SPECIAL FREE ISSUE - N.155 - 7 MAGGIO 2019
MERCEDES CLA COUPÉ
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Mercedes CLA Coupé
Skoda Scala 1.5 TSI 150 CV
Kia E-Soul
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la prova
MERCEDES CLA COUPÉ 2
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MERCEDES CLA COUPÉ TORNA LA CLS COMPATTA DIESEL E BENZINA Dopo il successo delle prima generazione arrivata nel 2013, Mercedes riporta su strada
D
Derivata dalle compatte della casa tedesca, dal 2013 ciata nel 2004 con la prima CLS. Un capitolo molto giovane e di successo per la storia del brand, che proprio come la ‘mamma’ ha visto anche la decli-
la CLA, che si basa sulla
nazione shootin brake e le rispettive varianti AMG. I
piattaforma delle compatte e
suoi punti di forza fino ad oggi sono stati il design
segue la filosofia della CLS,
di gamma Mercedes. La ricetta per il 2019 è stata
molto accattivante, lo spazio e i contenuti dell’alto
ovvero coupé ma con quattro
rivista e arricchita con tutte le dotazioni portate sul
porte. Alta la cura generale,
stetica è ancora graffiante e con le dimensioni che la
campo dalla Classe A e più di recente dalla GLE. L’e-
soprattutto all’interno dove
portano al pari della Classe C, questa nuova genera-
l’MBUX diventa ancora più
regola per non deludere.
preciso e vasta la scelta delle
GUARDA IL VIDEO
CLA interpreta la filosofia della coupé 4 porte; lan-
zione di CLA sembra proprio avere tutte le carte in
Dal vivo: com’è fuori
motorizzazioni, che spaziano
Come dicevamo le dimensioni la portano faccia a
dalle piccole cilindrate sia
faccia con la classe C e anche un po’ oltre. L’auto, in-
diesel che benzina
è alta 1,44. Notevole anche la capacità di carico, con
fatti, è larga 1,83 m, lunga 4,69, il passo è di 2,73 ed 460 L che permettono di viaggiare in 4 con relativi
di Alberto Pellegrinetti
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bagagli al seguito in tutta tranquillità. La linee degli
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esterni si rifanno alla filosofia di cui vi abbiamo
CLA o Classe A Sedan. Il resto, almeno secondo
zione tra luci interne, temperatura, massaggio
parlato, ma non risultano troppo tese o scolpi-
Mercedes, lo farà il pubblico. Pare che la CLA sia
e musica è in grado di rilassarlo o anche di te-
te. Il corpo auto rimane pulito e gradevole, con
molto apprezzata da chi cerca più spazio ma
nerlo sveglio quando si accorge che i parametri
Dal vivo: come si guida
parte anteriore e posteriore che puntano verso il
non è ancora pronto per un’auto così ‘matura’ (e
indicano un certo grado di deconcentrazione.
Stavolta ci siamo concentrati sui benzina 2.0 L
basso per dare un carattere più dinamico e spor-
non è un’offesa) come la Classe C e vuole qual-
Il sistema MBUX, invece, riceve un affinamento
da 224 CV e il 1.3 L da 163 cv, ma grande atten-
tivo. Questo permette di curare molto anche l’a-
cosa di più sgargiante. Vedremo. Completano,
che lo rende ancora più preciso e in grado di ca-
zione su questo modello la merita il diesel 2.0 L
spetto aerodinamico, che sulla CLA fa quasi regi-
poi, il pacchetto fari Multibeam LED e cerchi che
pire effettivamente quando state interagendo
da 190 cv (OM654), che grazie al raffinato tratta-
strare un record, fermando il Cx a 0,23. Meglio di
vanno da 16 fino a 19 pollici.
con lui e quando menzionate il nome Mercedes
mento dei gas di scarico e all’elevata efficienza
lei riesce a fare solo la Classe A Sedan, con 0,22.
tro, comunque, si viaggia senza problemi.
all’interno di una conversazione più generica. La
termica si è confermato come uno dei motori
A proposito di Classe A Sedan, vi è forse venuto il
Dal vivo: com’è dentro
navigazione si affida a mappe 3D e a un sistema
più puliti in assoluto dopo le motorizzazioni
dubbio che avere due modelli come questi nello
Come la Classe A. Con queste quattro parole
di realtà aumentata a prova di celenterati. Per
100% elettriche. Curioso notare come lo studio
stesso mercato sia un po’ come mettere due gal-
potremmo concludere il paragrafo, ma per do-
quando riguarda il design non c’è niente di nuo-
sia stato svolto da alcuni esperti francesi, se si
li nello stesso pollaio? Secondo noi, no. In primis
vere di cronaca dobbiamo dirvi che qualcosa
vo, mentre si registra il solito impeccabile livello
considera che la Francia è stata una dei paesi
c’è da dire che la stessa piattaforma consente di
di nuovo a dire il vero c’è. Si chiama Energizing
di assemblaggi e materiali. L’abitabilità è ottima
che ha demonizzato di più questo tipo di ali-
contenere i costi produttivi e bisogna conside-
Coach, sistema che abbiamo già visto sulla GLE
all’anteriore, ma dietro, per poter stare comodi,
mentazione. Del resto un investimento di 3 mi-
rare che la somma delle due nelle vendite sarà
e che tiene conto dello stato di attenzione o
non si deve superare il 1,80 (nel caso l’altezza di
liardi di euro da parte di Mercedes non poteva
comunque superiore al risultato della singola
tensione del conducente. Grazie alla combina-
conducente e passeggero sia analoga). In quat-
che portare a questi risultati.
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Tornando invece ai propulsori in esame c’è
vi trasmette l’impressione di andare molto più
da dire che da soli fanno trasparire già molto
piano della velocità a cui state realmente viag-
il carattere della nuova CLA. Entrambi sono
giando. Effetto che fino a qualche anno fa si ri-
morbidi, elastici e molto fluidi nell’erogazione.
scontrava principalmente su ammiraglie come
Ancora più piacevole è il livello di rumorosità e
la Classe S o la Classe E. Il capitolo sistemi di
vibrazioni, che sono praticamente assenti an-
assistenza alla guida può contare su ADAS di
che quando facciamo salire la lancetta dei giri.
secondo livello, con cruise control adattivo e
Si abbinano alla perfezione con il cambio DCT a
lane assist che vanno a braccetto per aiutarvi
7 rapporti, che in modalità totalmente automa-
soprattutto negli ambienti autostradali. Manca
tica ha una logica di funzionamento molto rilas-
il Distronic, sistema che è in grado di superare il
sata e i cambi di marcia sono pressoché imper-
veicolo che precede, ma la calibrazione rimane
cettibili. Purtroppo non brilla quando si passa in
comunque precisa e morbida negli interventi.
manuale, visto che c’è un gap dal momento in
Abbiamo stuzzicato il sistema anche in un cen-
cui andiamo ad azionare il paddle e quello in cui
tro cittadino e la risposta è stata notevole. Ca-
effettivamente avviene la cambiata. Difetto che
pitolo consumi di approfondire più avanti, ma
possono notare pochi impallinati e che ci sen-
per adesso possiamo dirvi che il benzina 1.3 L,
tiamo di perdonarle anche il virtù del fatto che
trattato bene, riesce ad arrivare tranquillamen-
la parola sportività su questa CLA è contemplata
te a medie prossime ai 5L/100 km. Il campione
in maniera molto soft. Non a caso anche con il
in questo caso è il 1.6 L da 116 cv, che potendo
Dynamic Select sulla posizione più frizzante è
contare su un’aerodinamica molto raffinata arri-
possibile affrontare senza problemi le stradine
va agilmente oltre i 20 L/km.
dei centri storici e le sconnessioni che troviamo sulle strade di tutti i giorni. Tranquilli, se cercate
In conclusione
più carattere sono in arrivo le versioni 35 AMG,
Design convincente, spazio e comfort per goder-
presentata da pochissimi giorni, e più avanti
si anche i trasferimenti più lunghi e contenuti
arriverà anche la 45AMG, che a quanto para po-
dell’alto di gamma che rendono questa CLA una
trebbe essere provvista di 4Matic+. Per adesso
proposta diversa e molto personale all’interno
il nostro consiglio è quello di godersi l’ambiente
della gamma Mercedes. I prezzi partono per il
ovattato e accogliente che offre l’abitacolo. Pre-
diesel da 32.000 euro e per il benzina da 34.000
gevole è il comportamento in autostrada, dove,
euro. La base è la Executive, ma sono dispo-
grazie all’assenza di limiti, l’abbiamo spinta fin
nibili anche gli allestimenti Business, Sport e
verso i 170km/h. Qui salta fuori tutta la cura per
Premium a, rispettivamente, 1230, 2820 e 4930
l’aerodinamica, che si traduce in una totale as-
euro.
senza dei fruscii e la compostezza dell’assetto
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SKODA SCALA 1.5 TSI 150 CV 10
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SKODA SCALA 1.5 TSI 150 CV, OK IL PREZZO (E NON SOLO) É GIUSTO! Skoda attacca il segmento C con Scala, una hatchback lunga 4,36 con una capacità
L
La saga della piattaforma MQB A0 sembra non volerè arrivato il momento di debuttare nella fascia C. Lo fa con la nuova Skoda Scala, che si prospetta come una delle offerte più concrete di questo 2019, per
di carico di 467 L. Numeri
rapporto prezzo contenuti e soprattutto spazio. So-
che le rivali possono solo
rellastra di Golf, Leon e A3 porta su strada il nuovo
invidiarle, così come unici
me evoluzioni degli interni e del sistema di infotain-
linguaggio stilistico della casa ceca, assieme alle ulti-
nel segmento sono i valori
ment, adesso sempre connesso con la eSIM. Ampia
per l’abitabilità degli
a metano, passando per il diesel, e disponibili anche
la gamma di motorizzazioni che spaziano da benzina
interni. L’offerta comprende
con cambio a doppia frizione a 7 rapporti.
motorizzazioni benzina 3 e 4
Dal vivo: com’è fuori
cilindri, diesel e metano, con
Fari full LED per lei, che non prevede la versione acti-
la possibilità di scegliere tra
dote tanti sistemi di sicurezza attivi di serie che sono
cambio automatico e manuale
GUARDA IL VIDEO
ne sapere di arrestarsi e dopo segmento B e B-SUV
ve (entry level), ma parte dalla Ambition e porta in una vera rarità per il segmento. Come già accennato, rispetto alle parenti tedesche e spagnole è più lunga di qualche cm e questo contribuisce a offrire più spazio non solo in termini di abitabilità ma anche di
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capacità di carico. Con lei debutta anche il nuovo lin-
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guaggio stilistico con i gruppi ottici all’anteriore
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doppia frizione a 7 rapporti.
e i fari posteriori che si avvicinano al design di
e lo schermo dell’infotainment con un display
il resto sono integrati i sistemi Apple Car Play e
da 9,2” (disponibile anche da 8”). La grafica ha
Android Auto.
alcuni concept degli ultimi anni. Il corpo vettura
Dal vivo: com’è dentro
uno stile moderno e piacevole, ogni schermata
è assai pulito, anche se non mancano le tipiche
Spaziosa come poche, forse nessuna, ben rifi-
è di facile lettura e la fruizione è molto sempli-
Dal vivo: come si guida
nervature affilate. Le dimensioni sono di 4,36 m
nita con materiali di qualità e ben organizzata
ce anche grazie al gesture control. Per quanto
Siamo partiti dall’autostrada per saggiare la ca-
per la lunghezza e il passo arriva a 2,64 m, mentre
per quanto riguarda comandi e strumentazio-
riguarda i sistemi di assistenza alla guida la Sca-
librazione e il livello di precisione dei sistemi di
altezza e larghezza raggiungono rispettivamente
ne. L’abitabilità alza ancora di più l’asticella di
la è equipaggiata di serie con ADAS di secondo
assistenza alla guida e c’è da dire che ACC e lane
1,47 e 1,79. Le misure dei cerchi spaziano invece
questa Scala che offre tanto spazio per viaggiare
livello, che integrano cruise control adattivo e
assist lavorano molto bene insieme, l’interven-
dai 15” ai 18” pollici e le motorizzazioni sotto al
comodi anche se si è oltre il metro e ottanta, in
lane assist (manca il lane centering), e di serie
to non è brusco e l’azione sul volante è precisa.
cofano costituiscono un altro punto di forza mol-
un ambiante che si affaccia al mondo premium,
c’è anche il front assist con rilevamento pedoni,
Unica pecca, come già accennato, la mancanza
to interessante: ci sono, infatti, benzina a 3 (1.0
grazie a materiali soft touch molto gradevoli al
mentre il side assist monitora i veicoli in arrivo
di un sistema di lane centering che permettereb-
L) e 4 (1.5L) cilindri, con potenze che vanno da
tatto sulla plancia e fino a metà del pannello por-
alle nostre spalle da 70 m (50 m in più rispetto a
be all’auto di essere ancora più precisa, visto che
95 a 150 cv, passando per i 115 della versione più
ta. I sedili in pelle e simil Alcantara sono molto
un classico blind spot), rear cross trafic alert e c’è
adesso tende sempre ad avvicinarsi a una delle
potente del 3 cilindri. Non manca il diesel, con il
comodi e trattengono bene e anche la posizione
la funzione per il parcheggio automatico. L’auto
due linee prima di iniziare la sterzata. Sempre at-
1.6 L TDI da 115 cv e il metano con la versione
di guida è studiata con cura e offre una buona vi-
inoltre può contare su una connessione LTE gra-
tento e puntuale il side assist che tiene d’occhio
G-Tech 1.0 L da 90 cv. Sono poi disponibili cambi
sibilità e un buon controllo sulla strada. Davanti
zie a una eSIM che vi da la possibilità di mante-
le auto in arrivo e la navigazione 3D è ben leggi-
manuali a 5 e 6 marce e non manca nemmeno il
al conducente spicca il virtual cockpit da 10,25”
nere il vostro smartphone connesso in rete; per
bile. Colpisce soprattutto la linearità e morbidez-
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za del 1.5 L TSI da 150 cv, che abbinato, come nel
concentrarci sui consumi, che secondo il compu-
nostro caso, al DSG a 7 rapporti è quasi imper-
ter di bordo, senza occhi di riguardo, si attestava-
cettibile, sia a livello di rumorosità che vibrazio-
no sui 17 km/l. Valore niente male, ma che siamo
ni, con il cambio che è caratterizzato da logiche
sicuri possa migliorare con un uso più attento.
molto efficaci in tutte le situazioni. L’ambiente si
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conferma molto accogliente e comodo e anche
In conclusione
l’aerodinamica ben curata (Cx 0,29) garantisce
Potreste davvero volere di più? Forse siamo di
bassi livelli di rumorosità dovuta ai fruscii.
fronte a una delle offerte più concrete degli ul-
Se fin qui, quindi, la Scala non è una sorpresa
timi anni, con contenuti di serie quasi introvabili
ma una piacevole conferma delle vostre attese,
su auto di questo segmento, assieme a valori di
aspettate di passare, su strade secondarie maga-
abitabilità e capacità di carico che fanno invidia
ri, alla modalità sportiva. Come optional, infat-
al 99% delle concorrenti. Se volessimo trovare il
ti, ci sono disponibili le sospensioni a controllo
pelo nell’uovo si potrebbe dire che alcune pla-
elettronico, (Sport Chassis Control) una preliba-
stiche della plancia sono un po’ cheap e che a
tezza su questo segmento, che limitano il rollio e
volte la mancanza del lane centering fa storcere
trasformano questa Skoda in un oggetto molto
il naso. Per il resto, l’ampia scelta di motorizza-
interessante da guidare. Non solo, anche il peso
zioni conferisce alla Scala un’appetibilità dav-
dello sterzo aumenta dandovi più feedback e si-
vero alta e il carattere grintoso e dinamico della
curezza per ‘spingere’ e l’acceleratore è più pron-
modalità sportiva è una chicca che strapperà di
to, mentre il cambio si affila fino a raggiungere
sicuro un sorriso a chi non disdegna una strada
tempi di risposta da sportiva vera. C’è da dirlo,
ricca di curve. Veniamo quindi ai prezzi, con una
150 cv non fanno paura a nessuno e non fantasti-
base che parte da 19,960 euro e vi fa accede-
cate sulla possibilità di fare chissà che cosa (c’è
re al 1.0 L da 95 cv (disponibile dall’estate). Per
ancora molto di qui a una GTI ecc). Sicuro, però,
il 3 cilindri da 115 cv si spazia dai 21,760 euro
che riuscirete a togliervi delle piccole soddisfa-
della Ambition fino ai 23,860 della Style. Il 150
zioni, grazie a una distribuzione dei pesi e un as-
cv è disponibile solo in versione Sport e Style e
setto che rende l’auto sempre precisa e capace
i prezzi sono rispettivamente di 25,960 e 26,760
di trasmettervi tanta sicurezza. Se poi ritorniamo
euro. I diesel a parità di allestimento variano in
nella modalità normal è semplice rendersi conto
base alla presenza o meno del DSG che richie-
come l’auto anche su strada, tra sconnessioni, ri-
de un’aggiunta di 1500 euro, si parte quindi dai
partenze e il resto sia molto pacata e docile, ren-
24,060 della Ambition per arrivare ai 26,160 della
dendo l’esperienza di guida sempre rilassata e
Style. Il metano invece arriverà dopo l’estate ma
mai pesante. Purtroppo, come al solito in questi
non sono ancora stati rivelati i prezzi di questa
frangenti, è mancato il tempo e le condizioni per
versione.
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la prova KIA E-SOUL
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KIA E-SOUL, COME VA L’UNICA VARIANTE PER IL MERCATO EUROPEO? La Kia E-Soul, come dice il nome, sarà unicamente elettrica per il mercato del
L
Le auto elettriche sono ormai una realtà che si sta pian piano consolidando a fianco dei motori a combustione tradizionale. In molti parlano di passaggio definitivo verso questa soluzione propulsiva, altri invece si limitano a pensarla come
vecchio continente, con una
una variante alternativa a quanto si è visto sino
proposta di due varianti di
ad oggi. Tra le più estreme, almeno in Europa,
potenza.
ha scelto di importare nel Vecchio Continente la
sembra essere Kia che per la “cittadina” Soul sola variante elettrica in due declinazioni di potenza e di batteria. Kia e-Soul, infatti, muoverà il 420 della sua carrozzeria ridisegnata per essere ancora più personale che in passato con la forza di una batteria da 64 kWh (Long Range) in grado di assicurare 204 CV di potenza massima e 395 Nm di coppia (0-100 km/h in 7,9s e 167 km/h) con un’autonomia di 452 km. La seconda, definita Mid-Range, offre 277 km di raggio d’azione e prestazioni più contenute visto che a fronte di un valore di coppia analogo il motore eroga “solamente” 136 CV per prestazioni di 155 km/h e 9,9s per o 0-100.
di Emiliano Perucca Orfei
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Due gli allestimenti: Style (con sedili e volan-
per una ricarica che porta in venti minuti la
sviluppo in ambito automobilistico in Corea
so) coadiuvando la normale frenata mecca-
te riscaldabili, fari full led e sistema multi-
batteria dal 20 al 80%.
del Sud proceda a grande ritmo anche grazie
nica e recuperando l’energia con il classico
al know-how arrivato dall’Europa.
effetto dinamo.
mediale con schermo da 10,25”) e la più accessoriata Energy (aggiunge anche i sedili in
Come si guida
pelle ventilati, il sensore di parcheggio ante-
La nuova Kia e-Soul è un’auto elettrica all’in-
E’ però in termini di guida che la e-Soul
Un approccio smart ad un problema che mol-
riore, head-up display) con prezzi che vanno
terno della quale c’è spazio a sufficienza per
(come la e-Niro) stupisce perché la power
ti automobilisti lamentano delle auto elettri-
da 39.500 euro circa a 4.000 euro in più per
gli occupanti, sia davanti che dietro. E’ com-
unit elettrica oltre a spingere in modo forte e
che, ovvero una forte invadenza del sistema
la variante più accessoriata e prestazionale.
patta ma è stata chiaramente pensata per
lineare è anche in grado di recuperare ener-
di recupero dell’energia, che sfrutta in modo
Una cifra “importante” per una cittadina, che
l’uso urbano di una piccola famiglia: la clas-
gia in modo estremamente intelligente: oltre
eccellente i sensori di distanza attivi per i si-
comprende però 7 anni/150.000 km di ga-
sica mamma/papà che portano i bambini a
alla già vista regolazione manuale dell’in-
stemi di aiuto alla guida di livello 2: e-Soul,
ranzia. 315 i litri di bagliaio spalmati su due
scuola per poi andare in ufficio con un’auto-
tensità del “freno motore”, infatti, la nuova
infatti, vanta cruise control adattivo, lane as-
“piani”: il secondo è quasi del tutto occupato
nomia che è più che sufficiente, in entrambe
tecnologia sfrutta i radar di distanza per dare
sist e tutto quello che serve per considerarla
dai cavi di ricarica.
le varianti, per vivere con una certa tranquil-
vita ad una funzione auto piuttosto interes-
una vettura con aiuti alla guida di livello 2.
Kia e-Soul, esattamente come la sorella e-Ni-
lità la vita urbana. I materiali sono di discreta
sante. Quando l’auto davanti a voi frena e si
Silenziosa e fluida nel funzionamento la
ro, si può ricaricare da una presa di corren-
qualità e gli assemblaggi denotano una gran-
rende per forza di cose necessaria la frenata
e-Soul trova il suo habitat naturale in città
te alternata al ritmo di 7,2 kWh ma ad una
de crescita del Gruppo Hyundai/Kia negli ul-
il sistema di e-Soul alza l’intervento del freno
con qualche limitazione nell’extra urbano:
colonnina fast-charge accetta fino a 100 kWh
timi cinque anni, a dimostrazione di come lo
motore in modo automatico (e non fastidio-
ricaricarla a casa con una presa domestica
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richiede molto tempo e la scarsità di colonnine di ricarica realmente rapida rendono difficile pensare alla e-Soul come una valida soluzione per spostarsi oltre le mura cittadine. Interessanti comunque i costi: un pieno di energia nella variante con autonomia estesa (452 km) può costare dai 15 euro domestici ai 30 delle colonnine di ricarica rapida con le tariffe più elevate. In conclusione Un’auto ben fatta, con una proposta intelligente in termini di approccio al sistema di recupero di energia che può portare ad uno stile di guida one-step (senza usare il freno in città) o ad uno più scorrevole e confortevole ma senza perdere troppo in termini di recupero dell’energia in frenata, elemento fondamentale per arrivare a simili valori di autonomia. Pro Recupero di energia intelligente - prestazioni interessanti - è molto tecnologica Contro Bocchette dell’aria con regolazione “dubbia” - Ricarica: le colonnine “rapide” sono poche - Prezzo: 40.000 euro è una cifra ancora elevata.
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AUDI S4: SARÀ ANCHE DIESEL TDI MILD HYBRID 347 CV
Il motore V6 3.0 litri TDI mild hybrid da 347 CV debutta anche sulla S4. La propulsione
A
Audi sta rinnovando la gamma delle sportive firmate S: dopo la S5, la grande novità del diesel mild hybrid debutta anche sull’amata S4, sia in versione berlina che station wagon. La propulsione a gasolio affiancherà quella a benzina: sotto il cofano si
a gasolio si affianca a quella
nasconderà il V6 TDI 3.0 litri da 347 CV e 700 Nm di
a benzina e sarà disponibile
coppia.
sia sulla Sedan che sulla
Benzina e diesel
Avant
Come vi abbiamo anticipato, la S4 con questa nuova propulsione sfrutta un sistema a 48 Volt che, oltre a ridurre i consumi a circa 6,2/6,3 litri/km (rispettivamente per la Sedan e per la Avant), aziona il compressore per ridurre il turbo lag. Si tratta di un diesel, è vero, ma le prestazioni non sono lasciate al caso: nello 0-100 km/h (4,8 secondi) è solo 1 decimo più lenta del modello a benzina. La velocità massima è limitata elettronicamente e si ferma a 250 km/h. Ancora non abbiamo indicazioni sul prezzo e sulla disponibilità per il mercato italiano.
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NEWS
NEWS
ASTON MARTIN VANTAGE AMR: 200 ESEMPLARI CON IL MANUALE Anche la Aston Martin Vantage guadagna la sigla AMR: cambio manuale a 7 rapporti e riduzione del peso di 95 kg. Ecco tutti i dettagli tecnici: al momento sono previste solamente 200 unità
P
Per sfruttare tutta la potenza di una supercar
sotto il cofano si nasconde il V8 biturbo 4.0 li-
(e simulare al meglio le prestazioni di una
tri da 510 CV a 6000 giri/min e 625 Nm dai 2000
vettura da corsa) i tecnici di moltissime Case
ai 5000 giri/min. Il cambio manuale fa perdere
puntano sulla trasmissione “automatica” che
qualche decimo di secondo nell’accelerazione
offre innesti rapidi e lineari. Tecnologie e risul-
0-100 km/h: 4,0 secondi contro i 3,6 secondi
tati incredibili, ma volete mettere con le sen-
della versione con l’automatico.
sazioni di guida che trasmette un bel cambio manuale?
Non cambia la velocità massima, circa 315 km/h e c’è un’importante riduzione di peso:
Gli ingegneri di Aston Martin lo sanno bene
meno 95 kg! Andando un po’ più nel dettaglio,
e hanno deciso di donare il terzo pedale alla
la trasmissione manuale è a 7 rapporti ed è
Vantage, che guadagna la sigla AMR (come la
ispirata al mondo del motorsport: la prima
Rapide). La brutta notizia è che, la potente su-
marcia è posizionata in basso a sinistra per
percar inglese con questo speciale equipag-
migliorare gli innesti successivi con una confi-
giamento verrà prodotta in soli 200 esemplari.
gurazione a doppio schema tradizionale.
Più divertimento, meno peso
La Vantage AMR include anche la tecnoglia
Le caratteristiche tecniche della Vantage AMR
AMSHIFT che, oltre a simulare la doppietta
rimangono quelle della versione standard:
in scalata, permette di rimanere fullgas nelle
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cambiate upshift.
24 Ore di
Chiudono il pacchetto il differenziale a slit-
Le Mans della Aston Martin DBR1. I restanti
tamento limitato (calibrato e tarato dal team
141 esemplari saranno disponibili in Sabiro
racing di Aston Martin) e i freni carboceramici
Blue, Onyx Black, China Grey o White Stone.
con enormi pinze a 6 pistoncini.
Il prezzo della AMR riferito al mercato tedesco è di 184.995 euro, che lievita a 209.995 euro
Solo per pochi (per ora)
per la “Vantage 59”. Le prime consegne sono
Come vi abbiamo anticipato, al momento
previste per l’ultimo trimestre del 2019, ma la
sono previste solamente 200 unità di Vantage
Casa inglese ci ha anticipato che dal 2020 la
AMR, 59 delle quali nell’allestimento “Vantage
Vantage AMR potrebbe entrare ufficialmente a
59”: tinta della scocca in Stirling Green e Lime,
listino Aston Martin.
interni in pelle Dark Knight e in alcantara per celebrare il 60 ° anniversario dalla vittoria alla
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AUDI S5 TDI: ARRIVA IL V6 3.0 DIESEL MILD HYBRID DA 347 CV Audi presenta la nuova S5 (Coupé e Sportback), che sarà spinta da un turbo diesel V6 da 347 CV. Arriverà sul mercato nel mese di maggio 2019: i prezzi in Germania partono da 65.300 euro
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Il diesel è tutt’altro che morto e le Case con-
co, la turbina è azionata da un motore elettrico
tinuano a investirci per dar vita a modelli dal
per ridurre il turbolag: in soli 300 millisecondi
DNA anche sportivo. È questo il caso dei Audi
raggiunge una rotazione di 65.000 giri/min. Il
che ha lanciato la nuova S5 Coupé e Sportback:
motorino di avviamento ha la funzione anche
come altre vetture della linea S, guadagna la
di alternatore e permette di risparmiare fino al
propulsione TDI (turbo diesel). I tecnici della
19% di carburante rispetto al modello passato.
Casa di Ingolstadt si sono concentrati sia sulle prestazioni sia sui consumi: infatti, l’Audi S5
Prezzo e disponibilità
sfrutta anche la tecnologia mild hybrid. Sco-
La nuova Audi S5 TDI è offerta nella sola trazio-
priamola più da vicino e ammiratela in foto.
ne integrale quattro e con cambio automatico tiptronic a 8 rapporti. L’estetica conferma la
Nuovo motore
scelta stilistica dei modelli S di Ingolstadt: pre-
Come vi abbiamo anticipato, sotto il cofano
se d’aria maggiorate, assetto sportivo, cerchi
della nuova Audi S5 si nasconde un motore V6
da 18”, quattro scarichi e interni al massimo
da 3.0 litri turbo diesel in grado di erogare 347
della tecnologia. Il debutto sul mercato euro-
CV e 700 Nm di coppia tra i 2.500 e i 3.100 giri/
peo è previsto per il mese di maggio 2019. Par-
min. La velocità massima è limitata a 250 km/h,
lando di prezzi, in Germania i due allestimen-
ma lo scatto 0-100 km/h è degno di nota: 4,8
ti (Coupé e Sportback) partiranno da 65.300
secondi. Per quanto riguarda il lato tecnologi-
euro.
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MITSUBISHI PAJERO, FINE CARRIERA? LAST EDITION DA COLLEZIONARE (PER IL GIAPPONE) Grande fuoristrada apprezzato da quasi 40 anni, il Pajero esce di scena
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Do yuo know Pajero? Ma sì dai, è quel gippone giapponese dei fighi benestanti, o pseudo tali. Almeno nelle grandi città, sin da fine anni Ottanta, dove fre-
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sco di immatricolatio calca il terreno urbano. Forte
regalando una Final Edition,
delle sue doti fuoristrada esposte nelle vie univer-
solo giapponese, che
feste per bimbi; con mamme che “ci tengono” alla
costerebbe 36K e potrebbe
sicurezza dei tanti che riescono a caricare su Pajero
rivalutarsi negli anni
nel lontano 1982, quando i giapponesi erano anco-
sitarie, oppure fuori dai locali e nei parcheggi delle
e all’immagine. Perché il Pajero, da quando è nato ra specialisti per il mondo auto, nelle loro gamme, è sempre stato un “bel mezzo”. Fuoristradista vero, il Pajero, nel telaio soprattutto, oggi saluta quasi tutti i mercati, come il nostro e quello di Madre Patria Japan. Proprio in Giappone, gli ultimi nuovi Mitsubishi Pajero saranno in Final Edition, numerati: 700, che sembran pochi ma vedendo le ultime vendite bastano, per loro. Sotto il cofano motore turbodiesel 3.2 da 187 CV e cambio automatico a 5 rapporti, ma tanti accessori dedicati dentro con un solo pacchetto optional, estetico. Mentre alcuni attendono già un erede da nominare, rigorsamente ibrido plug-in, intanto una versione Sport della quarta generazione Pajero resta per il solo Medio Oriente e l’Australia (non per i fighetti ma per chi lo usa in off-road).
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NUOVA VOLKSWAGEN GOLF, LE FOTO SPIA
24 aprile 2019 - Ecco
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ll debutto dell’ottava generazione della Volkswagen Golf è alle porte: i nostri fotografi hanno im-
il muletto dell’ottava
mortalato il nuovo modello praticamente senza ca-
generazione della Volkswagen
muffamenti. Degna di nota è sicuramente la forma
Golf senza camuffamenti
quadrate, appaiono molto più affusolati.
delle luci all’anteriore: al posto delle classiche linee
Il muso della nuova Golf sembra decisamente lungo: al momento, questa scelta di design non espleta alcuna funzione pratica, ma in futuro potrebbe ospitare alcuni elementi per la guida autonoma. Se la fiancata presenta le stesse forme di sempre, al posteriore si notano i gruppi ottici apparentemente affusolati: la linea di questi ultimi, però, è parzialmente coperta da un adesivo. Basata sull’ultimo aggiornamento della piattaforma MQB, la nuova Volkswagen Golf dovrebbe adottare i 1.0 TSI e 1.5 TSI, ma anche il 2.0 TDI. Probabile, poi, anche l’introduzione di un sistema mild hybrid per ridurre ulteriormente le emissioni e di un inedito 1.5 TDI.
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ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
CARBURANTI PIÙ CARI, ECCO PERCHÉ
Analizziamo e spieghiamo il fenomeno del recente incremento dei prezzi alla pompa
M
“Ma cara auto, quanto mi costi?“: è forse questo il pensiero che più di frequente accompagna l’automobilista italiano nel suo quotidiano rapporto con le quattro ruote. La recente impennata dei prezzi dei carburanti è stata la premessa all’intervento di Enrico De Vita alla trasmissione su Isoradio condotta da Marco Rho. Partiamo dal problema del rincaro carburanti: quali sviluppi porterà questo ulteriore aumento prezzi, considerato anche che i veicoli alternativi non sono ancora alla portata di tutti? «I dati più recenti indicano che per gasolio e benzina c’è stato, nei primi tre mesi dell’anno, un decremento identico del 4,3% della richiesta sia per gasolio sia per benzina; quindi non assistiamo solo ad una contrazione molto elevata (meno 9%) degli acquisti di nuove vetture, soprattutto diesel, ma vediamo anche che si usano meno le automobili in ambito privato, mentre ancora regge la componente di combustibile usato per il trasporto merci. In parallelo, cresce la percentuale di nuove vetture a
di Enrico De Vita
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GPL, che ora valgono il 6,6% del mercato, ulterio-
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ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
re dimostrazione di come l’elemento del costo
per tutto il resto, dal trasporto merci al turi-
dei carburanti costituisca un elemento prima-
smo, l’auto diesel resta ancora la favorita dal
rio nella gestione e nell’uso dell’auto».
punto di vista ambientale, malgrado la demonizzazione subita negli ultimi anni. In ambito
Poi c’è la considerazione che l’auto
urbano, tuttavia, si addita - quale problema
elettrica ancora non è in grado di so-
che frena il diffondersi dell’auto elettrica - la
stituire quella tradizionale
mancanza di postazioni di ricarica. Personal-
«E’ un problema noto: non ci sono ancora bat-
mente ritengo che invece di fornire un contri-
terie capaci di garantire autonomia sufficiente
buto all’acquisto da parte di privati di ancora
a rimpiazzare il motore termico e a soddisfare
costosissime auto elettriche, sarebbe meglio
le esigenze di tutti coloro che guidano. D’altro
puntare ad incrementare e migliorare le reti di
canto, la riprova ce l’abbiamo con i cellulari: se
metropolitane e del TPL, che necessita di un
fosse disponibile una batteria adeguata non
salto di qualità nell’offerta per essere alterna-
dovremmo ricaricare il telefonino ogni due
tivo all’uso privato dell’auto in città».
giorni, ma lo faremmo ogni settimana, magari ogni mese.
Come sarà la mobilità del domani? «Non c’è dubbio che in ambito urbano e per
Si vendono miliardi di cellulari, non è un pro-
spostamenti ridotti, con a bordo una o due
blema di costo, di ricerca, o di investimenti,
persone, protagonista sarà l’auto elettrica; ma
ma solo di insufficienza tecnologica. Lo stesso
per tutto il resto, dal trasporto merci al turi-
succede per le auto, dobbiamo accontentarci
smo, l’auto diesel resta ancora la favorita dal
di piccole auto elettriche per città. Non è un
punto di vista ambientale, malgrado la demo-
problema di tecnica legata al motore ed ai suoi
nizzazione subita negli ultimi anni. In ambito
aggregati, ma di autonomia assicurata dalla
urbano, tuttavia, si addita - quale problema
batteria. E poi ci sono i costi notevoli di pro-
che frena il diffondersi dell’auto elettrica - la
duzione e quelli dovuti al livello di emissioni di
mancanza di postazioni di ricarica. Personal-
CO2, che per un’auto elettrica è già elevatissi-
mente ritengo che invece di fornire un contri-
mo ancora prima di fare un metro: sono circa il
buto all’acquisto da parte di privati di ancora
doppio di un’auto a benzina».
costosissime auto elettriche, sarebbe meglio puntare ad incrementare e migliorare le reti di
Come sarà la mobilità del domani?
metropolitane e del TPL, che necessita di un
«Non c’è dubbio che in ambito urbano e per
salto di qualità nell’offerta per essere alterna-
spostamenti ridotti, con a bordo una o due
tivo all’uso privato dell’auto in città».
persone, protagonista sarà l’auto elettrica; ma
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Perché non si è favorita la diffusione del GPL, che costa poco? «Si è verificata una strana combinazione di errori e di fatalità: ricordiamo che il GPL è un sottoprodotto della lavorazione della benzina. Da un barile di greggio se ne ricava solo il 3-4%. Quello che producono le nostre raffinerie in Italia è già tutto utilizzato, al punto che non ne abbiamo abbastanza e dobbiamo ricavarlo dispendiosamente dal gas naturale (LNG) in arrivo da Nigeria o da Libia sulle navi metanifere. La richiesta è in crescita, anche perché in Italia, essendo gravato di accise pari solo al 10% rispetto alla benzina, è in vendita a soli 0,67 euro al litro: ma è un prezzo che compensa solo il costo di raffinazione e quello di distribuzione, e non lascia nulla o molto poco al Fisco, mentre benzina e gasolio contribuiscono con quasi un euro al litro. Pertanto, incentivare le auto a GPL non fa bene all’Erario, nè alla bolletta energetica del Paese». Quali elementi determinano le differenze di prezzo tra i punti vendita? «Sono almeno tre fattori che determinano un incrementano dei prezzi dei carburanti alla pompa: costo del lavoro, proprietà del distributore, se privato o di grande azienda, presenza del punto vendita in ambito autostradale. Chiaramente, non essendo gravati dal costo del personale, gli impianti self service sono più convenienti; il distributore con logo di una
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grande azienda ha un prezzo livellato sul territorio e controllato su tutto il territorio, mentre il privato è libero di applicare un margine ma solo se la sua posizione gli consente di speculare sulla concorrenza; in autostrada, infine, tutti paghiamo un balzello supplementare, la royalty che il titolare della concessione autostradale pretende per dare in gestione la struttura. A questo punto è ovvio che il migliore servizio rapporto-prezzo si trovi nelle grandi aree urbane o nei centri commerciali, dove addirittura l’offerta dei prodotti petroliferi costituisce un elemento di pubblicità presso il pubblico, al punto di arrivare a rinunciare ad un margine maggiore pur di offrire in prezzo assolutamente fuori della portata dei concorrenti. Infine, c’è un elemento di movimentazione del mercato, determinato dalle politiche delle grandi compagnie in sede internazionale, che privilegiano un combustibile rispetto all’altro a seconda delle richieste del mercato: per esempio, nei mesi scorsi nelle nostre pompe il differenziale tra benzina e diesel era ridottissimo, di soli 50 millesimi al litro, mentre oggi il divario si è nuovamente ampliato. Il motivo è che fino a qualche tempo fa il diesel era il nemico assoluto, ed il prezzo della benzina scendeva fino a sfiorare quello del gasolio; oggi che il diesel è precipitato nelle vendite, si assiste al fenomeno opposto, ovvero alla crescita della benzina. Possiamo definirla, a seconda dei punti di vista, vera speculazione, oppure normale dinamica tra domanda ed offerta».
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ANNIVERSARI
ANNIVERSARI
PORSCHE PANAMERA, 10 ANNI DELLA BERLINA DI ZUFFENHAUSEN
di Daniele Pizzo
La quattro porte ha avuto una gestazione di oltre 50 anni, ma alla fine si è rivelata un successo. Ecco la sua storia
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Gli anni 2000 sono quelli più dirompenti nella storia di Porsche dal punto di vista della gamma in offerta: nel 2002 nasce la Porsche Cayenne, un SUV che mai come prima di allora coniugava prestazioni e versatilità. Fa storcere il naso ai puristi dei marchio, ma diventa un successo enorme e fa prosperare le
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casse della Casa tedesca. Da qualche tempo, però, nei corridoi di Zuffenhausen, gira un’altra proposta dirompente: una berlina a quattro porte più confortevole di una 911, ma altrettanto prestazionale. Nel 2005 l’annuncio dell’allora presidente Wendelin Wiedeking: «Abbiamo davvero impiegato molto tempo per prendere questa decisione. Ma ora sappiamo una cosa: la Panamera è l’auto giusta per Porsche. Arriverà nel 2009». Già, perché l’idea di una Porsche berlina non è af-
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fatto nuova, ma risale addirittura agli anni ‘50,
Troutman-Barnes.
quando fu realizzato il prototipo di una 356 a
Negli anni ‘80 l’idea della berlina torna alla
quattro posti chiamata internamente Tipo 530
ribalta: i tecnici tedeschi realizzano un esem-
che però non ebbe seguito.
plare a quattro porte della 928 per il 75esimo
Nel 1967 vide invece la luce anche una 911 a
compleanno di Ferry Porsche. E’ uno studio di
4 porte: stavolta però non era un progetto di
fattibilità su una ipotetica versione “familiare”
Porsche, bensì il regalo di compleanno che il
con un passo allungato di 25 cm, il tetto più
concessionario americano William Dick fece
alto nella parte posteriore e due porticine ad
a sé stesso, commissionando l’esemplare alla
apertura controvento per facilitare l’ingresso
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ANNIVERSARI
ANNIVERSARI
ai sedili posteriori. E’ il 1987, i tempi potrebbe-
inizia a diventare il mercato a cui i costruttori
ro essere maturi, ma l’idea finisce ancora una
europei guardano con maggiore interesse ed
volta nel cestino.
il nuovo modello si rivolge soprattutto alla classe imprenditoriale della Repubblica del
Tra il 1988 e il 1992 i tedeschi si mettono anco-
Dragone.
ra una volta all’opera: con un investimento da
Tre le versioni al lancio: la Panamera S (V8
550 milioni di euro si dà il via alla ricerca sulla
4.8 litri da 420 CV, trazione posteriore, cam-
nuova berlina sportiva. Lo sviluppo della Por-
bio manuale a 6 marce, costa 96.569 euro),
sche 989 si interrompe però nel 1992. I costi
la Panamera 4S (V8 4.8 litri, 420 CV, trazione
sono troppo alti, meglio rimandare. Alcune so-
integrale PTM, cambio a doppia frizione PDK,
luzioni vengono però adottate sulla 911/993,
104.309 euro) e la Panamera Turbo (V8 bitur-
che viene lanciata nel 1994.
bo da 500 CV, trazione integrale PTM, cambio a doppia frizione PDK, sospensioni pneumati-
Passa quasi un decennio e all’inizio degli
che con controllo elettronico PASM, in listino
anni 2000, parallelamente allo sviluppo del-
da 137.489 euro).
la Cayenne, un gruppo di lavoro appronta tre concept rimaste segrete fino a poco tempo fa
Nel 2011 si aggiungeranno numerose versio-
ed oggi esposte al Museo Porsche: si chiama-
ni: la Panamera GTS da 440 CV, la Panamera
no Mirage, Meteor e Phantom. Il mix di tutte e
Diesel 3 litri da 300 CV e la ibrida Panamera S
tre dà vita al primo modello di stile su cui si
E-Hybrid che combina il motore V6 3.0 bitur-
baserà la nascitura Panamera. Il nome viene
bo da 333 CV con un motore elettrico da 95 CV
scelto per assonanza con la Carrera Paname-
che arriva nel 2013 insieme ad un facelift che
ricana, la competizione messicana su strada
rinfresca il look e segna l’adozione del nuovo
che aveva ispirato anche il “nomignolo” affib-
propulsore V6. Il mercato la accoglie come
biato alla 911.
previsto dai piani, assorbendo qualcosa in più delle 20.000 unità all’anno preventivate.
Nel giro di un quinquennio la strada è traccia-
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ta: puntuale dopo quattro anni dall’annuncio
Dal 2009 al 2019 (non ancora concluso) la Pa-
di Wiedeking, la Porsche Panamera, nome in
namera è stata venduta in 161.700 esemplari
codice G1, il 19 aprile 2009 finalmente fa il suo
della prima generazione, a cui si aggiungono
debutto in società. Per la presentazione viene
73.700 unità della seconda generazione G2
scelto un luogo insolito quanto esclusivo: il
lanciata nel 2016 che nel frattempo si è arric-
94esimo piano del World Financial Center di
chita dalla bella versione “shooting brake” Pa-
Shanghai. La Cina infatti è in quegli anni che
namera Sport Turismo.
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TECNICA
TECNICA
BMW, 50 ANNI DI TURBO: DALLA 2002 TI ALLA M4 DTM Il motore turbo firmato BMW compie 50 anni di corse: tutto è iniziato con la 2002 TI, 4 cilindri 2.0 da 280 CV. Oggi nel DTM si corre con un motore simile da 600 CV. Ecco come e cosa è cambiato
S
Siamo nel pieno dell’Era dei motori Turbo. Le
dei motori 4 cilindri turbo dove se la gioca an-
scelte tecniche e commerciali delle Case au-
che la M4. Ma cosa e quanto hanno in comune
tomobilistiche (in parte pilotate da limiti sulle
i propulsori di queste due auto da corsa, nati e
emissioni) lo confermano: è sempre più diffici-
pensati con mezzo secolo di distanza?
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le trovare una vettura di serie con l’aspirato. Più potenza, più efficienza Infatti, la turbina permette di contenere la ci-
Compatti sovralimentati, 4 cilindri in linea, 2.0
mentazione: sulla 2002 TI ci si ferma a 0,98 bar
sono montate sul cambio transaxle dietro al
lindrata e compensare le prestazioni perse dal
litri. Questi sono i numeri che accomunano il
(anche se il turbo era in grado di raggiungere
motore. Inoltre, il corpo farfallato è azionato
calo di cubatura. La sovralimentazione, però,
BMW M121 (1969) e il P48 (2019). La tecnologia
1,76 bar, ma la pressione nei cilindri avrebbe
elettronicamente e non più da una barra della
non è certo stata pensata per contenere le
e lo sviluppo dei materiali hanno fatto il gros-
sollevato la testata), mentre sulla M4 si arriva
valvola a farfalla. Queste due unità sono tanto
emissioni: nel motorsport ha svolto un ruolo
so della differenza: gli ingegneri sono riusciti a
fino a 2,5 bar. Merito anche del processo di
simili (per struttura e geometrie) quanto diver-
fondamentale e i 50 anni di storia dei propul-
superare il doppio della potenza con un consu-
produzione della testata e del basamento con
se (per materiali e tecnologie). A voi cosa sor-
sori BMW Turbo sono la piena dimostrazione.
mo di carburante molto inferiore e una durata
fusione a sabbia nella fonderia BMW Landshut.
prende di più: pensare a quanto si siano alzate
Tutto è iniziato nel 1969 con la BMW 2002 TI
di vita molto più lunga. 280 CV a 6.500 giri/min
che ha corso l’European Touring Car Cham-
contro gli oltre 600 CV.
pionship con Dieter Quester; il 3 maggio 2019 partirà il campionato DTM, la prima stagione
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Imparagonabili anche le pressioni di sovrali-
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le potenze e la durata dei componenti in 50 Tanto diversi, quanto simili
anni? O quanto, nel 1969, BMW fosse avanti per
Sul P48, le unità ausiliarie (come l’avviamento
aver progettato un propulsore che ancora oggi
e il generatore) non sono più sul motore, ma
riesce a dire la sua?
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FORMULA1
FORMULA1
FORMULA1, GP BAKU: LA NOSTRA ANALISI
GUARDA IL VIDEO di Diletta Colombo
Analizziamo il Gran Premio
N
Nel Gran Premio dell’Azerbaijan 2019 a Baku la
la quinta posizione una volta effettuata la sua
Mercedes coglie la quarta doppietta stagionale in
La Ferrari nonostante l’upgrade aerodinamico
sosta, ritardata sia per non correre rischi con le
altrettante gare disputate: nessuno aveva mai fatto
volto ad aumentare la deportanza portato in
soft che sperando nell’ingresso in pista della
meglio. A vincere è stato Valtteri Bottas: capace di
Azerbaijan non riesce ad incidere a Baku: Se-
Safety Car, poi non avvenuto.
Formula 1, con il nostro inviato
strappare la pole position ad Hamilton per soli 59
bastian Vettel non è andato oltre il terzo posto.
Sempre molto convincente Max Verstappen,
millesimi, Bottas è riuscito ad aggiudicarsi la gara
Il tedesco della Rossa ha accusato problemi
Paolo Ciccarone
quarto con una Red Bull Honda in ascesa: an-
senza commettere errori, nonostante la pressione
nella gestione delle soft nel primo stint, e non
che Gasly, penalizzato per non essersi presen-
di Lewis Hamilton alla fine. Un’altra prestazione
è mai riuscito ad impensierire le Mercedes nel
tato alle verifiche del peso in qualifica e per la
convincente, quella del finlandese.
resto della corsa. Il funzionamento degli pneu-
sostituzione della centralina, si è comportato
matici è un nodo chiave da sciogliere.
bene in gara fino al ritiro. Per ora la Ferrari si
dell’Azerbaijan, quarta gara della stagione 2019 di
Proprio il campione del mondo in carica si deve ac-
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deve vedere da Verstappen più che dalle Mer-
contentare della seconda posizione e vede Bottas
Charles Leclerc ha compromesso il suo we-
cedes. Serve una reazione immediata, per
scalzarlo dalla vetta della classifica piloti, anche se
ekend di gara sbattendo in curva 8 durante le
evitare che il team di Brackley dilaghi ulterior-
solo per un punto. I due piloti della Mercedes han-
qualifiche: da lì il suo weekend è stato in salita.
mente in classifica.
no ottenuto due vittorie ciascuno: se la Ferrari non
Il monegasco, scattato dall’ottava posizione,
dovesse rialzarsi, la lotta per il mondiale potrebbe
non è stato incisivo in partenza, ma ha mostra-
Parliamo di questo e molto altro con il nostro
delinearsi fra Hamilton e Bottas. La rivalità in casa
to un buon ritmo con le medie nel primo stint
inviato F1, Paolo Ciccarone, nella nuova punta-
Mercedes potrebbe diventare un problema?
della corsa, ma non è bastato ad andare oltre
ta di DopoGP F1.
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FORMULA1
FORMULA 1: AYRTON SENNA E I SUOI MISTERI, 25 ANNI DOPO Il nostro inviato F1, Paolo Ciccarone, ricorda Ayrton Senna a 25 anni dalla sua scomparsa nel Gran Premio di San Marino ad Imola
GUARDA IL VIDEO
di Paolo Ciccarone
C
Con questo fanno 25 anni. Un quarto di secolo è
solo per Ratzenberger sarebbe stata archiviata
trascorso da quel drammatico week end di Imola
come incidente sul lavoro. E se oggi qualcuno
del 1994 quando la F.1 cambio pelle. Anno dopo
parla di Roland lo fa solo perché gli sembra in-
anno le celebrazioni sulla morte di Senna, di Rat-
giusto che di Ayrton ci si strappa le vesti e di lui
zenberger, dei feriti in tribuna, nei box, in pista, ha
poco o niente. La livella di Totò, la famosa poesia,
animato la retorica. Ogni anno seåmpre la stessa
vuole che tutti i morti siano uguali e che proprio
storia, le stesse frasi. In questo periodo si ricorda
la morte livella allo stesso piano bravi, famosi o
la cifra tonda, ovvero 25 anni, ma siamo certi che
sfortunati. E’ quello che è accaduto a Imola 25
anche con i 30, 40 e 50 anni sarà la stessa cosa.
anni fa. Tutto chiaro, tutto limpido. Non direi.
Un episodio come quello entra nella pelle e non
Qualche zona grigia c’è rimasta. Senza voler fare
si dimentica, fa parte dell’immaginario collettivo
dietrologia, un processo ha stabilito cause, non
che non si cancella. In chi lo ha vissuto, e proba-
del tutto chiaramente a leggere gli incartamen-
bilmente verremo portati in giro come si faceva
ti. Ha assolto imputati, come Newey progetti-
con gli ultimi garibaldini, e in chi ne ha solo senti-
sta, o mandato in prescrizione altri, come Head,
to parlare, magari ci scriverà un altro libro oltre a
che pure si era rivolto alla Cassazione per avere
quelli già in circolazione.
giustizia. L’errore? Trattare un incidente di corsa
Di sicuro la morte di Senna ha colpito. Fosse stato
come se fosse stato uno stradale. Dimenticando-
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FORMULA1
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si di alcune cose. I tempi di reazione di Senna di
sfalto, la pendenza e spostare, per quanto possi-
fronte all’imprevisto. Nelle pagine del libro Preca-
bile, il muretto. Gli incidenti del 1994 hanno por-
rio Perpetuo, dell’ingegner Giorgio Stirano, con-
tato a una completa modifica della pista in quel
sulente di parte Williams, si elencano i tempi di
punto. Ma la domanda è: la deroga al GP, discus-
correzione di Ayrton quando ha perso aderenza.
sa anche in ambito processuale come ha con-
Siamo al limite della fantascienza. Meno di 2 de-
fermato lo stesso avvocato Bendinelli, potrebbe
cimi in un caso, non più di 2,8 decimi in un altro.
essere stata una concausa? Non lo sapremo mai.
Se si considera che un tempo di reazione normale
E poi il piantone. Secondo la perizia Williams la
è considerato di 1 secondo, vuol dire che Senna
rottura era del 35 per cento della circonferenza il
ha reagito 5 volte più veloce che un normale es-
restante era integro e consentiva di manovrare la
sere umano. Eppure la giustizia ha preso come
vettura. La rottura, secondo la Williams, avvenne
riferimento la casistica dell’uomo qualunque.
dopo l’urto, anzi nel momento in cui Senna prese
Altro mistero le immagini della camera car. L’av-
la via di fuga e nel tentativo di correggere si ritro-
vocato Bendinelli, che difendeva l’autodromo di
vò con un volante spezzato. La sentenza dice che
Imola, ne venne in possesso mesi dopo grazie a
il piantone si ruppe. Quindi incidente meccanico.
Bernie Ecclestone che gli consegnò la cassetta.
Dove e quando resta ancora avvolto in un alone
Le immagini si interrompono proprio poco pri-
che la verità processuale non ha ancora chiarito
ma della perdita di aderenza. Bendinelli chiese
a chi nutre dei dubbi e che forse resterà tale nel
ad Ecclestone se fossero tutte, Bernie disse di sì.
tempo. Di questo e tanto altro ancora si è parla-
Ma personalmente ho visto il camion della FOCA
to, se ne parlerà, ma si ricorderà un pilota capace
TV uscire prima del solito, attraversare il paddock
di imprese, pieno di spiritualità e dedizione per i
dall’ingresso principale verso la Rivazza. Ovvero
più poveri. A Bologna, al Motor Show, chiese ed
dalla parte opposta dove sarebbe stato più logi-
ottenne 50 milioni dal mio editore dell’epoca per
co uscire. Lo ricordo benissimo perché il primo
presenziare alla inaugurazione. Lo fece solo dopo
box era quello della Williams, quasi a ridosso del
che vide il bonifico versato sul conto di una asso-
cancello e coi mezzi in subbuglio, quel grosso
ciazione benefica scelta da lui. Una associazione
TIR creava disagio, dovemmo spostarci per dare
che aiutava bambini sfortunati. Ma dovemmo
spazio. Perché uscì prima e dal senso opposto del
mantenere il segreto, non voleva si sapesse in
paddock? Mistero irrisolto. Almeno per chi scrive.
giro. Se ne parla oggi perché si deve far sapere
Altro mistero, l’omologazione della pista. In un
anche questo piccolo dettaglio. Dopo 25 anni la
documento stipato in un cassetto c’è il report del
F.1 ha perso molto, ma anche guadagnato mol-
direttore di gara, Roland Bruynserade, che sot-
to. La sicurezza, i cambi regolamentari. Le nuove
tolinea la curva del Tamburello come punto da
piste, i commissari addestrati. Sono il frutto della
sistemare per il 1995. Modificare la via di fuga, l’a-
sua scomparsa.
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DAKAR
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DAKAR REWIND. SUD AMERICA. 2. UN VIAGGIO INDIMENTICABILE DURATO 10 ANNI di Piero Batini
10 anni in due settimane, il Viaggio dell’ultima Dakar in Sud America per ripercorrere
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Somewhere, some days after. 2. Per mettere insieme un Viaggio che si possa dire dignitosamente tale sono necessari tre ingredienti di magia. L’Equipaggio, che è l’anima, il mezzo di locomozione,
un’era del Rally più famoso
che è lo “strumento”, e la destinazione, che è la
del Mondo attraverso alcuni
pende dalle infinite variazioni possibili che la fan-
dei luoghi più significativi.
tasia, e la voglia di andare oltre, aggiungono come
Rally, Geografia e Emozioni
ti. Non a caso l’ordine di importanza è rigoroso.
indimenticabili
molla che fa scattare l’alchimia. Tutto il resto di-
fragranze al tema sviluppato su questi tre elemenPer prima cosa l’equipaggio, poi il mezzo, infine la destinazione. È così. Se non sei in buona compagnia, o in perfetta sintonia con… te stesso, ovunque tu vada sei nelle mani della fortuna o della disperazione. Poi è vero, se non hai il mezzo giusto, barca, cammello, pollice fatato dell’autostoppista o fuoristrada
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heavy duty full optional che sia, rischiare di
dell’opportunità.
mandare a fondo o esaltare l’avventura non dipende più dal luogo o dalle difficoltà, ma da
Figuriamoci, dunque, se hai scelto il Perù
quanto sei in pace con te stesso nell’ambien-
come destinazione, e la Dakar come pretesto
te ristretto del mezzo che hai scelto per il tuo
per andare in Perù!
Viaggio. Se hai un equipaggio e un mezzo con i fiocchi, puoi andare ovunque, anche nel posto
Con Mr. Franco l’Equipaggio è la quintessenza
più sperduto e inospitale del pianeta e scopri-
del viaggiare. Lo abbiamo detto varie volte, lo
rai il senso di quel viaggio. O semplicemente
ribadiamo consapevoli che è l’elemento chia-
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ve dei nostri formidabili viaggi delle Dakar.
È un viaggio magnifico, che non prescinde
Scelto l’incrociatore universale, quella Toyota
dall’obbligatorietà di soffermarsi su Nazca e
Hilux di cui pure vi abbiamo detto, eravamo
la magia delle sue linee, ma che consiglia di
pronti per il Paradiso. Per il Perù.
uscire dal mistero irrisolto, metterselo mo-
Lo schema di un Viaggio in Perù non è facile
mentaneamente alle spalle e calarsi nel con-
da comporre. A meno di avere sei mesi davanti
testo geografico affascinante di un deserto
a sé, le possibilità sono davvero troppe. Dicia-
che è semplicemente, stupendamente “vivo”.
mo che ci vorrebbero almeno… tre Dakar per
Vivo perché, al contrario di altri Deserti pure
coprire un Perù almeno sufficiente. Ma dicia-
maestosamente affascinanti, come il Sahara o
mo anche che ognuna di queste può avere un
l’Atacama, ma per lo più aridi e abbandonati al
senso compiuto, tale è il ventaglio di bellezza
vento, il Deserto di Ica è un luogo di tremenda
possibile del singolo viaggio.
vitalità.
C’è una direttrice peruviana magica, un arco
Facile attribuirne la ragione alla presenza
di magnificenza che porta da Lima a Nazca,
dell’Oceano, ma non altrettanto immaginarne
Arequipa e verso l’Est meraviglioso di Cuzco
la potenza, la forza della natura che alimenta
e Machu Picchu. È il viaggio “classico” che an-
questo territorio immenso e labirintico. Vuol
drebbe fatto almeno una volta nella vita. Me-
dire fauna, soprattutto uccelli, specie e nume-
glio due. Il colpo d’occhio di Machu Picchu è
ri infiniti, vuol dire il silenzio rotto dall’esplo-
fondamentale per concretizzare l’esperienza
sione di vita che improvvisamente si agita al
che si è formata nell’immaginario. L’incontro,
passaggio del Viaggiatore, l’inquietudine me-
il feedback “real life” la fissa in modo emozio-
ditativa dei silenzi sottolineati dal sibilo del
nante e indimenticabile. Pochi posti al Mondo
vento e dal fruscio delle gomme che corrono
hanno il potere straordinario di condensare lo
sulla sabbia. Incredibile ma vero, in ogni pun-
spirito del viaggio facendo coincidere moto e
to del Deserto di Ica si è persi, eppure non lo
destinazione in un vero e proprio obiettivo di
si è mai. Nessuna paura, ogni qualvolta se ne
esperienza.
soffra la sensazione basta piegare decisamente verso Ovest, raggiungere gli strapiombi di
Al contrario di quello precedente, il Viaggio
sabbia che si tuffano nel Pacifico, orientarsi
della Dakar 2019 è stato “compatto”, intenso
correttamente di nuovo, e da lì riprendere una
e 100% Perù. Un Viaggio particolare nel Perù
pista verso un altro punto intermedio del no-
a Sud di Lima in una meravigliosa scorribanda
stro viaggio.
tra la Capitale e Tacna, incentrata sull’esplorazione “criptata” del Deserto di Ica.
Man mano che si scende verso Sud il paesaggio si appiattisce, solo ogni tanto emozionato
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dall’orizzonte che si muove e diventa una ca-
un presente per quanto ottimista.
tena montuosa o, più spesso, la linea sinuosa
Non cambierà l’intensità del Viaggio, nem-
di un cordone di dune. I chilometri scorrono
meno nel tratto di ritorno. È difficile, infatti,
sempre sereni. Lungo la Panamericana che
provare la contrarietà della noia, di un posto
costeggia il Pacifico, molte curve e molti chi-
già visto. Il Deserto di Ica è così. In viaggio o
lometri fino a quando non si inizia a piegare
al “bivacco”, l’hotel o accampati tra le dune,
decisamente verso Est, verso Arequipa.
bistecca e “palta” o il fuoco e una pannocchia di granturco, ogni metro sarà il desiderio di an-
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Ma prima Puerto Inca, una singolare unicità
dare avanti, di tornare, di rivedere.
che si ritroverà solo a Nord di Lima, nel con-
Di rimanere. Accade spesso nel Deserto, lo ri-
testo geografico e storico molto differente di
conosco. Come l’Oceano il Deserto è pochi ele-
Caral o Trujillo. Da Arequipa il Mondo cambia
menti, una somma semplice di strati e sfuma-
ancora, e cambierà più volte fino ai villaggi del
ture di colore affascinanti. Ecco, il Deserto di
profondo Sud, piccoli, ragionevolmente abita-
Ica è qualcosa di più: il respiro del Mare e quei
ti spesso più da un passato persistente che da
colori in rapido movimento di battito d’ali.
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