Mapecoat TNS ®
Nr. 0841-243-Q
Tsport 339
| Anno XLVI SOMMARIO | Maggio Giugno 2021
SPECIALE special 49
BRUNO GRILLINI REPORTAGE SPECIALE ATLETICA LEGGERA A CURA DI
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Reportage / Athletics Special Report 50 51 53 55 57 59 62 65 68 71 74
Atletica leggera: gli impianti oggi TStoria – Le origini dell’atletica leggera in Italia Intervista a Gianni Mauri L’impianto di atletica leggera tra oggi e domani Borgo Valbelluna (Belluno): completamento della pista di Mel in località La Lora Roma: il campo delle Fiamme Gialle a Castelporziano Molfetta (Bari): lo Stadio Cozzoli Brescia: l’impianto del CUS Brescia: il Sanpolino Codogno (Lodi): un impianto che è anche un simbolo Due impianti in cantiere: Vajont (Pn) e San Vendemiano (Tv)
DI BEA RISPOLI TUTTERBA CANNARA (PERUGIA) SOSTITUZIONE DEL MANTO IN ERBA ARTIFICIALE ALLO STADIO PARCO XXV APRILE
Tutterba Cannara (Perugia): Replacement of the artificial turf at the "Parco XXV Aprile" Stadium Design: ing. Massimo Lentischio
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DI ALESSANDRO BIANCHII PLAYGROUND VENEZIA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE GIOCO NELLE PERTINENZE SCOLASTICHE
Playground Venice: Requalification of play areas in school yards Design: Abad Architetti
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PROGETTI projects 8
SABINA ORRICO FITNESS E WELLNESS NOSARA (COSTA RICA) IL GILDED IGUANA ATHLETIC CENTER
DI
Fitness and wellness Nosara (Costa Rica): the Gilded Iguana Athletic Center Design: Studio Saxe
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DI MARIA CARBONE ALTRI IMPIANTI PERO (MILANO) IL CENTRO SPORTIVO GIANNI BRERA
Other facilities Pero (Milano): The Gianni Brera Sports Centre Design: arch. Paolo Vaccari
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DI CESARE LINO PALAZZETTI E PALESTRE MILANO IL PADEL CLUB BOVISA
Halls and gyms Milano: Padel Club Bovisa Design: arch. Giovanni Di Fiore
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REDAZIONE PROGETTI IN BREVE VILLAFRANCA DI VERONA COMPLETAMENTO DI UNA PALESTRA SCOLASTICA A CURA DELLA
Design: arch. Giulia de Appolonia
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Year XLVI | CONTENTS | May June 2021
RUBRICHE topical columns 7
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DI
BRUNO GRILLINI OPINIONE AFFOLLAMENTO E SICUREZZA
45
A CURA DELLA
Opinion / Crowding and safety
88
A CURA DELLA
A CURA DELLA REDAZIONE INTERVISTE RINO TROISE, GENERAL MANAGER DI CIS 2000
92 96
OMSI 1961-2021: SESSANT’ANNI DI QUALITÀ
I-XVI SCHEDE TECNICHE Studi e ricerche Federazioni e Leghe
OMSI 1961-2021: sixty years of quality
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SABINA ORRICO NOTIZIE DAL MONDO REGIONI PROVINCE COMUNI
ALLEGATI appendixes
LA RETE CERTIFICATA REPLAX T SPORT DI CAVATORTA The Cavatorta's certified mesh Replax T Sport
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REDAZIONE NOTIZIE DALLE AZIENDE
A CURA DI
PRODUZIONE / Production 83
REDAZIONE SICUREZZA E CERTIFICAZIONE
SANIFICARE IN CONTINUO, L’IDEA INNOVATIVA PER NON DOVER PIÙ CHIUDERE
13.1 - Statistiche 12.2 - FIDAL atletica leggera
Continuous sanification, the innovative idea so you'll no longer have to close
SeiMedia - Sport&Impianti.it
SeiMedia srl via Per Robecco 91 - 20092 Cinisello Balsamo (Mi) Tel. (+39) 02 23052147 - Fax (+39) 02 02 23055769 www.sporteimpianti.it E-mail: info@seimedia.it
anno XLVI - MAGGIO GIUGNO 2021 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 LOM/MI/4814 - Milano Roserio CMP - Euro 13,00 ISSN 1121-6913
Tsportmagazine Sporteimpianti.it
Speciale ATLETICA LEGGERA Webinar 12 Luglio SICUREZZA E CERTIFICAZIONE REGISTRATI
In copertina: Pista di atletica al Centro Giuriati di Milano (Servizio completo su Tsport 338). Speciale atletica da pag. 49
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Affollamento e sicurezza L’OPINIONE di Bruno Grillini
Il campionato UEFA Euro 2020, che si svolge dall’11 giugno all’11 luglio di quest’anno (in ritardo di dodici mesi causa pandemia) rappresenta per l’Europa un segnale di rinascita dopo un anno di sport senza pubblico. In tutti gli impianti che ospiteranno la fase finale del torneo viene infatti riammessa la presenza dei tifosi, sia pure in misura ridotta rispetto alla capienza degli stadi. La misura dell’affollamento consentito è stata decisa dalle singole nazioni ospitanti, dal 22-25% di molti impianti, tra cui l’Olimpico di Roma, al 100% di Budapest. Fino al 2019 il tema dell’affollamento negli stadi rientrava nel problema della sicurezza essenzialmente in relazione alle vie di esodo. Il D.M. 18 marzo 1996 “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi” dettava prescrizioni per la sicurezza passiva (relative alla costruzione dell’impianto) e per la sicurezza attiva (relative alla gestione). Gli impianti possono avere una capienza illimitata (le indicazioni UEFA e FIFA omologano gli stadi con un “minimo” e non un massimo di affollamento), ma i posti a sedere e le barriere di delimitazione devono rispondere a precisi requisiti tecnici; le vie di uscita devono avere dimensioni adeguate a un rapido sfollamento. Si affida d’altra parte al titolare dell’impianto la responsabilità del mantenimento delle condizioni di sicurezza. Oggi la sicurezza in relazione all’affollamento è diventata anche sanitaria; se vogliamo trarre qualche insegnamento dal periodo dell’isolamento forzato, dovremo pensare da ora in poi a un diverso approccio al tema
dell’affollamento e a una diversa gestione della sicurezza, attraverso la sensibilizzazione del gestore, la formazione del personale, l’innovazione tecnologica (si pensi all’affollamento agli ingressi anche nel caso in cui lo stadio dovesse accogliere solo mille spettatori!). Il programma di webinar organizzato da Sport&Impianti si occuperà nei prossimi due appuntamenti proprio di sicurezza in luglio (ne parliamo in dettaglio a pag. 45) e di gestione degli impianti in settembre.
Barcellona, il Camp Nou (capienza 99.000 spettatori) nell’incontro del 23 maggio 2009 contro l’Osasuna di Pamplona / Barcelona, Camp Nou Stadium (99.000 spectators) after the match against Osasuna from Pamplona on May 23, 2009 (ph. Christian Bertrand / Shutterstock).
Opinion
Crowding and safety The UEFA Euro 2020 championship, which takes place from 11 June to 11 July this year (delayed by twelve months due to the pandemic), is a sign of rebirth for Europe after a year of sports without spectators. The presence of fans in all the stadiums that will host the final phase of the tournament has been re-admitted, albeit to a reduced extent compared to the capacity of the stadiums. The extent of the crowding allowed has been decided by the individual host nations, ranging from 22-25% in many venues, including the Olympic Stadium in Rome, to 100% in Budapest. Until 2019, the issue of crowding in stadiums was part of the safety problem mainly in relation to escape routes. The Ministerial Decree of 18 March 1996 'Safety standards for the construction and operation of sports facilities' laid down requirements for passive safety (relating to the construction of the facility) and active safety (relating to management). Installations may have unlimited capacity (the UEFA and FIFA
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guidelines approve stadiums with a 'minimum' rather than a maximum capacity), but the seating and barriers must meet precise technical requirements and the exit routes must be large enough to allow rapid evacuation. On the other hand, the owner of the facility is responsible for maintaining safety conditions. Today, safety in relation to crowding has also become a health issue; if we want to learn some lessons from the period of forced isolation, we will have to think from now on about a different approach to the issue of crowding and a different management of safety, through awarenessraising of the manager, staff training, technological innovation (think of crowding at the entrances even if the stadium should only hold a thousand spectators!). The webinar programme organised by Sport&Impianti will focus on safety in July (see page 45 for details) and facility management in September.
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FITNESS E WELLNESS FITNESS AND WELLNESS
Nosara (Costa Rica)
Il Gilded Iguana Athletic Center 8
di Sabina Orrico
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Tra gli alberi di Nosara, in Costa Rica, è nato un piccolo villaggio sportivo e ricreativo, estensione del Gilded Iguana Hotel. Pensato come uno spazio pubblico, si integra nel paesaggio naturale ed è a disposizione degli abitanti locali e dei turisti.
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FITNESS AND WELLNESS | FITNESS E WELLNESS
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Il vincitore del premio Building of the Year 2021 – promosso da Archdaily – nella categoria Sports Architecture è il Costa Rica Athletic Center, progettato a Nosara dal locale Studio Saxe. Il Premio seleziona ogni anno gli edifici più intelligenti, creativi e pensati per essere al servizio della comunità, che rappresentino il meglio dell’architettura dell’anno, in diversi settori, dallo sport all’intrattenimento, dal sociale al medico. Per il settore sport nel 2021 ha primeggiato questo centro sportivo immerso nel paesaggio lussureggiante, in Costa Rica: qui lo spazio creato fa coesistere gli abitanti locali con i turisti, tra un surfshop, un negozio di biciclette, una palestra e studi per massaggi, yoga e Ju Jitsu. L’attività economica dell’uomo viene fatta vivere in una relazione simbiotica con il mondo naturale, per accentuare il percorso verso il benessere. Nato nel 2004, lo studio di progettazione Saxe lavora con l’obiettivo di esplorare le relazioni con l’ambiente naturale attraverso l’architettura, nella convinzione che gli edifici debbano connettersi al loro paesaggio, che sia una giungla o un paradiso tropicale. Nel progetto dell’Athletic Center – realizzato come estensione del Gilded Iguana Hotel - il risultato di queste scelte si è tradotto in una serie di spazi interni pubblici che connettono le persone alla
In alto, planimetria generale con le cinque costruzioni collegate tra loro. In basso, l’interno della palestra di muscolazione, che si trova al primo livello del corpo centrale. Nella doppia pagina di apertura, vista d’insieme.
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On top, general plan with the five interconnected buildings. Below, the interior of the muscle gym, which is located on the first level of the central body. On the opening double page, an overall view.
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natura, proteggendo nel contempo dal calore esterno e dal sole cocente. Grazie al lavoro congiunto con ingegneri strutturali ed elettrico-meccanici, la realizzazione, le fondamenta e i servizi si sono sviluppati intorno agli alberi, mantenendoli in vita e proiettando le strutture vicinissime alla vegetazione.
Gli aspetti tecnici Il progetto è stato concepito con un approccio di costruzione modulare per avere il minor impatto possibile sul paesaggio naturale. È stato progettato per preservare e proteggere la vegetazione esistente e l'habitat naturale attraverso un'ingegneria intelligente, disintegrando la massa dell'edificio in molti componenti per distribuire il progetto intorno agli alberi e alla vegetazione. Le strutture leggere in acciaio sono state prefabbricate in un ambiente controllato e poi assemblate velocemente, per creare il minor impatto possibile sul terreno e la massima efficienza di costruzione. La struttura principale in acciaio è stata poi rivestita in legno di teak e le lunghe sporgenze creano una protezione per tutte le facciate, mentre le grandi pareti di vetro creano una connessione con gli alberi e la vegetazione esterna. Grande attenzione è stata posta anche alla sostenibilità ambientale: il tetto protegge gli interni e permette la raccolta delle acque piovane, da utilizzare nell’edificio e per l’irrigazione esterna; i materiali usati combinano locale legno di teak rimboschito, con materiali durevoli. L'orientamento e la disposizione degli elementi e le linee del tetto, infine, sono progettati in termini di strategie bioclimatiche dove l'orientamento solare, la direzione del vento, il rumore, la polvere e altri fattori sono considerati al fine di creare strutture efficienti che funzionano con il minimo consumo energetico. In alto, schizzi esemplificativi del concetto progettuale di spacchettamento delle funzioni e della loro integrazione nell’ambiente; sulla destra, due sezioni su uno dei corpi a due piani. Nella foto, vista dello stesso corpo, esemplare del sistema costruttivo adottato.
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On top, sketches illustrating the design concept of unbundling functions and integrating them into the environment; on the right, two sections of one of the two-storey bodies. In the photo, view of the same body, exemplary of the construction system adopted.
FITNESS AND WELLNESS | FITNESS E WELLNESS
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Fitness and wellness
Nosara (Costa Rica): The Gilded Iguana Athletic Center As an extension to the Gilded Iguana Hotel in the town of Nosara, The Athletic Center was designed as a small village amongst the trees that creates a public space which integrates locals with visitors with similar interests of pursuing an active lifestyle and wellbeing. Studio Saxe and the client wanted to explore intelligent ways of adapting a complex and diverse program of spaces within the existing framework of trees and wildlife of the site. Human activity is intended to co-exist in symbiotic relationship with the natural world in order to accentuate the path towards wellbeing. The construction method applied to The Athletic Center is mainly focused on a light-weight steel structure that was prefabricated off site in a controlled environment and assembled quickly to create minimum impact on the property and maximum efficiency of construction. Long roof overhangs not only protect the inside spaces from the blazing sun and the rain, but also are used to collect water in order to be re-used it in the building’s mechanical systems and for landscaping irrigation. The orientation and disposition of the elements and the roof lines are designed in terms of bioclimatic strategies where solar orientation, wind patterns, noise, dust, and other factors are considered in order to create efficient structures that work with minimal energy consumption.
Athletic Center presso il Gilded Iguana Hotel a Nosara, Guanacaste (Costa Rica) Committente: The Gilded Iguana Holdings Progetto: Studio Saxe Design Director: Benjamin G. Saxe Ingegnere strutturale: Sotela Alfaro Ltda. Ingegnere elettromeccanico: Dynamo Studio Completamento: Novembre 2019 Fotografie: Andres Garcia Lachner
tieniti aggiornato, leggi gli approfondimenti on-line
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In alto, la corte interna su cui affaccia, al centro, la palestra posta al primo piano; al centro, vista degli spazi al primo piano collegati tra loro (a sinistra la palestra di muscolazione); in basso, dettagli degli elementi costruttivi in legno.
On top, the internal courtyard overlooked, in the centre, by the gym on the first floor; in the centre, a view of the interconnected spaces on the first floor (left, the gym); below, details of the wooden construction elements.
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ALTRI IMPIANTI OTHER FACILITIES
Pero (Milano)
Il centro sportivo Gianni Brera di Maria Carbone
Articolato e complesso l’intervento di ammodernamento e arricchimento del centro sportivo comunale, alle porte di Milano, con campi per calcio, calcetto, atletica, beach volley e padel.
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Il progetto - portato a conclusione in un anno e mezzo con tutti i disagi conseguenti alla pandemia - ha riguardato la riqualificazione e la valorizzazione del Centro Sportivo Comunale "Gianni Brera" in comune di Pero. L’impianto rappresenta un importante punto di riferimento per la cittadinanza come polo aggregativo oltre che sportivo e ricreativo; inoltre, verrà qui offerta una scuola calcio come centro tecnico A.C. Milan, grazie ad un accordo tra il gestore e la società rossonera. L’intervento è stato avviato su iniziativa di Mast Srl, specialista del settore e coordinatore dell'operazione oltre che costruttore, che ha proposto al Comune una forma di partenariato pubblico-privato, attraverso la quale è possibile finanziare, costruire e gestire infrastrutture o servizi di interesse pubblico senza che l’Amministrazione debba affrontarne l’impegno economico iniziale: tutti i rischi rimangono a carico del privato. L’operazione è stata finanziata da Ubi Leasing mediante un leasing in costruendo. La gestione ventennale del centro sarà affidata a Sportland, azienda di gestioni sportive di Milano, che può contare su un collettivo di oltre 12.000 tesserati nelle sue varie strutture.
Lo stato di fatto L’impianto sportivo allo stato di fatto comprendeva una pista di atletica leggera ad anello, con
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In apertura, uno scorcio dalla tribuna. Qui sopra, planimetria generale di progetto. In alto sulle due pagine, vista complessiva del centro sportivo a fine lavori. Nella pagina destra, in basso, prospetto e sezione della tribuna, e prospetti dell’edificio polivalente ampliato col nuovo blocco reception.
On the opening page, a view from the grandstand. Above: general plan of the project. Top of the two pages, bird-eye view of the sports centre at the end of the work. On the right page, below, elevation and section of the grandstand, and elevations of the multi-purpose building.
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salto e lancio; un campo da calcio in erba naturale, posizionato al centro della pista di atletica leggera; un campo da calcio in erba sintetica; una tribuna con capienza di 650 spettatori contenente, al di sotto, servizi per spettatori, spogliatoi per atleti ed arbitri e deposito attrezzature e altri due blocchi spogliatoi. Il fine del progetto è stato quello di realizzare interventi di ri-funzionalizzazione, messa in sicurezza, adeguamento normativo e funzionale degli spazi esistenti e creazione di nuove strutture compatibili con le potenzialità e le esigenze del territorio, adeguando l’offerta sportiva in funzione della domanda attuale. Questo ha significato introdurre strutture per il padel e per il beach volley, oltre al calcio a cinque, a fronte di un ridimensionamento delle strutture per l’atletica leggera.
Gli interventi A tale scopo sono stati effettuati i seguenti interventi. Campi sportivi all’aperto: - rifacimento del campo da calcio a 11 in tappeto erboso sintetico omologato LND; - nuovo tappeto erboso sintetico per il campo da calcio a 11 con ulteriore segnatura di due campi da calcio a 7; - un nuovo campo da calcio a 5 in tappeto erboso sintetico con area allenamento portieri; - nuova pista di atletica in rettilineo con a lato pedana del salto in lungo, in sostituzione dell’anello. Campi sportivi coperti: - un nuovo campo da calcio a 5 in tappeto erboso sintetico dotato di copertura pressostatica; - due nuovi campi da beach volley dotati di copertura pressostatica; - due nuovi campi da padel dotati di copertura geodetica; - una nuova palestra polivalente con copertura geodetica. Edifici e altre strutture: - riqualificazione e messa a norma della tribuna spettatori e dei locali spogliatoi sotto-tribuna esistenti; - due nuove tribune metalliche da 56 e da 350 posti; - interventi di adeguamento normativo e manutenzione straordinaria nel blocco spogliatoi esistenti; - ristrutturazione dell’edificio esistente ad uso uffici e sala polifunzionale; - due nuovi blocchi spogliatoi per i campi di calcio a 5 e un nuovo blocco spogliatoio per i campi di beach volley e padel; - un nuovo edificio da adibire ad attività ricettive, reception e biglietteria; - un’area giochi bimbi; - un percorso per attività di corsa (running) all’interno del perimetro di intervento; - nuova pavimentazione in erba sintetica decorativa. Con la nuova disposizione degli spazi previsti dal progetto architettonico e la creazione di nuovi locali che permettono di ampliare la proposta
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OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI
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sociale sportivo educativa del Centro, è stato necessario prevedere un impianto luci che garantisse una corretta illuminazione degli ambienti ma nello stesso tempo non incrementasse i costi di energia permettendo di limitare gli oneri di manutenzione dell’impianto stesso. Da qui la scelta di fornire in tutti i locali principali apparecchi di illuminazione a LED da incasso di varia potenza. Nel progetto è inoltre inserito un Impianto fotovoltaico della potenza di circa 19.5 kw da installarsi sulla copertura del fabbricato destinato ad attività ricettiva.
Le superfici sportive Per le pavimentazioni sportive sono state impiegate diverse tipologie di erba sintetica, ciascuna adatta allo specifico sport. Sui campi di calcio, a seconda delle esigenze dei diversi impianti (calcio a 5, a 7 e a 11) troviamo un prato con altezza variabile dai 40 ai 50 mm, intasato con sabbia e gomma nobilitata. Per il calcio a 11, in particolare, di fronte all’esigenza di offrire un campo in erba artificiale che possa garantire un gioco intensivo, e performance costanti sia in caso di un utilizzo professionistico che dilettantistico, il filo assume una forma speciale con due sezioni combinate ma non ritorte, differenti tra loro per forma e colore, con la speciale tecnologia polimerica XQ. La particolare superficie corrugata dei filamenti riduce sensibilmente i coefficienti di abrasione e di rifrazione della luce ed assicura un costante ritorno della fibra in posizione verticale dopo il calpestio, garantendo l’ottimale rotolamento del pallone durante i passaggi ed agevolando la pratica della manutenzione. La particolare forma con un ispessimento centrale di rinforzo e il polimero di cui la fibra è composta contribuiscono all’elevata resistenza all’usura del filato. Per gli altri campi è stato impiegato un monofilo con una sagoma molto spessa al centro, per garantire durata ed elevata resistenza all’usura. Sul rettilineo di atletica è stato usato un manto fibrillato dritto in polietilene da 20 mm di colore rosso, dotato di 90 fori di drenaggio per mq. Il padel è pavimentato con un manto texturizzato di colore blu, di altezza 12 mm, con struttura monofilo riccio, posato su platea in calcestruzzo. Queste ultime due tipologie sono intasate con idonea quantità di sabbia. Il campo della palestra polivalente è pavimentato con superficie vinilica. I campi da beach volley sono corredati da uno spessore di 40 cm di sabbia quarzifera deferrizzata, esente da polveri, collocata su un massetto con annegato l’impianto di riscaldamento.
Le coperture I campi coperti sono dotati di coperture pressostatiche stagionali e di tensostrutture geodetiche. In questa pagina, dall’alto: il manto sintetico del campo da calcio a undici con la tribuna sullo sfondo; il manto in erba sintetica rossa della pista di atletica; sezione della copertura pressostatica prevista per i campi da beach volley.
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On this page, from top: the synthetic turf of the eleven-a-side football pitch with the grandstand in the background; the red synthetic turf of the athletics track; section of the pressostatic cover planned for the beach volleyball courts.
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Nella prima colonna, dall’alto: pianta del padel e della copertura geodetica; pianta del beach volley e della copertura pressostatica. A destra, dall’alto: interno dell’impianto polivalente; dell’impianto per il padel; sezione della copertura geodetica sul padel.
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In the first column, from the top: plan of the padel and geodesic covering; plan of the beach volleyball and pressostatic covering. Right, from top: interior of the multi-purpose facility; of the padel facility; section of the geodesic covering on the padel.
OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI
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La copertura pressostatica interessa i campi da beach volley per una superficie di 31x23 metri e garantisce un’altezza libera di gioco di 7 metri, mentre al colmo raggiunge i 10 metri. Particolarmente interessante dal punto di vista ingegneristico e funzionale è la struttura geodetica, che copre i campi di padel per una superficie di 24x26,80 metri ed è dotata di membrana di copertura con telo a elevato risparmio energetico e scorrevoli laterali. L’altezza massima al colmo risulta di 13 metri. Una ulteriore tensostruttura copre il campo polivalente, per circa 40x20 metri.
Le recinzioni Una particolare attenzione, per motivi di sicurezza e rispondenza alle norme vigenti, è stata riservata alle molteplici recinzioni, necessarie per ciascun impianto e per le divisioni tra un’area di gioco e l’altra. Le recinzioni alle testate dei campi da calcio, di altezza 6 metri, sono eseguite con pali zincati, intercalati con pali in tubo diametro 60 mm zincati di altezza 2,20, rete plasticata a maglia sciolta 50x50 mm con filo diametro 3/4 mm, e innalzamento con rete parapallone in polietilene verde maglia 45x45 mm. Sui lati lunghi dei campi rimane la rete da 2,20 m come sopra descritta. Le recinzioni sono complete di cancelli sia standard che su misura, tamponati con rete elattrosaldata 50x50, con filo da 4mm plastificati dello stesso colore delle reti oppure in giallo per l’individuazione delle vie di fuga, con serrature aventi la possibilità di cambio del cilindro per poter cosi aprire tutti i cancelli con la stessa chiave. Le recinzioni di separazione atleti/pubblico sono costituire da rete metallica a semplice torsione in maglia quadrata 50x50 mm, filo in acciaio zincato da 3,50 mm di diametro (4,20 mm dopo la plastificazione, ottenuta per sinterizzazione con processo Galvaplax Process), 5 ordini di fili di tensione in fune di acciaio zincato spiroidale diametro 4,0 mm a 19 capi, fili di legatura in filo acciaio zincato e plastificato diametro 2,60 mm, morsetti e tenditori zincati. Il sistema è realizzato in conformità alla normativa e ai requisiti di sicurezza previsti dalla UNI EN 13200-3.
Other facilities
Pero (Milan): The “Gianni Brera” Sports Centre The project - completed in a year and a half with all the inconveniences caused by the pandemic - concerned the redevelopment and enhancement of the "Gianni Brera" Municipal Sports Centre in the municipality of Pero. The facility is an important point of reference for the city as a meeting place as
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In alto sulle due pagine vista a volo d’uccello su una parte dei campi. Qui sopra, particolare del campo a undici con le panchine e la rete parapalloni; sullo sfondo, i nuovi spogliatoi. Nella pagina destra, dall’alto: nuovo campo di calcio a cinque; cancello e recinzione certificata all’inizio della pista
di atletica; Vista dei campi da beach volley, scoperti, accanto alla copertura geodetica del padel.
Top of both pages: bird's eye view of part of the venue. Here above, detail of the eleven-a-side field with benches and ball protection net; in the background, the new changing rooms. On the right page, from above: new five-aside football pitch; gate and certified fence at the beginning of the athletics track; view
of the beach volleyball courts, uncovered, next to the geodesic padel roof.
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well as a sports and recreational centre. In its previous state, the sports facility included a ring-shaped athletics track, with jumping and throwing; a natural grass football pitch, positioned in the centre of the athletics track; and a synthetic grass football pitch. The aim of the project was to carry out re-functionalisation, safety, regulatory and functional adaptation of the existing spaces. This led to the introduction of facilities for padel and beach volleyball, as well as five-a-side football, while reducing the number of athletics facilities. As a result, the football pitches were resurfaced with new synthetic turf. A straight athletics track was created, also in short pile synthetic grass, to replace the existing ring. Two new five-a-side football pitches with synthetic turf and two new beach volleyball pitches with silica sand are equipped with pressostatic covers. In addition, two new padel courts and one multipurpose synthetic turf court are equipped with a geodesic covering with an energy-saving membrane roof and side slides. Finally, special attention, for safety reasons and to comply with current regulations, has been paid to the multiple fences, which are necessary for each facility and for the divisions between one playing area and another.
Centro sportivo G. Brera a Pero (Milano) Committente: Comune di Pero Tipo di finanziamento: PPP in leasing costruendo (Mast, UBI Leasing, Sportland) Progettista: arch. Paolo Vaccari Studio Tecnico Civiesse Progettista strutturale: ing. Alessandro Guerini Direttore dei Lavori: ing. Giovanni Taravella Importo complessivo dei lavori: euro 3 milioni circa Inizio lavori: dicembre 2019 Fine lavori: maggio 2021 Esecutore: Mast Srl (vedi pag. 14) Fornitori: Pista di atletica e manti in erba sintetica: Limonta Sport Spa (vedi pag.23) Attrezzature: Gammasport Srl (vedi pag. 22) Recinzioni: Cavatorta Spa (vedi pag. 83), C.R. Rete Srl (vedi pag. 22) Sabbia beach volley: Sabbie di Parma
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OTHER FACILITIES | ALTRI IMPIANTI
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L’area di intervento è situata a nord-ovest del centro cittadino, nel quartiere della Bovisa, e confina con un altro centro sportivo, il G. Massola. Dall’analisi del segmento urbano in cui si colloca, si evince come il complesso possa generare importanti dinamiche sociali, di richiamo e accentramento, soprattutto per fasce di età medio alte, per le quali si posiziona come un vero e proprio punto di riferimento del quartiere. L’area è occupata da un grande edificio con copertura sostenuta da grosse travi lamellari arcuate, alte 1 metro ciascuna, che permettono l’apertura di grandi vetrate sui lati longitudinali, mentre la struttura verticale è in setti portanti in cemento armato. All’interno dell’edificio sono ospitati gli spazi sportivi e quelli a servizio dell’attività. Nello specifico, prima della ristrutturazione erano presenti al piano terra: 4 piste per il gioco delle bocce e due campi per la pétanque, il locale tecnico con la centrale di termoventilazione, l’ambiente ufficio, i servizi igienici e relativi disimpegni per l’utenza, il locale magazzino e la scala che conduce al primo piano, dove erano collocati il bar e una sala polifunzionale. La potenzialità latente del complesso, ancora inespressa, è quella di posizionarsi come un vero e proprio collegamento tra il centro cittadino e la periferia, in un quartiere come la Bovisa in cui lo spostamento, da un paio di anni a questa parte, di gran parte dei dipartimenti del Politecnico in direzione Piola, ha fatto perdere una fetta importante di quella vitalità e fermento giovanile, caratteristica
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In alto, la pianta di progetto del piano terra e, nella pagina destra, quella del primo piano; ancora più a destra, le sezioni A, B, C. In basso a sinistra, lo stato preesistente con i vecchi campi di bocce. Nella foto, panoramica della struttura ripresa dal primo piano, con le pareti
vetrate dei campi che consentono la massima visibilità. Nella pagina di apertura, dettaglio di uno dei campi da padel, con l’intaso in sabbia che spicca sull’azzurro dell’erba sintetica.
Above, the project plan of the ground floor and, on the right page, that of the first floor; further right, sections A, B, C. Below left, the former layout with the old bowls courts. In the photo, a view of the facility taken from the first floor, with the glass walls of the courts allowing maximum visibility.
On the opening page, detail of one of the padel courts, with the sand infill standing out against the blue synthetic grass.
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peculiare della Bovisa. Nelle scelte progettuali è stata posta particolare attenzione alle problematiche legate alla sicurezza e all’abbattimento delle barriere architettoniche, con l’obiettivo di creare ambienti flessibili, accessibili e compatibili con l’ambiente circostante. In quest’ottica, sia gli spazi esterni, sia gli ambiti di accesso alla struttura fino agli ambienti interni sono progettati puntando alla linearità dei percorsi, alla loro facile individuazione e riconoscibilità, all’illuminazione diurna e notturna, comprendenti attrezzature ausiliarie che facilitino la fruibilità dell’intero complesso.
I campi da padel L’intenzione progettuale è stata quella di rendere polifunzionale e inclusiva verso più categorie la struttura, seppur catalogandola come impianto sportivo di esercizio. L’intervento principale è la collocazione, in luogo dei 4 campi da bocce, di due campi per il gioco del padel, disciplina in ascesa in ordine alle preferenze degli sportivi a Milano. Ciascuno dei due campi copre una superfice di 200 mq con i lati di 20 x 10 m. Sono stati disposti in posizione parallela, entrambi con i lati lunghi del campo paralleli a quelli lunghi dell’edificio. L’altezza del recinto vetrato è variabile, si attesta nei punti più alti sui 4 metri. I campi da padel, oltre ai moduli vetrati, sono dota-
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ti di un manto in erba sintetica corta di colore blu. Il tappeto in erba sintetica è costituito da fibre in polipropilene ad alta resistenza, stabile all’azione dei raggi ultravioletti, ed è finito mediante intasamento superficiale con sabbia quarzifera. L’illuminamento sui campi è di 300 lux. Poiché è stata mantenuta la piattaforma (sulla quale insistevano le piste per le bocce) che si alza di 0.25 m sul livello del pavimento, sulla quale sono stati realizzati i nuovi spazi sportivi, sono state previste due rampe con pendenza inferiore all’8% in corrispondenza dei lati lunghi dell’edificio.
I servizi accessori La fascia già in precedenza adibita ai servizi a supporto della pratica sportiva, viene mantenuta per tale funzione. La distribuzione interna dei locali al pian terreno viene riorganizzata per ottenere due spogliatoi totalmente accessibili ai disabili, con bagni e docce all’interno, così come prescritto dalle norme Coni sugli impianti sportivi. Vengono mantenuti il locale della centrale termica, il locale sotto scala e il locale con il quadro elettrico, all’interno del quale è prevista la cassetta medica e il DAE (come richiesto dalle norme Coni). In totale sono stati creati circa 31 posti spogliatoio, 24 in quello grande e 7 in quello piccolo. Tutte le pareti costruite per questa diversa configurazione degli spazi sono in blocchi in gasbeton e alcuni in pannelli leggeri prefabbricati in cartongesso su intelaiatura metallica. Salendo al primo piano di questa zona adibita ai servizi a supporto all’attività sportiva, la zona bar è stata eliminata per lasciare posto ad una sala fitness/fisioterapia, nella quale non sono previsti macchinari per lasciare l’area più libera possibile. La sala allo stato di fatto era cinta da un parapetto, il quale è stato sostituito da una vetrata in moduli di 1 m di altezza per 1.50 m di larghezza, incorniciati da un serramento in pvc e sostenuti da due velette in cartongesso, una da terra fino ad 1 metro di altezza e l’altra in alto fino a soffitto. Dall’altra parte del primo piano, la preesistente In alto, un campo da padel; al centro, l’ampio percorso di passaggio tra i campi in direzione del corpo servizi; in basso, dettagli della copertura curvilinea e dell’impianto di areazione.
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ce block; bottom, details of the curved roof and the air plant.
Above, a padel court; middle, the wide walkway between the courts towards the servi-
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Quattro domande a Mirko Paletti Presidente del Gruppo IPC Padel Club Bovisa è un nuovo progetto che nasce dalla collaborazione di Sport Master e Sport Promotion, società del gruppo IPC (International Padel Company). Ci spiega i ruoli di queste due realtà? Sport Master è una realtà nota e radicata nel tessuto sportivo milanese con un’offerta sportiva dedicata a tutta la famiglia. In particolare la scuola di Tennis è una delle poche scuole certificate come Top School dalla Federazione Italiana Tennis e si avvale dei più moderni metodi di insegnamento, che valorizza sia l’aspetto ludico del gioco, sia quello puramente tecnico. Sport Promotion è una Società Sportiva che si occupa della gestione di impianti sportivi e dell’organizzazione e promozione della pratica sportiva. Padel Club Bovisa è un progetto che sorge in una location unica riqualificata, organizzata per offrire un’esperienza dedicata ai giocatori più esigenti che oltre a due campi di padel di ultima generazione potranno usufruire di servizi e comfort organizzati. Il Padel Club Bovisa è un centro sportivo affiliato al network Padel4fun. Ci spiega che cos’è Padel4Fun? Padel4fun, società del Gruppo IPC, è il brand di riferimento per gli sportivi appassionati di padel. Padel4Fun è un network di centri diretti e affiliati che, attraverso il proprio know how, è in grado di offrire supporto per la progettazione, gestione, animazione e promozione dei centri sportivi. Scegliere Padel4Fun significa assicurarsi un servizio personalizzato di qualità, sviluppato con esperienza e professionalità senza mai rinunciare all’essenza dello sport ovvero quello del divertimento, come recita il nostro playoff “Enjoy with Us!“. Quali attività svolge Padel4Fun oltre alla gestione diretta di alcuni dei centri Padel? I servizi e le attività promosse da Padel4Fun sono molteplici. Per i centri non solo gestiamo i centri diretti, ma vi è anche una rete di centri affiliati, che hanno scelto di entrare a far parte del network per arricchire la propria offerta sportiva e usufruire di servizi modulabili: dall’affiancamento nella progettazione delle strutture, all’organizzazione delle attività fino all’in-
serimento di veri e propri circuiti di eventi sportivi. Fiore all’occhiello dell’offerta è l’Academy Padel4Fun costituita dai migliori istruttori e maestri e strutturata per favorire l’incontro tra professionalità e livelli di gioco dell’utente. La nostra Academy offre corsi collettivi, lezioni private o di gruppo e organizza periodicamente clinic con i migliori interpreti del padel a livello nazionale e internazionale. Organizziamo corsi di avviamento al padel e corsi di allenamento specifico per bambini di tutte le età contando sulla professionalità di tecnici preparati anche per il training di giocatori disabili. Tutte le attività svolte dall’Academy si basano sul sistema di ranking C.O.M.S.A.T. che consente il livellamento degli allievi appartenenti alla stessa classe. Organizziamo molti tornei ed eventi, il Milano Padel4Fun Tour, un campionato amatoriale di padel a squadre inter-circolo, format esportato in tutta Italia. Padel4Fun si impegna anche a promuovere il benessere nelle aziende con team bulding, utili a comprendere le dinamiche relazionali, e convenzioni, per migliorare il welfare aziendale. Oltre a collaborare internamente con le aziende, Padel4Fun offre una serie di opportunità di visibilità, come sponsorizzazioni, eventi e tornei, in ambito sportivo, del benessere e del divertimento. Infine Padel4Fun ha una divisione dedicata al merchandising attraverso Padel Fun Store, un punto vendita specializzato nella fornitura di materiale tecnico dedicato al mondo del padel e le sue declinazioni come i corner all’interno dei centri sportivi. Il gioco del padel sta avendo un notevole sviluppo negli ultimi anni in Italia, quali prospettive vedete per un’ulteriore diffusione dei centri sportivi dedicati a questo sport? Crediamo fortemente che questo sport abbia molte possibilità di crescere grazie alle sue caratteristiche di essere uno sport adatto a tutti, indipendentemente da età o capacità sportive. Oltre alla diffusione di centri sportivi quindi pensiamo sia utile fare un lavoro a tutto tondo per rendere l’esperienza il più fruibile e completa possibile a chi decide di scendere in campo divertendosi.
sala polifunzionale (sfruttata spesso come sala da ballo) è stata cinta anch’essa da una parete in moduli in vetro + cartongesso, in luogo del parapetto. Ciò è dovuto sia ad una scelta architettonica, per caratterizzare maggiormente le due sale, sia per questioni di comfort termico, avendo nelle intenzioni progettuali quella di inserire due pompe di calore relativamente a questi spazi. Anche questa seconda sala è adibita a fitness/fisioterapia, con il proposito di arricchire e variegare l’offerta del centro, intercettando diverse fasce di età, e identificando così il bocciodromo come punto di riferimento per la comunità. Nel recepire le richieste dell’utenza, a parte per elementi facilmente spostabili, le due sale al primo piano non sono vincolate da arredi pesanti. Questo per conservare la vocazione dello spazio ad essere utilizzato come punto di ritrovo. In basso la sala fitness situata al primo piano; nel riquadro in alto, l’esterno del club con il sapore della vecchia Milano. Below, the fitness room on the first floor. In the box above, the exterior of the club with the taste of old Milan.
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La pétanque e il foot padel L’ultima area all’interno di questo edificio polifunzionale, è ricavata sul lato opposto rispetto alla zona dei servizi. Ponendo al centro i campi di padel al posto di quelli per le bocce, si ricava sul lato opposto rispetto all’entrata una fascia larga circa 8.30 metri, in cui è stato riproposto ciò che era l’elemento attrattore del centro sportivo per le fasce di età medio-alte: la pétanque. Lo spazio per la pétanque è stato ingrandito fino ai 13 metri di lunghezza per 7 di larghezza, recependo le richieste della Federazione Bocce e dell’associazione Milano Pétanque, futuri utilizzatori dello spazio. Nello spazio adiacente è stato realizzato un campo per il foot padel, le cui regole sono simili a quelle del padel come ad esempio l’uso delle pareti. Al posto della racchetta si usano i piedi e la palla può essere colpita con tutte le parti del corpo ad eccezione di braccia e mani. Le misure di tale campo, pavimentato con erba sintetica a pelo corto di colore rosso, sono di 6 x 10 m. Per accedere a quest’area posta sulla piattaforma di 0.25 m, oltre alle rampe laterali precedentemente descritte (che danno accesso diretto ai campi da padel) è introdotto nel progetto un gradino in corrispondenza del corridoio centrale di fronte all’entrata al centro sportivo. Per i disabili si prevede una rampa mobile in legno, per rendere possibile così a tutti la percorribilità del corridoio centrale (oltre alle rampe laterali), per raggiungere i campi in fondo alla sala. Per l’area pétanque, il campo è delimitato con una recinzione metallica alta 1.20 m, viene garantito un illuminamento di 200 lux, e il manto è realizzato con una sabbia maiolica di Gavirate fine per uno spessore di 8 cm. L’area esterna, infine, in via di sistemazione, avrà nella zona riservata al gioco per bambini 33 mq di pavimentazione gommata anti-trauma, formata da granulato di gomma dello spessore di 2.5 cm.
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In alto, il campo da foot padel pavimentato in rosso; in basso a sinistra, il campo per la pétanque, con la superficie in sabbia maiolica di Gavirate. Nella pagina destra, in alto, dettagli dell’illuminazione a led, della porta serigrafata d’ingresso agli spogliatoi, e della pavimentazione in erba sintetica azzurra.
Sotto sulle due pagine, la facciata laterale della struttura sportiva. Above, the red-floored foot padel court; below left, the pétanque court, with its Gavirate majolica sand surface. On the right-hand page, above, details of the LED lighting, the screen-printed door to the
changing rooms, and the blue synthetic grass flooring. Below on the two pages, the side facade of the sports facility.
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Milan: Padel Club Bovisa The project concerns a sports facility owned by the municipality and leased to a group of amateur sports clubs. Inside the building, which is covered by large arched laminated wood beams, the four existing bocce courts were replaced by two padel courts with glass walls and a blue synthetic grass surface filled with quartz sand. In addition, the remaining space, which was already occupied by two pétanque courts, was converted into a foot padel court with a red surface, while a pétanque court with a Gavirate majolica sand surface was retained. The service block, on two floors, was reorganised, eliminating the existing bar and increasing the number of changing rooms; on the upper floor there are two rooms with little fixed furniture, available for fitness or for free activities and meetings. In the detailed design choices, particular attention was paid to the problems connected with safety and the removal of architectural barriers, with the aim of creating flexible, accessible environments that are compatible with the surrounding environment.
Ristrutturazione del “Bocciodromo Candiani” a Milano Proprietà: Comune di Milano Concessionario: gruppo in ATI Sport Promotion S.S.D. a.r.l. e Tennis Sport Master Società Cooperativa Dilettantistica a r.l. Team di progetto: arch. Giovanni Di Fiore (servizi architettonici), ing. Andrea Quarta (servizi ingegneristici), GFR s.r.l. Energy Services (servizi impiantistici) Durata dei lavori: mesi 6 Importo dei lavori: euro 220.000 Campi padel: Arham Soluciones y Proyectos S.L. Campo foot padel: Mondialtennis Snc Campo pétanque: sabbia maiolica Colleoni Bocce Srl
Foto: Tomaso Grillini / Tsport
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Cannara (Perugia)
Sostituzione del manto in erba artificiale allo Stadio Parco XXV Aprile di Bea Rispoli
L’intervento sul campo sportivo comunale in Località Casone è stato realizzato nell’ambito del protocollo d’intesa ANCI/ICS “Sport Missione Comune 2019”.
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La scelta di sostituire il preesistente manto in erba sintetica è divenuta obbligatoria per il Comune di Cannara in quanto lo stato del campo versava in condizioni non ottimali per lo svolgimento delle attività sportive, oltre al fatto che l’omologazione era ormai in scadenza. Il fondo del campo sportivo era a quattro falde regolari con pendenze più o meno costanti verso le estremità laterali dove sono collocate le canalette per la raccolta delle acque. Le dimensioni del rettangolo di giuoco erano di m. 62x103, mentre quelle della superficie del campo di destinazione erano di m. 65,04 x 108,92, non conformi pertanto all’attuale regolamento. Inoltre, le panchine per le riserve da 12 posti non erano poste ad idonea e regolamentare distanza di sicurezza in base al regolamento LND. Il campo sportivo è provvisto di un impianto di illuminazione composto da 4 torri faro che non ha avuto bisogno di essere modificato.
Il progetto L’intervento ha previsto la sostituzione del vecchio manto in erba artificiale con uno nuovo di ultima generazione omologabile FIGC/LND, con nuova tracciatura, conforme al Regolamento LND
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Nella pagina di apertura, ortofoto del centro sportivo prima del rifacimento: è visibile il pistino di atletica che fiancheggiava il campo di calcio. In questa pagina, in alto planimetria di progetto quotata; in basso schema dell’irrigazione. A destra, nel riquadro, lo stemma
Standard vigente per la realizzazione dei campi in erba artificiale. Le nuove dimensioni del rettangolo di giuoco sono di m. 61,50 x 102,00, mentre quelle della superficie del campo di destinazione sono di mt. 66,50 x 109,00, quindi con un’ampiezza di m. 3,50 per le testate e di 2,50 per i laterali. Per la preparazione del sottofondo non è stata realizzata nessuna opera relativamente alla stratigrafia esistente, rimodellando la superficie in base alle nuove pendenze ed alla nuova centratura del centro campo con un nuovo strato di sabbia superficiale. L’unica porzione di superficie oggetto di modifiche è stata quella in corrispondenza del pistino di atletica, dove è stato rimosso il manto in erba artificiale per realizzare una nuova tubazione drenante e posizionare la nuova canaletta prefabbricata completa di griglia con feritoie antitacco. È stato realizzato inoltre un nuovo impianto di irrigazione mediante nuova tubazione ad anello perimetrale con 6 irrigatori a scomparsa e vasca di accumulo da 10 mc. Sulla superficie compresa tra canaletta prefabbricata e recinzione perimetrale è stato posato un manto in erba artificiale decorativa. Il nuovo manto in erba artificiale è un mono-filadell’Associazione (in alto) e lo stendardo della tifoseria, in bianco e nero una foto degli anni ’50 con il campo costeggiato dai gelsi. In basso, sezione di progetto del bordo campo.
On the opening page, orthophoto of the sports centre before the renovation: the athletics track that flanked the football pitch is visible. On this page, on top dimensioned project plan; on bottom irrigation scheme. On the right, in the frame, the Association's coat of arms (above) and the supporters'
banner, in black and white a photo from the 1950s with the field lined with mulberry trees. Below, project section of the pitch edge.
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La storia della ASD Cannara L'Associazione Sportiva Dilettantistica Cannara milita nel campionato di calcio nazionale di Serie D. Scuola Calcio Elite, svolge attività di Settore Giovanile e Scuola Calcio in tutte le categorie previste dal Settore Giovanile Scolastico della FIGC, con le squadre Allievi e Giovanissimi partecipa al campionato regionale A1, con la Juniores al campionato Nazionale Under 19. È grazie all’impegno di due ragazzi cannaresi, Antonio Scorsoni e Luigi Proietti, che nel 1928 con la loro passione per il gioco del calcio coinvolsero sempre più gli altri ragazzi del paese fino ad arrivare alla creazione di una vera squadra. Si rese necessario creare uno spazio adeguato per giocare le partite casalinghe e fu così che i ragazzi abbatterono diverse piante di gelso partendo dalla Chiesetta di S. Donato: quel posto era situato presso la ripa destra del fiume Topino accanto al campo boario, area che veniva utilizzata per il commercio del bestiame. Così nacque il nuovo campetto da calcio di Cannara, uno spazio non molto grande ma sufficiente per giocare a pallone ed idoneo per un regolare svolgimento di una partita di calcio; lo stesso spazio che ancora oggi ospita lo Stadio Comunale “Spoletini”, sull’altra sponda del fiume Topino. Così il 29 settembre 1930 si giocò la prima partita sul nuovo campo sportivo contro l’Aurora Foligno, terminata con un onorevole pareggio per 3 a 3. Nel 1932 nacque ufficialmente la Società Sportiva Grifo Cannara, data riportata sullo stemma attuale. Dopo la pausa forzata a causa della guerra, l’attività sportiva riprese nel campionato di Prima Divisione Umbra del 1945-1946 e proseguì fino al campionato 1949-1950. Nel 1955 l’attività agonistica riprese con continuità fino ad arrivare ai nostri giorni, militando sempre nei massimi campionati regionali con l’entusiasmante parentesi della stagione 1974-1975, dove la squadra fu impegnata nel cam-
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pionato interregionale di Serie D, dove torna a giocare dal 2018/19. Al momento in cui scriviamo, dopo 31 giornate, si colloca a metà classifica del girone E. L’Associazione Sportiva Dilettantistica Cannara è sempre stata punto di riferimento per l’attività sportiva nella nostra comunità e presa come esempio per l’organizzazione e la serietà, da molte altre Società Sportive operanti nel territorio regionale. Durante tutto il periodo della sua attività, ha conseguito molti importanti risultati sportivi ed onorificenze; il Settore Giovanile da diversi anni vede consolidata la partecipazione ai campionati regionali di tutte le categorie (Giovanissimi, Allievi e Juniores). Inoltre vanta da alcuni anni un importante riconoscimento da parte della Federazione Italiana Gioco Calcio, la denominazione di Scuola Calcio Qualificata, riconoscimento che solo pochissime Società hanno avuto in Umbria. Dalla stagione 2015-2016 è stata cambiata la denominazione in Scuola Calcio Elite e sull’intero territorio regionale solo poche altre Società, oltre all’A.S.D. Cannara, sono state riconosciute come tali. Nella stagione 2019/20 l’ASD ha dovuto rinunciare alla “casa” nel parco XXV aprile a causa dei lavori, che hanno subìto poi i ritardi a causa della pandemia, riuscendo a partire solo nello scorso giugno. (Notizie tratte dal sito ascannara.it)
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mento da mm 52 drenante, con intaso naturale 100% vegetale, conforme al regolamento FIGC/LND in vigore.
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Cannara (Perugia): Replacement of the artificial turf at the "Parco XXV Aprile" Stadium The decision to replace the existing artificial turf became compulsory for the Municipality of Cannara as the condition of the field was not optimal for sports activities, in addition to the fact that the homologation was about to expire. Moreover, the dimensions did not comply with current regulations. The work involved replacing the old artificial turf with a new one of the latest generation, homologated by FIGC/LND. No work was carried out on the existing stratigraphy, reshaping the surface according to the new slopes and the new centring of the centre of the pitch with a new layer of surface sand. In addition, a new irrigation system was built using a new perimeter ring pipe with 6 retractable sprinklers. The new artificial turf is a 52 mm mono-filament draining turf, with a 100% natural vegetable infill.
Sostituzione del manto in erba artificiale allo Stadio “Parco XXV Aprile” Committente: Comune di Cannara (Perugia) Responsabile dei lavori: geom. Luca Pastorelli Progettista: ing. Massimo Lentischio Direttore Lavori: ing. Stefano Calisti Impresa appaltatrice: Delfino Sport Srl (vedi pag. 37) Inizio lavori: giugno 2020 Fine lavori: ottobre 2020 Importo contrattuale: euro 326.778
Nella pagina, tre viste del campo con l’intaso appena distribuito sulla superficie sintetica.
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On the page, three views of the pitch with the infill just distributed on the synthetic surface.
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PLAYGROUND
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Riqualificazione delle aree gioco nelle pertinenze scolastiche di Alessandro Bianchi (Politecnico di Milano)
Quali risposte possono dare oggi i progettisti alle domande poste dalla pandemia e dai cambiamenti climatici? La necessità di riappropriarsi dello spazio pubblico, della vita all'aria aperta e di un ambiente più sicuro sono alla base della ricerca di Abad Architetti. In questo senso gli scoperti scolastici di 70 scuole veneziane, tra terraferma e isole, sono stati oggetto di un intervento unitario che li ha dotati di attrezzature ludiche e pavimentazioni antitrauma conformi alle più recenti norme di sicurezza, in contesti ambientali rigenerati per l’occasione.
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La descrizione dell’intervento e della metodologia progettuale, in queste pagine, è affidata agli stessi progettisti: Abad Architetti di Milano che, in RTP con alcuni colleghi veneziani (vedi la scheda in fondo al servizio), si è aggiudicata la progettazione di questi spazi ludici mediante alcune gare vinte nel 2018, e finalizzate con le opere tra il 2019 e il 2020. Le aree gioco degli scoperti scolastici di Terraferma e Isole del Comune di Venezia sono concentrate negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia. Nell'ambito del territorio comunale la dotazione di giochi si presentava tutt'altro che omogenea tra le varie scuole; questa situazione di disagio è dovuta in parte allo spazio a disposizione nelle strutture che ospitano le scuole - talvolta piuttosto esiguo - ma anche al periodo in cui erano stati installati i giochi, all’esposizione degli stessi agli agenti atmosferici, al numero di bambini che le utilizzano e a una serie di altre variabili minori. Molti scoperti scolastici comunali sono stati attrezzati circa 15/20 anni fa e pertanto i giochi risultavano piuttosto datati per non dire obsoleti. Tra l'altro nella maggior parte dei casi i giochi erano stati installati prima dell'entrata in vigore delle normative UNI EN 1176 e 1177 che prevedono l'uso della pavimentazione antitrauma sotto i giochi di altezza di caduta superiore ai 100 cm, e molti ne erano pertanto privi. È stato quindi necessario programmare un grande piano di riqualificazione delle aree gioco degli scoperti scolastici comunali. In questi cortili sono stati effettuati in generale interventi di sostituzione e inserimento di nuove attrezzature nelle aree gioco, sostituzione delle pavimentazioni antitrauma, e di altri arredi. Tali interventi hanno richiesto una individuazione di dettaglio delle fasi di progettazione più avanzata. Attraverso un rilievo a vista delle aree cortilizie e l’ascolto delle maestre, al fine di comprendere le esigenze specifiche dei plessi, è stato possibile appurare le possibili collocazioni dei nuovi giochi, a volte in sostituzione, in altri casi come integrazione su superfici libere. La verifica dello stato dei luoghi e della manutenzione generale è stata propedeutica alle fasi progettuali. A questi rilievi ha fatto seguito una progettazione puntuale di numerose piastre prototipo, differenziate per capienze contemporanee di piccoli utenti e per costo progressivo, attraverso la definizione del rettangolo di impatto determinato dalle aree di influenza del singolo gioco. Tali piastre hanno trovato una collocazione basata su una matrice che ha considerato diversi aspetti.
Ragioni della soluzione prescelta Le ragioni che hanno portato alla scelta di predisposizione del progetto esecutivo sono dovute alla necessità di una complessiva riqualificazione del consistente patrimonio degli scoperti scolastici del Comune di Venezia. Il metodo applicato individua due livelli di processo organizzativo differenti: il primo di carattere innovatiIn queste due pagine, un esempio di schema progettuale per scuola materna: sono previsti quattro giochi, fra cui il trenino che nella foto alla pagina precedente vediamo collocato in sede tra i muri di Venezia; sopra la foto, un rendering prospettico. In questa pagina, in alto, la planimetria
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con gli ingombri delle aree di caduta da prevedere intorno a ogni gioco; nelle altre immagini la collocazione-tipo e l’aspetto dei giochi.
On these two pages, an example of a design scheme for a nursery school: four games are planned, including the toy train that in the photo on the previous page we can see installed among the walls of Venice; above the photo, a perspective rendering. On this page, at the top, the plan with the overall dimensions of the fall areas to be
provided around each game; in the other pictures the typical placement and appearance of the games.
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vo-propositivo, il secondo di carattere tecnico-amministrativo. Per quanto concerne il primo, la fase iniziale di progetto è stata caratterizzata da un principio di innovazione. I diversi progetti si sono basati, in fase iniziale come di consueto, sulla valutazione e l’analisi del sito d’intervento e delle attrezzature esistenti, e il quadro prestazionale di qualità relativo alle norme nazionali ed internazionali di cui tener conto (UNI EN 1176-1177-11123). In questo processo di sviluppo metodologico abbiamo proposto due strade di approccio alla progettazione, complementari tra di loro: il metaprogetto (teorico) e la suddivisione in abachi delle tipologie d’intervento (pratico). Secondo il primo approccio si è ritenuto utile il coinvolgimento degli educatori, degli studenti, dei dirigenti scolastici, dei tecnici e degli operatori di settore, al fine di ottenere differenti punti di vista per una progettazione partecipata. In altre parole, per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione delle aree, non è stato ritenuto necessario quindi intervenire con simulazioni di dettaglio dei 70 interventi, ma con progetti per categorie affini e per concetti “tipo”, suddivisi per le tipologie di utenza: asilo nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie. Per quanto concerne il secondo approccio, si è proceduto alla realizzazione degli abachi delle piastre di gioco, differenziate per tematiche di gioco, dimensione, e relativo budget di spesa. Tale processo ha portato alla progettazione di kit per le varie scuole differenziate con le tematiche di gioco come sotto dettagliate. Per gli asili nido: KIT 1 (1 tipologia di piastra) KIT 2 (1 tipologia di piastra) KIT 3 (2 tipologie di piastre) Per le scuole materne: KIT 1 (2 tipologie di piastre) KIT 2 (5 tipologie di piastre) KIT 3 (1 tipologia di piastra) -
La pavimentazione antitrauma Il tipo di pavimentazione antitrauma adottato, conforme alla norma UNI EN 1177, è un sistema certificato tappeto + erba sintetica. La posa richiede una scarificazione del terreno per una profondità di 12,5 cm, la preparazione di un fondo stabilizzato di 10 cm di ghiaia e una cordolatura perimetrale in legno. Il tappetino di sottofondo, in agglomerato di polietilene espanso, ha uno spessore di 25 mm e permette il drenaggio delle acque di pioggia attraverso fori di opportuna dimensione. Su di esso viene posato un manto in erba sintetica di altezza 25 mm, costituita da una speciale fibra monofilo con tecnologia softouch, maxdrain e antistatica, dotata di doppio backing per una maggiore velocità di deflusso delle acque. Il sistema è di spessore idoneo ad attutire la caduta dai giochi per un’altezza fino a 100 cm.
Tema: Città Tema: Villaggio Tema: Viaggio Tema: Città Tema: Avventura Tema: Spazio
Il budget dei lavori è stato distribuito secondo un calcolo matriciale che tiene in considerazione i seguenti aspetti: 1) Presenza di giochi in buono stato di manutenzione e integrazione degli stessi con formula migliorativa, in modo tale da aumentare le capienze esistenti; 2) La capienza della piastra di progetto è stata misurata sulla base degli alunni frequentanti la scuola in maniera comparata tra strutture dello stesso genere: nidi, materne e primarie; 3) Divisione del giudizio di valore relativo alle capienze delle nuove piastre di progetto: tali valori sono stati classificati come minimo, medio e massimo; 4) Tutte le scuole devono avere un intervento migliorativo in termini di qualità dello spazio ludico, del tempo di utilizzo medio delle piastre di gioco, e del beneficio motorio per i piccoli utenti; 5) Per gli asili nido e le scuole dell’infanzia si è tenuto conto anche delle priorità fornite dal Comune classificate in: Bassa, Media, Alta; 6) Dati dimensionali. Nelle primarie non si è potuti Sopra, le fasi di posa dei due elementi che costituiscono la pavimentazione antitrauma: il tappetino e l’erba sintetica; in basso, la posa completata.
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Above, the laying of the two elements that make up the anti-trauma flooring: the mat and the synthetic grass; below, the completed laying.
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intervenire là dove prima sarebbe stato opportuno effettuare interventi di manutenzione straordinaria riguardanti per larga parte la sostituzione / integrazione di pavimentazioni disconnesse di viali o di campi multisport. Non si è potuti intervenire neanche con l’inserimento di gazebi per motivi dimensionali, dove gli spazi di cortili o scoperti a verde erano abbastanza ristretti; 7) Dati di qualità. Per quanto concerne l’ipotesi di sostituzione delle superfici orizzontali particolarmente ammalorate, come quelle a piastrelle di gomma antitrauma, compatibilmente con il budget a disposizione di ogni scuola determinato secondo i termini matriciali sopra descritti, non sempre si è operato con il principio di sostituzione dei giochi esistenti con gomma sottostante. In alcuni casi si è optato infatti per la sostituzione delle superfici gommate (senza giochi fissi in superficie) particolarmente danneggiate con la collocazione di nuovi giochi; 8) In ultimo, dall’ascolto delle esigenze scolastiche basate sulle testimonianze delle maestre, si sono determinate necessità ed esclusioni differenti dallo standard. Ed è per tale ragione che in alcuni casi, soprattutto nelle primarie, si è provveduto alla mera installazione di pergole con sedute (laddove non si ravvedesse la necessità di installare nuovi giochi). Nelle foto in alto, alcuni cortili scolastici arredati. Nella mappa in basso, la dislocazione degli interventi in terraferma e in laguna.
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In the pictures on top, some furnished school courtyards. In the map below, the location of the interventions on the mainland and in the lagoon.
PLAYGROUND
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Venice: Requalification of play areas in school yards
the municipal schoolyards. In these courtyards, work was generally carried out to replace and insert new equipment in the play areas, replace the non-trauma flooring, and other furnishings.
The play areas in the school yards of the Mainland and Islands of the Municipality of Venice are concentrated in the nurseries and kindergartens. In most cases the playgrounds had been installed before the issuing of the UNI EN 1176 and 1177 standards, which require the use of anti-trauma flooring under playground equipment with a fall height of more than 100 cm, and many were therefore devoid of it. It was therefore necessary to plan a large-scale redevelopment of the play areas in all
By surveying the areas and listening to the teachers, in order to understand the specific needs of the different schools, it was possible to ascertain the possible locations of the new play equipment, sometimes as a replacement, in other cases as an integration on empty areas. These surveys were followed by a precise design of numerous prototype plates, differentiated by simultaneous capacity of small users and by progressive
cost, through the definition of the rectangle of impact determined by the areas of influence of the single game. These plates have found a collocation based on a matrix that has considered different aspects. The capacity of the project plate was measured on the basis of the pupils attending the school in a comparative manner between structures of the same kind: kindergartens, nursery schools and primary schools. Finally, listening to the school needs based on the teachers' testimonies determined different needs and exclusions from the standard. This is why in some cases, especially in primary schools, only pergolas with seats were installed.
Interventi straordinari presso gli scoperti scolastici di tutte le scuole della terraferma e isole, Venezia Committente: Comune di Venezia Stazione Appaltante: Direzione Progetti Strategici Ambientali e Politiche Internazionali e di Sviluppo Settore Progetti Strategici e Ambiente, Servizi tutela del suolo e verde pubblico Direttore: dott. Marco Mastroianni RUP: ing. Claudio Ficotto Team di progettazione: prof. arch. Alessandro Bianchi (Politecnico di Milano, Coordinatore scientifico del progetto), arch. Andrea Pirollo di Abad Architetti (Progettazione definitiva ed esecutiva, direzione dei lavori), arch. Pierfrancesco Caprioglio (Direttore operativo e ispettore di cantiere), arch. Alessandra Galati Rando (Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione), arch. Ilario Polo (Coordinamento della sicurezza in fase esecuzione dei lavori), dott. agr. Ruggero Maria Ferrarini (Progettista delle aree verdi sotto il profilo agronomico e ambientale), dott. agr. Marco Pitteri (Direttore dei lavori delle aree verdi sotto il profilo agronomico e ambientale) Importo degli appalti: euro 2.000.000 ca. Inizio lavori: luglio 2020 Fine lavori: dicembre 2020 Impresa appaltatrice: C.S.U. - G. Zorzetto - Soc.Coop. Sociale Fornitura giochi: Proludic Srl
In questa pagina, schema progettuale per asilo nido: nelle piante, due possibili disposizioni dei giochi, rappresentati esemplificativamente nelle altre immagini.
On this page, design scheme for a crèche: in the plans, two possible layouts for the playground, shown as examples in the other pictures.
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Sicurezza e certificazione Il prossimo appuntamento del programma di seminari formativi organizzati da Sport&Impianti di Redazione
I concetti di sicurezza e di certificazione, nell’ambito delle costruzioni, viaggiano insieme: le certificazioni, da quelle obbligatorie a quelle volontarie, danno garanzie sulla sicurezza sul lavoro, sulla qualità dei prodotti, sulla correttezza della progettazione, sull’efficienza energetica. Nel settore degli impianti sportivi, che si tratti di un edificio o di un campo all’aperto, vale lo stesso principio: lavorare sin dal progetto con l’attenzione alle norme armonizzate e alle relative certificazioni significa rispettare, al momento della costruzione e nell’uso successivo dell’impianto, i requisiti essenziali di sicurezza.
Sicurezza sul nuovo e sul vecchio Oggi, con l’età avanzata della maggior parte degli impianti sportivi italiani, la sicurezza è un tema che va affrontato non solo riguardo alle nuove realizzazioni, ma anche, con la massima attenzione, agli impianti esistenti. Se si parla quindi di sicurezza e di attenzione alla qualità e alla certificazione di materiali e sistemi in sede di progetto, ancor più va posto l’accento sulla responsabilità di proprietari e gestori degli impianti: purtroppo la cronaca recente non manca di fornirci esempi di mancato rispetto dei minimi principi di cautela e di attenzione alla sicurezza: per utenti, spettatori, e chiunque altro fruisca dell’impianto o della
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struttura sportiva. La dotazione degli impianti sportivi italiani se da un lato offre strutture di eccellenza e ottimamente progettate, molte sono quelle in stato di cattiva manutenzione, non omologate, non più coerenti con le attuali norme federali e di sicurezza: eppure utilizzate (perché la richiesta da parte del pubblico c’è, e va soddisfatta).
Il ruolo del progettista, il ruolo del gestore Se dunque l’attenzione alla sicurezza, durante l’attività sportiva, è nelle mani del gestore, è il progetto che deve tenere conto fin dall’inizio proprio dei problemi di gestione in sicurezza: il
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In apertura, Dacia Arena, Udine (Progettisti: Lorenzo Giacomuzzi Moore, Giuliano Parmegiani; realizzazione: Bivetro; progetto esecutivo: Faraone). A lato, Funivia del Mottarone, Stresa (Foto Luca Lorenzelli / Shutterstock). Sotto, il nuovo Palaghiaccio, Varese (Progetto Studio de Martino, Alessandro Gasparini Ingegnere; committenza e gestione AEVV Impianti, Progetto Nuoto).
tema è di tale importanza che sarà oggetto del successivo webinar di sport&impianti, il 27 settembre, dedicato proprio alla gestione. Dunque funzionalità sportiva e sicurezza sono fattori che partono alla pari nel quadro di partenza della progettazione dei nuovi impianti sportivi e anche nei progetti di adeguamento, ammodernamento, ristrutturazione e ampliamento di quelli esistenti. Ne parlerà, con un case-study, l’architetto Giuseppe De Martino che sta realizzando l’adeguamento del Palaghiaccio di Varese; una struttura che innanzitutto è riprogettata nel rispetto dei CAM, a energia quasi zero (NZEB), con consumi provenienti per il 60% da fonti rinnovabili; nuove funzioni, nuovi spazi e impiantistica di ultima generazione costituiranno un quadro quanto più completo di efficienza e sicurezza. Nell’incontro ascolteremo poi le motivazioni raccontate dai responsabili di realtà che si occupano di norme, regolamenti e certificazioni, e di chi produce elementi costruttivi rigorosamente certificati: l’architetto Marco Ducci di Sport e Salute inquadrerà lo scenario normativo attuale e di prossimo sviluppo nell’impiantistica sportiva; l’ingegnere Alessandro Chiappa di Bureau Veritas parlerà dell’importanza della verifica del progetto; l’architetto Roberto Volpe e l’ingegnere Gabriele Romagnoli, di Faraone Srl, entreranno nello specifico dei parametri di sicurezza applicati a un preciso elemento costruttivo, il parapetto in vetro oggi largamente utilizzato per la massima visibilità da parte degli spettatori in tribuna negli impianti sportivi sia al chiuso che all’aperto; l’ingegnere Federico Bonomi di Purifying Technology informerà su nuove esperienze pratiche di abbattimento delle cariche inquinanti negli ambienti confinati per riaprire i locali sportivi, ad integrazione degli attuali protocolli sanitari; infine il dottor Nunzio Morrone di Dimitto Certification Services evidenzierà come le certificazioni possono essere strumento per raggiungere il successo in un contesto complesso come quello di oggi.
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STADIO SAN PAOLO NAPOLI (NA) Adeguamento dello Stadio San Paolo di Napoli per la XXX Universiade estiva 2019 che prevede il restyling dello stadio per una nuova capienza di circa 55 mila posti, la sostituzione dei seggiolini con nuove sedute, adeguate agli standard imposti dalla Uefa, il ripristino e risanamento '' "- $) / я ' -$,0 '$ ݦ5$*) "'$ spogliatoi e non da ultimo il rifacimento della pista di atletica.
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Speciale Atletica Leggera STORIA PRESENTE FUTURO
PROGETTI, REALIZZAZIONI, BEST PRACTICE a cura di Bruno Grillini
Gli impianti di atletica leggera in Italia stanno vivendo una stagione di rinnovamento. In questo speciale ne tracciamo la storia e ne fotografiamo la situazione presente e futura, con un’intervista a Gianni Mauri, presidente di Fidal Lombardia, e un intervento di Stefano Longhi, coordinatore della Commissione Impianti Sportivi Fidal, prima di passare in rassegna alcuni impianti recenti realizzati con diverse tipologie di manto e con problematiche progettuali differenti.
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ATHLETICS REPORT
| SPECIALE ATLETICA 49
INTRODUZIONE
Atletica leggera: gli impianti oggi
Gli impianti con omologazione ancora vigente al 2019 erano solo 290, pari al 21% di quelli presenti in archivio Fidal
Se è sempre difficile dare dei numeri quando si parla di censimento degli impianti sportivi, ci viene incontro per l’atletica leggera il rapporto presentato al Comitato nazionale Fidal di fine 2019 dal vicepresidente con delega agli Impianti Sportivi, prof. Ida Nicolini, basato sull’esame di tutte le informazioni presenti negli archivi FIDAL riguardanti gli impianti per l’atletica. Premesso che chi realizza gli impianti sportivi non è obbligato a chiederne l’omologazione, e che per-
Regione Abruzzo Basilicata prov.Bolzano Calabria Campania Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Pov.Trento Umbria Valle d'Aosta Veneto
abitanti impianti 1.311.580 11 562.869 8 531.178 14 1.947.131 11 5.801.692 29 4.459.477 89 1.215.220 32 5.879.082 62 1.550.640 18 10.060.574 170 1.525.271 40 305.617 5 4.356.406 62 4.029.053 35 1.639.591 56 4.999.891 25 3.729.641 83 541.098 14 882.015 20 125.666 4 4.905.854 109
Italia (al 1 gennaio 2019) 60.359.546 Repubblica San Marino 33.419
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ab/imp. vigenti 119.235 5 70.359 4 37.941 6 177.012 3 200.058 11 50.106 23 37.976 20 94.824 17 86.147 7 59.180 47 38.132 9 61.123 2 70.265 19 115.116 5 29.278 27 199.996 14 44.935 18 38.650 8 44.101 4 31.417 1 45.008 39 67.290 33.419
289 1
ab/imp 262.316 140.717 88.530 649.044 527.427 193.890 60.761 345.828 221.520 214.055 169.475 152.809 229.285 805.811 60.726 357.135 207.202 67.637 220.504 125.666 125.791 208.857 33.419
La statistica offre un quadro della distribuzione regionale, dove la Lombardia fa apparentemente la parte del leone (con 170 impianti di cui 47 in vigenza di omologazione): ma, in relazione al numero di abitanti, la miglior dotazione appartiene alla Sardegna e la peggiore (uno ogni 200.000 abitanti) alla Campania. (rielaborazione Tsport su dati FIDAL+ISTAT).
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ciò possono esserci molti altri impianti non risultanti negli archivi ufficiali, i dati proponevano (e parliamo di due anni fa) 1380 “files” riguardanti altrettante strutture delle quali FIDAL è venuta a conoscenza. Di questi, il 9,6% riguarda impianti mai realizzati, e il 25,4% impianti realizzati ma che non hanno mai ottenuto l’omologazione. D’altra parte, anche gli impianti omologati almeno una volta spesso non hanno rinnovato l’omologazione alla scadenza; sicché gli impianti con omologazione ancora vigente al 2019 erano solo 290, pari al 21% di quelli presenti in archivio. Fra gli impianti in vigenza di omologazione, quelli in classe A (piste ad 8 corsie) erano 38, pari al 13,1%; in classe B (a 6 corsie) erano 148 (51%). Gli altri impianti omologati appartengono alle categorie di esercizio, promozionali o ridotti. Fra tutti, gli impianti indoor realizzati risultavano 28, mentre 14 sono stati progettati e mai realizzati, mentre altri 5 erano in fase di completamento o di parere preventivo. Dati poco confortanti, benché in miglioramento rispetto ai (parziali) censimenti del 2015. Tuttavia l’attenzione che Tsport e Sport&impianti dedicano quotidianamente all’impiantistica sportiva e in particolare a progetti, appalti e cantieri, sta rilevando, proprio da quell’anno 2019 in avanti, e nonostante le difficoltà dovute alla recente pandemia, una notevole attività nella realizzazione di nuove piste di atletica e (soprattutto) di rinnovamento dei manti, grazie alle tecnologie e ai materiali di più recente generazione, con l’obiettivo di ottenere o rinnovare le omologazioni. Un quadro degli interventi realizzati negli ultimi tre anni, e di quelli in corso di realizzazione (probabilmente non esaustivo date le numerose iniziative locali che stentano a emergere nella comunicazione pubblica) vede 14 interventi ultimati nel 2019, 15 nel 2020, e già 15 nei primi 5 mesi di quest’anno; di almeno altri 14 cantieri aperti si è inoltre a conoscenza. Una tabella riepilogativa è pubblicata in appendice a questo fascicolo di Tsport, nelle “Schede tecniche”. Ricordiamo che per la progettazione delle piste di atletica i primi strumenti di consultazione a dispo-
TSPORT 339
sizione di tutti sono rappresentati dalla “Circolare SmarTrack FIDAL 2019” e dal “Manuale per la Progettazione degli Impianti di Atletica Leggera”. Si può fare inoltre riferimento ai manuali tecnici della World Athletics, la Federazione internazionale che ha sostituito la IAAF dal 2019: segnaliamo in particolare il “Track and Field Facilities Manual”, edizione 2019. La citata circolare Fidal riepiloga, fra l’altro, con apposite voci di capitolato, le tipologie di pavimentazione omologabili: ne pubblichiamo un estratto nelle “Schede tecniche” di questo Tsport. Ricordiamo inoltre che i principali standard dimensionali e altre informazioni utili sono raggiungibili attraverso la pagina “Strumenti per il progettista” del portale Sporteimpianti.it.
L’Angelo Scalzone di Casal di Principe È stato appena completato l’intervento di riqualificazione del campo di calcio e della pista di atletica del centro sportivo comunale in provincia di Caserta. Il campo in erba naturale è stato ripavimentato con un manto in erba sintetica, e viene utilizzato sia come allenamento sia per le partite di campionato dilettantistico. La pista di atletica a 6 corsie è stata ripristinata con un manto sintetico colato, impermeabile bicolore nello spessore, a finitura spruzzata, di produzione Conica. La posa del manto è stata eseguita da Sama Srl. L’intervento sarà oggetto di un approfondimento sul prossimo numero di TSPORT.
TSTORIA
LE ORIGINI DELL’ATLETICA LEGGERA IN ITALIA
Si legge sul n.11 (novembre 1929) dell’influente rivista “Lo Sport fascista” fondata da Lando Ferretti, già presidente del Coni e capo dell’ufficio stampa del Duce, in un articolo firmato Augusto Parboni: “Invogliare il popolo a partecipare a manifestazioni sportive collettive non è cosa facile, sopra tutto in Italia, ove, fino a qualche anno fa, la massa dei lavoratori si manteneva estranea a qualsiasi iniziativa. Tutte le organizzazioni del Dopolavoro tendono a questo scopo: muovere – invogliando all’esercizio fisico con formule adatte – masse considerevoli non d’atleti nel puro senso della parola, ma di giovani che si addestrino in sani esercizi fisici, senza pretendere, come ultimo fine, di battere un record o di vincere una Olimpiade. (…) Da una parte sarà bene studiare sempre più per poter perfezionare il singolo, ma dall’altra non bisogna trascurare la massa dalla quale domani quel singolo potrà essere espresso. Questi
In alto, il nostro Filippo Tortu taglia il traguardo dei 100 m agli europei di Atletica il 7 agosto 2018 a Berlino, insieme al francese Amaury Golitin e al britannico Chijindu Ujah (foto Alfaguarilla / Shutterstock). A pagina 49, dettaglio della pista di Treviglio (Bergamo), con manto Regupol.
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sono i due campi di attività sportiva ai quali il Regime, con il CONI e col Dopolavoro, dedica le sue cure e rivolge la sua costante attenzione”. È questo lo spirito con il quale il regime fascista diede un forte impulso alla creazione degli impianti sportivi in Italia (con scopi, ovviamente, anche politici di controllo delle masse). È del 1928 la nomina del segretario del Partito Augusto Turati a commissario del Coni, organismo che diventava di fatto mero esecutore delle scelte politiche in materia. Ecco allora la necessità di dotare ogni Comune italiano di adeguate attrezzature sportive. Al di là dei grandi stadi monumentali, è interessante in questa sede rilevare l’iniziativa dei “Campi del Littorio”, promossi attraverso incentivi ai Comuni che potevano aggirare i vincoli di bilancio considerandoli opere di pubblica utilità.
Above, Italy's Filippo Tortu crosses the finish line of the 100m at the European Athletics Championships on August 7, 2018 in Berlin, along with France's Amaury Golitin and Britain's Chijindu Ujah (photo Alfaguarilla / Shutterstock). On page 49, detail of the track in Treviglio (Bergamo), with Regupol surface.
ATHLETICS REPORT | SPECIALE ATLETICA
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Lo stesso numero della citata rivista proclama, allo scadere dell’ottavo anniversario della “Rivoluzione”, la realizzazione di oltre 400 campi in tutta Italia. Sulla scorta di un progetto-tipo elaborato nel 1927 dall’ing. D’Albora, i Campi del Littorio dovevano contemplare: campo di calcio, pista atletica, pedane per i lanci e i salti, tribune parzialmente coperte per almeno 1.500 spettatori, con sottostanti uffici, magazzini, spogliatoi e palestre. Con riferimento a una proposta di legge del 1919 del deputato Giuseppe De Capitani D’Arzago per l’incremento della educazione fisica, che non aveva avuto seguito, si legge: “Se aspettavamo dall’Italia parlamentaristica e parolaia, il progetto del deputato De Capitani sarebbe ammuffito negli archivi; il fascismo ha fatto sua l’idea e l’ha concretata nei fatti. Si costruisce”. Di fatto il 28 ottobre del 1929 i quattrocento Campi del Littorio erano tracciati, anche se non sempre completi e agibili: come si vede dalle immagini a corredo dell’articolo citato. E d’altra parte molti di questi sono tuttora riconoscibili e spesso anche in uso dopo novant’anni. La FIDAL era nata nel 1926; ma il primo impianto ufficialmente omologato per l’atletica leggera si fa risalire al 1939, con il collaudo del Campo Sportivo della Società Virtus Bologna Sportiva in Via Valeriani, tuttora esistente (ma non agibile).
Un’ultima fase di progresso, stimolata dall’attività di promozione, sia sul piano comunicativo che di formazione tecnica, attuata dalla FIDAL di quegli anni guidata da Primo Nebiolo, portò a un ulteriore diffusione degli impianti nei Comuni italiani durante gli anni ’80. Anzi, è proprio grazie agli amministratori pubblici che, facendo uso degli allettanti strumenti legislativi di contribuzione dell’epoca, della realizzazione di opere a scomputo degli oneri e della particolare operosità dell’Istituto per il Credito Sportivo e della Cassa Depositi e Prestiti, si è attuata una vera e propria “colonizzazione atletica” dei centri urbani. Qui si arresta l’espansione dell’impiantistica sportiva per l’atletica leggera, superata negli ultimi decenni da sport più popolari: fino alle novità che segnaliamo da pochi anni a questa parte, e di cui parliamo in altra parte dello “Speciale”. (Una parte delle circostanze storiche riportate sono attinte da scritti di Livio Toschi in “Quaderni della Società Italiana di Storia dello Sport” e di Gianfranco Renzulli in “Spazio Sport” n. 32/2015, oltre che dalla citata rivista “Lo sport fascista” del 1929).
Una nuova fase di sviluppo dell’impiantistica atletica è da riferire al programma “un Campo Scuola di atletica leggera per ogni Capoluogo di Provincia”, che negli anni ’60 portò alla realizzazione di una settantina di impianti, fra cui il campo scuola di Grosseto, intitolato al dirigente FIDAL Bruno Zauli, promotore dell’iniziativa.
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Nella colonna di sinistra, foto di oggi; dall’alto: Bologna, campo sportivo di via Valeriani; Grosseto, campo scuola Bruno Zauli (Google Earth); Napoli, stadio Collana (foto Michele Esposito). In basso, “movimenti del salto in alto alla Lewden”, dal volume “L’Atletica leggera” di Emilio Brambilla, Ed. Corticelli, 1929.
Nella colonna di destra, immagini da “Lo sport fascista” n. 11, novembre 1929; dall’alto: Napoli, campo sportivo del Littoriale (oggi stadio Collana); Milano, inaugurazione del campo Giuriati. In basso, Genova, il campo sportivo di via Guerrazzi diventato dal 1935 stadio del nuoto (oggi piscine di Albaro), cartolina degli anni ’60.
In the left column, today's photos; from the top: Bologna, via Valeriani sports field; Grosseto, Bruno Zauli school field (Google Earth); Naples, Collana Stadium (photo Michele Esposito). Below, "Lewden-style high jump movements", from the volume "L'Atletica leggera" by Emilio Brambilla, Ed. Corticelli, 1929.
In the right-hand column, images from "Lo Sport fascista" no. 11, November 1929; from the top: Naples, Littoriale sports ground (now Stadio Collana); Milan, inauguration of the Giuriati field. Below: Genoa, via Guerrazzi sports ground, which became the swimming stadium in 1935 (now the Albaro swimming pool), postcard from the 1960s.
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Il Colbachini di Padova È del settembre 2018 l’inaugurazione del rinnovato tempio dell’atletica padovana, la pista dello stadio Daciano Colbachini in zona Arcella a Padova: un impianto costruito nel 1928, e negli anni teatro di manifestazioni di livello internazionale. La pista è stata rifatta completamente mantenendo le sei corsie del progetto originario ma sono state rimesse a nuovo anche le pedane e il “pistino” interno utilizzabile per il riscaldamento; si è inoltre intervenuto sul sistema che regola il deflusso delle acque piovane. I lavori, che sono stati eseguiti dalla Sartori di Casalserugo e sono durati circa 9 mesi, sono stati finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Si è trattato della seconda fase di un'operazione iniziata con la ristrutturazione dell'impianto indoor, e completata successivamente con la sistemazione delle tribune.
Intervista a Gianni Mauri
Giovanni Mauri, Presidente del Comitato Regionale Lombardo della FIDAL dal 2016, brianzolo, giornalista, commentatore sportivo e speaker delle più importanti manifestazioni di atletica italiane, è stato tecnico federale della marcia, pioniere della marcia femminile in Italia a partire dal 1978 con Pietro Pastorini, responsabile della squadra femminile nazionale negli anni ’90; ha allenato il campione italiano Pietro Fiorini.
Negli ultimi anni è aumentato notevolmente il numero dei lavori di rinnovamento delle piste di atletica leggera in Italia, e molti cantieri si stanno ancora aprendo. Si può parlare di un’inversione di tendenza rispetto ai primi anni dieci quando gli interventi parevano in netta diminuzione? Sicuramente si, nel caso della nostra regione abbiamo numeri importanti e sono molto grato alle Amministrazioni Comunali e alle Istituzioni per quanto hanno fatto per l'Atletica Leggera. Indicativamente nel corso degli ultimi 4 anni in Lombardia sono state risistemate circa 40 piste (alcune sono nuovi impianti, la maggioranza sono rifacimenti). Sono numeri importanti e che sono stati ottenuti anche grazie all'opera continua di sensibilizzazione sulle Amministrazioni Comunali (unitamente alle società di atletica locali e ai comitati provinciali) e grazie al lavoro dell'Ufficio Impianti di Fidal Nazionale. Si può parlare certamente di una inversione di tendenza, inversione che sarà completa quando, laddove possibile, soprattutto nelle grandi città si porrà mano seriamente alla problematica degli impianti indoor (attualmente in Italia abbiamo solo due anelli indoor da 200 metri, Ancona e Padova oltre a impianti indoor parziali). Come è cambiata da parte delle amministrazioni proprietarie, e delle associazioni che gestiscono gli impianti, la sensibilità nei confronti della disciplina dell’atletica e quindi della necessità di investire, in tutti i sensi, sugli impianti? Il quadro è molto variegato e complesso, ancor di più oggi in fase pandemica e post pandemica, con risorse estremamente limitate. Vi sono situazioni completamente diverse e sensibilità diverse lungo la penisola; da impianti perfettamente tenuti (ed utilizzati a pieno regime per gare ed allenamenti) ad altri (e sono molti) in stato di completo degrado ed abbandono. Ancora di più alla luce della progettualità che andrà attivata in fase post pandemica (piano Salute, attività sportive scolastiche, attività motorie per tutte le fasce di età, centri tecnici di preparazione, etc) servirà un grande sforzo delle Istituzioni per riportare a nuova vita le strutture degradate. Personalmente credo molto anche nei mini-impianti di atletica, sono ottime soluzioni soprattutto nelle vicinanze delle strutture scolastiche. Ritengo comunque che questa sensibilità vada ulteriormente sostenuta con bandi ad hoc; in tal senso
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Intervista a Gianni Mauri
sul rifacimento piste fu pregevole quanto attuato da Regione Lombardia alcuni anni fa, bando che permise di sostenere il rifacimento di molteplici impianti. È una necessità investire sullo sport, in primis come "medicina Salute" e a seguire per l'avviamento allo sport e l'avvio verso l'atletica di livello. Il sito della Fidal conta in Lombardia ben 549 società sportive delle 2753 registrate in tutta Italia. La dotazione degli impianti in Regione è all’altezza delle aspettative di così tanti praticanti? Il quadro è in chiaro-scuro; il numero delle nostre società è in lieve aumento mentre, attualmente, in fase pandemica, il numero dei nostri tesserati è attualmente del 30% in meno rispetto al nostro standard. Una flessione che è essenzialmente determinata dal "non tesseramento" dei senior master (fasce di età dai 35 anni in su) mentre con i giovani, nonostante il lockdown, abbiamo numeri interessanti dai corsi di atletica in su, forti di essere stati una delle prime Federazioni ad avere protocolli specifici e sicuri. Non ci siamo mai fermati, con un grande sforzo organizzativo abbiamo svolto tutta l'attività sia nel 2020 che quest'anno (in Lombardia nei primi 5 mesi abbiamo già fatto oltre 150 manifestazioni agonistiche con punte di 7.000 atleti gara in un week end!). Per rispondere nel merito alla vostra domanda ritengo che la dotazione di piste possa essere migliorata ed ottimizzata curando in particolar modo la ristrutturazione dei vecchi impianti esistenti. La pandemia che da un anno e mezzo limita le attività e i movimenti dei cittadini come ha inciso sulla vita delle società sportive e sulla preparazione degli atleti? Come dicevo prima non ci siamo mai fermati e su questo debbo un ringraziamento sentito alle Istituzioni (che ci hanno sempre compreso e sostenuto) e al gruppo di lavoro del Comitato Regionale e delle nostre società. La pandemia ha influito in modo diverso sui nostri atleti. Poco o nulla sugli atleti di alto livello e i giovani di interesse che hanno potuto svolgere normalmente la loro preparazione, in maniera significativa sui settori giovani e sugli atleti senior masters che hanno subito pesanti limitazioni. Attualmente stiamo facendo un grande sforzo per "produrre attività" e riusciamo a organizzare (per le diverse fasce di età) anche 12-13 manifestazioni agonistiche ogni week end cercando di valorizzare tutte le piste disponibili sui territori. I successi in campo agonistico sono sempre di richiamo per suscitare l’interesse del pubblico e quindi per ravvivare lo “sport per tutti”. Quali aspettative ci sono per il prossimo futuro? Il quadro attuale è complesso, la pandemia lascia grosse ferite (in perdite umane) ma anche nel tessuto sociale, economico, a livello psicologico e motivazionale; la sfida che abbiamo davanti è grande. Ma sono ottimista e vedo (e i risultati agonistici di questa prima parte della stagione lo confermano) una Atletica Italiana (e ancor più quella Lombarda) in buona salute e sono certo che, se sapremo valorizzare al meglio questa sfida e sfruttare il traino promozionale delle Olimpiadi, il 2022 sarà ancor di più positivo!
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Qui sopra, le ragazze della Atletica Estrada all’inaugurazione della pista di atletica di Treviglio (Bergamo) nel settembre 2017 (foto BG/Tsport). Nella pagina destra, l’Athletic Exploratorium di Odense, Danimarca, appartenente al Dipartimento di Scienze Motorie e Biomeccanica della University
of Southern Denmark; progetto CF Møller Architetti (foto: in alto Google Earth, in basso Torben Eskerod). Above, the girls of Atletica Estrada at the inauguration of the athletics track in Treviglio (Bergamo) in September 2017. On the right page, the Athletic Exploratorium
in Odense, Denmark, belonging to the Department of Motor Sciences and Biomechanics of the University of Southern Denmark; project CF Møller Architects (photo: top Google Earth, bottom Torben Eskerod).
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PARLA L’ESPERTO
L’IMPIANTO DI ATLETICA LEGGERA TRA OGGI E DOMANI di Stefano Longhi, coordinatore della Commissione Impianti Sportivi Fidal
Nel corso degli anni sono state numerose le pubblicazioni che hanno cercato di approfondire il tema legato alla corretta progettazione di un impianto di Atletica Leggera, alcune ospitate anche dalla nostra rivista, a testimonianza che anche in un ambito così apparentemente vincolato dal rispetto di regolamenti e normative ci sia spazio per concreti sviluppi creativi.
I termini, come di consueto, variano intorno alla differenza fra progettare e progettare bene e nel caso di una pista di Atletica la differenza non è di poco conto; il primo aspetto è legato essenzialmente al rispetto formale di quanto previsto per rispondere alle esigenze di omologazione previste dalla Federazione, diverso è il secondo caso dove al rispetto di quanto indicato devono essere aggiunte (opportunamente realizzando o modificando quanto già esistente) correzioni, valutazioni intrinseche, analisi d’uso attuale e futuro dell’impianto, esame dell’utenza principale, risorse gestionali per manutenzione ordinaria e straordinaria, etc. Non intendendo fare del presente articolo una trattazione troppo specialistica e magari tediosa, mi limiterò ad analizzare i due principali contesti di utilizzo che determinano la prerogativa di ogni complesso sportivo: impianto specialistico e impianto per l’attività di base. Il primo presenta soluzioni necessariamente formali, legate al rispetto dei modelli ampiamente diffusi e riferibili a schemi regolamentari, mentre il secondo è quello che senza dubbio riveste maggiore interesse, soprattutto per la varietà di soluzioni che può garantire.
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Questa rivista ha ospitato diversi esempi per il training di base e senza dubbio uno dei più interessanti è il pluripremiato impianto danese di Odense, l’Exploratorium, che con la sua varietà negli andamenti planoaltimetrici ha ispirato una moltitudine di progettisti in tutto il mondo. Il senso di questa realizzazione, che ha veramente creato una rottura con gli schemi tradizionali del passato, aldilà delle scelte cromatiche sicuramente accattivanti, è stata quella di ripensare l’idea stessa del movimento ora rettilineo ma anche curvilineo, su piani non costanti anzi volutamente artefatti. A questo bell’esempio sono seguite numerose “ispirazioni” con il medesimo intento di creare spazi divertenti ed innovativi dove svolgere una pratica altrimenti estremamente specialistica nei suoi aspetti peculiari. Il vero obiettivo di questi impianti non consueti è far svolgere l’attività motoria aerobica in modo sorprendentemente leggero soprattutto a chi non ha buone capacità di adattamento alla fatica cardiomuscolare e teme le lunghe sedute in pista. Gli impianti di base, ovvero i “Playground” come definiti dalla Federazione di Atletica Leggera, sono il vero terreno di sfida crea-
tiva dei progettisti: non conta il numero delle corsie, la loro lunghezza, il loro andamento più o meno curvilineo o altimetrico, che siano presenti tutte le pedane o che la lunetta sia più o meno ampia, l’unico elemento qualitativo è la capacità di divertire, di attrarre. A queste strutture outdoor si devono affiancare, necessariamente, spazi indoor utili per proseguire l’attività nelle giornate piovose o nelle stagioni inclementi; essi devono essere dotati di ampie vedute sugli ambiti all’aperto per non far perdere, nemmeno sensitivamente, il contatto con la disciplina regina degli Sport. Gli spazi al chiuso, oltre a dimensioni utili per consentire le prove di velocità e di salti, devono essere opportunamente attrezzate in modo tale da garantire il potenziamento muscoloscheletrico del praticante. In modo divertente. Non già file di dischi e bilancieri olimpionici, ma corde, pertiche, ostacoli per cimentarsi a tempo su percorsi appassionanti. Questo è il futuro degli impianti propedeutici alla disciplina atletica, capirlo e venire incontro a tali esigenze significa conquistare vaste porzioni di nuove leve ed accrescere in prospettiva il peso e la qualità del nostro medagliere olimpico.
MASEN DI GIOVO (TRENTO) Una pista molto singolare è quella realizzata nel 2020 a Masen di Giovo, in Trentino, per conto dell’Associazione Atletica Valle di Cembra e grazie al contributo economico della Provincia di Trento. L’intervento, realizzato da Tipiesse in una località suggestiva a 900 metri di quota, costituisce un polo sportivo polifunzionale, il “Training Center Athletic Masen”, anche se l’anello, per la sua conformazione, non può essere omologato. L’anello esterno a 4 corsie in tartan rosso è lungo 500 metri; una deviazione è destinata alla fossa siepi, a norma Fidal. All’interno delle 4 corsie è presente un anello della larghezza di 3 metri in sterrato per ammorbidire la distanza medio/lunga; accanto a questo, una corsia di 1,5 metri di corteccia sminuzzata semi-fine, anti-trauma muscolare. All’esterno della pista è realizzato un percorso erboso con dune per la forza; al centro, un rettilineo di 150 m omologato per la velocità. L’impianto è completato con un’area interna curva per il salto in alto, una buca del salto in lungo e triplo dalle doppie dimensioni, pedane per il getto del peso, per il lancio del vortex e per il lancio del giavellotto, e infine un’area laterale erbosa per momenti di ginnastica. Le tracciature sul manto sportivo sono realizzate da Genta.
PANATHINAIKOS STADIUM, ATENE (GRECIA).
WALLACE ATHLETIC FIELD, SEATTLE (USA).
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ST. MARY’S COLLEGE HOGH SCHOOL, CALIFORNIA (USA).
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REALIZZAZIONI
BORGO VALBELLUNA COMPLETAMENTO DELLA PISTA DI MEL IN LOCALITÀ LA LORA
È terminato nei mesi scorsi il completamento dell’impianto di atletica nella frazione di Mel, dopo un primo intervento che nel 2014 si era limitato al sottofondo della pista e al manto delle pedane.
(BELLUNO)
Un primo stralcio funzionale dell’intervento di realizzazione di una nuova pista di atletica venne realizzato nel 2014, a coronamento del campo di calcio esistente, risalente agli anni ’90. Si tratta di una pista da 400 m a 6 corsie, per la quale era stato realizzato il solo sottofondo strutturale e il substrato bituminoso a finire, mentre le pedane per i salti (alto, lungo ed asta) erano state completate con il manto sportivo di finitura. Allo stato di fatto, la pista di atletica leggera già realizzata veniva utilizzata per il solo allenamento da parte dei gruppi sportivi locali. Il collaudo da parte della FIDAL aveva consentito l’omologazione della pista come “impianto di esercizio” in attesa dell’ultimazione dei lavori. L’intervento eseguito nel 2020 ha previsto quindi il completamento della pista di atletica con la posa del manto elastico sportivo sulle sei corsie e la realizza-
zione di tutte le segnaletiche orizzontali e la posa delle targhette segnalatrici al fine di ricevere l’omologazione da parte della FIDAL. L’impianto è stato quindi completato con la posa delle attrezzature minime indispensabili (blocchi di partenza, ostacoli, pesi, dischi, giavellotti, materassi, ecc.). È stato inoltre realizzato l’impianto di illuminazione generale con la posa di 4 torri faro dell’altezza di 25 m disposte all’esterno del sedime della pista e comunque all’interno dell’area destinata ad impianto sportivo, al fine di poter utilizzare l’impianto anche per manifestazioni sportive in notturna sia per quanto concerne l’atletica leggera sia per quanto concerne il campo di calcio; l’omologazione è circoscritta a livello interregionale, non nazionale. Questo è stato poi integrato con un secondo impianto di illuminazione ad uso pedonale dotato di gettoniera per l’accensione saltuaria, al fine di permettere l’uso della
Panoramica della pista di Mel. Panoramic view of the track in Mel.
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pista di atletica nelle ore serali, anche sporadicamente senza dover utilizzare l’impianto generale. Il valore medio di illuminamento Em per la pista di atletica e il campo di calcio è sempre superiore a 200 lux, il valore medio di illuminamento Em per la sola pista di atletica uso pedonale è superiore a 50 lux. L’intervento è infine completato con la realizzazione del sistema di irrigazione automatica del campo di calcio.
L’impianto è dotato di un locale ad uso spogliatoi, disposto su due livelli sfalsati: il livello inferiore ospita i magazzini, e su di esso è ricavata la tribuna per il pubblico, con una capienza di 434 posti a sedere, dotata di copertura a sbalzo in acciaio e legno lamellare, realizzata nel 2017. Il centro sportivo dispone infine, oltre al campo di calcio centrale, di un campo di calcio più piccolo, per allenamento, utilizzato quotidianamente dalla U.S. Zumellese Calcio.
Rinnovamento pista di Mel, Comune di Borgo Valbelluna Committente: Comune di Borgo Valbelluna Progetto e direzione lavori: ing. Bruno De Paris Responsabile della sicurezza: ing. Alessandro Marcer Collaboratore tecnico della progettazione e D.L.: p.i.e. Andrea Bogo
IL MANTO IN DETTAGLIO Regupol
PD/IS 13mm
PRIMO LOTTO DI LAVORI SOTTOFONDO PISTA E MANTO PEDANE
Fine lavori: ottobre 2014 Importo dei lavori: euro 400.000 Ditta appaltatrice: Tipiesse Srl (vedi pag. 48) SECONDO LOTTO DEI LAVORI (2020) MANTO SUPERFICIALE, IRRIGAZIONE, ILLUMINAZIONE, COMPLETAMENTI Inizio lavori: luglio 2020 Fine lavori: aprile 2021 Ditta appaltatrice: Leo Costruzioni Spa Posa manto: Tagliapietra Srl (vedi pag. 79) Manto: Regupol BSW Gmbh (vedi pag. 6) Attrezzature e protezioni: Gammasport Srl (vedi pag. 22)
Al di sopra della pavimentazione di base in conglomerato bituminoso, previa la stesa di un primer poliuretanico specifico, viene eseguito uno strato di base con granuli di gomma SBR nera, miscelati in modo proporzionale, uniti a un legante poliuretanico monocomponente privo di metalli pesanti. Lo spessore è di 11 mm, e prevede una proporzione di 8,25 kg/mq di gomma con 1,57 kg/mq di legante. Il successivo strato di finitura superficiale è costituito da un liquido poliuretanico applicato sullo strato di base a spruzzo, resistente ai chiodi e senza giunte, costituito a sua volta da due strati di composto spray-coating poliuretanico monocomponente, miscelato con granuli di gomma EPDM di diametro 0,5/1,5 mm. Lo spessore è di 2 mm, e la gomma EPDM sarà in proporzione di 0,80 g/mq con 1,20 kg/mq di legante poliuretanico.
In questa pagina, dettagli e vista a volo d’uccello della pista di Mel. On this page, details and bird’s eye view of the track in Mel.
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ROMA
IL CAMPO DELLE FIAMME GIALLE A CASTELPORZIANO Rinnovata la superficie della pista nell’impianto sportivo della Guardia di Finanza, caratterizzata dai colori istituzionali dell’Arma.
Il gruppo polisportivo “Fiamme Gialle” della Guardia di Finanza ha sede presso la Caserma “Generale di Divisione Angelo Dus” a Castelporziano, in una vasta area racchiusa tra la omonima tenuta del Presidente della Repubblica e il parco naturale della pineta di Castelfusano, a pochi chilometri dalla Capitale. La sede di Castelporziano dispone di un complesso polivalente al coperto dove si può praticare gran parte dell'attività tra cui tutte le discipline dei salti, utilizzando un pistino di 50 metri, oltre a pallavolo e basket. Il Primo Nucleo Atleti, dedicato all’atletica, usufruisce, oltre alla parte indoor, della pista regolare outdoor a otto corsie illuminata e con tribune. Adiacente alla pista si trova un'ampia zona riservata ai lanci. Notturno dell’impianto di Castelporziano. Nel riquadro, il dettaglio con lo scudetto delle Fiamme Gialle. Night view of the facility in Castelporziano. In the frame, detail with the Fiamme Gialle shield.
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IL MANTO IN DETTAGLIO Conica
CONIPUR SP protettivo UV: CP 2200 Sistema di rivestimento spray permeabile a doppio strato. Strato di base in granuli riciclati. Strato superiore in poliuretano a spruzzo e granuli EPDM CONIPUR di prima qualità. Certificato: World Athletics Class 1 Norme: World Athletics, EN 14877, DIN V 18035-6, ASTM F2157-02 Applicazione: Pavimentazione per atletica leggera, uso polivalente, sport scolastici Altezza: 13 millimetri. La pista è stata successivamente verniciata con CP 2200, per una maggiore protezione dai raggi UV e per garantire al contempo un’elevata adesione dei granuli, estendendo così la longevità della pista stessa.
In questa pagina, planimetria di progetto. Nella pagina a lato, un altro scorcio della pista e due dettagli in corso di lavorazione, con il tracciamento delle linee.
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On this page, project plan. On the opposite page, another view of the track and two details under construction, with the lines being drawn.
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Nei mesi scorsi la superficie della pista è stata rinnovata mediante un intervento di spruzzatura, consigliata per gli impianti ad alta densità di utilizzazione, che non presentino macroscopici ammaloramenti e che siano ancora in vigenza di omologazione. Lo strato di usura superficiale, formato da una colata autolivellante in resina poliuretanica bicomponente colorata e successiva semina di granuli EPDM, si distingue per la tonalità cromatica che richiama i colori caratteristici delle Fiamme Gialle.
caratteristiche rilevate sulle singole porzioni dell’impianto, sono stati effettuati i due tipi di intervento sopra descritti. In particolare, sull’anello della pista a otto corsie e sulla maggior parte delle aree dei salti è stato effettuato l’intervento di spruzzatura, per un totale di 5.784 mq. L’area con presenza dello stemma è stata ripristinata con la sola stesura di resina poliuretanica.
La Circolare Tecnica Fidal SmarTrack 2019 distingue le modalità di intervento per il ripristino delle superfici mediante spruzzatura su manto sintetico colato o prefabbricato esistente, oppure mediante colatura di resine autolivellanti e finitura a topping seminato su manto colato drenante; in base alle
a cura di Matteo Buccione
Finestra storica L’anno in corso 2021 segna i primi cento anni del Gruppo Atletico delle Fiamme Gialle, la Guardia di Finanza fece la sua prima apparizione nell’atletica leggera nel 1921 con la partecipazione di una squadra di marciatori finanzieri alla manifestazione “Scudo Nelli”. Nel 1931 il Gruppo Atletico si affiliò alla Federazione Italiana di Atletica Leggera per iniziare con i propri atleti la grande storia di affermazioni e successi nazionali ed internazionali. Elencare i traguardi raggiunti dai tanti atleti che nel corso dei cento anni hanno esaltato il glorioso sodalizio sarebbe impossibile, dai Giochi Olimpici di Londra 1948 con Michele Tito bronzo nella staffetta 4 x 100, a Los Angeles 1984 con Sandro Bellucci bronzo nella marcia 50 Km., a Nicola Vizzoni argento a Sydney nel lancio del martello, ad Atene con l’oro di Ivano Brugnetti nella 20 Km. di marcia e il bronzo di Giuseppe Gibilisco nel salto con l’asta, a Pechino bronzo con Elisa Rigaudo nella 20 Km. di marcia per finire con Londra 2012 con il bronzo nel salto triplo con Fabrizio Donato. Affermazioni di pari livello nelle otto manifestazioni dei Campionati Mondiali dove gli atleti giallo-verdi hanno raggiunto il podio per undici volte. L’apertura all’attività paralimpica, nelle ultime stagioni, ha permesso agli atleti come Martina Caironi, Oxana Corso e Simone Manigrasso di stabilire record mondiali e record italiani nelle diverse specialità. Nel corso della lunga storia va riconosciuto il grande merito di aver coinvolto nella formazione sportiva migliaia di giovani aprendo le porte delle caserme per dare vita le Sezioni Giovanili di atletica, nuoto, canottaggio, canoa e sci; centinaia di giovani tra gli 11 ed i 19 anni hanno la possibilità di apprezzare e conoscere i segreti delle diverse discipline sportive ed unire allo studio una formazione che porteranno con loro per tutta la vita.
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Interventi manutentivi della pista di atletica leggera presso il Centro Sportivo delle Fiamme Gialle, Caserma “Gen. D. Angelo Dus”, Castelporziano (Roma) Committente: Reparto TLA degli Istituti di Istruzione della Guardia di Finanza Progettista e direttore dei lavori: arch. Roberto Buccione Collaboratore in fase di esecuzione: arch. Matteo Buccione Importo dei lavori: euro 159.419,27 + IVA Inizio lavori: 19 ottobre 2020 Fine lavori: 23 novembre 2020 Ditta appaltatrice: Tipiesse Srl (vedi pag. 48) Superficie sportiva: Conica Gmbh Segnatura pista e posa targhette: Genta Snc
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REALIZZAZIONI
MOLFETTA
(BARI): LO STADIO COZZOLI Inaugurato lo scorso settembre quello che sarà un punto di riferimento per tutta l’atletica leggera del mezzogiorno.
L’inaugurazione è avvenuta alla presenza del sindaco Tommaso Minervini, con la partecipazione quale testimonial di Fabrizio Mori, campione del mondo azzurro dei 400 ostacoli a Siviglia ’99, e una presenza di pubblico limitata a mille persone a causa delle restrizioni sanitarie. Presente anche il presidente e amministratore delegato di Sport&Salute, Vito Cozzoli, figlio del pioniere dell’atletica leggera a cui è stato dedicato il nuovo impianto sportivo. Lo stadio, che nasce totalmente ex novo, vanta una pista a 8 corsie, 2 pedane di salto in alto, altre 2 pedane con 4 fosse per il salto in lungo,
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2 per il peso, 2 per il salto con l’asta e una gabbia per i lanci di martello e disco. Sono presenti inoltre due rettilinei di 60 metri e 2 pedane per lungo e peso riservate al riscaldamento degli atleti. Le gare di velocità saranno dotate di un impianto di fotofinish elettronico. La superficie sportiva, sia per le piste che per le pedane, è costituita da un manto sintetico prefabbricato impermeabile a base di gomme naturali e sintetiche vulcanizzate, prodotto in stabilimento in ottemperanza alle norme UNI EN ISO 9001:2015 (gestione della qualità) e UNI EN ISO 14001:2015 (gestione ambientale). Il manto soddisfa i requisiti imposti dalla normativa EN 14877:2013 per le caratteristiche fisicomeccaniche e la resistenza all’invecchiamento ed all’usura delle superfici sintetiche per atletica leggera, ed è certificato IAAF. Il manto ha uno spessore totale di 13,5 mm ed è perciò adeguato all’utilizzo di chiodi di lunghezza pari o inferiore a 12 mm. Si raccomanda l’utilizzo di chiodi a compressione di lunghezza non superiore ai 9 mm per il lancio del giavellotto e per il salto in alto, di lunghezza non superiore ai 6mm per tutti gli altri sport. L’impianto è stato dotato di uno screenwall con tecnologia a led SMD, che integra i classici tre led colorati in un unico incapsulamento. Ciò permette di realizzare schermi più nitidi, poiché la distanza tra i pixel è costante indimendentemente dal colore msotrato; a parità di risoluzione, la distanza massima di uno schermo SMD
Nella pagina a lato, due tratti della nuova pista. In questa pagina, in alto, nella colonna centrale due foto di cantiere; a destra lo screenwall. In basso, panoramica dell’impianto (foto drone Franco Pansini).
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On the opposite page, two sections of the new track. On this page, top, in the middle column, two photos of the construction site; on the right, the screenwall. Below, overview of the facility (drone photo Franco Pansini).
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risulta aumentata del 25%. Le infrastrutture complementari comprendono la tribuna spettatori e il blocco servizi. I posti a sedere previsti in tribuna sono 940, dotati di scocche di seduta in polipropilene ignifugo; la tribuna è coperta con struttura in ferro e pannelli sandwich. Sotto le tribune, con accesso dalla parte posteriore, sono realizzati i servizi igienici per gli spettatori. Il blocco servizi comprende due ampi spogliatoi per atleti, e due di più ridotte dimensioni per allenatori, due spogliatoi per giudici, locale di pronto soccorso utilizzabile per il primo soccorso atleti e per le visite mediche, sala riunioni con annesso magazzino, punto ristoro, servizi igienici, locale per controlli anti-doping e segreteria, locale deposito delle attrezzature e locale tecnico. È inoltre previsto al piano interrato un magazzino attrezzature per manutenzione impiantistica sportiva e campo in erba.
IL MANTO IN DETTAGLIO Mondo
Sportflex Super X 720 K 39 Il manto è prodotto a partire da due strati di mescola a base di gomma, ciascuno caratterizzato da una diversa formulazione e colorazione, calandrati e vulcanizzati insieme. A seguito del processo di vulcanizzazione i due strati sovrapposti risultano legati fra di loro a livello molecolare in modo da formare uno strato unico privo di giunzioni orizzontali.
Nuovo stadio di atletica “Mario Saverio Cozzoli”, Molfetta Committente: Comune di Molfetta Progettista di variante e direttore lavori: ing. Pierino Profeta Fine lavori: settembre 2020 Manto sportivo, sedute, screenwall: Mondo Spa (vedi pag. 43) Attrezzature sportive: Sportissimo Snc (vedi pag. 24)
In questa pagina, il rettilineo dello stadio Cozzoli davanti alla tribuna. Nella pagina a lato, giovani atleti sulla pista del CUS Brescia.
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La parte superiore del manto è composta di gomma solida, è priva di rivestimenti e di granuli in gomma parzialmente incorporati ed è improntata per ottimizzare la trazione ed il drenaggio superficiale, così da consentire l’utilizzo di chiodi a bassa penetrazione sia in condizioni di asciutto che di bagnato. La parte inferiore del manto, anch’essa composta di gomma solida, ospita una costruzione geometrica che, a seguito dell’installazione, realizza una matrice di celle piene d'aria. Le celle si comprimono quando il piede colpisce la superficie, assorbendo la forza di impatto e le vibrazioni, e tornano alla forma originale quando il piede lascia la superficie. Le celle hanno la forma di un esagono allungato nella direzione di corsa. La risultante costruzione geometrica a nido d’ape allungato è deformabile in tre dimensioni. Le nervature sono distanziate e orientate in modo da facilitare la deformazione laterale della superficie, per accelerare il movimento rotatorio del piede dal quinto al primo metatarso e mantenere un supporto continuo al piede, riducendo il movimento laterale della gamba. Il prodotto viene incollato al sottofondo con uno specifico adesivo epossi-poliuretanico tissotropico bicomponente.
On this page, the straight of the Cozzoli stadium in front of the grandstand. On the opposite page, young athletes on the CUS Brescia track.
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ATLETICA LEGGERA :
REALIZZAZIONI IN EVIDENZA
REALIZZAZIONI
BRESCIA
L’IMPIANTO DEL CUS
Il CUS Brescia ha portato a termine durante la scorsa estate un intervento di riqualificazione della pista di atletica, che dopo oltre vent’anni dalla sua realizzazione, mostrava notevoli segni di deterioramento.
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Il Centro Universitario Sportivo di Brescia ha in gestione dal 2005 il complesso sportivo di circa 62.000 mq in via Scuole, ai sensi di una convenzione trentennale grazie alla quale l’Amministrazione Provinciale ha individuato l’Università degli Studi di Brescia come affidatario e l’Ente sportivo universitario come conduttore. Dopo la chiusura nel 2013 dello stadio Calvesi, questo centro sportivo è rimasto l’unico attivo e quindi è stato sottoposto ad un assiduo utilizzo; ciò ha portato alla necessità di eseguire una profonda ristrutturazione del manto della pista che, dopo oltre vent’anni dalla sua realizzazione, mostrava notevoli segni di deterioramento. Nel corso dell’estate, con il tempo record di poco più di due mesi sono stati fatti lavori per 356.000 euro, finanziati per 175.000 euro dalla Regione e dalla Provincia e per la quota restan-
te dal CUS, grazie a un mutuo. L’inaugurazione, avvenuta il 1 ottobre dello scorso anno, ha visto la presenza del Rettore dell’Università Maurizio Tira, del Presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi e del presidente del CUS Brecia, Danilo Tanzarella. Due atleti di grande rilievo come Rjola Dedaj ed Emanuele di Marino, entrambi azzurri della Nazionale Italiana Paralimpica, hanno sottolineato l’importanza dell’impianto con un giro d’onore.
I lavori Con la tecnica del retopping si è andati a riqualificare la pista di atletica esistente, a 6 corsie, previa la rimozione e asportazione di tutte le componenti
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IL MANTO IN DETTAGLIO Rifacimento della pista di atletica e riammodernamento del Complesso Sportivo di Via Scuole Committente: Centro Universitario Sportivo di Brescia Progetto: geom Giampaolo Pedretti Direttore dei lavori: ing Fabio Finazzi Collaudatore: ing. Stefano Micheletti Importo dei lavori: 356.000 euro Esecuzione dei lavori: Tipiesse Srl (vedi pag. 48) Manto sportivo: Casali Spa (vedi pag. 47)
Casali
Sportrack SW-PM Sportrack SW-PF è un sistema di pavimentazione Casali Sport di tipo misto (sandwich) certificato World Athletics, che utilizza resina poliuretanica e che prevede la combinazione di un supporto prefabbricato in gomma di 1 cm rivestito con uno strato di resina poliuretanica ad alte prestazioni e finitura in spolvero di granuli EPDM altamente selezionati per garantire le migliori prestazioni e la massima sicurezza degli sportivi.
Nelle due pagine, dettagli dell’impianto del CUS Brescia. On the two pages, details of the CUS Brescia facility.
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costituenti il circuito esistente (cordoli e profili), e la rimozione e smaltimento della gomma ammalorata. Dopo la regolazione e preparazione del piano di posa e il controllo della planarità della superficie al fine di sanare i fenomeni di avvallamento presenti sull’area, è stato effettuato il trattamento della superficie mediante l’applicazione di un primer poliuretanico specifico, al fine di ancorare la nuova pavimentazione al fondo bituminoso. Infine è stato applicato il pacchetto di pavimentazione in gomma, costituito da sistema certificato IAAF con strato finale in granuli di termopolimero di colore rosso. Il lavoro è completato con la cordonatura regolamentare in alluminio, la targhettatura in alluminio anodizzato e il tracciamento della segnaletica orizzontale a 6 corsie della pista, comprese partenze, arrivi e segnaletica in vari colori per settori. Oltre alla pista di atletica si è provveduto anche alla riqualifica della zona di salto in alto, salto in lungo e lancio del giavellotto, per questioni di logica operativa e di omogeneizzazione dell’intervento con il medesimo pacchetto della corsia di atletica. Da una logica di riutilizzo degli spazi ed al fine di migliorare ulteriormente la polifunzionalità dell’opera, parte della pavimentazione esistente è stata sostituita da manto di erba sintetica. Tale strato, al fine di far risaltare la differente tipologia tra il manto naturale ed il sintetico, è stata realizzata d colore blu. All’interno è stato tracciato un campo da calcetto di dimensioni 15x25 metri, avente uso previsto ludico. Al fine di non costituire intralcio all’attività agonistica della pista d’atletica non sono state posizionate porte o elementi aggettanti alla pavimentazione. Ulteriori lavori effettuati sul centro sportivo hanno riguardato l’installazione delle panchine atleti e migliorie relative all’accesso nonché alla sicurezza anti-Covid.
La pista di Castelnovo ne’ Monti (Re) Lo stesso manto adoperato per l’impianto del CUS Brescia è servito per il rinnovamento della pista di atletica a 6 corsie del Centro Coni Atletica Leggera "L. Fornaciari" a Castelnovo ne’ Monti, il centro principale dell’Appennino reggiano. Su 5.200 mq di superficie sportiva, l’intera pista è stata realizzata in colore rosso, mentre le pedane di salto in lungo sono di colore verde. La pista, con manto Casali Sportrack SW-PF, è stata realizzata da Olimpia Costruzioni.
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ATLETICA LEGGERA :
REALIZZAZIONI IN EVIDENZA
REALIZZAZIONI
BRESCIA
IL SANPOLINO Si sono conclusi l’estate scorsa i lavori per la realizzazione dell’impianto di atletica leggera di San Polo che sorge su un’area di circa 32.000 metri quadrati con una pista di atletica outdoor, un edificio a servizio dell’impianto e da spazi esterni a verde e parcheggio.
L’iter di costruzione L’iter di costruzione della struttura ha dovuto seguire numerosi passaggi e superare diversi ostacoli realizzativi. La spesa iniziale prevista dall’intervento ammontava, nel 2016, a 3.050.000 euro, 250.000 dei quali con contributo regionale a fondo perduto. A seguito dei risultati delle indagini geologiche e ambientali sull’area, l’intervento è stato realizzato in due fasi procedurali e di appalto successive. La prima fase ha riguardato lo smaltimento locale dei rifiuti e le opere di scavo propedeutiche alla realizzazione dell’edificio e della pista, mentre la seconda fase è stata dedicata alla realizzazione delle opere edili, tecnologiche e sportive dell’impianto di atletica leggera. Dopo aver eseguito la prima fase, necessaria a causa del rilevamento di rifiuti abbandonati nell’area, la realizzazione vera e propria dell’impianto sportivo ha avuto un percorso difficile poiché al primo contratto di affidamento è seguito il provvedimento dirigenziale con il quale veniva disposto di risolvere il contratto, in danno dell’Amministrazione Comunale, per grave ritardo. Successivamente è stato quindi redatto il progetto di riappalto dei lavori non ancora eseguiti. L’inizio dei lavori di riappalto è avvenuto il 17 giugno 2019. Pur avendo a disposizione 180 giorni per la realizzazione dell’opera, anche in questo caso i tempi si sono dilatati sia per lentezze e scarsa organizzazione sia, successivamente, a causa della pandemia dovuta al Covid-19. In ogni caso, nono-
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Sulle due pagine, vista zenitale del Sanpolino. Nella colonna di destra, in alto particolare della terrazza ricavata sopra l’edificio tribune/spogliatoi; al centro la lunetta con le pedane dei salti; in basso il rettilineo della tribuna con il salto in lungo (le foto notturne sono © Signify-Milano).
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On the two pages, view of the Sanpolino from overhead. In the right column, above, detail of the terrace above the grandstands/changing rooms building; in the middle, the lunette with the jumps platforms; below, the straight of the grandstand with the long jump (night photos are © Signify-Milan).
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L’intervento dell’assessore alla rigenerazione urbana di Brescia, Valter Muchetti Ecco le parole dell’assessore il giorno dell’inaugurazione. Si tratta di un grandissimo risultato. La realizzazione di questo impianto di atletica leggera rappresenta un esempio della forte determinazione messa in campo da questa Giunta per dotare la città di centri sportivi di prim’ordine, dove è possibile fare attività agonistica ad altissimi livelli. Nonostante i non pochi ostacoli che abbiamo incontrato non ci siamo mai arresi e ora Sanpolino, quartiere giovane e vitale, può giovarsi della presenza di questa struttura, comodamente servita da una fermata della metropolitana e da importanti arterie stradali. È stato colmato un grande gap e dopo molti anni finalmente abbiamo un centro per l’atletica leggera, portato a compimento in sinergia con Fidal, che potrà essere ampliato con una struttura indoor, tra i pochi casi in Italia. Anche la fase di avvio dell’impianto non è stata trascurata e abbiamo previsto di investire ulteriori 300.000 euro nei prossimi mesi, anche in considerazione del fatto che questo spazio ospiterà probabilmente, nel prossimo futuro, un campionato nazionale. La nostra attività amministrativa prosegue con concretezza, per realizzare ciò di cui la nostra città ha più bisogno.
stante tutte le difficoltà, i lavori si sono conclusi il 24 agosto 2020. Nei mesi di settembre e ottobre 2020 sono stati realizzati servizi e forniture di completamento e allestimento (ascensore, attrezzature sportive ed arredi) nell’ambito di appalti dedicati. In un’area appositamente dedicata e separata rispetto alla struttura è in corso di realizzazione un parcheggio di pertinenza e si sta sistemando l’area verde esclusa dall’attività sportiva. Il progetto esecutivo di completamento degli spogliatoi (secondo blocco) è stato ultimato alla fine del mese di novembre 2020 e la realizzazione è prevista entro il 2021 per una spesa complessiva di circa 300mila euro.
La pista L’impianto consta di una pista ad anello di 400 metri a otto corsie, che comprende anche la fossa per la specialità “3.000 siepi”. All’interno della pista, su una superficie erbosa, sono state ricavate le dotazioni per le altre discipline di atletica leggera che si svolgono fuori pista: lanci, salti in elevazione, salti in estensione. L’impianto è stato dotato di un sistema di illuminazione notturna. Sono state montate quattro torri faro e i relativi corpi illuminanti, con accensione parzializzabile, per consentire un illuminamento medio di almeno 200 lux. I palchi di sostegno dei corpi illuminanti prevedono inoltre una possibile implementazione per consentire in futuro le riprese televisive in notturna (che sarà possibile solo realizzando un’apposita cabina elettrica in quanto l’assorbimento dell’utenza supererebbe i 100 KW). Tutte le attrezzature necessarie sono già disponibili, in modo da poter procedere alle operazioni di omologazione dell’impianto sportivo previste dalla Fidal (impianto completo outdoor ad anello da 400 metri a otto corsie – attività in classe A – livello qualitativo 1). Nell’edificio sono presenti tutti i locali necessari per lo svolgimento dell’attività sportiva: due spogliatoi per atleti/utenti, due spogliatoi per giudici di gara/istruttori, due spogliatoi per addetti alla gestione dell’impianto, tutti con i relativi servizi e docce. È presente inoltre un blocco servizi igienici per altri utilizzatori, diversi dai precedenti (es. membri società sportive), un locale infermeria/pronto soccorso/attesa – antidoping, un ufficio a disposizione delle società. Due magazzini/depositi attrezzi e materiali vari sono ricavati sotto la tribuna e accessibili dall’esterno. Per il pubblico sono presenti servizi con accesso dall’esterno al piano terra, e una saletta ristoro. Oltre ai locali tecnici, sono stati realizzati al rustico – e completati con un successivo appalto – alcuni locali aggiuntivi quali due ulteriori spogliatoi, un ulteriore ufficio e un piccolo magazzino oltre a un loca-
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le a disposizione per eventuale sala muscolazione e/o sala riunioni. Il piano di copertura dell’edificio è utilizzabile come terrazza e si può impiegare sia come via di fuga del pubblico dalle tribune, sia come luogo di ritrovo estivo. Il piano copertura ospita inoltre, in spazi adeguatamente confinati, le dotazioni impiantistiche tecnologiche meccaniche che si è reso necessario posizionare all’esterno. La tribuna per il pubblico può ospitare circa 800 posti. I servizi per gli spettatori sono accessibili a livello della pista con ingresso direttamente dall’esterno, nella zona già riservata al pubblico. I posti dedicati ai disabili in carrozzina sono previsti a livello della pista. Le tribune sono parzialmente coperte per 576 posti a sedere da una pensilina in struttura metallica, con predisposizione di un impianto fotovoltaico.
Impianto di atletica leggera a S. Polo, via Don Luigi Barberis, Brescia Committente: Comune di Brescia Assessore: Valter Muchetti Responsabile del Settore Edilizia Civile Scolastica Sociale e Monumentale: arch. Carlo Lazzaroni Responsabile del procedimento dell’intero intervento: arch. Anna Begni Progetto architettonico: ex Ufficio Progettazione del Comune di Brescia (arch. Sergio Baronchelli, geom. Aldo Micheli, geom. Sara Beffa, geom. Massimo Zanaglio)
Le aree esterne L’organizzazione dell’area esterna prevede accessi separati per il pubblico e per gli atleti nel caso di manifestazioni sportive. È inoltre previsto un ingresso carraio dedicato ai mezzi di soccorso e un ingresso a un’area di parcheggio all’interno della zona a servizio degli utenti/atleti. Non si è ritenuto opportuno prevedere grandi aree di parcheggio dedicate, perché l’impianto è situato nelle immediate vicinanze della fermata della metropolitana “Sanpolino”.
IL MANTO IN DETTAGLIO Polytan
Rekortan M 13 mm Le caratteristiche dalla pavimentazione sportiva rispettano quanto previsto dalla Circolare Impianti Fidal 2015 (riproposte nella versione 2019) per le tipologie di Fascia 1 – Tipologia 03: manto sintetico colato, multistrato sandwich bicolore nello spessore, impermeabile, con finitura topping seminato. Il sistema, da 13 mm di spessore, è caratterizzato dallo strato di base costituito da un tappetino impermeabile che garantisce la riduzione della forza e assicura la planarità per un appoggio stabile; lo strato di usura è in granuli di EPDM gettati in opera direttamente dal personale specializzato della Polytan.
Nella pagina di sinistra, due tratti della pista. In questa pagina, dall’alto: prospetto frontale e laterale della tribuna; la gabbia lanci.
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Progetti specialistici: ing. Alvaro Savoldi (strutture) ing. Roberto Gringiani (Impianti) arch. Stefano Giacomini (Sicurezza) Brescia Infrastrutture (antincendio) Direzione lavori architettonica e coordinamento ufficio DL: geom. Aldo Micheli, geom. Sara Beffa - Comune di Brescia Direzioni operative e specialistiche: geom. Massimo Zanaglio – Comune di Brescia (supporto DL arch. e contabilità), ing. Alvaro Savoldi (strutture), ing. Roberto Gringiani (impianti), arch. Stefano Giacomini (sicurezza), ing. Francesco Nervi (antincendio). Collaudi: ing. Pietro Agosto (statico), ing. Antonio Comincini (tecnico-amministrativa, catasto, APE) Costo complessivo: euro 3.049.809 Inizio lavori: settembre 2017 Riappalto: giugno 2019 Fine lavori: agosto 2020 Completamento forniture: ottobre 2020 Realizzazione pista atletica: Polytan Gmbh Attrezzature sportive: Nuova Radar Coop (vedi pag. 32)
On the left page, two sections of the track. On this page, from top: front and side views of the grandstand; the throwing cage.
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ATLETICA LEGGERA :
ALTRI TEMI
REALIZZAZIONI
CODOGNO
(LODI) UN IMPIANTO CHE È ANCHE UN SIMBOLO Se Codogno è stata la città simbolo della prima ondata pandemica, la sua candidatura a Capitale europea dello Sport 2023 e il totale rinnovamento dell’impianto sportivo incentrato sullo Stadio Fratelli Molinari, portato a termine proprio durante l’anno del Covid la rendono un simbolo anche della volontà di rinascita dopo l’oscuro periodo dei lockdown e delle restrizioni.
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Simbolo che viene sottolineato dalla decisione di intitolare il rinnovato impianto di atletica leggera a Enzo Tinelli, stimato professore di educazione fisica, titolare di una palestra, rugbista tra i fondatori del Codogno Rugby Club, scomparso a 74 anni il 18 marzo 2020 per Covid nel pieno della prima ondata. Il lavoro, suddiviso in due bandi aggiudicati nel maggio 2019, è stato interrotto dal primo lockdown e anche l’inaugurazione, prevista per il settembre, è dovuta slittare a questa primavera: l’11 aprile 2021, con la ripresa del campionato di eccellenza, è stata scoperta la targa ricordo,
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In basso sulle due pagine, panoramica dell’impianto di atletica. In alto a sinistra dettaglio del cordolo con la canalina di raccolta acque; a destra, buca del salto in estensione con le griglie di recupero sabbia. (Tutte le foto del servizio sono di Tomaso Grillini per Tsport).
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Bottom of the two pages, overview of the athletics facility. Top left, detail of the kerb with the water collection channel; right, extension jump pit with sand collection grids. (All photos in the report are by Tomaso Grillini for Tsport).
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Lavori presso l’impianto sportivo Fratelli Molinari, Codogno (Lodi) Committente: Comune di Codogno Sindaco: Francesco Passerini Assessore oo.pp.: Severino Giovannini Realizzazione nuovi campi polivalenti presso impianto sportivo F.lli Molinari Progetto e DL: G.B. & Partners Srl (arch. Cristiano Schiavi) Importo dei lavori: euro 280.838+IVA Impresa appaltatrice: Tecnicasport di Roberto Lucon (vedi pag. 43)
alla presenza del sindaco Francesco Passerini. L’intervento sulla pista di atletica a 6 corsie ha visto l’adozione di un sistema atto a rendere impermeabile il primo strato di gomma nera da 10 mm mediante uno strato turapori steso con vibrofinitrice; il manto di finitura è costituito da granuli di gomma EPDM colorata miscelati con un rivestimento di poliuretano. Le canaline perimetrali sono del tipo a scomparsa, mentre ai lati delle buche di atterraggio dei salti sono installate canaline morbide con sistema di recupero sabbia. Il rinnovamento dell’impianto sportivo, con un appalto separato ha previsto la realizzazione di due campi polivalenti coperti.
Si tratta di due strutture gemelle, con pavimentazione in resina acrilica e copertura in legno lamellare ad arco. La pavimentazione, con base in calcestruzzo, presenta una barriera al vapore e la successiva posa di un telo in PVC sul quale viene incollata la superficie sportiva. Questa comprende un tappeto elastico in granuli di gomma ed elastomeri poliuretanici, dello spessore di 4 mm, e una superficie di finitura in cinque strati di resina acrilica. Le segnature sono realizzate per pallavolo, tennis e basket. La copertura, su struttura in legno lamellare, è realizzata con telo Panama extra pesante da 900 g/mq, dotato di strisce semitrasparenti per aumentare la luminosità all’interno del campo.
Rrifacimento pista d'atletica a sei corsie presso l'impianto sportivo F.lli Molinari Progetto e DL: Studio Tecnico Associato Geometri Facchini Stefano e Premoli Giuliano Importo dei lavori: euro 252.815+IVA Impresa appaltatrice: Polytan Gmbh Canaline: Hauraton Srl
In alto, planimetria parziale del centro sportivo. Sotto, l’interno di uno dei due campi polivalenti coperti.
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Top, partial plan of the sports centre. Below, the inside of one of the two covered multi-purpose fields.
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ATLETICA LEGGERA :
ALTRI TEMI
REALIZZAZIONI
DUE IMPIANTI IN CANTIERE
VAJONT (PN) SAN VENDEMIANO (TV)
L’architetto Pietro Vittorio descrive i problemi di approccio a due interventi di riqualificazione di impianti per l’atletica, cantieri attualmente in corso.
LO STATO ATTUALE Vajont L’intervento in corso a Vajont riguarda la riqualificazione dell’impianto sportivo comunale dedicato al calcio ed all’atletica leggera. Tale impianto realizzato agli inizi degli anni ’70 si trova all’interno di un’area sportiva realizzata in più lotti, che può contare anche su un palasport e tre piattaforme esterne polivalenti. In seguito a interventi successivi l’impianto sportivo è stato migliorato con la realizzazione di una tribuna per il pubblico e parcheggi esterni. Attualmente è sede della società di calcio che milita
nel campionato di eccellenza e di quella dell’atletica leggera, che si sta adoperando non poco per rilanciare tale sport nella zona. In generale l’impianto si trova in buone condizioni, però purtroppo la pista di atletica non ha mai avuto interventi di manutenzione e/o retopping e di conseguenza non è più utilizzabile, dato che è stata realizzata più di 30 anni fa con tecnologie ormai superate. Analizzando bene la abbiamo poi notato carenze normative, ovvero: - il passaggio dei 3000 siepi non è pavimentato, oltre ad avere la fossa in posizione non idonea secondo la Normativa FIDAL e IAAF; - la gabbia del disco/martello è da rifare, in quanto
Sopra, da sinistra, le condizioni di partenza della pedana del salto e del cordolo nell’impianto di Vajont, e un tratto della pista di San Vendemiano. Above, from the left, the initial conditions of the jump platform and the kerb in Vajont, and a section of the track in San Vendemiano.
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non più regolamentare; - la segnaletica della pista va rifatta.
San Vendemiano
SCHEMA PAVIMENTAZIONE 1. FINITURA SEMINATA IN GRANULO EPDM 2. RESINA POLIURETANICA BICOMPONENTE 3. LIQUIDO TURAPORI 4. TAPPETINO PREFABBRICATO IN SBR 5. COLLANTE BICOMPONENTE 6. PRIMER PER ADESIONE 7. SOTTOFONDO DI BASE
____________________________ La cosa più importante da fare quando si interviene su una pista di atletica decisamente ammalorata è verificare attentamente il sottofondo, per capire se può essere una buona base d’appoggio per il nuovo pacchetto di pavimentazione. Chiaramente in fase progettuale è possibile fare soltanto dei sondaggi per non compromettere l’attività sportiva, ma poi quando si iniziano i lavori queste verifiche vanno fatte in più punti ed in modo approfondito. All’impianto di Vajont abbiamo proprio fatto questo, ricevendo un confortante riscontro.
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In questa pagina, particolari costruttivi di progetto relativi all’impianto di Vajont, e schema della pavimentazione. Nella pagina di destra, nella colonna centrale lo stato d’avanzamento del cantiere di Vajont a fine maggio; nell’ultima colonna, l’inizio lavori sul cantiere di San Vendemiano.
L’impianto di san Vendemiano è composto da una pista di 400 m a 6 corsie, senza corsia interna per i 3.000 siepi, da una pedana per il salto in alto, una pedana per il salto in lungo/triplo, una pedana per il salto con l’asta, oltre alle varie pedane per i lanci (peso, giavellotto, martello e disco). Esiste un edificio a servizio degli atleti e degli arbitri/istruttori, con spogliatoi sufficientemente ampi e dotati di antiwc, wc e docce perfettamente rispondenti alla Normativa CONI; vi è inoltre una sala medica con annesso servizio igienico. La pavimentazione attuale è composta da una resina acrilica stesa su un fondo in asfalto, intervento ormai risalente a circa 10/12 anni fa. Le carenze dell’impianto sono riscontrabili soprattutto nell’anello a 6 corsie proprio per l’assenza di una pavimentazione omologata FIDAL con caratteristiche idonee di KA e SV, valori di riscontro elastico e deformazione del manto. Per tale motivo attualmente secondo le Norme FIDAL, si tratta di un impianto di tipo I/EA, ovvero incompleto, in quanto non omologabile per competizioni ufficiali. Nel complesso l’impianto però ha senza dubbio le potenzialità per poter diventare un impianto di tipo B/EA, ovvero omologato per gare di carattere nazionale; questo perché il raggio di curvatura rispetta i parametri previsti (37,70 m), lo spazio per 6 corsie di larghezza 1,22 m è abbondante (le corsie attuali sono ancora con la vecchia larghezza di 1,25 m) e le pedane per salti e lanci sono tutto sommato in ordine, salvo alcune migliorie che ne permetterebbero lo sfruttamento a pieno. Inoltre la fossa dei 3000 siepi, oltre ad essere ubicata in posizione non corretta (la costruzione risale agli anni ‘90 periodo in cui la corsia era prevista in curva), deve essere spostata in tangenza con l’asse principale del campo di gara, completando adegua-
tamente la corsia in ingresso ed in uscita. Vanno riviste anche le pendenze che dal rilievo avuto sono comunque rispondenti alla Normativa, salvo qualche piccolo aggiustamento necessario soprattutto in prossimità della corsia più esterna.
GLI INTERVENTI PREVISTI Vajont Come prima accennato, lo stato della pista e delle padane dei salti è tale da non permettere lo svolgimento dell’attività sportiva. La pavimentazione esistente in rub-tan (ovvero colato in opera di vecchia generazione) è ormai irrecuperabile, stante la manutenzione assente e lo stato di usura arrivato ben sotto i minimi tollerati. Anche le pedane, in particolare nella zona di battuta risentono di tale consunzione e non sono più usufruibili. Inoltre come sopra segnalato, non sono considerabili a Norma né la corsia della fossa dei 3.000 siepi, né la gabbia del martello. L’intervento da eseguire è la completa rimozione della pavimentazione esistente e la stesura di un manto prefabbricato di nuova generazione, con resinatura e semina di granulo finale. In particolare si andranno ad eseguire i seguenti interventi: - rimozione del manto esistente e suo conferimento in discarica; - sistemazione del fondo esistente mediante ricariche di asfalto a freddo per chiudere e compattare le eventuali fessurazioni; - inserimento di profilati metallici tubolari per sistemazione del perimetro della cordonata; - sistemazione pista con inserimento di caditoie e canalette di scarico dell’acqua piovana; - tappetino di usura in asfalto min. 3 cm lungo tutta la pista e sulle pedane dei salti; - posa di nuova pavimentazione costituita da un tappetino prefabbricato in granuli di gomma, successi-
On this page, construction details of the project relating to the Vajont facility, and a diagram of the flooring. On the right page, in the central column, the progress of the Vajont site at the end of May; in the last column, the start of work on the San Vendemiano site.
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va rasatura per renderlo impermeabile, quindi resinatura con materiale bicomponente e finitura in semina di granulo di gomma; - posa di attrezzature sportive per la zona salti e lanci; - segnatura della pista, come da normativa FIDAL; - posa di cordolo perimetrale interno in alluminio modello c7.
San Vendemiano L’attuale pavimentazione, oltre ad essere ampiamente fessurata, non risponde alle caratteristiche tecniche previste per le piste omologate (materassino elastico in gomma). L’unica soluzione possibile che non stravolga l’esistente risulta quella di creare un nuovo sottofondo in pendenza mediante un tappetino d’asfalto che si posi sulla pavimentazione esistente coprendola fino a filo della cordonata interna che risulta in stati accettabili per poter essere utilizzata a tale scopo. Per poter livellare correttamente le pendenze e garantire sia il rispetto Normativo (<1%) sia un corretto drenaggio, dovrà essere posizionata su tutto il perimetro esterno sul lato interno della cordonata esistente una zoccolatura in cls eseguita in opera che consenta un più facile raccordo del terreno esterno, un miglior drenaggio delle acque meteoriche ed una distanza tra tappeto di gara e manto erboso sufficiente sia per effettuare correttamente taglio e diserbo. Dopo aver “messo in quota” la pista verrà steso un tappetino in asfalto da 3 cm del tipo chiuso che creerà la perfetta base per la futura pista. Fatto ciò sarà posata la pavimentazione scelta, un manto omologato IAAF composto da uno strato di gomma prefabbricata realizzato in rotoli avente prestazionalità costanti e uniformi, con uno spessore di 10mm., peso minimo 7,50 kg/mq, riduzione della forza minimo 30%. Il rotolo verrà incollato al sottofondo bituminoso mediante adesivo poliuretanico bicomponente formulato in modo specifico con un consumo su asfalto denso a temperature moderate: 1,0 – 1,1 kg/m² circa. Lo strato superficiale finale dello spessore nominale di 4 mm. verrà eseguito mediante stesura a spatola di primo strato di rasatura del tappetino prefabbricato in SBR con rasante poliuretanico bicomponente e successiva stesura di secondo strato con rivestimento continuo in poliuretano, resistente ai chiodi, applicato allo stato liquido di poliuretano autolivellante; la finitura superficiale prevederà la semina manuale di granuli di gomma EPDM colorata con diametro controllato da 1,0 – 3,5 mm. Completeranno il tutto la segnaletica realizzata con liquido poliuretanico di colore bianco per le corsie e colorato per le varie partenze intermedie previste dal regolamento FIDAL nonché la targhettatura esterna ed interna di riferimento. Gli altri interventi riguardano il riposizionamento della corsia siepi, e la risistemazione delle pedane per i salti e i lanci.
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Rifacimento pista di atletica Committente: Comune di Vajont Progetto: Vittorio & Associati s.s. Direzione Lavori: arch. Pietro Vittorio Impresa appaltatrice: Tagliapietra Srl (vedi pag. 79) Pavimentazione sportiva: Regupol Gmbh Importo lavori: euro 377.000 Committente: Comune di San Vendemiano Progetto: Vittorio & Associati s.s. Direzione Lavori: arch. Pietro Vittorio Impresa appaltatrice: Sporturf Fadini Impianti Srl (vedi pag. 79) Pavimentazione sportiva: Regupol Gmbh (vedi pag. 6) Importo lavori: euro 376.470
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Athletics Report HISTORY, PRESENT, FUTURE PROJECTS REALISATIONS BEST PRACTICES
In alto, Istanbul, Ataköy Athletics Arena: campionati mondiali di atletica indoor 2012 (foto Mardetanha). Qui sopra, la Britannica Katarina Johnson-Thompson, vincitrice del salto in lungo con 6,81 metri ai mondiali juniores di Barcellona, sempre nel 2012 (foto Denis Kuvaev / Shutterstock). In basso a destra, Ancona: campionati italiani juniores e promesse 2020 (foto Muti-FIDAL).
Top of the page, Istanbul, Ataköy Athletics Arena: 2012 IAAF World Indoor (oh. By Mardetanha). Here above, Katarina Johnson-Thompson from Great Britain, winner of the long jump event with 6.81 meters on the 2012 IAAF World Junior Championships in Barcelona (ph. Denis Kuvaev / Shutterstock). Bottom right, Ancona: 2020 Italian junior Championships (ph. Muti-FIDAL).
Athletics facilities in Italy are going through a season of renewal. In this special report we trace their history and photograph the present and future situation, with an interview with Gianni Mauri, president of Fidal Lombardia, and a speech by Stefano Longhi, coordinator of the Fidal Sports Facilities Commission, before reviewing some recent facilities built with different types of surface and with different design problems. THEMES Up until two years ago, homologated facilities accounted for only 21% of those in the Fidal archives. However, we are noticing, from 2019 onwards, and despite the difficulties due to the recent pandemic, considerable activity in the construction of new athletics tracks and (above all) in the renovation of the surfaces, thanks to the latest technologies and materials, with the aim of obtaining or renewing homologations. The new trend is confirmed in the interview given by Gianni Mauri, who is optimistic about the future of athletics (and in
particular of Lombardy), also considering the competitive results of the first part of this season. Stefano Longhi's speech focuses on what could be the new facilities of tomorrow, starting from the experience of the Exploratorium in Odense: The real objective of these unusual facilities is to make aerobic physical activity surprisingly light, especially for those who do not have good ability to adapt to cardiomuscular fatigue and fear long sessions on the track. FACILITIES The report describes some of
the interventions carried out in Italy on track and field facilities, both new and renovated. Installations have been chosen in which different manufacturers have used the latest technologies (Regupol, Conica, Mondo, Casali, Polytan). The report concludes with a facility that symbolizes the rebirth after the closures due to Covid, inaugurated in Codogno, the city that symbolizes the beginning of the fight against the pandemic in Italy, and with the considerations of the architect Pietro Vittorio on two construction sites where the renovation of athletic tracks is currently underway.
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PROGETTI IN BREVE PROJECTS PILLS
Villafranca di Verona
Completamento di
una palestra scolastica a cura della Redazione
L’intervento riguarda il completamento della palestra della scuola primaria G. Zanella, già realizzata al rustico durante una prima fase dell’intervento. La struttura in cls esistente viene rivestita tutta dall’interno attraverso la realizzazione di contro-pareti opportunamente isolate in cartongesso. Sui due lati dello spazio palestra sono presenti grandi superfici finestrate, costituite da layer esterno in policarbonato e layer interno in vetro trasparente. Due rampe conducono sui lati corti dalla quota ribassata dello spazio gioco a quella 80 cm più alta degli spogliatoi e spazi di servizio. Tutta la zona di gioco che presenta finitura in PVC colore lime è rivestita con pannelli di protezione a parete di
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Qui sopra, vista interna della palestra; nella foto piccola, il lato rampa d’ingresso. Nella pagina destra, in alto, pianta della palestra e locali accessori; dettaglio del controsoffitto fonoassorbente con sistema infrastrutturale integrato. Sotto, assonometria esplosa con i siste-
mi del controsoffitto e dell’infrastruttturazione integrata; sezione di dettaglio costruttivo. Above, internal view of the gymnasium; in the small photo, the entrance ramp side. On the right page, top, plan of the gymnasium and ancillary rooms; detail of the soun-
circa un metro di altezza in Valchromat (fibra di legno impastata con resine colorate) grigio antracite. La vera peculiarità di questo intervento risiede nella realizzazione di un controsoffitto fonoassorbente su tutto lo spazio gioco in Celenit (fibra di legno mineralizzata) che integra all’interno di un piano liscio piegato sulle estremità tutte le componenti tecniche: l’illuminazione realizzata attraverso strip led ad incasso, l’immissione di aria nuova attraverso diffusori lineari sul perimetro del controsoffitto nella giunzione con le vetrate, ed ogni altro dispositivo tecnico. Il collegamento tra il controsoffitto e la parete, realizzato da una scossalina metallica stacca completamente il tetto dalle pareti accentuandone la sensazione di levitazione. La superficie complessiva dell’area interessata è di 320 mq.
dproof false ceiling with integrated infrastructure system. Below, exploded axonometry with ceiling and integrated infrastructure system; construction detail section.
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Villafranca di Verona: completing of a school gym The intervention concerns the completion of the G. Zanella primary school’s gymnasium, already built in the rough during the first phase of the intervention. The existing concrete structure is completely covered from the inside through the creation of suitably insulated plasterboard counter-walls. On the two sides of the gym space there are large windowed surfaces, consisting of an external layer in polycarbonate and a transparent glass internal one. Two ramps lead on the short sides from the lower level of the play area to the 80 cm higher level of the changing
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rooms and service areas. The entire play area, which has a lime-colored PVC finish, is covered with wall protection panels, approximately one meter high, in anthracite gray Valchromat (wood fiber mixed with colored resins). The real peculiarity of this intervention lies in the creation of a soundproof false ceiling above the entire play area made from Celenit (mineralized wood fiber), which integrates all the technical components into a smooth surface folded at the ends: the lighting created through recessed LED strips, the introduction of new air through linear diffusers on the perimeter of the false ceiling in the junction with the windows, and all other technical devices. The connection between the false ceiling and the wall, made by a metal flashing, completely detaches the roof from the walls, accentuating the sensation of levitation. The total area of the affected area is 320 square meters.
Committtente: Comune di Villafranca di Verona (Vr) Progettazione: arch. Giulia de Appolonia Realizzazione:. Anno 2020 Importo dei lavori: euro 230.000 Pannelli fonoassorbenti: Celenit Spa Fotografia: atelier XYZ
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INTERVISTE INTERVIEWS
Rino Troise general manager di Cis 2000 Leader in Italia nella realizzazione di coperture speciali, architettura e facciate tessili progettate e costruite per ambito sportivo, civile, industriale e fieristico, Cis 2000 dedica oggi ampio spazio alla realizzazione di coperture per il padel. Da quest’anno, per le coperture in legno lamellare Woodpad è disponibile un innovativo configuratore on line, sviluppato con il team di programmazione di Seimedia-Sport&Impianti. a cura della Redazione
Le molte dimensioni e finiture disponibili per la copertura di campi da padel WOODPAD possono essere scelte oggi attraverso il nuovo configuratore on line. Ci spiega come funziona? Il WOODPAD configurator è un’innovazione nel mondo dell’impiantistica sportiva sia a livello nazionale che internazionale. L’idea nasce dall’esigenza del cliente di poter visionare in tempo reale quella che potrebbe essere la loro futura copertura. È un passo avanti a quello che già facevamo, ovvero inviare a tutti i possibili contatti una configurazione della loro copertura. Questo accelera il processo. In pratica quali vantaggi presenta per il cliente richiedere un preventivo attraverso il configuratore? I vantaggi, come già detto, sono quelli di dare la possibilità a chiunque di poter costruirsi la propria WOODPAD, in base alle varie esigenze. Il fatto di rendere la copertura completamente personalizzabile consente a chiunque di avere un prodotto esclusivamente suo, difficilmente replicabile. Ogni WOODPAD è differente. l’inserimento inoltre del codice di configurazione consente a noi di avere sempre a disposizione tutte le configurazioni fatte e fornisce al cliente la possibilità di ritrovare, anche a distanza di mesi, quella che era stata la sua configurazione iniziale. E come incide per voi l’utilizzo del configuratore nell’evasione degli ordini, in termini di tempistica e organizzazione del lavoro? L’utilizzo del configuratore è utilissimo per noi a livello interno.
La modalità in cui riceviamo le richieste ci consente di velocizzare tantissimo i tempi di evasione dei preventivi. Avendo precedentemente preparato tutte le varie possibilità di configurazione, ogni qual volta riceviamo una richiesta nuova, siamo in grado di inviare il preventivo di quella configurazione in meno di 24 ore. Da quando è stato lanciato, il configuratore viene apprezzato dai clienti? Quali risultati ha portato fino ad oggi? Da quando è stato lanciato, abbiamo da subito capito di aver centrato l’obbiettivo. In un mese, oltre 2000 utenti hanno visitato il woodpad configurator, con una fidelizzazione del 15%. Questo è il dato che più ci piace, poiché significa che una stessa persona visita più volte il configuratore. Dal primo giorno di lancio ad oggi abbiamo evaso oltre 160 offerte, viaggiando ad una media di 5 offerte al giorno. Di queste offerte, circa il 5% si sono trasformate in ordini definitivi, e questo vuol dire 8/9 WOODPAD vendute tra Italia ed Estero. Quali riscontri pensa che ci saranno sul mercato, e in particolare nella concorrenza, a seguito della comparsa del configuratore per WOODPAD? Credo ci saranno riscontri positivi. Abbiamo realizzato un prodotto dedicato esclusivamente per il padel, e abbiamo notato che con il tempo il nostro prodotto viene sempre di più apprezzato per qualità. Ci rendiamo conto che si tratta di un prodotto economicamente importante da realizzare, ma nel contempo partiamo dall’idea che negli anni a venire la differenza la farà la qualità e noi riteniamo di avere il prodotto giusto per soddisfare questo tipo di richiesta. Inizialmente è stato difficoltoso fare comprendere il nostro prodotto, a causa di un mercato che nel corso degli anni ha sempre basato tutto sulla gara del prezzo. Oggi, la concorrenza ci sta venendo dietro e spero che nel futuro si punterà alla qualità e non solo al prezzo. Quali sviluppi può avere il progetto nel prossimo futuro? Come tutti i progetti, anche questo è in continua evoluzione. Per quanto riguarda il configuratore, stiamo già lavorando ad un miglioramento grafico e tecnico, con la possibilità di poter visionare la propria copertura anche dall’interno. Inoltre, a breve sarà disponibile il tour virtuale a 360° della WOODPAD.
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PRODUZIONE PRODUCTION
La rete certificata Replax T Sport di Cavatorta La rete Replax T Sport di Cavatorta, corredata dagli accessori di sistema, è in grado di assicurare le prestazioni richieste dalla norma UNI EN 132003:2018 e dal D.M. 18 marzo 1996, “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi”, integrato dal “Decreto Pisanu” del 2005, per quanto attiene la sicurezza dei separatori perimetrali interni ed esterni negli stadi di calcio, e risulta quindi ideale per la recinzione di impianti sportivi di ogni genere. Replax T Sport è una rete metallica a semplice torsione e a maglia quadrata, disponibile nelle altezze 220 e 250 cm; i fili della rete, in acciaio zincato, sono rivestiti con PVC. Grazie all’elevato diametro dei fili, ben 4,2 mm, e alle dimensioni della maglia, 50×50 mm, la rete assorbe gli urti senza deformarsi, e assicura un’ottima visibilità frontale e laterale del terreno di gioco anche da una posizione molto ravvicinata ad essa. La plastificazione è ottenuta mediante l’esclusivo processo di sinterizzazione “Galvaplax Process” messo a punto da Cavatorta; le polveri di PVC utilizzate nel processo non contengono metalli pesanti, come il cadmio ed il piombo. Il sistema si completa con i cancelli carrai e pedonali in acciaio, con telaio perimetrale e pali di sostegno, entrambi in tubo quadro d’acciaio, con specchiature in rete metallica elettrosaldata e componenti dei sistemi di chiusura in acciaio.
The Cavatorta's certified mesh Replax T Sport The Replax T Sport mesh, accompanied by system accessories, is able to ensure the performance required by the standard UNI EN 13200-3:2018 and the Ministerial Decree of 18 March 1996, "Safety standards for the construction and operation of sports facilities", amended by the "Pisanu Decree" of 2005, as regards the safety of the internal and external perimeter separators in football stadiums, and is therefore ideal for fencing sports facilities of all kinds. Replax T Sport is a single twist square wire mesh, available in heights of 220 and 250 cm, the wires of the mesh, galvanized steel, are coated with PVC. Thanks to the large diameter of the wires, 4.2 mm, and the size of the mesh, 50x50 mm, the net absorbs impacts without deforming, and ensures excellent frontal and lateral visibility of the playing field even from a very close position to it. The plasticization is obtained through the exclusive sintering "Galvaplax Process" developed by Cavatorta; the PVC powders used in the process do not contain heavy metals, such as cadmium and lead. The system is completed by steel driveway and pedestrian gates, with perimeter frame and support poles, both in square steel tube, with mirrors in electrowelded wire mesh and components of the steel locking systems. www.cavatorta.it offices2@cavatorta.it
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PRODUZIONE PRODUCTION
OMSI 1961-2021: sessant’anni di qualità Quest'anno si celebrano i primi 60 anni di attività di OMSI, leader internazionale nella produzione e nell’installazione di sedute in plastica per impianti sportivi, scuole e spazi collettivi.
Anche nel 2020, nonostante tutti i limiti derivanti dall'emergenza pandemica internazionale OMSI ha infatti realizzato tre lavori degni di nota: a Bergamo, a Casablanca, e a Reggio Calabria.
La storia
Al Gewiss Stadium di Bergamo OMSI ha curato la seconda parte dei lavori di ristrutturazione della Tribuna Giulio Cesare, ora Tribuna Rinascimento, e della curva Morosini, dove sono stati installati complessivamente 7.700 seggiolini tra monoscocche modello M2010, ribaltabili modello M2016, poltrone extra lusso nella zona sky box, firmate Pininfarina modello Leonardo Silver, e un centinaio di nuove postazioni stampa. Tali interventi hanno consentito di omologare l’impianto per ospitare le gare di UEFA Champions League.
OMSI nasce a Bologna nel 1961 per iniziativa di tre soci; la prima attività consisteva nella realizzazione di stampi per giocattoli in plastica. Dal ’67, con l’acquisto della prima macchina da stampa ad iniezione manuale, la produzione si rivolse alla realizzazione di sedute in plastica: il primo stampo realizzato in autonomia fu la seduta in propilene D5 con gambe in metallo. Nei decenni successivi la produzione si diversificava con l’avvento di nuovi macchinari per lo stampaggio e la creazione di prodotti innovativi come gli articoli per l’arredo da giardino in plastica. Negli anni Novanta, con l’approssimarsi dei Campionati Mondiali di Calcio, organizzati in Italia, OMSI realizzò la prima seduta destinata agli impianti sportivi, il modello M90 poi installato allo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna, al Tardini di Parma e al Sant’Elia di Cagliari. Da allora OMSI iniziò a concentrare gli investimenti nella produzione industriale di sedute per il mondo dello sport, che divenne così il core business aziendale.
OMSI oggi
Il secondo intervento è invece avvenuto in Marocco, allo stadio Larbi Zaouli, impianto sportivo polifunzionale situato nel quartiere di Hay Mohammadi a Casablanca, dove OMSI ha installato circa 17.000 nuovi sedili tra monoscocche modello M2000, ribaltabili modello M2012, oltre a circa 50 postazioni per la stampa e ad un centinaio di poltrone extra lusso per la zona VVIP modello Leonardo Gold, sempre targate Pininfarina. Infine il completamento dello stadio Oreste Granillo di Reggio Calabria, dove i lavori sono iniziati nel 2019 con la sostituzione di tutti i seggiolini della gradinata est, con l’installazione di 8.600 monoscocche amaranto e bianco modello M2008. Nel luglio 2020 con la promozione in Serie B della Reggina sono state apportate importanti migliorie all'impianto adeguandolo alle norme vigenti della categoria. I lavori hanno interessato la curva nord, la curva sud e il settore ospiti, dove sono state installate circa 10.000 nuove sedute modello M2008.
OMSI si contraddistingue sul mercato nazionale e internazionale per l'alta qualità dei prodotti, realizzati nel rispetto della connotazione ecosostenibile che caratterizza tutto il Gruppo Ivars e per l'affidabilità del proprio team di lavoro; requisiti che le hanno anche permesso di sviluppare una efficace collaborazione con la design house di fama mondiale, Pininfarina.
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In alto, foto d’epoca dei primi anni ‘60. Qui sopra, nelle due foto, lo stadio Ladi Zauli di Casablanca. A destra, nella prima colonna il Gewiss Stadium; nella seconda il Granillo di Reggio Calabria. Nella foto in bianco e nero, scocche in magazzino negli anni ‘70.
On this page, on top, vintage picture from the early 60s, on bottom the Ladi Zauli stadium in Casablanca. On the right page, in the left column the Gewiss Stadium, in the right one the Granillo in Reggio Calabria. In the black and white photo, coques in stock in the 70s.
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Production
OMSI 1961-2021: sixty years of quality This year we celebrate the first 60th anniversary of OMSI, worldwide leader in the production and installation of plastic seating for sports facilities, schools and collective spaces.
History OMSI was born in Bologna in 1961 on the initiative of three partners; plastic toy molds were initially made. From 1967, with the purchase of the first manual injection molding machine, production turned to the creation of plastic seats: the first self-made mold was the D5 polypropylene seat with metal legs. In the following decades, production diversified with the introduction of new molding machinery and the creation of innovative products such as plastic garden furniture items. In the nineties, with the approach of the World Football Championships, organized in Italy, OMSI created the first seat for sports facilities, the M90 model then installed at the Renato Dall'Ara Stadium in Bologna, at the Tardini in Parma and at the Sant'Elia of Cagliari. Since then, OMSI began to concentrate its investments in the industrial production of seats for the sports world, which thus became the company's core business.
OMSI today OMSI stands out on the national and international market for the high qua-
lity of its products, made in compliance with the eco-sustainable connotation that characterizes the whole Ivars Group and for the reliability of its work team; requirements that have also allowed it to develop an effective collaboration with the world-famous design house, Pininfarina. Even in 2020, despite all the limits deriving from the international pandemic emergency, OMSI has in fact carried out three noteworthy works: in Bergamo, in Casablanca, and in Reggio Calabria. At the Gewiss Stadium in Bergamo, OMSI oversaw the second part of the renovation of the Giulio Cesare Tribune, now the Renaissance stand, and of the Morosini curve, where a total of 7,700 seats were installed including monocoque M2010 model, folding model M2016, extra luxury armchairs in the sky box area, Pininfarina signed Leonardo Silver model, and a hundred new press stations. These interventions made it possible to homologate the facility to host the UEFA Champions League matches. The second work took place in Morocco, at the Larbi Zaouli Stadium, a multifunctional sports facility located in the Hay Mohammadi district in Casablanca, where OMSI has installed about 17,000 new seats such M2000 model monocoque, M2012 model tippers, as well as about 50 seats for the press and about a hundred extra luxury armchairs for the Leonardo Gold model VVIP area, also branded Pininfarina. Finally, the completion of the Oreste Granillo stadium in Reggio Calabria, where work began in 2019 with the replacement of all the seats on the east steps, with the installation of 8,600 amaranth and white monocoque M2008 models. In July 2020 with the promotion of Reggina to Serie B, important improvements were made to the system, adapting it to the current regulations of the category. The works involved the north curve, the south curve and the guest sector, where about 10,000 new M2008 model seats were installed.
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PRODUZIONE PRODUCTION
Sanificare in continuo, l’idea innovativa per non dover più chiudere Da una idea lampo utile ad affrontare la prima ondata pandemica dello scorso anno, è nata una collaborazione di imprese italiane di eccellenza che si è trasformata in una rete di impresa: Purifying Technology, costituita con il preciso obiettivo di riportare negli ambienti chiusi e confinati l’aria pulita e libera da virus, batteri e polveri sottili. La Ditta Edoardo Lossa Spa, Irico Impianti Srl, Dimensione Service Srl e arcHITects Srl, insieme contano oltre 250 anni di storia e know-how. L’unione delle capacità di queste imprese italiane ha generato un prodotto dotato di tripla tecnologia chiamato PAT3 che offre la concreta possibilità di combattere efficacemente ogni virus (presente e futuro) con un risultato del 99,9%, garantendo un abbattimento continuo degli agenti patogeni, contaminanti ed inquinanti con una protezione costante 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anche in presenza di persone. Le tre tecnologie chiave del prodotto, le migliori e più efficaci nel settore della sanificazione, sono: l’ossidazione fotocatalitica (PCO), la nebbia secca e il trattamento aria. Il trattamento in continuo dell’aria grazie all’ossidazione fotocatalitica, tecnologia validata dalla NASA già dagli anni ‘90 per garantire ambienti decontaminati durante le esplorazioni spaziali, è al momento la miglior soluzione disponibile sul mercato. Questa tecnologia riproduce un processo che avviene in natura: l’azione combinata dei raggi UV-C e dell’umidità, accelerata dalla presenza di un catalizzatore, il biossido di titanio, genera ioni ossidanti in grado di abbattere virus, batteri, muffe, PM2.5, PM10, allergeni e odori presenti nell’aria e sulle superfici, trasformandoli in anidride carbonica ed acqua.
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Il trattamento di sanitizzazione degli ambienti mediante la saturazione con nebbia secca di perossido d’idrogeno è in grado di abbattere in pochi minuti qualsiasi agente patogeno o contaminante (virus, batteri, spore, muffe). Questa tecnologia, normalmente utilizzata in ambito ospedaliero, garantisce, come da protocollo del Ministero della Salute, il trattamento di tutte le superfici, anche quelle difficilmente accessibili con processi manuali, con un’efficacia testata fino a 24 ore. Infine, la tecnica del trattamento dell’aria viene integrata con le più efficaci tecnologie di purificazione e di sanificazione attualmente esistenti sul mercato. La tecnologia PAT3, oltre ad essere un marchio registrato ed essere brevettata, ha permesso di registrare il prodotto come dispositivo medico di classe I e di vantare risultati positivi di laboratorio contro il covid-19 presso L’Istituto Sacco di Milano e nei laboratori indipendenti di rinomate strutture di verifica. La sicurezza del prodotto e la consistenza dei risultati sono garantiti da un report automatico prodotto dalla macchina, che traccia e certifica il corretto funzionamento nonché l’esecuzione completa di ogni ciclo programmato di sanificazione. In base al settore di utilizzo, PAT3 si configura in due versioni (media e grande), e consente di trattare fino a 1.500 mc. Il servizio di setup incluso permette di programmarlo e di scegliere il reagente corretto praticamente per ogni settore e per ogni ambiente: dalla ristorazione (compatibile con i protocolli HCCP) a palestre e spazi sportivi al chiuso di ogni dimensione e volume incluse aree ad alta umidità. La macchina è connettibile in rete e gode del beneficio fiscale di Industria 4.0.
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Production
Continuous sanification, the innovative idea so you'll no longer have to close From a flash idea useful for tackling the first pandemic wave of last year, a collaboration was born between Italian companies of excellence that has turned into a business network: Purifying Technology, set up with the specific aim of bringing back to closed and confined environments the clean air free from viruses, bacteria and fine dust. The companies Edoardo Lossa Spa, Irico Impianti Srl, Dimensione Service Srl and arcHITects Srl, together count over 250 years of history and know-how. The combined capabilities of these Italian companies has generated a product equipped with a triple technology called PAT3 which offers the concrete possibility of effectively fighting every virus (present and future) with a positive result of 99.9%, guaranteeing a continuous killing of pathogens, contaminants and pollutants with constant protection 24 hours a day, 7 days a week, even in the presence of people. The three key product technologies, the best and most effective in the sanitation sector, are: photocatalytic oxidation (PCO), dry fog and air treatment. The continuous treatment of the air thanks to photocatalytic oxidation, a technology validated by NASA since the 1990s to ensure decontaminated environments during space exploration, is currently the best solution available on the market. This technology reproduces a process that occurs in nature: the combined action of UV-C rays and humidity, accelerated by the presence of a
catalyst, titanium dioxide, generates oxidizing ions capable of breaking down viruses, bacteria, molds, PM2 .5, PM10, allergens and odors present in the air and on surfaces, transforming them into carbon dioxide and water. The sanitization treatment of environments by saturating with hydrogen peroxide dry mist is able to break down any pathogen or contaminant (viruses, bacteria, spores, molds) in a few minutes. This technology, normally used in hospitals, guarantees, as required by the protocol of the Ministry of Health, the treatment of all surfaces, even those that are difficult to access with manual processes, with an effectiveness tested for up to 24 hours. Finally, the air treatment technique is integrated with the most effective purification and sanitization technologies currently existing on the market. PAT3 technology, in addition to being a registered trademark and patented, has allowed the product to be registered as a class I medical device and to boast positive laboratory results against covid-19 at the Sacco Institute in Milan and in the independent laboratories of renowned testing facilities.The safety of the product and the consistency of the results are guaranteed by an automatic report produced by the machine, which tracks and certifies the correct functioning as well as the complete execution of each scheduled sanitation cycle. Depending on the sector of use, PAT3 comes in two versions (medium and large), and allows to treat up to 1,500 cubic meters. The included setup service allows you to program it and choose the correct reagent for practically every sector and every environment: from catering (compatible with HCCP protocols) to gyms and indoor sports spaces of every size and volume including areas with high humidity. The machine can be connected to the network and enjoys the tax benefit of Industry 4.0.
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NOTIZIE DALLE AZIENDE NEWS FROM COMPANIES
Città del rugby a Valladolid
a cura di Limonta Sport Spa www.limontasport.com
Inizia a prendere forma l'ambizioso progetto “Arroyo de la Encomienda”, situato a Las Lomas de Sotoverde: un importante impianto sportivo che permetterà all’Arroyo Rugby di fare un salto definitivo verso l'élite, a partire dall'obiettivo della Divisione d'Onore B in tre anni. Un progetto, realizzato dal Comune di Arroyo de la Encomienda, che porterà alla realizzazione di un complesso sportivo di altissimo livello di oltre 77.000 mq, composto principalmente da due campi da rugby e da un campo da calcio con anello perimetrale di atletica leggera, una tribuna con capienza di circa mille persone e un edificio di servizio. I lavori, iniziati a maggio 2019 e interrotti a causa della pandemia, procedono molto rapidamente. La Fase I è stata completata con un budget che ammonta a poco più di 2 milioni di euro. Il Comune ha scelto per il primo campo da rugby di oltre 11.000 mq, un manto Made in Italy in erba artificiale Duo Shape di altezza 60 mm, firmato Limonta Sport, il quale ha già ottenuto l'omologazione secondo il Regolamento 22 della Federazione World Rugby. A completamento dei lavori l'installazione di un sistema di 30 proiettori LED installati in 4 torri e la realizzazione di un edificio di servizio composto da spogliatoi, magazzino e bagni ad uso pubblico. Inoltre, questa fase ha previsto l'urbanizzazione del lotto e la preparazione del sottofondo del campo da gioco per il secondo campo, che sarà completata nella Fase II con l'installazione di un nuovissimo manto in erba artificiale di ultimissima generazione su tappetino in-situ, impianto di irrigazione, illuminazione e gradinate.
In Svezia, ecco i campi del Sandareds Tennisklubb
a cura di Viganò Pavitex Spa www.pavitextennis.com
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Tra i boschi e i laghi della Svezia, a una cinquantina di Km da Göteborg, si trova il piccolo ma orgoglioso Sandareds Tennisklubb vincitore con la squadra di serie A del campionato svedese Élite Series nel 2005. Fondato nel 1973, oggi ha una fiorente attività giovanile e anche una grande percentuale di adulti in allenamento. Il club dispone di belle strutture con 3 campi interni, un campo da paddle e 3 campi esterni splendidamente situati vicino al lago Viaredssjön. Per i tre campi outdoor di nuova costruzione il club ha scelto Top Sand®. Come ogni anno anche nello scorso mese di aprile si è svolto il torneo primaverile Sandareds Vårturnering, giocato sui campi Top Sand® proprio per le caratteristiche di gioco e per l’assenza della classica manutenzione primaverile. Come conferma il coach Paul Ciorascu, i campi Top Sand® non richiedono alcuna preparazione e permettono di riprendere l’attività outdoor non appena il tempo lo permette. Secondo il coach, inoltre, Top Sand® è davvero un buon campo, offre tutte le qualità di un campo tradizionale, ma senza fastidi: il rimbalzo è intermedio, mai troppo alto e uguale in tutto il campo, la palla non rimbalza mai male (Top Sand® è classificato ITF 1 “lento”). Coach Ciorascu conclude: “Un campo Top Sand® è un buon investimento che permette di risparmiare molto tempo e di cominciare la stagione outdoor molto prima rispetto ad un campo tradizionale”.
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Rinnovato il Centro Sportivo di Gorla Minore (Varese) a cura di Retissima Srl www.retissima.it
I giochi outdoor del family hotel Mirtillo Rosso
a cura di Gea Srl www.geafunexperience.com
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L'amministrazione di Gorla Minore ha investito 1,3 milioni di euro, che serviranno non solo per l'intervento diretto sul campo sportivo, ma anche per la sistemazione di tutte le recinzioni esterne, compresa quella del parco Nord. Il progetto prevede inoltre l’implementazione della struttura con l’inserimento di spogliatoi, segreteria e sala riunioni. La gara d'appalto, indetta dal Comune, è stata vinta dalla Tipiesse Srl, la quale ha poi subappaltato alla Retissima Srl tutto il lavoro riguardante le recinzioni. I lavori comprendono due campi da calcio a 11, uno con manto sintetico di ultima generazione - già terminato - e uno con erba naturale, oltre a tutta la recinzione dell'ingresso e anche quella perimetrale confinante con il parco. In particolare, intorno al campo in erba sintetica è stata posata la rete elettrosaldata con filo 3 di altezza 2,50 m, più rete in nylon su pali esistenti e 3 cancelli super sport, di cui uno carraio. Per la recinzione d’ingresso, con lo scopo di dividere l'impianto sportivo dal parco Nord, è stata installata la rete elettrosaldata come sopra e un cancello carraio special da 6,10x2,70 m. A inizio giugno era in corso di installazione la recinzione del campo da calcio in erba naturale, ove è prevista dal lato tribuna una rete antispinta con pannelli super sport certificati UNI 13200-3, mentre dal latao opposto un arete elettrosaldata con aggiunta rete in nylon parapalloni. In totale, si tratta di 400 metri lineari di rete elettrosaldata e 100 metri di rete omologata Coni.
Il Mirtillo Rosso è un Family Hotel che si trova in Valsesia, ai piedi del Monte Rosa. Un family hotel, destinato ad accogliere famiglie con bambini anche molto piccoli, deve mettere a disposizione dei suoi clienti diverse tipologie di attività, all’interno e all’esterno della struttura, adeguate alle diverse fasce di età. L’area gioco outdoor del Mirtillo rosso è stata allestita da GEA con attrezzature destinate a una fascia di età medio-piccola. La scelta estetica è stata quella di adoperare elementi semplici in grado di inserirsi in modo armonico nell’ambiente naturale. Fra i giochi inseriti, l’altalena con cestone favorisce l’utilizzo anche da parte di bambini con disabilità motorie; per i più piccoli, è stato creato un gazebo naturale con elementi vegetali, che circonda il castelletto multifunzione. Con la scelta di materiali naturali come il legno di robinia, dall’aspetto grezzo e irregolare, uniti alle necessarie parti metalliche in acciaio inossidabile, i giochi offrono una elevata resistenza meccanica e durata nel tempo, adattandosi perfettamente all’architettura pulita ed elegante dell’hotel.
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La nuova tensostruttura per il Nordival Rugby Rovato
a cura di Kopron Spa www.kopron.com
Rinnovata la pista della Atletica Concorezzo a cura di Genta Snc www.gentaitalia.it
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Il Nordival Rugby, lo storico club di Rovato (Brescia) ha chiesto la collaborazione di Kopron per realizzare in tempi brevissimi una tensostruttura di allenamento sul campo da gioco, presso il centro sportivo dello Stadio Pagani. Le strutture Kopron sono realizzate in carpenteria metallica in acciaio zincato a caldo, possono essere sia fisse che retrattili, ricoperte generalmente da un resistente telo pvc, disponibili in diverse colorazioni e caratteristiche tecniche: in base alle esigenze del club, le tensostrutture sono posizionate sopra i terreni da gioco in modo fisso o temporaneo. Per il Nordival Rugby Rovato, la copertura in telo ha alle estremità i colori della squadra, con il logo del club. Lungo i lati lunghi della copertura la superficie è stata sfruttata come dispositivo pubblicitario; i loghi sono direttamente verniciati sul telo, con un effetto omogeneo, resistente nel tempo, di alta visibilità. Questo modello di coperture sportive, rispetto ai capannoni Kopron utilizzati per l’industria, presenta una struttura in carpenteria più “light” e alle estremità gli angoli stondati. L’interno si presenta ampio e luminoso, l’uso del telo bianco e dell’acciaio conferisce internamente linearità e modernità. La nuova palestra raggiunge quasi 500 mq di superficie, con 14 m di larghezza per 34 m di lunghezza; lungo i lati, oblò da 1x1 metro favoriscono luminosità e vista sul campo. Due porte pedonali a doppia anta posizionate sulle testate, delineano l’ingresso. L’ancoraggio al suolo è avvenuto tramite tasselli, dimensionati per resistere nella location di installazione. La pavimentazione scelta è appositamente anti-trauma, colore scuro, in contrasto con l’ambiente bianco creato dalla copertura. La collaborazione tra Kopron e Nordival è stata suggellata da un accordo di sponsorizzazione.
Nel cinquantesimo anniversario della società sportiva brianzola è stata riaperta la pista dello stadio Bonizzi&Soglio a Concorezzo (Monza) dopo un completo restyling. Realizzata negli anni ’80 la pista necessitava di una profonda opera di riqualificazione. I lavori, iniziati la scorsa estate, hanno impedito agli sportivi della Atletica Concorezzo di allenarsi in casa per tutta la stagione autunnale e invernale, facendosi ospitare presso gli impianti delle vicine Brugherio e Villasanta. La preesistente superficie sportiva dell’anello a 6 corsie è stata completamente rimossa, e sostituita con un nuovo manto di colore rosso; sono stati rifatti i canali di scolo delle acque meteoriche e sono stati sostituiti ostacoli e attrezzature. Al centro dell’anello, anche il campo da calcio è stato ripristinato con un manto in erba sintetica. Il lavoro, realizzato da Tipiesse, è stato completato da Genta Snc con la realizzazione della segnaletica regolamentare, la posa del cordolo e la fornitura e posa delle targhette segnaletiche incise, opere eseguite nell’ultima settimana dello scorso marzo. L’intervento, finanziato interamente con un contributo della Regione Lombardia, è stato fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale e con un particolare interessamento dell’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Micaela Zaninelli.
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Un nuovo padel ad Avignano (Potenza)
A inizio maggio ad Avigliano, centro di 11.000 abitanti in provincia di Potenza, la Sofor Costruzioni di Soffientini Stefano ha realizzato un campo da gioco padel, disciplina sempre più praticata e diffusa anche in Italia, commissionato dall’Ing. Nicola Esposito, titolare della Esposito Costruzioni Srl di Avigliano. Il campo da padel è un modello standard della Officine d’Amico Srl, con struttura in acciaio zincato e verniciato, vetri temperati da mm 10 e impianto da gioco padel comprensivo di rete da gioco, il tutto certificato e a norma. Il manto da gioco è in erba sintetica testurizzata, (tipologia utilizzata anche nel World Padel Tour) da mm 12 di colore blu della Safitex Turf Srl, opportunamente intasato con sabbia silicea di idonea granulometria. Per l’illuminazione e il gioco in notturna sono stati installati 8 fari a led della Fael Spa modello Next 2 asimmetrico da 102W.
a cura di Sofor www.soforimpiantisportivi.it
La riqualificazione della corte interna di un oratorio a cura di Safelog www.safelogsrl.com
L’intero campo da gioco padel, dalla struttura, all’erba sintetica, ai fari per l’illuminazione, è stato realizzato con materiali certificati e a norma, il tutto all’insegna del made in Italy.
Nel lavoro di riqualificazione della corte interna di un oratorio in provincia di Cremona, la zona di ingresso delle aule è stata trasformata in un pratico campo polivalente utilizzabile sia per le attività motorie che come luogo ricreativo di aggregazione. La direzione lavori ha studiato zone e percorsi di diverso colore per identificare gli spazi di destinazione d’uso diversi evidenziando le vie di fuga per raggiungere i punti di raccolta definiti dai piani di evacuazione. L’intervento, eseguito da Safelog, si è valso della possibilità di utilizzare mattonelle di diversa colorazione nella mescola o di dipingerle realizzando giochi itineranti, ciò che rende il prodotto Brick unico nel suo genere. Le mattonelle, in SBR come in questo caso o in EPDM, caratterizzate dal sistema a incastro autobloccante a martello, sono veloci da installare grazie al formato da 1 mq grecato esteticamente in 4 moduli da cm 50 x 50, e non necessitano della predisposizione di massetti di sottofondo, adattandosi ad eventuali irregolarità del terreno. La struttura della piastra presenta una superficie granulosa al tatto che garantisce un grip antiscivolo mentre la parte sottostante è sagomata in modo da permettere il deflusso dell’acqua e la circolazione dell’aria e la conseguente immediata asciugatura.
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NOTIZIE DAL MONDO NEWS FROM THE WORLD
Londra, inaugurata lo scorso maggio la piscina sospesa agli Embassy Gardens
La Sky Pool degli Embassy Gardens di Londra è una piscina completamente trasparente, sospesa tra i due edifici residenziali del quartiere; una struttura acrilica che copre la distanza di 14 metri tra i due blocchi di appartamenti residenziali. La piscina è stata progettata da Arup Associates (lo studio internazionale noto anche per impianti sportivi iconici come il Water Cube e il Bird’s Nest di Pechino), con Hal Currey Architects e con il contributo specialistico degli ingegneri Eckersley O’Callaghan e designer di acquari Reynolds: con la sua struttura trasparente su tutti i lati, è infatti più simile a un acquario. Dagli stessi specialisti è stata definita “assolutamente sbalorditiva”: nuotare in essa sarà come volare. Non sarà, insomma, un’esperienza alla portata di tutti, anche perché sarà a uso esclusivo dei residenti dei due grattacieli.
Un progetto imponente costruito in Colorado Anche se non è la piscina più alta del mondo, di certo la Sky Pool di Londra è una struttura unica nel suo genere: la più grande piscina galleggiante acrilica autoportante, lunga 25 metri e riempita con 148 mila litri di acqua, è sospesa tra due grattacieli, a 10 piani fuori terra e costeggiata da un ponte pedonale sospeso. Il procedimento di installazione della piscina è stato tutt’altro che facile: il concept risale al 2013 da un team di creativi che studiava la collocazione ideale per la piscina agli Embassy Gardens, decidendo che quella sul tetto, tra due costruzioni, fosse l’unica opzione disponibile. Le dimensioni furono decise dopo una serie di disegni architettonici e analisi di tenuta e resistenza della struttura a tale altitudine. La vasca si compone di 14 pannelli acrilici, dieci alla base e due collegati su ciascun lato; sono stati sigillati con un collante chimico e “cotti” all’interno di una tenda speciale ad alta temperatura installata da Reynolds in Colorado; la piscina è stata poi trasportata fino a destinazione, in un viaggio durato due mesi, su strada fino in Texas, poi via mare fino ai Paesi Bassi e poi di nuovo verso Londra e lungo il Tamigi. Il sollevamento dei pannelli acrilici tramite gru è stato un processo di grande precisione, poiché c’era una tolleranza di soli 30 centimetri per installare la piscina nel telaio in acciaio. La vasca ospita ai lati sistemi filtranti e gradini e offre cinque modalità illuminanti; il peso della sola acqua contenuta è di 375 tonnellate. Sul tetto dei grattacieli trovano posto una Spa, un bar e un’orangerie.
Embassy Gardens a Londra Embassy Gardens è una comunità nuova nel cuore di Nine Elms, quartiere di Londra, con quasi 2000 abitazioni, splendidi giardini panoramici, una passeggiata lungo il fiume Tamigi, che collega a Battersea Park, bar e ristoranti e ampi spazi commerciali. Si tratta di una delle più importanti storie di rigenerazione urbana di Londra e del Regno Unito, come ha dichiarato l’ex sindaco di Londra Sir Terry Farrell. L’inaugurazione della Sky Pool è prevista per il 19 maggio. Progetto: Hal Currey + Arup Associates Ingegneria Strutturale Eckersley O’Callaghan Realizzazione tecnica: Reynolds
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Little Island a New York, il parco della rinascita
Un parco galleggiante progettato e costruito in 8 anni sul fiume Hudson a New York per offrire spazi di svago e intrattenimento alla comunità. Little Island contempla al suo interno un anfiteatro con vista sul fiume da più di 600 posti a sedere e quasi 400 specie diverse tra piante e alberi. Little Island a New York è un gigantesco terrazzo verde sul fiume, nel quale si snodano sentieri pedonali, un grande anfiteatro panoramico e uno spazio ristorazione: si tratta del primo parco aperto in città dall’inizio della pandemia. Finanziata da The Diller - von Furstenberg Family Foundation, che si occuperà anche della sua manutenzione per i prossimi 20 anni, Little Island apre mentre New York si prepara per la stagione estiva e dopo più di un anno di restrizioni, aggiungendo spazi per i cittadini e i turisti al popolare River Park sul fiume Hudson. Sarà uno spazio ricco di eventi a partire dal mese di giugno, con artisti locali e attività gratuite.
Little Island, la terrazza verde sull’Hudson Più di 350 specie di fiori, alberi e arbusti in un parco che include un anfiteatro, “The Amph”, da 687 posti, una piazza centrale con sedie e ristorazione, “The Play Ground”, un palco e uno spazio aperto con un’emozionante vista del parco, di New York City e del fiume. Su progetto di Thomas Heatherwick, dello studio Heatherwick, e design del paesaggio a opera di Signe Nielsen di MNLA, Little Island è stata pensata come un’oasi “per chiunque, un posto dove passeggiare, stupendosi a ogni curva, osservando il paesaggio e lasciandosi intrattenere”, come l’ha definita Barry Diller.
Il paesaggio e l’architettura di Little Island La progettazione del paesaggio è opera di Signe Nielsen di MNLA e fornisce una visuale sorprendente e un’esperienza che ispira ogni visitatore, con piante che cambiano con le stagioni, alberi fluttuanti e sempreverdi. Sono stati piantati più di 66.000 bulbi e 114 alberi, alcuni dei quali supereranno i 60 piedi di altezza.
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Il team di Arup ha collaborato al progetto come studio di ingegneria, guidando lo sviluppo delle strutture uniche del parco, insieme alla progettazione dell’infrastruttura sotterranea e di quella teatrale del parco. Su progetto di Heatherwick Studio, l’architettura di Little Island è supportata da una struttura fatta da 280 pilastri in cemento che emergono tra i pali di legno del Pier 54, conservati per mantenere l’habitat della vita acquatica. In origine, secondo Heatherwick, Little Island doveva essere costruita più vicina all’acqua: il progetto è stato modificato dopo l’uragano Sandy, con una struttura sopraelevata per ridurre le possibilità di inondazione. I pali, tutti di diverse altezze, affondano di alcuni metri in profondità nel letto del fiume. In cima ai piloni, 132 “tulipani” di cemento costituiscono la struttura del parco: ogni forma è unica e ha una differente capacità di peso per supportare il terreno e le piante. Le “fioriere” larghe 6 metri in cima sono formate da sezioni di cemento prefabbricate fuori sede e poi trasportate sul posto tramite chiatte. Un servizio più approfondito sarà pubblicato su Tsport numero 341. Photo credits: Michael Grimm
San Siro, il futuro dell’Ippodromo
L’ippodromo di San Siro, inaugurato negli anni venti del secolo scorso, è di proprietà della società Snaitech insieme con gli ippodromi la Maura Trotto e Sesana Trotto di Montecatini Terme. La società ha avviato un importante progetto di valorizzazione che intende trasformare l’ippodromo, ora stagionale e dedicato al galoppo, in un moderno stadio di tutti gli sport equestri. Il progetto prevede nuovi tracciati per le piste siepi-ostacoli e il Cross Country, nonché la creazione di un nuovo impianto per il trotto, con le due piste e il tondino, di una pista per il galoppo all-weather e di un’area dedicata ai concorsi internazionali di equitazione, con campo gara in erba e campo prova in sabbia. Per le corse in notturna, è prevista la realizzazione di un sistema di illuminazione ad alta efficienza energetica con la gestione illuminotecnica dei proiettori in funzione delle discipline sportive da proiettare sui nuovi maxi schermi. L’obiettivo della ristrutturazione è quello di ospitare almeno cinque giornate di corse a settimana per tutto l’anno. Sono già in corso i lavori di ripristino della tribuna secondaria, che ha compiuto cento anni di età; la capienza complessiva di pubblico raggiungerà i 20.000 spettatori. I lavori saranno conclusi entro il 2022.
Le nuove piste in dettaglio La nuova pista all-weather per il galoppo sarà lunga 1.800 metri e larga 18, e avrà il fondo composto da una innovativa mescola di sabbia, siliconi e resine naturali, che consentiranno lo svolgimento di gare in qualunque condizione meteorologica. Le gare potranno svolgersi così anche durante i mesi invernali, mentre fino ad oggi San Siro chiudeva da novembre a marzo. All’interno dell’anello del galoppo saranno realizzate le nuove piste del trotto; la pista da corsa sarà lunga 1.000 metri e larga 21, con un allargamento in dirittura d’arrivo a 25 metri. Finché non sarà collaudata la nuova pista, le corse al trotto rimarranno all’Ippodromo La Maura. La tribuna restaurata, oltre a dare la massima visibili-
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tà sui percorsi di gara, caratterizzata all’esterno dal Cavallo di Leonardo (scultura di Nina Akamu) ospiterà ristorante e bar, in aggiunta ai punti ristoro già operativi presso l’ippodromo, che saranno aperti tutti igiorni. Al centro delle piste sarà realizzata un’area dedicata ai concorsi di equitazione, con un campo gara di 100x70 metri, circondato da tribune per 10.000 spettatori. A tale proposito, è già in calendario la Milano Jumping Cup 2021, una tre giorni internazionale di salto ostacoli in programma dal 9 all’11 luglio.
L’accordo con la Fondazione Politecnico di Milano Fondazione Politecnico di Milano e Snaitech hanno recentemente firmato un accordo triennale di ricerca in cui sono coinvolti anche il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito e il Dipartimento di Design che, come primo studio, hanno avviato un progetto di ricerca, che ha come obiettivo valorizzare e potenziare ulteriormente gli spazi di un luogo unico nel suo genere. Queste le parole di Andrea Sianesi, presidente di Fondazione Politecnico di Milano: “Siamo orgogliosi di un accordo che punta sulla trasformazione di un luogo caro ai milanesi. Poniamo l’attenzione non solo sulla progettazione urbana, ma soprattutto su una nuova forma di partecipazione dei cittadini attraverso un processo di coinvolgimento inclusivo delle persone. Il capitale umano riveste un ruolo sempre più importante nello sviluppo urbano, così come l’unione dei diversi attori, università e aziende che, insieme, possono contribuire a trasformare le città in chiave sostenibile”.
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Cuneo Rinasce Piazza d’Armi con il Parco Parri Frutto della riconversione di Piazza d’Armi, il Parco Parri di Cuneo si appresta a diventare un grande spazio verde ricco di opportunità per la città, aperto alla comunità e ai quartieri con aree dedicate allo sport e al tempo libero, frutteti, il giardino delle erbe officinali e la didattica. “Sarà un grande polmone verde da vivere ogni giorno, con spazi per tutti, sentieri su cui passeggiare, zone per
Piazza d’Armi, con parco urbano e orti urbani, nel Bando finanziamenti per la riqualificazione urbana e la sicurezza nelle periferie. La riqualificazione della piazza condivide i princìpi della gestione sostenibile attraverso la progettazione di dispositivi Nature Based. Nel parco sono inseriti diversi interventi di gestione delle acque, con creazione di specchi e giochi d’acqua oltre a un fosso-canale a cielo aperto che confluisce nel laghetto. Inoltre, gli interventi previsti al parco utilizzano in gran parte materiali ecocompatibili.
5 grandi aree integrate nel verde fare sport, un laghetto naturalistico e aree attrezzate per stare insieme”: così commentava il sindaco Federico Borgna alla presentazione del cantiere del parco nell’autunno del 2020. I lavori al parco sono iniziati a breve distanza e poi, dopo uno stop causato da condizioni meteo avverse, ripresi a marzo 2021; il cantiere è ripartito dal boschetto, che dopo la realizzazione dei vari impianti, compreso quello di irrigazione, ha previsto la messa a dimora di giovani alberi.
Il progetto per la riqualificazione di Piazza d’Armi nel nuovo parco è stato avviato dall’Amministrazione nel marzo 2017 con la pubblicazione di un bando a procedura aperta per affidamento di servizi di ingegneria e architettura per la progettazione definitiva ed esecutiva e direzione lavori, relativamente al progetto per la riqualificazione di Piazza Ferruccio Parri o
All’interno del parco si possono definire cinque focus principali con servizi specifici. Il parco attrezzato ospiterà elementi per il gioco per tutte le fasce d’età e per lo sport con campi polifunzionali, skatepark, vasche di sabbia e ampie zone con pavimentazione anti-trauma. Un percorso fitness ospiterà 16 stazioni di allenamento e sul prato collinette e passerelle in legno su due livelli, con vasche d’acqua, delimitano il confine con frutteti didattici e un giardino di erbe aromatiche. Tra spec-
chi d’acqua e ciottoli di fiume, i bambini potranno interagire con un gioco di canali e chiuse. Il giardino del frutteto contornerà il parco attrezzato, con connotazione educativa verso i giovani e la scuola: le zone didattiche comprenderanno il frutteto, un giardino di piccoli frutti e un’area dedicata alle specie officinali. Il parco naturale offrirà un verde natu-
rale, prati rustici, filari di alberi e siepi, attrezzature e arredi coerenti con una fruibilità a basso impatto numerico. Vi saranno presenti spazi per gli amici a quattro zampe. Il lago naturalistico, ampio 1000 metri quadrati, si collocherà nel percorso finale del canale; ospiterà specie idrofite capaci di depurare le acque provenienti dal canale stesso. Accanto al lago sarà creato il bosco urbano con specie botaniche a integrazione degli aceri già presenti; esso potrà mitigare l’impatto sonoro delle strade che delimitano il parco.
a LCIF Lions Club International Foundation. Hanno tagliato il nastro inaugurale le due mamme, Anita Romeo ed Emanuela Solimeno insieme al sindaco di Varese, Davide Galimberti, all’assessore all’Ambiente Dino De Simone, a Roberto Molinari, assessore ai Servizi sociali e Andrea Civati, assessore ai Lavori Pubblici. Presenti anche i responsabili delle associazio-
Un parco moderno in versione digitale “real time” Il Parco Parri ha una versione virtuale che permette di vedere “come sarà”: grazie a un applicativo avanzato è possibile scoprire l’area verde da ogni angolazione, passeggiando virtualmente tra gli alberi, costeggiare il laghetto e osservare il frutteto, con le diverse condizioni di luce in base al giorno e alla notte. Il progetto Parco Parri Virtual Tour è parte delle proposte migliorative presentate al Comune di Cuneo dalla RTI Euroambiente e Balaclava, nell’ambito del piano di comunicazione del Parco. È stato realizzato da studio Amoroso Design, su progetto 1AX Architetti Associati.
Varese Primo parco inclusivo a Villa Mylius In quel di Varese, la “città giardino”, è stato da poco realizzato e di recente inaugurato il Parco Gioia, il primo parco inclusivo cittadino. Collocato nel giardino di Villa Mylius, è una grande area giochi totalmente accessibile e senza barriere nata su idea di due mamme che già nel 2017 hanno proposto il progetto all’Amministrazione comunale, che ha concesso gli spazi del parco di Villa Mylius. In seguito è partita una grande raccolta fondi che ha raggiunto la cifra di 200 mila euro, necessaria alla realizzazione del primo parco inclusivo in città. Tra i principali sponsor 3 Club Lions di Varese (Prealpi, Sette Laghi e Europae Civitas) insieme
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ni partner del progetto ASBI ODV, AILA Onlus e Kiwanis Varese e gli sponsor. Il parco realizzato è “uno spazio in cui il gioco diventa esempio per tutti insegnando a ognuno di noi il valore dell’inclusione”, ha commentato il Sindaco.
Il progetto Come capofila del Parco Gioia c’è l’associazione ASBI ODV, mentre i partner di progettazione sono state le associazioni AILA Onlus e Kiwanis Varese. Grazie a queste collaborazioni il parco è stato pensato anche per i bambini e le persone cieche o con disabilità sensoriali, ed è stato dotato di un percorso tattilo-plantare che permette di muoversi in autonomia. Dalla collaborazione con Kiwanis Varese è nato il Cozy Dome, un gioco particolarmente adatto ai bambini autistici. Il Parco Gioia è un luogo davvero aperto a tutti. Cinque le isole ludiche, libere da barriere architettoniche e monotematiche: ciascuna è dedicata a un con-
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cetto. C’è l’amicizia, la compagnia, il movimento, la musica e la sensibilità in oltre 500 metri quadrati di estensione, con altalene, scivoli, strumenti musicali e pannelli sensoriali. Per raccogliere la cifra necessaria a realizzare il parco sono state organizzate in questi anni tantissime iniziative, dai concerti e spettacoli a tornei di burraco e cene di beneficenza. Pur con tutte le difficoltà create dalla pandemia, il progetto è stato portato a termine in tutte le sue parti.
utenti, consentendo l’abbattimento delle barriere architettoniche tramite rampe di accesso, percorsi tattili e scivoli a doppia pista. Si tratta di aree gioco studiate per consentire ai bambini con diverse abilità di giocare insieme agli amici, ai fratelli e ai genitori, anche se è inevitabile che
alcuni percorsi non saranno accessibili a tutti. Il progetto sarà presentato per partecipare all’assegnazione di contributi per infrastrutture sociali come previsto dal decreto del 17 luglio 2020, per un totale di 75 milioni di
euro annui dal 2020 al 2023 ai comuni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Al comune di Bagheria, per ciascun anno, vengono destinati fondi per oltre 60mila euro.
Bagheria (Pa) Il progetto per due parchi gioco inclusivi Il 21 aprile la Giunta Comunale di Bagheria, città metropolitana di Palermo, ha approvato il progetto per la realizzazione di due parchi gioco inclusivi, da localizzare nelle aree interne di piazza Butera e di villa San Cataldo. “Per chi amministra deve essere una priorità il diritto di tutti i bambini di partecipare pienamente alla vita culturale ed artistica della città”, ha affermato il sindaco Filippo Maria Tripoli in merito a questo progetto,
portato avanti nell’ottica di “dare uguali opportunità a tutti per le attività ricreative e di tempo libero, favorendo la socializzazione inclusiva”. L’assessore alle Politiche Sociali e la Famiglia, Emanuele Tornatore, ha definito l’iniziativa “una buona occasione di inclusione sociale per la città di Bagheria e le sue famiglie, un altro grande passo verso la giustizia sociale e le uguali opportunità”. I due parchi saranno dotati di attrezzature utilizzabili da parte di tutti gli
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Il progetto “Insieme è più bello” Elaborato dagli architetti Lidia Cuffaro e Antonino Zarcone del comune di Bagheria, il progetto potrà utilizzare risorse per circa 60.000 euro per la realizzazione di due parchi gioco inclusivi per l’accoglienza di minori sia normodotati sia con disabilità, al fine di permettere la socializzazione inclusiva. Sul tema dei parchi gioco inclusivi non esiste ancora una normativa specifica in Italia. Si è fatto riferimento agli articoli 31 e 2 della Convenzione ONU sui diritti del bambino che riconoscono rispettivamente i diritti del bambino a dedicarsi al gioco e la non discriminazione dei bambini a prescindere dalla loro disabilità. Inoltre, si è tenuto conto della norma UNI EN 11123-2004 “Guida alla progettazione dei parchi e delle aree gioco all’aperto”. Piazza Butera, a monte di Palazzo Butera, sede di diversi eventi culturali, è attualmente in una fase di degrado
e incuria: l’intervento proposto la riporterebbe alla sua piena funzionalità come elemento aggregante e funzionale alla socializzazione. Nella zona gioco si procederà a livellare il sottofondo applicando una pavimentazione antitrauma, con aree stampate con giochi e a installare diversi giochi inclusivi come giostrine a molla, percorsi inclusivi, pannelli educativi, altalene. L’area sarà dotata di impianto di videosorveglianza.
Mantova Il nuovo parco nell’area di Palazzo Te Ecco il caso in cui è giusto che scompaiano i campi di calcio: di fronte a Palazzo Te prenderà il via una importante opera di riqualificazione urbana nel rispetto della preesistenza storica e degli obiettivi di rigenerazione all’insegna del verde e della socializzazio-
ne degli spazi. Il progetto è stato presentato sabato 17 aprile attraverso il canale Facebook del Comune di Mantova, con l’intervento del sindaco Mattia Palazzi, di Emanuele Bortolotti per conto dello studio di progettazione AG&P Greenscape, e di Dario Nardella, sindaco di Firenze, in qualità di presidente di Eurocities, la rete che rappresenta in modo unitario le esigenze e le aspirazioni per il futuro delle città europee.
Villa San Cataldo, storica dimora settecentesca oggi proprietà della città metropolitana di Palermo e in gestione al Comune di Bagheria, durante il periodo di lockdown è stata messa a disposizione di famiglie con bambini diversamente abili per godere di momenti di relax e ristoro protetti in un’area sicura. Visto l’ampio riscontro, l’Amministrazione ha deciso di continuare il percorso di prossimità con queste famiglie, attrezzando l’area in maniera inclusiva.
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Il progetto Attualmente, gli ampi spazi antistanti il Palazzo sono occupati da una serie di campi di calcio dove si allena la squadra del Mantova, e che terminano contro il perimetro dello Stadio Danilo Martelli. Dopo un percorso condiviso con la Soprintendenza e l’Unesco, i progettisti hanno previsto di riorganizzare il grande prato centrale di 48.000 mq, delimitato dalla traccia di un vecchio ippodromo e oggi occupato dai campi di calcio, come un’area verde circondata da filari arborei e contrappuntata da 16 “stanze” circolari, disegnate
restanti componenti l’attuale Giunta comunale. Il palazzetto è una struttura nuova, la cui storia inizia già nel 2009 con il primo mutuo contratto dalla prima amministrazione del sindaco attuale, Salvatore Puttilli. “Era una struttura particolarmente attesa”, ha spiegato
il Primo cittadino. “Ci abbiamo lavorato tanto e non è stato semplice. Adesso la doniamo alla città, così come abbiamo fatto in passato con la piscina comunale”. Entro poche settimane ci sarà la presentazione di fine lavori al campo sportivo comunale, con erba sintetica e pista di atletica.
sempre da alberi, destinate a specifiche attività (sport, didattica, gioco, ecc.), un po’ come sperimentato nella nota Biblioteca degli Alberi di Milano. Con la dovuta attenzione alle caratteristiche pedologiche e climatiche locali, il parco conterrà 274 nuovi alberi, 1.400 metri lineari di siepi, 955 mq di roseti e 620 mq di arbusti. Il costo sarà supportato dal Ministero per i beni culturali che ha assegnato al progetto 5 milioni di euro. La manutenzione sarà a basso costo, stimata in circa 90.000 euro l’anno. Dopo l’approvazione della Giunta, il progetto potrebbe vedere l’apertura del cantiere entro la fine dell’anno, per essere completato nel 2023.
San Ferdinando di Puglia (Bat) Un palazzetto dello sport tutto nuovo Dopo dieci anni di attesa è stato presentato ufficialmente il nuovo palazzetto dello sport, con campo da gioco e spalti: una struttura alla quale si affiancherà a breve un nuovo stadio, come augurio affinché possa essere un anno di sport. Alla presentazione del nuovo palazzetto dello sport di San Ferdinando di Puglia, in provincia di Bitonto, erano presenti il sindaco Salvatore Puttilli, l’assessore allo Sport Pino Bruno e i
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Per la città questo nuovo impianto rappresenterà uno strumento capace di avvicinare le persone al mondo dello sport: ne beneficeranno non solo le associazioni sportive che potranno utilizzare il nuovo campo per partite di basket, pallavolo e calcio a 5, ma l’intera società, perché la “funzione sociale dello sport, di crescita di una comunità” è insita nella pratica sportiva.
Avellino Presentato il nuovo Stadio GAU Arena È firmato dall’architetto Gino Zavanella di GAU Arena il progetto di massima per il nuovo stadio dell’Avellino, presentato il 24 aprile scorso a Palazzo di Città insieme con il sindaco Gianluca Festa, il presidente di lega Pro
Francesco Ghirelli e la proprietà dell’US Avellino 1912, il Gruppo D’Agostino.
Il progetto per l’AC Avellino L’esperienza dello studio GAU Arena nella progettazione dei grandi stadi ha delineato le forme di un impianto moderno e sicuro, disegnato in accordo con le caratteristiche del territorio in cui si colloca. Nella concezione più aggiornata della funzione di uno stadio, l’impianto diventa quindi luogo di spettacolo a servizio della città, attivo 7 giorni su 7, con ristoranti, sale multifunzionali, baby club, e molto altro. Dal punto di vista della funzione sportiva, l’impianto avrà le dotazioni standard per essere classificato UEFA categoria 4, con una capienza
di 21.500 spettatori, e un manto di tipo ibrido. Le tribune saranno vicinissime al campo: 5,90 m sui lati lunghi e 7,40 dietro le porte. La copertura prevista sui posti a sedere è di tipo leggero, con struttura in acciaio e rivestimento in pannelli di alluminio alternati a policarbonato traslucido, sopra al quale verrà installato anche un impianto fotovoltaico. Il rapporto con l’altimetria del terreno esistente, che presenta un dislivello di 11 metri, viene sfruttato creando livelli terrazzati che ospiteranno attività terziarie, oltre a una Piastra multilivello che accoglierà circa 20.000 mq di attività commerciali.
I 60 milioni di costo dell’operazione saranno sostenuti per il 30% dalla proprietà, e per il rimanente da linee di credito dell’ICS. Dopo il successivo approfondimento progettuale, la realizzazione del nuovo stadio potrebbe essere completata entro tre anni.
Rosignano Marittimo (Li) Consegnati i lavori del Progetto Playground a Solvay Il Progetto Playground di Rosignano Solvay, frazione di Rosignano Marittimo in provincia di Livorno, comprende la riqualificazione della pista di atletica delle strutture annesse, con una nuova struttura adibita a spogliatoi e servizi: a inizio aprile sono stati consegnati i lavori, che costeranno complessivamente 830 mila euro. L’importo è stato
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ottenuto attraverso i fondi risultanti dai ribassi d’asta relativi al progetto PIU Ways. “Nei prossimi anni”, ha spiegato il sindaco di Rosignano, Daniele Donati, “aggiungeremo investimenti per nuovi impianti che potranno consentire di sviluppare la pratica sportiva e la funzione aggregativa in maniera sempre più diffusa e attua-
le”. Il Progetto Playground rientra in una serie di interventi mirati a riqualificare tutta la frazione marittima. Il nuovo Playground “restituirà alla comunità uno dei simboli di Rosignano”, come ha affermato l’assessore allo sport Beniamino Franceschini. “La pista d’atletica e la geodetica hanno accolto nel tempo centinaia di atleti e alcuni di loro proprio nei nostri impianti hanno mosso i primi passi di importanti carriere”.
Il Progetto Playground I lavori previsti nell’ambito del progetto di riqualificazione c o m p re n d o n o , tra gli altri, la demolizione degli spogliatoi e la costruzione di
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un nuovo blocco con servizi, più vicino alla struttura geodetica, cui saranno collegati da un passaggio. Gli spazi saranno conformi alle normative sportive e improntati a una maggiore sostenibilità ambientale. Alla pista di atletica sarà rinnovato l’impianto di illuminazione e il manto delle corsie, con l’obiettivo di omologare la pista per gare e attività minori: sarà sostituita l’attuale pavimentazione, originaria del 1976. Saranno inoltre riorganizzate e adeguate le pedane del salto in lungo e triplo, il salto in alto e i lanci. Uno dei due campetti da basket, quello su via della Repubblica, rimarrà all’interno del perimetro del Playground; il secondo, affacciato su via Moro, sarà invece spostato all’esterno del perimetro, vicino allo skate park, per poter rimanere a uso della cittadinanza, come spazio aggregativo giovanile, a servizio dello sport di base.
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Jesolo (Ve) Nuova piscina come progetto strategico per la città A Jesolo, in provincia di Venezia, sorgerà presto un nuovo centro acquatico, che l’Amministrazione Comunale ha fortemente voluto: il progetto è stato incluso nel programma trienna-
le delle opere pubbliche del Comune, in discussione in Consiglio. Dopo l’approvazione della fattibilità tecnico-economica e la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, si fa un ulteriore passo avanti verso la realiz-
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zazione della nuova piscina in forma di project financing. “L’amministrazione sta dando seguito a un progetto strategico per la città che contribuirà ad ampliare l’offerta di servizi di alta qualità ai cittadini jesolani e non solo e riprendere un percorso di valorizzazione dello sport e degli eventi sportivi nell’ambito del nuoto che contribuiranno ad elevare il prestigio di Jesolo e il percorso di destagionalizzazione delle opportunità turistiche”, ha commentato il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia. Con la formula del partenariato pubblico-privato, la città avrà a disposizione “un impianto nuovo e tecnologicamente avanzato del valore di 10 milioni di euro chiavi in mano, spalmando i costi di realizzazione sul lungo periodo”. Il centro natatorio di Jesolo sarà realizzato su un’area di proprietà comunale lungo via M. L. King, in prossimità della RSA Stella Marina, e comprenderà una vasca semi-olimpionica, una vasca per il riscaldamento e ambulatori sportivi, oltre ad una serie di aree dedicate al fitness, al benessere e allo svago La nuova piscina potrà ospitare competizioni nazionali.
Cesena (Fc) Sport City: una nuova immagine sportiva per la città Il Comune di Cesena, già al centro della Wellness Valley il distretto internazionale del benessere e della qualità della vita, avvia così il processo di realizzazione del progetto "Cesena Sport City", uno dei venti sostenuti in tutta Italia dal programma di investimento "Italia City Branding 2020" a supporto della progettazione definitiva e/o esecutiva di interventi cantie-
rabili in grado di avere un impatto economico e sociale positivo con lo sviluppo di un brand cittadino. Le proposte dovranno sostenere due obiettivi chiave dell'amministrazione: la creazione di impianti sportivi più efficienti e polifunzionali, attrattivi e di interesse anche sovra comunale, e una rete infrastrutturale di mobilità sostenibile per collegare fra loro i centri. Nello specifico il concorso riguarda la riqualificazione di 4 complessi sportivi e la ricucitura dei tratti mancanti delle piste ciclabili che li connettono all'interno della macro-rete ciclabile della
città. Le aree di progetto quindi si possono considerare cinque: 1) Ippodromo 2) Villa Chiaviche 3) Case Gentili 4) Fiorenzuola 5) Connessioni ciclabili. I nuovi poli sportivi dovranno permettere di coniugare l'attività sportiva con lo studio, lo svago, il lavoro, la ristorazione e l'accoglienza delle persone, trasformando i nuovi centri in luoghi in cui tutte le funzioni siano in forte sinergia e coordinate fra loro. Inoltre, per quanto riguarda la progettazione dei percorsi ciclabili di connessione, ai progettisti è chiesto di porre particolare attenzione anche alla componente di interfaccia comunicativa, per permettere una reale percezione della rete di bicipolitana ai fruitori finali. Il costo stimato per l'intervento complessivo è di 16 milioni di euro.
moderni usando materiali di qualità: attrezzature ludiche solide e resistenti, oltre che sicure, nel rispetto della normativa europea UNI EN 1176 e inclusive e accessibili. In alcune aree verdi saranno installate anche attrezzature fitness. I lavori andranno avanti fino a estate inoltrata. “Questo è un ulteriore passo per rendere più belli e inclusivi i parchi e i giardini della città”, ha sottolineato l’assessore ai lavori pubblici e vicesindaco Fabio Barsottini. “Saranno strutture in metallo per garantire una migliore manutenzione nel tempo e saranno anche inclusivi per superare barriere disabilitanti per molti bambini. Questi lavori saranno un’occasione importante per realizzare anche delle aree fitness grazie alle quali vogliamo offrire un’opportunità in più per fare sport all’aria aperta”. La sostituzione dei giochi nelle aree per bambini o l’inserimento ex novo di attrezzature ludiche e per il fitness è già iniziata in qualche zona della città, per esempio a Sant’Andrea in via Mentana. Si proseguirà con Fontanella in via del
In accordo con il Comune di La Spezia, il club Spezia Calcio ha dato il via al progetto che avrà durata triennale. Una prima fase inizierà in tempi brevi, con la progettazione e ristrutturazione della Curva Ospiti, intervento che permetterà al Club di iscriversi al campionato di massima serie nella stagione 2021-2022. Le altre due fasi avranno inizio al termine del campionato 2021-2022, quando il focus della ristrutturazione si sposterà sulla tribuna centrale dello stadio e sulle aree adiacenti della struttura sportiva. La nuova proprietà americana dello Spezia Calcio, la famiglia Platek, ha avviato questa fase in accordo con il sindaco e le proprietà locali, lasciando da parte la precedente proposta di cui si era parlato con lo studio Dontstop Architettura. Con il nuovo progetto di ristrutturazione firmato GAU Arena, il rinnovato Picco rispetterà i criteri strutturali richiesti per la partecipazione al campionato di Serie A: sarà uno stadio all’altezza del prestigio dello Spezia Calcio, che ha concluso la sua prima stagione in serie A al 15esimo posto.
La storia dello Stadio Picco
Donatore e Ponte a Elsa nei giardini di via Margherita Fasolo, via Medaglie d’oro della Resistenza e via Salvo D'Acquisto. Ulteriori nterventi sono previsti anche a Cortenuova, nel parco di Corniola e in piazza Arturo Toscanini a Empoli, con nuove attrezzature ludiche e fitness. Infine, si interverrà anche a Villanova in via Piovola e all’interno dei parchi di Via Valtellina/Valsugana, Mariambini e a Ponzano.
Empoli (Fi) Investimenti in corso per rinnovare giardini e aree ludiche Quasi 500 mila euro per abbellire parchi e giardini cittadini: questo l’investimento che l’Amministrazione Comunale di Empoli ha stanziato, con interventi che saranno concentrati su diverse frazioni. Si tratta di zone ludiche per bambini e famiglie, oltre che di punti di socializzazione che saranno resi colorati e
stimento ingente che si aggirerà intorno ai 15 milioni di euro.
Il principale stadio di calcio spezzino ospita le partite dello Spezia Calcio dal 1919: fu costruito alla fine della Prima Guerra Mondiale per offrire a Spezia FBC un campo idoneo a disputare il primo campionato ufficiale, la Promozione Ligure del 1919-20. Lo stadio fu ristrutturato e ampliato diverse volte nel corso della sua storia: a fine Anni Ottanta su progetto dello studio Gregotti e Associati furono rifatti tutti i settori dello stadio, tranne il settore tribuna e Curva Piscina. È proprio questa la prima parte che sarà ristrutturata in questa nuova fase di lavori: situata nell’area compresa tra il terreno di gioco e la piscina di proprietà della Marina Militare, in origine aveva una capienza di 1500 posti a sedere. Foto: William Domenichini
La Spezia Affidato il progetto per il nuovo Stadio Picco GAU Arena, il celebre studio di progettazione dell’architetto Gino Zavanella, ha ottenuto l’incarico di progettazione integrata per la ristrutturazione dello stadio Picco di La Spezia, con un inve-
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Studi e ricerche 13.1 - Statistiche Lista degli impianti di atletica leggera inaugurati dal 2019 a maggio 2021 In una prima scheda riportiamo una lista dei principali interventi realizzati nel corso degli ultimi tre anni su impianti di atletica leggera in Italia, come segnalati dal nostro osservatorio “Costruendo” di Sport&Impianti. Gli impianti che sono stati pubblicati su Tsport, o segnalati con notizie sul portale sporteimpianti.it sono messi in evidenza, ricordando che tutti possono essere ritrovati anche effettuando una ricerca sul portale.
Federazioni e leghe 12.2 – FIDAL atletica leggera Estratto dalla Circolare Tecnica Fidal 2019 per la realizzazione degli impianti di atletica leggera Capitolo VI - Norme per la ricostruzione (retopping) e la conservazione delle superfici sintetiche (sostituisce il contenuto della Circolare FIDAL 2015 pubblicato nelle Schede Tecniche 901-904). La Circolare Fidal del 2015 (pubblicata per stralci nelle Schede Tecniche di Tsport in allegato ai nn. 309-311) come è noto è stata aggiornata due anni fa con la pubblicazione della “Circolare SmarTrack FIDAL 2019”, che fra le altre cose dà conto dell’introduzione sul mercato di nuove tipologie di manto di recente omologazione. Cogliamo quindi l’occasione del numero dedicato all’atletica leggera per riepilogare, riprendendola dalla Circolare 2019, la lista delle voci di capitolato che rappresentano tutte le possibili soluzioni di pavimentazione sportiva, o di retopping o, ancora, di manutenzione, approvate dalla Federazione per le piste di atletica leggera. Ricordiamo che sul portale sporteimpianti.it nella sezione “Strumenti per il progettista” sono messi a disposizione per ciascuna disciplina sportiva, tutti gli strumenti utili per uno studio di fattibilità del relativo impianto: le dimensioni, il collegamento ai regolamenti federali, i prezzi di massima in base ai principali prezziari italiani, una selezione delle aziende operanti nel settore, e gli articoli pubblicati sul portale relativi a impianti sportivi inerenti.