SPECIAL FREE ISSUE - N.382 - 21 MAGGIO 2019
YAMAHA TÉNÉRÉ 700
PROVA
MOTOGP
EDITORIALE
Kawasaki ZX-6R 636 2019
Marquez vince il GP di Francia
“La prima uscita, come la fate?”
P.14
P.60
P.58
PROVA
PROVA
l’anteprima
YAMAHA TÉNÉRÉ 700 9.490 EURO MOTORE BICILINDRICO PARALLELO TEMPI 4 CILINDRATA 689 cc RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO CAMBIO A 6 MARCE TRASMISSIONE FINALE CATENA POTENZA MASSIMA 75 CV A 9.000 GIRI COPPIA MASSIMA 68 NM A 6.500 GIRI EMISSIONI EURO 4 TELAIO BACKBONE IN ACCIAIO, DOPPIA CULLA PNEUMATICO ANT. 90/90 - 21 M/C 54V M+S PNEUMATICO POST. 150/70 R18 M/C 70V M+S CAPACITÀ SERBATOIO 16 LT ALTEZZA SELLA DA TERRA 880 MM PESO 187 KG A SECCO
2
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
3
PROVA
PROVA
YAMAHA TÉNÉRÉ 700: TEST ANTEPRIMA
Più attesa della finale di Champions, è finalmente arrivata. Abbiamo percorso
L
La Yamaha Ténéré 700 è finalmente nelle nostre da 950S, la Moto Guzzi V85TT, la KTM 790 Adventure e la BMW F850GS Adventure la leggera endurona di Iwata era rimasta l’oggetto misterioso di
500 km in due giorni: la
tutti noi in fissa col tassello. La moto ora c’è in
Yamaha Ténéré 700 ha
carne e ossa. E - spoilero subito la prova - va pure
prestazioni di rilievo, un ottimo
Gerno di Lesmo, vicino a Monza) e viene poi co-
bene. E’ progettata in Italia da Yamaha Europa (a
rapporto qualità/prezzo e
struita in Francia e in Giappone. La moto costa
sospensioni a punto. Però
strada anche difficile, ma per nulla povera.
l’elettronica è ridotta all’osso (ma questo a molti piacerà) e la sella è alta da terra
GUARDA IL VIDEO
mani, mancava solo lei! Dopo la Ducati Multistra-
9.490 euro e ha una dotazione orientata al fuori-
La 700 ricorda da vicino il concept T7, da cui non si discosta in maniera evidente. Troviamo un serbatoio in lamiera da 16 litri che ne ricalca le forme, una strumentazione protetta da plexi di chiara matrice dakariana e forme decisamente racing. Paramani e paramotore sono di serie. La strumentazione è digitale (non TFT) e le leve sono tutte regolabili e dotate di snodo (quelle ai piedi). Le pedane sono fissate a pregevoli staffe di allu-
di Andrea Perfetti
4
minio forgiato. Certo, lo sviluppo verticale della
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
5
PROVA
PROVA
moto è notevole e necessario per ospitare il
ni della Paris-Dakar con Cyril Neveu. Quella
La potenza è pari a 75 cavalli a 9.000 giri, con
re sempre Kayaba con stelo in alluminio e con
motore 700 CP2, che già equipaggia MT-07,
prima monocilindrica ha aperto la strada alla
la possibilità di allungare a 10.500 giri. Sono
regolazione remota del precarico e forcellone
Tracer 700 e XSR 700 ed è dotato di carter
XT600Z del 1983 - a cui spetta l’onore di aver
nuovi la centralina, l’air box e tutto lo scarico.
in alluminio che definiscono un’escursione
umido per la lubrificazione. Ne consegue un
portato per prima il nome Ténéré - e poi alla
La velocità massima è di 186 km/h, che corri-
ruota di 200mm. Restando in tema di ruote,
baricentro posto in alto (al pari della sella, a
XTZ750 SuperTénéré bicilindrica del 1989 fino
spondono a 202 km/h indicati.
la dotazione parla di cerchi a raggi con pneu-
875 mm da terra. Si può ottenere il kit per ab-
alla più moderna 660 e all’attuale XT1200.
bassarla di 35 mm). Gli ingombri laterali sono
Per la rinascita di un modello attesissimo,
La ciclistica
di 21” (largo 90) all’anteriore e 18” (largo 150)
però degni di una monocilindrica e anche il
Yamaha si è affidata alla base - valida e col-
Il telaio a doppia culla in acciaio è completa-
al posteriore con camere d’aria.
peso è contenuto. Yamaha dichiara 187 kg a
laudata - del propulsore bicilindrico CP2 da
mente nuovo e pensato per offrire prestazioni
secco (204 col pieno).
698cc già impiegato sulla nuova MT-07, adat-
ma soprattutto resistenza e la giusta snellez-
L’ìmpianto frenante della Brembo è costituito
matici Pirelli Scorpion Rally STR dal diametro
tato nelle tarature dell’alimentazione per
za per la guida in fuoristrada. La culla infe-
da due dischi a margherita da 282 mm all’an-
Le radici e la base
privilegiare ancora di più la regolarità d’ero-
riore è imbullonata (al pari delle pedane del
teriore e un’unità posteriore dallo stesso pro-
La XTZ Ténéré affonda le radici nella dinastia
gazione e la coppia ai medi regimi (il valore
passeggero) ed è protetta da una estesa cover
filo dal diametro di 245 mm, naturalmente
entrofuoristrada Yamaha, a partire dall’ante-
massimo si raggiunge a 6.500 giri con 68 Nm)
in alluminio. Il comparto sospensioni conta
gestiti dall’ABS disattivabile per l’uso in fuo-
signana XT 500 del 1976 che ha fatto la storia
e offrire un’autonomia molto elevata: Ya-
sulla forcella Kayaba regolabile con steli da
ristrada. La sella è posta a 875 mm da terra,
inaugurando un segmento di grande succes-
maha parla di più di 350 km ottenibili con il
43 mm ed escursione di 210mm, mentre al
l’interasse è di 1.590 mm.
so e vincendo, tra l’altro, le prime due edizio-
serbatoio da 16 litri (la riserva è da 4,3 litri).
posteriore troviamo un monoammortizzato-
6
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
7
PROVA
PROVA
Dotazione ed elettronica La XTZ 700 Ténéré mantiene uno degli elementi più distintivi del concept T7, ovvero il frontale mutuato dai rally con quadruplo gruppo ottico a LED (le due unità inferiori ospitano le luci di posizione) protetto da una palpebra trasparente. Molto bella e professionale anche la strumentazione, specialistica nel look e predisposta per il montaggio di dispositivi di navigazione come GPS, lettori di road book e smartphone. Non sono presenti ride by wire, mappe e controlli di trazione. L’elettronica è quindi ridotta all’osso: una scelta precisa - secondo quanto di ha detto Yamaha - per andare incontro alle richieste di chi ama usare queste moto in fuoristrada. La XTZ700 Ténéré è disponibile nelle colorazioni Ceramic Ice, Competition White e Power Black; sarà in consegna da luglio 2019. Come va Andiamo subito al sodo. La Yamaha Ténéré 700 ti mette a tuo agio - soprattutto se superi il metro e 70 - perché è agile e leggera tra le gambe. Siamo sotto i 200 kg senza il pieno di benzina ed è un grande risultato. Stai bene in sella, grazie ai comandi morbidi e al bel feeling che si instaura nei primissimi chilometri. La protezione dall’aria è discreta per il casco e carente per le spalle, ma non ci lamentiamo: per andare in fuoristrada non ci servono grossi cupolozzi che tagliano la visuale del pilota. Meglio uno schermo compatto, che devia l’aria, lasciando però il campo visivo sgombro.
GUARDA TUTTE LE FOTO
Buone notizie in zona confort, dato che le vibrazioni sono praticamente assenti e il motore non 8
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
9
PROVA
PROVA
scalda per niente.
ma per nulla cedevoli e la frenata Brembo ec-
delle Pirelli STR va oltre le aspettative: il dise-
La Ténéré è stabile sul veloce e sullo scon-
E’ bello tra l’altro anche il sound dello scari-
celle in modulabilità. Non sarà potentissima,
gno tassellato non vi inganni, grip e angoli di
nesso. Solo a bassa andatura si avverte il ba-
co. In piedi la Ténéré si guida in modo perfet-
ma la risposta del comando è davvero since-
piega sono degni da gomma stradale, e pure
ricentro alto imposto dal serbatoio tradizio-
to, grazie al manubrio largo (che preferirem-
ra e precisa. Tra le curve ci conquista sempre
buona.
nale, e anche la sella a 87 cm richiede perizia
mo solo un pelo meno incurvato all’indietro)
questo meraviglioso motore, che osanniamo
e ai fianchi stretti. Da seduti invece infastidi-
ogni volta che ci capita tra le mani. Riprende
E infatti è in fuoristrada che vorremmo un tas-
sce un po’ la sporgenza del carter destro, che
da 2.000 giri in sesta, a circa 40 km/h, senza
sello ancora più marcato (come ad esempio
urta il polpaccio. Nulla di drammatico, però
battere ciglio. A 3.000 è già corposo e ti tira
lo Scorpion Rally, per restare in casa Pirelli).
Ma nel complesso il bilancio è più che posi-
bisogna farci l’abitudine.
fuori dalle curve senza fatica. Dai 7 ai 10 di-
Sì perché qui le doti della Ténéré 700 sono
tivo, perché in fuoristrada ci si diverte e pure
venta poi quasi rabbioso.
davvero uno spettacolo e ti invogliano a osa-
tanto. Ci avete chiesto in tanti un confronto
re sempre di più. Su tutto svettano il compor-
con la rivale diretta, la KTM 790 Adventure.
Su strada la Ténéré 700 non è mai in affan-
nella manovre negli spazi angusti, quando bisogna dare la zampata a terra.
no, anzi. Sia chiaro, è una maxienduro alla
I 75 cavalli non sono mai in affanno e vorresti
tamento facile, ma anche pepato, del motore
Faremo presto un test comparativo; intanto
vecchia maniera. Non ci sono sospensioni at-
qualche cavallino in più solo in montagna a
CP2 e la risposta delle sospensioni Kayaba.
vi anticipiamo che la KTM ha un’elettronica
tive che leggono lo stile di guida o controlli
pieno carico. La sella è comoda, se conside-
Sono scorrevoli e assorbono le piccole buche;
più ricca (con mappe e traction control), la
di trazione con piattaforme inerziali. Fa tut-
riamo la destinazione sportiva della nuova
non vanno però in crisi nemmeno in presenza
strumentazione TFT, il cornering ABS e 20 ca-
to la sensibilità del pilota. Ma, nonostante la
Ténéré. Lo spazio per il passeggero è discre-
di ostacoli importanti. Insomma, se pensia-
valli in più. Ma, se vi interessa il fuoristrada
ruotona da 21, la Yamaha danza tra le curve
to, con pedane basse. Mancano però le pre-
mo al prezzo di acquisto della Yamaha, a que-
con queste moto, sappiate che la Yamaha è
bella decisa. Le sospensioni sono morbide,
se per le mani, optional. Su strada la tenuta
ste voci hanno fatto bingo.
meno ricca, ma comunque gratificante e sicu-
10
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
11
PROVA
PROVA
ra anche sui percorsi veloci (e costa dai 3 ai
Pro
4.000 euro in meno).
Rapporto qualità/prezzo - Motore facile e divertente - Sospensioni e freni ok - Comporta-
L’austriaca è in vantaggio alla voce maneg-
mento su strada e in offroad
gevolezza, grazie al basso serbatoio, e prestazioni pure. Siamo però curiosi di vederle
Contro
muso a muso in un confronto diretto, perché
Sella alta - carte destro del motore che tocca
sulle piste battute entrambe ci hanno regala-
quando si guida con gli stivali da cross.
to sensazioni molto positive. La Ténéré si è fatta attendere parecchio, ma i primi 500 km ce lo dicono in modo chiaro: attesa ripagata e alla grande. Bentornata Yamaha.
ABBIGLIAMENTO
PIÙ INFORMAZIONI
COMPLETO OTTANO
METEO: SOLE E PIOGGIA (DA 6 A 25 GRADI)
GUANTI OTTANO
LOCATION: TORTOSA (SPAIN)
STIVALI ACERBIS
TESTER: ANDREA PERFETTI (185 CM, 87 KG)
MASCHERA ARIETE
FOTO: FRANCESCO MONTERO
CASCO XLITE
12
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
13
PROVA
PROVA
la prova
KAWASAKI ZX-6R 636 11.890 EURO MOTORE 4 CILINDRI IN LINEA TEMPI 4 CILINDRATA 636 cc RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO CAMBIO A 6 MARCE TRASMISSIONE FINALE CATENA POTENZA MASSIMA 130 CV A 13.500 GIRI COPPIA MASSIMA 71 NM A 11.000 GIRI EMISSIONI EURO 4 TELAIO PERIMETRALE, PRESSATO ALLUMINIO PNEUMATICO ANT. 120/70ZR17M/C (58W) PNEUMATICO POST. 180/55ZR17M/C (73W) CAPACITÀ SERBATOIO 17 LT ALTEZZA SELLA 830 MM PESO 196 KG
14
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
15
PROVA
PROVA
KAWASAKI ZX-6R 636. LA FUORILEGGE
Ha il corpo di una 600 ma gioca con la cilindrata per irrobustirsi ai medi. La
I
I tecnici Kawasaki non hanno mai amato troppo i
GUARDA IL VIDEO
vincoli di cilindrata imposti dalle categorie di mercato. La storia degli ultimi trent’anni di motociclismo o giù di lì è piena di esempi di modelli sviluppati in quel di Akashi che… giocavano sporco – secondo i
Supersport Kawasaki diventa
detrattori – salendo di qualche centimetro cubico
un po’ più raffinata e “apre”
per ottenere gli obiettivi prestazionali (di potenza
all’uso stradale
signati dai tecnici in verde.
ma anche di resa del propulsore ai medi regimi) de-
Una scelta tutto sommato sensata e giustificabile, a tal punto da aver più di una volta fatto proseliti alzando i confini di cilindrata delle varie categorie, migliorandone la resa globale. La KLR 570, ma anche la GPz 600R o la Z750 sono ottimi esempi. La ZX-6R, che nel 2002 per la prima volta sforò dal limite regolamentare del Mondiale Supersport (in cui correva nella versione RR, naturalmente a cilindrata “tonda”) arrivando appunto alla cilindrata di 636cc, non ha avuto seguaci da parte della concorrenza, ma grazie al suo vantaggio di cilindrata si è conquistata nel tempo una folta schiera di seguaci fra i motocidi Edoardo Licciardello
16
clisti sportivi.
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
17
PROVA
PROVA
Una schiera di appassionati che ne ha sempre
Com’è fatta
per facilitare l’appoggio del piede a terra per i…
ora essere programmato su qualunque regime
apprezzato le doti dinamiche nell’uso estremo
La nuova 636 – pur non cambiando in profon-
diversamente alti. Nuovo anche il plexiglass, più
fra i 5.000 e i 16.000 giri (prima non si poteva
ma anche la “schiena” in più nell’uso stradale
dità rispetto al modello precedente – è ricono-
alto e protettivo, e arriva anche una leva frizione
scendere sotto i 10.000) e l’ago del contagiri se-
e in quello disimpegnato, lasciando la purezza
scibile fin dal primo sguardo, grazie a linee più
regolabile su cinque posizioni. E spostandosi in-
gnala l’approssimarsi del regime programmato:
della cilindrata regolamentare a chi doveva usa-
affilate e più vicine a quelle dell’ammiraglia
dietro, cambia anche lo scarico, con una finitura
a 500 giri dal limite la luce inizia a lampeggiare
re la Ninja nelle competizioni con il modello RR.
ZX-10R. Cambia il cupolino, più appuntito e af-
più raffinata e un diverso fondello, così come i
e l’ago passa da bianco a rosa, al limite la luce
Dopo un periodo in cui la piccola Ninja era tor-
filato, e cambiano i gruppi ottici, ora full-LED e
paratacchi sulle pedane del pilota. E’ diverso
lampeggia con frequenza più rapida e l’ago di-
nata ad un solo modello da 600cc, ad Intermot
diversi nel design. Ed è diverso anche il codino,
anche il cruscotto, che pur simile a quello del
venta rosso. E sempre in ottica stradale, dietro il
2012 Kawasaki ha resuscitato la 636. Che per il
più movimentato ed elaborato e anch’esso più
modello precedente, aumenta la funzionalità
cruscotto si trova un pre-cablaggio per ospitare
2019 si è rifatta un po’ il look, ha rifinito qua e là
vicino a quello della sorella maggiore. Non cam-
riposizionando alcune componenti (l’indicatore
una presa di corrente 12v.
qualche dettaglio, e si è ripresentata per anda-
bia invece la posizione di guida, che mantiene la
della marcia inserita si sposta al centro, per faci-
re a solleticare l’appetito degli amanti delle 600
triangolazione del modello precedente, mentre
litare la lettura al colpo d’occhio) e pensa anche
Motore ed elettronica
sportive, orfani da ormai troppo tempo di novità
diversi affinamenti riguardano la sella, più corta
all’uso stradale, offrendo l’indicatore del livello
Il propulsore, ora omologato Euro-4, è il cano-
da sognare. E quindi, Kawasaki ci ha portato in
(per fare sì che la porzione di sella del passegge-
carburante, l’indicatore di guida economica e
nico quadricilindrico in linea da 636cc con ale-
quel di Modena, fra Autodromo e quella via Giar-
ro funga da “cuscino” in accelerazione) e rastre-
l’autonomia residua nel pannello multifunzio-
saggio e corsa rispettivamente di 67 x 45, 1mm,
dini che unisce il capoluogo al Passo dell’Abeto-
mata nella zona di raccordo con il serbatoio, sia
ne LCD sulla destra, oltre alle indicazioni più
pistoni con mantello trattato al molibdeno per
ne, per provare la nuova 636.
per ridurre l’apertura delle gambe del pilota che
comuni. Inoltre, il segnalatore di cambiata può
una maggior scorrevolezza e fori di ventilazio-
18
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
19
PROVA
PROVA
ne fra i cilindri per ridurre le perdite di pompaggio. L’airbox è pressurizzato per aumentare la potenza massima (si passa da 130 a 136 cavalli dichiarati con l’airbox in pressione). I condotti hanno andamento differenziato fra cilindri esterni e interni per ottimizzare l’erogazione; lo scarico è stato ovviamente ridisegnato per rispettare le normative mantenendo invariati i valori di potenza e coppia del modello precedente. La frizione è la classica antisaltellamento servoassistita, il cambio a sei rapporti è estraibile (raffinatezza rara se non unica per la categoria) e la rapportatura finale è stata accorciata (il pignone perde un dente) per migliorare l’accelerazione e la brillantezza nell’uso stradale. A livello elettronico la Ninja 636 mantiene il controllo di trazione KTRC regolabile su tre livelli: 1 e 2 sono riservati alla guida sportiva e puntano ad offrire le massime prestazioni in accelerazione, mentre il 3 è pensato per garantire stabilità della moto anche in condizioni di aderenza precaria. Il sistema è capace di agire su accensione e iniezione, rendendo più dolce e progressivo l’intervento. Il pacchetto elettronico comprende anche l’ABS intelligente KIBS, senza funzionalità cornering ma pensato per la guida sportiva anche in pista, e la possibilità di scegliere fra due Power mode che offrono rispettivamente potenza piena o ridotta a circa il 65% del totale per… quando si vuole guidare tranquilli. Novità 2019 il quickshifter KQS, attivo solo in innesto e sopra i 2.500 giri, di tipo contactless per migliorare l’affidabilità rispetto ai sistemi tradizionali. La ciclistica La Ninja ZX-6R non offre grandi novità a livello cicli-
GUARDA TUTTE LE FOTO
stico: rimane il telaio perimetrale a doppio trave in
20
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
21
PROVA
PROVA
alluminio stampato con forcellone nello stesso
L’impianto frenante offre un doppio disco da
tore di sterzo Ohlins, protezioni telaio e perno
come quella delle rivali grazie a una sella rela-
materiale che equipaggia la ZX-6R utilizzata in
310mm lavorato da pinze monoblocco all’a-
forcella, coprisella passeggero e paraserbatoio,
tivamente bassa, ma comunque sportiva) che
Supersport, con telaietto reggisella pressofuso,
vantreno comandate da una pompa radiale,
oltre alla borsa morbida da sistemare sulla sella
sulle prime richiede un po’ più di concentrazio-
sempre in alluminio, scomponibile in due pez-
mentre al retrotreno troviamo un disco singolo
del passeggero.
ne, e al classico on-off da freddo degli Euro-4, la
zi. Il cannotto di sterzo è inclinato di 23,5°, con
da 220mm. I cerchi in lega da 17” calzano nuo-
avancorsa di 101mm e interasse di 1.400mm. Il
vi pneumatici Bridgestone S22 nelle misure
Su strada
peso in ordine di marcia è dichiarato in 196kg,
120/70 e 180/55.
Kawasaki, dicevamo, crede molto nelle doti
Ci si va a spasso in relativa serenità, con una
stradali della ZX-6R, e – come non avveniva forse
triangolazione pedane/sella/manubri ben fatta
con un serbatoio da 17 litri.
ZX-6R è agile, leggera e amichevole nella guida.
All’avantreno troviamo una forcella Showa SFF-
Prezzo, colorazioni, optional
da più di un decennio per una 600 supersporti-
e accogliente per tutte le taglie. Insomma, ci sa-
BP (Separate Function Fork – Big Piston) con
La nuova Kawasaki Ninja ZX-6R 636 è già dispo-
va – ha integrato la classica prova in pista con
ranno sicuramente mezzi più accoglienti e meno
funzioni appunto separate: il precarico si regola
nibile in concessionaria nelle due colorazioni
una bella presa di contatto su strada. Una prova
impegnativi su strada, ma se non si pretendono
sullo stelo sinistro mentre l’idraulica sul destro,
Lime Green / Ebony / Metallic Graphite Gray
ancora più significativa perché svolta su un per-
comportamenti del tutto fuori contesto per una
tanto in compressione quanto in estensione, at-
(sostanzialmente la classica verde/nera delle ul-
corso con discreto dislivello e asfalto spesso im-
600 supersportiva, la Ninja è una buona compa-
traverso i registri posti sulla testa di forcella. Al
time Kawasaki, a 12.090 euro) oppure nella total
perfetto: forse il teatro peggiore per una 600SS
gna anche lontano dai cordoli e anche per l’uso
retrotreno troviamo un monoammortizzatore
black (11.890 euro) giocato sul contrasto lucido
degli ultimi anni.
disimpegnato: la dolcezza dei comandi, uniti
a gas completamente regolabile con leveraggi
opaco Metallic Spark Black / Metallic Flat Spark
E invece, la 636 ne è uscita davvero bene. Fat-
all’erogazione del motore (e al dente in meno
progressivi Bottom Link Uni-Trak.
Black. Gli optional comprendono l’ammortizza-
ta la tara alla posizione di guida (non estrema
di pignone) fanno dimenticare le immagini di
22
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
23
PROVA
PROVA
pigrizia e nervosità dei quadricilindrici SS ai
In pista
poggio e comunicativa che è in grado di offrire.
in meno” mentre la 636 esce vivace e brillante
bassi e medi regimi. E poi le sospensioni lavo-
La Ninja però è stata pensata prima di tutto per
Buono anche l’impianto frenante, che allunga
dalle curve anche se non siete perfetti nella tra-
rano bene senza essere fiacche, con il giusto
l’uso sportivo, ed è naturale che in pista risulti
un po’ la corsa nell’uso in circuito (ma bastano
iettoria. Bene anche il controllo di trazione, che
mix di controllo e comfort. Non vi aspettate
ancora più a suo agio. La ciclistica qui offre il
raccordi in treccia per risolvere il problema) e
nonostante l’assenza della piattaforma inerzia-
la spinta dirompente di una maxi, ma para-
meglio, risultando già a suo agio con l’assetto
soprattutto bene anche l’ABS, che solo nelle
le si rivela progressivo e mai troppo intrusivo. Si
dossalmente è quasi meglio così, perché ci si
di serie e gomme pensate per uso misto stra-
staccate più violente si rivela un po’ prudenzia-
sente invece un po’ la mancanza del blipper in
diverte con più serenità – non si deve temere
da-pista. E’ bastato scendere un po’ di pressio-
le. Tutto è naturalmente da rivedere nel caso
scalata, non tanto per pigrizia quanto perché,
di perdere la patente se si tira la seconda in
ne per ottenere un grip sincero e costante, e un
di gomme in mescola, ma le caratteristiche di
nelle staccate più decise, aiuterebbe la coerenza
autostrada, e anche fare grosse stupidaggi-
comportamento molto equilibrato e prevedibile
base parlano di una moto sana nei fondamen-
nell’assetto anche perché, quando si frena forte,
ni diventa più difficile. E soprattutto, non si
anche dopo una mezza giornata su una pista
tali e molto, molto divertente. Il motore è dav-
l’abitabilità tanto lodata su strada rende un po’
ha mai quella frustrante sensazione di avere
tormentata come l’Autodromo di Modena.
vero brillante: il dente in meno di pignone e la
più difficile ancorarsi con le gambe al serbato-
sotto il sedere un’enorme riserva di poten-
Belle le sospensioni, che sostengono bene pur
cilindrata “rubata” si rivela un’ottima soluzione
io. Dovremo attendere una prossima 636 con
ziale inespresso come avviene con le maxi; al
copiando altrettanto bene le piccole asperità:
anche in pista, dove la guida non ha rivali nella
ride-by-wire. Perché la farete, vero Kawasaki?
contrario, anche su strada ci si può togliere lo
per l’uso più spinto ci sarà da precaricare le mol-
categoria delle 600 in termini di accessibilità. In
sfizio di guidare sportivi senza essere sul filo
le e chiudere l’idraulica, ma sinceramente non
un circuito tortuoso e tormentato come quello
Per chi è?
del rasoio e rischiare conseguenze… fisiche e
pensiamo che il giudizio possa cambiare. E l’a-
di Modena la concorrenza in almeno due pun-
Facile e allo stesso tempo difficile identificare
amministrative.
vantreno è indiscutibilmente Kawasaki, visti ap-
ti si troverebbe con la classica “mezza marcia
l’acquirente tipo della Ninja “di mezzo”. La 636
24
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
25
PROVA
PROVA
piacerà, naturalmente, a chi l’ha apprezzata an-
l’unica a saper unire l’affilatezza di una 600 alla
che in passato per doti di versatilità certamen-
versatilità di una moto di cubatura superiore, un
te maggiori alle 600 “vere” che le permettono
po’ come riuscì ad inizio anni 80 alla GPz 900R,
di essere goduta anche su strada, ma anche a
che unì 750 e 1000 in una sintesi di prestazioni
chi desidera una vera media pronto pista e non
ed elasticità. Vi pare poco?
disdegna un motore un po’ più robusto ai medi regimi per non perdere una pagina di calendario
Pregi
alla minima sbavatura in percorrenza.
Motore | Guida | Accessibilità
La 636 ci è piaciuta molto sia fra i cordoli che su strada, e non possiamo che raccomandarvela
Difetti
in entrambi i casi. Certo, vibra un pochettino e
Assenza flipper in scalata.
– al di là della comunicazione della Casa madre – non è da considerarsi una sport-touring ma è una sportiva vera e propria. Detto questo, è
ABBIGLIAMENTO
PIÙ INFORMAZIONI
TUTA DAINESE D-AIR RACING MISANOT
MOTO: KAWASAKI ZX-6R 636 2019
GUANTI DAINESE FULL METAL D1
METEO: SOLE, 17°
STIVALI DAINESE R AXIAL PRO IN
LOCATION: AUTODROMO DI MODENA TERRENO: MISTO EXTRAURBANO FOTO: PISTA, MISTO DI MONTAGNA
26
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
27
NEWS
NEWS
HONDA: UN BREVETTO PER LA POSIZIONE DI GUIDA VARIABILE Allo studio un sistema per rialzare o abbassare la posizione di guida. Debutto su una futura sport-touring? di Edoardo Licciardello
A
Difficile immaginare una Casa più attenta di
mente - semplice, razionale e che non dovrebbe
Honda alla sfruttabilità delle sue moto sporti-
comportare rilevanti aggravi in termini di mas-
ve. Il costruttore dell’ala dorata è rimasto ormai
se e pesi, al di là dell’attuatore e del sistema di
l’ultimo a proporre la sua supersportiva - la CBR
controllo. Il sistema dovrebbe altresì essere in
1000RR Fireblade - senza curarsi troppo dei re-
grado di attivare un meccanismo a forbice che
cord di potenza massima, anzi, pensando prima
ruoterebbe in avanti il cupolino (siamo curiosi
a quel Total Control che l’ha resa famosa. Proba-
di vedere la soluzione con cui verrà mantenu-
bilmente - al di là delle immagini utilizzate per
to l’orientamento del gruppo ottico anteriore)
depositare il brevetto, che illustrano appunto
sfruttando un solo attuatore e comando: al tocco
una Fireblade, il sistema recentemente brevet-
di un pulsante, quindi, si alzerebbero o si abbas-
tato da Honda non verrà comunque utilizzato
serebbero manubrio e cupolino. Manca solo una
per una supersportiva, ma piuttosto su modelli
soluzione analoga per le pedane, e saremmo di
più pertinenti, comunque dinamici, ma su cui
fronte a quella che potrebbe rivelarsi la prima,
l’aspetto comfort abbia un po’ più di rilevanza.
vera, moto totale. Lo vedremo a breve? Difficile
Viene giusto da pensare come le versioni attua-
da dire. E’ vero che il sistema è in effetti piutto-
li di VFR800 e VFR1200 siano ragionevolmente
sto semplice e non richiede radicali interferenze
da considerarsi vicine al termine del loro ciclo
progettuali con l’iter di sviluppo di un nuovo mo-
di vita, e alle voci sempre più insistenti che vo-
dello: ma è altresì vero che le Case giapponesi si-
gliono Honda al lavoro su un nuovo V4...Il siste-
ano estremamente caute nella sperimentazione
ma illustrato permetterebbe quindi di variare
di sistemi del genere, e difficilmente arrivino alla
la posizione dei semimanubri utilizzando un
produzione di serie prima di aver eliminato oltre
sistema elettromeccanico - sgancio di un fermo,
ogni ragionevole dubbio qualsiasi... fonte d’im-
scivolamento dei tubi su un’altra posizione in
barazzo. Restate sintonizzati.
cui il sistema dovrebbe ribloccarsi automatica28
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
29
NEWS
NEWS
BENELLI 502C ARRIVA NELLE CONCESSIONARIE Prezzo interessante per il debutto della Casa pesarese nel settore cruiser. Due colorazioni
D
Debutto sulla rete vendita per la Benelli 502c,
pianto frenante conta su un doppio disco da
primo modello per Benelli QJ nel segmento
280mm all'anteriore e uno da 240mm al po-
cruiser, palesemente ispirato ad un'altra...
steriore, con pinze rispettivamente a quattro
celebre naked/cruiser di grande successo.
e due pistoncini.
Dopo la TRK 251, e in attesa della 752S che tanto interesse ha sollevato ad EICMA, arriva
I cerch in alluminio da 17” calzano pneuma-
quindi la 502c, che nasce sulla piattaforma
tici di 120/70-R17 e 160/60-R17. Il serbatoio
motoristica già vista su Leoncino e sull'ap-
ha capienza di 21,5 litri. Notevole il ponte di
prezzatissima TRK.
comando, con display TFT a due modalità e cambio automatico di visione giorno/notte.
Il suo bicilindrico a quattro tempi bialbero a 4 valvole per cilindro è capace di 47cv a 8.500
502C è disponibile nelle colorazioni nero e
giri e 46Nm a 6.000 giri. La frizione è multi-
rosso a 5.990€ f.c.
disco in bagno d’olio, il cambio a 6 velocità, l'iniezione elettronica con doppio corpo farfallato di 37 mm di diametro. Il telaio è il classico telaio a traliccio in acciaio con piastre nello stesso materiale. Il comparto sospensioni si affida a una forcella upside-down con steli da 41mm, con un’escursione di 135mm e al posteriore ad un forcellone oscillante con monoammortizzatore
GUARDA TUTTE LE FOTO
centrale regolabile nel precarico molla. L'im30
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
31
ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
“SALVA MOTOCICLISTI” O CI CONDANNA? Il Ministero dei trasporti ha annunciato che il nuovo decreto rappresenta una svolta decisiva per salvarci dai guardrail, ma gli esperti si dividono. Proviamo a capirne di più ascoltando tutte le voci di Nico Cereghini
M
Ma davvero il decreto “salva motociclisti” co-
nore di 250 metri nei casi di interventi di nuova
stituisce un progresso per la nostra incolumi-
costruzione, di adeguamento di tratti stradali
tà? Qualcuno lancia l’allarme: sembra che le
esistenti che comportano varianti di tracciato
nuove norme siano così complesse da rendere
e/o rinnovo delle barriere di sicurezza stradali
di fatto difficile, nonché assai costosa, l’effetti-
su tratti significativi, oppure su strade esistenti
va installazione dei dispositivi che ci stanno a
non soggette ad interventi ma dove siano avve-
cuore per proteggerci dai micidiali guardrail.
nuti nel triennio almeno cinque incidenti con
Andiamo con ordine: il 13 maggio abbiamo ri-
morti e/o feriti, che abbiano visto il coinvolgi-
portato sul sito (qui l’articolo di Alfonso Rago),
mento di motoveicoli e/o ciclomotori. Questo
l’annuncio del Ministero delle Infrastrutture e
decreto, approntato dal Ministro Danilo Toni-
dei Trasporti, che confermava di aver registrato
nelli e dal sottosegretario Michele Dell’Orco,
il famoso decreto alla Corte dei Conti e dichia-
pone l’Italia tra i pochissimi Paesi europei ad
rava che presto si sarebbe passati all’entrata
adottare specifiche barriere protettive per l’in-
in vigore. Era stato lo stesso ministro Toninelli,
columità di scooteristi e motociclisti”.
dopo l’incontro con la mamma di Elena Aubry (qui la nostra intervista a Graziella Viviano),
L’avvocato lancia l’allarme
ad attivarsi per accelerare l’iter del decreto.
Giovanna Guiso di Motospia.it ha intervistato il
“In particolare- recita il comunicato della set-
16 maggio l’avvocato Barbara Vancini, specia-
timana scorsa- il decreto prevede l’obbligo di
lizzata in responsabilità civile e delle Pubbliche
installare barriere salva-motociclisti su tutte le
Amministrazioni, nonché consigliere della Ca-
curve circolari caratterizzate da un raggio mi-
mera Civile di Bologna e membro dell’Osserva-
32
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
torio sulla Giustizia Civile di Bologna. Che affer-
possono essere installate se il fabbricante for-
ma: "Purtroppo non siamo affatto a una svolta:
nisce un rapporto da parte di un progettista
se è già difficile installare i DSM (dispositivi
qualificato con la prova dei metodi utilizzati,
salva motociclisti) sui guardrail esistenti, dopo
comprese le specifiche del prodotto, e i calco-
l’entrata in vigore del decreto Salva Motocicli-
li e/o risultati di prova confrontati con i valori
sti sarà impossibile. Finora il vuoto normativo
originali. La verità –prosegue l’avvocato- è che
creato dalla mancata attuazione, in Italia, del-
con il nuovo Decreto la situazione peggiorerà
la Circolare di recepimento della normativa
ulteriormente: i DSM non si potranno installare
europea EN 1317-5, ha permesso ad alcune
o sperimentare su tutto ciò che è preesistente
amministrazioni virtuose di installare i DSM sul
al 2011 e al 1992, ovvero il 90% dei guardrail
proprio territorio tramite la sperimentazione e
esistenti sul territorio, privi di marcatura CE.
il rifacimento delle strade.
Il nuovo decreto agli art. 5 e 6 dispone l’obbligo di crash test su ogni singolo modello di guar-
I DSM costituiscono una “Modifica Moderata”
drail, circostanza che non potrà essere attuata
di installazione, che ai sensi della normativa
da nessuna azienda produttrice di DSM poiché
europea UNI EN 1317-5 appendice A.3 e A.4,
troppo onerosa o comunque di impossibile
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
33
ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
esecuzione a causa della mancanza di dispo-
di lavoro e nel caso aggiustare il tiro: disponibi-
ga come procedura eccezionale”.
nibilità di guardrail su cui eseguire i crash test,
lissimi, ma non lo abbiamo più sentito".
Infine parliamo di quella norma introdotta nel
dovuta al fallimento o alla chiusura di numero-
decreto che lega la necessità di un intervento al La mamma di Elena Aubry
numero delle vittime nel triennio. Questo tipo
Graziella Viviano, che dopo la perdita della fi-
di contabilità è penosa per tutti. “Ai tecnici del
Barriere e omologazioni
glia un anno fa ha avuto un ruolo determinan-
ministero –conclude Graziella- ho chiesto di
"Anas –conclude Vincini- ha recentemente
te nel sollecitare il ministro Toninelli affinchè
arrivare prima dei morti, di istituire commis-
presentato le nuove barriere in cui sono già
varasse il decreto in tempi brevi è di parere
sioni capaci di arrivare subito al punto, in au-
integrati i DSM, da installare sulle autostrade e
diverso. “Per me –ci ha detto Graziella- ha dei
tonomia. Ma purtroppo non c’è nulla da fare:
strade di nuova costruzione e sui rettilinei. Ma
limiti ma è un buon decreto. L’ho mostrato
mi hanno spiegato che quando ci sono investi-
da un attento esame dell’attuale decreto, non
anche agli esperti del DIS, il noto centro della
menti pubblici non possono esistere margini di
sarà possibile installare quei DSM sui guard rail
sicurezza stradale: sono emerse delle criticità
discussione. In un Paese civile basterebbe una
già esistenti nei punti più pericolosi: le curve!
che abbiamo segnalato al ministero e che poi
commissione, in Italia verrebbero a generarsi
Questo decreto si può chiamare in tanti modi
abbiamo capito e dovuto accettare. Anche a me
situazioni ambigue”.
ma non certo decreto Salva Motociclisti".
piacerebbe l’idea di completare i guardrail esi-
se aziende produttrici di guardrail".
Aspettiamo il sottosegretario Insomma, la situazione resta comunque preoccupante. E anche per noi è difficile capire se davvero il Ministero ha sbagliato qualcosa, oppure se i limiti e le leggi e le normative europee impediscono di fare un decreto diverso e migliore di questo. Per fare chiarezza sulle modifiche che in tanti chiedono abbiamo sollecitato un incontro urgente con il sottosegretario Michele Dell’Orco. Vi terremo aggiornati.
stenti con il DR46 o elementi analoghi, ma una Anche MotorLab Idee in movimento, l’asso-
legge di tipo nazionale non può indicare una
ciazione di Mario Volta che da tempo si pro-
modifica del genere senza omologarla: se poi
diga per diffondere il DR46 (la banda gialla
il vecchio guardrail non reggesse?” Anche Vivia-
in materiale plastico) sui punti più pericolosi
no condivide le preoccupazioni circa i tempi e
delle strade italiane, è allarmata. Analizzato
le risorse economiche, ma prova ad ipotizzare
il decreto, ha chiesto via pec al sottosegreta-
una soluzione. “Se per chiudere le buche sulle
rio Michele Dell’Orco una serie di modifiche e
strade i soldi non ci sono, io metto lo spry e se-
poi, dopo una tardiva risposta, mantiene tutte
gnalo la buca. L’ho fatto a Roma e tanti hanno
le sue riserve. "Prima del decreto - ci ha detto
seguito il mio esempio e salvato qualche vita.
Volta- era possibile installare DSM sui guardrail
Allo stesso modo però, e qui sono d’accordo
esistenti, attraverso la sperimentazione e in
con chi critica il decreto, bisognerebbe fare in
virtù della normativa europea EN 1317-5 detta
modo che la sperimentazione possa continuare
modifica moderata di installazione.
come deroga. Ho chiesto questo al ministro: un procedimento eccezionale di emergenza che
Dopo il decreto lo si potrà fare solo attraverso
consenta alle amministrazioni locali di proce-
costosi crash test per ogni singolo modello di
dere nei punti più pericolosi con appendici alle
barriera. Questa la realtà dei fatti. Dell’Orco ci
barriere, non attraverso prove di omologazione
ha annunciato l’intenzione di creare un gruppo
ma con simulazioni calcolate. Ripeto, una dero-
34
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
35
ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
POLIZIA IN AZIONE A CATANIA Polizia in azione a Catania. Abbiamo intervistato il Questore di Catania e trascorso un intero giorno sulla strada insieme con le Volanti motomontate della Polizia di Stato! di Antonio Privitera
F
GUARDA IL VIDEO
Finito questo servizio sono passato molte
beffardo per entrambe le città. Catania caoti-
altre volte sotto il portone della Questura,
ca, provinciale, buttanissima che si concede
indeciso se entrare e farmi annunciare per
a tutti senza mai affezionarsi a nessuno: gli
tentare di ridiscutere – pietosamente, l'am-
agenti di Polizia che lavorano sulle sue strade
metto - con l'ufficio stampa del Questore di
mi hanno sempre stimolato tanti interrogati-
Catania una eventuale estensione della loro
vi. Loro: i poliziotti. In moto in divisa tecnica,
disponibilità; riguardando il video di quelle
con protezioni e paraschiena, per le viuzze
sei ore passate sulla strada insieme alle Vo-
del centro o sul lungomare, una sosta per un
lanti in motocicletta della Polizia di Stato mi
caffè al porto prima che arrivino i croceristi da
sono fermato spesso su singoli fotogrammi
proteggere prima che qualcuno faccia loro un
con l'impulso di contattare il dirigente del-
brutto scherzo, la velocità bassissima da tene-
la Squadra Volante, il gentilissimo Dott. De
re per farsi notare e fungere da deterrente, le
Girolamo, e chiedergli di spiegarmi ancora
richieste assurde di qualche cittadino – forse
qualcosa in più del loro lavoro di poliziotti in
soltanto la banale voglia di sentirsi in empatia
motocicletta in una città peculiare come Cata-
con questi ragazzi di quarant'anni e più – e le
nia: una città turistica, un porto, una vecchia
improvvise chiamate dalla sala operativa per
signora in abiti barocchi, un nobile centro sto-
un'emergenza con i lampeggianti accesi e la
rico contraddetto da periferie ingiustamente
sirena da spegnere in prossimità del luogo del
decadute (ma quali periferie non lo sono?),
reato per sorprendere l'eventuale criminale;
sede di Università, una volta chiamata la Mi-
non resta molto tempo per null'altro, sei ore
lano del Sud e oggi questo appellativo suona
passano in fretta, le mie domande restano in
36
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
gola sostituite da altre che non avrei immagi-
menti – violenti, intimi, ordinari - in cui le vi-
nato prima e dal rispetto che devo a France-
deocamere restano spente, attimi in cui pensi
sco, Simone, Giuseppe, Carmelo e tutti gli altri
che sei lì per grazia ricevuta mentre per loro
poliziotti - che ringrazio per l'ennesima volta
è quotidianità e che per fare il poliziotto così,
per la loro esemplare pazienza e disponibilità
esposto molto più che in auto, ci vuole pas-
- con i quali per un giorno ho condiviso le stra-
sione; eppure Francesco che sulle spalle ha le
de della mia città preferita vedendole da una
mostrine di Sovrintendente è lì da anni con i
prospettiva diversa, una prospettiva irripeti-
capelli bianchi, i colleghi lo prendono pure –
bile e che mi terrò ben stretto come uno dei
bonariamente – un po' in giro perché rimane
momenti più emozionanti passati su due ruo-
saldamente in sella quando potrebbe forse
te. Inizialmente devo confessare di non essere
chiedere di fare un servizio meno usurante.
stato granché convinto di avere fatto un buon lavoro; in un solo giorno di strada assieme
Ma lui no. Al termine del lavoro parcheggia la
alle Volanti ho imparato tante di quelle cose
BMW GS700 in dotazione, inforca la sua Hon-
sulla Polizia di Stato e sui motociclisti che mo-
da Africa Twin e continua. Di fermarsi non è
strarne anche solo metà avrebbe voluto dire
ancora il momento, anche perché la sua auto-
montare un lungometraggio di un paio d'ore,
revolezza è da riferimento.
e anche no: non si può dire tutto, ci sono mo-
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
37
ATTUALITÀ
ATTUALITÀ
Sulla strada ci si ferma abbastanza spesso:
che lo scrivessi ma, almeno su questo, non
si scende dalle moto, si controlla qualcuno,
dovrei rischiare l'arresto.
si chiama la centrale, si scambiano opinioni:
GUARDA IL VIDEO
ci si prende ogni tanto un break e si parla di
Chiedo scusa ai lettori se magari le prossime
moto, di quanto vanno forte, di come sono
righe possono sembrare superflue ma, crede-
belle; sembra anche che il mio parere abbia
temi, non lo sono affatto e fare dei ringrazia-
una qualche timida rilevanza, ma poi arriva
menti in questo caso è non solo doveroso ma
come la campanella del ring la chiamata della
un vero piacere perché gestire servizi come
centrale e non è sempre un'emergenza: ma-
questo non sarebbe semplice senza l'entusia-
gari è la nave dei turisti appena arrivata che
smo e la disponibilità appassionata di tante
ha bisogno di assistenza, magari una signora
persone come quelle che vedete qui sotto cui,
vuole denunciare un piccolo abuso o sempli-
ancora una volta va il grazie di Moto.it.
cemente c'è un altro controllo da fare, e si parte.
Grazie quindi a: Questore di Catania Dott. Alberto Francini,
In un giorno avremo fatto almeno 40 chilome-
Dott.ssa Recca, Dott. De Girolamo e le Volanti
tri, tutti urbani, tutti indispensabili. Mi sono
della Polizia di Stato.
accorto che Simone e Giuseppe – coppia fissa sulla Vega 6, che sarebbe il nome della loro
Davide Maio e Silvio Lo Verde cui bisogne-
pattuglia - conoscono metro per metro quasi
rebbe erigere una statua equestre dentro la
tutte le strade di Catania, le persone agli an-
Questura di Catania per il loro indispensabile
goli, chiamano per nome i sassi delle strade,
aiuto a indirizzare i nostri sforzi organizzativi.
sanno tutto quello che succede, le storie di malaffare e quelle belle, quelle che ti annoti
Triumph Sicilia per averci concesso le Tiger
nel taccuino in attesa di poterle raccontare:
800 XCa e XRx che ci hanno accompagnato in
“però, questa non la scrivere”. Okay, non la
questo servizio mostrando una spiccatissima
scrivo.
propensione all'uso urbano con consumi contenuti, comfort e facilità di guida. Oltre che
Scriverò invece che siete dei ragazzi molto at-
essere riuscite a tenere il passo delle Volanti a
tenti, dalla grande misura, che la vostra pas-
sirene spiegate e gas spalancato. Ma non ave-
sione per la moto non mi ha sorpreso ma lo ha
vamo dubbi.
fatto la dedizione al vostro lavoro e la gigante-
GUARDA TUTTE LE FOTO
38
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
sca sensibilità nel restare a contatto con tutti appena scesi dalla sella. So che non volevate
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
39
INTERVISTA
INTERVISTA
ALESSANDRO BORGHESE: FAST AND FOOD Quando non cucina, corre. Con le auto. Con la moto. In un modo o nell’altro, è uno che va veloce. Alessandro Borghese parla delle sue passioni: la Porsche, il primo Ciao, il Caballero, l’Harley, la moglie, il sesso, le figlie. E Valentino, che sogna di incontrare nella cucina del Ranch. L’intervista allo chef di 4 Ristoranti. Foto di Gabriele Micalizzi GUARDA IL VIDEO
di Moreno Pisto
L
Locascion: il suo ristorante "AB - Il lusso della sem-
bandiera italiana. Sarebbe figo, vorrei fare tipo la
plicità" in zona City Life, il quartiere da cui devi
Sei Ore, con più piloti, a squadre». ABNormal è la
passare se hai intenzione di visitare Milano adesso.
società che coordina tutte le attività in cui è impe-
tervista ci porta in cucina. Presenta la sua brigata
zetti di 20 anni, piloti veri. Come dire: cucini a livello
Opere d’arte e cucina. Vi sveliamo un trucco: se dal-
gnato: ristorazione, licensing, food consulting. AB
come i frontman fanno con il resto della band: “Alla
professionale o ogni tanto la domenica. Io faccio il
la strada vedete la sua foto in vetrina vuol dire che
sono le sue iniziali. Abnormal è un gioco di parole
pasticceria e panificazione c’è Big Daniel appena
pilota per divertirmi, quando mi va di girare in pi-
lui c’è, è dentro che lavora e intrattiene i clienti. Se
che lo descrive tra abnorme, come la sua stazza
tornato da Londra! Poi c’è il super responsabile
sta. Sono da track day,non gara, che lì mi spaccano.
la foto invece non c’è, lui non è presente. Bene, oggi
imponente, e anormale, come la sua vita e tutto
della cucina perché senza Max qui non se cantano
Però una volta si potrebbe pureprova’». Il tuo libro
la foto da fuori si vede. Lui c’è. Alessandro Borghese
quello che fa. AB infatti quando non cucina, guida.
messe! Ai carciofi, Andrea; sulla mandolina, che
si legge in un attimo.«Sì è davvero un morso». Fa
arriva in sala con gli occhi pallati. Ci studia, ci ana-
Quando non guida, corre. Con le auto. Con la moto.
grattugia come se strimpellasse, Rashid, alla brace
ridere in molti passaggi, come quando hai scritto:
lizza. La prima cosa che noti è che telecamere o no
In un modo o nell’altro, è uno che va veloce. E che
e ai secondi; qui abbiamo il micio del Medioriente
«Mia mamma non mangia, si nutre».«Sì, perché è
lui è sempre lo stesso: gesticola, riempie lo spazio,
si diverte, tanto, sempre. Ora, in Tv, è in onda con
e c’è pure un sudamericano che ora non lo vedo,
una roba ben diversa. Ci sono quelli che hanno l’at-
parla con quell’accento lì, romano sì ma tutto suo,
Cuochi d’Italia (TV8), registra le nuove puntate di
ndosta?, capopartita agli antipasti e poi c'è Carlo il
titudine del nutrirsi. Che per carità, non c’è niente
con la c che diventa sc, con esclamazioni continue
Alessandro Borghese 4 Ristoranti che vedrete su
mio sous chef”. Finita la session ci mettiamo a se-
di male. Ma appunto, si nutrono, non mangiano.
e alti improvvisi. Mentre ci stringe la mano fa lui
Sky Uno, entrambi i programmi prodotti da DRY-
dere e ritorniamo alle corse.
Non mangiano per gola, gusto, ricerca del piacere,
la prima domanda: «Di che parlate?». Parliamo di
MEDIA. Stesso canale per Alessandro Borghese
te e di come sfoghi il tuo stress con le corse. «Sì,
Kitchen Sound, la sua videoenciclopedia di ricette
Con che auto vai a girare in pista?
ne della cucina e del mondo gastronomico». C’è
in macchina! Dobbiamo inaugurare la nuova tuta
in 5 minuti, dal 15 aprile. E poi c’è il suo ultimo li-
«Porsche GT3». Allora perché non una bella Carre-
un dettaglio a pagina 12 che colpisce, quel velo di
che mi ha regalato Adidas, di Vitantonio Liuzzi, una
bro Cacio & Pepe – La mia vita in 50 ricette in cui
ra Cup? «Ma va, quella è gente che fa sul serio, son
tristezzache non becchi tanto facilmente ma che
tuta ignifuga da Formula Uno, bellissima, col lo-
fa l’outing definitivo anche sul suo amore per tutto
piloti professionisti, ti fanno un culo come un sec-
Angela Frenda (coautrice e food editor del Corriere
gone della AB Normal, scarpette, guantini, nome,
quello che ha un motore. Prima di cominciare l’in-
chio. Campionato difficile, gente che spinge, ragaz-
della Sera) ha notato. Racconta tantissimo il dietro
40
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
per edonismo. Roba assai lontana dalla mia visio-
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
41
INTERVISTA
INTERVISTA
le quinte. «Sai, vivendo con un personaggio pubbli-
Borghese) ne ha avute due, tutte e due rosse con
co (la madre è l’attrice Barbara Bouchet) fai fatica
interni in pelle neri. Oppure, Lancia Thema Ferrari,
a tirar fuori il tuo carattere, il tuo modo di essere,
8 cilindri, 32 valvole. Era un grande appassionato,
il tuo modo di vedere la vita, quello che vuoi fare
ha avuto anche una Lamborghini Espada e una
perché la società spesso ti etichetta in una deter-
Ferrari GTO, tanto per ricordarne altre due». Anda-
minata maniera. Una dimensione che non si nota
va anche in moto? «Papà era un pilota, ha corso in
facilmente dall’esterno, perché spesso può sem-
moto per tanto tempo, di sicuro dal 1965 al 75. Gare
brare un vantaggio essere figlio d’arte, quando
di lunga durata come la Milano-Taranto con Ducati,
invece spesso e volentieri fai il doppio della fatica.
Harley, Yamaha, Suzuki. Poi anche un Campionato
Dalla prospettiva opposta, chi questa condizione la
Italiano in 125 e 175cc». Roba seria. «Caspita, si è
vive da dentro, può essere uno svantaggio proprio
fatto male più di una volta. Una volta mi raccontò di
perché tutto quello che fai lo devi fare meglio degli
quando Michelin gli propose, insieme ad altri piloti,
altri. Cioè, se gli altri lo fanno bene tu lo devi fare
di testare le prime gomme slick al posto di quelle
benissimo. E questo alla lunga è faticoso. Scusa,
intagliate. Si rifiutò dicendo: “Sono lisce queste, an-
ma non dovevamo parla’ di motori?».
dremo per terra!”. Quella paura legittima alla fine la superò. Ma durante una gara, in staccata alla fine di
Se chiudi gli occhi e ti immagini ancora
un rettilineo che portava in una grande piazza, con
un bambino, su quale macchina ti vedi?
le slick appena montate, entrò paro paro dentro
«Lancia Delta HF Integrale Evoluzione. Papà (Luigi
una vetrata. Avevano lavato l’asfalto la sera prima».
La prima moto che ti ricordi? «Allora, partiamo dai motorini: Ciao, sella del Grillo, cerchi del Si e carburatore 19 Dell’Orto esterno con un 102cc sotto». Praticamente era una special. «Sì, e con lo sterzo piegato, perché avevo il vizio di andare su una ruota. Era una figata, ma pregavo la notte per avere l’Honda GP, il primo scooter con il freno a disco anteriore. Dopo il Ciao ho guidato anche un Califfone 3 marce e il Fantic Caballero». Nel libro scrivi anche dei viaggi in autostrada con tuo padre.«Ero il suo copilota. Papà aveva il piede pesante, si ingarellava con tutto ciò che si muoveva oltre una certa velocità. E io, che ero e sono malato di macchine, facevo da scout. Riconoscevo dagli specchietti che roba stava arrivando: modello, cilindrata, cavalli, così potevamo capire se era il caso di ingaggiare una corsa. Ma queste cose delle gare per strada non se dicono…». La velocità ti è rimasta tanto dentro eh. «Mammamia che ricordi la Delta Integrale con la centralina portata a più cavalli, era una scatola che camminava, nel senso che faceva 200 km/h, 210 ma con che ripresa! Da 0 a 100 era un’astronave e sul misto stretto non c’era storia. Erano i tempi della Ford Escort Cosworth, della Toyota Celica, del Porsche 3.3 e del 3.6, della BMW M3 con l’alettone». Seguivi anche le gare? «Quando c’erano auto o moto in Tv non si usciva di casa, guardavamo correre tutto ciò che aveva un motore, dalle 125 fino alle 500. Il mio mito era Kevin Schwantz». A che età hai imparato a guidare? «A nove anni, su una Y10 Turbo. Papà mi portava solo la domenica. Tirava fuori la Y, io infilavo la pri-
42
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
ma, staccavo la frizione e appenastuccavo la marcia lui la riportava subito in garage. Prossima corsa, la domenica successiva. C’era da imparare a staccare la frizione e a cambiare le marce come diceva lui, se no spegneva la macchina. Stop». E le moto? «Le moto fanno parte del Dna di famiglia. Guarda questa foto, è nonno con una Royal Enfield. È morto in pista, correndo la gara di Posillipo, era uno di quei piloti col casco di pelle, occhialetti, sigaretta spenta e via andiamo. Ma io le moto le ho lasciate perdere, da quando ho le figlie piccole ho mollato il colpo e sono diventato harleysta. Che però piega di brutto». Il tuo mito nelle auto? «Uno che ho sempre ammirato è Senna, Alboreto per quel poco che ha corso con la Ferrari, Damon Hill, Mansell. Me ne piacevano parecchi». Tuo padre ti diceva: «Divertiti in quello che fai perché lo farai tutti i giorni».«C’è chi compra le macchine perché deve associare la sua immagine a un’estetica, chi perché guarda solo alla meccanica. A me piace guidare, che è diverso. Conosco un sacco di gente che possiede inutilmente certi macchinoni, ma a me viene da ridere». Che ne pensi delle auto di oggi, con gli aiuti alla guida? «Oggi la tecnologia fa sì che certe auto le possano guidare tutti. Certi sistemi di assistenza ti permettono di portare macchine da 400 cavalli con un margine minimo di errore. Io sono più sentimentale, tant’è vero che sono un porschista, mi piacciono le macchine dove il fattore pilota fa ancora un po’ la differenza». Ma un’auto a guida autonoma te
43
INTERVISTA
INTERVISTA
la compreresti? «No, perché mi levi quello che per me vuol dire guidare. Cioè, vero e proprio divertimento e interazione con il mezzo. A me già mi rode che ci stanno troppe macchine con cambio automatico. Per dire». Auto elettrica? «Auto elettrica sì». Ne hai provata una? «Sì sì, una Tesla. Che è un aeroplano. Però un aeroplano senza cuore. Sapete qual è il fatto? Che è come un interruttore. Lo accendi, lo spegni. Lo accendi, lo spegni. Lo accendi, lo spegni. Un elettrodomestico. Però ne sono consapevole, il futuro sarà elettrico. Vorrei provare il Porsche 918 Spyder che è un ibrido, elettrico e motore a combustione. Dicono che sia davvero una macchina fenomenale… un milione e duecentomila euro di macchina. Se qualcuno ce l’ha in garage, io la provo volentieri.Giuro che gli faccio un treno di gomme di traverso e basta». Ora però lo possiamo dire. Questa intervista nasce perché abbiamo un obiettivo: farti cucinare nella cucina della VR46 Academy, per tutti i piloti. «Quella per Vale è una passione condivisa con papà da quando lui era ancora un ragazzino. Lo abbiamo visto crescere, fa parte dei ricordi delle gare che guardavamo in Tv. Cucinare al ranch sarebbe una figata: lui mi insegna a fare due traversi e io una gricia o una cacio e pepe». Guarda che il ranch è difficile davvero. «Ah sì? Tosta? Allora andiamo solo a cucinare, se no facciamo una figuraccia». La gara delle gare di Valentino? «Ce ne ho parecchie, una a Laguna Seca con Stoner. Pazzesco. Le bagarre con Biaggi, Lorenzo, una volta saltai sul divano slogandomi una caviglia. Aaaaaahhhhh, urlavo proprio, urla da pazzo scatenato. Ma non per il dolore, mi stavo esaltando per la gara».
44
GUARDA TUTTE LE FOTO
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
45
INTERVISTA
Nonostante la rivalità, Marquez ti fa emozionare? «No, non ci sono al momento piloti che miiiii... Sai, quelle sono cose che arrivano una volta ogni tanto. Marquez è un po’ come quando vinceva i mondiali Doohan, dopo un po’ mi son rotto i coglioni. Bravo, per carità, però chi tifavo io era Schwantz. Ne ha vinto uno di Mondiale, è caduto 700 volte, però era il funambolo della 500. Era quello che faceva le curve di traverso, uno stile che poi hanno ripreso tutti. Io c’avevo il casco col 34, il mio sogno era la RGV Gamma 250, neanche 500, a carburatori, che andava di pari passo con la Yamaha RD 350 detta la bara. Ho guidato tutte e due». E gli outsider, tipo McCoy? «Mi piacciono i piloti che arrivano dal TT, quelli a cui manca una rotella in testa, quelli sporchi. Gente che parte dal paesino con il camper, con il papà che fa il meccanico. Si montano i motori, si montano le gomme e poi passano a fianco dei muretti a secco a 320 all’ora». F1? «Adesso ci sono alcuni che manco conosco, son tutti piloti con la valigia. A me piaceva quello che ora è un mio grande amico e mi dà delle gran belle lezioni di guida. Vitantonio Liuzzi». Però i personaggi ci sono ancora: Räikkönen, Hamilton,Vettel… «Se dovessi dire un pilota, direi Kimi: è capace di stare in un bar fino alle 11 di mattina e poi andare a fare il secondo tempo a Spa Francorchamps. È pazzo come un cavallo e c’ha il manico. Non molto costante, ma molto valido». Quanto la competitività fa parte della tua vita? 46
INTERVISTA
«Sono competitivissimo, in tutto. Con chi tira il
te, seppie, polli…Tanti non reggono e mollano». A
di mondiali. Ha appeso il casco al chiodo e se ne è
sasso e fa più salti sull’acqua, con chi beve, con
Deejay chiama Italia hai raccontato com’era la tua
andato. Io rispetto uno così. Ogni tanto mi vedo le
chi corre. Per me qualsiasi cosa è motivo di com-
giornata in crociera. Pesante. «Il lavoro è faticoso,
prove auto che fa su YouTube». E un programma
petizione». Dai, tiriamo un po’ di frecciate ad altri
non ti viene regalato niente, quando arrivi a un
auto e cucina? «Ho già il titolo. FastFood».
chef. «Sono amico con tutti». Nel tuo libro dici che
certo livello vuol dire che dietro c’è qualcosa, che
in Italia hanno lavorato tutti per Marchesi, che son
hai sudato veramente tanto. Se no non ci arrivi. O
Facciamo la lista della spesa: che
tutti secondi di Marchesi. «Tutti allievi di marchesi.
se ci arrivi, duri poco. Certo, ci sono quei big bang
moto hai?
Per carità, grande maestro, non ho nulla da dire.
che pare esistano solo loro per periodo limitato. E
«L’ultima moto l’ho comprato insieme a papà, la
Ma il fatto è che sono in tanti che si presentano
poi ci sono i missili a lungo raggio, quelli che son
Triumph Bonneville, l’ultimo modello che hanno
come suoi allievi, perché fa figo dirlo anche se non
sempre là. E come dice Vasco, io sono ancora qua».
fatto a carburatori, scarico della Arrow, tubi aero-
è vero». Quando diventerai giudice di Masterchef?
O passione o passione. «Questo è un mestiere che
nautici, disco a farfalla, ammortizzatori prepara-
In un’intervista dici: «Ho fatto tre edizioni di Junior.
inizi sempre da zero, che ti mantiene molto bambi-
ti. Un po’ cafè racer. Sta in garage ferma da tipo 5
Mi avevano proposto ancheMasterchef, ma io non
no. La cucina è come giocare, solo che qui giochi ad
anni povera stella, immacolata». E poi c’è l’Harley
c’ho proprio tempo. Già sono in Tv con 4 Ristoranti
alto livello, giochi in serie A. Il calciatore fa la stessa
con cui pieghi. «Il mio Street Glide completamente
e Cuochi d’Italia, poi il catering, il banqueting, la ri-
cosa. Si diverte come un pazzo scatenato, levagli
preparato, c’ho un pyton due in uno, scarico latera-
storazione, le consulenze e il licensing… insomma,
il divertimento e gli toglila voglia di giocare. Poi di
le con bocca d’uscita grande così, completamente
c’ho da fa’».
mezzo ci sono gli sponsor, i soldi, la Tv, gli ingaggi,
vuoto, che tipo quando lo accendi partono allarmi
roba di questo genere. Però, fondamentalmente,
di macchine dappertutto. La mia più grande godu-
Nel libro ci sono tante chicche, ma quel-
noi facciamo questo. Oggi per esempio sono en-
ria? Scalare marce accanto alle auto, aspettare che
la di quando portavi in giro per Cinecit-
trato in cucina perché voglio fare un dolce nuovo
passi la gente e poi fare PPUUM, il colpo, quello sec-
tà Cameron Diaz le batte tutte.
con il simbolo del ristorante. Con il mio pasticcere,
co che ritorna. Per questo l’elettrico no’ ‘o so’… mo’
«Eh vabbè, erano i tempi della produzione di Gangs
che è appena tornato da Londra, ci siamo messi
hanno messo pure i chip per simulare il rumore del
of New York. Mia mamma stava con Leonardo Di
in testa di prendere una mia fotografia e fare uno
cambio marcia. È un po’ come fare l’amore con una
Caprio nello stanzino trucco, io che sono madrelin-
stencil della mia faccia con la bocca aperta. Così
bambola di plastica. È tutto artificiale». Le tue bim-
gua inglese scarrozzavo la Diaz su un golf cart. Che
quando la porto al tavolo gli spruzzo sopra uno
be in moto? La grande sì, dietro, andiamo a prende-
storia!». Quanto la Tv ha cambiato la percezione
spray al cioccolato, gli faccio lo stampo della mia
re il gelato quando fa più caldo. La piccola arriverà,
del mestiere di chef? «Chi è entrato nel mondo del-
faccia e nella mia bocca ci pianto un tortino. Capi-
ora è troppo presto. E la moglie invece? «Lei sem-
la cucina mediatica, se la vogliamo chiamare cosi,
to? Facciamo questa roba qua». Ricorda un po’ il
pre. Ma non guida, si fa portare».Sei più bravo a fare
ci è arrivato perché per 10, 15 anni ha fatto la gavet-
casco di Vale. «Esatto, quello con lui dietrooo! Vedi,
l’amore o a cucinare? «Fare l’amore». A fare l’amore
ta vera. È gente che si sporcava le mani dalla matti-
finché ti diverti, vale. Quando non ti diverti più,
o a guidare? «Fare l’amore». L’ultima volta che hai
na alla sera, lavorando 18 ore al giorno. I ragazzetti
smetti. Fai altro. Vedi coso lì, quello che mi piaceva.
fatto l’amore? «Ieri». Come vorresti morire? «Facen-
di oggi vorrebbero saltare quella parte là, ma non
Rosberg. Nico Rosberg ha dato giù finché ha detto:
do l’amore, sempre con mia moglie». E sulla lapide
è una roba fattibile. E infatti durano pochissimo.
“Devo vincere un Mondiale e poi ne devo vincere
cosa ci scriviamo? Alessandro Borghese, virgola…
Quelli che vengono da me con l’obiettivo della Tv
uno anche su Hamilton. Fatto quello, ha raggiunto
«Virgola, faceva molto bene l’amore».
li torchiamo dalla mattina alla notte a pelar pata-
il suo obiettivo. Non gli interessava vincerne sette,
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
47
TECNICA E STORIA
TECNICA E STORIA
AERMACCHI ALA D’ORO: LA PIÙ VELOCE DEL MONDO
Ormai leggendaria, la Aermacchi Ala d’Oro è stata la monocilindrica ad aste e
D
Delle Aermacchi a cilindro orizzontale ci siamo già occupati qualche anno fa. Stavolta analizziamo in particolare il modello da corsa, la famosa Ala d’Oro, e parliamo anche dei prototipi poco noti, con distribuzione bialbero, da essa derivati.
bilancieri da corsa più veloce del mondo. Parliamo di questa
La storia di questa moto, direttamente estrapolata
moto e di altri prototipi poco
come, grazie ai miglioramenti via via apportati nel
noti
corso degli anni, sia stato possibile raggiungere ri-
dai normali modelli stradali, mostra chiaramente
sultati formidabili in termini prestazionali. Già poco tempo dopo la sua comparsa l’Ala d’Oro era probabilmente la 250 di maggiore interesse per i piloti privati e per gli juniores. Ben presto le vittorie hanno iniziato ad arrivare, non soltanto in Italia, e si sono susseguite per lungo tempo. Nel curriculum agonistico spiccano ben nove campionati italiani della montagna (quattro dei quali per merito del comasco Angelo Tenconi), conquistati tra il 1965 e il 1973, e quattro titoli Juniores. Numerosi sono stati anche i campionati conquistati all’estero. Vanno pure ricordate due vittorie alla 100
di Massimo Clarke
48
GUARDA TUTTE LE FOTO
miglia di Daytona (1963 e 1964).
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
49
TECNICA E STORIA
TECNICA E STORIA
a un alesaggio di 72 mm e a una corsa di 61
punto è stato chiaro che la distribuzione ad
mm, con un nuovo cilindro in lega di alluminio
aste e bilancieri costituiva un serio limite al
con canna riportata. Naturalmente le misure
raggiungimento di potenze sempre più eleva-
delle valvole sono via via aumentate. Hanno
te. Per questa ragione nel reparto corse della
inoltre fatto la loro comparsa una biella spe-
casa sono stati realizzati nel 1967 due motori
cificamente realizzata, che differiva da quelle
con testa bialbero (forse a quattro valvole),
dei motori di serie sia come disegno che come
che però, per decisione dei vertici aziendali,
robustezza, e un pistone forgiato al posto di
non sono usciti dallo stadio di prototipo.
quello fuso in conchiglia impiegato nelle pri-
Gli alberi a camme venivano azionati da una
me versioni (e nei modelli stradali).
cascata di ingranaggi posta sul lato sinistro. Nello stesso periodo Celestino Piva, del re-
C’era anche la versione 350, che è stata costruita
al 1966), Alberto Pagani e Gilberto Milani.
in un numero nettamente minore di esemplari,
L’Ala d’Oro 250 ha fatto la sua comparsa nel
tra il 1964 e il 1971, e che ha ottenuto un note-
1960, poco tempo dopo la 175. Inizialmente si
vole successo.
trattava solo di una moto stradale preparata
La prima Ala d’Oro è stata la 175; ben presto
per le corse, ma in seguito l’evoluzione ha por-
però la casa ha perso interesse per questa classe
tato a soluzioni specificamente sviluppate per
di cilindrata, concentrando i suoi sforzi sulla 250
impiego agonistico come un nuovo telaio con
(e, in seguito, anche sulla 350).
piastre nella zona posteriore (1966), per non dire delle sospensioni e dei freni, che da un
Le Ala d’Oro sono state impiegate per diversi
certo punto in poi non hanno più avuto nulla a
anni anche nei Gran Premi, con ottimi risultati.
che fare con quelli impiegati nella produzione
Spesso subito dopo moto specificamente nate
di serie.
per tale tipo di impiego (MV tre cilindri, Benelli quattro, Morini bialbero) c’erano loro. In varie
Nei modelli stradali, tra i quali spiccava la
occasioni l’Aermacchi ha schierato un paio di
sportiva Ala Verde, il motore era a corsa lunga
moto ufficiali, direttamente uscite dal suo re-
(66 mm x 72 mm) e aveva il cilindro in ghisa;
parto corse, con piloti come Renzo Pasolini (fino
sulla Ala d’Oro però si è ben presto passati
50
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
A metà degli anni Sessanta è stata adottata
parto esperienze della Aermacchi, agendo per
una frizione a secco e, poco dopo, l’albero a
proprio conto al di fuori degli orari di lavoro ha
gomito è stato modificato e dotato di volantini
costruito un altro motore bialbero. In questo
a mannaia (e non più discoidali); inoltre alla
caso a comandare gli alberi a camme provve-
sua estremità sinistra è stato montato un vo-
devano un alberello ausiliario e due coppie
lano esterno. Verso la fine della evoluzione di
coniche, posti sul lato destro. Pure questo in-
questo modello hanno fatto la loro comparsa
teressante monocilindrico non è uscito dallo
perni dei bilancieri eccentrici per la regolazio-
stadio sperimentale.
ne del gioco delle valvole, al posto degli usuali registri a vite.
Nel 1967 lo svizzero Marly Drixl, che all’epoca
Nel reparto corse sono state provate diverse
viveva a Milano, ha presentato un telaio per le
lunghezze della biella e diverse altezze del
monocilindriche Aermacchi da competizione
cilindro. Rispetto a quelle impiegate nella
con disegno a doppia culla continua rialzata,
produzione di serie, le aste della distribu-
che è stato costruito per un certo tempo, in un
zione sono diventate più corte e di maggiore
ridottissimo numero di esemplari.
diametro (ma con minore spessore di parete).
Erano nate le Drixton. Veniva offerta anche la
Nell’ultimo periodo di produzione pare sia sta-
moto completa, con una forcella B&B costruita
to realizzato anche un certo numero di motori
a Trezzano sul Naviglio. È interessante osser-
con un alesaggio di 74 mm e una corsa di 58
vare che i telai di questo tecnico svizzero sono
mm. Le Ala d’Oro 250 sono arrivate ad erogare
in seguito diventati più noti e diffusi nella ver-
circa 33 cavalli a 10.000 giri/min.
sione studiata per ospitare il motore bicilindri-
Nonostante lo straordinario sviluppo del qua-
co Honda 450.
le questi motori erano stati oggetto, a un certo
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
51
VIAGGIARE
VIAGGIARE
QUEENS’ CAVALCADE 2019 AUSTRIA. CARNET DE VOYAGE
Dopo i successi di “QC” Canarie e del “Baricentro Italiano”, Queens Cavalcade
O
Oltre le Alpi, Maggio 2019. Queens Cavalcade è un’idea di Daniele Papi. Semplice, emotiva, culturale. Motociclistica, naturalmente… Non solo. Dicevano di Papi, basta ricordare la Regolarità leggendaria e della rivoluzione, la Sei Giorni Internazionale di
passa le Alpi e si sviluppa
Enduro all’Isola d’Elba, il modo tutto Italiano di par-
a margherita tra Austria,
tecipare ai grandi Rally-Raid, La Dakar quando era
Germania e Italia. Una
ci clicki sopra per “scoprire” chi è. Daniele Papi lo co-
ancora… Dakar. Il “Papone” non è uno di quelli che
Classica per 100 classiche,
nosci già. La sua Queens Cavalcade, evento che non
moto e, limited edition
più speculativa, “fluida” del gusto dell’esplorazione
quest’anno, auto
poteva eludere l’imprinting e che arriva in una fase e dell’organizzare, è una di quelle idee che, come te la spiegano, ti viene da dire “Perché non ci ho pensato prima!”. La risposta è che talvolta si ha la fortuna che qualcun altro elabori per noi quella che, in fondo, è la nostra cultura del piacere. In questo modo riesce a mettere insieme un programma che riunisce molte idee già “nostre” e, occupandosi anche e soprattutto del resto, che talvolta è la parte più seccante, crea l’Evento. Ed ecco come finisce che l’evento è il “nostro Evento”!
di Piero Batini
52
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
53
VIAGGIARE
VIAGGIARE
Io me lo ricordo bene. Alle canarie, un’Isola
valcade oltrepassa le Alpi, atterra nel Tirolo,
giorni e tre tappe sulle strade, non le autostra-
una semplificazione delle categorie Moto, ora
dopo l’altra, lungo il mare, la Montagna, oltre
e evolve in una proposta che… perché-non-
de, più affascinanti, evocative, stimolanti di
divise in gruppo A, tutte quelle immatricolate
il Vulcano, attorno e in mezzo all’Oceano, un
ci-ho-pensato-prima. 3 più due giorni di viag-
Austria, Germania, Italia. Non strade, meglio
entro il 1999, e gruppo B quelle immatricolate
Gruppo di sconosciuti diventato amici per sem-
gio, di conoscenza, sì, perché quando rallenti
rotte di esplorazione. L’evoluzione della For-
successivamente, in questo caso solo se mono
pre. Da quell’Harley non sarei più sceso, mai più
diventi un esploratore, attraverso la campa-
mula vincente porta a due aggiustamenti. Il
o bicilindriche.
un aereo per rientrare.
gna, le Città, i laghi e la montagna del Tirolo,
primo è nel tipo di percorso, non più in linea
Ricordo bene anche quell’altra volta che ho
tra Austria, Germania e Italia alla ricerca, e
bensì “a margherita”. Vuol dire che partenza e
Il bello del “margherita” è partire e arrivare
“riviaggiato” la mia Terra, e le Terre limitrofe
alla scoperta “inevitabile” di scorci di imma-
arrivo di ogni tappa sono fissati nello stesso
tutti i giorni… a casa, all’Hotel, ritrovare l’at-
riscoprendo frammenti chiave della mia natu-
ginazione che si tuffano nel reale. Per 100 tra
posto. A Seefeld, Tirol. È il centro, il quartier
mosfera lussuosa e l’accoglienza complice,
ra in Toscana, Umbria, Lazio. Dalla mia BMW
Auto e Moto, deadline di iscrizione fissata al 30
generale, il campo base ideale per scoprire il
sapere quello che ci aspetta. Gli amici. I com-
di trent’anni fa non sarei sceso mai più… e in
Maggio (ma per qualche giorno di comporto,
meglio di tutto, parliamo del piacere di viag-
pagni del Viaggio. Confort concentrato e libera
effetti ho continuato per conto mio, non mi
senza esagerare mi raccomando, dite che vi
giare, di rallentare e conoscere, fermarsi e se-
interpretazione del gusto di aver partecipato.
andava di chiuderla lì. “Rapinata” l’idea avevo
mando io).
dimentare. Ripartire.
Il centro della Queens Cavalcade è questo, e
continuato un paio di giorni da solo e incrocia-
più precisamente punta del compasso a Se-
to ancora quegli Amici con la stessa idea.
Queens’ Cavalcade 2019 è in programma…
La seconda novità dell’edizione 2019 è l’in-
efeld in Tirol, antico villaggio agricolo e oggi
Basta sognare. 1-5 agosto 2019. Queens Ca-
anzi, è un programma dal 1 al 5 agosto. Cinque
troduzione della categoria Autovetture. Detta
una delle località “in” del turismo austriaco,
così, uno potrebbe pensare anche all’arrivo
da poco diventata la capitale dello Sci Nordico
di un nuovo superbollo. No, naturalmente,
con le Olimpiadi Invernali (chi ha vissuto l’e-
parliamo di Classiche, preziose, particolari
sperienza ci racconti cos’è di meraviglioso una
Macchine. In entrambi i casi, sia che si parli
valle stazione sciistica top… quando arriva
di Moto che di Auto, queste dovranno essere
l’estate).
state immatricolate prima del 1999. Marche,
54
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
modelli, età, prerogative tecniche e storiche
E da Seefeld in Tirol i tre petali… pardon i tre
saranno dati e pretesti per l’istituzione della
anelli della QC19 Austria. Verso l’Italia, verso
ormai “famose” classi di merito, e qui non par-
la Germania e in Austria. Primo anello lungo
liamo di una nuova polizza bonusmalus, ne-
le rive sinuose dell’Inn, l’Ötztaler Gletscher-
cessarie a costruire lo schema di assegnazione
straße, la strada asfaltata più alta del mon-
dei coefficienti, e da questi le classifiche su
do a 2798 metri fino al ghiacciaio che non ci
base di rating, no, non è alta finanza, solo alta
si crede. Al Passo del Rombo l’inaspettato, e
passione, per l’assegnazione del Trofeo Que-
non per questo meno suggestivo, Museo del-
ens Cavalcade. A proposito, si deva sapere che
la Moto. Seconda Tappa, invece, quasi inte-
l’opera di Alfredo Sasso staziona ormai da tre
ramente in Germania attraverso il Garmish
anni nella bacheca di Stefano Sala, bi-campio-
Partenkirchen e mèta a Neuchwanstein, quel
ne imbattuto, e dice lui imbattibile, della Que-
castello da cartolina che da solo vale un viag-
ens Cavalcade. Questo schema porta anche
gio. Terzo e ultimo anello, se proprio dovessi-
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
55
VIAGGIARE
VIAGGIARE
mo aver voglia di finire il viaggio, tipicamente austriaco e tirolese, un’autentica sbornia di paesaggi mozzafiato dal… belvedere delle strade più placide e ben tenute del Mondo, colpo d’occhio e sosta al Lago Achensee. Ritorno via Innsbrück, il museo Swarovski, che tutti crediamo di aver visto tutto e invece no, non è così. Già sappiamo che abbiamo messo in fila una serie di Punti GPS (a proposito saremo guidati dall’eccellente Tripy, lo strumento-roadbook allo stato dell’arte, che solo alla Dakar non potevamo soffrire). Non era questo l’intento, ma ci serva da orientamento. C’è la piccola, Gara di Regolarità, l’assalto al Trofeo di Stefano Sala, ma è piccola cosa, divertente e istruttiva. Il resto, e ben più importante e attraente, è una grande libertà di movimento e di iniziativa. E di elegante essere padroni, e condividere a piacere e per il piacere, del proprio viaggio, modificarlo, adattarlo allo spirito o all’obiettivo del momento, dell’ispirazione. Ecco come succede che, per la prima volta nella nostra vita, si abbia l’occasione di partecipare a un Evento collettivo con la possibilità di scrivere, per poi rileggere, il proprio Carnet de Voyage. Queens’ Cavalcade 2019 Austria. 1-5 Ottobre. http://www.queenscavalcade.com
GUARDA TUTTE LE FOTO
56
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
57
EDITORIALE
EDITORIALE
Nico Cereghini
veri esperti e quelli che recitavano la parte solo per
“LA PRIMA USCITA, COME LA FATE?” Da soli o in compagnia, col passeggero o senza? Mezza giornata o un intero fine settimana? E andate subito a cercare le curve o preferite il relax? Una specie di sondaggio per identificare meglio la nostra passione
nelle compagnie “turistiche” si possono correre dei rischi, se c’è (e quasi sempre c’è) qualche corpo estraneo che non ha ancora capito bene le regole. Dunque il mio consiglio per la prima uscita è: soli, oppure con gente nota e affidabile. Poi ogni strada è buona, soprattutto se riuscite a trovarla poco trafficata. Il massimo sarebbe, per chi se lo può permettere, uscire nei giorni feriali e non festivi. Quanzio di ogni stagione me ne sollecitano tanti- devo
Ciao a tutti! Passerà pure questo maggio pieno di
sta. Voi cosa fate, partite rigorosamente da soli o vi
pioggia! Anche in questo fine settimana, almeno
portate dietro il passeggero preferito? Vi muovete
qui al nord, pochissimi motociclisti sulle strade. E
con tanti altri motociclisti, con pochi fidati, o addi-
quei pochi, visti da vicino sotto gli scafandri anti
rittura con nessun altro? E che tipo di meta cercate,
pioggia, con l’aria mesta di chi si rende conto di aver
battete subito i percorsi con tante più curve possibi-
sbagliato tutto, fin dalla prenotazione dell’albergo
li oppure preferite strade lente e rilassanti? Andate
o dell’agriturismo con tanto anticipo. Il fatto è che
più volentieri al mare, al lago, oppure in collina se è
normalmente c’è il sole, in questa stagione dell’an-
troppo presto per salire in montagna? E vi fermate
no, e allora, per ingannare il tempo e sognare stra-
a mangiare in trattoria, magari pranzo completo in
de asciutte davanti alle ruote, eccovi una specie di
un buon ristorante, oppure preferite senz’altro una
sondaggio a metà tra il metodo e la passione. Per
breve sosta, seduti in mezzo al verde con pane e
approfondire e riflettere un po’. Di solito, come vi
salame? Credo che non ci sia una ricetta migliore
togliete di dosso la ruggine dell’inverno? Mi interes-
dell’altra, però anche da queste cose si capisce che
sa sapere quale strategia preferite seguire quando
tipo di motociclista siamo. Per esempio chi ha un
organizzate la vostra prima uscita dell’anno a pri-
po’ di timore addosso e magari non si sente tanto
mavera e da mesi non usate la moto. C’è chi giron-
disinvolto alla prima uscita –e lo capisco- ebbene è
zola soltanto per qualche ora, solitario sulle strade
meglio che parta da solo o tutt’al più con un amico
vicine a casa per rientrare a pranzo la domenica in
fidatissimo. Perché, come sempre, è molto meglio
famiglia, e chi invece organizza una giornata intera,
soli che male accompagnati. Anni fa conoscevo (e
magari addirittura tutto il week end, con qualche
non frequentavo) una compagnia di smanetto-
amico motociclista o persino con il club di marca
ni che tiravano dentro tutti quelli che avevano la
che sa organizzare a puntino il percorso e ogni so-
moto “da sparo” e non sapevano distinguere tra i
58
innescarono una serie di incidenti pesanti. Persino
do mi sento in vena di dispensare consigli –e all’ini-
di Nico Cereghini
C
EDITORIALE DI NICO
essere all’altezza della loro moto. Naturalmente
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
sempre ricordarmi di una cosa. Che, sulla scelta della moto, prima devo informarmi bene intorno ai gusti e all’esperienza del mio interlocutore e poi, comunque sia, è meglio che rimanga sulle generali. Ho imparato che il tipo di utilizzo della moto non deve vincolare necessariamente la scelta. Perché la verità è che vanno bene tutte, per noi motociclisti. E tutti sono convinti di scegliere la più bella. Certo non tutte le moto sono uguali, non tutte sono state progettate e costruite per lo stesso impiego e lo sappiamo, ma conosco motociclisti felici che vanno a Capo Nord con la CBR e la zavorrina, caricati con borse e zaini e tutto, e quelli che si comprano la Adventure da ventiduemila euro con le borse in alluminio da deserto e girano solo in città o tutt’al più si spingono nell’Oltrepo Pavese. Contenti loro, perché dovrei spingerli in diverse direzioni? Per cambiare c’è sempre tempo. Vedo addirittura scooteristi felici che fanno cinquecento chilometri al giorno; e vi dico la verità: un po’ li invidio. Non per lo scooter, naturalmente, per la invidiabile tenuta della loro schiena.
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
ASCOLTA L’EDITORIALE 59
MOTOGP
MOTOGP
MARQUEZ VINCE IL GP DI FRANCIA 2019 Marquez domina il GP di Francia 2019. Alle sue spalle doppietta Ducati con Dovizioso e Petrucci. Rossi quinto di Giovanni Zamagni
L
LE MANS - Trionfo di Marc Marquez, davanti a tre Ducati: Andrea Dovizioso, Danilo Petrucci e Jack Miller. Quinto Valentino Rossi, settimo Franco Morbidelli, ritirati o caduti Pecco Bagnaia e Andrea Iannone. Gara tirata, ma noiosa per la superiorità di Marquez: voto 6,5 per la sfida finale tra i ducatisti. “Ah, se non ci fosse Marquez”, verrebbe da dire. Ma Marc Marquez c’è e diventa sempre più forte: terzo successo in solitaria, con un dominio netto, anche se leggermente meno imbarazzante rispetto ai precedenti. Un successo che Marc ha costruito nei primi giri, quando è stato bravo a resistere e a replicare agli attacchi di un sorprendente Jack Miller. tPoi, quando al settimo giro si è riportato al comando, ha cominciato a spingere e tra il nono e l’undicesimo giro ha cambiato ritmo, ha aumentato il vantaggio e poi ha lasciato gli altri a scannarsi per il podio.
60
TRE DUCATI IN FILA Finita quasi subito la sfida per la vittoria, ecco la sfida per il podio, con tre Ducati che hanno finito una dietro all’altra. «Danilo è stato bravo, forse nel finale ne aveva un po’ di più rispetto a Dovizioso, ma è stato molto atten-
ROSSI A UN PASSO DA MILLER
to» ha sintetizzato al meglio l’ingegnere Gigi
Fuori Vinales, abbattuto senza colpa da Ba-
Dall’Igna. Ma Petrucci, per la verità, ci ha pro-
gnaia, che ha perso l’anteriore della sua Du-
vato eccome al 25esimo giro e al 26esimo giro.
cati, centrando poi in caduta il rivale, il miglior pilota Yamaha al traguardo torna a essere Va-
Ma è riuscito a stare davanti al compagno di
lentino Rossi, autore di una gara di sostanza,
squadra solo per pochi metri: Andrea, stac-
ma che si è conclusa con un quinto posto sen-
cando fortissimo, obbligava Danilo a frenare
za infamia e senza lode. Valentino ha guida-
oltre il limite, con Petrucci largo e Dovizoso
to bene, ma, forse, ha guidato ancora meglio
pronto a rinfilarsi.
Quartararo, risalito fino all’ottavo posto, fa-
chiuso al sesto posto, a soli 2”8 da Rossi, dopo un fine settimana sempre nelle prime posizioni. Il nuovo forcellone in carbonio e le modifiche al motore sembrano funzionare egregiamente, perlomeno con Espargaro, perché Zarco continua a essere disperso nelle retrovie. Male l’Aprilia: altra gara da dimenticare.
Leggi la classifica
cendo segnare il giro più veloce e con grande Per entrambi, un buon risultato, se non si pen-
costanza, arrivando alle spalle di un Franco
sa alla superiorità di Marquez: Dovizioso tiene
Morbidelli sempre molto solido.
botta in qualche modo a 8 punti da Marquez, Petrucci dimostra di meritare la moto ufficia-
CHE KTM
le. Ma la merita anche Miller, protagonista di
Grande risultato per la KTM: Pol Espargaro ha
una gara di sostanza. MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
61
MOTOGP
MOTOGP
MARQUEZ: "SIAMO PIÙ EFFICACI" Le gare le gestisce un po' come vuole, la sua superiorità è chiara... anche a lui!
di Giovanni Zamagni
N
“Nei primi due giri non ho attaccato - ha spiega-
cambiare un po’ il modo di guida: fino all’anno
to Marquez -, perché volevo prendere confidenza
scorso, facevo il tempo soprattutto in frenata, ma
con la soffice posteriore, mai utilizzata prima della
era rischioso, mentre adesso siamo più efficaci
gara in questo GP.
nel complesso del giro. Sono molto contento anche per la vittoria di mio fratello: non basta essere
Ero a posto, poi mi ha passato Miller: ho pensa-
“fratello di o figlio di…” per guadagnarsi un posto
to che ne avesse di più, invece andava piano e
in MotoGP, te lo devi sudare in pista e questo è un
il gruppo si stava ricompattando. Sono tornato
successo importante per lui”.
davanti e ho pensato di fare come a Jerez, imponendo il mio ritmo: ho spinto per tre, quattro giri e poi ho pensato a guidare pulito. In questo fine settimana ho faticato di più rispetto a Jerez, ma in gara, fin dal giro di allineamento, mi sono sentito molto bene, ho potuto spingere di più… Quale la mia sfida? Cadere di più, per il momento sono là… Scherzi a parte, so che arriveranno gare dove farò più fatica. Di solito quando le temperature sono basse fatichiamo di più, invece questa volta siamo andati bene. Mi sento a posto in entrata di curva ma avendo più motore ho dovuto
62
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
63
MOTOGP
MOTOGP
DOVIZIOSO: "NON BASTA QUELLO CHE ABBIAMO" "Non cerchiamo il risultato importante, ma serve qualcosa per lottare per il campionato". Nonostante li secondo posto Dovizioso non è soddisfatto della situazione di Giovanni Zamagni
S
Secondo al GP di Francia, dopo un weekend
a gestire e vincere. Quindi non basta quello
difficile con alle spalle il compagno di squa-
che abbiamo. Stiamo facendo bene ma non
dra, ma Andrea Dovizioso sembra scontento
abbastanza per giocarci il campionato. Sia-
e pessimista. Se Ducati non "trova qualcosa"
mo riusciti a portare a casa punti importanti
Marquez continuerà a dominare, questa la
e in campionato siamo lì con Marc e questo
sintesi del dovipensiero.
molto positivo, ma non basta. Adesso andia-
grediente fondamentale per trovare le solu-
ce la possiamo giocare, ma in troppe gare che
mo al Mugello e la pista ci aiuterà ma dobbia-
zioni».
ha fatto la differenza».
Se non ci fosse stato Marquez?
mo trovare qualcosa perché non cerchiamo il
«Se non ci fosse stato Marquez avrei vinto
risultato importante, ma serve qualcosa per
Non è che tu sei troppo critico nei
Al Mugello?
due mondiali! Ma Marquez c’è e prendiamo
lottare per il campionato».
tuoi confronti mentre invece è Mar-
«Al Mugello ci giochiamo le gare, ma mi
quez a essere un marziano?
aspetto anche le Yamaha particolarmente
come abbiamo gestito la gara, per esempio.
A inizio stagione ti aspettavi qualco-
«Anche se fosse un marziano vogliamo vince-
forti e anche Marc. Gli altri anni Ducati ha fat-
Non avevamo la velocità per fare secondi ed
sa di diverso?
re il campionato, quindi non cambia tanto».
to la differenza, ma quest’anno sarà difficile
esserci riusciti quindi è la conferma che in
«Speravo, però le gare ti dicono la verità. Su-
gara possiamo raggiungere punti importanti.
zuki e Yamaha ci sono anche loro per il cam-
Tardozzi ha detto che fino ad oggi
Vogliamo studiare quello che non sta funzio-
pionato e Marquez ha trovato più potenza
la stagione è da 7,5. Che ne pensi?
nando come vorremmo, non come dovrebbe.
e con il telaio nuovo si sta trovando bene e
«E’ un bilancio positivo, perché quello che
Bisogna capire se c’è qualcosa che possiamo
quindi Marquez sta facendo la differenza.
conta alla fine è il risultato in campionato.
migliorare, perché i numeri di Marquez sono
Speravamo di essere un po’ più avanti, ma
Io credo di essere obiettivo quando dico che
importanti e riesce nelle situazioni più diver-
non perdiamo le speranze e soprattutto non
non abbiamo carte particolari per combatte-
se di piste e condizioni climatiche e di asfalto
dobbiamo perdere la calma perché è un in-
re contro Marc. Questo non vuol dire che non
quello che c’è di positivo di questo weekend:
64
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
che capiti».
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
65
MOTOGP
MOTOGP
PETRUCCI: "CI HO PROVATO, SENZA FARE IL MATTO"
re la curva. Io e Andrea siamo abituati a sfi-
podio fa molto bene e ci permette di arrivare
darci a parità di moto, lo facciamo anche nel
carichi al Mugello».
cross… Sono contento della mia moto e del suo carattere, dei suoi pregi e dei suoi difetti,
Com’è il rapporto con Andrea?
anche se Marquez con la Honda sta facendo la
«Fantastico e lo devo ringraziare, questo po-
differenza».
dio è anche merito suo. Mi ha adottato a Forlì, gli scrocco tutto quello che posso a casa, mi
Danilo al primo podio con il team Ducati ufficiale: “Sono stato messo in discussione ancora prima di iniziare, questo risultato dà fiducia. Devo molto a Dovi, a Forlì mi aiuta in un sacco di modi: siamo due amici. Ma l’ho attaccato, finendo lungo tre volte. Se fosse successo qualcosa come in Argentina 2016, mi avrebbero menato…” di Giovanni Zamagni
L
LE MANS - Ha fatto una gran gara, gestendo
dalla prima fila. Invece ho cominciato a girare
bene l’obbligo di dover fare un buon risultato,
con un buon ritmo, li ho ripresi, ho passato
l’obbligo di provare ad attaccare, l’obbligo di
Rossi e Miller e mi sono trovato dietro a Do-
non fare disastri. Danilo Petrucci è uscito alla
vizioso. Rispetto ad Andrea, ero più veloce in
grande da una situazione che poteva essere
ingresso curva, ma lui era più forte in accele-
delicata ed è stato premiato con un terzo po-
razione, non ce la facevo ad attaccare. Ma ci
sto che ha tanta sostanza. «Non è stato facile
ho provato tre volte, finendo lungo in tutte le
e non volevo assolutamente che finisse come
occasioni, proprio perché Dovi accelerava me-
in Argentina 2016 (quando Iannone centrò
glio di me».
Adesso devi ripetere certe prestazio-
dà tantissimo. Ma non mi sono risparmiato,
ni anche nelle piste a te meno favo-
come ho detto ci ho provato tre volte, senza
revoli?
però fare il matto».
«Sì, bisogna rifare certe prestazioni anche in altre piste. Ma quest’anno sono già migliora-
In cosa, esattamente, ti ha aiutato?
to sotto questo aspetto: sia in Argentina sia in
«Andrea mi dice sempre di non affliggermi, di
Texas, dove in passato aveva faticato tantissi-
non pensare di essere il brutto anatroccolo, di
mo, ho disputato delle buone gare, anche se
non pensare al futuo. Dovi, prima di tutto, è
magari si era visto meno. Sicuramente questo
una brava persona: sto sempre con lui e con i
Dovizioso all’ultima curva: anche allora, i due erano in lotta per il secondo posto, NDA): già
Quando sfidi un pilota a parità di
vedevo la faccia di Dall’Igna, temevo mi me-
moto, cosa avresti voluto di differen-
nassero… A inizio gara, Marquez non forzava
te per batterlo?
più di tanto e cercavo di controllarlo, ma ho
«Io e Andrea abbiamo uno stile simile, ma
fatto un grave errore alla curva 8, perdendo
anche differente in alcuni aspetti. Come ho
tre posizioni. Ero quinto e ne ho fatto un al-
detto, lui è più bravo di me in accelerazione:
tro un paio di giri dopo ed ero sesto. Mi sono
io prendevo un paio di metri in uscita da ogni
un po’ demoralizzato, ho pensato che sareb-
curva e per recuperare dovevo frenare molto
be stata una gara come le altre, pur partendo
tardi. Così andavo lungo e non potevo chiude-
66
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
67
MOTOGP
MOTOGP
sul podio è sempre salito solo Marquez, per
lui in altri: magari mixando le due cose si può
gli altri non è così facile. Anche in Argentina
fare meglio
sono stato a due decimi dal podio, nonostante partissi decimo. Dopo Austin mi sono detto:
Io oggi rischiavo di più a entrare in quella
mi sto mettendo pressione addosso da solo.
maniera, ma faticavo in accelerazione. Io per-
L’anno scorso avrei dato un mignolo per esse-
sonalmente sono contento; è chiaro che An-
re in questa squadra: mi sono detto, goditela,
drea vuole giocarsi il mondiale e contro que-
tanto non decido io, posso solo fare il massi-
sto Marquez bisogna essere al posto giusto
mo. E si sono visti i risultati: me la sto goden-
al momento giusto. Io sono uno stimolo per
do. Poi se non sarò qui nel 2020 non voglio
Dovi tutti i giorni, sia in pista sia in allenamen-
avere il rimorso di non avere dato il massimo.
to: credo che stiamo andando molto forte. Il
Io adesso lo sto dando: se basterà per la ricon-
problema è che la Honda ha fatto un grosso
ferma bene, altrimenti non ho fatto del male
passo in avanti».
a nessuno. Sono contento di quello che sto facendo, sono felice di guidare questa moto».
Però la Honda la guida solo uno, la Ducati in tre…
suoi amici, con la sua famiglia, gli “rubo” sem-
casino. All’ultimo giro era possibile passare in
pre qualcosa, nel senso che imparo sempre
frenata in un paio di punti, ma era troppo ri-
qualcosa da lui. E vedere Andrea, uno che si
schioso. E non eravamo solo io e lui, avevamo
sta giocando il mondiale della MotoGP, carica-
vicino Miller e Rossi».
«E’ vero, possiamo avere tanti dati a disposi-
aver fatto secondo, terzo e quarto,
zione ma non c’è un pilota che riesca a fare la
ci sia un clima da ultimo e penultimo
differenza come la fa Marquez con la Honda.
posto; Dall’Igna dice che è solo un
Effettivamente è solo Marc che la sfrutta; io,
secondo posto, il Dovi è deluso, Tar-
Andrea e Jack stiamo andando forte, siamo
dozzi è d’accordo con Gigi. Perché?
messi bene nel mondiale. Aspetterei almeno
«Abbiamo fatto un secondo e terzo posto,
metà campionato per tirare delle linee; certo
risultato buono per il team secondo me, ma
lui è in testa al mondiale nonostante uno zero
loro erano più contenti di fare primo e secon-
ed è sempre al 101%».
do… Ma anche noi, ma non è che non ci abbiamo provato. Così come a Jerez, dove c’era un’atmosfera da funerale, ma io e Andrea stia-
re la mia moto da cross sul furgone è qualcosa di incredibile: siamo due amici normali».
Questo risultato conferma che tu sei
Quindi, con un altro avversario ci
per meriti in questo team?
avresti provato di più?
«Mi hanno messo in discussione ancora prima
«Macché, ci ho provato e riprovato, finendo
che cominciassi… Nonostante avessi fatto il
tre volte lungo e rischiando il contatto. Sem-
primato della pista a Sepang e altre buone
plicemente non ho fatto il matto: è stata una
prove. Nelle gare mi è sempre mancato qual-
bellissima battaglia, molto pulita, senza fare
cosa, ma stiamo anche parlando di GP dove
68
Mi colpisce come in Ducati, dopo
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
mo dando veramente il massimo». Secondo te per loro non è così? «Non lo so, spero che lo capiscano. Sono due gare che arriviamo uno attaccato all’altro: evidentemente la moto ha quel limite. Certo, c’è da dire che io sono più veloci in alcuni punti e
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
69
MOTOGP
MOTOGP
ROSSI: "PERDIAMO TROPPO IN RETTILINEO" L’analisi di Valentino dopo il 5 posto di Le Mans: “La M1 è ben bilanciata, è bella da guidare, consuma meno le gomme, ma ci mancano cavalli, siamo in difficoltà sul dritto e in accelerazione, uscendo dalle curve lente. Se non altro, ci sono buone prospettive per il futuro” di Giovanni Zamagni
L
LE MANS - Non si può dire che non ci abbia provato, ma per diversi motivi la sua non è stata una gara esaltante: Valentino Rossi spiega qual è il limite attuale della Yamaha. «E’ stata una gara difficile. Sono partito abbastanza bene, ma non avevo il passo per stare insieme alle Ducati, perdevo troppo in rettilineo e in accelerazione, in uscita dalle curve lente. Ho cercato in tutti i modi di non perdere la scia per provare a lottare per il podio, ma non è bastato. L’aspetto positivo è che sono più costante dell’anno scorso, ma non basta. In gara tutto si complica contro la Ducati, perdiamo troppo in velocità massima. E’ un peccato, perché la M1 è ben bilanciata e si guida bene». La Honda è cresciuta nel motore, la Ducati è sempre stata potente; è
70
questo, quindi, il problema della Yamaha? «Esattamente. Abbiamo migliorato sotto alcuni aspetti, come il consumo delle gomme e la moto ha un bilanciamento migliore, siamo forti in frenata e a centro curva, ma gli altri hanno molti più cavalli di noi e soffriamo in tutte le piste. Tra l’altro, io sono sempre il più lento tra i piloti Yamaha e le nostre sono le velocità più basse. La Yamaha, storicamente, non è mai stata fantastica in rettilineo, ma quest’anno sembra che la situazione sia addirittura peggiorata. E’ un peccato, perché la moto è bella da guidare, ma, per regolamento, non possiamo fare più di tanti interventi sul motore. Forse si può trovare qualcosa in accelerazione». E’ una resa? «Avrebbe dei vantaggi stare a casa da domani e andare alla spiaggia, ma non è così! Bisogna
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
solo essere realistici, ma non ci arrendiamo di
arrivava comunque già il primo prototipo per
certo. In fondo anche oggi, Marquez a parte, era-
l’anno successivo, cosa che non è successa nelle
vamo lì a giocarcela con le Ducati. Bisogna vive-
ultime stagioni. Insomma, si sta lavorando, c’è
re alla giornata, pensare gara per gara».
ottimismo per il futuro».
In fondo, tu e Dovizioso dite la stessa
Tu sei stato veloce all’inizio e meno
cosa: il problema è Marquez.
alla fine, anche se non sei calato trop-
«Sì, il problema di tutti è Marquez: se non fosse
po; Quartaro, al contrario, ha faticato
caduto ad Austin, avrebbe vinto quattro gare su
nei primi giri ed è stato molto velo-
cinque e in Qatar è stato battuto solo all’ultima
ce alla fine: le due cose sono legate?
curva da Dovizioso. Sta guidando bene e ha una
In altre parole: con la Yamaha non si
moto competitiva, va un pelo più di tutti gli altri
può andare forte dal primo all’ultimo
in tutte le condizioni e su ogni pista».
giro? «Quartararo è la sorpresa del campionato: sape-
C’è qualche aspetto positivo?
vo che sarebbe stato veloce, ma non così tanto.
«Sì, come ho detto, abbiamo migliorato il rendi-
Negli ultimi due GP è andato molto forte. Det-
mento delle gomme, siamo più costanti. E poi,
to questo, non credo che andare forte all’inizio
si comincia già a parlare del 2020: c’è una pro-
escluda la possibilità di essere competitivo alla
grammazione che è mancata negli ultimi anni.
fine, e viceversa».
In passato, quando la M1 era vincente, a Brno
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
71
MOTOGP
MOTOGP
SPUNTI, CONSIDERAZIONI, DOMANDE DOPO IL GP DI FRANCIA
come la miglior gara della KTM?
giro in cui è stato realizzato).
Senza dubbio. Espargaro ha chiuso a 5”935 da
Quartararo 1’32”355 (20); Marquez 1’32”362
Marquez, a 3”951 dalla prima Ducati, a 2”882
(11); Miller 1’32”383 (4); Petrucci 1’32”541
dalla prima Yamaha. Pol è sempre stato velo-
(18); Dovizioso 1’32”567 (11); Rossi 1’32”722
ce in tutto il fine settimana, dimostrando un
(11); P.Espargaro 1’32”776 (16); Morbidelli
grande passo in avanti della sua moto.
1’32”781 (8); Rins 1’32”819 (16); Crutchlow 1’32”826 (22); Lorenzo 1’33”092 (6); A.Espar-
Come va considerato l’11esimo po-
Quali sono state le chiavi del GP? Come va considerato l’11esimo posto di Jorge Lorenzo? Perché Alex Rins non è riuscito a rimontare oltre la decima posizione? di Giovanni Zamagni
Q
Quali sono state le chiavi del GP?
4. Yamaha lenta. L’evidente inferiorità della
1. La superiorità di Marquez. Marc fa quello
M1 in rettilineo e in accelerazione ha condi-
che vuole, sembra inarrestabile. A parte i due
zionato la gara di Rossi;
giri che Jack Miller gli è stato davanti (il quin-
5. Le qualifiche. Vinales era l’unico che, forse,
to e il sesto), è sempre stato in prima posizio-
avrebbe potuto mettere in difficoltà Marquez:
ne dal primo giro del GP d’Argentina a oggi.
l’errore strategico commesso in qualifica (è
La sua forza è la chiave principale non solo
uscito con le stick, quando bisognava montare
di questo GP, ma, probabilmente, di tutto il
le rain) è stato determinante per la sua gara.
campionato; 2. Il consumo gomme Ducati. Secondo Andrea
Cosa è successo tra Bagnaia e Vina-
Dovizioso è stato questo il grosso limite del-
les, finiti a terra entrambi al settimo
la GP19; la cronica difficoltà in percorrenza
giro, mentre erano rispettivamente
di curva, porta a un degrado maggiore delle
15esimo e 14esimo?
gomme;
Risponde Bagnaia: “Espargaro ha chiuso la
3. Dovizioso/Petrucci. Il giusto timore di fare
traiettoria a Vinales: Maverick ha frenato forte
un disastro con il compagno di squadra, ha
e io l’ho preso. Per questo siamo finiti a terra
fatto sì che Petrucci non tentasse il tutto per
entrambi”.
Non è certo un risultato esaltante, ma è sicu-
Le tre più belle frasi del GP
ramente un passo in avanti rispetto alle gare
1. Rossi: «Marquez è il problema di tutti: ne ha
precedenti. Come già succedeva nei primi
di più in tutte le condizioni e su ogni pista»;
tempi in Ducati, Lorenzo è calato parecchio
2. Dovizioso: «Se non ci fosse Marquez, avrei
nel finale ed è stato poco costante, però i mi-
vinto due mondiali»;
glioramenti ci sono.
3. Petrucci: «Andrea è un bravo ragazzo, gli devo molto: quando siamo a casa, vederlo ca-
Perché Andrea Iannone si è ritirato
ricare la mia moto da cross sul furgone è qual-
al nono giro mentre era in 17esima
cosa di incredibile».
posizione? Per il dolore alla caviglia sinistra, infortunata nella caduta nelle FP4 del GP di Spagna. Già dopo il warm up, Iannone aveva capito che non ce l’avrebbe fatta e così è stato, purtroppo. Perché Alex Rins non è riuscito a rimontare oltre la decima posizione? Al di là degli errori commessi in qualifica, Rins e la Suzuki hanno sofferto soprattutto per un avantreno duro da inserire in curva: un problema che si era già visto nel 2018 e che si sperava fosse stato completamente risolto. Evidente-
tutto per passare: come hanno sottolineato entrambi i protagonisti, Danilo ci ha provato,
Quella di Pol Espargaro, al di là del
ma senza fare il matto;
risultato,
72
garo 1’33”155 (15).
sto di Jorge Lorenzo?
può
essere
considerata
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
mente non è così, perlomeno in alcune piste. Giri veloci in gara (tra parentesi il
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
73
MOTOGP
MOTOGP
LE PAGELLE DEL GP DI FRANCIA 2019 Lode a Marquez, impressionante; 9 al terzetto Ducati Dovizioso, Petrucci e Miller; 8 a Rossi di Giovanni Zamagni
M
MARC MARQUEZ VOTO 10 E LODE
re con questa tensione, avendo tra l’altro a pochi
Fa tutto con estrema facilità e in maniera incre-
decimi altri due rivali (Miller e Rossi). Alla fine, ha
dibile. Come il salvataggio da una sicura caduta
fatto tutto nel modo giusto, attaccando quando
nelle FP1. Come la conquista della 55esima pole.
ha potuto, ma senza mai mettere a rischio la sua
Come il sorpasso all’esterno alla prima curva di
gara e quella del compagno di squadra. Da ap-
Danilo Petrucci. Come il cambio di ritmo tra il
plausi.
GUARDA IL VIDEO
E’ caduto tre volte in tre giorni, ma è sempre stato
nono e l’11esimo giro. Come la terza vittoria in
Lontano.
cinque gare. Se è possibile, è ancora più forte che
JACK MILLER 9
velocissimo e vicino ai primi: la KTM ha portato
in passato. Inarrivabile.
Può raccontare di essere stato l’unico negli ultimi
nuovo materiale (un forcellone in carbonio e un
ALEX RINS 4
quattro GP di aver messo le sue ruote per un paio
motore dalla differente erogazione) e lui ha por-
Sempre indietro da venerdì a domenica. Gara da
ANDREA DOVIZIOSO 9
di giri davanti a quelle di Marquez: basterebbe
tato la moto austriaca a livelli mai toccati prima.
dimenticare.
Come sempre, raccoglie il massimo possibile, con
questo per dire che è stato grande. Ma lo è stato
E’ un pilota veloce, forse poco considerato. Anco-
una gara d’attacco all’inizio (era settimo dopo il
anche in qualifica, in partenza e per tutta la gara.
ra di salvezza.
primo giro) e di controllo nel finale. Per superarlo,
Consistente.
JORGE LORENZO 5
Un piccolo passo in avanti: piano piano comincia
devi inventarti qualcosa di speciale: i tre lunghi di
FRANCO MORBIDELLI 7
a capire questa moto. Ma le prestazioni del com-
Una gara solida, senza acuti e senza errori.
pagno di squadra rimangono una chimera. Per il
Petrucci non sono affatto casuali. Chiude con un
VALENTINO ROSSI 8
muso lungo così, frustrato dall’impossibilità di
Per la quarta volta in cinque GP è il primo pilota
potersela giocare con Marquez. Primo degli altri.
Yamaha al traguardo. In gara non entusiasma,
FABIO QUARTARARO 7
ma con una Yamaha povera di cavalli non può
I tempi fatti nel finale di gara dicono che il ragaz-
ALEIX ESPARGARO 5
DANILO PETRUCCI 9
mai affondare la staccata per provare un sorpas-
zo ci sa fare, eccome. Talentuoso.
Non si è mai visto.
Ha disputato una grande gara, gestendo bene
so. Mezzo punto in più per quanto fatto in Q1.
una pressione psicologica fortissima: attacco ri-
Usato sicuro.
CAL CRUTCHLOW 5
ANDREA IANNONE 5
Non gli piace la RC213V in versione 2019 e si vede.
La generosità lo ha spinto a provare a correre: un
schiando un disastro? Ma se non attacco, che figura ci faccio? Non deve essere stato facile pilota-
74
momento.
POL ESPARGARO 9
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
75
MOTOGP
MOTOGP
punto in più per questo motivo.
che Andrea la sfrutta al limite.
rispetto ai precedenti GP: in attesa di una conferma, è giusto premiare il risultato di Le Mans.
HONDA RC213V VOTO 8,5 MAVERICK VINALES 4
Ammetto la mia incapacità di dare un giudizio
YAMAHA M1 VOTO 7,5
Il grave errore strategico in Q2 ha compromesso
obiettivo su questa moto, che vola con Marquez
E’ lì, non è lontana da Honda e Ducati, ma la man-
SUZUKI GSX-RR VOTO 6
un GP nel quale avrebbe potuto essere protago-
e arranca con tutti gli altri. A me sembra compe-
canza di cavalli è evidente ed è un limite impor-
Un grande passo indietro rispetto alle altre gare:
nista. E così, ancora una volta, deve reagire a una
titiva, però…
tante.
deve rimanere un episodio isolato.
KTM RC16 VOTO 9
APRILIA RS-GP VOTO 5
situazione negativa. Che peccato. DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 8 PECCO BAGNAIA 4
I piloti dicono che così non se la possono giocare
E’ stata nettamente la migliore prestazione della
Forse la peggiore prestazione dell’anno, con l’u-
Al di là dell’errore commesso in gara, è sempre
contro Marquez, altri dicono che è la moto mi-
moto austriaca da quando è in MotoGP, al di là
nica soddisfazione di essere entrata direttamente
stato dietro, mentre le altre Ducati erano là da-
gliore. Personalmente credo che le prestazioni di
del risultato finale (a Valencia, P. Espargaro era
in Q2. Troppo poco.
vanti. Inesperto.
Dovizioso negli ultimi anni abbiano dimostrato
salito sul podio, ma sul bagnato e in una gara particolare). Un passo in avanti impressionante
76
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
77
CIRCUITI
CIRCUITI
MA LA PISTA IDEALE ESISTE DAVVERO? OGGI NO, MA DOMANI, CHISSÀ... Con il video-commento di Nico Cereghini chiudiamo le polemiche di Imola. E vi
C
Ci siamo appassionati proprio tanto ai fatti di
GUARDA IL VIDEO
Imola e ve ne abbiamo dato conto in tutti i modi possibili, con la cronaca, e fino al dibattito tra chi come il nostro Nico Cereghini ha sostenuto che la scelta di non disputare Gara 2 è stata la più sen-
proponiamo un gioco che
sata, e chi, come il progettista di circuiti Jarno
Più sarete generosi nelle descrizioni, più noi
lante. E chissà che non possa dare vita anche
potrebbe diventare anche
Zaffelli, ha affermato che la pericolosità della pi-
saremo contenti. Quindi se la immaginate
a qualcosa di più concreto.
che gira in un senso o nell'altro o con una pa-
qualcosa di più serio
sta sul Santerno è più che altro una questione di
Qualche idea noi già ce l'abbiamo...
percezione da parte dei piloti.
rabolica da duecento e passa orari non dovete fare altro che dircelo.
Adesso però vogliamo andare oltre. E visto che la conversazione che ha preso forma nei commenti
E non dimenticate di aggiungere se fuori dal-
e sui social vi ha coinvolto in molti, anzi in moltis-
la pista ci volete di più il prato, la ghiaia o l'a-
simi, abbiamo deciso di (ri)partire da una propo-
sfalto, e magari anche un qualcosa simile al
sta: diteci com'è fatta la vostra pista ideale.
disco volante di Jerez o ai funghi di Sepang.
Raccontateci, cioè, quanto secondo voi dovrebbe
E chi più ne ha più ne metta.
essere lunga, quante curve dovrebbe avere e quale delle più famose non potrà proprio mancare, si
Insomma, descrivete questo “Frankenstein
tratti del Cavatappi o dell'Arrabbiata 2.
con cordoli” - nei commenti o mandateci una mail all'indirizzo lettori@moto.it, magari
di Luciano Lombardi
78
E anche se la vorreste piatta come Misano o un
allegando gli schizzi a matita che vorrete fo-
toboga come Portimao.
tografare - più questo gioco diventerà stimo-
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
79
MOTOCROSS
MOTOCROSS
MXGP. GAJSER E PRADO VINCONO IL GP DEL PORTOGALLO Doppietta di Gajser davanti a Cairoli. Doppia vittoria anche in MX2 per Prado GUARDA IL VIDEO
di Massimo Zanzani
A
Ancora tira e molla tra i protagonisti MXGP Tim
a Gajser che dalla quarta piazza gli si era mes-
Gajser e Tony Cairoli che anche sulla terra ros-
so in scia, ed anche questa volta si è dovuto
sa portoghese hanno fatto fuoco e fiamme con
accontentare del posto d’onore.
Kras, e la WMX che ha registrato la doppia af-
gionale. Risultato che gli ha permesso di ripor-
fermazione della neozelandese Courtney Dun-
In tutte e due le manche gli si è piazzato alle
tarsi al vertice della classifica iridata davanti a
can passata al comando del campionato.
due manche al cardiopalma terminate però in favore dello sloveno.
ad involarsi verso la sua quinta doppietta sta-
spalle il ritrovato Arnaud Tonus, che ha così
Thomas Olsen il quale nonostante la schiac-
A dire il vero il leader della classe regina sino a
chiuso il suo migliore GP stagionale davanti a
ciante prestazione in qualifica non è riuscito a
metà gara ha sempre dato l’impressione di po-
Clement Desalle, Jeremy Seewer e Pauls Jo-
ripetersi chiudendo al sesta tappa stagionale
ter reggere il confronto col suo inseguitore, ma
nass; 13° Alex Lupino, due posizioni più indie-
al posto d’onore davanti all’australiano della
nella prima manche, a metà gara, ha mandato
tro Ivo Monticelli che ha fatto un miracolo con-
Honda.
in stallo la sua KTM e dopo aver perso un po’
siderando che si era presentato in Portogallo
di tempo prima di riuscire ad accenderla non
reduce dalla pesante caduta di Mantova.
Solo 15° Michele Cervellin, autore di una fantastica partenza in seconda posizione e poi pe-
ha saputo azzerare il margine preso dall’ufficiale HRC che nel frattempo gli aveva soffiato
Giornata da 10 e lode per Jorge Prado, che ha
sante cappottata in Gara1 che lo ha costretto
il comando.
regalato ai sui tanti tifosi in pista una presta-
al ritiro per problemi ad una spalla, rifattosi
zione da urlo visto che nella prima manche ha
nella frazione finale dove ha tagliato il traguar-
Nella successiva ha inseguito Clement Desalle
letteralmente dominato dall’inizio alla fine,
do 7°.
per sette tornate per poi portarsi al comando,
mentre in quella di chiusura ha dato un po’
ma dopo un solo giro ha sbagliato una traiet-
di spettacolo per quattro giri per poi aprire il
Senza storie anche la EMX2T, terminata per
toria ed è scivolato lasciando la strada aperta
turbo sbarazzandosi di Mitch Evans andando
due volte in favore del leader olandese Mike
80
Leggi tutte le classifiche
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
81
MOTOCROSS
MOTOCROSS
GUARDA TUTTE LE FOTO
82
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
83
ENDURO
ENDURO
JOSEP GARCIA, QUANDO IL GIOCO SI FA… ENDURO Seconda del World Enduro Super Series, primo Enduro “Classico” della stagione. In ombra gli specialisti dell’Estremo, sale in cattedra la “Tradition”. Garcia, poi Jamie McCanney e Nathan Watson di Piero Batini
M
Mende, Francia, 19 Maggio 2019. Dopo l’Extreme
tica Specialità che continua a evolvere.
XL Lagares in Portogallo, il circus del WESS, World
Non è strano, quindi, che a salire in cattedra siano
Enduro Super Series, si sposta di qualche grado di
gli specialisti de “l’Ancien Regime”, in particolare e
latitudine a Nord e atterra a Mende per la secon-
uno su tutti lo spagnolo Josep Garcia, lo “Smilzo”
da della stagione. È il Trefle Lozerien AMV, Super
fuoriclasse del team Red Bull KTM Factory Racing
Classica francese alla trentatreesima edizione. La
che sbaraglia il campo dei ben 600 partenti, esat-
prima fu vinta, nel 1986, dall’indimenticabile Gilles
tamente come aveva fatto lo scorso anno nella
Lalay.
risaia di Hawkstone Park, e porta nel proprio carniere WESS il primo “banco”.
Cambia tutto, anche e soprattutto il meteo che
Non è Loic Larrieu, il vincitore dell’edizione dello
“restituisce” il “clima” ideale per la classica
scorso anno, e soprattutto, dopo trentatré anni,
dell’Enduro francese. Tre giorni di Enduro tradizio-
non è un francese ad aggiudicarsi la Classica di
nale che trovano nel fango dell’epicentro francese
Casa. Anzi, i transalpini quest’anno devono soffrire
della specialità l’inferno di quelle gare durissime
e neanche vanno a podio, sul quale salgono anche
nate proprio qui.
Jamie McCanney, Yamaha, e Nathan Watson, KTM,
È il contesto che cambia tutte le carte della prima
il vincitore della prova conclusiva della Stagione
mano del WESS, così come doveva essere da idea
WESS 2018, l’olandese Red Bull Knock Out.
e copione. A una Gara di Estremo a una di “classi-
Garcia è così. Se lo incontri per strada non gli dare-
co”, l’Enduro varia e diventa più complesso e “de-
sti una lira, ma quando sale in Moto è un dio. Alto,
manding”, consuntivo agonistico e tecnico dell’an-
magro, elegante e soprattutto di una simpatia
84
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
contagiosa, Josep è un autentico fuoriclasse, ca-
Sherco, e considerato imprendibile Garcia, la lotta
pace di tirare fuori dal cilindro della classe quelle
per la posizione d’onore sembrava dovesse essere
risorse imbattibili che esulano dalla prestazione
una faccenda privata e francese tra Tarroux e Ju-
fisica per concentrarsi nel massimo dell’espres-
lien Gauthier, Yamaha. Scaduto al quinto posto
sione tecnica. Campione del Mondo di Enduro 2
Tarroux, il gran finale del Trefle ha vissuto, invece,
nel 2017, Garcia è integrante di lusso nella Super
nell’interminabile e bellissimo duello tra Gauthier
Squadra KTM di Farioli, e continua nel WESS ad
e l’arrembante Nathan Watson, finalmente di nuo-
esprimere quel genere di “concetto” di superiorità.
vo “consapevole” dei propri mezzi. Difficile dire chi
Gara, sotto un certo punto di vista, senza storia.
sia stato, in questo caso, il più bravo e meritevole,
Tre giorni di competizione e altrettanti di pioggia
perché sta di fatto che sul traguardo finale l’ingle-
battente, a parte la schiarita a metà del secondo
se di Farioli ha avuto la meglio per neanche un
giorno, per di più “abbelliti” dalla nebbia. È un me-
secondo e mezzo su oltre un’ora di Prove Speciali.
teo stagionale quasi standard del Massiccio Cen-
Se alla fine della Prova inaugurale del WESS, l’E-
trale francese, decisamente seccante per il turista
strema XL Lagares in Portogallo, non c’era ombra
ma ideale per funghi e soprattutto per l’Enduro,
di un “Endurista classico” nella top ten finale, in
che trova in queste condizioni la sua piena “giusti-
Francia la situazione si inverte quasi specularmen-
ficazione”. Tre giorni di dominio della KTM di Josep
te, tanto è vero che, dopo la sfilza di francesi ai pie-
Garcia, che vince le prime due tappe e mantiene
di del “vergognoso”, per loro, podio, per trovare il
la leadership sugli oltre 700 chilometri di Gara
primo Specialista dell’Estremo bisogna scendere
fino alla fine. “Uomo da battere nel fango”, Gar-
fino al nono posto, e trovare Jonny Walker su una
cia raccoglie i complimenti di Jamie McCanney,
delle KTM Ufficiali.
altro Campione del Mondo da un po’ in disparte e
Theo Espinasse, ottimo sesto assoluto, è il primo
dedicato ad altro, che torna in scena e ottiene un
degli Junior, e il “senatore” Christophe Nambotin,
risultato eloquente. Chissà se con una maggiore
settimo, il primo della Classe E3. Tre italiani in for-
presenza McCanney avrebbe potuto migliorare e
ma. Giacomo Redondi, 11°, Sonny Goggia, 29°, e il
contendere più direttamente il primato allo “spa-
figlio d’arte Enrico Rinaldi, 38°. Al diciannovesimo
gnoletto sempre sorridente”. Le vittorie ottenute
posto Antoine Meo, tornato così nel suo Mondo e
in alcune delle 15 Speciali lo suggeriscono, e certa-
alla Gara che aveva vinto nel 2015, e al 48° il vin-
mente ci saranno altre occasioni di confronto.
citore dell’Edizione… 1992, Laurent Charbonnel.
Al terzo posto… per il terzo posto è lotta a scena
E ora è niente di più e niente di meno che Erzber-
aperta, con qualche leggero… colpo di scena.
grodeo Red Bull Hare Scramble, lo stupefacente
Alla vigilia del terzo e ultimo giorno di Gara, infatti,
“inferno della miniera” che va in scena dal 30 Mag-
il terzo gradino del podio era di Jeremy Tarroux,
gio al 2 Giugno in Austria.
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
85
ROAD RACE
ROAD RACE
STEFANO BONETTI VINCE LA NORTH WEST 200
Il bergamasco si aggiudica la Supertwin alla classica irlandese con la Paton del team VAS Engine
S
Stefano Bonetti si conferma l’italiano più veloce del panorama delle road races ed entra nella storia alla NW200. Dopo la Pole Position al Tourist Trophy del 2017 (e purtroppo la sfortuna in gara) con la Paton S1R Lightweight, “Bonny” ha finalmente pareggiato i conti con una bellissima vittoria alla North West 200, da sempre considerata il prologo del Tourist Trophy, al via fra un paio di settimane all’Isola di Man (in foto, Bonetti al TT 2018). Una vittoria mai scontata, messa a rischio da diversi duelli - fra gli altri con Jeremy McWilliams, ma anche e soprattutto con un Jamie Coward battuto sul filo di lana, con poco più di mezzo secondo - davanti a gente del calibro Michael Rutter. Bonetti diventa così il primo italiano a vincere la North West 200, regalando un’altra vittoria ad una Paton S2 Lightweight (qui la nostra prova della versione stradale) sempre più forza dominante della categoria nelle corse stradali.
86
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
87
EDITORE CRM S.r.l., Via Melzo 9 - 20129 Milano P. Iva 11921100159 RESPONSABILE EDITORIALE Ippolito Fassati RESPONSABILE SVILUPPO EDITORIALE Andrea Perfetti CAPO REDATTORE Edoardo Licciardello REDAZIONE Maurizio Gissi Maurizio Tanca Cristina Bacchetti Marco Berti Quattrini Aimone Dal Pozzo Umberto Mongiardini Francesco Paolillo Collaboratori Nico Cereghini Giovanni Zamagni Carlo Baldi Massimo Zanzani Piero Batini Antonio Gola Enrico De Vita Antonio Privitera Alfonso Rago Massimo Clarke Max Morri Andrea Buschi Pietro Ambrosioni Luca Frigerio Alberto Capra Alex Hodgkinson PROGETTO GRAFICO Cinzia Giacumbo IMPAGINAZIONE Eleonora Moretti VIDEO Luca Catasta, Fabrizio Partel, Camilla Pellegatta, Giovanna Tralli COPYRIGHT Tutto il materiale contenuto in Moto.it Magazine è oggetto di diritti esclusivi di CRM S.r.l. con sede in Milano, Via Melzo 9. Ne è vietata quindi ogni riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione scritta di CRM S.r.l. MOTO.IT Via Melzo 9- 20129 Milano - Reg. trib. Mi Num. 680 del 26/11/2003 Capitale Sociale Euro 10.000 i.v. Email: staffmoto@moto.it
88
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
MOTO.IT MAGAZINE N. 382
89