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VERSO L’ABBIGLIAMENTO E OLTRE
Ecosistema Sicurezza
Tecnologia all’avanguardia, facilità d’uso e gestione semplificata dell’emergenza: ecco gli ingredienti dei prodotti Garmin inReach, ideali compagni per ogni avventura di Francesca Cassi
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"In Garmin realizziamo prodotti concepiti essenzialmente per la vita all’aperto, così che i nostri clienti possano sfruttare al meglio il tempo a loro disposizione e vivere le proprie passioni al 100%”
Questa la mission principale di Garmin, azienda che ha introdotto la navigazione GPS e la tecnologia wearable nel mondo dell’outdoor. Con la gamma di device dotati di tecnologia inReach, l’obiettivo è quello di creare una community consapevole dei rischi legati alle attività outdoor e fornirle gli strumenti per affrontarli.
GARMIN INREACH MINI 2
Tra gli strumenti più efficaci del brand, l’inReach è sicuramente anche il più attuale. La montagna e i luoghi poco antropizzati non garantiscono omogena copertura per il nostro cellulare: ecco perché inReach risulta essere il device "must have" in grado di comunicare e, in caso di emergenza, informare il centro Garmin Response anche dove il nostro telefono non può farlo. È un prodotto trasversale, per l’atleta professionista e per l’amatore, dalla spedizione estrema all’uscita in MTB nei boschi dietro casa.
L’inReach garantisce una comunicazione bidirezionale, una trasmissione continua e una batteria di lunga durata – 14 giorni di autonomia con invio posizione ogni 10 minuti; 30 giorni con invio posizione ogni 30 minuti. Il GPS di inReach permette all’escursionista di conoscere la propria posizione e di comunicarla agli altri, appoggiandosi alla costellazione di satelliti per la comunicazione Iridium, tra i provider satellitari più funzionali e completi per questo servizio. Il pulsante SOS è protetto da un cappuccio per prevenire attivazioni accidentali; il ricevitore è il GPS Multi GNS; è dotato di bussola elettronica, di connessione Bluetooth ed è impermeabilizzato IPX7.
CARATTERISTICHE
PESO / 100 g
DIMENSIONI / 10 x 2,5 x 5 cm
RICARICA / porta USB C universale
BATTERIA INTERNA / Li.Ion ricaricabile
SCHERMO / monocromatico 0,9 pollicI
Garmin inReach, oltre a lanciare la richiesta di SOS garantisce una precisione senza pari; permette di comunicare con gli operatori e ricevere informazioni su tempi e modalità di recupero; e permette di informa automaticamente due contatti di emergenza previa selezione. La chiave di volta di questo sistema? Garmin Response, il centro di coordinamento globale di Garmin, un hub internazionale di gestione emergenze. Gli operatori sono disponibili 365/7/24, gestiscono l’emergenza e mantengono un constante contatto con il richiedente. Dal 2011, le richieste di intervento sono state oltre 10.000 da oltre 150 nazioni. Tutta la gamma necessita di un abbonamento disponibile in diverse tariffe per permettere l’utilizzo del traffico dati, compresi gli SOS. I piani sono studiati per ogni esigenza.
Come funziona Garmin Response, e nello specifico la gestione dell’emergenza?
Nel gennaio 2021 Garmin ha acquisito tutte le risorse di GEOS Worldwide Limited – che è stato l’unico centro globale di coordinamento di ricerca e salvataggio per dispositivi satellitari di emergenze per ben 15 anni - compreso il suo International Emergency Response Coordination Center (IERCC) rinominandolo in Garmin Response. Nel dettaglio il lavoro di Garmin Response è sintetizzabile dall’immagine in basso: nel momento in cui viene ricevuta una richiesta di soccorso, si tenta un primo contatto con il proprietario del dispositivo. Questa fase è importante in quanto permette in prima battuta di escludere che l’attivazione dell’SOS sia stata accidentale. Al tempo stesso, grazie alle coordinate GPS inviate assieme all’SOS, il centro stabilisce un primo contatto con gli operatori locali del soccorso e li mette in allerta.
Il team di RESPONSE cerca di acquisire dal titolare dell’account tutte le info necessarie, al fine di ottimizzare la risposta: questo serve per capire quali e quanti mezzi inviare e quante persone sono in oggettivo pericolo. In caso di assenza di risposta da parte del richiedente, si presume che quest’ultimo sia privo di conoscenza e il team si comporta di conseguenza. Parallelamente, un operatore contatta i due nominativi di emergenza indicati dal titolare in fase di creazione dell’account, avvisando loro che è in corso una richiesta di SOS. Il servizio rimane attivo fino all’avvenuta risoluzione del problema.
Se un negoziante dovesse spiegarne l’efficacia in pochi minuti, quali sarebbero le informazioni salienti da comunicare?
Il rivenditore dovrà effettuare un lavoro inizialmente educativo. La maggior parte dei consumatori crede ancora di poter usare il cellulare ovunque, anche nei luoghi più remoti. Una volta smarcato questo punto, la parte più complicata del lavoro è fatta. Un prodotto inReach non serve solo nella malaugurata ipotesi di un incidente, ma diventa uno strumento essenziale per restare in contatto con i propri cari anche nel corso di qualsiasi escursione. Vi è infine la questione del piano tariffario, una cifra investita in un servizio un po’ come la spesa dell’assicurazione auto: se tutto va bene, non si utilizzerà mai. Ecco perché esistono piani “freedom”, che sono pensati per essere utilizzati dal cliente solo nei mesi in cui quest’ultimo ne ha effettivamente bisogno.
Qual era il target di riferimento iniziale del prodotto? Come è cambiato durante lo sviluppo e la sua diffusione? Ci siamo rivolti e ci rivolgiamo tutt’ora a tutti coloro che, per via delle loro attività, si ritrovano nella necessità di comunicare in aree non coperte dal servizio telefonico: escursionisti, diportisti, i fungaioli, ma anche semplici vacanzieri che, a piedi, in auto o in moto si avventurano lontano dai centri abitati. Naturalmente ci rivolgiamo anche ai professionisti, a chi va a scalare montagne in Tibet o a chi affronta traversate oceaniche in solitario, oppure a giornalisti e fotografi, spesso inviati nelle zone più calde del pianeta per testimoniare i grandi cambiamenti geopolitici. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di diffondere la consapevolezza dei rischi che corrono le persone più normali andando a passeggiare nei posti più normali. In un’epoca in cui siamo completamente dipendenti dagli smartphone, occorre fermarsi un attimo a riflettere sulla direzione verso cui tale dipendenza ci sta portando.