Inserto del n. 225

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ANNO 1- NUMERO 2 -

aprile 2021

INTERMODALITÀ Lo stato dell’arte del comparto ALIS: intervista a Marcello Di Caterina

eventi

ZeroGradi parla di logistica del vaccino



L’editoriale di

GIORGIO COORDINATORE LOGISTICA OGGI

I

n questo secondo numero di Logistica Oggi, abbiamo voluto affrontare in modo approfondito il tema dell’intermodalità, che sta alimentando sempre più vivacemente il dibattito nel nostro settore. Si tratta di una tematica estremamente complessa, fondamentale nella definizione dell’approccio strategico alla supply chain. Alzare continuamente l’asticella dell’efficacia fa parte del bagaglio professionale essenziale di ogni logistico, e l’intermodalità offre una grande opportunità in questo senso. In Italia, fin dagli anni Settanta, decennio delle crisi petrolifere (1973 e 1979), si pose in evidenza la necessità di sviluppare un sistema di trasporti che non fosse fondato solamente sulla gomma. Ma gli indubbi vantaggi del trasporto su strada, soprattutto in un paese dalla conformazione fisica così particolare (l’Italia peninsulare ha una forma molto allungata e un territorio molto montuoso) hanno sempre fatto prevalere questa modalità rispetto alle altre. Nei decenni successivi, il processo di delocalizzazione delle strutture produttive in Estremo Oriente o nei paesi dell’Europa dell’Est ha modificato in parte questo quadro. Le imprese che hanno spostato la produzione nella parte orientale del

VIZIOLI continente europeo hanno continuato a servirsi dell’autotrasporto mentre chi ha trasferito l’attività produttiva nei paesi del lontano Oriente, fino a qualche tempo fa molto convenienti, si sono avvalse del trasporto aereo o navale, a seconda del tipo di prodotto. Negli ultimi anni, la tendenza a sviluppare l’intermodalità ha preso ulteriore consistenza. Naturalmente, non si tratta di un orientamento solo teorico: occorre infatti che il nuovo approccio sia sostanziato da infrastrutture adeguate, e dall’adesione dei grandi player del trasporto internazionale. Come ha confermato Marcello Di Caterina, nell’intervista che ha rilasciato, le cose sembrano andare proprio in questa direzione e il processo di ristrutturazione dei trasporti è già avviato. E quello che era un elemento di debolezza, ossia la peninsularità dell’Italia, può diventare un punto di forza. Le coste italiane, infatti, se dotate di adeguate infrastrutture portuali, con efficienti punti di interscambio, sono potenzialmente vere e proprie autostrade d’acqua, con un flusso costante di merci in viaggio, pronte a essere smistate, per gomma o per rotaia, a buona parte del paese. E lo sviluppo della TAV, con l’alleggerimento di parte delle

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linee ferroviarie preesistenti dal traffico passeggeri, consente un maggiore utilizzo della rotaia come sostituto del camion, lasciando ai piccoli van solo la gestione delle ultime miglia. Insomma, intermodalità è la parola d’ordine del futuro. Futuro al quale è dedicato un altro interessante articolo di questo numero, nel quale si intervista il principe dei futurologi internazionali: Gerd Leonhard, che propone originali e stimolanti prospettive sul mondo che verrà, con particolare riguardo alla logistica, che di questo mondo sarà sempre più protagonista. Da segnalare anche il reportage del talk show digitale che ha avuto luogo in febbraio sulla logistica del vaccino, moderato dai direttori della testata che ci ospita e di Vado e Torno, con ospiti d’eccezione del mondo politico e opinion leader del settore della logistica e dei trasporti. Il dibattito ha avuto come fulcro il trasporto e la logistica dei vaccini anti Covid nell’ambito della filiera del freddo. Buona lettura.

SOMMARIO 2

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NEWS LOGISTICHE

L’INTERVISTA

Pillole logistiche dall’Italia e dal mondo per non perdersi nulla di uno dei settori più strategici della nostra economia

G iorgio Vizioli Marcello Di Caterina, Direttore Generale di ALIS ci aggiorna sulle attività del cluster di imprese del comparto

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PANORAMICA INTERMODALE

IL FUTURO È GIÀ QUI

Francesco Galimberti Lo stato dell’arte sull’intermodalità in Italia, strumento indispensabile per rendere sostenibile la mobilità commerciale

Rosella Trombetta Abbiamo chiesto a Gerd Leonhard, di professione futurologo, quali saranno le tecnologie di domani nel settore

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LA LOGISTICA DEL VACCINO Valeria D i Rosa ZeroGradi ha aperto il proprio calendario con un talk show dagli studi TV di evenT. Protagonisti gli opinion leader della catena del freddo e dell’industria del trasporto, oltre alle istituzioni

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NUOVO CENTRO LOGISTICO DI UPS IN TOSCANA Concepito espressamente per il settore tessile, fiore all’occhiello dell’economia toscana, il nuovo centro logistico UPS di Prato copre una superficie di ottomila metri quadri e dispone di una tecnologia di scansione, smistamento e movimentazione per spostare rapidamente i pacchi all’interno della struttura, acquisendo anche dati per garantire l’accuratezza della consegna. La struttura fa parte di una rete di 21 facility UPS in Italia, che offre collegamenti al network europeo di UPS e alla rete aerea globale da Ancona, Bergamo, Bologna, Roma e Venezia. “Quando due anni fa abbiamo posato la prima pietra di questo nuovo centro, nessuno poteva prevedere il ruolo essenziale che le aziende di logistica come UPS avrebbero svolto a sostegno dell’economia globale. Non solo inauguriamo una nuova struttura, ma inviamo anche un messaggio ai nostri clienti in Italia: siamo qui per sostenervi nella ripresa delle esportazioni”, ha dichiarato Karl Haberkorn, Managing Director UPS Italia.

DUE NUOVI CONCESSIONARI ITALIANI NEL NETWORK PALLETWAYS Palletways Italia, società specializzata nella movimentazione espressa di merce su pallet, trasmette impulso alle economie locali. Lo dimostrano i risultati dei due concessionari, L.D. Logistic e Pesaro Express Group che, rispettivamente a 17 e 16 mesi dall’ingresso nel network, registrano una crescita tra il 40 e il 55% dei propri volumi. Le aziende si sono inserite in un network di oltre 450 concessionari in più di 24 paesi in tutta Europa (oltre 130 in Italia). Palletways Italia ha affidato a L.D. Logistic le aree di distribuzione di Ravenna, alto lughese, Cesena, Valle del Savio. Pesaro Express Group è invece partner di riferimento nelle Marche. “La nostra forza, spiega Massimiliano Peres, CEO Palletways Italia, risiede proprio nel network di concessionari, che garantiscono un servizio capillare e di qualità su tutto il territorio nazionale, affiancati da una squadra di manager che li supportano nello sviluppo del business”.

LE NUOVE SOLUZIONI MODULA PER LO STOCCAGGIO IN AMBIENTI AD ATMOSFERA CONTROLLATA FAUN UMWELTTECHNIK ADOTTA IL GESTIONALE EPG LFS1 FAUN Umwelttechnik, produttore di autocompattatori e spazzatrici, gestisce undici stabilimenti in cui circa duemila addetti producono tutti i tipi di veicoli speciali assemblati nella sede di Osterholz-Scharmbeck, su 15 linee di assemblaggio. Per migliorare il flusso tra magazzini e produzione, FAUN ha introdotto il sistema di gestione EPG LFS, la cui struttura modulare lascia ampi margini d’azione per futuri ampliamenti. Altro elemento decisivo è l’offerta di formazione EPG ACADEMY: “Ci è piaciuta molto – spiega Ronny Lößner, responsabile dell’implementazione presso FAUN Umwelttechnik – l’organizzazione della formazione online nel corso della pandemia: non ci sono stati ritardi e siamo stati in grado di iniziare con LFS come previsto”. “Il team di progetto – conferma Simon Reininghaus, Project

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Manager EPG – ha un’eccellente conoscenza dei processi ed è stato in grado di integrarli rapidamente in LFS”. Ciò ha consentito a FAUN di registrare effetti positivi dopo solo due settimane: il multi-order-picking consente infatti di elaborare molti ordini in parallelo.

Modula, aziende specializzata nella produzione di magazzini automatici verticali e orizzontali, presenta tre nuove soluzioni di stoccaggio per chi opera nella cold chain o in ambienti con condizioni controllate. Settori come quelli farmaceutico, alimentare, chimico o elettronico richiedono infatti soluzioni automatizzate che permettano di coniugare l’accessibilità a un cospicuo numero di referenze con l’esigenza di valorizzare lo spazio a disposizione. Non solo, spesso le normative in questi settori sono stringenti e per lo stoccaggio di determinati materiali sono richieste attrezzatture e strutture specifiche. Le soluzioni studiate da Modula sono tre: Modula Climate Control, magazzini a temperatura e umidità controllata, Modula Clean Room, magazzini per camere bianche (clean room), Modula Dry, magazzini a bassa umidità (dry room).


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MBE WORLDWIDE INVESTE IN LOGISTICA E ACQUISISCE PACK & SEND

MBE Worldwide, azienda italiana che offre soluzioni per spedizioni, logistica, stampa e marketing ha acquisito Pack & Send, marchio leader nel settore dei servizi di spedizione e logistica. Grazie all’acquisizione di Pack & Send il Gruppo MBE Worldwide conta oggi più di 2.740 Centri Servizi in 53 Paesi. Entrambe le società operano nel settore dei servizi attraverso una Rete di Centri - gestiti da imprenditori indipendenti - che risponde alle esigenze delle PMI e dei privati. Il Quartier Generale di Pack & Send si trova a Moorebank, Australia, dove continuerà ad operare l’attuale team, capitanato da Michael Paul, CEO e fondatore. MBE e Pack & Send manterranno le rispettive denominazioni individuali ed i propri marchi.

ALIS INCONTRA IL MINISTRO GIORGETTI ALIS ha consegnato al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti un documento contenente l’impegno e le proposte associative per la crescita sostenibile e socioeconomica delle imprese del trasporto e della logistica. Come ha spiegato il Presidente di ALIS Guido Grimaldi al centro dell’incontro istituzionale che si è svolto, insieme al Vicepresidente e Direttore Generale di ALIS Marcello Di Caterina, con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, ci sono state “competitività delle imprese nei mercati internazionali, promozione del Made in Italy e riconoscimento della posizione centrale e strategica del nostro Paese nel Mediterraneo, sviluppo della sostenibilità ed investimenti in nuovi mezzi sempre più green, ottimizzazione delle soluzioni di efficienza energetica sempre più innovative, semplificazione amministrativa e digitalizzazione della catena logistica, formazione giovanile e crescita occupazionale anche attraverso mirate politiche di detassazione e decontribuzione del costo del lavoro”.

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NEL 2020 IL TRAFFICO RO-RO NEL PORTO DI SALERNO CRESCE DEL +6,61%

Nonostante l’emergenza sanitaria e il lockdown, nel 2020 il traffico ro-ro ha registrato un trend decisamente positivo, con una crescita pari a +6,61% in termini di mezzi movimentati rispetto al 2019: alla fine del mese di dicembre sono state infatti movimentate 8.800.779 unità tra mezzi pesanti e automobili, contro 8.254.965 unità nel 2019. Domenico De Rosa, Amministratore Delegato del Gruppo SMET, fondato a Salerno 70 anni fa ed oggi operatore logistico intermodale leader a livello europeo, commenta i dati dello scalo campano: “Siamo di fronte ad un risultato che, nel pieno dell’emergenza sanitaria e del forte calo dei trasporti a questa collegato, nessuno avrebbe osato sperare. La ripresa del settore è in atto, le mega navi di nuova generazione da 500 trailer sono una svolta epocale nel trasporto marittimo, l’intermodalità è sempre più strategica in un contesto di economia 4.0, grazie alle sue caratteristiche di efficienza e sostenibilità”.

VOLKSWAGEN VEICOLI COMMERCIALI E HERMES, LA LOGISTICA SI FA CON GLI ASSISTENTI DIGITALI Volkswagen Veicoli Commerciali collabora con l’azienda di logistica Hermes, per supportare gli operatori della logistica con innovativi sistemi di assistenza destinati ai veicoli Volkswagen Transporter e Volkswagen Crafter adibiti alla consegna di pacchetti. Attualmente è in corso in Baviera un progetto pilota della start-up monacense Viscopic. Il software apprende dapprima i percorsi locali poi, per le successive consegne, stabilisce un ordine logico per il carico dei pacchetti, evitando al conducente impegnative attività di ricerca e selezione lungo il tragitto. In Germania, il settore CEP (Courier, Express e Parcel) ha stimato un volume di oltre quattro miliardi di pacchetti consegnati a livello nazionale.


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TERMINAL OGGI E DOMANI INTERMODALITÀ [PANORAMICA]

di FRANCESCO GALIMBERTI

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UNA PANORAMICA SU COSA RAPPRESENTA PER IL NOSTRO SETTORE L’INTERMODALITÀ E LE PROSPETTIVE PER UNA MOBILITÀ MULTI MODALE IN ITALIA E IN EUROPA

L’

intermodalità nella logistica e nei trasporti è sempre più diffusamente considerata come la soluzione migliore per rispondere con efficacia alle sfide del presente e del futuro. E queste non consistono solamente nell’incremento esponenziale del commercio on line, ma anche nel ripensamento generalizzato del modo di produrre e distribuire a cui stiamo assistendo e che sta mettendo in discussione i concetti stessi di just in time e di delocalizzazione delle produzioni. Di fronte a esigenze di trasporto merci che si vanno sempre più differenziando


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a seconda delle specificità e delle quantità dei prodotti trasportati, dei vincoli temporali, delle distanze da percorrere, delle caratteristiche del luogo di destinazione e delle disponibilità di spazio nei siti di transito e di arrivo, assistiamo perciò a un approccio sempre più fusion alle quattro modalità classiche di trasporto: gomma e ferro (ossia camion e treno), acqua e aria.

IL QUADRO A livello internazionale, la modalità più diffusa e rilevante in termini numerici è costituita dal trasporto ferroviario: si

tratta infatti della soluzione più economica e che offre le maggiori garanzie di affidabilità (sicurezza, puntualità, sostenibilità), presentando però difficoltà nel gestire con efficienza sia il primo sia l’ultimo miglio, ossia il tragitto dal luogo di produzione al sito di carico e il percorso dallo scalo ferroviario alla destinazione finale. Inoltre, i treni, per quanto possano essere veloci, sono chiamati a ricoprire lunghe distanze e impiegano anche interi giorni per giungere a destinazione. Diverso è il discorso dei trasporti su strada, suddivisi a loro volta in mezzi molto diversi: troviamo infatti grossi

veicoli, i TIR, che percorrono lunghissime tratte e veicoli di dimensioni minori, più agili, che sono impiegati tra i centri di stoccaggio e i luoghi di consegna finale. In altre parole, i furgoni che, a migliaia, attraversano le città e raggiungono località sperdute, per consegnare in tempo la merce. Un discorso a parte meritano i platoon, ossia convogli di veicoli che viaggiano uno dietro all’altro: si tratta di una formula in uso da pochi anni, con notevoli vantaggi per quanto riguarda la sicurezza del sistema, il consumo di carburante e un migliore utilizzo delle autostrade.

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focus INTERMODALITÀ [PANORAMICA]

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E in Italia? Naturalmente, i tempi di consegna del trasporto su gomma sono notevolmente inferiori rispetto al treno, ma permane il rischio di inconvenienti - ingorghi stradali, guasti tecnici, incidenti - che possono causare rallentamenti e ritardi di consegna. A questo si aggiunga la recente e crescente difficoltà di reperire autisti: un problema che sta diventando cronico e apparentemente insolubile in tutti i paesi europei. Per quanto riguarda il trasporto marittimo (e anche fluviale, trascurabile in Italia ma più diffuso a livello europeo) il principale vantaggio è certamente la convenienza

economica, soprattutto in presenza di grandi carichi, alla quale fanno da contrappeso i tempi di trasferimento molto lunghi. Al trasporto aereo ricorrono infine diverse compagnie logistiche per far circolare in tempi rapidi e certi le merci spedite, anche se la maggiore tempestività del recapito comporta costi assai più elevati. In genere, l’aereo viene scelto soltanto se non si può ricorrere a un altro mezzo di trasporto e, soprattutto, se c’è una reale e indifferibile urgenza.

QUALE DIREZIONE PRENDERE In questo scenario, il percorso verso una intermodalità che non sia episodica ma frutto di una attenta analisi di costi e benefici è inevitabile. Anche perché è aumentato il peso specifico di alcuni elementi di valutazione a cui in precedenza era attribuita minore importanza quali la sostenibilità ambientale e la sicurezza delle persone: “La mentalità sta cambiando - commenta Marcello Di Caterina,

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L’Italia, per ragioni dettate dalla sua orografia (la barriera delle Alpi) e dalle politiche di limitazione del traffico pesante su strada degli Stati confinanti (es. Svizzera e Austria), è da sempre uno dei principali Paesi europei per quanto riguarda il trasporto intermodale strada-rotaia a livello internazionale; è invece meno sviluppato quello a livello nazionale. In Italia il volume di merci trasportate

su ferrovia nel 2019 ammontava a 97 milioni di tonnellate annue, di cui 60 milioni con la tipologia del trasporto intermodale strada-rotaia. Particolarmente rilevante è la quota internazionale, con 62 milioni di tonnellate in import/export. Il traffico container complessivo in import /export (trasbordo escluso) - nel 2019 - è stato pari a 7.197.975 teu, in crescita

direttore generale ALIS (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile) - e molte aziende stanno adottando soluzioni di trasporto miste proprio per ottemperare alle nuove esigenze che si sono affiancate alle pure valutazioni economiche, la cui quantificazione peraltro non è più così vantaggiosa”. Uno degli elementi che hanno rallentato la diffusione della intermodalità è costituito dai tempi, e quindi dai costi, dei trasferimenti delle merci da un mezzo all’altro. Ma non è sempre così: “L’intermodalità non è una soluzione più cara delle altre; anzi, diventa vantaggiosa gestendo in modo oculato l’andata e ritorno dei mezzi, garantendo la puntualità agli appuntamenti, la precisione nelle consegne e la sincronizzazione dei flussi informativi”, spiega Maurizio Cociancich, amministratore delegato di Adriafer, la società che gestisce i trasporti ferroviari del porto di Trieste. E proprio il porto giuliano è una eccellenza internazionale da questo punto di

dell’1,4% rispetto al 2018 quando i container imbarcati e sbarcati erano stati invece 7.096.480 teu. Nel 2020 è evidente che il COVID–19 ha frenato un po’ tutto, considerando che l’andamento del settore container marittimo essendo globale segue il virus e ne è inevitabilmente influenzato. Trattandosi di pandemia, l’impatto si è già esteso a livello mondiale propagandosi come un’onda.

Maurizio Cociancich, amministratore delegato di Adriafer.


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vista: con un volume di traffico che è per il 50% intermodale, si colloca infatti al primo posto in Europa, mentre anche gli scali di Livorno e La Spezia si stanno muovendo con decisione in questa direzione. Altra eccellenza è costituita dall’Interporto di Padova, che affidandosi alle tecnologie più sofisticate ha introdotto sistemi e processi automatizzati, acquisendo maggiore efficienza, migliori condizioni di lavoro, soprattutto in termini di sicurezza ed ergonomia. Inoltre, la maggiore disponibilità di dati porta a un incremento della produttività, poiché la standardizzazione riduce gli errori e i tempi morti, ed elimina la necessità di dedicare risorse ad attività a basso valore aggiunto come il data entry, facendo invece nascere nuove funzioni e mansioni qualificate.

IL RUOLO DELLE TECNOLOGIE L’innovazione ha riguardato anche i mezzi di trasporto: è di queste settimane il battesimo della Eco Livorno, terza unità ro-ro (roll-on/roll-off, ossia a caricamento orizzontale o rotabile) ibrida della classe Gg5g (Grimaldi Green 5th Generation) del gruppo Grimaldi, con una capacità di trasporto di oltre 500 semi-rimorchi, che è in grado di dimezzare le emissioni di CO2 e addirittura di azzerarle mentre è ferma in porto, utilizzando l’energia elettrica immagazzinata da mega

batterie al litio che si ricaricano durante la navigazione grazie a shaft generator e a 350 metri quadrati di pannelli solari. Nello stesso quadro, inoltre, va inclusa la notizia che il Gruppo Smet ha siglato un accordo con Real Trailer Krone Italia per acquistare 300 nuovi eco trailer predisposti per il trasporto intermodale sia marittimo sia ferroviario, entrati in servizio all’inizio del 2021, per un investimento totale di 10 milioni di euro. Veri e propri gioielli di tecnologia al servizio di un modo di trasportare più sostenibile e al tempo stesso più performante. Ma se l’intermodalità è destinata a essere sempre più il cardine di una logistica sostenibile ed efficiente e le infrastrutture, soprattutto i terminali e gli interporti, sono il fulcro di questo scambio tra le diverse modalità di trasporto, come è possibile delineare gli elementi chiave di un

terminal moderno e immaginarne l’evoluzione futura? In quest’ottica non si può non riconoscere il ruolo decisivo dell’automazione, in grado di risolvere i problemi dei terminal intermodali con risultati misurabili. In una prospettiva di automazione dei processi, è il ruolo della tecnologia a essere fondamentale, perché permette di migliorare i tempi di esecuzione delle operazioni, assicurare continuità del lavoro, e addirittura favorire un aumento della produttività. Cruciale in questo senso si dimostra la scelta dei dispositivi messi a disposizione degli addetti, che devono operare in un ambiente di lavoro difficile, come quello di un terminal container, e di dimostrarsi affidabili in termini di qualità del lavoro ed economici. Si è rilevato che l’utilizzo di strumentazioni quali notebook, tablet e dispositivi professionali permetta di ottenere prestazioni di maggiore qualità e soprattutto consistenti risparmi perché, a fronte di un investimento minore al momento dell’acquisto, i device consumer si rivelano presto inadatti allo scopo, con alti costi dovuti a guasti, calcolando anche il tempo di inattività degli addetti e il servizio di assistenza IT. Il terminal del futuro, comunque, non sarà basato soltanto su automazione e tecnologia. Rimane infatti decisiva la professionalità degli addetti che sono i soli in grado di interpretare i dati a disposizione e di prendere le decisioni migliori a partire dalla loro competenza, dalla loro esperienza e dalla loro intelligenza. Avremo quindi hub molto automatizzati, gestiti da specialisti di movimentazione, logistica, supervisione e manutenzione che usufruiranno della tecnologia come di un supporto a cui affidarsi. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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ALIS C’È! di GIORGIO VIZIOLI

INTERVISTA A MARCELLO DI CATERINA, DIRETTORE GENERALE DELLA ASSOCIAZIONE LOGISTICA DELL’INTERMODALITÀ SOSTENIBILE, CHE SOTTOLINEA LO SFORZO E L’IMPEGNO NEL SOSTENERE UN SEMPRE PIÙ AMPIO

ASSOCIAZIONI [ALIS]

CLUSTER DI IMPRESE DEL COMPARTO

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“L

a nostra associazione è nata da un’idea nuova per il mondo dei trasporti e della logistica: quella di mettere a sistema l’intero cluster, riunendo in un unico contesto le imprese del trasporto stradale, ferroviario e marittimo, oltre a quelle dell’indotto, che va dai servizi di base a quelli più sofisticati, come la digitalizzazione”. Così esordisce Marcello Di Caterina, direttore generale ALIS (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), soddisfatto dei risultati raggiunti da una realtà che è rapidamente cresciuta sia dal punto di vista delle adesioni sia da quello della capacità di incidere sul settore. Il network ALIS conta infatti oltre 1.500 aziende associate, con circa 200 mila addetti, un parco veicolare di quasi 150 mila mezzi, più di 140 mila collegamenti marittimi annuali, 125 linee di Autostrade del Mare, 160 linee ferroviarie, 200 mila collegamenti ferroviari annuali e 30 miliardi di euro di fatturato aggregato, con una presenza capillare in tutta Italia.

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Marcello Di Caterina.

“Sono sei – spiega Di Caterina – gli ambiti sui quali si concentrano la nostra attenzione e le nostre azioni: sostenibilità, intermodalità, digitalizzazione, formazione, sviluppo del Mezzogiorno e collegamenti con le grandi Isole. ALIS è una comunità di imprenditori, un’associazione aperta e a struttura orizzontale: le attività sono sviluppate attraverso commissioni tematiche, con particolare attenzione alle direttive europee, alle politiche ambientali ed energy saving e alle questioni relative alla contrattualistica. Le commissioni

elaborano e sostanziano la linea dell’associazione che viene poi sottoposta all’attenzione delle autorità competenti in sede decisionale”.

COME ALIS VEDE IL MONDO DELLA LOGISTICA OGGI IN ITALIA “La pandemia – ci spiega Di Caterina – ha fatto comprendere un dato molto importante: se il trasporto e la logistica si fossero fermati, si sarebbe fermato il Paese intero; infatti, nonostante tutte le difficoltà socioeconomiche e i rischi sanitari, il mondo della logistica e dei


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trasporti ha affrontato la pandemia con coraggio e spirito di sacrificio, consapevole del proprio ruolo essenziale per garantire la continuità dei servizi e quindi dei cicli produttivi. Peraltro, un settore così fondamentale avrebbe meritato una maggiore tutela a fronte degli investimenti in sicurezza che sono stati fatti nei mesi dell’emergenza. Abbiamo quindi presentato diverse proposte: interventi a favore della liquidità, sostegno all’intermodalità per evitare il back-shift modale, impulso alla digitalizzazione e alla semplificazione dei processi amministrativi, supporto alle politiche occupazionali e di formazione. E oggi constatiamo che diverse delle misure richieste sono state recepite: in particolare nella Legge di Bilancio sono stati approvati interventi come il rifinanziamento delle misure per l’intermodalità Marebonus e Ferrobonus fino al 2026, superando quindi la logica di programmazione annuale. Per compensare i danni finanziari dovuti all’emergenza, sono inoltre state prorogate

misure per il trasporto ferroviario merci, così come per il trasporto marittimo, per il quale è stato rifinanziato, con 20 milioni di euro per il 2021, il Fondo destinato a compensare la riduzione dei ricavi tariffari relativi ai passeggeri trasportati per le navi iscritte nel registro nazionale, Fondo che era stato istituito con una dotazione iniziale di 50 milioni di euro per il 2020”. L’elemento cruciale, però, per l’evoluzione del trasporto e della logistica in Italia è l’intermodalità ed è su questo punto che l’ex Onorevole napoletano si sofferma maggiormente: “Si tratta di una scelta indispensabile e virtuosa, sia a livello internazionale sia in Italia: occorre procedere a una diversificazione del trasporto che inverta la consolidata tendenza che ha portato l’Italia, nei decenni passati, a puntare tutto sul trasporto su gomma. Si è trattato di una scelta motivata da politiche che, se in passato potevano avere delle plausibili ragioni, oggi non è più praticabile. Anzi, possiamo dire che negli

ultimi tempi, purtroppo, abbiamo perso tempo e soldi. Tuttavia, non è tardi per porre rimedio: nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), attualmente in fase di elaborazione, sono previsti investimenti consistenti per una vera e propria trasformazione della concezione del trasporto. Senza dimenticare che la scelta dell’intermodalità risponde alle tre esigenze fondamentali del trasporto moderno: tutela della sicurezza, garanzia di sostenibilità ambientale e ottimizzazione dei costi, ossia maggiore economicità”.

LE RICHIESTE DI ALIS Dopo il cambio della guardia a Palazzo Chigi, l’Associazione presieduta da Guido Grimaldi torna con forza a portare sul tavolo del Governo quelle che si ritengano siano le priorità del comparto. Priorità che abbiamo chiesto a Marcello Di Caterina di illustrarci. “Le nostre aspettative sul programma di Governo sono senz’altro molto alte. Abbiamo già avuto modo di confrontarci internamente sulla proposta di PNRR nella quale abbiamo ritrovato molti punti rispondenti alle proposte avanzate negli ultimi mesi: digitalizzazione e competitività, rivoluzione green e transizione energetica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, con attenzione all’intermodalità per una logistica integrata, formazione professionale. Per quanto riguarda l’autotrasporto, sottolineiamo l’esigenza di un intervento volto al rinnovo dell’intero parco circolante dei mezzi pesanti. Abbiamo poi – conclude il nostro interlocutore – fatto tanto finora a livello associativo grazie anche alla straordinaria crescita del nostro cluster, e tanto ancora potremo fare insieme al nuovo Esecutivo e, in particolare, al nuovo Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, con cui condividiamo la profonda attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale, e siamo convinti che sarà un obiettivo prioritario non solo nel settore logistico, ma sarà anche al centro dell’intera agenda governativa. È infatti evidente che, guardando oltre la pandemia, la vera sfida posta dal nuovo Governo, anche con l’istituzione del Ministero della Transizione Ecologica, sia quella della sostenibilità ambientale”. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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UNO SGUARDO ALLE

IL FUTURO È GIÀ QUI

TECNOLOGIE DI DOMANI CHE, OVVIAMENTE, SERVIRANNO A MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL LAVORO ANCHE NEL COMPARTO DELLA LOGISTICA

TECNOLOGIE [FUTURE]

di ROSELLA TROMBETTA

I

mmaginiamo di fare un viaggio nel futuro: cosa succederà nei prossimi dieci anni? Potremmo chiederlo a una sfera di cristallo o a una cartomante…oppure possiamo semplicemente affidarci a chi, del carpire i segreti del futuro, ne ha fatto la sua professione. Stiamo parlando di Gerd Leonhard, di professione, appunto, futurologo. È proprio grazie ad un evento organizzato da TESISQUARE in collaborazione con CSCMP Italy Roundtable, che abbiamo fatto un giro nel futuro toccando argomenti quali l’umanità, la tecnologia, l’etica digitale, l’intelligenza artificiale e molto altro ancora.

COSA C’È ALL’ORIZZONTE In questo periodo così particolare, se pensiamo al futuro, non possiamo che esserne preoccupati. La crisi provocata dal Coronavirus ha avuto effetti su ogni aspetto della nostra vita dal punto di vista personale, lavorativo ed economico. Tuttavia, il futuro che ci aspetta è più roseo di ciò che pensiamo! In realtà

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la pandemia non ha fatto altro che accelerare alcuni meccanismi preesistenti in parte negativi ma anche positivi. La tecnologia, ad esempio è letteralmente esplosa proprio per il Coronavirus e si può sicuramente affermare che essa è la vera protagonista di questo periodo di crisi: sono stati fatti più progressi negli ultimi dodici mesi che nei dieci anni precedenti!

Certo la tecnologia non può dare risposta a tutto e rimarrà sempre uno strumento: non è “cosa” pensiamo ma “in che modo” pensiamo. Il nostro futuro sarà dunque “ibrido”: un mix tra tecnologia e ragionamento umano. Secondo Gerd Leonard la combinazione di dieci “Game changer” – vale a dire macchine pensanti, realtà virtuale, stampa in 3D, intelligenza artificiale, blockchain,


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l’intervista In questo spazio Gianluca Giaccardi, Chief Product Officer di TESISQUARE, intervista Gerd Leonhard Anche a seguito della recente pandemia, i Governi stanno lanciando piani di investimento sulla digitalizzazione green, siamo a un punto di svolta o faranno fatica a decollare? È molto chiaro, guardando il mondo d’og­ gi, che la decarbonizzazione, e quindi il passaggio alla green economy, sarà la prossima “Big Wave”, a prescinde­ re dal Covid. Ciò che dobbiamo fare adesso è iniziare a reagire per l’emer­ genza del cambiamento climatico. Uno dei primi punti che le aziende devono avere in agenda è la sostenibilità. Non sarà facile ma è necessario cercare del­ le alternative e l’Italia è avvantaggiata con l’energia solare. La sostenibilità è il nuovo digitale. Quale sarà l’aspetto più utilizzato dell’intelligenza artificiale? Pensando all’intelligenza artificiale biso­ gna discostarsi dalla definizione holliwoo­ diana e da tutto ciò che generalmente vediamo nei media. Io li definirei piutto­ sto degli “assistenti intelligenti”: sistemi

“smart” che non sono intelligenti come gli umani. Anzi, ne sono ben lontani, in quanto noi abbiamo una dozzina di intel­ ligenze: emozionale, sociale, cinestetica, musicale. Cosa succederà nei prossimi 10 anni? Tutto diventerà smart, proprio tutto: dall’agricoltura, all’alimentazione, dalla banca al Governo (sì proprio il Governo) fino naturalmente alla logistica. Gli esseri umani devono sempre avere il controllo e la più grande sfida sarà tenere monito­ rata la grande quantità di dati. La tecnologia dominerà sicuramente il prossimo futuro, noi la definiamo “disruptive innovation”. In particolare, cosa succederà nella Supply Chain e nell’uso della tecnologia? Immagina di essere seduto alla tua scri­ vania e, con voce naturale, parli al tuo orologio o al tuo computer: “per favore inventami un’App che mi faccia il tra­ cking del mio pacco nelle ultime 48 ore, quando è stato ritirato, quanto tempo è rimasto fermo” e, in un attimo, hai un programma sotto i tuoi occhi, senza do­ ver chiamare il reparto tecnico; oppure, sempre interagendo con l’AI, esponi un problema di spedizione e il computer ti

spiega il perché. Bene, questo tra pochis­ simo sarà una realtà. Ciò che la tecnolo­ gia non può prevedere è il fattore uma­ no: inefficienza, illogica, misteri, errori. La Supply Chain cambierà radicalmen­ te poiché molte spedizioni non si effet­ tueranno più fisicamente: ad esempio nell’industria aerospaziale si sta facen­ do sempre più uso della stampa digitale in 3d per le parti di ricambio che dun­ que non devono più essere spedite. Di conseguenza la Supply Chain diventerà anche digitale…non si parla più di for­ niture fisiche ma digitali. Inoltre il mondo sarà connesso ad una velocità tale che le informazioni scor­ reranno mille volte più veloci di oggi e dunque chiunque lavorerà nelle Supply Chain diventerà un vero esperto. Last, but not least: security & safety, insieme a standard, regolamentazioni e identi­ tà digitale costituiranno dei “major to­ pic”. Tutto ciò sarà di vitale importan­ za: immaginiamo solo per un attimo se qualcuno potesse interrompere la Sup­ ply Chain e questa non fosse in qualche modo sicura: è una cosa che può succe­ dere, ancora di più essendo online, ma che potrebbe causare danni irreparabili.

elaborazione del linguaggio naturale, per citarne alcuni – porterà una profonda trasformazione in tutti i reparti aziendali, dalla produzione al marketing, dalla ricerca & sviluppo, alle spedizioni. Per analogia si potrebbe dire che i Big-data sono il nuovo petrolio; l’intelligenza artificiale è la nuova “elettricità; l’Internet of Things è il nuovo sistema nervoso, il controllo vocale e la realtà virtuale sono i nuovi sensi. Il futuro non è solo connesso, è esponenzialmente più veloce.

LE APPLICAZIONI AL NOSTRO SETTORE Come interagirà il mondo con la tecnologia? È abbastanza semplice: tutto ciò che potrà essere digitalizzato, robotizzato, automatizzato, virtualizzato lo sarà, i computer lo stanno imparando; con il deep learning viene imitato il lavoro della mente umana nel processare dati e creare patterns da usare nei percorsi decisionali. Certo, le macchine non saranno mai all’altezza degli esseri umani... ma l’impatto che avranno nel business e soprattutto nella Supply Chain è fondamentale.

Dobbiamo dunque arrivare preparati ma non temere il peggio, anzi! L’essere umano potrà concentrarsi su tutto ciò che la digitalizzazione non può fare e che, di conseguenza, diventerà ancora più importante e prezioso. immaginazione, etica, empatia, emozione, relazioni, intuizioni, mistero: è proprio per queste caratteristiche che l’umanità sarà sempre più valorizzata.

In buona sostanza, capire le intenzioni e leggere tra le righe sarà il nostro lavoro nel futuro e non dovremmo dunque preoccuparci del progresso tecnologico quanto piuttosto di approfondire competenze quali la comprensione, le intenzioni, l’interpretazione. E per concludere con una frase di David Bowie: il futuro appartiene a chi può sentirlo e vederlo arrivare. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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IL VACCINO ARRIVA CON IL FREDDO EVENTI [ZEROGRADI]

di VALERIA DI ROSA

GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO SI È SVOLTO ZEROGRADI – LA LOGISTICA DEL VACCINO, IL PRIMO TALK SHOW DI

evenT

INTERAMENTE DEDICATO ALLA FILIERA DEL VACCINO E AI SUOI PROTAGONISTI. IN DIRETTA, INSIEME AI DIRETTORI DI TRASPORTARE OGGI IN EUROPA E VADO E TORNO, OSPITI D’ECCEZIONE DEL MONDO POLITICO E OPINION LEADER DEL SETTORE DELLA LOGISTICA E DEI TRASPORTI

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irettamente dagli studi di Telenord a Genova, la nuova cornice da cui verranno trasmessi gli appuntamenti organizzati da evenT, i direttori delle testate Trasportare Oggi in Europa e Vado e Torno, Luca Barassi e Maurizio Cervetto, come di consueto, hanno dato il via al dibattito, che ha avuto come fulcro il vaccino, il suo trasporto e come la sua logistica rappresenti un’importante opportunità per il settore. La domanda alla quale si è cercato di dare una risposta è stata “la logistica del vaccino è un’opportunità di business per la filiera del freddo, oppure solo un servizio sociale?”.

LA LOGISTICA DEL VACCINO IN ITALIA

Paolo Volta, Consulente di logistica, Logistico dell’anno 2019 e Coordinatore didattico evenT, ha aperto la tavola rotonda fornendo una panoramica dello stato dell’arte del settore. Il valore della produzione dell’industria farmaceutica nel 2019 è stato di 34 mila milioni di euro. Nello stesso anno si è registrato un incremento delle spedizioni pari al 5,5% e una diminuzione del numero dei colli del 2,4% rispetto al 2018, fattori che hanno causato una maggiore frammentazione distributiva. Questo produce Supply Chain molto complesse, che hanno l’obbiettivo di mantenere e preservare l’integrità del farmaco. Nello specifico, la logistica del vaccino, in Italia, soffre il problema di una doppia gestione della distribuzione dei due vaccini acquistati dal nostro Paese: da un lato Pfizer-BioNTech che gestisce in autonomia la distribuzione, dall’altro AstraZeneca che invece si basa sul concetto di Hub&Spoke, cioè la distribuzione

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sul territorio nazionale a partire da un hub che funge da snodo. La priorità, per la logistica del vaccino, è quella di garantire l’integrità e la sicurezza del prodotto dal fornitore ai destinatari finali. Come ha spiegato Mauro Bonaretti, Consigliere del Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, in Italia si parla di due modalità diverse a seconda del vaccino: da un lato il vaccino Pfizer-BioNTech consegnato direttamente dall’azienda a centri ospedalieri specializzati che possiedono frigoriferi in grado di raggiungere temperature di -70°C (circa 300 punti); dall’altro quello di AstraZeneca e degli altri produttori che invece coinvolge più attori: i vaccini infatti arrivano all’hub di Pratica di Mare (Roma) da dove vengono distribuiti, tramite l’esercito

e le Poste Italiane, alle ASL regionali che a loro volta si occupano di ridistribuirli sul territorio ai centri di somministrazione (ospedali, ambulatori, etc). Si tratta quindi di due filiere logistiche diverse, una più snella (Pfizer-BioNTech), una più articolata (AstraZeneca).

partner Partner Tour dell’evento sono:


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IL RUOLO CRUCIALE DELLA CONNETTIVITÀ

Domenico Andreoli, Head of Marketing, PR & Homologations Mercedes-Benz Trucks Italia, ha sottolineato come nella logistica del vaccino, e delle merci in generale, un ruolo cruciale è svolto dai mezzi di trasporto e dalla loro capacità di riuscire a effettuare consegne facili, rapide e sicure. In questo senso diventa fondamentale la connettività dei veicoli commerciali, attraverso la quale è possibile attuare controlli e diagnosi predittive

che evitano il fermo macchina e tengono monitorati i viaggi. Più il trasporto è delicato più queste tecnologie hanno valore, per questo motivo Mercedes-Benz Trucks offre il servizio “Mercedes-Benz Uptime”, un servizio digitale che mette in connessione continua il mezzo con l’hub del cliente per garantire la massima operatività, più che mai necessaria in un trasporto delicato come quello dei vaccini che richiede velocità e mantenimento di alti standard qualitativi.

IL PUNTO DI VISTA DEGLI OPERATORI DEL SETTORE Il dibattito si è subito acceso quando Paolo Uggè, Presidente di Conftrasporto, ha evidenziato come sarebbe stato necessario coinvolgere tutti gli attori che si occupano di logistica del farmaco, aspetto sottovalutato da questa campagna vaccinale, che porta con sé il rischio che una cattiva gestione si sommi alla difficoltà di reperire i vaccini, causando ritardi su ritardi nelle vaccinazioni. Per l’ex Sottosegretario ai Trasporti, insomma, tutta la “gestione Arcuri” è stata sbagliata e se ne vedono i risultati. Sandro Pietramala, QHSE & Logistics Manager di Savino Del Bene S.p.A, ha sottolineato come sia importante garantire che il prodotto sia consegnato integro e non sia oggetto di furti o manipolazioni. È quindi necessario che le competenze di tutti gli attori della filiera siano raccordate per uno scopo comune: portare a destinazione i farmaci in generale, e i vaccini in particolare. Quello che succede oggi è che la filiera del vaccino è stata costruita senza tener conto delle risorse che sono presenti in Italia trasformando un’opportunità in un’occasione mancata per poter creare un campo di lavoro che desse all’Italia un ruolo di prestigio nella gestione dell’emergenza. Ed è stata proprio Mila De Iure, Direttore Generale di Assoram, che ha ribadito l’importanza del settore dei trasporti e della sua filiera che hanno assicurato anche in lockdown regolarità di rifornimenti.

Sono interventi presso lo studio di Telenord: Paolo Volta, Consulente di logistica, Logistico dell’anno 2019 e Coordinatore didattico evenT, Bruno Fusciani, Global Commercial Leader Marine and Cold Storage Solutions Thermo King e Gianni Cramarossa, Industry Manager per la Logistica Certiquality. A moderare il talk show Luca Barassi e Maurizio Cervetto.

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EVENTI [ZEROGRADI]

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Secondo De Iure, c’è un problema di metodo perché non c’è stata da parte pubblica la volontà di dialogare con gli addetti del settore per la presa in carico in maniera seria e strutturata di questo problema. L’augurio è quello che il “governo della competenza” riesca a colmare questa lacuna, tenendo conto che Assoram e le altre sigle hanno presentato un documento che prende in esame gli aspetti critici della logistica del vaccino e le eventuali soluzioni che non ha mai avuto riscontri. Parole a cui Bonaretti ha replicato affermando che le associazioni di categoria non sono state delegittimate, ma la scelta è ricaduta su soggetti pubblici (Esercito e Poste Italiane) per collegare Pratica di Mare ai punti indicati dalle regioni.

L’IMPORTANZA DELLA CERTIFICAZIONE

Gianni Cramarossa, Industry Manager per la Logistica di Certiquality, è ritornato sull’importanza degli standard qualitativi, illustrando la normativa europea sul trasporto dei farmaci che dal 2001

appuntamento Il prossimo appuntamento di Zerogradi è previsto per settembre, in presenza, presso Villa Juker a Legnano, dove si discuterà di blockchain e catena del freddo. In questa occasione saranno assegnati anche gli

Zerogradi Award

ovvero i premi dedicati alle eccellenze della catena del freddo.

 Seguiteci sul sito WWW.EVENTFORMA.COM per rimanere informati sulle date e sugli appuntamenti di evenT garantisce le buone pratiche di distribuzione. La conformità con queste linee guida si va ad applicare alle norme tradizionali per garantire la corretta modalità di distribuzione dei vaccini. Sorprende, secondo Cramarossa, che in un momento di emergenza come questo ci si sia lasciati andare “all’improvvisazione”.

Bruno Fusciani, Global Commercial Leader Marine and Cold Storage Solutions di Thermo King, ha parlato dell’importanza che l’industria sta giocando nei processi innovativi che interessano il settore della logistica farmaceutica: infatti, così come le ATP (Accord Transport Perissable, norme che regolano il trasporto delle merci deperibili), anche le GDP (Good Distribution Practices, le buone pratiche di distribuzione del farmaco) sono arrivate dall’industria e sono poi state adottate dall’Europa e dai Governi. Thermo King è attiva da decenni nel settore farmaceutico, con soluzioni sempre più efficienti tra cui, per esempio, i container refrigerati, adatti anche al trasporto del vaccino. Fusciani è poi tornato sulla questione delle certificazioni, fondamentali per garantire una catena del farmaco (e del vaccino) sicura dal punto di partenza a quello di arrivo. Un aspetto in cui anche la trasparenza da parte degli attori coinvolti gioca un ruolo fondamentale.

UN BUSINESS BASATO SULLA COMPETENZA Alcuni momenti del dibattito che, sia da studio che dagli ospiti in collegamento, si è a volte rivelato acceso. Qui, dall’alto in senso orario: Paolo Volta, Mauro Bonaretti, Domenico Andreoli e Paolo Uggè.

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Il dibattito si chiude con la domanda iniziale, la logistica del vaccino è un’opportunità di business? La risposta la fornisce Paolo Volta: il mercato chiede agli operatori l’applicazione delle norme GDP. È necessario stabilire strategie trasparenti operative uguali per tutti in modo che tutti possano attenersi allo stesso protocollo. Senza dimenticare connettività, sicurezza e blockchain. È necessario un confronto tra forze pubbliche e operatori per valorizzare le competenze: non bisogna dimenticare che la logistica del vaccino ha un fortissimo valore sociale, la competenza diventa l’architrave sulla quale si deve fondare e reggere.


TRACCIAMO NUOVI PERCORSI. INSIEME. fieramilano 10 - 13 GIUGNO 2021

transpotec.com



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