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Il Notiziario ASSOSEGNALETICA

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IL NOTIZIARIO ASSOSEGNALETICA

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ASSOSEGNALETICA - ASSOCIAZIONE ITALIANA SEGNALETICA STRADALE, FEDERATA ANIMA/CONFINDUSTRIA - HA SEMPRE MOLTE IDEE DA SVILUPPARE PER VIVERE DA PROTAGONISTA L’EVOLUZIONE DEL SETTORE E SOSTENERE LE ESIGENZE DEL COMPARTO NEI TAVOLI DECISIONALI. SEGUENDO GLI AGGIORNAMENTI SULL’ATTIVITÀ ASSOCIATIVA ATTRAVERSO QUESTE PAGINE E IL SITO ISTITUZIONALE, SCOPRIRETE QUANTO È IMPORTANTE E UTILE TALE OPERATO PER IL MERCATO E GLI UTENTI DELLA STRADA

I SEGNALI STRADALI SULLE STRUTTURE DI SECONDO LIVELLO NON SONO UN OPTIONAL

Il crollo del ponte Morandi avvenuto a Genova ha tragicamente posto l’accento sulla fatale fragilità delle infrastrutture italiane, dovuta ad una scarsa attenzione ai problemi di manutenzione. Il focalizzarsi dell’opinione pubblica sui tragici avvenimenti, e sulle presunte cause scatenanti, ha indotto proprietari e Concessionari di strade, oltre alla classe politica, a concentrarsi - comprensibilmente - sul grave problema della manutenzione delle opere di primo livello come: ponti, viadotti, sottopassi, gallerie ecc.. Questa attenzione, seppur ampiamente motivata dall’enorme impatto emotivo della tragedia, ha però ottenuto lo spiacevole effetto di far passare in secondo piano alcuni preoccupanti crolli di infrastrutture di secondo livello. In particolare, in pochi mesi sono caduti su carreggiate stradali aperte al traffico ben tre portali sovrapassanti di diverse tonnellate, rispettivamente sul ponte della Libertà di Venezia il 18 Febbraio 2018, sulla strada a scorrimento veloce FI-PI-LI il 22 Agosto 2018 e, infine, sulla strada Nola-Villa Literno il 25 Settembre 2018 senza suscitare alcuna riflessione sull’effettivo stato di manutenzione di tali infrastrutture. I motivi di questi crolli si possono ricondurre a due cause differenti: la prima, inerente al portale di Venezia, è da ricercarsi nella corrosione dei tirafondi posti alla base del portale, che fungono da collegamento tra la fondazione in calcestruzzo armato e la struttura in acciaio. Questi tirafondi appaiono visibilmente assottigliati dalla ruggine perché non adeguatamente protetti dagli agenti esterni quali: salsedine, cloruri, inquinamento ecc.. La seconda causa appare ben più subdola, in quanto va ricercata nell’affaticamento delle saldature, che sono notoriamente i punti critici di tali manufatti. Se per la prima, la ricerca del problema e i relativi rimedi appaiono di semplice soluzione (basta un attento monitoraggio e un’adeguata protezione dei tirafondi), per la seconda il problema si complica, in quanto il concetto di fatica, fenomeno noto ed ampiamente considerato nell’ambito degli organi meccanici, (come alberi motore, pistoni, bielle, ecc.), è stato del tutto trascurato nel campo delle strutture civili. Eppure gli effetti possono essere deleteri, soprattutto se combinati a caratteristiche costruttive e manutentive errate: brusche variazione di forme, discontinuità strutturali, saldature, ossidazione. In particolar modo la corrosione e la fatica, combinate, amplificano le conseguenze di una rispetto all’altra: la corrosione rimuove scaglie di materiale e genera microcricche diffuse, che progrediscono a causa della fatica; la fatica scopre ulteriormente materiale vergine, che si corrode e si distacca in scaglie; questo processo perverso, protratto per milioni di cicli, può portare al crollo della struttura stessa, come del resto si è verificato per quelle della FI-PI-LI e della Nola-Villa Literno. È pertanto necessario agire al più presto - con un controllo sistematico di tali strutture - per determinarne l’effettivo stato di usura e quindi poter prevenire i pericoli che incombono letteralmente sulla testa degli utenti della strada. La rimozione preventiva dei portali sulla FI-PI-LI può solo essere una soluzione provvisoria e temporanea in quanto si tolgono segnali utili alla circolazione, aumentando conseguentemente i rischi. ASSOSEGNALETICA auspica che a breve venga ripristinata la segnaletica prevista, con la sostituzione di quella rimossa ed avviata una campagna conoscitiva in tutta Italia di queste strutture. Non aspettiamo l’ennesima tragedia annunciata. Si ringrazia per questo contributo il Consigliere di ASSOSEGNALETICA Marino Mazzoli. n

1. 2.

(1) Association Manager di Assosegnaletica

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RECENSIONI

DI LIBRI E CD-ROM

IL DIRETTORE DEI LAVORI DOPO IL D.M. 49/2018

Maggioli Editore – Marco Agliata – 20,40 Euro Il Decreto D.M. Infrastrutture 49/2018 in G.U. n° 111 del 15/05/2018, recentemente pubblicato, sostituisce e abroga gli articoli dal 178 al 210 del d.P.R. 207/2010 individuando gli atti, i documenti e le modalità di svolgimento delle varie fasi della direzione dei lavori e costituendo un altro piccolo passo nel percorso verso un chiaro ed efficace completamento della Normativa sui contratti pubblici. Di taglio operativo, semplice e chiaro, il volume offre al Professionista un quadro agile e completo della Direzione Lavori alla luce delle novità normative. È inoltre ricco di schemi e tabelle che sintetizzano in maniera organica compiti e responsabilità del Direttore Lavori.

LE OCCUPAZIONI ILLEGITTIME DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Legislazione Tecnica – Marco Morelli – 40,00 Euro Questa pubblicazione - i cui destinatari sono Funzionari e Dirigenti di Uffici Espropri, Professionisti e Consulenti tecnici in materia di espropri, Avvocati incaricati da privati espropriati o P.A. esproprianti - affronta le occupazioni illegittime della Pubblica Amministrazione affiancando al doveroso inquadramento giuridico della tematica le indicazioni operative e pratiche indispensabili per tutti gli operatori del settore: Funzionari e Dirigenti della P.A., Professionisti Tecnici e Consulenti Legali. Dopo un iniziale inquadramento dei casi possibili di occupazioni illegittime e delle soluzioni storiche utilizzate per farvi fronte, il volume tratta l’art. 42-bis del D.P.R. 327/2001, esaminandone i presupposti applicativi e gli adempimenti procedurali, nonché le valutazioni da svolgere e lo studio delle possibili alternative. Sono poi dettagliati gli strumenti di risoluzione delle occupazioni illegittime alternativi all’art. 42-bis: l’usucapione, la restituzione, l’accordo transattivo, la rinuncia abdicativa, la riedizione del procedimento espropriativo in sanatoria e, nel solo caso di strade, l’art. 31, comma 21, della L. 448/1998. Si propone infine un’analisi delle conseguenze che Funzionari, Dirigenti e Amministratori Pubblici possono subire in termini di responsabilità amministrativa e contabile, corredata da una casistica esemplificativa tratta dalla Giurisprudenza della Corte dei Conti. In chiusura del volume sono riportati i vari modelli di atti e provvedimenti amministrativi rilevanti relativi alle tematiche trattate.

LA VIA DELLA SETA E LA VIA DEL BRENNERO

Centro Studi Martino Martini – Autori vari – Attualmente non acquistabile Il volume di Autostrada del Brennero, realizzato dal Centro Studi Martino Martini, tratta una narrazione dalla Via della Seta alla Belt and Road Initiative. Numerosi sono, infatti, i percorsi che hanno attratto mercanti, viaggiatori e diplomatici da e verso Oriente. All’estremità occidentale della Via della Seta, sin dai tempi di Marco Polo, i collegamenti hanno trovato il loro sbocco naturale da Venezia e Trieste verso Vienna e l’Europa centrale, attraverso il Tarvisio, e lungo la valle dell’Adige e il Brennero verso il nord Europa, seguendo il tracciato ora ricoperto dall’A22, e nei secoli il transito di popolazioni e di merci ha favorito la nascita e lo sviluppo d’importanti città mercantili come Trento e Bolzano. La pubblicazione ripercorre in parte il continuum storico di oltre otto secoli di traffici e relazioni che - transitando lungo la valle dell’Adige su antichi convogli nel trasporto terrestre, marittimo e fluviale - hanno collegato Oriente e Nord Europa, in entrambe le direzioni, attraverso l’asse viario e il passo del Brennero. Una grande arteria di collegamento che nei secoli ha anticipato i moderni trasporti intermodali.

IL PATRIMONIO INFRASTRUTTURALE ESISTENTE

FrancoAngeli – Autori vari – 33,50 Euro Questo libro è il risultato di una ricerca sui temi dell’adeguamento delle reti infrastrutturali e dei singoli archi, sulla concettualizzazione dell’infrastruttura e sulle relazioni che questa costruisce nei territori e nelle città contemporanei. Le infrastrutture della mobilità che articolano il territorio della città contemporanea costruiscono infatti, attraverso il paesaggio, intrecci di reti, di superfici e di dispositivi nei quali si esprimono differenti tecnologie, razionalità e modalità di organizzare lo spazio e le pratiche antropiche. La gestione del patrimonio esistente si costituisce come ampia riflessione che investe due ordini di questioni: una intrinseca alla funzione delle infrastrutture in quanto dispositivi fisici e spaziali della mobilità e una relativa ai modi in cui le reti contribuiscono a determinare l’articolazione del territorio e della città contemporanea, ad esplicitarne e declinarne la logica spaziale e a riprodurre i termini di una nuova questione urbana in cui diventano centrali i temi delle ingiustizie spaziali e della diffusa rivendicazione del diritto alla mobilità come condizione di un più ampio diritto alla città. Questo tema si esprime in un confronto tra la concezione di infrastruttura che si esplicita nei criteri, requisiti e obiettivi del progetto enunciati dalla Normativa esistente e un modello in cui si esprimono ipotesi e istanze derivate da un profondo ripensamento del significato e della relativa importanza delle figure della mobilità e dell’accessibilità. In sintesi, l’adeguamento delle reti infrastrutturali si costituisce come strumento centrale nel processo di costruzione di un territorio continuo, coeso, integrato, inclusivo. n

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