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I nuovi criteri di Ecolabel UE
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Carta stampata e trasformata, i nuovi criteri di Ecolabel UE
a cura della redazione
Anche l’ecoetichetta europea che certifica il ridotto impatto ambientale dei prodotti o dei servizi aggiorna i suoi parametri. La Decisione 2020/1803/UE, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Europea lo scorso 1° dicembre 2020, aggiorna i criteri di assegnazione del marchio di qualità ecologica Ecolabel (UE) per la carta stampa, la carta per cartoleria e sporte di carta, sostituendo le precedenti 2012/481/UE e 2014/256/UE. Sarà in vigore fino 31 dicembre 2028, data in cui è fissata la successiva revisione. Di seguito le principali novità introdotte. a prescindere dalle grafiche che verranno successivamente stampate, ottimizzando così i costi della certificazione.
Nuova classificazione dei prodotti
La prima novità rilevante è la creazione di un unico gruppo prodotti che unifica la carta stampata e la carta trasformata, rendendo così più funzionale la classificazione dei prodotti stessi e permettendo di uniformarne i requisiti di qualità ambientale. Il nuovo gruppo include: - prodotti di carta stampata composti da almeno il 90% in peso di carta, cartone o supporti a base di carta, tranne nel caso di libri, cataloghi, opuscoli o formulari che devono essere composti da almeno l’80% in peso di carta, cartone o supporti a base di carta … omissis; - buste composte da almeno il 90% in peso di carta, cartone o supporti a base di carta; - sporte di carta, compresa la carta da confezione, che sono costituite per il 100% in peso di carta, cartone o supporti a base di carta; - prodotti di carta per cartoleria, inclusi i classificatori, composti da almeno il 70% in peso di carta, cartone o supporti a base di carta …omissis. Dal nuovo gruppo prodotti sono esclusi l’imballaggio e le relative etichette, il cartone ondulato, materiali e oggetti per il contatto diretto con gli alimenti, tessuto-carta e prodotti in tessuto, carta e prodotti di carta stampata profumati, prodotti di carta per cartoleria profumati e sporte di carta profumate. Inoltre, è stata introdotta la possibilità di certificare oltre al singolo prodotto anche un’intera linea di prodotti omogenei: una collana di libri, oppure un modello di shopper o un tipo di scatola
I criteri per ridurre l’impatto dei prodotti stampati
Innanzitutto perché un prodotto stampato sia certificabile il supporto cartaceo impiegato per realizzarlo deve essere certificato Ecolabel (Decisione 2019/70/UE dell’11 gennaio 2019): significa che è necessario che carta grafica, tessuto-carta e prodotti in tessuto-carta, siano prodotti con materie prime provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile o da materiale riciclato. Inchiostri e sostanze soggette a restrizione impiegate durante le fasi di produzione devono rientrare nei requisiti previsti dalle restrizioni relative alle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) del regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH) e a quelle relative alle sostanze classificate a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP). Inoltre, sono previste restrizioni e verifiche per biocidi e principi attivi biocidi; detergenti; alchilfenoletossilati (APEO), solventi alogenati e ftalati e quelle specifiche per inchiostri da stampa, toner, vernici a cui si aggiungono le limitazioni legate all’utilizzo di toluene per la stampa rotocalco. Rispetto a quanto indicato nella precedente Decisione, le verifiche sono state estese non solo ai prodotti in entrata, ma anche al prodotto finale: deve essere dimostrabile che quest’ultimo non contenga sostanze classificate e che rispetti i limiti previsti. Per attestarne l’idoneità non sono richieste analisi di laboratorio, è sufficiente un buon bilancio di massa (peso/peso) delle sostanze impiegate.
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EU Ecolabel for printed paper, stationery paper, and paper carrier bag products
User Manual
I requisiti di Ecolabel rappresentano un piano d’azione europeo per raggiungere gli obiettivi del “Green Deal”, attraverso uso efficiente delle risorse, economia circolare, ripristino della biodiversità e riduzione dell’inquinamento. Includono, inoltre, aspetti di salute, sicurezza, sociali ed etici.
European Commission Commission Decision (EU) 2020/1803 Version 1.0.January 2021
L’impatto a lungo termine
Una volta stabilito che il prodotto stampato è composto da materiali idonei per essere certificato, occorre verificare l’impatto a lungo termine, ovvero la riciclabilità dello stampato. Tutti gli elementi non cartacei devono essere di facile rimozione e la restante parte cartacea deve essere facilmente “spappolabile” in fase di riciclo. Per dimostrare l’idoneità di queste caratteristiche, in alcuni casi specifici può essere necessario effettuare test di laboratorio secondo i metodi PTS-RH 021, ATICLECA 501 o equivalenti. Per quanto riguarda adesivi, in determinate quantità, e inchiostri devono essere facili da rimuovere durante i processi di riciclo; anche in questo caso per dimostrare le suddette caratteristiche possono essere richiesti test di laboratorio, condotti secondo metodologie INGEDE 12 e INGEDE 11 o equivalenti. In alternativa per alcuni casi è sufficiente presentare dichiarazioni di conformità.
Sotto controllo anche i processi
La valutazione dell’impatto sull’ambiente di uno stampato dal punto di vista del processo produttivo è un requisito fondamentale per ottenere l’etichetta Ecolabel a partire dalle seguenti tipologie di emissioni: - in acqua da processi di stampa in rotocalco; - da impianti contemplati dalla direttiva 2010/75/UE o impianti equivalenti; - di COV da processi di stampa non contemplati dalla direttiva 2010/75/UE. In base alla tipologia applicabile, l’azienda dovrà fornire specifiche evidenze del rispetto dei limiti e compilare un apposito bilancio di massa. Anche la valutazione di scarti e rifiuti dei processi va oltre la conformità normativa e richiede alle aziende, parallelamente a una corretta gestione, di dimostrare obiettivi di riduzione dei rifiuti generati e di incremento del tasso di riutilizzo e riciclaggio dei materiali.
Il criterio introduce anche una tabella di riferimento che stabilisce i limiti relativi alle carte destinate a riciclo, distinti in base al processo ed espressi in forma di percentuale scartata sulle tonnellate di carta acquistata. Ad esempio, per ottenere il marchio Ecolabel per un prodotto stampato con tecnologia offset a foglio, la soglia fissata è il 23%.
Per la valutazione dell’efficienza energetica la situazione ottimale si verifica quando l’azienda ha già in essere un sistema di gestione che includa dispositivi energivori come macchinari, compressori, pompe di calore, caldaie ecc. Anche per questo aspetto è necessario adottare un piano di raccolta dati e di monitoraggio, oltre a predisporre strumenti di analisi, misure di efficientamento e obiettivi di miglioramento e riduzione dei consumi.
Strumenti a supporto delle aziende
Per agevolare le aziende nell’ottenimento della Certificazione, la Commissione Europea ha rilasciato alcuni strumenti di supporto tra cui: un manuale utente; un allegato con i modelli di tutte le dichiarazioni che devono essere fornite; una check-list di controllo per l’applicabilità dei singoli criteri. Sono poi disponibili due template Excel predisposti per raccogliere le informazioni e le evidenze dei singoli criteri e per effettuare il calcolo del bilancio di massa in merito ai solventi e al rispetto dei criteri sulle emissioni. Quest’ultima revisione di Ecolabel per carta stampata, carta per cartolerie e sporte di carta, richiede valutazioni che coinvolgono aspetti tipici dei sistemi di gestione, come sistemi gestione per la qualità, l’ambiente o l’energia. Le aziende già titolari di uno di questi sistemi sono agevolate nell’ottenimento del marchio Ecolabel per i loro prodotti. Non ultimo, un apposito requisito prevede che l’azienda programmi un piano formativo interno e sia in grado di attestare lo svolgimento della formazione mettendo a disposizione, durante la verifica da parte dell’ente certificatore, il materiale impiegato per effettuarla.
Come comunicare correttamente Ecolabel
Il prodotto certificato Ecolabel UE va comunicato con apposite diciture: sulle sporte di carta deve essere indicato “Riutilizzami!” mentre sulla carta stampata “Riciclare la carta dopo l’uso”. L’etichetta facoltativa Ecolabel, va corredata dalle dichiarazioni da apporre sotto forma di testo: “basse emissioni di processo nell’aria e nell’acqua”; “il prodotto è riciclabile”; “è stata utilizzata carta a basso impatto ambientale”. In questo modo il consumatore finale non solo viene informato che il prodotto è certificato ma è anche guidato al riuso e al riciclo dello stesso, contribuendo così alle finalità di questa ecoetichetta che contraddistingue prodotti a ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita.
Sono iniziate le consultazioni pubbliche per la revisione di EcoPrint, lo standard italiano più diffuso per la stampa a basso impatto ambientale. La seconda versione di quella che è stata da più parti definita la mini-ecolabel italiana include parecchie novità sia in termini di applicabilità sia di criteri.
Stampatori e Associazioni di Categoria
Associazioni Ambientaliste
EcoPrint 2.0, svolta decisiva per lo standard green italiano
Le ragioni che hanno spinto a una revisione così profonda di EcoPrint sono legate principalmente alla continua evoluzione tecnica dei processi di stampa e alle crescenti sensibilità, conoscenza e competenza da parte dei clienti. Sin da una prima lettura della revisione in corso si percepisce una maggior attenzione agli aspetti ambientali legati non più a singoli processi produttivi ma all’industria intera delle arti grafiche. Spariscono i riferimenti a specifiche tecnologie di stampa, sia a quelle ammesse sia a quelle non ammesse dalla precedente versione. EcoPrint 2.0 sposta l’attenzione dai processi ai materiali e alle sostanze impiegate in produzione; ovvero si valutano gli aspetti ambientali globali di un processo; dall’energia consumata ai rifiuti prodotti, il tutto in termini di volumi e di impatti per l’ambiente. Da un lato questa apertura consentirà probabilmente di etichettare EcoPrint molti più prodotti stampati con tecnologie varie e in precedenza escluse, dall’altro ne testimonierà la realizzazione a basso impatto ambientale attraverso il rispetto di più stringenti criteri sia di processo, sia di prodotto. EcoPrint, infatti, come fanno tutte le etichette ambientali di prodotto, oltre a investigare i materiali direttamente utilizzati sul prodotto, prevede numerosi criteri che analizzano e indagano più in generale le best practice dell’azienda e i suoi processi produttivi.
Le novità nel dettaglio
La prima parte dello standard, che va dal “principio 1” - così EcoPrint chiama i vari criteri da verificare e rispettare – all’8, prevede l’analisi e la verifica di tutti quegli aspetti ambientali inerenti all’organizzazione e ai suoi processi. Dal principio 1 dedicato alla conformità della normativa ambientale applicabile (es. emissioni in atmosfera, rifiuti, scarichi industriali, ecc.) si passa al 2, che prende in esame la politica ambientale dell’organizzazione per poi passare all’analisi delle fonti energetiche impiegate, alla verifica delle materie prime, dei rifiuti e delle modalità di trasporto e consegna dei prodotti fino alla formazione e consapevolezza del personale. Termina con il monitoraggio e il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali dell’azienda. La seconda parte dello standard, in linea con la prima versione, si concentra sul prodotto e sulle sue componenti. Il principio 8 stabilisce i criteri legati alle carte e ai supporti utilizzabili per un prodotto certificato EcoPrint; il 10 chiarisce quali sostanze non devono essere contenute negli inchiostri. Caratteristica di EcoPrint 2.0 è la particolare attenzione a escludere tutte le sostanze classificate secondo il REACH e il CLP come nocive per l’ambiente e per la salute umana. Tutte le verifiche necessarie sono riferite ai dati e alle informazioni riportate sulla scheda di sicurezza dei prodotti impiegati e quindi facilmente verificabili. Il principio 11 riguarda i materiali aggiunti al prodotto stampato come plastificazioni e stampe a caldo mentre il principio 12 definisce come e con quali materiali deve essere imballato un prodotto EcoPrint. Il principio 13 riguarda le lavorazioni prodotte da terzi che rimangono consentite con la sola limitazione della fase di stampa, come nella versione uno, potrà essere affidata solo ad altro stampatore Certificato EcoPrint. L’ultimo principio riguarda la tracciabilità dei prodotti etichettati EcoPrint e prevede che si possa sempre risalire, tramite registrazioni cartacee o digitali, a tutti i materiali e alle sostanze utilizzati per la realizzazione del prodotto stampato.
La prima etichetta italiana per i prodotti grafici “green”
La versione 2.0 dello standard EcoPrint alza non poco l’asticella dei criteri da rispettare senza troppo complicare il sistema e senza richiedere analisi di laboratorio o valutazioni eccessivamente tecniche e complesse. Rimane pertanto meno rigorosa e rigida di una Ecolabel EU anche se all’atto pratico ne contempla i medesimi aspetti. Con questa revisione EcoPrint si pone l’obiettivo di affermarsi come la prima e più diffusa etichetta italiana per i prodotti grafici a basso impatto ambientale. Per farlo ha stabilito criteri basati sullo studio del ciclo di vita dei prodotti grafici e sui principali impatti delle aziende di stampa. Per garantirne la trasparenza e ed equità i criteri stessi sono sottoposti a consultazione pubblica. Infine, EcoPrint a differenza di molte altre “eco-etichette” italiane autoreferenziali, è una certificazione emessa da enti terzi in grado di verificare in maniera indipendente e imparziale il rispetto di tutti i punti dello standard da parte delle aziende che intendono ottenerla.
Scuole Gra che
Foto: Sara Erasmo ©unsplash
COMUNICAZIONE D’IMPRESA
COMUNICAZIONE D’IMPRESA
Recyco, bella per natura e 100% riciclata
Sin dai primi anni ’90 pioniere nella produzione di carte creative eco-sostenibili di alta gamma, Gruppo Cordenons con Recyco ha inaugurato una nuova generazione di prodotti 100% riciclati.
Lanciata nel 2020, questa premium white paper è la prima del portfolio dell’azienda a essere interamente prodotta con fibre riciclate, in percentuale variabile tra pre e post-consumer. Caratteristiche che le hanno valso l’etichetta di FSC® Recycled, certificazione che sottoscrive tutta l’essenza green di Recyco. “100% recycled può sembrare uno slogan: in effetti si presta a essere comunicato come tale – spiega Katia Tedeschi, direttore marketing di Gruppo Cordenons –. Ma il suo significato comprende diverse attività indispensabili per mettere a punto una carta di qualità con queste caratteristiche ovvero studio, sperimentazione, competenze tecniche, prove di laboratorio e non ultimo l’elaborazione di strategie di vendita e di comunicazione”.
Our Sustainable Beauty
“Per promuovere Recyco abbiamo scelto una narrazione fotografica il cui concept è basato sui sull’idea di riciclo creativo – continua Katia Tedeschi –. I bambini della tribù Surma, immortalati dall’obiettivo del medico e fotografo Enrico Madini (@barjoime onlus), sono i protagonisti del visual book. Abbiamo giocato sull’affinità tra la nostra carta e le abitudini virtuose di questa popolazione etiope che tramanda di generazione in generazione l’attitudine al riciclo trasformandola in atto creativo. Utilizzando coloranti naturali i Surma disegnano le variopinte decorazioni dei loro volti, e utilizzando piante e fiori per realizzare i loro fantasiosi copricapi”. Intitolato “Our Sustainable Beauty”, il book di Recyco mette in evidenza la naturale bellezza di questa carta grazie alla spontaneità dei coloratissimi ritratti stampati e rilegati a filo Singer. Presenta, inoltre, l’intera gamma con la raccolta di fogli bianchi di diverse grammature e offre le informazioni tecniche di Recyco, brand che è stato immediatamente recepito dal mercato e impiegato per realizzare applicazioni che spaziano dai libri al materiale promozionale, fino al packaging.