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MONTICELLI TERME
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COME TO PLAY WITH US
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Maggio 2013
L’EDITORIALE DI UMBERTO TOMASELLI
Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 conv. in L. 27/02/2004 n° 46 - art. 1 comma 1, DCB Parma - Pubblicità inferiore al 50% - Costo unitario € 1,00 - Abbonamento annuo per ogni destinazione € 18,00 (€ 16,00 per pensionati), compresa tessera Punto Blu.
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Periodico d’informazione sociale, culturale e sportiva del Punto Blu di Monticelli Terme (PR) Registr. Tribunale di Parma n° 5/92 Iscrizione R.O.C. n° 10461 - Anno XVIX n° 119- Maggio 2013
MONTICELLI TERME POLITICA
bambini bielorussi
corsi e ricorsi
frane in appennino
Sigaretta elettronica… E non solo In Svizzera in una giornata con un referendum e la partecipazione di circa il 70% della popolazione hanno detto no alle liquidazioni miliardarie del manager 59enne bloccandogli quella da 72 milioni di euro perchè già guadagnava 40 milioni di franchi l’anno. In Italia i boiardi di Stato dopo il referendum sul finanziamento ai partiti hanno trovato il modo di cambiargli il nome e addirittura aumentandolo di cento volte tanto e utilizzandolo senza giustificazioni a scopo personale. Non ci sono parole per descrivere questi tipi di politici, dire opportunisti è un complimento. Sono mariuoli che usciranno dai processi con l’aiuto di avvocati compiacenti, continueranno a bere champagne e mangiare aragoste avendo già trafugato i miliardi in Svizzera e altri paradisi fiscali. Non si accontentano, dopo il lauto stipendio, e auto blu, sistemare mogli, amanti parenti amici degli amici in posti da sogno. No, rubano chi 5 chi 10 chi 20 milioni di euro mentre imprenditori soffocati da tasse si suicidano. Non sono neanche in grado di fare un governo in breve tempo. Cosa gliene frega dei minatori del Sulcis (chi ne parla più), di quelli che lavorano nelle fonderie dell’ILVA di Taranto dove un bambino nasce già con cellule tumorali in corpo. Non c’è nessuna differenza tra i politici del Nord e quelli del Sud, basta vedere a Parma. Scelte scellerate, per favorire i poteri forti, hanno costruito un forno inceneritore perché questo è il suo vero nome non “termovalorizzatore”, di per sé antiquato che, bruciando 130 mila tonnellate di rifiuti altrettante tonnellate di polveri sottili, invaderà le campagne e i paesi a valle
della ciminiera ad un tiro di schioppo da un’azienda, la Barilla, che produce pasta. I risultati negativi si vedranno a breve. E’ vero che chi produce rifiuti li deve smaltire sul proprio territorio, ma è anche vero che c’erano altri tipi d’ impianti come quello ad “estrusione a freddo” di Vedelago. A proposito di fumo i famosi politici di cui sopra, compreso il Ministero della Sanità, si sono mai occupati dell’immissione sul mercato delle sigarette elettroniche? Se fanno bene o male , ormai sono state acquistate acquistate da mezzo milione di persone con un giro d’affari di 100 milioni di euro l’anno. A sottolineare i rischi connessi con la “vacatio legis” è l’Adoc che spiega come sia in crescita di circa il 25% nell’ultimo anno il numero di fumatori di sigarette elettroniche. C’è il pericolo della contrapposizione sempre in agguato, durante le festività di Natale sono stati sequestrati più di 3.000 pezzi. Le sigarette elettroniche stanno vivendo un momento di forte crescita ma, oltre ai possibili effetti dannosi- secondo l’Associazione dei consumatori- non vi è certezza sulla reale efficacia come supporto all’eliminazione del vizio. L’Adoc ritiene che le sigarette elettroniche debbano essere innanzitutto regolamentate e vendute come dispositivi medici e farmaci, come avviene in altri Paesi europei quali: Austria e Danimarca, inoltre necessitino di un’etichettatura più chiara e completa, visto che ad oggi vi è segnato solo la raccomandazione di utilizzarle lontano dai bambini. La sigaretta elettronica è stata al centro delle cronache non per le malattie polmonari ma per
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PARMA F.C.:
100°
PAGG. 5 e 16
Largo al “Governissimo”
Nasce la Terza Repubblica all’insegna dei buoni propositi Giovanna Piazza
Governo col botto: “Puntavo ai politici” Umberto Tomaselli
Abbiamo visto tutti com’è andata, mentre finalmente al Quirinale il governo di Enrico Letta giurava, un disoccupato di 49 anni Luigi Preiti apriva il fuoco colpendo due carabinieri e una passante. Reso inoffensivo dai carabinieri ha subito detto: “cosa ho fatto? Non lo so. Non so spiegare; non potevo più mantenere mio figlio, volevo colpire i politici, non ho potuto raggiungerli e ho sparato ai carabinieri, volevo fare un gesto eclatante in un giorno importante: non odio nessuno in particolare ma
sono disperato, volevo suicidarmi ma non avevo più colpi”. Questo è quello che si è appreso dai media. Non contenti però hanno parlato in qualsiasi ora del giorno e della notte i soliti soloni che, invece di un caso ”isolato”, traevano legami con forze occulte pronte a un colpo di Stato. Solidarietà a chi è stato coinvolto nella sparatoria e anche a questo povero disgraziato che voleva liberarsi dalle catene di schiavo della malattia e dipendenza da videopoker, disoccupato e alla fame costretto a vivere dai genitori anziani. Costui non è certo uno “squilibrato” come ce lo vorranno far credere e in particolare i politici tutti;
bianchi rossi e verdi che non hanno capito da anni che la gente si ammazza perché non sa più cosa mangiare. Loro continuano a rubare miliardi nella Sanità e intascare milioni in tangenti. Dopo questo fatto isolato hanno già aumentato le auto blu e rinforzato le guardie del corpo. Chi fomenta allora la rabbia dei cittadini? Tutto il sistema politico, nessuno escluso, mentre il disagio avanzava, loro giocavano e parlavano a vanvera. In questo Stato molte cose non vanno da anni, la Giustizia non funziona, delinquenti che rubano e non sono puniti
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Questo è l’anno delle novità, delle prime volte, delle stravaganze, l’anno di Papa Francesco, delle avventure di “Re Giorgio”, della morte di Belzebù, della riesumazione di Davide contro Golia, della rifondazione della DC (dicono alcuni maligni), l’anno della nascita della Terza Repubblica. Dunque, allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, quando mi sono sentita augurare un buon “duemila-e-credici” è iniziata una nuova era e mai avrei immaginato che l’ironia avrebbe fatto capolino “tutto l’anno”. A febbraio le elezioni, poi il delirio. Incarichi di Governo falliti, franchi tiratori, i 10 saggi, un movimento ostruzionista come primo partito alla Camera, poi ad aprile, sull’onda delle elezioni del Capo dello Stato, dopo una partenza pessima, la situazione si sblocca e succedono cose che noi umani non avremmo mai immaginato. Un plauso all’originalità della trama di “Benvenuto Presidente!” con Bisio, davvero grasse risate, ma poi è stato annunciato il Napolitano bis e ho pensato che
al Quirinale fosse arrivato il copione sbagliato. Per la prima volta nella storia della Repubblica un Capo dello Stato viene rieletto per il secondo settennato e, ciliegina sulla torta, trattasi del primo Presidente comunista con una veneranda età di 88 anni. Dopo la rielezione, ecco arrivare l’incarico a Letta, 46 anni, uno dei più giovani presidenti del Consiglio della storia repubblicana, stessa stempiatura di Alfano che diventa irrimediabilmente il suo vice, come predetto da Grillo, che metaforicamente mi ha fatto pensare a un boia che minaccia di tagliarti la testa per poi dire “te l’avevo detto che te l’avrei tagliata!”. Largo al “governissimo”, accolto bene dai mercati, con Pd e Scelta Civica nel ruolo di comparse e protagonista Berlusconi, nella nuova veste di statista, che si elegge a padre costituente della Terza Repubblica. Un esecutivo di larghe intese, non tecnico come quello di Monti, ma politico, con Lega astenuta e M5s, Sel e Fratelli d’Italia all’opposizione. Ma veniamo alla squadra di governo. Ventuno ministri di estrazione politica diversa continua a pag 2
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