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Smart Road e guida connessa: scenari tecnologici provvedimenti e sviluppi

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Il Notiziario AIIT

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ITS& smart road

SMART ROAD E GUIDA CONNESSA:

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SCENARI TECNOLOGICI, PROVVEDIMENTI E SVILUPPI

DALLA FUTURE MOBILITY WEEK TENUTASI A TORINO IN OTTOBRE, SI PROPONE QUANTO EMERSO DALLA SESSIONE SMART ROAD & INFRASTRUCTURES

“Smart Road” e “auto connessa” sono due settori ad altissimo livello di innovazione ed espansione in tutti i Paesi; in Italia hanno acquisito un ruolo ancor più rilevante con la recente pubblicazione di due Decreti che hanno sancito l’avvio della loro fase attuativa in coerenza con le direttive UE. In particolare, con il Decreto Smart Road (D.M. 28/02/2018 - Modalità attuative e strumenti operativi della sperimentazione su strada delle soluzioni di Smart Road e di guida connessa e automatica) sono state pubblicate anche le “Specifiche Funzionali” del processo di trasformazione digitale e di adeguamento tecnologico delle infrastrutture stradali nell’ambito del quale rientra anche il monitoraggio strutturale delle infrastrutture. Si definiscono Smart Road le infrastrutture stradali per le quali è compiuto, secondo le specifiche funzionali di cui all’art. 6, c.1 del Decreto, un processo di trasformazione digitale orientato a introdurre piattaforme di osservazione e monitoraggio del traffico, modelli di elaborazione dei dati e delle informazioni, servizi avanzati ai Gestori delle infrastrutture, alla Pubblica Amministrazione e agli utenti della strada, nel quadro della creazione di un ecosistema tecnologico favorevole all’interoperabilità tra infrastrutture e veicoli di nuova generazione. Il processo di trasformazione digitale è finalizzato al miglioramento dell’assistenza al viaggio e alla guida, della gestione del traffico, dell’informazione avanzata ai viaggiatori, della resilienza delle reti e della gestione degli scenari ordinari e di intervento, alla sicurezza stradale con l’introduzione di soluzioni e servizi innovativi abilitati dalle tecnologie, alla interoperabilità con i veicoli di nuova generazione e alla messa in esercizio di servizi C-ITS, a partire da quelli denominati “Day-1” (Figura 2) dalla piattaforma europea C-ITS. Le infrastrutture stradali e i servizi CITS sono destinati a interagire sempre più in futuro con i veicoli ad elevati livelli di automazione e connessione che le percorrono. L’adeguamento funzionale delle strade, nella fase iniziale, riguarda le nuove strade della rete TEN-T, core e comprehensive e comunque tutta la rete autostradale. La piattaforma C-ITS ha come obiettivo quello di rendere le strade europee sempre più intelligenti per fare in modo che l’auto possa comunicare con le infrastrutture tecnologiche di comunicazione e controllo (dal semaforo fino al singolo segnale stradale) ricevendo più informazioni possibili, servizi, dagli aggiornamenti sul traffico sulla velocità di marcia ottimale alle informazioni riguardanti il suo funzionamento/movimento. Le Smart Road, quindi, rientrano nella logica nel Piano di Azione Nazionale sui

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2. I servizi C-ITS Day-1

Sistemi Intelligenti di Trasporto - ITS (2014) prima tappa verso “Una mobilità cooperativa, connessa ed automatizzata” entrata nella sua fase attuativa con il provvedimento della Commissione Europea COM(2016)766, rispetto al quale rientra l’auto connessa. La Legge 27/12/2017, n° 205, seguita dal D.M. 28/02/2018, sancisce l’inizio della fase attuativa di questi settori. Ogni Paese ha iniziato a introdurre le prime Leggi ad hoc ed i Costruttori hanno già iniziato a produrre vetture intelligenti. Diversi Paesi hanno reso disponibili alcuni tratti di strada per testare le auto “senza pilota”, il cui sviluppo procede ma non senza intoppi. Inoltre, il D.M. 28/02/2018 ha anche istituito l’“Osservatorio per le Smart Road ed i veicoli connessi e a guida automatica”, che ha già avviato la fase operativa delle attività. È l’Organo che programma, sovraintende, indirizza e coordina, a livello nazionale, il processo di trasformazione digitale di tutta la rete stradale e di tutte le attività finalizzate alla sperimentazione ed allo sviluppo dei veicoli connessi e a guida automatica. In particolare, indica il programma normativo che deve essere sviluppato per poter raggiungere gli obiettivi prefissati nel Decreto.

NUOVI SCENARI TECNOLOGICI E NORMATIVI: COS’È NECESSARIO AFFRONTARE CON URGENZA

La digital transformation va ben oltre la semplice adozione di nuove tecnologie in quanto permette di erogare servizi, fornire beni, trovare, elaborare e rendere accessibili grandi quantità di dati (big data) indipendentemente dalla reale disponibilità di risorse, creando in modo pervasivo (digital disruption) nuove connessioni tra persone, veicoli, luoghi e cose. La stessa cosa sta avvenendo nel mondo dell’impresa, nelle Aziende. Nel settore degli ITS, lo sviluppo di queste tecnologie (sensori, Wi-Fi, IoT, ecc.) sta avvenendo in tempi molto ristretti, creando sì nuovi scenari ma mettendo in risalto alcune criticità che è urgente risolvere nel più breve tempo possibile e che - a mio parere - portano a una ridotta capacità di concorrenza nei mercati, ovvero: • un grave ritardo nella implementazione dei sistemi e delle tecnologie rispetto agli altri Paesi (C-ITS Platform Day-1); • la mancanza di Norme adeguate ai settori in sviluppo; • la mancanza di una strategia italiana. A conferma di ciò, è opportuno evidenziare che nelle Norme a livello europeo è stato usato il termine “deployment” proprio per evidenziare che si tratta di applicazioni a uno stadio già avanzato negli altri Paesi. Secondo la mia opinione, recuperare questo ritardo richiede l’urgenza di affrontare i seguenti punti che costituiscono dei passaggi irrinunciabili, visto che ad oggi causano gravi ritardi nei settori: • superare l’elevato divario tra tecnologie “tradizionali” e “digital trasformation”: la velocità dell’evoluzione tecnologica (sensori, Wi-Fi, IoT, ecc.) è tale che non consente ritardi (siamo in grave ritardo rispetto agli altri Paesi); • definire una “identità nazionale” consolidata che possa esprimere una “posizione italiana” opponibile anche verso gli altri Paesi, sia a livello di mercato che a livello di politiche nazionali, portandoci ad essere troppo deboli di fronte alla concorrenza internazionale; • predisporre Norme nazionali adeguate, a tutela del mercato, superando la carenza che emerge in alcuni settori dovuta alla scarsa disponibilità delle Aziende a partecipare ai lavori dei Comitati Tecnici Nazionali, spesso a causa di risorse non disponibili; il risultato consta in gare di forniture bloccate nei

Tribunali per contenziosi derivanti dalla mancanza di Norme e specifiche tecniche, in scarsa competitività nei mercati e in un ritardo generale sull’attuazione degli obiettivi nazionali ed europei; • presidiare/partecipare anche alle attività normative degli

Organismi internazionali, come per esempio l’ETSI (Organismo europeo per le Telecomunicazioni), specie in relazione a quelle Norme che possono non corrispondere a una strategia italiana (che non c’è); Ministeri ed Enti Normatori spesso si trovano a dover far fronte alla non adeguatezza delle Norme a protezione di un determinato settore. A tal fine, è opportuno ricordare che il Regolamento UE 1025/2012 sulla Normazione europea sancisce che le Norme tecniche sono strumenti di trasferimento tecnologico che contribuiscono all’innovazione e alla competitività perché facilitano l’accesso ai mercati, permettono l’interoperabilità tra nuove e vecchie tecnologie, agevolando la libera circolazione dei beni e dei servizi, l’interoperabilità delle reti e i mezzi di comunicazione e dando fiducia ai consumatori verso i prodotti innovativi. n

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