Manduria

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PUGLIA

TONINO MOSCONI - LIDIA ARCELLA

Manduria

Storia, natura, tradizioni nella terra del Primitivo

GEOGRAPHICA


Manduria e il Salento

Manduria è uno dei centri abitati della fascia meridionale delle Murge tarantine, area dell’Alto Salento, versante Jonico della Puglia. Equidistante da Taranto, Lecce e Brindisi, è parte della provincia tarantina e per molte caratteristiche vicina anche alle altre due province.

Manduria and the Salento Manduria is located on the Ionian coast of Apulia, in the High Salento. Owing to its geographical position, the town is exactly equidistant from Taranto, Brindisi and Lecce (the capital cities of the three provinces in Southern Puglia): although officially in the province of Taranto, it shares many common features with the other two cities.

Formazioni calcaree con resti fossili Limestone formations with fossils


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Veduta della macchia mediterranea e della marina di Manduria dal Monte dei Diavoli Wiew over the Mediterranean maquis and the coastline seen from the Monte dei Diavoli or Devils’s Mount


Manduria e il Salento di Angela Greco Il territorio di Manduria si adagia su un’area pianeggiante da cui emergono isolate colline (120-150 m s.l.m) appartenenti all’ultimo lembo delle Murge tarantine. La sua natura geologica risale al momento stesso della formazione della cosiddetta Calcarinite di Altamura, risalente al Pliocene superiore e all’inizio del Pleistocene (18 milioni di anni fa) e la maggior parte di pietre e massi conservano resti fossili di briozoi, echinodermi, crostacei, molluschi e di detriti derivati dalla degradazione dei calcari, segno tangibile dell’origine marina della terra. Sono presenti anche relitti di un deposito marnoso-argilloso a sud e sud est della zona abitata.

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Visitando il territorio per la prima volta, la caratteristica principale che si osserva è la mancanza quasi totale di idrografia di superficie, tuttavia, essendo una zona carsica, vi è una ricchezza di pozzi sorgivi che permettono di prelevare acqua dagli innumerevoli fiumi sotterranei presenti a pochi metri dal piano di camminamento. Nel corso dei secoli la specificità del suolo carsico e l’acqua piovana hanno dato origine a una serie di grotte profonde pochi metri, di cui la più famosa è il Fonte Pliniano: in questo luogo gli avi prelevavano l’acqua per uso domestico ed irriguo. Molte di queste grotte infatti, avevano l’acqua che sgorgava direttamente nella spelonca così da permetterne un utilizzo diretto e continuo; questo ha chiaramente influenzato lo sviluppo delle popolazioni che hanno abitato Manduria nei secoli. L’area dell’abitato è seguita da un’area cosiddetta della marina, due località balneari denominate San Pietro in Bevagna e Torre Colimena, a circa dodici chilometri dalla città. Raggiungendole si ha la netta sensazione che da un piano superiore si scende verso il mar Jonio passando per un immenso gradone che permette di scorgere i diciotto chilometri di costa. Una costa variegata, caratterizzata da lunghe spiagge bianche, da scogliere morbide e da dune costiere ricche di esemplari faunistici protetti della macchia mediterranea. Il lungo litorale mostra ancora oggi le torri costiere che nel 1500 servirono per difendere l’intero territorio dalle incursioni saracene, ed è tagliato solo in due punti da due fiumi, o meglio da un fiume, il Chidro alimentato da acque di falda, e da un torrente, il Borraco che nasce da due fonti distinte alimentate da risorgive.

Un uliveto nella campagna all’alba di un giorno di primavera On a Spring day at dawn an olive grove in the countryside Ulivo secolare. Insieme alla vite è il simbolo della ricca tradizione agricola di questa terra A centuries-old olive tree. Together with the grapevine, it is the symbol of the rich agricultural tradition of this land Tramonto sulla Salina Vecchia di Torre Colimena, una delle marine di Manduria Sunset on the salt lagoon of Torre Colimena, one of Manduria’s seaside resorts


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La CiviltĂ dei Messapi

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Millenni di storia sono sedimentati nel territorio di Manduria. Ritrovamenti di utensili in pietra, frammenti di ceramica e tracce di villaggi di capanne testimoniano la presenza dell’uomo fin dalla preistoria. Le mura megalitiche e la necropoli narrano invece delle origini messapiche della città .

The Messapian Civilization Manduria, renowned for its megalithic walls and its surrounding territory, bear witness to the presence of man since prehistoric times through the numerous finds of stone tools, pottery fragments and traces of habitation.

Trozzella decorata (seconda metĂ del IV sec. a.C. III sec. a.C.). Tipico vaso messapico presente nei soli corredi femminili Decorated Trozzella (second half of the fourth century BC and Third century BC.). Typical Messapian vessel found only in tombs of females


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Il Parco Archeologico alla periferia della cittĂ The Archaeological Park on the outskirts of the town


Origini messapiche di Manduria di S. De Cillis - R. Sacchetti - S. Mazzei

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La favorevole posizione geografica ha agevolato la venuta di genti provenienti dall’Egeo e dalla vicina Illiria: quelle che, tra il secondo e il primo millenio a.C., si stabilirono nell’attuale regione Puglia vennero dai Greci chiamate Iapigi. Successivamente i popoli Iapigi si differenziarono in tre gruppi omogenei per cultura: Messapi al sud, Peuceti al centro, Dauni al nord. Manduria è stata, in età storica, tra i maggiori centri della Iapygía, area geografica di cultura messapica, corrispondente all’attuale Penisola Salentina. Il nome Messapi, di origine greca, indica il “Popolo che sta tra due mari”, ma forse il nome con cui le popolazioni indigene identificavano se stesse era “Salentini”, popoli venuti dal mare. Con i vicini insediamenti messapici di Oria e Li Castelli, Manduria costituiva il primo grosso baluardo di resistenza alla loro colonizzazione che i Greci di Taranto trovavano ad est. Le notizie tramandate dalle fonti sono scarne e frammentarie: da Plutarco (Agis 3,2) sappiamo che, combattendo sotto

Porta Sant’Angelo, l’ingresso a Via XX Settembre arteria centrale della città. Manduria Restituta si legge sull’iscrizione della porta, a ricordo del 14 novembre 1789 quando Manduria si vide restituire il suo antico nome messapico. Porta Sant’Angelo, the gate leading to the Via XX Settembre the town’s main street. Manduria Restituta reads the inscription on the gate, in memory of the 14 November 1789 when Manduria regained its old Messapian name.

Nel centro storico, camminando a testa in su, è facile incontrare tante facce diverse scolpite nei muri, nelle colonne, nei capitelli, come decorazioni dei balconi, lungo i cornicioni, sopra i portali, in alcuni angoli. Sono i “guardiani della soglia”, presenze pietrificate che vigilano, proteggono e custodiscono la città. Looking upwards as you walk through the town you may encounter some bizarre faces carved out of stone-walls, columns, capitals balconies and along the eaves, as well as above the portals or on the corners. They are the “guardians of the threshold”: stone figures that guard, protect and preserve the town.


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Manduria Oggi

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“Benvenuti nella terra dei Messapi, nella terra del Primitivo” recita la segnaletica all’ingresso della città e subito si è invitati a considerare la storia di questo territorio ma anche le sue tradizioni agricole che, nel caso del vino, l’hanno reso rinomato anche oltre i confini nazionali.

Manduria Today “Welcome to the land of the Messapian people, to the land of Primitivo wine” reads the signpost at the entrance to the town and reminds visitors of the importance of farming in this area rich in history and folklore.

Stemma della città sulla pavimentazione della centrale piazza Garibaldi The town coat of arms on the pavement of the central square Piazza Garibaldi


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La Villa Comunale di Manduria, piazza delle passeggiate e del tempo libero The Villa Comunale of Manduria, where people walk and chat with friends


Manduria Oggi di Angela Greco

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La città di Manduria oggi raccoglie i frutti che faticosamente i suoi avi le hanno lasciato e tramandato. Le sue origini agricole si riflettono nelle distese infinite di vigneti e uliveti, nelle tradizioni semplici come la fiera ti li ciucci (fiera degli animali che si svolge l’8 marzo), nelle conserve o infusi prodotti in casa da ogni buon manduriano. Origini che si raccontano nei tradizionali piatti poveri diventati caratteristici del territorio, come li pizzarieddi e recchi preparati con un’arte che si tramanda da generazioni da madre in figlia, come la purea di fave secche, alimento base della cultura contadina la cui preparazione risale all’antichità, o come le frise, prodotti di sostentamento nei periodi di penuria di cibo, da qui il detto Furnu, sciardini e massaria, luntana la carestia. Cibi della tradizione legati al mondo prevalentemente agricolo, un mondo intriso di saggezza popolare ma anche di vecchie credenze e superstizioni che, sopravvivendo al passare dei secoli, si sono ammantate di fede religiosa e hanno dato nuova vita ad antichi costumi ed usanze. Nel periodo quaresimale ad esempio, non è inusuale imbattersi ancora oggi in un fantoccio dalle fattezze di una vecchina vestita a lutto col capo coperto – detta Quaremma – sospeso in aria e con in grembo un fuso e sette taralli: ognuno di essi verrà sfilato col passare delle settimane e allo scadere del periodo di penitenza la vecchina verrà bruciata, come di consueto accadeva in tempi più remoti nei riti di purificazione. Ancora la religiosità è alla base di ricorrenze molto particolari, tra cui la più caratteristica è la cosiddetta Processione degli Alberi. Una singolare processione che nasce dalla volontà popolare di chiedere la pioggia in annate particolarmente siccitose, che non mancano nel sud Italia. In tale circostanza si prega San Pietro Apostolo per il verificarsi del miracolo e in devozione si organizza la processione più lunga del territorio, dodici chilometri, in cui viene portata in spalla l’effige del Santo Apostolo dal Santuario di San Pietro in Bevagna fino alla Chiesa Matrice della città. Per maggiore penitenza e sacrificio, e quindi maggiore devozione nel chiedere la grazia, i più giovani portano in spalla grossi tronchi d’albero rendendo il tragitto pieno di colore e folklore. Lo stesso cammino, ma in senso contrario, viene percorso in processione dai manduriani i primi giorni di aprile, ricorrenza delle Perdonanze, per chiedere le indulgenze plenarie. Intorno al 29 giugno, ricorrenza di San Pietro e Paolo, questa

Il Centro storico. Strade strette e contorte e vicoli chiusi; casette a schiera addossate le une alle altre, alternate a case a corte, botteghe, chiesette, palazzi costruiti ex novo o palazzi preesistenti rimaneggiati e ampliati. The town centre is made up of winding and narrow streets as well as cul-de-sacs; terraced houses lean against each other and alternate with courtyard houses, shops, churches, new palaces or pre-existing palaces which have been redesigned and enlarged.

La statua del Patrono della città, San Gregorio Magno, nella Chiesa Matrice. Al termine del settenario di marzo e settembre, la statua del Santo viene riposta nella cappella a lui dedicata, dove i fedeli possono rendergli omaggio. The statue of the patron saint Gregory the Great in the Mother Church. At the end of the first week of March and September the statue is placed in a chapel in the church where people come to pay homage to the Saint.


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n centro storico chiuso e insolito, rimasto intatto nel corso dei secoli, che è anche diventato uno spazio rinnovato e in continua evoluzione, caratterizzato da palazzi settecenteschi privati e piccole case popolari che si sono aperte al pubblico ospitando ristoranti e osterie. Passeggiando nei vicoli non si manca di scoprire vecchi frantoi trasformati in punto d’incontro per giovani che amano divertirsi e ascoltare buona musica, oppure scorgere dietro l’angolo vetrine che presentano in maniera invitante delizie o cannaturie tipiche pugliesi...

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anduria’s many splendid features include its historic centre which, having remained unchanged for centuries, is in continuous transformation as its ancient palaces are renovated to host restaurants and hostelries. Among them an underground oil mill turned pub where the old stone equipment features as part of the furniture and the local delicatessen selling typical Apulian products…

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San Pietro in Bevagna

Principale località balneare di Manduria, che con le sue spiagge sabbiose e le dune costiere dalla ricca vegetazione mediterranea si distende sull’azzurro e cristallino mar Jonio. Il centro della località è la chiesa di San Pietro con annessa piazza delle Perdonanze. La tradizione vuole che l’Apostolo Pietro fosse giunto nel luogo dove sorge ora la chiesa nel 44 d.C.. Avendo operato miracoli, i cristiani convertiti elevarono un tempio. San Pietro in Bevagna is Manduria’s main resort and, with its sandy beaches and coastal dunes rich in Mediterranean vegetation, overlooks the blue and crystal clear waters of the Ionian sea. The heart of the town is the church of San Pietro which is adjacent to a square called the Piazza delle Perdonanze. Legend has it that in 44AD the Apostle Peter came to the place where the church now stands and worked so many miracles that the local converts built a temple in his honour.


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Pagina precedente Il mar Jonio, limpido e cristallino, lambisce il litorale del territorio di Manduria The crystal clear Ionian sea laps the shores of the whole territory of Manduria La luna piena sorge sul litorale di Manduria Moonrise on the coast of Manduria Veduta della località di Torre Colimena View of the town of Torre Colimena Torre Colimena: una delle torri difensive costiere meglio conservate della Puglia Torre Colimena: one of the best preserved coastal defence towers in Puglia Santuario di San Pietro in Bevagna incastonato nell’antica torre di avvistamento a forma di stella detta “cappello di prete”

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The Sanctuary of San Pietro in Bevagna set in an ancient watchtower in the shape of a star (known also as “the priest’s hat”)


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Ambiente e Natura

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Gran parte del patrimonio paesistico-ambientale di Manduria è racchiuso nelle Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale: un vero e proprio mosaico di paesaggi tanto suggestivi quanto variegati, tutti di grande interesse dal punto di vista naturalistico.

Environment and Nature Most of the environmental heritage of this area is included in The Regional Nature Reserve of the East Coast of Taranto which is a sort of patchwork made up of varied and picturesque landscapes of great naturalistic interest.

Gladiolo dei campi (Gladiolus italicus Miller) Italian Gladiolus (Gladiolus italicus Miller)


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La spiaggia color avorio di San Pietro in Bevagna e la foce del Chidro, uno dei pi첫 importanti fiumi del Salento The ivory beach of San Pietro in Bevagna and the mouth of river Chidro, one of the most important rivers in the Salento


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La Terra del Primitivo

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Su terreni calcarei e argillosi, in parte battuti da leggere brezze marine, trova il suo habitat naturale il Primitivo, che porta con sĂŠ nel bicchiere i profumi e le suggestioni storiche di un territorio tutto da scoprire.

The Land of Primitivo Wine The Primitivo grapevine caressed by soft sea breezes finds its natural habitat on calcareous and clayey soils. Just a glassful will anticipate the aromas and historical associations of a land yet to be discovered.

Grappolo d’uva Primitivo Bunch of Primitivo grapes


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Un vigneto a filari sui terreni argillosi della campagna di Manduria Rows of vines on clay soils in the Mandurian countryside


Un Sorso di Primitivo di Salvatore Attanasio Quando si parla di vino in Puglia non può che venire in mente il Primitivo. Questo vino, ottenuto dall’omonimo vitigno, è molto diffuso in Puglia e in modo particolare nel Salento. Deve il nome al carattere particolare di questa varietà, che possiede una maturazione dei grappoli molto precoce e questo consente alle uve, di un intenso colore blu, di sfuggire alle prime piogge settembrine e quindi ai maggiori rischi di malattie e marcescenza. La vendemmia infatti, comincia già da metà agosto per concludersi nella prima settimana di settembre.

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In Puglia esistono due areali di produzione contraddistinti da altrettante denominazioni di origine; in provincia di Bari con la DOC Gioia del Colle e l’altra in provincia di Taranto con la DOC Primitivo di Manduria. I vini ottenuti al di fuori di questi areali più facili e beverini, sono generalmente dei vini da tavola o IGP a base di uve di Primitivo, ma non possono fregiarsi dell’appellativo DOC o DOCG. Difatti solo le uve di Primitivo coltivate a Manduria e dintorni, rispettando un disciplinare di produzione alquanto rigoroso, danno origine al vino che in questo momento è il simbolo dell’enologia pugliese nel mondo: il Primitivo di Manduria DOC e, dal 2011, DOCG, la prima DOCG in Puglia. Il disciplinare segue precisi dettami: la massima resa di uve per la produzione di vino non deve essere superiore a 90 quintali per ettaro; il vino che ne deriva deve avere una gradazione minima di 13,5° e 14° nella versione riserva; oltre che nella versione secco, può essere preparato nella versione DOCG Dolce Naturale con gradazione complessiva minima di 16°. La forma di coltivazione tipica è rappresentata dall’alberello, che è decisamente poco produttiva ma, per contro, capace di dare uve di altissima qualità, più concentrate e ricche di profumi. In questi vigneti la produzione è contenuta a meno di un chilogrammo di uva per ceppo, sufficiente a produrre al massimo una bottiglia di vino per pianta.

Il Primitivo: le origini Non è chiaramente nota l’origine di questo vitigno. Recenti studi sul DNA lo farebbero risalire, insieme allo Zinfandel californiano, ad un vitigno proveniente dai Balcani, il Plavac mali.

Tradizionale alberello pugliese o cespuglio basso, presente soprattutto nei vitigni più longevi Traditional Apulian bush-trained grapevine, typical of the oldest vineyards Gli impianti più giovani ricorrono al sistema delle viti coltivate in filari o a spalliera The youngest vineyards are disposed in trellis-trained and arranged in rows


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Un sorso di mistero

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Laggiù nel sud c’è un vino senza età, dolce e amaro, secco e profumato: contraddittorio come una passione. Lo chiamano Primitivo, ma è raffinato quanto un gentiluomo di altri tempi. Fa innamorare, chi lo prova non lo lascia più. Ha un corpo vellutato, fragrante di ciliegia, di liquirizia, dei mille frutti usati per impastare - lo dice la canzone popolare le carni belle delle nostre donne. E’ così denso da lasciare una traccia vermiglia sull’orlo del bicchiere, quasi fosse l’impronta di un bacio...

A sip of mystery Down in the South is an ageless wine, sweet and bitter, dry and fragrant: contradictory like passion. They call it Primitivo, but it is as refined as an old fashioned gentleman. Those who sample it will never forget; they will lose their hearts to it. Its velvet body, is fragrant with cherry and liquorice, and the thousands fruits which - as a traditional folk song says the flesh and blood of our beautiful women are made from. It is so dense as to leave a vermillion trace on the rim of the glass, almost like the imprint of a kiss... Pietro Gargano


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