SNEAKERS magazine Issue 61

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Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, NO/NOVARA MP-NO 0681 anno 2012

SneakerS 15/61 bim maggio / giugno 2014

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maggio/ giugno 014

SneakerS magazine maggio/giugno 2014

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index

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Cover15/61.indd 1

contents

8 WISH x PONY SLAM DUNK HI 10 ATMOS x PONY SLAM DUNK HI 12 UNDEFEATED x NEIGHBORHOOD 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38

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15/61 bim maggio / giugno 2014

Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, NO/NOVARA MP-NO 0681 anno 2012

indice

SneakerS

x ADIDAS CONSORTIUM MICROPACER F.C.R.B. x NIKE TIEMPO MID ‘94 PORTER x CONVERSE JACK PURCELL PACKER SHOES x ASICS GEL-KAYANO TRAINER BAIT x ASICS GEL LYTE III EXTRA BUTTER x SAUCONY GRID 9000 EXTRA BUTTER x SAUCONY SHADOW MASTER PIGALLE x NIKE AIR FORCE 1 THE DISTINCT LIFE x REEBOK GL 6000 END x SAUCONY SHADOW 5000 STUSSY x CONVERSE SKIDGRIP LIMITEDITIONS x LE COQ SPORTIF ÉCLAT supply x vans syndicate chima pro Ubiq x asics gel lyte V

Vintage&Deadstock Sneakers

40 NEW BALANCE @ VINTAGE 55, MILANO 42 sneaker con dc/dmv event recap 46 asics GEL LYTE, GEL SAGA & GT-II ‘CMYK’ 48 RICCARDO TISCI x NIKE AIR FORCE 1 RT X DIADORA N9000 50 HANON 52 NICE KICKS x NEW BALANCE 1600 ‘GRAND ANSE’ 54 asics x ronnie fieg gel lyte v 56 basket focus NIKE KOBE 9 ELITE LOW HTM 60 NEW BALANCE 576 ‘MUSIC REVIEW’ 62 NEW BALANCE CM 1600 & MRT580 64 GEPARD 66 DRUNKNMUNKY PHOENIX 68 IZA BOA 70 NEW YORK YANKEES FOOTWEAR 72 LE COQ SPORTIF ÉCLAT 76 Hummel Deuce court 80 PUMA DISC TROPICALIA 82 PUMA R698 84 FRED PERRY KINGSTON LEATHER 86 skate focus Lance Mountain X Nike SB Air Jordan I

90 vans vault star wars collection 94 NIKE SB LUNAR JANOSKI

97 VINTAGE SHOPS AROUND THE WORLD MAGFORLIA, SHIZUOKA, JAPAN

100 Nike Air Bakin 104 Reebok CXT Plus 106 Asics Gel Respector 108 Vans Coors 110 New Balance 475

Direttore responsabile Giuseppe Angelo Berto Coordinamento Editoriale Marco Colombo Redazione e testi Andrea Caviggia, Michele R. Serra, Lucia Milvia Maida, Gigi Maneo Fotografi Roberto Nangeroni, Sebastiano Pedaci, Giuseppe Repetto Grafica ArtK Traduzioni Sergio V. Levi 4

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Segreteria Daniela Furlan

daniela@ambadvertising.it Amministrazione

amministrazione@ambadvertising.it

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Stampa TMB Grafiche srl - Gorgonzola

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via Principe Tomaso, 72 28838 Stresa (VB) tel. 0323 30122

è vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, di fotografie e disegni. I contributi fotografici e di testo sono ben accetti. Testi, illustrazioni, fotografie e disegni, se non espressamente richiesti, non verranno restituiti. L’editore è a disposizione degli interessati quando nonostante le ricerche non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuale materiale fotografico.

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editoriale

editorial

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Per una volta, andiamo controcorrente: quando vi troverete tra le mani questo numero di Sneakers, l’intero globo avrà già gli occhi puntati sul Brasile, paese che ospita la coppa del mondo Fifa 2014. Ma tra le pagine della sessatunesima uscita dell’unica rivista italiana che da dieci anni si occupa solo di sneakers (scusate l’autopromozione, è più forte di noi) non troverete l’ennesima disamina del mondo del football, condita di qualche dato numerico. Per quelle, c’è sempre la Gazzetta dello sport.

This time we go against the stream: as you read this issue of Sneakers, the

Noi invece continueremo a parlare di gomma, pelle, mesh e

whole world will have their eyes on Brasil, the hosting country of the Fifa 2014

suede, guardando al futuro. Cioè alle collezioni in arrivo sugli

World Championship. But the pages of the sixty-first issue of the only Italian

scaffali e alle prossime stagioni, di cui vi presentiamo diverse

magazine that’s been covering sneakers for ten years (sorry we couldn’t help

succose anteprime.

push our work) will not report the umpteenth discussion on football, embellished by some data. For that kind of journalism you can read the Gazzetta dello

Il nostro tour, come al solito, coinvolge il mondo intero: si parte

sport. To the contrary we will be talking about rubber, leather, mesh, and sue-

ovviamente dall’Italia, con piccoli marchi che stanno facendo

de, and we’ll be looking ahead towards future. That is, towards the collections

grandi cose come il veneto Iza Boa (da pagina 68), per poi an-

coming out on shelves, and towards the next seasons – of which we present

dare a esplorare le nuove proposte di realtà che hanno un pie-

a pithy preview.

de nella west coast americana e l’altro nel nostro paese, come Drunknmunky (da pagina 66); dei francesi di Le Coq Sportif (da

Our tour, as usual, involves the whole world: we will start from Italy, with the

pagina 72), che continuano a lavorare sulla loro gloriosa storia

small brands that are realizing big projects like Iza Boa (at p. 68), then go on

running; degli inglesi di Fred Perry (da pagina 84), che portano

exploring the new proposals by several actors: by firms which are rooted in

anche nel settore footwear la loro grande tradizione, che affon-

both the American west coast and our country, like Drunknmunky (on p. 66);

da le radici nello sport ma è stata nutrita dalle subculture inglesi

by the French guys from Le Coq Sportif (on p. 72), which are still working on

della seconda metà del Novecento; degli statunitensi di New

their glorious running history; by the English guys from Fred Perry (on p. 84)

Balance (da pagina 60), che ripropongono classici immarcesci-

who enhanced the footwear sector by adding their big tradition, firmly rooted

bili e sempre amatissimi da collezionisti e appassionati. Ma la

in sport but also fed by various English subcultures dating to the second half of

delegazione più ampia questo mese è quella tedesca: non solo

the XX century; by the American guys from New Balance (on p. 60) who rere-

adidas, non solo il gigante Puma (che presenta la sua collezione

leased timeless classics that are much beloved by collectors and fans. But the

floreale da pagina 80), ma anche brand come Hummel (da pa-

widest delegation we have this month is German: not only adidas, not only

gina 76), di origini tedesche e oggi nelle mani di una proprietà

the giant Puma (which presents a fresh new floral collection at p. 80), but also

nordeuropea, che si sta rilanciando alla grande con remake di

brands like Hummel (on p. 76) which has German origins but whose owners are

modelli storici, ma non solo; oppure Ghepard, nato nella Ger-

from north Europe (they are now relaunching the brand through historic mo-

mania della fine degli anni Sessanta e oggi in procinto di torna-

dels and other things; and finally, Ghepard, born in the late-Sixties Germany

re sugli scaffali con proposte davvero interessanti (vedere per

and today ready to come back on the shelves with really interesting proposals

credere, le pagine 64 e 65).

(seeing is believing on p. 64 and 65).

In fondo, anche noi facciamo onore ai Mondiali: sulle pagine di

After all we are also honoring the World Cup in a way: on the pages of this issue

questo numero sono ospitati sportivi (o meglio, modelli di scar-

there are many athletes (or rather shoes used by athletes) that come from a

pe sportive) provenienti da almeno una dozzina di paesi...

dozen countries.

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WISH x PONY SLAM DUNK HI

Storicamente legato allo stile newyorchese sin dal nome - l’acronimo sta infatti per Product of New York - il marchio Pony ha portato a termine il suo ritorno sulle scene nel corso dell’ultimo anno, e ora è di nuovo a tutti gli effetti parte del complicato mercato del footwear statunitense. Dopo aver lanciato la collezione primavera/estate 2014, arrivano le collaborazioni stagionali: ad esempio questa con la boutique georgiana (nel senso di Atlanta) Wish, ispirata allo zodiaco cinese. Come forse saprete, il 2014 è infatti l’anno del cavallo secondo l’astrologia della più grande nazione asiatica, e dunque sui pannelli rossi e neri della tomaia di queste Slam Dunk, classico modello da basket del catalogo Pony, spunta proprio il pelo di cavallino (anche se molto probabilmente si tratta di un surrogato sintetico, ben più economico ed ecologico: che gli animalisti stiano pure tranquilli).

The brand Pony – the acronym stands for Product of New York and reflects a deep relationship with the big apple – has completed its come back on the scene during the last season, and by now it’s become an integral part of the tough market of American footwear. After launching the 2014 spring/summer collection, a series of seasonal collaborations are coming out: e.g. this model realized with the Georgian boutique Wish, inspired by the Chinese zodiac. Indeed the 2014, as you may know, is the year of the horse according to the astrological calendar of the biggest Asian Nation, so the red and black panels of this Slam Duck (a classic basket model from Pony’s catalogue) are adorned with pony-skin – which most likely is made of fictitious hair: for the sake of ecologic and economic reasons, and for the joy of animal rights activists. 8

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Pitti Immagine Uomo dal 17 al 20 giugno, Firenze / I Play - Padiglione Cavaniglia - standSneakers 25

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ATMOS x PONY SLAM DUNK HI

Questa ulteriore limited edition delle Slam Dunk Hi di Pony è ancora più newyorchese della precedente: la divisione di Manhattan del retailer nipponico Atmos propone infatti un omaggio alla città più famosa del mondo attraverso una limited edition ammantata di suede, dello stesso colore della Statua della Libertà, il monumento più universalmente noto della Grande Mela, che da quasi 140 anni veglia sull’entrata del porto alla fine del fiume Hudson. La testa coronata di Lady Liberty, scolpita alla fine dell’Ottocento da Auguste Bartholdi, torna anche sull’etichetta custom. Risultato niente male. The latest limited edition of the Slam Dunk Hi by Pony is even more New-Yorkish that the one preceding: the Manhattan-based division of the Japanese retailer Atmos is paying tribute to the most famous city in the world, by releasing a limited edition covered by suede, the same color of the Liberty Statue – the most famous monument of the Big Apple that’s been looking after the port at the end of Hudson river for almost 140 years. The crowned head of Lady Liberty (carved out by Auguste Bartholdi toward the end of the XIX century) shows itself on the custom label. Really not a bad effect.

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Vieni a trovarci a Pitti Immagine Uomo_86 | 17-20 giugno 2014 Stand 44 | Padiglione Cavaniglia | Area I-Play | Firenze 11 Sneakersmagazine


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UNDEFEATED x NEIGHBORHOOD x ADIDAS CONSORTIUM MICROPACER

Quando arrivarono sugli scaffali nel 1985, le Micropacer sembravano un prodotto di altissima tecnologia: merito del contapassi digitale integrato nel pannello che copriva i lacci, un’idea tanto semplice quanto rappresentativa dell’estetica di quei tempi. Oggi appare un reperto retrofuturistico, vero, ma la silhouette di quel modello è ancora incredibilmente attuale: non stupisce dunque che ogni nuova edizione delle Micropacer impieghi così poco tempo ad andare esaurita. Per questo vi consigliamo di procurarvi – finché sono ancora disponibili – il risultato del progetto collaborativo messo in piedi da adidas con i californiani di Undefeated e i giapponesi di Neighborhood. Tutte le ultime collaborazioni tra il marchio nipponico e quello tedesco appaiono riuscitissime, forse perché i modelli storici del Trifoglio vengono esaltati dalle colorazioni semplici e dal color blocking. Esattamente come in questo caso. When it reached the shelves in 1985 the Micropacer was welcomed as a front-rank product. That was due to the digital speedometer integrated in the panel covering the laces, a simply clever idea that reflected the aesthetics of the time. Today it’s more like a retro-futuristic finding, but the silhouette of this model is still very fashionable: it’s no surprise that every new edition of the Micropacer gets so quickly sold-out. For this reason our advice is to take possession – until available – of the outcome of the collaboration that adidas undertook with the Californian guys from Undefeated and the Japanese from Neighborhood. All the latest collabos between the Japanese brand and the German brand proved successful – perhaps because the historic models released by the Trefoil are enhanced by the simple colorings and the blocking tone. And that’s definitely a case in point.

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FREDPERRY.COM SOCREP.IT Sneakersmagazine

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F.C.R.B. x NIKE TIEMPO MID ‘94

A venti anni esatti dalla nascita di questo classico modello soccer di casa Nike, sono numerosi i progetti collaborativi che vedono al centro le Nike Tiempo: questo è uno dei più riusciti, e la cosa in fondo non stupisce, visto che la joint venture chiamata F.C. Real Bristol ha già molti anni di successi alle spalle. Piccolo riassunto: nel 1999 Nike e il marchio streetwear giapponese Soph.net si inventano, letteralmente dal nulla, una finta squadra di calcio, con il solo scopo di produrre abbigliamento ad essa dedicato. Un progetto che potremmo definire d’avanguardia, e che stagione dopo stagione si è dimostrato amatissimo (e vendutissimo, nonostante la tiratura limitata) soprattutto sul mercato nipponico. Le Tiempo Mid ‘94 soprannominate “Stud” sono solo l’ultimo capitolo di questa collaborazione transoceanica, e adottano un’elegante tomaia in suede monocromo, invece delle classiche stampe camouflage che siamo abituati a vedere sui prodotti F.C.R.B. Il particolare che fa la differenza – se nel bene o nel male, giudicate voi – sono ovviamente le borchiette metalliche intorno alla linguetta. Twenty years after the appearance of this classic soccer model by Nike, there are a panoply of collaboration projects revolving around the Nike Tiempo: this is one of the best done, and that’s clearly no surprise given that the joint venture called F.C. Real Bristol has many years of success behind. Sketchy account: in 1999 Nike and the Japanese street wear Soph.net invented, literally from nothing, a fictitious soccer team, with the purpose of producing clothing dedicated to that sport. A project that we might consider to be at the forefront, which season after season proved to be highly appreciated (and highly marketable, notwithstanding its limited circulation) especially on the Japanese market. The Tiempo Mid ’94 (nicknamed Stud) is the latest chapter in this overseas collaboration, and it’s equipped with a elegant upper in monochromatic suede, instead of the classic prints camouflage we are used to see on the products by F.C.R.B. The detail making the biggest difference – whether a good or bad one, it’s up to you to decide – is by all means the small metal studs crowning the tongue.

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PORTER x CONVERSE JACK PURCELL

Il marchio giapponese Porter - Yoshida & Company è noto in tutto il mondo per i suoi accessori: borse, contenitori e zaini di altissima qualità. Questa volta però si occupa di scarpe, e mica scarpe qualsiasi: un’edizione speciale delle storiche Jack Purcell di Converse - dedicate all’omonimo campione canadese del badminton anni Trenta - per l’occasione ricoperte di tela a strisce, che richiama quella con cui erano costruiti molti capi classici del workwear americano nella prima metà del secolo scorso, ma è anche molto adatta al periodo estivo. Non stupisce la presenza, nella confezione, di piccole sacche in canvas utili a proteggere queste sneakers a tiratura limitata. The Japanese brand Porter-Yoshida & Company is most renowned over the world for its accessories: bags, cases, and top-hole backpack. Yet this time its focus is on the shoes, and some very unique ones at that: a special edition of the famous Jack Pourcell by Converse – dedicated to the homonymous Canadian champion of badminton during the Thirties – gets covered for the occasion by striped canvas, quite reminiscent of the tissue adorning many classic work-wear suits during the first half of the past century – and it’s also well suited to the warm season. The presence within the box of small canvas bags to protect this limited edition should be no surprise.

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17-20 giugno 2014 Armeria, piano terra Urban Panorama, stand 8

Born in Los Angeles, 1997.

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PACKER SHOES x ASICS GEL-KAYANO TRAINER

Tutte le strade portano a Roma, giusto? Non per gli specialisti in sneakers di Packer Shoes, da dieci anni orgogliosamente al servizio degli appassionati del New Jersey. Di Teaneck, a un tiro di schioppo da New York, per la precisione. Non stupisce dunque che queli di Packer abbiano intitolato la loro ultima collaborazione con Asics “All roads lead to Teaneck”: lo svolgimento del tema è piuttosto letterale, visto che i colori riprendono quelli dei trasporti pubblici del New Jersey, gli stessi che portavano gli affezionati clienti fino al negozio. Negli anni recenti, abbiamo visto molte collaborazioni firmate Packer, a testimonianza dell’importanza di questo sneakers shop sul mercato del retail americano. All the roads lead to Rome, isn’t it? Well that isn’t a plain truth for the sneaker specialists from Packer Shoes, who for the last ten years have been proudly serving their fans from New Jersey. Or to be more precise, from Teaneck, a stone’s throw from New York. No wonder, then, if the guys from Packer called their latest collaboration with asics ‘All roads lead to Teaneck’. The development of the subject is quite literal, given that the colors were borrowed from New Jersey’s public transportation vehicles – the same vehicles that helped bringing the beloved fans at the shop. More recently, we saw many collaborations signed by Packer, and that confirms the importance of this sneakershop on the American retail market.

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BAIT x ASICS GEL LYTE III

La California è da sempre culla di decine di subculture del continente americano, e di conseguenza uno dei luoghi più importanti per la sneakers culture a livello mondiale. Nella parte meridionale dello stato sorge Bait, boutique specializzata sulla piazza ormai da anni e già protagonista di diversi progetti collaborativi: l’ultimo con asics, che per l’occasione ha messo sul piatto il suo modello più noto. Così le classiche, classicissime running Gel Lyte III vengono ripensate grazie a una tomaia costruita interamente con tessuti arrivati dal lontano oriente, in una profonda tinta blu indigo screziata di bianco. Il risultato è quantomeno elegante. California has always been a cradle for a dozen subcultures enlivening the American landscape, and one of the most important sneaker places on a global level. Its southern region is home to Bait, a specialized boutique which has been existing for many years by now, and was already active in many collaborative projects – the latest one with asics, which decided to work on its best known model. So the classic (the very classic) running Gel Lyte III gets reinvented through a upper entirely made of canvas coming from the far East, featuring a deep blue indigo coloring speckled by white. The outcome is definitely elegant.

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EXTRA BUTTER x SAUCONY GRID 9000

Jason Faustino, co-fondatore dello sneakers shop di Rockville Center Extra Butter, è un grande appassionato di cinema di fantascienza, e di avventure spaziali in generale. Così non stupisce che - in occasione dell’ultima collaborazione del suo store con Saucony - abbia puntato forte sul passato del marchio americano, e in particolare sul periodo che ha visto il suo reparto ricerca & sviluppo collaborare con l’agenzia spaziale statunitense per la progettazione degli stivali usati dagli astronauti durante le missioni. Così, ecco un paio di Grid 9000 completamente arancioni, dello stesso colore delle tute Advanced Crew Exploration Suits (da cui l’acronimo che dà il soprannome a questa limited edition). Jason Faustino, co-founder of the sneaker shop in Rockwille Center Extra Butter, is a great connoisseur of science fiction movies, and space adventures at large. So we weren’t surprised to discover that during the latest collaboration of his store with Saucony he concentrated his efforts on the history of the American brand, so much so on the period during which his research and development department collaborated intensely with the Amercan Space agency on the design of the boots used by the astronauts during their missions. So here is a pair of Grid 9000 entirely orange, the same color as the Advanced Crew Exploration Suits (whence the acronym providing the nick of this limited edition).

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INTERNATIONAL LICENSEE: BR.EX SA Via Lavizzari 6 – 6830 Chiasso – Switzerland – Tel. +41 (0)91 6975090 - mail: info@brex-sa.com SneakerS 5 Sneakersmagazine magazine 23 EXCLUSIVE DISTRIBUTOR FOR ITALY: TERRAFERMA SRL - mail: info@terraferma.biz


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EXTRA BUTTER x SAUCONY SHADOW MASTER

Le hanno soprannominate “Space Snack”, perché i colori richiamano quelli del gelato liofilizzato che addolcisce la vita spartana degli astronauti sulle stazioni spaziali che orbitano intorno alla Terra. Pare sia un gelato di produzione italiana, tra l’altro. Così le Shadow Master, classico running pescato dagli sterminati archivi della casa americana - che ormai si è rilanciata alla grande sul mercato internazionale - vengono rivestite di tinte cioccolato, vaniglia e fragola. Il tocco di classe è rappresentato dal logo dell’astronauta che spicca sulla scatola e, soprattutto, sulla linguetta metallica. It was nicknamed Space Snack because its colors mimic the tone of the freeze-dried ice creams soothing the tough existence of the astronauts in the space stations orbiting around the Earth. We are told the ice cream is an Italian produce, by the way. So the Shadow Master, a classic running excavated from the huge archives of the American company (which by now has increased its shares on the international market), is covered by chocolate, vanilla, and strawberry hues. The touch of style is represented by the spaceman logo catching the eye from the box and more importantly from the metal tongue.

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PIGALLE x NIKE AIR FORCE 1

Uno dei più noti quartieri di Parigi, negli ultimi anni soprattutto per la concentrazione di sexy shop, e ultimamente entrato di diritto tra le aree più trendy della capitale francese. Un nativo di quella zona, Stephane Ashpoole, ha contribuito alla trasformazione fondando il marchio che prende il nome proprio dal quartiere. In poco meno di un lustro Pigalle - grazie a internet e ad alcuni sponsor americani, come il rapper A$AP Rocky - è diventato famoso in tutto il mondo, nonostante sia molto, molto difficile procurarsi i prodotti del brand, principalmente magliette e cappellini, fuori dalla Francia. Questi ultimi sono da sempre contraddistinti dal prezzo relativamente basso e dalla tiratura limitata: la seconda caratteristica (non la prima, a dire il vero) la ritroviamo anche in queste Air Force 1 in pelle cerata, dall’istantaneo look vintage. Pigalle is one of the most renowned neighborhoods in Paris – also known, over the last few years, for the number of sexy shops it hosts. In addition, it recently became one of the trendiest areas of the city. A native from that neighborhood, Stephane Ashpoole, contributed to its transformation by founding a brand which was named after the area. In little less than five years, Pigalle – also thanks to the Internet, and a few American sponsors, like the rapper A$AP Rocky – has become renowned all over the world, although it’s still so difficult to get hold of the brand’s products (consisting mainly of t-shirts and hats) outside of France. The latter have always been characterized by a relatively low price and a limited circulation: the latter feature (but not the former, to be honest) is also peculiar to this Air Force 1 in waxed leather, which exhibits an immediate vintage look. 26

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THE DISTINCT LIFE x REEBOK GL 6000

Burn Rubber, la sneakers boutique più nota di Detroit e dintorni, è proprietà del suo fondatore Rick Williams, che da qualche tempo ha messo in piedi il suo brand personale, dal curioso nome The Distinct Life. Per cominciare bene, Rick ha già segnato un filotto di interessanti collaborazioni: l’ultima ha visto protagoniste le GL 6000, classico pescato dal catalogo running Reebok su cui viene applicato il motivo camouflage in modo davvero sottile. La fantasia infatti non è stampata, ma lavorata a sbalzo sui pannelli in pelle della tomaia: un’idea minimale ed elegante, applicata prima a una versione blu scuro, ora a questa verde militare. Burn Rubber, the most famous sneaker boutique in Detroit and surrounding area, is owned by its founder Rick Williams, who put in place his personal brand, unusually called The Distinct Life, a few years ago. With a view to acting big, Rick has already realized a row of interesting collaborations: the latest one involved the GL6000, a classic model picked out from the running catalogue of Reebok with a camouflage covering that was applied upon it in a clever way. The graphic is embossed (not printed) on the leather panels of the upper: a minimal and elegant idea, originally applied to a dark blue version, and subsequently to this green-army model.

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END x SAUCONY SHADOW 5000

Non succede solo in Italia, evidentemente: le grandi metropoli di tutto il mondo sono state negli ultimi anni colonizzate dagli hamburger. Nel senso che, come funghi, sono spuntati sul territorio diversi ristoranti che fanno del panino-con-polpetta più noto della tradizione americana un’arte. Gourmet burger, li chiamano: qualcuno addirittura ha conquistato recensioni (e stelle) sulla guida Michelin. E visto che anche i ragazzi di End Clothing, potenza dell’online retail inglese, amano gli hamburger, hanno pensato a un paio di Saucony Shadow 5000 che potessero far venire davvero l’acquolina in bocca. I colori: pane, insalata, pomodoro, carne, formaggio. L’edizione: limitata, molto. It’s not a peculiarly Italian process – all the big metropolis of the world are being flooded by hamburgers. Indeed, a growing number of restaurants are offering the famous meatball sandwich as a work of art. They are commonly known as gourmet burgers – and some of these places even earned a review (and some stars) by the renowned Michelin guide. Now since the guys from End Clothing (a reference point in the English online retail market) are mad of hamburgers, they decided to realize a Saucony Shadow 5000 which is capable of making the fans’ mouths water. The colorings are in keeping with the concept – bread, salad, tomato, meat, cheese. A very limited edition.

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STUSSY x CONVERSE SKIDGRIP

Converse non è certo uno dei marchi più venduti al mondo grazie ai suoi modelli da skate: il catalogo della casa americana è popolato soprattutto di sneakers da basket nate ormai molti decenni or sono. Ma per l’ultima collaborazione con i californiani di Stussy, il marchio della stella assume una veste che sembra uscita da un catalogo d’epoca degli anni Ottanta. E dunque: tomaia in canvas blu navy e diversi particolari custom tra linguetta, soletta, intersuola (su cui spicca il classico motivo “check”) e scatola. Già sugli scaffali di selezionati rivenditori Stussy e/o Converse. It isn’t clearly due to the skate models that Converse is among the best selling brands over the world. The catalogue of the American company is mainly replete with basketball kicks dating back to many decades ago. Yet for the latest collabo with the Californian guys from Stussy the star brand takes on a guise that seems to spring from a Eighties catalogue. That is to say: upper in blue navy canvas and several custom details distributed on the tongue, the sole, the midsole (featuring the classic check motive) and the box. Already on the shelves of a few selected Stussy and/or Converse resellers.

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LIMITEDITIONS x LE COQ SPORTIF ÉCLAT

Limiteditions ha una storia ormai lunga alle spalle: sono passati dieci anni da quando quello che è oggi il negozio di sneakers più famoso di Barcellona ha aperto i battenti a pochi passi dalla stazione della capitale catalana. E dunque, non stupisce che gli spagnoli abbiano molta voglia di festeggiare: ad esempio con una limited edition (ovvio) delle Eclat di Le Coq Sportif, il modello running più amato del catalogo della casa francese. 23 maggio, il “giorno delle rose”, è la data di uscita di queste sneakers a tiratura limitata. Limiteditions has a long lasting history behind: ten years have passed since the sneakers shop by now most famous in Barcelona opened up at walking distance from the town’s central station. It’s no wonder if the Spanish young are so eager to celebrate the recurrence: for example, with a limited edition (it goes without saying) of the Éclat by Le Coq Sportif, the most beloved running model included in the catalogue of the French company. May 23rd (the roses’ day) was the launching date of these limited-edition sneakers.

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SUPPLY x VANS SYNDICATE CHIMA PRO

Supply è nato nel 2002 a Sidney, da un’idea di Shawn Yates. Dodici anni dopo, lo store australiano è riuscito a diventare un punto di riferimento per l’intero continente, grazie a un mix di prodotti che riescono a tenere insieme l’underground urbano, lo skate style e l’high fashion globale. Questo percorso viene oggi coronato dalle prime sneakers collaborative della storia di Supply: un paio di Vans Chima Pro parte della linea Syndicate. Il pro model dedicato a Chima Ferguson, skater 100% australiano che da sempre sostiene il progetto-Supply, viene rivisto grazie a una tomaia sottilmente ricamata allover, con la croce del sud in azzurro tono su tono. Un perfetto esempio di quell’ossimoro impossibile che potremmo chiamare eleganza street. Supply was born in Sidney in 2002, from an idea by Shawn Yates. Twelve years later, the Australian store managed to become a point of reference for the whole continent, thanks to a mix of products that manage to combine the urban underground, the skate style and the global high fashion. This progression is now crowned by the first collaborative sneakers in the history of Supply: a pair of Vans Chima Pro belonging with the Syndicate line. The pro model dedicated to Chima Ferguson, an entirely Australian skater that’s always been supporting the project-Supply, is now redesigned through a slightly embroidered upper, with the southern cross, tone sur tone. A perfect example of the impossible oxymoron that we might even call street elegance.

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UBIQ x ASICS GEL LYTE V

Il running giapponese sembra andare forte negli Stati Uniti. Non stupisce dunque che un classico del catalogo Asics sia stato rivisto da una boutique d’oltreoceano, Ubiq di Philadelphia: ecco un paio di Gel Lyte V ispirate alla natura in primavera, e al rosa dei fiori di maggio. Ma la simbologia dei colori presenti sulla tomaia va ben oltre: c’è il blu scuro del cielo notturno, il bianco argenteo della luna, il marrone delle fronde degli alberi che stormiscono al vento di mezzanotte, particolari riflettenti (in materiale Scotchlite dell’azienda americana 3M) come le stelle che rischiarano le tenebre. Il prezzo è un po’ più alto del normale, ma nella confezione sono compri anche molti lacci di ricambio: tre paia. The Japanese running sector seems to go fast in the US. No wonder then if a classic model from the Asics catalogue was redesigned by a boutique overseas, Ubiq from Philadelphia. Here’s a pair of Gel Lyte V inspired by mother nature during spring, and by the pink of May flowers. But the symbolism of colors covering the upper extends even beyond – there is the dark blue of the night sky, the silver white of the moon, the brown of the tree’s fronds rustling in the midnight wind; reflecting details (in Scotchlite materials provided by the American company 3M) like the stars that brighten the darkness. The price is a bit higher than normal, but the package includes some spare laces (three pairs).

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Quanto cambia Milano, durante il Salone del Mobile? Non sapremmo dirlo di preciso, ma cambia: la città si anima, pulsa di eventi. Come quello messo in piedi da Vintage 55, marchio italiano di abbigliamento, e New Balance: un’allestimento scenografico all’interno del flagship store di via Pontevetero 1, diventato polo di attrazione per molti appassionati del marchio americano. Esposti in bella mostra i modelli top di gamma Made in USA e Made in UK, inclusi quelli realizzati a mano negli stabilimenti statunitensi del Maine e del Massachussets, e nella fabbrica inglese di Flimby: tutto quanto in un allestimento ispirato a Central Park, spicchio di verde indoor a pochi passi dal parco che si stende lì vicino, appena oltre il Castello Sforzesco. Il manto erboso sul pavimento, veri alberi, panchine, piante rampicanti e tronchi di legno: la scenografia, suggestiva, portava all’interno uno scorcio urbano esterno, caratteristico della East Coast americana, la zona di provenienza di New Balance e di ispirazione per Vintage 55. Ma le uniche, vere protagoniste per tutta la settimana del design milanese, sono state le sneakers da running, come testimoniato dalle foto che pubblichiamo in queste pagine.

How much different gets Milan during the Design fair? We can’t tell exactly, but it changes a lot – the city revives, new events spring up. Like the one organized by Vintage 55 (an Italian clothing brand) and New Balance – a set design within the flag store in Via Pontevetero, 1 which has become an attractive location for many fans of the American brand. The top notch models Made in USA and Made in UK made a fine show – including those hand-manufactured in the American factories of Maine and Massachusetts, and the English factory of Flimby. All this was included in a set design inspired by Central Park, a green indoor flowerbed located nearby the park beside the Sforza Castel. The floor was covered by grassland, there were trees, benches, creepers and trunks – the charming setting was designed to transfer into an indoor location a urban exterior glimpse that marks the American East coast (the area from when the New Balance originate and which inspired the Vintage 55). But the real, unique protagonist of the Milan Design week was the category of running sneakers – as testified by the pictures we show you here. 40

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NEW BALANCE @ VINTAGE 55, MILANO

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SNEAKER CON DC DMV event recap

Collezionisti. Molti appaiono disprezzarli, ultimamente. Eppure loro continuano a muovere, dal basso, il mercato del footwear. Prendete Sneaker Con, avventura iniziata nel 2009 a New York, quando un gruppo di appassionati decise di mettere in piedi una fiera itinerante totalmente dedicata ai collezionisti hardcore. Il successo di quella prima serata - un migliaio di persone stipate nelle sale del Times Square Arts Center - ha convinto i responsabili della convention: era una buona idea, da ripetere. Da quel momento, Sneaker Con non si è più fermata. Qualcuno ancora lo chiama mercatino, con un eufemismo decisamente fuori posto: oltre 150 tra stand enormi e piccoli banchetti, pieni di ogni sorta di meraviglie, erano i protagonisti dell’ultima tappa di questa fiera itinerante, svoltasi nel Maryland. Ovviamente - visto che l’evento prendeva corpo negli Stati Uniti - a fare la parte del leone sono state Air Jordan di ogni tipo e tutti i modelli del catalogo basket Nike, apprezzatissimi dagli sneakerhead, spesso molto giovani, arrivati sul luogo per l’occasione. Collectors. Many people seem to hate them, ultimately. But they are still moving the footwear market in a rather bottom-up manner. Take Sneaker Con, an adventure that started in 2009 in New York, when a group of fans decided to put in place a wandering fair entirely dedicated to hardcore collectors. The success of the first evening (a thousand of persons packed into the hall of the Times Square Arts Center) convinced the organizers of the convention: it was a good idea, and it should be replied. Since then Sneaker Con didn’t pause a moment. Somebody still calls it a local market, using a euphemism quite improperly: the protagonists of the latest stop of this travelling fair that took place in Maryland were more than 150, counting both the hugest stalls and the small banquets, full of any sort of marvels. Obviously, given that the event was occurring in the US, the leading role was played by some Air Jordan’s and all the models from Nike’s basket catalogue, much beloved by the sneakerheads, who are usually very young, and came over there for the occasion. 42

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GEL LYTE III, GEL SAGA & GT-II ‘CMYK’ Asics provvede a colorare l’estate di tutti gli appassionati di sneakers running anni ‘90. Più precisamente, i colori sono quattro: quelli primari, in inglese identificati dalla sigla CMYK, Cyan, Magenta, Yellow e Key. Quattro tinte che vestono tre modelli amatissimi da chi amava correre già negli anni Novanta. Gel Lyte III, Gel Saga e Gt-II non hanno certo bisogno di presentazioni: qui sono proposte in versione monocromatica, con alcuni dettagli a contrasto come gli interni decorati a pois. In ogni scatola, la presenza di un paio di lacci extra rende immediatamente chiaro il carattere premium di questa limited edition. Il pacchetto Gel CMYK è in vendita in esclusiva negli store AW LAB e ATHLETES WORLD. La variante Yellow è in vendita esclusivamente su aw-lab.com.

Asics decided to color the new season for the fans of sneakers running 90s.. In particular, they used four tones, which are the fundamental colors identified by the sequence SMYK: Cyan, Magenta, Yellow, and Key. These four colors cover three models that are cherished by those who used to run during the Nineties. The Gel Lyte III, Gel Saga and Gt-II don’t need a presentation speech. Here they are shown in monochromatic versions with some contrasting details – like the polka-dots lining. Each box contains a pair of extra laces which make the premium character of this limited edition more explicit. The CMYK Gel pack is sold exclusively in the stores AW LAB and ATHLETES WORLD. The Yellow variant is sold exclusively at aw-lab.com.

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RICCARDO TISCI x NIKE AIR FORCE 1 RT Il quarantenne tarantino Riccardo Tisci è una delle forze inarrestabili della moda contemporanea, grazie soprattutto alla capacità di mettere insieme estetica street e high fashion, che lo ha portato a trasformare il marchio francese Givenchy - di cui è direttore creativo dal 2005, seduto al posto che fu di John Galliano e Alexander McQueen - in uno dei brand simbolo del lusso hip hop, apprezzatissimo da rapper e sportivi in tutto il mondo. Tisci ha dichiarato in passato di avere nel suo guardaroba 125 paia di Air Force 1 uguali, tutte bianche, da indossare fresh out of the box ogni qualvolta la situazione lo richieda: dunque non stupisce che abbia scelto proprio il modello più classico tra quelli dedicati ai cestisti dalla casa di Beaverton, per la sua prima collaborazione con Nike. L’evento ha creato enorme hype su internet, e conseguenti resse nei (pochi) negozi specializzati che hanno avuto l’opportunità di esporle sugli scaffali: quattro le versioni delle storiche basket prodotte, in altrettante diverse altezze. Low, mid e high-top, più una speciale versione boot improbabile e gladiatoria: già quasi tutte sold out, nonostante il cartellino del prezzo davvero alto rispetto alla media della Air Force 1. The forty-year-old Riccardo Tisci from Taranto is one of the great minds of contemporary fashion, thanks to his ability to combine street aesthetics with high fashion – a skill that led him to transform the French brand Givenchy (where since 2005 he hold the position of creative director, previously held by John Galliano and Alexander McQueen) into a symbol of hip hop luxury, much beloved by rappers and athletes all over the world. Tisci once claimed to have (in his wardrobe) 125 pairs of Air Force 1. They are all equal, all white, so he can wear any of them fresh out of the box whenever the situation demands a new pair. It is no surprise to learn that he chose the most classic model from the series that the brand from Beaverton dedicated to the basketball players as a first collaboration with Nike. The event created a hype, with the attendant crowds in the (few) specialized shops authorized to expose them. There were four versions, on four different dimensions. Low, mid, high-top, and a special boot version quite unconvincing and gladiatorial – although the price tag was quite a fortune compared to the average Air Force 1, they are already sold out. Sneakersmagazine magazine 48 48 Sneakers


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HANON X DIADORA

N9000 ‘saturday special’

Erano running di alta gamma, le N9000 di Diadora, al momento del loro lancio sul mercato nell’ormai (ahinoi) lontano 1990. Oggi il loro è soprattutto un fascino retrò, che più che ai corridori professionisti, interessa agli appassionati. E siamo certi che questi ultimi non si lasceranno sfuggire questa limited edition collaborativa - realizzata insieme agli scozzesi della boutique Hanon, ma prodotta interamente in Italia. Non abbiamo capito bene a cosa sia ispirata questa colorazione che esalta il mix di materiali sulla tomaia – si parla di riferimenti al sistema di trasporti pubblici del Regno Unito, ma la spiegazione non è granché chiara, almeno per i non anglosassoni - eppure il risultato è davvero notevole…

The Diadora N9000 was a top-hole running when it was launched on the market back in 1990. Today it keeps a retro-looking charm, which attracts the lay fans even more than the professional runners. We are pretty sure that the latter category will not miss this collaborative limited edition – realized with the Scottish guys from Hanon, but entirely produced in Italy. We haven’t fully understood what idea inspired this collaboration which emphasizes the mix of materials on the upper – we are told there is a reference to the Uk public transportation system, but this explanation isn’t quite clear, at least for the non Anglo-Saxon fans. In any case the result is remarkable.

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NICE KICKS x NEW BALANCE

1600 ‘GRAND ANSE’

Nicekicks.com è uno dei punti di riferimento per le sneakers news su internet, con centinaia di migliaia di affezionati fan sui social network: la creatura di Matt Halfill macina numeri importanti ormai da anni, una delle tante storie di successo nate dal web nell’ultimo decennio. Ma a volte, per coronare storie del genere, serve qualcosa di concreto: ad esempio, una collaborazione di alto livello. E come si potrebbe definire diversamente un progetto realizzato insieme a New Balance? Le 1600 firmate Nice Kicks faranno la felicità degli appassionati di surf, visto che sono dedicate a una delle più incredibili spiagge del pianeta: quella di Grand Anse, a Grenada, Caraibi. Ovviamente, il fatto che Halfill sia nativo proprio di Grenada è solo un caso... Nicekicks.com is a major point of reference for news about the sneaker world – counting hundreds of thousands fans on the social networks. Matt Halfill’s creature has been making huge numbers for years – another successful adventure born from the web in the last decade. But to achieve such undertakings something concrete is also needed – for example, a high level collaboration. How else should we define a project with New Balance? Now the 1600 bearing Nice Kicks’s signature will be the joy of all surf maniacs, for it’s dedicated to one of the most unbelievable beaches over the world: the Grand Anse, in Grenade, Caribbean. The fact that Halfill was born in Grenade is simply a matter of coincidence of course.

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RONNIE FIEG X ASICS

GEL LYTE V

Slam Jam, Sneakers 76, I Love Tokyo. Da Milano a Taranto a Roma, ecco i tre indirizzi italiani che hanno ricevuto le ultime Asics Gel Lyte V prodotte dal marchio giapponese in collaborazione con il re dell’hype newyorchese Ronnie Fieg. Niente di nuovo sotto il sole: tomaia monocroma, suola bianca a contrasto e produzione limitatissima per assicurare il sold out (e la felicità dei reseller). Il gioco inizia a mostrare la corda, ma finchè funziona sul mercato, Fieg ha il lavoro garantito. A onor del vero, bisogna sottolineare che lo stesso Ronnie ammette che si tratti di una riproposizione: esattamente le stesse colorazioni (chiamate “mint leaf”, la verde, e “cove”, l’azzurra) erano state da lui ideate in occasione di uno dei primi progetti di customizzazione delle Gel Lyte III, sorelle maggiori proprio delle Gel Lyte V. Arrivate sugli scaffali a inizio primavera, sono già sold out. Tutto come previsto.

Slam Jam, Sneakers 76, I Love Tokyo. From Milan to Taranto and then to Rome – here are the three Italian destinations that received the latest Asics Gel Lyte V produced by the Japanese brand in collaboration with the king of the hype, the New Yorker Ronnie Fieg. Nothing new under the sun: a monochromatic upper, a white contrasting sole, and a very limited production to grant the sold out (and the joy of all resellers). The game started to show signs of wear, but until it works on the market, Fieg has a reason to fight. It must be said, honestly, that the very Ronnie admitted that it’s a remake: exactly the same colorings (called ‘mint leaf’ the green, and ‘cove’ the sky blue) were invented by him on the occasion of one of the first customization projects of the Gel Lyte III, the elder sister of the Gel Lyte V. They arrived on the shelves at the beginning of spring, and are already sold out. As anyone should have (and had) expected.

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basket

focus

NIKE

KOBE 9 ELITE LOW HTM Come accaduto un paio d’anni fa con le Flyknit Trainer +, anche le Kobe 9 Elite Low sono state lanciate durante la settimana del design milanese: questo modello come il primo è caratterizzato dall’acronimo HTM, dietro cui si nascondono Hiroshi (Fujiwara), Tinker (Hatfield) e Mark (Parker). Il padrino della stile di Harajuku, il designer delle Air Max , e l’amministratore delegato di Nike hanno unito le forze ancora una volta, per creare un nuovo modello da basket capace di rappresentare lo stato dell’arte della tecnologia applicata al concetto di sneaker. L’idea è quella di utilizzare la costruzione Flyknit per un modello dedicato alla pallacanestro, settore da sempre popolato di scarpe che con una parola semplice si potrebbero definire “grosse”: stabili e ammortizzate, vero, ma allo stesso tempo pesanti. Invece le Kobe 9 Elite Low sono senza dubbio tra le sneakers da basket più leggere di tutti i tempi: la tomaia costruita con sistema Flyknit promette di adattarsi istantaneamente ai cambiamenti di posizione del piede grazie ai cavi Flywire che corrono appena sotto la superficie, sostenendola. Alla schiuma Lunarlon, invece, il compito di garantire perfetta ammortizzazione. Buffo che un modello tanto tecnico sia destinato a diventare un pezzo di abbigliamento high fashion, a causa del carattere estremamente limitato di questa edizione, dei colori moda e - last but not least - del coinvolgimento di mr. Fujiwara.

Much like in the case of the Flyknit Trainer + issued a couple of years ago, also the Kobe 9 Elite Low was launched during the Milan Design week. And this model too, like the former, is marked by the acronym HTM, hiding the names of Hiroshi (Fujiwara), Tinker (Hatfield), and Mark (Parker). The godfather of the Harajuku style, the designer of the Air Max, and the managing director of Nike joined forces once again to create a new basketball model that aptly represents the state of the art of technology applied to the concept of sneakers. The idea is to use the Flyknit construction to build a basketball model, a sector which has always been rich with kicks that one might call large. Which means stability and damping power, but also heaviness. To the contrary, the Kobe 9 Elite Low is by all means one of the most lightweight basket sneakers of all times. The upper built through the Flyknit system is meant to adapt (in any occasion) to the changes in the foot position thanks to the Flywire cables that run under the surface and support it. The Lunarlon foam, on the other hand, plays the function to grant a perfect damping. Ironically, such a technical model was destined to become a piece of clothing belonging to the high fashion, due to the extremely limited character of this edition, to the fashionable colorings and (last not least) the participation of Mr. Fujiwara.

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NEW BALANCE

576 ‘MUSIC REVIEW’

Uno dei modelli più noti dell’affollatissimo catalogo running New Balance è stato, curiosamente, uno dei meno pubblicizzati dalla casa americana, almeno all’inizio della sua storia: alla fine degli anni Ottanta, fu soprattutto il passaparola tra gli appassionati a decretare il successo di queste sneakers dalla linea semplice e pulita, tipica dell’azienda statunitense. Anche l’origine di questa silhouette appare poco più che casuale, come spesso accade con i capolavori. Infatti pare che siano nate da un’eccedenza di produzione: dagli stabilimenti New Balance inglesi erano uscite per errore troppe suole destinate alle 675 già sul mercato, così i manager ebbero l’idea di spedirle agli uffici di Boston, dove i designer del centro stile interno le usarono come base per progettare sneakers compleamente diverse. Rimaste in catalogo alcune stagioni nei primi Ottanta, le 576 hanno fatto il loro grande ritorno nel 1997, con nuove colorazioni e materiali capaci di conquistare immediatamente il mercato cosiddetto casual/lifestyle. Da quel momento in poi, sono diventate uno dei simboli del nuovo corso New Balance, con decine di varianti sempre riuscite e piene di personalità. Proprio come quelle a tema musicale - mod e punk, per la precisione - che vedete in anteprima in queste pagine. Strangely enough, one of the best known models in the crowded running catalogue of New Balance was also one of the less advertised by the American company since its inception. The success enjoyed in the late Eighties by these sneakers featuring the neat and clean shape which is a mark of the American brand was largely due to word of mouth. Also accidental was the fixation of this peculiar silhouette, as is often the case when it comes to creating a masterpiece. It seems indeed that this model was born from an overproduction: the English New Balance’s factories had released too many soles which were destined to the 675 already on the market. So the management decided to send the surplus to Boston, where the designers in the style department used it as a basis to design an entirely new sneaker. The 576 remained in the catalogue for some seasons during the early Eighties, and in 1997 made their big return – featuring new colorings and fabrics that excited the so-called casual/lifestyle market. Since then it became one of the symbols of the New Balance’s turn, with dozens variations all successful and full of personality. Just like the models with a musical inspiration (mod and punk to be more precise) that you will see in these pages.

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CM 1600 & MRT580 Stabilità e ammortizzazione sono le parole chiave per descrivere le CM 1600, modello diventato ormai un classico all’interno del catalogo New Balance. Molti i ritrovati tencologici brevettati nel corso degli anni dal reparti ricerca e sviluppo dell’azienda americana implementati all’interno di queste scarpe adatte a ogni tipo di corridori: primo tra tutti, il sistema Abzorb nell’intersuola. I materiali sono sempre di alta qualità, a partire ovviamente dal mix di mesh e suede che da sempre caratterizza i modelli running della casa staunitense. Anche in questa nuova edizione in arrivo con la prossima collezione autunno/inverno. La MRT580 originariamente era stata disegnata per il trail running, e tuttora è molto adatta a questa attività grazie al sistema Rollbar: inserti in materiale termoplastico nell’intersuola rendono queste sneakers estremamente stabili, e correggono gli eccessi di pronazione e supinazione durante la corsa. Ma nel corso del tempo sono diventate uno dei modelli preferiti anche di chi atleta non è: appassionati e collezionisti ne hanno decretato il successo, soprattutto nel lontano Oriente. Le molte limited edition che abbiamo visto sfilare sotto i nostri occhi negli ultimi anni non hanno spostato troppo l’attenzione dai modelli della collezione “tradizionale”, spesso risultati i preferiti di chi - piuttosto he gli effetti speciali - cerca sobrietà e quintessenziale eleganza sportiva.

Stability and damping are two key concepts to describe the CM 1600, a model which has become by now a classic in the catalogue of New Balance. A number of technological findings, that were patented over the years by the research and development departments of the American company, were implemented in these shoes most fit to any sort of runners: first of all, the Abzorb system in the midsole. The fabrics, as usual, are top-quality – starting with the mix of mesh and suede that’s been characterizing the running models of the American brand since its inception. This new edition coming out the next fall/winter is no exception. The MRT580 was originally designed for trail running and it’s still much fit for this activity tanks to the Rollbar system: some parts in thermoplastic material inserted in the midsole that render these sneakers extremely stable and capable of correcting both over pronation and over supination during the activity. But over time has also become a most beloved model among those who aren’t pro athletes: fans and collectors determined its success, especially in the far East. The many limited editions we saw sprouting for the last few years didn’t divert attention from the models in the more traditional collection – these often proved to be most cherished by those who value sobriety and sport elegance over special effects.

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GEPARD Il ghepardo: energia, velocità, nobiltà, eleganza. Una simbologia quasi scontata, sin dai tempi degli antichi egizi. Ma il marchio tedesco Gepard ha scelto questo splendido felino anche per altri motivi: l’animale più veloce del pianeta è a rischio estinzione, dunque merita ancora maggiore rispetto, una parola chiave per il brand, insieme a libertà e stile. Non c’è da stupirsi che ci sia anche un discorso valoriale importante dietro questo marchio, nato nel 1969 in un clima di grande fervore sociale e rinnovamento culturale per la Germania e l’Europa tutta. Oggi il brand viene rilanciato sul contesto internazionale da una nuova proprietà che ha deciso di puntare forte sull’heritage: una storia lunga quasi mezzo secolo, infatti, non si può certo cancellare con un colpo di spugna (per fortuna). Visto un tale bagaglio di valori, non stupisce che Gepard punti molto sulla ricerca del rapporto perfetto tra prezzo e qualità: quest’ultima parola non è usata a caso, visto che le sneakers Gepard sono prodotte in Italia con tessuti e pellami selezionati, e diversi particolari che fanno la differenza. Le immagini, in questo caso, parlano da sole. The cheetah means power, speed, noblesse, elegance. A symbol that remained univocal since the ancient Egypt time period. But the German brand Ghepard chose the marvelous animal for another reason as well: the fastest animal on earth is threatened by extinction, so it deserves even more respect – a very important concept in the brand’s vision, along with freedom and style. We shouldn’t be surprised to understand the matter of values behind this brand – born in a period (it was the year 1969) when the people in Germany and Europe more generally were sensitive to societal needs. Today the brand gets launched anew on the global scene by new owners who decided to concentrate their efforts on the heritage – for a history that lasted almost half a century can’t clearly be sponged off, thanks God. Given the aforementioned insistence on values, it’s no surprise that Ghepard is putting so much emphasis on the price quality ratio. And the word quality is used with good reason, given that the sneakers by Ghepard are produced in Italy with selected hides and tissues, and feature details that make a difference. In this case too, the images speak for themselves.

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DRUNKNMUNKY

PHOENIX

Anteprima della collezione invernale del marchio Drunknmunky, che non sembra volersi fermare dopo aver messo a segno un filotto di stagioni di successo: per l’autunno/inverno 2014 il brand californiano - in Italia saldamente nelle mani degli specialisti nel campo footwear della Wage Italia srl - punta forte sul pubblico femminile, che sembra apprezzare in modo particolare lo stile della scimmietta ubriaca. In queste pagine vi presentiamo un modello dalla chiara impronta running, silhouette sfuggente abbastanza classica resa particolare grazie ad alcuni piccoli accorgimenti di design, come i pannelli traforati sulla tomaia e gli occhielli a contrasto ai lati della linguetta. Le Phoenix arriveranno sugli scaffali in due varianti di materiali: Phoenix City Animal, in ecopelle effetto tridimensionale, e Phoenix Sunday, in ecopelle con dettagli a effetto squame, e lining in cotone effetto rete. Molte invece le tinte disponibili, tra le quali spicca un profondo verde bottiglia.

A preview of the winter collection of the brand Drunknmunky which doesn’t have any intention of slowing down after making a string of successful seasons. For the coming fall/winter 2014 the Californian brand (which in Italy is firmly controlled by the footwear specialists of Wage srl) is concentrating its efforts on the female customers who more than anything else seem to appreciate the style of the drunken monkey. In these pages we present you a model showing an explicit running inspiration, a quite classic and shaped silhouette that a few details render mildly eccentric – like the perforated panels on the upper and the contrasting eyelets surrounding the tongue. The Phoenix will reach the shelves in two versions with differing fabrics: the Phoenix City Animal in artificial leather mimicking a 3-D effect, and the Phoenix Sunday also in artificial leather with scale-effect and featuring a gridlike lining. Many colorings available – including a deep bottle green.

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iza boa

Prosegue lo sviluppo commerciale del Brand Iza-Boa, azienda fondata in veneto - con base a Verona - da due appassionati manager del settore calzaturiero che, forti della loro esperienza, hanno deciso di mettersi in proprio per produrre scarpe di alta qualità artigianale made in Italy. Dal prossimo autunno/ inverno i modelli Iza Boa saranno presenti in un numero sempre crescente di store italiani ed europei. Le due stagioni in arrivo (F/W 2014 e S/S 2015) segnano l’apertura a nuovi “concept” di prodotto, che avvicineranno sempre più il marchio al mondo sneakers vero e proprio, dopo le passate incursioni nel workwear e nel casual. Sempre - ovviamente - rimanendo nell’ambito dell’alta qualità di lavorazione e materiali, con un’identità unica. Non è un caso che Iza Boa sia stato adottato sin dall’inizio da un gruppo di consumatori capaci di capire con una sola occhiata la differenza tra sneakers di consumo e pezzi unici, realizzati a mano da artigiani specializzati, figli di una tradizione inimitabile. The commercial expansion of the brand Iza-Boa goes on. The company based in Verona was founded by two managers of the shoe industry who, fortified by their long experience, decided to set up business on their own to produce top quality hand-crafted shoes entirely made in Italy. Starting next fall/winter the models by Iza Boa will be available in a growing number of Italian and European stores. The two seasons in the offing (F/W 20014 and S/S 2015) will witness the emergence of new product concepts – which will push the brand more into the sneaker world properly speaking, after the past diversions into casual and work wear. The brand will remain committed – it goes without saying – to the tophole standards of manufacturing and fabrics that mark its unique identity. It’s no coincidence that Iza Boa was endorsed by a group of consumers who can tell at first sight a wide consumption shoe from a hand-manufactured unique piece realized by specialized craftsmen who inherited an inimitable tradition.

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NEW YORK YANKEES footwear

I New York Yankees non sono solo una squadra. Semplicemente, sono il baseball. Almeno, questo è ciò che racconta la loro storia: eletti squadra del secolo alla fine dei Novanta, hanno in bacheca ben ventisette vittorie nelle World Series della Major League dello sport più amato dagli statunitensi. Per non parlare del fatto che, tra le loro fila, hanno militato giocatori entrati nella leggenda e conosciuti anche al di fuori dei confini americani: Babe Ruth, Lou Gehrig, Mickey Mantle, Joe Di Maggio. Il loro logo - forse perché legato alla città culla di molte subculture urbane dell’ultimo secolo - è diventato con il tempo un simbolo globale, adottato nelle strade metropolitane dai ragazzi di tutto il mondo. Oggi, dopo magliette, cappellini, giacche e ogni sorta di accessori, il logo NYY giunge anche sulla tomaia delle sneakers: scommettiamo che incontreranno il favore del pubblico anche dalle nostre parti?

The New York Yankees isn’t simply a team. Basically they are baseball. This at least is what their history is there to prove: they were called the century team by the late Nineties, having accumulated as much as 27 victories in the World Series of the Major League of the most beloved sport in the US. Not to mention the fact that their ranks included a number of players who would later become legends and were known outside of the American scene: Babe Ruth, Lou Gehrig, Mickey Mantle, Joe Di Maggio. Their logo (perhaps because tied to a city which was cradle of so many urban subcultures during the past century) has become a global symbol, exhibited by the young generation in the metropolitan streets all over the world. Today the logo NYY adorns the sneakers’ upper, after having marked t-shirts, hats, jackets and all sorts of products. Let’s bet that they will meet the fans’ tastes in our country too?

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LE COQ SPORTIF

ÉCLAT

Éclat è il modello più noto del catalogo running Le Coq Sportif, almeno nell’ultimo quarto di secolo, visto che è stato lanciato per la prima volta nel 1985: suola spessa, con intersuola ammortizzata grazie all’inserto in etilene vinilacetato, sovrastata da un rinforzo in plastica sul tallone con la dicitura “le coq sportif” in rilievo; l’allacciatura è facilitata da occhielli in plastica; la tomaia in nylon è rinforzata - nei punti maggiormente stressati durante la corsa - da inserti in pelle scamosciata e da una fascia laterale cucita nella quale è inserito il logo. Spesso al centro di edizioni limitate e collaborazioni (come quella con gli spagnoli di Limitedition che vi abbiamo presentato qualche pagina indietro), le Éclat tornano sugli scaffali per l’autunno/inverno 2014 in una nuova colorazione elegantissima: blu navy e grigio per la tomaia, leggero trattamento “splatter” per la suola.

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LE COQ SPORTIF

ÉCLAT

Éclat is the best known model in the running catalogue of Le Coq Sportif – at least during the latest quarter of century, given that it was launched for the first time in 1985. A thick sole, and a midsole with an insert in ethylene vinyl acetate, surmounted by a plastic reinforcement over the heel bearing the words “le coq sportif” in relief. The lacing is made easier by plastic eyelets, the nylon upper is reinforced (where more stressed during the activity) through chamois leather inserts and a lateral sewn strip hosting the logo. After being repeatedly targeted by a number of limited editions and collaborations (like the one with the Spanish guys from Limitedition which we described a few pages above) the Éclat will be back on the shelves for the fall/ winter 2014 in a fresh new, elegant coloring: navy blue and grey for the upper, a mild ‘splatter’ treatment for the sole.

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Hummel

Deuce court

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Hummel

Deuce court

Il marchio del calabrone - Hummel significa letteralmenete “bombo” - ha una storia lunga più di novant’anni, legata sin dalle origini al mondo del calcio: fu infatti nel 1923 che il giovane calzaturiere tedesco Albert Messmer montò i primi chiodi sotto gli scarpini da Fussball, per offire più tenuta e controllo ai giocatori. Ma il calcio è protagonista anche del periodo d’oro della storia di Hummel, tra gli anni Settanta e gli Ottanta, stagione in cui fioccano le sponsorizzazioni a squadre come Real Madrid, Sporting Lisbona, Udinese Calcio e Hellas Verona. Tuttavia, il brand non si è limitato certo a vestire i calciatori: proprio tra Settanta e Ottanta la proprietà passò infatti nelle mani di alcuni imprenditori danesi, che lo fecero diventare sponsor tecnico di uno dei campioni nordeuropei del tennis professionistico. Non era però originario della Danimarca, bensì svedese: Michael Pernfors, uno dei pochi capaci di dare del filo da torcere agli americani che dominavano il tennis in quegli anni. Chiedere conferma ad Andre Agassi, Jimmy Connors e John McEnroe... anche se a dire la verità, quest’ultimo fu sconfitto da Pernfors agli Australian Open del 1990 solo per squalifica dopo aver insultato l’arbitro, in una performance rimasta storica. Nelle immagini di quell’incontro, possiamo ancora vedere Pernfors con il volto tirato, dispiaciuto per non aver avuto la possibilità di regolare sul campo un avversario tanto prestigioso, caduto vittima delle sue stesse debolezze. Con storie simili alle spalle, non stupisce certo vedere un modello retro court anche nella nuova collezione Hummel: si tratta delle Deuce, dalla silhouette semplice ed essenziale, con una tomaia in tela perfetta per i caldi estivi. La versione monocroma è senza dubbio quella più in linea con le tendenze del momento, ma anche quella bicolore con logo “chevron” a contrasto non mancherà di andare incontro alle aspettative - soprattutto - del pubblico più giovane. The grint hornet brand (Hummel literally means bumble-bee) has a story that’s been lasting for 90 years – connected since the beginning with the soccer playfields. It was back in 1923 that the young German shoe manufacturer Albert Messmer applied for the first time in history a bunch of iron nails beneath a Fussball kick with a view to enhancing adherence and control. But soccer played also a prominent role in the golden age of Hummel – when the sponsorships for teams like Real Madrid, Sporting Lisbona, Udinese Calcio and Hellas Verona grew more and more important. The brand, indeed, did more than dressing the athletes: between the Seventies and Eighties the company was owned by Danish entrepreneurs, who had the brand become the technical sponsor of one of the champions of professional tennis from north Europe. He was actually from Sweden though, not Denmark – and his name was Michael Pernfors. He was one of the few who challenged the American players who were ruling the sport at the time. If you don’t believe us, go ask people like Andre Agassi, Jimmy Connors and John McEnroe – although it should be said that the latter was beaten by Pernfors on the 1990 Australian Open only by being disqualified for having insulted the referee – an exploit that would later became legend. The video frames of the match show Pernfors’s stained face, when he realizes he isn’t going to beat such a glamorous opponent on the field because the man fell under his own weakness. With such a piece of history behind, it’s really no wonder to see a retro court model in the new Hummel collection: it’s called the Deuce, a simple and essential silhouette, and a canvas upper which makes it a perfect kick for the warm season. Clearly the monochrome version is in keeping with the present day trends, but also the bicolor model characterized by a contrasting chevron logo will be able to meet the wants of the young. 78

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PUMA

DISC TROPICALIA Per la nuova collezione primavera/estate 2014, Puma ritorna a lavorare su alcune silhouette classiche dei cataloghi degli anni Novanta. L’ispirazione della nuova versione che delle Disc che vedete in queste pagine è ispirata a un viaggio del team creativo, iniziato per le strade delle città del Brasile e arrivato nelle profondità della foresta pluviale. Da qui, dalla natura brasiliana, da una delle più grandi ed importanti foreste del mondo, considerata il polmone verde della Terra, nasce la Floreal Collection dell’estate 2014. Ne fanno parte queste Puma Disc Tropicalia, che rinnovano con una stampa (appunto) floreale le futuristiche running lanciate per la prima volta nel 1992, e capaci di stupire il mercato precorrendo i tempi grazie all’iconica allacciatura a dischetto che permetteva, con un unico e semplice gesto, di eliminare i lacci e avere un fit personalizzato della tomaia sul piede. For the coming spring/summer 2014, Puma is working once again on several classic silhouettes coming from the Nineties catalogues. The theme of the new version of the Disc that you can see in these pages was inspired by a journey undertaken by the creative team: they started visiting several Brasilian cities and then reached the deep rain forest. The summer 2014 Floral Collection was born in the cradle of Brazilian nature, one of the most important and extended forests over the world. The collection includes this Puma Disc Tropicalia whose floral print revives the futuristic running that were first launched in 1992, and were immediately capable of shocking (and shaping) the market by proposing an iconic disc-lacing which allowed you (only by a single hand movement) to eliminate your laces and get a personalized fit of the upper on the foot.

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PUMA

R698 Uno dei remake di maggior successo dell’ultima stagione Puma – oggetto di diverse edizioni in collaborazione con i più importanti designer e brand streetwear mondiali, come Brooklyn We Go Hard e BlackRainbow – torna oggi sugli scaffali in una versione inedita con tomaia all black e dettagli pop fluo sul tallone, in contrasto con la suola bianca contraddistinta dal logo Trinomic. Il simbolo dell’esagono, che richiama la forma della cella dei nidi d’ape, ben rappresenta la tecnologia che migliora il rimbalzo della scarpa durante la rullata, ed è sempre un particolare che scalda il cuore degli appassionati. Con questi remake, Puma si candida all’ideale premio per il miglior retro model della stagione appena passata. One of the most successful remakes released by Puma during the latest season (issued in various editions as a collabo with the most important designers and streatwear brands over the world, like Brooklyn We Go Hard e BlackRainbow) gets back on the shelves in the form of an unpublished version featuring all black upper and pop-fluo details over the heel – to contrast the white sole bearing the Trinomic logo. The hexagon symbol, which is reminiscent of the honeycomb cell, represents a technology which enhances the shoe’s behavior during the running, and is a feature that warms the fans’ hearts. With these remakes, Puma is eligible to run for the award for the best retro model of the season just gone.

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Ecco un compito difficile: riassumere in un paragrafo lo stile del marchio Fred Perry. Come rendere conto infatti, avendo a disposizione solo poche righe, di cinquant’anni di storia in cui il marchio con la corona d’alloro è stata al centro dello street style inglese? Impossibile sintetizzare la cultura dei Mod originali degli anni Cinquanta, la scena Northern Soul che metteva insieme diversi percorsi della musica nera alla fine del decennio successivo, il punk e lo ska, che hanno gettato un ponte tra la Jamaica e la Gran Bretagna... Tuttavia, di una cosa possiamo essere certi: quando, negli anni Trenta, il tre volte campione di Wimbledon Fred Perry lanciò la sua linea di abbigliamento per tennisti, non avrebbe mai potuto immaginare sviluppi del genere. Connessioni culturali che hanno contribuito a scolpire il brand nell’immaginario popolare anche al di fuori della terra d’Albione, e che ancora oggi vengono tenute in grande considerazione dalla casa madre. Per questo motivo, non stupisce vedere nel catalogo dell’azienda un modello chiamato Kingston, come la capitale dell’isola da cui sono arrivati molti immigrati nell’Inghilterra dei sixties e seventies, importando una tradizione musicale destinata a diventare popolarissima in Europa. Si tratta di quelle che gli inglesi chiamano plimsolls, una silhouette molto semplice, con la suola bassa e la tomaia qui realizzata in pelle, su cui spicca l’alloro incrociato. 84

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FRED PERRY

KINGSTON LEATHER

Talk about a difficult task – portraying the style of the brand Fred Perry within a single piece. For how to do justice only by using a few words of some fifty years of history during which the laurel-crowned brand was ruling the English street style? Impossible to describe the culture of those original Mods from the Fifties, the Northern Soul scene that combined the many different forms of the black music a decade later, the punk and the ska which contributed to filled the gap between Jamaica and Great Britain… But what is definitely clear is this: when the three times Wimbledon champion Fred Perry launched his clothing line for tennis players in the Thirties, he couldn’t imagine it would enjoy such a lasting development. Such cultural connections contributed to shape the brand’s identity and fit it in the social imagery (also outside the UK). And today they are still much valued by the company. For this reason no one should be surprised to see that the company’s catalogue includes a model called Kingston – like the capital of the island from whence many immigrants originated who got to England during the Sixties and Seventies, introducing musical traditions that were destined to become enormously popular in Europe. The model embodies what in English bears the name of plimsoll – a fairly simple silhouette, a thin sole and a upper made of leather emphasizing the crown of laurel.

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skate

focus

Lance Mountain X Nike SB

Air Jordan I

Dopo il successo della prima edizione firmata da Craig Stecyk, Nike presenta un secondo paio di Air Jordan I SB, sempre in limited edition. Stavolta il progetto è della leggenda dello skate Lance Mountain, ed è molto simile a quello delle Converse di Maison Martin Margiela uscite qualche tempo fa: scarpe verniciate tutte in bianco o nero, che con l’uso perderanno lo strato superficiale di colore per rivelare quello “vero” sottostante. Sugli scaffali dal 7 Giugno, ma probabilmente non dureranno a lungo...

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skate

focus

Lance Mountain X Nike SB Air Jordan I

After the success of the first edition signed by Craig Stecyk, Nike is presenting a second pair of Air Jordan I SB, always in a limited edition. This time the project was designed by the legend of skate Lance Mountain, and is quite reminiscent of the Converse by Maison Martin Margiela that came out a few months ago. Shoes that were painted either black or white: by being used will lose the superficial layer of color that unveils the ‘genuine’ color beneath. Due out by 7 June, they’ll be most likely sold-out soon.

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STAR WARS X VANS

HALF CAB, ERA, SLIP-ON & SK8-HI Tutta una questione di particolari: rispetto ad altri progetti di limited edition “cinematografiche”, quello messo in piedi da Vans con uno dei franchise più prestigiosi e popolari della storia di Hollywood è piuttosto understated. Bisogna aguzzare lo sguardo, infatti, per notare i piccoli Darth Vader e Yoda versione skate sull’etichetta delle Half Cab, o gli AT-AT che spuntano tra le palme californiane stampate sulla tomaia delle Sk8-Hi. Anche Era e Slip-On fanno parte di questa collezione capsula davvero azzeccata, dedicata alla saga che proprio il mese scorso - sotto il comando operativo del regista J.J. Abrams - ha dato il via alla produzione di Episodio VII: il primo episodio della trilogia che farà da sequel a quella originale arrivata sugli schermi di tutto il mondo tra la fine dei Settanta e metà Ottanta vedrà i protagonisti storici (da Harrison Ford a Carrie Fisher) incontrare le nuove star lanciate dopo il Duemila. Intanto, il creatore di questo pezzo di immaginario pop ha compiuto settant’anni: auguri di cuore, mr. Lucas. 90

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STAR WARS X VANS HALF CAB, ERA, SLIP-ON & SK8-HI

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It’s always a matter of details: compared to other limited editions concerning ‘movie’ projects, the one put in place by Vans with one of the franchisee most prestigious and popular of Hollywood history is quite understated. One should keep one’s eyes peeled, indeed, to note the small Darth Vader and Yoda (in skate version) on the label of the Half Cab or the AT-AT that stand out from the Californian palms printed on the upper of the Sk8-Hi. Also Era and Slip-On are part of this capsule collection really successful, dedicated to the saga that a month ago (under the lead of director J.J. Abrams) inaugurated the production of Episode VII: the first episode of the trilogy that will be a sequel of the original one, that appeared in the cinemas between the late Seventies and the early Eighties and will have the historic actors (from Harrison Ford to Carrie Fisher) meeting the new stars launched after the year 2000. Meanwhile, the creator of this piece of pop imagery has recently celebrated his 70th birthday – happy birthday mister Lucas.


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NIKE SB

LUNAR JANOSKI Il modello dedicato da Nike SB alla punta di diamante del suo team di skater - che risponde al nome di Stefan Janoski - si è rivelato uno dei successi maggiori delle ultime stagioni, soprattutto in terra americana, dopve la concorrenza nel settore skate è particolarmente aspra. La casa di Beaverton ha dunque vinto un’altra scommessa, e come spesso accade l’ha fatto puntando sulla tecnologia. Anzi, sui molti ritrovati tecnologici racchiusi dentro queste sneakers con suola in gomma vulcanizzata e tomaia in suede ad alta resistenza. Ma ogni progetto può sempre essere migliorato, no? E allora, non stupisce che Nike SB abbia aggiunto alle Stefan Janoski l’ultimo brevetto del reparto ricerca & sviluppo: la schiuma Lunarlon, materiale estremamente leggero e ammortizzante che sembra fatto apposta per aiutare le performance di chi vive sulla tavola sette giorni su sette. The model that Nike SB dedicated to the diamond point of its team of skaters (his name is Stefan Janoski) proved to be one of the most successful hit of the latest seasons, especially in the US, where the skate sector is full of tough and clever competitors. The company from Beaverton won another bet, and as is often the case, it won by believing in technology. Indeed, among the many technical findings implemented in these sneakers the vulcanized sole and the high resistance suede upper stand out. But since any project whatsoever can always be improved, it’s no surprise to learn that Nike SB equipped the Stefan Janoski with the latest patented product released by the research and development office – the Lunarlon foam, an extremely light and damping material which seems to be born to help the performances of those who spend their whole week on the board.

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Vintage&Deadstock Sneakers

Il mercato del vintage si muove per vie misteriose: modelli che solo qualche anno fa erano ricercatissimi oggi appaiono caduti nel dimenticatoio, sneakers stupende possono ancora essere ritrovate a prezzi abbordabili, altre dal design francamente imporbabile vengono scambiate per folli quantità di denaro. Ma del resto, collezionare non è un’attività che si fonda sulla logica: piuttosto sul desiderio, sulla fame di possesso, sull’insoddisfazione continua, sulla dipendenza. A dirla tutta, ce ne sono di peggiori. A proposito di stranezze del mercato: può un paio di Vans semplicissime, con stampato sopra il logo di una marca di birra, avere maggior valore rispetto al primo paio di Nike ritirate dal mercato perché al centro di uno scandalo religioso? Sembra assurdo, ma è così: andatevi a leggere la storia delle air Bakin prima, e delle Era dedicate alla Coors Beer poi. E può uno dei modelli di maggior successo di casa New Balance, non essere stato mai riproposto sotto forma di remake? No, impossibile. E invece: date un’occhiata a pagina 110 se non ci credete. Non ci sono mappe, non esiste un dizionario né un tutorial: quello del vintage è un mondo senza punti cardinali su cui fare affidamento, popolato di gente irregolare, che si è presa (spesso, piuttosto volentieri) l’incarico di conservare prodotti di epoche ormai lontane, per passarle alle nuove generazioni. Per questo di tanto in tanto ci piace presentarvi qualcuna di queste persone: come Takaya Yamada, titolare di Magforlia, un piccolo negozio che in pochi conoscono al di fuori del Giappone, eppure pieno di meraviglie. Insomma, è pur vero, niente mappe: ma i tesori nascosti esistono ancora. Basta andarli a cercare.

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The vintage market follows strange paths: models that a few years ago were much sought after now seems fallen into oblivion; marvelous sneakers may still be bought for affordable prices; there are other shoes with ugly designs that get sold for crazy amounts of money. After all, collecting is less an activity based on logic, than on desire, on the will to possess, on perpetually unsatisfied moods, and on addiction. To be honest only are few vices are worst than that. When it comes to paradoxes of the market, a question arises – how can a simple pair of Vans bearing the logo of a bier be valued more than the first pair of Nike withdrawn from the market due to a religious scandal? It seems absurd but you’ll see it’s real, if you read the history of the air Bakin and then of the Era dedicated to the Coors Beer. And how can one of the most successful models of the brand New Balance fail to be rereleased in the form of a remake? This would seem impossible. But take a look on page 110 if you don’t believe it may happen. There a no maps, there are no dictionaries or tutorials – the world of vintage is devoid of cardinal points on which to rely, full of freaky people, who accepted the mission (often quite willingly btw) to preserve products dating back to ancient times, and to transmit them to the new generations. This is exactly the reason why we like to present you some of these persons – like Takaya Yamada, owner of Magforlia, a small shop that is known only by few persons outside Japan, but is also full of beauties. At the end of the day there may be no maps, but the buried treasures still exist, and shine. You simply need to look around.


VINTAGE

SHOPS

MAGFORLIA, SHIZUOKA, JAPAN

AROUND

THE WORLD

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Vintage&Deadstock Sneakers

MAGFORLIA, SHIZUOKA, JAPAN Ci sono pezzi da collezione che farebbero venire l’acquolina in bocca a qualunque appassionato, tra le quattro mura di Magforlia, piccola ma fornitissima vintage boutique giapponese poco conosciuta dalle nostre parti. L’ha fondata qualche anno fa Takaya Yamada nel cuore di Tokyo, per spostarla poi nella sua amata Shizuoka, una città che conta poco meno di un milione di abitanti, 150 chilometri a sud-ovest della capitale nipponica. Ci sono diversi negozi di questo tipo sparsi nelle città orientali, ma Magforlia si distingue nettamente dalla massa grazie a una selezione di sneakers davvero di altissimo livello: soprattutto Puma vecchie di decadi, in condizioni che le rendono semplicemente senza prezzo. Sugli scaffali è però possibile trovare molte altre chicche, come potete vedere dalle foto che pubblichiamo in queste pagine: noi abbiamo recuperato anche una maglia originale Diadora della nazionale italiana del 1990! Se volete vedere di più, non vi resta che seguire il profilo Instagram di Magforlia. 98

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The four walls of Magforlia (a very small but well-stocked Japanese vintage boutique, poorly known over here) hide some collector’s pieces that would make any fan’s mouth water on the spot. It was founded a few years ago by Takaya Yamada in the heart of Tokyo and was later moved in his beloved Shizuoka, a town of little less than a million inhabitants, 150 kilometers southwest of the Japanese capital. The eastern cities are plenty of such small boutiques but Magforlia distinguished itself from the crowd through a selection of really top-notch sneakers – the most numerous being some Puma’s models that are some decades old, but in such good conditions that they often become priceless. On the shelves you can find many other gems, as you can see from the pictures we publish in these pages. We also found an original t-shirt by Diadora of our national team dating back to 1990. If you want to know more about this, take a look at Magforlia’s instagram profile. Sneakersmagazine

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Nike

Air Bakin

Made in China, 1997 Sono state rispolverate quest’anno con molte, moltissime variazioni sul tema: qui noi vi mostriamo l’edizione originale uscita alla fine degli anni Novanta. In quel periodo nel firmamento NBA brillava la stella di Tim Hardaway, playmaker dei Golden State Warriors prima e dei Miami Heat poi, inventore della celeberrima finta che prevedeva un palleggio sotto le gambe per disorientare l’avversario, la “Utep two-step”. Proprio a lui furono dedicate le Air Bakin, che però rimasero invischiate in una controversia che con la pallacanestro aveva a che fare poco o niente: tutta colpa di un piccolo logo capace di creare un notevole danno all’immagine Nike. Infatti la nuova dicitura “Air” che i designer di Beaverton avevano applicato sul tallone delle Bakin e delle coeve Air Grill, Melt e B-Que fu accusata da alcune associazioni islamiche statunitensi di somigliare molto - troppo - alla trascrizione in arabo del nome di Allah: per la prima volta nella sua storia, lo Swoosh fu costretto a ritirare dal mercato diverse sneakers per ragioni di opportunità, per così dire, “politica”. Non stupisce dunque che il remake del 2014 abbia sostituito quel logo con un più innocuo “Nike Air”.

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Nike Air Bakin The model was reinvented this year with many variations on the theme. Here we show you the original edition dating back to the late Nineties, when the sky of NBA was lit by a star named Tim Hardaway, a playmaker who played for the Golden State Warriors and then for the Miami Heat, but also the man who invented a feint called the Utep twostep, consisting in bouncing the ball between one’s legs to unbalance the opposing player. In fact the Air Bakin was dedicated to him, but it soon became involved in a litigation having little to do with basketball – the cause being a small logo which would damage the image of Nike. This because the new inscription ‘Air’ that the designers from Beaverton had applied on the heel of the Bakin (as well as the coeval Air Grill, Melt and B-Que) was judged, by some American Islamist associations, to be too much reminiscent of the Arabic transcription of Allah’s name: for the first time in history, the Swoosh was forced to withdraw several sneakers from the market for reasons of political opportunity. So it’s no surprise if this 2014 remake replaced that logo with a more inoffensive ‘Nike Air’.

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Reebok

CXT Plus

Made in Korea, 1991

Cross training è una parola che andava molto di moda negli anni Novanta. Così non stupisce che le Reebok CXT - arrivate sul mercato proprio all’inizio del decennio - fossero disegnate per rispondere alle necessità di una molteplice varietà di atleti: giocatori di basket, tennisti, sollevatori di pesi, corridori, eccetera. Come? Grazie a un mix di ritrovati tecnologici usciti dal settore ricerca e sviluppo della casa inglese: Hexalite nell’intersuola per un supplemento di ammortizzazione, Pump nella tomaia per perfezionare la calzata, collare ergonomico per proteggere la caviglia. Ma il tocco di stile sta nelle colorazioni, tutte splendide e tutte a base bianca. Quando le rivedremo? Cross training was a preciously fashionable concept during the Nineties. As a case in point, the Reebok CXT – launched on the market at the beginning of that decade – was designed to meet the needs of different sport activities, from basketball to tennis, from weight lifting to racing and so on. How? Thanks to a mix of technical findings released by the research and development department of the English company: Hexalite in the midsole to grant a higher damping power, Pump over the upper to make the kick more fitted, a ergonomic collar to protect the ankle. Yet the touch of style comes from the colorings, which are all wonderful and all based on a white theme. When will we see them again? 104Sneakersmagazine


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Asics

Gel Respector

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Made in Korea, 1990


Tra le più belle Asics mai prodotte dalla casa giapponese nei Nineties, caratterizzate dall’implementazione della tecnologia Gel: dedicate alla corsa a medio e lungo raggio, erano coeve delle Gel MC, delle Gel Kayano e delle Gel Lyte V. E vista la popolarità dello stile anni Novanta, potrebbero essere il perfetto oggetto per collaborazioni di alto livello con designer attuali e personalità della sneakers culture contemporanea. Among the most wonderful Asics’s ever released from the Japanese company during the Nineties, this is marked by the introduction of the Gel technology: dedicated to the medium and long-distance races, it was coeval with the Gel MC, the Gel Kayano, and the Gel Lyte V. And given the increasing popularity of the Nineties, it might be the ideal subject for some high profile collaborations with emergent designers and sneakers bigwigs.

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Vans

Coors

Made in usa, 1986

Sono molte le sneakers ispirate dai più noti marchi mondiali di birra, due tipologie di prodotto che in effetti è difficile non definire estremamente popolari. Forse per questo motivo - o forse perché si tratta di un modello Vans custom tra i più rari mai usciti dalle filiali dell’azienda della famiglia Van Doren - le Era con il logo della Birra Coors, proprietaria in Colorado del più grande stabilimento dedicato alla produzione di una delle più antiche e diffuse bevande alcoliche al mondo, hanno un valore molto alto sul mercato del vintage: quelle che vedete immortalate in queste pagine ci sono costate poco meno di 500 dollari, una cifra standard per un modello che ha precorso i tempi. E non di poco: quanti anni sarebbero passati prima di vedere, ad esempio, le Nike Dunk con la stella dell’olandese Heineken, che hanno dato il via alla febbre delle limited edition nei primi Duemila?

There are many sneakers that were inspired by this or that beer brand – another type of merchandise that it’s becoming more and more popular. It may be for this reason (or maybe because it’s one of the rarest Vans custom ever to leave the overseas branches of the Van Doren’s company) that the Era bearing the logo of Coors beer (which in Colorado owns the biggest factory for the production of the oldest and most diffused alcoholic beverage over the world) is worth so much on the vintage market: the model in these pages was bought for little less than 500 bucks, a standard price for a model that was ahead of its times – and by a great distance at that. Indeed, how many years did it take before one could see, for example, the Nike Dunk bearing the star of the Dutch Heineken, which then triggered the limited edition fever during the early 2000’s? 108Sneakersmagazine


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New Balance

475

Made in usa, 1986 Nonostante la febbre del remake che ha contagiato il mercato negli ultimi quindici anni, solo una piccola parte dei modelli nello sterminato archivio New Balance è stata riproposta sul mercato. Le 475 che vedete in questa pagina (trovate su ebay a un prezzo accettabile) fanno parte del lungo elenco di sneakers ancora in attesa di riedizione: dalla metà degli anni Ottanta non sono state piÚ prodotte dagli stabilimenti del marchio americano, ed è un vero peccato: eccezionale il design della tomaia, con le protezioni laterali in suede che poi ritroveremo sulle New Balance 1500 qualche anno dopo. Le 475 non erano certo running di alta gamma, ma certamente superiori alle arcinote 420: forse tra qualche anno le ritroveremo nella collezione New Balance, con produzione Made in Usa?

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Notwithstanding the remake fever which contaminated the market over the last fifteen years, only a small portion of the models in the boundless archive of New Balance was rereleased on the market. The 475 that you see here (available on eBay for an affordable price) belongs with a long list of sneakers whose re-edition is eagerly awaited. The American brand’s factories haven’t been producing them since the mid Eighties and it’s really a pity. The upper exhibits an exceptional design, bearing those lateral suede protections that will be found on the New Balance 1500 a few years later. The 475 was by no means a top quality running, but it was better than the most famous 420. Is there a chance of a comeback in the New Balance collection within the next few years? Sneakersmagazine

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fotopedaci.com 112Sneakersmagazine


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