Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo ÂŤTaxe percueÂť - Tassa riscossa - Filiale Palermo
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L’Antico Stabilimento Balneare di Mondello
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Mondello Old Bathing Establishment
La spiaggia di Mondello Mondello beach pag. 32
Un po’ di storia... > A bit of history...
36 Rubriche Surveys pag.
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In breve > Briefly pag. 10 Libri > Books pag. 14 Attualità > News
I consigli di Sikania Sikania advices pag. 50 Dove mangiare
> Where to eat pag. 51 Dove dormire
> Where to sleep
Viaggi nel tempo Time travelling
Week-end pag. 52 A Scicli, nel nome dell’arte > At Scicli, in the name of art pag. 53 Arte, storia e cibo: di tutto un po’ > Art, history and food: a bit of everything pag. 54 Ristorante > Restaurant Officina del Gusto
pag. 56 Albergo > Hotel Palmerston Etna Golf Resort & Spa
pag. 59 Lo scaffale di Sikania > Lo sguardo periferico di Enzo Lauretta
Copertina > Cover: ph. Collezione privata G. D’Acquisto Mondello, L’Antico Stabilimento Balneare > Old Bathing Establishment
IN BREVE>BRIEFLY
Capolavori e contenitori Ha riaperto al pubblico la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa, lo storico “contenitore d’arte” che, nel cuore dell’antica Ortigia, ospita l'Annunciazione di Antonello da Messina, un capolavoro da poco restituito alla comunità dopo un delicatissimo intervento di restauro conservativo. Insieme con questo tesoro, un’articolata sequenza di raffinatissimi e preziosi oggetti d’arte dall’età bizantina al XIX secolo. In via Capodieci 14, aperta martedi-sabato, 9-19, domenica 9-13; tel. 0931 69511
Masterpieces and “containers” > The Regional Gallery at Palazzo Bellomo in Syracuse has reopened to the public. This is the historical “art container” that in the heart of ancient Ortygia contains The Annunciation by Antonello da Messina, a masterpiece that has recently been restored to the community after delicate work of non-invasive restoration. Together with this treasure, there is a rich sequence of refined and precious art objects going from the Byzantine age to the 19th century. In Via Capodieci, 14, open Tuesday-Saturday, 9-7, Sunday 9-1; tel. 0931 69511
Cromosomatiche alla pinacoteca di Marsala Resterà aperta fino all’8 dicembre la mostra di Giusto Bonanno a Marsala, al Convento del Carmine, dal titolo Cromosomatiche. La realizzazione è a cura di Sergio Troisi che, nel catalogo, sottolinea come “Gli approdi prossimi di questa operazione sono comunque tutt’altro che scontati: negli ultimi dipinti, infatti, la costruzione ritmica del colore (...) sembra cedere il passo a una stesura più mossa, istintiva, persino convulsa”. Il museo è aperto tutti i giorni negli orari 10-13/17-19. Informazioni: www.pinacotecamarsala.it In foto, Angeli metropolitani (2007) e Acrobati (2009)
Chromosomatic at the Marsala Pinacotheca > Until 8 December there will be an exhibition of the work of G. Bonanno in Marsala, at the Carmine Convent, entitled Cromosomatiche. The organisation has been handled by Sergio Troisi, who in the catalogue stresses that “The next developments of this operation are anything but obvious: in the latest paintings, the rhythmic construction of the colour ... seems to give way to a livelier, more instinctive, even convulsive arrangement.” The museum is open every day 10-1/5-7. Information: www.pinacotecamarsala.it. On the photos, Angeli metropolitani and Acrobati.
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U Quatrittu di Irrera Presso la Chiesa del Convento dell’Immacolata di Saponara (Me), Giovanni Irrera ripercorre in 40 pannelli U Quatrittu, antica tradizione dei carbonai dei Peloritani che ogni notte del 7 dicembre portano in processione il quadro miracoloso dell’Immacolata. Tutte le informazioni possono essere chieste al tel. 349 8668688
U Quatrittu by Irrera At the church of the Immacolata Convent at Saponara (Messina province), in 40 panels Giovanni Irrera goes over U Quatrittu, an old tradition of the charcoal burners in the Peloritani, who every year on the night of 7 December carry in a procession the miraculous picture of the Immaculate Virgin. For information call 349 8668688
IN BREVE>BRIEFLY
Ad Acireale la tappa siciliana del Laura Live World Tour 09 Tenendo stretto il suo terzo Latin Grammy Award, appena vinto lo scorso 6 novembre a Los Angeles, Laura Pausini parte per la nuova tournée mondiale prima di concedersi un paio d’anni di sosta. Una pausa che sembra ben meritata, visto che in questi ultimi mesi ha conquistato ogni traguardo raggiungibile. Dopo aver riempito lo stadio di San Siro (prima donna capace di tanto), dopo aver battuto ogni record italiano in fatto di vendita di dischi, la Pausini può tranquillamente considerarsi come l’artista nazionale più famosa al mondo, con il seguito più ricco e affezionato in patria e con un successo garantito praticamente per ogni cosa che faccia. La sua semplicità, la sua immediatezza, le sue doti vocali di sicura presa ne fanno una delle cantanti più ammirate ed apprezzate, tanto che le date di questo suo nuovo tour saranno presto sold out. L’unica tappa siciliana è quella del Palasport di Acireale, il prossimo 1° dicembre. Informazioni su www.ticketone.it
At Acireale the Sicilian concert in the Laura Live World Tour 09 > Clinging tight to her third Latin Grammy Award, won on 6 November in Los Angeles, Laura Pausini is setting out for her new world tour before resting for a couple of years. This is a break that seems well deserved, considering that in the last few months she has achieved every possible goal. After filling the San Siro stadium (the first woman to have done it), and after breaking every Italian record regarding record sales, Pausini can easily consider herself the most famous Italian singer in the world, with the biggest number of fans in Italy, and the fondest ones, and with success guaranteed for practically everything that she does. Her simplicity, her immediateness, her alluring vocal gifts make her one of the most admired and appreciated singers, so much so that her next concerts will soon be sold out. The only Sicilian concert is the one at Palasport in Acireale, on 1 December. Information on www.ticketone.it.
Omaggio al maestro di Jesi, Orfeo Tamburi La Galleria Sessantuno di Palermo espone fino al 21 novembre la mostra Opere: 1934-1988, omaggio a Orfeo Tamburi che consta di una serie di ricercati e preziosi dipinti, una sorta di “interessante diario di una vicenda che conobbe pagine felici: dalle ariose vedute romane degli anni Trenta ai grattacieli di New York, dalle vedute di Parigi ai ritratti e agli studi per teatro, musica, cinema, editoria”. In via XX Settembre, 61; mar/sabato ore 16.30/19.30; tel. 091 329229; www.galleria61.it Homage to the Jesi artist Orfeo Tamburi > Until 21 November the Sessantuno Gallery in Palermo is running the exhibition Opere: 1934-1988, a tribute to O. Tamburi consisting in a series of precious and much sought after paintings, a sort of “interesting diary of a story that enjoyed happy pages: from the airy Roman views of the thirties to skyscrapers in New York, views of Paris and portraits and studies for theatre, music, cinema and the book industry.” In via XX Settembre, 61; Tue-Sat 4.30-7.30; tel. 091 329229; www.galleria61.it 3
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Il suo ultimo lavoro è Per brevità chiamato artista, ma lui, all’interno del panorama cantautorale italiano, è stato soprannominato “il principe”. Lui è Francesco De Gregori, poeta e musicista, autore delle più belle canzoni “impegnate” dagli anni Settanta a oggi, artista, certo, ma del sentimento e della sua espressione. Principe per la sua eleganza, per la sua raffinatezza, per quel suo modo di comunicare, oggi come trent’anni fa. De Gregori sarà protagonista del concerto del prossimo 7 dicembre al Teatro Metropolitan di Catania. Informazioni: tel. 095 316596; www.ctbox.it
Per brevità chiamato principe For brevity’s sake called a prince > His latest work is Per brevità chiamato artista but in the panorama of Italian singers and songwriters he has been nicknamed “the prince.” We are talking about Francesco De Gregori, the author of the most beautiful “committed” songs from the seventies to today, an artist, certainly, but one of feeling and its expression. A prince for his elegance, his refinement, for his way of communicating. De Gregori will be the protagonist of the concert on 7 December at the Teatro Metropolitan in Catania. Information: tel. 095 316596; www.ctbox.it.
Festival di... vino A Marsala il vino sarà protagonista di un festival dal 4 all’8 dicembre, un evento che vedrà alternarsi momenti che ruotano tutti intorno al vino. Il programma prevede incontri e convegni, ma anche visite della città, con apposite escursioni ai siti di particolare rilevanza archeologica fra cui l’isola di Mozia. Informazioni tel. 0923 762199; www.festivaldivino.it
Festival of... wine In Marsala, wine will be the protagonist of a festival from 4 to 8 December, an event that will alternate different moments all rotating around wine. The programme includes meetings and conferences, but also visits to the town, with special excursions to sites of particular archaeological importance including the island of Motya. Information tel. 0923 762199; www.festivaldivino.it.
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Castelvetrano, saperi e sapori Castelvetrano e il suo territorio sono i protagonisti dell’ultimo documentario del regista Giovanni Montanti, al suo 63° cortometraggio sui paesi della Sicilia. Il video, di cui è stata prodotta una versione in lingua inglese, è stato girato da Gianni Basciano e narrato da Giancarlo Cara, ed è un viaggio tra storia, saperi e sapori alla scoperta del patrimonio castelvetranese: l’elegante centro storico, Selinunte, le località balneari di Triscina e Marinella, la Riserva Naturale Foce del Fiume Belice, il rito dell’Aurora, il corteo storico di Santa Rita, l’olio, il pane nero. Informazioni: tel. 091 543506
Castelvetrano flavours > Castelvetrano and its territory are the protagonists of the latest documentary by the director Giovanni Montanti, who has made 63 short films on towns and villages in Sicily. The video, of which a version in English has been produced, is a journey among history, forms of knowledge and flavours in the discovery of the Castelvetrano heritage: the historic area, Selinunte, the seaside resorts of Triscina and Marinella, the Mouth of the River Belice Nature Reserve, the Aurora rite, the procession for St. Rita, oil and black bread. Information: tel. 091 543506
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Al Massimo, Rigoletto, opera verdiana di solitudini
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Va in scena al Teatro Massimo di Palermo il melodramma di Giuseppe Verdi Rigoletto, nello storico allestimento creato per il Regio di Parma da Pierluigi Samaritani, con il grande Leo Nucci nel ruolo del protagonista. Alla regia Stefano Vizoli che così presenta l’opera: “Rappresentare Rigoletto è una sfida. Per me è un’opera di solitudini. A cominciare dalla figura del buffone. Si capisce che cosa poteva attrarre Verdi in questo personaggio e che cosa spingeva il musicista ad accostarlo alle figure del grande teatro shakespeariano. A mio parere, Rigoletto vive una scissione dentro di sé, una condizione schizofrenica. Da una parte è la conseguenza estrema di una corte corrotta, ma dall’altra è un padre, caratterizzato da un amore divorante ed egoistico. Nemmeno il Duca sfugge alla solitudine, perché non si accorge che gli basta vivere la condizione di Don Giovanni per seminare la distruzione attorno a sé. E Gilda muore due volte, uccisa dall’amore e dall’egoismo”. Dal 22 novembre al 2 dicembre, informazioni al tel. 091 6053111 o su www.teatromassimo.it
Geodinamica “(...) La Terra di Gilda Gubiotti è una massa viva che pulsa e si trasforma senza sosta (...) Il disegno si disperde nella forma e la forma si dissolve nella materia pastosa del colore perché tutto è materia, anche e soprattutto la pittura”. Così Vinny Scorsone nel catalogo della mostra Geodinamica di Gilda Gubiotti, fino al 30 novembre alla Galleria Amaracrista di S. Giovanni La Punta (Ct). Informazioni: tel. 095 7178155
Geodynamics At the Massimo, Rigoletto, a Verdi opera about loneliness > The Teatro Massimo in Palermo is doing Giuseppe Verdi’s melodrama Rigoletto, in the historic staging created for the Teatro Regio in Parma by Pierluigi Samaritani, with the great Leo Nucci in the role of the protagonist. The director is Stefano Vizoli, who presents the opera as follows: “Staging Rigoletto is a challenge. For me it is an opera about loneliness. Starting from the buffoon. You realise what could attract Verdi in this character and what led the musician to set him alongside figures in great Shakespearian theatre. In my opinion, Rigoletto experiences a division inside himself, a schizophrenic condition. On one side it is the extreme consequence of a corrupt court, but on the other it is a father characterized by devouring and selfish love. Not even the Duke escapes loneliness, because he fails to realize that it is enough for him to live as a Don Giovanni to sow destruction around him. And Gilda dies twice, killed by love and by egoism.” From 22 November to 2 December. For information tel. 091 6053111 or www.teatromassimo.it.
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“...The land of Gilda Gubiotti is a living mass that pulsates and transforms unceasingly... The design is lost in the form and the form dissolves into the doughy material of colour because everything is material, also, indeed above all, the painting.” Thus writes Vinny Scorsone in the catalogue of the exhibition Geodinamica by Gilda Gubiotti, until 30 November at the Amaracrista Gallery at San Giovanni La Punta (Catania province). Information: tel. 095 7178155
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Essential Experiences, dialogo d’arte teso all’etica e alla creazione
Essential Experiences, a cura di Lóránd Hegyi, è la mostra che apre la stagione delle nuove attività del Museo Riso di Palermo e che, in programma fino al 28 febbraio 2010, verrà ospitata anche nel quattrocentesco Palazzo Abatellis, laddove l’affresco sul Trionfo della Morte sarà affiancato da opere d’arte contemporanea “in un esplicito dialogo attraverso i concetti del Tempo e della Morte quali esperienze essenziali della vita”. Essential Experiences ospita oltre venti tra i maggiori artisti del panorama contemporaneo e presenta tre nuove produzioni commissionate da Riso a Dennis Oppenheim, Pedro Cabrita Reis e Richard Nonas, il tutto per affrontare “fondamentali questioni etiche che riguardano il concetto di creazione”. Informazioni: www.palazzoriso.it (in foto, Paolo Grassino, Madre, 2008 - Courtesy Galleria Giorgio Persano)
Essential Experiences, an art dialogue concerned with ethics and creation > Essential Experiences, handled by Lóránd Hegyi, is the exhibition that opens the season of the new activities of the Riso Museum in Palermo. It is on until 28 February 2010, and will be run also in the fifteenth-century Palazzo Abatellis, where the fresco on the Triumph of the Death will be flanked by works of contemporary art “in an explicit dialogue through the concepts of Time and the Death as essential experiences of life.” Essential Experiences includes over twenty of the greatest artists in the contemporary panorama and introduces three new productions commissioned by the Riso Museum from Dennis Oppenheim, Pedro Cabrita Reis and Richard Nonas, all to face “fundamental ethical issues that concern the concept of creation.” Information: www.palazzoriso.it (in the photo, P. Grassino, Madre, 2008 - Courtesy of the Giorgio Persano Gallery)
I Florio e la Targa > La Galleria-Museo Mogam, in via Galermo 171 a Catania, ospita fino al 6 dicembre la mostra I Florio e la Targa. Il fascino di un'epoca, dedicata alla più antica fra le gare automobilistiche in occasione del 50° anniversario della scomparsa del suo ideatore, Vincenzo Florio. In mostra, cimeli storici, opere d’arte e due preziosi dipinti ad olio: La dama e il cagnolino di Francesco Anastasi e il celeberrimo All'inseguimento (in foto) realizzato nel 1927 da Frederick Gordon Crosby. Informazioni: www.mogam.it The Florios and the Targa Florio race > The Mogam Gallery-Museum, at 171 Via Galermo in Catania, until 6 December is running the exhibition The Florios and the Targa Florio race. The charm of an epoch, devoted to the oldest car race, on the occasion of the 50th anniversary of the death of its creator, Vincenzo Florio. In the exhibition there will be historical relics, works of art and two precious oil paintings: La dama e il cagnolino (The dame and the puppy) by Francesco Anastasi and the very famous All'inseguimento (In the pursuit, in the photo) done in 1927 by Frederick Gordon Crosby. Information: www.mogam.it.
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Ad Acireale il 6 come sei tour di Gigi D’Alessio In 17 anni di attività ha pubblicato 17 album, oltre a una manciata di compilation ed ep. Davvero prolifico il nostro Gigi D’Alessio, il primo a sdoganare la musica neomelodica fino a farle raggiungere le vette - fino a qualche anno fa proibite - delle hit parade. Romantico, con la faccia pulita e lo sguardo da bravo “guaglione”, il cantautore porta il suo nuovo tour 6 come sei, omonimo del suo disco targato 2009, in giro per l’Italia, passando da una data sold-out all’altra fino a giungere all’appuntamento con i fans siciliani il prossimo 12 dicembre al Palasport di Acireale. Un concerto per il quale sarà bene acquistare i biglietti per tempo visto che l’album, dopo solo una settimana dall’uscita, si era posizionato al secondo posto dietro Madonna e davanti a Michael Jackson. Sarà neomelodico, sarà romanticone, ma i suoi pezzi li cantiamo tutti, e tutti a memoria! Informazioni: tel. 095 7225340 - www.boxol.it
In Acireale the “6 come sei” tour by Gigi D’Alessio > In 17 years of activity he has recorded 17 albums as well as a handful of compilations and EPs. Our Gigi D’Alessio is truly prolific. He was the first to free up neo-melodic music and take it up to peaks - forbidden until a year ago - of the hit parades. Romantic, with a clean face and the look of a good “guaglione” (young Neapolitan), the singer-songwriter is taking round Italy his new tour 6 come sei, the name being the same as that of the record he made in 2009, with one concert after another sold out up. There is also a concert for his Sicilian fans, on 12 December at the Palasport in Acireale. For this concert it will be a good idea to purchase tickets well in advance, considering that the album, just a week after it came out, was second behind Madonna and ahead of Michael Jackson. He may be neo-melodic, he may be tremendously romantic, but we all sing his pieces and all by heart! Information: tel. 095 7225340 - www.boxol.it
Alfonso Leto alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento Alfonso Leto, cresciuto nel contesto umano e artistico della Palermo sperimentale degli anni ‘70/’80 e passato “attraverso le esperienze del postmodernismo e della trans-avanguardia”, esporrà nella galleria agrigentina alle Fabbriche Chiaramontane ben 30 opere di medie e grandi dimensioni realizzate nell’ultimo decennio “che rivelano la duttilità e la ricchezza di un originale percorso artistico”, “scelte - spiega lo stesso Leto - con uno sguardo retrospettivo che privilegia il mezzo pittorico sempre giocato nell’equilibrio continuo tra concetto e stile”. Fino al 10 gennaio. Informazioni: tel. 0922 27729
Alfonso Leto at the Fabbriche Chiaramontane in Agrigento > Alfonso Leto, who went “through the experiences of postmodernism and the trans-avant-garde”, at the gallery at the Fabbriche Chiaramontane in Agrigento will exhibit a full 30 works, medium and large, done in the last decade “that reveal the ductility and the richness of an original artistic development”, “chosen,” explains Leto himself, “with a retrospective look that privileges the pictorial means always played out in a continual balance between concept and style.” Until 10 January. Information: tel. 0922 27729
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LIBRI>BOOKS
Andrea Camilleri
Gocce di Sicilia Mondadori 91 pagg. 9 €
Zù Cola era davvero “pirsona pulita”? E perché a San Calò piace tanto il vino? Come finirà la sfida fra “Calobardi” e il “Signiruzzo”? In queste pagine Andrea Camilleri ci offre una serie di immagini della sua terra natale, la Sicilia: “gocce” distillate di un amore antico e radicato nelle quali brilla tutta la vivacità dell’ingegno e del carattere isolano. Sette racconti comparsi per la prima volta sull’Almanacco dell’Altana fra il 1995 e il 2000 in cui risplende quel funambolismo della scrittura, quel linguaggio inventivo, insieme barocco e popolare, siciliano e nazionale, che hanno reso Camilleri l’autore italiano più letto e amato degli ultimi anni.
Giuseppe Quatriglio
L’isola dei miti Flaccovio editore 135 pagg. 14 €
L’isola è la Sicilia, ma i miti non sono quelli che generalmente vengono indicati come tali bensì sono fatti, luoghi, personaggi di potente carica simbolica - dalla famiglia Florio all’imperatore svevo Federico II, da Richard Wagner a Vincenzo Bellini passando per Ulisse - che sono entrati a far parte dello sconfinato immaginario sull’isola. Un immaginario al quale hanno attinto, arricchendolo a loro volta, artisti, scrittori e persone comuni. Significativi tasselli di cultura, civiltà e costume rievocati con brio e leggerezza, talvolta con nostalgia, sempre con grande coinvolgimento e passione. Giuseppe Quatriglio, giornalista e scrittore, è autore di opere di narrativa e saggistica per le quali la Sicilia è stata fonte di inestimabile ispirazione.
La storia del barone che era stato graziato dalla mafia, che lo aveva condannato a morte per un non meglio precisato “sgarro”, a patto che non uscisse mai dal Grand Hôtel delle Palme di Palermo è una di quelle affascinanti leggende metropolitane delle quali non si sa mai quanto ci sia di vero. Se è vero infatti che il barone Di Stefano visse nell’albergo per circa mezzo secolo, lo è altrettanto che la vera ragione che lo aveva spinto a dimorare proprio lì non si seppe mai. Adesso a questo singolare personaggio si ispira il francese Fusaro, con un anomalo noir, avvincente e sentimentale, un romanzo che unisce la tensione classica del giallo e l’inquietudine dell’analisi psicologica e che ha decretato il successo di questo scrittore.
Philippe Fusaro
Palermo solo Barbes editore 194 pagg. 12 €
Ci sono i grandi classici, a cominciare dalla cassata con il suo trionfo di ricotta e canditi e la frutta di martorana; ci sono i dolci delle feste, come le sfinci di San Giuseppe e gli agnellini pasquali nel loro recinto di cartoncino; e ci sono le specialità più particolari, ad esempio la “testa di turco” che si prepara da sempre a Castelbuono, il torrone, che in Sicilia si chiama cubbaita e si può fare con le mandorle o con il sesamo, o il “gelato di campagna” che di gelato non ha praticamente nulla se non il fatto di venir servito freddo, appena preso dal frigorifero. Per chi ama i dolci siciliani, questo libro si rivelerà un vero tesoro con le tante dolcissime ricette che l’autrice ha pescato dalla tradizione isolana, spiegandole con cura. A illustrarle è stato chiamato il fotografo Melo Minnella, che ha assolto il compito con la consueta abilità (e, immaginiamo, con l’acquolina in bocca!).
Antonella Minutella
Dolci di Sicilia Pielle edizioni 82 pagg. 9,90 €
Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily Sikania non è una semplice rivista! Ogni numero è un volume da collezionare e da consultare più volte.
Sikania is not a mere magazine! Every issue is a volume to collect and to consult again and again.
Una vera biblioteca sulla Sicilia, la sua storia, i suoi ambienti naturali, la cultura, l’arte, il folklore.
It is a true library on Sicily, its history, its natural environments, culture, art and folklore.
Le splendide foto, i testi semplici, accattivanti e mai banali vi trasmetteranno l’immagine più sincera della Sicilia, con tutti i suggerimenti per visitarla al meglio, anche nelle sue zone più sconosciute.
The splendid photos, the clear texts, captivating and never banal, will convey to you the sincerest image of Sicily, with all possible suggestions about the best way to visit it, including its least known areas.
In 25 anni non siamo mai mancati al nostro appuntamento mensile in edicola e ciò ci rende orgogliosi per il primato raggiunto nel campo dell’editoria siciliana.
In 25 years we have never missed our monthly appointment at newsagents’ and this makes us proud of the record reached in the field of Sicilian publishing.
I numeri di Sikania costano molto poco, ma valgono tanto!
The issues of Sikania do not cost very much, but they are worth so much!
Vi offriamo la raccolta di tutti i numeri ancora disponibili (150) con l’abbonamento per un anno a Sikania (11 numeri).
We are offering you the collection of all the issues still available (150) with a oneyear subscription to Sikania (11 numbers).
Una biblioteca sulla Sicilia A library on Sicily
140 € 165 €
Italia > Italy estero > abroad (+ 6,88 spese di spedizione)
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Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili. On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers. Piazzetta Scannaserpe, 3 - 90146 Palermo Tel. 091 543506 - Fax 091 6373378
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Mondello
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“La gestualità dei siciliani” > “The Sicilian gestures”
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ATTUALITÀ>NEWS
Si faccia il ponte!
> Messina
Si comincia il 23 dicembre La Regione ci mette altri 100 milioni di euro L’opera ultimata e inaugurata entro il 2016
Il ponte di Akashi > The Akashi bridge
Ci siamo. Anche perché non se ne poteva più di usare il ponte di Akashi per illustrare questa “telenovela”. Finalmente, ci sono pure i soldi che, spiega il ministro per le Infrastrutture Altero Matteoli, non saranno tutti soldi dello Stato. “Dei 27,6 miliardi che il Cipe ha approvato, solo 2,8 miliardi sono della legge Obiettivo, soldi dello Stato. Altri 7,3 miliardi verranno da fondi Fas europei e oltre 8 miliardi da privati”. Una faccenda, questa, che ci lascia perplessi: il governo Prodi aveva definanziato l’opera per una prima tranche di 1 miliardo e 500 milioni di euro, somma che adesso dovrà essere
reintegrata. Cento milioni sono stati promessi dalla Regione Siciliana che partecipa all’aumento del capitale della Ponte sullo Stretto SpA. Basta aggiungere gli ultimi 8 miliardi dei privati e il miliardo e mezzo mancante e il gioco è fatto. Intanto, oltre alla data di fine lavori - il 2016 - è stata ufficializzata la data per la posa della prima pietra, il prossimo questo - 23 dicembre. Sorge spontanea una domanda: visto che dal 24 dicembre all’11 gennaio 2010 si ptrebbe organizzare un lungo ponte natalizio, non è che quando il ministro ha parlato di fare il ponte intendeva quello metaforico delle vacanze?
Let the bridge be made! Work starts on December 23 The Region is putting up another 100 million euros The work to be completed and inaugurated by 2016 We are there. Also because we were fed up with using the Akashi bridge to illustrate this “soap opera”. At last, there is also the money that, explains the Minister for Infrastructures Altero Matteoli, will not all be state money. “Of the 27.6 million that Cipe has approved, only 2.8 million are under the Objective law, state money. Another 7.3 million will come from European Fas funds and over 8 million from private people.” This is something that makes us puzzled: the Prodi government had de-financed the work for a first lot of 1 billion and 500 million euros, a sum that now must be reintegrated. One hundred million have been promised by the Sicilian Region, participating in the increase of capital of the Ponte sullo Stretto SpA. You just have to add the last 8 million from private people and the missing million and a half and we will be hunky-dory. Meanwhile, in addition to the date for completing the work - 2016 - the official date has been declared for laying of the first stone, i.e. 23 December of this year. A question arises spontaneously: considering that from 24 December to 11 January 2010 a long Christmas “bridge” could be organized, does it mean that when the minister spoke of making a bridge he meant the metaphorical holiday “bridge”?
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Il progetto dello stretto > The straits project
Informazioni > Information Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti > Ministry of Infrastructures and Transports tel. 06 41582143 - 06 41582144 web > www.mit.gov.it; www.stradeanas.it/index.php?/content/index/arg/ ponte_stretto
ATTUALITÀ>NEWS
Class action vs. Trenitalia
> Sicilia
Il Codacons si mobilita
Dopo le affermazioni del governatore Lombardo, intervengono i consumatori «Da gennaio 2010 avvieremo una class action contro Trenitalia, finalizzata a richiedere all’azienda il risarcimento dei danni da ritardo e disservizio causati agli utenti siciliani». Così il segretario nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, “stuzzicato” dall’attacco del governatore Lombardo contro il servizio Trenitalia in Sicilia. In un’intervista dello scorso ottobre, Lombardo ha confessato di non aver mai preso un treno in Sicilia perché «per percorrere i 190 chilometri tra Catania e Palermo ci vogliono più di quattro ore», una lentezza «frutto di una politica che si è consolidata nel tempo, da decenni. Prima ha reso impra-
ticabile il servizio ferroviario, poi l’ha puntualmente segato definendolo un ramo secco». Interviene nella polemica Giosuè Malaponti, coordinatore del Comitato Pendolari Siciliani: «Nel 1998 sono stati persi per la progettazione 500 milioni delle vecchie lire. Nell’ottobre 2001 (governatore Cuffaro e ministro Lunardi), venivano finanziati 1.970 milioni di euro per il raddoppio della MessinaCatania-Siracusa per il tratto Fiumefreddo-Giampilieri. Soldi andati persi o perlomeno scomparsi, ma fino al 2007 c’erano!». Insomma, i nostri treni saranno “degni del Congo”, ma di certo sono affari d’oro.
Informazioni > Information Trenitalia - assistenza clienti > Trenitalia - customer assistance tel. 199 892 021 web > www.trenitalia.com; http://pendolarisiciliani.blogspot.com
ph_giopuo
ph_hovistoninavolare
Class action vs. Trenitalia Codacons is getting mobilized After the declarations by governor Lombardo, consumers are involving “From January 2010 we will start a class action against Trenitalia, serving to ask the company for payment of damages caused by delays and poor service to Sicilian consumers.” These are the words of the national secretary of Codacon, Francesco Tanasi, “egged on” by the attack by governor Lombardo on the Trenitalia service in Sicily. In an interview last October, Lombardo confessed he had never have caught a train in Sicily because “going along the 190 kilometres between Catania and Palermo takes more than four hours”, slowness which is the “fruit of a policy that has been consolidated in time, for decades. First it made the railway service impracticable, and then it systematically cut it to pieces, defining it a dead branch.” Giosuè Malaponti, the coordinator of the Committee of Sicilian Commuters, has joined in the controversy: “In 1998 500 million old liras were lost for planning. In October 2001 (when Cuffaro was the governor and the Minister was Lunardi), 1,970 million euros were provided for doubling the Messina-Catania-Syracuse line on the Fiumefreddo-Giampilieri stretch. This money was lost or at least disappeared, but until 2007 it was there!” In short, our trains may be “worthy of the Congo”, but certainly they are golden business.
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ATTUALITÀ>NEWS
Ecco il quinto aeroporto
> Racalmuto (Agrigento)
Un nuovo scalo, ad Agrigento
Dopo Palermo, Catania, Trapani e Comiso, prende corpo il progetto “Valle dei Templi”
Racalmuto, Agrigento > ph_davide_mauro
“Ho sempre ribadito, prima da assessore alla Programmazione e poi al Bilancio, che l’aeroporto di Agrigento poteva diventare una realtà. Finalmente, abbandonati i progetti faraonici e velleitari che non avevano i piedi per camminare, si sono create le condizioni per dare una risposta con-
creta e non falsi annunci e illusioni alla provincia di Agrigento”. Così l’assessore all’Agricoltura, Michele Cimino, dopo l’approvazione della giunta regionale della delibera che stanzia 30 milioni di euro di risorse Fas per il trasporto aereo nell’area centro-meridionale della Sicilia, in
questo caso quella racalmutese. “In un processo di sviluppo turistico - ha detto l’assessore ai Trasporti, Nino Strano - questo aeroporto potrà soddisfare le richiesta di un’area non servita da alcuno scalo, ed essere un volano per la crescita del territorio”. Commenta anche l’assessore al Lavoro, Luigi Gentile: “Finalmente si apre un nuovo capitolo per la provincia di Agrigento, per uscire dalla marginalità geografica che ha frenato lo sviluppo economico”. In pratica, se è impossibile usare strade distrutte o ancora da ultimare e linee ferroviarie quasi dismesse, in Sicilia potremo muoverci comodamente in aereo e fare PalermoAgrigento in soli 10 minuti, ritardi permettendo.
Here comes the fifth airport A new airport, in Agrigento After Palermo, Catania, Trapani and Comiso, the “Valley of the Temples” project is taking shape “I have always stressed, first as the Regional Minister for Planning and then for the Budget, that the Agrigento airport could become reality. Sumptuous and fanciful projects that can go nowhere have at last been abandoned, and the conditions have been created for giving Agrigento province a concrete answer and not false announcements and illusions.” These are the words of the Regional Minister for Agriculture, Michele Cimino, after the approval by the regional junta of the deliberation providing 30 million euros of Fas resources for air transport in the central-southern area of Sicily, in this case meaning Racalmuto. “In a process of tourist development,” said the Regional Minister for Transports, Nino Strano, “this airport can satisfy the demand of an area not served by any port, and give an impulse to the growth of the territory.” There was also a comment by the Regional Minister for Labour, Luigi Gentile: “At last a new chapter is starting for Agrigento province, to get out of the geographical marginalisation that has halted economic development.” In practice, if it is impossible to use destroyed roads and railway lines that are almost disused are still to be completed, in Sicily we can comfortably move around by plane and travel from Palermo to Agrigento in just 10 minutes, delays permitting.
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ph_franco_follini
web > http://agrigento.blogsicilia.it www.skyscrapercity.com http://www.regione.sicilia.it/turismo/trasporti /arcdocumenti/2005/studio%20aeroporto %20AG.pdf
ATTUALITÀ>NEWS
Torna la “nostra” Venere
> Aidone (Enna)
Il viaggio Malibù-Aidone è al termine Entro il 2010 tornerà a casa il capolavoro del V secolo a.C. Che si tratti di una rappresentazione di Persefone o della madre Demetra poco importa: è certo che ormai è sulla via del ritorno la bellissima statua della “Venere” di Morgantina, rubata dal sito archeologico e venduta con l’imbroglio al Paul Getty Museum di Malibù (per ben 10 milioni di dollari nel 1986!). Certo, non percorrerà nessuna delle strade greche che sorvegliava dall’agorà ennese, ma userà un aereo per attraversare mezzo mondo, da Malibù fino al museo che le si sta allestendo in quel di Aidone. C’è voluta la tirata d’orecchi di Nino Grippaldi, presidente di Confindustria di Enna, per dare una accelerata ai progetti d’accoglienza: “Un silenzio che preoccupa - aveva
dichiarato a proposito del fatto che niente sembrava muoversi fino allo scorso ottobre -. Sul piano della logistica e dei servizi di accompagnamento le soluzioni che si prospettano mancano proprio di prospettiva. Vengono affrontate come se si trattasse di poco più di una sagra
Informazioni > Information Soprintendenza Beni Culturali - Enna > Superintendence for the Cultural Heritage tel. 0935 507611 web > http://www.facebook.com/pages/AidoneItaly/Venere-Di-Morgantina/79289239911
(...)”. Al suo allarme ha risposto prontamente l’assessore al Turismo, Nino Strano, che proprio all’inizio di questo novembre ha indetto un tavolo tecnico per progettare un piano dettagliato per il rientro e la promozione della magnifica statua.
Morgantina > ph_mingo_nl
“Our” Venus returns The Malibu-Aidone journey is ending Within 2010 the 5thcentury BC masterpiece will return home Whether it is a representation of Persephone or her mother Demeter is of little importance: what is certain is that now the beautiful statue of the Morgantina “Venus”, stolen from the archaeological site and sold with a fiddle to the Paul Getty Museum in Malibu (for no less than 10 million dollars in 1986!) is on the way home. It certainly will not go along any of the Greek roads that it watched over from the Enna agora, but it will use an airplane to cross half the world, from Malibu to the museum that is being prepared in Aidone. An energetic intervention by Nino Grippaldi, the president of Confindustria in Enna, was needed in order to accelerate the welcome projects: “A worrying silence,” he declared speaking of the fact that nothing seemed to be happening until last October. “On the plane of logistics and accompaniment services the solutions considered really lack perspective. They are addressed as if it were little more than a festival...” His alarm was promptly answered by the Regional Minister for Tourism, Nino Strano, who at the beginning of November this year organised a technical round table to draw up a detailed plan for the return and promotion of the magnificent statue.
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ATTUALITÀ>NEWS
Un piano per l’ambiente
> Sicilia
Si faccia uso sociale della natura Nasce lo strumento programmatico per utilizzare le 32 riserve dell’Azienda regionale
ph_hanne carstensen
Il Governo mira a indirizzare i beni ambientali verso un uso sociale attraverso la fruizione culturale del patrimonio naturale. Questo comporta però una seria e corretta pianificazione delle modalità di fruizione: dalla realizzazione di strutture e infrastrutture, alla definizione di proposte educative, armoniche con le finalità istitutive delle aree protette. (...) Una strategia di sviluppo di questo tipo ha richiesto però la necessità di ridisegnare, in un progetto chiaro, il nuovo ruolo delle riserve quali soggetti attivi di una politica turistica, in cui le riserve possono rappresentare un vero pat-
rimonio economico e occupazionale, oltre che naturalistico”. Così il governatore, Raffaele Lombardo, presentando gli obiettivi del nuovo strumento programmatico che dovrà migliorare e promuovere le 32 riserve naturali orientate gestite dall’Azienda Foreste Demaniali. “Raggiungeremo il traguardo - ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura, Michele Cimino quando queste splendide aree saranno in grado di arricchire il visitatore anche dell’esperienza e della conoscenza dell’ambiente, della storia e delle tradizioni dei comprensori dove insistono le riserve”.
A plan for the environment Social use to be made of nature The programmatic instrument is coming into being for using the 32 reserves of the regional board The government aims to address the environmental heritage towards social use through cultural enjoyment of the natural heritage. This, however, involves serious and correct planning of the modalities of enjoyment: from the creation of structures and infrastructures, to the definition of educational, proposals harmonized with the institutional aims of reserves... A development strategy of this type has however created the need to redesign, in a clear project, the new role of reserves as active subjects of a tourist policy, in which reserves can represent a true economic and occupational heritage, as well as being a nature heritage.” This is what the governor, Raffaele Lombardo, said, introducing the objectives of the new programmatic instrument that will have to improve and promote the 32 special nature reserves managed by the Forestry Board. “We will reach the finishing line,” declared the Regional Minister for Agriculture, Michele Cimino, “when these splendid areas are also able to enrich the visitor with experience and knowledge of the environment, the history and the traditions of the districts in which the reserves lie.”
ph_hanne carstensen
web > www.boschidisicilia.it 18
ATTUALITÀ>NEWS
Nuova strategia cercasi
> Sicilia
Il problema rifiuti diventa priorità Per arginare il collasso dell’isola, 45 giorni per elaborare un nuovo piano Palermo è sommersa dai rifiuti, così come Catania. Costretta a riaprire la discarica di Partinico, la discarica di Bellolampo “chiude” per i comuni debitori: oltre 60 milioni di euro i crediti avanzati. La situazione è al collasso, aggravata ancor di più, come dice il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, dal fatto che “non sono stati realizzati i quattro impianti (termovalorizzatori o inceneritori, ndr) che dovevano essere realizzati. Questo ritardo comporta sensibili rallentamenti (…) Entro due anni un termovalorizzatore dovrà entrare per forza in funzione”. La Regione Siciliana, da parte
sua, ha istituito una commissione che dovrà elaborare in 45 giorni un nuovo piano per risolvere la faccenda. Una storia piuttosto complicata, visto che i lavori per i quattro impianti erano già stati appaltati e poi revocati perché l’Amministrazione non aveva atteso a tutte le regole. Ancora in corso le trattative per il pagamento delle penali anche se si prevede la possibilità di affidare la costruzione di nuovi impianti alla stessa società danneggiata. Il fatto è che la Sicilia non riesce a riciclare neppure il 5% dei suoi rifiuti, il che rende inutile la costruzione degli inceneritori.
web > http://www.regione.sicilia.it/ presidenza/ucomrifiuti/
ph_leacciaierie_org
New strategy needed The refuse problem becomes a priority To halt the collapse of the island, 45 days to work out a new plan
ph_fildil
Palermo is submerged by refuse, like Catania. It has been necessary to reopen the Partinico dump, while the Palermo dump at Bellolampo is “closing” because of indebted communes: over 60 million euros are owed by some towns in the province. The situation is verging on collapse, worsened, as the Minister of the Environment Stefania Prestigiacomo says, by the fact that “the four facilities have not been created (thermovalorizers or incinerators) that should have been created. This delay involves major decelerations… Within two years a thermovalorizer will have to start working.” For its part the Sicilian Region has created a commission that in 45 days will have to work out a new plan to solve the problem. The work for the four facilities had already been contracted and then revoked because the administration had not respected all the rules. Negotiations for the payment of the penalties are still ongoing although it is possible the work for new facilities will go to the same damaged company. The fact is that Sicily does not even succeed in recycling 5% of its refuse, which makes the construction of the incinerators useless.
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La luminosa attività di trent’anni di militanza artistica, testimoniata da centinaia di mostre e di presenze in Italia e all’estero, fanno di Franco Lo Cascio un nome emblematico della pittura contemporanea in Sicilia. Presenza costante nel panorama artistico nazionale, negli anni Sessanta travalicando i confini della realtà naturalistica meridionale Franco Lo Cascio si accosta al movimento della “neofigurazione” acquistando una dimensione europea. È il periodo in cui l’artista lavora principalmente su grandi cicli pittorici: “il grido e gli aneliti dei vinti” figure umane scarnite e deluse, - 1970: “metamorfosi del continente uomo” rappresentazione del conflitto uomo-macchina, - 1980: “nei giardini del quotidiano”, rappresentazione di un mondoambiente-natura in cui si agogna una rinnovata umanità, - 1990: ”il sogno arcano”, dove questa umanità si rifugia al riparo dell’incombente catastrofe ecologica, - 2002: “universo donna” il mondo dei meccanismi si è ormai dissolto, pensiero e poesia, bellezza e logica irradiano di una calda luce il mondo e infine, - 2008: “alchimie dell’immaginario”, immagini riviste come in un sogno, in stretta correlazione tra l’inquietudine umana e il suo quotidiano, attualmente in mostra a Palermo, nelle Sale Duca di Montalto, a Palazzo dei Normanni. Sono figure in cui traspare il significato profondamente umano e sociale della sua arte, più volte premiata in mostre internazionali.
The luminous activity of thirty years of artistic militancy, testified to by hundreds of exhibitions and presences in Italy and abroad, make Franco Lo Cascio a name symbolising contemporary painting in Sicily. A constant presence in the national artistic panorama, in the sixties, crossing the confines of naturalistic reality in Southern Italy, Franco Lo Cascio approached the movement of “neo-figuration”, taking on a European dimension. This was a period in which the artist mainly worked on big painting cycles: “the cry and the gasps of the defeated” with gaunt and disappointed human figures, - 1970: “metamorphosis of the continent man”, a representation of the man-machine conflict, 1980: “in the gardens of daily life”, a representation of a world-environment-nature in which a renewed humanity is longed for, - 1990: ”the arcane dream”, where this humanity seeks refuge from the incumbent ecological catastrophe, - 2002: “woman universe”, the world of mechanisms being dissolved by now, and thought, poetry, beauty and logic radiating a warm light into the world, and finally, - 2008: “alchemies of the imagination”, images revisited as in a dream, in close correlation between human restlessness and daily life, currently on show in Palermo, in the Duke of Montalto Rooms at the Norman Palace. They are figures in which the deeply human and social meaning of his art shines through, several times winning at international exhibitions. 21
1913 ca. (Collezione privata G. Dâ&#x20AC;&#x2122;Acquisto)
Collezione privata G. Dâ&#x20AC;&#x2122;Acquisto
Lâ&#x20AC;&#x2122;Antico Stabilimento Balneare Mondello Old Bathing Establishment di Mondello
In alto, il cavaliere Vincenzo Florio alla gimcana automobilistica di Mondello. Nella pagina accanto, le successive fasi dei lavori eseguiti dalla ditta Ferrobeton per lo Stabilimento Bagni di Mondello (Catalogo Generale Ferrobeton, Milano 1911 - Collezione privata H. Carstensen) > Above, Mr. Vincenzo Florio at the car obstacle run in Mondello. On the opposite page, the phases of the building works of the Bathing Establishment of Mondello
La storia dello Stabilimento Balneare di Mondello, edificio unico nel suo genere, inizia ancora prima della sua costruzione e precisamente alla fine dell’Ottocento quando, avviato il risanamento della palude che si estendeva fra Monte Pellegrino e Monte Gallo, sorsero i primi stabilimenti balneari in legno, costruzioni che si montavano solo in estate, complete di scalette che da ciascuna cabina scendevano al mare per evitare alle signore di essere oggetto di sguardi indiscreti o di venire “imbrattate” da tintarelle poco gradite. Lo spettacolo del mare cristallino e della lunga spiaggia doveva essere splendido (come, del resto, lo è ancora oggi!) e, nel 1906, se ne innamorò perdutamente Luigi Scaglia, un imprenditore milanese dai natali agrigentini, il quale, giunto a Palermo per seguire la Targa Florio, dopo la sua prima visita a Mondello restò incantato dalle bellezze naturali del luogo. Fiutato l’affare, predispose un proget24
The history of the Mondello Bathing Establishment, a building that is unique in its kind, began even before its construction and precisely at the end of the nineteenth century when the improvement of the swamp between Monte Pellegrino and Monte Gallo started and there appeared the first bathing establishments in wood, constructions that were only put up in the summer, complete with steps that went down from each hut to the sea to avoid the ladies being the object of indiscreet looks or being “dirtied” by unwanted tans. The spectacle of the crystalline sea and the long beach must have been splendid (as indeed it still is today!) and, in 1906, it ravished Luigi Scaglia, a Milanese entrepreneur originating from Agrigento province. He came to Palermo to see the Targa Florio race, and after his first visit to Mondello was enchanted by the natural beauties of the place. Having got wind of a bargain, he drew up a project
Mondello Old Bathing Establishment
to di sfruttamento della zona, presentato al Comune di Palermo nel settembre dello stesso anno e accompagnato da una relazione in cui Scaglia si entusiasma al punto di scrivere: «Il fine precipuo, o Signori, che si propone di raggiungere la Società che io ho l’onore di rappresentare, è quello di exploiter Mondello. Chi ha veduto una volta sola questo lembo di paradiso non può non chiedersi meravigliato come mai esso non sia il ritrovo quotidiano di quanti cercano nella visione del Bello ristoro e conforto (…). Nessun pittore ebbe mai nella sua tavolozza tanta varietà di verde quanto ne offre all’occhio estasiato l’immenso bosco di agrumi, di ulivi, di carrubbi che circonda, digradante al mare, il bel golfo turchino, specchiantesi in un cielo più turchino, chiuso tra il superbo monte Gallo e il nostro Pellegrino, sacro al poeta». Contemporaneamente, l’imprenditore fece pubblicare su “La Sicile illustrèe”, un mensile parigino in francese e italiano, un articolo dal titolo “Grandioso progetto per l’avvenire di Mondello” in cui veniva illustrata la proposta della società milanese, presentando Mondello come un lido superiore ad Ostenda e con un lungomare molto più bello della Promenade des anglais di Nizza, per il quale si
for valorisation of the area, presented to Palermo Council in September of the same year and accompanied by a report in which he was so excited as to write: “The principal goal, Gentlemen, that the company that I have the honour to represent aims to reach is to exploiter Mondello. Anyone who has only once seen this stretch of heaven cannot fail to wonder how it is not the daily meeting place of all those that seek comfort and solace in the vision of the Beautiful … No painter ever had in his palette such variety of green as is offered to the ecstatic eye by the immense wood of citrus fruits, olive trees and carobs that, sloping down to the sea, surrounds the beautiful turquoise gulf, mirrored in an even more turquoise sky, closed off between the superb Monte Gallo and Monte Pellegrino, sacred to the poet”. At the same time, in “La Sicile illustrée”, a monthly magazine that was published in Paris in French and Italian, the entrepreneur wrote an article with the title “Grandiose project for the future of Mondello” in which the proposal of the Milanese company was illustrated, Mondello being presented as a beach superior to Ostend and with a more beautiful waterfront than the Promenade des anglais
Mondello Old Bathing Establishment
voleva risolvere il problema della trazione elettrica tra Palermo e le zone suburbane. A questo punto, la storia del progetto Scaglia precipita in un pozzo di mistero, da cui si generano sospetti e delazioni. L’articolo avrà davvero ingolosito alcuni affaristi belgi che inviarono degli emissari che poi, tramite terzi, provvidero a “rubare” l’idea dell’imprenditore milanese? Oppure, come hanno riportato alcuni testimoni dell’epoca, fu l’entusiasmo dello stesso Scaglia, che si vantò della propria idea con chi non avrebbe dovuto, a portare a conoscenza del progetto degli affaristi che, solo in seguito, avrebbero contattato imprenditori belgi con società nel settore del tramway? Oppure, ancora, sarà stato il Comune a chiedere un secondo progetto - sulla base di questo primo -
in Nice, so that there was a desire to resolve the problem of electric transport between Palermo and the suburban areas. At this point, the story of the Scaglia project is wrapped in mystery, from which suspicions and rumours were produced. Did the article tempt some Belgian profiteers, who sent some emissaries who then, through third parties, undertook “to steal” the idea of the Milanese entrepreneur? Or, as some witnesses of the day state, was it the enthusiasm of Scaglia himself, who boasted of his idea with people he would have done better not to, that brought knowledge of the project to the profiteers who were to contact Belgian entrepreneurs with companies in the tramway sector? Or again, was it the Council that asked profi-
In uno scatto dell’epoca uno dei primi tram e sullo sfondo lo Stabilimento Balneare appena inaugurato (Collezione privata I. Mercadante) > An old photo of one of the first trams heading to Mondello; in the background the new Bathing Establishment
ad affaristi ed ingegneri che già operavano in città? Non lo sapremo mai. I fatti sono che, alla fine del 1906, tre palermitani - Ugo Casalis, Antonio Carissimo e Andrea La Porta - costituirono una società che, nel 1909, fu “assorbita” da un’altra, denominata “Les Tramways de Palerme societè anonime” dove protagonista erano imprenditori belgi, specialisti in elettricità e tramvie, che avevano installato linee tramviarie in tutta Europa e 26
teers and engineers already operating in the city for a second project, on the basis of this first? We will never know. The fact is that at the end of 1906 three Palermitans - Ugo Casalis, Antonio Carissimo and Andrea La Porta - formed a company that in 1909 was “absorbed” by another one called “Les Tramways de Palerme société ” whose protagonist were Belgian entrepreneurs, experts in electricity and tramways, who had installed tram
Il molo di Mondello in uno scatto del 1930 ca., con il vaporetto che collegava il Lido con Palermo (Collezione privata G. Castellucci) > The dock of Mondello in a 1930 photo, showing the steamboat connecting Mondello to Palermo
In alto, veduta dello Stabilimento Bagni in una foto degli anni â&#x20AC;&#x2122;60 (Collezione privata G. Dâ&#x20AC;&#x2122;Acquisto). A fianco, Giuseppe Castellucci consegna un cadeaux al principe Umberto di Savoia sulle terrazze dello Stabilimento (Collezione privata G. Castellucci) > Above, a view of the Bathing Establishment in the Sixties. Beside, Giuseppe Castellucci offers a cadeaux to prince Umberto of Savoy on the terrace of the Bathing Establishment
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Mondello Old Bathing Establishment
lines in other parts of Europe and therefore were very interested in getting into the Sicilian market. The company, constituted in Brussels, counted among its shareholders none other than the Solvays (the bicarbonate people). Its primary goal was the construction and running of a second tram network in Palermo comprising a line going as far as Mondello beach. The concessionaires also undertook to build on the lands that they had been granted (the deeds were perfected in 1911) a Grand Hotel, a Kursaal, a first-class bathing establishment, a church for worship, a public garden … some small villas. Only a part of this great plan was realized: the wars and the consequent economic difficulties prevented it from being completed. Nevertheless, what was done still today testifies, and very well, to the beauty of this bathing village in Palermo, frequented by the crème of local society. From that period, for example, there are numerous small villas - many of them in the Liberty style that at the beginning of the nineteenth century was very popular - immersed in Mediterranean greenery. And In alto, serata danzante sulle terrazze dello Stabilimento (Collezione privata I. Mercadante). In basso, i primi villini a Mondello immersi nel verde (Collezione privata G. Castellucci) > Above, evening dance on the terraces of the Bathing Establishment. Below, some of the first villas in th greenery of Mondello
quindi molto interessati ad aprirsi anche al mercato siciliano. La società, costituitasi a Bruxelles e che contava fra i propri azionisti nientemeno che i Solvay (sì, proprio quelli del bicarbonato), aveva come scopo primario la costruzione e l’esercizio di una seconda rete tramviaria a Palermo comprendente una linea sino alla spiaggia di Mondello. Inoltre, i concessionari si impegnavano a costruire sulle terre che sarebbero state loro concesse (gli atti vennero perfezionati nel 1911) un Grand Hotel, un Kursaal, uno stabilimento balneare di primo ordine, una chiesa per il culto, un giardino pubblico (…) dei villini. Di questo piano ponderoso solo una parte è stata realizzata: le guerre e le conseguenti difficoltà economiche impedirono che venisse compiuto. Nondimeno, quel che c’è testimonia ancora oggi, e molto bene, della bellezza di questo sobborgo balneare di Palermo, frequentato dalla creme della società locale. Di quel periodo, per esempio, restano numerosi villini, molti dei quali nello stile Liberty che all’inzio del secolo scorso andava per la maggiore, immersi nel verde mediterraneo. E resta soprattutto lo Stabilimento Balneare, la creatura più bella. La sua costruzione venne avviata nel 29
Mondello Old Bathing Establishment
1911 sulla base di un progetto elaborato dallâ&#x20AC;&#x2122;architetto Rudolph Stualker per andare incontro alla richiesta sempre piĂš diffusa, da parte della borghesia europea, di luoghi in cui trascorrere le vacanze ritemprando il corpo e lo spirito. Dalla campagna, che fino a quel momento aveva ospitato la villeggiatura di coloro che potevano permetterselo, magari costruendo a questo scopo magnifiche ville (a Palermo sono esemplari le dimore estive della Piana dei Colli), ci si sposta sul mare. In Italia, molte cittadine costiere cominciarono proprio in
above all the Bathing Establishment remains, the most beautiful creature. Its construction was started in 1911 on the basis of a project by the architect Rudolph Stualker to satisfy the bigger and bigger demand, on the part of the European middle classes, for places in which to spend holidays fortifying the body and the spirit. From the country, which until then had been the place of the summer holiday of those people that could afford it, possibly building magnificent villas for this purpose (exemplary in Palermo are the summer homes in
Lo Stabilimento Balneare oggi > The Bathing Establishment today (ph. G. Marinelli)
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Mondello Old Bathing Establishment
quel periodo ad attrezzarsi per accogliere il turismo nascente: stabilimenti balneari sorsero in Liguria, Toscana, sul litorale romagnolo. Molti di essi erano in stile Liberty, ma pochissimi sono sopravvissuti intatti. Fra essi, appunto, quello di Mondello che, pur con le modifiche al progetto originale, si presenta ancora come un tempo: un edificio su piattaforma a palafitte (ben 164 piloni affondati nell’acqua, più 10 per la passeggiata di collegamento) che ancora oggi sembra voler abbracciare i borghi di Valdesi e Mondello. All’interno dello stabilimento balneare vi erano 310 cabine in cemento armato, munite di doccia e di scalette per scendere in acqua. Il cuore dell’edificio era il salone delle feste, centro della vita mondana dei palermitani, che si apriva con una grande terrazza semicircolare sul mare. Nel secondo dopoguerra, anche per via di discutibili interventi di “restauro”, lo Stabilimento ha attraversato un periodo di decadenza: i colori vennero uniformati, alcune parti furono eliminate e altre aggiunte, l’arredamento interno che era stato realizzato dai Ducrot, su disegno dell’architetto Basile - venne cambiato (solo quest’anno, in occasione del centenario della Mondello Immobiliare Italo-Belga, è stato restaurato, sotto la supervisione del professore Mariano Brusca). Nel 1989, finalmente, è stato avviato un complesso e costoso cantiere di restauro che ha restituito allo Stabilimento, per quanto possibile, le volumetrie del primo progetto insieme, soprattutto, ai colori originali, dal giallo oro al blu e ruggine delle decorazioni, riconsegnando l’edificio (…) a quella dimensione “visionaria” (…) in grado di raccontare il sogno di una città eternamente effimera. (testo: vittorio lo jacono, marta paolini)
the Colli Plain), people moved to the sea. In Italy, a lot of coastal towns started precisely in that period to get equipped to welcome tourism: bathing establishments arose in Liguria, in Tuscany and on the Romagna coast. Many of them were in the Liberty style, but few have survived intact. Among them, precisely, there is the Mondello one that, though with changes made to the original project, still appears as in the past: a building on a platform on pilings (no fewer than 164 pylons sunk in the water, plus 10 for the walkway) which today still seems to want to embrace the villages of Valdesi and Mondello. Inside the bathing establishment there were 310 huts in reinforced concrete, provided with showers and steps to go down into the water. The heart of the building was the feast room for the social life of Palermitans, which opened up with a big semicircular terrace over the sea. In the years after World War Two, also because of questionable “restoration”, the Establishment went through a period of decline: the colours were made uniform, some parts were eliminated and others added, the inside furnishings - done by the Ducrots, on a sketch of the architect Basile - were changed (only this year, on the occasion of the centenary of Mondello Immobiliare Italo Belga, they have been restored, under the supervision of the artist Mariano Brusca). Lastly, in 1989, complex and expensive restoration work was set going that has restored to the Establishment, as far as possible, the volumetric disposition of the first project together, above all, with the original colours, from the yellow gold to the blue and rust colour of the decorations, giving back to the building … that “visionary” dimension … able to recount the dream of an eternally ephemeral city. (text: vittorio lo jacono, marta paolini)
Per saperne di più In occasione del centenario della Mondello Italo Belga, la Krea ha pubblicato un volume fotografico dedicato allo Stabilimento. Il libro (160 pagg., 30 €) si avvale dei testi di Massimiliano Marafon Pecoraro e Gaetano Rubbino, e ha un ricco apparato iconografico di immagini d'epoca - alcune delle quali sono proprio su queste pagine.
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La spiaggia di Mondello un poâ&#x20AC;&#x2122; di storia... Mondello beach, a bit of history
Unâ&#x20AC;&#x2122;immagine delle prime capanne installate sulla spiaggia (Collezione privata I. Mercadante) > A picture of the first huts on the beach
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Bagnanti vicino alla palafitta dell’ottocentesco stabilimento Igea > Women bathing near the stilt house of the nineteenth-century Establishment
Nel 1773 il Senato Palermitano fece il primo tentativo per bonificare la palude di Mondello facendo innalzare delle barriere di sabbia per impedire alle acque del mare di infiltrarsi, allagando costantemente il pantano. Il tentativo, però, non diede alcun risultato poiché gli allagamenti erano dovuti più agli eventi atmosferici che ai marosi. Numerosi altri tentativi che prevedevano lo sfruttamento di un complesso sistema di canali drenanti fecero seguito al primo, ma tutti fallirono; anzi, ebbero effetti controproducenti, causando addirittura l’ampliamento della zona malarica fino a Partanna. Nel 1799, il re Ferdinando di Borbone, che nel frattempo si era innamorato di questa landa palermitana - perfetta per andare a caccia di pennuti e che pertanto aveva eletto a propria riserva - diede l’avvio ad una parziale bonifica. Nel 1860, con la cacciata dei Borboni, tutta la "Real Tenuta" inclusa la palude divenne proprietà dei Savoia che, nel 1910, con Vittorio Emanuele III, consentirono alla “dismissione delle terre predette” a favore del Comune di Palermo, già impegnato con la Società Les Tramways de Palerme, “volendo la società anonima costituita in Belgio (Bruxelles) assumere l’impegno di trasformare la colmata di Mondello e la spianata di Valdesi in territorio di Palermo in una stazione balneare di prim’ordine…”. L’idea del risanamento affonda le radici nel 1865, quando il senatore palermitano Francesco Lanza 34
In 1773 the Palermo Senate made the first attempt to reclaim the swamp of Mondello by putting up some sand barriers to prevent the waters of the sea from infiltrating and constantly flooding the marsh. The attempt, however, gave no result, since the floods were due more to atmospheric events than to breakers. Numerous other attempts that contemplated exploitation of a complex system of draining channels followed the first one, but all failed; indeed, they had self-defeating effects, even causing expansion of the malarial area as far as Partanna. In 1799, King Ferdinand of Bourbon – who in the meantime had fallen in love with this Palermitan wasteland, which was perfect for hunting birds so that he had chosen it as his reserve – set going partial reclamation. In 1860, the Bourbons being driven out, all the “Royal Estate”, including the swamp, became the property of the Savoys, who in 1910, with Vittorio Emanuele III, allowed the “relinquishing of the aforesaid lands” to Palermo Council, already committed with the Tramways de Palerme company, “the joint-stocked company constituted in Belgium (Brussels) wanting to take on the commitment to transform the reclaimed land of Mondello and the open space of Valdesi in the territory of Palermo into a first-class bathing station ….” The idea of the reclaiming goes back to 1865, when the Palermitan senator Francesco Lanza SpiBagnanti adeguatamente “vestiti” (Collezione privata U. Peralta) > People on the beach, properly dressed
Mondello
Spinelli principe di Scalea costituì un comitato che si proponeva di bonificare le paludi della borgata in modo definitivo. Per far questo nel 1891 fu messo in pratica un progetto che prevedeva la colmata degli acquitrini e la costruzione di un collettore a ferro di cavallo che raccogliesse le acque a monte per scaricarle a mare. La soluzione si rivelò molto funzionale in quanto sfruttava le correnti marine, sia che venissero dal-
un po’ di storia > a bit of history
nelli Prince of Scalea constituted a committee that proposed to reclaim the swamps of the village in a definitive way. To do this in 1891 a project was enacted that contemplated the reclaiming of the marshes and the construction of a horseshoe-shaped collector to collect the waters from above and discharge them in the sea. The solution proved very functional in that it exploited sea currents, whether they came from
Partita di Mah-Jonk in una delle prime capanne di Mondello, 1912 (Collezione privata G. Castellucci) > Playing Mah-Jonk in one of the first hut of Mondello, 1912
l’Addaura che da Capo Gallo; il mare penetrava nel ferro di cavallo dal lato dove prevaleva la corrente spazzando in tal modo tutti i sedimenti. Inoltre, il canale veniva percorso dall’alba al tramonto da una barca con due addetti che controllavano l’esistenza di eventuali detriti e li rimuovevano. Il mare di Mondello si conservava, così, trasparente e ricco di pesci, e la malaria iniziò a scomparire. Ai primi del Novecento, completata la bonifica, Mondello cominciò ad essere frequentata dai palermitani che vi andavano in carrozza, non essendovi allora il tram o altri mezzi di locomozione. Sarà proprio con la nascita del tram, che consentì rapidi collegamenti tra la città e il mare, che si darà avvio allo sviluppo e alla crescita della borgata.
Addaura or from Capo Gallo; the sea penetrated into the horseshoe from the side where the current prevailed, thus sweeping away all sediments. Further, the channel was crossed from dawn to dusk by a boat with two employees that checked the existence of possible deposits and removed them. Thus the Mondello sea was kept transparent and rich in fish, and malaria began to disappear. In the early twentieth century, the reclamation completed, Mondello started to be frequented by Palermo people, who went there in carriages, there being no trams or other means of locomotion. It was precisely with the arrival of the tram, which gave rapid connections between the city and the sea, that the development and growth of the village was to start. 35
Famosa per il suo clima perfetto, per le sue bellezze paesaggistiche, per i suoi tesori culturali e per l’enogastronomia impareggiabile, la Sicilia è anche un imponente, sorprendente, affascinante libro di storia. Una storia da sfogliare partendo proprio dall’inizio, dall’enorme boato che segnò la nascita dell’Isola, seguendo le tracce che i millenni hanno inciso nelle rocce sulle quali, oggi, si estendono città e aree naturalistiche, zone archeologiche e località turistiche. Da questo mese in poi, proveremo a mettere insieme tutte queste attrazioni, organizzando delle facili escursioni, brevi viaggi non solo nei luoghi più affascinati, ma anche nel tempo, a cominciare da quello più lontano, dall’epoca detta Miocene superiore (da 11.600.000 fino a 5.300 anni fa). Famous for its perfect climate, its landscape beauties, its cultural treasures and its inimitable food and drink, Sicily is also an imposing, amazing, fascinating history book. It is history to be skimmed through starting right from the beginning, from the enormous rumble that marked the birth of the island, following the traces that the millennia have engraved in the rocks on which, today, there lie towns and nature areas, archaeological areas and tourist localities. From this month on, we will try to put together all these attractions, organizing some easy excursions, brief trips not only to the most enchanting places, but also in time, starting from the most distant time, from the epoch called Upper Miocene (from 11,600,000 to 5,300 years ago).
Viaggi nel tempo Time travelling
Viaggi nel tempo > Time travelling
Circa 10 milioni di anni orsono, le terre emerse sul nostro pianeta non avevano la disposizione, la grandezza e l’orientamento che vediamo oggi. La situazione era piuttosto diversa e, soprattutto, in costante evoluzione. La Sicilia, in particolare, era costituita da due pezzi, sospinti l’uno contro l’altro dall’avanzamento della zolla africana. Questa zolla, inabissandosi sotto la cosiddetta “avanfossa Gela-Catania”, ha causato l’innalzamento di altopiani, che poi si sono “sgualciti” a causa della continua spinta dell’avampaese africano (spinta che non è affatto terminata).
Around 10 million years ago, the lands above water on our planet did not show the disposition, the size and the orientation that we see today. The situation was rather different and, above all, in constant evolution. Sicily, in particular, was constituted by two pieces, one driven against the other by the advancement of the African plate. This plate, sinking under the so-called “Gela-Catania pre-trench”, caused the raising of highlands, which then “crumpled” because of the continual thrust of the outer part of Africa (a thrust that is by no means over). Despite the cataclysms of the millions of years
Tra i canyon degli Iblei > Between Iblei canyons
Nonostante i cataclismi dei milioni di anni successivi, di questi primi corrugamenti ci restano ottime tracce: sono gli Iblei e tutta la zona Sudorientale conosciuta con il nome di Valle degli Iblei. Per essere precisi, per posare i nostri piedini del terzo millennio su quello che fu il più antico giorno della Sicilia che si è conservato (più o meno) non dobbiamo far altro che salire sul Monte Lauro, una sorta di spianata a 986 metri slm, oggi fitta di antenne e ripetitori a pochissimi passi da Buccheri, gentile paesino della valle iblea. 38
that followed, of this first wrinkling very good traces remain: we are talking about the Iblei and the whole south-eastern area known as the Valley of the Iblei. To be precise, to put our third millennium feet on what was the oldest time of Sicily that is preserved (more or less) we only have to climb on Monte Lauro, a sort of plateau 986 metres above sea level, today full of masts and boosters, a stone’s throw from Buccheri, a pretty little village in the Iblei valley.
Viaggi nel tempo > Time travelling
Queste zone, ovviamente, sono abitate fin dall’inizio della storia dell’uomo, e visto che qui trattiamo argomenti datati prima della comparsa del genere Homo, in questa tappa del nostro viaggio salteremo a pie’ pari le zone abitate, concentrandoci solo nella ricerca della struttura più antica dell’Isola ancora visibile. Quindi, i canyon della valle, percorrendo il primo tratto del fiume Anapo, corso che ben ci spiega l’azione erosiva delle acque che ha modellato in modo così feroce queste terre. Ci troviamo su quello che gli esperti chiamano plateau ibleo, terra africana che è stata letteralmente
Obviously, these areas have been inhabited since the beginning of the history of man, and considering that here we are talking about subjects that date to before the appearance of the genus Homo, in this stage of our trip we will skip over the various inhabited areas, just concentrating on the search for the oldest structure of the island that is still visible. Then there are the canyons of the valley, going along the first stretch of the river Anapo, a watercourse that well explains the erosive action of the waters that has so fiercely modelled these lands. We find ourselves on what the experts call the
La campagna iblea > The Iblei countryside
dilavata dalle acque, ma che ci offre ancora tracce di lave, di rocce vulcaniche risalenti fino a due milioni di anni fa: solo per i più fortunati i resti fossili di strani animali o grigie impronte di foglie stampate sulle facce interne di pietre color dell’acciaio. Discendendo dal Lauro, iniziando la nostra escursione proprio laddove sorge il fiume, non sarà difficile scorgere pozzi e inghiottitoi, “buche” scavate dall’acqua - anche da quella piovana - che si ingrotta, producendo il carsismo tipico di questa zona.
Iblei plateau, African land that has literally been washed away by the waters but still presents traces of lava, of volcanic rocks dating back to two million years ago: only the luckiest people can find the fossil remains of strange animals or grey traces of leaves printed on the inside faces of stones the colour of steel. Coming down from Monte Lauro, beginning our excursion right where the river starts, it will not be difficult to make out wells and potholes, dug out by water - also rainwater - which goes 39
Viaggi nel tempo > Time travelling
Buccheri Sulle pendici del Monte Lauro, fu ricostruito dopo l’eruzione del 1693. Scalinate, archi, piazzette e cortili disegnano il gusto architettonico settecentesco che ne contraddistingue il centro storico, con l’imponente Chiesa di Sant’Antonio (a destra) a dominarne l’insieme. L’edificio, della seconda metà del ‘700, custodisce la pala d’altare di Sant’Antonio in estasi e il San Vito con i santi Modesto e Crescenza di Guglielmo Borremans. Splendida la chiesa barocca dedicata alla Maddalena, con la santa raffigurata dalla statua di Antonello Gagini del 1508. Da vedere anche la fontana dei quattro canali, del 1585, e la chiesa di Sant’Andrea, nel folto del bosco che circonda l’abitato, le cui origini si fanno risalire al periodo svevo. Set on the slopes of Monte Lauro, it was rebuilt after the 1693 eruption. Flights of steps, arches, little piazzas and courtyards trace out the eighteenth-century architectural taste that marks its historic area, with the imposing Sant’Antonio Church (on right) dominating everything. The building, from the second half of the eighteenth century, contains the altarpiece of St. Anthony in ecstasy and St. Vitus with SS Modesto and Crescenza by Guglielmo Borremans. A splendid church is the Baroque one dedicated to Mary Magdalene, with the saint represented by the 1508 statue by Antonello Gagini. Also to be seen is the fountain with the four taps, done in 1585, and the Sant’Andrea church, immersed in the wood around the village and dated to the Swabian period.
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Per un percorso più agevole, consigliamo però di trovare l’ingresso della Riserva Naturale della Valle dell’Anapo dal bosco della Ferla (dal paese di Ferla, seguendo le indicazioni per Cassaro, voltare a sinistra al primo bivio per raggiungere il ponte Diga, a circa 4 chilometri da Ferla). Proprio nei pressi della sua sorgente, il corso dell’Anapo è contraddistinto da una fitta maglia di piccole sorgenti, acque che concorrono al dilavamento delle rocce e, di conseguenza, alla scarsa vegetazione arborea di questi primi chilometri. Non potrà sfuggire la bellezza selvaggia della zona, resa - ai nostri occhi - ancor più “etnica” dai muretti a secco con cui i locali tracciano angoli retti e linee aspre su queste colline che sembrano convergere le une contro le altre fino a trovare la caratteristica conformazione del canyon poco prima di Palazzolo Acreide, dove le terre argillose sono costrette a incassarsi tra le rocce calcaree che proseguono verso Est. Quanti vogliono godersi il panorama naturalistico, lungo le rive del fiume troveranno platani orientali, pioppi neri e bianchi, salici e oleandri, alberi i cui intrecci ramosi finiscono per celare il corso stesso del fiume. Laddove è più difficile crescere a causa della forza trascinante delle acque, durante i periodi di siccità attecchiscono l’angelica, la cicuta e il ricino. Risalendo le pendici delle colline, ecco la fascia di leccete, aree in cui si potrà andare alla ricerca della rarissima ortica rupestre (Urtica rupestris)
Ferla La pietra bianca da taglio comune del suo territorio ha fatto sì che il paese fosse ricostruito (anche questo distrutto nel 1693) utilizzando a piene mani questo materiale, tanto che la Chiesa di San Sebastiano (a sinistra) assume le sfumature del cielo, rosate all’alba, d’oro al tramonto. Nella facciata spicca per bellezza il “presepe” in pietra, mentre all’intero, sotto l’incredibile volta, si ammira il Martirio di San Sebastiano dipinto da Giuseppe Crestadoro. Imponente la Chiesa Madre, dedicata a San Giacomo, impreziosita architettonicamente dalla scalinata che conduce al sagrato.
underground, producing the karst phenomena typical of this area. For an easier itinerary, however, we recommend finding the entrance to the Valley of the Anapo nature reserve from the Ferla wood (from the village of Ferla, following the signs for Cassaro, turn left at the first fork to reach the Diga bridge, about 4 kilometres from Ferla). Right near its source, the course of the Anapo is marked by a dense network of small sources, waters that contribute to the washing away of the rocks and, accordingly, to the scarce arboreal vegetation of these first kilometres. You cannot fail to notice the wild beauty of the area, rendered – in our eyes – even more “ethnic” by the little dry-stone walls with which local people trace out right angles and harsh lines on these hills that seem to converge with one another until they attain the characteristic canyon conformation just before Palazzolo Acreide, where clayey earths are forced to wedge themselves in among the calcareous rocks that continue towards the east. Those that want to enjoy the natural panorama along the shores of the river will find oriental planes, black and white poplars, willows and oleanders, trees whose branchy interlacements end up concealing the very course of the river. Where it is more difficult for plants to grow because of the dragging force of the waters, during periods of drought angelica, hemlock and castor oil plant take root.
Thanks to the common white carving stone from its territory, the village (also destroyed in 1693) was built abundantly using this material, so much so that the San Sebastiano Church (on left) takes on the tones of the sky, pink at dawn and gold at sunset. In the façade there stands out for beauty the stone “manger”, while inside, under the incredible vault ceiling, you can admire the Martyrdom of St. Sebastian, painted by Giuseppe Crestadoro. The Main Church, dedicated to St. James, is imposing; it is architecturally embellished by the flight of steps that leads to the parvis.
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pianta endemica degli Iblei - la più rara ortica in Italia - che ha resistito anche all’ultima glaciazione (quella di Würm, 120.000/10.000 anni fa). Più ci si avvicina alla cima, agli altopiani che chiudono piatti le colline, più la vegetazione si fa rada, con qualche basso cespuglio di timo qua e là e testarde orchidee a rompere i colori acidi della campagna. Il regno animale è ben rappresentato dalle trote che abitano il fiume, dalle innocue bisce dal collare residenti lungo le sue rive e dagli svolazzanti martin pescatori, usignoli di fiume e scriccioli. In cielo volteggiano falchi pellegrini e poiane: perennemente a caccia, sorvegliano la macchia a gariga con i suoi piccoli uccelli, vipere e lucertole. Anche gli amanti delle profondità - ai quali consigliamo vivamente l’uso di guide esperte - trove-
Going back up the slopes of the hills, you find the beech wood strip, with areas in which you can go in search of the rare rock nettle (Urtica rupestris), a plant endemic to the Iblei - the rarest nettle in Italy - which also withstood the last glaciation (Würm glaciation, 120,000-10,000 years ago). The closer you get to the top, to the plateaux that close off the hills, the sparser the vegetation becomes, with some low thyme bushes here and there and stubborn orchids breaking up the harsh colours of the countryside. The animal kingdom is well represented by the trout that live in the river, the harmless collared snakes that live along its shores and fluttering kingfishers, river nightingales and wrens. In the sky, peregrine falcons and buzzards circle round: perpetually hunting, they watch over the
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Da sinistra, un falco pellegrino; la cicuta maculata; una poiana > From left, a peregrine falcon; the spotted water-hemlock; a buzzard
ranno di che essere lieti: non mancano profondissimi canyon e, dalle parti di Pantalica (ci torneremo in seguito) una serie infinita di grotte come la Grotta dei Pipistrelli e la Grotta Trovato, da esplorare fino in fondo, alla ricerca dell’architettura più straordinaria. Durante il Pleistocene (1.800.000/126.000 anni fa), a causa dell’ennesima contrazione del Mediterraneo (si prosciugava e si riempiva man mano che il clima passava da freddo a tropicale), la Sicilia - come la Sardegna e la Corsica - si riunisce alla Penisola, consentendo così il passaggio di animali 42
garigue maquis with its small birds, vipers and lizards. Those who love depths - who are warmly advised to use experienced guides - will find plenty to be pleased about: there are very deep canyons and, in the area of Pantalica (to which we will return afterwards) an endless series of caves like the Cave of Bats and the Trovato Cave, to explore all the way down, in search of the most extraordinary architecture. During the Pleistocene (1,800,000-126,000 years ago), because of yet another contraction of the
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diretti verso Sud in cerca di un clima meno rigido. Che sia stato questo il suo percorso o forse quello opposto, il fatto è che in quella che sarebbe diventata la piana di Catania è stato ritrovato lo scheletro di un elefante nano adulto (Elephas falconeri) vecchio di circa 500.000 anni, esemplare oggi esposto al Museo di Paleontologia catanese. Un elefante che dovrebbe essere giunto da queste parti proprio mentre le acque del golfo preetneo ribollivano per le eruzioni sottomarine, eruzioni che, seppur avvenute tra i 700.000 e i 200.000 anni fa, sono ancora chiaramente visibili e sono parecchio affascinanti. Su questo punto, concedetecelo, torneremo fra qualche rigo, perché adesso vogliamo farvi riflettere sul fatto che fino a 80.000 anni fa dell’Etna non c’era neppure l’ombra, e poco abbiamo da raccontarvi sulla formazione della sua ossatura originaria, ché il susseguirsi di eruzioni, esplosioni e colate laviche ha occultato ogni traccia delle sue prime manifestazioni. Tra gli 80.000 e i 25.000 anni fa si formano i nuovi centri eruttivi, che gli esperti studiano grazie alla sezione del fianco dell’Etna visibile dalla Valle del Bove, conosciuti come Calanna (alla cui lava si deve il Monte Calanna), Trifoglietto I e Trifoglietto II, entrambi rintracciati nella valle del Bove. Di questi, il Trifoglietto II fu il più imponente e anche quello probabilmente più terrifico, visto che si parla di lui come di un sistema piroclastico: dalle sue bocche sgorgava quell’ammasso di ceneri e gas incandescenti da cui difficilmente si trova scampo.
Mediterranean (it dried up and filled up as the climate passed from cold to tropical), Sicily - like Sardinia and Corsica - was joined on to the Peninsula, thus allowing the passage of animals heading south looking for a milder climate. Whether they came this way or perhaps went in the opposite direction, the fact is that in what was to become the Plain of Catania, the skeleton of an adult dwarf elephant (Elephas falconeri) has been found, about 500,000 years old, an exemplar today on display at the Palaeontology Museum in Catania. This elephant must have come here precisely while the waters of the pre-Etna gulf bubbled with submarine eruptions, which, though they occurred between 700,000 and 200,000 years ago, are still clearly visible and are quite fascinating. We will come back to this point, if you will forgive us, shortly, because now we want to make you reflect on the fact that until 80,000 years ago there was no trace of Etna there, and we have little to tell you about the formation of its native skeleton, since the succession of eruptions, explosions and lava flows has hidden every trace of its first manifestations. Between 80,000 and 25,000 years ago the new eruptive centres formed, which experts study thanks to the section of the side of Etna visible from the Valle del Bove, known as Calanna (whose lava created Monte Calanna), Trifoglietto I and Trifoglietto II, both traced in the Valle del Bove. Of these, Trifoglietto II was the most imposing and also probably the most terrifying, considering that it is referred as a pyroclastic system: from its
Acicastello Delizioso centro turistico, è famoso per il suo castello (a sinistra), costruito nel 1076 dai Normanni. La costruzione preesistente, infatti, venne distrutta nel 902 dall’emiro Ibrahim, ma la forza di tutto l’edificio, così possente sulla sua preistorica base di roccia vulcanica, è ancora intatta, e salire la rampa che dalla piazza conduce alle stanze del nobile palazzo è come attraversare un tunnel temporale. Mozzafiato il panorama, struggenti le leggende di amori infelici che qui si sono consumati, sguardi che si possono immaginare affacciandosi dalle finestre gotiche che fronteggiano l’orizzonte. In una delle stanze resta la traccia dell’affresco dipinto nel 1126 per commemorare l’arrivo delle spoglie di Sant’Agata, giunte su questa riva da Costantinopoli. A delightful tourist place, it is famous for its castle (on left), built in 1076 by the Normans. The previously existing construction was destroyed in 902 by the emir Ibrahim, but the force of the whole building, so mighty on its prehistoric base of volcanic rock, is still intact, and climbing up the ramp that leads to the rooms of the noble palazzo from the piazza is like going through a time tunnel. The panorama is breathtaking, and something poignant is the legends of unhappy loves that were played out here, with gazes that one can imagine as one looks out of the Gothic windows that face the horizon. In one of the rooms there remains a trace of the fresco painted in 1126 to commemorate the arrival of the mortal remains of St. Agatha, which came to this shore from Constantinople.
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Viaggi nel tempo > Time travelling
Dopo altre bocche eruttive e altri nomi, arriva il tempo del Mongibello antico, divenuto 14.000 anni fa il Mongibello recente e poi, circa 2.000 anni fa, il Mongibello moderno, ovvero l’Etna. Ma questo è ieri. Adesso torniamo a 500.000 anni fa. Andiamo ad Acicastello e ad Acitrezza. Come fosse la prua di una nave gigantesca puntata verso l’orizzonte, sul golfo della cittadina catanese si erge il castello, edificato sopra uno zoccolo vulcanico induritosi proprio in questi lontani millenni. Le lave a pillow (cuscino) che ne costituiscono la base a pelo d’acqua sono il “fermo immagine” di quei lontani primi bollori di ciò che sarà l’Etna.
mouths there gushed out that heap of ashes and incandescent gas from which it was very difficult to escape. After other eruptive mouths and other names, there comes the time of ancient Mongibello, which 14,000 years ago became recent Mongibello and then, about 2,000 years ago, modern Mongibello or Etna. But this was just yesterday. Now let us go back to 500,000 years ago. Let’s go to Acicastello and Acitrezza. As if it were the bow of a gigantic ship heading towards the horizon, over the Gulf of Catania there rises the castle, built on a volcanic clod that
Acitrezza Quasi la continuazione naturale di Acicastello, Acitrezza è conosciuta per essere la patria dei Malavoglia, famiglia di pescatori immortalata dall’opera di Giovanni Verga. Tutto qui parla di padron ‘Ntoni e della Longa, fin dalla vita quotidiana che si svolge nel pittoresco porticciolo, proprio di fronte allo scenario splendido dei faraglioni (qui sopra) e dell’Isola Lachea. Tutta l’area marina antistante il paese è oggi area marina protetta, ed è possibile visitarla grazie all’ufficio dell’ente gestore al quale si deve anche il ritorno in acqua della sardara, la barca uguale alla “Provvidenza” dei Malavoglia che oggi compie pittoreschi giri turistici. Divertentissima la festa del Pisci a ‘mari, pantomima messa in scena ogni 24 giugno in questo golfo, rito propiziatorio che sembra svolgersi fin dal 1750. Like a natural continuation of Acicastello, Acitrezza is known for being the homeland of the family of Malavoglia fishermen immortalized by the work of Giovanni Verga. Everything here speaks of padron ‘Ntoni and the Longa, starting from the daily life that goes on in the picturesque little harbour, right opposite the splendid scenario of the rock-stacks (above) and the Lachea island. The whole sea area in front of the village is a marine protected area today, and it is possible to visit it thanks to the offices of the managing body, also responsible for the return to the water of the sardara boat, the boat identical to the “Provvidenza” of the Malavoglias, which today takes people on picturesque excursions. A very amusing thing is the Pisci a ‘mari feast, a pantomime staged on 24 June in this gulf, a propitiatory rite that it seems has taken place since 1750.
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Viaggi nel tempo > Time travelling
Ma se proprio vogliamo calpestare il suolo da cui il vulcano catanese ha mosso - per così dire - i suoi primissimi passi, allora dobbiamo spostarci ad Acitrezza e approdare all’Isola Lachea, testimonianza dell’attività sottomarina del Mongibello di circa 500.000 anni orsono. Poi, i movimenti che hanno sollevato l’area hanno portato sopra il livello del mare queste lave raffreddate in tempi diversi, tanto che l’isoletta si mostra bicromatica: al colore scuro delle lave più “nuove” si sovrappone il bianco delle marne, argille pleistoceniche. Da questa isoletta, preziosa riserva naturale, si gode di una splendida vista sui vicini faraglioni, i cui corpi massicci sembrano scolpiti da artisti. Ma quelle colonne a forma di strani prismi - ora dritti come fusi, ora ritorti ad arco - sono proprio i basalti colonnari delle eruzioni pre-etnee, davvero una meraviglia della natura. E se guardate con attenzione, avrete modo di scoprire, incastonati in queste rocce, fossili di alghe e molluschi che avevano colonizzato queste coste ben prima che l’Etna esistesse. (emilia gatti - 1. continua)
hardened precisely in these distant millennia. The pillow lavas that constitute its base just above the water’s surface are the “freeze frame” of the distant first bubbling of what was to become Etna. But if really we want to walk on the ground from which the Catania volcano took - so to speak - its first steps, then we have to move to Acitrezza and to land on the Lachea island, a testimony to the submarine activity of Mongibello about 500,000 years ago. Then the movements that lifted the area brought above sea level these lavas that cooled at different times, so much so that the islet appears to be two colours: on the dark colour of the “newer” lavas there is superimposed the white of the marls, Pleistocene clays. From this islet, a precious nature reserve, you can enjoy a splendid view of the nearby rock-stacks, whose massive bodies appear to have been carved by artists. But those columns shaped like strange prisms - now as straight as spindles, now twisted in arches - are precisely the columnar basalts of pre-Etna eruptions, truly a wonder of nature. And if you look carefully, you will have the opportunity to discover, set in these rocks, fossils of algae and molluscs that colonized these coasts well before Etna existed. (emilia gatti - 1. to be continued)
Etna
Numeri utili useful numbers
Speleo Club Ibleo Ragusa - via F.lli Cairoli, 41 tel. 0932 686312 - 328 3048654 - 328 4220663 www.speleoclubibleo.org Museo di Paleontologia Palaeontology Museum Catania - corso Italia, 55 tel. 095 7195762-4 Visite per appuntamento, ingresso gratuito Visits by appointment, admission free Museo civico del Castello Civic Museum of the Castle Acicastello - piazza Castello - tel. 095 271026 Aperto tutti i giorni Open every day Area Marina Protetta Isole Ciclopi Ciclopi Islands Marine Protected Area Acitrezza - via Provinciale 226-228 tel. 095 7117322 www.isoleciclopi.it Agriturismo Case di Sant’Andrea Case di Sant’Andrea Holiday Farm Buccheri - Strada Provinciale, 5 Lentini-Buccheri - tel. 334 9038947 www.casedisantandrea.it I Malavoglia Acicastello-Acitrezza via Provinciale, 5 tel. 095 7117850 47
I Consigli di Sikania > Sikania advices
la Sicilia vien viaggiando an appetite for Sicily comes by travelling
dove mangiare > dove dormire > week end > il ristorante > lâ&#x20AC;&#x2122;albergo where to eat > where to sleep > week end > the restaurant > the hotel
Dove mangiare
Il prezzo indicato (se non diversamente specificato) si riferisce a un pasto completo, escluse bevande
Where to eat
Palermo & Provincia IL MIRTO E LA ROSA Palermo - via Principe di Granatelli, 30, ☎ 091 324353, chiuso domenica e 10 giorni a luglio; 25 € ACANTO BLU Palermo - via Torrearsa, 8 ☎ 091 320444, chiuso domenica; 30 € RISTORANTE SANT’ANDREA Palermo - piazza Sant’Andrea, 4, ☎ 091 334999; chiuso domenica (aperto solo a cena); 30 € ANTICA STAZIONE DI FICUZZA
Corleone - borgo di Ficuzza, ☎ 091 8460000; menù degustazione; 25 € RISTORANTE CAFFÈ DUOMO Cefalù - piazza Duomo, 19, ☎ 0921 921271; chiuso martedì (da ottobre a Pasqua); 30 € TRATTORIA DON CICCIO Bagheria - via del Cavaliere, 87, ☎ 091 932442; chiuso mercoledì e domenica; 25 €
Agrigento & Provincia LEON D’ORO Agrigento - viale Emporium, 102, ☎ 0922 414400, chiuso lunedì, 40 €
L’OSTE E IL SACRESTANO Licata - via Sant’Andrea, 19, ☎ 0922 774736, chiuso lunedì e domenica sera (in inverno); 35 € IL VIGNETO Menfi - contrada Gurra di Mare, ☎ 0925 71732; 30 € RISTORANTE DISIO Sciacca - via Vittorio Emanuele 107, ☎ 0925 86922; chiuso martedì
Caltanissetta & Provincia
Messina & Provincia
VICOLO DUOMO Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 ☎ 0934 582331; chiuso domenica e lunedì a pranzo; 25 €
DUE SORELLE Messina - piazza Municipio, 4; ☎ 090 44720; chiuso lunedì e in agosto; 25 €
L’ANGOLO DIVINO Caltanissetta - via Di Cataldo, ☎ 0934 542983; chiuso lunedì e domenica sera; 25 €
TENTAZIONI Isola Salina - via Rotabile, 11, ☎ 090 9809209; sempre aperto nei mesi estivi; menù degustazione 40 €
VILLA ROSANGELO Mazzarino - Contrada Pileri, ☎ 0934 381437, chiuso lunedì; 20 €
Catania & Provincia IL SALE ART CAFÈ Catania - via S. Filomena, 10, ☎ 095 316888; chiuso martedì; 35 €
GIARDINO DI BACCO San Giovanni La Punta via Piave, 3, ☎ 095 7512727; chiuso lunedì; 45 € (prenotazione obbligatoria)
Via Trapani, 4/a Palermo ☎ 091 58 65 66
AL FOGHER Piazza Armerina - contrada Bellia, SS117 bis, ☎ 0935 684123; chiuso domenica sera e lunedì; 50 € OSTERIA DI AGAR Pietraperzia - via San Giuseppe, 4; ☎ 0934 462168; aperto a cena tutti i giorni, la domenica anche a pranzo (su prenotazione); 30 €
IL CARATO Catania - via V. Emanuele II, 81 ☎ 095 7159247; 35 €
REGINE
ARISTON Enna - via Roma, 353, ☎ 0935 26038; chiuso domenica; prezzo medio 25 €
OSTERIA CACCIATORE Castrofilippo - contrada Torre, ☎ 0922 829824; chiuso mercoledì; 22 €
IL CUCINIERE Catania - via Carmelo Finocchiaro Aprile, 110, ☎ 095 7470702; 40 €
Ristorante
Enna & Provincia
GALATEA Acitrezza - via Livorno, 146, ☎ 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 € LA SCALA Caltagirone - Scala S. Maria del Monte, 8; ☎ 0933 57781; chiuso mercoledì; 25 €
LA CAPINERA Taormina - via Nazionale Spisone, 177, ☎ 0942 626247; chiuso lunedì; 45 € PICCOLO CASALE Milazzo - via R. D’Amico, 12, ☎ 090 9224479; chiuso lunedì; 50 € DA NINO Letojanni - via L. Rizzo, 29, ☎ 0942 36147; chiuso martedì; 50 € TRATTORIA FRATELLI BORRELLO Sinagra - contrada Forte, ☎ 0941 594844; chiuso mercoledì; 20 €
Ragusa & Provincia CUCINA E VINO Ragusa - via Orfanotrofio, 91 ☎ 0932 686447, chiuso martedì, 20 € DUOMO Ragusa - via Capitano Bocchieri, 31 ☎ 0932 651265; chiuso lunedì e domenica sera; 100 € TOCCO D’ORO Comiso - corso Vittorio Emanuele, 1, tel. 0932 968211; chiuso lunedì; menù degustazione 25 €; a la carte 35 €
LA GAZZA LADRA Modica - via Blandini, 11, ☎ 0932 755655; chiuso domenica sera e lunedì; menù da 50 a 68 €
Siracusa & Provincia TRATTORIA LA FOGLIA Siracusa - via Capodieci, 29, ☎ 0931 66233, chiuso martedì (mai in estate); 30 € DON CAMILLO Siracusa - via Maestranza, 96, ☎ 0931 67133, chiuso domenica, 50 € TAVERNA LA CIALOMA Pachino - piazza Regina Margherita, 23, località Marzamemi, ☎ 0931 841772; chiuso martedì; 25 € LA LOCANDA DEL BORGO Rosolini - Via Controscieri, ☎ 0931 850514; chiuso martedì; 40 € RISTORANTE CANTUCCIO Noto - via Cavour, 12, ☎ 0931 837464; chiuso lunedì; 32-35 €
Trapani & Provincia CANTINA SICILIANA Trapani - via Giudecca, 36 ☎ 0923 28673, chiuso periodo natalizio, 30 € LA NICCHIA Pantelleria - contrada Scauri Basso, tel. 0923 916342; chiuso 1/1-31/3; 40 € LA PINETA DI ANGELO Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte, ☎ 0924 46820; 30 € ANTICHI SAPORI Partanna - via Vittorio Emanuele, 211, tel. 0924 922618; chiuso lunedì; menu degustazione da 20 € ANTICO BORGO MARINARO Mazara del Vallo - Lungocanale Ducezio 30, ☎ 0923 931619; aperto solo a cena, su prenotazione; menù fisso, vini compresi, 60 €
Dove dormire Where to sleep
I prezzi indicati si riferiscono alla camera doppia con prima colazione SUITE D’AUTORE ART DESIGN GALLERY HOTEL Piazza Armerina - piazza Duomo, ☎ 0935 688553; suite BB da 100 €
Palermo & Provincia
Caltanissetta & Provincia
B&B ALLAKALA Palermo - corso Vittorio Emanuele, 71 ☎ 091 7434763; da 90 €
HOTEL PLAZA Caltanissetta - via B. Gaetani, 5 ☎ 0934 583877; 80 €
BB22 Palermo - largo Cavalieri di Malta, 22; ☎ 091 6111610; da 110 €
FALCONARA CHARMING HOUSE Butera - SS 115 km 243 ☎ 0934 349012; da 200 €
AZIENDA AGRITURISTICA ROCCA D’AQUILA Agira - contrada Gararai e Rocca d’Aquila, Strada Provinciale 59, ☎ 320 4679569; FB 80 €
HOTEL PORTA FELICE Palermo - via Butera, 47; ☎ 091 6175678, da 140 € MASSERIA SUSAFA Polizzi Generosa - contrada Susafa; ☎ 338 9608713; da 80 €
FARM, OSPITALITÀ DI CAMPAGNA Butera - contrada Strada ☎ 0934 346600; da 110 €
Messina & Provincia
Catania & Provincia
NH LIBERTY HOTEL Messina - via I Settembre, 15, ☎ 090 6409436; da 102 €
BB EH13 Catania - via Sant’Euplio, 13 ☎ 095 7152216; da 90 €
HOTEL HYCESIA Isola Panarea - via san Pietro, ☎ 090 983041; da 100 €
IL PRINCIPE HOTEL Catania - via Alessi, 24 ☎ 095 2500345; da 119 €
GRAND HOTEL SAN PIETRO Taormina - via Pirandello, 50, ☎ 0942 6207111; da 138 €
HOTEL SANTA CATERINA Acireale - via Santa Caterina, 42b ☎ 095 7633735; da 140 €
HILTON PORTOROSA Furnari - Complesso turistico Portorosa, ☎ 0941 802 500; da 170 €
MASSERIA PERNICE Monreale - contrada Pernice ☎ 0924 36797; da 170 € (soggiorno minimo 3 notti)
Agrigento & Provincia VILLA ATHENA HOTEL Agrigento - via Passeggiata Archeologica, 33 ☎ 0922 596288; da 240 € (apertura maggio 2009) AZIENDA AGRICOLA MANDRANOVA Campobello di Licata - SS. 115, km217 ☎ 348 3150015; da 122 € IL GATTOPARDO DI LAMPEDUSA Isola Lampedusa - contrada Cala Creta, via Beta, 6, ☎ 0922 970051 solo soggiorni settimanali in pensione completa, a partire da 1220 € a persona TENUTA STOCCATELLO Menfi - S.P. 42 Menfi-Partanna km 6, ☎ 333 9035428; da 70 €
BORGO PETRA Mascalucia - via Teatro, 9 ☎ 095 7277184; da 80 € AGRITURISMO FONDO CIPOLLATE Castiglione di Sicilia - contrada Cipollate, 12-14, frazione Mitogio ☎ 389 1571912; da 70 €
AGRITURISMO FATTORIA DI GRENNE Ficarra - località Grenne, ☎ 0941 582757; da 80 €
Ragusa & Provincia
CAMBIOCAVALLO Pozzallo - contrada Zimmardo, ☎ 0932 779118; da 110 € MASSERIA CIANCIÒ Modica - contrada Cianciò -Graffetta, ☎ 335 330299; da 78 €
Siracusa & Provincia HOTEL ALGILÀ Siracusa - via Vittorio Veneto, 93, ☎ 0931 465186; da 160 € HOTEL ONE Siracusa - via Diodoro Siculo, 4, ☎ 0931 411355; da 99 € COUNTRY HOUSE MONTELUCE Noto - contrada Vaddeddi, ☎ 335 6901871; da 120 € ZAIERA RESORT Solarino - contrada Zaiera, ☎ 0931 461046; da 100 €
Trapani & Provincia HOTEL TORRI PEPOLI Erice - viale Conte Pepoli, ☎ 333 3010504; da 250 €
Enna & Provincia
VILLA CARLOTTA Ragusa - via Ungaretti, ☎ 0932 604140; da 120 €
RELAIS ANGIMBÉ Calatafimi - Segesta SS 113 Palermo-Trapani, uscita Alcamo ovest, km 338,4; ☎ 0925 530120; da 90 €
BAGLIO SAN PIETRO Nicosia - località San Pietro ☎ 0935 640529; da 80€
HOTEL 900 Scicli - via Duprè, 11, ☎ 0933 843817; da 90 €
ZUBEBI RESORT Pantelleria - Contrada Zubebi, ☎ 0923 913653; da 160 €
ASTORIA PALACE HOTEL, PALERMO. L’organizzazione di congressi perfetti
Il vostro prossimo congresso, sarà perfetto
via Montepellegrino, 62 - 90142 Palermo - ☎ +39 091 6280140 - fax + 39 091 6371227
WEEK END>
> Scicli (Ragusa)
21/11 A Scicli, nel nome dell’arte At Scicli, in the name of art
Riflessi sulla spiaggia_Guccione (2006)
Informazioni> Information: tel. 0932-931154 Dove dormire> Where to sleep Hotel 900, via Duprè, 11 Scicli tel. 0932 843817 BB da 105 € (anche ristorante, per gli ospiti, su prenotazione) > double BB from 105 € (restaurant also available for guests on booking) Dove mangiare> Where to eat Ristorante Pomodoro Corso Garibaldi, 46, Scicli tel. 0932 931444
Colombo_ph_nifosì
L’inaugurazione di una mostra d’arte in quel di Scicli ci offre lo spunto per trascorrere in questa bella cittadina barocca un piacevole weekend d’autunno, fra capolavori monumentali dei secoli passati e opere di arte contemporanea. Per la prima volta il Gruppo di Scicli, il cenacolo di artisti celebrato da Renato Guttuso e riunito agli inizi degli anni Ottanta in Sicilia da Piero Guccione e Franco Sarnari, espone nella cittadina in cui è nato e da cui ha preso il nome. “Ierioggi” è il titolo della mostra ospitata presso il Centro Esposizioni Chiaroscuro, con opere dei nove componenti del Gruppo disposte secondo un doppio percorso storico-espositivo: opere dei primi anni Ottanta e degli anni più recenti. La mostra, in programma fino al 10 gennaio, sarà arricchita da incontri con gli artisti, performance teatrali e musicali, corsi di primo contatto con l’arte per bambini e pacchetti turistici di visita e soggiorno a Scicli. L’ingresso alla mostra è gratuito. La Galleria si trova in via Aleardi 20 ed è uno degli spazi espositivi più belli della provincia. Visite: da martedì a sabato 16-20.
The inauguration of an art exhibition in Scicli is an excuse to spend a pleasant autumn weekend in this beautiful Baroque village, amid monumental masterpieces from past centuries and works of contemporary art. For the first time the Scicli Group, a cenacle of artists celebrated by Renato Guttuso and formed at the beginning of the eighties in Sicily by Piero Guccione and Franco Sarnari, is exhibiting in the village where it came into being and from which it got its name. “Ierioggi” is the title of the exhibition being run at the Chiaroscuro Display Centre, with works by the nine members of the group set out in two display groups: works from the early eighties and works from recent years. The exhibition, running until 10 January, will be backed up with meetings with the artists, theatrical and musical performances, courses for first contact with art for children and tourist packages for visiting and staying at Scicli. Admission to the exhibition is free. The Gallery is at Via Aleardi 20 and is one of the most beautiful display spaces in the province. Visits: Tuesday to Saturday 4-8 pm.
Come arrivare > How to get there Da Ragusa, percorrere la St. 115 in direzione Modica; da qui si diparte sulla destra la provinciale per Scicli: seguire le indicazioni > From Ragusa, go along state highway SS 115 towards Modica; from here on the right there is the provincial road for Scicli: follow the signs 52
WEEK END>
> Caccamo (Palermo)
22/11 Arte, storia e cibo: di tutto un po’ Art, history and food: a bit of everything La sagra del buccellato, il caratteristico dolce natalizio, che si svolge a Caccamo il prossimo 22 novembre ci offre lo spunto per un weekend che unisce il buon sapore della tradizione gastronomica siciliana a un “tuffo” nella storia medievale. Il piccolo paese della provincia di Palermo, infatti, conserva un magnifico castello medievale, ancora praticamente intatto, e un grazioso centro storico. In occasione della sagra si può approfittare delle iniziative messe a punto dalla locale associazione turistica Sicilia e dintorni che, per tutta la giornata, metterà a disposizione guide per la visita al castello e ai monumenti più importanti, alle mostre permanenti ecc. (il costo dell’accompagnamento per l’intera giornata è di 2 € a persona, se si sceglie la guida in costume d’epoca 3,50 €). È prevista la possibilità di fermarsi per degustare il buccellato nelle pasticcerie locali e, tra una visita guidata e l’altra, verranno effettuate degustazioni gratuite di salsiccia asciutta, pane con olio e origano, creme di pistacchi, limoni, mandorle, nocciole e castagne, miele, confettura di fichidindia, castagne e il “pane da cena”, un pane dolce esclusivo di Caccamo.
The festival of the buccellato, the typical Christmas cake, to be held in Caccamo on 22 November, is a pretext for a weekend blending the good taste of the Sicilian gastronomic tradition with a “dip” into medieval history. The fact is that this village in Palermo province has a magnificent medieval castle, still practically intact, and an attractive historic area. On the occasion of the festival you can take advantage of the initiatives put on by the local Sicilia e dintorni tourist association, which for the whole day will make guides available for visits to the castle and the most important monuments, permanent exhibitions etc. (the cost of the guide for the whole day is 2 € per person, or if the guide is chosen in period costume 3.5 €). It is also possible to stop to taste buccellato in local confectionery shops and, between one guided visit and another, there will be free tasting of dried sausage, bread with oil and oregano, creams of pistachios, lemons, almonds, hazelnuts and chestnuts, honey, prickly pear jam, chestnuts and “supper bread”, a kind of sweet bread exclusive to Caccamo.
Informazioni> Information: tel. 091 8121312 www.siciliaedintorni.it Dove dormire> Where to sleep Agriturismo Valle del Torto, stazione di Montemaggiore Belsito tel. 338 3538939 Dove mangiare> Where to eat Agriturismo Bosco contrada Bosco, Caccamo tel. 091 6378070
Come arrivare > How to get there Dall’autostrada Messina – Palermo, uscita Termini Imerese. Le indicazioni per Caccamo sono presenti al bivio > From the Messina-Palermo motorway, Termini Imerese exit. The signs for Caccamo are present at the junction 53
BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL
I Consigli di Sikania > Sikania advices
Officina del Gusto > Palermo Ha circa un mese di vita, l’Officina del gusto, nuovo ristorante nato a Palermo, “costola” per così dire, del ben noto Bye Bye Blues di Mondello. Al pianterreno di un palazzo antico del centro storico di Palermo, proprio su corso Vittorio Emanuele, si apre con un paio di piccole sale e un grazioso spazio esterno, sull’atrio del palazzo, circondato dalle finestre di
case private e dell’albergo Quinto Canto, anche questo nuovissimo, a quattro stelle e dotato di spa. L’Officina del Gusto nasce dal desiderio di Antonio Barraco, patron di Bye Bye Blues, appunto, di rimettersi in gioco dopo aver consolidato, nel corso degli ultimi 18 anni, la qualità e la fama del ristorante mondellano, passato da semplice panineria e spaghetteria
Officina del Gusto > via Vittorio Emanuele, 314 - tel. 091 6116678 - aperto tutti i giorni dalle 7 - prima colazione 10 € - prezzo medio di un pasto 40 € > open every day from 7 am breakfast 10 € - average price of a meal 40 € Officina del Gusto is about one month old. It is a new restaurant that has been created in Palermo, an “offshoot”, so to speak, of the well-known Bye Bye Blues in Mondello. On the ground floor of an old palazzo in the historic area of Palermo, down Corso Vittorio Emanuele, it opens up with a couple of small rooms and an attractive outside space, in the 54
atrium of the building, surrounded by the windows of private houses and the Quinto Canto hotel, also new, a four-star hotel with a spa. Officina del Gusto was born out of the desire of Antonio Barraco, the boss of Bye Bye Blues, to branch out after having consolidated, over the last 18 years, the quality and fame of the Mondello
BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL
a sosta irrinunciabile dei gourmet cittadini e non solo. Nel nuovo ristorante gli ospiti potranno gustare la “vera” cucina siciliana, tutte quelle pietanze che nascono dalla tradizione gastronomica isolana e che ne hanno fatto la fama e la fortuna anche presso gli stranieri. Turisti e palermitani vi troveranno dunque la pasta con le sarde e quella con i broccoli, la minestra di tenerumi e la bistecca “alla palermitana”, preparati con amore e competenza da Yuki, cuoco giapponese innamorato del Mediterraneo, che dopo sei anni di lavoro gomito a gomito con Patrizia Di Benedetto, la moglie di Antonio e l’anima della cucina di Bye Bye Blues, è pronto a far da solo (anche se i piatti saranno sempre scelti insieme a Patrizia). Grande attenzione, ovviamente, per le materie prime, che sono poi quel che fa la differenza fra un piatto e un altro, così come per l’accuratezza della preparazione. Dalla cucina dell’Officina esce tutto, dai grissini alle pietanze più elaborate fino ai dolci, che anche qui sono uno dei cavalli di battaglia, da gustare fin dalla prima colazione. La sfida è tenere aperto il ristorante sempre, dalla mattina alla sera, farne un luogo in cui si viene per pranzare o per fare uno spuntino, per la prima colazione o per un bicchiere di vino da scegliere fra 350 etichette. Un posto bello, insomma, e piacevole, dove il cliente possa sentirsi coccolato. Per farlo, Maurizio si occupa personalmente di ogni aspetto della gestione e della cucina, con uno staff di 10 persone: un bel po’, se si pensa che i posti a sedere sono una trentina. “La mia Officina offre un ambiente intimo e tranquillo, dove gli ospiti possano venire per trascorrere del tempo nel modo più piacevole possibile. Anche per questo lavoriamo esclusivamente su prenotazione, con tavoli da sei posti al massimo e niente doppi turni!”.
restaurant, which began as a simple panineria and spaghetteria and has become a must for city gourmets and others. In the new restaurant guests can taste “true” Sicilian cuisine, all those dishes that arise from the island’s gastronomic tradition and have also made it famous and successful with foreigners. Thus tourists and Palermitans will find pasta with sardines and cauliflower, tenerumi soup and steak “Palermo style”, prepared with love and competence by Yuki, a Japanese cook in love with the Mediterranean, who after six years’ work alongside Patrizia Di Benedetto, Antonio’s wife and the life and soul of the kitchen of Bye Bye Blues, is ready to work on his own (though the dishes will always be selected together with Patrizia). There is great attention, obviously, to raw materials, which are what makes the difference between one dish and another, and care over preparation. Everything comes from the kitchen of Officina, from the breadsticks to the most elaborate dishes and the desserts, which here are also one of the strong points, to be enjoyed starting from breakfast. The challenge is to keep the restaurant open all the time, all day long, to make it a place to which people come to have lunch or a snack, for breakfast or a glass of wine which you can choose among 350 labels! A beautiful place, in short, and a pleasant one, where the customer can feel well looked after. In order to attain this goal, Maurizio personally deals with every aspect of the management and the kitchen, with a staff of 10 people: quite a lot, if you think there is seating for about thirty people. “Officina offers a cosy and calm environment, where guests can come to spend some time in the most pleasant way possible. For this reason we only take people with bookings, with tables for six at the most and no double turns!”.
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OSPITALITÀ>HOSPITALITY
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Palmerston Etna Golf Resort & Spa > Castiglione di Sicilia (Catania) Il primo campo da golf a 18 buche realizzato in Sicilia, in posizione spettacolare sull’Etna, si arricchisce di una nuova struttura per l’accoglienza agli ospiti: si tratta del Palmerston Etna Golf resort & Spa, un elegante albergo quattro stelle aperto circa un anno fa. L’hotel è grande e riprende l’architettura delle caratteristiche ville nobiliari di campagna che ingentiliscono le pendici del vulcano. Le 98 camere, dall’arredamento classico - e i letti comodissimi! -, guardano al vulcano o alla campagna. Gli ospiti
hanno a disposizione una quantità di servizi e attività, a cominciare dalla possibilità di giocare fra i morbidi rilievi del campo di golf, perfettamente incastonato nel paesaggio. Ci sono anche la piscina, grande ma non troppo, in bella posizione proprio dirimpetto al cono vulcanico; il buon ristorante La Ghiandaia, in cui viene servita cucina internazionale con una chiara ispirazione nei prodotti del luogo; il wine bar in cui vengono proposti in degustazione vini locali, anche in sorprendenti abbinamenti gastronomici; e infine, ma certo non meno
Palmerston Etna Golf Resort & Spa > SS 120 km 200, Castiglione di Sicilia, tel. 0942 986384 www.palmerston-etna.itla > doppia con prima colazione da 182 € > double room with breakfast from 182 € The first 18-hole golf course created in Sicily in a spectacular position on Etna has been given a new structure for reception of guests: it is the Palmerston Etna Golf Resort & Spa, an elegant four-star hotel opened about a year ago. The hotel is big and harks back to the architecture of the characteristic noble country villas that soften the slopes of the volcano. The 98 rooms, with classical furnishing - and comfortable beds! look out on the volcano or the countryside. For guests there are many different services and activ56
ities, starting from the possibility of playing among the soft hills of the golf course, perfectly set in the landscape. There is also a swimming pool, big but not too big, in a beautiful position right opposite the volcanic cone; the good La Ghiandaia restaurant, in which they serve international cuisine clearly inspired by local products; a wine bar where you can taste local wines, also in amazing gastronomic combinations; and last but not least, a beautiful wellness center. The Spa, which has a surface area of a little less than 1000 square metres,
importante, un bel centro benessere. La Spa, grande poco meno di 1000 mq, mette a disposizione degli ospiti una gradevole piscina con diversi angoli per idromassaggio, sauna, bagno turco, water paradise, sala relax, juice bar, sala cardio fitness e sale per trattamenti viso e corpo. Il luogo ideale per rilassarsi dopo una giornata trascorsa all’aria aperta: le attività possibili in questa zona sono davvero tantissime. Si può esplorare il vulcano a piedi, in bicicletta, in fuoristrada o a cavallo, anche arrivando fin sulla cima, dove il paesaggio dei crateri garantisce emozioni fortissime; rilassarsi sulla spiaggia dell’hotel, nei pressi di Taormina, o concedersi una “botta di adrenalina” praticando rafting o canyoning nelle vicine gole del fiume Alcantara. Ancora, si può andare alla scoperta dei borghi che punteggiano le pendici settentrionali del vulcano, dalla graziosa Castiglione di Sicilia alla medievale Randazzo.
makes available to guests a pleasant swimming pool with different areas for Jacuzzi, sauna, Turkish bath, water paradise, relaxation room, juice bar, cardio fitness room and rooms for face and body treatments. It is the ideal place to relax after a day spent outside: there really are so many possible activities in this area. The volcano can be explored on foot, on a bicycle, in a four-wheel drive vehicle or on horseback, even going right up to the top, where the crater landscape ensures very strong emotions; you can relax on the hotel beach, near Taormina, or get a “shot of adrenaline” going rafting or canyoning in the nearby gorges along the river Alcantara. You can also set out to discover the villages dotted around on the northern slopes of the volcano, from pretty Castiglione di Sicilia to medieval Randazzo.
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Un regalo originale per i piccoli amici che potranno visitare con Guido e Dado alcuni dei posti più belli della Sicilia! An original gift for small friends who will be able to visit some of the most beautiful places in Sicily, playing with Guido and Dado In italiano o in inglese €4
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LO SCAFFALE DI SIKANIA >
In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.
Enzo Lauretta
Lo sguardo periferico
Una famiglia normale: mamma, papà e figli e una vita come tante. Un “interno borghese” apparentemente sereno, insomma, ma basta andare un po’ più a fondo per vedere che non è così: Michele, che fa il rappresentante di automobili, si innamora di Maia, una bellissima donna estone, mentre Anna, sua moglie, lo tradisce con il consulente finanziario dell’azienda. I due stanno per divorziare, ma al divorzio non arriveranno mai: Anna viene trovata uccisa nel salotto di casa. Metauro Edizioni, 209 pagg., 15 €
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Lo sguardo periferico di Enzo Lauretta
l’autore> Enzo Lauretta Operatore di cultura, scrittore, saggista, presidente del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, l’agrigentino Enzo Lauretta ha pubblicato saggi soprattutto su Pirandello e numerose, fortunate opere di narrativa. Fra esse ricordiamo La sposa era bellissima (Vallecchi, 1984) che è stato tradotto in varie lingue e dal quale è stato tratto un film di grande successo, I salmoni del San Lorenzo, L’ospite inattesa.
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e era così che stavano le cose”, avrebbe fatto bene a mettersi in viaggio. C’era, è vero, un punto morto nella sua indecisione e il neo era quel “se”. Non aveva mai amato l’uso del “se”, per le molte disgregazioni che prevede: spalanca false uscite di sicurezza, valichi alle ipotesi più disparate e apparentemente più felici ma con la perfida riserva che non si sa mai quali di queste opzioni possano avere un esito accettabile. Come stavano, dunque, “le cose”? La verità era che si trovava in una specie di stato comatoso che gli impediva persino di andare alla ricerca della genesi di una nevrotica incertezza pronta a trasformarsi in angoscia, dal momento che continuava a girare in tondo, privo di motivazioni e senza meta. Il risultato era una bizzarra avversione per il luogo in cui si trovava a vivere. Da qui scaturiva quel funesto “se”: se era vero che viveva in quella sonnolenta città, chiusa dalla doppia cintura della Rupe Atenea e della valle dei Templi, intorpidito in uno stato di nausea, tanto valeva decidersi a mettersi in viaggio. Non occorreva chiedersi per quale paese. L’importante era mettersi in viaggio. Correre via da quel disagio, sia pure con il rischio di andare verso altro caos, dal momento che il miscuglio disordinato delle idee e dei sentimenti in cui si trovava a vivere, era dentro di lui e perciò il luogo dove abitava, baciato dagli dei greci, non c’entrava per niente.
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Bloccato in quello stato d’inettitudine, non aveva neppure provato a leggersi dentro, e invece avrebbe dovuto farlo prima ancora di dare via libera a quei “se” che aprivano illusorie piste verso orizzonti del tutto ignoti. Si rendeva confusamente conto che bisognava ricercare le ragioni, senza indugiare a guardarsi attorno con quello sguardo inebetito, e tentare di frugarsi dentro fin nelle pieghe più remote. La incapacità di compiere quel percorso intimo gli suggeriva che le interne pieghe dello spirito sono insondabili come le immagini dei sogni, ma poi qualcosa gli diceva che, invece, l’occhio dell’anima ha la forza straordinaria di scendere a profondità abissali e penetrare nei recessi lontani nei quali prende forma la vita interiore. Il fatto è che in questo tentativo di ricerca dolorosa si trovava solo. Chi ha chiamato beata la solitudine, sola beatitudine? Certamente un poeta. Quel poeta era un ipocrita, perché voleva vestire con uno slogan una malattia che colpisce non una sola parte del corpo ma dilaga nel profondo, lasciandoci tramortiti e sbalorditi. Forse avrebbe fatto meglio a ricorrere all’ironia che avrebbe potuto salvarlo, anche se l’ironia corrode solo la crosta e non riesce a rompere le interne difese dell’anima: probabilmente era stato per questo che aveva preferito ricorrere alla stampella di quella frase ad effetto e tutti subito a dire di sì, che era vero, come non averci pensato prima? Che in fondo era meglio essere soli anziché trovarsi in una compagnia tramata di oscuri e gravi pensieri.
Chi ha chiamato beata la solitudine, sola beatitudine? Certamente un poeta. Quel poeta
era un ipocrita perché voleva vestire con
uno slogan una malattia... E ognuno finiva col riconoscere segretamente l’austera bellezza della solitudine, priva di ritmi perversi, aperta ad uno stato di beata serenità, capace di consentire un’assoluzione dei trascorsi o comunque un’ampia indulgenza a capire gli errori, i passi falsi dell’anima, i trasalimenti compiaciuti del peccato. Tale interpretazione ipocrita della solitudine, in linea con la doppiezza della faccia sociale, in fondo gli stava bene, appagato di non dovere rendere conto a nessuno con spiegazioni gratuite e del tutto inutili, apparendo diverso da quello che conosceva quando la mattina stava davanti allo specchio a farsi la barba: in fondo gli piaceva vivere in compagnia di se stesso che, poi, non è vero che debba essere per forza il peggiore nemico che si possa avere. Anzi, quand’era solo, 61
Lo sguardo periferico di Enzo Lauretta
Che stupido modo di scherzare. Ma io non scherzo affatto... - e il suo sguardo periferico scorgeva lo stupore infuriato sul volto di Anna. avvertiva una grande aria intorno, senza costrizioni e menzogne, libero di pensare quel che voleva e non voleva, lasciandosi assalire dai pensieri che senza tregua lo portavano ora qui ora là, in tempi remoti e in luoghi lontani e poi, senza soluzione di continuità, nel tempo in cui viveva e del quale tentava invano di respingere i modi sgarbati. A furia d’inoltrarsi nella selva di tanti caotici pensieri, sentì però che l’indecisione di prima si era andata assottigliando per dare posto a gesti che annunciavano il cambiamento: tirò giù dal tetto dell’armadio la bella valigia che i figli gli avevano regalato il giorno dell’ultimo compleanno, e cominciò a riempirla con gesti sempre meno lenti e distratti. - Che fai? - chiese una voce femminile alle sue spalle. Non si voltò. Non era sorpreso e non aveva neppure il timore di essere stato colto in fallo. - Che fai? - ripetè Anna. Anna era sua moglie. - Non vedi? Parto. Lei lo guardò sbalordita e per un po’ non riuscì a trovare le parole. Ma sì, figuriamoci se Anna non riusciva a trovare le parole. - Per dove? Michele fece un gesto come per dire che non aveva importanza il luogo, oh, un luogo qualsiasi: e nell’abbozzare il gesto, gli cadde di mano il rasoio che stava sistemando nella borsetta: - Vado verso la luce... Lei lo guardò perplessa e ripetè senza capire: - La luce? - Vado verso il polo nord... - disse lui, contro voglia. Anna si mise a ridere ma la sua era la risata di una chiocciola sul fuoco: - Che stupido modo di scherzare. - Ma io non scherzo affatto... - e il suo sguardo periferico scorgeva lo stupore infuriato sul volto di Anna. - Solo? Michele alzò lo sguardo e incontrò nello specchio gli occhi nocciola di lei che ora mandavano lampi di collera. - Solo. - E che ci andresti a fare, solo, verso il polo... - e tacque arrabbiata. - nord - completò lui. - Al polo nord, da solo? Scommetto che vai a Tallin, magari a trovare Maia... 62
LO SCAFFALE DI SIKANIA
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***** Lasciarono libero corso al lungo desiderio, interpretando l’amore nelle più esaltanti variazioni, facendolo con frenesia, con dolcezza. Ma soprattutto era la vicinanza dei loro corpi ad infiammarli. Lui non si stancava di cercare Maia e di sperimentare, rinnovandolo, il momento in cui le loro labbra si avvicinavano, si esploravano, si aprivano, si baciavano. E brevi frammenti di discorsi correvano e s’intrecciavano fra loro. - Sei il mio uomo. Non è la smania di averti con me. È la gioia di aver trovato chi mi completa e mi consacra donna. E tu sei l’essenza dell’essere uomo che sa fare questo prodigio. - Pensavo sempre a te - aggiunse Michele - e a questo nostro vivere insieme. Un’esistenza diversa, giunta a maturazione dopo una vita precedente, vissuta a contare i giorni della solitudine e della infelicità. Le suggestive voci interiori, che ascoltavo trasognato, m’indicavano sempre il tuo nome. Pensavo a te nel profondo e intuivo ingigantirsi la speranza. Ora mi sento come ai confini dell’universo, in cui tutto è possibile, anche la felicità. Il rosso cavallo di legno svedese, che ora giaceva ai piedi del grande letto, quasi pronto a balzare, lo fece sorridere e osservò: - È da un anno che non facevo l’amore. - Anch’io. Cosa credi? - Come abbiamo potuto fare, senza? Si guardarono e dissero contemporaneamente: - Si può! - e risero, risero come non ridevano da… Da quanto tempo? Avevano dimenticato da quanto tempo. Gli occhi andarono all’orologio sul comodino. - Sono le tre, a momenti il cielo si schiarisce. Andiamo nel giardino. Si vestirono con maglioni e accappatoi ed emersero nel piccolo giardino. Le nuvole erano sparite, il cielo era sgombro e Michele disse: - Ecco, erano queste che volevo vedere, le stelle del mattino, le più forti, quelle che resistono a oltranza alla vaga luce che precede l’alba. Guardò Maia e chiese: - Torna sempre l’alba, non è vero? - Sì - disse Maia.
Le nuvole erano sparite, il cielo era sgombro e Michele disse: - Ecco, erano queste che volevo vedere, le stelle del mattino…» Per gentile concessione della Metauro Edizioni 63
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