Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo ÂŤTaxe percueÂť - Tassa riscossa - Filiale Palermo
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Rubriche Surveys
I magnifici 7
pag. 2 In breve > Briefly
8 stelle per 7 ristoranti siciliani
The magnificent 7 8 stars for 7 Sicilian restaurants
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pag. 12 Libri > Books pag. 16 Attualità > News
Il veliero di Gela The sailing ship of Gela
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I consigli di Sikania Sikania advices pag. 62 Dove mangiare > Where to eat pag. 63 Dove dormire > Where to sleep
Etna, non solo vulcano Etna, not just a volcano
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pag. 64 Ristorante > Restaurant Piccolo Napoli
pag. 66 Albergo > Hotel Hotel Porta Felice
Il mito in Sicilia (XX) Myth in Sicily (XX)
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pag. 69 Lo scaffale di Sikania > Totomorfosi di Renato Polizzi
Tradizioni Siciliane Sicilian traditions Gli indovinelli > Riddles di Sara Favarò
pag. 44
Tesori nascosti Hidden treasures Gli arazzi di Maria Tudor > The tapestry of Maria Tudor di Emilia Gatti pag. 54
Copertina > Cover: ph. Salvatore Cillepi Sci sull’Etna > Skiing on the Etna
IN BREVE>BRIEFLY
Tognazzi per Dürrenmatt Andrà in scena al Teatro Comunale di Trecastagni (CT) il 31 gennaio e il 1° febbraio La notte più bella della mia vita di Friedrich Dürrenmatt, con Gian Marco Tognazzi (in foto) e Bruno Armando. Sul palco, la storia allucinante di Alfredo Traps che, a causa di un incidente, trova ospitalità a casa di un vecchio giudice. Questi per passatempo si diletta a ri-celebrare vecchi processi (a Socrate o a Federico di Prussia che sia). Il nostro Traps avrà, suo malgrado, un ruolo da protagonista in questa lunga notte. Informazioni: tel. 095 7808752
Gianmarco Tognazzi for Dürrenmatt > At the Municipal Theatre at Trecastagni (Catania province) on 31 January and 1 February there will be staged La notte più bella della mia vita by Friedrich Dürrenmatt, with Gian Marco Tognazzi and Bruno Armando. On the stage there is the amaziing story of Alfred Traps, who because of an accident finds hospitality at the house of an old judge. As a pastime he enjoys redoing old trials (whether of Socrates or of Frederick of Prussia). Our Traps will have, despite himself, a protagonist’s role on this long night. Information: tel. 095 7808772
Con il camper per Sant’Agata Dal 3 al 5 febbraio, come ogni anno, Catania dedicherà una straordinaria celebrazione alla santa patrona, Sant’Agata, festa che risulta essere la terza al mondo fra quelle a carattere religioso: in quei giorni arrivano a Catania circa 400.000 fra devoti e turisti provenienti da tutta Italia. Per l’occasione un appuntamento speciale della Federcamperisti, che organizza un raduno per partecipare alla festa, inserita dall’Unesco nella Lista del Beni Antropologici Patrimonio dell’Umanità. Informazioni: tel. 095 222264
With a camper van for St. Agatha > From 3 to 5 February, as every year, Catania will devote a remarkable feast to the patron saint, St. Agatha, a feast that is the third in the world among celebrations of a religious character: during those days about 400,000 devotees and tourists coming from all over Italy go to Catania. For the occasion there is a special appointment with Federcamperisti, organizing a rally to participate in the feast, listed by UNESCO as Anthropological World Heritage. Information: tel. 095 222264
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Semu tutti devoti tutti? In occasione della Festa di Sant’Agata andrà in scena a Catania lo spettacolo Semu tutti devoti tutti? della Compagnia Zappalà Danza. Un momento di riflessione su un nodo cruciale dell’essere siciliano: il suo rapporto con Dio e il modo pubblico e privato di vivere la religione. Dal 23 al 25 gennaio, e a febbraio giorno 1 e dal 6 all’8. Informazioni: tel. 095 250 3147 www.scenariopubblico.com On the occasion of the feast of St. Agatha in Catania there will be staged the show Semu tutti devoti tutti? (Are we all really devout?) by the Zappalà Dance Company. It is a moment of reflection on a crucial node of Sicilian identity: its relationship with God and the public and private way of experiencing religion. From 23 to 25 January, on 1 February and from 6 to 8 February. Information: tel. 095 2503147 www.scenariopubblico.com
IN BREVE>BRIEFLY
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In mostra l’evoluzione del pensiero filosofico
C’è tempo fino al 20 gennaio per visitare La stampa del pensiero: una mostra di cento libri che raccontano la storia del pensiero filosofico e danno spazio a ‘voci’ che, a distanza di migliaia di anni, “sanno ancora suscitare fascino, emozione e curiosità intellettuale, anche in persone lontane da interessi filosofici”. Un prezioso insieme di opere rare e antiche che riguardano l’evoluzione del pensiero filosofico e scientifico, pubblicate nel periodo tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Novecento. L’esposizione è stata allestita in occasione della Giornata Mondiale della Filosofia dell’Unesco, nelle sale del Museo d’Arte e Archeologia “Ignazio Mormino”, a Villa Zito a Palermo. Tra gli autori: Paolo Orosio, Francesco Bacone, Charles Louis Montesquieu, Charles Bonnet, Immanuel Kant, Cesare Beccaria, Pietro Verri, fino a Giovanni Gentile. Informazioni: tel. 091 6085974-77 www.fondazionebancodisicilia.it/it/mormino/
The evolution of philosophical thought in an exhibition > There is time until 20 January to visit La stampa del pensiero (The printing of thought): an exhibition of one hundred books that tell the story of philosophical thought and give scope to ‘voices’ that, at a distance of thousands of years, “can still arouse fascination, emotion and intellectual curiosity, even in people distant from philosophical interests.” A precious set of rare and old works that concern the evolution of philosophical and scientific thought, published in the period between the end of the fifteenth century and the beginning of the twentieth. The exhibition has been prepared for the UNESCO World Philosophy Day, at the Ignazio Mormino Museum of Art and Archaeology at Villa Zito in Palermo. Among the authors are Paolo Orosio, Francis Bacon, Charles Louis Montesquieu, Charles Bonnet, Immanuel Kant, Cesare Beccaria, Pietro Verri, down to Giovanni Gentile. Information: tel. 091 6085974-77 www.fondazionebancodisicilia.it/it/mormino/
Centinaia di immagini della Palermo di un secolo fa Era Palermo è una mostra fotografica, aperta fino al 6 febbraio presso la Libreria Lanterna Magica a Palermo, che racconta settant´anni di vita del capoluogo siciliano a cavallo tra Ottocento e Novecento. Una raccolta di 197 immagini che coniugano l’amore per i luoghi con la passione per le fotografie originali. Era Palermo è anche un prezioso album fotografico, il catalogo della mostra, curato da Vincenzo Mirisola. Informazioni: tel. 091 584193 Hundreds of images from Palermo a century ago > Era Palermo is a photography exhibition, open until 6 February at the Lanterna Magica Bookstore in Palermo and recounting seventy years in the life of the chief Sicilian town in the late nineteenth and early twentieth centuries. A collection of 197 images that blend love for places with a passion for original photos. Era Palermo is also a precious photograph album, the catalogue of the exhibition, prepared by Vincenzo Mirisola. Information: tel. 091 584193 3
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Alla Galleria Libra di Catania si svolge fino al 31 gennaio Quadrato d’arte, una mostra di cento artisti che si confrontano con un formato preciso: 30 x 30 cm. Un quadrato d’arte “allegoria di un ‘quadro’ attendibile dell’attuale arte italiana”, in cui convergono poetiche e nomi di generazioni diverse. Tra le opere da collezioni private, un quadro pre-futurista di Umberto Boccioni, la cui esposizione anticipa il centenario della nascita del Futurismo (20 febbraio 1909). Informazioni: in via Giacomo Leopardi, 138 - tel. 095 373783
Quadrato d’Arte Art Square > At the Libra Gallery in Catania until 31 January there is Art Square, an exhibition of one hundred artists facing up to a precise format: 30 x 30 cm. A square of art which is an “allegory of a reliable ‘picture’ of present-day Italian art”, in which poetics and names of different generations converge. Among the works from private collections there is a pre-futurist picture by Umberto Boccioni, the display of which anticipates the centenary of the rise of Futurism (20 February 1909). Information: in via Giacomo Leopardi, 138 - tel. 095 373783
Ginger e Fred Il 24 e 25 gennaio presso Città della Notte a Villasmundo (SR) Raffaele Paganini sarà protagonista di Ginger e Fred, omaggio alla coppia di ballerini (Ginger Rogers e Fred Astaire) degli anni Trenta, un modo per conoscere “un pezzo di storia che molti di noi non hanno vissuto personalmente, ma che hanno potuto apprezzare attraverso film, musiche, o racconti”. Informazioni: tel. 0931 950008
Ginger and Fred On 24 and 25 January at Città della Notte at Villasmundo (Syracuse province) Raffaele Paganini will be the protagonist of Ginger and Fred, a tribute to the couple of ballet dancers (Ginger Rogers and Fred Astaire) of the thirties, but also a way to know “a piece of history that many of us did not personally experience but have been able to appreciate through films, music or stories.” Information: tel. 0931 950008
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Dopo la Sicilia ad Acireale Resterà aperta fino al 28 febbraio la mostra Dopo la Sicilia nelle sale espositive del Credito Siciliano, ad Acireale. La mostra presenta la Sicilia oltre gli stereotipi, come hanno saputo vederla e raccontarla trenta grandi maestri internazionali della fotografia. “Dopo” la Sicilia ovvero dopo gli stereotipi, dopo lupare, donne vestite di nero e fichidindia, un luogo, oggi, dove trovare “le peculiarità inserite nel grande processo di mondializzazione”. Informazioni: tel. 095 600208; galleriearte@creval.it
After Sicily at Acireale > The exhibition After Sicily will be open until 28 February in the display rooms of Credito Siciliano, at Acireale. The exhibition presents Sicily beyondthe stereotypes, as thirty great international masters of photography have succeeded in seeing it and recounting it. “After” Sicily or after the stereotypes, after sawn-off shotguns, women dressed in black and prickly pears, a place, today, where one can find “the peculiarities inserted in the great process of globalization.” Information: tel. 095 600208; galleriearte@creval.it
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Tutti i grandi autori per la Fototeca Le Gru A quasi 15 anni dalla sua fondazione, il Gruppo Fotografico “Le Gru” di Valverde (CT) continua a mantenere alto il suo impegno nella divulgazione della cultura fotografica. In questa direzione si muove la mostra che sarà allestita dal 23 gennaio al 20 febbraio, realizzata con le immagini della Fototeca e che si propone di offrire spunti per portare avanti riflessioni e analisi sulla fotografia di ieri e di oggi. Informazioni: in corso Vittorio Emanuele, 214 a Valverde (CT) www.fotoclublegru.it
All the great authors for the Le Gru photo library > Almost 15 years after its foundation, the Le Gru Photography Group of Valverde (Catania province) continues to maintain high commitment to the spread of photographic culture. It is in this direction that there goes the exhibition to be run from 23 January to 20 February, with images from the photo library, aiming to prompt reflections and analysis on photography in the past and today. Information: in Corso Vittorio Emanuele, 214, Valverde (CT) www.fotoclublegru.it
Al Biondo di Palermo > Ricco cartellone della Fondazione che porta in scena, dal 20 gennaio al 18 febbraio, l’Amleto di Shakespeare per la regia di Pietro Carriglio, che ha sempre visto nell’opera del drammaturgo lo specchio dei nostri tempi. Il Teatro prosegue le sue attività con la messa in scena di Peccato che sia una sgualdrina, dal 3 al 15 febbraio, adattamento del testo di John Ford a cura di Luca De Fusco, che ne cura anche la regia. Informazioni: tel. 091 7434341 - www.teatrobiondo.it
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At the Biondo in Palermo > The Foundation has a rich programme that will bring from 20 January to 18 February to the stage Shakespeare’s Hamlet directed by Pietro Carriglio, who in the playwright’s work has always seen the mirror of our times. The theatre continues its activities with the staging, from 3 to 15 February, of Tis pity she’s a whore, an adaptation of John Ford’s text by Luca De Fusco, who is also the director. Information: tel. 091 7434341 - www.teatrobiondo.it
Nuovo e classico al Bellini Costola del Biondo è il Teatro Bellini che apre il suo sipario su Noccioline, dal 6 al 18 gennaio, di Fausto Paravidino con la regia di Valerio Binasco. Dal 21 al 25 gennaio sarà la volta di un classico, ovvero Pensaci Giacomino! di Luigi Pirandello con la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi. A seguire, L’intervista, dal 27 gennaio all’8 febbraio, di e con Valerio Binasco. Informazioni: tel. 091 7434341 - www.teatrobiondo.it A rib of the Biondo is the Teatro Biondo, which is raising the curtain on Noccioline, from 6 to 18 January, by Fortunato Paravidino, with Valerio Binasco as the director. From 21 to 25 January it will be the time for a classic, i.e. Pensaci Giacomino! (Think It Over, Giacomino!) by Luigi Pirandello directed by Enzo Vetrano and Stefano Randisi. Then there is L’intervista, from 27 January to 8 February, by and with Valerio Binasco. Information: tel. 091 7434341 - www.teatrobiondo.it
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IN BREVE>BRIEFLY
Il tempio palermitano della lirica inizia con il Lohengrin e Noa Ricco cartellone per la nuova stagione del Teatro Massimo di Palermo che prevede per il 2009 quasi cento giornate di spettacoli, fra opere, concerti e danza. L’apertura è affidata, il 24 gennaio, al Lohengrin di Richard Wagner, opera assente da oltre quarant’anni da Palermo dove, il 2 agosto 1939, fu rappresentato per la prima volta in tedesco. Il nuovo allestimento è affidato a Hugo de Ana, “uno dei più interessanti registi d’opera di oggi, di cui tutti apprezzano le stimolanti letture drammaturgiche legate a una idea visiva sontuosa e mai banale”. L’opera sarà in scena fino al 1° febbraio. Prima di Adriana Lecouvreur, opera di Francesco Cilea, si apre la nuova stagione sinfonica con il concerto della cantante israeliana Noa, la cui voce protagonista della colonna sonora del capolavoro di Benigni La vita è bella - ha incantato il pubblico di mezzo mondo, che si esibirà al fianco dell’Orchestra del Teatro, in scena il 5 febbraio. Informazioni: tel. 091 6053111 - www.teatromassimo.it
The Palermo opera temple begins with Lohengrin and Noa > There is a rich programme for the new season of the Teatro Massimo in Palermo, which for 2009 involves almost a hundred days of operas, concerts and dance. The opening is entrusted, on 24 January, to Richard Wagner’s Lohengrin, an opera absent for over forty years from Palermo, where on 2 August 1939 it was first performed in German. The new staging is by Hugo de Ana, “one of the most interesting opera directors of today, in whom everyone appreciates the stimulating dramaturgical readings linked to a sumptuous and never banal visual idea.” The opera will be staged until 1 February. There will also be the premiere of Adriana Lecouvreur, an opera by Francesco Cilea. The new symphony season opens with a concert by the Israeli singer Noa, whose voice - the protagonist of the soundtrack of Benigni’s masterpiece La vita è bella has enchanted audiences in half the world; she will be singing alongside the orchestra of the Teatro, on February 5. Information: tel. 091 6053111 www.teatromassimo.it
A Palermo il Museo del Caffè > Chi volesse compiere un viaggio nella storia del caffè può visitare il Piccolo Museo del Caffè, a Palermo nei locali dell’industria Morettino. All’interno oltre 600 pezzi davvero curiosi: il pezzo forte è una locomotiva-caffettiera del 1861, costruita dall’architetto Giambattista Toselli, di cui esistono solo sei esemplari al mondo. Informazioni: www.caffemorettino.it - info@caffemorettino.it
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In Palermo the Coffee Museum > Anyone who wants to make a trip in the history of coffee can visit the Little Coffee Museum, in Palermo at the Morettino factory. Inside there are over 600 really curious pieces: the pièce de résistance is an 1861 locomotive-coffeepot, built by the architect Giambattista Toselli, only six exemplars of which exist in the whole world. Information: www.caffemorettino.it - info@caffemorettino.it
IN BREVE>BRIEFLY
Ivano Fossati e la sua Musica Moderna Fa quasi sorridere ripensare alle espressioni piuttosto stupite di quanti, assistendo al Festival di Sanremo del 1971, videro comparire sul palcoscenico un nugolo di personaggi vestiti con delle tuniche e che, al suono di tamburelli e altri strumenti decisamente poco classici, intonavano Jesahel. Voce leader del gruppo era tale Ivano Fossati, che da lì a poco ci avrebbe coinvolti nel suo mondo, un po’ fuori dai soliti schemi, tutto proteso com’è a guardare nel profondo del nostro essere. Ivano Fossati, infatti, è quello che ci ha raccontato della fatica nel La Costruzione di un amore, che ci ha accompagnato fino a Panama, che ci ha fatto ascoltare La musica che gira intorno, che ci ha raccontato che La signora cantava il blues, mentre la sua banda suonava un rock in cui la letteratura danzava con i diesis e i fa bemolle. Insomma, Ivano Fossati, quello che ancora ci ha stupito con la sua nuova Musica Moderna, sarà ospite il 16 febbraio al Teatro Metropolitan di Catania, e il 17 al Teatro Politeama di Palermo. Tutte le informazioni su www.barleyarts.com - tel. 02 76113055
Ivano Fossati and his Modern Music > One almost smiles thinking back on the rather surprised expressions of those who, assisting at the 1971 Sanremo Festival, saw a swarm of characters appear on the stage dressed in tunics that, to the sound of tambourines and other decidedly not very classical instruments, intoned Jesahel. The leading voice of the group was one Ivano Fossati, who was soon to involve us in his world, a little outside the usual schemes, wholly concerned as he is to look into the depths of our being. In this connection, Ivano Fossati is the one that has told us of the toil of La costruzione di un amore, has accompanied us as far as Panama, has made us listen to La musica che gira intorno, and has told us that La Signora cantava il blues, while his band played rock in which literature danced with sharps and F flats. In short, Ivano Fossati, who has again surprised us with his new Musica Moderna, will be a guest on 16 February at the Teatro Metropolitan in Catania and on 17 February at the Teatro Politeama in Palermo. All information at www.barleyarts.com - tel. 02 76113055
Ritmi coinvolgenti e musica cubana Sarà in scena dall’11 febbraio al Teatro Metropolitan di Palermo Cuba the Musical, lo spettacolo dai ritmi travolgenti della compagnia Ballet de Cuba che racconta la nascita della musica cubana. In scena “la gioiosa compostezza del son, la malinconia struggente del bolero, la verve sfacciata del mambo, la frizzante allegria del cha cha cha fino alla carica esplosiva della timba, del reggaeton e della salsa cubana”. Informazioni: 091 6887513 www.teatrometropolitan.it
Alluring rhythms and Cuban music > On the stage from 11 February at the Teatro Metropolitan in Palermo there will be Cuba the Musical, the show with overwhelming rhythms of the Ballet de Cuba company recounting the birth of Cuban music. On the stage there will be “the cheerful composure of son, the poignant melancholy of bolero, the impudent verve of mambo, the fizzy joy of cha cha cha down to the explosive charge of timba, of reggaeton and Cuban salsa.” Information: 091 6887513 www.teatrometropolitan.it
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LIBRI>BOOKS
Alberto Samonà
Il padrone di casa Edizioni Robin 156 pagg. 12 € Un romanzo epistolare, incentrato sul tempo e il suo scorrere: è questo, in estrema sintesi, il libro di Samonà, che narra dodici mesi in altrettante lettere. È un uomo a scriverle, uno studioso di esoterismo che le indirizza a un’amica per narrarle le impressioni della vita di ogni giorno che lui, fino a quel momento immerso nei suoi studi, aveva praticamente ignorato. La donna, però, non gli risponde mai. Il padrone di casa è un libro contro il quale si impatta già dalla copertina, sulla quale è riprodotto un quadro di Pupino Samonà, pittore scomparso nel 2007, zio dell’autore. Il dipinto traccia cerchi che si incrociano in un turbine di colori, fino a quando una linea di rosso vermiglio non vi si frappone, spezzando d’un tratto il gioco armonico. Da qui, può cominciare la lettura…
Sabrina Campolongo
Il muro dell’apparenza Edizioni Historica Il Foglio letterario 219 pagg. 12 €
Una storia intricata e ricca di colpi di scena che si svolge in una Sicilia infuocata e altera. Ne è protagonista un commissario di polizia, Giulia Campi, che, andata via da Milano per motivi personali, si ritrova in un “tranquillo” paesino della provincia siciliana e qui deve indagare su un orrendo delitto: lo stupro e l’assassinio di una sedicenne. Un’indagine non semplice, per condurre la quale il commissario dovrà prima di tutto fare breccia nel muro di diffidenza e incomprensione che ha accolto il suo arrivo. Una storia potente, a metà fra il noir e il giallo, dallo stile riccamente descrittivo e caratterizzato da una notevole attenzione all’analisi dei personaggi e dei loro comportamenti, per andare, appunto, oltre “il muro dell’apparenza”.
Cominciamo a seguire le vicende della famiglia Ascensi di Roccalta da Cosimo, cavaliere intraprendente e coraggioso che, dopo aver partecipato alla presa di Roma e aver organizzato nella sua città, Siracusa, un’Esposizione Nazionale, si dedica con piglio imprenditoriale e grande fortuna alla cura della propria terra, il Fossatello. Continuiamo con la figlia Valentina, donna capricciosa e volubile, perdutamente innamorata del marito, tanto da dimenticare il figlio. E poi ancora Eduardo, e Irina, e Cosma… La storia, con le contese ereditarie, gli amori e i tradimenti, si dipana sullo sfondo della Sicilia dell’Otto-Novecento, attraverso la gradevole narrazione di una sorprendente scrittrice e poetessa novantunenne.
Edvige Spagna
I Roccalta Sperling & Kupfer 184 pagg. 17 €
L’editore palermitano continua nella meritoria opera di ripubblicazione dei libri di Luigi Natoli, il celebrato autore di Beati Paoli, e manda in libreria l’ennesimo titolo, seguito del Mastro Bertuchello. In questa nuova vicenda, il giovane e leale insegnante è affiancato da altri due personaggi noti ai lettori di Natoli: Pirruccio da Tusa, l’appassionato e triste cavaliere, infaticabile persecutore dei malvagi, e Matteo Palizzi, tornato nell’Isola dopo l’esilio, assetato di vendetta e potere. Nella spietata e violenta Sicilia trecentesca, una storia d’amore, amicizia, brama di dominio che ruota intorno alla ricerca di un tesoro nascosto per il quale in tanti sono disposti a uccidere e tradire.
Luigi Natoli
Il tesoro dei Ventimiglia Flaccovio Editore 357 pagg. 15 €
Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.
Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.
Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.
It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.
Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.
The splendid photos, the clear texts, captivating and never banal, will convey to you the sincerest image of Sicily, with all possible suggestions about the best way to visit it, including its least known areas.
In 24 anni non siamo mai mancati al nostro appuntamento mensile in edicola e ciò ci rende orgogliosi per il primato raggiunto nel campo dell’editoria siciliana.
In 24 years we have never missed our monthly appointment at newsagents’ and this makes us proud of the record reached in the field of Sicilian publishing.
I numeri di Sikania costano molto poco, ma valgono tanto!
The issues of Sikania do not cost very much, but they are worth so much!
Vi offriamo la raccolta di tutti i numeri ancora disponibili (150) con l’abbonamento per un anno a Sikania (11 numeri).
We are offering you the collection of all the issues still available (150) with a oneyear subscription to Sikania (11 numbers).
Una biblioteca sulla Sicilia A library on Sicily
140 € 165 €
Italia > Italy estero > abroad (+ 6,88 spese di spedizione)
(+ spese di spedizione con corriere espresso > courier express expenses)
Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili. On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers. Piazza Don Bosco, 6 - 90143 Palermo Tel. 091 543506 - Fax 091 6373378
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ATTUALITÀ>NEWS
> Sicilia
La canna comune per produrre energia The common reed to produce energy
Una bioraffineria per alimentare le centrali elettriche tra i progetti ecocompatibili della Regione A bio-refinery to feed electric plants among the eco-compatible projects of the Sicilian Region
Informazioni > Information tel. 091 7077877
Una bioraffineria che produca energia elettrica da una fonte rinnovabile, senza emissione di sostanze inquinanti e con ricadute positive per l’occupazione. Sembra un’utopia, ma è l’ambizioso progetto che vede protagonista la canna comune (Arundo donax L.) che, utilizzata come biomassa, può produrre carburante di seconda generazione finalizzato alla produzione di energia. Questo progetto interessa le provincie di Agrigento, Trapani e Palermo per una estensione di 20.000 ettari. L’assessore al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, Giuseppe Sorbello, ha siglato con la multinazionale IEG (Innovative Energy Group), titolare dell’innovativo brevetto, un documento di intenti al fine di verificare la fattibilità di questa iniziativa. Nel progetto, la costruzione di due impianti: la prima unità trasformerà la biomassa, la canna comune, in biocarburante di seconda generazione mediante un processo chimico piuttosto semplice. Il biocarburante sarà poi utilizzato per alimentare il secondo impianto, la centrale che produrrà energia elettrica. Una bioraffineria che utilizzi questo materiale è espressione del nuovo modo di intendere economia, territorio e ambiente del governo regionale.
A bio-refinery that produces electric energy from a renewable source, without emitting polluting substances and with positive effects on occupation. It seems like a kind of utopia, but it is the ambitious project whose protagonist is the common reed (Arundo donax L.), which, used as biomass, can produce second-generation fuel for energy production. This project is affecting the provinces of Agrigento, Trapani and Palermo for an area of 20,000 hectares. The Sicilian Regional Minister for the Territory and Environment, Giuseppe Sorbello, has signed with the multinational IEG (Innovative Energy Group), which holds the innovative patent, a document of intents for verifying the feasibility of this initiative. The project contemplates the construction of two plants: the first unit will transform the biomass, the common reed, into second-generation biofuel through a rather simple chemical process. The biofuel will then be used to feed the second plant, which will produce electric energy. A bio-refinery using this material is an expression of a new way of seeing the economy, the territory and the environment of the regional government. web > www.regione.sicilia.it/territorio/
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ATTUALITÀ>NEWS
> Santa Croce di Camerina (Ragusa)
Una provincia siciliana fotovoltaica A photovoltaic Sicilian province La casa del commissario Montalbano sarà illuminata con energia a impatto zero Commissioner Montalbano’s house will be lit with zero impact energy Santa Croce Camerina, il piccolo comune siciliano nel ragusano già noto per essere la location della casa del commissario Montalbano, richiama l’attenzione dei media per una iniziativa interessante: è diventata sede della più grande centrale fotovoltaica d’Europa. Questa nuova centrale permetterà un “risparmio” di 1.200 tonnellate di anidride carbonica e permetterà a 450 famiglie di fruire dell’energia elettrica prodotta. È stata la felice posizione soleggiata della cittadina a spingere la Horus Energy di Siracusa a pensare di sfruttare l’energia solare per trasformarla in energia elettrica da immettere all’interno della rete Enel. L’esempio della centrale, che utilizza la tecnologia degli ‘inseguitori solari’, speciali dispositivi in grado di seguire come girasoli i movimenti del sole, è sicuramente da imitare. “La Sicilia - ha affermato Giuseppe Sorbello, assessore regionale al Territorio e Ambiente - è pronta a far sì che si possa investire sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile con il massimo riguardo alla tutela del paesaggio, dell’ambiente e con un’attenzione primaria alla salvaguardia della salute pubblica”.
Santa Croce Camerina, a small Sicilian place in Ragusa province, already known as the location of commissioner Montalbano’s house, is drawing the attention of the media because of an interesting initiative: it houses the biggest photovoltaic power station in Europe. This new plant will allow a “saving” of 1,200 tons of carbon dioxide and will allow 450 families to use the electric energy produced. It was the happy sunlit position of the place that led Horus Energy in Syracuse to think about exploiting the solar energy to turn it into electric energy to put into the Enel grid. The example of the plant, which uses the technology of ‘solar trackers’, special devices able to follow the movements of the sun like sunflowers, is surely to be imitated. “Sicily,” said Giuseppe Sorbello, Sicilian Regional Minister for the Territory and Environment, “is ready to make it possible to invest in energy production using renewable sources, in the framework of sustainable development with the maximum respect for protection of the landscape and the environment and with primary attention to the safeguarding of public health.”
Informazioni > Information tel. 0932 914136
ph_dirvish
web > www.comunesantacroce.237.it 17
ATTUALITÀ>NEWS
> Siracusa
La Sicilia al centro del dibattito sull’ambiente Sicily at the centre of the debate on the environment
Nel prossimo mese di aprile Siracusa ospiterà il G8 sull’ambiente Next April Syracuse will host the G8 on the environment
Informazioni > Information tel. 800 299507
Il G8 Ambiente 2009 si terrà ad aprile a Siracusa, come annunciato dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in occasione dell’Expobit tenutosi a Catania nel novembre scorso. “La Sicilia sarà il centro del dibattito sui cambiamenti climatici e le fonti rinnovabili”, ha previsto il ministro, che considera l’emergenza ambientale come una variabile non indipendente del sistema economico. “La crisi che investe il sistema globale impone scelte che devono coinvolgere tutti i paesi. E si tratta di una crisi in cui energia e ambiente giocano un ruolo decisivo”. Le nuove tecnologie per le fonti alternative e per il risparmio energetico saranno uno dei temi del G8, che vedrà riuniti i ministri dell’Ambiente degli otto Paesi più industrializzati, ma anche di Paesi come India, Cina, Brasile, Messico, Sudafrica, Australia, Indonesia, Corea del Sud. Anche la Sicilia si muove in direzione di uno sviluppo ecosostenibile: i futuri interventi nell’Isola riguarderanno una migliore gestione delle risorse derivate da combustibili fossili attraverso tecnologie di minor impatto ambientale, e il risanamento di aree che nei decenni passati hanno subito le conseguenze dell’inquinamento.
G8 Environment 2009 will be held in April in Syracuse as announced by the Minister for the Environment, Stefania Prestigiacomo, had already announced it at Expobit held in Catania last November. “Sicily will be the centre of the debate on climate changes and renewable sources”, announced the minister, who considers the environmental emergency as a variable not independent of the economic system. “The crisis affecting the global system imposes choices that must involve all countries. And it is a crisis in which energy and the environment play a decisive role.” The new technologies for alternative sources and for energy saving will be one of the themes of G8, which will bring together the ministers of the environment of the eight most industrialized countries, but also countries like India, China, Brazil, Mexico, South Africa, Australia, Indonesia and South Korea. Sicily too is moving in the direction of eco-sustainable development: future actions on the island will concern better management of the resources deriving from fossil fuels through technologies with a lower environmental impact and the improvement of areas that in past decades have suffered the consequences of pollution. web > www.comune.siracusa.it
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ATTUALITÀ>NEWS
> Catania
La Circumetnea raddoppia The railway round Etna is to be doubled In Catania two new lines of the metro will connect the city centre and the hinterland.
A Catania due nuove linee della metropolitana collegheranno il centro cittadino e l’hinterland. Catania si doterà di due nuove linee della metropolitana per collegare il centro cittadino con l’hinterland. Il commissario governativo Gaetano Tafuri ha presentato le ipotesi progettuali nel corso del convegno ‘Grandi opere ed infrastrutture nel comprensorio etneo’. La prima linea collegherà la stazione “Autostrada”, prevista nei pressi dello svincolo autostradale di San Gregorio, con una stazione in piazza Verga, attraversando i territori dei comuni di San Gregorio di Catania, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, Misterbianco e Catania. La lunghezza della linea è di circa 18.5 km e il costo di realizzazione è di 775 milioni di euro. La seconda linea è un collegamento autonomo in galleria tra la tratta Galatea-Giovanni XXIII e il porto, che dovrebbe sostituire l’attuale tratta Galatea-Porto. Per il percorso, lungo circa 2.5 km, è prevista la realizzazione di tre stazioni, in corrispondenza di piazza Giovanni XXIII, in prossimità di piazza Duomo e nei pressi delle infrastrutture turistiche della parte Nord della Plaia. Il costo si aggira attorno ai 105 milioni di euro.
Catania will get two new metro lines to connect the city centre with the hinterland. The government commissioner Gaetano Tafuri presented the planning hypotheses during the conference “Major works and infrastructures in the Etna district”. The first line will connect the “Motorway” station, planned near the San Gregorio motorway exit, with a station in Piazza Verdi, crossing the territories of the communes of San Gregorio di Catania, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, Misterbianco and Catania. The length of the line is about 18.5 km and the cost is 775 million euros. The second line is independently connected in a tunnel between the Galatea-Giovanni XXIII stretch and the port, which should replace the present Galatea-Port stretch. Along the route, about 2.5 km long, the building of three stations is planned, corresponding to Piazza Giovanni XXIII, near Piazza Duomo and near the tourist infrastructures of the north part of Plaia. The cost is around 105 million euros.
Informazioni > Information tel. 095 534323
web > www.circumetnea.it 19
ATTUALITÀ>NEWS
> Sicilia
Nuovi riflettori sulle scene antiche New spotlights on the old scenes
Un calendario di spettacoli per riportare in attività gli anfiteatri dell’Isola A calendar of performances to revive activity in the amphitheatres on the island
Informazioni > Information Regione Siciliana Dipartimento Sport, Turismo e Spettacolo > Sicilian Region Department of Sport Tourism and Entertainment via E. Notarbartolo, 9 tel. 091 7078201
Riportare gli spettacoli nei teatri antichi: è l’obiettivo di Titti Bufardeci, vice presidente della Regione Siciliana e assessore al Turismo, che, insieme ai sindaci delle città siciliane valorizzate dalla presenza di teatri classici, ha tracciato un percorso per aumentare l’afflusso turistico in questi luoghi: chi ha vissuto il fascino delle rappresentazioni nei grandi anfiteatri siciliani gradirà molto questa nuova iniziativa della Regione, e l’esperienza di Siracusa, ad esempio, ben dimostra quale circolo virtuoso si possa innescare all’interno del territorio. Riportando gli spettacoli nei siti classici, ad esempio, si privilegiano “quelle eccellenze del nostro territorio che hanno delle forti capacità di attrazione dei flussi turistici”, conferma l’assessore. La scelta appare quanto mai opportuna: secondo una recente indagine di Keix Marketing, tre turisti su dieci scelgono la Sicilia per la voglia di scoprirne la cultura, la storia e i siti archeologici. “L’obiettivo - conclude Bufardeci - è quello di procedere rapidamente alla stesura di un cartellone per il 2009 che vogliamo presentare alla prossima Bit (Borsa Internazionale del Turismo) che si terrà a Milano nel mese di febbraio”.
Bringing back performances to the ancient theatres: this is the objective of Titti Bufardeci, Deputy-President of the Sicilian Region and Regional Minister for Tourism, who, together with the mayors of Sicilian towns valorised by the presence of classical theatres, has traced out a strategy to increase tourist flows to these places: those who have experienced the charm of performances at the great Sicilian amphitheatres will greatly appreciate this new initiative of the Region and the Syracuse experience, for instance, shows very well what virtuous circle can be created in the territory. Bringing back performances to the classical sites, for instance, one privileges “those excellences of our territory that have strong capacities to attract tourist flows”, confirms the Minister. The choice appears absolutely appropriate: according to a recent survey by Keix Marketing, three out of ten tourists choose Sicily out of a desire to discover its culture, history and archaeological sites. “The objective,” concludes Bufardeci, “is to proceed rapidly to the preparation of a programme for 2009 that we want to present at the next Bit (International Tourism Exchange) to be held in Milan in the month of February.”
web > www.regione.sicilia.it/turismo/web_turismo/dipartimento/index.asp 20
ATTUALITÀ>NEWS
> Palermo
Nasce il Centro di Cinematografia The Cinematography Centre has been created Si inaugura in questo gennaio la sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si terrà, per iniziare, il Corso triennale di documentario storico-artistico e docu-fiction. L’intento è quello di creare una scuola di eccellenza unica nel suo genere in Italia e di formare film-maker con un bagaglio culturale di altissimo profilo. L’iniziativa rientra in un progetto più grande promosso dalla Regione che ha deciso di prestare una maggiore attenzione al settore cinematografico, approvando la legge quadro “Interventi in favore del Cinema e dell’Audiovisivo” attraverso la quale si regolamenterà l’intera attività cinematografica in Sicilia. L’assessore ai Beni Culturali, Antonello Antinoro, ritiene la Sicilia una location ideale per le produzioni cinematografiche: “Voglio perseguire molteplici obiettivi: da un lato, sviluppare progetti, idee e tematiche di grande interesse sotto il profilo della crescita culturale e sociale dell’Isola; dall’altro, contribuire a far conoscere le professionalità esistenti sul territorio, dando loro nuove opportunità di lavoro, favorendo anche la crescita ed il consolidamento del know-how presente nell’Isola”.
In January the Sicilian branch of the Experimental Cinematography Centre will be inaugurated. To begin, there will be a threeyear course on the historical-artistic documentary and docu-fiction. The intention is to create a school of excellence unique in its kind in Italy and to form film-makers with high-level cultural baggage. The initiative is part of a bigger project promoted by the Region, which has decided to pay great attention to the cinema sector, approving the outline law on “Actions for the cinema and the audiovisual” through which all activity in Sicily will be controlled. The Regional Minister for the Cultural Heritage, Antonello Antinoro, considers Sicily an
ideal location for cinema productions: “I want to pursue manifold objectives: on one side, to develop projects, ideas and themes of great interest from the point of view of the cultural and social growth of the island; on the other, to help to make known the professional skills existing in the territory, giving them new work opportunities, also favouring the growth and the consolidation of the know-how present on the island.”
Ai Cantieri Culturali iniziano i corsi triennali di documentario storico-artistico e docu-fiction At the Cantieri Culturali Yards the three-year courses on the historical-artistic documentary and docu-fiction are starting
Informazioni > Information Centro Sperimentale di Cinematografia via Tuscolana, 1524 Roma - tel. 06 722941 Scuola Nazionale di Cinema Corso di Documentario Storico Artistico e Docu-Fiction Cantieri Culturali della Zisa, pad. n. 6 via Paolo Gili, 4 Palermo
web > www.snc.it; palermo@fondazionecsc.it 21
Lo chef Ciccio Sultano a lavoro nella cucina de Il Duomo. Chef Ciccio Sultano at work in the kitchen of Il Duomo.
I magnifici The magnificent
Testo di / Text by Sara Ridolfo
La prima stella nasce nel 1926, seguita, qualche anno più tardi, dalle due e dalle tre. Fiore all’occhiello della guida MICHELIN sono sinonimo di cucina di qualità ed indicano rispettivamente: un’ottima cucina nella sua categoria, una cucina eccellente che merita una deviazione, una delle migliori cucine, vale il viaggio.
The first star was born in 1926, followed, a few years later, by two and three. The great boast of the MICHELIN guide, they are synonymous with quality cuisine and they respectively indicate good cuisine in the category, excellent cuisine that deserves a detour, one of the best cuisines, and worth the trip.
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8 stelle per 7 ristoranti siciliani 8 stars for 7 Sicilian restaurants
Qui accanto cinque degli chef “stellati”: dall’alto, Pino Cuttaia de La Madia, Accursio Capraro de La Gazza Ladra, Andreas Zangerl di Casa Grugno; per il Principe Cerami, Massimo Mantarro e, infine, Vincenzo Candiano della Locanda Don Serafino. Left, five of the “starred” chefs: from above, Pino Cuttaia of La Madia, Accursio Capraro of The Gazza Ladra, Andreas Zangerl of Casa Grugno; for Principe Cerami, Massimo Mantarro, and Vincenzo Candiano of the Locanda Don Serafino.
L’idea originale di una guida di servizi utilizzabile dal turista venne ad André Michelin, fondatore con il fratello Edouard, nel 1896, dell’omonima azienda francese. La prima pubblicazione ufficiale, nel 1900, fu limitata al territorio transalpino. Oggi la Guida Rossa Michelin rappresenta il maggiore riferimento mondiale per la valutazione della qualità di ristoranti: esservi menzionati costituisce un sogno per molti ristoratori. Negli anni si è diffusa in 22 paesi europei, nel 2005 ha toccato gli Stati Uniti con le guide relative a New York e San Francisco, e dal 2008 vengono valutati anche i ristoranti di Tokyo. La guida conferisce giudizi attraverso l’assegnazione di stelle, da una fino al massimo di tre. Il meccanismo è molto semplice: una équipe di ispettori professionisti, spesso di formazione alberghiera, percorre in lungo e in largo il globo (lavorano in incognito, le spie!) e, in piena indipendenza, assaggia, osserva e segnala sia le grandi tavole sia i ristoranti che offrono un ottimo rapporto qualità/prezzo. Una guida per tutti i gusti e per tutte le tasche. In Sicilia quest’anno ben cinque ristoranti hanno vista confermata l’ambita menzione: Casa Grugno e Principe di Cerami, a Taormina, La Madia di Licata, Il Duomo e la Locanda Don Serafino di Ragusa Ibla. Inoltre due locali, La Capinera di Taormina e La Gazza Ladra di Modica, hanno ricevuto la stella per la prima volta.
The original idea of a guide to services usable by the tourist came to André Michelin, who in 1896, with his brother Edouard, founded the French Michelin firm. The first official publication, in 1900, was limited to the transalpine territory. Today the Michelin Red Guide represents the greatest world reference book for the evaluation of the quality of restaurants: being mentioned in it is a dream for many restaurateurs. Over the years it has spread to 22 European countries, in 2005 it reached the United States with guides relating to New York and San Francisco, and since 2008 restaurants in Tokyo have also been evaluated. The guide confers judgments through the assignment of stars, from one up to a maximum of three. The mechanism is very simple: a team of professional inspectors, often with a hotel background, goes round the globe (they work incognito, the spies!) and, in full independence, taste, observe and mention both great tables but also restaurants that offer a good quality/price ratio. A guide for all tastes and all pockets. In Sicily this year no fewer than five restaurants have had the much sought-after mention confirmed: Casa Grugno and Prince of Cerami, at Taormina, La Madia at Licata, Il Duomo and La Locanda Don Serafino at Ragusa Ibla. Furthermore, two places, La Capinera at Taormina and La gazza ladra at Modica, have received the star for the first time. 24
Da sinistra, Accursio Capraro, chef della Gazza Ladra, mentre incoccia magistralmente la semola per fare il cous cous e la pietanza finita. Fom left, Accursio Capraro, chef of the Gazza Ladra, crumbles the bran to make cous cous and the ready dish.
Una grande soddisfazione per Accursio Capraro, giovane chef de La Gazza Ladra, originario di Sciacca, che si è conquistato in soli quattro anni dal suo ritorno in Sicilia, dopo aver studiato in Italia e all’estero accanto ad importanti maestri di cucina, una delle 35 nuove stelle italiane. Materie prime di
This is a big satisfaction for Accursio Capraro, the young chef of La Gazza Ladra, originally from Sciacca, who just four years after his return to Sicily, after studying in Italy and abroad alongside important cookery teachers, has conquered one of the 35 new Italian stars. High-quality raw material, great passion for cooking and true mastery of technique are, in his opinion, the ingredients that struck the incognito inspectors. “Sicilian products are at the centre of the world”, declares Capraro, “My objective is to transmit Sicilian gastronomic culture with great passion.” And his cuisine, connoted by lightness, delicacy and equilibrium, valorises the regional products that are offered in a synthesis of opposite tastes according to a custom that belongs to the Sicilian traditional gastronomy. Alongside the foods, there are over 400 Sicilian, Italians and foreign wines selected on the basis of quality and “affinity” with dishes. The young chef, however, does not feel that thanks to this recognition he has “arrived” but intends to keep up his commitment to make sure that the guests always get up from the table “happy and satisfied” and “take away some emotions.” 25
alta qualità, grande passione per la cucina e vera padronanza della tecnica sono, a suo parere, gli ingredienti che hanno colpito gli ispettori in incognito. “I prodotti siciliani sono al centro del mondo”, dichiara Capraro, “il mio obiettivo è trasmettere con grande passione la cultura gastronomica siciliana”. E la sua cucina, connotata da leggerezza, delicatezza ed equilibrio, valorizza i prodotti regionali che vengono riproposti in una sintesi di sapori opposti secondo un uso che fa parte della gastronomia siciliana di tradizione. Accanto ai cibi, oltre 400 vini tra siciliani, italiani e stranieri scelti sulla base della qualità e della “affinità” con i piatti. Il giovane chef, comunque, non si sente, grazie a questo riconoscimento, “arrivato” e intende mantenere alto l’impegno per far sì che gli ospiti si alzino da tavola sempre “contenti, soddisfatti e che portino con loro delle emozioni”. Il ristorante Il Duomo, nel cuore di Ragusa Ibla, parte storica della città, è uno di quelli che “merita una deviazione”: è infatti l’unico ristorante siciliano ad avere ottenuto, nel 2005, e a mantenere ancora oggi, due stelle (in Italia, in totale, sono 34). La cucina è affidata a Ciccio Sultano, chef di straordinario talento che propone una ristorazione legata al territorio, fatta con passione e ricerca costante delle migliori materie prime. Sultano individua nella “qualità del prodotto ristorante” il motivo dell’alto riconoscimento, ma non solo: la sua cucina ha fama di evocare e regalare emozioni, ricordi… A lui chiediamo quale sia la maggiore difficoltà che si incontra nel mantenere uno standard qualitativamente alto: “la gestione del denaro e la cattiva inquadratura da parte dello stato che ci ritiene commercianti, quando invece siamo artigiani” ci dice, ma d’altro canto riconosce come ‘agevolazione’ di questa attività “il piacere di fare un lavoro 26
Da sinistra, uno dei “pezzi” forti e Angelo Di Stefano del ristorante Il Duomo. From left, one of the highlights on the menu of Il Duomo and Angelo Di Stefano.
The restaurant Il Duomo, in the heart of Ragusa Ibla, a historic part of the city, is one of those that “deserves a detour”: the fact is it is the only Sicilian restaurant to have obtained in 2005 and to maintain still today two stars (in Italy, altogether, there are 34 that have done so). The cuisine is entrusted to Ciccio Sultano, a chef of extraordinary talent that offers catering linked to the territory, undertaken with passion and a constant search for the best raw materials. Sultano identifies in the “quality of the restaurant product” the reason for the prestigious recognition, but not only this: his cuisine is renowned for evoking and giving emotions, memories… We ask him what the greatest difficulty is that he meets in maintaining a qualitatively high standard: “the management of money and the bad attitude of the state, which looks on us as dealers, when instead we are craftsmen,” he says, but on the other hand he recognizes as a ‘facilitation’ of this activity “the pleasure of doing a job that one can love.” In the wine cellar there are over 1000 labels including a selection of Sicilian reds and
che si ama”. Nella cantina trovano posto oltre 1000 etichette tra cui una selezione di rossi e bianchi siciliani, alcuni italiani e ‘bollicine’ francesi. Per “il” Sultano il vino non è un semplice accompagnamento ma un vero veicolatore di sapori. La Locanda Don Serafino è il terzo ristorante stellato della provincia di Ragusa. Sita anch’essa a Ragusa Ibla, immersa nelle bellezze del Val di Noto, è nata cinque anni fa ma eredita la lunga tradizione gastronomica, 52 anni, della famiglia La Rosa. È ricavata dai locali di un antico palazzo nobiliare del ‘700 che può essere raggiunto solo a piedi, percorrendo i vicoletti del centro. I locali sono molto suggestivi, con pareti in pietra e volte a botte, la cui funzione originale di cantina è riconoscibile dalla presenza di oltre ottocento etichette di vini provenienti da tutto il mondo. Lo chef, Vincenzo Candiano, rivisita le portate della tradizione siciliana e ragusana utilizzando prodotti di stagione e facendo uso esclusivo di prodotti ‘vicini’: il locale ha infatti sposato la causa del basso impatto ambientale e con la proposta Menu a due passi utilizza gli ingredienti provenienti dai dintorni del ristorante, risparmiando le emissioni di anidride carbonica legate ai trasporti. Per cui il pesce fresco arriva da Donnalucata e Scoglitti, il filetto di tonno con aceto balsamico è associato ai pistacchi di Bronte, la tagliata di tonno Pinne Gialle posa sulla caponatina di Modica, il dessert è di Ragusano Dop su pasta sfoglia e miele di timo.
whites, some Italian ones and French ‘bubbly ones’. For “the” Sultan wine is not a simple accompaniment but a true vehicle of tastes. With the Locanda Don Serafino the number of restaurants with stars in Ragusa province is three. Also at Ragusa Ibla, immersed in the beauties of the Val di Noto, it began its life five years ago but inherits the long gastronomic tradition, 52 years old, of the La Rosa family. It was created in an old eighteenth-century patrician building that can only be reached on foot, along little alleys in the centre. The restaurant is very charming, with stone walls and barrel vault ceilings, whose original function as a wine cellar can be guessed at from the presence over eight hundred wine labels from all over the world. The chef, Vincenzo Candiano, revisits the dishes of the Sicilian tradition, and specifically those of Ragusa province, using seasonal products and making exclusive use of ‘local’ products: in this connection the restaurant has adhered to the cause of low environmental impact and with the Two-step menu offer uses ingredients coming from places close to the restaurant, avoiding emissions of carbon dioxide linked to transport. So the fresh fish come from Donnalucata and Scoglitti, the tuna fillet with balsamic vinegar is associated with Bronte pistachios, the “Yellow Fin” tuna lies on caponata from Modica, and for the dessert there is protected-origin-denomination Ragusano on pastry and thyme honey.
Da sinistra, le lasagnette al cacao che potrete gustare alla Locanda Don Serafino e uno scorcio di Ragusa Ibla. From left, the lasagne with cocoa of Locanda Don Serafino and a glimpse of Ragusa Ibla.
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Lo sapevate che? All’inizio la guida Michelin era distribuita gratuitamente e conteneva informazioni pratiche su come cambiare un pneumatico, dove fare il pieno di benzina, dove mangiare, dove dormire. Un giorno, uno dei fratelli Michelin scopre una pila di guide… a sostegno di un bancone! “L’uomo rispetta realmente soltanto ciò che paga”, avrebbe detto poco prima di pubblicare la guida a pagamento.
Do you know? At the beginning the Michelin guide was distributed free and it contained practical information on how to change a tyre, where to fill up with petrol, where to eat, and where to sleep. One day, one of the Michelin brothers discovered a batch of guides… supporting a counter! “Man really only respects what he pays for”, he appears to have said just before publishing the guide to be sold. In questa pagina, La Capinera propone il “filetto di pesce San Pietro e melanzane”. Nella pagina accanto, l’elegante sala del ristorante Principe Cerami. On this page, La Capinera and this Johndory filet with aubergines. Opposite, the elegant Pricipe Cerami.
Una prima stella quest’anno è caduta anche sul tetto della Capinera a Taormina, locale di Pietro D’Agostino, chef che, dopo 10 anni di importanti esperienze professionali in giro per il mondo, ha coronato il sogno di ritornare in Sicilia e aprire un locale tutto suo. L’inclusione del suo locale nella Rossa la attribuisce alla costante ricerca di “qualità da gustare prima con gli occhi e poi con il palato” e “al lavoro di ricerca delle materie prime”: una selezione di prodotti regionali quali le lenticchie di Ustica o Villalba, lo zafferano ennese, i salumi e la carne dei Nebrodi, i funghi etnei. Ma l’ingrediente principe di Roberto D’Agostino è il pesce: composizione di crostacei e pesci di fondale al limone verdello, cestino di verdurine dorate con seppioline in salsa piccante, gamberoni di Mazara 28
This year a first star has also fallen on the roof of
Capinera at Taormina, the restaurant of Pietro Di Agostino, a chef that, after 10 years of important professional experiences around the world, has fulfilled his dream of returning to Sicily and opening his own place. He attributes the inclusion of his restaurant in the Red Guide to the constant search for “quality to be savoured first with the eyes and then with the palate” and “to research on raw materials”: a selection of regional products like lentils from Ustica or Villalba, saffron from Enna province, processed pork meats and other meats from the Nebrodi, and mushrooms from Etna. But Roberto Agostino’s outstanding ingredient is fish: composition of shellfish and seabed fish with green lemon, a basket of gilded little vegetables with little cuttlefish in spicy sauce, prawns
del Vallo in guscio croccante con insalatina di carciofi e, ovviamente, altre eccellenti preparazioni. Tra le particolarità che D’Agostino ci racconta ci sono la carta delle acque minerali e la carta della birra che si aggiungono naturalmente alla cantina contenente oltre 1000 etichette di vini in gran parte siciliani, ma provenienti anche dall’Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia…
from Mazara del Vallo in a crisp shell with a salad of artichokes and obviously other excellent preparations. Among the particularities that D’Agostino tells us about there is the list of mineral waters and the beer list naturally added to the wine cellar containing over 1000 labels of wines, to a large extent Sicilian, but also coming from other parts of Italy, France, Germany, Austria and Slovenia…
Con la Capinera, i ristoranti stellati di Taormina sono diventati tre. È stato riconfermato il Principe Cerami, uno dei ristoranti siti all’interno del San Domenico Palace Hotel: un luogo antico, nato nel 1430 come convento domenicano, poi trasformato in albergo per decisione del Principe Cerami, che ne entrò in possesso nel 1866.
With Capinera, the Taormina restaurants with stars have become three. Principe Cerami has been confirmed as one of the restaurants inside the San Domenico Palace Hotel: an old place, which came into being in 1430 as a Dominican convent, and was then turned into a hotel through a decision by Prince Cerami, who became its owner in 1866. 29
Da sinistra, l’esterno di Casa Grugno e uno dei fantasiosi piatti proposti dallo chef. The exterior of Casa Grugno and one of the fanciful dishes by the chef.
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Devozione al lavoro e massima attenzione verso la qualità offerta al cliente sono per lo chef Massimo Mantarro i motivi di inclusione nella guida. Come gli altri colleghi ‘stellati’ è attento agli ingredienti, quasi tutti del territorio, che vengono scelti in base alla stagionalità. Nella sua cucina tradizione e sperimentazione convivono: la gastronomia tradizionale viene rivisitata e reinterpretata allo scopo di alleggerirla. Le composizioni gastronomiche ben rappresentano il rapporto privilegiato col territorio: come nella lasagnetta di pasta fresca con veli di spadotto, la guancia di manzo con l’insalatina di lenticchie e verdure, la melanzana viola accompagnata con la fonduta di mozzarella di bufala. I vini sono in gran parte siciliani, accostati a molte etichette nazionali e francesi e da una buona rappresentanza di vini provenienti da tutto il mondo.
Devotion to work and maximum attention to the quality offered to the customer, for the chef, Massimo Mantarro, are the reasons for inclusion in the guide. Like the other ‘star-winning’ colleagues he is careful over ingredients, almost all from the local territory, chosen on the basis of seasonality. In his cuisine, tradition and experimentation go together: traditional gastronomy is revisited and reinterpreted for the purpose of lightening it. The gastronomic compositions well represent the privileged relationship with the territory: in the fresh lasagne with veils of swordfish, the steer’s cheek with lentil and vegetable salad, the violet eggplant accompanied with a fondue of buffalo mozzarella. The wines are to a large extent Sicilians, alongside a lot of national and French labels and a good selection of wines coming from the rest of the world.
Riconfermato anche Andreas Zangerl della Casa Grugno a Taormina, l’unico chef straniero tra gli “stellati” siciliani. Zangerl è un cuoco austriaco che si è innamorato di Taormina, della cucina siciliana, dei suoi sapori antichi e delle sue eccezionali materie prime. Proprio la cura di queste ultime è il punto di partenza della sua cucina: le antiche ricette tradizionali siciliane vengono rivisitate e riproposte secondo una nuova visione del concetto di cucina mediterranea che rispetta la
The star has also been confirmed for Andreas Zangerl of Casa Grugno at Taormina, the only foreign chef among the “star-winning” Sicilians. Zangerl is an Austrian cook in love with Taormina, with Sicilian cuisine, with its old flavours and exceptional raw materials. Precisely care over the latter is the starting point of his cuisine: the old Sicilian traditional recipes are revisited and reprised according to a new vision of the concept of Mediterranean cuisine respecting the typicalness
tipicità del prodotto territoriale ma, al contempo, è aperta alla creatività. Attraverso le sue preparazioni lo chef racconta anche le sue radici: la sua cucina ha una connotazione centroeuropea, visto che coniuga le sue esperienze gastronomiche in giro per il mondo e i sapori della Sicilia, ed ecco perché a Casa Grugno convivono piatti tipici accanto a piatti definiti “internazionali” e ai dessert. Il maitre sommelier Antonio Currò orienta nella vasta scelta fra oltre 500 etichette di vini di tutto il mondo: siciliani da vitigni di Nero D’Avola, Perricone o Mannella, grandi nomi italiani ma anche europei o dal resto del mondo, con un occhio di riguardo alla Francia e naturalmente all’Austria.
of the territorial product but, at the same time, open to creativeness. Through his preparations the chef also tells us his roots: his cuisine has a central European connotation, considering that it blends his gastronomic experiences around the world and the tastes of Sicily, and that is the reason why at Casa Grugno there coexist typical dishes and ones defined “international” as well as the desserts. The maitre sommelier Antonio Currò orients guests in the vast choice among over 500 wines from all over the world: Sicilians from Nero D’Avola, Perricone or Mannella vines, great Italian names but also European ones or ones from the rest of the world, with particular respect for France and naturally Austria.
Ventresca di tonno all’affumicata di pigna: lo potete gustare da La Madia. Pine smoked tuna fish: you can taste it at La Madia.
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Un’appetitosa carrellata di piatti de La Capinera, Casa Grugno, Principe di Cerami, La Madia e della Locanda Don Serafino. A tasty sample of dishes of La Capinera, Casa Grugno, Principe di Cerami, La Madia and of the Locanda Don Serafino.
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Il nostro viaggio si conclude in provincia di Agrigento, con Pino Cuttaia, chef e proprietario del ristorante La Madia di Licata. Per Cuttaia, ritornare nella sua amata città, dopo essersi fatto apprezzare in Italia e all’estero, ha avuto il sapore di una sfida: in un territorio in cui “è rischioso realizzare una cucina creativa”, lo chef crede in una cucina che sia “espressione di se stessi, un modo per comunicare la propria sensibilità e per donare i sapori dell’isola” attraverso una cucina di “nuova tradizione” che rinnova e reinterpreta i piatti della gastronomia siciliana, riscopre una “memoria dei sapori”, ovvero sapori che siano in grado di risvegliare i nostri ricordi e quindi suscitare emozioni, facendocele rivivere. Ricette tradizionali, dunque, ma sempre in evoluzione, prodotti della sua terra affiancati a ingredienti esotici che si traducono in ricette come il cuscus con pistacchi di Bronte e gamberi. Ricette che valorizzano la materia prima di qualità di cui la Sicilia è ricca, come ad esempio il gambero rosso, uno dei prodotti di punta della marineria licatese, che diventa protagonista nel battutino di gambero rosso con maionese di bottarga ed olio d’agrumi.
Our trip ends in Agrigento province, with Pino Cuttaia, the chef, as well as the owner, of the restaurant La Madia at Licata. For Cuttaia, returning to his beloved town, after being appreciated in other parts of Italy and abroad, had the flavour of a challenge: in a territory in which “it is risky to realize creative cuisine” the chef believes in cuisine that is an “expression of oneself, a way to communicate one’s own sensibility and donate the tastes of the island” through a cuisine in a “new tradition” renewing and reinterpreting the dishes of Sicilian gastronomy, rediscovering a “memory of the tastes”, i.e. tastes that are able to reawaken our memories and therefore to arouse emotions, bringing them back to life. Traditional recipes, therefore, but always evolving, products of the land set alongside exotic ingredients translated into recipes like his couscous with Bronte pistachios and shrimps. Recipes that valorise the quality raw material Sicily is rich in, like for instance the red shrimp, one of the outstanding products of the Licata fleet, which becomes the protagonist of chopped red shrimp with botargo mayonnaise and citrus fruit oil.
Sette ristoranti in un insieme di sapori, ma anche emozioni, talenti, uomini che amano la loro terra e sono decisi a valorizzarne i prodotti, le tipicità tutti utilizzano prodotti a presidio Slow Food -, le eccellenze gastronomiche. Artisti - artigiani legati alla tradizione ma creativi, aperti a nuove visioni. Tutti rappresentativi dell’eccellenza culinaria italiana e depositari di una tradizione gastronomica, qual è quella siciliana, che è anche fonte inesauribile d’ispirazione.
Seven restaurants in a set of tastes, but also emotions, talents, men that love their land and are determined to valorise its products, the typical aspects – all use products that are Slow Food presidia –and the gastronomic excellences. Artists – craftsmen linked to the tradition but creative, open to new visions. All representative of Italian culinary excellence and depositaries of a gastronomic tradition, the Sicilian one, which is also an inexhaustible source of inspiration.
La Gazza Ladra* Via Blandini, 5 - 97015 Modica (RG) All’interno/inside dell’Hotel Palazzo Failla Tel. 0932 755655 chiuso/closed: domenica sera e lunedì Sunday night and Monday carte di credito/credit cards: tutte/all Prezzo medio/average price: 60 € www.ristorantelagazzaladra.it
Ristorante Duomo** Via Capitano Bocchieri, 31 97100 Ragusa Ibla - Tel. 0932 651265 chiuso/closed: dom. e lun. a pranzo Sunday and Monday lunch www.ristoranteduomo.it
Locanda Don Serafino*
Informazioni utili Useful information
Casa Grugno* via Santa Maria dei Greci 98039 Taormina (ME) - Tel. 0942 21208 chiuso/closed: dom.; mai in agosto Sunday; never in August Carte di credito/credit cards: tutte/all Prezzo medio/average price: 90 € www.casagrugno.it
Principe di Cerami*
Via Orfanotrofio 39 97100 Ragusa Ibla Tel. 0932 220065 - 248778 chiuso/closed: martedì/Thuersday Carte di credito/credit cards: tutte/all Prezzo medio/average price: 70 € www.locandadonserafino.it
Piazza San Domenico 5 98039 Taormina (ME) All’interno del/inside San Domenico Palace Hotel - Tel. 0942 613111 www.sandomenico.thi.it. chiuso/closed: lunedì/Monday Carte di credito/credit cards: tutte/all Prezzo medio/average price: 120 €
Ristorante La Madia*
La Capinera*
Corso F. Re Capriata 22 92027 Licata (AG) - Tel. 0922 771443 chiuso/closed: martedì/Thuersday Carte di credito/credit cards: AE, BM, CS, EC, MC, VISA. Prezzo medio/average price: 60 € www.ristorantelamadia.it
Via Nazionale - Località Spisone Taormina (ME) - Tel. 0942 626247 chiuso/closed: lunedì; mai in estate Monday; never in Summer Carte di credito/credit cards: tutte/all Prezzo medio/average price: 60 € www.ristorantelacapinera.com
Il 28 luglio 2008 i resti del mercantile greco-arcaico che giacevano nei fondali di Gela sono stati recuperati dinanzi ad autorità regionali e locali, a emittenti televisive e organi di stampa nazionali e internazionali e a molti ospiti che hanno potuto assistere all’eccezionale evento, grazie alle imbarcazioni, ancorate in prossimità dell’antico relitto e messe a disposizione dalla Capitaneria di porto di Gela. La scoperta del relitto risale al 1988 e si deve a due subacquei locali, Gianni Occhipinti e Gino Morteo. Da quel momento è iniziata una lunga indagine archeologica, durata circa 20 anni, ma
28 July 2008 the remains of the archaic Greek merchantman that lay on the seabed off Gela were recovered in the presence of regional and local authorities, TV stations and national and international press organs and many guests that were able to assist at the exceptional event, thanks to the boats anchored near the ancient wreck and made available by the Harbour Office of Gela. The discovery of the wreck dates from 1988 and it was made by two local scuba divers, Gianni Occhipinti and Gino Morteo. From that moment there began a long archaeological investigation, which lasted about
Il veliero di Gela
The sailing ship of Gela
necessaria per portare alla luce e documentare la struttura lignea dell’imbarcazione, il carico trasportato e per stabilirne strategie di recupero, restauro e musealizzazione. La direzione dello scavo e delle altre operazioni si attesta a Rosalba Panvini, Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta, affiancata di recente da Edoardo Tortorici, docente di Topografia Antica dell’Università di Catania, dall’archeologa subacquea Alessandra Benini e da un nutrito staff di tecnici e di altri operatori subacquei. Dopo il recupero, 34
20 years, required to bring to light and document the wooden structure of the boat and the cargo transported and to establish strategies for its recovery, restoration and transfer to a museum. The direction of the digging and the other operations was entrusted to Rosalba Panvini, the Caltanissetta Superintendent for the Cultural and Environmental Heritage, recently backed up by Edoardo Tortorici, a lecturer in Ancient Topography at the University of Catania, the underwater archaeologist Alessandra Benini and a big staff of technicians
le delicate strutture lignee sono state trasferite nel laboratorio di Portsmouth, in Inghilterra, dove saranno sottoposte al trattamento di restauro utilizzando il metodo del PEG (glicolepolietilenico). Una volta ricomposto, il relitto tornerà a Gela, dove sarà esposto definitivamente nel costruendo Museo della navigazione greca che sorgerà nell’area archeologica di Bosco Littorio in cui insiste l’emporio commerciale arcaico dell’antica Gela. L’imbarcazione infatti naufragò a soli 800 m di distanza dalla costa, prima di scaricare le merci nelle piccole botteghe che dal porto, ubicato presso la foce del fiume Gelas, arrivavano fino alla località attualmente conosciuta con il nome di Bosco Littorio, dove è stata scoperta un’ampia porzione dell’insediamento commerciale. Dall’esame dei reperti che compongono il carico sembra che il naufragio sia avvenuto intorno al 480 a.C., probabilmente per un mutamento delle condizioni meteo-marine che impedirono alla nave di raggiungere il porto di Gela. Il mercantile, che giaceva ad una profondità di 5-6 m, è la più grande imbarcazione in così buono stato di conservazione ritrovata nel Mediterraneo. Si tratta di un veliero dalla forma larga e tozza, misurante circa 20 m di lunghezza e quasi 7 m di larghezza, realizzato nella tecnica a “guscio”, con una struttura portante esterna costituita da un fasciame di tavole in pino chiaro; le tavole erano legate da corde vegetali passanti entro fori ricavati in intagli triangolari
and other underwater operators. After recovery, the delicate wooden structures were moved to the laboratory in Portsmouth, England, where they will be submitted to restoration treatment using the PEG (polyethylene glycolchemical) method. Once it is put together again, the wreck will return to Gela, where it will be permanently displayed at the Museum of Greek Navigation to be built in the archaeological area of Bosco Littorio, where the archaic commercial emporium of ancient Gela stands. The fact is that the boat was shipwrecked just 800 metres off the coast, before unloading the commodities in the small shops that from the port, situated near the mouth of the river Gelas, reached to the area today known as Bosco Littorio, where a big portion of the commercial settlement has been discovered. From examination of the items making up the cargo it seems that the shipwreck occurred in about 480 BC, probably because of a change in the weather and sea conditions that prevented the ship from reaching the Gela port. The merchantman, which lay at a depth of 5-6 metres, is the biggest boat in such a good state of conservation found in the Mediterranean. It is a sailing boat a broad and stumpy shape, with a length of about 20 metres and a width of almost 7 metres, built with the “hull” technique, with an outside bearing structure made up of light-coloured pine planking; the planks were tied with plant ropes passing inside holes cut out in triangular carvings along the seams or
> Accanto, iI sollevamento del relitto sistemato su una barella mediante l’uso di un mezzo meccanico; Askòs attico a vernice nera con il tappo di sughero prima del recupero; sotto, la ruota di poppa con elemento ligneo sporgente da una scassa del paramezzale > Left, the recovery of the wreck, wich was raised with a special machine. Besides, an Attic askòs painted in black, with cork, before the recovery. Below, the stern wheel with a wooden element protruding from a depression on the keelson.
lungo i comenti (bordi) e connesse mediante caviglie (spinotti) cilindriche lignee poste ad intervalli regolari; a prua e a poppa esse erano anche assicurate secondo il sistema a tenoni e mortase (incavi in cui venivano bloccate linguette fissate da caviglie verticali). La tecnica a “guscio” e l’uso delle “cuciture” sono conosciute fin dai tempi di Cheope (III millennio a.C.) e utilizzate nell’Egeo fino al IV secolo a.C. All’interno del fasciame erano collocati gli elementi trasversali della nave: i madieri - conservati in numero di 17- non avevano funzione portante ed erano fissati al fasciame mediante chiodi di rame o in ferro; il paramezzale, quasi interamente conservatosi, percorreva longitudinalmente lo scafo da prua a poppa, ed era poggiato sui madieri; sul paramezzale erano ricavate una serie di scasse (incavi quadrangolari) per l’alloggiamento dell’albero maestro e di altri elementi lignei destinati a sostenere il ponte della nave. Si conservano, inoltre, quasi tutta la chiglia e la ruota di poppa (elemento terminale della poppa). Le tracce di tessuto rinvenute in corrispondenza delle giunture delle tavole e il rivestimento interno di pece avevano lo scopo di impermeabilizzare lo scafo, forse protetto esternamente da lamine di piombo. La nave trasportava un carico costituito da beni di pregio (ceramica attica figurata e non, ceramica laconica, oggetti in bronzo e inoltre anfore vinarie e olearie, etc.) e da una grande quantità di vasi di produzione coloniale la cui presenza consente di ipotizzare che il mercantile navigasse sopratutto lungo brevi tratti della costa siciliana e della Magna Grecia, effettuando numerosi scali nei vari empori, dove si svolgevano le operazioni di scarico e di carico della merce o della zavorra utile a riequilibrare il peso della nave, come dimostrano le numerose pietre ritrovate sul relitto. Altri oggetti offrono interessanti informazioni sulla vita di bordo. Otto cestini in fibre vegetali, con manico in legno, contenenti probabilmente derrate alimentari, erano destinati alla ven36
edges and connected by means of cylindrical wooden treenails placed at regular intervals; at the bow and stern they were also held in place with the tenon and mortise system (depressions in which tongues were fixed by vertical treenails). The “hull” technique and the use of “seams” were known from the time of Cheops (III millennium BC) and used in the Aegean until the 4th century BC. Inside the planking there were the transversal elements of the ship: the ribs - 17 of these have been preserved - that did not have a bearing function and were fixed to the planking by copper or iron nails; the keelson, almost entirely preserved, which longitudinally crossed the hull from bow to stern, and rested on the ribs; on the keelson there were cut out a series of quadrangular depressions to lodge the mainmast and other wooden elements serving to support the deck of the ship. Also preserved is almost all the keel and the stern wheel (the terminal element of the stern). The traces of fabric found corresponding to the joints in the planks and the inside pitch covering had the purpose of waterproofing the hull, maybe protected externally by lead sheets. The ship transported a cargo of quality goods (Attic ceramics, figured or otherwise, Laconian ceramics, objects in bronze and also wine and oil amphoras, etc.) and a great deal of vases of colonial production whose presence suggests that the merchantman sailed above all along short stretches of the Sicilian coast and that of Magna Graecia, making numerous calls at the various emporiums, where there were carried out the operations of unloading and loading of commodities or of ballast useful to rebalance the weight of the ship, as is shown by the numerous stones found on the wreck. Other objects offer interesting information on life on board. Eight baskets in plant fibres, with wooden handles, probably
dita ovvero alla alimentazione dell’equipaggio, cui erano riservati i buoi, macellati e in quarti, trasportati a bordo, dei quali sono stati individuati i resti delle carcasse. Un amo e una fuseruola fittile da rete dimostrano che i marinai si cibavano anche di pesce, mentre le olle da cucina e le lucerne con ampie tracce di combustione erano gli altri oggetti della vita quotidiana. Borchie metalliche in bronzo definivano gli arredi di bordo in legno. Uno zufolo fittile serviva probabilmente ad impartire ordini ai marinai durante il corso della navigazione. Alle pratiche di culto che si svolgevano durante la navigazione, come ricordano Omero (Odissea, V, 323) e Tucidide, potrebbero essere ricondotti quattro arule fittili a decorazione dipinta, un cinghialetto fittile, una statuetta lignea di cui è stato rinvenuto il braccino e, infine, la statuetta fittile di divinità seduta restituita dall’ultima indagine di scavo. Tra gli ospiti della nave vi erano probabilmente un mercante, cui doveva appartenere uno stilo in osso destinato ad incidere le tavolette di legno spalmate di cera, e un personaggio di ceto elevato, forse proprietario della fibula di argento ritrovata durante l’ultima campagna di scavo. (rosalba panvini)
containing foodstuffs, were to be sold or to be used to feed the crew, and for the latter there were the oxen, butchered and quartered, transported on board - the remains of the carcasses have been identified. A hook and a fictile net spindle show that the sailors also fed on fish, while the kitchen ollae and the oil lamps with big traces of combustion were other objects of daily life. Bronze studs defined the wooden furnishings on board. A fictile whistle probably served to impart orders to the sailors during navigation. To the cult practices that were held during navigation, as Homer (Odyssey, V, 323) and Thucydides remind us, there might be linked four small painted fictile altars, a little fictile boar, a wooden figurine the arm of which has been recovered and, finally, the fictile figurine of a sitting divinity yielded by the most recent excavation. Among the guests on the ship there was probably a merchant, to whom there must have belonged a bone stylus for engraving wooden tablets smeared with wax, and an upper-class character, perhaps the owner of the silver fibula found during the most recent excavation. (rosalba panvini)
Provincia Regionale di Caltanissetta > Nella pagina accanto, sopra, Askòs attico a figure rosse con Satiro e Menade (attribuito al ceramografo Epiktetos; 500-490 a.C.); sotto, cestino in fibre vegetali prima del recupero. Qui in basso, l’insediamento commerciale greco arcaico in località Bosco Littorio, Gela > On the opposite page, top, an Attic askòs with a Satyr and a Bacchante painted in red (ascribed to the ceramic painter Epiktetos, 500-490 b.c.); bottom, a basket, before the recovery. Below, the arcaic Greek commercial settlement of Bosco Littorio, Gela
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Etna, non solo vulcano Etna, not just a volcano
> Pista di sci di fondo. Nella pagina accanto, il panorama a Sud Ovest > A cross-country skiing track; opposite page, a view of the south western slopes
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L’Etna, ovvero “a Muntagna”, come semplicemente la chiamano gli abitanti che vivono alle pendici del vulcano più alto d’Europa, è considerato uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi della Sicilia. I siciliani lo conoscono anche col nome di Mungibeddu (Mongibello), termine che deriva dall’arabo gebel che significa vulcano, da cui il “Monte del Vulcano”. Da diversi anni, l’Etna è anche un parco naturale che attrae e stupisce ogni tipo di visitatore: c’è chi vi si accosta nel pieno delle eruzioni per ammirare uno degli spettacoli più impressionanti che la natura possa offrire, mentre molti altri scelgono di esplorare i piccoli borghi percorrendo gli itinerari artistici, culturali e gastronomici. Per tutti gli amanti della natura, l’Etna offre diversi sentieri da attraversare a piedi, in mountain-bike e con gli sci, secondo i gusti e le stagioni. Lontano dall’estate, i boschi assumono un aspetto particolarmente magico. Le foglie degli alberi cambiano colore: si passa dal verde acceso al giallo tenue o al caldo arancione, mentre i crochi e i ciclamini emergono da un tappeto di foglie ingiallite. Uno spettacolo unico che invita alla tranquillità e alle lunghe passeggiate, magari soffermandosi a raccogliere e a degustare i frutti che madre natura generosamente offre in questa stagione. In inverno, le nevicate ammantano i pendii e cambiano completamente la fisionomia del vulcano dandogli un aspetto di magnificenza che lascia stu-
Etna, or “a Muntagna”, “the mountain”, as the inhabitants simply call it that live on the slopes of the tallest volcano in Europe, is considered one of the most fascinating and mysterious places in Sicily. The Sicilians also know it by the name Mungibeddu (Mongibello), a term deriving from the Arabic gebel meaning “volcano”, hence the “Mountain of the Volcano.” For the “others”, Etna is only a volcano famous for its lava eruptions that incessantly follow one another, arousing fascination and at the same time anxiety for local farmers that risk seeing their lands destroyed. But Etna is also a nature park that attracts and surprises every type of visitor: there are those who approach it at the height of eruptions to admire one of the “crudest” spectacles that nature can offer, while the most demanding and refined people can explore the little villages going along the artistic, cultural and gastronomic itineraries. For all lovers of nature, Etna affords different paths to take on foot, on a mountain-bike or with skis, depending on tastes and seasons. Outside summer, the woods take on a particularly magic look. The leaves of the trees change colour: they pass from bright green to pale yellow or warm orange, while the crocuses and cyclamens emerge from a carpet of yellowed leaves. It is a unique spectacle that invites one to peace and quiet and long walks, possibly using the time to 39
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pefatti gli sciatori che frequentano le piste da sci. Certo, si praticano gli sport invernali anche in Sicilia. E pazienza se le piste non sono lunghe o attrezzate come quelle delle Dolomiti. In compenso lo sci di fondo, lo scialpinismo e la passeggiata con le ciaspole (racchette da neve) permettono di sperimentare un rapporto più intimo con la montagna. Senza dimenticare che, nelle giornate limpide, si può sciare guardando a valle il mare, e, dalla parte opposta, i monti Erei che, nelle ore pomeridiane, si colorano di arancione e di rosso. Agli occhi del visitatore si presenta insomma uno scenario di autentica e straordinaria bellezza per la varietà dei paesaggi fra loro contrastanti. Nel versante Sud-Ovest vi sono due località che meglio rappresentano questi scenari: il Bosco della Milia e Piano Vetore. Il Bosco della Milia è uno dei luoghi più caratte-
pick and taste the fruits that Mother Nature generously offers in this season. In winter, snowfalls cloak the slopes and completely change the physiognomy of the volcano, giving it a look of magnificence leaving the skiers frequenting the skiing pistes amazed. Certainly, winter sports are also practised in Sicily. And never mind if the pistes are not as long or as well equipped as the ones in the Dolomitise. In exchange, cross-country skiing, alpine skiing and walking with “ciaspole” (snow poles) allow you to experience a more intimate relationship with the mountain. Without forgetting that, on clear days, you can ski looking down at the sea, and, on the opposite side, the Erei Mountains that, in the afternoon hours, become flushed with orange and red. To the eyes of the visitor there is presented a scenario of authentic and remarkable beauty seeing the variety of the land-
ristici e affascinanti del Parco dell’Etna. Situato a 1.200 metri di altezza circa, dista pochi chilometri dai comuni di Belpasso e Ragalna. Lontano dal turismo di massa, il bosco custodisce un patrimonio naturalistico in cui il paesaggio vegetale si caratterizza secondo l’altitudine. Fino a 1000 metri di quota si possono osservare le foreste di leccio e
scapes, contrasting with one another (the black of the lava with the bright white of the snow and the background of the deep blue of the nearby Ionian Sea). On the southwest versant there are two places that best represent these scenarios: the Milia Wood and Piano Vetore. The Milia Wood is one of the most characteristic
> A fianco, il Bosco della Milia nella sua veste autunnale; qui sopra, il rifugio nel versante Ovest immerso nella neve > Left, the landscape of Milia Wood in fall; above, the western slope shelter covered with snow
le coltivazioni di uliveti, vigneti, pometi e castagneti. Man mano che si sale di quota, ecco che i castagneti lasciano il posto ai pini larici con un ricco sottobosco erbaceo: ci si ritrova immersi in un profondo silenzio, interrotto solo da canti di uccelli o da rumori improvvisi e misteriosi della fauna presente nel luogo. Su questo altipiano sono situati l’Osservatorio astronomico e il famoso Grande Albergo dell’Etna: inaugurato negli anni Trenta, l’albergo è rimasto chiuso per un ventennio, ma di recente è stato completamente ristrutturato e riaperto al pubblico. Da qui, un sentiero leggermente in salita, conduce fino al Piano Vetore, a 1.800 metri s.l.m., punto di partenza ideale per compiere alcune escursioni. Grazie alla sua conformazione pianeggiante, è il posto preferito da molti turisti per praticare, in inverno, lo sci di fondo: si possono seguire piste facili e brevi oppure percorsi più impegnativi, compiendo vere e proprie escursioni attraverso i sentieri naturalistici realizzati dalla Guardia Forestale e dall’Ente Parco. Le piste si trovano ad un’altezza che varia dai 1.800 metri a 2.000 metri s.l.m., dove solitamente la neve è presente da dicembre a marzo (talvolta anche ad aprile). La prima pista (difficoltà bassa) è collocata nelle vicinanze della strada statale, dove vi è la possibi-
and fascinating places in the Etna Park. About 1,200 metres above sea level, it is a few kilometres from the communes of Belpasso and Ragalna. Away from mass tourism, the wood contains a natural patrimony in which the plant landscape varies according to the altitude. Up to 1000 metres the ilex forests and the cultivations of olive groves, vineyards, apple orchards and chestnut woods can be observed. As you climb higher, the chestnut woods give way to larches with rich grassy brushwood: you find yourself immersed in a deep silence, interrupted only by birdsong or sudden and mysterious noises produced by the fauna present in the place. On this plateau there is the astronomic observatory as well as the famous Grande Albergo dell’Etna hotel: inaugurated in the thirties, the hotel was closed for twenty years, but recently it was completely restructured and reopened to the public. From here a slightly uphill path leads to Piano Vetore, 1,800 metres above sea level. Piano Vetore is the departure point for some excursions. Thanks to its level conformation, it is the place preferred by many tourists, in winter, for cross-country skiing, with easy and short pistes, or more demanding itineraries, with some real excursions along the nature paths designated by the Forestry Guard and the Park Body. The pistes are at a height varying from 1,800 metres to 2,000 metres above sea level where usual41
lità di usufruire della scuola di sci e noleggiare le attrezzature per il fondo. Il percorso è facile e adatto anche ai principianti. La seconda pista (difficoltà medio-alta) è a poca distanza dalla prima e la si può raggiungere con gli sci; non presenta notevoli dislivelli, inizia nei pressi del Grande Albergo dell’Etna e costeggia tutta la zona Ovest del vulcano. Magnifica dal punto di vista paesaggistico, si snoda tra la vegetazione del Demanio forestale di San Giovanni Gualberto, offrendo il piacere di fare lunghe passeggiate sugli sci completamente immersi nella natura. I più esperti possono proseguire il percorso, affrontando una vera e propria escursione, fino a raggiungere il Rifugio Calvarina. Nel tratto iniziale del percorso e fino al bivio del Rifugio Denza (km. 3) si attraversa un bosco di pini larici. Al bivio, segnato da un’edicola dedicata a San Giovanni Gualberto - protettore della Guardia Forestale -, si prosegue a sinistra su una pista che sale rapidamente fra nuove e vecchie colate laviche, fino ad arrivare ad un vasto altopiano e raggiungere il Rifugio Calvarina (km.8). A queste altitudini è molto piacevole sciare tra i folti boschi di pini e betulle che si alternano a spazi aperti, dove meglio si percepisce l’immensità del vulcano. Alla fine di questa passeggiata nella memoria di ogni sciatore si affollano immagini limpide, ma contrastanti, di un paesaggio che riesce a stupire per le sue improvvise variazioni: il bianco della neve che si alterna al nero della lava o la colata lavica che lascia il posto al bosco. Un luogo che riesce a suscitare sincera meraviglia e, sicuramente, la voglia di ritornarvi. (testo e foto > salvatore cillepi)
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ly snow is present from December to March (sometimes also to April). The first piste (low difficulty) is near the state highway, and here there is a skiing school and you can rent the equipment for cross-country skiing. The itinerary is also easy and suited to beginners. The second piste (medium-high difficulty) is a short distance from the first and can be reached with skis; it does not present major gradients, begins near the Grande Albergo dell’Etna and goes along the edge of the whole western zone of the volcano. Magnificent from the landscape point of view, it winds among the vegetation of the demesnal forest of San Giovanni Gualberto, affording the pleasure of taking long walks on skis completely immersed in nature. The most expert can go further, facing a real excursion up to the Calvarina Shelter. In the initial stretch of the itinerary and up to the fork for the Denza Shelter (3 km) you cross a larch wood. At the fork, marked by an aedicule dedicated to San Giovanni Gualberto - the protector of the forestry - you continue to the left on a piste that quickly climbs among new and old lava flows, until you reach a big plateau and the Calvarina Shelter (8 km). At these altitudes it is very pleasant to ski in the thick pine and birch woods that alternate with open spaces, where the immensity of the volcano is perceived better. At the end of this walk, in the memory of every skier there teem clear but conflicting images of a landscape that succeeds in surprising one with its sudden variations: the white of the snow alternating with the black of the lava or the lava flow that gives way to the wood. It is a place that succeeds in arousing sincere wonder and, surely, the desire to return there. (text and photos > salvatore cillepi)
Informazioni Come arrivare Il bosco della Milia è raggiungibile da Belpasso seguendo la strada statale per Adrano fino ad imboccare a destra, dopo circa 4 Km., una strada asfaltata che sale in mezzo ai frutteti tra villini e case coloniche. Qui si può parcheggiare l’automobile e proseguire la passeggiata a piedi attraverso il bosco. Piano Vetore è raggiungibile da Nicolosi, seguendo la vecchia strada dell’Etna per sette chilometri. Svoltare a sinistra ed immettersi nella carrozzabile Adrano-Monte San Leo. Seguire, quindi, le indicazioni per il Grande Albergo dell’Etna.
How to get there The Milia wood is attainable from Belpasso following the state road for Adrano until on the right, after about 4 km, you get onto an asphalted road that climbs amid orchards and small villas and farmhouses. Here you can park the car and continue through the wood on foot. Piano Vetore is attainable from Nicolosi, following the old Etna road for seven kilometres. Turn left and get on the Adrano-Monte San Leo road. Then follow the signs for the Grande Albergo dell’Etna.
Dove dormire e mangiare Grande Albergo dell’Etna via Piano Vetore 1 Ragalna (CT) tel. 095 9897128 www.grandealbergodelletna.com
Where to sleep and eat Grande Albergo dell’Etna Via Piano Vetore 1 Ragalna (CT) tel. 095 9897128 www.grandealbergodelletna.com
> Pagina accanto, neve sui pendii di Etna ovest e ciclisti in sosta al rifugio; qui accanto, ricci di castagne e croco dell’Etna; sotto, una passeggiata a Piano Vetore > Opposite page, snow on the Etna slopes and bikers resting at a shelter. Left, chestnuts and Etnacrocus; below, a walk on Piano Vetore
Tredicesimo appuntamento con il mondo affascinante del dialetto siciliano: a far da Cicerone la ricercatrice di tradizioni popolari Sara Favarò > Thirteenth appointment with the fascinating world of Sicilian dialect: with the popular traditions’ researcher Sara Favarò I testi si possono ascoltare cliccando > You can hear the texts by clicking on
www.sikania.it
ph_sara favarò
testo/text: sara favarò > foto/photos: www.morguefile.com
Gli indovinelli Riddles Gli indovinelli, così come le filastrocche e gli scioglilingua, erano degli espedienti per trascorrere gradevolmente il tempo in compagnia, e non erano prerogativa solo dei bambini. Alcuni sono pressoché incomprensibili per noi, perché legati a oggetti oggi caduti in disuso come u rinali, ossia il vaso da notte, il cui impiego era indispensabile quando i servizi igienici erano carenti.
Ne è testimonianza un rompicapo che pone la seguente domanda: This is testified to by the puzzle raised by the following question: Riddles, like nursery rhymes and tongue twisters, were a way to pass time pleasantly in company, and they were not only a prerogative of children. Some are nearly incomprehensible, for us, because they are linked to objects not used today like u rinali, i.e. the chamber pot, use of which was essential when sanitary services were lacking. 44
Dintra un cammarinu c’è un signurinu vistutu di biancu, cu ’na manu ’n sciancu. Cu è? Dentro il camerino c’è un signorino vestito di bianco, con una mano in fianco. Chi è? In the dressing room there is a young gentleman dressed in white, with a hand on his side. Who is it? La risposta è: u rinali (il vaso da notte) The answer is: the chamber pot
Altri interrogativi trovano giustificazione nella storia: Other questions find their justification in history:
Tunnu tunneddu vinutu d'u mari senza vuccuzza sapi muzzicari. Tondo rotondo venuto dal mare senza bocca sa morsicare. Round round come from the sea without a mouth it knows how to nibble. La risposta è: il pepe tale spezia, originaria dell'India, è vinuta d'u mari (venuta dal mare), è tondeggiante e pizzica in bocca.
The answer is: the pepper this spice, originating from India, is vinuta d'u mari (come from the sea), it is roundish and it pricks the mouth
Altri indovinelli indicano parti anatomiche: Other riddles refer to anatomical parts: Ncapu pilu, sutta pilu 'nta lu menzu argentu vivu. Di sopra pelo, sotto pelo nel mezzo argento vivo.
Altri indovinelli sono senza tempo, come quello che segue: Other riddles are timeless like the following one:
On hair, under hair in the middle quicksilver. La risposta è: l'occhio The answer is: the eye
Haiu un palazzu cu dudici porti ogni porta trenta firmaturi ogni firmatura vintiquattru chiavi. Ho un palazzo con dodici porte ogni porta trenta chiavistelli ogni cavicchio ventiquattro chiavi. I have a building with twelve doors each door has thirty latches each peg twenty-four keys. La risposta è: l’anno The answer is: the year 45
Numerosi indovinelli sono legati al mondo degli animali, ad esempio: Numerous riddles are linked to the world of animals, for instance:
'Un è re e havi a curuna 'un è cavaleri e havi i spiruna 'un è sveglia e sona a matina. Cu è? Non è un re ed ha la corona non è cavaliere ed ha gli speroni non è sveglia e suona la mattina. Chi è? He is not a king and has a crown he is not a rider and has spurs he is not awake and plays in the morning. Who is it? La risposta è: u jaddu (il gallo) The answer is: the rooster
E certamente non poteva sfuggire al novero degli indovinelli la natura con i suoi frutti: And of course nature with its fruits was bound to be present in riddles: Vautu vautu comu un palazzu, picciuli picciuli comu li favi, amara amara comu lu feli, ruci ruci comu lu meli. Alto alto come un palazzo, piccoli piccoli come le fave, amara amara come il fiele, dolce dolce come il miele. Tall tall as a building, small small as beans, bitter bitter like bile, sweet sweet like honey La risposta è: l'oliva il tronco dell'albero è alto, il frutto è piccolo ed è amaro al momento della raccolta, ma in seguito diventa dolce
The answer is: the olive the trunk of the tree is tall, the fruit is small and is bitter during the harvest, but subsequently it becomes sweet
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Ed ancora: And again: Nun è mari e fa li unni nun è pecura e si tunni nun è porcu e avi li 'nziti. Non è mare e fa le onde non è pecora e si tosa non è maiale ed ha setole pungenti. It is not a sea and makes the waves it is not a sheep and it is shorn it is not a pig and it has prickly bristles. La risposta è: il campo di grano che ondeggia al soffio del vento, che viene mietuto e le cui spighe di grano sono pungenti.
The answer is: the cornfield that ripples in the wind and is reaped and whose ears of corn are prickly
E chiudiamo questa breve carrellata con un indovinello che appartiene alla lunga schiera dei quesiti che suscitano ilarità per il loro doppio senso e che, a prima vista, sembrano addirittura pornografici: And we close this brief exploration with a riddle that belongs to the long series of questions that arouse hilarity for their double meaning and that at first sight even seem pornographic:
Nun mi tuccari, nun mi scuzzulari, quannu mi spogghiu t'a fazzu tastari. Non mi toccare, non mi maneggiare quando mi spoglio te la faccio assaggiare. Don't touch me, don't handle me when I undress I will let you taste it. La risposta è: il ficodindia il gustosissimo frutto dai tanti colori, così spinoso e così gustoso.
The answer is: the prickly pear the very tasty fruit with so many colours, so thorny and so savoury.
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Il mito in Sicilia Myth in Sicily Città metropoli di queste isole, riunisce in sé due pregi, prosperità e splendore… Quanti conventi possiede, conventi di ricca architettura (…). Può essere che fra breve Dio, colla sua potenza, la ritorni dimora della fede e la riconduca dal timore alla sicurezza… Dalla Rahlat di Ibn Giubayr su Palermo - XII secolo
La Venere di Milo, oggi al Museo del Louvre > The Venus of Milo, today at the Louvre Museum
A metropolis city of these islands, it gathers in itself two merits, prosperity and splendour… It possesses so many convents, convents with rich architecture (…). Perhaps soon God, with his power, will make it an abode of faith again and bring it back from fear to safety… From Rahlat by Ibn Jubayr, on Palermo - 12th century
È vero, non c’è geografo, diarista, scrittore o pittore che non abbia disegnato, descritto o tramandato Palermo come una delle città più belle del Mediterraneo medievale. Bella e ricca di edifici di culto, dai santuari alle moschee, dalle chiese ai conventi. Un’antica leggenda vuole che la città stessa sia stata fondata addirittura dalla Sibilla cumana, che aveva nel Monte Ercta (oggi lo conosciamo con il nome di Monte Pellegrino) il suo luogo di culto. Luogo che sembra poi essere diventato santuario della divinità fenicia Astarte, o forse Tanit, e che oggi è santuario di un’altra figura femminile, la protettrice di Palermo, Rosalia. Insomma, è qui che storia e mito si intrecciano più fortemente, anche se molta parte dei miti veri e propri legati alla città sono andati perduti. Una delle leggende che ancora si tramandano è quella legata al convento che sorgeva nel centro storico cittadino, convento abbattuto per far spazio, nel XIX secolo, al tempio della lirica, il Teatro Massimo. 48
It is true, there is no geographer, diarist, writer or painter that has not portrayed, described or handed down Palermo as one of the most beautiful cities in the medieval Mediterranean. Beautiful and rich in buildings of worship, from shrines to mosques, to churches and monastic buildings. An ancient legend even has it that the city was founded by the Sibilla cumana, who on Mount Ercta (today we know it by the name Monte Pellegrino) had her place of worship. This place then seems to have become a sanctuary of the Phoenician divinity Astarte, or perhaps Tanit, and today it is sanctuary of another female figure, the protectress of Palermo, Rosalia. It is here, in short, that history and myth are woven together most strongly, though many of the myths proper linked to the city have been lost. One of the legends still handed down is the one linked to the convent that rose in the historic area of the city, a convent demolished to make way, in the
La nascita di Venere, Botticelli (1485), alla Galleria degli Uffizi, Firenze > The birth of Venus by Botticelli (1485) at the Uffizi Gallery, Firenze
Si dice che i lavori di scavo profanarono la tomba di una suora che da allora, risvegliata dal suo sonno eterno, si aggira indispettita per gli uffici del teatro. A lei vengono attribuiti i piccoli incidenti che - caso vuole - succedono sempre durante le fasi di preparazione delle prime. Lasciamo il capoluogo e spostiamoci verso Ovest, incrociando la città di Carini. Si dice che attorno al XIV secolo a.C. il re dei Sicani, Cocalo, avesse donato all’amico Dedalo un appezzamento di terra proprio tra queste dolci colline, e qui l’architetto fondò la città di Hykkara che, prima di venire distrutta nel 414 a.C., diede i natali a Laide, donna di straordinaria bellezza. Purtroppo era così bella che fu costretta, a causa della gelosia delle altre donne, a trasferirsi lontano, addirittura in Tessaglia:
19th century, for the temple of opera, the Teatro Massimo. It is said that the excavation work profaned the grave of a nun who since then, reawakened from her eternal sleep, has wandered around annoyed in the offices of the theatre. To her small accidents are attributed that - chance will have it - always occur during the phases of preparation of premieres. Let us leave the chief town and move westwards, coming upon the town of Carini. It is said that in about the 14th century BC the king of the Sicani, Cocalus, gave his friend Daedalus a piece of ground among these soft hills, and that here the architect founded the city of Hykkara that, before being destroyed in 414 BC, was the birthplace of Laide, a woman of remarkable beauty. Unfortunately she was so beautiful that because of the jealousy
Nel fregio del Partenone al British Museum si illustra anche la vita quotidiana delle donne nell’antichità > In the frieze of the Parthenon at the British Museum everyday life of ancient women is illustrated too
anche qui, però, il suo aspetto non depose a suo favore, tanto che venne uccisa da un gruppo di donne nel tempio di Afrodite. Triste destino anche per la figlia di Mirabetto, ovvero la giovane discendente dell’emiro Abbad, che - così si dice - riuscì da sola a tener testa al potente Federico II. Questi, giunto in quel di Poggioreale, convinse con finte lusinghe gli eredi dell’emiro ad arrendersi, ché in questo modo avrebbero avuto salva la vita. I due maschi ebbero fiducia nella parola del re, e fecero male: appena giunti al suo cospetto, vennero uccisi. 50
of the other women she was forced to move far away, even to Thessalia: here too, however, her looks did not help her, and she was killed by a group of women in the temple of Aphrodite. There was also a sad destiny for the daughter of Mirabetto, that is to say the young descendant of the emir Abbad, who - so it is said - succeeded by herself in standing up to the powerful Frederick II. The latter, having come to Poggioreale, with false flatteries convinced the heirs of the emir to surrender, telling them that in this way their lives would be spared. The two males trusted the king’s word, but it
Il vento fischiava fra le colonne come in una foresta, e certi uccelli grifagni roteavano sopra la carcassa del tempio, empiendo il cielo di strida... (J.W. Goethe - Viaggio in Italia - 1787)
The wind whistled among the columns as in a forest and certain rapacious birds whirled over the carcass of the temple filling the sky with screeches… (J. W. Goethe - Italian Journey - 1787) Enea e Anchise, Carle van Loo (1729), al Louvre > Enea and Anchises, by Carle van Loo (1729) at Louvre
Non cascò nel tranello l’unica figlia di Abbad, anzi: ripagando l’imperatore con la stessa moneta, gli diede scacco. Dopo aver opposto una fiera resistenza, finse di accettare la proposta della sua resa in cambio della salvezza e rilanciò, chiedendo a Federico di inviarle 300 dei suoi guerrieri più valorosi ai quali aprire le porte della città. Federico accettò, ma i suoi uomini furono accolti da un vero e proprio esercito, e almeno cento di loro rimasero uccisi. La figlia di Mirabetto (così il nome dell’emiro viene storpiato dall’uso popolare) vendicò nel sangue l’inganno e, quando la sconfitta non era più rimandabile, si uccise avvelenandosi. Scacco matto. Volgiamo il nostro sguardo a Sud, laddove la costa siciliana si bagna con il mare africano, dove si specchia la città di Selinunte. Nonostante la sua storia sia ricchissima, noi qui vogliamo richiamare il mito che vive in uno dei più misteriosi resti archeologici del sito: nei pressi del tempio G, il più settentrionale dei tre templi che si ergono sulla collina orientale, si alza solitaria una colonna, un monolite gigantesco che tocca i 16 metri d’altezza e i dieci di diametro. A parte il fatto che queste dimensioni diventano tangibili solo quando si giunge alla sua ombra (chissà perché non se ne ha contezza a distanza…), si dice che questa è la prova che Selinunte sia stata edificata
was a mistake: when they were in his presence, they were immediately killed. Abbad’s only daughter did not fall into the trap, quite the opposite: paying the emperor back in kind, she checkmated him. After putting up determined resistance, she pretended to accept the proposal of her surrender in exchange for safety and raised the stakes, asking Frederick to send her 300 of his bravest warriors to whom to open the gates of the city. Frederick agreed, but his men were welcomed by a true army, and at least one hundred of them were killed. The daughter of Mirabetto - this is how the name of the emir was distorted in the popular tradition - avenged the deception in blood and, when defeat could no longer be deferred, poisoned herself. Checkmate. We look to the south, where the Sicilian coast is bathed by the African sea, in which the city of Selinunte is mirrored. Although its history is rich, here we want to mention the myth that lives on in one of the most mysterious archaeological remains on the site: near temple G, the northernmost of the three temples that stand on the eastern hill, there rises a solitary column, a gigantic monolith almost 16 metres high and ten metres in diameter. Apart from the fact that these dimensions only become tangible when you get into its shadow (goodness knows why you don’t realise at a distance …), it 51
Lu fusu di la vecchia (il fuso della vecchia) > The spindle of the old woman - Selinunte
Myth in Sicily
Il mito in Sicilia
Scorcio del Fiume Caldo > A glimpse of Caldo river
da un popolo di giganti e che questa roccia altro non sia che il fuso utilizzato dalle donne per filare la lana. Per questo la colonna è conosciuta come lu fusu di la vecchia, il fuso della vecchia. Riprendiamo il nostro cammino verso Nord. Il placido corso del Fiume Caldo ci conferma che siamo in quel di Segesta, le cui rovine ci parlano di una ricca ed elegante città, un centro di cultura e di commercio che molta parte ebbe nella storia dell’intera Sicilia. Ovviamente, qui le leggende sono cresciute come i cardi che punteggiano parte delle rovine: le spine ne hanno strappato la verità storica, e dal loro corpo umido sono trasudati pezzetti di storie, tenuti insieme da una lanugine di fantasia. Così, per iniziare, raccontiamo della nascita mitologica di questa città, una storia che ha inizio da molto lontano. La leggenda racconta che un troiano di nobile stirpe si fosse inimicato il re Laomedonte, il quale avrebbe messo al bando la famiglia del rivale: i maschi condannati a morte, le femmine vendute ai mercanti. Tra queste c’era Egesta che, conosciuto durante il suo viaggio un giovane nobile, anch’esso troiano, una volta sbarcata in Sicilia lo avrebbe sposato. Da questa nuova coppia pare sia nato Egesto, cresciuto secondo gli usi e i costumi dei Sicani. Salito al trono di Troia il re Priamo, Egesto decise di tornare in patria ma, quando i Troiani furono sconfitti dagli Achei, fece ritorno, insieme con Elimo, sull’Isola scegliendo le sponde del fiume Crimiso per fondarvi un suo villaggio. (XX - continua - maria lohman)
is said that this is the proof that Selinunte was built by a people of giants and that this rock is none other than the spindle used by the women to spin wool. For this reason the column is known as lu fusu di la vecchia, the spindle of the old woman. We head north again. The placid course of the Fiume Caldo river confirms that we are in the area of Segesta, whose ruins speak to us of a rich and elegant city, a centre of culture and commerce that played a big role in the history of whole Sicily. Obviously, legends grew up here like the thistles dotted around in part of the ruins: the thorns have wrested the historical truth, and from their damp body bits of histories have transuded, put together by a down of imagination. So, to begin, let us recount the mythological birth of this city, a story that begins from very far off. The legend says that a Trojan of noble stock had antagonised king Laomedon, who was to outlaw the family of his rival, the males being sentenced to death, the females sold to merchants. Among the latter there is Hegesta that, having met a young nobleman, also Trojan, once she landed in Sicily would marry him. It seems that this new couple gave birth to Hegestus, who grew up according to the customs of the Sicani. King Priam having become the king of Troy, Hegestus decided to return home but, when the Trojans were defeated by the Achaei, together with Elymus he returned to the island, choosing the banks of the river Crimiso to found a village of his own there. (XX - to be continued - maria lohman)
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tesori nascosti>hidden treasures
TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
Gli arazzi di Maria Tudor The tapestry of Maria Tudor Otto pezzi unici da scoprire > Discovering eight unique pieces “Octo peccia pannorum de razza laborata serico et lana in quibus consistit historia distructionis Jerusalem”. Così recita l’atto pubblico del 10 luglio del 1589 che collazionava i beni di monsignor Antonio Lombardo, Arcivescovo di Messina, donati alla Chiesa Madre di Marsala. Otto arazzi in cui si racconta la storia della caduta di Gerusalemme per mano dei Romani, otto splendide opere d’arte, tutte intessute con stupefacente maestria, che restano dal 1589 in attesa che il pubblico faccia conoscenza della
loro bellezza. Già, perché il Museo degli Arazzi di Marsala è - possiamo dirlo - tra i tesori nascosti in terra di Sicilia quasi il più nascosto in assoluto. Lo abbiamo scoperto perché lo abbiamo cercato, scoprendo così che in via Garraffa, al civico 57, è appesa una targa in cui si legge “Museo degli Arazzi”. L’ingresso non è nemmeno dei più invitanti, ché si tratta di una porta stretta, di quelle che si guardano (ma non si vedono) sulle facciate dei palazzi che hanno perso ogni connotazione di “anti-
“Octo peccia pannorum de razza laborata serico et lana in quibus consistit historia distructionis Jerusalem”. This is what we read in the public deed of 10 July of 1589 that collated the property of Monsignor Antonio Lombardo, Archbishop of Messina, donated to the Parish Church in Marsala. Eight tapestries in which the story of the destruction of Jerusalem by the Romans is recounted, eight splendid works of art, all interwoven with amazing mastery, which since 1589 have waited for the public to get to know their beauty. Yes, because the Tapestry Museum in Marsala is - we real-
ly can say it - of the hidden treasures of Sicily almost the most hidden of all. We discovered it because we looked for it, thus finding out that in Via Garraffa, at number 57, there hangs a plate on which we read “Tapestry Museum.” The entrance is not even one of the most inviting, as it is a narrow door, one of those that you look at (but do not see) on the façades of the buildings that have lost every connotation of “antiquity” for a less noble old age. After you open the door, a steep and not very well illuminated flight of steps prolongs a narrow shadow leading to a
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TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
Due dettagli degli arazzi IV (a sinistra), e I > Details of the tapestries no. IV (left) and no. I
chità” a favore di una meno nobile vecchiaia. Scostata la porta, una scaletta ripida e poco illuminata prolunga un’ombra stretta che ci conduce ad un piano rialzato, dove la luce di una grande finestra interrompe con decisione l’atmosfera cupa che fino a quel momento era stata la nostra guida. La finestra illumina la stanza in cui lavora l’Associazione Amici del Museo della Matrice, ovvero quelle persone che da anni si prendono cura di questo tesoro con amore e passione, riuscendo in qualche modo a evitare gli ostacoli burocratici che più volte hanno rischiato di mettere in pericolo la collezione stessa. La guida, molto cortese e competente, ci accompagna per un’altra rampa di scale, in pratica facendoci accedere dalla casa umbertina, che ospita l’accesso, ai vani della casa mercantile dove sono sistemati gli otto arazzi. Perché per volontà del donatore, l’arcivescovo Lombardo, gli arazzi non possono essere tenuti lontano dalla Chiesa Madre… e proprio da questo palazzo signorile, attraverso una porticina nascosta da uno degli arazzi, si accede alla Matrice! Lasciamo da parte le sorprese architettoniche, e torniamo all’oggetto di questo articolo. 56
mezzanine floor on which the light from a big window resolutely interrupts the dark atmosphere that has been our guide up to that moment. The window illuminates the room in which there works the Association of Friends of the Museum of the Parish Church, that is to say those people that for years have looked after this treasure with love and passion, somehow succeeding in avoid the red tape that several times has risked endangering the collection itself. The guide, who is very polite and competent, accompanies us up another staircase, in practice taking us into the Umberto-period house containing the access to the rooms of the mercantile house where some of the eight tapestries are. The fact is that at the behest of the donor, Archbishop Lombardo, the tapestries cannot be kept away from the Parish Church, and indeed precisely from this patrician building, through a little door hidden by one of the tapestries, you enter the Parish Church! Let us leave aside architectural surprises, and return to the subject of this article. Eight tapestries, we were saying, all big or very big: they go from the 253 x 354 cm of the eighth one to the 534 x 354 cm of the sixth. All, however, have
TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
Otto arazzi, dicevamo, tutti di grandi o grandissime dimensioni: si va dai 253 x 354 cm dell’ottavo fino ai 534 x 354 del sesto. Tutti, però, hanno il medesimo bordo, un fregio con festoni e figure con trame simili che si adattano a ciascuna scena riprodotta, e tutti riproducono il marchio a forma di scudo fiancheggiato da due B, un marchio che fa ritenere gli arazzi di matrice fiamminga e provenienti da Bruxelles. Iniziamo la nostra visita dal primo piano della casa umbertina, dove ci accoglie l’arazzo n.1, 262 x 348 cm di tessuto, che ci mostra Giuseppe Flavio mentre fa capolino da una grotta, il suo rifugio dopo la caduta della Galilea, di cui fu governatore ribelle, ad opera del generale romano Vespasiano. Ancora i due personaggi della storia sono protagonisti dell’arazzo n. 5 (400 x 359 cm.): qui Vespasiano fa liberare Giuseppe Flavio dalle catene. Il generale dell’Urbe, nell’arazzo n. 2 (395 x 348 cm) è insieme con Agrippa: questi, re di Tiberiade, chiede proprio al soldato la salvezza della sua città.
the same edge, a frieze with festoons and figures with similar wefts that adapt to each scene reproduced, and all reproduce the shield-shaped hallmark flanked by two Bs, a hallmark that suggests the tapestries are of Flemish origin and come from Brussels. We begin our visit from the first floor of the Umberto-period house, where we are welcomed by tapestry no. 1, 262 x 348 cm of fabric showing us Joseph Flavius appearing from a cave, his shelter after Galilee fall, of which he was the rebellious governor, by the Roman general Vespasian. The two characters of the story are also the protagonists of tapestry no. 5 (400 x 359 cm): here Vespasian has Joseph Flavius freed from chains. In tapestry no. 2 (395 x 348 cm) the Roman general is together with Agrippa: the latter, king of Tiberiad, asks the soldier to save his city. Vespasian, a very important man, in tapestry no. 3 (320 x 348 cm) accepts the proposal of his soldiers who name him emperor, the successor of Nero to
Vespasiano nell’arazzo II > Vespasian on tapestry no. II
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TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
La curiosità/the curiosity Nel 1893 parte della Chiesa Madre di Marsala crollò, e gli arazzi furono messi in vendita. La notizia si diffuse in tutta Italia, ma l’attenzione suscitata dal numero di antiquari e studiosi che si mossero alla volta della cittadina richiamò sul tesoro l’attenzione della Soprintendenza di Palermo, che ne impedì la vendita. Le otto tele, allora, vennero conservate tanto bene da essere dimenticate fino al 1934 (e dopo qualche anno di luce, tornarono nell’oblio). Nel 1965, finalmente, furono stanziati i fondi per il loro restauro e solo negli ultimi tempi hanno finalmente trovato una loro residenza. In 1893, however, part of the Parish Church of Marsala collapsed, and the tapestries were placed on sale. The news spread around Italy, but the attention aroused by the number of antiquaries and scholars heading for the town drew to the treasure the attention of the Palermo Superintendence, which prevented its sale. Then the eight canvases were preserved so well as to be forgotten until 1934 (after being in the limelight a few years, they fell into oblivion again). In 1965, the funds were finally found for their restoration and recently they have finally found a home of their own. In alto, dettaglio dell’arazzo VII; a sinistra dell’ VIII > Top, details of tapestry no. VII; left, no. VIII
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the throne of Rome. And it is the emperor Vespasian that in tapestry no. 4 (320 x 348 cm), receives the tribute of a king of Syria. After no. 6 (454 x 353 cms.) with a beautiful scene of a fight between Jonathan and Priscus, we find tapestry no. 7 (535 x 354 cm) which immortalizes the offer by Jesus of Nabuth, a priest, to the son of Vespasian, Titus, of the sacred book and two chandeliers for the religious functions to start again in the Temple of Jerusalem. It is one of the most beautiful, although the strip of cloth at the centre reflects the age of the precious object - but also the danger that it was exposed to. We come to the eighth tapestry, the last. Its colours strike us dumb, and we have to take a few steps back in order not to feel overpowered by the scene, which almost moves among the reflexes of its silk. Here Titus offers a sacrifice to his God, Jahveh, the God of the Jews. So far we have talked about the protagonists. But in each of these tapestries there burgeon plants and flowers, and there stir servants, priests, soldiers and animals, while in the background the mountains separate the centre of the scene from a goldcoloured sky. There is not one square centimetre, believe us,
TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES
Un uomo molto importante, Vespasiano, che nell’arazzo n. 3 (320 x 348 cm) accetta la proposta dei suoi soldati che lo nominano imperatore, successore di Nerone al trono di Roma. Ed è l’imperatore Vespasiano a ricevere, nell’arazzo n. 4 (320 x 348 cm), gli onori di un re della Siria. Superato il n. 6 (454 x 353 cm.) con una bella scena di combattimento tra Gionata e Prisco, ecco l’arazzo n. 7 (535 x 354 cm.) che immortala l’offerta di Gesù di Nabuth, un sacerdote, al figlio di Vespasiano, Tito, del libro sacro e di due candelieri affinché venissero riprese le funzioni religiose nel Tempio di Gerusalemme. È uno tra i più belli, nonostante la striscia di stoffa al centro sia specchio dell’età del prezioso oggetto - ma anche del pericolo che ha corso. Siamo giunti davanti all’ottavo arazzo, l’ultimo. I suoi colori ci ammutoliscono, e dobbiamo indietreggiare di qualche passo per non sentirci sopraffatti dalla scena, che quasi si muove tra i riflessi della sua seta. Qui Tito offre un sacrificio al suo Dio, Javeh, il Dio dei Giudei. Fin qui abbiamo raccontato dei protagonisti. Ma in ciascuno di questi arazzi germogliano piante e fiori, e si muovono servi, sacerdoti, soldati e animali, mentre sullo sfondo le montagne separano il centro della scena da un cielo colore dell’oro. Non c’è centimetro quadrato, credeteci, che non abbia un dettaglio, un particolare degno di annotazione. Di questi otto pezzi unici vogliamo però raccontarvi anche la storia, che ci sembra aggiungere un pizzico di sale in più. La regina d’Inghilterra Maria Tudor venne coinvolta in una tempesta mentre era in navigazione nel Mediterraneo. La sua nave trovò rifugio a Marsala, e Sua Maestà venne ospitata dal monsignore Lombardo. Maria, tornata in patria, divenne regina di Spagna sposando Filippo II, sovrano al quale tutte le città siciliane furono costrette a pagare grossi tributi. Marsala, che certo non poteva permettersi simili tasse, decise di inviare a Madrid il Lombardo, affinché ottenesse uno sconto. Il prelato fece addirittura di più: divenne cappellano di corte, proteggendo, con la sua vicinanza alla regina, la sua città. E quando giunse il tempo di far ritorno in Sicilia, Maria gli fece omaggio di questi arazzi. (testo: emilia gatti > foto alessandro tornambè)
that does not have a detail, a particular worthy of annotation. However, we also want to tell you the story of these eight unique pieces, which it seems to us adds an extra pinch of salt. The Queen of England Mary Tudor was caught in a storm while sailing in the Mediterranean. Her ship took refuge in Marsala, and Her Majesty was entertained by Monsignor Lombardo. Mary, returning home, became Queen of Spain by marrying Phillip II, a sovereign to whom all Sicilian towns were forced to pay big tributes. Marsala, which certainly could not afford to pay similar taxes, decided to send Lombardo to Madrid, to obtain a reduction. The prelate did even more: he became a court chaplain, protecting, with his proximity to the queen, his own town. And when the time came to return to Sicily, Mary donated these tapestries to him. (text: emilia gatti > photos: alessandro tornambè)
info Museo degli Arazzi via Garraffa, 57 - tel. 0923 711327 Orari: dal martedì al sabato dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 18; domenica e festivi dalle 9,30 alle 13. Ingresso: 2,50 €
Tapestry Museum via Garraffa, 57 - tel. 0923 711327 Opening times: Tuesday to Saturday 9.30 to 1 and 4.30 to 6; Sundays and holidays 9.30 to 1. Admission: 2,50 € 59
I Consigli di Sikania > Sikania advices
la Sicilia vien viaggiando an appetite for Sicily comes by travelling
dove dormire > dove mangiare > il ristorante > lâ&#x20AC;&#x2122;albergo where to sleep > where to eat > the restaurant > the hotel
Dove mangiare
Il prezzo indicato (se non diversamente specificato) si riferisce a un pasto completo, escluse bevande
Where to eat
Palermo & Provincia IL MIRTO E LA ROSA Palermo - via Principe di Granatelli, 30, 091 324353, chiuso domenica e 10 giorni a luglio; 25 € ACANTO BLU Palermo - via Torrearsa, 8 091 320444, chiuso domenica; 30 € RISTORANTE SANT’ANDREA Palermo - piazza Sant’Andrea, 4, 091 334999; chiuso domenica (aperto solo a cena); 30 € ANTICA STAZIONE DI FICUZZA
Corleone - borgo di Ficuzza, 091 8460000; menù degustazione; 25 € RISTORANTE CAFFÈ DUOMO Cefalù - piazza Duomo, 19, 0921 921271; chiuso martedì (da ottobre a Pasqua); 30 € TRATTORIA DON CICCIO Bagheria - via del Cavaliere, 87, 091 932442; chiuso mercoledì e domenica; 25 €
Agrigento & Provincia LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102, 0922 414400, chiuso lunedì, 40 €
L’OSTE E IL SACRESTANO Licata - via Sant’Andrea, 19, 0922 774736, chiuso lunedì e domenica sera (in inverno); 35 € IL VIGNETO Menfi - contrada Gurra di Mare, 0925 71732; 30 € RISTORANTE DISIO Sciacca - via Vittorio Emanuele 107, 0925 86922; chiuso martedì
Caltanissetta & Provincia
Messina & Provincia
VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 0934 582331; chiuso domenica e lunedì a pranzo; 25 €
DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; 090 44720; chiuso lunedì e in agosto; 25 €
L’ANGOLO DIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, 0934 542983; chiuso lunedì e domenica sera; 25 €
TENTAZIONI Isola Salina - via Rotabile, 11, 090 9809209; sempre aperto nei mesi estivi; menù degustazione 40 €
VILLA ROSANGELO Mazzarino - Contrada Pileri, 0934 381437, chiuso lunedì; 20 €
Catania & Provincia IL SALE ART CAFÈ Catania - via S. Filomena, 10, 095 316888; chiuso martedì; 35 €
GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta via Piave, 3, 095 7512727; chiuso lunedì; 45 € (prenotazione obbligatoria)
Via Trapani, 4/a Palermo 091 58 65 66
AL FOGHER Piazza Armerina - contrada Bellia, SS117 bis, 0935 684123; chiuso domenica sera e lunedì; 50 € OSTERIA DI AGAR Pietraperzia - via San Giuseppe, 4; 0934 462168; aperto a cena tutti i giorni, la domenica anche a pranzo (su prenotazione); 30 €
IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 095 7159247; 35 €
REGINE
ARISTON Enna - via Roma, 353, 0935 26038; chiuso domenica; prezzo medio 25 €
OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - contrada Torre, 0922 829824; chiuso mercoledì; 22 €
IL CUCINIERE Catania - via Carmelo Finocchiaro Aprile, 110, 095 7470702; 40 €
Ristorante
Enna & Provincia
GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € LA SCALA Caltagirone - Scala S. Maria del Monte, 8; 0933 57781; chiuso mercoledì; 25 €
LA CAPINERA Taormina - via Nazionale Spisone, 177, 0942 626247; chiuso lunedì; 45 € PICCOLO CASALE Milazzo - via R. D’Amico, 12, 090 9224479; chiuso lunedì; 50 €
LA GAZZA LADRA Modica - via Blandini, 11, 0932 755655; chiuso domenica sera e lunedì; menù da 50 a 68 €
Siracusa & Provincia TRATTORIA LA FOGLIA Siracusa - via Capodieci, 29, 0931 66233, chiuso martedì (mai in estate); 30 € DON CAMILLO Siracusa - via Maestranza, 96, 0931 67133, chiuso domenica, 50 € TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23, località Marzamemi, 0931 841772; chiuso martedì; 25 € LA LOCANDA DEL BORGO Rosolini - Via Controscieri, 0931 850514; chiuso martedì; 40 € RISTORANTE CANTUCCIO Noto - via Cavour, 12, 0931 837464; chiuso lunedì; 32-35 €
Trapani & Provincia
DA NINO Letojanni - via L. Rizzo, 29, 0942 36147; chiuso martedì; 50 €
CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 €
TRATTORIA FRATELLI BORRELLO Sinagra - contrada Forte, 0941 594844; chiuso mercoledì; 20 €
LA NICCHIA Pantelleria - contrada Scauri Basso, tel. 0923 916342; chiuso 1/1-31/3; 40 €
Ragusa & Provincia
LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte, 0924 46820; 30 €
CUCINA E VINO Ragusa - via Orfanotrofio, 91 0932 686447, chiuso martedì, 20 € DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 0932 651265; chiuso lunedì e domenica sera; 100 € TOCCO D’ORO Comiso - corso Vittorio Emanuele, 1, tel. 0932 968211; chiuso lunedì; menù degustazione 25 €; a la carte 35 €
ANTICHI SAPORI Partanna - via Vittorio Emanuele, 211, tel. 0924 922618; chiuso lunedì; menu degustazione da 20 € ANTICO BORGO MARINARO Mazara del Vallo - Lungocanale Ducezio 30, 0923 931619; aperto solo a cena, su prenotazione; menù fisso, vini compresi, 60 €
Dove dormire Where to sleep
I prezzi indicati si riferiscono alla camera doppia con prima colazione
Palermo & Provincia
Caltanissetta & Provincia
B&B ALLAKALA Palermo - corso Vittorio Emanuele, 71 091 7434763; da 90 €
HOTEL PLAZA Caltanissetta - via B. Gaetani, 5 0934 583877; 80 €
BB22 Palermo - largo Cavalieri di Malta, 22; 091 6111610; da 110 €
FALCONARA CHARMING HOUSE Butera - SS 115 km 243 0934 349012; da 200 €
AZIENDA AGRITURISTICA ROCCA D’AQUILA Agira - contrada Gararai e Rocca d’Aquila, Strada Provinciale 59, 320 4679569; FB 80 €
HOTEL PORTA FELICE Palermo - via Butera, 47; 091 6175678, da 140 € MASSERIA SUSAFA Polizzi Generosa - contrada Susafa; 338 9608713; da 80 €
FARM, OSPITALITÀ DI CAMPAGNA Butera - contrada Strada 0934 346600; da 110 €
Messina & Provincia
Catania & Provincia
MASSERIA PERNICE Monreale - contrada Pernice 0924 36797; da 170 € (soggiorno minimo 3 notti)
NH LIBERTY HOTEL Messina - via I Settembre, 15, 090 6409436; da 102 €
BB EH13 Catania - via Sant’Euplio, 13 095 7152216; da 90 €
HOTEL HYCESIA Isola Panarea - via san Pietro, 090 983041; da 100 €
IL PRINCIPE HOTEL Catania - via Alessi, 24 095 2500345; da 119 €
GRAND HOTEL SAN PIETRO Taormina - via Pirandello, 50, 0942 6207111; da 138 €
HOTEL SANTA CATERINA Acireale - via Santa Caterina, 42b 095 7633735; da 140 €
HILTON PORTOROSA Furnari - Complesso turistico Portorosa, 0941 802 500; da 170 €
BORGO PETRA Mascalucia - via Teatro, 9 095 7277184; da 80 €
AGRITURISMO FATTORIA DI GRENNE Ficarra - località Grenne, 0941 582757; da 80 €
AGRITURISMO FONDO CIPOLLATE Castiglione di Sicilia - contrada Cipollate, 12-14, frazione Mitogio 389 1571912; da 70 €
Ragusa & Provincia
Agrigento & Provincia VILLA ATHENA HOTEL Agrigento - via Passeggiata Archeologica, 33 0922 596288; da 240 € (apertura maggio 2009) AZIENDA AGRICOLA MANDRANOVA Campobello di Licata - SS. 115, km217 348 3150015; da 122 € IL GATTOPARDO DI LAMPEDUSA Isola Lampedusa - contrada Cala Creta, via Beta, 6, 0922 970051 solo soggiorni settimanali in pensione completa, a partire da 1220 € a persona TENUTA STOCCATELLO Menfi - S.P. 42 Menfi-Partanna km 6, 333 9035428; da 70 €
SUITE D’AUTORE ART DESIGN GALLERY HOTEL Piazza Armerina - piazza Duomo, 0935 688553; suite BB da 100 €
Enna & Provincia
VILLA CARLOTTA Ragusa - via Ungaretti, 0932 604140; da 120 €
BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro 0935 640529; da 80€
HOTEL 900 Scicli - via Duprè, 11, 0933 843817; da 90 €
CAMBIOCAVALLO Pozzallo - contrada Zimmardo, 0932 779118; da 110 € MASSERIA CIANCIÒ Modica - contrada Cianciò Graffetta, 335 330299; da 78 €
Siracusa & Provincia HOTEL ALGILÀ Siracusa - via Vittorio Veneto, 93, 0931 465186; da 160 € HOTEL ONE Siracusa - via Diodoro Siculo, 4, 0931 411355; da 99 € COUNTRY HOUSE MONTELUCE Noto - contrada Vaddeddi, 335 6901871; da 120 € ZAIERA RESORT Solarino - contrada Zaiera, 0931 461046; da 100 €
Trapani & Provincia HOTEL TORRI PEPOLI Erice - viale Conte Pepoli, 333 3010504; da 250 € RELAIS ANGIMBÉ Calatafimi - Segesta SS 113 Palermo-Trapani, uscita Alcamo ovest, km 338,4; 0925 530120; da 90 € ZUBEBI RESORT Pantelleria - Contrada Zubebi, 0923 913653; da 160 €
ASTORIA PALACE HOTEL, PALERMO. L’organizzazione di congressi perfetti
Il vostro prossimo congresso, sarà perfetto
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BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL
I Consigli di Sikania a cura di > Sikania advices by
Piccolo Napoli > Palermo “Palermitani veraci in cucina, internazionali per la clientela”. È breve, semplice ed efficace Giuseppe Corona quando descrive il suo ristorante. Si chiama “Piccolo Napoli” il delizioso locale che sorge nel cuore del Borgo Vecchio, a poche centinaia di metri dal porto. Il nome però non tragga in inganno: di partenopeo c’è poco, perché ai fornelli si seguono rigorosamente le tradizioni panormite. Piatti semplici ma mai banali, ingredienti freschissimi e una cordialità sperticata per chi siede a tavola. Se Borgo Vecchio rappresenta un pezzo importan-
te della storia di Palermo, il ristorante della famiglia Corona può essere senza dubbio considerato un pezzo pregiato della storia del quartiere. Aperto nel 1951 da Orazio Corona con la moglie Rosetta, padre e madre di Giuseppe, il locale - dapprima osteria per gli operai che lavoravano in zona - con gli anni ha raccolto una clientela sempre più varia. Ed oggi nel ristorante (cinquanta coperti, aperto a pranzo dal lunedì al sabato e a cena solo venerdì e sabato) si possono incontrare semplici impiegati ma anche manager, bancari e soprattutto turisti che, dopo aver
Piccolo Napoli > piazzetta Mulino a Vento, 4, Palermo - tel. 091 320431 - Prezzo medio: 40 €; chiuso la domenica > Average price 40 €; closed on Sunday “True Palermitans in the kitchen, international for the clientele.” Giuseppe Corona is brief, simple and effective when he describes his restaurant. “Little Naples” is the name of the delightful place in the heart of the Borgo Vecchio, a few hundred metres from the port. However, one must not be deceived by the name: there is very little that is Neapolitan about it, because in the kitchen the Palermitan traditions are rigorously followed. Simple but never banal dishes, fresh ingredients and lavish cordiality for the guests. 64
If the Borgo Vecchio represents an important piece of the history of Palermo, the restaurant of the Corona family can doubtless be considered a fine piece of the history of the quarter. Opened in 1951 by Orazio Corona with his wife Rosa, Giuseppe’s father and mother, the place, originally a tavern for workers in the area, over the years it has built up a more and more varied clientele. And today at the restaurant (seating for fifty, open for lunch from Monday to Saturday and dinner only Friday and Saturday) you can meet simple clerks but also managers, bank
www.cronachedigusto.it
la ricetta dello chef the chef’s recipe Linguine con i ricci Ingredienti per 4 persone 320 gr. di linguine; una quarantina di ricci di mare; sale: sei cucchiai d’olio extravergine d’oliva; aglio; prezzemolo
visitato le meraviglie architettoniche e monumentali della città, si soffermano per degustare il meglio che la cucina locale può offrire. Il pesce freschissimo, anzi “vivo” - come lo definisce Corona - acquistato ogni giorno a Castellammare del Golfo è la base da cui si parte per deliziare gli avventori. Per cominciare niente di meglio di un’insalata di mare. Tra le specialità c’è ovviamente la pasta con le sarde, ma è possibile ordinare anche le linguine con i gamberi o con le uova di pesce spada. Ai più ghiotti si consiglia la pasta coi ricci. Vasta scelta per i secondi, dai pesci arrostiti o all’acqua pazza ai gamberi fino alle pregiate aragoste. E se non bastasse, Corona dà pure la possibilità di scegliere agli amanti del vino fra le migliori etichette siciliane in circolazione. Il tutto servito con la massima disponibilità e gentilezza. Anche questa “made in Palermo”. (testo: francesco sicilia > foto: luigi lazzaro)
Indossando dei guanti e servendovi di forbici, aprite i ricci facendo molta attenzione agli aculei. Dopo aver aperto i ricci, con un cucchiaino prelevate le uova e mettetele in una scodellina. In una padella mettete sei cucchiai di olio extra vergine di oliva e due spicchi di aglio, che farete imbiondire a fuoco lento per aromatizzare l’olio. Tenete gli spicchi in padella fino a raggiungere l’imbiondimento, poi toglieteli e mettete nella padella le linguine cotte al dente. Mescolate bene e poi spegnete la fiamma, aggiungete le uova dei ricci assolutamente a crudo e mescolate accuratamente. Servite il piatto aggiungendo il prezzemolo tritato.
Linguine with sea urchins Ingredients for 4 person
workers and above all tourists that after visiting the architectural and monumental wonders of the city call in to taste the best that the local cuisine can offer. The fresh fish, indeed “live”, as Corona defines it, purchased every day at Castellammare del Golfo is the base from which he starts to delight the customers. To start with there is nothing better than a sea salad. Among the specialties there is obviously pasta with sardines but it is also possible to order linguine with shrimps or swordfish eggs. True gourmets are recommended to try pasta with sea urchins. There is a vast choice of second courses, from grilled fish or “crazy water” fish to shrimps and high-quality lobsters. And if it is not enough, Corona also gives wine lovers an opportunity to choose among the best Sicilian labels in circulation. It is all served with the greatest politeness and kindness. This too is “made in Palermo.” (text: francesco sicilia > photos: luigi lazzaro)
320 grams of linguine, about forty sea urchins, salt, six spoonfuls of extra virgin olive oil, garlic, parsley Wearing gloves and using scissors open the sea urchins carefully watching out for the prickles. After opening the sea urchins, with a teaspoon take out the eggs and put them in a little bowl. In a frying pan put six spoonfuls of extra virgin olive oil and two cloves of garlic, to be browned on a low gas to aromatize the oil. Keep the segments in the frying pan till browned, then remove them and put in the frying pan the linguine, slightly undercooked. Mix well and then turn off the gas, add the sea urchin eggs absolutely raw and mix carefully. Serve the dish adding minced parsley.
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OSPITALITÀ>HOSPITALITY
I Consigli di Sikania > Sikania advices
Hotel Porta Felice > Palermo Fu realizzata nel Cinquecento, la Porta Felice, per nobilitare il principio del Cassaro, la strada che, fin dalla lontana fondazione punica della città, dal mare risaliva dritta dritta fino al Palazzo Reale di Palermo. Una porta fastosa, che prendeva nome dalla moglie del viceré Colonna, e dalla quale si passava quando, al pomeriggio, si andava a passeggiare sul lungomare. Di fatto, la zona che si estendeva intorno alla Porta era una delle più belle ed eleganti della città, dove le famiglie aristocratiche ambivano stabilire la propria residenza. Proprio
qui, dalle fondamenta di un nobile palazzo settecentesco, è stato realizzato l’Hotel Boutique Porta Felice, aperto da poche settimane. La facciata, in effetti, è proprio quella di un edificio nobiliare d’altri tempi, con i terrazzini in ferro battuto a ingentilire la severa pietra tufacea, ma appena oltre l’ingresso è la modernità a prendere il sopravvento: marmo, vetro, acciaio e una interessante scelta di colori, dal grigio al mattone, insieme a una splendida decorazione artigianale delle pareti, rendono l’ambiente originale e accogliente.
Hotel Porta Felice > Via Butera, 47, Palermo; tel. 091 6175678 - www.hotelportafelice.it; doppia da 140,00 € > double room from 140,00 € The Porta Felice gate was built in the sixteenth century, to dignify the start of the Cassaro, the street that, ever since the distant Punic foundation of the city, from the sea had gone straight up to the Royal Palace in Palermo. A splendid gate, which took its name from the wife of viceroy Colonna, and through which you passed when in the afternoon you went to walk along the waterfront. The fact is that the area around the Gate was one of the most beautiful and elegant in the city, where aristocratic families aspired to put their homes. Right 66
here, exactly from the foundations of a noble eighteenth-century building there was created the Hotel Boutique Porta Felice which opened a few weeks ago. The façade, in effect, is really that of a patrician building of past times, with small terraces in wrought iron to soften the severe tufa stone, but immediately after you enter it is modernity that gets the upper hand: marble, glass, steel and an interesting choice of colours, from grey to brick-red, together with splendid craft decoration on the walls, make the atmosphere original and pleasant.
Moderno l’arredamento delle camere (trenta, oltre a tre suite) e del bar, aperto anche al pubblico esterno fino a tarda sera. All’avanguardia il centro benessere (anche questo disponibile pure al pubblico cittadino), un centinaio di metri quadri con sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio, docce emozionali, zona relax e naturalmente trattamenti beauty, fra cui l’innovativo candle massage. Bello, infine, l’accesso alle camere, con lo scalone di caldo arancio che si dipana su per le tre altezze, lasciando libero lo sguardo, da una parte sull’architettura d’ispirazione vagamente maritime, dall’altra, oltre i finestroni, sui tetti delle case e delle chiese del circostante centro storico. L’albergo, che rientra nella categoria quattro stelle, mette a disposizione dei suoi ospiti i servizi del suo standard, dalla connessione internet nelle camere al babysitting, nonché due salette per meeting e un roof garden (apertura prevista primavera 2009). (chris j. raeli)
The furnishing of the rooms is modern too (there are thirty of them, in addition to three suites), as is that of the bar, open until late evening, also to nonresidents. The wellness centre is an avant-garde one (also open to non-residents), a hundred square metres with Finnish sauna, Turkish bath, Jacuzzi, emotional showers, relaxation zone and of course beauty treatments, including innovative candle massage. Finally, the access to the rooms is beautiful, with a warm orange staircase going up three floors, leaving the gaze free, on one side on architecture showing vaguely maritime inspiration, and on the other, on full-length windows, on roofs of houses and on the churches in the surrounding historic area. The hotel, a four-star one, makes available to guests the services of its standard, from an Internet connection in the rooms to childcare, as well as two little rooms for meetings and a roof garden (scheduled to open in spring 2009). (chris j. raeli)
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LO SCAFFALE DI SIKANIA >
In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.
Renato Polizzi
Totomorfosi storia di Antonio G. e della sua metamorfosi
Antonio G., giovane siciliano laureato in Giurisprudenza e praticante presso un importante studio legale della sua città, una mattina si sveglia e si accorge di aver subito una metamorfosi: è diventato Totò Cuffaro. Le nuove sembianze sconvolgeranno la vita di Antonio, ma non quella di chi gli sta accanto. Il turbamento iniziale lascia presto il posto all’indifferenza: una tale trasformazione sembra ordinaria nella Sicilia di oggi. Ispirato a Kafka, un bozzetto satirico che alterna situazioni paradossali a spaccati di vita quotidiana in cui è facile riconoscersi, dove sfilano personaggi e maschere della nostra Italia, situazioni tipo intensamente vere. Un libro per riflettere, con un sorriso, sulla Sicilia e sull’Italia. Navarra Editore, 85 pagg., 10 €
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Totomorfosi di Renato Polizzi
l’autore> Renato Polizzi è nato a Erice nel 1977, ma vive, lavora e legge a Marsala. Titolare di un’agenzia di comunicazione, ha lavorato come giornalista, addetto stampa e conduttore radiofonico, coltivando contemporaneamente la sua passione per la letteratura. Per Navarra Editore ha pubblicato una raccolta di articoli di satira di costume su Marsala dal titolo “Riso all’ortica”. Totomorfosi è il suo primo romanzo.
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u dopo aver fatto per l’ennesima volta lo stesso sogno, che Antonio G., un lunedì di mattina presto, si risvegliò nella sua camera, in Sicilia, trasformato nell’onorevole Salvatore Cuffaro, detto Totò, ex Presidente della Regione Siciliana. Riposava supino come d’abitudine, ma quella mattina, appena aperti gli occhi, fu scosso da un brivido che gli attraversava la schiena. Era tutto bagnato di un sudore freddo e vischioso, da malato, “Avrò la febbre” pensò, toccando il lenzuolo che gli aderiva appiccicoso al corpo. Ma quando, nel pieno del torpore che segue un sonno pieno ma non soddisfacente, alzò la testa per vedere che ora fosse, si accorse che la sua pancia era gonfia come non lo era mai stata, a tal punto da far prendere alle coperte la forma di una collinetta. Vinto, si lasciò cadere la testa sul cuscino come chi, appena sveglio, prende coscienza che lo aspetta una giornata piena di problemi e vuole concedersi ancora qualche minuto prima di affrontarla. “Cominciamo bene!” pensò, la giornata si presentava più difficile del previsto, ma tanto valeva alzarsi. “Che mi sta succedendo?” disse a bassa voce tra sé e sé, notando la difficoltà con cui tentava di scendere dal letto. Antonio, infatti, normalmente, aveva una corporatura snella, da piccolo era stato addirittura “mingherlino”, per la disperazione della nonna paterna che vedeva in ogni magrezza, anche quella costituzionale, l’ombra della malattia. Di solito, una volta trovato il coraggio necessario per uscire dal letto, scostare le coperte e mettere con un balzo i piedi a terra era un tutt’uno, un unico gesto atletico. Quella mattina invece si sentì da subito impacciato, come se il suo
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LO SCAFFALE DI SIKANIA
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corpo, mentre dormiva, si fosse rivestito di uno spesso strato di gommapiuma che gli intorpidiva gli arti rendendogli difficile ogni movimento e quello che di solito era un unico balzo, ora fu semplice dondolio sui glutei per poi trasformarsi in un goffo strisciare sulla schiena. Con questi movimenti impacciati Antonio riuscì a mettere le gambe fuori dal letto e poi, facendo forza sui gomiti, finalmente a sedersi e a mettere i piedi per terra… ma proprio lì, ai margini del letto, un’altra sorpresa lo attendeva: i suoi piedi non riuscivano più ad entrare dentro alle pantofole che fino alla sera prima gli calzavano alla perfezione. Due piedi gonfi e piatti avevano preso il posto dei suoi, snelli e dall’arco perfetto, frutto di quattro anni di plantare ortopedico-correttivo portato durante l’infanzia. Ma la cosa che lo sorprese di più fu accorgersi che non solo i piedi erano diventati più gonfi, che poteva anche succedere, la cosa strana era che, a primo acchito, sembravano essere diventati anche più corti; forzando le pantofole, infatti, si accorse che dalla punta delle dita a quella delle ciabatte abbondavano più di cinque centimetri: da quanto poteva vedere, si era addormentato con dei piedi quarantaquattro e se li ritrovava quaranta/quarantuno. Fu a questo punto, tra grattatine di testa, sbadigli e i soliti stiracchiamenti che frapponeva tra il risveglio e la volontà di cominciare la giornata, che lo sguardo di Antonio, dopo aver vagato svogliatamente per la camera alla ricerca di un perché di quelle stranezze, si posò sulle sue mani: quelle stentò perfino a riconoscerle; più volte le aprì, le chiuse, le girò e rigirò per esaminarne bene il palmo e il dorso, le avvicinò e allontanò dal viso stirando o chiudendo le braccia e alla fine giunse ad una conclusione sorprendente: quelle appese alle sue braccia non erano le sue mani!... Come avevano potuto le sue lunghe dita “da pianista” trasformarsi in una notte in quei dieci salsicciotti, grossi e tozzi, buoni solo per il sugo? E poi lui non aveva mai avuto questa peluria nera e setolosa sul dorso; le sue mani, così longilinee e nervose, erano diventate tozze e gonfie e le vene che fino al giorno prima ne attraversavano il dorso erano letteralmente ricoperte di grasso, se ne intravedevano a malapena le tracce azzurrognole, come minuscoli fiumi carsici sotterrati sotto un morbido letto di carne rosata dall’epidermide tirata come quella di un maialino da latte.
“Che mi sta succedendo?” disse a bassa voce tra sé e sé, notando la difficoltà, con cui tentava di scendere dal letto. Per gentile concessione di Navarra Editore 71
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