PERIODICO della icsART N.8 - Agosto ANNO 2021
icsART
In copertina: ROSALBA TRENTINI, RAGAZZA COI CAPELLI BLU, 2017, tecnica mista su tavola, 20 x 20 cm
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icsART
sommario Agosto Anno 10 - N.08
Editoriale
Ma mi faccia il piacere!!
pag. 4
Politica culturale
La voce dei padroni
pag. 5
Intervista a un artista
Rosalba Trentini
Mercato dell’arte?
Bridget Riley
pag. 20-21
Esseri speciali
Visioni allucinate
pag. 22-23
Storia dell’arte
Art of Sneakers - parte 2
pag. 24-25
pag. 6-19
News dal mondo BRIDGET RILEY
UNTITLED (DIAGONAL CURVE), 1966
pag. 28
BRIDGET RILEY
SHIFT, 1963
pag. 29
BRIDGET RILEY
ORPHEAN ELEGY 7, 1979
pag. 30
BRIDGET RILEY
CHANT 2, 1967
pag. 31
VERY GOOD VIBRATIONS, 2016,
pag. 32
Omaggio a BRIDGET RILEY
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EDITORIALE
MA MI FACCIA IL PIACERE! Guido Maria Barilla (Milano, 1958) è un imprenditore e manager, presidente (nonché proprietario) della multinazionale alimentare Barilla. Dopo aver frequentato il liceo classico a Parma e per due anni negli Stati Uniti (a Boston), ha seguito i corsi della facoltà di economia all'Università di Parma e alla Bocconi cambiando poi facoltà. «A Milano smisi di studiare economia. Cambiai facoltà: Filosofia... Tre anni bellissimi». «Il centro della mia vita era il calcio. Da quando ero bambino ogni domenica ho fatto una gara (N.d.R. In realtà sarebbe una 'partita'). Poi sono venute le moto da cross, la corsa, il golf e ora la bici» (N.d.R. Auto, motoscafi, aerei, no?). Entra nell'azienda di famiglia nel 1982 (a 24 anni), lavora due anni presso la consociata "Barilla France" di Parigi e nel 1986 (a 28 anni) diventa un dirigente nella sede centrale del Gruppo Barilla a Parma. Assume la carica di vicepresidente nel 1988 (a 30 anni) e, in seguito
alla scomparsa del padre, a 35 anni è nominato presidente del CDA di Barilla. Dal 2003 (a 45 anni) è diventato anche presidente del Gruppo. Qualche giorno fa, il Barilla, intervistato da La Stampa ha spiegato: «Molte persone scoprono che stare a casa con il sussidio è più comodo rispetto a mettersi in gioco cercando lavori probabilmente anche poco remunerati. C’è un atteggiamento di rilassamento da parte di alcuni che io spero termini perché invece serve l’energia di tutti. Rivolgo un appello ai ragazzi: non sedetevi su facili situazioni, abbiate la forza di rinunciare ai sussidi facili e mettetevi in gioco. Entrate nel mercato del lavoro, c’è bisogno di tutti e specialmente di voi». Come tutta la sua storia sta lì a dimostrarlo, Guido Maria ha capito che sono indispensabili duri sacrifici per poter realizzare i propri desideri: se vuoi diventare presidente di una multinazionale a 35 anni, devi avere la forza di rinunciare ai sussidi facili e osare metterti in gioco! 4
POLITICA CULTURALE
LA VOCE DEI PADRONI In questi ultimi anni la grande stampa italiana si è conformata ai poteri forti al punto che è difficile cogliere delle differenze 'sostanziali' fra le varie testate. La ragione è semplice: i quotidiani - salvo rarissime eccezioni - non sono dei giornalisti che vi scrivono, ma appartengono a gruppi economici i quali, naturalmente, controllano che sui "loro" giornali siano pubblicate opinioni politiche ed economiche allineate con i propri interessi. Tutti sanno (o dovrebbero sapere), che chi controlla la carta stampata cerca di condizionare gli elettori-consumatori. I giornalisti sono selezionati e assunti affinché scrivano quello che ci si aspetta da loro e, stante il crollo delle copie vendute anno dopo anno (sostituite da internet) e il calo delle entrate pubblicitarie che sono la maggior fonte di guadagno dei giornali (dirottate verso la televisione e altri media), è chiaro che il bravo giornalista che non volesse adeguarsi alla linea 'auspicata' dall'editore, oggi rischia grosso. Beh, allora il problema dove sta? Il giornalista sceglie di scrivere ciò che vuole sul giornale per
cui ha scelto di lavorare e i lettori si informano sul giornale che hanno scelto liberamente. Il problema è che - in teoria - i giornali dovrebbero raccontare la 'verità' - che non è né di destra né di sinistra - e, soprattutto, non inventare notizie false finalizzate ad aiutare gli amici, attaccare i nemici e manipolare l'opinione pubblica. Ma è chiaro - come dimostra ogni giorno la realtà - che queste sono solo delle pie illusioni. Stampare un quotidiano richiede enormi investimenti che solo il grande capitale possiede, ciò significa che la funzione che svolgono tutti i grandi giornali è - innanzitutto - di garantire gli interessi dei loro proprietari e delle forze economiche, politiche e sociali che essi rappresentano. Altrimenti, come si spiega che i vari miliardari, Agnelli, Berlusconi, Angelucci, Cairo, Caltagirone, per citare i più grossi, continuino a investire i loro soldi in decine di quotidiani che non solo non rendono nulla, ma creano dei buchi insanabili nei loro bilanci? Sovviene la spiegazione più ovvia: forse per usarli come strumento di potere, di consenso e di pressione per orientare gli elettori-consumatori? 5
Intervista a ROSALBA TRENTINI Rosalba Trentini è artista colta e curiosa del mondo e, per ciò stesso, interessata a comprendere la realtà che la circonda, una realtà che non è data, immutabile, oggettiva, come comunemente si pensa, ma è invece una costruzione mentale, un insieme casuale e caotico che esiste nelle "cose" fuori di noi che devono essere filtrate e interpretate dalla coscienza di chi le guarda. Nel caso di Trentini, il suo approccio alla realtà è sempre accompagnato da una sensibilità che carica le 'cose' osservate di una componente emotiva che consente di attribuir loro un senso più profondo. Come nelle sue prime tele, caratterizzate da un acuto realismo analitico - frutto di una perizia pittorica non comune - in cui riesce a trasmettere l'atmosfera dei luoghi, grazie alla naturale e intensa empatia che le permette di entrare in risonanza con le vite di coloro che li hanno abitati e raccontarle tramite i vecchi ambienti e oggetti abbandonati. Siccome è artista autentica, però, Trentini non si accontenta di essere identificata da questo suo stile personalissimo, ma ama sperimentare sempre linguaggi e tecniche nuove per esprimere il proprio punto di vista anche su realtà meno connotate, come quelle delle aree industriali da cui è irresistibilmente attratta. L'artista esplora i grandi luoghi di lavoro, di fatica, di sfruttamento - in funzione o dismessi - i monumenti dell'era moderna, perché vede in questi edifici diroccati o degradati, non tanto e non solo degli affascinanti reperti di archeologia industriale, quanto testimonianze vere e commoventi delle esistenze degli uomini i quali - per conquistarsi il diritto di vivere - hanno consumato la loro vita in ambienti di lavoro insalubri e pericolosi. Esiste, però, un altro filone che prevede anche una dimensione più intima e poetica in cui Rosalba si abbandona a un'ispirazione che deriva direttamente dai profumi, dagli oggetti personali e dai ricordi risvegliati (e rivelati) da istantanee o vecchie fotografie di famiglia. Una "recherche du temps perdu" che l'accompagna nei suoi viaggi nel tempo e nello spazio attraverso storie di persone - vere o immaginate - che lei raffigura in immagini altamente suggestive. Paolo Tomio A sinistra: FONTE, 2010, olio su tela 100 x 70 cm
in basso: ITALCEMENTI TRENTO, 2015 olio su tela, 12 x 28 cm
Quando e perché hai cominciato a interessarti all’arte e dedicarti alla pittura?
che ti hanno influenzato? Non c’è una corrente in particolare, ho guardato ad artisti singoli oppure opere singole. Mi colpisce in particolare il lavoro di Banksy, Maurizio Cattelan, Frida Kahlo, Duchamp, Gerhard Richter e altri.
Mi sembra di aver sempre disegnato, da ragazzina non mi stancavo mai di disegnare. Pare mi riuscisse abbastanza bene perché alle medie gli insegnanti mi chiedevano di far loro il ritratto. Il docente di educazione artistica mi spingeva a intraprendere questa strada.
Cosa ti interessa e cosa non ti piace dell’arte contemporanea? Quali sono stati le correnti artistiche e gli artisti L’arte contemporanea è un mondo complesso, DIALOGHI, 2018, tecnica mista su canapa, 40 x 40 cm
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ATTESA, 2016, tecnica mista su tavola, 100 x 100 cm
ricco di spunti. Trovo interessante e molto stimolante l’utilizzo di nuove tecnologie. Anche se di base sono un’artista figurativa, spesso sento la necessità di sperimentare materiali e tecniche nuove.
to un processo di astrazione che non culmina con il disfacimento e l’annullamento dei soggetti ma che, al contrario, eleva persone, luoghi o oggetti quotidiani apparentemente umili, a una dimensione più profonda che rispecchia la nostra interiorità.
Hai sempre privilegiato il linguaggio figurativo o hai sperimentato anche forme di espressione più astratta?
Nelle tue prime opere dove la caratteristica fondamentale è quella di esaltare i particolari di oggetti quotidiani umili, qual è stata la tua motivazione?
Prediligo il linguaggio figurativo, in particolare il disegno. Tuttavia, con le mie opere sperimen-
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SLOI TRENTO, 2014, olio su tela, 80 x 90 cm
ghi produttivi dismessi con un linguaggio meno analitico?
Sono oggetti che ho ‘incontrato’ aggirandomi in luoghi dismessi, cantine, rimesse, discariche; oggetti silenti che, a discapito della loro esibita precarietà, hanno un’irriducibile intensità. Oggetti che rimandano a coloro che sono passati di lì e li hanno usati e che rappresentano momenti impercettibili delle loro vite invisibili. E’ a questi ‘invisibili’ che ho voluto rendere omaggio. Saranno poi i sentimenti di ciascuno a mettere in moto il meccanismo associativo, tramite una figurazione che è solo apparentemente basata sull’esteriorità.
I luoghi produttivi dismessi sono ormai una realtà piuttosto diffusa nel nostro paese. Attraverso questi luoghi ho cercato la storia delle persone che li hanno popolati, proprio a questo ho dedicato diversi dei miei lavori e da qui deriva anche la realizzazione del video Archeologia Industriale. Le fabbriche dismesse, che evocano il tema del lavoro, del lavoro non riconosciuto e dell’assenza del lavoro, esercitano infatti su di me un fascino particolare. Anche dal lato estetico - architettonico le trovo molto interessanti e naturalmente ho adeguato la mia tecnica pittorica al risultato che mi ero prefissa.
Successivamente hai affrontato la realtà di luo-
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ITALCEMENTI TRENTO, 2014, olio su tela, 80 x 90 cm,
Nei tuoi lavori più recenti, diventati più intimi, ti dedichi in maggiormente alle persone e alla memoria?
conoscere un materiale bellissimo da utilizzare nei miei lavori. Recentemente inoltre ho dedicato alcune opere al dramma della pandemia. Non potevo certo passare indenne attraverso il 2020.
In realtà le persone e la memoria sono da sempre il filo conduttore della mia pittura. Anche dove non dipingo la persona cerco sempre di evocare la presenza umana. La serie Tracce e quella sull’Archeologia industriale ne sono un esempio. Ed è stato così anche quando maneggiando i tessuti di lino fatti a mano più di cent’anni fa, ho dato vita alla serie Tempo Lento. Si tratta di tessuti lavorati per le necessità della famiglia da donne - oggi dimenticate - che dedicavano tutto il loro tempo agli altri e mai a sé stesse. E’ stata una bella occasione oltre che per ringraziarle anche per
Quanto è importante il disegno per un pittore? Parto sempre dal disegno, è fondamentale.
Parallelamente, hai sempre coltivato un forte interesse anche per il ritratto? Sì, il ritratto mi ha sempre interessato: cogliere
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il temperamento, il carattere e i sentimenti di una persona attraverso il ritratto è per me una sfida intrigante.
Quali sono le tecniche artistiche che utilizzi abiFUGA, 2016, tecnica mista su ferro diam. 26 cm, prof. 6 cm
tualmente? Di solito uso l’olio su tela e su tavola, ma non solo. Mi piace anche usare materiali diversi, ad esempio il gesso, lo stucco, la carta, il legno e il metallo; sovrappongo, ritaglio e unisco dan-
do vita, in alcuni casi, a bassorilievi, sculture o installazioni.
Quando inizi un nuovo lavoro, hai già in mente un tema compiuto o ti lasci guidare dall’ispirazione del momento?
CLOSER, 2014, composizione olio su tela, 40 x 260 cm,
Per me il tema è importante. Di solito prendo spunto dal quotidiano, da un’emozione provata nell’osservare un oggetto, un luogo, o da un evento. DESIDERIO DI LIBERTÀ, 2020, grafite, olio, carta, canapa su tela e su tavola, 60 x 70 cm
ACCIAIERIA DI BORGO VALSUGANA, 2015, olio su tela, 30 x 30 cm
piace l’idea che le mie opere possano innescare riflessioni, esprimere concetti ed emozioni.
Sono piuttosto riflessiva. Mi muovo attraverso un progetto, in base al tema penso a quale tecnica usare, al materiale più adatto, poi piano piano prende forma, in corso d’opera ci sono anche sviluppi non previsti.
Come definiresti il tuo stile? Quali sono le caratteristiche che ti rendono riconoscibile? Non vorrei essere ingabbiata in uno stile, penso che l’artista debba procedere nella sua ricerca con un linguaggio personale, in questo è riconoscibile. Qualcuno mi ha definita l’artista della memoria: la ricerca di spunti che hanno spesso a che fare con la storia e con la memoria è una mia caratteristica.
Ritieni di rappresentare nelle tue tele concetti o emozioni? Sei interessata a un “messaggio” nell’opera? Per me è importante che ci sia un messaggio. Mi
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Esiste, secondo te, una “pittura femminile” oppure l’arte non ha sesso? Assolutamente no, forse possono esistere sensibilità diverse.
Segui la politica culturale trentina? Pensi che si possa fare di più per il settore artistico? Abbiamo delle bellissime realtà: penso al Mart, alla Civica, alle Albere, oltre alle numerose sale espositive. Forse tuttavia, ci vorrebbe uno sforzo in più per supportare chi fa arte, creando –
ad esempio - opportunità di incontro tra artisti e curatori. Il nostro territorio ha delle grandi potenzialità, da noi arrivano tantissimi turisti anche dall’estero. Ricordo quando a Trento fu organizzata “Manifesta”, mi sembra fosse il 2008: un evento bellissimo ricco di mostre d’arte contemporanea, festival e attività culturali che attirarono gente da ogni dove. Da allora un’esperienza così non è più stata replicata, purtroppo.
Cos’è la bellezza? E’ un valore che ricerchi o è subordinato ad altri valori? ITALCEMENTI TRENTO, 2015, olio su tela 90 x 80 cm
Difficile definire la bellezza, non è detto che sia indispensabile in un’opera, penso che un’opera si possa definire bella quando muove un’emozione in chi la osserva.
L’artista è un visionario, va oltre il reale, è colui che fa emergere percezioni diverse
E, per finire, cos'è per te l’arte? Chi è l’artista?
È un’attività che porta a forme di creatività capace di trasmettere emozioni e messaggi. È il riflesso del mondo, è testimonianza del tempo in cui viviamo, è memoria di ciò che succede.
Una persona che esprime se stessa sia per manifestare ciò che ha dentro ma anche per incontrare gli altri.
in basso: PUNTO CROCE, 2018, dittico olio su tavola 140 x 140 cm
a destra: 18 MARZO 2020 OMAGGIO MUSICALE carta e olio su tela, 100 x 70 x 4 cm
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mostra. 2012 racce - Spazio Klien Galleria comunale Borgo Valsugana - a cura di Massimo Libardi Dettagli - Galleria Puccini Ancona a cura di Giulia Naspi 2011 Sguardi al femminile: il tempo e le donne, Comune di Vezzano progetto a cura di Sonia Spallino Particolari - Sala espositiva del Comune di Lavarone, a cura di Mario Cossali, Particolari - Galleria comunale 3 Castelli, Roncegno Terme, a cura di Massimo Libardi, 2010 Particolari, a cura di Elisabetta Doniselli, Centro Polivalente Sottodossi, Mezzocorona COLLETTIVE 2018 Mostra evento AIAPI UNESCO | Human Rights #EDU 2018 sul tema 'Educazione', Museo Campana dei Caduti Rovereto DonnaInArte – Spazio Archeologico del Sass Trento, a cura di FIDAPA 2017 Mostra evento AIAPI UNESCO | Human Rights #H2O 2017 sul tema 'Acqua', Museo Campana dei Caduti Rovereto Cromatici 12 – Casa della Cultura Caldonazzo mostra a cura di R.Francescotti e W.Perinelli Il Richiamo del Femminile – Spazio Archeologico Sass Trento Arte al Tublà da Nives – Selva Gardena mostra Pensare ed Agire, Trento Spazio Archeologico del Sass piazza Lodron 2016 In punta di matita - percorsi artistici tra Langhe e Trentino – Studio d’Arte Andromeda 2014 Anniversario della Grande Guerra – Galleria civica Craffonara Riva del Garda 37 Buonconsigli, Trento Castello del Buonconsiglio Mostra dei vincitori Premio Segantini 2013 – Palazzo Panni Sale espositive del Comune di Arco (vincitrice Premio Città di Arco) 30 artisti per un poeta, a cura di Renzo Francescotti e Riccarda Turrina, Riva del Garda Galleria civica Craffonara Mostra Premio “Da Terra a cielo” 2013 - Chiesa dell’Antica Pieve Grigno (vincitrice) Vernice Art Fair 2014, Forlì 1^ Biennale d’arte Principato di Monaco, Hotel de Paris Monte Carlo (MC) 2013 Linee D’Arte, Padova Maison D’Art a cura di Carla D’Aquino Mostra Concorso Nazionale di Pittura Città di Cossato a cura Comune di Cossato (premiata)
ROSALBA TRENTINI Studia pittura e scultura sotto la guida di importanti maestri tra cui Italo Bressan e Mauro Decarli. Consegue il diploma di disegno con modella vivente presso l’Istituto di Istruzione delle Arti “Alessandro Vittoria” di Trento. Frequenta la Libera scuola di pittura per le tecniche ad olio e dell’incisione presso l’Accademia di Belle Arti di Verona. Vive e lavora a Trento,. e-mail: info@rosalbatrentini.com www.rosalbatrentini.com PERSONALI 2019 TEMPO LENTO - Villa palladiana Thiene (VI) patrimonio UNESCO - in occasione della XV Giornata del contemporaneo. Mostra promossa da AMACI con il patrocinio UNESCO e Provincia di Vicenza a cura di Maria Lucia Ferraguti 2018 L’archeologia industriale di Rosalba Trentini – Auditorium di Vigolo Vattaro, a cura di Renzo Francescotti TEMPO LENTO – Casa degli Artisti Tenno, a cura di Roberta Bonazza 2016 ImmensoNORD - Vicenza Spazio Puntottico a cura di Maria Lucia Ferraguti Frammenti - Castel Toblino - Sarche - a cura di Nicoletta Tamanini 2015 Tracce in Rocca - Museo Rocca di Dozza (BO) a cura di Simonetta Mingazzini e Francesca Grandi 2014 Mostra alla Galleria La Stanza - Bolzano Il senso infinito delle cose – Riva del Garda Galleria comunale Craffonara a cura di Monia Di Mauro, 2013 Tracce - Studio d’Arte Andromeda Trento, a cura di Elisabetta Doniselli Dialoghi del Tempo - Comune di Mezzocorona Palazzo della Vicinia NegoziArt, - Comano Terme. Riceve gli apprezzamenti del critico d’arte Vittorio Sgarbi in visita la
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Disordine Creativo - Comune di Trento Galleria di Torre Mirana Mostra d'arte contemporanea L’Ora dell’Arte, Galleria Iras Baldessari Roveretoa cura di Nicoletta Tamanini Mostra Premio Segantini di Arco, vincitrice ‘Premio Città di Arco’ Mostra concorso Da Terra a Cielo, Grigno - vincitrice 3° premio 2012 Mostra d’arte contemporanea - Verona, Loggia Barbaro Torre del Capitanio Mostra dei vincitori del premio ‘Da terra a cielo’ a cura di Francesco Azzolini, Chiesa dell’Antica Pieve - Grigno Mostra d’arte in Fürstenwerder - Germania, a cura di Matthias Schilling, Fürstenwerder (D) 2011 Mostra concorso Da terra a ciel, Comune di Grigno - vincitrice 1° premio Mostra d’arte in Fürstenwerder Germania, a cura di Matthias Schilling, Fürstenwerder (D) 2008 Mostra a Palazzo Firmian, Centro Arte Contemporanea Cavalese a cura di Dario Bosin Mostra d’arte a cura di Italo Bressan allo Spazio Klien Comune di Borgo Valsugana 2007 Il paesaggio, La pittura astratta, Il Ritratto - Galleria Civica di Arte Contemporanea Trento a cura di Orietta Berlanda CONTAMINAZIONI L’Archeologia Industriale – Video e dipinti di Rosalba Trentini, musiche di Gianni Tamanini e Fabio Grandinetti Dipinti della scenografia dell’Opera da camera ‘Fabbrica Interiore’. a cura del prof. Massimo Priori del Conservatorio Bomporti di Trento PREMI Premio Città di Arco al concorso Segantini 2013 Concorso Nazionale di pittura Città di Cossato (Biella) 2013 3° premio al concorso ‘Da Terra a Cielo’ 2013, Comune di Grigno Concorso di pittura ‘La Madonnina’ 2012, Comune di Centa San Nicolò – 2^ opera più votata pubblico 1° premio del concorso “Da terra a cielo” 2011, Comune di Grigno Concorso ‘La Madonnina’ 2011, Comune di Vigolo Vattaro – segnalata – 2^ opera più votata pubblico Vincitrice della selezione per l’immagine della Conferenza provinciale sull’occupazione femminile di Trento 1987
ics
ART E' possibile sfogliare tutti i numeri delle annate 2012-2021 della rivista icsART sul sito icsART all'indirizzo:
www.icsart.it icsART N.8 2021 Periodico di arte e cultura della icsART Curatore e responsabile Paolo Tomio
PERIODICO della icsART N.8 - Agosto 2021
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MERCATO DELL’ARTE ? dare le nuvole e la luce che muta nel corso del giorno. Dopo il conflitto riprende gli studi al Goldsmiths College e poi si laurea al Royal College of Art. Nel 1955 quando il padre è coinvolto in un grave incidente d'auto subisce un crollo mentale da cui guarirà dopo una lunga terapia. Inizialmente dipinge figure in maniera semiimpressionista per poi passare al puntinismo intorno al '58 dedicandosi principalmente ai paesaggi. Lavora per qualche anno come insegnante quindi viene assunta come illustratrice in un'agenzia pubblicitaria dove rimane fino al '64 quando decide di dedicarsi solo alla pittura. Risalgono al 1960 i suoi primi pezzi in cui comincia a esplorare le potenzialità dei fenomeni ottici che producono un effetto fisico disorientante sull'occhio; è influenzata dai lavori del pittore divisionista Georges Seurat grazie alla sua capacità di costruire astrazioni usando il colore e la percezione, dalle ricerche visive su sequenza, ritmo e pulsazione di Giacomo Balla e della Bauhaus. Nei suoi primi dipinti Riley sfrutta il potere di figure semplici e geometriche usando solo il bianco e il nero per ottenere il massimo contrasto e creare sulla superficie del piano pittorico l'illusione immediata di forme in movimento. L'opera sembra fuoriuscire dal pannello nella terza dimensione coinvolgendo la visione dello spettatore in un'oscillazione ininterrotta che suscita in alcuni ansia e persino vertigini. A chi le chieda dove trovi l'ispirazione, inaspettatamente la Riley risponde, nella natura: «Per me, la natura non è un paesaggio, ma il dinamismo delle forze visive, un evento piuttosto che un'apparenza». La sua prima mostra personale che si tiene alla Gallery One a Londra nel 1962 è subito accolta con favore dalla critica al punto tale che in pochi anni le sue opere ottengono un grande
BRIDGET RILEY (1931), UNTITLED (DIAGONAL CURVE), 1966, emulsione su tavola, 130 x 130 cm, venduto da Sotheby's London 2016 a £ 4.338.500 (€ 5.103.900). "Diagonal Curve" è uno della serie di dipinti in bianco e nero più celebri e virtuosistici della pittrice inglese Bridget Riley il cui obiettivo artistico dichiarato era la ricerca del "movimento virtuale" attraverso la disposizione di curve che si contraggono e si espandono. Le immagini che creava manualmente (il computer non esisteva ancora), in perfetta sintonia con lo spirito del suo tempo e tuttora essenziali nella loro assoluta astrazione, sono entrate nella cultura visiva di massa poiché ampiamente utilizzate nella moda, nella pubblicità, nella grafica. La Riley nasce nel 1931 a Norwood, Londra, dove il padre è tipografo; allo scoppio della guerra il padre è arruolato nell'esercito e manda la famiglia va in Cornovaglia dove Bridget trascorre ore a girare nella campagna e a guar20
BRIDGET RILEY successo commerciale su entrambe le sponde dell'Atlantico. Il Museum of Modern Art di New York nel 1965 la invita a partecipare alla collettiva "The responsive eye" che diventerà importante perché rappresenta la data di nascita di quella corrente che sarà chiamata "Optical Art" di cui la Riley diventa una figura centrale. Quel movimento, informale e di breve durata, della cosiddetta "Op art, era composto da un gruppo di influenti artisti internazionali i quali utilizzavano la geometria, le teorie del colore, gli studi sulla della percezione, la visione e le ambiguità percettive e ogni tipo di dispositivi, per creare opere dagli effetti ottici inediti. La destabilizzazione provocata dalle immagini dipinte dalla Riley può essere vista come una delle deviazioni più radicali nella storia dell'arte astratta perché, attraverso la negazione della fissità e la perdita della certezza focale, cerca di aprire la mente dello spettatore (coerentemente con il pensiero degli anni '60) a una nuova gamma di esperienze in modo che diventi ricettiva nei confronti di concetti e filosofie prima inaccessibili. Conclusasi la serie di dipinti in bianco e nero prodotti tra il 1961-66, la pittrice sviluppa la sua ricerca sulla fenomenologia della percezione basata sul fatto che la messa a fuoco non è tanto un'attività ottica quanto, soprattutto mentale, introduce nei suoi dipinti l'uso del colore che proseguirà fino ai tempi nostri. Dopo un viaggio in Egitto nell''81 la sua tavolozza sarà fortemente influenzata dalle tonalità dell'antica pittura egizia. «I miei dipinti in bianco e nero riguardavano stati dell'essere, stati di compostezza e disturbo...il colore inevitabilmente ti porta nel mondo esterno...». L'eccitazione della retina fa vibrare le aree cromatiche della composizione inducendo nell'osservatore un ciclo infinito di tensione e rilascio: «La musica del colore, que-
in alto: STRETCH, 1964, emulsione acrilica su pannello, 88,90 x 88,90 cm, venduto da Sotheby's London 2013 a £ 1.594.000 (€ 1.875.000).
sto è quello che voglio». Bridget Riley (ormai novantene), trova ancor oggi le sue immagini basandosi non tanto sulle teorie del colore, sulla matematica o sulla scienza, quanto sulle proprie esperienze ottiche perché tutta la sua ricerca è sempre stata eminentemente pittorica e artistica. GAILLARD, 1989, olio su lino, 165 x 228,2 cm venduto da Christie's London 2020 a £ 2.291.250 (€ 2.695.400)
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ESSERI SPECIALI
Il ritratto è stato in tutte le epoche e in tutti i paesi uno dei generi pittorici più importanti poiché gli uomini sono primariamente interessati a rappresentare se stessi, la propria vita personale e le persone che ne fanno parte. È stato a lungo l'unico modo per lasciare un ricordo per i posteri e, anche se ha perso parte della sua funzione sociale, nondimeno è possibile reinventarlo alla luce di una sensibilità influenzata dalla cultura noir o fantasy e scoprirvi significati misteriosi o imprevisti ma comunque stimolanti. Un particolare approccio creativo è stato approfondito negli anni dal disegnatore di cartoons neozelandese che si firma 'EddyTeddy' il quale, a latere della sua attività principale, ha costruito un corposo catalogo ragionato di caricature sviluppando un ciclo di disegni intitolati
"Special Beings" (Esseri speciali), nati nel corso di quelle che lui ha definito 'visioni allucinate'. Persone viste attraverso una lente deformante che mette in risalto come i lineamenti di certi visi, se osservati in modo spregiudicato, presentino delle insospettate analogie con le sembianze di animali così e che le persone conosciute possano rivelarsi simili a personaggi degli incubi. Questa sua attitudine a intravedere nei volti umani delle affinità con il mondo animale è tutt'altro che nuova come si evince dalle opere di molti grandi artisti antichi come Leonardo, Bosch, oppure moderni come Picasso e Grosz. La peculiarità dei ritratti frontali iperrealisti di EddyTeddy è di offrire a chi li guarda la sensazione di osservare il soggetto contemporaneamente da più punti di vista. Si potrebbe dire che 22
VISIONI ALLUCINATE avvera il sogno del cubismo di compendiare lo spazio-tempo in un'unica immagine bidimensionale. Nella percezione degli 'esseri speciali' raffigurati entra in gioco anche la capacità dI chi guarda di ricostruire mentalmente una fisionomia quando avverte un'ambiguità di fondo nelle proporzioni del disegno. Queste immagini, al contempo inquietanti e intriganti, lasciano perplesso e confuso anche chi le studi con attenzione perché non comprende le ragioni della loro ambiguità. È palpabile la sgradevole impressione di trovarsi davanti a un insieme difficilmente classificabile che non corrisponda a nulla di conosciuto. Di primo acchito, gli strani visi appaiono del tutto credibili pur essendo evidente una rappresentazione otticamente alterata, ma ad un'analisi più approfondita, si evidenziano delle incongruenze estetico-prospettiche in virtù delle quali coesistono elementi anatomici assolutamente credibili sebbene posti su piani differenti, che non si spiegano razionalmente ma solo intuitivamente.
ART OF SNEAKERS - parte 2 L'evoluzione-rivoluzione delle sneakers sportive è stata rapidissima e risultante dall'azione combinata di ricerca tecnica applicata ai materiali e di un approccio estetico basato su un design simbolico-comunicativo assolutamente innovativo. Il risultato è che queste calzature sono oggi sottoposte a uno styling aerodinamico alla stessa stregua di una vettura sportiva. L'impegno maggiore è dedicato al disegno delle due 'fiancate' (dove non vige la tradizionale simmetria tra la faccia interna e quella esterna), del 'muso' e della 'coda', tutte trattate in modo da essere personalizzate e riconoscibili da qualunque punto di vista. Un altro fattore che viene preso in considerazione è la suola, e non solo nella fascia a contatto con la tomaia, ma anche nella parte non in vista a contatto con il terreno, progettando la forma, il disegno e i colori del battistrada che garantisce la massima aderenza quando sottoposta agli sforzi dei giocatori. Inoltre, diversi modelli offrono una gamma di 7-8 colorazioni personalizzate che ampliano ulteriormente le opzioni a disposizione dell'acquirente. Ma è dentro la suola che si concentrano le invenzioni tecniche più rivoluzionarie degli ultimi decenni: la Nike Air Max è stata la prima sneaker che nel 1987 ha utilizzato la tecnologia 'Air Visibile', un cuscinetto traslucido di gas pressurizzato incorporato nel tallone e visibile sui lati dell'intersuola. Nel '93 appare il modello con l'inserto Air nel tallone visibile sui lati e anche sul retro della scarpa; nel '95 l'inserto Air diventa visibile anche sulla pianta del piede mentre nel '97 viene utilizzato per la prima vol1. 2020, Reebok Question Mid Nero GX7925; 2. 2020, Reebok Shaqnosis Raimbow; 3. 2020 Nike Zoom Freak 2 (Giannis); 4. 2020, Nike LeBron 18 Best 1-9;
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STORIA DELL’ARTE ta un unico cuscinetto d'aria su tutta la suola: in pratica si cammina su un cuscinetto d'aria. Questa nuova tecnologia ha trasformato radicalmente sia le prestazioni, sia il design delle sneakers, favorendo la progettazione di soluzioni formali sempre più elaborate in cui la scarpa è interamente modellata, colorata e decorata come un'opera d'arte: un sofisticato manufatto in cui funzionalità ed estetica convivono rafforzandosi l'una con l'altra. Anche i materiali sono avveniristici se non fantascientifici, come l'Adidas Harden Vol. 5 Futurenatural (imm.5) in maglia elastica dai delicati colori pastello e senza lacci che ricorda le calzature dei supereroi; oppure la Nike LeBron 18 Best 1-9 (imm.4), in morbidi tessuti sintetici multicolori, comoda e intima come una pantofola. Non è facile quantificare quanto incida il tipo di calzatura sulla qualità delle performance ma, dato che il gioco del basket si svolge tutto sui piedi, si può ipotizzare che il suo apporto sia fondamentale. Quello delle sneakers è un mercato in continua espansione che ha raggiunto i 70 miliardi di dollari ed entro il 2024 potrebbe superare i 100 miliardi; a parte i problemi di smaltimento di tutti questi materiali praticamente indistruttibili, rappresentano un'alternativa al cuoio, materiale 'ecologico' che comporta però l'allevamento e l'abbattimento di centinaia di milioni di animali. Auguriamoci che le sneakers possano contenere i guasti - presenti e futuri - prodotti da una sovrappopolazione di quasi 8 miliardi di uomini che si trovano sulla terra (e di 237.000 bambini che nascono ogni giorno). 5. 2021, Adidas Harden Vol. 5 Futurenatural 2020, 6. 2020, Nike Nike Air Max Zephyr EOI; 7. 2020, Nike Air Jordan XXXV; 8. 2020, Nike Air Max Exosense;
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Agosto 2021, Anno 10 - N.8
News dal mondo BRIDGET RILEY
UNTITLED (DIAGONAL CURVE), 1966
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BRIDGET RILEY
SHIFT, 1963
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BRIDGET RILEY
ORPHEAN ELEGY 7, 1979
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BRIDGET RILEY
CHANT 2, 1967
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VERY GOOD VIBRATIONS, 2016,
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Omaggio a BRIDGET RILEY
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BRIDGET RILEY, UNTITLED (DIAGONAL CURVE), 1966 emulsione su tavola, 130 x 130 cm, venduto da Sotheby's London 2016 a £ 4.338.500 (€ 5.103.900).
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BRIDGET RILEY, SHIFT, 1963, emulsione su tela 76 x 76,5 cm, venduto da Sotheby's London 2020 a £ 2.715.000 (€ 3.194.000)
BRIDGET RILEY, ORPHEAN ELEGY 7, 1979, acrilico su tela 140 x 129,9 cm, venduto da Christie's London 2019 a £ 2.831.250 (€ 3.330.800)
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BRIDGET RILEY, CHANT 2, 1967, emulsione su lino 231,5 x 231 cm, venduto da Christie's London 2014 a £ 2.882.500 (€ 3.391.000)
PAOLO TOMIO: Omaggio a BRIDGET RILEY "VERY GOOD VIBRATIONS", 2016, stampa su plexiglass 178 x 126 cm
ics
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