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NON SOLO TIR

C’era una volta un’Unione senza Corona

di Alessandro Musum eci,

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PSA Group Network Developm ent Manag er e politici come USA, Cina e Russia, è inconcepibile come i rappresentanti dei Paesi europei non capiscano che bisogna assumere una massa critica importante per potersi confrontare con questi e poter vincere, anziché soccombere. Invece, ciascuno pensa al suo orticello, sempre più piccolo e sempre più povero. Il risultato è che nemmeno durante una crisi pandemica ci si riesca a mettere d’accordo per una soluzione condivisa che possa rilanciare, rendendole competitive, le nostre aziende e le nostre industrie. Non si sta parlando della Grecia, oppure del debito dei Paesi meno virtuosi, non è una gara tra i bravi e i cattivi. Il Covid-19 è partito dalla Cina ma, presto, si è diffuso su tutto il Globo, paralizzando letteralmente la mobilità e le attività di tutte le popolazioni, in tutti i Continenti. ari lettori di Trasportare Oggi in Europa, nel numero scorso abbiamo iniziato a parlare della nuova normalità post-virus, ovvero tutti quei comportamenti che, dapprima nuovi e incerti, ma che poi diventeranno un nuovo paradigma, abbandonando al passato remoto le abitudini precedenti, che sembravano indistruttibili. È passato oltre un mese e siamo invece ancora nel mezzo della crisi. Al momento in cui vi scrivo si sta ancora cercando di comprendere se siamo in Fase 1 oppure 2, mentre gli altri Paesi d’Europa sono già praticamente ai blocchi di ripartenza. Diciamo in maniera molto chiara e assolutamente non polemica, ma oggettiva, che sempre di più il termine “Europa” serve a circoscrivere soltanto un pezzo di territorio compreso tra il Mar Mediterraneo, l’Oceano Atlantico, il Mare del Nord e la Russia, anche se non è poi chiaro fin dove quest’ultima appartenga all’Europa o all’Asia. Il Covid-19 ha evidenziato e rimarcato, semmai ce ne fosse bisogno, che questa Europa (attenzione, non intendo che in generale l’Europa non serva… anzi il contrario, ma la considerazione è su questo tipo di organizzazione politica e sui suoi attuali esponenti di spicco) non esiste, non serve a nessun Paese ed è percepita come un ostacolo piuttosto che, invece, come la sola àncora di sopravvivenza. In un momento storico come questo in cui ci sono giganti economici c perdite dovute alle battaglie perse o vinte con il nemico, non è una crisi nata da speculazioni borsistiche, immobiliari o bancarie dove qualcuno si è arricchito a scapito di altri. In questo caso, non ci sono imputati da accusare, se non un minuscolo esserino invisibile e perfido che si rappresenta ai più piccoli con una corona. Tutti siamo vittime allo stesso tempo e siamo sulla stessa barca desiderosi di uscirne con meno danni possibile. Per questo motivo, è necessario remare nella stessa direzione, stabilire soluzioni pratiche e concrete che aiutino tutti coloro che sono rimasti senza lavoro. Perché un post-covid19 esiste, non sappiamo come è fatto, né come e quando si presenterà e quindi dobbiamo fare in modo di essere pronti a rialzarci, tutti uniti e compatti, poggiando sui valori comuni di un’Europa che ha voluto proteggere le persone da subito, senza mettere davanti a tutto la questione economica, ma piuttosto quella sanitaria. Questi sono i valori condivisi su cui l’Europa deve ragionare – tutti insieme – per la fase di ricostruzione. In questo momento mettere in risalto, come fatto in passato, le differenze tra buoni e cattivi, non solo non serve ma rischia di affondare la barca, quella su cui ci sono tutti i Paesi. œ L’Europa, purtroppo, si è dimostrata ancora una volta solo un’area geografica e non politica. Quale migliore occasione per rilanciare il Brand “Unione Europea”? Proprio ora che tutti i Paesi, nessuno escluso, avrebbero bisogno di una guida superiore che possa traghettarli nel dopo, nella ripresa economica. Di tutte le crisi precedenti, questa, se ci pensate bene, è l’unica senza colpevoli: non è un postguerra dove bisogna ricostruire le

La fabbrica di Zwickau di Volkswangen interamente convertita alla produzione di vetture elettriche

Grande trasformazione in casa Volkswagen: la fabbrica di Zwickau sarà la prima fabbrica, a livello mondiale, ad essere interamente convertita alla produzione di vetture a trazione elettrica. Con una stima di 330.000 vetture l’anno Zwickau diventerà la più grande fabbrica di automobili elettriche del Gruppo Volkswagen: qui verranno prodotte la ID.3 e il SUV elettrico ID.4. L’ingegneria automobilistica a Zwickau vanta una lunga tradizione, evoluta oggi in una fabbrica intelligente e collegata in rete, caratterizzata da modernissimi impianti di produzione e innovative tecnologie. Per raggiungere questo obiettivo Volkswagen ha coinvolto tutti gli 8.000 dipendenti nel processo di trasformazione: 3.000 dipendenti sono stati formati nell’e-Mobility Training Center sui contenuti tecnici specifici della mobilità elettrica. Circa 1.500 dipendenti hanno partecipato a un corso per il conferimento di una sorta di “patente” per l’alto voltaggio. Complessivamente sono state organizzate 13.000 giornate di training. VOLKSWAGEN

MISANO WORLD CIRCUIT Grand Prix Truck 2020 si terrà a novembre a Misano

Cambiano le date dell’edizione 2020 del Grand Prix Truck: l’evento dei truck, previsto inizialmente il 23 e 24 maggio, si svolgerà il 14 e 15 novembre, sempre all’interno del Misano World Circuit. Il format complessivo dell’evento, protagonista ogni anno e ininterrottamente a Misano World Circuit, resterà quello di successo delle 30 edizioni precedenti: la presenza dei grandi brand commerciali protagonisti della filiera dell’autotrasporto, lo spettacolo delle corse in pista, il raduno dei camion decorati, i test drive in paddock, le emozionanti sessioni in pista, oltre a tutte le attività coordinate da Sandhills Italy che edita le riviste Trasporto Commerciale e Camion Supermarket. “L’industria dei trasporti è diventata un’industria chiave durante questa pandemia – dice Rolf Werner, Managing Director ETRA – perché sta garantendo di movimentare le forniture di cibo e le attrezzature mediche. Molti degli autisti affezionati all’evento e fan del campionato dei truck sono protagonisti di questo servizio. Da qui la volontà, una volta superata la crisi, di organizzare una grande stagione per celebrare tutti gli eroi della strada e riconoscerne il duro lavoro svolto”. “Quello degli eventi è un quadro in continua evoluzione – aggiunge Andrea Albani, managing director MWC – I calendari sportivi e delle manifestazioni collegate sono stravolti da quanto sta avvenendo nel mondo. Fissare fin d’ora la nuova data è un segno di fiducia, un impegno organizzativo che siamo convinti di poter onorare al meglio. Tutti vogliamo che anche quest’anno, come da decenni, Misano World Circuit sia teatro di un grande happening capace di trasmettere valori positivi. Tutto, ovviamente, sarà cucito su quelle che saranno le prescrizioni che consentiranno lo svolgimento degli eventi”. L’obiettivo condiviso, in questa fase in cui tutti sono al lavoro per tentare di definire gli scenari futuri, è quello di cercare una connessione salda col territorio, per mettere a punto un’offerta di ospitalità nella Motor Valley e dedicata al mondo

del motorsport. “L’evento dei truck è un magnete potente di presenze e indotto per Misano e la Provincia – dice il Sindaco Fabrizio Piccioni – Ciò che sta accadendo cambia e rimodula i programmi di tutti ed è importante mantenerlo in calendario. Ci impegneremo con gli operatori turistici per allungare l’accoglienza all’autunno, posizionando in sicurezza gli eventi e offrendo la nostra grande capacità di accogliere gli ospiti e festeggiare insieme a loro”.

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