N. 199

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La Rivista degli Autotrasportatori

Anno 20 - dicembre 2017/gennaio 2018 - n. 199

TFORMA

SOSTENIBILI E CONNESSI

In caso di mancata consegna, restituire all’ufficio di Milano Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

Il convegno di fine anno

DAF

TEST DRIVE

SCANIA R 520 VOLVO FH 460

Due pesanti in prova sulle nostre strade

COSTRUTTORI

A Lione nel cuore di Renault Trucks

LA GAMMA È SERVITA

XF, CF ed LF si completano e si vestono di nuovo

SPECIALE CARTE SERVIZIO - NEWS TECNICA - PALLETSWAY - ANFIA


DRIVER SERVICES: FORMAZIONE CONTINUA DEGLI AUTISTI PER MASSIMIZZARE LA PROFITTABILITÀ.

“GRAZIE AI COACH SCANIA ADESSO SONO IO CHE FACCIO SCUOLA” Non semplice formazione ma un vero programma di affiancamento agli autisti che, anche grazie alla connettività, garantisce un risultato tangibile e duraturo in termini di consumi ed emissioni.

SCANIA. PER L’UNICA IMPRESA CHE CONTA. LA TUA.


SOMMARIO PG.

n. 199

dicembre 2017/gennaio 2018 www.trasportale.it

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RENAULT TRUCKS

Una visita a Lione dove nascono i veicoli della Losanga

ATTUALITÀ E OPINIONI 4 EDITORIALE

26 COVER STORY - DAF

di Luca Barassi Il punto di vista del Direttore

Dopo che a luglio la Casa olandese ha cambiato pelle ecco il completamento della gamma

6 EDITORIALE DI FERRO

30 VOLVO: TEST DRIVE FH 460

di Ferruccio Venturoli La voce della passione

8 IL NOTIZIARIO

In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende

18 IN COPERTINA Tutte le applicazioni sono ora coperte dalla rinnovata gamma DAF. Anche il “piccolo” LF si presenta sotto una nuova pelle.

IL NOTIZIARIO USA

Dagli Stati Uniti le notizie più curiose di un mercato fuori dai nostri standard

11 NON SOLO TIR

di Alessandro Musumeci Tutto ciò che non è veicolo industriale

13 VOLTA PAGINA

di Paolo Volta Un Professore prestato alla Logistica

20 IL DORSALE

di Gian Paolo Pinton Il contraltare del Frontale

Dopo PAGINA 68 di Trasportare Oggi, il giornale dedicato all’Aftermarket. In questo numero: Lo Speciale Carte, Meritor apre a VECTO, Palletsway, Le Eccellenze della Rete e Le Batterie.

RUOTE INDUSTRIALI 21 IVECO: DUE NOVITÀ IN UNA Stralis NP e Stralis X-Way lanciano la sfida al trasporto pulito e in cantiere

LA GAMMA È SERVITA

Mobilità del futuro grazie a catena cinematica e connettività avanzata

34 SCANIA: TEST DRIVE R 540

La next generation si declina in una gamma molto ampia. Ecco il 540 cavalli con cabina R provato da noi

38 RENAULT TRUCKS: VIVE LA FRANCE

Un lungo viaggio tra passato (Berliet), presente e futuro della Losanga nel cuore del marchio francese

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SOMMARIO n. 199 dicembre 2017/gennaio 2018 RUOTE COMMERCIALI 44 MERCEDES: FATTORE X

La voglia di pick-up contagia anche la Stella che presenta la Classe X all’insegna di stile e confort

PROFESSIONE CAMIONISTA 60 NIGER: VIAGGIO ALLUCINANTE

Su un vecchio Mercedes attraverso il Sahara con un carico di disperati. Forature e problemi di ogni genere: trentasei ore per fare cinquanta chilometri. Ecco la storia

47 CITROËN: SURFIN’ VAN

Per le merci è Jumpy, ma per le persone è SpaceTourer

50 RENAULT: UFFICIO MOBILE Trafic SpaceClass è la nuova business lounge di Renault.

RUBRICHE FUORI STRADA 64 FOCUS: SAF-HOLLAND

RUOTE VINTAGE 56 MERCEDES L3500:

L’INIZIO DI UN’EPOCA

Nel 1950, un incremento di portata dell’autocarro Mercedes L 3250, diede vita all’L 3500, uno dei più popolari musoni degli anni cinquanta

Nel cuore della Baviera abbiamo visitato la fabbrica dove vengono prodotti gli assali della multinazionale tedesca

66 66 LOGISTICA: Amazon/Uber

La distribuzione delle merci si sta inevitabilmente modificando. Anche con l’ingresso di nuovi operatori

68 RUOTE ASSICURATE: EMERGENZA GUIDA

Guidare dopo un bicchiere di vino può essere una necessità. Come tutelarsi in caso di fermo?

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EVENTI 41 EVENTI - TFORMA:

SUL PROSSIMO NUMERO:

SOSTENIBILI E CONNESSI

I RICAMBI DELLE CASE

Il convegno di fine anno dedicato agli argomenti più attuali del mondo del trasporto e della logistica. Ospiti di livello e tante aziende presenti

52 EVENTI - ECOMONDO:

IL GREEN SEMPRE IN STRADA

Anno dopo anno la kermesse riminese rafforza la sua presenza anche nel mondo dei truck

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Luca Barassi luca.barassi@trasportale.it COORDINATRICE EDITORIALE

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La rivista degli Autotrasportatori n. 199 dicembre 2017/gennaio 2018

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TRASPORTARE OGGI  dicembre 2017/gennaio 2018

CASA EDITRICE

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Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it

Alessandro Bassi, Luca Gaier, Goffredo Gualandi, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Roberto Sterza, Andrea Trapani, Paolo Volta GRAFICA E IMPAGINAZIONE

il bozzetto di patrizia cella FOTOLITO E STAMPA

Unigrafica - Gorgonzola (Mi)

REDAZIONE DI ROMA

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Trasportare Oggi in Europa fa parte di: Di questo numero sono state tirate: 13.000 copie

IL NETWORK DI MAGAZINE DIGITALI VERTICALI NUMERO UNO IN EUROPA



20 ANNI E… SENTIRLI è fatto. Loro che hanno fatto il successo di questa casa editrice. Nominarli tutti sarebbe bello per me, un po’ meno per voi che leggete senza dubbio, e poi, forse non basterebbe questa pagina.

La Rivist

a degli

Autotra

sportat

ori

È più forte di me, ma in queste occasioni, come ho scritto in apertura, il pensiero principale va alle persone. Alle persone che ho incrociato fuori dall’ufficio e che, come ho detto, hanno contribuito a scrivere la storia di questo giornale, ma soprattutto DENTRO l’ufficio dove il giornale (e tutto il resto) si

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TRASPORTARE OGGI  dicembre 2017/gennaio 2018

tariffa re la relat iva al mittente tuzione per la resti Roserio di Milano all’ufficio , restituire consegna di mancata In caso

Abbiamo celebrato l’inizio di questo ventennale (meglio non chiamarlo ventennio, non vorrei essere frainteso) con una copertina rievocativa di alcune delle quasi 200 uscite del giornale, con in primo piano, naturalmente, la Numero 1; un po’ come il primo “decino” di Paperon de’ Paperoni. Ve le riproponiamo entrambe in questa pagina. Concludiamo, invece, il 2017 con una nuova veste grafica del giornale. Forse non ve ne siete accorti dal di fuori, perché la copertina non ha subito grosse modifiche, ma ve ne renderete conto senz’altro sfogliando il giornale, a partire da questa pagina. Un taglio più fresco, moderno e dinamico che a noi è piaciuto molto e che speriamo piaccia anche e soprattutto a voi.

È un onore per me lavorare con lui ed è stato un onore e un piacere per me celebrare insieme a lui un “suo” personale e importante traguardo della vita. Dire che Andrea Trapani è l’ultimo salito in carrozza sarebbe un errore. Forse lo è in modo strutturale e continuativo, ma gli oltre 15 anni che ci legano ne fanno anche lui una colonna portante di questa impresa, molto digital. Non posso poi non salutare con grande affetto e riconoscenza Paolo Volta. Se è vero che tecnicamente non fa parte della redazione, pur essendo uno dei più longevi nostri editorialisti, è il fautore di un grande progetto che la nostra casa editrice ha portato avanti, TForma. Infine, c’è qualcuno che ultimamente mi ha detto “noi grafici siamo sempre considerati bassa manovalanza”… Non è così. La grafica di un giornale è il biglietto da visita di quanto produciamo. Qualcuno potrebbe dire che è solo immagine e che conta di più il contenuto. Io non sono d’accordo: un interessante contenuto è esaltato da una bella grafica, ne vengono messi in luce i dettagli, gli aspetti peculiari. Per questo voglio ringraziare con tanto affetto Daniela Basilico che in questi anni ha “esaltato” i nostri contenuti e dare il benvenuto a Patrizia Cella che ha l’importante responsabilità di farlo per i prossimi tempi. Anno

gna a paga

S

iamo arrivati alla fine di questo anno che per la nostra-vostra rivista significa molto. 20 anni possono sembrare pochi nell’economia di una impresa professionale, ma sono tantissimi se si pensa alle attività realizzate in questo periodo, al materiale prodotto ma, soprattutto, alle tante persone incontrate e con cui si è costruito un pezzo della nostra storia. Mi basta poi alzare lo sguardo dalla mia scrivania e scorgere nella libreria di fronte a me la “collezione” di TOE: una sfilza colorata di numeri che mi fanno tornare indietro con la memoria.

che si impe

editoriale

di Luca Barassi

3 anni d

i

Mi limito allora a coloro che oggi stanno dando l’anima per portare TOE verso i prossimi 20 anni, partendo da chi mi sta a fianco ogni giorno, ogni ora, ogni minuto di questa fantastica avventura, Federica Lugaresi. L’avete letta in queste pagine, alcuni di voi l’hanno conosciuta di persona, ma quello che vedete è solo la punta dell’iceberg del suo lavoro di back-office e di coordinamento che porta al nostro successo. Poi c’è l’amico, il professionista, l’uomo con cui ci si rincorre dal 1997. Ferruccio Venturoli oggi è il vicedirettore di questa testata, ma non è solo questo. Con lui stiamo cercando di proiettare la nostra attività editoriale verso nuove frontiere e nuovi traguardi.

20 - dic em

bre/g

ennaio

2017

- n. 19 1

Mi fermo qui, anche se ci sarebbe ancora molto da dire. Mi auguro di scrivere ancora parole di questo tipo tra altri 20 anni, anche se magari non sarà più su un pezzo di carta. Auguro invece a tutti voi una buona lettura ma soprattutto un sereno Natale e un 2018 che possa portarvi tutte le soddisfazioni che state sognando.


Bilocale. Con volante e vista panoramica. Actros, la vostra casa ovunque voi siate. La cabina GigaSpace, disponibile a richiesta, con un’altezza interna fino a 2,13 metri, offre ogni comfort per arrivare a destinazione in forma e godere di ogni agio durante le soste. Grazie al climatizzatore indipendente dal motore, a richiesta, e al comodo materasso a 7 zone in espanso schiumato a freddo1) anche di notte il riposo è assicurato. Per ulteriori informazioni potete visitare il sito www.mercedes-benz.com/actros 1)

Letto Comfort in basso di serie sulle cabine di guida L.


editoriale di ferro

di Ferruccio Venturoli

ECO-FRIENDLY?

E

ssere eco-friendly è decisamente di moda. Come si dice fa tanto “immagine”, è chic e, naturalmente, si accompagna a tutta una serie di altre “posizioni” che con la prima vanno perfettamente d’accordo. Per esempio, chi è davvero ecofriendly si preoccupa, ovviamente, del destino dell’umanità e del riscaldamento del pianeta. È un fanatico della raccolta differenziata e dello smaltimento “responsabile”. Si indigna per lo sfruttamento minorile in certi Paesi del mondo, inorridisce a veder trattare male gli animali (in particolare i delfini) e ascolta con apprensione le notizie sullo stato degli oceani. Ormai, non può fare a meno di un mezzo di locomozione che sia, come lui, ecofriendly: ideale sarebbe una vettura o almeno una bici elettrica, se proprio non si può, che sia almeno a metano. Questa ventata di ecologismo “spinto” sta davvero investendo tutto e tutti, a qualsiasi livello. In maniera a volte esagerata, quando non ridicola. Per esempio ci sono (e lo sappiamo per certo) delle aziende di trasporto che hanno comperato (più spesso si sono fatti dare in uso) un camion a metano soltanto per mostrarlo ai clienti, una sorta di investimento pubblicitario perché, certo, e lo sappiamo tutti,

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il metano, anche nella forma liquefatta (LNG) non conviene, anzi. A proposito di veicoli a LNG, che oggi sembrano la panacea a tutti i mali ci sono un sacco di cose che non si dicono. Per esempio, e senza fare nomi, non più tardi di un mese fa eravamo in una situazione “rilassata” (dopo cena, con un bicchiere in mano…) con un dirigente di un’Azienda che costruisce veicoli pesanti. Il discorso è andato, ovviamente, sull’LNG e da quel signore mi sono arrivare conferme, naturalmente ufficiose, a quello che pensavo: il metano è un carburante di transizione, non sappiamo fino a quando; non sappiamo quanto durerà un camion a metano, nessuno lo ha usato ancora per lavorare; non sappiamo di quanta effettiva manutenzione avrà bisogno e infine, non sappiamo cosa ci faremo con un camion che, venduto in questo periodo, verosimilmente tra cinque o sei anni sarà da cambiare. Insomma, alla fine, come ci ha detto questo signore, “è una bella scommessa, ma se non si scommette non si va avanti… e comunque, il Diesel non scomparirà di certo...” Mentre si parlava di GNL è arrivato il solito eco-friendly con un solenne: “l’elettrico è il futuro… avete visto quante multinazionali hanno deciso che entro pochi anni useranno solo

camion e furgoni elettrici o addirittura torneranno alle bici?... Provate a guidare un veicolo elettrico, è fantastico!..” E dopo aver lasciato queste perle di saggezza si è allontanato. Peccato, perché avrei voluto porgli alcune domande, per esempio: lo sa che per produrre le batterie che fanno funzionare i veicoli elettrici (ma anche quelle che fanno funzionare i telefonini e i tablet) c’è bisogno, tra l’altro, del litio e del cobalto? E che il litio si trova soprattutto in Sudamerica, ma che le miniere sono quasi tutte di proprietà di società cinesi o statunitensi? E che il cobalto si trova quasi esclusivamente nella Repubblica Popolare del Congo? E che in quelle miniere lavorano (e muoiono) migliaia di bambini il cui lavoro disumano causa la sua terribile indignazione? E che se scoppia una rivoluzione, se il mondo “impazzisce”, senza quei minerali sarebbe la fine? E ancora, che ne facciamo di tutte queste centinaia di migliaia di batterie esauste? Come le smaltiamo? Le sotterriamo? Le buttiamo in quell’Oceano che vuole salvare? O dovremo inventare ulteriori e nuovi processi industriali per distruggere quello che stiamo producendo come forsennati? E poi, un’ultima cosa che volevo chiedergli. Ma lo posso chiedere a tutti. Come si fa a credere ai rappresentanti di quei grandi Gruppi, senza fare nomi, che hanno riempito (e stanno riempiendo) l’atmosfera di anidride carbonica, che da un momento all’altro diventeranno bravi e rispettosi dell’ambiente, mandando in giro biciclette, piccoli veicoli elettrici lenti e costosi, addirittura droni, mentre ora “lanciano” a rotta di collo i furgoni di poveri padroncini a pochi euro a consegna? Come faranno? Sicuramente, per il bene del pianeta, avranno deciso di ridurre i ricavi e i dividendi. Ecco i veri eco-friendly.



NOTIZIARIO DHL

Finale

OPEN ITALY Da sempre fortemente protesa all’innovazione e al supporto dei giovani talenti, DHL non poteva mancare tra le aziende aderenti a Open Italy e da oggi si avvia a collaborare con Pangea Formazione, avviando il primo progetto di manutenzione predittiva nel settore della logistica. Partendo dai dati storici e real time, le predictive analytics permettono di identificare rischi e opportunità, proiettando nel futuro la conoscenza acquisita sui dati commerciali, finanziari, di manutenzione, prevedendo dinamiche, andamenti e suggerendo elementi che possono migliorare i processi aziendali. Un investimento in innovazione e tecnologia, che porterà molteplici benefici all’interno degli impianti DHL: riduzione significativa della manutenzione correttiva, miglioramento della gestione operativa e dell’efficienza produttiva, sviluppo delle competenze professionali ed estensione del ciclo di vita utile dei macchinari.

LA STORIA DI CITROËN

Progetto

SCARABEO D’ORO Lo Scarabeo d’Oro, autocingolato Citroën B2 modello K1, è stato il primo veicolo motorizzato della storia a effettuare la traversata del Sahara nel 1922. Con questa pionieristica spedizione, André Citroën mostra al mondo intero l’affidabilità delle auto del suo marchio. Oggi lo Scarabeo d’Oro è al centro di un progetto affidato ad alcuni studenti: ‘Scarabeo d’Oro, una sfida per i giovani’ che ha la finalità di ricostruire lo Scarabeo d’Oro. Questo audace progetto, proposto dall’associazione ‘Des Voitures & des Hommes’ in collaborazione con Citroën, il Museo delle Arti e Mestieri e l’Aventure Peugeot Citroën DS e lanciato nel 2016, sarà completato nel 2019. Parallelamente un nuovo modello entra nel museo virtuale del Marchio: l’autocingolato Croissant d’Argent, che aveva preso parte alla Crociera Nera organizzata da AndréCitroën. Dopo la prima traversata del Sahara nel 1922 (quella dello Scarabeo d’Oro), è stata organizzata la Crociera Nera: questa spedizione, denominata anche Citroën Centro Africa, era programmata da Colomb-Béchar a Tananarive, attraverso l’Ahaggar e il Ciad, in 10 mesi (da ottobre 1924 a giugno 1925), con un convoglio composto da 8 autocingolati, tra cui il Croissant d’Argent.

PEUGEOT E IL LANCIO ITALIANO

Il “PIENO” di elettricità

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Presentato in anteprima mondiale al­ l’ultimo Salone di Ginevra, ora il nuovo Peugeot Partner Tepee Full Electric è stato lanciato in Italia. Il veicolo propone le caratteristiche vincenti del mezzo multispazio per il tempo libero, abbinate ai vantaggi ed al piacere di guida dei veicoli elettrici. Peugeot Partner Tepee Full Electric va incontro ad una clientela sempre più numerosa che desidera conciliare la mobilità elettrica con le molteplici attività quotidiane, personali oppure miste, professionali/personali. Con un’autonomia omologata di 170 chilometri, soddisfa gli utilizzi della stragrande maggioranza degli automobilisti europei che percorrono quotidianamente in media meno di 60 chilometri. Grazie al suo spazio interno modulabile permette di trasportare oggetti voluminosi con grande facilità e fare viaggiare comodamente cinque persone.


NOTIZIARIO GNL, LA RETE CRESCE MERCEDES-BENZ AROCS

Gli usi dei TRUCK automatizzati sono infiniti

In una prova senza precedenti, la Stella sta dimostrando un’altra soluzione potenziale per l’uso futuro di veicoli automatizzati: l’applicazione pratica - sul sito dell’ex base aerea di Pferdsfeld - delle operazioni di rimozione automatica di neve negli aeroporti in base a un requisito specifico del cliente. Martin Daum, membro del consiglio di amministrazione di Daimler AG responsabile di Daimler Trucks, sottolinea: “Non stiamo solo parlando di nuove tecnologie, le stiamo applicando e portando sulla strada. Passo dopo passo stiamo sviluppando ulteriormente i nostri ultimi sistemi di assistenza in attesa di una guida automatizzata. Al momento stiamo lavorando all’implementazione di due casi di utilizzo specifici: in primo luogo la guida automatizzata in un traffico abbastanza normale sulle autostrade, con l’obiettivo chiaro di alleviare il carico di lavoro del conducente e di migliorare notevolmente la sicurezza”. Nell’ambito del progetto “Automated Airfield Ground Maintenance” (AAGM), invece quattro trattori Mercedes-Benz Arocs stanno applicando la compensazione automatizzata del campo aereo in un convoglio controllato a distanza. I vantaggi sono evidenti: le aree aeroportuali sono difficili da prevedere e quindi difficili da pianificare, in particolare in inverno: la neve deve essere rimossa con estrema precisione (la macchina è sicuramente più precisa dell’uomo), e quando un clima estremo colpisce senza preavviso, non è necessaria una pianificazione di veicoli e personale.

IVECO e B-PETROL a Verona

CHEP ITALIA

Vince il ”PREMIO LOGISTICO DELL’ANNO” Il prestigioso riconoscimento di “Premio Logistico dell’anno 2017”, è stato assegnato a CHEP Italia, Coop Italia, Deco Industrie e Sorgenti Emiliane Modena per il progetto realizzato insieme con il nome “Trasporto collaborativo multiplayer”. CHEP Italia si aggiudica per la sesta volta il premio, arrivato alla sua tredicesima edizione e curato da Assologistica ed Euromerci. Nato nel 2017, il progetto “Trasporto collaborativo multiplayer” ha l’obiettivo di sviluppare collaborazioni in grado di tradursi in benefici misurabili per tutti gli attori nella catena di fornitura, offrendo nuove risposte ai cambiamenti del mercato, implementando economie di scala e sinergie di filiera tra i diversi attori per ridurre l’impatto ambientale e aumentarne l’efficienza. Come spiega Federica Ferrario, Senior Manager Supply Chain di CHEP Italia, “questo progetto garantisce una sensibile riduzione dei viaggi con camion a vuoto, delle emissioni di CO2 e dei costi per tutti gli attori coinvolti. Il risparmio totale del progetto è quantificato in circa 19.000 Km percorsi dai camion su base annua con una riduzione di 20 tonnellate di CO2. In futuro è previsto un ulteriore sviluppo attraverso l’implementazione di un’applicazione mobile sulle linee in sinergia per una gestione dematerializzata dei documenti”.

È stata inaugurata il mese scorso, alla presenza delle autorità locali, una nuova stazione di distribuzione di metano caricato a freddo, destinata al servizio del traffico pesante. Il distributore sorge nel comune di Villafranca di Verona, in una posizione strategica ad alta percorrenza, vicino ai due maggiori svincoli autostradali, della Milano-Venezia e della A22 Brennero, l’asse autostradale che attraversa il Nord Italia in direzione di Austria e Germania. Il distributore, che va ad aggiungersi alle 12 stazioni già funzionanti sul territorio nazionale, eroga gas naturale liquefatto (LNG) e consentirà anche il rifornimento veloce, attraverso una tecnologia migliorata rispetto ai primi impianti di questo tipo. Si inserisce in un contesto di rapida evoluzione della rete di distributori LNG, che porterà ad una copertura capillare dell’intero Paese con circa 20 stazioni operative entro la fine dell’anno. Le prossime inaugurazioni interesseranno anche l’area centro sud della penisola, tra Roma, la Campania e la Puglia, e creeranno una sponda che renderà finalmente possibili i viaggi nordsud andata e ritorno, modificando in via definitiva lo scenario del trasporto sostenibile. Tra i presenti all’inaugurazione, oltre a numerosi clienti IVECO delle province di Verona, Trento e Mantova e a diversi flottisti, anche LC3, azienda di logistica con una forte vocazione innovativa, che ha precorso i tempi sperimentando, prima fra tutte, la tecnologia pulita dello STRALIS NP a metano. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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NOTIZIARIO DKV

AZIENDA DHL

Premiata con Tra i migliori il PREMIO LOGISTICO 2017 POSTI DI LAVORO al mondo DKV Euro Service, uno dei principali fornitori di servizi nel settore della logistica e dei trasporti in Europa, è stata premiata con il premio “Logistico dell’anno 2017”, il riconoscimento annuale di Assologistica alle aziende del settore che si sono distinte grazie a progetti in ambito innovazione, tecnologia, sostenibilità ambientale, CSR, formazione e logistica collaborativa. DKV, nel corso della tredicesima edizione del premio, ha ricevuto una menzione speciale per i miglioramenti apportati al proprio “cruscotto online”, con l’introduzione di nuove funzioni che permettono ai clienti DKV di gestire meglio, in modo autonomo e immediato, servizi e prodotti del brand. Molto apprezzata anche la funzione PREPAID. “Per la quarta volta consecutiva riceviamo con piacere il premio Logistico dell’anno; siamo onorati che i nostri sforzi per l’innovazione vengano apprezzati nel settore dell’autotrasporto, sia dai clienti che da Assologistica. Negli ultimi mesi, infatti, abbiamo investito molto per migliorare le infrastrutture tecnologiche del gruppo, così da poter garantire un’esperienza utente sempre piacevole e continuare a fornire un servizio all’avanguardia e sicuro”, ha dichiarato Marco Berardelli, Country Manager DKV Euro Service Italia.

Chi fa parte della grande famiglia dell’azienda può ritenersi fortunato. Si, perché DHL Express, leader mondiale nel trasporto espresso internazionale, è stata riconosciuta come l’ottavo miglior posto di lavoro del mondo da Great Place to Work® e FORTUNE nel ranking dei datori di lavoro 2017. La 25 World’s Best Workplaces mostra come le aziende leader del mondo investono nei propri dipendenti, creano una cultura stimolante e coinvolgente dando così grandi opportunità di sviluppo per talenti. Riconoscimento non da poco, viste le condizioni di “sfruttamento”e bassa qualità dell’ambiente lavorativo di molte aziende. Riconoscimento non da poco – e che dovrebbe essere preso da esempio – da tutte quelle realtà che non gratificano lavoratori onesti e corretti che si impegnano per dare il meglio. “Essere riconosciuti come uno dei migliori posti di lavoro al mondo è una grande fonte di orgoglio per tutti noi di DHL Express. È il perfetto riconoscimento del nostro impegno nel coinvolgere i dipendenti in un processo di costante crescita e sviluppo nell’azienda più internazionale del mondo” - dichiara Ken Allen, CEO, DHL Express - “Great Place to Work® è uno dei più rigorosi organismi di certificazione e il ranking si basa anche su migliaia di questionari anonimi fatti dai dipendenti, dunque siamo particolarmente fieri di vedere che tutti gli investimenti nelle nostre persone e nei programmi HR d’eccellenza ci restituiscano questo riconoscimento”.

IVECO DAILY CENTER

Partita la PRIMA COMMESSA A pochi giorni dall’inaugurazione del Daily Center di Suzzara, il nuovissimo showroom situato presso lo stabilimento produttivo di Suzzara, casa della pluripremiata famiglia Daily, RENTY S.r.l., titolare del Brand “Rentytobuy”, società con sede operativa nella provincia mantovana, ha siglato presso il punto vendita un ordine per un totale di 16 nuovi Daily HiMatic. Il Daily Hi-Matic è il partner perfetto per una società come RENTY S.r.l., che incentra il proprio business attorno al noleggio a breve, medio e lungo termine, offrendo al cliente anche la possibilità di acquistare l’autoveicolo che ha noleggiato, e che deve quindi potersi avvalere di mezzi robusti, sicuri e insieme confortevoli. L’azienda ha una flotta composta interamente da autoveicoli di nuova generazione, per rispondere adeguatamente alle molteplici esigenze dei diversi clienti. Giancarlo Belleri, Amministratore Delegato della Società ha dichiarato: “Abbiamo scelto il

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marchio IVECO perché siamo un’azienda italiana che vuole operare con un prodotto italiano di qualità come il Daily. Vogliamo garantire ai nostri clienti un prodotto affidabile, tecnologicamente avanzato e sicuro e associare il nostro brand “RentytoBuy” al marchio IVECO.

Ci siamo pertanto rivolti al Daily Center di Suzzara, una delle sedi della concessionaria IVECO Officine Brennero, e abbiamo trovato un ambiente confortevole e personale in grado di comprendere immediatamente le nostre esigenze e di consigliarci la migliore soluzione”.


A TEMPI STRETTI

P

er il tema di questo mese prendo spunto da quanto accaduto in Italia in questi giorni di metà novembre. I titoli di prima pagina di tutti i media raccontano di un’apocalisse, di un disastro che ha colpito il nostro Paese, di una sciagura senza precedenti a cui non eravamo preparati. Nessun terremoto, per fortuna, né attacchi Isis, né tantomeno guerre o invasioni. Il problema è che la nostra Nazionale è stata eliminata dalla Svezia e non prenderà parte ai prossimi campionati mondiali di calcio che si svolgeranno l’anno prossimo in Russia. Tutto potevamo accettare, qualsiasi perdita di PIL o aumento di tassazione, ma non questo. Questo proprio no! Al di là di quanto sia importante e vitale per noi il calcio (addirittura qualcuno ha immaginato un problema sociale a seguito di questa eliminazione), è chiaro che questo progetto di Ventura fin dall’inizio non sembrava essere partito sotto i migliori auspici. Pensare che solo dieci anni fa, eravamo noi ad alzare quella meravigliosa coppa sotto il cielo di Berlino: quella era una squadra di campioni, maturi nel fisico e nella testa. Poi, come accade spesso in questi ambiti, si chiude un ciclo e bisogna ricominciarne uno nuovo, ripartendo e ricostruendo le fondamenta. È normale quindi che, andati in pensione i campioni di Berlino, si debba ripartire dai giovani e avviare quel percorso di ricostruzione che, normalmente, richiede del tempo per poter raggiungere nuovamente i risultati eccellenti del ciclo precedente.

Arriviamo quindi al “tempo”, questo strano fattore che è diventato una perla rara o un animale in via di estinzione: nessuno ha tempo, nessuno ha voglia di aspettare, ma tutto deve essere realizzato “qui e ora”. Parlando di tempo, quindi, lascio l’ambito calcistico e mi ricollego a quello lavorativo, del business che viviamo ogni giorno, dove i risultati di lungo periodo non interessano più a nessuno, avendo in questo caso appreso una delle peggiori abitudini americane, ovvero quella di ricercare solo il profitto di breve periodo. Fa un po’ sorridere la frase che si sente sovente negli uffici quando il capo chiede di fare un lavoro ad un collaboratore che gli domanda: “per quando serve?”, e la risposta puntualmente è: “per ieri”. Un simile approccio riguarda i tempi di inserimento e training nel momento in cui si prende una nuova job position in azienda, quello che si definisce “periodo di affiancamento”. Intanto la parola stessa presuppone che ci sia qualcuno al tuo fianco quando assumi una nuova posizione in azienda, idealmente la persona che hai sostituito e che svolgeva il ruolo in precedenza. Oggi l’affiancamento, quando c’è - perché spesso

la persona che ha lasciato il posto non è più in azienda, oppure ha un nuovo ruolo a sua volta senza trainer – si misura in ore. Qualche anno fa, invece, tutto era molto diverso. Ricordo che, quando ho iniziato il lavoro di Zone Manager, esattamente 14 anni fa, il periodo di training è durato un mese, e già era dimezzato rispetto ai miei colleghi che poco prima erano stati formati per un periodo di due mesi. Segno dei tempi che cambiano, e che si accorciano, è il fatto che oggi uno Zone Manager deve essere già operativo dopo una settimana al massimo. È vero che le informazioni circolano molto più rapidamente: internet, il digitale e gli smartphone hanno accelerato il ritmo di tutte le cose e compresso tutti i tempi, ma è altrettanto evidente che alcuni processi, in particolare quelli che interessano tutta l’area comportamentale, richiedono un tempo non comprimibile per essere assimilati, compresi e, quindi, applicati in maniera perfetta. La fame di risultati immediati è stata maggiormente ampliata da un management ormai basato solo su indicatori di performance, i famosi KPI’s che mettono a confronto numeri, che misurano ma che nulla hanno a che fare con il tempo necessario a cambiare le cose o ad arrivare a determinati risultati. Soprattutto quando un ciclo è terminato ed è necessario ricostruirne uno nuovo. Ad ogni modo, per il calcio abbiamo ora altri quatro anni. Il tempo stavolta c’è, bisogna utilizzarlo bene.

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non solo TIR

di Alessandro Musumeci, Direttore Regionale Citroën DS

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NOTIZIARIO INTRALOGISTICA

VOLKSWAGEN

Parte la SECONDA EDIZIONE Cambio ai vertici

La seconda edizione di INTRALOGISTICA ITALIA, organizzata da HANNOVER FAIRS INTERNATIONAL GMBH, la filiale italiana di Deutsche Messe AG, si terrà dal 29 maggio al 1° giugno 2018, nei padiglioni di Fiera Milano-Rho, all’interno di un nuovo appuntamento espositivo “The Innovation Alliance”, che vedrà unite cinque manifestazioni fieristiche dedicate ad altrettanti settori dei beni strumentali. “The Innovation Alliance”, è il format che proporrà una sinergia tra differenti mondi produttivi interconnessi da una forte logica di filiera, dal processing al packaging, dalla lavorazione della plastica alla stampa industriale, commerciale e della personalizzazione grafica di imballaggi ed etichette, fino alla movimentazione e allo stoccaggio della merce pronta al consumo. Protagonista indiscusso della seconda edizione della manifestazione italiana sarà il “Magazzino 4.0”, un vero e proprio valore aggiunto in termini di efficienza e ottimizzazione dei tempi. Tra le aziende presenti a INTRALOGISTICA ITALIA 2018, citiamo SWISSLOG che propone numerose soluzioni in termini di Automazione e Material Handling per magazzini e centri di distribuzione: dallo stoccaggio dei pallet e movimentazione dei carichi leggeri, fino ad arrivare al picking.

LA LINGUA DEI SEGNI PER ACQUISTI ONLINE

lis-gm.it

È nato il primo portale e-commerce italiano interamente dedicato ai sordi. GM-Termoidraulica.it dal 2012 è uno dei punti di riferimento per la vendita online. Da oggi anche portando avanti un progetto unico in Italia: un intero sito costruito per guidare i sordi all’acquisto in rete dei prodotti per la climatizzazione. Il portale è interamente tradotto nella lingua dei segni: categorie dei prodotti, come acquistare, descrizione degli articoli, agevolazioni fiscali, illustrazione delle caratteristiche di ogni articolo, blog e suggerimenti sono stati trasformati in video tutorial realizzati proprio in lingua Lis. “È un progetto ambizioso e unico nel suo genere - spiega l’azienda - ma abbiamo creduto fosse opportuno realizzare un portale di e-commerce fruibile a tutti, iniziando proprio dai sordi. La nostra idea non è solo business. Con questo progetto vogliamo rilanciare l’idea di un web globale, senza frontiere e limiti. Oggi la Rete ci offre possibilità infinite per creare nuovi legami e per sviluppare idee innovative. L’e-commerce in lingua Lis è una di queste nuove frontiere che noi come azienda stiamo esplorando”.

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Oscar Molon, 44 anni, si è laureato in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Padova e, dopo una breve esperienza nel settore informatico, è entrato a far parte di Volkswagen Group Italia nel 1999. All’interno dell’Azienda ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in ambito Aftersales, fino a diventare Direttore Service per Audi Italia nel 2011. Nel 2014 si è trasferito in Cina, presso la Joint Venture FAWVolkswagen dove ha assunto la posizione di Vice Presidente Service Audi. Nella primavera del 2016 è stato nominato Direttore Aftersales Audi Europa al quartier generale di Ingolstadt, in Germania. Nella sua nuova posizione Molon farà parte del Comitato di Direzione di Volkswagen Group Italia e riporterà direttamente a Massimo Nordio, Amministratore Delegato dell’Azienda. Oscar Molon succede a Claudio de Mayda, che ha ricoperto il ruolo di Direttore Group Service per 4 anni e lascia l’Azienda per intraprendere nuove sfide professionali.

UN ANNO DI A.L.I.S.

Assemblea a Roma il 14 novembre scorso Il popolo dei trasporti si è riunito oggi per l’Assemblea Generale di A.L.I.S. Ad un anno dalla costituzione l’Associazione Logistica della Intermodalità Sostenibile (A.L.I.S.) ha celebrato la sua Assembela Generale con oltre 3.100 delegati delle realtà coinvolte nel mondo della logistica e del popolo del trasporto. Tra loro imprese di trasporto via terra e via mare, soggetti pubblici quali porti ed aeroporti e numerose autorità politico istituzionali. “In questo seppur breve periodo di attività, abbiamo saputo riportare all’attenzione dell’opinione pubblica ed all’ordine del giorno dell’agenda politica nazionale il problema dello sviluppo dei trasporti e della logistica sostenibile in Italia” ha dichiarato il Presidente di A.L.I.S. Guido Grimaldi. La tavola rotonda “Il ruolo del trasporto sostenibile per il rilancio del Sistema Paese”, moderata da Bruno Vespa, è stata il centro dell’evento. Aperta dal Presidente dell’Associazione, ha visto alternarsi negli interventi autorevoli relatori: Antonio Gentile, sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Ministero dell’Istruzione dell’Università della Ricerca, Barbara Degani, sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Mario Mattioli, Presidente Confitarma, Bernardo Mattarella, AD della Banca del Mezzogiorno – Medio Credito Centrale e Roberto Nardella, Presidente Con­ fimea, la Confederazione Italiana dell’Impresa.


INTERMODALE = SOSTENIBILE

I

l trasporto marittimo è vitale per l’economia. La recente pubblicazione del “Review of Maritime Transport” dell’UNCTAD, evidenzia come nel 2015 sia stato stabilito il nuovo record del volume complessivo di merci trasportate via mare pari a oltre 10 mld di tonnellate. Complessivamente il trasporto marittimo ha movimentato quasi il 90% del commercio mondiale e ciò rende le imprese ed i consumatori dipendenti dai beni importati dal resto del mondo. La navigazione, è bene rammentare, è considerata la modalità di trasporto più economica per la movimentazione delle merci a livello mondiale con un conseguente impatto ambientale sempre in crescita. L’associazione ambientalista Nabu sottolinea che le navi in servizio sulle rotte marine utilizzano olio combustibile pesante, ricco di zolfo e metalli pesanti. Per il tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo vige attualmente un limite massimo del 3,5 per cento, 3.500 volte superiore a quello consentito per i combustibili diesel usati dagli autocarri. L’agenzia europea dell’ambiente (EEA) stima che l’industria dei trasporti navali generi ogni anno circa un miliardo di tonnellate di CO2, destinate a diventare, secondo le previsioni, 1,6 miliardi di tonnellate nel 2050.

I dati più recenti dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) mostrano che, se non si adottano provvedimenti, le emissioni di gas serra prodotte dal trasporto marittimo aumenteranno del 250% entro il 2050 e arriveranno a rappresentare il 17% delle emissioni globali. E se volgiamo lo sguardo al cielo? Nel mondo volano 26 mila aerei al giorno. Un fenomeno destinato a crescere con il boom dei voli low-cost. Se nel 2016 hanno volato 3,5 miliardi di persone, nel 2035 il numero di passeggeri arriverà a 7 miliardi. I gas serra prodotti dai motori contribuiscono a determinare il cambiamento del clima e il surriscaldamento del pianeta. Il traffico aereo produce il 2% dell’inquinamento mondiale ed il 13% dei quello europeo. Osservando i dati diffusi dall’Enac si nota come i passeggeri trasportati dai vettori low-cost negli aeroporti italiani siano ormai equivalenti a quelli trasportati dai vettori tradizionali; tendenza presente non solo in Europa ma in tutto il mondo. Negli anni pre-deregulation, le grandi compagnie europee gestivano collegamenti sostenuti da una effettiva domanda. Nella prospettiva low-cost ogni scalo rappresenta di per sé un mercato, con il presupposto che la domanda si concretizzerà in virtù di tariffe molto economiche.

L’Agenzia europea dell’ambiente ha osservato la quantità di CO2 emessa dai vari mezzi di locomozione in rapporto alle persone trasportate e ai chilometri percorsi. Dall’analisi emerge che il mezzo più inquinate per spostare merce o persona da A a B è l’aereo. La Commissione europea ha stimato che entro il 2050 il trasporto passeggeri crescerà di oltre il 50% e il trasporto merci dell’80% rispetto ai livelli del 2013. È sempre più stringente la necessità di trasportare persone e merci da un posto all’altro in maniera semplice, sicura ed efficiente; nei documenti ufficiali viene costantemente ribadito che è “necessario creare un sistema di «mobilità» pulito, intelligente e completo, che soddisfi le esigenze di mobilità e nello stestto tempo offra un servizio pensato per le necessità degli utenti”.

volta pagina

di Paolo Volta, giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti

Come si possono gestire le esigenze di un pianeta sempre più “villaggio globale” (nell’eccezione di Marshall McLuhan)? Nel mondo globalizzato di oggi, i consumatori possono acquistare prodotti provenienti da ogni parte del mondo. Il nostro stile di vita è cambiato. Ci aspettiamo di trovare sugli scaffali dei supermercati generi alimentari e generi vari a basso costo e di andare in vacanza a prezzi convenienti tutto l’anno. L’UE ha stabilito diversi obiettivi per la riduzione degli effetti ambientali del settore dei trasporti europeo, incluse le sue emissioni di gas serra. Gli obiettivi relativi al settore dei trasporti concorrono al fine di ridurre le emissioni di gas serra dell’80-95% entro il 2050. L’automobile ed il veicolo commerciale-industriale sono costantemente additati come untori di manzoniana memoria, ma i traguardi indicati non sono raggiungibili senza il pieno coinvolgimento del trasporto aereo e marittimo: modalità spesso trascurate dal dibattito. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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NOTIZIARIO THERMO KING E FRIGOBLOCK

GRUPPO GRIMALDI

Ricevuto un NUOVO PREMIO Nella prestigiosa cornice del Harvard Club di New York, è stato assegnato lo scorso 1° novembre al Gruppo Grimaldi il premio Leadership Excellence Award da parte della rivista Panorama. La premiazione si è tenuta durante la cena di gala dell’evento “This is Italy, parts unknown”, la tappa del tour “Panorama d’Italia”, per la sua prima volta assoluta all’estero. L’evento, durato tre giorni, si è posto come obiettivo di introdurre le eccellenze italiane al pubblico statunitense. Il Gruppo Grimaldi è stato definito dalla rivista Panorama come esempio di distinzione italiana nel mondo ed incarnazione dell’eccellenza dei mari. “È un grande onore essere annoverati tra le eccellenze del Made in Italy”, ha commentato Emanuele Grimaldi, Amministratore Delegato del Gruppo Grimaldi. “Sono molto lusingato che questo riconoscimento vada al Gruppo Grimaldi, perché premia il nostro grande impegno nell’offrire servizi di trasporto sempre più estesi ed efficienti a tutte le aziende che operano nell’import/export con il Continente Americano”.

Presentazione delle UNITÀ Nasce una nuova gamma per semirimorchi PARTNERSHIP OPEL E LAMBERET

SLXI HYBRID

Alla recente edizione di Solutrans, si è svolto il lancio ufficiale delle unità per semirimorchi refrigerati SLXi Hybrid, che combinano le competenze e le tecnologie collaudate di Thermo King e di Frigoblock. La nuova SLXi Hybrid è stata progettata per essere installata sui semirimorchi e migliorare l’impatto ambientale dei clienti grazie alla riduzione del livello di emissioni e rumorosità, diminuendo nel contempo il costo totale di proprietà attraverso risparmi misurabili in termini di carburante e costi operativi. “Partecipiamo alla fiera Solutrans per dimostrare la nostra leadership e presentare le soluzioni che offriamo per rispondere alle sfide di oggi e di domani nel settore del trasporto refrigerato”, ha dichiarato Laurent Debias, responsabile gestione prodotti di Thermo King e Frigoblock. “Siamo davvero orgogliosi della capacità unica di Thermo King e Frigoblock di offrire ai clienti un portafoglio completo di soluzioni totalmente elettriche, unità diesel, ibride e a emissioni zero, per soddisfare qualsiasi esigenza di trasporto refrigerato con autocarri, semirimorchi e furgoni per consegne a domicilio. Questo portafoglio di prodotti sostenibili e intelligenti aiuta i nostri clienti a garantire un trasporto refrigerato efficiente nelle aree interne delle città e nelle aree soggette a limitazioni dei livelli di emissioni e rumorosità”.

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Dal connubio tra Opel e Lamberet, il carrozziere leader negli allestimenti isotermici, ecco una nuova gamma di veicoli commerciali per il trasporto a temperatura controllata dedicati a soddisfare le esigenze di diverse tipologie di clientela: dall’azienda di logistica e distribuzione delle merci che devono essere trasportate a temperatura controllata e secondo le normative di igiene HCCP, al rivenditore con la necessità di trasportare autonomamente alimenti, farmaci, cosmetici e prodotti nutraceutici. I veicoli Opel, una gamma molto ampia di furgoni medi e grandi oltre a celle frigo su telaio cabinato su base Opel Combo, Vivaro e Movano, saranno allestiti nella sede di Lamberet a Lainate nella catena di montaggio riservata ai veicoli commerciali. Si tratta di una parte dell’area tecnica che Lamberet ha destinato al montaggio di coibentazioni sui furgoni originali e al completamento degli autotelai cabinati con la furgonata New Frigoline. “Il 2017 è partito molto bene e si sta chiudendo con risultati positivi sul fronte delle partnership con le case costruttrici”, racconta Sandro Mantella, General Manager di Lamberet SpA. “A oggi abbiamo un portafoglio con ordini superiori rispetto a quello dello stesso periodo del 2016. Questo è dovuto in parte al mercato, in crescita nei primi mesi dell’anno rispetto al 2016 e dall’altra alla politica espansiva che abbiamo intrapreso nel settore dei veicoli leggeri”.


NOTIZIARIO INNOVAZIONE URBANA

Primi in SEGNALETICA CONNESSA MERCEDES VANS

Arrivato l’ECOBONUS

L’ECOBONUS sale a bordo di Mercedes-Benz Classe V, il monovolume della Stella che, grazie al design distintivo e dispositivi di sicurezza ed infotainment di ultima generazione, ha posto nuovi parametri per l’intero segmento. Fino al 31 dicembre, Mercedes-Benz Vans offre, infatti, un contributo di 2.400 euro a chi rottama la propria auto con motore da EU1 a EU4 per scegliere la versatilità, lo stile, la sicurezza e il comfort di Classe V. Un vantaggio che si somma alla valutazione dell’usato e che si fa ancora più consistente se si paragona, ad esempio, un Viano 2.2 CDI del 2006 con la Classe V equipaggiata con il 220 CDI di nuova concezione. Su una percorrenza di 100.000 km, a fronte di prestazioni nettamente superiori, scendono infatti le emissioni di ben 44 g/km e, di conseguenza, i consumi, con un risparmio di oltre 2.800 euro, pari a 2.000 litri di gasolio. 2.880 euro che si sommano ai 2.400 euro dell’ECOBONUS, per un vantaggio economico di ben 5.200, cui si può aggiungere un ulteriore sconto in fase di trattativa con il dealer di fiducia e il valore dell’offerta my DrivePass dedicata a Classe V.

In collaborazione con la Città Metropolitana di Lione, 15 iGirouettes® sono state installate nel primo eco quartiere certificato WWF in Francia. Stiamo parlando del primo dispositivo di segnaletica digitale, connessa e in tempo reale. Brandeggiabile a 360°, iGirouette® interagisce con le persone e indica la direzione da seguire, i tempi di percorrenza per raggiungere un evento o un luogo, visualizzando testi, immagini o animazioni. Il concetto di iGirouette® si basa sull’utilizzo di un rivoluzionario strumento digitale di gestione multilingue per l’identificazione immediata. Le iGirouettes® consentono di trasmettere differenti tipologie di messaggi per una migliore fruizione dei luoghi, per una circolazione più fluida a favore del benessere e di una migliore circolazione dei cittadini.

UPS

GRUPPO GRIMALDI

Consegnata la GRANDE NEW YORK Seconda di una commessa di tre unità gemelle, la nave Pure Car & Truck Carrier Grande New York - è stata consegnata al Gruppo Grimaldi. Grande New York ha una lunghezza di 199,90 metri, una larghezza di 32,26 metri, una stazza lorda di 63.000 tonnellate ed una velocità di crociera di 19 nodi. La nuova unità battente bandiera italiana può trasportare 6.700 CEU (Car Equivalent Unit) o in alternativa 4.000 metri lineari di merce rotabile e 2.500 CEU. La Grande New York è munita di quattro ponti mobili che la rendono una nave estremamente flessibile e capace di imbarcare qualsiasi tipo di carico rotabile (auto, furgoni, camion, trattori, autobus, scavatrici, ecc.) fino a 5,2 metri di altezza. Inoltre, la nave è dotata di due rampe d’accesso, una laterale ed una di poppa, quest’ultima in grado caricare merci con un peso fino a 150 tonnellate. La Grande New York è una nave altamente efficiente dal punto di vista ambientale. Il suo motore principale Man Diesel & Turbo a controllo elettronico le permette di rispettare le nuove normative per la riduzione delle emissioni di ossido di azoto (NOx), mentre il suo scrubber abbatte le emissioni di ossido di zolfo (SOx). Infine, è munita di un sistema di trattamento delle acque di zavorra che le permetteranno di rispettare le future normative in materia.

VIRTUOSA e più “SICURA”

UPS ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito del Premio Nazionale Sicurezza Stradale, per aver introdotto l’uso di visori per la realtà virtuale nei nuovi moduli di formazione dei futuri driver. L’applicazione della realtà virtuale aiuterà i collaboratori addetti alle consegne a identificare i pericoli della strada e conferma l’impegno di UPS ad avvalersi delle più recenti e migliori tecnologie per la sicurezza. Stefano Loreti, Industrial Manufacturing Segment Executive UPS Italia, ha partecipato alla cerimonia di premiazione, organizzata dall’Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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NOTIZIARIO FCA E IVECO

GORENT

Indiscussi i BENEFICI del GNL Sempre più verso l’EUROPA Nel corso di un evento dedicato agli autotrasportatori europei del settore della logistica, che si è tenuto a Ulm, in Germania, CNH Industrial e FCA hanno discusso i benefici del gas naturale liquefatto (LNG - Liquefied Natural Gas) per il settore della logistica dei trasporti e illustrato i risultati positivi già conseguiti nelle operazioni delle proprie catene di distribuzione e fornitura. In tale occasione è stato presentato il nuovo IVECO Stralis NP (Natural Power) 460 recentemente lanciato sul mercato, il veicolo commerciale pesante per trasporti a lungo raggio più sostenibile di sempre. Peter Weiss, Head of EMEA Supply Chain Management & Global Supply Chain Coordination di FCA, ha dichiarato: “La logistica dei trasporti movimenta in tutto il mondo milioni di componenti e ricambi automobilistici, materiali e veicoli finiti; questo impone che vengano riconsiderati i metodi tradizionali e implementate le strategie più efficaci ed efficienti di conseguimento dei nostri obiettivi. Assieme ai nostri partner abbiamo adottato i Principi della Logistica Sostenibile, applicando tutte le metodologie atte a ridurre l’impatto dei trasporti di merci e veicoli ottimizzando le modalità operative e i flussi della logistica, come pure adottando mezzi di trasporto a basse emissioni”.

Gorent, società leader in Italia specializzata nel noleggio di veicoli per i servizi di igiene urbana, sbarca in Europa con due società, una in Spagna e una in Francia, dando avvio in tal modo alla sua esperienza oltre i confini italiani. Tale operazione rappresenta per l’azienda fiorentina un importante traguardo, che nasce dalla volontà di allargare il proprio business verso i mercati europei, individuando nella Francia e nella Spagna territori strategici e dalle ampie potenzialità, dove la formula del noleggio di veicoli per i servizi di igiene urbana non è ancora molto diffusa. Già nel corso del 2016, Gorent ha stretto relazioni strategiche all’estero, aggiudicandosi, tra le altre, un’importante commessa in Spagna a Madrid per la gestione della raccolta rifiuti in un’area corrispondente a un terzo della capitale spagnola, pari a circa 700 mila abitanti. Gorent ha fornito 25 camion compattatori a 2 e 3 assi per lo svolgimento del servizio di igiene ambientale spagnolo. Oltre alla Spagna, Gorent orienta il proprio business anche verso la Francia costituendo Gorent France, la cui apertura della sua sede operativa è prevista a gennaio 2018.

GUIDA ALL’EFFICIENZA ENERGETICA

Presentata da EXXONMOBIL in collaborazione con la FREIGHT TRANSPORT ASSOCIATION ExxonMobil ha realizzato una Guida all’efficienza energetica, distribuita gratuitamente, in collaborazione con la Freight Transport Association (FTA). La Guida è destinata agli operatori di veicoli commerciali e mira a offrire un contributo per ridurre i costi, in un contesto economico difficile, attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica. La Guida offre ai proprietari di flotte commerciali suggerimenti pratici per adottare un approccio olistico nei confronti dell’efficienza, risparmiando energia su strada e non solo. Contiene indicazioni sulle best practice relative alle misure tradizionali adottate su strada per ridurre il consumo di carburante, come la formazione dei conducenti. Affronta anche temi meno consueti, come la scelta di lubrificanti ad alte prestazioni. Ad esempio, Mobil Delvac 1™ LE 5W-30 ha dimostrato di contribuire ad aumentare dell’1,8% il risparmio di carburante, aiutando non solo a migliorare l’efficienza ma anche il bilancio economico della flotta. La Guida offre inoltre preziosi consigli per contribuire a ridurre il consumo energetico in ambienti diversi dalla strada. Ad esempio, attraverso l’adozione di misure per il risparmio energetico si possono potenzialmente ridurre i costi dell’illuminazione e del riscaldamento fino al 30%. Illustrando l’importanza del monitoraggio del rendimento energetico degli uffici, la

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Guida spiega come sia possibile ottenere miglioramenti grazie a semplici attività di valutazione generale o adottando soluzioni avanzate come l’utilizzo dei contatori intelligenti. Questo il link per richiedere una copia della Guida all’efficienza energetica di ExxonMobil: www.mobil.co.uk/UK-English-LCW/Files/energy-efficiency-guide-uk.pdf


NOTIZIARIO MAN

RENAULT TRUCKS

Un aiuto per le start-up sociali nei settori logistica e trasporto

K480 8x4 robusto e sicuro per il CALCESTRUZZO

MAN ha avviato il progetto “MAN Impact Accelerator” con la Yunus Social Business con l’obiettivo di supportare le startup e rendere disponibili le sue competenze e infrastrutture. L’iniziativa prevede un programma di supporto basato su gruppi di lavoro, attività di mentoring e coaching. L’approccio di MAN è di motivare i propri dipendenti a utilizzare le proprie competenze specialistiche per sostenere progetti di impresa sociale. Per utilizzare efficacemente le esperienze di “best practice”, le start-up partecipanti visiteranno in sei mesi anche altre realtà produttive di Monaco di Baviera, Mumbai, Città del Capo e San Francisco. “Siamo convinti che il concetto di start-up sociale sia il modo giusto per migliorare in modo efficace la vita di molte persone povere. L’idea è sostenere le idee intelligenti per l’impresa sociale in modo da farle diventare economicamente sostenibili e produrre utili da reinvestire nell’iniziativa stessa. L’obiettivo di MAN è di sostenere le start-up partner, promuovendo così progetti socialmente sostenibili nel settore dei trasporti”, spiega Joachim Drees, CEO di MAN Truck & Bus, riferendosi all’impegno MAN nel progetto.

Il Renault Trucks K veste bene anche le betoniere, come dimostrano le cinque unità a quattro assi allestite per il trasporto del calcestruzzo recentemente acquistate della società Nuova Demi e da Calberg. Oggi, la famiglia Doneda controlla la società che gestisce l’estrazione e la lavorazione dei materiali, denominata Nuova Demi, una società che produce calcestruzzo, la Calberg, e una società di servizi, compresi quelli di autotrasporto in conto terzi, che si chiama Calberg Service. “Abbiamo introdotto veicoli Renault Trucks nella nostra flotta con un’unità ribaltabile, le cui ottime prestazioni nelle condizioni più difficili ci hanno convinto ad acquistare Renault Trucks anche per sostituire alcune autobetoniere che erano ormai giunte alla fine della loro vita operativa”, afferma Claudio Doneda. Doneda illustra le qualità del Renault Trucks K480 8x4 per il trasporto del calcestruzzo: “Per le betoniere cerchiamo robustezza, comfort per l’autista e sicurezza e abbiamo trovato tali caratteristiche nella gamma K. È un veicolo robusto e semplice da mantenere che ha una caratteristica particolare, ossia un’elevata altezza da terra del telaio, nonché un elevato angolo d’attacco del paraurti anteriore. Queste caratteristiche permettono alle betoniere di affrontare i terreni più sconnessi evitando danni alla cabina. La possibilità di avere quattro assi, con i due anteriori sterzanti, offre una portata utile di dieci metri cubi ed una grande manovrabilità”.

FCA SUL GREEN CON ALFA ROMEO

Gianluca Italia sul mercato LCV Equilibrio perfetto, performance ed eccellenza della manualità. Con questi elementi vincenti prosegue il tour internazionale “Alfa Romeo Golf Challenge” nei più esclusivi e prestigiosi Golf Club italiani. In questa occasione, oltre ad aver avuto l’occasione di provare su strada la Stelvio, il primo SUV della storia Alfa Romeo, abbiamo incontrato Gianluca Italia, direttore generale FCA Italy, con il quale abbiamo parlato del mercato dei veicoli commerciali e, in particolare, della nicchia dei pick-up dove Fiat Professional è leader col Fullback e da oggi anche con Fullback Cross, la versione lifestyle del veicolo del Lingotto. “Il mercato del pick-up in Italia – afferma il manager torinese – conta circa 5000 pezzi, ma è in grande sviluppo soprattutto se riuscissimo a modificare l’omologazione di questa tipologia di veicolo che qui da noi è ancora vincolato al segmento N1, ovvero quello professionale. Una anomalia tutta italiana”. Stampa specializzata e costruttori si devono quindi impegnare a sensibilizzare le istituzioni affinché apportino questa modifica. La gamma commerciale Fiat Professional comunque è molto ampia a copre le numerose missioni degli operatori della logistica, dell’artigianato e del trasporto persone, col Ducato in testa. “È così e grazie a questo riusciamo a mantenere una quota di mercato di leadership. Un mercato che quest’anno chiuderà in leggero rialzo e che per il prossimo anno prevediamo in sostanziale stabilità. D’altro canto questo settore è condizionato dalle grandi commesse, come quello delle Poste Italiane vinto da noi quest’anno. Nel 2018 non sono invece previsti grandi tender”. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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NOTIZIARIO DAGLI USA Si cerca il

PETERBILT SUPERFAN PER FESTEGGIARE IL VEICOLO N°1MILIONE

Peterbilt Motors Company celebra una pietra miliare: la produzione del suo camion n° 1 milione Per festeggiare l’evento è stato lanciato il concorso: Peterbilt Superfan . Una giuria formata da personaggi del mondo del trasporto e di Peterbilt, selezioneranno, in base a un complicato procedimento di invio foto e curricula cinque “superfan”, che verranno invitati al Mid America Trucking Show a Louisville, Kentucky, a marzo. Uno dei cinque fortunati vincerà il camion n° 1 milione, un Peterbilt Model 567 Heritage, completamente

personalizzato. Le domande degli aspiranti superfan stanno arrivando da tutti gli Stati Uniti e dal Canada, attraverso un sito dedicato. Tutto il “popolo Peterbilt” è comunque invitato a visitare il sito o www.peterbilt.com/SuperfanSearch, a mandare foto, storie e qualsiasi altra cosa contribuisca a celebrare lo storico marchio. Il concorso terminerà il 22 dicembre.

Truck stop con CASINÒ NELLA NUOVA STRUTTURA ELLA LOVE’S IN OKLAHOMA

14mila dollari ai nuovi assunti, purché esperti La Boyd Bros, offre un bonus a chi vuole entrare in Azienda Una compagnia di trasporti dell’Alabama offre un importante bonus per i nuovi autisti, fino alla fine del 2017. La Boyd Bros Transportation, un’azienda di Clayton, Alabama, ha annunciato che, fino alla fine del 2017, offrirà un “bonus professionale” di 14mila dollari ad autisti esperti, possessori di CDL-A flatbed ( una sorta di patente professionale), che decidono di lavorare per l’azienda. Agli autisti che accettano, e che saranno selezionati scrupolosamente, verrà pagata una prima tranche In occasione del loro primo incarico, la restante parte verrà divisa in cinque rate trimestrali. “L’immagine della Boyd Bros – dice Chris Cooper, presidente di Boyd Companies e CEO di Boyd Bros – si basa sulla serietà e sulla professionalità degli operatori, che sono sempre in grado i fornire ai clienti dei servizi che sono da leader del settore, per questo siamo decisi a selezionare solo i migliori e i più esperti. Siamo convinti che se offriamo una retribuzione più alta del mercato e trattiamo il personale con rispetto, possiamo attrarre e mantenere i migliori autisti”. Fondata nel 1956, Boyd Bros. ha basi e mazzini di logistica in Alabama e Ohio.

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La Love’s, epande la sua presenza in Oklahoma, con una nuova grande stazione a Newìcastle, a circa 20 miglia Oklahoma City, sulla Intersatate 44. Il nuovo sito, da un punto di vista del relax, ha davvero tutto quello che un autista di passaggio può desiderare: un ristorante Dunkin ‘Donuts, un ristorante Subway, un negozio di frutta fresca, un caffè gourmet, un grande numero i docce, la sauna, una sala relax, diverse stanze per dormire o riposare , una lavanderia , oltre naturalmente all’officina, al negozio di ricambi e ai 50 posti per camion. Ma in questo nuovo Love’s c’è qualcosa che manca in qualsiasi altro truck stop negli Stati Uniti: un vero e proprio casinò, con tanto di roulette, tavoli da poker, e tante slot machine. Il casinò, come avviene per molte attività “ricreative” in Oklahoma, sarà gestito dai nativi indiani della dalla Chickasaw Nation, che già possiede o gestisce diversi casinò, sale da bingo, smokeshops, alberghi, resort e altre imprese commerciali. La Love’s Travel Stops & Country Stores , è un’aziena con sede centrale a Oklahoma City; fondata nel 1964 attualmente possiede 430 truck stop in 41 stati.


NOTIZIARIO DAGLI USA

Conclusa la BANDIT

BIG RIG SERIES LA PRIMA EDIZIONE DEL NUOVO CAMPIONATO RISERVATO AI TRATTORI DELLE CLASSI 7 E 8 Ricky Rude, sul suo Peterbilt ha vinto la prima edizione della Minimizer Bandit Big Rig, le corse riservate ai “semi truck”, i trattori. Sono corse organizzate su piccoli autodromi, generalmente ovali, sempre con una grande presenza di pubblico e con piloti professionisti. La serie di Big Rig Series si è svolta su 12 gare in altrettanti autodromi, i camion sono trattori delle classi 7 e 8, quasi completamente di serie, con piccolissime modifiche, per empio nella sicurezza, per tenere bassi i costi. La Minimizer Bandit Big Rig Series, erede delle Great American Truck Racing Series, campionato che si è corso fino l 1990, è iniziata, quest’anno, come “Western Division” ma nel il 2019 ci dovrebbe essere anche una Eastern Division, fino ad avere, tra qualche anno un campione nazionale. Per la cronaca Ricky Rude ha vinto il Minimizer Bandit Big Rig grazie cinque vittorie, due secondi posti e a una serie di piazzamenti. Molto ricco il montepremi: ogni corsa ha almeno 5mila ollari in palio, i cui almeno 10 mila al vincitore.

Il cuore grande dei truckers Nella tradizionale Trucker’s Parade Against Cancer raccolti 111mila dollari 224 tra autisti e padroncini sono riusciti a raccogliere poco meno di 111mila dollari per l’American Cancer Society nella annuale e ormai tradizionale “Trucker’s Parade Against Cancer”, che si è svolta a Charlotte, in Virginia. I 224 partecipanti hanno guidato il loro camion ornato di uno o più cartelli con il nome di persone care scomparse a causa del cancro. L’organizzatrice della “Parade” è Sheila Jones, vedova di un padroncino scomparso nel 1999 dopo una lunga battaglia contro la malattia. “Quando organizzammo la prima “Parade” - ha detto Sheila - era il 2000 e i partecipanti furono 40. Quella manifestazione, allora strettamente locale, oggi si è trasformata in un evento di carattere nazionale che coinvolge fortemente tutta la comunità degli “American Truckers”, a dimostrazione di quanto sia grande il cuore dei camionisti”.

A scuola, gratis, per diventare camionista

Accade in Pennsylvania, grazie a un contributo del Department of Transportation

Il Northampton Community College di Tannersville, in Pennsylvania offre corsi gratuiti per ottenere la patente di autisti “commerciali” ( per guidare camion in “conto terzi”) a veterani delle Forze Armate e della Guardia Nazionale, ma anche alle loro mogli e ai figli. Grazie a un contributo di circa 150mila dollari offerto dal United State Department of Transportation, gli aspiranti camionisti possono seguire un corso che, in condizioni normali, costa 4.200 dollari. Per venire incontro alle esigenze di tutti i partecipanti sono stati organizzati due corsi: quello diurno, di cinque giorni a settimana per sei settimane, e quello serale, di sei giorni a settimana per otto settimane. Unico requisito indispensabile è quello di essere residente a Northampton, Monroe, Pike, Wayne, Carbon, o nel Lackawanna County.

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il dorsale

di Gian Paolo Pinton

SEMPRE PIÙ DIFFICILE

P

rovando a riflettere sulle diverse situazioni del nostro Paese, non possiamo fare a meno di iniziare con il tema dell’etica sociale. Come si esprimeva Camus: “un uomo senza etica è una bestia selvaggia che vaga libera in questo mondo”. L’Italia penso sia il Paese con la massima concentrazione di bestie selvagge. Pensate agli 80 miliardi di euro di corruzione ed ai 110 miliardi di nero. I principi dell’etica e della morale sono i pilastri sui quali poter riformare uno Stato che ha permesso ai banchieri di turlupinare centinaia di migliaia di risparmiatori per un ammontare di circa 70 miliardi. Vi rendete conto? Parliamo delle Popolari Venete, del MPS e delle quattro famose: Etruria, Ferrara e Co. In più stanno arrivando al pettine i nodi delle varie banche locali, raggruppate sotto l’ombrello del Credito Cooperativo. La vergogna è che la maggior parte dei responsabili non solo è a piede libero ma sono perfino riusciti a trasferire tranquillamente le proprietà dei loro beni ai parenti o a terzi compiacenti. Per il momento nessun giudice ha chiesto la revocatoria o l’azione di responsabilità per gli amministratori. Per finire il quadro generale, parliamo un secondo della commissione di

inchiesta parlamentare, presieduta dal “frenatore” democristiano Ferdinando Casini il quale voleva secretare i nomi dei più grandi debitori. Nessuno ha capito perché, ma tutti sanno, che un certo Caltagirone suocero e padre di Azzurra, sua compagna, è nella lista dei grandi debitori di una delle banche protagoniste di questo scandalo nazionale. Prendiamo ora in considerazione due casi di malagiustizia straniera che vedono coinvolti due personaggi italiani. Cesare Battisti pluriomicida riconosciuto dalla legge, difeso da indescrivibili giudici brasiliani, in barba agli accordi in vigore relativamente all’estradizione. Un caso davvero paradossale è quello del giovane italiano, Fabio Vettorel, il quale si è già fatto 4 mesi di carcere e mentre stava per riassaporare la libertà, sulla soglia del tribunale è stato costretto a ritornare in carcere per un’improvvisa istanza di un altro giudice, che disattendeva la sentenza. Come sia possibile che il nostro ministro degli esteri non si occupi del caso, facendo sentire l’opinione dell’Italia o chiedendo l’immediata estradizione? Credo di sapere il perché: il nostro ministro degli esteri pensa solo a fare

politica personale, per far sopravvivere quell’ombra di partito che lo ha espresso politicamente. Infatti, in questo momento, la politica estera dell’Italia non esiste. Se non ci fosse stato il ministro attuale dell’interno, per Angelino Alfano il fatto dell’immigrazione incontrollata, che ha cambiato le città del nostro Paese, non sarebbe mai esistito. Anche quando Alfano era ministro dell’interno, non aveva preso alcun provvedimento di contenimento dei flussi, nessuna iniziativa di respingimento degli illegali o dei non meritevoli dell’asilo politico. Credo sia sotto gli occhi di tutti, il problema che caratterizzerà la nostra società da oggi in avanti. Migliaia di persone che vagano per le città, senza lavoro ma con tanto di telefonini in mano. Senza pregiudizi, credo che ci sarà un problema grave che diventerà criminalmente molto più strutturato. Una criminalità legata soprattutto allo spaccio di droga (soprattutto nelle zone delle scuole), alla violenza sulle donne, ai furti predatori nelle case delle persone ed alle pretese di avere trattamenti di sostegno da parte dello Stato, senza lavorare. Mentre le persone straniere integrate e che rispettano le regole sono a tutti gli effetti cittadini meritevoli di condividere la realtà sociale che è riservata agli italiani. Per il tema “ius soli” lascio ad ognuno di noi interpretare come meglio crede questa proposta di una parte dei partiti. Come conclusione, vi chiedo cosa ne pensate dei servizi televisivi che ripetono per più volte le scene di violenza (specialista è la rete televisiva La 7 di Mentana), la quale ci ha propinato per più di una settimana la famosa testata del violento di Ostia, nei confronti di un giornalista televisivo. Per rilassarvi vi consiglio la lettura di un libro di Serena Dandini: “Avremo sempre Parigi”, Rizzoli.

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IVECO PRESENTA GLI ULTIMI NATI NELLA FAMIGLIA

STRALIS

Un TCO sempre

più basso di

NP 460 X-WAY

RUOTE INDUSTRIALI

IVECO

Ferruccio Venturoli

È

stata Ulm, cittadina medievale che si affaccia sul Danubio del BadenWürttemberg e sede di Magirus, da oltre quarant’anni nell’orbita IVECO, la location per la presentazione degli ultimi due nati della Casa torinese. Si tratta della nuova versione dello Stralis NP, ora con un motore Cursor 13 da 460 Cv, e dello Stralis X-Way, gamma certamente più di nicchia, studiata e realizzata pensando “all’ultimo miglio” ma non quello tipico della distribuzione, ma quello, meno “popolare”, dei camion destinati prima alla strada e poi, in chiusura di viaggio, al cantiere. Veicoli cioè che si trovano a loro agio sulla strada ma che possono (e sono progettati per poterlo fare) dare il loro contributo anche nei cantieri e nelle cave. La nuova gamma, insomma, è specificamente progettata per missioni di logistica edilizia e urbana. Gli Stralis X-Way uniscono, cioè, le tecnologie di sicurezza ed efficienza nei consumi proprie degli Stralis stradale alla robustezza off-road dei veicoli IVECO più resistenti. Le nuove gamme, che andiamo a vedere nel dettaglio nelle prossime pagine, hanno una caratteristica in comune: un alto risparmio in termini di TCO.

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RUOTE INDUSTRIALI

IVECO

La seconda generazione dell’

NP

A meno di un anno dalla sua apparizione, lo Stralis a gas naturale viene proposto con un motore più potente e con tanta tecnologia in più

Sotto al cofano del nuovo NP ora è montato il nuovo propulsore monofuel Cursor 13 da 460 cv.

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P

oco meno di un anno fa IVECO ha iniziato quella che il suo presidente, Pierre Lahutte, ha definito una “rivoluzione” nelle missioni a lungo raggio, con il lancio dello STRALIS NP da 400 cv a gas naturale. Sull’onda del successo, il costruttore torinese lancia oggi una nuova gamma completa di veicoli “single fuel” a gas naturale che, come ha detto lo stesso Pierre Lahutte “colpiscono profondamente il mercato dei trasporti sulla lunga distanza.” Il nuovo Stralis NP, oggi da 460 CV, offre un alto livello di prestazioni e produttività in tutte le missioni di trasporto a lungo raggio, con la capacità di rasentare l’obiettivo di emissioni zero nella versione a bio-LNG La nuova gamma è azionata dal nuovo motore monofuel IVECO Cursor 13 NP, realizzato da FPT Industrial. Anche la trasmissione automatica Hi-Tronix a 12 velocità migliora ulteriormente l’eccellente comfort e l’efficienza di guida della versione precedente e aggiunge nuove

funzionalità come la guida predittiva Hicruise, basata sul GPS. Il veicolo può funzionare con CNG, CNG e LNG combinati o LNG; la versione con doppio serbatoio di LNG garantisce un’autonomia davvero da record: 1.600 km.

IL NUOVO CURSOR 13 NP

Il nuovo Cursor 13 NP è stato specificamente progettato per il trasporto internazionale offre le prestazioni necessarie per le missioni più impegnative. Il miglior processo di combustione del motore da 12,9 litri di cilindrata, garantisce la massima efficienza in ogni condizione di marcia. Il sistema di post-trattamento dello scarico si basa su un catalizzatore compatto e leggero a tre vie, che non richiede né rigenerazione né additivi, con ovvi vantaggi in termini di spazio e carico utile, oltre che di diminuzione dei periodi di fermo. Il Cursor 13 NP di IVECO offre anche il vantaggio di livelli rumorosità e vibrazioni ridotti, poiché la combustione stechiometrica avviene a un rapporto di compressione pari a 12:1 (ben sotto il rapporto di 17:1 del ciclo Diesel) e quindi è decisamente più silenzioso.

CAMBIO AUTOMATICO HI-TONIX

Lo Stralis NP 460 è il primo camion a gas naturale dotato di un cambio


10% e offre opzioni interessanti la “rocking”, quattro velocità in retromarcia e una nuova gamma di prese di forza.

RISPARMIO E AMBIENTE

automatizzato di nuova generazione, l’Hi-Tronix a 12 marce, un vero concentrato di tecnologia, in grado di offrire un’efficienza del 99,7%, una grande durata, la massima ampiezza di rapporti (16,7) e il miglior rapporto coppia-peso. Rispetto al modello precedente, il nuovo cambio accorcia i tempi di innesto del

Secondo le stime IVECO, lo Stralis NP 460 riduce il TCO fino al 9% rispetto a un Diesel ed è un ulteriore miglioramento rispetto a quel 7% ottenuta con lo Stralis NP 400 lanciato lo scorso anno. È un significativo risparmio in TCO, grazie a una maggiore efficienza nei consumi, tanto che lo Strals NP 460 utilizza fino al 15% in meno di carburante, ma anche dal minor costo del gas rispetto al gasolio. Il risparmio può essere ancora migliorato con i nuovi servizi di Fuel consultancy TCO2 Live di IVECO, che comprendono la funzione Smart Reports con Driving Style Evaluation e il monitoraggio del livello dei consumi e della pressione degli pneumatici; il servizio TCO2 Advising, con i consigli per il risparmio di carburante; i corsi TCO2 Drving orientati al risparmio e l’esclusiva formula di garanzia “Uptime”; gli intervalli di manutenzione, poi, sono stati estesi a 90mila km. Secondo IVECO, lo Stralis NP 460 massimizza i vantaggi ambientali del gas naturale: la sua tecnologia, infatti, permette una riduzione del 99% delle particelle in sospensione e del 60% di NOx, rispetto ai limiti dell’Euro VI. Il suo funzionamento estremamente silenzioso, misurato a meno di 71 dB nel test a basso rumore Piek Quiet Test, si aggiunge alla sua grandissima sostenibilità.

MICHELIN SOLUTIONS

Il nuovo NP può funzionare con CNG, CNG e LNG combinati o LNG; la versione con doppio serbatoio di LNG garantisce un’autonomia davvero da record: 1.600 km. Nella foto in alto si può vedere il nuovo motore da 13 litri.

Lo STRALIS NP 460 presenta anche tre applicazioni sviluppate da MICHELIN Solutions per facilitare l’integrazione del veicolo nella flotta, garantirne una gestione efficiente e supportare il gestore di flotte e l’autista, Il nuovo STRALIS NP 460, dunque, presenta tre applicazioni innovative, sviluppate da Michelin Solutions per facilitare l’integrazione del veicolo nella flotta del proprietario e garantire una gestione efficiente, in termini di prestazioni e costo totale di esercizio (TCO). In particolare “MyBestRoute” consente di scegliere il percorso ottimale; “MyInspection” digitalizza l’ispezione dei veicoli e “MyTraining”,che offre agli autisti una formazione digitalizzata per lo STRALIS NP 460. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUOTE INDUSTRIALI

IVECO Lo Stralis X-Way, studiato per le missioni di logistica edilizia, un po’su strada, un po’ su terra

C

on queste parole Pierre Lahutte, presidente di IVECO ha introdotto il nuovo Stralis X-Way, un veicolo destinato quindi a quelle missioni in cui il peso rappresenta un fattore essenziale, per esempio le betoniere, dove, cioè, la redditività del cliente dipende dal carico utile che il camion è in grado di trasportare.

DESTINATO A FUORI E DENTRO LA STRADA

Andando per ordine possiamo dire che i clienti hanno a disposizione una vasta gamma di possibilità: modelli a 2 e 4 assi e una versione tridem 8x4, in configurazioni articolate e rigide, riduttori e PTO Multipower, compreso il nuovo PTO “sandwich” con una coppia fino a 2450 Nm. Tre motori (Cursor 9, Cursor 11, nuovi nelle versioni 6x4 e 8x4 e Cursor 13) e tre trasmissioni (manuale, automatica Allison e ZF Hi-Tronix automatizzate 12 o 16 velocità) che offrono un’ampia varietà di possibilità. Lo Stralis X-Way, dunque, combina le sue tecnologie avanzate per il traffico stradale e il telaio dei veicoli off-road IVECO cosi che può facilmente affrontare l’off-road con nuove funzionalità, come il sistema di trasmissione idrostatica Hi-Traction, che

L’ultimo

miglio in

off road

Il cruscotto dell’X-Way è di ultima generazione ed in grado di fornire importanti informazioni sul consumo e lo stile di guida.

fornisce, sui terreni difficili, un’ulteriore trazione idraulica anteriore, migliorando la stabilità del veicolo e la sicurezza dell’autista. Lo Stralis X-Way è disponibile in tre configurazioni di set-up: il set-up “On” offre la migliore visibilità e accessibilità in cabina tipiche dello Stralis , ora disponibili anche nelle versioni multi-assale; il setup “Off” consente tutte le prestazioni di elevata mobilità richieste per l’omologazione off-road; l’“On+”, infine, è il setup intermedio per i clienti che richiedono la combinazione più vantaggiosa ed equilibrata tra on-road e off-road. Lo Stralis X-Way è il camion perfetto per i clienti che operano nei settori della logistica edilizia e dei servizi urbani. Si distingue sul mercato per essere specificamente progettato per questo settore, con una modularità da record che ci consente di soddisfare le esigenze di missione di ogni cliente, senza compromessi.

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LA VERSIONE SUPER LOADER

La versione di punta, la “Super Loader”, consente il miglior carico utile del settore ed è stata specificamente sviluppata per le applicazioni con betoniera. Il Super Loader è stato testato dall’Ente di certificazione indipendente UTAC su un telaio 8x4 in condizioni di esercizio, con un risultato importante: una tara pari a 8.845 kg. Si tratta di un risultato raggiunto non solo grazie all’adozione di molte soluzioni di design, come la riprogettazione delle sospensioni meccaniche posteriori, l’architettura del telaio e l’ottimizzazione delle traverse, ma anche e soprattutto al motore Cursor 9 da 400 cv, alle nuove sospensioni anteriori a una lama e posteriori a due lame, alla presa di forza da 800 Nm senza frizione e ai cerchi e ai serbatoi d’aria in alluminio opzionali.

COSTI ASSOLUTAMENTE CONTENUTI

La catena cinematica completamente riprogettata ha portato a nuovi livelli di prestazione ed efficienza nei consumi. Il sistema brevettato di post-trattamento Hi-SCR raggiunge un livello di riduzione del NOx pari al 97% e non richiede nessuna rigenerazione di stazionamento, con conseguente diminuzione dei costi di manutenzione e ottimizzazione dei periodi di attività su strada del veicolo. Il cambio automatizzato Hi-Tronix è disponibile sia a 12 che a 16 marce. L’architettura del sistema elettrico ed elettronico Hi-Mux prevede tutte le

funzionalità di risparmio di carburante e di sicurezza. Tra queste vi è l’avanzato sistema Hi-Cruise, che integra le funzioni di assistenza alla guida come l’Ecoroll e le funzioni di selezione marce e cruise control di tipo predittivo. Inoltre sono compresi anche sistemi ausiliari intelligenti che riducono al minimo l’utilizzo di carburante in ogni situazione.

CABINE PER OGNI NECESSITÀ

L’approccio modulare Stralis X-WAY si estende alla cabina, che permette ai clienti di scegliere quello che meglio si adatta

la sua missione e il tempo che spenderanno sulla strada: il tetto della cabina corta sotto AD (Active Day), cabina lungo con tetto basso o medio AT (tempo attivo) e cabina lunga Hi-Way, progettato intorno al conducente per missioni a lunga distanza sulla strada. I conducenti si sentiranno altrettanto comodi e sicuri in qualsiasi circostanza, sia durante lunghi viaggi di strada che per viaggi di corsa più brevi per raccogliere o trasportare carichi nei cantieri.

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RUOTE INDUSTRIALI

DAF

La

è servita

DAF ha completato il rinnovo della gamma all’insegna dell’eccellenza e della leggerezza. I nuovi veicoli da lavoro contemplano otto cabinati con 2, 3 e 4 assali e tre trattori con 3 e 4 assali di

Federica Lugaresi

D

opo il primo “cambio pelle” presentato a inizio estate - con i nuovi CF e XF dagli standard elevatissimi che la Casa olandese stessa ha definito Eccellenza Pura ora DAF introduce una serie di veicoli a più assali e nuovi cabinati che in parte sono disponibili con inedite caratteristiche. Veicoli da lavoro dalle prestazioni elevatissime per ogni tipo di applicazione. Trattori che portano alta la bandiera dell’efficienza e dell’eccellenza. Ovviamente la base di partenza è ben tracciata dalla neonata gamma che, ricordiamo, nasce da prodotti Euro 6 già

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al top. Anche qui, dunque, abbiamo un maggiore risparmio di carburante che può arrivare al 7% grazie alle catene cinematiche perfettamente integrate e completamente innovative che riducono il numero di giri al minuto. Carichi utili maggiori da 100 fino a 250 kg, che si traducono in profitti addizionali annuali par a 600 €. Intervalli di manutenzione che possono arrivare sino a 200.000 km e che massimizzano l’utilizzo del veicolo. Insomma “The best trucks ever” come sono stati definiti da Raoul Wijnands, manager testing di DAF; con la più elevata riduzione di consumo di carburante mai vista, arrivando a 28 litri/100km, e dai numerosi vantaggi sottolineamo noi.

W I VANTAGGI

A perfetto corollario della filosofia DAF Transport Efficiency, prerogativa di tutti i veicoli della nuova gamma è il massimo profitto raggiunto. Costi di esercizio più bassi e massima disponibilità del veicolo si traducono infatti in un risparmio complessivo di 5.150 € per veicolo/anno. E non è cosa da poco. Viene garantito un +3% di efficienza per merito dei motori PACCAR MX-11 e MX13 che presentano innovazioni comuni quali gestione dell’aria, sistemi di combustione, riduzioni di perdite e un freno motore potenziato. Uno dei traguardi più importanti raggiunti è rappresentato dalla riduzione del regime motore, e


A TU PER TU CON L’ING. Per capire meglio le novità tecniche di questo completamento di gamma, abbiamo fatto una chiacchierata con Gianluca Dall’Olio, Sales Engineer & Training Manager di DAF Italia

parallelamente dall’aumento notevole della coppia massima che ora è disponibile a 900 giri/min. Solo nel propulsore PACCAR MX-13 troviamo una nuova turbina ed un nuovo modulo olio. Entrambi i motopropulsori sono green, essendo certificati per il Biodiesel, avendo la possibilità di utilizzare HVO, GTL e B30 (questi ultimi due sono combustibili sintetici prodotti attraverso la conversione indiretta). L’impianto di post trattamento dei gas di scarico, compatto e totalmente rinnovato, è caratterizzato da una riduzione del peso e dimensioni rispettivamente di circa 50 kg e 40% di volume (a tutto vantaggio della portata, che nel loro insieme permettono di risparmiare lo 0,1% di carburante. In più, con questa nuova unità EAS, gli intervalli di pulizia delle ceneri possono arrivare fino a 500.000 km. Relativamente al cambio TraXon _ fornito da ZF – si riduce ulteriormente il consumo di carburante grazie all’ aumentata efficienza, aumentata guidabilità e possibilità di scegliere differenti modalità di guida. Compaiono anche un nuovo controllo di velocità predittivo, un nuovo cambio predittivo, un nuovo EcoRoll ed un nuovo sistema per il controllo delle prestazioni del conducente, che nel loro insieme contribuiscono ad un +1,5% in risparmio di carburante.

QUALI SONO LE GRANDI NOVITÀ DELLA GAMMA COMPLETA? Molto importante per il mercato nazionale, una prima modifica 2017 che è identificabile nel terzo asse per le motrici a sterzatura elettroidraulica. Sostanzialmente in corrispondenza del terzo assale posteriore, è presente una elettropompa che, ricevuto il segnale direttamente dalla scatola sterzo, pompa olio in maniera proporzionale per generare la sterzata del terzo asse. Novità prodotto molto interessante per il cliente in quanto offre 30 kg di portata utile in più e meno componenti e quindi una maggiore affidabilità e semplicità di lavoro per l’allestitore. Altro nuovo elemento per le motrici, è lo sbalzo posteriore completamente forato (longheroni). La foratura è molto importante per il riposizionamento della barra paraincastro: l’allestitore si trova infatti già il telaio forato con un risparmio di tempo per la realizzazione dell’allestimento. Ulteriore agevolazione è data dalla possibilità di configurare il veicolo già direttamente da DAF, grazie alla presenza di piastrine: ogni tipologia di allestimento deve avere una tipologia diversa di fissaggio sul veicolo e per questo da configuratore della Casa, troviamo diversi tipi di piastrine. In questo modo si riduce ulteriormente il tempo di lavoro (2/4 ore) per l’allestitore, liberando l’officina e massimizzando l’utilizzo del veicolo per il cliente finale. Queste tre modifiche (terzo asse, foratura e piastrine) sono disponibili sia per la gamma CF che XF. Per LF si hanno a disposizione delle piastrine, fornite smontate dalla DAF. ANCHE LA GAMMA LF È STATA OGGETTO DI IMPORTANTI NOVITÀ… Sì. In primis il motore Px-4 (prima c’erano solo il Px-5 e il Px-7), disponibile con due tarature di potenza: 150 e 170 Cv, l’unità è un turbo diesel di produzione Cammins, cilindrata 3.800 cm3. LF è stato concepito espressamente per un utilizzo urbano. Perciò viene abbinato ad un cambio manuale Eaton 5 rapporti, ed il tutto è configurabile senza prese di forza e senza ADR (in quanto concepito per essere configurato o con un cassone o con furgone o con frigorifero a motore trascinato). Per le applicazioni cittadine il cambio manuale risulta perfetto, in quanto i rapporti del cambio della seconda e della terza marcia sono ottimali per una velocità media in città tra i 25 e i 50 km/h.

CI SONO AGEVOLAZIONI ANCHE PER GLI ALLESTITORI Infatti. Ora possono scaricare dal portale DAF la configurazione del veicolo. Non appena il venditore manda l’ordine in produzione, l’allestitore può scaricare la configurazione completa del veicolo (motore, interasse, tipologia e colore di cabina..) che al momento è in formato word e pdf ma a breve sarà disponibile in 3D. Il tutto per ridurre ulteriormente la permanenza del veicolo nell’officina dell’allestitore stesso ed offrire un minore tempo di attesa al cliente. PARLIAMO DEI CAMBI TRAXON Nuova generazione anche qui. Abbiamo nuovi software specifici per le diverse tipologie di impiego del veicolo. Per l’utilizzo off road per es., la massimizzazione e riduzione della coppia della potenza trasmessa alle ruote è fondamentale: il momento di cambiata è un momento critico e con questa nuova mappatura si ha quindi la possibilità di eseguire lo spunto del veicolo a regimi leggermente più elevati, così da massimizzare coppia e potenza che la catena cinematica trasmette alle ruote (si facilita la motricità del veicolo su terreni sconnessi e difficili). Interessante è anche il software per il trasporto liquidi (vini, latte): normalmente quando il veicolo si avvia, si ha scuotimento e sbattimento in cisterna del prodotto. Con la “mappatura liquidi” del cambio TraXon, si ha una a partenza molto più dolce così da evitarne lo scuotimento. E NEI MEZZI D’OPERA? Per i mezzi d’opera abbiamo una novità strutturale che riguarda i due assali posteriori (il doppio ponte posteriore). Ora si parla di doppio ponte con massa e massa MS 16 +16 tonnellate: ciò comporta rapporti di trasmissione più veloci. ENTRIAMO NEL DETTAGLIO DELLA CATENA CINEMATICA E PARLIAMO DELLA POMPA A GEOMETRIA VARIABILE Pompa dell’olio e pompa di sterzo ora sono a geometria variabile. Studi di DAF hanno dimostrato che col vecchio sistema la pompa assorbiva più energia di quanto il motore necessitasse. Oggi, con questa novità, si ha sempre il controllo della portata di olio in funzione della reale necessità di lubrificazione. Idem per la pompa di sterzo che in maniera opposta è stata potenziata a bassi regimi del motore così da garantire nelle manovre da veicolo fermo o a bassa velocità, la riduzione dello sforzo che l’autista fa sul volante. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUOTE INDUSTRIALI

DAF

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LE NEWS CORRONO SULLO CHASSIS

interazione della catena cinematica: il sistema di innesto e disinnesto della frizione ora avviene con un attuatore che non lavora più su di un angolo (come nella generazione precedente) ma su di uno spostamento, essendo coassiale alla frizione stessa. Quindi più preciso e diretto. Ciò si traduce in una guida più fluida apprezzabile soprattutto nei percorsi cittadini e provinciali. Inoltre, avendo allungato i rapporti al ponte, sono stati accorciati i rapporti delle prime marce che conferiscono una maggiore manovrabilità del veicolo. Ma la grande novità è il sistema di sterzata degli assali (sia per i trattori che per i cabinati). Il nuovo assale trainato è

Ciò rende possibile sfruttare lo spazio libero per aggiungere supporti per gru, cassette degli attrezzi o serbatoi del carburante aggiuntivi, in aggiunta a nuove opzioni di configurazione del telaio e carico utile supplementare dato il suo peso ulteriormente ridotto di 50 kg. Nei trattori e cabinati a più assali viene raggiunto un carico utile maggiore grazie a configurazioni di scarico e catena cinematica che pesano fino a 100 kg in meno: si risparmiano quindi sino a 250 kg in peso totale per i modelli CF FAD 8x4, utilizzati per applicazioni cantieristiche. Altro elemento interessante, è la perfetta

caratterizzato da un impianto sterzante elettroidraulico (EHS) di 30 kg più leggero che permette un carico utile supplementare. Stiamo parlando di uno sterzo molto preciso, poiché l’EHS calcola continuamente l’angolo di sterzata ottimale per le ruote degli assali posteriori in base alla velocità e al passo. La riduzione delle perdite di attrito e l’attivazione della pompa dello sterzo – esclusivamente in fase di sterzata – comportano un’ulteriore riduzione dell’1% del consumo di carburante. Nei veicoli FAN XF e CF 6x2 è possibile effettuare operazioni di carico e scarico rapide e sicure dei container scarrabili,

Come dicevamo poc’anzi, una delle grandi novità è rappresentata dalla nuova unità EAS ultracompatta. Nei veicoli CF e XF garantisce notevoli vantaggi al nuovo telaio cabinato: ora infatti può essere montata come pezzo unico tra il primo e il secondo assale anteriore (sui modelli FAD 8x4).

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proprio grazie all’EHS integrato con nuove sospensioni pneumatiche che si abbassano di 90 mm e si sollevano di 185 mm. Gli assali trainati doppi, il cui peso totale è stato ridotto di 25 kg, hanno una capacità da carico statico di 34 t. e vengono montati su trattori e cabinati 6x2 ed 8x2. Mediante le riduzioni di peso ottenute sui nuovi CF e XF, è consentito un carico utile aggiuntivo di 125 Kg. Sui veicoli utilizzati fuori strada e per applicazioni pesanti (trattori e cabinati 6x4 e 8x4), la Casa olandese monta i nuovi assali a tandem a trazione doppia con riduzione ai mozzi, il cui peso è stato è stato ridotto di 60 kg. Qui, per raggiungere costi di esercizio ancora inferiori, gli intervalli di sostituzione dell’olio per il nuovo set di assali sono aumentati a 450.000 km. Arriva per la prima volta, disponibile per il mercato europeo, il nuovo telaio leggero 8x4 per betoniera nel modello CF FAD 8x4. Questi veicoli verranno dati in prova ai clienti (già fidelizzati DAF) che ne testeranno le caratteristiche nelle normali condizioni lavorative di tutti i giorni. Non dimentichiamo poi il nuovo ed innovativo sistema di monitoraggio dell’energia della batteria (BEM). Si tratta di un sistema opzionale smart che, tramite un sensore di recente sviluppo, permette di misurare esattamente lo stato di carica della batteria ed è pure in grado di ‘leggere’ le condizioni ambientali per garantire che i veicoli siano capaci di affrontare il lavoro con la massima disponibilità. Novità anche per l’offerta relativa ai servizi integrati, che va calibrata ed adattata a quelli che sono i veicoli di questo tipo: sono stati infatti definiti dei pacchetti specifici e modulari per la manutenzione,


TOCCATI CON MANO

Su di un percorso prevalentemente cittadino, caratterizzato da svolte e rondò, abbiamo provato due veicoli: CF 530 FTT (6x4) e XF 530 FAN (6x2). Nel primo caso siamo saliti su di un veicolo di supporto al cantiere, con utilizzo prevalentemente stradale e tipicamente utilizzato per un corto raggio con serbatoio di 430 litri. La cabina Space Cab ci ha accolto con la sua comodità: nuovo rivestimento “Exclusive”, e nuovo gruppo di controllo delle luci della cabina con potenziometro costante, che si traduce nella possibilità di scegliere l’intensità della luce per ogni posizione. L’impressione è stata quella di viaggiare su di un veicolo dalla guida morbida e senza scatti, grazie al cambio TraXon a

IL NUOVO LF Anche il più piccolo della gamma DAF si rinnova per affermare il proprio carattere sia con un restyling esterno e degli interni, sia con miglioramenti relativi a rendimento ed efficienza. La Casa di Eindhoven punta – con il nuovo LF - a rafforzare la sua posizione nel segmento dalle 7,5 alle 19 tonnellate. Paolo Starace, AD di DAF Veicoli Industriali, ha dichiarato: “In Italia con la nuova gamma di carri si punta ad incrementare in un anno di mezzo punto percentuale la quota del marchio raggiungendo un 7,5per cento nella fascia oltre le 16 tonnellate e un 4 per cento in quella tra le 6,01 e le 15,99 tonnellate. Per supportare la vendita di questi veicoli Daf ha pensato a soluzioni di finanziamento specifiche, omnicomprensive e con tassi competitivi, ed anche a pacchetti di assistenza modulabili e personalizzabili”. Importanti aggiornamenti, come dicevamo. Nuovi rapporti al ponte fino a 3,31, coppia più elevata fino al 12 per cento a regimi inferiori per i 4,5 e 6,7 litri, con 11 Cv di potenza in più per quest’ultimo, disponibilità del cambio automatico Allison per le versioni di 18 e 19 tonnellate. Relativamente al propulsore, la scelta è fra il nuovo PACCAR Px-4 3,8 litri (pensato per applicazioni leggere nella distribuzione cittadina), da 115 o 127 Kw (156 o 172 Cv che erogano una coppia massima di 500 e 600 Nm tra i 1.200 e 2.000 giri/minuto), il PACCAR Px-5 4,5 litri da 135 o 157 Kw (184 o 213 Cv) e il PACCAR Px-7 6,7 litri da 172 o 239 Kw (234 o 325 Cv). Il nuovo motore PACCAR Px-4, che propone un nuovo turbo e un nuovo tubo di scarico, è abbinato al cambio manuale Eaton 6105A a 5 marce. Esternamente LF riprende le strisce cromatiche sulla calandra e il pannello del nuovo logo con la scritta DAF. Chi opera in città può richiedere il finestrino sul lato inferiore della portiera (Vision) che migliora la visibilità del alto passeggero. In cabina domina praticità e funzionalità, come da “manuale” della Casa.

12 rapporti sviluppato, come già detto da ZF; con freni modulabili e potenti il giusto. XF 530 FAN è invece un veicolo pensato per le lunghe distanze (serbatoio di 750 litri e 620 litri), con rimorchio a biga, quindi due assi centrali. Monta un motore da 530 CV (MX-13, 12,9 litri come nel caso precedente) ed anche qui un cambio automatizzato TraXon. La guida è estremamente silenziosa, morbida e molto brillante al piede. Il nuovo sistema elettroidraulico (novità specifica di prodotto), è posizionato sul terzo asse sterzante. È stata incrementata anche la potenzialità elettronica del cambio che ora vede cam-

FOCUS

destinati al cliente carro in base alle proprie esigenze. Altro nuovo elemento significativo è dato da una facilità di allestimento mai vista prima d’ora, grazie al BAM (Metodo di fissaggio allestimento che contempla consolles per furgonatura e consolles per gru) e ad un nuovo schema di fori posteriore sia sul telaio che sugli assali. Ciò consente di accorciare i tempi di allestimento e rendere più veloce la disponibilità del veicolo, massimizzandone l’impiego e quindi migliorando il servizio al cliente. DAF inoltre rende disponibile un configuratore che viene utilizzato sia dal venditore (che può quindi mostrare al cliente finale come risulterà il veicolo scelto), sia dall’allestitore che può scaricarsi le misure e preparare in anticipo il proprio allestimento. All’interno del DAF Connect, tra i servizi inclusi, si vanno ad aggiungere due nuovi moduli: il Report Carburante Avanzato (con punteggio del “Driver performance Assistant” incluso nel report) e l’Utilizzo Flotte (con KPI personalizzati visibili nel calendario).

bio e marcia molto più rapidi in modo da ottimizzare la parte dinamica del veicolo. Veicolo dalla estrema manovrabilità, anche grazie ai rapporti al ponte più lunghi, che hanno accorciato i rapporti delle prime marce per facilitarne le manovre. Anche in questo caso ci siamo ritrovati nel massimo confort sia per la guida che per la silenziosità e l’accoglienza della cabina, nonostante fossimo quasi a pieno carico (38 t). Insomma un secondo “cambio pelle” questa volta relativo alla nuova serie a più assali e nuovi cabinati – che richiederà anche in questo caso una formazione ad hoc per i driver che ora potranno applicarsi alla gamma completa.

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TEST drive

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RUOTE INDUSTRIALI

VOLVO TRUCKS

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Vicini alfuturo

Una catena cinematica avanzata e connettività di ultima generazione fanno dell’FH 460 provato da TOE un veicolo proiettato verso la mobilità di domani. Con un occhio anche al TCO 30

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di

Luca Barassi

A

bbiamo provato a metterlo in difficoltà. Lo abbiamo infilato in strette strade provinciali per testare la sua agilità, prima di farlo correre (si fa per dire) in autostrada e registrare le sue ottime prestazioni di consumo. Il Volvo FH 460 4x2 non si è minimamente scomposto e ha risposto egregiamente a tutte le nostre sollecitazioni. Il nostro scopo, però, era anche quello di toccare con mano le numerose soluzioni ingegneristiche e di infotainment che fanno di questo mezzo un vero e proprio “stargate” verso il futuro.


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TOUCH Un touch screen 7’’ per gestire tutte le funzionalità del veicolo.

SOTTO LA CABINA

Di solito, nel descrivere un veicolo, partiamo dall’esperienza in cabina perché, come si dice, la prima impressione è quella che conta. In questo caso, però, vogliamo partire da quello che sta sotto perché, senza nulla togliere alla spaziosa cabina del nostro FH, la vera differenza la fa la catena cinematica. Al di là di quanto andremo a descrivere tra breve, c’è una frase di Claes Nilsson, presidente di Volvo Trucks che ci ha colpito particolarmente: “Riuscire a combinare una buona guidabilità con l’efficienza nei consumi è un risultato decisamente superiore rispetto all’ottimizzazione dei due fattori separati”. Ovvio, lui è di parte. Detto questo però possiamo affermare che l’enunciato si traduce anche nella realtà. La catena cinematica integrata è formata da un motore Euro 6 avanzato e dall’esclusivo cambio I-Shift di Volvo. Il motore rappresenta un esempio eccellente di come la combinazione di numerosi perfezionamenti di lieve entità può condurre a un significativo miglioramento complessivo. I due aggiornamenti più importanti sono l’aumento del rapporto di compressione del motore D13 nelle versioni da 420 e 460 CV e il nuovo turbocompressore ottimizzato nelle versioni da 500 e 540 CV. Ma a noi interessa il propulsore della nostra prova, ovvero il 460 cavalli. Il D13K460 è un motore diesel a 6 cilindri in linea da 12,8 litri e 460 CV appunto, dotato di albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro e iniezione common rail, naturalmente Euro 6. Ampia ed elegante sia la cabina nel suo complesso che il posto di guida, da dove si può controllare tutto il veicolo. Numerosi anche i vani per lo stivaggio di materiale vario.

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SI CAMBIA La leva del cambio si trova in una posizione comoda accanto al sedile. Al volante come optional.

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RUOTE INDUSTRIALI

VOLVO TRUCKS

Ribaltando la cabina si scopre tutta la catena cinematica dell’FH 460.

versione Euro 5. È dotato di condotti di scarico con flusso dei gas di scarico migliorato per garantire che questi ultimi arrivino al sistema di post-trattamento a temperatura ottimale, poiché un’accurata gestione del calore è un requisito indispensabile per il sistema. Con il sistema di post-trattamento delle emissioni, i motori Volvo offrono un’elevata efficienza e superano le normative vigenti denominate “Euro 6 versione Step C”. Parliamo di i-Shift ora, il cambio automatizzato Volvo Trucks che fa davvero la differenza al volante. La trasmissione, infatti, è caratterizzata da un cambio marcia rapido con interruzione minima dell’erogazione di coppia durante i passaggi. Data la gamma di rapporti particolarmente ampia, questo

FOCU

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DESIGN Design e risparmio con le luci led. Un motore progettato per operazioni di distribuzione e per trasporti a lungo raggio anche con carichi pesanti, in grado di minimizzare le vibrazioni in cabina e sul carico grazie ingranaggi della distribuzione, posti nella parte posteriore del motore. Il motore Euro 6 si basa sull’affidabile

SISTEMI INTEGRATI

La parola Infotainment è associata al confort audio di in veicolo. In realtà è molto di più, soprattutto nel caso di Volvo che ha sviluppato un sistema avanzato per la navigazione e per una gestione della flotta più efficiente. Un sistema integrato per gestire tutti gli aspetti audio e on line del veicolo, controllabile dal touch screen di

Tangenziale A50+A58

Statale Paullese (Crema)

31 km

40 km

1

2

75 km/h

40,7 km/h

TEST drive

TEMPO CONSUMO

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cambio è adatto sia per spunti impegnativi sia per velocità medie elevate. Inoltre, si tratta di un sistema di cambio estremamente flessibile. In modalità automatica, le marce vengono cambiate automaticamente anche se è inserito il controllo della velocità. In condizioni di guida difficili, invece, il conducente può passare alla modalità manuale bloccando la marcia corrente. Tutto questo con grande confort e comodità, dato che il selettore delle marce è integrato nel sedile del conducente per garantire comodità e sicurezza del funzionamento. La leva del cambio non è in contatto meccanico con la trasmissione, ma attiva una serie di sensori presenti all’interno della leva stessa. Ad ogni modo, come optional, è possibile montare sulla plancia i comandi per il cambio marcia e sostituire il comando di serie montato sul sedile. Ci sarebbe da dire ancora molto su questo cambio e sui diversi programmi di marcia preimpostati per una efficienza di guida ottimale ma, sicuramente, il modo migliore è provarlo su strada e non solo leggere una prova su carta.

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24’ 30’’ 7 ,69 litri 4,01 km/litro

TEMPO CONSUMO

44’ 15’’ 15,71 litri 2,59 km/litro


FOCU

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GUIDA CON VISTA Gli specchietti esterni, oltre ad essere eleganti, donano grande visibilità e abbassano il Cx. 7 pollici, dai comandi audio o dai pulsanti sul volante. Al di là degli ormai diffusi sistemi audio e servizi multimediali in streaming come Spotify, Deezer e TuneIn, oltre che a DAB e DAB+ (Digital Audio Broadcasting), il nuovo sistema contribuisce a rendere più semplice ed efficiente la gestione degli incarichi. Per ottenere le indicazioni richieste, il sistema di navigazione del veicolo accetta diversi input, tra cui indirizzi, coordinate o un semplice tocco sulla mappa visualizzata sullo schermo. Gli autisti possono inoltre accedere a tutti i servizi Dynafleet OnBoard, inclusi Driver Times Support (Supporto per i tempi di guida), Driver Coaching (Coaching autisti) e Messaging (Messaggi). Questo consente loro di disporre di informazioni sempre aggiornate, mantenere il controllo e prendere decisioni migliori in tempo reale. Possono inoltre monitorare le proprie prestazioni di guida e il consumo di carburante e identificare possibili aree di miglioramento.

SISTEMI DI SICUREZZA » ESP » Adaptive Cruise Control » Forward Collision Warning + Emergency brake » Lane Change Support » Driver Alert Support » Lane Keeping Support, Departure Warning

Provinciale Crema-BreBemi

Autostrada BreBemi-Assago

37 km

60 km

PERCORSO TOTALE

168 km TEMPO

3

4

51,9 km/h

73 km/h

TEMPO CONSUMO

43’ 39’’ 14,63 litri 2,58 km/litro

TEMPO CONSUMO

2h 41’ 50’’ VELOCITÀ MEDIA

62,8 km/h

54,17 litri 3,1 km/l

CONSUMO

49’ 29’’ 16,13 litri 3,73 km/litro www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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Questione

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TEST drive

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RUOTE INDUSTRIALI

SCANIA

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Tanta tecnologia, bassi consumi, comfort di bordo e grande sicurezza. Sono queste le principali caratteristiche dello Scania R 520, novità del marchio del Grifone con tutte le carte in regola per diventare il compagno di viaggio ideale di Simonluca Pini Foto di: Luca Vittorio

I

Toffolon

l conducente al centro del progetto. È nata cosi la nuova serie R realizzata da Scania dove, oltre ad una cabina che trasmette fin dal primo sguardo dinamicità e robustezza, sotto la carrozzeria troviamo un lungo elenco di novità meccaniche e tecnologiche. Protagonista della prova su strada il nuovo Scania 520 A4X2NB, testato a pieno carico su un percorso tra autostrade, statali e impegnativi percorsi collinari con una pioggia battente a farci da indesiderata compagna di viaggio. Sviluppato per garantire le massime performance

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FOCU

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ASSISTENTI Auto Hold e Cruise

Control Adattivo di ultima generazione per il massimo confort di guida.

quest’ultimo montato direttamente sul monoblocco, tra le bancate dei cilindri, per una maggiore stabilità e resistenza alle vibrazioni. A questo si aggiunge il risparmio derivante dalle migliorie aerodinamiche, in grado di ridurre del 2% i consumi nei viaggi a lungo raggio.

CAMBIATE RAPIDE E FLUIDE

CUORE A 8 CILINDRI FOCU

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CAMBIO OPTICRUISE Arrivato alla quinta generazione, la nuova trasmissione quasi dimezza i tempi di cambiata rispetto al passato migliorando così prestazioni e consumi.

A spingere il protagonista della nostra prova troviamo il nuovo motore V8 16 litri da 520 cavalli, in grado di garantire una riduzione dei consumi fino al 10% rispetto al passato. Il forte risparmio in termini di carburante è stato possibile per merito di soluzioni come un minore attrito interno, una maggiore compressione e pressione dei cilindri e un nuovo sistema di post-trattamento per avere una migliore nebulizzazione dell’AdBlue. Rispetto al passato si è passati dalla tecnologia EGR/SCR alla sola SCR e al turbocompressore a geometria fissa, con

Oltre al motore le novità interessano anche la trasmissione, con l’introduzione della quinta generazione del cambio Opticruise. Nel dettaglio la trasmissione presenta un nuovo freno dell’albero secondario ed un inedito software di gestione della catena cinematica, denominato Scania Active Powertrain Control. Il freno dell’albero secondario riduce la velocità di rotazione dell’albero stesso, indipendentemente dal regime del motore, riducendo il tempo di innesto della marcia di partenza, della retromarcia e l’innesto della presa di forza al cambio. Grazie alle novità apportate, ora è possibile gestire con maggiore velocità e precisione la coppia trasmessa nella catena cinematica, evitando di innescare oscillazioni. All’atto pratico la fluidità di marcia e aumentata notevolmente e il tempo di cambiata è stato praticamente dimezzato. FOCU

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nei trasporti a lungo raggio, la novità del Grifone punta a diventare il partner ideale dell’autotrasportatore grazie ai risultati garantiti in termini di economia operativa totale (TOE, Total Operating Economy). Indipendentemente dal tipo di incarico o dalle condizioni in cui si andrà a operare, l’R 520 ha tutte le caratteristiche per raggiungere un livello di redditività sostenibile in un mercato sempre più complesso. Questo è possibile grazie all’attenzione quasi maniacale alla riduzione dei consumi, alla robustezza generale e ad una meccanica studiata per ridurre al minimo i fermi macchina.

PROTEZIONE LATERALE Anteprima assoluta nei veicoli pesanti, gli airbag a tendina proteggono in caso di urto laterale. In particolare, negli urti con ribaltamento del veicolo, l’introduzione degli airbag laterale potrebbe ridurre del 25% il numero di incidenti letali.

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SCANIA

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RUOTE INDUSTRIALI

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Salendo sul nuovo R 520 si ha la conferma di come tutto sia stato progettato attorno al conducente, a partire da una posizione di guida ottimale studiata per offrire il massimo in termini di ergonomia e comfort. Nonostante l’abbondante quantità di tasti sulla plancia, tutto è a portata di mano evitando al massimo le distrazioni. Se Scania ci ha da sempre abituati ad un elevato livello qualitativo, a bordo della serie R sembra di essere all’interno di una berlina premium tedesca. Oltre al nuovo sistema di climatizzazione in grado di raggiungere rapidamente la temperatura impostata grazie all’isolamento termico della cabina, nella plancia spicca il grande schermo del sistema d’intrattenimento per visualizzare tutte le informazioni del veicolo. Un secondo display è presente al centro della strumentazione, da dove tenere sott’occhio le impostazioni del cruise control adattivo. Tra le dotazioni tecnologiche troviamo connessione Bluetooth, connettività Apple CarPlay, ingressi per telecamere e prese USB e AUX. Buone notizie anche sul fronte dello spazio, a partire dal nuovo soffitto più alto fino a 16 centimetri, mentre la posizione del conducente stata spostata in avanti di 65 mm verso il parabrezza e di 20 mm verso il lato rispetto ai modelli precedenti.

L’inedito propulsore a 8 cilindri assicura prestazioni, affidabilità e bassi consumi.

TEST drive

Tangenziale Assago-Melegnano

Autostrada Melegnano-Bergamo

Statale Bergamo-Brivio

39,68 km

61,35 km

32,92 km

1

2

3

78,78 km/h

80,42 km/h

52,45 km/h

TEMPO

30’

9,55 litri 24,08 litri/100 km

CONSUMO

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POSIZIONE DI GUIDA OTTIMALE

NUOVO MOTORE

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TEMPO

45’

17,55 litri 28,80 litri/100 km

CONSUMO

TEMPO

37’

11,24 litri 34,14 litri/100 km

CONSUMO


UN NUOVO LIVELLO DI SICUREZZA

Altra novità all’interno dello Scania R 520 è rappresentata dalla presenza degli airbag laterali a tendina. Vera e propria esclusiva del marchio del Grifone tra i truck, il pallone salvavita offre un’elevata protezione anche in caso di ribaltamento laterale. Secondo uno studio commissionato dal costruttore svedese, la presenza degli airbag a tendina sarà in grado di ridurre del 25% il numero di decessi in caso di ribaltamento. L’aumento della sicurezza a bordo è garantito anche dalla presenza del sistema di frenata d’emergenza automatica e da dotazioni come il freno di stazionamento elettropneumatico e dall’Autohold.

MASSIMA EFFICIENZA SU STRADA

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Grazie ai tre comodi e ampi gradini saliamo a bordo del truck svedese, dove si viene immediatamente colpiti dalla qualità e dallo spazio. Nonostante il pavimento non sia perfettamente piatto tra i due sedili, a bordo ci si muove facilmente e si riesce a stare comodamente in piedi. Dopo pochi chilometri apprezziamo il grande lavoro fatto in termini di insonorizzazione anche a velocità autostradali. Malgrado l’incessante pioggia, la cabina filtra in maniera egregia rumori e fruscii aerodinamici, a conferma di come l’R 520 sia stato progettato per le lunghe distante. Nel tratto autostradale troviamo un’incidente che ci obbligherà

ad allungare la nostra prima tappa, situazione che ci permette di testare il cruise control adattivo. Progettato per funzionare anche a bassa velocità, Il sistema AiCC è in grado di fermare il mezzo e farlo ripartire automaticamente se la marcia riparte entro 3 secondi. In caso contrario basterà premere leggermente l’acceleratore o cliccare sull’apposito tasto. Per testare le nuove funzionalità dello Scania Active Prediction scegliamo il percorso che ci porterà a Brivio, caratteristica località della provincia lecchese. Il sistema permette di decidere la percentuale massima di riduzione della velocità in fase di scollinamento, consente di elaborare la migliore strategia per affrontare la discesa con il cruise control inserito evitando di superare la velocità massima impostata e introduce la funzione Pulse and Glide in grado di accelerare leggermente il veicolo per acquisire energia ed inserisce subito dopo l’eco-roll. Nei quasi 200 chilometri percorsi abbiamo ottenuto un consumo medio di 30,64 litri/100 km, viaggiando a pieno carico e rimanendo spesso imbottigliati nel traffico.

ACTIVE PREDICTION Consente di elaborare la migliore strategia per affrontare la discesa con il cruise control inserito, evitando di superare la velocità massima impostata nel limitatore.

Statale Brivio-Agrate Brianza

Autostrada Agrate Brianza-Rho

30,53 km

26,83 km

PERCORSO TOTALE

191,30 km TEMPO

4

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48,27 km/h

61,40 km/h

2h 57’ VELOCITÀ MEDIA

64,55 km/h

58,62 litri 30,64 litri/100 km

CONSUMO

TEMPO

38’

11,42 litri 37,41 litri/100 km

CONSUMO

TEMPO

26’

CONSUMO 8,88 litri 33,11 litri/100 km www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUOTE INDUSTRIALI

RENAULT TRUCKS

Losanga

orgogliosa La Casa francese ci ha ospitato e accompagnato nel mondo Renault Trucks. Radici profonde e solide basi per una grande famiglia che crede in valori imprescindibili che ne guidano la presenza sul mercato di

Federica Lugaresi

U

n’ospitalità eccezionale. Da ricordare. Un viaggio nella regione Alvernia-Rodano-Alpi e in quella di Borgogna. Un itinerario studiato ad hoc per far conoscere l’Azienda costruttrice e il territorio su cui insiste. Stiamo parlando di Renault Trucks, la cui fabbrica si trova a Bourg-en-Bresse, nei pressi di Lione, città riconosciuta in tutto il mondo come la Capitale dei camion. Jean Philippe Bertuzzi di Annibale – Responsabile Relazioni Pubbliche - è stato un anfitrione perfetto ed ha raccontato, con l’orgoglio e la fierezza di appartenenza al marchio, la storia di Renault Trucks.

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I TRE PILASTRI

La Casa costruttrice (in cui lavorano 9.000 persone), si fonda su tre principi fondamentali: solidità, vicinanza al cliente e impegno. Valori importanti e non semplici da onorare ma che Reanult Trucks ha scritti nel proprio DNA. Nel primo caso si parla di solidità relativamente alle soluzioni di trasporto proposte che includono varie gamme e servizi di post vendita. Tutti i processi sono certificati Iso 9001 e quindi garantiscono robustezza, affidabilità e sicurezza al prodotto. Non è un caso infatti che siano stati venduti sino ad oggi, 203.500 camion - di cui 188.000 nel mercato asiatico – e circa 48.000 unità solo nell’anno 2016. Di queste, 16.050 per i veicoli con

PTT minore di 7 t, circa 6.000 tra le 7 e le 16 t e 26.000 al di sopra di 16 t. Grandi numeri che dimostrano l’apprezzamento e la fidelizzazione al brand. Quando si sceglie di investire in un nuovo strumento di lavoro, ossia in un nuovo veicolo, che ci accompagnerà per alcuni anni nella vita professionale quotidiana e che si rivelerà decisivo per la competitività e redditività della propria azienda, è fondamentale scegliere il marchio affidabile. Questo, infatti, è un concetto molto chiaro per la Casa costruttrice lionese. Sì, perché il rapporto con essa, attraverso la sua concessionaria, non si esaurisce all’atto della vendita. Anzi, questo è solo il punto di partenza di un percorso che verrà compiuto insieme al Costruttore, che attraverso la sua Rete di assistenza garantirà sempre la massima operatività dei mezzi. Ecco perché la vicinanza col cliente si identifica con il secondo pilastro: 1.440 sono i punti vendita e di servizio in tutto il mondo che, con abilità e competenza, sinergia e dialogo ad ogni livello, costituiscono un “supporto” a 360° di altissima qualità. Da qui arriviamo all’impegno, il terzo principio: fornire le soluzioni adatte e cucite su misura per ciascun cliente ma anche, e soprattutto, rispettare la parola data onorando gli impegni presi.


RENAULT TRUCKS OGGI

L’Azienda ha una storia. Una storia che spiega ciò che Renault Trucks è oggi, e ciò che sarà in futuro: sostanzialmente un marchio impegnato al servizio dei suoi clienti e del trasporto stradale nel suo complesso, ma anche “desideroso di consolidare il prestigio di un’attività che svolge un ruolo essenziale nella nostra società”, come dichiarato dalla Casa stessa che si identifica quindi in un partner assolutamente affidabile, sia per i legami stretti che mantiene con i suoi clienti e i loro autisti, sia per la robustezza e qualità dei suoi veicoli. La Losanga propone infatti soluzioni di trasporto declinate per le varie applicazioni: veicoli per la distribuzione, per il lungo raggio, costruzione e costruzioni pesanti. Strumenti di lavoro adatti alle mission più varie (ovviamente con regolazioni e potenze diverse a seconda delle esigenze), produttivi e con il costo di esercizio più vantaggioso. Tutti veicoli “su misura” che vengono prodotti nelle loro componenti, nei quattro siti francesi di Blainville/ Orne, Bourge-En-Bresse, Limoge e Lione (rispettivamente, per cabine e gamma distribuzione; gamma costruzione e costruzione pesante; per veicoli militari e pezzi di ricambio; per motori, assali e parti di ricambio). Nota di colore (perdonate il gioco di parole, n.d.r.), un tailor made che riguarda anche il colore della cabina: Renault Trucks permette di scegliere tra 3 mila colori e ben 200 tonalità di bianco. Un prodotto “made in France” garantito, quindi. Un prodotto francese sviluppato e assemblato nel Paese, i cui fornitori sono per la maggior parte francesi. Un prodotto che fa famosa la Francia

nel mondo intero, al pari della gastronomia e della moda. Motivo per il quale su ogni truck la Losanga appone una targa identificativa di labelizzazione dove è scritto il numero del telaio, il tipo di gamma e… il made in France!

SVILUPPO CONTINUO

Il 2013, anno molto importante per la Losanga, ha visto il rinnovo di tutta la gamma dei camion, grazie ad una riprogettazione durata sette anni e ad un investimento di due miliardi di euro. Sforzi e grande impegno da parte della Losanga che è stata premiata col riconoscimento dell’International Truck Of The Year 2015 relativamente al Renault Trucks T.

In apertura un veicolo che esce dalla linea di montaggio della fabbrica lionese. Sotto un momento dell’assemblaggio. In questa pagina: qui sopra un momento della nostra visita a Bourg-en-Bresse, in basso la targa e la decalcomania “Made in France”.

UN SALTO NEL PASSATO Ci è stato regalato il grande privilegio di visitare la Fondazione Berliet. È qui che abbiamo potuto toccare con mano la grandezza e l’importanza della Casa costruttrice: creata nel 1982, la fondazione si è data come obiettivo quello di salvaguardare e valorizzare la storia dei camion, delle corriere e degli autobus di tutte le marche, ma anche il passato automobilistico della regione Rhone-Alpes. Un tesoro nascosto, situato in mezzo alle campagne nei pressi di Lione, dove si possono ammirare 210 veicoli tutti perfettamente manutentati e funzionanti (mezzi particolari, camion, autobus e automobili), ma anche motori, componentistica varia, documenti inerenti la fabbricazione, l’utilizzo ed il mondo professionale ed economico di ogni epoca rappresentata. Si tratta insomma di una “memoria metallica” che, insieme a documenti di archivio, costituisce un settore di ricerca preziosa per gli studenti, ricercatori e storici. Una base importante per studi e ricerche universitarie relativi alla storia industriale, economia di impesa, etnologia, storia dell’arte e molto altro ancora.

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RUOTE INDUSTRIALI

RENAULT TRUCKS Oggi, che tanto si parla di sostenibilità, la Casa si impegna sul fronte ambientale con la proposta di motorizzazioni e tecnologie a carburanti alternativi (ovviamente tutte Euro 6): per il gas naturale (CNG) con il modello D WIDE CNG 320 HP; il biodiesel con B30/B100 – 5&8 L, mentre l’HVO è già compatibile con tutte le motorizzazioni offerte dalla Casa. Non solo: si stanno sviluppando anche l’elettrico sulla gamma D13 16t e la tecnologia a idrogeno per il Renault Maxity. Grande attenzione, infine, viene posta anche in termini di emissioni acustiche per riuscire a ridurre ancora di 3 db il livello di rumore emesso dai truck. Anche in questo senso sono stati fatti grandi progressi calcolando che le emissioni sonore prodotte da un veicolo del 1970 sono equivalenti a quelle di 32 truck di oggi.

DOVE NASCE LA LOSANGA

Trasportare Oggi ha avuto l’onore e la fortuna di visitare il sito di Bourge-En-Bresse. Fondato da Berliet nel 1964, è il luogo dove avviene l’assemblaggio dei pezzi

provenienti da Blainville, Lione e Skovde in Svezia per dare vita ai veicoli per il lungo raggio, alla gamma costruzione e costruzione pesante. Qui i pezzi per costruire i camion della giornata, arrivano tutti il giorno precedente. Si tratta di una fabbrica dai grandi numeri: 23.400 veicoli prodotti nel 2016, 126 veicoli prodotti al giorno (4,30 ore è il tempo medio di assemblaggio), con un telaio che entra in produzione ogni 7 minuti, su di una linea lunga 500 metri. Sono telai che hanno uno spessore dai 3 agli 8 millimetri, che contano ciascuno 2.500 viti, 6.500 dadi e

2,5/3km di cavi elettrici, montati dai 1.350 operai. Operai formati e molto giovani (l’età media è di 42 anni), ma tutti provenienti da esperienze diverse precedenti. Una volta che il veicolo è stato interamente assemblato, viene portato da un autista sull’ anello per provarne la velocità con tre giri. Successivamente il mezzo rientra per poter essere verificato su altri parametri (per es. sicurezza). Da questo momento il veicolo è pronto per percorrere le strade di tutta Europa ed entrare nelle flotte delle aziende di autotrasporto.

Turisti con

RENAULT TRUCKS Il nostro viaggio all’interno della francesità è iniziato ad Annecy, una città di chiusa situata sulla sponda settentrionale del lago omonimo, sul suo sbocco naturale, dove essa occupa una posizione strategica sugli assi trasversali che collegano Italia, Svizzera e Francia. È attraversata dal Thiou che è l’emissario naturale del lago, di origine glaciale formatosi circa 18000 anni addietro, lungo solo 5 km, che fa di Annecy una “petite Venise”. Un primo approccio gastronomico, a cena, con raclette e fondue. Pérouges è stata la deliziosa tappa del giorno successivo: si tratta di una città medievale che domina l’altopiano della Dombes, e che si inserisce nella classifica dei più bei villaggi di tutto il Paese. Vanta un eccezionale patrimonio architettonico, testimonianza di un ricco passato legato alla coltura e alla tessitura della canapa. Straordinariamente ben preservato, questo splendido borgo fortificato, è servito da set per le riprese di numerosi film, come I tre moschettieri. Da assaporare in loco: la galette de Pérouges, una specialità locale a base di pasta brioche con zucchero e burro, ma anche fois gras. Anche Lione ci ha sorpreso con il suo centro storico ed i suoi passaggi “segreti”: la terza città della Francia, ha visto il proprio sviluppo economico maggiore a partire dal XVI secolo, con l’arrivo dei banchieri fiorentini e di mercanti, attirati dalle franchigie regie e dalle fiere che vi si tenevano quattro volte l’anno. Qui si sviluppò in particolare il commercio della seta. Di quest’epoca restano numerosi immobili di stile rinascimentale, che testimoniano la ricchezza della città.

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BEAUNE

PÉROUGES

Ci siamo l’indomani spostati in Borgogna, a Beaune, rinomata per essere la capitale dei pregiati vini di Borgogna, essendo la città al centro della zona viticola della stessa regione che si estende a nord e a sud dell’abitato. La cittadina è stata nel medioevo la residenza preferita dei duchi di Borgogna, all’epoca tra i principi più potenti d’Europa; ma oggi è famosa per la più importante vendita all’asta dei vini in Francia, la cosiddetta “ventes

ANNECY

de Beaune”. Qui, affacciato su Place Carnot, abbiamo visitato l’Hospices de Baune (e le sue cantine): un palazzo unico nel suo genere in stile tardo-gotico perfettamente conservato dal Medioevo. E successivamente nelle medesime cantine abbiamo degustato, ça va sans dire, dell’ottimo, blasonatissimo vino. L’ultimo pranzo in terra di Francia ci ha deliziato con terrina di fois gras ed escargots… iconico!


EVENTI

e

Sostenibili

connessi

La Logistica 4.0 utilizzerà necessariamente tecnologie in grado di abbattere le emissioni e di rendere più competitive le aziende. Se ne è parlato al tradizionale

convegno di fine anno di TForma con ospiti di altissimo livello

di

Ferruccio Venturoli

A

lmeno una cosa è uscita, forte e chiara, dal convegno milanese organizzato da TForma in collaborazione con Scania, Giti Tire e VDO: il futuro del trasporto, del trasporto merci in particolare, e quindi della logistica, non prenderà una strada sola, ma prevede una molteplicità di soluzioni e tecnologie. Il trasporto di domani, con tutta probabilità, non sarà, caratterizzato da un dominio, più o meno assoluto di un solo “carburante alternativo” ma da un mix di propulsioni che comprenderà l’elettrico, il gasolio, ormai decisamente “sostenibile”, il biogas e il gas naturale, nelle sue varie forme. Ad affermare questo concetto, peraltro già sussurrato da Franco Fenoglio, AD di Italscania, all’ultimo Ecomondo, sono stati i protagonisti dell’incontro: Pier Luigi Del Viscovo, direttore scientifico di Fleet & Mobility, Antonio Malvestio, presidente di Freight Leaders Council, Marcello Di Caterina, direttore generale di A.L.I.S., Giancarlo Perlini, responsabile marketing di

Italscania, Claudio Lubatti, referente ANCI dell’Osservatorio Nazionale e sul trasporto pubblico e Rita Caroselli, direttore di Assogasliquidi – Federchimica. Un convegno, condotto dal direttore della nostra rivista Luca Barassi, conclusosi con una vivace tavola rotonda, moderata magistralmente da Pierluigi Bonora de Il Giornale.

UN CAPITALE TECNOLOGICO E UMANO

È stato Pier Luigi Del Viscovo ad aprire i lavori imprimendo la sua impronta di esperto e di studioso, lanciando tre spunti: il primo è che il nostro Paese ha un grande bisogno di “capitale”, di un capitale che sia “tecnologico”, che si traduce in un radicale rinnovamento di un parco ormai davvero “insostenibile” da una parte, e umano dall’altra, nel senso che l’autista non può essere più semplicemente colui che guida, ma deve essere una naturale congiunzione tra il punto di partenza (di carico) e il punto di arrivo (di scarico). Il secondo spunto è che le grandi sfide della mobilità del futuro non possono essere inquadrate nell’acronimo C.A.S.E. (Connected, Autonomus, Shared, Electric), come se si trattasse sempre e comunque di un “unicum”. “Non dobbiamo credere – ha detto – che un veicolo elettrico sia necessariamente anche connesso o a guida autonoma o www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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EVENTI

condiviso, può anche avere una sola di queste caratteristiche ed essere estremamente evoluto”. L’ultimo argomento è stato quello di mettere in guardia dal non usare troppo la parola “mobilità”. “Un concetto – detto - troppo vasto. Nel quale si vogliono comprendere oggi troppe e diverse attività, dalla logistica al trasporto aereo, al parcel delivery. Non è così, ognuno deve fare il proprio mestiere”.

I VANTAGGI DELL’INTERMODALE

UNA LOGISTICA INEFFICACE E INEFFICIENTE

Claudio Lubatti ha evidenziato i maggiori costi, in ambito urbano, causati da un parco e quindi da una logistica inefficace ed inefficiente. Lubatti ha portato come esempio il trasporto pubblico locale ma anche e soprattutto la cosiddetta velocita commerciale, che si traduce, in estrema sintesi, in quante consegne si riescono a fare in un certo tempo. Altro argomento è stata la constatazione di una vera rivoluzione culturale in atto, che vede la mobilità soltanto come una necessità di muoversi nel minor tempo possibile o di ricevere merci, e non certo di possedere un veicolo; “Tant’è – ha detto – che nel 2018 supereremo il numero di automobili vendute in modo tradizionale, cioè con il passaggio della proprietà, con l’acquisto, invece, di un servizio, che sia noleggio o leasing”. Lubatti chiede a gran voce che questa rivoluzione culturale sia compresa e assecondata dagli amministratori dei centri urbani che devono capire che “la mobilità cittadina non si governa con limitazioni, ma con incentivi. Per esempio concedere vantaggi, come entrare in zone ZTL, utilizzare corsie preferenziali o piattaforme di carico scarico prossime ai centri cittadini, a chi usa un certo tipo di veicolo, o di una certa età o con certi carburanti. In questo caso è il mercato stesso, per esempio con una maggiore velocità delle merci

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(che arriva anche al 30%) impone all’operatore di aggiornare il suo parco veicoli”. Di velocità delle merci e costi di logistica ha parlato anche Antonio Malvestio che, con l’occasione ha presentato “La logistica ai tempi dell’e-Commerce”, quaderno annuale, arrivato al n° 26, del Freight Leaders Council (vedi riquadro). “È proprio la nuova logistica, che nasce dall’e-Commerce – ha detto Malvestio – uno dei problemi più attuali, visto che è cresciuta dal 2015 al 2016 del 18% e nei prossimi cinque anni l’aumento sarà del 100%, il che vuol dire che il numero delle consegne aumenterà in modo incredibile”. L’imperativo, per Malvestio è limitare drasticamente la consegna a domicilio, che porta a enormi costi termini economici e di risorse. “Questa è logistica del capriccio – spiega il presidente del FLC - e bisogna trovare il modo di ottimizzare la distribuzione fisica dei pacchi riducendo i costi. La competizione economica, scatenata a livello globale, ha avuto un impatto favorevole sui prezzi on-line spesso anche a causa dell’abbuono dei costi di consegna, gestiti nei modi più creativi”. Per cercare di porre un rimedio Malvestio auspica diversi interventi, come un piano nazionale dei punti di ritiro dei pacchi, la possibilità di prenotare le piazzole di sosta, regole standard per l’accesso ai centri urbani e soprattutto chiarire all’opinione pubblica che la consegna non è mai gratis: la logistica ha un costo che se non riconosciuto crea distorsioni a livello sociale, ambientale ed economico.

“Cosi come è cambiato il trasporto e la logistica in generale – ha detto Marcello Di Caterina – è cambiato profondamente anche il trasporto intermodale. Fino a pochi anni fa il trasporto via mare, in Italia, era soltanto quello che permetteva di spostarsi verso le isole maggiori, oggi è diventato una vera alternativa al trasporto su strada. Attualmente ci sono ben 120 autostrade del mare e la possibilità di oltre 2700 alternative di collegamenti che sono in continua evoluzione. Oggi abbiamo collegamenti estremamente convenienti sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista della sostenibilità”. Dalla logistica ai carburanti alternativi per un trasporto sostenibile. Al di là del “sogno” elettrico lo stato dell’arte dice “metano” e in particolare metano allo stato liquido per i veicoli di lunga percorrenza, senza dimenticare, naturalmente, che i motori a gasolio, oggi Euro 6, sono propulsori che possono davvero considerarsi ecologici e quindi per nulla da scartare. In ogni caso il camion resta il


#Luca Bara ssi

Luca Barassi, direttore della nostra rivista e di TForma ha condotto il convegno.

IL METANO È IL FUTURO?

grande protagonista del trasporto, almeno nel nostro Paese. Di questo ne ha parlato, naturalmente, Giancarlo Perlini rappresentando un Costruttore come Scania, che ha preso in considerazione vari temi del trasporto sostenibile, dall’elettrificazione alla connettività. “Una sfida, per noi coraggiosa – ha detto – che ha portato ad avere in maniera standard, dal 2011 oltre 300mila veicoli connessi tra loro in tutto il mondo. Si tratta di un grande patrimonio di dati e di informazioni a vantaggio del cliente e del costruttore stesso che può, proprio attraverso quei dati, migliorare, far evolvere, il prodotto. Per quanto riguarda la sostenibilità noi lavoriamo dentro e con l’ecosistema, in una prospettiva molto ampia, che abbraccia le istituzioni, le organizzazioni e tutte quelle realtà che nell’ecosistema intervengono e hanno influenza”. Perlini ha voluto ricordare come Scania, oltre a impegnarsi a fondo in tutte le possibili alternative di domani – l’elettrico, i biocarburanti, il gas naturale liquido e compresso – non ha abbandonato certo lo sviluppo sui motori Diesel.

“È giusto – ha esordito Rita Caroselli – pensare e studiare soluzioni di trasporto e di logistica sempre più sostenibili, ma è indubbio che il punto focale è sempre il carburante. Oggi il metano liquido, nel trasporto pesante, sembra essere la soluzione che, sia a livello nazionale che europeo, si sta cercando di favorire e agevolare in vari modi: a partire dalle normative fino allo sviluppo di punti di rifornimento. Entro il 2025, infatti, dovrebbe essere realizzato un numero adeguato di distributori di GNL abbinati a GNC accessibili al pubblico e lungo le principali arterie. Entro lo stesso anno i punti di rifornimento dovrebbero essere realizzati anche nei porti, per permettere l’approvvigionamento di navi alimentate a GNL. Oggi, partendo dall’unico del 2014 sono 14 le stazioni di servizio abilitate, di cui otto realizzati quest’anno”.

ATTENZIONE ALLE CHIACCHIERE

A movimentare il dibattito ci ha pensato, ancora una volta, Pier Luigi del Viscovo che un po’ ironicamente, ha voluto commentare, cifre alla mano, certe notizie, secondo le quali entro il 2025 il 10% dei veicoli circolanti dovrebbero essere elettrici. “Si tratta di chiacchiere fantasiose” ha detto Del Viscovo e, calcolatrice alla mano ha fatto due conti: il parco circolante oggi è di circa 450mila veicoli sopra le 3,5 tonnellate e di 3,7 milioni sotto; per un totale di 4,5 milioni. Il 10% è fatto

Pier Luigi Bonora de Il Giornale ha moderato la tavola rotonda.

di 420mila veicoli che vanno elettrificati in 8 anni, circa 50mila l’anno. Di questi se ne vendono 200mila leggeri e 23mila pesanti, pari a 223mila. “Il 23% dei veicoli che si immatricolano – ha quindi concluso il Professore – dovrebbero essere elettrici, uno su quattro. Secondo voi è possibile?” Il secondo intervento di Del Viscovo ha dato vita a una serie di frizzanti botta e risposta tra pubblico e relatori che hanno decisamente chiuso l’incontro in positivo.

LA LOGISTICA AI TEMPI DELL’E-COMMERCE

In occasione dell’incontro di TForma Antonio Malvestio, Presidente del Freight Leaders Council ha presentato il ventiseiesimo “quaderno” annuale, quest’ anno titolato La logistica ai tempi dell’e-commerce. La nuova competizione economica, scatenata a livello globale, dallo sviluppo dell’e-commerce ha avuto un impatto favorevole sui prezzi on-line spesso anche a causa dell’abbuono dei costi di consegna, gestiti nei modi più creativi, ma ha creato dei problemi nuovi e forse non previsti a chi si occupa di logistica, problemi che vanno risolti al più presto possibile. Tra le indicazioni emerse dal volume, c’è la necessità di un piano nazionale dei lockers e dei punti di ritiro dei pacchi per ottimizzare la logistica in città e i costi per i corrieri. Più tecnologia: connessione per la prenotazione delle piazzole di sosta, regole standard per l’accesso ai centri urbani, più incentivi per il ricambio del parco mezzi a favore di veicoli a basso impatto ambientale e soprattutto chiarire all’opinione pubblica che la consegna non è mai gratis: la logistica ha un costo che se non riconosciuto crea distorsioni a livello sociale, ambientale ed economico. Il quaderno 26 di Freight Leaders Council è scaricabile gratuitamente all’indirizzo: www.freightleaders.org/pubblicazioni

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X

RUOTE COMMERCIALI

MERCEDES-BENZ

Fattore

di

Luca Barassi

U

n perfetto compromesso tra vettura e veicolo commerciale. Un mezzo lifestyle che si trova a suo agio su sterrati e off-road, gestendo agevolmente guadi anche di 60 centimetri, inclinazioni laterali di quasi 50° e pendenza massima fino al 45%. La Stella, insomma, ha deciso di entrare alla grande in un segmento che sta dando grandissime soddisfazioni ed è in grande crescita, nonostante la limitazione (solo per il mercato italiano) della omologazione N1, ovvero autocarro. Un’anomalia tutta nostra che si sta cercando di superare per dare ancora impulso alle richieste della clientela che, nel 2017, dovrebbero raggiungere le 9.400 unità.

POSIZIONAMENTO “MID”

La scelta del marchio Daimler è stata quella di posizionarsi nel segmento Midsize dei pick-up in modo da contare, da un lato, sul tipico family feeling Mercedes ovvero dinamica di marcia, comfort, design, sicurezza, connettività e ampie possibilità di personalizzazione,

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e dall’altro assicurare prestazioni da puro fuoristradista. Naturalmente anche il prezzo è “Mercedes”, dato che la Classe X va da 37.000 euro (IVA inclusa) a 47.000 euro per la versione più completa e con la motorizzazione più potente. Un listino giustificato soprattutto dallo stile e dal confort del veicolo che, come già sottolineato, preserva tutte le caratteristiche di un autoveicolo della Stella, con le qualità di un veicolo commerciale ed in più anche fuoristrada. L’abbiamo, infatti, provato off-road in un percorso impegnativo nel Parco Nazionale del Gran Sasso per raggiungere Amatrice e la sensazione è stata quella

di non percepire minimamente il selciato sconnesso, reso ancora più difficoltoso da una pioggia incessante. Alcuni passaggi, poi, hanno evidenziato come la modalità a trazione integrale sia particolarmente efficace, grazie al rapporto di riduzione “low-range” e al bloccaggio del differenziale sull’asse posteriore. L’unico aspetto che non ci ha convinto pienamente nella prova è il cambio automatico a 7 rapporti che “allunga” molto le marce e non è così reattivo come ci si aspetterebbe.


Il grande interesse europeo per il segmento ha fatto entrare anche la Stella nel mondo dei pick-up. Naturalmente con il suo inconfondibile stile. Classe X è la proposta di Mercedes-Benz

Sull’offerta finanziaria va sottolineato un altro aspetto molto importante. Mercedes-Benz, infatti, offre una formula di leasing in cui nel pacchetto assicurativo è compresa una sorta di rinuncia alla rivalsa, utile per ovviare in parte alle limitazioni dell’omologazione.

TRE VERSIONI

Per andare incontro in maniera ottimale alle esigenze dei più svariati gruppi target, sono disponibili tre versioni di equipaggiamento che si differenziano in termini di design e gamma di funzioni: PURE per il classico impiego come robusto pick-up, PROGRESSIVE per aspettative più elevate in termini di preziosità e comfort, e POWER come variante high-end per il lifestyle urbano. Le differenze si notano soprattutto nell’allestimento dell’interno, nelle cromature e in alcuni optional compresi nella versione top, mentre le differenti motorizzazioni sono disponibili su ogni modello. Ad assicurare prestazioni di marcia piene di temperamento, infatti, provvedono due potenti ed efficienti motori a quattro cilindri. Il brillante propulsore diesel

LE DIMENSIONI DELLA CLASSE X Lunghezza veicolo

5.340 mm

Larghezza veicolo

1.920 mm

Altezza del veicolo

1.819 mm

Passo

3.150 mm

Lunghezza del cassone

1.587 mm

Larghezza del cassone

1.560 mm

Altezza del cassone

474 mm

Carico utile max.

1.042 kg

Carico rimorchiabile frenato (a seconda della motorizzazione e della dotazione)

1.650–3.500 kg

common rail da 2,3 litri di cilindrata è disponibile in due livelli di potenza. Sulla X 220 d mobilita 120 kW/163 CV con una sovralimentazione semplice, mentre nella X 250 d in versione biturbo arriva a ben 140 kW/190 CV. Il motore a benzina della X 200 eroga 122 kW/165 CV. Appena lanciata sul mercato, però, la Classe X promette già una novità per il 2018: sarà introdotta una motorizzazione più potente, un www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUOTE COMMERCIALI

MERCEDES-BENZ

V6 diesel che già si è affermato con successo in numerosi modelli di vetture Mercedes-Benz, dalla Classe G all’attuale Classe E. Il modello di punta della Classe X sarà equipaggiato di serie con la trazione integrale permanente 4MATIC e il cambio automatico a 7 marce 7G-TRONIC PLUS con paddle del cambio al volante e funzione ECO start/stop.

PER IL BUSINESS

ad esempio, per trasportare 17 barili di birra pieni da 50 litri sulla superficie di carico. E con una forza di trazione massima di 3,5 tonnellate può trainare un rimorchio con tre cavalli o uno yacht di otto metri. Da non sottovalutare che il vano di carico è realizzato per lo standard europallet e quindi caricabile direttamente con i bancali.

Grazie al suo passo lungo di 3.150 millimetri, lo sbalzo corto anteriore mascherato, la cellula dell’abitacolo arretrata e lo sbalzo posteriore estremamente allungato, la Classe X presenta un corpo della carrozzeria slanciato che emana dinamismo. Il design laterale dei finestrini con la dinamica rientranza sulla linea di cintura e le linee tese del profilo, in contrasto con la muscolosa evidenziazione delle superfici, accentuano ulteriormente la dinamica longitudinale. I passaruota decisamente pronunciati, il frontale imponente e la coda dal design purista accentuano l’effetto di ampiezza, aumentando la tenuta di strada del pickup e lasciando intuire l’eccellente dinamica di marcia trasversale della Classe X.

Abbiamo detto che si tratta di un mezzo da lavoro, anche. A noi questo interessa particolarmente. Vediamone le caratteristiche principali. La Classe X è in grado di sostenere un carico utile fino a 1,1 tonnellate: quanto basta,

PER CHI NON LO SAPESSE… Classe X viene presentata come il primo pick-up della Stella. Una definizione non del tutto corretta se andiamo a vedere la storia di Mercedes che, in passato, ha più volte tentato strade simili a questa, con fortune alterne.

Tre qualità offroad della Classe X: assi indipendenti, pendenza affrontabile del 45% e inclinazione laterale fino a 50°.

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1936

170V: è il nonno dei pick-up ed utilizzato durante la guerra per il trasporto di materiale bellico.

1968

La Pickup: un taglio netto al retro della 220 D della fine degli anni ’60 ed ecco la versione “promiscua” del veicolo della Stella

1995

Vario: tentativo fallito di mettere sul mercato una vettura che, come il famoso coltellino svizzero, potesse essere adattata “in casa”a seconda delle esigenze.

Infine citiamo versioni speciali come il ranger derivato dalla Calsse M realizzato addirittura con 6 ruote, o la famosa Papamobile ed infine un unico modello V dedicato alle camera-car.


Surfin’ VAN Uno SpaceTourer concept, realizzato da Citroën in collaborazione con Rip Curl. Un piccolo ed esclusivo camper espressamente dedicato a chi vive per cavalcare le onde di

RUOTE COMMERCIALI

CITROËN

Marco Perri

F

orse non è proprio al centro degli interessi tradizionali di Trasportare Oggi in Europa, ma vale comunque la pena parlarne. E ne vale la pena non solo perché lo SpaceTourer Rip Curl Concept 4x4, presentato da Citroën all’ultimo Salone di Francoforte, è una novità oggettivamente interessante, ma anche perché è un vero concentrato di tecnologia. Per realizzare questo veicolo Citroën si è avvalsa della collaborazione di Rip Curl, azienda australiana specializzata nella realizzazione e commercializzazione di abbigliamento “lifestyle” dedicato in particolare al surf. Dunque una collaborazione tra due marchi che sviluppano prodotti tecnici e di design, e che dopo la positiva esperienza della C4 Cactus Rip Curl, che riprende, per un camping-car compatto che unisce stile, praticità e funzionalità attraverso la scelta oculata dei materiali dei colori e degli allestimenti.

SOTTO LA CARROZZERIA

Dunque lo SpaceTourer Rip Curl è un furgone per i surfisti, quindi un “luogo” dove vivere, ma anche e soprattutto un veicolo che deve potersi muovere anche in luoghi di difficile motricità, anche in condizioni difficili. Così Citroën, dopo averlo equipaggiato con un motore due litri turbodiesel BlueHDi da 150 CV, abbinato a un cambio manuale a sei rapporti, e avere aumentato l’altezza da terra, lo ha trasformato in 4x4. Non lo ha

fatto in proprio, ma lo ha affidato al tradizionale partner alsaziano Automobiles Dangel, specialista francese dell’all-road. Il risultato dell’intervento della Dangel, offre le potenzialità di un equipaggiamento 4X4, mantenendo la tenuta di strada, le caratteristiche intrinseche, le prestazioni e la sicurezza proprie di SpaceTourer. La funzione all roads disinseribile, garantisce la motricità in condizioni di scarsa aderenza; il sistema di bloccaggio del ponte posteriore, comandato dal quadro strumenti tramite un comando specifico, potenzia la motricità e permette di uscire dalle situazioni più critiche. D’altra parte non è la prima volta che Citroën si impegna in un concept di SpaceTourer 4x4. Lo scorso anno, a Ginevra, fu presentato il prototipo SpaceTourer Hyphen, poi un anno dopo, lo SpaceTourer 4x4 Ë Concept. Il concept Citroën SpaceTourer Rip Curl è quindi la terza versione per un veicolo che sta cavalcando la tendenza del “lifestyle” del furgone.

ISPIRATO AI VAN DEI SURFISTI ANNI ‘60

All’esterno lo SpaceTourer Rip Curl Concept, con il trattamento esterno a due colori si rivolge alla memoria di quei van che, negli anni ’60, erano un po’ il simbolo dei giovani, di chi si sentiva libero on the road, di chi, sulle spiagge della California, cavalcava le onde sulle note dei Beach Boys, meglio, della loro mitica “Surfin U.S.A.” Le tinte scelte evocano sensazioni di robustezza e sintonia con la natura: kaki più scuro per la parte superiore e un luminoso beige per quella inferiore. Il profilo giallo fluo segue la linea orizzontale di luce della scocca, per un tocco di colore fresco e vivace tra le due tinte della carrozzeria. Una volta aperto, il tetto rialzabile in color kaki, propone materiali diversi: tessuto kaki, grande zanzariera in tela traforata e profili in tessuto giallo

Grazie anche al tetto rialzabile lo SpaceTourer Rip Curl è in grado di ospitare, a dormire, fino a quattro persone.

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CITROËN

RUOTE COMMERCIALI

sono rivestiti in alcantara grigio scuro; dei tocchi colorati giallo fluo, come il profilo che sottolinea la linea di luce della carrozzeria, creano il contrasto e riprendono la tendenza espressiva delle ultime Citroën di serie. Come i sedili, anche il posto di guida è stato oggetto di un trattamento, con decorazioni giallo fluo sulla plancia, sul volante e sulle porte, a sottolineare la personalità di questo concept. L’intero allestimento è stato rivisitato: il frontale dei componenti interni è in nero mat, con parti in giallo fluo a contrasto, per far risaltare i vani portaoggetti. I tavolini ripiegabili sullo schienale dei sedili anteriori sono rivestiti in pelle kaki, le tasche portadocumenti in alcantara grigio scuro.

UNA SINTESI PERFETTA Grazie a una serie di accorgimenti nell’allestimento interno e negli accessori il veicolo rende la vita facile e confortevole agli occupanti.

Sulla fiancata i loghi dei partner di Citroën nella realizzazione del concept SpaceTourer: l’azienda autraliana di abbigliamento tecnico e lifestyle Rip Curl; la tedesca Pössl, primo costruttore europeo di furgoni allestiti in questo segmento di mercato; la francese Dangel, specialista dell’all-road.

fluo che richiamano il profilo della carrozzeria. I cerchi in alluminio da 17”, diamantati, riprendono il beige della parte inferiore della carrozzeria. Le protezioni anteriori e posteriori effetto alluminio rafforzano l’aspetto crossover del veicolo.

COLORI E CONTRASTI ACCATTIVANTI

Gli interni sono abbinati alla livrea esterna. I sedili adottano il tema della trasversalità, con una lavorazione orizzontale bicolore che richiama la carrozzeria. La parte principale dei sedili è rivestita in pelle kaki, con motivi orizzontali che creano un effetto di lavorazione “a coste”. La parte superiore dello schienale, gli appoggiatesta, alcuni dettagli dei pannelli delle portiere e il bordo del sedile

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La trasformazione in “camping-car” è stata affidata alla tedesca Pössl, primo costruttore europeo di furgoni allestiti in questo segmento di mercato; il Campster, sviluppato sulla base di SpaceTourer e presentato nel 2016, rappresenta la sintesi perfetta tra un’autovettura e un veicolo per il tempo libero. Nello Space TourerRip Curl Concept ogni dettaglio è stato studiato per rendere il veicolo un reale “passe-partout” destinato a soddisfare le esigenze di chi ama girare e stare all’aria aperta, senza limiti, a contatto con la natura. Lo SpaceTourer è la versione di misura M (intermedia), compatto all’esterno (4,95 m di lunghezza, 1,92 m di larghezza, 1,99 m di altezza) è dotato di due porte laterali scorrevoli elettriche, ad apertura elettronica senza chiave, e di lunotto posteriore apribile.

COMODI COME A CASA

Modulabile e pratico per il tempo libero e per la vita di tutti i giorni, in configurazione “giorno” trasporta confortevolmente 7 persone; dispone di 2 zone notte, in cui ospitare 4 persone. I sedili

Il comando, sul cruscotto del veicolo, per l’inserimento della trazione 4x4 in caso di scarsa motricità o di terreni particolarmente difficili.


I due colori della carrozzeria ricordano i van degli Anni ’60, protagonisti degli anni “ruggenti” dei giovani on the road.

Da ottobre 2017, SpaceTourer Rip Curl Concept è impegnato in un tour europeo con il team Rip Curl a bordo. Una ventina di tappe nelle migliori location europee del surf, in Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo e Italia, nelle quali è possibile provare gratuitamente le ultime novità di questo iconico marchio del surf, insieme ai surfisti del Team Professional. L’occasione ideale per scoprire questo concept inedito, dedicato agli appassionati di surf. E per gli amanti degli sport invernali, la parte finale del tour, che terminerà a fine gennaio, è dedicata alla montagna e allo snowboard, in Francia, Svizzera e Austria.

FOCUS

IL TOUR EUROPEO

Lewis e sua figlia Ellie di 15 anni, girano il mondo “inseguendo l’onda”; Ellie è infatti gia campionessa inglese di surf e una promessa a livello mondiale: sono stati loro a testare lo SpaceTourer nel periodo nel quale è stato girato il video del veicolo, sulle coste irlandesi.

posteriori si aprono e formano una superficie piana, da coprire con un materassino, e creano una zona di riposo per 2 persone. Il tetto rialzabile contiene una seconda zona in cui possono dormire due persone. L’apertura del tetto libera un materassino nel padiglione, e offre un letto confortevole sopra l’abitacolo. Il nuovo Concept Citroën propone allestimenti specifici, che migliorano il confort e la facilità d’uso, come il Pack Plein Air. Una vera casa su quattro ruote! Per rilassarsi dopo un’intensa giornata di surf, lo SpaceTourer Rip Curl Concept dispone

di doccia con tendina integrata nel portellone posteriore, collegata a un serbatoio d’acqua situato in uno dei vani interni. La doccia è posizionata nella parte posteriore del veicolo, quando il portellone è aperto. Una tendina protegge l’abitacolo dagli schizzi e la privacy dell’utilizzatore. Il Pack Plein Air propone anche vari accessori, utili per liberare la mente e concentrarsi su quello che conta veramente: un contenitore stagno per le tute, una stazione meteo, una cassaforte da fissare sotto al veicolo per riporre le chiavi quando si va in acqua. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUOTE COMMERCIALI

RENAULT

L’ufficio è mobile Il Trafic SpaceClass è la nuova business lounge di Renault. La Losanga si lancia nel segmento del trasporto passeggeri con un veicolo top di gamma di

Federica Lugaresi

A

l 20° piano del World Join Center – business area di eccellenza all’ingresso di Milano Ovest nonché spazio architettonico di grande pregio e all’avanguardia – Renault ha presentato alla stampa specializzata il Trafic SpaceClass. Spazio e Classe, queste le due parole che compongono il nome del nuovo veicolo della Losanga e che ne identificano le caratteristiche. Stiamo parlando infatti

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di un prodotto innovativo che risponde alle esigenze di aziende e privati che vanno alla ricerca della modularità e dell’eleganza, ma anche di un’esperienza straordinaria di guida e comfort. Di un ufficio mobile ed anche di una sala riunioni esclusivi e funzionali. Di un gioiellino caratterizzato, come d’altronde sottolinea il nome stesso, da spazio ed esclusività. Con più di 50 configurazioni possibili da due a otto posti, Trafic SpaceClass offre notevoli possibilità di personalizzazione grazie a divanetti e sedili scorrevoli, retrattili e girevoli disposti su binari che consentono di ottenere la massima modularità.

I PILASTRI

Tre sono quindi i punti di forza del nuovo veicolo: comfort, funzionalità ed esclusività. Nel vano adibito ai passeggeri, troviamo sedili o divanetti ergonomici con molteplici regolazioni (schienale, braccioli, ecc.) per offrire sempre il massimo comfort a


Ed estremamente comodo, aggiungiamo, grazie alle due lunghezze disponibili (L1 pari a 4999 mm, L2 pari a 5399 mm), che permettono uno spazio passeggeri unico per dimensioni generose. Spazio super confortevole anche per mezzo dell’ampia apertura delle porte ed alla funzionalità “easy-entry” che consente di accedere con estrema facilità all’ultima fila di sedili (larghezza porta laterale scorrevole a un metro dal pavimento 1030mm con un’altezza di 1255mm per entrambe le versioni).

LE OFFERTE IN ITALIA

La Losanga propone per il nostro Paese due configurazioni: la SpaceClass da due a otto posti e la Signature da sette posti con salottino. Il passo, come indicato poc’anzi, presenta due lunghezze differenti (valido per entrambe le versioni): L1 4,99m e L2 5,93 m. Relativamente alle motorizzazioni, Trafic SpaceClass è caratterizzato da due motori Twin-Turbo S&S diesel: Energy 1,6 dCi 125CV ed Energy 1,6 dCi 145CV, conformi alle norme Euro 6C; entrambi disponibili con cambio manuale a sei marce. Ci troviamo insomma di fronte a motori con bassi consumi e basse emissioni di CO2. Oltre a consentire il trasporto di ben 8 passeggeri, Trafic SpaceClass offre, elemento non indifferente, un bagagliaio molto spazioso il cui volume va da 550 dm3 a 1000 dm3 nel modello L1 bordo. Una business lounge, a tutti gli effetti. Si, perché gli otto sedili pieghevoli in pelle, permettono di aumentare lo spazio interno di lavoro e creare una vera e propria sala riunione grazie al tavolino centrale a scomparsa. Non mancano due prese USB che consentono di ricaricare tutti gli apparecchi elettronici, luci a LED di cortesia per la lettura dei documenti e presto arriverà, come opzione, anche la wifi. Un vero e proprio spazio privato dove è possibile lavorare riparati dai vetri oscurati e in un ambiente dal massimo comfort termico, essendo il riscaldamento ed il climatizzatore regolabili dai passeggeri stessi. Un ambiente di bordo accogliente grazie anche ad un design degli interni curato, sobrio ed elegante. Ma anche estremamente funzionale e tecnologico: prese da 220V/300W e 12V, connettività Bluetooth e MP3, schermo da sette pollici e climatizzazione automatica anteriore.

e da 890 dm3 a 1800 dm3 nel modello L2. Spazio bagagliaio che può arrivare, per il modello L2, sino ad un massimo di 6 m3, se si abbassano tutti i sedili. Il nuovo nato di casa Renault – di cui il 3 novembre si apriranno gli ordini ed il cui lancio è alle porte – si propone come offerta in grado di rispondere alle esigenze sia delle aziende che dei privati: servizi di trasporto passeggeri professionali e noleggio con conducente, strutture alberghiere e sportive, società di trasporti ed agenzie turistiche, ma anche famiglie numerose. In Italia il prezzo di listino proposto va da 39.900 € (per la versione L1 1.6 dCi Twin Turbo 125 CV S&S E6) a 41.700 € (per la versione L21.6 dCi Twin Turbo 145 CV) Iva inclusa (trattandosi di un veicolo passeggeri e non commerciale).

MISURE

L1H1

L2H1

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EVENTI

ECOMONDO 2107

Il pulito è in

vetrina

Si è svolta a Rimini la ventunesima edizione di Ecomondo, il più importante appuntamento del nostro Paese per ciò che riguarda la green & circular economy a cura della

D

Redazione

al 7 al 10 novembre anche que­st’anno è andata in scena la manifestazione più verde dell’area euro mediterranea. Il Salone delle soluzioni tecnologiche più avanzate e sostenibili per la corretta gestione e valorizzazione del rifiuto in tutte le sue tipologie, nonché punto di riferimento in materia di sostenibilità ambientale a 360°, anche per questa edizione è stata un successo. 116.131 visitatori (+10% rispetto

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all’anno scorso), di cui 12.000 presenze internazionali. La qualità e l’internazionalità del business sono stati alla base del giudizio estremamente positivo diffuso fra espositori e visitatori. Numeri da record anche per le iniziative in programma: oltre 1.200 imprese su 113.000 mq della Fiera; centinaia di seminari, aperti dagli Stati Generali della Green Economy, con mille relatori, 9.000 buyers internazionali: “Questa non è più la fiera della green economy – ha spiegato il ministro Gian Luca Galletti inaugurando l’evento – è una vera fiera

dell’economia italiana e dell’economia globale. Abbiamo un mercato potenziale fortissimo fuori dall’Italia proprio perché in questi anni abbiamo sviluppato tecnologie e buone pratiche che oggi possiamo esportare e credo che questo sia il luogo giusto per metterle in mostra e anche per poterle vendere”.

UNO SCENARIO PER TANTI

Una vetrina di così ampio respiro inevitabilmente abbraccia una grandissima quantità di campi ma il ciclo completo del rifiuto rappresenta (insieme a bonifiche e grandi


STY, OVVERO PREMIO ALLA SOSTENIBILITÀ La rivista Vado e Torno ha premiato le tre categorie de “Sty - Sustainable Truck of the Year”: Distribution 2018, Tractor 2018 e Van 2018. I premi sono andati rispettivamente a SCANIA con il P CNG, a VOLVO con l’FH LNG e ad IVECO per il Daily NP Hi Matic.

di come il trasporto dei rifiuti su gomma in Italia e l’attenzione posta sulla sicurezza dei veicoli e sul loro impatto ambientale sia un settore in crescita e che gli operatori di questo comparto siano sempre più attenti alle innovazioni tecnologiche. Qui le Case costruttrici (presenti cinque delle “sette sorelle” dal momento che mancavano DAF e MAN, n.d.r.) trovano il palcoscenico ideale per presentare i loro ultimi sviluppi in tema di soluzioni per un trasporto sostenibile, la propria eccellenza tecnologica in materia di igiene ambientale, esponendo veicoli specifici per i servizi municipali, declinando i propri allestimenti speciali (compattatori, spazzatrici, mezzi con cassoni portarifiuti ecc.). Veicoli che in primis amano il “green” perché alimentati a carburanti alternativi come il metano (CNG, LNG) o biodiesel, ma anche quelli elettrici a zero emissioni, o ibridi. Nel riquadro di queste pagine vediamo le novità presentate da ogni marchio.

Nelle immagini di questo riquadro la consegna dei premi. Da sinistra: Franco Fenoglio (ad di Italscania), Giovanni Lo Bianco (ad di Volvo Trucks Italia) e a Mihai Daderlat (general manager Iveco Italy Market).

CITTÀ SOSTENIBILE

C’è anche un Salone nel Salone. Stiamo parlando di un’area che si pone l’obiettivo di mostrare soluzioni, tecnologie e progetti volti a migliorare la qualità di vita del cittadino e favorire lo sviluppo dei territori in chiave sostenibile, mostrando un modello ideale di città. Una città che si sta sempre più espandendo sia fisicamente che funzionalmente sul territorio, integrandosi con altri complessi territoriali e urbani, in un sistema diffuso e fortemente interconnesso. Tra i focus, MOBILITÀ per una mobilità sostenibile, intelligente, integrata. Si tratta dell’appuntamento nazionale più importante su elettrificazione dei vettori, TPL, car sharing, intermodalità e digitalizzazione con le principali associazioni e imprese del settore. Ma anche RIGENERAZIONE URBANA: edifici dismessi, aree sottoutilizzate, quartieri degradati; il futuro e la qualità delle città dipende dalla connessione fra centro

rischi, energia, circular e smart city, e acqua) il core business di Ecomondo. A Rimini quindi il Waste la fa da padrone, offrendo la più importante piattaforma di attrezzature e macchinari per la raccolta, pretrattamento e trattamento di tutte le tipologie di rifiuto. Tra i protagonisti dunque, i nuovi brevetti e le eccellenze di mercato dei veicoli per la raccolta e o smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi, delle cisterne per lo spurgo dei pozzi e dei rifiuti pericolosi. A testimonianza www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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EVENTI

ECOMONDO 2107

3 HIGHLIGHT

BIOMETANO, che ha presentato i prossimi step e le iniziative insieme alla Piattaforma Nazionale del Biometano, già lanciata nell’edizione 2016. L’obiettivo è di potenziare l’alleanza strategica con l’industria del gas naturale, in considerazione del biometano come punto di transizione fra energie rinnovabili ed energie tradizionali. SAL.VE, il Salone biennale del Veicolo per l’Ecologia, organizzato in partnership con Anfia, è tornato in un’area espositiva di 6.000 mq con in mostra l’intera gamma della produzione di veicoli industriali e speciali per la raccolta dei rifiuti solidi e liquidi. HYDROGEOLOGICAL RISKS AND DISASTER PREVENTION AND MANAGEMENT, il nuovo settore di Ecomondo dedicato ai sistemi e soluzioni di prevenzione per il rischio idrogeologico e i principali rischi climatici, le inondazioni e l’erosione delle coste.

e periferie, qualità delle abitazioni e nuove infrastrutture tra loro interconnesse. Soluzioni curiose ed interessanti: dalla SMART STREET, in cui l’intelligenza viene applicata ai manufatti cementizi e marker stradali per raggiungere la massima affidabilità e sicurezza (ne è un esempio il sistema di attraversamento intelligente che consente al pedone di oltrepassare la strada attivando degli avvistatori luminosi visibili agli automobilisti sino a 800 metri), al SENTIERO LUMINESCENTE, concetto innovativo di architettura eco-sostenibile, per creare ambienti con luce interna propria senza bisogno di elettricità (sentieri e camminamenti, piste ciclo-pedonali) attraverso l’utilizzo di una graniglia vetrosa “bright materials”.

Ma anche l’utilizzo di microvetture a trazione elettrico-ibrida, la collocazione ottimale delle stazioni di ricarica elettrica nei centri urbani, lo SMARTBUS (sistema di trasporto a chiamata per migliorare l’offerta di trasporto pubblico), sono proposte volte ad ottimizzare la mobilità sostenibile.

FILIERE IMPEGNATE

Pure conoscere, riconoscere e riciclare scarti può migliorare la qualità della vita. Un esempio su tutti quello del Gruppo Fiori, leader nell’ambito del recupero dei metalli ferrosi e non ferrosi, che ha presentato un nuovo ed originale progetto/laboratorio scientifico con lo scopo di conoscere meglio i metalli, scoprire e capire le loro proprietà, studiare la loro storia attraverso la filiera del rottame. Impegnarsi in questa filiera, significa contribuire a ridurre il consumo di energia e acqua necessari al trattamento dei minerali da estrazione ed abbassare notevolmente le emissioni necessarie per la lavorazione del metallo. Stesso discorso per i PFU. Il riciclo degli pneumatici fuori uso è una filiera sempre più fiorente in Italia; grazie

all’attività di recupero di EcoTyre, consorzio che dal 2011 rappresenta un’eccellenza nella gestione degli Pneumatici Fuori Uso, si raccolgono ed avviano al recupero gli pneumatici che si accumulano presso i gommisti e officine dopo il cambio gomme. I PFU rappresentano una vera e propria risorsa visto il loro possibile recupero al 100%. La maggior parte degli pneumatici raccolti viene triturata per produrre il “granulato di gomma”, un materiale di riciclo che può essere utilizzato nei sottofondi stradali, nel rivestimento di piste di atletica, di aree

5 CASE PER 7 SORELLE In grande spolvero i Costruttori che mostrano i muscoli “green” ad Ecomondo. Ormai da diversi anni, infatti, la mostra del riciclo e della sostenibilità è diventato un appuntamento fisso per il mondo truck, sempre più attendo all’ambiente e all’ottimizzazione delle risorse.

MERCEDES-BENZ IVECO

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Anche quest’anno IVECO partecipa alla fiera Ecomondo. Due le grandi novità: da un lato la nuova famiglia del Daily Blue Power, il veicolo campione di sostenibilità, promotore di un trasporto senza limiti, perchè non teme nemmeno le restrizioni più rigorose di accessibilità ai centri cittadini; dall’altro il Nuovo Stralis NP: 460 cv di potenza pura, il veicolo più sostenibile di sempre per le missioni a lungo raggio, appena presentato ad Ulm. Anche la gamma dei medi trova il suo spazio ad Ecomondo, rappresentata da Eurocargo, in differenti versioni tra cui uno alimentato a metano con una nuova configurazione, dotata di set di bombole per i carburati puliti, con una capienza complessiva di 900 litri.

Stand centrale al padiglione A7 per la Stella che ha messo in mostra tutta la sua gamma “ecologica” dando, quest’anno, particolare rilievo ai veicoli FUSO che, per la prima volta in questa fiera, hanno una loro identità e autonomia. In particolare Canter ed il 7C15 EcoHybrid, unico light truck ibrido elettrico diesel sul mercato. Non poteva mancare l’Unimog, veicolo polivalente per eccellenza, con una tecnologia all’avanguardia che garantisce la massima versatilità di esercizio in totale sicurezza e grande semplicità. Campione di vendite europeo Mercedes-Benz Atego è il punto di riferimento nel segmento della distribuzione da 6,5 a 16 t di PTT in fatto di qualità, affidabilità, costi di riparazione e manutenzione e longevità. Ad Ecomondo presente la versione a telaio ribassato dell’Atego, 1221 LnR, ideale per gli impieghi municipali. L’esposizione si completa con Antos ed Econic che si conferma il veicolo perfetto per i servizi municipali in ambito urbano.


INCONTRI: SCANIA PROTAGONISTA DELLA

gioco per bambini e molto altro. La restante parte è invece, destinata al recupero energetico. Proprio per questo, grande protagonista di Ecomondo, è stato il progetto PFU Zero che nel corso del 2017 ha festeggiato i primi 100 interventi di raccolta straordinaria presso depositi di PFU abbandonati (in questi anni oltre un milione e mezzo di pneumatici sono stati avviati al recupero, bonificando discariche, fondali marini, greti dei fiumi e capannoni in disuso) e ha visto rinnovato il patrocinio da parte del Ministero dell’Ambiente.

RENAULT TRUCKS Forse uno dei primi costruttori ad aver creduto in questa manifestazione. Renault Trucks ha attirato i visitatori, oltre che con la sua ampia gamma di veicoli con motorizzazioni alternative, con un robot a dimensione umana con incastonato sul petto una grossa Losanga. Un simbolo, divertente, che ha voluto trasmettere un messaggio di modernità e attenzione al futuro. Renault Trucks ha dedicato una specifica gamma, la D, alla distribuzione partendo da qui per testare, già da molti anni, motori e relativi carburanti alternativi al gasolio.

“Verso un futuro sostenibile. Insieme”: è questo il titolo dell’evento, al quale hanno assistito gli oltre 400 ospiti presenti presso lo stand Scania ad Ecomondo. Sei aziende, hanno raccontato il rapporto con il cambiamento, l’innovazione e la sostenibilità. Aziende di grande eccellenza, come Barilla (Riccardo Stabellini, Barilla Group Supply Chain), DHL (Alberto Nobis, Presidente e Amministratore Delegato DHL Express Italy), Ferrero, Ikea (Stefano Brown, Sustainability Manager), Gruppo Sanpellegrino (Maura Sartore, Supply Chain Director ) e Whirlpool (Karim Bruneo, Corporate Responsibility and Government Relations Manager), appartenenti a diversi settori merceologici, hanno esposto la propria “vision” in ambito sostenibilità, moderate da due voci narranti Claudio Lubatti, Delegato Anci per Osservatorio Trasporto Pubblico Locale e Pier Luigi del Viscovo, editorialista de “Il Sole 24 Ore”. Due voci, che hanno messo in evidenza il valore del territorio e dei giovani, simbolo di una nuova era del trasporto, sempre più consapevole ed efficiente. “Abbiamo avuto l’onore di ospitare realtà di grande eccellenza, realtà apparentemente molto distanti tra loro ma accomunate dalla necessità di trasportare le proprie merci

SOSTENIBILITÀ per renderle accessibili a tutti. Un minimo comune denominatore, il trasporto, che vede Scania protagonista nel guidare il cambiamento verso un futuro sostenibile attraverso soluzioni di trasporto all’avanguardia”, ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania. Chi è impegnato in prima linea in questo processo è però il Costruttore di veicoli industriali. Per questa ragione Scania ha voluto lanciare in questa occasione il nuovo motore a gas 13 litri da 410 CV, un passo avanti nell’utilizzo del metano per il trasporto lungo raggio. Il nuovo motore a gas genera una coppia di 2.000 Nm, tra 1.100 e 1.400 giri/min: valori che lo rendono comparabile ad un motore diesel di pari potenza. Un trattore stradale LNG con una massa complessiva di 40 tonnellate ha un’autonomia fino a 1.100 km, mentre un autotelaio può percorrere fino a 1.600 km senza necessità di effettuare rifornimento. “Ora più che mai – ha detto Franco Fenoglio alzando il velo sul nuovo veicolo – abbiamo bisogno di soluzioni di trasporto sostenibili: Scania è in prima linea nel supportare le imprese di trasporto per consentire loro di rispondere alle richieste di una committenza sempre più sensibile a tematiche legate alla sostenibilità e per far sì che questo rappresenti un elemento di differenziazione e successo anche dal punto di vista della profittabilità.”

SCANIA

VOLVO TRUCKS

Uno stand da grande Salone internazionale. Questo la dice lunga su quanto il Grifone sia sensibile al mondo “Green”. Sostenibilità che per Scania non è solo ambientale ma anche economica. I veicoli a carburanti alternativi non sono certo una novità per il Costruttore svedese che a Rimini ha esposto tutta la sua gamma, compreso il truck con pantografo per le strade elettrificate e il veicolo da distribuzione ibrido da 15 tonnellate di PTT. Ma la novità è stata il nuovo motore a gas da 13 litri: un passo avanti nell’utilizzo del metano per il trasporto lungo raggio. Con questa anteprima mondiale Scania amplia ulteriormente l’offerta di soluzioni a carburanti alternativi per la nuova generazione di veicoli. Il nuovo motore 13 litri, basato sulla piattaforma Scania da 13 litri, è un propulsore di nuova concezione alimentato a metano, a ciclo Otto, con candele di accensione e combustione stechiometrica.

Anche il Costruttore di Goteborg entra nel magico mondo dell’LNG; e lo fa alla grande, vincendo subito il premio Sustainable Truck of The Year 2018. Le caratteristiche più apprezzate di questo mezzo sono state l’elevata efficienza nei consumi e il basso impatto climatico. Il Volvo FH LNG offre le stesse prestazioni eccellenti e il ridotto consumo di carburante di un veicolo Volvo diesel, ma con emissioni di CO2 decisamente inferiori. Con l’alimentazione a gas naturale, le emissioni si riducono del 20% e con il biogas rinnovabile combinato con HVO, è possibile arrivare fino al 100%. Lo stand Volvo Trucks, sobrio ed elegante come nello stile del marchio, ha quindi messo in bella mostra il veicolo e il premio vinto e ha visto la presenza di gran parte dello staff della sede italiana con in prima linea il suo amministratore delegato, Giovanni Lo Bianco. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUOTE

MERCEDES BENZ

L’inizio di un’epoca di

Ferruccio Venturoli

Nel primo dopoguerra la Germania risollevò la sua economia anche grazie all’impiego di mezzi robusti e maneggevoli, tra tutti L 3500, il più amato

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N

el 1950, un incremento di portata dell’autocarro Mercedes L 3250, diede vita all’L 3500, uno dei più popolari musoni degli anni cinquanta. Questo mezzo fu il primo vero punto d’orgoglio dello stabilimento di Mannheim nel dopoguerra e, nello stesso tempo, gettò le basi per una nuova dimensione cosmopolita della Stella a tre punte. Dall’inizio del 1952, infatti, l’L 3500 fu assemblato, per esempio in Argentina e dal 1954 in Brasile e in India. E non solo, visto che l’indiana TATA dopo più di quindici anni deteneva ancora la licenza di produzione. In Sud America, l’importazione dei kit di assemblaggio diede il via alla costruzione del primo impianto Daimler-Benz del continente.

L’INIZIO DELLA STORIA

Alla fine del 1949 un veicolo si affacciò sul mercato tedesco quasi in punta di piedi; sembrava uno dei soliti, pragmatici, “cavalli da tiro”, del miracolo economico tedesco che, proprio in quei mesi sarebbe esploso. Il leggero L 3250 con le sue 3,25 tonnellate di portata fu, infatti, il primo veicolo commerciale sviluppato ex novo nel dopoguerra, e fece il suo debutto nel maggio del ’49 alla fiera di Hannover. In linea con il clima di austerità che si viveva in quegli anni; l’L 3250 e il bus derivato O 3250, presentavano uno schema di progettazione semplice ma resistente. Il telaio per esempio, ricordava quello dell’Opel Blitz

che la fabbrica aveva continuato a produrre su licenza fino al 1949. La cabina, tondeggiante e tutta in metallo, con pochi elementi in legno, somigliava molto a quelle dei vecchi camion anni ‘30.

UN NUOVO MOTORE

A tutto questo si deve aggiungere lo sviluppo del nuovo OM 312, un sei cilindri a gasolio con una potenza di 90 CV per una cilindrata di 4,6 litri, destinato a un successo mondiale, grazie al suo eccellente rapporto peso-potenza, paragonabile a quella del benzina, e le particolari doti di fluidità di marcia. Agli inizi del 1950 il mercato, infatti, era dominato dai propulsori a benzina, tuttavia l’OM 312, diede l’avvio a una controtendenza dando al Diesel un ruolo dominante tra i camion di media portata. Fu anche grazie a questo motore che il nuovo camion poteva offrire una tara molto favorevole, cosicché mantenne il nome originale di L 3250, solo per pochi mesi, prima di essere ribattezzato L 3500 nel gennaio 1950, con l’aumento del peso trasportabile di un quarto di tonnellata. Un operazione resa necessaria anche dalla presenza sul mercato di concorrenti (Bogward e Magirus) che offrivano questa possibilità. Sfortunatamente fu solo fino al 1955 che le sigle dei modelli indicarono la portata, da quella data in poi, questa fu sostituita con codici che indicavano semplicemente il modello. Fu così che L 3250 ribattezzato L 3500, dopo il ’55 cambiò di nuovo nome in L 311.

La versione cassonata dell’L 3500, fu quella che forse incarnò di più lo spirito di questo camion nato per lavorare in città, ma adatto anche alle medie distanze.

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RUOTE

MERCEDES BENZ

Una bellissima versione furgonata dell’L 3500. La carrozzeria è stata completamente riadattata per l’impiego nella distribuzione, da un carrozziere.

A parte il nome, il camion rimase per tutti un grande compagno di lavoro, affiancato nel 1953 da un fratello maggiore l’L 4500 (rinominato L 312), identico in tutto e per tutto tranne che per la maggiore portata. Questi due modelli diventarono istantaneamente leader di mercato nelle loro rispettive categorie e difesero la loro posizione fino al 1961, quando furono sostituiti.

TECNOLOGIA D’AVANGUARDIA

L’interno della cabina dell’L 3500 come appariva all’inizio degli anni ’50, semplice ma pratica e confortevole.

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Esaminando più da vicino questi veicoli non appare strano che siano stati un successo fin dall’inizio. La cabina poteva contare su un sedile a tre posti e su un sistema di riscaldamento che era ancora lontano da essere uno standard perfino sulle autovetture. Le portiere si aprivano verso l’anteriore ed erano fornite di deflettori che garantivano una fresca brezza


L’3500 fu anche trattore, una dimostrazione di potenza del nuovo motore diesel che garantiva 90 CV.

all’interno durante la stagione calda. I termini di aspetto esteriore e di tecnica (per esempio il parabrezza non diviso e il motore 6 cilindri), questo veicolo era molto avanti per la sua epoca. Per quanto riguarda le caratteristiche di maneggevolezza il produttore non temeva affatto la comparazione con le autovetture, anzi esaltava le doti dell’L 3250, accreditato di una velocità massima di 80 km/h come si legge da un brochure pubblicitaria dell’epoca “Il nuovo camion Mercedes-Benz si adatta facilmente al moderno e veloce traffico con il dinamismo, la maneggevolezza e la velocità di un’ autovettura, in unione all’economicità di un motore diesel e alla resistenza di una progettazione attenta a tutti i dettagli.” Versioni a cabina avanzata dell’L 3500 furono presto

disponibili, ma durante tutta la prima parte degli anni ’50 in pochi e rari esemplari. Inizialmente, l’adattamento delle sovrastrutture fu affidata a partner esterni come Kassborer e Wackenhut.

In risposta alla crescente domanda, la Casa decise di produrre una serie completa di telai a cabina avanzata aggiuntivi il più presto possibile. La serie divenne disponibile dal 1954.

Versatile e maneggevole, utile anche in cantiere specie dopo l’aumento di portata da 2,5 a 3 tonnellate.

Del 3500 furono realizzate molte versioni tra cui una denominata “LA” e che offriva la trazione integrale, ottima su terreni sconnessi.

VOCAZIONE INTERNAZIONALE

La carriera internazionale dei camion leggeri di Mannheim iniziò a metà degli anni ’50. India e Brasile (e per un periodo anche Argentina) furono i Paesi dove l’L 3500 e i suoi successori furono prodotti per un periodo più lungo rispetto alla Germania, dove l’ultimo camion uscì dalla fabbrica nel maggio del 1961, mentre quella dei telai per bus si fermò al gennaio dello stesso anno. In Germania furono prodotti un totale di 145.739 modelli convenzionali, più 37.366 a cabina avanzata. Quasi un quarto di questi veicoli furono destinati all’assemblaggio oltreoceano. La versione LF 3500 configurata come autopompa, fu l’unica a montare la versione turbocompressa del motore OM 312; nella foto un esemplare destinato ai Vigili del Fuoco di Ankara, in Turchia www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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PROFESSIONE

NIGER

CAMIONISTA

di

Viaggio

Fergus G. Flaherty

I

mpossibile andare oltre. La polizia non sente ragioni, dobbiamo passare la notte qui ed è meglio assecondarli, visto che non più di una settimana fa, un turista francese è stato ucciso dai banditi a una ventina di chilometri da Agadez. Posto dalle mille ribellioni, con le varie parti in guerra che non hanno mai davvero riposto le armi e con i banditi

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allucinante

Su un vecchio Mercedes attraverso il Sahara con un carico di disperati. Forature e problemi di ogni genere: trentasei ore per fare cinquanta chilometri

di strada sempre all’erta, questa parte del Sahara non è il luogo ideale per passare le vacanze. I cinquanta passeggeri che costituiscono il nostro carico, scendono lentamente dal camion e si allungano sulla sabbia. Siamo a metà novembre e in questo periodo le notti possono essere molto, molto fredde, soprattutto per chi viene da Sud ed è abituato a climi tropicali. In maggioranza sono lavoratori immigrati che tornano dalla Tunisia e dall’Egitto, dove svolgono i lavori più umili.

Devono arrivare in Mali, dal Togo, dalla Nigeria, viaggiano aggrappati alle sponde del cassone, tra tonnellate di merci. Qualcuno ha comprato vestiti o piccole cose da rivendere in patria. Questa traversata del Sahara non è certo un viaggio di tutto riposo. Ci vogliono diverse settimane per coprire le migliaia di chilometri che separano il Sud della Libia dal Niger. Stipati sul vecchio Mercedes, i passeggeri gelano la notte e si bruciano al sole, durante le lunghe tappe diurne. Ma è il prezzo da pagare per tornare a casa. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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PROFESSIONE

CAMIONISTA

NIGER

distretto, nel centro del Niger. Una volta contrattato il prezzo, Abba ci aveva detto che saremmo partiti a mezzogiorno ma, si sa, il tempo qui appartiene solo a Dio e le promesse di un uomo del Sahara non impegnano nessuno, tant’è che siamo partiti all’alba del secondo giorno di attesa. Dopo la preghiera e un tè bollente, abbiamo finalmente preso la pista verso Sud. In ossequio al fatto che siamo bianchi, ci ha concesso la scelta se viaggiare in cabina o sul cassone. Abbiamo scelto il cassone, meglio l’aria aperta; lo stare seduti ore e ore in cinque in cabina, non ci attira proprio. Sul cassone, in un equilibrio sempre precario, ci ricaviamo un sedile sulle balle di vestiti che arrivano da chissà dove e chissà a chi sono destinati. Abba, il proprietario del vecchio Mercedes: stabilisce la tariffa, decide itinerario e soste e ha una sorta di potere assoluto sul carico.

IL PADRONE

Vecchio autista del deserto, Abba, regna sul suo equipaggio e sul suo carico. A quarant’anni non guida più; sonnecchia in cabina e di tanto in tanto lancia dei brevi ordini all’autista e al suo assistente. È lui che tratta con i passeggeri e con la polizia ed è lui che decide l’itinerario e le ore di guida. Il suo Mercedes è come un vascello e lui è il capitano. Avventurarsi al centro del più grande deserto del mondo, in questa situazione non è certo alla portata del primo venuto. In questo Paese uomini come Abba sono rispettati e temuti da tutti. Anche noi siamo passeggeri di Abba fino a Zinder, la capitale dell’omonimo

Finalmente uomini e merci sono a bordo, può cominciare una lunga odissea attraverso il deserto, verso Sud.

Sul cassone tra enormi quantità di merci i passeggeri gelano di notte e si bruciano al sole durante le lunghe tappe diurne.

ALLAH E IL SUO EQUIPAGGIO

Su tutti i camion che attraversano il deserto, la composizione dell’equipaggio è sempre la stessa: il camion appartiene ad Allah e tutte le scritte che coprono la carrozzeria sono per lui, poi c’è il proprietario terreno Abba, ed è lui che comanda davvero. Poi c’è il “Secondo”, che è autista, meccanico, carrozziere e segretario. È capace di riparare tutto, non importa cosa e non importa dove, e tutto con gli arnesi di bordo. Se è bravo e non spenderà tutti i soldi in birra e donne, diventerà proprietario di un suo camion

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FERMI DI NUOVO

Riparare la gomma non è una sciocchezza, ci vuole tutto l’impegno e l’esperienza dell’equipaggio.

dopo qualche anno di lavoro duro. Il terzo membro dell’equipaggio, di solito un ragazzino, è una specie di schiavo dei primi due, si occupa di pulire il camion, di preparare il tè durante le soste e svolge tutte le mansioni più umili e faticose; viaggia per lo più sul predellino, avvinghiato allo specchio retrovisore, il viso massacrato dal freddo, dalla sabbia e dal sole. Dopo una ventina di chilometri, ma già in pieno deserto, ecco il primo problema, una foratura. I passeggeri ne approfittano per sgranchirsi. Non c’è panico a bordo. Come un ingranaggio ben oliato, che dimostra una lunga abitudine questo tipo di incidenti, gli uomini si mettono al lavoro. La ruota viene presto riparata e rimessa al suo posto, ma non c’è una pompa per gonfiarla. Bisogna aspettare un camion di passaggio per rimettersi in moto. Si dice che in Africa il tempo non abbia lo stesso valore che nel Mondo Occidentale, ma quando si arriva alla quarta foratura della stessa ruota, i passeggeri cominciano a lamentarsi fino scatenare una vera e propria rivolta, finché Abba decide di sbarazzarsi dello pneumatico. Quando si riparte abbiamo fatto 50 chilometri in 36 ore di viaggio.

Il suo Mercedes è come un vascello e lui è il capitano. Avventurarsi al centro del più grande deserto del mondo, in questa situazione non è certo alla portata del primo venuto.

In attesa di ripartire c’è il tempo anche per farsi fare la barba da un barbiere improvvisato.

Ancora uno stop, di cui rinunciamo a conoscere l’origine. Un fuoristrada ci viene incontro. Questi veicoli sono abbastanza rari in questa regione e il vederlo ci mette inquietudine: o si tratta di turisti o di banditi o di polizia. Negli ultimi due casi significa che si avvicinano dei problemi. In cabina la tensione è palpabile, e si dissolve solo quando due turisti tedeschi scendono per fare qualche fotografia, i nostri compagni di viaggio ne approfittano per chiedere di tutto: aspirina, pomata contro le scottature, antibiotici, una camicia, qualche soldo. Finalmente un villaggio, il primo che incontriamo dalla nostra partenza, con Abba e un poliziotto partiamo alla ricerca dell’unico ristorante, in un’area di 100 km, è una baracca di plastica e lamiera; ci sono tante mosche che quasi non si riesce a entrare, ma la fame è più forte di tutto; all’interno la miseria è grande, alcuni bambini e due vecchi aspettano che noi finiamo di mangiare per gettarsi sugli avanzi. Ripartiamo, pian piano che si scende verso Sud il deserto lascia il posto alla boscaglia, alberi scheletrici e cespugli spinosi, fanno la prima apparizione insieme ai primi metri d’asfalto. La media oraria si riassesta: con il piede fisso sull’acceleratore, Abba, riesce a portare il camion a 40 km orari. A Zinder torniamo a una parvenza di civiltà, dopo una notte di riposo, qualche birra e una doccia, decidiamo di salutare Abba per salire a bordo della moderna Toyota che abbiamo noleggiato.

Un carretto con un bidone d’acqua è il benvenuto! Un piccolo comfort durante la sosta. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUBRICHE FUORISTRADA

FOCUS AZIENDE

Dove batte il cuore di SAF-HOLLAND Siamo andati fino a Bessenbanch, al confine tra Baviera e Assia, per toccare con mano la qualità dei prodotti di un gruppo in grande espansione di

Luca Barassi

P

rendi un piccolo villaggio nel centro della Germania e la storia della famiglia Sauer… hai preso così gli ingredienti base per la ricetta di una azienda che dal 1881 produce assi per mezzi agricoli, prima, e poi per veicoli commerciali. Pochi sanno, infatti, che SAF è l’acronimo di Sauer Achsenfabrik, ovvero Fabbrica Assali Sauer. Se l’azienda di fine ‘800 fu antesignana nella costruzione di un prodotto che agevolasse il lavoro nei campi, oggi ci ritroviamo di fronte ad un gruppo industriale che nel 2016 ha superato il miliardo di euro di fatturato. Un risultato raggiunto attraverso una presenza globale con 19 siti produttivi in tutto il mondo, 27 filiali, 3300 dipendenti e oltre 9000 punti di assistenza e la produzione di assali e componenti per rimorchi, bus e trattori stradali.

PAROLA D’ORDINE: ACQUISIZIONE

La storia di questa importante realtà industriale tedesca, è fatta di numerose piccole e grandi acquisizioni. L’ultima, in ordine di tempo, è quella del 2006, anno in cui SAF, leader nella produzione di assali, decide di ampliare il proprio business in USA e nel campo delle ralle e acquista il 100% di Holland. Da qui la nuova denominazione del gruppo. Ma anche una recente acquisizione in Cina ha permesso a SAF-HOLLAND di espandersi in estremo oriente (e Australia) dove, per il momento, il peso del proprio business è solo del 4%, ma in rapida espansione. La strategia industriale del gruppo tedesco, attraverso la progressiva presenza in

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tutti i Continenti, è quella di produrre, nei diversi siti, per lo specifico mercato di riferimento. Questo sia per una ragione logistica, sia commerciale, dato che ogni mercato ha esigenze e specifiche molto diverse. Esistono delle eccezioni, come la fabbrica in Turchia, che, oltre a soddisfare una parte delle richieste europee, si rivolge anche al mercato asiatico, con circa 15 mila assali all’anno.

NON SOLO ASSALI, NON SOLO PRODOTTO

Senza dubbio gli assali sono il business portante dell’azienda, ma la nuova generazione manageriale che sta portando SAF-HOLLAND ad una profonda evoluzione e ad una grande espansione commerciale, ha voluto ampliare e spingere anche su diversi componenti che fanno parte di un truck o di un bus. Partendo dagli assali, la gamma è in grado di offrire il modello INTRA (con freni a disco o tamburo) e il MODUL, oltre al nuovissimo SAF ADAPTIVE AIR DUMPING, un prodotto che protegge il carico grazie alla diminuzione sensibile delle vibrazioni e fa risparmiare in peso complessivo. Per il resto, invece, la produzione di SAF-HOLLAND si concentra su ralle di nuova generazione (a due livelli e

senza grasso), sulle zampe per rimorchio, piastre di montaggio e molti altri componenti anche per gli autobus. Andare oltre il prodotto, però, è un must per SAF-HOLLAND che sul servizio ha puntato tutto. Oltre a garantire un’assistenza 24/7 in tutto il mondo e in 21 lingue diverse, l’azienda tedesca offre una garanzia di sei anni a chilometraggio illimitato e senza obbligo di controllo intermedio. Una politica unica e innovativa nel panorama dei costruttori del nostro settore e che è sinonimo di trasparenza e semplicità.

ENTRIAMO IN FABBRICA

Altro punto che non può essere messo in discussione in SAF-HOLLAND è la qualità. È vero, quando si pensa alla Germania e alle sue aziende, si associa immediatamente la precisione e spesso la maniacale precisone dei processi di produzione. Ebbene la multinazionale di Bessenbanch non è da meno, anzi, potremmo dire che insegna qualcosa agli altri. Un sistema che parte dagli standard VALEO, ma


qui il personale è in crescita, perché le professionalità si evolvono e non lasciano spazio alla disoccupazione causata dalla robotizzazione degli impianti. Ciò che colpisce, infatti, guardando in faccia i lavoratori del sito, è la loro giovane età, ma anche l’altissima percentuale di donne. Tutte le fasi, ad ogni modo, sono progettate per ottenere un risultato certo e di altissima qualità e l’assale prende forma partendo da un tubo di acciaio, pezzo dopo pezzo, componente dopo componente, passando per la verniciatura in cataforesi e completandosi col montaggio dei freni (a disco o a tamburo) e delle sospensioni, dove richiesto.

aspetto moderno, logisticamente impeccabile e pronto ad assorbire un numero di commesse in crescita. Qui si producono circa 650 assali al giorno, su tre turni, soprattutto del modello INTRADISC. 245 operai all’opera sei giorni su sette che dal 1999 ad oggi hanno “sfornato” 1.850.000 assali. D’altronde percorrendo i sentieri tra le linee di produzione si nota la precisione del lavoro degli operai, in parte sostituiti dai robot. Ma non facciamo condizionare:

Insomma, un sito produttivo in grado di immettere sul mercato, tra i tre impianti di Bessenbanch, oltre mille pezzi al giorno, solo per il mercato europeo perché, come dicevamo, ogni area ha le proprie fabbriche che producono per gli standard e per i mercati di riferimento. Siamo certi che alla nostra prossima visita vedremo una azienda ancor più trasformata ma dove batterà sempre il cuore di chi l’ha fondata.

IL SITO

FOCUS

che poi è stato personalizzato e messo a punto dagli ingegneri tedeschi, per arrivare ad un risultato che porta ad errori di produzione nell’ordine dello “zero virgola percento”; e ancora non basta! Pur fidandoci sulla parola del management italiano che ci ha sempre esaltato le doti della Casa madre, abbiamo voluto toccare con mano e renderci conto di persona di come tutto il processo funzioni come un orologio svizzero… anzi tedesco. Per fare questo siamo andati nel cuore dell’azienda, dove alla fine di due secoli fa è nata e dove ancora oggi c’è la villetta dove Her Sauer viveva a fianco della sua officina e che oggi ospita il quartier generale del marketing e della comunicazione. A Bessenbanch si sviluppano oggi tre stabilimenti di produzione, oltre ovviamente agli uffici direzionali, mentre a circa 20 chilometri di distanza, ad Aschaffenfurg, è dove l’azienda si sta espandendo per far fronte alla progressiva crescita del gruppo: centro di formazione e, soprattutto, il grande magazzino logistico mondiale per il mercato dell’aftermarket. È nelle fabbriche di Bessenbanch, però, che abbiamo percepito in modo forte la fase di profondo cambiamento che sta vivendo il gruppo. Se nello stabilimento storico, infatti, i processi e le linee di produzione coesistono con una location sicuramente obsoleta, sintomo di una non lontana realtà di stampo artigianale, la “Fabbrica 3”, come viene chiamata, ha un

SAF-HOLLAND GmbH Lo stabilimento di Bessenbach, nell’alta Baviera, è lo storico sito dove è nata SAF. Qui oggi vi sono 3 impianti di oltre 30.000 mq totali di superficie, in grado di produrre oltre mille di assali al giorno. In tutto il mondo sono 19 i siti produttivi di SAF-HOLLAND. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUBRICHE FUORISTRADDA

LOGISTICA

La logistica si tinge di web a cura della

I

a sconvolgere le logiche della distribuzione delle merci. Ultimo miglio e non solo

Redazione

l settore della logistica ha vissuto fasi importanti nell’ultimo biennio, culminate da un lato nelle numerose proteste da parte degli autotrasportatori, dall’altro nelle avveniristiche affermazioni di alcuni amministratori delegati. Non è difficile vedere come la digitalizzazione e l’e-commerce abbiano ridisegnato i parametri di un settore che per molto tempo è rimasto immune agli sconvolgimenti dell’industria 4.0. Online retailer, guida autonoma ed espansione dei colossi digitali stanno

mettendo in discussione la logistica pensata in maniera tradizionale. Il numero e la tipologia di imprese coinvolte nel settore sta subendo un drastico slittamento, dovuto anche all’avvento di nuove tecnologie e modalità di trasporto. Aziende che fino a pochi anni fa sembravano lontane anni luce da questo mondo, cominciano a muovere i primi passi in vista di un maggiore coinvolgimento. Non sarebbe il primo caso di stravolgimento e ricostruzione di un settore tradizionalmente basato sulle interazioni offline.

Nell’immagine qui sotto, un centro di stoccaggio Amazon.

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Amazon e Uber pronti

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IL CASO AMAZON

Si pensi soltanto alla progressiva scomparsa di piccole attività commerciali a seguito del boom di acquisti online: Amazon, ad esempio, ha letteralmente spazzato via le piccole librerie indipendenti. Proprio il colosso di Jeff Bezos (non a caso partito come rivenditore di libri online) si sta facendo strada nel mondo della logistica, coprendo la distanza che separa il prodotto e l’acquirente. Seguendo una strategia applicata sin dall’inizio della sua attività, l’azienda di


Seattle si è sempre affidata a terze parti per quanto concerne il trasporto dei propri ordini; ora sembra intenzionata a voler colmare questa distanza con mezzi propri, assumendo un controllo totale del processo di consegna di propri pacchi. Questo è quanto si deduce da alcune scelte imprenditoriali prese negli ultimi anni, finalizzate a rendere Amazon sempre più indipendente dai propri partner. Ad avvalorare questa ipotesi c’è la scelta di introdurre il servizio “Amazon Flex” (per ora attivo solo negli Stati Uniti), pensato per coprire l’ultimo miglio della consegna affidandosi ad autisti freelancer, che potranno mettere la propria vettura al servizio di Amazon per effettuare consegne.

UBER STA AL PASSO

Questo modello, molto in voga nella cosidetta sharing economy, ha molto da spartire con le mire di un’altra azienda americana: Uber. Per chiudere il cerchio è bene evidenziare che, nello stesso anno dell’introduzione del servizio “Flex”, la app per taxi ha presentato “Uber Rush”, modalità di consegna on demand che usa lo stesso modello che ha portato tanto successo all’azienda fondata da Travis Kalanick. Travis Kalanick, fondatore di Uber.

La strategia è di facile comprensione: l’autista Uber non dovrà far altro che trasportare pacchi, mentre prima era esclusivamente limitato al trasporto di passeggeri. Il rischio è che gli autotrasportatori e i servizi di consegna possano insorgere, come fecero i tassisti con la prima versione della tanto discussa app. Che anche Uber voglia acquisire una fetta del mercato della logistica è ben evidente e ci sono pochi dubbi che le vetture a guida autonoma siano una priorità per l’azienda. A dimostrarlo c’é tanto l’acquisto dell’azienda OTTO (specializzata nella produzione di veicoli a guida autonoma), quanto il commento sfuggito al fondatore di Uber circa il risparmio economico che scaturirebbe dalla rimozione l’autista. Inoltre, proprio un camion OTTO fu protagonista nel 2016 della prima consegna a guida autonoma; in quell’occasione venne trasportato un carico di Budweiser nello stato del Colorado.

QUALE FUTURO SI PROSPETTA PER LA LOGISTICA?

Il mondo degli autotrasporti potrebbe davvero essere una gallina dalle uova d’oro per queste due aziende americane, considerando che negli USA non esiste un vero e proprio monopolio e circa un terzo dei camion viaggiano vuoti. Entrambe le aziende hanno le capacità per ottimizzare le prestazioni del settore e controllarne la stragrande maggioranza, come hanno già fatto nel loro mercato di riferimento. Già nel 2015 Amazon ha acquistato circa 1000 camion, lasciando pochi dubbi circa le sue intenzioni. Se tutto ciò può suonare minaccioso, specie per le aziende storicamente presenti nel settore, si tenga presente che questa non è che la punta dell’iceberg. Amazon intende andare ben oltre l’ultimo miglio della consegna, puntando ad un controllo quasi totale del processo che porta i propri articoli nelle case dei clienti. Quest’ultimo aspetto, l’entrata

nei domicili privati, sta facendo discutere a seguito della presentazione del servizio Amazon Key, che permetterebbe la consegna di pacchi nelle abitazioni anche in assenza del destinatario. Questo è possibile grazie ad una speciale “chiave” che il cliente rende disponibile e permette a chi effettua la consegna di entrare nell’abitazione e depositare l’articolo. Ovviamente, la prospettiva di un estraneo (o magari di un robot) che possa facilmente valicare la porta di casa apre degli scenari futuristici e, per certi versi, anche sinistri. L’intreccio di automazione e rispetto della privacy vanno a creare uno strano mix che sicuramente è destinato a far discutere (e molto probabilmente a legiferare). Ma se da un lato Bezos si preoccupa di avvicinarsi sempre più ai suoi clienti, dall’altro vuole creare un forte nesso con i centri di stoccaggio, controllando così ogni fase della consegna. A riprova di quanto faccia sul serio c’è il fatto che la filiale cinese di Amazon abbia acquisito una licenza per il trasporto marittimo che possa effettuare consegne anche per i propri partner, quasi a creare un “piccolo” modello di ciò che si prospetta per il futuro. Nulla esclude che l’azienda, che al momento conta su ditte esterne per effettuare trasporti, possa a sua volta prestare servizio di consegna per altri nell’imminente futuro. Non sarebbe quindi casuale l’affitto di ben 40 Boeing per i prossimi 5 anni, destinati a coprire lunghe distanze tra un magazzino e l’altro. Con una tale flotta Amazon diventa il quarto operatore al mondo per trasporto aereo, sulla scia di grandi nomi quali FedEx, UPS e DHL. Sicuramente Amazon e Uber assumeranno un ruolo di prim’ordine nella corsa all’automazione e, dato il ritmo di crescita, potranno forse avere abbastanza capitale da considerare l’acquisizione dei propri competitor. Si può speculare all’infinito su quanto grande sarà la fetta di mercato che si accaparreranno, e c’è chi recentemente lo ha fatto in termini di un confronto Amazon-Uber. Stando alle prime considerazioni, il colosso di Bezos pare lasciare poco margine alla concorrenza, ma niente può esser predetto con certezza in un periodo di sconvolgimenti e rivoluzioni digitali, così veloci che risulta assai arduo tenere il passo. www.trasportale.it  TRASPORTARE OGGI

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RUOTE ASSICURATE

DIFESA LEGALE

Guida in stato di...

Necessità

Chi pensa che la tutela legale sia un “costo” inutile per la propria azienda dovrebbe leggere con attenzione quanto è capitato a Enzo e Antonio di

Francesco Di Prisco

Enzo è un autotrasportatore di Catania; qui il lavoro è poco e così insieme al fratello Antonio IL CASO ha intrapreso un’attività di import/export di prodotti tipici. Ogni giorno i due fratelli partono da Catania per portare le varie specialità al porto di Messina dove poi vengono inviate in tutta Europa. I viaggi sono molto frequenti e gli affari vanno molto bene dato che la merce è molto apprezzata dagli stranieri e dai molti italiani che vivono all’estero. Nell’ultimo viaggio lo scorso ottobre Enzo ed Antonio erano di ritorno verso le 10 di sera quando Enzo, che era alla guida, ha accusato un malore. Antonio, che stava cenando al suo fianco, ha immediatamente preso il volante e condotto il mezzo verso la piazzola più vicina per chiamare soccorso. Arrivati all’area di sosta Antonio è stato fermato dalla polizia stradale che L’EPILOGO stava eseguendo dei controlli e, nonostante le evidenti condizioni precarie di Enzo, hanno intimato ad Antonio di scendere per effettuare l’alcol-test. Quest’ultimo, dopo aver chiamato i

soccorsi per Enzo, ha così dovuto effettuare gli esami del caso, che hanno accertato un tasso alcolemico di 0,2 g./l. a causa della birra bevuta a cena. La polizia stradale, a questo punto, non ha potuto fare altrimenti che comminare la sanzione amministrativa prevista e la sospensione della patente per tre mesi. Antonio, essendo titolare di una polizza di tutela legale DAS, ha fatto riLA TUTELA corso evidenziando che si trattava di una situazione di estrema urgenza e che è stato costretto a prendere il controllo del mezzo per evitare incidenti

e disagi alla viabilità stradale. Gli avvocati e i periti specializzati messi in campo da DAS sono riusciti a vincere il ricorso comprovando lo stato precario di salute di Enzo. Inoltre, dopo un’attenta indagine dei fatti, gli esperti messi in campo da DAS hanno scoperto che l’etilometro non era a norma di legge, in quanto sprovvisto della revisione periodica obbligatoria, come previsto e chiarito dalla recente circolare del 20 Ottobre 2017 rilasciata dal Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Antonio si è quindi riapproprio della sua patente e, dopo un breve e meritato periodo di riposo, oggi è tornato a fare il suo lavoro e a viaggiare con il fratello per le autostrade sicule.

Domande & Risposte Potete inoltrare qualsiasi domanda e richiesta relativa al mondo assicurativo a

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Anno 3 - dicembre 2017/gennaio 2108 - n. 22

SPECIALE CARTE con le card non si acquistano solo carburanti ma tanti servizi per gli utenti della strada

MERITOR

Il banco prova VECTO

LA RETE

Il passaggio generazionale

ANFIA

Il Bollettino


prOmOzIONI dedIcAte A strALIs my2003, my2007, my2012, my2014 e my2016.

FINO AL 31 dIcembre 2017

scOprI gLI eccezIONALI scONtI

su mOLtI rIcAmbI OrIgINALI dedIcAtI AL tuO strALIs SISTEMA FRENANTE

LAMPADINE

PROIETTORI E FANALI

CINGHIE

FILTRI

BATTERIE

POMPE ACQUA

CAVI RIMORCHIO

FRIZIONI

ImpIANtO eLettrIcO

ImpIANtO pNeumAtIcO


Parliamo di questo numero, in gran parte dedicato ad uno speciale, quello delle carte di servizio. Il che non vuol dire, come vedremo, solo card per l'acquisto del carburante, ma anche sistemi da utilizzare per i numerosi servizi necessari ogni giorno a chi è un "utente della strada" come noi.

sommario

S

iamo arrivati alla fine anche di questo anno di TOE Aftermarket che ha visto un’annata davvero ricca e densa di appuntamenti per il suo comparto, a partire da Bologna con Autopromotec che rivedremo nel 2019, nello stesso anno di Transpotec che, ne siamo certi, amplierà anch’essa molto al settore del ricambio e del post vendita. Noi ci saremo di sicuro; come sempre quando si tratta di novità.

Non mancano, naturalmente, approfondimenti su quanto è successo in questi ultimi mesi dell'anno nel nostro comparto, come il meeting di Palletways a Bologna, ma vi vogliamo segnalare una nuova rubrica dedicata alla tecnica. O meglio, dedicata ai diversi componenti che fanno parte del camion, approfondendo le novità del mercato e come gestirne al meglio la manutenzione. In questo primo appuntamento parliamo di batterie. Infine, anche se in realtà si trova all'inizio di questo giornale, vorremmo segnalarvi il breve articolo su Meritor. Breve perchè è arrivato in chiusura di giornale, ma nei prossimi numeri avremo modo di approfondire le eccellenze di questa azienda americana e, in particolare, del loro sito industriale di Cameri, in provincia di Novara.

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MERITOR SI PRESENTA Leader nella produzione di assali, l’azienda americana si proietta verso la sostenibilità, inaugurando a Cameri il banco VECTO

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SPECIALE CARTE DI SERVIZIO

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TECNICA: LE BATTERIE

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Non ci resta che augurarvi, come sempre, una buona lettura che, in questo caso, si aggiunge ai nostri migliori auguri di Buon Natale e di un fantastico inizio 2018. Al prossimo anno!

NOTIZIARIO Notizie dalle aziende

Un mondo vastissimo fatto non solo delle card delle compagnie petrolifere, anche se oggi la fanno (ancora) da padroni Cambia la catena cinematica dei camion e cambia anche la tecnologia del componente che dà energia al motore

LE ECCELLENZE DELLA RETE Ultima puntata dedicata alle officine più virtuose, sotto vari punti di vista, di Scania. Questo numero è dedicato al cambio generazionale

PALLETWAYS Una grande convention per celebrare un consorzio cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni. A Bologna

22 BOLLETTINO DELL’ANFIA

Appuntamento fisso con la rubrica della sezione Aftermarket dell’associazione dei Costruttori

La rivista del post vendita - ANNO 3 - n. 21 - novembre/dicembre 2017

Magazine specializzato supplemento alla testata Trasportare Oggi in Europa, n. 199 dicembre 2017/gennaio 2018

Direttore Responsabile: Luca Barassi - luca.barassi@trasportale.it

Grafica e impaginazione: il bozzetto di patrizia cella

Hanno collaborato: Lucilla Alberti, Luca Gaier, Goffredo Gualandi

Coordinatrice editoriale: Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it

Casa editrice: Transpoedit S.r.l. - Sede legale: V.le Monza 40 20123 Milano - P.IVA: 07634360965

Si ringrazia per la collaborazione: ANFIA, Politecnico di Torino, ZF

Redazione: redazione@trasportale.it

Reg. Trib. di Milano N. 723/97

Responsabile di testata: Ferruccio Venturoli

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NOTIZIARIO BRIDGESTONE CORRE

#nonfermartimai Bridgestone Italia porta avanti la campagna Insegui Il Tuo Sogno, Non Fermarti Mai, in qualità di Partner Olimpico Internazionale. Bridgestone Run è un esempio concreto dell’impegno globale che l’azienda giapponese porta avanti nella responsabilità sociale d’impresa (CSR) Our Way To Serve, impegnandosi a costruire una comunità più sicura e più sana, per una società sostenibile, operando in armonia con la natura. Our Way To Serve riflette la mission di Bridgestone – Servire la società con qualità superiore – perché le aziende migliori lavorano e contribuiscono anche a creare un mondo migliore. Si è concluso poche settimane fa, il secondo dei tre appuntamenti previsti da Bridgestone Italia a supporto della campagna Insegui il Tuo Sogno, Non Fermarti Mai. Accanto a Valeria nel ruolo di Ambassador Gianmarco Tamberi, Campione del Mondo Indoor di Salto in Alto e Campione Europeo, e Gregorio Paltrinieri, Medaglia d’Oro ai Giochi Olimpici di Rio 2016 nei 1.500 m stile libero, protagonista del primo evento: la traversata in mare aperto Piombino – Isola d’Elba.

YOKOHAMA E DONNAVVENTURA

Riconfermata la partnership È ripartita la nuova serie di Donnavventura con la nuova emozionante spedizione nell’Oceano Indiano. Anche quest’anno Yokohama si conferma partner tecnico della spedizione con i propri pneumatici Geolandar G015, un all terrain adatto a molteplici superfici. Geolandar G015 è un modello di pneumatico davvero completo. Infatti l’All Terrain rappresenta una risposta trasversale alle esigenze dei SUV e dei 4x4 in grado di accogliere e soddisfare le necessità di utenti alla guida in condizioni anche molto differenti. La dicitura All Terrain, richiamata nel nome A/T, significa “per tutti i terreni”, capace quindi di soddisfare una guida impegnativa e sempre diversa come i paesaggi e le condizioni che le Donnavventura trovano sul loro cammino.

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DAYTON

Si amplia la gamma per gli pneumatici autocarro Dayton lancia due nuovi prodotti nel segmento degli pneumatici per autocarro: Dayton Steer D550S e Drive D650D, per autocarri medi e leggeri. Prodotti in Europa da Bridgestone, offrono alle flotte “performance essenziali al miglior prezzo”. Steven De Bock, Director OE & Rep Sales Operations Commercial, Bridgestone Europe afferma: “Questi due nuovi prodotti ampliano la copertura che offre Dayton nel mercato europeo degli pneumatici autocarro, dove il prezzo è un elemento fondamentale. Con il supporto di Bridgestone, Dayton è riuscita a trovare una posizione distinta basata su affidabilità e prestazioni”. Gli pneumatici D550S e D650D di medie dimensioni sono adatti a veicoli leggeri (da 3.5 a 7 tonnellate) e di peso medio (da 7.5 a 16 tonnellate), per spostamenti regionali, veicoli a noleggio, settore traslochi ed edile. L’utilizzo principale è su aree urbane e regionali, con meno frequenza sulle autostrade. D550S è uno pneumatico resistente che combina una buona resistenza all’usura con una tenuta affidabile sia su fondo bagnato che asciutto. Inoltre l’espulsore di pietrisco aumenta il valore del pneumatico stesso contribuendo a mantenere i pneumatici in ottimo stato per la ricostruzione. D650D garantisce una buona trazione e risposta di frenata, mentre il disegno del battistrada che sfrutta la tecnologia “TIE-BAR” consente di ridurre al minimo l’insorgere di usure irregolari riducendo i costi di manutenzione.


ACITO

È nato un nuovo ramo d’azienda

Tamoil rinnova il sito

Giusto rilievo ai propri prodotti Tamoil gestisce un ciclo integrato di approvvigionamento, trasporto e commercializzazione di prodotti petroliferi. Parte fondamentale della propria strategia commerciale, è l’offerta agli utenti di buoni carburante, non oil e fuel card. Per poter dare il giusto rilievo a questi prodotti e per offrire una panoramica più completa dei vari servizi, Tamoil Italia ha creduto necessario un restyling del proprio sito, che rispondeva a delle logiche troppo istituzionali. La società ha quindi deciso, dopo un’attenta analisi delle soluzioni disponibili sul mercato, di affidarsi alla piattaforma di content management di Sitecore, adottando così la Sitecore® Experience Platform™. “In un mondo dove i consumatori sono mobili e attivi in tempo reale, Tamoil Italia punta a offrire ai clienti esperienze personalizzate e contestuali anche attraverso il sito web”. Ha dichiarato il project team di Tamoil Italia. “Per questo motivo, ci siamo affidati alla grande esperienza di Sitecore che grazie al proprio partner GM Servizi rivoluzionerà il nostro modo di presentarci ai clienti”.

GRUPPO PSA

Pezzi di ricambio con sistema Placche Distrigo Per migliorare l’efficienza della sua linea di distribuzione di ricambi, PSA Groupe introduce anche in Italia il sistema delle Placche Distrigo: si tratta di strutture – ce ne sono 13 in Italia – intermediarie tra il magazzino centrale del Costruttore e le Officine e Carrozzerie. Si occupano di Ricambi Originali Citroën, Peugeot e DS, della linea Eurorepar e, a breve, anche della nuova linea di ricambi multimarca. Garantiscono la consegna al Riparatore – autorizzato o indipendente – di almeno l’85% dell’ordinato nell’arco della stessa giornata, entro un orario limite che varia da caso a caso. Per soddisfare questo tasso di servizio, le Placche Distrigo effettuano almeno due trasporti al giorno e i loro clienti si trovano in un raggio massimo di 90 minuti. L’accorciamento della filiera di distribuzione porterà ad aumentare il livello della qualità del servizio della Rete dei Riparatori attraverso il miglioramento della competitività della distribuzione delle parti di ricambio. Michele D’Ercole, Direttore Commercio Ricambi e Servizi Post Vendita PSA in Italia ha dichiarato: “La creazione delle Placche Distrigo, che siamo stati i primi ad adottare, ha comportato l’implementazione di un’organizzazione adeguata ad una logica industriale per la quale è stato indispensabile una visione di cambiamento, sia a livello interno sia nei confronti del Cliente”.

Il Gruppo ACITO si fa in due, oltre ad ACITOINOX, brand leader europeo nella progettazione, realizzazione e commercializzazione di accessori in acciaio inox per camion, nasce ACITO WHEELS, un nuovo ramo d’azienda, completamente dedicato alla vendita di ruote e accessori per camion. La nuova divisione nasce grazie alla partnership ormai affermata con Alcoa Wheels, la multinazionale, numero uno nel settore delle ruote in alluminio per camion, della quale ACITOINOX già era distributore da tempo. “La separazione delle due attività – dice il general manager Rino Acito – si è resa necessaria a causa del grande aumento dei volumi di lavoro di entrambe le attività in Italia e all’Estero. È solo dividendo nettamente le attività – continua Acito – che ci sarà possibile da una parte seguire decisamente meglio i clienti, dedicando loro più tempo e più risorse e, dall’altra, concentrarci sullo sviluppo e sulla commercializzazione dei prodotti di entrambe le divisioni”. Parallelamente ad ACITO WHEELS nasce anche il nuovo sito www.acitowheels.com dedicato esclusivamente alla vendita di prodotti e accessori ACITO WHEELS e agli accessori-ruota ACITO INOX.

GITI Misura chiave per trasporti a carico elevato Giti Tire arricchisce la linea Giti GTL925 con una nuova misura, la 445/45R19.5 che affianca la 435/50R19.5 così da completare la sua offerta nel crescente segmento del trasporto ad elevato volume di carico. La nuova misura presenta un diametro inferiore in modo da garantire alle flotte che operano su piattaforme da rimorchio di aumentare il volume di carico interno fino a tre metri rispettando così il limite di quattro metri consentito in Europa. Entrambi gli pneumatici hanno un indice di carico 160 e codice di velocità J. Il 445/45R19.5 monta lo stesso cerchio e può essere montato sugli stessi assi del 435/50R19.5. Entrambe le misure sono marcate M&S ad indicare le superiori prestazioni di frenata e trazione in tutte le stagioni. Daria Sala della Cuna, Sales & Marketing Director - Europe for Truck and Bus (TBR) di Giti Tire ha affermato: “Sin da quando è stato introdotto alcuni anni fa sotto il marchio GT Radial, il GTL925 ha dimostrato di essere uno pneumatico molto affidabile e dal buon rapporto qualità-prezzo soprattutto in un segmento caratterizzato da elevate esigenze di utilizzo. La nuova misura è stata introdotta per aumentare le opzioni operative delle flotte che operano su piattaforme da rimorchio in quanto l’esigenza degli operatori è, da un lato massimizzare i carichi e, dall’altro tenere sotto controllo i costi di gestione e stiamo già constatando interesse ed ordini significativi in tutta Europa”.


ZF

NOTIZIARIO

Lanciato il primo freno di stazionamento elettrico

PNEUMATICI GOODYEAR

Così si vince il Rally del Marocco Il Team De Rooy, equipaggiato con gli pneumatici Goodyear autocarro standard, lo scorso 10 ottobre ha conquistato il 1°, 2° e 3° posto nella categoria Camion al Rally OiLibya del Marocco. L’Iveco Powerstar 4x4 del Team De Rooy di Federico Villagra, Adrian Yacopini e Ricardo Torlaschi non ha vinto soltanto nella categoria Camion ma anche nella classifica complessiva Open/SSV. Altri due Iveco Powerstar 4x4 del Team De Rooy hanno ottenuto il 2° e il 3° posto nella categoria Camion, finendo 4° e 6° assoluti nella classifica Open/SSV. Il Team De Rooy ha scelto per la corsa gli pneumatici standard Goodyear 375/90R22.5 Offroad ORD, lo pneumatico giusto per affrontare le sfide estreme dei 1.800 chilometri percorsi lungo il Marocco nel più grande rally cross-country africano. “Gli pneumatici Goodyear Offroad ORD sono stati indubbiamente un elemento chiave della nostra vittoria in questa gara” ha dichiarato Henk Van Leuven, responsabile del Team De Rooy. “Ringraziamo Goodyear e i suoi ingegneri per il loro lavoro, che ci ha assicurato gli pneumatici ideali e anche l’assetto migliore per disputare questa gara, come peraltro avevano già fatto sostenendoci nei nostri precedenti successi”. “Desideriamo complimentarci con il Team De Rooy per la sua vittoria nella categoria Camion al Rally OiLibya del Marocco e siamo molto orgogliosi che i nostri pneumatici abbiano contribuito al raggiungimento di questo risultato che ha permesso al team di impadronirsi di tutto il podio,” afferma Benjamin Willot, Direttore Marketing Commercial EMEA, di Goodyear Dunlop.

Con l’introduzione del primissimo freno di stazionamento elettrico (EPB) per l’heavy-duty sul modello Ford F-150 del 2018, ZF e Ford Motor Company hanno trasferito nel mercato degli autocarri leggeri di grandi dimensioni i vantaggi di questo sistema frenante, quali risparmio di carburante, maggior compattezza e diverse altre funzionalità. “Il freno di stazionamento elettrico è una tecnologia estremamente versatile, ideale per gli autocarri leggeri di grandi dimensioni,” ha dichiarato Manfred Meyer, Senior Vice President Global Braking at ZF. “Rispetto ai tradizionali freni di stazionamento a tamburo, ad esempio, l’impiego di questa tecnologia può consentire una riduzione di peso fino a oltre 9kg, su furgoni, autocarri di grandi dimensioni e SUV. In questo modo, si può ridurre sia il consumo di carburante sia la quantità di emissioni di CO2 e, eliminando il pedale o la leva del freno di stazionamento, lo spazio a disposizione all’interno dell’abitacolo aumenta e il freno può essere attivato premendo semplicemente un pulsante”.

LINK UTILI SCELTI PER VOI www.fiamm.com FIAMM Energy Technology è un’azienda multinazionale attiva nella produzione e distribuzione di accumulatori per avviamento autoveicoli e per uso industriale nata in seguito alla separazione dal Gruppo FIAMM del business delle batterie automotive e delle batterie industriali con tecnologia al piombo. L’azienda di Montecchio dispone di circa 20 sedi commerciali e tecniche sparse nel mondo e di una rete diffusa di importatori e distributori ed opera con un organico di mille persone. www.mecarparts.com Mecar ricambi online è un portale che movimenta all’anno e in tutto il mondo, più di 20mila ricambi (sia per veicoli commerciali che per quelli industriali).garantisce inoltre la reperibilità istantanea dei pezzi di ricambio e la consegna entro le 48 ore dall’ordine. Tutti i ricambi sono garantiti dal marchio Iveco di cui Mecar è concessionaria. www.transteksystem.it Trans Tek System vanta un’esperienza ultra ventennale, rigenera i compressori A/C per qualsiasi modello di autovettura, veicoli industriali, agricoli e movimento terra, coperti da un anno di garanzia. La qualità dei prodotti è garantita dai processi di lavorazione e dalla tecnologia all’avanguardia.

Yokohama Italia e Magri Gomme

Giro di poltrone

Yokohama Italia S.p.A. e Magri Gomme S.p.A. hanno annunciato un importante ingresso nel management del Gruppo. Dal 1° novembre infatti è in forza alla direzione commerciale Omar Schiavon, manager di alto profilo la cui professionalità è conosciuta e stimata nel settore pneumatici da oltre 20 anni. Omar Schiavon proviene da esperienze manageriali presso altre aziende del settore ed entra in Yokohama Italia e Magri Gomme con il titolo di Direttore Vendite Vettura e Autocarro Nord Italia per tutti i marchi commercializzati dalle due Aziende. Il manager si occuperà quindi della gestione del mercato e delle vendite per tutta l’area Nord del

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nostro paese, Emilia Romagna compresa. La sua nomina si inserisce in un più ampio progetto di riorganizzazione della Direzione Commerciale del Gruppo. Suo alter ego per il centro e sud Italia è Matteo di Ianni, che già ricopriva da qualche mese la posizione di Direttore Vendite per tutte le linee prodotto Yokohama e Magri Gomme. Entrambi i dirigenti riferiscono a Marco Princigalli, da poco più di un anno Direttore Commerciale del Gruppo. “Sono molto soddisfatto della riorganizzazione che abbiamo intrapreso” – afferma Marco Princigalli – “Stiamo lavorando per affrontare al meglio le sfide del mercadicembre 2017/gennaio 2018

to nazionale e per dare ai nostri Clienti il più efficace supporto possibile sul territorio. Gli investimenti in capitale umano saranno il fattore vincente della nostra crescita nei prossimi 5 anni. Sono convinto che Omar sarà il motore del nostro sviluppo al Nord sia nel comparto consumer sia nell’industriale”.


Meritor

vola verso Vecto

di

Luca Barassi

Inaugurato a Cameri il banco prova VECTO. L’impianto italiano si conferma un’eccellenza tra i siti industriali della multinazionale americana

È

proprio il caso di dirlo: “Meritor vola…” Il sito di Cameri, infatti, dove da oggi è operativo uno dei due banchi prova Meritor in grado di fornire dati di testing in linea con il protocollo VECTO, nasce nel 1909 come scuola di volo, per poi diventare una fabbrica di aerei militari nella seconda guerra mondiale. Joe Plomin, Senior Vice President and President International

Ancora oggi tutta l’area testing della produzione Meritor piemontese si trova nei vecchi hangar della fabbrica Cansa. Il marchio americano, con oltre 3,2 miliardi di dollari di fatturato, è leader assoluto nella produzione di assali e freni per truck, bus e per mezzi militari, oltreché per semirimorchi nel mercato nordamericano e di un’ampia linea di prodotti aftermarket.

anche in questo e ha investito oltre due milioni di euro nella realizzazione del primo banco prova europeo abilitato al software VECTO, installandolo proprio a Cameri, lo stabilimento italiano in grado oggi di soddisfare più di un terzo delle richieste europee, soprattutto per Case come Iveco e Renault Trucks, ma a breve anche per DAF.

VERSO L’ECCELLENZA ASSOLUTA

Sicuramente perché se l’azienda americana è rivolta verso il futuro, la struttura piemontese ne incarna perfettamente la filosofia, con un piano di ristrutturazione del managment e dei processi iniziato nel 2014, proiettato verso una produzione efficiente e sostenibile appunto. “Il nostro orgoglio – afferma Gianluca Alberti, direttore dello stabilimento – è quello di non aver licenziato nessuno neppure negli anni più bui dell’ultima crisi, quando il fatturato era crollato da 250 a 90 milioni di euro. Oggi stiamo riqualificando tutto il personale, rendendo efficiente la produzione che si svolge su tre turni e investendo nell’ottimizzazione delle risorse naturali come l’acqua e l’energia elettrica”. L’area testing del sito è, in effetti, un vero gioiello dove le macchine lavorano 24/7 per provare l’efficienza degli assali e dei prodotti Meritor, in un ambiente pulito e attento al riciclaggio delle risorse. “Tanto per darvi un dato – continua Alberti – di quasi 500 persone che lavorano qui, oltre 40 lavorano in ambito ricerca, sviluppo e testing”. L’orgoglio sarà dell’azienda, ma anche nostro a poter dire di avere in Italia una tale eccellenza.

98 per cento. È questa la percentuale di efficienza risultate dai test prodotto effettuati da Meritor. Cosa si potrebbe pretendere di più? Forse nulla, eppure dal Michigan, dove ha sede il quartier generale dell’azienda, hanno deciso che la strada è quella della sostenibilità, economica ed ambientale. 95 milioni di dollari nell’ultimo anno sono stati spesi in una ricerca e sviluppo che punta molto sui prodotti per i veicoli del futuro che, sempre più, saranno mossi da motori elettrici. “Nel 2025 – ha affermato Marco Bassi, General Manager Sales & Marketing Axles Europe – il 10% dei veicoli sarà elettrico. Noi siamo già pronti con una serie di soluzioni atte a soddisfare questo tipo di catena cinematica, estremamente complessa”. Ma questo non basta, perché presto l’esigenza dei Costruttori di veicoli industriali sarà quella di poter certificare i propri mezzi con lo standard VECTO, un protocollo che elabora e considera i dati di efficienza ed emissioni di sei aspetti di un veicolo, tra cui quello dei ponti. Meritor ha quindi deciso di essere pronta www.trasportale.it

COMPONENTI

MERITOR

PERCHÉ CAMERI?

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CARTE SERVIZIO

SPECIALE

Non solo

gasolio Le carte carburante sono uno degli strumenti più importanti per chi vive la strada con i propri mezzi. Oggi, l’evoluzione di questi strumenti di pagamento, offre una grande varietà di servizi. Vediamo qual è l’offerta del mercato

di

Andrea Trapani

I

l pagamento del carburante è sempre stato una priorità per chi guida un truck; una costante nei decenni di sviluppo dell’autotrasporto che ormai è arrivata alla propria maturità con un mercato ricco di competitor e offerte. Il carburante, infatti, non è più l’unica possibilità di acquisto. Così il mercato si è arricchito anche di altre definizioni; attualmente ci sono molteplici tipi di carte carburante che – con denominazioni che variano a seconda dei servizi offerti – si rivolgono alle aziende e ai liberi professionisti che dispongono di vetture o di una flotta. In quanto carte di pagamento, queste card comportano una serie di opportunità tra cui, in particolare, un modo più semplice per detrarre le spese fiscali del carburante. Una carta di pagamento petrolifera è quindi una carta che può essere utilizzata dal titolare per pagare i rifornimenti effettuati nelle stazioni di servizio della società petrolifera convenzionata che l’ha emessa. Se abilitata dalla società, la carta può essere utilizzata anche per acquistare lubrificanti, accessori e servizi, sempre nelle stazioni convenzionate.

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CHI SONO I PRINCIPALI FORNITORI?

La risposta è molto articolata: essendo il servizio nato dall’esigenza primaria di fare carburante, ovviamente è un mercato dove operano le più grandi compagnie petrolifere. Ma queste non sono le uniche protagoniste, anzi. Due tra le più importanti aziende in assoluto che forniscono card – DKV e UTA – sono attive sul mercato senza avere una rete di distribuzione di carburante alle spalle. A parte queste card “indipendenti”, di cui approfondiamo i servizi nelle prossime pagine, c’è l’offerta delle compagnie petrolifere. Queste (come per altro anche DKV e UTA, n.d.r.), al fine di semplificare la gestione dei rifornimenti, condivide un vasto numero di servizi e di vantaggi per semplificare la vita di chi viaggia e per permettere ai titolari delle aziende di controllare, gestire, scaricare e verificare il consumo effettivo e le spese carburante. Pertanto la scelta di una specifica carta rispetto a un’altra deve tener conto del tipo di necessità che si ha, ma anche del grado di personalizzazione nelle condizioni, sconti e servizi esclusivi che ogni singola azienda può ottenere, dando un peso prioritario proprio all’aspetto della personalizzazione. Diffuse ormai da parecchi anni nel nostro paese e in tutta Europa, le carte petrolifere sono quindi utilizzate specialmente dalle grandi aziende che hanno a disposizione flotte di medio-grandi dimensioni, ma si stanno diffondendo progressivamente anche verso una clientela fatta di professionisti e piccoli imprenditori.

CARTISSIMA, LA SOLUZIONE Q8

Come la sua versione prepagata “RecardQ8”, anche “Cartissima” è destinata a chi ha una flotta di qualunque ampiezza e desidera effettuare rifornimenti in Italia offrendo servizi sicuri e personalizzabili. In questo caso si torna alla funzione classica, quella di carta carburante; Cartissima e RecardQ8, infatti, sono uno strumento di gestione semplificata per i rifornimenti aziendali. Controllo in tempo reale anche in questo caso, con particolari funzioni avanzate valide su tutta la rete Q8 e Q8Easy: per la sicurezza il PIN non dura più tutta la vita e diventa modificabile in qualsiasi momento. Non solo, si possono scegliere gli impianti da inibire o abilitare all’utilizzo di CartissimaQ8 nonché definire i giorni e gli orari in cui la carta potrà essere utilizzata. Da non dimenticare, infine, l’innovativo servizio Security Plus che garantisce controlli passivi e attivi della propria flotta, con livelli di sicurezza tra i più elevati del mercato.

PERCHÉ UNA CARD I motivi per cui si stanno affermando sul mercato sono semplici e chiari: la modalità di pagamento elettronico sta soppiantando le vecchie schede carburante, meno pratiche nella gestione immediata e per la rendicontazione a fine mese. Non è tutto. In tal senso va ricordato che, fino a quattro anni fa, le imprese, i

lavoratori autonomi e i professionisti erano chiamati obbligatoriamente a compilare un foglio di carta conosciuto come “scheda carburante”. L’entrata in vigore del Decreto Sviluppo del 2011 ha scompaginato ulteriormente le carte in tavola, introducendo un elemento di forte novità.

www.trasportale.it

L’art. 7 ha cancellato l’obbligo della compilazione della “scheda carburante”, ma solo “in caso di pagamento con carte di credito, di debito, o prepagate”. Una situazione di cui tutti i maggiori player delle “fuel card” hanno approfittato immediatamente, aumentando le personalizzazioni e la diffusione dei propri servizi.

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SPECIALE

CARTE SERVIZIO

UN GRADITO RITORNO

Dopo tre anni di assenza dal mercato, da alcuni mesi il sito www.euroshell.it segnala il ritorno di Shell nel mondo delle card. Sul sito si legge “carta carburante”, ma è qualcosa di più. Le carte Euroshell – che in Italia si possono usare sulla rete di distributori Q8 e Q8 Easy, mentre in Europa ci sono altre 20.000 le stazioni di servizio disponibili – infatti non sono solo card petrolifere ma permettono di pagare una grande serie di servizi: dai pedaggi autostradali ai trafori, dalle multe ai servizi ROLA, fino a navi e traghetti. Insomma, una carta servizi completa che si avvale della nuova piattaforma lanciata questa estate. Tra i punti di forza la reportistica e la personalizzazione dei limiti di spesa per ogni singola carta che permette il blocco/ sblocco in tempo reale dal portale internet. Tra i “plus” c’è anche la possibilità di personalizzare il proprio PIN, mentre la fatturazione prevede la funzione della doppia lingua (per tutti i documenti provenienti dall’estero. Una possibilità resa possibile dall’alta standardizzazione del circuito Shell, uno dei più ampi in assoluto riguardo alla presenza nei singoli stati europei.

IP E TOTALERG PER UNA RETE DA… CARTAMAXIMA

Cartamaxima è la carta petrolifera aziendale per l’acquisto di carburanti e lubrificanti a marchio IP. La card attualmente è accettata su oltre 3.800 stazioni di servizio, rappresentando così il secondo operatore del mercato per numero di punti di accettazione sul territorio italiano. Grazie ad una partnership commerciale, oltre 1.000 stazioni di servizio della rete Totalerg accettano CartaMaxima per l’acquisto di carburanti, aggiungendosi quindi agli oltre 2.800 punti di vendita della rete a marchio IP. Con questa scelta CartaMaxima ha rafforzato la propria presenza sul territorio nazionale offrendo una rete estremamente capillare facilitando ancor di più l’utilizzo della card; ad esempio, ora si hanno anche 90 aree di servizio autostradali convenzionate. CartaMaxima è dedicata a tutte le aziende che hanno un parco mezzi in conto proprio, in conto terzi o in leasing. Per richiederla si deve possedere almeno un truck/furgone o tre autovetture. Oltre all’accordo con IP, TotalErg offre a sua volta un proprio servizio con una doppia scelta tra una carta destinata alle piccole aziende e ai liberi professionisti possessori di partita Iva (Voil@) e una destinata alle flotte aziendali (TotalErg Card). I vantaggi di tali soluzioni sono dati dalla diffusione della rete vendita: le card, infatti, vengono accettate in circa 13.000 stazioni di servizio TotalErg e delle reti partner in 16 diversi Paesi. Non è tutto: in Italia la distribuzione ha una densità ottimale nel raggio di percorrenza di una vettura pari, in media, a una stazione ogni 10 km. Tra le novità per i titolari della carta TotalErg Card, è arrivata la possibilità di attivare il servizio “Pedaggi con cui TotalErg diventa l’unico interlocutore a cui si pagheranno il carburante e i pedaggi usufruendo, allo stesso tempo, degli sconti ministeriali sul costo dei pedaggi annuali per autotrasportatori. Da settembre 2017 è possibile attivare il servizio anche per i pedaggi europei (Francia, Spagna ed Austria).

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LE CARTE CHE PARLANO ITALIANO

Eni, forte della propria posizione di vantaggio sul mercato italiano che le deriva dalla storia e dal dimensionamento, è un fornitore storico di card. “Multicard” è la carta di pagamento valida in tutti i distributori Eni ed Agip in Italia che permette di fare il pieno, lavaggi, cambiare l’olio, fare un controllo. “Truckpass24” è invece la versione pensata per le aziende con flotte di mezzi pesanti che desiderano usufruire di una rete specializzata in tutto il territorio nazionale. Garantisce rifornimenti veloci tramite erogatori ad alta portata (fino a 130 litri/minuto) che possono essere dotati di lettore carta integrato. Per eventuali rifornimenti fuori dalle rotte abituali è utilizzabile anche su tutta la rete di accettazione Multicard. L’accettazione delle carte è estesa su oltre 17.000 stazioni di servizio in Europa di cui 5.000 Eni Station.


ANCORA COLLABORAZIONI

Tamoil propone “mycard” per varie tipologie di clienti, da quelli privati alle aziende. Per chi possiede una flotta la soluzione è “mycard Tamoil Corporate”, la carta di pagamento con la quale si possono acquistare carburanti e lubrificanti Tamoil in tutte le stazioni di servizio abilitate. Si tratta di una carta di pagamento gratuita, dotata di un microchip e di una banda magnetica che consentono la raccolta automatizzata dei dati, garantendo versatilità e affidabilità nell’utilizzo. Dal 2012 la card aziendale è utilizzabile anche in 7 stazioni ENI dislocate sulle principali arterie autostradali Italiane.

All’interno di servizi ad ampio raggio che parte dall’approvvigionamento in viaggio senza contanti in più di 65.000 punti di accettazione multimarca al conteggio del pedaggio fino al rimborso IVA – DKV offre svariate prestazioni utili per ottimizzare e controllare i parchi veicolari in tutto il continente. Due sono le card offerte alla clientela: si parte con la classica DKV CARD che permette di effettuare e pagare il rifornimento in viaggio senza contanti e in assoluta sicurezza. A corollario della funzione nativa, DKV Euro Service

offre una serie di servizi intelligenti come DKV TOLL, DKV REFUND e molto altro tra cui lavaggio, accessori, traghetti, traffico combinato, DKV ASSIST, pedaggio e utilizzo di tunnel. La seconda carta è dedicata a chi pensa all’ambiente. Con DKV CARD CLIMATE i clienti possono compensare al 100% le loro emissioni di CO₂. Per dare dimostrazione dell’impegno per il rispetto ambientale delle aziende che scelgono la DKV CARD CLIMATE, viene consegnata una certificazione che attesta la compensazione totale delle emissioni di CO₂: ogni litro di carburante acquistato include un contributo aggiuntivo in progetti certificati di protezione ambientale. Da quanto è stata immessa sul mercato (fine 2014), la DKV CARD CLIMATE ha già compensato circa 8.700 tonnellate di anidride carbonica: la Germania, da sempre molto attenta alla tutela ambientale, è in testa alla classifica con quasi 3.000 tonnellate compensate, staccando l’Italia, che si trova comunque al secondo posto. Parallelamente ai servizi, DKV si è mossa anche per la flessibilità: DKV Euro Service, infatti, ha ampliato le funzionalità del conto cliente elettronico DKV COCKPIT per offrire carte carburante in modo più sicuro. Ora i clienti DKV possono, in base alle proprie esigenze di approvvigionamento, impostare limiti di disponibilità flessibili per ogni carta. È inoltre possibile disattivare temporaneamente ogni carta e riattivarla. Oltre a impostare i limiti di disponibilità, se i clienti desiderano ricevere una notifica ogni volta che viene utilizzata una carta o inserito un PIN errato, DKV eREPORTING mette a disposizione una funzione di allarme via e-mail.

DKV, OLTRE 80 ANNI DI ESPERIENZA

Tra i fornitori più famosi del mercato non si può non ricordare l’attività di DKV Euro Service che, da più di 80 anni, è uno dei principali fornitori di servizi nel settore della logistica e dei trasporti tanto che, nel 2016, la DKV CARD è stata premiata come “best brand” per la dodicesima volta consecutiva nella categoria carte di rifornimento e servizi. www.trasportale.it

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SPECIALE

CARTE SERVIZIO Infine, l’utente può seguire in tempo reale l’utilizzo delle carte consultando la lista delle operazioni a display: “Quando si parla di sicurezza delle carte carburante, il controllo da parte dell’azienda cliente diventa un fattore decisivo, a prescindere da tutte le misure di sicurezza generali che si possono prendere”, dichiara Marco Berardelli, Country Manager di DKV Euro Service in Italia. “Ampliando le funzioni del DKV COCKPIT desideriamo offrire ai nostri clienti la possibilità di modificare le impostazioni di sicurezza in base alle loro abitudini in termini di rifornimento e alle singole esigenze”.

UTA, VERSO IL 55° ANNIVERSARIO

Quando si parla di carte servizi e carburante il pensiero corre a un altro storico marchio. La tedesca UTA, infatti, è protagonista del mercato da decenni – nel 2018 festeggia il 55° anniversario – avendo realizzato una specie di “Unione Europea” ante litteram: infatti, le sue Carte Servizi permettono di interagire con oltre 54mila stazioni di servizio convenzionate in ben 40 Paesi europei. L’offerta (a cui dedichiamo un box sotto,

ndr), si riassume in tre card che si distinguono per il cliente destinatario finale.

ALTRE SOLUZIONI

Nuove card stanno arrivando sul mercato approfittando delle possibilità di integrazione dei sistemi classici con quelli di pagamento dei maggiori issuer nel circuito delle carte di credito. Uno di questi esempi viene dato da “ExpendiaSmart Drive” che si pone, parole loro, come “l’unica carta carburante elettronica in Italia che permette di fare rifornimento in piena libertà in tutte le stazioni di servizio”. Tutto ciò è possibile perché la card, che opera su circuito Mastercard, è collegata a una piattaforma web che compila automaticamente la scheda carburante mentre il possessore della carta autorizza le spese con un click. Successivamente, l’azienda verifica i rifornimenti ed approva le spese, stampa le transazioni e trasmette la scheda carburante per il recupero dell’IVA. Più tradizionale invece il funzionamento di “edc Fuel Card” come spiega il sito ufficiale www.europeandieselcard.com:

tra i vantaggi innovativi, viene garantito un prezzo fisso settimanale del gasolio presso più di 6.500 stazioni di servizio in tutta Europa. Infatti, diversamente da molti fornitori di carte carburante, edc offre un innovativo sistema che prevede prezzi fissi settimanali del gasolio, validi dal lunedì alla domenica e comunicati in anticipo. In questo modo si sa quanto si pagherà prima di acquistare diesel.

l’intervista

UTA, DAL ’63 A SUPPORTO DI CHI TRASPORTA

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L’Azienda tedesca è presente in 40 Paesi, ha 89mila clienti e oltre un milione di carte circolanti trafori, sostenere tutte le spese del mezzo in viaggio, senza dover ricorrere ai contanti, ma anche, in Italia, ottenere sconti sui pedaggi autostradali.”

54mila stazioni di servizio

UTA o, se vogliamo essere più precisi UNION TANK Eckstein GmbH & Co. KG, è una delle aziende leader nel settore delle carte servizi e carburante, è una realtà che, nata in Germania nel 1963, si è progressivamente ingrandita fino ad arrivare a una copertura in 40 Paesi, praticamente in tutta Europa. “Sono quasi 55 anni – dice Marianna Poffe, procurement & marketing manager della sede italiana dell’Azienda tedesca – che offriamo ai nostri clienti un servizio sempre più completo, oggi decisamente a 360 gradi, praticamente in ogni Paese europeo. Con le nostre carte è possibile effettuare rifornimenti di carburante, corrispondere pedaggi di vario genere, pagare parcheggi, traghetti,

Dunque, UTA, è una realtà decisamente importante nel panorama europeo della mobilità, sia merci che passeggeri, su gomma; le sue Carte Servizi permettono di interagire con oltre 54mila stazioni di servizio convenzionate in 40 Paesi europei e diverse rappresentanze in loco. “A oggi – riprende la signora Poffe, nonostante la giovane età, da quindici anni in UTA – abbiamo circa 89mila clienti, per un totale di oltre un milione di carte, distribuite tra aziende di trasporto merci e persone. Siamo strutturati – continua - per dare la massima assistenza e la massima comodità agli autisti che le posseggono. Per esempio, a rispondere ai nostri telefoni, nei quaranta Paesi europei dove operiamo (praticamente, ormai, tutta Europa) c’è una persona che parla la lingua di chi telefona, 24 ore su 24, cosi che la comprensione reciproca del problema sia immediata. In altre parole se un italiano, cosi come un francese o uno spagnolo ha un problema, chi risponde al telefono saprà, non solo gestire al meglio la sua emergenza, ma potrà farlo in italiano, francese o spagnolo.”

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A gestire il servizio di assistenza è la Europe Net in quasi ogni Paese, un servizio che prevede praticamente tutto; anche quello, per esempio, di una persona che arriva in aiuto in brevissimo tempo, portando contanti, nel caso di multa salata.

Tre tipi di carta

L’offerta di UTA per il trasporto varia da Paese a Paese e la si può trovare e visualizzare sul sito www.uta.com, ma si traduce sostanzialmente in 3 carte: la UTA Full Service Card, per veicoli industriali e commerciali; la Mercedes ServiceCard esclusivamente per veicoli commerciali e industriali Mercedes-Benz e la ServiceCard OMNIplus, esclusiva per autobus Mercedes-Benz e Setra della EvoBus. “Oltre ai servizi – riprende Marianna Poffe – UTA offre la fatturazione bimestrale, con la possibilità di recuperare l’IVA versata, ma anche una base per effettuare l’analisi dei costi e le verifiche dei consumi, per gestire al meglio la flotta.” Una curiosità: non c’è da stupirsi che sia UTA a gestire la Mercedes Service Card, cosi come la ServiceCard OMNIplus; c’è da ricordare, infatti che il capitale di UTA è partecipato, per il 15% dal Gruppo Daimler.


Quanto saperne bisogna

TECNICA

BATTERIE

!

Acquistare un accumulatore per un veicolo pesante, tra ciclaggio, spunto, vibrazioni e capacità,

non è davvero una cosa semplice di

Ferruccio Venturoli

C

omprare una batteria. Potrebbe sembrare una cosa semplice, ma non è proprio cosi. Tanto per fare subito chiarezza diciamo che, come nel mercato degli pneumatici, anche in quello degli accumulatori i fabbricanti reali sono pochi, non più di quattro-cinque, che producono per vari brand, distribuiti attraverso canali diversi. La Exide, ad esempio, gestisce i marchi Tudor, Fulmen, Sonnenschein, Deta, Tensor, e York e in più produce per alcuni grandi

distributori di aftermarket, per esempio Hella, Magneti Marelli e Rhiag, mentre la Fiamm, oltre al proprio, si accolla anche i marchi AAA (Accumulatori Alto Adige), Uranio e quelli di altre “private label”. A moltiplicare le sigle sulle confezioni ci pensano pure vari costruttori di autocarri; anch’essi si fanno produrre batterie (sempre dalle stesse aziende) col proprio nome e le inseriscono nel listino ricambi. Anzi, DAF ha aggiunto anche gli accumulatori marchiati TRP ai componenti con

I siti di produzione sono relativamente pochi e ciascuno fabbrica batterie per vari marchi commerciali.

cui rifornisce i ricambisti indipendenti. Ciascun marchio dispone poi (ma questo è normale) di più gamme di prodotto con caratteristiche (e prezzi) a salire. Dunque per capirci qualcosa ci siamo affidati a Guido Scanagatta, Product Marketing Manager Transportation EMEA di Exide. Exide è uno dei maggiori produttori di accumulatori in Europa; soltanto la fabbrica italiana, a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, produce oltre 4 milioni di batterie per auto e veicoli pesanti l’anno. Exide produce per l’Aftermarket ma anche per il primo equipaggiamento di grandi Costruttori.

I CRITERI DI SCELTA

Se una volta una prima differenziazione era quella tra batterie già riempite con acido e quelle “a secco”, oggi non è più cosi. Le batterie in cui l’acido si versa al momento dell’istallazione stanno scomparendo, anche se avevano dei chiari vantaggi nell’aggirare l’inevitabile fenomeno di invecchiamento durante lo stoccaggio nei magazzini, la fase produttiva si è dimostrata troppo complicata e quindi costosa. Cosi oggi le batterie sono già pronte, realizzate in una lega piombo-calcio, non necessitano di www.trasportale.it

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TECNICA

BATTERIE manutenzione né di rabbocchi. Altri due importanti criteri di scelta di una batteria per autocarro sono il “ciclaggio” e la resistenza alle vibrazioni. Il ciclaggio è la capacità di effettuare ripetuti cicli di carica e scarica. Una batteria, infatti, funziona in un costante processo di carica e scarica. Quando una batteria viene collegata a un carico che necessita di elettricità, la corrente inizia a fluire dalla batteria che comincia così a scaricarsi. Nel processo inverso, la batteria si ricarica quando la corrente rifluisce al suo interno, ripristinando la differenza chimica tra le piastre. Man mano che la batteria si scarica, le piastre di piombo diventano chimicamente più simili, l’acido si indebolisce e la tensione diminuisce. Alla fine la batteria è talmente scarica da non poter più erogare elettricità a una tensione utile. Si può ricaricare una batteria scarica alimentandola con la corrente; una carica completa ripristina la differenza chimica tra le piastre e rimette la batteria in grado di erogare tutta la sua energia. Il peculiare processo di scarica e carica delle batterie piombo-acido fa sì che l’energia si possa scaricare e ripristinare in continuazione. Il criterio che oggi sembra quello più importante da considerare è quello relativo alle vibrazioni. Prima, però di addentrarci in questo campo, dobbiamo fare una premessa. Da una decina, d’anni, Il contesto normativo antinquinamento, come sappiamo, ha portato, all’adozione da parte dei principali costruttori del mondo truck dell’ADBlue®.

Le sponde caricatrici sono gli accessori che più gravano sulle capacità di ciclaggio delle batterie. Bisogna allora ricorrere a prodotti di livello elevato.

Con l’avvento dell’AdBlue, i costruttori di veicoli pesanti furono costretti a posizionare i serbatoi lateralmente al telaio, dove generalmente era alloggiata la batteria, spostando questa nella parte terminale dello chassis, una posizione estremamente critica per le vibrazioni, che ha portato anche a una piccola rivoluzione nella realizzazione delle batterie. Mercedes fu il primo costruttore a posizionare, nei trattori Actros, la batteria in fondo al telaio.

Le griglie che formano ciascun elemento sono ricavate da panetti di piombo opportunamente lavorati. Su di esse verrà poi depositata la materia nobile.

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tecnica

L’adozione di questa tecnologia ha comportato importanti modifiche soprattutto a livello di robustezza del telaio e collocamento della batteria. Il serbatoio dell’ADBlue®, infatti, in molti casi è stato collocato accanto allo scarico, posizione tradizionalmente occupata dalla batteria, la quale è stata così spostata alla fine del telaio. Si tratta, però, di un posizionamento che ha generato un problema: la zona in fondo al telaio è soggetta a forti vibrazioni che le batterie tradizionali non sono in grado di sopportare. L’utilizzo di batterie tradizionali provoca cedimenti prematuri comportando conseguenti costi extra per la gestione della flotta. Per evitare ciò, per resistere a tali vibrazioni, tutti adottano ormai tecnologie assai elaborate che riguardano soprattutto il fissaggio, attraverso accorgimenti meccanici che evitino il distacco della materia nobile dalle piastre.

Gli elementi vengono poi bloccati nel contenitore, applicando resina tra piastre e fondo del contenitore stesso. Le maggiori vibrazioni hanno portato, soprattutto per volontà dei Costruttori, a nuovi e più restrittivi test, che ora si effettuano considerando le vibrazioni sui tre assi del veicolo.

LA CAPACITÀ E LO SPUNTO

Ultimi elementi di selezione di una batteria sono la “capacità” e lo “spunto”, lo spunto (scarica rapida a freddo, o CCA), che si misura in A, è la corrente di picco massima che una batteria riesce a erogare per un tempo brevissimo (tra i 5 e 10 secondi) per avviare i motori e dà anche la misura della “salute” della batteria stessa: se il motore fatica ad avviarsi, non sarà necessaria una batteria più potente, ma, probabilmente, una batteria nuova. La capacità di una batteria a

piena carica di una batteria è, appunto, la capacità di erogare una specifica quantità di elettricità (Ah) a un determinato amperaggio (A) in un lasso di tempo definito (h). Spunto e capacità necessarie alle caratteristiche del veicolo, vengono definite dal Costruttore quando progetta il veicolo stesso. La capacità delle batterie per i più comuni trattori dell’ultima generazione sono quelle identificate con le sigle “B” o “D5” e “A” o “D6”, rispettivamente di 180 Ah e 225 Ah.

COME È FATTA UNA BATTERIA Per illustrarvi meglio la struttura di questo componente, ne prendiamo ad esempio una di ultima generazione, la Exide StrongPRO. Una batteria in sostanza è un insieme di celle connesse tra loro, ciascuna capace di generare una tensione di circa 2V; quelle da 12V ne hanno quindi sei. La StrongPRO è sviluppata con la nuova generazione di tecnologia HVR (High Vibration Resistance) ed è dotata di Carbon Boost, la rivoluzionaria soluzione di Exide per ridurre la stratificazione dell’acido, consentire una ricarica più veloce e aumentare la capacità di ciclaggio. La tecnologia HVR permette anche di superare test di vibrazioni estreme, raggiungendo il livello V4 previsto dalla prova di vibrazione, secondo la norma EN50342-1 del 2015, con conseguenti minori rischi di guasti, maggiore affidabilità e aspettativa di vita, e minori costi di gestione flotta. Nell’immagine di questo riquadro potete vedere la composizione di una batterie per truck e, in particolare il modello Exide StrongPRO.

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FOCUS

LE ECCELLENZE DELLA RETE

Passaggio

generazionale N

on è mai facile dare continuità ad un progetto iniziato oltre trenta anni fa. Ma alcune officine della Casa, grazie alla collaborazione della famiglia e dei propri collaboratori lo hanno fatto. Lo abbiamo sempre detto: per crescere e avere un ruolo di riferimento nel mercato, le aziende devono essere costruite su solide basi a partire dalla volontà delle persone di investire nella propria struttura. Ed è solo vivendo in prima persona il proprio settore che si riesce a conoscerlo e a fare le scelte giuste. Le storie delle seguenti officine ne sono l’esempio e la dimostrazione.

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In questa ultima puntata relativa alle eccellenze della rete Scania, il Grifone ha voluto dare un tributo alle officine passate di padre in figlio OFFICINE MECCANICHE POLIMENI SRL

Ci troviamo a Reggio Calabria dove tutto ha inizio con papà Polimeni. Uomo dal grande carisma - come è richiesto ai veri capi - che sapeva tutto del camion quasi l’avesse scritto nel DNA. Un’intuizione e comprensione del problema immediata. Una capacità organizzativa che ha permesso di impostare l’azienda e di farla crescere. Nel 1979 arriva infatti l’autorizzazione che riconosce l’officina certificata Scania. Nel 1989 l’azienda si trasferisce a Gallipo Marina e viene fondata una nuova società col cognato, Giuseppe De Luca. Si lavora tanto e la struttura e la famiglia crescono. Nel 1996 arrivano in azienda Giusi (che si occupa della parte amministrativa), il fratello Rosario (meccanico) ma anche i tre nipoti: Antonino (meccanico), Francesco (meccanico-magazziniere) e Christian (accettatore e magazziniere). Oggi il team è composto da 12 persone e comprende i membri della famiglia - che sono arrivati alla seconda generazione - ma anche collaboratori esterni, e 14 anni fa è stata creata una nuova struttura per poter rispondere al meglio agli standard del Grifone ed offrire un servizio eccellente. La voglia di imparare e di crescere non finisce mai per le Officine Meccaniche Polimeni. Figli e nipoti sono consapevoli che per andare avanti è necessario guardare al futuro alfine non solo di “mantenere alti i sacrifici di chi tutto ha iniziato, ma anche di portare avanti l’azienda”.

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NUOVA AUTOSERVICE SNC

Tutto ha avuto inizio negli anni ’60, inizialmente come officina per autovetture; il fondatore, Lanfranco Incontri, ha dato il via all’attività con un socio. Anche in questo caso stiamo parlando di un’officina autorizzata Scania da più di trenta anni, in cui è avvenuto il passaggio generazionale. La sede si trova a Bastia Umbra (PG) ed ha un raggio di azione di circa 100 km, con clienti storici che si affidano a loro da molti anni. Oggi in azienda troviamo Alessandro (nipote del fondatore), lo zio Mauro che è diventato capo officina, la sorella che si occupa della segreteria ed Arnaldo (papà di Alessandro) che è l’amministratore. Si tratta insomma di un’attività a conduzione famigliare, portata avanti con grande passione e dedizione, nel rispetto dei sacrifici fatti dal nonno Lanfranco per dare vita a questa attività. Il team è composto da 1 capofficina, 4 operai, 3 persone in ufficio oltre ad Alessandro in magazzino.

Azienda quindi presente sul mercato da decenni ma che non siede sugli allori: “Nel tempo il lavoro d’officina cambia velocemente. Una volta era un lavoro molto più pesante, ora la tecnologia è di grande aiuto.

D’altro canto però, la tecnologia e l’innovazione sono in continua evoluzione, ed è necessario quindi un processo di aggiornamento costante per rimanere al passo con i tempi” come ha dichiarato Alessandro.

EURODIESEL SRL

Un altro esempio di passaggio generazionale lo abbiamo nell’officina Eurodiesel, nata nel 1978 a Calerno S.Ilario, in provincia di Reggio Emilia col papà Umberto. La prima generazione (Vittorio, il figlio) entra in azienda negli anni ’80; e quando nel 1994 Umberto si ritira e va in pensione, arriva Gianmarco (il nipote), che ne rappresenta la terza generazione. Come spesso accade alle persone che hanno lavorato per una vita, e la cui vita era il lavoro, Umberto che oggi ha 84 anni, passa ancora in officina a controllare che non ci siano problemi. La dedizione molto forte al lavoro e la stima per il “suo” team fanno sì che si preoccupi ancora quotidianamente della salute dei dipendenti e della squadra intera. Vittorio ha fatto pratica in azienda ricoprendo tutti i ruoli possibili, e oggi è l’amministratore. Anche il figlio sta ripercorrendo le orme del padre facendo la gavetta e, in parallelo, seguendo un percorso di formazione che lo renda competente nella conoscenza del prodotto Scania. “È importante che impari da subito e conosca quello che andrà a fare e dire domani”, dichiara Vittorio. “Mi auguro che arrivi ad un ottimo livello ed intraprenda un percorso amministrativo-logistico per gestire in futuro l’attività. La mia esperienza porta a dire che lavorare con il padre è difficile. Ma credo molto nei giovani perché sono il futuro. Ci sono però spesso degli scontri generazionali. Con mio figlio sta andando molto bene, ha un bellissimo approccio al lavoro. Mi auguro che possa continuare a crescere: ha una grossa responsabilità ma anche una grossa opportunità. Auguro a tutte le persone che hanno dei figli in azienda di saper valutare in maniera obiettiva le loro inclinazioni e capacità. Non vanno sopravvalutati, altrimenti invece di dare un’opportunità si dà un dispiacere” conclude Vittorio.

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EVENTI

PALLETWAYS

Yes, we deliver Palletways Italia è una società leader nella distribuzione espressa di merci su pallet. Quest’anno il network ha festeggiato il suo 15° anno di attività, riunendo l’intera rete di Concessionari di

Federica Lugaresi

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uindici anni e non sentirli, celebrati alla grande lo scorso 16 e 17 ottobre nella splendida cornice di Palazzo di Varignana, sulle colline bolognesi di Castel San Pietro Terme. L’aria che si è respirata è stata quella di una festa in famiglia, a cui ha partecipato l’intera Rete dei 100 Concessionari: aziende sia di grandi dimensioni che a gestione familiare, tramandate da generazioni e capaci di offrire e garantire ai clienti un servizio di alto livello.

Palletsway - che nasce nel 1994 nel Regno Unito per soddisfare la domanda di un servizio specializzato in grado di distribuire in modo efficiente partite di merci su pallet da una tonnellata, con le stesse soluzioni che i corrieri espresso applicano alla movimentazione di buste e piccoli colli), rappresenta oggi la maggiore rete europea (con 40.000 pallet lavorati ogni giorno) che conta oltre 400 concessionari e 17 hub operativi in 20 paesi, Italia compresa. Ed è qui che, dicevamo, si è svolta la due giorni per festeggiare i passaggi

cruciali del 2016 e parlare degli sviluppi futuri. Mission del Gruppo “è alzare costantemente gli standard di qualità offerti ai nostri clienti” come ha dichiarato Albino Quaglia, Presidente di Palletways Italia. Un Gruppo forte e unito che ha deciso di assumere il personale dell’hub di Bologna, portando il numero di dipendenti da 80 a 220. “In controtendenza con il nostro settore abbiamo optato per l’insourcing del personale dell’Hub perché la gestione diretta dell’operatività del nostro più importante centro di smistamento in Italia, ci permette di formare e motivare i nostri collaboratori per garantire un servizio impeccabile ai nostri clienti” ha continuato Quaglia.

I NUMERI DI PALLETWAYS

40.000 i pallet gestiti al giorno, di cui 23.000 solo nel Regno Unito, 10.000 in Italia e 3.000 nella Penisola Iberica Un pallet ogni quattro gestito

dai network specializzati in merce pallettizzata, è distribuito da Palletways Un pallet ogni secondo è quanto viene gestito durante una giornata di operatività standard 20 i Paesi in cui il Gruppo offre servizio di ritiro e consegna

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I SERVIZI OFFERTI Un’Azienda che nei suoi primi 15 anni di vita è passata da 23 concessionari a 105, da 40.000 pallet - movimentati nel primo anno di attività – a 2.142.000 nel 2016, da 1 Hub a 3 Hub (che complessivamente coprono un’area di 37.000 m2). Il Network ritira, smista e distribuisce attraverso i tre hub di Bologna, Milano e Avellino oltre 9.000 pallet a notte. Numeri non da poco.

UN ANNO INTENSO

L’annata 2016/2017 per Palletways è stata significativa. Intanto, il cambio di proprietà essendo entrata a far parte del Gruppo Imperial Logistics International (Gruppo internazionale con sede in Sudafrica), poi è diventata Concessionaria a Genova, Bologna e Modena, ha assorbito 7 nuovi Concessionari e ha visto il volume di attività crescenti del 15% (in linea con quello del network europeo). Un successo riconosciuto dal nuovo azionista Imperial, che ha confermato il proprio impegno ad offrire le risorse

Il segreto del successo della formula Palletways risiede anche nella sua facilità d’uso. A seconda dell’urgenza, il cliente può scegliere tra due livelli di servizio: Premium, con rese a partire da 24 ore, ed Economy, con rese a partire da 48 e 72 ore. Adottando, poi, il pallet come unità di misura per la tariffazione, si è riusciti a semplificare l’offerta commerciale e il controllo dei costi, eliminando le sorprese degli oneri accessori e del rapporto peso-volume. Il network propone oggi sette tipologie di pallet: Full, Half, Quarter - per le merci pesanti - e Light, Extra Light, Ultra Light e Mini Quarter - per le merci leggere. Nel corso degli anni sono stati inseriti: il Servizio Internazionale, il Servizio Garantito, una linea di pallet studiati ad hoc per le merci ADR e il Servizio Timed, che soddisfa la necessità della GDO e dell’Horeca di ricevere la merce in fasce orarie stabilite.

affinchè il business continui a crescere. Non è mancato neanche l’ottenimento della certificazione per la gestione ambientale, la ISO 14001, dato che l’Azienda ha a cuore il rispetto dell’ambiente in cui opera.

L’ANNO CHE VERRÀ

Dopo il lancio dei network in Polonia e Germania (Hub di Monaco) lo scorso anno, le priorità per il futuro di Palletways restano il rafforzamento della rete internazionale ed il continuo sviluppo della piattaforma tecnologica.

Si sta pensando infatti, ma sono ancora in fase di studio evoluto, a nuove app, nuove funzioni che gestiscono spedizioni che non passino direttamente dall’Hub, ed alla possibilità di bollettare direttamente utilizzando le dimensioni del pallet. Di rilievo sarà la possibile apertura di un Hub nel centro Italia (si parla di Orte), per creare un asse che possa collegare l’Adriatico al Tirreno senza transitare forzatamente da Bologna. Ma anche il progetto fresco fresco, di veicolazione diurna nell’Hub bolognese.

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EVENTI

PALLETWAYS Detto questo, Palletways terrà occhi molto ben aperti sul business dell’e-commerce, che avrà sviluppi notevoli nell’immediato futuro, e sulle tecnologie elettriche che permettono di bypassare le limitazioni dei centri urbani - quando si tratti di ultimo miglio - e permettono un sovraccarico di tolleranza del 15%.

LE CERTIFICAZIONI

Albino Quaglia, Presidente Palletways Italia.

Due momenti dell’incontro tenutosi a Bologna.

Ma non è tutto oro quello che luccica, e come in tutte le realtà che si rispettino, si presentano criticità. Palletways spedisce. Spedisce la merce dal cliente mittente al cliente di destino. Negli ultimi 15 mesi una spedizione su dieci è arrivata in ritardo. È solo con l’impegno di entrambe le parti (Concessionari e Hub), con una maggiore collaborazione e comunicazione più chiara, ma anche con una buona conoscenza del manuale operativo, che questo ed altri problemi possono essere superati e migliorati. Ognuno insomma deve fare la propria parte. E qualcuno l’ha fatta meglio di altri: durante l’evento, Palletways ha premiato i Concessionari che attraverso il proprio la-

voro si sono distinti rappresentando e diffondendo al meglio i valori del Network. Il primo premio per il Campionato “Concessionario dell’Anno 2016/2017” è stato assegnato a RACCHETTI MEDIOTRASPORTI di Cremona. Il secondo posto a PALLET EXPRESS di San Giuliano Milanese, mentre il terzo gradino del podio è stato conquistato da BORDIGNON Trasporti di Torino. Come “Concessionario più puntuale dell’anno” è stato premiato SM LOGISTICA di Rimini. Nella categoria “Nursery”, dedicata ai concessionari che fanno parte della rete da meno di un anno, si è distinta la nuova sede di CECCARELLI GROUP, della Provincia di Milano.

Palletways e i suoi Concessionari vedono tra i loro clienti aziende dei più svariati settori (alimentare - temperatura controllata esclusa - vinicolo, edile e meccanico, etc.). Le esigenze sono diverse e specifiche ma il comune denominatore è una qualità costante. Ecco perché attraverso un percorso di garanzie e qualità sono state ottenute le seguenti certificazioni: • la certificazione ISO 9001, standard di riferimento, riconosciuto a livello internazionale, che attesta la qualità dei processi e dei sistemi di gestione aziendale; • lo HACCP per il trasporto alimentare (regolamento CE 852/2004) sulla prevenzione dei rischi di alterazione di cibi e bevande (garantendo il rispetto delle regole sull’uso e la pulizia di veicoli, vani di carico, contenitori, durante le fasi di trasporto e stoccaggio della merce e coinvolge tutto il personale che a vario titolo entra in contatto con i prodotti alimentari); • HACCP per il trasporto di mangimi (regolamento CE 183/2005), con cui assicura un elevato livello di protezione della salute degli animali e dei consumatori mediante un controllo dei mangimi lungo tutta la filiera alimentare.

“Il nostro successo non sarebbe possibile senza il lavoro dei nostri Concessionari, – ha dichiarato Quaglia – ed è per questo che anche quest’anno abbiamo voluto premiare il loro impegno grazie al quale il nostro Network riesce a conservare e rafforzare la posizione di leadership nel mercato delle spedizioni espresso su pallet”.

Il secondo Hub tedesco Palletways Group ha recentemente potenziato i suoi servizi grazie all’apertura di un nuovo hub regionale e internazionale nella Germania meridionale. La struttura inaugurata a Neufahrn, vicino Monaco di Baviera, è il secondo hub di Palletways in Germania e segue l’apertura dell’hub di Knüllwald-Remsfeld in Assia e la costituzione di un hub regionale per l’area Reno-Ruhr a Nijmegen in Olanda. Il nuovo hub di Neufahrn gestirà anche le spedizioni internazionali e permetterà di accelerare il traffico generale verso la Germania meridionale fornendo percorsi più rapidi e un

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servizio di migliore valore ai clienti del Sud Europa. I Concessionari nella vicina Austria, in Italia e Spagna beneficeranno di una connessione più diretta, con tempi di transito che, secondo le previsioni, si ridurranno in media di un giorno. Un hub regionale nel Sud-Est della Germania offre molte opportunità per il network Palletways Tedesco, che può già contare su 20 concessionari nella regione bavarese. Grazie al nuovo hub, i Concessionari non avranno più bisogno di viaggiare fino all’hub di Knüllwald-Remsfeld in Assia per ritirare e consegnare la merce riducendo in maniera significativa i costi e tempi di viaggio. dicembre 2017/gennaio 2018

Il nuovo hub regionale sarà pienamente supportato dalla piattaforma IT e di customer service di Palletways, vincitrice di diversi premi, la quale consente di tracciare in tempo reale tutte le spedizioni lungo tutto loro il percorso. Albino Quaglia, Presidente di Palletways Italia ha dichiarato: “Questo investimento è importante perché aggiunge ulteriore capacità al Network, introducendo un collegamento diretto tra due are geografiche in cui l’interscambio di merci è particolarmente rilevante. Questa nuova apertura getta le basi per un’ulteriore crescita man mano che il nostro network continua ad espandersi in tutta Europa”.


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di automotive in Italia L’ultimo decennio di un settore che occupa oltre 160mila persone, e che genera un fatturato di 82 miliardi, pari al 5% del PIL

CRESCE L’ALIMENTAZIONE ALTERNATIVA

La produzione e l’export di autocarri leggeri, medi-pesanti e autobus nel decennio 20072016 ha risentito della crisi economica e del conseguente calo dei consumi, che ne hanno accentuato la contrazione a partire dal 2008. Ha fatto seguito una progressiva crescita, che ha portato, nell’ultima parte del decennio, ad un andamento positivo sia per i volumi produttivi che per i valori delle esportazioni. Nel 2016, le vendite di veicoli commerciali leggeri (VCL) hanno registrato un aumento del 51% sul 2015; rispetto al 2007 (anno record di vendite) la contrazione si è così ridotta al 17,5%. Raggiunge appena la quota del 5,7% del totale il mercato dei VCL ad alimentazione alternativa, seppur in forte crescita rispetto al 2015. Nel settore degli autocarri, la domanda

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è in aumento dal 2015, con un balzo del 56% nel 2016. Si tratta di volumi che hanno contribuito al rinnovo della flotta, grazie al sostegno di alcune misure quali il Decreto sugli investimenti delle imprese di autotrasporto, il “superammortamento” e la Legge Sabatini. Il mercato autobus, con 2.900 immatricolazioni registra una ripresa del 21,8%. Nel 2016 le immatricolazioni di autobus/minibus con alimentazione alternativa sono solo il 4% del totale. Il 49% delle nuove immatricolazioni riguarda minibus, midibus e scuolabus, veicoli derivati in gran parte da veicoli commerciali e adibiti verosimilmente al traffico urbano o extraurbano, che prevede fermate frequenti in orari di punta. Nel 2016, cresce anche il mercato degli autobus specifici turistici (+28%).

ancora molto vecchio, nonostante le misure a supporto del mercato introdotte negli ultimi anni stiano accelerando il ricambio. A fine 2016, in Italia circolano, tra merci e speciali, 4 milioni di veicoli fino a 3,5 t di ptt, 723.000 autocarri medi-pesanti, 162.000 trattori stradali, 365.000 rimorchi e semirimorchi. I mezzi adibiti al trasporto merci rappresentano il 10% di tutto il parco autoveicolare. Sempre a fine 2016, il 62% del parco dei veicoli leggeri, pesanti e trattori stradali ha classe di emissione ante Euro IV; i veicoli più vecchi sono gli autocarri merci con ptt superiore a 3,5 t. Circa il 3% dei veicoli commerciali e industriali ha alimentazione alternativa. Lo svecchiamento del parco veicoli consentirebbe sia un incremento dei livelli di sicurezza attiva e passiva, grazie ai dispositivi che ormai la tecnologia ha messo a disposizione, sia una riduzione delle emissioni nocive.

UN PARCO VEICOLI OBSOLETO

Dall’analisi risulta evidente che il parco circolante dei veicoli commerciali e industriali è TO CIA

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ottobre 2017 è stato pubblicato un utile strumento di consultazione, realizzato dall’Area Studi e Statistiche ANFIA. Si tratta de “L’industria autoveicolistica in Italia 2007-2016 (scaricabile dal sito ANFIA, www.anfia.it/serviziofferti/pubblicazioni). La pubblicazione offre un’ampia panoramica di elaborazioni sull’andamento dell’industria automotive, grazie a dati su addetti del settore, produzione, mercato e parco circolante – compresa la distribuzione dei mezzi in Italia, regione per regione – nell’ultimo decennio. Nel nostro Paese, gli addetti diretti del settore produttivo automotive sono 160.204 e rappresentano il 4,4% degli occupati nelle attività manifatturiere. Nel 2015, per la prima volta dal 2008, si è verificata un’inversione di tendenza e il numero di addetti è tornato a crescere, prospettando una prima fase di ripresa, con un aumento dell’occupazione soprattutto nei comparti degli autoveicoli e delle parti e accessori per autoveicoli.

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