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La Rivista degli Autotrasportatori
Anno 21 - ottobre 2018 - n. 205
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HANNOVER
tutto sullo IAA: virata sulla mobilità elettrica, le novità delle Case e curiosità SPECIALE LUBRIFICANTI - NEWS RETE: SCANIA E CNH PARTS & SERVICE
SOMMARIO
n. 205
ottobre 2018 www.trasportale.it
PG.
20
TUTTO SU HANNOVER Le novità dello IAA
ATTUALITÀ E OPINIONI 4 EDITORIALE
di Luca Barassi Il punto di vista del Direttore
8 DALLA STRADA
In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende
15 NON SOLO TIR
di Alessandro Musumeci Tutto ciò che non è veicolo industriale
17 VOLTA PAGINA
di Paolo Volta Un Professore prestato alla logistica
18 IL DORSALE
di Gian Paolo Pinton Opinioni e analisi sulla nostra società e sulla politica
LO SCATTO 6 RESIDUI DI GUERRA
offerto da: TRANSPOBANK
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SPECIALE 20 IAA: IL MONDO
DIVENTA ELETTRICO
Ad Hannover le Case segnalano la direzione della mobilità sostenibile
COVER STORY 34 ALCOA:
LA RUOTA CON LA R MAIUSCOLA L’alluminio si diffonde sempre di più. La rete Alcoa Wheels in Italia è pronta
LE GRANDI INTERVISTE 36 STEVE VISCELLI:
GUIDA AUTONOMA
Quale sarà il ruolo degli autisti in un mondo in cui i veicoli viaggiano “da soli”?
SOMMARIO n. 205 ottobre 2018 RUOTE VINTAGE 40 LA PRIMA VOLTA DI VOLVO
L’LV Serie 1 fu un grande successo insperato
p. 53
RUOTE COMMERCIALI
p. 40
38 CARAVAN E CAMPER COI VAN Al Salone del Camper di Parma i furgoni allestiti per il tempo libero sono stati protagonisti
PROFESSIONE CAMIONISTA
RUBRICHE FUORI STRADA
44 LA PANAMERICANA – 4
53 INFRASTRUTTURE:
Ultimo capitolo di una storia che ci ha portato dall’Alaska alla Terra del Fuoco
ALLESTIMENTI
LA BRE.BE.MI SI ELETTRIFICA
Un progetto a medio-lungo termine che proietta l’A35 nel futuro
56 CRYPTOLOGISTICA
48 FLASH SUL MERCATO
L’importanza di essere… connessi
Dalle aziende nuovi prodotti e tecnologie nel mondo dei rimorchi e semrimorchi
p. 44
SUL PROSSIMO NUMERO:
EVENTI 50 EUROPEAN
TRUCK FESTIVAL
Successo in crescita per l’evento bresciano che annuncia novità per il 2019
IN COPERTINA Alcoa Wheels offre soluzioni per il trasporto sostenibile: ruote in alluminio belle, leggere ed efficienti. Vediamo come è organizzata la rete in Italia.
La rivista degli Autotrasportatori n. 205 ottobre 2018 DIRETTORE RESPONSABILE
Luca Barassi luca.barassi@trasportale.it COORDINATRICE EDITORIALE
Federica Lugaresi - lugaresi@trasportale.it
• LE NOTIZIE DAL MERCATO • SPECIALE LUBRIFICANTI • IL TACHIGRAFO DIVENTA SMART • LE ECCELLENZE DELLA RETE • NOTIZIE ANFIA • IL NETWORK DI CNH PARTS&SERVICE
CASA EDITRICE
Transpoedit S.r.l. SEDE LEGALE
Viale Monza, 40 20123 Milano P. IVA: 07634360965 DIREZIONE E REDAZIONE
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HANNO COLLABORATO
Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma
Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it TOE AFTERMARKET
FOCUS GREEN
Antony Alleyne, lessandro Bassi, Massimiliano Barberis, Luca Gaier, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Paolo Sartor, Andrea Trapani, Paolo Volta GRAFICA E IMPAGINAZIONE
il bozzetto di patrizia cella FOTOLITO E STAMPA
Unigrafica - Gorgonzola (Mi) Di questo numero sono state tirate: 13.700 copie
REDAZIONE DI ROMA
Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997 Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.
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editoriale 4
di Luca Barassi
D
ESTATE FREDDA, AUTUNNO CALDO
ato che questo è il primo numero di Trasportare Oggi dopo questa lunga estate, non possiamo non commentare, ancora una volta, quanto è accaduto nel mese di agosto. È stata un’estate fredda perché un brivido ghiacciato credo che sia sceso lungo la schiena di tutti noi quando, ovunque fossimo in quel momento, abbiamo “sentito” quei due terribili boati. Quello sull’autostrada Milano-Bologna, dove una cisterna è saltata in aria causando la morte dell’autista del TIR, il ferimento di alcune persone e ingenti danni all’autostrada, e quello ben più grave del crollo del Viadotto Polcevera che ha interrotto l’esistenza di 43 persone, perlopiù giovani. Due disastri, nel giro di pochi giorni, che ci toccano da vicino e che ci fanno riflettere sull’importanza della sicurezza in un settore così delicato e allo stesso strategico come quello della logistica e, naturalmente, delle infrastrutture. Tralasciando i beceri interventi di un giornalismo sensazionalistico e inquisitorio
TRASPORTARE OGGI ottobre 2018
nei confronti del “mostro camion” che ci fanno vergognare di appartenere a questa categoria (quella dei giornalisti, ndr), dobbiamo renderci conto di come, da un lato certi regolamenti e legislazioni vadano seguiti alla lettera e non presi sottogamba, mentre dall’altro come la stessa burocrazia sia la causa dei mali della nostra Nazione. Nel caso del Ponte di Morandi, infatti, possiamo affermare che, al di là del responsabile formale del crollo che sarà determinato tra molto tempo, la vera colpa di questa immensa tragedia può essere attribuita solo alla Burocrazia, la più terribile arma che l’Italia abbia a disposizione. Ogni Istituto, Ente, azienda coinvolta nel disastro del 14 agosto si sta affrettando, in questi giorni, a procurare lettere, mail e documenti che comprovino il fatto di aver evidenziato la criticità del viadotto o di aver sollecitato un intervento. Insomma, un continuo rimpallo di carte con le quali ognuno cerca di scaricare il barile della responsabilità a qualcun altro. Essendo tanti gli attori coinvolti, la faccenda (burocratica) si fa davvero difficile e complessa. La sicurezza, dicevamo, è davvero fondamentale. In questo caso le leggi dovrebbero essere prese molto seriamente e con maggiore determinazione. Andrea Anzolin, l’autista della cisterna che ha causato l’esplosione sulla A1, era considerato
da tutti un professionista esperto. Non certo un prezzolato da aziende senza scrupolo che cercano di risparmiare “assumendo” inesperti conducenti dell’est. Eppure, pare che anche lui sia caduto nella trappola della stanchezza o della disattenzione causata dalle troppe ore di guida o dalla fretta di dover tornare alla base dopo aver scaricato la merce. Distrazioni che a volte sono causate anche dal telefonino (vedi articolo “Armi di distrazioni di massa” di Federica Lugaresi su Trasportale.it) e che non sempre possono essere protette dalla tecnologia, anche se aiuta molto. L’esempio di Andrea, purtroppo, lo dimostra. Se l’estate è stata dunque fredda, da questo punto di vista, l’autunno è iniziato molto caldo e si preannuncia un prosieguo di stagione ancora più intenso. Lo IAA di Hannover, infatti, ha appena chiuso le porte (al momento in cui leggete queste righe) e, come sempre, si tratta di un Salone che segna la strada del futuro del nostro comparto. Prodotti, tecnologie e soprattutto direzioni verso le quali la logistica si sta indirizzando sono, ogni due anni, presentate al Salone teutonico. Elettrico e sostenibilità sono le parole che sempre di più vengono utilizzate nel nostro mondo e non per nulla a novembre Trasportare Oggi uscirà con un Focus Green a tutto tondo, in concomitanza con un’altra manifestazione che ha sempre puntato sull’ambiente: Ecomondo. Questo autunno, però, sarà anche il periodo in cui si scaldano i motori della più importante manifestazione fieristica del nostro Paese, il Transpotec che, ancora per quest’anno si svolgerà a Verona, dal 21 al 24 febbraio. Vogliamo scommettere che elettrico, gas e tutto ciò che sostenibile sarà protagonista anche qui?
LO SCATTO
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dalla STRADA ARCESE
Consegne a zero emissioni nel centro di Londra DHL
Arriva la logistica BIO Il magazzino DHL Supply Chain di Casaletto Lodigiano ha ottenuto la certificazione per la gestione dei prodotti biologici: il Certificato di Conformità al Regolamento CE 834/2007, che ne attesta i requisiti in linea con il Regolamento CE sulla produzione ed etichettatura biologica. Con l’ottenimento di questa certificazione DHL Supply Chain si propone come il partner logistico di riferimento per le aziende operanti nel mercato del Biologico. Un segmento in forte crescita data l’attenzione sempre più marcata dei consumatori nei prodotti biologici e sostenibili. “È una scelta che deriva dalla consapevolezza che c’è un mercato nuovo e nuovi consumatori sempre più esigenti – commenta Antonio Lombardo, Presidente e Amministratore Delegato di DHL Supply Chain Italy – iniziamo da Casaletto ma il nostro progetto è di estendere ad altri magazzini che stoccano e distribuiscono prodotti biologici. Insieme alle altre certificazioni dei nostri campus logistici, permetterà alla nostra azienda di offrire un servizio sempre più completo e dare valore aggiunto significativo ai nostri clienti e al business futuro”. I prodotti BIO rappresentano un trend che è in continua espansione. Nel 2017 le vendite di biologico in Italia hanno raggiunto i 3,5 miliardi nel mercato domestico (+15% rispetto al 2016 e +153% rispetto al 2008) e la distribuzione nella GDO ha registrato una crescita esponenziale (+ 16,6%, giro d’affari di 1 miliardo e 451 milioni – dati Nielsen) con un +14% di vendite negli ipermercati e un +18% nei supermercati.
Per Arcese, l’attenzione per l’ambiente oltre che una priorità, è un elemento portante della propria identità e strategia aziendale. L’introduzione del nuovo Iveco Daily Natural Power per le consegne nel centro a Londra risponde appunto a questa esigenza e al piano aziendale di ridurre le emissioni generate dallo svolgimento delle proprie attività. Il nuovo mezzo, dotato di un motore con tecnologia CNG, consente da un lato di ridurre le emissioni, e dall’altro di aumentare la silenziosità di circa 5 decibel rispetto alle versioni Diesel. Il veicolo a doppia alimentazione metano/benzina ha un’autonomia che può raggiungere i 490 km e verrà utilizzato principalmente per le consegne nel centro della capitale inglese. Il gas naturale che alimenta il mezzo consente una riduzione delle emissioni di CO2 di circa il 40%, di ossidi di azoto di circa il 94% e di polveri sottili di circa il 95%. Una novità “green” che permette inoltre ad Arcese di allinearsi in anticipo alla nuova normativa – in vigore da aprile 2019 – riguardo alle limitazioni di accesso alla Ultra-Low Emission Zone (ULEZ) di Londra, area all’interno della quale sono presenti i nostri principali punti di consegna. “La strategia del nostro Gruppo è da sempre focalizzata sulla riduzione delle emissioni: per questo o ltre a rinnovare costantemente la flotta proseguiamo il nostro impegno nell’introdurre, sia a livello sperimentale che industriale, mezzi ad alimentazione alternativa” ha dichiarato Michele Nascetti, Country manager di Arcese UK.
LETTURE
SEARCH MARKETING DESIGN Se qualcuno pensa che il marketing, il web marketing e la digital communication non c’entrano con la logistica si sbaglia di grosso. Ogni settore vive di clienti e il marketing, in senso lato, serve ad intercettarli nel modo giusto. Meglio, con gli strumenti giusti che, naturalmente si evolvono nel tempo. Questo libro, scritto da Pietro Marilli, CEO e fondatore di Cdweb e consulente di digital
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TRASPORTARE OGGI ottobre 2018
marketing, affronta proprio questo aspetto, ovvero cerca di far capire quali siano oggi le nuove tecniche, le nuove tecnologie e gli strumenti attuali per far conoscere, promuovere e vendere la propria attività. Partendo da un presupposto: “prima del web marketing viene ancora il marketing”. Il volume, 121 pagine scritte in modo leggere e piacevole, non dà alcuna ricetta. Non aspettatevi la To di list del bravo comunicatore, perché non la troverete in questo libro che non vuole essere un testo scolastico. Pietro Marilli, attraverso numerosi esempi e flashback
sul modo di comunicare del passato, offre numerosi spunti di riflessione che vanno naturalmente calati nella propria realtà. In tutto questo però c’è un punto fermo, che fa da cardine al metodo dell’autore: il posizionamento nell’era moderna che, volente o nolente, è caratterizzata dal mondo digitale. Un’azienda che vuole avere successo oggi, deve fare per forza i conti con questo aspetto. Search Marketing Design, Pietro Marsilli con prefazione di Alberto Mattiello. Distribuito su Amazon a 14,86 euro in versione cartacea, gratuito per il formato Kindle.
dalla STRADA GEFCO
VOLVO TRUCKS
Nuovo
Amministratore Delegato Volvo Group continua il proprio processo di evoluzione per diventare il Leader mondiale nell’offerta di Soluzioni per il Trasporto. Molti cambiamenti strategici sono già stati implementati negli scorsi anni per assicurare le fondamenta di un’organizzazione efficiente e proiettata al futuro. In questo contesto, Volvo Trucks Europe ha nominato come nuovo Amministratore Delegato di Volvo Trucks Italia, Giovanni Dattoli. 47 anni, laureato in Ingegneria, entra in Volvo Group nel 2002, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità nelle diverse funzioni aziendali. Da parte della redazione… complimenti e in bocca al lupo!
Certificata per trasporto su strada di prodotti farmaceutici Il Gruppo GEFCO, leader globale nella fornitura di servizi per la supply chain industriale e leader Europeo della logistica automotive, ha ricevuto da Bureau Veritas la certificazione di conformità Good Distribution Practice (GDP), confermando l’impegno nel garantire un sistema di gestione della qualità dell’intero processo di trasporto su strada dei prodotti farmaceutici. L’ente certificatore ha analizzato il sistema di gestione della qualità di GEFCO e la capacità di rispondere alle esigenze dei clienti in Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Grecia, Romania e nella sede del Gruppo in Francia. La certificazione GDP, valida per 3 anni, attesta che l’azienda soddisfa i requisiti contenuti nelle Linee Guida della Commissione Europea
sulle buone pratiche di distribuzione di prodotti farmaceutici per uso umano. Rispecchia quindi l’impegno di GEFCO nel garantire alta qualità e la capacità di comprendere le sfide dei propri clienti, inclusa la tracciabilità dei prodotti per evitare rischi di contraffazione o falsificazione. “GEFCO vanta una lunga esperienza nei settori Life Science e Healthcare ed è pienamente consapevole delle esigenze dei suoi clienti. La conformità alla certificazione GDP è un’ulteriore prova dell’impegno di GEFCO nel fornire soluzioni logistiche per il settore Life Sciences e Healthcare sicure e conformi, oltre che nell’assicurare l’integrità dei prodotti”, ha affermato Alain Vignon, Responsabile Management System di GEFCO.
VOLVO TRUCKS
Guida autonoma: prove generali Volvo Trucks presenta un nuovo tipo di soluzione di trasporto: veicoli commerciali elettrici a guida autonoma, in grado di rendere i trasporti più efficienti, sicuri e puliti. L’obiettivo a lungo termine è offrire alle aziende che necessitano di servizi di trasporto continui tra hub logistici una soluzione che completi le offerte già esistenti. “Le vere potenzialità del settore dei trasporti sono ancora da scoprire. Tutto suggerisce che nei prossimi dieci anni le esigenze di trasporto globali continueranno a crescere a ritmo sostenuto. Per soddisfarle in modo efficiente e sostenibile, dobbiamo trovare nuove soluzioni”,
afferma Claes Nilsson, Presidente di Volvo Trucks. La soluzione di trasporto del futuro di Volvo Trucks dovrà essere impiegata per svolgere attività regolari e ripetitive, caratterizzate da distanze relativamente brevi, ingenti volumi di merci e massima precisione nella consegna. L’esempio più tipico sono i trasporti tra gli hub logistici di produzione e i porti, ma i possibili usi sono molto più numerosi.
Le operazioni sono effettuate da veicoli elettrici collegati a un servizio cloud e a un centro di controllo dei trasporti, dotati di sistemi avanzati per la guida autonoma. Sono inoltre progettati per stabilire la propria posizione corrente con una precisione al centimetro, monitorare nei dettagli e analizzare le attività degli altri utenti della strada e reagire con la massima accuratezza. Il centro di controllo verifica costantemente i progressi
dei trasporti e la posizione esatta di ogni veicolo, lo stato di carica delle batterie, il contenuto del carico, i requisiti di assistenza e molti altri parametri. Come in un processo di produzione industriale, velocità e progressi vengono personalizzati in modo da evitare inutili attese e garantire maggiore puntualità nelle consegne. Questo consente di ridurre al minimo gli sprechi in termini di scorte di riserva e di aumentare la disponibilità. I veicoli che operano sugli stessi itinerari collaborano per creare un flusso ottimale.
www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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dalla STRADA FIERE A PiacenzaExpo, la sede della fiera alle porte di Piacenza poco distante dalla A1, si stanno per inaugurare le Giornate italiane del calcestruzzo, che si affiancano al già famoso Gis (le Giornate italiane del sollevamento) e al Geofluid. Tre importanti, quotate, fiere internazionali che si svolgono in Emilia. Organizzate dalla genovese Mediapoint & Communications, la società che fa capo a Fabio Potestà. Dall’ 8 al 10 novembre 2018, si svolgerà la seconda edizione del Gic, l’unica manifestazione italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature, ai prodotti e alle tecnologie per l’industria del calcestruzzo, la prefabbricazione e il ripristino delle strutture in calcestruzzo armato, anche in zone sismiche. La formula resta la medesima: un’esposizione verticale ma al tempo stesso trasversale, per un settore specifico che per le sue molteplici implicazioni parallele si apre su un indotto molto ampio e variegato. Ad ora a pochi mesi dall’inizio della manifestazione, hanno già aderito oltre 110 espositori. “I numeri della prima edizione”, spiega Fabio Potestà, “sia in termini di espositori che di visitatori, sono stati molto soddisfacenti. Per questa ragione contiamo di superare quest’anno i 200 espositori diretti, arrivando più che a raddoppiare lo
c in vetrina alcestruz a Piacen z o za Il
spazio espositivo del GIC 2018 rispetto all’edizione precedente”. I numeri sono senza dubbio in crescita come dimostrato dai più recenti dati Atecap (Associazione tecnico economica del calcestruzzo preconfezionato) guardano con ottimismo allo sviluppo del settore. L’economia italiana sembra infatti finalmente aver imboccato la via della ripresa per avviare un piano di investimenti pubblici finalizzato ad adeguare la rete infrastrutturale e a mettere in sicurezza il patrimonio edilizio, soprattutto nei territori a rischio sismico e idrogeologico. Confermano questo trend gli stanziamenti pubblici previsti dalla Legge di Bilancio 2018 che ammontano a 140 miliardi di euro per i prossimi 15 anni: risorse da destinare in particolare alle infrastrutture
per la sicurezza del territorio e delle scuole e alla manutenzione delle reti di trasporto. Considerando gli stanziamenti di 140 miliardi di euro e i segnali positivi del mercato, il Centro Studi Ance e i principali Istituti di Ricerca stimano per il 2018 una crescita del mercato delle costruzioni pari al 3%, di cui beneficerà naturalmente anche l’intera filiera del calcestruzzo che comprende attualmente una miriade di aziende con un ampissimo organico. Le aziende che si riconoscono in Federbeton sono infatti attualmente 4.000 con una produzione di materiali che supera i 10 miliardi per un fatturato complessivo di 9.772 milioni di euro e 45.500 addetti. attualmente più di 3 milioni gli edifici residenziali costruiti senza criteri antisismici
in zone esposte ad alto rischio di terremoti. È eloquente, in questo senso, un dato reso noto dalla Commissione Europea: per ogni euro speso in prevenzione se ne risparmiano 4, se si calcolano le spese legate all’emergenza post sisma, alla ricostruzione e al successivo risarcimento dei danni nel caso di mancata prevenzione, a evento sismico avvenuto). Ma non solo: la necessità di manutenzione riguarda anche le infrastrutture, dove è necessario intervenire con adeguati monitoraggi e piani di manutenzione programmata, per prevenire il rischio di eventuali cessioni strutturali: un tema che tocca in modo particolare la rete stradale e autostradale, i ponti e i cavalcavia quotidianamente percorsi da mezzi pesanti, da auto private e autobus turistici.
PEUGEOT
È arrivato il nuovo Rifter Nuovo RIFTER rappresenta una novità assoluta nel panorama automobilistico mondiale perché rivoluziona il concetto di multispazio finora conosciuto. Peugeot, pioniera nel segmento dei veicoli multiuso caratterizzati da grande abitabilità e versatilità, conia anche un nuovo nome per l’ultima novità della gamma. Da Ranch a Partner fino ad arrivare a Nuovo Rifter, un nuovo nome per sottolineare che è una novità assoluta: non un SUV, non un ludospace e nemmeno un
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MPV, una proposta totalmente nuova ed inedita. Un veicolo ideale per chi cerca un mezzo dalla grande abitabilità e versatilità, ma che si adatti anche a differenti fondi stradali e che sappia distinguersi come stile e personalità, senza rinunciare a dotazioni tecnologiche da alto di gamma, finora inedite nel segmento. Nuovo Rifter è unico anche per le porte posteriori laterali scorrevoli che possono avere anche i vetri discendenti, una caratteristica che è propria del mondo delle autovetture e che non è mai stata introdotta in questo segmento. Le porte scorrevoli facilitano l’accesso, ma i vetri aumentano l’ariosità dell’auto aumentando così il benessere a bordo. L’ampio portellone posteriore, poi, integra sempre il lunotto posteriore apribile, unico in questa categoria.
dalla STRADA MAN
ProfiDrive, corsi per la corretta gestione del veicolo CITROËN
Nuovo Berlingo, ancora più facile
utilizzarlo
A Parma Citroën ha esposto per la prima volta ad un salone italiano, il Nuovo Berlingo Multispace, che nel 1996 ha dato vita al segmento dei Multispazio. Arrivato alla terza generazione, fa proseguire la storia di una silhouette funzionale, innovativa nel tempo, che è diventata il riferimento del «senso pratico», partner del tempo libero e della famiglia. Un modello iconico che ha venduto 1,7 milioni di esemplari, il Nuovo Berlingo eredita le caratteristiche degli ultimi modelli del Marchio ma con design e confort più moderni. Adotta inoltre gli elementi dell’identità stilistica Citroën e una nuova morfologia, per un look che ispira robustezza. Il veicolo potenzia anche i suoi punti di forza in termini di modularità e spazio a bordo, per rendere ancora più facile l’uso quotidiano. Disponibile da settembre in tre versioni (Live, Feel e Shine), Nuovo Citroën Berlingo integra il programma Citroën Advanced Comfort®. Semplifica gli spostamenti quotidiani grazie a 19 tecnologie di aiuto alla guida, a quattro tecnologie di connettività, a tre sedili posteriori indipendenti, con quello del passeggero anteriore a scomparsa. Il volume del bagagliaio, con lunotto apribile, è di 775 litri, cui si aggiungono 186 litri per i vani portaoggetti. È stato proposto per la prima volta in due misure: M e XL, da 5 e 7 posti. Questo best seller per il segmento presenta un’ampia scelta di motorizzazioni quali benzina 1.2 PureTech o Diesel 1.5 BlueHDi, con l’introduzione del cambio automatico EAT8. Prezzo a partire da 20.350 euro.
Competitività, redditività e sicurezza sono gli obiettivi di ogni impresa che vuole essere protagonista sul mercato del trasporto, sia che si tratti di persone o merci. Oltre ai costruttori, anche i responsabili del parco veicoli e gli autisti sono chiamati ad avere un ruolo determinante in questo processo. Quindi non solo innovazioni tecnologiche, ma anche un attento programma di aggiornamento professionale di chi i veicoli li guida quotidianamente, con un focus particolare alla riduzione dei costi: quindi meno consumi, ma anche una gestione che garantisca un’ottimizzazione dell’utilizzo del veicolo e consenta di ridurre gli interventi in officina. I corsi MAN ProfiDrive sono pensati proprio per fornire agli autisti validi consigli per perfezionare il proprio stile di guida rendendolo più sicuro, più confortevole, riducendo i consumi di carburante e l’usura del veicolo. MAN ProfiDrive propone i propri training ai responsabili flotta delle aziende e agli autisti in oltre 67 Paesi in tutto il mondo. Grazie ad un’offerta formativa modulabile in funzione dell’attività di ciascun cliente, MAN ProfiDrive è in grado di supportare gli autisti in molteplici ambiti di applicazione; dal trasporto lungo raggio al cantiere, dalla distribuzione urbana al trasporto persone.
GROUPE PSA
Giro di poltrone 12
Groupe PSA Italia, a seguito dell’acquisizione del marchio Opel, riorganizza la propria struttura. A partire dal 3 settembre infatti, Massimo ROSERBA “Direttore Generale PSA Italia”, ha assunto nel nostro Paese, la responsabilità di tutti i Brand del Gruppo (Peugeot, Citroën, DS Automobiles e Opel). Contestualmente, Angelo SIMONE, già Direttore del brand Citroën in Italia, è stato nominato “Direttore
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Brand Opel Italia”, sostituendo Roberto Matteucci. Marco ANTONINI, attuale Direttore Programmazione, Distribuzione e Logistica di Groupe PSA Italia, è diventato “Direttore Brand Citroën Italia”. Roberto MATTEUCCI, già Amministratore Delegato di Opel Italia dal 2008, porterà la sua esperienza maturata in ambito internazionale presso la Casa Madre di Groupe PSA andando a ricoprire, a livello globale, il ruolo di “Dealer Network Development Manager”.
RENAULT TRUCKS GAMMA T AD OGNUNO IL SUO
RENAULT TRUCK GAMMA T È IL VEICOLO IDEALE PER I TRASPORTI SU MEDIE E LUNGHE DISTANZE. Veicolo ideale per i trasporti sulle medie e lunghe distanze. Grazie ad una tecnologia di bordo di ultima generazione, si caratterizza per la sicurezza e la facilità di guida e per i ridotti consumi di carburante. Le nostre concessionarie ti aspettano per presentarti il prodotto e confgurare il veicolo più adatto alle tue esigenze. renault-trucks.it
dalla STRADA SCANIA E CAPPIO TRASPORTI
GEODIS
Connubio vincente
EcoVadis
Insignita da del livello GOLD
Quest’anno, GEODIS è stata nuovamente insignita da EcoVadis del livello di riconoscimento “Gold”. GEODIS prosegue nella sua mission di miglioramento continuo, con un punteggio complessivo di 70/100 (due punti in più rispetto al 2017). Questa eccellente valutazione pone GEODIS tra le prime 300 aziende su un totale di 30.000 valutate da EcoVadis. Ciò significa che EcoVadis riconosce GEODIS come una delle aziende più avanzate e impegnate, in termini di politiche di acquisto ambientali, sociali, etiche e responsabili a prescindere dal settore di attività. L’analisi EcoVadis mostra, inoltre, come il livello medio per le aziende logistiche che richiedono tale certificazione sia di 45/100, ben 25 punti in meno rispetto a GEODIS. Il giudizio di EcoVadis si basa su quattro tematiche: sociale, ambientale, etica aziendale e acquisti responsabili. Quest’anno, come nel 2017, GEODIS si è distinta soprattutto per le questioni ambientali, dove ha registrato l’eccellente punteggio di 90/100. Marie-Christine Lombard, CEO di GEODIS, commenta così: “Responsabilità ambientale e sostenibilità: oggi questi due termini devono far parte della gestione di ogni azienda. Al di là dei semplici interessi economici, si tratta di considerare una prospettiva più ampia e pensare all’azienda come parte integrante della società, consapevole del suo impatto e del fatto che il suo obiettivo finale è anche sociale”.
Cappio Trasporti, azienda di San Giorgio Canavese in Provincia di Torino, ha celebrato i 40 anni di attività e, per l’occasione, ha deciso di rinnovare la propria flotta con l’acquisto della nuova generazione Scania, in particolare degli R450. Scania, nel corso della cerimonia di celebrazione dei 40 anni, è stata premiata quale fornitore che ha accompagnato l’azienda in questo percorso di crescita continua. È intervenuto Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania: “Sono molto orgoglioso di essere qui oggi a celebrare questo prestigioso traguardo raggiunto da una realtà imprenditoriale di grande eccellenza. Conosco il titolare fin da quando era un bambino: ha sempre avuto una grande passione per il mondo dei trasporti, passione che lo ha portato a costruire una realtà di grande successo che ha saputo far crescere con grande intelligenza e determinazione. Sono certo che i veicoli della nuova generazione, estremamente all’avanguardia dal punto di vista della sicurezza, comfort alla guida ed efficienza nei consumi consentiranno alla Cappio Trasporti e Logistica di consolidare ulteriormente il proprio posizionamento quale azienda di grande eccellenza nel settore della logistica e dei trasporti”.
RENAULT TRUCKS
Consegna 62 veicoli industriali alla società AF 14
TRASPORTARE OGGI ottobre 2018
Il Gruppo lodigiano AF Logistics conferma la scelta di usare camion con la Losanga, iniziata nel 2003 e proseguita incessantemente durante la crescita aziendale. “I modelli di Renault Trucks soddisfano pienamente i tre requisiti che riteniamo più importanti nella scelta di un veicolo industriale, ossia bassi consumi, buone prestazioni ed elevata affidabilità, cui si aggiunge la grande disponibilità della rete di vendita e assistenza sia durante l’acquisto, sia durante l’esercizio dei veicoli”, ha dichiarato Antonio Ferrari, fondatore e presidente del Gruppo AF. L’acquisto dei 62 veicoli industriali Renault Trucks, testimonia la continua evoluzione di questa azienda: diversi modelli per ammodernare e ampliare la sua flotta, che conta 250 veicoli motorizzati e 600 semirimorchi. La fornitura comprende trentaquattro autocarri Renault Trucks D Wide, di cui venti con la cabina Night&Day e 28 trattori Renault Trucks T.
IL BELPAESE
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ari lettori, “c’est la rentrée”, come amano dire i francesi per enfatizzare la fine del periodo di ferie e di chiusure estive. Almeno al momento in cui scriviamo. Quando leggerete questo articolo sarete già nel pieno delle vostre attività. Il messaggio di questo mese è un ibrido tra polemica, delusione e, per continuare con l’idioma d’oltralpe, un “ j’accuse”. Rientrato appunto al lavoro e durante uno degli spostamenti in giro per l’Italia, percorro una strada statale decorata e abbellita ai lati da una miriade di rifiuti. Per centinaia di metri. Visto che moltissimi turisti vengono in Italia d’estate per apprezzare le bellezze nostrane, figlie di una cultura secolare che noi abbiamo indegnamente ereditato, immagino cosa possano pensare vedendo questo scempio. Non è questione del luogo perché simili scene si possono vedere tanto al nord, al centro, ripetutamente nella capitale, e al sud. Il problema è generale, ovvero che il senso di civiltà comune è cambiato, il degrado culturale in cui siamo caduti rischia di essere così pesante da non riuscire più a risalire. Mancano poi le basi per poter migliorare, visto che normalmente il primo passo per cambiare è la doverosa constatazione di una situazione di partenza che non ci piace e che vogliamo modificare: per essere chiari, se uno vuol dimagrire, è necessario che prima si renda conto di essere grasso e che non gli piaccia continuare ad esserlo; senza questa consapevolezza, nessuno si potrà mai imbarcare seriamente in un percorso di sacrifici e privazioni per perdere peso. In maniera analoga, non vedo assolutamente questa consapevolezza, anche perché alla base ci dovrebbe essere un’analisi interna, interiore, personale e invece la colpa è sempre attribuita ad altri, l’errore è da ricercare in qualcun altro e non dipende mai da noi. Quindi è facile passeggiare in una
città in riva al mare in pieno centro, affollata ancora a fine estate di turisti nei bar e nei ristoranti, e vedere un mucchio disordinato e maleodorante di rifiuti ammassati sopra ai cassonetti della differenziata, che a questo punto diventa il paradosso. E, visto che mi trovo con una persona locale che vive lì e che passa per quel posto ogni giorno, cerco di capire le motivazioni, ma di fronte al mio disappunto, con un tono alquanto rassegnato, cerca di argomentare qualcosa contro la pubblica amministrazione e le difficoltà dei cittadini nella gestione dei rifiuti. Torniamo quindi alle colpe altrui.
riflettere come oggi, invece, lo stato sia molto più vicino alla barbarie che alla civiltà. Il minimo per chi eredita un patrimonio, e l’Italia è in questi termini è la più ricca al mondo, è non sperperarlo e cercare di conservarlo, poi possibilmente anche di migliorarlo ma quello che stiamo facendo noi è distruggere quanto il passato ci ha donato, figlio della cultura e della civiltà dei secoli scorsi, che abbiamo perduto.
Civiltà ai minimi storici. Allora, a proposito di civiltà, mi viene in mente il Palazzo della civiltà italiana, costruito a Roma in epoca fascista, che esalta le qualità del nostro popolo descrivendolo come “Un popolo di poeti di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e di trasmigratori”. Effettivamente sono tutti ambiti in cui gli italiani sono stati al livello di eccellenza a confronto con il mondo intero per secoli. Fa veramente
essere italiani e dobbiamo sentirci in obbligo morale di mantenerli e custodirli. Ognuno di noi, nel proprio quotidiano, deve farlo senza aspettare che lo facciano gli altri, oppure che lo faccia la politica. Anzi spesso questo è l’alibi più ricorrente, ovvero che il degrado è causato dalla politica che non fa manutenzione, che non ci protegge, che prende soldi etc etc. vero, ma non dimentichiamo che la classe politica è votata dai cittadini e ne è sempre lo specchio, nel bene e nel male. Anche oggi.
non solo TIR
di Alessandro Musumeci, Direttore Regionale Citroën DS
A vedere i templi, le chiese, i monumenti c’è da essere orgogliosi di
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dalla STRADA
MAXUS
Presentato il nuovo veicolo commerciale leggero elettrico
MAN, FASSI GRU E FRATELLI FOPPIANI
Strategie sinergiche
EV80
Allo scorso IAA, Maxus la società sussidiaria del più grande produttore automobilistico cinese SAIC Motor, ha presentato quattro varianti della sua nuova gamma di furgoni elettrici a batteria EV80. I nuovi Maxus EV80 sono disponibili nelle versioni cabinato, furgone standard, furgone a tetto alto e accessibile alle sedie rotelle. E rappresentano gli unici furgoni completamente elettrici della loro categoria in Europa. Tutte le versioni sono equipaggiate con lo stesso sistema di propulsione plug-in e la batteria a ioni di litio ad alta capacità che fornisce un’autonomia del veicolo fino a 200 km (a seconda della configurazione) e con tempi di ricarica di appena due ore, utilizzando un caricabatterie DC. Il modello standard può essere configurato come minibus da otto posti più il conducente. La capacità di carico utile massima è di 950 kg (915 con tetto alto); ha una lunghezza di 1770 mm, e un’altezza di 1710mm (1920mm la variabile col tetto alto). Le prime consegne sono già iniziate per clienti della Germania, Paesi Bassi e Austria. I prezzi in Europa partiranno da 47.500€ (Iva esclusa).
“L’incontro tra la Fratelli Foppiani e Fassi Gru è recente - spiega Stefano Prioreschi di Fassi Firenze, filiale toscana dell’azienda - Prima una gru, poi altre due e infine questa fornitura che sancisce una collaborazione destinata a crescere. L’allestimento dei due MAN TGS 35.460 8x2 con cassoni fissi ribassati è stato curato dalle Officine BPM di Valdaro in provincia di Mantova: un veicolo è stato dotato di una Fassi F545.RA.2.24 xe-dynamic (con sistema di stabilità FSC/S2) e l’altro con una Fassi F345AC.2.24 xe-dynamic con braccio secondario corto per movimentare meglio vicino alla colonna della gru. Entrambe sono con quattro sfili idraulici e due prolunghe manuali, oltre al Prolink che, unito all’ottima capacità di sollevamento per questa categoria, è di grande aiuto per movimentare carichi all’interno di capannoni e luoghi angusti. I due veicoli sono destinati alla movimentazione dei muletti Jungheinrich per i quali la Fratelli Foppiani cura la logistica nel Centro-Nord Italia, la più grande è destinata all’area milanese dove sono prevalenti i modelli di maggiori dimensioni, l’altra in Toscana dove prevalgono i Jungheinrich di gamma medio-piccola”. Ottime macchine e … squadra che vince non si cambia: sono state apprezzate dalla Foppiani anche la tempestività e attenzione all’assistenza per essere sempre di più al servizio del cliente.
AIRBUS
BelugaXL
Il primo ha spiccato il volo
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Il primo dei cinque BelugaXL di Airbus ha effettuato con successo il suo primo volo della durata di 4 ore e 11 minuti, sorvolando il sud-ovest della Francia. All’interno del cockpit, l’equipaggio che ha portato a termine il volo era composto dal comandante di bordo, Christophe Cail, dal copilota, Bernando Saez-Benito Hernandez, e dall’ingegnere per i test di volo Jean Michel Pin. Nel corso del volo, Laurent Lapierre e Philippe Foucault hanno monitorato i sistemi e le performance dell’aeromobile in tempo reale dalla stazione per le prove di volo posizionata all’interno dell’aeromobile stesso. Dopo il primo volo, il BelugaXL sarà oggetto di un programma di test di volo di 600 ore circa da effettuarsi nell’arco di 10 mesi e finalizzato all’ottenimento della Certificazione di Tipo. L’entrata in servizio è prevista nel corso del 2019. Il programma BelugaXL è stato avviato nel novembre 2014 con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di capacità di trasporto di Airbus in vista dell’incremento della produzione dell’A350 XWB e del potenziamento della produzione degli aeromobili a corridoio singolo. Cinque aeromobili saranno prodotti dal 2019 al 2023 per sostituire progressivamente i cinque BelugaST. L’aeromobile sarà utilizzato su 11 destinazioni per trasportare i componenti di grande dimensione degli aeromobili Airbus. Derivato dall’A330-200 Freighter (la versione cargo), il BelugaXL è dotato di motori Trent 700 di Rolls Royce. Il cockpit è stato abbassato, mentre la struttura della stiva, la parte posteriore e la coda sono state rinnovate, insieme ai fornitori, e conferiscono a questo aeromobile il suo look distintivo.
MAL COMUNE NON È MEZZO GAUDIO
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opo lo sgomento iniziale il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rilanciato il tema della salute infrastrutture, non solo in Italia ma anche oltre confine. Nel nostro Paese le Province gestiscono 130 mila chilometri di strade e almeno 30.000 tra ponti, viadotti e gallerie. Il Presidente dell’Upi, Achille Variati, ha dichiarato che con i tagli indiscriminati della manovra economica del 2015 è diventato impossibile programmare la manutenzione, determinante per garantire la sicurezza. Sottolineando, inoltre, come “i tecnici delle Province siano ormai costretti ad effettuare i controlli ‘a vista’ e quando il pericolo è evidente, l’unica possibilità è chiudere tratti di strada”. La frattura dell’A10 ha, di fatto, spaccato in due la rete autostradale ligure, creando notevoli disagi. Le autostrade dell’area genovese svolgono anche la funzione di tangenziale per il traffico urbano con volumi di traffico molto elevati. Diventa pertanto fondamentale separare il traffico cittadino da quello di attraversamento e dai flussi connessi con il porto. I danni materiali causati dal crollo del ponte, si aggirerebbero
fra i 10 e i 15 miliardi di euro. Ed è una cifra certamente approssimata per difetto. Nella primavera scorsa l’Osservatorio CNF ha quantificato in ben 530 miliardi di euro il costo che l’Italia dovrebbe accollarsi da qui al 2035 se non si facessero le opere pubbliche già programmate e già previste dalle leggi vigenti. La notizia del crollo del ponte Morandi a Genova si è rapidamente diffusa. I cugini d’Oltralpe poche ore dopo l’evento si sono chiesti se i viadotti della rete stradale e autostradale francese siano sicuri. Secondo un rapporto diffuso il 10 luglio scorso dal ministero dei Trasporti, un terzo dei 12.246 ponti stradali del Paese richiede interventi di riparazione. La maggior parte di essi riguarda piccole riparazioni per prevenire il degrado strutturale, ma 122 ponti rientrano nella categoria 3U, ossia quella a maggior rischio. Nonostante un territorio decisamente più semplice di quello italiano, anche la Germania presenta rischi legati a infrastrutture obsolete e con carenza cronica di manutenzione e investimenti. Il ponte sul Reno Leverkusen, uno
dei corridoi più critici per la rete dei trasporti in Germania, in quanto collega la cintura industriale della Ruhr ai Paesi Bassi è chiuso al traffico pesante dal 2012, ovvero da quando nella sua struttura di cemento furono avvistate alcune fessure. Un ponte sostitutivo sarà inaugurato nel 2020, ma fino ad allora i camion dovranno aggirarlo e trovare una strada alternativa per passare al di là del Reno. Il ponte di Leverkusen, esemplifica e compendia il problema infrastrutturale di tutta la Germania: aperto nel 1965, nel 2012 permetteva il transito di 128mila vetture e 14mila camion al giorno. La sua chiusura ha inflitto un duro colpo all’ambiente ed all’economia. I tragitti si sono incrementati di circa una di una trentina di chilometri al giorno, il che significa un consumo complessivo di 126mila litri di carburante in più pari ad un incremento di 330 tonnellate di emissioni di biossido di carbonio ogni giorno.
volta pagina
di Paolo Volta, giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti
La realizzazione delle infrastrutture è spesso osteggiata o bloccata, da inerzie, opposizioni, incertezze; domina la cultura del «No» o, nei casi migliori, quella del NIMBY – Non In My Back Yard – cioè fatele dovunque le grandi opere purché non nelle mie vicinanze. L’analisi costi-benefici rappresenta, con le riserve del caso, un punto di riferimento in quanto evidenzia un elemento essenziale: fare le opere pubbliche costa, ma non farle costa ancora di più.
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il dorsale
di Gian Paolo Pinton
UN FINE SETTIMANA DIVERSO
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ralasciando gli aspetti negativi che stiamo vivendo in generale e la situazione particolarmente pesante che abbiamo in Italia, questo intervento lo dedico, una volta tanto, all’arte ed alla cultura, per ritonificare il nostro spirito molto provato dalle problematiche quotidiane che ci avvolgono come i tentacoli di una piovra. Vorrei parlarvi di Parigi, città unica al mondo per le sue bellezze antiche e moderne. Prima di tutto vi segnalo il libro dal quale ho ricavato le informazioni non convenzionali, che mi hanno consentito di apprezzare dei siti davvero straordinari che non conoscevo. Serena Dandini ha scritto: “Avremo sempre Parigi”. Comperatelo e non vi pentirete. Se amate scoprire i circuiti non turistici delle grandi città, questo libro fa proprio per voi. La prima curiosità da visitare è la Fondazione Louis Vuitton, una costruzione inimmaginabile se non si visita. Progettata e realizzata dal più grande architetto vivente Frank Gehry. Da moltissimi anni vive a Los Angeles, Gehry è il padre del decostruttivismo
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architettonico. La Fondazione Louis Vuitton è stata inaugurata nel 2014. È stata costruita immaginando una palla di carta accartocciata. Direte voi: come è possibile? Il tutto è dovuto al genio di Gehry che sa creare forme impossibili, grazie all’impiego di materiali duttili come il ferro, spettacolari come il vetro e nobili come il legno; ovviamente questi elementi strutturali sono contestualizzati architettonicamente in diverse varietà di pietre e di marmi di grandissimo pregio e di grande originalità estetica. Il fabbricato, finanziato dal mecenate francese Bernard Arnault, è stato costruito al confine con un’altra gemma naturale di Parigi: le Jardin d’Acclimatation, nel cuore del Bois de Boulogne. In realtà la costruzione è una tesi di architettura non convenzionale, dove le linee delle strutture interne sono del tutto intersecate tra loro, offrendo al visitatore una specie di ricetta esclusiva di come si possono plasmare forme diverse di materiali tradizionali. La spettacolarità di questo luogo è la
possibilità di vedere, da angoli inusitati, spaccati fotografici inediti di Parigi. L’opera di Frank Gehry è unica e per chi ama approfondire consulti internet cliccando Frank Gehry. Navigate anche su www.conaissancedesart.com. Vi segnalo altre tre chicche da non perdere. Letteralmente senza aggettivi adeguati è l’opera che andrete a vedere presso l’Atelier des Lumieres, 38 Rue de Saint Maur, www.atelier-lumieres.com. Si tratta di tecnologie immersive che consentono di realizzare esposizioni uniche e terribilmente emozionanti. Ci sono opere di questo tipo in Francia fin dal 2012 nella località Baux-de-Provence. Gli autori di questa retrospettiva su Gustav Klimt sono tre italiani: Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi. La seconda chicca è la Fondazione Cartier, meno trascendentale nella sua personalità ma molto interessante, sia per i contenuti estetici, curati dal padre degli alberi verticali a parete, Jean Nouvel, sia per le esposizioni che potrete ammirare solo in quel posto e in nessuna altra parte del mondo. Completa la carrellata, il passaggio obbligato presso il Museo dell’Orangerie, struttura collegata al Palazzo della Tuileries, nella quale troverete esposte in modo continuativo le opere di uno dei fondatori dell’impressionismo: Claude Monet, assieme a opere di Manet, Cezanne, Renoir, Pisarro, Degas, Sisley e altri pittori famosi. Si tratta di una delle più vaste realizzazioni monumentali della pittura della prima metà del Novecento. Le dimensioni e la superficie dipinta circondano e inglobano lo spettatore su quasi cento metri lineari su cui si dispiega un paesaggio d’acqua delimitato da ninfee, rami di salici, riflessi di alberi e di nuvole, che dà “l’illusione di un tutto senza fine, di un’onda senza orizzonte e senza rive”, secondo le parole dello stesso Monet. Un capolavoro unico, di cui non esistono equivalenti al mondo. Mi devo fermare: vi segnalo una catena di ristoranti parisien da non perdere “Le Bar à Huitres”. Sono 4 piazzati nei posti più belli della Ville Lumiere.
SPECIALE
67th IAA Commercial Vehicles Hannover, 20-27 settembre 2108 I veicoli commerciali sono pronti al salto generazionale. Lo IAA ha segnato le linee guida per il futuro della mobilità, sempre più connessa, digitale, elettrica e... automatizzata
Il domani è già
Driving Tomorrow
▶▶I COSTRUTTORI DI “CASA” ▶▶TUTTI I BRAND PRESENTI
(PESANTI E LEGGERI) ▶▶GLI OUTSIDER ▶▶ALLESTIMENTI ▶▶COMPONENTISTICA ▶▶TRUCK OF THE YEAR,
VAN OF THE YEAR e TRUCK INNOVATION AWARD
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he Hannover sia l’appuntamento atteso ogni biennio dagli operatori di tutta Europa (e non solo) per conoscere la direzione che prenderà il comparto è un dato di fatto. Nei due anni precedenti la manifestazione - che quest’anno si è svolta dal 20 al 27 settembre - Costruttori, opinion leader, istituzioni e tutto l’indotto di questo fondamentale settore dell’economia presentano novità, organizzano eventi e partecipano a convegni e fiere locali. Solo allo IAA, però, si scoprono veramente le carte e i grandi player del mondo del trasporto aggiungono un nuovo pezzo al puzzle della logistica del domani. Chiamatela 4.0, mobilità sostenibile,
green economy… comunque passa da qui, dal quartiere fieristico di Hannover. A parte i primi timidi esempi di veicoli futuristici nelle edizioni di inizio secolo, la vera svolta è cominciata con l’edizione del 2014, primo Salone post crisi, in cui si sono visti i primi segnali di quello che sarebbe stato il veicolo del domani. Mercedes-Benz aveva, infatti, stupito il mondo col suo “Future Truck 2025”. Pur sapendo tutti che si trattava di un “esercizio di progettazione”, il solco della guida autonoma era segnato. Solo due anni più tardi, sempre la Stella, entra al Salone con l’eTruck, dopo aver presentato l’avanguardistico progetto adVANce del segmento leggero. Il tema della connettività era stato, dunque, decisamente il leitmotiv del Salone del 2016.
a cura di Luca Barassi, Massimiliano Barberis e Ferruccio Venturoli
oggi LA 67MA EDIZIONE
I tempi corrono veloci e ciò che sembrava così lontano solo quattro anni fa, oggi è già realtà. Dalla connettività si è ben presto cambiato registro e siamo entrati in un mondo sostenibile.
L’esigenza di consumare meno, emettere meno gas nocivi, rendere sempre più efficienti le economie dei nostri operatori, hanno portato a sviluppare motori e sistemi integrati che puntano alla “zero emission” e a un concetto di mobilità commerciale basato su una distribuzione ecosostenibile e integrata con le città del futuro. Ognuno ha declinato tutto ciò come riteneva più opportuno. Chi puntando su un ventaglio di tecnologie alternative diverse e adatte alle differenti missioni, chi ha deciso che il gas fosse la risorsa nel medio-lungo termine e chi, più nettamente, ha saltato questi passaggi schiacciando l’acceleratore sull’elettrico. La mobilità elettrica, però, comporta un insieme di strutture e sistemi integrati commerciali che vanno al di là del mero motore o veicolo, in quanto è necessario cercare sin d’ora di superare quelle che sono le principali criticità di questa tecnologia: autonomia e smaltimento. Ad ogni modo il 67° IAA Commercial Vehicles ha decisamente indicato questo trend. Una “scossa” elettrica ad alto voltaggio che difficilmente i più scettici riusciranno a contrastare.
GUIDA AUTONOMA… CI SIAMO
Connettività, elettrificazione, mobilità sostenibile e… guida autonoma. È questa la vera novità dello IAA 2018. È come un lungo filo conduttore partito, come abbiamo detto, quattro anni fa e che ora prosegue inesorabile verso quella che presto o tardi sarà la modalità di trasporto commerciale. Quando parliamo di guida autonoma, ma anche degli altri temi protagonisti della svolta logistica (digitalizzazione, connessioni di terzo livello, trasporto green) la prima cosa che viene in mente sono ovviamente i camion che guidano da soli e “parlano” con il mondo circostante. Questo, però, è solo la punta
dell’iceberg in quanto per far “muovere” un veicolo autonomamente e per farlo “connettere” con infrastrutture, altri veicoli e uffici ci vogliono prima di tutto i componenti e i dispositivi che permettono l’evoluzione del mezzo. Ecco che ad Hannover, quest’anno, la componentistica 4.0 è uscita allo scoperto e abbiamo avuto modo di vedere come i leader di questo comparto abbiano sviluppato in questi anni sistemi all’avanguardia e, allo stesso tempo, naturalmente, ecosostenibili. ZF, in primis, sta supportando questa tendenza con concept innovativi e importanti investimenti, in particolare per quanto riguarda l’ultimo miglio. Innovation Van di ZF ha dimostrato come un intelligente collegamento in rete, la guida autonoma e una trazione totalmente elettrica supportino i servizi di consegna pacchi nel soddisfare le richieste del futuro, con soluzioni di guida autonoma di livello 4. Le due più recenti anteprime mondiali di ZF – Innovation Truck e Terminal Yard Tractor – sono le testimonianze concrete di tutto ciò. Questi veicoli possono manovrare autonomamente casse mobili, rimorchi e container. Le funzioni veicolari per le manovre senza conducente migliorano l’efficienza, la velocità e l’impatto ambientale nei depositi, nei terminali e nei porti per container. Il mondo dei motori, ovviamente, è coinvolto da protagonista. FPT, società del gruppo CNH Industrial e per questo identificata come produttore di propulsori per Iveco, in realtà è un costruttore che sviluppa prodotti per una clientela molto ampia. Al padiglione 16 l’azienda di Torino ha, infatti, lanciato le proprie soluzioni di propulsione elettrica, confermando così il proprio posizionamento sul mercato come fornitore di soluzioni multi-power. In particolare abbiamo potuto apprezzare l’E-Powertrain Concept di FPT Industrial con i nuovi www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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SPECIALE
67th IAA Commercial Vehicles Hannover, 20-27 settembre 2108
E-Axles, nonché i propulsori Diesel-Hybrid e Gas-Hybrid (F1A Euro VI Step D e F1C NG abbinati a un motore elettrico), oltre ad un powertrain Hydrogen Fuel Cell Concept sviluppato da FPT per IVECO.
I PADRONI DI CASA
Inevitabilmente, ad un Salone nel cuore della Germania, non ci si può che aspettare due grandi protagonisti: Daimler e MAN. Ovviamente c’è anche il gruppo Volkswagen (di cui MAN fa parte come ben sappiamo) che quest’anno ha occupato il “proprio” padiglione anche con il nuovo marchio TRATON che raggruppa la divisione Truck & Bus della multinazionale tedesca. Andiamo con ordine, però, e l’ordine è temporale. Daimler, infatti, ha aperto le danze ad Hannover con un evento straordinario, il giorno prima della giornata stampa del Salone. Il 18 settembre in un hangar dell’aeroporto di Hannover e l’annessa pista di rullaggio, Mercedes Trucks&Bus e Mercedes Vans hanno dato il via alla nuova era del trasporto commerciale, trasformando in realtà due grandi progetti avviati alcuni anni orsono: il Future Truck 2025 per i veicoli pesanti e adVANce per i leggeri. Due visioni, due progetti che si coniugano in un mix di tecnologie avanzatissime condivise tra le divisioni e le anime della Stella. La concretizzazione di questi progetti si è tradotta sostanzialmente da un lato nell’elettrificazione dell’intera gamma, a partire dall’eVito fino all’eTruck, e poi nella totale
digitalizzazione e connessione del Nuovo Actros che, in più, adotta il primo sistema di guida semi autonoma, l’Active Drive Assist. Che si tratti di Daimler Trucks, Daimler Buses o MercedesBenz Vans, di veicoli o servizi, Daimler è pioniere a tutto tondo: sistemi di trazione che salvaguardano ambiente e risorse, sicurezza, guida automatizzata, megatrend quali digitalizzazione e collegamento in rete, oltre a servizi digitali. Tutti aspetti, come ci ha spiegato Michael Kimmich, responsabile UpTime di Daimler, che permettono alle aziende di trasporto di oggi di essere sempre più green offrendo puntualità del veicolo, ottimizzazione delle risorse e riduzione dei consumi, delle emissioni e un aumento sensibile della sicurezza. Il Nuovo Actros possiamo definirlo il compendio di tutto questo: una plancia rivoluzionaria, dove qualsiasi interruttore o comando “fisico” è stato sostituito dal cruscotto digitale costituito da due schermi da cui si controlla ogni aspetto del veicolo. Di grande impatto, inoltre, le MirrorCam con numerose funzioni aggiuntive, che sostituiscono i retrovisori esterni tradizionali. Oltre 60 innovazioni introdotte sull’ammiraglia della Stella, tra cui prémière mondiali come Active Brake Assist 4 e le già citate Active Drive Assist e MirrorCam. Sul lato LCV, Vans o furgoni che dir si voglia, ovviamente i protagonisti sono stati l’eVito e l’eSprinter. Il primo, disponibile sin da subito, assicura un’autonomia di 150 km ricaricabile completamente in sole sei ore. La trazione elettrica a batterie eroga 84 kW di potenza e sviluppa una
coppia fino a 300 Nm: l’ideale per l’uso urbano. Dopo l’eVito, il prossimo anno sarà la volta dell’eSprinter. La capacità di carico massima equivale a quella dello Sprinter equipaggiato con motore a combustione interna (10,5 m3). La capacità delle batterie installate, pari a 55 kWh, consente un’autonomia stimata in circa 150 chilometri con un carico utile massimo di 900 kg.
IL FURGONE AUTONOMO
La vera sorpresa sullo stand di Mercedes, però (che in realtà occupava due padiglioni interi) è stato l’ingresso del primo VAN completamente autonomo. Non un disegno, non un semplice lay-out, ma un veicolo reale che ha dato dimostrazione pratica della propria mobilità automatizzata e senza conducente a bordo. Il progetto si chiama Vision URBANETIC ed è un concept avveniristico che si basa su un telaio a trazione elettrica capace di guidarsi da solo ed equipaggiato con diverse sovrastrutture intercambiabili per il trasporto di passeggeri o di merci. Come veicolo Ride Sharing, Vision URBANETIC può accogliere fino a dodici passeggeri, mentre con il modulo Cargo può trasportare fino a dieci pallet EPAL. A fronte di una lunghezza del veicolo di 5,14 metri, la lunghezza del vano di carico è di 3,70 metri. Inoltre, integra un’infrastruttura IT, analizza in tempo reale la richiesta di trasporto in determinate aree. Il risultato è una flotta di veicoli autonomi, i cui percorsi vengono pianificati in modo flessibile ed efficiente sulla base delle attuali necessità di trasporto.
MAN SEMPLIFICA IL BUSINESS
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“Simplyfing business” è stato il motto del Leone, che ad Hannover a ruggito ancora puntando anch’essa sull’elettrificazione di tutta la gamma, dal piccolo eTGE all’eTGM, passando per la grande sorpresa del Salone, ovvero il futuristico CitE, il veicolo per la distribuzione urbana full electric che ha vinto la prima edizione del Truck Innovation Award (vedi riqadro, n.d.r.). Il grande stand al padiglione 12 è stata una vera e propria apoteosi di veicoli MAN
che, naturalmente, oggi offre una gamma di veicoli diesel altamente ecologici ed efficienti. La scelta chiara per il futuro della Casa di Monaco, per quanto riguarda il trasporto commerciale, è chiara: digitalizzazione e propulsione elettrica. Il gas lo lascia al settore Bus, dove sono stati tra gli innovatori di questa tecnologia. Una scelta che non si limita a proporre il mero veicolo, ma tutto un sistema soluzioni di trasporto intelligente e sostenibile. Nel 2016 MAN ha quindi fondato il marchio digitale RIO per collegare il mondo dei trasporti con l’aiuto di una piattaforma aperta e basata su cloud rendendo così ogni spostamento più economico ed ecologico. Per sottolineare l’approccio aperto e svincolato dalla figura del costruttore, dal 2017 RIO è un marchio individuale e indipendente sotto il gruppo di TRATON GROUP. Sulla base di questa piattaforma, MAN offre già ai propri clienti, con il nome di “MAN DigitalServices”, le prime soluzioni digitali su misura per i veicoli MAN. In questo modo, in futuro i clienti MAN potranno avere accesso in tempo reale e in qualsiasi luogo ai dati dei veicoli e alle analisi che ne derivano, ricevendo consigli pratici su misura per sé stessi e per i propri mezzi. In occasione di IAA 2018, MAN propone ulteriori servizi per l’ottimizzazione dell’analisi dei veicoli e della gestione della manutenzione.
L’AUTOMAZIONE PASSA DAL PLATOONING
Su questa tecnologia MAN ha schiacciato l’acceleratore. Il platooning di autocarri sviluppato da MAN è già passato alle prove pratiche. Si tratta di un timone elettrico che collega due o più autocarri: il primo autocarro stabilisce la velocità e la direzione, quello successivo segue in maniera
MAN VINCE IL PRIMO TRUCK INNOVATION AWARD È andato a MAN la prima edizione del nuovo “Truck Innovation Award”, assegnato dalla giuria dell’International Truck of the Year, per il suo camion a guida autonoma aFAS Level 4. Il nuovo riconoscimento va a premiare il grandissimo cambiamento tecnologico che si sta vivendo nel campo dei veicoli commerciali. Anche il Truck Innovation Award è stato consegnato, durante la giornata della stampa, a Joachim Drees, Chief Executive Officer di MAN Truck & Bus. L’aFAS, acronimo che sta per “veicolo di sicurezza senza autista per i lavori sulle autostrade federali”, è una soluzione di sicurezza fortemente innovativa, sviluppata da MAN nel corso degli ultimi quattro anni, con il sostegno del Ministero tedesco dell’Economia e dell’Energia, in collaborazione con diverse istituzioni tecniche e fornitori di componenti chiave. Con 93 voti, l’aFAS di MAN ha battuto il Mercedes-Benz eActros, i camion elettrici FL / FE di Volvo Trucks, i camion elettrici di seconda generazione di Renault Trucks, DAF Ecochamps e ZF Innovation Truck. Per poter essere candidato al nuovo premio, il veicolo deve essere tecnologicamente avanzato, con un PTT superiore a 3,5 t. Deve essere dotato di trazione alternativa: elettrica, ibrida o essere spinto da carburante alternativo: LNG, CNG, idrogeno, celle combustibile. In alternativa, deve offrire specifiche soluzioni high-tech per quanto riguarda la connettività, che si tratti di sistemi di guida semi-o completamente autonomi, una capacità di platooning o servizi di supporto avanzati come la diagnostica remota. “La Giuria – si legge in un comunicato ufficiale – è rimasta molto impressionata nello scoprire che l’aFAS è già stato testato, senza alcun incidente, su strade pubbliche che coprono oltre 4000 km. I membri della Giuria hanno anche commentato favorevolmente il fatto che l’aFAS può salvare vite umane, perché i cantieri mobili sulle autostrade rappresentano un rischio elevato per il personale che ci lavora. Inoltre, hanno apprezzato la facilità di funzionamento, l’alto livello di sicurezza attiva e l’uso estensivo di componenti di serie. Inoltre, hanno sottolineato che questo è il primo veicolo senza autista di livello 4 sulle strade pubbliche in Europa”.
La plancia completamente degitalizzata del Nuovo Actros che ha introdotto, tra le altre cose, le MirrorCam, gli specchietti digitali.
automatizzata ad una breve distanza di soli 10-15 metri circa. Sfruttando la scia che si viene a creare, il convoglio risparmia fino al dieci percento di carburante. Da fine giugno, nell’ambito di un progetto pilota, un platoon di MAN è già in viaggio sull’autostrada A9 tra Monaco di Baviera e Norimberga. “Il platooning riduce sensibilmente le emissioni CO2 e inoltre contribuisce notevolmente ad una maggiore sicurezza in autostrada. Il sistema elettrico dell’autocarro che segue reagisce all’impulso frenante del veicolo che precede in soli 5 millisecondi, molto più velocemente di qualsiasi essere umano. Questa tecnologia possiede il potenziale per ridurre significativamente il numero di tamponamenti gravi in autostrada”, ha affermato Joachim Drees, Presidente del Consiglio di Amministrazione di MAN Truck & Bus AG. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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Pierre Lahutte (a destra) insieme a Lauran Wetemans, Shell LNG Marketing & Trading General Manager, durante la conferenza stampa, accanto ad una stazione di rifornimento di CNG/LNG e di una di ricarica elettrica con il marchio Shell.
SPECIALE
VEICOLI PESANTI
67th IAA Commercial Vehicles Hannover, 20-27 settembre 2108
Emissioni zero:
avanti tutta!
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ome è stato detto e ripetuto quasi fino alla nausea, questo IAA è stato tutto all’insegna (né poteva essere diversamente, n.d.r.) della compatibilità, del risparmio energetico, della scelta di questo o quel carburante alternativo e, naturalmente della guida autonoma o semiautonoma. Insomma, alla ricerca di quella “emissione zero” che ormai sembra aver preso il posto del Sacro Graal o della Pietra Filosofale, per secoli e secoli immagini stesse della ricerca spasmodica e disperata. Dunque, dopo questa premessa, non possiamo che iniziare a raccontare lo IAA dei “pesanti”, per una volta non in ordine alfabetico, ma da IVECO. Perché proprio IVECO? Perché, lo possiamo dire, IVECO ha messo una pietra miliare nella storia dello IAA, accogliendo stampa e visitatori su uno stand “Diesel free” ovvero si è presentata al pubblico senza neanche un motore Diesel sul suo stand. Quindi niente Diesel, ma un’offerta completa di veicoli a trazione alternativa disponibili sul mercato già da oggi. Allo stesso tempo è anche l’unico Costruttore “controcorrente”, ovvero che punta quasi esclusivamente sul gas (liquefatto) e non sulla elettromobilità.
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“IVECO – ha detto Pierre Lahutte, IVECO Brand President – è il primo costruttore nella storia del salone IAA a presentare uno stand senza neanche un motore Diesel, che sia nei veicoli o nei loro allestimenti. Il settore del trasporto sta cambiando, a causa delle sempre maggiori pressioni a cui è sottoposto il Diesel e al nuovo slancio acquisito dalla transizione energetica. La nostra esposizione dimostra che l’offerta IVECO di veicoli elettrici, a CNG e LNG, disponibile da subito rappresenta un’alternativa praticabile al Diesel in tutte le missioni, dal trasporto persone in ambito urbano fino alle applicazioni heavy-duty sulle lunghe distanze. Inoltre – ha concluso – il gas naturale consente la transizione diretta verso il biometano e l’energia rinnovabile, azzerando le emissioni e aprendo le porte a un’economia circolare in grado di raggiungere un livello di emissioni tendente allo zero e consentire il sequestro di carbonio.” Su queste stesse pagine, un po’ di tempo fa scrivemmo (e ne eravamo convinti, come lo siamo tuttora) che un carburante alternativo – di qualunque tipo esso sia – non avrebbe avuto successo finché le grandi Compagnie petrolifere non avessero deciso di non puntare più solo sul petrolio. Ecco allora un’altra pietra miliare messa da IVECO allo IAA: la presenza sullo stand di
una stazione di rifornimento di CNG/LNG e di una di ricarica elettrica con il marchio Shell. Il gigante dell’energia globale, infatti, condivide con IVECO la convinzione secondo cui la decarbonizzazione del settore dei trasporti richiede una serie di nuovi carburanti e tecnologie. E proprio da questo assunto nasce la collaborazione tra i due brand, per promuovere lo sviluppo delle reti di rifornimento dei veicoli elettrici e a gas naturale in Germania. Sullo stand, IVECO riflettori puntati, dunque, su due Eurocargo CNG per applicazioni municipali; su una novità assoluta nata dalla collaborazione con Carrier Transicold: il nuovissimo Stralis NP da 400 CV e 26 tonnellate, con carrozzeria Frappa e tecnologia CNG Carrier Supra®. Si tratta di una soluzione innovativa, al 100% alimentata a gas naturale, 0% diesel. A differenza dei normali camion per il trasporto di merci refrigerate, che hanno due motori diesel, uno il veicolo e l’altro per il compressore del gruppo di raffreddamento, questo Stralis NP utilizza esclusivamente il gas naturale compresso (CNG). Sullo stand anche la più classica soluzione per le missioni sulle lunghe distanze, lo Stralis NP con tecnologia LNG. Ecco, ora possiamo riprendere la nostra carellata in ordine alfabetico:
DAF
DAF Trucks, cominciamo dal passato, un passato di 90 anni, che è e deve essere trampolino per il futuro. Così il costruttore olandese si presenta allo IAA sotto un tema guida: “Orgogliosi del passato, leader nel presente, pronti per il futuro” esponendo lo storico modello DAF 1600 degli anni ‘60. Detto del passato passiamo al presente e al futuro con l’impegno di DAF a consolidare ulteriormente la propria posizione di leader del settore per efficienza dei consumi e basse emissioni, presentando la gamma completa di Innovation Truck, una gamma che include i modelli LF Electric e CF Electric per la distribuzione urbana media e pesante, oltre al modello CF Hybrid per la distribuzione a media distanza con emissioni zero nelle aree urbane e la maggiore efficienza totale. “La cosa più importante di ogni sviluppo – ha detto Ron Borsboom, membro del CdA e responsabile dello sviluppo dei prodotti – è fornire valore che i nostri clienti desiderano e questo vale anche e soprattutto con
Uno degli Innovation Truck, un trattore CF Electric, sviluppato per impieghi di distribuzione.
i veicoli elettrici e ibridi. In futuro l’assenza di emissioni e bassi livelli di rumore potrebbero essere obbligatori nelle città, che già hanno annunciato di voler creare zone a emissioni zero; una situazione che potrebbe spingere i clienti a richiedere una vasta gamma di soluzioni per soddisfare le proprie esigenze”. Così ecco i primi Innovation Truck, due veicoli completamente elettrici, l’LF Electric, 266 Cv e 220 chilometri di autonomia a pieno carico e il trattore, adatto ai tragitti cittadini, CF Electric, sviluppato per applicazioni di distribuzione MTC fino a 37 tonnellate che si basa sulla serie CF e si avvale dell’innovativa tecnologia E-Power di VDL, per fornire una totale propulsione ad energia elettrica. Arriviamo quindi al più sofisticato CF Hybrid, progettato per la guida elettrica a emissioni zero nelle aree urbane, con un’autonomia superiore, fuori dalla città, grazie al motore Diesel ultraecologico. Il CF Hybrid monta il motore PACCAR MX11 da 10,8 litri e 450 CV (330 kW), un motore elettrico ZF (75 kW/100 CV / picco: 130 kW/175 CV) accoppiati a un cambio ZF Traxon per trasmissioni ibride. Il motore elettrico è alimentato da un gruppo batterie da 85 kWh, che fornisce un’autonomia completamente elettrica e a zero emissioni da 30 a 50 chilometri.
RENAULT TRUCKS
Dopo dieci anni di sperimentazione di un camion completamente elettrico in condizioni reali di esercizio presso i clienti, Renault Trucks annuncia finalmente la commercializzazione di una gamma di veicoli elettrici per il 2019. I camion 100% elettrici e destinati ad operare in ambiente urbano. Sina dal 2009 Renault Trucks ha investito
risorse in ricerca e sviluppo, in partnership con i clienti e proprio l’esercizio in condizioni reali dei veicoli sperimentali completamente elettrici sul segmento 12-16 tonnellate, ha permesso a Renault Trucks di raccogliere dati fondamentali sull’uso, il comportamento delle batterie, le infrastrutture di ricarica e la manutenzione dei camion elettrici e mettere ora in vendita prodotti assolutamente sperimentati. La gamma elettrica presente sullo stand di Renault dello IAA, cominciava dal Master Z.E., tipico veicolo da ultimo miglio. Il Master Z.E, che vanta lo stesso carico utile di un Master Diesel perché le batterie sono state posizionate sotto ai sedili anteriori, è disponibile in sei versioni e ha bisogno di sei ore per ricaricare completamente le batterie. Restando sempre in tema di elettrico ecco Renault Trucks D e Renault Trucks D Wide Z.E. per la distribuzione urbana e la raccolta dei rifiuti. Il D Z.E. sarà disponibile in versione 16t per la distribuzione urbana e la distribuzione a temperatura controllata, mentre il D Wide Z.E. sarà disponibile in versione 26t per la raccolta dei rifiuti.
IL TRUCK OF THE YEAR 2019 È L’F-MAX DI FORD TRUCKS Tra la sorpresa generale, tra qualche battuta ironica e tra molta dietrologia, il premio Truck of the Year 2019 è andato davvero a un outsider, al trattore F-MAX di Ford Trucks. In effetti si tratta di un veicolo che, sin dalla vigilia, portava con se molte aspettative e che era stato oggetto di una campagna, soprattutto sui social, piuttosto “aggressiva” ma da qui a vederlo Camion dell’Anno, ce ne passava. Comunque, con 126 voti, il nuovo trattore F-Maxha ha sconfitto la Serie L & P di Scania e le gamme FH e FM alimentati a LNG di Volvo Trucks. Il premio, come da tradizione, è stato consegnato da Gianenrico Griffini, presidente della giuria del Truck of the Year, ad Haydar Yenigün, General Manager di Ford Otosan presso lo stand Ford Trucks.
Secondo il comunicato ufficiale “i membri della giuria IToY hanno elogiato l’efficienza e le caratteristiche avanzate della trasmissione F-Max, tra cui Eco-Roll, Adaptive Cruise Control (ACC) e le funzioni di controllo di crociera predittive basate su GPS. Altrettanto impressionante è stata la riuscita accoppiata ( e la silenziosità,) del motore Ford Ecotorq Euro 6 a sei cilindri in linea da 12,7 litri da 500 CV, con il cambio automatico Traxon a 12 velocità ZF. La giuria – si legge ancora sul comunicato – ha apprezzato molto anche le caratteristiche della nuova cabina a lungo raggio, che offre un ambiente di lavoro confortevole, ergonomico e di facile utilizzo e ConnecTruck, la piattaforma di connettività del veicolo”.
Il T High Renault Sport Racing, una serie limitata a 99 esemplari in Giallo Sirius, frutto della collaborazione tra RENAULT TRUCKS e Renault Sport.
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VEICOLI PESANTI
SPECIALE
Oltre a questi veicoli di prossima messa sul mercato, era presente anche il Maxity Électrique, un veicolo elettrico da 4,5 tonnellate che Renault Trucks commercializza dal 2010. Infine, sullo stand Renault Trucks un camion bello come solo un camion può essere, il T High Renault Sport Racing, una serie limitata a 99 esemplari in Giallo Sirius, frutto della collaborazione tra Renault Trucks e Renault Sport.
SCANIA
Erano sette i veicoli esposti da Scania sullo stand dello IAA. Tutti i veicoli in esposizione avevano sistemi di propulsione progettati per funzionare con carburanti alternativi, soluzioni di trasporto che fanno la differenza in termini di sostenibilità per l’ambiente. Oltre alla gamma completa di veicoli della nuova generazione, la Casa di Södertälje ha presentato una serie di novità, come i veicoli ibridi che garantiscono i vantaggi dell’elettrificazione e dell’utilizzo dell’HVO nei motori a combustione, rendendoli indicati per numerose applicazioni urbane. In Scania, hanno deciso di concentrare Un veicolo della Serie P alimentato ad HVO, una tecnologia innovativa e pulita.
l’attenzione sui sistemi di propulsione orientati al futuro, con un focus particolare sull’elettrificazione. I veicoli elettrici, infatti, saranno fondamentali per ottenere un sistema di trasporto commerciale “non fossile” entro il 2050, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ ONU e con l’accordo di Parigi. Tuttavia, i biocarburanti utilizzati nei motori a combustione interna, costituiscono la migliore alternativa a breve termine. Per questo la strategia di Scania non si è incanalata su una sola “strada”, ma ne sta seguendo diverse. “Stiamo sviluppando – ha detto Christian Levin, vice president vendite e marketing di Scania – tutte le tecnologie alternative, tenendo presente la loro redditività commerciale; sarebbe davvero inutile lanciare prodotti che non riescano a soddisfare le esigenze aziendali dei nostri clienti. La premessa di base deve essere che la tecnologia offre un ragionevole TCO nel breve termine. Scania – ha detto ancora Levin – ha preso in considerazione diversi percorsi verso il raggiungimento di zero emissioni fossili nei prossimi decenni, percorsi che vanno dalla piena elettrificazione a un ventaglio di altre possibilità. Uno studio recente ha rivelato che la rapida diffusione dei veicoli elettrici, richiederà da quattro a cinque volte più investimenti in infrastrutture rispetto alla situazione attuale, ma entro il 2050 ridurrà le spese operative del 40 percento. In effetti, la crescita dei veicoli elettrici a batteria offre la linea di condotta più conveniente in termini di riduzione totale del trasporto pesante di combustibili fossili. Entro il 2031 – ha concluso il direttore marketing di Scania – il TCO per i veicoli elettrici raggiungerà la parità con il diesel per tutti i segmenti di veicoli, incluso il lungo raggio”.
VOLVO TRUCKS
È stato Claes Nilsson, presidente di Volvo Trucks ha introdurre gli argomenti di Volvo allo IAA: un piccolo accenno al passato, per i 25 anni dell’FH di cui allo IAA è stato consegnato l’esemplare numero 1.000.000 e poi tanto futuro. “Un futuro
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Edizione speciale per i 25 anni dell’FH di cui, proprio allo IAA, è stato consegnato l’esemplare numero 1.000.000.
– ha detto il top manager – che vuol dire connettività, trazione elettrica e automazione. Nel 2019 Volvo Trucks inizierà la vendita dell’FL e dell’FE Electric per la distribuzione urbana e la raccolta rifiuti, creando nuove opportunità per un traffico urbano più pulito e silenzioso”. Se il futuro è elettrico il presente si chiama FM LNG e FH LNG, che offrono le medesime prestazioni, consumo di carburante e autonomia operativa dei modelli Diesel, ma le loro emissioni di CO2 sono dal 20 al 100% inferiori a quelle di un Diesel. I nuovi modelli Volvo FH LNG e Volvo FM LNG sono disponibili a 420 CV o 460 CV (309 o 338 kW) per le operazioni pesanti regionali e a lungo raggio. Il futuro è anche il rivoluzionario Volvo Connect Customer Portal, nuovo portale clienti user-friendly che offre un’unica interfaccia per servizi e funzioni digitali, rendendo più facile accedere a tutti i vantaggi della digitalizzazione e della connettività. Ma il futuro è soprattutto VERA, un trattore elettrico, autonomo e connesso, insomma, praticamente tutto il trasporto del futuro concentrato in uno strano veicolo senza cabina, dalle linee vagamente “racing”, destinato a compiti regolari e ripetitivi, caratterizzati da distanze relativamente brevi, grandi volumi di merci e alta precisione di consegna. Può essere visto come un’estensione delle soluzioni logistiche avanzate che molte industrie applicano già oggi. Poiché vengono utilizzati veicoli autonomi senza emissioni di scarico o rumore, l’operazione può avvenire in qualsiasi momento del giorno o della notte. Sei, comunque, oltre all’attrazione Vera (di cui si parla anche nel nostro notiziario a pag.9), i veicoli esposti dalla Casa di Göteborg con in testa il portabandiera del successo Volvo, l’ FH 25 Year Special Edition.
I veicoli esposti nello stand Scania abbracciavano diverse tecnologie: la Casa di Södertälje ha preso in considerazione diversi percorsi per arrivare al traguardo di zero emissioni fossili.
VEICOLI LEGGERI
Innovazione fa rima con elettrificazione e automazione
A
d Hannover, naturalmente, non mancano certo i costruttori di veicoli commerciali leggeri. Qui, elettrificazione e soprattutto automazione sono ad un livello più avanzato rispetto ai pesanti. La tecnologia ormai c’è. Attendiamo le normative. Dunque, vediamo le novità più interessanti delle Case di questo comparto. FIAT Professional ha portato allo IAA la gamma completa di veicoli commerciali per tutte le tipologie di trasporto: dalle furgonette derivate dalle vetture, ai van, ai grandi furgoni, fino ai pick-up, con diverse carrozzerie, portate, volumi, varianti di passo, lunghezze e altezze. Quattro le alimentazioni per i motori: benzina, gasolio, GPL e metano, con un’offerta ecologica che è la più ampia del mercato, anche se manca il propulsore elettrico. Presente anche il brand “yankee” RAM con tre veicoli che hanno catturato il pubblico con la loro imponenza: il Ram 1500 SLT Classic, il nuovo Ram 1500 Rebel e un Ram 3500 Limited.
IVECO che all’interno del padiglione ha presentato uno stand “Diesel-free”, ha presentato, nell’area esterna, la nuova gamma completa del Daily 4x4: veicoli all-road e offroad per un peso totale ammesso fino a 7 tonnellate, adatti a qualsiasi strada
Pick-up protagonisti sullo stand NISSAN, dove il marchio giapponese ha presentato i nuovi Navara Dark Sky Concept e Navara N-Guard. Il Navara Dark Sky Concept, sviluppato nel Regno Unito in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è dotato di una versione avanzata della tecnologia di assistenza alla guida Nissan ProPILOT che vuole mettere in risalto la capacità del pick-up Nissan di trainare e alimentare un laboratorio astronomico mobile. Il concept, infatti, include un sofisticato telescopio PlaneWave con modulo di trasporto dedicato. L’obiettivo è dimostrare che grazie alle capacità di traino di Navara, è possibile trasportare il telescopio in zone remote e sui percorsi off-road più impegnativi, fino a trovare le condizioni di oscurità ideali per l’osservazione del cielo stellato.
e un’edizione limitata del Daily, per celebrarne i quarant’ anni di carriera. La Daily Limited Edition è costituita da 500 unità prodotte con una personalizzazione unica: la plancia portastrumenti ha un design esclusivo ottenuto sulla base dei disegni di tre generazioni di Daily che hanno fatto la storia, oltre una livrea e adesivi personalizzati che riprendono il tema.
Chi ha però decisamente stupito è stata la Losanga. Infatti, RENAULT ha aperto il proprio Salone con l’EZ-PRO: non un mezzo di serie, bensì un concept autonomo, elettrico, connesso e condiviso che rappresenta la visione di Renault per quanto riguarda le consegne dell’ultimo miglio, settore che rappresenta le maggiori opportunità di rivoluzione per inventare un futuro urbano e pulito. Il concetto di base dell’EZ-PRO è diviso tra un leader-pod autonomo e un robot-pod senza conducente. Il primo ospita il concierge che, libero dall’obbligo di guidare, può concentrarsi su attività a valore aggiunto, come la supervisione e la pianificazione dell’itinerario dei robot-pod senza conducente, o sul servizio di consegna diretta di prodotti alimentari. In EZ-PRO il focus è su sicurezza ed ergonomia del posto di guida con l’accesso frontale, con il joystick di
di percorrenza fino a 500 chilometri Ma Hannover ha segnato anche l’arrivo di una nuova famiglia di van che in Ford definiscono “born connected’: il nuovo Transit da 2 tonnellate, equipaggiato con motori più efficienti, con maggiore capacità di carico e che, per la prima volta, integra a bordo, connettività e tecnologie avanzate, insieme al nuovo design, completamente rinnovato. E ancora, lo IAA è stato il primo palcoscenico pubblico per il nuovo e aggressivo Ranger Raptor, edizione “performance” del pick-up best seller
L’innovazione di FORD passa attraverso il processo di elettrificazione, protagonista il Transit Custom plug-in hybrid (PHEV) e il Transit con tecnologia mHEV (mild hybrid) da 48 volt, equipaggiato con un sistema ibrido avanzato, in grado di garantire un’autonomia di percorrenza a emissioni zero fino a 50 chilometri e dal pluripremiato motore a benzina EcoBoost 1.0. L’EcoBoost ricarica le batterie di bordo per i viaggi più lunghi, durante gli intervalli di ricarica, e consente di estendere l’autonomia
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SPECIALE
VEICOLI LEGGERI
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comando e con la piattaforma a quattro ruote sterzanti facili da manovrare. I robot-pod autonomi possono seguire i leader-pod in modalità platooning, ma anche spostarsi indipendentemente per percorrere ognuno il proprio itinerario dell’ultimo miglio. Se per quanto riguarda il Gruppo PSA i mezzi d’informazione hanno dato il giusto risalto soprattutto al titolo di International Van of the Year (vedi box) conquistato dalla famiglia di furgonette composta dalla nuova generazione di Peugeot Partner, Citroën Berlingo Van, Opel Combo e
Vauxhall Combo, poco spazio è stato dato alle novità o meno presenti sugli stand dei tre brand, anche perché i riflettori erano decisamente puntati proprio sui “premiati”. È stato dunque proprio il nuovo Partner, premiato dalla giuria, a essere sugli scudi sullo stand Peugeot allo IAA, insieme ad altri due modelli il Boxer Avantage Plus Edition (destinato solo ad alcuni mercati) e Rifter 4x4 Concept Car. Nel Partner per la prima volta è disponibile l’innovativa Peugeot i-Cockpit®: un volante compatto, un quadro strumenti posizionato più in alto e uno schermo tattile opzionale. Il Rifter 4x4 è un Concept piuttosto “avventuroso”, con tenda da
L’INTERNATIONAL VAN OF THE YEAR VA A PSA L’ambito premio dedicato agli LCV, quest’anno non è andato a premiare una singola gamma o un singolo veicolo, bensì un’intera famiglia, quella basata sulla famosa piattaforma EMP2: le furgonette del Gruppo PSA composta da Peugeot Partner, Citroën Berlingo Van, Opel Combo e Vauxhall Combo. Come è ormai noto, l’anima dei veicoli premiati deriva da un programma trasversale, che ha permesso a PSA di progettarli tutti in base alle esigenze dei clienti professionali, sia in termini di praticità, sia di ausili alla guida, sia per quanto riguarda la sicurezza. Questa nuova generazione di veicoli commerciali leggeri rinnova il successo del 2017 che vide sul gradino più alto del podio europeo, l’attuale Peugeot Partner e sul terzo gradino il Citroën Berlingo Van, dopo dieci anni di presenza sul mercato.
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Secondo il presidente della Giuria, Jarlath Sweeney, l’offerta di PSA “è la più pertinente in questo segmento da anni. Il programma comune ai 4 marchi, è ben strutturato per il futuro, ricco di progressi tecnologici in grado di aiutare chi è alla guida”. Un aspetto che ha colpito la giuria è stato il constatare che il costo di esercizio è molto vantaggioso per i clienti professionali e, in generale, per i gestori di flotte. “La scelta tra due dimensioni di passo – sempre secondo Sweeney – è un altro progresso, come l’introduzione di una variante a trazione integrale, visto che un numero sempre crescente di aziende di servizi pubblici cercano i 4x4 in questo segmento di mercato. Nel complesso, un pacchetto eccellente e ben progettato”. Sviluppati, come detto, sulla base della piattaforma EMP2, questi nuovi modelli sono dotati di propulsori e di equipaggiamenti di aiuto alla guida di ultima generazione e propongono ai clienti prestazioni ai migliori livelli del mercato: abitabilità, modularità e capacità di carico che arriva fino a 1.000 kg. Per coprire tutti gli utilizzi, questi veicoli commerciali leggeri sono proposti in due lunghezze e sono disponibili nella configurazione a 2, 3 e 5 posti e con un volume di carico che arriva fino a 1.000 kg caratterizzati dalla presenza di due accessori molto utili: l’indicatore di sovraccarico, l’Overload Indicator, e il miglioramento della visione posteriore periferica grazie al Surround rear vision.
campeggio integrata sul tetto, mentre il Boxer Avantage Plus Edition è stato realizzato in collaborazione con Bott, azienda specializzata nell’allestimento interno dei veicoli da lavoro e destinato ad alcune ben precise categorie di professionisti. Nello stand riservato a Citroën era il Nuovo Berlingo Van, commercializzato nell’ultimo trimestre 2018 ed esposto in diverse versioni, a fare la parte del leone. Ma oltre ai veicoli veri e propri Citroën ha voluto valorizzare ancora una volta la firma ‘Inspired by Pro’ con un nuovo concept retail pensato per i clienti professionisti: “La Manufacture Citroën”. Dopo i City Store “La Maison Citroën” del 2017 per le autovetture, “La Manufacture Citroën” si riferisce naturalmente alla vendita dei veicoli aziendali, commerciali e trasformati del brand francese con la promessa di un prodotto “su misura” che soddisfi le esigenze di tutti i professionisti. Il discorso non cambia se parliamo del terzo brand della famiglia, Opel: protagonista è stata la quinta generazione del compatto multifunzione Combo, presentato in anteprima mondiale. I visitatori lo hanno ammirato nelle varie versioni, in particolare in quella “XL” per il trasporto di passeggeri e in quella “Van”. L’elettrificazione ha dominato anche lo stand VOLKSWAGEN, padrone di casa sotto tutti i punti di vista, dove la Casa tedesca ha presentato diversi modelli di veicoli commerciali a emissioni zero, seguendo il trend iniziato poco più di un mese fa con il debutto dell’e-Crafter: I.D. Buzz Cargo, il primo commerciale sviluppato sulla base della famiglia I.D. basata sulla piattaforma elettrica MEB; il Crafter HyMotion1, che utilizza una fuel cell a idrogeno per alimentare il motore elettrico; L’ABT e-Transporter 1, un prototipo di taxi basato sul popolare “Bulli”, con un pacco batterie modulare, per soddisfare esigenze diverse. La novità è stato anche il sistema mild-hybrid a 48 Volt per il Transporter, alimentato da una batteria da 2,5 kWh, integrato in un 2.0 TDI da 102 CV che fornisce una spinta fino a 27 kW attraverso l’asse posteriore, configurando una trazione integrale on-demand.
I soliti ignoti
A
sovralimentato mediante turbocompressore a geometria variabile, da 500 CV, capace di erogare una coppia di 2500 Nm, abbinato a una trasmissione automatica ZF Traxon 12 che include Eco-Roll, Adaptive Cruise Control e Cruise Control predittivo basato su GPS. L’F-MAX inoltre è dotato dei più sofisticati sistemi di sicurezza come l’Advanced Emergency Brake System, l’Hill Launch Assist, il Lane Departure Warning e il controllo elettronico della stabilità. L’F-Max è stato progettato e testato da 500 ingegneri Ford Otosan, nel corso di un periodo di 5 anni, e sottoposto a 15.500 ore di test di laboratorio e 5 milioni di chilometri di test su strada, effettuati in 11 paesi di 4 continenti con 233 unità prototipo. Rimaniamo in Turchia per parlare del competitor di Ford nel mercato interno e in quello di altri Paesi, la BMC che ha presentato allo IAA la gamma Tugra una vasta gamma di modelli con cabine diverse, motori FPT e Cummins, trasmissioni ZF e configurazioni trattore e carro 4×2, 6×2, 6×4 e 8×4. Tugra va a sostituire la gamma Pro con una cabina completamente ridisegnata,
GLI OUTSIDER
llo IAA, naturalmente non ci sono stati soltanto i grandi marchi, ma anche aziende che vengono dai quattro angoli della terra e di cui, spesso ne ignoriamo la conoscenza. Parlare di tutti questi piccoli protagonisti della Fiera è impossibile, abbiamo allora pensato di raccontarvene quattro, che ci sembrano interessanti: due “pesanti” e due “commerciali”, nella possibilità che, in un futuro prossimo, possano entrare a pieno titolo tra i grandi brand sui nostri mercati. Partiamo da quel Ford F-MAX di cui si faceva un gran parlare, e che ha spiazzato tutti guadagnandosi il titolo di Truck of the Year (vedi riquadro a pagina 25). Vediamolo, dunque, questo F-Max, per ora venduto in molti Paesi dell’Europa dell’Est, in Turchia (dove è costruito da Ford Otosan, joint venture fra la Ford Motor Company e il gruppo turco Koç), in Russia, in Israele e in diversi Paesi arabi. “Oggi siamo attivi in 33 mercati – ha detto Haydar Yenigün, CEO di Ford Otosan – e offriamo assistenza post-vendita a imprese di trasporto internazionali in 142 località. Il nostro obiettivo è aumentare la nostra presenza in 51 mercati entro il 2020”. La cabina del nuovo F-MAX è alta 2,5 metri, con un’altezza interna di 2.160 mm dal pavimento piatto al soffitto. La strumentazione, per la maggior parte digitale, è di facile intuizione e ben leggibile; ConnecTruck, la sua piattaforma di connettività, offre benefici ad ampio raggio, come il monitoraggio a distanza del veicolo, utilizzando diagnostica in remoto e software “over-the-air”. Attraverso una speciale carta topografica, inoltre, F-MAX è in grado di analizzare le condizioni della strada, consentendo al veicolo di raggiungere velocità ottimali, riducendo così il consumo di carburante fino al 4%. Il veicolo è spinto da un Ford Ecotorq Euro 6 a sei cilindri di 12,7 litri,
versioni cabinato, furgone standard, furgone a tetto alto, che saranno proposti in Europa il prossimo anno. Il furgone classico presenta una lunghezza del vano di carico di 3.300mm, una larghezza di 1.770mm e un’altezza di 1.710mm, con un volume totale di 10,2m3, accessibile attraverso porte posteriori e laterali ad ampia apertura. La capacità di carico utile massima è di 950 kg. Sempre in tema di elettrico vanno menzionati i due furgoni presentati da Street Scooter, marchio che fa capo a Deutshe Post, lo Street Scooter Work XL e Work L Cool. Entrambi i veicoli, realizzati su telaio Ford Transit, hanno un’autonomia dichiarata di 200 km e possono raggiungere i 90 km/h e sono caratterizzati da una capacità di carico di primo piano nella loro categoria. Street Scooter è un’azienda pioniera in Germania, nel mondo della mobilità elettrica.
che richiama il linguaggio stilistico di una locomotiva con il suo design lineare. Sotto al cofano del modello di punta il motore FTP da 11 litri da 460 CV Euro 6, quello dello Stralis. La trasmissione automatica è marcata ZF gli assali sono Meritor. Ancora non si sa su quali nuovi mercati verrà proposto. Dalla Turchia alla Cina, per raccontare il Maxus, marchio del colosso cinese SAIC Motor che ha presentato la gamma di veicoli commerciali elettrici a batteria a zero emissioni Maxus EV80, esposti nelle
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ALLESTIMENTI E TRAINATO
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Rimorchi e semirimorchi
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ermania-Italia: 3 a zero. Anche se potrebbe essere anche di più lo scarto, ribaltando uno storico, e molto amato, risultato calcistico. La IAA va in soffitta e si avvicina il Transpotec del Belpaese. Riusciremo a essere all’altezza? Il numero di espositori in fiera è salito a 2.174, con provenienza da 48 paesi. La mostra copre 282.000 metri quadrati, un nuovo record. E il numero delle anteprime mondiali è aumentato di quasi un terzo, a 435, altro nuovo record. Per quanto riguarda il mondo del trainato, l’impegno dei costruttori italiani presenti ad Hannover sono sempre alti, ma le sfide sempre maggiori. E l’Italia sempre in difficoltà. Se, come ha dichiarato Bernhard Mattes, presidente dell’Associazione delle industrie
Carmosino ha messo in mostra due mezzi. Un veicolo, ribaltabile centinato, idoneo a trasportare cereali e altre tipologie di materiale sfuso. La sua caratteristica saliente è la tara molto contenuta e la capacità di caricare oltre ai prodotti sfusi anche quelli pallettizzati, come un normale veicolo centinato. In questa maniera si ottimizzano i viaggi di andata e ritorno, evitando tragitti a vuoto. Pesa 7.500 chili. Il secondo mezzo è una vasca quadra in alluminio dedicata sia al trasporto di cereali sfusi che di coil e bobine. Interessante è il sistema di bloccaggio del coil come la capacità di diversificare il carico. Pesa 6.600 chili.
Dalla pugliese Ifac, una delle più importanti, e oramai poche, aziende italiane produttrici di furgoni isotermici solo una presenza ‘tecnica’ senza mezzi esposti se non un esempio di isotermico in kit. Fondata nel 1981, per la pianificazione del proprio futuro e per poter raggiungere i più alti livelli di qualità e il massimo rispetto dell’ambiente, nel 2007 ha realizzato un nuovo stabilimento ad Acquaviva delle Fonti, con l’acquisizione di impianti di ultima generazione tecnologica e sistemi robotizzati, per un’estensione di 25.000 mq coperti e 40.000 mq di piazzale esterno. Ora è pronto un nuovo capannone che amplierà la produzione, come i dipendenti passati da 120 a 150 unità, per
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tricolore
Si potrebbe dire che sono una sparuta pattuglia di ‘volenterosi’ ma non è così. Allo IAA ogni anno arriva a esporre il meglio della tecnologia italiana di determinate nicchie di mercato, piani mobili, bisarche,
mezzi isotermici, cisterne per pulverolenti, accessori. Nicchie in cui i costruttori nazionali non hanno rivali e possono competere agli stessi livelli dei costruttori stranieri. Questo anche grazie all’Anfia (Associazione nazionale filiera industrie automobilistiche) che ha raggruppato sette associati di cui sei della sezione rimorchi e una del gruppo componenti: Brecav, Carmosino Industry, Ifac, Menci, Omeps Silotrailers, Rolfo e Tmt Costruzioni. A cui si devono aggiungere i costruttori di gru Fassi, Cormach, Effer, Ferrari, quello di allestimenti scarrabili Pris-Mag, quelli dei tetti Marcolin e Cramaro, quello dei gruppi frigo Zanotti e Univan per gli Iso, la Takler specializzata in accessori per truck e trailer (scale, portagomme, portaestintori, cassette) e l’Outset specializzata in celle di carico e sistemi di
proseguire le esportazioni ove è concentrato il core businnes del Gruppo (Nuova Zelanda, Australia, Germania, Ungheria). Per Menci e Zorzi tre mezzi di ultima generazione alla IAA per rispondere in modo efficiente e tecnologico alle diverse esigenze di trasporto. Una vasca tipo SL 105 R Menci Granvolume in alluminio per trasporto di cereali caratterizzata da una maggior leggerezza e da una maggiore capienza. I 58 metri cubi della cassa (57,7) ne aumentano la portata senza aumentarne il peso e garantiscono le migliori performance su strada. Pesa 5.900 chili, ha le sponde alte 2.200 mm e una lunghezza totale di 11.495 mm. L’SA 700 R è invece una cassa coibentata per il trasporto di materiali bituminosi a caldo, studiata da Menci per i mercati del Nord Europa. Il mezzo mantiene inalterata la temperatura del prodotto trasportato, conservandone la qualità e la funzionalità. Pesa 6.860 chili con gli assali fissi. Ha le pareti in HB450 spesse 4 millimetri e alte 1.640 mm, mentre 5 sono gli spessori del fondo. È lunga 8.500 mm per un volume di 26.5 m3. Il centinato Evolution 38S 136EL Zorzi è un mezzo per merci di tipo general cargo ‘LiftMaster’ con telaio in acciaio, che si adatta a ogni tipologia di trasporto. Resistente e robusto è stato recentemente aggiornato per renderlo funzionale alle diversificate richieste di ogni cliente. Pesa 6.680 chili, ha una altezza ralla di 1.100 mm e una altezza utile interna di 2.740 mm. La centina è regolabile in altezza con cricchetti di tensionamento esterni e tetto certificato XL. Omeps presenta la propria versione di cisterna autoportante per il trasporto polveri da 35 m3 e tara 4.350 kg: la CM35 in versione full optional per il mercato tedesco e dell’Est europeo Ha un design più compatto, linee più morbide, che ne esaltazione i dettagli a cui si affianca l’efficienza tecnica di Casa per garantire la velocità di scarico del prodotto nonché la sicurezza e la resistenza della struttura e dei suoi componenti.
A fianco dell’autoportante infine il semirimorchio a 4 assi da 52 m3 di capacità totale; concepito per il mercato danese e Nord Europeo: la MCE524 in esposizione è stata personalizzata con due scomparti con un separatore interno smontabile e rimovibile, per rendere la cisterna più versatile in funzione delle necessità di carico. Lunga 10,68 metri ha 4 coni di cui uno su perno ralla. Non poteva mancare la cisterna ribaltabile, per cui il Gruppo campano espone il semirimorchio da 60 m3 di capacità, allestito per l’occasione in versione ADR e quindi rispondente alla normativa in materia di trasporto polveri e prodotti granulati appartenenti alla categoria Sgah. Come tutte le ribaltabili Omeps la particolare flessibilità e robustezza del telaio garantiscono assenza di danneggiamenti alla struttura a seguito delle sollecitazioni su strada e nei siti di carico/scarico, nonché la stabilità, grazie al centro di gravità del veicolo ribassato. Rolfo dopo anni di crisi è finalmente tornata a macinare utili in crescita, spiega il presidente Dario Rolfo: si trasportano più auto e quindi c’è bisogno di più bisarche non solo in Europa. In fiera, quindi alcune anteprime mondiali come le bisarche trasporto vetture FLX, in uscita nel 2018 come la nuova generazione di bisarche piemontesi della gamma classica per il trasporto di veicoli. Le tre lettere dell’acronimo stanno
dell’automotive tedesche (VDA), all’inaugurazione della IAA, tutti i costruttori di trailer tedeschi crescono a doppia cifra (Kögel del 48 per cento, Schmitz con una produzione di oltre 60.000 mezzi, Krone di poco inferiore), diversa è la situazione in Italia che registra un immatricolato (totale) di poco più di 10 mila pezzi. C’è una tenuta sostanziale del mercato, ma dopo una serie di andamenti mensili molto negativi, con luglio a -9,3 per cento e agosto a -8,2.
I “NOSTRI” AD HANNOVER
LAMBERET VINCE I TRAILER INNOVATION AWARDS
pesatura intelligenti e la Binotto. Oltre alla Pirelli alla Assali Stefen e alla Anteo. Rispetto alla IAA 2016 la collettiva sotto l’egida Anfia si arricchisce di un’immagine coordinata con richiami all’italianità e alla paternità del progetto, con l’obiettivo di rendere l’area immediatamente visibile e riconoscibile grazie ai motivi grafici e stilistici che riportano al Dna italiano del comparto. per Flessibile, Leggero, Soluzioni innovative. La nuova gamma è stata sviluppata in modo da potere essere una valida soluzione nell’ambito dei mezzi per piccole - medie distanze. Con bisarche leggere (18/40 Ton). Veloci e semplici come manovrabilità anche per autisti non esperti. A questi modelli si affiancano le storiche Ego ora Ego R3, nuova versione sviluppata con e per logistic service provider orientati a ottimizzare i piani di investimento su nuove bisarche, ridurre i costi operativi relativi all’usura, alle assicurazioni e ai consumi extra di carburante e per potere scegliere le soluzioni più valide in funzione delle competenze degli autisti. Oltre alle auto il Gruppo di Bra punta anche al trasporto pesante con i modelli Centaurus Nxt. La bisarca semirimorchio per mezzi over-size. A chiudere il lancio dell’Auriga Deluxe 121. Semirimorchio chiuso in grado di trasportare in piena sicurezza qualsiasi veicolo speciale – da quelli da collezione fino a quelli da corsa – con una manovrabilità semplice e una sicurezza massima. La Tmt concentra la sua partecipazione alla IAA con i trailer Scrigno a piano mobile con porte laterali e piantone scorrevole. I modelli presentano un vantaggio evidente: oltre alla possibilità di caricare tutti i tipi di sfuso come ogni pianale mobile, l’alta flessibilità per i carichi di ritorno più differenti, riducendo il tasso di corse a vuoto. Il vano di carico è accessibile sul lato longitudinale allo stesso modo di un centinato.
Il gruppo Lamberet e la sua consociata Kerstner non potevano non presentare una lunga serie di novità alla IAA 2018, la più grande fiera dedicata ai veicoli refrigerati “efficient efficiency”. Non meno di 12 anteprime mondiali sono state presentate ad Hannover. Sei di loro sono state nominate per i prestigiosi Trailer Innovation Awards. E Lamberet lo ha vinto per la seconda volta. Il nuovo sistema di partizione multi-temperatura Ergowall è risultato primo nella categoria Componenti. Accanto a questo sistema di chiusura interno le ‘minigonne’ posteriori Aerotail per contenere i consumi di gasolio grazie al controllo dei flussi d’aria in coda; o le luci Safelight Flex Led che ruotano di 90 gradi e si proteggono dagli urti in battuta e la nuova generazione di kit di isolamento per furgoni che beneficiano del design e della produzione ottimizzati utilizzando le nuove tecnologie digitali. Offrono quindi i massimi vantaggi per gli utenti e una sicurezza senza pari per la catena del freddo. Hanno un coefficiente di isolamento controllato e soddisfano i più elevati requisiti internazionali. Questa performance è raggiunta senza compromettere gli aspetti pratici. Questo si traduce nella totale compatibilità con la porta laterale originale senza modifiche del volume interno. In primo piano, infine, il telaio SR2 X City la nuova generazione del Cityfrigo ad assi sterzanti. Sfrutta la nuova generazione di assali sterzanti X-Steering a cavo
Rapida carrellata sui costruttori di gru con in primo piano la bergamasca Fassi che ha esposto otto pezzi fra cui i nuovi modelli della serie S per il mercato tedesco, il nuovo modello della gru Jekko JF365RA, la nuova gru TZ18 di Cranab da 10,20 metri di sbraccio e i nuovi modelli di ganci Ampliroll per scarrabili di Marrel. Oltre, in anteprima mondiale, il sistema FX-LINK per una innovativa connettività tra veicolo e gru, orientata al miglioramento dell’interfaccia uomo-macchina. A seguire il bresciano Cormach era in fiera con la produzione classica fra cui la 150000 a 9 sfili F206 HP e la 75000 E7186 HP a 7 sfili. L’Amco Veba con 3 modelli fra cui i nuovi modelli 108 e 828 allargamenti di gamma nelle medio piccole gru per edilizia. Ferrari ha messo in mostra la nuova serie C tipo 9265 anch’essa per lavori edili. Può arrivare nella versione A6J2 a 22,24 metri di sbraccio con una capacità di sollevamento di 560 chili. Nella versione base A2 a 8 metri solleva 3.015 chili.
e beneficia di un sistema di recupero della tensione ottimizzato. La geometria è perfetta, a differenza dei sistemi a barre: l’angolo delle ruote segue la curva di Ackermann a bassa velocità, sinonimo di rotazione ideale del binomio trattore-semirimorchio. La manovrabilità è bilanciata tra sinistra e destra, il raggio di sterzata è ottimale e l’attrito e lo spostamento delle gomme si riducono. I vantaggi sono: manovrabilità superiore; durata degli pneumatici moltiplicata per 4; diminuzione del consumo del 12% nell’uso urbano e regionale.
Cramaro e Marcolin hanno messo in mostra rispettivamente il sistema di apertura Cabriolet e Sigillo. Fiore all’occhiello in casa Marcolin, è un sistema di copertura brevettato che si adatta alla maggior parte delle vasche presenti sul mercato. È un kit premontato e regolabile, la cui profondità è di solo 8 cm, è di grande robustezza, e resta montato sul fronte della vasca con il minimo ingombro verso la cabina di guida. Grazie al sistema a doppia corda incrociata forte è la riduzione degli attriti sulle pulegge laterali che con gli archi sostenuti da pattini in resina autolubrificanti garantiscono una pratica e rapida manovrabilità. È disponibile nella versione manuale o elettrica con telecomando di serie e soccorso manuale. Infine, Unitrans ha esposto un isotermico Mega trailer da 8.850 chili di tara da 13.530 mm di lunghezza, PrisMag un nuovo stabilizzatore posteriore per gru su scarrabile che rispetta le dimensioni di carrozzabilità su un compatto 3 assi mentre la pugliese Takler ha vinto il secondo premio dei Trailer Innovation Awards con il nuovo porta gomme Wheeleasy e poi ha messo in mostra con la collaborazione della Giugiaro Design un nuovo paraurti, Galassy, per trailer con luci a led comprese nella sagoma.
Anteo ha esposto la nuova sponda da 750 chili di portata in alluminio dal peso di 192 chili. È profonda 1.600 mm e monta 4 cilindri uno per l’alzata, 2 per l’inclinazione e uno per l’inclinazione automatica al suolo. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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COMPONENTI
SPECIALE
67th IAA Commercial Vehicles Hannover, 20-27 settembre 2108
Non solo TIR
È
naturale che quando entri nell’Hannover Messe nei giorni dello IAA, sei abbagliato e rapito dagli avveniristici e bellissimi veicoli, protagonisti assoluti, con la loro tecnologia, del Salone. La tecnologia, appunto. Senza di essa non avremo gli esemplari futuristici di truck e van che, in particolare a questa edizione, ci hanno sorpreso. La tecnologia, però, non la vedi e non la tocchi perché immersa nei numerosissimi componenti che costituiscono i nostri mezzi. Componenti che, naturalmente, seguono (o forse anticipano) il percorso verso la mobilità di domani che, come detto, è già in parte realtà. Quindi, ancora una volta, connettività, sostenibilità, digitalizzazione e automazione sono le star di questo fondamentale aspetto del trasporto commerciale. RIO (vedi riquadro in questa pagina) è l’emblema di cosa sta dietro ad un camion connesso, così come il cuore di un veicolo – il motore – è ormai un compendio di tecnologia avanzatissima per muovere i mezzi elettricamente e, come abbiamo visto da FTP, per comunicare con l’esterno e ottimizzare riparazioni e manutenzione. Abbiamo visto poi come Continental, un gruppo che spazia dalla produzione di pneumatici ai servizi telematici avanzati tra cui il tachigrafo (diventato “smart”) abbia giocato un ruolo da protagonista collaborando con i principali player del settore, tra cui MAN per il nuovo CitE. Inoltre, in una conferenza stampa affollatissima, è stato presentato
ContiConnect Live, disponibile a partire dal secondo trimestre 2019, l’upgrade della piattaforma digitale Continetal in grado di comunicare in tempo reale agli operatori di flotte di autotrasporto e autobus la presenza di un problema di temperatura o pressione di uno pneumatico, anche quando il veicolo è in movimento. Spazio, naturalmente, anche al nuovo Tachigrafo intelligente VDO di cui parliamo approfonditamente a pagina 18 della nostra sezione AfterMarket. Restando in ambito pneumatici, segnaliamo anche la presenza nei padiglioni di Hannover, di Goodyear che ha presentato la nuova linea di pneumatici autocarro efficienti dal punto di vista dei consumi, con ridotte emissioni di CO2, senza tralasciare anch’essa naturalmente le sue avanzate soluzioni di gestione degli pneumatici. Brillano per innovazione anche gli assali, la cui scelta risulta sempre più strategica.
Impossibile completare qui la carrellata di aziende presenti allo IAA e che hanno occupato gran parte del vasto quartiere fieristico di Hannover. Speriamo di avervi dato i principali spunti per un vostro personale approfondimento.
#ADDSOMEBRAIN: LO SLOGAN DI RIO PER UNA LOGISTICA INTELLIGENTE Il Gruppo TRATON ha lanciato il suo open, cloud-based sistema digitale Rio durante lo IAA 2016. La sua missione era di interconnettere tutti i player nel trasporto e logistica sostenibile. “In due anni – ha detto Jan Kaumanns, CEO di Rio - abbiamo reso il comparto più digitale, connesso ed ecosostenibile, grazie a RIO Box e agli altri servizi del nostro gruppo. Dopo soli nove mesi possiamo contare 2.000 clienti, ed è solo l’inizio. Il nostro obiettivo è diventare il principale fornitore di servizi di logistica digitale”.
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SAF-Holland gioca in casa e guida il comparto nell’introduzione di software e componenti digitali in gradi connettere i propri assali con i veicoli e la catena logistica circostante. Tra i numerosi prodotti della gamma del costruttore tedesco, allo stand era in grande lustro il nuovissimo SAF Adaptive Air Damping che introduce l’ammortizzazione senza l’utilizzo di ammortizzatori idraulici. Meritor, una delle prime aziende fornitrici delle Case costruttrici di veicoli a introdurre il sistema VECTO per il controllo delle emissioni, ha puntato tutto sul digitale per mostrare la propria vasta gamma di prodotti che vengono montati sui mezzi commerciali, con ovviamente in primo piano gli assali. Un sistema di video e di tecnologia LED che ha permesso a tutti di entrare “dentro” al pezzo di ferro e conoscerne tutti i segreti dell’avanzata tecnologia utilizzata dal produttore americano.
Dunque RIO è una grande piattaforma digitale che sviluppa servizi avanzati come il RIO Box (installato su tutti i veicoli MAN dal settembre 2017, per esempio), RIO TMS plug Service, RIO View e l’applicazione
PocketFleet. Una piattaforma aperta, appunto, che vuole far salire a bordo il maggior numero di partner e operatori del settore, affinché la connessione nel mondo dei trasporti diventi presto una realtà palpabile.
COVERSTORY
ALCOA WHEELS
Ruota
La con la R maiuscola Prodotto e servizio. Sono i baluardi di una azienda di successo. Alcoa Wheels può contare su entrambi i fattori, come ci spiegano in Rigeneral, distributore ufficiale in Italia della multinazionale americana di Luca Barassi
S
ul numero di luglio di Trasportare Oggi abbiamo presentato in modo approfondito il “prodotto” Alcoa Wheels, evidenziandone le principali caratteristiche e peculiarità e, soprattutto, facendo emergere l’enorme lavoro di ricerca e sviluppo che sta dietro alla realizzazione di una ruota in alluminio da parte di una grande multinazionale come Arconic. Il primo elemento di eccellenza di questo prodotto è, indubbiamente, la leggerezza. Abbiamo visto come una ruota in alluminio arrivi a pesare quasi la metà di una in ferro. Ciò si traduce, naturalmente, in efficienza e risparmio di carburante ma anche, indirettamente, in riduzione di emissioni nocive. La sostenibilità, ambientale ed economica, è infatti un altro tema caro alla multinazionale americana che investe molti milioni di dollari nella ricerca di materie e prime e sistemi di produzione ecosostenibili.
NON C’È PRODOTTO SENZA SERVIZIO
In teoria è vero il contrario. In pratica no. È ovvio che assistenza, ricambio, consulenza sono aspetti conseguenti all’esistenza stessa di un oggetto, ma se tutto ciò che è postvendita non viene curato con la massima attenzione, anche il miglior prodotto
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non potrà mai avere vita lunga. Ne sa qualcosa Stefano Costa, patron di Rigeneral, che in Italia è Alcoa per antonomasia da ben 25 anni e probabilmente lo sarà ancora per lungo tempo grazie alla terza generazione. Stefano è perfettamente consapevole dell’importanza del servizio e di come il cliente, alla fine, ricerchi affidabilità nel prodotto prima di tutto, ma poi nella certezza di una assistenza on site puntuale e attenta alle proprie esigenze. Con Costa, il cui quartier generale è a Piacenza, abbiamo cercato di capire come la rete di assistenza sia capillare e soprattutto rispecchi al 100 per cento la professionalità di chi opera sulla ruota. “Esistono tre canali commerciali principali per Alcoa Wheels: – ci spiega Costa – il primo è quello relativo al primo equipaggiamento dei Costruttori di veicoli industriali. In questo caso, naturalmente, gli accordi vengono presi direttamente con la casa madre. Poi ci sono i distributori, come Rigeneral e che in Europa sono 39, che si occupano degli accordi con una parte dei rimorchisti (i più grandi restano in capo ad Alcoa Wheels) e soprattutto di tutto l’aftermarket, sia verso le grandi flotte che la rete di officine in tutto il Paese”.
La ruota 19.5x14.00 appena introdotta da Alcoa®Wheels
Proprio la rete di officine permette ad Alcoa Wheels di essere presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale, con operatori super professionali che “parlano tutti la stessa lingua”, perché formati e coordinati direttamente da Rigeneral, ovvero da chi da un quarto di secolo rappresenta una azienda come questa. “Abbiamo sviluppato nel tempo – ci spiega Costa – una rete di 32 gommisti italiani, specializzata autocarro e formata da noi. Sono l’eccellenza delle officine italiane e sono quindi un punto di riferimento per le aziende di autotrasporto. Non solo meri gommisti, ma dei veri e propri consulenti della ruota”. Un’impronta che segue ovviamente la strategia generale di Arconic e del suo marchio in Europa e in tutto il mondo.
Arconic è letteralmente ovunque. Per quanto riguarda tutte le operazioni europee del gruppo di Arconic, possiamo dire che la multinazionale americana gestisce oltre 40 siti, impiegando circa 10.000 dipendenti, generando il 26% delle entrate globali di Arconic nel 2017.
LE NOVITÀ DI ALCOA WHEELS
“Possiamo dire con orgoglio che la nostra recente LvL ONE® è stata integrata con successo – continua l’imprenditore piacentino – La domanda di questa ruota sta aumentando rapidamente. I nostri clienti ne hanno davvero avuto il sapore. Non è una sorpresa essere onesti dato che la tecnologia di processo LvL ONE® offre una ruota molto attraente. È più liscia e più lucida della nostra ruota spazzolata. Inoltre, è stata introdotta la nuova ruota Alcoa®Wheels 19.5 “x14.00” con offset 120 mm, ideale per il trasporto di volumi. Con un peso di soli 21,6 kg è il più leggero nella sua classe. La nuova ruota è disponibile in 2 finiture: LvL ONE® e Dura-Bright® EVO”. Da non dimenticare poi i prodotti accessori per Alcoa® Wheels che stanno ottenendo sempre più attenzione nel campo. Dura-Bright®/Dura-Flange® sono un esempio, due trattamenti rivoluzionari combinati in una ruota di prima qualità. “Le ruote con il trattamento combinato Dura-Bright®/Dura-Flange® avranno sicuramente un aspetto migliore”, afferma con orgoglio Costa. “DuraBright® non è un rivestimento come la maggior parte dei competitor. È un trattamento superficiale che penetra davvero nell’alluminio e diventa parte integrante della ruota. Non si spezza, non si sbuccia e non si corrode. Il trattamento conferisce alla ruota un aspetto molto brillante e consente brillantezza duratura anche dopo anni di utilizzo. Il trattamento Dura-Flange®, poi, offre uno schermo protettivo per ridurre ulteriormente l’usura del bordo del cerchio. Il trattamento, insomma, offre una protezione extra che conferisce alle ruote almeno il doppio della durata rispetto ad altre ruote in alluminio non trattate nelle stesse condizioni. Così combinata la ruota Dura-Bright® / Dura-Flange® ha una superficie lucida con una protezione extra sul cerchio”. Il portafoglio Alcoa Wheels di Arconic offre comunque una vasta gamma di
prodotti accessori, con il marchio Alcoa Accessory products. Investire in un set di Alcoa Wheels, infatti, è una cosa, essere certi che siano mantenuti nelle loro migliori condizioni possibili è qualcos’altro. Arconic ha trascorso molti anni alla ricerca e allo sviluppo di prodotti unici che consentono ai clienti di mantenere le loro ruote ai massimi livelli e migliorare il loro aspetto. Negli ultimi due anni sono stati introdotti un nuovo detergente, Dura-Bright® Wheel Wash e due nuovi grassi, HUBgrease e VALVEgrease. Dura-Bright® Wheels Wash è un detergente speciale sviluppato per le ruote trattate Dura-Bright®. Adatto per l’uso settimanale e perfettamente sicuro in quanto non è necessario diluire il prodotto. VALVEgrease
e smontare le ruote Alcoa. Il grasso aiuta a prevenire la corrosione sul foro del mozzo e non segna la superficie della ruota. “Non è tutto, naturalmente – aggiunge Stefano Costa – Il portafoglio accessori di Arconic comprende anche dadi delle ruote, valvole, un’esclusiva spazzola per la pulizia, speciali strumenti di estrazione e coperture lucide. Gli ALcovers sono dotati di un logo “Alcoa Wheels” in rilievo e sono semplicemente fantastici su ruote Alcoa trattate DuraBright®. A differenza delle alternative più economiche, non toccano la ruota, quindi non danneggiano la superficie della ruota. Le coperture sono disponibili in due versioni: acciaio inossidabile e plastica cromata”.
IL FUTURO DI ALCOA WHEELS IN ITALIA
è un grasso a base di litio che funge da inibitore di corrosione durante il montaggio / sostituzione delle valvole. Non ha effetti negativi sulla guarnizione in gomma della valvola e aiuta a prevenire perdite d’aria nel tempo. Se avete, infine, mai avuto problemi nella rimozione delle ruote dal mozzo a causa della corrosione nell’area del foro del mozzo, va apprezzato sicuramente HUBgrease. È un nuovo grasso a base di oli minerali perfetto per montare
Concludiamo questo incontro con Stefano Costa chiedendogli quali sono le prospettive nel nostro Paese per questo importante componente del veicolo. “Le prospettive per la ruota in alluminio – affera deciso il nostro interlocutore – sono di una sensibile crescita, in quanto le aziende stanno sempre più comprendendo l’importanza che questo componente ha sulla catena cinematica di un truck o di un rimorchio e, in generale, sulle performance di tutto il veicolo. Per questo motivo abbiamo deciso di investire moltissimo sulla formazione di una rete altamente qualificata in grado, come detto, di fare consulenza al flottista come al padroncino e non vendere semplicemente un ‘pezzo di ferro’, ops, anzi… di alluminio. Tutto questo si traduce, alla fin fine, in risparmio di carburante, sicurezza e riduzione dei costi del ciclo di vita per i produttori e gli operatori di veicoli commerciali. In un momento in cui il costo è ancora il re e l’efficienza è il nome del gioco, sono queste le innovazioni su cui il settore dovrebbe concentrarsi, ora e in futuro”. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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STEVE VISCELLI
L’autista
LE GRANDI INTERVISTE
che non c’è Steve Viscelli, sociologo e docente alla Pennsylvania University, ha studiato gli effetti socio economici dell’avvento, negli USA, dei veicoli a guida autonoma. Ne esce un quadro un po’ diverso di quello che immaginiamo in Europa a cura di Ferruccio Venturoli grazie alla collaborazione di Penn
The Big Rig: Trucking and the decline of american dream, il libro pubblicato da Viscelli lo scorso anno, che ha suscvitato un ampio dibattito negli Stati Uniti.
Steve Viscelli, l’evoluzione sociologica del settore del trasporto è il suo campo di interesse.
N
egli Stati Uniti, si sa, la pensano quasi sempre in maniera un po’ diversa rispetto a noi della vecchia Europa. Stessa cosa vale anche per il tema trasporto o meglio, il futuro del trasporto. Il sociologo Steve Viscelli, docente alla Pennsylvania University e membro del Kleinman Center for Energy Policy, è uno di
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Today
quei personaggi che si usa chiamare opinion leader, nel senso che le sue opinioni sono considerate autorevoli e con una visione sul domani molto marcata. Il professor Viscelli da molti anni studia il mondo dell’autotrasporto da un punto di vista socioeconomico e ambient ale. Lo scorso
anno ha pubblicato un libro-inchiesta sul traporto su gomma negli USA: “The Big Rig: Trucking and the Decline of the American Dream” (i Grandi Camion: il trasporto su gomma e il declino del sogno americano, n.d.r.). Un libro che ha suscitato non poche polemiche, visto che indaga, senza troppi peli sulla lingua, sulla situazione attuale dell’autotrasporto USA. Dopo il successo di quel libro, Viscelli sta per pubblicare uno studio sull’impatto sociale ed economico che i camion a guida autonoma, ormai una realtà non solo negli Stati Uniti, avrà sul complesso e difficile mondo del trasporto su gomma e della logistica. Penn Today, prestigiosa pubblicazione della Pennsylvania University ha parlato con Viscelli, della sicurezza, delle implicazioni sull’occupazione e sul potenziale economico di questi veicoli, chiacchierata che riportiamo nelle righe seguenti.
▶ Anticipando qualcosa della sua ricerca può dirci, secondo lei, cosa cambierà nel trasporto e nella logistica con l’avvento della guida autonoma? La prima cosa, la cosa di cui non si può non tener conto, è che i camion a guida autonoma possono percorrere solo la parte del “lungo raggio” di una mission, in sostanza la parte autostradale, visto che gli ambienti urbani sono troppo complessi perché i computer vi possano controllare i movimenti di un veicolo. Quindi il camion dovrebbe partire, per esempio dalla periferia di Philadelphia, per fermarsi alla periferia di Chicago; un autista “umano” incontrerebbe quindi il camion, aggancerebbe il rimorchio e farebbe la consegna finale. In altre parole, avremo bisogno di molti driver locali. ▶ Alcune stime hanno previsto che i camion a guida autonoma potrebbero costare al settore, solo negli Stati Uniti, fino a 3 milioni di posti di lavoro. È questo quello che emerge dalla sua ricerca? Credo che una perdita di posti di lavoro sarà inevitabile, ma non di queste dimensioni, nell’ordine della metà. Sono però sicuro che si creeranno molti nuovi e “inediti” posti di lavoro. In giro si dice che ormai il posto di lavoro di chiunque lavori nel trasporto su gomma sia a rischio; in realtà la maggior parte degli autisti fa molto di più che guidare: c’è il carico e lo scarico, ci sono gli scaffali dei magazzini da sistemare, i documenti da riempire e chissà cos’altro ancora, senza parlare di quell’enorme serbatoio di mestieri che è rappresentato dall’e-commerce. Quindi, almeno per i prossimi anni, io non mi preoccuperei troppo. ▶ Quali sono questi lavori? Sono soprattutto quelli che vengono definiti i “lavori dell’ultimo miglio” che sono guidati dalla velocità dell’e-commerce. Non dovremmo preoccuparci solo della perdita del lavoro; dovremmo essere preoccupati per la qualità del lavoro. Almeno negli Stati Uniti, la guida sul lungo raggio, pur impegnativa, è ancora, nel settore, un lavoro “premium”, in termini di quanto gli autisti possono guadagnare. Certo molto di più degli autisti “parcel” o di quelli che, comunque lavorano sul corto raggio. ▶ In un futuro vicino, che impatto può avere sull’ambiente, un trasporto, nel quale i camion a guida autonoma abbiano un ruolo predominante? In un futuro molto prossimo la guida autonoma sul lungo raggio potrebbe abbattere i costi di gestione di circa un terzo. Se poi utilizzassimo tecnologie efficienti sotto il profilo energetico, potremmo ridurre i costi del 40 o 45 per cento, sempre sulle lunghe percorrenze. Secondo me questo tipo di trasporto sarebbe talmente conveniente che, almeno
Daimler ha iniziato proprio negli USA la sperimentazione della guida autonoma sulle autostrade del Nevada già alla fine del 2014. L’entrata “a regime” è prevista per il 2025.
negli Stati Uniti, diventerebbe più vantaggioso far viaggiare su gomma molte merci che ora viaggiano su ferrovia. E se questo potrebbe essere un vantaggio da un punto di vista della gestione delle spese di trasporto non lo è certamente per i consumi, per il traffico né per l’ambiente. Dunque, attenzione, perché le nuove tecnologie devono essere “bilanciate”, bisogna mantenere un equilibrio. Il nuovo non è necessariamente meglio del vecchio. In questo deve intervenire la politica.
▶ In che senso deve intervenire la politica? Per iniziare, io proporrei una “carbon tax” e uno standard di motori con consumo di carburante molto basso; questo spingerebbe tutto il mondo del trasporto a studiare e trovare soluzioni tecnologiche sempre più avanzate. Poi, visto che le aziende che useranno principalmente veicoli a guida autonoma avranno risparmi molto importanti, io proporrei anche una tassa sul chilometraggio dei veicoli autonomi, da destinare in parte alla manutenzione delle strade e alla realizzazione di nuove infrastrutture, dall’altro farei confluire parte di quel denaro in un fondo di salvaguardia per gli autisti che sono rimasti fuori dalla trasformazione; per quelli, insomma, che hanno perso il lavoro. ▶ Lei crede che questi veicoli siano sicuri? Questi sono veicoli che superano le tre tonnellate e mezzo, quindi la sicurezza è un fattore assolutamente fondamentale. Dobbiamo considerare però la differenza tra chilometri urbani e chilometri extraurbani. I chilometri urbani sono davvero complessi. La gente fa ogni genere di cose sulle strade, e la mente ma anche l’esperienza dell’autista umano, lo capisce subito. All’algoritmo del computer, per imparare quelle sfumature, ci vorrà molto tempo, ma sui chilometri autostradali, è molto più semplice. Gli umani si affaticano, hanno cali di attenzione, hanno variazioni di
velocità improvvise; tutto davvero problematico. I computer, invece, non si addormentano mai, né hanno cali di attenzione, né, tantomeno, decidono di spingere come matti sull’acceleratore. In questo momento, piuttosto, anche se non tutti ne sono consapevoli, la grande sfida è il meteo. Il vento, la pioggia, il tasso di umidità dell’aria influiscono fortemente sulla sensibilità dei sensori, interferendo sulle prestazioni del veicolo. Questa è una criticità abbastanza importate, alla quale bisogna fare fronte migliorando sempre di più la sensibilità dei sensori. Infine, sempre parlando di sicurezza, c’è quello che io chiamo il machine-learning: ci sono cioè un sacco di aree e settori nel trasporto che, prima di poter lavorare e “convivere” con un camion a guida autonoma, devono svilupparsi moltissimo, sia da un punto di vista del personale che da quello delle infrastrutture e della tecnologia. E non è davvero un lavoro facile. Direi che il “machine learning” è quasi un progetto parallelo a quello della guida autonoma, un progetto nel quale bisogna investire in tempo e risorse, cosi come si è investito nella automatizzazione della guida.
▶ Quanto ci vorrà ancora prima di vedere veramente i camion senza autista lavorare tranquillamente sulla strada? Anche se il dibattito su questo argomento sembra molto aperto e piuttosto soggetto a situazioni contingenti, io sono convinto che è stato già tutto deciso a livello globale. Nei prossimi cinque anni potremmo vedere i camion che si guidano da soli sull’autostrada di alcune aree, come il Sud-Ovest degli Stati Uniti, ma potrebbero volerci 20 anni prima di vedere una significativa penetrazione del mercato da parte dei veicoli a guida autonoma, e altrettanti anni, o forse più, per accorgersi di una vera variazione delle opportunità di lavoro nel settore dei trasporti. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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Tempo libero
in Van
RUOTE COMMERCIALI
CAMPER
Dall’8 al 16 settembre, alla Fiera di Parma, l’appuntamento con il Salone del Camper ha visto protagonisti i furgoni allestiti. Mercedes-Benz Vans con tante novità. Presenti anche Peugeot, Citroën e Volkswagen a cura della redazione
I
l Salone del Camper si conferma uno dei più grandi eventi del settore, in grado di richiamare oltre 160 aziende e migliaia di visitatori ogni anno. Sempre di più la scelta degli appassionati va verso i van allestiti a questo scopo, con soluzioni che vanno dai più piccoli furgoni adattati a “camerette viaggianti”, fino alle soluzioni più grandi dotate di ogni confort.
LA STELLA BRILLA ANCHE QUI
Senso di libertà e indipendenza su quattro ruote, questo il messaggio che a Casa di Stoccarda ha fatto passare con l’esposizione dei suoi modelli. Sotto i riflettori l’immancabile Marco Polo, anche in versione HORIZON, il van – ultimo membro della famiglia di compatte per il tempo libero di Mercedes-Benz Vans – che soddisfa l’esigenza di chi cerca un mezzo ideale per la città, grazie alle dimensioni compatte e al look ricercato, ma che parallelamente risulta essere versatile per week end all’insegna del relax o dell’avventura. Dalla versione cinque posti a sedere, passando per la versione con quattro sedili singoli Comfort nel vano posteriore, alla versione a sette posti con una panca a tre posti trasformabile in letto nella seconda fila e due sedili singoli supplementari nella prima fila del vano posteriore, Marco Polo rappresenta il top della versatilità. Grazie agli esclusivi equipaggiamenti e al modulo cucina completamente attrezzato, questo veicolo permette di trasformare in una seconda casa ogni luogo di sosta dei propri viaggi. In vetrina anche la Classe V Rise, “porta di accesso all’universo van della Stella” forte di dotazioni uniche e un prezzo ancora più accessibile (a partire da 35.000 € iva inclusa) che si presenta quale soluzione ideale per la famiglia e il tempo libero, grazie ad elementi esclusivi portati a bordo dal nuovo allestimento, realizzati
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su misura per chi cerca un multispazio dinamico e versatile. Forte di un design e di materiali ricercati, la versione Rise introduce una serie di novità per gli interni, a partire dalla disposizione dei sedili disponibile in configurazione da 5 e 7 posti. Tra i protagonisti dell’edizione di quest’anno anche Sprinter (nell’inedita trazione anteriore e in versione Tractor Head), che può essere dotato di tutte e tre le varianti di trazione e si adatta così alla perfezione alle singole esigenze di trasporto ed alle tipologie d’impiego. Il peso maggiore e, quindi, la maggiore pressione sull’asse anteriore migliorano notevolmente la trazione e, di conseguenza, le prestazioni, permettendo al veicolo di affrontare più agevolmente superfici difficili o neve e ghiaccio. La capacità di carico della versione Furgone aumenta di 0,5 m3 rispetto alla trazione posteriore ed integrale. Con allestimento simile, il carico è stato incrementato di circa 50 chilogrammi rispetto alla generazione precedente. Il piano di carico ribassato di 80 millimetri facilita l’accesso al vano di carico nei van ad uso commerciale, nonché l’accesso alla zona giorno e notte dei camper. L’altezza interna delle porte sul lato posteriore è stata inoltre aumentata di 80 millimetri. Il carico rimorchiabile massimo raggiunge le 2,0 tonnellate.
30, allestito su base Peugeot Boxer L3H2 (lunghezza 6 m, altezza 2,52 m). Elegante e aggraziato come un cigno, Swan offre un’immensa flessibilità di utilizzo, dalle strade tortuose alle cime di montagna. Altro protagonista del Salone è stato Peugeot Rifter che mostra uno stile derivato dal mondo dei SUV ed è perfetto per l’evasione fuori porta e anche per destreggiarsi nella “giungla urbana”. Disponibile a partire da settembre in tre versioni: Active, Allure e GT Line. Citroën è presente alla manifestazione con uno stand che propone tre soluzioni differenti per vivere l’outdoor in maniera originale e confortevole. La prima è il Type-H Wildcamp, vero e proprio studio frutto della collaborazione tra i migliori specialisti europei nei rispettivi campi. Derivato dal Citroen Jumper L2H2 (lunghezza 5,41 metri, altezza 2,52 metri), propone la trasformazione esterna Type-H della Caselani Automobili.
GLI ALTRI MARCHI
Lunga la tradizione in questo campo anche del gruppo PSA che ha portato a Parma le eccellenze del segmento. Peugeot presenta sullo stand due interessanti proposte per la vita all’aria aperta. Il primo è un Bravia Swan 599 Edition
Il Salone parmense rappresenta anche l’occasione per la presentazione dell’ultima realizzazione di P.L.A. Camper, che vanta una lunga collaborazione con Citroën. Si tratta del nuovo Giottiline Therry 38 sviluppato su base Jumper 160 CV.Infine, il double Chevron ha esposto, per la prima volta ad un salone italiano, il Nuovo Berlingo Multispace, che nel 1996 ha dato vita al segmento dei Multispazio. Arrivato alla terza generazione, fa proseguire la storia di una silhouette funzionale, innovativa nel tempo, che è diventata il riferimento del «senso pratico», partner del tempo libero e della famiglia.
RUOTE
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La prima volta di TRASPORTARE OGGI  ottobre 2018
VOLVO
Preoccupati per lo scarso successo commerciale che stavano avendo le proprie vetture, a Göteborg si pensò di ripiegare sui camion. E fu un grande e insperato successo di
Ferruccio Venturoli
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iamo alla fine del 1927: Volvo, che aveva aperto i battenti solo un anno prima, non riusciva proprio a decollare con le sue automobili. Il mercato, sia quello svedese che estero, era dominato soprattutto dai costruttori americani e, per la Casa di Göteborg, non sembrava proprio che ci fossero grandi chances di crescita. La stessa sopravvivenza dello stabilimento sembrava in pericolo. La stampa, l’opinione pubblica svedese e le maestranze spingevano affinché Volvo abbandonasse “il sogno” di costruire vetture, per dedicarsi ai cuscinetti a sfera, destinazione originaria dello stabilimento Volvo, che era nato come fabbrica “sussidiaria” della ben nota SKF. In seconda ipotesi si chiedeva alla proprietà di tentare con la produzione di camion. Escluso dunque il ritorno ai cuscinetti, perché ci sarebbe stato, in Svezia, un eccesso di produzione, si optò per i camion visto anche che, come scriveva Gustaf Ericcson,
pioniere della telefonia ed esperto di automobili, ma anche quello che noi oggi chiameremmo un opinion leader: “I camion sono un bene molto stabile e redditizio, perché non sono soggetti, come le automobili, ai capricci delle mode”.
UN PROGETTO GIÀ PRONTO
In realtà Volvo aveva già costruito e commercializzato alcuni veicoli commerciali leggeri basati sul telaio e la meccanica delle vetture ma, in pratica, non si trattava che di automobili con un piccolo pianale applicato sul retrotreno, certo, non si trattava di veri camion. Il progetto di un camion, però, già esisteva, gelosamente custodito in un cassetto e, talmente pronto da essere realizzato che, quando la “volontà popolare” prevalse e i due soci Gabrielssen e Larson decisero di diversificare il loro business, ci vollero davvero pochi mesi per presentare il primo prodotto. Sfortunatamente,
Il 20 febbraio del ‘28 il primo telaio veniva mostrato al pubblico. Era un prototipo che fu usato per i test e poi per la movimentazione interna senza mai essere venduto.
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VOLVO
LA LETTERA DI JOHAN SJOBERG
L’impostazione complessiva era tradizionale: un lungo cofano anteriore e un radiatore piuttosto sviluppato in altezza. La superficie vetrata era, per l’epoca, decisamente ampia.
la documentazione ufficiale, di quando e come esattamente nacque il primo camion Volvo, è andata perduta. Però, il Göteborg Posten, quotidiano della città svedese, il 20 febbraio del 1928, pubblicò la fotografia di quello che presumibilmente fu il primo camion. Il veicolo, completo di cabina e pianale, portava, in bella mostra il numero di serie 01425. Nonostante fosse, con tutta probabilità, un prototipo, era comunque il vero primo camion della Casa di Goteborg. Sembra che quel veicolo, comunque, non uscì mai dallo stabilimento e fu usato prima per i test e poi come mezzo interno da carico, una sorta di “muletto”.
Nella Serie 2, che uscì alla fine del ’28, furono apportate alcune modifiche, soprattutto di dimensioni, e fu addirittura introdotta quella che oggi si chiamerebbe “crew cab” la cabina doppia che, oltre all’autista, permetteva di caricare anche una piccola squadra di operai.
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Di quegli anni esiste ancora una lettera, scritta da un certo Johan Sjoberg, il vero primo cliente di Volvo Trucks, l’acquirente del “LV Serie 1” marcato “n° 2” che, con quella missiva, intendeva ringraziare Volvo per il prodotto che gli era stato venduto. “Avendo usato il camion per trasportare tronchi – scriveva Sjoberg – ho potuto constatare di come sia robusto, comodo e ben fatto. Lo chassis è più largo e resistente di
La serie 3, uscita a metà del 1929, era equipaggiata con un 6 cilindri da 3 litri e 55 cavalli e con un nuovo cambio; c’era una maggiore disponibilità di passi e allestimenti e segnò l’inizio della grande storia di Volvo nei camion.
altri veicoli che ho provato e le sospensioni sono robuste ma anche piuttosto morbide. Il camion è sufficientemente potente in prima e in seconda marcia, tanto che permette una buona ripresa anche a pieno carico. Le marce più alte permettono una fluidità di marcia e una buona velocità, tra i 50 e i 60 km/h, nonostante il peso…” Ma torniamo a quel primo LV. Il motore (un quattro cilindri 2 litri da 28 cavalli) e il cambio, erano gli stessi delle uniche due vetture fino ad allora prodotte da Volvo: la OV4 e la PV4; era lo stesso anche il telaio, benché rinforzato per sopportare un peso maggiore. Ne furono prodotti due diversi “allestimenti”, a passo corto da 3300 mm e a passo lungo, da 3700. Tra le due opzioni variava il prezzo ma anche la velocità massima: 50 km/h per quello a passo corto, 40 per l’altro.
IMPOSTAZIONE CLASSICA
L’impostazione complessiva, così come quella della cabina, era piuttosto tradizionale: un lungo cofano anteriore e un radiatore assai sviluppato in verticale, che ricordava molti veicoli di quel periodo, soprattutto di scuola americana. Meno classica, invece, l’ampiezza delle superfici vetrate, che permettevano, per l’epoca, un’ottima visibilità in marcia. L’LV1 (di cui fu costruita anche una versione autobus) fu un successo che andò oltre ogni più rosea previsione: Volvo aveva previsto 500 esemplari da vendersi nello spazio di un anno, fino all’ottobre del ‘29, ma le richieste costrinsero presto la Casa a produrre una seconda serie, la Serie 2 LV 44 che uscì nell’ottobre del ’28 e alla quale furono apportate una
serie di importanti modifiche: una maggiore lunghezza e larghezza, il telaio irrigidito con aumentate capacità di carico.
QUASI MILLE ESEMPLARI
Con venti veicoli venduti in Finlandia, questo camion aprirà la strada delle esportazioni della Casa di Goteborg. Alla fine, quando Volvo decise di passare alla successiva Serie 3 LV 60, delle serie 1 e 2 ne erano stati venduti, in poco più di due anni, ben 995 esemplari. Non male per un’azienda che era stata sull’orlo del fallimento solo pochi mesi prima. La vera svolta per il Costruttore, arriverà proprio con la serie successiva; equipaggiata con un ben più dotato 6 cilindri da 3 litri e 55 cavalli, con un nuovo cambio, e una maggiore disponibilità di passi e allestimenti segnò davvero l’inizio della grande storia di Volvo nei camion. Ma di questo parleremo un’altra volta.
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PROFESSIONE
CAMIONISTA
PANAMERICANA » 4ª PARTE
Fino alla
del
fine
mondo
Siamo giunti al termine di quel grande dedalo di strade che è la Ruta Panamericana. Dal Cile in Argentina e poi giù, verso l’estremo limite del Continente di
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Fergus Flaherty, immagini Archivio Erreottanta
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opo aver percorso quasi l’intero continente, dopo essere passati per i ghiacci dell’Alaska, per giungle, deserti e montagne, dopo aver affrontato un dedalo di strade senza fine e attraversato un numero incredibile di confini, siamo pronti per l’ultimo salto. È l’ultimo tratto della Panamericana, dal Cile in Argentina e poi giù, verso il grande Sud, per rientrare in Cile a Punta Arenas.
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PROFESSIONE
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CAMIONISTA
Sono Scania e Mercedes, questi ultimi con prodotti e modelli locali, o marchi che dominano la scena del trasporto tra Cile e Argentina.
In Cile, la Ruta 60, nel bel mezzo delle Ande, a 3.500 metri d’altitudine, tra la neve e il vento del Paso de Los International si biforca, da una parte la Ruta Nacional 7, la Carretera Libertador General San Martin, primo e unico tronco argentino della Panamericana che arriva a Buenos Aires, dall’altra la strada che continua costeggiando il Pacifico fino alla città di Quellon, sull’Isola di Chiloè, in piena Terra del Fuoco. In realtà, per essere precisi quello argentino è un tratto “non ufficiale” mentre è quello cileno il vero, ultimo, tratto della Panamericana.
L’INCUBO PATAGONIA
Comunque sia, scesi dalle Ande, inizia la grande pianura della Patagonia, un immenso territorio di oltre 900mila chilometri quadrati, diviso tra Argentina e Cile. È un posto senza inizio né fine, un incubo (ma per alcuni viaggiatori del secolo scorso anche un sogno) senza alberi o cespugli, solo terra e ciuffi di erba nera seccata da vento che arriva dal Polo. Qui
la Panamericana diventa una striscia un po’ asfaltata e molto fatta di polvere e sassi, sulla quale puoi correre per 500 chilometri senza incontrare nessuno, se non qualche timido guanaco. Guidi diritto per chilometri e chilometri senza una curva poi, improvvisamente, un cartello arrugginito dice che sta per arrivare una curva, ma è talmente ampia che quasi non te ne accorgi, e il volante si deve ruotare di pochissimi gradi. E se hai fortuna incontri un camion carico di bestiame o una cisterna. Il traffico, quello pesante, si concentra sulla
per essere precisi quello argentino è un tratto “non ufficiale” mentre è quello cileno il vero, ultimo, tratto della Panamericana.
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In mezzo al nulla un cartello impone limiti di velocità che sembrano assurdi: chi controlla?
La Panamericana, soprattutto nel tratto della Patagonia è costellata da carcasse di pneumatici: il fondo stradale li riduce così; sono comunque gli unici segni della presenza umana.
Carretera Nacional 3 che si dirama dalla 7, per dare vita a una lingua d’asfalto che si snoda per 3.500 chilometri da Buenos Aires alla Terra Del Fuoco. Ogni cento chilometri si incontrano pompe di benzina e punti di ristoro, ma soprattutto i “gomerias”, i gommisti che su queste strade hanno sempre da lavorare.
LA GUERRA DELLE CARTE
Anche la Panamericana, nonostante sia un grande sistema di comunicazione, ha i suoi intoppi burocratici, perché quando devi tornare in Cile, per arrivare a destinazione, comincia la “guerra delle carte”, la guerra della burocrazia. Qui sembra quasi che le guardie di confine provino un gusto sadico a farti perdere ore e ore, imbottigliato in file di camion e autobus sempre più lunghe, visto che la Patagonia nella
La Panamericana “ufficiale” finisce a Quellon, in Cile e una targa lo ricorda; l’altro troncone quello “ufficioso” finisce più giù, a Punta Arenas.
zona di Rio Gallego è diventata popolatissima. Il sottosuolo è ricco di petrolio, e dai giacimenti c’è un continuo vai e vieni di veicoli che trasportano di tutto: macchinari, viveri, carburante e portano via petrolio, materiali di scarto, uomini.
È un posto senza inizio né fine, un incubo (ma per alcuni viaggiatori del secolo scorso anche un sogno) senza alberi o cespugli, solo terra e ciuffi di erba nera seccata da vento che arriva dal Polo. Tutto lavoro per tanti camionisti. Ma neanche il petrolio, l’oro nero, riesce a far decollare l’economia di questi posti e cosi, quei pochi pesos che i camionisti guadagnano su quelle strade terribili, parafrasando il titolo di un vecchio film, lo chiamano “il salario della paura”… Perché, provateci voi, a viaggiare su strade non asfaltate, fatte di terra e pietrisco, con curve continue, senza guard-rail, trascinando, con camion vecchi e poco potenti, cisterne cariche di greggio. Non è davvero una bella vita.
PUNTA ARENAS
Finalmente si arriva a Punta Arenas, la capitale della Regione dell’Antartide Cilena che, con i suoi 130mila abitanti, è il centro urbano di una certa grandezza più a Sud di tutto il mondo. Prima dell’apertura del Canale di Panama, nel 1914, Punta Arenas rivestiva un’importanza notevole nei commerci per tutto il Sudamerica, perché era il principale punto di transito per i collegamenti tra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico. Oggi lo è molto di meno, è un luogo lontano, noto soprattutto perché è li che finisce uno dei sistemi viari più lunghi del mondo, la Panamericana. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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ALLESTIMENTI
FLASH SUL MERCATO
Binotto presenta
ITA
la gamma
agricola La D-Tec, gruppo olandese di Gerrit Van Vlastuin, importato da anni in Italia dalla Multitrax della famiglia Maggi, allarga i propri orizzonti “green” e propone al mercato un rivoluzionario ribaltabile stradale e agricolo con assi sterzanti in contro fase e telaio a trave centrale. “Lo presenteremo alla fiera Agritechnica di novembre (dal 12 al 17) di Hannover”, dice Van Vlastuin. “È la più importante manifestazione del
Binotto ha presentato un nuovo cilindro intelligente: ITA (Intelligent Tipping Assistant), un prodotto innovativo, dalla portata rivoluzionaria, che integra l’impianto idraulico del veicolo ribaltabile con componenti elettronici ed elettromeccanici di ultima generazione (tecnologia MEMS). Il sistema monitora il carico e le inclinazioni del veicolo ribaltabile e del cassone prima e durante tutta l’operazione di ribaltamento e avvisa tempestivamente l’operatore quando i valori superano i limiti di sicurezza. Attraverso un’App dedicata, l’operatore può vedere direttamente dal tablet disponibile in cabina la situazione in tempo reale e prevenire situazioni di pericolo che mettano a rischio la sua sicurezza e quella del veicolo. Per le sue funzionalità, ITA non solo rappresenta a tutti gli effetti l’assistente ideale per il singolo operatore durante le operazioni di scarico, ma è anche uno strumento di controllo di altissima utilità per il fleet management, per il monitoraggio a remoto dei veicoli di una flotta, siano essi operativi su più fronti in un territorio esteso o all’interno di un’unica cava/miniera. Tutti i dati rilevati dal sistema vengono infatti registrati e inviati ad un server centrale dove tramite un software dedicato è possibile stampare una reportistica periodica, effettuare analisi prestazionali e monitorare l’uso proprio/ improprio dei mezzi, al fine di ridurre al minimo i casi di comportamenti non conformi e di promuovere e di educare a comportamenti virtuosi.
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D-Tec amplia
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Isotermico SOR arriva in Italia
settore d’Europa ed è un ottimo trampolino di lancio. Stiamo allargando le nostre gamme e la loro diffusione, per generare più occupazione e stiamo sempre di più entrando in segmenti specialistici per capire come aumentare i nostri numeri”. Il Gruppo nato nel 1959, e rilevato da Van Vlastuin nel 2006 ha lanciato nuovi mezzi come i tank container nel 1987 e i portacontainer nel 1993, gamme sempre importate in Italia dalla Multitrax di Cremona. Attualmente ha un fatturato, in crescita, di 60 milioni di euro, utilizza 250 dipendenti in una sede, a Kesteren, a una ora da Amsterdam, destinata ad ampliarsi entro un anno in 3 nuove zone destinate ai nuovi ribaltabili e alle saldature robotizzate. “In 2 anni arriveremo a installare 15 nuovi robot e assumere il 10 per cento in più di operai”, spiega il presidente. Il nuovo ribaltabile con il sistema di sterzo ideato dalla D-Tec offre un aumento della manovrabilità, ideale in terreni sconnessi e con limitato spazio di manovra, mentre il telaio monoasse dona più stabilità e meno torsioni. È 10 volte più rigido, ma essendo costruito con nuovi acciai alto-resistenziali della Ssab è anche più leggero. Questo offre più sicurezza dato diminuisce il rischio di ribaltamenti, anche in un ambiente agricolo in cui il suolo è spesso meno livellato. Inoltre, la pressione sul terreno (data dai pneumatici), come l’usura dei penumatici diminuisce. Il volume è di 47 m3, per una tara di 8.200 chili, ma a breve saranno a listino taglie consone, più in uso, ai mercati di importazione. “In Italia lo avremo l’anno prossimo, entro la primavera”, soggiunge Alberto Maggi, “insieme anche al nuovo portacontainer allungabile della gamma S Line”.
I punti forza di questo veicolo sono: il buon coefficiente termico, la robustezza della cella frigo rinforzata nei punti di maggior sollecitazione, la facile ed economica riparabilità, e la possibilità grazie alla flessibilità della Sor di costruire un semirimorchio “sartoriale” su misura in base alle esigenze del cliente. La SOR è attiva in Spagna dal 1970, è costituita da un gruppo di imprenditori che hanno anche altre
GERVASI Ecologica Rimorchi di nicchia Quando si sceglie di operare in una nicchia di mercato non è sufficiente offrire un prodotto di eccellenza, ma occorre sapere declinare questa eccellenza in soluzioni su misura, talvolta uniche. Gervasi Ecologica crede fortemente in questo approccio e i 2 nuovi semirimorchi Maxi Tiger KR in consegna al Gruppo Mozzi Giuseppe e Geo ne sono una evidente testimonianza. L’azienda piacentina, che da oltre vent’anni opera con successo nel settore della gestione di rifiuti, residuati e materie prime secondarie, necessitava di un mezzo capiente e leggero ma anche solido e sicuro, in grado di caricare grossi volumi di ramaglie e altri materiali, prelevandoli direttamente con la gru allestita sul cassone. A questo scopo i progettisti di Gervasi Ecologica hanno ideato un semirimorchio inedito, sviluppato sul modello Maxi Tiger e caratterizzato
da telaio a collo d’oca e sistema di ribaltamento a 2 pistoni laterali. Per soddisfare l’esigenza di leggerezza le sponde e la struttura della cassa sono state snellite riprendendo dal modello Cobra design e spessori nonchè la caratteristica sponda anteriore curva che agevola il lavoro con la gru. Anche la copertura presenta un innovativo sistema per la protezione del carico composto da due ante corredate da spazzole ad alta resistenza. Una soluzione resistente e leggera, facilmente controllabile con appositi comandi sul cruscotto della gru. Ad oggi Maxi Tiger KR74H rappresenta un’assoluta novità sul mercato italiano ed europeo, caratterizzandosi come il più grande semirimorchio con gru, ben 74 mc! Una soluzione che per molte aziende può significare un minore numero di viaggi e una maggiore redditività.
attività ed è molto solida, dal 1996 ha iniziato la costruzione in proprio dei telai da semirimorchio, oggi è il primo costruttore spagnolo, molto apprezzato per qualità e la capacità di seguire le esigenze del cliente, il primo gruppo spagnolo di supermercati Mercatone ha scelto Sor come fornitore ufficiale.
DESCRIZIONE
• Furgone isotermico con rinforzi pareti laterali e al pavimento,
testata anteriore predisposta per gruppo frigo, porte posteriori a n° 2 battenti complete di n° 1 chiusure e n° 3 cerniere per anta, pavimento antisdruciolo + prolungazione riquadro posteriore al pavimento + contropiano W. mm. 500 in alluminio, plafoniere al tetto, reflex laterale e posteriore
• Pareti laterali mm 60, pianale mm 125,
porte mm 90, tetto mm 90, parete anteriore mm 105
• N° 1 fascia ferma carico riportata posizionata a metà altezza sulle pareti laterali
• Porta palletts chiuso colore grigio, doppio posta ruota posteriore centrale
• Tamponi paracolpi
posteriori in gomma, n° 2 Tamponi a rullo, scaletta di salita posteriore
• Mezzi parafanghi ant.
+ post. + antispray laterali, n° 6 ganci nave
• N° 1 fascia protezione palletts non incassata
• Allestimento cella frigo secondo le esigenze
• N° 2 fori di scarico posteriori, griglia protezione evaporatore + canalizzazione interna
• Gruppo motore a scelta tra TK o Carrier
alla base delle pareti laterali
del cliente, paratia scorrevole, multi temperatura, doppio piano di carico, tetto portante per trasporto carne appesa o City Liner www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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EVENTI
EUROPEAN TRUCK FESTIVAL
Buona (anche) la quinta
L’European Truck Festival di Brescia si conferma il più grande raduno italiano ma anche una manifestazione dove si mischiano divertimento, impegno sociale e business. La sesta edizione si terrà nell’inedito mese di giugno e forse avrà un gemello, all’Autodromo del Sele, vicino Salerno
di
Ferruccio Venturoli
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onostante il grande caldo e nonostante alcune manifestazioni simili che si svolgevano in contemporanea in zone limitrofe alla provincia di Brescia, la quinta edizione dell’European Truck Festival, che si è svolto l’8 e 9 settembre all’Autoparco Brescia Est, è stata un successo da tutti i punti di vista: da quello della partecipazione dei truck, da quello dell’afflusso di pubblico e da quello del numero ma soprattutto della qualità degli espositori. “Per quanto riguarda il pubblico – spiega un portavoce di Oltre Eventi, la struttura multimediale salernitana che da cinque anni gestisce l’evento – si è arrivati alla cifra record dei 30mila spettatori nei due giorni così come è stata largamente doppiata la boa dei 210 camion iscritti al raduno (ma ne sono arrivati anche di non iscritti che non sono riusciti a entrare), mentre tra gli espositori, finalmente, oltre ai concessionari (importante è CAVI Diesel, storico concessionario DAF) c’è stata la presenza ufficiale delle Case con i Truck Center sia di MAN che di Volvo Trucks e di aziende di respiro internazionale”.
MALATTIE PROFESSIONALI E SOLIDARIETÀ
Rispetto agli anni scorsi, quando era il fattore “ludico” a prevalere, quest’anno sono stati introdotti due temi di grande importanza: quello della solidarietà e quello delle malattie professionali, in particolare quelle del sonno. Parlando di solidarietà Oltre Eventi ha dato la possibilità di realizzare una piccola postazione per raccogliere offerte, o solo per sensibilizzare i colleghi, in favore della famiglia di Andrea Anzolin, l’autista tragicamente scomparso nel rogo sulla tangenziale di Bologna il 6 agosto scorso. Per quanto riguarda le malattie professionali l’European Truck Festival ha aiutato fattivamente l’Associazione Italiana Apnoici a realizzare uno studio, una grande mappatura a livello nazionale, che possa permettere di capire quanti possano essere gli autisti italiani affetti da apnea notturna, una vera piaga tra quelle professionali. Va ricordato, infatti, che nell’Unione Europea, secondo dati ufficiali, la sonnolenza è responsabile di oltre il 30% degli incidenti stradali su tutte le strade e, in Italia,
ACITOINOX, da sempre promotore della manifestazione bresciana, ha esposto uno dei suoi ultimi capolavori, il Volvo FH 16 750 Blue Sky in una livrea esclusiva, realizzata per il Team Tortora; da sottolineare è il fatto che gli accessori che rivestono il Blue Sky non fanno parte di un nuovo kit, ma sono già in commercio e possono quindi essere acquistati singolarmente.
del 22% di quelli sulla sola rete autostradale. Proprio per questo la Ue ha emanato la direttiva 2014/85 (dedicata all’idoneità psico-fisica alla guida) allo scopo di limitare gli incidenti derivanti da disturbi respiratori che generano sonnolenza. Anche se le apnee notturne sono soltanto una delle patologie legate al sonno e in grado di rendere difficoltosa la guida, la criticità in tal senso è presto detta: un sonno disturbato o interrotto anche soltanto per pochi attimi a livello respiratorio determina l’indomani, nel corso della veglia, dei momenti di pausa o, per meglio dire, dei colpi di sonno. Dunque, i responsabili dell’Associazione Italiana Apnoici durante la manifestazione hanno distribuito un breve questionario anonimo: alla fine dei due giorni le schede raccolte erano moltissime, un ottimo risultato e un grande contributo per lo studio dei questi patologi, per molti versi ancora poco conosciuta.
Sabato la musica e le risate sono andate avanti fino a tarda notte, sotto la luce dei fari dei camion.
MOTORI E STREET FOOD
Lo spettacolo dei Diavoli Rossi, i maghi del drifting, era già noto ai visitatori dell’ETF, ma non lo erano le acrobazie da brivido della Pattuglia Acrobatica che ha portato all’Autoparco Brescia Est numeri, coreografie e spettacoli mai visti. I
rumorosissimi caroselli delle BMW da gara all’interno del piazzale possono anche aver disturbato le orecchie più sensibili ma lo spettacolo è stato davvero irresistibile, come irresistibile è stato per molti visitatori la possibilità, che è stata offerta al pubblico, di accomodarsi nell’abitacolo di
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EVENTI
EUROPEAN TRUCK FESTIVAL
vetture da corsa, con tanto di casco, e lasciarsi trasportare tra sgommate e derapate da piloti professionisti. Assolutamente inedito è stato anche e soprattutto lo STREET FOOD FEST, un ricco percorso gastronomico attraverso il “cibo di strada” di mezzo mondo: dal tex-mex al fish & chips, dalla carne brasiliana o argentina e alla paella spagnola, dai sapori indiani a quelli siciliani, passando dalle più classiche mozzarella di bufala o salsiccia nostrana affumicata. Uno Street Food Festival che il pubblico ha gradito moltissimo, vista la quantità di cibo, tutto di altissima qualità che, senza soluzione di continuità, è stata consumata. Infine, e non certo per importanza, dobbiamo ricordare Marco Berry, un personaggio ormai di casa all’ETF, in grado di calamitare sempre e comunque un grande interesse in questo ambiente. Berry, ospite di Midland, ha messo in piedi Si lustrano e si lucidano i veicoli: una ruota sporca di terra o non perfettamente pulita è una vergogna.
La rivoluzione si chiama Dual In occasione dell’European Truck Festival Midland ha presentato un nuovo prodotto che Midland stessa considera “la più grande rivoluzione degli ultimi anni”. Il prodotto si chiama Dual Mike, ed è un nuovo microfono preamplificato per CB, con doppia tecnologia Bluetooth; consente la connessione al CB e allo Smartphone simultaneamente. Estremante innovativo e funzionale, Dual Mike è dotato di doppio pulsante di trasmissione (PTT) analogico/digitale, di una cornice luminosa per notifiche visive immediate (cambia colore in base a cosa succede) oltre a una batteria di lunga durata per parlare senza interruzioni. Grazie alla nuovissima App CBTalk, Dual Mike può raggiungere una community molto vasta e senza limiti di distanza cosi che, in tempo reale, possa condividere
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un vero spettacolo, con il coinvolgimento del pubblico, che ha gradito molto le sue battute taglienti, la sua risata contagiosa il suo monologo mai noioso.
NEL 2019 ETF RADDOPPIA: UNO A NORD E UNO A SUD
“Siamo molto soddisfatti – ha detto Ventura Rino Acito, patron di Oltre Eventi, la struttura che organizza da cinque anni l’European Truck Festival – perché al di là di ogni altra considerazione, questa manifestazione è la prova che quando si lavora duramente con passione, quando si vive e si lavora a contatto con il mondo dei camionisti, non si può che avere partita vinta. Qualcuno – continua Acito – ha parlato di successo annunciato, nel senso che viste le edizioni precedenti non si poteva non fare bene. Forse è vero. Ma io direi che i motivi del successo vanno ricercati nel lavoro di un anno, negli investimenti in comunicazione e in un team che vive in una sorta di continuo brainstorming, perché avere successo una volta è impegnativo, ma mantenerlo e farlo crescere per cinque anni è davvero una cosa di estrema difficoltà. Comunque – conclude Acito – per il prossimo anno abbiamo in serbo due sorprese: la prima è quella del cambio della data, l’European Truck Festival 2019 si svolgerà a giugno; la seconda è che con moltissime probabilità l’ETF verrà “doppiato” da una manifestazione simile a Sud, riprenderemo cioè quel “Giganti del
Mike
notizie e informazioni sul traffico o rilasciare delle “boe” geo localizzate, messaggi vocali di immediata fruibilità segnalando agli altri utenti un’emergenza o un pericolo o un ingorgo etc. Il microfono Dual Mike si collega a qualsiasi CB Midland semplicemente sostituendolo al microfono esistente e allo Smartphone via Bluetooth. Dual Mike è anche un risponditore telefonico Bluetooth che, grazie alla tecnologia DSP, può essere usato come un vero e proprio kit vivavoce, parlando totalmente a mani libere. Il potente speaker da 3W, grazie allo speciale labirinto acustico LABYRINTH®, rende molto piacevole l’ascolto via Bluetooth della voce e soprattutto della musica.
Come di consueto anche quest’anno si è avuto l’immancabile “truck-wash” anche se, decisamente, piuttosto sobrio.
Mediterraneo” che quattro anni fa ottenne un grande successo all’Autodromo del Sele, nei pressi di Salerno”.
UNA RADIOGRAFIA DEL PUBBLICO
Ma, siccome L’European Truck Festival è sì, luogo e momento di passione, divertimento e svago, ma è anche occasione di incontro, di scambio di idee e, in definitiva, di business, ecco che assumono una certa importanza i dati elaborati da Oltre Eventi, la struttura che organizza e gestisce l’ETF. “Si tratta – dice il responsabile della comunicazione di Oltre Eventi – di dati percentuali sulle attività professionali svolte dai visitatori, una sorta di radiografia di chi ha frequentato la manifestazione, dati importanti e utilissimi per gli operatori del settore, che ne possono ricavare un immediato riscontro sugli incontri avuti, sui discorsi fatti e trarne spunto per operazioni di marketing o, se non altro, per decidere se e come intervenire il prossimo anno”. Un’iniziativa piuttosto interessante he abbiamo visto, qualche volta, in occasione di grandi eventi internazionali ma difficilmente in manifestazioni come L’European Truck Festival. Andando, dunque, a leggere questi dati, vediamo, per esempio, che tra i visitatori, il 10% è responsabile o, comunque, dirigente, di un’azienda di trasporti, di logistica o di vendita di prodotti tecnici o di veicoli ; gli autisti fanno la parte del leone e rappresentano il 39% dei visitatori; i padroncini sono al 24% mentre sono cresciuti rispetto all’anno scorso (+8%) i visitatori “non professionali”, i semplici appassionati, che sono stati quest’anno il 27%, segno che la manifestazione sta prendendo piede anche come “festa popolare” o come occasione ludica per gli abitanti della zona. E lo Street Food Festival sembra proprio un’iniziativa tagliata su misura per incrementare questo tipo di presenze.
INFRASTRUTTURE
FOCUS
Sei chilometri per cominciare Bre.Be.Mi è la prima autostrada in Italia ad avviare un progetto di elettrificazione. Un team forte di aziende ed enti determinati a preparare
la “strada” del futuro di
Luca Barassi
I
l Trasporto Elettrico delle Merci su Strada. Con questo convegno, svoltosi a Brescia il 9 settembre scorso nell’ambito dell’European Truck Festival, Bre.Be.Mi ha presentato il progetto grazie al quale la A35 sarà la prima infrastruttura italiana ad avere una linea elettrificata dedicata agli innovativi veicoli pesanti con pantografo, per ora sviluppati solo da Scania. Sei chilometri di test che saranno aperti nel 2022. È vero, un tratto molto breve con un orizzonte temporale abbastanza lungo. D’altronde mai si comincia, mai si arriva. Questo, dunque, è un piccolo grande passo verso una mobilità sostenibile a tutto tondo. Lo sviluppo delle infrastrutture, anche dal punto di vista
di una elettrificazione, è senza dubbio un argomento di attualità tanto da suscitare un grande interesse da parte di Istituzioni, importanti player di mercato e Associazioni di categoria. Presenti infatti all’incontro bresciano, tra i relatori, i rappresentanti di Regione Lombardia, AISCAT, Prefettura di Brescia, Concessioni Autostradali Lombarde (CAL), Federazione Italiana Autotrasporti, Assoartigiani Brescia, Scania, Siemens, Enel X, Terna, A2A Energy Solution, ABB, Cobat, Esselunga, Italtrans, Brivio&Viganò, Alis,
L’ENTUSIASMO DEI PROTAGONISTI Francesco Bettoni, Presidente A35 Brebemi, ha condotto con grande entusiasmo il Convegno presso l’Hotel Blu Brixia. Una lunghissima sequela di interventi, di grande contenuto e la presenza per tutta la mattinata di Raffaele Cattaneo, Assessore Ambiente e Clima della Regione Lombardia che a tirato brillantemente le conclusioni dell’incontro. “Siamo molto lieti – ha dichiarato Bettoni – di
aver riunito qui oggi a Brescia i possibili futuri protagonisti della prossima rivoluzione nella mobilità e il nostro progetto, sviluppato assieme a CAL (Concessioni Autostradali Lombarde) va in questa direzione. È una rivoluzione copernicana nel trasporto merci su gomma, che permette alla nostra autostrada di inserirsi in una economia circolare, in cui anche l’energia elettrica verrà prodotta accanto alla A35, in un contesto che ci vede sempre più proiettati al futuro, sostenibili e sicuri. La partnership con Siemens e Scania, entrambi punti di riferimento di questo settore, e l’interesse dimostrato da importanti player della logistica oggi qui presenti, sono per noi una garanzia di un progetto che darà grande valore al sistema infrastrutturale lombardo e nazionale”. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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FOCUS
INFRASTRUTTURE Autorità Portuale Adriatico Orientale, Italferr e una delegazione dalla Regione svedese di Gävleborg che ha presentato il loro progetto di E-Highway, in corso.
SINERGIA DETERMINANTE
Per arrivare a questo ambizioso obiettivo è fondamentale il lavoro di squadra. Capofila in Italia di questo rivoluzionario progetto è CAL con A35 Brebemi, autostrada tra le più moderne d’Europa e ideale per una proiezione verso il futuro. Il progetto presentato durante il Convegno sarà sviluppato in allineamento con il Ministero
delle Infrastrutture-Trasporti e il Ministero dell’Ambiente, ma prevede il coinvolgimento di aziende strategiche per la filiera come Siemens, partner tecnologico, e Scania, unico Costruttore ad aver messo già in strada un truck ibrido dotato di pantografo. Mancava però ancora un tassello a completare la squadra che potesse testare coerentemente questo progetto, ovvero gli operatori logistici. Per questo non si sono tirati indietro due aziende leader del nostro panorama imprenditoriale: Brivio&Viganò e Italtrans che proprio a Calcio ha spostato il proprio centro logistico ad alta innovazione tecnologica. Marco Bosi, ingegnere di Siemens che segue i progetti di E-Highway in tutto il mondo, ha evidenziato come la soluzione
FRANCO FENOGLIO: “Noi guidiamo il cambiamento”
Franco Fenoglio (a sinistra) con Magnus Höglund (Senior Advisor Sustainable Transport di Scania) e Paolo Carri (Business Support & Development Director di Italscania S.p.A.) davanti al veicolo ibrido Scania dotato di pantografo.
A margine del Convegno “Il Trasporto Elettrico delle Merci su Strada”, abbiamo fatto due chiacchiere con l’amministratore delegato e presidente di Italscania, sul ruolo del Costruttore in questa fase di passaggio verso una mobilità sostenibile. “Scania – ha dichiarato Fenoglio – è l’unica azienda che ha deciso di investire su tutte le tecnologie di propulsione alternativa, in primis LNG e biometano che sicuramente nei prossimi anni avranno un grande sviluppo. Questo progetto, evidentemente, ha un
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TRASPORTARE OGGI ottobre 2018
orizzonte temporale a medio lungo termine ma punta ad avere degli importanti benefici economici. Nel frattempo, dobbiamo e vogliamo gestire la transizione verso una mobilità elettrica”. Importante dunque essere i primi ad avere tecnologie così avveniristiche e anche rivoluzionarie, ma è bene anche non “buttare la palla troppo avanti” senza pensare alle soluzioni che già da subito possono abbattere enormemente le emissioni e rendere più efficiente una azienda di trasporto. “Esatto, pensiamo che oltre il 90% del parco circolante è ante Euro 6. Il gasolio di oggi è enormemente più pulito di un tempo e basterebbe solo rinnovare i veicoli attualmente in strada con gli ultimi standard per ottenere dei vantaggi enormi. Poi c’è il gas, l’LNG, che abbatte di un ulteriore 20% il CO2, e poi ancora il biometano che porterà al 90% le emissioni nocive. Insomma, davvero delle grandi potenzialità che Scania sta percorrendo da leader del cambiamento”. Dunque, lavorare sulle tecnologie attuali preparando il terreno ad un futuro elettrico, cercando di velocizzare i tempi il più possibile attraverso il coinvolgimento di Istituzioni e di grandi gruppi internazionali. “Scania in questo è molto avanti – continua il manager del Grifone – ed è coinvolta in progetti non solo con Bre.Be.Mi, ma in realtà europee con partner tedeschi e svedesi”. Nell’elettrificazione della A35 Scania, insieme a Siemens è coinvolta a livello progettuale e fornirà i primi mezzi che saranno testati sul tratto sperimentale e dagli operatori logistici coinvolti. “È ovvio – conclude Fenoglio – che ci aspettiamo una larga diffusione della rete elettrificata, in modo da poter commercializzare al più presto un numero importante di truck ibridi dotati di pantografo”.
“pantografo” sia la più efficiente tra le tecnologie disponibili per alimentare un veicolo elettricamente. “In sostanza – afferma Bosi – abbiamo dovuto trovare un sistema che sia compatibile con l’infrastruttura esistente, sicuro e semplice da manutenere, che abbia un ciclo di vita lungo e quindi sia sostenibile economicamente e, non per ultimo, che sia compatibile con le attuali tecnologie motoristiche dei veicoli”.
IL PROGETTO
Nella prima fase di “studio pilota” l’elettrificazione avrà una estensione massima utile a mettere a regime e tarare il sistema, nella tratta centrale della A35 tra Calcio e Romano di Lombardia (Bg) per una lunghezza complessiva elettrificata di circa sei chilometri. I sistemi di distribuzione dell’energia elettrica verranno realizzati esternamente alla piattaforma autostradale e la linea di contatto (600-750V in corrente continua) sarà realizzata sopra la corsia di marcia con una altezza pari a circa 5.5 metri. In seguito a questo, una volta verificate efficienza, efficacia e sostenibilità economica della soluzione in oggetto nonché stabilita una chiara programmazione sovra-nazionale che vada nella direzione della soluzione medesima, si potrà procedere ad una seconda fase che prevede l’elettrificazione della A35 in tutta la sua lunghezza, congiuntamente alla commercializzazione dei veicoli e dei relativi dispositivi per l’utilizzo della linea elettrificata.
La sala gremita del convegno di Brescia.
C’ERA UNA VOLTA IL FILOBUS…
Se ci pensate l’idea di un veicolo “attaccato” ad una linea elettrica aerea non è certo nuova. Ciò che è innovativo è pensare di applicare questo concetto ad un camion. Lo ha fatto Scania che già lo
scorso anno ad Ecomondo ha presentato la proposta, inedita, di un veicolo pesante, con motore ibrido e alimentato, per la parte elettrica, attraverso un pantografo. Un sistema semplice che, anche se esteticamente non affascinante, permette di agganciarsi e sganciarsi ai cavi
della corrente quasi immediatamente e con un semplice pulsante. Il veicolo avrà poi la possibilità di proseguire elettricamente con l’energia accumulata, oppure utilizzare il motore endotermico in caso di necessità. Fino all’aggancio successivo. Naturale quindi la partecipazione del Grifone al progetto di Bre.Be.Mi dato che il Costruttore, a livello mondiale, sta già lavorando a diversi progetti con l’obiettivo di accelerare il processo di elettrificazione sia per il trasporto in ambito urbano che nel lungo raggio. In particolare, nel giugno del 2016, l’azienda svedese ha inaugurato i primi due chilometri di strada elettrica costruiti sull’autostrada E16 vicino alla città di Gävle, in Svezia. Ad inizio 2018, inoltre, è stato annunciato il progetto “Trucks for German eHighways” che prevede la costruzione, nel corso del 2019 e 2020, di tre nuove autostrade elettrificate in Germania. “Siamo pronti a collaborare con A35 Brebemi per dare vita alla prima autostrada elettrificata in Italia, un progetto estremamente rivoluzionario destinato a cambiare per sempre la concezione del trasporto su gomma”, ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di Italscania.
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CryptoLogistica
La solita storia… di Anthony Alleyne – CEO Phore Blockchain
PER DESCRIVERE MEGLIO COS’È UNA BLOCKCHAIN, QUESTO MESE VI RACCONTIAMO UNA STORIA. SEGUITELA.
venerdì pomeriggio, hai spento il computer, indossato il cappotto e sei pronto per andare a casa. Hai passato una settimana lunga e stressante ad affrontare problematiche legate alle spedizioni e non vedi l’ora di passare il tempo con amici e familiari. ¦ Vai verso l’uscita. ¦ Squilla il telefono e non sai se rispondere, perché una parte di te vuole convincerti che non sei più in servizio e che chi è dall’altra parte del telefono può aspettare fino a lunedì. Ma il professionista dentro di te non è in grado di lasciar andare. E tu rispondi, per ogni evenienza. “Dov’è la mia merce?!”, grida il cliente che garantisce alla tua azienda i maggiori volumi di trasporto. Tu non hai modo di rispondere
¦ È
perché i tuoi sistemi non stanno funzionando o non riesci ad accedervi e per peggiorare le cose la società di trasporti non ti risponde, avendo già chiuso per il fine settimana. Per risolvere il problema devi sacrificare qualcosa di importante, ad esempio il tuo weekend. In più non hai il controllo della situazione, stai perdendo la fiducia del cliente e sappiamo che questo potrebbe essere fatale ad una azienda. Una problematica che può derivare da un aspetto molto importante: la mancata condivisione delle informazioni tra le parti.
concorrenti di acquisire dati che potrebbero utilizzare a loro vantaggio. Una terza parte malintenzionata sarà frustrata nei suoi tentativi di accedervi. La maggior parte delle Blockchain esistenti ad oggi non sono state create tenendo a mente queste funzionalità di sicurezza. Ciò significa che prima o poi un problema potrà verificarsi. Una volta messa a punto la sicurezza dei dati, la Blockchain diventa uno strumento utile e valido per te e i tuoi clienti/fornitori. I sistemi Trustless aiutano a migliorare le relazioni: la visibilità controllata dei dati implica che non ci sia nulla da nascondere. La fiducia, quando si diffonde, aiuta le imprese a crescere. Una Blockchain deve essere costruita su misura per lo scopo preposto, realizzando un sistema che funzioni per te e per nessun altro. Le soluzioni a taglia unica non possono garantire i benefici che meriti. Phore Blockchain, che di recente ha co-presieduto il Global Assets and Wealth Forum all’inizio di settembre a Singapore, progetta e costruisce delle “Business Ready Blockchain”, che siano scalabili e possano cresere con il vostro business, rimanendo funzionali ed economiche col passare del tempo.
Ricominciamo la storia... ¦ È venerdì pomeriggio, hai appena spen-
to il computer, indossato il cappotto e sei pronto per andare a casa. È stata una settimana impegnativa ma entusiasmante, incorporando il nuovo sistema di consegna su Blockchain e i clienti a bordo, e non vedi l’ora di trascorrere un paio di giorni rilassanti con amici e familiari. ¦ Vai verso l’uscita ... ... ED ESCI. (anthony@phore.io)
La soluzione
Cosa succederebbe, invece, se esistesse un sistema “Trustless”, costruito per poter funzionare e condividere dati sensibili in completa assenza di fiducia tra gli operatori, ovvero un sistema che ti possa sollevare in parte dalle responsabilità? Se esistesse un sistema Trustless decentralizzato e distribuito, ovvero la Blockchain, il cliente avrebbe potuto verificare la merce in prima persona, senza contattarti, risparmiando il tempo di entrambi ed evitando che si generassero situazioni scomode. Ora conoscereste entrambi la posizione dell’elemento nel sistema, il che significa che potreste lavorare in un modo più rilassato e produttivo per risolvere la situazione.
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La sicurezza dei dati
“Aspetta un attimo… ma non è pericoloso e poco sicuro condividere i dati in una Blockchain?” Lo sarebbe se i dati non fossero crittografati con un’altissima sicurezza di livello e il cliente avesse la propria chiave di accesso individuale, unica e sicura. Questa tipologia di crittografia, chiamata Crittografia Asimmetrica, si verifica quando solo una delle parti sia in grado di verificare l’informazione mediante una chiave, rendendo così il dato perfettamente sicuro e protetto. Questo tipo di sicurezza, oltre ad essere importante per la gestione e lo svolgimento del proprio lavoro, impedisce ai
BLOCKCHAIN "Wikipedia
La blockchain, in italiano “catena di blocchi”, può essere semplificata come un processo in cui un insieme di soggetti condivide risorse informatiche (memoria, CPU, banda) per rendere disponibile alla comunità di utenti un database virtuale generalmente di tipo pubblico (ma esistono anche esempi di implementazioni private) e in cui ogni partecipante ha una copia dei dati. NODO "Wikipedia
In informatica e telecomunicazioni un nodo è un qualsiasi dispositivo hardware del sistema in grado di comunicare con gli altri dispositivi che fanno parte della rete PROOF OF CONCEPT "Wikipedia
Con la locuzione inglese Proof of Concept (PoC), che si può tradurre in italiano con prova di concetto, si intende un’incompleta realizzazione o abbozzo (sinopsi) di un certo progetto o metodo, con lo scopo di dimostrarne la fattibilità o la fondatezza di alcuni principi o concetti costituenti. Un esempio tipico è quello di un prototipo.
INFO Per maggiori informazioni su Phore Blockchain, potete visitare il sito http://phore.io
Anno 4 - ottobre 2018 - n. 28
L’importanza della Rete
SPECIALE LUBRIFICANTI
Scania porta i dealer in Svezia per una convention coinvolgente - A pag. 20 Il network di CNH Parts & Service per tutti i brand del gruppo - A pag. 25
IL TACHIGRAFO SMART VDO
sferica.net
Il viaggio continua...
Verona, 21-24 febbraio 2019 www.transpotec.com
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NOTIZIARIO ONNICAR-GRUAU OPENMATICS E ARUBA
Si uniscono le FORZE! Nella produzione così come nella logistica, la gestione in rete di veicoli e di sistemi intelligenti per il controllo delle merci è divenuta nel tempo un fattore chiave di successo per molte società. Lo specialista della connettività Openmatics di ZF offre diversi vantaggi in questo campo e il suo sistema di asset tracking deTAGtive logistics sta definendo gli standard del settore. Il concetto di deTAGtive logistics funziona indipendentemente dal veicolo e dai costruttori di componenti; ottimizza i processi a livello industriale, commerciale e logistico e li rende trasparenti, consentendo di ridurre i costi fino al 20%. Grazie ai suoi punti di accesso WiFi, Aruba è diventata la prima scelta per diverse società. “Tramite questa cooperazione, abbiamo mosso un ulteriore passo in avanti verso la nostra visione di un mondo intelligentemente interconnesso,” afferma Thomas Rösch, CEO di Openmatics. “Con Aruba, abbiamo trovato un agile partner perfettamente complementare alle nostre competenze sulla connettività.” È dal 2016 che Aruba è diventato partner strategico a seguito di una gara d’appalto per la fornitura di WiFi all’intera società. “Attualmente siano nella fase in cui le nostre circa 230 sedi in 40 paesi nel mondo stanno migrando su Aruba,” spiega Alexander Piplies, IT project manager ed esperto WiFi per l’organizzazione IT di ZF. “Questo ci fornisce un’infrastruttura WiFi che supporta in modo ottimale il business e i requisiti di processo, così come le nuove innovazioni”.
Allestimento innovativo Gli esperti di Onnicar-Gruau hanno messo a punto un allestimento decisamente innovativo pensato per il furgone Boxer di Peugeot. Originariamente provvisto di due porte a chiusura del vano di carico, il nuovo modello allestito dall’azienda di Corneliano d’Alba specialista in allestimenti in lega leggera d’alluminio, prevede al loro posto una sponda caricatrice idraulica Parlfinger appositamente adattata così da garantire i medesimi vantaggi del furgone originale, con in più la sicurezza di una movimentazione manuale del carico senza rischi. Questo nuovissimo Peugeot Boxer allestito Onnicar si caratterizza per una grande versatilità ed è ideale per i trasporti “misti” in diversi settori: dalle aziende vitivinicole a quelle del food delivery e dei mercati rionali, dai corrieri espressi ai servizi postali, dai florovivaisti alle lavanderie con il trasporto dei carrelli, dalle società di noleggio a quelle che trasportano rifiuti speciali. È un furgone facile da guidare anche da parte di utilizzatori non professionisti e persino in condizioni climatiche avverse come in presenza di forte vento. La sponda caricatrice montata abbatte i rischi legati alla sicurezza derivanti dalla movimentazione manuale dei carichi.
LINK UTILI SCELTI PER VOI www.fiamm.com
FIAMM Energy Technology è un’azienda multinazionale attiva nella produzione e distribuzione di accumulatori per avviamento autoveicoli e per uso industriale nata in seguito alla separazione dal Gruppo FIAMM del business delle batterie automotive e delle batterie industriali con tecnologia al piombo. L’azienda di Montecchio dispone di circa 20 sedi commerciali e tecniche sparse nel mondo e di una rete diffusa di importatori e distributori ed opera con un organico di mille persone.
www.autoclima.it
Conoscenza, tecnologia, qualità e la forza innovatrice delle persone sono le armi vincenti di AUTOCLIMA in un contesto di mercato altamente competitivo, pensando sin da oggi soluzioni innovative vincenti anche negli anni futuri. L’azienda è specializzata in climatizzatori per camion, furgoni e veicoli speciali ma anche impianti di refrigerazione per trasporto prodotti a temperatura controllata. Cataloghi consultabili online (sia per ricambi che per impianti) previa registrazione.
www.trasportale.it
www.airtopitalia.eu
L’azienda italiana di Soliera (MO) in soli 25 anni ha conquistato una posizione dominante nel mercato della filtrazione aria, grazie alle elevate prestazioni dei propri prodotti nell’abbattimento di pollini, polvere e sostanze inquinanti. Dispone inoltre di una rete capillare di Distributori per la commercializzazione in Italia e in Europa, oltre ad una rete di importatori diretti per Americhe, Asia ed Africa sud-orientale. Disponibile il catalogo online.
TRASPORTARE OGGI
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NOTIZIARIO UTA
CONTINENTAL
Nuovi arrivi ai
Nuovi tergicristalli:
vertici
qualità
assicurata
in ogni condizione meteo Continental amplia la gamma di prodotti disponibili nel segmento Aftermarket che, oltre ai sistemi lava parabrezza e lava fari per i veicoli, include ora le nuove spazzole tergicristallo. I tergicristalli AQUACTRL di Continental sono disponibili sul mercato e si adattano al 95% delle vetture presenti in Europa. “L’ampliamento della nostra gamma di prodotti rappresenta un gran passo in avanti nel settore” afferma Peter Wagner, Independent Aftermarket Vice President and Managing Director di Continental Aftermarket GmbH. “Stiamo sfruttando il nostro know-how e l’esperienza in prodotti di gomma per offrire alle officine e agli automobilisti un nuovo prodotto di ricambio di qualità OE. Le spazzole tergicristallo rappresentano solo il primo passo di questo processo. Aggiungeremo presto nuovi prodotti alla nostra line up e saremo presenti in diverse aree del settore Aftermarket mai presidiate prima. Questo processo ci permetterà di rendere ancora più forte l’identità dal Brand Continental nel segmento dell’Independent Aftermarket. Continental è conosciuta in tutto il mondo per la qualità eccellente dei suoi prodotti e l’affidabilità dei suoi servizi. I nuovi prodotti sono stati realizzati mantenendo invariati questi standard” aggiunge Wagner. Il design delle spazzole permette di distribuire in maniera equilibrata la pressione dei tergicristalli, di qualsiasi lunghezza essi siano e su qualsiasi parabrezza. Uno spoiler brevettato preme le spazzole contro il parabrezza anche quando la velocità è elevata o in presenza di forte vento. La gamma compatta di codici prodotto minimizza le difficoltà relative alla logistica per i dealer e le officine.Sono previsti 21 codici singoli e 46 set completi.
È stato nominato Ralf Kaplan come nuovo Head of Procurement Fuels e PLUS Services di UTA. Cinquantunenne, dottore di ricerca in ingegneria, Ralf Kaplan ha organizzato negli ultimi due anni le attività di approvvigionamento per 15 sedi in Germania, nel Regno Unito e in Polonia nel suo ruolo di Purchasing Director Europe Branded del gruppo internazionale Multi Packaging Solutions, attivo nel settore degli imballaggi. In precedenza è stato responsabile degli acquisti per la regione DACH per l’azienda DS Smith Packaging di Mannheim. Tra il 2000 e il 2013 ha ricoperto varie posizioni per la Schott AG di Mainz. Infine, per la stessa azienda produttrice di vetro è stato responsabile dell’approvvigionamento internazionale di materie prime nel suo ruolo di Director Corporate Purchasing Raw Materials. Il manager risponderà direttamente al CEO Volker Huber. Al centro del suo lavoro c’è lo sviluppo delle partnership esistenti e la ricerca di nuovi fornitori di beni e servizi. “Per poter continuare a fornire servizi innovativi abbiamo bisogno di una rete affidabile e allo stesso tempo flessibile”, ha dichiarato Volker Huber.
ZF Nominati nuovi del Consiglio
membri
d’Amministrazione Il Consiglio di Sorveglianza di ZF Friedrichshafen AG ha nominato Sabine Jaskula e il Dr. Holger Klein nel Consiglio di Amministrazione dell’azienda. Sabine Jaskula, manager HR e avvocato di lunga esperienza, sarà responsabile del Corporate HR e delle funzioni Legali dal 1° gennaio 2019, al più tardi. In questo ruolo,
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HANKOOK
Investimenti sulla
distribuzione Hankook ha comunicato in agosto la decisione di rilevare il 100% delle quote di Reifen-Müller, uno dei grandi rivenditori al dettaglio e all'ingrosso tedeschi indipendenti nel campo degli pneumatici. Oltre alla società di distribuzione di Reifen-Müller, la Reifen-Müller KG, l'acquisizione ha interessato anche la Reifen-Müller GmbH & Co. Runderneuerungswerk KG. Reifen-Müller rappresenta uno dei rivenditori tedeschi di pneumatici leader nel mercato ed è stata fondata nel 1966. L'azienda dà attualmente lavoro a più di 700 collaboratori e gestisce 44 stazioni di servizio indipendenti in Germania, che commercializzano pneumatici nei settori degli autoveicoli, degli autocarri leggeri e pesanti e degli autobus, nonché nel campo degli pneumatici per moto e trattori agricoli. Sia l'attuale proprietario, sia la direzione aziendale in carica continueranno ad essere alla guida dell'azienda. Con l'acquisizione di Reifen-Müller, Hankook Tire si assicura uno dei modelli di distribuzione di pneumatici più innovativi in Germania in un settore di mercato altamente concorrenziale.
sarà incaricata delle funzioni di compliance. Il Dr. Holger Klein è stato nominato nel Consiglio di Amministrazione di ZF dal 1° ottobre 2018. Le sue responsabilità includeranno la Car Chassis Technology e l’Aftermarket (attività legata ai componenti di ricambio e al service). Inoltre, l’ingegnere industriale dirigerà le regioni in espansione di Asia Pacifico e India, prendendo la responsabilità dei key account clienti per il business legato alle autovetture in questi mercati locali. “Con la nomina di Sabine Jaskula, ZF si aggiudica un riconosciuto
NOKIAN TIRES
MPT Agile 2,
per un utilizzo versatile
Uno pneumatico per usi militari ma estremamente versatile, tanto che può essere applicato in molti usi civili. “La chiave per un buon pneumatico da offroad è la versatilità”, dice Teppo Siltanen, Product Manager di Nokian Heavy Tyres. “Lo pneumatico deve lavorare su strada così come su terreni morbidi – o ovunque ti porti il lavoro”. Come suggerisce il nome, un altro driver di progettazione del nuovo Nokian MPT Agile 2 è stata la manovrabilità. Non solo le applicazioni militari, ma per esempio l’antincendio e altre operazioni di soccorso richiedono sterzate precise a volte ad alta velocità. “Siamo molto soddisfatti della risposta alla sterzata e della stabilità che Nokian MPT Agile 2 offre” continua Siltanen. “É inoltre silenzioso e confortevole nella guida su strada”. Il cambiamento più significativo è il modello di battistrada simmetrico che offre le medesime prestazioni indipendentemente dalla direzione di rotazione degli pneumatici. Ma il design più moderno si traduce anche in una migliore aderenza verticale e laterale su superfici morbide, migliori proprietà di auto-pulizia e più grip invernale. Anche le pareti laterali hanno ora un modello mimetico. I veicoli di salvataggio pesanti così come i motori antincendio dell’aeroporto, i camion fuoristrada ed altri veicoli all-terrain possono trovare vantaggi nella presa, nall’affidabilità e nella buona manovrabilità offerti da Nokian MPT Agile 2.
esperto legale e di HR con una conoscenza completa del mondo industriale e una vasta esperienza internazionale. Con la sua competenza, saremo in grado di far fronte attivamente alle sfide crescenti che la funzione di HR in ZF comporterà, alla luce del processo di trasformazione che coinvolge le aziende nell’automotive e dei fornitori, e pertanto di plasmare brillantemente il cambiamento,” ha spiegato il Dr. Franz-Josef Paefgen, presidente del Consiglio di Sorveglianza. Ha aggiunto poi: “Jaskula ha tutte le www.trasportale.it
carte in regola per promuovere in modo responsabile questo importante processo – negli interessi sia della società sia dell’intera forza lavoro di ZF.” “Il Dr. Klein è un esperto nell’automotive e nel settore della tecnologa, con una vasta competenza in ruoli dirigenziali a livello internazionale. Nei precedenti incarichi in ZF, ha dimostrato la capacità di poter affrontare ulteriori compiti impegnativi,” ha affermato il Dr. Franz-Josef Paefgen, presidente del Consiglio di Sorveglianza, commentando la nomina di Klein.
TRASPORTARE OGGI
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TA
LA
RE
O TE DELL A RU a cura di
Federica Lugaresi
In questa sesta puntata abbiamo fatto la conoscenza con due punti ALCOA WHEELS STORE: IDEA GOMME CUNEO srl e CAMPO GIOVANNI PNEUMATICI
NOTIZIARIO TOYO TIRES
Annunciata la nuova
➽
tecnologia silenziosa
NOME AZIENDA IDEA GOMME CUNEO srl Cervasca (CN) ANNO DI FONDAZIONE 1° ottobre 2007
NOME DEI TITOLARI Gabriella De Carlini, Sergio Maglialdi, Enrico Santini TERRITORIO DI COPERTURA
L’unico punto copre tutta la provincia di Cuneo, l’hinterland ligure nella zona del savonese e il basso torinese (zona di Carmagnola). SERVIZI OFFERTI Commercializzazione, riparazione e sostituzione di pneumatici nuovi e ricostruiti per moto, vettura, veicoli commerciali, trasporto pesante, macchine per l’agricoltura e bus; ma la specializzazione è focalizzata sui truck. Il punto è quindi un riferimento per gli pneumatici, sempre in grado di consigliare la giusta soluzione grazie ad uno staff dinamico, appassionato e competente, dalla mentalità aperta e con una forte propensione al servizio del cliente. Assistenza esterna grazie a tre fourgonnette. Vendita prodotti per a manutenzione e pulizia dei cerchi Alcoa. CURIOSITÀ Come specialisti ed esclusivisti Alcoa sono consapevoli dell’importanza relativa alla manutenzione dei cerchi. Questa è una prerogativa su cui lavorano molto soprattutto a livello divulgativo verso gli autotrasportatori che invece la trascurano. E c’è ancora molto da insistere su questo punto poiché il cerchio Alcoa va manutentato con prodotti e strumenti ad hoc. 171 612871 0 info@ideagommecuneo.it
www.ideagommecuneo.it
➽
NOME AZIENDA CAMPO GIOVANNI PNEUMATICI ANNO DI FONDAZIONE 1997 NOME DEL TITOLARE Giovanni Campo TERRITORIO DI COPERTURA Tutta la Sicilia
SERVIZI OFFERTI Assistenza, ricostruzione e vendita di pneumatici nuovi per vettura, moto, auto, veicoli commerciali, autocarro e movimento terre; ma anche ricostruzione degli pneumatici autocarro. Facenti parte della Rete Alcoa Wheel Store sin dalla nascita (un anno), vengono proposti cerchi Alcoa, effettuate sostituzioni di primo equipaggiamento, ricambi e tutto ciò che concerne l’assistenza e la manutenzione dei cerchi stessi. CURIOSITÀ Molti clienti, oltre alla bellezza, esprimono soddisfazione in merito alla leggerezza che va a vantaggio della massa del veicolo. Questi due elementi raccolgono molte soddisfazioni sia dai consumatori che dai trasportatori.
932 252033 0 campopneumatici@virgilio.it www.campopneumatici.com
Toyo Tire & Rubber ha sviluppato un nuovo dispositivo che riduce efficacemente la risonanza nelle cavità dei pneumatici, che è una fonte di rumore. Tale tecnologia, chiamata Toyo Silent Technology, è stata studiata per risolvere il problema del suono che viene trasmesso dallo pneumatico all’interno di un veicolo. Ci sono due meccanismi che permettono questa attenuazione: l’attrito che viene generato dalle pareti del foro attraversato dall’aria e il vortice che viene generato dal suono che passa attraverso il foro. Usando il flusso d’aria quando il suono passa attraverso il foro aumenta ulteriormente l’effetto di riduzione del rumore, così Toyo ha creato un film poroso che si opponga al flusso d’aria, disponendo così una struttura attraverso la quale il suono debba passare. Al fine di intercettare i flussi in entrambe le direzioni, verticale e circonferenziale, il punto focale che ideato è stato quello di montare un dispositivo a pellicola perforata disposta ad “arco”. La Casa ha eseguito test sui veicoli normali usando gli pneumatici che produce e commercializza normalmente. I risultati delle misurazioni dei livelli di rumorosità all’interno del veicolo hanno dimostrato che il rumore della cavità di uno pneumatico su un veicolo viaggiante che utilizza pneumatici implementati con questo dispositivo è notevolmente ridotto a un livello massimo di 12 dB nell’intervallo di frequenze da 200 Hz a 250 Hz, rispetto alla guida con gli stessi pneumatici che non hanno questo dispositivo installato. Sulla base di questi risultati, Toyo continuerà a studiare la commercializzazione di pneumatici equipaggiati con questo dispositivo.
HELLA PAGID
Nuovo sito produttivo per pastiglie freno TMD
Friction
TMD Friction, una delle aziende parenti di Hella Pagid nonché uno dei maggiori produttori al mondo di pastiglie freno, concentrerà la produzione nel suo rinnovato sito produttivo di Essen. Lo specialista di sistemi frenanti Hella Pagid, che ha sede nella stessa area, beneficerà immediatamente di questo nuovo plant soprattutto perché molti dei prodotti appartenenti al programma Hella Pagid, sono realizzati là. Ciò permetterà a Hella Pagid di rafforzare ulteriormente il suo ruolo di fornitore leader di prodotti frenanti in aftermarket. Attualmente, lo stabilimento TMD Friction di Essen produce 23 milioni di pastiglie freno all’anno; successivamente all’ampliamento sarà in grado di produrne fino a 65 milioni. “Siamo orgogliosi dell’investimento fatto da un’azienda nostra parente, che ci permetterà di fornire ancora ai nostri clienti una gamma di prodotti realizzata da uno dei più importanti produttori di primo equipaggiamento” ha detto Thomas Gorkow, Product Management e Marketing Director di Hella Pagid. Il nuovo sito produttivo sarà contraddistinto da un nuovo e moderno reparto di miscelazione delle materie prime, e questo è il principale vantaggio per Hella Pagid. La maggior parte dei prodotti in gamma infatti è già senza rame o con quantità ridotte di rame. Per mezzo di questa nuova tecnologia produttiva, Hella Pagid sarà in grado di distribuire tutte le pastiglie freno senza rame, molto prima della deadline legale prevista per il 2025. Hella Pagid offre più di 2.300 pastiglie freno prodotte in Europa per una copertura del 99% del parco circolante europeo. Il programma comprende anche altre parti di consumo come dischi freno, idraulica dell’impianto frenante (di prossima introduzione nel mercato italiano) fluidi e accessori.
Ordinato di recente, oggi già in viaggio sulle strade d’Europa. DKV lo rende possibile! Alessandro T., Responsabile del parco veicolari
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SPECIALE
lubrificanti
Nelle vene del motore di Andrea Trapani
Per il secondo anno consecutivo Trasportare Oggi affronta il mondo dei fluidi, linfa vitale dei motori e non solo. Vediamo quali sono le novità
I
lubrificanti rappresentano una realtà che raramente conquista la prima pagina, eppure sono uno dei settori più innovativi e sviluppati di tutto il mondo dei trasporti. Chi guida un truck o chi gestisce una flotta conosce bene la loro valenza per mantenere un’elevata efficienza del proprio parco macchine. Per chi vuole fare una scelta consapevole e di lungo periodo pertanto deve mantenere uno
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sguardo continuo e sempre aggiornato su questo mondo. Facciamo una veloce panoramica prima di entrare nell’analisi dell’offerta e del mercato: abbiamo già visto, negli scorsi numeri, che le specifiche per classificare i lubrificanti, uniformate sui parametri ACEA, sono quattro con le sigle E7, E9, E4, E6 dedicate ai prodotti per i motori dei veicoli pesanti. ottobre 2018
L’altra grande scelta da ricordare è quella relativa tra oli minerali e oli sintetici: per il cliente finale la differenza fondamentale, senza entrare in dettagli tecnici, è sulle modalità di uso. Si può affermare, in breve, che l’olio sintetico abbia una maggiore durata mentre l’altro si ossida più velocemente. Fattori che riflettono sui costi: l’olio minerale, infatti, ha un prezzo solitamente minore dato anche dal fatto che viene
prodotto, in maniera “naturale”, assieme alla raffinazione del petrolio.
UN MERCATO IN CONTINUA EVOLUZIONE
Le case produttrici, a partire dal 2000, hanno seguito le nuove necessità dei clienti, dovute anche alle normative affermatesi nel tempo, permettendo la nascita e lo sviluppo nel mercato degli oli sintetici che
hanno guadagnato sempre più spazio. Ad esempio, si confermano anche le nuove preferenze dei clienti che stanno facendo crescere l’apprezzamento verso i prodotti in classe E6 ed E9, ovvero quelli con viscosità più basse. Il mercato intanto si dimostra abbastanza stabile: i dati macro, resi noti dall’Unione Petrolifera, parlano di un periodo gennaio-luglio 2018 con volumi appena al www.trasportale.it
di sotto dei numeri dell’anno precedente (circa -1%). Sulle quote di mercato tra oli minerali e sintetici vari esperti del settore hanno ricordato come le variazioni stiano continuando a seguire, come logico, il rinnovo dei mezzi da parte delle grandi flotte: una variazione lenta quindi che vede crescere assieme le quote degli oli sintetici e l’acquisto di nuovi truck. Un mercato che comunque, nell’anno 2017, aveva visto TRASPORTARE OGGI
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SPECIALE
lubrificanti
la domanda di lubrificanti valutata complessivamente in 406.000 tonnellate, con un lieve incremento dello 0,7% rispetto al 2016. Nel 2017 il settore industriale ha assorbito 209.800 tonnellate di lubrificanti che costituiscono più della metà della domanda totale: i settori più significativi di destinazione risultano essere i sistemi idraulici con volumi venduti pari a circa 61.000 tonnellate, seguiti da quelli degli oli per la lavorazione metalli con quasi 43.000 tonnellate e dagli oli da processo con quasi 33.000 tonnellate. Gli oli per motore gasolio per veicoli commerciali/industriali, a loro volta, hanno sviluppato un mercato pari a 53.000 tonnellate, pesando per oltre un quarto del valore complessivo di tutto il comparto per lubrificanti da autotrazione (196.200 tonnellate in totale, ndr). Volumi importanti che vedono player altrettanto importanti sul mercato. In Italia e in Europa, infatti, operano e vendono i produttori petroliferi più noti che offrono soluzioni sempre più innovative e legate alle esigenze degli autotrasportatori.
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TEXACO: UN 2018 CON UN UNICO BRAND GLOBALE
“Un vestito nuovo, come il colore del nuovo fusto che ora è blu e non più rossonero”. Esordisce così l’Ingegnere Michel Mosseri, responsabile Lubex per la distribuzione dei prodotti Texaco in Italia, presentando la nuova gamma Texaco Delo che è in assoluto una delle grandi novità di quest’anno. Texaco Delo, infatti, riunisce per la prima volta sotto un unico marchio una linea
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completa di prodotti per applicazioni heavy-duty, su strada e fuori strada, che comprende oltre agli oli motore, fluidi per trasmissioni cinematiche, fluidi per riduttori finali, grassi e liquidi refrigeranti a lunga durata. Il lancio di Texaco Delo in Europa consente a Chevron Lubricants di mettere a frutto l’esperienza globale acquisita grazie al lavoro continuo svolto con OEM, partner commerciali e clienti finali, per lo sviluppo ex-novo o la riformulazione di prodotti e servizi. Ad esempio, sono state introdotte nuove formulazioni per completare la gamma di oli motore Texaco Delo. “Delo è il nuovo marchio di riferimento, la scelta di un marchio uniforme per il cliente: tecnicamente abbiamo cambiato vestito a gran parte dei nostri prodotti, ma con la nuova linea Delo abbiamo colto l’occasione anche per introdurre importanti novità”, continua Mosseri. La prima riguarda Delo 400 MGX SAE 15W-40, un olio motore heavy-duty Low SAPS ad alte prestazioni per applicazioni
ZF AFTERMARKET, per un mondo in movimento. Oggi e domani. Visita il sito aftermarket.zf.com/it per avere maggiori informazioni.
Componenti per Sistemi Frenanti
Pastiglie Freno
Trasmissioni
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Dischi Freno ZF Ecosplit
Telematica ZF AS Tronic
Componenti Frizione Lubrificanti ZF Ecofluid
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SPECIALE
lubrificanti su strada e fuori strada che utilizzano carburanti diesel ad alto e basso tenore di zolfo (10-5.000 ppm). Delo 400 MGX SAE 15W40 protegge i nuovi motori diesel a basse emissioni provvisti di sistemi di riduzione catalitica selettiva (SCR), filtro antiparticolato diesel (DPF) e ricircolo dei gas di scarico (EGR). È progettato per flotte miste di veicoli su strada e fuori strada e soddisfa i requisiti prestazionali di un’ampia gamma di motori diesel a quattro tempi, ad aspirazione naturale e turbocompressi. Delo 400 XLE HD SAE 5W-30 è una variante sintetica per oli motore per l’heavy-duty. Questo olio a elevatissime prestazioni è formulato per garantire un risparmio di carburante ottimale in un’ampia gamma di applicazioni. La nuova formulazione, infatti, soddisfa i requisiti dei motori diesel a quattro tempi a basse emissioni, naturalmente aspirati o turbocompressi, dei motori diesel datati e dei motori a gas. Comprende inoltre tecnologie avanzate di additivazione Low SAPS con efficaci agenti antischiuma che garantiscono prestazioni disperdenti e detergenti per il mantenimento della pulizia, resistenza all’ossidazione e protezione antiusura e anticorrosione, a tutti i motori che soddisfano i requisiti sulle emissioni Euro VI costruiti da Volvo,
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MAN, Scania, Daimler, DAF e Iveco. Altre riformulazioni riguardano Delo 400 XLE SAE 10W-30, un prodotto ACEA E6/ E9 per intervalli di cambio olio estesi con additivi Low SAPS, indicato per i motori che soddisfano i requisiti sulle emissioni Euro VI e Delo 400 XSP SAE 5W-40, un olio Low SAPS che soddisfa le specifiche ACEA E9 ed è ideale per i climi freddi.
IN CASA PETRONAS BATTE UN CUORE... ITALIANO
Il legame di Petronas con l’Italia è molto forte e legato a un doppio filo che porta in tutti i continenti le innovazioni del produttore. Il cuore delle attività di ricerca e sviluppo, infatti, pulsa da Torino (più precisamente da Santena), città che nel mondo dei veicoli pesanti è da sempre legata a un altro marchio storico. In questo contesto la gamma PETRONAS Urania mostra al
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meglio la storica e forte sinergia con CNH, essendo uno dei lubrificanti che riportano la raccomandazione di IVECO: la gamma Urania, non a caso, è stata studiata per prestazioni eccellenti dei motori diesel e formulata avvalendosi della tecnologia avanzata degli additivi per una protezione totale del motore e una maggiore efficienza e performance. La gamma PETRONAS Urania è composta da lubrificanti ecosostenibili per mezzi pesanti su strade e autostrade, con una bassa produzione di ceneri compatibile con i moderni dispositivi di controllo delle emissioni quali il Ricircolo dei Gas di Scarico (EGR) e il Filtro Antiparticolato Diesel (DPF).
Si affianca a questa offerta la gamma premium PETRONAS Urania con ViscGuard che ha fornito sul mercato la disponibilità di oli motore di alta qualità formulati per proteggere il motore dall’accumulo e per mantenere la viscosità a livello ottimale al fine di garantire una maggiore durata allo stesso motore. Questa gamma di lubrificanti, infatti, previene gli effetti dell’usura abrasiva, protegge dall’accumulo di depositi di carbone e resiste all’ossidazione mantenendo costante la viscosità del lubrificante, condizioni necessarie per mantenere ottimali le performance dei mezzi. L’accumulo di depositi di carbone è un problema comune, ma se sottovalutato e non affrontato, può portare a guasti imprevisti del motore. Le particelle di fuliggine prodotte durante il processo di combustione sono dei veri e propri ‘killer silenziosi’, che possono contaminare l’olio
PETRONAS: ricerca e sviluppo “Made in Italy”
Da alcuni mesi, a Santena (Torino), è stata aperta la sede del nuovo “Centro Ricerche e Tecnologia (Sviluppo)” che rappresenta al meglio l’avanguardia nell’innovazione della ricerca e dello sviluppo PETRONAS Questo nuovo Centro R&T globale è costato 60 milioni di dollari e testimonia l’impegno costante del gruppo nel campo dell’innovazione della tecnologia dei fluidi anche grazie alla collaborazione e co-progettazione con i cosiddetti partner OEM. Giuseppe D’Arrigo, Group CEO e Managing Director di Petronas Lubricants International, aveva spiegato, prima dell’inaugurazione, perché Petronas avesse scelto Torino e l’Italia per il suo nuovo Global Research & Technology Centre per una ragione ben precisa: “Torino rappresenta la casa dell’automotive e dell’engineering a livello mondiale e pertanto è l’ambiente perfetto per questo progetto. PLI con il centro ricerche di Villastellone, sempre in provincia di Torino, era già la sede delle iniziative di ricerca e sviluppo destinate ai suoi clienti sul perimetro globale, essendo questa sede intrinsecamente ancorata ad un ricco patrimonio di tecnologie in materia di lubrificanti”. Dato’ Sri Syed Zainal Abidin Syed Mohd Tahir, vice presidente di Petronas Downstream Marketing e
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presidente del Board di Petronas Lubricants International (PLI), ha confermato il valore di questa strategia: “Il centro tecnologico di Torino è il cuore delle nostre attività di ricerca e sviluppo nel mondo. Ha un ruolo essenziale nella strategia di crescita di Petronas, ben al di là del suo obiettivo primario focalizzato principalmente sulle esigenze locali in Europa. Sfrutteremo questo centro per portare la nostra esperienza globale al servizio delle esigenze tecnologiche del business di Petronas Lubricants in Asia, Africa, America Latina e Nord America. Tutto questo garantirà ai nostri clienti in tutto il mondo il miglior livello di comprensione, supporto e servizio che ci si aspetta dai leader del settore”. Un impegno che vede Petronas in prima linea anche per l’ambiente: Syed Zainal ha, infatti, aggiunto che PLI si è impegnata in ulteriori operazioni di ricerca e sviluppo nel campo dei fluidi e lubrificanti per ridurre le emissioni di carbonio, una problematica primaria per il settore. Torino e il centro di ricerca sono stati anche il luogo naturale per annunciare la stretta collaborazione intrapresa con FCA e CNHi rispettivamente nella co-progettazione e sviluppo di prodotti dedicati, come Petronas Selenia Quadrifoglio. È in programma inoltre una collaborazione con IVECO in un futuro “Progetto E3” per la sostenibilità: Energia, Emissioni, Efficienza. PLI, infatti, progetterà in co-engineering la nuova gamma Urania E³ che rappresenterà il miglior fluido per garantire la riduzione di emissioni senza compromettere l’affidabilità e le prestazioni del motore garantendo però la miglior efficienza in termini di fuel economy. Questo prodotto sarà sviluppato sulla base delle più moderne tecnologiche in fatto di bassa viscosità e testato su CNG/LNG per rispondere alle sfide future sulle emissioni.
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lubrificanti motore, causare ispessimento e agglomerati di particelle più grandi, aumentando l’usura del motore. Assolutamente da non dimenticare uno dei prodotti più conosciuti e apprezzati: l’olio motore 0W-20 per mezzi pesanti – il PETRONAS Urania Next 0W-20, realizzato in collaborazione con IVECO – che viene utilizzato dalla nota scuderia di rally PETRONAS Team De Rooy IVECO. Non è tutto: l’impegno di Petronas rimane particolarmente attivo, come abbiamo sottolineato, nello sviluppo della linea di lubrificanti, fluidi per trasmissioni e refrigeranti PETRONAS Fluid Technology Solutions, appositamente progettata per IVECO Powerstar e per la flotta IVECO. Allo stesso tempo Petronas è impegnata a diventare, sempre grazie alla stretta sinergia con IVECO, pioniera sul fronte della riduzione delle emissioni di CO2 sviluppando nuovi lubrificanti di ultima generazione in grado di garantire un consumo energetico più efficiente senza compromessi di affidabilità e prestazioni del motore, offrendo al contempo vantaggi tangibili in termini di risparmio di carburante. Il primo passo in questa direzione è rappresentato dal progetto E³ (Emissioni, Energia ed Efficienza), mediante il quale, in collaborazione con IVECO, si punta a sviluppare il nuovo portafoglio prodotti Urania E³ basato sulle più avanzate tecnologie a bassa viscosità da testare sui motori CNG/LNG.
EXXON E LA SFIDA DEI NUOVI STANDARD
Tra i grandi protagonisti del mercato anche ExxonMobil, praticamente da sempre presente nel settore. Dalla sua introduzione nel 1925, in tutto il mondo ed in tutte le condizioni ambientali, infatti Mobil Delvac contribuisce a prolungare la durata dei motori dei mezzi pesanti favorendo
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elevate prestazioni dei motori stessi e dei sistemi di trasmissione. Nel corso degli anni, Mobil Delvac si è sempre più legata al concetto di eccellenza nella lubrificazione dei truck: l’impegno nel campo della ricerca, dello sviluppo tecnologico e una forte presenza internazionale, hanno portato ad essere uno dei marchi di olio motore per mezzi pesanti più utilizzati al mondo. Una sfida quella dei lubrificanti che ha visto il produttore, da oltre un anno, lanciare anche la prima gamma di oli motore ad alte prestazioni dedicata specificamente al settore dei veicoli commerciali leggeri in Europa. La famiglia di questi prodotti è composta dagli oli motore Mobil DelvacTM City Logistics 5W-30 (P, V, F, M) e Mobil DelvacTM Light Commercial Vehicle E 10W-40, che hanno ricevuto l’approvazione di importanti case costruttrici come Peugeot, Citroen, Iveco, Volkswagen, Ford e Mercedes-Benz. L’impegno riguarda da sempre la trazione pesante dove, negli scorsi mesi, ExxonMobil ha riformulato due lubrificanti Mobil DelvacTM per veicoli commerciali. Ora la protezione offerta da Mobil Delvac MX TM ESP 15W-40 e Mobil Delvac MXTM ESP 10W-30 è ancora più completa, ideale per la tecnologia evoluta dei motori di oggi.I vantaggi della riformulazione – sviluppata per soddisfare i nuovi standard introdotti dall’American Petroleum Institute (API) in merito agli oli per motori diesel di veicoli commerciali pesanti (HDV) di nuova generazione – si faranno sentire anche nei mercati d’Europa, Africa e Medio Oriente (EAME). I nuovi standard CK-4 e FA-4 (che negli USA rientrano nel cosiddetto progetto PC-11) prevedono dei test molto più rigorosi per gli oli destinati ai veicoli commerciali pesanti. Anche se queste norme non sono in vigore nei mercati EAME, la maggiore
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attenzione a soluzioni più efficienti nel settore dei trasporti pesanti offre chiaramente dei vantaggi globali; inoltre, la riformulazione ha consentito di ottenere caratteristiche che migliorano ulteriormente le prestazioni, per soddisfare le nuove normative relative ai test. In cosa consistono questi nuovi standard? Il rispetto dei parametri CK-4 e FA-4 garantisce che gli oli motore siano in grado di proteggere motori che funzionano a temperature e pressioni superiori e che integrano nuovi materiali, per una maggiore efficienza. In pratica, riducendo il coefficiente di ossidazione, questi nuovi oli contribuiscono a conservare la viscosità ottimale dell’olio e a ridurre i depositi di
lacche e morchie nel motore. Parallelamente, questi lubrificanti soddisfano i rigorosi requisiti CK-4 relativi alla stabilità al taglio. La maggiore resistenza meccanica – e quindi la risultante riduzione di viscosità – consente di ampliare il range di temperature operative verso i valori più alti. Si evita così l’usura accelerata delle attrezzature e il consumo eccessivo di olio, favorendo una riduzione dei tempi di inattività imprevisti del veicolo e dei relativi costi. Mobil Delvac MXTM ESP 15W-40 e Mobil Delvac MXTM ESP 10W-30 offrono infine un migliore controllo dell’areazione, ovvero una riduzione della quantità di aria che si miscela al lubrificante e che può degradare la capacità del film di olio di proteggere il motore, causando una potenziale usura e di conseguenza costi maggiori per gli operatori. Formulati sia per i motori nuovi che per quelli già in circolazione, gli oli sono approvati ai sensi delle più rigorose specifiche previste per i veicoli commerciali Volvo (VDS-4.5/VDS-4) e Renault (RLD-4/ RLD-3), oltre che di quelle di altri importanti OEM come Mercedes-Benz e MAN.
UN MERCATO RICCO DI PROTAGONISTI
Nel mercato italiano operano, come abbiamo visto, numerosi protagonisti. Tra i più attivi ricordiamo l’impegno di ZF per l’autotrasporto con i prodotti ZF-ECOFLUID che risultano particolarmente adatti per tutte le trasmissioni automatiche di truck e bus. Sul sito ufficiale, per venire incontro alla clientela, ZF ha inoltre pubblicato le liste di lubrificanti per trovare la soluzione migliore per i propri vei coli industriali. Tra i prodotti principali ricordiamo ZF EcoFluid M, l’olio ad alte prestazioni piroscisso in presenza di idrogeno per tutte le trasmissioni manuali di ZF, tecnicamente perfetto e con un buon rapporto qualità-prezzo, nonché il nuovo ZF-ECOFLUID A LIFE che ha sostituito le versioni A PLUS e LIFE. Importante anche la presenza di Compagnia Italia Lubrificanti che è il primo produttore indipendente italiano. Nata nel 1963, è specializzata nella formulazione, produzione e commercializzazione di oli e grassi lubrificanti per il settore automobilistico ed industriale. Vanguard è uno dei
DELO: DIFFUSO IN TUTTO IL MONDO, APPREZZATO IN ITALIA Lo scorso maggio Chevron Lubricants, che in Europa opera storicamente con il marchio Texaco, ha lanciato Texaco Delo in tutti i mercati europei come proprio marchio di lubrificanti per veicoli commerciali e industriali, oltre che per il settore dell’industria.
“L’azienda ha deciso di allineare il proprio business europeo di lubrificanti per il mondo heavy-duty a quello di Nord e Centro America, Asia-Pacifico, Medio Oriente e Africa, presentandosi globalmente con un unico marchio”, ci ricorda l’Ingegner Michel Mosseri, responsabile Lubex per la
distribuzione dei prodotti Texaco in Italia. “Lo scopo di questa scelta è chiaro: dare una nuova immagine al cliente. Il nostro approccio per raggiungere questo obiettivo ha seguito principalmente tre linee guida: uno, indossare un ‘vestito nuovo’; due, portare innovazione tecnica; tre, uniformare il brand globalmente. Delo è tutto questo”, continua Mosseri. “Per questa operazione abbiamo dedicato il tempo e le risorse necessarie per un così importante cambio di brand: abbiamo avuto incontri con la stampa e soprattutto con i nostri distributori (circa cinquanta in tutta Italia, ndr) che hanno avuto modo di conoscere e avere tutto il nuovo materiale per comunicarlo ai clienti finali”. Con risultati di assoluto gradimento. “È vero, l’idea di rinnovamento è piaciuta al cliente: la novità di Delo è stata assai apprezzata visto che la
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qualità del prodotto è rimasta invariata e di altissimo livello. È stato accolto tutto davvero in maniera positiva, anche il cambio di fusto – che ha perso il tradizionale colore rossonero, come ci ricorda l’Ing. Mosseri – ha avuto riscontri positivi e ci fa molto piacere”. La proposta Delo non riguarda solo gli oli motori, ma è completa anche per i cosiddetti prodotti ausiliari: “Oggi il ‘vestito Delo’ – conclude Mosseri – copre anche gli oli del cambio, quelli refrigeranti etc. Un passaggio in più per dare al cliente, sotto lo stesso marchio, una proposta sempre più ampia e uniforme”. Infine un dato che conferma ancora di più quanto raccolto dalle prime impressioni: l’attuale crescita sul mercato italiano di Texaco è pari a un +20% rispetto all’anno precedente, “un risultato che abbiamo raggiunto grazie ai nostri distributori” ricorda con soddisfazione Mosseri.
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lubrificanti due prodotti principali e offre una linea completa di lubrificanti dedicati all’autotrazione, all’industria e alla lavorazione dei metalli nonché una serie articolata di grassi lubrificanti adatti alle più diversificate applicazioni. Non mancano all’appello neanche alcune delle più note tra le compagnie petrolifere: Shell, ad esempio, si dichiara come “il fornitore di lubrificanti numero uno al mondo” dato che riesce ad offrire prodotti di alta qualità ai consumatori di oltre cento paesi. Shell Lubricants applica il suo profondo know-how tecnologico a tutti i suoi prodotti. Gli oli Shell Rimula, per esempio, sono diversi a seconda dell’utilizzo: quelli completamente sintetici utilizzano una base 100% sintetica, combinata con additivi di elevata qualità, per ottenere livelli prestazionali superiori rispetto alle tecnologie sintetiche e agli oli minerali. Dall’altro lato gli oli minerali Shell Rimula sono ottenuti attraverso la raffinazione del petrolio greggio per ottenere le giuste caratteristiche per la lubrificazione dei motori: come altri prodotti di questo segmento, questi lubrificanti presentano buone capacità di protezione
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del motore e si prestano ad essere utilizzati in una vasta gamma di veicoli. Esiste anche una versione mista con l’offerta degli oli Shell Rimula a tecnologia sintetica che utilizzano sia una base sintetica che una minerale per raggiungere livelli prestazionali superiori rispetto agli oli minerali. Tra i grandi marchi, un’altra presenza storica è quella di Castrol che ha sul mercato dei veicoli pesanti due linee di prodotti
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dedicati come la classica gamma Castrol Vecton e la nuova Castrol CRB. Castrol ha sviluppato i prodotti Vecton con la nuova System Pro Technology: la sua riserva supplementare di prestazioni contrasta il degrado dell’olio, contribuendo a controllare l’ossidazione, ridurre i depositi, neutralizzare gli acidi dannosi e favorire l’adattamento a temperature più elevate, mantenendo la viscosità. Questo comporta una maggiore durata dell’olio, che permette di affrontare con sicurezza gli intervalli di cambio massimi. Castrol CRB Turbomax con DuraShield Boosters, invece, genera uno strato protettivo sulle superfici metalliche mobili, che resiste alle rotture anche in condizioni difficili. Ciò contribuisce a prevenire la rimozione dell’olio dalle superfici mobili e riduce il contatto metallo contro metallo. Anche TotalErg offre una gamma ricca e completa di lubrificanti a marchio ERG, in grado di soddisfare le specifiche esigenze di ogni genere di motore, impiegati nei settori più diversi: dall’autotrazione all’agricoltura, dall’industria alle competizioni automobilistiche e motociclistiche. Da ricordare come la produzione ed il confezionamento dei lubrificanti ERG avviene in Italia, specificatamente nello stabilimento di Savona. L’alto livello della sua qualità produttiva e correttezza commerciale è attestato, sin dal 1996, dalla prestigiosa certificazione ISO 9002. Dall’ottobre 2003 può vantare anche la certificazione ISO 9001:2000, per la qualità dell’organizzazione sul mercato, la soddisfazione e la fidelizzazione del cliente.
BENVENUTI NEL MONDO DI DELO®
La famiglia di prodotti Delo può aiutarti a ottenere prestazioni ottimali per ogni chilometro percorso grazie a una protezione estesa che aiuta a prolungare la durata del motore e a ridurre i costi operativi.
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texacodelo.com © 2018 Chevron Products UK Limited. Tutti i diritti riservati. Tutti i marchi sono di proprietà di Chevron Intellectual Property LLC o dei rispettivi proprietari. DEL139-IT-0 [09/18]
TECNOLOGIA
CONTINENTAL VDO
Il tachigrafo diventa smart di
Federica Lugaresi
L’Unione Europea ha posticipato l’introduzione
del tachigrafo intelligente al 15 giugno 2019, fornendo anche dei chiarimenti e prevedendo alcune novità tecniche rispetto alle prime indicazioni. Il nuovo dispositivo di VDO, brand di Continental, è pronto
È
quanto stabilisce il Regolamento 2018/502 del 28 febbraio 2018 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione il 28 marzo 2018), che modifica il Regolamento 2016/799, a sua volta applicativo del Regolamento n. 165/2014 sull’introduzione della nuova generazione di tachigrafi intelligenti. A partire dalla data del 15 giugno 2019 quindi, tutti i camion di nuova immatricolazione avranno a bordo questo nuovo dispositivo con indubbi miglioramenti funzionali; mentre per tutti i veicoli immatricolati in precedenza l’introduzione deve avvenire entro 15 anni, vale a dire dal giugno 2031. Il tachigrafo smart di Continental (ci piace chiamarlo col suo vero nome,
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DTCO 4.0) prevede, ad esempio, il collegamento a un sistema di posizionamento satellitare GNSS e la trasmissione di dati in modalità wireless DSRC che renderà possibile per le autorità preposte la valutazione dei dati anche con veicolo in movimento. Il tutto con un livello di protezione e di sicurezza ancora più elevato grazie ai nuovi sistemi di crittografia. “La nuova generazione di DTCO rappresenta l’ingresso in una nuova era dell’acquisizione sicura dei dati. Il tachigrafo si rivela oggi una fonte di raccolta di dati completi e autenticati per tutti i processi telematici” ha dichiarato Lutz Scholten, Vice President del Segmento Tachigrafi, Telematica e Servizi di Continental. ottobre 2018
MOLTO PIÙ DI UNA SCATOLA NERA
Il Regolamento 2018/502 precisa le direttive a cui si deve adeguare il dispositivo smart – che vede novità tecniche funzionali – tramite chiarimenti in merito alla normativa. Un chiarimento importante si riferisce alla definizione e il metodo di calcolo delle tre ore di guida per la geolocalizzazione del veicolo. Per evitare fraintendimenti e confusione rispetto a quanto indicato precedentemente, il nuovo Regolamento chiarisce che la posizione è rilevata a ogni multiplo di tre ore del “periodo di guida cumulativo”, che non viene mai resettato. Quindi ogni tre ore di movimento del veicolo, in qualsiasi modo esse vengano
UN’ANTENNA E UN GPS SPECIALI
I dati saranno trasmessi dal DTCO 4.0 attraverso una piccola antenna installata sul parabrezza. A tal riguardo, Continental ha ottimizzato l’aspetto tecnologico, integrando l’intelligenza per la funzionalità DSRC nel tachigrafo stesso, invece che nell’antenna.
effettuate, la posizione dello stesso viene registrata. Un’altra novità riguarda le stampe giornaliere dell’autista e del veicolo, dove viene modificato il campo della posizione (latitudine e longitudine), completo di ora e odometro, rilevata ad inizio e fine turno e ogni tre ore di guida. Altri adeguamenti riguardano la combinazione di pittogrammi utili a indicare la posizione dopo tre ore di guida, le anomalie della geolocalizzazione e del dispositivo di comunicazione remota con gli organi di controllo. Sulle basi di ciò, per Continental il nuovo dispositivo supera sicuramente il concetto di una scatola nera. “I dati telematici hanno un grande potenziale, ma in diversi casi non risultano sufficientemente affidabili e autenticati per poter essere utilizzati – ha continuato Lutz Scholten – Il DTCO 4.0 risolve questo problema, perché è in grado di raccogliere, convalidare ed elaborare i dati acquisiti in conformità con i più alti criteri di sicurezza e permette lo scambio di questi dati con terze parti. La nuova era del tachigrafo introduce grandi opportunità per le flotte e per i fornitori di servizi. Nuovi modelli di business possono ora essere pensati e progettati in base ai dati forniti dal DTCO”. Continental ha, inoltre, adattato gli strumenti di scarico dati, la soluzione di gestione della flotta VDO TIS-Web, gli strumenti diagnostici per i Centri Tecnici e i corsi di formazione per il nuovo DTCO 4.0 (che è stato presentato ufficialmente nella appena trascorsa edizione dello IAA).
Il Regolamento (UE) n. 165/2014 introduce il requisito di un’interfaccia DSRC standardizzata per migliorare il costo-efficacia degli accertamenti su strada. A seguito di un’appropriata autenticazione, i dati relativi al veicolo, alla calibrazione e le informazioni su eventuali violazioni della sicurezza e malfunzionamenti, vengono trasmessi in modalità wireless ai dispositivi in dotazione alle autorità di controllo. Questi dati aiuteranno gli operatori di controllo ad effettuare un pre-screening dei veicoli in movimento, consentendo loro di fermare con maggiore certezza quelli sospetti di infrazioni. Questa nuova funzionalità presenta un notevole vantaggio per le aziende di autotrasporto e per i conducenti che operano nel rispetto delle regole, poiché potranno attendersi meno ispezioni e minori possibilità di essere fermati dagli organi di polizia per i controlli su strada. Lo stesso Regolamento prevede che il nuovo tachigrafo intelligente sia anche dotato di un sistema globale di navigazione satellitare (GNSS), che consentirà la registrazione automatica dei dati di geolocalizzazione all’inizio e alla fine del periodo di lavoro del conducente, così come dopo ogni tre ore cumulative di guida e dopo ogni cambio di attività. I dati di geolocalizzazione possono ovviamente essere utilizzati anche a supporto delle soluzioni di fleet management. A tal riguardo, è importante ricordare che “il tachigrafo intelligente
nel momento della sua introduzione sarà capace di interfacciarsi per la valutazione dei dati di posizionamento con i sistemi di navigazione satellitare GPS (Stati Uniti) e Glonass (Russia), nonché con il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo, attualmente in fase di realizzazione” dichiarano dalla Casa. Per un maggior grado di sicurezza richiesto dalla normativa, Continental ha sviluppato il nuovo Kitas 4 che, insieme al DTCO 4.0, rappresenta un’unità di sistema che soddisfa questo tipo di standard. In tal senso, il maggiore grado di sicurezza richiesto dal tachigrafo intelligente sarà assicurato da migliorati
meccanismi di crittografia dei dati registrati e di comunicazione tra il sensore di velocità e il tachigrafo digitale. Last but not least, da questo DTCO 4.0 sarà possibile recuperare più di 70 diversi tipi di informazioni che consentono una gestione e programmazione delle attività di trasporto ancora più efficienti mediante il software TIS-Web di Continental. Si tratta di un applicativo online con cui sarà ancora più semplice e veloce l’analisi delle attività registrate dal tachigrafo DTCO 4.0 e dalle carte tachigrafiche di nuova generazione.Le aziende di autotrasporto e i gestori della flotta ringraziano!
ECCELLENZE DELLA RETE
SCANIA
Forza Rete! Così si può definire l’esortazione della Casa di Sodertalje nei confronti dei propri distretti che costituiscono la rete di vendita e assistenza. Un viaggio in Svezia tutti insieme, un incentivo alle “braccia e mani” attraverso cui Italscania entra in contatto con tutti i suoi clienti sul territorio di Federica Lugaresi
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o diciamo da sempre: Scania è una grande Famiglia, sì di quelle con la F maiuscola e, di quelle assolutamente vere. Il Grifone ha portato, infatti, in Svezia lo scorso fine agosto i titolari delle proprie 18 concessionarie e di tutte le oltre 100 officine. Un viaggio lì dove tutto è nato e tutto ha avuto origine. Obiettivo: entrare nel vivo del cuore della Casa svedese, rafforzando le sinergie della rete e, soprattutto, cementando i legami tra officine e concessionaria, ossia dei distretti. Ma anche e soprattutto degli uomini che costituiscono la squadra-famiglia.
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Un discreto e “silenzioso” lavoro di miglioramento continuo, che si compie giorno dopo giorno. È questa la filosofia che guida da sempre questo team, nella consapevolezza che non bisogna mai essere paghi dei risultati ottenuti per procedere sulla strada di una costante evoluzione. Una filosofia che si riflette inevitabilmente sulla qualità del prodotto e del servizio offerto al cliente, e dunque sulla competitività e redditività dell’azienda di trasporto, rendendo il marchio Scania un sinonimo di eccellenza riconosciuto a livello globale. Ormai è assodato che prodotto e servizio siano divenuti nel tempo due elementi indissolubili. La conferma della bontà della ottobre 2018
Il team di Italscania, una grande squadra!
scelta fatta dal cliente risiede soprattutto nel periodo successivo all’acquisto del mezzo – il vero banco di prova – periodo durante il quale la squadra di Scania lavora al suo fianco aggiungendo valore a questa scelta. Chi acquista il veicolo non sceglie solo il “pezzo di ferro” ma anche la squadra che gli sta dietro e le persone che seguiranno il mezzo dopo la vendita. Da qui l’importanza del fattore umano, anche nell’ambito dei servizi.
TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE
Un capitale umano unico che va premiato e motivato. Incontrare più volte, durante le tre giornate svedesi, tutto il Top Management a partire da Henrik Henriksson, Presidente e CEO del Grifone, ma anche e soprattutto entrare per la prima volta nell’area di produzione, “toccare con mano” dove nascono i motori, vedere l’area telai, ha emozionato profondamente i partecipanti che si sono sentiti ancora più inseriti nel mondo Scania. Il fitto programma ha incluso momenti di confronto, meeting, convention, premiazioni, visite alla fabbrica come detto
Uno dei momenti “ludici” della tre giorni svedese.
poc’anzi, ma anche visite guidate per il centro di Stoccolma. Sono stati premiati inoltre 24 partecipanti (vedi riquadro in queste pagine, n.d.r.) tra cui le officine che hanno celebrato i 30 anni con Scania (Tecno Diesel S.r.l., Brimec S.r.l., Officina B.C.R. srl Unipersonale, Cerofolini & Fabbri S.n.c. e Lombardi S.r.l.) e la concessionaria che ha raggiunto il traguardo di 40 anni di attività con la Casa (Leiballi & Cuzzuol S.p.a.). Uno dei momenti Il lavoro di tutta la rete è un lavoro clou della tre di squadra, fatto di coordinamento giorni svedese è sinergie e dialogo ad ogni livello: tra la Casa Madre e i concessionari e tra stato il momento officina e concessionario. di premiazione. Per Al termine di questa tre giorni, ogni le varie categorie partecipante è rientrato nella quotiil premio è stato dianità della propria realtà ma sicuconsegnato da Franco ramente diverso da come era partiFenoglio insieme alla Affini Service to, grazie a nuovi stimoli, pensieri, Srl riceve il pr emio della categoria squadra Scania. Best VRS. conoscenze e consapevolezza che gli consentiranno di affrontare con occhi nuovi le sfide che sono lì, proprio dietro l’angolo. Un arricchimento ed un potenziamento quindi del fattore umano; con il fine di consolidare e “traghettare” in una nuova ione Premiazi dimensione lavorativa – nella Gest che hanno one delle officine Pioniere tegrata Scania io m cele re p Il in e n rl imposta da una struttura o S di zi attività:Tec brato i 30 anni m lu o no Diesel Sr della so nsegnato a Var Br im . ec l, co rl Sr S viene di mercato – sia i concesService Cerofolini& l, Officina B.C.R. Srl, e Varom Fabbri Snc e Br imec Srl. sionari che le officine che sono, di fatto, già consulenti per i clienti. C’è la necessità infatti di adeguarsi ai veloci cambiamenti cui tutti stiamo assistendo e ciò implica una continua crescita ed evoluzione da parte di tutti i tasselli della rete: ma ognuno deve fare la sua parte.
Spa Leiballi & Cuzzuol Spa iale e Scania Commercmio ricevono il pre Market Leader.
TUTTI I PREMI Premio Sostenibilità ¡ Alberto Iseppi ¡ Michele Marchetti
Trent’anni di Attività con Scania
¡ Tecno Diesel Srl ¡ Brimec Srl ¡ Officina B.C.R. Srl
Unipersonale ¡ Cerofolini & Fabbri Snc ¡ Lombardi S.r.l.
Quarant’anni di Attività con Scania ¡ Leiballi
& Cuzzuol Spa
Best VRS ¡ Affini Service Srl
Best Parts Sales ¡ Officina
Turbocar Snc
Best Csi Service
¡ S.A.M. Service Srl ¡ Euro Truck Srl ¡ Officine
Meccaniche Polimeni Srl
Innovazione nel Distretto
¡ Scandipadova Srl
Collaborazione nella vendita della soluzione integrata Scania nel Distretto di competenza
Pioniere nella gestione della soluzione integrata Scania ¡ Varom Srl e
Varom Service Srl
Miglior servizio 24 ore ¡ Scania
Milano Spa
Best Csi Vendite
¡ Diesel Tecnica Srl
Market Leader ¡ Leiballi
& Cuzzuol Spa
¡ Italcar Spa ¡ Scania
Commerciale Spa
Pioniere nel progetto Scania Touring
¡ Toscandia Spa
Dedizione nel servizio ai motori industriali Scania ¡ Magistroni Snc
di Giovanni Guido Magistroni & C.
Top Marketing and Communication ¡ O.R.M.I.A. Snc
di Lucaroni Carlo & C.
¡ Viocar Spa. e
Ricci Tir Service Srl Un partecipante fotografa il dettaglio di un veicolo storico.
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IL BOLLETTINO DELL’AUTOCARRO
Tutti
insieme
appassionatamente Ad Hannover l’ANFIA, con la collaborazione di ICE, ha proposto e realizzato una collettiva della Sezione Rimorchi e del Gruppo Componenti dell’Associazione, in un’area tutta italiana
a cura di
A
Anfia Aftermarket
llo IAA di quest’anno ANFIA, insieme ad ICE-Italian Trade Agency, ha partecipato con una collettiva della Sezione Rimorchi e del Gruppo Componenti dell’Associazione, con la presenza di aziende come Brecav, Carmosino Industry, Ifac Menci, O.Me.P.S. Silotrailers, Rolfo e TMT Costruzioni, riunite nel padiglione italiano (HALL 25, Stand C14), per un totale di 2.000 mq. Rispetto all’edizione di quattro anni fa, quando ANFIA aveva svolto un ruolo di
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coordinamento più leggero, quest’anno la presenza in fiera della collettiva italiana è stata più articolata e organizzata, con un notevole salto di qualità. A fronte di un numero pressoché equivalente di aziende partecipanti, l’area espositiva si è arricchita di un’immagine coordinata con richiami all’italianità e alla paternità del progetto, diretto da ANFIA e supportato – anche finanziariamente – da ICE, che ha dimostrato un approccio molto aperto e collaborativo nei confronti del settore automotive qui rappresentato. ottobre 2018
UN’AREA IMMEDIATAMENTE VISIBILE
L’obiettivo di questo intervento è stato quello di rendere l’area immediatamente visibile e riconoscibile sia dai visitatori che dagli altri espositori, grazie ai motivi grafici e stilistici che riportano al DNA italiano del comparto. “Per i costruttori di veicoli industriali e per gli allestitori che partecipano alla collettiva – ha detto Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA – l’aggregazione
UN PATRIMONIO IMPORTANTE
Le competenze di quest’ultime, spesso, sono riconosciute soltanto dagli addetti ai lavori e a un livello molto alto: questo tipo di collaborazione permette di valorizzare e diffondere all’esterno le capacità di questo settore, patrimonio importante dell’industria italiana. Inoltre, le aziende associate che aderiscono alla collettiva possono godere di un’indubbia agevolazione di tipo economico: presentarsi insieme permette di avere benefici in termini di costi, consentendo alle singole imprese di partecipare a questi eventi con un’ottima visibilità, ma con investimenti ridotti. IAA, d’altra parte, rappresenta un’interessante occasione
di business essendo visitata da buyers e potenziali clienti. È quindi importante esserci non solo per fare attività di marketing, ma anche per la possibilità effettiva di chiudere delle trattative commerciali. “La partecipazione alla fiera di Hannover – ha concluso Gorda – è una delle tante iniziative di internazionalizzazione che abbiamo portato avanti con successo insieme a ICE. L’auspicio è che le aziende italiane non presenti quest’anno decidano di partecipare alla collettiva della prossima edizione, per fare in modo che la nostra area sia sempre più grande e rappresentativa del saper fare italiano in questo ambito specifico”.
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e la possibilità di lavorare insieme al progetto del padiglione italiano hanno rappresentato sicuramente un fattore competitivo di successo. In Italia, questo settore può vantare competenze ed eccellenze riconosciute a livello globale, ma purtroppo deve anche scontare un deficit dimensionale: il taglio medio delle aziende italiane di questo comparto è inferiore rispetto ad altri competitors europei. Trovare delle occasioni per presentarsi insieme in eventi di rilevanza internazionale, come la fiera di Hannover, costituisce un elemento di vantaggio che in qualche modo minimizza questo deficit ed esalta quelle che sono, invece, le caratteristiche positive delle nostre aziende”.
RAGIONE SOCIALE CONTINENTAL AUTOMOTIVE TRADING ITALIA SRL
RAGIONE SOCIALE MANN+HUMMEL ITALIA SRL
SEDE Via Giacomo Matteotti, 62 – 20092 Cinisello Balsamo (MI)
SEDE Strada del Drosso , 33/8 – 10135 Torino (TO)
BREVE PROFILO AZIENDALE Continental Automotive Trading Italia Srl ha sede a Cinisello Balsamo (MI) e fa parte del Gruppo Continental, che con i marchi VDO, ATE e GALFER è tra i principali fornitori mondiali di elettronica e meccatronica per il settore automotive. Presso la sede di Cinisello Balsamo è presente anche un servizio di assistenza e formazione altamente qualificato. Continental Automotive Trading Italia Srl si avvale di una rete capillare di vendita estesa su tutto il territorio nazionale. VDO – Tachigrafi, Telematica e Servizi VDO è leader globale nel mercato delle soluzioni per tachigrafi. Il DTCO (tachigrafo digitale) di VDO e i suoi componenti offrono ad autisti, a gestori di flotte e autorità una soluzione conforme alla normativa, affidabile e tecnologicamente avanzata, che definisce gli standard per prestazioni all’avanguardia, facilità d’utilizzo e sicurezza dei dati.
BREVE PROFILO AZIENDALE MANN+HUMMEL è leader globale ed esperto in soluzioni per la filtrazione. La multinazionale con sede a Ludwigsburg, in Germania, sviluppa prodotti per autovetture e per applicazioni industriali, così come soluzioni per aria pulita e innovazioni per l’uso sostenibile dell’acqua. Nel 2017 il gruppo ha raggiunto i 3,9 miliardi di euro di fatturato worldwide, con più di 20.000 dipendenti in 80 diverse sedi internazionali. Rientrano tra i prodotti realizzati dal gruppo: sistemi di filtrazione dell’aria, collettori di aspirazione, sistemi di filtrazione per liquidi, filtri abitacolo, componenti plastiche, filtri industriali e filtri a membrana.
SETTORE MERCEOLOGICO Automotive, componentistica PRINCIPALI PRODOTTI Tachigrafo, prodotti di diagnostica per centri tecnici, dispositivi di telematica e relativi servizi di gestione (inclusa la formazione a tutte le figure del segmento tachigrafo). MERCATI GEOGRAFICI DI RIFERIMENTO Mercato Italiano
SETTORE MERCEOLOGICO Componentistica automotive PRINCIPALI PRODOTTI Filtri aria; Filtri olio; Filtri carburante; Filtri abitacolo; Elementi separatori olio; Filtri Urea; Centrifughe olio; Filtri EDM; Elementi separatori aria-olio; Retrofit e diesel particolati; Water Filtration; Intelligent Air Solution (Indoor Air Purifier, Automobile Air Purifier) MERCATI GEOGRAFICI DI RIFERIMENTO La sede italiana si occupa esclusivamente dell’Italia, sono poi presenti sedi in tutti i continenti. Le sedi più importanti: Canada, Messico, Usa, Argentina, Brasile, Colombia, Venezuela, Sud Africa, Australia, Cina, India, Indonesia, Giappone, Corea, Filippine, Russia, Singapore, Taiwan, Thailandia, Turchia, Emirati Arabi, Francia, Italia, Spagna, Gran Bretagna e ovviamente l’headquarter in Germania.
FATTURATO Non si dichiara per policy aziendale
FATTURATO MANN+HUMMEL Italia 2017: 40.826.099
CONTATTI e-mail: alessio.sitran@continental-corporation.com
CONTATTI Tel 0113206101 – e-mail: mhit@mann-hummel.com
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SITO INTERNET www.mann-hummel.com
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CNH PARTS&SERVICE
RICAMBI
: e n à i t d i r r o ’ a d l l i a l p o r a a c P Gestire il sistema della ricambistica per un gruppo come quello di CNH Industrial non è cosa da poco.
Parts & Service lo fa con estrema precisione e attenzione alle esigenze del mercato di
Luca Barassi
N
etwork, rete, dealers. Chiamateli come volete ma si tratta comunque sempre di una delle famose “4 P” del marketing concepite da Kotler (Product, Price, Promotion e Place) e universalmente adottate da qualsiasi azienda moderna. I canali di distribuzione o “Place”, appunto, detto all’inglese. Dunque, un elemento strategico per la produttività di qualsiasi impresa, figuriamoci per una multinazionale leader che produce veicoli di ogni tipo e che, in parte, vive dei ricambi e dell’assistenza in senso lato, ovvero CNH Industrial che ha sotto il suo cappello i brand Case, New Holland, Case IH, Magirus, Astra, Steyr, FPT, Iribus e, naturalmente, IVECO. Il Parts Network Development gestisce tutti I Brand di CNH Industrial, nell’ambito dei pezzi di ricambio. Si tratta di un ruolo tanto complesso quanto interessante che permette, a chi ci lavora, di interagire con molteplici assetti e realtà. A capo di questa struttura per la Regione EMEA (Europa, Middle Est e Africa) c’è Laura Calì che, insieme ad Eloisa Salemi, www.trasportale.it
Parts Network Development Manager del Mercato Italia ci ha descritto il funzionamento di questo importante reparto.
SINERGIA E PRESENZA SUL TERRITORIO
“Il bello del nostro lavoro – esordisce Laura Calì – è che dobbiamo confrontarci e interloquire con molti ambiti aziendali. Non solo con i vari Brand Network ma con ciascuna Divisione Commerciale Ricambi di riferimento, il Marketing, quindi, la Logistica. Un lavoro stimolante, ma sicuramente complesso, perché dobbiamo gestire diversi aspetti legati alla ricambistica e all’assistenza del cliente finale. Monitorando continuamente i movimenti della Rete, siamo in grado di garantire la presenza del marchio Iveco sul territorio promuovendo un portafoglio prodotti molto ampio, che oggi si completa anche con i pezzi rigenerati, detti REMAN”. Tutto questo ha come destinatario il Dealer, ovvero la Concessionaria che, nel caso del marchio IVECO si compone di 34 strutture che, a loro volta, controllano e TRASPORTARE OGGI
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RICAMBI
CNH PARTS&SERVICE gestiscono in Italia circa 450 officine autorizzate. Una capillarità pari a quattro volte quella di qualsiasi altro marchio. Lo stesso modello, naturalmente con le debite proporzioni legate alle quote di mercato, si ha negli altri Paesi europei e mondiali. Il concetto non cambia: essere vicini alle esigenze del cliente finale attraverso un network altamente specializzato e formato direttamente da noi. “Ecco perché – ci spiega meglio Eloisa Salemi – ogni brand ha il suo Parts Network Development di riferimento, una forza vendite dedicata, il suo Marketing, un’assistenza tecnica e logistica dedicata”. Questa filosofia di lavoro e questo tipo di struttura si traducono sostanzialmente in tempi di assistenza al cliente finale rapidissimi che, per quanto riguarda Iveco in Italia, possono arrivare addirittura ai 30 minuti. Una capacità “riparativa” quasi unica.
CONOSCENZA DEL CLIENTE
Il rapporto tra il Parts e i dealer è strettissimo; questo per un motivo molto semplice. L’ente deve conoscere perfettamente il Mercato, i suoi attori e le esigenze specifiche che essi hanno in termini di tipologia di pezzi di ricambio, modalità di assistenza, tempi di risposta e così via. Questa conoscenza può
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avvenire esclusivamente proprio attraverso le Concessionarie che ogni giorno gestiscono il territorio sia dal punto di vista commerciale, che di marketing e poi anche di intervento.
LE ATTIVITÀ DEL NETWORK
Il complesso lavoro di questo team, come detto, necessita di una forte sinergia con i Brand del gruppo e in particolare con Iveco, in modo da favorire la condivisione di strategie di sviluppo della Rete. Questo comporta: l’analisi del territorio e l’ottimizzazione della copertura della Rete, in modo da fornire al Cliente finale un continuo servizio attraverso i concessionari e le officine. Iveco punta da sempre all’eccellenza e per questa ragione la formazione e il miglioramento continuo sono per il Network valori molto importanti. All’interno dell’ente, infatti, c’è il Commercial Training che offre una vasta offerta di corsi on line e in aula a seguito dei quali vengono rilasciate degli attestati di certificazione. I corsi sono rivolti alle figure chiave dell’area ricambi quali il Responsabile Ricambi, il Responsabile Magazzino e l’Addetto alla vendita ricambi. Ma non finisce qui. Il Parts Network Development affianca inoltre i Brand nei progetti di lancio dei nuovi veicoli (per esempio: Stralis Evo e Natural Power LNG), monitorando la qualità dei punti Rete identificati, la disponibilità dei pezzi
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di ricambio e la capacità dei singoli punti Rete di dare servizio ai clienti finali che hanno scelto il nostro marchio. La collaborazione con il Brand, poi, continua per promuovere progetti come Truck Station, nati per prestare un Servizio di eccellenza ai Clienti finali. “Il Network – conclude Calì – è coinvolto e interessato nello studio del parco circolante di veicoli presenti in un dato territorio. Lo studio delle caratteristiche dei clienti presenti in un’area definita ci permette di customizzare l’offerta commerciale, sempre nell’ottica della massima conoscenza del mercato”.
Dall’11 ottobre ogni GIOVEDÌ tra le 17 e le 19, 7 minuti per parlare di trasporto e logistica. Un network nazionale di emittenti locali per essere sempre vicini a chi è in camion e fuori dal camion.
notizie viaggiano in RADIO le
SINTONIZZATI SULLA TUA EMITTENTE PREFERITA
in collaborazione con
JONICA RADIO CS
RADIO CORTINA BL
RADIO LOMBARDIA MI
RADIO AMORE CT
RADIO CRC TARGATO ITALIA NA
RADIO ONE PA
RADIO BOLOGNA 1 BO
RADIO DORA TO
RADIO POPIZZ BA
RADIO BUSSOLA 24 SALERNO SA
RADIO EMME AR
RADIO POTENZA CENTRALE PZ
RADIO CENTRALE FC
RADIO FREJUS TO
RADIO STELLA FM VC
RADIO CENTRALE TE
RADIO GALILEO TR
RCF RADIO CITTÀ FUTURA RM