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Lo sport al servizio dell’essenziale

Il Centro Sportivo Italiano nuovamente protagonista al Meeting di Rimini per l’amicizia tra i popoli, giunto ad agosto 2024 alla sua 45ª edizione, presso la Fiera Riminese

IL TEMA DEL MEETING, “SE NON SIAMO ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE, ALLORA COSA CERCHIAMO?”, HA MOSSO VARIE RIFLESSIONI SULL’URGENZA DI RISCOPRIRE CIÒ CHE CONTA VERAMENTE NELLA VITA, IN UN MONDO SEMPRE PIÙ DINAMICO E TECNOLOGICO

di Annamaria Angora

Sport, divertimento e crescita personale: il CSI presente alla 45ª edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli. L’Associazione, fondata sul volontariato, da sempre impegnata nella promozione dei valori delle attività motorie e non solo, ha presentato un ricco programma di iniziative, all’interno della Cittadella dello Sport. Ognuna di queste proposte è stata pensata per favorire l’integrazione, l’approccio a diverse discipline, anche poco note, e lo sviluppo delle competenze individuali, in un contesto di socializzazione e condivisione. Il CSI così ha potuto sventolare orgoglioso la sua bandiera, che racconta nei territori storie di associazionismo, di amicizia e di quello sport che per molti giovani rappresenta casa e soprattutto famiglia, con i suoi valori formativi.

“Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. Il manifesto di quest’edizione si è rivelato essere un interrogativo che riguarda la sfera personale, sociale, politica e culturale, allo stesso tempo. In un mondo sempre più complesso, segnato da guerre, crisi climatiche e rivoluzioni tecnologiche, l’essere umano si trova a dover ridefinire sé stesso. A renderlo necessario sono anche le due lunghe e sanguinose guerre che si combattono ormai da troppo tempo nei territori dell’Ucraina e del Medio Oriente, con la striscia di Gaza e il confine tra Israele e Libano teatro di feroci scontri che pongono l’obbligo di una riflessione sulla pace. Quella pace che al Meeting di Rimini è stata filo rosso, non sempre visibile ma comunque tangibile, nei convegni, negli incontri, durante le mostre e i dibattiti organizzati. Mentre i dati ci sommergono e l’informazione corre più veloce della luce, rischiamo di perdere di vista ciò che è veramente importante.

Ad illuminare la via, per comprendere quale sia la strada più giusta da percorrere verso “l’essenziale”, sono le parole di Papa Francesco: «Farsi mendicanti dell’essenziale, di ciò che dà senso alla nostra vita, anzitutto spogliandoci di ciò che appesantisce il quotidiano, sull’esempio di uno scalatore che, giunto all’attacco della parete rocciosa, deve liberarsi del superfluo per poter salire più speditamente. Così facendo, scopriamo che il valore dell’esistenza umana non consiste nelle cose, nei successi ottenuti, nella corsa della competizione, ma anzitutto in quella relazione d’amore che ci sostiene, radicando il nostro cammino nella fiducia e nella speranza: è l’amicizia con Dio, che si riflette poi in tutte le altre relazioni umane, a fondare la gioia che non verrà mai meno. Siamo amati, questa è la verità essenziale». Parole che arrivano dritte al cuore, capaci di scoprire il velo del superfluo e mostrare quello che realmente conta: amare ed essere amati infinitamente.

La risposta alla precedente domanda ha implicazioni profonde, che toccano ogni aspetto della nostra vita: dalla sfera personale a quella sociale, dalla cultura alla politica. È un invito a ripensare il nostro modo di vivere, di relazionarci agli altri e al mondo che ci circonda.

Da questa importante riflessione si comprende come la sfida più grande che affronta quotidianamente anche il Centro Sportivo Italiano, attraverso lo sport, è quella di educare le nuove generazioni a cercare il senso profondo delle cose. Non basta più trasmettere nozioni e competenze tecniche: è fondamentale aiutare i giovani a sviluppare un pensiero critico e ad interrogarsi sui grandi temi esistenziali. Per loro è necessaria una crescita formativa che va oltre il mero torneo sportivo, per intercettare ragionamenti e riflessioni su quanto sta accadendo nel mondo, dalle guerre fino alle recenti alluvioni che hanno duramente colpito il territorio della Romagna.

Di tutti questi temi si è trattato approfonditamente dal 20 al 25 agosto alla Fiera di Rimini, un grande evento che ha visto protagonista anche il CSI.

Al Villaggio dello Sport sono state coinvolte in eventi, iniziative ed attività ludiche e di socializzazione ben 8.000 persone. Una partecipazione che ha registrato un notevole incremento, rispetto al passato, e che ha rappresentato un nuovo punto di partenza, dopo il periodo segnato dal Covid-19.

Nel corso dei cinque giorni al Meeting si sono alternati, sui campi allestiti e gestiti dai 30 volontari provenienti da 7 regioni e 11 Comitati CSI, diversi sport tradizionali, come calcio, basket, pallavolo, pallamano, lotta olimpica e tennistavolo. A questi si sono aggiunte attività motorie poco note. Obiettivo del CSI è stato quello di diffondere queste discipline a tratti originali e poco praticate, nell’intento di promuovere attività aggregative con nuove prospettive, rivolte in particolar modo ad un pubblico giovane. Un motivo in più per sottolineare l’importanza dell’attività fisica per i ragazzi, che spesso sottovalutano la rilevanza dello sport nel benessere generale fisico e psichico.

Protagonisti di sfide divertenti ed improbabili sono stati ad esempio il roundet, spesso conosciuto come spikeball, disciplina tra pallavolo, tennis e badminton, attraverso l’uso di una rete tonda, e l’ultimate frisbee, organizzato dal CdO Sport.

Grazie alla Fondazione OLITEC, è stato anche presentato l’innovativo “virtual volley”, un gioco in realtà immersiva dove ci si può cimentare in più persone simulando una vera e propria partita di beach volley. E ancora, il tchoukball, organizzato da Rimini Tchoukball, uno sport senza contatto fisico adatto a tutti, dove due squadre lanciano una palla contro pannelli, cercando di farla rimbalzare senza che l’avversario la catturi.

Non meno importanti le altre immancabili attività del padiglione CSI, come il burraco, la dama e gli scacchi, sia quelli tradizionali che quelli in versione extra-large, per aprire questo mondo a grandi e piccini.

Un momento di spettacolo, che ha

suscitato la curiosità di moltissime persone, è stata l’esibizione di droni della squadra sportiva ASD Drone Racing Fano. Uno spin-off dell’originale attività promossa dal CSI con il Campionato nazionale di droni FPV – 3 pollici 2024, svoltosi in estate a Mantova e che ha dimostrato la propensione della nostra Associazione verso nuove frontiere da scoprire.

Riconsiderando complessivamente la settimana del Meeting, per la riuscita di tutte le iniziative è stato fondamentale l’apporto di un’incredibile squadra di volontari, che da tutta Italia sono arrivati in Romagna. Fin dal primo giorno, non si sono mai risparmiati, risultando indispensabili, insieme ai dirigenti del CSI, nell’allestimento di tutti gli spazi che hanno ospitato le diverse iniziative, nell’arco dell’intero Meeting.

Volontari risultati determinanti anche nell’organizzazione e nella gestione delle singole giornate di sport, accogliendo il pubblico sempre con un sorriso e indirizzandolo nelle varie aree del padiglione.

A concludere le giornate del Meeting la presenza del Presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano, Vittorio Bosio, intervenuto al convegno dal titolo “Campioni di vita: l’arte di rialzarsi. I campioni del mondo si raccontano.” Sul palco con lui Giovanni De Carolis, campione del mondo di pugilato; Stefano Maniscalco, campione del mondo di karate; Annalisa Minetti, cantautrice e bronzo paralimpico; Paolo Pizzo, campione del mondo di scherma, e Luca Massaccesi, bronzo olimpico taekwondo e Presidente Osservatorio Nazionale sul Bullismo e il Disagio Giovanile. È stata l’occasione per approfondire

il tema legato alla capacità di rialzarsi dopo le sconfitte, trovando la forza di crescere fino a diventare campioni. Un aspetto, quello della prestazione sportiva, che nello spirito CSI si affianca alla crescita umana della persona, tanto da far dire allo stesso Bosio nell’apertura del suo intervento: «Io sono uno che si occupa soprattutto di chi non diventerà mai un campione, ma che diventerà nella vita probabilmente un buon cittadino». Lealtà, rispetto, educazione sono valori tipici del buon cittadino e sono anche il cardine sul quale poggia l’associazionismo inteso come momento aggregativo e di formazione che accompagna tutte le persone dalla prima infanzia fino alla terza età. Lo stesso percorso della vita che ogni giorno i tecnici del CSI percorrono a fianco dei tanti tesserati che prendono parte alle iniziative promosse.

Il Meeting per l’amicizia fra i popoli, proprio come si può intuire dal nome, è sempre stato e continuerà ad essere un’opportunità di incontro e di aggregazione per conoscere idee, opinioni e visioni di vita, simili o differenti dalla propria. Ed è proprio questo costante scambio reciproco a consentire una maturazione interiore e una migliore conoscenza di sé stessi. I volontari sono stati i primi a dare il via a questo dialogo, che ha permesso a perfetti sconosciuti

di diventare, con lo scorrere del tempo, conoscenti, amici e fratelli. I momenti che hanno trascorso all’interno del Villaggio dello Sport hanno un valore talmente alto che, anche in una settimana, persone che inizialmente si scrutavano l’un l’altro con uno sguardo di diffidenza hanno creato legami importanti. Moltissime amicizie nate e coltivate all’interno del Meeting proseguono anche al di fuori, nella vita e nel corso dell’anno. I volontari hanno avuto, e avranno in futuro, la responsabilità di essere promotori di una sana educazione, essenziale in qualsiasi situazione che la vita pone davanti. Quando gestivano i campi, quando rispondevano alle domande e fornivano indicazioni ai genitori in segreteria, quando componevano le squadre per le partite, quando rimettevano in ordine la propria

postazione alla fine del turno, ma soprattutto quando, nonostante la stanchezza, continuavano ad offrire il loro servizio con il sorriso. L’educazione è un processo di apprendimento essenziale, che permette di acquisire conoscenze, competenze, valori e atteggiamenti che consentono di vivere in modo consapevole e responsabile nella società. Lo sport, come mezzo di educazione, è fondamentale. Basti pensare alla figura dell’arbitro. Applica le regole, prende decisioni, gestisce la partita, sanziona le infrazioni, ma sempre tenendo in considerazione due fattori indispensabili: il rispetto e l’educazione. Nel suo ruolo che spesso viene contestato, in realtà si rivela essere cruciale per la formazione di tantissimi giovani, che è giusto comprendano che sport significa divertimento, ma anche rispetto verso il prossimo. Il nostro augurio, come Centro Sportivo Italiano, è quello di non perdere mai di vista cosa sia davvero essenziale nella vita, perché è proprio nei momenti in cui si brancola nel buio che questa consapevolezza illumina il cammino. Un cammino che si può scegliere di intraprendere con uno zaino colmo di oggetti superflui o solamente con lo stretto indispensabile. La decisione è presente dentro il cuore di ognuno di noi.

Fondamentale l’apporto di un’incredibile squadra di volontari, che da tutta Italia sono arrivati in Romagna
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