Inserto del N. 224

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ANNO 1- NUMERO 1-

febbraio/marzo 2021

BLOCKCHAIN

anche la filiera del trasporto esige una certificazione

EVENTI

GRANDI AZIENDE la logistica di Oracle

CSCMP in versione digitale Progetto Adrion


EASYWAGON Facilitiamo lo start-up dei servizi ferroviari nel Porto di Trieste: i carri che ti servono quando ti servono

INIZIATIVA PROMOSSA DA

Per maggiori informazioni wagon@adriafer.com


L’editoriale di

GIORGIO COORDINATORE LOGISTICA OGGI

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l mondo della logistica è in profonda evoluzione. E non solo per via dell’impatto della pandemia sull’economia mondiale. Il cambiamento continuo è infatti un connotato tipico di un settore sul quale si basano i fondamenti dell’economia, ossia la produzione e il commercio di beni, da quelli di prima necessità a quelli più voluttuari (ma che comunque danno lavoro e reddito a milioni di persone). Sempre maggiore rilevanza hanno anche gli ambiti specifici collaterali alla supply chain, quali la reverse logistic, la logistica urbana, la logistica delle persone. Ed è sempre stato così: la logistica, infatti, esiste dai tempi più antichi, in modo più o meno formale; furono forse i Fenici, con il loro sistema di colonie-magazzino, divenute poi città tutt’ora esistenti (Cagliari e Palermo, tra le altre, per quanto riguarda l’Italia) sparse sulle rive del Mediterraneo a fondare la professione della logistica.

VIZIOLI Nel corso della storia, la logistica è stata il motore delle grandi scoperte geografiche, delle grandi opere di ingegneria (canali e strade), della compenetrazione tra civiltà. E purtroppo a volte anche causa di guerre. Lungo i secoli, si è sempre cercato di rendere l’organizzazione della filiera sempre più efficiente ed economicamente vantaggiosa, nei suoi vari passaggi. Ovviamente, l’avvento delle tecnologie digitali ha costituito una svolta epocale, una vera e propria soluzione di continuità, cambiando i paradigmi stessi della produzione e del commercio, anteponendo la vendita di un prodotto, anche di largo consumo, alla sua produzione e dando vita al concetto di “just in time”, concepito in Giappone. L’interesse per questo comparto è quindi crescente e la Rivista che ospita questo inserto ha dimostrato di attribuire importanza a queste tematiche, pubblicando interviste, inchieste, articoli di

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approfondimento, notizie. Si è per questo ritenuto opportuno riservare al supply chain management un’attenzione editoriale regolare e strutturata, dando peraltro a queste pagine un taglio giornalistico particolare: affrontando le problematiche della logistica con lo sguardo dei trasportatori, ossia di un mondo che della logistica costituisce parte integrante e fondamentale. Articoli quindi che faranno della chiarezza una regola basilare, ma al tempo stesso dando una visione completa e approfondita degli argomenti affrontati. Saranno presentate esperienze e soluzioni concrete, parleranno i protagonisti: manager, professionisti, tecnici e i consulenti più esperti e qualificati. Con l’obiettivo di fare informazione di qualità che sia, prima di ogni altra cosa, utile per il Lettore.

SOMMARIO 2

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NEWS LOGISTICHE

LA LOGISTICA DEL VACCINO

DA LIVE A WEBINAR

Pillole logistiche dall’Italia e dal mondo per non perdersi nulla di uno dei settori più strategici della nostra economia

Paolo Volta Luci e ombre sul trasporto e sulle procedure di distribuzione di questo prodotto farmaceutico

Paolo Costantino Il CSCMP non si ferma davanti all’emergenza sanitaria e va on line

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ORACLE: LA LOGISTICA PASSA DAL CLOUD

BLOCKCHAIN: UNA GARANZIA SULLA FILIERA

ASSE ADRIATICA PER L’INTERMODALITÀ

G iorgio Vizioli Vediamo come opera uno dei principali operatori informatici a supporto del nostro settore

Francesco Galimberti Enrico Camerinelli ci spiega come si applica questo sistema alla filiera logistica

Rosella Trombetta Conferenza nell’ambito del progetto Adrion

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SCI E LOGISTICA

UPS HEALTHCARE

IL PROFESSIONISTA DELLE PISTE ATOMIC AUSTRIA SI AFFIDA ALL’AUTOMAZIONE DI JUNGHEINRICH

POTENZIATE LE CAPACITÀ DI PRODUZIONE DI GHIACCIO SECCO

Atomic Austria, leader nella produzione di attrezzature da sci, ha ampliato il magazzino di Altenmarkt, in Austria, grazie a una nuova struttura dotata di sistema di movimentazione automatizzato per scatole in cartone. Il progetto, con un investimento di 20 milioni di euro, è stato affidato a Jungheinrich. Oggi, Atomic dispone quindi di 58.600 posti pallet, in un magazzino con struttura in acciaio e trasloelevatori con dispositivi di movimentazione di unità di carico a larghezza variabile. Jungheinrich ha fornito anche il sistema di convogliamento con postazioni di lavoro per entrata merci e commissionamento, sistema di controllo, chiusure antincendio e software. Inoltre, Jungheinrich è stata in grado di ridurre il magazzino a cinque sole corsie, grazie a un sistema che divide le scatole in cartone in grandi famiglie e le raggruppa a coppie. In totale sono identificate e gestite 37 unità di carico di diverse dimensioni, che possono essere stoccate in numero di otto o dieci unità per ogni ripiano della scaffalatura. L’attenzione maggiore si è concentrata sullo stoccaggio automatizzato e sulla tecnologia di convogliamento. Il Warehouse Control System (WCS) di Jungheinrich controlla tutti i processi: gran parte del sistema di convogliamento di 400 metri è dotato di rilevamento automatico delle unità di movimentazione, in cui viene effettuata la misurazione 3D delle dimensioni e la registrazione del peso, oltre alla rilevazione di eventuali deformazioni. “Abbiamo una rete decentralizzata presente in tutto il mondo – spiega Andreas Ausweger (Jungheinrich Austria) – non solo di specialisti di carrelli elevatori, ma anche di esperti di soluzioni di automazione: ciò significa che, in caso di necessità, i nostri tecnici garantiscono assistenza in tempi brevissimi”.

A sostegno dell’ingente impegno per la distribuzione dei vaccini COVID-19 nei prossimi mesi, UPS migliorerà il proprio servizio in modo notevole. Per supportare lo stoccaggio e il trasporto dei vaccini congelati, UPS infatti è in grado di produrre oltre mezza tonnellata di ghiaccio secco all’ora nelle sue strutture statunitensi. Grazie a questa produzione, UPS potrà soddisfare le esigenze di ospedali, cliniche e altri punti di cura, per conservare i vaccini in loco. Il ghiaccio secco sarà fornito attraverso UPS Worldport e potrà essere disponibile il giorno successivo. “Migliorare le nostre capacità di produzione di ghiaccio secco, spiega Wes Wheeler (UPS Healthcare), aumenta considerevolmente l’affidabilità della nostra supply chain per la gestione dei vaccini: ci sarà ghiaccio secco a sufficienza per le spedizioni, mantenendo integrità ed efficacia dei prodotti”. Oltre alla produzione di ghiaccio secco, UPS, in collaborazione con Stirling Ultracold, produttore leader di dispositivi ULT piccoli e portatili, si occuperà della fornitura di congelatori portatili a temperatura ultra-bassa destinati a essere utilizzati in strutture più piccole. I congelatori raggiungono temperature che vanno da -20 °C a -80 °C.

PALLETWAYS ITALIA

NUOVE STRATEGIE PER IL 2021 Palletways Italia, parte del principale network europeo di trasporto espresso di merce pallettizzata e del gruppo di società Imperial, si affaccia al 2021 con una squadra di manager rinforzata da nuovi professionisti e con una rete di Concessionari ancora più estesa grazie alle 23 nuove aziende che negli ultimi 12 mesi hanno fatto il loro ingresso nel network. Nel suo secondo anno al timone della società, Massimiliano Peres, Ceo di Palletways Italia, ha dedicato sempre maggiore attenzione all’organizzazione, puntando sulle persone e sulla crescita delle competenze. Nonostante l’impatto negativo del Covid, Palletways Italia, infatti, ha continuato a investire nel potenziamento del suo organico. Sono quindi entrati in azienda due nuovi Regional Manager: Gian Luca Bassignani (Lombardia) e Giuseppe Rovere (Emilia-Romagna).

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È stato inoltre annunciato l’ingresso nell’area Finance di Giacomo Gabrieli. Leader nel trasporto espresso di merce pallettizzata, Palletways ha chiuso il 2020

raggiungendo la soglia di 130 Concessionari; fra le 23 nuove aziende di trasporti entrate a far parte del network, l’emiliana L.D. Logistic di Forlì, la marchigiana Pesaro Express Group e Rhenus Logistics filiale di Trieste, che hanno contribuito a potenziare la capillarità del network su tutto il territorio nazionale.


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DHL SUPPLY CHAIN

“PHARMA RETAIL & MEDICAL DEVICES” E “HOSPITAL & SPECIALTY PHARMA”. DUE NUOVE BUSINESS UNIT

DHL Supply Chain, principale azienda di logistica farmaceutica in Italia, ha annunciato la suddivisione della sua Business Unit “Life Sciences & Healthcare”, in due strutture separate: “Pharma Retail & Medical Devices” e “Hospital & Specialty Pharma”. In questo modo si intendono soddisfare puntualmente le esigenze dei diversi segmenti del mercato farmaceutico e dei loro canali di vendita con siti,

soluzioni logistiche e servizi ad hoc. Alberto Pizzi, guiderà la Business Unit “Pharma Retail & Medical Device” che sarà focalizzata nella logistica per il farmaco generico, per i prodotti destinati al canale farmacia e rivolta al mercato del medical device; Pina Putzulu guiderà invece la Business Unit “Hospital & Specialty Pharma”, che sarà orientata alle soluzioni per il comparto biopharma e specialty pharma e al canale ospedaliero.

Le due nuove Business Unit continueranno a operare in sinergia, attraverso un approccio comune ai processi IT e alle tecnologie, ai processi di qualità, alla formazione e al miglioramento continuo: condivideranno soluzioni di trasporti, e saranno complementari nei nuovi servizi sviluppati per l’industria farmaceutica e medicale, offrendo al contempo ai clienti competenze e specificità su misura.

FM LOGISTIC E ROLAND BERGER

LE CHIAVI PER VINCERE LE SFIDE DELLA LOGISTICA URBANA Il comparto della logistica urbana crescerà alla media annua dell’8% fino al 2030. Poiché il trasporto merci su strada è causa del 30% delle emissioni di CO2 nelle città, questo incremento pone seri problemi di sostenibilità. Questo il dato allarmante emerso da uno studio di FM Logistic (stoccaggio, trasporto e packaging, fatturato 1,43 miliardi), e della società di consulenza Roland Berger. L’indagine evidenzia che solo la cooperazione tra aziende private di logistica, aziende IT e istituzioni renderà possibile ottimizzare il flusso di merci all’interno delle città. Per la urban logistic, lo Studio formula tre proposte: adozione di standard comuni, condivisione di magazzini e trasporto, valorizzazione delle infrastrutture esistenti. Lo Studio identifica inoltre tre priorità di investimento nelle nuove tecnologie: raccolta e condivisione dei dati sulle città (per

pianificare percorsi e spedizioni), automazione dei magazzini, adozione di mezzi eco-efficienti. “Gli operatori della logistica urbana – ha spiegato Xavier Prévost (FM Logistic) – devono ripensare le attività per rispondere alle esigenze di contenimento dei costi contenuti ma anche di rispetto dell’ambiente”. “Si devono rimodellare i processi della logistica dell’ultimo miglio e migliorare la qualità del servizio e l’impatto ambientale”, ha aggiunto Gabriel Schillaci (Roland Berger). Nel Regno Unito, ad esempio, Mole Solutions ha sperimentato l’uso di capsule per spostare le merci sottoterra. In Francia, FM Logistic

e la società immobiliare Novaxia hanno allestito centri logistici temporanei in edifici urbani sfitti. Sempre in Francia, a nord di Parigi è nato un centro logistico denominato “The Logistics Hotel” che prevede un magazzino multipiano con terminal ferroviario annesso, riducendo l’uso di veicoli stradali. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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LA LOGISTICA PASSA DAL CLOUD SOLUZIONI CLOUD [ORACLE]

di GIORGIO VIZIOLI

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QUALI STRATEGIE, SUPPORTATE DALLA TECNOLOGIA, POSSONO AIUTARE LE AZIENDE MANIFATTURIERE E LA LORO SUPPLY CHAIN AD AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO RADICALE DELL’ULTIMO PERIODO? QUALI SONO LE SCELTE PIÙ OPPORTUNE PER AVERE UNA MARCIA IN PIÙ QUANDO IL SISTEMA PRODUTTIVO E QUELLO LOGISTICO SI TROVANO A FARE I CONTI CON EVENTI DIROMPENTI INDOTTI DA FATTORI ESTERNI?

A

queste domande ha risposto Simone Marchetti, Responsabile Business Development della Digital Supply Chain in Oracle, che ha illustrato complessità e opportunità collegate con l’utilizzo delle soluzioni cloud Oracle in ambito di operations e supply chain. “Le catene del valore hanno vissuto uno sconvolgimento senza precedenti, con pesanti impatti sui processi di approvvigionamento, sulla logistica e sulla gestione dell’operatività. Si sono dovute compiere scelte complesse anche in termini di risorse umane, per armonizzare il lavoro che è possibile fare svolgere in remoto con le mansioni che, per la natura di questi processi, per forza di cose non lo sono. Nel momento dell’emergenza sanitaria è accaduto qualcosa che ha evidenziato il valore dell’investimento in una digitalizzazione abilitata dal cloud: un percorso già iniziato per ricercare ottimizzazione ed efficienza ha aiutato a dare migliore risposta alla crisi, con strumenti cloud che Oracle ha aggiornato espressamente per introdurre funzioni vicine alle esigenze del momento, ossia maggiore visibilità sulla catena del valore e informazioni con cui rendere più agili le decisioni, più rapide le reazioni, più strette le relazioni con clienti e fornitori”. Secondo Marchetti, bisogna partire dalla considerazione che la logistica sta sempre più uscendo dall’ambito strettamente professionale e sta diventando un elemento presente nella vita quotidiana dei consumatori con rilevanza sempre maggiore per la commercializzazione di qualunque prodotto o servizio: “La Supply

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Chain non è più solo l’asse portante dei processi produttivi, dall’approvvigionamento alla produzione, dal magazzino alla distribuzione, ma è strumento per soddisfare le esigenze dirette del consumatore finale: la diffusione dell’e-commerce ha avvicinato tutti al mondo della logistica, grazie alla quale le aziende sono in grado di creare e sviluppare relazioni e fidelizzazione del cliente finale”. Il manager poi continua su questa linea: “Anche i brand dei trasportatori sono


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oggi noti al largo pubblico e non più solo alla cerchia degli utilizzatori professionali: la loro reputazione è definita sotto il profilo della qualità del servizio, soprattutto per quanto riguarda l’ultimo miglio, ossia il segmento che più direttamente interessa il destinatario finale; per questo, il mondo della logistica si è dovuto innovare in particolare dal punto di vista degli strumenti di rilevazione: oggi, c’è la possibilità di tracciare la propria spedizione rivolgendosi direttamente a sito o all’hub del trasportatore e si ha una interazione molto collaborativa perché si possono modificare, a processo già avviato, destinazione e momento di ricezione”. In un contesto così dinamico e competitivo, i produttori hanno due aspetti sui quali lavorare per aumentare la marginalità: il contenimento dei costi e l’incremento del fatturato. Poiché alcuni costi (risorse umane, carburanti, alcune materie prime) sono incomprimibili, la logistica è, come in passato, una delle aree più favorevoli. “Un fenomeno al quale stiamo assistendo è il cosiddetto reinshoring che, iniziato qualche anno

fa in modo episodico, ha assunto in breve tempo una portata più vasta: molte aziende hanno infatti riportato in Europa dal Far East le strutture di produzione di determinate tipologia di merci. I limiti imposti dalla lunghezza delle catene di approvvigionamento, infatti, non sono più compensati dalla convenienza

economica perché molti costi, in Oriente, non sono più così concorrenziali. E a soffrire di questa situazione era in misura sempre maggiore il just in time, che costituisce uno dei pilastri della logistica moderna: per un efficiente just in time le catene di approvvigionamento non possono essere troppo lunghe”. Simone Marchetti, intervistato dalla nostra redazione, Responsabile Business Development della Digital Supply Chain in Oracle.

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SOLUZIONI CLOUD [ORACLE]

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L’esperienza di Oracle

Per questo, Oracle, una delle più importanti società di software del mondo, ha sviluppato in modo molto consistente la propria offerta per il comparto del Supply Chain Management: “Abbiamo tanti clienti che operano in questo campo e abbiamo fatto investimenti molto rilevanti perché riteniamo che il settore offra importanti prospettive. Abbiamo quindi messo a punto applicazioni che valorizzano le tecnologie emergenti proprio perché vogliamo assicurare il dominio pieno di un processo che per sua natura è molto fisico. E non solo. Abbiamo cercato di passare da un meccanismo di gestione a un meccanismo che consente agli operatori di fare pianificazione e ripianificazione efficace in scenari che si muovono rapidamente. E questo per dominare le informazioni che caratterizzano i processi. Lo abbiamo fatto inserendo nuove tecnologie come Internet of Things oppure Blockchain. Visto che i vari processi – logistica a monte, trasformazione/produzione, logistica a valle – sono tutti tra loro molto coesi, fare efficientamento su quest’ultimo segmento consente di avere benefici che si riverberano sugli altri due: produzione e fasi di approvvigionamento di materie prime”.

case history Un esempio: Marazzi Nata a Sassuolo, capitale italiana della ceramica, nel 1935, Marazzi è oggi parte del gruppo Mohawk Industries, leader mondiale nel settore della pavimentazione. In Europa sono presenti numerosi impianti produttivi e l’azienda è presente sul mercato di oltre 140 paesi. Quando è scoppiata l’emergenza sanitaria, una soluzione logistica nata per gestire in modo vantaggioso e più efficiente le centinaia di accessi di trasportatori e relative consegne che avvengono quotidianamente presso gli stabilimenti si è trasformata in uno strumento che ha aiutato a proseguire nell’attività rispettando le esigenze di sicurezza delle persone. “I nostri clienti – spiega Claudio Coni, CIO della Business Unit Ceramics di Marazzi Group a livello internazionale – sono quasi tutti rivenditori multimarca

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che gestiscono una logistica complessa, con trasportatori che ritirano i carichi individualmente presso le tantissime aziende del distretto. Seguendo un percorso di loro scelta, i trasportatori arrivavano in Marazzi in modo imprevedibile, dovendo quindi attendere e non consentendoci di preparare in anticipo la consegna; già da diversi anni avevamo in azienda soluzioni Oracle per l’ERP e abbiamo sperimentato il cloud applicativo, collegandolo a queste soluzioni on-premise con la suite Transportation Management Cloud, per realizzare una app che permetta ai trasportatori di prenotare il pick-up del carico in autonomia, avendo la precedenza al momento del ritiro e trovando la merce già pronta”. Un’idea semplice e intelligente, che è stato possibile

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sperimentare con agilità proprio grazie alle caratteristiche del cloud, che consente di introdurre innovazione, con un investimento contenuto, e senza dotarsi di infrastrutture ad hoc. Quando è scoppiata l’emergenza Covid-19, Marazzi ha fatto dell’applicazione disponibile ai trasportatori il fulcro di una gestione delle consegne e pickup sicura e rispettosa della salute delle persone, in modalità completamente “self service” da parte dei trasportatori. Come ulteriore vantaggio della scelta cloud, Coni ha sottolineato l’aspetto di sicurezza dei dati e dei processi. “L’interazione tra l’applicativo reso disponibile ai trasportatori e l’ERP aziendale è mediata da livelli di protezione intermedi forniti dal cloud stesso, così da evitare ogni contatto con i sistemi aziendali interni”.


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Qual è lo scenario

Le soluzioni proposte da Oracle si estendono anche al comparto warehousing, ossia al magazzino, sia per quanto riguarda la dislocazione delle strutture sia per l’automazione degli impianti, che deve essere modulata a seconda della configurazione della struttura, per la tipologia dei prodotti stoccati, delle esigenze di distribuzione, (tempistica, frequenza, volumi): si rivelano quindi preziosi il ricorso all’intelligenza artificiale e la capacità di valorizzare tutte le informazioni: “Con il nostro Warehouse Management System in cloud, – spiega Marchetti – si garantisce la capacità di fare ottimizzazione, con vantaggi anche sotto il profilo finanziario che, come è noto, è una componente fondamentale nella valutazione dell’efficienza del magazzino. Oracle punta sul fatto di essere il fornitore di tecnologia più forte al mondo, perché investe molto, circa sei miliardi di dollari all’anno, in ricerca e sviluppo in termini di hardware e di software. Il nostro pacchetto di soluzioni Transportation Management Cloud, conclude Marchetti, è stato progettato per supportare gli addetti alle spedizioni e i service provider, gestendo tutte le attività relative ai trasporti della supply

focus Il cloud come soluzione Una scelta cloud molto evoluta, compiuta attivando uno dei progetti Oracle ERP Cloud più completi sul mercato italiano, che coinvolge finance, supply chain, manutenzione e monitoraggio IoT della produzione, è quella compiuta da Alcar Ruote, parte di Alcar, multinazionale dell’automotive che ha rete di distribuzione e consociate commerciali in tutta Europa. Alcar Ruote produce cerchioni in acciaio per automobili: un ambito in cui la richiesta di prodotto ha una stagionalità importante, legata al periodo di passaggio ai set di pneumatici invernali, concentrata principalmente tra settembre e dicembre. “Per affrontare senza difficoltà i periodi di picco – spiega Stefano Mariani, IT Manager di Alcar Ruote – ci affidiamo a sistemi di forecasting legati alle previsioni di vendita del settore che possano quindi consentire di programmare la produzione. Per questo, abbiamo adottato Oracle IoT Production Monitoring e Manteinance Cloud, soluzioni che consentono di connettere le linee produttive, i dati che da esse sono raccolte a fini di monitoraggio

chain globale: si tratta di soluzioni che consentono di ridurre i costi di spedizione, ottimizzare i livelli di servizio, automatizzare i processi ed eseguire le operazioni di logistica in modo più efficiente. Grazie a esse è possibile avere un motore di ottimizzazione

continuo, per formulare previsioni delle esigenze di manutenzione, garantendo maggiore elasticità e capacità di ripianificazione della produzione. Quando ci siamo trovati ad affrontare l’emergenza Covid questa flessibilità è diventata ancora più decisiva, perché abbiamo avuto pesanti impatti sulla domanda e affrontato la sfida di garantirci continuità produttiva a fronte di una situazione che ha messo alla prova anche la gestione del personale. In un’azienda Alcar Ruote, le squadre al lavoro per mantenere operativa una linea produttiva sono composte da personale molto specializzato, che non è semplice coprire in caso di assenze improvvise per le quarantene. Un sistema integrato che aggiorna in tempo reale le informazioni per adeguare la pianificazione e supporta la continuità operativa dell’impianto è stato fondamentale in questi mesi”. Mariani ha inoltre evidenziato che avendo adottato la soluzione cloud Oracle è stato possibile dotare il personale di cruscotti di controllo remoti gestendo meglio l’esigenza di equilibrare presenze in stabilimento e necessità di distanziamento fisico.

che trova automaticamente le soluzioni migliori per ogni esigenza e si allinea perfettamente ai servizi commerciali dei partner, creando una rete di logistica efficiente e veloce, pianificando trasporti nazionali e internazionali, riducendo i costi e gestendo le attrezzature in modo più efficiente, incrementando la capacità cubica dei container, consolidando gli ordini e semplificando calendari e flussi. La soluzione Oracle crea una dashboard per la logistica relativa a tutta l’azienda, con visibilità dettagliata sui dati e sulle metriche dei trasporti: monitora articoli, ordini e spedizioni (consentendo di effettuare modifiche), segnala quando si avvicinano fasi strategiche o i tempi non sono rispettati, monitora le metriche di business rispetto a obiettivi, benchmark e forecast. È possibile, inoltre, gestire la flotta in tutti i suoi aspetti: autisti, motrici e rimorchi; contratti e tariffe; controllo degli aspetti finanziari: gestione di costi, crediti, voci fatturabili, accantonamenti, fatturazione e pagamenti, aspetti doganali. Infine, consente di avere totale visibilità su articoli, ordini e spedizioni per offrire un servizio di livello superiore e pianificare con maggiore sicurezza”. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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LA LOGISTICA DEL VACCINO di PAOLO VOLTA

IL MONDO DEL TRASPORTO È NUOVAMENTE PROTAGONISTA NELL’EMERGENZA SANITARIA: LA DISTRIBUZIONE DEL VACCINO È DUNQUE UNA OPPORTUNITÀ PER GLI OPERATORI? VEDIAMO ALCUNI ASPETTI DELLA FILIERA

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na stima generale accredita in almeno 10 miliardi le dosi di farmaco anti-Covid che occorrono per immunizzare circa 7,8 miliardi di persone sul nostro pianeta. Ogni Paese ha caratteristiche proprie, con problematiche che variano da un’area geografica all’altra, e con situazioni economico-politiche differenti. Si calcola che saranno necessari almeno 15mila voli aerei e 15 milioni di contenitori refrigerati per distribuire su scala globale una tale quantità di dosi dei vari farmaci sviluppati per combattere la pandemia. L’UE ha sottoscritto intese con AstraZeneca, Pfizer-BioNTech, CureVac, Johnson& Johnson, Moderna e Sanofi-GSK. Le sfide più importanti sono proprio quelle relative al trasferimento del prodotto e alla gestione della catena del freddo. Il vaccino PfizerBioNTech sarà distribuito dai centri Pfizer negli Stati Uniti, in Germania e in Belgio. La casa farmaceutica ha messo a punto una guida – www.comirnatyglobal.com – che illustra i processi e le procedure da seguire dopo aver consegnato il vaccino. Data la sua natura, questo vaccino deve essere conservato a temperature molto basse durante la spedizione e la conservazione successiva alla ricezione. A tal fine, i flaconcini multidose del vaccino congelato vengono trasportati in contenitori isolati termicamente contenenti ghiaccio secco. Ciò consente al vaccino di rimanere congelato alla bassa temperatura stabilita. Nell’ambito

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della gestione degli imballi un ruolo non secondario spetta alle fiale che contengono il vaccino. I produttori di vetro come le tedesche Schott e Gerresheimer e l’italiana Stevanato hanno iniziato a moltiplicare la produzione delle fiale che conterranno il vaccino, mentre la bavarese Va-Q-Tec sta realizzando contenitori isotermici necessari per la distribuzione. Con sede a Duesseldorf, l’antica vetreria Gerresheimer che vanta oltre 10mila dipendenti e 37 stabilimenti in tutto il mondo, realizza fiale in vetro borosilicato, considerato un materiale particolarmente adatto perché robusto e resistente agli shock termici. La Schott, ha deliberato un piano di investimenti per la sua divisione farmaceutica pari a 1 miliardo di dollari.

La logistica del Comirnaty

È questo il nome del vaccino prodotto dalla Pfizer-Biontech. Alla distribuzione sia con la H. Essers sia con altri partner logistici sovrintenderà la stessa casa farmaceutica che controllerà i tempi, le rotte e le temperature a cui viaggiano i loro vaccini, dalla partenza dallo stabilimento alla destinazione finale. La temperatura di -75° è mantenuta tramite uno specifico imballo progettato da Pfizer e realizzato dalla VaQ-Tec. È bene sottolineare che H. Essers

accompagna i vaccini solo ai punti principali di distribuzione, che difficilmente corrisponderanno ai 300 centri regionali individuati dal Commissario, pertanto l’ultimo miglio sarà a carico delle istituzioni italiane. Attualmente l’Italia si trova nella fase di trasmissione sostenuta in comunità, per cui le indicazioni iniziali sono riferite a tale situazione epidemiologica. La strategia di sanità pubblica per questa fase si focalizzerà inizialmente sulla riduzione diretta della mortalità, nonché sul mantenimento dei servizi essenziali più critici. Successivamente, qualora uno o più vaccini si mostrino in grado di prevenire l’infezione, si focalizzerà l’attenzione

Linee guida per la spedizione e la manipolazione Per garantire controlli adeguati, consultare la scheda dati di sicurezza del ghiaccio secco PRIMA di aprire il contenitore termico di spedizione e consultare le strutture competenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionale (CMA) è stata emessa nell’UE per il prodotto Vaccino a mRNA contro COVID-19 COMIRNATY (modificato a livello dei nucleosidi) (vaccino contro COVID-19 di Pfizer-BioNTech negli Stati Uniti) per l’immunizzazione attiva per la prevenzione di COVID-19, malattia causata dal virus SARS-CoV-2, in soggetti di età pari o superiore a 16 anni. Durante la fase iniziale della pandemia, il Vaccino a mRNA contro COVID-19 COMIRNATY (modificato a livello dei nucleosidi) può anche essere distribuito con la confezione riportante la denominazione Vaccino contro COVID-19 di Pfizer-BioNTech.

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anche sulla riduzione della trasmissione, al fine di ridurre ulteriormente il carico di malattia e le conseguenze sociali ed economiche. Al fine di sfruttare l’effetto protettivo diretto dei vaccini, sono state identificate le seguenti categorie da vaccinare in via prio­­ritaria nelle fasi iniziali, per un totale complessivo di 27.525.255 persone:

(53,84 mln dosi); Sanofi/GSK (40,38 mln dosi); CureVac (30,285 mln dosi); Moderna (10,768 mln dosi) e l’acquisto sarà centralizzato mentre la somministrazione degli stessi avverrà gratuitamente. Le dosi saranno distribuite agli Stati membri in proporzione alle rispettive popolazioni a partire da 1° trimestre del 2021 e con una più significativa distribuzione delle dosi nel 2° e 3° trimestre, per completarsi sostanzialmente nel 4° trimestre.

La logistica vera e propria

Gli aspetti relativi alla logistica e alla catena di approvvigionamento (supply chain), stoccaggio e trasporto dei vaccini saranno di competenza del Commissario Straordinario. Il Piano considera diCATEGORIE TOTALE versi aspetti, tra cui la caOperatori sanitari e sociosanitari 1.404.037 tena del freddo estrema Personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani 570.287 (-20/-70°C) per la conserAnziani over 80 anni 4.442.048 vazione di alcuni vaccini OS + Anziani over 80 + Anziani presidi residenzialI 6.416.372 (vaccini a mRNA) o catena Persone dai 60 ai 79 anni 13.432.005 del freddo standard (tra i Popolazione con almeno una comorbidità cronica 7.403.578 2 e gli 8 °C), il confezionaStima della numerosità delle categorie mento dei vaccini in multi-dose e la necesprioritarie (Fonte: ISTAT, Ministero della Salute, Regioni e Commissario Straordinario). sità o meno di diluizione. Per i vaccini che necessitano di catena del freddo standard (tra i 2° e gli 8°) si adotterà un modello di distribuzione “hub and spoke”, con 1 sito Nel corso del suo intervento del 2 dicemnazionale di stoccaggio e una serie di sibre scorso in Parlamento, il ministro della Salute ha illustrato le linee guida del “Piano ti territoriali di secondo livello. Per quanto strategico vaccinazione anti-SARS-CoV-2/ riguarda invece i vaccini che necessitano COVID-19: elementi di preparazione e di imdi catena del freddo estrema, questi verplementazione della strategia vaccinale”, ranno consegnati direttamente dall’azienelaborato da Ministero della Salute, Comda produttrice presso 300 punti vaccinali, che sono stati condivisi con le Regioni e le missario Straordinario per l’Emergenza, Province Autonome. La distribuzione dei Istituto Superiore di Sanità, Agenas e Aifa. vaccini, in particolare relativi alla catena del Il documento presenta una sintesi delle lifreddo standard, avverrà con il coinvolginee di indirizzo relative alle azioni che sarà necessario implementare al fine di gamento delle forze armate che, in accordo con il Commissario straordinario, stanno rantire la vaccinazione secondo standard già verificando vettori, modalità e logistica. uniformi nonché́ il monitoraggio e la valutazione tempestiva delle vaccinazioni durante la campagna vaccinale. Vengono presi in considerazione sei vacNei primi giorni del mese di Gennaio il Gocini: Astra Zeneca (40,38 mln dosi); Pfizer/ verno ha imposto una accelerazione alBNT (26,92 mln dosi); Johnson&Johnson la campagna vaccinale; la promessa è di

Il Piano Strategico

Le tempistiche

vaccinare un italiano su dieci entro il prossimo marzo: 5,9 milioni di immunizzati in meno di 90 giorni. Al ritmo di “70mila somministrazioni al giorno”, poi raddoppiare nel giro di un mese con 13,7 milioni di italiani vaccinati entro aprile e 21,5 milioni entro fine maggio e concludere le somministrazioni “volontarie” entro agosto. Una sfida enorme: quali le variabili in campo nella prospettiva logistica? In primo luogo con la disponibilità del vaccino: Pfizer e Moderna che hanno assicurato per ora 10,9 milioni di dosi entro marzo (servono due dosi per ogni immunizzazione), ma su questo fronte si confida sul via libera dell’Ema nelle prossime settimane ad altri vaccini Astrazeneca (40 milioni di fiale) e Johnson & Johnson (53 milioni). A seguire la tracciabilità delle merci dalla origine dei prodotti, al monitoraggio delle flotte di automezzi. (La Blockchain consente ai documenti e gli asset fisici di convertirsi in oggetti digitali che trovano una rappresentazione univoca nel distributed ledger. Un registro condiviso che permette a ogni attore della logistica di aggiungere i dati generati dai propri sistemi su un’infrastruttura in grado di immagazzinare tutte le informazioni – in termini di transazioni – oltre a fornire il tracking dei movimenti della filiera in modo sicuro e automatizzato.) Quindi la capacità di vaccinare tante persone in poco tempo: le Regioni procedono a velocità molto diverse. Ciò significa coor­ dinare la “catena logistica” dei vaccinati e dei vaccinatori che non solo non si deve interompere ma deve procedere fluida. Infine, ma non ultima, la gestione della reverse logistics – smaltimento rifiuti speciali – dei materiali utilizzati: fiale, siringhe, cotoni, cerotti, abbigliamento dei sanitari. Ciò che serve è pianificazione e coordinamento tra tutti gli attori di questa sfida epocale, nessuno escluso, poiché è in gioco il futuro di tutti. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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UNA GARANZIA SULLA FILIERA di FRANCESCO GALIMBERTI

LE BLOCKCHAIN NASCONO DAL MONDO FINANZIARIO MA LA LORO APPLICAZIONE È INFINITA E VALIDA PER OGNI SETTORE. NELLA CATENA LOGISTICA ANCORA DI PIÙ. VEDIAMO COME CON ENRICO

TECNOLOGIE [BLOCKCHAIN]

CAMERINELLI

I

l mondo della supply chain si fonda sulla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti: acquirenti, venditori, operatori logistici, enti di controllo e di certificazione, istituti finanziari, assicurazioni, agenzie doganali. Un approccio che presuppone un elevato livello di fiducia tra i contraenti. Nel caso in cui le parti siano agli inizi di un rapporto professionale e commerciale, e pertanto non abbiano ancora collaudati vincoli di affidabilità, occorre trovare strumenti vincolanti che garantiscano le necessarie garanzie. Blockchain sembra proprio essere lo strumento in grado di risolvere questo problema, consentendo lo sviluppo di transazioni commerciali sicure, fluide e profittevoli.

“Blockchain – spiega Enrico Camerinelli, consulente, tra i massimi esperti italiani di questo argomento – funge da notaio virtuale e quindi da potente deterrente a dichiarare il falso. Una volta che il dato di una transazione (data di spedizione, prezzo di vendita, certificato di conformità, numero di fattura o altro) è memorizzato, esso resta per sempre, immutabile. In

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pratica, Blockchain è una combinazione di tecno­logia e software, da un lato, e di una serie di protocolli digitali, dall’altro. Una terza componente è il fatto che molte di queste app sono scritte con algoritmi di criptografia che consentono di trasmettere i dati in modo sicuro”. Tutto ciò permette di realizzare uno strumento per cui i vari attori della supply chain hanno la possibilità di interagire

tra loro mettendo in comune tutte le informazioni. “Ma si badi bene – precisa Camerinelli – non si tratta di un sistema unico e centralizzato, dipendente da un supervisore, bensì di un insieme di nodi tra loro decentralizzati e distribuiti lungo la rete. E sono proprio le regole di crittografia a impedire eventuali manipolazioni dei dati, così come anche eventuali errori non si possono correggere


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Enrico Camerinelli, vice President CSCMP Italy RoundTable.

sovrapponendo la versione giusta a quella sbagliata: occorre invece produrre un nuovo documento, palese, che chieda la sostituzione del dato errato con quello corretto. Poiché si può ripercorrere a ritroso e con certezza tutta la serie di messaggi, occorre essere molto precisi e attenti in quanto rimane traccia di tutto. Un elemento molto importante del quale tenere conto è che il sistema

non verifica i contenuti. Non accerta la veridicità del merito, ma solo della forma. Tuttavia, se si inserisce un dato in blockchain se ne risponde. E in questo consiste il suo valore di deterrente alla frode”.

Quindi Blockchain nasce per le frodi?

“In effetti, – risponde il nostro esperto – Blockchain nasce nel mondo di bitcoin, la moneta elettronica, per evitare

il cosiddetto double spending, ossia l’utilizzo di una stessa somma di denaro per due investimenti diversi. Se i contraen­ ti non si conoscono, il sistema funge da garante delle operazioni, monitorando i trasferimenti. La certezza della correttezza è anche dovuta al fatto che Blockchain non è un ente terzo ma un software open source, al quale tutti possono accedere e nel quale tutti www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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TECNOLOGIE [BLOCKCHAIN]

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possono operare; perché diventi esecutivo è necessario avere il consenso di tutti gli utilizzatori. Se passiamo dalla concezione monetaria di bitcoin all’applicazione in altri campi, come quello dei trasporti, aggiunge Camerinelli, il discorso non cambia: Blockchain è utilissimo per tutti il passaggio della supply chain, in quanto certifica la conformità di ogni passaggio agli accordi presi dalle parti e alla legge. In più il controllo è in tempo reale, immediato”.

Blockchain per il trasporto

Essendo un insieme di software e infrastrutture tecnologiche, se si vuole certificare la veridicità dei documenti di trasporto si può usare Blockchain sui propri sistemi informativi. Viene creata una impronta digitale una traccia elettronica dei documenti nel momento in cui si ricevono. Quindi anche il destinatario deve essere attrezzato, e così pure il mittente, il vettore e gli attori intermedi. Tutto ciò può costituire un problema? “No, – risponde Camerinelli – perché si continuano a usare i propri sistemi informativi. Blockchain funziona in modo indipendente: se hai un contratto lo metti su Blockchain e fai le stesse cose di prima. Ci sono procedure in più ma il beneficio è massimo. L’unico vero problema è che al momento attuale non c’è ancora una normativa che permetta di usare i dati che vengono da Blockchain. Non esiste una legge europea, mentre la legge italiana c’è ma manca della parte attuativa”.

“Una utilizzazione più avanzata di Blockchain è quella che fa sì che, in funzione della correttezza di certi passaggi, se ne autorizza automaticamente altri. Quindi non più solo controllo ma anche avvio di una catena di operazioni collegate l’una all’altra. Per esempio, in seguito a una consegna corretta si può avviare automaticamente il pagamento della relativa fattura. Inoltre, la sicurezza conferita da Blockchain alle transazioni offre consistenti vantaggi nel momento in cui si debbano richiedere piani di finanziamento”. Alcuni obiettano che c’è un problema di privacy dei dati. “La logistica – conferma

Camerinelli – è un settore di riservatezza. Ma queste istanze sono poste in un contesto che può essere facilmente risolto in due grandi famiglie di protocolli: la Blockchain pubblica e quella privata. La Blockchain pubblica è definita tale perché tutti i partecipanti nella rete sono visibili. Chiunque in teoria può entrarvi e uscirne. Si possono vedere tutte le transazioni dagli indirizzi dei partecipanti – che pure non sono palesi, trattandosi di numeri e lettere – ai quale si può risalire. Alla Blockchain cosiddetta privata, invece, possono accedere solo partecipanti invitati”.

La diffusione del sistema

I grandi operatori, le grandi imprese internazionali, riconoscono che Blockchain è il nuovo internet, addirittura con maggiore valore aggiunto, ma in Italia? “Proprio in Italia è nato il progetto ‘Spunta’, al quale aderiscono tutte le banche associate ABI, che lo utilizzano per effettuare le operazioni riconciliazione. Ed è una novità non di poco conto: finora, la riconciliazione dei movimenti, debiti e crediti, si è fatta a fine giornata, perché i software applicativi degli istituti di credito la effettuano a bocce ferme. Con Blockchain, tutto ciò si può fare in tempo reale, perché tutte le operazioni registrate consentono di dire con certezza che l’operazione è avvenuta correttamente”.

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DA LIVE A WEBINAR

CONDIZIONATO ANCHE QUESTO IMPORTANTE APPUNTAMENTO DI CONFRONTO DEL MONDO DELLA LOGISTICA E DELL’INFO TECHNOLOGY, MA NON GLI HA PERMESSO DI FERMARSI

EVENTI [CSCMP]

di PAOLO COSTANTINO

LA CRISI PANDEMICA HA

Sala gremita nell’edizione, in presenza, del 2019.

È

con Igino Colella, presidente della Italy Roundtable del Council of Supply Chain Management Professionals (CSCMP), la più antica e diffusa associazione internazionale del settore logistico, che facciamo un quadro della situazione e una panoramica su un evento di grande spessore per lo specifico comparto. “Per il mondo del supply chain management – esordisce il Presidente – il 2021 sembra destinato a confermare le tendenze dell’anno passato: per un settore caratterizzato da forte interdipendenza tra paesi e mercati, infatti, è inevitabile che si registri un aumento della complessità delle attività. In generale,

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le imprese stanno reagendo alle difficoltà in modo attivo e concreto, adeguandosi alla nuova situazione”. La domanda sorge a questo punto spontanea: in che modo? “Prima di tutto – spiega Colella – riportando le linee di produzione nelle rispettive sedi (reshoring) o in località non fisicamente lontane (nearshoring). In questo quadro, inoltre, viene rivalutato il ruolo delle scorte: la scarsa affidabilità del just in time a livello internazionale ha reso necessaria una maggiore disponibilità di scorte per soddisfare la domanda, soprattutto in caso di picchi e oscillazioni impreviste. Lavorare a flusso teso, oggi, è molto rischioso”.

Che cosa stiamo imparando dalla crisi?

L’importanza della gestione dei rischi risulta un nodo cruciale: una cultura che, per Colella, è finora molto carente, in Italia. “Stiamo imparando a preoccuparci non solo delle problematiche delle forniture di primo livello, ma anche delle subforniture (secondo e terzo livello della catena del valore), adottando una visione diversa del processo, secondo la quale non è importante solo ciò che arriva ma anche come e da dove arriva. Altre tematiche molto attuali – prosegue – sono quelle concernenti il comparto dei trasporti: mancano autisti e macchinisti e solo in parte le tecnologie sono in grado di fornire risposte adeguate; la rete


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stradale europea, d’altro canto, non è in grado di fare circolare veicoli a guida automatica o il cosiddetto platooning di autoarticolati”.

Come si colloca l’attività di CSCMP in Italia

Abbiamo già detto che quest’anno l’evento non si è fermato, nonostante il Covid, ma ovviamente si è adeguato alla situazione. Sentiamo direttamente dal Presidente di questo importante evento, quale ruolo svolge in Italia l’appuntamento e quali sono i programmi per il futuro. “Diffondendo conoscenza, condividendo esperienze e favorendo contatti, noi ci rivolgiamo non solo ai nostri associati ma a tutto il mondo della logistica italiana. E l’efficacia di questo approccio, che non limita l’accesso alle iniziative ai soci CSCMP ma che è invece aperto a tutti i professionisti interessati del settore, è testimoniata dai numeri: nel 2019 i partecipanti alla nostra conferenza annuale, organizzata in modo tradizionale, furono ben trecento e, nel 2020, gli iscritti all’edizione in formula ibrida, in presenza e virtuale, oltre 550. In soli sei anni (siamo presenti in Italia

dal 2015), abbiamo dato vita a una vera e propria comunità professionale di alto livello, alla quale ognuno porta il proprio contributo in termini di partecipazione, competenza e condivisione di contenuti, ottenendone in cambio contributi altrettanto importanti e utili, oltre a una feconda possibilità di networking”. “Nel 2021 – annuncia Colella – la Italy Roundtable CSCMP organizzerà la Conferenza Europea dell’Associazione che avrà luogo il 10 e l’11 giugno, a Milano e in virtuale, e alla quale parteciperanno esponenti di tutte le Roundtable europee,

focus Cos’è il CSCMP 1963 negli Stati Uniti, il Council of Supply Chain Management Professionals (CSCMP) è una delle principali asFondato nel

sociazioni internazionali di logistica e supply chain management, con oltre novemila soci in tutto il mondo. La sua finalità è la promozione dello sviluppo professionale attraverso scambi di esperienze, conoscenze e opportunità tra i suoi aderenti. Nel 2015, è stata costituita la “ Italy Roundtable”, ossia la sezione italiana dell’associazione, presieduta da Igino Colella e con Giuseppe Boschi come presidente onorario. In virtù di un rapido e crescente successo nel mondo italiano della logistica, la Italy Roundtable è diventata in pochi anni la seconda in Europa per numero di aderenti ma, soprattutto, ha creato una comunità di diverse centinaia di manager e professionisti della supply chain, per i quali è un importante punto di riferimento. In particolare, CSCMP Italy Roundtable rivolge la propria attenzione al mondo delle piccole e medie imprese, che è l’elemento caratteristico e l’asse portante dell’economia italiana. Per questo, molte tra le sue iniziative e le sue attività declinano i propri contenuti in funzione di questo settore.

Ogni anno, CSCMP Italy Roundtable organizza il Convegno annuale “Supply Chain Edge Italy”, che si è affermato come appuntamento imprescindibile per tutto il mondo italiano della logistica. Nel corso dei lavori, che nel 2020 hanno avuto luogo in remoto, vengono affrontati al massimo livello i temi e le problematiche più attuali e cruciali del settore. Numerosi inoltre sono i workshop, i seminari, le visite a impianti logistici di eccellenza organizzati in tutta Italia. In particolare, si segnalano i due appuntamenti regolari di Firenze – con il Logiday, workshop organizzato annualmente insieme a LogisLab (Università di Firenze) per approfondire le sfide della logistica con focus settoriale – e di Roma, con il ciclo di workshop “Supply Chain Innovation”. A partire dal 2017, la CSCMP Italy Roundtable ha istituito due Premi professionali, che vengono consegnati in occasione della Conferenza annuale “Supply Chain EDGE”: il Premio “Hall of Fame”, assegnato per riconoscere il valore della carriera di professionisti della Supply Chain, e il Premio “Distinguished Service”, per la qualità, la capacità e la professionalità nei servizi logistici. A questi è stato aggiunto dal 2019 il Premio “Emerging Leader Award”, riservato a giovani talenti del Supply Chain Management.

Igino Colella, presidente CSCMP Italy Roundtable.

oltre a relatori e keynote speakers di livello mondiale. Uno dei nostri obiettivi è quello di accrescere la riconoscibilità della professione logistica. Per raggiungerlo occorre un forte impulso sotto il profilo della formazione: si sta infatti diffondendo la tendenza ad avere strutture organizzative piatte che richiedono preparazione e competenze diffuse e condivise. Nel nostro sito internet – www.cscmp.org – si può trovare una vera e propria miniera di casi, ricerche, materiali, manuali e corsi, in grado di aiutare ogni interessato: dallo studente al professore universitario, e tutti i ruoli professionali, dal pianificatore al magazziniere, al direttore acquisti”. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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ASSE ADRIATICA PER L’INTERMODALITÀ

CONFERENZA ON LINE NELL’AMBITO DEL PROGETTO ADRION

EVENTI [CFLI]

di ROSELLA TROMBETTA

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O

pportunità, problemi, prospettive e margini di miglioramento delle reti di trasporto intermodale tra i paesi che gravitano sul bacino Adriatico e Ionico sono stati al centro della Conferenza “Le prossime sfide del trasporto intermodale nella euroregione adriatico-ionica”, che ha avuto luogo in dicembre on line. L’incontro è stato il punto d’arrivo del Progetto “multiAPPRO”, nell’ambito del progetto Interreg “ADRION”. Ai lavori hanno partecipato professionisti, operatori, amministratori ed esperti dei paesi coinvolti nell’iniziativa: Italia, Slovenia, Croazia, Albania, Montenegro e Grecia, che hanno contribuito, ciascuno secondo le proprie competenze ad illustrare e approfondire l’oggetto dei lavori. La situazione attuale del trasporto intermodale è stata approfondita da diversi punti di vista, quali tempistica, caratteristiche, quantità e origine dei prodotti trasportati. Sono stati quindi passati in rassegna tutti gli aspetti attraverso i quali si declina questa problematica: analizzando lo scenario sotto il profilo delle modalità di trasporto attualmente adottate, delle infrastrutture esistenti e dei flussi di merci e coinvolgendo operatori ferroviari, spedizionieri, trasportatori, operatori logistici e destinatari. Sono stati poi esaminati i

fattori chiave per selezionare il modo di trasporto (tempo, affidabilità, costi, capacità, flessibilità, frequenza e sostenibilità) e sono stati individuati i cosiddetti colli di bottiglia, ossia gli elementi che ostacolano un sistema di trasporti più efficiente: le competenze degli addetti, il poco spirito di cooperazione, la congestione del traffico, la scarsa organizzazione dei

magazzini, istanze ambientali e carenza di links. Partendo da queste basi, si sono individuate le proposte per creare una rete integrata ed efficiente di trasporti intermodali, ponendo l’accento sulle possibilità offerte dalla digitalizzazione. Attenzione particolare è stata dedicata alla formazione, sottolineando l’esigenza di una formazione multidisciplinare, che consenta di operare e di interfacciarsi con realtà anche molto diverse tra loro. Di notevole interesse, quindi, la Tavola Rotonda sul tema “Istruzione e formazione professionale alla prova dei nuovi scenari della logistica”, a cui ha partecipato il CFLI (Consorzio Formazione Logistica Intermodale) di Venezia, che ha avuto la possibilità di illustrare la propria offerta formativa, specificamente articolata in funzione delle figure professionali alle quali è rivolta.


TRACCIAMO NUOVI PERCORSI. INSIEME. fieramilano 10 - 13 GIUGNO 2021

transpotec.com



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