Lago d' Orta

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Lungo le rive del

Lago d’Orta Ideazione e fotografie

Tonino Mosconi Coordinamento e ricerche

Lidia Arcella 1

Progetto Grafico Carlo Barbagelata Editing Luisella Colombo

© 2013 Tonino Mosconi www.toninomosconi.com EBOOK scaricabile Questo volume è stato stampato a Villa Verucchio di Rimini da Pazzini Stampatore Editore Aprile 2013

GEOGRAPHICA


Il Lago d’ Orta

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Un lago minuto e variegato, che a sud si allarga tra dolci colline punteggiate di piccoli borghi, e a nord s’insinua come un fiordo tra ripidi pendii montani. Al centro, la penisola di Orta, protesa come un dito verso l’Isola di San Giulio, l’unica del lago.

Lake Orta Lake Orta is a tiny but extremely variform lake, that at the northern end resembles a fiord flanked by high and steep mountains, yet widening to the south between rounded hills that nestle little villages. At its centre the peninsular of Orta juts out as a long finger pointing to its one island, that of St Giulio.


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Il Lago d’Orta, stretto, lungo, sinuoso, incastonato tra i monti, visto dal Castellaccio di Quarna Sopra Lake Orta, seen from Castellaccio at Quarna Sopra, is long, narrow and winding, embedded in the mountains


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Industrie e Antichi Mestieri di Andrea Del Duca

Produzione di saxofoni a Quarna Sotto, opera di Rampone & Cazzani, storica ditta leader nel settore, condotta artigianalmente dalla famiglia Zolla Saxophones produced by Rampone & Cazzani at Quarna Sotto, oldest and leading manufacturer of these instruments, with the employment of traditional methods by the Zolla family

Soprano curvo “Due Voci”, modello ideato dalla ditta Sax soprano curvo “Due Voci”, designed by the firm Carlo Oglina in una delle prime fasi della lavorazione: la battitura della saldatura della campana Carlo Oglina in an early phase of the working: hammering the solder of the bell

La valle Strona e il Cusio sono culla di un’antica tradizione nella lavorazione dei metalli. Molti valstronesi si specializzarono nella lavorazione del ferro, dell’ottone e del peltro. I loro discendenti fondarono industrie di casalinghi di dimensione mondiale come Alessi, Bialetti, Calderoni, Girmi, Lagostina e Piazza. Oggetti provenienti da queste industrie sono esposti nel Museo Arti e Industria Forum di Omegna nato su una parte del terreno che occupava l’acciaieria Cobianchi. Anche le origini del dinamico distretto del rubinetto, la cui storia ed evoluzione è illustrata nel Museo del rubinetto e della sua tecnologia a San Maurizio d’Opaglio, vanno cercate nell’incontro tra l’esperienza secolare dei campanari di Valduggia e quella degli ottonai del Cusio. La valle Strona generò numerosi geniali inventori. I fratelli Guglielminetti idearono una speciale borraccia adottata dalle forze armate di vari paesi. A Sambughetto venne inventata la sesula, una pala di legno per sgomberare le strade dalla neve. Baldassarre Cane fu inventore del sifone da seltz. Il primo tornio idraulico fu costruito segretamente da Gaudenzio Piana, che ne aveva visto un esemplare nel carcere di Genova dopo i moti del 1849; svelato il mistero, i suoi compaesani riempirono la valle di torni idraulici e trasferirono l’attività anche a Pettenasco. La struttura che ospita il Museo Etnografico e dell’Artigianato della Valle Strona è la vecchia Torneria Martinoli dove si ammirano macchinari originali e numerosi oggetti in legno tornito. Il Museo dell’Arte della Tornitura del Legno si trova invece in una delle “fabbriche” di Pettenasco dove gli artigiani tornitori (in dialetto gratagamul) davano vita a oggetti di uso domestico (famosi i cucchiai di legno), e a realizzazioni artistiche di pregio. Il granito di Alzo era considerato il migliore d’Europa e fu largamente utilizzato dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento. Il Museo degli scalpellini di Boleto ricorda le fatiche di quanti lavorarono nelle cave sulla rupe della Madonna del Sasso. Verso il 1800 Egidio Forni e lo zio Francesco Rampone di Quarna Sotto appresero a Milano il mestiere di flautaio. Il nipote Agostino Rampone conobbe l’inventore del saxofono, Adolph Sax, e fondò un’azienda che trasferì la sua produzione a Quarna Sotto, dove costruisce ancora oggi eccellenti strumenti a fiato; i vecchi metodi di lavorazione sono documentati nel Museo etnografico e dello strumento musicale a fiato di Quarna. Il territorio del Vergante si specializzò nella confezione di ombrelli. Gli ombrellai erano artigiani itineranti che riparavano e costruivano parasole e parapioggia. Avevano un gergo segreto, il tarusc, per scambiarsi informazioni in mezzo a sconosciuti senza timore di essere compresi. Il Museo dell’om-

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Orta, acquarello di Dio, sembra dipinta sopra un fondale di seta, col suo Sacro Monte alle spalle, la sua nobile rambla fiancheggiata da chiusi palazzi, la piazza silenziosa con le facciate compunte dietro le chiome degli ippocastani...

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Piero Chiara

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Orta, God’s watercolour, the hues seemingly washed over silk; with its backdrop of Sacro Monte, its elegant walks flanked by shuttered palaces, its hushed square with the solemn facades behind the leafy chestnuts…

Piero Chiara

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Sentieri di Fede

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L’incanto dell’ambiente naturale del Lago d’Orta, con la riviera protetta dal manto delle alture boschive e dalle montagne innevate, è di per sé uno “stato di grazia” e si presta a far sgorgare la vena della poesia, ma certo ancor più a far fiorire mirabili esperienze spirituali.

Paths of Faith The natural enchantment of Lake Orta, with its banks mantled in dense woods and watched over by snowy mountains, is, in itself, a “state of grace” that inspires poetic feeling and the flowering of spiritual experience.


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Una stretta viuzza a gradoni interamente pavimentati in sassi ad Orta San Giulio

La piccola e misteriosa Isola San Giulio all’approssimarsi di un temporale

A narrow, stepped stony way at Orta San Giulio

The tiny, mysterious isle of St Giulio with a storm threatening


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Ogni tre anni, da oltre quattro secoli, si celebrano nel borgo di Luzzogno in valle Strona i festeggiamenti della Madonna della Colletta. Una festa religiosa, organizzata da un comitato di volontari eletto dal paese, che oltre a coinvolgere la popolazione, richiama fedeli dal territorio attiguo e da paesi lontani. Dal Santuario a lei dedicato posto su una rupe di fronte al paese, la Madonna viene portata nella chiesa parrocchiale di San Giacomo con una processione che tocca il culmine quando attraversa un vero e proprio tunnel di luce di circa 100 metri, coperto da antichi teli di canapa e addobbato “alla veneziana” da luci e festoni. Nei giorni precedenti l’8 settembre (festa della Natività della Vergine), il comitato attiva la popolazione al suono della campana della chiesa di Santa Marta, poco distante dalla chiesa parrocchiale; tra le due chiese verrà costruita l’insolita galleria. Inizia un lento pellegrinare di donne che portano, a mano o nelle tradizionali gerle, i teli di canapa. Il sabato, giorno della processione, alle quattro del mattino la campana suona di nuovo. Nell’aria la giusta tensione: tutto dovrà essere fatto con precisione e con accesa nel cuore la fiamma della fede. Gli uomini costruiscono la galleria; le donne portano il caffè, cuciono i teli; bambini e ragazzi preparano i falò. È sera. Accorrono fedeli e visitatori. I primi costumi tradizionali indossati dalle donne di Luzzogno fanno la loro comparsa. Tutto è pronto, inizia la processione. Lungo il cammino la Madonna dona il suo sguardo benedicente ed il suo manto protettore. Con l’ingresso nel tunnel giunge il momento lirico della festa: il paese, come in una favola, si “spegne”, solo le luci delle fiaccole illuminano il passaggio della Madonna che avanza “sconfiggendo” le tenebre. All’uscita il paese si “riaccende” di luce di fede rinnovata. La domenica è dedicata all’offerta dei doni, e dopo una settimana di preghiera, la Madonna è riaccompagnata in processione al Santuario, dove continuerà a vigilare sulla gente della valle fino al prossimo incontro.

THE MADONNA DELLA COLLETTA AT LUZZOGNO by Samuel Piana

For over four centuries the triennial feast of the Madonna of the Colletta has been celebrated in the Strona Valley. To this festivity, organized by a committee of volunteers chosen by

Preparativi e celebrazione della Festa triennale della Madonna della Colletta The preparation and celebration of the triennial feast of the Madonna della Colletta


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AUTORI DEI TESTI Andrea Del Duca

Direttore dell’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone

Chiara Coppa Giornalista di Eco Risveglio

Don Mauro Caglio Parroco di Luzzogno

Rev.ma Madre Anna Maria Cànopi Badessa del Monastero Benedettino “Mater Ecclesiæ” - Isola San Giulio (Orta)

Samuel Piana Giornalista, titolare di Landexplorer web marketing territoriale del Lago d’Orta e Cusio

Luisella Colombo Giornalista freelance 14

Traduzione e adattamento in inglese Gabriel Griffin - Poetry on the lake REFERENZE FOTOGRAFICHE RINGRAZIAMENTI Al personale dell’Ecomuseo del Lago d’Orta e del Mottarone Alle Monache Benedettine del Monastero “Mater Ecclesiæ” - Isola San Giulio (Orta) A Fra’ Daniele e ai i frati minori del convento di Monte Mesma A Roberto Zolla e al personale della ditta produttrice di saxofoni Rampone & Cazzani di Quarna Sotto A Paolo Ciocca e alla sua barca A Patrizia Petitti e al Museo di Antichità di Torino

Tutte le immagini sono state realizzate, in esclusiva per la pubblicazione, da Tonino Mosconi, ad eccezione della foto storica di pag. 26 riprodotta da una cartolina d’epoca, e della foto piccola della processione domenicale delle Monache di pag. 61 gentilmente concessa dalle Monache Benedettine Le immagini dei reperti archeologici delle pag. 18-19 riprese presso il Museo di Antichità di Torino sono state realizzate su gentile concessione della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e MAE Copyright per le fotografie originali © Tonino Mosconi - Tutti i diritti riservati


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