anno XLVI - SETTEMBRE OTTOBRE 2021 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913
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| Anno XLVI SOMMARIO | Settembre Ottobre 2021
PROGETTI projects 16
JOSEPH WOLFE ALTRI IMPIANTI NEW YORK (USA) IL PARCO LITTLE ISLAND SUL FIUME HUDSON DI
SPECIALE special 51
BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE PLAYGROUND E PAESAGGIO URBANO A CURA DI
Playground and Urban Landscape Report
New York: Little Island park over the Hudson River Design: Thomas Heatherwick
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RICCARDO CONSOLI PALAZZETTI E PALESTRE VEROLI (FROSINONE) RISTRUTTURAZIONE DEL “PALACOCCIA”
52 53 56
DI
59 64 67
Veroli (Frosinone): refurbishment of the “PalaCoccia” Design: arch. Francesco D’Elia
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BRUNO GRILLINI ATLETICA LEGGERA SAN VENDEMIANO (TREVISO) RIFACIMENTO PISTA DI ATLETICA DI
San Vendemiano (Treviso): athletics track renovation Design: arch. Pietro Vittorio
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DI MARIA CARBONE IMPIANTI PER IL NUOTO VERCELLI RIQUALIFICAZIONE DELL’IMPIANTO NATATORIO “LE PISCINE” CON NUOVA COPERTURA TELESCOPICA
Vercelli: redevelopment of the swimming facility with a new telescopic cover Design: arch. Paolo Pettene (e altri)
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CESARE LINO ALTRI IMPIANTI FORTE DEI MARMI (LUCCA) IL NUOVO PADEL COPERTO DEL TENNIS CLUB ITALIA DI
Forte dei Marmi (Lucca): the new indoor padel of the Tennis Club Italia
46
ANGELO SENECI ARRAMPICATA WÄDENSWIL (SVIZZERA) IL NUOVO CENTRO DI ARRAMPICATA GASWERK DI
Wädenswil (Switzerland): new Gaswerk climbing hall
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69 72 76 78
I parchi gioco tra impianti sportivi e arredo urbano Quattro parchi gioco in provincia di Varese Menaggio (Como). Realizzazione di una piazza/parco in centro storico Isernia. Il parco urbano della Stazione Muggiò (Monza). Il Giardino della Gioia e della Gentilezza Umago (Croazia). Il campo sportivo della scuola elementare Marija I Lina La street art colora i playground Urbanistica tattica: Milano dalle piazze aperte alle strade aperte L’arredo urbano nella Parigi di Haussmann Torino: progetto di arredo urbano per Viale Ottavio Mario Mai
Year XLVI | CONTENTS | September October 2021
RUBRICHE topical columns 15
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www.SPORTeIMPIANTI.it
PRODUZIONE / Production 84
THE 2020’S: AN ERA OF MORE COMFORTABLE MORE PLEASURABLE TENNIS COURT SURFACES Gli anni 2020: un’epoca di superfici per campi da tennis più piacevoli e confortevoli
OPINIONE - DI BRUNO GRILLINI RITORNO IN FIERA (A PICCOLI PASSI) Opinion / Back to the Fair (in small steps)
86
EVOLPLAY PER L’AREA LUDICO-SPORTIVA DEL CRAL REALE GROUP A TORINO
INTERVISTE - A CURA DI BRUNO GRILLINI LORENZO CAZZANIGA: PRESIDENTE DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO PADEL
88
BIO SURFACE, L’INNOVATIVO TAPPETO ARTIFICIALE DI SOFISPORT Bio Surface, the innovative artificial turf by Sofisport
90
INTERVISTE - A CURA DELLA REDAZIONE CLAUDIO GALUPPINI: CEO DI ITALIAN PADEL NOTIZIE DALLE AZIENDE -
A CURA DELLA
CON LA PROMOZIONE IN SERIE A, EMPOLI E VENEZIA SCELGONO OMSI After promotion to Serie A, Empoli and Venezia choose Omsi
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MODULE E W/D MODULE B50: LE SOLUZIONI KÜNZLE&TASIN PER IL MONDO DELLO SPORT
93
FUN RUBBER BACT, IL NUOVO ED INNOVATIVO GRANULO BATTERIOSTATICO PER CAMPI IN ERBA SINTETICA CREATO DA PENTAPLAST Fun Rubber Bact, the new and innovative bacteriostatic granule for
REDAZIONE
A CURA DI SABINA ORRICO 100 NOTIZIE DAL MONDO 110 REGIONI PROVINCE COMUNI
120 LE SCHEDE TECNICHE DI TSPORT
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In copertina: Il playground allo Scalo San Lorenzo di Roma realizzato da Piskv Servizio da pag. 51
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Ritorno in Fiera (a piccoli passi)
L’OPINIONE di Bruno Grillini
La riapertura delle fiere commerciali in presenza, dopo la stagione del lockdown più stretto, segna il ritorno alle vecchie abitudini, che credevamo un po’ obsolete ma che ci accorgiamo adesso di quanto fossero importanti: incontrarsi di persona, parlare, vedere i prodotti e stabilire quell’empatia che attraverso le e-mail e le videocall è difficile ritrovare. Già l’inatteso successo di partecipazione alla prima Fiera milanese postpandemia, il Salone del Mobile “Evento Speciale”, ha mostrato il desiderio del pubblico e degli operatori di partecipare dal vivo. Torniamo così alla FSB di Colonia, il più importante appuntamento internazionale per il settore dell’impiantistica sportiva (anzi, letteralmente:
International Trade Fair for Public Space, Sports and Leisure Facilities, i settori propri delle nostre testate, a cominciare da Tsport), pur con un tutte le limitazioni e le cautele che la situazione sanitaria ancora richiede. Saranno forse meno del solito gli espositori presenti e meno affollate le corsie e gli stand: ma il desiderio di esserci e di incontrarsi, in un momento in cui c’è ovunque il fermento di una ripresa che deve essere a tutti i costi perseguita e coltivata, fa sì che questo appuntamento segni il punto di partenza per una nuova stagione. E dopo una FSB 2021 ancora cauta e misurata, ci daremo appuntamento a una FSB 2023 a pieno regime.
Foto: Koelnmesse
Opinion
Back to the Fair (in small steps) The reopening of trade fairs in presence, after the season of the strictest lockdown, marks the return to old habits, which we thought a bit obsolete but now realise how important they were: meeting in person, talking, seeing products and establishing that empathy that through e-mail and videocalls is difficult to find again. Already the unexpected success of participation in the first post-pandemic Milan Fair, the Salone del Mobile "Special Event", showed the desire of the public and operators to participate live. So let's go back to the FSB in Cologne, the most important international event for the sports facilities sector (or rather, literally: International
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Trade Fair for Public Space, Sports and Leisure Facilities, the very sectors of our publications, starting with Tsport), albeit with all the limitations and cautions that the health situation still requires. There may be fewer exhibitors than usual, and the aisles and stands will be less crowded: but the desire to be there and meet each other, at a time when the ferment of a recovery that must be pursued and cultivated at all costs is everywhere, means that this event marks the starting point for a new era. And after a still cautious and measured FSB 2021, we will look forward to a fully-fledged FSB 2023.
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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES
New York (USA)
Il parco Little Island sul fiume Hudson di Joseph Wolfe
Un parco sospeso sull’acqua, progettato e costruito in 8 anni per offrire spazi di svago e intrattenimento alla comunità: Little Island contempla al suo interno un anfiteatro con vista sul fiume da più di 600 posti a sedere e quasi 400 specie diverse tra piante e alberi.
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Little Island è un nuovo parco pubblico di 11.000 mq che ospita tre teatri all’aperto sul fiume Hudson. Progettato come un rifugio per le persone e la fauna selvatica, è un'oasi verde, sostenuta sopra l'acqua da fioriere scultoree, e raggiungibile in pochi passi attraverso una passerella dal Lower West Side di Manhattan; si tratta del primo parco aperto in città dall’inizio della pandemia. Finanziata da The Diller-von Furstenberg Family Foundation, che si occuperà anche della sua manutenzione per i prossimi 20 anni, Little Island ha aperto nel momento in cui New York si preparava per la stagione estiva e dopo più di un anno di restrizioni, aggiungendo spazi per i cittadini e i turisti al popolare River Park sul fiume Hudson.
L’origine del progetto Lo studio Heatherwick era stato inizialmente invitato dal filantropo Barry Diller e dall'Hudson River Park Trust a creare un padiglione per un nuovo molo a sud-ovest di Manhattan. Invece di progettare un oggetto decorativo da collocare nell'Hudson River Park, il team di progettazione ha visto l'opportunità di ripensare ciò che un molo potrebbe essere. Il punto di partenza non era la struttura, ma l'esperienza per i visitatori: l'emozione di essere sull'acqua, la sensazione di lasciarsi la città alle spalle e di essere immersi nel verde, ispirati da Central Park, dove è possibile dimenticare che si è nel mezzo della città più densamente popolata degli Stati Uniti. I moli erano tradizionalmente piatti per permettere alle barche di attraccare. In contrasto con le strade piatte di Manhattan, il team di progettazione voleva creare una nuova topografia per la città, che potesse alzarsi per dare forma a una varietà di spazi. La prima iterazione era una forma di foglia arricciata che galleggiava sull'acqua, le sue vene che si alzavano come costole ai bordi per riparare lo spazio dal vento. L'idea di innalzare il parco sulle sue fondamenta venne dai pali di legno esistenti nell'acqua, resti dei molti moli che un tempo si estendevano dal litorale di Manhattan. Sotto le punte visibili del legno, le palafitte sono diventate un importante habitat per la vita marina e sono un luogo di riproduzione protetto per i pesci. In origine, Little Island doveva essere costruita più vicina all’acqua: il progetto è stato modificato dopo l’uragano Sandy, con una struttura sopraelevata per ridurre i rischi di inondazione. I pali, tutti di diverse altezze, affondano di alcuni metri in profondità nel letto del fiume. I progettisti hanno immaginato il molo come un'esperienza completa; un oggetto unico e coesivo, invece che costituito da elementi scollegati tra loro; i pali di fondazione si estendono in fioriere che si uniscono per creare la superficie del parco. L'altezza dei pali varia: un lato è sollevato per permettere alla luce del sole di raggiungere l'habitat marino, mentre il contorno ridiscende per delineare colline, punti di vista e per ritagliare
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Nella doppia pagina di apertura, Little Island vista dalla 11ma Avenue (foto Timothy Schenck). In queste due pagine, in alto, sezione longitudinale della Little Island. Qui sopra al centro, sezione geologica. In basso, planimetria generale. A destra, sezione del “tulipano”.
On the opening double page, Little Island as seen from 11th Avenue (photo Timothy Schenck). On these two pages, top, longitudinal section of Little Island. Above centre, geological section. Below, general plan. At right, section of concrete 'tulip'.
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un anfiteatro naturale destinato agli spettacoli. In questo modo, il pontile e la sua struttura portante sono una cosa sola.
I tulipani di cemento In cima ai piloni, 132 “tulipani” di cemento costituiscono la struttura del parco: ogni forma è unica e ha una differente capacità di carico per supportare il terreno e le piante. Le “fioriere”, larghe 6 metri, sono formate da sezioni di cemento prefabbricate fuori sede e trasportate sul posto tramite chiatte e assemblate in loco, riducendo così al minimo l'impatto sulla città. Le “fioriere” sono riempite con più di 66.000 bulbi e 114 alberi, alcuni dei quali supereranno i 20 metri di altezza, piante di 400 specie diverse che incoraggiano la biodiversità e sono in grado di prosperare nel clima di New York (ogni angolo dell'isola rappresenta un microclima diverso a seconda della topografia, dell'esposizione al sole e al vento). Per determinare la forma dei vasi, il team di progettazione ha guardato alla natura e al mosaico di ghiaccio che si forma intorno ai pali di legno quando il fiume si congela: questo è stato reinterpretato in un motivo a tessere che sembra organico, ma usa elementi ripetuti che possono essere standardizzati per la fabbricazione. Si è prestata attenzione a variare l'angolo e la ripetizione dei vasi sul perimetro, dove erano più visibili.
I percorsi e gli spazi Per enfatizzare la sensazione di fuga, la sagoma di Little Island si trova in mezzo all'acqua tra i moli 54 e 56. L'accesso avviene tramite due 'passerelle' accessibili e orientate nella direzione della griglia urbana (anziché allineate ai vecchi pontili). All'interno, i percorsi si snodano tra gli alberi e le aree erbose per raggiungere visuali nascoste e inaspettate. Ripristinando il luogo di intrattenimento che è andato perduto quando il Pier 54 è caduto in rovina, il parco integra tre spazi di performance. Sul bordo più lontano, riparato dalle colline e dagli alberi circostanti, c'è un anfiteatro da 687 posti acusticamente ottimizzato con sedute in pietra naturale; il palco si trova sullo sfondo spettacolare del tramonto sul fiume Hudson e la vista della Statua della Libertà. A sud c'è un palcoscenico più intimo, con 200 posti a sedere. Al centro c'è un luogo flessibile con capacità per eventi su larga scala, la cui pavimentazione fa emergere il motivo a tessere delle palafitte. Il teatro aveva bisogno di un backstage, ma il team di progettazione non voleva interrompere il parco con un edificio. La soluzione è arrivata attraverso la struttura: i pali più alti trasferiscono il carico ai pali più bassi, permettendo di creare un ambiente coperto: al di sopra, viene creata una piattaforma panoramica, che permette una prospettiva unica del molo e del fiume, nascon(Colour set Credit: Heatherwick Studio and MNLA)
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dendo con discrezione gli spazi di servizio. Con il suo mix unico di attrezzature e verde, Little Island è una pausa nel ritmo di Manhattan; un luogo dove i newyorkesi e i visitatori possono attraversare il fiume per sdraiarsi sotto un albero, guardare uno spettacolo, godere il tramonto e sentirsi collegati all'acqua e all’ambiente naturale.
Other facilities
New York (USA), Little Island park over the Hudson River Little Island is a new public park that shelters three new performance venues on the Hudson River. Designed as a haven for people and wildlife, it is a green oasis, held above the water by sculptural planters, and located just a short walk across a gangplank from Manhattan’s Lower West Side. Heatherwick Studio was initially invited by philanthropist Barry Diller and the Hudson River Park Trust to create a pavilion for a new pier off the south-west of Manhattan. Instead of designing a decorative object to sit in the Hudson River Park, the design team saw an opportunity to rethink what a pier could be. Piers were traditionally flat to allow boats to dock, but did they have to be? In contrast to the flat streets of Manhattan, the design team wanted to create a new topography for the city, which could rise up to shape a variety of spaces. The first iteration was a curled leaf form floating on the water, its veins rising like ribs at the edges to shelter the space from the wind. The idea of raising the park on its foundations came from the existing wooden piles in the water, remnants of the many piers that used to extend from the shoreline of Manhattan. Beneath the visible tips of the wood, the piles have become an important habitat for marine life and are a protected breeding ground for fish. Heatherwick Studio envisaged the pier as a complete experience; a single, cohesive object, rather than unrelated elements stuck together. New piles would be necessary to support any type of pier. Instead of sticks holding up a deck, the piles become the deck - they extend into planters that join together to create the park’s surface. The height of the piles varies to create the park’s contours: the corner of the pier is lifted to allow sunlight to reach the marine habitat, and the edge falls to define hills, viewpoints and to carve out a natural amphitheatre for performances. In this way, the pier and its supporting structure are one. The planters, or ‘pots’ are filled with more than a hundred different species of indigenous trees and plants, which encourage biodiversity and are able to thrive in New York’s climate - each corner of the island represents a different microclimate. To determine the pots’form, the studio created a tes-
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In questa pagina, in alto, un particolare dell’anfiteatro (foto China News Service via Getty images). Sotto, vista zenitale (foto Timothy Schenck). Nella pagina destra, in alto, i “tulipani”; sotto, il parco con il profilo della città sullo sfondo (foto Michael Grimm). Nella foto piccola, schema delle compo-
nenti e dell’armatura di un “tulipano”. This page, top, a detail of the amphitheatre (photo China News Service via Getty Images). Below, a zenithal view (photo Timothy Schenck). On the right page, above, the "tulips"; below, the park with the city skyline in the back-
ground (photo Michael Grimm). In the smallest photo, Column head, petal and rebar of the “tulip”.
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sellated pattern that appears organic, but uses repeated elements that could be standardised for fabrication. Care was taken to vary the angle and repetition of pots at the perimeter, where they were most visible. The precast components were transported by boats and assembled on site, minimising disruption to the city.
Little Island, New York Committente: Hudson River Park Trust & Pier 55 Project Fund Progetto: Heatherwick Studio Design Director: Thomas Heatherwick Group Leader: Mat Cash Project Leader: Paul Westwood, Neil Hubbard Technical Design Leader: Nick Ling Project team: Sofia Amodio, Simona Auteri, Mark Burrows, Jorge Xavier Méndez-Cáceres, John Cruwys, Antoine van Erp, Alex Flood, Michal Gryko, Ben Holmes, Ben Jacobs, Francis McCloskey, Stepan Martinovsky, Simon Ng, Wojtek Nowak, Giovanni Parodi, Enrique Pujana, Akari Takebayashi, Ondrej Tichý, Ahira Sanjeet, Charles Wu, Meera Yadave Making team: Jordan Bailiff, Einar Blixhavn, Darragh Casey, Hayley Henry, Hannah Parker, Luke Plumbley, Jeff Powers Structural Engineer: Arup Landscape Design: MNLA Fine lavori: Maggio 2021
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PALAZZETTI E PALESTRE HALLS AND GYMS
Veroli (Frosinone)
di Riccardo Consoli
Ristrutturazione del “PalaCoccia”
La riqualificazione del palazzetto dello sport, spettacolo, cultura e tempo libero, ha portato ad un segno tutto nuovo nel paesaggio, in un dialogo studiato con il profilo dell’abitato storico e dell’ambiente naturale.
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L’Amministrazione comunale di Veroli, alla luce della necessità di adeguare, ristrutturare ed ampliare il Palazzetto delle Sport esistente, ha colto l’occasione per innescare un processo di riqualificazione dell’interno contesto urbano e nel contempo implementare l’offerta di servizi, ritenendo che tale circostanza rappresenti una fondamentale opportunità per lo sviluppo sociale ed economico della Città e dell’intero territorio. La riqualificazione ha come nodo centrale l’ampliamento del Palazzetto dello Sport e delle aree connesse, in modo da: innalzare la capienza degli spettatori a circa 5.000 posti; consentire l’utilizzo per le gare ufficiali dei campionati di pallacanestro e pallavolo fino alla serie A; implementare la tipologia delle attività sportive al chiuso, così da rispondere pienamente alle istanze delle altre Società ed associazioni sportive presenti sul territorio; rendere polivalente e polifunzionale l’intero organismo edilizio, anche per manifestazioni culturali, spettacolari e campionarie, il tutto nell’ottica di una corretta e professionale fase gestionale; diversificare il sistema economico locale attraverso un’offerta specialistica del centro polivalente con le funzioni in esso contenute per ricadute nel settore turistico-ricettivo.
L’approccio progettuale Il Palazzo dello sport, spettacolo, Cultura e Tempo Libero “Pala Coccia” interessa un’area ubicata a poca distanza dal centro storico di Veroli, caratterizzato da eccezionali valenze storico-architettoniche e paesaggistiche. L’approccio progettuale è partito da un’attenta riflessione sul contesto urbano esistente, ove si colloca l’intervento, ponendo particolare attenzione al delicato rapporto con il patrimonio storicoarchitettonico, ambientale e paesaggistico e le molteplici interazioni. Si è trattato in sintesi di “riqualificare” e “rigenerare” un frammento di Città, attraverso la realizzazione di un’opera pubblica di elevata qualità architettonica, che si fonda su un confronto organico tra valenze ambientali e paesaggistiche e tessuto edilizio storico consolidato.
bonato, nelle ore diurne garantiscono un’illuminazione naturale e nelle ore notturne (illuminazione interna) ne enfatizzano le forme per effetto dell’alternanza dei “pieni” e dei “vuoti”.
passivi, fonti energetiche rinnovabili, il riuso di acque meteoriche, ecc.; - congruo in termini di costi (in fase di realizzazione, di esercizio, gestione e manutenzione); - flessibile, facilmente modificabile ed aggiornabile, soprattutto per gli elementi tecnologici.
Il “contenitore sociale” Il progettista ha ritenuto importante fornire un’immagine di rilievo simbolico e rappresentativo, sia sotto il profilo urbanistico, sia su quello architettonico, strutturale e tecnologico. La struttura polivalente si confronta con il disegno urbano e con le presenze storiche e paesaggistiche, da cui sono stati tratti segni riconoscibili, quali i contrafforti ed i merli della fortificazione medievale che cinge la città di Veroli. Tale processo progettuale è stato ritenuto indispensabile al fine di conservare e valorizzare anche l’interno del manufatto, puntualizzando valori funzionali, distributivi e d’uso alle varie scale di approfondimento, tenendo presente sempre il ruolo di rappresentatività dell’edificio. I “tagli” (superfici finestrate) realizzati in policarNella pagina precedente, la “pietra angolare” della costruzione. In questa pagina, pianta del palazzetto e planimetria generale. Nella pagina destra, dall’alto: sezione longitudinale, sezione trasversale e vista prospettica dell’invaso.
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La progettazione ha affrontato il tema fondamentale relativo all’integrazione tra le esigenze ed il comfort dei fruitori (atleti e spettatori), e l’ottimizzazione delle soluzioni estetiche, funzionali, strutturali e tecnologiche, esaltando il ruolo del complesso polifunzionale come “contenitore sociale”. Il risultato ha consentito di realizzare un complesso polivalente, costituito da “pieni” e “vuoti”: - rispettoso dell’ambiente circostante, della cultura e del patrimonio locale (genius loci); - gradevole, durevole, funzionale accessibile, in grado di migliorare il benessere di chiunque entri in contatto con tale organismo per svolgervi attività e servizi; - efficiente sotto il profilo del contenimento dei consumi energetici, tramite sistemi climatici
Tutte le parti d’opera edilizie, strutturali, di finitura, così come tutti gli impianti tecnologici, sono stati scelti nell’ottica della semplicità di esecuzione, efficienza, durabilità, facile manutenzionabilità, modificabilità nel tempo, nonché di esaltazione dell’aspetto estetico. Trattandosi di edificio ad uso collettivo, si è voluto accentuare la praticità d’uso complessiva, dei materiali e dei componenti impiegati, caratteristica che è stata assunta come valore estetico da denunciare apertamente. Partendo appunto da queste considerazioni, si è giunti a definire una tipologia d’intervento caratterizzata dalla semplificazione e uniformazione dei componenti. Il principio si è dimostrato particolarmente valido nei locali e spazi polivalenti,
On the previous page, the 'cornerstone' of the building. On this page, plan of the building and general layout. On the right page, from top: longitudinal section, cross section and perspective view of the bowl.
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come la sala centrale (invaso) in cui è stato dato maggior rilievo al volume globale, ai materiali, ai colori, agli elementi strutturali della copertura. Mentre gli “unica”: percorsi, servizi consolidati, spazi d’accesso, interessati da una sostanziale unitarietà di funzioni, sono stati caratterizzati sia formalmente che nei materiali di finitura e colorazioni in modo da consentire una riconoscibilità immediata e una maggiore rispondenza ai carichi d’uso. La progettazione è risultata notevolmente complessa in quanto ha comportato la integrazione tecnico-costruttiva di parti di opere esistenti (da adeguare sismicamente) con quelle da realizzare ex-novo, interessando oltre alle strutture, le opere edili e gli impianti tecnologici.
Gli impianti Nel progetto gli elementi impiantistici e tecnologici sono stati concepiti non come componenti da “nascondere” (con i conseguenti problemi che ne derivano in fase manutentiva), al contrario si è cercato di esaltarli ed integrarli architettonicamente con il resto della struttura, prestanno particolare attenzione agli aspetti manutentivi, sostituitivi, e d’implemento. La progettazione degli impianti tecnologici ha affrontato gli aspetti riguardanti l’efficienza energetica ed ambientale. La sostenibilità dell’intervento è stata analizzata sin dall’avvio della fase progettuale, ponendo l’attenzione sulle tematiche che caratterizzano gli edifici cosiddetti “Green”: un’attenta ed accurata analisi del contesto locale e del relativo microclima ha permesso di conoscere gli effetti che essi procuravano sull’opera, da cui sono state individuate le strategie bioclimatiche attive e passive mirate a garantire elevati livelli di comfort interno ed esterno, massimizzare il risparmio energetico e ridurre le emissioni di CO2. L’impianto generale è pensato come una risposta sostenibile che, oltre a favorire la qualificazione del contesto, promuove l’aumento del comfort convenzionale e l’ottimizzazione dei consumi, continua a pag. 28
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HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE
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Dettagli costruttivi In queste due pagine, i dettagli costruttivi della facciata. A sinistra, la sezione in corrispondenza dei pannelli sandwich con finitura in lamiera ondulata in acciaio; a destra, la sezione in corrispondenza delle lastre in policarbonato alveolare che si alternano ai pannelli sandwich. Al centro, lo sviluppo dei particolari.
These two pages show the construction details of the façade. On the left, the section in correspondence of the sandwich panels with corrugated steel finish; on the right, the section in correspondence of the alveolar polycarbonate sheets alternating with the sandwich panels. In the centre, the development of the details.
ponendo particolare attenzione: all’importanza della luce naturale; alla connessione con gli spazi esterni; all’efficientamento dei processi energetici; alla verifica della luce artificiale; alla qualità e quantità di aria fornita agli spazi interni; al controllo dei carichi solari e dell’abbagliamento; all’orientamento degli edifici; all’importanza della qualità degli spazi; al recupero delle acque meteoriche; alla scelta di specie arboree autoctone, ecc.
L’ottimizzazione dei costi Tra gli obiettivi fondanti il progetto, vi è stato quello di realizzare un’opera di elevata qualità architettonica, edilizia, strutturale ed impiantistica, impiegando componenti per la riduzione ed ottimizzazione dei costi di costruzione. Tutte le parti d’opera costituenti l’intervento (edilizie, strutturali, finiture, impianti tecnologici), sono caratterizzate dalla semplificazione e uniformazione dei componenti: - gli elementi prefabbricati costituenti le tribune spettatori; - la carpenteria metallica di copertura (aste e nodi) ed i pannelli; - i pannelli metallici perimetrali dell’invaso. Il progetto si è posto, sin dall’inizio, l’obiettivo della riduzione ed ottimizzazione dei costi di manutenzione e di gestione lungo il ciclo di vita dell’opera, come risultante delle soluzioni individuate attraverso la scelta dei vari componenti, comportando notevoli economie in fase di esercizio del complesso sportivo, segnatamente agli interventi di manutenzione (ordinaria e straordi-
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In questa pagina, due viste del palazzetto ambientate nel paesaggio circostante. Nella pagina a lato, dall’alto, uno scorcio della facciata, un particolare delle travi reticolari di copertura, il campo da basket e una panoramica dell’interno del palazzetto.
naria), ai costi di gestione (diretti ed indiretti), con il risultato di avere un’opera in buono/ottimo stato di conservazione per l’intero programmato periodo di “vita utile attesa”. Nello specifico: - L’uso sul perimetro esterno del fabbricato di pannelli sandwich a doppia lamiera con interposto strato isolante da cm 10, permette di abbattere in maniera considerevole i costi di manutenzione dell’intero manufatto; non vi sono costi di manutenzione di intonaco e pitturazioni esterne ed interne. - L’utilizzo di pannelli solari, disposti in copertura, con accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria, soddisfa quasi per intero le esigenze dell’interno complesso, azzerando per la quasi totalità i costi energetici necessari per la produzione di acqua calda sanitaria. - L’uso di lampade a LED per l’illuminazione di tutti gli ambienti, produce, oltre ad un risparmio energetico, anche un ridotto impatto ambientale, in quanto la durata di tali lampade a LED risulta essere lungamente superiore a quelle che tradizionalmente possono essere utilizzate per l’illuminazione (lampade fluorescenti, CLF, alogene, ecc.). - L’installazione di un sistema centralizzato di segnalazione e allarme del guasto, riduce costi e tempi d’intervento, per una corretta manutenzione di tutti gli impianti elettrici, sicurezza e segnalazione, oltre a quelli termici e di trattamento aria (UTA). - L’uso di caldaie a condensazione per la produzione di acqua calda sanitaria, di ausilio ai pannelli solari, e per il riscaldamento, riduce di
circa il 30% il consumo di gas naturale, diminuendo, di conseguenza, le emissioni di C02 nell’ambiente.
Halls and gyms
Veroli (Fr): refurbishment of the “PalaCoccia” The "Pala Coccia" Sports, Entertainment, Culture and Leisure Centre is located in an area not far from the historic centre of Veroli, which is characterised by exceptional historical-architectural and landscape values. The design approach started from a careful reflection on the existing urban context, where the project is located, paying particular attention to the delicate relationship with the historicalarchitectural, environmental and landscape heritage and its multiple interactions. The multi-purpose structure is compared with the urban design and with the historical and landscape presences, from which recognisable signs have been drawn, such as the buttresses and merlons of the medieval fortification that surrounds the city of Veroli. All the building, structural and finishing parts, as well as all the technological systems, have been chosen with a view to simplicity of execution, efficiency, durability, easy maintenance and modification over time, as well as to enhance the aesthetic aspect.
On this page, two views of the palazzetto set in the surrounding landscape. On the facing page, from top to bottom, a view of the façade, a detail of the roof beams, te basketball field and a panoramic view of the building’s interior. (Some images are courtesy of Metal Art).
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Since this is a building for public use, the intention was to emphasise the overall practicality of use of the materials and components used, a characteristic which was taken as an aesthetic value to be openly denounced. These considerations led to the definition of a type of intervention characterised by simplification and standardisation of the components.This principle proved particularly valid in the multi-purpose rooms and spaces, such as the central hall, where greater emphasis was placed on the overall volume, materials, colours and structural elements of the roof.
On the other hand, the corridors, consolidated services and access areas, with their substantially unified functions, have been characterised both formally and in terms of the finishing materials and colours to allow immediate recognition and greater compliance with the loads of use. The design of the technological systems addressed aspects of energy and environmental efficiency. Finally, one of the project's fundamental objectives was to create a building of high architectural, construction, structural and plant engineering quality, using components to reduce and optimise construction costs.
Ristrutturazione e adeguamento del “Pala Coccia” nel Comune di Veroli (Fr). Committente: Comune di Veroli Progettazione, Direzione Lavori, Coordinamento della Sicurezza: d_progetti Donati D’Elia Associati (arch. Francesco D’Elia Capogruppo) Collaboratori: C. Altavilla, G. Blasi, G. Bonomo, R. D’Elia, A. Di Bello, P. Donati, G. Giannotta, V. Latanza, C. Lippo, M. Perrini. Collaudatore T.A., Statico e degli Impianti Tecnologici in corso d’opera: ing. Angelo Perciballi
Primo lotto lavori: ottobre 2011 - gennaio 2013 Secondo lotto lavori: dicembre 2013 - giugno 2018 Terzo lotto lavori e forniture: settembre 2018 - luglio 2019 Quarto Lotto lavori: dicembre 2018 - agosto 2021 Importo dei lavori: euro 4.990.000 Importo complessivo dell’intervento: euro 6.242.000 Sedute: Ceta Spa (vedi pag. 6) Arredi spogliatoi: Patentverwag Srl Carpenteria metallica: Metal Art (Acuto, FR)
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HALLS AND GYMS | PALAZZETTI E PALESTRE
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ATLETICA LEGGERA ATHLETICS
San Vendemiano (Treviso)
Rifacimento pista di atletica
di Bruno Grillini
L’intervento, che abbiamo già visto in cantiere su Tsport 339, è ora completato. Lo illustriamo insieme con un’intervista al progettista e Direttore dei lavori.
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Il progetto si è posto l’ambizioso obiettivo di riqualificare con un’importante ristrutturazione tutto l’impianto sportivo dedicato all’atletica leggera, rimodellando la pista, migliorando le pedane, aumentando gli spazi pavimentati per permettere il riscaldamento degli atleti durante le gare, soprattutto quando concomitanti.
La pista La sua pavimentazione, oltre ad essere ampiamente fessurata, non rispondeva alle caratteristiche tecniche previste per le piste omologate (materassino elastico in gomma), precludendo perciò l’organizzazione di manifestazioni regionali e/o nazionali. L’unica soluzione possibile che non stravolgesse l’esistente era quella di creare un nuovo sottofondo in pendenza mediante un tappetino d’asfalto posato sulla pavimentazione esistente coprendola fino a filo della cordonata interna che risultava in stati accettabili per poter essere utilizzata a tale scopo. Per poter livellare correttamente le pendenze e garantire sia il rispetto normativo (<1%) sia un corretto drenaggio, è stata posizionata su tutto il perimetro esterno sul lato interno della cordonata esistente una zoccolatura in cls eseguita in opera che consenta un più facile raccordo del terreno esterno, un miglior drenaggio delle acque meteoriche ed una distanza tra tappeto di gara e manto erbo-
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so sufficiente per effettuare correttamente taglio e diserbo. Dopo aver “messo in quota” la pista è stato steso un tappetino in asfalto da 3 cm del tipo chiuso che crea la perfetta base per la pavimentazione sportiva, ovvero un manto omologato IAAF Regupol AG. Tale manto è composto da uno strato di gomma prefabbricata realizzato in rotoli avente prestazionalità costanti e uniformi, con uno spessore di 10 mm, peso minimo 7,50 kg/mq, riduzione della forza minimo 30%. Il rotolo è incollato al sottofondo bituminoso mediante adesivo poliuretanico bicomponente formulato in modo specifico con un consumo su asfalto denso a temperature moderate: 1,0 - 1,1 kg/m² circa. Lo strato superficiale finale dello spessore nominale di 4 mm. è eseguito mediante stesura a spatola di primo strato di rasatura del tappetino prefabbricato in SBR con rasante poliuretanico bicomponente e successiva stesura di secondo strato con rivestimento continuo in poliuretano, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido di poliuretano autolivellante; la finitura superficiale è effettuata con la semina manuale di granuli di gomma EPDM colorata con diametro controllato da 1,0 -3,5 mm. Completano il tutto la segnaletica realizzata con liquido poliuretanico di colore bianco per le corsie e colorato per le varie partenze intermedie previste dal regolamento FIDAL nonché la targhettatura esterna ed interna di riferimento.
Per poter avere la distanza minima da qualsiasi ostacolo sia verso l’interno che l’esterno della pista (1,50 m), sono state spostate le panchine per il calcio, restringendo di fatto di 2 m il campo, portandolo da 105x65 a 103x63 m. Tale modifica era imprescindibile per l’omologazione dell’impianto.
La corsia 3.000 siepi Uno degli elementi mancanti era la corsia dedicata ai 3.000 siepi; in realtà esisteva una fossa, collocata però in posizione scorretta e priva di pavimentazione di ingresso/uscita. È stato quindi realizzato un ampliamento della superficie di gara proprio a ridosso della curva d’ingresso sul rettilineo principale. La pavimentazione a finire è della stessa tipologia utilizzata per la pista, soltanto di un altro colore proprio per staccare cromaticamente i due percorsi.
Le pedane di salto in lungo/triplo e con l’asta Esistevano in origine due pedane, una utilizzata per il salto in lungo e triplo, l’altra per il salto con l’asta; la loro consistenza era identica alla pista e pertanto necessitava di un nuovo fondo stabile e allineato. Pertanto ai bordi sopra le preesistenti cordonate sono stati collocati dei profili scatolari in alluminio che servono a garantire la perfetta plana-
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A colloquio con l’architetto Pietro Vittorio, dello Studio Vittorio & Associati Lo studio Vittorio & Associati si presenta come uno studio specializzati in “progettazione degli impianti sportivi”. Che tipo di preparazione deve avere in particolare un architetto per affrontare un progetto di impiantistica sportiva? Diciamo che l’aver praticato sport da ragazzo ed essere tutt’ora un grande appassionato di sport trasmette quella passione che consente di fare il proprio lavoro con amore e dedizione. Chiaramente non è “vincolante” ma sicuramente aiuta. E come in tutte le specializzazioni studiare, ricercare e soprattutto andare a fondo per capire il perché delle cose. La conoscenza della Normativa in questo settore è fondamentale ma non va imparata a memoria bensì metabolizzata, solo così si può pensare di avere possesso dell’argomento. Ma essendo materia in continua evoluzione bisogna essere sempre aggiornati. La Direzione Lavori è un'altra fase importante, anzi è proprio qui che si distingue un DL competente da un pur bravo professionista che però non ha esperienza nell’impianto sportivo. Quali sono i rischi di eseguire un lavoro, come la realizzazione di una pista di atletica, senza una adeguata attenzione alla corretta esecuzione delle opere? Direttore dei lavori ed Appaltatore devono agire in cantiere, ognuno per i propri ruoli di competenza. E proprio per tale motivo il direttore dei lavori “dirige” e l’impresa appaltatrice “realizza”; i ruoli non devono essere confusi, il direttore dei lavori deve controllare l’esecuzione dell’impresa, non sostituirsi ad essa, così come l’impresa in cantiere non deve pensare di essere libera di fare scelte che non le competono. Io per esempio verifico personalmente le misure di alcuni elementi che so essere soggetti a particolare attenzione da parte degli omologatori FIDAL e soprattutto cerco di essere presente il più possibile in cantiere durante le fasi cruciali per poter verificare la corretta esecuzione. È fondamentale riuscire ad instaurare un rapporto di fiducia e rispetto con l’impresa, devono sapere che il direttore dei lavori è il loro punto di riferimento. Nella vostra esperienza, avete difficoltà a imporre delle scelte, dettate dalla vostra esperienza sulla qualità e l’affidabilità di materiali e prodotti, a fronte di voci di capitolato che lasciano margini per soluzioni più economiche? Noi cerchiamo di dedicare il giusto tempo alla progettazione perché riteniamo debba essere posta al centro dell’iter realizzativo di un impianto sportivo. Il progetto va curato in ogni sua parte, non solo negli elaborati grafici: relazioni, computi metrici, capitolati speciali d’appalto devono dare indicazioni chiare ed esaustive. Il che significa prendere delle decisioni inequivocabili. Se pensiamo di mettere una voce generica magari su una pavimentazione sportiva, l’impresa potrà muoversi a suo piacimento da € 100 a € 30, senza che noi possiamo controbattere adeguatamente. Per questo la competenza in materia serve anche in fase di direzione lavori, per essere in grado di verificare, confrontare e quando serve imporre le proprie scelte progettuali, perché se le abbiamo fatte ci sarà un motivo… La vostra sede è Udine, e i vostri progetti di impiantistica sportiva fino ad oggi sono prevalentemente collocati nel Triveneto. Come vi vengono affidati gli incarichi? Prevedete di partecipare anche a bandi in altre parti d’Italia? Negli ultimi 3 anni abbiamo ampliato il nostro raggio d’azione, partendo nel 2018 con l’incarico per la pista di atletica CONI a Trento e successivamente con altri incarichi nelle Province di Novara, Brescia, Varese, Milano. Il marketing è ormai parte integrante dell’attività di uno Studio professionale; cerchiamo di essere presenti nella giusta maniera sul web, abbiamo approfittato del lockdown per ammodernare il nostro sito Internet ed una buona visibilità ci ha permesso di ricevere diversi contatti da Società sportive e da Amministrazioni pubbliche che vogliono affidarsi a degli esperti del settore. Ormai ci muoviamo in tutto il Nord Italia, tant’è che abbiamo aperto una nuova sede operativa a Pastrengo (VR), un piccolo punto di appoggio che ci consentirà di rispondere al meglio ai nuovi impegni professionali che ci attendono.
In apertura, scorcio della pista in direzione della tribuna; in primo piano la fossa del percorso interno siepi. Nella pagina a lato, a sinistra, planimetria di progetto. A destra, sezione della pista e della lunetta adiacente; sotto, dettaglio del passaggio dalla pista (blu) alla lunetta (rossa).
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Qui sopra, uno scorcio della pista dal lato dell’area lanci. On the opening page, a view of the track in the direction of the grandstand; in the foreground, the steeplechase. Facing page, left, project plan. Right, section of the runway and adjacent lunette; below,
detail of the transition from the runway (blue) to the lunette (red). Above, a view of the track with the throwing area.
ATHLETICS | ATLETICA LEGGERA
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rità oltre a contenere la stesura del tappetino in asfalto; completa il tutto la pavimentazione sportiva scelta sopra citata. Ovviamente essendoci una modifica di quota (circa 5 cm in più) sono state riposizionate le cassette ad incasso delle pedane di battuta del salto triplo e del salto in lungo, non essendo possibile recuperarle, così come l’imbucata dell’asta.
La pedana del lancio del giavellotto e del salto in alto Le due pedane si trovano sulla lunetta opposta ed anche loro avevano necessità di essere sistemate. La pedana del giavellotto era carente, anche se poco, in lunghezza, non consentendo potenzialmente gare di un certo livello; inoltre la parte iniziale della pedana stessa presentava le cordonate molto ammalorate e cedevoli. In questo caso, come previsto per la pista, si è trattato di bonificare il perimetro esterno collocando delle cordonate, allungando anche la pedana di circa 80 cm all’inizio e 60 cm in fase di lancio, ruotandola di 7° verso il centro del campo, consentendo così alla pedana di raggiungere i 36,50 m, misura ideale per gli atleti. Anche la pedana del salto in alto aveva necessità di essere allargata ed allungata, onde consentire agli atleti di avere spazio per una corretta rincorsa. Per tale motivo si è operato un allungamento di circa 5 m verso il campo di calcio, allargando di fatto lo spazio anche per il riscaldamento. L’allargamento degli spazi pavimentati prevede l’esecuzione delle stesse lavorazioni già adottate per la corsia dei 3.000 siepi, con l’inserimento in questo caso, stante la grande superficie interessata, di una canaletta ad incasso dotata di feritoia; tale canaletta è collocata a ridosso del cordolo della prima corsia e consente in questo modo di
convogliare l’acqua della curva al suo interno evitando di interessare la pedana dell’alto.
Le pedane di getto del peso e lancio del martello/disco Inizialmente le due pedane erano collocate come segue: il lancio del peso era in curva vicino alla linea di arrivo, mentre la gabbia per martello/disco era sull’angolo opposto, vicino alla pedana del giavellotto. La gabbia del martello non solo risultava completamente fuori norma, ma troppo vicina alla corsia interna, non garantendo la distanza minima di 1,50 m. Per tale motivo e per migliorare la funzionalità degli spazi, si è deciso di invertire le pedane, dedicando quella vicino alla pedana del giavellotto al getto del peso e spostando vicino all’arrivo quella del martello/disco.
Athletics
San Vendemiano (Treviso): athletics track renovation
tracks, which meant that regional and/or national events could not be held. The only possible solution that did not disrupt the existing surface was to create a new sloping underlay by laying a 3 cm asphalt mat on top of the existing surface. This forms the basis for the sports floor, an IAAF approved Regupol AG surface. This consists of a layer of prefabricated rubber made in rolls with constant and uniform performance, with a thickness of 10 mm. The final surface layer with a nominal thickness of 4 mm is carried out by a first layer of levelling of the prefabricated SBR mat with a two-component polyurethane skim coat, and the subsequent application of a second layer with a continuous polyurethane coating, resistant to nails; the surface finish is carried out by manually seeding granules of coloured EPDM rubber. To complete the whole, there are markings made with white polyurethane liquid for the lanes and coloured for the various intermediate starts provided for by FIDAL regulations.
The work, which we have already seen in progress on Tsport 339, is now completed. We illustrate it together with an interview with the designer and director of works. The project set itself the objective of upgrading with a major renovation of the entire sports facility dedicated to athletics, remodelling the track, improving the platforms, increasing the paved spaces to allow the warm-up of athletes during competitions, especially when concurrent. In addition to being badly cracked, the flooring did not meet the technical requirements for approved
Rifacimento pista di atletica a San Vendemiano (Tv) Committente: Comune di San Vendemiano Progetto: Vittorio e Associati s.s. Direzione lavori: Arch. Pietro Vittorio Fine lavori: settembre 2021 Importo lavori: € 376.470 Impresa appaltatrice: Sporturf Fadini Impianti Srl (vedi pag. 35) Consulenza: dott. Enrico Pozzobon Macchine specialistiche per posa manto: Tagliapietra Srl (vedi pag. 111) Pavimentazione sportiva: Regupol Gmbh (vedi pag. 14) Tracciamenti: Genta Srl
Sopra, la lunetta con il basamento per la pedana getto del peso; sotto, le corsie per il salto con l’asta (rossa) e quella per il salto lungo/triplo (blu).
Above, the lunette with the base for the throwing platform; below, the lanes for the pole vault (red) and the long/triple jump (blue).
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IMPIANTI PER IL NUOTO SWIMMING CENTRES
Vercelli
Riqualificazione dell’impianto natatorio “Le Piscine” con nuova copertura telescopica di Maria Carbone
L’intervento consiste nella realizzazione della nuova copertura telescopica della vasca nuoto preesistente con la formazione di un nuovo corpo servizi a supporto della vasca attività. Le opere si inseriscono in un più ampio programma di riqualificazione dell’Impianto Natatorio denominato “Le Piscine” che ne prevede il completamento con vasche esterne, strutturate funzionalmente ad uso stagionale, attualmente in fase di cantierizzazione.
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Nella delineazione della morfologia dell’intervento (organizzazione spaziale dell’area, orientamento degli ambiti), si sono privilegiati alcuni aspetti prioritari: - funzionalità (percorsi utenti/mezzi di servizio/soccorso); - salvaguardia del verde esistente, massima integrazione nel sottosistema ambientale e mitigazione per qualità di materiali, emergenze, cromie; - accessibilità all’area (accesso utenti, infrastrutture); - sicurezza; - razionalità. Gli interventi che rientrano all’interno di un programma più ampio di riqualificazione dell’intero impianto natatorio (progetto di completamento con nuove vasche stagionali all’aperto) comprendono la copertura della vasca nuoto esistente, la dismissione della vasca tuffi (adibita a nuovo locale tecnico trattamento acqua piscina con nuova vasca di compenso) e la realizzazione di un fabbricato per accogliere gli spazi di servizio e supporto. In particolare il progetto si è attuato con l’esecuzione dei seguenti interventi. - Ridefinizione morfologica della vasca nuoto esistente con adeguamento dimensionale alle norme FIN-FINA mediante il restringimento e adeguamento della lunghezza con allungamento della testata per la formazione di una nuova vasca di forma rettangolare di dimensioni 25,03 x 12,5 m. omologabile FIN. Con il restringimento della vasca sui lati lunghi si sono venute a formare due intercapedini laterali che ospiteranno le nuove linee dell’impianto di trattamento acqua. Le pareti della nuova vasca sono costituite da muri in c.a. che sostengono anche il nuovo solaio delle intercapedini, e sul quale è stata posizionata la canalina di sfioro del tipo alla finlandese, prefabbricata metallica in acciaio inox con bordo ceramico. La vasca è stata impermeabilizzata e rivestita con esecuzione di ciclo applicativo a base di resine poliuretaniche con finitura in polietere isocianato bicomponente alifatico per piscine con tracciature a norma FIN-FINA. Sono state posizionate scalette in acciaio inox AISI 316 con gradino di sicurezza per l’accesso in vasca. Il ricircolo dell’acqua di vasca è garantito dalla nuova rete di distribuzione con nuove immissioni dal fondo e dallo sfioro continuo sui lati lunghi. Il progetto ha previsto inoltre la formazione di una nuova vasca di compenso funzionalmente collocata all’interno della vasca tuffi preesistente che è stata dismessa e trasformata in locale tecnico di trattamento acqua. - Formazione della nuova spiaggia pavimentata su vespaio aerato ottenuto con elementi modulari tipo igloo poggiati sulla caldana in calcestruzzo esistente. Sono stati posati pannelli di isolamento, eseguito il getto del sottofondo e la finitura con rivestimento in piastrelle ceramiche antisdrucciolo,
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lavabili. Sul perimetro della spiaggia sono posizionate le canaline di raccolta dell’acqua di lavaggio. - Copertura della vasca con soluzione telescopica, costituita da archi e baraccature di testata in legno lamellare con tamponamenti in policarbonato alveolare altamente prestazionali con trattamento antiabbagliamento. La copertura è costituita da 4 settori (i 2 centrali scorrono ciascuno sui 2 laterali fissi). Gli archi sono impostati con sistema a piastre su cordoli di fondazione in calcestruzzo armato con binario di scorrimento in acciaio inox. - Realizzazione del corpo spogliatoi/servizi costituito da hall con ufficio e servizi igienici, spogliatoi utenti e istruttori, infermeria. Al di sotto del corpo servizi la vasca tuffi dismessa ospita i locali tecnici di trattamento acqua con accesso dall’esterno del fabbricato attraverso scala metallica. Sulla copertura piana del fabbricato servizi sono posizionate le 2 UTA a servizio dell’ambiente vasca e del corpo servizi. Le strutture in elevazione ed i solai del corpo servizi sono stati realizzati con “sistema semiprefabbricato” in cemento armato e pannelli di EPS, che garantisce ottime proprietà meccaniche e termiche. Nella pagina a sinistra, pianta di progetto del piano terra. In alto, in piccolo, collocazione planimetrica. In questa pagina, dall’alto: sezione longitudinale; in scala più piccola, prospetto nord (a copertura chiusa); sezione trasversale; prospetto sud (a copertura aperta); prospetto est.
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È stato realizzato un vespaio aerato con elementi modulari tipo igloo e getto di completamento armato con posa di isolante, sottofondo, e la finitura in piastrelle ceramiche di idoneo grado antisdrucciolo rapportato alla destinazione d’uso dei locali. Le partizioni interne sono state realizzate a secco con telai zincati, pannellature in cartongesso ed isolante interposto. Le pareti dei locali sono rifinite con piastrelle ceramiche e tinteggiatura in relazione alla destinazione d’uso dei locali e conformemente alle norme di igiene. Tutti i locali del corpo servizi sono controsoffittati: al di sopra del controsoffitto si distribuiscono i canali della termoventilazione, mentre gli impianti elettrici sono con tipologia esterna “a vista”. Le porte interne e le partizioni tra servizi igienici e tra i singoli posti doccia sono in laminato stratificato HPL. Le porte ed i serramenti esterni sono realizzati con telaio in pvc prestazionale a taglio termico e specchiature in vetrocamera antisfondamento. Ai locali tecnici del trattamento acqua, ricavati all’interno della ex vasca tuffi dismessa, si accede attraverso una scala metallica. È stato ricavato all’interno un piccolo locale per lo stoccaggio dei prodotti chimici direttamente aerato sul
cavedio di accesso, oltre alla vasca di compenso delimitata con nuovi muri in c.a. Due cunicoli tecnici collegano il locale tecnico alle intercapedini della vasca attività, in modo tale da garantire l’ispezionabilità della vasca e garantire l’attività manutentiva. - Realizzazione di un ambito tecnico per la centrale termica alimentata a gas per l’alimentazione delle UTA, dello scambiatore vasca e la produzione di ACS con accumulo. - Sistemazioni esterne. Le aree di pertinenza in adiacenza al fabbricato sono rifinite con marciapiede in cemento scopato. È stata demolita la vecchia tribuna esterna in affaccio alla vasca scoperta ed è stato realizzato un solarium a prato verde con impianto di irrigazione prevista oltre alla realizzazione del nuovo accesso carraio e pedonale su via Baratto.
Completamento L’intervento di riqualificazione dell’Impianto Natatorio “Centro Nuoto” sarà completato con l’attuazione del Progetto di Completamento, attualmente in fase di cantierizzazione, che prevede la realizzazione di nuove vasche esterne, strutturate funzionalmente ad uso stagionale e per attività
On the left page, project plan of the ground floor. Above, in small scale, planimetric location. On this page, from top: longitudinal section; on a smaller scale, north elevation (closed roof); cross section; south elevation (open roof); east elevation.
SWIMMING CENTRES | IMPIANTI PER IL NUOTO
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acquatiche natatorie all’aperto. Gli interventi in progetto, prevedono: la demolizione del fabbricato esistente, ormai non più recuperabile dal punto di vista strutturale, con la conservazione della vasca nuoto da 25 m che sarà oggetto di completa riqualificazione, la realizzazione di una nuova vasca ricreativa scoperta e la realizzazione di nuovi blocchi spogliatoi stagionali con copertura leggera compresa la realizzazione di nuovi locali tecnici per le vasche stagionali e le sistemazioni delle aree di pertinenza a solarium verde. Il Nuovo Impianto Natatorio “Centro Nuoto” così strutturato con la riqualificazione dell’ambito all’aperto, funzionalmente integrato all’adiacente piscina comunale con copertura telescopica presenterà un’offerta completa del servizio natatorio sportivo e ricreativo per la Città di Vercelli e non solo.
Swimming centres
Vercelli: redevelopment of the swimming facility with a new telescopic cover The project consists in the construction of a roof over the existing swimming pool with the formation of a new service area to support the activity pool. In outlining the morphology of the intervention (spatial organisation of the area, orientation of the areas), priority was given to a number of primary aspects: functionality (paths for users/service vehicles/rescue); preservation of the existing green areas, maximum integration in the environmental subsystem and mitigation by quality of materials, emergencies, colours; accessibility to the area (user access, infrastructures); safety; rationality. The works, which are part of a wider programme of redevelopment of the entire swimming facility, include the covering of the existing swimming pool, the decommissioning of the diving pool (used as a new technical room for pool water treatment with a new compensation tank) and the construction of a building to house the service and support areas. The redevelopment will be completed with the implementation of the Completion Project, currently in the construction phase, which provides for the construction of new outdoor pools, functionally structured for seasonal use and for outdoor swimming activities. The New " Centro Nuoto" Swimming Facility, thus structured with the redevelopment of the outdoor area, functionally integrated with the adjacent municipal swimming pool with telescopic cover, will present a complete range of sports and recreational swimming services for the City of Vercelli and beyond.
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Riqualificazione dell’impianto natatorio “Centro Nuoto” sita in Via Baratto a Vercelli. Committente: Amministrazione Comunale di Vercelli, Settore Opere Pubbliche Progettazione, Direzione Lavori, CSE: Studio SdiA Architetto Paolo Pettene & Partners STP Srl, arch. Nicolò Calabrese, NIER Ingegneria Spa Fine lavori: settembre 2021 Attrezzature vasca e arredi spogliatoi: Patentverwag Italia
A sinistra, dall’alto: esterno con la copertura chiusa; lo stesso con la copertura parzialmente aperta; la copertura dall’interno. In questa pagina, in alto il totem d’ingresso e, a destra, gli arredi degli spogliatoi; sotto, la vasca. Nella foto in b/n, l’architetto Pettene durante la Direzione Lavori.
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Left, from top: outside with the covering closed; the same with the covering partially open; the covering from inside. On this page, top: the entrance totem pole and, right, the changing room furnishings; below, the pool. In the b/w photo on the right, the architect Pettene during works management.
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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES
Forte dei Marmi (Lucca)
Il nuovo padel coperto del Tennis Club Italia Con un’intervista a Sergio Marrai a cura di Sabina Orrico di Cesare Lino
Anche i più prestigiosi circoli di tennis vanno rafforzando la disponibilità di campi per il gioco del padel, da praticare anche quando le condizioni climatiche sono meno favorevoli. Così il Club tennistico della Versilia ha aggiunto una padel arena coperta ai campi outdoor già esistenti.
Il Tennis Italia è un centro sportivo che si trova a Forte dei Marmi, uno dei sette Comuni della Versilia. La struttura è composta da sei campi da tennis illuminati con superficie in terra rossa e tre campi da padel di cui uno coperto. Quest’ultimo impianto è stato realizzato nel 2021 per l’esigenza di offrire agli ospiti la possibilità di giocare anche nella cattiva stagione, come ha spiegato il presidente del Tennis Club Italia Sergio Marrai.
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Come nasce il Tennis Club Italia e cosa offre agli sportivi? Il Tennis Club Italia Soc. Sportiva Dilettantistica a R.L. nasce come Associazione Dilettantistica nel 1986, consolidandosi di anno in anno: per continuare a svolgere la nostra attività e rappresentare un punto fermo per l’attività fisica di giovani e sportivi si è reso necessario trasformare l’Associazione nell’attuale Società Sportiva Dilettantistica. La struttura sportiva qui a Forte dei Marmi oggi si compone di sei
campi da tennis in terra rossa di cui tre sono coperti tutto l’anno in struttura geodetica, una grande palestra e 3 campi da padel con una padel arena coperta, che ospita un campo panoramico Top. Il tutto è circondato da ampi spazi verdi. Nella nostra scuola sportiva l’atleta dilettante e l’appassionato possono trovare il luogo ideale per conoscere e praticare il tennis. La nostra scuola tennis è da oltre venti anni tra le migliori d’Italia, con il conseguimento di 6 titoli italiani e 40 regionali, abbiamo due
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squadre una maschile e una femminile che militano nel campionato di Serie A1 di Tennis. Rispetto al gioco del tennis, come si posizionano le richieste legate al Padel, disciplina emergente dell’ultimo periodo? Le richieste sono tantissime e nel corso degli ultimi due anni sono aumentate in maniera esponenziale. Questo sport rispetto al tennis risulta più semplice e immediato per chi si avvicina per la prima volta, ci sono meno tempi morti e soprattutto si riesce a mascherare di più il livello di gioco. Il padel è alla portata di tutti, più di quanto il tennis non possa essere. Che caratteristiche ha il nuovo campo di Padel realizzato da Eurosquash? Vista la crescita esponenziale di questo sport si è reso necessario installare anche un campo coperto per garantire la continuità nei mesi invernali. Come i due precedenti già esistenti, anche questo campo è stato realizzato da Eurosquash ma esso è stato costruito interamente in Italia mentre gli altri due Qui sopra e nella pagina di apertura, il nuovo impianto per il padel. La copertura era preesistente. Nella pagina destra, uno scorcio dei campi esterni del Tennis Club Italia.
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provengono dalla Spagna. Il nuovo campo coperto, a differenza dei due esistenti, è panoramico, quindi senza strutture di rinforzo verticali. Per renderlo più sicuro e garantire maggiore solidità abbiamo utilizzato vetri stratificati.
Gli aspetti tecnici La struttura del campo da gioco installato al coperto è realizzata in acciaio certificato conforme alle norme statiche e vetro stratificato 66,4 (ossia composto da due vetri ricotti da 6 mm uniti mediante un foglio di pvb da 1,52 mm). In dettaglio, la struttura si compone di 14 moduli da 4.000 x 2.000 mm in vetro stratificato a norma UNI, spessore totale 12 mm, installati su tubolari in acciaio da 120 x 80 mm, con spessore interno di 4 mm; 8 moduli da 3.000 x 2.000 mm in rete elettrosaldata 50 x 50 mm con filo da 4 mm su telaio in tubolare 40 x 20, installati su struttura portante in tubolare 80 x 80 con spessore interno 3 mm. A questi si aggiungono altri 4 moduli in vetro stra-
tificato dello stesso tipo, di dimensione 3.000 x 2.000, e 8 moduli in rete elettrosaldata che contengono le porte di accesso al campo, sempre in rete elettrosaldata e con strutture portanti in tubolare d’acciaio 80 x 80 e spessore 4 mm. La superficie del campo è in erba sintetica fibrillata di colore blu, prodotta in teli da 4 metri di larghezza. Le fibre, in polipropilene, hanno 12 mm di lunghezza e sono pre-fibrillizzate in superficie, antiabrasive ed estremamente resistenti all’usura e con speciale trattamento anti-UV, tessute su supporto drenante in polipropilene/ polipropilene rivestito in poliuretano per aumentare la forza di strappo del ciuffo. I teli sono fissati nella parte inferiore tramite una banda di 30 cm di tessuto polipropilenico spalmato ad alta resistenza e con colla poliuretanica bicomponente. Il tappeto è intasato con sabbia quarzifera naturale selezionata e di granulometria calibrata a spigolo arrotondato. Il campo è illuminato con un impianto composto da 8 faretti a led da 150/200 W montati su pali.
Above and on the opening page, the new padel facility. The roof was pre-existing. On the right page, a view of the Tennis Club Italia's outdoor courts.
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Other facilities
Forte dei Marmi (Lucca): the new indoor padel of the Tennis Club Italia Tennis Italia is a sports center located in Forte dei Marmi, one of the seven municipalities of Versilia. The structure consists of seven lighted tennis courts with clay surface and three padel courts, one of which is covered. The latter facility was built in 2021 for the need to offer guests the opportunity to play even in the bad season, as explained by
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the president of Tennis Club Italia Sergio Marrai. Given the exponential growth of this sport, it was necessary to also install an indoor court to ensure the continuity of the game in the winter months. Like the previous two already existing ones, this court was built by Eurosquash but it was entirely constructed in Italy while the other two were built in Spain. The new covered court, unlike the two existing ones, is panoramic, therefore without vertical reinforcement structures. To make it safer and ensure greater solidity, laminated glass has been used. The surface of the field is made of fibrillated blue synthetic grass filled with quartz sand; the field is illuminated with a system of 8 LED spotlights.
Campo da padel coperto presso il Tennis Club Italia a Forte dei Marmi (Lu) Committente: Tennis Club Italia Soc. Sportiva Dilettantistica a R.L Realizzazione: Eurosquash Fine lavori: 2021
OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI
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ARRAMPICATA CLIMBING
Wädenswil (Svizzera)
Il nuovo centro di arrampicata Gaswerk di Angelo Seneci
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Nell'aprile 2021 ha aperto a Wädenswil sulla sponda meridionale del Lago di Zurigo una delle più grandi sale di arrampicata al mondo.
Il progetto è un'idea di Patrick Hilber proprietario del network di sale di arrampicata Gaswerk. Da anni era alla ricerca della location adatta per la realizzazione di un terzo centro da affiancare ai due già esistenti attorno alla città di Zurigo: Gaswerk Schlieren e Gaswerk Greifensee. Gaswerk Schlieren è una delle sale di arrampicata che hanno fatto la storia di questo sport, realizzata nel 1994 ristrutturando un antico stabilimento per la produzione del gas dal carbone, negli anni ha subito successivi ampliamenti diventando uno dei più grandi impianti per arrampicata in Europa con oltre 4000 mq arrampicabili. La perfetta location per la terza sala è stata individuata a Wädenswil sulla sponda meridionale del Lago di Zurigo, disegnando così un triangolo ideale attorno all'importante città elvetica. Gaswerk Wädenswil è nato con l'idea di marcare un nuovo standard per le sale di arrampicata con
dimensioni da record: oltre 6000 mq di pareti destinate per gli appassionati di questo sport. Per dimensioni Gaswerk Wadenswil è seconda solo al Centro di Arrampicata realizzato dalla città di Innsbruck ma è certamente la più grande sala realizzata con investimenti totalmente privati. L'investimento per la realizzazione dell'impianto edificio ed arredi+pareti per arrampicata ed accessori - è stato dell'ordine dei 11 milioni di euro, sostenuto per la maggior parte dal ramo immobiliare di GVZ, una delle più importanti società di assicurazioni, con una significativa partecipazione di Gaswerk Kletterzentrum AG. La sala di arrampicata non primeggia solo per dimensioni ma anche per l'attenzione che è stata riservata nella progettazione degli spazi per l'arrampicata, per massimizzare l'utilizzo degli spazi e allo stesso tempo rendere piacevole l'esperienza per i climbers a tutti i livelli, dal principiante al campione.
La progettazione La progettazione ha visto in prima linea il team Gaswerk, che ha potuto mettere a frutto la competenza maturata in 25 anni di gestione di grandi sale di arrampicata, la società di costruzioni Methabau che ha progettato e realizzato l'edificio e l’italiana Sint Roc Srl incaricata della realizzazione delle strutture per arrampicata. L'edificio è stato realizzato con elementi prefabbricati in cemento armato e strutture in acciaio; mettere assieme l'esperienza di Methabau nella realizzazione di grandi strutture industriali e commerciali in acciaio e quella specifica di Sint Roc nella progettazione di impianti per arrampicata ha permesso di razionalizzare le soluzioni con significativi risparmi sia in termini di spazio che economici. Il centro di arrampicata occupa la parte fuori terra di una grande struttura immobiliare, occupata per il resto da attività di logistica, questo permette di condividere ampi spazi di parcheggio massimiz-
La facciata sud del nuovo centro Gaswerk, attrezzata con le pareti di arrampicata outdoor chiamate “Supermarkt” e “Vitamin D”. The south façade of the new Gaswerk centre, equipped with outdoor climbing walls called 'Supermarkt' and 'Vitamin D'.
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CLIMBING | ARRAMPICATA
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zandone l'utilizzo, visto che le varie attività non hanno gli stessi picchi di frequentazione. Le sale di arrampicata si estendono su una superficie in pianta, distribuita su vari livelli, di 5000 mq. La sala principale ha pianta di 38x20 m per una altezza di 17 m. Qui trovano posto 2470 mq di pareti di arrampicata destinate a tutte le specialità e livelli di pratica, dalle pareti verticali ai grandi strapiombi, fino a 10 m di aggetto, alle pareti omologate per lo speed climbing. Sono presenti 95 linee di arrampicata. I profili delle pareti rispecchiano le ultime tendenze nell'arredo delle sale di arrampicata, con grandi piani dove i tracciatori possono sbizzarrirsi posizionando volumi amovibili e cambiando con continuità le linee di arrampicata proporre agli utenti sempre nuove sfide, rinnovando con continuità il loro interesse. Al centro della sala principale la torre che sostiene i grandi strapiombi è attrezzata all'interno con l'area per allenamento “a secco” ed un’altra sala di arrampicata di 400 mq arrampicabili su una altezza di 10 m. Affiancata ed in diretta connessione, pur in una sala dedicata, è stata realizzata la sala per
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In questa pagina, a sinistra, pianta delle sale boulder, poste su due piani (pareti indicate in azzurro) e delle sale percorsi, con le pareti di arrampicata sia interne che esterne (indicate in arancione). A destra un angolo della sala grande. Nella pagina destra, dall’alto in senso orario: la sala boulder inferiore; arram-
arrampicata boulder, la scalata senza corda protetta da specifici materassi. Le pareti per arrampicata, alte fino a 4 metri, sono distribuite su due livelli ed è possibile passare da uno all'altro in arrampicata. La superficie rivestita in pannelli per arrampicata è di 730 mq. Ai piani superiori troviamo ancora una sala dedicata alla didattica, dove i corsi hanno a disposizione uno spazio riservato di 150 mq in pianta e quasi 500 mq arrampicabili. Non ci si è dimenticati di uno spazio dedicato e riservato dove i più piccoli potranno giocare all'arrampicata. Nell'epoca del covid tutti i centri di arrampicata stanno ampliando la loro offerta di spazi esterni attrezzati, Gaswerk ha pensato subito in grande attrezzando le pareti esterne dell'edificio su una lunghezza di oltre 100 m ed una superficie di arrampicata di 1700 mq. Non ha lesinato nemmeno nella dotazione di prese e volumi: sono oltre 50.000 le prese e 600 i volumi utilizzati per tracciare quasi 500 linee di arrampicata e 250 boulder. Chi arriva a scalare da solo, poi, troverà 12 linee attrezzate con un sistema automatico di assicurazione. picata lungo la torre centrale; il ponte tra le gallerie del secondo piano; la sala ristoro. This page shows, on the left, a plan of the two-storey bouldering halls (walls shown in blue) and the routes halls, with both indoor and outdoor climbing walls (shown in oran-
Oltre l’arrampicata Un centro di arrampicata di queste dimensioni non poteva non affidarsi alle nuove tecnologie nella gestione ed informazione dei propri clienti. Alla base di ogni linea di arrampicata un display elettronico fornisce le informazioni sulla difficoltà della stessa, il tutto è gestito e continuamente aggiornato tramite la piattaforma della società Vertical Life, sulla cui app i climbers potranno lasciare i propri commenti o trovare quelli degli altri appassionati. Ovviamente non poteva mancare uno spazio dedicato alla lounge/caffè dove rilassarsi dopo la scalata e condividere con gli amici uno snack o una birra ed una shop area dove trovare attrezzature, scarpe e abbigliamento per il climbing. Sono oltre 80 le persone impiegate presso i tre centri Gaswerk, tra personale amministrativo, tecnico (tracciatori, istruttori, assistenti di sala), ed addetti ai servizi. Da ultimo una mia personale considerazione: è stata una grande sfida portare a termine la realizzazione di un impianto di queste dimensioni nei tempi previsti, a maggior ragione nell'anno
ge). On the right, a corner of the large hall. On the right page, from top clockwise: the lower bouldering hall; climbing along the central tower; the bridge between the galleries on the second floor; the refreshment room.
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del covid e del lockdown (i lavori di installazione delle pareti sono partiti a giugno 2020). Questo è il risultato di chi ci ha creduto in tempi non certo facili, e poi di un grande lavoro di squadra e collaborazione tra Gaswerk Kletterzentrum, Methabau A.G. e Sint Roc srl.
Other facilities
Wädenswil (Switzerland): new Gaswerk climbing hall Gaswerk Wädenswil was born with the idea of setting a new standard for climbing halls with record-breaking dimensions: more than 6,000 square metres of walls designed for climbing enthusiasts. The climbing hall not only excels in terms of size, but also in terms of the attention that has been paid to the design of the climbing spaces, in order to maximise the use of space and at the same
time make the experience enjoyable for climbers of all levels, from beginners to champions. The building was built using prefabricated reinforced concrete elements and steel structures. The main hall has a floor plan of 38x20 m and a height of 17 m. There are 2470 square metres of climbing walls for all specialities and levels of practice, from vertical walls to large overhangs of up to 10 metres, and approved walls for speed climbing. There are 95 climbing lines. In the centre of the main hall, the tower supporting the large overhangs is equipped inside with the "dry" training area and another 400 m2 climbing hall that can be climbed up to 10 m high.Next to it and directly connected, although in a dedicated room, is the bouldering hall. The climbing walls, up to 4 metres high, are distributed over two levels and it is possible to climb from one to the other.
Sala di arrampicata Gaswerk Wädenswil (Zurigo), Svizzera Committente: GVZ Gebäudeversicherung Kanton Zürich / Gaswerk Kletterzetrum AG Realizzazione edilizia: Methabau AG Realizzazione pareti di arrampicata: Sint Roc Srl (vedi II di copertina) Importo dei lavori: 11 milioni di euro ca. Fine lavori: aprile 2021
In addition, the outer walls of the building were equipped with a length of over 100 m and a climbing surface of 1700 m2.
tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line www.sporteimpianti.it/arrampicata/ sporteimpianti.it
CLIMBING | ARRAMPICATA
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Speciale Playground e paesaggio urbano
SPORT, PARCHI, ARREDO
a cura di Bruno Grillini
Il parco giochi è oggi un ponte tra l’arredo urbano e l’impianto sportivo aperto a tutti: una struttura articolata integrata sempre più spesso con l’offerta di impianti polivalenti per attività sportive o motorie affidate alla libera scelta dei cittadini, dalla ginnastica, al calisthenic, al minibasket, allo skate. E con il recupero della “street art” e degli esperimenti di “urbanistica tattica”, il colore irrompe nel paesaggio urbano. La progettazione delle aree ludiche spazia così dall’inserimento di microstrutture sportive disseminate nel tessuto urbano alle tematiche dell’arredo degli spazi pubblici, con il coinvolgimento di competenze a scale diverse, dal dettaglio costruttivo all’urbanistica.
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INTRODUZIONE
I parchi gioco tra impianto sportivo e arredo urbano Fino a ieri avevamo, distintamente: un’altalena nei giardinetti; un campetto per giocare a pallone; panchine e lampioni per arredare le strade. Oggi il parco giochi per i piccoli è studiato per dare un significato e una riconoscibilità allo spazio che occupa; è spesso integrato, o abbinato, con un campo polivalente destinato allo sport libero dei più grandi; quest’ultimo viene valorizzato vestendolo di forme e colori che lo rendono attrattivo al di là della sua funzione; e mentre i cittadini si riappropriano degli spazi urbani colorando l’asfalto sottratto ai veicoli, ecco che scompare la differenza tra una categoria e l’altra. Il nuovo paesaggio urbano diventa un mix di colori e di funzioni. Alla fine della carrellata di interventi che illustrano questo percorso nelle pagine seguenti, un breve flash sulla storia metterà a confronto l’arredo urbano di ieri e di oggi. Certo, ci troviamo di fronte a mosse – per usare una terminologia militare – di tattica e non di strategia: tante piccole mosse, quasi spontanee e indipendenti tra loro, che vanno a costruire una visione d’insieme. Non dimentichiamo però che a monte è ancora difficile trovare una vera strategia: l’urbanistica, a grande scala, fatica a riconoscere una direzione verso cui organicamente andare. Ma questo sarà oggetto di un prossimo, importante, approfondimento. Intanto, ricordiamo che i temi di questo Speciale saranno oggetto di un ricco appuntamento del programma formativo di sport&impianti, con il webinar di lunedì 8 novembre.
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In alto, una immagine tratta dalla guida “Designing Streets for Kids”, National Association of City Transportation Officials, 2020 (foto di Victor Macedo). Nella colonna destra, una strada di San Cristòbal de La Laguna nell’isola di Tenerife, Canarie (foto Mapei; vedi anche a pag. 75). Qui sopra, Parco Martiri della
Libertà Iracheni Vittime del Terrorismo, lungo il Naviglio Martesana a Milano; gioco installato nel 2009 (foto BG/Tsport). Nella pagina a lato, rendering e planimetria del parco in progetto a Castronno (Varese), tematizzato sull’educazione stradale.
In questo Speciale cerchiamo di individuare quella linea che unisce interventi di tipo apparentemente diverso (il parco giochi per bambini, il playground sportivo, l’arredo urbano), ma che concorrono a delineare un nuovo paesaggio della città unendo la funzione (ludica o atletica) a quella estetica.
Nella pagina precedente, il playground di viale Lazio a Milano, disegnato da Davide Barco (foto courtesy Foot Locker Europe); vedi articolo da pag. 69. Top of this page, a picture from the guide “Designing Streets for Kids”, National Association of City Transportation Officials,
2020 (ph. by Victor Macedo). On the right column, a street in San Cristòbal de La Laguna, on the island of Tenerife, Canary (ph. Mapei; see also on p. 75). Here above, Park dedicated to the Iraqi Freedom Martyrs Victims of Terrorism, along the Martesana canal in Milan, playground installed in 2009 (ph. BG/Tsport).
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REALIZZAZIONI
QUATTRO PARCHI GIOCO IN PROVINCIA DI VARESE La progettazione di nuovi parchi gioco in ambiti ristretti e vincolati dalla forma degli spazi e dalle presenze arboree richiede l’introduzione di elementi che stimolino la fantasia dei piccoli utenti, facendo assumere ai luoghi una chiara identità. Vediamo quattro esempi in corso di realizzazione in alcuni centri del varesotto, firmati dallo Studio Brusa Pasquè.
Regione Lombardia, con la deliberazione n. 3364 del 14 luglio 2020 ha approvato i criteri generali per la promozione di interventi finalizzati alla realizzazione e all’adeguamento di parchi gioco inclusivi, ritenendo necessario assicurare che i bambini con disabilità abbiano uguale accesso, rispetto agli altri bambini, alla partecipazione ad attività ludiche, ricreative e di tempo libero. Interventi che possono rappresentare anche un’opportunità per valorizzare il territorio e i quartieri, migliorando la fruizione complessiva degli spazi e favorendo i processi di socializzazione e integrazione dei bambini, anche con disabilità fisiche o sensoriali, contribuendo di riflesso anche ad una maggiore integrazione delle famiglie. La Regione ha fino ad oggi approvato un contributo a circa 250 Comuni, ma molti altri hanno comunque proposto progetti per la realizzazione o l’implementazione di parchi inclusivi, che saranno comunque realizzati man mano che saranno acquisite le risorse necessarie.
Quattro progetti inclusivi Quattro Comuni della provincia di Varese hanno dato incarico allo Studio Brusa Pasquè di progettare i quattro rispettivi interventi, caratterizzati da situazioni urbane diverse ma unificati dalla necessità di identificare nel gioco un’attività centrale per promuovere l’inclusione e favorire il massimo godimento delle libertà nelle attività ludiche, percorsi fondamentali per la crescita psico-sociale dei bambini. In tutti e quattro i progetti, l’area giochi è stata pensata per essere fruita da tutti, senza separazione tra giochi specifici per bambini con disabilità o realizzazione di aree dedicate in modo esclusivo ad essi. L’accesso è possibile attraverso percorsi fruibili anche
a bambini ed accompagnatori con disabilità, quindi in un’area che assicuri la continuità tra gli accessi del parco e la viabilità esterna. Viene assicurata la possibilità di spostarsi nell’area giochi muovendosi facilmente da un attrezzo all’altro, e di raggiungere i servizi o i punti id interesse presenti nel parco (che siano panchine, fontanelle, servizi igienici, ripari, ecc.). Si è pensato ad un luogo dove non ci siano ostacoli per chi ha difficoltà di deambulazione o utilizza la carrozzina, chi spinge un passeggino, chi pedala su un triciclo o su una piccola bicicletta.
Universal Design Le aree giochi sono state progettate secondo sette principi dell’Universal design, termine introdotto nel 1985 dall’architetto americano Ronald L. Mace della North Carolina State University (ne abbiamo parlato più volte sulle pagine di Tsport). Per l’architetto il design universale non rappresentava una disciplina che realizzasse oggetti ad hoc per persone con specifiche esigenze, ma piuttosto che generasse prodotti adatti alla più ampia gamma di utenti. I requisiti a cui si è fatto riferimento sono: - Equità, uso equo: utilizzabile da chiunque; - Flessibilità, uso flessibile: si adatta a diverse abilità; - Semplicità, uso semplice ed intuitivo: l’uso è facile da capire; - Percettibilità: il trasmettere le effettive informazioni sensoriali; - Tolleranza all’errore: minimizzare i rischi o azioni non volute; - Contenimento dello sforzo fisico: utilizzo con minima fatica; - Misure e spazi sufficienti: rendere lo spazio idoneo per l’accesso e l‘uso.
On the right page, rendering and plan of the road education theme park designed in Castronno (Varese). On the previous page, the playground in Viale Lazio in Milan, designed by Davide Barco (photo courtesy Foot Locker Europe); see article since p. 69.
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In sintesi, si è tenuto conto dell’accessibilità, multifunzionalità, attrezzature progettate a 360 gradi, dotate di attività di gioco diversificate, realizzate con colori chiari, dotate di soluzioni speciali pe esigenze particolari. Inoltre il parco giochi dovrebbe prevedere, se possibile, tre livelli di attività di gioco inclusivo: attività a livello terra; a livello superiore; attività multilivello. In tal senso, le varie attività di gioco possono essere sviluppate sia su strutture a livello terreno sia a livello superiore, aumentandone così la fruibilità, considerando una fascia d’età indicativa da 2 a 11 anni.
I valori aggiunti A partire dalle premesse comuni, ciascuno dei quattro progetti si è sviluppato introducendo un “valore aggiunto” che creasse una propria identità al parco, costituendo elemento di integrazione tra la finalità ludica e altre attività didattiche, educative e/o creative, progetti o servizi finalizzati all’inclusione dei bambini sul territorio.
Cremenaga: la silvicoltura Cremenaga, 784 abitanti al 31 dicembre 2020, è una realtà molto contenuta, dove le relazioni tra scuola, residenza e lavoro sono molto strette e intrecciate. La sua particolare localizzazione geografica è motivo di una solida tradizione selvicolturale, al piede di un versante montano ricoperto per oltre il 95% da boschi. L’attività forestale è quindi parte essenziale della cultura locale, che si ritiene opportuno preservare e consolidare già a partire dalle prime fasce di età: si è pensato pertanto di inserire nel parco giochi inclusivo un percorso didattico che spieghi quali sono le essenze arboree presenti nei boschi di Cremenaga, mediante la creazione di un “villaggio” popolato da personaggi che le rappresentano: nel “Villaggio dei Momy”, simpatici pupazzi creati con tronchetti delle varie specie di legno, ci saranno Momo Faggio, Momo Castagno, Moma Betulla, ecc…. che spiegheranno a tutti i fruitori del parco le proprie qualità. I pupazzi di legno saranno dipinti uno per ciascuno dai bimbi della locale scuola materna, nell’ambito di un progetto didattico concordato con le insegnanti. Il parco sarà pertanto fruito dai bambini in orario scolastico e gli stessi lo ritroveranno nelle ore di svago. I fruitori con disabilità sensoriale potranno “leggere” la qualità del legno toccandolo anche con la traduzione in scrittura braille. Gli altri interventi progettuali consistono nella dotazione di pavimentazione antitrauma per i giochi già esistenti in loco, e l’inserimento di un castelletto inclusivo “Fun City” realizzato in legno lamellare impregnato, ed elementi in acciaio elettrozincato e verniciato, pannelli in laminato HPL colorati, scivolo in polietilene colorato.
Cuvio: il Baco da seta Nel corso dell’ottocento e ancora nella prima metà del XX secolo, l’allevamento del baco da seta e la
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Nella prima Colonna, progetto per il parco giochi di Castronno. In terza colonna, parco giochi a Cremenaga; dall’alto: planimetria di progetto; il “villaggio dei Momy; altalena inclusiva; castelletto multifunzione, adottato anche nel parco giochi di Cuvio. Nella pagina destra, Cuveglio: rende-
ring e dettaglio di progetto della pavimentazione.
In the first column, project for the playground in Castronno. In the third column, playground in Cremenaga; from the top: project plan; the "Momy village"; inclusive swing; multifunctional castle, also adopted in the Cuvio playground. On the right page, Cuveglio: rendering and project detail of the paving.
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corrispondente gelsicoltura potevano essere annoverate tra le principali attività produttive di Cuvio (oggi 1.633 abitanti). La sede della filanda era nel palazzo Litta-Visconti, nella piazza principale del paese, e attorno ad essa si sviluppò anche una scuola invernale e serale di disegno per gli operai, che nel 1880 raggiungeva i 600 iscritti. Anche dopo che la produzione di bozzoli in Italia andò declinando fra le due Guerre, l’ingegno degli imprenditori valcuviani ha permesso di proseguire nella lavorazione del filato della seta, anche se di provenienza straniera, tanto che torciture, tessiture, candeggiature e stamperie sorsero numerose in Valcuvia, ultima delle quali la Mascioni Spa, negli anni ’70, una delle più grandi d’Europa. L’amministrazione Comunale di Cuvio intende ora rimettere in gioco questa storia ed offrire alla scuola primaria Umberto Mascioni e alla scuola dell’infanzia Erminia Maggi – entrambe a un centinaio di metri – l’opportunità di disporre di un percorso didattico che racconti una parte importante della storia, inserendo una piantumazione specifica di gelsi di tre colori – bianco, rosso e nero – e una cartellonistica (bacheche) che la evidenzi adeguatamente. Il tutto in un contesto ludico e rilassante, in modo che il significato didattico sia più appetibile ed assimilabile dai giovani di oggi. Gli interventi prevedono dunque la creazione di un percorso interno di collegamento dei giochi in asfalto colorato rosso; la posa di pavimentazione antitrauma in gomma di diverso spessore in corrispondenza delle attrezzature inclusive; la posa di due bacheche in legno per l’illustrazione dei contenuti didattici del parco; l’impianto di illuminazione incassato a terra. Sono stati inseriti inoltre un castelletto inclusivo come nel progetto precedente, e un gioco a molla “Green Car” adatto anche ai bimbi disabili.
Cuveglio: l’acqua, bene comune Cuveglio, 3.272 abitanti, è il centro principale della
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Valcuvia. Il parco su cui si andrà a intervenire è già recintato ed attrezzato, con la presenza di alberature di un certo pregio. Al fine di sensibilizzare i cittadini, l’Amministrazione ha scelto di dedicare questo piccolo spazio pubblico al tema del “bene comune acqua”. L’area verrà quindi interamente ridisegnata, sistemando innanzitutto i marciapiedi esistenti per regolarizzarli e renderli accessibili; in corrispondenza delle attrezzature inclusive sarà posta la necessaria pavimentazione antitrauma. La fontanella e le panchine saranno sostituite con analoghi elementi di arredo con foggia e colori più adatti alla presenza dei piccoli. Il tema dell’acqua sarà richiamato con una fontana a raso di circa 8 mq, e la pitturazione dell’asfalto centrale con disegni colorati. Inoltre, due bacheche illustreranno, con il contributo degli insegnanti, i contenuti didattici del parco, finalizzati ad insegnare l’uso e il rispetto delle risorse idriche. Nell’area verranno inserite un gioco inclusivo multiactivity e un a “zattera” in doghe di legno.
rispetto alla sede scolastica. Il progetto prevede quindi la realizzazione di un percorso in cemento colorato, che nel suo svilupparsi in curve e rettilinei, ha l’intento di rappresentare un tratto stradale in miniatura. Il percorso avrà larghezza di m 1,50 e circa 95,50 m di lunghezza. Lungo il percorso saranno realizzate delle strutture che ricordano il casello e il tunnel, che i bambini potranno attraversare sia a piedi che con le proprie biciclette, monopattini, pattini e carrozzine. L’impianto verrà completato con panchine, pannelli didattici e piantumazione di piccole siepi necessarie a delimitare meglio l’area dedicata ai più piccoli rispetto a quella esterna destinata alle attività sportive. La pavimentazione verrà arricchita con un disegno a terra che ricorderà ingranaggi e bulloni, che vengono prodotti nel Comune di Castronno. Il parco sarà attrezzato con un castelletto multifìunzione, dotato di rampe, adatte anche ai portatori di handicap, in tema con l’ambiente strada; un labirinto di pannelli gioco diversificati in polietilene colorato; giochi a molla, altalena, giostrina girevole inclusiva.
Castronno: la strada L’intervento in Comune di Castronno (5.031 abitanti) fa parte di un piano di riqualificazione totale del centro sportivo esistente. L’area si trova in posizione periferica, ed è tangente all’Autostrada A8 Milano-Varese. La presenza di questa infrastruttura e la prossima ricorrenza – che festeggia i 100 anni da quando fu concepita la prima Autostrada italiana – hanno dato lo spunto all’Amministrazione di indirizzare l’intervento proprio a memoria di questo evento, con lo scopo di coinvolgere soprattutto la popolazione scolastica, arricchendo l’area con la posa di attrezzature didattiche. A tale scopo si è previsto, in accordo con la Polizia Locale, di organizzare un percorso con un’adeguata segnaletica verticale e orizzontale, che consenta di svolgere lezioni di educazione stradale in un luogo più adatto
Quattro parchi gioco in provincia di Varese Committenti: Comuni di Cremenaga, Cuvio, Cuveglio, Castronno (Varese). Progetto: arch. Anna Manuela Brusa Pasquè Inizio lavori: anno 2021, in corso.
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REALIZZAZIONI
MENAGGIO
(COMO)
REALIZZAZIONE DI UNA PIAZZA/PARCO IN CENTRO STORICO L’intervento si inserisce all’interno del tessuto urbano storico del Comune di Menaggio. Questo parco/piazza è un centro di aggregazione per la comunità che coinvolge tutte le fasce di età, situato in una località lacustre a vocazione turistica. Con il progetto di riqualificazione si è voluto valorizzare l’aspetto ludicosportivo della piazza, non tralasciando l’aspetto ambientale e paesistico attraverso la progettazione e l’inserimento di nuova vegetazione puntuale: alberi, cespugli, siepi, prati e fiori, che vanno a consolidare il valore storico del contesto nel quale si inserisce l’intervento. Inoltre, sono studiati i percorsi e gli accessi al parco/piazza e implementati attraverso nuova pavimentazione. Essendo il parco/piazza adiacente alla villa storica sede del Comune di Menaggio e soggetto a vincoli paesistico-ambientali, è stato acquisito il necessario parere vincolante della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, sezione Beni Architettonici e Paesaggistici.
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Inquadramento territoriale e paesistico-ambientale L'area interessata dal progetto è il “Parco Wojtyla”, annesso alla Villa storica in cui sono ubicati gli uffici Comunali. All'area si accede mediante Via Carlo Camozzi, una via pedonale che parte dalla piazza principale del paese, Piazza Giuseppe Garibaldi. L’accesso carraio all’area, adiacente ad un piccolo parcheggio - annesso alla Villa Comunale avviene da Via Annetta e Celestino Lusardi. Il progetto consiste nella realizzazione di un’area attrezzata multigioco di circa 410 mq, costituita da un Playground (a sinistra dell’entrata su via Camozzi) e un campo sport polivalente (a destra). Il lotto, allo stato di fatto in parte attrezzato ad area giochi per i più piccoli ed in parte privo di attrezzature ma utilizzato spontaneamente come campetto da calcio, non presentava preesistenze rilevanti che abbiano influito in modo significativo sull’intervento. Si evidenzia la presenza di alberature che interagiscono con il progetto: si è proceduto ad un rilievo puntuale delle stesse al fine di realizzare una classificazione dello stato di salute.
La configurazione e le soluzioni architettoniche / ingegneristiche La riqualificazione del parco/piazza “Karol Wojtyla” è stata richiesta per dare ascolto alle necessità Nella pagina a lato, planimetria generale. Nella foto in questa pagina, vista d’insieme della piazza/parco a Menaggio: sulla destra, i giochi, sulla sinistra si intravvede l’area del playground sportivo.
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dei ragazzi e dei bambini, e quindi di tutte le famiglie che hanno necessità di far giocare i propri figli in luoghi sicuri e inclusivi e accessibili a tutti, senza trascurare l’aspetto della socializzazione che ogni spazio pubblico deve favorire. Campo polivalente Il campo multisport nasce come risposta all’esigenza di assicurare uno spazio di gioco e relazione ai ragazzi, in aggiunta all’area già esistente destinata ai più piccoli. L’area irregolare priva di attrezzature, caratterizzata da pavimentazione in erba sintetica, è stata a lungo utilizzata per giochi con la palla da parte dei ragazzi. In fase progettuale si è ritenuto che l’area di forma rettangolare di 18.00 x 9.50 m, su cui insistevano i giochi per bambini, si prestasse meglio ad accogliere un vero e proprio campetto multisport in sostituzione delle attrezzature ludiche esistenti. È stato così deciso di installare, al posto della piastra in quadrotte di gomma con i giochi (rimossi, accatastati e successivamente ricollocati sul territorio, in base alle esigenze del Comune), un vero e proprio campetto di dimensioni 22.70 x 11.20 m. Per effettuare tale operazione si è resa necessaria la rimozione di alcuni alberi, al fine di evitare che le radici degli stessi fossero troppo vicine al getto in cls armato del nuovo campetto, che nel tempo potrebbero comprometterne la stabilità, la com-
On the opposite page, general plan. In the photo on this page, an overall view of the square/park: on the right, the games, on the left, the sports playground area.
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pattezza (per radici affioranti), la planarità e la compattazione del campo stesso.
Realizzazione di una piazza/parco con sistema di spazi pubblici, piazze, aree ludiche attrezzate, percorsi e aree verdi nel centro storico del Comune di Menaggio (Como) Committente: Comune di Menaggio RUP: arch. Carlotta Tenchio Progettista Architettonico e D.L.: arch. Andrea Pirollo (ABAD Architetti Srl) Coordinatore alla Sicurezza: arch. Alessandra Galati Rando (ABAD Architetti Srl) Inizio lavori: marzo 2021 Fine lavori: giugno 2021 Importo lavori: euro 180.000
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Playground 6-14 anni Nell’area a sinistra dell’accesso alla Villa da via Camozzi è stata prevista l’istallazione di un playground costituito da gioco multifunzione, altalena a doppia campata, e pannello ludico. Ai fini di garantire l’accessibilità ai giochi, è stata progettata una pavimentazione costituita da EPDM + SBR. L’EPDM, gomma riciclata da pneumatici fuori uso colorata in pasta (per l’utilizzo nelle aree da gioco viene opportunamente lavato e va fornito con certificazione di atossicità) è utilizzata per la rifinitura dello strato superficiale dell’SBR che, invece, costituisce lo strato strutturale di tale pavimentazione. La pavimentazione rispetta la normativa UNI EN 1177 relativa all'assorbimento d'urto. Le aree gioco rispettano le norme di sicurezza vigenti. La progettazione è stata inoltre redatta tenendo in considerazione le indicazioni riportate all’interno della UNI 11123 “Guida alla progettazione dei parchi e delle aree da gioco all’aperto”. Nuove pavimentazioni Per la nuova pavimentazione - parallela al lato lungo del campo che collega quest’ultimo alla biblioteca e sul lato a sud del playground – è stato
previsto l’utilizzo di pianelle e lastrame in porfido o beola, dello stesso tipo di quelle esistenti. La posa è realizzata su massetto in calcestruzzo gettato in opera e armato. Per una migliore distribuzione delle risorse, sono state previste manutenzioni, necessarie per la realizzazione degli interventi sopra citati, direttamente a carico del Comune quali: rimozione di ghiaia; rinverdimento tramite semina delle aree adiacenti al nuovo campetto polifunzionale e anche in prossimità del perimetro del nuovo playground; taglio degli alberi e rimozione dei ceppi indicati nel progetto del verde; potatura delle piante eseguita a regola d’arte ed in maniera rigorosamente conforme al portamento, all’individualità per struttura, forma, patologia, attività biologica, ubicazione. Aree a verde Al fine di garantire l’integrazione e la completezza del progetto e la vocazione sia a spazio verde pubblico che ludica del Parco Wojtyla, l’amministrazione comunale ha conferito l’incarico per la progettazione e la realizzazione del verde. Tale intervento comprende la piantumazione di nuove specie arboree e di nuovi filari di alberi. Il progetto è stato sviluppato in modo da non alterare completamente l’andamento planimetrico dell’area e riutilizzare le terre ove necessario.
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REALIZZAZIONI
ISERNIA
IL PARCO URBANO DELLA STAZIONE
Circa 15 mila metri quadrati di area verde, campi sportivi, area skateboard e area giochi: il Parco Urbano della Stazione di Isernia è un’opera pubblica importante per la città che viene messa a disposizione della collettività dopo un iter lungo e diversi anni di lavori. All’interno del Piano Strategico Urbano denominato PISU Isernia 2015: Cultura e Ambiente - Un ponte verso lo sviluppo sostenibile, la precedente Amministrazione di Isernia ha inserito l’intervento di riqualificazione dell’area della stazione. Il PISU ha ottenuto un finanziamento di quasi 4 milioni di euro della Regione Molise e altri 400 mila euro sono stati aggiunti dal Comune. Dopo varie interruzioni, intervenute soprattutto a causa della pandemia, nel novembre 2020 è stato effettuato il collaudo statico delle strutture. Le opere sono state definitivamente ultimate nel marzo 2021.
L’area di intervento L’intenzione dell’Amministrazione Comunale di Isernia è stata quella di promuovere una consistente operazione di ridisegno urbano attraverso il recupero ambientale di un’area centrale e strategica, la “Zona di Trasformazione Area Stazione FS”, tale da poter ottenere una nuova e immediata disponibilità di spazi di aggregazione sociale e di verde pubblico che costituiscono una cronica carenza nell’ambito urbano della città nuova. Peraltro l’area, già dismessa dagli usi ferroviari ed in parte già utilizzata come fermata degli autobus di linea (per la parte parallela a corso Garibaldi), ricadendo all’interno di una zona centrale della città, presenta proprio le caratteristiche di cerniera dei percorsi connettivi delle attività cittadine che le conferiscono l’indiscutibile ruolo di area a grande vocazione sociale. Nella pagina a sinistra, il playground sportivo nella piazza di Menaggio. In questa pagina, scorcio del Parco della Stazione di Isernia: sulla destra il percorso in cemento drenante, sulla sinistra l’edificio dei “Magazzini dell’Arte”.
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On the page to the left, the sports playground in the square in Menaggio. On this page, a view of the Isernia Station Park: on the right the draining concrete path, on the left the "Magazzini dell'Arte" building.
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L’area stessa, nel suo insieme, è suddivisa in due ambiti separati dal tracciato attivo della ferrovia per tutta la lunghezza. I lavori di recupero e riqualificazione ambientale interessano in minima parte l’ambito nord-ovest, costituito da un’area attigua a Corso Garibaldi fino al passaggio a livello, estesa per complessivi mq. 7800 e destinata a fermata autolinee extraurbane. La maggior parte delle risorse finanziarie, invece, sono state impegna_______________ te per la sistemazione e trasformazione dell’ambito sud-est, Sebbene l’effetto che comprende una complessivo vasta area di superfisembri essere cie complessiva pari improntato alla a circa mq. 15.560, casualità, accessibile da piazza la composizione S. Brigida e da via Pio La Torre. e l’alternarsi Sull’area erano predegli spazi aperti senti diverse strutrisponde a criteri ture, fra cui l’ex di utilizzazione rimessa locomotirazionale ve, utilizzata per e programmata. attività museali e _______________ culturali (Officina della Cultura) che si sviluppa su un solo livello fuori terra, e l’ex Lampisteria, entrate a far parte del progetto di riqualificazione.
Gli obiettivi progettuali Nelle intenzioni dell’Amministrazione, il recupero ambientale e urbano dell’area della stazione dovrà estendersi ben oltre i limiti della immediata disponibilità finanziaria seguendo un disegno generale da attuarsi nel prossimo decennio con differenti modalità di finanziamento, pur tuttavia muovendo proprio
dal primo lotto funzionale che perseguiva i seguenti obiettivi specifici: A. valorizzazione e riuso di vecchi edifici e manufatti industriali dismessi, aventi originarie destinazioni d’uso connesse alla gestione del traffico ferroviario; B. trasformazione in “area parco”, con verde attrezzato e spazi funzionali per attività di interesse collettivo, di una estesa zona ferroviaria in disuso che si presentava abbandonata e degradata; C. creazione di due nuovi percorsi di connessione dell’area parco con via L. Testa, uno in prossimità dell’esistente passaggio a livello e l’altro in corrispondenza dell’edificio denominato “Officina della Cultura”; D. riqualificazione dei punti di accesso esistenti da
piazzetta S. Brigida e da piazza della Repubblica attraverso il sottopasso pedonale esistente.
Le scelte del progetto esecutivo Il progetto aveva come obiettivo centrale la realizzazione di un parco urbano che consentisse ai fruitori, indipendentemente dall’età, di svolgere al suo interno attività ricreative e di svago, beneficiando di un rapporto organico con un ambiente naturale riorganizzato negli spazi verdi con quadri ambientali artificiali di grande effetto. In tal senso, il progetto basa l’articolazione dei percorsi su variazioni percettive determinate dalla sequenza di funzioni che, seppur organizzate separatamente, producono una funzionalità complessi-
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va del parco. L’intervento tiene conto del contesto urbano generale che, di fatto, non presenta qualità architettoniche di interesse, oltre che caratteri paesaggistici piuttosto disordinati e degradati, vista anche l’originaria funzione degli spazi; per questi motivi, la riqualificazione dell’area passa principalmente per l’introduzione di un verde pubblico attrezzato di qualità e per il contestuale recupero a nuove funzioni dei fabbricati esistenti. Le pavimentazioni, previste in legno ed in cemento industriale drenante, opportunamente combinate con elementi di arredo e con l’illuminazione pubblica, contribuiscono alla definizione di percorsi articolati in una sequenza di aree che sono definibili autonomamente ma che, allo stesso tempo, possono fungere da connettivo verso spazi successivi da attraversare o nei quali sostare. L’inserimento del verde in uno spazio che, sebbene di notevole estensione, risulta fortemente limitato dalle quinte architettoniche circostanti, è attuato mediante l’introduzione di essenze arboree e arbustive che abbiano il fine di identificare funzioni diversificate. La cura del verde, nella fase progettuale come in quella di realizzazione dell’opera, tende a caratterizzare il Parco Urbano sia per l’aspetto visivo/percettivo (forme e colori), sia per l’aspetto olfattivo, con l’obiettivo di trasmettere al visitatore un senso di serenità sottolineato da piacevoli profumi. Tutte le colture sono organizzate geometricamente. Per le alberature si sono utilizzati: tiglio, quercia, platano, acero, conifere. Sebbene l’effetto complessivo sembri essere improntato alla casualità, la composizione e l’alternarsi degli spazi aperti risponde a criteri di utilizzazione razionale e programmata. In tal modo si spezza quella linearità planimetrica che è stata troppo a
lungo condizionata dalla preesistenza dei binari. Il disegno planimetrico determina, così, un alternarsi di spazi funzionali che, pur essendo traguardabili visivamente da un capo all’altro del parco, non necessariamente obbliga il visitatore a raggiungere gli stessi, pur lasciando intuire la possibilità di farlo. In altri termini si è determinata la condizione psicologica tipica degli spazi urbani antichi dove la sorpresa della scoperta di nuovi spazi è anticipata da suggerimenti che possono essere ricevuti momento per momento in funzione dello spazio raggiunto. I percorsi si articolano in una sequenza spaziale in cui alla diversificazione dei materiali si associano le funzioni. Al battuto di cemento con caratteristiche drenanti, si alterna la pavimentazione in legno dove le sedu-
te costituiscono l’occasione per soste momentanee che, oltre al relax individuale, favoriscano anche le relazioni interpersonali. Non casualmente il percorso avvolge da un lato l’Officina della Cultura che continua a mantenere la sua funzione di punto di riferimento per le grandi manifestazioni culturali, lasciando comunque spazio ad attività sportive che altrimenti si svolgevano in maniera casuale ed incontrollata nell’ambito urbano (come per esempio lo “skate-board” su marciapiedi e piazze con evidenti problematiche di sicurezza ed ordine pubblico), e che qui trovano definizione in un’area modellata planimetricamente in modo da assicurare quelle varietà geometriche che sono fondamentali per l’esercizio di ciascuna pratica.
SKATE PARK OFFICINA DELLA CULTURA BASKET
MAGAZZINI DELL’ARTE PARCO GIOCHI
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Isernia, Parco Urbano della Stazione Committente: Comune di Isernia - Assessorato al verde e ai parchi urbani RUP: ing. Antonio Ricchiuti Progetto esecutivo e coordinamento sicurezza progettazione: arch. Carlo Melfi, ing. Roberto Melfi (spm srl società di ingegneria) Direttore dei lavori: geom. Giulio de Simone (Comune di Isernia) Coord. Sicurezza esecuzione: ing. Lucio Rossi Collaudo tecnico-amministrativo: ing. arch. Alessandro Alessandrini
Importo totale finanziato: euro 4.355.468,38 Di cui: Acquisizione aree euro 2.235.554.26 Importo contrattuale dei lavori: euro 1.419.010,60 Progettazione definitiva ed esecutiva: euro 93.804,42 Foto Giuseppe Manocchio
Procedendo nel percorso, le aree assumono sempre più il carattere del verde geometrizzato con irregolarità programmate, attorno alle quali le pavimentazioni in legno e le sedute, distribuite più o meno razionalmente, si integrano con le essenze arboree che costituiscono l’elemento vitale dell’intervento. Le attività ludiche legate all’esercizio fisico trovano le adeguate attrezzature nell’ambito dell’edificio da recuperare inerente la ex Lampisteria.
Le varianti in corso d’opera Nel corso dell’esecuzione delle lavorazioni, l’Amministrazione comunale è stata chiamata a valutare alcune idee emerse nei continui e quotidiani confronti con la cittadinanza, al fine di rendere il Parco socialmente più fruibile ed ambientalmente più accogliente, nonché per meglio ricucire sul piano urbanistico la “ferita” che storicamente la presenza della ferrovia ha introdotto nel tessuto insediativo della città. In particolare le richieste predominanti miravano a rendere il Parco più fruibile da parte dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti, mediante l’inserimento di nuove e/o diverse aree giochi funzionali a pratiche sportive all’aperto: campi per il tennis, per il basket, per lo skate-board, o polifunzionali. Miravano altresì a rendere il Parco stesso un “polmone verde” atto a ricucire anche funzionalmente il tessuto cittadino consolidato dell’intorno, estrapolandolo dalla piattaforma anonima della strada ferrata. Tali richieste erano peraltro orientate a non modificare in modo sostanziale gli obiettivi e l’assetto progettuale definiti dal progetto esecutivo approvato, ma a costituirne mere migliorie ed integrazioni. Gli elementi aggiuntivi e di miglioramento accolti dal Comune hanno riguardato principalmente: l’inserimento di un campo da basket del tipo “tre contro
Nelle due pagine precedenti, in basso, planimetria generale del parco. In alto, a sinistra l’area di fronte all’”Officina della Cultura”, con il campo di basket; a destra il parco giochi per i piccoli.
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tre” e di un campo da tennis, entrambi recintati: i due campi sono realizzati con massetto di sottofondo in conglomerato bituminoso rifinito superficialmente con strato di resina sintetica colorata; il basket 3x3 ha superficie utile di m. 22 x 11, il tennis di m. 37 x 18,30. È stata inoltre prevista la realizzazione di un’area skateboard mediante piazzale in calcestruzzo con giustapposti elementi prefabbricati; l’ampliamento dell’area giochi per bambini con pavimentazione anti-trauma; l’implementazione delle schermature arboree; modifiche alle caratteristiche delle pavimentazioni in legno e in cemento drenante.
Le pavimentazioni Come intervento migliorativo offerto in sede di gara, si è prevista la sostituzione della pavimentazione in cls classico per esterni, fortemente impermeabilizzante, con la realizzazione di una pavimentazione in calcestruzzo drenante ad altissima capacità drenante e filtrante, il quale grazie alla sua speciale composizione granulometrica e di miscele leganti, evita il ristagno dell’acqua in superficie, ne consente l’assorbimento attraverso le proprie maglie granulari e ne realizza il completo passaggio per infiltrazione nel sottostante strato di allettamento, realizzato in misto stabilizzato in materiale anch’esso completamente permeabile. In questo modo le acque meteoriche afferenti alla superficie della pavimentazione suddetta, filtrano completamente negli strati sottostanti e da questi, per infiltrazione naturale, vengono assorbite direttamente e completamente dal terreno. Per migliorarne la resistenza meccanica, nell’impasto del calcestruzzo sono mescolate speciali fibre plastiche in grado aumentarne la resistenza suddetta. Tra lo strato di calcestruzzo ed il letto di posa sono interposti fogli di geotessuto antiradice, al fine
On the previous two pages, bottom, general plan of the park. Above, left, the area in front of the 'Officina della Cultura', with the basketball court; right, the children's playground.
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di evitare il radicamento di essenze erbacee che possono generare lesioni ed effetti antiestetici nella pavimentazione. Per quanto riguarda la pavimentazione in legno, il progetto esecutivo ha previsto l’uso di listoni di “Douglasia”, una essenza molto dura e resistente e al tempo stesso molto diffusa in commercio per l’uso in campo edilizio. La posa avviene non a diretto contatto con il piano di posa, ma in sormonto a profilati “omega” di acciaio zincato, fissati ad un massetto realizzato con calcestruzzo drenante di cui sopra armato di rete elettrosaldata zincata. Tali profilati costituiscono binari di posa dei listoni di Douglasia, che vengono a loro fissati con bulloni autofilettanti. In questo modo la pavimentazione in legno non ha nessun contatto con il supporto in cls, e non risente di fenomeni aggressivi e disgregativi legati all’umidità ed al ristagno d’acqua, anche perché il sottostante cls drenerà verso il sottosuolo tutta l’acqua percolante dalle fessure di giunzione dei listoni. Anche la superficie pavimentata il legno è pertanto caratterizzata da un elevato grado di permeabilità, tale da non richiedere la realizzazione di un apposito sistema fognario di raccolta ed allontanamento delle acque piovane.
bito del parco; tale scelta mira a conferire una uniforme caratterizzazione alle aree nonchè una loro generalizzata fruibilità da parte dell’utenza, per lo svolgimento di tutte quelle attività ludico-ricreative consentite dalla disponibilità di un manto erboso perenne ed all’uopo ben mantenuto. Si è prevista inoltre una precisa definizione compositiva sotto l’aspetto floristico dei vari ambiti a verde del parco, con individuazione e specifica caratterizzazione delle superfici sistemate ad aiuole, nelle quali si prevede la piantumazione di essenze floreali ornamentali stagionali e perenni, e delle superfici connotate dalla sola presenza di alberature sistemate a filare o a boschetto, con individuazione delle specifiche essenze arboree da mettere a dimora, che nella loro successione creano dei quadri percettivi e quinte visive diversificate che guidano ed orientano il visitatore/utente all’interno dei previsti percorsi. La monofunzionalità floristica di alcune aree alberate è utile proprio a questo scopo, e difatti si è prevista la costituzione di vari “giardini” di specie arboree diverse sistemate a macchia in prossimità della parte centrale dell’area a parco dove maggiore è la concentrazione di funzioni: il “Giardino delle Querce”, il “Giardino degli Abeti” ed il “Giardino dei Platani” a coronamento della zona di frequentazione compresa tra l’Officina della cultura, l’ingresso da Via Libero Testa e la piazza ovale prevista di fianco.
Opere a verde e piantumazioni La organizzazione e la disposizione del verde ha la finalità di renderlo il più possibile fruibile in maniera diversificata e sequenziale lungo l’intero sviluppo longitudinale del parco, rendendolo funzionale ad una scansione visiva e percettiva (quindi anche olfattiva) che deve guidare ed orientare il visitatoreutente al suo interno. La sistemazione prativa a Poa pratensis, adatta anche al calpestio, viene ad interessare tutte le superfici destinate a verde nell’amNella pagina a sinistra, in primo piano lo skatepark, affiancato da un tratto di percorso pavimentato in legno; in fondo, il campo da tennis. In questa pagina, dall’alto e da sinistra, un’area panchine; il carrello ferroviario; la stazione di ricarica per biciclette elettriche.
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Nel resto delle aree che si sviluppano verso la zona nord del parco, sono collocate alberature a filare (a bordura dei percorsi) o a macchia, con prevalente diffusione del Tiglio. La predisposizione invece di filari di Acero rosso in punti contrapposti della zona centrale permette la creazione di scansioni differenziate di colore che segneranno lungo lo sviluppo dei percorsi la presenza di elementi di rilievo nella fruizione del parco.
È stata prevista anche una installazione “verde” evocativa della precedente presenza della ferrovia nell’area, costituita dalla predisposizione di una “siepe a galleria” con Vite americana della lunghezza di circa 25 m e altezza 3 m, percorribile al suo interno e con la disposizione interna di binari su prato verde, posizionata nell’area verde prospiciente il Magazzino dell’Arte, in corrispondenza dell’ingresso da Piazza S.Brigida. Si è infine creato un settore specificamente dedicato alla coltivazione di piante aromatiche ed officinali, da posizionare nello spazio lineare al margine del percorso prospiciente il nuovo Centro per servizi sportivi. Tale spazio è attrezzato a mo’ di fioriera con bordi provvisiti di adeguata cordolatura di separazione sia dal prato verde che dalla pavimentazione tra le quali è interposto. Al suo interno vengono collocate essenze aromatiche ed officinali tra quelle tipiche e maggiormente diffuse nel territorio, quali ad esempio: origano, timo, salvia, rosmarino, menta, alloro, finocchiella e santoreggia. Tale presenza garantirà oltre che una forte caratterizzazione olfattiva alla zona, anche una potenziale risorsa messa a disposizione dell’utenza per un minimo utilizzo personale.
On the left page, in the foreground, the skatepark, alongside a section of wooden paved path; at the bottom, the tennis court. On this page, from above and from the left, a bench area; the railway trolley; the electric bicycle charging station.
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REALIZZAZIONI
MUGGIÒ
(MONZA)
IL GIARDINO DELLA GIOIA E DELLA GENTILEZZA Il recupero di un’area dismessa ha portato alla creazione di uno spazio urbano originale, dove la fruizione per il gioco o per il semplice relax è stimolata dal disegno delle pavimentazioni, mentre la scelta dei materiali coinvolge gli aspetti della funzionalità e delle prestazioni.
L’inaugurazione del Giardino è avvenuta, per desiderio del sindaco di Muggiò Maria Fiorito, nel giorno del 75mo anniversario della Repubblica, volendo “rappresentare la rinascita della comunità dopo la prova della pandemia”. L’area era occupata da un impianto industriale dismesso - la Fillattice -, e non è stato facile arrivare all’acquisizione da parte della pubblica amministrazione. Il progetto è stato impostato come un giardino polifunzionale di 6.000 metri quadrati, organizzato in aree con varie funzionalità: dalla piazza, al campo da basket, alle sedute, ai giochi, all’area cani.
Le pavimentazioni Elemento unificatore dell’intervento è l’impiego di un calcestruzzo drenante per tutti i percorsi: un calcestruzzo con alta percentuale di vuoti, che consente all’acqua piovana di penetrare nel terreno. Le aree pedonali principali, che delimitano le aree multifunzione antistanti la piazza con le colonne, così come l’area pedonale dorsale che costeggia il parco “giochi d’altri tempi” e l’area sgambamento cani, sono realizzate in calcestruzzo drenante colorato in stabilimento. Per i sentieri gioco nel verde, è stato utilizzato un
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pigmento color rosso steso in loco con posa a freddo. Per la superficie della piazza multifunzione, che potrà ospitare spettacoli e manifestazioni varie, è stato scelto un calcestruzzo architettonico con una buona resistenza agli effetti dei cicli di gelo/disgelo pensato per resistere nel tempo meglio di ogni altra pavimentazione grazie anche all’alta resistenza agli urti e alla fessurazione. Per le aree sport e giochi è stata realizzata una pavimentazione in calcestruzzo con spolvero al quarzo colorato (6-7 mm), con sottofondazione in misto granulometrico su base di terreno compatto. Il prodotto utilizzato è un formulato in polvere composto da speciali leganti idraulici, quarzo cristallino nazionale e ossidi minerali colorati per la protezione e la finitura superficiale, con buona resistenza all’abrasione, specifico per la realizzazione di piazzali esterni con traffico medio pesante ed usurante. Il materiale viene applicato con il metodo “a
spolvero” su calcestruzzo fresco, gettato e staggiato, distribuendo da 3 a 5 mm di prodotto anidro, quindi privo di acqua, in una o più passate. La finitura si esegue compattando e livellando dopo alcune ore il prodotto indurente depositato, mentre la seconda fase prevede l’elicotteratura con specifiche macchine a pala che rifinisce il pavimento industriale fino ad ottenere una perfetta lisciatura della superficie. In particolare, questo è il materiale scelto per la pavimentazione del campo da basket; la scelta del colore rosso per l’area sport, delimitata da una fascia verde ombreggiata da alberi che costituiranno il fondale della nuova piazza, rende la stessa ben delimitata ma allo stesso tempo integrata nell’ambiente circostante.
L’area dei giochi Per i giochi a terra dell’area “giochi d’altri tempi” si è voluta superare l’impostazione che vede l’infanzia relegata all’interno di spazi convenzionali, dove la qualità delle soluzioni di gioco e la quali-
1 area ingresso con fontanella in ghisa 2 area sgambamento cani a verde con attraversamento in pietra 3 area giochi con isole-gioco in cls al quarzo 4 area multifunzione in cls drenante 5 area multifunzione in cls architettonico a inerti colorato 6 area sport multifunzione in battuto di cemento al quarzo 7 area a verde (prato) 8 asse pedonale dorsale in cls drenante 9 asse pedonale in cls drenante con portico metallico modulare 10 labirinto di sedute
Nella foto grande, panoramica del giardino, con la scacchiera in primo piano. In questa pagina, in alto pianta di progetto; al centro, il portico in acciaio inox con sedute in cemento; in basso, mosaico incastonato nella pavimentazione. Nella pagina seguente, alcuni dettagli. In prima colonna, dall’alto: corpo illuminan-
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te a pavimento; schema di progetto dell’illuminazione; i diversi tipi di pavimentazione in cemento tra la piazza e il campo sportivo; il labirinto di sedute con, in fondo, l’area cani recintata. In seconda colonna, alcuni giochi: sopra la campana, sotto le biglie.
In the large photo, overview of the garden, with the chessboard in the foreground. On this page, top, project plan; centre, the stainless steel portico with cement seats; bottom, mosaic set into the paving. On the following page, some details. In the first column, from the top: the lighting system on the floor; the project plan for the
lighting system; the different types of concrete paving in the square and the sports field; the labyrinth of seats with the fenced dog area at the bottom. In the second column, some games: above the hopscotch, below the marbles.
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tà dello spazio stesso viene delegata alle aziende che producono giochi da esterni. In luogo dei manufatti tipici di un parco giochi, è sempre la pavimentazione a giocare un ruolo guida, riportando la fantasia dei bambini all’uso dei tradizionali giochi popolari: una campana, una morra cinese, una pista per le biglie, una scacchiera incastonate nel pavimento. Per questo spazio è previsto l’utilizzo dello stesso tipo di pavimentazione in calcestruzzo drenante colorato. Ogni plancia è una creazione a sé, con forme diverse, strutturate per attirare e coinvolgere i bambini nel gioco, realizzata con caselle modulari di pietra Basaltina. La Morra Saltata è un gioco costituito da 7 caselle, rifinito con tozzetti e fasce di travertino raffigurante soggetti che, opportunamente studiati, costituiscono la griglia su cui adulti e bambini possono giocare al tradizionale gioco della Morra Cinese. La Pista delle Biglie è composta da 32 caselle, dritte o curve, intagliate su una faccia con forme idonee per realizzare un percorso personalizzato da inserire nella pavimentazione e utilizzare per giocare con le biglie, i tappetti, o altro. Il Gioco dalla Campana è composto da 8 caselle quadrate e una casella semicircolare di partenza, da posizionare secondo le usanze locali. Tutte le caselle sono incise, bocciardate, levigate, numerate e decorate con figure semplici ma efficaci; rifinito con tozzetti in Travertino. La Scacchiera è costituita da caselle di 60 cm di lato in travertino, levigate, annegate nella pavimentazione in calcestruzzo.
Gli altri spazi L’area sgambamento cani è pensata quale momento di incontro e socialità: è racchiusa in uno spazio ellittico con una superficie di circa 350 mq, delimitato da un percorso in calcestruzzo drenante e perfettamente integrato nel verde.
Muggiò (Monza), il Giardino della Gioia e della Gentilezza Committente: Comune di Muggiò Progetto: ing. arch. Sabrina Freda, arch. Piero Poggioli (Studio F.O.G.) Inizio lavori: luglio 2020 Fine lavori: giugno 2021 Importo dei lavori: euro 267.000 Recinzione: Retissima
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L’area al suo interno è dotata di presa d’acqua ed è suddivisa in due parti per separare i cani di piccola taglia dagli altri. Sia all’interno che lungo il percorso ellittico sono collocate una serie di sedute che favoriscono la sosta e l’incontro. Il giardino è completato con sedute in blocchi di calcestruzzo armato con trattamento superficiale, articolate a labirinto, e altre allineate sotto un gazebo metallico, realizzato in acciaio inox spazzolato. I percorsi sono dotati di illuminazione notturna incassata nel pavimento con lampade a LED. La vegetazione, infine, è stata impostata ma dovrà avere il tempo di consolidarsi, e al momento non spicca ancora come protagonista dello spazio se non per i grandi pioppi preesistenti che sono stati conservati. Come ha sottolineato l'assessore Elisabetta Radaelli, che è stata in prima linea nella realizzazione dell’opera, la nuova area pubblica è concepita per accogliere tutti, con le funzioni più varie, favorendo l’integrazione fra generazioni.
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REALIZZAZIONI
UMAGO
(CROAZIA) IL CAMPO SPORTIVO DELLA SCUOLA ELEMENTARE "MARIJA I LINA" Verso la fine di giugno a Umago è stata ultimata la ristrutturazione del campo sportivo adiacente alla Scuola Elementare, che ha trasformato la vecchia superficie di gioco – scarsamente curata e mal visitata – in un luogo di ritrovo per cittadini, atleti e bambini, usando il colore per una immagine innovativa del luogo, e presentando al contempo nuovi contenuti e programmi.
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L’obiettivo del progetto consisteva nella ricostruzione dell’esistente e trascurato campo sportivo accanto alla scuola elementare di Umago e il riassetto dell'ambiente circostante, su un’area di 17.760 mq. Il contesto urbanistico consiste in un'ampia strada pubblica con rispettive rotatorie, un edificio scolastico con annesso palazzetto dello sport e un'ampia area verde. L’impianto sportivo era costituito da tre elementi fondamentali: campo di gioco, pista di atletica leggera e adiacente terrapieno. Il campo sportivo scolastico è uno spazio destinato ai bambini e agli alunni, che però non veniva solitamente utilizzato fuori degli orari di lezione.
La richiesta di contenuti sportivi all'aperto cresce di giorno in giorno (come si è visto durante la pandemia), pertanto i progettisti sono stati guidati dall’idea che le abitudini delle persone dipendano proprio dagli spazi, i quali possono diventare luogo di socializzazione, incontro e nuove attività. La progettazione è stata affrontata quindi con l'obiettivo di eliminare le barriere visive verso il campo da gioco, la scuola e l’area verde, onde realizzare uno spazio aperto secondo gli standard, i metodi e i principi per la progettazione delle strutture sportive. Le strutture circolari dotate di contenuti per il relax e la socializzazione uniscono tutti e tre gli elementi
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(pista, campo sportivo e terrapieno) in un unico contesto strutturale. Gli elementi circolari sugli spalti saranno utilizzati come tribune per il pubblico, posti a sedere per il tempo libero e come spazi per il relax degli atleti. I "cerchi arancioni", oltre a unire il campo sportivo con lo spazio circostante e consentire l’ingresso attraverso il terrapieno, servono come zona riservata agli spettatori. In questo modo il campo sportivo diventa una zona aperta nonché un luogo in cui cittadini, atleti e bambini possono trascorrere il loro tempo libero. Il programma del campo sportivo è composto da due campi da basket, uno da pallamano e uno da calcio a 5, aree ricreative, piste per il salto in lungo, area per il tennis da tavolo, campo da pallavolo e zona per il gioco della palla prigioniera. Seguendo i criteri di pianificazione sportiva e i contenuti programmatici, le singole zone di gioco sono disposte in direzione nord-sud, al fine di garantire uguali condizioni a tutti i partecipanti. Le diverse zone sono delimitate con la segnaletica orizzontale e le strutture a tappeto, creando un sistema di spazi interstiziali per gli sport individuali. Oltre a generare uno spazio pubblico attivo e rivitalizzare il centro urbano, il progetto crea tutti i presupposti per praticare lo sport sia a livello professionale che amatoriale. Nella pagina precedente, vista zenitale del centro sportivo di Umago. In questa pagina, una vista a volo d’uccello e alcuni dettagli dell’intervento. Le immagini sono state concesse dai progettisti.
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Campo sportivo Scuola Elementare "Marija i Lina", Umago (Croazia) Committente: Città di Umago Progetto: Nenad Marić, Studio MAU d.o.o. Periodo di progettazione: 2014-2020 Fine lavori: anno 2021
On the previous page, a bird's eye view of the Umag sports centre. On this page, a bird's eye view and some details of the intervention. The images were provided by the designers.
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SPORT E ARTE
La street art colora i playground
Il ponte tra impianto sportivo e paesaggio urbano passa attraverso la street art che, sviluppata in orizzontale anziché sulla verticale dei muri di città, colora quei campi da basket all’aperto che, ricordando i mitici spazi urbani newyorchesi, chiamiamo playground.
All’inizio ci fu Project Backboard Project Backboard nasce nel 2014 quando Daniel Peterson, un ex giocatore di basket dei Memphis Grizzlies, ha notato lo stato di abbandono di diversi campi da basket sparsi per la città. Per ravvivare questi spazi, Peterson ha iniziato a ristrutturare i campi con piccoli miglioramenti, riempiendo le crepe o ridipingendo le linee di base necessarie per una partita regolare. Man mano che Peterson ha iniziato a restaurare i campi di tutta Memphis, il suo interesse si è allargato fino a trovare il modo per generare entusiasmo nei parchi pubblici dei quartieri circostanti. Dopo aver appreso che l'artista locale Anthony Lee stava già progettando un'installazione per un campo vicino, ha collaborato con l'artista per dipingere l'asfalto grigio del campo con disegni blu e rosa. La collaborazione ha segnato l'inizio di Project Backboard, ispirando anche il lavoro di Peterson con artisti locali che erano già impegnati all'interno della comunità. Iniziative straniere come il Backboard Project hanno fatto scuola, ravvivando aree sportive trascurate e fatiscenti dando loro una nuova identiIn questa pagina, due interventi nell’ambito del Red Bull Half Court, realizzati con Mapecoat TNS Race Track e Mapecoat TNS Protection di Mapei: in alto, i Giardini Fava a Bologna (opera di Truly Design Crew; foto Nicola Venturi); nelle altre foto, il playground allo Scalo San Lorenzo di Roma (autore Piskv),
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riprodotto anche nella copertina di questo Tsport.
This page shows two works for the Red Bull Half Court, made with Mapei materials: above, the Fava Gardens in Bologna (by Truly Design Crew; ph. Nicola Venturi); in the other photos, the playground at Scalo San Lorenzo in Rome (by Piskv), also reproduced on the cover of this Tsport.
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tà. Questi nuovi landmark urbani stanno attirando sempre più curiosi, e gli sportivi vengono non solo per praticare il loro sport ma anche per sperimentare la bellezza artistica e unica del campo: noti brand di sportswear hanno cominciato a cavalcare il fenomeno sponsorizzando gli interventi. Negli anni successivi in USA si sono sviluppate altre iniziative, anche in collaborazione con La NBA, per la prersonalizzazione di campi da gioco nei parchi pubblici delle grandi città. Da qui, è stato facile dilagare in tutti gli angoli del mondo, e naturalmente in Europa.
Il fenomeno in Italia Dopo qualche iniziativa sporadica, si moltiplicano anche in Italia i playground disegnati da artisti e/o sponsorizzati da marchi del fashon style. Oltre alla genialità degli artisti, ricordiamo che l’estetica dei campi colorati deve molto ai materiali impiegati, considerata la forte usura che è da prevedere sulle superfici. Per garantire la durabilità nel tempo dei colori, è opportuno che venga applicato un rivestimento colorato a base di resina acrilica con una formulazione adeguata, da completare con una specifica finitura trasparente protettiva. In queste pagine, una panoramica su alcuni dei progetti più interessanti realizzati in Italia negli ultimi mesi.
Bergamo e provincia: StreetArtBall Project StreetArtBall Project è un’idea nata a Bergamo, capoluogo di una provincia tra le più colpite dal Covid-19, per riqualificare cinque playground con alcuni tra i migliori street artist italiani; ognuna delle opere grafiche riportate sulla superficie dei campetti ha un preciso significato. Il progetto ha visto la collaborazione tra diverse realtà locali che si muovono tra l’ambito sportivo e quello artistico, sociale o culturale: HG80, Pilo Agency / King Of the Pilo, Pianura Urbana, Nuvole in Viaggio. Una campagna di crowfunding ha raccolto oltre 5.000 euro per realizzare le opere, una
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In questa pagina, in alto a sinistra: New York City, uno dei più noti e storici playground cittadini, conosciuto come “the cage” per la recinzione che lo delimita, in West 4th Street (foto pio3 /shutterstock); sotto, sempre a New York, l’inaugurazione di un playground moderno nel quartiere di edilizia pubblica Marcy Houses
parte dei quali è andata in beneficenza ad associazioni del territorio. I playground si trovano al Pilo di Bergamo (autore Paolo Baraldi, in arte Il Baro), Gorle (Fabio Petani), Casnigo (Ale Senso), Mapello, località Valtrighe (Manu Invisible), e Treviglio, campo Horizon (Giulio Vesprini). Alla serie bergamasca si è aggiunto, da ultimo, il campetto dell’oratorio San Luigi di Garbagnate Milanese, dedicato ad Alessio Allegri, un giovane atleta scomparso due anni fa per un malore mentre giocava; il playground è stato realizzato da Ale Senso.
Buccinasco (Milano): due playground I due interventi realizzati a Buccinasco fanno parte del Piano Quartieri, un progetto di rigenerazione urbana varato dal Comune. Sono stati realizzati uno al parco del Robarello e uno in via Marsala, da Gummy Gue, un duo artistico formato dai fratelli Marco e Andrea Mangione.
Milano, viale Lazio: come i pavimenti del Duomo Il playground di viale Lazio è sponsorizzato da gestito dalla NYC Housing Authority (foto katz /shutterstock). Nella colonna destra, in alto, doppio campo da basket a Brooklyn, di MadSteez (alias Mark Paul Deren); sotto, un’opera di Nicholas Dahlen realizzata alla Melrose Highschool nei dintorni di Memphis per l’organizzazione non-profit Project Backboard.
Foot Locker Europe, nel quadro del progetto “Raise the Game” che prevede la ristrutturazione di campetti in varie città europee. Il lavoro è stato realizzato dall’artista Davide Barco, specializzato in iconografia sportiva, che si è ispirato ai pavimenti marmorei della navata centrale del Duomo.
Roma, Scalo San Lorenzo In occasione del torneo di basket 3x3 Red Bull Half Court, il playground dello Scalo San Lorenzo è stato dipinto da Piskv (Francesco Persichella), che ha inserito la planimetria del Colosseo sopra la gigantografia di un cestista.
Milano, Mahmood al Gratosoglio Su iniziativa del marchio Kappa e in collaborazione con il Comune, il playground del quartiere periferico è stato riqualificato con un disegno geometrico, dopo che era stato utilizzato dall’azienda di abbigliamento sportwear per la campagna pubblicitaria 2020 con il cantante Mahmood, nato e cresciuto proprio nel quartiere.
Bologna, giardini Graziella Fava La città di Bologna ha riqualificato di recente diversi playground. Quello dei Giardini Fava è
This page, top left: New York City, one of the city's best-known and most historic playgrounds, known as "the cage" because of the fence that surrounds it, on West 4th Street (photo pio3 /shutterstock); below, also in New York, the opening of a modern playground in the Marcy Houses public housing district run by the NYC Housing
Authority (photo katz /shutterstock). In the right column, above, a double basketball court in Brooklyn, by MadSteez (aka Mark Paul Deren); below, a work by Nicholas Dahlen created at Melrose Highschool near Memphis for the non-profit organisation Project Backboard.
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stato rimesso a nuovo nell’ambito del Red Bull Half Court con il supporto dei “Regaz dei Fava”, una comunità di circa 80 ragazzi di origini diverse, provenienti da quartieri differenti; il disegno è stato creato dalla Truly Design Crew, uno studio di comunicazione visiva non convenzionale, diretto da tre artisti urbani attivi nella scena dei graffiti dal 1996: Mauro149, Rems 182 e Ninja1. L’immagine riproduce alcuni monumenti della città.
Milano, Playground Stelvio: sport e comunità Quello dei giardini di viale Stelvio è invece l’ultimo in ordine di tempo, inaugurato lo scorso 12 settembre, riqualificato nell'ambito del progetto “Cura e adotta il verde pubblico”, concepito dal Comune di Milano per sanare le zone verdi della città. L’iniziativa è di Bruno Cerella e Tommaso Marino, cestisti fondatori della OdV Slums Dunk, che danno il via con l’apertura di questo playground a un progetto di rigenerazione sociale e urbana attraverso lo sport, “Playground Stelvio, sport e comunità”, con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano e del Fondo Claudio de Albertis, sostenuto da Borio Mangiarotti spa. Spiega Tommaso Marino: “La riqualificazione del campetto da basket di Viale Stelvio restituisce alla comunità uno spazio di aggregazione e coesione sociale in cui lo sport, agente aggregatore ed educativo per eccellenza, sarà protagonista assoluto: sarà la nascita di una relazione con il territorio che durerà almeno due anni”.
Milano, We Playground Together È stato uno dei primi campi realizzati, nel 2019, nell’ambito del progetto “We playground together”, voluto da Danilo Gallinari con il patrocinio del Comune di Milano e il supporto di Mapei, Adidas, Garage Italia, Sisal e Fondazione Laureus. Il lavoro, sotto la direzione dell’architetto Giuseppe De Martino, è stato realizzato da Waterproofing con prodotti Mapei; il concept è di Garage Italia. In questa pagina, interventi in Italia. In alto, Casnigo (Bergamo), di Ale Senso. Sotto questa, nella prima colonna il playground Stelvio a Milano in una foto zenitale e in una foto ricordo dei volontari che hanno partecipato alla realizzazione. Nella seconda colonna, dall’alto: un dettaglio del playground di Casnigo; il play-
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ground di Treviglio (Bergamo), autore Giulio Vesprini; il playground di viale Lazio a Milano, di Davide Barco, visto anche in apertura dello Speciale a pag. 51. Nella terza colonna, in alto Garbagnate Milanese, oratorio San Luigi, ancora di Ale Senso. Sotto, il playground al Gratosoglio, Milano, realizzato da Waterproofing con
manto sintetico Wasport TA. On this page, works in Italy. Above, Casnigo (Bergamo). Below this, in the first column, the Stelvio playground in Milan in a zenith photo and in a souvenir photo of the volunteers who participated in the project. In the second column, from the top: a detail of the
playground in Casnigo; the playground in Treviglio (Bergamo); the playground in Viale Lazio in Milan, also seen at the beginning of this Special on page 51. In the third column, above, Garbagnate Milanese, San Luigi oratory. Below, the playground at Gratosoglio, Milan, made by Waterproofing with Wasport TA synthetic turf.
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ARREDO
URBANO
Urbanistica tattica: Milano dalle piazze aperte alle strade aperte La definizione di “urbanistica tattica” (tactical urbanism) è stata introdotta nel 2015 all’interno della mostra “Uneven Growth: Tactical Urbanisms for Expanding Megacities” curata per il MoMa da Pedro Gadanho. Consiste nell’adozione di interventi localizzati, realizzati con mezzi leggeri e un ridotto processo burocratico, ma di forte impatto visivo, con lo scopo di innescare, nel loro insieme, in tempi brevi, un miglioramento della vivibilità urbana partendo dalla partecipazione dei cittadini. Global Designing Cities Initiative (GDCI) è un programma della National Association of City Transportation Officials (NACTO), organizzazione non-profit con base a New York, programma costituito da un team di progettisti, urbanisti e pianificatori, che si concentra sul ruolo critico delle strade all’interno degli ambienti urbani di tutto il mondo, impegnandosi a scegliere e condividere le “migliori pratiche” del settore. Nel 2016 NACTO e GDCI hanno pubblicato la Global Street Design Guide, basata su documenti come lo Street Design Manual di New York City e le Urban Street Design e Bikeway Design Guide realizzate negli anni precedenti. Finanziata da Bloomberg Philanthropies, la Global Street Design intende dare alle amministrazioni cittadine la possibilità di sviluppare al meglio il potenziale delle loro reti di spazi pubblici. Trattando le strade come
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spazi che integrano funzioni e usi diversi, la guida ha l’obiettivo di aiutare le città a trasformare le strade in luoghi sicuri, accessibili ed economicamente sostenibili.
giori problemi comporta la gestione del traffico veicolare, che deve essere attentamente studiato a monte dell’intervento laddove si sottragga spazio cruciale alla viabilità.
Piazze aperte
Gli interventi realizzati
Nel settembre 2018 il Comune di Milano ha varato il programma “Piazze Aperte”, elaborato in collaborazione con Bloomberg Associates, NACTO e GDCI. Metodo-chiave del programma è l’uso dell’urbanistica tattica “per generare spazi pubblici al posto di strade o intersezioni ridondanti, attraverso la realizzazione di interventi leggeri, veloci ed economici in via sperimentale”. Il carattere temporaneo degli interventi consente di agire rapidamente e testare soluzioni in maniera reversibile, prima di investire tempo e risorse in una sistemazione strutturale definitiva, anticipando gli effetti con benefici immediati e supportando il processo decisionale verso una soluzione permanente (così si esprime il documento di presentazione del programma). L’anno seguente, il Comune ha invitato, con un avviso pubblico, tutti i cittadini a proporre interventi sugli spazi pubblici, applicando i principi di natura sociale insiti nel concetto originale dell’urbanistica tattica, con il coinvolgimento degli abitanti nei processi di rigenerazione urbana a scala di quartiere. Il risultato dei primi esperimenti attuati porta – almeno nei primi tempi in cui i colori sull’asfalto sono accesi e brillanti – ad un notevole effetto estetico sul piano dell’arredo urbano, mentre mag-
PIAZZA ANGILBERTO II Fra i primissimi interventi attuati, piazza Angilberto è stata pedonalizzata nell’area tra via Bessarione e via Comacchio. La pavimentazione è diventata più colorata, è stata installata una nuova stazione di BikeMi e sono state posate delle rastrelliere per le biciclette private, alcune sedute, oltre a piante, fioriere e tavoli da ping pong. E' stata ristretta la carreggiata dalla parte della piazza adiacente a via Bessarione ed è stata realizzata una nuova pista ciclabile su via Comacchio favorendo un collegamento con piazza Ferrara. Per far fronte all’incremento del traffico veicolare nelle aree limitrofe, si è intervenuti rimodulando i tempi dei semafori.
Nella pagina di sinistra, Piazzale Bacone; in alto, pianta di progetto, sotto, la realizzazione del pattern colorato (ufficio Stampa del Comune di Milano). In questa pagina, nella foto grande, via Venini (foto Comune di Milano). Nella colonna destra, in alto, piazzale
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PIAZZA DERGANO In piazza Dergano, il marciapiede sul lato nord della piazza è stato collegato con il nuovo spazio pedonale ottenuto recuperando metri quadrati di spazio stradale (in precedenza occupato da auto parcheggiate). Lo spazio è stato ridisegnato per includere posti a sedere, spazi gioco per bambini, rastrelliere per biciclette private e condivise (BikeMi). L’intervento, analogo a quello di piazza Angilberto II, dopo una sperimentazione di dodici mesi e un confronto positivo con gli abitanti del quartiere, è destinato a passare alla sistemazione
di Porta Genova (foto concessa da Mapei); sotto, via Pacini (foto BG/Tsport).
On the left page, Piazzale Bacone; above, project plan; below, the realisation of the coloured pattern (Milan City Council press office). On this page, in the large photo, via Venini (photo by Comune di Milano). In the right-hand column, above, Piazzale di Porta Genova (photo courtesy of Mapei);
below, Via Pacini (photo BG/Tsport).
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definitiva, integrandolo con opere strutturali ed espandendo la riqualificazione alle vie limitrofe, dove la pavimentazione sarà rifatta a raso in continuità con la piazza. PORTA G ENOVA In risposta alla necessità delle Amministrazioni Comunali di riorganizzare gli spazi pubblici e privati delle città per contrastare la diffusione del Covid-19 il Progetto “StrategieGreen 2020” coglie l’occasione per ripensare gli spazi urbani nel breve periodo con soluzioni efficaci e di immediata realizzazione, sposando la logica dell’urbanistica tattica. Il Progetto StrategieGreen 2020 propone quindi un quadro di interventi di arredo urbano e creazione di aree verdi, da attuare attraverso un partenariato promotore strategico aperto e un modello di gestione degli interventi a costo zero per l’Amministrazione o in cofinanziamento tramite sponsor a diverso titolo. Per l’intervento in Porta Genova è stato siglato un patto di collaborazione con l’Amministrazione Comunale, da parte di Assoverde (capofila), Nespoli Vivai e Zack Goodman. VIA VENINI La nuova ‘piazza aperta’ nel quartiere di NoLo (Nord Loreto), tra via Spoleto, via Venini e via Martiri Oscuri, consiste in uno spazio pedonale multicolore di fronte alla scuola primaria Cerisola: la pavimentazione è colorata nelle tonalità del giallo, azzurro e blu, e sono collocate fioriere, rastrelliere, panchine e tavoli da ping pong. L’arredo è stato offerto da Vestre, un’azienda con sede ad Oslo. Il nuovo spazio, che accoglie le richieste delle famiglie della scuola Cerisola, ha la funzione di rendere più sicure l’entrata e l’uscita da scuola per i più piccoli, e di creare un nuovo luogo di socialità e interazione per i cittadini del quartiere. Il ripensamento integrale aveva l’obiettivo di rallentare e diluire il traffico di attraversamento, tramite sensi unici, piste ciclabili, passaggi pedonali: una
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Nella prima colonna, dall’alto: Milano, dataset delle piste ciclabili al 28 agosto, aggiornato real-time sul sito del Comune; pista ciclabile promiscua con i pedoni in via Spadolini (Google Street); pista ciclabile in carreggiata e zona 30 intorno a corso Buenos Aires (foto BG/Tsport). In alto e a destra, pattern realizzato nelle
prime “piazze aperte” di Milano, piazza Angilberto e piazza Dergano (foto Comune). Nella pagina a lato, due lavori realizzati all’estero con materiali Mapei: in alto, Orbital, di Gummy Gue (alias Marco e Andrea Mangione) nella città di Breda (Olanda); sotto, urbanistica tattica a San Cristòbal de La Laguna, nell’isola di
rivoluzione che ha suscitato la prevedibile reazione negativa da parte di commercianti e automobilisti. VIA PACINI Un intervento minore di Urbanismo Tattico è stato realizzato in via Pacini (in prossimità di una delle uscite della stazione MM1 Piola). Si tratta della riqualificazione di un tratto della via effettuato con vernici e pennelli dai volontari di Retake Milano in base a un “Patto di collaborazione” tra Comune e cittadini, dopo che gli operai comunali avevano, nei mesi precedenti, posato nuove panchine e rastrelliere per biciclette. Per una lunghezza di circa cinquanta metri, lo spartitraffico centrale (in parte già dotato di panchine e in parte sgombrato dalle auto in sosta) è stato colorato con campiture gialle e verdi, e arricchito di qualche altra panchina, due tavoli da picnic, rastrelliere per le bici. Qui a occuparsi dell’urbanistica tattica è stato Apicultura Studio, un gruppo di giovani architetti e ingegneri con base a Milano ma sparsi in diverse regioni italiane.
Tenerife (vedi anche a pag. 52). In the first column, from the top: Milan, dataset of bicycle lanes as of 28 August, updated in real time on the City Council website; bicycle lane promiscuous with pedestrians in via Spadolini (Google Street); bicycle lane in carriageway and zone 30 around
Corso Buenos Aires. Above and to the right, patterns made in Milan's first 'open squares', Piazza Angilberto and Piazza Dergano.On the facing page, two works realised abroad using Mapei materials: above, Orbital in the city of Breda (The Netherlands); below, tactical urbanism in San Cristòbal de La Laguna, on the island of Tenerife.
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PIAZZALE BACONE È stato appena completato l’intervento per ridisegnare piazzale Bacone e le vicine vie Spontini, Monteverdi, Matteucci e Paracelso, a nord est della città. La prima fase comprende la modifica della segnaletica e della viabilità, con istituzione di sensi unici e modifiche delle aree di sosta, che permetteranno l’ampliamento dei marciapiedi in piazzale Bacone e agli incroci per una maggiore sicurezza stradale degli attraversamenti e una migliore accessibilità alle scuole, aumento dello spazio pedonale, istituzione della zona 30 e ricucitura dei percorsi ciclabili. Sono quindi stati posati elementi di arredo (14 panchine, un tavolo da ping-pong, tre tavoli da pic-nic, otto rastrelliere per bici e 24 piante in vaso) e, con la partecipazione attiva dei cittadini, è stata colorata la pavimentazione dell’area. Il secondo tempo dell’operazione, quello della riqualificazione strutturale che comprende anche la connessione tra corso Buenos Aires e piazza Lima a piazza Piola, il riordino della viabilità e la connessione ciclabile completa, oltre alla rimozione dei binari tranviari non più utilizzati, verrà avviato nel corso del 2022.
ra di più l’offerta di mobilità, implementando e sfruttando al massimo il potenziale consentito per il trasporto pubblico e le infrastrutture del trasporto rapido di massa come metropolitane e metrotranvie, parallelamente a promuovere l’utilizzo della mobilità sostenibile e attiva e dello sharing”. In coerenza con il PUMS, è partito così un “Piano straordinario per nuovi itinerari ciclabili di emergenza”: per promuovere una mobilità attiva efficace, è stata accelerata la realizzazione di un sistema di itinerari ciclabili (telaio portante), sia radiali per la connessione con i quartieri della città più distanti dal centro e con i comuni della città metropolitana, che anulari e trasversali per favorire gli spostamenti sistematici tra le diverse centralità urbane. Gli itinerari portanti vengono integrati con interventi di ciclabilità diffusa e di ambiti a traffico moderato (zone 30) per una sicura e vivibile mobilità di quartiere. In questa fase emergenziale, gli interventi per la creazione di nuove piste ciclabili sono stati realizzati con la stessa impostazione delle “Piazze aperte”: ossia con interventi di segnaletica orizzontale, rapidi e reversibili. Si tratta di soluzioni, effettivamente “di emergen-
za”, dato che un piano completo ed efficace dovrebbe reimpostare l’intero sistema della viabilità urbana. Le nuove piste ciclabili disegnate sull’asfalto non sono sempre sicure ed efficienti, come ha dimostrato l’esperimento più noto, quello che attraverso Corso Buenos Aires e viale Monza raggiunge i confini di Sesto San Giovanni. Il dataset del Comune di Milano, aggiornato al 28 agosto, rileva quasi 300 km di piste ciclabili: il totale si ottiene però sommando ben 3.550 singoli tratti, ognuno dei quali risulta lungo appena tre o quattro metri… Nel totale, 102,8 km sono piste in sede propria, 71,6 delimitate con segnaletica, 69,7 promiscue con pedoni e 55,1 promiscue con veicoli. Delle piste in sede propria, poche superano i 400 metri di lunghezza; esemplare il caso di viale Monte Rosa che offre 2,4 km di pista spezzettata in 59 tratti. La difficoltà di attuare un piano organico non ha impedito comunque il boom della bicicletta, sia come mezzo privato che come sharing: il servizio di condivisione gestito dal Comune (BikeMi) offre 15.400 biciclette di cui 3.500 a pedalata assistita, cui si affiancano i servizi privati “a flusso libero” RideMovi e Lime.
Dalle Piazze aperte alle Strade aperte Ci è voluto l’irrompere dell’emergenza pandemica nel 2020 per far convergere la “tattica” delle Piazze aperte con le previsioni del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), approvato anch’esso a fine 2018. L’improvviso lockdown che ha bloccato quasi tutte le attività, e la forzata riduzione nell’uso dei mezzi di trasporto pubblici per evitare assembramenti, ha indotto il Comune ad accelerare quanto già delineato in prospettiva per orientare la città verso una mobilità più sostenibile. La strategia di adattamento “Milano 2020 – Strade Aperte” si è proposta di “ripensare gli orari e i ritmi della città per ridurre e distribuire la domanda di spostamenti nell’arco della giornata e si pone l’obiettivo di migliorare e diversificare anco-
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ARREDO URBANO:
CENNI STORICI
L’arredo urbano nella Parigi di Haussmann
Quello che oggi definiremmo arredo urbano è minuziosamente descritto nelle incisioni di Adolphe Alphand che corredano i due volumi delle “Promenades de Paris”, pubblicati tra il 1867 e il 1873.
Per inquadrare il lavoro di Adolphe Alphand dobbiamo fare riferimento al grande piano urbanistico parigino del Barone Haussmann (1809-1891), che connota ancor oggi il volto della capitale francese. Il Barone (che era un prefetto e non un urbanista) sventrò il fitto tessuto dell'antica città medievale, fatto di vicoli tortuosi e stretti, focolaio di epidemie e facile alla creazione di barricate, attraverso la costruzione di nuove arterie stradali, rettilinee, ampie e alberate, che si snodano per 165 chilometri in tutta Parigi. Fra le motivazioni di Haussmann c’era sicuramente una base economica di tipo speculativo sulle rendite immobiliari; ma anche una velleità (mai sopita nei parigini) di grandeur finalizzata a conferire alla capitale un aspetto moderno e grandioso, valorizzando i monumenti esistenti e costruendone altri con attenzione scenografica. A questi aspetti si univano le motivazioni sanitarie e quelle di gestione dell’ordine pubblico in arterie facilmente tenute sotto controllo dai militari. Il piano prevedeva norme specifiche cui le abitazioni private dovevano attenersi nell’affacciarsi alle nuove arterie, e un generale arricchimento del verde urbano.
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In alto sulle due pagine, particolari tratti dall’opera di Adolphe Alphand (fonte: gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France). Inquesta pagina, sopra, “Orinatoi”; sotto, “Panchina”, “Paracarro”, “Griglia in ghisa a protezione del piede degli alberi”, “Sezione”. In questa pagina, a sinistra, “Lampioni”; a destra,
“Recinzioni”. Qui sopra: nel dipinto di Jean Béraud (1849-1935) “Boulevard des Capucines” (collezione privata), si osservano in dettaglio gli elementi di arredo descritti nelle tavole di Alphand: le panchine a due facce, le griglie ai piedi dei platani, i lampioni.
Nelle altre immagini della pagina a lato, il frontespizio interno e la copertina del libro di Alphand.
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Entra qui il ruolo di Adolphe Alphand (1817-1891), ingegnere dei Ponts et Chaussées (l’amministrazione pubblica deputata alla viabilità, corrispondente in qualche modo al nostro “genio civile”).
Adolphe Alphand Jean-Charles Adolphe Alphand nasce a Grenoble, il 26 ottobre 1817. Dopo brillanti studi liceali, a 18 anni entra alla scuola politecnica dei Ponts et Chaussées: a 22 anni è destinato a Bordeaux come ingegnere ordinario dei Ponts et Chaussées, dove rimarrà per 15 anni dirigendo le installazioni marittime e ferroviarie. Nel novembre 1854, Haussmann, da poco nominato prefetto del dipartimento della Senna, lo chiama a Parigi, dopo aver avuto dall’Imperatore, Napoleone III, le istruzioni per la trasformazione della città. La città – che supera già il milione di abitanti – è carente di spazi verdi: l’Imperatore cederà ai parigini il Bois de Boulogne e il Bois de Vincennes purché diventino parchi paesaggistici aperti al pubblico. È il primo passo del lavoro su cui si impegna Alphand facendosi aiutare dall’architetto Davioud e dall’orticultore Barillet Deschamps, che sarà completato in due anni. Il progetto prosegue con la creazione di piccoli giardini pubblici in ogni quartiere (chiamati “square”) e la piantumazione di filari lungo le nuove strade e viali; nel frattempo si aprono i cantieri per altri tre parchi, le Buttes Chaumont, il Montsouris e il Parc Monceau. Per le strade pubbliche, il programma prevede la messa a dimora di 82.000 alberi, a cura di un apposito corpo di cantonieri e giardinieri. Le strade larghe almeno 26 metri saranno affiancate da un filare di alberi; da 36 metri, due filari. Al di sopra dei 40 metri, sarà creato un rilevato al centro della carreggiata. Gli alberi saranno collocati a 5 metri dalle facciate delle case e a 1,50 dal bordo della carreggiata. Vengono piantati principalmente platani, ippocastani, olmi, tigli. Per le strade più strette, robinie, aceri, catalpe e paulownie, l’acacia, l’albero della lacca; piante che ancora oggi in gran parte Parigi può vantare. Un opportuno sistema di drenaggio garantisce l’areazione delle radici e l’irrigazione. I due volumi delle “promenades” più che essere una guida all’arredo urbano sono una “storia” dei At the top of the two pages, details from the work of Adolphe Alphand (source: gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France). On the left-hand page, above, "Urinals"; below, "Bench", "Paracart", "Castiron grid protecting the foot of trees", "Section". On this page, left, 'Streetlights'; right, 'Fences'.
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lavori svolti per abbellire gli spazi creati dagli sventramenti haussmanniani: in larga parte le illustrazioni descrivono i grandi e piccoli parchi creati a partire dal 1854, disegnando accuratamente i vari chioschi e padiglioni, nonché le cancellate e i recinti, le fontane e i ponticelli, e perfino gli eleganti orinatoi. Le pubbliche vie sono descritte attraverso le tipologie indicate per il posizionamento e la protezione degli alberi, con le distanze da rispettare, le panchine e gli altri accessori. Alphand muore all’improvviso il 6 dicembre 1891, pochi mesi dopo la scomparsa del Barone Haussmann: a quanto pare, i parigini gli tributarono onori funebri ben più sentiti rispetto a quelli riservati al Prefetto.
Below left: in the painting by Jean Béraud (1849-1935) "Boulevard des Capucines" (private collection), we see in detail the elements of decoration described in Alphand's plates: the two-sided benches, the grills at the foot of the plane trees, the lampposts. The other images on this page show the
Il libro Adolphe Alphand Les Promenades de Paris Paris, J. Rothschild, 1867-1873. 2 volumi
Storia, descrizione degli abbellimenti, della creazione e manutenzione del Bois de Boulogne e Vincennes, Champs-Elysées, parchi, giardini, boulevard, piazze alberate. Studio sull'arte dei giardini e Arboretum. Con 487 xilografie, 80 incisioni in acciaio e 23 cromolitografie. Spettacolare e notevole sintesi del lavoro svolto da Adolphe Alphand. Il primo volume contiene una storia dell'arte del giardinaggio, e una descrizione degli abbellimenti degli spazi verdi parigini, con numerose xilografie nel testo. Il secondo volume è composto da un superbo frontespizio in rame e 126 tavole montate su schede fustellate, di cui 77 incisioni in acciaio e 27 xilografie su appliqué Chine. Completato con le sue 22 famose tavole cromolitografiche di piante e fiori. inside frontispiece and the cover of Alphand's book.
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PROGETTO TONITE
TORINO
PROGETTO DI ARREDO URBANO PER VIALE OTTAVIO MARIO MAI Come esempio di quello che è oggi banalmente definito come “arredo urbano”, dopo aver visto il lavoro di Alphand di un secolo e mezzo fa, abbiamo preso i contenuti del bando per “l’affidamento della fornitura e posa in opera di elementi di arredo urbano nell’area di viale Ottavio Mario Mai nell’ambito del progetto ToNite”, in fase – mentre scriviamo – di espletamento. A - PORTABICI Portabici modello “città di Torino” a forma di arco calandrato in tubolare di acciaio inox.
B - SEDUTA MONOLITICA Seduta monolitica con trattamento antigraffiti.
C - SEDUTA MONOLITICA CON INSERTO IN LEGNO Seduta monolitica con trattamento antigraffiti con inserto in legno o composito. D - SEDUTA MONOLITICA CON INSERTO IN LEGNO, SCHIENALE E BRACCIOLO Seduta monolitica con trattamento antigraffiti con inserto in legno o composito e schienale in legno, dotata di bracciolo. E - TAVOLI CON SEDUTA INTEGRATA Tavolino con sedute integrate in un’unica forma. Sedute e piano tavolo in legno o composito.
F - TAVOLI RETTANGOLARI E SEDUTE A PANCA Tavoli rettangolari accostati, disposti allineati con panche laterali dello stesso materiale. G - SEDUTA INFORMALE IN CLS Seduta informale in conglomerato cementizio armato in unico stampo. Forma ondulata che permette di sedersi o sdraiarsi. H - TAVOLO PING PONG Tavolo da ping pong composto da un blocco unico in cls con rete integrata in un unico stampo.
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Il tratto di viale interessato, fiancheggiante il Campus Luigi Einaudi, va a sfociare sul LungoDora, nel quartiere Vanchiglia, oggetto prioritario del programma ToNite (progetto europeo di inclusione urbana sul tema della sicurezza in ore serali nelle aree attigue al fiume Dora). Il progetto intende sottolineare la funzione di viabilità urbana del viale che viene attraversato a piedi o in bicicletta e favorire la possibilità di fermarsi a studiare, leggere o riposare, grazie ai nuovi arredi a vantaggio degli studenti del Campus e di tutti gli abitanti e fruitori del quartiere. Intende inoltre migliorare la qualità dell’aria e creare un luogo più vivibile e respirabile grazie ai nuovi alberi e alla creazione di un sistema di raccolta delle acque attraverso la vegetazione. Saranno posizionati nuovi elementi di arredo urbano, previa sistemazione superficiale del terreno e realizzazione di un sistema di raccolta acque (Rain Garden). Attingendo alla documentazione tecnica posta a base di gara, l’intervento riguarderà l’installazione di elementi di arredo quali: portabici, tavoli, sedute, tavoli ping-pong, strutture ombreggianti, etc., la messa a dimora di nuovi alberi, graminacee ed erbe aromatiche, il rifacimento di nuove superfici di pavimentazione in tipologie e materiali differenti, e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione. La pavimentazione principale dell’area sarà quella esistente (terra stabilizzata e ghiaia) che sarà opportunamente rullata e frantumata in modo da ottenere una pavimentazione naturale in ghiaia, ghiaietto e sabbia, ad alta capacità permeabile e facilmente percorribile e accessibile. Il percorso ciclabile esistente su corso Farini si raccorderà con quello su viale Mai adiacente agli edifici di Edisu (Ente Regionale per il Diritto allo Studio
Che cos’è ToNite
Universitario) attualmente in asfalto, sarà invece realizzato in calcestre (pavimentazione ecologica in terra stabilizzata realizzata mediante una miscela di terra, cemento e agente catalizzatore). Lungo il percorso ciclabile sarà realizzato un Rain Garden ovvero uno scavo di circa 80 cm di profondità, lineare, corredato da cordolatura a raso, che fungerà da raccolta delle acque e ospiterà una varietà di erbacee ed arbusti resistenti a stress idrici conformi alle caratteristiche paesaggistiche del luogo. I nuovi arredi per il corso prevedono l’inserimento di un lungo tavolo, comprensivo di sedute, tavolini a due posti, tavoli da ping pong, sedute lineari e sedute informali in cls. Sotto i tavoli sarà posizionata una pavimentazione in autobloccanti. Tra i nuovi alberi saranno posizionate sedute informali sempre in cls e sulla pavimentazione esistente permeabile saranno messe a dimora delle essenze di graminacee. Lungo i percorsi saranno posizionate a raso delle lamelle in acciaio a creare un disegno a pavimento, a dividere le diverse tipologie di pavimentazione e a collegamento dei tombini esistenti. Verrà evidenziato nella pavimentazione un percorso privo di ostacoli e sarà posizionata una mappa tattile al fine di permettere l’orientamento per tutti nell’area. Nell’attacco del viale con corso Farini saranno posizionati dei portabici, così come nella parte a Nord, nell’attacco con il Lungo Dora Siena. Qui sarà posizionata anche una struttura ombreggiante composta da pali con lamiere forate, davanti alla mensa di Edisu, circondata da siepi di aromatiche (stessa tipologia sarà proposta sul lungo tavolo nella parte a sud con lo scopo di ombreggiare). Sarà posizionata inoltre una lamiera sagomata evocativa in onore e ricordo di Ottavio Mario Mai.
Sistemazione di Viale Ottavio Mario Mai Committente: Città di Torino - Divisione Ambiente, Verde e Protezione Civile Area Trasformazione Periferie - Beni Comuni - Periferie e Arredo R.U.P: arch. Valter Cavallaro Progetto: arch. Ferruccio Capitani, arch. Loredana Di Nunzio, arch. Samantha Ghirotto, arch. Michela Lucchini, arch. Lucia Montanaro Consulenza all’impianto urbano: prof. arch. Massimo Crotti Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico di Torino
Il progetto ToNite, finanziato nell’ambito della quarta call del programma europeo UIA Urban Innovative Actions sul tema Urban Security, nasce dalla volontà di analizzare i fenomeni sociali urbani derivanti da una percezione di insicurezza e affrontarli attraverso soluzioni multidisciplinari volte a migliorare la vivibilità degli spazi pubblici. L’approccio inclusivo che caratterizza il progetto pone al centro le comunità locali e le potenzialità del territorio, in un’ottica d’innovazione sociale e riqualificazione urbana per affrontare il tema della sicurezza. La città di Torino ha sperimentato negli anni numerose azioni di innovazione sociale e partecipazione civica. Il progetto ToNite proseguirà l’esperienza di coinvolgimento civico avviata dal precedente progetto UIA Co-City, con l’obiettivo di favorire la partecipazione di abitanti e attori del territorio nella realizzazione di progetti in grado di creare un impatto tangibile sul territorio. Il progetto ToNite avrà durata triennale e si concentrerà nelle aree lungo il fiume Dora, con azioni di ricerca, analisi, animazione territoriale e co-design finalizzate a definire interventi sugli spazi pubblici e a supportare, attraverso un sostegno tecnico e finanziario, l’attivazione di nuovi servizi di prossimità a impatto sociale rivolti principalmente alle ore serali.
A sinistra, pianta di progetto con l’abaco degli elementi di arredo urbano previsti. Qui sopra, rendering del viale con la seduta informale in primo piano. In alto a destra, profili della seduta.
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Left, project plan with an abacus of planned street furniture elements. Above, rendering of the avenue with the informal seating in the foreground. Above right, profiles of the seat.
PLAYGROUNDS AND URBAN LANDSCAPE REPORT | PLAYGROUND E PAESAGGIO URBANO
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Playgrounds and urban landscape SPORT PARKS STREET FURNITURE
In this Special Issue we try to identify that line which unites interventions of apparently different types (children's playgrounds, sports playgrounds, street furniture), but which contribute to delineating a new landscape of the city by combining the function (recreational or athletic) with the aesthetic one. Until yesterday we had, distinctly: a swing in the gardens; a small field for playing football; benches and lampposts to decorate the streets. Today the playground for children is designed to give meaning and recognition to the space it occupies; it is often integrated or combined with a multipurpose field intended for the free sports of older kids; the latter is enhanced by dressing it up in shapes and colours that make it attractive beyond its function; and while citizens are reclaiming urban spaces by colouring the asphalt removed from vehicles, the difference between one category and another disappears. The new urban landscape becomes a mix of colours and functions. FOUR PLAYGROUNDS IN THE PROVINCE OF VARESE The design of new playgrounds in restricted areas constrained by the shape of the spaces and the presence of trees requires the introduction of elements that stimulate the imagination of young users, giving the places a clear identity.
MENAGGIO (COMO): CONSTRUCTION OF A SQUARE/PARK IN THE HISTORIC CENTRE The redevelopment project aimed at enhancing the recreational and sports aspect of the square, without neglecting the environmental and landscape aspects through the design and insertion of new vegetation: trees, bushes, hedges, lawns and flowers, which consolidate the historical value of the context in which the project is located. In addition, paths and accesses to the park/piazza are studied and implemented through new paving. ISERNIA, THE URBAN PARK OF THE STATION Approximately 15 thousand square metres of green space, sports fields, skateboard area and playground: the Urban Park at Isernia Station is an important public work for the city, made available to the community after a long process and several years of work. MUGGIÒ (MONZA), THE GARDEN OF JOY AND KINDNESS The reclamation of a disused area has led to the creation of an original urban space, where use for play or simple relaxation is stimulated by the design of the paving, while the choice of materials involves aspects of functionality and performance. WARSAW (POLAND): THE AIRBUBBLE BIOTECHNOLOGY PARK AirBubble is a playground designed to respond to the need to combat atmospheric pollution by mitigating its effects on health, especially children's health: it is also a laboratory con-
non fermarti qui! on-line trovi altri approfondimenti dello Speciale Playground e paesaggio urbano
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taining 52 glass algae reactors, like an urban greenhouse. UMAG (CROATIA): THE SPORTS FIELD OF THE "MARIJA I LINA" PRIMARY SCHOOL Renovation of the sports field next to the Elementary School has been completed, transforming the old playground - poorly maintained and poorly visited into a meeting place for citizens, athletes and children, using colour for an innovative image of the place, while presenting new contents and programmes. Street art colours the playground The bridge between the sports facility and the urban landscape passes through street art which, developed horizontally rather than vertically on city walls, colours those outdoor basketball courts which, recalling the mythical urban spaces of New York, we call playgrounds. TACTICAL URBANISM: MILAN FROM OPEN SQUARES TO OPEN STREETS Tactical Urbanism consists in the adoption of localised interven-
tions, carried out with light means and a reduced bureaucratic process, but with a strong visual impact, with the aim of triggering, as a whole, in a short time, an improvement in urban liveability starting from citizens' participation. In 2018, the City of Milan launched the 'Piazze Aperte' programme, developed in collaboration with Bloomberg Associates, NACTO and GDCI, followed in 2020 by the 'Strade aperte' programme to encourage cycling. STREET FURNITURE IN HAUSSMANN'S PARIS AND TODAY'S STREET FURNITURE IN TURIN What we would today call street furniture is minutely described in the engravings by Adolphe Alphand that accompany the two volumes of the "Promenades de Paris" (1867 / 1873). We compare it with a current street furniture project by the City of Turin.
In questa pagina alcuni degli artisti che hanno realizzato i playground illustrati nelle pagine precedenti. In prima colonna: Piskv; Giulio Vesprini; Ale Senso. In seconda colonna: il gruppo HG80 con Paolo Baraldi “il Baro” (primo a destra); Davide Barco; Manu Invisible (le immagini sono tratte dai rispettivi profili social).
This page shows some of the artists who created the playgrounds illustrated on the previous pages. In the first column: Piskv; Giulio Vesprini; Ale Senso. In the second column: the HG80 group with Paolo Baraldi "il Baro" (first on the right); Davide Barco; Manu Invisible (the images are taken from their respective social profiles).
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6 SPORT IMPIANTI MPIANTI &IMPIANTI SPORT SPORT SPORT IMPIANTI IMPIANTI & )) 3 && 3 )3
&)3 S(M,1$5,2 (M,1$5,2 W(B,1$5 S(M,1$5,2 S(M,1$5,2 S(M,1$5,2 W(B,1$5 W(B,1$5 W(B,1$5 PPLAYGROUND LAYGROUND EEPAESAGGIO PAESAGGIO URBANO PLAYGROUND PLAYGROUND E PAESAGGIO E PAESAGGIO URBANO URBANO URBANO
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Lunedi 8 Novembre | ore 9.30-12.30 / 14.00-17.00 ARCH. ʹRUNO
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ASSESSORE ELISABETTA REDAELLI ING. ANTONIO
RICCHIUTI
COMUNE DI ISERNIA ARCH. ALEϫϫANDRO ʹIANCHI ARCH. ANDREA PIROLLO
DOTT. ͿARINO
LEGNOLANDIA
DE ϫANTA
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Giovedi 28 Ottobre | ore 15.00 - 18.00 - CONI Lombardia
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RͻF;ESSͻͻ, SPUTͻ E PRPSTE SU;;E PPRTUͻTÀ Dͻ ͻTERVET E;;'AMBͻT DE;;'ͻMPͻATͻSTͻ͵A SPRTͻVA E DEͻ BEͻ ͵U;TURA;ͻ
Lunedi 8 Novembre | ore 9.30 - 17.00
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Lunedi 13 Dicembre | ore 9.30 - 12.30
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INTERVISTE INTERVIEWS
Lorenzo Cazzaniga presidente del Comitato Tecnico Scientifico Padel Fino a cinque anni fa il padel era uno sport praticamente sconosciuto in Italia; oggi un team di esperti ha sentito l’esigenza di riunirsi per costituire un Comitato Tecnico Scientifico per il padel.
a cura di Bruno Grillini
Da cosa è nata la necessità di creare un Comitato Tecnico Scientifico? La rapida diffusione del padel nel nostro Paese ha fatto sì che molti operatori si siano impegnati nella realizzazione di questo tipo di impianti sportivi, spesso senza avere una adeguata esperienza. L’obiettivo è quello di fare chiarezza nel mondo delle regolamentazioni sulla costruzione in sicurezza e seguendo le normative della legge italiana. Le
(Shutterstock)
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quali sono ancora talvolta lacunose e, a maggior ragione, richiedono l’intervento di esperti del settore per poter operare in maniera regolare e più efficace. Chi sono gli esperti che fanno parte del Comitato? Il Comitato Tecnico Scientifico Padel è composto da un team di esperti professionisti: ingegneri, progettisti, architetti, fiscalisti, avvocati, assicuratori. Tutte figure altamente professionali e particolarmente attente a ciò che richiede l’installazione di un impianto di padel. Con noi abbiamo l’architetto Ugo Viotti, che è anche istruttore di padel di I° grado; l’architetto Giuseppe Inzitari, docente di tecnologia ed esperto di involucri edilizi, architetture del vetro e progettazione prodotto; l’ingegnere Giuseppe Ghedi, laureato in ingegneria civile strutturale; l’ingegnere Daniele Vitali, project manager e responsabile strutturale; l’assicuratore Davide Caleffi; il commercialista Enrico Pioselli: grazie al supporto di queste professionalità (e altre figure che presto troveranno spazio), il CTS vuole rispondere a tutte le domande per consentire ai gestori di centri sportivi di affacciarsi nel migliore dei modi a questo meraviglioso sport. Che cosa si propone il Comitato per sensibilizzare progettisti e utenti? Per costruire un impianto padel bisogna seguire un iter ben preciso: dallo studio di fattibilità al certificato di agibilità, vi sono alcuni passaggi che vanno completati. Come spiega Ugo Viotti, autore di tanti e notevoli progetti nel mondo del padel, «installare un campo da padel è come costruire un box, nemmeno una casa. Un’impresa tutt’altro che impossibile ma che necessita di competenza. Vi sono passaggi e regolamenti di cui tener conto per non avere spiacevoli sorprese». Lo scopo del Comitato è di educare il mercato, indicando la soluzione migliore per ogni esigenza, senza pregiudizi nei confronti di tipologie o prodotti, ma rispondendo alla semplice domanda: «Cosa bisogna sapere per costruire un impianto di padel a regola d’arte?». Sta poi all’attenzione dell’operatore, progettista o gestore, adottare le soluzioni più idonee e sicure.
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Claudio Galuppini CEO di Italian Padel Italian Padel è la maggiore azienda italiana in Europa per la progettazione, costruzione e vendita di campi da padel, con oltre 1500 campi venduti nel mondo. Per Claudio Galuppini è un punto di forza che i campi siano conformi alle più rigide normative CE in fatto di qualità dei materiali e sicurezza.
a cura della Redazione
Il padel è uno sport piuttosto nuovo nel nostro paese, ma oggi è in fortissima espansione. A che cosa è dovuto secondo lei questo grande interesse, soprattutto da parte dei privati che corrono a trasformare campi da tennis o da calcetto in campi da padel? Nel 2015 il padel in Italia era soltanto una “variante del tennis” con poche prenotazioni, tanto che nel 2018 si era arrivati a poco più di 240.000; ma è stato il 2020 l’anno di rinascita per il padel che, subito dopo la fine del lockdown, ha registrato una crescita esponenziale, toccando la soglia dell’1,6 milioni di prenotazioni di campi in tutta la penisola. Ad oggi, in Italia, il padel rappresenta il 25% del business del settore sportivo amatoriale Un campo di ridotte dimensioni sembra facile ed economico da realizzare: quali sono i rischi di un approccio semplicistico all’installazione di un campo da padel? Appunto essendo lo sport del momento, le aziende che propongono il padel sono diverse ed ogni giorno ci sono nuove realtà che cercano di trovare uno sbocco sul mercato. Ovviamente i rischi che si corrono nella scelta di un prodotto economico e non a norma, sono molti e il più delle volte il costo di sistemazione e manutenzione poi supera il costo del campo stesso. Questo è il motivo per il quale la scelta iniziale è essenziale.
quelle aziende come Italian Padel che hanno sempre seguito le normative di sicurezza sui propri campi. Il vetro consente agli spettatori di godere da ogni lato il gioco che si svolge all’interno del campo: quali sono i limiti per la sicurezza nell’uso del vetro con una maggiore o minore presenza di strutture portanti? Il vetro utilizzato per i campi da padel è sicuramente uno dei punti principali della discussione sulle normative del padel che finalmente ha trovato una regolamentazione del vetro da utilizzare affinchè la struttura sia totalmente sicura per il giocatore e resistente alle sollecitazioni; questo è il motivo per il quale Italian Padel utilizza soltanto vetri stratificati da 12 mm come inserito nella nuova revisione della norma UNI 7697. Qual è il valore aggiunto di un campo fornito e installato da Italian Padel? Il vantaggio, per un centro sportivo, di rivolgersi a Italian Padel è il fatto di avere scelto un’azienda totalmente italiana, in grado di trasmettere sicurezza e professionalità durante tutta la durata del progetto, offrendo un servizio completo al cliente e che grazie alle nuove collaborazioni tecnologiche permette anche di creare una sorta di community che porterà il centro sportivo a distinguersi.
Le norme italiane non sono esplicite riguardo ai requisiti tecnici e strutturali che deve avere l’impianto; quali sono i riferimenti che devono essere seguiti per avere la garanzia di un impianto “a norma”? Essendo il padel una struttura metallica fuori terra, le normative da rispettare sono la NTC 2018, che ad oggi non viene totalmente seguita da tutti. Purtroppo ad oggi ci sono molti gestori che utilizzano strutture che non rispettano le normative, per questo Italian Padel offre ai propri clienti un iter burocratico utile per capire come muoversi all’interno del proprio Comune. La normativa padel sta iniziando a prendere piede grazie al Comitato Tecnico Scientifico che ad oggi è la massima espressione per quanto riguarda la legislazione padel. Questo sarà sicuramente un traguardo e trampolino per www.italianpadel.it info@italianpadel.it ! Italian Padel
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INTERVIEWS | INTERVISTE
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PRODUZIONE PRODUCTION
The 2020’s: an Era of More Comfortable More Pleasurable Tennis Court Surfaces
Throughout the world, the majority of leading tournaments are played on Clay and Hard courts. Most clubs follow this lead. In the 2020’s, we see club players, vacationers, private court owners, and instructors express their need for more comfortable play. Surfaces providing more pleasure for their tennis. In the past, more comfortable courts often sacrificed playing characteristics. And they didn’t look carefully enough at the lasting qualities. Incorporating clay, the most comfortable playing element, is a good way to start. Traditional clay courts, although differing in their base construction, necessitate burdensome maintenance costs. Further, in countries that know winters, vast numbers of m2 , often on valuable land, sit unused for months. At Viganò Pavitex, we believe our TOP CLAY® surface solves the problem. The game is very much the same as on traditional clay courts. Several fine clubs in Switzerland and France have both traditional clay and TOP CLAY® courts, with players moving from one to another, even during tournaments. The best way to get the information and the feel for play on TOP CLAY® is to “play”. Let us help you find the most convenient area where this can be done. But, and it’s a bit “but”, clay is not everybody’s cup of tea. For a lot of reasons. Sand was the first place to look to find a more universal comfort surface.
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Ideally, colored sand. Technological progress has helped solve the problems that existed in years past. We call our surface Top Sand®. We believe it’s the most versatile courts’ surface available. We also looked at indoor courts, primarily hard courts. Some are vertically cushioned. In our opinion today’s tennis shoes offer the vertical cushioning necessary. Real playing comfort is directly related to the ease of foot pivot and controlled slide. Surface elements that move with the foot best accomplish this. Indoors, we use a small quantity of EPDM rubber granulates, in-filled into our textile membrane. We call this surface TOP SLIDE®. Now, one might ask, what is Viganò Pavitex, a producer of textile membranes doing in the tennis court surface business? The structured textile membranes produced by Viganò Pavitex are an ideal support for the 2/3 infills of the “Tops” courts– clay, sand, or EPDM Granules. The membrane is fully porous, extremely resistant, and is easily glued to the hard base, vital to provide a uniform homogeneous ball bounce. Since the 1990’s some 3020 Viganò Pavitex textile membrane courts have been in play. TOP CLAY® courts, starting in 2009, are now in play in 31 countries on more than 1350 courts.
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Gli anni 2020: un’epoca di superfici per campi da tennis più piacevoli e confortevoli In tutto il mondo, la maggior parte dei tornei più importanti si gioca su campi in terra battuta o in duro. La maggior parte dei club segue questo orientamento. Attualmente notiamo una sempre maggiore attenzione da parte di giocatori e istruttori di club e di proprietari di campi privati verso condizioni di gioco più confortevoli. Superfici che offrano maggior soddisfazione per il loro tennis. In passato, i campi più confortevoli spesso sacrificavano le caratteristiche di gioco e nemmeno la qualità a lungo termine veniva considerata con particolare attenzione. Prendere in considerazione la terra rossa, la superficie di gioco più confortevole, è un buon punto di partenza. I tradizionali campi in terra battuta, pur differendo nella costruzione di base, necessitano di onerosi costi di manutenzione. Inoltre, nei paesi con inverni rigidi, grandi superfici, spesso su terreni di pregio, rimangono inutilizzate per mesi. In Viganò Pavitex, crediamo che la nostra superficie TOP CLAY® risolva il problema. Il gioco è molto simile a quello dei tradizionali campi in terra battuta. Diversi ottimi club in Svizzera e Francia hanno campi sia in terra battuta tradizionale che TOP CLAY®, ed i giocatori si spostano dall’uno all'altro, anche nel corso di tornei.
Il modo migliore per valutare e apprezzare le sensazioni di gioco su TOP CLAY® è giocarci! Saremo lieti di consigliarvi i club nelle vostre vicinanze dove poter condurre questa prova. Per varie ragioni va detto che la terra rossa non è la superficie di gioco ideale per tutti. La sabbia, è stata la prima alternativa per realizzare una superficie di comfort più universale. Idealmente, sabbia colorata. Il progresso tecnologico ha risolto i problemi di stabilità meccanica e di pigmentazione dell’intaso che esistevano in passato. La nostra superficie si chiama Top Sand®. Riteniamo che sia la superficie più versatile attualmente disponibile sul mercato. Abbiamo anche preso in considerazione i campi indoor, principalmente campi in cemento. Alcuni hanno uno strato ammortizzante. A nostro avviso le scarpe da tennis di oggi offrono già un’ammortizzazione ideale. Il vero comfort di gioco è direttamente correlato alla facilità di scorrimento controllato del piede e di fare perno sugli appoggi. Intasi superficiali che scorrono con la scarpa da gioco sono la soluzione ideale. Per i campi indoor, utilizziamo una piccola quantità di granuli EPDM, inseriti nella nostra membrana tessile. Chiamiamo questa superficie TOP SLIDE®. La struttura di ogni membrana tessile prodotta da Viganò Pavitex è stata concepita per essere il supporto ideale per gli intasi dei campi “Tops” - terra battuta, sabbia colorata, e granuli EPDM. Le membrane sono completamente permeabili, estremamente resistenti, e si incollano perfettamente ad una base stabile, aspetto fondamentale per garantire rimbalzi uniformi ed omogenei. Dagli anni '90 sono in funzione oltre 3.020 campi e, nel dettaglio, a partire dal 2009, sono stati installati più di 1.350 campi TOP CLAY® in 31 paesi del mondo.
www.pavitextennis.com tennis@pavitex.com
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PRODUCTION | PRODUZIONE
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PRODUZIONE PRODUCTION
Evolplay per l’area ludico-sportiva del Cral Reale Group a Torino
Reale Group ha scelto di realizzare presso il proprio centro ricreativo aziendale una copertura fissa sui campi sportivi esistenti, oltre a una zona esterna a destinazione ludico-sportiva.
L’impianto coperto La copertura ad archi in legno lamellare, completa di impianto elettrico e di ventilazione/riscaldamento, ha una dimensione in pianta di 36,97 x 71,26 metri. La struttura portante è costituita da 14 archi curvi in legno lamellare e relativi arcarecci, che sottendono un telo di copertura a doppia membrana, chiuso alle estremità da due testate inclinate, stabilizzata per forma mediante pre-tensionamento. Il telo è in tessuto poliestere ad alta tenacità spalmato con mescole a base di pvc. Sulla calotta semicilindrica sono collocate cinque strisce realizzate in telo tra-
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slucido per aumentare la luminosità dell’ambiente. Le pareti perimetrali sono realizzate con tende scorrevoli confezionate con lo stesso tessuto della membrana principale. L’impianto coperto ospita due diverse aree sportive, che sono separabili mediante una pensilina trasversale agganciata alla trave, dotata, nella fascia inferiore, di una parete scorrevole in telo di pvc. L’ambiente è illuminato con un impianto elettrico che garantisce un adeguato grado di illuminamento delle superfici di gioco, ed è dotato di impianto di ventilazione e riscaldamento. Evolplay, oltre alla realizzazione della copertura e degli impianti, ha provveduto anche alla pavimentazione sportiva in pvc indoor per l’area polivalente, e ai campi da tennis in terra rossa. Il pavimento sportivo è costituito da uno strato di usura in pvc puro omogeneo calandrato con trattamento poliuretanico rinforzato e superficie goffrata antisdrucciolo, uno strato intermedio ad alta densità, e uno strato inferiore di supporto in schiuma di pvc espanso a cellule con
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rovescio alveolare, rinforzato con una speciale fibra di vetro. Evolplay ha fornito anche le attrezzature per calcetto, basket, pallavolo, e le protezioni laterali antitrauma.
L’area esterna per giochi e fitness Nell’area esterna del Cral, Evolplay ha realizzato un parco giochi che comprende una struttura centrale multi attività (in acciaio e polietilene certificati, dotata di quattro scivoli), un’altalena con doppio seggiolino, e giochi a molla doppi e singoli a completamento. Il tutto, installato su pavimentazione antitrauma 100% EPDM nei colori blu e giallo che caratterizzano l’immagine coordinata di Reale Group. L’area è illuminata con una innovativa composizione di ispirazione floreale: i pali Floraled sono composti da tubolari cilindrici con diametro 60 mm, di differenti altezze e curvature che li rendono simili allo stelo di un fiore. Disponibili in varie composizioni o singoli, sono predisposti per l’inserimento di un apparecchio illuminante di diversa grandezza installato in cima al palo. Accanto all'area parco giochi, infine, è stato realizzato anche uno spazio dedicato all'allenamento con attrezzi fitness outdoor per svolgere diversi esercizi per l'attività fisica. I lavori (su progetto integrato di SEMANA SRL che si è avvalsa per il progetto architettonico e Direzione lavori di Picco Architetti, per il progetto e direzione strutturale di Studio Garzino Progetti, per il progetto e direzione impianti elettrici/meccanici di Colletti Ingegneria) si sono svolti tra giugno e ottobre 2020. www.evolplay.it info@evolplay.it
! Evolplay
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PRODUZIONE PRODUCTION
Bio Surface, l’innovativo tappeto artificiale di Sofisport BIO Surface è l’innovativo sistema di Sofisport. Un tappeto artificiale che risponde a tutte le moderne esigenze del calcio professionistico/dilettantistico e di altri sport. È un manto in erba artificiale omologato e attestato FIGC/LND, denominato BS, rovescio in Green Back, prodotto in teli da 4,05 m di larghezza e di lunghezza variabile a seconda delle dimensioni del campo, composto da una speciale fibra con particolare forma di Omega, atta a garantire notevole resistenza, resilienza e durata nel tempo. La particolare struttura ad omega, con una bandella del monofilamento larga ben 1,60 mm, conferisce una straordinaria densità ed elevatissima copertura del manto erboso. Infine, grazie alla sua particolare conformazione, trattiene all’interno un grado di umidità tale da garantire un ottimo comfort di gioco. Gli speciali polimeri di cui la fibra è composta riducono sensibilmente i coefficienti di abrasione e di rifrazione alla luce oltre ad assicurare, dopo il calpestio, un costante ritorno della fibra garantendo l’ottimale rotolamento del pallone durante i passaggi.
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La struttura è un monofilo mono estruso, con 17.000dtex, 8.300 punti e spessore costante su tutti i fili di 445 micron, composto da fili verdi dritti in due diverse tonalità di colore, anti-abrasivi, dotati di elevata memoria dimensionale, estremamente resistenti all’usura e con speciale trattamento anti-UV, tessuti su supporto Green Back 100% drenante con specifica trama a nido d’ape, formato da una doppia tela in poliestere con bloccaggio del filo in polietilene tramite specifica tecnica di presso fusione; il supporto reticolato in poliestere ha la caratteristica, oltre di un totale drenaggio su tutta la superficie, di una corretta ritenzione idrica tale da consentire la giusta termoregolazione del manto artificiale. Il suddetto supporto in abbinamento al filo in polietilene fa sì che il prodotto a fine ciclo possa essere rigenerabile e riutilizzato su altre produzioni. Il manto viene prodotto in accordo con i requisiti previsti dalla norma UNI EN ISO 9001:2008 per la progettazione, la produzione e la rintracciabilità da aziende che dimostrano la certificazione del proprio Sistema Qualità Aziendale da parte di enti riconosciuti e dovrà rispondere alle caratteristiche della scheda tecnica.
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Production
Bio Surface, the innovative artificial turf by Sofisport BIO Surface is the innovative system by Sofisport. An artificial turf that meets all the modern requirements of professional/amateur football and other sports. It is an artificial turf homologated and certified by FIGC/LND, called BS, Green Back, produced in sheets of 4,05 m width and variable length depending on the size of the field, made of a special fibre with a particular Omega shape, able to guarantee remarkable resistance, resilience and durability. The special omega structure, with a monofilament strip as wide as 1.60 mm, provides extraordinary density and high coverage of the turf. Finally, thanks to its particular conformation, it retains a degree of moisture inside that guarantees excellent playing comfort. The special polymers of which the fibre is composed significantly reduce the coefficients of abrasion and light refraction, as well as ensuring, after walking, a constant return of the fibre, guaranteeing optimal ball rolling during passages.
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Nella pagina sinistra, il RigamontiCeppi a Lecco. In questa pagina, nella prima colonna, lo stadio comunale di Piancastagnaio (Siena) e uno schema del sistema Bio Surface. Nella seconda colonna, dall’alto: lo stadio comunale Ettore Mannucci a
Pontedera (PI), il campo sportivo della ASD Cit Turin LDE a Torino; lo stadio Santa Maria di Ferrandina (Matera). On the left page, Lecco, Rigamonti-Ceppi Stadium. On this page, in the first column, Municipal Stadium of Piancastagnaio
(Siena) and Bio Surface system diagram. In the second column, from top: Ettore Mannucci Municipal Stadium in Pontedera (PI); soccer field of ASD Cit Turin LDE; Santa Maria Stadium in Ferrandina (Matera).
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Con la promozione in Serie A, Empoli e Venezia scelgono Omsi
In occasione del passaggio alla serie maggiore, le società promosse hanno adeguato gli stadi di casa perché siano all’altezza delle nuove sfide. Omsi è presente con le nuove sedute sulle tribune del Pier Luigi Penzo a Venezia e del Castellani a Empoli.
Venezia Nel 2021 con il sorprendente ritorno del Venezia FC in serie A dopo quasi 20 anni di assenza, anche la tribuna coperta dello Stadio Pier Luigi Penzo è stata dotata di nuovi seggiolini. Nell’area centrale, in particolare, Omsi ha fornito ribaltabili modello M2013 e M2016 di colore nero, montate direttamente sul fronte gradone. Lateralmente, da un lato arancioni e dall’altro verdi, hanno invece trovato posto le sedute monoscocca modello M2003. È stato inoltre creato un nuovo Reality Sky Box, posizionato di fianco alle panchine calciatori, nel quale sono state inserite circa 200 poltrone Leonardo Silver, disegnate da Pininfarina per Omsi. Per ultimo, nuove postazioni modello MP2021 sono state inserite in tribuna stampa, di fatto raddoppiata nelle dimensioni; la particolarità della postazione stampa MP2021 è l’innovativo snodo per la chiusura del piano di lavoro, completamente in poliammide, resistente agli agenti atmosferici e particolarmente indicato per le zone ad alta umidità e concentrazione salina.
“1920” nella parte inferiore. Un bordo da 6 mm di spessore percorre il perimetro della scocca dal sedile allo schienale ed impedisce la presa durante eventuali atti vandalici; grandi nervature di spessore 4 mm collegano le due pareti dello schienale e assicurano un’eccellente resistenza ai colpi dal posteriore. In Curva Nord sono presenti circa 2.000 sedute modello M2008, mentre la curva Banca Dinamica, la Curva Sud e le due tribune laterali vedono di nuovo il modello M2011 small. Da ricordare, infine, l’installazione di 77 postazioni per i giornalisti, modello MP2021 con sedute modello M2016 con piedi autoportanti, nella nuova tribuna stampa.
Empoli Tra il 2020 e il 2021, nonostante l’incertezza per le decisioni del Governo circa la riapertura degli impianti in autunno e per le relative capienze ammesse, nello stadio Castellani è stata ristrutturata la Tribuna Maratona. L’ampio settore ha visto l’installazione di circa 6.000 sedute monoscocca con schienale alto modello M2011 small, conformi alle ultimissime disposizioni FIFA e UEFA, le quali compongono la scritta “EMPOLI” nella parte superiore e
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Production
After promotion to Serie A, Empoli and Venezia choose Omsi As they move up to the big leagues, the promoted clubs have adapted their home stadiums to meet the new challenges. Omsi is present with new seating in the stands at Pier Luigi Penzo in Venice and Castellani in Empoli.
Venice In 2021, with the surprising return of Venezia FC to Serie A after an absence of almost 20 years, the covered grandstand of Pier Luigi Penzo Stadium has also been equipped with new seats. In the central area, in particular, Omsi has provided folding seats model M2013 and M2016 in black, mounted directly on the front of the tier. On the sides, orange on one side and green on the other, model M2003 monocoque seats were installed. A new Reality Sky Box has also been created, positioned next to the players' benches, in which about 200 Leonardo Silver armchairs, designed by Pininfarina for Omsi, have been inserted. Lastly, new MP2021 workstations have been installed in the press box, which has been doubled in size. The special feature of the MP2021 press box is the innovative joint for closing the work surface, made entirely of polyamide, which is resistant to atmospheric agents and particularly suitable for areas with high humidity and salt concentration.
and the relative capacities allowed, the Marathon Stand in the Castellani stadium was restructured. The large sector has seen the installation of about 6,000 high-backed monocoque seats model M2011 small, in accordance with the latest FIFA and UEFA regulations, which make up the writing "EMPOLI" at the top and "1920" at the bottom. A 6 mm thick edge runs around the perimeter of the shell from the seat to the backrest and prevents gripping during vandalism; large 4 mm thick ribs connect the two walls of the backrest and provide excellent resistance to blows from the rear. In the Curva Nord there are about 2,000 seats model M2008, while the Curva Banca Dinamica, the Curva Sud and the two side stands see again the model M2011 small. Finally, it is worth mentioning the installation of 77 seats for journalists, model MP2021 with model M2016 seats with self-supporting feet, in the new press stand.
Empoli Between 2020 and 2021, in spite of the uncertainty caused by the Government's decisions regarding the reopening of the facilities in the autumn www.omsi.it info@omsi.it ! OMSI Srl
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MODULE e W/D MODULE B50: le soluzioni Künzle&Tasin per il mondo dello sport Questi mesi di restrizioni dovute alla pandemia hanno messo ancora più in evidenza il ruolo cruciale della pulizia e della sanificazione. La cosa risulta ancora più evidente nel settore sportivo, dove aree pulite e protette sono la migliore garanzia per la sicurezza e la salute degli appassionati sportivi e degli addetti ai lavori. Come si mantiene un ambiente sicuro e protetto? Con un approccio polivalente e trattamenti diversificati che tengano conto delle diverse tipologie di attività, superficie, … Künzle&Tasin dispone nella sua gamma prodotti di due modelli dalla struttura modulare e flessibile - la macchina multifunzione MODULE e l’aspirapolvere-liquidi a batterie W/D MODULE B50 - che rappresentano appunto la soluzione migliore per una pulizia efficace e completa in ambito alimentare. Disponibile in 2 varianti, con pista di pulizia da 35 e 50 cm (versione a cavo o a batteria), MODULE è ad oggi l’unico prodotto “compact size” sul mercato che incorpora in sé le funzioni di spazzatrice e lavasciuga (oltre che di aspirapolvere/liquidi). Ciò la rende una soluzione economica e indicata in ambienti anche molto diversi tra loro: dall’ambito commerciale alle istituzioni, ai servizi, ecc. In particolare, MODULE risulta perfetta nelle varie strutture sportive che, proprio per la loro natura polivalente e complessa, necessitano di trattamenti diversificati: dall’aspirazione delle polveri fini, al lavaggio in profondità delle superfici, alla pulizia negli angoli più nascosti. Grazie alla struttura modulare e componibile della macchina, passare dalla modalità spazzatrice a quella di lavasciuga è incredibilmente semplice e può essere svolto in poche mosse da chiunque. Ciò consente un trattamento differenziato in base ai diversi ambienti ed alle differenti esigenze di pulizia giornaliera. Risultato finale: superfici perfettamente pulite e igienizzate. Forte del successo dei modelli MODULE, Künzle&Tasin ha sviluppato un altro prodotto dalle caratteristiche uniche e distintive: l’aspiratore wet&dry a batteria W/D MODULE B50 Quello che mancava nel mercato era infatti un aspiratore potente e performante, che permettesse di lavorare a lungo ed in completa autonomia, senza la necessità di collegarsi con il cavo alla rete elettrica. W/D MODULE B50 costituisce la soluzione a questo problema. Rapido ed efficiente, con la dotazione standard (batterie AGM DEEP CYCLE da 40Ah) può raggiungere fino a 2 ore di autonomia. E per lavori più prolungati, l’ampio comparto può ospitare batterie più potenti e con capacità ancora maggiore (fino a 80 Ah). Questa elevata capacità di lavoro si combina con alti livelli di efficienza e flessibilità. Grazie ad un doppio sistema di aspirazione, W/D MODULE B50 è infatti in grado di operare dappertutto. Se il kit di aspirazione permette di pulire nei punti più nascosti, grazie al tergitore è possibile lavorare in “rettilineo” lungo spazi estesi senza vincoli di mobilità, semplicemente spingendo la macchina (produttività teorica di ben 2500 m2/h). Dunque, un mix unico di comfort, velocità e performance, perfetto sia in grandi spazi che in aree ristrette. Con i modelli MODULE e W/D MODULE Künzle&Tasin conferma il suo impegno convinto per un’attività di pulizia sempre più profonda, efficace e consapevole, nel rispetto dell’ambiente e della salute di tutti. www.kunzletasin.com info@kunzletasin.com ! Künzle & Tasin srl
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PRODUZIONE PRODUCTION
Fun Rubber Plasteco rinnova Bact,gil nuovo ed innovativo la copertura granulo batteriostatico pger i campi perdacampi padel in erba sintetica creato da Pentaplast La pandemia da Covid-19 ha intensificato l’esigenza di vivere in ambienti più igienizzati e sicuri, compreso il contesto sportivo. Per questa ragione Pentaplast, azienda specializzata nella produzione di intasi per superfici sportive in erba sintetica, ha creato un nuovo granulo in SBR nobilitato batteriostatico, in collaborazione con il laboratorio di Analisi e Ricerche Lebsc srl. Grazie alla ricerca effettuata, è stato possibile agire sul coating che riveste la superficie dei granuli in SBR, inserendo una miscela di sali inorganici di Zn 2+ che possono essere utilizzati per alterare la carica elettrica superficiale dei materiali polimerici sintetici. L’alterazione della carica elettrica superficiale favorisce l’attività antimicrobica poiché inibisce l’adesione e la formazione di biofilm. In questo modo, senza alterare le proprietà chimico-fisiche già riconosciute di Fun Rubber, si ottiene un intaso che non contiene biocidi o sostanze tossiche, dove microrganismi come batteri non riescono a riprodursi, e quindi non possono crescere. E’ stato provato che la riduzione media dell’attività batterica su prodotti trattati con l’additivo presente nel Fun Rubber Bact è compresa tra il 90 - 99%. Questa azione batteriostatica di Fun Rubber Bact è dimostrata con test di Laboratorio e con Certificazione Labosport. Oltre a questo, grazie a Fun Rubber Bact, si è raggiunto un secondo importante risultato: l’alterazione della carica elettrica elimina lo sgradevole comportamento elettrostatico dei componenti granulari sulle superfici dei campi in erba sintetica. Pentaplast sta svolgendo ulteriori test previsti dal Regolamento LND 2018 per poter utilizzare Fun Rubber Bact su tutte le superfici sportive in erba sintetica dei campi LND in Italia. Ancora una volta, la volontà e lo sforzo dell’azienda sono di poter contribuire, in modo oggettivo e significativo, alla salute e alla sicurezza degli atleti e di tutti coloro che svolgono attività sportiva su campi in erba sintetica.
Production
Fun Rubber Bact, the new and innovative bacteriostatic granule for artificial turf fields created by Pentaplast The Covid 19 pandemic has intensified the need to live in safer, more hygienic environments, especially in the Sports context. To address this need, Pentaplast - a company specialized in the production of infill for synthetic turf sports surfaces - has created a cutting-edge bacteriostatic SBR granule, in collaboration with the Lebac srl analysis and research laboratory. The extensive research conducted has made it possible to act on the coating that covers the surface of the SBR granules. A mixture of inorganic salts of Zn 2+ is inserted into the coating, which can be used to alter the surface electric charge of synthetic polymeric materials. Altering the surface electrical charge enhances antimicrobial activity by inhibiting adhesion and biofilm formation. In this way, without altering the already recognised chemical-physical properties of Fun Rubber, a filler is obtained that does not contain biocides or toxic substances, where microorganisms such as bacteria cannot reproduce, and therefore cannot grow. It has been proven that the average reduction of bacterial activity on products treated with the additive present in Fun Rubber Bact is between 90 - 99%. This bacteriostatic action of Fun Rubber Bact is proven by laboratory tests and Labosport certification. Additionally, Fun Rubber Bact provides a second key benefit: the alteration of the electrical charge eliminates the unpleasant electrostatic behaviour of the granular components on artificial turf surfaces. Pentaplast is carrying out further tests required by the 2018 LND Regulations in order to be able to use Fun Rubber Bact on all synthetic turf sports surfaces on LND pitches in Italy. Pentaplast is committed to contributing, in objective and significant ways, towards the health and safety of athletes and individuals alike who play sports on synthetic turf fields.
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NOTIZIE DALLE AZIENDE NEWS FROM COMPANIES
Il Parco delle Nuvole a Palma Campania
a cura di SAMA Srl www.samasport.com
Il Parco del Benessere a Costarainera
a cura di Gea Srl www.geafunexperience.com
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Il “Parco delle Nuvole”, in località Gorga a Palma Campania, è un parco di circa 8000 mq, realizzato con fondi comunali e inaugurato lo scorso giugno: il nome è stato scelto dai cittadini su invito del Comune, attraverso i social. Il parco sorge a ridosso della prima area industriale di Palma Campania, in un terreno individuato per il verde attrezzato: sarà destinato, dunque, a riqualificare anche una parte della periferia palmese. Nella parte centrale del parco trova spazio il playground. L’intervento eseguito da SAMA è costituito dalla realizzazione di una pavimentazione antitrauma, con materiali Conica. È stata realizzata una prima mano di gomma SBR e la successiva finitura in granuli di EPDM di vari colori, negli spessori richiesti e necessari per il rispetto delle altezze di caduta dei vari giochi. L’area si divide in quattro settori distinti per colori e fasce di età: l’area di colore arancione è dedicata ai più piccoli, segue la gialla, per finire in quella rossa per i più grandi; conclude l’area giochi il settore dedicato al ristoro di colore grigio. La pavimentazione è stata realizzata su incarico della Botanika Società Agricola srl e progettata dall’Architetto Pietro Salvatore Caliendo. (Foto Mario Ferrara)
Il progetto ambientale di riqualificazione, realizzato da GEA, è stato ideato e curato dall’Università degli Studi di Genova (Dipartimento di Architettura e Design) e finanziato con fondi FESR all’interno del Programma Interreg V-A Francia-Italia Alcotra 2014-2020, grazie al progetto europeo Jardival. Sono state create 9 "stanze per le naturoterapie" che ospitano specie di piante che favoriscono il benessere psico-fisico della persona e che vengono utilizzate come terapie naturali (specie medicinali, Fiori di Bach, piante per cromoterapia e aromaterapia, giardino del respiro). Inoltre, sono stati realizzati spazi per laboratori didattici di ortoterapia e di arteterapia, in collaborazione con le due artiste Judith Török e Carin Grudda. In questo contesto, sono state allestite aree da utilizzare per la pratica di discipline di meditazione (yoga, Tai Chi Chuan) e di ginnastica dolce, oltre che per attività all’aria aperta. Per i più piccoli, sono presenti percorsi sensoriali e aree giochi che favoriscono l’immaginazione, il movimento e la coordinazione, percorsi di equilibrio, scivoli, altalene, capanne e amache; mentre i grandi possono tenersi in forma percorrendo il “sentiero del benessere”, allestito come una palestra a cielo aperto, completa di attrezzi fitness per esterno, ideali per un allenamento sano e dinamico. Il parco è stato arricchito ulteriormente quest’anno, anche con l’inserimento di arredi e chaise longue di design, collocate in posizione panoramica, a integrazione di un contesto davvero unico nel suo complesso.
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La recinzione dello stadio per il baseball al Kennedy di Milano
a cura di Retissima Srl www.retissima.it
Il manto certificato dello stadio Liguori di Torre del Greco a cura di Mondo Spa www.mondoworldwide.com
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Il Kennedy Sport Center è un centro sportivo di proprietà del Comune di Milano, dedicato principalmente al baseball e al softball. Lo stadio del baseball è affidato in concessione alla federazione (Fibs) ed è gestito dalla Milano 1946, la più antica società di Baseball in Italia, che quest’anno milita in serie B. Realizzato nel 1964 con il contributo della Camera di Commercio italo-americana, ha ospitato gli Europei del 1964 e alcune partite dei Mondiali del 1988 e del 1998. Inoltre sul suo terreno sono state giocate le finali di coppa dei Campioni del 1971 e 1972. L’impianto è lungo 98 metri sul lato esterno destro, 121 all’esterno centro, 98 sul lato esterno sinistro; la tribuna dispone di circa 3.000 posti a sedere con una cabina superiore destinata ai classificatori di gara, alla stampa e allo speaker ufficiale. L’ottimo drenaggio del diamante del Kennedy, unanimemente apprezzato da tutti i giocatori, permette il regolare svolgimento degli incontri anche in condizioni meteo difficili. Nel quadro di una generale riqualificazione di tutto il centro, Retissima è stata incaricata di provvedere alla sostituzione delle recinzioni del campo da baseball. Sono stati forniti e posti in opera 340 metri di rete griglia a maglia sciolta, zincata, da 225 cm di altezza lungo tutto il perimetro del campo, e 70 metri di altezza 150 cm sul lato tribuna. L’intervento ha previsto anche l’installazione di 2 cancelli special pedonali e tre carrai.
Lo Stadio Amerigo Liguori di Torre del Greco (Napoli) venne inaugurato nel 1950, ed è tutt’oggi la sede della Turris Calcio, oggi militante in Serie C. Nel corso degli anni l’impianto ha subito diverse migliorie, fra cui l’introduzione dell’erba sintetica nel 2009. A partire dal 2019, lo stadio è stato interessato da nuovi interventi strutturali, nell’ambito dei lavori per gli impianti interessati dalle Universiadi. Fra questi, l’installazione di un nuovo manto in erba sintetica, che ha ottenuto la certificazione Fifa Quality Pro. I lavori di rifacimento del manto, per un importo complessivo di 506.499 euro, sono stati eseguiti dall’impresa Habitat con la posa del manto Mondoturf 4NX da 50 mm di Mondo. Si tratta di una superficie in erba artificiale di ultima generazione composta da monofilamenti 4NX a struttura dritta e sezione semiconcava con 3 nervature asimmetriche, completata con intaso prestazionale in granuli di SBR nobilitato e un sottotappeto elastico ammortizzante. Il sistema così composto favorisce il corretto rimbalzo e rotolamento del pallone e assicura un supporto omogeneo per i movimenti di accelerazione, rotazione e torsione dei giocatori, limitando il rischio di infortuni e affaticamento precoce. In particolare, il monofilamento 4NX abbina l'esclusiva morfologia allo spessore superiore, per una maggiore capacità di memoria elastica. I ciuffi d'erba ritornano velocemente alla posizione originale dopo la pressione del piede e rimangono in posizione dritta al passaggio della palla, mantenendo più a lungo nel tempo i valori di rotolamento e rimbalzo del campo.
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Il ponte tibetano di Castelsaraceno
a cura di Skidata Srl www.skidata.it
Il sistema sportivo per le qualificazioni FIBA alla Spaladium Arena
a cura di Adisport Srl www.adisportfloor.it
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Il ponte tibetano più lungo del mondo è un’opera ingegneristica imponente, di 586 metri di lunghezza e 80 di altezza dal suolo, realizzata grazie all’impegno del sindaco di Castelsaraceno (Potenza), Rocco Rosano. Un progetto chiaro di ecosistema che butta l’occhio ai modelli imprenditoriali del nord, con obiettivi e strategie orientate allo sviluppo turistico con il ponte, ma anche valorizzando il territorio a forte caratterizzazione sport-outdoor con un esperto destination manager trentino, Paolo Borroi. La passerella escursionistica su funi, tesa sulle gole del Racanello, consta di quattro funi portanti da 35 mm, 2 funi di sicurezza da 20 mm, 1160 gradini in grigliato di acciaio zincato fissato sulle funi principali inferiori mediante morsetti, 5500 metri di cavi in acciaio tra strutture ed ancoraggi, oltre 24000 chilogrammi di acciaio tra gradini, portali di irrigidimento e piastre di ancoraggio e un potenziale flusso giornaliero di 1000 utenti. Il progetto è dello Studio Area Progetto Associati, ing. Marco Balducci e ing. Roberto Regni di Perugia, ed è stato realizzato dall’ATI Geofond-Geovertical. Oltre ad un moderno sito turistico con prenotazione online - raggiungibile tramite l’indirizzo www.visitcastelsaraceno.info - si è guardato al top per la gestione automatizzata degli accessi in ingresso e uscita dal ponte con le più avanzate tecnologie di controllo degli accessi Skidata. Gli utenti potranno effettuare la prenotazione online sul sito turistico, avendo possibilità di scegliere giorno e slot orari disponibili senza passare dalla cassa. Basterà infatti usare il proprio smartphone o stampare il voucher ricevuto in fase di prenotazione, per accedere tramite lo scanner digitale al tornello di accesso: sistema automatizzato moderno, efficiente e opportuno in era Covid-19.
La Spaladium Arena è un'arena indoor polivalente situata a Spalato, in Croazia. È stata inaugurata nel dicembre 2008, e quest’anno ha ospitato le qualificazioni FIBA per le Olimpiadi. Per questa importante occasione, l’italiana Adisport è stata scelta quale unico fornitore tecnico ufficiale, con l’adozione del sistema sportivo smontabile AdiPortable in parquet essenza Rovere. In seguito al torneo di qualificazione olimpica, players e Federazione, colpiti dalla qualità e dalle prestazioni del nostro parquet sportivo, hanno deciso di sottoscrivere un contratto di partnership con Adisport, legando così il futuro della Federazione con quello dell’azienda. Il parquet sportivo in legno AdiPortable è composto da una guaina in polietilene (nylon) che ha la funzione di barriera vapore, estesa a tutta la superficie del sottofondo (in modo tale da evitare l’eventuale penetrazione di umidità), sulla quale viene collocato in opera il sistema sportivo prestazionale costituito da un materassino elastico in grado di fornire al sistema la giusta elasticità, con la funzione di ottimizzare al meglio l’assorbimento degli urti ed il conseguente rilascio di energia, la placca in metallo per l’aggancio, e infine i pannelli compositi in legno, da 22 mm di spessore. AdiPortable rappresenta la soluzione ottimale in tutte quelle strutture in cui l’attività sportiva è alternata ad eventi temporanei. È un sistema che garantisce ripetuti montaggi senza riportare danni, grazie alla perfetta congiunzione tra i moduli.
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Il nuovo Padel Club di Tolcinasco
a cura di Ecover Srl www.ecover.it
I percorsi per Obstacle Course Racing a cura di Legnolandia Srl www.legnolandia.com
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Con un evento esclusivo è stato inaugurato il 16 settembre scorso il Padel Club Tolcinasco, a margine dei campi da golf del Castello Tolcinasco Golf Resort & Spa, a sud di Milano; un’iniziativa dovuta a due volti noti quali Nicola Amoruso e Alessandro Budel. I campi sono stati battezzati da alcuni team, composti da importanti nomi del calcio e dello sport. Il nuovo Padel Club è dotato di tre campi esterni, mentre altri tre campi si trovano all’interno della tensostruttura realizzata da Ecover. Lunga 37,90 metri e larga 24, la copertura progettata e realizzata dall’ufficio tecnico di Ecover è in grado di offrire la migliore giocabilità interna grazie all’altezza minima sui campi di 7,15 m e una massima di 11,42. La struttura portante è in profili tubolari di acciaio zincato con procedimento a bagno caldo, e rispecchia tutte le normative e certificazioni del mercato italiano, sia per quanto riguarda la relazione di calcolo per carico-neve e spinta-vento sia per la tracciabilità della filiera produttiva ed i relativi certificati del materiale utilizzato. Le otto arcate metalliche sottendono un telo in PVC bispalmato di classe 2, da 750 g/mq. Due ulteriori tralicci orizzontali consentono di completare la copertura con una parete verticale anche suoi lati corti. Tutti i lati sono dotati di un sistema per l’apertura e chiusura delle tende laterali scorrevoli, con apertura dal centro verso le estremità. Le tende sono rinforzate da due cancelletti di comando, per la chiusura centrale, e da tubolari in acciaio antivento verticali; grazie alla doppia riloga, aerea e a terra, allo scorrimento di carrelli e ogive, le tende possono aprirsi e chiudersi rapidamente.
L’Obstacle Course Racing (OCR) è uno sport emergente che prevede un percorso, da fare correndo o camminando, in cui si incontrano vari ostacoli che richiedono un determinato impegno fisico per essere superati, ostacoli simili a quelli usati nell’addestramento militare. Le gare possono variare in distanza e difficoltà, spesso combinando trail running, road running e cross country running; il più delle volte vengono organizzate in località turistiche o centri sportivi con ostacoli installati per l’occasione. Una delle prime installazioni fisse in Italia è stato, nel 2019, l’impianto realizzato nel grande Centro Sportivo di Italiana Fitness, nel Parco Kolbe di Roma, con attrezzature di Legnolandia. Le attrezzature per OCR proposte da Legnolandia sono denominate Strong-Track e sono state progettate in collaborazione con l’associazione I.M.S.A. - International Military Sports Academy, impegnata non solo nella pratica ma anche nella divulgazione e nel miglioramento continuo di questa disciplina sportiva emergente. Viste le forti sollecitazioni a cui vengono sottoposte, le attrezzature progettate da Legnolandia sono in legno di conifera di grossa dimensione. Gli ostacoli per OCR, Spartan Race, percorsi di guerra e circuiti similari forniti da Legnolandia sono garantiti contro la marcescenza del legno grazie allo speciale trattamento che avviene mediante iniezione in profondità di sali minerali. Ne consegue una lunga durata, ottimale anche per la realizzazione di impianti fissi progettati con la collaborazione delle associazioni OCR.
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Cosa fare quando si ha uno spazio aperto e inutilizzato?
a cura di Freetness Italia www.attrezzaturefitness.com
Il nuovo pump track di Ugovizza a cura di Velosolutions F-TECH Production Sas www.f-tech.bz
L’area fitness nel comune di Giuliana, in provincia di Palermo, lega l’utile e il dilettevole. Uno spazio inutilizzato diventa un luogo di ritrovo per gli sportivi e i dilettanti che desiderano stare in buona salute senza rinunciare alla piacevolezza di stare all’aria aperta. Freetness Italia ha permesso ciò, realizzando un’area fitness comprendente l’attrezzo Pattinatore, per allenare i glutei e le gambe; l’attrezzo Abdo Semplice, per allenare gli addominali e una stazione su misura della linea DAMA PRO per l'allenamento calisthenics, costituita da numerose barre trazioni, spalliera, dips doppio e barra serpente. Gli attrezzi sono realizzati con un telaio in acciaio zincato e termo laccato, con gli angoli smussati per garantire una maggiore sicurezza, con impugnature antiscivolo e sono stati testati e garantiti contro la corrosione. Il colore verde degli attrezzi si lega in modo naturale all’ambiente circostante. Tutti gli esercizi sono spiegati sul pannello informativo in acciaio presente sull’attrezzo, ed è ulteriormente possibile visionare l’esercizio su YouTube tramite QR Code. L’utente viene accolto nell’area con un pannello di benvenuto contenente una mini guida per il riscaldamento muscolare. L’area fitness è stata accompagnata da un campo di beach volley, realizzato con la collaborazione di Freetness Italia, rendendo l’area ancora più socievole e sportiva.
Ugovizza è una frazione del Comune di Malborghetto-Valbruna, in Valcanale, a poca distanza da Tarvisio e dal confine austriaco. Transita da questa valle la ciclovia Alpe Adria, un percorso ciclabile che collega Salisburgo, in Austria, con Grado, in Italia. L’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Boris Preschern, grazie a un finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia, ha ideato un progetto integrato che, prevedendo una sinergia di investimenti pubblici/privati, ha portato alla realizzazione di questa importante infrastruttura turistico-sportiva, posta in un punto strategico del tracciato della pista ciclabile Alpe Adria, dotato di punto di ristoro, campi di calcetto e parco giochi. La pista di pump track, realizzata dalla azienda specializzata Velosolutions (per conto dell’appaltatore I.C.M. Srl con sede a Ravascletto), è caratterizzata dalla successione accuratamente studiata di gobbe, dossi e curve paraboliche, da percorrere con una mountain bike, che permettono di acquisire la padronanza del mezzo fino a riuscire a compiere l’intero percorso senza pedalare, ma sfruttando solo la spinta (“pump”) data dai movimenti del corpo. La pista è gestita dall’ASD Sport Senza Confini che svolge anche un servizio di noleggio e corsi.
Ph: Simone Vuerich
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Ufficio Turistico del Comune di Malborghetto-Valbruna
Ph: Simone Vuerich
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La PolyPlay Arena nel Villaggio Solidale di Lurano
a cura di Polytan GmbH www.polytan.com
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Nell’ottobre 2020, per dare un segnale di solidarietà alle comunità bergamasche duramente colpite dalla pandemia, Polytan donava a Cesvi - l’organizzazione umanitaria che da Bergamo opera in tutto il mondo - un mini pitch, della misura di 15x10 m, che è stato installato presso il Villaggio Solidale di Lurano (Bergamo). Il montaggio dell'arena presso il Villaggio Solidale è avvenuto nell'ottobre 2020, nel pieno della pandemia globale di Covid-19, e per questo motivo è stata utilizzata per garantire agli ospiti del villaggio (60 bambini e ragazzi) momenti di gioco e svago in un ambiente protetto, mentre non era possibile l'utilizzo del campo da parte di esterni a causa delle restrizioni sanitarie. Per i bambini è stato molto importante poter usufruire di uno spazio dove poter fare attività fisica e mantenere una condizione di "normalità" in quanto le attività sportive strutturate sono state sospese per quasi tutto l'anno. Inoltre, nel mese di luglio 2021 è stato organizzato un momento ricreativo (Centro Estivo) per 50 ragazze e ragazzi ospiti della comunità, ospitando anche 30 ragazzi delle comunità vicine. Con l'allentamento delle restrizioni, è stato anche creato un laboratorio sportivo che ha coinvolto circa 15 bambini con diverse abilità, accolti nei servizi diurni del territorio. Cesvi e il Consorzio Fa hanno deciso di proporre, per il 7 ottobre di quest’anno, un momento inaugurale alla presenza delle autorità locali e di Giampaolo Bellini, storico capitano dell'Atalanta Bergamasca Calcio e attualmente impegnato con la stessa società.
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NOTIZIE DAL MONDO NEWS FROM THE WORLD
Pechino: il playground Playscape di We Architech Anonymous
Foto: © Tian FangFang
Il playground Playscape di We Architech Anonymous è il progetto di ristrutturazione di un complesso industriale esistente a nord di Pechino, un insieme di magazzini del 1970 per lo stoccaggio del grano con infrastrutture di trasporto. Il progetto nasce per restituire l’esperienza di gioco “urbano” in una città industrializzata e densamente abitata, dove gli spazi destinati ai bambini sono pochi e sempre meno rilevanti. Il playground Playscape prevede diverse aree e modalità di gioco: Interazione di gruppo “hide and seek”, con il gioco del “nascondino”, volta a coinvolgere l’immaginazione di un bambino e a promuoverne l’interazione all’interno di un gruppo; playground avventura: un gioco di equilibri nel quale i bambini si muovono decidendo il livello di rischio che sono disposti a sperimentare; playground scoperta: spazi progettati per i bambini, con angoli da esplorare e labirinti; fantasia e immaginazione: il paesaggio viene astratto permettendo flessibilità negli scenari. È uno strumento ludico che promuove l’apprendimento; permette la narrazione creativa per i bambini, affinché sviluppino i sensi relativi ad equilibrio e propriocezione. L’equilibrio è dato per certo, finché non viene messo in discussione: la risposta emotiva alle attività e la percezione va verso il rinforzo del coordinamento nello sviluppo del bambino.
Gli interventi architettonici l tubi, disposti come scale e ponti di collegamento, con diametri diversi e differenti altezze diventano strumenti di confronto con il proprio corpo. Il tetto, che presenta un punto alto per avere una visione d’insieme, pone ai bambini la scelta di abbracciare percorsi differenti, tra reti e tappeti elastici. Le collinette migliorano la propriocezione e l’equilibrio, lasciando libertà di decisione: permettono ai bambini di esplorare e decidere quale direzione prendere, quale inclinazione e a quale velocità, in tutta sicurezza. Si accede a un’ulteriore area gioco coperta tramite scivoli e fessure dal livello terrazza. Il playground è fondato su un insieme di magazzini che circondano un cortile; una strada disconnette l’edificio più a sud, che viene riunito nuovamente da un ponte aereo che collega le terrazze sul tetto. L’accesso fornisce un percorso privato a un asilo adiacente e l’ingresso in un parco pubblico. Diversi gli spazi gioco presenti: uno è per bambini di 2-4 anni, con topografia morbida, un secondo è diviso verticalmente in tre livelli, con una zona per bambini sopra i 4 anni che include un ambiente interattivo sotterraneo, arrampicata e scivoli. Al livello 2 e 3 si trovano 6 aule multifunzione. Tutti gli edifici hanno una terrazza sul tetto ad anello che facilita l’osservazione dei bambini da parte dei parenti. Dove l’iconografia del progetto diventa attività, abbracciando un certo grado di rischio, la speranza è di spingere i bambini a immaginare e sentire ciò che vedono come i limiti della loro stessa avventura.
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Urban Dunes, gli architetti sono Maurizio Barberio e Micaela Colella, con Angelo Figliola
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Nello scorso numero di Tsport abbiamo pubblicato, a pag. 83, la notizia “Urban Dunes, la copertura 3D sostenibile in sabbia del deserto”. Per un errore di composizione è saltata la parte iniziale del testo (che peraltro era completa nella versione on line su “Sport&Impianti”, omettendo così i nomi dei progettisti. Scusandoci con gli interessati, ripariamo all’errore riportando la frase iniziale che mancava in testa all’articolo: La copertura sostenibile Urban Dunes degli architetti Maurizio Barberio e Micaela Colella è stata presentata alla Cool Abu Dhabi Challenge, nella quale ha vinto una menzione d’onore: la challenge, che ha coinvolto studi di progettazione da 62 Paesi, ha come obiettivo la risoluzione di un problema molto importante nei climi caldi - ma anche alle nostre latitudini: quella di raffrescare gli spazi urbani.
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A Seagrave il nuovo centro sportivo del Leicester City Football Club
Il nuovo centro sportivo della prima squadra del Leicester City Football Club, progettato da KSS, è stato completato in meno di due anni nel dicembre 2020: costato poco meno di 100 milioni di sterline, è dedicato a tutte le squadre maschili del Leicester City, fino ai giovani dell’Academy. Il nuovo centro di allenamento di Seagrave manda a riposo lo storico Training Center di Belvoir Drive ad Ayleston: la struttura, che ha rappresentato il campo di allenamento del Leicester City per quasi 60 anni, diventerà ora sede del LCFC Women. La squadra femminile del Club, acquisita dal LCFC in agosto 2020, è diventata professionista e attualmente guida il campionato femminile FA. In costruzione dalla primavera 2019, il nuovo campo è l’ultimo di una serie di investimenti di rinnovamento effettuati da King Power e dalla famiglia Srivaddhanaprabha sin dalla loro acquisizione del Leicester City nel 2010. Il presidente del Leicester City Aiyawatt Srivaddhanaprabha ha commentato: “Di tutti gli investimenti che abbiamo fatto nel Club, questo è stato il più significativo. È un investimento nei nostri giocatori di oggi e di domani, mettendo a loro disposizione alcune delle migliori strutture del mondo. Eleva l'offerta del Club ai suoi giocatori e al suo staff a un livello completamente nuovo ed è una componente chiave nel rendere sostenibile il nostro progresso”.
Il nuovo centro di allenamento Nel nuovo centro di allenamento del Leicester City sono compresi: - 21 superfici di gioco, tra cui 14 campi di dimensioni regolamentari per il calcio a 11; - tribuna con 499 posti a sedere e tribuna stampa; - l'edificio Vichai Srivaddhanaprabha. Il principale centro di allenamento, medico e amministrativo per la prima squadra e l'Accademia, prende il nome dal defunto presidente del Club; comprende tutte le strutture per le squadre maschili professionali con uffici, alloggi e aree ricreative. Si affaccia sui campi di allenamento della Prima Squadra. - strutture mediche e scientifiche d'élite; - una palestra personalizzata e strutture per l'idroterapia; - King Power Centre, con un campo coperto e un centro media con sala conferenze e spazi hospitality, si distingue per la copertura a cupola; - Sports Turf Academy, una struttura unica nel suo genere che punta a formare futuri specialisti di manti erbosi e professionisti dei terreni di gioco, da impiegare in contesti sportivi di tutto il mondo, creando un centro di sviluppo e ricerca per l’innovazione nella gestione del tappeto erboso; -un campo da golf privato a nove buche. All’interno, un piccolo stadio con tribuna da 499 posti a sedere e tribuna stampa è dedicato alle competizioni del campionato Reserve, la Premier League Femminile e la FA Cup giovanile. Si alleneranno nel nuovo centro di allenamento tutte le squadre maschili fino ai giovanissimi.
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TSPORT 341
La metropoli di Lione è una collettività territoriale francese con uno statuto particolare della regione Alvernia-RodanoAlpi, e corrisponde al territorio di 59 comuni della Grand Lyon. Il Consiglio, organo di governo della Grand Lyon, ha presentato nei giorni scorsi un ambizionso piano di sviluppo della rete ciclabile metropolitana, da attuare entro le scadenze del 2026 e del 2030, con l’obbiettivo di incoraggiare la mobilità su due ruote, superando il primo ostacolo alla sua diffusione, il problema della sicurezza. Il progetto prevede di creare una rete di 250 km di piste ciclabili entro il 2026 (100 km dei quali esistono già). Alla fine dell'attuale mandato politico, 12 linee dovrebbero attraversare circa 40 comuni, permettendo a 3 abitanti su 4 di vivere a meno di 10 minuti da una pista ciclabile. Alla fine del progetto, entro il 2030, le piste ciclabili dovrebbero coprire un totale di 396 chilometri di percorsi. Concepite come una rete di trasporto pubblico, le 12 linee collegheranno i comuni della periferia al cuore dell'agglomerato, ma anche le città del primo anello tra di loro. La rete, chiamata "les Voies Lyonnaises", si caratterizzerà per un elevato livello di sicurezza, grazie a: -corsie separate dalla strada e dai marciapiedi, e abbastanza larghe da potersi incrociare facilmente; -percorsi continui, con il minor numero possibile di ostacoli e che servono le destinazioni più frequentate dagli abitanti; -rivestimento adeguato: asfalto, cemento, ecc; -attrezzature lungo i percorsi: stazioni di rifornimento, fontanelle, cordoli alti che servano da poggiapiedi agli incroci, ecc. Tracciati e priorità sono stati discussi con le comunità, le associazioni locali e i sindaci dei Stazione di bici self-service in piazza Edgard Comuni interessati, che continueranno ad essere coinvolti nello sviluppo del programma. Quinet (foto Tùrelio / Licenza CC) (B.G.)
Il piano ciclistico della città di Lione
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Il Padel Club di Healy Partners Architects in Irlanda
Il padel club di Adare Manor, hotel di lusso dell’omonimo villaggio irlandese, si sviluppa come una struttura indipendente rispetto all’hotel già esistente e nasce come ampliamento dello stesso, per fornire spazi per il tempo libero e lo sport al coperto per gli ospiti dell’albergo. Vi si accede solo a piedi o in bicicletta ed è riservato agli ospiti dell’albergo di Adare: il Padel Club è stato realizzato come struttura separata con servizi di svago, intrattenimento e sport, localizzata a breve distanza e immerso nel bosco. La scelta dell’ubicazione della struttura, in continuità con l’ambiente naturale, rispecchia una visione rispettosa della natura, dichiarata esplicitamente dal team di Healy Partners Architects: “Siamo convinti che la natura dovrebbe avere vita propria e noi, come architetti, dovremmo sforzarci di unirla alle persone”.
Tre volumi per gli ospiti dell’albergo L’edificio è stato realizzato con legno, vetro e pietra calcarea, scelti per assicurare l’integrazione nel contesto, senza soluzione di continuità. Le grandi vetrate creano una perfetta sinergia tra interno ed esterno, permettendo un’ampia visuale sul paesaggio e l’ambiente stesso, con i suoi ritmi, ha determinato l’orientamento e la posizione dell’edificio e la sua forma. La massa dell'edificio è divisa in tre volumi: il principale, rivestito in legno di larice, ospita la reception principale, uno spazio di simulazione del golf, due campi da padel, una palestra e uno studio di yoga/pilates. Il volume è orientato in direzione est/ovest per sfruttare il sole. I campi da padel si aprono a est. La palestra e lo studio sono situati al primo piano e incorporano vetrate dal pavimento al soffitto: si ha l’impressione di allenarsi tra gli alberi. Le attività acquatiche occupano il secondo volume, parallelo ai campi da padel: piscina, idromassaggio, sauna, bagno turco e zone relax. L'involucro dell'edificio si apre a nord per approfittare della bellezza naturale del parco, con viste sul paesaggio, sul vicino castello e sul convento agostiniano. L'apertura della piscina a nord migliora la qualità dello spazio interno riempiendolo con una luce naturale diffusa, impedendone al tempo stesso il surriscaldamento. Un volume più basso di collegamento ospita gli spazi condivisi: spogliatoi, docce e spazi di servizio.
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La piscina galleggiante di Praga
La piscina galleggiante progettata dallo studio Petrjanda lungo l’argine della Moldava a Praga ripercorre la tradizione dei bagni fluviali di Praga, i quali combinavano funzioni sociali e culturali, oltre che ricreative e sportive, e hanno una lunga storia alle spalle. Il progetto è tra i vincitori nella categoria sportiva del premio A+Awards, promosso da Architizer. Il tema dell’anno è Architetture per un mondo che cambia e celebra architetti e progettisti all’opera per creare un ambiente resiliente, in prospettiva per il futuro. Il sistema strutturale in costole d’acciaio della piscina galleggiante richiama la conformazione delle barche fluviali: il progetto nasce proprio trasformando una nave da carico. L’impianto appare senza confini grazie alla sua composizione a sfioro e offre una varietà di livelli di profondità adatti a tutte le utenze. A livello superficiale, la piscina è divisa in tre parti, distinte per temperatura dell'acqua, utilizzabili tutto l'anno. Le singole parti sono progettate per i bambini e per i non nuotatori (con profondità ridotte), con una zona relax con doccioni ed elementi subacquei nella parte centrale della piscina e per i nuotatori, con panchine lungo entrambi i lati della piscina. Nella parte centrale della piscina c'è un ingresso integrato al ponte inferiore dove si trovano i servizi igienici per i visitatori e l'accesso alle parti tecnologiche della piscina (serbatoi, filtrazione, pompe ed elementi di ancoraggio). I serbatoi di accumulo e filtrazione sono sotto i corpi principali delle singole parti della piscina. L'intero corpo è costruito su supporti telescopici attivi per prevenire gli effetti dinamici del movimento dell'acqua nella piscina e per mantenere il suo equilibrio contro il ribaltamento causato dal momento d'inerzia della superficie dell'acqua. Il concetto di una piscina galleggiante con servizi fa parte di una serie di interventi all'interno di un progetto di riattualizzazione del lungofiume, del quale alcuni step sono stati già completati e altri, compresa la piscina, potranno esserlo in futuro. La rivitalizzazione del lungofiume di Praga, che si estende lungo i tre argini per quasi 4 chilometri di lunghezza, è il più grande investimento di Praga nello spazio pubblico dell'era post-totalitaria dopo il 1989, il primo di questo genere e di impatto socioculturale.
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La Skatepark Continua di MBL Architectes immerso nei boschi francesi
Foto: © Maxime Verret
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In un paesaggio a metà tra industria e vegetazione, lo skatepark Continua, progetto dello studio MBL Architectes di Parigi, è stato concepito per immergersi nello scenario di un ex-mulino industriale. Con il suo colore chiaro si staglia nel verde del bosco accompagnando la pratica di tutte le tipologie di sport su rotelle. Per 10 anni MBL Architectes hanno lavorato alla progressiva trasformazione di un ex mulino industriale a Boissy-le-Châtel, in Francia, in un luogo d'arte contemporanea per la Galleria Continua. Iniziato nel 2013, il progetto mira a mantenere e preservare il sito industriale; resti di costruzioni cadute, sottolineati dalla presenza di piante e dallo sviluppo di specie selvatiche endemiche, si fondono e crescono accanto agli edifici industriali. Quello di Skatepark Continua è un progetto che segue una ricerca condotta sugli spazi della cultura dello skate, che ha aiutato a capire il ruolo che uno skatepark può rivestire nello sviluppo di un territorio. A differenza di quello che si potrebbe supporre riguardo a una struttura sportiva così specializzata, lo skatepark può favorire l'aggregazione di una popolazione molto diversificata. Punti d'incontro per bambini e genitori, playground adatti alla pratica di ogni sorta di sport sulle ruote e spazi per gli allenamenti di skateboarding, gli skatepark costruiscono comunità temporanee. La loro capacità di generare una forma di "vita pubblica" ha reso così rilevante la costruzione dello skatepark in questo luogo. Lo skatepark Continua di MBL Architectes ha portato un nuovo pubblico nei locali della galleria, non sempre familiare con l'arte contemporanea, e ha offerto uno spazio di aggregazione e comunitario. Lo skatepark esplora le possibilità del cemento bagnato; sul sito, i telai metallici sono stati assemblati e saldati. Il calcestruzzo fresco è stato spruzzato direttamente sul metallo, poi steso e lisciato nelle forme desiderate prima che facesse presa. La fabbricazione dello Skatepark Continua è in gran parte dovuta alla destrezza dei muratori-skaters che sono stati incaricati di dargli forma: il cantiere è stato condotto come se fosse una performance, che ha celebrato l'incontro tra un progetto e un luogo. Ideando il progetto è emerso il desiderio di esplorare le caratteristiche dei primi skatepark, negli anni Settanta: il progetto si basa sulle premesse empiriche dell'architettura non standard. Concepito come una striscia continua, senza delimitazioni, lo skatepark è una struttura nel paesaggio: si allunga lungo i vecchi binari della ferrovia, immerso negli alberi e nei cespugli. Connette gli edifici nel territorio esteso, mentre le linee curve di cemento grezzo delinea le ombre degli alberi. Senza preconcetti, la forma dello skatepark si adatta alle specificità del suolo e della vegetazione esistente.
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Il Premio di architettura “I luoghi dello sport” alla seconda edizione
Il centro Ercole vincitore dell’edizione 2019
IN/Arch Piemonte con il patrocinio di INARCH Nazionale, l’Associazione Etica e Sport e il Politecnico di Torino nell’ambito della cerimonia di consegna delle Borse di Studio per il programma DUAL CAREER, promuovono la seconda edizione del Premio “I luoghi per lo sport”, sezione “Architettura” del Premio Etica e Sport. L’Associazione “Etica e Sport” da anni promuove iniziative e progetti in grado di porre l’attenzione sul valore etico e sociale dello sport in Piemonte, in Italia e in Europa e incoraggia e sostiene i comportamenti virtuosi nello sport, le “buone pratiche” e le connessioni tra soggetti pubblici e privati finalizzati alla definizione di strategie e programmi di pratica sportiva, cultura ed etica dello sport. Nell’anno 2019, in occasione della decima edizione del Premio, accanto alle cinque tradizionali categorie già menzionate è stata introdotta la nuova Sezione “Architettura” dedicata ai “luoghi dello sport” in coerenza con l’articolo 1 della Carta Etica intitolato “Sport e Spazi delle Città”.
L’edizione 2021 de “I luoghi dello sport” Quest’anno, tale collaborazione tra l’Associazione Etica e Sport, IN/Arch Piemonte e Politecnico di Torino si rinnova e si dota di ulteriori contenuti, estendendosi inoltre all’intero territorio nazionale al fine di amplificare la partecipazione delle candidature. Il Premio è rivolto a progetti e realizzazioni basati su etica, innovazione e ricerca, e a progettisti, committenti pubblici e privati e imprese che abbiano concorso alla progettazione e/o alla realizzazione di impianti sportivi, spazi per lo sport e spazi pubblici dove praticare attività ludico-sportive. Inoltre, in questa nuova edizione si è ritenuto opportuno coinvolgere gli studenti assegnando premi anche a tesi di laurea e progetti di ricerca che abbiano come oggetto analoghi obiettivi. Infine, è ammessa la partecipazione di esperienze di pianificazione ai vari livelli che abbiano dato centralità specifica ai temi dello sport.
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Concluso il Landscape Festival 2021, a Bergamo città del paesaggio
In alto e sotto a sinistra, Piazza Vecchia con l’installazione di Nigel Dunnet. Nelle altre immagini il portico della Biblioteca Angelo Maj.
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L’edizione del Landscape Festival / i Maestri del Paesaggio organizzata da Arketipos, conclusa domenica 26 settembre, si è svolta intorno a un tema, “From Nature to Nature (a journey in the city of the future)” dove per “city” si intende certamente il contesto urbano ma, in modo più ampio, tutte le città possibili, ogni centro di aggregazione, dai villaggi alle metropoli. L’obiettivo di Landscape Festival è stato quello di “immaginare ambienti più naturali possibili, al contempo misurati e ideati con cura, ponderati nei ritmi e nei colori, nell’alternarsi armonico delle essenze e delle forme, gradevoli nell’interazione e contemplazione”, come spiega la presentazione ufficiale. Un tema che, come ogni anno, viene reso tangibile al grande pubblico soprattutto attraverso la sistemazione “paesaggistica” della Piazza Vecchia. Nigel Dunnett, paesaggista inglese, classe ’62, con Gren Square 2021 ha realizzato una “prateria” di piante erbacee dalle fioriture più diverse - adatte alla stagione settembrina - posate sopra la storica pavimentazione in cotto. A onore di cronaca va detto che per il visitatore della Città Alta l’esperienza del Landscape Festival - al di fuori della Piazza Vecchia - si confonde con le innumerevoli altre iniziative che Bergamo contemporaneamente offre (mostre, esposizioni, installazioni museali), senza contare il preponderante stimolo delle offerte gastronomiche su cui conta il sempre affollatissimo passeggio lungo l’asse che va dalla Funicolare alla Cittadella. Viceversa, per gli addetti ai lavori vanno ricordati i tradizionali allestimenti “green” degli sponsor, fra cui quello studiato da Zenucchi con l’architetto Massimo Castagna, che trasforma il portico della Biblioteca Angelo Maj in un bosco dove il visitatore è invitato a rilassarsi (con la collaborazione, fra gli altri, di Sit-in Sport). Sono state poi proposte alcune mostre fotografiche, installazione site specific come quella realizzata da Roberto Ghezzi nella Sala dei Giuristi, ma anche l’International Meeting, che come ogni anno è uno dei più importanti appuntamenti a livello internazionale aperto ad esperti e appassionati, una giornata di incontri che si è potuta seguire anche come webinar. Fra gli eventi collaterali ricordiamo infine il “Landscape Talk” che si è tenuto la mattina di venerdì 24 a cura del leader partner della manifestazione Mapei, che da diversi anni ha dedicato una gamma di linee ampia e trasversale a piazze, centri storici, aree per lo sport, parchi, giardini, waterfront e lungomare, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, alla bellezza del risultato, e alla durabilità. (B.G.)
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Inaugurato l’impianto natatorio “Le Piscine” di Vercelli
È stato inaugurato il 19 settembre scorso l’impianto natatorio “Le Piscine” di Vercelli, completamente rinnovato dallo Studio SdiA Architetto Paolo Pettene & Partners STP Srl. L’intervento consiste nella realizzazione della nuova copertura telescopica della vasca nuoto preesistente con la formazione di un nuovo corpo servizi a supporto della vasca attività. Le opere si inseriscono in un più ampio programma di riqualificazione dell’Impianto Natatorio denominato "Le Piscine" che ne prevede il completamento con vasche esterne, strutturate funzionalmente ad uso stagionale, attualmente in fase di cantierizzazione. Vedi servizio completo da pag. 37. Vercelli, inaugurazione dell’impianto natatorio "Le Piscine" con nuova copertura telescopica, 19 settembre 2021.
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Cortina d’Ampezzo (Bl) È nato un nuovo parco giochi “dei sogni” Si sono conclusi i lavori di realizzazione del parco giochi di Cortina d’Ampezzo, in area di Sopiazes, intervento programmato da diversi anni e portato a termine grazie ai Fondi per i Comuni di Confine. Firmato dall’architetto Ambra Piccin, il progetto è stato
seguito nella fase conclusiva dai tecnici del Comune. “Esprimo soddisfazione a nome di tutta l’Amministrazione comunale per aver portato a termine, superando molteplici difficoltà, un progetto rivolto alle famiglie di Cortina e che sono certo sarà molto apprezzato da ospiti e visitatori di tutte le età”, ha dichiarato il Sindaco dott. Gianpietro Ghedina. “Il parco giochi è stato realizzato nel segno dell’inclusività, per essere uno spazio attrezzato all’aria aperta accessibile a tutti, dedicato al tempo libero e allo svago per i bambini e le famiglie”. L’area ludica si trova nel polo sportivo di Sopiazes che ad oggi include la palestra di roccia, i campi da tennis e il Parco Avventura. Il progetto è composto da 22 aree e propone strutture dedicate alle varie fasce di età: torri, palafitte, un labirinto, una zona dedicata ai folletti, una galleria, scivoli, ponti e anche un’area allestita per divertirsi a scoprire “i giochi di una volta”. Non mancano le aree pic nic con barbecue e gazebi e uno spazio dedicato agli incontri: un’arena all’aperto, con una capienza di circa 50 posti, sarà a
disposizione per rappresentazioni di teatro, concerti e eventi dedicati a bambini e ragazzi. Grande attenzione è stata posta all’accessibilità all’area di passeggini e carrozzine per disabili, con i percorsi pavimentati con i relativi collegamenti alla palestra e agli spazi circostanti. Il progetto segna un risultato importante nell’implementazione dei servizi a dedicati a residenti e turisti.
Gandino (Bg)
ard, e l’area calisthenics, con tappeto antitrauma e con attrezzature utili per allenarsi a corpo libero e all’aperto. Il progetto è stato reso possibile proprio grazie a un gruppo di ragazzi, capitanati da Davide Bertocchi e Matteo Rottigni, che hanno promosso l’idea e collaborato attivamente con l’ufficio tecnico comunale e con il consigliere delegato allo sport Michele Castelli per la scelta delle attrezzature.
spogliatoi, una seconda palestra, gli spogliatoi del personale, la balconata e i magazzini. Tutte le aree sono raggiungibili tramite ascensore. Per accedere alla vasca natatoria sono previsti tre passaggi obbligati: il primo è posto all’uscita dello spogliatoio femminile, un altro si colloca
Milano Inaugurata la piscina Parri Mengoni A Settembre è stato inaugurato un nuovo centro sportivo nel capoluogo lombardo. La piscina Parri Mengoni si trova a Milano in quartiere Bisceglie, nel parco dei Fontanili e offre una piscina da 25 metri, spazi verdi con solarium estivo, area relax con affaccio sulla vasca e due palestre per la muscolazione. La piscina Parri Mengoni è composta
Un parco per skate e calisthenics Con una spesa di circa 50.000 euro sono stati completati a inizio estate i lavori del parco per skate e calisthenics di Gandino. Il playground si trova nella frazione di Cirano e il suo progetto si aggiunge da un unico corpo di fabbrica, disposto su tre livelli: al piano interrato si trovano i locali tecnici per trattamento acqua e aria, al piano terra invece c’è la reception e si accede a tutti i locali per il pubblico e per la clientela. Al primo piano del centro sportivo sono collocati la palestra fitness con all’area polivalente comunale che vede al centro il campetto di calcio e quello di pallavolo e il percorso attrezzato della Compagnia Arcieri Valgandino. L’area, localizzata ai piedi della chiesa di San Gottardo, in via Silvio Pellico, è stata acquisita dal Comune nel 2006 con una spesa di 200 mila euro. Da quel momento diversi sono stati gli interventi di manutenzione e di cura a opera dei volontari locali, mentre la Consulta di Cirano di recente ha dotato l’area di panchine panoramiche. Nella nuova area sportiva si trova lo skatepark, piattaforma in calcestruzzo con rampe e piccoli ostacoli per chi vuole cimentarsi con lo skatebo-
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all’uscita dello spogliatoio maschile e infine il terzo è in corrispondenza degli spogliatoi istruttori. Il piano vasca propone una vasca con dimensioni 25x12,50 metri, con profondità variabile da 120 centimetri a 150. Il centro sportivo nasce per dare la possibilità di praticare sport sia alle molte famiglie che popolano la nuova zona intorno al parco, in forte espansione urbanistica, sia ai numerosi lavoratori e alle lavoratrici che alla stazione Bisceglie ogni mattina e sera utilizzano la Metropolitana 1 per i propri spostamenti. Questi lavoratori potranno allenarsi prima o dopo l’orario di lavoro, nelle immediate vicinanze della stazione metro e dei parcheggi. Oltre ai corsi natatori per grandi e piccoli e ai corsi di fitness acquatico, la proposta sportiva della nuova piscina Parri Mengoni organizza corsi in una delle due palestre, mentre l’altra, completa di materiali cardio fitness e isotonici, è riservata all’allenamento a corpo libero con pesi e macchinari. Durante la bella stagione il solarium darà la possibilità di rilassarsi all’aperto.
Como Va avanti il progetto del palasport di Muggiò In agosto è stato approvato il progetto preliminare di fattibilità tecnico economica dello studio Teco+ di Bologna, dando così l’avvio a quest’opera tanto attesa dalla comunità, che sarà realizzato nello stesso lotto su cui sorge l’impianto sportivo attuale, chiuso al pubblico
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ormai da diversi anni. L’aspetto architettonico del palazzetto è stato studiato per dissimulare l’impatto delle parti costruite, conferendo al tempo stesso leggerezza all’insieme. La copertura ad andamento spezzato avvolge gli ampi spazi delle sale, creando un effetto di sospensione che “stacca” da terra l’edificio e ne individua i punti di accesso. Il palasport polifunzionale di Muggiò a
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Como avrà una capienza superiore ai 2000 posti a sedere nella sala principale, con un centro per la ginnastica artistica a livello nazionale e servizi accessori come sale riunioni, uffici e servizi di ristorazione. Due le sale dedicate allo sport: la sala 1 sarà dedicata allo svolgimento delle principali manifestazioni sportive di basket, pallavolo, calcetto e ginnastica artistica. Avrà 2150 posti a sedere per il pubblico, di cui 1450 al piano terra su tribune telescopiche e e 700 al piano primo su tribuna fissa. Il campo sarà suddivisibile tramite tendaggio mobile in due campi trasversali di basket e pallavolo, di dimensioni regolari. La seconda sala sarà dedicata al basket e alla ginnastica artistica, omologata per le relative competizioni di livello regionale. Con tribuna fissa da 200 posti a sedere, può contenere un campo da basket regolamentare e disporrà di una piccola parete di arrampicata.
Proseguono i lavori del PalaCingolani
grandi eventi”. Il nuovo PalaCingolani potrà ospitare competizioni sportive di pallacanestro, pallavolo fino alle serie A1 e A2, le gare di scherma e i campionati di calcio a 5 di serie A. La necessità di ampliare il PalaCingolani risale alla stagione 2014/15 quando la Recanatese veniva promossa in serie A1. Nel 2020 il presidente dell’ASD
L’ampliamento al PalaCingolani di Recanati è iniziato e si prevede di concluderlo nel prossimo autunno. Il progetto risale già al 2015 ma i lavori, consegnati a settembre 2020, sono iniziati soltanto quest’anno nel mese di luglio, dopo il parere favorevole del Genio Civile. Come ha dichiarato il sindaco di Recanati, “restituiremo alla città e alle scuole e Associazioni Sportive una struttura polivalente importante, che diventerà punto di riferimento del territorio per le attività sportive e per i
Recanati calcio a 5 ha chiesto all’Amministrazione Comunale la possibilità di valutare la fattibilità tecnico – economica di una variante al progetto di ampliamento già varato, al
Per il palasport di Muggiò a Como si prevede l’utilizzo di fonti rinnovabili e il perseguimento delle prescrizioni CAM, fino al raggiungimento del livello NZEB.
Recanati (Mc)
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fine di ingrandire il campo da gioco. La società attualmente gestisce un impianto sportivo comunale delle dimensioni adatte a disputare gare di campionato nazionale di serie B di calcio a 5 ma la prospettiva di una promozione in A2 determinerebbe la necessità di giocare in un campo di dimensioni adeguate che attualmente non esiste a Recanati. Non essendo ancora iniziati i lavori del palazzetto e considerata la rilevanza strategica di questo impianto, l’Amministrazione ha espresso valutazione favorevole alla proposta della società sportiva. Oggi più che mai, con le difficoltà legate alla ripresa post-pandemia e la cronica carenza di impianti sportivi in città, diventa sempre più importante rendere il palazzetto dello Sport il più polivalente possibile..
Milano Con l’Arena di Santa Giulia, un altro passo avanti verso Milano-Cortina 2026 Con una conferenza stampa il 7 settembre è stata presentata la nuova Arena di Santa Giulia. In realtà, come ha sottolineato lo stesso Klaus Peter Schulenberg, CEO di Eventim (la società che relizzerà la struttura), le immagini diffuse sono solo un’idea e l’estetica dell’edificio potrà alla fine essere diversa.
avanti un importante piano di riqualificazione delle strutture in tutti i quartieri di Scandicci”. L’impianto sportivo di Badia a Settimo, realizzato in più fasi durante gli anni Settanta e Ottanta, è in gestione all’Unione Sportiva Sporting Arno Asd. I lavori per la riqualificazione dell’impianto prevedono, in prima battuta, la olimpico cui l’Arena è inizialmente destinata, dalle 130 alle 200 manifestazioni l’anno, sia di tipo sportivo che musicale. Pochi i dati tecnici in assenza di un vero progetto architettonico: su 50.000 mq, la struttura ospiterà fino a 16.000 spettatori, oltre ad un’arena esterna per altri 10.000. L’investimento si aggira sui 180 milioni di euro, e i lavori potranno partire nell’autunno del 2022. Per dovere di cronaca, aggiungiamo tuttavia che è stato presentato un ricorso contro la decisione del Comune di dare il via libera all’operazione. Rendering © Arup
Scandicci (FI) Sarà riqualificato il campo sportivo di Badia a Settimo
sostituzione del manto del campo di calcio a 11 molto deteriorato, con uno nuovo, di ultima generazione. Saranno installate anche nuove recinzioni perimetrali che separeranno il pubblico e l’area di gioco, nuovi cancelli e rete parapalloni sulle testate del campo. In un secondo momento, saranno adeguati accessi e spazi spogliatoio e sarà riqualificata la zona riservata al pubblico con bagni, percorsi e uscite di sicurezza. La copertura degli spogliatoi sarà sostituita con una nuova a pannelli coibentati.
definite tramite le diverse tonalità di colore utilizzate. “Prende il via un intervento necessario per far fronte alle problematiche di sicurezza causate dall'attuale pavimentazione che in più punti risulta sconnessa e ammalorata per l'intenso transito di veicoli e per la presenza di mezzi pesanti durante i giorni di mercato”, ha affermato in merito il sindaco Valter Orsi. I lavori della piazza sono stati suddivisi in tre fasi: in primis verrà chiusa l'area di parcheggio di fronte al bar Plaza, poi quella fronte bar Dante e infine la zona che sta davanti alla farmacia Amaldi. Con i lavori si prevede di migliorare l’arredo urbano installando una fontanella accessibile ai disabili e di sistemare i percorsi pedonali, con nuovi pali di illuminazione colorati e curvilinei. L’intervento è stato elaborato dal servizio viabilità cittadino (geometra Fabio Molo) e durerà circa 60 giorni. I lavori, avranno un costo di circa 150 mila euro.
Al campo sportivo di Badia a Settimo sarà rifatto il manto sintetico del campo di calcio a 11 per un importo
Schio (Vi) Riqualificazione street-print della piazza centrale
La circostanza in effetti è stata quella di comunicare l’accordo tra Risanamento Spa (con la sua controllata Milano Santa Giulia), titolare delle aree, e la tedesca Cts Eventim (con la sua emanazione locale Evd Milan Srl), che gestisce eventi in tutto il mondo e in particolare, fra gli altri impianti, la Lanxess Arena di Colonia, la K.B. Hallen di Copenhagen, il Waldbüne di Berlino e l'Apollo di Londra. L’obiettivo della gestione sarà infatti quello di garantire, dopo l’evento
totale dei lavori superiore a 470 mila euro, finanziati da parte del Coni grazie alla partecipazione del Comune al bando governativo Sport & Periferie. “È una buona notizia perché l’impegno e la competenza degli operatori dello sport meritano impianti sportivi adeguati”, ha affermato l’assessora allo Sport Ivana Palomba. “Il livello dell’offerta sportiva in città incide sulla qualità della vita dei cittadini, sulle relazioni sociali, sul contesto educativo per i più giovani, per questo motivo negli ultimi anni stiamo portando
Ha preso il via la riqualificazione della piazza centrale di Schio, con l’asportazione dell’attuale pavimentazione e la posa di una nuova con la tecnica street-print nelle strisce di delimitazione degli stalli di sosta. Anche le aree di parcheggio saranno colorate con delle resine per ravvivare la superficie stradale. Ci sarà una zona “calda” e una zona “fredda”,
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Venezia Lo skatepark di Golden Goose in laguna Uno skatepark galleggiante - e temporaneo - è comparso nella laguna di Venezia, tra l’isola di San Giorgio e San Marco, per iniziativa di Golden Goose, l’azienda di sportswear fondata vent’anni fa a Marghera. In coda alle sfilate di grandi marchi della moda, lunedì 6 settembre si è svolto un evento culminato con l’esibizione dello skateboarder statunitense Cory Juneau, medaglia di bronzo a Tokyo 2020, e di alcuni atleti che hanno “danzato” con la musica della DJ Brina Knauss. Il CEO del marchio, Silvio Campara, ha spiegato il senso dell’evento: “Non c'è elemento più dinamico e stimolante dell'acqua. Abbiamo voluto celebrare lo skateboarding combinando l'at-
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mosfera di Venice Beach, una rampa da skate e la laguna veneziana. Lo skateboarding è più di uno sport. È una cultura, e Golden Goose è più della moda, è anche una questione di cultura". (BG) Photo: Golden Goose
Castellammare del Golfo (Tp) Giochi inclusivi nel parco urbano Villa Olivia Sono stati Completati i lavori nel parco urbano villa Olivia dove è stata realizzata una nuova area giochi inclusiva, accessibile ai disabili. L’area interessata dai giochi è di circa 220 metri quadrati, ed è stata inaugurata con la presenza del Sindaco Nicolò Rizzo. In particolare, è stato completato il
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rinnovo della pavimentazione antitrauma e dei giochi nell’area ludica già esistente a villa Olivia, con la creazione di un percorso privo di barriere architettoniche grazie ad un finanziamento di 42.500 euro dell’assessorato regionale delle Politiche Sociali ed il cofinanziamento comunale di 9.000 euro. Responsabile unico del procedimento è l’ingegnere Luigi Martino, reggente del settore Lavori Pubblici dell’ufficio tecnico comunale ed il progetto è stato curato dall’architetto Marcello Monacò. Il parco urbano “villa Olivia” occupa complessivamente una superficie di circa 12.000 mq e collega due importanti arterie
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cittadine cioè via Segesta e viale Leonardo da Vinci, denominato comunemente “circonvallazione” per la funzione di congiunzione del centro urbano con l’autostrada e i paesi limitrofi.
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Reggio Emilia Rinasce il centro sportivo della Reggiana
nuto in usufrutto l’area dalla proprietaria Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla”. Con la convenzione per uso e gestione stipulata con la Reggiana per il calcio professionistico e per il settore giovanile, la Reggiana torna nella sua sede storica.
Da parte sua, la società sportiva si è impegnata per 1,5 milioni di euro in interventi su altri beni immobili e impianti, che non rientrano però in questa convenzione, fra cui il recupero di Villa Granata. La Reggiana potrebbe tornare ad allenarsi in via Agosti dal-
Grazie a una convenzione sottoscritta tra il Comune di Reggio Emilia e AC Reggiana 1919, il centro sportivo di via Agosti tornerà in utilizzo e gestione alla società sportiva, per il calcio professionistico e giovanile. L’accordo prevede una durata di 24 anni e interessa una parte di beni immobili tra edifici, campi sportivi e spogliatoi presenti nell’area che comprende 11 campi da gioco e servizi annessi. Soddisfatto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, che ha presentato il progetto e la convenzione. “Il Comune è già impegnato, per il nuovo polo sportivo, in lavori di riqualificazione di campi, attrezzature e servizi per due milioni di euro, finanziati per 1,5 milioni dal Credito sportivo, dopo avere otte-
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l’autunno 2021 ed entro un anno tutto il polo di via Agosti potrebbe essere completo. Nella nuova convenzione d’uso, la Ac Reggiana 1919 si impegna a versare al Comune un canone annuale e a gestire gli spazi anche in favore di altre società sportive oltre che ad occuparsi della manutenzione del patrimonio. I beni oggetto della convenzione fra Comune e Reggiana comprendono il fabbricato di via Agosti 1, nuovi spogliatoi e servizi, un nuovo campo in erba artificiale a uso esclusivo, due campi in erba naturale ad uso esclusivo per il calcio professionistico. Per il settore giovanile si tratta di due campi in erba naturale ad uso esclusivo e spazi esterni per allenamento, un campo in erba naturale in uso condiviso con il football americano e uno in uso condiviso con le società dilettantistiche. Il progettista della riqualificazione del polo sportivo è l’Architetto Giovanni Gherpelli.
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Modena
Milano
All’Accademia Militare una pista di atletica con gomma riciclata
Nuovo campo da rugby per il progetto INSIEME
All’interno dell’Accademia Militare di Modena, Istituto di formazione per gli Ufficiali dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri, è stata inaugurata una nuova pista di atletica, realizzata con gomma riciclata proveniente da PFU, pneumatici fuori uso. L’intervento è stato realizzato grazie ad Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei PFU, con il supporto tecnico di Casali Sport. Il sistema installato presso l’Accademia Militare di Modena è della tipologia impermeabile, composto da uno strato elastico di base, realizzato in opera e costituito da granuli di gomma riciclata da PFU e legante poliuretanico, e da un rivestimento superficiale in resina poliuretanica autolivellante con una finitura su cui sono tracciate le linee delle corsie. Federico Dossena, Direttore Generale di Ecopneus, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione dell’Accademia Militare di Modena in un contesto di così alto livello una superficie sportiva di ultima generazione realizzata in gomma riciclata. Quello sportivo è il settore che ad oggi assorbe il maggior quantitativo di gomma riciclata prodotta dalla filiera Ecopneus, mediamente tra le 30 e le 40 mila tonnellate l’anno. Questo proprio perché l’aggiunta della gomma riciclata conferisce alla superficie le caratteristiche idonee ad una pratica sportiva anche ai massimi livelli e la necessaria tutela delle prestazioni degli atleti. Sono soluzioni che guardano al futuro e ad una sempre maggiore sostenibilità anche delle infrastrutture sportive”.
Nel quartiere Baggio di Milano, pres-
so l’Oratorio San Giovanni Bosco, è stato inaugurato un nuovo campo da rugby, terza iniziativa nell’ambito del progetto INSIEME per l’inclusione sociale promosso dal Gruppo Mediobanca in collaborazione con il CUS Milano Rugby e il Comune di Milano.
Partito nel 2017 con la creazione di nuovi campi da rugby e di pallavolo presso l’oratorio Sant’Agnese nel quartiere Quarto Oggiaro, il progetto si è sviluppato nel 2019 con l’inaugurazione del campo da rugby di Via Cambini nell’area di Via Padova e ha già coinvolto oltre 1.000 giovani delle
La finitura superficiale del sistema realizzato da Casali Sport è omologata dalla FIDAL e da World Athletics. Sempre con l’impiego di materiale proveniente da PFU, è stata prevista anche la manutenzione straordinaria del campo da rugby esistente in erba sintetica, attraverso la ricarica dell’intaso prestazionale con granuli di gomma riciclata da PFU, oltre alla realizzazione della nuova pedana di allenamento a corpo libero in pavimentazione antitrauma colata di colore azzurro, composta da granuli di gomma riciclata e legante poliuretanico neutro.
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rispettive zone in attività sportive. L’inaugurazione ha visto la partecipazione del Sindaco Giuseppe Sala, dell’Amministratore Delegato del Gruppo Mediobanca Alberto Nagel e di Sergio Vicinanza, Presidente del Cus Milano Rugby. La società gestirà e coordinerà le attività del nuovo campo con il supporto di una squadra di educatori e di tecnici qualificati coordinati dall’ex stella della Nazionale Italiana di rugby Diego Dominguez.
e ha visto trionfare il veneto Oscar Gatto. Nell’albo d’oro delle diverse edizioni disputate nel corso degli anni spiccano nomi di vecchie glorie del ciclismo: Costante Girardengo, Alfredo Binda, Giuseppe Saronni, Fausto Coppi, Roger De Vlaemick e Francesco Moser. Filippo Pozzato, oggi nelle vesti di organizzatore, ha vinto questa competizione nel 2009.
Il Giro del Veneto 2021 si è svolto su un percorso rivisitato, con partenza da Cittadella e arrivo a Padova nella piazza di Prato della Valle. Il tragitto di 168,8 km con 1650 metri di dislivello, ha toccato i Colli Berici e i Colli Euganei, con un significativo doppio passaggio per Vo’ Euganeo, la città divenuta simbolo della lotta contro il Covid-19.
Cerea (Vr) Cittadella (Pd)
Un parco sensoriale nei giardini della scuola d’infanzia
Ritorna il Giro del Veneto Dopo nove anni di assenza, è rinato quest’anno il Giro del Veneto, competizione ciclistica riservata ai professionisti, che il 13 ottobre ha preso il via, per la 84ma edizione, da Cittadella. L’ultima edizione si è svolta nel 2012
La scuola d’infanzia “Angelo Maddalena Maggioni” e il nido integrato “La casa dei bimbi” di Aselogna, frazione di Cerea, con oltre cento piccoli iscritti, hanno inaugurato i nuovi giardini, su un’area verde di circa 1.000 metri quadrati caratterizzati da
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un parco sensoriale. Sulla parte laterale e nel retro della scuola sono stati realizzati i giardini riservati al nido e alla materna. Entrambi sono stati fatti con erba sintetica mentre le aree gioco hanno una pavimentazione antitrauma. In particolare, la zona riservata ai più grandi ospita, oltre allo scivolo e
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è classificato il progetto dell’ingegnere Maria Luna Pavanello, di Milano e al terzo quello dell’architetto Nicola Sutto di Udine. Segnalazione speciale all’originale idea di una promenade fronte mare proposta dall’architetto Stefano Sbarbati di Parigi.
alle giostrine, anche una sabbiera e un orto. All’ingresso è stato realizzato il parco sensoriale, creato con il contributo e il lavoro di genitori, simpatizzanti e imprese che hanno sponsorizzato l’intervento. Le opere, progettate e realizzate da Giochinfiniti, sono costate circa 60.000 euro, di cui 20.000 da privati, 10.000 euro stanziati dal Comune di Cerea e 30.000 euro finanziati con risorse proprie dalla scuola d’infanzia. Il parco sensoriale è suddiviso in quattro aree: tattile, olfattiva, visiva e uditiva. Nella prima, i bimbi si cimenteranno con diversi materiali e forme interagendo sia con le mani che a piedi scalzi. Nell’area olfattiva, grazie alla presenza di numerose piante officinali e fiori, impareranno a sviluppare la curiosità per i profumi. In quella visiva, sono presenti i colori e i giochi didattici basati sulla vista e sulla memoria visiva. Infine, vi sarà l’area uditiva dove i piccoli alunni potranno dare libero sfogo alle proprie iniziative musicali. Inoltre, si trova nel parco l’”Albero di Alessandro”, dedicato a un bambino della frazione morto trent’anni fa a quattro anni, in memoria di tutti i bimbi che sono passati da questa scuola.
Caorle (Ve) Aggiudicato il concorso di riqualificazione del lungomare Trieste Il concorso di riqualificazione del lungomare Trieste a Caorle si è concluso con la selezione del progetto di Federico Zuanier (Zuanier Associati), con Federico Fernandez Rodriguez (Archigroup) e Marco Pitteri (Studio Ferrarini Pitteri). Al secondo posto si
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Nel progetto vincitore del concorso ci saranno “piazzette e aree a verde pensile, zone di sosta ombreggiate, aree di socializzazione, attrezzature sportive per attività all’aria aperta, con salite e discese funzionali per la pratica dello skateboard e per i giochi dei bambini”, ha dichiarato Federico Zuanier. “È stata un’esperienza importante”, prosegue l’architetto “in quanto si trattava di progettare un settore inedito, quello tra Piazzetta Torino e il Belvedere, un retrospiaggia avvertito come un vuoto urbanistico ma con un grande potenziale. Lo spazio, attualmente utilizzato come area di parcheggio, è stato ripensato come un parco urbano lineare destinato sia a luogo di ritrovo che ad accogliere momenti ludici, per bambini e adulti”. L’oggetto del concorso di riqualificazione del Lungomare Trieste di
Caorle è la fascia di spiaggia di Levante, il cui rinnovamento potrà fare da volano alla riqualificazione dell’offerta ricettiva fronte mare. Tale riqualificazione si è resa necessaria per diversi motivi, in primis dare un volto moderno a tutta l'area e poi fornire servizi, aree di ritrovo e di gioco per bambini. Attualmente sul fronte mare si alternano strutture turistiche a due e tre stelle, che non rendono onore al privilegio di godere dello skyline unico della spiaggia di Levante con la chiesa della Madonna dell’Angelo, il Duomo e il Campanile. L’obiettivo della riqualificazione è alzare la qualità dell’offerta turistica con strutture alberghiere a quattro stelle. La creazione di parcheggi interrati, da utilizzare a servizio degli alberghi, potrebbe dare l’opportunità agli stessi hotel di sostituire i parcheggi outdoor oggi esistenti con piscine, spa e parchi gioco.
Certosa (Pv) Completato l’ampliamento del centro sportivo Sono terminati i lavori al centro sportivo, con un nuovo campo di calcio a cinque e un campo da tennis, che completano l’offerta delle strutture sportive per i cittadini di Certosa. L’inaugurazione del centro, frequentato complessivamente da oltre 200 persone, ha visto la presenza del Sindaco Marcello Infurna, che ha dichiarato: “Una trentina di iscrizioni per i corsi di tennis e oltre un centinaio per il calcio; si tratta di numeri importanti che sottolineano l’interesse per un centro che è diventato tra i più grandi della provincia. Finora, se si tiene conto anche del mio precedente mandato, durante il quale è stato realizzato il campo da calcio a sette in sintetico, sono stati investiti circa 500.000 euro in quanto ritenia-
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mo fondamentale la funzione dello sport all’interno della società e nell’educazione dei più giovani. Insieme alla scuola, svolge infatti un ruolo importante per una crescita sana dei nostri ragazzi”.
Camerino (Mc) Inaugurato il campo da padel all’Univeristà È stato inaugurato in settembre il campo da padel degli impianti sportivi dell’Università di Camerino. Presenti alla cerimonia il presidente del CUS Stefano Belardinelli e il rettore Unicam Claudio Pettinari, insieme con gli ingegneri Gianluca Marucci e Stelvio Calafiore. Il campo da padel, realizzato con strutture di Italian Padel, si aggiunge alla nuova palestra e area calisthenica outdoor realizzati per far fronte alle restrizioni dovute alla pandemia.
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fondata da Pietro Chianchiano periodico di informazioni tecnico-sociali su attrezzature e impianti sportivi e ricreativi, piscine e impianti acquatici, disegno urbano e ambientale Technical-social magazine on recreational, acquatic and sports facilities, pools, equipments, environmental & urban furnishing
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8.3 - Regolamenti Regolamento UE 2021/1058 del 24 giugno 2021 relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2021-2027) e al Fondo di Coesione Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea del 30 giugno 2021 Come è noto, molti dei finanziamenti offerti dalle Regioni per la realizzazione o l’adeguamento degli impianti sportivi fanno capo ai Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR). Esaurita la dotazione relativa al periodo 2014-2020, il Parlamento europeo ha approvato i regolamenti relativi ai Fondi di Coesione (che includono il FESR) per gli anni 2021-2027. Il pacchetto complessivo dei Fondi di Coesione ha un valore di 373 miliardi di euro, e la relativa legislazione è entrata in vigore il 1 luglio di quest’anno. In queste schede pubblichiamo il Regolamento relativo specificamente al FESR e al fondo di Coesione (FC), con uno stralcio delle premesse all’articolato. Per la sua applicazione occorre fare riferimento anche al Regolamento che contiene disposizioni comuni in materia di fondi a gestione concorrente (UE 2021/1060), che consta di 548 pagine e pertanto non è qui riproducibile (cerca sul portale www.sporteimpianti.it : “FESR 2021-2027”). Quest’ultimo fornisce un quadro giuridico comune per otto fondi a gestione concorrente: il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo di coesione, il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura e il Fondo per una transizione giusta, nonché regole finanziarie applicabili al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, allo Strumento per la gestione delle frontiere e i visti e al Fondo per la Sicurezza interna. Il regolamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale e sul Fondo di coesione qui pubblicato, stabilisce disposizioni specifiche per il Fondo europeo di sviluppo regionale (226 miliardi di €) e per il Fondo di coesione (48 miliardi di €). Il FESR contribuirà a rafforzare la coesione economica e sociale nell'Unione europea correggendo gli squilibri tra le sue regioni, realizzando nel contempo le priorità politiche dell'Unione attraverso una concentrazione tematica delle risorse. Il Fondo di coesione sosterrà progetti in materia di ambiente e di reti transeuropee nel settore delle infrastrutture dei trasporti. Starà agli Stati membri, e alle Regioni, attivarsi per proporre progetti coerenti con i principi comunitari. Gli allegati I e II al regolamento FESR, riportanti gli “Indicatori comuni di output e di risultato per il FESR” sono reperibili, insieme con il testo e le premesse, sul nostro portale www.sporteimpianti.it cercando “FESR 20212027”. Regulation (EU) 2021/1058 of the European Parliament and of the Council of 24 June 2021 on the European Regional Development Fund and on the Cohesion Fund Official Journal of the European Union 30 june 2021 As is well known, much of the funding offered by the regions for the construction or adaptation of sports facilities comes from the European Regional Development Fund (ERDF). Having exhausted the budget for the 2014-2020 period, the European Parliament has approved the Cohesion Fund regulations (which include the ERDF) for the years 2021-2027. The total package of the Cohesion Funds has a value of EUR 373 billion, and the relevant legislation entered into force on 1 July this year. In these sheets we publish the Regulation specifically related to the ERDF and the Cohesion Fund (CF), with an excerpt from the introduction to the articles.
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