e ricca e per di più orfana dei genitori. Le sue cure furono affidate allo zio Iago che, guardando con avidità al patrimonio della nipotina, decise di farne la sua sposa. Isabella, però, era innamorata del barone Jacopo Introna, giovane anch’egli, ricco e di nobile famiglia, che lo zio, per portare a compimento il suo disegno, le proibì di vedere.

It is not a legend, or - perhaps - is not entirely one. It is a love story as sad, touching and desperate as that of Romeo and Juliet, but it took place before the birth of Shakespeare and did not happen in Verona, but instead at Gela, at the southernmost edge of the province of Caltanissetta. It is recounted that at that time in the city there lived the baroness Isabella Moncada, young, very beautiful and rich and to boot orphaned of her parents. She was the ward of her uncle Iago who, looking with avarice at the patrimony of his young niece, decided to marry her. Isabella, however, was in love with baron Jacopo Introna, also young, rich and belonging to a noble family; her uncle, to reach his aim, forbade her to see him.

Non sarà la tragica storia di Romeo e Giulietta, né quella di Tristano e Isotta. Ma quello che manca alla vicenda di Jacopo e Isabella è solo la poesia di un grande scrittore It may not be the tragic story of Romeo and Juliet, or even that of Tristan and Isolde. But what is missing from the story of Jacopo and Isabella is only the poetry of a great writer “Romeo e Giulietta” (1867) di Ford Madox Brown > “Romeo and Juliet” (1867) by Ford Madox Brown

Informato da Isabella delle mire del barone Moncada, Jacopo, impazzito di rabbia e gelosia, invitò il barone ad una battuta di caccia e lì lo colpì per ucciderlo: Iago però non morì, ma riuscì a fuggire e a fare ritorno al suo palazzo. Messo insieme un piccolo esercito, conquistò la residenza degli Introna, gettando Jacopo nella più lugubre delle se-

Informed by Isabella of the aims of baron Moncada, Jacopo, crazed with anger and jealousy, invited the baron to go hunting with him and there tried to kill him: Iago, however, did not die but succeeded in escaping and returning to his palace. Having put together a small army, he attacked the Introna residence, throwing Jacopo into the gloomiest of the 95


Il Bacio (1859) di Francisco Hayez > “The Kiss” (1859) by Francisco Hayez


Myth in Sicily

Il mito in Sicilia

L’oro di Sicilia giallo e brillante come l’oro non è mai: è lo zolfo, i cui cristalli sono stati cavati, per secoli, dalle miniere nelle province di Enna e Caltanissetta > Sicilian gold, yellow and brilliant like the gold is not: this is the sulphure, which was picked up from the mines in the provinces of Enna and Caltanissetta

grete del palazzo. Isabella, all’oscuro di tutto, una notte udì la voce dell’amato che le cantava tutte le sue disavventure: accecata dall’odio per lo zio, corse nella stanza dove il barone dormiva e lo pugnalò nel sonno. Corse poi a liberare il giovane Jacopo, e insieme i due amanti decisero di lasciare le terre natie. Ma ad attenderli all’ingresso del castello c’era la vendetta del perfido zio che aveva impartito in gran segreto ordini precisi: chiunque avesse cercato di lasciare il castello senza un suo permesso scritto e firmato avrebbe dovuto essere ucciso all’istante. Così le guardie al cancello chiesero ai due amanti il salvacondotto che non avevano e, invece che la libertà, Jacopo e Isabella trovarono la morte

dungeons of the palace. Isabella, knowing nothing, one night heard the voice of her beloved singing to her of all his misadventures: blinded with hatred for her uncle, she rushed into the room where the baron slept and stabbed him in his sleep. Then she rushed to free young Jacopo, and together the two lovers decided to leave their homeland. But awaiting them at the entrance to the castle there was the revenge of the perfidious uncle, who had secretly given precise orders: anyone who tried to leave the castle without written permission signed by him was to be killed instantly. So the guards at the gate asked for the safe-conduct, which the two lovers did not have, and instead of freedom Jacopo and Isabella found death.

Restiamo nel nisseno per un’ultima leggenda. Si dice che a Villalba, sul Pizzo di Lauro, sia sepolto un tesoro tanto favoloso “da poter lastricare d’oro tutta la Sicilia”. Peccato che chiunque abbia cercato di recuperare questa fortuna sia precipitato nel burrone, una scarpata vertiginosa da cui non c’è scampo. Chissà se questa leggenda ha a che fare con i giacimenti di zolfo, minerale per secoli ritenuto l’oro di Sicilia. (XVII - continua - maria lohman)

We remain in the Caltanissetta area for one last legend. It is said that at Villalba, on Pizzo di Lauro, such a fabulous treasure is buried as “to be able to pave all Sicily with gold.” It’s a pity that anyone who has tried to recover this fortune has fallen in the canyon, a dizzy scarp from which there is no escape. One wonders whether this legend has anything to do with the deposits of sulphur, a mineral for centuries considered the gold of Sicily. (XVII - to be continued - maria lohman) 97


tesori nascosti>hidden treasures


TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

A casa dei Cro-Magnon At the Cro-Magnons’ place Ad Acquedolci la grotta in cui viveva una tribù di Homo Sapiens > At Acquedolci there is a cave in which a tribe of Homo Sapiens lived La Storia viene raccontata in modi diversi, usando testimonianze diverse. La storia della Terra, ad esempio, ce la raccontano le rocce, le montagne, ma anche conchiglie e alghe. La storia dell’Uomo ce la raccontano testimonianze diverse, che vengono alla luce molto spesso laddove si rintracciano luoghi difficili da raggiungere, oppure che sono stati preclusi per secoli. Sono siti paleontologici e paletnologici, come questo di Acquedolci (nella provincia messinese), in cui si sono conservate testimonianze importanti della storia del

territorio, testimonianze di vario tipo e afferenti a età diverse. Parliamo della Grotta di San Teodoro, lunga circa 60 metri per 20 di larghezza e che raggiunge anche i 20 metri di altezza. Il suo ingresso si trova alla quota di 144 m s.l.m. ed è limitato ad Est da un breve sperone che lo separa da un altro anfratto, una bassa fessura che anticipa il riparo Maria, di forma triangolare, alto circa sei metri. San Teodoro è una grotta formatasi in seguito ad un fenomeno carsico, e conserva una documentazione molto ricca e mol-

History is told in different ways, using different testimonies. The story of the Earth, for instance, is recounted to us by rocks and mountains, but also by shells and algae. We are told the story of Man by different testimonies, which very often come to light where difficult places to reach are tracked down, or ones that have been inaccessible for centuries. They are palaeontological and palaeo-ethnological sites like this one at Acquedolci (in Messina province), in which important testimonies of the history of the territory, of

various types and referring to various ages, are preserved. We refer to the San Teodoro Cave, about 60 metres long and 20 metres wide, which also goes up to a height of 20 metres. Its entrance is 144 metres above sea level and it is delimited on the east side by a short spur separating it from another ravine, a low crack that anticipates the Maria shelter, triangular in shape, about six metres high. San Teodoro is a cave that formed because of a karst phenomenon, and pre-

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Le ossa chiaramente visibili nella zona degli scavi all’interno della grotta > The bones are very evident in the excavation inside the cave

to importante della storia della Sicilia: ci racconta di animali ormai estinti e di uomini preistorici. La prima segnalazione della grotta e dei depositi paleontologici ubicati al suo interno e sulla scarpata a essa antistante si deve alle esplorazioni (1859) del barone Francesco Anca. All’esterno della grotta è stato identificato da recenti studi condotti da Laura Bonfiglio (dal 1987) un antico bacino lacustre (risalente a circa 200.000 anni fa) contenente i resti scheletrici fossilizzati di animali fra cui sono abbondanti quelli di ippopotamo. All’interno della grotta gli studi paleontologici e paletnologici condotti da Paolo Graziosi e Carlo Maviglia hanno messo in evidenza depositi del Paleolitico Superiore e - al di sotto - sedimenti più profondi che contengono resti scheletrici di vertebrati: iene - di cui vi sono abbondanti escrementi fossili -, lupi, volpi, cinghiali, buoi preistorici, elefanti e cervi endemici, piccoli cavalli. Questi resti risalgono a un periodo in cui il sito era frequentato da popolazioni di iene che nel tempo hanno trasportato frammenti di carcasse di animali predati. La tana delle iene è stata datata dagli scavi della professoressa Bonfiglio (dal 1998 al 2006) alla fine del Pleistocene superiore (circa 35-40.000 anni fa) e fu abitata dall’uomo all’incirca tra 14.000 e 11.000 anni fa, ovvero in quello che viene indicato come 100

serves very rich and important documentation regarding the history of Sicily: it tells us of now extinct animals and prehistoric men. The first report on the cave and the palaeontological deposits in it and on the scarp in front of it came after the explorations (1859) by baron Francesco Anca. Outside the cave, more recent studies conducted by Laura Bonfiglio (from 1987 on) identified an ancient lake basin (dating back to about 200,000 years ago) containing the fossilized skeletal remains of animals including abundant hippopotamus ones. Inside the cave the palaeontological and palaeo-ethnological studies carried out by Paolo Graziosi and Carlo Maviglia showed up deposits from the Upper Palaeolithic and - below - deeper sediments containing skeletal remains of vertebrates: hyenas -there are abundant fossilised excrements of these - wolves, foxes, boars, prehistoric oxen, elephants and endemic deer, and small horses. These remains go back to a period in which the site was frequented by populations of hyenas which in the course of time transported fragments of carcasses of animals they had preyed on. The hyenas’ den was dated by Professor Bonfiglio’s excavations (1998-2006) to the end of the Upper Pleistocene (about 35-40,000 years ago) and it was inhabited by man between about 14,000 and


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l’ultimo periodo del Paleolitico Superiore italiano (Epigravettiano finale). La singolarità e l’importanza della grotta è data dal ritrovamento delle prime sepolture paleolitiche siciliane: sono crani e scheletri eccezionalmente completi che per primi hanno consentito una conoscenza approfondita degli antichi abitanti della Sicilia. Complessivamente sono stati rinvenuti, sotto uno strato di ocra rossa macinata, i resti appartenenti a sette individui, tre attribuiti a femmine e quattro a maschi. Le analisi effettuate sui reperti hanno messo in luce che tutti gli individui sono adulti e scheletricamente robusti. La testimonianza più importante è data dal ritrovamento dei resti fossili di una donna di circa 30 anni, alta 165 cm. A questa donna è stato attribuito il nome di Thea (dal latino Theodora) per collegarlo a quello della grotta. Gli uomini di San Teodoro appartengono ai Cro-Magnon (Homo Sapiens) del quale condividevano i caratteri fondamentali: faccia bassa e larga, cranio di elevata capacità e notevole lunghezza, avambracci e gambe più lunghe, braccia e cosce più corte. Oggi, grazie alle nuove tecniche scientifiche è stato possibile ricostruire il volto di Thea, la donna più antica di Sicilia, che si può ammirare in una sala espositiva del Museo Gemmellaro di Palermo, nella quale sono stati ricostruiti anche alcuni scorci della vita che trascorreva ad Acquedolci. (testo: francesco sciambarella > si ringrazia per la collaborazione scientifica la dott.ssa maria clara martinelli)

11,000 years ago, i.e. in what is indicated as the last period of the Italian Upper Palaeolithic (final Epigravettian). The singularity and importance of the cave is due to the recovery of the first Sicilian Palaeolithic burials: there are exceptionally complete skulls and skeletons that first gave deeper knowledge of the ancient inhabitants of Sicily. Altogether, under a layer of ground red ochre, the remains of seven individuals have been recovered, three presumed to have been females and four males. The analyses carried out on the finds have shown that all the individuals were adults and skeletally strong. The most important testimony is given by the recovery of the fossil remains of a woman aged about 30, 165 cm tall. The name Thea (from the Latin Theodora) has been given to this woman to connect it to that of the cave. The San Teodoro men belong to the Cro-Magnons (Homo Sapiens), whose fundamental characteristics they shared: low wide face, high-capacity and very long skull, longer forearms and legs, shorter arms and thighs. Today, thanks to the new scientific techniques it has been possible to reconstruct the face of Thea, the most ancient woman in Sicily, which can be seen in a display room at the Gemmellaro Museum in Palermo, in which some glimpses of the life that was led at Acquedolci have also been reconstructed. (text: francesco sciambarella > we thank dr. maria Clara martinelli for her scientific collaboration)

L’accesso alla grotta visto dall’interno > Entrance of the cave seen from inside

Acquedolci info come arrivare how to get there da Palermo o Messina: Autostrada A20 uscita S. Agata Militello proseguire per circa 3 Km direzione Palermo from Palermo or Messina: A20 motorway, Sant’Agata Militello exit, continue for about 3 km in the direction of Palermo

informazioni information Pro Loco Acquedolcese “San Teodoro” Via Fiume 45 - tel/fax 0941 726382 www.prolocoacquedolci.it info@prolocoacquedolci.it

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I Consigli di Sikania > Sikania advices

la Sicilia vien viaggiando an appetite for Sicily comes by travelling

> week end > dove dormire > dove mangiare > il ristorante > l’albergo > week end > where to sleep > where to eat > the restaurant > the hotel


WEEK END>

> Antillo (Messina)

25-26/10 È il mese delle castagne! It’s the chestnut month!

Informazioni> Information: Comune di Antillo > Antillo Town Hall tel. 0942 723031 Dove dormire> Where to sleep Hotel Kennedy via D. Costa, 2 Sant’Alessio Siculo tel. 0942 756060 Dove mangiare> Where to eat Ristorante Il Frantoio c.da Giardino, 26 tel. 0942 723397

Il suo nome deriva da Antillos, la parola greca che significa soleggiato: un nome benaugurale che fa riferimento alla fortunata posizione di Antillo, su un dolce pendio che digrada verso la vallata del fiume Agrò, e che ben ci fa sperare di passare un bel fine settimana d’autunno baciato dal sole nella Val d’Agrò, in provincia di Messina. Lo spunto per questa gita ci viene dalla decima edizione della sagra della castagna, organizzata allo scopo di far riscoprire un prodotto profondamente radicato nel passato della comunità locale, attraverso una iniziativa che, oltre a permettere la degustazione delle castagne, vuole conservare usanze e profumi che il tempo sta inesorabilmente cancellando. Da qualche anno la sagra è altresì l’occasione per allestire una mostra mercato dei prodotti tipici antillesi - dai salumi alle carni, dai maccheroni al pane, passando per i formaggi e i funghi - e di artigianato locale. Il tutto sabato pomeriggio dalle 16 e domenica dalle 10.

Its name derives from Antillos, a Greek word meaning “sunny”: an auspicious name referring to the happy position of Antillo, on a soft slope that gradually descends towards the valley of the river Agrò, and that gives us good hopes of spending a fine weekend in an autumn kissed by the sun of the Val d’Agrò in Messina province. The excuse for this trip is the tenth chestnut festival, organized for the purpose of allowing people to rediscover a product deeply rooted in the past of the local community, through an initiative that in addition to giving people a chance to taste chestnuts aims to preserve customs and scents that time is inexorably wiping out. The festival first started a few years ago. It is also an opportunity to run an exhibition and market of typical Antillo products from processed pork meats to other meats, macaroni to bread, cheeses and mushrooms - and local craft. It is all from Saturday afternoon at 4 pm and Sunday from 10 am.

Come arrivare > How to get there Dall’autostrada A18 ME-CT, uscita Roccalumera (o Taormina), SS114 fino a Sant’Alessio Siculo e da qui proseguire sulla SP12 per Antillo > From the A18 ME-CT motorway, exit at Roccalumera (or Taormina), SS114 as far as Sant’Alessio Siculo and continue on SP 12 for Antillo 104



Dove dormire Where to sleep

Palermo & Provincia

Caltanissetta & Provincia

ASTORIA PALACE HOTEL **** Palermo - via Montepellegrino, 62 091 6280140 - fax 091 6371227 da 178 €

SAN MICHELE **** Caltanissetta - via Fasci Siciliani 0934 553750; da 120 €

HOTEL UCCIARDHOME **** Palermo - via Enrico Albanese, 34-36; 848 836766; da 160 €

A GRITURISMO PALLADIO Riesi - contrada Palladio, 0934 921305; 67 €

HOTEL CRYSTAL PALACE *** Palermo - via Roma 477/a; 091 6112580, da 130 € IL MEZZANINO DEL GATTOPARDO Palermo - via Alloro, 145; 333 4771703; da 110 €

Catania & Provincia LA VECCHIA PALMA *** Catania - via Etnea, 668 095 432025; da 100 €

ALBERI DEL PARADISO **** Cefalù - via dei Mulini, 18, 0921 423900; da 96 € (camera con finestra)

VILLA PARADISO DELL’ETNA **** S. Giovanni la Punta - via per Viagrande, 37 095 7512409; da 260 €

Agrigento & Provincia DIOSCURI BAY PALACE **** Agrigento - lungomare Falcone e Borsellino, 1 0922 406111; 170 € standard - 200 € deluxe HOTEL KAOS Villaggio Pirandello 0922 598622; da 130 € B&B LOCANDA DEL MORO Sciacca - via Liguori, 44, 0925 86756; 80 € AGRITURISMO CASALICCHIO Cammarata - contrada Casalicchio, 0922 908144; da 110 €

B&B RESIDENCE DELLE STELLE Caltanissetta - via San Giuliano, 27 0934 581819; 120 €

I prezzi si intendono per doppia BB VILLA GUSSIO NICOLETTI Leonforte - c.da Rossi, SS 121 km 94,750 0935 903268; 110/256 €

B&B TALIA Modica - via Exaudinos, 9, 0932 752075; da 120 €

BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro, 0935 640529; 76 €

B&B LA CASA DI MONTALBANO Via A. Moro, 44, loc. Punta Secca, Santa Croce Camerina 0932 655566; da 64 € (min. 2 notti)

Messina & Provincia EUROPA PALACE HOTEL **** Messina - loc. Pistunina, SS 114 km 5+470 090 621601; da 100 € VILLA MIRAGLIA ** Cesarò - loc. Portella Miraglia SS 289 095 7732133; HB 100 € VILLA DUCALE **** Taormina - via Leonardo da Vinci, 60; 0942 28153; da 130 € D’ORANGE ALCANTARA *** Francavilla di Sicilia - via dei Mulini, 14/16 0942 981374; da 80 €

Siracusa & Provincia HOTEL ROMA **** Siracusa - via Minerva, 10, 0931 465626, da 200 € HOTEL MEDITERRANEO *** Siracusa - via Tripoli, 40, 0931 445047; da 75 € B&B AL TEATRO Siracusa - via del teatro, 15, 0931 64674; da 50 € AGRITURISMO CASA DELLO SCIROCCO Carlentini - c.da Piscitello; 095 447709 - 338 1720112; da 38 €

B&B SOTTO IL VULCANO Nicolosi - via Monpilieri, traversa V, s.n. 095 914851; da 57 €

RESIDENCE VILLA FIORENTINO Lipari - via G. Franza, 9 090 9812136; appartamento da 60 €

B&B I RUSTICI Trecastagni - via Archimede, 2, 095 7809956; da 30/35 €

Ragusa & Provincia

Enna & Provincia

HOTEL VILLA CARLOTTA **** Ragusa - via Ungaretti, 0932 604140;120 €

GRANDE ALBERGO SICILIA *** Enna - piazza N. Colajanni, 7; 0935 500850; 91/120 €

HOTEL PALAZZO DEGLI ARCHI Ragusa Ibla - corso Don Minzoni, 6 0932 686021; da 90 €

B&B TRA CIELO E SABBIA San Vito Lo Capo - via del Secco, 44 +39 0923 972638 cell. +39 335 7488954; da 35 € www.tracieloesabbia.it

SELENE *** Piazza Armerina - via G.le Gaeta, 30/32 0935 683412; da 70 €

CAMBIOCAVALLO C.da Zimmardo - Pozzallo 0932 779118; da 110 €

KEMPINSKI GIARDINO DI COSTANZA *****L Mazara del Vallo - via Salemi km 7+100; 0923 907763; 339 €

Trapani & Provincia TORRI PEPOLI *** Erice - viale Conte Pepoli, 333 3010504; da 200 €

ASTORIA PALACE HOTEL, PALERMO. L’organizzazione di congressi perfetti

Il vostro prossimo congresso, sarà perfetto

via Montepellegrino, 62 - 90142 Palermo - +39 091 6280140 - fax + 39 091 6371227


WEEK END>

> Palma di Montechiaro e Agrigento

01-02/11 Un dolcissimo weekend A very sweet weekend Il primo fine settimana di novembre coincide quest’anno con la tradizionale “festa dei morti” che, in Sicilia, viene celebrata da secoli anche con la preparazione dei tipici dolcetti di pasta reale. Questi ultimi, preparati egregiamente da diverse ottime pasticcerie e aziende dolciarie, un tempo venivano chiamati “dolci delle monache”, perché la ricetta originaria era un geloso segreto dei conventi, e alla domenica si faceva la fila per comprarli dietro alla ruota che collegava la clausura con il mondo. Oggi i monasteri in cui le suore si dedicano alla realizzazione dei dolci sono pochi, ma non è impossibile trovarli: ad Agrigento, ad esempio, c’è il Convento di Santo Spirito o Badia Grande, dove le monache cistercensi confezionano “conchiglie” di pasta reale e uno squisito couscous dolce. In provincia, invece, a Palma di Montechiaro, le suore del Convento del SS Rosario, fondato dai principi di Lampedusa (la famiglia di Tomasi) realizzano i biscotti ricci di pasta di mandorla, detti “del Gattopardo”.

The first weekend of November coincides this year with the traditional “feast of the dead” which in Sicily has also been celebrated for centuries with the preparation of particular marzipan cakes. These are made excellently by various very good confectionery shops and firms. They were once called “nuns’ cakes”, because the original recipe was a jealously kept secret of the convents, and on the Sunday people queued up to buy them behind the wheel that connected the enclosure with the world. Today there are few convents in which the nuns devote themselves to making these, but it is not impossible to find them: in Agrigento, for instance, there is the Santo Spirito Convent or Badia Grande, where the Cistercian nuns make marzipan “shells” and exquisite sweet couscous. In Agrigento province, at Palma di Montechiaro, the nuns of the Santissimo Rosario Convent, founded by the princes of Lampedusa (the family of Tomasi), make curly marzipan biscuits, known as “the Leopard’s cakes.”

Informazioni> Information: Convento > Convent Santo Spirito via Santo Spirito, AG Monastero > Monastery del SS. Rosario, p.zza D. Provenzani Palma di Montechiaro Dove dormire> Where to sleep Hotel Jolly della Valle, via U. La Malfa, 3, Agrigento tel. 0922 26966 Dove mangiare> Where to eat Trattoria De Paris Piazza Lena, 7 Agrigento tel. 0922 25413 chiuso domenica > closed on Sundays

Come arrivare > How to get there Palma di Montechiaro e Agrigento si trovano sulla costa meridionale della Sicilia collegate dalla SS115 > Palma di Montechiaro and Agrigento are on the southern coast of Sicily and are linked by the state road SS115 107


Dove mangiare Where to eat

Palermo & Provincia CUCINA PAPOFF Palermo - via I. La Lumia, 32 091 586460, chiuso sabato a pranzo e domenica, 35 € SHAKESPEARE & COMPANY Palermo - Salita Artale, 5, 091 7495205, chiuso mercoledì, 40/45 € PIZZERIA LE PERGAMENE Palermo - piazza Marina, 48/49, 091 6166142; 20 € AL DESCO Palermo - via Judica, 23; 091 6090587, aperto solo a cena, chiuso domenica, 40 € FARO VERDE DA BENITO S. Flavia - largo San Nicolicchia, 14, Porticello 091 957977 chiuso martedì, 40 € IL BAVAGLINO Terrasini - lungomare Praiola, 2; 091 8681284, chiuso martedì, 18 €

Agrigento & Provincia

OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - c.da Torre, 0922 829824, chiuso mercoledì, 22 €

LA SCALA Caltagirone - scala S. M. del Monte, 8 0933 57781, chiuso mercoledì, 20 €

LA MADIA Licata - via F. Re Capriata, 22; 0922 771443, chiuso martedì e domenica sera in inverno, menù degustazione 40 €

IL GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta - via Piave, 3 095 7512727, chiuso lunedì, a pranzo da martedì a sabato, gennaio, 35 €

VECCHIO FIENILE Scicli - loc. Playa Grande, SP 18 km. 4, 0932 930377, chiuso mercoledì, 30 €

Enna & Provincia

Siracusa & Provincia

ARISTON Enna - via Roma, 353, 0935 26038, chiuso domenica, prezzo medio 25 €

TAVERNETTA DEL PAPIRO Siracusa - via Tripoli, 6, 0931 461066, chiuso domenica e in agosto, 25/30 €

LA BRACE Calascibetta - SS. 290 km 46, 0935 34699, chiuso lunedì e agosto, 25 €

TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23 0931 841772, chiuso martedì, 25 €

Messina & Provincia

MAURIZIO Porto Palo di Capo Passero - via Tagliamento, 22 0931 842644, chiuso martedì (mai in estate), ferie da fine ottobre a fine novembre; 30 €

ACQUARIUS S. S. di Quisquina - via L. Attardi, 62, 0922 982432, chiuso mercoledì, prezzo medio 25 €

Caltanissetta & Provincia VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 0934 582331, chiuso domenica e lunedì a pranzo, 22/25 € L’ANGOLODIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, 0934 542983, chiuso lunedì e domenica sera, 25 € CASANOVA Gela - via Venezia, 89 0933 918580, chiuso domenica, lunedì a cena e dal 15 al 31 agosto, 30 €

LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102; 0922 414400, chiuso lunedì, 40 €

VILLA ROSANGELO Mazzarino - contrada Pileri, 0934 381437, chiuso lunedì, 20 €

VITTORIO Menfi - via Friuli Venezia Giulia, 9, loc. Porto Palo, 0925 78381 chiuso lunedì sera, 30 €

Catania & Provincia L’AMBASCIATA DEL MARE Catania - piazza Duomo, 6, 095 341003; chiuso lunedì, 25 € OSTERIA ANTICA MARINA Catania - via Pardo, 29 095 348197; chiuso mercoledì, 30 €

Ristorante

REGINE Via Trapani, 4/a Palermo 091 58 65 66

DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; 090 44720, chiuso lunedì e in agosto, 25 € DON SANTO (TRATTORIA TIPICA) Floresta - c.da Favoscuro, 0941 662030; chiuso lunedì tranne luglio ed agosto; 20 € www.donsanto.it VILLA LA ROSA Filicudi (I. Eolie - ME) - via Rosa, 24, 090 9889965, prezzo medio 25 € vini esclusi; info@villalarosa.it www.villalarosa.it LA MACINA San Marco d’Alunzio - via Aluntina, 48 0941 797848, chiuso martedì, 25 €

IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 095 7159247, 35 €, menù degustazione 52 €, vegetariano 26 €

COVO DEL PIRATA Milazzo - lungomare Garibaldi (p.le Marullo) 090 9284437, chiuso mercoledì, 35 €

LA GROTTA Acireale - via Scalo Grande, 46, loc. Santa Maria La Scala, 095 7648153, chiuso martedì e due settimane in inverno, 35 €

Ragusa & Provincia

GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € ‘U TRAPPITU Militello Val di Catania - via Principe Branciforti, 125; 095 811447, chiuso lunedì, aperto a pranzo solo su prenotazione, 15 €

SERAFINO DAL 1953 Marina di Ragusa - lungomare A. Doria 0932 239522, aperto dal sabato di Pasqua al 30 novembre, 30 €

IL BAROCCO Palazzolo Acreide - via Duca d’Aosta, 27 0931 883266; chiuso martedì, 18 €

TRATTORIA DEL CROCIFISSO DA BAGLIERI Noto - via Principe Umberto, 48, 0931 571 151 chiuso mercoledì, 20 € Trapani & Provincia CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 € TAVERNA PARADISO Trapani - lungomare Dante Alighieri, 22 0923 22303; chiuso domenica, 30 €

DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 0932 651265, chiuso lunedì e domenica sera, 60 €

LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte 0924 46820; sempre aperto (eccetto festivi), 30 €

LE MAGNOLIE Modica - via Gianforma, 179, loc. Frigintini 0932 908136, chiuso martedì, 25 €

EL PESCADOR DA PASQUALE Favignana - p.zza Europa, 38 0923 921035, chiuso mercoledì a pranzo (solo in inverno), 25/30 €

CUCINA E VINO Ragusa Ibla - via Orfanotrofio, 91 0932 686447, chiuso martedì, 20 €

PESCATORE Mazara del Vallo - via Castelvetrano, 191 0923 947580 chiuso lunedì, 35 €


WEEK END>

> Etna

09/11 Il parco alle soglie dell’inverno The park on the threshold of winter Ettore Foti, il commissario straordinario del Parco dell’Etna, considera i programmi di trekking nel Parco uno dei fiori all’occhiello del suo ente - e questa opinione deve essere condivisa da un gran numero di persone, a giudicare dall’affluenza che si registra ogni qualvolta vengono riproposte le visite guidate alle più belle località del vulcano. Ultima occasione, in questo secondo fine settimana di novembre, per partecipare alle visite autunnali: la destinazione di domenica è Piano dei Grilli. La passeggiata che si snoda fra i pistacchieti di Bronte, suggestive formazioni di lava a corde risalenti al 1651 e rigogliose ginestre dell’Etna. L’appuntamento è alle 9 proprio a Bronte, la passeggiata avrà la durata di sei ore ed è facile. Non dimenticate il binocolo e la fotocamera, per vedere e immortalare i numerosi scorci pittoreschi e per osservare gli uccelli. Come sempre, bisogna avere con sé la colazione e abbigliamento adeguato alla montagna. Per partecipare si versa una quota di 10 euro.

Ettore Foti, the commissar extraordinary of the Etna Park, considers the trekking programmes in the Park one of the proudest boasts of the body - and this opinion must be shared by a big number of people, judging from the number of participants whenever guided visits to the most beautiful places on the volcano are offered. There is a last chance, during this second weekend of November, to participate in the autumn visits: the Sunday destination is Piano dei Grilli. The walk will be among the Bronte pistachio groves, fascinating lava rope flows dating from 1651 and luxuriant Etna broom. The rendezvous is at 9 o’clock in Bronte. The walk will last six hours and is an easy one. Don’t forget your binoculars and camera, so as to see and immortalize the numerous picturesque views and to observe the birds. As always, you must take a picnic lunch with you and attire suited to mountains. To take part you pay 10 euros.

Informazioni> Information: Ente Parco Etna tel. 095 821240 (anche per prenotazioni, entro venerdì 7) > Park Etna body (also for bookings, within Friday 7) tel. 0922 401352 Dove dormire> Where to sleep Turismo Rurale Etna Quota Mille SP Randazzo - Bronte tel. 095 5187293 Dove mangiare> Where to eat Ristorante Fontana Murata C.da Spirini - Maletto SS284 BronteRandazzo tel. 095 698196

ph_Parco dell’Etna

Come arrivare > How to get there Da Catania, imboccare, all’altezza di Misterbianco, le SS 121/SS 284 dir. Paternò; proseguire, oltre Adrano, fino all’uscita per Bronte > From Catania, when you get to Misterbianco take state highway SS 121/SS 284 for Paternò; continue after Adrano as far as the Bronte exit. 109


BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL

I Consigli di Sikania a cura di > Sikania advices by

La Nicchia > Pantelleria (Trapani) Sono semplici e ben fatti, i piatti del ristorante La Nicchia, e ispirati alla tradizione di Pantelleria, della quale conservano i colori e i profumi intensi. La parte del leone, in cucina, la fanno i prodotti locali, dal pesce fresco alla tuma per farcire gli ottimi ravioli panteschi, dai capperi sotto sale al profumatissimo origano fino al coniglio cacciato sull´isola; e ancora capperi e olive per i paté da gustare

The dishes of the La Nicchia restaurant are simple and well done, and inspired by the Pantelleria tradition, of which they preserve the colours and the intense scents. The lion’s share, in the kitchen, goes to local products, from fresh fish to the tuma cheese used to fill the good Pantelleria ravioli, from the capers in salt to the scented oregano and the rabbit hunted on

La Nicchia > c.da Scauri Basso (Pantelleria) tel. 0923 916342; prezzo escluso bevande 40,00 €; carte di credito tutte; chiuso dal 1/1 al 31/3 di ogni anno > Price (wine not included) 40,00 €; all credit cards; closed from 1/1 to 31/3 every year come antipasto e per le salse per condire i primi, gelatina di uva zibibbo, vini, zucchine locali e molto altro ancora. Tra i prodotti che vengono dalla “terraferma”, alcune chicche dell´enogastronomia siciliana: il pane nero di Castelvetrano, il Ragusano Dop, la bottarga e gli altri prodotti del tonno. Nel menù (condizionato anche da ciò che offre il mercato giornalmente) si segnalano, tra gli antipa110

the island; and again capers and olives for the pâté to taste as a starter and for the sauces to season the first courses, zibibbo grape jelly, wines, local courgettes and yet more. Among the products that come from the “mainland”, there are some gems of Sicilian oenology and gastronomy: black Castelvetrano bread, protected-origin denomination Ragusano, botargo and other tuna products. In the menu (also depending on what the daily


www.cronachedigusto.it sti, la caponata tiepida di melanzane e mandorle tostate, il crudo di gamberi, la bresaola e il carpaccio di tonno, il crudo di scampi, le bruschette di pane nero con patè di olive e capperi. Tra i primi, alcuni classici: i citati ravioli panteschi, il cous cous di pesce, gli spaghetti alla bottarga, gli spaghetti alla Nicchia (con gamberi, capperi sott´olio, pomodoro fresco a crudo e foglie di sedano) e gli spaghetti saporiti, conditi con una salsina a base di capperi, pomodori secchi e pangrattato. Pescato del giorno a volontà, principalmente alla griglia ma anche al forno, con gli onnipresenti capperi, cipolle, olive nere e origano. Da provare i due classici del locale: gamberoni con gelatina d´uva zibibbo e il coniglio alla pantesca, con capperi, olive, carote, cipolle e origano. Il modo migliore per finire il pasto è il "bacio pantesco", particolare nella forma e nel gusto, ma la scelta è varia fra cassata e cannoli, pasticcini di mandorle, torta al cioccolato, gelati alla frutta di stagione. Il ristorante La Nicchia è uno dei locali storici di Pantelleria, avendo aperto nel 1987, ed è gestito sempre da Gianni Busetta e dal socio Salvatore Rizzo. Nella carta dei vini etichette pantesche, da dessert e non solo, siciliane e nazionali. Si consiglia la prenotazione. (annalisa sagona) market offers) we must mention, among the starters, lukewarm caponata of eggplants and toasted almonds, raw shrimps, bresaola and carpaccio of tuna, raw scampi, bruschetta of black bread with olive and caper pâté. Among the first courses, there are some classics: the Pantelleria ravioli mentioned, fish couscous, spaghetti with botargo, spaghetti alla Nicchia (with shrimps, capers in oil, raw fresh tomato and celery leaves) and the tasty spaghetti, seasoned with a sauce based on capers, dried tomatoes and breadcrumbs. There is plenty of fresh fish, mainly grilled but also cooked in the oven, with the omnipresent capers, onions, black olives and oregano. You must try two local classics: prawns with zibibbo grape jelly and Pantelleria-style rabbit, with capers, olives, carrots, onions and oregano. The best way to end the meal is with the “Pantelleria kiss”, which is particular in shape and taste, but there is a varied choice including cassatas and cannolos, almond cakes, chocolate cake, and ice creams with the season’s fruits. The restaurant La Nicchia is one of the historic places on Pantelleria, having opened in 1987, and it is still managed by Gianni Busetta and his partner Salvatore Rizzo. In the wine list there are Pantelleria labels, dessert wines and others, Sicilian and national. Booking is recommended. (annalisa sagona)

la ricetta dello chef the chef’s recipe Gamberoni alla gelatina d’uva zibibbo

Ingredienti Si tratta di una ricetta semplice da realizzare, per la quale servono dei gamberoni freschissimi, vino bianco q. b., possibilmente da uve zibibbo di Pantelleria, gelatina della stessa uva. Sgusciare i gamberoni e lasciare le teste. Riscaldare poco olio in una padella, far saltare i gamberoni e, a fiamma alta, sfumare con un po’ di vino. Aggiungere quindi un cucchiaino di gelatina d’uva e il piatto è pronto.

Prawns with zibibbo grape jelly Ingredients This is a simple recipe, for which you need fresh prawns, white wine to taste, possibly from Pantelleria zibibbo grapes, jelly of the same grapes. Shell the prawns and leave the heads. Heat a little oil in a frying pan, sauté the prawns and on a high flame soften with a little wine. Then add a teaspoonful of grape jelly and the dish is ready.

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OSPITALITÀ>HOSPITALITY

I Consigli di Sikania > Sikania advices

B&B EH13 > Catania È un vero e proprio “boutique hotel”, il B&B EH13, aperto da poche settimane nel cuore di Catania. La definizione, del resto, è perfetta: piccola struttura di charme, con poche camere, servizio personalizzato, arredamento di design. Nato dalla fantasia e dalla professionalità dell’architetto Loredana Cucinotta, è composto da cinque grandi camere, tutte con servizi privati, tv LCD, accesso a internet ad alta velocità, frigobar, asciugacapelli. Ogni camera dispone di un terrazzino che s’affaccia sul panorama dei tetti del centro storico di Catania,

It is a real “boutique hotel”, the B&B EH13, which opened a few weeks ago in the heart of Catania. The definition, after all, is perfect: a small charming structure, with few rooms, custom designed service, design fittings. Born of the imagination and professionalism of the architect Loredana Cucinotta, it is composed by five big rooms, all en suite, with LCD TV, high-speed Internet access, mini-bar and hair dryer. Each room has a small terrace that looks out on a panorama of roofs in the historic area of Catania, and all of them (like the communal

B&B EH13 > Via Sant’Euplio, 13, Catania; tel. 095 7152216; BB 90-100 € (la doppia) > BB 90-100 € (double room) e tutte (così come gli spazi comuni) hanno arredi di design e complementi originali, scelti con cura fra quanto di meglio proposto dallo storico showroom catanese Rizzotti. Peraltro, la definizione di B&B boutique va presa molto alla lettera: se infatti, soggiornando qui, ci si “innamora” di un mobile, di un vaso o magari di una delle tele del maestro Agatino Raciti che, con la loro forte personalità rendono uniche le stanze, è possibile comprare l’oggetto in questione grazie a un accordo proprio con Rizzotti. La prima colazione, ovviamente, riveste grande 112

spaces) have design furnishings and original accessories, carefully chosen among the best things offered by the historic Rizzotti showroom in Catania. Further, the definition as a B&B boutique must be taken very literally: if, sojourning here, you “fall in love” with a piece of furniture, a vase or even one of the canvases by the artist Agatino Raciti that with their strong personality make the rooms unique, you can buy the object in question, thanks to an agreement with Rizzotti. Breakfast obviously takes on great importance:


importanza: ogni mattina gli ospiti possono gustare squisiti prodotti biologici, tipici siciliani, dalle marmellate di agrumi al miele, fino ai biscotti alle mandorle. E così siamo al servizio, attento e discreto, che inizia fin dall’aeroporto, dove è possibile farsi venire a prendere. Salvatore Migliorino accoglie, coccola e vizia i suoi ospiti ed è una vera miniera di informazioni: basta chiedere per avere ogni indicazione utile su ristoranti, locali, mostre ed eventi in città, ed è possibile altresì farsi consigliare per le visite, non solo in città (siamo a pochi passi dalla centralissima via Etnea, il cuore dello shopping catanese) ma anche ai dintorni. Un’ultima curiosità: il nome, piuttosto particolare, è di fatto un semplice acronimo: E è l’iniziale del nome della via in cui si trova il B&B, H sta per hotel e 13, infine, non è altro che il numero civico. (chris j. raeli)

every morning the guests can have delicious organic products, typical Sicilian ones, from citrus fruit marmalades to honey, down to almond biscuits. And so we come round to the service, attentive and discreet, which begins at the airport, where you can be picked up. Salvatore Migliorino welcomes, cuddles and spoils his guests and he’s a true mine of information: you only have to ask to get all useful information on restaurants, entertainment places, exhibitions and events in the city, and it is also possible to get advice about visits, not only in the city (we are just a stone’s throw from the central Via Etnea, the heart of Catania shopping) but also in the environs. One final curiosity: the rather particular name is in fact a simple acronym: E is the initial of the name of the street in which the B&B is, H is for hotel and 13, finally, is nothing but the street number. (chris j. raeli)

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LO SCAFFALE DI SIKANIA >

In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.

Giuseppe Arcucci Sabina Marchesi

Nessuna Colpa

Un terribile segreto lega le sorti di tre generazioni della potente famiglia Mancuso: uno di quei tabù che spesso si evita persino di nominare. Il dramma affonda le sue radici in un remoto paesino della Sicilia per giungere fino a Roma e concludersi in una fuga disperata verso un lontano paese del Sudamerica. Un lungo viaggio nel passato e nella memoria, attraverso l’odio e l’amore, il perdono e la vendetta. La vicenda dei Mancuso è narrata dalla voce di una donna anziana, il “nume tutelare” della famiglia, con tutta la comprensione di chi ha vissuto e sa. E con la sorda disperazione di chi ha visto la famiglia sgretolarsi sotto l’onda dei pregiudizi. Dario Flaccovio Editore, 195 pagg., 12,50 €

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Nessuna colpa di Sabina Marchesi e Giuseppe Arcucci

Gli autori > Sabina Marchesi Si occupa di scrittura creativa e criminologia. Collabora con numerosi siti, riviste e portali del settore. Numerosi suoi racconti sono apparsi in diverse antologie. Nel 2008 ha pubblicato due saggi criminologici, Coppie diaboliche e I processi del secolo (Olimpia).

Giuseppe Arcucci Laureato in Economia alla Bocconi di Milano, è nato a Capri e vive a Roma. I suoi racconti sono stati pubblicati nell’antologia Colpi di Testa, a cura di Cinzia Tani. I due autori, nel 2007, hanno pubblicato il romanzo breve Distrazione fatale, selezionato dalla Aliberti per l’abbinamento con Claudia Salvatori nel volume Sexy Thriller.

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ggi è davvero una gran bella giornata. C’è un sole caldo e dorato, proprio com’era a casa mia, d’estate. Ci sarebbe quasi da dimenticarsi di essere finiti qui, in quest’angolo sperduto dell’universo, un posto che in effetti più disgraziato di così proprio non potrebbe essere. Ma lungi da me l’idea di lamentarmi, per carità. Non sarebbe nemmeno giusto. Del resto, invecchiando, s’impara ad accontentarsi e, se guardo le cose da un certo punto di vista, considerando quello che sarebbe potuto accadere, beh, devo ammettere che dopotutto siamo stati anche fortunati. Ecco. Perfino questo gatto sembra essere d’accordo… guarda come si rotola a pancia all’aria, sazio, in cerca di coccole. Si sa, pancia e cuore sono le uniche due cose al mondo che serve riempire per essere felici. Ebbene, allora, alla fine, devo ammettere che non mi dispiace poi tanto essere qui. Almeno posso accudire la mia famiglia, come ho sempre desiderato fare. In fondo lo so anch’io: in mezzo all’oceano, sul picco di una montagna, in fondo a una valle, o nel frastuono di una grande città, che differenza c’è? L’importante è che si possa stare vicino ai proprio cari e che in casa regni la serenità. Ah, io potrei restare per ore a guardare i miei ragazzi che si divertono in piscina, nell’acqua così azzurra che sembra il mare. Vederli ora, felici, dà un senso a tutto questo. Eh, se ne sono successe di cose da quando sono partita dal mio paesino, e quanto ero giovane allo-

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LO SCAFFALE DI SIKANIA >

ra… talmente giovane che adesso, a vedermi nelle fotografie, quasi non mi riconosco. Certo, è vero che mi manca la mia terra, soprattutto ora che è tanto lontana. D’altronde c’è pur sempre un motivo per quanto è successo, e non posso e non devo dimenticarlo. A volte si è costretti a prendere un certo tipo di decisioni, anche se fanno male. E in questo caso era davvero necessario, altro che storie. Chissà cosa sarebbe accaduto se non fossimo venuti quaggiù. Poteva succedere l’irreparabile. Devo continuare a ripetermelo che abbiamo agito per il giusto. Soprattutto quando penso che avevamo tutti paura che le cose non andassero per il loro verso. All’inizio sembrava una soluzione così disperata. Ci aspettavamo sempre, da un momento all’altro, che qualcosa all’ultimo minuto rendesse inutile ogni sforzo. E invece, a dispetto di tutto, pare proprio che ce l’abbiamo fatta. Alla fine ne siamo venuti fuori, anche se forse solo Dio sa come. Se Lui non avesse voluto, del resto, sarebbe stato tutto inutile. Ma io lo so che se ci sta aiutando è solo perché, in fondo, è giusto così. Quei ragazzi ne hanno passate tante che prima o poi doveva pur esserci una fine.

è vero che mi manca la mia terra, soprattutto ora che è tanto lontana. D’altronde c’è pur sempre un motivo per quanto è successo, e non posso e non devo dimenticarlo. Ma allora mi chiedo come mai adesso, quando sento in lontananza il rumore dell’oceano in tempesta e il ruggito delle onde arriva fin qui, portato dal vento, il mio cuore vecchio e malandato salta un colpo. È come se una campana muta mi rimbombasse dentro per ricordarmi che c’è ancora un ultimo scoglio da superare. Oh, non è certo come il mare mio di Sicilia, no, questo lo so. Questo sembra un animale pericoloso, una distesa sterminata, tanto che passandoci sopra con l’aereo credevo che non dovesse finire mai. E pensare che era sulle rive del mare che andavo a rifugiarmi da bambina. Quanto mi piaceva guardare le onde che si accavallavano: brutto o cattivo tempo, il mare mi era sempre sembrato una buona compagnia, ci parlavo perfino. Ma ora, è diverso. Ogni volta che ascolto questo suono mi sembra sempre più pieno di rabbia e le onde che si rincorrono sulla spiaggia somigliano a un presagio di sventura. Sarò anche vecchia, ma ho sempre creduto che uno li sente, i guai, quando stanno per arrivare, e questo ululato sinistro continua a rammentarmelo... 117


Nessuna colpa di Sabina Marchesi e Giuseppe Arcucci

Ci ho pensato e ripensato tante volte, e sono più che sicura che, anche sapendo leggere nel futuro, non avremmo potuto farci niente.

Non esiste cura al mondo per questo senso d’ansia che mi opprime. Ormai lo so: se è in arrivo una disgrazia, niente e nessuno ci potrà far nulla, e bisogna rassegnarsi. Certo che una volta mi sembrava tutto più chiaro, il bianco era bianco e il nero era nero. Sarà che gli anni passano, o forse è stato grazie ai miei ragazzi se poi ho scoperto l’infinita varietà dei toni di grigio di cui è piena la vita. Ma insomma, si sa, sono cose che capitano, non è mica loro la colpa. E non ho proprio nulla di cui lamentarmi, anzi. Non è stata colpa di nessuno se è successo quello che è successo. Ci ho pensato e ripensato tante volte, e sono più che sicura che, anche sapendo leggere nel futuro, non avremmo potuto farci niente. È proprio inutile continuare a torturarsi. Come se logorandosi l’anima, poi, si potessero cambiare le cose. Basta: quel che è stato, è stato. Io lo dico sempre: guardiamo il lato positivo. È talmente un piacere vederli adesso, mentre nuotano spensierati... ora che tutti i guai e i vecchi dissapori ce li siamo lasciati alle spalle, la loro felicità basta, da sola, a ripagarmi di qualunque sacrificio. Anzi, è già un mezzo miracolo se adesso siamo qui e se tutto, in qualche modo, bene o male, sembra che si sia aggiustato. E di questo bisogna essere davvero grati a Dio. Rimane il fatto che oggi è una bellissima giornata e che bisogna imparare ad apprezzare quello che il Signore ci manda. Ma ora questi due chi sono? Postini, vigili, poliziotti? Mah, ormai non ci si capisce più niente. Con queste divise inamidate e linde sembrano tutti uguali, come se fossero appena usciti da uno di quei ridicoli telefilm che danno in televisione. Speriamo non sia come penso. Dicevo, io, che me lo sentivo che arrivavano guai. Del resto, si sa, gli uomini in divisa sono uguali in tutto il mondo e hanno la brutta abitudine di voler avere sempre ragione. Ma questa volta hanno trovato pane per i loro denti. Non ho mica attraversato l’oceano per farmi mettere i bastoni tra le ruote proprio adesso che tutto sembra girare per il verso giusto. 118


LO SCAFFALE DI SIKANIA

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Intanto, meglio farli accomodare qui, nel patio, lontano dai miei poveri ragazzi, che di disgrazie ne hanno già avute tante. Vediamo di capire qual è il problema e se riusciamo a risolverlo senza disturbarli. Sennò io, alla fine, che ci sto a fare qui? Il sergente Alejandro Martinez, si era svegliato con un umore ancora più nero del solito, ma questo, di per sé, non era una novità. Alla centrale di polizia, infatti, era soprannominato il torvo a causa del suo atteggiamento sempre scostante. Non si fidava mai di nessuno. Vedeva inganni e sotterfugi dappertutto, convinto che gli esseri umani non fossero in grado di fare alcunché se non in vista del loro tornaconto personale. Spinti ad agire sempre e solo dai propri interessi. La sua avversione per le nefandezze dell’animo umano toccava l’apice quando pensava agli esponenti della ricca classe borghese, soprattutto se stranieri. Quel lembo di terra in mezzo all’oceano era un vero paradiso. Ma a goderselo erano in pochi. Un drappello di non più di dieci famiglie. Gente che, per la maggior parte, non era neppure nata lì. Questo per lui era vera ingiustizia e gli ispirava un’avversione incontenibile, tanto che cercava sempre di evitare la zona a sud-est dell’isola. Lì, nei pressi di una lingua di sabbia bianchissima, a meno di cento metri dalla riva, immerse nel verde di una piccola altura troneggiavano le sontuose ville di chi apparteneva a quel manipolo di privilegiati. Il solo vederle, tutte le volte, gli faceva ribollire il sangue. Con la sua forma irregolare, simile a una tavolozza da pittore che si estendeva per circa mille chilometri quadrati, la sua terra certo non era molto grande, ma più che abbastanza da permettere a Martinez di ritagliarsi i suoi angoli di tranquillità. In effetti, col tempo il sergente aveva fatto proprio della solitudine, sia nel lavoro che fuori, il suo unico stile di vita. Da qualche giorno, però, era stato costretto a fare coppia con una recluta, un giovane agente appena uscito dall’Accademia, che tra le altre cose non era nemmeno troppo facile da gestire.

si era svegliato con un umore ancora più nero del solito, ma questo, di per sé, non era una novità.

Per gentile concessione di Dario Flaccovio Editore 119


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