In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
La Rivista degli Autotrasportatori
■ TEST DRIVE PEUGEOT PARTNER VOLVO FH16 750
Anno 17 - luglio/settembre 2012 - n. 163
■ IVECO STRALIS
IL NUOVO CHE AVANZA ■ EVENTI MISANO RAI DI AMSTERDAM ANNUARIO TRUCKS & VANS
■ logistica tempi di carico tracker: eco satellitare marciani: aree metropolitane
■ toe construction in costruzione ruote in cava
■ le grandi interviste
fenoglio: ritorno al pesante
RENAULT PREMIUM STRADA
Sempre più chilometri, sempre meno litri
Motore DXi11 ottimizzato perchè ogni goccia di gasolio consumato sia utile, potenza da 380 a 460 cv, cambio robotizzato Optidriver+ in opzione. E nessuna concessione sulla velocità commerciale. Noi consigliamo Renault Trucks Oils e Renault Trucks Financial Services
www.renault-trucks.it
Sommario
Anno 17 luglio/settembre 2012 - n. 163
ATTUALITà 5 EDITORIALE
di Luca Barassi
6 il notiziario 9 LA STERZATA
di Roberto Sterza
11 colpo di codazzi
di Giancarlo Codazzi
12 segnali di fumarola
di Sabina Fumarola
14 il frontale
di Paolo Tasla
Le grandi interviste 16 Ritorno al... pesante, franco fenoglio
ruote industriali 20 iveco: il nuovo stralis 24 man: efficienti, sempre! 28 volvo: test drive FH16 750 32 fuso: canter, forza 4
ruote commerciali 36 peugeot: partner - il graffio del leone
ruote ecologiche 40 riconversione a metano
eventi 44 misano: iniezione di fiducia 48 rai di amsterdam: un salone per fare affari 52 L’ANNUARIO TRUCKS & VANS 2012
In copertina: il nuovo IVECO Stralis, presentato a livello internazionale presso il Fiat Industrial Village di Torino.
Franco Fenoglio, dal 1° giugno amministratore delegato di Italscania S.p.a.
■ copertina renault magnum:
■ fiere ifwla 2012 roma lowe la leggenda continua
maggio/giugno 2012
DA UN SUCCESSO ALL’ALTRO Molte le novità presentate nel 2011. Il 2012 parte da qui
VINCENZO SCARDIGNO PIAGGIO - NEONATO IN NISSAN IL SISTEMA NERVOSO DEI TRUCK - ASTRA: NUOVA GAMMA I CAMBI SECONDO RENAULT TRUCKS - TECHPRO IVECO LA VOCE DELLA LOGISTICA - TRACKER: LE SUPERFUNZIONI
marzo/aprile 2012
gennaio/febbraio 2012
■ RUOTE COMMERCIALI NUOVO IVECO DAILY FORD TRANSIT
■ GLI EDITORIALI DI TOE L’OPINIONE DI FENOGLIO COLPO DI CODAZZI SEGNALI DI FUMAROLA IL FRONTALE
novembre/dicembre 2011
■ STRADE LA TEEM AVANZA
■ VIAGGI CON TRASPORTO IN INDIA CON UN TATA 1613
■ RUOTE INDUSTRIALI NUOVO MERCEDES-BENZ ACTROS IVECO ECOSTRALIS
■ LOGISTICA FAGIOLI: ECCEZIONALE VERAMENTE AEROPORTO DI BRESCIA
■ ATTUALITÀ LIBRO BIANCO SCADENZE L’OPINIONE LA STERZATA ■ L’INCHIESTA GLI OPTIONAL A BORDO
■ IVECO STRALIS UNA SERIE SPECIALE DEDICATA ALL’ITALIA
■ LE GRANDI INTERVISTE PAOLO STARACE - DAF
■ LOGISTICA CONTE OF FLORENCE
■ RUOTE ECOLOGICHE RENAULT TRUCKS: CLEAN TECH
Anno 16 - giugno/luglio 2011 - n. 157
■ MISANO TRA SHOW E BUSINESS
■ ASSOCIAZIONI CNA FITA
■ L’INCHIESTA SISTRI: Sì... NO... FORSE
■ RUOTE INDUSTRIALI MERCEDES ACTROS RENAULT TRUCKS
La Rivista degli Autotrasportatori
TRASPORTARE OGGI IN EUROPA - N.157 - Giugno/ Luglio 2011
In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
■ infrastrutture ponte o non ponte?
Truck of the Year 2012
Anno 16 - settembre/ottobre 2011 - n. 158
■ L’INCHIESTA ARRIVANO GLI EURO 6
■ SPECIALE CAMBI AUTOMATICI
■ INFRASTRUTTURE BRE.BE.MI. SAN GOTTARDO
■ eventi misano ci aspetta
La Rivista degli Autotrasportatori
Anno 16 - novembre/dicembre 2011 - n. 159
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■ test drive piaggio porter fiat scudo workup scania g440
La Rivista degli Autotrasportatori
Anno 17 - gennaio/febbraio 2012 - n. 160
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La Rivista degli Autotrasportatori
Anno 17 - maggio/giugno 2012 - n. 162
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In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa
La Rivista degli Autotrasportatori
■ LE GRANDI INTERVISTE SCANIA: CECILIA FAGERDAHL
■ RUOTE COMMERCIALI FIAT DUCATO
settembre/ottobre 2011
■ RUOTE INDUSTRIALI DAF XF105 FAN ■ RUOTE ECOLOGICHE IVECO DAILY RENAULT KANGOO
giugno/luglio 2011
aprile/maggio 2011
LOGISTICA 54 massimo marciani: superare i limiti 58 tempi di carico e scarico 62 logisticamente a convegno
allestimento 64 cramaro: aspettando lo iaa
azienda italia 66 gruppo transpobank: Anche Tracker diventa ECO
trasportare oggi coNstruction 70 editoriale off road di Ferdinando Tagliabue 70 In costruzione 72 ruote in cAVA: Tatra Peugeot Partner provato per voi a Milano
La rivista degli Autotrasportatori - n.163 luglio/settembre 2012
Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it Redazione: Pierluigi Coppa, Luca Gaier Direttore Trasportare Oggi Construction: Ferdinando Tagliabue Hanno collaborato: Germana Beltri, Giancarlo Codazzi, Anna Dibisco, Sabina Fumarola, Ann-Kristin Göthert, Massimo Marciani, Paolo Sartor, Roberto Sterza, Paolo Tasla Grafica e impaginazione: Daniela Basilico Comunicazione www.danielabasilico.com
Fotolito e stampa: Unigrafica - Gorgonzola (Mi)
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Di questo numero sono state tirate: 15.500 copie
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EDITORIALE
di Luca Barassi
Brrr… che freddo! S
iamo in piena estate, ma il dato previsionale sulle immatricolazioni dei veicoli pesanti (sopra le 6 ton) è da rigido inverno: -20. Ovviamente si tratta di un valore percentuale e non assoluto, purtroppo. Per i veicoli commerciali registriamo addirittura temperature da Siberia: il primo quadrimestre del 2012, infatti, segna un gelido -38% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo l’UNRAE, quindi, è ormai certo che per gli under 3,5 non sarà più possibile nel 2012 raggiungere le 120 mila unità auspicate a inizio anno. Alle Case resta, dunque, la “guerra delle quote”, magra consolazione per dire chi ha vinto o chi ha perso nelle strategie commerciali e di prodotto. Ma è così importante sapere chi vince o chi perde nell’atavica lotta delle quote di mercato? Forse no, perché comunque, se il mercato recede, perdiamo tutti. Nonostante questo “il popolo ha sete di informazione” e quindi ci sembra giusto darvi uno spaccato del mercato. Partiamo dal quadro generale. In Italia i primi cinque mesi dell’anno hanno registrato, per i veicoli over 3,5 tonnellate, 6.234 immatricolati, con una flessione del 31% rispetto alle stesso periodo dello scorso anno. Vediamo come si sono mosse le Case all’interno di questo dato in forte riduzione. Il costruttore nazionale (Iveco) ha una quota, per questo segmento, del 43%, in crescita rispetto al 2011 ma da imputare principalmente al veicolo “medio”. DAF, Renault Trucks e Mercedes-Benz si giocano sul filo di lana il titolo di primo importatore. Un primato che cambia se spostiamo l’obiettivo su un segmento o su un altro. 10,3% per DAF (+0,7%) per la visione più ampia (dalle 3,5 in su) seguita da Mercedes (10,2%) e da Renault Trucks (10% con quasi un + 1%). Ma i rapporti si invertono se guardiamo solo i veicoli oltre le 6 tonnellate di PTT dove è Renault Trucks a registrare un 11,4% e imporsi come primo importatore nel nostro Paese. Ma continuiamo nella nostra visione più globale. MAN ha una quota del 7,4%, Scania del 7,1% e Volvo del 6,7%. Naturalmente potremmo spaccare il capello in quattro e vedere come si muovono gli equilibri guardando solo i trattori, o gli over 16 tonnellate. Qualche cosa
cambierebbe, ma non vogliamo tediarvi troppo. Ciò che importa, invece, è sottolineare che il segno “ – ” davanti ai dati nazionali è molto più pesante di quello davanti ai dati europei che registrano, mediamente, un calo del 5%. Da gennaio ad aprile (fonte ACEA) nell’Europa a 27, nel segmento dalle 3,5 tonnellate in su le immatricolazioni segnano un -3,6% e un -4,2% se guardiamo solo i pesanti oltre le 16 tonnellate. Anche i Paesi dell’Est sono in recessione, mentre mercati “grossi” come la Francia non hanno variazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso o, addirittura, la Gran Bretagna registra una crescita del 25%. Poi ci sono i +10 e i -5, i -30 e i +4, senza considerare la povera Grecia che, ovviamente, sta peggio di noi (-65%). Siamo e restiamo il fanalino di coda, comunque, dei 27 Stati del Vecchio Continente. Una differenza non giustificabile e non plausibile rispetto ad economie che, bene o male, dovrebbero essere affini alla nostra. Qui da noi, sicuramente, il cava cantiere, praticamente scomparso dalle matrici statistiche, ha pesato notevolmente ma, certo, non può aver fatto la differenza. Chiediamoci allora perché questa differenza e, soprattutto, troviamo subito delle soluzioni per invertire la tendenza.
Intanto, però, vogliamo fare un plauso alle Case. Tutte. Perché nonostante il momentaccio, è il caso di dirlo, stanno per lo più tutte stigmatizzando la situazione con iniezioni di fiducia, iniziative e sguardi buttati al di là della crisi. Investimenti, eventi, nuovi prodotti, ma anche programmi atti a ottimizzare i costi di esercizio delle aziende o programmi finanziari che ne aiutino lo sviluppo. Un esempio ne è stata la festa di Misano, dove non si è parlato di crisi più di tanto ma si è pensato a parlare di futuro in un clima spensierato, almeno per due giorni. Irresponsabile? Noi pensiamo di no. Aridi dati, dunque, in questo editoriale, per inquadrare una situazione davvero difficile che attanaglia non solo le aziende del nostro settore, ma tutti i comparti dell’economia e della società del nostro Paese. Ci piacerebbe di più parlarvi di passione, comunicazione, grandi strategie commerciali e soprattutto intese con le Istituzioni che dovrebbero disegnare lo sviluppo del nostro mercato e della nostra economia. Purtroppo il nostro “interlocutore” pare non volerci sentire e quindi siamo costretti soltanto a… dare i numeri! ■ TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012
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il notiziario
SPOILER Minor peso sui veicoli DAF
Nell'ambito del programma Efficienza del trasporto avanzato di DAF (ATe, Advanced Transport Efficiency), la Casa olandese ha introdotto un nuovo spoiler a peso ridotto, dotato di una gamma di regolazione migliorata con un esclusivo meccanismo che consente al conducente di posizionare facilmente lo spoiler all'altezza ottimale. Il nuovo spoiler è particolarmente adatto per il programma ATe, che punta a ridurre ulteriormente il consumo di carburante e le emissioni, e allo stesso tempo ad ottimizzare l'efficienza dei veicoli. Il nuovo spoiler per tetto sarà disponibile dalla fine dell'estate su tutti i modelli Space Cab XF105. La caratteristica principale che permette a questo spoiler di distinguersi è l'ampia gamma di regolazioni, questo significa che può anche essere utilizzato con motrici Low Deck. Inoltre il nuovo spoiler regolabile pesa 25 chilogrammi in meno e aumenta, quindi, la capacità di carico del veicolo.
Sicuri insieme Con Goodyear
Anche per il 2012 Goodyear torna a farsi ambasciatrice della sicurezza stradale con la seconda edizione del progetto "Sicuri Insieme - Goodyear per l'educazione stradale 2012", campagna di comunicazione e sensibilizzazione sociale rivolta soprattutto ai giovani. Anima espressiva del progetto si conferma Goodhero, il cartoon che ha come protagonista una supereroina (doppiata da Claudia Gerini) con la missione di proteggere le persone da comportamenti superficiali sulle strade e promuovere una cultura più responsabilizzante. Popolati dai giovani internauti, FB, YouTube e Twitter sono stati scelti, non a caso, quali canali per veicolare l’importante messaggio. Cinque le puntate trasmesse interamente sul web (http://goodhero.it/). La terza, intitolata “Stanchezza” vede protagonisti un camionista e uno studente entrambi spossati da un lungo viaggio. Patrocinato dal Ministero dell’Interno e dal Ministero della Cooperazione Internazionale e l’Integrazione - Dipartimento della Gioventù, il progetto rinnova la sua natura educativa attraverso il progetto scuole e la partecipazione attiva di partner autorevoli (Polizia Stradale, Cittadinanzattiva e Centro Turistico Studentesco). 6
luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
DTCO® 2.0
È il tachigrafo di ultima generazione
VDO, marchio del Gruppo Continental, ha lanciato sul mercato il nuovo tachigrafo DTCO® 2.0: un vero e proprio nuovo prodotto rispetto alla versione più recente del 2011 (DTCO®1.4), con tanto di nuova omologazione. DTCO® 2.0 soddisfa i requisiti del Regolamento Europeo 1266/2009, che entreranno in vigore il 1° ottobre per contrastare il fenomeno della manomissione attraverso l’uso di una o più fonti indipendenti dal sensore di movimento del veicolo. Con la funzione IMS (Indipendent Movement Signal) il nuovo DTCO 2.0 è in grado di leggere ed elaborare un secondo segnale di velocità proveniente dal veicolo monitorando costantemente la presenza dei due segnali: l’assenza o l’irregolarità del segnale principale comporta la registrazione di un errore. Oltre alle caratteristiche già implementate nelle precedenti versioni 1.3 e 1.4 (fast download, regola del minuto, riposo automatico allo spegnimento del quadro, messaggi di scadenza relativi a carte e calibrazioni), il nuovo DTCO® 2.0 introduce la nuova funzione VDO Counter, che informa l’autista circa i tempi di guida e di riposo, calcolati secondo il regolamento EU 561/2006, sulla base dei dati presenti sulla sua Carta Conducente, monitorando anche altre condizioni come il riposo giornaliero in caso di guida estesa a 10h, tempo di impiego, tempo di guida giornaliero e settimanale residui.
IAA
Francoforte ed Hannover sono le due città tedesche simbolo di questo importantissimo evento per l’automotive europeo. DRIVING Nella prima viene ospitata, negli anni dispari, l’esposizioTHE ne dedicata alle auto, nella città più a nord quella dei veicoli FUTURE commerciali. Quest’anno, dunque, è la volta di quest’ultimi, dal 20 al 27 settembre. La particolarità di questa manifestazione fieristica è quella di raggruppare l’intera filiera del mondo SEPTEMBER 20 27, 2012 “commerciale”, comprendendo tutti i segmenti di trasporto, la Appuntamento ad Hannover logistica, l’allestimento e i servizi, ma anche il mondo dei bus e della mobilità urbana. Si tratta della 64ma edizione di una manifestazione che può contare su oltre 100 anni di storia e tradizione, da quando cioè otto veicoli a motore furono esposti al pubblico al Bristol Hotel di Berlino, nel 1897. L’evento si terrà al Fairgrounds of Deutsche Messe di Hannover e, oltre ai numerosi espositori, vi saranno momenti di spettacolo e di test, oltre al fitto programma di convegni e congressi. A parte i numerosi inviti che predisporranno per i propri clienti le Case costruttrici e gli espositori, la manifestazione è a pagamento: 19 euro in settimana e 11 euro il week-end. Ci sono poi formule agevolate tra cui la possibilità di acquistare l’ingresso full per tutti i giorni a 63 euro. I biglietti, oltre che ai desk del quartiere fieristico, possono essere acquistati on line sul sito www.iaa.de/tickets. All’interno del sito, inoltre, troverete tutte le informazioni aggiornate. Inoltre Trasportare Oggi vi terrà informati sulle notizie e sugli aggiornamenti della manifestazione attraverso la propria pagina Facebook www.facebook.com/trasportareoggi. Stay tuned! COMMERCIAL VEHICLES
64th International Motor Show
IN HANNOVER, GERMANY
www.iaa.de
FORATO? Gonfia e riparti con Fix&Go
Logistica sostenibile Il progetto LOGeco viaggia sui Renault KANGOO Z.E. Renault sta partecipando, con il proprio modello commerciale ad alimentazione elettrica Kangoo Z.E., a LOGeco, il progetto sperimentale di logistica sostenibile sviluppato da Unindustria Lazio in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma e con il supporto del Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica dell’Università La Sapienza di Roma. Presentato a maggio, si propone di sperimentare un Transit Point quale punto di scambio da mezzi tradizionali a veicoli elettrici per la distribuzione delle merci dell’ultimo miglio, e si avvale di due furgonette Kangoo Z.E. impiegate per testare i percorsi e le necessità logistiche nel centro storico romano. Obiettivo del progetto è quello di definire un nuovo modello per la distribuzione urbana delle merci che, grazie all’adozione di veicoli a zero emissioni, minimizzi l’impatto emissivo del traffico commerciale nella zona del Tridente. Grazie alle sue dimensioni (4,21 metri di lunghezza per un volume di carico compreso tra 3 e 3,5 m3), Kangoo Z.E. si propone come un supporto efficace alle attività commerciali, conciliando funzionalità di carico, economicità d’acquisto e di costi d’utilizzo, e i più elevati standard di qualità, affidabilità e sicurezza.
Se lo pneumatico del vostro veicolo è stato forato, ma non ha subito gravi danni (oltre 6 mm sul battistrada) esistono due alternative: sostituire la gomma, ovviamente, oppure utilizzare Fix&Go. La seconda soluzione è sicuramente più immediata, anche se non totalmente definitiva, ma ci toglie d'impaccio e ci consente di giungere puntuali al nostro appuntamento. Fix&Go (www.fixandgo.com) si compone di un robusto compressore d'aria (alimentato dalla batteria del veicolo) che immette uno speciale liquido sigillante (in modo completamente automatico) che non danneggia assolutamente lo pneumatico, la valvola e gli eventuali sensori di pressione interni. Successivamente il sigillante potrà essere semplicemente “lavato via” per la riparazione definitiva dello pneumatico. Esiste una soluzione Fix&Go (distribuita dalla Tek Automotive Srl di Pesaro) per veicoli commerciali ed anche pesanti (la versione Pro). Le caratteristiche tecniche del sistema sono davvero di grande livello qualitativo, mentre nulla è lasciato al caso... sul corpo del compressore sono state inserite due luci a led di servizio per illuminare la zona di lavoro ed il manometro è anch'esso illuminato per consentire un grande comfort operativo.
TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012
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il notiziario
Sulla Nuvola Outsourcing della gestione del personale con HR Cloud
HR Capital è tra i primi operatori del settore gestione del personale in outsourcing e payroll a presentare una soluzione cloud per la erogazione dei propri servizi. L’intero portale è improntato alla intuitività. Lo scopo è quello di non richiedere nessun tipo di istruzioni di utilizzo. La caratteristica descritta è la prima vera idea innovativa di HR Capital, in un settore nel quale gli operatori si scontrano con complicazioni spesso dovute alla scarsa lungimiranza del nostro legislatore. Attraverso il cloud, oggi HR Capital è in grado di offrire anche un’ampia gamma di servizi collaterali “on demand” innovativi come l’archiviazione sostitutiva che viene attivata con un semplice clic e che lascia letteralmente esterrefatti gli addetti ai lavori abituati ai processi complessi che l’applicazione della normativa necessariamente impone. Anche nell’archiviazione sostitutiva HR Capital ha fortemente voluto farsi carico di tutte le incombenze riservando al cliente soltanto il beneficio del risultato finale: un archivio “sulla nuvola” ordinato e consultabile in ogni situazione, anche “in modalità mobile”. Trattandosi di un settore nel quale sicurezza e riservatezza dei documenti sono fondamentali, il sistema è protetto dal protocollo https, tipicamente utilizzato dalle banche e da un collaudato disaster recovery plan. Vai subito sulla nuvola: www.hrcloud.it
BOOSTER
Piazza Rossa
Modificare la mappatura del proprio propulsore per guadagnare qualche cavallo in più ha spesso, come risultato, un abnorme aumento dei consumi, oltre ad una usura prematura del motore. La possibilità di modificare il comportamento del proprio veicolo senza intervenire pesantemente sul propulsore esiste e si chiama Sprint Booster. Il dispositivo elettronico si interpone tra il pedale dell'acceleratore e la valvola a farfalla ed elimina quel “ritardo tipico” dovuto essenzialmente alla tecnologia, definita “drive by wire”, che limita lo spunto in determinate condizioni. L'installazione di Sprint Booster non è per nulla invasiva e, al termine, si potrà ottenere un sistema che interviene discretamente, senza alterare la mappatura del propulsore, ma che consente di disporre immediatamente di tutta la potenza del nostro veicolo, senza alcun ritardo. Il dispositivo che traduce la corsa del pedale in segnali elettronici è di piccole dimensioni ed è distribuito dall'azienda torinese Tecno2 (ww.tecno2.com). Sprint Booster è omologato e disponibile per un grande numero di veicoli commerciali (Citroën Nemo, Jumper, Fiat Doblò, Ducato, Scudo, Mercedes Sprinter, Vito, ecc.).
I veicoli blindati di Iveco hanno sfilato lo scorso maggio alla grande parata militare sulla Piazza Rossa di Mosca per celebrare i 67 anni dalla vittoria russa nella Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un evento storico perché, per la prima volta, alla parata militare in onore della vittoria sul nazifascismo, che si tiene nella più grande e famosa piazza di Mosca, hanno partecipato dei veicoli blindati stranieri.
Iveco sfila a MoscaLogitec
Più “sprint” al propulsore
TRANSPOTEC LOGITEC 2013 La nuova Fiera del trasporto prende forma
E’ stata presentata a fine maggio la nuova edizione di Transpotec Logitec, il Salone Internazionale della Logistica integrata e dei Trasporti organizzato da Fiera Milano, che si terrà nel quartiere espositivo veronese dal 28 febbraio al 3 marzo 2013. Una nuova sede, dunque, ma anche un nuovo concept che intende “rompere col passato” trasformando la manifestazione da semplice esposizione (con le sue tradizionali aree dedicate ai costruttori e ai fornitori di servizi, attrezzature e componenti), aspetto che verrà conservato, a strategica occasione di affari e incontri programmati tra operatori privati, pubblici e istituzioni internazionali. Una innovativa piazza per il business (“BtoBtoB”), pensata per coinvolgere tutti gli attori della filiera del trasporto e della logistica, committenza compresa, dove espositori e visitatori vengono considerati come parte di un unico network. Le partnership proposte dalla nuova edizione ne anticipano i principali tratti distintivi: quella stretta con Fai Service intende mettere l’autotrasportatore al centro dell’evento, come attivo partecipante capace di proporre la propria professionalità; quella con ICE denota la volontà di puntare l’accento sull’internazionalizzazione (con particolare interesse per l’area del Mediterraneo, del Medio Oriente e dei Balcani) per ampliare gli orizzonti di business degli operatori presenti. Successivo step del percorso di avvicinamento al Transpotec Logitec è l’appuntamento di Fiera Milano per il Forum Internazionale della Logistica e dell’Autotrasporto che si terrà il prossimo 6 Novembre. (Nella foto, Fabio Dadati, amministratore unico Tl.Ti. Expo Spa). 8
luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
di Roberto Sterza, Direttore Operational Marketing Renault Trucks Italia
La... sterzata
California Dreaming R
ipensando all’ultimo Weekend del Camionista di Misano Adriatico, oltre alle immagini delle gare, delle belle donne e dei veicoli esposti, rimarranno nella mia memoria le immagini dei camion decorati. Mai come quest’anno il parterre de rois era di così ben alto livello, con veicoli provenienti anche dall’estero. I camion decorati sono diventati un ingrediente imprescindibile del Weekend del Camionista, un corollario degno dello spettacolo offerto in pista dai veicoli da corsa e dagli intrattenimenti proposti dalle Case. Avvicinandosi a questa massa variopinta di mezzi luccicanti, si scopre un mondo a parte, uno stile di vita, la vera passione per i truck. Dal punto di vista emozionale è uno spettacolo che ti prende e ti cattura, un po’ come i raduni delle Harley per i motociclisti. Come addetto ai lavori, mi viene però naturale dare uno sguardo al fenomeno con un’altra angolazione, magari in stile ironico tipico della Sterzata. Dentro l’animo di ciascun camionista si nasconde un Kris Kristofferson, l’eroe del cult movie Convoy - Trincea d'asfalto. Ed è forse per questo che il comun denominatore dei veicoli decorati sono gli Stati Uniti. Certo occorre davvero tanta immaginazione, pensare di essere sulla Highway in California, mentre si è in coda sulla SalernoReggio Calabria; in compenso si possono fare dei parallelismi sulla temperatura. Lo spirito italico casinaro, amante dei motori, viene fuori durante i raduni quando il primo, a mo’ di direttore di orchestra, dà il la alla sinfonia delle trombe sul tetto. La tromba è un accessorio fondamentale, non sei un trucker se non trombi, nel senso di suonare i clacson. Ce ne sono di diversi tipi e tonalità, e il loro suonare all’unisono richiama alla mente i documentari del National Geographic sulla migrazione degli gnu nel Serengeti. A mitigare questa scena bucolica, come per un controcanto, vengono lasciati liberi i cavalli; non i quadrupedi ovviamente. Partono le sgassate, con rombi che in certi casi diventano così cupi, da chiedersi se il rumore non sia registrato e trasmesso da un mega impianto audio. In realtà, ascoltando bene, sembra più un rantolo: mannaggia, qualche gnu non ce la farà a raggiungere la Tanzania. Una volta ho proprio assistito a una scena
del genere; un trucker con il sorriso a 36 denti stampato permanentemente sulla faccia, a furia di sgassare a vuoto ha finito con il grippare il motore. Saranno state le risa degli altri o un inizio di semiparesi, ma l’espressione del trucker non è più cambiata, se non per qualche lacrima che cominciava a solcare il suo viso. Comunque la sgassata rimane un momento clou dei raduni e serve per attirare l’attenzione sugli scarichi cromati. Un accessorio che, come il cordone ombelicale, rappresenta il contatto tra il camion e il mondo circostante. Degli interni dei camion decorati, preferisco riservarmi una Sterzata ad hoc. E’ curioso però vedere il rispetto che i trucker hanno per il loro mezzo. Come se fosse uno yacht ormeggiato a Santa Margherita, l’accesso è rigorosamente a piedi scalzi. A differenza delle barche, l’interno della cabina del camion non si può lavare con il getto d’acqua e quindi è d’obbligo indossare i fantasmini sugli zoccoli. Non una bella scena, ma efficace. Per ingentilire e nobilitare la salita in cabina, sugli scalini talvolta sono stesi dei tappetini dalle fogge più disparate: dall’erba sintetica per dare un tocco zen al mezzo allo scampolo di moquette avanzato dall’ultima ristrutturazione di casa. Sempre dall’esterno, poi, i camion decorati si riconoscono dall’impianto audio.
Quando non suonano le trombe o gridano i motori, ecco le discoteche viaggianti che pompano attraverso mega woofer la musica a tutto volume. Una gioia per chi deve passare tutta la giornata attorno ai veicoli. La musica è varia, anche se per valorizzare l’impianto, quella dance è la più gettonata. I filo americani puntano invece sulla musica country e, pur non capendo il testo, ti spiegano che è musica popolare in linea con lo stile di vita di un trucker. Con queste motivazioni, troverei più coerente che allora suonassero la musica dell’orchestra Spettacolo di Raoul Casadei. Mi chiedo se i watt dell’impianto sono sparati solo in occasione dei raduni o anche durante i viaggi, potrebbe essere una soluzione per la prevenzione dei colpi di sonno. Termino accennando ai veri truck americani, quelli con il musone. Ad ogni raduno se ne trova sempre uno, perché se non c’è che raduno è? E’ come un timbro, che certifica che la manifestazione ha una connessione diretta con gli eventi Oltre Oceano. Alla sera, al termine del raduno, si deve ripartire. Per un paio di giorni si è scherzato, ora di nuovo sulla strada con le problematiche quotidiane, ma con il ritornello di California Dreaming in testa.■ TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012
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il notiziario
" Cà Savio FIAT DUCATO" Fiat Professional va in vacanza con i suoi clienti
Fiat Professional ha siglato una partnership con il campeggio "Ca' Savio" (Jesolo) dando vita ad un'iniziativa unica nel suo genere. Infatti, per tutta l'estate, la struttura diventerà "Cà Savio Fiat Ducato" e regalerà ai camperisti di Fiat Ducato vantaggi e servizi esclusivi per godersi una vacanza serena, divertente e senza pensieri. Prima esperienza mai realizzata di campeggio a tema dedicato ai motorhome, l'iniziativa di camping "Ca' Savio Fiat Ducato" consentirà a tutti i possessori di un camper o motorhome motorizzato Ducato di vivere una vacanza all'insegna del servizio e del relax. Questa totale “peace of mind” dei clienti del campeggio di Jesolo sarà assicurata dalla presenza di un Ducato “officina mobile” all'interno del campeggio, dall'offerta di check up gratuiti per tutti i veicoli allestiti su base Ducato, nonché da iniziative rivolte a tutti gli ospiti come la navetta gratuita per raggiungere l'imbarco per Venezia, e dalle svariate attività di animazione che caratterizzeranno tutta l'estate.
Control Tower CEVA replica in Spagna e Turchia
Dopo l’inaugurazione della prima Control Tower in Italia nel 2010, CEVA Logistics, uno dei principali operatori logistici al mondo, ha recentemente lanciato anche nella Penisola Iberica e in Turchia questa soluzione altamente innovativa: un hub di informazioni integrato con un controllo avanzato di funzioni, a supporto di tutti i servizi logistici. “La Control Tower rappresenta una soluzione all’avanguardia che offre alle aziende vantaggi di breve e lungo termine, quali l’ottimizzazione della pianificazione dei trasporti, la riduzione dei tempi di reazione in caso di criticità e un sistema di reportistica avanzato in tempo reale, grazie ad una copertura completa 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L’efficacia con cui questo hub permette di controllare le operazioni logistiche fondamentali, sia a livello nazionale che internazionale, attraverso un unico coordinamento centrale, gli elevati livelli di servizio che riesce a garantire, oltre all’ottimizzazione dei costi che deriva dal suo utilizzo, sono vantaggi che hanno fatto della Control Tower una soluzione a elevato valore aggiunto, un elemento di distinzione rispetto alla concorrenza”, afferma Carlo Rosa, EVP Marketing & Business Development SEMEA di CEVA Logistics (nella foto).
TEM Al via i lavori
Con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia, l'11 giugno scorso si sono aperti i cantieri della Tangenziale Est esterna milanese, arteria di collegamento tra l’A1, a sud, e l’A4, a nord: 32 chilometri da Agrate Brianza a Melegnano, 34 Comuni coinvolti, due miliardi di euro di investimenti compresi gli oneri finanziari totalmente a carico di soggetti privati. L'opera, assieme alla Bre.Be.Mi. e alla Pedemontana, rivoluzionerà la viabilità della Lombardia, in particolare quella del territorio milanese dove il traffico è divenuto ormai insostenibile. Il ministro Passera, presente per l'occasione a Palazzo Isimbardi (sede della Provincia di Milano),in collegamento televisivo via satellite con il campo base di Truccazzano dove sono iniziati i lavori, ha definito la Tem "uno dei pezzi importanti di un sistema di infrastrutture, che rende possibile la Bre.Be.Mi.(il suo collegamento, attraverso l'"Arco" al sistema viabilistico milanese, ndr) e mette a posto tutta la circolazione intorno a Milano. È un pezzo veramente importante". Tem è stata inquadrata nell’ottica di un’infrastruttura anticiclica capace di favorire la ripresa economica e di mettere più al riparo il territorio da ulteriori congiunture globali. Il cronoprogramma per il completamento dell’intera infrastruttura entro il 2015 di Expo è stabilito in 1.054 giorni (569 giorni limitatamente all’«Arco TEM»).
di Giancarlo Codazzi Presidente del Consiglio di Gestione MAN Truck & Bus Italia Spa
COLPO DI CODAZZI
Il bicchiere mezzo pieno È
nei momenti difficili che si vede quanto la capacità imprenditoriale e la determinazione di un imprenditore sanno rispondere alle avversità esterne. Mi viene spontanea questa considerazione se analizzo la situazione di indubbia difficoltà in cui versa tutto il mondo produttivo legato alle costruzioni, al lavoro in cava e nei cantieri edili, ma anche alle grandi opere infrastrutturali, in altre parole quello che comunemente viene definito “cava-cantiere”. Un trend europeo che, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, presenta però in Italia uno scenario che lascia intravedere degli spiragli. Infatti, una volta tanto la spesso deprecata frammentazione delle nostre aziende, il resistente tessuto di piccole e medie realtà che hanno fatto della loro efficienza uno dei cardini della nostra economia, garantiscono capacità reattive che, se in questa particolare congiuntura sono ancora sopite, sono certo sapranno far valere tutto il loro potenziale non appena le condizioni si mostreranno più propizie. L’attenta gestione che ha sempre caratterizzato queste aziende, le ha portate in questi frangenti a una riduzione degli investimenti, scelta che ha inevitabilmente coinvolto anche il naturale ricambio dei veicoli, solitamente meno utilizzati in termini chilometrici (anche se più “pesantemente”) di quelli impiegati in mission stradali. Non deve quindi sorprendere se i numeri segnano un arretramento rispetto alla totalità del mercato, che pure attraversa una stagione non proprio felice. Ma questi dati non devono trarre in inganno, perché nascondono delle potenzialità pronte a scendere di nuovo in campo non appena gli stimoli della ripresa torneranno a palesarsi. Certo, se guardiamo i dati delle immatricolazioni di veicoli cava-cantiere di questi ultimi anni c'è da preoccuparsi; i numeri denunciano la stasi di un settore che era stato per anni trainante e un chiaro segnale della prosperità della nostra economia. Cercarne le cause è fin troppo semplice e riporta a quelli che sono da mesi, ma ormai possiamo parlare di anni, gli argomenti portanti delle critiche che il mondo dell’imprenditoria rivolge a quello della politica: la mancanza di una reale strategia di sviluppo, l’assenza di incentivi, quando non ci sono addirittura azioni che deprimono invece di stimolare i nuovi investimenti. Dire che i pareggi di bilancio sono importanti
e affermare che non deve però essere solo la parte produttiva del Paese a farsene carico, è ormai esprimere due concetti talmente ripetuti da diventare logori, senza neppure essere stati accreditati dell’attenzione che meritavano. Ma se vogliamo andare all’origine del problema, della crisi del settore edilizio e della mancanza di grandi opere infrastrutturali, non possiamo che rifarci a queste considerazioni. Parlare di ripresa senza investimenti e senza una politica che li incentivi è perdere tempo e la sensazione diffusa è che di tempo se ne è perso e se sta perdendo troppo. La conseguenza di tutto questo è anche nei numeri che vedono il settore delle costruzioni più penalizzato di altri. Rimedi? I soliti che tutti sappiamo benissimo essere indispensabili e non rinviabili: tornare a una politica di sviluppo, potenziare le grandi opere infrastrutturali che danno lavoro nell’immediato per realizzarle e poi accrescono la competitività del sistema
Paese innescando quel circuito virtuoso tante volte evocato e mai veramente perseguito. Sarebbe sufficiente un segnale e poi sono certo sarà la capacità imprenditoriale e la creatività che ha sempre caratterizzato i nostri operatori a fare il resto. L’Italia ha un bisogno disperato di nuove infrastrutture che uniscano il Sud al Nord e tutto il Paese al resto dell’Europa in modo efficiente: strade e ferrovie, ma anche interporti e porti opportunamente attrezzati per un vero rilancio anche del cabotaggio marino. La loro realizzazione sarebbe già ben più di una semplice “boccata d’ossigeno” per la nostra economia, potrebbe essere l’avvio della tanto agognata ripresa che riporterebbe in Italia anche capitali e investimenti stranieri riavviando quel circuito virtuoso, fatto di efficienza e “voglia di fare”, che è sempre stata una caratteristica del nostro tessuto imprenditoriale e che, ne sono certo, sarà ancora l’elemento trainante di una nuova e positiva stagione economica. ■ TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 11
SEGNALI DI FUMAROLA
di Sabina Fumarola
Responsabile Sales Promotion and Advertising DAF Veicoli Industriali S.p.a.
Le nuove “banche” Il tema difficoltoso della finanziabilità delle aziende di trasporto è sicuramente scottante e d’attualità. Per questo motivo abbiamo chiesto un’opinione ad Edoardo Gorlero, Country Manager della Paccar Financial, società captive di DAF Veicoli Industriali S.p.a. il quale parte dallo scenario della crisi economica attuale per poi focalizzarsi sul ruolo assunto oggi dalle banche e società captive nel nostro settore. Il nostro problema - commenta Gorlero - non è tanto costituito dal debito pubblico, ma dalla sua relazione in termini percentuali con il PIL. Rispetto al Giappone, il cui debito pubblico è gestito direttamente dagli stessi giapponesi, il nostro debito è stato oggetto di investimento da parte delle banche estere. Nella seconda metà del 2011 tali interlocutori hanno venduto i titoli di Stato generando quindi una riduzione importante della nostra clientela. Per questo motivo il nostro debito è stato rifinanziato con tassi d’interesse molti elevati (al contrario della Germania che rifinanzia il suo debito quasi a costo zero); in aggiunta la mancata crescita del PIL sta generando una castrazione dell’economia. La problematica della scarsa finanziabilità delle imprese è strettamente correlata allo scenario delineato; cosa succede in particolare nel settore dei trasporti? Fino al 2008 le banche finanziavano (con poca lungimiranza) capitali per valori superiori ai prezzi di vendita dei camion. Oggi le aziende di trasporto sono in difficoltà in quanto non solo stanno perdendo il loro potere d’acquisto ma sono anche poco redditizie e fortemente esposte nei confronti delle banche. Questa esposizione è stata causata anche da inefficienze nel settore creditizio come descritto prima. In questo contesto le società “captive” hanno assunto un ruolo determinante in quanto hanno reagito in anticipo rispetto alle banche nel 2008. Oggi il risultato è evidente a tutti: le captive hanno una quota raddoppiata rispetto ad un anno fa. Il loro vantaggio è innanzitutto quello di conoscere il mercato in cui operiamo e di rivolgersi esclusivamente ad aziende di trasporto divenendo parte integrante del processo di vendita. Conoscendo il cliente finale è più semplice seguirlo nel corso del leasing per tutti i 4 o 5 anni della sua durata e offrirgli inoltre proposte finanziarie con tassi altamente competitivi e comprensivi di servizi aggiuntivi (bollo, assicurazione, contratto di riparazione e manutenzione). L’intervista si conclude con alcune considerazioni riguardo i numeri player nel mercato del leasing. Edoardo Gorlero prevede una notevole riduzione di numerose società finanziarie, dovuta alla nuova disciplina della Banca D’Italia. Inoltre esprime le sue perplessità riguardo il reale interesse delle banche nel sostenere il settore dei trasporti… ■
12 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Una nuova stella Antos è il nuovo truck Mercedes La gamma Mercedes-Benz Trucks si arrichisce di un nuovo modello, Mercedes-Benz Antos. Progettato e sviluppato ad hoc per il trasporto pesante nella distribuzione a breve raggio sarà protagonista sullo stand Mercedes-Benz al prossimo IAA di Hannover. Con l'introduzione di Mercedes-Benz Antos, la Casa della Stella è la prima ad offrire una serie di autocarri pensati per rispondere alla particolari esigenze della distribuzione a breve raggio. Con 13 categorie di potenza in tutto, Mercedes-Benz Antos copre un ampio range che va da 175 kW (238 CV) a 375 kW (510 CV).
Riduzione CO2 PSA Peugeot Citroën è leader europeo Da sempre al centro nella politica di innovazione del Gruppo, la riduzione delle emissioni di CO2 ha registrato risultati che eleggono PSA Peugeot Citroën leader "ambientale" nell'Europa dei 27, con emissioni medie di CO2 di 125,5 g al km. Nel primo trimestre 2012, PSA Peugeot Citroën registra una diminuzione di 2,1 g delle emissioni di CO2 rispetto al 2011. Il Gruppo è stato leader europeo nel 2011 nel segmento dei veicoli con emissioni inferiori a 111g di CO2/km, con una quota di mercato del 21,1%. Riduzione che si conferma nel primo trimestre 2012, con una quota di mercato del 20,9%. La strategia ambientale del Gruppo si fonda su 3 pilastri complementari: l’ottimizzazione delle motorizzazioni termiche (benzina e diesel) con l’introduzione dei motori HDI equipaggiati con il FAP® e lo sviluppo di una nuova motorizzazione benzina 3 cilindri con emissioni inferiori a 100 g/km, destinata nel 2012 alla nuova Peugeot 208. L’adozione delle tecnologie ibride: diffusione generalizzata della tecnologia micro-ibrida Stop&Start sulle gamme Peugeot e Citroën e il lancio dei modelli ibridi diesel. La commercializzazione dei veicoli elettrici.
IL frontale
di Paolo Tasla
In mix stat virtus Sono passati dei mesi da quando ho scritto il primo “Frontale”. Credo di avere detto e ripetuto tutto quello che potevo sottolineare, analizzare, criticare nella mia veste di osservatore. L’amarezza sta nel vedere come sia davvero difficile governare questo Paese. Un modello di società retto dai veti incrociati delle varie lobby, dagli accanimenti terapeutici per conservare i propri privilegi, dall’assoluta mancanza di solidarietà trasversale tra la classe dirigente di questo Paese e i cittadini, dalla mancanza di etica e di moralità in quasi tutti i settori della società civile e tanto più della società politica. Caduti gli ultimi veli dei Leghisti è apparsa la vera foglia di fico, con la quale il leader lombardo voleva ipnotizzare il Paese mentre i suoi lanzichenecchi facevano man bassa di soldi e di posti di potere. Gli italiani qualunque, che al posto di Giannini hanno scelto Grillo, devono continuare, a mio parere, a sostenerlo per andare a vedere il gioco che sapranno fare. Di Pietro, seppur con le sue difficoltà relazionali, sta combattendo una forte battaglia contro gli sprechi, contro le pensioni d’oro, contro i finanziamenti dei partiti. Una posizione ammirevole che meriterebbe di essere sostenuta anche da altri partiti i quali, ben lungi dal vergognarsi per i soldi che hanno in banca, si guardano bene dal rinunciare ai finanziamenti di legge. Non è in discussione la responsabilità (anzi l’irresponsabilità) politica di Berlusconi e della sua squadra: hanno avuto la possibilità di governare con una maggioranza che nessun altro governo aveva mai potuto avere dal dopoguerra a oggi. Sperando che i Bossi e i Berlusconi non si ricandidino più, voi votereste ancora La Russa, Schifani, Miccichè, Lombardo, Mastella, Gasparri, Cicchitto, Scajola, Verdini, Santanchè, Calderoli, Bindi, Ciarrapico, Tedesco, Milanese, Tremonti, Formigoni, Romano? Oppure volgereste lo sguardo verso “il nuovo”, rappresentato da politici come Casini, Fini e Rutelli da oltre 30 anni in politica? Questo è il vero problema: chi possiamo votare? Con tutto il rispetto non vedo come possano essere i Vendola o i Grillo a rappresentare il ricambio. Perché, allora, fondando una nuova classe trasversale alcuni politici “moderati e liberali” non si mettono assieme e costituiscono un nuovo team politico per il futuro di questo Paese? Penso ad Enrico Letta, ad Alfano, a Maroni, a Galan, a Frattini, alla Finocchiaro a sindaci come Renzi o Tosi, a governatori come Zaia. Ce ne sono sicuramente degli altri/e. Perché poi non salvare alcuni tecnici, che meglio hanno saputo gestire politicamente questo frangente tumultuoso della nostra politica? Pensiamo poi Monti al Quirinale, che potrebbe rappresentare due linee di continuità: quella gestionale con le quattro R: “riforme, rigore, reputazione, risparmio” e quella di garante dell’identità ritrovata dal punto di vista internazionale. Siamo un Grande Paese, dobbiamo reagire. Per colpa del Debito Pubblico e dell’insipienza e dell’avidità di molti politici non possiamo far sparire dalla Storia una delle prime economie al mondo per creatività, per genialità di alcune produzioni, per la meravigliosa produzione enogastronomica, per l’ineguagliabile patrimonio artistico. Continuiamo a fare pressione sui partiti, sostenendo i tecnici, permettendo loro di mettere mano alle riforme che dovranno essere la chiave di volta del cambiamento sociopolitico dell’Italia. ■ 14 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
EURO 6 Iveco presenta HES
In occasione del “TechDay”, che si è svolto il 14 maggio al Fiat Industrial Village a Torino, Iveco e FPT Industrial hanno presentato l’esclusiva tecnologia High Efficiency SCR già annunciata lo scorso anno, per rispettare gli standard legislativi Euro VI e per soddisfare le future esigenze dei clienti in materia di riduzione dei consumi e dei costi operativi. Per ciò che concerne le normative Euro VI, le strategie di Iveco e di FPT Industrial non sono state modificate, così come non sono cambiate le richieste dei clienti finali relative a motori che offrano consumi minimi di carburante. Rispetto al presupposto generale secondo cui sono necessari interventi sia nella camera di combustione sia nell’impianto di scarico, Iveco è invece in grado di sfruttare al meglio i risultati tecnologici ottenuti da FPT Industrial nella sua evoluzione verso il miglioramento dell'efficienza della tecnologia SCR.
GT Radial Novità truck presentate a Reifen Essen
Nell'ambito della fiera internazionale dedicata agli pneumatici che si tiene ogni due anni nella città tedesca, il produttore asiatico GITI, che esporta in tutto il mondo il marchio GT Radial, ha lanciato lo scorso giugno 4 nuovi modelli per il mercato truck. GAR820 e GDR619, creati per rispondere alla rapida espansione di mezzi pesanti di media grandezza che necessitano di comfort, bassa rumorosità, handling su asciutto e bagnato e ottima durata. Entrambi introdotti nella già vasta gamma GT Radial nella misura 215/75R17.5, vedranno l’aggiunta di altre 4 misure il prossimo anno. Oltre a questi, il nuovo GDR621, pneumatico trattivo specifico per la stagione invernale rigorosamente testato in varie situazioni. Introdotto nella misura 315/80R22.5, vedrà la gamma espandersi nel 2013. Segue il GTL925, da istallare sui rimorchi gran volume e adatto a lunghe percorrenze, lanciato nella misura ribassata 435/50R19.5. Infine, GITI ha presentato il primo modello di pneumatico ricostruito, il GTR990 REE (Reliable Economical Environmental) TREAD (nella foto), un ricostruito a caldo integrale su carcassa GT Radial, nella misura 385/65R22.5 con disegno regionale da rimorchio.
Un marchio Daimler.
Vito e Sprinter furgone. Ogni Impresa è possibile. Lavorare non è mai stato così facile. Con i furgoni Mercedes-Benz la guida è più semplice anche con i carichi più pesanti. Il comfort è garantito da un abitacolo silenzioso e la sicurezza è assicurata dall’aDaptIve eSp® di serie con regolazione della dinamica di marcia in funzione del carico. Inoltre il pacchetto BlueeffICIenCy permette di ottimizzare il consumo di carburante e le emissioni. per informazioni: mercedes-benz.it/van.
Le grandi interviste
Franco Fenoglio
Ritorno al… Dopo anni nel settore construction e nel mondo dei veicoli commerciali, Franco Fenoglio torna al suo grande amore, il truck, prendendo la guida di Italscania di Luca Barassi
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ono due gli aspetti di Franco Fenoglio che colpiscono chiunque abbia a che fare con lui, anche per un breve periodo. Il primo è il suo entusiasmo e il fatto di essere sempre sul pezzo. Dà, insomma, l’impressione di essere costantemente “acceso”. L’altro è il suo enorme rispetto per le persone che lo circondano e la sua fede incondizionata nel lavoro di squadra. Dal 1° giugno è il nuovo amministratore delegato della filiale italiana di Scania da dove lancia la sfida al mercato che, nonostante le difficoltà di questi anni, ha secondo lui delle enormi potenzialità, soprattutto per i prodotti del Grifone. Un singolare destino, quello di Fenoglio che, come si legge all’inizio di questa intervista, iniziò la sua carriera professionale proprio in una azienda svedese. A volte le cose sono scritte…
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luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
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42 anni di onorata carriera nel mondo dell’automotive. Non ce lo si aspetterebbe da un torinese purosangue come lei, ma la sua prima esperienza professionale fu proprio in un’azienda svedese dove anche Leif Östling, fino a ieri presidente di Scania AB, guarda caso ha militato in veste di membro del board. Oggi di nuovo a parlare svedese, e in mezzo tante esperienze che hanno fatto crescere l’uomo e il manager Fenoglio… Effettivamente devo dire che i miei 13 anni in SKF sono stati notevolmente rimarcati a Södertälje in questi mesi che hanno preceduto il mio arrivo a Trento. E forse, possiamo dire, era proprio destino, sotto tutti i punti di vista perché
lo, non è vero? Sì, decisamente. Dopo la SKF e il mio ritorno a Torino ho lavorato per dieci anni in un’azienda americana, la TRW, dove sono stato direttore generale della sede italiana e in cui ho avuto modo di fare la mia prima vera e propria esperienza internazionale lavorando moltissimo con i giapponesi. Ma è il 1992 che mi ha fatto incontrare una persona che voglio ricordare con grande stima e riconoscenza, Giancarlo Boschetti. Grazie a lui sono entrato in Iveco dove ho passato 14 anni della mia vita e dove, forse, ho compiuto la mia crescita più importante. Non tanto per i ruoli che sono andato a ricoprire, fino alla vicepresidenza, quanto per lo straordinario rapporto umano con i miei colleghi e le incredibili opportunità di lavoro in un contesto globale come quello di Iveco e del gruppo Fiat. Gruppo nel quale sono rimasto anche dopo la fine
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E poi che è successo? Purtroppo, o per fortuna, io ho bisogno sempre e in continuazione di motivazioni. E queste, nel gruppo Fiat, ad un certo punto mi sono mancate. L’uscita è stata sofferta, ma inevitabile. Così nel 2008 sono entrato in Piaggio nell’allora nuova divisione tre e quattro ruote creata per gestire a livello world-wide le operazioni industriali e commerciali relative al business del trasporto leggero. Quattro anni che considero transitori, forse perché il mio cervello continuava a pensare pesante! L’incontro con Sten Fagerdhal, presidente di Italscania, è stato risolutivo e mi ha fatto conoscere e innamorare di un’azienda vista sempre dall’esterno e solo come
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Ora la sfida, dunque, è lanciata. Con quale stato d’animo l’affronta? Come sempre con grande entusiasmo e con il rispetto delle persone che è anche uno dei grandi valori che ho trovato in questa azienda. Ma veniamo a cose concrete. Come dice lei la sfida è lanciata e quindi dobbiamo assolutamente vincerla. Ecco qual è il mio stato d’animo. Gli strumenti ce li abbiamo: prodotto, azienda, squadra e servizio, ma per il mercato italiano bisogna fare degli interventi importanti in modo da sfruttare le armi che abbiamo a disposizione e cogliere tutte le opportunità che il mercato, purtroppo in fase recessiva, ci offre.
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Un approccio, quello commerciale, che ha caratterizzato tutte le sue successive esperienze, a qualsiasi livel-
dell’era Boschetti e il mio addio ad Iveco, nel 2004. Sono, infatti, andato a guidare a livello mondiale New Holland che mi ha permesso di conoscere un settore nuovo e vivere situazioni entusiasmanti, portando a termine joint venture e risultati di grande soddisfazione.
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proprio durante quel mio incarico, come direttore della filiale di Ancona, ho conosciuto la donna che poi è diventata mia moglie e che oggi è una straordinaria compagna di vita e presenza indispensabile al mio fianco. Ad ogni modo in SKF ho avuto la possibilità di vivere tutte le aree di una azienda, dal reparto di produzione a quello della qualità, poi mi sono occupato di assistenza tecnica e, infine, quasi per caso, sono approdato al commerciale.
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pesante
concorrente. Ma, come vi ho detto, per me i rapporti umani sono al di sopra di ogni cosa e sia in Svezia che qui a Trento ho trovato un ambiente e un team di persone eccezionali.
Uno di questi interventi è quello relativo alla Rete, se non sbaglio, aspetto che a lei sta particolarmente a cuore. Sì, è così. I dealer sono il trait d’union tra il Costruttore e il cliente finale, pertanto è un
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18 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
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Immagino che non ci si fermi qui, vero? No, infatti. Strettamente legato alla politica di distribuzione sul territorio c’è ovviamente l’aspetto commerciale. Scania è da sempre leader su
tutta la gamma prodotto, in particolare sui segmenti come il lungo raggio, le piccole e medie flotte e i trattori, ma ora dobbiamo intensificare la nostra attività su tutte le tipologie di clienti e prodotto. Dunque prospezione al 100 per cento. Scania ha una gamma pesante che copre tutti i segmenti, ha un prodotto eccezionale e una tecnologia all’avanguardia tra i costruttori mondiali. Questo ci deve far lavorare su tutti i clienti: grandi flotte, sui rigidi, sugli specializzati. Attenzione! Non è un’idea mia, io voglio solo portare avanti con determinazione una strategia già definita dall’azienda e che condivido pienamente. Il cava cantiere fa parte di questa prospettiva? Assolutamente. Forse più di altre. Anche qui abbiamo un prodotto eccezionale – gli 8x4 con cabina
G e P, gli autocarri off road e tanti altri – che deve essere solo fatto provare ai clienti, coinvolgendo anche la rete di allestitori e dedicandoci maggiori risorse. Una cosa che non vogliamo sicuramente toccare, nel senso che non deve essere una leva commerciale, è il prezzo. Anzi, io non voglio neanche parlare di prezzo, ma di costo di possesso. Parlare di prezzo è riduttivo perché non si considera tutto quello che sta intorno al veicolo: dal prezzo residuo al risparmio sui consumi, fino ai sistemi che Scania mette a disposizione per ottimizzare la gestione del veicolo e dell’attività di trasporto.
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ingranaggio estremamente delicato e strategico. Per questo motivo tale aspetto merita di avere risorse dedicate. E il mio primo intervento, in tal senso, sarà quello di nominare un responsabile per questo settore, ruolo che attualmente in Scania non c’è. Fortunatamente la Rete è forte e molto motivata. Sa che può contare su un’azienda che non fa politiche di “piazzale” e questo la ripara dai rischi di dover investire ingenti capitali. Certo le preoccupazioni per i volumi ridotti all’osso restano, ma proprio per questo ci vuole qualcuno che monitori costantemente l’attività sul territorio e ne coordini le strategie.
Immagino che si stia riferendo a Ecolution, il nuovo programma di Scania. Il motivo per il quale non voglio parprezzo del veicolo, ma di
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Ecco, appunto. Da sempre Scania ha assicurato che il futuro dei motori sarebbe stato senza urea e che gli ingegneri di Södertälje avevano già la tecnologia a disposizione per rispettare, con l’EGR, le normative più restrittive. Cos’è cambiato? Nulla. O meglio Scania, come sempre, ha seguito i flussi, ha sviluppato nuova tecnologia e si è adattata alle nuove esigenze di mercato e alle nuove normative. Non si è arroccata sulle sue posizioni e ha adottato la politica della differenziazione. Per noi, dunque, oggi è importante vendere il motore giusto per la giusta applicazione, offrendo EGR o SCR a seconda delle necessità. Certe mission hanno bisogno dell’urea, altre no. Questo vuol dire mettere al centro le esigenze del cliente. ■
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A dire il vero quasi tutte le Case oggi adottano programmi di guida efficiente e ottimizzazione dei costi. Perché ritiene che Ecolution sia qualcosa di diverso e con un maggiore valore aggiunto? Innanzitutto perché il programma prevede il coinvolgimento di tutti gli attori che stanno intorno al mezzo, dalla Casa madre al concessionario, dall’allestitore all’assistenza. A seconda del veicolo acquistato e al tipo di uso che se ne farà, il cliente è guidato ad allestire il mezzo in un determinato modo con l’ottica di abbattere le emissioni di CO2. Poi c’è naturalmente il training che viene fatto agli autisti della flotta per una guida efficiente ed economica e per imparare a diminuire in maniera drastica i consumi, ma soprattutto, ed è qui l’altra grossa differenza, quello che noi chiamiamo il follow up, ovvero la verifica e il mantenimento dei risultati ottenuti a distanza di tempo. Un continuo feedback che fa sentire il cliente Scania parte di un progetto.
e, per questo motivo, il mercato sarà un po’ drogato. Ma noi non abbiamo in programma particolari offerte speciali o strategie. Seguiremo il mercato e la domanda potendo contare su una gamma di motori estremamente ampia e che può contare sia sulla tecnologia EGR che SCR.
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costo di possesso, gira proprio intorno a questo tema. Più aumenta il costo del carburante e più i nostri veicoli aumentano di valore. Questo anche grazie (ma non solo) ad Ecolution, un pacchetto di prodotti e servizi in grado di abbattere i costi di gestione e ottimizzare il veicolo e la flotta.
Il 2013 sarà l’anno di passaggio dall’Euro 5 all’Euro 6. Come ha intenzione di gestire Scania questo delicato momento? Con il prodotto. Sembra scontato ma questa è la risposta. È ovvio che il prossimo anno ci sarà una corsa ad acquistare gli ultimi Euro 5
■ Young European Truck Driver: un’occasione per trasferire valori
L’intervista a Franco Fenoglio è avvenuta in occasione della finale nazionale del concorso istituito da Scania da quasi 10 anni e a cui oggi partecipano 38 Paesi in tutto il mondo e oltre 55.000 autisti al di sotto dei 35 anni di età. “Si tratta – afferma Fenoglio a riguardo – di uno straordinario mezzo per fare cultura del trasporto pulito e sano, rispettoso dell’ambiente e del codice della strada. Io sono contrario alle corse dei camion perché non servono a trasferire i valori che ci appartengono”. A Trento, dunque, lo scorso 9 giugno Edy De Rocco (33 anni), della provincia di Belluno, si è laureato miglior giovane camionista italiano dell’edizione Young European Truck Driver 2012. Il titolo è stato assegnato dopo una impegnativa serie di prove pratiche di abilità e di manovra. Edy De Rocco e il secondo classificato, Michele Barocci, hanno dato vita ad un’emozionante finale, terminata con un testa a testa nella cosiddetta “Super Z”, che ha strappato applausi al numeroso pubblico presente. Sarà lui, dunque, a rappresentare il nostro Paese durante la finale europea, in programma il 7 e l’8 settembre prossimi presso il quartier generale di Scania a Södertälje dove, insieme ai vincitori di altri 24 Paesi del vecchio continente, si contenderà l’ambito titolo di miglior giovane Camionista d’Europa 2012. Edy De Rocco sarà accompagnato in Svezia da Michele Barocci (33 anni) di Castelbellino (An), e da Michael Unterhofer (26 anni) di Collalbo (Bz), rispettivamente piazzatisi al secondo e terzo posto alla finale italiana. Il riconoscimento di “Piede di piuma”, consegnato al finalista che si è meglio distinto nella prova su strada facendo riscontrare il miglior consumo di carburante, è andato a Lorenzo Gasperetti, 22 anni di Tuenno (Tn), il più giovane fra i finalisti.
TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 19
Ruote industriali
Iveco
Sotto il vestito… tutto Il successo di Ecostralis ha spinto il costruttore nazionale ad accelerare lo sviluppo del nuovo pesante Iveco. Hi-Way si propone completamente rinnovato negli interni, in un nuovo concept di guida e vita a bordo e in un esclusivo e rivoluzionario motore Euro 6
Di Luca Barassi
O
nore al merito alla Spagna! Sì, anche per quel 4-0 che ha infranto i sogni di gloria della nostra nazionale di calcio ma, per quel che riguarda il mondo dei trasporti, per essere diventata il centro di produzione mondiale dei veicoli pesanti di Iveco. Il 1° luglio, infatti, la vittoria della Spagna del titolo di Campione d’Europa di calcio è coinciso con il lancio del nuovo Stralis Hi-Way. Una fatalità che ha avuto ancora maggiore enfasi proprio per il fatto che nell’occasione Alfredo Altavilla, CEO di Iveco, ha annunciato la concentrazione di tutta la produzione mondiale dei nuovi veicoli presso lo stabilimento di Madrid, opportunamente riorganizzato e dotato delle risorse necessarie per svolgere questo importante compito. Un giorno memorabile, dunque, per i cugini iberici ma anche per noi italiani che abbiamo visto mettere in strada un prodotto della nostra eccellenza industriale davvero straordinario, non solo per il restyling stilistico esterno e per la totale riprogettazione degli interni, ma anche per 20 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
le soluzioni estremamente innovative adottate dal punto di vista tecnologico, motoristico e di ottimizzazione dei costi di gestione. Hi-Way, Hi-Road e Hi-Street Sono le versioni della nuova gamma Stralis che prendono l’eredità dai “vecchi” Active Space, Active Time e Active Day, ovvero le tre tipologie di cabina dell’ammiraglia Iveco che si adattano alle diverse mission di trasporto del cliente Iveco. Le novità più rilevanti non stanno però certo nel nome, ma in tre aspetti principali: il rinnovo totale della cabina, sia dal punto di vista stilistico che di materiali utilizzati, l’uso di soluzioni informatiche e tecnologiche avanzatissime
che permettono l’ottimizzazione della gestione della flotta e della vita a bordo, e l’introduzione di un motore Euro 6 rivoluzionario, l’Hi-eSCR, in grado di rispettare la nuova normativa europea utilizzando un solo sistema di riduzione dei gas nocivi (l’SCR appunto), ottenendo evidenti vantaggi in termini di costi e di consumi. Vogliamo partire dall’aspetto più evidente di questo nuovo veicolo, ovvero la cabina, perché è l’impatto che l’autotrasportatore avrà nell’avvicinarsi a Stralis e, in particolare, alla sua versione top di gamma Hi-Way. La nuova plancia ergonomica, funzionale e curata nei minimi dettagli, è stata ideata con materiali di alta qualità non riflettenti e piacevoli al tatto. Al suo interno, i comandi sono stati riposizionati intorno al quadro di bordo e alla zona centrale, affinché possano essere facilmente visibili e raggiungibili, per la massima sicurezza di chi guida. I vani e gli scomparti sono stati aumentati e dotati di maggiore capienza, per avere sempre a portata di mano documenti, mappe o attrezzi.
STRALIS in video
Appena dopo il lancio Iveco ha diffuso il video di presentazione delle principali novità del nuovo veicolo. Naturalmente lo abbiamo caricato subito sul nostro canale YouTube (www.youtube.com\trasportareoggi). Il video lo potete anche vedere col vostro smartphone utilizzando il QRCode qui a lato.
TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 21
La qualità della vita a bordo è fondamentale per chi compie viaggi di lunga percorrenza, per questo motivo tutti i contenuti del veicolo sono stati pensati per rendere più confortevole la permanenza a bordo: dal nuovo volante con comandi integrati per il telefono, al sistema IVECONNECT con radio hi-fi e display touchscreen che gestisce anche la funzione “Driving Style Evaluation”, il navigatore e i servizi telematici avanzati. Di grande importanza, però, è anche il nuovo sedile ventilato e riscaldato con cintura di sicurezza integrata regolabile in altezza.
Si tratta di un optional utilissimo e di grande innovazione che permette di avere il sedile sempre asciutto, alla giusta temperatura e regolato nel modo migliore per la propria corporatura e stile di guida. La zona notte, inoltre, offre il nuovo letto inferiore “High comfort”, largo 80 cm e lungo più di due metri, con doghe in legno e dotato di un materasso molto confortevole e schienale reclinabile (ideale per le soste brevi). In alternativa, è previsto un letto scomponibile che si ripiega nella parte centrale e diventa un comodo tavolo.
che, storicamente, ha utilizzato questo colore per prodotti diventati dei veri e propri cult. L’aspetto esteriore, dunque, non potrà che colpire positivamente il potenziale acquirente di questo mezzo, sia esso già cliente Iveco, che un nuovo avventore del marchio nazionale. “Abbiamo ideato questo veicolo – dichiara Enzo Gioachin, Senior Vice President Sales&Marketing di Iveco – per coinvolgere e convincere anche chi fino ad ora non ha mai preso in considerazione un camion Iveco. Col nuovo Stralis non ci sono più scuse”.
Fuori piace!
Euro 5 vs Euro 6 = stesso consumo
Motorizzazioni Per quanto riguarda i motori che rispettano la normativa Euro 5, il nuovo Stralis adotta i Cursor FPT Industrial con architettura a 6 cilindri in linea, in tre varianti di cilindrata (8, 10 e 13 litri) e otto varianti di potenza (da 310 a 560 Cv) più tre versioni CNG (da 270 a 330 Cv). Motore Euro 5 CURSOR 8
CURSOR 8 NATURAL POWER CURSOR 10 CURSOR 13
Potenza (Cv)
Coppia (Nm)
310
1.300
330
1.400
360
1.500
270
1.100
300
1.200
330
1.300
420
1.900
460
2.100
480
2.200
500
2.300
560
2.500
Progettata con l’obiettivo di ridurre la resistenza all’avanzamento, la nuova cabina si arricchisce di soluzioni estetiche che danno ancora più forza al suo stile inconfondibile. Il nuovo frontale si caratterizza per la griglia centrale e i cantonali riprogettati, la nuova visiera parasole con luci a LED, il design ottimizzato dei paraurti, i gruppi ottici dotati di Daytime Running Lights a LED e i proiettori Xenon. Questi dettagli stilistici sono stati esaltati dal colore di lancio del veicolo, l’arancione, che trasmette dinamismo, allegria e allo stesso tempo temperamento e legame con la tradizione del design italiano
Non è un’equazione sbagliata. Quantomeno per quel che riguarda i motori Cursor FPT di nuova generazione. Grazie all’HI-eSCR, caratterizzato da maggiore cilindrata e coppia a pari consumi rispetto ai Cursor Euro 5, è così possibile raggiungere questo risultato. I limiti di emissione Euro 6, infatti, possono essere ottenuti mediante l’utilizzo del sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) con o senza l’uso combinato del sistema EGR (Exhaust Gas Recirculation). L’utilizzo del sistema EGR consente una riduzione delle emissioni di NOx nella camera di combustione mediante ricircolo dei gas di scarico, con il conseguente aumento della produzione di particolato e la riduzione dell’efficienza di combustione. L’aumento delle emissioni di particolato prodotte dal motore, inoltre, necessita della rigenerazione più frequente del filtro DPF (Diesel Particulate Filter). La scelta adottata da FPT Industrial consiste invece nell’aumentare l’efficienza del motore e nel ridurre il particolato prodotto dalla combustione, a causa dell’assenza dei gas di scarico ricircolati. La restante quantità di particolato viene ridotta nel filtro DPF, mentre gli ossidi di azoto vengono ridotti
Assolutamente unica ed esclusiva la gamma di motori Euro 6, caratterizzata da cilindrata e coppia maggiori a parità di consumi grazie al sistema di riduzione catalitica HI-eSCR. Motore Euro 6 CURSOR 9
CURSOR 9 NATURAL POWER CURSOR 11
Coppia (Nm)
310
1.300
330
1.400
360
1.650
400
1.700
270
1.100
300
1.200
330
1.300
420
1.900
460
2.150
500
2.300
560
2.500
F cus
CURSOR 13
Potenza (Cv)
-4%
Focus
Il nuovissimo motore Euro 6 che sarà montato sui nuovi Stralis che adotteranno questa motorizzazione.
+5%
TCO (Total Cost of Ownership), ovvero l’insieme di tutti i costi di gestione
22 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
300 milioni
l’aumento del prezzo di listino del nuovo veicolo per le motorizzazioni Euro 5
l’investimento in Euro per lo sviluppo dello Stralis Hi-Way
nell’impianto di scarico, con un miglioramento dei consumi di carburante, delle prestazioni e dell’affidabilità. La tecnologia post-trattamento di FPT Industrial, che utilizza soltanto il sistema SCR, per i veicoli Euro 6, è unica ed esclusiva, poiché permette di rispettare i rigidi limiti delle emissioni di ossido di azoto, grazie al solo sistema di riduzione catalitica, senza alcuna necessità del ricircolo dei gas di scarico. Ecco il futuro che avanza Il concept tecnologico di Stralis Hi-Way gira tutto intorno al display touchscreen di 7 pollici integrato nella plancia, come detto ergonomica, del nuovo pesante stradale. Un dispositivo che, una volta montato, permette di attivare una serie di attività e servizi telematici di altissima utilità per l’autista ma anche per il proprietario o il gestore della flotta. Iveconnect è lo stato dell’arte dei sistemi elettronici di bordo che va al di là della mera telelocalizzazione satellitare, supera il solo concetto di gestione multimediale della vita a bordo, integra la sicurezza e l’efficienza della guida, il tutto in un solo, unico apparato estremamente semplice e intuitivo da utilizzare. Da questo apparato si controlla tutto: la musica (radio, cd, usb, Bluetooth, Sd card), il telefono tramite collegamento automatico Bluetooth al proprio apparecchio e mappe di navigazione con percorsi ottimizzati per i veicoli pesanti. Questo è il passato, o il presente se preferite. Il futuro per Stralis è già realtà, attraverso Driving Style Evaluation, che svolge la funzione di un istruttore di guida sempre a bordo e il dispositivo di sicurezza Driver Attention Support, per proteggere il guidatore dalla stanchezza e dai colpi di sonno. La stessa interfaccia touchscreen è anche il terminale di bordo dei servizi avanzati di fleet management IVECONNECT FLEET, un nuovo sistema che gestisce la localizzazione del veicolo e consente l’integrazione dei dati con i sistemi logistici dell’azienda.
+ _
Qui sopra due delle innovazioni di maggiore spicco del nuovo Stralis: a sinistra la plancia di comando dove si può notare il display dell’Iveconnect. A destra il nuovissimo sedile lato guida ventilato.
tecnologia motori Euro 6 confort
dotazioni di serie visibilità
Il sistema è inoltre in grado di gestire la messaggistica tra la centrale operativa e l’autista, gli orari di guida e di pausa degli autisti: l’interazione tra guidatore, veicolo e centrale operativa permette di tenere sotto controllo tutti i mezzi, verificando così, in tempo reale, orari, consumo di carburante, posizione GPS e tempi di percorrenza previsti. Consente inoltre la gestione automatica degli obblighi di legge relativi a scarico, gestione e archiviazione dei dati del tachigrafo e delle carte autisti. E se il primo “arancione” entrerà in concessionaria verso la fine di settembre, voi potete non perdere tempo a prenotarlo dato che gli ordini possono essere presi sin da subito per le motorizzazioni Euro 5, contribuendo così a quella ripresa economica di cui il nostro Paese ha tanto bisogno. In fondo siamo italiani: compriamo un camion italiano.■
5 milioni di Km
per test in ogni condizione e sollecitazione Eurotronic è la tecnologia top da sempre scelta da Iveco per il cambio
ZF TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 23
Ruote industriali
MAN
Efficienti, MAN TGX “EfficientLine” e MAN “FullService”: l’imperdibile offerta della Casa bavarese che abbina veicoli all’avanguardia, affidabili e parsimoniosi nei consumi a formule finanziarie dai costi certi e contenuti, per una gestione aziendale sostenibile
“S
ono tempi duri”, quante volte ci siamo sentiti ripetere questa frase? Un dato di fatto innegabile: sono tempi duri sul fronte della gestione aziendale, con i costi del gasolio incontrollabili e una committenza, spesso anche lei alle prese con conti che non tornano, sempre più restia a concedere quelle revisioni delle tariffe che invece la lievitazione dei costi imporrebbe. Ma sono tempi duri anche nell’accesso al credito per il finanziamento di nuovi investimenti, necessario all’autotrasportatore per poter aggiornare e magari ampliare il proprio parco veicoli. In questo scenario indubbiamente difficile, gli imprenditori dell’autotrasporto devono trovare una “sponda” sicura almeno in quelli che sono da sempre i loro riferimenti per una serie di importanti centri di costo della gestione aziendale: i costruttori di veicoli industriali. Questa importante (ora più che mai) sfida è stata raccolta con grande determinazione da MAN che, anzi, ne ha fatto il filo conduttore di tutta la sua azione, sia sul fronte più strettamente legato ai veicoli e alla loro gestione, quindi ai servizi post-vendita e assistenziali, sia sviluppando una serie di strumenti finanziari che sono un reale supporto alle corretta gestione aziendale. Due fronti operativi che vedono MAN all’avanguardia assoluta in entrambi gli ambiti. Non potrebbe essere altrimenti per un brand che, facendo parte del grande Gruppo Volkswagen, opera in una grande realtà automotive, un gruppo leader che ha conquistato questa posizione proprio grazie al continuo sviluppo tecnologico dei suoi modelli e alla capacità di anticipare le tendenze del mercato, segnandone spesso il loro sviluppo. La conferma di tutto questo sono i TGX EfficientLine, veicoli che hanno saputo unire una cabina confortevole a una catena cinematica che ha fatto dell’efficienza nel senso più concreto del termine il suo unico obiettivo. Ma anche i servizi finanziari dell’offerta FullService: occasione straordinaria per razionalizzare la gestione economica dell’azienda. TGX EfficientLine, davvero efficiente! Il dato è certo: il TGX EfficientLine consente di risparmiare fino a 3 litri di gasolio ogni 100 km (certificato dal Tüv tedesco e dalle decine di test eseguiti dalle riviste di tutta Europa): immaginando una percorrenza annua di 150 mila km e una durata di utilizzo di quattro anni, si può ipotizzare una riduzione dei consumi fino a 18
24 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
mila litri! Non male considerato che il 30% dei costi totali di gestione di un veicolo è proprio costituito dalla voce gasolio. Senza dimenticare, poi, le 47 tonnellate di CO2 in meno immesse nell’atmosfera. Il “pacchetto” di soluzioni che questa particolare versione del TGX offre migliorano ulteriormente una base che è già ottima. In particolare, pensati per ottimizzare consumi e prestazioni sono l’aerodinamica, con l’eliminazione della visiera parasole e una regolazione corretta dello spoiler unita alle carenature laterali, e il cambio automatizzato TipMatic a 12 rapporti, che dispone di un sistema di gestione ottimale e del programma “Fleet” che lo fa lavorare solo in modalità automatica riducendo gli interventi dell’autista. Fra gli accorgimenti adottati anche il monitoraggio continuo della pressione degli pneumatici (una pressione di 2 bar inferiore a quella corretta fa aumentare i consumi di 0,2 l/100km); l’Air Pressur Management, che esclude automaticamente il compressore quando non è necessario; l’adozione di pneumatici Energy, la limitazione della velocità a 85 km/h, l’alternatore a 120 A (10 più del normale), che aumenta l’efficacia energetica, equipaggiamenti alleggeriti con ampio
sempre!
■ IL GIRO D’ITALIA DEL “FULLSERVICE TOUR” Non solo incontri conviviali presso le concessionarie, ma anche occasione per approfondire tutte le opportunità offerte da MAN FullService, la proposta finanziaria di MAN Truck & Bus Italia che riunisce in un’unica rata le spese di acquisto e gestione del TGX EfficientLine (i contratti MAN FullService sono abbinabili esclusivamente all’acquisto di un nuovo trattore TGX EfficientLine da 440 o 480 Cv). E’ sotto questa forma che ha preso il via il “FullService Tour”, iniziando il suo giro d’Italia dalla Concessionaria Gazzola Srl di Castelfranco Veneto, con inviti mirati ai principali operatori della zona, seguito la settimana dopo dal secondo appuntamento, presso la Concessionaria CarMan Srl di Terlano (Bz), evento abbinato all’assemblea della locale associazione di categoria LVH-APA, aderente a Confartigianato Trasporto. Nel corso degli incontri sono state affrontate tutte le tematiche dell’offerta MAN FullService riscontrando grande interesse da parte dei numerosi partecipanti che hanno voluto approfondire ogni aspetto della nuova formula, apprezzando in particolar modo l’opportunità di poter acquistare e gestire il nuovo veicolo con costi certi e soprattutto fissati fin dal ritiro, senza sorprese durante tutta la vita del veicolo stesso. Presso la Concessionaria Gazzola era presente anche Stefano Sgarbossa, amministratore della TM Marchiori Trasporti e Logistica Srl (una flotta di 15 veicoli di gamma pesante impegnati su rotte nazionali e internazionali), primo autotrasportatore ad avere sottoscritto un contratto FullService in Italia. “Sono un cliente MAN e ho un rapporto consolidato con la Concessionaria Gazzola: la decisione di acquistare il mio nuovo TGX EfficientLine 18.480 con la formula ‘FullService Taglia L’ è stata dettata soprattutto dalla necessità di poter programmare la mia attività sapendo in anticipo e con assoluta certezza l’incidenza dei costi di gestione del veicolo. Per un imprenditore che vuol far crescere la propria azienda è un elemento fondamentale, così come la riduzione dei consumi che il TGX EfficientLine mi garantisce”.
impiego di alluminio per i serbatoi e i cerchi. Infine, ma non certo ultimo in ordine di importanza, il corso ProfiDrive per la formazione teorico/pratica degli autisti affinché sfruttino al meglio tutte le opportunità offerte dal TGX EfficientLine. Il trattore è proposto con tre diverse motorizzazioni - 400, 440 e 480 Cv - e non è difficile immaginare come sia quest’ultima quella più apprezzata sul mercato italiano. Oltre alla versione Euro 5, è disponibile anche la EEV, interessante soprattutto per chi lavora su rotte internazionali dove i veicoli “puliti” godono di facilitazioni sui pedaggi. FullService, tutto in una rata Non è uno slogan, ma proprio un nuovo modo di concepire la gestione del camion: un costo giornaliero che comprende tutte le spese correnti, dalla rata del leasing alle riparazioni. Si chiama FullService e mai termine poteva essere più chiaro per quello che vuole essere un nuovo sistema di gestione del veicolo. I vantaggi che offre sono molteplici, ma si possono riassumere tutti in un unico concetto: una rata giornaliera sempre uguale che permette di avere dei costi certi per tutta la vita del veicolo, da quando viene ritirato in concessionaria fino al giorno in cui viene riconsegnato. L’offerta presenta degli importi particolarmente favorevoli grazie all’alto valore residuo che MAN accredita ai propri veicoli al momento della riconsegna. Così è stato possibile elaborare delle richieste economiche davvero irrinunciabili. FullService propone un pacchetto di servizi studiati sulla base delle specifiche esigenze dell’autotrasportatore e tarati su tre diversi “pack” che consentono di calibrare la spesa in base alle proprie esigenze e possibilità: 26 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Sul prossimo numero di “Taglia
S”: associa alla rata del leasing l’estensione di garanzia sulla catena cinematica fino a cinque anni o 120 mila km/anno. “Taglia M”: aggiunge anche il contratto di Manutenzione programmata. “Taglia L”: comprende anche il servizio di riparazione per tutta la durata del contratto. Al momento i contratti MAN FullService sono abbinabili esclusivamente all’acquisto di un nuovo TGX EfficientLine nelle varianti da 440 e 480 Cv e possono essere modulati in 42, 48 e 60 mesi. In aggiunta, è possibile includere nel pacchetto l’assicurazione furto, incendio e cristalli ed eventualmente anche la Kasko. Inoltre, come per tutti gli altri contratti di leasing, MAN provvede anche al pagamento della tassa di possesso. Un esempio dell’offerta economica? Sulla base di un veicolo MAN TGX EfficientLine 18.440 in configurazione standard per una durata del finanziamento di 60 mesi, la “Taglia S” prevede un costo giornaliero a partire da 42,00 euro; la “Taglia M” un costo minimo giornaliero di 46,00 euro; mentre la “Taglia L” costa a partire da 53,00 euro al giorno. Per tutti il valore di riscatto alla fine del periodo contrattuale è garantito. I vantaggi per l’autotrasportatore sono evidenti: con FullService tutti i costi di gestione del camion sono certi con la sola eccezione di autista, gasolio e pneumatici. Anche la possibilità di conoscere con esattezza il costo giornaliero del singolo veicolo è un concetto innovativo che persegue l’obiettivo di aiutare l’autotrasportatore a fare una pianificazione precisa dei propri impegni finanziari, con l’opportunità di operare sul mercato in maniera più trasparente ed efficace, concentrandosi di più sugli aspetti commerciali, così importanti di questi tempi.■
Alla guida del pesante DAF da Milano a Bergamo passando per Cassano d’Adda dove si sono aperte per noi le porte di Villa Borromeo.
La prova è già on line sul canale YouTube di Trasportare Oggi. Guardatela direttamente sul vostro smartphone o tablet puntando il QRCode qui a fianco
Ruote industriali
Volvo
Il potente che
piace all’ambiente 750 cavalli per le missioni più impegnative ma con una attenzione particolare all’ecosostenibilità che contraddistingue da sempre la produzione del costruttore svedese di Ferdinando Tagliabue
L
a corsa alle potenze sempre più elevate dei camion che sembrava inarrestabile è forse giunta alla fine di un capitolo importante e così, in attesa che si apra una nuova era, Volvo si gode il primato che già era stato suo, primato che deteneva con il 700 CV scalzato poi dai 730 CV di Scania, a sua volta ora superato dai 750 CV del concorrente svedese. I 750 CV del sei cilindri svedese sono il coronamento di 25 anni di costante sviluppo di questo motore da 16 litri e di questo camion, nato nel 1987 e che, già allora, poteva contare su una potenza di 470 CV. Da allora molte cose sono cambiate, le potenze sono via via cresciute considerevolmente ma è anche cresciuta l’attenzione nei confronti dell’ambiente e anche questo motore detentore del record di potenza guarda all’ambiente con la serenità di chi può sfoggiare un Euro5 e un EEV (optional). PIÙ DI UN RITOCCO Si potrebbe pensare che il passaggio dai 700 ai 750 CV sia stato solo un “ritocco”, una differente taratura dell’elettronica, ma non è così e sul propulsore più potente è stato adottato un nuovo turbocompressore con valvola waste gate a controllo elettronico; nuovi anche i pistoni che hanno consentito di abbassare il rapporto di compressione a 16,8:1. L’erogazione della potenza, peraltro decisamente elevata, avviene in un arco di giri alquanto ampio, aspetto che contribuisce ad assicurare grande facilità di guida anche su percorsi caratterizzati da forti dislivelli. Il passaggio dai 3150 Nm dell’FH16 da 700 CV ai 3550 Nm del 750 CV ha richiesto una doverosa riprogettazione della trasmissione, l’adozione del cambio automatizzato I-Shift e di una frizione resa inevitabilmente più robusta. Qualche cosa di nuovo anche per quanto concerne l’assale che ora è l’RSS 1360 a riduzione semplice ipoide, con bloccaggio del differenziale utile per migliorare la manovrabilità in presenza di fondi scivolosi. Si tratta di un assale leggero (737 kg compresi alberi di trasmissione, mozzi e freni a disco) in grado di contribuire al contenimento dei consumi ma per l’FH da 750 CV sono disponibili assali per combinazioni fino a 250 t. 28 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
IdentiTruck VOLVO FH16 750
Prezzo veicolo in prova: non comunicato dal Costruttore
L’assale RSS1360 è particolarmente indicato per i trasporti pesanti su lungo raggio e si caratterizza per il peso contenuto e la bassa perdita di carico per frizione; i cuscinetti a pacco esenti da manutenzione assicurano una maggior durata, inoltre l’intervallo di cambio olio è stato esteso a 400 mila km (o tre anni) a tutto vantaggio del contenimento dei costi di esercizio e dell’impatto ambientale. IL PERCORSO Per vedere all’opera il camion più potente attualmente presente sul mercato abbiamo pensato ad un percorso autostradale in gran parte pianeggiante ma con tratti di salita e discesa piuttosto importanti. Punto di partenza l’area di sosta di Assago, sulla tangenziale milanese, stranamente poco trafficata, tanto che raggiungiamo la barriera dell’A7 in un paio di minuti. Pochissimo traffico anche in direzione Genova e arriviamo a Casei Gerola viaggiando ad una media superiore agli 83 km/h. Il veicolo è molto silenzioso e anche il motore, nonostante l’affollata scuderia, non fa sentire una voce particolarmente potente. Eppure la potenza c’è e soprattutto è pronta all’uso; a 900 giri/min basta anche solo pensare di accelerare ed ecco i giri che salgono rapidamente così come la velocità. Anche le salite non rappresentano un problema e si viaggia spediti ad una media di oltre 75 km/h senza neppure curarsi di avere una marcia diversa dalla dodicesima. Tutto ciò si traduce in una maggior facilità di guida e anche i consumi ne traggono beneficio. Ovviamente il 750, se spremuto a dovere, non è certo astemio ma nel corso della prova, che ha previsto una condotta di marcia “normale”, i consumi sono sempre stati normali, con i valori peggiori registrati sulla tangenziale a causa dei frequenti rallentamenti e della partenza da fermo che sul breve tratto preso in esame influisce sensibilmente. A bordo si sta comodi come su un Volvo ma con in più una sensazione di maggior silenziosità che un poco ci stupisce visto che ci aspettavamo di sentire quasi ruggire il potente propulsore.
CILINDRATA
16,123 CM3, 6 cilindri
POTENZA
750 CV (551 kW) a 1600-1800 giri/min
MOTORE
Euro5/EEV con SCR; turbocompressore e intercooler
COPPIA MASSIMA
3550 Nm a 1050-1400 giri/min
CONSUMO DICHIARATO
non dichiarato
CAMBIO
Volvo I-Shift ATO3512D overdrive - automatizzato a controllo elettronico a 12 rapporti
ASSE POSTERIORE
Volvo RSS 1360 singolo con riduzione semplice ipoide con rapporto al ponte di 3.40
SOSPENSIONI ANT.
a balestre paraboliche
SOSPENSIONI POST.
pneumatiche a 4 soffietti
CERCHI
in lega leggera
PNEUMATICI
315/70 R 22.5
FRENI
a disco su tutti gli assi con EBS, ABS, ESP, EBD
LUNGHEZZA TRATTORE
5785 mm
LUNGHEZZA TOTALE
16.500 mm
LARGHEZZA MASSIMA
2518 mm
MTT
18 ton
MTC
44 ton
PORTATA UTILE
36100 kg (veicolo del test)
PASSO
3.600 mm
SERBATOIO GASOLIO
405 lt
SERBATOIO ADBLUE
60 lt
UN GRAN FRENO MOTORE Se il motore è il pezzo forte di questo camion (e non potrebbe essere diversamente) il freno motore merita una segnalazione di riguardo e si è dimostrato sempre potente e pronto tanto che i freni sono stati chiamati in causa solo per fermarsi; in tutte le altre occasioni il lavoro viene fatto dal potente WEB+ da 425 kW. Quasi tutta la prova si è svolta con il cambio sul massimo rapporto e sempre comunque in automatismo anche perché il percorso risultava particolarmente indicato a questo tipo di soluzione. Va comunque sottolineato che vi è la possibilità di selezionare i rapporti manualmente anche se, almeno noi, non ne ab TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 29
Test drive
VOLVO FH16 750
Tipo Strada
Tratta
Km
Tempo
Lt
Consumo km/lt
Velocità media km/h
autostrada
Area Assago – Barriera A7
3,2
2’31”
1,28
2,5
76,29
autostrada
Barriera A7 – Casei Gerola
44,6
31’59”
13,09
3,40
83,66
autostrada
Casei Gerola – Bivio A26
20,2
15’30”
6,83
2,95
78,19
autostrada
Bivio A26 – Ovada
34
26’55”
11,60
2,93
75,78
autostrada
Ovada – Genova Voltri
29,8
23’35”
10,81
2,75
75,81
autostrada
Genova Voltri – Bivio A7
21,2
20’02”
5,70
3,71
63,49
autostrada
Bivio A7 – Serravalle Scrivia
46,8
37’02”
12,70
3,68
75,82
autostrada
Serravalle Scrivia – Barriera A7
79,6
56’50”
21,90
3,63
84,03
autostrada
Barriera A7 – Area Assago
3,2
3’02”
1,29
2,48
63,29
3h37’26”
85,2
3,31
77,98
TOTALE
282,6
Con i suoi 750 cavalli di potenza l’FH16 riesce ad essere anche molto agile e brillante. In queste pagine alcune immagini del veicolo durante la prova sul percorso autostradale da Milano a Genova.
F cus
autostrada superstrada statale/provinciale città
750
CV
Focus
Pacchetti di programmi specifici per adattare i cambi marcia alle condizioni stradali prevalenti.
L’FH 16 750 è il camion stradale più potente attualmente prodotto in Europa.
30 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
biamo mai sentito la necessità. I cambi di marcia sono comunque particolarmente silenziosi e rapidi e, data l’ampia gamma di giri, si mostrano all’altezza della situazione sia negli spunti più impegnativi come nel tenere medie elevate. Il selettore delle marce e la leva del cambio sono integrati nel sedile del conducente in una posizione comoda e sicura anche se piuttosto antiquata; ricordiamo che a veicolo fermo la leva del cambio può essere piegata in avanti per agevolare il movimento del conducente all’interno dell’abitacolo. E in questo abitacolo si viaggia molto bene. La visibilità è eccellente in ogni direzione, i sedili confortevoli e perfettamente regolabili e la facilità di guida davvero sorprendente. VELOCITà E CONSUMI RECORD La media più elevata (di poco superiore agli 84 km/h) è stata conseguita nella fase finale del test da Serravalle Scrivia
+_
alla barriera dell’A7 di Milano, ma aspetto ancor più interessante è che questa tratta ha fatto anche registrare un eccellente consumo con una percorrenza di 3,63 km/lt. Va comunque sottolineato che il 750 CV ha saputo anche fare di meglio (in tema di consumi) nel corso del test, arrivando a 3,71 km/lt anche se con una media abbastanza bassa (di quasi 64 km/h) sul tratto autostradale quasi “urbano” da Voltri al bivio dell’A7 per Milano. I dati riassunti in tabella ci mostrano un veicolo che se da un lato non risente troppo di salite e discese dall’altro risulta piuttosto equilibrato sul fronte dei consumi, peraltro mai eccessivi e comunque inferiori a quanto ci si aspettava da un veicolo tanto potente.■
potenza coppia EEV cambio optional abitabilità
Cambio olio per assale (RSS 1360) e cambio (I-Shift ATO 3512D) ogni 400 mila km o tre anni.
EEV
250
tons
combinazioni possibili dove lo consentono le L’FH16 750 è il norme. solo della serie FH 16 a soddisfare questi standard.
TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 31
Ruote industriali
Fuso
Forza 4 Arricchito della versione a trazione integrale, il nuovo Canter ci ha dimostrato le sue doti fuoristradistiche sul circuito di collaudo di Ötigheim, in Germania di Federica Fabi
N
on indietreggia proprio di fronte a nulla il “piccolo” della Daimler a quattro ruote motrici. Presentato in anteprima al RAI di Amsterdam ad aprile e andato ad arricchire la nuova generazione (la nona) di Fuso Canter, che ha debuttato sui mercati europei l’anno scorso, trova anzi nei terreni più impervi e insidiosi il suo habitat naturale, campo di applicazione per cui è stato concepito e in cui si muove con grande agilità. Un infaticabile lavoratore (giapponese…) che persegue ostinato la sua mission affrontando con disinvoltura percorsi accidentati fatti di avvallamenti continui, piccoli guadi, rocce che affiorano dal terreno, ma anche salite e discese fra le più impegnative, capace com’è di inerpicarsi, a pieno carico, perfino su pendenze che raggiungono il 60%... 32 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Sì, avete letto bene (non si tratta di un refuso!), come abbiamo potuto toccare con mano a Ötigheim, in Germania, nel centro di collaudo da cui passano anche gli Unimog. Scelta integrale… ma non permanente Sono davvero numerosi i settori d’impiego in cui il Fuso Canter 4x4, in arte 6C18, esprime al meglio tutte le sue potenzialità: dalla cantieristica all’edilizia, dai servizi pubblici (manutenzione del verde, servizi antincendio, servizi di viabilità invernale con impiego di mezzi spazzaneve o spargisale) fino all’industria energetica, settore che sta guardando con sempre maggiore interesse a questo tipo di veicolo. Il nuovo Fuso Canter 4x4, disponibile con peso
totale a terra di 6,5 tonnellate, due passi, cabina Confort larga due metri (singola o doppia, con 3 o 7 posti a sedere), rappresenta la risposta più adatta nelle condizioni di bassa aderenza dei terreni difficili, che richiedono al mezzo quello “sforzo” in più garantito solo dalla trazione su tutte le ruote e da una motorizzazione potente, proprio come quella offerta: 129 kW (175 Cv) che si traducono in una notevole forza di trazione (430 Nm) disponibile da 1.600 a 2.900 giri/min. Il propulsore (questa la versione più potente da tre litri di cilindrata), rispetta la normativa Euro V e lo standard EEV utilizzando la tecnologia SCR con iniezione di AdBlue (il serbatoio da 12 litri promette un’autonomia di circa 8.000 Km) e una combinazione di ricircolo dei gas di scarico e filtro antiparticolato che si rigenera automaticamente.
Esperienza off road Al di là dell’inevitabile balletto cui si è costretti quando si è a bordo del mezzo che sta avanzando su un percorso fortemente accidentato, all’interno della cabina, cui si accede facilmente grazie alla presenza di un secondo predellino e dove si ritrova un ambiente all’insegna della essenzialità ma molto funzionale, ci si sente sufficientemente comodi e la visuale è molto buona (grazie ai finestrini profondamente ribassati e ai nuovi retrovisori grandangolo). Quando è all’opera, pare incredibile come il Fuso Canter 4x4 sappia “aggredire” con grande naturalezza salite e discese anche ripide e impervie. Ma gli elementi per poterlo fare, già in parte citati, ci sono decisamente tutti. A cominciare dal freno motore di serie (come di serie è il bloccaggio del differenziale sull’asse posteriore) che aiuta ad affrontare impressionanti declivi grazie a una potenza frenante di 50 kW: prima di “buttarsi” basta inserirlo tramite la leva sul piantone dello sterzo e affrontare quindi in tutta tranquillità e sicurezza la pendenza, senza toccare né freno né frizione, e preservando
La trazione integrale non è permanente: premendo un interruttore può essere inserita o disinserita secondo necessità, anche durante la marcia. Cosa che riveste una certa importanza, per fare solo un esempio, nel caso delle municipalità montane che possono così utilizzare in maniera ottimale il piccolo truck sia nella stagione invernale che in quella estiva. Una caratteristica non da poco che si traduce nella possibilità di contenere fortemente i consumi. Ed è questa una delle caratteristiche che, assieme a costi di manutenzione ridotti del 25% (ed intervalli allungati a 40.000 Km), all’incremento del carico utile (fino a 3.735 kg), alla funzione start/stop (disponibile su richiesta) che provvede a spegnere il motore durante la sosta, contribuiscono a rendere il Fuso Canter 4x4 un truck ad alta redditività. TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 33
così dall’usura il freno di esercizio. La struttura solida della cabina, con le porte dotate di protezioni laterali di serie, contribuiscono alla tranquillità dei suoi “ospiti” (a richiesta è anche possibile dotare il veicolo di airbag lato guida e passeggero). Anche le salite con pendenza del 30% il Canter “se le beve” addirittura in seconda marcia (la prima se la tiene in serbo per arrivare a superare quelle ben più onerose di cui si diceva all’inizio). L’altezza da terra del 4x4 (fino a 320 millimetri) consente un angolo di attacco anteriore e posteriore rispettivamente di 35 e 25 gradi (contro i 18 e gli 11 del tradizionale Canter con trazione posteriore, ovviamente molto più basso). Nelle manovre il piccolo veicolo da lavoro risulta maneggevole e agile, grazie a un raggio di sterzata molto piccolo, pari a 13,5 metri nella versione con passo corto (3415 mm). Merita di essere menzionato anche quello del Canter in versione 4x2 da 3,5 t, con cabina standard 3 S (larga 1,70 m), anch’esso testato sul circuito tedesco… lo stesso raggio di sterzata di una Smart! I plus del 4x2 anche sul 4x4 Il Fuso Canter a trazione integrale inseribile mutua dal fratello 4x2 i suoi punti di forza. Come si diceva poc’anzi la buona maneggevolezza, l’ottimo rapporto tra carico utile e dimensioni compatte, la struttura a cabina avanzata che consente il minimo ingombro (permettendo di recuperare un metro nella lunghezza dell’allestimento), l’integrazione ergonomica, e più funzionale, della leva del cambio manuale (a cinque marce) nella plancia portastrumenti. E, ancora, la robustezza, la versatilità conferita dal carico ammesso
■ Sulla strada del successo Presente in Europa da oltre trent’anni, con più di 160.000 unità prodotte nello stabilimento di Tramagal (Portogallo) e vendute in 33 Paesi, Fuso Canter può ben dirsi un veicolo di grande successo, come dimostra anche la crescita continua delle vendite degli ultimi dieci anni, nonostante il 2011 sia stato un anno difficile, raggiungendo una quota di mercato di quasi il 15% nel 2010. Fuso Canter, parte integrante dell’offerta Mercedes-Benz Truck, che va a completare, è tra i modelli di truck Daimler più venduti al mondo assumendo una importanza strategica soprattutto nel mercato indiano (Bharat Benz) e russo (Mercedes-Benz Trucks Vostok and Fuso Kamaz Trucks Russia).
In queste immagini si può notare perfettamente l’altezza del pianale che permette al Fuso di affrontare i terreni e le pendenze più impegnative.
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sugli assi, che permette una grande varietà di allestimenti e, naturalmente, la sicurezza, sempre in primo piano. Un occhio di riguardo è stato rivolto poi anche alla facilità di allestimento. Il telaio (sottoposto a trattamento anticorrosione e con spigoli arrotondati per essere meno esposti al processo di deterioramento) offre infatti vari elementi di fissaggio e perforazione facilitando il compito degli allestitori (non è più
necessario procedere alla sua perforazione). A loro disposizione, previa registrazione, un apposito sito (https://bb-portal.fuso-trucks.com) offre, in sei differenti lingue, supporto tecnico, oltre alla possibilità di scaricare schede tecniche, disegni del telaio, schemi elettrici, norme per l’allestimento e tutto quanto riguarda il veicolo. Insomma, sia su strada che off road oggi è possibile andare dritto… come un Fuso! ■
Ruote commerciali
Peugeot
Il graffio del Con Peugeot Partner la gamma dei veicoli commerciali della Casa francese è completa e articolata con un’offerta che spazia dai 2,5 ai 17 metri cubi. Per tutte le occasioni di trasporto Testo e foto di Pierluigi Coppa
E
rede del “glorioso” Ranch che vanta ben 12 anni di carriera, venduto in oltre 790.000 esemplari, Partner Peugeot riceve il “testimone” dal precedente “furgonette” e ne sta replicando il successo commerciale, sostanzialmente per via di un’elevata versatilità di utilizzo. Dal più piccolo Bipper, estremamente pratico nella City Logistics (test drive sul numero di marzo-aprile di Trasportare Oggi, N.d.r.), al più capace Boxer, passando per il Partner, oggi Peugeot è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza professionale di trasporto, offrendo capacità di carico che partono dai 2,5 metri cubi (Bipper) e giungono sino ai 17 metri cubi del Boxer. Oggetto del nostro nuovo test drive è stata la versione con lunghezza 4,38 metri (c’è anche quella di 4,63 m), capacità di carico di 815 kg, volume utile di 3,3 metri cubi che può essere disposto in un vano lungo 180 cm, che diventano 300 cm con i sedili Multi-Flex abbattuti. Nella versione Eco Turbo Diesel 1.6 da 90 cavalli 8V e-HDi con cambio robotizzato (automatico) sparisce la leva del cambio, sostituita da un controllo elettronico (selettore) posto in plancia che regala più spazio a bordo. A completamento dei comandi per il cambio, due “Pad” consentono al conducente di passare alla marcia superiore o inferiore (anche in automatico) in modo rapido, senza strappi. Ne beneficia, ovviamente, la tranquillità di guida che permette di concentrarsi unicamente sulla strada. La nuova versione 2012, che potete ammirare nelle immagini pubblicate, differisce poco dalle linee del vecchio modello: piccole modifiche alla calandra, oltre al logo istituzionale del leone che ora perde il contorno scuro della vecchia versione. La silhouette felina si è fatta più aggressiva e più stilizzata. 36 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Il sistema “Plan Facile” Sono veramente molti i vani ed i portaoggetti ricavati nella cabina del Partner. Alcuni insoliti e “geniali” come quello sopra il cruscotto, appena dietro il volante. La parte laterale del sedile, una volta ripiegata, offre un volume supplementare di 400 litri, grazie all’innovativo sedile “Plan Facile”. Il nuovo Partner consente di ospitare tre persone in cabina mentre, grazie allo schema delle sospensioni derivato da quello della Peugeot 308, il comfort acustico e il posto di guida ergonomico, consentono una migliore qualità della vita di bordo.
Leone
Dall’alto: la panoramica del motore E-HDi, il sedile ribaltabile che amplia il volume di carico, tutti i comandi al volante offrono grande confort e sicurezza di guida e infine l’ampio vano di carico.
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L’accesso al vano di carico è agevolato da due porte a battente asimmetriche posteriori (apribili tra i 90 e i 180 gradi), oltre a due porte laterali scorrevoli. I veicoli commerciali Peugeot della cosiddetta “piattaforma 2” consentono di caricare tra i passaruota del veicolo un Europallet (1.200 x 800 cm), mentre la sicurezza per gli occupanti è ai massimi livelli: sono infatti di serie l’ABS, l’Air Bag conducente e passeggero e, sul nostro veicolo di test, anche l’ESP. E ancora di serie sono la chiusura separata (con telecomando) per l’abitacolo/vano di carico e la chiusura delle porte a veicolo in marcia, l’immobilizzatore, il limitatore ed il regolatore di velocità, mentre sono offerti in optional i sensori per il controllo della pressione degli pneumatici. Da tempo gli allestimenti spartani dei veicoli commerciali sono solo un ricordo e risulta davvero evidente quando ci si pone alla guida di Partner Peugeot. Dalla cura degli interni alle linee morbide, oggi i nuovi veicoli commerciali regalano comfort e design anche a chi ha scelto il trasporto come professione. Modularità ed abitabilità sono le caratteristiche salienti di questo veicolo che si distingue, come si diceva, per le linee morbide e pulite.
IdentiVan
Peugeot Partner e-HDi 18.755,00 € (Iva inclusa)
Motore Cilindrata Potenza kW (CV) giri Coppia Nm - giri Livello ecologico Iniezione Numero marce Portata (kg) Peso PTT (kg) Sospensioni anteriori Sospensioni posteriori
1.6 e-HDi 8V 1.560 (cm³) 66 (90) 4.000 215 (1.500) Euro 5 con Start & Stop e FAP Diretta common rail 6 + RM (cambio automatico) 815 2.210 Pseudo McPherson con bracci oscillanti a traversa deformabile con barra antirollio
On the road
F cus
Il comfort avvertito alla guida del Partner è più simile ad una autovettura piuttosto che ad un veicolo commerciale, mentre la grande superficie vetrata regala ottima visibilità. L’avantreno trasmette la positiva sensazione di un totale controllo del veicolo, ma è soprattutto la presenza di un ottimo cambio robotizzato a sei marce che consente di macinare chilometri in grande e totale tranquillità, soprattutto nel traffico cittadino. I continui e noiosi cambi di marcia sono solo un ricordo e, se c’è la necessità di “scattare” fulminei in un sorpasso, il cambio automatico scalerà rapidamente la, o le marce, per essere in grado di rispondere alla richiesta di una migliore performance. Le dotazioni dedicate alla sicurezza consentono una
Portata utile
Focus
Vani geniali
815
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Kg
Dimensioni (mm) Altezza Lunghezza Larghezza Passo Sbalzo anteriore Sbalzo posteriore Lunghezza vano di carico Larghezza vano di carico Volume di carico (m3)
1.862 4.380 1.810 2.728 925 727 1.800 1.714 3,3
Personalità indiscutibile per il Peugeot Partner che da 12 anni conquista il mercato dei veicoli commerciali, sia nel settore del conto proprio che in quello del conto terzi.
guida in totale tranquillità, grazie al controllo elettronico di stabilità e a quattro freni a disco, e non mancano neanche il limitatore di velocità ed il cruise control. Per ottemperare agli attuali criteri ecologici, il veicolo è equipaggiato di Eco System (Start&Stop) che interviene a veicolo fermo e a pedale del freno premuto. Non appena quest’ultimo viene rilasciato, il propulsore viene riavviato prontamente. Ad un veicolo commerciale non possono mancare i sensori di prossimità per manovre e parcheggi “al buio”, senza timori di sorta. Il “calibrato” e parco nei consumi (5,1 litri x 100 km su ciclo urbano) propulsore diesel che
spinge molto “discretamente” il veicolo, è stato magnificamente isolato acusticamente con il risultato di una perfetta insonorizzazione della cabina di guida. La presenza di una radio FM con comandi al volante chiude “il cerchio” degli optional presenti nel veicolo che abbiamo avuto il piacere di testare questo mese. Sorprende, comunque, la grande modularità di Partner, grazie allo spazio interno che si estende notevolmente abbattendo il sedile, mentre le due porte scorrevoli laterali, controllabili in chiusura dal telecomando di serie, pongono fine a problematiche di scelta del parcheggio (destra o sinistra?).■
Personalità Consumo Ambiente urbano
5,1
Start&Stop
l/100Km TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 39
Ruote ecologiche
GPL
Gpl a regola d’arte Una lunghissima esperienza sugli impianti di trasformazione GPL e metano, unita all’utilizzo di componentistica di grande qualità, consente all’autofficina Finesso di Milano di offrire ai propri clienti sistemi affidabili e sempre in linea con le più moderne ricerche nell’ambito dei sistemi di iniezione a gas sequenziali Testo e foto di Pierluigi Coppa
“L
’insieme delle tecniche corrette per l’esecuzione di determinate lavorazioni, in genere artigianali e della realizzazione di manufatti ...”. Questa è la definizione corrente di esecuzione a regola d’arte. Ma esiste anche una valutazione soggettiva che esprimiamo quando il professionista, nell’eseguire un qualsiasi lavoro, apporta quel quid pluris che aumenta sia il valore aggiunto alla lavorazione, sia la nostra soddisfazione finale. La ricerca della cura del particolare, insieme alla ricerca della migliore soluzione nei cablaggi meccanici ed elettrici (anche estetica) crea la differenza tra un lavoro eseguito ed un lavoro eseguito bene. L’autofficina multimarche dei fratelli Finesso a Milano, presente nel settore da oltre 50 anni, ottempera, a nostro avviso, alle migliore direttive di esecuzione “a regola d’arte” occupandosi con grande passione principalmente dell’installazione di impianti a gas (GPL) in grado di trasformare sia una piccola 500 sia un voluminoso Hummer (sino a 240 kW) in un veicolo in grado di muoversi utilizzando, al posto della costosissima benzina, il più economico ed ecologico GPL. Analizzeremo e descriveremo la tecnica più moderna di installazione e la tecnologia ad iniezione diretta a commutazione sequenziale fasata (brevetto BRC) che oggi consente ad un moderno propulsore di utilizzare il gas propano liquido, senza per questo perdere significativamente potenza. L’installazione descritta si riferisce ad un veicolo moderno ad iniezione dotato di un propulsore di media cilindrata (1.400 cc).
La componentistica Affidarsi ad un’azienda come la M.T.M. S.r.l. (sede a Cherasco, in provincia di Cuneo), proprietaria del marchio BRC, che cura lo sviluppo e la produzione della totalità dei componenti necessari alla conversione a GPL e metano, dagli iniettori alle centraline elettroniche di gestione della carburazione (interamente sviluppati e prodotti all’interno dell’azienda), consente di ottenere elevati standard di qualità e grande uniformità dei risultati, altrimenti impossibile da conseguire, qualora si debbano “fondere” componenti diversi provenienti da diversi costruttori. Una scelta vincente, quindi, che l’autofficina Finesso porta avanti da anni seguendo l’evoluzione tecnologica dei sistemi per auto, sino a quello adatto per veicoli a iniezione diretta a benzina che sarà oggetto della nostra analisi. In primis gli iniettori È sicuramente, a nostro avviso, l’operazione più delicata che consiste nella foratura, nella filettatura sul collettore di
aspirazione e nell’installazione degli elettroiniettori che “spareranno” il GPL in modo analogo a quanto già fanno gli iniettori con la benzina, garantendo un esatto rapporto stechiometrico per il corretto funzionamento del propulsore. L’operazione viene, quindi, realizzata direttamente sul collettore di aspirazione del propulsore, mentre un piccolo rail in alluminio (di distribuzione) raggrupperà i quattro iniettori (in un motore a quattro cilindri) in una struttura compatta (come il common rail in un propulsore diesel). Integrato nel rail è presente il sensore di pressione e temperatura del gas che invierà i dati alla centralina. Segue a questo punto l’installazione del riduttore BRC Genius MB, un vero e proprio scambiatore di calore che utilizza il liquido dell’impianto di raffreddamento del motore attraverso un by-pass per gassificare il GPL proveniente dalla bombola di stoccaggio (GPL).
Il sistema comprendente valvola di sicurezza e sensore livello GPL installato nel serbatoio toroidale
L’attacco dell’iniettore sul collettore di aspirazione
I quattro iniettori GPL prima dell’installazione
La razionale disposizione dell’impianto: 1 Riduttore - 2 Filtro GPL 3 Elettrovalvola - 4 Rail iniettori
Il rail con i quattro iniettori GPL
Il “cuore” del sistema, la centralina elettronica BRC Sequent Plug&Drive
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■ La storia Finesso L’autofficina Finesso nasce a Milano (Viale Certosa 281) come officina generica multimarche, mentre inizialmente solo marginalmente venivano eseguiti gli impianti di trasformazione a gas sui veicoli. Successivamente al crescere della richiesta, il “core business” dell’autofficina Finesso si sposta “pesantemente” sugli impianti a gas GPL, dove è necessario un alto grado di esperienza e preparazione tecnica ed elettronica. La collaborazione esclusiva con BRC Gas Equipment deriva dal fatto che la componentistica è interamente italiana e l’azienda è composta da personale estremamente disponibile e competente. Questo comporta che qualsiasi eventuale problematica su un componente BRC venga analizzata e risolta in tempi molto rapidi. BRC, inoltre, assicura alle proprie officine autorizzate corsi di qualificazione periodici al fine di assicurare professionalità e competenza elevata presente e diffusa in tutto il territorio italiano (nella foto, i fratelli Finesso: Stefano - a sinistra - e Silvano).
Sul riduttore è presente anche un sensore di temperatura che dà l’ok alla centralina elettronica per il passaggio benzina/GPL, quando la temperatura risulta idonea (preimpostata a circa 35-39 gradi). Prima di raggiungere il rail, il GPL sarà transitato attraverso il filtro di riduzione dalle eventuali impurità presenti nel gas e l’elettrovalvola di intercettazione. L’installazione del sistema (Sequent Plug&Drive BRC) prosegue con il posizionamento nel vano motore della centralina elettronica, il vero e proprio cuore dell’impianto, al cui interno “pulsa” un microcontrollore a 16 bit (40 Mhz) che piloterà gli iniettori, le elettrovalvole, riceverà i segnali di temperatura, pressione, il segnale della sonda lambda per un corretto funzionamento del propulsore e comunicherà, infine, attraverso linea EOBD (KWP2000 e CAN 2.0). Attraverso la linea K, infine, la centralina potrà essere programmata direttamente da PC per la mappatura e la calibrazione finale del sistema, una volta “ready for use”.
) i (M.T.M. h c è i Ch
Nata nel 1977 la M.T.M. S.r.l., azienda italiana con sede a Cherasco (CN), proprietaria del marchio BRC Gas Equipment, è fra i leader mondiali nella produzione e commercializzazione dei componenti e degli impianti di conversione a gas metano e GPL per autotrazione. Dopo una prima fase di crescita legata principalmente alla fabbricazione di multivalvole, la M.T.M. BRC Gas Equipment ha avviato negli anni ‘80 la produzione di una gamma completa di componenti GPL e metano, collocandosi in una posizione di avanguardia tecnologica che le ha consentito di commercializzare nel 1991 il suo primo sistema elettronico di controllo della carburazione e, nel 1996, il primo sistema italiano di iniezione gassosa di GPL e metano. L’organico è aumentato progressivamente sino ad arrivare agli oltre 700 dipendenti che operano in dieci stabilimenti, su un’area coperta complessiva di 40.000 mq, mentre la presenza del marchio BRC ha assunto, sui mercati italiano ed estero, sempre maggiore rilievo, grazie ad una capillare rete distributiva costituita da oltre 100 fra agenti e distributori attivi in oltre 70 Paesi. Dopo trent’anni di esperienza, la continua ricerca e sperimentazione di nuove soluzioni tecniche, la cura nell’assistenza post vendita, insieme alla grande attenzione per il supporto tecnico e la formazione degli installatori, consentono alla M.T.M. S.r.l. di consolidare il gradimento da parte degli operatori del settore.
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I sistemi di sicurezza Installare oggi un serbatoio di GPL in un veicolo è certamente più sicuro che un tempo. Le bombole toroidali (ad alta capacità) che vengono installate nel vano normalmente riservato alla ruota di scorta, osservano elevati sistemi di sicurezza (normativa ECE/ ONU 67.01). In caso di sovrappressione o temperatura elevata (come in caso d’incendio), una speciale valvola (o termofusibile) consentirà il deflusso e lo scarico del gas senza incorrere nell’eventualità di uno scoppio distruttivo. Durante l’installazione, inoltre, vengono aperti due fori di ventilazione sul fondo del bagagliaio, in modo da consentire eventuali piccole fuoriuscite di gas che potrebbero altrimenti saturare l’abitacolo del veicolo. Dal serbatoio toroidale si prosegue con la stesura della tubazione che porterà il GPL all’elettrovalvola installata precedentemente nel vano motore: non rimarrà altro, quindi, che collegarsi con il computer, attraverso uno specifico software di gestione BRC, direttamente alla centralina per la programmazione e la mappatura conclusiva. Il software d’interfaccia Sequent Plug&Drive è stato sviluppato da BRC con l’obiettivo di abbinare la semplicità di calibrazione (o mappatura) del sistema a strumenti potenti ed in grado di consentire l’ottimizzazione delle auto che lo richiedano. La procedura di calibrazione base prevede, per chi esegue l’installazione, unicamente tre accelerate a fondo (a veicolo fermo) ed alcuni istanti di funzionamento al minimo. In questa fase (learning) la centralina analizza i segnali pilota degli iniettori a benzina che poi utilizzerà per il pilotaggio degli iniettori a GPL. Nel caso in cui il veicolo richieda un’ottimizzazione della dosatura in condizioni come i transitori di accelerazione/decelerazione o a pieno carico, sono disponibili alcune funzioni, semplici ed intuitive da calibrare, che consentono di ottenere i migliori risultati. La comunicazione con l’OBD benzina consente la visualizzazione dei parametri più significativi per la diagnosi sul veicolo, consentendo così di integrare su un unico strumento i dati caratteristici del sistema gas e del sistema benzina. Siamo giunti al termine dell’installazione che abbiamo seguito e documentato passo passo, mentre Silvano Finesso ci conferma, visibilmente soddisfatto, che il veicolo è pronto a macinare chilometri senza apprezzabili cali di potenza. Un breve test drive ci conferma l’attendibilità della sua affermazione, insieme alla considerazione della relativa semplicità e della potenzialità offerta dal software di gestione gas di BRC. Il momento economico delicato che stiamo attraversando pare non abbia coinvolto pesantemente i fratelli Finesso, vuoi per la convenienza economica del GPL, vuoi soprattutto per la grande cortesia e professionalità dimostrata nel corso della trasformazione (parola di tecnico). ■
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COME SI FA A LAVORARE SENZA PORTER?
Oggi puoi avere uno strumento di lavoro formidabile al tuo servizio. Con una capacità di carico fino a 1.100 kg, Porter è ancora più efficiente ed economico nei consumi grazie alle nuove motorizzazioni benzina, diesel e bi-fuel Euro 5**. L’utilità non è mai stata così conveniente.
VEICOLI COMMERCIALI PIAGGIO. GRANDI LAVORATORI DI PICCOLA TAGLIA. * Dati riferiti a Porter D120 pianale lungo 1,7 t, consumo nel ciclo combinato di 21,3 km/l. ** L’immagine si riferisce ad un Porter pianale ribaltabile extra e ad un Porter Maxxi pianale ribaltabile extra.
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Eventi
Misano
Iniezione di Nonostante il drastico ridimensionamento degli immatricolati nel settore truck, la kermesse romagnola è stata un successo grazie anche ai messaggi comunque positivi provenienti dalle Case che, come sempre, hanno animato l’Autodromo di Santa Monica di Luca Barassi
R
enault Trucks ha intitolato il suo stand “Vitamine al tuo business”, MAN si è presentata come sempre alla grande e con una nuova serie speciale (S Line), DAF ha deciso di esorcizzare la crisi con un programma di ottimizzazione dei costi (ATe) e anche Mercedes-Benz, quest’anno, ha esposto,
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senza nessun timore, il suo nuovissimo Actros Euro 6. Insomma, la recessione fa paura, come è giusto che sia, ma nessuno ne vuole parlare più di tanto. I numeri (negativi) sono lì da vedere, ma tutti cercano il modo di cambiarne il trend, invece di piangersi addosso. Le Case in prima linea, visto che
grazie a loro questa manifestazione ha successo, e poi il pubblico, bello, numeroso e allegro e con tanta voglia di tifare sugli spalti del Circuito di Santa Monica e di divertirsi nel backstage e nel grande piazzale invaso dai tantissimi “decorati” delle tante associazioni di camionisti accreditate alla manifestazione.
fiducia In continua crescita
35.000 è il numero dei visitatori che hanno varcato la soglia del Circuito di Misano Adriatico il 19 e 20 maggio scorsi, in due giorni di show, business e agonismo. Perché anche se oggi, quasi quasi, sembra che le gare siano di contorno all’esposizione (e non il contrario), il fulcro dell’appuntamento resta l’unica tappa italiana del Campionato Europeo Truck organizzato dal FIA European Truck Racing Championship. Le gare si sono sviluppate in quattro “Race”, due il sabato e due la domenica, tutte anticipate dalle prove libere e dai giri di qualificazione. Come sempre, tanto colore prima delle partenze ufficiali con i “bisonti” schierati nelle loro posizioni e il “circo” della gara intorno a loro: giornalisti, fotografi, hostess, collaudatori e meccanici. E tanta gente sulle tribune ad incitare i loro beniamini e godersi lo spettacolo. Quest’anno il “Safety Truck” era un MAN “S Line”, realizzato in un bellissimo e originale colore nero opaco. Molto “cool” direbbero i giovani. Par condicio anche nei truck, dunque, dato che l’anno scorso l’ambito ruolo era toccato al “Number One” di Renault Trucks. E anche in pista si è vista una certa supremazia delle scuderie MAN, quasi che il veicolo destinato a dare il via alle competizioni sia il premonitore dei futuri vincitori. Chi si candida a questo ruolo per l’anno prossimo? I risultati, comunque, potete vederli nel riquadro di queste pagine, così come sui siti del
circuito di Misano (www.misanocircuit.com), della FIA (www.fia.com) o dell’evento specifico (www.weekenddelcamionista.com). Quello che non potete vedere ve lo raccontiamo noi. Ovvero i tanti eventi collaterali che hanno intrattenuto il pubblico in pista e fuori dalla pista. Sempre attivissima la Scuola di Polizia che, tra una qualifica e l’altra, si è esibita in evoluzioni e corse mozzafiato dimostrando l’abilità dei suoi piloti, così come i bravissimi stuntman che hanno lasciato a bocca aperta il pubblico con moto, quad e veicoli pesanti. Alle spalle della pista, invece, le tante iniziative messe in piedi dalle aziende, impegnate in pista e non. Negli stand dei grandi Costruttori, oltre a poter ammirare le ultime novità in fatto di veicoli e motori, molti gadget e attrazioni di vario tipo come il toro meccanico oppure le
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gare di “Braccio di ferro” organizzate da DAF (Over The DAF). La musica sempre presente e proveniente dagli stand ha fatto fatica a coprire il suono delle trombe dei camion decorati, oltre 100, ordinatamente parcheggiati all’interno del circuito. Il decorato, si sa, è sempre un grande protagonista a questo evento, tanto che anche Mercedes-Benz ha deciso di rendere omaggio a quest’arte dedicandogli un esemplare del nuovo Actros la cui opera aerografa ha
preso forma ora dopo ora sotto gli occhi dei visitatori. Cosa avevano da dire le Case Al di là di “dover” presentare dati di mercato quanto
■ Un Actros come non lo avete mai visto All’artista veneto Vanni Trevisan il compito di realizzare il primo Actros decorato commissionato direttamente da Mercedes-Benz Italia. Il nuovo Actros concentra in un unico veicolo tutte le innovazioni tecnologiche dei Truck Mercedes-Benz, sintetizza e proietta ‘in una nuova dimensione’ oltre un secolo di storia e passione. Da qui l’idea creativa sviluppata da Mercedes-Benz e Trevisan: una decorazione che racconta l’evoluzione storica del trasporto commerciale firmato Mercedes.
46 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
■ i vincitori Race 1 1° Jochen HAHN (DEU) - Hahn Jochen - Man 2° Antonio ALBACETE (ESP) - Equipo Cepsa - Man 3° Markus ÖSTREICH (DEU) - MKR Technology - Renault
mai preoccupanti, come si è detto, la volontà di tutti è stata quella di dare un nuovo impulso al settore. In che modo? Offrendo all’autotrasportatore un nuovo modo di guidare i camion, proponendo programmi di efficienza di esercizio e andando incontro al futuro, come Mercedes che sta puntando tutto sull’Euro 6, molto prima dell’obbligo di legge che imporrà, nel 2014, l’immatricolazione dei soli veicoli pesanti che risponderanno alle rigide regole di questa normativa. Al centro dello spazio espositivo della Stella, infatti, brillavano due Mercedes-Benz Actros 1851 LS Euro VI con cabina Giga Space e 1845 LS con cabina StreamSpace 2,3 FlatFloor. DAF ha, invece, abbandonato – almeno
per quest’anno – la tradizione delle serie speciali, sempre presentate in occasione della kermesse romagnola, per sensibilizzare i
Race 2 1° David VRSECKY (CZE) - Buggyra Int. Racing System - Freightliner 2° Markus ÖSTREICH (DEU) MKR Technology - Renault 3° Antonio ALBACETE (ESP) Equipo Cepsa - Man Race 3 1° Antonio ALBACETE (ESP) Equipo Cepsa - Man 2° Jochen HAHN (DEU) - Hahn Jochen - Man 3° Markus ÖSTREICH (DEU) - MKR Technology - Renault Race 4 1° David VRSECKY (CZE) - Buggyra Int. Racing System - Freightliner 2° Markus ÖSTREICH (DEU) - MKR Technology - Renault 3° Jochen HAHN (DEU) - Hahn Jochen - Man
suoi clienti verso una nuova filosofia di guida e di realizzazione di un camion. ATe, acronimo di Advanced Transport Efficiency, coniuga una serie di interventi sia tecnologici che di ecodriving, pensati per abbassare i costi di esercizio. Approccio sulla stessa lunghezza d’onda lo ha avuto Renault Trucks. Il costruttore d’Oltralpe ha reso noti i risultati di OptiFuel, il suo programma di ottimizzazione del mezzo: 9,2% di guadagno medio per veicolo per le 43 aziende che nel 2011 hanno partecipato al programma. Tradotto in soldoni significa circa 5 mila euro a mezzo. Misano, inoltre,
è stata anche l’occasione per celebrare i 20 anni di un veicolo mitico e che ha fatto davvero storia nel panorama dei veicoli industriali: il Magnum. Per MAN, infine, una grande open area dove i tanti visitatori hanno potuto toccare con mano la tecnologia tedesca, i nuovi motori Euro 6 e conoscere più a fondo l’EfficientLine e il FullService, due modi di gestire la propria azienda e di guidare un camion in modo efficiente e sostenibile, una filosofia di cui MAN è stata precursore tra i costruttori mondiali. ■ TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 47
Eventi
RAI
Un salone per fare affari BedrijfsautoRAI: un nome impronunciabile per noi. Per questo motivo, anche se un po’ ridimensionato rispetto alle edizioni pre-sospensione del 2009, resta per tutti il RAI di Ferdinando Tagliabue
D
al 17 al 21 aprile Amsterdam ha ospitato il Salone specializzato RAI, manifestazione storica nel mondo dell’autotrasporto che, forse, negli ultimi anni ha perso un poco di “smalto” internazionale, ma che continua ad essere una importante occasione, almeno a livello olandese, per fare affari e acquisti, proprio come accadeva tanti anni fa anche nei Saloni nostrani. Un salone per il pubblico, dunque, un appuntamento per fare acquisti, per concludere trattative, insomma un’occasione per fare buoni affari che ha attirato nei cinque giorni oltre 47 mila visitatori che, almeno a quanto ci è parso, non erano lì solo per curiosare. UN EURO 6 PER DAF Daf Trucks ha scelto il Salone di casa per annunciare il lancio di una nuova gamma di motori conformi con la normativa Euro 6, che ha come protagonista il motore Paccar MX-13 Euro 6 di 12,9 litri; questo propulsore utilizza tecnologia common rail, un turbo a
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■ EURO 5 VS EURO 6 Rispetto all’attuale standard Euro 5, l’Euro 6 prevede che le emissioni di ossido di azoto (NOx) vengano ridotte di un ulteriore 77%, e quelle di particolato del 66%. Tutto ciò significa che in pratica si devono ridurre le emissioni di ossido di azoto da 2,0 a 0,46 grammi/kWh mentre la riduzione di quelle di particolato passa da 0,03 a 0,01 grammi/kWh. Oltre a possedere questi requisiti, i motori Euro 6 devono essere conformi a queste severe norme per un periodo di almeno sette anni oppure per 700.000 km. Nei prossimi anni le autorità effettueranno dei controlli casuali per verificare il rispetto di questi standard.
geometria variabile e comandi avanzati per la massima efficienza; e, per adeguarsi ai requisiti dell’Euro 6, è dotato di ricircolo dei gas di scarico, di tecnologia SCR e di filtro antiparticolato attivo. Circa un quarto dei camion a marchio Kenworth e Peterbilt forniti negli Stati Uniti dal 2010 sono equipaggiati con motori Paccar MX 6 cilindri da 12,9 litri conformi alle normative antinquinamento EPA10, in vigore nel Nord America, che prevedono emissioni con valori molto vicini a quelli dell’Euro 6; ciò ha ovviamente p e r messo ai tecnici di maturare una notevole esperienza e verificare nuove soluzioni. Il blocco motore del Paccar MX-13 è stato riprogettato (e realizzato in ghisa a grafite compatta) così come la testata, allo scopo di accrescere la resistenza. Per assicurare la massima affidabilità e durata, numerose funzioni sono state integrate, come ad esempio le tubazioni che sono state sistemate nel monoblocco e nella testata, mentre i due gruppi pompa che generano la pressione nel sistema common rail sono stati integrati nel blocco in modo da poter essere azionati dallo stesso albero a camme che comanda le valvole. Il sistema common rail del nuovo motore Euro 6 consente pressioni di iniezione fino a 2.500 bar, e permette di utilizzare preiniezione e postiniezione o una
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combinazione di entrambe, soluzione che assicura una polverizzazione più sottile e maggiori possibilità di ottimizzare la combustione, a tutto vantaggio della silenziosità e di ridotti consumi ed emissioni. CANTER 4X4: UN VERO FUORISTRADA Tra le novità proposte in occasione del Salone olandese merita sicuramente di essere segnalata la presentazione del Fuso Canter 4x4 (presentato
in una prova in questo giornale – N.d.r.), che va ad affiancare la già rinnovata versione 4x2. Il Canter 4x4 è un vero veicolo da fuoristrada che può trovare un valido impiego non solo nella cantieristica ma anche in campo energetico, nella protezione civile (vigili del fuoco), o nei servizi di viabilità invernale con pala spazzaneve e spandisale, merito delle dimensioni particolarmente contenute (la larghezza è di soli 2 metri). Pur essendo un veicolo completamente nuovo, il Canter 4x4 presenta aspetti comuni con la
■ UNA PICCOLA STELLA Presentato alla stampa in occasione del RAI di Amsterdam, ma non al Salone e non al pubblico, il nuovo furgone urbano di Mercedes, il Citan, si farà vedere dal grande pubblico solo a settembre in occasione dello IAA di Hannover. Con Citan, Mercedes completa la sua gamma di commerciali introducendo un veicolo che ha nella versatilità uno dei suoi maggiori punti di forza ma che può anche contare su doti di sicurezza, redditività e robustezza. Il veicolo base è un furgone proposto in tre differenti lunghezze di 3,94, 4,32 e 4,71 metri. Oltre a questa versione si segnala il Citan Mixto che ha 5 posti, il sedile posteriore ribaltabile, la separazione del vano di carico, due porte scorrevoli, e che si basa sulla versione extralunga. La terza versione base è il Citan Kombi, 5 posti con sedile posteriore ribaltabile, porte scorrevoli (a richiesta anche su
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entrambi i lati), basato sulla versione lunga; alla gamma si aggiungono, per ogni modello, tre varianti di peso fino ad un massimo di 2200 kg di PTT. Il Citan viene proposto di serie con porte posteriori o, in alternativa, con portellone e, a richiesta, con mancorrenti. Particolarmente ampia la dotazione di equipaggiamenti per la sicurezza con l’ADAPTIVE ESP, che comprende il sistema antibloccaggio ABS, il controllo del comportamento sovrasterzante e sottosterzante VDC ed il controllo della trazione TCS, l’ASR. Da ricordare ancora (di serie) il sistema di assistenza in fase di spunto
■ TECNOLOGIE
A CONFRONTO
I veicoli che utilizzano la tecnologia CNG, immagazzinano il metano quando questi si trova allo stato gassoso; il metano viene immagazzinato ad una pressione di 200 bar in serbatoi di acciaio. Nel caso dei veicoli che utilizzano invece la tecnologia LNG, il gas naturale liquefatto viene immagazzinato allo stato liquido ad una temperatura di -125ºC in serbatoi criogenici. Successivamente viene convogliato al motore come gas naturale allo stato gassoso, dopo essere stato scaldato in uno scambiatore di calore.
versione 4x2 come ad esempio la grande maneggevolezza (la versione con passo 3415 mm ha un diametro di volta di 13,5 metri), la cabina avanzata di ridotto ingombro, la grande robustezza, la leva del cambio integrata nella plancia e altri interventi più o meno importanti. Il Canter 4x4 è equipaggiato con un 4 cilindri EuroV-EEV di 3 litri che sviluppa una potenza massima di 175 CV (129 kW) a 3500 giri/min con una coppia massima di 430 Nm ad un regime compreso tra 1600 e 2900 giri/min. Questo moderno propulsore dispone di due alberi a camme in testa con una catena di trasmissione, 4 valvole per cilindro, turbocompressore con turbine a geometria variabile, sistema di iniezione common rail e iniettori piezoelettrici. UNO STRALIS A GAS NATURALE La novità Iveco per il RAI 2012 era uno Stralis a gas naturale liquefatto indicato per
i servizi di distribuzione sulle tratte medie e per le consegne notturne. Il veicolo, la cui commercializzazione è già iniziata in tutta Europa, è considerato ideale per quelle missioni di distribuzione a livello regionale e nazionale, come ad esempio il trasporto di carburante. Il nuovo Stralis è un trattore a due assi con semirimorchio, motore Cursor 8 a gas naturale da 330 CV (che peraltro rispetta i limiti di emissione della normativa Euro 6), cambio manuale, Intarder, EBS di serie, e può essere allestito per applicazioni che vanno dalle 18 alle 40 tonnellate. I veicoli a gas possono essere considerati oggi come un importante investimento di grande valore non solo sociale ma anche economico. Del resto, uno degli aspetti positivi dei veicoli a tecnologia LNG come nel caso dello Stralis, è che l’autonomia cresce sensibilmente e, nel caso specifico, arriva a 750 km.
una riduzione della tara con conseguente incremento del carico utile. Secondo calcoli fatti dalla stessa Iveco è stato stimato che in attività di distribuzione in ambito regionale, su una percorrenza di circa 40 mila km annui, il risparmio che può conseguire un veicolo a gas naturale rispetto ad uno analogo ma alimentato a gasolio si aggira sui 10 mila euro annui, mentre in una attività di raccolta rifiuti il risparmio sale addirittura a 20 mila euro. I veicoli Iveco LNG saranno disponibili prossimamente anche nelle versioni cabinato a 2 e 3 assi, con trasmissione manuale a 16 marce e rallentatore idraulico o, in alternativa, con trasmissione automatica a 6 marce con convertitore di coppia idraulico e rallentatore integrato. ■ Alessandro Mortali, Iveco Senior Vice President Heavy Range.
NON SOLO MENO EMISSIONI L’impiego della tecnologia CNG (gas naturale compresso) assicura notevoli benefici per quanto concerne la riduzione delle emissioni; inoltre, l’LNG assicura anche
e luci diurne, cinture di sicurezza regolabili in altezza, pretensionatori e limitatori della forza di ritenuta lato guida e passeggero anteriore, segnalazione cintura non allacciata e airbag lato guida. L’offerta in tema di motorizzazioni comprende tre turbodiesel (con filtro antiparticolato di serie) ad iniezione diretta che vanno da 55 kW (75 CV) a 81 kW (110 CV) a cui si aggiunge un propulsore a benzina sovralimentato da 84 kW (114 CV); i cambi sono a cinque e sei marce tutti con comando a joystick sulla consolle centrale. Grande attenzione anche alla redditività del veicolo, resa possibile da intervalli di manutenzione che
possono raggiungere i 40 mila km e da bassi consumi di carburante grazie ad una efficiente catena cinematica e anche all’indicatore della marcia consigliata che contribuisce ad uno stile di guida attento. Un ulteriore contributo al contenimento dei consumi di carburante viene dal pacchetto BlueEFFICIENCY, di serie per il Citan a benzina e a richiesta sui diesel; il pacchetto comprende la funzione ECO start/stop, la gestione della batteria e dell’alternatore e pneumatici ottimizzati per la resistenza al rotolamento, uno degli elementi che maggiormente incidono sui costi di gestione del mezzo.
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Eventi
Mercedes-Benz
NUM3ERS…
Il nuovo Actros e la magia dei numeri: oltre 10 anni di sviluppo, 20 milioni di km di test, 2 miliardi di euro investiti…Il neo eletto “Truck of the Year” tra i protagonisti della giornata di presentazione dell’Annuario Trucks & Vans 2012, occasione per fare il punto sull’attuale situazione di mercato . di Ann-Kristin Göthert
L’
Annuario Trucks & Vans 2012 è stato presentato all’interno del bellissimo Parco di Monza lo scorso aprile. L’evento ha voluto puntare i riflettori su un ospite particolare: Hubertus Troska (Head of Mercedes-Benz Trucks Europe & Latin America) che, per la prima volta in Italia in veste ufficiale, ha fatto il punto sull’attuale situazione di mercato, presentando anche la visione e la strategia di Mercedes-Benz Trucks per gli anni a venire a livello globale, ricevendo poi il premio come “personaggio dell’anno”. Con questa sua prima visita nel nostro Paese, e con il suo intervento, Troska ha sicuramente voluto sostenere moralmente un mercato in grave crisi come quello italiano, presentando cifre comunque confortanti e una visione del futuro relativamente positiva. Tra i protagonisti dell’evento non poteva mancare il nuovo Actros: proprio in questa occasione sono state infatti consegnate le chiavi del primo esemplare di una flotta di Mercedes-Benz Actros (nuovo Actros 1845
LS NR Flat Floor) alla Koinè, una delle più importanti realtà nel settore del trasporto italiano. Un’ulteriore nota positiva all’evento che, considerata la stagione in cui si è svolto, è stato letteralmente graziato dal tempo. Actros: una storia di successo, tre volte Truck of the Year Con il nuovo Actros la Casa tedesca ha voluto “aprire una nuova dimensione”. Nello sviluppo, durato oltre dieci anni, l´attenzione è stata puntata su tre elementi principali: redditività, dinamica di marcia e comfort, 52 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
con soluzioni ottimali per il cliente. Il nuovo modello ha il più basso costo totale di gestione rispetto alla concorrenza. Con il test comparativo “Record Run 2011” (10.000 chilometri percorsi in 7 giorni), il nuovo Actros si è dimostrato campione del mondo nei consumi. E nel test più ampio mai eseguito dalla Casa, con oltre 25 milioni di chilometri percorsi e tantissimi test specifici - il nuovo Actros è stato collaudato come nessun altro veicolo industriale fino ad oggi -, il nuovo modello ha dimostrato tutta la sua impareg-
■ Hubertus Troska Hubertus Troska, nato nel 1960 a Bilbao (Spagna), ha studiato business administration, inglese e spagnolo in Germania (Università di Gießen) e nel Galles. Dopo avere lavorato per quattro anni presso una società di costruzioni internazionale, ha iniziato la sua carriera in Daimler-Benz AG nel 1988. Nel ‘97 ha ricoperto la posizione di Head Sales and Marketing Trucks in Turchia, è stato Responsabile marketing prodotto all’interno del Mercedes Car Group Sales e Marketing nel 2000 e CEO di Mercedes-AMG GmbH dal 2003 fino a marzo 2005. Da aprile 2005 ricopre la posizione di Head of MercedesBenz Trucks Europe & Latin America.
giabile facilità di guida e i suoi eccellenti livelli di sicurezza e comfort. Anche gli innovativi sistemi telematici, come ad esempio il sistema FleetBoard, che la Casa produttrice ha deciso di includere nella dotazione di serie, concorrono ad aumentare la redditività del veicolo. Per i primi quattro mesi sono gratuiti anche i servizi di FleetBoard, come la registrazione dei percorsi, le analisi d’impiego e dello stile di guida, la telediagnosi e la gestione della manutenzione. Con il giusto impiego, FleetBoard può aiutare ad ottenere un risparmio dal 5 al 15% sui costi di trasporto su ogni singolo veicolo. Strategie globali
La simbolica consegna delle chiavi del Nuovo Actros alla Koinè: da sinistra Andreas Schmid e Alwin Epple, rispettivamente Direttore Generale Veicoli Industriali e Commerciali e Presidente di Mercedes-Benz Italia, Andrea Toccafondi, Presidente del cda di Koiné SpA, e Hubertus Troska, Head of Mercedes-Benz Trucks Europe & Latin America.
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Rivolgiamo adesso lo sguardo ad alcuni dati di mercato della Casa produttrice: con un fatturato di 28.751 milioni di euro (che corrispondono a 426.000 unità) nel 2011, Daimler Trucks ha potuto ancora una volta incrementare significativamente le sue vendite rispetto all’anno precedente. L´azienda sta intensificando le sue cooperazioni a livello mondiale, essendo perfettamente
conscia del fatto che “non dappertutto si può fare da soli”. Per espandere la sua presenza nei Paesi RIC si è mossa in diverse direzioni: in Russia con MB Trucks Vostok e JV Fuso Kamaz Trucks ha potuto vendere nel 2011 125.900 unità, la Joint Venture con la cinese Foton è arrivata nello stesso anno a 1.190.015 unità, un mercato davvero enorme. Anche il nuovo brand creato in India, la BharatBenz, ha permesso di arrivare a 334.400 veicoli. Ma torniamo in Europa: secondo Mercedes anche la visione generale di questo mercato non è per niente negativa: ci si aspetta una crescita significativa del volume dei trasporti di beni, e il trasporto su strada, secondo le previsioni, con il suo 77%, farà ancora la parte del leone. Per quanto riguarda il mercato dei truck, dopo il drastico crollo registrato tre anni fa, l’anno scorso a livello europeo c’è stata una ripresa più che discreta e le previsioni sono buone, nonostante le tante incertezze. Purtroppo la situazione italiana è un po’ meno confortante, la ripresa è molto lenta anche se comunque c’è, e su questo si
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Logistica
Distribuzione urbana delle merci
Superare i limiti Massimo Marciani è il protagonista di questo incontro volto a capire come andare oltre la congestione delle aree metropolitane di Luca Barassi
I
l manifesto di Confcommercio-Imprese per l'Italia dedicato ai trasporti, per rilanciare l'impegno della Confederazione nel settore, è stato presentato a Roma nel corso di un convegno dal titolo «Infrastrutture, Trasporti, Logistica e Mobilità - Sciogliere i nodi per competere» insieme ad un Libro Bianco che “fotografa” lo stato di salute di infrastrutture,
sistemi di trasporto e filiera logistica nel nostro Paese evidenziandone i ritardi. Le nostre città sono sempre più congestionate - soprattutto le grandi metropoli, come Milano, Roma e Napoli - con velocità medie all’interno dei maggiori centri urbani di appena 15 km/h, per scendere addirittura a 7-8 km/h nelle ore di punta, praticamente quella di fine ‘700! Nel corso del convegno sono state presentate proposte e priorità d’intervento nel settore dei trasporti per creare quelle condizioni di sviluppo che consentano al Paese di tornare a crescere. Tra queste la realizzazione di un Patto per la mobilità urbana.
Ecco l’intervista che il relatore su questo specifico tema, Massimo Marciani, Presidente di FIT Consulting ed esperto al servizio della Consulta Generale per l’Autotrasporto e la Logistica, ha rilasciato a Trasportare Oggi in Europa a margine del convegno.
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Quale ritiene siano le sfide che ci attendono in questo settore nei prossimi mesi? La crisi economica e le restrizioni della finanza pubblica da un lato, il mutamento dei bisogni e della struttura della popolazione e delle imprese commerciali dall’altro, impongono percorsi d’innovazione necessari per migliorare la qualità dei servizi forniti. Diversamente, si rischia di dover limitare gli interventi a “misure di ultima istanza”, ovvero limitarsi ad offrire risposte per arginare situazioni di grave emergenza, senza avere la possibilità di proporre il superamento delle stesse. Si rischia, inoltre, di non essere in grado di poter dare risposte a quei nuovi segmenti di mercato che, proprio a seguito delle crisi, ci pongono di fronte a nuovi e sempre più complessi bisogni. La parola “crisi” deriva dal greco krinein che significa “decidere, giudicare”. E’ un’occasione per scegliere, una potenziale opportunità di cambiamento. Secondo quest’idea, la crisi è perciò un momento, uno stato temporaneo di disorganizzazione e cambiamenti, in cui la nostra mappa mentale non riesce a ritrovarsi e cerca nuovi ordini. Se applichiamo questo paradigma alla logistica urbana ci dobbiamo chiedere finalmente quale nuovo sistema di regole è in grado di garantire concorrenza e sviluppo.
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al 48,8% e al 7,2% dell’intero autotrasporto merci nazionale. Il trasporto professionale assorbe circa il 40,5% delle tonnellate trasportate e il 45,1% delle tonn.km prodotte. Nelle analisi svolte per l’aggiornamento del Piano Nazionale delle Logistica elaborato dalla Consulta emerge con chiarezza che la distribuzione urbana delle merci incide per il 25% sull’inefficienza logistica complessiva del nostro Paese gravando quindi per un complessivo di circa 10 miliardi di euro ogni anno. A questo quadro dobbiamo aggiungere l’impatto in divenire di un fenomeno che sembra sia sempre sul punto di sconvolgere il settore della distribuzione urbana e più in generale del commercio tradizionale. Mi riferisco all’e-commerce il cui sviluppo può dare un contributo dell’1,5% alla crescita del PIL da qui al 2015 e che è cresciuto negli ultimi due anni del 40% annuo raggiungendo l’1,5% delle vendite totali, comunque ancora ben lontano dal 10%, dato medio negli altri Paesi UE.
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Quanto pesa in termini di numeri questo settore in Europa e in Italia? In Europa il comparto trasporti impiega direttamente circa 10 milioni di persone, costituisce il 5% del PIL e rappresenta il 10-15% dei costi aziendali e il 13,2% del bilancio familiare. Un sistema imperfetto che dipende per il 96% dal petrolio e che genera notevoli disagi ambientali e costi sociali, come la congestione che, da sola, “pesa” per circa l’1% sul PIL comunitario. In ambito urbano vive circa il 70% della popolazione dell’Unione europea e si genera l’85% del PIL complessivo. Ma tale utilizzo intensivo delle risorse urbane genera costi riconducibili a fenomeni di congestione pari a circa l’1% del PIL. A livello italiano, l’entità del trasporto di merci in ambito urbano - fondamentalmente identificabile con i trasferimenti che avvengono su distanze non superiori ai 50 km - ammonta, su base annua, a 606 milioni di tonnellate e a 12,5 miliardi di tonn.km, pari, rispettivamente
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Sulla base del lavoro svolto per la Consulta, come sta cambiando il settore della distribuzione urbana? Ci sono senza dubbio trasformazioni che hanno interessato i sistemi distributivi primari, dai fornitori agli impianti di produzione e da questi ai depositi centrali e/o periferici, propagando i loro effetti anche ai sistemi distributivi secondari, tipicamente quelli che assicurano l’approvvigionamento dei punti vendita, siano essi negozi di vicinato o medie/ grandi superfici di vendita. Uno dei cambiamenti più rilevanti è rappresentato dal progressivo aumento della frequenza dei rifornimenti ai punti vendita, aumento causato dalla necessità di ottimizzazione del processo. All’aumento di frequenza delle consegne corrisponde quindi una riduzione dei quantitativi delle singole consegne. L’effetto congiunto di queste due tendenze determina un maggior traffico, genera ulteriori elementi di conflittualità
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formazione, informazione, controlli e verifiche sarà possibile, parallelamente a quanto già messo in atto dal Governo in un settore similare come struttura, e cioè quello dell’edilizia, evitare derive possibili come fenomeni di dumping e distorsioni di mercato conseguenti a fenomeni diffusi di evasione contributiva e fiscale che in questo momento non potrebbero essere più ignorati o ancor peggio tollerati e le cui conseguenze in termini di esternalità negative ricadrebbero come costi insostenibili per le comunità locali. Promuovere quindi senza indugi il concetto chiave di premialità d’uso della città, al posto di blocchi e divieti, da riconoscere ai servizi logistici che innovano nei processi e nella formazione delle persone. E all’interno di questo nuovo paradigma non mi sottraggo alla richiesta di accompagnare questa elencazione di buoni propositi con delle proposte immediatamente cantierabili.
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Massimo Marciani nel suo studio romano.
tra le due componenti della mobilità urbana - passeggeri e merci - sia relativamente alla circolazione sia alla sosta, e concorre ad alimentare la congestione e l’inquinamento in ambito urbano. Da qui la necessità urgente di regolamentare il fenomeno.
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Va bene, regolamentiamo quindi il settore. Perché non si riesce a farlo allora? Attualmente in Italia gli oltre ottomila Comuni operano in difformità per regolare l’accesso ai centri urbani e, in molti casi, in assenza di programmazione. Gli operatori logistici lamentano la mancanza di forme di concertazione o di approccio industriale al settore, mancanza che poi determina un aumento della conflittualità fra le parti con ulteriori costi per Enti Locali e privati derivanti dall’accesso al sistema giudiziario. Anche gli effetti del protocollo d’intesa tra Consulta dell’Autotrasporto e della Logistica e l’associazione nazionale dei Comuni (ANCI) tardano a manifestarsi con provvedimenti pratici, siamo ancora alla fase di condivisione dei buoni propositi ad oltre un anno dalla sigla del protocollo stesso.
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Ma allora quali interventi possiamo proporre con effetti nel breve o brevissimo termine? Ovviamente, nel proporre interventi immediatamente cantierabili, è necessario tenere in debito conto che la loro attuazione non può non passare attraverso la definizione di ambiti esclusivi di intervento e di responsabilità, seppure nel rispetto delle autonomie locali, fra norme di indirizzo centrale fino alle singole ordinanze comunali, passando attraverso il coordinamento delle Regioni, reso indispensabile dalla rilevanza nazionale del settore. In tale contesto, infatti, una maggiore diffusione dei principi di accreditamento avrebbe come risultato immediato quello di rendere il sistema della distribuzione urbana delle merci un fattore di sviluppo del PIL. Infatti, una maggiore diffusione dei principi di accreditamento degli operatori con parametri non solo legati alle emissioni dei veicoli o all’efficienza logistica, ma anche alla regolarità contributiva e fiscale - attraverso una partnership di qualità con i soggetti deputati al controllo e al rispetto delle regole del mercato, avrebbe come principale risultato l’individuazione di un vero e proprio segmento di mercato denominato “dell’ultimo miglio” con regole certe e principi di premialità condivisi. Attraverso una puntuale opera di
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E questo quindi come si trasforma in un processo operativo in grado di cambiare la situazione attuale? Stante la rilevanza nazionale del settore della distribuzione urbana delle merci è necessario intraprendere azioni di armonizzazione del mercato e delle regole di accessibilità delle aree urbane al fine di garantire legalità e concorrenza. Pertanto, le Regioni devono essere chiamate ad individuare dei bacini logistici territoriali nei quali la distribuzione delle merci riveste una particolare importanza, in modo da proporre un sistema di regole di accesso che favoriscano l’armonizzazione delle stesse in ambito prima regionale, favorendo quindi i processi di accreditamento degli operatori che svolgono attività di distribuzione urbana delle merci in conto proprio o in conto terzi. Nello specifico ritengo che le aziende che svolgono attività di distribuzione urbana delle merci in conto proprio o in conto terzi debbano essere accompagnate verso una adesione consapevole al processo di accreditamento per lo svolgimento del servizio. I criteri relativi al rilascio dell’accreditamento dovrebbero quindi essere i livelli di emissione dei veicoli utilizzati, il rispetto del contratto nazionale del settore, la tracciabilità delle merci trasportate. I parametri minimi relativi a tali criteri dovranno, a mio parere, essere proposti dalla Consulta e
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Quale processo di formazione e riqualificazione del settore ha in mente per creare nuove opportunità nel settore? Ritengo che il settore della distribuzione urbana delle merci debba essere gestito come detto con elevati livelli di professionalità. In questo ambito la creazione della figura del “City Logistic Manager” prevede la definizione di percorsi di formazione che, a partire dalle indicazioni
FIT Consulting srl ha sviluppato negli anni una specifica competenza sui temi della mobilità delle persone e delle merci e dalla fine degli anni ’90 ha condotto non solamente studi, ricerche, analisi sul tema dell’ultimo miglio ma ha anche realizzato attività di assistenza, consulenza e project management sul territorio che hanno portato alla nascita ed all’affermarsi di numerosi progetti locali a Padova, Parma, Ferrara, Frosinone, Genova, Prato, Venezia, Mestre dai quali sono state formulate buone pratiche che si sono affermate in Italia ed in Europa come esempi virtuosi. Attualmente la FIT Consulting è consulente della Consulta Generale per l’autotrasporto e la logistica del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti alla quale fornisce un servizio di supporto operativo e tecnico specialistico per il processo di filiera distribuzione urbana delle merci finalizzato all’attuazione dell’accordo con l’associazione italiana dei Comuni ANCI.
degli standard nazionali, siano un elemento utile di risposta ai bisogni locali secondo le priorità e i processi di accreditamento di cui abbiamo parlato. Le figure professionali dovranno avere uno spettro di competenze aggiornato e allargato rispetto a quelle relative agli standard nazionali già in essere per la figura del Mobility Manager. A fianco della formazione più strutturata tipica dei corsi CLM sarà organizzata una formazione più personalizzata e orientata ai bisogni degli addetti alla logistica e degli operatori del settore, filiera per filiera. Tale formazione è articolata in una formazione breve e trasferimento di know-how (per la persona e per le aziende) così come abbiamo già fatto quest’anno con successo all’interno del Master in Eco-mobility Management della Business School della LUISS.
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In conclusione, qual è la sua ricetta per trasformare il settore della logistica distributiva urbana da costo a fattore di sviluppo? Superare la logica dei blocchi e dei divieti e aprire una nuova fase non più consociativa ma piuttosto concertativa in cui imprenditori onesti, corretti - che anche in questo settore di frontiera hanno fatto
del rispetto delle regole e delle leggi la base del proprio business model - possano trovare finalmente un payback immediato del loro impegno all’interno del sistema di regole del mercato, sistema di regole e di controlli atti ad impedire che soggetti poco strutturati e non in regola possano operare una concorrenza sleale verso gli operatori strutturati. Solamente se riportiamo il rispetto delle regole del mercato al centro della scena ed applichiamo stavolta senza distinguo il principio “chi sbaglia paga” sarà possibile per la collettività chiedere agli operatori privati di fare quei necessari investimenti sui veicoli e sulla dotazione telematica, investimenti in grado di operare come leva anticiclica dando respiro all’intera catena del valore associata alla distribuzione urbana delle merci. Le norme quadro nazionali che la Consulta si appresta a proporre all’attenzione del Ministro Passera sono quindi in grado di stimolare le amministrazioni locali ad adottare piani di medio periodo in cui, grazie ad opportuni strumenti, le imprese che fanno la vera logistica siano progressivamente spinte ad evolvere, a crescere finalmente in modo sano, permanente e stabile puntando su concorrenza e innovazione come fattori imprescindibili di sviluppo del nostro Paese.■
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Come si sta muovendo su questi temi il Governo a suo parere? Se da un lato non possiamo non dare atto al Governo di aver fatto enormi passi avanti rispetto alla problematica della “Piattaforma Nazionale della Logistica e della Sicurezza”, dall’altro invece non possiamo non sottolineare la necessità di fare di più per rendere immediatamente cantierabili le diverse idee e proposte contenute nel “Piano Nazionale della Logistica” attualmente in fase di finalizzazione da parte della Consulta dell’Autotrasporto e della Logistica. Ritengo che l’innovazione debba essere il motore di sviluppo del nostro Paese, come sfida al futuro e alle mutate esigenze del mercato, ma una innovazione non solo nei sistemi ITS ma soprattutto delle persone, delle competenze, delle professionalità, in ognuno degli attori chiave coinvolti nel processo di distribuzione urbana delle merci sia esso regolato o regolatore.
■ un'azienda al servizio della mobilitÀ
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successivamente ratificati in Conferenza Stato-Regioni. Ogni Regione avrà poi la facoltà di indicare per i propri bacini logistici territoriali le modalità specifiche di accreditamento in relazione alle proprie specificità territoriali. Gli operatori accreditati godranno quindi di un permesso per lo svolgimento delle proprie attività, e i relativi controlli sul rispetto dei parametri saranno svolti attraverso l’utilizzo delle tecnologie ITS, ovvero in modo campionario. In modo speculare, a coloro che non attiveranno il processo di accreditamento non sarà consentito l’accesso, ovvero saranno oggetto di specifici controlli.
TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 57
Logistica
Carico e Scarico
La sosta viene rimborsata Per anni gli autotrasportatori si sono lamentati per le lunghe attese nei luoghi di carico e scarico della merce. L’approvazione della recente norma che disciplina e valorizza le soste dovrebbe risolvere l’annoso problema, anche se i pareri tra gli operatori del settore sono contrastanti di Paolo Sartor
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isciplinare i tempi di carico e scarico. Per anni abbiamo sentito parlare delle lunghe attese per il carico e lo scarico delle merci e la categoria degli autotrasportatori per anni si è prodigata con documenti e azioni di varia natura mirate a dimostrare che quei tempi morti incidevano sulla produttività delle aziende in maniera pesante a causa delle difficoltà sorgenti di pianificare correttamente il ciclo di presa e consegna delle merci. In generale dobbiamo constatare che le difficoltà organizzative e di pianificazione dei tour di presa e consegna - legate agli eccessivi tempi per l’effettuazione delle operazioni di carico e scarico - si presentavano in tutte le filiere: grande distribuzione, aziende di produzione e commerciali, trasporto di automobili con bisarche. “Avere disciplinato i tempi di carico e scarico ha spostato il pallino delle condizioni operative verso processi che fino a qualche mese fa erano solo auspicati” precisa 58 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Rocco Giordano, presidente del Comitato Scientifico della Consulta Generale per l’Autotrasporto e per la Logistica. In sostanza, secondo Giordano, il decreto dirigenziale di applicazione della norma e la valorizzazione dei tempi di attesa ha creato un virtuosismo negli accordi con i punti di carico e scarico delle merci, con il semplice sistema di avviso di prenotazioni degli slot di carico e scarico. Per i promotori del decreto, con l’approvazione di questo provvedimento si completa la riforma dell’autotrasporto e si rende efficiente il sistema logistico, che dovrà ora prevedere delle attività aziendali tali da evitare di far attendere il vettore oltre due ore, prima di procedere alle operazioni di carico o, a destinazione, a quelle di scarico della merce. A differenza della precedente normativa, la franchigia riguarda ora solo i tempi di attesa e non anche le operazioni di carico o scarico della merce. Sull’importo
dell’indennizzo, si evidenzia che quello fissato dalla precedente normativa tariffaria, seppur diverso in funzione della quantità di merce trasportata, sarebbe stato ora (attualizzato con l’euro e per i veicoli di massima portata) maggiore rispetto ai 40 euro previsti oggi per ciascuna tipologia di mezzo utilizzato. La normativa precedente, peraltro, al superamento delle 8 ore di attesa e fino alle 24, prevedeva un importo forfettario fisso, mentre quella attuale moltiplica l’indennizzo per il numero effettivo delle ore oltre franchigia. I contenuti del decreto Il decreto sui tempi di carico e scarico è composto da due articoli. Il primo stabilisce il campo d'applicazione, che ricopre tutti i contratti di trasporto scritti e verbali, nei casi in cui le operazioni di carico e scarico avvengano nel territorio nazionale. Il secondo entra nel merito delle modalità applicative: ribadisce infatti quanto previsto dalla Legge 286/2005, ossia che la franchigia massima per non pagare l'attesa dei veicoli è di due ore per il carico ed altrettanto per lo scarico, con la precisazione che tale periodo parte dal momento in cui il veicolo si presenta al luogo di carico/scarico, oppure dall'orario eventualmente segnato nelle indicazioni scritte fornite dal committente prima della partenza. Rimane a carico dell'autotrasportatore certificare l'orario di arrivo e quello
d'inizio delle operazioni di carico/scarico, tramite documentazione rilasciata dal mittente, dal destinatario, dal caricatore o comunque da chi sovrintende alle operazioni di carico e scarico, in assenza della quale lo stesso trasportatore potrà usare come certificazione anche i dati del cronotachigrafo o altra documentazione idonea a tal fine. Inoltre il decreto stabilisce che i tempi di carico e scarico non comprendono i tempi necessari allo svolgimento materiale delle operazioni e neppure quelli d'inattività del mittente o del destinatario, sempre che siano segnati nelle indicazioni scritte fornite al vettore, così come chiarisce che i tempi d'attesa vanno comunque calcolati singolarmente per ogni operazione di carico e scarico. Il provvedimento legislativo infine elenca anche i casi in cui il vettore non può richiedere l'indennizzo per il superamento della franchigia: quando il superamento avviene per cause imputabili al vettore stesso, se non mette a disposizione il veicolo per le operazioni di carico e scarico, se non rispetta le indicazioni fornite dal committente su luogo ed orario delle operazioni, o quelle fornite sull'accesso cadenzato. Il punto che ci sta a cuore non è quello di commentare lo spirito della norma, ma la forza delle regole che, oltre a determinare una riduzione dei costi, impattano sulla organizzazione della catena del trasporto. TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 59
Una norma che va nella giusta direzione ma di difficile applicazione Il provvedimento va sicuramente nella giusta direzione, ed è un chiaro segnale di tutela della categoria, sempre più pressata da ricavi stazionari e costi in aumento. L’impressione generale che gira tra gli spedizionieri è che ancora una volta gli operatori logistici siano stati penalizzati rispetto ai trasportatori. Agli spedizionieri il decreto creerà molti problemi, perché gli indennizzi verranno fatturati dai trasportatori, ma sarà estremamente difficile rivalersi sulla committenza. Una soluzione più sensata sarebbe stata quella di saltare lo spedizioniere e, in presenza di soste elevate, mettere il trasportatore nella condizione di rivalersi direttamente sul cliente per richiedere gli indennizzi. La norma inoltre obbligherà gli operatori ad introdurre un sistema di monitoraggio dei tempi di attesa e questo significa in prima battuta un incremento dei costi amministrativi legati alla gestione delle spedizioni. Forti perplessità sono legate anche al fatto che le due ore di attesa sarebbero relative solo al tempo perduto per far accedere il mezzo al carico e non al tempo effettivo per completare le operazioni di carico del mezzo stradale. Se le cose stanno in questo modo “i soliti furbi” inizieranno le operazioni di carico e poi lasceranno in sosta l’automezzo. 60 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Da parte loro, la categoria degli autotrasportatori rileva che sono notevoli gli adempimenti che il vettore deve compiere per vedersi corrispondere l'indennizzo previsto. Sicuramente non sarà facile ottenere la documentazione comprovante la sosta eccessiva dell’automezzo, come previsto dalla normativa. Viene invece giudicato positivamente il fatto che eventuali esenzioni circa l'applicazione di tale disciplina siano possibili solo sulla base di accordi di settore. Rimane infine da verificare come i vettori si comporteranno o potranno comportarsi nei confronti della committenza. Un dato appare chiaro fin da oggi: se non crescerà nella categoria la consapevolezza di doversi attenere in maniera scrupolosa a quanto stabilito dalla normativa, nessun provvedimento sarà sufficiente a tutelarli. Controcorrente Dopo anni ed anni di discussioni, incontri, relazioni, progetti, audizioni, dibattiti, confronti, convegni, riunioni, rapporti, resoconti, pianificazioni, prospetti finalmente è uscito il decreto che regolamenta i tempi di carico e scarico. Un risultato certo dell’applicazione della norma è che il trasportatore inizierà ad applicare le penali quando scatteranno le condizioni per richiedere il rimborso delle soste. Insomma, alla fine questa è una legge che non solo non serve a niente, ma darà
del lavoro agli avvocati ed aiuterà ad intasare ulteriormente i tribunali italiani. In futuro, saranno sempre di più i distributori e qualcuno ha già iniziato ad investigare al proprio interno per verificare se è in regola con la norma (i tempi di attesa sono entro od oltre le 2 ore). Qualche distributore sta portando avanti anche il progetto degli slot orari; progetto che mette al riparo l’azienda da qualsiasi tipo di penale, ma pone in serie difficoltà i trasportatori. Purtroppo tutti questi provvedimenti hanno il limite di indicare metri generici: la franchigia di 2 ore può essere valida per un bilico con 33 pallet, ma è troppo ristretta per un carico a mano di mobili o altri item complessi. Un'altra riserva: chi controlla che il vettore sia in grado di richiedere indennizzi per le ore di lavoro non previste? Purtroppo il committente, come si è soliti dire, ha “il coltello dalla parte del manico” nell’imporre lo status quo anche per il futuro e come sempre il settore dei trasporti, estremamente frazionato e non sempre ben rappresentato dalle associazioni di categoria, rimane la parte più debole. C’è da sperare che, oltre ad alcune cause giudiziarie, la nuova norma produca veramente un ripensamento da parte di tutti gli operatori della supply chain, affinché questo provvedimento non faccia la fine delle vecchie tariffe a forcella! ■
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Logistica
Logisticamente
Rinnovatevi! Questo l’invito rivolto alle imprese costrette oggi ad adattarsi ad un mercato in recessione. Una necessità, ma anche una opportunità per migliorare la propria organizzazione logistica ed essere più competitive. Tanti gli spunti di riflessione nel convegno organizzato da Logisticamente di Anna Dibisco
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are di necessità virtù. Ossia, trasformare quello che comunemente viene vissuto dalle aziende come un “male necessario” (il cambiamento che devono affrontare per rimanere su un mercato sempre più esigente e impietoso) in opportunità di crescita, dal punto di vista del livello di servizio offerto e della competitività. E’ stato questo il filo conduttore del convegno organizzato lo scorso aprile da Logisticamente, in collaborazione con Unione Parmense degli Industriali, nella bellissima cornice Liberty del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme. Un evento che ha richiamato numerosi responsabili della logistica di diverse aziende, impegnati ogni giorno a fare scelte tanto importanti quanto difficili sul duplice fronte del sistema produttivo e distributivo. Dalla programmazione dei trasporti all’organizzazione del magazzino, dalla gestione della domanda a quella delle scorte e così via, fino a confrontarsi con un top management che, soprattutto nelle realtà medio-piccole, è ancora piuttosto digiuno di “cultura logistica” e delle potenzialità insite nei suoi meccanismi di analisi, valutazione e simulazione che sono invece alla base di scelte che possono rivelarsi strategiche. Una condizione, questa, che rende i vertici aziendali piuttosto restii a rimettere in discussione l’impostazione organizzativa “delle loro creazioni”, convinti della bontà storica delle scelte effettuate nel passato. Ecco perché il percorso di rinnovamento, logisticamente parlando, richiede, oltre che molto impegno, anche tanta umiltà, a cominciare da chi ha potere decisionale. Disciplina da tempi di crisi Nei momenti di crisi, la prima leva su cui si agisce per recuperare competitività e redditività è proprio la logistica. Un intervento 62 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Prima di tutto l’analisi
che le aziende oggi si sentono ancor più costrette a compiere per riuscire a sopravvivere sul mercato razionalizzando i costi e recuperando risorse nell’immediato, ma che può anche trasformarsi in una opportunità per ritrovare forze nuove e migliorare definitivamente struttura organizzativa e approccio al mercato, per prepararsi insomma allo scenario del dopo crisi. E’ l’ottica “lungimirante” della logistica diretta allo sviluppo, una logistica che va oltre il problema contingente mirando piuttosto a recuperare risorse da investire in nuovi progetti o in prodotti più competitivi. Questa, per esempio, è stata la scelta (vincente!) che ha fatto la Sisal, l’azienda che gestisce il mercato dei giochi e delle scommesse, impegnandosi lo scorso anno in un progetto di ristrutturazione della sua “poderosa” logistica (si pensi solo al grado di efficienza e agli alti costi che richiede la distribuzione – due volte la settimana – di 30/40 mila schedine del Totocalcio e del Superenalotto presso le tabaccherie dei centri cittadini di tutta Italia): una razionalizzazione finalizzata non tanto a un immediato recupero di risorse, quanto al recupero di fondi da investire in nuovi giochi e tipologie di scommesse da offrire a nuovi clienti o nell’apertura di nuovi punti di distribuzione. Quando rinnovare la logistica in azienda? “Un po’ prima di averne assolutamente bisogno”, consiglia dunque il direttore di Logisticamente, e moderatore del convegno, Paolo Azzali, osservando che è invece prassi comune per molte imprese intervenire troppo spesso quando sono già con “l’acqua alla gola”, spinte unicamente da una
immediata necessità, sia essa legata ad una fase di crisi o di sviluppo dell’azienda. Strumenti per rinnovare Come si attua il percorso di rinnovamento logistico? “Agendo soprattutto e prima di tutto sugli aspetti gestionali e organizzativi (piuttosto che su quelli strutturali, meno impegnativi ma molto più costosi) dei vari elementi che compongono il sistema logistico”, sottolinea ancora Azzali, che individua nei nuovi modelli di outsourcing distributivo, nell’automazione e nelle tecnologie informatiche applicate al magazzino, oltre che nel ruolo della consulenza, sempre più orientata e supportata dalle simulazioni quantitative nel proporre soluzioni organizzative alternative, gli strumenti che la logistica moderna mette a disposizione di manager e imprenditori “illuminati” per decidere i giusti investimenti. Certo, la ricetta magica, la soluzione ottimale universalmente valida, non esiste. Non esistono più per esempio modelli logistici forti cui ispirarsi (come poteva essere quello con cui Toyota ha fatto scuola). Le vecchie regole del mercato non funzionano più perché il mercato stesso è cambiato rispetto al passato e, di conseguenza, la logistica: i cicli di vita del prodotto sono molto più corti, la domanda è frammentata, i processi produttivi sono divenuti molto più flessibili e innovativi per rispondere alla richiesta di prodotti personalizzati, di qualità e a prezzi bassi. Simili cambiamenti hanno avuto un impatto sulla logistica, e sul magazzino (un sistema molto più complesso di quello che si possa pensare), a dir poco “devastanti”.
Oggi dunque la gestione d’impresa è sempre più complessa. A correre in aiuto offrendo grandi benefici in termini di efficienza è l’ampia offerta di soluzioni software (WMS) e di automazione oggi disponibili. Ma occorre fare molta attenzione nella scelta e nell’implementazione della soluzione più adatta alla realtà cui è destinata, come ammonisce Stefano Bianchi, che ha una grande esperienza in tema di riorganizzazione dei magazzini: “Uno degli errori più comuni è quello infatti di confondere le logiche con gli strumenti. Prima occorre chiarirsi le idee sulle logiche operative e i processi, poi verrà il momento di scegliere gli strumenti adatti. Un software eccezionale ma implementato male può fare solo disastri”. Occorre quindi avere un approccio scientifico, dedicando il giusto tempo all’analisi dei numeri che riflettono e appartengono a una certa realtà aziendale, studiare le alternative a disposizione e confrontarle secondo un’analisi costi-benefici, per quel contesto e per quel periodo. La soluzione migliore? E’ un compromesso tra best practice e peculiarità aziendale. Simulare prima di rinnovare Nel progetto di rinnovamento logistico la simulazione, ossia la proiezione di ciò che può accadere implementando una determinata soluzione (individuata per superare una criticità o aumentare un margine di miglioramento), confrontato con “ciò che è stato” fino a quel momento, diventa così uno strumento fondamentale per poter scegliere l’alternativa migliore. Un processo insomma che permette di capire in anticipo le conseguenze che l’adozione di una delle ipotesi individuate potrebbe avere per esempio sulla gestione delle scorte (se si lavora su questa componente del sistema logistico) o sull’ottimizzazione e programmazione dei trasporti. Un valido aiuto anche in quella opera di persuasione che il consulente logistico deve compiere nei confronti di manager reticenti al cambiamento, per i quali, in questa particolare congiuntura, l’unico argomento convincente rimane il rapido ritorno dell’investimento. Ma l’interesse per l’evoluzione tecnologica di piattaforme applicative e di soluzioni informatiche capaci di seguire le strategie di sviluppo dell’azienda in modo facile, agile e con costi adeguati sembra crescere sempre di più. ■ TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 63
Allestimenti
Cramaro Tarpaulin Systems
Aspettando lo IAA L’azienda veronese, leader nella produzione di sistemi di copertura per veicoli industriali, si prepara per l’importante appuntamento di Hannover anticipandoci alcune delle soluzioni che metterà in vetrina a settembre di Anna Dibisco
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ibaltabili, scarrabili, pianalati… Cramaro Tarpaulin Systems offre soluzioni su misura per ogni esigenza di trasporto, producendo e commercializzando una gamma completa di coperture per la protezione del carico di rimorchi e semirimorchi caratterizzate dai più alti standard di qualità. Soluzioni innovative altamente personalizzabili che nascono dalla grande esperienza di un’azienda capace di offrire risposte ad hoc, studiate per facilitare il lavoro dell’autotrasportatore nelle operazioni di carico e scarico rendendolo al contempo più sicuro e produttivo. Appuntamento irrinunciabile per Cramaro Tarpaulin Systems è lo IAA di Hannover (dal 20 al 27 settembre) dove anche quest’anno esporrà i suoi prodotti facendone toccare con mano ai visitatori tutta l’affidabilità e la praticità. In questo servizio alcune anticipazioni dei sistemi che vedrete presso lo stand E16 nel Padiglione 27.
Destinato ai veicoli pianalati, TARP-ALL con sponde è la grande novità Cramaro®. La nuova centina scorrevole viene realizzata su misura in base alle dimensioni richieste dal cliente. Particolarmente funzionale, offre la possibilità di utilizzare le sponde ribaltabili fornite per aumentare la capacità di contenimento del carico e di avere al contempo pieno accesso al pianale di carico abbattendo le sponde stesse.
GALOPPINO è un sistema di copertura senza ingombro frontale, con meccanica integrata nell’ultimo arco. Adattabile su tutti i tipi di cassa, il sistema è personalizzabile in base alla configurazione del mezzo (porta idraulica, trasporto asfalto, cereali, protezione ermetica e altre soluzioni del genere).
Ideale per trilaterali e casse fino a 1200 mm di altezza TELL-ONE è un sistema di copertura ad arrotolamento, con richiamo a molla, particolarmente leggero, efficiente e di ridottissime dimensioni che l’azienda rende disponibile in diversi tessuti (rete di PVC, PVC o silicone). 64 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Primo sistema di copertura per ribaltabili introdotto da Cramaro®, CABRIOLE’ può essere considerato una pietra miliare della sua produzione, il più conosciuto e utilizzato in Europa. Molto apprezzato per la sua versatilità, può essere montato su ogni tipo di cassa grazie alla possibilità di personalizzazione e alla grande disponibilità di accessori.
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Azienda Italia
Gruppo Transpobank
Anche il satellitare è
ECO
A
pochi mesi dal lancio sul mercato della nuova periferica Tracker Log (che permette la visualizzazione in tempo reale di parametri del veicolo come: la velocità tachigrafica, il livello carburante, i giri motore, l’acceleratore, la coppia motore, la temperatura motore e la pressione del turbo), Transpobank presenta sul mercato Tracker Eco-Driver, il nuovo “eco-istruttore di guida” degli autisti. In questo ventennio Transpobank si è sempre dimostrata sensibile al rispetto dell’ambiente che ci circonda, facendo ridurre a migliaia di trasportatori, grazie al proprio servizio, centinaia di migliaia di km a vuoto. Oggi i problemi ambientali viaggiano di pari passo con i continui aumenti del gasolio e così, grazie al sistema Tracker Eco-Driver, Transpobank trova la soluzione perfetta per ridurre al minimo i 66 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
Tracker, il servizio leader per la gestione delle flotte, si arricchisce del sistema Eco-Driver, il nuovo eco-istruttore di guida per gli autisti di Stefano Norini
consumi offrendo un servizio rispettoso dell’ambiente. Gli autisti come sappiamo rappresentano un fattore essenziale per la redditività delle imprese e una possibile fonte non indifferente di risparmio sui costi. Sono, infatti, determinanti per ridurre i consumi di carburante e l'usura di pneumatici. Il nuovo “istruttore” Tracker Eco-Driver, installato direttamente in cabina, rende in pochi minuti tutti i conducenti consapevoli del proprio stile di guida aiutandoli a migliore laddove è necessario. Eco-Driver controlla attivamente il CAN bus del veicolo confrontando fra loro gli innumerevoli dati che la centralina del mezzo gli trasmette. Il sistema è così in grado di stabilire in tempo reale se il comportamento di guida rientra nei parametri corretti (led verde) o eccessivi (led rosso) accompagnandolo da
Il pannello di controllo di bordo offre informazioni e suggerimenti per una guida efficiente
un suono acustico quando la guida risulta effettuata a regimi di giri motore troppo alti, quando vengono effettuate brusche accelerazioni, brusche frenate oppure se la condotta di guida risulta irregolare e/o troppo veloce. Tracker Eco-Driver è una soluzione disponibile per tutti i veicoli, sia diesel che benzina (Euro 3 o superiore), che permette in breve tempo di fare acquisire agli autisti uno stile di guida più responsabile e accorto "istruendoli" in modo semplice e comprensibile per consentire loro di effettuare più chilometri con la stessa quantità di carburante riducendo al contempo il consumo delle gomme e aumentando la longevità del vostro veicolo. ■
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■ editoriale off road: deve fallire lo stato o le aziende? ■ ruote in cava tatra phoenix
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editoriale off road di Ferdinando Tagliabue direttore Trasportare Oggi Construction
LO STATO NON PUÒ FALLIRE… CHE FALLISCANO LE IMPRESE!
Secondo un recente controllo eseguito dall’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) è già stato raggiunto il miliardo di euro di debiti delle imprese appartenenti a questa associazione. Si tratta “solo” di una prima tranche di credito pronta per essere trasformata in un decreto ingiuntivo che si potrebbe sviluppare, solo per quanto concerne le imprese ANCE, in una cifra di nove miliardi e addirittura di 19 miliardi volendo prendere in esame l’intero comparto che vede coinvolte, sul lato opposto, oltre 1300 amministrazioni. A questa grave situazione in cui versano le imprese si devono poi aggiungere i devastanti effetti provocati dalla forte crisi che si è abbattuta sul settore delle costruzioni (ma non solo quello) e che ha portato ad una drastica riduzione degli investimenti (-24%) e che ha avuto come ulteriore conseguenza la perdita del lavoro per oltre 380 mila addetti. Ma non è ancora tutto visto che a questa drammatica situazione si deve aggiungere la grave stretta fiscale sulla casa, fenomeno che è andato a ripercuotersi sull’intero settore anche a causa dell’IMU su fabbricati invenduti e aree edificabili, nonché un vero e proprio “razionamento del credito” tanto che in quattro anni si è assistito ad una riduzione di oltre il 44% dei mutui destinati ad investimenti per edilizia non residenziale e del 38,2% di quelli destinati invece all’edilizia residenziale. In questo scenario si potrebbe pensare che le amministrazioni pubbliche ricoprano il ruolo dei “cattivi” ma purtroppo non è neppure vero ciò visto che le stesse amministrazioni pubbliche sono spesso state letteralmente schiacciate dal patto di stabilità che ha sostanzialmente bloccato qualsiasi investimento. Resta comunque il fatto che basta poco, qualche migliaio in termini di euro, per far fallire un’impresa. Quello che deve far pensare (e inorridire) è che in questi casi si deve parlare di fallimenti provocati da fattori ben differenti dall’incapacità delle imprese di realizzare prodotti qualitativamente o economicamente competitivi. Indipendentemente dal successo della caccia ai colpevoli (operazione tutt’altro che facile, anzi, con ben scarse possibilità di successo) rimane il fatto che ci troviamo di fronte ad un settore prossimo al collasso ed estremamente bisognoso non solo di risposte concrete ma di fatti. Da più parti si pone in risalto il crescente aumento di fallimenti ma la situazione assurda è quella di trovarsi a fallire per crediti e qui le risposte devono venire, e anche in fretta, non solo dal governo (incolpevole erede di anni di gestione dissennata) ma soprattutto da un sistema bancario che deve assolutamente cominciare a fare (e non disfare) il proprio dovere. Cosa possono fare nel frattempo le imprese? La parola d’ordine sembra quella di un film di guerra. RESISTERE! E molte imprese stanno letteralmente resistendo anche se non mancano le perdite sul campo. Perdite di imprenditori che non ce la fanno più e arrivano a gesti estremi, gesti che lasciano qualche articolo di poche righe su quotidiani locali, la disperazione dei familiari e nessun rimorso da parte di chi è davvero responsabile di tali gesti, di chi ha davvero le colpe. Ricordiamo ancora che pochi giorni di lavoro hanno permesso all’ANCE di raccogliere segnalazioni di crediti che ammontano a circa un miliardo di euro, una cifra per la quale è possibile avviare in tempi estremamente rapidi azioni di recupero. Ma la cifra è solo all’inizio e le segnalazioni si susseguono con grande rapidità e provenienza da ogni angolo del Paese. Siamo certamente tutti concordi nell’affermare che lo Stato non può e non deve fallire ma non è neppure pensabile che debbano fallire le imprese (per crediti) per non fare fallire lo Stato. 70 luglio/settembre 2012 TRASPORTARE OGGI
502
Un Trakker in edizione limitata
E’ stato presentato a Intermat il nuovo Iveco Trakker Limited Edition Dakar. Il veicolo, proposto in 502 esemplari, è stato tenuto a battesimo da Miki Biasion, pilota due volte campione del mondo rally con Lancia e vincitore della Coppa del Mondo Raid Tout Terrain nel 1998 e 1999, e da Alessandro Mortali, Senior Vice President Heavy Range Iveco. Forte del successo conseguito alla Dakar (primo, secondo e sesto posto tra i veicoli pesanti), tra i terreni più difficili e le condizioni più estreme, Iveco ha realizzato i 502 esemplari, come il numero del veicolo che ha vinto il rally, che riportano alcune delle caratteristiche e delle soluzioni tecnologiche del veicolo che ha trionfato nella competizione. L’edizione limitata del Trakker è equipaggiata con motori Cursor da 8 e 13 litri, con potenze da 310 a 500 CV, che sviluppano una coppia da 1.300 a 2.300 Nm. I cambi sono manuali (da 9 e 16 marce) oppure automatizzati (da 12 e 16 marce), i freni disco-tamburo con ABS off road mode e vi sono diverse possibili soluzioni per le sospensioni, paraboliche e pneumatiche. Tutte le versioni montano la cabina Active Day di colore verde Dakar. Il Trakker Limited Edition Dakar è personalizzato con gli adesivi originali degli sponsor che hanno sostenuto i campioni Iveco.
72 x 1000=JCB Commessa milionaria per JCB
72 milioni di euro per la fornitura di oltre 1000 macchine per il Governo brasiliano. Il contratto prevede la fornitura di terne che saranno impiegate per il miglioramento della rete stradale del Paese; un primo lotto di 114 macchine è già stato consegnato e le chiavi di una delle prime terne sono state donate dal Presidente brasiliano Dilma Rousseff a Cleri Camilotti, Sindaco della città di Três Passos dello Stato di Rio Grande do Sul. Le terne modello 3C, tutte prodotte presso lo stabilimento JCB di San Paolo del Brasile, sono state acquistate dal Governo federale per essere utilizzate negli oltre mille comuni del Paese con una popolazione superiore ai 50.000 abitanti, e saranno utilizzate per migliorare e aprire migliaia di km di strade secondarie in comunità fortemente dipendenti dall’attività agricola, assicurando in questo modo una consegna più rapida delle merci ai mercati di destinazione. Circa un terzo delle fattorie brasiliane sono aziende familiari spesso situate in aree remote; l’acquisto delle macchine è parte di un grande piano di sviluppo del Governo federale. Ricordiamo infine che, in conformità con i termini del contratto di fornitura, JCB Brasile sta fornendo una formazione approfondita sulle macchine agli operatori in tutto il Paese.
in costruzione
SAMOTER 2014 Sostenibilità della filiera costruzioni
Quella che si svolgerà dal 27 febbraio al 2 marzo 2014 a Verona, sarà l’edizione numero 29 del Samoter, Salone internazionale a cadenza triennale che si alterna con le altre due grandi manifestazioni del settore, Intermat a Parigi e Bauma a Monaco, che si svolgerà il prossimo anno. Il lungo cammino verso l’appuntamento veronese del 2014 è iniziato a Parigi, proprio a Intermat, dove il presidente di Veronafiere Ettore Riello ha tenuto a sottolineare il ruolo di supporto per il comparto edilizia e movimento terra svolto dal Salone che dedicherà la massima attenzione all’internazionalizzazione dei prodotti, aspetto fondamentale per un settore, come quello italiano, che ha chiuso il 2011 con un export di 2,26 miliardi di euro, con una crescita del 23% sul 2010. Oltre ad un restyling del logo e del sito web (www.samoter.com), i collegamenti con i social media più famosi come Facebook, Twitter, YouTube e Linkedin diventano parte integrante della promozione. La rassegna, che nell’edizione del 2011 ha visto la presenza di oltre 900 espositori dei quali il 29 % di provenienza straniera (da 37 diversi Paesi), è una delle principali nel portafoglio di Veronafiere, primo organizzatore diretto di manifestazioni in Italia.
MAIE
Il 19 maggio scorso si è svolto il porte aperte Maie. La manifestazione, che si è svolta presso la sede centrale di Ravenna, è stata organizzata allo scopo di presentare il piano di rilancio dell’attività della società dopo l’omologa del concordato preventivo Porte aperte di continuità. All’evento, nel cui ambito si sono svolte 155 prove dimostrative, hanno preso parte oltre un migliaio di persone con 345 imprese registrate. Vi è stato anche un incontro con la stampa nel corso del quale la direzione aziendale, in presenza degli azionisti di maggioranza e dei vertici aziendali di New Holland, Bomag e Sandvik, ha presentato le linee guida del piano implementato per la ristrutturazione e riorganizzazione della società, nonché quelle del piano di rilancio.
News per miniescavatori Miglioramenti per i miniescavatori Bobcat
Bobcat ha di recente apportato una serie di miglioramenti ai suoi miniescavatori E14 ed E16 della classe da 1-2 tonnellate, che hanno riguardato non solo il comfort per l’operatore ma anche l’adozione di nuove componenti e soluzioni progettuali di qualità nonché nuove linee analoghe a quelle degli altri miniescavatori Bobcat serie E. Le nuove versioni degli E14 ed E16 dispongono di serie di sottocarro a carreggiata variabile e sono equipaggiate di un impianto idraulico che assicura movimenti precisi e tempi di ciclo rapidi. Le dimensioni compatte che caratterizzano le due macchine assicurano loro la possibilità di essere trasportate su rimorchi trainati da piccoli autocarri, furgoni e autovetture di medie dimensioni. Il modello E14 ha un peso operativo di 1.500 kg e raggiunge una profondità massima di scavo di 2.301 mm; il modello E16, che ha un peso operativo di 1774 kg, offre la scelta tra due bilancieri, quello standard che consente una profondità massima di scavo di 2422 mm e quello lungo che permette di raggiungere una profondità massima di 2602 mm. La cabina, spaziosa e riscaldata, presenta un ampio sportello che facilita l’accesso; internamente sono da segnalare alcune novità tra cui pedali e leve di traslazione ergonomici già adottati con successo sul più pesante modello E26; nuovi anche il tappetino ed i rivestimenti interni. La capacità di sollevamento dell’ E14 e dell’E16 è rispettivamente di 300 e 350 kg; entrambi i modelli montano cilindri idraulici al di sopra del braccio, una soluzione che ne riduce la vulnerabilità quando si lavora in spazi ristretti o si ricorre ad accessori. Da segnalare ancora che le linee idrauliche ausiliarie ed i flessibili del gruppo di lavoro sono canalizzati all’interno di braccio e bilanciere, in posizione protetta e che assicura la massima visibilità.
down Mercato in calo nel primo trimestre
La crisi che coinvolge il settore dell’edilizia e delle grandi opere contribuisce a penalizzare fortemente il mercato delle macchine da cantiere che, anche nel primo trimestre di quest’anno, ha fattto registrare forti flessioni. I dati mettono in evidenza che nel periodo gennaio-marzo le macchine movimento terra hanno fatto registrare un calo di oltre il 22% mentre le macchine stradali sono calate dell’11% rispetto allo stesso periodo del 20111. Da un esame delle diverse tipologie di macchine risulta che le macchine tradizionali (apripista, escavatori cingolati e gommati, pale gommate) hanno subito un calo del 18,9% mentre per le macchine compatte (miniescavatori, minipale compatte e minipale compatte cingolate) vi è stato un calo del 23,5%. Unico settore in controtendenza è quello delle terne con un + 38,9% ma su un mercato numericamente molto modesto. Male anche il comparto delle macchine stradali (rulli e vibrofinitrici) che hanno fatto registrare un calo dell’11,1%. Secondo Massimo Goldoni, Presidente di FederUnacoma, la federazione della Confindustria che al proprio interno rappresenta, con la sigla Comamoter, il settore del movimento terra, la crisi delle macchine da cantiere non dipende dalla saturazione del mercato o da fattori legati alla qualità delle tecnologie, come dimostrano gli incrementi di oltre il 37% delle esportazioni in valore, ma dalla situazione strutturale del Paese e dai ritardi nei pagamenti per i lavori commissionati dagli enti pubblici.
MERCATO GENNAIO/MARZO 2012 Prodotto
Unità 2012
Variazione % 2012-2011
Apripista
11
0
Escavatori cingolati
246
- 24,8
Escavatori gommati
35
9,4
Pale gommate
158
- 14,6
Totale tradizionali
450
- 18,9
Terne 4 r sterzanti
18
80
Terne rigide
32
23,1
Totale TERNE
50
38,9
894
- 18,1
Miniescavatori Minipale compatte g
110
- 49,8
Minipale compatte c
87
- 25
Totale COMPATTE
1091
- 23,5
Dumper
3
- 50
Sollevatori telescopici
140
- 33,6
Totale MMT
1734
- 22,4
Rulli Monotamburo
3
- 83,3
Rulli Tandem
27
12,5
Totale RULLI
30
- 28,6
Vibrofinitrici
10
233,3
Totale STRADALI
40
- 11,1
TRASPORTARE OGGI luglio/settembre 2012 71
Ruote in cava
Tatra
QUASI UN DUMPER Con l’ingresso di DAF nel capitale di Tatra comincia una nuova era del costruttore ceco. In questo articolo vi presentiamo il Phoenix di Pietro Altissimo
T
atra è uno dei costruttori europei più antichi, tanto che la sua fondazione risale al 1850 e può vantare la costruzione della sua prima automobile nel 1897. Il costruttore della Repubblica Ceca ha ceduto una quota del 19% alla Daf e proprio grazie alla Casa di Eindhoven abbiamo avuto modo di vedere all’opera i Tatra: due carri Phoenix, un 6x6 e un 8x8, entrambi ovviamente equipaggiati con cabine Daf della serie CF e motori Paccar da 13 litri della serie MX. UNA CAVA DI FANGO Teatro della prova una cava a qualche chilometro dalla sede Daf di Eindhoven dove i due veicoli Tatra, in compagnia di una squadra di Daf CF a 3 e 4 assi, hanno messo in luce le loro doti su un terreno fangoso e particolarmente insidioso. La trazione integrale dei due veicoli ha permesso loro di superare rapidi strappi fangosissimi e discesoni molto scivolosi. Certo non si trattava del tipico terreno da cava ma i Tatra non sono tipici veicoli da cava cantiere, sono molto di più e ci viene in mente di paragonarli a dei dumper per la loro capacità di galleggiamento e per il modo in cui possono affrontare a piena velocità terreni fortemente sconnessi. 80 KM/H IN CAVA Siamo stati accanto ad un demo driver che in alcuni tratti rettilinei ma fortemente sconnessi ha spinto il suo tre assi a velocità molto prossime agli 80 km/h e solo le cinture di sicurezza non ci hanno impedito di prendere il volo attraversando il tetto della cabina. Nonostante ciò il veicolo procedeva con una linearità sorprendente, entrando e uscendo, talvolta volando, dalle buche ma mantenendo sempre la traiettoria. I due mezzi hanno diverse tarature: il tre assi ha un motore da 410 CV mentre per il quattro assi è stato preferito il 460 CV. Importante il lavoro svolto dal telaio, un telaio tubolare che presenta un elemento portante centrale che permette in pratica di eliminare il controtelaio per l’allestimento a tutto vantaggio del contenimento della tara. Tra le soluzioni adottate sui Phoenix ricordiamo anche i semiassi
snodati oscillanti e le sospensioni indipendenti ad aria su ogni asse che assicurano una massima aderenza al terreno in ogni condizione e a qualsiasi velocità, anche particolarmente sostenuta. TRAZIONI INTEGRALI ANCHE A 6 ASSI Ricordiamo infine che Tatra costruisce una serie di veicoli destinati agli impieghi gravosi proposti in esecuzione a trazione integrale e declinati su 2, 3, 4, 5 e 6 assi ovvero 4x4, 6x6, 8x8, 10x10 e 12x12. Questi veicoli saranno proposti su tutti i mercati europei, e l’Italia non dovrebbe fare eccezione, attraverso la rete di concessionari Daf affiancandosi ai veicoli mezzi d’opera della Casa olandese della serie CF proposti in esecuzione a tre e quattro ovvero 6x4 e 8x4, anche se con diversi gradi di specializzazione. Al momento non siamo ancora in grado di sapere quando i Tatra saranno disponibili nel nostro Paese ma riteniamo sia sicuro che arriveranno e lo faranno nelle configurazioni più idonee a soddisfare le esigenze dell’utenza italiana del mezzo d’opera che, con i Tatra, potrebbe anche sconfinare in un terreno “quasi da dumper”.■
La redditività dei nostri clienti è il nostro obiettivo Presentazione dell’ATe. Efficienza del trasporto avanzato di DAF. Un’intera gamma di soluzioni innovative sottolinea il nostro impegno finalizzato a massimizzare l’efficienza, ottimizzare il consumo e ridurre al minimo l’impatto ambientale. Con i nuovi trattori DAF CF85 e XF105 ATe edizione speciale questi vantaggi sono a disposizione di tutti. Contattate la concessionaria DAF o visitate il sito Web www.daftrucks.it/ate. Perché la redditività dei nostri clienti è il nostro obiettivo.
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