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Numero 8 01 Marzo 2011

67 Pagine

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MOTOGP

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Prova: Triumph Daytona 675 R

Tanta cattiveria in più Pag. 10

Sbk: Checa s’impone a Phillip Island Domina entrambe le gare| Pag. 58

MotoGP: La classifica dopo i test Ecco il giudizio di Zamagni| Pag. 40

| PROVA ANTEPRIMA |

Bmw K 1600 GT e GTL Sinfonia a 6 da Pag. 2 a Pag 9 articoli e foto

All’Interno

NEWS: Vespa, festeggia l’unità nazionale | M. Clarke Le esigenze dei motori sportivi | N. Cereghini “Il colore giusto della moto” | MOTOGP: Tutto sui test di Sepang | SBK: Le pagelle di Phillip Island | MOTOCROSS: Bis di Philippaerts


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BMW K1600 GT E GTL

GRANTURISMO... IMPERIALE

di Andrea Perfetti | Le nuove K 1600 GT e GTL rafforzano la leadership BMW tra le granturismo. E stupiscono per dotazione elettronica e gusto di guida. Prezzi a partire da 20.790 euro per la GT, 22.550 per la GTL

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ittà del Capo (Sudafrica) – Vigneti, montagne che sorgono improvvise dall’oceano, spazi sconfinati. E un vento che declama incessante il racconto di questo ricco, estremo lembo d’Africa. Scenari indimenticabili, quelli che hanno fatto da cornice al lancio internazionale dell’ammiraglia BMW, la K 1600, proposta nelle due versioni GT e GTL. La Casa tedesca, dunque, punta a rafforzare la posizione di leader nel segmento delle turistiche più raffinate. I due nuovi modelli non puntano certo ai grandi numeri delle GS 1200 (19.000 pezzi venduti nel 2010), ma hanno il com-

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pito non facile di presidiare un’area redditizia e simbolica. Non a caso la scelta è caduta sul sei cilindri: gli appassionati di auto non possono infatti scordare i celebri “sei in linea” a benzina della Casa dell’elica: motori dall’erogazione tanto regolare e vellutata ai bassi regimi, quanto rabbiosa e coinvolgente all’avvicinarsi della zona rossa del contagiri. GT e GTL sono moto da viaggio, ma è una droga spingersi tra i 6 e gli 8.000 giri, per assaporare il sound che solo le BMW (a quattro ruote) M3 E36 ed E46 sapevano regalare. Inebriante.

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102,5 kg di motore Il 6 cilindri montato sulle K è largo appena 6 cm più del 4 della K 1300 GT (che resta in listino); fa segnare sulla bilancia 102,5 kg, un risultato non eccezionale ma interessante, che contribuisce a mantenere il peso delle moto in ordine di marcia, con il 90% del carburante ma senza valigie, entro i 319 kg per la GT, 348 per la GTL. I due modelli si distinguono per pochi dettagli (vedi il video di Cereghini): costano chiavi in mano, rispettivamente, 20.790 e 22.550 euro (primo tagliando incluso). ESA II, DTC e Adaptive Headlight si pagano a parte, acquistando rispettivamente

Il motore esibisce i muscoli dai 3.000 giri/ min, regime in cui si dimostra già rabbioso e anticipa la cattiveria che arriverà di lì a poco

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l’Equipment Package (a 1.100 euro comprende anche chiusura centralizzata e antifurto) e il Safety Package, che per 890 euro che include oltre al faro adattivo, il controllo di trazione e il sistema di controllo della pressione pneumatici.

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Attenzione in manovra Iniziamo il test in sella alla GT, per gli oltre 300 km dell’itinerario di giornata. Da fermi il peso è ben avvertibile e richiede attenzione nelle manovre: i piedi vanno piantati bene a terra, il manubrio impugnato saldamente. L’accoglienza, in compenso, è sontuosa, grazie alla posizione di guida che vede il busto leggermente inclinato

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in avanti, il manubrio correttamente distanziato e le gambe ben inserite nel profilo disegnato dal serbatoio e dal telaio. Il motore raggiunge in pochi minuti la temperatura d’esercizio. Le vibrazioni sono pressoché impercettibili, grazie al bilanciamento intrinseco dell’architettura a sei cilindri in linea. Strumentazione automobilistica e joystick al manubrio Il cruscotto delle K sulle prime addirittura intimorisce, tante sono le informazioni messe a disposizione dal computer di bordo. Bastano invece poche “rollate” con il joystick del multi controller montato all’estremità interna della manopola

sinistra per prendere confidenza con il sistema. Il display centrale TFT è molto luminoso, leggibilissimo anche con luce diretta; i due grandi strumenti analogici per tachimetro e contagiri sono efficaci e gratificanti alla vista. Agile ogni oltre aspettativa Sono diabolici questi tedeschi. A motore spento la GT non nasconde i suoi 3 quintali e passa, ma basta dare fiato al sei in linea per scoprire una moto addirittura rapida a scendere in piega. Il merito è del baricentro molto basso, che a sua volta dipende dalla collocazione del motore e dall’inclinazione dei cilindri in avanti di 55°. Le 5


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BMW stupenda Le moto sono inutili se non si amano, questa serve per viaggiare e non certo per fare motocross o per fare 300 metri, andate a provarla, sono sicuro che tanti cambieranno idea. MAGNI- 22/02/2011

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3 1 Il display è infatti molto chiaro e rende agevole la consultazione; buona è anche la leggibilità. 2 Il 6 cilindri è largo appena 6 cm più del 4 cilindri della K1300GT, e il peso della moto è ben mascherato dal basso baricentro. 3 La postura in sella, è sensibilmente più arretrata.

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prime curve svelano il carattere della GT: grazie al motore inesauribile, è il pilota a scegliere davvero. Può tirare le marce – e in terza si va forte, molto forte con accelerazioni fuori dalle curve che sembrano infinite – oppure dimenticarsi del cambio e farsi cullare dalla moto, riprendendo da 40 km/h in sesta. Il motore, infatti, è sempre ben presente: dai 3000 giri indicati comincia a esibire i muscoli, per dare tutto dai 6000 agli 8000. Il cambio a 6 rapporti denuncia inserimenti un po’ contrastati (difetto non rilevato sulla GTL e forse imputabile ai pochi chilometri che aveva la GT che abbiamo guidato); la spaziatura è corretta, con quinta e sesta che rendono possibili velocità di crociera impensabili: per capire che si viaggia oltre i 200 orari bisogna buttare l’occhio sulla strumentazione! Il computer di bordo ha evidenziato consumi extraurbani ragionevoli: dai 6,2 litri per 100 chilometri della guida rilassata ai 7,5 di quella più sportiva. Le

mappature disponibili sono tre: la Rain riduce la potenza massima a 100 CV, mentre Road e Dynamic si differenziano per la risposta al gas, con la prima che privilegia la regolarità d’erogazione; la seconda, invece, concede qualcosa in più agli amanti della guida sportiva. Viaggiare in prima (classe) La protezione dall’aria è pressoché totale, grazie all’ampio

parabrezza, regolabile in altezza con un comodo deviatore sul blocchetto sinistro: per evitare vortici, oltre i 200 km/n non conviene estenderlo al massimo. Si sono rivelate molto utili le due alette apribili collocate nella zona anteriore della carena: deviano l’aria verso il pilota. Non ci sono rimedi, invece, per il flusso d’aria calda che investe i piedi del pilota, soprattutto sul lato sinistro.

Freni e sospensioni L’impianto frenante con ABS di serie sfoggia una lodevole sensibilità d’intervento (sull’asfalto perfetto delle strade sudafricane non è mai entrato in azione), complice un impianto molto modulabile. La potenza c’è e permette decelerazioni rapide ed efficace, grazie anche al beccheggio contenuto dalla sospensione anteriore Duolever. Il miglior compromesso tra gusto di guida e comfort si ottiene scegliendo la taratura Normal dell’ESA II, equipaggiamento opzionale montato sulle moto utilizzate durante il test. La modalità Comfort si è rivelata troppo cedevole per i ritmi forsennati del nostro test, mentre la Sport fa battere i denti sullo sconnesso. La vera sorpresa? Si chiama GTL La GTL non è soltanto la versione più comoda e lussuosa della GT, ma una moto inedita e piacevolissima. Si lascia… Continua su Moto.it

Non so perché... Ma avrei scommesso un paio di falangi di leggere frasi tipo “agile nonostante la mole” e “la città non è il suo habitat”...e il buon Andrea è pure dovuto andare fino in sudafrica per scoprire ste perle. Kermit - 22/02/2011 Leggi e partecipa ai commenti »

SCHEDA TECNICA

BMW

K 1600 GTL Tempi: 4 € 22.550 Cilindri: 6 Cilindrata: 1649 cc Disposizione cilindri: in linea Raffreddamento: a liquido Avviamento: E Potenza: 160 cv (118 kW) / 7500 giri Coppia: nM / 5000 giri Marce: 6 Freni: DD-D Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’ Normativa antinquinamento: Euro 3 Peso: 336 kg Segmento: Gran Turismo

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TRIUMPH DAYTONA 675

TANTA CATTIVERIA IN PIU’

di Francesco Paolillo | La Daytona 675 guadagna una “R” e diventa un animale da pista, dotato di sospensioni Öhlins ultra regolabili e cambio elettronico. Costa 12.790 euro, l’abbiamo provata sull’impegnativo tracciato di Portimao

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ed ecco che spunta un cavallo, passando dai 125 della ‘05 ai 126 della ‘09, mentre il regime massimo di rotazione del motore raggiunge i 13.950 giri/ min. (prima tagliava a 13.500). Per esaltare ulteriormente le doti pistaiole della piccola Triumph, vengono montate nuove sospensioni, forcella ultraregolabile Kayaba da 41 mm e mono, entrambi dotati di regolazioni della compressione - estensione anche per le alte velocità. Potenziato l’impianto frenante, attraverso il montaggio di una coppia di pinze Nissin monoblocco ad attacco radiale. Sempre nello stesso periodo viene presentata una versione Limited Edition, che prevede una colorazione specifica, pearl white-blu per la carena, sparkle blue per telaio e forcellone, ma nulla più. Anche nel 2010 viene riproposta una versione speciale, sempre caratterizzata dalla colorazione Bianco perla e blu, ma con grafiche riviste,

La Daytona 675 guadagna una “R” e diventa un animale da pista, dotato di sospensioni Öhlins ultra regolabili e cambio elettronico

mentre la dotazione di serie si arricchisce di un paio di leve regolabili “racing”, e di vari componenti in fibra di carbonio (sottocodone – cockpit -parafango posteriore). La “R” di oggi Chicche estetiche, ma la sostanza rimaneva la stessa (quasi obbligatorio mettere mano al 12

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na media da leccarsi i baffi Dalla sua prima apparizione sul mercato nell’ormai lontano 2005, la Triumph Daytona 675 si è sempre dimostrata al top nella classifica virtuale delle supersport 600, grazie alle ottime performance della sua ciclistica, ma soprattutto al suo formidabile tre cilindri . Per svariati anni è stata giudicata come la migliore sportiva della propria categoria. Sottoposta a un leggero lifting estetico, che ha parzialmente modificato il profilo del cupolino e dei fari, nel 2009 la tre cilindri inglese ha ricevuto anche una serie di modifiche al motore e alla ciclistica, atte a rinnovare il titolo di migliore supersport sul mercato. Albero motore, bielle e valvole completamente nuovi, così come i condotti di aspirazione e scarico. Il tutto condito da nuove mappature della centralina,

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portafogli per spuntare il listino degli optional), sempre di alto livello, ma ai palati fini ed esigenti degli appassionati pistaioli, mancava qualche cosa... il classico dolcetto di fine pasto. Ed ecco che al posto del dolcetto, arriva una succulenta fetta di torta, con caffè e ammazzacaffè. Lei si chiama sempre Daytona

675 , ma guadagna una R che la distingue dalla versione “base”. La differenza è anche nel prezzo, 12.790 € contro gli 11.590 € della versione “povera”(ad averne di moto povere così!). Estetica Colorazione Crystal White, rosso per il telaietto reggi sella, e i profili sui cerchi sono i

particolari che colpiscono per primi. Poi l’occhio dell’appassionato non può che cadere sugli accessori in fibra di carbonio. Ai particolari che erano stati montati sulle Limited Edition precedenti (Cockpit – sottocodone – parafango posteriore) si aggiunge il parafango anteriore. Solo il possessore di una Daytona 675 si potrà invece accorgere del nuovo design dei coperchi motore, così come delle scritte sul serbatoio e sulle fiancate dal look rinnovato. Motore Il tre cilindri 12 valvole raffreddato a liquido, ancora al top per prestazioni, non ha subito modifiche particolari, se non quelle dei rinnovati coperchi motore. 125 Cv a 12.600 giri con una coppia massima di 73Nm a 11.750 giri. Ciclistica - Sospensioni Non è difficile giustificare tale 13


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aumento di prezzo, anche solo dando una rapida occhiata alla “R”. Via l’ottima forcella Kayaba, e dentro una specialistica, e dal look a dir poco appariscente, Öhlins upside down, modello NIX30 da 43 mm, manco a dirlo regolabile nel precarico molla, estensione – compressione, alte e basse velocità, con un’escursione utile di 110 mm. Non è abbastanza? Triumph cala l’asso e monta un monoammortizzatore, sempre Öhlins, modello TTX36 con serbatoio “piggy back”, ultraregolabile e con escursione di 130 mm. Inalterato il telaio a doppio trave in alluminio, così come il forcellone. Freni Anche alla base della forcella si nota qualche novità. Una coppia di pinze monoblocco Brembo con pompa e attacco radiali, prendono il posto delle Nissin (fornitore che viene

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Spettacolare!!! Moto stupenda anche nella versione base,io ho avuto l occasione di provarla per un pomeriggio intero e devo dire che sono rimasto a bocca aperta ! Ingustamente snobbata da molti motociclisti che preferiscono rivolgersi al sol levante solo per pregiudizi. Boba Fett- 23/02/2011 Le Triumph Di questi ultimi anni , e parlo della motorizzazione 3 cilindri, si devono solo provare, se le provi non scendi più. Tra l’altro molto goderecce e fruibili per strada , per la loro coppia ai medi regimi. piega996 - 24/02/2011

invece confermato per il freno posteriore). Inalterate le misure dei dischi freno, con la coppia da 308 mm all’avantreno ed il 220 mm posteriore. La prova sulla pista di Portimao Per salire sulla 675R si deve essere abbastanza snodati,

l’altezza del codino non è infatti delle più contenute. Poi una volta appoggiate le terga sulla sella ci si trova a proprio agio, almeno per quel che riguarda la guida in pista (come assetto stradale si guadagna un sei scarso). Il set up delle sospensioni approntato per affrontare l’ottovolante, cioè l’Autodromo

di Portimao, è a dir poco frenato, e lo scarso affondamento del posteriore anche dopo essersi seduti, lascia perplessi. Anche la forcella appare “sostenuta”, ma questo è quanto è stato deliberato dai collaudatori della Triumph. Una regolata alle bellissime… Continua su Moto.it

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SCHEDA TECNICA

3 1 Per la strumentazione ci vuole ben più di un colpo d’occhio per visualizzare i numeri all’interno del display. 2 Monoammortizzatore Öhlins, modello TTX36 con serbatoio “piggy back”, ultraregolabile e con escursione di 130 mm. 3 Coppia di pinze monoblocco Brembo con pompa e attacco radiali.

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Daytona 675R Tempi: 4 € 12.790 Cilindri: 3 Cilindrata: 675 cc Disposizione cilindri: in linea Raffreddamento: a liquido Avviamento: E Potenza: 126 cv / 12600 giri Coppia: 7.55 kgm (74 Nm) / 11750 giri Marce: 6 Freni: 2D-D Misure freni: 308-220 mm Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’ Normativa antinquinamento: Euro 3 Lunghezza: 2010 mm Larghezza: 700 mm Altezza: 825 mm Capacità serbatoio: 17.4 l Segmento: Super Sportive

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La Vespa festeggia il 150° anniversario dell’unità nazionale Lo scooter di Pontedera si è meritato un posto di rilievo nel contesto della mostra “Fare gli Italiani. 150 anni di storia nazionale” di Torino rappresentativi della storia di Vespa: la prima Vespa 98, del 1946, e la Vespa 150 GS del 1959.

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a Vespa è a tal punto entrata a far parte del nostro immaginario collettivo da essere scelta tra gli oggetti di culto degli Italiani e meritarsi un posto di rilievo nel contesto della mostra “Fare gli Italiani. 150 anni di storia nazionale”, un’esposizione che si inserisce nell’ambito del progetto “Esperienza Italia”: nove mesi di eventi con cui Torino, la prima capitale dell’Italia unita, festeggia il 150° anniversario dell’unità nazionale. “Fare gli italiani” sarà ospitata dal 17 marzo al 20 novembre 2011 nei suggestivi ambienti 18

delle Officine Grandi Riparazioni di Torino, per raccontare i 150 anni dell’Italia unita in un grande allestimento di oltre 10.000 mq. Da più di sessant’anni Vespa è protagonista della storia della mobilità e del costume in Italia e nel mondo; un esempio unico di immortalità nella storia del design industriale, tanto da sconfinare dall’ambito di semplice prodotto per la mobilità e diventare un’icona della storia del costume. Nell’ “Isola dei consumi” saranno esposti due tra i modelli più

Nella sezione “Stazione Futura”, invece, il futuro della mobilità urbana secondo Piaggio è rappresentato da due prototipi: Piaggio USB (Urban Sport Bike), un concept che rappresenta la sintesi e al tempo stesso la possibile evoluzione del concetto di scooter, e Piaggio NT3, un veicolo a quattro ruote e tre posti senza precedenti sul mercato, che si ispira alle caratteristiche di fondo della mitica Ape Piaggio, pensato per soddisfare i bisogni di mobilità delle aree a più alto tasso di sviluppo e più densamente popolate del pianeta. Dal 22 marzo al 12 aprile un’intera sezione sarà dedicata alla mostra “La Vespa e il Cinema”, da poco conclusasi al Museo Piaggio di Pontedera, che attraverso un vasto patrimonio iconografico e documentale di oltre 200 immagini di film “cult” (manifesti, locandine, foto di scena e di attori su Vespa) racconta il fortunato connubio tra la settima arte e lo scooter più famoso del mondo. Continua su Moto.it

* La promozione è valida dal 01 marzo al 30 marzo 2011 su tutti i caschi X-602 ad esclusione della versione Replica, sino ad esaurimento scorte. Nolan Group, sponsor di Jorge Lorenzo, Carlos Checa, Casey Stoner, Marco Melandri e molti altri piloti. Tutti i prodotti X-lite® sono garantiti per 5 anni.

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Partnership tra Kawasaki e Santander

BMW Motorrad

G 650 GS

Piacere di guidare

Santander Consumer Bank sarà partner finanziario di Kawasaki Motors Europe. L’obbiettivo sarà quello di trovare soluzioni finanziarie innovative da offrire ai propri Clienti

dello sviluppo dei servizi offerti alla propria clientela.

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on oltre 4,5 milioni di clienti, Santander Consumer Bank è uno tra i principali operatori del mercato del credito al consumo, con specializzazione nel settore mobilità. Santander Consumer Bank con una rete di oltre 60 filiali ed una operatività via Internet fornisce una ampia serie di prodotti e servizi sia standard che personalizzati sulla base delle necessità dei principali partner. Santander Consumer Bank fa parte del “Grupo Santander”. Santander (SAN.MC, STD.N, BNC.LN) è una banca retail e commerciale, con sede in Spagna, presente nei principa20

li 10 mercati, dispone di oltre 95 milioni di clienti, 14.082 filiali – più di ogni altra banca internazionale – e 178.800 dipendenti. E‘ il più grande gruppo finanziario in Spagna ed in America Latina, occupa posizioni di leadership nel Regno Unito ed in Portogallo, ed ha una importante presenza in Europa con la sua divisione Santander Consumer Finance. Nel 2010 Santander ha registrato un profitto netto pari a 8.181 milioni di euro. Per questi motivi la Divisione italiana di Kawasaki Motors Europe N.V ha scelto Santander Consumer Bank come partner finanziario a supporto

Dall’incontro tra il desiderio di Kawasaki di trovare soluzioni sempre più vicine alle esigenze dei propri Clienti e l’ottima capacità di gestire prodotti finanziari innovativi da parte Santander Consumer Bank nasce KawaCredit. L’obiettivo che i due Partner si pongono è di supportare la rete Kawasaki con un’operatività semplice, veloce e chiara e con soluzioni finanziarie innovative da offrire ai propri Clienti. La partnership prevede proposte di finanziamento estremamente flessibili, come la possibilità di scegliere tra promozioni a tasso zero e agevolato, minirate mensili e maxirata finale. «Siamo molto soddisfatti di aver siglato una Partnership con un produttore così importante e riconosciuto nel settore motociclistico- ha dichiarato Pier Marco Alciati, Direttore Commerciale di Santander Consumer Bank. Con questo nuovo accordo Santander Consumer Bank si pone l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la… Continua su Moto.it

INSTANT FUN.

Il mondo GS è pronto ad accogliervi con la nuova G 650 GS: divertimento di guida, prestazioni brillanti e sella bassa per un’estrema agilità. Per esplorare nuovi mondi vi basterà girare la chiave. Venite a scoprirla in tutte le Concessionarie BMW Motorrad e su www.bmw-motorrad.it Da oggi, con BMW 4YOU*, la nuova G 650 GS è subito vostra a 155 euro al mese e con zero anticipo, zero maxirata finale, 1 anno di Assicurazione Incendio e Furto e il prestigioso Casco Enduro incluso.

NUOVA BMW G 650 GS. UNSTOPPABLE ENDURO. Primo tagliando incluso nel prezzo. *Prezzo moto 6.950 euro, IVA e messa in strada incluse, IPT esclusa. 60 Rate mensili da 154,26 euro. Spese istruzione pratica 100 euro. TAN motoveicolo 6,99%. Proposta comprensiva di Casco Enduro BMW Motorrad del valore di 460 euro IVA inclusa e 1 anno BMW GO calcolata sulla provincia di Milano del valore di 265 euro finanziati al TAN 7,99%. TAEG massimo 8,29%. Salvo approvazione di BMW Financial Services. Fogli informativi disponibili presso le concessionarie aderenti all’iniziativa. È un’offerta valida fino al 30/06/2011.

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Super Ténéré Experience: ripartono i demo ride Yamaha Riparte dalla Costiera Amalfitana l’edizione 2011 di Super Ténéré Experience, il tour di test ride su 23 appuntamenti

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3 appuntamenti sulle strade più amate dai motociclisti italiani Dopo il grande successo dell’estate 2010, riparte dalla Costiera Amalfitana la nuova edizione di Super Ténéré Experience, il tour di test ride distribuito su 23 appuntamenti in 13 weekend che, a partire da marzo e sino a giugno, porterà Yamaha XT1200Z Super Ténéré M.Y. 2011 a percorrere gli itinerari più affascinanti d’Italia, toccando le località ed i passi montani maggiormente frequentati dai motociclisti. Dopo le tappe 2010 trascorse sui passi montani del centronord Italia che videro la partecipazione di oltre duemila “tester per un giorno”, dal 12 marzo 2011 Super Ténéré Experience ripeterà l’esperienza della passata stagione.

validità, di mettersi in sella alla Yamaha Super Ténéré 1200. Per la seconda tappa il tour si sposterà poi in Sicilia, prima sulle vulcaniche strade dell’ Etna, in provincia di Catania (19/20 marzo), successivamente, il primo finesettimana di aprile, a Mondello, in provincia di Palermo. Dopo la terza tappa prevista sulle mitiche strade dell’Etna (2-3 aprile), Super Ténéré Experience 2011 salirà verso il centro-nord e sarà protagonista, sino a metà giugno, di due test ride per week-end contemporaneamente previsti su due differenti località, tra le quali i

più celebri passi di montagna del centro-nord Italia. Con Super Ténéré Experience 2011 vinci un raid in Africa Tra tutti i motociclisti che testeranno Yamaha Super Ténéré 1200 durante uno degli appuntamenti di Super Ténéré Experience 2011 verranno estratti a sorte in premio 50 kit della linea Yamahalube ed un premio finale consistente in un raid autunnale nel deserto africano organizzato dal tour operator specializzato e Technical Partner Yamaha Motor Italia Tom42 (www.tom42.it). Continua su Moto.it

In occasione del weekend di debutto del 12 e 13 marzo 2011 sulle strade panoramiche della Costiera Amalfitana i gazebo di Super Ténéré Experience saranno presenti a Meta di Sorrento, nei pressi della storica Basilica di Santa Maria del Lauro, punto di partenza dei tour guidati che permetteranno a tutti i motociclisti in possesso di patente moto in corso di 22

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MV Agusta anticipa la produzione della F3 Kickboxer AWD Diesel La produzione di pre-serie partirà a metà settembre, 4 mesi prima del previsto, e le consegne inizieranno in tardo autunno. Il motore al banco ha dato 135 cavalli e ha raggiunto oltre 15.000 giri/min

di A. Perfetti | Ian McElroy ha una vera fissa per i motori boxer quattro cilindri, preferibilmente Subaru. E ci propone ora una bellissima 2WD spinta dal propulsore a gasolio

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a avanti senza sosta lo sviluppo della sportiva tre cilindri MV Agusta. La F3 - dichiarano in MV - supera ogni giorno le attese del team di sviluppo, sia sul piano motoristico sia su quello della guida. Il motore ha dimostrato affidabilità al banco nelle prove di durata, ma ha sorpreso soprattutto sul piano della potenza 24

massima, che nella configurazione attuale ha già raggiunto i 135 CV e gira a più di 15.000 giri/min. Il rendimento dinamico ne beneficia direttamente: il nuovo propulsore, infatti - assicurano da Varese - combina perfettamente le doti di allungo del quattro cilindri alla coppia del tre, concedendo al pilota una guida efficace. L’elettronica di gestione, Full Ride by Wire

multi mappa, ottimizza le prestazioni del motore in base alle esigenze e ai desideri del pilota. Grazie al miglior rendimento finanziario della Società rispetto al piano, si è riusciti ad anticipare di 4 mesi i tempi di industrializzazione: la produzione di pre-serie è prevista a partire dalla metà di settembre, per iniziare le consegne in tardo autunno.

ickboxer AWD Diesel Bella è bella, non c’è che dire. La Kickboxer di Ian McElroy del 2011 prende le distanze dalla concept del 2009 (trovate entrambe le versioni nella gallery a destra). La moto di due anni fa era più tradizionale - si fa per dire - rispetto all’ultima creazione. Era spinta da un motore boxer della Subaru, e che signor motore! Si trattava infatti del quattro cilindri turbo della Impreza WRX Sti, 2.500 cc capaci di erogare 305 cavalli a oltre 6.000 giri nella versione stock. Davvero inusuale era anche lo schema delle sospensioni, che prevedeva l’impiego di due forcelloni sulla scia di quanto fatto dalla Bimota Tesi e dalle ultime

Vyrus. Nel 2011 Ian si è spinto oltre. Ha infatti deciso di utilizzare la motorizzazione Subaru alimentata col meno pregiato, ma più virtuoso (dal punto di vista dei consumi) gasolio. La scelta è caduta sul quattro cilindri - ovviamente boxer - che eroga una potenza massima di 150 cavalli a 4.000 giri, forte di una coppia di oltre 30 kgm a soli 2.000 giri. Un valore importante, difficile da gestire sulla sola ruota posteriore di una moto. Ed ecco che allora si è pensato a una due ruote motrici. Il concept prevede l’impiego di due lunghe catene di trasmissione finale, mentre lo schema delle sospensioni resta fedele a… Continua su Moto.it 25


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BMW i: la Casa tedesca lancia il brand per aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb la mobilità sostenibile bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb di A. Perfetti | Ian Robertson ha presentato a Monaco il nuovo sub-brand di BMW dedicato allo sviluppo di veicoli elettrici

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MW ha presentato il suo sub-brand interamente dedicato allo sviluppo di soluzioni per la mobilità sostenibile. A breve termine saranno lanciate sul mercato vetture a propulsione elettrica e ibrida, ma è facile ipotizzare un futuro anche a due ruote per BMW i. Ian Robertson, membro del consiglio di amministrazione di BMW AG e responsabile vendite e marketing, introduce così questa nuova iniziativa della Casa tedesca: «BMW i rappresenta una nuova tendenza della mobilità premium. Con l’introduzione di questo nuovo subbrand, il gruppo BMW riafferma 26

la propria leadership come costruttore premium più innovativo e sostenibile. E’ un giorno importante per l’industria automobilistica; inizia una nuova era per la mobilità individuale. Questo è BMW i – Elettrico per nascita». I primi modelli a 4 ruote Dal 2013 la BMW lancerà due modelli, la BMW i3 e la BMW i8. Per sostenere il nuovo progetto, è stata creata la società BMW i Ventures, con sede nella città di New York; l’investimento complessivo è di 100 milioni di dollari americani. I veicoli col marchio BMW i sono in fase di progettazione e studio

a partire dal 2007 per rispondere alla domanda crescente di sistemi di propulsione alternativi, come i veicoli elettrici o ibridi. LifeDrive. Un concetto rivoluzionario di veicolo «Con BMW i stiamo costruendo il successo e la forza del nostro core brand - dice Robertson La BMW i3, conosciuta come Megacity Vehicle, sarà la prima vettura prodotta in serie dal BMW Group per la mobilità urbana alimentata esclusivamente da un motore elettrico. Invece, la BMW i8 è basata sulla Concept Car BMW Vision EfficientDynamics. La sua

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tecnologia plug-in hybrid unirà la sportività di una vettura ad alte prestazioni con i consumi di una piccola automobile». Entrambi i modelli sono basati sul rivoluzionario concetto di costruzione conosciuto come architettura LifeDrive. Un telaio in alluminio ospita la trasmissione mentre la cellula dell’abitacolo è formata da una resistente ma leggera struttura rinforzata con fibre di carbonio (CFRP). Produzione nello stabilimento di Lipsia della BMW i8. 800 posti di lavoro in più BMW i3 e BMW i8 verranno costruite nello stabilimento BMW

di Lipsia grazie a un investimento di 400 milioni di euro; il nuovo stabilimento garantirà 800 nuovi posti di lavoro entro il 2013. Una serie di servizi aggiuntivi, che possono essere utilizzati indipendentemente dal veicolo, sarà un componente integrato alla BMW i. Questo permetterà di attrarre nuovi clienti verso i marchi del gruppo. «I requisiti di mobilità stanno cambiando nelle metropoli in rapida espansione - aggiunge Ian Robertson - il nostro impegno nell’attivare servizi di mobilità a bordo, come il BMW ConnectedDrive, verrà espanso significativamente con la

BMW i. Amplieremo i nostri servizi premium per la mobilità. Quello che è realmente innovativo è che offriremo servizi di mobilità indipendenti dalla vettura. BMW i mira a fornire soluzioni di mobilità personalizzate attraverso un network integrato di prodotti e servizi». Sistemi di navigazione integrata BMW ha allo studio nuove soluzioni che dovrebbero facilitare l’utilizzo di parcheggi esistenti, così come sistemi di navigazione che sfruttano le informazioni locali. In aggiunta ai servizi… Continua su Moto.it 27


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BMW S 1000 RR Superstock Limited Edition Arriverà solo in Italia a marzo in 50 esemplari numerati per celebrare la vittoria del Mondiale Superstock 2010. Costa 27.000 euro

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a vittoria della FIM Cup Superstock 2010 di Ayrton Badovini viene celebrata con una edizione speciale, numerata, della BMW S 1000 RR. La supersportiva di BMW Motorrad sarà disponibile in soli 50 esemplari, con una livrea dedicata ed un allestimento esclusivo. Disponibile da marzo presso la rete BMW Motorrad Italia. La “BMW S 1000 RR Superstock Limited Edition” sarà realizzata da BMW Motorrad Italia in esclusiva per il mercato italiano per celebrare la vittoria della FIM CUP Super28

stock 2010 da parte di Ayrton Badovini. Ayrton nel 2010 ha conquistato ben 9 vittorie ed 1 secondo posto su dieci gare in sella alla BMW S 1000 RR vincendo, con diverse gare di anticipo, sia il titolo piloti che quello costruttori. La BMW S 1000 RR Superstock Limited Edition verrà allestita in soli 50 esemplari numerati, il numero sarà riportato sulla targhetta posta sul serbatoio della moto. La moto avrà una livrea esclusiva “Superstock Champion 2010” su cui campeggerà il numero 86, numero di gara di Ayrton Badovini.

Allestimento specifico Badge identificativo sul serbatoio con numero di serie da 01/50 a 50/50; Logo BMW Motorrad Italia Superstock Team sul serbatoio; Full kit carbon parts HP special parts; Cover per forcellone posteriore in carbonio; Leve regolabili HP special parts; Pedane regolabili HP special parts; Indicatori di direzione a LED; Terminale di scarico racing Akrapovic (street legal) con supporto in carbonio… Continua su Moto.it 29


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Eicma. Le novità della 69esima edizione Benvenuti Cavalieri: è questo il nome della campagna dedicata a promuovere Eicma 2011. Tra i testimonial il nostro Nico Cereghini. Pier Francesco Caliari, parla del progetto sicurezza

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icma 2011 Il successo di Eicma 2010 è decretato dai numeri: 512.358 visitatori, 49.466 mq di superficie espositiva netta, 1.157 marchi rappresentati provenienti da 39 Paesi, 69 Espositori “debuttanti”, 45.708 visitatori professionali dei quali 12.853 stranieri provenienti da 114 Paesi e 2.104 giornalisti accreditati. Un successo che sarà confermato da Eicma 2011, che si svolgerà nel quartiere fieristico di Rho Pero dall’8 al 13 di novembre. I segnali che arrivano sono promettenti: i grandi marchi hanno già riconfermato la loro presenza, ed essendo solo a febbraio, è già stato prenotato l’80% della superficie occupata lo scorso anno, registrando così un aumento del 37,5% delle iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2010, e tra coloro che hanno già aderito ci sono 55 nuovi Espositori o rientri. Le prime novità Il marchio: è stato rinnovato profondamente. Ora moto e biciclette sono separate, nel logo come nella esposizione fieristica che non le vedrà più concomitanti. Il sito: diventa più ricco, veloce, e di rapida consulta30

incontrare chi ha già vissuto questa esperienza e vuole condividerla.

zione. Al suo interno, oltre a tutte le notizie su Eicma (come arrivare, come esporre, come accreditarsi, ecc), anche Comunicati Stampa delle aziende Espositrici, più foto e più video, i collegamenti ai più noti social network e una web tv per incrementare la visibilità dei nostri Espositori e arricchire ulteriormente l’offerta del Salone. Le Aree Speciali Per rappresentare al meglio tutto il mondo della Moto, e dare maggior visibilità ai settori in crescita, anche quest’anno ci saranno 4 Aree Speciali a

settori specifici: • The Green Planet. L’area dedicata ai veicoli ibridi ed elettrici, a conferma che anche il mondo delle Due Ruote a motore si muove per difendere l’ambiente. • Turismo su Due Ruote. Un’opportunità unica per Regioni, Province, Enti Locali, e Tour Operator per presentare iniziative, proposte e prodotti turistici su “Due Ruote” agli oltre 500.000 visitatori del Salone. Eicma è la vetrina ideale per presentare queste nuove opportunità di vacanza e per

• Area Custom. Il lato più creativo delle motociclette. Un’area espositiva dedicata al mondo delle moto “CUSTOM MADE”, ossia “fatte su misura” per valorizzare il lavoro di straordinari preparatori, artigiani e artisti. Il Custom è un settore in evoluzione e in continua crescita, che rappresenta ben il 10.7% del mercato Nazionale, e quindi merita di essere valorizzato anche al di fuori dei suoi contesti tradizionali. • Area Sicurezza. Uno spazio dedicato a chi cerca di rendere sempre più sicuro muoversi su Due Ruote con particolare attenzione a veicoli, infrastrutture adeguate, strumenti e abbigliamento protettivo. • MOTOLIVE. Uno dei punti di forza del Salone di Milano. 85.000 mq di Area Esterna dedicati a gare, esibizioni, prove su pista.

Nuova campagna EICMA. Benvenuti Cavalieri Ideata dall’agenzia Grey in collaborazione con lo staff EICMA per rappresentare tutti i motociclisti e il posizionamento del Salone del Motociclo di Milano. Il brief dato all’agenzia Grey, che ha vinto la gara per la creatività e la produzione della nuova campagna del 69° Salone del Motociclo di Milano (Fiera RHO-Pero, 8-13 novembre 2011) era di rappresentare EICMA come il più importante salone del settore a livello mondiale e i motociclisti nelle loro varie tipologie. E così è nato l’headline “Benvenuti Cavalieri” poiché i motociclisti sono i veri Cavalieri dell’epoca moderna. L’ambientazione medievale racconta che la Regina dei saloni EICMA, interpretata da Barbara Pedrotti, italiana di Rovereto, appassionata di moto e motori, sta investendo (termine non proprio appropriato per i motociclisti ma in questa occasione calzante) il giovane scudiero che sotto

gli occhi severi e compresi dei Cavalieri, visitando il Salone lo diventerà. E chi potevano essere i Cavalieri di questo mondo se non alcuni di coloro che ne hanno scritto e ne scrivono le gesta e per “amore” hanno posato per lo scatto? Nico Cereghini, un’icona dei motociclisti a tutto tondo e personaggio televisivo di grande spessore e autorevolezza. Marco Lucchinelli, campione del mondo della 500 nel 1981, genio, sregolatezza e passione. Un mito. Dario Marchetti, ex pilota del motomondiale, campione plurivittorioso nelle gare Endurance sulle piste di tutto il mondo. DJ Ringo, più appassionato che pilota come gli altri ma che con la sua passione e coraggio sostiene e comunica il nostro mondo come pochi sanno fare. Paolo Chiaia, l’uomo che rappresenta una delle tendenze più forti oggi sul mercato e cioè l’appassionato che della moto ha una visione romantica e gioiosa e che ama “i traversi”. E infine il nuovo pay-off, se così possiamo dire, di tutta la comunicazione di EICMA e… Continua su Moto.it 31


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“Il colore giusto della moto”

Erano gli scooter a tentare la strada delle tinte chiare. Vespe e Lambrette erano verdine, gialline, azzurrine. O bianche. Il primo Galletto era giallo pallido. Invece la Gilera Saturno era rossa, le Guzzi erano quasi tutte rosse dal Falcone alla Lodola e allo Stornello e poi giù fino al Guzzino. Non che sbavassi per il Falcone, era giusto per completezza. La prima moto “vera” che guidai era una Ducati 175 SSR (rossa) che ancora nelle fotografie mi emoziona e che un vicino di casa generosamente mi prestò quando non avevo nemmeno quindici anni. «Ma 32

pure, Morini 125 Corsaro; e la terza –dopo molti anni di digiuno, causa budget inesistentetutta rossa: la SF Laverda 750.

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Ascolta l’audio di Nico »

non ho la patente», gli ricordai. «E chissenefrega, vai!» mi rispose lui, Ettore Manacorda, un grande appassionato e restauratore che molti ricordano. Erano altri tempi. La moto dei miei sogni era la BSA 650 Spitfire MK III versione Europa, serbatoio grosso (e rosso); mentre la versione USA aveva il serbatoio piccolo, rosso e bianco, tagliato netto al bordo inferiore. La mia prima moto era rossa e bianca: la Gilera 98 Giubileo; la seconda

In seguito ho apprezzato anche le varianti del rosso. Sono molto affezionato all’arancio della mia prima moto da corsa, la SFC sempre della Laverda. E in tempi più recenti ho allargato i miei orizzonti al punto tale –inimmaginabile dieci anni fada portarmi a casa una moto da turismo color tortora. Che lì per lì mi faceva vomitare, ma che alla lunga ho invece amato. Ma per le moto sportive il rosso continua ad essere l’unico mio riferimento. E non sopporto le moto blu, e –appunto- sono un po’ infastidito da tutte queste moto bianche.

© 2011 Kawasaki Motors Europe / Italy

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ao a tutti! Tutto questo proliferare di auto e moto bianche degli ultimi anni non finisce di convincermi. Il bianco resiste come tinta di moda, evidentemente, ma non mi prende. E’ un problema tutto mio, concordo, perché so benissimo che ciascuno sceglie il colore che vuole. Sono probabilmente fuori dal coro, e me lo spiego con la questione generazionale. Quando ero ragazzo, e cominciavo a sognare guardandomi in giro, le moto erano quasi tutte rosse. E per me il rosso è diventato il colore giusto della moto.

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Per me è soltanto il rosso, obbligatorio sulle sportive, mentre il bianco mi ha proprio stancato. E voi? Esiste il colore che amate e quello che odiate?

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Guida sempre responsabilmente, nei limiti delle tua capacità e di quelle della tua moto. Indossa sempre un casco omologato e indumenti protettivi. Le immagini ritratte sono scattate in condizioni di sicurezza con piloti professionisti. Gli accessori presenti sono venduti separatamente e non fanno parte dell’allestimento standard.

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Le esigenze dei motori sportivi delle ultime generazioni

Massimo Clarke racconta la mostra-scambio di Novegro

di M. Clarke | Le condizioni di lavoro degli oli sono gravose per le forti sollecitazioni alle quali sono sottoposti i vari organi meccanici

Pure l’ultima edizione, ha confermato la vitalità e la validità di questa mostra scambio, punto di incontro per tantissimi appassionati

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presente nelle bronzine deve sopportare sono dunque particolarmente elevati. Anche le velocità di strisciamento tra perni dell’albero a gomiti e le bronzine sono aumentate. Nei quadricilindrici sportivi, al regime di potenza massima, superano tranquillamente i 21 metri al secondo, per i cuscinetti di banco. Il lubrificante, soggetto a imponenti azioni di taglio, nell’attraversare

Il picco di pressione in camera di combustione supera spesso gli 85 bar (che vengono raggiunti con una estrema rapidità), e questo contribuisce come ovvio a rendere elevatissime le sollecitazioni di natura meccanica, e quindi i carichi ai quali è sottoposto il lubrificante che separa i componenti interessati. Al crescere della massa d’aria immessa nei cilindri corrisponde un analogo incremento della massa di carburante che viene fornita al motore. Poiché il rendimento volumetrico in questi motori è molto elevato e i regimi di rotazione sono altissimi, la quantità di calore che viene sviluppata nell’unità di tempo è impressionante. La funzione refrigerante dell’olio, già considerevole in passato, diventa ancor più essenziale. Una parte tutt’altro che trascurabile del lubrificante erogato dalla pompa (anche più del 20 %!) viene oggi inviata ad appositi ugelli piazzati alla base di ogni cilindro, dai quali escono getti di olio indirizzati contro la parte… Continua su Moto.it

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le bronzine subisce un riscaldamento considerevole (dell’ordine anche di una trentina di gradi).

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e condizioni di lavoro degli oli sono oggi particolarmente gravose, e questo dipende in larga misura dalle forti sollecitazioni alle quali sono sottoposti i vari organi meccanici. Le potenze specifiche dei quadricilindrici sportivi di 600 cm3 superano i 200 CV/ litro (con velocità di rotazione di oltre 13000 giri/min) e quelle dei motori di 1000 cm3 di eguale frazionamento sono molto vicine (con regimi oramai sempre superiori ai 12000 giri/ min). Ciò si traduce in velocità medie dei pistoni al regime di potenza massima che, per i quadricilindrici di maggiore cilindrata, superano sempre (e talvolta non di poco!) i 20 metri al secondo, indicati fino a non molti anni fa come limite da non valicare assolutamente, nei modelli di serie, e da superare solo in misura limitata nei motori da corsa. Quelle che contano in misura ancora maggiore sono le accelerazioni dei pistoni (alle quali sono legate le forze d’inerzia e quindi le sollecitazioni che interessano i cuscinetti dell’albero a gomiti); oggi possono anche superare i 55000 m/s2, valore che fino a poco tempo fa veniva raggiunto solo nei motori da competizione. I carichi che il velo d’olio

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rmai da vari anni il “mercatino” di Novegro, alle porte di Milano, si è affermato come uno dei più importanti d’Europa. In Italia, raggiunto e superato Reggio Emilia, è secondo solo a quello di Imola. Anche l’ultima edizione ha consentito di valutare come vanno le cose in un settore, quello delle moto d’epoca con relativi ricambi e accessori, che raccoglie un numero sempre crescente di fans. Fare una sintesi di quanto esposto è praticamente impossibile e

quindi ecco una serie di osservazioni generiche e alcune autentiche chicche. Indipendentemente dal volume di affari, che risente (come in tanti altri settori) dell’attuale situazione economica, di interessante c’era molto. Le straordinarie moto inglesi degli anni Sessanta (Norton, Triumph e via dicendo), come pure le splendide Gilera Saturno del decennio precedente, più altri autentici classici di elevato livello, sono oramai scomparse quasi del tutto dai mercatini. Trovarne una è difficile.

Qui va segnalato un simpatico BSA Victor. Pure per quanto riguarda le moto da corsa, l’offerta non è paragonabile a quella del passato, anche se specialisti come Pochettino e Altinier sono sempre in grado di proporre pezzi eccezionali. È interessante segnalare che a Imola lo scorso settembre un tedesco offriva, a caro prezzo, una rara Horex 350 bialbero, il che significa che di quando in quando qualcosa arriva anche dall’estero. A Novegro lo specialista Steve… Continua su Moto.it 35


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In moto in salute: la lussazione alla spalla Il dott. Lorenzo Boldrini, motociclista e Medico dello Sport presso il Centro di Riabilitazione per lo Sport Isokinetic, spiega le terapie da adottare in caso di lussazione alla spalla

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ari motociclisti, tra le lesioni traumatiche acute che possono capitare nel motociclismo, come in altre attività sportive a rischio traumatico (ad esempio l’equitazione, il ciclismo e lo sci), una comune patologia di spalla di cui si sente spesso parlare è la lussazione. Ma cosa si intende esattamente con questo termine? Per lussazione si intende la perdita completa e permanente di contatto tra due capi ossei di un’articolazione, che fuoriescono dalla loro sede, più spesso a causa di un episodio traumatico. Nella spalla la lussazione più comune è quella gleno-omerale anteriore. In questo caso la testa dell’omero (la parte alta del braccio per intenderci) fuoriesce dalla sua sede rispetto alla scapola, dislocandosi anteriormente a causa di un trauma ad alta intensità (ad esempio una caduta con braccio abdotto ed extra ruotato, oppure un trauma da impatto diretto sulla spalla). A seguito del trauma viene lesionata la parte capsulolegamentosa anteriore (i legamenti gleno-omerali, la capsula e il cercine glenoideo anteriore) lasciando come esito, dopo il riposizionamento delle estre38

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mità ossee (tramite manovra di riduzione specifica in genere in pronto soccorso), una instabilità anteriore di spalla. Questa condizione predispone, in particolare nel soggetto giovane e con importante richiesta funzionale, al rischio di recidiva. Vediamo quindi come trattare la lussazione di spalla per recuperare al meglio. Se non è stata posta indicazione chirurgica (a volte indispensabile, in specie in presenza di lesioni associate) e in assenza di ulteriori complicanze di tipo vascolare e nervoso, il paziente dopo la riduzione della lussazione

viene immobilizzato per un periodo di circa 3-4 settimane con un bendaggio o con un tutore al fine di permettere la guarigione dei tessuti lesionati. In questa fase il paziente esegue movimenti attivi di mano e polso. Se indossa un tutore è possibile ad un certo punto rimuoverlo per mobilizzare il gomito e prevenirne una rigidità. In un periodo variabile da 2 a 4 settimane dal trauma il paziente inizia delle cure assistite per riprendere gradualmente la funzionalità dell’arto infortunato. E’ opportuno evitare di… Continua su Moto.it 39


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La “classifica” dopo i test di Sepang

sia sul singolo giro sia sulla distanza.

di G. Zamagni | Ecco il giudizio su quanto visto a Sepang. Stiliamo una sorta di classifica assegnando, per ciascuno dei due test effettuati, i punti come se si trattasse di un GP iridato

4. ANDREA DOVIZIOSO 24 punti (11+13) I punti totalizzati smorzano un po’ gli entusiasmi: questa classifica sembra dire che Dovizioso è sempre più vicino, ma gli manca ancora un bel po’ prima di raggiungere i due compagni di box. In realtà, però, nei sei giorni di Sepang Andrea è stato decisamente competitivo e questo sta facendo crescere la fiducia in se stesso: Dovi adesso è più conscio delle sue potenzialità. Ma vale il discorso fatto per Simoncelli: c’è ancora da fare per essere a livello di Stoner e Pedrosa.

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po sei giorni di test in Malesia, si può fare un bilancio, anche se, è bene sottolinearlo, avendo provato su una sola pista non si possono emettere verdetti definitivi. Ecco comunque il giudizio su quanto visto a Sepang, stilando una sorta di classifica assegnando, per ciascuno dei due test effettuati, i punti come se si trattasse di un GP iridato. Quindi: 25 al primo, 20 al secondo, 16 al terzo, 13 al quarto, 11 al quinto e via a scalare fino al punto per il 15esimo. Un giochino che permette di scoprire alcune cose interessanti. 40

1. CASEY STONER 41 punti (16+25) Al di là della classifica, condizionata dal terzo posto del primo test, Stoner è stato l’autentico dominatore dei test di Sepang. Il suo adattamento alla Honda è stato immediato e straordinario, il suo sorriso, stampato quasi perennemente sul volto - fatta eccezione per il secondo giorno del secondo test - conferma che l’australiano è in forma. Tra l’altro, quella malese non è la sua pista preferita: altro indizio a favore dell’australiano.

3. DANI PEDROSA 40 punti (20+20) E’ sempre difficile decifrare le prestazioni di Dani Pedrosa, ma è piuttosto evidente che lo spagnolo è andato forte. Dani, abituato a essere il “cocco” della HRC, si sta impegnando allo spasimo per tenere testa allo scatenato Stoner, che sta mettendo in dubbio il suo ruolo privilegiato all’interno della Honda. Risultato: un Pedrosa così non si era mai visto, soprattutto in inverno. In questo momento è l’unico che sembra poter tenere il passo dell’australiano

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2. MARCO SIMONCELLI 41 punti (25+16) Un primo e un terzo posto per Marco Simoncelli, autentica rivelazione positiva di Sepang, tracciato da sempre ostico per l’ex iridato della 250. I passi in avanti fatti da Marco sono evidenti e anche vederlo in sella fa una bella impressione. Simoncelli, però, ha effettuato due simulazioni, uno per test, con risultati inferiore al potenziale messo in mostra nel singolo giro. Insomma, è decisamente più veloce del 2010, ma la sensazione è che debba ancora lavorare per tenere il passo dei migliori.

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5. JORGE LORENZO 23 punti (13+10) Stando alla classifica dei tempi è la grande delusione di questo inizio 2011, perché, a differenza dell’anno scorso, non è mai stato davanti, prendendo addirittura paga per due giorni di fila dal compagno di squadra Ben Spies. Se si analizzano però attentamente i cronologici, si vede che Lorenzo non è poi andato così male, anche se i piloti Honda al momento sono lontani. Ma a Sepang Jorge non è mai stato troppo incisivo: in Qatar il campione del mondo dovrebbe essere più competitivo. 6. BEN SPIES 21 punti (10+11) Come Dovizioso, anche Spies viene penalizzato da questo “giochino” della classifica dei test. Un sesto posto assoluto

sembra piuttosto deludente, quando, al contrario, Ben sembra aver lavorato piuttosto bene, con la solita determinazione e concretezza: ha lasciato Sepang dando la sensazione di essere pronto per lottare costantemente per il podio. 7. COLIN EDWARDS 16 punti (7+9) Un passo in avanti rispetto al deludentissimo 2010. Ma va ricordato che Colin Edwards è sempre stato più competitivo in inverno che in estate. 8. HIROSHI AOYAMA 16 punti (9+7) E’ andato benino, sfruttando il vantaggio di una pista a lui sempre favorevole, cadendo però tre volte in sei giorni. Può aspirare a essere il miglior pilota non ufficiale della stagione. 9. ALVARO BAUTISTA 14 punti (6+8) Una prestazione senza infamia e senza lode, con una Suzuki che rimane sempre almeno un

passo indietro alla concorrenza. Difficile pensare che possa lottare per posizioni più nobili, a meno di condizioni estremamente favorevoli. 10. NICKY HAYDEN 12 punti (8+4) Un pilota in crisi, incapace di fare i tempi realizzati nel 2010 con la stessa moto. Da fuori ha dato l’idea di un pilota avvilito e demoralizzato, con poche idee e confuse. Speriamo si riprenda. 11. HECTOR BARBERA 10 punti (4+6) E’ il solito Barbera: per fare il tempo, si deve attaccare a qualcuno e quando è da solo sembra perdersi. Si dà comunque da fare su una moto non certo facile. 12. VALENTINO ROSSI 10 punti (5+5) Stessa posizione nei due test, ma distacco passato da 1” di inizio febbraio a 1”8 della… Continua su Moto.it 41


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Honda NSF 250R Moto3

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8

Lorenzo e Pedrosa Dovizioso giudica gli altri piloti G. Zamagni | Il Dovi, quarto al termine delle prove, è andato commentano i test Sepang di fortissimo ma non è completamente soddisfatto. Ha espresso un giudizio attento e analitico anche sui suoi colleghi

gara più veloce. In Qatar, una delle sue piste preferite, arriverà nelle migliori condizioni: sarà lui il pilota da battere».

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Anno

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di G. Zamagni | Dani Pedrosa è andato fortissimo, Jorge Lorenzo non ha entusiasmato

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PEDROSA – «E’ stato veloce in tutti i tre giorni, molto competitivo come non lo era mai stato nei test invernali: significa che partirà subito forte. Nella simulazione della gara non è andato benissimo, ma non so il motivo: difficile giudicare».

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onda presenta la NSF 250R che nel 2012 (come da regolamento FIM) correrà in Moto3 al posto delle mitiche, velocissime 125 GP monocilindriche a due tempi sulla breccia da quasi un quarto di secolo (il cui sviluppo è già stato bloccato). La nuova Hondina da corsa si chiamerà dunque NSF250R, e sarà equipaggiata con un motore monocilindrico ma con alcuni “paletti” tecnici da rispettare: per esempio, il valore massimo consentito per l’alesaggio sarebbe di 81 mm, il che di conseguenza comporterebbe un valore di corsa del pistone non superiore ai 48,5 mm. Com’è noto, sia Honda che tutti gli altri costruttori che producano anche moto da cross dispongono già di motori del genere, e anche con potenze già vicine a quelle dei 125 racing a 2 tempi: circa 45 cv, per quanto riguarda il mono CRF 250 di Honda, il cui alesaggio è di 76,8 mm. In effetti, è proprio la Honda (ma va?) che preme per questo ulteriore cambiamento epocale, che segue di poco quello della Moto 2 e che vedrebbe il ritorno nei GP dei motori a 4 tempi monocilindrici di questa cilindrata dopo una quarantina d’anni, ovvero dai tempi delle ultime Ducati e Aermacchi Ala D’Oro. Nella politica di riduzione dei costi, visto che di denaro ne circola sempre meno, a maggior ragione nelle categorie minori, è verosimile che questi motori debbano durare perlomeno per tre gare, e che… Continua su Moto.it

01 Marzo

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edrosa: «Sono contento di come sta andando la moto, ma è inutile fare delle previsioni adesso o dire che la Honda è la più competitiva. L’esperienza mi ha insegnato che le gare sono differenti e sono sicuro che in Qatar le Yamaha saranno più vicine a noi e che anche Rossi recupererà terreno. E’ comunque vero che era dal mio debutto in MotoGP (2006, nda) che non facevo un inverno così positivo».

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Lorenzo: «Oggi lotterei per il terzo posto, con Spies, Dovizioso e Simoncelli. Ma in Qatar le cose potrebbero cambiare, perché quella è una pista che mi piace e si adatta abbastanza bene alla Yamaha, anche se c’è un lungo rettilineo preceduto da una curva lenta, dove la Honda potrà sfruttare la sua accelerazione. Non sono preoccupato, perché nella simulazione sono andato forte e costante: adesso la Yamaha deve lavorare».

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arto, ma non completamente soddisfatto. Andrea Do vizioso è andato fortissimo in tutti e tre i giorni di test, anzi nei sei giorni complessivi effettuati a Sepang, ma la simulazione della gara non l’ha lasciato completamente soddisfatto. «Al terzo giro – spiega – senza spingere più di tanto, ho fatto 2’01”3 e questo è sicuramente positivo: significa che, a differenza dell’anno scorso, la velocità ce l’ho ed è un aspetto fondamentale. Attorno al quarto passaggio, però, è emerso

LORENZO – «E’ meno in forma dell’anno scorso e sembra che quando le cose non vanno troppo bene si butta un po’ giù. Non ho seguito la sua simulazione».

un problema che non si era mai verificato nei sei giorni di prove e che mi aveva già infastidito in passato: l’avantreno tendeva a chiudersi e non riuscivo più a seguire le mie traiettorie. Per questo non sono completamente soddisfatto: bisogna capire cosa è stato a causarlo».

SPIES – «Partirà molto competitivo, alla pari di Lorenzo. Jorge, però, è il campione del mondo e questo può fare una grande differenza nel fine settimana del GP. Ma a livello di prestazioni e di velocità Spies, in questo momento, è al livello del compagno di squadra».

Attento e molto analitico, ecco il giudizio di Dovizioso sugli altri piloti.

SIMONCELLI – «E’ stato molto veloce. Sembra più competitivo del 2010, ma nelle due simulazioni che ha fatto (una a inizio febbraio e una ieri, nda) non è stato troppo veloce. Forse dipende anche da come si… Continua su Moto.it

STONER – «Va a casa felice, perché a parte il tempo stratosferico che ha fatto è anche di gran lunga quello con il passo

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Ultima giornata di test a Sepang

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di G. Zamagni | Honda incontenibili. Quattro nelle prime quattro posizioni: Stoner, Pedrosa, Simoncelli e Dovizioso. Settimo Lorenzo. Valentino è tornato in pista e ha chiuso undicesimo

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Vo

la la Honda, con i quattro piloti ufficiali ai primi quattro posti. Fa paura Casey Stoner, capace di scendere (come Pedrosa) sotto il muro dei 2’00” e di tenere un ritmo impressionante nella simulazione gara. E’ consistente Dani Pedrosa, mai così efficace nei test invernali. Sono competitivi Marco Simoncelli e Andrea Dovizioso, ma, al momento, sono un passo indietro rispetto a Stoner e Pedrosa. Non va male la Yamaha, con Ben Spies più efficace di Jorge Lorenzo, ma entrambi sono costretti a inseguire. E’ in difficoltà Valentino Rossi, per la prima volta apparso veramente preoccupato. “Pensavo di far meglio” ha sintetizzato onestamente il pilota della Ducati che ha chiuso 11esimo, staccato di ben 1”804. Questa è la fotografia dopo il terzo e ultimo giorno di test in Malesia, letteralmente dominati dai piloti Honda, che nelle sei giornate complessive di prove del 2011 sono sempre stati davanti a tutti in classifica generale. E’ vero, sono solo test, come continuano a ripetere all’unisono tutti i protagonisti, e in gara i valori potrebbero cam44

biare, ma in questo momento – e su questa pista – l’accoppiata Stoner-RC212V sembra quasi imbattibile. Il cronologico spiega meglio di ogni altra parola quanto va forte l’australiano: al primo giro (primo giro!) ha fatto 2’00”122, poi 1’59”665 e 2’00”124! Ma impressionante è stata anche la simulazione sulla distanza, interrotta al 16esimo giro per le piaghe alle mani: un piccolo neo, ma Stoner ha ottenuto un 2’00”887 come miglior tempo, girando altre due volte sotto i 2’01” e salendo solo in due occasioni sopra i 2’02”. Tempi da paura. Tra l’altro, dopo i dubbi emersi nel secondo giorno, Casey ha definitivamente scelto di correre con il telaio 2011 più rigido, quello, per intenderci, che utilizza anche Dovizioso, mentre ha rimandato ai prossimi test in Qatar la decisione sulla forcella: oggi ha girato solo con la Ohlins 2010, ma la versione 2011 non è ancora stata scartata. L’unico che riesce a stargli dietro, a tenere il suo passo, è Pedrosa, apparso in grandissima forma. Dani sta bene, è soddisfatto, tanto che riesce addirittura a sorridere quando spiega che: «ancora non ho deciso se utilizzare il telaio 2010 o

quello 2011 e lo stesso vale per le sospensioni». Il suo miglior tempo Dani l’ha ottenuto con la nuova ciclistica ed è probabile che, alla fine opti proprio per la versione 2011: in questo caso, i tre piloti HRC avranno lo stesso materiale. Simoncelli, velocissimo nel singolo giro, non è stato così efficace nella simulazione gara («probabilmente avrei dovuto montare le gomme morbide e non dure»), mentre Dovizioso è andato più forte, ma pure lui, sperava di fare meglio. «Dopo qualche giro – ha spiegato Andrea – è sorto un problema all’anteriore e non potevo più essere efficace come lo sono stato per tre giorni: bisogna capire perché ed evitare che si ripeta». Spies ha chiuso le prove alle 13.30, perché la caduta di ieri ha lasciato qualche conseguenza, ma, soprattutto, perché l’americano era soddisfatto del lavoro svolto. Ben non ha fatto una simulazione gara, ma ieri aveva dimostrato di essere super competitivo, tanto che era stato il più efficace sulla distanza. Sarà un osso duro, anche per Jorge Lorenzo, che per il secondo giorno

consecutivo ha chiuso alle spalle del compagno di squadra. «Se il mondiale iniziasse oggi – ha commentato – lotterei per il podio con Spies, Dovizioso e Simoncelli, ma contro Stoner e Pedrosa non potrei fare nulla». E’ un po’ deluso il campione del mondo, ma lo è ancora di più Valentino Rossi. Tornato in sella dopo un giorno a letto con la febbre, Valentino non si è risparmiato, totalizzando addirittura una sessantina di giri, ma non è riuscito a trovare il bilanciamento vincente della sua Ducati. «Speravo di finire questi test – ammette – in una

posizione migliore e, soprattutto, più vicino ai primi. Invece abbiamo fatto fatica: sono forte in frenata, ma ho problemi in ingresso e in percorrenza di curva, non riesco a fare le traiettorie che vorrei. Sinceramente, sono un po’ preoccupato». Tutte le Ducati sono indietro e quello che fa strano è che Nicky Hayden non sia riuscito a ripetere i tempi dello scorso anno. Insomma, c’è molto da lavorare, ma prima dell’inizio della stagione ci saranno solo altri due giorni di prove: per Valentino, non sarà facile essere competitivo in Qatar.

Classifica 1 Stoner C.Repsol Honda Team1:59.665 2 Pedrosa D.Repsol Honda Team+0.138 3 Simoncelli M.San Carlo Honda Gresini+0.498 4 Dovizioso A.Repsol Honda Team+0.876 5 Spies B.Yamaha Factory Racing+1.013 6 Edwards C.Monster Yamaha Tech 3+1.301 7 Lorenzo J.Yamaha Factory Racing+1.338 8 Bautista A.Rizla Suzuki MotoGP+1.529 9 Aoyama H.San Carlo Honda Gresini+1.663 10 Barbera H.Mapfre Aspar Team+1.681 11 Rossi V.Ducati Marlboro Team+1.804 45


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Valentino Rossi: “Sono preoccupato”

di G. Zamagni | Terzo e soddisfatto, molto di più rispetto a 15 giorni fa: Jorge Lorenzo è convinto di aver fatto un buon passo in avanti nella messa a punto della moto

di G. Zamagni |Niente scuse, nessun giro di parole, Rossi dice che l’11esimo posto a 1”8 da Stoner non è colpa delle sue condizioni fisiche, ma di un difficile adattamento alla Ducati

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Jorge Lorenzo: “Tutto fila liscio”

ggi faceva più caldo rispetto a 15 giorni fa – conferma il numero uno della MotoGP – e le moto scivolavano di più. Abbiamo lavorato per aumentare la trazione sul posteriore: grazie a una nuova messa a punto abbiamo fatto un bel passo in avanti e questo ci ha 46

permesso di avvicinarci alla Honda. Sono decisamente più ottimista e tranquillo rispetto alle prove precedenti, anche se bisogna continuare a migliorare. Fisicamente mi sento bene e psicologicamente sono tranquillo: aver conquistato il titolo nel 2010 mi dà sicurezza.

In questo momento, i più forti sono Stoner e Pedrosa, ma ci sono tanti piloti che vanno forte: il mio compagno di squadra Spies, Dovizioso, Simoncelli. Rossi è più indietro, ma si sta avvicinando e anche lui sarà un avversario da battere».

n cerca scuse Valentino Rossi e forse per la prima volta in vita sua dice: «Sono preoccupato». La seconda sessione di test di Sepang era iniziata con un Valentino particolarmente gasato, a un secondo dai primi, ma si è concluso con un Rossi insolitamente

scoraggiato a 1”8 da Stoner. «Il giudizio sul test è sicuramente negativo – afferma senza giri di parole -: non pensavo di poter battere i piloti Honda e Yamaha, ma di essere più vicino sì. Lo scorso test avevo chiuso a 1”, questa volta a 1”8. E anche nel passo sono messo piuttosto male. Abbiamo

provato in tutti i modi a sistemare la ciclistica e a trovare una buona messa a punto, ma non ci siamo riusciti. Sicuramente è stato uno svantaggio provare due giorni anziché tre (mercoledì Valentino è stato a letto con la febbre, nda), ma la realtà è che non siamo riusciti a… Continua su Moto.it 47


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Shuhei Nakamoto: “Il nostro segreto è la trasmissione”

Il commento dei piloti dopo la prima giornata di test a Sepang

di G. Zamagni | Il vice-presidente della Honda Racing commenta lo stato di grazia del team giapponese. Nakamoto è soddisfatto

di G. Zamagni |Stoner ha dominato ed è al settimo cielo. Pedrosa ancora indeciso se utilizzare l’elettronica 2010 o 2011

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Ha

no le 14 locali, quattro ore prima della fine dei test, quando Shuhei Nakamoto accetta di fare un bilancio: del resto, da qui fino alla fine della tre giorni malese non potrà cambiare granché e, soprattutto, non può variare il giudizio sulla Honda: fantastica! «Sono contento, naturalmente – afferma il vice-presidente della HRC, stando ben attento a trattenere l’euforia -, ma anche la Yamaha è una buona moto: dobbiamo ancora progredire». Ma si può dire che, in questo momento, la RC212V è la miglior MotoGP? «Sicuramente la nostra moto è progredita rispetto al 2010, ma non so se sia sufficiente per dire che è la migliore. In questi test, i nostri piloti hanno fatto tante prove ed è stato fatto un grande passo in avanti». Quanto sarebbe importante per la Honda vincere il campionato 2011? «Tanto, ma come lo è ogni anno. Ma siamo solo al secondo test, le gare sono diverse. Noi ci stiamo impegnando al massimo, cercheremo di accontenta48

dominato sul tempo, sul giro e sul passo, rifilando agli avversari distacchi abissali. Casey Stoner è ovviamente super contento, ma ancora, secondo lui, c’è margine di miglioramento. Oggi Casey si è concentrato soprattutto sul nuovo telaio, quello meno rigido realizzato secondo le sue richieste, ma ancora non è convinto che sia migliore di quello 2011. E poi, c’è ancora da migliorare la stabilità in frenata, da sempre punto debole della RC212V.

re le richieste dei nostri piloti». In Italia qualcuno ha ipotizzato che uno dei vostri segreti sia una doppia frizione: è vero? «No, perché la doppia frizione è vietata dal regolamento! E’ vero, però, che abbiamo introdotto una novità alla trasmissione ed è uno dei punti forti della RC212V: la stanno usando tutti e quatto i piloti ufficiali. E’ un sistema che permette cambiate più veloci: lo stiamo sviluppando da tre anni». Prima ha detto che la moto può ancora essere migliorata: può dire in quale settore? «In questi test, grazie a nuove

mappature elettroniche, abbiamo fatto un buon passo in avanti nella stabilità in frenata, ma non siamo ancora a punto al 100%. E lavoreremo ancora sulla trasmissione». Stoner sta “spingendo” gli altri piloti Honda? «In un certo senso sì, ma si può allargare il discorso: ogni pilota stimola l’altro. Sono molto contento di avere tre piloti ufficiali: si sta rivelando un’ottima scelta». Prima ha detto che la Yamaha va forte; qual è il giudizio sulla coppia Rossi-Ducati?… Continua su Moto.it

«Sono molto, molto contento – sono le parole dell’australiano -: la mia Honda è andata bene fin dall’inizio. Nel freno motore abbiamo fatto un passo in avanti, ma si può ancora migliorare. Il telaio mi piace perché ha reazioni sempre prevedibili e si può lavorare in modo giusto. Sto cercando di prepararmi al meglio per questa stagione che si annuncia molto combattuta».

mattino e di ciclistica al pomeriggio, ma ancora non ho deciso quale utilizzare: anche perché, per la verità, tra 2010 e 2011 non c’è una grande differenza». Decisamente soddisfatto Andrea Dovizioso, soprattutto per l’aumentata stabilità in frenata. «Non credevo – racconta Dovi – che si potesse fare un passo in avanti così grande solo con il set up e i controlli elettronici. Si può ancora migliorare, ma per la prima giornata di prove sono decisamente soddisfatto, anche perché ho girato sempre con le gomme dure: essere già a questo livello al primo giorno del secondo test, è senz’altro positivo».

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Dani Pedrosa ha chiuso al secondo posto, ma di passo non è stato così efficace. Ecco perché: «E’ stata una giornata lunga e dura, quasi senza pausa dalle 10 alle 18. Ho provato tante cose di elettronica al 49


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La fotogallery dei test di Sepang

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La stagione non è ancora iniziata ma lo spettacolo delle pieghe incredibili è già cominciato. Vi mostriamo le foto più spettacolari di Rossi e Lorenzo scattate durante i test di Sepang

Casey Stoner » Nato a Southport, il 16 ottobre 1985. Pilota ufficiale Honda e campione del mondo MotoGP nel 2007.

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Daniel Pedrosa » Nato a Sabadell, il 29 settembre 1985. 2 volte campione del mondo in 250 (2004 e 2005) ed 1 volta in 125 (2003).

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Jorge Lorenzo » Nato a Palma di Maiorca, 4 maggio 1987. Il 10 ottobre 2010 si laurea per la prima volta campione del mondo della Moto GP.

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Valentino Rossi » Nato a Urbino, il 16 febbraio 1979. Nove titoli mondiali conquistati di cui il primo a 18 anni. E’ l’unico pilota ad aver vinto il campionato in 4 classi differenti: 125 (1), 250 (1), 500 (1) e MotoGP (6).

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Checa s’impone a Phillip Island

simo Laverty, ha capito subito che Checa non sarebbe stato raggiungibile ed ha controllato la gara portando a casa venti punti.

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di C. Baldi | Checa domina entrambe le gare in Australia. Bellissimo confronto tra Biaggi e Melandri che chiudono nell’ordine. Vittoria di Luca Scassa nella Supersport

A

Phillip Island Checa (ascolta la sua intervista) ha portato a temine il suo weekend perfetto. Lo spagnolo ha vinto tutto quello che si poteva vincere qui in Australia, risultando primo in tutte le classifiche stilate sia nelle prove di inizio settimana che nel weekend di gara. Nella seconda manche il suo avversario iniziale è stato Haslam, che era partito molto bene e nel corso dei primi tre giri ha cercato di resistere all’attacco del pilota spagnolo che però nel corso della terza tornata lo ha superato e successivamente distanziato. La gara è vissuta in seguito solo sugli scontri che si sono accesi alle spalle del pilota del team Althea. Bellissimo quello tra Melandri e Biaggi che è iniziato al nono giro per concludersi solamente sotto la bandiera a scacchi. Biaggi ha faticato molto, ma 58

alla fine ha avuto la meglio sul pilota della Yamaha che da parte sua, come sappiamo, non è ancora in condizioni fisiche ottimali. Un bel duello che probabilmente si ripeterà più volte nel corso del campionato e che ha sancito l’ingresso di Melandri (ascolta la sua intervista) tra i top riders di questa combattuta categoria. Rea merita un plauso per un quarto posto insperato, se si pensa che, dopo le rovinose cadute delle prove, si temeva che Johnny non potesse nemmeno prendere il via in gara. Quinto posto per Haslam che però avendo montato una gomma

più morbida rispetto a gara uno nel finale ne ha pagato l’usura. Così come Rea, stupisce il sesto posto di Camier che è stato in forse sino a pochi giorni dalla gara a causa di una fastidiosa febbre. Si rivede nelle posizioni che contano Noriyuki Haga che nel finale della gara era risalito sino al quarto posto dimostrando di trovarsi finalmente a suo agio sulla sua Aprilia RSV4. Ottavo posto per un generoso Fabrizio che però ha fatto peggio rispetto a gara uno dove era giunto sesto. Sykes è stato ancora una volta il primo pilota Kawasaki, tra i quali, così come nella prima manche, si è messo

in luce Roberto Rolfo. Il pilota del team Pedercini si era ritrovato in ultima posizione al termine del primo giro, in quanto era andato largo per evitare Badovini, al quale si era spenta la moto. Roberto si è gettato a testa bassa in una furiosa rimonta che lo ha portato sino alla dodicesima posizione. Xaus ha fatto decisamente meglio rispetto a gara uno terminando decimo, così come Toseland che porta a casa i suoi primi due punti della stagione. E’ andata decisamente male a Laverty autore di un interminabile dritto nei prati, che lo ha relegato nelle ultime posizioni. Subito fuori dalla zona punti troviamo gli altri due piloti del team Pedercini, Aitchison e la wild card Staring, che precedono Berger. Ultimo posizione per Corser alle prese con una gomma posteriore che girava sul cerchio. Ritirati Badovini e Lascorz, mentre non ha preso il

via Guintoli scivolato rovinosamente in gara uno nel curvone che precede il rettilineo dei box. Il francese non ha subito fratture, ma numerosi abrasioni che hanno richiesto numerosi punti di sutura. GARA 1 La pioggia delle prime ore del mattino rischiava di mischiare le carte in tavola e di rivoluzionare i valori espressi dalle prove. Prima della prima manche però la pista australiana si è asciugata e sull’asfalto asciutto Checa non ha faticato più di tanto per aggiudicarsi la prima gara di questo mondiale 2011. Carlos non è partito benissimo, e nei primi giri si è trovato davanti Laverty e Biaggi. Nell’arco di tre tornate però lo spagnolo li ha superati entrambi ed ha iniziato a girare con un ritmo che in poco tempo gli ha consentito di accumulare un vantaggio incolmabile. Biaggi, una volta superato un bravis-

Max non ci sta mai a perdere, ma anche dalle interviste di fine gara (ascolta l’audio della sua intervista) si è capito che il pilota dell’Aprilia in questa prima gara ha puntato a limitare i danni e ci è riuscito molto bene. Leon Haslam fa sognare la BMW e sale meritatamente sul terzo gradino del podio. Bellissima la lotta per il terzo poto tra l’inglese della BMW, Laverty, Melandri e Fabrizio, finiti nell’ordine. Melandri ci ha messo molta grinta e sembra già abituato alle sportellate che in Superbike non mancano di certo. Nel finale ha dovuto cedere anche il quarto poto al suo coriaceo compagno di squadra, ma è un quinto posto che vale molto. Ottimo anche Fabrizio che non era partito benissimo ma che una volta raggiunto il gruppo in lotta per la terza piazza si è gettato nella mischia con la sua solita generosità. Smrz si deve accontentare del settimo posto mentre il suo compagno di… Continua su Moto.it 59


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Le pagelle del GP di Phillip Island di C. Baldi | Le prime due gare del campionato mondiale Superbike 2011 verranno ricordate per il dominio assoluto di Carlos Checa e della sua Ducati 1198

fatto che martedì mattina Carlos abbia girato ad un decimo dal miglior tempo fatto registrare da Casey Stoner nella gara della MotoGP dello scorso anno. Rispetto alla passata stagione Carlos è migliorato ancora e con lui tutto il suo team. Dovrà essere più costante se vorrà strappare il titolo a Biaggi, ma l’inizio è stato certamente oltre ogni sua più rosea aspettativa. Voto 10 e lode

I

l pilota spagnolo, che l’anno scorso qui a Phillip Island aveva vinto un poco a sorpresa la seconda manche, non ha concesso nulla ai suoi avversari ed è sempre stato al vertice della classifica nelle prove, in Superpole ed in gara. Il team Althea ha saputo trarre vantaggio dal ritiro della squadra ufficiale Ducati e a Borgo Panigale dovranno appoggiare il più possibile la squadra di Genesio Bevilacqua se vorranno continuare a ben figurare nel campionato delle derivate dalla serie. Oltre alle impressionanti perfomances del pilota spagnolo abbiamo assistito ad un bellissimo duello tra Biaggi e 60

Melandri ed abbiamo ammirato un grande Haslam, che ha saputo guidare sopra i problemi della sua BMW. Rea è stato più forte del dolore e Guintoli ha rovinato tutto con una caduta. In Supersport Luca Scassa ha colto una splendida quando combattuta vittoria al suo debutto nella categoria. Ma vediamo nel dettaglio i nostri giudizi per ogni singolo pilota. Carlos Checa: A Phillip Island Checa ha dimostrato di essere nel momento migliore della sua carriera. La supremazia della sua Ducati 1198 su questa pista non basta a spiegare il

Max Biaggi: Il pilota dell’Aprilia ha dovuto fare buon viso a cattivo gioco, ma riparte da Phillip Island, una pista mai favorevole alla sua RSV4, con quaranta punti e la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per cercare di mettere i bastoni tra le ruote a Checa. In Superpole si è dovuto arrendere allo spagnolo per soli tredici decimi di secondo, mentre in gara ha tirato fuori le unghie specialmente nella seconda manche, regolando le velleità Melandri. Max sa che se vuole riconfermarsi campione dovrà lottare ancora più di quanto non abbia fatto lo scorso anno, ma il leone è ancora pronto a ruggire. Voto 9 Marco Melandri: Il pilota della Yamaha in Superbike ha ritrovato il sorriso. Le sue

condizioni fisiche non sono ancora ottimali e Marco non conosce ancora bene quanto vorrebbe la sua R1, ma la sua classe, appannata dagli ultimi anni trascorsi senza infamia e senza lode in MotoGP, è riemersa nelle due gare australiane. “Melandri c’è”, come direbbe Guido Meda, e ora se ne sono accorti tutti ad iniziare da Biaggi che ha faticato molto per conquistare il secondo posto in gara due. Se la spalla si rimette a posto in fretta la Superbike avrà trovato un altro protagonista ed il motociclismo avrà recuperato un talento. Voto 8,5 Leon Haslam: Leon ha finalmente portato il sorriso sul viso dei tecnici della BMW che nonostante il grande lavoro svolto quest’inverno (quella tedesca è la squadra che ha provato di più nella pausa invernale) a Phillip Island ha fatto tanta fatica a trovare l’assetto giusto. Ma l’inglese ha gettato il cuore oltre all’ostacolo e ha dimostrato che in questi anni alla BMW oltre che l’esperienza è mancato anche un pilota in

grado di lottare ad armi pari con i primi della classe. Se Leon con una Suzuki poco assistita dalla Casa lo scorso anno è riuscito a contendere il titolo a Biaggi sino alla penultima gara, cosa potrà fare quest’anno con l’appoggio e le risorse della casa tedesca? Voto 8,5 Michel Fabrizio: Non sarà una stagione facile per il pilota romano e le due gare australiane lo hanno dimostrato. Michel è stato bravo e generoso in Australia ed assieme alla sua quadra riuscirà certamente a conseguire degli ottimi risultati, nonostante la sua Suzuki sia un passo indietro rispetto alle ufficiali (non certo per colpa del team Alstare, ma a causa della cecità della Suzuki). Dopo anni trascorsi in una squadra ufficiale Michel dovrà stringere i denti, ma ne uscirà più forte di prima. Voto 8 Johnny Rea: Irruento, coraggioso e sfortunato. L’inglese non si smentisce e mostra la solita grande grinta, accompagnata però ancora da qualche

errore. Ci si è messa anche una buona dose di sfortuna quando il pilota Honda Castrol, è caduto incolpevolmente nei test a 210 km/h e ha danneggiato il suo già malconcio polso sinistro. In quelle condizioni Johnny è stato bravo a portare a termine entrambe le gare. Nella prima il dolore al polso lo ha costretto ad un dritto e si è dovuto accontentare del dodicesimo posto, mentre nella secondo Rea ha stretto i denti ed è stato premiato da un inaspettato quarto posto. Stoico. Voto 7,5 Sylvain Guintoli: Sono bastati pochi giri della prima manche al francese per gettare alle ortiche tutto quanto di buono aveva fatto sino ad allora. Assieme a Checa e Biaggi aveva animato le prove e la Superpole classificandosi sempre nelle prime tre posizioni. In gara scattava dalla prima fila, ma una brutta partenza lo ha costretto a rincorrere e nel curvone che immette sul rettilineo dei box, Sylvain ha portato la sua Ducati dove… Continua su Moto.it 61


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Bis di Philippaerts a Ponte a Egola

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di M. Zanzani | Dopo la vittoria allo Starcross di Mantova il toscano fa il bis centrando la vittoria MX1 della prova d’apertura degli Internazionali d’Italia; a Herlings il miglior piazzamento MX2

La

pioggia incessante e la spessa coltre di fango non hanno placato la voglia di vincere di David Philippaerts, che a distanza di una settimana dal successo mantovano ha replicato con un’altra consistente affermazione. L’ufficiale Yamaha si è assicurato il gradino 62

più alto del podio imponendosi nella prima manche e tagliando il traguardo in terza posizione nella frazione di chiusura. Di fatto l’atteso scontro diretto con Antonio Cairoli non c’è stato a causa di una sassata nell’occhio sinistro che ha condizionato la prestazione del

quattro volte iridato messinese. Inizialmente l’appannamento degli occhiali lo ha obbligato a disfarsene dopo pochi giri, costringendolo a mollare la prima posizione, poi il violento e doloroso impatto con l’oggetto scagliato dalla ruota di un avversario lo ha portato ad un passo dal ritiro. Tony però ha

tenuto duro, finendo la prima manche secondo. In quella successiva è partito dopo le cure mediche, ma la visione appannata lo ha consigliato ad accontentarsi della quarta posizione. Un vero peccato per il siciliano, il cui unico momento di soddisfazione di questo suo debutto stagionale lo ha avuto nelle qualifiche, dove ha staccato un tempone da record in piena rilassatezza che la dice lunga su quanto siano intaccate la sua voglia di vincere e il suo potenziale. Così come quello della sua KTM 350, adottata quest’anno anche da Max Nagl che a Ponte a Egola ha corso una gara prudente chiusa in

ottava posizione. Gli altri protagonisti di questa prima puntata sono stati Steve Frossard e Jeffrey Herlings. Mentre per quest’ultimo non c’erano dubbi in quanto l’ufficiale KTM è il candidato numero uno per il titolo MX2 assieme al compagno di squadra Ken Roczen, il francese nuovo arrivato nella famiglia Yamaha Rinaldi ha fatto vedere quanto gradisce sia l’ambiente di Parma che il potenziale della sua YZ450F come aveva espresso una settimana prima con la vittoria dell’internazionale di Valence e che ha ribadito in Toscana con la vittoria della seconda manche e col secondo posto assoluto.

Sfortunato invece il terzo pupillo di Michele Rinaldi, Gautier Paulin, che non è riuscito a ripetere il primato dello Starcross. Il transalpino, che sulla sua Yamaha 250 ha portato al debutto il sistema di iniezione ed una nuova testa, nella prima manche si è guadagnato il miglior piazzamento MX2 ma in quella successiva è rimasto coinvolto in una caduta alla partenza e vista la situazione sfavorevole dopo alcune tornate si è ritirato. Gara grintosa per Manuel Monni, quinto nonostante abbia corso con l’ausilio di antidolorifici per problemi alla schiena… Continua su Moto.it 63


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Lenzoni: pronti gli Internazionali d’Italia di M. Zanzani | Il manager della Off Road Pro Racing spiega la nuova formula di gara del campionato che parte questo fine settimana in toscana

I

l tracciato pisano di Ponte a Egola è pronto per ospitare la prima delle quattro prove degli Internazionali d’Italia di Motocross. Un avvio particolarmente atteso, perché dopo l’avvio stagionale dello Starcross entrerà nel vivo della stagione 2011 con il debutto di Antonio Cairoli che, dopo la parentesi di allenamenti negli Stati Uniti, è pronto a confrontarsi con gli avversari europei che lo sfideranno al Mondiale. L’edizione di quest’anno presenta alcune interessanti novità, come ci ha spiegato Alfredo Lenzoni. «Assieme alla

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Federmoto abbiamo strutturato un nuovo formato di gara che ha come obiettivo la partecipazione dei migliori team e piloti partecipanti al Mondiale tramite l’istituzione di un montepremi di 120.000 euro destinato ai primi cinque team della classifica assoluta. In questo modo saranno incentivati a partecipare a tutte le prove, trovando così anche condizioni simili a quelle dei GP sia come presenza che come tipologia di piste in quanto abbiamo previsto una fresatura fatta a seconda della conformazione del tracciato. Essendo parecchi i Motoclub che richiedono l’organizzazione

delle gare, la scelta della Federazione già dall’anno scorso è stata fatta a rotazione. Per cui andremo in piste diverse dalla stagione precedente». Altre novità? «Nell’ottica di andare incontro alle esigenze dei team abbiamo pensato di mettere la pista a loro disposizione il lunedì dopo la gara, così possono continuare a fare i test su moto, sospensioni, ecc. E’ un ulteriore incentivo che a loro dovrebbe far molto comodo per portare avanti la preparazione e lo sviluppo prima dell’avvio iridato, mentre a noi aumenta la possibilità di avere delle belle gare e la soddisfazione di avere molto pubblico considerando che per gli appassionati italiani l’unico appuntamento Mondiale dove vedere i big quest’anno sarà solo a settembre. Inoltre il programma prevede che i piloti MX1 e MX2 facciano le qualifiche e poi corrano assieme per avere più spettacolo, dando la possibilità a chi non rientra nei primi venti della propria categoria di disputare altre manche. Così avremo modo di vedere tutti i migliori piloti scontrarsi assieme, come ad esempio un Roczen in gara con Cairoli o Philippaerts. Dal… Continua su Moto.it 65


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SUPERBIKE

01 Marzo

Anno

Numero

2011

01

8

»»» Motocross

MOTOCROSS

Supercross. Villopoto vince ad Atlanta

G AL

LE

RY

Villopoto taglia per primo il traguardo ad Atlanta davanti a Ryan Dungey e Reed. Nella classe 250 Dean Wilson ha vinto la sua prima gara nell’AMA Supercross davanti a Justin Barcia e Blake Baggett

J

ames Stewart conquista la holeshot del Main Event di Atlanta seguito da Chad Reed, Trey Canard, Ryan Villopoto, e Ryan Dungey. Un errore di Stewart al terzo giro ha avvantaggiato Reed che è passato al comando. All’ottavo giro Villopoto è indietro di 4 secondi. A metà gara, Stewart tallona Reed che aveva tentato la fuga. 66

E’ l’inizio di un duello che ha infiammato i 69mila spettatori del Georgia Dome. Un inseguimento che al 19esimo giro ha portato al sorpasso di Stewart ai danni di Reed. Il pilota Honda ha provato a rispondere però nel farlo ha centrato Stewart. Villopoto alle loro spalle ne ha approfittato e ha tagliato il traguardo per primo seguito da Ryan Dungey. Reed, più

veloce nel rimontare in sella, ha salvato la gara con un bronzo lasciando Stewart fuori dal podio. Nella classe 250 Dean Wilson ha vinto ad Atlanta la sua prima gara nell’AMA Supercross davanti a Justin Barcia e Blake Baggett. Wharton quarto e Sipes ha concluso quinto. Continua su Moto.it 67


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