Sneakers Magazine Girl Power #1 - Digital Edition

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settembre 2016 amb #1 Supplemento a SneakersMagazine advertsing

n. 28/74 luglio-agosto 2016

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI

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e d i tor ia l e GIRL POWER REVOLUTION Donne e sneakers? Qualcuno storcerà il naso. Qualcuno dirà che alle ragazze interessano solo i tacchi alti. Bè, abbiamo una notizia per queste persone. Le ragazze amano le sneakers. Lo dimostra la rivista che tenete in mano, l’entusiasmo che ha accompagnato questo progetto, che mai chiameremo una semplice “costola” di Sneakers Magazine! Entusiasmo da parte nostra, certo. Ma anche da parte dei grandi marchi che hanno rimesso il pubblico femminile al centro dei loro progetti, consci del fatto che sneakers e donne sarà un binomio inscindibile, che dominerà il mercato negli anni a venire. E soprattutto, entusiasmo da parte delle sneakerhead che conosciamo e apprezziamo, le ragazze che dal basso spargono ogni giorno un po’ di cultura nelle strade fisiche e digitali del mondo globalizzato. È stato questo feedback energetico e disarmante a convincerci che c’è spazio per un magazine completamente dedicato alle appassionate di sneakers, destinato a diventare un appuntamento fisso: due numeri quest’anno, poi uno ogni bimestre, a completare l’offerta di Sneakers Magazine come Yin e Yang. Un progetto dal respiro internazionale, che per ora coinvolge Italia e Spagna, ma presto potrebbe allargarsi ad altri paesi europei. Una piccola rivoluzione, se ci passate il termine. “La rivoluzione non andrà in TV”, diceva il poeta afroamericano Gil Scott-Heron all’alba degli anni Settanta. Ma i tempi sono cambiati, e forse oggi è più facile per tutti accorgersi, se non della Rivoluzione con l’iniziale maiuscola, almeno di piccole rivoluzioni particolari, che coinvolgono le nostre abitudini e le nostre passioni. La nostra passione, ormai da più anni rispetto a quelli che riusciamo a ricordare, sono le sneakers. E proprio osservando da un punto di vista privilegiato il mondo delle scarpe sportive, nel corso delle ultime stagioni abbiamo captato le avvisaglie di una rivoluzione che potrebbe cambiare il volto di questo mercato fatto di suede, pelle, mesh e gomma.

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Una rivoluzione che abbiamo riassunto in due parole: Girl Power. Un’espressione che andava di moda all’inizio del millennio, quando scrittrici come J.K. Rowling conquistavano il mondo letterario, cantanti come Beyoncé Knowles dominavano le classifiche, e donne politiche come Angela Merkel guidavano alcune delle più potenti nazioni del globo... Hmm, a pensarci bene le cose non sono cambiate più di tanto, no? Anzi, appare chiaro che il Girl Power è ancora tra noi, destinato a rimanere. La novità è che la rivoluzione del Girl Power sta finalmente coinvolgendo anche il mondo sneakers, che fino a poche stagioni fa sembrava un immutabile, stantio club per soli gentlemen. Per anni infatti la metà femminile del cielo degli sneakerhead si è dovuta accontentare di linee di prodotto che apparivano pensate dagli uomini per gli uomini. Fatto tutt’altro che stupefacente, peraltro: le figure chiave della storia sneakers, che si parli di imprenditori, designer, atleti o collezionisti, sono sempre maschi. O almeno lo sono sempre stati. Così, per le poche sneakerhead in giro, le visite ai negozi specializzati finivano spesso per tramutarsi in tristezza e frustrazione: mentre al pubblico maschile venivano offerte le colorazioni migliori e un’enorme possibilità di scelta, la sezione “girls” (che spesso era “kids and girls”, quasi un’ulteriore beffa) appariva un ghetto lontano e dimenticato, fatto di pochi modelli invitabilmente declinati su tinte di rosa e violetto (quando andava bene) o (peggio ancora) su mefitiche combinazioni nero/argento e nero/oro. In generale, per chiunque indossasse un numero sotto il 38, la scelta era obbligata: o comprare due/tre paia di solette, per cercare di indossare la più piccola delle taglie maschili, oppure andare in giro con un paio di Air Max rosa. Intendiamoci, non abbiamo niente contro il rosa. Il problema è la riduzione delle opzioni. Della libertà, direbbe qualcuno. Ma questo è il passato, per fortuna. Perché dal 2010 a oggi qualcosa si è mosso, e il pubblico femminile sembra essere improvvisamente al centro dei pensieri dei giganti dell’industria. Pensiamo all’offerta ampliata di taglie e colorazioni vista su alcuni modelli-icona rilanciati nel corso delle ultime stagioni; alle collaborazioni messe in piedi (scusate il gioco di parole) con artiste divenute perfino direttrici creative di alcune divisioni premium di marchi storici; alla presenza sempre più pervasiva di appassionate sneakerhead sui social network; all’arruolamento di designer provenienti dal mondo del pret-a-porter femminile, per la creazione di collezioni-capsula a tiratura limitata. Questo e molto altro è il Girl Power del mondo sneakers. Noi proveremo a raccontarvi questa rivoluzione, un pezzetto alla volta, su queste pagine. All’interno di questo magazine troverete storie, reportage, shooting, tanti contenuti dedicati al rapporto tra scarpe sportive e pubblico femminile. Ma soprattutto tante novità di prodotto capaci di testimoniare come la rivoluzione sia già arrivata nel mondo sneakers. Forse non andrà in TV, certamente la troverete su queste pagine.


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GIRL POWER REVOLUTION DonWomen and sneakers? Some will be puzzled. They will say that girls are only attracted to high heels. Well, we have something to tell you, dear skeptic. Girls simply love sneakers. And the magazine you are browsing is a demonstration of that – the enthusiastic participation behind this project, that is not a minor version of Sneakers Magazine! Part of the enthusiasm is ours, of course. But it also comes from the great brands that have placed the women at center stage in their projects, aware that sneakers and girls will be an indissoluble couple impacting the market for some time. And the greatest enthusiasm, more importantly, comes from the girl sneakerheads we already know and appreciate – girls that spread some bottom-up culture everyday through the real and virtual streets of our globalized world. It was this energy-giving and enthusiastic feedback what convinced us that there is room for a magazine entirely devoted to the girlfriends of sneakers, destined to become a bimonthly: for now we start with two issues, but then it will come out every two months, with a view to integrating the rhythm of Sneakers Magazine, much like the Yin and the Yang do. A project with an international standing that already spans Italy and Spain and might soon extend to other European countries. A small revolution, if you will.

The real novelty is that the Girl Power revolution is finally reaching the sneaker world, that until a few years ago seemed to be almost unchangeable, like a stale only-for-gentlemen club. For so many years now the women side of the sneaker-tribe has been asked to be satisfied with product lines that were designed by men and for men. That was no scandal back then, as the protagonists of the sneaker world had always been men, whether we talk of entrepreneurs, designers, athletes, or collectors, at least until recently. To the effect that going shopping or visiting the specialized stores was a frustrating experience for the few girl sneakerheads around. While the male customers were offered the best colorways and a vast array of options, the girl’s corner (that often read, “kids and girls”, to have insult added to injury) would look like a remote and forgotten ghetto, harboring very few models that tended to feature (if you were fortunate) the inevitable pink and violet hues or (even worse) the unpalatable black/silver and black/gold combinations. As a matter of fact, if your size was any number below 7 you had no choice, but to buy a couple of inner soles in order to try to wear the smallest sizes for men, or deciding you will rove the streets with a pair of pink Air Max. Let’s be clear, we never opposed pink as a color – the problem was the shortage of choice. The limited freedom, we would say.

“The revolution will not be televised”, used to say the Afro-American poet Gil Scott-Heron in the early 1970s. But time has changed, and today it’s up to anyone and easier to recognize the coming of small, local revolutions (perhaps not the big-R Revolution flaunted back then) that are disrupting our habits and passions. Our passion, after so many years that we can hardly keep count, is still the sneakers. And it was the careful observation of the world of sport shoes from a privileged position such as ours, that allowed us recognize the first signs of a revolution that might transform the character of this sector made of suede, leather, mesh and rubber. A revolution that we think should be epitomized by two words: Girl Power. An expression that was fashionable during the early 2000s when writers such as J.K. Rowling were winning the literary world, singers such as Beyoncé Knowles were dominating the hit-parades, women of power such as Angela Merkel were leading the most powerful countries around the world. Well, on closer inspection we have to admit that nothing has changed a lot since then, isn’t it?

But this is past, happily. Because something has changed in the last five years, and the women customers have been making their glorious comeback to occupy the minds and industrial plans of the sector giants. Think of the vest array of sizes and colorways marking some of the icon models released in the last few years; or the collaborations involving women artists that have become very often creative directors of some premium divisions for this or that brand; or the pervasive presence of passionate girl sneakerheads on the social networks; or the enlistment of designers with a background in the world of woman prêt-a-porter to create capsule-collections in limited edition. All that and more is the thrust of Girl Power in the sneaker world. On these pages we will try to tell you this revolution, one bite at a time. And in this magazine you will find stories, reportages, shootings – more and more content about the intimacy between sport shoes and women. And more than that, so many fresh new products that will testify that the revolution has reached our beloved sneaker world. It will not be televised, perhaps, but you will certainly find it here. Sneakersmagazine

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18 silvia vinci 24 caroll lynn 30 vashtie Kola

Presidente e Direttore responsabile Giuseppe Angelo Berto Direttore generale Antonio Kobau Di Filippo Coordinamento Editoriale Andrea Caviggia Redazione e testi Michele R. Serra, Matilda Antón Fotografi Ivan Grianti Grafica ArtK • Kiki Guindani Traduzioni Sergio V. Levi Segreteria Daniela Furlan

daniela@ambadvertising.it

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via XXIX Maggio, 18 20025 Legnano (MI)

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Sneakers magazine è una rivista con sede in Italia (Stresa) con sede in Spagna (Barcellona) Sneakers Italia Via Principe Tomasso, 72. 28838 Stresa (VB) Tel: 0039 0323 30122 Sneakers España Pasaje Maluquer 13, entlo 2ª 08022 Barcelona Tel: 0034 93 253 17 74 AMB Advertising srl è iscritta al ROC con il n. 19928 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI è vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale e con qualsiasi mezzo, di fotografie e disegni. I contributi fotografici e di testo sono ben accetti. Testi, illustrazioni, fotografie e disegni, se non espressamente richiesti, non verranno restituiti. L’editore è a disposizione degli interessati quando nonostante le ricerche non sia stato possibile raggiungere il detentore del diritto di riproduzione di eventuale materiale fotografico.


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trends La moda, come l’economia e la meteorologia, è un campo in cui è estremamente difficile fare previsioni a medio-lungo termine. In compenso è possibile mettere in fila le tendenze che si impongono nel corso del tempo: partire dai particolari per cercare di comporre un quadro unitario, e magari immaginare le direzioni da prendere nel futuro. Noi l’abbiamo fatto con il settore sneakers, individuando i maggiori trend capaci di

caratterizzare l’offerta di sneakers da donna nel corso degli ultimi dodici mesi . Li abbiamo

riuniti nelle prossime pagine, fornendo per ognuno un esempio quintessenziale, pezzi a nostro giudizio importanti per l’enorme puzzle della sneakers girl power revolution. Fashion, like the economy and meteorology, is a domain where it’s very difficult to offer medium- to long-term predictions. On the other hand, one can describe the trends taking shape over time – trying from a few details to complete the whole picture may provide insights about the future directions that suggest themselves. It’s what we are doing about the sneaker sector, in an attempt to identify the main trends marking the latest sneakers for women over the last twelve months. We analyze the main trends in the following pages, and discuss a quintessential example for each trend – all pieces being relevant to the wider picture of the girl revolution that’s disrupting the sneaker world. 6

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1) Sempre più mix tra sport e high-fashion Gli stilisti del pret-a-porter femminile non amano più solo i tacchi alti. E quale esempio migliore della collaborazione in co-branding tra Alexander Wang e adidas? L’enfant prodige (a soli 32 anni è già stato direttore creativo di marchi storici come Balenciaga) della moda newyorchese è l’icona di una nuova generazione di designer cresciuti con l’ossessione dello streetwear e della moda sportiva, per i quali il passaggio dalle decollete da sera alle sneakers è assolutamente naturale. Inoltre, Wang è particolarmente credibile in una collaborazione perché le sue collezioni di alta moda hanno sempre avuto un tocco di cosiddetto athleisure, fino alle vere e proprie citazioni di modelli-icona della storia sneakers (tra le quali le adidas Stan Smith in versione Primeknit) viste sulla passerella della sua sfilata primavera/estate 2015. Non stupisce neppure la scelta di lanciare la collezione Wang X adidas in anteprima solo a New York a settembre, subito dopo l’annuncio a sorpresa, per rimandare la distribuzione in tutto il mondo alla primavera 2017. Che in ogni caso, è dietro l’angolo...

1) Sport and high-fashion are more and more tied The stylists from woman prêt-a-porter don’t limit their love to high heels. Take a look to the collaboration in co-branding between Alexander Wang and adidas. The infant prodigy of New York’s fashion (this 32-y-o guy was creative director of historic brands such as Balenciaga) is the symbol of a new generation of designers deeply passionate with streetwear and sportswear, for whom the transition from a décolleté to a pair of sneakers is absolutely natural. Besides, Wang is extremely credible in a collabo because his high-fashion collections always show a hint of so-called athleisure, as testified by several citations of icon-models from the history of sneakers (among them the adidas Stan Smith in Primeknit version) that appeared on the catwalk during his spring summer 2015 fashion show. It comes as no surprise that they decided to launch the collection Wang X adidas as an exclusive New York preview in September, right after the announcement, to postpone the distribution across the world to the spring 2017, which btw is round the corner. 8

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2) Musica pop e moda, sempre più unite

Se esiste un binomio capace di rappresentare plasticamente lo stato dell’arte del mercato nelle ultime stagioni, è senza dubbio quello Rihanna-Puma. Per due motivi. Primo motivo: è il più fulgido esempio di girl power applicato al mondo sneakers: la signorina Fenty infatti non è una semplice collaboratrice, ma ufficialmente direttrice creativa della linea femminile del marchio tedesco, dopo aver firmato a fine 2014 un contratto principesco su cui Puma ha puntato tantissimo (ai tempi l’amministratore delegato del colosso di Herzogenaurach, Bjørn Gulden, aveva commentato: “La firma con Rihanna è un passo fantastico. Il suo profilo globale, il suo carisma, la sua personalità e la sua ambizione fanno di lei l’ambasciatrice perfetta per il nostro brand”). Una scommessa apparentemente già vinta, visto ad esempio il sold out istantaneo delle Creeper con tomaia stampa camouflage lanciate a settembre dalla premiata ditta Puma-RiRi. Secondo motivo: è il secondo più fulgido esempio di un creativo prestato dal mondo della musica pop a quello della moda, altra tendenza che sta facendo scuola nelle ultime stagioni. Secondo ovviamente solo all’altro astro di casa adidas, Kanye West.

2) A growing intimacy between pop and fashion If there’s a couple capable of graphically representing the market situation in the last two seasons is by all means the Rihanna-Puma pair. And for two reasons. First, it’s the most glaring example of girl power applied to the world of sneakers: Miss Fenty isn’t just a mere collaborator, she’s officially the creative director of the German brand’s women line, having signed a golden contract that Puma wanted very much in the late 2014 (at the time the managing director of the giant from Herzogenaurach, Bjørn Gulden, stated that: ‘The signing with Rihanna is a marvelous event. Her global standing, her charisma, her personality, and her ambition make her the ideal ambassador of our brand’). A challenge that’s already a success, given the immediate sold out of the Creeper with camo-printed upper launched in September by the valuable label Puma-RiRi. Second, they represent the second-best example of a creative figure from pop music who lends herself to the fashion world, another trend that’s becoming a rule over the last few years. The first-best example, of course, is the other star enlisted by adidas, Kanye West. 10

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3) Sempre più modelli ibridi Ibrido non è una brutta parola, è un’idea di evoluzione che coinvolge tutti, grandi e piccoli. Così, se Golia come Nike e adidas si divertono a remixare i loro modelli sportivi, i tanti Davide che si muovono sul mercato fieri della loro indipen-

3) More and more hybrid models

denza provano addirittura a imporre nuove idee che stanno a

Hybrid isn’t a bad word, being an idea of evolution that purports to benefit all – the big and the small. Thus, if there are Goliath’s such as Nike and adidas who take pleasure in remixing their sport models, there are also a few David’s who stroll about the market and try to establish new ideas that lie midway between sport and smart casual… And this may go to the point of a brand like Keen who makes HybridLife into the concept underpinning all their design and communication. Their point is: since we live hybrid lives, and we must be ready to live an urban existence, but also enjoy the open air, why don’t we invent a new kind of technical sandal to cool our feet while keep them safe and comfortable (which is never obvious, insn’t it?)? One may like or dislike the outcome from an aesthetic point of view, but it’s by all means a fresh new idea that differs from anything seen so far. And when you wear it, it feels more than convincing.

metà tra sport e smart casual... Fino all’estremo rappresentato da un marchio come Keen, che fa di HybridLife il concetto alla base di tutto il suo lavoro di progettazione e comunicazione, che riassumiamo così: visto che viviamo vite ibride, in cui dobbiamo essere preparati alla vita in città, ma stare comodi anche all’aria aperta, perché non studiare un nuovo tipo di sandalo tecnico capace di mantenere freschi, ma allo stesso tempo comodi e protetti (fatto per niente scontato, a pensarci su) i piedi? Il risultato potrà piacere o meno dal punto di vista estetico, ma senza dubbio si tratta di un’idea diversa dal solito. Che tra l’altro, ai piedi risulta più che convincente. 12

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4) Sempre più parità tra i sessi Ok, questa può sembrare una banalità, visto il giornale che tenete tra le mani. Ma quando ci è capitata davanti agli occhi la campagna pubblicitaria relativa al lancio della collezione creata dal designer di Balmain Olivier Rousteing per Nike, abbiamo capito che il mondo è davvero cambiato: fianco a fianco, in quegli scatti, c’erano due dei più importanti giocatori del Paris Saint-Germain... Ma solo uno dei due, Blaise Matuidi, era un uomo. L’altro infatti era nientemeno che Laure Bolleau, leader della difesa della squadra parigina e della nazionale francese: una donna dall’immagine forte e determinata quanto i suoi colleghi maschi, se non di più. Una donna che lo stesso Rousteing ha definito simbolo di quella collezione ammantata di nero, oro e gloria sportiva. Peccato solo che la comunicazione ci sia piaciuta molto di più del prodotto... ma questa, in fondo, è un’altra storia.

4) More and more equal opportunities Ok, this may seem an obvious fact, given the magazine you hold in your hands. But when we ran into the advertising campaign accompanying the launching of the collection created by designer from Balmain Olivier Rousteing for Nike, we realized that the world has really changed: what those pictures put together is two of the most prominent players of Paris Saint-Germain… But only one of them, Balise Matuidi, is a man. The other is no less than Laure Bolleau, the defense leader of both the Paris team and the national team. A woman whose strong and powerful image equals or even outperforms the good fame of her colleagues. A woman that the very Rousteing has dubbed the symbol of that collection displaying black, gold, and sport glory. What a pity, by the way, that we liked the campaign more than the product, but this is another story. 14

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5) Sempre più luxury sneakers Ecco un tema che unisce il mondo sneakers maschile e femminile in un matrimonio perfetto: in entrambi i settori, negli ultimi anni, è cresciuta esponenzialmente la fetta di mercato rappresentata dalle costosissime sneakers prodotte dagli stessi marchi del lusso che un tempo snobbavano ogni forma di abbigliamento sportivo, bollandola come “inelegante”. La formula, peraltro, è sempre la stessa: pochi propongono nuovi modelli, e molti si limitano a riproporre (o sarebbe meglio dire copiare?) silhouette straconosciute della storia sneakers, personalizzandole con loghi e stampe. Come esempio di questa tendenza abbiamo scelto Gucci, marchio tornato prepotentemente al centro della scena della moda mondiale sotto la direzione creativa di Alessandro Michele: i molti modelli sportivi arrivati sugli scaffali ultimamente sono effettivamente ben poco originali dal punto di vista delle forme, ma graziati dalle stampe opera dello street artist newyorchese Gucci Ghost, che ha trasferito i suoi (falsi) loghi dipinti dai muri delle città ai (veri) prodotti della casa toscana. Un cortocircuito assolutamente postmoderno.

5) More and more luxury sneakers Here is a topic that’s capable of uniting the male and female camps into a perfect marriage: both sectors, indeed, have witnessed an exponential growth of the market share represented by the very expensive sneakers produced by the luxury brands that onlya few years ago would disregard any form or trace of sportswear as absolutely inelegant. The concept, by the way, is always the same: very few propose some fresh new models – the great majority just rerelease (or should we say copy?) this or that hyper-known silhouette from the history of sneakers, after customizing it through the addition of logos and prints. As a glaring example of such a trend, we chose Gucci, a brand who made its powerful comeback on the scene of global fashion under the creative lead of Alessandro Michele: the numerous sport models that reached the shelves in the last few months are hardly new in terms of shapes, but are embellished by beautiful prints by New York’s street artist Gucci Ghost, who applied the (faked) logos he draws on the walls to the Tuscan company’s (real) products. A very post-modern transposition. Sneakersmagazine

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6) Sempre più tecnologia Il settore più importante per ogni marchio del mondo sneakers è senza dubbio quello ricerca & sviluppo: chi riesce a stare al passo con la velocissima evoluzione tecnologica delle scarpe sportive ha sempre una carta in più da giocare rispetto ai concorrenti. E così non stupisce vedere gli ultimi ritrovati tecnici applicati anche a collezioni quintessenzialmente femminili, alla faccia di chi ancora oggi si permette di dire che le donne sono interessate solo al lato estetico! Guardare, per credere, gli ultimi modelli disegnati da Stella McCartney - stilista ormai da diverse stagioni stabilmente sulla cresta dell’onda - per la linea adidas StellaSport: esatto, quella è proprio una suola Boost...

6) More and more technology The most important department of any brand across the world is by all means the Research and Development – for those who keep up with the accelerating pace of sport shoes’ technical development have a plus they can use to outperform the competition. It’s no wonder then to see the latest technical findings getting implemented into quintessentially feminine collections, and so much for those who still dare to claim that women are only attracted to the aesthetic side! Seeing the latest models designed by Stella McCartney for adidas’ BellaSport line is believing – indeed, Stella’s been styling on the crest of a wave for some seasons by now, and yes, that’s a Boost sole! 16

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i n c on tr i • foto Ivan Grianti • +info www.silviavinci.tumblr.com

Che Milano sia la capitale italiana della moda è il più trito dei luoghi comuni fin dagli anni Ottanta. Più difficile dire senza timore di essere smentiti che sia diventata un centro della street culture globale nell’ultimo decennio. A parte poche ma significative eccezioni, come quella rappresentata plasticamente da Silvia Vinci, stylist freelance e nuovo volto dello storico Stüssy Store di corso di porta Ticinese.

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Una giovane donna capace di coniugare lavoro e passioni, amore per la città che vive ogni giorno, intensamente, e progetti professionali tipici del mondo globalizzato, come la curatela di diversi servizi fotografici per uno dei siti di riferimento dello streetwear mondiale, Highsnobiety. Il tutto ovviamente incorniciato da un uso dei social media sempre fresco e interessante: guardare per credere il suo profilo instagram @slvnc. Siamo andati a trovarla nel suo appartamento a due passi dal Naviglio e abbiamo chiacchierato con lei di moda, stile, riviste e - indovinate un po’ - sneakers.

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A cosa serve instagram? Instagram può servire a un sacco di cose, dipende dall’utilizzo che uno ne fa. Per me ad esempio è una grandissima fonte di ispirazione, ci passo gran parte delle mie giornate e quasi sempre riesco a trovare un sacco di cose interessanti da cui prendere spunto, che unite ad altre ricerche scaturiscono l’inizio di un nuovo progetto. Oltre a questo permette di farti conoscere, e consente di farlo attraverso vari contenuti nel modo in cui decidi tu. C’è una regola fondamentale da non trasgredire per fare lo styling giusto in una foto? Per quanto mi riguarda non esistono regole, semplicemente credo che per ottenere il giusto equilibrio in una foto bisogna aver la giusta conoscenza di ciò che si vuole comunicare e una buona dose di esperienza acquisita, infatti come dicevo prima dedico almeno il 50% delle mie giornate alla ricerca e solo dopo essermi documentata a fondo riesco a trasmettere esattamente ciò che ho in mente, o almeno ci provo :) Come si fa a rimanere coerenti senza farsi influenzare troppo dall’hype? Oggi come oggi è praticamente impossibile non farsi influenzare, almeno in minima parte, da quello che è considerato l’hype, è inevitabile. Le mode cambiano e quindi cambia anche quello che ti ritrovi a considerare più o meno valido. Il modo per rimanere coerenti è banalmente rimanere se stessi, comprando e scegliendo sempre quello che più ti piace e non solo quello che è di moda.

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In un mondo globale e appiattito, c’è ancora spazio per stili diversi in luoghi diversi? ..qualcosa di più italiano, più francese, più giapponese… Secondo me si, perché anche se è vero che viviamo in un contesto ormai sterile di idee e sempre più uniforme, scremando e ricercando c’è ancora la possibilità di trovare in giro per il mondo nuove realtà ben distinguibili per stile e provenienza. Solo viaggiando, in tutti sensi, ci si può rendere conto di quanto ancora ci si possa arricchire di idee trasformandole in qualcosa che abbia una forte identità. Ti piace l’idea di collezionare scarpe e abbigliamento? o non ti interessa? Sinceramente no, non mi interessa, anche se devo ammettere che molto spesso acquisto determinate cose semplicemente per il gusto di possederle nel mio archivio personale/professionale. Non so se questo si può definire collezionismo, perché comunque non vado alla ricerca continua di qualcosa per arricchire una collezione specifica ma compro solo quello che mi piace e spesso e volentieri con il passare del tempo mi libero delle cose vecchie per far spazio alle nuove. Che percentuale dei tuoi soldi investi mensilmente in scarpe e abbigliamento? Purtroppo direi un buon 80%. Dico purtroppo perché non riesco mai a contenermi e spesso e volentieri ci sono cose che vorrei comprare ma non posso farlo visto che ho già speso tutto.


Alcuni modelli della collezione di Silvia

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That Milan is the capital of Italian fashion is nothing more than an obvious truth since the 1980s. It would be quite harder to claim without fear of refutation that it’s become a center of the global street culture over the last decade. Among the few but significant exceptions is the glaring case represented by Silvia Vinci, a free lance stylist and new face of the historic Stüssy Store located in Corso di Porta Ticinese. A young woman who’s able to balance work and passion, alternating her love for the city she intensely lives in with professional projects rooted in the globalized world, such as the editing of several shootings for one of the best street-wear websites over the world, called Highsnobiety. The whole thing is crowned by a way to use the social media that is always joyful and challenging – seeing her Instagram profile @slvnc is believing! We visited Silvia in her apartment in the Navigli area and we chatted with her about fashion, style, magazines and, guess what, sneakers.

What’s the purpose of using Instagram? Instagram may be useful for a number of purposes, it depends on how you use it. For me, for example, it’s a great source of inspiration, as I spend a large portion of my time on it, and when I find something interesting that inspires me, I combine it with something else and the result may give me the cue for a new project. In addition to this, it allows you to make your work known, which is something you do by using the forms and contents you like.

Is there any room in our globalized world for different styles in different places? For products that are more typically Italian, or French, or Japanese? My answer is positive, for although it’s true that we live in an increasingly equalized and uniform world, there is a way to find out (by selecting and searching on) some new forms around the world that differ in style and origin. It’s only when you travel that you start realizing how rich is the world of novelties you can run into and mould into something that reflects your identity.

Is there a basic rule that shouldn’t be violated to make the right styling for a picture? In my experience there are no rules that one must follow compulsorily to create a perfect styling for a picture. I think that in order to obtain a good balance, you need to be aware of what you intend to communicate, and a good deal of experience behind. Which is why I devote half of my day, as I said, to look for inspiration – and when I think I have gathered enough information, I feel ready to share what I have in my mind with somebody else – or at least I feel I can try!

How do you like the idea of collecting shoes or clothes? Have you ever tried? No, frankly I’ve never tried to collect anything, but I have to admit that I often buy some products just for the pleasure of possessing them in my personal and professional archive. I don’t know if this could amount to a form of collecting, since I normally don’t go in search of this or that piece with the intention of completing a collection – what I do is simply to buy what I like and then, every now and again, I need to get rid of some old stuff to make room for the new entries.

How can one remain coherent with oneself and not be influenced too much by the hypes? It’s impossible for anyone not to be influenced at least in part by whatever is deemed the hype of the day, it’s inevitable. Fashion changes and with it changes what you come to consider more or less valuable at any given moment. One way to remain coherent is simply to be oneself, always buying and choosing what you like or need, not just what’s fashionable.

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How much of what you earn every month is spent in shoes and clothing? Unfortunately, it’s about a cool 80%. I said unfortunately because I can hardly restrain myself, and then I run into things that I would like to buy, but I can’t, because all the money is gone.


Alcuni esempi del lavoro di stylist di Silvia

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i n c on tr i • testo Matilda Antón • foto @careaux, PUMA • +info iamcareaux.tumblr.com/

Caroll

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Ogni mattina, appena mi alzo, mi faccio una doccia e, mentre bevo il primo caffè della giornata, guardo cosa succede sui social media. Quando apro Instagram il primo profilo che mi piace visitare è @Careaux. Perché? Beh, perché lei non è la solita sneakerhead. E il suo profilo è un insieme di cose diverse: una piacevole collezione di sneakers e vestiti per ragazze, una dose quotidiana di energia positiva, un esempio di impegno e passione.

Caroll Lynn, meglio nota come Careaux, è una sneakerhead olandese che lavora come product designer per il brand Filling Pieces. Careaux condivide tutto ciò che ama sui social media: storie personali, la sua splendida collezione di sneakers e i suoi quadri meravigliosi, opere d’arte legate al mondo sneakers che ogni appassionao vorrebbe appendersi in casa. . 24

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i n con tr i Forse conoscete già Caroll per la sua recente collaborazione con PUMA. Dopo aver lavorato per il brand come ambasciatrice globale, ha avuto l’opportunità di creare la sua personale collezione di footwear e abbigliamento, ispirata alle persone che ama (ogni siluette della collezione è dedicata a qualcuno di importante nella sua vita: le Puma Basket ad esempio sono ispirate all’affetto che prova per il suo migliore amico) e contraddistinta dal “fiore della dedizione”, il simbolo grafico più rappresentativo del suo lavoro di designer, ricco di significato per l’artista.. Prima di tutto, ci piacerebbe chiederti di descrivere te stessa. Dal punto di vista caratteriale sono effervescente, ma cauta. La gente che mi conosce bene e mi sta vicino sa come sono fatta. Prendo le distanze quando percepisco energie non positive. Quanto allo stile, sono un misto di femminilità e spirito street. Abbino i miei vestiti e le mie gonne alle sneakers. Ho la passione per le borsette e le pellicce (finte). Per chi non conosce il tuo lavoro di graphic designer, potresti parlarci dei tuoi quadri? Cos’è che ti ispira quando crei quelle forme? In questo momento uso le illustrazioni per esprimere quello che sento. Non mi interessa quello che la gente vuole vedere. Se amano il mio modo di fare illustrazione, lo capiranno comunque. Ciò che mi ispira sono le storie di tutti i giorni. Le tue opere hanno sempre ruotato intorno al mondo sneakers? Ho sempre illustrato ciò che amo, in qualche caso cerco di fare cose nuove. Non ho reso pubbliche tutte le cose ho fatto, solo quei pezzi che volevo condividere. Una delle icone più presenti nel tuo repertorio è il “Fiore della dedizione”. Cosa significa per te? La storia di quel fiore sarebbe lunga da raccontare, ma il senso è abbastanza semplice: mi ha aiutato a superare un periodo negativo della mia vita. Com’è la giornata tipo nella vita di Careaux? Quando sono in Olanda, prendo il treno da casa dei miei alle 9 e arrivo al lavoro ad Amsterdam alle 11, poi lavoro in media 8 ore, tranne quando siamo estremamente impegnati. A partire dall’anno scorso sono il designer della collezione donna di Filling Pieces, posso creare nuovi modelli, quindi sono piuttosto occupata. Quando sono in Australia invece, passo gran parte del tempo a Sidney, dove collaboro con Subtype e Puma. Realizzo contenuti per il mio profilo Instagram e lavoro dietro le quinte o rifinisco qualche lavoro per Filling Pieces. 26

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Sulla tua pagina Tumbrl mostri il lato più personale della tua vita alla voce: “E adesso un po’ di storie”. Cosa significa per te condividere le tue esperienze personali con i tuoi follower? È il mio modo di far capire che qualunque cosa vedano su Instagram, non è sempre come sembra. Pensano tutti che la mia vita sia terribilmente facile e che io abbia tutto ciò che voglio, ma al di là di questo “successo” nessuno vede cosa accade dietro le quinte. Cerco di essere sincera su questo, così chi desidera andare oltre può capire e apprezzare il mio modo di vivere. Per alcune persone è difficile capire, perché pensano: viaggia in continuazione. Ma non tengono conto della fatica che questo comporta: devo lavorare per poter spendere tutti quei soldi. E anche quando viaggio, non me ne sto con le mani in mano: lavoro. Non vedo quasi mai la mia famiglia e i miei amici, perciò apprezzo i momenti in cui posso stare con loro. Ci puoi parlare della tua recente collaborazione con Puma? La cosa buffa è che ho letto un commento sul mio profilo che diceva che “elemosinavo” una collaborazione perché di colpo postavo solo roba Puma. In questo campo, come tutti sanno, funziona così: se ho un contratto nuovo uso ancora Nike e adidas, ma promuovo il brand con cui ho firmato, che è Puma. E adoro il fatto che mi abbiano dato questa opportunità. È stato il più bel sì che abbia mai pronunciato in vita mia. ... Potrei aggiungere altro? Hmm, sì: sono estremamente fiera delle 8 paia che ho realizzato! Se tu dovessi indicare il tuo modello preferito di Puma, quali sceglieresti? Direi le Puma Basket rosa: è l’unico modello che ho dovuto modificare dopo ver visto i sample, ed è ed è venuto esattamente come volevo. Come hai iniziato a collezionare sneakers? Ti ricordi il tuo primo paio? Il primo modello che ho comprato coi miei soldi è stato un paio di Nike Air Max One “Sports Blue”. L’ho preso da Patta a 17 anni. Penso sia cominciato allora. Cosa ne pensi del ruolo dei social media nel mondo delle sneakers? Non hai una domanda di riserva? Non mi va di parlarne. E penso che questo la dica lunga sul mio pensiero… Sei fonte di ispirazione per molte ragazze, perché stai riuscendo a realizzare i tuoi sogni. Hai un messaggio da recapitare a queste sneakerhead?


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i n con tr i Contattate chiunque appena potete. Mostrate il vostro talento e fate vedere cosa sapete fare! Avvicinatevi alle persone con cui (o per cui) volete lavorare. Fategli vedere che potete fare di più e di meglio! Assicuratevi che la gente vi veda, cominciate a promuovere voi stesse e non mollate se questo dà fastidio a qualcuno. Prendete le critiche come una motivazione in più, perché se qualcuno dice che non potete farlo, la risposta migliore è che POTETE farlo! Siete già grandi, chi vi ammira parla di voi; vi rendo-

Everyday when I wake up, I take a shower and while I’m making my first coffee of the day, I check what’s going on Social Media. When I’m looking through Instagram, the first profile I love to visit is @Careaux. Why? Because she is not “one of those” sneakerheads. She is a mixture of an awesome sneaker and fashion collection for girls, a daily dose of positive vibes, and an example of effort and dedication. Caroll Lynn, better known as Careaux, is a dutch sneakerhead who works as a product designer for the brand Filling Pieces. Careaux shares everything she loves on Social Media: Personal stories, her lovely sneaker collection and her awesome canvases, pieces of art related to sneakers that every sneakerhead would love to have hanging on their walls. You may know Caroll for her recent collaboration with PUMA. After working for the brand as global ambassador, she got the chance to do a collaboration, creating her own collection of footwear and clothing, inspired by her most beloved people (Each silhouette of the collection is dedicated to an important person of her life, the Puma Basket is inspired by her love to her best friend.) and represented by one of the graphic designs that she has created, under the name of the “dedication flower”, that has become the most representative graphic icon of her work as a designer, because it has a strong meaning for the artist. First of all, we would love to know how you describe yourself: Personality wise, I’m bubbly but cautious. People who really know me and are extremely close to me know how I am. I take a lot of distance when I notice vibes aren’t positive. When it comes to my style, I’m a combination of feminine and street. I combine my dresses and skirts with sneakers. I have a love for handbags and (faux fur) coats. For the ones that don’t know your work as a graphic designer, could you talk about your canvases? What inspires you to create those designs? The way how I use my illustrations right now, is to show my feelings. I don’t pay attention anymore to what people want to see, if they like my way of illustrating then they will understand it anyway. So what inspires me are stories happening on the daily. Have your artworks always been related to sneakers? One of the most seen icons in your artworks is the “Dedication flower”, what’s behind this concept? What that dedication flower means to you? I used to illustrate everything I liked or when I wanted to try new things. I haven’t showed everything I made, only pieces I wanted to share. It all has a big story but for what it is, it helped me a lot getting my mind of a negative period of my life. How is a day in “careaux” life? Whilst in The Netherlands, I take the train from my parents at 9 and arrive at work in Amsterdam at 11 and work mostly 8 hours unless we are extremely busy. I’m the women’s footwear designer of Filling Pieces since last year and I’m allowed to create new models now so it keeps me really occupied. Whilst in Australia, I spend most of my time in Sydney. Where I work with Subtype and Puma. I create content for my Instagram and do work behind the scenes or finish up work for Filling Pieces. Your Tumblr page is where you show the most personal side of your life under the name “Story time is up”, how do you feel about sharing your personal experiences to your followers? 28

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no più grandi perché ci tengono. Traete la massima motivazione da chi vi sostiene, e non mancate loro di rispetto: avete bisogno di loro perché hanno risposto in voi enorme fiducia, più di quanto abbiate fatto voi stesse... Se ce l’ho fatta è perché, quando ho avuto la tentazione di mollare, i miei amici mi hanno aiutato a continuare a testa alta. E quando il clima si faceva difficile, mi hanno protetta. Rimanete voi stesse e siate sempre umili.

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It’s my way to show that no matter what they see on Instagram, it isn’t always what it looks like. Everyone thinks my life is super easy and that I have everything in the world but besides this “success” no one sees what happens behind the scenes. I try to be open about that so the not small minded people understand and appreciate my way of living. For some people it’s hard to see cause they think: She only travels all the time. But they forget the effort it takes, I have to work to get all that money and even when I travel, I don’t sit down on my ass. I’m still working. I barely see my family and friends so I appreciate the times I have when I’m finally with them. Could you tell us about your recent collaboration with Puma? I found it funny as I read a comment from someone saying I was “begging” for a collaboration since I only posted about puma all of a sudden. But we all know, with things like this, contracts come along and I still wear nike and adidas but I promote the brand I’m signed with, which is Puma. And I love how they gave me this opportunity. Yes, they gave it to me and it was the best YES I’ve said so far in my life. Anything else I wanted to share? Oh yes, and I am extremely proud of my 8 pairs I released! If you had to choose your favourite pairs of your PUMA sneaker collection, which ones would they be? It will be the Puma Basket Pink. Why? Because it is the only model that I had to change after the sample and it came out exactly how I wanted it. How did you started collecting sneakers? Do you remember which was your first pair? The sneaker I bought with my own money was the Nike Air Max One “Sports Blue”. I bought it at Patta when I was 17. I think then was when it started. What do you think about the role of Social Media in the “sneaker world”? Next.. I don’t want to think about this anymore.. And I think that says a lot about how I feel about it... You are an inspiration for lots of girls in this sneaker world, because you are actually making your dreams come true. Would you like to send a message to all those girls? Connect with everyone when you have the chance. Show your talent and what you’re good at! Reach out to the people you want to work with or work for. Show them that you can make it better! Make sure people see you so start promoting yourself and don’t lose focus when people hate to see it. Take this as motivation because once someone says you can’t do it, this is exactly the right answer that you CAN do it! You are already there, they talk about you and they make you bigger cause they care. Take most motivation from your support, don’t let them down, don’t disrespect them, you need them in the end cause they have the most faith in you, more than you will have yourself. I made it this far because I felt so many times to give up but my friends kept my head up high. And if time got hard and rough, they took that pressure away from me. Stay yourself and stay humble.


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i n con tr i • testo Matilda Antón • foto vashtie.com, violettenewyork.com, PUMA • +info www.vashtie.com/

Se vi chiedessi di nominare tre persone che hanno collaborato con Jordan, quali nomi vi verrebbero in mente? Forse Drake, Don Forse Drake, Don C. (Just Don), e Neymar Jr., il primo calciatore ad aver messo le mani su questo marchio icona del basket. Ma se lo chiedeste a me, la prima risposta sarebbe, senza dubbio, Vashtie Kola: la sola non atleta, non musicista, non vip - e soprattutto la prima e unica donna - che abbia mai disegnato Jordan.

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Kola

Questa ragazza piena di talenti è DJ, direttore video, creativa. E sneakerhead, naturalmente.

Possiamo anche considerarla una “it-girl”, una creatrice di tendenze, perché ha sempre avuto un punto di vista particolare sulla moda. Il suo stile “unisex” è unico e l’ha resa famosa, cosa di cui va estremamente fiera. Dice che da ragazza era un maschiaccio. 30 30

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Vashtie è un punto di riferimento in fatto di stile e anche una grande artista, tanto che Puma ha scelto lei fra gli artisti con cui collaborare nel 2015. Vi ricordate le Puma Trinomic R698 dorate? Se date un’occhiata alla linguetta, troverete la firma di Vashtie. Le sue collaborazioni con il marchio tedesco danno un tocco femminile ed elegante a sneakers e vestiti, ed è questa la ragione del loro successo.

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Ma lo sapevate che Puma non è stato il primo brand a collaborare con questa artista? Sentite che storia… Questa ragazza nativa dello stato di New York (è cresciuta ad Albany) ha sempre detto di preferire la compagnia dei ragazzi a quella delle ragazze, quindi il suo abbigliamento si è sempre ispirato alla moda maschile: capi baggy e oversize e, naturalmente, sneakers. Quando si è trasferita a New York per diventare regista (ha diretto video di musicisti come Justin Bieber e Kid Cudi) Vashtie è diventata ben presto un’icona di stile: la ragazza che indossa sempre sneakers. Ma come è arrivata a diventare la prima ragazza ad avere una collabo con Jordan?

Magari la risposta non vi piacerà, ma è iniziato tutto da una torta. Sì, una torta di compleanno. Vashtie ha detto ai suoi amici che voleva fare una torta 3D con la forma di una Jordan III, e questa torta dei sogni è diventata realtà.

vorare proprio presso il brand Jordan, e così, per questa fortunata coincidenza, si è trovata a creare il design per il ventesimo anniversario delle Jordan II.. La tavolozza di colori selezionata era un misto di viola, malva e ciclamino, tinte ispirate al marchio che Vashtie aveva fondato e chiamato Violette. La siluette delle Jordan II era perfetta da trasformare. Vashtie si sentiva molto a suo agio nel dare un tocco femminile a una struttura maschile, perché era quello che aveva fatto in gioventù creando il suo stile di abbigliamento. Il risultato della collaborazione è stato una Jordan II color lavanda, con accenti viola e argento, con un dettaglio sulla suola che richiamava il ventesimo anniversario. Ma per le ragazze del mondo sneakers era anche qualcosa di più. Era l’inizio di qualcosa di grande, un passo importante per una donna in questo mondo.

Le foto di quella festa di compleanno - e, ovviamente, della torta - hanno invaso la rete. Astor Chambers, amico di Vashtie, ha visto le foto di quella strana torta e le ha detto: “Bene, se ami le Jordan, devi farne un paio”. Lui in quel periodo stava per far iniziare a la32

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Dopo quella collaborazione nel 2010, la scena femminile nel mondo sneakers è cresciuta a un ritmo travolgente: possiamo dire con orgoglio che ora le ragazze vi svolgono un ruolo importante. Ma c’è ancora molta strada da fare. Per fortuna, artiste come Vashtie, Sophia Chang, Careaux e molte altre stanno alzando il livello. Grazie ragazze!


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If I ask you to name three people who have collaborated with Jordan, which names would you say? Maybe Drake, Don C. (Just Don), and Neymar Jr., who was the first football player collaborating with this basketball shoe icon. Now ask me the same question. My first answer would be, without a doubt, Vashtie Kola, the only non-athlete, non-musician and non-celebrity, and the most important thing, the first and only woman to ever design an Air Jordan sneaker. This multi-talented girl is a DJ, a Video Director, a Creative, and also a sneakerhead. We can also consider her an “it-girl”, a trendsetter, because she always had a particular point of view to see fashion. Her unique “unisex” style has made her famous, and she is super proud of it. She said she used to be a 34

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“tomboy” when she was younger. There is no doubt Vashtie is a referent of style and also a great artist, and Puma chose her to be one of the artists to collaborate with in 2015. Do you remember those awesome golden Puma Trinomic R698? If you take a look on the tongue of the shoe, it has the Vashtie signature. Her collaborations with the brand bring the most feminine and stylish side to the pure sneaker and clothing silhouettes, and that’s the reason of their success. But, did you know that Puma was not the first sneaker brand who collaborated with the artist? Let’s start at the beginning... This New York girl grew up in Albany, and she has always said that she identified herself more with boys than with girls, so her clothing style was inspired mostly by masculine things, like baggy and oversized clothes and obviously, sneakers.


When she moved to New York to become a director (she directed videos for artists like Justin Bieber and Kid Cudi), Vashtie quickly became a style icon because she was one of the first girls wearing sneakers the most of the time. But how did this girl became the first one having a collaboration with Jordan? Maybe you’ll get annoyed with the answer. Everything started with a cake. Yes, a birthday cake. Vashtie told her friends that she wanted to get a 3D cake in the shape of a Jordan III, and the that dream cake got real. The pictures of that birthday party and of course, of the cake, hit the Internet. Astor Chambers, friend of Vashtie, saw the pictures of that particular cake and told her: “Right, you love Jordans. You should make one.”, at that time, he was starting a new gig at Jordan Brand so it was a perfect coincidence. Next day they had a phone talk, and the process of creation started. She was asked to be the creator of the design for the 20th anniversary of the jordan II.

The chosen colour palette was a mix of purples, mauves and violettes, inspired by the brand of the artist, also named “Violette”. The Jordan 2 silhouette was perfect for Vashtie to transform. She felt so comfortable giving the feminine touch to a masculine frame, because that’s what she did during her youngest years with her clothing style. The collaboration ended up being a lavender Jordan 2 with purple and silver accents, with the detail on the sole to identify the 20th Anniversary, but for every girl in the “sneaker scene”, it was more than that. It was the beginning of something great and one the first big steps of a lady into this world. Since this collaboration happened in 2010, the feminine scene in the sneaker world has grown super fast, and we can proudly say that now girls make an important role in the scene, but we still have a long way to go. Luckily, artists like Vashtie, Sophia Chang, Careaux, and many more are setting the bar high. Thank you girls! Sneakersmagazine

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Proposte new balance

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Si tratta forse del più noto tra i modelli della lunga tradizione running New Balance: le 574 sono state introdotte sul mercato nell’ormai lontano 1988. Ai tempi erano colorate solo di grigio-e-basta (una scelta peraltro tipica per New Balance), ma poi le cose sono cambiate: oggi esistono centinaia di varianti di questo modello-icona, stravenduto in tutto il mondo e ancora attualissimo dal punto di vista dello stile. Rinnovare a ogni stagione un tale classico non è certo facile, ma la casa americana sembra esserci riuscita anche questa volta; è infatti allo stesso tempo tradizionale e contemporanea - oltre che molto femminile - questa serie di 574 con finitura metallica sulla pelle della tomaia, declinata nella tinte nero, argento, e rame. Rimangono - ovviamente - le caratteristiche tecniche che conosciamo e amiamo da molto tempo, come l’intersuola dotata di sistema di ammortizzazione Encap e i pannelli in pelle traforata per migliorare la traspirazione. Il particolare che fa la differenza? Senza dubbio la sfumatura di colore sull’intersuola, caratteristica unica di questa particolare versione delle 574.

It’s perhaps the most famous model belonging with the long-lasting running tradition of New Balance. The 574 was introduced on the market in 1998. Back then it featured a just-grey coloring (a quite ordinary solution for New Balance), but then something changed: there exist now hundreds versions of this icon-model, all tremendously successful all over the world and still modern from a style viewpoint. It’s not easy to reinvent on any season such a classic, but it seems that the American company has made it once again: indeed, this series of 574’s with metal trimmings on the upper leather (featuring black, silver and copper accents) is traditional and at the same time very modern (beside being very feminine). The technical features that we already know (and always appreciated) remain unchanged – the midsole implementing a cushioning Encap system and the panel in punched leather to enhance transpiration. The detail making the difference? By all means the shade of color on the midsole, a distinguishing mark of this special version of the 574.

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Proposte new balance 530 classic

Le New Balance 530 sono un classico proveniente dagli anni Novanta, e in questo momeno storico pare non esserci nulla di più trendy che l’ultima decade del secolo scorso, tornato di gran moda anche sulle passerelle del pret-a-porter milanese e parigino. Al di là del look rimane però il notevole contenuto tecnico di queste sneakers, a partire dall’ammortizzazione Encap e dalla tomaia costruita con un mix di suede e mesh, per continuare con il disegno dell’intersuola, costruita con un mix di materiali di diversa densità e capace di garantire il massimo della stabilità durante l’attività sportiva. Un classico che viene rinnovato in questo autunno-inverno 2016 grazie alla collezione-capsula esclusivamente femminile composta da W530KIC e W530KIB, in arrivo sugli scaffali all’interno della linea Lifestyle del marchio americano. La tomaia in premium suede è arricchita dagli inserti in tessuto stampato “urban animalier” e declinata in due varianti: sofisticata ed elegante quella in bianco e nero, con la N nera in pelle messa in evidenza dal profilo bianco; frizzante e Japan-style quella aqua/ black/pink. . The New Balance 530 is a classic dating back to the Nineties and in the blurry epoch we are living in there doesn’t seem to be anything more trendy than the closing decade of the Twentieth century – which has made its comeback on the Paris and Milan prêt-a-porter catwalks. Beside the look, it’s the highly technical content of these sneakers that’s impressing: from the cushioning Encap system and a upper made of a mix of suede and mesh to the complex design of the midsole, made of a mix materials of different density and capable of granting the utmost stability during your sport activity. A classic that gets reinvented for this fall winter 2016 through the just-for-women capsule-collection comprised of a W530KIC and a W530KIB, that will reach the shelves within the brand’s Lifestyle line. The upper in premium suede is augmented by inserts in “urban animalier” printed canvas and comes in two different versions: the black and white version (featuring a black leather N emphasized by a white profile) is sophisticated and elegant; the aqua/black/ pink one is sparkling and Japan-style.

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new balance 580 REENGINEERED Il 2016 segna il ventesimo anniversario dalla nascita delle MRT580, modello da trail running a sua volta ispirato a un precedente classico della casa americana, le 585. Una storia che ha aperto un nuovo capitolo nel corso dell’estate, con il lancio della versione ReEngineered delle icone 580: l’evoluzione continua anche grazie all’apporto dei team creativi Lease on Life Society (New York, Usa) e Musuta (Helsinki, Finlandia). Stile e performance. The 2016 marks the twentieth anniversary since the rise of the MRT580, a trail running model that was inspired by an earlier classic of the American company, the 585. An event that marked a new chapter this summer, through the launching of the ReEngineered version of the icon 580 – the evolution goes on thanks to the support provided by the creative teams Lease on Life Society (New York, Usa) and Musuta (Helsinki, Finland). Style and performance.

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Proposte saucony

shadow o "kyoto" & shadow o "tokYo"

Esclusività, ricercatezza e qualità costruttiva: sono le parole chiave della capsule collection Saucony per l’autunno/inverno 2016-2017. Sneakers storiche riviste in chiave contemporanea, distribuite in numero limitato presso store selezionati, caratterizzate da stampe fashion e materiali esclusivi, che distinguono questi modelli dalle versioni di linea. Il titolo, Japan Pack, dice già molto: fonte d’ispirazione è il paese del sol levante, da molti anni meta di viaggi da sogno per il pubblico europeo, culla di movimenti culturali e artistici, ma soprattutto origine di alcuni tra i più importanti trend della moda sportiva e dello streetwear. Fanno parte del Japan Pack esclusivamente dedicato al pubblico femminile due nuove versioni di un modello classico del marchio americano, le Shadow O’. La prima è dedicata a Kyoto, straordinaria città d’arte dei “mille templi”, per oltre un millennio capitale dell’impero nipponico e vero e proprio museo a cielo aperto della storia e della cultura giapponese. I toni di blu e i materiali ricercati con cui sono costruite queste scarpe le rendono particolarmente adatte all’abbinamento con un abbigliamento total white o total black, per un look estremamente fashion centrato proprio sulle accattivanti tinte delle sneakers. Per uno stile più casual, invece, perfetto l’abbinamento con il denim oppure con una gonna dal taglio minimale. La seconda Shadow O’ parte del Japan Pack è ispirata invece alla capitale di oggi, Tokyo, rutilante centro di un paese sospeso tra tradizione e avanguardia. Come la città a cui sono ispirate, si tratta di sneakers decisamente di carattere, grazie ai dettagli in suede pitonato e al mesh in contrasto arancio sulla tomaia. Scarpe capaci di far girare la testa e attirare l’attenzione, per chiunque voglia dichiarare la forza della sua personalità. 42

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Saucony shadow o "kyoto" Sneakersmagazine

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Proposte

saucony shadow o "kyoto"& shadow o "tokYo" Exclusive, refined, high quality – these are the traits of the capsule collection released by Saucony for the fall winter 2016-2017. Historic sneakers reinterpreted through a contemporary theme, distributed in a limited number at a few selected stores, marked by fashionable prints and exclusive fabrics that distinguish these models from the line versions. The title, Japan Pack, is fairly explicit: the inspiration source is the empire of the Rising Sun, that’s becoming the destination of dream holidays for an increasing number of European tourists, being the cradle of many cultural and artistic movements, and a source of some very important trends in the sportswear and streetwear sectors. The Japan Pack is exclusively for women and includes two new versions of a classic model by the American brand, the Shadow O’. The first is dedicated to Kyoto, an extraordinary art capital home of 44

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the thousand temples – for more than a thousand years it dominated the Japanese empire and thus it’s a museum under the open sky of the Japanese history and culture. The shades of blue and the refined materials characterizing this model make it especially fit for being coupled with a total white or total black clothing style, to create an extremely fashion look hinging on the winning hues of the sneakers. To get a more casual style, one could also combine this model with denim clothes or a minimal skirt. The second Shadow O’ in the Japan Pack was inspired by the current capital, Tokyo, a shining city leading a country between tradition and avant-garde. Much like the city inspiring it, that’s definitely a model of character, thanks to details in python suede and the orange contrasting mesh on the upper. Shoes that will capture your attention and make your head spin – fit for those who want to show off strength and personality.


Saucony shadow o "tokYo"

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Abbey Lee Kershaw X superga

2750 & 2790

Non si può certo dire che il marchio Superga non abbia radici solide. A partire naturalmente dal nome, lo stesso dell’alto colle che sorge a est di Torino e che fa da sfondo - con la sua basilica - agli stabilimenti fondati da quella che ai tempi si chiamava società anonima per azioni Walter Martiny nel lontano 1911. Superga è un bastione dello stile italiano. Eppure ciò non significa che il brand sia poco aperto alla cultura internazionale. Lo dimostra una volta di più la testimonial scelta per la collezione femminile autunno/inverno 2016, Abbey Lee: modella finita sulla copertina delle maggiori riviste internazionali quando aveva solo vent’anni, oggi che va verso la trentina ha lanciato una solida carriera di attrice grazie a registi di culto come George Miller, Alex Proyas e Nicolas Winding Refn, che l’hanno voluta nei loro film. Australiana, Abbey ha imparato a viaggiare seguendo i velocissimi spostamenti del fashion business internazionale, e oggi appare perfetta per rappresentare l’immagine allo stesso tempo easy e sofisticata di Superga. Ma non si limita a fare da testimonial: ha infatti sviluppato sei modelli destinati alla linea che porta il suo nome. Naturalmente, all’interno di questa piccola capsule collection sono ben presenti le classicissime 2750 - in diverse versioni premium dalle finiture inaspettate - ma non mancano le 2790 dalla suola spessa, vendutissime nel corso delle ultime stagioni. 46

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ABBEY LEE Kershaw X SUPERGA

2750 & 2790

You can’t really say that the brand Superga lacks firm roots. Starting with its name, the same of the high hill to the east of Turin that crowns – with its basilica – the factories founded by what was then known as the anonymous joint-stock company Walter Martiny in 1911. Superga is a rampart of Italian style. But this doesn’t mean that the brand isn’t open to the international culture, as testified once again by the official endorser chosen for the woman fall/ winter 2016 collection, Abbey Lee. A model that appeared on the covers of the best international magazines when she was only 20 years old, now that she’s almost thirty she’s started a solid actress career thanks to cult film directors such as George Miller, Alex Proyas, and Nicolas Winding Refn, who wanted to have her starring in their movies. An Australian girl, Abbey has learned to travel following the fast movements of international fashion business, and today she seems the best figure to represent the easy and at the same time sophisticated image characterizing Superga. And she doesn’t just give her endorsement to a product – she developed six models to make up the line bearing her name. Within this small capsule collection you’ll find, of course, the very classic 2750 (in various premium versions featuring unexpected trimmings), but there is also the 2790 with thick sole, a great selling success over the last two seasons. 48

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asics gel-lyte iii

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asics

GEL-LYTE III & GEL-LYTE V


Equilibrio interiore, creatività, concretezza: l’agata è tradizionalmente considerata una pietra capace di mettere in luce queste qualità nascoste e migliorare il generale benessere psicofisico della persona. Addirittura magica, per molte antiche culture latinoamericane. E anche se non siamo certi che le limited edition Asics ispirate a questa meravigliosa varietà di quarzo abbiano gli stessi poteri, possiamo dire senza tema di smentite che si tratta di sneakers capaci di migliorare notevolmente il vostro look. All’interno dell’“Agate pack” - appena arrivato sugli scaffali insieme alla collezione autunno/inverno 2016 del marchio giapponese - ritroviamo due icone della storia Asics risalenti ai magici anni Novanta come Gel-Lyte III e Gel-Lyte V, entrambe realizzate con un un mix di pelle sintetica e suede: i colori si ispirano alle tinte del cristallo blu, mixate a raggi di luna e delicate sfumature rosate. Una colorazione delicata ed elegante, capace di rinnovare splendidamente due classici modelli running ancora perfettamente attuali a un qaurto di secolo dal loro primi lancio sul mercato.

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Proposte

asics GEL-LYTE III & GEL-LYTE V agate pack

Inner equilibrium, creativity, concreteness: the agate is traditionally seen as a stone capable of highlighting such hidden qualities and improving the general psychophysical well being of the person. Among many ancient Latin-American cultures it’s even believed to have magic powers. And although we aren’t quite sure that the Asics limited edition inspired by this beautiful quartz variety possesses those powers, we can confidently say that these sneakers will be able to embellish your look. The Agate pack that’s just arrived on the shelves together with the Japanese brand’s fall winter 2016 collection includes two icons of Asics’s history dating back to the magical Nineties such as the GelLyte III and the Gel-Lyte V, both realized through a mix of synthetic leather and suede: the colors are inspired by the tones of the blue crystal, mixed with moon rays and delicate pink nuances. A soft and elegant coloring, capable of refreshing (in a most compelling way) two classic running models that are still so modern, after a quarter century from their original launch on the market.

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Proposte CONVERSE

PRO LEATHER VULC

La moda passa, lo stile resta, diceva qualcuno: le Pro Leather sono una prova della veridicità di questa frase. Perché si tratta di un classico nato molti decenni fa in casa Converse (tra le prime “signature shoes” della storia, furono dedicate nel 1976 al grande giocatore NBA Julius “Dr.J” Erwing), ma tuttora di grande successo: il modello più venduto dalla casa della stella dietro alle inarrivabili Chuck Taylor All Star. Sneakers semplicemente storiche, presenti in decine di varianti a ogni stagione, eppure sempre perfette. Anche nella versione vulcanizzata presentata la scorsa stagione: un accostamento tra heritage e ispirazioni urban, ancora più perfetto nella versione OX, low-cut con doppio velcro oppure oppure stringata con la tomaia stampata allover.. 54

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Proposte CONVERSE PRO LEATHER VULC Fashion fades, style is eternal, as the saying goes – and the Pro Leather is another piece of evidence that the saying is true. This is because although that classic that was born of Converse several decades ago (among the first signature shoes of all time, it was dedicated to the great NBA player Julius Dr.J Erwing in 1976), it’s still a great success – indeed the company’s most successful model beside the unparalleled Chuck Taylor All Star. Such legendary sneakers, coming back on every season in many different versions, are always perfect – and the vulcanized version presented the past season is a case in point: a mix of heritage and urban inspiration, even more perfect in the OX version, a low-cut with double Velcro strap, or sporting an allover-printed upper. 56 56

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Proposte

lotto leggenda

autograph & osaka

Ricercatezza dei materiali, purezza delle linee, naturalezza delle nuances: sono i tratti della nuova collezione Leggenda. Due i nuovi modelli nella Fall/Winter Collection 2016 che attingono dalle calzature anni ’70 e ’80 del patrimonio storico di Lotto. Autograph essenziale e minimalista come il tennis della Coppa Davis vinta dall’Italia nel 1976 e Osaka che propone un’insolita composizione di chiara ispirazione orientale. Ricercato nello stile e nei dettagli, il nuovissimo modello Autograph realizzato con materiali pregiati e lavorazioni accurate, è declinabile a scelta in moltissime varianti: microfibra, pelle o suede con effetto craquelé metallizzato. Imbarazzo della scelta anche per quanto riguarda le tinte, che spaziano dal gold star al lunar grey, dal red prestige al dark navy, dal metal silver al white antique. Il modello Osaka, deciso nel disegno della suola ma leggerissimo da non sentirlo ai piedi, richiama una soluzione stilistica originale. Tomaia seamless e costruzione in tessuto knitted con grafica floreale nelle varianti red prestige/flower, blue nautic/ flower e black/flower.

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Proposte lotto LOTTOleggenda LEGGENDA

autograph & osaka AUTOGRAPH

& OSAKA

Refined materials, clean lines, natural nuances: these are the traits of the new Leggenda collection. There are two new models for the 2016 Fall-Winter Collection, which draw on the models of the ’70s materials, and ’80sclean of Lotto’s Refined lines, historic inheritance. natural nuances: these are the traits of the new Leggenda collection. Autograph is models lean and minimalist There are two new forlike the 2016 Fall-Winter the tennis of Collection, the Davis Cup which on the of the Osaka wondraw by Italy in models 1976, while ’70s and ’80s of Lotto’ s historic proposes an unusual composition inheritance. of clearly Oriental inspiration. Autograph is lean and minimalist like the tennis of the Davis Cup Refined in the style and details won by Italy in 1976, while Osaka is the brand-new Autograph proposes an unusual composition created with fine mateofmodel, clearly Oriental inspiration. rials inand precise finishing and Refined the style and details available, onAutograph choice, in a range is the brand-new of variations: model, created withmicrofiber, fine materialsleather and and orprecise suedefinishing with metallized crackle available, on choice, in a range effect. There is also a wide range ofof variations: leather coloursmicrofiber, to choose from, which orinclude suede with metallized cracklegrey, red gold star, lunar effect. There isdark also anavy, wide range prestige, metal silver of colours to choose from, which and white antique. include gold star, lunar grey, red prestige, dark navy, metal silver With a antique. boldly designed outsole and white while so lightweight as to be hardly With a boldly designed outsole felt so bylightweight the feet, as thetoOsaka while be hardlymodel stylistically original. Seamless feltisby the feet, the Osaka model is stylistically original. Seamless uppers and knitted fabric, with uppers knitted fabric, floraland graphics in thewith variations of floral graphics in the variations of blue/ red prestige/flower, marine redflower prestige/flower, marine and black/flower. Sneakersmagazine

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Proposte drunknmunky

Fall / Winter 2016 collection Destinata a donne di carattere, fiere della loro grinta e consce di avere personalità da vendere, la collezione fall / winter 2016 di Drunknmunky esplora il lowpoly, la più poligonale delle tendenze creative. Le Boston, modello hi-cut ormai popolarissimo, debuttano nei nuovi stili Polygon, Project e Bump, con pu texturizzati, combinazioni di tessuti lucidi, opachi e gommati, colori fluo e reti termosaldate in diverse varianti di colore. La stampa lowpoly, insieme all’effetto pelle martellata della tomaia, caratterizza le Vector e le Map, modelli esclusivamente dedicati al pubblico femminile. E se ve lo stavate chiedendo, nonn manca una rivisitazione in chiave lowpoly anche per le sneakers più iconiche – Classic, Vintage e Vitaminix – nonché per Galaxia e Monocolor, in nuovi tessuti e colori. Modelli dalla linea semplice e accattivante, con tanti piccoli particolari raffinati che fanno la differenza: ecco riassunto lo stile Drunknmunky. Look dal sapore quintessenzialmente urbano e linee innovative, capace di accontentare sia chi ama le icone più tradizionali del mondo sneakers, sia chi ha lo sguardo fisso verso il futuro. 62

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Designed for women of character, proud of their grit and aware of their personality, Drunknmunky’s fall / winter 2016 collection explores the lowpoly, one of the most polygonal creative trends ever. The Boston, a very popular hi-cut model, debuts in the new styles Polygon, Project, and Bump with textured pu, combinations of glossy, opaque, and rubberized tissues, fluorescent colors and welded meshes in various colorways. The lowpoly print, together with a upper exhibiting a textured leather effect, marks the Vector and the Map, two models exclusively designed for the women. And in case you were wondering, there’s also a lowpoly reinterpretation of the more iconic sneakers – the Classic, the Vintage, and the Vitaminix – as well as the Galaxia and the Monocolor, in fresh new fabrics and colorings. Models exhibiting a simple and seducing line, with so many small refined details that make a difference – that’s in a nutshell Drunknmunky’s style. A look featuring a quintessentially urban flavor, capable of satisfying both the lovers of the most traditional icon-sneakers and those who look forward to the future.

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Proposte

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fall / winter 2016 collection

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Proposte puma

FIERCE & SUEDE PLATFORM 'GOLD' I giochi olimpici 2016 hanno segnato una svolta importante: si tratta infatti dell’anno in cui la rappresentanza femminile all’interno della squadra italiana è stata numericamente e percentualmente più alta di tutti i tempi: ben 142 le atlete presenti dietro la portabandiera Federica Pellegrini. E anche se delle otto medaglie d’oro portate a casa dal Team Italia solo una è tinta di rosa (grazie alla tiratrice Diana Bacosi), quello del metallo più prezioso è sempre più il colore simbolo dello sport femminile. Non stupisce dunque che Puma presenti anche per l’autunno/inverno 2016 due modelli con predominanti accenti dorati, all’interno del Gold Pack. Che non è solo sport, beninteso: oro, nero e bianco sono colori eleganti e raffinati, e allo stesso tempo amatissimi da chi predilige uno stile street. puma fierce

Le PUMA Fierce Gold sono la quintessenza della contemporaneità: leggere e senza lacci, ideate per il training quotidiano, sono state progettate per essere versatili e funzionali, e in questa nuova versione dorata presentano una tomaia in rete traspirante per il massimo comfort, intersuola ammortizzante, scanalature flex groove che attraversano la suola in gomma. Le PUMA Suede Platform Gold sono invece un pezzo di storia: nate alla fine degli anni Settanta, sono legate a tutti i più importanti movimenti giovanili dell’ultimo mezzo secolo, dalla comunità hip hop agli skater ai rocker indie dei primi anni Novanta. Dal 2000 in poi, questa icona della street culture è stata rinnovata diverse volte: questa versione Platform nasce da uno speciale mix chic tra la silhouette originale e le influenze del panorama punk newyorkese, rappresentate dall’aggiunta di un plateau e un inedito puntale in oro.

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The 2016 Olympic games have marked a significant turn: this year the female representative within the Italian national team was wider than ever, both in terms of number and percentage. A nice 142 athletes were lining up behind the standard-bearer Federica Pellegrini. And although there is only one woman (the shooter Diana Bacosi) among the eight golden medals obtained by the Italian Team, the gold of that medal is becoming more and more a symbol of women in sport. It’s no wonder that for the fall winter 2016 Puma has included two models featuring golden hues in its Gold Pack. The pack is not solely about sport: while gold, black and white are elegant and refined colors, they are at the same time appreciated by the advocates of street style. The PUMA Fierce Gold is a quintessentially modern kick – lightweight and laceless, designed for your daily training, it was made for being versatile and functional, and in this new golden version it features a upper in transpiring mesh to secure the highest levels of comfort, a cushioning midsole, and some flex grooves that go through the rubber sole.

puma suede platform gold

On the other hand, the PUMA Suede Platform Gold is a piece of history – born in the late Seventies, it’s associated with the most important young movements of the last fifty years, from the hip hop community to the skaters and indie rockers from the early Nineties. This icon of street culture has undergone several renewing processes since 2000: this Platform version features a chic mix of the original silhouette with some hints from the New York punk scene, represented by the addition of a plateau and a fresh new golden tip. Sneakersmagazine

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Proposte Face x Reebok

CLASSIC LEATHER, CLUB C & NPC Strano che nessuno ci abbia pensato prima, in effetti. Nel momento storico in cui il color-blocking sembra essere regola di stile sulle passerelle come nelle strade, applicare alle sneakers le tinte decise tipiche della moderna arte del make-up sembra quasi scontato. Invece è un’idea pressoché inedita quella di Reebok, che ha scelto gli specialisti svedesi del trucco di Face Stockholm per una capsule collection collaborativa composta da tre modelli straconosciuti del marchio, come Classic Leather, Club C e NPC. Com’era lecito aspettarsi, protagonista di questo progetto è il colore, e più precisamente i tre più apprezzati dal pubblico tra quelli disponibili all’interno della sterminata palette proposta da Face: giallo “hero”, rosa “polished” e blu “instinct”. Disponibili in quantità limitate nei più noti fashion store italiani, tra cui Space 23, La Rinascente e Athletes World.

Oddly enough, no one ever considered the idea before. At a moment in time when the color-blocking trend have become a rule of style on the catwalks as well as the streets, applying the pure colors of modern make-up to a pair of sneakers would seem almost obvious. On the contrary, the first and only idea in this vein occurred to Reebok who selected the Swedish stars of make-up from Face Stockholm for a collaborative capsule collection comprised of three very well known models such as the Classic Leather, the Club C, and the NPC. As anyone should have expected, the project’s leading character is the gamut of colors, in particular the three most appreciated by the public among the array in the wide palette proposed by Face: a hero yellow, a polished pink, and an instinctual blue. Available in limited edition at the most famous Italian fashion stores, such as Space 23, La Rinascente, and Athletes World.

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Proposte HYKE X ADIDAS

AOH-010

Il marchio giapponese Hyke è stato fondato da Hideaki Yoshihara e Yukiko Ode, marito e moglie originari di Tokyo. I due, dopo molto tempo passato a gestire un negozio di vestiti vintage nella zona di Daikanayama e il loro precedente brand di abbigliamento, Green, hanno deciso - all’alba degli anni Dieci - di dedicarsi completamente alla costruzione di una famiglia. Ma non è durata molto a lungo: il richiamo della moda era troppo forte. E allora ecco nascere Hyke, che in pochi anni di vita è già diventata un’etichetta di culto, anche grazie a due collaborazioni azzeccatissime e piuttosto prestigiose: quella con gli inglesi di Mackintosh e quella con i tedeschi di adidas. Quest’ultima è arrivata ormai alla quarta stagione consecutiva, e non sembra volersi fermare: all’interno della collezione autunno/inverno 2016, oltre a molti capi di abbigliamento in colorazioni neutre, spiccano le AOH010, sigla dietro cui si nascondono sneakers ibride pesantemente ispirate alla classica calzatura outdoor anni Novanta Seeulater (sì, si chiamavano proprio così, come un saluto di Guido Nicheli...), peraltro già vista in una recente collaborazione con un altro marchio nipponico, White Mountaineering. Nelle AOH-010 la suola è rimasta pressoché invariata rispetto al modello originale, mentre la tomaia è stata ridisegnata ed è ora fortemente caratterizzata da una nuova allacciatura con fibbia tecnica.

The Japanese brand Hyke was founded by Mr. Hideaki Yoshihara and Mrs. Yukiko Ode, a married couple from Tokio. After spending much time running a vintage clothing shop in the Daikanayama neighborhood and managing their former clothing brand Green, they have decided to devote their whole lives to raising a family in the early 2010s. But it didn’t last very long, for the call of fashion was irresistible. And thus was born Hyke, that has become a cult brand over a few years, also thanks to two very spot-on collaborations – one with the English guys from Mackintosh, the other one with the German adidas. The latter has reached by now its fourth edition in a row, and it doesn’t seem considering coming to a halt. The fall winter 2016 collection includes many clothing items featuring neutral colorings, but the most prominent is the AOH-010, a mark denoting a pair of hybrid sneakers clearly reminiscent of the classic outdoor shoe Seeulater (yeah a very funny name, like a greeting by the Italian comedian Guido Nicheli), a model dating back to the 1990s that was already rehearsed btw by a collaboration with another Japanese brand, called White Mountaineering. The sole of the AOH-010 has remained almost identical with the original model, whereas the upper was redesigned and is now strongly characterized by a new lacing system with technical buckle. 70

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Proposte nike Ecco un’impresa davvero difficile. Come rinnovare un modello diventato classico istantaneo, capace di ottenere risultati di vendita impensati e rimanere scolpito nella memoria degli appassionati? Difficile, certo. Le Roshe One uscite dalla matita di Dylan Raasch e arrivate sugli scaffali nel 2012 - sembra passato un secolo - erano la rappresentazione plastica dell’essenzialità, di quel “less is more” teorizzato dall’ architetto e designer tedesco Ludwig Mies van der Rohe, vissuto tra Germania e Stati Uniti tra il 1886 e il 1969. Scarpe leggere e minimali, senza alcuna complicazione, che hanno conquistato il cuore del pubblico di entrambi i sessi, ma particolarmente di quello femminile. E dunque, è possibile ripetere quel successo? ... Bè, siamo abbastanza sicuri che le Roshe Two da poco lanciate sul mercato da Nike non rappresenteranno un momento di svolta tanto marcato, però possiamo dire che si tratta di un modello piuttosto riuscito, che evolve quello precedente senza stravolgerlo. La versione Flyknit appena arrivata sugli scaffali appare una conseguenza naturale: la tomaia ultra-minimale sembrava disegnata apposta per essere costruita con la tecnologia di tessitura ultraleggera sviluppata dalla casa dello Swoosh.

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ROSHE TWO FLYKNIT Here’s a very challenging feat. How to reinvent a model that’s become an instant classic, capable of getting unexpected selling results and remain fixed in the fans’ minds? Definitely a hard challenge to accomplish. The Roshe One that resulted from Dylan Raasch’s pencil and reached the shelves in 2012 (it seems as though a century had passed) was the graphic representation of essentiality, born of the notion that less is more, as famously stated by German architect and designer Ludwig Mies van der Rohe, who lived between Germany and United States from 1886 to 1969. Lightweight and minimal shoes, devoid of whatever complexity, they came to win the hearts of people from both genders, with a special intimacy with the women side. So is such a success repeatable? Well, although we are quite convinced that the Roshe Two recently launched on the market by Nike doesn’t represent such a significant turning point, we can say that it’s a well-done model, developing the prior model without distorting it. The Flyknit version that just arrived on the shelves is a natural consequence – the ultra-minimal upper seemed designed to be built through the use of the ultra-light texture technology developed by the Swoosh.


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Best collabos Le migliori collaborazioni del 2016 • testo Matilda Antón

Reebok Club C x Naked

Sono molti i progetti collaborativi che vedono protagonista Naked, sneakers store danese. L’ultimo, realizzato insieme a Reebok, è ispirato al mondo tennis: una nuova versione delle iconiche Club C, con tomaia in pelle premium traforata e dettagli ricamati in rosso e verde scuro. All’interno della collezione-capsula ci sono anche capi di abbigliamento come una felpa, una tuta, magliette, shorts di mesh e perfino un vestito “court”, oltre ad accessori come un paio di calze da abbinare alle sneakers: bianche, con il logo Naked in nero a contrasto. Naked, the danish store created just for girls, is actually well known for their collaborations with sportswear brands. The latest one is a tennis inspired collaboration with Reebok, redesigning their iconic Club C silhouette with a premium perforated leather upper, and embroidered details in red and dark green. This collaboration also counts with a collection of clothes, a “court” dress, a crewneck, a tracksuit, a couple of shirts and mesh shorts. Also, the sneakers have the perfect accessory to match them, a pair of white socks with the Naked logo in black. 74

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Size? x Asics Gel Kayano

La catena britannica Size? ha da qualche tempo lanciato Size? for Women, nel tentativo di raggiungere un numero sempre maggiore di sneakerhead. Queste Gel Kayano “Lavender” sono un sogno: un modello classico in una colorazione super femminile. Sono uscite anche in taglie maschili, ma quelle non interessano a nessuno... Size? is trying to focus on the feminine sneaker scene, and they have already opened Size? for Women, with the purpose of reaching more female sneakerheads. This “lavender” Asics Gel Kayano are a dream came true, a classic and sportive shape in a super girly colour. These ones also released in men sizes but… who cares? We love them anyways!


Rita Ora x Adidas Originals Careaux x Puma

Parliamo più approfonditamente di lei nelle prossime pagine, ma è impossibile non citare la collezione ideta da Careaux per Puma, tra le migliori collaborazioni dell’anno! Fiori per ingentilire modelli storici come Blaze of Glory, Suede e Duplex OG, ma anche per una serie di capi di abbigliamento super girly: felpe, t-shirt e un bomber reversibile. We have already talked about Careaux and her collection on this issue, but this girl worth a few words more! She put flowers into the Blaze of Glory, the Suede and the Duplex OG silhouettes, and she used the same pattern to create a super girly and fancy apparel collection, including a reversible bomber jacket, shirts and crewnecks.

Rita ha già creato alcune collezioni esclusive per adidas nel passato, con enorme successo, e nel 2016 ha mixato folli stampe caleidoscopiche con toni di blu, marrone e rosa pastello. Ma il vero plus rimane la grande varietà di prodotti disponibili. Quindi, che vi piaccia o no la musica di Rita, è inevitabile innamorarsi di almeno una delle proposte della sua collezione. Rita Ora has already worked with adidas creating her own collections, and all of them were a total success. Her women exclusive collection of apparel and footwear for 2016 mixes crazy colorful kaleidoscope prints and maroon shades with slight touches of navy and pastel pink. The best thing about this adidas x Rita Ora collaboration is the huge range of products. You could like her music or not, but I’m sure you would fall in love with almost one of the items of her collection! Sneakersmagazine

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2016

Best collabos

Liberty London x NikeCourt Zoom Vapor 9.5 X-Girl x Reebok Instapump Fury

Dopo un’azzeccata collaborazione con New Balance che tutti ricordiamo, il brand giapponese X-Girl si mette attorno a un tavolo con Reebok, per creare una nuova versione delle Instapump Fury. La tomaia è stata ricoperta di stelle grigie con accenti rosa, e non manca il logo X-girl sul tallone. X-Girl have made collaborations with brands like New Balance in the past, but this time they teamed up with Reebok to create their own Instapump Fury. The japanese brand covered the upper of the shoe with grey stars and hot pink accents, with the X-Girl logo on the heel. 76

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Anche quest’anno Nike collabora con Liberty London, usando le stampe della casa inglese come fonte d’ispirazione per una collezione dedicata al pubblico femminile. La prima volta del settore NikeCourt segna anche la prima volta che un paio di scarpe con stampa Liberty viene usato sui campi da tennis: si tratta delle classiche Zoom Vapor 9.5. As every year, Nike collaborates with Liberty London, using one of their prints to inspire a female footwear collection. This year, the print was inspired by drawings from the revered print house’s archives, and Nike made the difference between 2016 collection and the past ones, being this one the first collaboration with NikeCourt. The Zoom Vapor 9.5 Tour is the first shoe with Liberty print designed to be used on the tennis court.


Beauty & Youth x Reebok Instapump Fury Lo sappiamo, le InstaPump Fury di Reebok sono una delle silhouette più utilizzate come base per progetti collaborativi, e quindi non dovremmo stupirci più di tanto. Ma Beauty & Youth porta il gioco a un livello più alto, ridisegnando completamente questo modello storico per creare dei sandali femminili dallo stile minimalista, arrivato sugli scaffali in due colorazioni: nero e marble.

Vivienne Westwood x Vans Slip-On

We already know that the Reebok Instapump Fury is one of the most used silhouettes for collaborations, but Beauty & Youth reached a new level, redesigning the Instapump to create a women’s exclusive slipper. This minimalist Instapump sandal released in two colorways, black and marbled print.

The queen of “Punk Fashion” designed her own Vans Slip on, giving them her iconic rebel touch. Striped brushstrokes and a big Vivienne Westwood logo cover the upper of the shoe, these pair of Vans were part of the famous British label’s Anglomania collection.

La regina del punk ha disegnato le sue Slip-On con il suo leggendario tocco ribelle: colpi di pennello per le righe, e un enorme logo “Vivienne Westwood” sulla tomaia. Queste icone Vans rivisitate sono uscite all’interno della collezione Anglomania della designer inglese.

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s o ci a l m edia qu een s La passione corre sulla rete. Ogni giorno, ogni ora, ogni secondo, migliaia di fotografie vengono postate su instagram con infinite varianti degli hashtag #girls e #sneakers: un mare magnum di immagini all’interno del quale è molto difficile orientarsi. Noi non pretendiamo di compilare una mappa precisa, ma ci limitamo a consigliarvi profili interessanti da seguire, i nostri personali Instagram Crush. The passion runs on the internet. Every day, every hour, every second that passes, thousands of pictures get posted on Instagram accompanied by endless variants of the hash tags #girls and #sneakers. An ocean of images within which it’s very hard to orient oneself. We don’t deceive ourselves into thinking we have a complete map, but we just recommend some interesting profiles to follow, our personal Instagram Crush.

@giaxseo Oggi la protagonista di queste pagine è Gia Seo, stylist newyorchese di origini orientali.

Ci piace perché non è “solo” una sneakerhead, perché ha la capacità di mettere insieme outfit davvero inaspettati, e soprattuto perché ragiona senza alcun limite mentale: Chanel e Vans, Air Max (sì, anche rosa!) e Raf Simons, calze sportive Reebok e sandali plateau. Un’allegra confusione, che nasconde un piano di stile preciso.

Today the protagonist of this pages is Gia Seo, New York stylist with eastern origins. We like her because she isn’t just a sneakerhead: she’s the ability to combine unexpected outfits and express herself with beyond all cultural borders: Chanel and Vans, Air Max (yes, even pink!) and Raf Simons, sport socks by Reebok and plateau sandals. A joyful confusion, betraying a very careful style program. • +info https://www.instagram.com/giaxseo 78

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