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ASCOLTANDO GABER

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PAROLA DI GUIDA

PAROLA DI GUIDA

All’inizio di questo nuovo anno - come tradizione - è tornata “La Carica dei 101”, uno dei contenuti più attesi da tutti i nostri lettori. Su questo numero riportiamo quanto emerso dalla rielaborazione dei dati. Un’analisi quanto mai interessante per leggere il mercato alla luce delle mutate dinamiche rispetto all’anno precedente, nel quale quasi il 90% dei retailer aveva, ad esempio, dichiarato un aumento delle vendite. Mentre relativamente al 2022, la percentuale è inferiore al 50%. Le principali motivazioni e varie note al contorno le trovate riassunte nell’articolo alle pagine 14-15. Al di là dei numeri, ci piace far emergere anche la componente umana e concettuale. Questa doppia direttrice la ritroviamo anche nell’altra “contro-inchiesta” realizzata con gli approfonditi punti di vista di alcune delle principali aziende del settore. Trovate la prima puntata nelle prossime pagine. Degni di nota i temi con cui abbiamo stimolato i brand sui quali, dobbiamo riconoscerlo, i vari intervistati non si sono risparmiati e ci hanno fornito risposte ricche e circostanziate. Dovessimo trovare il fil rouge che più ricorre nei tanti contributi che vi abbiamo presentato in questi primi numeri dell’anno di Outdoor Magazine, ne individuiamo uno che emerge con forza da tutte le parti: la volontà reciproca di confronto, dialogo, incontro e formazione. A questo proposito ci pare significativo riportare una parte di alcuni interventi:

“Alla luce dei risultati, si impone di fatto una riflessione sul significato di queste iniziative che nascono dalla convinzione che investire sulla formazione professionale sia sempre una scelta vincente e un asset fondamentale per affrontare con maggiore forza le difficoltà del mercato. Una convinzione che però è frustrata da uno sforzo organizzativo sproporzionato rispetto al risultato raggiunto. Non sono bastati cinque mesi di contatti, inviti, chiamate e richiamate per mettere insieme un numero davvero importante di insegne disposte a investire un giorno del proprio tempo per incontrare alcuni tra i marchi italiani e stranieri protagonisti del mercato outdoor, impegnati a fornire gli strumenti operativi e le argomentazioni tecnico commerciali da utilizzare per una presentazione efficace dei nuovi prodotti in fase di vendita” Vittorio Forato, marketing manager Aku e vicepresidente Italian Outdoor Group nel commentare la recente iniziativa Accademia Outdoor Pro della quale vi abbiamo parlato in questi ultimi numeri.

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“Trovo sia difficile comprendere il mercato da parte delle aziende se spesso non escono dai loro uffici. Per capire le esigenze degli store specializzati dovrebbero farci visita, passare con noi alcune ore in giornate di punta come il sabato, osservare quali sono le modalità di vendita e le richieste dei clienti. Che non sono numeri: spesso basta spostarsi di provincia, sebbene nella stessa regio- ne, per trovare situazioni completamente diverse. Mi sembra che gli headquarter vogliano omologare negozi specializzati, grosse catene e vendita online (magari privilegiando questi ultimi) non capendo che sono realtà con dinamiche ed esigenze totalmente differenti”, Marco Boffo, titolare del negozio Trirunnis di Pergine Valsugana, TN.

“Credo però che il problema più grosso sia che a noi negozianti serva un contatto più diretto, costante e continuo durante tutto l’anno con le varie aziende. Un vero scambio di opinioni, esigenze, informazioni, magari proprio attraverso la visita in loco, nei vari negozi dei direttori commerciali, perché solo così, sul posto, anche loro possono rendersi conto sul serio delle difficoltà o dei punti di forza. Troppo spesso le aziende propongono prodotti, linee o soluzioni che sono lontane dalle richieste dei nostri clienti […] Ogni negoziante fisico, grande o piccolo che sia, vuole e deve conoscere il prodotto che vende. Il problema è come raggiungere questa conoscenza”, Luisella Bordino, titolare del negozio Bordino Franco di Alba, CN.

Tutte parole dirette e senza filtri, pronunciate appunto da esponenti dei retailer e delle aziende. E senz’altro condivise da molti altri operatori. Come vedete la volontà di incontro, confronto, dialogo, formazione è reciproca e molto sentita. Peccato che, dobbiamo dirlo noi altrettanto chiaramente, talvolta dalle parole non si passi ai fatti. La responsabilità non è pienamente ascrivibile solo a una delle due categorie (negozi e aziende/agenti). Le motivazioni di ciascuno possono essere comprensibili e talvolta lecite. Ma se davvero si vuole fare un salto di qualità bisogna andare oltre e venirsi incontro. In questo caso diremmo proprio letteralmente, senza aspettare che una delle due parti sia per forza quella che deve “muoversi di più o prima dell’altra”. Fate voi il primo passo. Certo costa tempo, fatica e magari tocca rinunciare anche a una giornata di “business”. Ma uscite – quando davvero ne vale la pensa – dalla porta del negozio o dell’ufficio per andare a incontrare di persona i vostri partner. Un più che valido pretesto siamo felici di darvelo noi, con la nona edizione degli Outdoor & Running Business Days di Riva del Garda (9-10 luglio 2023). Evento che, va detto, ha visto già gli scorsi anni una grandissima e qualificata partecipazione (nel 2022, lo ricordiamo, ci sono stati ben 2.300 operatori registrati). Ma è evidente che il potenziale è maggiore e ci sono ancora degli assenti (anche eccellenti) i quali... non hanno più scuse per non esserci. Perché, per riassumere tutto quanto detto con la strofa di una celebre canzone del 1973 del buon Giorgio Gaber: “La libertà non è star sopra un albero / non è neanche avere un’opinione / la libertà non è uno spazio libero / libertà è partecipazione”.

Benedetto Sironi benedetto.sironi@sport-press.it

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Manfred Mölgg, nuovo racing sport manager di Tecnica Group

Tecnica Group annuncia l’assunzione di Manfred Mölgg, in qualità di nuovo racing sport manager con cui l’azienda intende rivoluzionare il reparto, rilanciando le ambizioni in Coppa del Mondo dei suoi brand Nordica e Blizzard-Tecnica, con le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 come obiettivo. Il neoassunto si è ritirato lo scorso anno dalle competizioni dopo aver vinto tre medaglie mondiali, una coppa del mondo di slalom, tre vittorie e 20 podi in Coppa del Mondo. Successi che gli hanno permesso di rimanere ai vertici nel mondo dello sci per quasi 20 anni. Il suo ruolo in Tecnica Group sarà quello della gestione degli atleti, degli skimen, dei pool e di tutte le infrastrutture di scouting.

Il Gruppo Rossignol supera 400 milioni di euro di fatturato

Il Gruppo Rossignol, per l’esercizio 22/23 ha registrato una crescita consistente delle sue attività, con un aumento del 28% e un fatturato di 401 milioni di euro (al 31 marzo 2023), dopo un rimbalzo nell’esercizio 21/22. Entro il 2026, Rossignol prevede di generare quasi il 30% del suo business tramite l’offerta di abbigliamento e calzature dedicati ad attività multi-stagionali e di montagna. L’azienda è in forte crescita in tutti i mercati e quest’inverno ha presentato due importanti innovazioni: lo sci Rossignol Essential e il Dynastar Hybrid Core 2.0. Inoltre, il Gruppo mira a raggiungere 500 milioni di euro di ricavi nel 2026, mettendo in atto il piano strategico e ambientale "Ascension 2026"

Hervé Barmasse nuovo ambassador di Montura

Dopo 17 anni con The North Face, Hervé Barmasse diventa nuovo ambassador di Montura. Il brand si aggiunge a ATK Race, Enervit, Grivel, Julbo, Kastle, Piton, SCARPA e Vibram, che già supportano l'alpinista. La partnership troverà espressione nelle nuove avventure e nei nuovi traguardi conquistati, che permetteranno a Barmasse di fornire la sua grande esperienza nel perfezionamento dei prodotti. L’accordo è stato presentato al Trento Film Festival durante l’incontro “The Future Game”, in collaborazione con Montura, che ha visto Hervé al centro di un’intervista sul tema dell’opportunità di un alpinismo sostenibile, dalla sempre crescente disuguaglianza sociale e di come aziende e alpinisti rispondono e possono offrire soluzioni.

Salomon inaugura un nuovo flagship store ad Annecy

Salomon ha aperto un nuovo negozio monomarca nella sua città natale, non molto lontano dal Salomon Annecy Design Center, luogo dove ogni prodotto del brand francese è immaginato, sviluppato e prototipato. All’inaugurazione erano presenti partner locali e internazionali. Gli interni spaziosi, moderni e luminosi sono dedicati agli ultimi prodotti di Salomon. È presente anche un’area adibita a termoformare gli scarponi e un corner per l’affitto del materiale per la stagione invernale. Il presidente e ceo di Salomon, Franco Fogliato, ha dichiarato che l’apertura di un flagship store ad Annecy permette al brand di rafforzare ulteriormente il legame che l’azienda già ha con gli abitanti della regione.

A due mesi dagli ORBDAYS 2023 già numeri record

Cresce l’attesa per gli Outdoor & Running Business Days, che quest’estate si terranno il 9 e il 10 luglio a Riva del Garda: sono già quasi 300 i negozi iscritti, per un totale di 500 partecipanti. Numero che aumenta di giorno in giorno (l’obiettivo finale è superare le 500 insegne presenti e i 120 espositori) grazie anche alla novità di quest’anno che prevede l’inclusione anche dei retailer stranieri (invitati sia da ICE che dall’organizzazione stessa degli ORBDAYS) che parteciperanno insieme a quelli italiani. Per quanto riguarda i brand partecipanti, è già stata riconfermata la presenza della maggior parte dei marchi con cui collaboriamo già dalle edizioni precedenti. Gli oltre 100 espositori verranno affiancati anche da altre new entry importanti del panorama outdoor e running. Confermata inoltre la partnership strategica con l’Italian Outdoor Group di Assosport, che parteciperà con i suoi associati e metterà a disposizione la Piazza IOG, uno spazio posizionato al centro del padiglione outdoor e dedicato a meeting e presentazioni di anteprime prodotto. Si confermano anche i momenti di test, workshop e experience per i partecipanti durante il giorno, mentre la serata di domenica nella Spiaggia degli Olivi sarà animata non solo dalla sua consueta festa con dj set, ma comprenderà anche un momento dedicato alla musica dal vivo con un concerto esclusivo.

VeNetWork acquisisce il 100% di Unimonteco e fonda VeNeSport

VeNetWork, acceleratore di opportunità produttive e finanziarie, ha annunciato la creazione di VeNeSport, il nuovo ecosistema di aziende dedicato allo sportswear. La prima azienda a entrare a far parte di questo network è Unimonteco, una realtà specializzata nella lavorazione della plastica per la produzione di scarponi da sci, che ha registrato nel 2022 un fatturato di 4,4 milioni di euro. È un’azienda attenta all’innovazione, e in linea con la strategia di valorizzazione delle competenze di VeNetWork. Anche dopo l’acquisizione, il management attuale rimarrà al vertice dell’azienda, godendo dei benefici derivanti dalla condivisione di esperienze e know-how all’interno del network di imprenditori del Triveneto.

Decathlon

2022 Da Record Con Un Fatturato Da 15 Miliardi Di Euro

Decathlon ha registrato un fatturato di 15 miliardi di euro nel 2022, superando del 12% i risultati del 2021. Il 17% delle vendite deriva dal canale online, che rappresenta una quota inferiore rispetto al 21% del 2021, ma comunque superiore all’8% del 2019. L’utile netto del gruppo, presente in 72 Paesi, è arrivato a quota 923 milioni di euro nell’anno fiscale archiviato. Dal punto di vista della sostenibilità, il brand ha quantificato un calo dell’1,5% delle sue emissioni assolute di carbonio, e i prodotti dal design più responsabile hanno rappresentato il 23% delle sue vendite. L’obiettivo di Decathlon è di raggiungere il 100% di articoli eco-progettati per il 2026

Buon compleanno Decathlon! L’azienda francese festeggia, oltre al fatturato da record, anche il trentesimo compleanno di presenza in Italia. Nelle tre decadi un cui Decathlon è stata attiva nel nostro Paese, è riuscita a incentivare l’attività sportiva, proseguendo il proprio obiettivo di rendere lo sport accessibile a tutti. Secondo una ricerca Ipsos, la quota degli italiani che si dichiarano interessanti allo sport e attività fisica è pari al 72%. Di questi, l’87% ha visitato i negozi Decathlon almeno una volta nell’ultimo anno. Con 8.000 dipendenti, 145 store, quattro depositi logistici e due sedi di produzione, il contributo di Decathlon al PIL generato nel 2021 è pari, sempre secondo Ipsos, a 321 milioni di euro.

ERRATA CORRIGE - Ci teniamo a comunicare due doverose correzioni per la pagina 6 del nostro allegato dedicato al trail running, uscito il mese scorso con Outdoor Magazine #3. La foto associata alla news del TORX è l’arrivo di Katie Schiede all’UTMB. L’unico title sponsor della MEHT 2023 sarà Craft. HOKA non sosterrà in alcun modo l’edizione di quest’anno. La distanza della gara “Brutal” non sarà 173K ma 103K. Ringraziamo Ettore Pettinaroli per la segnalazione.

HERE WE GO AGAIN!

Dopo la ripartenza dell’anno scorso, tutto pronto per una nuova edizione. Con tanti nuovi “più”: più espositori, più new entry, più spazio espositivo

QUANDO: dal 4 al 6 giugno

DOVE: MOC - Event Center Messe München (Lilienthalallee 40, 80939 Munich)

ORARI: domenica 4 e lunedì 5 dalle h 9:00 alle h 18:00 (dalle 7.30 per gli espositori), martedì 6 dalle h 9:00 alle h 18:00

NUMERO PADIGLIONI: quattro

DIMENSIONE: 13.000 m2

NUMERO BRAND : 617 confermati, tra cui figurano i rinomati ritorni di Meindl, Ortovox, Mammut, Lowa e Vaude

A OutDoor by ISPO l’impronta di Co2 verrà compensata grazie a Go Green, partner dell’evento. Insieme con Messe Munchen, ci sarà la possibilità di acquistare un Go Green Ticket: un contributo concreto a tutela dell’ambiente che viene poi investito in progetti che soddisfano gli standard più elevati (Gold Standard, Plan Vivo) e che contribuiscono positivamente allo sviluppo sostenibile a livello locale e regionale.

Ci saranno, come di consueto, gli ISPO Awards ma, da questa edizione, la giuria istituisce, nei confronti di tutti coloro che applicheranno al bando, un check anti-greenwashing, in modo che “la sostenibilità rimanga sostenibile”. Il controllo e la valutazione della responsabilità ecologica dei prodotti in concorso saranno condotti da Louisa Smith, riconosciuta esperta tessile e industriale membro inoltre della giuria dei Textrends di ISPO.

5 BUONI MOTIVI PER ESSERCI

1. Perché sono presenti i più importanti marchi del panorama outdoor

2. Perché sarà possibile incontrare di persona i big del settore e scambiare idee e contatti

3. Per l’atmosfera rilassata tipica degli eventi outdoor

4. Per trarre ispirazione e approfondire il know-how

5. Per la leggendaria festa di fine fiera

For The Trail

ospreyeurope.it | @ospreyeurope

La pista da bob di Cortina mette in discussione la sostenibilità delle Olimpiadi

Il rifacimento della pista da bob di Cortina d’Ampezzo Eugenio Monti è l’emblema della problematicità di queste Olimpiadi “sostenibili”. La costruzione dell’impianto mina le traballanti basi sulle quali i giochi di Milano-Cortina 2026 si sono dichiarati responsabili. Che l’impianto sia fondamentalmente inutile, lo confermano una serie di fatti. Intanto, i costi di realizzazione sono cresciuti nel tempo, partendo da 50 milioni di euro previsti e arrivando a 120 milioni. In più, la storia della vecchia pista di Cortina e di quella più recente di Cesana (TO) insegnano che i costi di gestione sono insostenibili e che l’impianto è destinato a chiudere in breve tempo. Infine, i costi ambientali: la deforestazione (20mila mq con l’abbattimento di 200 larici storici); il prelievo di acqua dall’acquedotto comunale (oltre 3.000 mq) per la formazione del ghiaccio in un territorio già in crisi idrica; l’impiego di sostanze chimiche necessarie alla refrigerazione; e l’azione sul paesaggio che verrà modificato per l’imponenza e le caratteristiche della nuova struttura.

Il Consiglio di Stato ha dato ragione alle associazioni di protezione ambientale, dichiarando incompatibile con i valori naturalistici e paesaggistici tutelati dal Parco Nazionale dello Stelvio la realizzazione del nuovo impianto sciistico di Solda (BZ), anche per l’assenza della Valutazione Ambientale Strategica. Si tratta di un importante risultato per la salvaguardia del Parco Nazionale dello Stelvio. Sono nove le associazioni di protezione ambientale che hanno presentato l’appello nel giugno 2020 alla sentenza del Tar n. 55/2020 della Provincia Autonoma di Bolzano che riteneva infondato il ricorso contro la Delibera di Giunta n°106/2018 (il Cai, la Regione Lombardia, la Fai, la Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, il Touring Club Italiano e il WWF). I siti sono caratterizzati dalla presenza di sei diversi habitat, otto specie faunistiche elencate nella Lista Rossa delle specie animali minacciate in Alto Adige e, infine, di aree di importanza paesaggistica e naturalistica, dove si riproduce la pernice bianca e si registra la presenza dell’aquila reale e del gipeto.

Clean Up Hike: il progetto The North Face per tenere pulite le montagne

Il Salewa Store di Bolzano riapre dopo la completa ristrutturazione da parte dell’agenzia di Retail Design gpstudio, che si è occupata del progetto del nuovo negozio. In occasione della riapertura, Salewa presenta per la prima volta la “Circular Experience”, un format innovativo che all’interno del negozio permette al pubblico di usufruire di tre nuovi servizi: Second Life, Repair Service e Rental Service, basati sui concetti di design durevole, upcycling e recycling. Il flagship store punta ora ad essere molto più di un semplice punto vendita: vuole diventare un punto di contatto per tutti gli appassionati di sport di montagna della zona, come per i turisti di passaggio.

In occasione della Giornata della Terra, The North Face ha rinnovato il proprio impegno nella tutela della natura, promuovendo una serie di appuntamenti durante i quali verranno raccolti i rifiuti abbandonati in parchi e spazi verdi, attraverso l’iniziativa "Clean Up Hike". Grazie alla preziosa collaborazione con organizzazioni di tutta Europa, l’anno scorso The North Face ha contribuito a ripulire più di 4.500 km di spazi all’aperto, per proteggere montagne, sentieri e habitat naturali dall’inquinamento e dai rifiuti. Quest’anno il brand ha offerto agli appassionati ancora più opportunità di contribuire concretamente, aumentando il numero di escursioni organizzate in tutta Europa con l’obiettivo di raccogliere e smaltire i rifiuti, ripulendo l’ambiente, “un pezzo di spazzatura alla volta.” In Italia, il partner di questa iniziativa è stato CleanALP, che è andato ad affiancarsi a Trash Free Trails per il Regno Unito, Patron per la Germania, Mountain Riders per la Francia e Summit Foundation per la Svizzera.

Il noto alpinista contribuirà con il brand lato sostenibilità per lo sviluppo di prodotti innovativi e come punto di riferimento nella diffusione di temi legati alla protezione dell’ambiente. Fin dalla sua fondazio ne, SCARPA si è legata ai più importanti protagonisti dell’alpinismo internazionale e, con questa collaborazione, rinnova questa tradizione. L’atleta valdostano, noto per aver affrontato alcune delle vette più alte e impegnative al mondo, rappresenterà SCARPA a livello internazionale e darà suo contributo alla ricerca di soluzioni innovative per il mondo dell’alpinismo. Abbiamo avuto l’occasione di fargli qualche domanda.

Com'è stato il tuo ritorno nella famiglia SCARPA?

Il mio rapporto con SCARPA ha radici lontane. Tre anni fa dopo il lancio del Ribelle 2.0 con grande dispiacere ho dovuto interrompere la collaborazione per la parte che riguardava il prodotto montagna. E, pur sapendo che non sarebbe stato un addio ma solo un arrivederci, ho accusato molto questa scelta costretta da logiche aziendali di esclusività. Quando ho lasciato The North Face, con SCARPA abbiamo deciso di ripartire da dove eravamo rimasti. Una collaborazione nuovamente a 360° e questa volta con una importante novità, oltre al ruolo dell’atleta e del tester, se ne aggiunge un altro, quello di ambasciatore della sostenibilità.

Cosa significa, per te, essere ambassador della sostenibilità?

Significa aiutare un’azienda in un percorso già intrapreso cercando di entrare in modo più specifico nel mondo verticale. Lavorare su nuovi prodotti tecnici re- alizzati con membrane, gomme e tessuti riciclati così come è avvenuto con il Maestrale Re-Made, il primo scarpone da scialpinismo interamente realizzato con plastiche ricavate da scarti di produzione grazie all’utilizzo di nuove tecnologie ma soprattutto alle persone che lavorano nel settore ricerca e sviluppo dell’azienda. Significa portare avanti progetti alpinistici a chilometri zero; lavorare a degli eventi di divulgazione per sensibilizzare maggiormente le persone su tematiche ambientali e culturali con l’obiettivo di vivere la montagna con un atteggiamento più rispettoso della natura. Infine, iniziare un percorso di transizione dove i futuri ambassador SCARPA non siano solo ottimi atleti, ma anche persone che possano diventare degli esempi, grazie a uno stile di vita consapevole e responsabile. Persone creative che alla performance sportiva sappiano unire un approccio pulito alla montagna.

Dopo il tentativo di questo inverno per la salita al Dhaulagiri, hai raccontato di quanto tu sia rimasto scioccato dalla quantità di immondizia che hai trovato su quelle montagne. Quali sono le strategie che possiamo mettere in campo per fare sì che tutti si prendano cura dell’ambiente che ci circonda?

Riguardo all’alta quota si può solo sperare in un cambio di direzione degli alpinisti che dovrebbero ormai comprendere che, ogni qual volta decidano di salire una via normale di un 8000, in stile Himalayano, attrezzata con corde fisse - dunque nylon - stanno contribuendo a plastificare le montagne. E questo riguarda tutti: professionisti, amatori e dilettanti. Perché tra gli uni e gli altri se scegli di salire sulle vie attrezzate, le corde a cui attacchi la tua maniglia Jumar per issarti sino in vetta e farti un selfie, rimarranno sulla montagna per sempre.

Basta prodotti chimici

PFAS nei tessuti di Vaude

Dal 2021, tutti i materiali per l’abbigliamento, gli zaini e le scarpe Vaude sono completamente privi di PFAS, sostanze perfluoroalchiliche. Si tratta di sostanze pericolose che si sono diffuse anche in natura in modo permanente in quanto non biodegradabili, dannose per la salute e cancerogene. Attualmente, il governo tedesco insieme ad altri quattro Paesi, vuole limitare l’intero gruppo di sostanze PFAS nell’UE entro il 2025. Vaude sostiene la prevista restrizione a livello di UE sulle sostanze chimiche PFAS, firmando il Greenpeace Detox Commitment nel 2016

SCARPA avvia “Life Re-Shoes” per raccogliere e riciclare le calzature usate

SCARPA inaugura la prima fase del progetto “Life Re-Shoes“: cinquanta store del nord Italia diventano “Re-shop” con l’obiettivo di ritirare calzature del modello Mojito per poterle riciclare.

Il progetto beneficia di un finanziamento nell’ambito del programma LIFE dell’Unione Europea e nasce dallo scopo di fornire una soluzione alternativa, circolare e sostenibile per la gestione delle scarpe usate, introducendo le pratiche di riciclo come nuovo standard all’interno della filiera dell’industria del settore. Diversi punti vendita di Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige fungeranno da punti raccolta di scarpe usate del modello Mojito, il prodotto iconico del brand asolano nel segmento dell’urban outdoor. L’obiettivo della campagna è di raccogliere, entro la fine dell’anno, 15mila paia di calzature che entreranno in un sistema di riciclo virtuoso e porteranno alla realizzazione di altrettante paia di un modello nuovo di scarpe, con un range di utilizzo di materiale riciclato nel nuovo modello tra il 50 e il 70%.

Ocean Bound Plastic:

PrimaLoft compie un ulteriore passo in avanti nella sua missione di responsabilità grazie alla nuova tecnologia Ocean Bound Plastic. Quest’innovazione che risponde a due necessità: impedire ai rifiuti plastici di raggiungere gli oceani e, da essi, creare un isolamento tecnico ad alte prestazioni. PrimaLoft Insulation con Ocean Bound Plastic è realizzato al 100% con materiale riciclato post-consumo il cui 60% proviene da bottiglie di plastica raccolte in un raggio di 50 chilometri dalle coste. Questo approvvigionamento di materiale prima che raggiunga gli oceani, permette di non contaminare questi ambienti e di realizzare isolamenti di alta qualità. Il processo è certificato da OceanCycle, impresa sociale il cui focus mira alla prevenzione dell’inquinamento da plastica degli oceani e al miglioramento dei mezzi di sussistenza nelle comunità costiere con certificazione e interventi sociali diretti. La certificazione OceanCycle fornisce una verifica indipendente di terze parti che garantisce la vicinanza del materiale alle coste, l’approvvigionamento etico e la tracciabilità end-to-end, documentata dalla raccolta alla produzione.

Di seguito, riportiamo la lettera di Luisella Bordino, titolare del negozio Bordino Franco di Alba (CN), riferita al Punto IOG pubblicato sul numero di marzo della nostra rivista e la risposta di Italian Outdoor Group

Alla vostra domanda cosa non funziona non è semplice rispondere con una sola affermazione. E la semplice risposta “è difficile trovare il tempo per queste cose” corrisponde comunque alla verità, o almeno a una parte. Ogni realtà è diversa e ciascuno ha le sue motivazioni, ma certamente per negozi medio/piccoli dedicare anche solo due o tre “uscite” all’anno è un impegno di tempo importante considerando anche i nostri orari giornalieri già molto lunghi e i periodi di aperture domenicali, per non parlare dei costi (dedotto il vostro encomiabile contributo rimane il viaggio e, per chi ha dipendenti, gli straordinari o gli extra).

Inoltre, non a tutti interessa “provare” i prodotti perché non tutti sono trail runner, alpinisti, escursionisti eccellenti. Forse ci interessa di più un discorso di marketing, di come presentare i prodotti in negozio, di come raggiungere certi clienti, di come affrontare e difenderci dal mondo online, di scale sconti o di promozioni. Credo però che, in fin dei conti, il problema più grosso sia che a noi negozianti, serva un contatto più diretto, costante e continuo durante tutto l’anno con le varie aziende. Un vero scambio di opinioni, esigenze, informazioni, magari proprio attraverso la visita in loco, nei vari negozi dei direttori commerciali, perché solo così, sul posto, anche loro possono rendersi conto sul serio delle

Cara Luisella, grazie per la tua risposta al nostro accorato richiamo agli operatori del settore Outdoor. L’Accademia Outdoor Pro è nata proprio dal confronto tra la nostra associazione, le aziende ed i negozianti indipendenti. Ciò che allora emerse con forza e chiarezza furono l’esigenza di un momento di confronto diretto tra le aziende e negozi (al di fuori delle fiere) e di formazione approfondita e professionale del personale addetto alla vendita (come da te auspicato). Quindi, fin dalla prima edizione nel 2017 abbiamo costruito una piattaforma che rispondesse in modo razionale e funzionale a queste due esigenze specifiche. Un’occasione unica per i commessi e venditori di incontrare chi normalmente sta dietro alle quinte (responsabili di ricerca e sviluppo, marketing, sostenibilità, politiche aziendali, ecc.).

Ogni azienda, in una o più clinics, spiega i propri valori ed aspetti tecnici sui prodotti in consegna per la stagione entrante. Non sono invece previsti test materiali che svierebbero l’attenzione dalla formazione e comunque già sufficientemente trattati durante gli Outdoor & Running Business Days a Riva del Garda. Inoltre, essere tutti riuniti in un unico luogo è un momento di conoscenza e confronto tra colleghi

Per la prima volta abbiamo partecipato all'Accademia Outdoor Pro ed è stata una esperienza assolutamente positiva. Come ingredient brand abbiamo apprezzato l'opportunità di presentarla in modo diretto a una platea qualificata e interessata. E anche il confronto con i negozianti che è seguito ai clinic si è rivelato molto stimolante e fruttuoso. Ringraziamo Assosport per l'impeccabile organizzazione”

Matteo Morlacchi, ceo – H-DRY difficoltà o dei punti di forza. Troppo spesso le aziende propongono prodotti, linee o soluzioni che sono lontane dalle richieste dei nostri clienti.

Per non parlare della figura del rappresentante, ormai in disuso o quasi del tutto assente, che invece dovrebbe essere sempre più presente e di riferimento. Quindi per ripartire dalla vostra domanda: a chi interessa la formazione?

A pochi, mi permetto di dissentire. Ogni negoziante fisico, grande o piccolo che sia, vuole e deve conoscere il prodotto che vende. È questa la nostra unica e ultima arma contro il mondo dell’online. Il problema è come raggiungere questa conoscenza. Forse è proprio il metodo quello non allineato con le possibilità e il tempo dei rivenditori.

E qui ritorno alla mia proposta iniziale: visite frequenti presso i nostri punti vendita per uno scambio di informazioni, tendenze, sensazioni reciproche. Tutto ciò, anche in termini di denaro costerebbe senz’altro meno alle aziende che già hanno nel loro organico queste figure a metà tra l’agente e un addetto al customer service, oltre ai direttori commerciali. Insomma, queste sono le mie considerazioni, certamente personali e forse non adatte a tutte le realtà. E senza nessuna velleità di verità assoluta.

Luisella Bordino

e operatori, cosa che non è possibile restando chiusi nel proprio negozio. Infine, a conclusione della giornata, si tiene un convegno su un tema di grande attualità e utilità per i negozi. Ti elenco alcuni temi trattati nelle passate edizioni:

1) Etichettatura: elementi di informazione al consumo

2) Facebook e storytelling: più gente in negozio

3) Come trasformare l’e-commerce in una opportunità di business

4) Pandemia e guerra: quali risvolti per il mercato dell’outdoor?

Capiamo le problematiche e i costi organizzativi, ma, al pari delle fiere, l'Accademia Outdoor Pro è un investimento necessario per la conoscenza, il confronto e quindi di crescita professionale fondamentale per competere in un mercato sempre più sfaccettato e complesso. Speriamo di averti come ospite alla prossima edizione del 2024

Il Gruppo di Lavoro IOG

"Ritengo che l'Accademia Outdoor Pro sia sempre un importante momento di opportunità e formazione. A oggi non abbiamo perso nessuno di questi appuntamenti, eravamo in due e ci siamo divisi in modo da non perdere nessun incontro che abbiamo ritenuto prioritario. Nel nostro campo riteniamo di essere molto preparati, ma ciò non toglie che ci sia sempre qualcosa da imparare, piccole o grandi sfaccettature o novità, tutte esperienze da far nostre e riportare poi alla nostra clientela. La formazione e la specializzazione, con questa accademia, si arricchiscono.

Grazie IOG” italianoutdoorgroup.it

Giovanni Viganò, negoziante – Sherpa Mountain Shop

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