COP
IA
LA RIVISTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI
ERTA D OFF A
219 ANNO 23
luglio 2020
VOLVO TRUCKS RINGRAZIA I SUOI EROI
Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI
LA NUOVA GAMMA DI GOTËBORG PREMIA I DRIVER CON SOLUZIONI E TECNOLOGIE STUDIATE INTORNO A LORO
NOLEGGIO
Terzo e ultimo appuntamento sul mondo del noleggio. È la volta dei rimorchi
SPECIALE COVID-19
L’IMPATTO SU LOGISTICA E TRASPORTO IN FUTURO SPECIALE LUBRIFICANTI - NEWS ANFIA AFTERMARKET - BATTERIE
Adesso di serie* nel nuovo Actros: l’Active Brake Assist 5. Gli altri parlano. Uno solo passa ai fatti. Il nuovo Actros. Per ulteriori informazioni puoi visitare il sito www.mercedes-benz-trucks.com *Di serie per i veicoli per i quali il sistema di assistenza alla frenata di emergenza è prescritto per legge.
SOMMARIO PG.
n. 219
28
luglio 2020 www.trasportale.it
DAF CF 530 FAD Con DAF si torna in pista. Ecco il test drive in cava
ATTUALITÀ E OPINIONI 4 EDITORIALE di Luca Barassi Il punto di vista del Direttore
8 DALLA STRADA
15
18 20
In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende
SPECIALE COVID-19 39 RIVOLUZIONE DIGITALE
50 LEGALOGISTICA
41
RUOTE INDUSTRIALI 22 VOLVO RINGRAZIA
IL DORSALE
di Gian Paolo Pinton Opinioni e analisi sulla nostra società e sulla politica
ON THE ROAD
46
Dagli Stati Uniti le notizie più curiose di un mercato fuori dai nostri standard
LO SCATTO 6 TRASPORTO PUBBLICO
BOOM E-COMMERCE
Durante il lockdown c’è stata una crescita esponenziale delle vendite on line. Un’abitudine da cui non si tornerà indietro
4 4 IL RUOLO DEI DEALER
VOLTA PAGINA
di Paolo Volta Un Professore prestato alla logistica
Cosa porterà la crisi pandemica all’evoluzione del mondo del lavoro?
48
I Concessionari sono stati in prima linea per supportare il lavoro degli autotrasportatori
FORMAZIONE
Anche la formazione è cambiata. Vediamo come si è organizzata la Rete Mercedes-Benz
LA LOGISTICA DOPO IL CORONAVIRUS
Processi e procedure cambieranno il modo di lavorare delle imprese del settore
PER “COULORED” 1936, GEORGIA (U.S.A.)
TRASPORTARE OGGI
SIAMO
SOCIAL
è presente su tutti i canali web e social network
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www.trasportale.it
Le norme in fatto di responsabilità del datore di lavoro
I SUOI EROI
26 28 32
Una gamma tutta nuova pensata per chi la guida
NUOVA GENERAZIONE MAN
I focus sulla Trucknology Generation 2020
TEST DRIVE: DAF CF 530 FAD
In cava con il professionista del cantiere
SPECIALIZZAZIONI SCANIA Construction e mission speciali
RUOTE COMMERCIALI 34 CITROEN: ELETTRICO
SENZA COMPROMESSI
Intervista a Valentino Munno, Direttore Vendite Italia
RUOTE VINTAGE 36 AUTOCARRI DI CONFINE FIAT 626N e 666N segnano il cambiamento del veicolo commerciale
SPECIALE NOLEGGIO 54 IL TRAINATO
Ultimo appuntamento nel mondo del noleggio
SOMMARIO n. 219 luglio 2020 EVENTI 51 IL SUSTAINABLE TOUR
Un programma ideato e condotto da Luca Barassi e Ferruccio Venturoli
PARTE ON LINE
58
Via webinar le prime tappe della serie di convegni dedicati alla mobilità sostenibile
UNRAE: IL TRASPORTO CHE VERRÀ
Situazione e prospettive dei veicoli industriali e del trainato
La Radio degli Autotrasportatori può essere ascoltata
PROFESSIONE CAMIONISTA 62 LAVORARE IN PARADISO Anche alle Hawaii è necessario il trasporto su gomma
AFTERMARKET 66 IN BREVE LE NOTIZIE
DEL POST VENDITA 70 SPECIALE LUBRIFICANTI Periodico appuntamento con il mondo dei fluidi
76 INTERVISTA:
DOMENICO CIAGLIA
78 80
Incontro con il nuovo Managing Director EMEA di Petronas Lubricants
FOCUS BATTERIE
Come sarà l’energia del futuro sui nostri veicoli?
IL BOLLETTINO DELL’AUTOCARRO
Il Dossier Trasporto Merci 2020 pubblicato da ANFIA
IN COPERTINA Agli Eroi della strada è dedicata la nuova gamma di Volvo Trucks che vi presentiamo in questo numero.
ogni Giovedì, tra le ore 17 e le ore 19 sulle seguenti emittenti nazionali: TOSCANA
PIEMONTE
■■ Radio Dora
h. 18,00-19,00 (FM 88.0)
■■ Radio Frejus
h. 18,00-19,00 (FM 87.6)
LOMBARDIA
■■ Radio Lombardia
h. 18,00-19,00 (FM 94.6-100.2-100.3)
VENETO
■■ Radio Stella Vicenza
h. 17,25-18,25 (FM 89.4)
PUGLIA
LAZIO
■■ Radio Salentuosi
h. 18,00-19,00 (FM 97,5) ■■ Simply Radio - h. 18,0019,00 (FM 99.2-95.3-96.697.8-99.8)
■■ Radio System
UMBRIA
■■ Jonica Radio - h. 18,00-19,00
■■ Radio Spazio Blu -
■■ Radio Galileo
EMILIA ROMAGNA
■■ Radio CRC
h. 18,05-19,05 (FM 90.5-93.5-94.4-95.697.4-100.6-105.6)
CAMPANIA
h. 18,00-19,00 (FM 100.5) ■■ Radio Bussola h. 18,00-19,00 (FM 88.5-93.3-99.7-106.5)
h. 18,30-19,30 (FM 94.3-99.3-102.2) ■■ Radio Bologna 1 unica h. 19,00 (FM 89.1)
■■ Radio Centrale
h. 18,00-18,30 (FM 96.8-100.4-100.5)
h. 18,00-19,00 (FM 87.5-88.891.5-95.0-97.2-97.3-97.4) ■■ Radio Cortina h. 18,00-19,30 (FM 93.7-95.598.4-102.0-103.8) ■■ Radio Centrale
ABRUZZO
■■ Radio Emme
h. 18,00-19,00
h. 20,00-20,20 (FM 94,1-101,3-103,2)
CALABRIA
(FM 90.2-93.9-103.0-106.4)
BASILICATA
■■ Radio Potenza Centrale
h. 18,00-19,00 (FM 87.8-90.596.3-96.3-99.3-103.6)
SICILIA
■■ Radio Amore - h. 18,00-19,00
(FM 87.5-88.3-95.5-04.9 -106.7)
■■ Radio One
h. 18,00-19,00 (FM 93.3)
La rivista degli Autotrasportatori n. 219 luglio 2020 DIRETTORE RESPONSABILE
Luca Barassi luca.barassi@trasportale.it COORDINATRICE EDITORIALE
Valeria Di Rosa - valeria.dirosa@trasportale.it VICEDIRETTORE
TRASPORTARE OGGI AFTERMARKET Numero quasi interamente dedicato allo Speciale Lubrificanti.
Prodotto e registrato presso gli studi di AREA AG (Roma)
Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it HANNO COLLABORATO
Alessandro Bassi, Claudia Berardinello, Luca Gaier, Antonella Masala, Paolo Moroni, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Andrea Trapani, Paolo Volta GRAFICA E IMPAGINAZIONE
il bozzetto di patrizia cella FOTOLITO E STAMPA
Unigrafica - Gorgonzola (Mi)
CASA EDITRICE
Transpoedit S.r.l. SEDE LEGALE
Viale Monza, 40 20123 Milano P. IVA: 07634360965 DIREZIONE E REDAZIONE
Via Voghera, 11 - 20144 Milano redazione@trasportale.it REDAZIONE DI ROMA
Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997 Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.
Trasportare Oggi in Europa fa parte di: Di questo numero sono state tirate: 10.700 copie
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AL FIANCO DI CHI NON SI È MAI FERMATO E CONTINUA A DARE IL MASSIMO. PER CHI HA APPENA RICOMINCIATO E PER CHI NON DEVE RIMANERE INDIETRO. CON L’ORGOGLIO DI ESSERE ITALIANI E LA VOLONTÀ DI AFFRONTARE OGNI SFIDA. IVECO È AL FIANCO DEL TUO BUSINESS PER FARTI RIPARTIRE.
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editoriale
Figli di un Dio minore di Luca
Barassi
Il karma del nostro settore è restare nell’oblio.
4
TRASPORTARE OGGI luglio 2020
è
con questo amaro oggetto che ci arriva in redazione l’e-mail di Mauro Sarrecchia, stimato consulente del mondo dei trasporti, in particolare del comparto isotermico, con la quale sottolinea l’ennesimo affronto al nostro settore. Un settore che, in questi mesi di lockdown, ha ricevuto gli elogi di tutti: politici di ogni livello, associazioni, imprenditori e anche opinione pubblica. Finalmente, ci siamo detti tante volte in queste settimane, si sono accorti di noi, hanno capito quanto sia strategica, per l’economia di un Paese, la logistica. Opinione pubblica e, naturalmente, noi stessi della stampa specializzata, non abbiamo però messo in luce solo l’autotrasporto come strumento in genere, ma anche e soprattutto gli uomini di cui esso è costituito. Perché, lo diciamo sempre, sono gli uomini (e le donne naturalmente) a fare la differenza. Per noi, questi uomini e donne, sono sempre stati degli “eroi”, non solo in questa occasione. Penso alle tante storie di altruismo di camionisti (li voglio chiamare ancora così) di associazioni come l’”Highway Truck Team” o “Noi Camionisti”, “Coast to Coast” e tanti altri. Come non ricordare l’autista che esattamente un anno fa fermò il suo camion sotto il cavalcavia da dove un ragazzino voleva lanciarsi, salvandolo dal suicidio; oppure Ion Purice, il camionista rumeno che salvò la bambina catapultata fuori dall’auto del padre
in autostrada mettendo di traverso il proprio TIR ed evitando che le altre auto la schiacciassero. Sono solo alcune delle tante storie che riguardano i nostri protagonisti della strada, a cui si aggiungono oggi quelle dei tanti sacrifici fatti dagli autisti di tutta Italia (e non solo naturalmente) che hanno consegnato senza sosta, e non senza difficoltà, farmaci e alimentari su è giù per tutta la Penisola. Ebbene, tante belle parole ma… Ma se vi ricordate, qualche settimana fa il Presidente della Repubblica ha nominato i nuovi Cavalieri al merito della Repubblica, i cosiddetti “Eroi del Covid”; e indovinate? Tra loro neppure un autotrasportatore o un autista di camion – esponenti di quel settore che, dal primo all’ultimo giorno dell’emergenza ha assicurato e continuerà ad assicurare i rifornimenti essenziali alle famiglie, agli ospedali e all’industria italiana. Giustamente l’amico Sarrecchia accusa: “la dice lunga su quanto poco questa categoria venga considerata; di quanto poco si sappia di un settore essenziale per l’efficienza e la stessa indipendenza economica e sociale del Paese; di quanto si continui a sottovalutare il rischio di perpetuare lo stigma verso una professione che già oggi sarebbe in grado di occupare oltre 25.000 nuovi lavoratori e non riesce a trovarne perché tutti – dai mass media generalisti, alla politica, alle istituzioni – continuano a considerare gli imprenditori dell’autotrasporto e i camionisti come figli di un Dio minore”.
LO SCATTO
offerto da
TRASPORTO PUBBLICO PER COLOURED MUSCELLA, GEORGIA, U.S.A., 1936
BREAKING NEWS
CNH Industrial: acquistato il 7,11% delle azioni di Nikola Corporation tramite IVECO Dopo la fusione di Nikola Corporation con VectoIQ Acquisition Corp., CNH Industrial ha annunciato che grazie al suo investimento di 250 milioni di dollari IVECO detiene ora 25.661.449 azioni di Nikola Corporation, che corrispondono all’incirca al 7,11% del capitale azionario in circolazione di Nikola. Le azioni di Nikola Corporation hanno iniziato a essere negoziate sul Nasdaq sotto il simbolo azionario “NKLA” il 4 giugno 2020.
dalla STRADA GRUPPO SMET
Nel primo trimestre del 2020 il Porto di Salerno ha registrato un incremento dell’1,2% nel traffico di RO-RO rispetto allo stesso periodo del 2019. “È un risultato straordinario, in un contesto generale di emergenza e forte calo dei trasporti” ha dichiarato Domenico De Rosa, Amministratore Delegato del Gruppo SMET, operatore logistico intermodale leader a livello europeo. In termini di unità movimentate, alla fine del mese di marzo si è registrato un incremento di 60.932 unità contro le 60.255 del 2019. In termini di tonnellaggio, il traffico ro-ro è invece cresciuto dello 0.4%, passando dalle 2.018.570 tons del primo trimestre 2019 alle 2.026.125 tons del primo trimestre 2020. Per Domenico De Rosa “Questo dato ci conferma che la blue economy rivestirà un ruolo di primaria importanza per il rilancio dell’economia mondiale: il mare infatti è da sempre la via di comunicazione più efficiente in termini di economia e sostenibilità ambientale”.
Amazon punta su Genova, Pisa e Catania Amazon ha dichiarato di voler aprire tre nuovi poli logistici in Italia: il primo sorgerà nell’area industriale di Montacchiello, alle porte di Pisa, e servirà i clienti residenti nelle province di Pisa, Livorno e Lucca. Il secondo sorgerà a Campi, frazione di Genova. Il terzo avrà sede a Catania e servirà le provincie di Catania, Messina e Siracusa.
45 milioni di euro per gli interporti del Sud Il Ministero dei Trasporti ha avviato le procedure per un bando pubblico per 45 milioni di euro per il finanziamento di interventi di completamento della rete nazionale degli interporti, con particolare riferimento a quelli del Mezzogiorno. Oggi, gli interporti italiani complessivamente dispongono di circa 32 milioni di mq di aree e magazzini al servizio della logistica.
Cresce il traffico di RO-RO nel Porto di Salerno
EVENTI
UE proroga i documenti di autisti e veicoli industriali L’Unione Europa ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento 2020/698 che proroga le scadenze dei documenti degli autisti e dei veicoli industriali. In particolare, sono state prorogate patente e carta di qualificazione del conducente, la cui proroga vale sette mesi dalla data di scadenza indicata sul documento. Le revisioni dei veicoli in scadenza tra il 1° marzo e il 31 agosto 2020 sono prorogate di sei mesi.
L’autotrasporto europeo chiede il rinvio della Brexit Per evitare l’effetto negativo che potrebbe avere la Brexit sul settore, sette associazioni europee dell’autotrasporto hanno chiesto il prolungamento del periodo di transizione (che dovrebbe terminare il 31 dicembre 2020) di uno o due anni. Firmatari della richiesta sono stati Fntr (Francia), Bgl (Germania), Nla (Scandinavia), Tln (Paesi Bassi), Febetra (Belgio), Zmpd (Polonia) e FinMobility (Finlandia).
Partito da Genova il primo treno merci da 2mila tonnellate Il nuovo servizio di Mercitalia Rail fra Genova e il Nord Est italiano fa segnare un record: è il primo treno merci con una capacità di trasporto che arriva sino a 2mila tonnellate, grazie alla combinazione delle nuove locomotrici 494 e dei carri Porta Coils S85 di ultima generazione.
EXPOMOVE si terrà alla Leopolda dall’8 al 10 ottobre Prevista a Firenze dal 6 al 9 maggio 2020, EXPOMOVE si terrà dall’8 al 10 ottobre 2020 alla Leopolda di Firenze. L’orario di apertura andrà dalle 9.00 alle 19.00 per garantire a tutti la possibilità di partecipare, rispettando le norme sanitarie. EXPOMOVE sarà la prima Fiera altamente tecnologica, orientata al BtoB, una vetrina per le aziende che potranno incontrare buyers anche in digitale a livello internazionale. Con la APP di EXPOMOVE i visitatori si muoveranno in sicurezza all’interno della Leopolda: si potranno contingentare gli ingressi, monitorando i flussi con una
gestione puntuale degli spazi e tracciando gli utenti a partire dalla posizione geo referenziata, oltre che inviare comunicazioni e alert in tempo reale. Le aziende, grazie all’innovativa piattaforma www.fiera365.it potranno, attraverso la APP di EXPOMOVE, espandere il proprio stand con contenuti digitali creando una vera e propria vetrina virtuale che sarà attiva tutto l’anno e ospiterà tutte le ultime novità del settore. Molto curata sarà la parte convegnistica: i workshop avranno ingressi contingentati e prevedranno momenti di approfondimento One-to-One con i protagonisti.
dalla STRADA SCANIA
Science Based Targets approva i target climatici di Scania IVECO
IVECO Daily vincitore del prestigioso “Trade Van Driver Award 2020” Trade Van Driver, la più importante rivista britannica dedicata ai furgoni nell’ambito delle piccole imprese, ha premiato l’IVECO Daily con il prestigioso “Trade Van Driver Award 2020” nella categoria dei migliori veicoli da 3,5-7,5 tonnellate. Ogni anno la rivista offre un riconoscimento ai costruttori, alle aziende e ai singoli che mettono a disposizione dei clienti al dettaglio i migliori veicoli e servizi. L’IVECO Daily è stato selezionato da una commissione composta sia da giornalisti esperti che da lettori che utilizzano i veicoli commerciali leggeri nell’ambito della propria attività. Parlando delle ragioni per cui l’IVECO Daily si è meritato questo premio, i giudici hanno affermato: “Qualsiasi operatore che sia alla ricerca di un veicolo robusto, in grado di svolgere operazioni difficili e rientrante nella fascia di peso più alta, dovrebbe senza dubbio prendere in considerazione il Daily. È costruito su un robusto telaio a longheroni ed è talmente resistente che sembra essere stato tagliato da un unico blocco di metallo, tale è la sua qualità strutturale. È disponibile in una varietà di allestimenti impareggiabile: nessun altro costruttore del settore mette a disposizione una simile offerta”.
Impegnandosi a raggiungere gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi per limitare il riscaldamento a 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali, Scania, per prima tra i maggiori costruttori di veicoli industriali pesanti, ha ottenuto la validazione ufficiale dei propri target climatici dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi). Scania diminuirà le emissioni di CO2 provenienti dalle proprie operazioni del 50% entro il 2025 e, al tempo stesso, ridurrà del 20% le emissioni generate dai propri prodotti. L’approvazione da parte dell’iniziativa Science Based Targets (SBTi) attesta che gli obiettivi fissati da Scania sono in linea con il rigoroso percorso di decarbonizzazione delineato ad oggi -1,5°C per gli Scope 1 e 2. Gli obiettivi che Scania ha fissato includono sia le emissioni dirette che indirette derivanti dalle proprie operazioni (Scope 1 e 2), e al tempo stesso le emissioni generate dall’utilizzo dei propri mezzi (Scope 3).
DKV
INTERMODALITÀ
Cresce in tutta Europa la rete di ricarica di veicoli elettrici DKV
APMT TERMPoint Appointments, la nuova app di Vado Gateway
DKV amplierà la sua rete di ricarica di veicoli elettrici e raggiungerà presto gli oltre 70.000 punti di ricarica distribuiti tra Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Italia, diventando nel medio periodo la più grande rete di ricarica elettrica in Europa. Questo incremento della rete di ricarica è possibile grazie a un nuovo accordo che è stato firmato tra Charge4Europe e alcuni dei principali operatori italiani, tra cui la società specializzata nella commercializzazione di servizi energetici Duferco Energia S.p.A., nonché con il consorzio della rete di ricarica “Chargy” in Lussemburgo e il fornitore europeo di servizi completi per la gestione dei punti di ricarica Has.to.be. in Germania, Austria e Svizzera. I clienti DKV che utilizzano la DKV CARD +CHARGE potranno presto ricaricare la propria auto elettrica o il proprio veicolo ibrido presso 2.000 punti di ricarica in Italia, ulteriori 4.500 punti di ricarica in Germania, Austria a Svizzera e 1.600 punti di ricarica in Lussemburgo.
APM Terminals Vado Ligure ha lanciato una nuova applicazione per mobile, “APMT TERMPoint Appointments”, che permetterà agli autotrasportatori di avere un accesso facilitato a Reefer Terminal e Container Terminal. Tramite la nuova app le aziende di trasporto hanno la possibilità di visualizzare e di modificare l’orario dei propri appuntamenti e, in particolare, controllare gli incarichi assegnati, inserire tutte le informazioni sul container richieste prima dell’arrivo, modificare eventualmente la finestra oraria dell’appuntamento, inserire il sigillo del container e visualizzare le informazioni dei terminals. Un’opzione importante per i trasportatori che utilizzano più mezzi è inoltre la possibilità di cambiare direttamente all’interno dell’applicazione il numero di targa, in modo da poter visualizzare in tempo reale gli appuntamenti corrispondenti a ciascun mezzo di trasporto utilizzato. L’applicazione, scaricabile gratuitamente dal Play Store e dall’Apple Store, è disponibile in italiano, inglese e spagnolo e ha lo scopo di facilitare l’interazione con i terminals di Vado Gateway sensibili alle esigenze dell’autotrasporto. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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dalla STRADA VEICOLI INDUSTRIALI
Joint venture tra Daimler Truck AG e il Gruppo Volvo per un’Europa sostenibile Un’inedita joint venture mette insieme due aziende leader nel settore dei veicoli industriali che condividono una visione Green Deal del trasporto sostenibile e di un’Europa a zero emissioni di CO2: Daimler Truck AG e il Gruppo Volvo. L’intenzione è quella di sviluppare, produrre e commercializzare sistemi a celle a combustibile per applicazioni su veicoli pesanti e altri casi d’uso. Il Gruppo Volvo e Daimler Truck AG saranno partner al 50% nella joint venture che opererà come entità indipendente e autonoma. L’obiettivo comune è che entrambe le aziende offrano, nella seconda metà del decennio, veicoli pesanti di serie con celle a combustibile per applicazioni a lungo raggio. Inoltre, la nuova joint venture si occuperà di applicazioni in ambito automotive e non automotive. La joint venture includerà le attività di Nabern in Germania (attualmente sede della Mercedes-Benz Fuel Cell GmbH) con impianti di produzione in Germania e Canada.
TRANSPOTEC LOGITEC
L’autotrasporto riparte da In programma dal 18 al 21 marzo 2021 a Fiera Milano, Transpotec Logitec è la manifestazione leader in Italia per i settori trasporti e logistica. Nella nuova edizione la fiera si focalizzerà su quei temi che stanno avendo concreti e significativi impatti su organizzazioni aziendali, processi logistici e competenze di chi opera nel settore. Al centro del progetto saranno infatti la mobilità sostenibile, in chiave ambientale, viste le nuove normative europee sulle emissioni, ma anche in termini di total cost of ownership; la sicurezza, aspetto che unisce in una cultura sempre più condivisa costruttori, autotrasportatori e responsabili della movimentazione di merci e persone; la digitalizzazione di mezzi e servizi, che sta rivoluzionando le potenzialità dei veicoli, ma anche la quotidianità degli
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TRASPORTARE OGGI luglio 2020
LOGISTICA
30 Centri di Mobilità per la città metropolitana di Bologna È stato sottoscritto dal sindaco della Città metropolitana Virginio Merola e dall’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile, il Protocollo d’intesa per l’elaborazione delle Linee di indirizzo che guideranno la progettazione dei 30 Centri di Mobilità previsti dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile di Bologna metropolitana. L’accordo ha l’obiettivo di individuare criteri omogenei per redigere, entro fine anno, le Linee di indirizzo e sviluppare poi i primi progetti di fattibilità. Collocati prevalentemente in corrispondenza delle stazioni ferroviarie, i Centri di Mobilità sono nuovi hub urbani, tecnologicamente attrezzati, in cui poter offrire un elevato livello di servizi diversificati. L’obiettivo è quello di favorire la vivibilità e l’identità sociale dei luoghi e l’integrazione con la molteplicità di servizi offerti anche dall’area di prossimità. Particolare cura andrà dunque posta nell’analisi dei siti su cui si interviene con azioni in grado di attivare la rigenerazione del contesto.
Transpotec Logitec 2021
operatori di logistica e autotrasporto. Trasversale, infine, il tema della professionalità e della formazione dei giovani, tra ricerca di nuovi skill e paradossi occupazionali: in una Europa in cui la gran parte delle merci trasportate via terra viaggia su gomma, la penuria di camionisti e tecnici specializzati è un tema comune. Solo in Italia ne mancano più di 20.000 (fonte UNRAE). Obiettivo di Transpotec Logitec 2021 è quello di diventare lo strumento in più al fianco degli operatori del trasporto e della logistica, per creare concrete occasioni di rilancio di tutti i comparti. Una sfida ben sintetizzata dalla nuova identità grafica: Transpotec Logitec si presenta con un visual che racchiude in sé ogni elemento della mobilità e del trasporto e racconta l’anima più profonda di questo mondo, fatto
di connessioni e interazioni. La strada è l’elemento dominante, quello che salta subito all’occhio e che tutti conoscono e capiscono, ma, osservando bene, sono tante le realtà narrate ed esplorate: dal trasporto su gomma al ferroviario, fino al marittimo. La strada, con tutti i suoi colori che richiamano quelli del logo di Transpotec Logitec, diventa quindi un raccordo tra le molte anime che rappresentano il comparto, mentre la sua direzione, verso l’alto, suggerisce una crescita e uno sviluppo che non si ferma e che tende al positivo. A coronare tutto questo, un cuore verde, pulsante, che richiama la sostenibilità e l’attenzione per il mondo “green”. La scelta di coniugare l’immagine a un claim in prima persona plurale, “Tracciamo nuovi
percorsi. Insieme”, testimonia infine la volontà di costruire, ancora una volta, un progetto espositivo condiviso con le varie componenti del mercato: produttori, stakeholder, associazioni, realtà accademiche e media. L’appuntamento è dunque a Fiera Milano dal 18 al 21 marzo 2021.
dalla STRADA DAIMLER TRUCK
Daimler Truck e Rolls-Royce insieme per lo sviluppo delle celle a combustibile
RENAULT TRUCKS
Daimler Truck e Rolls-Royce hanno siglato un accordo di cooperazione per lo sviluppo di generatori di celle a combustibile fissi come alternative ecologiche ai motori diesel attualmente utilizzati come generatori di energia di emergenza per strutture critiche, come i data center. Ad aprile, Daimler Truck AG e il Gruppo Volvo hanno firmato un accordo per una nuova joint venture per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione su larga scala di sistemi a celle a combustibile per veicoli pesanti. Rolls-Royce Power Systems farà affidamento sui risultati ottenuti da questa joint venture, oltre alla pluriennale esperienza di Daimler nelle celle a combustibile. Infatti, negli ultimi due decenni, Daimler ha già sviluppato una notevole esperienza nella tecnologia delle celle a combustibile con il suo sito a Nabern, in Germania (attualmente sede della Mercedes-Benz Fuel Cell GmbH) e altre strutture di produzione e sviluppo in Germania e Canada.
Nasce Onsight Connect, nuovo strumento di supporto tecnico di Renault Trucks Offrire una manutenzione sempre più efficiente e mantenere la soddisfazione dei clienti lungo tutta la durata di vita dei veicoli è uno degli obiettivi di Renault Trucks. Per questo motivo, a partire dalla seconda metà di maggio 2020 è attivo, su tutto il territorio nazionale italiano, Onsight Connect: il nuovo strumento dedicato al supporto tecnico dei riparatori autorizzati Renault Trucks. Attraverso Onsight Connect, Renault Trucks Italia supporta i propri punti di assistenza e riparazione, agevolando la fase di diagnosi del guasto di un veicolo, da remoto. Lo strumento permette una migliore comunicazione tra il Riparatore Autorizzato e il Field Service Engineer Renault Trucks Italia, per comprendere al meglio il problema di un veicolo e per effettuare una diagnosi efficace e più veloce. Onsight Connect permette il supporto in tempo reale di un tecnico esperto Renault Trucks Italia, garantendo così una riduzione del tempo di diagnosi, che si traduce in una diminuzione dei tempi di fermo dei veicoli, necessari per la sua riparazione. OPEL
Opel Vivaro-e il primo veicolo commerciale elettrico di Opel 12
TRASPORTARE OGGI luglio 2020
Nel momento in cui la consegna di beni e servizi a zero emissioni sta diventando una necessità in molte zone, arriva sul mercato Opel Vivaro-e, il primo veicolo commerciale completamente elettrico del produttore tedesco. Il nuovo Opel Vivaro-e elettrico a batteria consente ai professionisti di beneficiare di una mobilità porta a porta a zero emissioni senza compromessi, molto al di là del solo “ultimo miglio”. Il nuovissimo Opel Vivaro-e è un LCV (veicolo commerciale leggero) perfettamente funzionale per le elevate esigenze delle aziende e dei loro processi di lavoro. Le prenotazioni degli ordini apriranno già in estate, le prime consegne durante la
dalla STRADA VEICOLI COMMERCIALI
PORTO DI GENOVA
Digitalizzazione dei flussi veicolari: al via la sperimentazione per i Porti di Genova e Savona
Un passo importante nell’alleanza globale fra il Gruppo Volkswagen e Ford L’alleanza globale Volkswagen-Ford raggiunge un traguardo importante: il Consiglio di Sorveglianza del Gruppo Volkswagen, infatti, ha approvato ulteriori progetti nell’ambito della collaborazione con Ford Motor Company, annunciata l’anno scorso. Gli accordi definitivi saranno firmati a breve da entrambe le parti. La prima fase della collaborazione prevede la realizzazione di tre progetti nell’ambito dell’elettrificazione e dei veicoli commerciali leggeri. L’alleanza globale Volkswagen-Ford – che non comprende la partecipazione incrociata – dovrebbe generare efficienze annuali per entrambe le aziende. La proposta di accordo include i seguenti progetti: la piattaforma modulare MEB del Gruppo Volkswagen sarà utilizzata da Ford per un veicolo elettrico in Europa; un SUV medio sviluppato da Ford sarà adattato da Volkswagen Veicoli Commerciali per alcuni mercati selezionati; Volkswagen Veicoli Commerciali sarà responsabile per lo sviluppo di un city van, mentre Ford supervisionerà la pianificazione di un veicolo nel segmento da una tonnellata.
fine dell’anno. Opel Vivaro-e viene prodotto nello stesso stabilimento, sulla stessa linea delle versioni con motori diesel. Versatile e flessibile come qualsiasi altro Vivaro, la sua portata è paragonabile a quella di veicoli commerciali leggeri simili con motori a combustione interna: con 1.275 kg Opel Vivaro-e offre un carico utile quasi al livello della versione Van 2 litri diesel (portata utile massima 1.405 kg). Inoltre, è l’unico veicolo elettrificato nel segmento di un produttore automotive equipaggiabile con un gancio traino con una capacità di rimorchio massima di 1.000 kg. È possibile scegliere tra due dimensioni della batteria agli ioni di litio: con 75kWh per un massimo
di 330 km oppure per coloro che fanno un uso quotidiano meno intenso del loro veicolo, con 50kWh e un raggio di azione fino a 230 chilometri, entrambi calcolati nel ciclo WLTP. Con 100kW (136 CV) e 260 Nm di coppia dal sistema di propulsione elettrico, Opel Vivaro-e offre prestazioni migliori rispetto alla maggior parte dei veicoli commerciali elettrici. La velocità massima controllata elettronicamente di 130 km/h consente una velocità facilmente controllabile e sicura in autostrada preservando l’autonomia elettrica. Opel Vivaro-e è tanto facile da caricare quanto da usare e soddisfa perfettamente il suo ruolo di partner affidabile per flotte grandi e piccole,
Il sistema portuale del Mar Ligure Occidentale ha costituito un Tavolo per la “Digitalizzazione dei flussi veicolari ai varchi e ai terminal portuali” con i rappresentanti delle Associazioni di Autotrasporto, Assagenti, Spediporto, Confindustria sezione Terminal Operator. Il progetto mira a utilizzare la digitalizzazione come strumento per garantire la fluidificazione e l’efficientamento dell’accessibilità agli scali del sistema. Le principali innovazioni previste dalle Linee Guida riguardano: lo scambio della documentazione digitalizzata; l’introduzione di una nuova componente per il caricamento dei viaggi a beneficio delle aziende di autotrasporto che permette di preannunciare l’arrivo al terminal di un mezzo per la consegna o il ritiro di merci e di ampliare gli eventi tracciati a sistema; la messa a disposizione da parte delle imprese dell’autotrasporto al personale conducente di una applicazione mobile.
artigiani e aziende. Tramite Wallbox, ricarica rapida o persino un cavo per la ricarica da una presa domestica, se necessario, ogni Opel Vivaro-e offre una vasta gamma di opzioni di ricarica. Al fine di rendere ancora più pratico l’utilizzo di Vivaro-e, “OpelConnect”, l’app “myOpel” e “Free2Move Services” – il marchio di mobilità di Groupe PSA – offrono soluzioni speciali per veicoli elettrici. I servizi sono accessibili tramite app. Come i suoi fratelli con motori a combustione interna, Opel Vivaro-e offre una gamma insolitamente ampia di sistemi di assistenza alla guida che migliorano la sicurezza dei professionisti riducendo possibili incidenti e i relativi costi. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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dalla STRADA MERCEDES-BENZ VANS
I Vans della Stella insieme con la FIV verso le Olimpiadi di Tokio Mercedes-Benz Vans, da sempre appassionata al mondo dello sport, annuncia la partnership con la FIV, Federazione Italiana Vela, supportando la Squadra Nazionale nel percorso di avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo rinviate al 2021. Sicurezza, innovazione, tecnologia, sono i valori condivisi dalla Casa di Stoccarda e dalla FIV. Protagonisti dell’accordo, due Mercedes-Benz Vito Tourer compagni di viaggio per sportivi e appassionati della vela e del mare consegnati alle Scuole di Vela FIV. La partnership, non si limita all’avvicinamento della Casa della Stella alle Classi Olimpiche, ma si estende anche a oltre 750 Circoli Velici della Federazione Italiana Vela, prevedendo offerte commerciali specifiche della gamma Mercedes-Benz Vans. Vito, Classe V e Sprinter garantiscono, sicurezza, stile e versatilità in ogni contesto e in ogni occasione, ideali per il trasporto di attrezzature ed equipaggi. Un’ampia gamma che soddisfa ogni tipo di esigenza e adatta per ogni tipo di attività. DAF TRUCKS
DAF CF e XF: nuova trazione anteriore idraulica
MACINGO
Macingo, l’innovativa piattaforma del trasporto intelligente Nata dall’idea di Daniele e Samuele Furfaro e degli sviluppatori Antonio Bonfiglio e Fabio Baleani, Macingo è un’innovativa azienda calabrese che connette in modo diretto i consumatori con i trasportatori per offrire il modo più semplice per trasportare ogni tipo di bene. Tramite la piattaforma e l’app, che vedono registrati 2000 trasportatori, gli utenti sono in grado di acquistare un trasporto merci. L’utente inserisce su Macingo.com informazioni relative alle
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città in cui effettuare il carico e lo scarico merci e indicazioni sulle dimensioni e sul tipo di merce da trasportare. L’algoritmo della piattaforma genera un elenco dei trasportatori con disponibilità di carico compatibili con la richiesta da un punto di vista geografico, temporale e di spazio e i trasportatori inviano la propria offerta. Il cliente può vagliare i diversi preventivi e scegliere sulla base del costo, del rating del trasportatore, della recensione. Una volta effettuata la scelta, l’utente prenota il trasporto direttamente sulla piattaforma e paga alla consegna della merce. Macingo, inoltre, è in grado di abbattere le emissioni di CO2 dando la possibilità ai mezzi pesanti di viaggiare a pieno carico. Ad oggi su oltre 17 milioni di km percorsi c’è stato un risparmio di più di 5 milioni di kg di CO2. www.macingo.com
DAF ha introdotto un’opzione di trazione anteriore idraulica per i trattori CF e XF 4x2 che può essere attivata tramite un interruttore sul cruscotto. Se il veicolo registra lo slittamento delle ruote motrici, il sistema PXP – “Paul Xtra Power” – si attiva automaticamente. Maggiore è lo slittamento delle ruote posteriori, maggiore sarà la trazione fornita da quelle anteriori. Uno strumento utile per quei veicoli utilizzati per la guida fuori strada o su superfici sdrucciolevoli. La trazione anteriore attivabile di DAF è disponibile nelle prime quattro marce avanti e nella prima e seconda retromarcia. Con il nuovo sistema PXP, ancora una volta DAF ha dimostrato la sua capacità di fornire soluzioni ottimali per ogni esigenza di trasporto. Inoltre, la trazione anteriore variabile di DAF offre vantaggi specifici in termini di prestazioni, peso e spazio nel telaio.
il dorsale
Caro Onorevole… Un “Dorsale” un po’ particolare quello di questo mese. Infatti, abbiamo voluto pubblicare questa lettera realmente inviata dal nostro arguto e attento osservatore delle “cose nazionali” a tutti i Parlamentari italiani
di
Gian Paolo Pinton
nella quale, ancora una volta, ha messo il dito nella piaga della politica italiana e dell’immagine che essa “gode” all’estero. (nota del Direttore)
‘‘m
i permetto di contattarla per invitarla a ridursi lo stipendio mensile del 50% e donarlo, come atteggiamento solidale, all’INPS per avere un Fondo dedicato ai ‘nuovi’ poveri, ai cittadini che hanno perso il lavoro o che sono da tempo disoccupati. A voi senatori oltre al 50% dello stipendio, vi restano altre migliaia di euro in fringe benefits, che assommano a totali davvero ‘vergognosi’ se confrontati con gli stipendi dei medici ospedalieri, dei ricercatori universitari, dei vigili del fuoco, delle forze dell’ordine. Mi auguro che un’ingiustizia del genere sia al più presto eliminata, perché i cittadini sono davvero stanchi delle vostre prebende paradisiache. Siamo anche preoccupati per la pessima reputazione internazionale di cui il nostro Paese gode. Fenomeno sociopolitico anche recentemente riportato da giornali tedeschi i quali ci hanno affibbiato, senza mezzi termini, il marchio ufficiale di ‘Mafiosi’. Mentre i giornali olandesi ci ritengono beoni e scansafatiche. Per un’offesa del genere, se fossi parlamentare, mi batterei fino alla ‘morte’ per contrastare questa immagine negativa che ci hanno stampato sulla schiena.
Proporrei inoltre, come Senato e Camera, di acquistare pagine intere nei giornali tedeschi e olandesi sulle quali riportare quali siano i veri principi e valori del popolo italiano. Suggerisco di organizzare una campagna televisiva, comperando spazi pubblicitari, sulle reti tedesche, olandesi, austriache, francesi e farei proiettare, adeguatamente doppiati nelle rispettive lingue, gli splendidi programmi di Alberto Angela con i quali magistralmente presenta, le bellezze dell’arte, della natura, della cultura italiana, che nessun altro paese al mondo può vantare. Ma non basta: non appena possibile inviterei i parlamentari delle due Camere a scendere in piazza, assieme ai cittadini e manifestare contro la stampa estera, invitando a marciare per la buona reputazione italiana, anche deputati europei di altri Paesi. Una vera e propria campagna di immagine positiva del nostro Paese come non è mai stata fatta. Farebbe bene anche per rilanciare il turismo. Una mobilitazione forte e organizzata contro le denigrazione continua sugli stereotipi di noi italiani, con la speranza di farla finita una volta per tutte, senza lasciare la responsabilità della semplice risposta di routine al volenteroso ma assai modesto Ministro degli Esteri in carica. Concludo avvertendovi che ci sarà, a
causa del Cor19, un periodo tragico per tutti noi cittadini, causa la perdita di lavoro, la chiusura delle aziende e la crisi socioeconomica che durerà, spero di sbagliarmi, fino alla scoperta del vaccino. Ci aspettiamo una ‘giusta’ patrimoniale che dovrebbe essere a scaglioni a seconda delle disponibilità bancarie o finanziarie dei diversi cittadini e delle Società di capitali/persone. Ci aspettiamo una lotta senza esclusione di colpi, contro gli evasori fiscali, con manette certe e altrettanto rigore contro la corruzione. Insieme, dicono gli esperti, stiamo parlando di 250 miliardi di euro. Veda lei! A fronte di un piano di investimenti che porti la Sanità ad essere strutturalmente sempre pronta per tutti i nuovi virus che arriveranno, alle Infrastrutture stradali sicure, evitando la caduta periodica dei ponti, alla costruzione di nuove carceri per imprigionare gli spacciatori, tentacoli urbani della Mafia e alla messa in sicurezza di tutti i territori minacciati dai fenomeni climatici che arriveranno a causa della violenza perpetrata sull’ambiente e sulla natura dal nostro modello industriale e sociale. Oltre alla riorganizzazione/liquidazione di Aziende decotte (Alitalia in primis) che ingoiano inutilmente i fondi governativi riservabili ad altri investimenti più impellenti, a seguito della pandemia in atto. Riflettete e dimostrate coraggio e lungimiranza. Cordialmente”. Dr. Gian Paolo Pinton gianpinton@polistudio.com CITTADINI UNITI www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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dalla STRADA FedEx Surround
FedEx e Microsoft per la digitalizzazione del trasporto FedEx e Microsoft hanno annunciato una collaborazione pluriennale per “unire la rete globale digitale e logistica di FedEx con la potenza del cloud intelligente di Microsoft”. L’obiettivo è quello di garantire alle aziende un livello di controllo e di conoscenza del movimento globale delle merci senza precedenti attraverso la combinazione della rete FedEx con il cloud Microsoft, in particolare Azure e Dynamics 365. La prima applicazione nata da questa collaborazione è FedEx Surround che fornisce analisi quasi in tempo reale nel monitoraggio delle spedizioni al fine di migliorare la gestione delle scorte.
SATELLITARI
Dal 1° giugno 2020, è on line il nuovo e-shop della piattaforma satellitare su https: //www.tracker.it/shop. L’ecommerce di Tracker.it propone dispostivi per la localizzazione satellitare di veicoli che spaziano in vari ambiti; il più rilevante è sicuramente quello dei veicoli commerciali ed industriali, dove Transpobank S.r.l. la società che gestisce Tracker.it, ha una storia sul tracciamento dei camion davvero rilevante con il primo dispositivo Tracker Sat Guard commercializzato nel novembre 1996. In 24 anni di attività, la piattaforma è cresciuta esponenzialmente puntando sulle flotte aziendali con il rinnovamento dei servizi e dei dispositivi GPS che via via sono diventati sempre più evoluti. Lo shop on line propone in noleggio a prezzi molto convenienti tutti i servizi per il mondo trasporto, quali la localizzazione con mappa in modalità “Live”, percorsi, calcolo preciso delle soste degli autisti, report sui consumi di
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TRASPORTO ELETTRICO
A Stoccolma si viaggia con un’imbarcazione ibrida elettrica L’azienda Blidösundsbolaget, storica compagnia di navigazione che opera nell’arcipelago di Stoccolma, ha attivato una serie di test congiunti con Scania per la rimotorizzazione dell’imbarcazione M/S Rex con tecnologia ibrida. La barca, costruita nel 1937, trasporta ora pendolari da e per il centro di Stoccolma. L’M/S Rex opera quotidianamente su un percorso di 75 minuti sul lago Mälaren, tra il centro di Stoccolma e l’isola di Ekerö – nota per due siti patrimonio mondiale dell’UNESCO, tra cui il castello di Drottningholm, sede della famiglia reale svedese. La barca può ospitare fino a 150 persone e utilizza un motore diesel Scania da 13 litri conforme allo standard internazionale IMO Tier 3 sulle emissioni. Il sistema di propulsione è completato da un sistema di elettrificazione, che consente all’imbarcazione di avvicinarsi silenziosamente alla banchina. La potenza totale di propulsione è di 240 kW continui o 290 kW per una breve tratta, ma per mantenere l’imbarcazione alla velocità di crociera sono sufficienti circa 100 kW. In tali condizioni l’autonomia garantita è di due ore in modalità elettrica pura.
Tracker.it apre il suo shop on line carburante, il download legale dei dati del tachigrafo digitale, l’interconnessione con i navigatori per camion Garmin, la funzione di riconoscimento degli autisti ed i servizi di tele-vigilanza h24. Lo shop di Tracker.it poi spazia anche nei settori dei rimorchi e dei container con una
periferica satellitare a ricarica solare (Tracker Solar) che traccia i container senza alcun intervento per oltre dieci anni. Non mancano gli antifurti satellitari per i trattori stradali, auto, moto, barche e la novità di un dispositivo mobile per il rintracciamento di persone ed animali con l’aggiunta di un
pulsante di richiesta soccorso. L’e-commerce di Tracker.it copre quindi tutte le categorie, dalle aziende di autotrasporto a quelle agricole, dai veicoli privati alla sicurezza di persone e animali. Un e-shop completo e a prezzi molto convenienti. Per acquistare e noleggiare: http://www.tracker.it/shop
volta pagina
Valuta, analizza, agisci Paolo Volta, giornalista, saggista e consulente di Economia dei trasporti di
a
lla luce della storia delle società e della teoria dell’innovazione è fondato ritenere che per anticipare il futuro è cruciale l’esercizio di una costante attenzione nell’individuare i problemi, soprattutto quelli inattesi. Dani Rodrik, economista recentemente nominato da Papa Francesco membro ordinario dell’Accademia Pontificia delle Scienze Sociali, afferma che le crisi si dividono in due categorie: “quelle per cui non ci siamo preparati, perché nessuno le ha previste, e quelle per cui avremmo dovuto essere preparati, perché erano attese”. Il coronavirus appartiene a quest’ultime. Diversi organismi – Pentagono, Agenzia della sicurezza USA, OMS – hanno redatto report in tal senso, formulando suggerimenti sulle iniziative da prendere; primi segnali che non sono stati percepiti oppure sono stati sottovalutati. Il coronavirus, però, è solo uno dei tanti fattori di rischio che impattano e impatteranno nel breve periodo le supply chain. Ce ne sono molti altri: la Brexit, la guerra dei dazi Usa-Cina, i disastri ambientali e naturali sempre più frequenti, i cyber attacchi a computer e reti informatiche, i cambiamenti di leggi e normative, la volatilità della domanda, l’evoluzione continua
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delle esigenze dei consumatori, gli obiettivi di riduzione della CO2 e di sostenibilità ambientale. Alle prime avvisaglie di arresti della produzione da parte dei fornitori asiatici, i responsabili degli acquisti e della supply chain hanno dovuto prendere atto della vulnerabilità delle filiere globali, facendo emergere la necessità di un nuovo approccio alla gestione delle scorte. Gli analisti di McKinsey individuano alcune azioni da intraprendere per mitigare l’impatto del coronavirus sulle supply chain: prima di tutto, creare trasparenza sulle catene di approvvigionamento, identificando fonti alternative per la fornitura di componenti critici. In secondo luogo, si dovranno stimare le scorte disponibili lungo l’intera catena del valore, compresi i pezzi di ricambio e quelle scorte post-vendita, da utilizzare come ponte per mantenere attiva la produzione. Inoltre, non è necessario fare scorta di tutti i beni, ma disporre di consistenti giacenze di articoli di basso valore e di lunga durata può incrementare l’affidabilità della supply chain e ridurne la complessità. Sarà poi utile valutare la domanda realistica del cliente finale come pure ottimizzare la capacità di produzione e distribuzione per garantire la sicurezza dei dipendenti, ad esempio fornendo dispositivi di protezione individuale. Infine, individuare e proteggere la capacità logistica e, ove possibile, essere flessibili sulla modalità di trasporto. Il tutto attraverso una gestione della liquidità e del
capitale circolante netto eseguendo stress test per capire dove problemi alla catena di fornitura potrebbero causare un impatto finanziario. Anche la pianificazione integrata è messa in discussione: non più dalla domanda al calcolo dei fabbisogni, bensì dalle risorse certe al calcolo dei beni o servizi garantiti e, sulla base di questi, all’individuazione dei futuri clienti. È sempre più impellente la necessità di riprogrammare le catene del valore trasformando i fornitori strategici in partner. Il partner è il fornitore abituale, partecipativo e intelligente che pianifica, secondo un programma di lavoro. Abituale in quanto, a parte la frequenza della collaborazione e quindi della prestazione dei servizi, ha instaurato un rapporto fiduciario. È ovvio che tale caratteristica beneficia dell’accumulo di esperienza che esonera il cliente dall’obbligo di training continuo di nuovi fornitori o della costosa attività della ricerca di fornitori più economici. È corretto che il cliente o i responsabili delle società, nell’interesse proprio o dell’azienda si dedichino alla ricerca di fonti alternative. Ma “alternative” non vuol dire meno costose; vuol dire qualitativamente equivalenti. Il settore dell’autotrasporto, anello debole della supply chain, da tutti riconosciuto quale partner strategico di ogni progetto economico ma da sempre vessato nella prospettiva economica, lamenta da tempo l’assenza di una strategia a medio-lungo termine. Parafrasando Seneca: “Non esiste vento favorevole se non si sa dove andare”.
Le crisi possono essere imprevedibili o attese.
SALONE DEI TRASPORTI E DELLA LOGISTICA
ON THE ROAD
Ram e Jeep
numero UNO in Usa per ibridi
Come ogni anno l’EPA, l’agenzia del Governo federale degli Stati Uniti incaricata della protezione ambientale, ha pubblicato l’edizione annuale dell’Automotive Trends Report, in cui viene “fotografata” la situazione aggiornata al 2018 per le tecnologie e i risultati ottenuti da auto e light truck, per limitare l’impatto ambientale e per il 2019 della diffusione dei modelli “green”. Molto interessante è la posizione di FCA rispetto a tutti gli altri costruttori, con una percentuale più alta di immatricolazioni di modelli ibridi. Grazie a modelli come Chrysler Pacifica Hybrid, e alle versioni con sistema eTorque del pick-up Ram 1500 e della Jeep Wrangler, FCA si posiziona al 16%, staccando Toyota, Kia, Ford, Honda, Hyundai, Mercedes e Volkswagen. Il giudizio dell’EPA su FCA si basa sugli elevati livelli di vendita del Ram 1500, che con il sistema ibrido eTorque a 48 Volt sta contribuendo a migliorare il consumo medio nell’ambito dei pickup, che è passato da 21,7 mpg (10,84 litri per 100 km) nel 2018 a 22,3 mpg (10,54 litri per 100 km) nel 2019.
Un corteo per il vecchio
VERNON ERB
È morto a 84 anni Vernon Erb, noto filantropo, fondatore dell’impresa di trasporti che porta il suo nome e personaggio molto popolare nel mondo dell’autotrasporto tra il Nord degli Stati Unti e il Canada. La sua memoria ha ricevuto un tributo davvero commovente da parte di suoi dipendenti e colleghi. Circa 400 veicoli, compresi molti dello stesso Erb Group, hanno formato una lunga fila che ha sfilato davanti a casa Erb, a Wilmot, in Ontario, per rendergli l’estremo saluto. Erb, che ha fondato la Erb Transport, diventata poi Erb Group, nel 1959, partendo con un solo vecchio autocarro con cassone ribaltabile, aveva lasciato l’Azienda, dove ancora si recava tutti i giorni, solo due mesi fa, a causa dell’aggravarsi di una lunga malattia che lo avrebbe portato alla tomba. Il gruppo Erb è arrivato a circa 1.800 dipendenti e ha sedi in Canada, Ontario, Quebec, Manitoba e negli Stati Uniti, in Pennsylvania e Montana . Nel ’99 il figlio di Vernon, Wendell, è diventato prima CEO e poi, quando Vernon ha deciso di farsi da parte, una decina di anni fa, anche presidente della Compagnia.
Il PICK-UP più bello di sempre 20
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75° corso
PETERBILT
per giovani tecnici
Il programma Peterbilt Technician Institute (PTI) ha celebrato, a maggio, l’importante traguardo della cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti del suo settantacinquesimo corso. Gli undici diplomati specialisti in motorizzazioni Diesel si uniscono a un elenco crescente di diplomati PTI, quasi tutti impiegati presso i centri di assistenza Peterbilt in Nord America. Tutti gli studenti PTI partecipano a un programma di formazione di 12 settimane condotto da istruttori Peterbilt dedicati con lezioni pratiche e online che utilizzano gli strumenti e le tecniche più recenti per diagnosticare, riparare e mantenere i prodotti Peterbilt. “La rete di concessionari Peterbilt – ha detto Brian Brooks, Program Manager del Peterbilt Technician Institute – ha una domanda crescente di tecnici Diesel giovani e motivati; la PTI è una risposta a questa esigenza. Si tratta di una soluzione vantaggiosa per tutti, poiché i nostri giovani diplomati possono iniziare la loro vita lavorativa in officine di assistenza altamente qualificate, ottimi trampolini per la loro carriera futura”. Sin dal suo lancio, il programma PTI ha “sfornato” 745 tecnici certificati e vanta un tasso di collocamento del 95% presso una sede di assistenza Peterbilt. Ogni studente PTI ottiene 13 certificazioni Peterbilt e certificazioni per entrambi i motori PACCAR MX-11 e MX-13
La Hudson Moto Company, è sicuramente poco ricordata in Italia. Eppure si tratta di una casa automobilistica americana, fondata a Detroit nel 1909 che, tra la fine degli Anni Venti e i primi Anni Trenta, arrivò fino a essere il terzo Costruttore americano per volume di vendite, con 300mila esemplari prodotti, dopo FORD e Chevrolet.
Nel 1932 la Hudson lanciò in grande stile una nuova gamma di vetture, la Essex-Terraplane . Alla presentazione partecipò anche la trasvolatrice Amelia Earhart che ne fu madrina. Nel 1933 fu aggiunta alla gamma una linea di veicoli commerciali leggeri, ovvero di pick-up. Nel 1934 il nome “Essex” fu tolto e il veicolo diventò
semplicemente Terraplane. Nel 1936 furono aumentati i volumi produttivi dei veicoli commerciali e, nel 1938, vettura e pick-up furono denominati soltanto Hudson Terraplane. La caratteristica delle Terraplane era costituita dalle loro linee spiccatamente filanti e aerodinamiche, che ricordavano molto da vicino quelle degli aereoplani.
ON THE ROAD
Il MAGMA vince l’FCA Drive for Design Come d’obbligo, si è svolta in forma virtuale l’edizione 2020 del concorso FCA Drive for Design riservato negli Stati Uniti agli studenti della 10ª, 11ª e 12ª classe delle scuole superiori, corrispondenti agli ultimi 3 anni del nostro liceo. Gli elaborati sul tema che era stato proposto – il pickup Ram del futuro – sono stati valutati via web dalla giuria composta dal team del design di FCA US e dallo scultore di Detroit Josh Welton, noto nel mondo dei giovani artisti per le sue opere ottenute con saldatura del metallo. Il primo premio, a differenza delle edizioni precedenti, non ha previsto per il 2020 uno stage fisico nel design studio di FCA a Auburn Hills ma un potente computer interattivo con penna Wacom MobileStudio Pro 16 usato dai professionisti della creatività. È andato a Job Skandera, studente del 12° grado di Santa Clara, in California, che ha presentato il progetto Ram Magma. Al secondo posto Vincent Piaskowski (che lo scorso anno si era classificato 3° con il progetto Maserati Pescecane) che frequenta l’11° grado a Birmingham, nel Michigan e al terzo posto Alex David Kirschmann (11° grado) di Auburn Hills, nel Michigan.
E proprio dall’allora eccitante mondo degli aeroplani arrivarono due importanti testimonial per il nuovo veicolo: Charles Lindberg, il trasvolatore atlantico in solitaria e la stessa Amelia Earhart. Entrambi acquistarono una Terraplane facendole una grossa pubblicità e facendo sì che la vettura venisse soprannominata
“the ground plane” (l’aereo di terra). Del pick- up Terraplane, model year 1938, ancora considerato il più bel pick-up di sempre sembra che ne siano rimasti, completi e originali, soltanto 5 esemplari; uno di questi è stato appena battuto a un’asta di Sothebys a Auborn, in Indiana, per l’incredibile cifra di 246.200 dollari.
Il CASCADIA sbarca in Australia Il nuovo Freightliner Cascadia ha varcato l’oceano per approdare sui mercati australiano e neozelandese. A poco più di un anno dalla sua presentazione ufficiale negli Stati Uniti, sono iniziate le consegne dei primi Cascadia a clienti in Australia e Nuova Zelanda. Con una quota di mercato del 38%, Cascadia è leader indiscusso nel segmento dei camion per il trasporto pesante di lunga distanza (Classe 8) negli Stati Uniti. La controllata americana di Daimler, la Daimler Trucks North America (DTNA) esporta camion in Australia e Nuova Zelanda dal 1989, ma questa è la prima volta che viene offerta l’intera gamma Cascadia. Per adeguare il Cascadia alle esigenze di due mercati così diversi da quello statunitense, Daimler Trucks North America ha effettuato investimenti finanziari assai significativi che rappresentano la precisa volontà di un impegno di lungo termine in quei mercati. Le modifiche richieste dall’adattamento del veicolo hanno riguardato quelle per la guida a destra, per l’ottimizzazione del sistema di guida alle normative sui pesi, che in genere superano le 100 tonnellate consentite, per i paraurti speciali con protezione antincastro e una cabina sviluppata appositamente per l’Australia. Attualmente tra Australia e Nuova Zelanda circolano circa 20mila veicoli a marchio Freightliner.
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RUOTE INDUSTRIALI
VOLVO TRUCKS
Autisti al centro dell’universo
L
o avevamo già sottolineato: la sicurezza è uno dei pilastri su cui si fonda la mission di Volvo Trucks. Non si tratta solo di sicurezza stradale, e quindi guida sicura, ma anche, e soprattutto, di sicurezza dell’autista, intesa come comfort. Perché un autista sicuro e a proprio agio nel suo lavoro è un uomo che lavora bene, produce di più ed è, a sua volta, più sicuro per gli altri. Per questo motivo la Casa di Göteborg ha letteralmente trasformato la sua nuova gamma di veicoli: veicolo-autista non è più un binomio ma diventa un’unica entità. Volvo Trucks diventa in questo modo precursore di una consapevolezza che la crisi sanitaria causata dal Covid-19 ha reso evidente: il ruolo centrale degli autotrasportatori nei momenti storici più critici. Non è un caso che in casa Volvo gli autisti siano da sempre chiamati “Heros”. FH, FH16, FM e FMX diventano veri e propri ambienti di lavoro all’interno
dei quali l’uomo (o la donna) alla guida possono sentirsi al sicuro. Tutto è pensato intorno al conducente, perché il miglioramento della sua postazione possa garantire sicurezza, efficienza, comfort e produttività.
LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
“Una ricerca condotta all’interno di Volvo Trucks ha messo in luce come il 97% degli incidenti occorsi agli autisti siano causati da un fattore umano e non da problemi legati direttamente al veicolo” ci racconta Claudio Sivilotti, Product Manager di Volvo Trucks. “Per questo motivo tutto all’interno delle cabine dei veicoli Volvo è stato ripensato per garantire ai conducenti la migliore concentrazione possibile, che si traduce quindi in una migliore produttività e una maggiore sicurezza”. Si parte dall’isolamento, sia termico sia sonoro, che diventa di serie sui nuovi veicoli: caratteristiche che garantiscono un riposo notturno più confortevole e una conseguente giornata di
Garantire la sicurezza degli autisti vuol dire garantire efficienza e produttività. Per questo motivo in Volvo Trucks tutto è pensato intorno alla figura dei conducenti, gli “heros” dei giorni nostri di
Valeria Di Rosa
viaggio più rilassata. L’area del guidatore viene adattata a una fruibilità migliore: lo spazio di lavoro ruota intorno all’autista. Un cruscotto moderno presenta un display da 12 pollici ad alta risoluzione completamente digitale, con 4 opzioni di visualizzazione a seconda della situazione di guida e delle informazioni che si vogliono visualizzare: Vista Home, Vista Focus, Vista Navigazione e Vista Carico. Il display legge e riconosce la segnaletica stradale (divieti di sorpasso, tipo di strada e limiti di velocità) e i simboli della convenzione di Vienna in autostrada. A destra, un display laterale da 9 pollici permette di controllare le funzioni di infotainment, assistenza alla navigazione, informazioni sul trasporto e monitoraggio tramite telecamera. Facilmente raggiungibile, il display offre al conducente diverse possibilità di interazione: tramite controllo
La cabina dei veicoli Volvo Trucks è pensata come un vero e proprio ambiente di lavoro all’interno del quale l’autista può comunicare agevolmente con il proprio veicolo.
vocale, direttamente tramite il touchscreen e il pannello di controllo del display o tramite i pulsanti al volante, posizionati in modo intuitivo. Il controllo vocale, integrato con il sistema Alexa di Amazon, permette di controllare i dati di navigazione, dettare messaggi, gestire la rubrica e la radio, a sua volta gestita anche da comandi fisici o touch. Il sistema automatizzato riconosce fino a 7 voci e più di 30 caratteri di lingua diversi. Sarà così più facile interagire con il veicolo nella propria lingua madre. I fari a LED, sia nella versione abbagliante sia in quella anabbagliante, disattivano specifiche sezioni se incrociano un altro veicolo o ne trovano uno davanti. In questo modo l’autista può viaggiare con la migliore luminosità possibile a garantirgli una visibilità stradale ottimale. “Tutto è stato pensato per migliorare le caratteristiche dei veicoli e offrire all’autista un luogo di lavoro sicuro” ci spiega Sivilotti. Gli avvisi di sicurezza diventano prioritari su qualsiasi altra azione: telefono, radio o altri dispositivi vengono frizzati se il sistema rileva un problema di sicurezza. I nuovi veicoli possono montare fino a 8 telecamere, che possono essere cablate direttamente dalla cabina e comandate in base alle azioni svolte: la retromarcia, ad esempio, attiverà la telecamera posteriore. Una telecamera posta alla base dello specchietto retrovisore destro consente una visibilità di 180°, fino a 3 metri davanti e lungo tutto il lato destro del veicolo. Ancora una volta, sicurezza prima di tutto. Anche l’occhio, però, vuole la sua parte, e allora ecco che i nuovi veicoli presentano un look accattivante: grande attenzione è stata posta alle combinazioni cromatiche mentre all’esterno, i fari a V, simbolo della casa, sono stati spostati verso l’esterno per armonizzarsi con il resto della cabina, così come gli indicatori di direzione, adesso posti sulla portiera. A guadagnarne è l’aerodinamica del veicolo che risulta migliorata: anche l’FH, il veicolo con la cabina più alta, registra 0,5 punti in più di performance sui consumi.
PRESTAZIONI A FAVORE DEI CONSUMI
Massima concentrazione sull’autista vuol dire anche rispondere alle esigenze
economiche dei clienti. Garantire consumi ridotti è una di quelle esigenze. Aspetto verso il quale Volvo Trucks è particolarmente sensibile: per rispondere ancora una volta alle esigenze dei clienti, i veicoli Volvo diventano la perfetta sintesi di prestazioni elevate e controllo dei consumi. Ecco, quindi, che il Cruise Control, che permette un controllo della velocità anche in modalità coda, garantisce una guida più rilassata senza la necessità di un cambio continuo di marcia e un conseguente risparmio di consumi; ma con un limite volutamente imposto: i veicoli, tra 0 e 90 km/h, non ripartono autonomamente ma solo premendo l’acceleratore o il tasto di accensione. In questo modo il guidatore riesce ad avere il pieno controllo di eventuali imprevisti che posso presentarsi alla ripartenza. Il sistema predittivo di navigazione ISee consente di ottimizzare i consumi fino al 5% grazie all’integrazione di un software di lettura della topografia che permette ai veicoli di adattare la marcia in base alle strade percorse. Se I-See riconosce una salita, il veicolo accelera e resta più a lungo in una marcia più alta: in questo modo, evitando i cambi marcia superflui, l’avanzamento in salita risulta più agevole ed efficiente in termini di consumi. Il sistema I-Save, progettato per ridurre ulteriormente il consumo di carburante, consente agli autisti di guidare a regimi bassi con una marcia più alta per un tempo più lungo e, oltre a ridurre il consumo di carburante, contribuisce a una guida più fluida e silenziosa. Le prestazioni restano altissime: sono gli stessi autisti, nei loro feedback, a sottolineare come a fronte di un risparmio di consumi dal 5 al 12% hanno registrato da 1 a 3 km/h di velocità in più.
supportata il più possibile” ci spiega Giovanni Viganò, Service Director di Volvo Trucks. I sensori posizionati sui componenti chiave dei veicoli, come ad esempio freni, cambio, frizione, forniscono informazioni sui veicoli segnalando eventuali usure. Le informazioni sono trasmesse direttamente al veicolo oppure alla casa madre, che mette in contatto l’autista con l’officina che lo serve. Ogni informazione è indirizzata alla cura e alla produttività del veicolo nella sua piena operatività al fine di semplificare la gestione del veicolo stesso. La connettività permette anche di fornire informazioni in ausilio alla guida e ai sistemi di sicurezza. Algoritmi testati informano il cliente di eventuali criticità o necessità di intervento. In futuro, attraverso il portale Volvo Connect sarà possibile predire con due settimane di anticipo eventuali danni del veicolo avvertendo in tempo reale il
UN MONDO CONNESSO
responsabile della flotta o il proprietario del veicolo ed evitando, in questo modo, un costoso fermo macchina. Un numero sempre maggiore di informazioni sullo stato di salute del veicolo sarà fornito direttamente alla centrale operativa delle flotte clienti oppure agli uffici dei piccoli trasportatori. Attraverso la connettività le officine specializzate saranno in grado di fare operazioni da remoto, come ad esempio gli aggiornamenti di alcuni software, ottimizzando così i tempi e i costi di manutenzione.
Se in Volvo Trucks la sicurezza è la chiave di volta di ogni miglioramento perseguito, anche l’aspetto tecnologico diventa, in ogni veicolo, un aspetto prioritario. Siamo in un’epoca nella quale il rapporto tra uomo e tecnologia è inscindibile: per questo motivo tutti i veicoli prodotti dalla casa a partire dal 2015 godono di sistemi di connettività basati su sensori che permettono di monitorare lo stato di salute di un veicolo. “Tutto è pensato affinché la vita dell’autista a bordo sia
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RUOTE INDUSTRIALI
VOLVO TRUCKS FORMAZIONE E INFORMAZIONE
Se connettività e caratteristiche fisiche e tecnologiche dei veicoli sono pensate per migliorare le prestazioni e garantire sicurezza e produttività degli autisti, allo stesso modo la competenza e la preparazione degli stessi conducenti diventano un punto focale sul quale Volvo Trucks lavora costantemente. Per questo motivo promuove corsi dedicati ai conducenti che mirano a formare figure professionali specializzate.
“Nessun autista usa in modo consapevole la pluralità dei dispositivi” ci spiega Viganò. “Per questo motivo i nostri corsi sono finalizzati a far conoscere e far usare il 100% di tutte le possibilità offerte dal veicolo”. Conoscere dettagliatamente un veicolo, in fondo, vuol dire trarne i migliori risultati, diminuire i consumi e ottimizzare la propria efficienza.
IL FUTURO È GREEN
In autunno ricominceranno le vendite dei nuovi veicoli Volvo Trucks, rallentate dall’esplosione del Covid-19. Veicoli ecosostenibili, che non perdono però di vista l’importanza che i clienti dedicano alle prestazioni. Volvo Trucks punta quindi sul Diesel di ultima generazione e sull’adozione del LNG su FH e FM. L’LNG ha grandi potenzialità sia nel corto che nel lungo raggio e garantisce un impatto climatico notevolmente più ridotto. La catena cinematica dei veicoli Volvo alimentati
Il nuovo portale Volvo Connect offre un’unica interfaccia per le funzionalità e i servizi digitali e permette ai clienti di poter usufruire di tutti i vantaggi legati alla digitalizzazione e alla connettività in modo semplice e intuito.
a gas si basa sulla stessa tecnologia usata per i motori dei modelli diesel: per questo motivo, nei suoi veicoli alimentati a gas, Volvo offre le stesse prestazioni dei modelli diesel equivalenti ma con il 20% in meno di emissioni di CO2. Il futuro di Volvo Trucks è, dunque, green, perché veicoli pesanti sostenibili
Prepara alla salita successiva
Controlla la frenata in discesa
Procede per inerzia prima della discesa
Regola la velocità in cima alla salita
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Evita le scalate
Crea lo slancio
Il sistema I-SEE permette di risparmiare fino al 5% di carburante.
permetteranno un miglioramento climatico e ambientale rilevante e un miglioramento dell’ambiente di lavoro dei conducenti, che ancora una volta tornano ad essere il punto di partenza di ogni progetto della casa. Per questo motivo oggi l’azienda punta verso l’elettrico, con i primi veicoli elettrici, FL e FE, destinati alla distribuzione locale e alla raccolta dei rifiuti in ambienti urbani. Nel futuro anche i veicoli pesanti potranno percorrere la stessa strada.
LA RICERCA DELLA FELICITÀ
Una ricerca condotta presso l’Università di Warwick, in Gran Bretagna, ha messo in luce come le persone felici sul posto di lavoro siano più produttive del 12%. Lo sa bene Volvo Trucks che sul comfort degli autisti ha modellato la sua nuova gamma: FH, FH16, FM e FMX diventano così gli alleati degli “Heros” della strada.
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MAN TRUCK & BUS
Chiedimi se sono La nuova gamma del Leone introduce una serie di soluzioni innovative che rendono il business del trasporto più semplice, sicuro ed efficiente. Questo si traduce in maggiore serenità e produttività di chi è alla guida dei nuovi truck di
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Luca Barassi
febbraio abbiamo assistito a Bilbao a un lancio epocale: dopo 20 anni di Trucknology Generation, MAN ha rinnovato completamente la propria gamma di veicoli, incentrandola e disegnandola attorno a chi ogni giorno è a bordo. Sembra un paradigma banale e quasi ovvio ma non lo è affatto perché questo ha significato riprogettare praticamente da zero non solo la cabina, ma l’intera catena cinematica, oltre a introdurre dispositivi di ultima generazione in grado di rendere la vita dell’autista estremamente semplice e produttiva. Perfettamente in linea con il claim del Costruttore tedesco #SimplyfingBusiness.
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felice Sul numero di aprile di Trasportare Oggi vi abbiamo dato una panoramica generale della nuova gamma, sottolineando come sotto un design esterno, moderno sì ma tutto sommato non rivoluzionario, si nasconde un veicolo totalmente nuovo. In queste pagine, quindi, vogliamo focalizzarci su alcuni degli elementi che rendono questi “Leoni” delle vere e proprie macchine da… trasporto.
FOCUS SULL’AUTISTA
“Business is business”, recita un vecchio detto, ma “Confort is confort” aggiungiamo noi, dato poi che il benessere di chi lavora si traduce comunque in produttività. È anche per
questo che MAN ha voluto dare in mano a flotte e padroncini una “macchina” che facesse sentire loro sempre a casa, anche durante le lunghe trasferte nazionali e internazionali. Nel riprogettare una intera gamma come ha fatto il Costruttore tedesco, dunque sono stati presi in considerazione numerosi elementi, sia dal punto di vista di design, ma soprattutto in termini di soluzioni e dispositivi innovativi. Avremo modo, nel corso dell’anno, di approfondire diversi aspetti della nuova Trucknology Generation, ma per adesso concentriamoci su MAN EasyControl, MAN SmartSelect, i nuovi Assistenti alla guida e i nuovi sedili MAN Vario.
MAN EasyControl
A PORTATA DI PORTIERA In perfetta ottica di miglioramento del confort di lavoro, MAN introduce sulla portiera lato autista una plancia dove installare alcuni interruttori che comandano funzioni abituali quando si è a terra: chiudere il tettuccio scorrevole, attivare i fari di lavoro o avviare il motore per la procedura di ribaltamento. La tastiera è raggiungibile comodamente con la porta del conducente aperta e, in questa posizione, è protetta dagli spruzzi d’acqua e dalla polvere. A seconda dell’impiego del veicolo, il cliente può scegliere tra interruttori standard, programmati da un’officina secondo le proprie richieste, oppure ricorrere ad assegnazioni preconfigurate specifiche.
MAN Return Assist e Lane Change Support
ASSISTENTI ATTENTI! Gli assistenti alla guida sono adottati dai veicoli pesanti ormai da diversi anni. L’evoluzione però di questi dispositivi non è uguale in ogni marchio. MAN ha dotato i propri veicoli di numerosi “Assistenti”, innovativi e all’avanguardia. Tra questi va sicuramente evidenziato il Lane Return Assist in grado di mantenere il veicolo all’interno della carreggiata, anche grazie alla combinazione con MAN ConfortSteering. Altro dispositivo estremamente utile e orientato alla sicurezza di marcia è l’LCS, ovvero il Lane Change Support, che si avvale allo stesso modo dei sensori radar ed esegue il monitoraggio delle zone laterali a sinistra (finora unico nel settore dei veicoli commerciali) e anche a destra accanto alla corsia, a una velocità da 50 km/h. Se durante un cambio di corsia i sensori riconoscono una situazione di pericolo derivante da un veicolo in avvicinamento da dietro, avvertono tempestivamente il conducente allo stesso modo attraverso i LED nei montanti.
MAN Sedile VARIO
MAN SmartSelect
SEDILI SMART
BASTA UN TOCCO
Particolare attenzione è stata messa al design e al confort dei sedili. Per esempio, per entrambi (autista e passeggero) oltre alla linea del contorno completamente nuova, i sedili sono contraddistinti da altre novità, ad esempio nei modelli pneumatici la regolazione dell’altezza della cintura di sicurezza è integrata, la regolazione estremamente intuitiva, i supporti lombari e altro. La vera novità, però, la si trova nel sedile del passeggero che può essere ribaltato e trasformato in un comodo tavolino di lavoro o portaoggetti, oppure in una poltrona orientabile per guardare Tv o rilassarsi. Insomma, un ambiente studiato in ogni minimo dettaglio per dare a chi vive a bordo tutte le occasioni di sentirsi come a casa.
È forse questo l’elemento più distintivo della nuova cabina MAN. Una sorta di joystick, ma molto intelligente, in grado di far selezionare all’autista la maggior parte delle funzioni del veicolo, in modo intuitivo e senza distogliere lo sguardo dalla strada. Infatti, nel riprogettare il cockpit, oltre a inserire il MAN SmartSelect si è fatto in modo che i display del cruscotto fossero posizionati affinché l’occhio di chi guida possa rimanere direzionato verso la strada, pur ricevendo le informazioni dal monitor. Il selettore intelligente dei nuovi MAN non solo è dotato di una doppia ghiera di controllo, ma la sua parte superiore è un vero e proprio touchpad che permette di inserire comandi semplicemente disegnandone le lettere con il dito. L’adattamento del feedback tattile come il bloccaggio o il punto di pressione consente di effettuare un’immissione mirata nonostante i movimenti verticali del sedile di guida pneumatico. Inoltre, un supporto del palmo stabilizza la mano utilizzata per il controllo e sostiene il braccio del conducente che però può essere facilmente ribaltato in avanti quando non viene utilizzato per un facile passaggio verso il sedile del passeggero. Tra le numerose funzioni che possono essere controllate da MAN SmartSelect c’è ovviamente MAN MediaSystem, il sistema multimediale di MAN dotato di un display a colori antiriflesso di 12,3’’. Oltre a ricevere le emittenti radio standard e digitali, è presente una varietà di opzioni di collegamento per telefoni cellulari e tablet, tramite USB/AUX oppure Bluetooth®, per riprodurre i propri file o per ascoltare la musica con Mirrorlink. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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RUOTE INDUSTRIALI
DAF
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cantiere
i torna in pista! Dopo il lungo lockdown che ha visto interrompere tutte le attività di prove su strada e fuori strada, è DAF a riaprire le danze con un veicolo dedicato ad uno dei settori più colpiti, quello del Construction e dell’edilizia. L’occasione è la prova del DAF CF 530 FAD in una delle cave nei dintorni di Milano. Una cava piccola ma molto adatta a provare tutte le caratteristiche e le potenzialità off-road di questo veicolo che è dotato, lo diciamo subito, dell’innovativo cambio automatizzato ZF TraXon, particolarmente adatto alle situazioni impegnative, soprattutto se dotato del software Offroad di cui parleremo più avanti.
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UNA PROVA… SANIFICATA
Certo, mascherine, guanti e tutte le norme anti coronavirus messe in atto in modo impeccabile da DAF Veicoli Industriali, rendono il test drive un po’ diverso dal solito e inusuale; ma di necessità virtù e l’esperienza di guidare un truck 8x4 come questo potente DAF dopo il lungo stop, è sicuramente esaltante ed emozionante. La location scelta è la Cava Merlini di Gaggiano, nella periferia sud ovest di Milano che, in piena attività, ha ospitato le nostre prove. Si tratta di un percorso molto adatto alle caratteristiche del DAF CF 530 FAD un 8x4 con motore Paccar da 13 litri e 530 cavalli, con impegnative salite sulle
alte “dune” di ghiaia e sabbia accumulate in cava. La nostra prova, comunque, prevede una guida “assistita”, ovvero in compagnia di un demo driver d’eccellenza, Gianluca Dall’Olio, Sales&Homologation Engineer dell’importatore della Casa olandese. È lui, infatti, che ci spiega nel dettaglio il funzionamento in cava del veicolo DAF e delle particolarità del cambio ZF montato sullo stesso. “Questo veicolo – conferma Gianluca – è la punta di diamante della gamma cavacantiere di DAF”. Ce ne rendiamo subito conto, in effetti, quando affrontiamo le prime curve tra le montagne di sabbia e, soprattutto, le discese con il
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UN AIUTINO Prova presso la Cava Merlini di Gaggiano (Mi) del veicolo di punta della gamma
Construction del costruttore olandese di
Luca Barassi
cassone ancora vuoto. Il mezzo risponde, infatti, in modo agile e dinamico e risente minimamente del poco peso sugli assali posteriori.
Come abbiamo accennato il veicolo in prova è dotato in un cambio Traxon integrato con il software off road che permette di ottimizzare i cambi marcia in modo da non perdere coppia nelle condizioni di trazione maggiore. I cambi marcia con TraXon, infatti, sono molto fluidi e passano inosservati al conducente che, di conseguenza, non sente la necessità di intervenire. In questo modo si riduce anche la possibilità di errori di guida personali o di una guida inefficiente. “Inoltre – ci spiega il nostro accompagnatore – il software gestisce le condizioni di carico effettive, calcolando quale marcia è migliore per la partenza, quali i tempi di cambio marcia e sincronizzazione”. Sono disponibili diverse applicazioni software per la strategia di cambio marcia per le condizioni di funzionamento specifiche di un’applicazione del veicolo tra cui, appunto, l’off-road. La modalità fuori strada garantisce una potenza di trazione pressoché ininterrotta sulle ruote motrici per mantenere il veicolo in movimento.
La strategia di cambio marcia fuori strada si basa sul regime del motore; prevede l’azionamento progressivo della frizione e un comportamento transitorio ottimale del motore. L’MX Engine Brake viene utilizzato per una sincronizzazione più rapida motore-cambio per ottenere un comando del cambio rapidissimo. La modalità fuori strada consente una spinta in partenza molto dinamica su terreni instabili, e inoltre, se il veicolo è provvisto di ASR (controllo antislittamento) è consentito un maggiore slittamento delle ruote. “Tra l’altro – ci spiega ancora Gianluca – La funzione fuori strada TraXon è disponibile sia con guida in avanti che in retromarcia”.
SPINTI O TRAINATI DA UN 8X4
È evidenti che in terreni difficili come quelli dei cantieri o addirittura delle cave, la trazione svolge un ruolo fondamentale, come abbiamo visto anche nella scelta del cambio montato su questo veicolo. Anche se, poi, il DAF CF 530 FAD si comporta benissimo anche quando passa sul selciato stradale. La trazione comunque è affidata ad un doppio ponte posteriore a doppia riduzione con riduttore epicicloidale nei mozzi, mentre all’anteriore è montato un doppio assale sterzante la cui capacità tecnica è di 9 + 9 tonnellate.
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DAF
La plancia del DAF CF 530 FAD rispecchia perfettamente qualla dell’intera gamma con in più il tasto che inserisce il software off-road.
IL CONFORT ANCHE IN CAVA
Come abbiamo detto la maggiore sensazione di confort di questo veicolo è data dalla guida estremamente fluida e dinamica, dove l’intervento dell’autista è ridotto davvero al minimo. Molto utile anche la funzione “tartaruga” del variatore di marcia che consente microregolazioni in fase di manovra, soprattutto in punti particolarmente delicati che si possono trovare negli ambienti tipicamente frequentati da questo mezzo d’opera. Però, va anche detto, che il confort lo si ritrova anche nella stessa cabina (Day Cab), sia in fase di salita e discesa, ma soprattutto una volta seduti al volante dove si ritrova lo stesso family feeling di tutta la gamma DAF.
DAF CF 530 FAD 8x4 DAY MOTORE Paccar MX CILINDRATA 13000 POTENZA 390 kW/530 Cv PASSO 2050 + 2300 + 1400 mm CAMBIO TraXon a 16 marce FRENO MOTORE Mx ASSALE 2x9,00 t, parabolica, ANTERIORE 187N PONTE 2x13,00 t, POSTERIORE trapezoidali RAPPORTO AL 4. 12 CABINA
PONTE PNEUMATICI SERBATOIO MTT MTC
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13R22,5 Goodyear 330 l 40.000 kg max 80.000 kg relativa a barra di traino
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Unico difetto, decisamente veniale e che è ovviamente perdonato a un mezzo d’opera, è la difficoltà di passaggio dalla zona di guida a quella del passeggero… ma quante volte ci capiterà di doverlo fare nelle mission tipiche di questo mezzo? Anche i sedili, infine, contribuiscono a rendere molto confortevole il lavoro sul DAF che nella sua sobrietà costituisce un perfetto strumento di lavoro in tutte le situazioni, compresa questa della cantieristica.
DAF TRANSPORT EFFICIENCY
È la filosofia portata avanti ormai da diversi anni dal Costruttore di Eindhoven, che si concretizza sia nel confort di guida di cui abbiamo parlato, ma anche nell’ottimizzazione
del consumo di carburante, anche in condizioni estreme come quelle che deve affrontare il DAF CF 530 FAD. La DAF Transport Efficiency è una nuova filosofia di produzione dei veicoli olandesi che hanno portato le gamme XF e CF ad ottenere risparmi di carburante fino al 7 per cento, lavorando su componentistica, ottimizzazione del motore e soprattutto sui pesi. “Con questa prova – ha affermato con orgoglio Mauro Monfredini, Marketing Manager di DAF Veicoli Industriali – abbiamo voluto dare un segnale importante di ripartenza dopo il lungo periodo di fermo, sottolineando quanto per noi sia importante l’efficienza dei veicoli che mettiamo a disposizione dei nostri Clienti, per qualsiasi esigenza di trasporto”.
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SCANIA
Una specializzazione importante e che spesso va in controtendenza rispetto al mercato Andrea Trapani
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el settore del cava cantiere, gli autisti affrontano spesso sfide difficili: scadenze serrate, cantieri con spazi ridotti per la retromarcia o per la consegna del carico, aree con terreni cedevoli o sabbiosi e, non ultimo, il traffico. La sicurezza è pertanto un aspetto di fondamentale importanza. Per farsi guidare in questo mondo è altrettanto importante avere una guida esperta come Sabrina Loner, Responsabile vendite e sviluppo Costruzione, Distribuzione e Public & Special Vendite Veicoli di Italscania S.p.A.: “Stiamo parlando di un mercato che, negli ultimi 5 anni, ha registrato una crescita continua sia per quanto riguarda la vendita di tipper che di betoniere. Ora comincia a subire i primi contraccolpi del lockdown, ci aspettiamo ripercussioni ma questo è un settore che, pur senza raggiungere grandissimi numeri, ci ha sempre sollecitato con una richiesta continua di mezzi anche nel periodo di chiusura”. Parliamo quindi di una delle nicchie anticicliche rispetto al crollo della compravendita degli autocarri registrato
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gioco duro…
Quando il si fa
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durante l’emergenza sanitaria: “Confermo, anche nel periodo di fermo i clienti hanno continuato a cercare telai per cassoni e betoniere. La domanda c’è ancora ed è forte: basti pensare che, nei vari scenari della crisi, il mondo delle costruzioni per gli esperti resta uno di quelli che potrà mantenere le precedenti quote di mercato, se non addirittura finire in crescita”. E anche i numeri di Scania confermano questo trend: “Abbiamo registrato dati positivi per i primi cinque mesi dell’anno tanto che, a forza di crescere, siamo saliti sul podio costruttori del mercato italiano”.
stiamo crescendo e continueremo a farlo”. Uno dei valori aggiunti forniti da Italscania è quello del test and drive: “Lo stiamo portando avanti anche nel mondo delle costruzioni: per quanto riguarda il 2020 stiamo partendo adesso, non in modo così massiccio come pensavamo ma stiamo già facendo le prime prove con clienti mirati. Tutto, ovviamente, in completa sicurezza”. Una possibilità che la clientela apprezza particolarmente: “Solo provando un nostro veicolo aumenta la consapevolezza del cliente nello scegliere Scania”, conferma Sabrina Loner.
IL PERCHÉ DI UN SUCCESSO
L’OFFERTA NEL CAVA CANTIERE
I motivi di questo successo sono chiari, come spiega Loner: “La conoscenza e la consapevolezza del nostro prodotto ci hanno aiutato a raggiungere questo obiettivo, sappiamo di poter fornire quel veicolo aggressivo richiesto in questo settore. Il mezzo c’è, in più abbiamo un’offerta mirata grazie alla quale
Lo sforzo di Scania per fornire le soluzioni più adatte per il mercato cava cantiere è stato importante in questi anni tanto che sono state introdotte caratteristiche vincenti per tutti quei veicoli che necessitano prestazioni ottimali a prescindere dal luogo in
SCANIA consegnati ad Anas 6 nuovi veicoli per sfidare gli inverni più rigidi
Scania si è aggiudicata il primo lotto del bando di gara indetto da Anas per la fornitura di 6 autocarri pesanti a trazione semplice 3 assi, 6 Scania P 360 B6X4*4HA, allestiti per operazioni e viabilità invernale. La carovana di veicoli, scortata dal team di Italscania, è partita dalla sede dell’azienda a Trento e ha attraversato letteralmente tutto lo stivale per raggiungere i siti ANAS di L’Aquila e Cosenza. Un mezzo ha fatto il proprio ingresso trionfale a Roma, raggiungendo la sede ANAS nel centro città per essere visionato e testato da tutta la squadra ANAS prima di prendere il proprio posto nel cantiere di Cosenza. I mezzi sono dotati dei nuovi motori Scania Euro 6 da 9 litri, 5 cilindri in linea, nella versione da 360 CV. Sono allestiti con innovative attrezzature invernali prodotte da Bucher Municipal Italia, presso le officine Giletta. In particolare sono dotati di spargisale “serie UniQa”, che lavorano in modo completamente automatizzato, e lame sgombraneve autostradali equipaggiate con l’innovativo “sistema brevettato MBS”, migliorando così la qualità dello sgombero neve e la sicurezza delle strade.
CONSEGNE
cui operano: “La nostra gamma XT è nota anche per essere la gamma nella gamma; infatti è stata studiata per l’ambiente e per le costruzioni ma può essere adattata anche ad altre diverse soluzioni. Ha un design potente e molto aggressivo che si presta bene al contesto cantieristico”, spiega Loner. “Questi veicoli vengono scelti per la loro affidabilità e per la loro robustezza: la disponibilità e l’uptime sono fondamentali assieme alla loro efficienza”. Tra le caratteristiche più apprezzate si possono ricordare il comfort dato dalle sospensioni posteriori, la robustezza e la precisione dello sterzo, senza dimenticare la sicurezza delle cabine che devono superare le severe “norme di resistenza svedesi che sono le più rigide al mondo”. Non solo. Uno dei principali vantaggi offerto dalla gamma XT è la maggiore visibilità dalla postazione di guida: quando un autocarro parte da una cava di ghiaia o da terreni difficili per consegnare un carico in cantiere, il più delle
Da sinistra: Simona Ambrosio (ANAS), Michele Giuliano (Giletta), Roberto Mastrangelo (ANAS), Sabrina Loner (ITALSCANIA), Gilberto Piccioni (ANAS).
I CLIENTI
volte si troverà in un ambiente difficile, dove la visibilità è scarsa. Tuttavia, la gamma XT ha pensato anche a questo: “In questa gamma è stato abbassato il cruscotto e la base dei finestrini laterali, ridisegnati gli specchietti e il montante anteriore e spostata la posizione di guida in avanti – e più vicino alla porta laterale – per migliorare la visione diretta dell’autista. Offriamo cabine che sono vincenti nel mondo delle costruzioni perché garantiscono, allo stesso tempo, piena accessibilità, comfort, spaziosità, buona qualità dei materiali, ergonomia della plancia, un ottimo quadro strumenti e una grande vivibilità. Anche la sicurezza è importante: per aumentarne ulteriormente il livello, Scania ha reso disponibile anche un airbag laterale a tendina che si attiva quando il veicolo è a rischio di ribaltamento”. Niente da aggiungere. Questa gamma,
infatti, soddisfa i requisiti di sicurezza attraverso versioni aggiornate del freno di emergenza automatico (Advanced Emergency Braking, AEB) e dell’avviso del cambio di corsia (Lane Departure Warning, LDW) in cui i sensori aiutano a frenare in presenza di veicoli di fronte all’autocarro, laddove necessario, o avvertono l’autista se il veicolo si sta dirigendo verso un’altra corsia o fuori strada. “Sono innumerevoli i motivi per cui i clienti apprezzano la nostra offerta”, ricorda Sabrina Loner. “Oltre alle particolarità tecniche più apprezzate – dalla gestione del cambio marcia Opticruise alla frizione on demand, dall’efficacia del sistema di frenata alla prestazioni del motore con i motori V8 che rappresentano il nostro fiore all’occhiello per la loro versatilità – è fondamentale anche la collaborazione della rete e la gestione del postvendita”.
In tal senso un chiaro esempio di soddisfazione viene da uno dei clienti storici di Italscania, una storia che merita essere raccontata. “Il comfort, la stabilità e la manovrabilità sono state le caratteristiche che hanno convinto nuovamente il nostro cliente Inerti Minucciano a sceglierci per un’importante fornitura di sette pezzi, di cui quattro G450 8x4 HZ, allestiti con cassone di marca Pastore. Un successo che nasce sia dalla combinazione di un ottimo prodotto che ci viene riconosciuto dalla clientela, sia dall’aver consolidato una forte relazione step by step con il nostro concessionario di zona (Italcar di Lucca, ndr). Il lavoro capillare della nostra rete vendita è importante, Valter Ardenti è stato fondamentale nella costruzione di una relazione con Interti Minucciano e nel venire incontro alle esigenze di questo settore offrendo servizi importanti come l’assistenza on site: un servizio fondamentale per chi necessita di manutenzione sul posto per evitare le pesanti conseguenze di eventuali fermi macchina. Insomma, I nostri truck sono il prodotto migliore visto che combinano le prestazioni di un brillante motore alla maneggevolezza del mezzo”. Un messaggio chiaro per i professionisti del settore cava cantiere: Scania c’è.
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RUOTE COMMERCIALI
CITROËN Fuori dal lockdown arriva l’ ë-Jumpy. Valentino Munno, Direttore Vendite Citroën Italia, descrive il mercato e la transizione energetica del Double Chevron di
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sì no
Elettrico , compromessi
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ià a inizio anno il mercato aveva cominciato ad accusare qualche colpo. Complice l’incertezza sugli incentivi e anche un naturale andamento ciclico delle immatricolazioni. La crisi pandemica però ha scombussolato le carte e costretto a cambiare strategie e previsioni. “Infatti – osserva Valentino Munno, da ormai quasi un anno a capo delle vendite del marchio francese in Italia – i primi due mesi dell’anno hanno segnato, per il settore dei veicoli commerciali, una flessione del 4%. Sicuramente sostenibile e se vogliamo strutturale. Poi è arrivato il virus e il lockdown e il conseguente crollo di marzo, ma principalmente di aprile, è stato pressoché totale, con un mercato che alla ripartenza di maggio si presentava con un meno 50%. È vero che sin da subito dopo il 4 maggio si è registrata una certa crescita ma sostanzialmente dovuta alle vendite pre-pandemia, di cui poi sono state sospese le consegne”.
Detto questo ora è importante capire come si muoverà il mercato fino alla fine dell’anno e questo dipende molto dalle scelte che il Governo farà in tema di supporto al settore, e più precisamente, come tende a sottolineare Valentino Munno, alle aziende che utilizzano i veicoli commerciali perché solo se il cliente recupera capacità di acquisto il mercato si muove. Un fronte comune è stato infatti creato da UNRAE, ANFIA e altre associazioni di categoria per chiedere interventi forti in questa direzione. “Esattamente – conferma il manager di Citroën – anche se per ora non abbiamo avuto le risposte che ci aspettavamo, ma siamo fiduciosi perché credo che sia chiaro a tutti che l’Italia non può perdere competitività in un settore dove è un’eccellenza. Ed è molto importante come si muoveranno a livello normativo in quanto gli scenari possono essere due: in caso di interventi come
il credito d’imposta o l’iperammortamento il mercato dei veicoli commerciali potrebbe limitare al minimo i danni nel secondo semestre e attestarsi su una perdita rispetto al 2019 intorno al 20%, quindi circa 150 mila immatricolazioni. In caso contrario si prospetterebbe uno scenario con un -45% e 110 mila immatricolazioni”.
LA FORZA DI UN BRAND
È indubbio che possedere un marchio prestigioso e una storia ultracentenaria come quella di Citroën è un vantaggio competitivo notevole nei momenti di difficoltà del mercato. Se a questo aggiungiamo che l’Italia gode del fatto di avere nel suo territorio un impianto come quello di Sevel in Val di Sangro, i presupposti per una ripartenza solida e duratura ci sono tutti. “Citroën – specifica Munno – ha il vantaggio di possedere una gamma di veicoli commerciali ampia e completa. Partendo dal piccolo furgone, passando dal furgone medio Jumpy, fino al Jumper. Oltre a tutta la gamma di allestimenti quali furgonature, ribaltabili, coibentati e refrigerati, mezzi speciali e di emergenza. Questa vasta gamma ci permette di soddisfare tutte le esigenze e tipologie di clienti”. Sì, ma la domanda sorge spontanea, come diceva qualcuno. La crisi ha colpito
soprattutto piccole e medie si sono decisamente abbassati e con aziende, artigiani e flotte: qual l’aiuto delle economie di scala, in poco è la strada scelta per supportempo, il costo di possesso di un veitare i clienti del marchio? colo elettrico diventerà concorrenziale “Innanzitutto va detto che ci sorispetto ai modelli a combustione terno delle realtà che, in un certo mica. Sempre di più, e a maggior rasenso, sono in controtendenza gione nei periodi di crisi, la scelta delle e durante questa crisi hanno auaziende sarà dettata da attenta valumentato l’attività. Per esempio i tazione dei costi totali di possesso. Il corrieri, favoriti dall’esplosione deltutto a parità di prestazioni. E con la le vendite su Internet, o i mezzi di nuova generazione di veicoli elettrici emergenza, quali le ambulanze. Quinla parità di prestazioni è stata pressodi la nostra è una strategia, prima di ché raggiunta.” tutto basata sul prodotto. Poi sull’accessibilità. Su questo, Non solo, e qui anche con l’aiuto della introduciamo il Nel numero di ottobre nostra Captive, Banca futuro prodotto tutti i dettagli del PSA, abbiamo pronte di Citroën, l’ëdelle soluzioni finanziaJumpy, la posNuovo Citroën ë-Jumpy rie di acquisto molto sibilità di non vantaggiose. Sia in termini di ammonscendere a compromessi tra propultare delle rate che di tassi d’interessore green ed efficienza del trasporto se. E infine sulla sicurezza aggiungenè estremamente importante. do una garanzia in più fornita a tutti i “Proprio così: il Jumpy nella versione nostri clienti. Una polizza assicurativa, elettrica ha le stesse caratteristiche della Perfettopiù, che garantisce un rimborversione termica. Parlo naturalmente di so totale o parziale del finanziamento, caratteristiche legate alle ragioni di utiin caso di situazione difficile”. lizzo dei nostri clienti, ovvero di portata e volumetria. L’aver sviluppato il nuovo L’ELETTRIFICAZIONE Jumpy del 2016 con una piattaforma NON SI FERMA modulare ci permette di utilizzare queDa qualche tempo, ormai, è partito il sta stessa piattaforma sia nella motorizzazione termica che elettrica, allogprocesso di elettrificazione delle gamme, nelle auto in primis, ma anche nagiando, nella configurazione elettrica, le turalmente nel segmento furgoni. Con batterie sottoscocca e non penalizzando il volume di carico. La nuova archiValentino Munno abbiamo voluto cercare di capire se questa crisi abbia in tettura permette anche di mantenere la qualche modo rallentato il percorso capacità di portata fino a 1.275 kg. Questa portata è tra le migliori dei veicoli verso una mobilità commerciale elettrica o quanto meno alternativa. commerciali elettrici del suo segmento. “Non credo – risponde. – L’elettrificazioNuovo ë-Jumpy offre due diverse pone è necessaria per garantire un futuro tenze per la batteria, per due differenti livelli di autonomia. Ogni cliente può sano ai nostri figli e ridurre le emissioni scegliere così quella che risponde alnocive per il nostro pianeta. La ricerca tecnologica sta riuscendo a fornire le sue esigenze in termini di percorrenza. Con batteria da 50kWh l’auun prodotto equivalente in termini di tonomia è di 230 km e con la batteria prestazioni ai veicoli a propulsione tradizionale. I costi di questa tecnologia da 75kWh l’autonomia sale a 330 km,
entrambe in ciclo WLTP. I tempi di ricarica vanno da 30 minuti a meno di otto ore, a seconda del tipo di connessione. Nuovo ë-Jumpy è il migliore del segmento per la ricarica rapida”.
DA SETTEMBRE NEI CONCESSIONARI
Protagonista nel mercato dei veicoli commerciali leggeri da 90 anni, Citroën ha svelato sin da oggi tutti i dettagli del suo van compatto 100% elettrico, il Nuovo Citroën ë-Jumpy. Dopo il SUV C5 Aircross Hybrid e Ami, il marchio francese continua quindi la sua offensiva di elettrificazione per tutti, che porterà al lancio di sei modelli elettrificati nel 2020. Nonostante le tecnologie disponibili sul mercato siano diverse, per ë-Jumpy si è scelta la strada del full electric. Come mai è stata presa questa direzione? “È molto semplice – risponde Valentino Munno – pensare a un ibrido, anche plug-in, avrebbe sicuramente compromesso, se non la volumetria, quanto meno la portata, dato che piccolo o grande che fosse, bisognava prevedere un anche un motore termico. Il nostro target, oltre a dover ottimizzare al massimo i chili a disposizione del carico, ha esigenze di entrare nelle ZTL senza problemi senza avere l’assillo dell’autonomia. 230 o addirittura 330 chilometri sono più che sufficienti per le aziende che utilizzano il nostro veicolo. Un target di clienti, che sicuramente sarà tra i primi a considerarlo come una valida e vantaggiosa alternativa all’acquisto di un furgone termico è quello dei corrieri. A queste grandi flotte di corrieri che lavorano nell’e-commerce, e non solo, stiamo preparando un’offerta lancio molto interessante, con la soluzione del noleggio a lungo termine di tre anni, che presenteremo a settembre, nel momento del lancio”.
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RUOTE
FIAT
Autocarri di
CONFINE
Nel 1937 FIAT produsse il medio 626N e il pesante 666N, due camion che possono essere considerati il punto di confine tra il passato e il futuro nella produzione camionistica italiana: la loro peculiarità principale era la cabina avanzata di
Ferruccio Venturoli
I
l 1937 fu un anno molto importante per lo sviluppo futuro dei veicoli pesanti in Italia. Sul finire dell’anno, infatti, il Governo emanò un decreto ministeriale che conteneva le norme fondamentali per la limitazione della produzione di veicoli industriali a tre sole categorie, rispondenti a ben determinate caratteristiche standard per il peso, il numero degli assi, la velocità e la portata, al fine di semplificare la logistica in caso di requisizione da parte delle forze armate. Per agevolare e rendere operanti
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tali norme di unificazione fu concessa, a favore dei futuri automezzi di classe “unificata”, l’esenzione triennale della imposta di circolazione, nonché la riduzione, per sei anni, dell’allora vigente tassa trasporti. Naturalmente il rischio di chi acquistava uno dei veicoli rispondenti alle norme U.N.I. (Unificazione Nazionale Industria) era quello di vederseli requisiti in caso di mobilitazione del Paese. Cosa che avvenne puntualmente allo scoppio della Guerra.
LA CABINA AVANZATA
In risposta a queste normative, FIAT, poco più di un anno dopo, presentò il modello medio unificato “626 N” e il modello pesante unificato “666 N”, due autocarri che possono considerarsi il punto di confine tra il passato e il
Un sistema decisamente innovativo permetteva al motore, montato su guide, di essere agevolmente sfilato per le riparazioni importanti o per la sostituzione.
nel lontanissimo 1903, ma l’avvio della produzione in serie dei nuovi veicoli, diede il “La” a un’evoluzione progettuale delle cabine dei camion, non più legate allo stile delle vetture, ma realizzate seguendo linee, prerogative e parametri specifici. La prima versione prodotta fu quella Diesel per il mercato civile, ovvero la N (Nafta), dalla quale verranno estrapolate la versione per le Colonie NC (nafta Coloniale) e quella a passo lungo NL (Nafta Lungo). Quest’ultima versione venne acquisita dal Regio Esercito e dalla Regia Aeronautica e ribattezzata NLM (Nafta Lungo Militare).
UN NUOVO STILE
futuro nella produzione camionistica italiana: la loro peculiarità principale era quella di avere la cabina avanzata. In realtà di camion a cabina avanzata, FIAT già ne aveva prodotto uno
Il ruolo di “autocarro di confine”, per il 626N e per il 666N, venne ancora più marcato dal fatto che anche l’Alfa Romeo, nel 1940 si buttò sulla cabina avanzata, seguita, nei primi anni del Dopoguerra, da OM. Soltanto Lancia, continuò, fino al ‘55, a produrre i suoi raffinati, belli ed eleganti musoni. Sotto il profilo delle caratteristiche stilistiche, i due autocarri, che si differenziavano soltanto per le dimensioni, avevano le cabine piuttosto squadrate, realizzate in legno e rivestite di pannelli di lamiera, con una visibilità ottima, di gran lunga superiore a quella della cabina arretrata, grazie alle ampie superfici vetrate. Anche il comfort, per l’epoca, era piuttosto avanzato, con una buona ventilazione, data dal parabrezza apribile.
LA MECCANICA
L’adozione della cabina avanzata, non solo aveva cambiato radicalmente la forma esterna dell’abitacolo, ma spostava il propulsore all’interno della cabina, coperto da un ampio cofano posto tra i due sedili. Il motore era caratterizzato dall’innovativa disposizione su guide, che permetteva una semplice e rapida sostituzione: il grande cofano anteriore si sollevava per permettere la manutenzione ordinaria del propulsore, mentre per gli interventi più importanti, il gruppo motore poteva essere sfilato, con una relativa facilità, togliendo il paraurti e la calandra. Va sottolineato che la forma e l’impostazione della cabina dei 626 e 666, rimasero tali per molti anni, fino all’arrivo della cabina ribaltabile. Il telaio era a longheroni su due assi, con ruote anteriori direttrici e posteriori gemellate motrici, interasse (nel modello a passo lungo) di 3,32 metri e carreggiata di 1,72 metri. Per quanto riguarda la meccanica, il 626 N montava un motore a 6 cilindri, tipo 326, a iniezione indiretta da 5.750 cc di cilindrata che, con una potenza di 70 CV a 2.200 giri, gli permetteva, a pieno carico, di raggiungere una velocità di 62 km/h; la sua portata utile era di 3.140 chili e poteva rimorchiare un peso fino I due autocarri sono “figli” di un Decreto ministeriale del ’37 che emanava le norme fondamentali per la limitazione della produzione di veicoli industriali a tre sole categorie “unificate” per peso, numero degli assi, velocità e portata. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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Sia il 626 che il 666 ebbero un’ottima accoglienza da parte del pubblico, grazie anche alle agevolazioni fiscali previste dal Governo proprio per facilitare il rinnovo del parco mezzi in favore dei nuovi “autocarri unificati”.
FIAT
RUOTE
da 6260 kg di portata (il doppio del 626), poteva trasportare 20 soldati equipaggiati. Il 666 venne prodotto dal 1940 al 1945 nelle versioni Diesel 666N (Nafta) civile e NM (Nafta Militare) per le forze armate. Nel 1943 venne omologata la versione a BM a benzina per uso militare, ma l’armistizio gli impedì l’entrata in servizio.
MOTORI A INIEZIONE DIRETTA
a 6.500 chili. In vista della spedizione in Russia, venne montato un motore a benzina FIAT 226 da 5750 cm³ da 70 Cv, più adatto alle basse temperature, e un serbatoio maggiorato; tale versione venne ribattezzata BLM (Benzina Lungo Militare), mentre la stessa versione a trazione integrale 4×4 viene ribattezzata FIAT 625.
666 N, era dotato di cambio con otto rapporti in avanti e due in retromarcia, indipendente dal complesso motore-frizione, e di ponte posteriore con doppia riduzione. Esteriormente differiva dal 626 solo per le dimensioni, per la forma del parabrezza e del cassone. Il cassone,
Questi veicoli erano entrambi dotati di innovativi, per l’epoca, motori a iniezione indiretta che, per la propria caratteristica costruttiva, consentiva regimi di rotazione più elevati rispetto ai tradizionali motori a iniezione diretta. Per l’avviamento era necessario l’uso di un preriscaldatore a incandescenza, purtroppo poco efficace, che rendeva spesso difficile la partenza del motore, in particolare con i climi più rigidi.
IL FRATELLO MAGGIORE
Il fratello maggiore, il 666, aveva, anche lui, un telaio a longheroni su due assi, con ruote anteriori direttrici e posteriori gemellate motrici, interasse di 3,85 metri e carreggiata di 1,84 metri; il motore era il Diesel FIAT 366 a 6 cilindri da 9365 cc, che sviluppava 105 Cv a 2000 giri al minuto ed era caratterizzato, anche questo, dalla disposizione su guide, per la sostituzione dal frontale. Il 626 N disponeva di un cambio a cinque marce e retromarcia mentre il Un 626 fotografato a un recente raduno di veicoli storici. La cabina, piuttosto squadrata, realizzata in legno e rivestita di lamiera, offriva una visibilità ottima, di gran lunga superiore a quella dei cabina arretrata.
La copertina del libretto di uso e manutenzione e (in bianco e nero) la pagina di pubblicità che apparve in quegli anni.
Per ovviare all’inconveniente, gli ultimi esemplari di 666 prodotti, montavano il motore tipo 366/45N7, a iniezione diretta. Sia la produzione del 626 N, sia di quella del 666 N, riprese dopo il conflitto e andò avanti fino alla fine del 1948, quando furono presentati il 640 N e il 680 N, destinati a sostituirli.
speciale
COVID-19
Tra i (pochi) aspetti positivi scaturiti dalla crisi pandemica, c’è di sicuro la forte accelerazione dell’uso degli strumenti informatici e della digitalizzazione delle aziende. Microsoft è senza dubbio uno dei protagonisti di questa evoluzione ed è Marco Giletta, Global Business Director della multinazionale dell’informatica, a farci un quadro della situazione presente e futura di Luca Barassi
N
essuno di noi avrebbe mai voluto affrontare un periodo come quello che stiamo vivendo ora, sia per la tragedia sanitaria che ha colpito l’intero pianeta, sia per l’impatto economico che la pandemia e il conseguente lockdown hanno avuto sulle economie mondiali. Avevamo però cominciato, ormai da tempo, un percorso dal quale non possiamo certo tornare indietro. Un percorso che alcuni hanno definito come “quarta rivoluzione industriale” e che coinvolge la robotizzazione e la digitalizzazione non solo delle attività produttive, ma dell’intera nostra vita. L’unica incognita era il tempo. Ovvero, il periodo necessario affinché le società si adeguassero alle nuove esigenze digitali, con tempi e modalità diverse a seconda dei settori. Quello dei trasporti, più di quello dell’automotive in genere, è sicuramente uno tra i più restii a evolversi in questa direzione, anche se gli stessi veicoli hanno fatto passi da gigante in pochi anni. Come abbiamo già affrontato in precedenti confronti con Marco Giletta, manager di Microsoft brillante e di ampie visioni, il futuro del nostro settore è comunque segnato da automazione, intelligenza artificiale e digitalizzazione avanzata.
Rivoluzione
digitale
EFFETTO COVID Dunque, è arrivato il coronavirus a schiacciare, è proprio il caso di dirlo, il pedale dell’acceleratore. Avremmo preferito, come detto, andare più lentamente data la contropartita che abbiamo dovuto pagare, ma tant’è. Così, è sotto gli occhi di tutti, come e-commerce, smart working e abitudini di vita e di lavoro si sono dovute velocemente adeguare a esigenze impellenti e strategiche per non implodere del tutto. Tutto questo, però, è solo la punta dell’iceberg. “Microsoft – afferma Marco Giletta – ha supportato attivamente le aziende per far fronte all’emergenza sanitaria del Covid 19, mettendo loro a disposizione strumenti già disponibili, e a volte poco conosciuti dai clienti, e sviluppandone velocemente di nuovi. Microsoft è stata investita da una accelerazione nelle richieste da parte dei propri clienti di soluzioni e strumenti per consentire modalità di lavoro in smart working/remoto. Si pensi alla accelerazione degli strumenti di Teams, di virtualizzazione delle postazioni lavoro e più in generale soluzioni di Cloud Computing. In termini di offerta, questo è stato il naturale consolidamento di una strategia portata avanti da anni, ma che negli ultimi mesi ha avuto una enorme accelerazione, appunto”.
Solo nel mese di aprile in Italia si è registrato un incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione e smart working del 775 per cento, ma la società di Redmond, in un post pubblicato sul proprio blog, ha osservato che in tutto il mondo è aumentato in maniera importante anche l’utilizzo dei servizi cloud, senza però fornire dati specifici a eccezione di Teams, che ha riportato un picco di utilizzo con 44 milioni di utenti che quotidianamente si affidano all’applicazione professionale per il proprio lavoro. “Sì – continua Giletta – come detto Microsoft Team è la piattaforma di collaborazione di Microsoft, quindi un software per videochiamate, chat, istant messaging, sharing di documenti e collaborazione da remoto; ma Microsoft offre una gamma completa di servizi di lavoro in remoto che spaziano dalla nostra suite Office 365 a strumenti desktop virtualizzati e personalizzabili”. Il CEO di Microsoft ha commentato che in due mesi, sono stati fatti più passi in avanti da un punto di vista di adozione di nuove tecnologie e paradigmi tecnologici, che nei due anni precedenti.
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speciale
COVID-19 Insomma, molte aziende si sono ritrovate a dover fare di necessità virtù, ma ora che hanno “assaggiato” il dolce stanno pensando di non tornare indietro, almeno in parte. La stima è che, per molte organizzazioni, si vada verso un 50/60% della forza lavoro da riorganizzare in lavoro remoto. Consentire alla forza lavoro di lavorare in remoto, infatti, può aiutare sia a garantire che i servizi possano continuare a essere erogati sia a favorire la salute mentale dei dipendenti e un senso di valore mentre sono in un luogo diverso rispetto all’abituale posto di lavoro.
Indietro non si torna, e quindi avremo sempre di più digitale e tecnologie digitali nel nostro mondo, nel nostro modo di vivere e di lavorare.
COSA C’È SUL TAVOLO OGGI Abbiamo quindi citato alcuni strumenti e alcuni termini che entreranno sempre di più nel linguaggio comune del nostro lavoro. Parole come virtualizzazione o chatbot molti di noi non sapevano neppure cosa significassero. Sono invece oggi più che mai opportunità per ottimizzare il lavoro, soprattutto di alcune specifiche professionalità. “Si pensi per esempio – ci spiega il manager di Microsoft – agli ingegneri che devono accedere a programmi sofisticati (CAD, software di progettazione e così via) disponibili soltanto sui PC dell’ufficio. È possibile avere soluzioni di Virtual desktop tali per cui, il lavoratore accede da casa, dal suo computer, e collegandosi
SOLUZIONI Alcuni esempi di soluzioni e scenari di lavoro per i prossimi anni ◆ Smart Working: consente al personale di lavorare da casa, rimanere in contatto con colleghi e partner, lavorare in sicurezza e rimanere produttivo. ◆ Team Working: consente al personale di lavorare in remoto (lontano dal normale ufficio) o in gruppi di lavoro distribuiti e spostarsi tra diverse ambienti di lavoro virtuale. ◆ Collaborazione: consentire alle task force di mobilitare e collaborare in modo sicuro tra aziende e in luoghi di lavoro remoti e distribuiti. ◆ Cloud Voice: servizi voce e video basati su cloud Hyperscale per garantire servizi voce fissi PSTN fissi e servizi mobili interrotti.
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al Cloud Azure di Azure, ha a disposizione gli stessi software necessari per lavorare che usa abitualmente in azienda”. Per supportare poi il settore sanitario, sono nate le cosiddette ChatBot, ovvero software che possono essere utilizzati da istituti sanitari di ogni dimensione per gestire situazioni come la pandemia Covid-19, attraverso un’autovalutazione dei sintomi, tra le altre cose. In sostanza degli operatori virtuali. Healthcare Bot, per esempio, integra valutazioni del rischio coronavirus, triage clinico, FAQ e metriche globali. Grazie a questo, è in grado di rispondere in modo interattivo alle domande dei pazienti e aiutare a discernere le azioni da intraprendere. DEL DOMANI V’È CERTEZZA Parlando di futuro Marco Giletta ha la risposta pronta: “Si è lavorato molto con i nostri clienti per implementare ciò che chiamiamo Digital Trasformation, ovverro abilitare nuovi processi grazie all’utilizzo delle soluzioni tecnologiche. Ciò è stato possibile grazie alla discontinuità/ necessità creata dalla crisi sanitaria che, pur di rendere operativa la continuità delle aziende, ha fatto sì che tutta una serie di dubbi/limitazioni tipiche in tempi normali venissero meno. Ciò è stato vero in pressoché tutti i settori, nel Public Sector così come nel settore privato. Si pensi per esempio ai passi in avanti fatti nel mondo delle scuole, con la didattica fatta a distanza, in cui si è dimostrato che paradigmi diversi, basati su tecnologia, possono funzionare e, in alcuni casi, sono pure più efficienti. Questo è vero a 360 gradi in tutti i settori aziendali, dall’Automotive, al Retail, alla logistica integrata. Di fatto Covid-19 ha rappresentato una discontinuità assoluta nel nostro modo di vivere, pensare, lavorare etc. Sotto questo punto
Marco Giletta, Global Business Director Microsoft.
di vista sono sicuro che il progresso tecnologico di questi mesi è ormai radicato, indietro non si torna, ha trasformato la nostra vita, introducendo nuovi paradigmi più efficienti ed economici”. Spingendoci ancora più avanti, un’area di grande fermento è sicuramente quella dell’Intelligenza artificiale (AI), ovvero lo sviluppo di sofisticati algoritmi di calcolo che possono supportare lo svolgimento delle attività umane. In questo Microsoft è sicuramente una delle aziende più all’avanguardia, anche nello specifico settore dell’automotive e del trasporto pesante dove, nel giro di pochi anni, assisteremo a delle vere e proprie innovazioni. “Nelle ultime due settimane – conclude il nostro interlocutore – abbiamo avuto l’opportunità di parlare con i leader del settore automobilistico di tutto il mondo sull’impatto sbalorditivo di COVID-19 e sulle risposte che stanno ricevendo. Di fronte a un’interruzione quasi totale di tutta la produzione, chiusure di impianti obbligatorie, riorganizzazione degli impianti per supportare le crescenti esigenze di attrezzature mediche e importanti problemi di salute e sicurezza per i loro dipendenti, molte case automobilistiche stanno lavorando in condizioni che non hanno precedenti. Mentre tutte le case automobilistiche hanno dovuto affrontare critiche interruzioni della domanda e dell’offerta nelle loro attività, ci sono molti esempi di costruttori che si stanno riqualificando riconfigurando la loro produzione, le catene di approvvigionamento e servizi per fornire forniture mediche critiche. Microsoft applaude alla loro resilienza e innovazione e continuerà a supportare i propri clienti in questi importanti sforzi”. #
speciale
Quando il virus spinge l’
COVID-19 E-COMMERCE
online
Oggi, in Italia, il 96% dei clienti utilizza il servizio di consegna a domicilio, mentre solo il 4% sceglie il ritiro in un luogo fisico, vanno quindi pensate nuove iniziative per l’ottimizzazione delle consegne.
Crescita esponenziale dell’e-commerce nei giorni del lockdown, raggiuntI livelli di vendita che, senza la spinta del Covid 19, avremmo toccato tra dieci anni. In due mesi 1,3 milioni di persone ha scoperto l’acquisto digitale di
Marco Perri
È
fuori di dubbio che il commercio sia stato uno degli ambiti più impattati dal lockdown causato dall’emergenza Covid 19 e proprio nel commercio, si stanno evidenziando dei cambiamenti di tipo “culturale”, uno davvero di dimensioni epocali riguarda l’uso dell’e-commerce. Qualcuno ha calcolato che ci sarebbero voluti più di 10 anni per arrivare ai livelli di oggi se non ci fosse stata la crisi sanitaria che ha accelerato in maniera esponenziale lo sviluppo degli acquisti online. In Italia, negli ultimi due mesi, gli acquisti online hanno avuto il 75% in più di nuovi utenti. Secondo Netcomm (Consorzio del Commercio Digitale Italiano) da febbraio, in Italia, i consumatori che ormai si servono abitualmente dell’e-commerce, sono aumentati di 2 milioni, di questi circa
1,3 milioni hanno iniziato a utilizzare regolarmente le piattaforme di acquisto digitale proprio durante l’emergenza sanitaria. A fine gennaio gli e-shoppers erano 27 milioni oggi sono 29 milioni. Nella sola settimana tra lunedì 24 febbraio e domenica 1° marzo (quindi nella fase iniziale della crisi), un’indagine Nielsen ha rilevato un incremento del 30% di vendite online tramite e-commerce rispetto alla settimana precedente. SPESA FAMILIARE, FARMACEUTICA ED ELETTRONICA Se si vanno a vedere i dati pre-emergenza, in particolare quelli dello stesso periodo del 2019, ci si accorge che tra gennaio e maggio dello scorso anno i nuovi utenti e-commerce sono stati solo 700mila il che vuol dire che nei primi quattro www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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speciale
E-COMMERCE
COVID-19 mesi di quest’anno si sono triplicati e si stima che il commercio sul web sia uno dei settori che aumenterà di più nell’economia mondiale, una crescita calcolata fino al +55%. La crescita degli acquisti online è stata piuttosto uniforme, nel senso che si è comprato e si compra di tutto: dall’inizio dell’emergenza sanitaria alla fine del lockdown (17 febbraio-3 maggio) le vendite dei prodotti di largo consumo è cresciuta del 144,6 %, con un picco del 304,6% nella quarta settimana di aprile. Il food&beverage ha visto le proprie vendite online aumentare del 130%, i prodotti per la cura della casa del 126% e quelli della cura della persona del 93%. È cresciuta addirittura del 154% la vendita tramite sito o app di cibo per animali. Ben il 77% delle aziende di quasi tutte le tipologie merceologiche ha acquisito nuovi clienti durante il lockdown. I settori che hanno visto il maggiore incremento delle vendite online sono stati quelli della
Da febbraio, in Italia, i consumatori che ormai si servono abitualmente dell’e-commerce, sono aumentati di 2 milioni, di questi circa 1,3 milioni hanno iniziato a utilizzare le piattaforme di acquisto digitale durante l’emergenza sanitaria
spesa familiare, del farmaceutico e dell’elettronica di consumo; è interessante notare come per ogni comparto ci sia una spiegazione di tipo “sociale” legata cioè alle particolari esigenze di una popolazione costretta in casa. NUMERI DA RECORD E PROBLEMI DI GESTIONE La spesa online ha fatto segnare numeri da record, in particolare nei primi giorni di marzo, tanto che nel giro di qualche settimana il sistema è andato in tilt perché praticamente nessuno era organizzato per far fronte a un così elevato incremento di vendite online; alcuni siti web sono diventati lentissimi o addirittura impraticabili, alcune aziende
QUALCHE NUMERO
La vera esplosione c’è stata nel food-delivery sia pronto che da cucinare: in due mesi è cresciuto del 349% e il trend è destinato a salire ancora.
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3.000 miliardi di euro 31,6 miliardi di euro 27 milioni 29 milioni 2 milioni 1,3 milioni +144,6% +304,6% TRASPORTARE OGGI luglio 2020
hanno dovuto far slittare, e di parecchio, le consegne. Le farmacie organizzate per l’e-commerce hanno visto un notevole incremento delle vendite trainate dalla ricerca di prodotti legati al COVID-19: igienizzanti per le mani, mascherine e guanti, spesso introvabili nelle farmacie tradizionali o nei supermercati. Stesso discorso per l’elettronica di consumo; per la necessità di seguire le lezioni o lavorare da casa, molti italiani hanno dovuto acquistare accessori quali tablet, webcam, monitor, cuffie e microfoni. Inutile sottolineare che in questo periodo l’e-commerce è stata una scelta spesso obbligata a causa dell’impossibilità di uscire di casa. La domanda a questo punto è: queste tendenze, resisteranno a un progressivo ritorno alla normalità? Difficile dirlo anche se gli esperti giurano su una fidelizzazione dell’acquisto virtuale che, anzi, è destinata a crescere ancora: è proprio da questa crisi che il concetto stesso di vendita vivrà una rivoluzione senza precedenti. Comprare online è facile, veloce
Il valore dell’e-commerce mondiale nel 2019. In testa la Cina (1.320 miliardi), seguita dagli Stati Uniti (680 milioni). I beni o servizi acquistati sul web nel 2019 in Italia, pari a +15,6% rispetto al 2018 gli e-shoppers italiani a gennaio 2020 gli e-shoppers italiani a oggi i nuovi consumatori online in Italia da inizio 2020 Gli italiani che hanno iniziato ad utilizzare le piattaforme di acquisto digitale durante l’emergenza sanitaria vendite di prodotti di largo consumo online dal 17 febbraio-3 maggio picco nelle vendite di prodotti di largo consumo online nella quarta settimana di aprile
e sicuro e se fino a ieri questa modalità di vendita veniva messa a disposizione solo dalle grandi catene oggi anche le boutique sotto casa, i bar di quartiere o i ristoranti, si stanno attrezzando per l’acquisto virtuale con la consegna a domicilio.
Secondo gli esperti di settore, in un futuro neanche troppo lontano, gli esercenti di ogni settore merceologico che non saranno in grado di riconvertirsi o, comunque, di entrare nell’online, sono destinati a chiudere.
NUOVE SITUAZIONI E NUOVE ESIGENZE È certo che nuove situazioni portano a nuove esigenze e nuovi gusti. Molte aziende, grandi e piccole, lo hanno già capito riconvertendo il proprio commercio online o unendo all’offerta tradizionale quella digitale, di fatto adottando necessari e spesso inediti modelli di business, sia da parte del retail che Le ripercussioni dell’aumento dell’e-commerce hanno colpito tutta la filiera logistica: beni come abbigliamento, prodotti per la casa e mobili, per esempio, necessitano di nuovi magazzini in prossimità delle aree di consumo.
della logistica. Per esempio l’e-commerce di prossimità, che funziona utilizzando un account Whatsapp o una pagina Facebook del negozio. Il cliente chiama l’esercizio di fiducia, ordina, e in breve il commerciante porta a domicilio la spesa: che sia cibo, bevande, vestiti, farmaci, materiale di cancelleria o cibo per animali non importa, il concetto di “ click and collect “ funziona e piace. La vera esplosione è stata ed è nel food-delivery sia pronto che da cucinare,
che in due mesi è cresciuto del 349% e il trend è destinato a salire ancora. La domanda andrà, probabilmente, via via ampliandosi anche in virtù delle possibili modifiche delle abitudini di tutti noi, con un prevedibile aumento del telelavoro o dello smartworking, con conseguenti minori spostamenti delle persone. Secondo alcuni esperti di settore, nei prossimi mesi ci sarà una selezione fortissima: gli esercenti di ogni settore merceologico che saranno in grado di
riconvertire il proprio commercio nell’online, riconquisteranno (in varia misura) le perdite di fatturato causate dal lockdown; chi non sarà in grado di farlo è destinato a sparire.
UNA LOGISTICA DA REINVENTARE Ma per noi che ci occupiamo di trasporto e logistica il crescente peso degli acquisti online (oggi il 96% dei clienti utilizza il servizio di consegna a domicilio, mentre solo il 4% sceglie il ritiro in un luogo fisico) deve dare vita a una serie di riflessioni, perché le ripercussioni hanno colpito e colpiranno sempre più tutta la filiera logistica: beni come abbigliamento, prodotti per la casa e mobili, per esempio, richiedono spazi dedicati per il deposito, l’imballaggio e il trasporto su misura della merce, con conseguente necessità di magazzini in prossimità delle aree di consumo. È anche urgente una digitalizzazione del settore, necessaria per la gestione dei flussi delle informazioni, del magazzino, per una maggiore velocizzazione delle attività di gestione degli ordini, del carico e della spedizione della merce. Vanno poi pensate nuove iniziative per l’ottimizzazione delle consegne, per esempio più negozi su strada che raggruppano consegne per la stessa famiglia o per l’intera strada di quartiere o un maggior utilizzo dei lockers grazie all’installazione nei condomini o presso edifici che ospitano uffici, auspicando una collaborazione e una condivisione tra diversi corrieri. Ma, come qualcuno, qualche giorno fa, ci ha fatto notare, la maggior parte di quello che diciamo, pensiamo, o prevediamo, potrebbe essere sbagliato o inutile già tra qualche giorno. È la prima volta, infatti, che il mondo si trova ad affrontare una crisi del genere e un post-crisi; di conseguenza non si hanno né parametri né tantomeno certezze per fare proiezioni o previsioni. Quindi…. Vedremo. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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DEALER
COVID-19
Dealer L’ultimo anello della filiera dell’automotive sono le Concessionarie. Imprenditori anche loro che devono adattarsi alle nuova era post-covid Alessandro MUSUMECI
PSA GROUP SALES PLANNING, DISTRIBUTION & SUPPLY CHAIN DIRECTOR
S
iamo ufficialmente nella Fase 2, o piuttosto 1,5 come ribattezzata da qualcuno; l’economia è ripartita, dopo oltre due mesi di lockdown, ancora molto a rilento ma con tanta energia e voglia di ricominciare a vivere, anche se in maniera prudente e rispettosa delle misure richieste per contrastare la diffusione del contagio. La maggior parte dei settori produttivi e commerciali è stata impattata in maniera forte e improvvisa. Tra questi, il settore automotive sicuramente non è il più agevolato alla ripartenza: non si parla di incentivi all’acquisto su larga scala, anzi si continua a vedere l’auto come un nemico da combattere. Un fenomeno purtroppo tutto italiano perché poi basta sfogliare le pagine delle notizie estere e vediamo che altrove la musica è decisamente diversa. Infatti, in questi mesi tutti gli attori della filiera, dai rappresentanti delle Case automobilistiche ai Concessionari, hanno cercato di porre l’attenzione dei nostri governanti alla necessità di supportare questo settore, al pari di quanto hanno fatto altri Paesi nostri vicini, in primis la Francia di Macron che ha stanziato ben otto miliardi a supporto della tecnologia
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e m a r b e i m delle
e della produzione e commercializzazione di automobili. La Germania non è da meno. E fin qui è una questione di politica, e anche, direi, di buon senso. L’IMPATTO SUI DEALER A questo punto, però, è importante capire come le Concessionarie hanno vissuto questi mesi di chiusura e come si stanno preparando alla ripartenza e, in generale, come si stanno strutturando per prosperare nel post-covid. Il settore delle concessionarie di auto, al pari di furgoni o mezzi industriali, vive un periodo di estrema incertezza e fortissimo cambiamento dopo lo sconvolgimento dovuto alla pandemia da Coronavirus. In realtà di cambiamenti nel settore si parla da molti anni, quando prima la digitalizzazione e poi l’elettrificazione hanno minato le basi del mestiere tradizionale della vendita di automobili. Chi frequenta l’ambiente ha sentito parlare da molti anni della necessità di modernizzare le Concessionarie e, più in generale, il lavoro e l’attività del personale di vendita.
Ecco quindi che diventa molto interessante capire come questa necessità di cambiamento si vada poi a concretizzare o accelerare all’indomani di una pandemia che si porterà dietro parecchi strascichi, in positivo e non. Immaginiamo una barca che naviga in mare con una buona profondità dell’acqua: non ha molto di cui preoccuparsi, ovviamente ad eccezion fatta per seguire la rotta prescelta e per evitare eventuali ostacoli, comunque ben visibili. Quando però il livello dell’acqua scende, ecco che un’altra preoccupazione deve intervenire, ovvero di cosa c’è sul fondo del mare e che, ora che il livello è sceso, può facilmente affiorare in superficie causando estremi danni alla chiglia della nostra imbarcazione. Allo stesso modo, ora che la domanda si riduce, i margini si erodono e i modi di intendere il rapporto con il Cliente
WE ALL CARE “We All Care” è una promessa da parte del Gruppo PSA verso il Cliente, la promessa che al primo posto delle nostre priorità c’è la salute dei collaboratori del Gruppo e della Rete e dei nostri Clienti. Da quando il contagio si è diffuso, la prima parola, il primo argomento è stato sempre legato alla salute e, solo successivamente, il business. We All Care è diventato uno standard operativo applicato da tutti i Concessionari e Riparatori Autorizzati del Gruppo: non soltanto utilizzo delle mascherine o mantenimento e rispetto delle distanze di sicurezza ma anche una rivisitazione, in chiave post covid-19, degli standard di vendita e del test drive. Con l’obiettivo
evolvono, ecco che gli ostacoli e difficoltà nuove possono emergere, e qualcuno rischia fortemente di incagliarsi. SICUREZZA PRIMA DI TUTTO Innanzitutto, le Concessionarie hanno l’obbligo nei confronti dei propri Clienti e Collaboratori e la responsabilità etica ad adeguarsi ai protocolli di sicurezza. Molte Case automobilistiche hanno legato la ripartenza post-covid all’applicazione stretta ed efficace dei protocolli individuati e progettati per assicurare a tutti la massima sicurezza contro il contagio. Quindi il Cliente che vuole ricevere un preventivo per acquisto di una vettura, oppure fare un test drive, sa che può farlo in massima sicurezza e senza rischi di contagio. Questo è il punto ovviamente essenziale e, dopo tutto, non molto difficile da applicare, in quanto le Concessionarie non sono certo luoghi di importanti assembramenti, disponendo di ampi spazi e di possibilità di pianificazione dell’afflusso attraverso i sistemi di prenotazione di appuntamenti. LA NUOVA ESPERIENZA D’ACQUISTO Come sappiamo bene, però, il Customer Journey non parte dalla visita presso il dealer, bensì già prima durante la fase di scoperta dei bisogni e le indagini esplorative che di solito si conducono su internet attraverso siti, blog, canali di ricerca, o semplice passaparola. Ora, la questione è se e come questa prima parte possa cambiare nel periodo post-covid.
che non diminuisca il piacere e la passione di acquistare o guidare una vettura, recandosi in uno showroom, ma farlo nel rispetto delle misure di prevenzione e controllo del contagio. O, in alternativa allo showroom per chi lo preferisce, il test drive e la consegna della vettura nuova si spostano a domicilio. Queste novità rappresentano una risposta concreta al cambiamento dei bisogni e delle esigenze dei Clienti.
vivere. Finora pochissimi erano così illuminati, molti galleggiavano anche ignorando il web o i contatti digitali, mentre ora questo shift dovrà essere accelerato e applicato da tutti, o perlomeno quelli che non vorranno “incagliarsi”. Quindi il Concessionario Post-Covid ideale avrà cura del Cliente fin dalle prime richieste di interessamento e di informazioni arrivate via social o Internet e saprà, quindi, finalizzare il deal in uno showroom perfettamente sanificato.
Sicuramente durante il periodo di lockdown, Internet è stata per tutti l’unica finestra verso il Mondo, e in pochissimo tempo tutti i Concessionari si sono attivati sviluppando i loro canali social, le video chat o i propri siti per non perdere il contatto diretto con un Cliente che, in mezzo a mille difficoltà, si trovava chiuso e bloccato in casa, al pari del personale di vendita dei dealer. Ecco allora che questa nuova abilità sicuramente non si dovrà perdere nella Nuova normalità verso cui ci avviamo.
FUTURI SCENARI Basterà questo? Oppure, per sopravvivere il Concessionario si dovrà adattare ancora a nuovi futuri scenari? E poi quali saranno questi scenari? Fino a qualche mese fa, si parlava molto di car sharing e di condivisione della mobilità: dopo l’arrivo del coronavirus, questa condivisione e promiscuità di contatti non sembra, almeno per il momento, essere compatibile con la percezione di sicurezza e di sanificazione che riteniamo necessari ad assicurare la protezione per noi e per le nostre famiglie. Per questo, dicevo in apertura di articolo, che il settore è molto fluido e molteplici gli scenari e i bisogni futuri del Cliente. Per riprendere la metafora marinaresca, il settore nel
Il business model del Concessionario, trend già avviato prima del virus ma che ora si sta consolidando, si sposterà pertanto maggiormente a curare e alimentare il contatto con il Cliente durante la fase iniziale di ricerca via Internet. Trattare quindi una richiesta di contatto digitale al pari di un Cliente che varca la soglia dello showroom sarà un must per la Concessionaria che vorrà adattarsi alla nuova normalità che ci apprestiamo a
suo insieme sta navigando in un mare nuovo, senza molti riferimenti o bussole e senza cartine da studiare. Gli ostacoli sono molti, un po’ naturali e un po’ invece creati ad hoc da politici e governanti miopi, e rendono la navigazione ancora più difficile e poco prevedibile. Come in tutti questi casi, è importante essere pronti e preparati, prudenti ma non impauriti di affrontare le novità che la nuova normalità porterà con sé. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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? e n o i z a Form
FORMAZIONE
COVID-19
È
stato detto e ripetuto mille volte: questo periodo di crisi sanitaria e di relativo lockdown, al di là della sua tragicità, ha offerto delle opportunità, opportunità, per esempio, di saltare una trafila temporale di avvicinamento a un cambiamento in modo da permettere un salto in avanti di diversi anni. Abbiamo incontrato un professionista che ci ha raccontato di come sia riuscito, anche lui, a trasformare una situazione negativa in una opportunità. Giulio De Rosa lavora in MercedesBenz Trucks Italia dove si occupa di TruckTraining ovvero di formazione. Diciamo meglio, Giulio coordina l’attività di Training per l’area commerciale e per l’area clienti della filiale italiana del Costruttore tedesco e, dopo 25 anni di questo mestiere, dice lui stesso, la formazione ce l’ha nel DNA.
L’URGENZA DI QUALCOSA DI NUOVO “È successo tutto molto in fretta – inizia a raccontare – ci siamo accorti che, improvvisamente, era cambiato tutto. Con la nostra forza vendita facevamo regolari corsi di formazione in modo tradizionale, ‘ face-to-face’, anche se qualche rara volta abbiamo lavorato in e-learning, ma si trattava soprattutto di video, di fatto propedeutici su determinate attività, mai un corso vero e proprio”. Dunque ecco la necessità di pensare a qualcosa di nuovo, di inventare un altro modo di fare formazione, visto che non si sapeva (e non si sa tuttora) quanto tempo sarebbe durato ancora il lockdown e quando si sarebbe potuto ricominciare a lavorare in modo tradizionale. UN’ESPERIENZA ILLUMINANTE “C’era poi una serie di situazioni – riprende Giulio De Rosa – che andavano considerate e, da una parte l’esigenza di dare un segnale, di far sentire ai dealer che l’azienda c’era ed era con loro, nonostante la situazione. Dunque, trascorsi un paio di giorni, era l’11 marzo, ho informato la rete che, insieme a Roberto Spelta, che si occupa di formazione incentrata sulla guida sicura ed economica, potevamo mettere in campo delle pillole formative di circa un’ora attraverso
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Skype, per permettere la visibilità e le competenze sul prodotto. Tredici dealer su diciassette hanno aderito e abbiamo cominciato a fare una formazione completamente diversa, online, ognuno stando a casa propria mostrando le slide, senza essere face to face, come era stato fino a quel momento. Devo dire – continua De Rosa – che è stata un’esperienza illuminante, assolutamente diversa nell’approccio, anche perché ho avuto modo di confrontarmi con i responsabili vendita che, nel giro di due giorni, hanno
pensato gli argomenti da trattare, una sorta di consulenza su quale fosse la cosa giusta da fare, quale l’area sulla quale insistere, quali i contenuti più utili”. DUE TARGET DIFFERENTI In realtà i target sui quali hanno lavorato De Rosa e Spelta erano due: il primo quello dei consulenti alle vendite, l’altro quello degli HOS (acronimo inglese che sta per hand over specialist), ovvero coloro che consegnano fisicamente il veicolo al cliente. Due target perché da una
La facciamo
online
Il training a distanza è la nuova frontiera che, causa lockdown, è stata attraversata con successo in Mercedes-Benz Trucks Italia. Incontro con Giulio De Rosa che ha trasformato una situazione negativa in un’opportunità di
parte si raccontano i vantaggi del guidare il Nuovo Actros, dall’altra si deve spiegare come funziona. “Il Nuovo Actros – riprende De Rosa – è come un’astronave, è un concentrato di tecnologia, con soluzioni tecniche che non hanno eguali e spiegare queste cose ai clienti non è semplice e dobbiamo essere sicuri che chi lo fa sia preparato davvero. Una cosa è vendere un camion, un’altra è spiegare come funziona”. I percorsi formativi sono stati articolati in più moduli per non stancare i partecipanti, con incontri fissati a distanza di un paio di giorni, cosi da permettere loro di riflettere ed eventualmente capire cosa approfondire. Di solito le pillole erano dirette a quattro o cinque persone; aule limitate, così che i partecipanti potessero interagire tra loro e con i formatori; di uno stesso corso si sono organizzate più “edizioni”, per più partecipanti, proprio per evitare l’affollamento, il tutto in un percorso formativo di quattordici moduli, dalla tecnica di base del veicolo, agli approfondimenti di prodotto, ai vantaggi. UN’OTTANTINA DI INCONTRI “Devo dire che è stata un’iniziativa molto riuscita – riprende De Rosa – ho visto entusiasmo, grande partecipazione e, devo confessare che dal punto di vista professionale, anche molto gratificante. Fino ad oggi abbiamo svolto circa ottanta incontri per una settantina di partecipanti, tanto che verso la metà di maggio ho pensato: perché non estendere questa esperienza ai clienti?”. Il ragionamento di De Rosa è stato semplice: visto che in questo momento ci sono delle oggettive limitazioni al contatto tra dealer e clienti, visto che qualcuno ha ancora paura ad avere contatti, perché non creare un contatto online? Ha chiesto ai dealer se avessero
Ferruccio Venturoli
Giulio De Rosa coordina l’attività di Training per l’area commerciale e per l’area clienti di Mercedes-Benz Trucks Italia.
necessità di raggiungere i clienti, per qualsiasi esigenza, anche, per esempio, per spiegare la guida economica oppure per dare risposte a quesiti di ogni tipo. UN CONTATTO DIRETTO CON LA CASA “Se il cliente ha bisogno di informazioni – dice ancora Giulio De Rosa – invece di contattare il venditore può contattare noi. Ho lanciato alla rete quest’idea, dicendo che l’obbiettivo era quello di offrire consulenza direttamente ai clienti. Gliela offriamo attraverso 5 step formativi di un’ora ciascuno, per raccontare gli strumenti presenti sull’Actros, ma anche la guida economica o la sicurezza sulla strada. Ma ho pensato anche a un incontro istituzionale on line, con il responsabile della flotta o il padroncino anche per raccontare chi siamo, com’è
fatto il gruppo, cosa vogliamo fare, quali sono i loro vantaggi. Credo che il parlare, seppure online con noi, vuol dire parlare direttamente con l’Azienda, con la Casa madre, senza il filtro del dealer. Anche in questo caso ho pensato a due diversi target: responsabili flotte o padroncini e autisti. I dealer mi hanno dato i nomi, sto prendendo gli appuntamenti”. Dunque, anche un personaggio “navigato”, con tanti anni di esperienza sul campo ha “scoperto” nuove frontiere del suo lavoro, frontiere che sarebbero state difficili da raggiungere in condizioni normali. “Sicuramente – conclude De Rosa – quando torneremo a una nuova normalità, continuerò su questa strada; credo che per alcuni argomenti la formazione face to face debba restare. Ma sono pochi e per tutto il resto c’è l’online”. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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COVID-19
La logistica
dopo il coronavirus
L’
emergenza coronavirus ha avuto pesanti ripercussioni sulle catene logistiche nazionali ed europee. Si è registrato un clima di forte incertezza generale tra gli operatori del trasporto, con tempi di trasporto più lunghi e incerti, fondato timore di insolvenze e ritardi nei pagamenti delle fatture da parte delle aziende committenti, maggiori difficoltà nel garantire consegne su appuntamento a causa della chiusura temporanea di molte aziende di autotrasporto e conseguente calo del numero di automezzi in circolazione e infine notevoli difficoltà nel reperire carichi di ritorno (in particolare nei collegamenti nord-sud in Italia e in quelli internazionali). Per le imprese di autotrasporto il quadro appena descritto si è tradotto in un incremento dei costi di produzione del servizio che si è fatto sentire nel calcolo e formulazione dei noli. In questo quadro già nel mese di marzo si è registrata una forte riduzione del traffico veicolare sulla rete stradale ordinaria e autostradale.
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LA FERROVIA COME ALTERNATIVA ALLA STRADA La rivoluzione verde nei trasporti e nella mobilità delle merci è appena iniziata e il trasporto combinato strada-rotaia, e più in generale la ferrovia, rappresenta e rappresenterà certamente una soluzione alternativa al trasporto stradale per rispondere all’emergenza coronavirus e per superare le criticità che si stanno registrando nel trasporto delle merci sulle rotte internazionali. Molti Paesi Europei hanno previsto la chiusura dei valichi di frontiera e restrizioni al traffico stradale delle merci. Dalla metà di marzo si sono iniziate a riscontrare forti criticità alle frontiere interne ed esterne dell’Unione Europea, in particolare modo con Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovenia e Ungheria. Il sistema di trasporto delle merci in Europa è stato fortemente rallentato dalla chiusura di numerosi valichi di frontiera, insieme all’aumento dei controlli sanitari al confine, determinando una congestione dell’autotrasporto internazionale. La situazione è molto confusa e in continuo cambiamento. Le associazioni degli autotrasportatori e delle
imprese, enti locali e Governo centrale pur consapevoli che la salute e la sicurezza dei cittadini vengono prima di tutto, hanno denunciato le criticità esistenti ribadendo che la salute e la sicurezza dei cittadini vengono prima di tutto, ma al contempo che senza una circolazione funzionante delle merci il sistema economico non può garantire l’approvvigionamento di base. La stessa FERCARGO – associazione che raggruppa 17 imprese ferroviarie nazionali – si è fatta portavoce assieme a molte associazioni della categoria e rappresentanti di enti istituzioni del trasporto merci presenti a livello nazionale ed europeo di una Lettera Aperta Trasporto Ferroviario Intermodale Coronavirus nella quale si è voluto sottolineare come la nostra economia sia strettamente connessa ai mercati del centro-nord Europa. Se i flussi di merce non funzionano, si rischia il collasso dell’intera economia. È il caso di evidenziare che le soluzioni di trasporto combinato strada-rotaia, e in generale il trasporto ferroviario tradizionale,
condizione meteorologica, circola anche il sabato e la domenica, offre la garanzia di tariffe fisse stabili per tutto l’anno, assicura, in particolare alle aziende che movimentano elevati volumi di merce in ingresso e uscita una forte flessibilità della capacità di carico e assicura un minore impatto sull’ambiente in termini di riduzione della CO2, minore usura delle strade, rumore e incidenti.
lo sviluppo del trasporto intermodale terrestre è la dipendenza, in termini di performance e costi legati alla ottimizzazione delle trazioni terminali stradali a partenza e a destino. In molti casi si registrano ancora forti perdite di tempo – che si traducono in un incremento dei costi – in alcuni porti, terminal intermodali e raccordi ferroviari e una eccessiva onerosità delle manovre ferroviarie.
IL CAMBIO DI PARADIGMA Fino a pochi mesi fa si diceva che lo sviluppo del trasporto ferroviario cargo era di Paolo Sartor indipendente dalla congiuntura economica, ma conseguente solo alla capacità di proporre soluzioni più competitive con il trasporto stradale delle merci. Da qualche mese però questa affermazione non è più vera ed è molto probabile che l’attuale situazione di emergenza sarà la scintilla per rivedere complessivamente il quadro generale della mobilità delle merci in tutta l’Europa, con particolare riferimento all’utilizzo di soluzioni di trasporto ferroviario e intermodale. Nel settore cargo le ferrovie possono dare un contributo positivo e svolgere un ruolo determinante nelle previsioni di evoluzione della logistica moderna a patto che siano in grado di rispondere alle specifiche esigenze delle aziende e siano supportate da una adeguata ofconsentono al sistema industriale del noferta infrastrutturale attraverso l’adestro Paese – a condizione che siano riguamento e potenziamento funzionale spettati i vincoli tecnici ed economici e delle reti ferroviarie e dei nodi (raccoruna distanza tra i terminal di almeno 600 di, terminal e interporti) e la realizzaziokm – di essere più competitivo sul merne-completamento delle grandi opere cato domestico e internazionale in virtù infrastrutturali, in particolare per l’atdei molteplici vantaggi che offre la ferrotraversamento dell’arvia rispetto al trasporto su strada e precisamenco alpino. Un altro Occorre abbondare te: viaggia con qualsiasi aspetto di criticità per
LA SVOLTA DELLA FERROVIA Da qualche tempo si respira un’aria nuova nel comparto ferroviario cargo con l’introduzione da parte dei costruttori di nuovo materiale rotabile e con profonde innovazioni del modello operativo e di esercizio nella organizzazione dei treni da parte delle compagnie ferroviarie. Tra le innovazioni introdotte nelle unità di trazione si segnala l’introduzione di nuove locomotive bi-modali (elettrico-diesel) per poter operare in autonomia su itinerari con tratti di linea non elettrificati e quindi senza la necessità di cambiare il locomotore; sistemi per l’accoppiamento automatico dei locomotori e in combinazione con la prova automatica dei freni e sistema di avvertimento anticollisione sulle unità di manovra dei treni. Nei carri ferroviari sul versante dell’intermodalità, l’innovazione punta a migliorare la flessibilità di utilizzo, le prestazioni di carico e la silenziosità dei convogli. In particolare, nuovi carri pensati per rendere più flessibile l’interscambio ferro-gomma non solo per unità di carico intermodali, ma anche per cassoni scarrabili e/o pianali dotati di stanti per il trasporto di tubi e tronchi di legno, con soluzioni mirate a contenere la tara a tutto vantaggio della portata utile; una costante ricerca per rendere i carri per il trasporto intermodale più silenziosi e interconnessi con la centrale operativa dell’impresa ferroviaria; nuovi sistemi di accoppiamento automatico dei carri (attualmente in fase di sperimentazione) sulla rete ferroviaria elvetica e infine nuovi sistemi telematici sui vagoni con dotazione di sensori che raccolgono tutti i dati sullo stato momentaneo del carro e li trasferiscono alla centrale operativa, con possibilità di raccogliere e registrare numerosi dati quali: localizzazione, chilometri percorsi, temperatura all’interno del vano di carico, urti alla merce, quantità e distribuzione del carico e segnalazione di porte aperte o chiuse. #
Dall’esplosione della crisi mondiale, si è aperta una nuova primavera per il trasporto combinato: i modelli di competitività del nostro sistema industriale si baseranno sempre di più su un efficace ed efficiente trinomio tra logistica, ferrovia e intermodalità
la logica della contrapposizione che disegna camion e treno come antagonisti, mentre devono considerarsi degli alleati.
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LEGALOGISTICA
COVID-19 a cura di: Avv. Paolo Moroni e Avv. Claudia Balestreri
Chiudiamo lo Speciale Covid-19 di questo mese con lo spazio “Legalogistica” curato dallo Studio legale P.M&G. e che riguarda la lunga polemica sulla responsabilità del datore di lavoro in caso di coronavirus contratto in azienda
Con il DL 18/2020 (Decreto Cura Italia, n.d.r.) convertito con modifiche dalla L. n. 27 del 24.04.2020, il caso accertato di infezione da coronavirus in occasione di lavoro è stato equiparato ad infortunio sul lavoro. Tale previsione normativa ha quindi introdotto la possibilità per il lavoratore contagiato durante lo svolgimento di attività lavorativa di ottenere dall’INAIL il trattamento riconosciuto in caso di infortunio.
L
etto così l’art. 42 del Decreto Cura Italia appare più che condivisibile, in quanto introduce una tutela maggiore (in particolare dal punto di vista economico) per i lavoratori che svolgono attività ad alto rischio di contagio e, allo stesso tempo, attribuisce un carico alle casse dell’INAIL sgravando le casse dell’INPS fortemente sotto pressione durante questa emergenza.
Il dibattito
Tuttavia, questa norma ha anche gettato nel panico le aziende, le quali hanno immediatamente espresso il timore che dall’inserimento del contagio da Covid-19 fra le fattispecie integranti infortunio sul lavoro discendesse automaticamente l’accertamento di responsabilità civili o penali in capo al datore di lavoro. Il datore di lavoro, quindi, cosa deve sapere assolutamente per non cadere nel panico, ma non comportarsi neppure in maniera incosciente? Per prima cosa che il procedimento per ottenere la tutela infortunistica dell’INAIL è un procedimento tra il
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Contagio in azienda: si dirada la nebbia sulle responsabilità del datore lavoratore e l’Istituto, il quale, a seguito di denuncia, svolgerà un’istruttoria per valutare che il contagio sia effettivamente avvenuto durante lo svolgimento da parte del lavoratore delle prestazioni lavorative. Sul punto, con la circolare 13/2020, l’INAIL ha precisato che nel caso di contagio di alcune specifiche categorie, come gli operatori sanitari e coloro che lavorano a costante contatto con il pubblico, sarà l’Istituto a dover provare che il contagio non sia avvenuto durante lo svolgimento delle attività lavorative. Per tutti gli altri, varrà sempre il principio generale di diritto secondo cui l’onere della prova grava su chi promuove l’azione: pertanto, sarà il lavoratore a dover provare che il contagio da lui subito è connesso all’attività lavorativa svolta.
Quindi?
In conclusione possiamo dire che anche qualora l’INAIL accertasse la sussistenza del nesso causale tra l’attività lavorativa e il contagio del lavoratore, ciò non significherà in alcun modo che il datore di lavoro sarà automaticamente
I NOSTRI ESPERTI Lo Studio si occupa di diritto amministrativo, contrattuale, commerciale, della navigazione e dei trasporti, del lavoro e delle nuove tecnologie. In particolare, sta attualmente sviluppando un progetto sull’u-
ritenuto responsabile per il contagio subito dal lavoratore. Tale concetto è stato esplicitato dal l’INAIL stessa nella comunicazione del 15.05.2020, con la quale l’Istituto ha anche precisato che la configurabilità della responsabilità civile e penale dei datori di lavoro è resa estremamente complicata dalla molteplicità delle modalità del contagio e dalla mutevolezza delle prescrizioni da adottare sui luoghi di lavoro, oggetto di continuo aggiornamento da parte delle autorità in relazione all’andamento epidemiologico. Il datore di lavoro, comunque, dovrà sempre rispettare la normativa sulla sicurezza del lavoro e le prescrizioni del “Protocollo condiviso di regolamentazione” firmato dalle parti sociali per non incorrere nelle sanzioni (anche penali) previste per le singole violazioni. Nel caso in cui un suo dipendente o collaboratore parasubordinato risultasse infettato, dovrà effettuare obbligatoriamente, come per gli altri casi di infortunio, la denuncia relativa, ai sensi dell’art. 53 del DPR n. 1124/1965 e s.m.i.#
tilizzo diffuso delle tecnologie blockchain e dei ledger distribuiti, nonché sulle potenzialità degli smart contract, al fine di impiegare tali strumenti, ad esempio, per semplificare, velocizzare e conferire maggiore trasparenza al flusso di informazioni sottostante ad ogni trasporto nazionale ed internazionale. Inoltre, lo Studio può offrire consulenza alle piccole, medie e
grandi imprese che si occupano di trasporti nelle problematiche relative all’individuazione dei siti di logistica, dei contratti d’appalto per la realizzazione degli stessi. Inoltre, propone assistenza mirata sia in fase di redazione di contratti di subtrasporto, appalto di servizi di trasporto, individuali di lavoro, accordi aziendali e sindacali, sia nella eventuale fase patologica del rapporto tra le parti coinvolte.
INFO Per maggiori informazioni e richieste di consulenze legali: www.pmeg.it
SUSTAINABLE TOUR
EVENTI
futuro Ritorno al
La prima tappa del Sustainable Tour, che si è svolta in modalità webinar a causa dell’emergenza coronavirus, si è focalizzata sulle prospettive future dei settori di logistica e trasporto merci. La speranza è che questi settori, riconosciuti indispensabili in momenti di crisi e non solo, possano essere traino per la ripresa economica
di Valeria Di Rosa
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online è la comunicazione del domani. In un momento in cui il contatto sociale è fortemente limitato diventa lo strumento più immediato per fare rete. Non poteva che svolgersi online la prima tappa del Sustainable Tour, serie di iniziative di evenT dedicata alla sostenibilità nel mondo dei trasporti e della logistica. evenT è la nuova realtà dedicata alla formazione e informazione nel mondo del trasporto, nata dall’esperienza e dalla professionalità di riviste specializzate e storiche come Trasportare Oggi in Europa e Vado e Torno. Le due case editrici, presenti nel panorama editoriale italiano da oltre 30 anni, hanno fatto convogliare in evenT i propri programmi convegnistici e formativi, quali il Sustainable Tour, alla sua
seconda edizione, e Zero Gradi, l’evento dedicato alla catena del freddo giunto al suo quinto anno di vita. Il primo appuntamento del Sustainable Tour, in versione digitale, ha affrontato il tema delle prospettive della logistica e del movimento merci dopo il Coronavirus. Ciò che è emerso è la positiva fiducia che la crisi che stiamo attraversando possa essere il volano di uno spostamento del settore verso interconnettività, ecosostenibilità, digitalizzazione e intermodalità.
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L’EFFETTO BUTTERFLY
Quella che stiamo affrontando è la più grave crisi sociale degli ultimi anni. Inizialmente assimilabile all’effetto farfalla, una locuzione presente in fisica nella teoria del caos, secondo la quale “il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”, è oggi un fenomeno mondiale. Secondo Paolo Volta, giornalista e consulente di logistica, è una crisi che ha colpito indistintamente tutti i settori produttivi, incluso il trasporto e la logistica. Infatti, se è vero che il trasporto, in questo momento di emergenza, è stato indispensabile per garantire la consegna di prodotti di prima necessità sia alimentari sia sanitari, con la chiusura dei cantieri e delle attività produttive, anche l’operatività www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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EVENTI
SUSTAINABLE TOUR Alla prima tappa del Sustainable Tour hanno partecipato, da sinistra a destra, per ogni fila: Paolo Volta, consulente di logistica, Luca Barassi, Direttore Trasportare Oggi, Maurizio Cervetto, Direttore Vado e Torno, Mihai Daderlat, Business Director Mercato Italia IVECO, Mosè Renzi, presidente dell’Interporto d’Abruzzo, Maurizio Pompei, a.d. Mercedes-Benz Trucks Italia, Franco Fenoglio, amministratore delegato di Italscania e presidente della sezione Veicoli Industriali UNRAE, Luigi Capitani, presidente CePIM Interporto di Parma e Massimo Marciani, presidente Freight Leaders Council.
delle imprese di autotrasporto si è drasticamente ridotta, registrando un calo medio dei fatturati – per le sole imprese di autotrasporto – di oltre il 60%, con punte del 90%. È necessario, quindi, trovare e adottare nuove strategie che guardino al futuro e permettano al settore di superare la crisi e diventare volano della ripresa: digitalizzazione, sostenibilità e “occidentalizzazione” di alcune attività che fino ad oggi venivano svolte in Oriente potrebbero essere gli strumenti utilizzati dal settore per affrontare il futuro.
UNA NUOVA FILIERA DIGITALIZZATA
È evidente che il vecchio modello di delocalizzazione non è più attuabile. È necessario ripensare a una nuova filiera che guardi alla territorialità. Non più una produzione “just in time” ma un nuovo modo di fare impresa che punti all’adozione di nuove modalità per soddisfare le
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esigenze dei clienti. Basti pensare all’ecommerce e all’importanza che ha assunto durante il lockdown. Lo sa bene Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council, secondo il quale “L’ecommerce è oggi considerato un canale di vendita a tutti gli effetti. La logistica deve trovare nuove modalità per adattarsi a questi cambiamenti. Tutto ciò che è possibile digitalizzare verrà digitalizzato. Competenza, professionalità, investimenti e risorse saranno i concetti cardine di questo cambiamento”. Proprio per rispondere a queste esigenze il Freight Leaders Council di concerto con Ebilog (Ente bilaterale del settore) sta lavorando al primo Think Tank della Logistica, un progetto che chiama a raccolta le migliori risorse del trasporto e della logistica, sia in termini scientifici che imprenditoriali, allo scopo di esaminare e affrontare costruttivamente le sfide future che attendono questo settore.
Della stessa opinione anche Luigi Capitani, presidente di CePIM Interporto di Parma, secondo il quale è necessario istituire una “torre di controllo che possa coordinare il settore logistico affinchè questo possa essere interconnesso e protagonista del cambiamento”. Si tratta di riuscire a realizzare un vero e proprio ecosistema del trasporto nel quale tutti i protagonisti del settore facciano rete. A partire dagli interporti che diventano un nodo fondamentale per il trasporto merci ma soffrono di un profondo divario tra Nord e Sud. Durante il lockdown, ad esempio, al Nord i volumi si sono mantenuti importanti anche grazie agli scambi internazionali, mentre al Sud si è risentito maggiormente dello stop all’industria. È importante accellerare la progettualità delle attività legate a sostenibilità, digitalizzazione, creazione di nuovi sistemi eco compatibili affinché il sistema sia attrezzato e competitivo per le sfide
del domani. In questo senso, gli interporti hanno già registrato in questi ultimi mesi un cambiamento rilevante. Come fa notare Mosè Renzi, presidente dell’Interporto d’Abruzzo, “si è registrato un incremento della domanda perché si sono accorciate le catene di approvvigionamento e quindi molte aziende produttive hanno ricreato degli storage di materie prime, prodotti intermedi o prodotti finiti adibiti a particolari stagionalità”. Gli interporti sono diventati un anello fondamentale della filiera logistica e hanno continuato a erogare i servizi volti a garantire l’approvvigionamento delle merci.
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IL FUTURO È SOSTENIBILE
Anche il settore dei trasporti gioca un ruolo importante in questa fase di ripensamento del comparto. La crisi causata dall’emergenza sanitaria ha impattato anche su questo settore. Secondo i dati raccolti dalla Control Room di IVECO la percentuale dei veicoli fermi è aumentata in maniera esponenziale, con ricadute economiche rilevanti per le aziende. Come fa notare Mihai Daderlat, Business Director Mercato Italia IVECO, i dati evidenziano come, durante il lockdown, nel settore a medio raggio, quello cioè
La creazione di una torre di controllo richiede la messa in atto di nuovi processi e di nuove modalità e richiede quindi anche la creazione di nuove professionalità.
con una velocità media di 35kmh, è risultato fermo il 66% dei veicoli mentre il 24% ha continuato a circolare con un abbattimento del 50% del kilometraggio e solo il 10%, legato prevalentemente ai settori della GDO, trasporto del freddo, approvvigionamento alimentare e farmaceutico, ha circolato più di prima. Allo stesso modo il settore dei veicoli con velocità media tra 35 e 70 kmh ha registrato un 44% di veicoli fermi e un 43% circolanti con kilometraggi che son risultati però dimezzati rispetto alla fase prelockdown e solo il 13% ha circolato più di prima. Meno colpito il settore dei veicoli a lungo raggio, i cui dati hanno registrato 19% di veicoli fermi, 60% di veicoli che hanno continuato a circolare ma, anche in questo caso, con kilometraggi inferiori del 30% rispetto alla settimana precedente alla chiusura delle attività e il 22% di veicoli che si son mossi più di prima. Un futuro, quello del trasporto, che deve quindi puntare sulla concentrazione e la polarizzazione delle flotte, sulla gestione delle aziende attraverso l’uso di nuove tecnologie e sull’ecosostenibilità. Perché la crisi attuale ha messo in evidenza come l’aspetto ambientale sia fondamentale per il futuro ed è importante continuare a
investire in energie alternative e sostenibili. Della stessa opinione anche Maurizio Pompei, amministratore delegato di Mercedes-Benz Trucks Italia, che sostenendo l’importanza della salvaguardia dell’ambiente ha presentato la joint venture al 50% tra Daimler Truck AG e il Gruppo Volvo, nata con l’obiettivo di spingere verso l’ecosostenibilità, e dedicata in particolare alle celle a combustibile: un’iniziativa che assume il valore di pietra miliare verso la presenza di truck e di autobus a celle a combustibile sulle strade. I trasporti e la logistica sono settori che permettono la sopravvivenza di tutti i Paesi, garantendo la movimentazione delle merci, e la loro centralità continuerà a crescere. Se finora la ricerca si è concentrata sulla sostenibilità a breve termine, non bisogna trascurare quella a medio e lungo termine, perché quello ambientale resta uno degli aspetti più importanti per il futuro sul quale le aziende sono chiamate a investire. “La sostenibilità non si fermerà” sostiene Franco Fenoglio, amministratore delegato di Italscania e presidente della sezione Veicoli Industriali di UNRAE, che sottolinea come le aziende siano motivate a continuare a investire sui settori dell’ecosostenibile e dell’interconnettività, che diventano un must per guidare il cambiamento. Se non si lavora con camion puliti non ci sarà futuro. Un futuro nel quale la comunità diventerà il fulcro di un ecosistema nel quale tutti i protagonisti del settore coopereranno tra di loro, al fine di riuscire ad affrontare al meglio le problematicità legate al settore e garantire il suo sviluppo in modo competitivo e al passo con i tempi.
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speciale
RIMORCHI E SEMIRIMORCHI
NOLEGGIO
P
rima di parlare del mercato del trainato e del noleggio di questa parte dell’autoarticolato, va fatta una digressione obbligatoria sulla normativa. Anche il noleggio dei veicoli rimorchiati, cosi come quella degli autocarri sopra i 35 quintali, ricade nell’assurda normativa secondo la quale non può essere un noleggiatore a locare un semirimorchio ma solo un’impresa di trasporto in conto terzi. Si tratta di una situazione che proprio non va giù a Sandro Mantella, General Manager di Lamberet SpA e, soprattutto, per quanto ci riguarda in questa sede, coordinatore del Gruppo Rimorchi e Semirimorchi UNRAE, veste con la quale ha portato il problema all’attenzione del Ministero dei Trasporti.
Agganciare
SITUAZIONE INSOSTENIBILE “La situazione comincia a diventare insostenibile – dice Mantella – perché una normativa del genere è solo controproducente, non facendo altro che aumentare in maniera notevole sia i costi, sia gli iter burocratici”. In effetti un’azienda che vuole noleggiare un veicolo trainato, ai costi che comporta un business come quello del noleggio, deve aggiungere quelli propri di un’azienda di trasporto in conto terzi e una buona dose di burocrazia: iscrizione all’albo, presenza di un “preposto”, tanto per dirne due.
“Questa normativa è un’altra di quelle trappole burocratiche – riprende Sandro Mantella – che sembrano studiate per mettere in difficoltà le aziende italiane, perché obbliga l’azienda a costi senz’altro maggiori rispetto a quelli delle compagnie di noleggio con sede all’estero. Non solo, ma qualcuno deve spiegarmi perché il proprietario di un trattore immatricolato per il conto proprio non può noleggiare un rimorchio che potrebbe usare, per esempio, una volta l’anno, per una situazione di picco di lavoro”.
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UN MERCATO DIFFICILMENTE QUANTIFICABILE “Questa situazione – dice ancora il general manager di Lamberet – si riflette anche in un’oggettiva difficoltà nel capire con precisone, quali siano gli effettivi ‘numeri’ di questo mercato, perché i veicoli non vengono immatricolati da un noleggiatore, ma da un’azienda di trasporti che, a sua volta, può usarli per lavorare o noleggiarli. In Lamberet, per esempio, abbiamo venduto molti rimorchi che, sappiamo solo in via ufficiosa essere stati destinati al noleggio, ma per la Motorizzazione e
per qualsiasi statistica, sono solo andati ad arricchire una flotta di questa o quella azienda” . Comunque, sia dalle nostre informazioni che da quello che ci ha detto Mantella, quello del noleggio dei rimorchiati è un mercato decisamente in crescita, come, del resto tutti i settori del noleggio nel nostro comparto. “E proprio questo – conclude Mantella – aumenta la nostra frustrazione perché sarebbe il momento di spingere forte per sfruttare le potenzialità di crescita del mercato che, invece lasciamo alle compagnie
un noleggiato Dopo quello dei veicoli dei pesanti e dei commerciali, tocca al noleggio dei rimorchi e semirimorchi. Un mercato che in Italia è ancora giovane e inespresso, che deve fare i conti con il vecchio concetto di proprietà e con pastoie burocratiche che ne rallentano un prevedibile sviluppo. Due case history di
Ferruccio Venturoli
trasporto rappresenta una percentuale minima rispetto a quella acquistata dai noleggiatori. Comunque, il nostro mercato, nonostante le difficoltà di quantificazione, dovrebbe aggirarsi intorno ai mille pezzi l’anno, pari a un 4/5% dell’immatricolato totale. Eppure, il noleggio, anche e soprattutto in momenti di incertezza come quello che stiamo vivendo, rappresenta un’opzione di business importante. Innanzitutto, il concetto stesso del noleggio che non obbliga l’azienda a impegnarsi in importanti immobilizzi di capitali,
estere. Bisogna arrivare a una liberalizzazione del settore”. Lasciamo ora l’amico Mantella e addentriamoci un po’ in questo mondo che, nel nostro Paese è piuttosto recente, e ancora pregno di potenzialità.
cosa che accadrebbe nel caso dell’acquisto. C’è poi la certezza di avere sempre e comunque i costi sotto controllo, visto che tutte le voci sono sempre ben specificate nei contratti, che possono avere una durata variabile: da due giorni a dieci anni. Non vanno poi dimenticati altri fattori, come la possibilità di poter lavorare sempre con prodotti tecnologicamente all’avanguardia, la flessibilità che solo il noleggio può offrire, la manutenzione programmata, la gestione pneumatici, fino alle eventuali riparazioni. E allora? Come mai il noleggio di veicoli rimorchiati, dopo oltre vent’anni da quando si è affacciato ufficialmente in Italia è ancora un business di nicchia?
La Bartoli Rimorchi di Firenze, da una ventina d’anni si occupa anche di noleggio, con una flotta circolante di un migliaio di pezzi.
IN RITARDO RISPETTO ALL’EUROPA Rispetto ai nostri partner europei, in particolare rispetto ai Paesi del Nord Europa, siamo molto indietro; basti pensare che nei Paesi Scandinavi la percentuale dei veicoli rimorchiati acquistati direttamente dalle aziende di www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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RIMORCHI E SEMIRIMORCHI
NOLEGGIO TIP è il piu grande noleggiatore di veicoli rimorchiati del mondo; la sua forza sta nella grande vastità della sua flotta, composta da poco meno di 100mila veicoli dislocati in tutta Europa e in Canada.
UN CONCETTO DIFFICILE DA ASSIMILARE “Il noleggio – dice Dirino Bartoli, amministratore della Bartoli Semirimorchi, azienda che si occupa di vendita e noleggio di trainati – ha il suo must nei servizi programmati che offre il noleggiatore. Un concetto piuttosto semplice ma assai difficile da far digerire ai padroncini o alle piccole aziende che, come sappiamo hanno delle dinamiche molto familiari anche per quanto riguarda la manutenzione e la gestione dei veicoli. Questo cambia nelle grandi flotte dove la necessità di tenere sotto controllo i costi è una priorità assoluta”. Il noleggiare un veicolo, soprattutto se un semirimorchio, dunque, in Italia passa sotto le Forche Caudine di una mentalità tutt’altro che europea. “In Italia il noleggio di semirimorchi – dice Giorgio Noce, direttore commerciale di TIP, la più grande impresa di noleggio di veicoli trainati del mondo – è una soluzione piuttosto giovane che solo in questi ultimissimi anni, direi dopo la crisi del 2008, sta cominciando lentamente a crescere. Fino a quel periodo il noleggio non era certo visto come un’opportunità, ma piuttosto come un ripiego di chi aveva difficoltà di accesso al credito. È stata proprio la crisi del 2008 e 2009 a far aprire gli occhi a molte aziende, qualcuna
delle quali è potuta sopravvivere e ripartire proprio grazie alla possibilità di usufruire di rimorchi che non avrebbero potuto acquistare. Oggi, per fortuna, molte aziende, soprattutto quelle più grandi e strutturate, hanno capito che il noleggio è un’opportunità molto importante che permette di non impegnare risorse importanti. E che sia un’opportunità – continua Noce – lo dimostra il fatto che in questo periodo, durante la crisi, i nostri uffici hanno continuato a ricevere richieste di preventivi e di informazioni; la flessibilità del noleggio, nei momenti difficili, può diventare la soluzione”. COSTI BLINDATI Dunque, la flessibilità o, se vogliamo, l’elasticità che può mettere in campo chi noleggia è uno dei plus, è d’accordo
CASE HISTORY
BARTOLI RIMORCHI
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Nei pressi di Firenze, la famiglia Bartoli opera da quasi settant’anni nel mercato dei rimorchi e semirimorchi in Italia. Iniziò Tito Bartoli nel 1951, prima collaborando con una piccola azienda artigianale di costruzione rimorchi, la Corniani di Mantova, e nel 1954 diventando concessionario ufficiale Viberti per alcune province di Umbria e Toscana. Nel 1964 la Viberti delegò la Bartoli ad occuparsi di buona parte dell’Emilia Romagna e negli anni a seguire il binomio Bartoli-Viberti diventò nel
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centro Italia un riferimento per l’acquisto di rimorchi e semirimorchi. Oggi, sempre mantenendo una guida e una gestione di tipo familiare, la Bartoli SpA si occupa ancora della vendita di veicoli trainati nuovi e d’occasione, ma da circa vent’anni anche di noleggio. “Noi facciamo della flessibilità la nostra forza – dice Dirino Bartoli amministratore dell’azienda fiorentina – e cerchiamo sempre di andare incontro al cliente, proponendoci in modo semplice e, soprattutto
agile, una cosa che i grandi noleggiatori spesso non possono fare”. I contratti che propone Bartoli sono di breve, medio e lungo termine: da meno di uno a 72 mesi; ogni contratto è arricchito, naturalmente da servizi, gestiti da una fittissima rete di centri convenzionati, servizi che variano in base al contratto ma che riguardano praticamente tutto: dall’assistenza ordinaria o straordinaria, alle varie assicurazioni, fino alla localizzazione satellitare, passando per la gestione pneumatici, per la
sostituzione di veicoli con altri di diverse tipologie o dalla restituzione anticipata del veicolo. “Quando si tratta di breve termine – dice ancora Bartoli – offriamo al cliente veicoli già in flotta che, comunque, non superano mai i tre anni di età; quando si tratta di un impegno a lungo termine, invece, generalmente immatricoliamo dei veicoli nuovi che sono soprattutto frigo, centinati e portacontainer. I marchi che trattiamo sono Schmitz, Berger e, per i portacontainer, l’olandese Renders”.
anche Dirino Bartoli che, anzi, ci racconta di come alcuni suoi clienti si sono comportati durante la crisi del coronavirus. “Sono venuti un paio di clienti a parlarmi – racconta Bartoli – avevano necessità di lavorare durante il lockdown ma nel loro settore si faticava; volevano tentare con il trasporto del fresco che in quei momenti continuava a tirare. Il loro problema, però, stava nel fatto che non potevano programmare nulla, tantomeno il tempo per il quale servivano i veicoli. Siamo arrivati a un accordo che ha permesso loro di lavorare comunque. Ve lo immaginate se quei semirimorchi li avessero dovuti acquistare?”.
Il noleggio di un veicolo rimorchiato può andare da due giorni a dieci anni, in base alle necessità del cliente, all’utilizzo al quale è destinato il singolo veicolo ma anche al tipo di veicolo.
Argomento centrale del noleggio è costituito dai servizi offerti che, naturalmente, variano da contratto a contratto ma che, praticamente, coprono tutto: dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria, dalle assicurazioni alla localizzazione satellitare.
TIP ITALIA TIP Italia, con sede amministrativa a Milano, è la sede italiana del più grande noleggiatore di veicoli rimorchiati del mondo, oggi di proprietà di un fondo di investimenti americano. Ha sedi in 18 Paesi europei e in Canada, con una flotta circolante di poco meno di 100mila veicoli. TIP, acronimo di Transport International Pool, è nata in Olanda nel ‘78 grazie a un gruppo di trasportatori che si scambiavano o noleggiavano tra loro semirimorchi in base alle varie necessità. “Siamo un’azienda – dice Giorgio Noce, direttore commerciale di TIP Italia
- che è in grado di offrire ai propri clienti, in tutto il mondo, svariate soluzioni di noleggio a breve, medio e lungo termine, correlate a una serie completa di servizi. Abbiamo una flotta variegata di veicoli nuovi che acquistiamo su richiesta dei clienti o per ringiovanire la flotta, ma anche di veicoli più datati, per soddisfare tutte le necessità. TIP offre la possibilità ai clienti di rispondere velocemente a una nuova necessità, con veicoli immediatamente disponibili e utilizzabili e con contratti flessibili. E questo ha un particolare valore
soprattutto in momenti di crisi come questo. Attualmente abbiamo circa tre mila veicoli circolanti in Italia, tra frigo, vasche ribaltabili, centinati, cisterne, praticamente di ogni tipologia. Un’ampia flotta che permette a un’azienda di un Paese, di noleggiare contemporaneamente anche in un altro Paese”. I contratti di TIP variano da un giorno a 10 anni. La media del breve termine è di 4 mesi, nel lungo, come alternativa all’acquisto, fino a 72 mesi, a seconda dalla tipologia di veicolo e dall’impiego al quale deve essere destinato.
Proprio per rispettare il concetto della flessibilità, insita in quello stesso di noleggio, la durata dei contratti di quasi tutte le aziende di noleggio, può variare da due giorni, nel caso, per esempio, di un fermo macchina imprevisto, fino a otto, dieci anni con il vantaggio di avere, per tutta la durata del contratto, un prezzo “blindato”, sia per il noleggio che per i servizi offerti. Sono proprio i servizi previsti nel contratto, come l’assistenza, la manutenzione, le riparazioni, la gestione degli pneumatici, che spesso fanno la differenza tra la proprietà e l’uso di un veicolo trainato. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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EVENTI
UNRAE
C
he il settore del trasporto merci sia stato protagonista durante l’emergenza sanitaria lo abbiamo sottolineato più volte, ma oggi è necessario promuoverne il suo ruolo strategico nella ripresa. Secondo UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia, solo sostenendo questo settore si potrà garantire una ripresa economica veloce per il nostro Paese. Durante il lockdown l’86% delle merci che son circolate è stata trasportata da veicoli industriali, ma il settore ha accusato pienamente la crisi causata dall’interruzione delle attività e dall’emergenza sanitaria. Infatti, se, a causa della crisi del 2008 e alla successiva delocalizzazione delle imprese di trasporto, nell’ultimo decennio si è già registrata una sofferenza del settore con un -33% di unità prodotte (-11,842 unità), la perdita di 135.000 posti di lavoro e la chiusura di circa il 30% delle concessionarie, gli ultimi mesi hanno registrato dati ancora più drammatici. “I dati del mercato dei veicoli industriali portano segno negativo fin da gennaio 2019. Abbiamo seguito con attenzione l’andamento dei dati di immatricolazione – osserva Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli industriali di UNRAE – volevamo capire fino a che punto l’emergenza in corso potesse dare un vero e proprio colpo di grazia alla sofferenza di questo mercato, che non si è mai ripreso del tutto dalla crisi del 2008, arrivando con fatica, dopo dieci anni, a meno del 66% dei volumi fatti nel 2007”. Il Centro Studi e Statistiche di UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato per il mese di aprile 2020 una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t che indica una perdita di -58,4% rispetto all’aprile del 2019 (990 unità immatricolate contro 2.379), portando il consolidato dei primi quattro mesi del 2020 a -25,7% sullo stesso periodo del 2019
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che verrà (6.258 unità contro le 8.425). In particolare, nel settore dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, ad aprile 2020 si è registrata una caduta del -59,2% rispetto ad aprile 2019 (799 unità immatricolate contro 1.957) che porta ad un calo di -25,2% il quadrimestre gennaioaprile 2020 (5.203 unità immatricolate contro 6.959). Una situazione ancora più dura per il settore rimorchi e allestimenti che ha visto una perdita del -70% ad aprile e che nel primo quadrimestre del 2020 registra un calo del -48,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una situazione che fatica a migliorare: nonostante la riapertura dei concessionari a partire dal 4 maggio, i dati raccolti nei primi 12 giorni di maggio, mostrano come gli ordinativi registrano un -70%, e le immatricolazioni un -52%.
L’UNRAE, l’Associazione dei Costruttori esteri che operano in Italia, preme affinché siano attivati
interventi focalizzati al rilancio di un settore strategico per la ripresa economica del Paese di
Valeria Di Rosa
SCENARI FUTURI
Nel quadro economico italiano il settore rischia di perdere 149,1 miliardi di euro (-18%) di scambi commerciali con l’estero, 95 milioni di tonnellate (-20%) di merci trasportate, 17 miliardi di euro di fatturato e 320.000 posti di lavoro. Una situazione preoccupante che potrebbe evolversi in due possibili scenari: un “best case” in cui il settore riuscirà a contenere le proprie perdite a circa il 30% se la ripresa delle attività sarà garantita tra maggio e giugno consentendo un recupero graduale del mercato e un “worst case” in cui il settore rischierà di registrare un impatto economico più pesante con perdite per circa il 40% se le attività commerciali dovessero riprendere a settembre. “Mentre le istituzioni e gli esperti tentano di dare una dimensione e definire le conseguenze della pandemia di Covid19 – ha proseguito Fenoglio – noi prendiamo atto che negli ultimi dieci anni, come effetto delle condizioni del settore italiano dei trasporti e della conseguente delocalizzazione, abbiamo già perso il 30% delle nostre reti e un miliardo e mezzo di fatturato l’anno, mentre lo Stato ha perso 105 milioni di entrate fiscali l’anno. In questo scenario il settore dei trasporti ha visto scomparire 35.000 imprese e 135.000 addetti, pari a 13 volte il numero dei dipendenti dell’Alitalia”. Tanti i problemi che il settore si porta dietro: un parco circolante datato e poco sostenibile, con un’età media dei veicoli di 13,6 anni su una media europea di 11,5, che tende ad aumentare per i veicoli in conto proprio (15 anni), un sistema burocratico ingessato, un carico fiscale elevato, un costo del carburante e del lavoro non competitivo e carenze infrastrutturali. Questi fattori hanno contribuito a incrementare la crisi del trasporto che è esplosa con l’esplosione dell’emergenza sanitaria ed economia in atto.
RIMORCHI, SEMIRIMORCHI, ALLESTIMENTI: L’IMPRESA DI FARE IMPRESA
Se il mercato dei veicoli industriali accusa la caduta economica che stiamo attraversando, anche quello dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a
terra superiore a 3,5t rispecchia il trend negativo. La prima conferenza stampa di UNRAE dedicata al settore, che si è svolta mercoledì 27 maggio, ha messo in evidenza come l’andamento storico di questo mercato dimostra che la crisi del 2008 ha fatto perdere al settore quasi i due terzi del volume tra il 2007 e il 2012. La difficile ripresa che ne è seguita ha raggiunto il massimo nel 2017, per poi ridiscendere nel 2018 (- 3,9%) e nel 2019 (- 7,1%), fino al crollo nei primi mesi del 2020. I dati sono chiari: a marzo 2020 si è registrato un calo del -61,5% del mercato, che arriva a -70,2% nel mese di aprile 2020. Se il primo semestre del 2019 aveva visto 7.581 immatricolazioni, lo stesso periodo del 2020 registra una diminuzione del 45% con soli 4.159 veicoli immatricolati. Un calo che a fine anno potrebbe addirittura raggiungere il -55%. Si tratta di un settore che vede, in Italia, un parco circolante di 405.440 veicoli di cui 287.000 destinati al trasporto merci (70,8%) e 118.400 destinati al trasporto speciale (29,2%). Un settore nel quale l’ultimo miglio registra una crescita, in volumi e quota, del 9,1%.
GLI EROI DELL’EMERGENZA
Non bisogna dimenticare che il settore è stato particolarmente importante durante la crisi Covid-19. I mezzi forniti di allestimenti refrigeranti, ad esempio, hanno continuato a circolare permettendo il rifornimento di generi alimentari e sanitari in tutto il Paese. Il settore ha comunque subito i danni della crisi perché le imprese hanno lavorato in perdita con viaggi di ritorno a vuoto, dovendo però sostenere costi fissi, pagare carburante e assicurazioni, anticipare la cassa integrazione ai dipendenti senza avere più risorse per farvi fronte. Se il settore dell’isotermico, ad esempio, ha registrato a gennaio 2020 performance simili allo stesso mese del 2019, già da febbraio i dati hanno cominciato a frenare. Il picco di domanda di marzo per trainati, semirimorchi e ultimo miglio è strettamente legato al settore della GDO, che registra un aumento della domanda del +20% e a quello dell’e-commerce e delivery, che da febbraio ad aprile 2020 registra un +50%. Un trend che si preannuncia andrà consolidandosi, www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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EVENTI
UNRAE permettendo al settore di continuare ad alimentare supermercati e piattaforme logistiche. Di contro, il settore dell’isotermico registra perdite importati sul trasporto internazionale e sulle grandi commesse. La chiusura dei confini e delle attività economiche in tutta Italia ha causato una flessione anche in un settore strettamente legato a player europei e internazionali e a quei settori che oggi risentono maggiormente della crisi: basti pensare al settore turistico costretto ad annullare gli ordini per migliaia di euro. I dati di maggio lasciano ben sperare in un leggerissimo cambio di tendenza: la riapertura, infatti, ha contenuto la curva discendente attestandosi a un -13% rispetto ai dati di maggio 2019. È pur vero, però, che analizzando i dati dei primi 5 mesi del 2020 il settore registra comunque una perdita del -42% rispetto agli stessi mesi del 2019. “La sensazione – ci spiega Ismaele Iaconi, Commercial Marketing Director di Lamberet – è che la fase di ripresa sia potenzialmente importante per gli acquisti. Incentivare al ringiovanimento del parco veicolare, alla sicurezza e alla sostenibilità potrebbe essere la strada giusta per aiutare le aziende”. Sicuramente stanziamenti insufficienti, discontinuità nei periodi di finanziamento e ritardi nell’erogazione dei contributi sono fattori che hanno influito e continuano a influire su un settore che è sempre stato sottovalutato. A questi si aggiungono problemi di sicurezza (basti pensare che l’81,6% del parco circolante non ha ESP o ABS) e problemi legati alla sostenibilità (solo nel 2019 è stata introdotta la normativa STAGE V per i gruppi frigoriferi che
Il passo più importante per rilanciare il settore dell’autotrasporto è quello di fare “ecosistema”, mettendo insieme tutti gli attori coinvolti.
si stima concorra a ridurre del 98% le emissioni di gas inquinanti). “Agganciare un rimorchio senza i dispositivi di sicurezza a motrici o trattori dotati dei sistemi più avanzati – ha spiegato Sandro Mantella, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – costituisce un rischio reale di incidente nel caso che il complesso debba compiere frenate o deviazioni di emergenza. Per quanto riguarda invece la sostenibilità ambientale, anche i rimorchiati sono oggi in grado di dare il loro contributo, attraverso l’applicazione di tecnologie costruttive che portano a significative riduzioni delle tare e a profili più aerodinamici”.
QUALI INTERVENTI?
È necessario, secondo UNRAE, attuare una serie di provvedimenti atti a snellire il carico economico del settore. Dall’aumento di imposta dal 6% al 12% fino al 2025 con rimborso
Nel mese di aprile 2020 il mercato dei veicoli industriali ha registrato un calo del 58, 4% rispetto all’aprile del 2019, portando il consolidato dei primi quattro mesi del 2020 a -25,7% sullo stesso periodo del 2019.
in unica soluzione alla riduzione delle tasse alle imprese per 12/24 mesi, dall’attuazione di prestiti a lungo termine senza interessi a maggiori garanzie bancarie per le imprese, dall’istituzione di un fondo triennale per il rinnovo del parco circolante investendo su euro6 e alimentazioni alternative alla proroga di 6 mesi del superammortamento, la concessione di nuovi incentivi e il pagamento di quelli non ancora erogati dal 2017. Stessi provvedimenti auspicati per il settore dei rimorchi, semirimorchi e allestimenti per il quale sarebbe opportuno eliminare i ritardi nelle immatricolazioni,
Il parco circolante italiano è tra i più vecchi d’Europa con un’età media di 13,6 anni rispetto a una media europea di 11,5. Il 58,5% dei veicoli è Ante Euro IV (401.000 veicoli) e ben il 12,8% del parco è composto da veicoli Euro 0 (88.000 mezzi con oltre 27 anni di età).
applicare procedure con COC telematico e semplificare le procedure di collaudo e omologazione. Sviluppare nuovi progetti, come ad esempio il progetto “DICIOTTO” o il progetto “VENTICINQUE”, volti ad aumentare l’efficienza del trasporto merci su strada per unità di carico aumentando la lunghezza del piano di carico dei veicoli combinati e limitare la circolazione di veicoli di vecchia generazione e l’importazione di rimorchi e semirimorchi usati dall’estero potrebbero essere altri incentivi per rilanciare il settore. “Le aziende italiane di trasporto vorrebbero rinnovare le loro flotte perché
sono consapevoli di non poter essere competitive se non dispongono di tutti i mezzi oggi necessari per fare efficienza, cioè sostenibilità e sicurezza, che per la committenza significano affidabilità, in un mondo dove la competizione è spietata e fin troppo spesso sleale, e di fronte a concorrenti esteri adeguatamente sostenuti dai loro governi, che ne riconoscono la funzione strategica” ha dichiarato Fenoglio.
PUNTARE SULLA PROFESSIONALIZZAZIONE
Digitalizzazione, investimenti su infrastrutture e personale qualificato sono
Dalla crisi Lehman Brothers del 2008 il mercato dei rimorchi e semirimorchi ha perso il 18,3% del suo volume. La crisi dovuta al Covid-19 ha inasprito questa perdita: ad aprile 2020 si è registrato un calo del 70,2% rispetto ad aprile 2019.
altri interventi che permetterebbero al settore di essere protagonista della ripresa economica del Paese. In questa direzione si muove, infatti, la collaborazione sul tema della formazione di UNRAE con Autopromotec per favorire l’occupazione dei giovani nel settore: servono addetti preparati alle innovazioni tecnologiche che equipaggiano ormai i veicoli industriali. Il mondo dei veicoli industriali è cambiato, orientandosi sempre di più verso innovazione e interconnessione. Tutti i veicoli industriali hanno oggi sistemi tecnologici avanzati, nati per rispondere alle esigenze di sicurezza, ottimizzazione della guida, dei consumi e della sostenibilità. Basti pensare alla guida autonoma. In virtù della crescente importanza che le tecnologie elettroniche hanno assunto all’interno del settore, la figura del meccatronico diventa una figura professionale emblematica per la sopravvivenza stessa di questi veicoli. Di queste figure professionali c’è oggi carenza ed è necessario provvedere a informare e formare giovani tecnici, in modo che siano consapevoli dell’offerta di lavoro altamente qualificato che viene dal comparto dell’assistenza ai veicoli industriali. “Occorre evitare il più possibile – conclude Franco Fenoglio – fallimenti di imprese e un aumento della disoccupazione, che potrebbero peggiorare ulteriormente il quadro e allontanare le prospettive di ripresa”. Fallimenti probabili anche perché il settore è composto da tante piccole e medie imprese, più esposte alla criticità del momento: basti pensare alle aziende che gestiscono la vendita e l’assistenza dei veicoli, in grande maggioranza piccole e medie imprese fortemente dipendenti dal fatturato.
L’ECOSISTEMA TRASPORTO
Il settore dei trasporti ha dimostrato il suo ruolo cruciale non solo per il rifornimento di merci ma per tutta l’economia del nostro Paese, è importante adesso trovare le modalità corrette affinchè questa centralità non venga meno, per non rischiare un collasso ancora più devastante: occorre fare “ecosistema”, mettendo insieme tutti gli attori che sono coinvolti a vario titolo, dalle istituzioni al mondo accademico, dalle aziende ai media.
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PROFESSIONE
HAWAII
CAMIONISTA
Lavorare in
paradiso
Spiagge, palme, ragazze color cioccolato e sole tutto l’anno. E alle Hawaii, fare il camionista, può diventare il mestiere più bello del mondo di
Fergus Flaherty, fotografie di Richard Kienberger
L
a giornata si conclude lentamente. Un immenso tramonto illumina l’orizzonte di una luce rosso sangue. Le onde si infrangono sulle spiagge bianche… ancora e ancora. Anche Kay, finalmente, smette di lavorare, mentre alcuni irriducibili del surf cavalcano le ultime onde. Kay ha quarantacinque anni e un lavoro che lui stesso definisce “da sogno”: da più di 20 anni porta container attraverso Kauai, una delle cinque isole delle Hawaii. Lontano dalla laboriosità frenetica dell’isola maggiore Oahu e della sua capitale Honolulu.
“La vita e questo lavoro, sull’isola sono il massimo” racconta da dietro al volante del suo Peterbilt con il quale rifornisce i vari supermercati dell’isola. Non esistono lunghe tratte a Kay; ci vuole appena un’ora per andare dal porto a Princetown, all’altro capo dell’isola. Ma anche se le distanze sono molto piccole c’è qualcosa che disturba Kay. “Quasi non ci si crede – dice mentre accosta il camion alla ribalta – ma ci sono davvero troppe macchine su quest’isola!”.
UN TRASPORTO DA ULTIMO MIGLIO
Per rifornire di merci quest’isola da sogno è necessario uno studio di logistica ben preciso. Al contrario di quanto accade sulla terraferma, dove le merci viaggiano velocemente via terra, sulle isole hawaiane tutti i beni devono necessariamente arrivare o partire via mare o via aria. Imballate nei container, le merci vengono spedite al porto di Honolulu o nei porti di una delle altre isole e solo da lì cominciano il loro viaggio su ruote verso le destinazioni finali. Per Kay e i suoi colleghi questo significa molto lavoro. Già nel porto la maggior parte dei container viene svuotata e la merce distribuita su furgoni. Se si tratta di consegne più grandi, il container
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Le Hawaii
Le Hawaii sono un gruppo di isole del Pacifico situate a Sud-Ovest degli Stati Uniti, di cui sono il 50° stato dal 21 agosto 1959. Oahu è l’isola più grande dell’arcipelago e ospita la capitale: Honolulu. Il più importante snodo turistico ed economico è l’isola di Hawaii, soprannominata the “Big Island”. La storia di questo paradisiaco arcipelago comincia con l’immigrazione delle popolazioni polinesiane circa 3mila anni fa; fu il capitano della marina inglese James Cook a sbarcare nel 1778
in queste isole, che rinominò Isole Sandwich in onore del suo amico Lord Sandwich. L’arcipelago, che appartiene fisicamente al continente dell’Oceania, è uno dei posti più isolati del mondo, dista infatti 4mila km dalla costa americana e mille da alcune isole del gruppo Kiribati. Uno dei fatti storici più importanti che ha riguardato le Hawaii è il famoso attacco aereo giapponese a Pearl Harbour, sull’isola di Oahu, che segnò l’entrata degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale e che causò molte perdite di uomini e navi.
La salsedine, portata dall’aria di mare, rende difficilissima la manutenzione dei camion, condannandoli a una vita relativamente breve.
James Cook.
Quasi non ci si crede, ma ci sono davvero troppe macchine su quest’isola! Nell’isola di Kay, ma, in generale, in tutto l’arcipelago, non esistono lunghe tratte, viste le dimensioni delle varie isole. Il fatto è che tutto, ma proprio tutto viaggia su ruote.
viene caricato direttamente su un camion, portato dal cliente e poi si ritorna indietro con il container vuoto. “Anche se qui viviamo in una sorta di paradiso – continua Kay – la giornata lavorativa di oltre nove ore è più una regola che un’eccezione”. Nel frattempo, il suo collega Even carica il suo ribaltabile. Anche Even vive e lavora, come Kay, a Kauai. Ha quarant’anni ed è nato e cresciuto nell’isola, dove fa il padroncino. “Io trasporto tutto quello che può entrare nell’autocarro – racconta orgoglioso – da poco ho cambiato camion perché il vecchio non ce la faceva più; mi è dispiaciuto abbandonarlo, ma va bene lo stesso, d’altra parte ne ha passate molte nella sua vita”.
IL PERICOLO GUASTI
Un Eden per gli umani, ma quasi l’inferno per le macchine. L’asfalto si vede solo nelle città o sulle grandi direttrici, per il resto si tratta di piste con pietre a volte molto dure che, schizzando al passaggio dei veicoli, possono danneggiare seriamente la parte inferiore dei veicoli; a questo si aggiunge l’acqua di mare, anche se i camion non ci vengono a contatto direttamente, l’aria salmastra attacca inevitabilmente le parti meccaniche e le carrozzerie. “È estremamente importante che il sale non procuri troppi danni e che tutte le parti importanti dell’autocarro siano tenute in perfetto stato”, dice Even accanto al suo nuovo Kenworth,
già segnato dalle tracce del sale. La manutenzione non è un fatto da sottovalutare visto che un soccorso stradale o i pezzi di ricambio sono quasi totalmente assenti sulla piccola isola. Per questo motivo ogni azienda di trasporto di un certo livello ha la sua officina interna con il personale specializzato. Al contrario, i padroncini, devono cavarsela da soli e affinare le necessarie conoscenze meccaniche. Il problema arriva quando occorre un pezzo di ricambio nuovo. “Serve una settimana per far arrivare un pezzo di ricambio con la nave alle Hawaii – dice Even – per non parlare, poi, dei prezzi esorbitanti”. Per il trasporto in nave del nuovo ribaltabile di Even, per esempio, ci www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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PROFESSIONE
HAWAII
CAMIONISTA
Tramonti da sogno e spiagge bianche, mentre sulle strade si lavora senza sosta.
Certo, l’appartenenza agli USA porta anche vantaggi, ma nel fondo del nostro cuore noi hawaiani siamo un popolo fiero e indipendente.
Anche se i camionisti della Hawaii si dicono felici perché lavorano in “paradiso”, non mancano neanche in paradiso turni di lavoro massacranti.
La vita commerciale e industriale delle Hawaii, gravita sul grande porto di Honolulu, dove arriva quasi l’80% di tutti i beni che raggiungono l’arcipelago.
sono voluti circa 4mila dollari, un camion intero costerebbe sicuramente il doppio e l’aereo è ancora più costoso. Ma visti i lunghi tempi di fermo macchina anche questa forma di trasporto non sempre può essere evitata. “Il costo del trasporto di camion o pezzi di ricambio è spesso il male minore se si contano i giorni di fermo”, racconta Even.
IL SOGNO DI TUTTI
Le Hawaii, il paradiso per molti occidentali, non sono state sempre a stelle e strisce e, come spesso avviene in questi casi la popolazione indigena è stata progressivamente “sostituita” con i colonizzatori. Qualche indigeno, però, ancora resiste; uno di questi è Michael, nato e cresciuto anche
Si chiama Even e fa il padroncino, trasporta alcune delle ricchezze di queste isole, canna da zucchero e ananas. Ha appena comperato un nuovo Kenworth con cassone ribaltabile. Solo per il trasporto del ribaltabile ha speso 4mila dollari.
lui a Kauai e anche lui ex camionista. Ora si gode la meritata pensione. È lui che ci spiega cosa differenzia un “vero” indigeno da un semplice “isolano”. Michael risponde con un’espressione un po’ pensierosa: “in qualche modo, almeno internamente, ancora combatto contro l’annessione delle Hawaii da parte degli Stati Uniti. Certo, l’appartenenza agli USA porta anche vantaggi, ma nel fondo del nostro cuore noi hawaiani siamo un popolo fiero e indipendente”. Così, o in maniera simile, la pensano molti nativi, poiché l’annessione dell’arcipelago da parte degli USA, molti decenni fa, aveva soprattutto ragioni strategiche. Nonostante tutto però, per tutti i nativi esiste ancora una ragione per la quale hanno deciso di continuare a vivere alle Hawaii e Michael lo sintetizza così: “molte persone sognano di vivere in paradiso, noi viviamo nel loro sogno e questo ci rende più felici e più soddisfatti di tutte le persone nel resto del mondo”.
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SPECIALE LUBRIFICANTI Aggiornamento sul mondo dei fluidi per i veicoli industriali e commerciali
NOTIZIARIO
Gli pneumatici
GitiVanHD1
su Volkswagen Crafter Con lo pneumatico GitiVanHD1, Giti Tire ha vinto la gara per la dotazione del primo equipaggiamento su Volkswagen Crafter, aggiudicandosi così la sua prima fornitura OE europea per i veicoli commerciali leggeri. Nominato da Parkers furgone dell’anno 2020, il VW Crafter monterà le misure 205/70R17 C115/113R sull’avantreno e sul retrotreno, prevedendo su quest’ultimo un attacco gemellato per distribuire omogeneamente il carico su tutte e quattro le ruote. Il GitiVanHD1 presenta una mescola del battistrada di ultimissima generazione, che garan-
tisce un ottimo grip sul bagnato e prestazioni di percorrenza elevate, una struttura rinforzata dei fianchi e un disegno robusto del blocco spalla per una perfetta stabilità di guida anche a fronte di carichi elevati. Lo pneumatico è stato progettato e sviluppato presso il Centro Ricerca & Sviluppo europeo di Giti Tire ad Hannover, mentre tutti i test sono stati condotti presso i circuiti
prova di MIRA in Inghilterra, in Spagna e in Germania. Martin Wells, Direttore OEM Europa di Giti Tire, ha dichiarato: “Assicurarci la prima fornitura OE con i veicoli commerciali VW ha ulteriormente rafforzato il nostro già eccellente rapporto con Volkswagen Group, che continueremo a sviluppare anche per le aree autovettura e trasporto leggero”.
ACITOINOX
I capolavori di ACITOINOX
MICHELIN
FEDERICA PELLEGRINI nuova Ambassador
Michelin ha annunciato una nuova e importante partnership con Federica Pellegrini, la campionessa olimpionica e primatista mondiale nei 200 metri stile libero ed europea nei 400 metri stile libero. La partnership, accompagnata dall’hashtag #UnNuovoViaggio, vuole sottolineare il nuovo percorso che affronteranno insieme, con la comune determinazione, serietà nel lavoro e volontà di superare sempre i propri limiti. Michelin, infatti, accompagnerà Federica durante il suo viaggio verso le Olimpiadi di Tokyo 2021. Federica Pellegrini diventa la portabandiera e ambasciatrice Michelin del messaggio “Performance fatte per durare”, ma non solo. La partnership con Federica Pellegrini è all’insegna dell’italianità del brand e del Made in Italy. Infatti, Michelin è il primo fabbricante di pneumatici italiano e in provincia di Cuneo ha sede il più grande stabilimento Michelin dell’Europa Occidentale per la produzione di pneumatici autovettura.
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Un nuovo IVECO S-Way 570 di un bel colore rosso rubino è stato consegnato da ACITOINOX alla napoletana Gi.Pra di Pasquale Olivieri. Il nuovo S-Way presenta un mix di soluzioni già viste, con altre decisamente originali e inedite, che ne fanno un altro pezzo unico. Senza elencare tutte le applicazioni, basta sottolineare le novità, come la prolunga al passaruota, che restituisce l’immagine di un veicolo con l’assetto ribassato e quindi con un chiaro carattere sportivo, ma anche le applicazioni per il sostegno dei fari a led di Hella, con funzione stop, da posizionare sulla prolunga in gomma dello spoiler e alla distanza gradita. Inoltre, dopo aver ascoltato autisti, padroncini e officine, è stata trovata una soluzione per un prodotto molto richiesto. Si tratta della staffa che regge l’antenna CB, che grazie a un’accurata ricerca è oggi disponibile con una modalità di montaggio non invasiva e veloce. Montarla, infatti, è facile, perché non è necessario praticare fori, ma basta semplicemente sfruttare lo staffaggio del parasole. Anche per Michele Arleo, titolare della Transar di Potenza, ACITOINOX ha pensato a un veicolo superbo. Questa volta si tratta di uno dei 400 Actros Edition 1 esistenti al mondo che, dopo un passaggio per le abili mani degli artigiani di ACITOINOX, è diventato, se possibile, ancora più esclusivo. L’azienda di Salerno ha approfittato del bellissimo esemplare di Edition 1 messo a disposizione dalla Transar, per testare un materiale del tutto innovativo, mai usato prima, proprio perché ancora in fase
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di sperimentazione. Si tratta dell’inedito Steel Matt, un acciaio che presenta una finitura opaca e argentea, dai riflessi metallizzati, che richiamano gli effetti della vernice. Con questo materiale si va a introdurre oltre alla classica finitura lucida, una opaca, che restituisce l’idea di un prodotto verniciato ma che in realtà presenta le caratteristiche e la stessa durata di un classico acciaio inox. La messa a punto di questa nuova finitura, di fatto l’introduzione di un nuovo componente tecnologico, ha richiesto molti mesi di ricerca. Lo stile dell’allestimento, estremamente leggero e delicato, è stato mantenuto volutamente in sintonia con il design del veicolo, mettendo in risalto punti focali, come la “V” della calandra e le nervature decise che segnano e percorrono sia anteriormente che posteriormente la cabina. Elementi sottili dagli spessori ben definiti e dalle linee delicate, rimarcano lo stile morbido e allo stesso tempo deciso del design Mercedes. Non appena sarà terminata la sperimentazione, partirà la produzione del kit, che sarà inserito in catalogo.
PNEUMATICI
Con gli PNEUMATICI RICOSTRUITI risparmiati in Italia 54,8 milioni di euro Il risparmio derivante dall’uso degli pneumatici ricostruiti è rilevante. Basti pensare che in Italia, nel 2019, sono stati risparmiati 54, 8 milioni di euro. A questi si aggiungono risparmi energetici non indifferenti: sempre nel 2019 il ricorso alla ricostruzione di pneumatici ha consentito al Paese di ridurre i consumi energetici di ben 23,3 milioni di litri di petrolio ed equivalenti, di risparmiare materie prime per 17.150 tonnellate ed evitare di immettere nell’ambiente 20.580 tonnellate di pneumatici usati e 9.090 tonnellate di CO2. Questi dati di grande interesse per l’economia del Paese e per l’ambiente emergono dal bilancio ecologico ed economico della ricostruzione di pneumatici in Italia nel 2019 redatto da Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici).
RENAULT
Renault crea una BUSINESS UNIT ad hoc per l’aftermarket
Renault ha creato una nuova business unit dedicata al mercato aftermarket indipendente (IAM). Alla guida di questa nuova unità c’è Guy-Olivier Ducamp, che negli ultimi quattro anni ha guidato il network Point S in Europa occidentale. Obiettivo della divisione IAM è quello di coordinare al meglio le attività, ma soprattutto potenziare e consolidare la posizione di Renault sul mercato aftermarket. Renault dispone infatti già dal 1998 della propria linea di ricambi multimarca Motrio, presente in 35 Paesi con un proprio network (in Italia sono presenti 135 officine). Inoltre, nel 2016 ha acquisito il distributore indipendente italiano PiVi Ricambi e quello francese Exadis, in collaborazione con Mobivia e il gruppo di concessionari Renault (GCR). Nel 2019, Renault ha inoltre inaugurato un centro logistico di 8.000 mq a Saint-Caradec.
ZF
ZF Aftermarket amplia la gamma
di AMMORTIZZATORI CDC
ZF Aftermarket amplia la propria offerta di parti di ricambio CDC Sachs per auto di livello premium, medie e compatte. Con l’aiuto del CDC, i conducenti possono selezionare diverse impostazioni di guida e guidare in modo dinamico in base alle proprie preferenze personali. Gli ammortizzatori CDC sono molto resistenti grazie a un sistema di controllo elettronico che può compensare l’usura delle prestazioni di smorzamento. I componenti di ricambio CDC sono disponibili per: Audi A4 (anno di produzione da 2007 a 2015); Audi Q5 (anno di produzione da 2008 a 2016); Audi Q7 (anno di produzione da 2006 a 2015); Porsche Cayenne (produzione da 2002 a 2010 e da 2010 a 2017); Volkswagen Touareg (produzione da 2002 a 2010 e da 2010 a 2018). Nel corso di quest’anno, inoltre, la gamma sarà ampliata di ulteriori 30 codici.
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GOODYEAR
GOODYEAR RECHARGE: il primo pneumatico che si rigenera Goodyear ha presentato un concept di pneumatico autorigenerante con caratteristiche di intelligenza artificiale che permettono al battistrada di cambiare in base all’ambiente e al clima. Lo pneumatico reCharge Concept di Goodyear è stato studiato per mantenersi in linea con il passaggio, a livello mondiale, verso alternative elettriche e sostenibili. Lo pneumatico è stato inoltre progettato per soddisfare le crescenti esigenze di personalizzazione: grazie all’intelligenza artificiale, gli pneumatici possono mutare a seconda del fondo stradale, del clima e delle esigenze del guidatore. Si tratta di un concept non ancora in vendita che pone le basi per dare un’idea di come potrebbe essere la mobilità del futuro.
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NOTIZIARIO CONTINENTAL
CONTINENTAL lancia un minisito sulle normative VECTO per le flotte dell’Unione Europea È online un minisito targato Continental, technology company e produttore di pneumatici premium, che contiene informazioni utili e illustra l’utilizzo di VECTO (acronimo di Vehicle Energy Consumption Calculation Tool), strumento di simulazione per mezzi pesanti. Sul nuovo minisito dedicato allo strumento, Continental ha l’obiettivo di fornire ai gestori di flotte informazioni complete sul nuovo regolamento introdotto dalla Commissione Europa nel 2019 per limitare le emissioni di anidride carbonica e sulle sue implicazioni, in considerazione dell’importante ruolo svolto dagli pneumatici nella riduzione delle emissioni di CO₂ generate da un veicolo. Il sito Web è disponibile a questo link: www.continental-pneumatici.it/truckautobus/soluzioni-per-le-flotte/co2-regulations-vecto.
Disponibili i Kit di Riparazione DT Spare Parts di DIESEL TECHNIC GROUP
TYRELINK, il portale B2B per l’acquisto
degli pneumatici di Bridgestone, si rinnova
Tyrelink è ora più veloce e intuitivo e consente agli utenti di elaborare il processo di acquisto dall’inizio alla fine: cercare e selezionare pneumatici, accedere a promozioni, creare preventivi per i clienti o tracciare e gestire gli ordini. Per semplificare i risultati della ricerca, sono stati introdotti nuovi filtri: per modello, per riferimento, per parola chiave e persino per disegno del battistrada. Il cliente può vedere la disponibilità degli pneumatici in tempo reale e identificarli rapidamente grazie a un codice colore. Grazie alle nuove funzionalità, il cliente può accedere a tutte le informazioni sul prodotto con un semplice clic (immagini, promozioni marketing, aspetti tecnici, risultati dei test, misure alternative…). Da una singola schermata, si possono visualizzare ordini, consegne e fatture. È anche possibile tracciare l’ordine da quando parte dal magazzino, fino alla sua fatturazione. I clienti Bridgestone potranno inoltre utilizzare l’opzione “Chiamami ora” per essere contattati velocemente dal team di assistenza clienti Bridgestone. “I miglioramenti di TyreLink fanno parte di una strategia più ampia che mira a ottimizzare l’esperienza del cliente”, sottolinea Stefano Parisi, Regional Managing Director di Bridgestone EMIA South Region. “Siamo consapevoli di quanto possa essere frenetica una giornata in officina e che una gestione efficace del tempo è uno dei fattori fondamentali per il buon andamento degli affari. Il nostro obiettivo è semplificare il più possibile la relazione con i nostri clienti e le nuove funzionalità del portale Tyrelink ci aiutano ad andare proprio in questa direzione”. www.tyrelink.bridgestone.eu/tyrelink/
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Diesel Technic Group, fornitore a livello globale di ricambi e accessori automotive, propone i Kit di Riparazione Speciali pensati per rendere più rapido e semplice il lavoro quotidiano in officina. Raggruppano, infatti, sotto un unico codice tutti i componenti necessari per uno specifico intervento e rappresentano oggi una delle offerte di punta dell’azienda. I Kit di Riparazione a marchio DT Spare Parts sono offerti in un ampio assortimento: a titolo di esempio, troviamo i kit con Bulloni a molla, composti da boccola, bullone a molla e O-ring, che consentono una riparazione rapida grazie alla precisione offerta nel montaggio e alla loro praticità; i Kit Bulloni Ruota e i Kit Mozzi Ruota, molto apprezzati e spesso usati dalle officine. I Kit di Riparazione DT Spare Parts, come tutti i prodotti del marchio, vengono offerti con una garanzia di 24 mesi, che decorre dal momento in cui il cliente finale li acquista dal distributore o ricambista di riferimento. Inoltre, anche i Kit di Riparazione soddisfano i più rigidi criteri di qualità grazie al Diesel Technic Quality System (DTQS), un sistema proprietario di gestione qualità che consente la costante ottimizzazione del prodotto. Tutti i Kit di Riparazione DT Sparte Parts sono disponibili su Partner Portal, dove possono essere ordinati direttamente o richiesti.
SPECIALE
lubrificanti
Olio,
o meglio
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fluido
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Periodico appuntamento con la panoramica su un componente fondamentale per il buon funzionamento di ogni motore, anche elettrico di
Andrea Trapani
L’
importanza degli oli lubrificanti è nota a ogni addetto ai lavori nel mondo dell’autotrasporto, il fatto che debbano essere di qualità pure. I depositi del motore, infatti, sono i killer silenziosi dei motori: causano guasti e portano a tempi d’inattività non previsti, con un notevole impatto sull’attività, e spesso sono il risultato dell’uso di lubrificanti e carburanti diesel scadenti. Questo problema è accentuato dalle condizioni di guida molto impegnative che deve affrontare un veicolo commerciale. Un buon olio pertanto è fondamentale, saperlo riconoscere ancora di più. Con queste premesse torniamo a immergerci, letteralmente, nel mondo dei lubrificanti, un mercato che – nonostante la crisi in corso – rimane un asse fondamentale per tutto l’ecosistema dei trasporti. Seppur “nascosto” nel motore, con le nostre guide abbiamo imparato a conoscere nel tempo la differenza tra oli minerali e oli sintetici. Una specifica di cui oggi, ancora più di ieri, è importante ricordarne le caratteristiche principali visto
si riflettono in maniera importante sulla spesa del cliente finale: l’olio minerale costa meno e ha un prezzo inferiore visto che viene prodotto contestualmente alla raffinazione del petrolio. Un olio che non finirà mai di esistere: “Finché ci saranno i carburanti dal petrolio, l’olio minerale verrà sempre prodotto”, confermano gli esperti del settore. Negli anni si sono affermate, con successo, le prestazioni degli oli sintetici che sono tipicamente più elevate, specialmente in termini di www.trasportale.it
pompabilità alle basse temperature, stabilità alle alte temperature e protezione contro i depositi. Queste caratteristiche contribuiscono in maniera importante alla riduzione dell’usura del motore. Non solo. Gli oli sintetici hanno conquistato l’attenzione dei clienti anche perché contribuiscono a ridurre i consumi di carburante soprattutto nella fase di riscaldamento del motore, dove gli oli minerali risultano troppo viscosi e circolano molto più lentamente, rendendo TRASPORTARE OGGI
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SPECIALE
lubrificanti
così il motore scarsamente lubrificato e meno efficiente. Gli oli sintetici, al contrario, agiscono più rapidamente e consentono al motore di raggiungere molto prima la massima efficienza operativa.
I PRODOTTI DI OGGI
In questa ottica, a cavallo tra le necessità di risparmiare sui costi migliorando al contempo le prestazioni dei truck e dei veicoli commerciali, inizia il nostro nuovo percorso in questo mondo per conoscerne l’offerta aggiornata e le peculiarità dei prodotti più importanti.
PETRONAS LUBRICANTS INTERNATIONAL
da raccomandazione del costruttore. Fin dal suo lancio, i lubrificanti a bassa viscosità PETRONAS Urania hanno basato il loro successo su una maggior riduzione delle emissioni di CO2 senza alcun compromesso di affidabilità e prestazioni al motore, offrendo al contempo enormi vantaggi in termini di risparmio di carburante. In questo contesto PETRONAS Urania Blu E3 rappresenta la nuova generazione di lubrificanti. Tra i prodotti di punta della gamma dedicata ai truck, spicca Urania FE LS, lubrificante totalmente sintetico, dedicato ai veicoli con alimentazione a gas, nonché specifico per motori IVECO Euro V ed Euro VI dotati di sistema HI-eSCR, iniezione common rail, filtro antiparticolato e turbina a geometria variabile. Urania FE LS è stato sviluppato in collaborazione con IVECO ED FPT per offrire prestazioni superiori e massima protezione del motore. La particolare formulazione, ottenuta grazie a migliaia di ore di test in laboratorio, al banco e su strada,
Partiamo da un protagonista ben conosciuto. L’azienda fondata nel 2008, è un produttore globale di lubrificanti, nonché ramo commerciale di PETRONAS, società petrolifera nazionale della Malesia. La notorietà in Italia è duplice in quanto Petronas Lubricants, da anni, è lo storico partner tecnologico di Iveco per i fluidi e i lubrificanti tanto da aver sviluppato un brand aziendale, PETRONAS Urania, dedicato agli oli motore progettati proprio per i veicoli Iveco. Una collaborazione che guarda, da sempre, lontano visto che si tratta di lubrificanti che vengono utilizzati sia nel primo riempimento dei mezzi, sia nei successivi servizi di cambio olio come
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conferisce al prodotto caratteristiche straordinarie tra cui l’elevata protezione del filtro antiparticolato, grazie alla specifica formulazione Low SAPS, tanto da consentire fino al 40% di vita in più del DPF. Tra le altre caratteristiche da segnalare la sua particolare resistenza all’ossidazione che consente una migliore prestazione della turbina a geometria variabile, in condizioni di esercizio gravose nonché la totale pulizia e protezione di tutti i componenti lubrificati, fino ai massimi intervalli di percorrenza previsti da IVECO, senza decadimento delle prestazioni. Tutto questo porta a eccellenti risultati sul piano della Fuel Economy, oltre a favorire la facilità di avviamento e protezione del motore in ogni condizione climatica. Le soluzioni Low Saps di lubrificanti Petronas sono presenti anche per i veicoli commerciali leggeri. L’Urania Daily Tek, completamente sintetico, ad esempio è un olio motore progettato per il nuovo Iveco Daily: ha una speciale gradazione viscosimetrica (0W-30), elevate proprietà di Fuel Economy e una formulazione Low Saps specifica per soddisfare pienamente le normative Euro 6
in materia di emissioni. Simili, ma pensati per motorizzazioni leggermente differenti, il Daily FE e l’Urania Daily LS. Le soluzioni Urania sono affiancate dalla linea PETRONAS Paraflu di liquidi protettivi per radiatori, fluidi trasmissioni, fluidi freni e grassi (PETRONAS Tutela). Naturalmente, tutti prodotti raccomandati da Iveco per la lunga vita dei veicoli. Una curiosità: da nove anni i lubrificanti PETRONAS Urania sono la soluzione ufficiale del Team Petronas De Rooy Iveco, in quel severissimo banco di prova che è la Dakar. Due le vittorie ottenute dal team De Rooy, nel 2012 e nel 2016, e numerosi i podi conquistati. Un altro tassello che rimarca la storica partnership tra le due realtà.
CHEVRON
Tra i grandi protagonisti del mercato bisogna annoverare anche l’esperienza di Chevron Corporation, una delle principali imprese energetiche a livello globale. Nel mercato dei lubrificanti, come abbiamo visto nello Speciale 2019, opera come Texaco Delo riunendo sotto un unico marchio una linea completa di prodotti per applicazioni in servizio pesante, su strada e fuori strada, che comprende oltre agli oli motore, fluidi per trasmissioni, fluidi per riduttori finali, grassi e liquidi refrigeranti a lunga durata. Tra questi occhi puntati su Texaco Delo 400 XSP-SD - SAE 5W-30, un nuovo lubrificante sintetico ad alte prestazioni per motori diesel in servizio pesante che viene oggi offerto con l’omologazione Mercedes Benz MB 228.51. Questa recente omologazione va ad aggiungersi a quelle che Texaco Delo 400 XSP-SD – SAE 5W-30 ha già ricevuto da parte di altri costruttori, tra i quali Cummins, Renault Trucks, Deutz e Volvo. Texaco Delo 400 XSP-SD – SAE 5W-30 è sviluppato specificamente per migliorare i consumi, garantire un’eccellente
protezione all’usura con intervalli estesi di cambio carica e assicurare al motore una durata in servizio ottimale. Può essere utilizzato sia con motori dotati di molti dei sistemi oggi presenti per il post trattamento dei gas, sia su motori più datati. Non solo, si distingue per la tecnologia ISOSYN che utilizza un’additivazione avanzata Low SAPS per soddisfare le normative Euro VI sulle emissioni, garantisce anche alte prestazioni con la maggior parte dei carburanti, inclusi i diesel a basso e bassissimo contenuto di zolfo e molte formulazioni di biodiesel. È un lubrificante a bassa viscosità sviluppato con oli di base sintetici e come tale favorisce la protezione all’usura negli avviamenti a freddo per tutti quei motori che operano a temperature sotto lo zero.
LE SPECIFICHE DEGLI OLI PER TRAZIONE PESANTE Le specifiche, uniformate sui parametri ACEA, sono quattro: E4, E6, E7, E9 rappresentano le sigle per i motori dei veicoli pesanti caratterizzati dal suffisso E. Lubrificante che fornisce un eccellente controllo della pulizia dei pistoni, usura, gestione delle fuliggini e stabilità del lubrificante. È raccomandato per l’utilizzo in motori diesel che devono soddisfare i requisiti di emissione Euro I; Euro II; Euro III; Euro IV; Euro V ed Euro VI in condizioni operative gravose con intervalli di manutenzione estesi. È adatto per motori senza filtri antiparticolato e per alcuni motori con EGR e alcuni motori dotati di sistemi di riduzione di NOx SCR (ADBLU). Tuttavia, le raccomandazioni possono differire tra i fabbricanti di motori. E4
Lubrificante che fornisce un eccellente controllo della pulizia dei pistoni, dell’usura, della gestione della fuliggine e della stabilità del lubrificante. Viene raccomandato per motori diesel che soddisfano la normativa per le emissioni Euro I, Euro II, Euro III, Euro IV, Euro V e Euro VI operanti in condizioni gravose, ad esempio con intervalli di cambio olio estesi sempre però secondo le raccomandazioni del costruttore. Risulta infine adatto per motori con EGR, con o senza filtro antiparticolato e per i motori che utilizzano i sistemi di riduzione SCR NO x (ADBLU). Da ricordare che la specifica E6 è fortemente raccomandata per motori dotati di filtro antiparticolato ed è pensata per l’uso in combinazione con il carburante diesel a basso tenore di zolfo. E6
Lubrificante che fornisce un controllo efficace rispetto alla pulizia del pistone e E7 alla lucidatura a specchio dello stesso (bore polishing). Garantisce un ottimo controllo dei residui di combustione (fuliggine), usura e stabilità del lubrificante. Viene raccomandato per quei motori diesel che devono soddisfare le normative per le emissioni Euro I, Euro II, Euro III, Euro IV e Euro V operanti in condizioni gravose, ad esempio prolungati intervalli di sostituzione dell’olio sempre in base alle raccomandazioni del costruttore. È adatto per motori Euro IV, Euro V ed Euro VI senza filtro antiparticolato, e per la maggior parte dei motori con EGR e/o dotati di sistemi di riduzione di NOx SCR (ADBLU).
Lubrificante che, anche in questo caso, fornisce un controllo efficace rispetE9 to alla pulizia del pistone e alla lucidatura a specchio dello stesso (bore polishing). La specifica E9 è fortemente raccomandata per i motori dotati di filtro antiparticolato ed è progettata per l’uso in combinazione con il carburante diesel a basso tenore di zolfo.
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SPECIALE
DEALER
lubrificanti Prendendo il nome dalla linea Rubia, lo scorso novembre è stato inaugurato presso l’Officina Quadri Industrial a Pontirolo Nuovo (BG), il primo centro in Italia a marchio TOTAL RUBIA TRUCK CENTER, la rete internazionale di officine indipendenti raccomandate Total specializzate nella manutenzione dei veicoli industriali e nel cambio dell’olio: un nuovo concetto di multiservizio nel settore dei veicoli pesanti, che mira a rivoluzionare la manutenzione dei camion e dei veicoli commerciali di tutte le marche. Un progetto internazionale che può vantare una rete di oltre 2.000 centri TOTAL RUBIA e TOTAL QUARTZ già presenti in tutto il mondo di cui più di 30 in Italia.
TOTAL
Anche Total Italia risponde in maniera concreta e responsabile alle esigenze tanto del mercato dell’autotrasporto quanto a quelle ambientali, offrendo una gamma completa di lubrificanti altamente performanti ed eco-compatibili, come la linea top di gamma TOTAL RUBIA. Questa gamma per i veicoli pesanti comprende, tra gli altri, lubrificanti sintetici a basso contenuto di ceneri (Low SAPS),
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idonei per usi gravosi su strada e con tecnologia Fuel Economy che, oltre a consentire il risparmio di carburante, riducono la produzione di CO2, favorendo una diminuzione delle emissioni inquinanti. Con l’additivazione Low SAPS, inoltre, TOTAL RUBIA protegge i motori equipaggiati con qualsiasi tipo di sistema di post-trattamento, come i filtri antiparticolato diesel (DPF) evitando precoci intasamenti. In aggiunta, l’elevata stabilità all’ossidazione di TOTAL RUBIA previene la formazione di morchie e favorisce il raffreddamento del motore. Utilizzando in maniera congiunta i lubrificanti motore TOTAL RUBIA Fuel Economy e gli oli cambio e ponti, è possibile risparmiare fino al 3% di carburante e ridurre le emissioni di CO2 di 3 tonnellate per ogni mezzo all’anno. In aggiunta, Total migliora l’efficienza operativa delle flotte con ANAC Engine Oil Analysis System, il sistema diagnostico per eccellenza, che esaminando i lubrificanti permette di capire lo stato di salute di un veicolo e di pianificare la manutenzione nel momento appropriato, permettendo di allungare la vita utile dei veicoli e migliorarne le performance. Total ha, infine, recentemente presentato un nuovo progetto lubrificanti – che ha coinvolto la gamma TOTAL RUBIA – riguardante l’apporto di cambiamenti chiave degli imballi, per aumentare la soddisfazione del cliente e la sicurezza e la sostenibilità dei prodotti. Le principali modifiche hanno riguardato: una riduzione del peso delle confezioni (almeno del 15%); il perfezionamento dell’ergonoluglio 2020
mia; il miglioramento della nomenclatura e un restyling delle etichette. Un progetto in linea con i valori fondamentali del Gruppo: “Committed to better energy”.
ZF AFTERMARKET
Accanto a queste esperienze ci sono altri protagonisti che si stanno sempre più affermando. Tra questi i lubrificanti ZF Aftermarket che, nella scelta dell’olio per veicoli industriali e autobus, sono un componente sempre più importante di ogni trasmissione. L’obiettivo è fornire l’olio giusto per ogni evenienza. A partire da ZF EcoFluid M, il lubrificante sintetico sviluppato appositamente per i cambi manuali e automatizzati dei veicoli industriali che estende in modo significativo gli intervalli tra un cambio d’olio e il successivo, permettendo di effettuare una sostituzione ogni tre anni. ZF EcoFluid M aumenta l’efficienza del cambio rispetto agli oli per il cambio minerali o parzialmente sintetici, riducendo il consumo di carburante. Parimenti ZF EcoFluid A LIFE assicura un utilizzo efficace della potenza del motore e protegge perfettamente la trasmissione e i suoi componenti dall’usura prematura. Si tratta di un olio a bassa viscosità, altamente efficiente e a temperatura stabile, sviluppato appositamente per queste trasmissioni automatiche ZF. Nei cambi di ultima generazione, infatti, l’olio è un “componente” che deve essere quanto più possibile tarato
sulle diverse funzioni dei cambi e dei relativi materiali, i lubrificanti per cambi ZF sono sviluppati in base ai loro requisiti specifici. I prodotti disponibili in commercio di solito, infatti, devono adattarsi alle specifiche di più di un’unità: eventuali oli in commercio sarebbero dei compromessi e potrebbero impedire al cambio ZF di raggiungere il proprio massimo potenziale. I lubrificanti ZF si basano sull’esperienza di ZF quale produttore delle trasmissioni e soddisfano sempre i requisiti dei produttori del veicolo. Per questo gli oli per i cambi ZF sono consigliati in modo particolare per applicazioni soggette a forti sbalzi termici. “L’olio – dicono alla multinazionale tedesca – deve essere innanzitutto approvato dal produttore del gruppo stesso. Le relative raccomandazioni sono indicate di norma nel libretto di istruzioni del veicolo. Ogni tre mesi, ZF Aftermarket pubblica online liste di lubrificanti aggiornate, reperibili su una pagina dedicata del proprio sito (aftermarket. zf.com/it/it/portale-aftermarket/informazioni-tecniche/lubrificanti)”. ZF ha sviluppato anche una gamma completa di lubrificanti per i cambi automatici ZF per autovetture e veicoli commerciali leggeri: la gamma denominata ZF LifeguardFluid, oli ATF semisintetici sviluppati appositamente per questi tipi di applicazione con una viscosità ottimizzata e speciali additivi per ciascun modello di cambio. Ricordiamo che lo ZF LifeguardFluid 8, specifico per le trasmissioni ZF 8HP, è adatto anche al cambio Hi-Matic del modello Iveco Daily. Nell’offerta del produttore c’è un’altra peculiarità: avere tutto da un unico fornitore. I partner di assistenza, infatti, sono un “plus” dell’offerta ZF: i 650 partner si occupano di sostituzioni dell’olio del cambio e possono offrire alle officine, ai gestori di flotte e ai conducenti privati i giusti servizi per i loro veicoli industriali e autobus, tutto da un unico fornitore e in tempi brevi. Lo stesso vale anche per i prodotti che non appartengono al marchio ZF. Questo permette ai clienti di gestire le loro flotte in modo molto più semplice.
COVID-19
PLI:
I PROTOCOLLI DI SICUREZZA ANTI COVID-19
PETRONAS Lubricants Italy, a fronte della diffusione del coronavirus, ha immediatamente attivato in tutti gli stabilimenti produttivi (Villastellone, Santena e Napoli in Italia, Canovelles in Spagna, Hemiksem e Aartselaar in Belgio) e negli uffici europei i protocolli di sicurezza previsti dalle più stringenti direttive emanate dalle autorità italiane ed internazionali, adeguandoli costantemente alle mutate indicazioni.
In sintesi: Il dipartimento HSSE,
in collaborazione con la funzione Risorse Umane di PETRONAS, dal 5 febbraio ha iniziato ad implementare protocolli utili a prevenire e contrastare la diffusione del virus. Le più stringenti normative internazionali vengono applicate in tutti gli stabilimenti europei PETRONAS. Smart working attivo da sempre, fortemente raccomandato a tutti i dipendenti abilitati.
ALTRI PROTAGONISTI
La lista degli altri protagonisti di questo specifico mercato presenta altri grandi produttori. Impossibile non menzionare l’esperienza di Castrol nei veicoli commerciali che viene apprezzata particolarmente dai comparti del trasporto su strada, dell’edilizia, dell’industria mineraria ed estrattiva e dell’agricoltura. Per rispondere a queste esigenze, Castrol ha sviluppato nel tempo una gamma di oli motore diesel avanzati capaci di ridurre la resistenza d’attrito e proteggere da corrosione e usura, migliorare le proprietà sigillanti, contribuire al raffreddamento del motore e agevolare la sospensione dei sottoprodotti nocivi della combustione. Mobil Delvac – marchio di Exxon Mobil – è un altro grande player di questo settore e contribuisce da decenni a prolungare la durata dei motori dei mezzi pesanti favorendo elevate prestazioni dei motori stessi e dei sistemi di trasmissione. L’impegno nel campo della ricerca, dello sviluppo tecnologico e una forte presenza internazionale, hanno portato Mobil Delvac a essere uno dei marchi di olio motore per mezzi pesanti più utilizzati al mondo. Da oltre 80 anni, infatti, ExxonMobil offre una gamma di lubrificanti specifica per mezzi pesanti: Mobil Delvac risponde specificatamente alle attuali esigenze delle case costruttrici (OEM) e degli operatori di veicoli commerciali. Mobil Delvac rappresenta la scelta di www.trasportale.it
Le forniture ai clienti sono
garantite dalle scorte a magazzino e dalle produzioni dei vari stabilimenti europei.
PETRONAS, inoltre, ha stipulato una convenzione assicurativa aggiuntiva rispetto alle polizze sanitarie attualmente in essere, volta ad incrementare le tutele dei dipendenti e delle loro famiglie, a copertura di tutti i rischi derivanti da COVID-19.
alcuni dei principali costruttori di motori per veicoli commerciali a livello mondiale, sia per il primo riempimento che per le manutenzioni. In quest’ottica è nata una gamma completa di prodotti Mobil per coprire tutte le esigenze di lubrificazione dei veicoli commerciali. Non si può dimenticare infine, da leader mondiale nel settore, il lavoro di Shell Lubrificants che si è costantemente impegnata, negli anni, nello sviluppo di oli all’avanguardia per minor consumo di carburante, assicurando risparmi concreti sul carburante che consentono di ridurre i costi operativi e di manutenzione. Tra i prodotti in primo piano per la trazione pesante troviamo la tecnologia adattativa di Shell Rimula che assicura un’eccellente protezione dall’usura e un maggiore risparmio di carburante grazie alla ridotta viscosità. L’offerta di questa gamma è completa e prevede oli completamente sintetici, oli a tecnologia sintetica che utilizzano sia la base sintetica che quella minerale e oli minerali. Tra gli oli Shell Rimula completamente sintetici, da segnalare Shell Rimula Ultra che viene formulato con l’innovativa tecnologia Dynamic Protection Plus: una combinazione tra l’Adaptive Additive Technology e la Shell PurePlus Technology, la rivoluzionaria tecnologia Shell che permette di ottenere un olio base sintetico tramite il processo GTL (gas-to-liquid) che converte il gas naturale in un prodotto cristallino. TRASPORTARE OGGI
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PETRONAS
SPECIALE
lubrificanti Un’intervista a tutto tondo con il nuovo Managing Director dell’area EMEA di PETRONAS Lubricants International, Domenico Ciaglia, che ha voluto così mandare un particolare ringraziamento al mondo degli autotrasportatori di
Andrea Trapani
inoltre ricoperto diverse posizioni in ambito marketing e business development. “Per me – esordisce ai nostri microfoni Domenico Ciaglia – è stato un riconoscimento di fiducia da parte dell’azionista nonché la volontà di rilanciare il business e riconfermare, da protagonisti, la presenza di PLI in Italia e in tutta la regione EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa, ndr). Non è una cosa da poco, soprattutto per i tempi in cui stiamo vivendo”.
UNA PARTENZA IMPEGNATIVA
ricerca Ancora più
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ono passati pochi mesi dall’insediamento, ma le cose da raccontare sono già innumerevoli. Il periodo storico ha inciso non poco. Era, infatti, il primo marzo quando Domenico Ciaglia è stato nominato Managing Director dell’area EMEA di PETRONAS Lubricants International (PLI), la divisione dedicata alla produzione e commercializzazione di lubrificanti della omonima società petrolifera nazionale della Malesia. Per Ciaglia un
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TRASPORTARE OGGI
curriculum nel settore che parla da solo: laureato in Economics presso la “DePaul University” di Chicago, ha sviluppato una notevole esperienza nel settore automotive e nel campo dei lubrificanti e dei prodotti chimici. Tanto da aver ricoperto diverse importanti posizioni nel Gruppo. Per oltre quattro anni, fino allo scorso febbraio, è stato Managing Director e CEO di Arexons, la nota azienda italiana parte del Gruppo PETRONAS. Nei suoi 27 anni di carriera, ha luglio 2020
Il nuovo incarico ha preso il via nella stagione più complicata della storia recente. “Stando nel gruppo da tanti anni, mi sono messo subito al lavoro. Purtroppo, la mia partenza è coincisa con l’impatto forte che il virus ha avuto nel nostro Paese; in quei giorni si pensava che fosse solo un nostro problema e abbiamo vissuto diverse fasi fino a quando non è diventato dapprima un problema dell’intera regione e infine una pandemia mondiale. Ci siamo trovati a dover affrontare una situazione complessa che ha cambiato molte cose in pochissimo tempo. In primis ci siamo occupati dei nostri dipendenti, con una sensibilità particolare verso la sicurezza e la salute sia di chi lavora con noi sia dei nostri partner, dai
concessionari ai distributori passando per gli autotrasportatori. E poi ci siamo impegnati per la ‘salute del business’, questa pandemia ha colpito anche l’economia”. Un periodo convulso in cui si è dovuta garantire la continuità ad attività che non si sono fermate, tra cui il settore agricolo e quello di molti autotrasportatori: “Certo, essere parte di un grande gruppo internazionale ha aiutato”, spiega Ciaglia, tornando con la mente ai primi giorni di marzo. “La prima cosa che abbiamo fatto è stata mettersi in contatto con i colleghi cinesi: così facendo, abbiamo accelerato il processo decisionale e questo ci ha permesso di prendere spunto dalla loro esperienza per anticipare l’acquisto di mascherine, fare accordi per le sanificazioni, etc. Non solo. Abbiamo allargato al massimo le possibilità del lavoro flessibile a tutta la forza impiegatizia”. Scelte che hanno avuto dei protagonisti dietro le quinte che non hanno avuto la ribalta dei media che avrebbero meritato: “Non avremmo potuto fare tutto questo così celermente se non avessimo avuto il supporto di tante aziende di autotrasporto che hanno continuato a consegnarci le materie prime e a distribuire i prodotti finiti. Non si parla molto di queste persone”, conferma Ciaglia, “ma gli autotrasportatori hanno avuto una vita molto difficile in questi mesi per svolgere un’attività fondamentale per tutta la nostra comunità. Un lavoro che ha dato ossigeno tanto a noi quanto all’occupazione che abbiamo potuto garantire”.
LE MOSSE DI PETRONAS
Come è stato possibile tutto ciò? La celere risposta di PLI al coronavirus in realtà parte da lontano. “In azienda avevamo piani di continuità che già erano pronti per una serie di emergenze: questi piani sono stati la nostra base di partenza, poi abbiamo convocato quello che noi chiamiamo il crisis management team”, continua il Managing Director che fornisce anche alcuni interessanti particolari.
“Dopo aver affrontato la messa in sicurezza abbiamo ipotizzato vari scenari: nella prima fase eravamo preoccupati per un possibile lock-out dell’Italia e di essere tagliati fuori dagli altri stati europei. Quindi abbiamo lavorato sia per avere materie prime dall’esterno sia per fornire i nostri servizi ai clienti all’estero. Un percorso molto complesso, anche perché non era facile avere chiarezza nelle informazioni dai governi che hanno sviluppato protocolli propri e diversi gli uni dagli altri”. Affrontare le sfide del mercato è una parte fondamentale del lavoro di Ciaglia, cercare di capire cosa accadrà è di estrema importanza: “Oggi l’outlook ancora non è tranquillo, non c’è certezza sul futuro; noi siamo molto vigili, non abbassiamo la guardia e siamo pronti anche per una nuova ondata del virus in autunno”, spiega.
IL MERCATO DI RIFERIMENTO
I numeri intanto parlano chiaro, il virus ha colpito duro: “Abbiamo registrato un calo della domanda del 50% ad aprile”, afferma, “a maggio è migliorata la situazione risalendo all’80%, mentre speriamo di chiudere il mese di giugno al 90%. In questa fase, infatti, ci aspettiamo un rimbalzo temporaneo della domanda. Ci preoccupa invece quel che può accadere dopo l’estate, da settembre in poi ci potrebbero essere effetti sull’economia tali da non farci stare tranquilli”. Intanto emerge chiaro un messaggio: all’interno di un mercato colpito nelle vendite, il rapporto di prossimità, lo sviluppo di nuovi prodotti e la ricerca devono continuare. Un approccio a cui Domenico Ciaglia tiene molto: “Credo molto nella partnership con la nostra rete commerciale e nel presidio del territorio, il Covid-19 ha rafforzato questo concetto in me e in tutta l’azienda. Questa è un’area su cui vogliamo continuare a investire: ad esempio, in queste settimane abbiamo messo in campo attività di training per i nostri partner e
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distributori, anche online. Abbiamo scelto di utilizzare nuovi strumenti di contatto che ci hanno permesso di accelerare un processo che altrimenti sarebbe stato più lento”.
LA RICERCA FA CAPO A TORINO
PLI nel 2018 ha inaugurato, alle porte di Torino, il nuovo Centro Ricerche e Tecnologia globale, un’eccellenza all’avanguardia nell’innovazione della ricerca e dello sviluppo PETRONAS. “Con questo Centro abbiamo fatto un investimento importante in Italia e in Europa. Accompagnare questo sforzo è essenziale per l’economia: la ricerca e lo sviluppo sono importanti per garantire la migliore qualità possibile ai nostri servizi e ai mezzi su strada. Non ci sono motivi per rallentare, semmai ne abbiamo per accelerare”. In periodi come questi le attività di R&S sono fondamentali. “Se si investe solo in produzione – sottolinea – abbiamo un imprenditore che investe nel medio-breve periodo, PETRONAS invece investe nel futuro”. Anche per far crescere la propria presenza. PLI ha una partnership storica con IVECO e proprio con il costruttore italiano sta lavorando per un nuovo fluidificante a bassa viscosità per la gamma PETRONAS Urania. “Il prodotto è parte del programma volto a ridurre le emissioni a cui PETRONAS negli ultimi anni ha dedicato oltre il 75% degli investimenti: puntiamo a portarlo sul mercato nel 2021. In futuro vorremmo sviluppare nuove partnership per mettere sempre più a disposizione le capacità che abbiamo sviluppato. Mentre alcuni competitor hanno girato le spalle all’Europa, noi vediamo nell’EMEA un mercato con grandissime potenzialità”, spiega Ciaglia. “La chiave di volta è la tecnologia: siamo tra i player più grossi del mercato ma non il più grosso, anche perché puntiamo più sulla qualità che sulla quantità. Crediamo che l’Europa abbia ancora molto da dare – si pensi all’Est – come del resto Africa e Medio Oriente. Siamo determinati a conquistare market share sempre più grandi, ci sono spazi di sviluppo per crescere ancora nella regione. Siamo consapevoli della bontà dei nostri prodotti nonché della forza della nostra rete e dei nostri partner. Abbiamo deciso di fare investimenti in Europa, vogliamo avere un ritorno”. Parola di Domenico Ciaglia.
TRASPORTARE OGGI
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BATTERIE
MERCEDES-BENZ
Focus batterie Il sistema di batterie è forse la componente più critica dei veicoli elettrici. Andreas Hintennach, Head of Battery Cell Research di Daimler AG ci spiega i fondamenti delle attuali celle agli ioni di litio e quali tecnologie di Valeria Di Rosa hanno effettivamente un futuro
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ostenibilità ambientale e mobilità del futuro: consapevole di quanto questi due aspetti impatteranno sul nostro domani, Daimler è diventata leader nella ricerca di soluzioni per la mobilità sostenibile. Basta ricordare Factory 56, l’avveniristica fabbrica di automobili di MercedesBenz Cars “digitale, flessibile, green” oppure il programma Mercedes Me Charge che permette di trovare rapidamente, in tutta Europa, la stazione di ricarica più vicina, con l’energia erogata prodotta attraverso fonti rinnovabili. O ancora l’inedita joint venture tra Daimler Truck AG e il Gruppo Volvo volta a sviluppare, produrre e commercializzare sistemi a celle a combustibile per applicazioni su veicoli pesanti e altri casi d’uso. Su questo filone si muove anche la ricerca in ambito di sistema di batterie, sicuramente uno degli elementi cardine dei veicoli elettrici. Mild hybrid a 48 volt, ibridi plug-in e alimentazioni 100% elettriche richiedono differenti focus di sviluppo: per questo motivo l’azienda si affida alla ricerca di professionisti che si occupano di tutti gli aspetti di questa tecnologia, dalla ricerca di base alla fase produttiva. Andreas Hintennach è uno di questi professionisti: Head of Battery Cell Research di Daimler AG, Andreas è impegnato nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni che rientrino in Ambition 2039, il piano di sostenibilità di Daimler per la mobilità del futuro, il cui obiettivo è rendere, entro 20 anni, l’intera gamma della marca tedesca neutrale in quanto a emissioni di carbonio. Se oggi le batterie agli ioni di litio sono la tecnologia più utilizzata, nel futuro Andreas vede l’utilizzo di fonti alternative e altre architetture, per esempio le batterie allo stato
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solido. Fino alle batterie organiche biodegradabili provenienti al 100% da fonti rinnovabili. In fondo il 95% dei veicoli Daimler sono già oggi riciclabili. ▶ Professor Hintennach, lei è impe-
gnato nella ricerca e lo sviluppo delle batterie – un tema particolarmente “caldo” in ottica di e-mobility. In che modo Mercedes-Benz affronta questa tecnologia? La tecnologia delle batterie è un elemento chiave della mobilità elettrica e parte integrante dell’architettura del veicolo. Per questo copriamo tutte le fasi dalla ricerca fondamentale alla maturità produttiva. Le nostre attività includono la continua ottimizzazione dell’attuale generazione di sistemi di batterie agli ioni di litio, l’ulteriore sviluppo delle celle disponibili sul mercato mondiale e la ricerca di sistemi di batterie di nuova generazione. Ma, naturalmente, c’è di più quando si tratta di batterie per
veicoli elettrici. Stiamo anche lavorando sul sistema di gestione della batteria, un computer complesso che si può sempre migliorare. Anche la gestione termica è un argomento importante. È responsabile della durata e anche delle prestazioni del pacco batteria. È davvero necessario comprendere il meccanismo delle tecnologie per essere in grado di prendere le opportune decisioni. ▶ Qual è il suo obiettivo
attuale? Mentre la nostra EQC viene introdotta sui mercati, stiamo preparando la strada
Mercedes Benz EQV. Consumo elettrico, combinato: 27,0 kWh/100 km; emissioni di CO2, combinato: 0 g/km.
già utilizzato per la ricerca di base in cui i materiali preziosi possono essere sostituiti, ridotti al minimo o utilizzati in modo più efficiente. Inoltre, la riciclabilità è già presa in considerazione dall’inizio. Così la produzione di batterie diventa parte di un approccio olistico – un ciclo chiuso, la cosiddetta economia circolare. ▶ Qual è l’impatto ambientale dei vei-
La joint venture tra Daimler Truck AG e il Gruppo Volvo includerà le attività di Nabern in Germania (attualmente sede della Mercedes-Benz Fuel Cell GmbH) con impianti di produzione in Germania e Canada.
per le prossime generazioni di potenti veicoli elettrici a batteria. Le batterie agli ioni di litio sono la tecnologia più comune utilizzata oggi nell’elettronica e nei veicoli elettrici. Negli anni a venire, questa tecnologia continuerà a tracciare la strada, ma nel futuro c’è di più. Per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo, seguiamo diversi principi guida specifici. Lavoriamo costantemente sull’innovazione e sulle alternative al di là degli ioni di litio, non da ultimo per quanto riguarda la densità energetica e i tempi di ricarica, ma anche per la sostenibilità. Ad esempio, abbiamo stretto una partnership sulla sostenibilità con Farasis Energy (Ganzhou) Co., Ltd. per adottare un approccio olistico lungo l’intera catena del valore: parte delle celle della batteria per la prossima generazione di veicoli del nostro marchio di prodotti e tecnologie EQ deve già essere prodotta utilizzando il 100% di elettricità da energie rinnovabili. Le nostre competenze per la valutazione tecnologica dei materiali e delle cellule e le attività di ricerca e sviluppo sono in costante evoluzione. ▶ Quindi non si tratta solo di aumenta-
re i kWh per pacco batteria? La capacità energetica è importante, naturalmente. Ma c’è di più: la sicurezza è un fattore fondamentale per noi. Le
coli elettrici? La propulsione elettrica ha un impatto evidentemente peggiore rispetto ai motori a combustione quando si tratta di produzione. La produzione del motore a combustione è stata costantemente migliorata negli ultimi 133 anni. La batteria e la cella a combustibile, d’altra parte, ad oggi iniziano il proprio ciclo vita con maggiori emissioni a causa dell’aumento del fabbisogno energetico. Viceversa, in termini di funzionamento, sono entrambi molto più efficienti e questo paga nel lungo periodo. Anche se non li carichiamo utilizzando elettricità a emissioni zero, i veicoli alimentati a batteria generano circa il 40% in meno di emissioni nel corso del loro
modifiche relative ai materiali potrebbero rendere possibile una maggiore capacità, ma con compromessi in termini di sicurezza. Per noi, questo è sicuramente fuori questione. Mercedes è da sempre un punto di riferimento per quanto riguarda la sicurezza, e questo deve valere anche per il suo pacco batterie. Uno dei nostri principi guida di sviluppo è anche la flessibilità: in Daimler, ci sono già numerosi prodotti che impiegano batterie, dalla smart alle vetture e i vans della Stella; dai bus ai camion pesanti: mild hybrid a 48 volt a ibridi plug-in e auto puramente elettriche. E, naturalmente, le soluzioni devono essere sostenibili. ▶ Quanto è importante la sostenibilità
nello sviluppo? La sostenibilità è diventata il principio generale di qualsiasi attività di sviluppo presso Daimler. Poiché la produzione di veicoli richiede naturalmente un’elevata quantità di materie prime, uno dei nostri obiettivi è ridurre al minimo la necessità di risorse naturali, ma anche aumentare la trasparenza. Durante lo sviluppo, creiamo un concept per ogni modello di veicolo in cui tutti i componenti e i materiali vengono analizzati per la loro idoneità in un contesto di economia circolare. Per quanto riguarda le batterie, questo concetto è www.trasportale.it
Andreas Hintennach è Head of Battery Cell Research di Daimler AG.
ciclo di vita rispetto ai veicoli con motori a benzina e il 30% in meno rispetto ai veicoli alimentati a diesel. Inoltre, c’è da considerare che in questo calcolo, non sono computate le riduzioni di CO2 target per la produzione entro il 2039 e il riciclaggio delle materie prime che saranno incorporate nel ciclo produttivo in futuro. Entrambi miglioreranno ulteriormente la sostenibilità dei nostri veicoli in modo olistico, e così facendo contribuiranno alla nostra strategia “Ambition2039”. Oggi, i nostri veicoli sono già riciclabili al 95%. TRASPORTARE OGGI
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IL BOLLETTINO DELL’AUTOCARRO
Come una fotografia Pubblicata da ANFIA l’edizione 2020 del
Dossier Trasporto Merci su strada, un’analisi profonda della movimentazione delle merci e dell’evoluzione del trasporto in Italia, comparato con quello degli altri Paesi
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l Dossier Trasporto Merci su strada, giunto alla quarta edizione e parte di una collana curata dall’Area Studi e Statistiche di ANFIA (www.anfia.it/it/studi-e-statistiche alla sezione Dossier), è una fotografia del trasporto merci in Italia e in Europa, che si avvale dei dati Eurostat, Istat, Ministero dei Trasporti, Agenzia Europea dell’Ambiente e Associazioni di settore. Nella prima parte, lo studio riporta un’analisi della movimentazione delle merci e dell’evoluzione del trasporto su strada, comparato con le altre modalità e tra i Paesi europei. Nel 2018 (ultimo dato di Eurostat), il traffico merci su strada in UE ha continuato a crescere, seppure a ritmo più contenuto rispetto al 2017, con un volume di 1.925 miliardi di tkm (+0,2% sul 2017 e +12% sul 2014) e quasi 15 miliardi di tonnellate movimentate (+1,2% sul 2017 e +6% sul 2014). Ancora una volta, la modalità stradale continua a essere la preferita in UE: gli autocarri trasportano il 73% (in Italia oltre l’80%) delle merci movimentate su terra, confermando che l’autotrasporto ha un posto importante tra le attività economiche che contribuiscono alla crescita dell’Unione, impiegando oltre 3,15 milioni di addetti (in Italia 332.000). Le rilevazioni Eurostat contano, nel 2018, una flotta di 4,3 milioni di autocarri merci registrati nell’UE28.
LE FLOTTE ITALIANE PERDONO VEICOLI
La Polonia ha la flotta con il maggior numero di veicoli, seguita da Germania e Francia. Tra il 2014 e il 2018, 18 stati membri hanno registrato un aumento delle flotte, mentre il calo più significativo è stato registrato in
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TRASPORTARE OGGI
Portogallo, Italia (-15%) e Bulgaria. Nel 2018, l’85,4% del trasporto merci è stato effettuato da veicoli con un peso massimo a pieno carico superiore a 30 tonnellate. La maggior parte delle merci viaggia su distanze comprese tra 150 e 1000 km, pari al 60% del totale delle tkm. Il rallentamento del manufacturing europeo nel 2019 e delle esportazioni ricadrà sul traffico merci su strada, a cui si aggiungerà la brusca frenata nel 1° trimestre 2020, causa Covid-19. A sottolineare quanta strada ancora occorra fare in Italia per un efficientamento della logistica, verso
il quale l’infelice congiuntura attuale – un vero e proprio stress-test per la filiera – può imprimere un’accelerazione, ricordiamo che, secondo il Logistic Performance Index della Banca mondiale, nel 2018 l’Italia si posiziona 19esima in classifica (perdendo due posizioni rispetto al 2016) con 10 Paesi dell’UE davanti. L’emergenza ha messo in evidenza quanto la digitalizzazione della filiera distributiva sia fondamentale. Guardando, invece, ai dati statistici rilevati dai vettori registrati in Italia, nel 2018, il traffico internazionale, incluso cross-trade e cabotaggio, ha movimentato oltre 13 miliardi di tkm (+1,7% sul 2017); di questi, 12 miliardi hanno riguardato il traffico bilaterale (+1,4% sul 2017), 0,5 miliardi il cross-trade (-17,2%) e 0,6 miliardi il cabotaggio (+28,4%). Anche in Italia, il commercio e la modalità di trasporto delle merci sono sempre più influenzati dall’eCommerce, seppure non ai livelli di altri Paesi europei: secondo le rilevazioni Eurostat, nel 2019, in UE, gli acquisti online hanno riguardato il 63% degli individui (in Italia il 38%). Nel periodo 2008-2018, la percentuale di imprese che, in UE, hanno avuto vendite online è aumentata dal 13% al 20%.
NUOVE SFIDE TECNOLOGICHE E NORMATIVE
Una serie di sfide tecnologiche e regolamentari, come la proposta di regolamentazione luglio 2020
a cura della Sezione Aftermarket di ANFIA
sulla riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli industriali, adottata dal Consiglio a giugno 2019, influirà sull’evoluzione del settore nei prossimi anni; il regolamento 2019/1242 prevede due livelli di riduzione, per il 2025 e il 2030, rispettivamente del 15% e del 30% rispetto al valore medio del 2019. Si tratta di target ambiziosi, e per raggiungerli è indispensabile migliorare la distribuzione delle stazioni di rifornimento di CNG e GNL, investire sulle infrastrutture per l’elettromobilità dei camion, rinnovare il parco, favorire lo sviluppo di carburanti sostenibili, potenziare
i sistemi di informazione e gestione del traffico. Sul fronte sicurezza, è stato pubblicato, a novembre 2019, il Regolamento UE2019/2144 contenente disposizioni per l’omologazione dei veicoli industriali in riferimento ai temi della sicurezza (nuovo GSR): nuovi dispositivi di sicurezza finalizzati a salvare vite umane sulla strada entreranno a far parte della dotazione obbligatoria dei veicoli. Il 7 aprile 2020, inoltre, il Consiglio Europeo ha adottato, in prima lettura, un’ampia riforma del settore dei trasporti su strada, nota come pacchetto sulla mobilità, le cui norme mirano a garantire un equilibrio tra migliori condizioni di lavoro per gli autisti e la libertà di fornire servizi transfrontalieri per i trasportatori, contribuendo anche alla sicurezza stradale. Infine, un altro fattore di trasformazione del comparto è la rivoluzione Industry 4.0, che investendo i processi produttivi aziendali coinvolge a pieno diritto la logistica. La Logistica 4.0 rende efficiente e tracciabile la movimentazione delle merci lungo tutta la filiera, grazie a processi di acquisizione e analisi dei dati che richiedono nuove competenze e quindi nuove figure professionali emergenti.
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