COP
IA
LA RIVISTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI
222 ANNO 23
allestimenti speciali e nuovi van
Mercedes-Benz lancia il nuovo Vito. Un veicolo che si adatta perfettamente anche alle mission più specifiche
Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI
ERTA D OFF A
novembre 2020
le grandi interviste
PAOLO A. STARACE
Il CEO di DAF Italia prende il timone di UNRAE V.I. e racconta il mercato pre e post Covid
#MANONTHEROAD Quattro Leoni in strada raccontati sui social dal nostro inviato speciale
ECOMONDO TENTA IL RILANCIO
Prima manifestazione di settore dopo il lockdown che ha rivoluzionato il calendario fieristico europeo. In programma dal 3 al 6 novembre NEWS – VDO: IL PACCHETTO MOBILITÀ DIESEL TECHNIC – SAF-HOLLAND
SOMMARIO
n. 222
novembre 2020 www.trasportale.it
PG.
41
SPECIALE ALLESTIMENTI VAN Ad ognuno il suo
ATTUALITÀ E OPINIONI 4 EDITORIALE di Luca Barassi Il punto di vista del Direttore
SIAMO
SOCIAL
8 DALLA STRADA
11
EDITORIALE DI FERRO
14
IL DORSALE
17
TRASPORTARE OGGI è presente su tutti i canali web e social network
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CI TROVI SU
www.trasportale.it
In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende
19
di Ferruccio Venturoli La voce della passione
di Gian Paolo Pinton Opinioni e analisi sulla nostra società e sulla politica
NON SOLO TIR
di Alessanfro Musumeci Tutto ciò che non è veicolo industriale
VOLTA PAGINA
di Paolo Volta Un Professore prestato alla logistica
20 ON THE ROAD
Dagli Stati Uniti le notizie più curiose di un mercato fuori dai nostri standard
LO SCATTO 6 BEN HUR
2013, NAMIBIA
LE GRANDI INTERVISTE 22 ALL’UNRAE SI CAMBIA
Paolo A. Starace sale al “soglio” della presidenza della sezione Veicoli Industriali
RUOTE INDUSTRIALI 26 VOLVO TRUCKS:
UNA TORRE DI NOVITÀ
Arriva ufficialmente anche in Italia la nuova gamma con l’Iron Mark
28 DAF:
TEST DRIVE XF 480 FAW
Un veicolo versatile. Provato da noi sia in cava che sulle strade lombarde
32 SCANIA: 770
È questa la potenza massima del nuovo V8 del Grifone, che rinnova tutta la sua gamma
RUOTE COMMERCIALI 34 FORD SEMPRE AL PASSO
Nuove versioni per la gamma Transit, in linea con le esigenze del Cliente di oggi
36 QUANDO IL VITO SI FA BELLO
Un restyling profondo quello del van di Mercedes-Benz, che non si limita al design
SOMMARIO n. 222 novembre 2020 RUOTE VINTAGE 38 EROE DI GUERRA
Un programma ideato e condotto da Luca Barassi e Ferruccio Venturoli
Il Berliet resta e resterà un marchio storico nel mondo dei veicoli industriali
PROFESSIONE CAMIONISTA 50 NUOVA ZELANDA
La Radio degli Autotrasportatori può essere ascoltata
Il Signore dei tronchi
ogni Giovedì, tra le ore 17 e le ore 19
EVENTI 54 #MANONTHEROAD
Una carovana di quattro Leoni, documentata da Trasportare Oggi
sulle seguenti emittenti nazionali:
58 ECOMONDO 2020
Tra mille difficoltà, si apre alla Fiera di Rimini il tradizionale appuntamento con il riciclo e la mobilità sostenibile. In epoca Covid
INFRASTRUTTURE 62 L’LNG SBARCA IN SICILIA Primo impianto sull’isola presso la sede di Nicolosi Trasporti
RUBRICHE FUORI STRADA 61 ON AIR A NOVEMBRE
Continuano le trasmissioni della Radio degli autotrasportatori
IN COPERTINA Mercedes-Benz Vans presenta il restyling del Vito, un veicolo eclettico e adatto ad ogni genere di trasformazione e mission. Nello Speciale Allestimenti vediamo tutte le novità in tema di preparazione dei veicoli commerciali.
TOSCANA
PIEMONTE
■■ Radio Dora
h. 18,00-19,00 (FM 88.0)
■■ Radio Frejus
h. 18,00-19,00 (FM 87.6)
LOMBARDIA
■■ Radio Lombardia
h. 18,00-19,00 (FM 94.6-100.2-100.3)
VENETO
■■ Radio Stella Vicenza
■■ Radio Salentuosi
h. 18,00-19,00 (FM 97,5) ■■ Simply Radio - h. 18,0019,00 (FM 99.2-95.3-96.697.8-99.8)
■■ Radio System
UMBRIA
■■ Jonica Radio - h. 18,00-19,00
EMILIA ROMAGNA
■■ Radio CRC
h. 18,05-19,05 (FM 90.5-93.5-94.4-95.697.4-100.6-105.6)
CAMPANIA
h. 18,00-19,00 (FM 100.5) ■■ Radio Bussola h. 18,00-19,00 (FM 88.5-93.3-99.7-106.5)
h. 18,00-19,00
h. 20,00-20,20 (FM 94,1-101,3-103,2)
CALABRIA
(FM 90.2-93.9-103.0-106.4)
BASILICATA
■■ Radio Potenza Centrale
h. 18,00-19,00 (FM 87.8-90.596.3-96.3-99.3-103.6)
SICILIA
■■ Radio Amore - h. 18,00-19,00
(FM 87.5-88.3-95.5-04.9 -106.7)
■■ Radio One
h. 18,00-19,00 (FM 93.3)
La rivista degli Autotrasportatori n. 222 novembre 2020 DIRETTORE RESPONSABILE
Luca Barassi luca.barassi@trasportale.it COORDINATRICE EDITORIALE
VICEDIRETTORE
- FGM e SAF-Holland - La nuova gamma Michelin - Le novità di Diesel Technic - Lubrificanti Texaco - L’Actros Iconic realizzato da Acitoinox.
h. 17,25-18,25 (FM 89.4)
PUGLIA
LAZIO
■■ Radio Spazio Blu -
■■ Radio Galileo
h. 18,30-19,30 (FM 94.3-99.3-102.2) ■■ Radio Bologna 1 unica h. 19,00 (FM 89.1)
■■ Radio Centrale
h. 18,00-18,30 (FM 96.8-100.4-100.5)
h. 18,00-19,00 (FM 87.5-88.891.5-95.0-97.2-97.3-97.4) ■■ Radio Cortina h. 18,00-19,30 (FM 93.7-95.598.4-102.0-103.8) ■■ Radio Centrale
ABRUZZO
■■ Radio Emme
Valeria Di Rosa - valeria.dirosa@trasportale.it
AFTERMARKET Numero dedicato al pacchetto mobilità e ad una serie di approfondimenti del mondo del postvendita. ANFIA fa il punto sul mercato dell’aftermarket.
Prodotto e registrato presso gli studi di AREA AG (Roma)
Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it HANNO COLLABORATO
Alessandro Bassi, Claudia Berardinello, Luca Gaier, Paolo Moroni, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Alessandro Rigatto Andrea Trapani, Paolo Volta GRAFICA E IMPAGINAZIONE
il bozzetto di patrizia cella FOTOLITO E STAMPA
Unigrafica - Gorgonzola (Mi)
CASA EDITRICE
Transpoedit S.r.l. SEDE LEGALE
Viale Monza, 40 20123 Milano P. IVA: 07634360965 DIREZIONE E REDAZIONE
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Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997 Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, V.le Monza 40. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.
Trasportare Oggi in Europa fa parte di: Di questo numero sono state tirate: 12.500 copie
IL NETWORK DI MAGAZINE DIGITALI VERTICALI NUMERO UNO IN EUROPA
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editoriale
Fiera o non fiera?
p di Luca
Barassi
Del domani non v’è certezza… Del prossimo DPCM neppure.
4
TRASPORTARE OGGI novembre 2020
poco prima di scrivere questo editoriale sono andato a leggermi l’ultima “fatica” del Governo Conte in tema di fiere, sagre, convegni e congressi. Nel DPCM leggo: “Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale e i congressi”… vado avanti qualche riga e trovo: “Sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza”. E quindi? A pochi giorni dall’apertura di un Salone storico e importante come Ecomondo, in pratica, si sa che la manifestazione si può svolgere regolarmente (è di carattere nazionale) ma non si capisce se i tantissimi incontri previsti dal denso calendario fieristico, possono essere svolti, in presenza o in remoto. Una norma non normata diremmo, come ci conferma anche uno sbalordito Mauro Delle Fratte (Brand Manager Ecomondo) al telefono, il quale si trova costretto a una interrogazione presso le associazioni di categoria per sapere come comportarsi. In effetti, anche noi, alla data di messa in stampa di questo numero, non abbiamo purtroppo informazioni certe e andiamo “in macchina” con un servizio su Ecomondo che potrebbe rivelarsi purtroppo anacronistico. Ma tant’è, siamo ormai abituati agli interventi last minute del Professor Conte, che oltre a diventare operativi dall’oggi al domani (anzi, dalla mezzanotte alle sei del mattino), lasciano dei vuoti normativi incolmabili e soprattutto una superficialità di
intervento imbarazzante per un Governo che avrebbe avuto tanti mesi per prepararsi alla strannunciata seconda ondata di Coronavirus. Per il resto cerchiamo di percepire gli animi e le sensazioni di piccoli, medi e grandi operatori nel nostro martoriato settore. Non che altre categorie stiano meglio, ma come abbiamo detto migliaia di volte, ci aspetteremmo che trasporti e logistica fossero posti all’inizio della lista e non in fondo. Soprattutto in questo momento. Devo dire che, dal nostro osservatorio, non c’è pessimismo, ma spirito di adattamento. A tutti i livelli, mi pare. Le aziende sono coscienti che devono convivere con questa situazione di incertezza ancora per molto tempo e si regolano di conseguenza. Qualcuno agisce “non agendo” e stando alla finestra a guardare quello che succede. Altri provano strade nuove, creano strumenti per comunicare in modo innovativo e si organizzano per lavorare, vendere e assistere i propri clienti in ogni momento. In tutto questo ci avviciniamo a grandi passi verso un altro importantissimo appuntamento fieristico del nostro settore, il Transpotec. In programma a Milano dal 18 al 21 marzo prossimi, necessita di organizzazione, promozione e pianificazione. Alle Case e ai grandi marchi del settore chiediamo di buttare il cuore oltre l’ostacolo perché altrimenti non ne usciamo più. Chi non risika non rosika dice un vecchio detto.
Vedere quello che agli altri sfugge. Il sistema di assistenza alla svolta del nuovo Actros. Gli altri parlano. Uno solo passa ai fatti. Non appena qualcosa entra nella zona di pericolo accanto al veicolo, e sussiste il pericolo di collisione, il sistema di assistenza alla svolta del nuovo Actros può attivare immediatamente una segnalazione luminosa. In questo modo è possibile riconoscere la presenza di ciclisti, pedoni o altri veicoli anche in situazione in cui la visuale è ostacolata – addirittura nell’angolo cieco. Tutte le informazioni al riguardo sono riportate nel sito www.mercedes-benz-trucks.com
LO SCATTO
offerto da
BEN HUR REGIONE DELLO ZAMBESI, NAMIBIA 2013
BREAKING NEWS
Goodyear diventa sponsor ufficiale della Promoter’s Cup Goodyear diventa il nuovo sponsor ufficiale della categoria già nota come Promoter’s Cup del Campionato FIA European Truck Racing per la stagione 2020. Goodyear è partner ufficiale del FIA ETRC dal 2016 e fornisce a questo Campionato i suoi pneumatici racing per camion appositamente sviluppati per la competizione.
SNAM e il Politecnico di Milano insieme per lo sviluppo del trasporto sostenibile SNAM, il Politecnico di Milano e la sua Fondazione hanno firmato un accordo per sviluppare congiuntamente attività di ricerca sulla transizione energetica: mobilità sostenibile, biocarburanti e idrogeno i temi principali su cui verteranno le principali attività.
Nasce la società unica Groupe PSA Italia SpA Dal primo ottobre la società unica Groupe PSA Italia SpA ha incorporato Peugeot Automobili Italia SpA, Citroen Italia SpA, Opel Italia srl e Psa Service srl. I differenti Brand saranno mantenuti ma faranno capo alla medesima compagine societaria. A capo della società Gaetano Thorel con il ruolo di CEO di Groupe PSA Italia SpA.
dalla STRADA GUIDA AUTONOMA
Continua l’impegno di MAN nel progetto “Hamburg TruckPilot” per la guida autonoma MAN Truck & Bus e l’Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA) stanno implementando una fase di test di veicoli a guida automatizzata e/o autonoma in situazioni di reale operatività. L’ambiente prescelto per collaudare i veicoli è l’HHLA Container Terminal Altenwerder (CTA). Nel 2018 con “Hamburg TruckPilot”, MAN Truck & Bus e l’HHLA hanno avviato un progetto altamente innovativo focalizzato sulla ricerca e la sperimentazione di soluzioni di automatizzazione nel trasporto stradale che durerà fino al 2021. L’obiettivo della partnership tra MAN e HHLA è quello di analizzare e convalidare in maniera concreta i requisiti esatti e necessari per situazioni specifiche per il cliente nonché per l’integrazione di veicoli autonomi nei processi di movimentazione automatizzata presso il terminal container. Alla base del progetto vi sono innanzitutto due prototipi di autocarri equipaggiati con idonei sistemi di automazione. Questi veicoli devono essere in grado di completare autonomamente le operazioni di scarico e carico all’interno del terminal container senza che vi sia la presenza e la gestione diretta dell’autista. DAF TRUCKS
DAF XF e CF vincono il Good Design Award
Be Charge presenta il suo manifesto per la mobilità elettrica Be Charge ha presentato il suo manifesto per la mobilità elettrica. Si chiama “Be The Change” e si propone come obiettivo quello di realizzare 30.000 stazioni di ricarica nei prossimi 5 anni sul territorio nazionale. Be Charge ha già realizzato 2.500 stazioni in tutta Italia.
Volkswagen conferma le previsioni per il 2020 e ribadisce gli investimenti futuri Il Gruppo Volkswagen ha confermato le proprie previsioni per il 2020 e, nonostante la pandemia da COVID-19, ha sottolineato gli investimenti futuri previsti. Il Gruppo pianifica di investire, entro il 2024, 33 miliardi di Euro in e-mobility e 14 miliardi di Euro nella costruzione di competenze IT e nella guida autonoma.
Blockchain e trasporto internazionale, i corsi online di novembre di evenT Il calendario degli approfondimenti di evenT dedicati al trasporto chiude il 2020 con gli ultimi due corsi online. Martedì 10 novembre appuntamento con la blockchain come nuova frontiera del controllo di filiera. Giovedì 19 novembre sarà la volta del trasporto internazionale europeo, con un focus sulle ultime novità in ambito normativo. Iscrizioni e programmi su www.tforma.eu/calendariocorsi
CONSTRUCTION
Volvo amplia la gamma dei movimentatori di materiali Per il segmento della gestione rifiuti, Volvo CE lancia il nuovissimo movimentatore di materiali EW200E e rinnova l’EW240E, suo fratello maggiore, dotandolo di un nuovo braccio dritto, ora più lungo. Progettati e prodotti nello stabilimento tedesco del Marchio, i movimentatori di materiali di Volvo Construction Equipment (Volvo CE) promettono il massimo livello di affidabilità, flessibilità e produttività nelle applicazioni di smaltimento e riciclaggio dei rifiuti. Il nuovo movimentatore di materiali EW200E pesa 22,6 tonnellate ed è azionato da un motore Volvo Stage V che eroga una potenza di 129 kW (173 CV). Attrezzato con un braccio dritto da 5,5 o da 6,25 metri e un avambraccio a collo d’oca da 4 metri, è capace di uno sbraccio in avanti di 9,3 o 10,0 metri. Altra novità Volvo CE per il segmento riciclaggio è l’allungamento dello sbraccio sul movimentatore di materiali EW240E che ora, grazie al nuovo braccio dritto da 7,25 metri, utilizzato in abbinamento al preesistente avambraccio a collo d’oca da 5 metri, diventa addirittura di 12 metri.
Le gamme di modelli DAF CF e XF hanno vinto il prestigioso premio internazionale Good Design Award, uno dei premi internazionali più antichi e prestigiosi per design e innovazione, con una storia che risale al 1958, per “design e innovazione eccezionali”. Il riconoscimento nella categoria “Product Design Automotive and Transport” viene assegnato da una giuria composta da 55 membri dell’organizzazione Good Design Award con sede in Australia. Nel mese di marzo, DAF Trucks ha introdotto nel mercato australiano le nuove serie di veicoli CF e XF. Il Good Design Awards 2020 ha raccolto un numero record di candidature, con ben 835 sorprendenti progetti presi in esame per il prestigioso premio internazionale.
GESTIONE FLOTTE
dalla STRADA
Geotab Truck, una nuova soluzione di gestione delle flotte
Geotab, leader globale in ambito IoT, veicoli connessi ed elettrici, ha presentato Geotab Truck, un nuovo strumento pensato per il mercato degli autotrasporti e dei veicoli pesanti. Sviluppata per supportare le aziende a migliorare la produttività delle proprie flotte, ottimizzare l’efficienza, ma anche migliorare la sicurezza dei conducenti e soddisfare i requisiti di conformità adattandosi alle modifiche normative, la soluzione Geotab Truck offre una piattaforma aperta, completamente personalizzabile e basata sui dati che contribuisce a indirizzare le mutevoli esigenze dei gestori di flotte di veicoli pesanti in Europa. La soluzione Geotab Truck si compone del dispositivo Geotab GO – combinato a hardware e software sviluppati specificatamente per rispondere alle esigenze dei fleet manager di autotrasporti e veicoli pesanti del Vecchio Continente. Fornendo accesso quasi in tempo reale ai dati sul veicolo e sul conducente, la soluzione offre una panoramica unica su elementi quali l’identificazione del conducente, il download remoto automatico, lo stato del tachigrafo in tempo reale e l’analisi delle infrazioni. La soluzione elimina la gestione manuale delle informazioni relative a conducente e tachigrafo del veicolo, contribuendo a fornire ai fleet manager una visione singola e unificata sull’intera flotta.
LOGTAINER
Logtainer Srl punta sul trasporto su “gomma” con MAN TGX 18.510 Dalla scelta “full rail” delle origini, Logtainer Srl ha rimodulato la sua intermodalità con una flotta di 30 trattori tra cui 10 MAN TGX 18.510. Il trattore scelto dalla Logtainer è il tradizionale 4x2 con cabina medio-alta XLX, che garantisce all’autista un buon comfort grazie a un’eccellente volumetria interna anche nella zona notte. Il motore è il MAN D26 euro 6d, sei cilindri in linea di 12,4 litri e 510 cv di potenza per una coppia di 2600 Nm, unito al cambio automatizzato MAN Tipmatic dotato di retarder. Le sospensioni sono a balestra quelle anteriori e pneumatiche le posteriori, il rapporto al ponte è i=2,53. Grande attenzione è stata riservata alla sicurezza: i veicoli sono dotati del programma elettronico di stabilità ESP, assistente alla frenata MAN BrakeMatic e alla frenata d’emergenza EBA, Tempomat con regolazione automatica della distanza (ACC) con funzione Stop&go e il cruise control MAN EfficientCruise per ottimizzare i consumi. La configurazione prevede tutti gli spoiler per un’aerodinamica ottimizzata. LOGISTICA
HHLA investe nel Porto di Trieste La società Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA) investirà nella Piattaforma Logistica di Trieste con una quota del 50,01% con l’obiettivo strategico di integrare le reti logistiche e portuali del nord e sud Europa. Con questa partecipazione nell’Adriatico, HHLA si posiziona in un mercato in forte crescita che offre buone opportunità di sviluppo grazie alla sua posizione strategica. Dopo Odessa (Ucraina) e Tallinn (Estonia), questo è il terzo porto che vede la partecipazione di HHLA al di fuori di Amburgo. Si delinea così la creazione di un gruppo leader in Europa, in grado di sviluppare a Trieste un terminal a servizio del sistema mare-ferro dei paesi dell’Europa centro orientale.
MERCEDES-BENZ TRUCKS
Mercedes-Benz Trucks lancia il nuovo Actros F e l’Edition 2 Mercedes-Benz Trucks lancia sul mercato due nuovi prodotti, il nuovo Actros F che rappresenta l’accesso al mondo delle motrici da 18 tonnellate di Mercedes-Benz e l’Edition 2, un’edizione speciale limitata a 400 veicoli, con la quale Mercedes-Benz sottolinea la sua leadership di mercato nel segmento dei truck Premium per le lunghe percorrenze. Disponibile in 17 differenti modelli ed esclusivamente come veicolo con guida a sinistra, l’Actros F è ideale per l’impiego nel trasporto a lungo raggio classico e regionale, ma anche e soprattutto come veicolo con cassone scarrabile, cassone ribaltabile su rulli o per il trasporto di silos. Se con il nuovo Actros F Mercedes-Benz Trucks si concentra in particolare sui Clienti che esigono dal loro veicolo industriale con la Stella soprattutto la massima funzionalità possibile, l’Actros Edition 2, anch’esso ordinabile da gennaio 2021, si rivolge a un gruppo target completamente diverso: conducenti appassionati delle innovazioni tecniche e titolari di aziende di trasporti che, guidando personalmente i loro truck, vivono il veicolo come una seconda abitazione ed attribuiscono quindi molta importanza allo stile individuale ed al comfort. Fino a 40 dotazioni supplementari negli interni e sugli esterni, nonché elementi di design derivati dalla Edition 1 conferiscono ai 400 esemplari dell’edizione limitata Edition 2 un carattere inconfondibile.
www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
9
dalla STRADA CONSEGNE IVECO
Aliberti sceglie IVECO per il trasporto a temperatura controllata IVECO ha consegnato 40 IVECO S-Way ad Aliberti per una gestione efficiente e sostenibile del trasporto a temperatura controllata. I veicoli oggetto della fornitura sono frutto di un accordo siglato al termine del periodo di lockdown e verranno impiegati per la gestione del trasporto di merci a temperatura controllata, della quale l’azienda della provincia avellinese di Montoro si occupa con profitto anche per grandi multinazionali del settore food come la Ferrero di Alba, che Aliberti segue dalla sua filiale di Guarene (CN). I veicoli
sono equipaggiati con un motore Cursor 13 che eroga una potenza di 510 CV, cambio automatizzato e una dotazione tecnologica di ultima generazione e sono dotati dei pacchetti Driving Comfort, High Value, Living Comfort e della Connectivity box, lo strumento che mantiene il veicolo sempre in contatto con il team di pro- A IVECO l’appalto per la più grande fessionisti della Control Room di IVECO commessa di veicoli commerciali e permette un’assistenza continua da re- a gas naturale del Sud America moto, incrementando il tempo di disponi- IVECO si è aggiudicata una commessa record per bilità del veicolo e limitando i fermi mac- la consegna di 100 camion Stralis Natural Power china grazie alla manutenzione predittiva. alimentati a gas naturale compresso (GNC) a NRG Argentina S.A., fornitore dell’industria petrolifera e del gas. La commessa costituisce la più vasta del suo genere nel continente sudamericano. In aggiunta, NRG Argentina ha acquistato 100 contratti di manutenzione per i mezzi, che consentiranno a IVECO di contribuire allo sviluppo di un esclusivo centro di assistenza e manutenzione nella provincia di Río Negro, nell’Argentina centrale, dove si trova anche il quartier generale di NRG Argentina. Gli Stralis Natural Power massimizzano i vantaggi ambientali del gas naturale offrendo una riduzione tra il 40% e il 50% dei costi del carburante rispetto ai loro equivalenti diesel e una riduzione delle emissioni fino al 90% di biossido di azoto, 99% di particolato e 10% di anidride carbonica, che sale al 95% quando viene utilizzato il biometano.
MAN TGX
Consegnato in Italia il primo MAN TGX 18.510 alla LCT SpA di Catania
Si è celebrata a Catania la conse- ha visto un’accelerazione sia in gna italiana del primo New MAN termini di numero di collegamenTGX 18.510 alla LCT SpA, primario ti nazionali e internazionali, sia operatore logistico con dirama- sul fronte della logistica. I numeri zioni in tutta Europa e nel bacino della LCT Spa parlano chiaro: 100 del Mediterraneo. L’azienda cata- mila le consegne effettuate e 1,3 nese che vanta una storia quaran- i milioni di km percorsi per ragtennale sempre legata all’iniziati- giungere oltre 70 mila destinatava imprenditoriale della famiglia ri. Dalla sede di Catania, nel cuoTRASPORTARE novembre 2020 10 con Cozza, la terzaOGGI generazione, re del tessuto produttivo siciliano,
partono giornalmente 120 linee verso i centri di distribuzione indiretti che, sommati alle interlinee con partenza dalle filiali e dai corrispondenti, garantiscono una copertura capillare di tutto il territorio nazionale. Il nuovo veicolo MAN TGX 18.510, protagonista della consegna, rappresenta il modello di punta della nuova gamma, la soluzione ottimale per rispondere alle esigenze di efficienza e sicurezza delle moderne flotte dell’autotrasporto. Alla nuova e celebrata cabina, che offre all’autista una inedita esperienza di guida, si unisce una driveline collaudata, ma al contempo ulteriormente evoluta: il motore è il sei cilindri di 12,8 litri D26 per una potenza di 510 cv e una coppia di 2.600 Nm, mentre il cambio è il MAN TipMatic automatizzato a 12 rapporti con retarder. La cabina è la GX, il massimo in termini di volumetria, ma sarà l’innovativa plancia a lasciare senza fiato l’autista che avrà il privilegio di guidare questo veicolo.
Molta attenzione è ovviamente riservata alle dotazioni di sicurezza e al comfort di bordo: sistema frenante elettronico EBS, ABS, assistente alla frenata di emergenza EBA, freno motore elettronico, controllo elettronico della stabilità ESP, ASR, regolazione della velocità in funzione della distanza ACC Stop & Go, regolazione della velocità in funzione della topografia MAN EfficientCruise, assistenza al rientro nella corsia di marcia Lane Return Assist, avviso al cambio corsia MAN Lane Change Support, monitoraggio dell’attenzione MAN Attention Guard, MAN Easy Start, controllo della pressione dei pneumatici TPM, sterzo elettronico MAN ComfortSteering, sospensioni pneumatiche integrali. E poi, perché anche l’occhio vuole la sua parte, tutti gli spoiler, flap e parafanghi sono verniciati in tinta con la cabina nell’esclusivo colore di lancio che rende ancor più distintiva la New MAN Truck Generation.
n
el momento in cui scriviamo, il professor Giuseppe Conte da Volturara Appula, provincia di Foggia, ha appena recitato l’ennesimo atto (l’11°) della sua tragedia (nel senso greco del termine) raccontando all’Italia il sudato, atteso e temuto DPCM, con il quale ne regolerà ancora per parecchio la vita quotidiana. A dare una prima letta alla bozza, non sembra che il Professore e la sua banda abbiano emanato qualcosa di davvero “importante”. Francamente, viste le notizie che quotidianamente arrivano nelle nostre case e, soprattutto, visto il sano terrorismo che si sta facendo, ci saremmo aspettati qualcosa di più, forse di più serio.
su altri iniziative del genere è un’ottima trovata. Nella sua recita da comprensivo e rassicurante, ma allo stesso tempo fermo e severo, fratello maggiore il professore pugliese ha parlato anche di scuola, riaffermando con forza la necessità di continuare le lezioni “in presenza”: benissimo, ma sappiamo che il contagio, diciamo cosi “scolastico”, non avviene soltanto a scuola, anzi, viste le misure messe in atto, non senza fatica, da tutto il personale scolastico, in gran parte dei casi la scuola è un luogo relativamente sicuro. Il contagio arriva fuori perché, per esempio, a scuola, molto spesso ci si va con i mezzi pubblici. Purtroppo,
… e il colonnello chiese a Rambo: “Come vivrai ora, John?”. “Giorno per giorno” rispose. Insomma, sembra che la sua preoccupazione principale sia quella di non rendersi impopolare agli occhi dell’opinione pubblica, che poi è fatta di elettori, e allontanarsi sempre di più dall’immagine di quello che deve ordinare un coprifuoco o, peggio, un nuovo lockdown. In realtà questa preoccupazione l’ha elegantemente scaricata sui sindaci, con un “permesso” di chiudere piazze o strade dove si prevede affollamento, quindi, in altre parole di decretare un coprifuoco a “zone”, un provvedimento di certo poco gradito, soprattutto a chi, in quelle zone, lavora nell’ospitalità e nella ristorazione. E quando già ci si prepara alle elezioni, scaricare
nonostante buona parte del mondo scientifico abbia chiesto di mettere molta attenzione sul trasporto pubblico, la banda di Palazzo Chigi non è riuscita a fare praticamente nulla, nonostante vertici, tavoli e cabine di regia, i mezzi pubblici andranno riempiti all’80%. Né, naturalmente il problema viene risolto nel Decreto. Ma questo 80% non è un po’ ridicolo? E poi, chi controlla? Non certo l’autista che sta giustamente “barricato” all’interno del suo posto di guida. Così, capita (come è capitato a chi scrive) di fermarsi a guardare il triste spettacolo di un autobus in un’ora di punta di un giorno di pioggia a Roma.
di
Ferruccio Venturoli
La gente (soprattutto studenti, appunto), non riusciva a salire per l’affollamento; chi era già a bordo lanciava improperi verso chi voleva salire a tutti i costi che, a sua volta, aveva aspettato l’autobus per una ventina di minuti sotto l’acqua. Qualcuno, a Palazzo Chigi, ha mai assistito a una scena del genere? Si dice che non ci sono i mezzi e non c’è il personale per aumentare la frequenza delle corse. Ne siamo sicuri? Abbiamo un Esercito, una Marina, un’Aeronautica, una Guardia di Finanza, un’Arma dei Carabinieri, financo una Polizia, tutti con disponibilità di autobus, pullman e pulmini: in un momento di emergenza non potrebbero essere messi a disposizione? Non potrebbe un pullman, per esempio dei Carabinieri, fare da navetta per chi va a scuola?
editoriale di ferro
Navigare a vista
Certo, non è semplice, ma anche per questo, come per la scuola, c’è stato un sacco di tempo per pensarci, prepararsi e magari organizzarsi. Nei mesi estivi, quando tutto il mondo scientifico metteva in guardia da una probabile “seconda ondata”, questi bravi ragazzi del Governo che facevano? Non sono riusciti neanche a fare trovare, agli studenti, i banchi e nemmeno i professori alla riapertura della scuola, figuriamoci se potevano pensare al trasporto! Forse, allora, il professore e i suoi navigano a vista, diciamo, “giorno per giorno”? Più di qualcuno lo sospetta.
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dalla STRADA ZERO GRADI
Torna l’appuntamento con Zero Gradi, l’evento specificatamente dedicato alla catena del freddo giunto quest’anno alla sua quinta edizione. L’edizione 2020, che si terrà mercoledì 25 novembre presso la splendida cornice di Villa Jucker a Legnano, sarà dedicata alle blockchain applicate alla filiera logistica con un focus sulla catena del freddo, settore particolarmente sensibile alla certificazione dell’intero processo di trasporto e delivery. L’evento sarà anche occasione per conoscere i risultati di una ricerca di mercato effettuata da un pool di docenti dell’Università di Bologna sull’evoluzione dei nuclei famigliari nei centri urbani e di conseguenza della distribuzione delle merci nell’ultimo miglio. Durante la tavola rotonda, fulcro della giornata, gli ospiti discuteranno sul ruolo delle blockchain nella filiera
Il 25 novembre l’appuntamento è con
Zero Gradi e il freddo sostenibile
logistica e commenteranno i dati della ricerca di mercato. Interverranno Marcello Di Caterina (ALIS), Paolo Carri (Italscania), Marco Giletta (Microsoft), Paolo Moroni (LABchain), Daniele Testi (SOS Logistica). A chiusura dei lavori sarà assegnato lo Zero Gradi Award, il premio dedicato alle eccellenze della filiera: una giuria composta dai rappresentanti dei partner coinvolti, dalle principali associazioni e istituzioni e da giornalisti del settore trasporti premierà due categorie, un operatore
PEDAGGI AUTOSTRADALI
INFRASTRUTTURE
IVECO e VULCANGAS, la sostenibilità passa dalle infrastrutture
Telepass arriva in Ungheria e raggiunge quota 12 Paesi Con l’Ungheria saranno 12 i Paesi Europei coperti dal servizio di telepedaggio dedicato ai mezzi pesanti di Telepass. Già attivo in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Polonia (tratto Krakow-Katowize dell’autostrada A4), Austria, Germania e Paesi Scandinavi, il dispositivo interoperabile Telepass SAT potrà essere, infatti, utilizzato per il pagamento del pedaggio dei mezzi pesanti superiori a 3,5 tonnellate su oltre 6.500 km di autostrade ungheresi a pagamento. Con questo ulteriore passo Telepass riprende la sua crescita a livello internazionale, dopo l’approdo in Germania e nei Paesi Scandinavi nel corso del 2019, raggiungendo un totale di 101.000 km gestiti e contribuendo alla semplificazione della mobilità all’interno della rete stradale europea. Offrendo un unico dispositivo per il pagamento in 12 Paesi, Telepass si conferma market leader in Europa nell’ambito dei servizi di telepedaggio per i mezzi pesanti.
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logistico e un produttore che si sono distinti nell’utilizzo di adeguate tecnologie per rendere sostenibile la catena del freddo. Zero Gradi 2020 si svolgerà in forma ibrida, sia in presenza sia online, attraverso lo streaming della giornata, al fine di rispettare le norme di distanziamento sociale imposte dalla lotta al Covid-19. Zero Gradi è un’iniziativa evenT realizzata con il supporto delle riviste Trasportare Oggi in Europa e Vado e Torno. www.tforma.eu/zerogradi2020
IVECO e VULCANGAS, azienda di Rimini leader nel settore della distribuzione dell’LNG, hanno firmato un accordo volto a incentivare la sostenibilità del trasporto e rivolto a tutti coloro che acquistano un IVECO S-Way NP nelle versioni trattore o cabinato. Nello specifico l’accordo si è tradotto in una carta carburante che consente, ad ogni rifornimento presso una delle stazioni che si trovano lungo il corridoio VULCANGAS aderente all’iniziativa, di accumulare uno sconto proporzionale ai Km di strada percorsi, fino ad un massimo di 5.000€, spendibile in 18 mesi a partire dal mese di ottobre. L’iniziativa porterà di fatto un ulteriore beneficio che va a sommarsi ai vantaggi di cui già gode chi sceglie di acquistare un IVECO S-Way NP, il veicolo a gas naturale liquefatto dotato di un equipaggiamento tecnologico di ultima generazione e servizi di connettività evoluti, progettati per determinare una significativa riduzione di consumi e dell’impatto sull’ambiente, a fronte di un Costo Totale d’Esercizio (TCO) estremamente competitivo. FORD TRANSIT
Ford presenta il nuovo Transit da cinque tonnellate Ford ha annunciato l’introduzione del nuovo modello Transit da 5 tonnellate, che sarà disponibile presso i Ford Partner da fine novembre. Il nuovo modello sarà disponibile come van o chassis con 5.000 kg di massa totale (PTT) e carico utile netto fino a 2.383 kg sulla versione van o 2.558 kg sul cassone pre-montato in fabbrica. Sarà dotato di motore diesel 2.0 EcoBlue da 170 CV per autocarri pesanti (Heavy Duty Truck - HDT) per garantire resistenza, prestazioni ed efficienza nei consumi, abbinati al cambio automatico da 10 rapporti leader della categoria in option. L’aumento della massa totale e del carico utile, pensato inizialmente per supportare gli operatori pesanti nei servizi di pubblica utilità e nelle costruzioni, apre un importante potenziale di conversione per i servizi di emergenza e trasporto pubblico. Il Transit da 5 tonnellate rafforza l’offerta di Ford nel settore dei veicoli ad alto PTT del mercato europeo dei veicoli commerciali ed è pronto a estendere la leadership dell’azienda nelle vendite di veicoli commerciali.
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il dorsale
Le equazioni che non tornano
di
Gian Paolo Pinton
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enendo a mente lo scenario sociale in cui siamo partecipanti attivi, provo a commentare alcune situazioni che ci circondano, dalle quali dipenderà molto del nostro futuro, soprattutto quello delle generazioni più giovani. Non posso fare a meno di esprimere alcune considerazioni sul Covid 19. Parto analizzando alcuni fatti che hanno coinvolto il paziente più importante del mondo: Mr. Trump. Faccio mie le parole di uno scrittore americano, Richard Ford, che potrete trovare nel suo libro, in uscita per l’inizio del prossimo anno. Sono parole che riferiscono lo strano atteggiamento di un uomo che si trova a rappresentare la più grande potenza mondiale, anche se in alcuni comportamenti e affermazioni, non sembra rendersi conto della responsabilità del suo ruolo e del significato di quel che afferma. Ford afferma interrogandosi:
“Che sia un proto-fascista o un sovranista ipereccitato o qualche altra cosa… un bambino malvagio, un Frankestein che si muove traballante in una stanza oscura poco conosciuta (l’America…), o solo un vecchio reso smanioso dagli steroidi, confuso dal Covid e dalla mancanza di ossigeno?”. The Donald è ovviamente solo uno dei sintomi sconcertanti del malessere americano più profondo, alimentato da rabbia, da frustrazione, da delusione, da paura; una storia, talvolta complicata, di impotenza seriale e persino di antipatia per lo stereotipo americano che abbiamo tutti noi assimilato. Attraverso le immagini televisive ripetutamente posizionate sulla violenza razzista della cronaca quotidiana americana e vedendo i film che la televisione ci somministra attraverso le piattaforme di streaming tipo Netflix, NowTv, Amazon Prime Video, Google Play e iTunes video, ci rendiamo conto quanto sia diverso il modello di società americana dalle altre. In questa situazione assieme a Ford mi chiedo che Paese sia diventato l’America e di come possono superare i problemi che gli americani non riescono più a far finta di non vedere. Mi pongo l’interrogativo se la democrazia americana, che giustifica la molta violenza, usata dalle forze dell’ordine
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per controllare certe prese di posizioni degli afroamericani sia il modello più giusto esistente al mondo. Le democrazie possono fallire. L’America è un Paese senza radici storiche proprie a differenza delle altre civiltà che hanno radici millenarie quali la civiltà greca, romana, indiana, egiziana, mediorientale, cinese. Anche se in alcuni casi, vedi Egitto o Cina, le radici culturali profonde non bastano a garantire la democrazia. Nessuno può negare che il modello americano sia stato l’unico esempio universale di melting pot culturale, etnico, religioso, politico grazie al quale è nato un nuovo continente, con milioni di immigrati, pionieri coraggiosi, uomini e donne che hanno radicalmente scelto di cambiare la loro vita, abbracciando un futuro avventuroso e talvolta fatale. Attraverso un periodo di guerre interne, senza considerare quelle genocide contro le popolazioni autoctone indigene, la nascente Unione di Stati ha poi trovato il modello socio politico grazie al quale ha raggiunto un equilibrio unico nel suo genere. Adesso però l’America sembra essere in crisi profonda, vedendo la classe dirigente che si ritrova. Dicono gli americani quando le istituzioni funzionano bene: – governo + libertà = + felicità. Ecco la formula per il grande e continuo “esperimento” sociopolitico americano. Cito ancora Ford: “quelle stesse grandi geometrie diventano precarie e suscettibili di esiti distrofici quando non vengono seguite fedelmente”. Come sta succedendo in questi tempi. Non solo in America però. Infatti, sembrerebbe che l’eventuale successo dell’estrema destra sia direttamente correlato all’insoddisfazione degli elettori per il mal funzionamento della democrazia liberale. Mi vien da pensare: proprio adesso che il leader leghista italiano sembra voler intraprendere la rivoluzione liberale e diventare filoeuropeista. Valli a capire questi politici.
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dalla STRADA FERCAM
FERCAM investe nel BioGNL con
BIOGAS WIPPTAL
L’azienda di trasporti e logistica altoatesina FERCAM, la società di trasporti Transbozen e la concessionaria IVECO per l’Alto Adige Gasser srl hanno siglato un accordo di partecipazione societaria alla BIOGAS Wipptal che dopo opportuni lavori di adattamento e riconversione avvierà presso il proprio impianto in Val di Vizze la produzione di GNL per autotrazione. I lavori per la riconversione dell’attuale impianto in Val di Vizze prevedono un investimento di 11 milioni di € e saranno avviati a metà ottobre, mentre l’inizio della produzione di BioGNL per autotrazione (gas naturale liquido prodotto da biomassa) è previsto per aprile 2021. Si tratta di un investimento globale di 24 milioni di € all’insegna della sostenibilità e nel rispetto dei principi dell’economia circolare che
predilige processi di produzione poco impattanti, equi e ad alto valore sociale. FERCAM, che già utilizza automezzi elettrici nei centri urbani, dove già ora primeggia in città come Roma e Firenze, intende utilizzare transitoriamente camion alimentati da BioGNL in particolare nei trasporti a lunga distanza, in quanto, diversamente da quanto originariamente previsto, i tempi per la ricerca e sviluppo necessari per una produzione
di serie di automezzi pesanti ad alimentazione elettrica si sono notevolmente allungati. “Ci rendiamo conto che la strada davanti a noi è ancora lunga, ma il BioGNL è una realtà oggi, speriamo che il camion elettrico sia la realtà in un prossimo futuro e chissà mai che in un futuro non lontanissimo ci trasferiscano in un tunnel elettrificato per sgomberare le autostrade dagli automezzi pesanti”, ha sottolinetato Hannes Baumgartner, AD di FERCAM.
GREEN CITY
Cinque MAN eTGE per cinque operatori della distribuzione urbana
RENAULT TRUCKS
Renault Trucks aiuta i clienti nell’acquisto dei suoi veicoli elettrici Per incentivare la diffusione della mobilità elettrica, Renault Trucks ha introdotto il servizio “Renault Trucks Financial Services” che propone diverse formule di finanziamento per l’acquisto di un autocarro elettrico. Si tratta di un’offerta di Leasing Finanziario secondo la quale il cliente che sceglie di noleggiare il veicolo elettrico, alla fine del contratto, può decidere se restituir lo o acquistarlo pagando il valore residuo. Il leasing può eventualmente usufruire di sovvenzioni pubbliche o di vantaggi fiscali, come il superammortamento, il credito di imposta, la legge Sabatini e gli incentivi per il trasporto a basso impatto ambientale. A conferma dell’interesse che sta già suscitando il nuovo Master Z.E., DHL Express Italy ha siglato un accordo di partnership con Renault Trucks Italia per testare il nuovo Master Z.E. in tre principali città italiane: Milano, Siena e Napoli. Il veicolo, 100% elettrico, sarà testato da DHL Express Italia, in condizioni di utilizzo reale, per un periodo di un mese.
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MAN Truck & Bus Italia ha consegnato cinque MAN TGE 3.140 E ad altrettanti operatori della logistica urbana di Roma. La consegna, avvenuta nella suggestiva cornice di Villa Rosantica, si inserisce all’interno dello sviluppo sempre più importante delle trazioni elettriche come soluzione migliore per ridurre l’impatto ambientale all’interno dei centri urbani, senza ridimensionare le comode abitudini a cui la società dei consumi ci ha abituato e che i van dei corrieri espresso sono quotidianamente impegnati a garantire. I cinque MAN TGE 3.140 E hanno identica configurazione, un motore elettrico che sviluppa una potenza di 136 CV (100 kW) con una coppia di 290 Nm, e sono dotati dei più moderni sistemi di assistenza alla guida. Le cinque aziende protagoniste della consegna, Ecofin Srl, HDG Spa, My Job Srl, On Time Srl e Sagit Srl, operano al servizio di corrieri espresso e colossi dell’ecommerce, sono assidui frequentatori dei centri storici di tante città italiane e, insieme ai loro committenti, sentono l’esigenza di ridurre l’impatto ambientale della loro attività.
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ari lettori di Trasportare Oggi in Europa, siamo al numero di novembre, le scuole sono ripartite tra mille “se” e mille “ma”, le aziende stanno lentamente e progressivamente facendo rientrare nelle sedi i propri lavoratori, che erano stati forzatamente allontanati da marzo scorso. Insomma, la vita riprende…vorrei dire come prima. Ma non si può. Basta fare due passi a piedi tra le città e ci si accorge che il lockdown trascorso al sicuro tra le mura domestiche ha operato una dura e secca selezione delle attività commerciali. Molte di queste hanno riaperto, sono ancora vive (per quanto tempo ancora? Non si sa), mentre altre hanno definitivamente chiuso; forse queste erano tra le aziende più deboli, quelle che già in epoca pre-covid rimanevano in bilico, che avevano già delle patologie pregresse, per utilizzare un termine medico che spesso si accompagna alle spiegazioni dei decessi “per” o “con” covid-19. In ogni caso, la sostanza finale è la medesima, ovvero che, facendo due passi per strade del centro di Chiavenna o di Sondrio (ma non credo che sia un fenomeno così circoscritto a questi luoghi del Nord, bensì diffuso…), ci si imbatte in decine di esercizi commerciali che hanno chiuso. Le vetrine illuminate e colorate hanno ceduto inesorabilmente il posto a vetri grigi e sporchi, con in primo piano ben visibile il triste cartello “affittasi negozio”, mentre in lontananza gli scaffali vuoti e sporchi che lasciano intravedere o indovinare che tipo di beni fossero in vendita non più di sei mesi fa.
Era tutto questo evitabile? Sicuramente non è semplice fornire una risposta oggettiva e libera da retropensieri di origine politica. La cosa certa, però, è che questo Paese è assolutamente diviso tra protetti e non protetti. Chi sono i protetti? In questa categoria è evidente che ci siano coloro i quali possono permettersi di rimanere a casa a lavorare, in alcuni casi lavorare molto meno, ma senza perdere un centesimo della propria retribuzione. Spesso questa categoria è incasellata sotto il simbolo della Pubblica Amministrazione, che può permettersi mille scuse per essere impossibilitati ad espletare al 100% le proprie funzioni, adducendo motivazioni criticabili.
Sopravvivranno i più forti… o i più fortunati? Dall’altro lato, invece, vi sono le migliaia di lavoratori temporanei e già precari in epoca pre-covid che hanno visto, a seguito della pandemia, sgretolarsi il proprio castello di speranze di un lavoro sicuro e stabile. In questa categoria dei “non protetti”, inserisco necessariamente anche tutti i piccoli imprenditori e partite IVA, che ogni giorno si alzano sapendo che il loro futuro è soltanto nelle loro mani e nella loro forza: questi già erano coraggiosi prima, ma ora acquisiscono i connotati degli eroi, dal momento che il supporto
di Alessandro Musumeci, PSA Group Sales Planning, Distribution & Supply Chain Director
non solo TIR
L’evoluzione della specie
ricevuto è stato molto debole, spesso inesistente o, comunque, in ritardo. Di solito, una grande crisi si accompagna ad una trasformazione della società e, pertanto, la perdita di alcuni lavori che risultano obsoleti o di figure professionali ormai superate si trasferisce in altrettanti lavori nuovi, che prima non c’erano. Quindi alcune abilità non sono più necessarie oggi, mentre altre nascono e costituiscono quel bisogno che sarà soddisfatto dai lavoratori di domani. Questa trasformazione produttiva ed economica ha sempre avuto luogo nei secoli, quindi dovremmo essere in qualche modo preparati. La differenza rispetto al passato, però, è che al momento è evidente che determinati ruoli e lavori sono ormai superati, mentre non è ancora chiaro quali sono le opportunità nuove che ne scaturiscono. In sintesi, è come vedere il bicchiere mezzo vuoto senza avere dentro l’acqua. Oppure avere in mano tutti i “meno” senza ancora aver ricevuto dal mazzo le carte con i “più”. Arriveranno queste opportunità? Penso di sì, ma in questo momento sembra che la pandemia abbia preferito mostrare dapprima il suo lato negativo per poi, ed è quello che speriamo tutti, stupirci dando spazio anche agli aspetti positivi.
www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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dalla STRADA MICHELIN
Inaugurato a Torino l’European Distribution Center di Michelin Michelin ha inaugurato a Torino il nuovo European Distribution Center, che servirà le regioni del Nord, dal Piemonte al FriuliVenezia Giulia, e quelle centrali come Toscana ed Emila Romagna. Il resto della penisola è invece servito dall’European Distribution Center Michelin di Pomezia, in provincia di Roma. Il nuovo centro di Torino si estende su un’area di 60mila m2 e ha una capacità di stoccaggio equivalente a 430mila pneumatici e una capacità di movimentazione di 150mila tonnellate/anno. L’impianto, all’interno del quale lavorano 160 persone, avrà come mission quella di garantire la consegna degli pneumatici entro 24 ore dalla richiesta.
LECITRAILER
BRT Corriere Espresso potenzia la sua flotta con 70 furgoni Lecitrailer BRT Corriere Espresso, azienda leader nel settore delle spedizioni in Italia, con più di 190 filiali distribuite su tutto il territorio italiano, con una flotta di circa 1400 semirimorchi, principalmente furgonati, ha acquistato 70 nuovi veicoli di LeciTrailer, principale produttore del mercato spagnolo di rimorchi e semirimorchi. La fiducia di BRT Corriere Espresso nei furgoni LeciTrailer si è consolidata nel corso degli ultimi anni. Le unità acquistate sono state configurate e realizzate per soddisfare le specifiche esigenze di BRT Corriere Espresso. Il veicolo è personalizzato al massimo, e questo può essere fatto solo con processi di produzione molto flessibili, come nel caso di LeciTrailer. Il veicolo dispone dei migliori elementi di protezione e sicurezza contro gli urti, e il telaio, come tutti gli altri veicoli LeciTrailer, è stato trattato con il processo di verniciatura KTL (e-coat LeciTrailer), la migliore protezione contro la corrosione che LeciTrailer può offrire.
IDROGENO
Svizzera: Coop introduce ulteriori camion a idrogeno Dopo l’inaugurazione della prima stazione di rifornimento pubblica di idrogeno a Hunzenschwil nel Canton Argovia e la messa in servizio di una piccola flotta di automobili a idrogeno, Coop lancia ora il primo camion a idrogeno in collaborazione con l’azienda svizzera H2 Energy SA e la Hyundai Motor Company. Entro la fine dell’anno è prevista l’introduzione di altri sei camion a idrogeno. Coop impiegherà questi camion a idrogeno per il rifornimento dei punti di vendita e realizzerà ulteriori stazioni di rifornimento di idrogeno in Svizzera, promuovendo così lo sviluppo della mobilità a idrogeno. Nel 2008 Coop si è posta l’obiettivo di
diventare CO2 neutrale nei settori aziendali rilevanti entro il 2023. Con il nuovo camion a idrogeno, Coop punta a una forma sostenibile della mobilità elettrica. Nel quadro della joint venture «Hyundai Hydrogen Mobility», Coop ha acquistato da Hyundai uno dei primi camion al mondo dotato di serie di celle elettriche a combustibile e alimentato a idrogeno. Su iniziativa di Coop, inoltre, sette importanti gestori di stazioni di rifornimento e di parchi camion hanno dato vita, nel maggio 2018, all’associazione di sostegno Mobilità H2 Svizzera che persegue l’obiettivo di realizzare entro il 2023 una rete capillare di stazioni di rifornimento di idrogeno in tutta la Svizzera.
CONTINENTAL
COVID-19, cambiano le abitudini di mobilità degli italiani Secondo l’Osservatorio Mobilità e Sicurezza di Continental, brand che da oltre 140 anni si occupa di sicurezza su strada e di innovazione tecnologica, la pandemia che stiamo attraversando ha influenzato, negli ultimi mesi, le abitudini di mobilità degli italiani. L’edizione 2020, realizzata in collaborazione con l’istituto di ricerca Euromedia Research diretto da Alessandra Ghisleri, ha messo in evidenza come un italiano su due oggi si sposta in auto per paura del contagio (+22,5% rispetto al 2019) e il 70% continuerà a farlo anche quando si raggiungeranno zero contagi e arriverà il vaccino. La mobilità richiesta a gran voce per il post-covid è sostenibile e rispettosa dell’ambiente: il 78,7% vorrebbe autoveicoli sicuri ed ecologicamente puliti, solo il 15,4% punta su monopattini elettrici, mono-ruota o biciclette.
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ra la metà del ‘500 e la fine del ‘700, nasce e si sviluppa nel nostro Paese la commedia dell’arte. Si tratta di un genere teatrale caratterizzato dalla presenza di attori che recitano liberamente e improvvisano dialoghi tra loro, senza lo studio di un testo preesistente. Alcuni dei personaggi si riconoscono subito perché indossano una maschera inconfondibile e parlano il loro dialetto d’origine. Arlecchino, Balanzone, Brighella, Meneghino, Pantalone, Pulcinella e Tartaglia sono alcune delle maschere più famose. Ciò che più di tutto si associa a Pulcinella, maschera vestita di bianco, con un lungo cappello e il naso appuntito è la sua ironia e la sua loquacità. Dotato di assoluta incapacità nel mantenere una confidenza, si divertiva burlandosi dei potenti e svelando segreti di cui era custode, noncurante delle conseguenze. Da qui la locuzione “il segreto di Pulcinella”, per indicare un segreto rivelato e reso noto a tutti, una verità così palese che sembra quasi scontata. Anche il mondo dell’autotrasporto ha il suo segreto di pulcinella: subire e sopportare le continue riduzioni tariffarie imposte dalla committenza in cambio di contributi pubblici. Qui entra in scena Pantalone. Nella commedia dell’arte la maschera di Pantalone incarna la figura del ricco e avaro mercante il quale, imbrogliato dal suo furbo servo, si vedeva costretto a pagare al fisco somme più elevate di quelle che gli spettavano. Il servo dissipava e il padrone pagava. Oltre al danno la beffa. Nel gergo comune la frase fatta “paga Pantalone” indica in senso ironico una situazione in cui sia uno solo (simbolicamente anche lo Stato) a pagare per tutti, sia in senso letterale sia metaforico. In pratica, lo Stato paga una parte dei costi che dovrebbe sostenere la committenza nel
nome della competitività delle imprese produttive e commerciali. Un meccanismo che pur logoro, è ancora attuale. I trasporti sono fondamentali per la nostra economia e non possono essere percepiti, o per meglio dire trattati, come “un male necessario” e per questo relegati a un ruolo secondario quasi parassitario. L’impresa, oggi, poggia la propria vitalità su un elemento fondamentale: il vantaggio competitivo. Concetto con il quale si sintetizzano i fattori che possono offrire un vantaggio nella competizione per la conquista, il mantenimento o l’ampliamento di una posizione di mercato.
di
Paolo Volta, giornalista, saggista e consulente
di
Economia dei trasporti
volta pagina
Il teatro dell’autotrasporto
Pulcinella e Pantalone. Maschere teatrali che rappresentano anche la realtà del nostro settore. La distribuzione fisica dei prodotti è passata, in meno di dieci anni, da essere la cenerentola aziendale a essere un’attività primaria. È sempre più necessario pensare in ore invece che in giorni, essere in grado di rispondere rapidamente agli attacchi della concorrenza, considerare la notte come un tempo utile per processare gli ordini, impegnare i fornitori in termini di disponibilità in base alle specifiche domande della clientela, influenzare i clienti a ordinare prodotti fatti con le materie prime approvvigionate in anticipo, e infine utilizzare un potente sistema informatico che operi in real time. Le imprese, se vorranno rimanere sul mercato, saranno chiamate a produrre beni e servizi rispettando i lavoratori, l’ambiente, i clienti e i fornitori, evitando di confondere i sussidi con i contributi alla competitività.
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ON THE ROAD Toyota e Hino Trucks verso l’idrogeno Toyota e Hino, già partner abbastanza stretti nello sviluppo, in Asia, di un camion a idrogeno, spostano il loro raggio d’azione, per approdare negli Stati Uniti, dove entrano in scena Toyota Motor North America (TMNA) e Hino USA. Le filiali americane dei due colossi giapponesi svilupperanno, congiuntamente, un camion elettrico a celle a combustibile di “classe 8”. Diversamente da quanto previsto per Asia e Europa dove i prototipi sono dei classici cab over,
nella versione destinata al mercato yankee si tratta, naturalmente, di un vero e proprio musone. La base del veicolo sarà il telaio dell’Hino XL al quale si aggiungerà la tecnologia Toyota delle celle a combustibile. Questa collaborazione aumenta, e di molto, lo sforzo già messo in atto da tempo, per sviluppare un camion da 25 tonnellate per il mercato giapponese, annunciato all’inizio di quest’anno. Il primo veicolo dimostrativo dovrebbe arrivare nella prima metà del 2021.
Presentato il MACK Mack Trucks ha annunciato che il suo rivoluzionario autocarro elettrico Mack LR Electric, sarà commercializzato a partire dal 2021. “Il modello di produzione Mack LR Electric – si legge in un comunicato – soddisferà le esigenze delle strutture, sia private che pubbliche, che lavorano nel mondo dei rifiuti, che hanno necessità di un vero camion a zero emissioni che sia in linea con i propri obiettivi ambientali e le normative sulle emissioni locali. Con il suo funzionamento silenzioso, LR Electric
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VIA LIBERA alle
consegne di Amazon
con i Droni
La FAA (Federal Aviation Agency) autorità statunitense in materia di traffico aereo, ha finalmente concesso ad Amazon la licenza per l’utilizzo e la gestione di una flotta di droni da impiegare per servizi di consegna al dettaglio. Questo traguardo concretizza il progetto e le prime sperimentazioni avviate da qualche anno dal colosso dell’e-commerce, sempre alla ricerca di soluzioni rapide, efficienti e da qualche tempo anche sostenibili, come dimostrano gli importanti ordini di veicoli elettrici sia per l’Europa sia per gli Usa destinati alle consegne nei centri urbani. Dall’ottenimento di questo permesso all’avvio del vero e proprio servizio di consegna aerea al dettaglio, già battezzato Prime Air, passerà comunque ancora un po’ di tempo: Amazon ha presentato l’anno scorso la prima richiesta per avviare la sperimentazione nella consegna di pacchi dal peso massimo di 2,3 kg in zone poco popolate, ed è proprio così che sarà avviata la fase di collaudo del nuovo servizio mirato a sviluppare un sistema efficiente e super-rapido. Come ha confermato David Carbon, il responsabile di Prime Air, che è una vera e propria società creata appositamente da Amazon, l’obiettivo in accordo con la FAA e gli altri enti che regolano l’attività nello spazio aereo è “arrivare a realizzare un servizio veloce ed ecologico di consegna delle merci più leggere e meno ingombranti nel giro di 30 minuti dall’emissione dell’ordine”.
LR ELECTRIC, per la raccolta rifiuti
soddisferà le esigenze dei clienti che lavorano in un contesto urbano e che cercano di ridurre l’inquinamento acustico”. Presentato come prototipo nel 2018, LR Electric è dotato del propulsore elettrico completamente integrato di Mack con doppi motori elettrici e quattro batterie agli ioni di litio NMC che forniscono propulsione al veicolo e alimentazione per tutti gli accessori di bordo. Un esclusivo sistema di frenata rigenerativa a tre modalità tiene conto del carico crescente del camion e aiuta a recuperare
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Una versione alimentata a celle a combustibile della serie Hino XL non può che essere vantaggiosa, sia per l’ambiente, sia per chi lo usa. “Sarà silenziosa, fluida e potente e non emetterà altro che acqua”. Questo almeno dice Tak Yokoo, Senior Executive Engineer, Toyota Research and Development, forte, non solo di oltre vent’anni di esperienza nella tecnologia delle celle a combustibile di Toyota, ma anche dell’esperienza di Hino nel settore dei veicoli pesanti.
l’energia dalle centinaia di fermate giornaliere dei camion dei rifiuti. Come altri modelli LR, i clienti potranno personalizzare LR Electric in base alle proprie esigenze e potranno scegliere tra le stesse configurazioni di
guida lato guidatore/passeggero, con la stessa disposizione dei sedili e le stesse configurazioni delle portiere già offerte sulla versione diesel. Sul veicolo sarà installato Mack GuardDog® Connect, una soluzione telematica
proattiva che monitora le prestazioni del veicolo per aiutare i clienti a evitare tempi di fermo non pianificati. Il nuovo veicolo sarà prodotto presso Mack’s Lehigh Valley Operations (LVO) a Macungie, in Pennsylvania.
ON THE ROAD Pronti l’International con la trasmissione ALLISON Sono usciti dalla linea di produzione della International Truck i primi veicoli della serie International RH equipaggiati con la nuova trasmissione Allison 3414 Regional Haul Series. Introdotta alla fine dello scorso anno dal più grande produttore mondiale di trasmissioni completamente automatiche per impieghi medi e pesanti, la trasmissione Allison 3414 RHS è una variante superiore della collaudata 3000 Series dell’azienda, già offerta anche da International. “Il trattore per il trasporto regionale della serie International RH – ha detto Chet Ciesielski, vicepresidente, OnHighway Business, Navistar – è stato progettato per fornire ai clienti un veicolo leggero con produttività e manovrabilità ottimali. Ascoltando i nostri clienti, in particolare nel segmento Food and Beverage – ha detto ancora Ciesielski – abbiamo compreso la necessità di questo prodotto e siamo orgogliosi di offrire una soluzione del genere nella serie International RH. L’apparecchiatura si integra bene, offrendo più potenza, prestazioni migliori e un funzionamento più silenzioso a velocità autostradali”. Secondo International Truck con la stessa forma, adattamento e connessioni dell’attuale opzione Allison serie 3000, il 3414 RHS offre fino a 410 Cv e un’accelerazione 0-20 miglia orarie del 25% inferiore, rispetto alle trasmissioni manuali automatizzate della concorrenza. La nuova trasmissione offre anche miglioramenti nel risparmio di carburante fino all’8%.
RAM, BUILT TO SERVE
per omaggiare le FORZE ARMATE USA
Ram lancia la serie speciale “Built to Serve” ispirata alle Forze Armate USA e dedicata all’aeronautica nel 73° anniversario della sua nascita. L’assemblaggio dei pick-up, nel colori Anvil e Billet Silver, inizierà a breve nello stabilimento di Sterling Heights (Michigan), da dove i veicoli usciranno anche abbinati negli interni : nero con cuciture in Light Diesel Grey. Il distanziamento fra i vari lanci è scaglionato di tre mesi in tre mesi e prevede 5 fasi. Ciascuna delle cinque armi statunitensi è stata o sarà omaggiata da Ram con due colori di vernice esterna appositamente selezionati che evocano lo spirito, la missione e la storia di quell’arma. I Ram “Built to Serve Edition” presentano anche altre caratteristiche interne ed esterne uniche che li distinguono: una bandiera degli Stati Uniti e la decal “Built to Serve” su ciascuno dei pannelli laterali posteriori, cerchi in alluminio da 20’’ con una finitura Technical Grey e i dettagli delle ruote in tinta con la carrozzeria. Il frontale è caratterizzato da una griglia e dalla sua cornice completamente nere, paraurti nero e illuminazione premium con frame nero. A completare il look ci sono badge neri, i predellini neri e nero anche il doppio scarico da 4’’. All’interno il logo “Built to Serve” è anche nel quadro strumenti, nel vano console con chiusura a chiave, sui sedili sportivi in tessuto e vinile sui tappetini in gomma. La propensione per l’off-road si manifesta con gli pneumatici fuoristrada, il differenziale posteriore a bloccaggio elettronico, il controllo della velocità in discesa, piastre paracolpi sia per le sospensioni anteriori sia per la scatola di sterzo sia per il serbatoio e per il differenziale centrale, gancio traino e sospensioni ottimizzate per impieghi gravosi.
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Guida autonoma, i test Waymo-Peterbilt
Non è certo una novità che negli Stati Uniti varie Case costruttrici abbiano già iniziato i test su strada di guida autonoma. Come abbiamo già riportato da queste pagine, Tesla e Freightliner già sono a buon punto nelle loro sperimentazioni. Ora è la volta dalla Waymo, società di Google, nata proprio per sviluppare la guida autonoma, che ha iniziato dei test grazie ai quali si vedranno camion Peterbilt a guida autonoma lungo una tratta che tocca Texas, Arizona, California e Nuovo Messico. Ovviamente i truck autonomi Waymo vedranno sempre presente a bordo un autista, per supervisione, e il programma è a medio termine, per un possibile passaggio graduale verso il mondo della logistica autoguidata lungo strade che lo permettano. Il target di Waymo, nome sempre più noto quando si parla di guida autonoma, non è tanto nei singoli veicoli (auto e camion) quanto nell’intelligenza artificiale che potrà divenire “l’autista esperto” e invisibile seduto a bordo, capace di guidare al meglio mezzi di ogni tipo autonomo. Dallas è stata indicata come nuovo centro per test e sviluppo dei veicoli pesanti autonomi, con i camion Peterbilt.
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LE GRANDI INTERVISTE
PAOLO A. STARACE La sezione Veicoli Industriali di UNRAE ha un nuovo Presidente. È Paolo A. Starace, Amministratore Delegato di DAF Italia, determinato a segnare una nuova era dell’associazione di
Luca Barassi
Parola
d’ordine:
fronte comune 22
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“L’
era dei personalismi è finita”. Così esordisce Paolo A. Starace commentando la sua recente nomina alla guida dell’Associazione che rappresenta i Costruttori di Veicoli Industriali esteri in Italia. “L’UNRAE deve recuperare la propria centralità come associazione ed essere identificata e riconosciuta nel suo insieme, per le sue qualità, valori e capacità di fare fronte comune, al di là e al di sopra del proprio Presidente pro tempore. Solo così potremo lavorare affinché si possa rappresentare l’intero comparto o addirittura ambire ad essere catalizzatori di un messaggio corale di tutte le forze associazionistiche del mondo dell’autotrasporto”. Ha le idee molto chiare il manager milanese che, già anni fa, ebbe l’opportunità di ricoprire il delicato ruolo in UNRAE, ma che la Casa madre, di cui egli è il responsabile del mercato italiano, aveva bloccato mettendo il veto compliance. “Oggi le cose sono cambiate – ci spiega Starace. – Sono cambiate le condizioni di mercato, il contesto, ma sono anche cambiate le regole di comportamento tra i competitor, cosa che mi ha permesso di accettare con orgoglio e responsabilità questa carica senza veti alcuni”. Sì, perché va detto, Paolo A. Starace sale al “soglio della presidenza” con l’unanimità dei voti, dopo che un giro di consultazioni da parte della Direzione Generale dell’UNRAE e del Presidente aveva dato il via libera alla sua candidatura e consenso generale.
“Sono davvero onorato di questa nomina – afferma il neopresidente – perché arriva anche col consenso di colleghi che hanno maggiore esperienza e anzianità di servizio di me. Ora il mio obiettivo è rappresentare tutti in modo integerrimo, assolutamente super partes, separando in modo netto la mia attività associazionistica da quella aziendale. Questo atteggiamento porterà, oltre che dei frutti all’UNRAE stessa, anche un accrescimento professionale personale che spero a mia volta di poter rimettere a disposizione di tutti”.
TRACCIARE UN PERIMETRO
Paolo A. Starace, che come abbiamo detto nella vita professionale è l’Amministratore Delegato di DAF Veicoli Industriali, ovvero la filiale italiana del Costruttore olandese, ha obiettivi ben definiti e, pur prendendosi del tempo per studiare e condividere con il resto degli associati la strategia da adottare per supportare il comparto medio pesante in Italia, ha già messo alcuni punti chiave nella sua to do list. “Per prima cosa è necessario limitare nel tempo la carica di Presidente, che oggi, nella sezione Veicoli Industriali, non ha scadenza. Credo sia corretto non solo dare la possibilità a tutti di esprimersi, ma anche rinnovare periodicamente la fiducia dei componenti della sezione coerentemente con quanto già previsto nello Statuto UNRAE per il suo Presidente”. È però quando gli chiediamo se l’UNRAE, a suo avviso, debba essere considerato più un centro studi in grado di diffondere importanti informazioni di mercato oppure un interlocutore “politico” forte nei confronti delle Istituzioni e del Governo per portare in primo piano le esigenze di una categoria strategica per il Paese, che Paolo A. Starace fa emergere tutte le sue qualità
diplomatiche: “L’UNRAE ha a disposizione una quantità e una qualità di dati indiscutibile e di enorme rilevanza che è giusto mettere a disposizione del Governo e di chi deve prendere decisioni fondamentali su come sostenere e far progredire la nostra categoria. Allo stesso tempo, però, dobbiamo a tutti i costi essere presenti ai tavoli dove vengono prese queste importanti decisioni e far sentire con forza la voce dell’autotrasporto. Nessuno meglio di noi può mettere in luce le esigenze, le opportunità e la direzione che deve prendere il settore per poter supportare l’economia di un intero Paese”.
PASSATO E FUTURO DELL’UNRAE
“Ciò che è stato fatto dalla gestione precedente – sottolinea Starace – è di fondamentale importanza. È stato dato un grande impulso alla comunicazione della sezione e alla sua visibilità. Da qui dobbiamo partire per fare ancora meglio”. A questo punto ci interessa capire meglio quali sono gli obiettivi della nuova gestione, perché è evidente che ne va della buona sorte di tutto il nostro settore. “Come ho detto – continua il nostro interlocutore – dobbiamo lavorare in parallelo sulla presenza ai tavoli che contano a livello istituzionale e, allo stesso tempo, pensare al day by day come per esempio al rinnovo del parco veicolare che sappiamo quanto sia vetusto”. Già, una media di oltre 13 anni è davvero tanto. Si parla tanto di gas, biocarburanti, elettrico e addirittura idrogeno, quando basterebbe spostare l’attuale flotta viaggiante sul Diesel di nuova generazione per cambiare drasticamente l’impatto ambientale dei veicoli industriali. “Esatto – conferma – e per arrivare a questo serve un fronte comune, un interlocutore privilegiato che rappresenti
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LE GRANDI INTERVISTE
PAOLO A. STARACE
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tutta la categoria, che aiuti il legislatore a comprendere quali interventi fare, e farli nei modi e tempi giusti. Non è possibile che in una cabina di regia non ci sia chi ogni giorno vive l’operatività del nostro settore. Sta quindi a noi alzare la mano e farci ascoltare. Ho usato il termine fronte comune, ma non deve essere inteso in accezione negativa, ovvero come uno scontro tra le parti, ma piuttosto ritengo sia più efficiente ed efficace trovare in un interlocutore unico e forte le risposte. Il mio obiettivo è far sì che quell’interlocutore sia l’UNRAE”.
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SENSIBILIZZARE L’UOMO DELLA STRADA
Questo è un tema storico per tutti noi che operiamo nel mondo dell’autotrasporto. Il Camion “brutto, sporco e cattivo” è uno stereotipo che continua a non essere scalfito tra la gente comune, tra chi legge i giornali ogni giorno e tra coloro che sono lontani anni luce dal mondo della logistica. “Credo che una sana campagna informativa sia necessaria a partire dalle istituzioni. Sentire nel 2020 Ministri e massime cariche istituzionali definire gli autotrasportatori camionisti definisce bene il concetto”. Ecco un altro assunto del programma di Paolo A. Starace che si impegna quindi a comunicare meglio all’esterno quello che è il lavoro dell’autotrasportatore, il ruolo che ha nella società e nel futuro di qualsiasi comunità. Durante il lockdown sembrava che finalmente si fossero accorti di noi. Ora se ne sono già dimenticati. Tornando per un momento alle priorità che la nuova era dell’UNRAE vuole porsi, ci sembra di capire che il consueto refrain del rinnovo del parco non sia più al primo posto degli obiettivi… “Non è esatto – specifica
il Presidente. – È l’approccio che cambia ora. Il rinnovo del parco è una conseguenza dell’azione corale che dobbiamo attuare. Se prima si era focalizzati sull’ottenere un incentivo subito per stimolare la domanda, oggi, pur avendo bisogno anche di questo, nel breve periodo, è necessario creare un progetto di lungo termine, un piano strutturale affinché gli autotrasportatori siano determinati al rinnovo costante delle proprie flotte, riducendo così il loro gap competitivo nei confronti degli operatori esteri. I costruttori hanno investito, stanno investendo e continueranno ad investire miliardi di euro affinché i trasportatori possano contare su veicoli sempre più efficienti, sicuri ed ecologici”. In tutto questo va considerato anche il ruolo che svolge il trainato, un settore che soffre ancora di più dell’età dei veicoli e delle difficoltà del momento. “Certo e per questo in seno all’UNRAE c’è la Sezione Rimorchi che, pur essendo una sezione a sé stante, con un suo presidente che auspico sarà a breve nominato, è giusto che operi in modo sinergico con i Veicoli Industriali, in quanto parte integrante di un tutt’uno, il veicolo industriale”.
L’EUROPA SIAMO NOI
Non potevamo chiudere l’incontro con il nuovo presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE senza chiedergli una considerazione e una previsione sul futuro del nostro mercato. “Si parla spesso – risponde – di scenario post Covid. Io, però, non vedo ancora la luce in fondo al tunnel, nonostante i rimbalzi degli ultimi mesi. Certo, rispetto allo spauracchio del -40% respirato ad aprile, oggi abbiamo un mercato oltre le 16 tonnellate in miglioramento, che comunque registra una perdita di poco sotto il 20%, per il periodo gennaio/settembre.
Tutto però dipenderà dall’evoluzione di questa maledetta crisi sanitaria, perché come abbiamo detto l’autotrasporto incide sull’economia di un Paese e viceversa. Ritengo vera l’equazione tra le vendite dei veicoli industriali e l’andamento del PIL o per essere più puntuali della produzione industriale. Le ultime stime del governo ne quantificano una perdita ad una cifra, perciò questo ci fa ben sperare. Resta il fatto che il quadro di questo 2020 è drammatico ed incide ulteriormente sullo svecchiamento del parco”. Quindi se è vero che il futuro del trasporto a medio lungo termine sono le propulsioni alternative, da qui a 10 anni dobbiamo puntare ad un rinnovo del parco veicolare con la tecnologia certa ed ecologica che abbiamo oggi, ovvero il Diesel di nuova generazione. “È così – conferma Starace. – Smettiamola di fare voli pindarici. Sebbene i Costruttori dispongano già oggi di propulsori elettrici, ibridi, a biocombustibile, le attuali economie di scala, unitamente all’assenza di infrastrutture idonee ne rendono la commercializzazione antieconomica. Le tecnologie attuali sono pertanto quelle che, allo stato e per i prossimi anni, daranno da mangiare a noi Costruttori, alle reti di concessionari e non da ultimo ai trasportatori ai quali la committenza riconosce solo a parole – le tariffe sono sempre sotto pressione – la svolta green”. Ecco, appunto, la rete è forse uno degli anelli della filiera che hanno sofferto di più. “Assolutamente, per questo le Case da un lato devono supportare al massimo i propri dealer, ma anche l’UNRAE deve agire in sede istituzionale, unitamene alle associazioni di categoria, al fine di individuare le migliori opportunità.
I nostri concessionari chiedono solo di lavorare liberi dalla sempre più incessante burocrazia e sollevati dal costo del lavoro che li paralizza e ne compromette la loro marginalità e la qualità del servizio al cliente finale”. Siamo curiosi, a questo punto, di capire qual è l’idea del nostro interlocutore. “Ci sono aspetti che ancora non posso svelare perché faranno parte delle prossime riunioni della Sezione Veicoli Industriali UNRAE, ma per esempio una proposta per incentivare il rinnovo del parco a costo zero
per il governo è quella di accorciare i termini di revisione per le aziende che non vogliono aggiornare la propria flotta effettuando più passaggi in officina alla quale sarà stata data la possibilità di rilasciare il benestare alla circolazione lasciando in capo alle motorizzazioni, sempre più in deficit di organico, i controlli più rilevanti quali ad esempio le omologazioni”. Dunque in estrema sintesi l’Associazione deve diventare più forte dal punto di vista politico pur operando quotidianamente sulle esigenze
correnti del settore e dei Costruttori. Da questo lavoro consegue il rinnovo del parco che deve puntare in primis sulla tecnologia a disposizione in questo momento e super collaudata. “Sì, è così – conclude Paolo A. Starace – anche se la strada verso l’elettrico e le tecnologie non fossili è segnata. Oggi, però, sono investimenti che le Case stanno facendo senza dei ritorni economici. Dobbiamo considerare il contesto in cui viviamo e operiamo. L’Europa siamo noi, non è una entità astratta, ne facciamo parte e dobbiamo esserne i protagonisti sotto il segno del rinnovamento. Un cambiamento ineluttabile già in atto e che coinvolge tutti gli attori della filiera, in ragione delle sempre più stringenti normative sulle emissioni, in relazione al dislocamento dei siti produttivi e in termine di dimensione degli operatori, dal momento che la committenza cerca di abbattere la complessità intrattenendo i rapporti con pochi interlocutori ma qualificati. Dobbiamo, infine, ripensare alle infrastrutture. È inutile che l’UE spinga noi Costruttori a progettare veicoli connessi e elettrici per poi ritrovarsi sulle principali arterie autostradali italiane senza la possibilità di utilizzare appieno dette tecnologie a causa della loro arretratezza. Mancanza di una connessione adeguata e assenza delle colonnine per la ricarica dei veicoli industriali sono lo stato dell’arte, tralasciando poi il fatto che l’energia elettrica erogata è con tutta probabilità prodotta con centrali a carbone. Next Generation EU deve significare questo: costruire il miglior mondo possibile da consegnare alle future generazioni senza essere condizionati dalle ideologie partitiche e nazionalistiche di oggi. L’inquinamento non ha colore politico e confini”.
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RUOTE INDUSTRIALI
VOLVO TRUCKS
U
no sopra l’altro. Così si sono presentati – letteralmente - i nuovi FH, FH16, FM e FMX al loro esordio in versione 2020. In cima a questa torre di trucks avanguardistici lui, il presidente Roger Alms che con enfasi e orgoglio ha così alzato i veli sui veicoli di nuova generazione che, oltre a incarnare i valori e i must della Casa svedese come sicurezza e sostenibilità, avviano una nuova era di digitalizzazione e connettività. Ora, finalmente, la nuova gamma è arrivata anche in Italia. I nostri lettori e follower la conoscono ormai bene, dato che l’abbiamo presentata in diverse occasioni, sia dopo il lancio internazionale di marzo che nello Speciale Gamme del numero di Ottobre di Trasportare Oggi. Non abbiamo neppure mancato, ovviamente, di darne visibilità in diversi modi sul web e sui social, in particolar modo diffondendo lo straordinario video della “Torre di camion” messa in strada da Volvo, perfettamente in linea col proprio stile di comunicazione.
DUE MACRO FAMIGLIE
Lo abbiamo sottolineato diverse volte in questi mesi: se FH e FH16 subiscono sì ulteriori migliorie e modifiche, i veri protagonisti di questo lancio sono FM e FMX che, in qualche modo, si elevano allo standard delle gamme più grandi precedentemente già rinnovate. Ciò che abbiamo notato in modo particolare toccando con mano (con le dovute precauzioni anti Covid) i truck messi a disposizione nella sede italiana di Volvo Trucks a Zingonia, è la forte spinta verso la digitalizzazione e l’utilizzo di soluzioni, materiali e tecnologie avanzate.
È stato l’ultimo lancio, in ordine di tempo, di una nuova gamma. Per Volvo Trucks rappresenta il più grande lancio di sempre, con quattro modelli che cambiano volto e non solo di
Luca Barassi Certo, anche l’occhio, come sempre, vuole la sua parte e certi interventi stilistici non si possono non notare, a partire dal marchio della Casa che aumentato nelle sue dimensioni e incastonato al centro della calandra, dona ai veicoli un aspetto ancora più aggressivo e caratterizzante. Un particolare che non è sfuggito ai molti lettori e ai Clienti che hanno avuto modo di vedere in anteprima la gamma. “Omo de panza, omo de sostanza” si dice, e qui la panza è il cuore del veicolo, fatto di software avanzato, tecnologia digitale in cabina e nella catena cinematica e soluzioni pensate per far sentire a casa l’autista, anche quando è lontano migliaia di chilometri. L’onere e l’onore di illustrare al nostro mercato i piccoli e grandi segreti della nuova gamma è stato affidato a Claudio Gallerani, direttore commerciale di Volvo Trucks Italia e Claudio Sivilotti, product manager in grado di snocciolare particolari e innovazioni come fossero le caratteristiche dei propri figli. Sarà una questione di DNA.
DAI GRANDI SI IMPARA
Da FH e FH16 i fratelli minori della gamma (FM e FMX) hanno preso le forme, i fari a led e soprattutto l’ampiezza e confort
Torre Una
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di novità
I FOCUS DELLA NUOVA GAMMA
Claudio Gallerani (a destra) e Claudio Sivilotti presentano all’Italia la nuova gamma.
AMBIENTE DI LAVORO RIPROGETTATO Quadro strumenti da 12 pollici ad alta risoluzione completamente digitale e scelta di 4 diverse “viste” ■■ Display laterale da 9 pollici (opzionale) ■■ Piantone volante regolabile in profondità e in inclinazione ■■
ESTERNI “AGGRESSIVE” ■■ ■■
Iron Mark più grande Fari LED a forma di V
SECURITY FIRST Abbaglianti adattivi Cruise control in discesa ■■ Riconoscimento dei segnali stradali, che è in grado di rilevare segnali quali divieti di sorpasso, tipo di strada e limiti di velocità ■■ Sistema di 8 telecamere per una visibilità totale intorno al veicolo ■■ ■■
della cabina che oggi permette all’autista di vivere il proprio ambiente di lavoro con ancora più soddisfazione, sia nei momenti di operatività che in quelli di riposo. Partiamo da un aspetto categorico per Volvo Trucks, la sicurezza. In questo caso questa caratteristica è stata esaltata dall’enorme visibilità donata a chi si trova alla guida del veicolo. Una visibilità accresciuta sia utilizzando metodi progettuali come montanti più sottili, vetrate ampliate, inserimento di nuovi punti visibili, ma anche con l’utilizzo della tecnologia. Molti avranno notato che la nuova gamma Volvo Trucks, pur essendo l’ultima uscita tra le sette sorelle, non adotta i famosi mirror screen, ovvero il sistema di monitor e telecamere al posto degli specchi retrovisori. Una decisione non casuale e non certo per mancanza di tecnologia. “Gli specchi devono essere fruibili in ogni condizione – spiega Claudio Sivilotti – di giorno, di notte, controluce, con la pioggia o col sole, 24/7. Oggi questo non è garantito e non possiamo permetterci di avere anche un solo secondo di non visibilità. La sicurezza, come sapete, per noi è una prerogativa imprescindibile”. Quale è stata la scelta degli ingegneri di Göteborg, dunque? Molto semplice: lasciare gli specchi tradizionali ma dotare i nuovi veicoli di un sistema di
telecamere (fino a 8) in grado di coprire ogni angolo intorno al mezzo e la possibilità di selezionare, in modo intuitivo, sul display secondario la vista preferita. Abbiamo poi parlato di digitalizzazione. Il cruscotto, infatti, è il vero cuore di questa rivoluzione di gamma. Totalmente digitale, per tutte e quattro le gamme, con una logica di organizzazione delle informazioni estremamente intuitiva e soprattutto pensata per concentrare l’autista solo sui dati a lui necessari, senza distrazioni inutili. Sono due, comunque, i display a disposizione del Cliente Volvo, uno opzionale. Questo per dividere il tipo di informazioni fornite: il cruscotto frontale per i dati di guida e lavoro, quello laterale dedicato più all’infotaiment.
SOSTENIBILITÀ, SOSTENIBILITÀ, SOSTENIBILITÀ! Il Volvo FH e il Volvo FM sono disponibili con motore LNG alimentato a gas conforme allo standard Euro 6, che offre efficienza e prestazioni nei consumi allo stesso livello delle controparti diesel Volvo, ma con un impatto molto inferiore sul clima. Il motore a gas può funzionare a biogas, con una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 100%, o a gas naturale, con una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 20% rispetto alle controparti diesel di Volvo.
Il nuovo Volvo FH può anche essere personalizzato con un nuovo ed efficiente motore diesel Euro 6 che è incluso nel pacchetto I-Save e che consente di ridurre in modo significativo i consumi e le emissioni di CO2. Nei trasporti a lungo raggio, ad esempio, il nuovo Volvo FH con I-Save abbina al nuovo motore D13TC tutta una serie di dotazioni per un risparmio di carburante fino al 10%.
DALLE CABINE ALLA CATENA CINEMATICA
Aerodinamica, uso del led in tutte le situazioni, fari adattivi e spazi vitali aumentati. Queste sono alcune delle altre innovazioni dei nuovi veicoli Volvo. Dietro a questo però ci sono anche una gamma di cabine estremamente ampia e flessibile per tutte le esigenze di lavoro e un motore che rende efficiente l’operatività in cantiere come la grande potenza necessaria sui tragitti internazionali. Questo anche grazie ad I-Save in grado di abbattere emissioni nocive e consumi fino al 10 per cento. Cabina corta, lunga, bassa, cabina doppia, Globetrotter XL e XXL si abbinano ai motori di ultima generazione Euro 6d e LNG da 330 a 750 cavalli. A proposito: la corsa alle grandi potenze è ancora in atto? “Non ci interessa – risponde Claudio Gallerani – avere il primato dei cavalli. Potremmo anche far uscire un motore da 800 cavalli nei prossimi mesi, ma un autotrasportatore deve focalizzarsi sulla potenza che serve al proprio lavoro in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica”.
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RUOTE INDUSTRIALI
DAF
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Difficile immaginare un veicolo più versatile e multimissione del DAF XF 480 FAW 8x4: cabina stradale ma due assali motrice per muoversi ovunque e poi il cassone scarrabile che permette un rapido cambio di allestimento
di Ted Morbido
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tutto P
rima di dare inizio al test facciamo subito una scelta radicale. Il veicolo, infatti, è dotato anche di un rimorchio, ma per la nostra prova abbiamo preferito la conformazione più classica del solo carro. A renderla poco usuale ci pensa già il DAF XF 480 FAW 8x4, una soluzione a metà strada tra uno stradale e un cava-cantiere, che promette di portare a spasso le 32 t della sua massa totale a terra in tutta tranquillità.
CONFORTEVOLE
CU FO S
La cabina XF Space Cab garantisce un’eccellente vivibilità interna che rende ideale questo modello anche per impieghi su lunghi percorsi, grazie alla comoda cuccetta e alla postazione di guida prettamente stradale.
tragitto di circa 120 km equamente divisi tra la tangenziale milanese e la viabilità extraurbana che porta alla cava Elmit, in località Cimaplone a Cerano in provincia di Novara. Qui potremo sottoporre il nostro XF a tutti i tipi di test, in particolare verificare le sue capacità evolutive che promettono di essere migliori di quelle di un tradizionale cava-cantiere. Va infatti detto che il DAF XF 480 FAW è un veicolo stradale come è giusto che sia per le mission per cui è stato
pensato: con il suo cassone scarrabile è ideale per il trasporto di rottami ferrosi, legname e rifiuti solidi urbani di vario genere. Qui per raggiungere la portata complessiva di 32 t si è invece ricorso a degli inerti che curiosamente sono stati caricati in Olanda prima di far scendere il veicolo in Italia per i test.
WALKAROUND DI PRESENTAZIONE
Vediamolo più da vicino questo DAF che presenta la conosciuta cabina XF Space Cab, il modello intermedio però già di generose dimensioni, sicuramente più indicata della maxi Super Cab per questo allestimento. L’assale anteriore è su balestre e il tridem posteriore ha sospensioni pneumatiche, dove i doppi assali tandem sono a riduzione singola con il bloccaggio dei differenziali assale intermedio e trasversale. Da segnalare il dispositivo completamente automatico per sollevare (e abbassare) il primo
CONDIZIONI DELLA PROVA TRAFFICO
scorrevole
METEO
sole e caldo afoso
TEMPERATURA 22°C-30°C
UN TEST SENZA CONSUMI E AUTOSTRADA
Il percorso è stato definito dalla Casa che ha anche chiesto di non verificare i consumi, ma di mettere al centro dell’attenzione le caratteristiche di maneggevolezza e versatilità del DAF XF 480 FAW. Per questo che siamo nella periferia di Milano, a San Giuliano Milanese per la precisione, nel Truck Center DAF pronti ad affrontare un www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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RUOTE INDUSTRIALI
DAF assale posteriore e l’assale posteriore trainato e sterzante. Rispetto al cavacantiere, il tridem è leggermente avanzato riducendo quindi un po’ il passo che è di 455 mm, soluzione che unita all’assale posteriore sterzante dovrebbe garantire un’eccellente maneggevolezza e raggi di sterzata molto contenuti. L’interno cabina non presenta particolari novità, così come il motore che è il conosciuto (e apprezzato) MX-13, turbodiesel euro 6 a sei cilindri in linea e 24 valvole, per una cilindrata di 12,9 litri e una potenza di 355 kW (483 cv) a 1600 giri/min; la coppia è di 2500 Nm da 900 a 1125 giri/min e il cambio è l’automatizzato Traxon a 12 marce. Completano le dotazioni il freno motore MX Engine Brake e il retarder ZF da 500 kW; tra le dotazioni una menzione merita il Predictive Cruise Control che, basandosi sulla tecnologia GPS, è in grado di prevedere i cambiamenti imminenti nelle pendenze e quindi adeguare la velocità, e se è il caso anche la marcia, per affrontarla in condizioni ottimali e ridurre i consumi.
Il veicolo in prova prevedeva anche il rimorchio. Noi abbiamo preferito fare il test con la sola motrice allestita con cassone scarrabile.
CABINA DATATA MA COMODA
Non me ne vogliano i “frugali” olandesi, ma non siamo solo noi “cicale” italiane ma un po’ tutti i loro competitor ad avere dato negli ultimi tempi una “svecchiata” agli interni cabina, che hanno sempre più una chiara ispirazione automobilistica. Così la plancia del DAF XF 480 FAW soffre un po’ gli anni: i comandi sono piuttosto datati come design e soluzioni, dal freno di stazionamento che troneggia a destra alle plastiche un po’ troppo tali. C’è però da dire che a parte questo la cabina si conferma comoda e confortevole, i sedili accoglienti e la posizione di guida facilmente adattabile a tutti i gusti e posture. Anche raggiungere il frigorifero di 42 litri e il gavone scorrevole centrale al suo fianco è facile (il frigo si può raggiungere anche guidando, il secondo è meglio di no) e la cuccetta promette di essere molto accogliente. L’attraversamento della cabina è abbastanza agevole, un elemento importante su un veicolo di questo genere che si suppone possa essere soggetto a parecchi stop&go con relativo saliscendi dell’autista. Per la verità lo “scarramento” è tutto comandabile dal posto di guida con il tasto sul cruscotto per bloccare il
NUMERI CHE CONTANO Dimensione cuccetta 80/70 x 220 cm H tunnel
15 cm
H cabina (sul tunnel) 190 cm Profondità cabina
207 cm
differenziale e il comando dello scarrabile Hiab Multilift Ultima 30S posizionato di fianco al sedile di guida.
NON UN GO-KART, MA QUASI
Prendo il volante del DAF XF 480 FAW in cava e la prima tentazione è di metterlo subito alla prova costringendolo a stretti raggi che confermano quando dichiarato: non ho misurato i 16,8 metri di diametro di volta dichiarati, ma l’XF 8x4 FAW è nettamente migliore del modello tradizionale FAD che passa i 22 metri (sempre dichiarati dalla casa). Dire che al volante dello XF 480 FAW ci si trova subito a proprio agio è affermare un’ovvietà: la presa di contatto dura solo pochi secondi e poi si ha la piacevole sensazione di avere tutto sotto CU FO S
VERSATILE
Alcuni particolari del DAF XF 480 FAW facente parte della gamma del Costruttore olandese lanciata nel 2017: l’ampio vano accessibile dall’esterno, il cruscotto e i comandi per il cassone scarrabile.
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Un po’ cava-cantiere e un po’ stradale, il DAF XF 480 FAW è la risposta ideale a una svariata serie di mission: i due assali motrici garantiscono aderenza in tutte le situazioni, il terzo assale sterzante una buona maneggevolezza. Il tutto completato dal sistema scarrabile Hiab Multilift Ultima 30S.
DAF XF 480 FAW
controllo. Sul terreno sabbioso della cava, e nonostante le 32 t di PTT, mai c’è la sensazione di perdere aderenza, tanto che verrebbe da pensare che forse per questa tipologia di allestimento sarebbe stato sufficiente il modello 8x2, che presenta anche l’assale anteriore del tridem sollevabile e sterzante a promettere una maneggevolezza ancora maggiore. È il momento di lasciare la cava: la
viabilità un po’ congestionata ma sempre scorrevole della strada extraurbana che collega Novara a Milano mi permette di apprezzare ancora di più la facilità di guida del DAF XF 480 FAW, che si destreggia agilmente negli stretti passaggi nei centri abitati come sulle infinite rotonde disseminate ovunque. Il demodriver olandese mi chiede solo di essere un po’ meno esuberante nell’affrontare
CABINA
Space Cab
MOTORE
MX-13, 12,9 litri
POTENZA
355 kW (483 cv) a 1600 giri/min
COPPIA
2500 Nm da 900 a 1125 giri/min
CILINDRI
6 in linea – 4 valvole per cilindro
FRENO MOTORE
MX Engine Brake
CAMBIO
automatizzato 12 marce Traxon
RETARDER
ZF 500 kW
SERBATOIO CARBURANTE
430 litri
SERBATOIO ADBLUE
75 litri
PNEUMATICI ANTERIORI E TERZO PONTE POSTERIORE
Goodyear 385/65 R22.5
PNEUMATICI PRIMO E SECONDO PONTE POSTERIORE
Goodyear 315/80 R22.5
SOSPENSIONI ANTERIORI
paraboliche
SOSPENSIONI POSTERIORI
pneumatiche
RAPPORTO AL PONTE
2,83
PASSO
455 mm
MTT
32 t
quelle più strette perché il cassone tende a muoversi, mi adeguo subito ben coadiuvato dal retarder sempre pronto a rallentare il veicolo in
CU FO S
SICUREZZA E ASSISTENZA
Il traffico scorrevole, ma soprattutto il percorso pianeggiante, non ci hanno permesso di apprezzare al meglio i vantaggi del cruise control predittivo, ma la sua utilità non si discute ed esalta l’uso stradale di questo DAF.
GRAN FRENATA
La combinazione del rallentatore integrato ZF da 500 kW con l’MX Engine Brake, a compressione e FOCUS azionamento idraulico abbinato a una valvola a farfalla sullo scarico, assicurano una frenata, oppure un rallentamento, sempre efficace.
prossimità di rotonde e semafori. Il retarder ZF è a due posizioni, con la terza che chiama in causa il freno motore anche se non ne abbiamo mai sentito la necessità, mentre ricorro spesso al rallentatore integrato. Peccato che il percorso pianeggiante non mi dia modo di apprezzare il cruise control predittivo, sicuramente pratico e utile per una guida efficiente e parca nei consumi: solo su qualche raro saliscendi della tangenziale milanese segnala di essere in funzione. Però l’ho già provato in altre svariate occasioni e sulla sua efficienza non ci sono dubbi. Lo ritengo comunque un accessorio utile su un veicolo come questo DAF XF 480 FAW se nelle sue mission ci fossero tragitti più lunghi e impegnativi.
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SCANIA
RUOTE INDUSTRIALI
la nuova gamma di motori Scania V8: potenze ai massimi livelli e consumi
ridotti fino al 6% di
Valeria Di Rosa
Una potenza da …
L’
invito era dei più ghiotti, un evento live “ad alto contenuto adrenalini co”. Così si è aperta la presenta zione, virtuale, della nuova gam ma di motori V8 di Scania, con il debutto della versione di punta da 770 CV e un cambio rivoluzionario. Condotto in Italia da Guido Meda, l’evento, online sulla pa gina Facebook di ItalScania, ha visto la partecipazione di clienti e appassionati del marchio del grifone.
IL RE DELLA STRADA TORNA A ENTUSIASMARE
Nato nel 1969, potente, efficiente in ter mini di consumi di carburante, pensa to per svolgere le missioni più gravo se e con la reputazione di una vera e propria leggenda: sono questi gli ele menti chiave che da sempre contrad distinguono il motore V8 Scania. Nel corso degli anni la gamma di motori V8 ha vissuto un processo di miglio ramento continuo, il concetto di base, però, è rimasto sempre lo stesso: otto cilindri disposti a V e potenze ai mas simi livelli del settore. Scania fa ora un passo in più e presenta al mondo la nuova gamma di motori V8, con il debutto della versione di punta da 770 CV. L’azienda rinnova così tut ta la formazione, composta ora La nuova gamma V8 Scania offre un risparmio di combustibile fino al 6%, se combinata con il nuovo cambio Scania Opticruise. Questo costituisce una considerevole riduzione delle emissioni di CO2 e dei costi carburante.
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Presentata
TRASPORTARE OGGI novembre 2020
Re della strada da quattro motori da 530, 590, 660 e 770 CV. La nuova gamma di moto ri V8 ha la sua massima espressione nel nuovo motore da 770 CV con una coppia da 3700 Nm, che va a sostitui re il precedente motore top di gam ma che arrivava a 730 CV. Un livello di potenza unico sul mercato, pensato per affrontare le missioni più gravose e per quelle applicazioni che richiedo no la coppia, la potenza e le prestazio ni che solo questo motore sa offrire. La nuova generazione V8 Scania è caratterizzata da potenza, prestazio ni e produttività ai vertici del setto re. I nuovi motori coniugano perfet tamente emozione e logica, offrendo non soltanto una potenza a livelli re cord ma anche una considerevole ridu zione del consumo di carburante che può arrivare fino al 6%, soprattutto grazie al rivoluzionario cambio Scania Opticruise. Il nuovo cambio non solo migliora l’esperienza di guida, grazie a cambi marcia ancora più rapidi e fluidi, ma incrementa al tempo stesso
l’efficienza dal punto di vista energe tico. La promessa è, dunque, quella di un’esperienza di guida unica, gra zie all’erogazione della coppia massi ma a giri sempre più bassi, perfetta mente in linea con la filosofia Scania, e alla guidabilità che il nuovo cambio è in grado di offrire.
INNOVARE PER MIGLIORARE
“Con questi nuovi lanci Scania dimostra ancora una volta la propria spinta all’innovazione e al miglioramento continuo. Se da un lato guardiamo avanti con l’introduzione di soluzioni a prova di futuro, dall’altro siamo focalizzati sul presente, sul rendere il trasporto di oggi maggiormente efficiente e sostenibile”, ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delega to di Italscania. “I nuovi motori V8 e il nuovo cambio automatizzato sposano perfettamente il principio del miglioramento continuo, un percorso costante ed inarrestabile che Scania mette in atto giorno dopo giorno, offrendo soluzioni di trasporto in grado di garantire i massimi livelli di efficienza, senza però rinunciare al senso di orgoglio e prestigio che solo i motori V8 riescono a suscitare”. Il risultato è una gamma di motori che si adatta ad ogni applicazione, riuscendo a coniugare la maggio re potenza con l’ottimizzazione dei consumi. Insomma, affidabilità e po tenza con un tocco di emozione.
Presenta la 5ª EDIZIONE di CONVEGNO
2020
BLOCKCHAIN: l’anello certificato della catena del freddo
giovedì
NEL CORSO DELL’EVENTO:
25 NOVEMBRE
TAVOLA ROTONDA
Gli ospiti saranno invitati a discutere sul ruolo delle blockchain nella filiera logistica commentando nel contempo i dati fuoriusciti dalla ricerca di mercato presentata.
ore 14,30
ZERO GRADI AWARD
Seconda edizione del premio dedicato alle eccellenze della filiera.
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CON LA PARTECIPAZIONE DI
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La partecipazione è gratuita previa registrazione entro il 20/11/2020 su www.trasportale.it/zerogradi2020
oppure inviando una e-mail a tforma@trasportale.it
IN COLLABORAZIONE CON
L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla piattaforma Zoom MEDIA PARTNER
RUOTE COMMERCIALI
FORD
Transit sempre in movimento U
n po’ SUV, un po’ fuoristrada. Più stile ma anche più funzio nalità e un’accresciuta dose di versatilità per gli impieghi più gravosi. Così cambia, o meglio, si amplia, la gamma Transit. Per ora con le versio ni Active di Transit Custom e del “peo ple mover” Tourneo Custom e con le varianti Trail di Transit Custom e Transit 2Ton. Alle quali seguiranno tra breve anche Transit Connect Active e Tourneo Connect Active. I nuovi Transit Custom e Transit 2Ton in allestimento Trail sono i più interes santi dal punto di vista pratico, perché abbinano contenuti tecnici orientati a un utilizzo frequente su fondi a bassa aderenza a uno stile più deciso, con un look non più aggressivo di tanto ma reso più vistoso dalla grande ca landra nera con la scritta Ford a lette re cubitali in sovraimpressione e con l’intero perimetro inferiore della car rozzeria percorso da protezioni in
plastica nera. Presente anche, su en trambi i veicoli, un inserto color allu minio nella zona centrale del fascione anteriore, a simulare le slitte paracop pa delle auto da rally. A ispirare il de sign dei Transit Trail è senz’altro sta to il pick-up Ranger Raptor con cui la Casa dell’ovale blu ha iniziato a tra sferire sui modelli europei il mix di stile e prestazioni della gamma Ford Performance, dopo il lancio america no del mid-size pick-up F-150 Raptor.
IN STRADA
Abbiamo provato su strada e in fuori strada, durante l’evento organizzato a Monaco di Baviera da Ford Europe (con tutti i presidii del caso, dalla sanifica zione dei veicoli, fatti trovare sigillati all’arrivo dei giornalisti, ai divisori interni tra sedili Onnicar in chiave anti-Covid) il Transit 2Ton Trail AWD nel formato L2H2, il Transit
Interno moderno e digitalizzato per il Transit 2t e, qui, sopra, la nuova calandra Ford con il marchio in maggiore evidenza.
Custom Trail EcoBlue Hybrid da 170 CV a passo lungo e il Transit Custom Van doppia cabina con lo stesso mo tore e pure lui nel formato L2H1. Tre espressioni del trasporto merci che non si fermano neppure di fronte a percorsi impervi. Il Transit Trail AWD è il mezzo più sor prendente dei tre provati: grazie alla trazione integrale a inserimento auto matico (sulla base dell’aderenza dispo nibile sulle singole ruote e dello stile di guida, a partire dalla configurazione
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TRASPORTARE OGGI novembre 2020
Sempre attenta alle evoluzioni di mercato, Ford presenta le nuove versioni di Transit adatte a un ampio target di operatori logistici di
Alessandro Rigatto
di base in cui a spingere sono solo le ruote posteriori) e alla possibilità di impostare la modalità Mud-Rut sulla plancia, riesce ad avanzare anche tra profondi solchi di fango e a superare pendenze accentuate. Sono d’aiuto i pneumatici M+S (optional) e la spin ta del motore EcoBlue da 170 CV, ab binato al cambio manuale a 6 marce, ma nel complesso la motricità messa in mostra appare equivalente a quella della Fiesta WRC impegnata da alcu ni anni nel Mondiale Rally! Nella do tazione di serie del Transit Trail AWD figurano le ruote in lega da 16 polli ci, l’ESP più evoluto con mitigazione degli effetti del vento laterale e fun zione antiribaltamento, lo sbrinatore del parabrezza, il regolatore-limitato re di velocità (optional il cruise con trol adattivo), i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il sistema di in fotainment e connettività SYNC3 e i retrovisori esterni sbrinabili, regolabili e ripiegabili elettricamente. Un tocco di esclusività arriva poi dai sedili rive stiti in pelle, che hanno pure una logi ca in chiave pratica, essendo più facili da lavare qualora vengano imbrattati dopo ore di lavoro nel fango. Il Transit Custom Trail mantiene la personalizzazione estetica del fratello maggiore ma se ne differenzia sia per il formato (6,2 metri cubi di volume I test drive di Monaco si sono svolti in totale sicurezza e nel rispetto delle norme anti Covid.
utile per una portata massima di 1.223 kg nel veicolo provato, con P.T.T. di 34 quintali) sia per la trasmissione, che punta sulla trazione anteriore inte grata dal differenziale autobloccante meccanico mLSD, optional presen te sull’esemplare affidatoci e riserva to ai soli veicoli dotati di cambio ma nuale. Il furgone intermedio dell’ovale blu, così attrezzato, sa affrontare con disinvoltura sterrati e fondi scivolosi, rivelandosi parsimonioso nell’utilizzo ad andatura costante e in città gra zie al supporto fornito dall’unità elet trica mild-hybrid a 48 Volt che sfrutta il recupero di energia in frenata (e in rilascio) e attiva il sistema Start&Stop
già a partire da 12 km/h anche con la marcia innestata. Al proposito la Ca sa dichiara un risparmio di gasolio in media del 3%, con picchi dell’8% nel ciclo urbano rispetto all’analogo vei colo dotato dello stesso motore non elettrificato. Costa 32.000 euro nella versione provata.
ANCHE “DUPLEX”
Un cenno infine al Transit Custom Active Doppia Cabina L2 che man tiene in toto la meccanica del Trail (motore mild-hybrid, cambio manuale e differenziale mLSD opzionale) con uno stile più sobrio, da SUV, e ruote in lega da 17 pollici. In grado di ospi tare a bordo fino a 6 persone, con servando un vano merci da 4,4 metri cubi, è il veicolo ideale per chi deve raggiungere un cantiere o viaggia re frequentemente su fondi sci volosi con una squadra di ope rai tenendo a cuore anche lo stile. Un “people mover” con tanta versatilità in più.
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RUOTE COMMERCIALI
MERCEDES-BENZ
Vito,non solo un
restyling
Arriva l’ultima versione del mid van della Stella. Furgone, Mixto e Tourer in tre lunghezze, due passi, tre sistemi di trazione e una nuova famiglia di propulsori di
Ferruccio Venturoli
N
on è proprio un face lifting, visto che oltre a novità nell’estetica, nel “nuovo” Vito ce ne sono, e importanti, nella meccanica. L’ultima versione del midsize van della Stella, uscita immediatamente prima della pandemia, è
Disponibile anche in versione elettrica, il Mercedes-Benz eVito, può essere anche essere noleggiato a lungo termine con 48 rate da 856 euro + Iva / 80mila km con anticipo zero, colonnina di ricarica e aria condizionata incluse.
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stata presentata alla stampa italiana all’interno di un luogo suggestivo, il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano. Dunque, come sempre funzionale e versatile, il Vito compie un passo in avanti e arriva in una nuova veste con novità che riguardano il look, i motori e la tecnologia di bordo. Prima di tutto va detto che il Vito è l’unico modello della sua classe disponibile in tre lunghezze, con due passi e tre sistemi di trazione ed è best in class della sua categoria, grazie a un carico utile che arriva 1.369 kg.
un massimo di 9 persone e con la disponibilità di elevati livelli di personalizzazione. Sul mercato italiano arriva in versione Cargo e Pro per Furgone e Mixto, mentre il Tourer è disponibile nelle linee Base, Pro o Select. Quattro le varianti di potenza: 110 CDI da 102 CV; 114 CDI da 136 CV; 116 CDI da 163 CV e 119 CDI da 190 CV. La generazione di motori OM 654 è più efficiente rispetto alla precedente, la OM 651, grazie a una serie di importanti miglioramenti (basamento in alluminio, pistoni in acciaio) che si traducono anche in un risparmio di carburante di circa il 13% sul 119 CDI, rispetto alla versione precedente. Disponibile, per la prima volta e senza limitazioni, il cambio automatico 9G-TRONIC. In combinazione con la nuova famiglia di propulsori OM 654, il Vito è equipaggiato di serie con trazione posteriore, in via opzionale con trazione integrale permanente 4x4; nella variante con trazione anteriore, è disponibile con il propulsore di “accesso” della famiglia OM 622 abbinato a un cambio manuale a sei rapporti.
TRE VERSIONI, QUATTRO POTENZE
LE ALTRE NOVITÀ E I PREZZI
Il veicolo è disponibile in tre versioni: Furgone, pensato per il trasporto di cose grazie alla capacità di carico tra i 600 kg e i mille kg; Mixto, un ibrido studiato per il trasporto di persone (fino a 6) e cose, che può avere lamiera o vetro, poi Tourer, per Il trasporto di
Tra le varie novità vanno ricordate anche le sospensioni pneumatiche Air matic, e un ricco pacchetto di sistemi elettronici di sicurezza che può essere personalizzato, così come la parte legata alla connettività: Mercedes offre la possibilità di provare gratuitamente
per il primo anno tutti i servizi, e poi consente di stipulare abbonamenti su misura per le proprie esigenze con prezzi variabili. Esteticamente i “ritocchi” riguardano la nuova griglia del radiatore, che ora è circondata da tre lamelle di colore nero (può essere anche cromata) e un abitacolo con nuove finiture e nuovi rivestimenti dei sedili, per una vita di bordo che ricorda molto, molto da vicino quella nelle vetture. Per quanto riguarda il Furgone è disponibile anche un nuovo pianale in materiale sintetico, robusto e leggero, che aumenta il margine di carico utile di 12 – 15 kg rispetto al pianale in legno. Sovrastrutture sul tetto, sistemi di trasporto e vasche per vano bagagli sono offerte di fabbrica oppure in aftermarket.
Il cuore del rinnovamento del Vito, il motore OM654, un capolavoro di tecnologia: un quattro cilindri in linea di 2 litri declinato in tre livelli di potenza, 136, 163 e 190 CV.
UNA GUIDA DI GRANDE COMFORT
La prova, su un percorso che partiva dalla Stazione Termini, a Roma, arrivava a Vigna di Valle, nei pressi di Bracciano, per poi ricondurci nella Capitale, ci ha permesso di guidare
con il cambio manuale TSG 380 a sei marce: la spinta è ottimale e la coppia disponibile in un ampio range di giri, limita le cambiate e quindi l’utilizzo della frizione; una cosa che nel traffico fa la differenza. Diretto lo sterzo e ancora fra le migliori del segmento la posizione di guida, quasi automobilistica. Davvero notevole il comfort, non cosi facile da trovare in un veicolo commerciale, con un’ergonomia della cabina ottimale, che si traduce, naturalmente, in sicurezza. Complici le sospensioni il comportamento in curva è neutro e il Vito mantiene bene la traiettoria, anche nelle curve
Il Vito, prodotto nella città spagnola di Vitoria, nella sua terza generazione ha venduto, da quando è stata lanciata sul mercato, nell’autunno 2014, circa 530mila esemplari in tutto il mondo.
Sul Vito Tourer, per un livello superiore di comodità e maneggevolezza il sistema di binari permette di spostare facilmente i divanetti nel vano posteriore. Il Vito è in vendita a partire da 24.027 euro + Iva (per la versione Furgone), che salgono a 25.554 euro + Iva per il Mixto e a 27.057 euro + Iva del Tourer. La casa ha previsto anche una formula di pagamento in leasing che non richiede anticipo.
due diverse versioni in diverse condizioni di traffico e di strade. Abbiamo percorso tratti piuttosto congestionati nel centro di Roma, dello scorrevole (quel giorno) Grande Raccordo Anulare, della congestionata Via Cassia e della stretta Via Braccianese, per un totale di circa cento chilometri. Il veicolo scelto all’andata è stato il furgone in versione 116, trazione posteriore, 160 CV di potenza, in abbinamento
prese con un po’ più di allegria. Per il ritorno ci viene assegnato un Vito 114 CDI furgone passo lungo da 136 CV. Con il cambio automatico 9G le marce entrano veloci e sempre con estrema fluidità; incredibilmente, anche se non incontriamo salite “difficili”, non ci fa sentire troppo la minore potenza. Il comfort di marcia, su entrambe le versioni guidate, rimane invariato anche su fondi stradali irregolari.
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RUOTE
BERLIET
Eroe di GUERRA
Il Berliet CBA fu l’indiscusso protagonista dei trasporti dell’esercito francese durante il primo conflitto mondiale; permise i rifornimenti quotidiani alle truppe a Verdun di Ferruccio Venturoli immagini Fondazione Berliet
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N
el 1913 lo stabilimento Berliet di Montplasir era uno dei siti industriali più moderni del mondo. Dalle sue linee di produzione, 3.150 dipendenti, erano in grado di “sfornare” quattromila pezzi l’anno, tra automobili e camion. Tra i veicoli da lavoro il pezzo forte era CBA, un camion da 3,5 tonnellate di carico utile che, grazie alla sua semplicità ingegneristica, il suo affidabile motore e la sua robustezza, era l’ideale per ogni impiego
pesante. Fu così che proprio nel 1913 il CBA fu adottato da varie strutture operative che facevano capo al ministero dell’Industria francese. Sempre nel 1913, la Grande Guerra era alle porte: proprio in previsione di questo, il ministero della Difesa indisse una sorta di pre-gara per un camion standard per le Forze Armate e la Berliet partecipò, insieme ad altre Case, non solo francesi. Il ministero voleva un camion robusto, economico
Il solido paraurti montato davanti al radiatore a nido d’ape lo predisponeva per gli utilizzi di una certa rudezza.
UNA SCELTA AZZECCATA
Il segreto del suo successo è da ricercare nella sua grande capacità di carico, nella robustezza e nella relativamente alta (per l’epoca) velocità: 25 chilometri orari. e performante che doveva essere costruito in fabbriche moderne, in grado di produrne in grande quantità in tempi relativamente brevi. L’opportunità fatta su misura per il CBA.
Le prime avvisaglie della guerra si sentivano forti e chiare, il tempo per una vera selezione con test di prova comparativi tra i vari veicoli era davvero poco: così, senza impiegare troppo tempo e troppe risorse, all’inizio del 1914 il Governo francese scelse il CBA per vestirlo immediatamente di grigioverde. Se è vero che la selezione non fu accuratissima, come forse lo sarebbe stata in un altro momento, la scelta fu, comunque, molto azzeccata: nei quasi quattro anni di guerra, dai vari stabilimenti uscirono almeno 25mila esemplari di CBA. Dall’entrata in guerra della Francia, dunque, nell’agosto del 1914, il CBA sarà venduto soltanto alle Forze Armate francesi, con un contratto di 100 camion al mese. Semplice, robusto ed
Il motore “tipo Z”, quattro cilindri a benzina 5 320 cc 22 cavalli, che equipaggerà l’MBA fino alla fine del 1919.
economico, sarà estremamente apprezzato dai militari ai quali verranno consegnati quasi 15mila esemplari nel corso della guerra. Di fatto l’intera produzione degli anni 1914-1918 fu
La sua robustezza, la sua velocità e, in generale una grande affidabilità, resero il CBA un protagonista dei trasporti francesi per tutti gli anni Venti e Trenta. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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BERLIET
RUOTE
L’EROE DELLA VOIE SACRÉE La Voie Sacrée (Route nationale française Voie Sacrée) è una strada nel dipartimento francese della Mosa, che collega la cittadina di Barle-Duc alla città di Verdun. Lunga 56 km, fu utilizzata dall’esercito francese durante l’assedio di Verdun da febbraio a giugno del 1916, per rifornire costantemente di uomini, materiali e rifornimenti di ogni genere il fronte,
davanti alla città nella quale i francesi fronteggiavano l’esercito tedesco che tentava di aprirsi la via verso Parigi. Nel 1916 questa strada divenne il centro nevralgico dei collegamenti tra le retrovie e il fronte di Verdun, durante l’offensiva tedesca , diventando l’unica e fondamentale via di rifornimento per le truppe francesi Quel tratto di strada, dopo la guerra,
fu chiamata dallo scrittore Maurice Barrès “Voie Sacrée”, la Via Sacra. E sulla Voie Sacrée il protagonista assoluto fu il Berliet CBA, impiegato instancabilmente, giorno e notte, spesso in lunghe colonne nei due sensi di marcia. E il CBA è anche il protagonista dei bassorilievi del Memoriale alla Voie Sacrée, che si trova a Verdun.
Un gruppo di soldati francesi posa davanti a uno dei primi esemplari giunti al fronte; il CBA era costruito in diverse tipologie, dall’ambulanza al carro attrezzi.
Il posto di guida, la panca di legno con un sottile cuscino, la totale assenza di protezioni e vetri laterali: forse un po’scomodo per i nostri parametri, ma semplice e funzionale.
esclusivamente destinata allo sforzo bellico e fornita in tutte le tipologie di trasporto: truppe, materiali, cannoni, fono ai carroattrezzi e alle ambulanze. Non solo: dal 1915, Maurice Berliet decise di fermare la produzione di ogni atro veicolo che non fosse il CBA. Già all’inizio delle ostilità la fabbrica di Monplaisir, dove fu realizzata, forse, la prima vera catena di montaggio, sfornava 40 veicoli completi al giorno; solo a Verdun, durante la battaglia che durò da febbraio a giugno del 1916, ne furono inviati 3.500
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esemplari che assicurarono i rifornimenti per il fronte. Nel 1918 la produzione arrivò a mille camion al giorno, per l’epoca un vero record.
PROTAGONISTA DEL TRASPORTO
Terminato il conflitto il CBA fu protagonista, in Francia, ma non solo, del trasporto per tutti gli anni Venti e Trenta e fu usato anche nei primi mesi della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto
Nel 1913 lo stabilimento Berliet era uno dei siti industriali più moderni del mondo. Dalle sue linee di produzione, 3.150 dipendenti erano in grado di “sfornare” quattromila pezzi l’anno.
in Polonia, dove veniva costruito su licenza dalla Ursus. Il segreto del suo successo, anche oltre il periodo bellico, è da ricercare nella sua grande capacità di carico, nella robustezza, che ne faceva anche un veicolo da cantiere e nella relativamente alta (per l’epoca) velocità: 25 chilometri orari. Da un punto di vista meccanico il CBA rispecchiava le tendenze “moderne” della Berliet: motore quattro cilindri a benzina, da 22 CV, trasmissione a catena e telaio in acciaio e non, come si usava, in legno. Aveva un cambio a quattro marce e pneumatici di gomma. Il suo carico utile, all’inizio del 1914 era di 3,5 tonnellate, ma aumentò gradualmente a 4 e, nel 1916, a 5. La sua produzione terminò nel 1938, dopo 40mila esemplari.
SPECIALE
GAMME
SPECIALE
ALLESTIMENTI
A CIASCUNO IL SUO A CURA DI
ALESSANDRO RIGATTO
necessità di fornire soluzioni specifiche alle singole esigenze del trasporto merci.
Uno dei termini più utilizzati
Nei listini dei veicoli commerciali
quando si parla della
siamo soliti ritrovare furgoni,
destinazione d’impiego
autotelai, combi e minibus:
dei veicoli è “mission”:
accantonando per il momento
una – forse non necessaria
le necessità del trasporto
– concessione alla lingua
persone, i mezzi “di serie”
inglese che però ha il pregio
riescono ad accontentare in
di sottolineare le differenti
realtà solo una parte delle
vocazioni di ogni mezzo, o di
esigenze del proprietario o
ogni categoria di veicoli e la
dell’utente.
SPECIALE
ALLESTIMENTI
MERCATO
Il mondo cambia, gli allestimenti pure
A
semplificare la vita ai clienti dei veicoli allestiti è stato l’arrivo, da qualche anno, dei modelli “trasformati” commercializzati direttamente dalle Case e dalle filiali italiane dei Costruttori stranieri. Le tre Case francesi, Ford e Volkswagen hanno sottolineato anche nella loro comunicazione istituzionale la disponibilità di questi veicoli e i vantaggi sottesi al loro acquisto: di tipo amministrativo (una sola fattura), di tipo fiscale (un solo ammortamento), di tipo logistico (un solo operatore per la manutenzione). Senza contare il beneficio derivante dalla presenza di un’unica garanzia e dalla possibilità di appoggiarsi al concessionario e alla sua rete di assistenza (più capillare) per le riparazioni, con la possibilità di ricevere un veicolo sostitutivo allestito. IL MERCATO Non esistono dati ufficiali relativi al numero o alla percentuale di veicoli allestiti venduti in Italia, nuovi o usati. Però, considerando gli autotelai (Cassoni, come figurano nelle statistiche dell’UNRAE), che nella stragrande maggioranza dei casi
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vengono utilizzati come basi per le trasformazioni, si è trattato del 13,9% delle immatricolazioni di veicoli commerciali nel 2019, in calo dell’1,6% (400 pezzi circa in volumi su un totale di circa 26mila) rispetto all’anno precedente, complici le variazioni fiscali che hanno sfavorito il comparto dei veicoli commerciali e una certa stasi nel settore edilizio, principale committente dei ribaltabili e dei cassonati. A seconda dei marchi e dei modelli l’incidenza degli autotelai rispetto al totale dell’immatricolato varia sensibilmente: per un Boxer Peugeot
che in questa configurazione vale il 13% delle vendite del modello, il gemello Citroen Jumper vede quasi il doppio della quota di vendite (24%). Ancora più alta la percentuale di Daily autotelaio: la fama di “piccolo camion” e i numerosi allestimenti per l’impiego in cantiere lo fanno preferire a mezzi più semplici e dalla vocazione quasi esclusivamente stradale. ALL’INTERNO… UN MONDO! Pensiamo per un momento ai numerosi furgoni che circolano nelle nostre città per consegnare le merci per conto dei principali corrieri espressi. Si tratta
intervento”: l’operatore deve sapere fin dal primo momento dove trovare il necessario e, in viaggio, non deve farsi carico di una guida particolarmente dolce per evitare lo spostamento del carico trasportato che è invece affidato a sistemi di ritenzione come cassetti e relativi divisori.
quasi sempre di van che, dal di fuori, ci appaiono come i veicoli che si comprano dal concessionario in versione “base”. Solo quando si spalancano le porte per consentire al conducente di scaricare i pacchi da consegnare si scopre che le pareti laterali sono dotate di mensole per trattenere i colli più delicati e, talvolta, il divisorio di serie tra cabina di guida e vano merci è stato rimpiazzato da una porta di sicurezza che consente al driver di recuperare l’oggetto da consegnare e di scendere dal veicolo e risalire pochi attimi più tardi senza neppure dover aprire la porta laterale scorrevole o quella posteriore a doppio battente, con tutto quel che ne deriva in termini di maggiori sicurezza. Altrettanto “anonime” dall’esterno sono le personalizzazioni da officina mobile: in questo caso le scaffalature sui fianchi e sulla paratia divisoria sono organizzate per contenere in buon ordine tutti gli utensili necessari per eseguire gli interventi di manutenzione su strada o al domicilio dell’azienda cliente. Questo si rende necessario in quanto tali attrezzature, in genere pesanti, viaggiano insieme con i principali ricambi e minuterie da “pronto
TANTE SPECIFICITÀ Gli “specialisti del freddo” operano generalmente sia sui furgoni sia sugli autotelai: tra le aziende più attive in questo settore spicca Onnicar-Gruau, il colosso italo-francese che propone nella sua gamma soluzioni destinate tanto al trasporto di medicinali (per i quali occorre una temperatura adeguata alla loro conservazione in fase di consegna) quanto alla logistica dei generi alimentari, freschi o confezionati (che richiedono un vano frigorifero). Protagonista assoluto sul mercato italiano è la francese Lamberet che in Italia opera con una filiale di proprietà e che, oltre ad essere leader nei rimorchi e semirimorchi isotermici, ha da alcuni anni sviluppato dei kit di trasformazione dei veicoli commerciali per renderli isotermici. Kit che vengono inviati dalla Casa madre di Lione e montati presso la sede italiana di Lainate e presso il nuovo centro di San Vittore nel Lazio. Quando ci si sposta verso le attività di cantiere, ecco che sono i cassonati fissi e ribaltabili a entrare in scena. Nella maggior parte dei casi sono le stesse Case costruttrici a rivolgersi agli allestitori specializzati per questo genere di trasformazione che viene poi inserita anonimamente a listino, almeno per i mezzi più semplici. Il ruolo dell’allestitore diventa però cruciale quando va allestito un veicolo esistente, poiché acquistato d’occasione o in una campagna promozionale a km zero o ancora scelto tra i mezzi disponibili a stock. Lavorare in cantiere può richiedere veicoli specializzati, caratterizzati da doti di motricità superiori allo standard dei mezzi stradali a trazione anteriore. Accanto ai Mercedes-Benz, MAN, Volkswagen e Ford con 4 ruote motrici a listino, e ai veicoli del Gruppo PSA trasformati in 4x4 dall’alsaziana Dangel, opera la toscana Cucini che rende il piccolo Piaggio Porter un inarrestabile mezzo a trazione integrale inseribile anche in movimento, purché sotto i 30 km/h, e dotato di riduttore nella trasformazione Donkey 4x4 che può essere
completata dal cassone in acciaio zincato leggero. Sulla base degli autotelai nascono anche gli allestimenti gran volume, oggi richiesti soprattutto dai corrieri espressi e dai traslocatori, per via della maggiore capacità di carico in volume rispetto ai van. Dai 17 metri cubi che raggiunge un Volkswagen Crafter a trazione anteriore nella variante furgone L5H3 da 7,3 metri di lunghezza (o dai 19,2 dell’Iveco Daily L5H3) si arriva a 22 metri cubi, con un incremento (del 30% nel caso dei vari Ducato, Boxer, Master) che rende possibile un’ottimizzazione dei tempi di consegna e un sensibile risparmio, qualora la mission possa essere compiuta da un solo veicolo anziché da due. Un ulteriore accessorio funzionale per questi mezzi destinati soprattutto al trasporto di merci ingombranti è la sponda posteriore idraulica, basculante e sollevabile, che facilita enormemente le operazioni di carico e scarico, visto che evita il sollevamento (manuale o meccanizzato con l’aiuto dei transpallet) delle merci per raggiungere la superficie di carico. Meno comuni ma non meno importanti nelle attività professionali sono gli allestimenti gru, impiegati soprattutto dai veicoli destinati al soccorso stradale (il più delle volte realizzati su autotelai con pianale ribassato) e le piattaforme aeree per i traslochi che, sovente, sfruttano mezzi con P.T.T. inferiore a 35 quintali, più agili in città e più versatili in quanto è sufficiente la patente B per guidarli. Capitolo conclusivo, in tema di allestimenti speciali, dedicato ai mezzi di pubblica utilità: ambulanze e veicoli trasformati per il trasporto di disabili, questi ultimi derivati dalle versioni trasporto persone dei minivan e dei multispazio, come Berlingo, Partner, Doblò e Caddy. Un comparto fondamentale per l’assistenza alle persone, dove tra l’altro operano con successo sui mercati internazionali aziende italiane come Focaccia di Cervia. Vediamo nelle prossime pagine gli approfondimenti sulle diverse specificità. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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SPECIALE
SPECIFICITÀ
ALLESTIMENTI
Lavoro che fai,
ALLESTIMENTO che vuoi I
n queste pagine vediamo nel dettaglio le principali mission di chi utilizza i veicoli commerciali e le caratteristiche specifiche di trasformazione e personalizzazione per rendere più efficiente il lavoro dei professionisti del trasporto. Molti gli operatori che allestiscono i veicoli provenienti dai Costruttori. Alcuni, ormai da alcuni anni, sono veri e propri partner commerciali delle Case che inseriscono direttamente a listino i veicoli trasformati.
CORRIERI
L
e società di recapito di pacchi stanno affrontando un periodo di forte crescita del proprio business, per effetto del forte incremento delle vendite on-line e per la sfiducia verso il servizio postale pubblico nazionale. Aumenta quindi il giro d’affari dei corrieri espressi che da tempo ormai subappaltano a contractor lo svolgimento delle attività di consegna a domicilio e, con l’ingresso sul mercato di nuovi player, è destinato a conoscere un balzo in avanti il numero dei veicoli appositamente allestiti per questa tipologia di attività, per lo più destinata ai protagonisti dell’e-commerce. Le caratteristiche fondamentali richieste ai van destinati a queste mission, che devono essere assolte dall’allestimento, sono leggerezza, protezione dal furto con destrezza, possibilità di parcellizzare il vano merci. Per svolgere questa attività sono impiegati van e autotelai con furgonature gran volume. I primi sono meglio predisposti a ricevere un allestimento in grado di soddisfare i requisiti ricordati poc’anzi. La leggerezza è fondamentale perché consente di limitare la tara, mantenendo elevata la portata e, a parità di carico trasportato, permette anche di contenere il consumo di carburante (e le emissioni inquinanti, a beneficio dell’ambiente). L’obiettivo viene ottenuto utilizzando materiali leggeri ma resistenti quanto l’acciaio, per scaffalature, divisori interni e mensole ribaltabili. Una delle soluzioni impiegate per raggiungere il target è costituita dal ricorso agli estrusi di alluminio che consente di proporre sul mercato scaffalature leggere e molto resistenti al tempo stesso, con importanti vantaggi in tema di resistenza e durata nonché con un contributo
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fondamentale all’incremento della portata utile e alla riduzione dei costi di esercizio e di manutenzione dei veicoli commerciali, per effetto del peso inferiore del mezzo così allestito che affatica in misura minore freni, motore, sospensioni e molti altri organi meccanici. Un altro, sempre più diffuso impiego delle scaffalature riguarda l’organizzazione interna dei veicoli dei corrieri espressi, come DHL e UPS. I pacchetti da consegnare, che sovente contengono oggetti piccoli ma di elevato valore, vengono opportunamente disposti sui ripiani e nelle cassettiere secondo una logica legata alla cronologia delle consegne per essere prelevati di volta in volta da punti prestabiliti del vano merci. Non basta: occorre massimizzare lo sfruttamento degli spazi all’interno della zona di carico. Grazie ai ripiani ribaltabili presenti anche sopra i passaruota interni, generalmente ritenuta inutilizzabile, può essere impiegato quasi il 100% del volume di carico per ospitare le merci in consegna. Fondamentali sono anche i sistemi di ancoraggio che preferibilmente dovrebbero sfruttare i punti di fissaggio previsti sul veicolo per un’integrazione perfetta. In particolare, i pali di sostegno delle scaffalature devono essere bloccati sui fori di origine del furgone, il che si traduce in un ulteriore doppio beneficio: in caso di vendita del veicolo (caso inevitabile per i mezzi acquisiti in leasing o con contratti di noleggio a lungo termine) la
scaffalatura può essere rimossa, se desiderato, senza lasciar traccia, o mantenuta a bordo, con un aumento del valore residuo del veicolo allestito, trattandosi di una tipologia di mezzo molto richiesta. Accanto agli allestimenti su base furgone, le esigenze di trasporto dei corrieri e degli addetti alla consegna di corrispondenza voluminosa sono soddisfatte dalle cosiddette furgonature gran volume, in alcuni casi completate da sponde caricatrici sul lato posteriore. La furgonatura in lega leggera d’alluminio integrata da una sponda caricatrice idraulica permette un agevole carico e scarico del veicolo, senza la necessità di utilizzare i cosiddetti “muletti”. Non solo: la sua presenza abbatte i rischi legati alla sicurezza derivanti dalla movimentazione manuale dei carichi. La leggerezza della furgonatura consente di ridurre la tara al lordo dell’allestimento a beneficio della portata utile netta e dei costi d’esercizio (carburante e manutenzione soprattutto). La minore sensibilità al vento laterale rispetto a un furgone altrettanto alto con fiancate in acciaio rende il “gran volume” relativamente più facile da guidare in condizioni climatiche avverse come in presenza di forte vento.
GLI ALLESTIMENTI GRU
IL FREDDO
FIRMATO GRUAU GARANTITO 10 ANNI
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ientrano in questa categoria sia le piattaforme mobili utilizzate soprattutto dalle aziende di traslochi sia i cestelli per la manutenzione aerea (alberi e impianti di illuminazione) sia i veicoli allestiti per il soccorso stradale anche se, proprio per effetto della destinazione d’uso, è più frequente il caso che queste applicazioni riguardino mezzi con P.T.T. superiore ai 35 quintali. L’evoluzione tecnologica si è orientata soprattutto verso i temi della sicurezza, tenuto conto delle masse movimentate in senso verticale, per cui la massima attenzione è rivolta alla stabilità del veicolo durante l’operatività dell’allestimento. In pratica, occorre evitare che il movimento a pieno carico del braccio della gru destabilizzi il veicolo e ne determini il ribaltamento. In questo senso appare molto convincente la proposta della Fassi Gru di Albino (BG) che ha sviluppato i sistemi di controllo FSC (acronimo per Fassi Stability Control), proposti in una gamma di esecuzioni studiate per ciascuna tipologia di gru per soddisfare al meglio la Direttiva Macchine 2006/42/CE e l’applicazione della norma tecnica armonizzata EN 12999:2011 che richiede per le gru aventi una capacità di almeno 1000 kg o un momento di sollevamento uguale e superiore a 40000 Nm, l’integrazione del controllo della stabilità del veicolo nella funzione di gestione delle condizioni di sollevamento svolta dal limitatore di momento. Tali sistemi si diversificano in base ai modelli di gru e relativi allestimenti sui quali sono installati. Il sistema FSC, intervenendo in modo automatico limita necessariamente il funzionamento della gru nel caso in cui non vi siano tutte le condizioni idonee a garantire la stabilità del mezzo: interagendo con l’estensione dei supporti di allargamento laterale e nel posizionamento dei martinetti stabilizzatori. Ciò avviene mediante due dispositivi: il sensore di prossimità per la verifica dell’appoggio sul terreno dei martinetti stabilizzatori e lo svolgitore a micro/encoder che rileva la fuoriuscita del supporto allargamento laterale. L’operatore è messo nelle condizioni di monitorare istantanea mente ogni passaggio. Le informazioni relative allo stato della gru e l’autorizzazione all’utilizzo al momento dell’avvenuta stabilizzazione vengono visualizzate sul display del radiocomando o del pannello utente sulla gru. Nelle versioni più sofisticate FSC/S ed FSC/SII, a seconda delle posizioni di lavoro dei supporti allargamento laterale degli stabilizzatori e all’inclinazione che assume il basamento della gru, si verificano un declassamento automatico delle prestazioni della gru, dell’attivazione del limitatore di momento e delle velocità di utilizzo al fine di scongiurare il pericolo di ribaltamento. Tenuto conto della forte specializzazione di questi veicoli, ci sono aziende specializzate operanti in Italia come Gimax che propongono il noleggio a breve termine dei veicoli allestiti, così da alleggerire i costi fissi e i non trascurabili impegni legati a manutenzione e revisioni.
Coibentazioni isotermiche a “K” termico contenuto Onnicar-Gruau offre un’ampia gamma di veicoli frigoriferi ATP per il trasporto a temperatura controllata con freddo positivo IN (0/+4°C) e negativo IR (fino a -20°C) e con coibentazioni pensate per ogni marca e tipologia di veicoli commerciali. Le configurazioni sono personalizzabili con ganci, scaffalature, ripiani amovibili, tendine frangi freddo e tutti gli allestimenti Onnicar-Gruau sono omologati con tempi molto brevi e godono di un servizio post-vendita capillare in grado di intervenire in modo rapido e tempestivo in tutta Italia con ricambi originali.
ONNICAR S.r.l. Groupe GRUAU C.so Riddone, 88 - 12040 Corneliano d’Alba (CN) onnicar@onnicar.it • 0173 61 98 57 • www.onnicar.it www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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SPECIALE
SPECIFICITÀ
ALLESTIMENTI ONNICAR-GRUAU
La sostenibile leggerezza dell’allestimento
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el mondo degli allestitori, una delle incorporazioni più significative avvenute negli ultimi anni è quella che ha visto la cuneese Onnicar e la francese Gruau. Specialista degli allestimenti in alluminio (cassonati e gran volume) l’azienda italiana, tra i più competitivi tra gli allestimenti frigoriferi quella transalpina. Per effetto di questa unione di forze, Onnicar Gruau riesce a offrire anche in Italia ai professionisti del freddo una gamma completa di trasformazioni isotermiche in versione freddo positivo e freddo negativo, adatta a tutte le marche di veicoli. Per soddisfare le specificità di ogni azienda Onnicar-Gruau ha suddiviso la sua offerta in due famiglie di prodotti: ISO-CITY con cella integrata e ISO-VAN con cassa monoblocco per telai cabina.
Le peculiarità di un marchio Privilegiando qualità, durata e funzionalità del design dei suoi prodotti, Gruau ha sviluppato trasformazioni adatte alle diverse professioni di ciascuno dei suoi clienti, professionisti nel settore della ristorazione ma anche delle consegne a domicilio o del trasporto di prodotti sanitari e medicinali. Tutte le trasformazioni Onnicar-Gruau sono conformi ai regolamenti ATP nelle due categorie trasporto di prodotti
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refrigerati (classe A) e trasporto di prodotti congelati e surgelati (classe C). La grande varietà delle trasformazioni Gruau – tipologia di cassa, volume utile, abbinamenti con marchi e modelli di veicoli, livello di isolamento e gruppi frigo – fornisce una risposta precisa e specifica alle caratteristiche delle diverse professioni e alle specifiche esigenze di ogni utilizzatore. Per ogni professione, pasticcere, ristoratore, salumiere, macellaio, distributore, pescivendolo, professionista sanitario, c’è la soluzione ideale, compatibile con la stragrande maggioranza dei veicoli venduti in Italia ed Europa.
Freddo ma non freddissimo Entriamo ora più nel dettaglio: la cassa ISO-CITY integrata su misura si adatta perfettamente all’interno della carrozzeria generando un veicolo isotermico compatto e manovrabile, perfetto per le consegne in città. Progettata con “pannelli a sandwich” di poliestere poliuretanico, stampati
e assemblati nel veicolo originale, la cassa IsoCity vanta importanti caratteristiche funzionali: preserva l’estetica del veicolo, massimizza il volume utile, garantisce igiene e facile manutenzione e offre un’ampia gamma di raccordi conformi con la normativa ATP. Da parte sua, la cassa monoblocco ISO-VAN, montata su telai cabina, consente di caricare pallet e garantisce grande resistenza. È la soluzione ideale per disporre del massimo volume possibile con un facile accesso, ottimizzando le operazioni di carico e scarico. Realizzata con pannelli a sandwich in poliestere liscio con isolamento di poliuretano, offre un grande volume utile: capacità di carico fino a 16 metri cubi, pavimento piatto senza passaggio ruota anche su telaio cabina. La scelta del gruppo frigo (integrato, ultrapiatto, semi-incassato, con carenatura, a monoblocco, etc) dipende da diversi fattori tra cui la tipologia di cassa, il volume da refrigerare e il coefficiente di isolamento della cassa, la natura dei prodotti da trasportare, le condizioni operative (come frequenza di apertura della porta), il luogo geografico di utilizzo e il colore del veicolo. Gruau propone anche gruppi frigo completamente integrati che permettono di mantenere l’altezza complessiva del veicolo, da cui facile accesso a parcheggi, nessuna resistenza al vento e pulizia possibile con sistemi a rullo, raggiungere rapidamente la temperatura desiderata, conservare la sagoma originale del veicolo e ridurre la manutenzione. La scelta del gruppo frigo è condizionata da numerosi fattori tra cui tipologia di cassa, volume da refrigerare e coefficiente di isolamento della cassa, natura dei prodotti da trasportare, condizioni operative (frequenza di apertura della porta), luogo geografico di utilizzo e colore del veicolo.
OFFICINA MOBILE
TRASPORTO A TEMPERATURA CONTROLLATA
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ei veicoli dei manutentori e, naturalmente, in quelli delle strutture di assistenza mobile delle Case automobilistiche, l’arredamento interno è funzionale ad avere a bordo tutto il necessario per consentire il ripristino tecnico del mezzo da riparare così da evitare un più dispendioso traino, con tempi di fermo-macchina prolungati. Sotto certi aspetti, questa tipologia di allestimento presenta notevoli punti di contatto con le trasformazioni dei veicoli per i corrieri. Grande importanza è attribuita alla sicurezza degli operatori di questo settore: le scaffalature dovrebbero essere totalmente prive di spigoli vivi e anzi, dotate di angoli arrotondati, per evitare stress e infortuni sul lavoro. Non è quindi solo una questione di stile: i profili colorati e i bordi arrotondati dei cassetti e dei piani di lavoro sono finalizzati a rendere più efficienti le attività in questo settore. Ripiani fissi e mobili e cassettiere sono in genere gli stessi utilizzati nelle trasformazioni per corrieri espressi: leggerezza e robustezza sono le qualità indispensabili al fine di ridurre la tara e aumentare la longevità dell’allestimento.
Due tipologie di veicoli da trasformazione e due famiglie di allestimenti, in base alle caratteristiche del freddo da generare. I mezzi dedicati al trasporto di generi alimentari e di medicinali possono essere realizzati a partire da un furgone o a partire da un autotelaio. Nel primo caso l’allestimento deve adattarsi al singolo modello, mentre nel secondo la furgonatura frigo o isotermica può essere unita al veicolo di partenza, in funzione della lunghezza massima carrozzabile indicata dal Costruttore. La capacità di generare la temperatura desiderata all’interno del vano merci non deve essere raggiunta con un eccessivo assorbimento di energia, soprattutto se il van trasformato è elettrico: in questo caso infatti si determinerebbe una riduzione inaccettabile della potenza disponibile per la batteria di trazione. Una delle aziende
di maggior esperienza e tradizione nel settore è la francese Lamberet, che opera esclusivamente nel settore del freddo. Nel suo caso, l’associazione di materiali di composizione complessa, senza ponti termici, apporta vantaggi sostanziali: 16% più isolante di un pannello con rivestimento metallico, ideale in multitemperatura perché non conduttore, resistente agli impatti grazie al suo rivestimento in poliestere fibrato e totalmente conformato, senza metallo e quindi esente dalla corrosione, come nel caso delle nuove gamme New Frigoline e New Frigoline Pro (con le rispettive varianti Beef destinate al trasporto di carni, caratterizzate da una superiore robustezza e da ganci interni particolarmente resistenti) che, con pareti dallo spessore minimo di 85 mm, ovvero 25 mm in più rispetto alla normativa che impone 60 mm, offrono un isolamento termico eccellente. I carichi sono quindi preservati indipendentemente dalle condizioni esterne e il tempo di funzionamento del gruppo frigorifero è ridotto, diminuendo di conseguenza il consumo e l’usura.
GLI ALLESTIMENTI PER L’EDILIZIA: CASSONATI E RIBALTABILI Le caratteristiche salienti delle trasformazioni per l’attività in cantiere riguardano soprattutto le doti di leggerezza e resistenza, cui si aggiunge la possibilità di sfruttare appieno le misure massime di carrozzabilità dei veicoli da allestire. Se la longevità del cassone si traduce nel mantenimento di un certo valore residuo del veicolo e nell’aspetto gradevole o per lo meno dignitoso agli occhi del committente di questa o quella opera edile, la sua leggerezza si traduce nella possibilità di aumentare il carico trasportato nel rispetto dei valori di P.T.T. omologati per quel veicolo. Una qualità
apprezzabile anche e soprattutto negli autotelai a cabina doppia che hanno a che fare con limitazioni del carico trasportabile, quando sono presenti a bordo 6 o 7 occupanti. La Onnicar di Corneliano d’Alba, in provincia di Cuneo, è una delle protagoniste principali di questo settore e la sua fama è legata alla notorietà della gamma “I Tuttinlega”, composta da cassoni fissi e ribaltabili caratterizzati dalla costruzione in lega di alluminio che consente di ridurre il peso dell’allestimento anche della metà rispetto a un analogo allestimento in acciaio, con i benefici che si
possono intuire in tema di portata e costi di esercizio. Le caratteristiche di un buon cassonato ribaltabile sono per lo più riconducibili al piano di carico autoportante in lega di alluminio, alla sponda anteriore con montanti rinforzati saldata solidalmente alla struttura così da aumentarne ulteriormente la robustezza e al paracabina con funzione di porta pali, a protezione della cabina del veicolo. Le sponde perimetrali dovrebbero essere preferibilmente in lega di alluminio, con la parte superiore rinforzata, apribili lateralmente a 180° e posteriormente nei due sensi, con apertura automatica in fase di ribaltamento posteriore. La certificazione per il contenimento dei carichi prevede lo standard DIN EN 12642 Code XL. Previsti ulteriori componenti di sicurezza: antiribaltamento, finecorsa, staccabatteria, impianto elettrico cablato in cavo corrugato ignifugo e con fusibile di potenza a salvaguardia dell’elettronica del veicolo, lucecicalino di segnalazione, pulsantiera spiralata con comando a due mani, barra fermo cassa. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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SPECIALE
SPECIFICITÀ
ALLESTIMENTI DISABILI E AMBULANZE In questo ambito il veicolo trasformato è un multispazio trasporto persone, come Fiat Doblò Panorama (anche a tetto alto), Citroen Berlingo, Ford Tourneo Connect, Peugeot Partner e Rifter, Renault Kangoo e Volkswagen Caddy Life, o una maximonovolume come Ford Tourneo Custom, Mercedes-Benz Vito Kombi o Classe V oppure Volkswagen Caravelle o Transporter Kombi, solo per citare alcuni dei mezzi più diffusi. La modifica consiste nel taglio e nel ribassamento del pianale, così da ottenere maggiore spazio in altezza per ospitare a bordo un passeggero in carrozzella, che
accede al veicolo mediante una pratica rampa manuale o automatica, e nella predisposizione degli interni ad accogliere la carrozzella e il movimento elettrico della piattaforma che consente la salita e la discesa della carrozzella. Le soluzioni con sollevatore si adattano a veicoli di maggiori dimensioni e configurazioni posti viaggio: dai compatti a tetto alto ai minibus 9 posti, passando per i minivan/ combi che consentono di ospitare fino a 3 passeggeri in carrozzina. L’accesso al veicolo è reso possibile dall’installazione del sollevatore su porta posteriore o laterale, se possibile, per soluzioni sali e guida, senza intervenire sull’altezza del pianale. Leader assoluta del mercato è Focaccia Group di Cervia (RA) che offre soluzioni per entrambe le tipologie di trasformazione in grado di integrarsi armoniosamente con gli interni del veicolo e di garantire assoluta sicurezza a tutti i passeggeri.
CUCINI
Cassoni in acciaio zincato e trasformazioni 4x4
T
oscana, terra di artisti e... allestitori. Nella Val d’Elsa nota ai più per il Chianti, per le vestigia medievali e, al più, per le fabbriche di camper, ha sede da quasi sei decenni la Cucini, un’azienda a gestione familiare da sempre attiva nel settore degli allestimenti speciali per furgoni. Fondata da Vittore Cucini nel 1963 e condotta oggi dai figli
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Simona (alla guida della Direzione Commerciale) e dal fratello Fabio (Direttore Tecnico), l’azienda di Barberino Val d’Elsa si è nel tempo specializzata in due tipologie di produzioni: i cassoni ribaltabili e le trasformazioni 4x4 del Piaggio Porter. Da una decina di anni, la svolta nella produzione dei cassoni: visto che le aziende specializzate stavano lottando contro il peso degli allestimenti per incrementare la portata, Simona e Fabio Cucini si misero a cercare una soluzione per sopravanzare la concorrenza. Così, dopo
Concludiamo la nostra panoramica con l’ultimo posto dove ciascuno di noi vorrebbe andare: il veicolo di soccorso medico. La trasformazione, che generalmente parte da van di formato intermedio o grande (ma non mancano modifiche su base Fiat Doblò, per impieghi in zone anguste con rete viaria di larghezza limitata), con tetto alto o superalto per intuibili necessità di muoversi e intervenire anche in piedi sull’infortunato e di ospitare a bordo tutte le attrezzature mediche necessarie, in questo caso interessa esterni e interni. All’esterno il veicolo viene dotato di tutti i dispositivi di allarme indispensabili, come lampeggianti e sirene. I modelli più recenti, come quelli della fiorentina Orion, integrano queste dotazioni nel profilo del veicolo rispettandone l’aerodinamica. Anche la decorazione fa parte della trasformazione, a cominciare dalla scritta Ambulanza in negativo per essere letta correttamente negli specchietti retrovisori dei veicoli che precedono.
un’attenta valutazione sulla materia prima e un viaggio dai fornitori di acciaio in Svezia, trovarono l’idea vincente: l’introduzione del cassone in acciaio alto resistenziale zincato, un nuovo materiale leggero ma altrettanto resistente. “Si tratta – spiega Simona – di acciai speciali molto leggeri, usati dalle case automobilistiche per le loro lamiere. Con questo materiale introdotto nelle nostre linee produttive cinque anni fa abbiamo ridotto il peso del cassone e aumentato la portata utile e il carico consentito, sullo stesso livello di chi produce in alluminio. Il nostro ribaltabile Titanium è più leggero e più resistente e permette anche di ridurre in modo considerevole i consumi, con un risparmio di tempo e in definitiva meno viaggi per gli operatori”. Risale invece al 2013 la nascita del reparto trasformazioni 4x4: Cucini si impone anche in questo settore, dove è leader per i veicoli di piccolo formato, come i Piaggio Porter. La modifica del veicolo di Officine Cucini permette di disporre della funzione 4x4, con le marce ridotte, che non bruciano la frizione, disinseribili in movimento, durante il viaggio su strada. Una funzione innovativa che permette al veicolo di lavorare su qualsiasi terreno e in condizioni impervie e difficili.
VOLKSWAGEN
Pronta a tutto
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na delle caratteristiche uniche che si possono riscontrare nella gamma dei veicoli commerciali Volkswagen è la disponibilità, su tutti e tre i prodotti della gamma attuale (Caddy, Transporter T6.1 e Crafter) della trazione integrale 4Motion e del cambio automatico o a doppia frizione. In particolare, sul “peso massimo” della Casa di Hannover sono disponibili la trazione anteriore, quella posteriore e quella integrale permanente. In questo modo ogni cliente e ogni utente può scegliere il sistema di trasmissione preferito in base alle mission che dovrà andare a soddisfare: anteriore per i viaggi a lungo raggio su itinerari autostrali, posteriore per un utilizzo intensivo a pieno carico e in condizioni di guida severe, integrale per un uso frequente in zone alpine e per il traino di rimorchi. Non stupisce quindi che, nel corso del 2018, la filiale italiana abbia avviato la commercializzazione diretta di furgoni e autotelai allestiti, grazie a importanti collaborazioni con le maggiori aziende del settore, specializzate nelle singole tipologie di trasformazione. In alcuni casi la partnership con i migliori allestitori italiani si è estesa alla gamma internazionale di Volkswagen Veicoli Commerciali (allestimenti fabbrica), mentre altre versioni specifiche sono disponibili solo sul mercato italiano.
Le principali applicazioni Gli ambiti di operatività di queste collaborazioni riguardano soprattutto quattro settori: edilizia, refrigerati, servizi postali e officine mobili. A far la parte del gigante, quanto a numero di allestimenti a listino, è il Crafter, seguito a debita distanza dal Transporter. Per le attività di cantiere, grazie alla collaborazione con Onnicar-Gruau, viene proposta un’intera gamma di cassonati, fissi e ribaltabili
trilaterali. La base tecnica di riferimento è la variante a trazione posteriore con ponte gemellato (per una migliore motricità su fondi dissestati) con cabina singola o doppia e diverse misure del cassone. Il livello di equipaggiamento è il Business, molto richiesto in Italia, i motori disponibili sono i 2.0 TDI da 122 e 177 CV, quest’ultimo con due turbocompressori. Nella gamma dei gran volume sono previsti altri allestimenti “made in Cornigliano d’Alba”, sempre sulla base del Crafter a trazione posteriore con ponte posteriore gemellato (una buona soluzione per i trasporti a pieno carico anche su percorsi caratterizzati da forte vento) e con i due motori da 122 e 177 CV. Tre le varianti proposte, tutte con vano merci lungo 430 cm, largo 220 cm e alto 230 cm: la più semplice ha solo le porte posteriori apribili, quella intermedia anche la porta laterale, quella più sofisticata presenta pure la sponda caricatrice posteriore. Quasi 8mila euro di differenza tra i due estremi della proposta Volkswagen-Onnicar, a parità di motore. Più complessa e articolata la proposta dei refrigerati, realizzati dalla mantovana Lauri e dalla
francese Lamberet. Si va dal Crafter furgone L3H3 a trazione anteriore con motore da 140 CV, refrigerato con coibentazione ATP FNAX -4/0°C, con due livelli di P.T.T. (30 e 35 quintali), per passare alla versione 4Motion (solo 35 quintali) e al furgone L3H3 a trazione anteriore refrigerato ATP classe FRCX -20°C. A partire dall’autotelaio cabinato da 122 e 177 CV, con trazione posteriore e ponte gemellato, è invece proposta una furgonatura ATP classe FRC -20°C nel formato 328 x 206 x 195 cm. Quanto ai furgoni per le consegne dei corrieri, interessanti gli allestimenti della toscana Gema su base Crafter, che prevedono scaffalature interne e porta divisoria di sicurezza per l’accesso diretto dalla cabina di guida al vano merci. La stessa azienda fiorentina fornisce l’allestimento interno per le officine mobili: un esempio della resistenza di questi allestimenti si è avuto con la partecipazione di un Crafter così allestito alla spedizione televisiva Overland 20, da cui è rientrato in perfetto stato (scaffalature comprese) dopo 40mila chilometri.#
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PROFESSIONE
NUOVA ZELANDA
CAMIONISTA
Il Signore dei A
tronchi
ttento e concentrato Graham guarda fuori dalla cabina del suo camion. Con la precisione di un chirurgo, guida per le curve strettissime il suo gigantesco autotreno, carico di tronchi: “Adesso – spiega, mentre inserisce nuovamente la marcia superiore e alza un pochino la velocità – non bisogna fare nessun errore, altrimenti il rimorchio si piega su un lato e questo sarebbe terribile; andare forte su questi tratti – ci spiega con la sicurezza del maori – è una
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non bisogna fare nessun errore, altrimenti il rimorchio si piega su un lato e questo sarebbe terribile.
100 tonnellate di legname, 550 cavalli e uomini grandi e grossi come gli alberi delle foreste, così lavorano i camionisti nel paesaggio fiabesco della
Nuova Zelanda di
cosa per chi non ha più voglia di vivere, perché se la combinazione con 100 tonnellate sbanda o va a finire sulla corsia di emergenza, è finita”. E Graham lo sa bene, visto che svolge quest’attività da più di dieci anni e ha già visto diverse volte camion sdraiati sul dorso sulle strade impossibili dell’Isola del Nord della Nuova Zelanda. Per guidare queste combinazioni, non solo nei boschi, ma anche al di fuori, ci vuole sempre e comunque una grande abilità; le strade in Nuova Zelanda non sono state davvero pensate per giganti del genere.
Fergus G. Flaherty
IL TESORO DEI “KIWI”
Il grande capitale di questa terra agli antipodi, unica per i suoi paesaggi mozzafiato, sta nelle praterie e nelle foreste che sembrano infinite. Su queste pianure gigantesche vengono allevate soprattutto pecore, che procurano alla maggior parte della popolazione il necessario per vivere bene, e in un posto con una popolazione di circa 4 milioni di abitanti e oltre 50 milioni di ovini, certamente non mancano carne e lana. Un ulteriore pilastro del commercio è costituito dall’economia www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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PROFESSIONE
NUOVA ZELANDA
CAMIONISTA
Si chiamano “Off Highway” (fuori autostrada), i veicoli che trasportano i tronchi, si tratta di combinazioni da due o tre rimorchi che non possono viaggiare sulle strade ordinarie.
forestale: i terreni boschivi, di molte migliaia di ettari, offrono legname in abbondanza. Le dimensioni del commercio del legname sono enormi, anche se la quota sul mercato mondiale è Le dimensioni del commercio del legname, in Nuova Zelanda, sono enormi, solo dell’uno per cento, più di anche se la quota sul mercato mondiale è di solo 1 per cento, Usare estrema 25 milioni di tonnellate di lecautela, ridurre gname vengono annualmente più di 25 milioni di tonnellate di legname vengono annualmente la velocità e tenere sottratte alle foreste neozelanla sinistra, il cartello. sottratte alle foreste. desi. Le aziende forestali tengono comunque sempre un COME UN TRAPEZISTA occhio vigile sull’utilizzo a lunCiò che intende dire viene chiarito suLì, dove l’agricoltura e l’economia fobito, alla successiva salita: il tachimetro go termine delle aree. “Nella maggior restale hanno un valore così importanscende dai 70 orari a 25 km orari, menparte dei casi – riprende Graham – si te, la gente deve essere dura, abituata tre diminuisce rapidamente la velocità, abbatte soltanto ciò che può ricrescere velocemente. Questo è importante a soffrire e a guidare camion pesanti. Graham inserisce con abilità e sensibilità il rapporto più basso e, alla velo– continua – altrimenti ci toglieremmo Così come Graham, che guida una cosiddetta unità off highway (fuori aucità di una lumaca sale la montagna. da soli la base per continuare”. Ci sono tostrada), combinazione da due o tre “L’importante nel cambiare le marce è però anche eccezioni: alcune foreste rimorchi. Il suo è un Kenworth C14 di il giusto timing – ci spiega – perché il vengono abbattute completamente 550 CV con cambio manuale Fuller, cambio Fuller non sincronizzato, non per convertirle in pascoli. “Questo è in grado di muovere con disinvoltura perdona nemmeno il più piccolo errore”. un semplice conto di costi-ricavi, nel 100 tonnellate di materiale. “In questa Per i veri professionisti come Gracaso in cui il rendimento del legno non ham, cambiare marcia non è più un attività, avere una grande capacità di corrisponda più a quello che si è immaginato, allora si trasforma il bosco problema. “All’inizio però ho dovuguida e padronanza del mezzo – spiega to imparare e l’ho pagato sulla mia in pascolo”. Le pecore, possono rende– è fondamentale, soprattutto durante re più del legname, perciò gli animapelle, anch’io ho combinato qualil cambio delle marce, quando si deve che disastro,” racconta sorridendo. li pascolano sui prati appena formati. dare la giusta dose di acceleratore”. All’interno dei boschi, tra squadre di operai che lavorano, pale meccaniche e camion si possono creare degli “ingorghi” che diventano un vero pericolo per chi è presente, per questo gli autisti devono osservare regole di comportamento ferree.
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IL PARADISO AGLI ANTIPODI
Il clima della Nuova Zelanda è ideale per la crescita delle foreste, grazie al suo terreno fertile e al clima gradevole, le foreste sono particolarmente rigogliose e gli alberi impiegano dai 25 ai 30 anni per raggiungere la loro altezza. Questo significa, al contrario delle aree forestali in Europa, che si può togliere al bosco più legno che in altre parti. Il territorio al nord della Nuova Zelanda,
vicino alla città di Rotorua, non è da vedere soltanto per le sue gigantesche foreste e per le immense quantità di legno, ma offre anche una bellezza unica della natura: un paradiso geotermico con buchi di fango bollente, geyser, crateri fumanti. Ci sono vulcani, laghi, ghiacciai, parchi e cascate, un vero Eden. Ma nei boschi il lavoro chiede molto
La Nuova Zelanda offre una natura mozzafiato: un paradiso geotermico con buchi di fango bollente, geyser, crateri fumanti, ma anche laghi, ghiacciai, parchi e cascate, un vero Eden.
sia agli uomini che alle macchine, così è anche per Graham, che è uno dei dieci autisti che guidano queste combinazioni mostruose attraverso le foreste. Impiegato della Rotorua Forest Haulage, il più grande spedizioniere di legname della Nuova Zelanda, Graham trasporta i tronchi nelle fabbriche per essere lavorati. Ma chi crede che sia
tutto permesso su queste strade-non strade, si sbaglia di grosso. “Nel bosco, su queste strade che sembrano sentieri – spiega Graham – ci sono tante regole da rispettare. Le ragioni sono evidenti, se mai uno di questi mostri da 100 tonnellate scivolasse, si rischierebbe la vita, per questo è necessario rispettare le regole alla lettera. Provate a immaginare – continua – cosa potrebbe accadere qui, in questo bosco, se tutte e 10 le unità Off Highway si muovessero insieme, in un territorio dove vengono abbattuti gli alberi, dove c’è gente che lavora, dove la visibilità e gli spazi di manovra sono limitatissimi”.
REGOLE FERREE
Dunque, le regole sono determinate in maniera ferrea e chiara, ogni autista deve indicare via radio la sua posizione e anche com’è composto il suo carico quando percorre sia i sentieri nei boschi che gli incroci. “In questo modo si evitano incidenti – riprende il camionista – se due camion come i nostri si incontrano su un sentiero è la fine, non si passa e fare manovra è quasi impossibile”. C’è anche un fattore ambientalistico che si deve rispettare, concentrazioni troppo alte di emissioni nocive rovinano l’ambiente e in Nuova Zelanda sono particolarmente attenti alla salvaguardia dell’ambiente. “All’inizio – conclude Graham – non è facile che chi guida capisca l’importanza di queste regole, tanto è vero che prima o poi, i nuovi arrivati, qualche guaio lo fanno, poi però si abituano a rispettare le direttive, capiscono che sono fatte per il loro bene”. Ci saluta velocemente e salta in cabina, dalla radio è arrivato il via libera; deve entrare nel bosco, il prossimo carico lo aspetta ordinatamente accatastato da qualche parte tra gli alberi”.
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4 Leoni
EVENTI
MANONTHEROAD
in strada #
MANontheRoad non è uno dei tanti hashtag con cui condividere le proprie esperienze, è una vera e propria storia sulla strada da raccontare. Letteralmente. Dal 21 settembre, per due settimane, infatti MAN Truck & Bus Italia ha deciso di mettere in viaggio la nuova generazione del Leone sulle principali arterie della nostra penisola per un “Giro d’Italia” che ha visto la carovana MAN protagonista, da ovest ad est e da nord a sud. Lungo i quattro punti cardinali ha fatto sfoggio di sé una scintillante carovana composta da quattro nuovissimi truck color “oro” – precisamente golden topaz – guidati da altrettanti professionisti dell’autotrasporto che hanno fatto conoscere le novità e il nuovo stile
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della “New MAN Truck Generation”. Nello scorso numero di Trasportare Oggi in Europa, nello Speciale Gamme, abbiamo riservato un ampio spazio alle novità di casa MAN, ma un breve riassunto è necessario per spiegare cosa hanno potuto ammirare da vicino i tanti automobilisti e camionisti incontrati lungo le autostrade italiane. La nuova generazione di autocarri segna l’evoluzione di MAN Truck & Bus da semplice costruttore di veicoli a fornitore di soluzioni di trasporto intelligenti e sostenibili. Inoltre, sin dal principio, MAN ha voluto coinvolgere clienti e autisti nella progettazione della nuova generazione di autocarri, tenendo conto di tutte le loro
Uno dei tanti momenti “in diretta” con Marco Mazzocco impegnato a descrivere i veicoli di nuova generazione.
esigenze per un prodotto nato per calzare a perfezione come un abito. Per vivere direttamente l’esperienza dei nuovi mezzi siamo stati – primi tra le testate giornalistiche nazionali – testimoni a bordo della carovana #ManontheRoad per un’intera giornata di lavoro.
Trasportare Oggi è stata a bordo della carovana MAN per documentare e raccontare in diretta un viaggio per le autostrade italiane alla scoperta della
nuova gamma di
Andrea Trapani
QUATTRO LEONI IN VIAGGIO PER L’ITALIA
Il tempo, nell’ultima settimana di settembre, non è mai stato clemente e non lo sarà neanche con noi. Partiamo da Rescaldina, dal piazzale del MAN Center Milano Ovest, in direzione di Brescia. A farci compagnia ben quattro mezzi: ad attenderci, puliti e luccicanti nella livrea dorata, i nuovi MAN TGX nelle potenze 430, 470, 510 e 640. Ad accoglierci Erica Zaffaroni, responsabile comunicazione ed eventi di MAN Truck & Bus Italia, nonché compagna di viaggio per la prima parte della giornata. “#MANontheRoad – ci spiega davanti ai mezzi – è un’iniziativa voluta da MAN Truck Bus Italia per far conoscere i veicoli della nuova gamma MAN. Con i nostri mezzi vogliamo attraversare le strade d’Italia con la volontà di far conoscere la nostra nuova gamma: prima lungo l’A4 tra Torino e Udine, poi nella seconda settimana tra Milano e Napoli”. Continua la vulcanica responsabile della Casa tedesca: “Vogliamo far vedere i nostri camion su strada tanto che abbiamo deciso di fare varie tappe nelle aree di sosta a beneficio di tutti gli autisti che hanno voglia di conoscere da vicino il nostro nuovo prodotto. Un modo per conoscere, in totale sicurezza, la nuova cabina che è rivoluzionaria, ipertecnologica e costruita attorno alle esigenze di chi guida”. “Ovviamente – ricorda Zaffaroni – chi
non avrà avuto la possibilità di incontrare i nostri mezzi per strada, ha la possibilità di farlo andando presso la rete MAN per conoscerli meglio. Ci sono i nostri professionisti che sono in grado di far conoscere al meglio il nostro prodotto, dai dettagli al nuovo design. Non solo, i potenziali clienti possono prenotare anche un test drive per provare loro stessi la qualità del nostro prodotto. Già in questi mesi, infatti, abbiamo registrato molto interesse e tanta curiosità per questa nuova macchina, tanto dai clienti MAN perché è nuova e costruita intorno all’esigenze degli autisti quanto da chi non ha mai guidato un nostro mezzo ma che è curioso di capire l’innovazione che abbiamo voluto introdurre in questa gamma”. Con queste premesse, partiamo incuriositi di scoprire le novità a bordo. Siamo alla partenza, da sempre un momento delicato. Davanti a noi i quattro mezzi sono già affamati di chilometri ma, come d’uopo, prima si devono sottoporre al classico test prepartenza. Un must per ogni autista.
PRIMA DI PARTIRE
Ci accompagna Marco Mazzocco, driver esperto, che da più di venti anni si occupa di sicurezza stradale. La persona giusta per una nuova generazione che vuole dimostrare di essere al top anche fuori dalla cabina. Fin da subito, infatti, facciamo conoscenza dell’app MAN Driver che si ‘trasforma’ in un’ottima collega, intelligente e moderna, pronta a seguire il lavoro quotidiano di un camionista. Come ci riesce? Facilmente grazie alle funzioni avanzate come il controllo digitale prima della partenza o la possibilità di richiamare brevi istruzioni per interruttori e spie di controllo tramite scansione; se ben utilizzata l’app diventa, fin da subito, molto utile semplificando il lavoro di ogni giorno. Non solo, rappresenta anche un valido aiuto con numerose feature anche in caso di panne. Torniamo www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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LA NUOVA GENERAZIONE DI AUTOCARRI MAN: IL PROGETTO IN CIFRE
EVENTI
MANONTHEROAD
Il lancio della nuova generazione di autocarri MAN è il programma più ambizioso che l’azienda abbiamo mai portato avanti negli ultimi 20 anni: 12.000.000 ore di lavoro dedicate alla realizzazione del progetto 4.000.000 chilometri di prova percorsi fino al lancio sul mercato 2.800.000 righe di codice software 167.000 ore di lavoro dedicate al design dei nuovi veicoli Circa 22.000 nuovi codici integrati in tutti i reparti 3.000 colori di serie per la verniciatura delle cabine 2.100 collaboratori MAN che hanno direttamente preso parte al progetto 8 misure di cabine di guida a disposizione per la nuova generazione di autocarri MAN Fino all’8% in meno di carburante consumato 4 gamme: MAN TGX, TGS, TGM e TGL
1 team: 36.000 dipendenti dell’azienda MAN Truck & Bus a noi. Sui nostri mezzi nessun problema da segnalare, si può salire a bordo senza problemi. Possiamo partire tranquilli senza dimenticare che, tramite un’interconnessione intelligente tra lo smartphone del conducente e RIO Platform 1, è possibile trasmettere informazioni importanti al responsabile del parco veicoli, che le può visualizzare secondo necessità e trasmettere poi in modo digitale al punto di assistenza MAN selezionato in MAN ServiceCare. EZIO FRUMENTO
MARCO MAZZOCCO
BRUNO ANGELI
ALESSANDRO BIELLA
A BORDO, FINALMENTE ALLA SCOPERTA DELLA CABINA
Uno dei primi temporali autunnali “battezza” la nostra partenza, ma diventa – a sua insaputa – uno dei migliori modi per testare le funzioni più importanti per la guida assistita. Prima partiamo però dalla cabina: come ogni cronista che si rispetti, anche l’inviato di Trasportare Oggi decide di riempire gli spazi a bordo con i propri oggetti: si va dallo zaino al laptop, senza
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dimenticare macchina fotografica e la consueta lunga serie di dispositivi elettronici. Sorpresa: sta tutto negli ampi spazi dedicati senza perdersi nella classica sensazione di disordine che si può avere in altre cabine. Un plus molto apprezzato anche dagli autisti che ormai fanno concorrenza, per la presenza di oggettistica, anche ai professionisti dell’informazione. Migliorare la postazione di lavoro di un’autista e adattarla alle sue esigenze quotidiane, infatti, significa concentrarsi su prestazioni e motivazione. Per MAN il livello di soddisfazione è senz’altro una prerogativa decisiva per determinare il successo commerANDREA ciale di un’azienBALLINI da di trasporti: per questo motivo – come vediamo dalla nostra postazione – la nuova generazione di autocarri MAN impone ulteriori standard in fatto di facilità d’utilizzo, ergonomia ottimale, connessione con i dispositivi digitali e le applicazioni, e soprattutto una disponibilità di spazio ottimale per avere il massimo comfort anche nelle ore notturne o di riposo. Senza dimenticare il (quasi) metro quadro a disposizione tra passeggero e autista, uno spazio ricavato dall’assenza del cambio tra le due postazioni a sedere. Una volta comodi, dobbiamo affrontare subito il traffico in uscita da Milano in un giorno lavorativo. Avere un ospite a bordo può essere stressante per chiunque si trovi alla guida, ma il sistema MAN SmartSelect è un ottimo esempio su come una precisa filosofia di design (finora prima e unica nel settore dei veicoli commerciali, ndr) possa rendere il tutto piacevole. La funzione di selezione SmartSelect, infatti, permette di ridurre al minimo la necessità di distogliere lo sguardo
dalla strada quando si utilizzano i menù di infotainment o di navigazione. Una peculiarità molto apprezzata in mezzo al traffico, per di più sotto la pioggia, come nel nostro caso. Per fare un esempio calzante si può dire, senza piaggeria, che si viaggia con la stessa agiatezza e tranquillità che si riscontra in una berlina di fascia alta.
UNA SOSTA PER CONOSCERE I DETTAGLI
Non facciamo in tempo a prendere confidenza con la comodità del mezzo che arriva la prima sosta. Non mancano mai i curiosi che si avvicinano alle
Molti gli autisti che durante le nostre soste hanno voluto “toccare con mano” i nuovi veicoli.
nostre macchine alle stazioni di servizio autostradali, nemmeno quando le condizioni meteo sono tra le peggiori. Uno dei pregi del #MANontheRoad è quello di fornire un momento utile per approfondire alcuni dettagli con i primi (curiosi) autisti che salgono a bordo. Tra le novità più interessanti, su cui non mancano le domande, ci sono i nuovi servizi digitali MAN Now che, presentati in occasione del lancio della new MAN Truck Generation, vengono particolarmente apprezzati perché consentono di equipaggiare il mezzo con funzionalità aggiuntive tramite aggiornamenti online, senza dover portare il veicolo in officina. L’applicazione “Online Traffic”, ad esempio, fornisce al conducente dati aggiornati sulla situazione del traffico al fine di evitare code e rallentamenti, mentre “Map-Update” gli permette di ottenere le informazioni più recenti sul tracciato stradale attraverso gli aggiornamenti delle mappe tenendo conto di blocchi stradali e cantieri. La domanda più comune, come è ovvio per ogni autista professionista, è quella sui consumi. Anche in questo caso la risposta che viene dalla nuova gamma è semplice visto che è stata implementata una nuova catena cinematica che, assieme a un’ae rodinamica più efficace e ai nuovi sistemi di assistenza alla guida come il MAN EfficientCruise, rendono la nuova MAN Truck Generation ancora più economica, consentendo di risparmiare fino all’8,2% rispetto alla precedente generazione. Nella folla intorno alla nostra carovana, le prime persone salgono a bordo rispettando rigorosamente tutte le misure e le regole per evitare la diffusione dell’epidemia Covid-19.
LE NOSTRE INTERVISTE
Fermiamo anche noi alcuni di questi autisti dopo la loro esperienza in cabina: “Sarà il re della strada”, è il commento più frequente. Molti lanciano veri
I 4 LEONI SU STRADA Quattro truck sono stati i protagonisti di #MANontheRoad, quattro nuovi MAN TGX color golden topaz nelle potenze 430, 470, 510 e 640. I quattro leoni, numero per numero, su strada.
1 TGX 18.640 2 TGX 18.510 3 TGX 18.470 5 TGX 18.430
In questo riquadro vediamo alcune delle principali innovazioni introdotte nella NEW MAN TRUCK GENERATION. In senso orario: i sensori in grado di rilevare i veicoli in avvicinamento coprendo ogni “angolo morto”, il sistema di specchietti di ultima generazione che oltre a donare massima visibilità aumenta l’aerodinamica, il famoso SmartSelect per gestire tutte le funzioni di bordo, EasyControl per gestire direttamente da terra alcune funzionalità del veicolo e infine il nuovo volante multifunzione.
e propri messaggi d’amore al gestore delle proprie flotte chiedendo di comprare, quanto prima, un mezzo nella New Truck Generation MAN. Uno dei primi a scendere è talmente entusiasta della sua esperienza e delle spiegazioni avute dai driver MAN che non vede l’ora di darci la sua opinione: “Si vede che il conducente doveva essere coinvolto fin dall’inizio e doveva stare al centro dell’attenzione”. “A bordo mi sembrava di essere su un mezzo del futuro!”, dice salutandoci sorridendo. Grande interesse per il design esterno: il colore colpisce molti, come i sistemi di sicurezza laterale, ma ad essere apprezzata è soprattutto la nuova posizione dello specchio retrovisore. “Volutamente non mirror screen”, come già anticipato dallo Speciale Gamme dello scorso numero, riscontra particolari apprezzamenti che abbiamo vissuto anche a bordo. Dalla nostra esperienza, infatti, è emerso come le nuove dimensioni – più ridotte in larghezza – assieme a un posizionamento più verso la parte posteriore siano fondamentali per eliminare il cosiddetto “angolo morto” nella visuale alla guida. Un fattore di sicurezza in più. Non finiscono mai i complimenti per la nuova estetica. Molti vogliono verificare brevi manu la nuova aerodinamica che permette, anche in una giornata piovosa e fangosa come la nostra, di avere la maniglia dei portelloni sempre pulita. Detto, fatto. Nessuno si sporca. Il tutto è stato reso possibile dalla scelta dei deviatori di flusso dell’aria che proseguono anche lungo i portelloni consentendo il passaggio del vento in maniera ottimale guadagnando in consumi e… in pulizia. Anche la calandra fa il suo bell’effetto con la nuova attenzione alle luci e ai flussi d’aria. Per apprezzare un’altra delle novità più attese bisogna tornare a bordo.
SICUREZZA TRA ADAS E RADAR
La nostra destinazione è il MAN Center di Brescia. La pioggia e soprattutto il traffico, particolarmente sostenuto in direzione Verona, ci accompagnano per vedere ancora una volta all’opera gli assistenti di guida. La marcia rallentata e piuttosto caotica rende particolarmente apprezzabile il lavoro dei radar esterni che permettono di individuare gli ostacoli nei punti morti dei veicoli – basti pensare, in autostrada, alle difficoltà che alcuni automobilisti riscontrano nelle corsie di accelerazione affiancandosi ai rimorchi senza superare i camion – che vengono segnalati da una luce led all’interno. Non è tutto. Il traffico lento di mezzogiorno ci permette anche di sfruttare al meglio i vantaggi degli ADAS montati a bordo con una guida semi-autonoma in totale sicurezza e confort. La velocità del veicolo che ci precede è sempre in primo piano per l’autista, mentre i rientri da destra e da sinistra vengono segnalati con largo anticipo. Ripartiti da Brescia, nel pomeriggio, la sfida da affrontare è il traffico in direzione Milano. Un’altra buona occasione per provare l’Efficient Cruise, l’avanzato sistema di guida predittiva che è in grado di leggere e aggiornare in tempo reale tutte le mappe e integrarle con la marcia del veicolo. L’ultima importante prova da affrontare è l’arrivo: gli autisti lo sanno bene, il parcheggio alla fine di un viaggio può diventare ostico dopo una lunga giornata. Gli autisti professionisti concludono però nel migliore dei modi, le funzionalità a bordo della nuova generazione permettono di chiudere al meglio una lunga giornata su strada con una manovra perfetta nel piazzale di Rescaldina. I quattro leoni sono pronti a ripartire con il classico ruggito.
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EVENTI
ECOMONDO
Dal 3 al 6 novembre, presso la Fiera di Rimini si svolgerà l’edizione 2020 di Ecomondo e Key Energy. C’è grande trepidazione tra gli addetti al settore, per quelli che sono i primi appuntamenti ufficiali in era post-Covid di
Valeria Di Rosa
Ecomondo Aspettando
C’è
grande attesa per l’edizione 2020 di Ecomondo e i motivi si possono ben immaginare. Innanzitutto, c’è la voglia di normalità. Quello di Ecomondo, infatti, rappresenta il primo evento fieristico del nostro settore di un calendario sconvolto dall’esplosione della pandemia. Poi c’è la curiosità di scoprire le novità e le soluzioni che le aziende che parteciperanno alla kermesse stanno mettendo in pratica per affrontare l’incertezza del momento. Una cosa è certa: “è il momento di ripartire”, come ha più volte sottolineato lo stesso Ecomondo.
UNA NUOVA VERSIONE
Ecomondo, che si svolgerà dal 3 al 6 novembre presso il Quartiere Fieristico di Rimini, quest’anno avrà una doppia veste, digitale e fisica. Per l’edizione 2020, infatti, Italian Exhibition Group, leader in Italia nell’organizzazione di
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eventi e tra i principali operatori nel settore fieristico in Europa, aggiunge agli stand degli espositori e alle sale per i convegni la novità di una piattaforma digitale dove iniziare, proseguire, concludere le opportunità di conoscenza e di mercato che il salone offrirà. La piattaforma digitale garantirà ad espositori e visitatori numerose occasioni di incontro e dialogo e rappresenterà, per coloro che saranno impossibilitati a raggiungere Rimini, l’occasione ideale per partecipare,
anche se virtualmente, alla fiera. La veste ibrida coniugherà l’esposizione di prodotti e soluzioni in presenza con un fitto calendario di incontri e seminari online, diventando quindi un’opportunità per potenziare le connessioni tra i partecipanti. Per Lorenzo Cagnoni, Presidente di Italian Exibition Group, Ecomondo può diventare un esempio virtuoso attraverso il quale superare il momento difficile che il nostro Paese sta attraversando. È per questo motivo che “la fiera si configura come un
KEY ENERGY 2020 Accanto a Ecomondo, negli stessi giorni, si svolgerà, sempre presso la Fiera di Rimini, Key Energy – “Energy transition hub”, la fiera delle soluzioni e applicazioni di efficienza energetica ed energie rinnovabili. Il palinsesto 2020 dei convegni approfondirà le innovazioni tecnologiche, i modelli finanziari e le soluzioni organizzative in grado di facilitare il percorso italiano verso gli ambiziosi obiettivi europei di decarbonizzazione del 2030. Ampio spazio sarà dato all’analisi delle sfide e delle opportunità per le aziende italiane nei mercati internazionali, così come verrà data occasione agli investitori internazionali di conoscere in maniera approfondita il mercato italiano. Solar&Storage, Energy Efficiency e Wind saranno i tre macrosettori espositivi. All’interno della manifestazione ampio spazio sarà
ECOMONDO CONNECT, TALK&SHARE Ecomondo Connect, Talk&Share è stato un palinsesto di convegni e incontri che hanno guidato la community di Italian Exibition Group verso l’appuntamento di novembre. Attraverso una piattaforma digitale multiformato, opinion leader scientifici, tecnici e culturali si sono potuti incontrare per discutere su iniziative, storie, saperi, idee e progetti legati all’ambiente, all’energia e ai nuovi modelli di business del futuro. Tra questi appuntamenti anche la seconda tappa del Sustainable Tour, la serie di appuntamenti sulla sostenibilità organizzata da evenT. Durante il nostro appuntamento si è parlato di logistica urbana e transizione energetica.
evento nel quale gli strumenti tradizionali per l’organizzazione di una efficiente manifestazione fieristica si affiancano al meglio delle tecnologie digitali”. Rispetto all’edizione 2019, che ha registrato oltre mille quattrocento espositori, 94 mila presenze e più di 200 seminari e conferenze, quest’anno è previsto il 70% degli spazi occupati, ha dichiarato in conferenza stampa Alessandra Astolfi, Group Brand Manager Green and Technology Division di Italian Exhibition Group, una percentuale che fa ben sperare, tenendo conto soprattutto delle restrizioni sugli spostamenti causati dal persistere della pandemia. Molteplici le norme di sicurezza per garantire la tutela di espositori e visitatori e mitigare il rischio di contagio da Covid, a partire dal protocollo #Safebusiness e dall’accreditamento GBAC STAR passando per il prolungamento dell’orario di apertura della Fiera dalle 8.30 sino alle 19, dalla presenza di tre ingressi, 26 sale per Ecomondo
dato a Sustainable City, un’area espositiva e un laboratorio di idee per progettare il futuro delle città in un’ottica sostenibile riflettendo su rigenerazione urbana, mobilità e digitalizzazione.
e 10 per Key Energy e di un set televisivo per la trasmissione in streaming degli appuntamenti. “Abbiamo introdotto una forte dose di innovazione per organizzare queste manifestazioni. Abbiamo lavorato su differenti protocolli di sicurezza, dal montaggio degli stand al catering, per rendere sicura l’esperienza anche prima di entrare in fiera. Ecomondo e Key Energy saranno manifestazioni ibride: in presenza e con un nostro canale digitale finalizzato al b2b” ha precisato Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di Italian Exibition Group.
AL CENTRO DEL GREEN DEAL
Fulcro di questa 24ª edizione di Ecomondo sarà il “Green Deal”, la nuova politica economica europea della Commissione presieduta da Ursula von der Leyen, incentrata sull’obiettivo di decarbonizzazione del nostro continente entro il 2050. Si parlerà dunque
di economia e bioeconomia circolari, di decarbonizzazione in generale, di valorizzazione dei rifiuti, della risorsa idrica, del suolo e della rigenerazione delle aree industriali compromesse, delle città e della biodiversità. Particolare attenzione sarà posta sull’economia circolare per il suo duplice ruolo di protettrice dell’ambiente e di fautrice di meccanismi virtuosi di riciclo dei materiali che vengono reimmessi nel circuito produttivo, eliminando gli sprechi di risorse. Numerosi i temi che saranno affrontati durante la manifestazione, dal Green Public Procurement all’Ecodesign e il mercato delle materie prime seconde; dalle infrastrutture adeguate alle innovazioni di sharing economy; dal ruolo delle città e dei territori alle normative sul riciclo dei rifiuti e sugli obiettivi di End of Waste; dalla tutela dei suoli al loro ruolo essenziale per una completa bio-supply chain dei materiali. A fare da cornice il Climate Change e il piano di abbattimento dei gas serra. “Questa edizione – ha commentato il professor Fabio Fava, Presidente del comitato scientifico di Ecomondo – parte con una buona notizia, e cioè che l’economia circolare è al centro delle strategie dell’Europa e del nostro Paese. L’impatto del Covid19 sulle filiere e sull’innovazione delle stesse, come la digitalizzazione industriale, nei servizi e la rigenerazione ambientale, saranno fattori decisivi nell’implementazione di questo paradigma. Ecomondo è una manifestazione pioniera da sempre, per cui raccogliamo la sfida del Green Deal europeo, ci confrontiamo con l’irruzione della pandemia, per mostrare come l’industria e suoi servizi hanno reagito a questa crisi”.
IL PROGRAMMA
Fisica e online, l’edizione 2020 di Ecomondo promette di rafforzare il ruolo della manifestazione come hub internazionale nel mondo della green economy e dell’economia circolare. L’obiettivo è quello di continuare ad essere una piazza di incontro, confronto e networking internazionale tra player mondiali e il luogo dal quale partono e si diffondono novità internazionali, esempi virtuosi e soluzioni per un futuro sostenibile. Quest’anno la fiera si articolerà in www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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EVENTI
ECOMONDO
La 24ª edizione di Ecomondo sarà ibrida, online e in presenza. Le occasioni di incontro e di partecipazione ai numerosi convegni e workshop saranno garantite dall’innovativa piattaforma digitale progettata da Italian Exibition Group con l’obiettivo di affiancare al luogo fisico un luogo di incontri virtuale accessibile a chiunque.
quattro macrosettori espositivi: Rifiuti e Risorse, Acqua (con il ciclo idrico integrato), Bioeconomia Circolare e Bonifica e Rischio Idrogeologico. Accanto a questi saranno sei le aree tematiche intorno alle quali si articoleranno convegni, conferenze, workshop, presentazioni, seminari e laboratori, eventi e premi per l’innovazione: Waste management and valorization, Waste water, Bioeconomy, Hydro geological risks and disasters prevention, Bioremediation and site qualification e Air quality. Due i progetti speciali presenti nei quattro giorni della manifestazione: la Piattaforma tecnologica nazionale del Bio-metano guidata da CIB (Consorzio Italiano Biogas) e CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e supportata da Ecomondo che si propone di potenziare l’industria del gas naturale come energia rinnovabile; Start Up & Scale-up Innovation, iniziativa organizzata da Italian Exibition Group e dedicata a start-up innovative e scale-up italiane e internazionali legate al mondo delle greentech, della sostenibilità ambientale in ambito energetico e al mondo della mobilità sostenibile.
TORNANO GLI STATI GENERALI DELLA GREEN ECONOMY
Come ogni anno, anche durante questa edizione di Ecomondo si svolgeranno gli Stati Generali della Green Economy, in calendario il 3 e il 4 novembre. Promossi dal Consiglio nazionale della green economy, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico,
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SAFEBUSINESS BY IEG, IL PROTOCOLLO PER UNA FIERA IN SICUREZZA SAFE BUSINESS by IEG è il protocollo di sicurezza pensato da Italian Exibition Group per garantire la sicurezza di espositori e visitatori durante la manifestazione. Il protocollo stabilisce alcune regole utili per la fruizione della fiera, a partire dal distanziamento sociale garantito dalle dimensioni delle corsie e dalla disposizione delle sedute nelle sale convegno, che saranno regolarmente sanificate. I servizi di trasporto saranno garantiti nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e Italian Exhibition Group analizzerà la capacità massima dei mezzi operando al fine di garantire un trasporto agevole ed in sicurezza. Controllo della temperatura e uso delle mascherine saranno obbligatori all’accesso in fiera. Saranno predisposti numerosi
propongono un’analisi e un aggiornamento sui temi economici e normativi più attuali e cruciali. Quest’anno, riallacciandosi al Green Deal Europeo e alle grandi problematiche nate dalla diffusione del Covid, gli Stati Generali si concentreranno sul Recovery Fund e sulla ricerca di soluzioni volte a favorire la ripresa economica del Paese: “Uscire dalla crisi con un Green Deal – Una nuova fase per la green economy in Italia” sarà, infatti, il tema di questa edizione. Partendo
punti di distribuzione di gel sanificante e apposite infografiche con le informazioni sulle misure anti-contagio saranno presenti in tutti i padiglioni. La somministrazione degli alimenti sarà soggetta alle regole del distanziamento sociale e l’introduzione dell’APP “Saltafila” permetterà di prenotare, pagare e ritirare il “lunch box” presso specifiche postazioni, fissando lo slot temporale di ritiro.
dalla presentazione della Relazione 2020 sullo stato della green economy, gli Stati Generali saranno dunque occasione perwriflettere sulle modalità di cambiamento del nostro modello di sviluppo, anche in vista del nuovo obiettivo europeo di abbattimento delle emissioni di CO2 entro il 2030, che è stato innalzato dal 40% al 55%. Energia e clima, green city, economia circolare, sistema agroalimentare e sharing mobility saranno alcuni dei temi che animeranno il dibattito.
TRASPORTARE OGGI
ON AIR In onda ogni giovedì, la Radio degli Autotrasportatori è diventata un punto di riferimento dell’informazione via etere… targata Trasportare Oggi
on air
SEMPRE
PO
C
ovid o non Covid siamo sempre qui, on air e on line. Sì, perché le puntate di ottobre sono andate in onda tutte dagli studi di Roma, nonostante l’arrivo della seconda ondata pandemica. In novembre cosa succederà? Non lo sappiamo ovviamente, ma di sicuro non perderemo neppure un appuntamento col Giovedì dalle ore 18 perché gli ospiti sono tanti e gli argomenti da trattare pure. Quindi, da Roma, da Milano o
LE EMITTENTI
da qualunque altro posto, Trasportare Oggi On Air sarà sempre con voi. Dopo che ad ottobre abbiamo parlato di formazione, aftermarket, pacchetto mobilità e trasporto isotermico, nel mese di novembre ci aspettano nuovi spunti di riflessione. Innanzitutto avremo come ospite Marco Berardelli, country manager di DKV, azienda che per prima ha rotto il monopolio di Telepass sulle autostrade italiane, poi parleremo
DOVE TROVARCI IN ONDA
ABRUZZO Radio Centrale BASILICATA Radio Potenza Centrale CALABRIA Jonica Radio CAMPANIA Radio CRC Targato Italia,
Radio Bussola 24
Radio Centrale, Radio Bologna 1 LAZIO: RCF Radio Città Futura EMILIA ROMAGNA
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T AS
Tutte le puntate possono essere ascoltate tramite podcast sui principali circuiti:
Cercate
TRASPORTARE OGGI di lubrificanti con Petronas che sta studiando nuovi prodotti anche in previsione della sempre maggiore diffusione di propulsori elettrici. Affronteremo anche il tema delle fiere che, in questo momento non sanno come organizzare i propri calendari, dato che ogni giorno c’è un DPCM che cambia le regole del gioco. Sul prossimo numero vi aggiorneremo sui programmi di dicembre, ma ricordatevi che potete mandare sempre un whatsapp vocale per intervenire in trasmissione al numero 347.5499581. #Stay Tuned!
Le puntate di novembre andranno in onda in collaborazione con: www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI
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INFRASTRUTTURE
LNG
La flotta
green della Sicilia
Nasce in Sicilia la prima stazione di rifornimento LNG del Sud Italia. L’impianto è stato inaugurato presso la sede catanese di Nicolosi Trasporti, che per l’occasione ha anche presentato la propria flotta composta da 77 veicoli Scania di Valeria Di Rosa a gas naturale liquefatto
È
in Sicilia che si trova la chiave di tutto, recitava Johann Wolfgang von Goethe nel suo “Viaggio in Italia” del 1817. Deve esserne convinto anche Gaetano Nicolosi, Presidente di Nicolosi Trasporti, che ha inaugurato, proprio in Sicilia, precisamente a Catania presso la sede della sua azienda, il primo impianto di LNG, il primo nel Sud Italia. Un evento che rappresenta una svolta epocale per il mondo dei trasporti.
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TRASPORTARE OGGI novembre 2020
DA LNG AL BIOMETANO
Il progetto nasce dall’iniziativa di Nicolosi Trasporti, azienda catanese leader nel settore del trasporto nazionale ed internazionale con mezzi a temperatura controllata. L’impianto è stato costruito nella sede di Nicolosi, nodo cruciale per il trasporto in quanto posta accanto alle principali vie di comunicazione, svincoli autostradali e vicino al porto e all’aeroporto. Accanto alla stazione LNG, durante l’inaugurazione
avvenuta a settembre, è stato presentato il primo impianto di biometano della regione, frutto della collaborazione tra l’azienda catanese e Assoro Biometano, azienda socia del Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione. L’obiettivo è quello di realizzare la piena sostenibilità del settore attraverso un trasporto a zero emissioni alimentato da gas naturale prodotto dalla lavorazione degli scarti dell’agricoltura siciliana. Inoltre, Nicolosi Trasporti
si è dotata, in partnership con Scania Italia, della prima flotta “green” della Sicilia composta da 77 veicoli LNG. Si tratta di veicoli pensati per le missioni a lunga distanza, grazie ad un’autonomia fino a 1.100 km e a prestazioni paragonabili ad un motore a diesel di pari potenza. Sul fronte della sostenibilità, assicurano non solo una riduzione delle emissioni di anidride carbonica ma anche degli agenti inquinanti quali ossidi di azoto, particolato e monossido di carbonio derivanti dai trasporti. L’obiettivo, dichiarato apertamente da Gaetano Nicolosi, è quello di ridurre l’impatto del trasporto sul clima e l’ambiente.
NUOVI OBIETTIVI DI DECARBONIZZAZIONE
Suona quasi predittiva la dichiarazione, avvenuta qualche giorno prima dell’inaugurazione dell’impianto catanese, di Ursula Von Der Layen, Presidente della Commissione Europea, secondo la quale “per raggiungere gli obiettivi del Green Deal occorre abbassare almeno del 55% le emissioni di CO2 nell’Ue rispetto al precedente obiettivo del 40%”. Una delle priorità del Green Deal Europeo, infatti, è quella di raggiungere la neutralità climatica del continente entro il 2050. Secondo l’opinione della Von Der Layen, l’obiettivo del 40% di emissioni di gas in meno non è più sufficiente per arrivare alla neutralità che si vuole ottenere nel 2050. Questo vuol dire pensare e attuare una serie di progetti che mirino a combattere il cambiamento climatico. Passando anche dai trasporti e dalla logistica. Il nostro Paese si è dotato, in tal senso, del Piano Nazionale Integrato per
NICOLOSI TRASPORTI
Nicolosi Trasporti è un’azienda nata nel 1962, per iniziativa di Sebastiano Nicolosi. La sede si trova a Catania accanto alle principali vie di comunicazione, svincoli autostradali e vicino al porto e aeroporto. Nicolosi Trasporti è una delle prime aziende ad aver fatto uso delle navi per integrare il trasporto su strada. Dispone di una superficie di oltre 100.000 mq per la sosta dei mezzi e di un’officina interna per la loro manutenzione quotidiana. Per lo stoccaggio merci, dispone di magazzini coperti di 25.000 mq e di un magazzino a temperatura controllata di 3.600 mq. Le sue sedi dislocate in punti strategici come Carini (Pa), Napoli, Anagni (Fr), Parma, il porto di Genova e quelli di Ravenna e Malta, ne fanno un’azienda leader nel settore del trasporto nazionale e internazionale con mezzi a temperatura controllata.
Gaetano Nicolosi inaugura il nuovo impianto di LNG presso la sede della sua azienda a Catania. Con lui il fratello Giovanni, la sorella Vera e Marco Falcone, Assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità.
l’Energia e il Clima (PNIEC) voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si propone di allinearsi al Green Deal Europeo e di attivare una serie di misure volte a garantire il passaggio dai carburanti fossili a quelli alternativi, come idrogeno, elettrico e biocarburanti. Si tratta però di accelerare un processo che, soprattutto in Italia, è ancora lento e colmo di ostacoli. Come ha evidenziato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore Delegato di ItalScania, il nostro Paese soffre di problemi strutturali radicati. Primo tra tutti un parco circolante tra i più vecchi d’Europa, con un’età media di circa 13 anni, una carenza di infrastrutture adeguate e una lentezza burocratica che rallenta ogni progetto di sviluppo. “Se tutto il parco veicolante euro 2 e euro 3 passasse al diesel si abbasserebbero le emissioni del 30% entro il 2025” ha dichiarato Fenoglio, sottolineando come sia importante stabilire obiettivi concreti per sviluppare il trasporto e applicare iniziative di sostegno al settore come fanno altri Paesi europei, prima tra tutti la Germania che ha stabilito, per i prossimi tre anni, l’esenzione dai pedaggi autostradali per i mezzi pesanti a gas naturale.
SIMBIOSI INDUSTRIALE ED ECONOMIA CIRCOLARE
La nascita di una nuova stazione LNG in Sicilia e la creazione del primo impianto di biometano della regione rappresenta, dunque, un esempio virtuoso di simbiosi industriale ed economia circolare, all’interno del quale rientrano anche le esperienze di Barilla e Lidl Italia, che da anni si servono dei veicoli di Nicolosi Trasporti per le loro consegne. Attente alla necessità da parte
di tutti gli attori del settore di trovare soluzioni sostenibili e collaborare al fine di garantire alle generazioni future un mondo sostenibile, entrambe le aziende si sono dotate di veicoli Scania a LNG di Nicolosi Trasporti. Sviluppare soluzioni intermodali ad hoc, aumentare la saturazione dei mezzi e ridurre i km a vuoto, adottare veicoli che utilizzano carburanti alternativi possono rappresentare, secondo Gianluigi Mason, Direttore Logistica Italia Barilla, la soluzione ideale per rispondere alle esigenze di decarbonizzazione. Secondo Luca Ros, Direttore Logistica Lidl Italia, la sostenibilità non deve più essere percepita in antitesi con lo sviluppo del fatturato aziendale, ma come un vero e proprio punto di forza. I consumatori sono sempre più attenti ai prodotti che hanno un basso impatto ambientale e quindi diventa importante allineare sostenibilità e sviluppo. Si torna così a quel concetto di ecosistema di cui aveva parlato Franco Fenoglio in uno dei nostri appuntamenti con il Sustainable Tour e che rappresenta il fondamento su cui basare il trasporto del futuro: un sistema nel quale tutti i protagonisti del settore coopereranno tra di loro, al fine di riuscire ad affrontare al meglio le problematicità legate al settore e garantire il suo sviluppo in modo competitivo e al passo con i tempi. Nicolosi Trasporti, in tal senso, si conferma, apripista di una nuova concezione della logistica siciliana, tutta in chiave “green”. La sua capacità di “aver aperto la strada del trasporto sostenibile in Sicilia con l’inaugurazione di una nuova stazione di rifornimento LNG” è la motivazione per la quale Scania Italia ha premiato l’azienda consegnando a Gaetano Nicolosi il riconoscimento di impresa virtuosa.
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novembre 2020
L’AFTERMARKET SOFFRE DI COVID? Un settore che fino ad ora era rimasto immune dalla crisi pandemica comincia ora a risentirne gli effetti
PACCHETTO MOBILITÅ
FGM E SAF-HOLLAND
DIESEL TECHNIC NON È IN CRISI
NOTIZIARIO KNAPEN Novità in casa Knapen: arriva EXSIDE il nuovo semirimorchio con piano mobile Frutto di un lavoro costante volto a offrire soluzioni sempre più performanti, Knapen EXSIDE è un nuovo semirimorchio con piano mobile con aperture laterali, ma senza montante centrale. Il progetto, partito nel 2016, è stato presentato ad agosto 2020. Il montante centrale dell’EXSIDE viene semplicemente spostato di lato. In questo modo si crea la più ampia apertura laterale possibile e si puà godere di una flessibilità ai massimi livelli senza più impedimenti nelle manovre di carico e scarico. Con il profilo superiore sollevabile (su richiesta) è possibile ottenere un’ulteriore altezza utile di 30 cm durante le operazioni di carico e scarico. Grazie al profilo superiore apribile sopra le porte posteriori, ottenibile su richiesta, e agli archi allontanabili, non è più necessario lasciare il carico a terra.
GROUPE PSA
PSA Aftermarket acquisisce Amanhã Global PSA Aftermarket ha acquisito la società Amanhã Global, società di origine portoghese, con sede a Porto e specializzata nei componenti di riciclo, e la sua piattaforma di e-commerce B-Parts.com acquisendo una quota di maggioranza del capitale della società. L’acquisizione di Amanhã Global fa parte del cambiamento nel modello di business di PSA Aftermarket, il cui obiettivo è più che mai soddisfare le aspettative di tutti i clienti post-vendita in tutto il mondo, indipendentemente dal loro potere d’acquisto, dalla marca o dall’età del loro veicolo. Questo approccio contribuirà inoltre attivamente alla riduzione dell’impronta ambientale di PSA Aftermarket e di Groupe PSA, in quanto le parti di riutilizzo assicurano una riduzione del 100% delle materie prime utilizzate rispetto alla produzione di nuove parti. Questa acquisizione completa il sistema esistente di PSA Aftermarket nell’area dei componenti di riutilizzo (Reuse), che è uno dei tre pilastri dell’economia circolare insieme a riparazione (Repair) e ricondizionamento (Reman), le “3R “di questa economia in forte espansione. Nel gennaio 2019 è stato firmato un accordo di partnership con INDRA, il leader francese nel riutilizzo. Questi due sistemi altamente complementari forniscono quindi a PSA Aftermarket una copertura di mercato e competenze di riferimento a livello internazionale. Questa acquisizione alimenta inoltre l’ambizione che PSA Aftermarket si è prefissata, ovvero di triplicare il proprio fatturato nell’economia circolare tra il 2018 e il 2023.
MARELLI
GOODYEAR
Pigliacelli movimenta il futuro con Goodyear Total Mobility Pigliacelli Spa, azienda di autotrasporto da oltre 60 anni protagonista nel settore della logistica nazionale ed internazionale, ha siglato un accordo a costo chilometrico con Goodyear per equipaggiare 100 trattori e 100 semirimorchi con pneumatici della nuova gamma Gen-2, in particolare i nuovi pneumatici KMAX GEN-2, che garantiscono un elevato chilometraggio e la possibilità di affrontare tutte le condizioni meteo. Inoltre, la Pigliacelli SPA ha scelto per i propri semi-rimorchi la tecnologia offerta da Goodyear Proactive Solutions TPMS (Tire Pressure Monitoring System): il sistema che rileva costantemente la pressione e le temperature degli pneumatici riducendo i rischi di guasto, i costi operativi ed ottimizzando i tempi di marcia. Nel 2006 il Gruppo Pigliacelli SPA ha inaugurato la nuova sede con moderni uffici a Castelmassimo di Veroli su una superficie di 150.000 mq. La strategia di Pigliacelli si focalizza su costante miglioramento della qualità del servizio, che si concretizza con la creazione di sempre più numerosi
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centri sosta: Veroli (Frosinone), Colleferro (Roma), Salerno (SA), Volpiano (Torino), Supino (Frosinone), Rubiera (Reggio Emilia), Aquino (Frosinone). Oggi l’azienda conta 600 automezzi e altrettanti autisti che percorrono le strade italiane ed europee interpretando pienamente la filosofia “movimenta il futuro”. L’azienda è dotata di un’officina all’interno della quale avviene l’assistenza ai veicoli. Per gli pneumatici invece il riferimento è il Truck Force Marini Srl di Anagni (FR), con 30 anni di attività e una storia caratterizzata da un continuo miglioramento logistico e organizzativo.
novembre 2020
Marelli si aggiudica il premio “Altar Enlighten Award” 2020
Altair, azienda globale specializzata in tecnologia, e il Center for Automotive Research (CAR), con sede in Michigan (USA), hanno assegnato a Marelli il premio Enlighten Award 2020 per la creazione di un montante ruota, stampato con tecnica di compressione avanzata (Advanced Sheet Molding Compression). Il progetto di Marelli è il risultato di anni di ricerche condotte dalla Business Unit Ride Dynamics, che si occupa della progettazione, dell’ingegnerizzazione e della produzione di ammortizzatori e componenti per sospensioni. Si tratta di un montante realizzato in una particolare fibra di carbonio, “chopped carbon fiber”, un materiale composito che vanta la stessa tenuta della fibra di carbonio tradizionale, cui si aggiungono una resistenza superiore e una leggerezza maggiore del 25% rispetto all’alluminio e del 50% rispetto alla ghisa. L’Enlighten Award è stato creato nel 2013 con l’obiettivo specifico di premiare le migliori innovazioni a livello mondiale nell’ambito del lightweight, cioè gli sviluppi tecnologici finalizzati alla riduzione di peso dei veicoli.
MTA INDIA
MTA fornirà camion e autobus di Ashok Leyland
MTA, azienda rinomata per lo sviluppo e la produzione di un’ampia gamma di prodotti elettrici ed elettronici destinati ai principali OEM, ha annunciato di recente un’importante fornitura ad Ashok Leyland, costruttore leader di camion e autobus in India. Il progetto, che ha avuto inizio circa tre anni fa, ha visto la collaborazione del team di Ricerca&Sviluppo di MTA India con i tecnici di Ashok Leyland e ha portato alla realizzazione di diversi prodotti elettrici, da montare vicino alla batteria in tre differenti combina-
zioni, su camion ICV (Intermediate Commercial Vehicles), autobus elettrici e City Bus dell’azienda indiana. La Ricerca&Sviluppo, così come l’assemblaggio dei prodotti destinati ad Ashok Leyland sono stati realizzati nella sede di MTA India, un moderno stabilimento ubicato a Pune, città strategica per il mercato automotive data la presenza degli stabilimenti dei principali car maker locali ed esteri. Grazie agli elevati standard qualitativi raggiunti, testimoniati dalle certificazioni IATF 16949 e ISO 14001:2015, MTA India può oggi vantare importanti collaborazioni, quali le recenti con UAZ e Piaggio, rispettivamente per una centralina elettromeccanica destinata al SUV Patriot e portafusibili waterproof per Apé City+, oltre a quelle di lunga data con i colossi indiani di Tata e Mahindra.
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GITI TIRE
Introdotta anche sul 17.5’’ la più recente tecnologia CombiRoad di Giti Tire Con il lancio di 3 nuove misure da 17.5’’ del Giti GTR955 Combi Road, la più avanzata tecnologia di Giti Tire per pneumatici da trasporto pesante è disponibile per la prima volta sui calettamenti più piccoli. Inizialmente disponibile nella misura 215/75R17.5, entro la fine dell’anno seguiranno anche le misure 235/75R17.5 e 245/70R17.5. Gli pneumatici sono progettati per medie e lunghe percorrenze e offrono un notevole miglioramento dell’usura e un’impronta a terra ottimizzata. Tutti riportano il simbolo della Montagna a Tre Punte con Fiocco di Neve (3PMSF). Il Giti GTR955 è stato appositamente sviluppato in collaborazione con il Centro Ricerca&Sviluppo europeo di Giti Tire ad Hannover, Germania ed è stato prodotto nella moderna fabbrica a Jakarta, Indonesia.
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NOTIZIARIO BRIDGESTON
DURAVIS All Season, il primo pneumatico Bridgestone per tutte le stagioni Progettato per durare grazie alla struttura robusta e resistente DURAVIS All Season è il primo pneumatico quattro stagioni per il trasporto leggero lanciato da Bridgestone. Questo nuovo prodotto offre un’eccellente resistenza all’usura e tempi di fermo ridotti. Pensato per i professionisti che vogliono massimizzare l’efficienza dei propri veicoli, questo penumatico è dotato di etichetta UE di classe “A” (la più alta) e consente alle flotte di proseguire anche in condizioni climatiche avverse grazie alle ampie scanalature nella spalla, che consentono un migliore scorrimento dell’acqua e una distribuzione della pressione di contatto ottimizzata. Omologato per l’inverno con certificazione 3PMSF e M+S, Bridgestone DURAVIS All Season offre sicurezza, tranquillità e praticità in tutte le condizioni atmosferiche, durante tutto l’anno. Le notevoli prestazioni di DURA-
VIS All Season in condizioni di bagnato e neve dipendono anche dall’uso della nuova tecnologia nano-selettiva, combinata con la mescola Nano Pro-tech™ di Bridgestone, che migliora ulteriormente la dispersione di silice dello pneumatico. Inoltre, il suo utilizzo e la sua durata nell’arco di tutto l’anno permette di ridurre i costi totali. Bridgestone DURAVIS All Season sarà disponibile a partire da agosto 2020 in 23 misure, tra cui tre misure da 17” e cinque con indice di carico superiore (10PR), per adattarsi a quasi ogni tipo di veicolo e carico con maggiore sicurezza.
HELLA HELLA lancia i nuovi proiettori abbaglianti full LED per autocarri
Maggiore sicurezza stradale e visuale completa in ogni situazione di guida – la richiesta per l’illuminazione nei veicoli commerciali pesanti è elevata. Inoltre, anche la loro estetica sta diventando sempre più importante. In questo contesto, l’esperto di illuminazione ed elettronica HELLA lancia sul mercato i nuovi proiettori supplementari full LED della serie Jumbo, nota da decenni. Il nuovo proiettore abbagliante supplementare Jumbo LED combina funzionalità e design in un unico prodotto. Si distingue per la straordinaria luce di posizione a LED, a forma di sorriso. Quando è acceso, la firma luminosa, altamente riconoscibile, presenta una luce dal design caratteristico sia durante il giorno sia durante la notte. Il Jumbo LED è disponibile in due differenti tipologie di montaggio a sbalzo, in posizione ritta o appesa. Il Jumbo LED è stato testato secondo le nuove normative ECE (ECE R149 abbaglianti, ECE R148 luci di posizione, ECE R10 EMC). Il proiettore abbagliante supplementare è fornito nella variante d’illuminazione ECE Ref.25 ed è ideale per il montaggio su una staffa di fissaggio. Grazie alla sua funzione multi-voltaggio, il Jumbo LED è adatto per tensioni nominali di12 e 24 volt.
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SAF-HOLLAND
Pubblicato il Nuovo Manuale di Progettazione SAF-HOLLAND SAF-HOLLAND Group ha aggiornato il suo Manuale di Progettazione per la serie SAF INTRA aggiungendo i nuovi prodotti. La guida di riferimento fornisce ai produttori dei veicoli tutti i dati tecnici e le dimensioni delle differenti sospensioni pneumatiche e tipologie di assali, e per la prima volta anche per l’assale idraulico SAF INTRA CD TRAK. Il Manuale di Progettazione per la serie SAF INTRA è una guida di riferimento indispensabile per gli uffici tecnici dei costruttori di rimorchi e semirimorchi che lavorano con i sistemi SAF-HOLLAND. Il Manuale fornisce tutti i più importanti dettagli delle differenti tipologie di assali e sospensioni pneumatiche, come ad esempio le dimensioni di carreggiata e interasse, nonché le diverse opzioni di combinazione. Gli ingegneri possono trovare tutte le informazioni di cui hanno necessità anche riguardo i sollevatori a soffietto, i componenti delle sospensioni pneumatiche ed i sistemi frenanti. Le istruzioni di installazione e saldatura, nonché i valori di settaggio che vanno a completare il contenuto.
Lucidatura automatizzata con 3M, Intec Robotic e Abcor 3M ITALIA
La divisione sistemi abrasivi di 3M Italia, avvalendosi della collaborazione di Intec Robotic, azienda italiana leader nella produzione di isole robotizzate, di Abcor, azienda australiana leader mondiale che utilizza processi di automazione avanzata nel settore della fabbricazione e assemblaggio di parti in metallo, alluminio e acciaio inossidabile per il mercato automotive, e di 3M Australia, ha sviluppato un sistema altamente automatizzato per il processo di lucidatura nel mercato automotive. Attraverso l’utilizzo della robotica tradizionale, la collaborazione italo-australiana ha permesso lo sviluppo di un processo altamente automatizzato per la lucidatura a specchio di sport-rollbar in acciaio inox per veicoli pick-up. Il progetto che ha visto coinvolti 3M, Intec Robotic e Abcor, riguarda la nuova piattaforma tecnologica “Advanced Robotics”, in cui 3M utilizza l’elaborazione robotica tradizionale per sviluppare tecnologie atte a favorire l’ottimizzazione dei processi produttivi industriali. novembre 2020
CONNETIVITÀ
VDO
Parlare di
mobilità
Due tavole rotonde hanno visto protagonista VDO-Continental per parlare di mobilità e connettività di
Andrea Trapani
#L
IVEConVDO, questo il nome dell’iniziativa online, si è concretizzata con due partecipati appuntamenti andati in scena sui canali social di VDO Italia e di Trasportare Oggi in Europa, moderati dai giornalisti Andrea Trapani e Ferruccio Venturoli, assieme agli ospiti di VDO. Il Pacchetto Mobilità I è stato il protagonista dei due eventi. Le industrie dei trasporti e della logistica, infatti, sono diventate sempre più consapevoli del fatto che la digitalizzazione e le nuove tecnologie non solo rappresentino nuove sfide ma sono, a tutti gli effetti, anche la base per il successo a lungo termine e, in questo contesto, i dati svolgono un ruolo chiave. Tuttavia, se un processo è costruito per avere successo, i dati forniti devono essere accurati e precisi e creare valore aggiunto. Questo argomento è stato spesso fonte di discussione nel mondo dell’autotrasporto. Purtroppo, però, domande sulla qualità dei dati, come la sicurezza, la chiarezza e l’affidabilità, non sono state poste con la massima frequenza.
PRIMA PUNTATA 17 SETTEMBRE In questo contesto, nel primo appuntamento, dal titolo “Scenari futuri nel mondo dell’autotrasporto” è stato protagonista Alessio Sitran, Business Development and Institutional Relations Manager di Continental VDO. Sitran ha attraversato le principali linee di intervento dell’iter legislativo – durato
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oltre tre anni – che sta portando l’Europa verso una mobilità più sostenibile, competitiva e connessa. Per farlo nell’occasione è stata illustrata un’analisi completa che è andata dalla definizione di “pacchetto” per spiegare il contesto legislativo in cui si opera, fino alle varie aree di criticità interpretative. Assieme alla partecipazione del pubblico online, è stato anche l’occasione per parlare di digitalizzazione e smart enforcement nonché della nuova disciplina legata al distacco degli autisti. Infatti, le novità normative e gli sviluppi tecnologici promossi dal Pacchetto Mobilità I, recentemente adottato dall’Unione Europea, sono esempi pertinenti di come dati affidabili e fruibili possano contribuire all’efficientamento delle attività di trasporto e al miglioramento del costo-efficacia dei controlli su strada (come ad es. nel caso dei controlli sulle operazioni di cabotaggio). In tutto questo, il tachigrafo intelligente di seconda generazione (che nel caso di VDO sarà denominato DTCO© 4.1) sarà di aiuto grazie alle novità da esso introdotte (ad es. l’attraversamento automatico del passaggio di frontiera). Dal punto di vista di Continental, tuttavia, questo è solo il primo di molti casi possibili in cui dati di tachigrafo possono sostenere le autorità di controllo e le imprese.
SECONDA PUNTATA 15 OTTOBRE Un percorso che è stato affrontato nel secondo appuntamento, dedicato agli “Sviluppi novembre 2020
VDO-CONTINENTAL Continental sviluppa tecnologie e servizi pionieristici per la mobilità sostenibile e connessa delle persone e dei loro beni. Fondata nel 1871, l’azienda offre soluzioni sicure, efficienti, intelligenti e convenienti per veicoli, automobili, traffico e trasporti. Nel 2019, Continental ha generato un fatturato di 44,5 miliardi di € e attualmente impiega oltre 240.000 persone in 59 Paesi e mercati. Grazie a oltre 120 anni di collaborazione con i produttori di veicoli, Continental offre una vasta gamma di pezzi di ricambio in qualità OEM per l’aftermarket. Sotto marchi come Continental, Uniroyal, Semperit, ATE, VDO e GALFER, l’azienda produce decine di migliaia di prodotti, tra cui pneumatici, freni, componenti di azionamento e componenti di gestione termica. Fornisce inoltre soluzioni diagnostiche, strumenti e servizi per le officine di riparazione. Continental è uno dei fornitori più importanti nell’aftermarket automobilistico indipendente.
tecnologici e nuove norme: cosa cambia per l’operatività delle flotte”, dove i protagonisti sono stati Lorenzo Ottolina, Head of Commercial Vehicles and Services Italy di Continental VDO, e Ugo Mazzucco, VDO Academy Trainer. Proseguendo nell’analisi del processo legislativo e delle tappe previste dalla normativa, i due esperti hanno evidenziato come il nuovo Tachigrafo Intelligente di seconda generazione di VDO accresca ulteriormente gli standard di sicurezza dei dati trasmessi, aprendo la strada verso scenari operativi che, a breve, potranno interessare
la pesatura dinamica dei veicoli o, a medio e lungo termine, la gestione informativa della lettera di vettura dematerializzata (eCMR) e le situazioni di distacco dei conducenti. Questo diventa ancor più importante oggi visto che, grazie all’entrata in vigore del Pacchetto Mobilità I da parte dell’Unione Europea, il Tachigrafo Intelligente di VDO diventa il nodo centrale per la gestione delle informazioni del veicolo e per il pagamento dei pedaggi. Presto, infatti, il Tachigrafo Intelligente permetterà la centralizzazione dell’analisi dei dati raccolti con grande beneficio sia per gli autisti che per i fleet manager. Infine, le aziende, grazie alle informazioni raccolte, potranno evolvere il proprio modello di business per adeguarlo alle sempre crescenti sfide del futuro.
SMART VUOL DIRE INTELLIGENTE Andando nel dettaglio, integrato all’interno di una rete di tecnologie di comunicazione e sensori, il tachigrafo intelligente, sia attuale, sia prossimo fornisce anche un valido strumento capace di migliorare ulteriormente il rispetto della normativa sociale e di efficientare il trasporto stradale nel suo insieme. Questo in maniera integrata, accrescendone il valore aggiunto, con la piattaforma VDO TIS-Web finalizzata alla gestione, valutazione e archiviazione dei dati tachigrafici. Il tachigrafo intelligente costituisce, inoltre, una solida base per lo sviluppo ulteriore di micro-servizi che consentono ai fornitori di servizi di flotte di veicoli commerciali come società di leasing, compagnie di assicurazione, fornitori
di software per la contabilità salariale e molti altri, di offrire servizi a valore aggiunto basati su dati affidabili (in tempo reale). Tra i futuri ambiti di applicazione, come hanno visto gli spettatori del #LIVEconVDO, il cabotaggio e distacco degli autisti emergono come tra i più significativi. Il tema non è nuovo, ma è diventato sempre più importante negli ultimi anni. Il Pacchetto Mobilità I dell’UE, in questo senso, mira a garantire una concorrenza leale sul mercato interno europeo e il tachigrafo intelligente di seconda generazione DTCO 4.1 giocherà un ruolo chiave nell’attuazione dei requisiti legali, in quanto utilizzerà il posizionamento satellitare e le mappe integrate per registrare in maniera automatica i valichi di frontiera in futuro. In questo modo, il tachigrafo consentirà alle autorità di controllo di monitorare le
I tre ospiti delle due tavole rotonde virtuali trasmesse on line sulle piattaforme social di Trasportare Oggi e VDO. Da sinistra: Lorenzo Ottolina, Ugo Mazzucco e Alessio Sitran.
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CONNETIVITÀ
VDO normative applicabili in modo più efficiente, poiché in caso di dubbio sarà possibile sapere quanti viaggi hanno fatto sia il veicolo che il conducente e quando e in quali paesi sono stati effettuati questi viaggi. Importante anche il controllo del carico con il peso totale sempre disponibile. La misurazione regolare del carico diventerà obbligatoria per i veicoli commerciali in Europa a partire dal 2021 e gli operatori della flotta dovranno quindi fornire i dati sul peso per il viaggio in essere quando richiesto. Le regole diventeranno ancora più rigorose nel 2024, perché la procedura di misurazione del peso deve produrre risultati ancora più accurati (deviazione massima del 5% consentita tra la misurazione e il peso effettivo, ndr) e la trasmissione dei dati deve soddisfare anche il livello di sicurezza Common Criteria EAL 2. Il tachigrafo intelligente di Continental è in grado di fornire supporto anche in questo caso, in pochi secondi riceve infatti i dati
questo processo è che l’intelligenza dell’antenna DSRC è integrata direttamente nel tachigrafo così che le informazioni sul peso del carico devono necessariamente essere instradate tramite il DTCO durante il suo viaggio dai sensori dell’asse tramite il CAN bus all’antenna DSRC. L’aggiornamento del livello di sicurezza per il flusso dei dati così è completamente automatico. Si tratta di un vantaggio significativo per le imprese, dal momento che né lo sforzo supplementare né i costi aggiuntivi sono coinvolti nella trasmissione dei dati. Infine, la fatturazione del pedaggio in base al peso potrà essere equa ed efficiente. Oltre alla registrazione del peso, il tachigrafo digitale potrebbe offrire anche la possibilità per una fatturazione a pedaggio più accurata e più equa per i veicoli commerciali. Con l’aumentare del peso su un asse del veicolo, aumenta anche il carico sulla strada, con conseguente usura sulla superficie. Non appena è possibile determinare il peso totale effettivo
PACCHETTO MOBILITÀ Il termine “pacchetto” contiene numerose norme del Diritto dell’Unione Europea, ovvero:
Regolamento (CE) n. 561/2006 tempi di guida e periodi di riposo Regolamento (UE) n. 165/2014 tachigrafo intelligente Regolamento (UE) n. 1071/2009 accesso alla professione Regolamento (UE) n. 1072/2009 cabotaggio Direttiva n. 2002/15/CE orario di lavoro Direttiva n. 2006/22/CE controlli Direttiva n. 2018/957/UE distacco autisti
Molte le persone collegate live alle due tavole rotonde e anche molti gli interventi in diretta del pubblico per avere ulteriori chiarimenti.
tramite un CAN bus dai sensori di controllo che determinano lo stato di carico sui singoli assi. Il tachigrafo fornisce quindi a questi dati una firma che può essere assegnata in modo univoco al veicolo specifico ed essere trasmesso tramite l’antenna DSRC (Comunicazione a corto raggio dedicata) al personale dell’autorità richiedente.
PERCHÉ VDO Il vantaggio del tachigrafo intelligente di seconda generazione DTCO 4.1 di VDO in
del veicolo con i sensori, i risultati della misurazione potranno dare origine, in maniera molto accurata (e significativamente più equa) del pedaggio da pagare. Il tachigrafo potrà trasmettere questi dati di peso in modo rapido e sicuro al casello tramite DSRC. Non solo. Proprio grazie alla sua interfaccia DSRC, il tachigrafo intelligente potrebbe anche essere la chiave per armonizzare la raccolta dei pedaggi europei in futuro, poiché calcola e registra le spese sostenute e le invia ai punti di ricarica dei pedaggi nello standard EETS. Ciò significa che i gestori delle flotte non dovrebbero più investire in un gran numero di pedaggi e
dispositivi diversi visto che potranno gestire l’intero processo di fatturazione dei pedaggi utilizzando i tachigrafi digitali esistenti. Insomma, per dirla in breve, potenzialmente si potrebbe dire addio ai caselli per i veicoli commerciali con trasmissione OTA (over the air) del tachigrafo. Non è solo il governo a poter beneficiare di soluzioni basate su dati affidabili del tachigrafo. Continental offre interfacce speciali per supportare le aziende di trasporto nell’utilizzo dei dati affidabili del tachigrafo per la propria gestione della flotta. Grazie all’interfaccia intelligente TIS-Web Connect, le flotte che utilizzano il software VDO TIS-Web per la gestione della flotta possono trasferire i dati dai sistemi di altri fornitori alle proprie piattaforme TIS-Web, un grande vantaggio per le flotte miste che non dispongono di una soluzione software uniforme. Senza dimenticare che, con l’interfaccia TIS-Web Extract, Continental consente a sistemi di terze parti di estrarre i record di dati da TIS-Web e riutilizzarli.
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TRASPORTARE OGGI
novembre 2020
di
PNEUMATICI
Una location che coniuga il passato con il futuro ha fatto da palcoscenico naturale alla presentazione di Michelin per il nuovo X Multi15/80 R 22.5, la dimensione che completa la gamma di pneumatici destinati al trasporto polivalente e regionale. Ovvero la misura più amata dagli italiani Andrea Trapani
Tre stelle…
Michelin S iamo all’interno del MUDEC, il Museo delle Culture di Milano, la cui esposizione permanente raccoglie 7.000 fra opere d’arte, oggetti quotidiani, tessuti e strumenti musicali provenienti da tutti i continenti del mondo, e più precisamente al Ristorante Enrico Bartolini, Tre Stelle Michelin. In questo contesto il nuovo Michelin X Multi 315/80 R 22.5 è stato protagonista di un lancio che, non a caso, copre la dimensione più importante del mercato che in Italia vale ben il 24% delle vendite totali. Numeri importanti per un prodotto che vuole essere protagonista in un segmento fondamentale nel mondo del trasporto italiano: le sue doti di polivalenza, infatti, lo rendono adatto a più di 50.000 flotte caratterizzate da molteplici impieghi in termini di percorsi stradali e da diverse tipologie di trasporti, come ad esempio quelle del mondo del refrigerato, il trasporto stradale inerti e quello delle merci varie oltre a cisterne e legname. Non solo: il nuovo pneumatico beneficia delle qualità di durata chilometrica proprie della famiglia X Multi ed è in grado di percorrere fino al 15% di chilometri in più conservando le sue caratteristiche produttive fino a fine vita. Infatti X Multi, nella misura 315/80 R 22.5, viene offerto in due disegni di battistrada: D, destinato all’asse motore, e Z, per l’asse sterzante e le altre posizioni. Rispetto al modello precedente (X MultiWay 3D, ndr) arriva a percorrere più chilometri e, durare più a lungo fino al 10% in più nel caso del modello D, fino al 15% per lo Z.
Valerio Sonvilla, Responsabile comunicazione tecnica Michelin.
LA TECNOLOGIA UTILIZZATA
Le scelte del costruttore francese permettono simili prestazioni grazie all’adozione in produzione di cinque tecnologie specifiche studiate per fornire le migliori prestazioni. La prima è Infinicoil, un filo d’acciaio continuo che avvolge la struttura del pneumatico, cui dà stabilità, robustezza e resistenza per tutta la sua vita, che può arrivare a una lunghezza di ben 400 m. La seconda è Regenion che si compone di una serie di elementi della scultura che si auto-rigenerano chilometro dopo chilometro, grazie a tecniche di stampa 3D su metallo, per offrire alti livelli di aderenza per tutta la vita del pneumatico, in qualsiasi condizione. La terza tecnologia è Powercoil, un nome che identifica una nuova generazione di cavi d’acciaio più robusti e resi più leggeri. Pertanto, rispetto alla gamma precedente, il pneumatico è più leggero, più resistente e offre una resistenza al rotolamento ancora più bassa. A sua volta Forcion, sfruttando delle cariche innovative di rinforzo, dà vita a un nuovo materiale più coeso che aumenta le prestazioni chilometriche del pneumatico. Poiché il composto è più coeso, Forcion www.trasportale.it
conferisce una maggiore resistenza contro abrasioni, tagli, strappi e squamature. Infine Duracoil è una nuova concezione della zona bassa del pneumatico che include del nylon di alta qualità. Conferisce una maggior robustezza della zona bassa e ne migliora la ricostruibilità. Infatti, anche la gamma X Multi può essere riscolpita e ricostruita, come tutti i pneumatici Michelin dedicati ai mezzi pesanti. Aumentando la durata dello pneumatico, questo approccio di economia circolare consente agli operatori di ridurre i costi e il loro impatto ambientale, beneficiando al contempo del pieno potenziale dello pneumatico. L’obiettivo di Michelin è chiaro: offrire prestazioni e polivalenza, per tutta la vita dello pneumatico. Non solo. Tutte le gamme X Multi beneficiano della marcatura 3PMSF, offrendo un livello di aderenza molto elevato in qualsiasi condizione meteorologica e anche da usurati. I risultati di un test interno rivelano che, con solo 2 mm di profondità residua del battistrada, i pneumatici X Multi superano la prova di certificazione 3PMSF. Insomma, l’X Multi non teme alcuna condizione meteo. Gli pneumatici Michelin X Multi 315/80 R 22.5 sono commercializzati dallo scorso ottobre e sostituiscono la precedente offerta X MultiWay 3D. A partire da novembre sono disponibili anche in primo impianto sui veicoli Scania e MAN, mentre da inizio 2021 arriveranno anche presso altri costruttori. TRASPORTARE OGGI
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TRAINATO
FGM TRAILERS | SAF-HOLLAND
Semirimorchi
su misura
Marta Marcoccia, Giuseppe Ricci, responsabile dell’Ufficio Tecnico, Manuel Marcoccia e Salvatore Rinaldo, Area Manager per l’Italia Centro- Meridionale di SAF-Holland.
Visita alla FGM Trailers di Frosinone, azienda a conduzione familiare, nata nel ’64, oggi affidata a tre giovanissimi nipoti del fondatore. Una produzione di nicchia, mai standardizzata e diretta in massima parte all’estero di
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ra il 1964 e Franco Marcoccia era proprietario di un’officina meccanica a Frosinone e realizzava, tra le altre cose, allestimenti per motrici e per rimorchi; poi è arrivato Gianpiero, il figlio, che con il marchio FGM Trailers si è specializzato in rimorchi e semirimorchi ribassati per il trasporto di grandi veicoli.
Un esempio dei semirimorchi FGM Trailers: il carrellone ospita un trattore e una motrice.
Ferruccio Venturoli
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TRASPORTARE OGGI
Un’attività che, con il tempo, è diventata sempre più specializzata e apprezzata, tanto che quest’anno la produzione è arrivata a 120 pezzi l’anno, tutti fatti a mano e tutti, praticamente, realizzati su specifiche dei vari clienti. “Insomma, ha messo in piedi un’azienda, a carattere familiare ma tecnologicamente al passo con i tempi – dice Marta Marcoccia, 27 anni responsabile marketing di FGM Trailers – che oggi è una delle più note e apprezzate in Europa, dove esportiamo l’82% della nostra produzione. Anzi, ora stiamo uscendo dall’Europa, e ci stiamo addentrando addirittura il Giappone”.
novembre 2020
UN’ALTRA ECCELLENZA ITALIANA
Dunque, FGM Trailers, un’altra delle eccellenze italiane, magari poco conosciute dal grande pubblico, ma attiva e in continua crescita, soprattutto da quando le redini sono stare prese dai tre figli di Gianpiero: Manuel, che ha 32 anni ed è l’amministratore delegato, Simone che si occupa di vendite, soprattutto per quello che riguarda l’estero e, appunto, Marta. “Siamo davvero in continua crescita – riprende Marta – tanto che stiamo realizzando una nuova struttura a fianco di quella attualmente operativa che ci potrà permettere di aumentare la produzione, che già per il prossimo anno è cresciuta a 150 pezzi. Attualmente, proprio in attesa del nuovo fabbricato abbiamo trasferito
parte dell’attività produttiva e, naturalmente, una parte dei 25 dipendenti, nella sede storica, a qualche chilometro da qui, che avevamo dismesso 15 anni fa, quando abbiamo inaugurato questa sede”.
UN’AZIENDA GREEN
“Il nuovo centro produttivo – ci dice Marta Marcoccia – sarà davvero ‘green’: il tetto è di fatto un unico pannello fotovoltaico, cosi che l’azienda potrà essere completamente autosufficiente, mentre la
Un carrellone destinato al recupero di autobus, pronto a partire con destinazione Irlanda.
sede produttiva attuale, di 15mila metri quadrati, lo è ‘solo’ al 40%”. Vediamo, però, più da vicino il prodotto, decisamente di nicchia, ma non per questo meno importante; come abbiamo detto si tratta di rimorchi e semirimorchi, tra le 20 e le 60 tonnellate, a pianale ribassato, destinati al soccorso stradale e al trasporto veicoli pesanti, con varie tipologie diverse. “Anche se ci sono dei modelli base – riprende la giovane manager – tutto quello che esce dal nostro stabilimento è realizzato in base alle esigenze e, comunque, alle richieste del cliente. Credo che uno dei punti di forza di FGM Trailers stia proprio nella capacità di fornire veicoli tailor-made con un ottimo rapporto qualità-prezzo. E soprattutto destinati a durare nel tempo”. Per apprezzare un semirimorchio FGM non ci si può limitare al prodotto finito perché prima, a monte, ci sono esperienza, investimenti importanti in tecnologia, in ricerca e sviluppo, continui contatti e confronti con i clienti. Poi, a fare la differenza, ci sono i fornitori, i materiali usati, c’è il tipo di lavorazione, per esempio la zincatura.
I MATERIALI E I FORNITORI FANNO LA DIFFERENZA
“In effetti – riprende Marta – facciamo tutto in azienda tranne la zincatura. Per la zincatura, infatti, non ci limitiamo a quella a spruzzo, che pure è abbastanza usata
Prodotti SAF-Holland appena scaricati nel piazzale di FGM Trailers, aspettano di essere sistemati nel magazzino.
www.trasportale.it
nel nostro campo, ma portiamo i nostri telai dove possono ricevere il trattamento ‘a immersione’ dove cioè vengono immersi completamente in grandi vasche, in una soluzione fatta di acqua e ioni di zinco. Grazie al passaggio della corrente nella soluzione, lo zinco si ferma sui telai ricoprendoli interamente”. Come abbiamo detto anche i materiali usati fanno la differenza. L’acciaio, per esempio: in FGM Trailers si usa soltanto acciaio svedese ad altissima resistenza che poi viene piegato e tagliato qui, in “casa”. Poi ci sono i fornitori, tutte aziende di prim’ordine che, prima di tutto, devono essere gradite ai clienti; e questo vale, per esempio, per le sospensioni e per gli assali.
I PRODOTTI SAF HOLLAND
“Praticamente da sempre – riprende Marta – in questo campo usiamo prodotti SAF-Holland, che offrono senza dubbio una qualità decisamente superiore. Devo dire che i rapporti con la Casa tedesca sono aumentati di pari passo con l’allargamento del nostro mercato verso l’estero. La maggior parte dei nostri clienti in Europa, infatti, ci chiede espressamente di montare prodotti SAF-Holland. Da parte nostra, quando vendiamo un prodotto, soprattutto se destinato a posti che non conosciamo benissimo, come sta accadendo, per esempio in questo periodo, che abbiamo diverse commesse dal Giappone, dobbiamo essere sicuri che il cliente non abbia mai problemi, con SAF-Holland, oltre alla sicurezza data dall’alta qualità, abbiamo la certezza di una rete di assistenza post vendita davvero capillare, preparata e altamente specializzata, che in questo campo specifico è davvero difficile da trovare. Siamo molto contenti – conclude Marta – dei prodotti e dei servizi di SAF-Holland; lavorare con partner di questo tipo non solo rende il nostro risultato finale migliore, e più facile da realizzare, ma direi che è anche un privilegio”. TRASPORTARE OGGI
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Arrivata in Italia nel 2016, Diesel Technic è leader nei ricambi automotive, con distributori e ricambisti presenti in oltre 150 Paesi. Risultati positivi anche in un anno nefasto come questo 2020
RICAMBI
DIESEL TECHNIC
di
Walter Schiavi, General Manager di Diesel Technic Italia, nel magazzino di Verona.
P
arlare di crescita di mercato nel 2020 sembra quasi un ossimoro. Eppure, Diesel Technic, azienda tedesca specializzata in pezzi di ricambio e accessori per veicoli, è riuscita a rafforzare la sua presenza nel mondo dell’aftermarket indipendente grazie alla sua capacità di investire nella qualità dei prodotti. L’obiettivo, ha dichiarato la casa madre, è quello di assicurare una distribuzione a livello mondiale di prodotti di qualità, raggruppati sotto i marchi DT Spare Parts e SIEGEL Automotive. Presente al momento in 150 Paesi grazie a una fitta rete di centri di assistenza, centri logistici e distributori locali, Diesel Technic è sinonimo di qualità.
RICAMBI ONLINE
Al passo con i tempi e consapevole della qualità dei ricambi IAM, Diesel Technic ha costantemente ampliato la sua offerta di ricambi e accessori per continuare ad offrire ai propri partner e ai propri clienti una gamma di prodotti sempre in
Valeria Di Rosa
La qualità
che fa la DIFFERENZA linea con le esigenze del mercato. A partire dal continuo aggiornamento del suo Partner Portal, il portale online attraverso il quale l’azienda distribuisce i suoi 41.000 prodotti. Garantendo un accesso veloce e continuamente aggiornato ai ricambi marcati DT Spare Parts, l’azienda riesce a assicurare ai propri clienti di poter reperire i prodotti in qualsiasi momento e attraverso qualsiasi dispositivo,
garantendo allo stesso tempo una ricerca semplice e intuitiva. Il portale, multilingue, è un vero e proprio eCommerce che viene continuamente aggiornato, consentendo ai clienti di essere sempre al corrente su ogni novità. Attraverso il Partner Portal, inoltre, è possibile accedere al Service Center, all’interno del quale sono presenti tutte le informazioni e i moduli riguardanti i prodotti dell’azienda.
Diesel Technic utilizza diversi canali per fornire ai propri partner distributivi supporto e informazioni complete sui suoi oltre 41.000 prodotti. Per esempio, tutte le informazioni sui prodotti vengono aggiornate quotidianamente anche sul Partner Portal, il portale sempre accessibile su cui i clienti possono ordinare velocemente i ricambi di cui hanno bisogno.
DT SPARE PARTS E SIEGEL AUTOMOTIVE, I DUE MARCHI DIESEL TECHNIC Diesel Technic offre ricambi e accessori automotive attraverso i suoi due marchi. Il marchio DT Spare Parts è la gamma premium dell’azienda che comprende oltre 40.000 ricambi e accessori e un’offerta completa di servizi a corredo. Tutti i ricambi a marchio DT Spare Parts soddisfano i più rigidi criteri di qualità anche grazie al Diesel Technic Quality System (DTQS), un sistema di gestione della qualità sviluppato da Diesel Technic in linea con la filosofia di miglioramento continuo dell’azienda, che consente anche la costante ottimizzazione del prodotto. Tutti i prodotti DT Spare Parts godono di una garanzia di 24 mesi. SIEGEL Automotive è una gamma dall’ottimo rapporto qualità-prezzo che include circa 1.500 codici di ricambi e accessori destinati a operazioni di manutenzione e riparazione per carrozzeria e abitacolo, illuminazione, apparecchiature elettriche. Anche in questo caso i prodotti sono coperti da una garanzia, stavolta di 12 mesi, che decorre solo dal momento in cui il cliente finale acquista i prodotti del marchio dal distributore o ricambista di riferimento.
LA CENTRALITÀ DEI PARTNER
“Crescere insieme ai nostri partner” è il motivo conduttore sul quale si basa la filosofia dell’azienda ed è il punto dal quale parte la rete di connessioni costruita da Diesel Technic. Conoscenza approfondita del mercato, esperienza a lungo termine nell’ambito della gestione del prodotto e know-how tecnico nello sviluppo di ogni articolo sono gli strumenti attraverso i quali i partner dell’azienda e i loro clienti finali
possono contare su una gamma completa di prodotti di qualità garantita, affidabili e sicuri. Tutti i ricambi dell’azienda, infatti, soddisfano i più rigidi criteri di qualità anche grazie a Diesel Technic Quality System (DTQS), il sistema sviluppato da Diesel Technic in linea con la filosofia di miglioramento continuo dell’azienda, che consente la gestione della qualità e la costante ottimizzazione del prodotto. Tutto questo è racchiuso all’interno del Partner Program, un programma creato appositamente per rafforzare le connessioni tra
attraverso una registrazione gratuita sul sito premiumshop.dt-spareparts.com. Agli utenti più attivi è riservata, inoltre, la possibilità di accedere a benefici esclusivi, come ad esempio una visita alla sede di Kirchdorf o la partecipazione a uno degli eventi dei Parts Specialist.
LA VERSIONE ITALIANA DI DIESEL TECHNIC
Arrivata in Italia nel 2016, Diesel Technic ha sede a Verona. Applicando l’approccio tedesco all’esperienza italiana, ha investito sul
Il programma Parts Specialists si avvale di meccanici esperti che danno consigli su come utilizzare al meglio i prodotti a marchi DT Spare Parts e SIEGEL Automotive.
distributori, officine e clienti. Si tratta di un vero e proprio servizio a 360° attraverso il quale Diesel Technic offre ai propri partner diverse soluzioni di supporto: assistenza in tutte le fasi di vendita dei distributori, formazione professionale per i partner attraverso la Partner Academy, supporto agli utilizzatori finali. Un pacchetto di assistenza che si avvale anche dei Parts Specialist, un team di specialisti internazionali che supporta i partner del programma su tutti gli aspetti che riguardano i ricambi e gli accessori Diesel Technic. Si va da video tutorial disponibili sia su YouTube sia sul sito dedicato www.parts-specialists.com a un apposito HelpDesk, uno strumento disponibile online attraverso il quale i Parts Specialists rispondono alle richieste individuali degli utenti, all’organizzazione di numerosi corsi di formazione per i professionisti delle officine. Ma non finisce qui. Da poco più di due anni, Diesel Technic ha lanciato un programma fedeltà, Premium Shop, per premiare i clienti fedeli al marchio DT Spare Parts, attraverso voucher digitali di diversi fornitori, tra i quali anche Amazon, Apple, Nike, Breiting, Xbox e Starbucks. Un successo testimoniato dal gran numero di utenti iscritti al programma, al quale è possibile accedere
rafforzamento dei servizi al cliente, come ad esempio l’estensione dell’orario di servizio della sede veronese al sabato mattina per garantire maggiore efficienza e tempestività. In generale, dall’apertura della sede italiana ad oggi, l’azienda ha investito molto sui servizi dedicati ai clienti prolungando l’orario di ricezione degli ordini, sviluppando il servizio Same Day Delivery, un vero e proprio sistema di consegna della merce in giornata o entro il giorno successivo all’ordine e arrivando a coprire in pochi mesi tutte le regioni del nord Italia, compresa la Toscana, grazie a una flotta di cinque veicoli dedicati esclusivamente a questo servizio, ampliando il magazzino, passato da 1.600 a 3.600 mq, e garantendo quindi l’immediata reperibilità degli oltre 18.000 codici ospitati. “La soddisfazione del cliente è per noi centrale: l’analisi costante delle sue necessità, un compito che ci coinvolge profondamente, ci ha finora permesso di proporre servizi puntuali e utili e di supportarlo concretamente. L’apertura al sabato mattina dà un giorno in più ai partner distributivi per effettuare i propri ordini e gli operatori della zona di Verona possono anche ritirare personalmente ricambi particolarmente urgenti. Per assicurare una sempre maggiore disponibilità di prodotti, inoltre, stiamo valutando un www.trasportale.it
LOGISTICA Al fine di migliorare e rendere più veloce la reperibilità dei prodotti, Diesel Technic ha investito anche nella logistica: a luglio, infatti, ha inaugurato, nella sede di Kirchdorf, un nuovo magazzino automatico, dotato di sistemi shuttle, dedicato ai componenti di piccole dimensioni. È composto da 4 corridoi alti circa 17,5 metri e dotato di oltre 40.000 cassette che ospitano più di 12.000 differenti parti. Il nuovo magazzino automatico va a beneficio di tutte le sedi nel mondo, inclusa la filiale italiana, che possono servire in modo ancora più efficiente la propria clientela.
ulteriore ampliamento del magazzino” spiega Walter Schiavi, General Manager di Diesel Technic Italia. “In generale, per noi è fondamentale coprire tutto il territorio con una consegna celere che ora, dove non è garantita in giornata, assicuriamo entro le 24/48 ore dall’ordine. Inoltre, stiamo lavorando per integrare il monitoraggio della consegna nel nostro servizio, un’esigenza importante dei nostri clienti della quale ci siamo resi conto soprattutto durante il lockdown”.
IL POST PANDEMIA
Quello del lockdown è stato uno dei temi dal quale Diesel Technic è partita per riflettere sul futuro. Dal lavoro agile alle misure di sicurezza per coloro che dovevano lavorare in presenza, da subito l’azienda si è conformata alle disposizioni di contenimento del virus. L’attenzione al cliente è diventata lo strumento principale attraverso il quale Diesel Technic ha potuto continuare a garantire i propri servizi. “Abbiamo avuto l’ennesima riprova che il servizio fa la differenza. Per esempio, proprio il servizio Same Day Delivery ci ha garantito un buon recupero non appena lo abbiamo fatto ripartire dopo la “Fase 1”: per quanto ne fossimo già convinti, adesso siamo ancora più consci di quanto sia importante riuscire a evadere tempestivamente gli ordini dei nostri clienti. Proseguiremo quindi a investire nei servizi offerti per agevolare il più possibile la clientela e risolvere loro eventuali problemi, in modo che possano continuare a fare pieno affidamento su di noi. In Diesel Technic continueremo a fare di tutto per mettere i clienti al centro delle nostre attività e iniziative, sempre riponendo un’attenzione estrema alla sicurezza di dipendenti e collaboratori” conclude Schiavi. TRASPORTARE OGGI
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TUNING
ACITOINX Mercedes-Benz Trucks Italia presenta l’Actros Iconic Edition, realizzato con ACITOINOX e che esalta la raffinatezza e l’eleganza del brand
Classe
senza tempo
N
ell’ambito della sua strategia di realizzazione di edizioni speciali, Mercedes-Benz Trucks Italia, ha presentato il nuovo Actros Iconic Edition, frutto della collaborazione con uno dei suoi partner storici, ACITOINOX. “L’idea – ha detto Domenico Andreoli, Head of Marketing, Press & Homologations di Mercedes-Benz Trucks Italia – è stata quella di realizzare un’edizione speciale che sottolineasse i valori del brand in termini di eleganza e classe senza tempo. Un arricchimento delle linee tese e delle forme della cabina, del design che esaltassero lo stile e la dinamicità della Stella. La Iconic Edition cattura lo sguardo grazie a un nuova eleganza mai vistosa e, anzi, esclusiva e raffinata”. Abbiamo detto che per la realizzazione di questa nuova icona, la Stella ha scelto, come partner, ACITOINOX, azienda leader in Europa nella progettazione e realizzazione di accessori in acciaio inox per la personalizzazione dei truck e Anna Acito Design Manager di ACITOINOX ne è davvero fiera.
UN NUOVO STANDARD ESTETICO
“È vero – dice Anna – sono molto fiera di questo progetto e i risultati di eccellenza in termini di dinamicità, eleganza e determinazione raggiunti sono ampiamente visibili e riscontrabili sul prodotto finale. Osservando il veicolo frontalmente, possiamo notare, nella parte bassa un sottile profilo che si allunga verso le estremità del veicolo andando a incrociare i fari. Questa scelta stilistica è data dall’intenzione di alterare la percezione degli oggetti e spostare l’attenzione sull’estremità del veicolo,
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TRASPORTARE OGGI
TUTTA LA TECNOLOGIA DELLA STELLA
che risulterà di conseguenza più imponente. Inoltre, sempre sul frontale, vuoti e pieni si alternano ritmando l’allestimento”. Nella parte laterale del veicolo, invece, gli elementi si riducono di quantità ma si rafforzano e il motivo geometrico proposto nella zona anteriore, si infittisce nella parte bassa delle applicazioni, divenendo texture, richiamando l’andamento formale degli elementi dinamici posizionati superiormente, alleggerendo le forme e creando armonia tra parti con una diversa geometria. Con l’Actros Iconic Edition, MercedesBenz Trucks Italia ed ACITOINOX definiscono nuovi standard nell’ambito dell’estetica e della customizzazione. novembre 2020
L’Actros Iconic Edition è naturalmente dotato di tutte le innovazioni tecnologiche studiate per far compiere un significativo passo avanti all’autista, come il Multimedia Cockpit, le nuove MirrorCam al posto dei retrovisori; i sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida più evoluti come l’Active Brake Assist, l’Active Drive Assist, il Tempomat e l’ultima versione del Predictive Powertrain Control. Nella cabina Giga Space (alta 2,13 m) sono disponibili una serie di dotazioni come il sedile a sospensione pneumatica Comfort con funzione di massaggio, illuminazione di atmosfera a LED, per viaggiare e soggiornare, i comodi pulsanti Touch Control del volante multifunzione ed il display secondario del Multimedia Cockpit. Il kit completo dell’Actros Iconic Edition è disponibile presso i concessionari e le officine Mercedes Benz Trucks Italia. (M.P.)
TEXACO
di
Valeria Di Rosa
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n’indagine condotta quest’anno nel Regno Unito per conto di Chevron in partnership con Motor Transport su 97 flotte con veicoli Euro VI ha messo in evidenza come il 67% degli intervistati avesse avuto problemi con i sistemi di controllo delle emissioni, in particolar modo con l’intasamento del filtro antiparticolato diesel (DPF), e quasi la metà di loro ha sostenuto di essere dovuta ricorrere a operazioni di manutenzione straordinaria al fine di ripristinare il normale funzionamento del DPF. Partendo da questa premessa l’azienda ha lanciato Texaco Delo 600 ADF, una linea di prodotti con OMNIMAX™,
Lunga vita al DPF una tecnologia brevettata da Chevron che consente di ridurre in modo significativo l’intasamento del filtro antiparticolato diesel e prolungarne la vita utile fino a due volte e mezzo, per un risparmio complessivo di carburante del 3% nel corso del ciclo di vita del dispositivo.
MOTORE PROTETTO
Si tratta del primo olio motore contenente solo lo 0,4% di ceneri solfatate, una percentuale decisamente inferiore rispetto al limite dell’1% stabilito da API e ACEA e adottato da molti degli oli motore heavy-duty attualmente in uso. Una tecnologia sulla quale Chevron lavora già dal 2003, quando è stato introdotto il DPF, poiché, già allora, aveva individuato che una delle maggiori problematiche dei motori era proprio legata all’accumulo di ceneri e fuliggine. L’ostruzione del DPF è una delle principali cause della riduzione Gli elementi che contribuiscono alla presenza delle ceneri nel DPF. dell’efficienza dei motori e dell’aumento dei costi di esercizio legati a carburante e manutenzione. Il nuovo Texaco Delo 600 ADF è formulato per assicurare protezione sia al motore sia al sistema di post trattamento delle emissioni. Sviluppato su una combinazione di oli base Chevron e additivi, questo nuovo olio motore assicura un’eccezionale protezione del sistema. www.trasportale.it
LUBRIFICANTI
Texaco Lubricants, marchio del gruppo Chevron, presenta Texaco Delo 600 ADF, olio motore a bassissimo contenuto di ceneri che garantisce una riduzione dell’usura del DPF e un risparmio complessivo di carburante del 3%
Texaco Delo 600 ADF contiene solo lo 0,4% di ceneri solfatate, quantità che sta al di sotto del limite dell’1% stabilito da API e ACEA.
ECONOMICO E SOSTENIBILE
Minore accumulo di ceneri nel DPF vuol dire minore contropressione del motore che non deve più forzare i gas di scarico attraverso il filtro intasato. Questo porta a una rigenerazione meno frequente e quindi a costi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, inferiori. Inoltre, la riduzione della contropressione garantisce un ciclo di consumo di carburante inferiore con un risparmio stimato al 3%. Bisogna ricordare oltretutto che i filtri antiparticolato dei motori Diesel sono sempre più comuni perché garantiscono la conformità agli standard sulle emissioni introdotte negli ultimi anni, arrivando a trattenere fino al 98% del particolato presente nelle emissioni di scarico. La bassa presenza di ceneri nell’olio garantisce un filtro più pulito e quindi un impatto ambientale ridotto.
VERSO IL DOMANI
Texaco Delo 600 ADF è stato testato rispetto ai principali requisiti standard del settore per i moderni oli motore heavyduty, tra cui ACEA E6 e API CK-4 e molte delle principali specifiche OEM. Nonostante i nuovi standard siano ancora in fase di sviluppo, questo olio può rappresentare una valida alternativa alle richieste future, che tendono a diventare sempre più restrittive. Per questo motivo oli a bassissimo contenuto di ceneri come Texaco Delo 600 ADF saranno fondamentali per soddisfare i requisiti delle specifiche dei prodotti futuri, sia in termini di controllo delle emissioni sia in termini di costo. Senza dubbio, le prospettive di questa tecnologia sono quelle di un futuro radioso. TRASPORTARE OGGI
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IL BOLLETTINO DELL’AUTOCARRO
Secondo il “barometro” di ANFIA il fatturato della prima parte dell’anno è in pesante flessione. Necessario uno sforzo dei grandi player, a fronte di investimenti strutturati per i settori in difficoltà a cura di
Anfia Aftermarket
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econdo il Barometro Aftermarket ANFIA – rilevazione statistica interna al Gruppo Componenti dell’Associazione che fornisce un trend indicativo dell’andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie prodotto – il fatturato aftermarket ha riportato una pesante flessione nel primo semestre dell’anno in corso, chiudendo a -27,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, che aveva chiuso a -0,6% rispetto a gennaio-giugno 2018. Ad un primo trimestre 2020 in ribasso del 12,4%, è seguita una contrazione ancora più pesante nel secondo trimestre: - 43,4%. Tutte e cinque le famiglie prodotto prese in esame presentano una contrazione a doppia cifra, a partire dai componenti di carrozzeria e abitacolo, che segnano un -49%, dopo un primo semestre 2019 a -7,9% e una chiusura d’anno a -4%. In ribasso del 36,4% i componenti undercar, che avevano riportato un decremento del 3% nel primo semestre 2019 e del 4,9% nell’intero anno, a cui fanno seguito i cali dei componenti elettrici ed elettronici (-33,9%), che nel primo semestre 2019 avevano chiuso a -1,8%, concludendo poi l’anno in risalita (+2,2%) e dei componenti motore (-31,9% dopo il -8,8% di gennaiogiugno 2019 e la chiusura d’anno a -5,6%). La flessione meno pesante, ma comunque significativa, riguarda i materiali di consumo (-17,8%), che invertono la tendenza positiva del primo semestre (+7,2%) e dei 12 mesi dello scorso anno (+9,2%).
UN COMPARTO IN CONTROTENDENZA
La brusca inversione di tendenza registrata nella prima metà del 2020 – il 2019, infatti aveva chiuso a +1,6% – è ovviamente connessa agli effetti dell’emergenza Covid-19. Volendo confrontare questo risultato con
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Stenta a ripartire
l’aftermarket l’andamento del mercato degli autoveicoli in Italia – rispetto al quale, nella maggior parte dei casi, il comparto aftermarket si trova in controtendenza – si riscontra una chiusura del semestre altrettanto negativa: -45,3% per il complesso degli autoveicoli leggeri (auto, veicoli commerciali leggeri e minibus fino a 3,5 t); -32,1% per il complesso dei veicoli industriali (autocarri e autobus sopra le 3,5 t); -36,1% per i veicoli trainati sopra le 3,5 t. Senza dubbio, il lockdown ha rappresentato un danno importante per tutti, e in particolare per la filiera automotive italiana, che non rientrava tra le attività ritenute essenziali – se non per quanto concerne ricambistica e assistenza, per le quali, comunque, il business si è ridotto al minimo. Le realtà produttive del comparto aftermarket hanno continuato a lavorare nel rispetto dei decreti governativi, muovendosi tempestivamente per la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, spesso in anticipo sui protocolli ufficiali.
UNA FASE DI INCERTEZZA E CAMBIAMENTO
Da fine aprile-inizio maggio, la maggior parte delle attività produttive e commerciali è ritornata ad una nuova normalità. L’impatto della crisi economica e di fiducia di consumatori e delle imprese, tuttavia, si è riverberato anche sull’aftermarket, per il quale la situazione rimane piuttosto critica e va a sommarsi ad una fase di incertezza e cambiamento già iniziata prima della pandemia, in conseguenza della transizione tecnologica del settore e di un’evoluzione nell’assetto del mondo della distribuzione aftermarket in Europa. Se da un lato l’elevata anzianità media del parco autoveicoli italiano fa pensare alla novembre 2020
necessità di interventi di manutenzione e riparazione piuttosto frequenti, è pur vero che, stanti le attuali difficoltà, questi sono ridotti al minimo indispensabile, anche considerando che le limitazioni alla mobilità dei cittadini durante i mesi di chiusura hanno abbassato le percorrenze medie dei veicoli. Questo è meno vero per il comparto dei veicoli commerciali e industriali, che, in vari casi – si pensi alla logistica del freddo o alla grande distribuzione – durante i mesi di lockdown hanno incrementato i volumi di traffico per garantire la continuità dei servizi.
OBBLIGATORIO ADEGUARSI
La ripresa sarà lenta e non priva di incognite, visto che il Covid-19 ha messo in discussione anche alcune dinamiche della globalizzazione economica e che la trasformazione dell’automotive non si ferma. Gli investimenti necessari già in tempi non sospetti per l’adeguamento delle competenze, delle attrezzature e del livello di servizio tra gli operatori dell’aftermarket continuano quindi ad esserlo pena l’estromissione dal mercato. I player del comparto sempre più devono saper costruire partnership di valore, ovvero destinare attenzioni e risorse a clienti, fornitori e mercati con strutture economico-finanziarie solide e strategie di medio-lungo periodo innovative e concrete. Ma è anche indispensabile che si metta in moto, nel Paese, un ben strutturato piano di rilancio, affinché le risorse disponibili vengano spese efficacemente in riforme capaci di far ripartire i settori più in difficoltà, in generale sostenendo gli investimenti delle imprese in ricerca, sviluppo e innovazione.
SALONE DEI TRASPORTI E DELLA LOGISTICA