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ON THE ROAD

ON THE ROAD ON THE ROAD Chevrolet Colorado ZR2 Bison pick-up dell’anno Per l’autorevole pubblicazione americana Overland Journal lo Chevrolet Colorado ZR2 Bison è il pick-up dell’anno. Il veicolo ha avuto la meglio sulla concorrenza di Ford Ranger, Jeep Gladiator, Toyota Tacoma, Nissan Frontier e Honda Ridgeline. Per arrivare alla proclamazione, un gruppo di giornalisti ha testato tutti i pick-up per migliaia di chilometri su strada e su sterrato, prendendo in considerazione per le loro valutazioni diversi criteri tra i quali il carico utile, la capacità, l’efficienza e l’affidabilità. Lo Chevrolet Colorado ZR2 Bison – si legge in un comunicato - è riuscito a imporsi sui concorrenti grazie alle sue caratteristiche, come un motore turbodiesel di piccola cilindrata, per lo standard americano, visto che monta un turbo diesel 4 cilindri di 2,8 litri da 186 CV, differenziali di bloccaggio anteriori e posteriori, paraurti anteriore predisposto per il verricello e sospensioni Multimatic a smorzamento dinamico rialzate di 2 pollici. Presentato come modello 2019, il Colorado ZR2 Bison è stato personalizzato dalla American Expedition Vehicles (AEV), produttore di accessori per veicoli fuoristrada, proprio su richiesta del Costruttore, con l’obiettivo di costruire un pick-up per un uso estremo ma con le garanzie di fabbrica.

The DONALD rialza i limiti delle emissioni

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L’amministrazione Trump ha cancellato gli ambiziosi standard del governo Obama sui consumi dei veicoli a combustione interna, aumentando i limiti di emissioni sino al 2026. Si tratta di una mossa che minerà la lotta contro i cambiamenti climatici, avrà conseguenze ne gative sullo smog e scoraggerà la corsa delle Case automobilistiche verso le auto elettriche e i veicoli meno inquinanti. Ma Donald Trump si è compiaciuto su Twitter: “Grandi notizie! Le famiglie americane – ha scritto – ora saranno in grado di acquistare auto più sicure, più economiche e più ecologi che con le nostre nuove regole di sicurezza sui veicoli. La mia proposta per le Case automobi listiche politicamente corrette – ha aggiunto – abbasserà il prezzo medio di un veicolo auto per i consumatori di oltre 3500 dollari. Proteste da parte dei Dem e del mondo ambientalista non solo americano”.

Chi sperava di vederlo sulle strade entro pochi mesi, dovrà pazientare, perché dovrà passare ancora un anno prima che il Tesla Cybertruck inizi a circolare; nel frattempo il geniale Elon Musk, capace di creare così tanto clamore e attesa intorno a ogni suo mo dello, ci riserverà sicuramente qualche sorpresa. Non passa infatti giorno senza che qualcuna delle cose che credevamo ormai di sapere circa questo pick-up elettrico dalle forme così audaci venga rimesso in di scussione. L’ultimo aggiornamento riguarda le misure, in particolare la larghezza che passa dai dichiarati 80 pollici, circa 2,03 metri, agli 82, circa 2 metri e 10. Non sembra un abisso, ma basta a collocare Cyber truck tra i “full-size”, veicoli più appetibili dal mercato, grazie al cassone il cui piano di carico è in grado di ospitare pezzi per edilizia standard larghi 4 piedi, cioè poco più di 1,2 metri. La larghezza riguarda anche, naturalmente, l’abitacolo che, per far sedere 3 adulti sia nella fila anteriore sia soprattutto dietro, dovrebbe essere leggermente più largo di quanto annunciato.

Cambiano le misure del Tesla Cybertruck

Western Star a quota 200mila Raggiungere i 200mila veicoli consegnati in oltre 50 anni di attività non sarebbe un risultato così notevole per un co struttore di veicoli pesanti, ma può diventarlo se il marchio in questione realizza prodotti particolari, quasi di nicchia, e soprattutto se ha impiegato per arrivare a questo volume meno della metà, anzi, circa un terzo, del tempo occorso per completare i primi 100mila mezzi. Proprio questo, in sostanza, è ciò che ha reso così specia le il nuovo traguardo produttivo tagliato da Western Star, marchio americano entrato nel 2000 a far parte di Daimler Trucks of America. Fondata nel 1967 a Cleveland, nell’Ohio, Western Star ha sempre realizzato camion per impieghi particolari, dalla cantieristica al trasporto legname; deve la sua fama, oltre che al design caratterizzato dalla gigante sca calandra cromata, alla robustezza e longevità dei suoi modelli, relativamente pochi a livello di volume produttivo ma destinati a restare in circolazione per lungo tempo. Nel 2006, ad appena 6 anni dall’entrata in Daimler Trucks e a 39 dalla fondazione, il brand ha festeggiato il suo camion numero 100mila. Da quel momento sono però occorsi “ap pena” altri 14 anni per raddoppiare la cifra. L’esemplare che ha festeggiato questo risultato è un 4700 SB destinato alla Joe Johnson Equipment, fornitore di attrezzature per la ma nutenzione delle infrastrutture in Nord America.

Bello e affascinante, ma un po’ CARO

Per essere bello, è bellissimo, e anche molto affascinante ma, decisamente, costa un po’ troppo: quattro milioni e trecentoventimila dollari. Chi lo ha comprato non si sa, si sa solo che a venderlo è stato, attraverso una famosa casa d’aste californiana, un gruppo di appassionati canadese che, alla fine degli anni novanta, aveva trovato l’ultimo esemplare esistente dei 12 Futurliner realizzati da GM tra il 1940 e il 1950. Dal 1946 al ’56, negli USA, la GM organizzava ogni anno la Parade of Progress, una sfilata che era anche uno show sulla tecnologia moto ristica, per “far vivere” il futuro a milioni di persone attraverso tutto il Paese. I Futurliner sfilavano nella Parade, trasportando il materiale necessario per gli show e si trasformavano in palcoscenico, in ufficio, in museo mobile. Erano lunghi 10 metri, alti 3 metri e 60 e pesavano 11 tonnellate. Erano rossi e argento, con le scritte nei caratteri tipici dell’epoca; l’abitacolo era centrale e costruito in perspex, materiale con il quale si costruivano gli abitacoli degli aerei da caccia. Era spinto da un motore a benzina, un GMC 302, 6 cilindri in linea, da 4.949 cc, di deri vazione militare. Quando le Parade of Progress terminarono, i dodici Futurliner furono rottamati o donati a enti di beneficenza. Dei dodici esemplari, negli anni, si persero le tracce fino a che un gruppo di appassionati decise di interessarsi a questi veri e propri esercizi stilistici. Alla fine degli anni Novanta ne esistevano nove, alcuni abbandonati e “cannibalizzati” in giro per gli stati Uniti, alcuni trasfor mati e usati soprattutto per fini pubblicitari. Ce n’era uno, assai mal ridotto, ma sostanzialmente integro, il numero “11”, che fu trovato a Chicago. Un gruppo di appassionati lo acquistò per pochi soldi, quasi il prezzo del ferro e, in oltre 15 anni, lo ha restaurato perfettamente sia nella meccanica che nella carrozzeria.

I nuovi medi di Mack Trucks Mack Trucks ha presentato la nuova serie di medi multiuso, la serie Mack MD che include un modello di Classe 6 e uno di Classe 7. Il Mack MD6, ha un peso lordo di 11,7 ton e l’MD7, di quasi 15. I veicoli sa ranno assemblati negli stabilimenti Mack a Roanoke Valley, in Virginia. La produzione in serie inizierà a fine estate. “Mack è estremamente orgogliosa – ha detto Jonathan Randall, vicepresidente marketing di Mack Trucks – di poter raggiungere, con questa nuova serie di veicoli medi, un numero ancora maggiore di clienti”. Con i nuovi MD6 e MD7, infatti, Mack è ora in grado di offrire una gamma completa di veicoli dalla clas se 6 alla 8 praticamente per ogni tipo di mission. “La serie MD – ha detto ancora Randall – ci permette di soddisfare le esigenze di quella fascia di clientela che desidera l’affidabilità, l’assistenza, la longevità di Mack in una configurazione GVWR, più leggera”. A gen naio, Mack che, lo ricordiamo, è nell’orbita di Volvo Trucks, ha annunciato un investimento di 17 milioni di dollari e un incremento di circa 300 posti di lavoro nello stabilimento di Roanoke Valley. I nuovi modelli Mack sono disponibili sia come autotelai che con al lestimenti e configurazioni varie: dall’isotermico, alla cisterna, dalla gru ai cassonati per le mission regio nali. Una cosa che va sottolineata è che per guidare l’MD6 non è richiesta la patente di guida commercia le, a condizione che il carico utile non sia pericoloso.

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