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Verso le emissioni zero per una Green Mobility
ambiente&territorio A cura di Piero Scotti
TRA PRESENTE E FUTURO, DAL LABORATORIO ALLA STRADA, I NUOVI ORIZZONTI DELL’ENERGIA E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE: IL MONDO DELLA RICERCA, DELL’INDUSTRIA E DELLE ISTITUZIONI ANTICIPANO LE TECNOLOGIE CHE VERRANNO E LE SOLUZIONI PIÙ AVANZATE PER RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE
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SVOLTA VERDE IN CINA: A SHENZHEN TUTTI GLI AUTOBUS (E POI I TAXI) SARANNO ELETTRICI
Shenzhen sarà la prima metropoli cinese a convertire all’elettrico l’intera flotta di mezzi pubblici, prima i 16.000 bus e poi i 22.000 taxi, che devono completare il passaggio a brevissimo. “Ora gli autobus sono così silenziosi che ci sono arrivate richieste di dotarli di un cicalino, in modo che le persone possano sentirli arrivare” - sostiene Joseph Ma, Responsabile del progetto di elettrificazione dello Shenzhen Bus Group, la più grande delle tre principali compagnie di autobus della città. Ma i vantaggi del passaggio dai bus diesel a quelli elettrici non si limitano alla questione dell’inquinamento acustico. Con la sua rivoluzione silenziosa, la metropoli contigua a Hong Kong, che in trent’anni si è trasformata da villaggio di pescatori in un agglomerato da 12 milioni di abitanti, dovrebbe conseguire anche un taglio delle emissioni di CO2 del 48% e consistenti riduzioni dell’inquinamento da ossidi di azoto e particolato. Un altro vantaggio, in particolare per una città collocata in una zona subtropicale, è la differenza di temperatura fra un veicolo a endocombustione e uno elettrico.
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“Quando un diesel si avvicina a una fermata, il calore, il rumore e i gas di scarico d’estate lo rendono quasi insopportabile - spiega Ma -. Non c’è confronto con gli autobus elettrici”. Lo Shenzhen Bus Group stima inoltre di avere almeno dimezzato i costi di carburante. Shenzhen è diventata così l’emblema della transizione elettrica cinese, che comunque procede spedita. Con 385.000 bus elettrici complessivi, il Paese impiega il 99% dei bus elettrici del mondo e la sua flotta cresce di 10.000 autobus a emissioni zero ogni cinque settimane, equivalenti all’intera flotta di autobus di Londra. La rapida conversione della Cina alla nuova tecnologia, che in meno di un decennio è diventata ubiqua, mentre in Europa è ancora una rarità, dipende molto da un processo decisionale controllato a livello centrale. Il Governo cinese ha facilitato l’acquisto dei nuovi bus con un enorme sussidio alle municipalità di 150.000 Dollari per ogni mezzo, circa la metà del costo unitario. Oltre 30 città cinesi hanno in programma la riconversione all’elettrico del 100% dei mezzi pubblici entro il 2020, tra cui Guangzhou, Zhuhai, Dongguan, Foshan e Zhongshan, nel delta del Fiume delle Perle, e Nanjing, Hangzhou, Shaanxi e Shandong. La corsa è sempre più rapida, anche perché il governo centrale prevede di ritirare i sussidi entro il 2020. Per Londra e Parigi, che hanno fissato il 2025 come termine entro il quale completare il passaggio della flotta di autobus cittadini all’elettrico (Milano si è data come termine il 2030), i costi saranno molto più gravosi. Resta il fatto, però, che conteggiando tutti i costi gli autobus elettrici finiscono comunque per essere meno costosi rispetto agli autobus standard nel corso della vita di ciascun veicolo, per via dei costi operativi e di manutenzione più bassi. Al di là della rapidità di conversione all’elettrico dei bus, Shenzhen, come altre città cinesi, punta su un approccio olistico all’ecosistema dei trasporti, che cresce organicamente verso l’obiettivo di emissioni zero, aggiungendo linee di metropolitana, flotte di car-sharing, bike-sharing, colonnine di ricarica elettrica e restringendo rapidamente le possibilità di accesso al centro per i veicoli privati. Per mantenere in funzione la flotta di veicoli elettrici, la città ha costruito circa 40.000 colonnine di ricarica. Lo Shenzhen Bus Group ha 180 depositi dotati di punti di ricarica: “La maggior parte degli autobus vengono ricaricati durante la notte e poi possono coprire l’intero servizio, poiché hanno 200 km di autonomia” - dice Joseph Ma. La disponibilità di infrastrutture di ricarica è un fattore importante nello sviluppo della mobilità elettrica: là dove mancano diventa difficile riconvertire all’elettrico le proprie flotte di autobus. Per i taxi è ancora più importante. Entro la fine di questo mese, tutti i 22.000 taxi di Shenzhen sono obbligati a passare all’elettrico e a quel punto la distribuzione delle colonnine dovrà essere capillare, perché i taxi circolano ovunque e non hanno percorsi fissi. In città si cominciano già a sentire i primi attriti fra tassisti per accedere alle colonnine libere. Un problema che con il tempo potrà essere ovviato da un’app in grado di indicare dove sono le colonnine libere più vicine.
#SBLOCCAROMA: 500 MILIONI PER BUS, MOBILITÀ SOSTENIBILE E SICUREZZA STRADALE
Il progetto di Bilancio di previsione 2019-2021 di Roma Capitale prevede investimenti e opere pubbliche nei prossimi tre anni: per gli interventi a favore della mobilità sostenibile si stanziano risorse per circa 40 milioni dedicate alla progettazione e realizzazione di nuove ciclabili, isole ambientali, impianti semaforici, messa in sicurezza delle intersezioni più pericolose, nuovi hub multimodali, attraversamenti pedonali luminosi. È di circa 294 milioni il finanziamento per la “cura del ferro”: l’ammodernamento delle linee metropolitane A e B e investimenti dedicati alla linea C, nuovi tram, corridoi della mobilità e prolungamenti filoviari. Oltre 134 milioni vengono destinati al trasporto pubblico locale con l’acquisto di autobus e la creazione e protezione di corsie preferenziali. A questi si aggiungono investimenti capillari per la messa a gara e l’avvio dei lavori di parcheggi di scambio vicino a metro e stazioni, per un importo complessivo di circa 23 milioni.
ROMA: VIA LIBERA A CONGESTION CHARGE
Via libera all’ecopass. Tra un paio d’anni, per accedere a una zona centrale di Roma, la cosiddetta ZTL Vam, potrebbe servire un pedaggio veicolare. La delibera d’indirizzo sulla cosiddetta “congestion charge” sul modello londinese è stata approvata lo scorso mese di Novembre dall’Assemblea Capitolina. Tra le principali modifiche c’è la previsione di valutare, prima dell’entrata in vigore del provvedimento, il raggiungimento di adeguati livelli di servizio del trasporto pubblico locale.
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MOBILITÀ SOSTENIBILE
ambiente &territorio
Oltre alle misure di inibizione all’accesso per gli autoveicoli maggiormente inquinanti, si dà mandato alla Giunta anche di valutare misure di penalizzazione per le cilindrate più elevate. Restano le agevolazioni ed esenzioni a livello tariffario per residenti, titolari di contrassegno speciale di circolazione per persone con disabilità, utilizzatori di autoveicoli a trazione ibrida o elettrica.
LEGGE DI BILANCIO 2019: GLI INCENTIVI PER LA MOBILITÀ ELETTRICA
Prima della fine dell’anno passato, il Governo ha introdotto delle novità in Legge di Bilancio 2019, tra cui diversi provvedimenti nel settore dei trasporti, di cui alcuni relativi alla mobilità elettrica e sostenibile in ambito urbano. Per quanto riguarda l’eMobility nazionale in aree metropolitane, è stato deciso un ecobonus fino a 6.000 Euro per l’acquisto di auto elettriche e ibride. Il contributo è più alto per chi acquista rottamando la propria auto inquinante. Previste detrazioni fiscali anche per l’installazione di colonnine elettriche a uso privato. Stabiliti, inoltre, incentivi fino a 3.000 Euro per chi rottama il vecchio motorino Euro 0, 1 o 2 e ne acquista uno elettrico. Sempre in ambito eMobility, è arrivato il via libera alla sperimentazione nelle città della micromobilità elettrica. Con questo termine si indicano tutti quei mezzi di trasporto personali di piccole dimensioni a trazione elettrica e batteria, come segway, hoverboard e monopattini.
A GENOVA 100 COLONNINE DI RICARICA E NUOVI SERVIZI DI CAR E SCOOTER SHARING
Cento colonnine di ricarica, dieci autobus completamente elettrici e una rete di car sharing e scooter sharing a “emissioni zero”. Il futuro di Genova è elettrico e la Smart Week svoltasi lo scorso Novembre nel Capoluogo ligure ha confermato l’impegno della città per raggiungere al più presto una consistente diminuzione dell’inquinamento, specie nel centro urbano, grazie alla diffusione dei veicoli a motore elettrico. Per farlo si interviene su fronti diversi e convergenti: primo tra tutti la diffusione delle cosiddette “colonnine” i parcheggi gratuiti dotati di distributori di energia elettrica che consentono già oggi ai fortunati possessori di auto e scooter ad energia pulita di trovare posteggio in pieno centro e di garantirsi la ricarica del mezzo mentre sbrigano commissioni o trascorrono il tempo libero nel cuore della città. Le colonnine sono già presenti e di grandissimo successo, al punto che si sente già la necessità di aumentarle di numero per arrivare ad almeno 100 punti di ricarica. Nel contempo, AMT ha acquisito e metterà in circolazione ben dieci autobus con motore elettrico e a emissioni zero e il Comune di Genova sta valutando la possibilità di creare un servizio di car sharing e di scooter sharing con mezzi completamente elettrici, da attivare nelle zone più critiche come il centro città.
MOBILITÀ SOSTENIBILE, 3,7 MILIARDI PER IL PIANO STRATEGICO NAZIONALE
Lo scorso 20 Dicembre, in Conferenza Unificata, alla presenza del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Davide Crippa, è stato raggiunto l’accordo sul Piano strategico nazionale per la mobilità sostenibile. Definito un impegno statale complessivo fino al 2033 di 3,7 miliardi che saranno spesi per nuovi mezzi e relative infrastrutture di supporto. Stanziati inoltre quasi 2 milioni per studi e ricerche e 100 milioni per il sostegno alla filiera produttiva. Secondo l’accordo raggiunto sul Piano per la mobilità sostenibile, sarà incentivato all’80% l’acquisto di nuovi autobus e bus urbani elettrici a zero emissioni, con la possibilità, per le Regioni di realizzare studi per la trasformazione del trasporto in elettrico. Quanto alla mobilità extra-urbana, infine, si prevedono incentivi all’80% per i bus a metano, mentre per le aree meno dotate dal punto di vista infrastrutturale si prevedono sostegni ai veicoli ibridi. La Conferenza Unificata, sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali, opera al fine di favorire la cooperazione tra l’attività dello Stato e il sistema delle autonomie ed esaminare le materie e i compiti di comune interesse. n